EMOZIONI A COLORI! - maternanidolama.altervista.org · Un libro che parla al cuore di grandi e...
Transcript of EMOZIONI A COLORI! - maternanidolama.altervista.org · Un libro che parla al cuore di grandi e...
EEMMOOZZIIOONNII AA CCOOLLOORRII!!
“La casa delle emozioni è il nostro cuore”
A.S. 2015/2016
“Parlami del cuore, raccontami una filastrocca che si impara a memoria.. Scaccia le paure, raddoppia la mia gioia, con il tuo racconto cancella la mia noia.. Le storie che mi doni son stelle nella notte, mi aiutano a capire chi sono e dove vado, con te mi sento forte, non tremo e non
cado..“
Destinatari Bambini 3‐6 anni che frequentano la scuola dell’infanzia per un viaggio insieme alla scoperta delle emozioni. Tempi, persone coinvolte e spazi Il nostro percorso didattico si svolgerà nel corso di tutto l’anno scolastico 2015/2016. Le persone coinvolte saranno le insegnanti, i bambini e i genitori. Il progetto si svolge all’interno della sezione, in salone e in giardino. Motivazione del progetto Il progetto dell’A.S. 2015/2016 propone di fare insieme ai bambini un viaggio alla scoperta delle emozioni attraverso uno strumento prezioso nella relazione con i bambini: la lettura ad alta voce di storie. La lettura ad alta voce è un’occasione per raccontare e dare un nome ad un’emozione, condividere l’esperienza di un’emozione insieme ai personaggi della storia, scoprire come si può provare a gestire un’emozione. Dare un nome alla sensazione che sta provando lo aiuterà poi, non solo a conoscere le emozioni ma a riconoscerle successivamente, in sé stesso e negli altri, un allenamento che durerà tutta la vita! Utilizzando come filo conduttore il libro “Sei folletti nel mio cuore” di Rosalba Corallo (versione adattata ai bambini nella fascia d’età 3‐6 anni) si condurrà i bambini più piccoli in un percorso focalizzato nel riconoscimento e nell’alfabetizzazione emotiva di base mentre con i più grandi della sezione si lavorerà sul tema del controllo e gestione delle emozioni. Questo libro attraverso le avventure di Tommy, un bambino che non sopporta di esser definito dai grandi “troppo sensibile” e dei buffi folletti che abitano il suo cuore, affronta la tematica delle emozioni e ne rivela l’importanza di una loro serena accettazione e corretta gestione.
"Tommy è stanco di sentirsi sempre dire dai grandi che è un bambino troppo sensibile, e ha finito con il credere che sia un difetto, un qualcosa di cui vergognarsi. E poi ci sono i suoi compagni che non gli danno mai tregua: gli hanno affibbiato terribili soprannomi e non perdono occasione per prenderlo in giro ogni volta che s’arrabbia, piange o semplicemente s’incanta a guardare fuori dallafinestra.
Finché un bel giorno scopre che il suo cuore è abitato da sei minuscoli folletti: Gaietto, Stuporello, Tremolino, Lacrimoso, Scatto e Sputacchione, e che sono proprio loro i colpevoli della sua eccessiva sensibilità!
Sarebbe disposto a tutto pur di liberarsene, ma come fare? Sarà la streghetta Renza, misteriosa inquilina del suo frigorifero, a offrirgli il suo aiuto. Ma le conseguenze saranno imprevedibili..."
Un libro che parla al cuore di grandi e piccini con la gioia, lo stupore, la paura, la tristezza, la rabbia e il disgusto dei suoi protagonisti, insegnando il valore e l’importanza di ogni singola emozione. I racconti e le fiabe aiutano a canalizzare nei bambini la comunicazione di emozioni e sentimenti e lo scenario della scuola è teatro ideale affinché il bambino possa vivere e consolidare la sua affettività, offrendogli la possibilità di mettersi in gioco in un ambiente diverso da quello familiare. Parlare delle proprie emozioni aiuta a capire che è normale provarle, tante e diverse. Tutti hanno momenti “NO!” ma questi passano. I personaggi dei vari racconti hanno risolto il loro problema, hanno imparato a conoscersi, a controllarsi, così possiamo fare noi!
Metodologia Privilegia la drammatizzazione, la narrazione, la rielaborazione personale con codici diversi oltre
all’utilizzo di tutti gli strumenti, i metodi ed i sussidi presenti nella scuola dell’infanzia: giochi,
racconti, favole, musiche, poesie, attività motorie, manipolative, creative, pittoriche, conversazioni
in circle‐time, dialoghi e ascolto reciproco.
Finalità
Favorire la competenza emotiva dei bambini (vivere le emozioni) per abituarli a
decentrarsi, riconoscendo le “ragioni” dell’altro;
Scoprire i colori come modalità di espressione delle emozioni (rabbia, gioia, tristezza,
paura);
Esteriorizzare le emozioni attraverso un contesto narrativo e artistico;
Prendere consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni e saperle esprimere/comunicare
sia con le parole che con il linguaggio gestuale;
Promuovere modalità di relazione all’interno del gruppo orientate alla collaborazione,
all’aiuto reciproco, al rispetto delle persone e delle cose.
Obiettivi
Conoscere e discriminare le emozioni fondamentali;
Esprimere le proprie emozioni attraverso linguaggi diversi: verbale, grafico‐pittorico,
motorio;
Controllare il proprio stato emotivo (5 anni);
Comprendere e rispettare le regole del vivere bene insieme;
Descrivere le sensazioni/emozioni che suscitano immagini/racconti;
Progettare contesti fantastici funzionali a evidenziare emozioni di: amicizia, paura, rabbia e
gioia;
Riconoscere le espressioni del volto verbalizzando il significato della mimica delle emozioni
di base (gioia, tristezza, paura, rabbia);
Formulare ipotesi sulle situazioni che generano emozioni;
Rappresentare graficamente emozioni/stati d’animo/situazioni;
Ridurre l’insorgere di stati d’animo negativi e facilitare il potenziamento di emozioni
positive;
Descrivere le sensazioni/emozioni che suscitano in noi colori/immagini/suoni
predisponendo attività laboratoriali grafico/sonore;
Analizzare le emozioni suscitate dall’ascolto di brani musicali;
Riconoscere le emozioni altrui;
Associare le emozioni ai colori;
Rendere protagonista il bambino attraverso il racconto.
Obiettivi di apprendimento
TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SE’ E L’ALTRO
∙ Esprimere il proprio vissuto e i diversi stati d’animo;
∙ Sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, di negoziare e cooperare;
∙ Riconoscere i propri errori ed essere disponibili a modificare le opinioni (5 anni);
∙ Rispettare le regole di un gioco;
∙ Rispettare le opinioni degli altri;
∙ Favorire l'espressione con tutti i linguaggi;
∙ Esprimere e confrontare idee;
∙ Conoscere se stesso e l’altro;
∙ Promuovere relazioni positive con l’ambiente, i coetanei e gli adulti.
IL CORPO IN MOVIMENTO
∙ Saper riconoscere attraverso le espressioni del viso e la postura del corpo i vari stati d'animo;
∙ Coordinare i movimenti globali del corpo nei giochi ed imitazioni;
∙ Sviluppare il coordinamento oculo – manuale;
∙ Rielaborare le esperienze vissute attraverso il gioco.
L’ARTE, LA MUSICA E I MEDIA
∙ Lavorare con gli elementi e vari materiali per sviluppare la manualità ed affinare differenti
percezioni;
∙ Usare diverse tecniche espressive e comunicative;
∙ Leggere e rappresentare immagini;
∙ Incentivare l’attività fantastica;
∙ Rielaborare le esperienze vissute attraverso le attività artistico – espressive;
∙ Rappresentare e comunicare le emozioni utilizzando vari materiali e linguaggi.
I DISCORSI E LE PAROLE
∙ Imparare ad argomentare e a discutere in modo costruttivo;
∙ Saper comunicare le proprie esperienze emotive;
∙ Leggere e commentare immagini;
∙ Confrontarsi con gli altri, mettendo a fuoco l’esistenza di più punti di vista;
∙ Abituarsi a domandare per cercare di capire e conoscere;
∙ Favorire l’ascolto, la comprensione, la produzione del linguaggio.
