EMOZIONI A COLORI! - maternanidolama.altervista.org · Un libro che parla al cuore di grandi e...

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E E M M O O Z Z I I O O N N I I A A C C O O L L O O R R I I ! ! “La casa delle emozioni è il nostro cuore” A.S. 2015/2016 “Parlami del cuore, raccontami una filastrocca che si impara a memoria.. Scaccia le paure, raddoppia la mia gioia, con il tuo racconto cancella la mia noia.. Le storie che mi doni son stelle nella notte, mi aiutano a capire chi sono e dove vado, con te mi sento forte, non tremo e non cado..“

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EEMMOOZZIIOONNII  AA  CCOOLLOORRII!!    

“La casa delle emozioni è il nostro cuore” 

A.S. 2015/2016 

   

“Parlami del cuore, raccontami una filastrocca che si impara a memoria.. Scaccia le paure, raddoppia la mia gioia, con il tuo racconto cancella la mia noia.. Le storie che mi doni son stelle nella notte, mi aiutano a capire chi sono e dove vado, con te mi sento forte, non tremo e non 

cado..“    

 Destinatari Bambini 3‐6 anni che frequentano la scuola dell’infanzia per un viaggio insieme alla scoperta delle emozioni.  Tempi, persone coinvolte e spazi Il nostro percorso didattico si svolgerà nel corso di tutto l’anno scolastico 2015/2016.  Le persone coinvolte saranno le insegnanti, i bambini e i genitori.  Il progetto si svolge all’interno della sezione, in salone e in giardino.  Motivazione del progetto Il progetto dell’A.S. 2015/2016 propone di  fare  insieme ai bambini un viaggio alla scoperta delle emozioni attraverso uno strumento prezioso nella relazione con i bambini: la lettura ad alta voce di storie.  La lettura ad alta voce è un’occasione per raccontare e dare un nome ad un’emozione, condividere l’esperienza  di  un’emozione  insieme  ai  personaggi  della  storia,  scoprire  come  si  può  provare  a gestire un’emozione. Dare un nome alla  sensazione che  sta provando  lo aiuterà poi, non  solo a conoscere  le  emozioni  ma  a  riconoscerle  successivamente,  in  sé  stesso  e  negli  altri,  un allenamento che durerà tutta la vita! Utilizzando come  filo conduttore  il  libro “Sei  folletti nel mio cuore” di Rosalba Corallo  (versione adattata ai bambini nella  fascia d’età 3‐6 anni)  si  condurrà  i bambini più piccoli  in un percorso focalizzato nel riconoscimento e nell’alfabetizzazione emotiva di base mentre con i più grandi della sezione  si  lavorerà  sul  tema del  controllo e gestione delle emozioni. Questo  libro attraverso   le avventure di Tommy, un bambino che non sopporta  di esser definito dai grandi  “troppo sensibile”  e  dei  buffi  folletti  che  abitano  il  suo  cuore, affronta  la  tematica  delle  emozioni   e  ne   rivela l’importanza di una loro serena accettazione e corretta gestione.  

"Tommy è stanco di sentirsi sempre dire dai grandi che è un bambino troppo sensibile, e ha finito con il credere che sia un difetto, un qualcosa di cui vergognarsi. E poi ci sono i suoi compagni che non gli danno mai tregua: gli hanno affibbiato terribili soprannomi e non perdono occasione per prenderlo  in  giro  ogni  volta  che  s’arrabbia,  piange  o  semplicemente  s’incanta  a  guardare  fuori dallafinestra.  

Finché un bel giorno scopre che il suo cuore è abitato da sei minuscoli folletti: Gaietto, Stuporello, Tremolino, Lacrimoso, Scatto e Sputacchione, e che sono proprio loro i colpevoli della sua eccessiva sensibilità! 

Sarebbe disposto a  tutto pur di  liberarsene, ma come  fare? Sarà  la streghetta Renza, misteriosa inquilina del suo frigorifero, a offrirgli il suo aiuto. Ma le conseguenze saranno imprevedibili..." 

Un libro che parla al cuore di grandi e piccini con la gioia, lo stupore, la paura, la tristezza, la rabbia e il disgusto dei suoi protagonisti, insegnando il valore e l’importanza di ogni singola emozione. I racconti e le fiabe aiutano a canalizzare nei bambini la comunicazione di emozioni e sentimenti e lo  scenario  della  scuola  è  teatro  ideale  affinché  il  bambino  possa  vivere  e  consolidare  la  sua affettività, offrendogli la possibilità di mettersi in gioco in un ambiente diverso da quello familiare. Parlare delle proprie emozioni aiuta a  capire che è normale provarle, tante e diverse.  Tutti hanno momenti “NO!” ma questi passano.  I personaggi dei vari racconti hanno risolto  il  loro problema, hanno imparato a conoscersi, a controllarsi, così possiamo fare noi! 

 Metodologia  Privilegia  la drammatizzazione,  la narrazione,  la  rielaborazione personale con codici diversi oltre 

all’utilizzo  di  tutti  gli  strumenti,  i metodi  ed  i  sussidi  presenti  nella  scuola  dell’infanzia:  giochi, 

racconti, favole, musiche, poesie, attività motorie, manipolative, creative, pittoriche, conversazioni 

in circle‐time, dialoghi e ascolto reciproco. 

Finalità 

Favorire  la  competenza  emotiva  dei  bambini  (vivere  le  emozioni)  per  abituarli  a 

decentrarsi, riconoscendo le “ragioni” dell’altro; 

Scoprire  i  colori  come  modalità  di  espressione  delle  emozioni  (rabbia,  gioia,  tristezza, 

paura); 

Esteriorizzare le emozioni attraverso un contesto narrativo e artistico; 

Prendere consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni e saperle esprimere/comunicare 

sia con le parole che con il linguaggio gestuale; 

Promuovere  modalità  di  relazione  all’interno  del  gruppo  orientate  alla  collaborazione, 

all’aiuto reciproco, al rispetto delle persone e delle cose. 

 

Obiettivi 

Conoscere e discriminare le emozioni fondamentali; 

 

Esprimere  le  proprie  emozioni  attraverso  linguaggi  diversi:  verbale,   grafico‐pittorico, 

motorio; 

Controllare il proprio stato emotivo (5 anni); 

Comprendere e rispettare le regole del vivere bene insieme; 

Descrivere le sensazioni/emozioni che suscitano immagini/racconti; 

Progettare contesti fantastici funzionali a evidenziare emozioni di: amicizia, paura, rabbia e 

gioia; 

Riconoscere le espressioni del volto verbalizzando il significato della mimica delle emozioni 

di base (gioia, tristezza, paura, rabbia); 

 

Formulare ipotesi sulle situazioni che generano emozioni; 

Rappresentare graficamente emozioni/stati d’animo/situazioni; 

Ridurre  l’insorgere  di  stati  d’animo  negativi  e  facilitare  il        potenziamento  di  emozioni 

positive; 

Descrivere  le  sensazioni/emozioni  che  suscitano  in  noi  colori/immagini/suoni 

predisponendo attività laboratoriali grafico/sonore; 

Analizzare le emozioni suscitate dall’ascolto di brani musicali; 

Riconoscere le emozioni altrui; 

Associare le emozioni ai colori; 

Rendere protagonista il bambino attraverso il racconto. 

Obiettivi di apprendimento 

 

TRAGUARDI DI SVILUPPO 

IL SE’ E L’ALTRO  

∙ Esprimere il proprio vissuto e i diversi stati d’animo; 

∙ Sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, di negoziare e cooperare; 

∙ Riconoscere i propri errori ed essere disponibili a modificare le opinioni (5 anni); 

∙ Rispettare le regole di un gioco; 

∙ Rispettare le opinioni degli altri; 

∙ Favorire l'espressione con tutti i linguaggi; 

∙ Esprimere e confrontare idee; 

∙ Conoscere se stesso e l’altro; 

∙ Promuovere relazioni positive con l’ambiente, i coetanei e gli adulti. 

 

IL CORPO IN MOVIMENTO  

∙ Saper riconoscere attraverso le espressioni del viso e la postura del corpo i vari stati d'animo; 

∙ Coordinare i movimenti globali del corpo nei giochi ed imitazioni;  

∙ Sviluppare il coordinamento oculo – manuale; 

∙ Rielaborare le esperienze vissute attraverso il gioco. 

 

L’ARTE, LA MUSICA E I MEDIA 

∙  Lavorare  con  gli  elementi  e  vari materiali  per  sviluppare  la manualità  ed  affinare  differenti 

percezioni; 

∙ Usare diverse tecniche espressive e comunicative; 

∙ Leggere e rappresentare immagini; 

∙ Incentivare l’attività fantastica; 

∙ Rielaborare le esperienze vissute attraverso le attività artistico – espressive; 

∙ Rappresentare e comunicare le emozioni utilizzando vari materiali e linguaggi. 

 

I DISCORSI E LE PAROLE 

∙ Imparare ad argomentare e a discutere in modo costruttivo; 

∙ Saper comunicare le proprie esperienze emotive; 

∙ Leggere e commentare immagini; 

∙ Confrontarsi con gli altri, mettendo a fuoco l’esistenza di più punti di vista; 

∙ Abituarsi a domandare per cercare di capire e conoscere; 

∙ Favorire l’ascolto, la comprensione, la produzione del linguaggio. 

 

NUMERI E SPAZI, FENOMENI E VIVENTI 

∙ Osservare con curiosità ed analizzare situazioni ed eventi naturali.  

∙ Riconoscere somiglianze e differenze.  

∙ Operare classificazioni tra oggetti.  

∙ Rielaborare un’esperienza nella successione temporale (5 anni). 

 

Verifica e documentazione 

Osservazione dei bambini durante le attività; 

Osservazione dei vari comportamenti nel gruppo;   

Osservazione dei bambini nell’uso dei materiali;  

L’osservazione sarà effettuata  in  itinere, analizzando sistematicamente gli obiettivi  raggiunti per calibrare e organizzare le attività successive. Nella valutazione finale, invece, si analizzerà l’intero processo  per  valutare  l’efficacia  dell’intervento  e  dell’azione  didattica:  a  tal  fine  si  porrà attenzione al grado di attenzione e coinvolgimento dei singoli bambini. 