NUMERI E SPAZI, FENOMENI E VIVENTI
∙ Osservare con curiosità ed analizzare situazioni ed eventi naturali.
∙ Riconoscere somiglianze e differenze.
∙ Operare classificazioni tra oggetti.
∙ Rielaborare un’esperienza nella successione temporale (5 anni).
Verifica e documentazione
Osservazione dei bambini durante le attività;
Osservazione dei vari comportamenti nel gruppo;
Osservazione dei bambini nell’uso dei materiali;
L’osservazione sarà effettuata in itinere, analizzando sistematicamente gli obiettivi raggiunti per calibrare e organizzare le attività successive. Nella valutazione finale, invece, si analizzerà l’intero processo per valutare l’efficacia dell’intervento e dell’azione didattica: a tal fine si porrà attenzione al grado di attenzione e coinvolgimento dei singoli bambini.
Il percorso sarà documentato tramite fotografie e produzioni grafiche dei bambini e servirà per costruire una sorta di memoria collettiva della sezione.
RACCORDO CON LA LINGUA INGLESE (5 anni):
Presentazione dei termini HAPPY, SAD, AFRAID, ANGRY;
Rappresentazioni di facce corrispondenti alle quattro emozioni mimando le rispettive espressioni;
Gioco: su comando dell’insegnante sollevare il faccino richiesto. “When I smile, I’m happy. Happy, happy, happy!
When I cry, I’m sad.
Sad, sad, sad!
When I grr grr grr, I’m angry. Angry, angry, angry!
Happy, happy,
sad, sad, angry, angry.
Let’s repeat all together!”
RACCORDO CON L’ARTE:
Tristezza: il ritratto di Van Gogh, conversazione e successiva elaborazione grafico‐pittorica;
Rabbia: il quadro di Paul Klee, conversazione e successiva elaborazione grafico‐pittorica;
Osservazione del quadro dell’“Urlo di Munch” che simboleggia la paura nell’arte, ipotesi e spiegazioni sulle emozioni trasmesse e successiva riproduzione;
Stupore: “Albero della vita” di Klimt
L’osservazione di questi quadri è mirata a suscitare nei bambini una vasta gamma di
emozioni ponendo loro delle semplici domande: cosa sentite guardando i quadri? Che cosa
provate? Avete paura? Perché sono stati usati quei colori piuttosto che altri? Siete contenti
o arrabbiati a vedere queste immagini? Avviare dunque una conversazione con semplici
domande guida.
PER INIZIARE..FASE DELL’ACCOGLIENZA
Obiettivi ANNI 3: ‐ Favorire il sereno distacco dalla famiglia; ‐ Avviare un proficuo inserimento del bambino nel nuovo ambiente scolastico; ‐ Realizzare un clima sereno e rassicurante; ‐ Favorire l'acquisizione di un’iniziale autonomia fisica del bambino; ‐ Favorire rapporti positivi con gli altri bambini; ‐ Favorire la partecipazione dei bambini in gruppo ad attività comuni; ‐ Incoraggiare i bambini a muoversi nello spazio‐sezione e spazio‐scuola con sicurezza; ‐ Stimolare i bambini all’esplorazione dei materiali didattici e di gioco; ‐ Favorire la graduale accettazione di piccole regole di gruppo e di vita comunitaria. ANNI 4 e 5: ‐ Accogliere i bambini, dopo la pausa delle vacanze estive, in un clima di serenità, favorendo il loro riadattamento all'ambiente scolastico; ‐ Aiutare i bambini ad instaurare relazioni comunicative con gli adulti e con i nuovi e vecchi compagni; ‐ Offrire occasioni didattiche per sperimentare le proprie capacità di essere utili ad accogliere i più piccoli. TEMPI: Settembre/metà Ottobre ATTIVITA’: PRIME DUE SETTIMANE
‐ Primi giochi di conoscenza reciproca, il trenino, giochi con la palla e con il telo che diventa un grande mare con sopra tanti pesciolini simboleggiati dalle palle colorate (ricreare il mare calmo e mosso ed eventualmente proporre lo scambio di posto tra i bambini); si possono usare anche delle allegre canzoncine come “Balliamo il boggie boggie”, “Madama dorè”, “Nella città di Genova”, “La coda del serpente”, “Marcondirondello”.
‐ IL DORMIGLIONE: occorre una coperta e i bambini devono sedersi a semicerchio; un bambino a turno esce dall'aula, chiudendo la porta alle spalle. Senza farsi sentire dal bambino che è fuori, l'insegnante sceglie un bambino tra quelli rimasti seduti e lo fa nascondere a terra, sotto la coperta. Il bambino che è fuori rientra e deve indovinare chi è il dormiglione sotto la coperta, il quale non deve né parlare né muoversi. All'inizio il bambino deve provare ad indovinare senza aiuti, esaminando chi è ancora seduto e cercando di capire chi manca. Poi, se non ci riesce, si può invitarlo a toccare il dormiglione attraverso la coperta oppure invitare il dormiglione a russare.
‐ GRIDA IL TUO NOME: a cerchio combinare il proprio nome a un movimento/suono prodotto con il corpo per presentarsi, poi sempre a cerchio al segnale dato i bambini si alzano e si vanno a sedere accanto a un bambino sempre diverso.
‐ Con l’ausilio della musica correre/camminare e quando si incontra un compagno dare un bacino nella mano o nella guancia, far incontrare i piedini, fare l’occhiolino, battere cinque, abbracciarsi ecc..
‐ Giocare con la pasta di sale (farina, sale, olio, colla vinavil) e il didò (due tazze di farina, mezza tazza di amido di mais, mezza di sale fino, tre cucchiai di succo di limone, due cucchiai di olio di semi, una tazza di acqua molto calda, eventualmente colorante alimentare).
TERZA E QUARTA SETTIMANA ‐ Coloro la mia scuola e ognuno il suo contrassegno (in un’altra giornata).
‐ Le buone regole scolastiche di serena convivenza: occhi attenti e orecchie aperte
all’ascolto, alzare la mano e rispettare il turno di parola, non urlare ma proporre anche le buone regole dell’igiene in bagno (tirare lo sciacquone, lavarsi le mani con il sapone e asciugarsi bene le mani) e le buone regole della mensa (mangiare da soli a tavola, ringraziare per il cibo che mangiamo, masticare bene e assaggiare tutti i cibi proposti, parlare senza urlare, non giocare con cibo e posate); drammatizzare imitando le azioni corrette (ascolto della canzone “la lumaca Elisabetta” Zecchino d’oro).
‐ Creare un cartellone attraverso immagini colorate dai bambini suddividendo in “azioni
sì/azioni no” per esempio: camminare/non correre, stare seduti composti/non salire sui banchi, fare la pace/non litigare, avere cura dei giocattoli/non rompere i giocattoli, rimanere in fila/non passare avanti (rispettare la fila), parlare a bassa voce/non gridare; il cartellone verrà poi appeso in sezione e sarà utile nei momenti di conflittualità per riconoscere i propri e altrui comportamenti sbagliati.
‐ Importanza nell’uso delle tre paroline magiche: per favore, grazie e prego: lettura libro “Le
sei storie delle paroline magiche” di Sara Agostini.