Il percorso sarà documentato  tramite  fotografie e produzioni grafiche dei bambini e  servirà per costruire una sorta di memoria collettiva della sezione. 

RACCORDO CON LA LINGUA INGLESE (5 anni): 

Presentazione dei termini HAPPY, SAD, AFRAID, ANGRY; 

Rappresentazioni  di  facce  corrispondenti  alle  quattro  emozioni  mimando  le  rispettive espressioni; 

Gioco: su comando dell’insegnante sollevare il faccino richiesto. “When I smile, I’m happy. Happy, happy, happy! 

 When I cry, I’m sad. 

Sad, sad, sad!  

When I grr grr grr, I’m angry. Angry, angry, angry! 

 Happy, happy, 

sad, sad, angry, angry. 

 Let’s repeat all together!” 

RACCORDO CON L’ARTE: 

Tristezza: il ritratto di Van Gogh, conversazione e successiva elaborazione grafico‐pittorica;  

 

 

 

Rabbia: il quadro di Paul Klee, conversazione e successiva elaborazione grafico‐pittorica; 

 

Osservazione del quadro dell’“Urlo di Munch” che simboleggia la paura nell’arte, ipotesi e spiegazioni sulle emozioni trasmesse e successiva riproduzione; 

 

Stupore: “Albero della vita” di Klimt 

 

 

 

L’osservazione  di  questi  quadri  è mirata  a  suscitare  nei  bambini  una  vasta  gamma  di 

emozioni ponendo loro delle semplici domande: cosa sentite guardando i quadri? Che cosa 

provate? Avete paura? Perché sono stati usati quei colori piuttosto che altri? Siete contenti 

o  arrabbiati  a  vedere queste  immagini? Avviare dunque una  conversazione  con  semplici 

domande guida. 

PER INIZIARE..FASE DELL’ACCOGLIENZA  

Obiettivi  ANNI 3: ‐ Favorire il sereno distacco dalla famiglia; ‐ Avviare un proficuo inserimento del bambino nel nuovo ambiente scolastico; ‐ Realizzare un clima sereno e rassicurante; ‐ Favorire l'acquisizione di un’iniziale autonomia fisica del bambino; ‐ Favorire rapporti positivi con gli altri bambini; ‐ Favorire la partecipazione dei bambini in gruppo ad attività comuni; ‐ Incoraggiare i bambini a muoversi nello spazio‐sezione e spazio‐scuola con sicurezza; ‐ Stimolare i bambini all’esplorazione dei materiali didattici e di gioco; ‐ Favorire la graduale accettazione di piccole regole di gruppo e di vita comunitaria.  ANNI 4 e 5: ‐ Accogliere i bambini, dopo la pausa delle vacanze estive, in un clima di serenità, favorendo il loro riadattamento all'ambiente scolastico; ‐  Aiutare  i  bambini  ad  instaurare  relazioni  comunicative  con  gli  adulti  e  con  i nuovi  e vecchi compagni; ‐ Offrire occasioni didattiche per  sperimentare  le proprie  capacità di essere utili ad  accogliere  i più piccoli.  TEMPI: Settembre/metà Ottobre  ATTIVITA’: PRIME DUE SETTIMANE 

‐ Primi giochi di conoscenza reciproca, il trenino, giochi con la palla e con il telo che diventa un  grande mare  con  sopra  tanti  pesciolini  simboleggiati  dalle  palle  colorate  (ricreare  il mare  calmo  e mosso  ed  eventualmente  proporre  lo  scambio  di  posto  tra  i  bambini);  si possono usare anche delle allegre canzoncine come “Balliamo il boggie boggie”, “Madama dorè”, “Nella città di Genova”, “La coda del serpente”, “Marcondirondello”.  

‐ IL  DORMIGLIONE:  occorre  una  coperta  e  i  bambini  devono  sedersi  a  semicerchio;  un bambino  a  turno  esce  dall'aula,  chiudendo  la  porta  alle  spalle.  Senza  farsi  sentire  dal bambino  che  è  fuori,  l'insegnante  sceglie  un  bambino  tra  quelli  rimasti  seduti  e  lo  fa nascondere a terra, sotto la coperta. Il bambino che è fuori rientra e deve indovinare chi è il  dormiglione  sotto  la  coperta,  il  quale  non  deve  né  parlare  né muoversi.  All'inizio  il bambino  deve  provare  ad  indovinare  senza  aiuti,  esaminando  chi  è  ancora  seduto  e cercando di capire chi manca. Poi, se non ci riesce, si può invitarlo a toccare il dormiglione attraverso la coperta oppure invitare il dormiglione a russare.  

‐ GRIDA  IL  TUO  NOME:  a  cerchio  combinare  il  proprio  nome  a  un  movimento/suono prodotto  con  il  corpo per presentarsi, poi  sempre a  cerchio al  segnale dato  i bambini  si alzano e si vanno a sedere accanto a un bambino sempre diverso.  

‐ Con  l’ausilio della musica correre/camminare e quando si  incontra un compagno dare un bacino nella mano o nella guancia, far incontrare i piedini, fare l’occhiolino, battere cinque, abbracciarsi ecc..  

‐ Giocare con  la pasta di  sale  (farina,  sale, olio, colla vinavil) e  il didò  (due  tazze di  farina, mezza  tazza  di  amido  di mais, mezza  di  sale  fino,  tre  cucchiai  di  succo  di  limone,  due cucchiai  di  olio  di  semi,  una  tazza  di  acqua  molto  calda,  eventualmente  colorante alimentare).  

TERZA E QUARTA SETTIMANA ‐ Coloro la mia scuola e ognuno il suo contrassegno (in un’altra giornata). 

 ‐ Le  buone  regole  scolastiche  di  serena  convivenza:  occhi  attenti  e  orecchie  aperte 

all’ascolto, alzare  la mano e rispettare  il turno di parola, non urlare ma proporre anche  le buone  regole  dell’igiene  in  bagno  (tirare  lo  sciacquone,  lavarsi  le mani  con  il  sapone  e asciugarsi  bene  le  mani)  e  le  buone  regole  della  mensa  (mangiare  da  soli  a  tavola, ringraziare  per  il  cibo  che mangiamo, masticare  bene  e  assaggiare  tutti  i  cibi  proposti, parlare  senza  urlare,  non  giocare  con  cibo  e  posate);  drammatizzare  imitando  le  azioni corrette (ascolto della canzone “la lumaca Elisabetta” Zecchino d’oro). 

 ‐ Creare  un  cartellone  attraverso  immagini  colorate  dai  bambini  suddividendo  in  “azioni 

sì/azioni no” per  esempio:  camminare/non  correre,  stare  seduti  composti/non  salire  sui banchi,  fare  la  pace/non  litigare,  avere  cura  dei  giocattoli/non  rompere  i  giocattoli, rimanere  in fila/non passare avanti (rispettare  la fila), parlare a bassa voce/non gridare;  il cartellone  verrà  poi  appeso  in  sezione  e  sarà  utile  nei  momenti  di  conflittualità  per riconoscere i propri e altrui comportamenti sbagliati. 

 ‐ Importanza nell’uso delle tre paroline magiche: per favore, grazie e prego: lettura libro “Le 

sei storie delle paroline magiche” di Sara Agostini.  

QUINTA E SESTA SETTIMANA 

‐ Lettura storia:  IL PAESE DEI COLORI “C'era una volta un paese senza colori. Gli alberi non 

avevano colore...le  foglie non avevano colore...il prato non aveva colore...tutto era  senza 

colore. Più in alto nel cielo c'era un arcobaleno con 3 colori. La gente sulla terra sospirava: “ 

Come sarebbe bello avere quei colori!!!” Un giorno un  folletto ebbe un'idea....andò su su 

su….così  in alto  che arrivò  fino all'arcobaleno e andò  vicino al  colore  rosso.  “Ciao“ disse 

“vengo a dirti che non dovresti essere  il solo ad essere contento perché  il rosso è  il colore 

del  fuoco, delle  fragole, del  cocomero...invece qua  tutte queste  cose  sono  senza  colore e 

siamo molto tristi.”. Il folletto era molto furbo e  l'arcobaleno si commosse....così buttò dal 

cielo  il  colore  rosso.  Il  colore  rosso  colorò  alcuni  alberi  di  rosso  mentre  altri  alberelli 

rimasero  senza  colore.  Un  giorno  il  folletto  tornò  dall'arcobaleno  e  furbo  si  avvicinò  al 

colore giallo. “Sai” disse “  il colore giallo è  il colore del sole, delle stelle, dei girasoli...e noi 

non  l'abbiamo”.  Così  l'arcobaleno  regalò  il  colore  giallo  ed  alcuni  alberi  si  colorarono  di 

giallo. Così quel folletto furbo continuò. “ Sai arcobaleno neppure il colore blu che è il colore 

del mare, del cielo...abbiamo!!”. L'arcobaleno regalò  il blu ad altri alberi che si colorarono 

tutti  di  blu.  In  quel  paese  da  quel  giorno  i  colori  si mescolarono  fra  di  loro  e  la  gente 

cominciò a giocare con i colori. ERA MERAVIGLIOSO!! Gli abitanti di quel paese con il giallo 

e con  il blu avevano ottenuto  il verde, con  il giallo ed  il rosso  l'arancione, con  il rosso ed  il 

blu :  il viola. Da quel giorno  i bambini ebbero a disposizione tutti  i colori dell'arcobaleno e 

VISSERO FELICI E CONTENTI!!” 

 

‐ Scopriamo  i colori primari e secondari: per  i colori secondari applicare  la  tempera di due colori diversi nelle due mani e far incontrare le mani per creare il nuovo colore. 

 

‐ Filastrocca dell’amicizia 

  

Dice un proverbio dei tempi andati: 

“Meglio soli che male accompagnati”. 

Io ne so uno più bello assai: 

“In compagnia lontano vai”. 

Dice un proverbio, chissà perché, 

“Chi fa da sè, fa per tre”. 

Da questo orecchio io non ci sento: 

“Chi ha cento amici, fa per cento”. 

Dice un proverbio con la muffa: 

“Chi sta da solo non fa baruffa”. 

Questa io dico, è una bugia: 

“Se siamo in tanti, si fa allegria”. 

(Gianni Rodari)  

Realizzare un biglietto sull’amicizia: piegare le estremità dei rotoli di carta igienica a forma di  cuore,  intingerli  nel  colore  a  tempera  rosso  e  utilizzarli  come  timbrini,  lasciando  nel mezzo lo spazio per disegnare. Per i bambini più grandi realizziamo una sagoma di cartone a forma di cuore e tenendola ferma con una mano  intingiamo  il dito nell’altra mano nella tempera rossa e  lasciamo  tante  impronte  tutte  intorno al cuore: all’interno della sagoma del cuore si potrà disegnare un momento di amicizia. 

  

           

 

LE STAGIONI (tema trasversale alle attività del progetto) “Ciò che io so della Scienza divina e delle Sacre Scritture l’ho imparato nei boschi e nei campi. I miei maestri sono stati i faggi e le querce, non ne ho avuti altri. Tu imparerai più nei boschi che nei libri. 

Alberi e pietre ti insegneranno più di quanto tu possa acquisire dalla bocca di un maestro)  

Obiettivi: ‐ Cogliere attraverso i sensi i cambiamenti stagionali; ‐ Comprendere i fenomeni stagionali; ‐ Manipolare ed esplorare con i sensi i prodotti naturali stagionali; ‐ Utilizzare con creatività i materiali predisposti; ‐ Memorizzare canzoni e filastrocche a tema; 

 ATTIVITA’: 

‐ Dopo l’uscita in giardino per osservare come cambia il paesaggio in autunno classificare le foglie per dimensione,  forma e colore e sperimentare personalmente  il movimento delle foglie in salone (“Siamo foglie piccoline, siamo tante marroncine. Rotoliam come palline per restar vicine vicine. Rotola rotola fogliolina, rotola in fretta e stammi vicina”); 

 ‐ MACCHININA CORRI  IN BOCCA: Realizziamo  tante macchinine da mangiare con spicchi di 

mela, due stuzzicadenti al livello delle ruote e chicchi di uva tagliati a metà che saranno le ruote delle nostre macchinine prodotte;  

‐ MA  COME  FUNZIONA  IL  VENTO?  Togliere  il  tappo  alla  bottiglia  vuota  e  far  aderire l’imboccatura del palloncino a quella della bottiglia; l’insegnante inserisce la bottiglia nella caraffa  con  acqua  calda  e  chiede  di  prestare  attenzione  quando  l’aria  all’interno  della bottiglia  di  scalda,  questa  sale  in  alto  e  va  a  gonfiare  il  palloncino.  L’aria  calda  sale,  fa muovere l’aria attorno, formando appunto il vento. 

 ‐ LA  NEBBIA  IN  BOTTIGLIA:  osservare  come  cambia  il  paesaggio  con  il  fenomeno  della 

nebbia;  l’insegnante  riempie  una  delle  due  bottigliette  (con  imboccatura  abbastanza grande) con dell’acqua calda e  inserisce dell’acqua  fredda  (poca) nell’altra;  lascia  l’acqua calda  per  alcuni minuti  nella  bottiglia,  poi  la  svuota  parzialmente,  lasciandovene  poca, come  nell’altra.  In  seguito  l’insegnante  pone  un  cubetto  di  ghiaccio  sull’imboccatura  di ciascuna  bottiglia.  Cosa  succede?  Nella  bottiglia  di  acqua  calda,  il  cubetto  di  ghiaccio raffredderà  l’aria  sottostante, mentre  l’aria  riscalderà  l’aria  soprastante. Quando  esse  si incontreranno  si  formerà  della  nebbia  nella  bottiglia, mentre  nella  bottiglia  con  acqua fredda non succederà nulla. 

 ‐ In occasione della festa si Halloween si svuoterà la zucca dai semi per realizzare la lanterna; 

si realizzerà poi come lavoretto un simpatico fantasma con la carta velina bianca sotto.  

‐ Sperimentiamo,  annusiamo,  tocchiamo  e  assaggiamo  i  vari  frutti  caratteristici  della stagione  autunnale/invernale  come  la  castagna,  l’arancia,  l’uva,  la  melagrana  e riproduciamoli con tecniche diverse.  

‐ Lettura racconto “La piccola fiammiferaia” di Andersen ed elaborazione grafica.  

‐ Lettura racconto “La regina delle nevi” di Andersen ed elaborazione grafica.  

‐ QUANTA NEVE! Quanti fiocchi stan cadendo! Scendono giù come farfalle e si adagiano pian pianino imbiancando il giardino. Brr che freddo accidenti tremo e batto anche i denti. Perciò, cari bambini, indossate sciarpa e guantini. Il cappello di lana in testa, il giubbotto, gli stivaletti. E se qualcuno si vuol divertire un pupazzo di neve può..costruire!  In seguito creare un cartellone attaccandovi gli animali a cui piace e a cui non piace la neve dopo che i bambini hanno colorato le immagini di alcuni animali (ad esempio l’orso bruno, la renna, il leone, la giraffa, la scimmia, la lucertola, il pinguino, l’orso polare, la zebra..).  

‐ Realizzare la neve da appendere come decoro dell’aula con i rotoli di carta igienica tagliati a fette di circa 1 cm;  

‐ ESPERIMENTO DEL PUPAZZO DI NEVE:  riempiano due palloncini d’acqua e mettiamoli  in congelatore, poi tiriamoli fuori e rimuoviamo i palloncini; con un pizzico di sale disponiamo le due  sfere una  sull’altra  all’interno di un  contenitore di plastica. Possiamo preparare  i particolari  del  pupazzo  sul  cartoncino  (bottoni,  occhi  e  naso)  pronti  ad  osservare  cosa succede in seguito al nostro pupazzo di neve!  

‐ Realizzare singolarmente un pupazzo…di riso!  

‐ IL GHIACCIO SI SCIOGLIE E POI RIGELA:  tracciamo una  riga di  colla  liquida  su un  lato del cartoncino e giriamo poi in modo che la colla fluisca lentamente verso il basso, descrivendo il fenomeno del ghiaccio quando si scioglie; cospargiamo poi di brillantini, otterremo così dei brillanti ghiaccioli!  

‐ GLI ARTISTI DELLE BOLLE: appendere un grande cartellone alla parete del salone, mescolare due  cucchiai  di  tempera  nella  soluzione  per  bolle;  soffiare  a  turno  le  bolle  contro  il cartellone e vedere le bolle che scoppiano creando delle macchie di colore originali!  

‐ ANCHE  NOI  SUCCHIAMO  IL  NETTARE!  pratichiamo  al  centro  di  tanti  fiori  colorati  nel cartoncino un  forellino abbastanza grande da  far entrare una cannuccia; prepariamo dei succhi di  frutta sui bicchieri e beviamo dalla cannuccia  fingendo di aspirare  il nettare dei fiori!  

‐ IL  FIORE CHE  SPUNTA:  i bambini devono  immaginare di essere  il  semino di un  fiore  che spunta  e  imitare  i  diversi movimenti  ascoltando  il  brano  proposto  (rilassare  le  tensioni, guida Mirò); 

‐ CHE COS’E’ L’ESTATE? L’estate è una gara in bicicletta nel parco che odora di fiori, è una casa con le finestre spalancate, per far entrare il sole. L’estate è volare in altalena con i calzoni corti e l’aria sulle ginocchia. E’ chiudere gli occhi e sentire le rondini mentre fai merenda. Estate è quando guardi un albero e ti chiedi: quando sono spuntate tutte queste foglie? E’ raccogliere le ciliegie rosse e dolci, sporcandosi le mani. Estate è sapere che il sole resterà fino a tardi, stasera.  Dipingere  un  prato  con  tempera  verde  piuttosto  liquida  eventualmente  rigando  la superficie dipinta con un pettine e con  le forchette di plastica  intinte nel colore realizzare tanti tulipani colorati!  

‐ Creare  un  albero  soffiato  con  le  tempere  diluite  su  cui  poi  applicarvi  le  palline  di  carta velina (fiori).  

‐ Utilizzo del seguente racconto per  introdurre  le attività sulle  figure geometriche  (cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo): 

 IL PAESE CHE NON ROTOLA PIU' (di G. Rodari)  “C'era una volta un omino rotondo, che abitava in un paese rotondo. Le case, le finestre, i tetti,  le strade e gli alberi erano rotondi. Era difficile camminare  in quel paese dove tutto era  rotondo, poiché  tutto  rotolava e gli uomini  rotondi  invece di camminare,  rotolavano. Anche le automobili rotolavano e nessuno riusciva a guidarle. Il signor Rotondo, Sindaco del paese, con un gran pancione rotondo ed occhiali rotondi, era disperato, perché non sapeva come risolvere questo grave problema. Pensa e ripensa, finché un giorno giunse in paese un famoso Mago che diceva di essere in grado di fermare il paese dal rotolamento. Il Sindaco lo mandò a chiamare ed ecco arrivare il Mago Quadrato, portava grandi baffi ed una borsa quadrata, con dentro  il suo Grande Libro degli incantesimi. Il  Sindaco  chiese:  "Fai  qualcosa  per  fermare  questo  paese  che  rotola!"  Allora  il Mago rispose: "Ho trovato la soluzione! Per non far rotolare gli uomini rotondi bisogna cambiare loro i piedi, anziché rotondi, mettiamo dei piedi quadrati!" Così tutti gli abitanti del paese si fecero cambiare i piedi, da rotondi in quadrati, così finalmente potevano camminare senza rotolare. Vicino  alle  case  rotonde  si  costruirono  case  quadrate  e  tutti  da  allora  vivevano  bene. Accadde però che la notizia si sparse nei paesi vicini e molte persone volevano trasferirsi nel nuovo paese quadrato. Ora le case non bastavano più. Di nuovo il Sindaco: "Dove metterò tutte queste persone?" Questa volta mandò a chiamare la  Fata  Triangolo:  ella giunse  pian  pianino,  poiché  camminava  sulle  punte.  E  cosa  fece? Aggiunse  tanti  triangoli alle  case quadrate,  formando  i  tetti a punta. Ora molte persone potevano  abitare  anche  nelle  soffitte  o  nelle mansarde.  Per  rendere  più  accogliente  il paesino, la Fata aggiunse anche tanti alberi a forma di triangolo. Ora il paese era davvero bello e poteva ospitare tante persone. Da quel giorno vissero felici e contenti.” 