QUINTA E SESTA SETTIMANA
‐ Lettura storia: IL PAESE DEI COLORI “C'era una volta un paese senza colori. Gli alberi non
avevano colore...le foglie non avevano colore...il prato non aveva colore...tutto era senza
colore. Più in alto nel cielo c'era un arcobaleno con 3 colori. La gente sulla terra sospirava: “
Come sarebbe bello avere quei colori!!!” Un giorno un folletto ebbe un'idea....andò su su
su….così in alto che arrivò fino all'arcobaleno e andò vicino al colore rosso. “Ciao“ disse
“vengo a dirti che non dovresti essere il solo ad essere contento perché il rosso è il colore
del fuoco, delle fragole, del cocomero...invece qua tutte queste cose sono senza colore e
siamo molto tristi.”. Il folletto era molto furbo e l'arcobaleno si commosse....così buttò dal
cielo il colore rosso. Il colore rosso colorò alcuni alberi di rosso mentre altri alberelli
rimasero senza colore. Un giorno il folletto tornò dall'arcobaleno e furbo si avvicinò al
colore giallo. “Sai” disse “ il colore giallo è il colore del sole, delle stelle, dei girasoli...e noi
non l'abbiamo”. Così l'arcobaleno regalò il colore giallo ed alcuni alberi si colorarono di
giallo. Così quel folletto furbo continuò. “ Sai arcobaleno neppure il colore blu che è il colore
del mare, del cielo...abbiamo!!”. L'arcobaleno regalò il blu ad altri alberi che si colorarono
tutti di blu. In quel paese da quel giorno i colori si mescolarono fra di loro e la gente
cominciò a giocare con i colori. ERA MERAVIGLIOSO!! Gli abitanti di quel paese con il giallo
e con il blu avevano ottenuto il verde, con il giallo ed il rosso l'arancione, con il rosso ed il
blu : il viola. Da quel giorno i bambini ebbero a disposizione tutti i colori dell'arcobaleno e
VISSERO FELICI E CONTENTI!!”
‐ Scopriamo i colori primari e secondari: per i colori secondari applicare la tempera di due colori diversi nelle due mani e far incontrare le mani per creare il nuovo colore.
‐ Filastrocca dell’amicizia
Dice un proverbio dei tempi andati:
“Meglio soli che male accompagnati”.
Io ne so uno più bello assai:
“In compagnia lontano vai”.
Dice un proverbio, chissà perché,
“Chi fa da sè, fa per tre”.
Da questo orecchio io non ci sento:
“Chi ha cento amici, fa per cento”.
Dice un proverbio con la muffa:
“Chi sta da solo non fa baruffa”.
Questa io dico, è una bugia:
“Se siamo in tanti, si fa allegria”.
(Gianni Rodari)
Realizzare un biglietto sull’amicizia: piegare le estremità dei rotoli di carta igienica a forma di cuore, intingerli nel colore a tempera rosso e utilizzarli come timbrini, lasciando nel mezzo lo spazio per disegnare. Per i bambini più grandi realizziamo una sagoma di cartone a forma di cuore e tenendola ferma con una mano intingiamo il dito nell’altra mano nella tempera rossa e lasciamo tante impronte tutte intorno al cuore: all’interno della sagoma del cuore si potrà disegnare un momento di amicizia.
LE STAGIONI (tema trasversale alle attività del progetto) “Ciò che io so della Scienza divina e delle Sacre Scritture l’ho imparato nei boschi e nei campi. I miei maestri sono stati i faggi e le querce, non ne ho avuti altri. Tu imparerai più nei boschi che nei libri.
Alberi e pietre ti insegneranno più di quanto tu possa acquisire dalla bocca di un maestro)
Obiettivi: ‐ Cogliere attraverso i sensi i cambiamenti stagionali; ‐ Comprendere i fenomeni stagionali; ‐ Manipolare ed esplorare con i sensi i prodotti naturali stagionali; ‐ Utilizzare con creatività i materiali predisposti; ‐ Memorizzare canzoni e filastrocche a tema;
ATTIVITA’:
‐ Dopo l’uscita in giardino per osservare come cambia il paesaggio in autunno classificare le foglie per dimensione, forma e colore e sperimentare personalmente il movimento delle foglie in salone (“Siamo foglie piccoline, siamo tante marroncine. Rotoliam come palline per restar vicine vicine. Rotola rotola fogliolina, rotola in fretta e stammi vicina”);
‐ MACCHININA CORRI IN BOCCA: Realizziamo tante macchinine da mangiare con spicchi di
mela, due stuzzicadenti al livello delle ruote e chicchi di uva tagliati a metà che saranno le ruote delle nostre macchinine prodotte;
‐ MA COME FUNZIONA IL VENTO? Togliere il tappo alla bottiglia vuota e far aderire l’imboccatura del palloncino a quella della bottiglia; l’insegnante inserisce la bottiglia nella caraffa con acqua calda e chiede di prestare attenzione quando l’aria all’interno della bottiglia di scalda, questa sale in alto e va a gonfiare il palloncino. L’aria calda sale, fa muovere l’aria attorno, formando appunto il vento.
‐ LA NEBBIA IN BOTTIGLIA: osservare come cambia il paesaggio con il fenomeno della
nebbia; l’insegnante riempie una delle due bottigliette (con imboccatura abbastanza grande) con dell’acqua calda e inserisce dell’acqua fredda (poca) nell’altra; lascia l’acqua calda per alcuni minuti nella bottiglia, poi la svuota parzialmente, lasciandovene poca, come nell’altra. In seguito l’insegnante pone un cubetto di ghiaccio sull’imboccatura di ciascuna bottiglia. Cosa succede? Nella bottiglia di acqua calda, il cubetto di ghiaccio raffredderà l’aria sottostante, mentre l’aria riscalderà l’aria soprastante. Quando esse si incontreranno si formerà della nebbia nella bottiglia, mentre nella bottiglia con acqua fredda non succederà nulla.
‐ In occasione della festa si Halloween si svuoterà la zucca dai semi per realizzare la lanterna;
si realizzerà poi come lavoretto un simpatico fantasma con la carta velina bianca sotto.
‐ Sperimentiamo, annusiamo, tocchiamo e assaggiamo i vari frutti caratteristici della stagione autunnale/invernale come la castagna, l’arancia, l’uva, la melagrana e riproduciamoli con tecniche diverse.
‐ Lettura racconto “La piccola fiammiferaia” di Andersen ed elaborazione grafica.
‐ Lettura racconto “La regina delle nevi” di Andersen ed elaborazione grafica.
‐ QUANTA NEVE! Quanti fiocchi stan cadendo! Scendono giù come farfalle e si adagiano pian pianino imbiancando il giardino. Brr che freddo accidenti tremo e batto anche i denti. Perciò, cari bambini, indossate sciarpa e guantini. Il cappello di lana in testa, il giubbotto, gli stivaletti. E se qualcuno si vuol divertire un pupazzo di neve può..costruire! In seguito creare un cartellone attaccandovi gli animali a cui piace e a cui non piace la neve dopo che i bambini hanno colorato le immagini di alcuni animali (ad esempio l’orso bruno, la renna, il leone, la giraffa, la scimmia, la lucertola, il pinguino, l’orso polare, la zebra..).
‐ Realizzare la neve da appendere come decoro dell’aula con i rotoli di carta igienica tagliati a fette di circa 1 cm;
‐ ESPERIMENTO DEL PUPAZZO DI NEVE: riempiano due palloncini d’acqua e mettiamoli in congelatore, poi tiriamoli fuori e rimuoviamo i palloncini; con un pizzico di sale disponiamo le due sfere una sull’altra all’interno di un contenitore di plastica. Possiamo preparare i particolari del pupazzo sul cartoncino (bottoni, occhi e naso) pronti ad osservare cosa succede in seguito al nostro pupazzo di neve!
‐ Realizzare singolarmente un pupazzo…di riso!
‐ IL GHIACCIO SI SCIOGLIE E POI RIGELA: tracciamo una riga di colla liquida su un lato del cartoncino e giriamo poi in modo che la colla fluisca lentamente verso il basso, descrivendo il fenomeno del ghiaccio quando si scioglie; cospargiamo poi di brillantini, otterremo così dei brillanti ghiaccioli!
‐ GLI ARTISTI DELLE BOLLE: appendere un grande cartellone alla parete del salone, mescolare due cucchiai di tempera nella soluzione per bolle; soffiare a turno le bolle contro il cartellone e vedere le bolle che scoppiano creando delle macchie di colore originali!
‐ ANCHE NOI SUCCHIAMO IL NETTARE! pratichiamo al centro di tanti fiori colorati nel cartoncino un forellino abbastanza grande da far entrare una cannuccia; prepariamo dei succhi di frutta sui bicchieri e beviamo dalla cannuccia fingendo di aspirare il nettare dei fiori!