Filastrocca delle vocali 1 

Gamba qua, gamba là mi presento sono la "A" La vocale sono del re  fate inchino arriva la "E" Gioco a palla notte e dì dritto e smilzo sono la "I" Io sbadiglio, altro non fo  questo è di certo una "O"  Io mi arrendo braccia in su e confesso sono la "U" 

Filastrocca delle vocali 2 

A E I O U  quale rima scegli tu? A come aliante salgo sopra un elefante E come elicottero ho visto un fenicottero I come indiano saluto un vecchio nano O come occhiali io amo gli animali U come uccello io esco col cappello A E I O U scrivi in rima pure tu! 

      

      

EMOZIONI..IN FESTA!  

OBIETTIVI  

o Intuire che l’amore di Dio è in tutto il “Creato”; 

o Riflettere sul senso dell’amicizia; 

o Favorire lo spirito di collaborazione; 

o Imparare a ringraziare per tutto ciò che abbiamo; 

o Conoscere il significato cristiano del Santo Natale e della Pasqua; 

o Conoscere la storia di alcuni Santi (San Francesco e San Martino); 

o  Conoscere  usi  e  costumi  di  una  festa  tradizionale/conoscere  segni  e  simboli  pagani  e 

religiosi collegati ad una festa; 

o  Riconoscere  l’importanza  di  un momento  di  festa  come  ponte  di  unione  tra  scuola  e 

famiglia; 

o Esprimere i propri vissuti ed emozioni; 

o Ascoltare e comprendere una storia; 

o Riprodurre graficamente una storia; 

o Memorizzare brevi filastrocche e canzoni; 

o Saper vivere le feste in famiglia; 

o Sviluppare il piacere e la gioia dello stare insieme. 

 

METODOLOGIA  

o Narrazione; 

o Conversazione/drammatizzazione di brani evangelici; 

o Riproduzioni grafiche; 

o Schede operative;  

o Eventuali supporti audiovisivi. 

 

Durante  l’anno  scolastico  condividiamo  insieme  ai  bambini momenti  di  gioia  e  di  festa 

come i compleanni, la festa dei nonni, Halloween, il Natale, la Pasqua, il Carnevale, la festa 

del papà e della mamma e la festa di fine anno. 

 

ATTIVITA’ RELATIVE AL NATALE 

‐ L’annunciazione dell’angelo a Maria; 

‐ Maria e Giuseppe in cammino verso Betlemme; 

‐ La nascita di Gesù; 

‐ L’arrivo dei Re Magi; 

‐ Il calendario dell’avvento; 

‐ Realizzazione del lavoretto di Natale. 

ATTIVITA’ RELATIVE ALLA PASQUA 

‐ La domenica delle palme; 

‐ L’ultima cena; 

‐ Gesù viene arrestato; 

‐ Gesù muore in croce; 

‐ La nuova vita e resurrezione di Gesù. 

 

LA MIA MANO NELLA TUA (per i nonni) 

La mia mano nella tua 

per andare incontro al mondo, 

per conoscere tutt’intorno 

senza avere mai paura 

neanche nella notte scura. 

 

AUGURI NONNI 

Con i nonni in poltrona 

Ogni cosa è dolce e buona 

Tra un biscotto e una caramella 

La vita con voi è proprio bella. 

 

Realizzazione del lavoretto per la festa dei nonni (2 Ottobre): un quadretto di auguri. 

             

 

L’ALBERELLO 

In ogni casa decorato e bello 

trova posto un alberello. 

Sotto ai rami tanti regali, 

avvolti in carta dorata 

per soddisfare la curiosità: 

dentro al pacco che ci sarà? 

Sono regali di valore: 

amicizia, affetto, amore. 

 

LA BUONA NOVELLA 

Ascoltate la novella 

che portiamo a tutto il mondo: 

è di tutte la più bella, 

è fiorita nel profondo. 

Nella stalla ora è nato 

il dolcissimo Bambino, 

la Madonna l’ha posato 

sulla paglia, poverino. 

Ma dal misero giaciglio 

Già la luce si diffonde, 

quel sorriso benedetto 

porta gioia ad ogni tetto. 

 

Realizzare un calendario dell’avvento con la barba di Babbo Natale che si accorcia di giorno 

in giorno in modo da quantificare quanti giorni mancano alla grande festa. 

 

Realizzazione lavoretto del S. Natale: una capanna per Gesù bambino con il cartoncino blu, 

le stelline, i brillantini oro nei suoi biondi capelli, un pezzetto di filo dorato che sarà la sua 

culla. 

 

LE MASCHERINE 

Siam le belle mascherine 

tutte allegre e profumate, 

siamo vispe e birichine, 

misteriose come fate. 

Non sappiamo chi siete voi 

che ridendo ci guardate. 

Dite un po’ chi siamo noi? 

Oh, giammai lo indovinate! 

Siam le belle mascherine 

che vi portano allegria, 

che non fan nulla di male… 

viva viva il Carnevale! 

 

IL PAPA’ IN UNA MANO 

Il papà è una mano forte che mi guida, 

il papà è una mano affettuosa 

che mi coccola, 

il papà è una mano allegra 

che gioca con me, 

il papà è una mano grande 

che mi accompagna… 

papà io metto la mia mano nella tua! 

 

AL MIO BABBO 

Al mio babbo un bacio e un fiore, 

al mio babbo tanto amore, 

tanto amore che parla e dice 

che il mio babbo sia felice! 

 

IL PRINCIPE 

Arriva un principe con un cavallo bianco: 

viene da lontano e sembra molto stanco. 

Al posto della spada c’è l’ombrello 

e c’è il cappotto al posto del mantello; 

però a guardarci bene il cavallo non ce l’ha, 

io gli corro incontro e gli dico: “Ciao papà!” 

 

Con  la  sagoma delle due mani e una  striscia di cartoncino  realizzare  il  lavoretto “Papà  ti 

voglio tanto…bene!” 

 

 

E’ PASQUA 

Auguri di pace, 

di un giorno felice, 

di un cielo più azzurro 

di un cuore di burro, 

di risa e dolcezze 

color cioccolata 

per la nuova Pasqua 

appena sbocciata. 

 

IL CONIGLIO PASQUALINO 

Il coniglio Pasqualino 

Corre allegro nel giardino. 

Ha un piccolo cappello 

E porta sempre un bel cestello: 

ci son uova colorate, 

ai bambini destinate, 

hanno tutte una sorpresa 

per la Pasqua tanto attesa! 

 

Lavoretto di Pasqua: realizzare dei simpatici coniglietti o con i rotoli di carta igienica o con i 

bicchieri  di  plastica  oppure  delle  uova  originali  infilando  qualche  ovetto  di  cioccolato 

dentro  a  un  palloncino,  gonfiamolo  e  chiudiamolo. Arrotoliamo  il  filo  di  lana  attorno  al 

palloncino, quindi  ricopriamolo  con un velo di colla vinilica,  spalmando  con un pennello. 

Quando il tutto sarà ben asciutto, buchiamo il palloncino all’interno e facciamolo uscire da 

una fessura. 

       

MAMMA MAMMINA 

Mamma mammina 

sei dolce 

sei carina 

quando abbracci il tuo bambino 

e lo coccoli pian pianino, 

quando ascolti con pazienza 

e di sorrisi non resti mai senza. 

Mamma mammina 

con la pace e l’allegria 

sei la gioia più grande che ci sia! 

Giro, giro tondo, 

auguri a tutte le mamme del mondo. 

 

Realizzazione  del  regalo  per  la  mamma:  collana  con  due  cuoricini  nel  cartoncino 

sovrapposti e al centro l’impronta digitale del bambino oppure un originale portatovaglioli! 

 

Regalini per la festa di San Valentino: disegniamo e ritagliamo sul cartoncino delle sagome 

di  farfalle che  i bambini decoreranno a  loro piacere praticando  lungo  la  linea centrale di 

ogni farfalla due taglietti per poter infilare il bastoncino di lecca lecca; volendo si possono 

realizzare anche corolle di fiori applicando il lecca lecca al centro. 

 

Per la festa della donna: realizzare un segnalibro. 

 

PREGHIERA PER LA MADONNINA (Fioretto‐Mese di Maggio) 

Gesù, 

anche mentre soffrivi sulla croce 

hai pensato alla tua mamma, Maria. 

Aiutaci ad aver cura della nostra mamma, 

ti preghiamo. 

 

LE FASI DEL PROGETTO  

L’itinerario educativo – didattico proposto si articola in diverse fasi: 

‐ Lettura del libro “Sei folletti nel mio cuore” (i folletti hanno nel loro cuore tutte le emozioni 

o solo  la  loro?),  libro che sarà  letto “a puntate” assaporando  lentamente  le avventure di 

tommy e dei sei folletti che abitano nel suo cuore; 

 

‐ Colorare le sagome dei folletti scegliendo la posizione che meglio interpreta l’emozione di 

ciascuno,  poi  attraverso  l’associazione  emozione/colore  e  la  lettura  di  diversi  libri 

affrontare  un  percorso  puntando  particolare  attenzione  alla  scoperta  delle  emozioni  di 

base: paura, rabbia, tristezza e felicità; 

 

‐ Costruire, nell’arco di  tutto  l’anno  scolastico,  il  libro del  cuore  “un prezioso  contenitore 

delle emozioni”; 

 

‐ Vivere esperienze di role‐playing indossando le maschere dei folletti; 

 

‐ A conclusione del percorso svolto proporre un’esperienza che coinvolge movimento, 

musica e arte: "Lo sapete bambini dove abitano le emozioni? Il nostro corpo è la casa delle 

nostre emozioni! Quando ci arrabbiamo dove sentite nascere la rabbia? In quali parti del 

corpo va a finire? E la gioia? La tristezza? La paura? 

Adesso vi metterò una musica, ognuno di voi si muoverà cercando di sentire che emozioni 

prova e quali parti del corpo ospitano l'emozione provata. 

Possiamo comunicare le emozioni con il nostro volto, con le mani, le braccia, il respiro, la 

voce, il silenzio." 

 

Accendere poi la musica e invitare i bambini ad esprimere l'emozione provata, poi insieme 

dare un colore ad ogni emozione. 

(Nel percorso dedicato a questo libro ci sono i colori e le musiche assegnate ad ogni 

emozione/personaggio). 

 

Consegnare dei fogli e dei colori ai bambini che hanno tracciato linee arrabbiate, tristi, 

felici... 

 

Poi invitare ogni bambino a sdraiarsi su un foglio di carta, tracciare la sua sagoma e 

invitarlo a colorarla delle sue emozioni con i colori precedentemente assegnati a ogni 

emozione.  

 

"Coloriamo il nostro mondo interiore, i luoghi dove abbiamo sentito la rabbia, la paura..." 

 

“Le sagome sono diventate dei ritratti emotivi, sono l’immagine del nostro mondo interiore. Abbiamo reso visibile ciò che spesso è invisibile!” 

 

Gaietto è giallo ed è il folletto della gioia 

    

Tremolino è verde ed è il folletto fifone 

 

Lacrimoso è blu ed è il folletto della tristezza 

 

Stuporello è dei colori del cielo ed è il folletto della meraviglia 

 

Scatto è rosso ed è il folletto della rabbia 

   

Sputacchione è bianco ad è il folletto schizzinoso 

PAURA 

“Se si ha paura di ciò che non si conosce, cercare di conoscerlo diventa un efficace arma per vincere la paura” 

TEMPI: Fine Ottobre/Novembre/Dicembre 

‐ Ascolto della canzone “Fantasma Geremia” e, dopo aver preparato un cartellone a forma di fantasma i bimbi attaccano il disegno della loro paura sul pancione del fantasma;  

‐ Lettura libro “Stramboletto” di Andrea lupo e conversazione;  

‐ Lettura libro “A letto, piccolo mostro!” di Mario Ramos e conversazione;  

‐ Lettura libro "Una fifa Blu" di Sara Agostini e Marta Tonin che aiuta i bambini a superare la paura del buio in modo facile e divertente: 

 “Di notte, con il buio, ogni cosa cambia, trasformandosi in ombre, mostri, incubi. I fratelli Sgarabulletti provano tutto lo stesso sentimento: una fifa blu! Così, uno alla volta, vanno a dormire nel lettone di mamma e papà. Il gatto sentendosi solo si unisce al gruppo provocando la rottura del letto. Mamma e papà si infuriano e a nulla valgono le richieste dei bambini per l'acquisto di un nuovo letto, grande grande e che possa contenere tutti. Mamma e papà comperano un letto normale e così ogni bimbo deve trovare una soluzione per far scomparire la paura. Anna chiede aiuto alla zia: "Ti regalo questo luciotto: se lo lascerai acceso tutta la notte, il buio non ti farà più paura. Mi raccomando, però, dormi tutta la notte nel tuo letto, altrimenti me lo riprenderò". Laura chiede un parere alla cuginetta: "Quando ero più piccola andavo sempre a dormire con il mio orsetto. Ogni volta che di notte avevo paura di qualcosa, mi stringevo a lui e mi riaddormentavo tranquilla perché sapeva consolarmi e proteggermi. Te lo regalo volentieri, però dormi tutta la notte nel tuo letto, altrimenti me lo riprenderò". Enrico chiede consiglio al nonno: "Se appenderai questo scacciamostri sopra al tuo letto nessuna strega e nessun lupo nero ti faranno più paura. Se non dovesse essere ancora 

abbastanza, pronuncia questa formula magica: "BRUTTO MOSTRO PUSSA VIA, QUESTA CASETTA E' SOLTANTO MIA!" Ma ricordati: funzionerà solamente se dormirai tutta la notte nel tuo letto!" E così tutti poterono dormire tranquilli nel proprio letto!” 

 Insieme ai bambini realizzare uno scaccia mostri: 

‐ Colorare  un  piatto  di  carta  a  piacere  dopo  aver  precedentemente  contornato  con  un taglierino la parte interna del piatto in modo da staccare il cerchio interno, bucare poi nei punti di inizio e fine del suo diametro; 

‐ sempre con  la perforatrice bucare tutta  la circonferenza  interna del piatto, facendo fori a circa due centimetri l'uno dall'altro; 

‐ infine bucare  il piatto anche  lungo  la circonferenza esterna, un  foro all'inizio ed uno alla fine del diametro; 

‐ dopo averlo colorato creare una ragnatela intrappola mostri con fili di vari colori; ‐ Infine legare una piuma, un campanello o pezzi di perla o cannuccia ad un filo. 

Per aiutare  i bambini nel compito si può rendere più rigido  il  filo di cotone ricoprendolo, nella  parte  iniziale,  con  un  po'  di  nastro  adesivo  trasparente. I bambini svolgeranno inconsapevolmente degli ottimi esercizi di motricità fine!  

   

Terminato il lavoro si potrà appenderli negli spazi della scuola! 

Si può accompagnare questa attività con una formula magica da pronunciare all’occorrenza: 

FILASTROCCA “SCACCIA MOSTRI” 

 Se i mostri scacciare tu vorrai  

segui queste regole e non te ne pentirai: 

 1. Pensa a qualcosa di divertente che faccia ridere veramente,  

2. Anche un mostro è un po’ fifone e se ha paura fa il frignone,  

3. Prova a dargli un pizzicotto e lui scappa goffo – goffo,  

ma la regola più importante sai qual è?  

Diventa suo amico e la paura più non c’è! 

 

‐  “La zuppa del coraggio” – attività per affrontare la paura: 

1. Dopo  aver  raccontato  le  proprie  paure  invitarli  a  disegnare  in  un  foglio  ciò  che  li 

preoccupa di più e mettere poi gli elaborati dentro una busta nera; 

2. Prendere una macchina per fare centrifugati di frutta e verdura e spiegare ai bambini 

che è un oggetto magico,  ci  servirà per  fare una  zuppa del  coraggio per  sconfiggere 

tutte le nostre paure. 

3. Lettura: 

“Cillo Coniglio ha paura di tutto. Quando scoppia il tuono di un temporale si rintana 

nella sua tana coi peli dritti dalla paura e il cuore che batte come un tamburo. Quando 

sente il latrare del cane Bob, anche se è legato alla catena, trema come una foglia. 

Quando è notte, nel buio, ogni ombra, ogni luce e ogni rumore gli mettono il terrore. E 

perfino quando sgranocchia una carota, tranquillo e beato sul prato, in una bella 

giornata di sole, se gli capita di vedere all'improvviso la lunga ombra delle sue lunghe 

orecchie, sobbalza e scappa via, convinto di aver visto l'ombra di un lupo. Tutti gli altri 

coniglietti ridono e lo prendono in giro. "Che fifone che sei!" gli dicono "Hai paura 

persino della tua ombra!" I conigli, si sa, non sono dei campioni di coraggio ma anche 

loro si sentono dei leoni in confronto a Cillo che ha paura persino di uno starnuto.  

 La mamma cerca di tranquillizzarlo, il papà cerca di insegnargli il coraggio, ma Cillo 

trema, sobbalza e batte i denti per un nonnulla. "Chiediamo consiglio al Grande 

Coniglio" dice un giorno la mamma di Cillo. Il Grande Coniglio è il più vecchio e saggio 

dei conigli e tutti, quando hanno un problema, vanno da lui.  

Anche Cillo Coniglio è stanco di venir deriso da tutti gli amici coniglietti e va volentieri, 

insieme a mamma e papà, a consultare il Grande Coniglio. "Per la fifa acuta ci vuole la 

zuppa del coraggio!" dice Grande Coniglio dopo aver studiato il problema. "E' cattiva?" 

chiede Cillo che ama le carote e il tenero trifoglio e odia le medicine e le erbe amare. 

"No, è buonissima," dice Grande Coniglio "però gli ingredienti devi andarli a prendere 

tutti tu, da solo". "E dici che è buona e che quando l'avrò mangiata non avrò più paura 

di nulla?" chiede Cillo Coniglio. "Sì, sì, è così, è una zuppa squisita e ti darà il coraggio!" 

"Allora vado a cercare gli ingredienti!" promette Cillo. 

Grande Coniglio elenca gli ingredienti: 

 

‐ 3 foglie di trifoglio raccolte durante un temporale 

 

‐ 1 carota presa dal cesto del contadino Tonino 

 

‐ 1 mela raccolta di notte nel frutteto. 

 

"E poi la tua mamma unirà a questi ingredienti la magica zolletta di zucchero che 

adesso le do io e mescolerà tre volte la zuppa" dice alla fine Grande Coniglio e Cillo 

sente già l'acquolina in bocca solo a vedere quella magica zolletta. Non vede l'ora di 

mangiare la zuppa del coraggio! Il cielo è pieno di nuvole e già quel pomeriggio scoppia 

un gran temporale. "Devo approfittarne per andare a prendere il primo ingrediente 

della mia zuppa!" dice Cillo, e si avvia verso il campo di trifoglio sotto un terribile 

acquazzone. Ad un tratto scoppia un tuono e Cillo vorrebbe correre a rintanarsi nella 

sua tana, ma poi chissà quando capita un altro temporale, chissà quando avrà un'altra 

occasione così per procurarsi il primo ingrediente! Così si fa forza e, anche se il cielo è 

solcato da mille lampi, raggiunge il campo e raccoglie le tre foglie di trifoglio.  

"Che cosa succede a Cillo? Che coraggio!" pensa un amico coniglietto che lo vede fuori, 

sotto il temporale. Tutto soddisfatto per la sua impresa, Cillo non vuole perdere tempo 

e, di ritorno dal campo, decide di andare subito a prendere una carota dal cesto del 

contadino Tonino. Il cesto è nell'aia e per raggiungerlo bisogna passare davanti al cane 

Bob. Bob abbaia furiosamente e dà degli strattoni alla catena ma non può raggiungere 

il coniglietto. Cillo trema un po', ma poi si fa forza e pensa: "Tanto è legato, non può 

farmi niente e io ho troppo bisogno di quella carota!" e a balzi passa davanti a Bob e va 

a prendere il secondo ingrediente per la zuppa.  