‐ IL FIORE CHE SPUNTA: i bambini devono immaginare di essere il semino di un fiore che spunta e imitare i diversi movimenti ascoltando il brano proposto (rilassare le tensioni, guida Mirò);
‐ CHE COS’E’ L’ESTATE? L’estate è una gara in bicicletta nel parco che odora di fiori, è una casa con le finestre spalancate, per far entrare il sole. L’estate è volare in altalena con i calzoni corti e l’aria sulle ginocchia. E’ chiudere gli occhi e sentire le rondini mentre fai merenda. Estate è quando guardi un albero e ti chiedi: quando sono spuntate tutte queste foglie? E’ raccogliere le ciliegie rosse e dolci, sporcandosi le mani. Estate è sapere che il sole resterà fino a tardi, stasera. Dipingere un prato con tempera verde piuttosto liquida eventualmente rigando la superficie dipinta con un pettine e con le forchette di plastica intinte nel colore realizzare tanti tulipani colorati!
‐ Creare un albero soffiato con le tempere diluite su cui poi applicarvi le palline di carta velina (fiori).
‐ Utilizzo del seguente racconto per introdurre le attività sulle figure geometriche (cerchio, quadrato, triangolo, rettangolo):
IL PAESE CHE NON ROTOLA PIU' (di G. Rodari) “C'era una volta un omino rotondo, che abitava in un paese rotondo. Le case, le finestre, i tetti, le strade e gli alberi erano rotondi. Era difficile camminare in quel paese dove tutto era rotondo, poiché tutto rotolava e gli uomini rotondi invece di camminare, rotolavano. Anche le automobili rotolavano e nessuno riusciva a guidarle. Il signor Rotondo, Sindaco del paese, con un gran pancione rotondo ed occhiali rotondi, era disperato, perché non sapeva come risolvere questo grave problema. Pensa e ripensa, finché un giorno giunse in paese un famoso Mago che diceva di essere in grado di fermare il paese dal rotolamento. Il Sindaco lo mandò a chiamare ed ecco arrivare il Mago Quadrato, portava grandi baffi ed una borsa quadrata, con dentro il suo Grande Libro degli incantesimi. Il Sindaco chiese: "Fai qualcosa per fermare questo paese che rotola!" Allora il Mago rispose: "Ho trovato la soluzione! Per non far rotolare gli uomini rotondi bisogna cambiare loro i piedi, anziché rotondi, mettiamo dei piedi quadrati!" Così tutti gli abitanti del paese si fecero cambiare i piedi, da rotondi in quadrati, così finalmente potevano camminare senza rotolare. Vicino alle case rotonde si costruirono case quadrate e tutti da allora vivevano bene. Accadde però che la notizia si sparse nei paesi vicini e molte persone volevano trasferirsi nel nuovo paese quadrato. Ora le case non bastavano più. Di nuovo il Sindaco: "Dove metterò tutte queste persone?" Questa volta mandò a chiamare la Fata Triangolo: ella giunse pian pianino, poiché camminava sulle punte. E cosa fece? Aggiunse tanti triangoli alle case quadrate, formando i tetti a punta. Ora molte persone potevano abitare anche nelle soffitte o nelle mansarde. Per rendere più accogliente il paesino, la Fata aggiunse anche tanti alberi a forma di triangolo. Ora il paese era davvero bello e poteva ospitare tante persone. Da quel giorno vissero felici e contenti.”
Filastrocca delle vocali 1
Gamba qua, gamba là mi presento sono la "A" La vocale sono del re fate inchino arriva la "E" Gioco a palla notte e dì dritto e smilzo sono la "I" Io sbadiglio, altro non fo questo è di certo una "O" Io mi arrendo braccia in su e confesso sono la "U"
Filastrocca delle vocali 2
A E I O U quale rima scegli tu? A come aliante salgo sopra un elefante E come elicottero ho visto un fenicottero I come indiano saluto un vecchio nano O come occhiali io amo gli animali U come uccello io esco col cappello A E I O U scrivi in rima pure tu!
EMOZIONI..IN FESTA!
OBIETTIVI
o Intuire che l’amore di Dio è in tutto il “Creato”;
o Riflettere sul senso dell’amicizia;
o Favorire lo spirito di collaborazione;
o Imparare a ringraziare per tutto ciò che abbiamo;
o Conoscere il significato cristiano del Santo Natale e della Pasqua;
o Conoscere la storia di alcuni Santi (San Francesco e San Martino);
o Conoscere usi e costumi di una festa tradizionale/conoscere segni e simboli pagani e
religiosi collegati ad una festa;
o Riconoscere l’importanza di un momento di festa come ponte di unione tra scuola e
famiglia;
o Esprimere i propri vissuti ed emozioni;
o Ascoltare e comprendere una storia;
o Riprodurre graficamente una storia;
o Memorizzare brevi filastrocche e canzoni;
o Saper vivere le feste in famiglia;
o Sviluppare il piacere e la gioia dello stare insieme.
METODOLOGIA
o Narrazione;
o Conversazione/drammatizzazione di brani evangelici;
o Riproduzioni grafiche;
o Schede operative;
o Eventuali supporti audiovisivi.
Durante l’anno scolastico condividiamo insieme ai bambini momenti di gioia e di festa
come i compleanni, la festa dei nonni, Halloween, il Natale, la Pasqua, il Carnevale, la festa
del papà e della mamma e la festa di fine anno.
ATTIVITA’ RELATIVE AL NATALE
‐ L’annunciazione dell’angelo a Maria;
‐ Maria e Giuseppe in cammino verso Betlemme;
‐ La nascita di Gesù;
‐ L’arrivo dei Re Magi;
‐ Il calendario dell’avvento;
‐ Realizzazione del lavoretto di Natale.
ATTIVITA’ RELATIVE ALLA PASQUA
‐ La domenica delle palme;
‐ L’ultima cena;
‐ Gesù viene arrestato;
‐ Gesù muore in croce;
‐ La nuova vita e resurrezione di Gesù.
LA MIA MANO NELLA TUA (per i nonni)
La mia mano nella tua
per andare incontro al mondo,
per conoscere tutt’intorno
senza avere mai paura
neanche nella notte scura.
AUGURI NONNI
Con i nonni in poltrona
Ogni cosa è dolce e buona
Tra un biscotto e una caramella
La vita con voi è proprio bella.
Realizzazione del lavoretto per la festa dei nonni (2 Ottobre): un quadretto di auguri.
L’ALBERELLO
In ogni casa decorato e bello
trova posto un alberello.
Sotto ai rami tanti regali,
avvolti in carta dorata
per soddisfare la curiosità:
dentro al pacco che ci sarà?
Sono regali di valore:
amicizia, affetto, amore.
LA BUONA NOVELLA
Ascoltate la novella
che portiamo a tutto il mondo:
è di tutte la più bella,
è fiorita nel profondo.
Nella stalla ora è nato
il dolcissimo Bambino,
la Madonna l’ha posato
sulla paglia, poverino.
Ma dal misero giaciglio
Già la luce si diffonde,
quel sorriso benedetto
porta gioia ad ogni tetto.
Realizzare un calendario dell’avvento con la barba di Babbo Natale che si accorcia di giorno
in giorno in modo da quantificare quanti giorni mancano alla grande festa.
Realizzazione lavoretto del S. Natale: una capanna per Gesù bambino con il cartoncino blu,
le stelline, i brillantini oro nei suoi biondi capelli, un pezzetto di filo dorato che sarà la sua
culla.
LE MASCHERINE
Siam le belle mascherine
tutte allegre e profumate,
siamo vispe e birichine,
misteriose come fate.
Non sappiamo chi siete voi
che ridendo ci guardate.
Dite un po’ chi siamo noi?
Oh, giammai lo indovinate!
Siam le belle mascherine
che vi portano allegria,
che non fan nulla di male…
viva viva il Carnevale!
IL PAPA’ IN UNA MANO
Il papà è una mano forte che mi guida,
il papà è una mano affettuosa
che mi coccola,
il papà è una mano allegra
che gioca con me,
il papà è una mano grande
che mi accompagna…
papà io metto la mia mano nella tua!
AL MIO BABBO
Al mio babbo un bacio e un fiore,
al mio babbo tanto amore,
tanto amore che parla e dice
che il mio babbo sia felice!
IL PRINCIPE
Arriva un principe con un cavallo bianco:
viene da lontano e sembra molto stanco.
Al posto della spada c’è l’ombrello
e c’è il cappotto al posto del mantello;
però a guardarci bene il cavallo non ce l’ha,
io gli corro incontro e gli dico: “Ciao papà!”
Con la sagoma delle due mani e una striscia di cartoncino realizzare il lavoretto “Papà ti
voglio tanto…bene!”
E’ PASQUA
Auguri di pace,
di un giorno felice,
di un cielo più azzurro
di un cuore di burro,
di risa e dolcezze
color cioccolata
per la nuova Pasqua
appena sbocciata.
IL CONIGLIO PASQUALINO
Il coniglio Pasqualino
Corre allegro nel giardino.
Ha un piccolo cappello
E porta sempre un bel cestello:
ci son uova colorate,
ai bambini destinate,
hanno tutte una sorpresa
per la Pasqua tanto attesa!
Lavoretto di Pasqua: realizzare dei simpatici coniglietti o con i rotoli di carta igienica o con i
bicchieri di plastica oppure delle uova originali infilando qualche ovetto di cioccolato
dentro a un palloncino, gonfiamolo e chiudiamolo. Arrotoliamo il filo di lana attorno al
palloncino, quindi ricopriamolo con un velo di colla vinilica, spalmando con un pennello.
Quando il tutto sarà ben asciutto, buchiamo il palloncino all’interno e facciamolo uscire da
una fessura.
MAMMA MAMMINA
Mamma mammina
sei dolce
sei carina
quando abbracci il tuo bambino
e lo coccoli pian pianino,
quando ascolti con pazienza
e di sorrisi non resti mai senza.
Mamma mammina
con la pace e l’allegria
sei la gioia più grande che ci sia!
Giro, giro tondo,
auguri a tutte le mamme del mondo.
Realizzazione del regalo per la mamma: collana con due cuoricini nel cartoncino
sovrapposti e al centro l’impronta digitale del bambino oppure un originale portatovaglioli!
Regalini per la festa di San Valentino: disegniamo e ritagliamo sul cartoncino delle sagome
di farfalle che i bambini decoreranno a loro piacere praticando lungo la linea centrale di
ogni farfalla due taglietti per poter infilare il bastoncino di lecca lecca; volendo si possono
realizzare anche corolle di fiori applicando il lecca lecca al centro.
Per la festa della donna: realizzare un segnalibro.
PREGHIERA PER LA MADONNINA (Fioretto‐Mese di Maggio)
Gesù,
anche mentre soffrivi sulla croce
hai pensato alla tua mamma, Maria.
Aiutaci ad aver cura della nostra mamma,
ti preghiamo.
LE FASI DEL PROGETTO
L’itinerario educativo – didattico proposto si articola in diverse fasi:
‐ Lettura del libro “Sei folletti nel mio cuore” (i folletti hanno nel loro cuore tutte le emozioni
o solo la loro?), libro che sarà letto “a puntate” assaporando lentamente le avventure di
tommy e dei sei folletti che abitano nel suo cuore;
‐ Colorare le sagome dei folletti scegliendo la posizione che meglio interpreta l’emozione di
ciascuno, poi attraverso l’associazione emozione/colore e la lettura di diversi libri
affrontare un percorso puntando particolare attenzione alla scoperta delle emozioni di
base: paura, rabbia, tristezza e felicità;
‐ Costruire, nell’arco di tutto l’anno scolastico, il libro del cuore “un prezioso contenitore
delle emozioni”;
‐ Vivere esperienze di role‐playing indossando le maschere dei folletti;
‐ A conclusione del percorso svolto proporre un’esperienza che coinvolge movimento,
musica e arte: "Lo sapete bambini dove abitano le emozioni? Il nostro corpo è la casa delle
nostre emozioni! Quando ci arrabbiamo dove sentite nascere la rabbia? In quali parti del
corpo va a finire? E la gioia? La tristezza? La paura?
Adesso vi metterò una musica, ognuno di voi si muoverà cercando di sentire che emozioni
prova e quali parti del corpo ospitano l'emozione provata.
Possiamo comunicare le emozioni con il nostro volto, con le mani, le braccia, il respiro, la
voce, il silenzio."
Accendere poi la musica e invitare i bambini ad esprimere l'emozione provata, poi insieme
dare un colore ad ogni emozione.
(Nel percorso dedicato a questo libro ci sono i colori e le musiche assegnate ad ogni
emozione/personaggio).
Consegnare dei fogli e dei colori ai bambini che hanno tracciato linee arrabbiate, tristi,
felici...
Poi invitare ogni bambino a sdraiarsi su un foglio di carta, tracciare la sua sagoma e
invitarlo a colorarla delle sue emozioni con i colori precedentemente assegnati a ogni
emozione.
"Coloriamo il nostro mondo interiore, i luoghi dove abbiamo sentito la rabbia, la paura..."
“Le sagome sono diventate dei ritratti emotivi, sono l’immagine del nostro mondo interiore. Abbiamo reso visibile ciò che spesso è invisibile!”
Gaietto è giallo ed è il folletto della gioia
Tremolino è verde ed è il folletto fifone
Lacrimoso è blu ed è il folletto della tristezza
Stuporello è dei colori del cielo ed è il folletto della meraviglia
Scatto è rosso ed è il folletto della rabbia
Sputacchione è bianco ad è il folletto schizzinoso
PAURA
“Se si ha paura di ciò che non si conosce, cercare di conoscerlo diventa un efficace arma per vincere la paura”
TEMPI: Fine Ottobre/Novembre/Dicembre
‐ Ascolto della canzone “Fantasma Geremia” e, dopo aver preparato un cartellone a forma di fantasma i bimbi attaccano il disegno della loro paura sul pancione del fantasma;
‐ Lettura libro “Stramboletto” di Andrea lupo e conversazione;
‐ Lettura libro “A letto, piccolo mostro!” di Mario Ramos e conversazione;
‐ Lettura libro "Una fifa Blu" di Sara Agostini e Marta Tonin che aiuta i bambini a superare la paura del buio in modo facile e divertente:
“Di notte, con il buio, ogni cosa cambia, trasformandosi in ombre, mostri, incubi. I fratelli Sgarabulletti provano tutto lo stesso sentimento: una fifa blu! Così, uno alla volta, vanno a dormire nel lettone di mamma e papà. Il gatto sentendosi solo si unisce al gruppo provocando la rottura del letto. Mamma e papà si infuriano e a nulla valgono le richieste dei bambini per l'acquisto di un nuovo letto, grande grande e che possa contenere tutti. Mamma e papà comperano un letto normale e così ogni bimbo deve trovare una soluzione per far scomparire la paura. Anna chiede aiuto alla zia: "Ti regalo questo luciotto: se lo lascerai acceso tutta la notte, il buio non ti farà più paura. Mi raccomando, però, dormi tutta la notte nel tuo letto, altrimenti me lo riprenderò". Laura chiede un parere alla cuginetta: "Quando ero più piccola andavo sempre a dormire con il mio orsetto. Ogni volta che di notte avevo paura di qualcosa, mi stringevo a lui e mi riaddormentavo tranquilla perché sapeva consolarmi e proteggermi. Te lo regalo volentieri, però dormi tutta la notte nel tuo letto, altrimenti me lo riprenderò". Enrico chiede consiglio al nonno: "Se appenderai questo scacciamostri sopra al tuo letto nessuna strega e nessun lupo nero ti faranno più paura. Se non dovesse essere ancora
abbastanza, pronuncia questa formula magica: "BRUTTO MOSTRO PUSSA VIA, QUESTA CASETTA E' SOLTANTO MIA!" Ma ricordati: funzionerà solamente se dormirai tutta la notte nel tuo letto!" E così tutti poterono dormire tranquilli nel proprio letto!”