"Che cosa succede a Cillo? Che coraggio!" pensa un amico coniglietto che lo vede 

passare davanti a Bob. Tutto soddisfatto per la sua impresa, Cillo non vuole perdere 

tempo e già quella notte decide di andare nel frutteto. Il frutteto è buio, le foglie 

stormiscono al vento, la luna fa degli strani giochi d'ombra sul prato, una civetta lancia 

il suo grido. Cillo vorrebbe tornare di corsa nella sua tana, ma poi pensa alla zuppa del 

coraggio e alla dolce zolletta magica. "Forza," si dice "manca solo la mela!" e corre nel 

frutteto a prenderla.  

"Che cosa succede a Cillo? Che coraggio!" pensa un amico coniglietto che l'ha visto 

uscire di notte. Quella sera, prima di dormire, Cillo Coniglio mangia la sua zuppa del 

coraggio che la mamma ha mescolato tre volte. "Ci hai messo la zolletta magica?" 

chiede Cillo. 

"Certo, tesoro," dice la mamma "mangia!" 

La zuppa del coraggio è dolce e squisita, proprio come aveva promesso il Grande 

Coniglio e Cillo, quando va a dormire, sente un bel caldo nel pancino. Sarà già il 

coraggio che si fa sentire? Il mattino dopo, alla scuola dei conigli, Cillo incontra i suoi 

compagni coniglietti. Tre di loro gli vanno incontro battendo le zampe, festosi: 

"Complimenti, Cillo!" gli dicono "Sei diventato veramente coraggioso!" "Ma come si 

vede già? La zuppa del coraggio è proprio portentosa, deve avere già fatto effetto!" 

pensa Cillo. Allora gonfia il petto, raddrizza le orecchie e sorride tutto soddisfatto. Sul 

prato, l'ombra di Cillo e delle sue orecchie è grande grande. "E' grande come il  mio 

coraggio!" pensa Cillo e quell'ombra non lo spaventa più." 

 

4. Terminata  la  narrazione  della  storia  ci  mettiamo  all'opera  per  realizzare  la  nostra 

zuppa! 

Prendiamo gli ingredienti, li frulliamo, aggiungiamo lo zucchero ed assaggiamo il succo 

che esce! 

5. Ora che siamo più coraggiosi saltiamo sopra alla busta che contiene  le nostre paure e 

schiacciamole! 

 

‐ Ascolto  canzone  “Chi ha paura del buio”  Zecchino d’oro e della breve  storia  “Topina ha 

paura del buio” per promuovere una  conversazione  sull’argomento  “dormo da  solo o  in 

compagnia di chi?”. 

 

‐ COME MI MUOVO QUANDO HO PAURA: chiedere a chi se  la sente di esprimere  la paura 

usando  le  espressioni  del  viso  e  del  corpo,  alla  fine  far  riflettere  sulle  varie  espressioni 

assunte dal viso e dal corpo quando si ha paura. 

RABBIA 

TEMPI: Gennaio/Febbraio 

‐ Lettura e drammatizzazione delle sequenze del libro “Che rabbia!” di Mireille d’Allancé poi 

conversazione  su  “vi  è mai  capitato  di  arrabbiarvi  come  Roberto? Quando  è  successo? 

Perché?  Chi  c’era?  E  poi  come  ti  sei  calmato?”,  poi  rielaborazione  grafica  della  storia; 

successivamente attaccheremo al foglio bianco un altro foglio per far uscire fuori la rabbia 

rossa.  I bambini creeranno  la scatola della rabbia da usare per mettere tutto ciò che  li fa 

arrabbiare; 

 

‐ Che  facce  facciamo  quando  siamo  arrabbiati?  Come  ci muoviamo?  Il  nostro  corpo  e  il 

nostro viso come cambia? Ricerca di visi arrabbiati sulle riviste, giornali, quotidiani, cercare 

poi di riprodurre i tratti tipici del viso arrabbiato con tempere e pennarelli; 

 

‐ I bambini rappresentano graficamente cosa  li fa arrabbiare mostrando poi ai compagni  la 

propria rappresentazione, per poi riporla nella scatola della rabbia urlandoci dentro; 

 

‐ Lettura libro “Il ghiribizzo” di Bruno Tognolini e Giulia Orecchia; 

 

‐ Racconto brano “Favola per bambini molto arrabbiati” e riproduzione della scena che li ha 

maggiormente colpiti; 

 

‐ LA LOTTA DEI GALLETTI: formare delle coppie e chiedere di mettersi uno di fronte all’altro; 

assumere  la  posizione  di  massima  accosciata,  intrecciare  le  mani  insieme  e  spingersi 

cercando di  far  cadere a  terra  il  compagno,  senza appoggiare  le ginocchia per  terra, poi 

quando uno dei due contendenti cade a terra,  l’altro aspetta che si rimetta  in posizione e 

“la lotta” ricomincia (regola: si può saltellare ma non ci si può alzare); 

 

‐ LA FINTA LOTTA: formare delle coppie, ognuna  in piedi di fronte all’altra  inizierà a  lottare 

senza però mai toccarsi; 

TRISTEZZA 

TEMPI: Marzo 

‐ Ascolto audio storia “Un giorno speciale” (guida Mirò‐cd 4, traccia 5) e discussione;  

‐ Nella sagoma di un albero appendere i disegni dei bambini su tutto ciò che li rende tristi; 

 

‐ LE  EMOZIONI DIPINTE  SUL  VOLTO  (identifichiamo  le  emozioni):  sulla  sagoma  di  un  viso 

tondo ricreato nel cartoncino bianco realizzare le sopracciglia, gli occhi, il naso e la bocca, 

fissarle poi nel cartoncino con  i fermacampioni; sarà così possibile ruotare  i vari elementi 

del viso per creare espressioni diverse! Lavoriamo sul fatto che ogni parte del nostro volto 

contribuisce a  creare un’espressione: gli occhi,  le  sopracciglia,  la bocca e persino  il naso 

parlano di ciò che proviamo. 

 

FELICITA’ 

TEMPI: Aprile/metà Maggio 

‐ Lettura libro “Sai perché sono felice?” di Trace Moroney. 

 

‐ Lettura libro “Arcobaleno: il pesciolino più bello di tutti i mari” di Marcus Pfister. 

 

‐ Lettura libro “Smile” di Leigh Hodgkinson. 

 

‐ “Quando vi sentite felici?”, invitarli a disegnare poi un momento di felicità. 

 

‐ Discutere sul tema della felicità e proporre un gioco in cerchio: a turno inventare un gesto 

“Quando sono felice faccio così”. 

 

‐ PITTURIAMO  LA  MUSICA:  Far  ascoltare  una  musica  allegra  ed  invitarli  a  pitturare 

liberamente ciò che la musica gli suggerisce. 

 

‐ Lettura storia “A massaggiar codini” che lega la felicità al soddisfacimento di un bisogno di 

tipo affettivo e drammatizzazione della storia. 

 

‐ Mettere la farina dentro i palloncini e creare con il pennarello all’esterno del palloncino le 

facce che esprimono il sentimento della gioia. 

 

ALCUNE ATTIVITA’ A CONCLUSIONE DEL PERCORSO INSIEME TEMPI: fine Maggio/inizio Giugno 

‐ EMOZIONI  IN  GIOCO:  l’insegnante  prepara  delle  carte  sulle  quali  disegna  dei  visi  con 

espressioni diverse e chiama un bambino alla volta a pescarne una dal mazzo.  Il bambino 

dopo  aver  bene  osservato  la  carta  dovrà  interpretare  quell’emozione  con  il  proprio 

sguardo, unendo anche,  se vuole, una gestualità adatta, ad esempio: uno  sguardo  felice 

può essere abbinato a dei saltelli, ecc.. 

 

‐ IL GIOCO  DELLE  FACCE  BUFFE  ALLA MINIERA DI  BLOCH:  preparare  diverso materiale  di 

recupero in contenitori (come bottoni di vari colori e misure, conchiglie, pigne, decorazioni, 

lane colorate, pasta, ..) e le schede con le immagini di Serge Bloch; lasciare i bambini liberi 

di completare la scheda con il viso vuoto dando spazio alla loro fantasia. 

 

‐ Costruire  l’orologio  delle  emozioni  (“oggi  mi 

sento..felice/triste/arrabbiata/spaventata/stupita/dispettosa”); 

   

 ‐ Costruire la paletta delle emozioni con le sagome delle facce espressive;  

 

 

FILASTROCCA DELLE EMOZIONI   

Filastrocca delle emozioni, per bambini allegri o musoni. 

Se sono triste una lacrima scende, ma se esce il sole il sorriso splende. 

Braccia conserte se sono arrabbiato, ma se ho paura trattengo il fiato. 

Spalanco gli occhi, sorpreso mi sento, poi con gli amici gioco contento. 

Le provan tutte queste emozioni, adulti, bambini, allegri o musoni. 

E per finire la filastrocca fare un giro ora mi tocca. 

Batto le mani, faccio un saltino e qui concludo con un inchino. 

 

LA FELICITA’ 

La felicità 

È a cavalluccio di papà; 

è in una carta d’argento e dorata 

se dentro c’è la cioccolata, 

è in un trenino con il motorino, 

nella torta con la panna, 

nella borsa della mamma, 

in un secchio di acqua pulita 

per sguazzarci con tutte le dita. 

 

FELICITA’ 

Felicità è star con papà, 

è dire mamma 

tutto d’un fiato; 

è ritrovarsi tutto accaldato. 

E’ fare un sogno 

E vederlo realtà… 

E tutto questo, 

ognuno lo sa, 

è un po’ per tutti 

felicità. 

 

Cantiamo LA CANZONE DELLA FELICITA’ 

 

RABBIA BIRABBIA 

Ho conosciuto un tale  

ch'era sempre arrabbiato  

per il caldo del fuoco  

il freddo del gelato 

  

perché c'era silenzio  

perché c'era rumore 

 per il troppo profumo 

 per il cattivo odore 

  

in inverno in estate  

d'autunno a primavera  

pomeriggio e mattino  

a notte fonda a sera. 

  

Un giorno s'arrabbiò  

anche con la sua rabbia  

e senza alcun rimorso  

la chiuse in una gabbia. 