Insieme ai bambini realizzare uno scaccia mostri:
‐ Colorare un piatto di carta a piacere dopo aver precedentemente contornato con un taglierino la parte interna del piatto in modo da staccare il cerchio interno, bucare poi nei punti di inizio e fine del suo diametro;
‐ sempre con la perforatrice bucare tutta la circonferenza interna del piatto, facendo fori a circa due centimetri l'uno dall'altro;
‐ infine bucare il piatto anche lungo la circonferenza esterna, un foro all'inizio ed uno alla fine del diametro;
‐ dopo averlo colorato creare una ragnatela intrappola mostri con fili di vari colori; ‐ Infine legare una piuma, un campanello o pezzi di perla o cannuccia ad un filo.
Per aiutare i bambini nel compito si può rendere più rigido il filo di cotone ricoprendolo, nella parte iniziale, con un po' di nastro adesivo trasparente. I bambini svolgeranno inconsapevolmente degli ottimi esercizi di motricità fine!
Terminato il lavoro si potrà appenderli negli spazi della scuola!
Si può accompagnare questa attività con una formula magica da pronunciare all’occorrenza:
FILASTROCCA “SCACCIA MOSTRI”
Se i mostri scacciare tu vorrai
segui queste regole e non te ne pentirai:
1. Pensa a qualcosa di divertente che faccia ridere veramente,
2. Anche un mostro è un po’ fifone e se ha paura fa il frignone,
3. Prova a dargli un pizzicotto e lui scappa goffo – goffo,
ma la regola più importante sai qual è?
Diventa suo amico e la paura più non c’è!
‐ “La zuppa del coraggio” – attività per affrontare la paura:
1. Dopo aver raccontato le proprie paure invitarli a disegnare in un foglio ciò che li
preoccupa di più e mettere poi gli elaborati dentro una busta nera;
2. Prendere una macchina per fare centrifugati di frutta e verdura e spiegare ai bambini
che è un oggetto magico, ci servirà per fare una zuppa del coraggio per sconfiggere
tutte le nostre paure.
3. Lettura:
“Cillo Coniglio ha paura di tutto. Quando scoppia il tuono di un temporale si rintana
nella sua tana coi peli dritti dalla paura e il cuore che batte come un tamburo. Quando
sente il latrare del cane Bob, anche se è legato alla catena, trema come una foglia.
Quando è notte, nel buio, ogni ombra, ogni luce e ogni rumore gli mettono il terrore. E
perfino quando sgranocchia una carota, tranquillo e beato sul prato, in una bella
giornata di sole, se gli capita di vedere all'improvviso la lunga ombra delle sue lunghe
orecchie, sobbalza e scappa via, convinto di aver visto l'ombra di un lupo. Tutti gli altri
coniglietti ridono e lo prendono in giro. "Che fifone che sei!" gli dicono "Hai paura
persino della tua ombra!" I conigli, si sa, non sono dei campioni di coraggio ma anche
loro si sentono dei leoni in confronto a Cillo che ha paura persino di uno starnuto.
La mamma cerca di tranquillizzarlo, il papà cerca di insegnargli il coraggio, ma Cillo
trema, sobbalza e batte i denti per un nonnulla. "Chiediamo consiglio al Grande
Coniglio" dice un giorno la mamma di Cillo. Il Grande Coniglio è il più vecchio e saggio
dei conigli e tutti, quando hanno un problema, vanno da lui.
Anche Cillo Coniglio è stanco di venir deriso da tutti gli amici coniglietti e va volentieri,
insieme a mamma e papà, a consultare il Grande Coniglio. "Per la fifa acuta ci vuole la
zuppa del coraggio!" dice Grande Coniglio dopo aver studiato il problema. "E' cattiva?"
chiede Cillo che ama le carote e il tenero trifoglio e odia le medicine e le erbe amare.
"No, è buonissima," dice Grande Coniglio "però gli ingredienti devi andarli a prendere
tutti tu, da solo". "E dici che è buona e che quando l'avrò mangiata non avrò più paura
di nulla?" chiede Cillo Coniglio. "Sì, sì, è così, è una zuppa squisita e ti darà il coraggio!"
"Allora vado a cercare gli ingredienti!" promette Cillo.
Grande Coniglio elenca gli ingredienti:
‐ 3 foglie di trifoglio raccolte durante un temporale
‐ 1 carota presa dal cesto del contadino Tonino
‐ 1 mela raccolta di notte nel frutteto.
"E poi la tua mamma unirà a questi ingredienti la magica zolletta di zucchero che
adesso le do io e mescolerà tre volte la zuppa" dice alla fine Grande Coniglio e Cillo
sente già l'acquolina in bocca solo a vedere quella magica zolletta. Non vede l'ora di
mangiare la zuppa del coraggio! Il cielo è pieno di nuvole e già quel pomeriggio scoppia
un gran temporale. "Devo approfittarne per andare a prendere il primo ingrediente
della mia zuppa!" dice Cillo, e si avvia verso il campo di trifoglio sotto un terribile
acquazzone. Ad un tratto scoppia un tuono e Cillo vorrebbe correre a rintanarsi nella
sua tana, ma poi chissà quando capita un altro temporale, chissà quando avrà un'altra
occasione così per procurarsi il primo ingrediente! Così si fa forza e, anche se il cielo è
solcato da mille lampi, raggiunge il campo e raccoglie le tre foglie di trifoglio.
"Che cosa succede a Cillo? Che coraggio!" pensa un amico coniglietto che lo vede fuori,
sotto il temporale. Tutto soddisfatto per la sua impresa, Cillo non vuole perdere tempo
e, di ritorno dal campo, decide di andare subito a prendere una carota dal cesto del
contadino Tonino. Il cesto è nell'aia e per raggiungerlo bisogna passare davanti al cane
Bob. Bob abbaia furiosamente e dà degli strattoni alla catena ma non può raggiungere
il coniglietto. Cillo trema un po', ma poi si fa forza e pensa: "Tanto è legato, non può
farmi niente e io ho troppo bisogno di quella carota!" e a balzi passa davanti a Bob e va
a prendere il secondo ingrediente per la zuppa.
"Che cosa succede a Cillo? Che coraggio!" pensa un amico coniglietto che lo vede
passare davanti a Bob. Tutto soddisfatto per la sua impresa, Cillo non vuole perdere
tempo e già quella notte decide di andare nel frutteto. Il frutteto è buio, le foglie
stormiscono al vento, la luna fa degli strani giochi d'ombra sul prato, una civetta lancia
il suo grido. Cillo vorrebbe tornare di corsa nella sua tana, ma poi pensa alla zuppa del
coraggio e alla dolce zolletta magica. "Forza," si dice "manca solo la mela!" e corre nel
frutteto a prenderla.
"Che cosa succede a Cillo? Che coraggio!" pensa un amico coniglietto che l'ha visto
uscire di notte. Quella sera, prima di dormire, Cillo Coniglio mangia la sua zuppa del
coraggio che la mamma ha mescolato tre volte. "Ci hai messo la zolletta magica?"
chiede Cillo.
"Certo, tesoro," dice la mamma "mangia!"
La zuppa del coraggio è dolce e squisita, proprio come aveva promesso il Grande
Coniglio e Cillo, quando va a dormire, sente un bel caldo nel pancino. Sarà già il
coraggio che si fa sentire? Il mattino dopo, alla scuola dei conigli, Cillo incontra i suoi
compagni coniglietti. Tre di loro gli vanno incontro battendo le zampe, festosi:
"Complimenti, Cillo!" gli dicono "Sei diventato veramente coraggioso!" "Ma come si
vede già? La zuppa del coraggio è proprio portentosa, deve avere già fatto effetto!"
pensa Cillo. Allora gonfia il petto, raddrizza le orecchie e sorride tutto soddisfatto. Sul
prato, l'ombra di Cillo e delle sue orecchie è grande grande. "E' grande come il mio
coraggio!" pensa Cillo e quell'ombra non lo spaventa più."
4. Terminata la narrazione della storia ci mettiamo all'opera per realizzare la nostra
zuppa!
Prendiamo gli ingredienti, li frulliamo, aggiungiamo lo zucchero ed assaggiamo il succo
che esce!
5. Ora che siamo più coraggiosi saltiamo sopra alla busta che contiene le nostre paure e
schiacciamole!
‐ Ascolto canzone “Chi ha paura del buio” Zecchino d’oro e della breve storia “Topina ha
paura del buio” per promuovere una conversazione sull’argomento “dormo da solo o in
compagnia di chi?”.
‐ COME MI MUOVO QUANDO HO PAURA: chiedere a chi se la sente di esprimere la paura
usando le espressioni del viso e del corpo, alla fine far riflettere sulle varie espressioni
assunte dal viso e dal corpo quando si ha paura.
RABBIA
TEMPI: Gennaio/Febbraio
‐ Lettura e drammatizzazione delle sequenze del libro “Che rabbia!” di Mireille d’Allancé poi
conversazione su “vi è mai capitato di arrabbiarvi come Roberto? Quando è successo?
Perché? Chi c’era? E poi come ti sei calmato?”, poi rielaborazione grafica della storia;
successivamente attaccheremo al foglio bianco un altro foglio per far uscire fuori la rabbia
rossa. I bambini creeranno la scatola della rabbia da usare per mettere tutto ciò che li fa
arrabbiare;
‐ Che facce facciamo quando siamo arrabbiati? Come ci muoviamo? Il nostro corpo e il
nostro viso come cambia? Ricerca di visi arrabbiati sulle riviste, giornali, quotidiani, cercare
poi di riprodurre i tratti tipici del viso arrabbiato con tempere e pennarelli;
‐ I bambini rappresentano graficamente cosa li fa arrabbiare mostrando poi ai compagni la
propria rappresentazione, per poi riporla nella scatola della rabbia urlandoci dentro;
‐ Lettura libro “Il ghiribizzo” di Bruno Tognolini e Giulia Orecchia;
‐ Racconto brano “Favola per bambini molto arrabbiati” e riproduzione della scena che li ha
maggiormente colpiti;
‐ LA LOTTA DEI GALLETTI: formare delle coppie e chiedere di mettersi uno di fronte all’altro;
assumere la posizione di massima accosciata, intrecciare le mani insieme e spingersi
cercando di far cadere a terra il compagno, senza appoggiare le ginocchia per terra, poi
quando uno dei due contendenti cade a terra, l’altro aspetta che si rimetta in posizione e
“la lotta” ricomincia (regola: si può saltellare ma non ci si può alzare);
‐ LA FINTA LOTTA: formare delle coppie, ognuna in piedi di fronte all’altra inizierà a lottare
senza però mai toccarsi;
TRISTEZZA
TEMPI: Marzo
‐ Ascolto audio storia “Un giorno speciale” (guida Mirò‐cd 4, traccia 5) e discussione;
‐ Nella sagoma di un albero appendere i disegni dei bambini su tutto ciò che li rende tristi;
‐ LE EMOZIONI DIPINTE SUL VOLTO (identifichiamo le emozioni): sulla sagoma di un viso
tondo ricreato nel cartoncino bianco realizzare le sopracciglia, gli occhi, il naso e la bocca,
fissarle poi nel cartoncino con i fermacampioni; sarà così possibile ruotare i vari elementi
del viso per creare espressioni diverse! Lavoriamo sul fatto che ogni parte del nostro volto
contribuisce a creare un’espressione: gli occhi, le sopracciglia, la bocca e persino il naso
parlano di ciò che proviamo.
FELICITA’
TEMPI: Aprile/metà Maggio
‐ Lettura libro “Sai perché sono felice?” di Trace Moroney.
‐ Lettura libro “Arcobaleno: il pesciolino più bello di tutti i mari” di Marcus Pfister.
‐ Lettura libro “Smile” di Leigh Hodgkinson.
‐ “Quando vi sentite felici?”, invitarli a disegnare poi un momento di felicità.
‐ Discutere sul tema della felicità e proporre un gioco in cerchio: a turno inventare un gesto
“Quando sono felice faccio così”.
‐ PITTURIAMO LA MUSICA: Far ascoltare una musica allegra ed invitarli a pitturare
liberamente ciò che la musica gli suggerisce.
‐ Lettura storia “A massaggiar codini” che lega la felicità al soddisfacimento di un bisogno di
tipo affettivo e drammatizzazione della storia.
‐ Mettere la farina dentro i palloncini e creare con il pennarello all’esterno del palloncino le
facce che esprimono il sentimento della gioia.
ALCUNE ATTIVITA’ A CONCLUSIONE DEL PERCORSO INSIEME TEMPI: fine Maggio/inizio Giugno
‐ EMOZIONI IN GIOCO: l’insegnante prepara delle carte sulle quali disegna dei visi con
espressioni diverse e chiama un bambino alla volta a pescarne una dal mazzo. Il bambino
dopo aver bene osservato la carta dovrà interpretare quell’emozione con il proprio
sguardo, unendo anche, se vuole, una gestualità adatta, ad esempio: uno sguardo felice
può essere abbinato a dei saltelli, ecc..
‐ IL GIOCO DELLE FACCE BUFFE ALLA MINIERA DI BLOCH: preparare diverso materiale di
recupero in contenitori (come bottoni di vari colori e misure, conchiglie, pigne, decorazioni,
lane colorate, pasta, ..) e le schede con le immagini di Serge Bloch; lasciare i bambini liberi
di completare la scheda con il viso vuoto dando spazio alla loro fantasia.
‐ Costruire l’orologio delle emozioni (“oggi mi
sento..felice/triste/arrabbiata/spaventata/stupita/dispettosa”);
‐ Costruire la paletta delle emozioni con le sagome delle facce espressive;
FILASTROCCA DELLE EMOZIONI
Filastrocca delle emozioni, per bambini allegri o musoni.
Se sono triste una lacrima scende, ma se esce il sole il sorriso splende.
Braccia conserte se sono arrabbiato, ma se ho paura trattengo il fiato.
Spalanco gli occhi, sorpreso mi sento, poi con gli amici gioco contento.
Le provan tutte queste emozioni, adulti, bambini, allegri o musoni.
E per finire la filastrocca fare un giro ora mi tocca.
Batto le mani, faccio un saltino e qui concludo con un inchino.
LA FELICITA’
La felicità
È a cavalluccio di papà;
è in una carta d’argento e dorata
se dentro c’è la cioccolata,
è in un trenino con il motorino,
nella torta con la panna,
nella borsa della mamma,
in un secchio di acqua pulita
per sguazzarci con tutte le dita.
FELICITA’
Felicità è star con papà,
è dire mamma
tutto d’un fiato;
è ritrovarsi tutto accaldato.
E’ fare un sogno
E vederlo realtà…
E tutto questo,
ognuno lo sa,
è un po’ per tutti
felicità.
Cantiamo LA CANZONE DELLA FELICITA’
RABBIA BIRABBIA
Ho conosciuto un tale
ch'era sempre arrabbiato
per il caldo del fuoco
il freddo del gelato
perché c'era silenzio
perché c'era rumore
per il troppo profumo
per il cattivo odore
in inverno in estate
d'autunno a primavera
pomeriggio e mattino
a notte fonda a sera.
Un giorno s'arrabbiò
anche con la sua rabbia
e senza alcun rimorso
la chiuse in una gabbia.
RACCORDO AL PROGETTO CON L’ATTIVITA’ MOTORIA:
INCONTRI DI PSICOMOTRICITA’ Il movimento rappresenta per il bambino il "nutrimento" naturale per la sua crescita e il suo sviluppo e la sua crescita psicomotoria. Il bambino "pensa", conosce, scopre e sperimenta con creatività attraverso il fare.
La psicomotricità e il laboratorio motorio ad essa dedicato sono strumenti privilegiati che consentono di promuovere attività educativo didattiche fortemente motivanti e caratterizzate da forte connotazione affettiva ed emotiva con una possibilità chiaramente significativa di relazione adulto bambino e bambino coetaneo. Quest’anno rivolgeremo l’attenzione al mondo emozionale prendendo spunto anche da alcune attività sulle emozioni che svolgiamo in sezione come da programmazione.