 

 

 

 

 

 

 

RACCORDO AL PROGETTO CON L’ATTIVITA’ MOTORIA:  

INCONTRI DI PSICOMOTRICITA’  Il movimento  rappresenta  per  il  bambino  il  "nutrimento"  naturale  per  la  sua  crescita  e  il  suo sviluppo  e  la  sua  crescita  psicomotoria.  Il bambino "pensa", conosce, scopre e sperimenta con creatività attraverso il fare.  

La  psicomotricità  e  il  laboratorio  motorio  ad  essa  dedicato  sono  strumenti  privilegiati  che consentono di promuovere attività educativo didattiche fortemente motivanti e caratterizzate da forte connotazione affettiva ed emotiva con una possibilità chiaramente significativa di relazione adulto bambino e bambino coetaneo. Quest’anno rivolgeremo  l’attenzione al mondo emozionale prendendo  spunto  anche  da  alcune  attività  sulle  emozioni  che  svolgiamo  in  sezione  come  da programmazione. 

Attività 1: 

Muoversi liberamente nella palestra, occupando tutti gli spazi e senza urtare i compagni: 

Segnale rosso: fermarsi, in piedi o seduti (silenzio)  Segnale verde: camminare  Segnale giallo: correre (voci) 

Attrezzo utilizzato: cerchio 

Un cerchio a testa: esecuzione libera (senza lanciarli!)  Due cerchi a coppia:  formare  le coppie e giocare  insieme  (la scelta deve essere  fatta dai 

bambini!)  Quattro cerchi/due coppie: formare due coppie e giocare insieme  Unico gruppo/tutti i cerchi: girotondo con i cerchi 

Cerchi  disposti  a  terra  in  fila  per  percorso  individuale  (salti  a  piè  pari  a  gambe  unite  e divaricate) 

Cerchi disposti a terra ad occupare tutti gli spazi: 

Bambini/e al segnale verde, camminare fuori dai cerchi senza urtare i compagni  Bambini/e  al  segnale  rosso,  entrare  nei  cerchi  (ogni  volta  cambiare  il  cerchio  oppure 

chiedere di tornare sempre nello stesso)  Bambini/e al segnale giallo, correre fuori dai cerchi  Verbalizzazione  Invitare  i bambini a parlare  liberamente della seduta ed a raccontare  le proprie emozioni, 

etc.  Produzione grafica: invitare i bambini in classe a disegnare la propria esperienza in palestra 

Attività 2: 

Posizione di partenza: 

Cerchi (distanziati) disposti liberamente nello spazio, con bambine all’interno di ciascuno  Palla nelle mani di ciascun bambino 

Attrezzi utilizzati: palle e cerchi 

Al segnale “Via”  i bambini camminano,  liberamente, nello spazio con  la palla  tra  le mani senza urtare i compagni , evitando anche le bambine nei cerchi 

Al  segnale  “Scambia”  i bambini  consegnano  la palla  alle bambine e ne prendono  il  loro posto  (cerchi),  viceversa  le  bambine,  con  la  palla  tra  le mani,  camminano,  liberamente nello spazio 

Verbalizzazione e produzione grafica 

Varianti: 

Gli alunni corrono con la palla tra le mani;  Gli alunni camminano con la palla dietro la schiena;  Gli alunni camminano mantenendo la palla con una mano;  Gli alunni saltano con la palla stretta tra i piedi. 

Attività 3: 

Posizione di partenza: 

Due file di alunni  “Staffetta”  :  Il  primo  alunno  della  fila  (con  la  palla  tra  le mani),  correndo  dal  cono  di 

partenza,  gira  intorno  ad  un’altro  cono  distanziato  di  qualche metro,  consegna  la  palla nelle mani  del  secondo  alunno  e  ritorna  nella  fila  (come  ultimo).  Il  gioco  si  concluderà quando quest’ultimo tornerà ad essere primo della sua fila. 

Verbalizzazione e produzione grafica 

Attività 4: 

Attrezzi utilizzati: palle e cerchi 

Posizione di partenza: 

Cerchi (distanziati) disposti liberamente nello spazio di numero uguale agli alunni:  Al  segnale  “Fuori”,  i  bambini  camminano  liberamente  nello  spazio,  senza  urtare  i 

compagni, evitando di entrare nei cerchi  Al segnale “Dentro” i bambini corrono a prendere possesso del cerchio  Verbalizzazione  e produzione grafica 

Varianti 

I cerchi diminuiscono ad intervalli regolari. Gli alunni che rimangono senza cerchio devono condividere lo stesso con un/a compagno/a; 

Le coppie devono variare il più possibile ed anche la scelta del cerchio; 

Le coppie devono variare ma devono essere possibilmente miste. 

Attività 5: 

Posizione di partenza: 

Alunni disposti in cerchio: “Dai e Segui”  Condurre  la palla ad un compagno  (libera scelta), consegnare  la stessa e prendere  il suo 

posto  L’alunno scelto ripete la consegna scegliendo un nuovo/a alunno/a disposto nel cerchio  Verbalizzazione e produzione grafica 

Attività 6: 

L’Equilibrista  Esercizi (individuali) per affinare  l’equilibrio: alunno/a, posto su di una  linea retta, braccia 

in fuori, cammina lentamente, a piccoli passi (tacco‐punta), senza uscire dalla stessa  Verbalizzazione e produzione grafica 

Si consiglierà ai bambini di mantenere la testa alta e non guardare troppo da vicino la linea! 

Attività 7: 

Il trenino 

Posizione di partenza: 

Alunni disposti in due file  I treni non devono “assolutamente scontrarsi”  Formare i trenini mettendo gli alunni o le alunne più grandi come “motrice”  Al segnale “Partenza!”,  i trenini si mettono  in moto ed  iniziano a procedere  lentamente e 

liberamente nello spazio 

In questa fase sarà importante “Non separare i vagoni”!  Al  segnale  “Stazione!”,  i  trenini  dovranno  fermarsi  nei  pressi  di  coni  posti  in  punti 

prestabiliti  Al segnale “Si Scende!”, gli alunni e le alunne dovranno separarsi e camminare liberamente 

nello spazio, senza urtarsi  Al  segnale  “In  Carrozza!”,  gli  alunni  e  le  alunne,  ristabiliranno  l’ordine  dei  trenini  di 

partenza possibilmente senza l’aiuto o con l’aiuto marginale delle maestre  Verbalizzazione e produzione grafica 

Primo incontro (direttamente connesso al progetto): la paura 

Racconto della storia “Il drago mangia pizza” 

“C'era una volta a Storialandia un drago grande grande e verde verde, che sputava fuoco! Il drago 

divorava qualsiasi cosa si potesse mangiare! I contadini erano disperati perché divorava i raccolti!  

Tutti gli abitanti di Storialandia erano stanchi di questo drago che spaventava tutti e lasciava tutti 

a pancia vuota! 

Allora il re di Storialandia decise di trovare una soluzione! Mandò il suo cavaliere migliore a cercare 

il drago per ucciderlo.  

Il cavaliere si mise alla ricerca del drago per tutto il regno. Quando finalmente lo trovò era steso 

sulla collina con la pancia piena che dormiva profondamente! Ma addormentato il drago non 

sembrava poi così cattivo ed il cavaliere non ebbe il coraggio di ucciderlo. Si sedette tranquillo e 

aspettò che si svegliasse. 

Dopo qualche ora il drago si svegliò, e fu davvero molto stupito di vedere il cavaliere, che senza 

perdere altro tempo gli chiese: ‐Drago, perché divori tutti i raccolti nei campi? Sono tutti molto 

arrabbiati con te, tanto che il re mi ha mandato per ucciderti! 

E il drago ‐ Ma io ho fame e sono tanto grosso, ho bisogno di molto cibo per saziarmi!‐ 

Allora il cavaliere pensò e ripensò.... ‐ Ho un idea drago, aspettami qui! 

Saltò in sella al suo cavallo e corse da Nicola, il più bravo pizzaiolo di tutta Storialandia! Gli spiegò 

la situazione e gli chiese di fare la pizza più grande che avesse mai fatto! 

Quando il drago assaggiò la famosa pizza di Nicola la trovò davvero buonissima! Si accordarono 

che una volta alla settimana il drago poteva andare in pizzeria a mangiare la sua pizza gigante! 

Da quel giorno il drago non fu più pericoloso per nessuno, mangiò solo pizza e diventò molto amico 

del pizzaiolo Nicola: lo aiutava sempre ad accendere il fuoco nel forno della pizzeria!” 

Drammatizzazione della storia con costruzione di un grande percorso su tutto lo spazio del 

salone per arrivare dal drago mangia pizza! 

Il drago ora è affamato, ora è sazio (impersonato da un bambino volontario) ma per 

scappare o avvicinarci non bisogna mai abbandonare il percorso; 

Nel momento del cerchio finale si solleciteranno riflessioni sul vissuto (cosa ti è piaciuto di 

più). 

Secondo incontro (direttamente connesso al progetto):  

Dopo aver ricordato ciò di cui i bambini hanno più paura (disegno di sezione delle 

settimane precedenti) stabiliamo con i bambini uno spazio comune in cui si è al sicuro, per 

esempio un angolo del salone; 

Ogni bimbo a turno impersona il suo personaggio pauroso e spaventa gli altri che si 

rifugiano nello spazio sicuro dove “Il mostro” non può entrare... 

Terzo incontro (direttamente connesso al progetto): l’allegria 

Gioco della  risata: mimiamo  tante azioni quotidiane  su una musica molto divertente ed allegra, 

prima in cerchio, poi nello spazio liberamente. (L’esempio ci è dato dallo “Yoga della risata”: lavarsi 

i denti e sputare l’acqua, farsi lo shampoo, vestirsi, scendere le scale, imitare gli animali, simulare 

le  risate  con  sonori  e  plateali  “ah‐ah‐ah‐uh‐uh‐uh‐uh‐uh”  accompagnati  dal  battito  delle 

mani....sono solo pochi esempi per rendere l’idea) 

Può seguire un esplosivo e divertente lancio di palline colorate con una piccola regola  che suscita 

sempre fervida accoglienza se presentato nel modo opportuno: ogni lancio una risata! 

Quarto  incontro  (direttamente  connesso  al  progetto):  Paura  ed  allegria:  contrapporsi  di 

emozioni  

La  musica  ci  consentirà  di  creare  atmosfere  adeguate:  sottofondo  pauroso  e  tenebroso  e 

sottofondo allegro dando libero sfogo all’espressione infantile. 

Quinto incontro (direttamente connesso al progetto): La rabbia 

Racconto della storia “Strega arrabbiosa” 

“In fondo ad una vecchia grotta abbandonata, vive Arrabbiosa, la strega più arrabbiata che ci sia. E’ magra come un ramo di quercia, senza le foglie; due occhi rossi che sembrano braci e una lunga chioma di capelli neri e stopposi. Quando un bambino si arrabbia, lei è tutta contenta e senza farsi vedere gli corre vicino. Poi gli sussurra nelle orecchie le sue parole magiche e il bambino si sente dentro il fiato caldo della strega e la sua rabbia cresce. Allora urla ancora più di prima… 

Poi però la strega, inizia ad avvolgerlo con i suoi lunghi capelli neri e cerca di tenerselo vicino più che può. Al bambino infatti passa subito la voglia di giocare o di ridere o di stare in mezzo ai suoi amici. Vuole solo starsene solo con Arrabbiosa, perché lei è una strega gelosa e non vuole che si avvicini nessuno. E anche quando il bambino è stufo, la strega lo tiene legato per i capelli e lui stesso fa molta fatica ad andare via.  

E allora? Mio nonno Francesco, che era un uomo saggio e sapeva tante cose, mi ha insegnato un 

trucco per sconfiggere la strega “Arrabbiosa”. Quando un bambino viene catturato dalla Strega, 

bisogna che tutti lo aiutino e abbiano molta pazienza con lui. 

 

Gli amici, i fratelli oppure i nonni o i genitori devono prenderlo per mano e fare con lui un bel 

girotondo allegro e alzando le mani in alto e riportandole verso terra (senza mai staccarle) devono 

ripetere 10 volte queste parole magiche:  

“Strega Arrabbiosa, vecchia pelosa,  

levati di torno, non fare più ritorno.”  

 

Solo che non devono ridere... altrimenti l’incantesimo non funziona!” 

Messa  in  pratica  della  storia  con  interpretazione  libera  dei  bambini  che  vogliono 

interpretare ora la strega ora il bambino arrabbiato. 

Sesto incontro (direttamente connesso al progetto): la tristezza 

Ascolto  di musica  classica  “Tristesse”  di  Chopin,  libero movimento  del  corpo  nello  spazio  del salone lasciando fluire le emozioni che la musica suscita, e successiva rappresentazione (con l’uso di un solo colore) sull’emozione provata. 

Settimo incontro (direttamente connesso al progetto): MIRA AL FACCIONE 

Costruire la sagoma di una grande faccia sul cartone e con le spugne cercare di fare centro dentro i buchi appositamente  forati di occhi e bocca. RILASSAMENTO:  far  finta di essere uno  spaghetto crudo (duro) che nell’acqua piano pianino di cuoce e diventa molle. 

MOTORIA (con attività trasversali alle quattro stagioni) 

Premessa importante: non bisogna farsi male e far male ai compagni! 

‐ LA  PATATA  NEL  FORNO:  l’insegnante  disegna  a  terra  un  cerchio  di  dimensioni  tali  da 

permettere a tutti i bambini di starci dentro. Poi si sceglie il bambino che starà al centro del 

cerchio mentre tutti gli altri si disporranno attorno. Lo scopo del gioco è riuscire a far uscire 

“la patata dal forno”, ossia tentare di far uscire la palla morbida dal cerchio attraverso l’uso 

dei piedi facendola passare tra i piedi dei compagni; quando la palla uscirà, il bimbo che si 

troverà accanto al punto dove la palla è uscita dovrà mettersi al centro e il gioco comincerà 

di nuovo. 

 

‐ PROVVISTE PER L’INVERNO: costruire un percorso per  leprotti e coniglietti che portano  le 

“provviste” alla tana; 

 

‐ APPICCICATI:  I  bambini  effettueranno  il  percorso  motorio  al  “Via!”  dell’insegnante 

rimanendo uniti con una parte del corpo (es. occhio/mano); 

 

‐ IMPARIAMO A SCIARE! I bambini effettueranno un percorso tra i coni lentamente con due 

fogli di carta oleata sotto i piedi con un sottofondo di musica; 

 

‐ IL GIOCO DELLE PALLE DI NEVE: Dopo aver  formato  insieme  tante palline di  carta velina 

bianca  che  simboleggeranno  la  neve  disponiamo  due  bacinelle  al  centro  del  salone; 

dividiamo poi  i bambini  in due gruppi e  facciamoli disporre a cerchio; al via ogni squadra 

dovrà provare a far canestro all’interno della propria bacinella, si conteranno poi le palline 

dentro ciascuna bacinella per decretare il gruppo vincitore! 

 

‐ SPINGI L’ARANCIA! L’insegnante  fa scivolare all’interno del gambaletto un’arancia, traccia 

la linea di partenza e di arrivo e posiziona tre arance dietro la linea di partenza; poi lega la 

calza con l’arancia attorno alla vita dei giocatori. Lo scopo del gioco è spingere le arance a 

terra verso la linea di arrivo senza usare le mani. 

 

‐ TRASPORTO ABBINATO: si gioca a coppie, i due bambini si mettono uno di fronte all’altro, 

molto vicini e con un’arancia premuta contro il petto dell’altro; non ci si può prendere per 

le  braccia  e  le  mani  devono  stare  dietro  la  schiena.  In  questa  posizione  dovranno 

camminare e raggiungere un traguardo senza far cadere l’arancia. 

 

‐ LA CASTAGNA CHE SCOTTA: l’insegnante scandisce con un tamburello il ritmo del gioco più 

o meno veloce: i bimbi si passano la castagna finché il suono si ferma; vince chi ha in mano 

la castagna al termine del gioco. 

 

‐ SCAPPA ARRIVA IL LUPO: uno o più bambini interpretano il lupo, gli altri i porcellini, al via i 

porcellini  iniziano a scappare dai  lupi; per salvarsi possono entrare nei cerchi ma per non 

essere catturati dal lupo devono essere tre all’interno di un solo cerchio. Se vengono presi 

diventano lupi a loro volta. 

 

‐ LA CATENA DEI GESTI: i bambini sono in cerchio, l’insegnante inizia il gioco proponendo un 

movimento  da  ripetere,  quindi  si  gira  verso  il  bimbo  alla  destra  che  ripete  lo  stesso 

movimento e lo passa al bimbo al suo fianco e così via fino a chiudere il cerchio. Quando il 

movimento ritorna di nuovo all’insegnante egli lo passa di nuovo alla sua destra e il bimbo 

dovrà  aggiungere  un  secondo  movimento  al  primo,  formando  una  sequenza  di  due 

movimenti  che  tutti  nel  cerchio  ripeteranno.  Si  potrebbe  poi  aumentare  la  sequenza  di 

movimenti per rendere il gioco più divertente. Si può proporre la catena di movimenti per 

esempio pensando a una stagione come l’inverno (imitando la neve che cade o l’animaletto 

che va in letargo per esempio). 

 

‐ FOTOCOPIANDO  TE!  I  bambini  vengono  divisi  in  coppie  e  si  dispongono  l’uno  di  fronte 

all’altro:  un  bambino  inventa  ed  esegue  lentamente  dei  movimenti,  comprese  le 

espressioni  del  viso,  e  l’altro,  che  è  lo  specchio,  li  riflette  e  quindi  li  imita 

contemporaneamente.  Dopo  un  po’  l’insegnante  dà  il  comando  di  invertire  i  ruoli.  I 

movimenti  inventati  possono  essere  liberi  oppure  creati  sulla  base  di  temi  forniti 

dall’insegnante, come gli animali o azioni quotidiane. 

 

‐ COPPIE CON LA COLLA:  i bambini si muovono  liberamente nel salone, con un sottofondo 

musicale. Di volta in volta l’insegnante comunicherà con quale parte del corpo “mettere la 

colla”  che  servirà  in  seguito  per  formare  le  coppie  che  si muoveranno  nello  spazio  del 

salone (esempio: “spalmiamo bene la colla su..”). 

 

‐ LE COSE CHE ABBIAMO IN COMUNE: un bambino indicato dall’insegnante comincia il gioco 

chiamando un bambino che ha un “legame” con lui, ad esempio ha gli occhiali come lui, o 

porta  le scarpe con  i  lacci, o ha  i capelli corti ecc.. Questo bambino si unisce al primo e si 

prendono per mano; a questo punto toccherà a lui indicare qualcuno che ha un legame con 

lui: il gioco continua finché tutti non saranno per mano. Si farà poi un bel girotondo! 

 

‐ I PESCIOLINI NEL MARE:  i bambini  fingono di essere dei pesciolini che nuotano nel mare, 

poi si trasformano in granchi (a due a due in coppia), poi in sardine (attaccati tutti insieme), 

infine fingiamo di essere inseguiti da uno squalo e per concludere ci muoviamo piano piano 

come un cavalluccio marino. 

 

‐ Far  sperimentare ai bambini percorsi motori differenti e originali: per esempio passando sotto  il  tavolo  (ponte)  strisciando,  invece  che  con  la  pancia,  con  la  schiena,  oppure compiendo un percorso a due a due attaccati per le mani, oppure eseguendo un percorso con  la  palla,  o  eseguendo  un  percorso  più  complesso  e  a  ostacoli,  raccogliendo  cioè qualcosa da terra o gattonando; 

 

‐ La patata bollente: disporre i bambini in riga, uno di loro starà due passi avanti e di spalle rispetto ai  compagni.  I bambini  cominceranno a passarsela e  i passaggi dovranno essere veloci,  ognuno  durante  il  passaggio  al  compagno  dirà  forte  “scotta!”.  A  sorpresa  il compagno  di  spalle  pronuncerà  la  parola”brucia”  e  si  volterà  così  che  il  bimbo  che  si troverà con la palla in mano andrà a prendere il suo posto nel turno dopo!