Attività 1:
Muoversi liberamente nella palestra, occupando tutti gli spazi e senza urtare i compagni:
Segnale rosso: fermarsi, in piedi o seduti (silenzio) Segnale verde: camminare Segnale giallo: correre (voci)
Attrezzo utilizzato: cerchio
Un cerchio a testa: esecuzione libera (senza lanciarli!) Due cerchi a coppia: formare le coppie e giocare insieme (la scelta deve essere fatta dai
bambini!) Quattro cerchi/due coppie: formare due coppie e giocare insieme Unico gruppo/tutti i cerchi: girotondo con i cerchi
Cerchi disposti a terra in fila per percorso individuale (salti a piè pari a gambe unite e divaricate)
Cerchi disposti a terra ad occupare tutti gli spazi:
Bambini/e al segnale verde, camminare fuori dai cerchi senza urtare i compagni Bambini/e al segnale rosso, entrare nei cerchi (ogni volta cambiare il cerchio oppure
chiedere di tornare sempre nello stesso) Bambini/e al segnale giallo, correre fuori dai cerchi Verbalizzazione Invitare i bambini a parlare liberamente della seduta ed a raccontare le proprie emozioni,
etc. Produzione grafica: invitare i bambini in classe a disegnare la propria esperienza in palestra
Attività 2:
Posizione di partenza:
Cerchi (distanziati) disposti liberamente nello spazio, con bambine all’interno di ciascuno Palla nelle mani di ciascun bambino
Attrezzi utilizzati: palle e cerchi
Al segnale “Via” i bambini camminano, liberamente, nello spazio con la palla tra le mani senza urtare i compagni , evitando anche le bambine nei cerchi
Al segnale “Scambia” i bambini consegnano la palla alle bambine e ne prendono il loro posto (cerchi), viceversa le bambine, con la palla tra le mani, camminano, liberamente nello spazio
Verbalizzazione e produzione grafica
Varianti:
Gli alunni corrono con la palla tra le mani; Gli alunni camminano con la palla dietro la schiena; Gli alunni camminano mantenendo la palla con una mano; Gli alunni saltano con la palla stretta tra i piedi.
Attività 3:
Posizione di partenza:
Due file di alunni “Staffetta” : Il primo alunno della fila (con la palla tra le mani), correndo dal cono di
partenza, gira intorno ad un’altro cono distanziato di qualche metro, consegna la palla nelle mani del secondo alunno e ritorna nella fila (come ultimo). Il gioco si concluderà quando quest’ultimo tornerà ad essere primo della sua fila.
Verbalizzazione e produzione grafica
Attività 4:
Attrezzi utilizzati: palle e cerchi
Posizione di partenza:
Cerchi (distanziati) disposti liberamente nello spazio di numero uguale agli alunni: Al segnale “Fuori”, i bambini camminano liberamente nello spazio, senza urtare i
compagni, evitando di entrare nei cerchi Al segnale “Dentro” i bambini corrono a prendere possesso del cerchio Verbalizzazione e produzione grafica
Varianti
I cerchi diminuiscono ad intervalli regolari. Gli alunni che rimangono senza cerchio devono condividere lo stesso con un/a compagno/a;
Le coppie devono variare il più possibile ed anche la scelta del cerchio;
Le coppie devono variare ma devono essere possibilmente miste.
Attività 5:
Posizione di partenza:
Alunni disposti in cerchio: “Dai e Segui” Condurre la palla ad un compagno (libera scelta), consegnare la stessa e prendere il suo
posto L’alunno scelto ripete la consegna scegliendo un nuovo/a alunno/a disposto nel cerchio Verbalizzazione e produzione grafica
Attività 6:
L’Equilibrista Esercizi (individuali) per affinare l’equilibrio: alunno/a, posto su di una linea retta, braccia
in fuori, cammina lentamente, a piccoli passi (tacco‐punta), senza uscire dalla stessa Verbalizzazione e produzione grafica
Si consiglierà ai bambini di mantenere la testa alta e non guardare troppo da vicino la linea!
Attività 7:
Il trenino
Posizione di partenza:
Alunni disposti in due file I treni non devono “assolutamente scontrarsi” Formare i trenini mettendo gli alunni o le alunne più grandi come “motrice” Al segnale “Partenza!”, i trenini si mettono in moto ed iniziano a procedere lentamente e
liberamente nello spazio
In questa fase sarà importante “Non separare i vagoni”! Al segnale “Stazione!”, i trenini dovranno fermarsi nei pressi di coni posti in punti
prestabiliti Al segnale “Si Scende!”, gli alunni e le alunne dovranno separarsi e camminare liberamente
nello spazio, senza urtarsi Al segnale “In Carrozza!”, gli alunni e le alunne, ristabiliranno l’ordine dei trenini di
partenza possibilmente senza l’aiuto o con l’aiuto marginale delle maestre Verbalizzazione e produzione grafica
Primo incontro (direttamente connesso al progetto): la paura
Racconto della storia “Il drago mangia pizza”
“C'era una volta a Storialandia un drago grande grande e verde verde, che sputava fuoco! Il drago
divorava qualsiasi cosa si potesse mangiare! I contadini erano disperati perché divorava i raccolti!
Tutti gli abitanti di Storialandia erano stanchi di questo drago che spaventava tutti e lasciava tutti
a pancia vuota!
Allora il re di Storialandia decise di trovare una soluzione! Mandò il suo cavaliere migliore a cercare
il drago per ucciderlo.
Il cavaliere si mise alla ricerca del drago per tutto il regno. Quando finalmente lo trovò era steso
sulla collina con la pancia piena che dormiva profondamente! Ma addormentato il drago non
sembrava poi così cattivo ed il cavaliere non ebbe il coraggio di ucciderlo. Si sedette tranquillo e
aspettò che si svegliasse.
Dopo qualche ora il drago si svegliò, e fu davvero molto stupito di vedere il cavaliere, che senza
perdere altro tempo gli chiese: ‐Drago, perché divori tutti i raccolti nei campi? Sono tutti molto
arrabbiati con te, tanto che il re mi ha mandato per ucciderti!
E il drago ‐ Ma io ho fame e sono tanto grosso, ho bisogno di molto cibo per saziarmi!‐
Allora il cavaliere pensò e ripensò.... ‐ Ho un idea drago, aspettami qui!
Saltò in sella al suo cavallo e corse da Nicola, il più bravo pizzaiolo di tutta Storialandia! Gli spiegò
la situazione e gli chiese di fare la pizza più grande che avesse mai fatto!
Quando il drago assaggiò la famosa pizza di Nicola la trovò davvero buonissima! Si accordarono
che una volta alla settimana il drago poteva andare in pizzeria a mangiare la sua pizza gigante!
Da quel giorno il drago non fu più pericoloso per nessuno, mangiò solo pizza e diventò molto amico
del pizzaiolo Nicola: lo aiutava sempre ad accendere il fuoco nel forno della pizzeria!”
Drammatizzazione della storia con costruzione di un grande percorso su tutto lo spazio del
salone per arrivare dal drago mangia pizza!
Il drago ora è affamato, ora è sazio (impersonato da un bambino volontario) ma per
scappare o avvicinarci non bisogna mai abbandonare il percorso;
Nel momento del cerchio finale si solleciteranno riflessioni sul vissuto (cosa ti è piaciuto di
più).
Secondo incontro (direttamente connesso al progetto):
Dopo aver ricordato ciò di cui i bambini hanno più paura (disegno di sezione delle
settimane precedenti) stabiliamo con i bambini uno spazio comune in cui si è al sicuro, per
esempio un angolo del salone;
Ogni bimbo a turno impersona il suo personaggio pauroso e spaventa gli altri che si
rifugiano nello spazio sicuro dove “Il mostro” non può entrare...
Terzo incontro (direttamente connesso al progetto): l’allegria
Gioco della risata: mimiamo tante azioni quotidiane su una musica molto divertente ed allegra,
prima in cerchio, poi nello spazio liberamente. (L’esempio ci è dato dallo “Yoga della risata”: lavarsi
i denti e sputare l’acqua, farsi lo shampoo, vestirsi, scendere le scale, imitare gli animali, simulare
le risate con sonori e plateali “ah‐ah‐ah‐uh‐uh‐uh‐uh‐uh” accompagnati dal battito delle
mani....sono solo pochi esempi per rendere l’idea)
Può seguire un esplosivo e divertente lancio di palline colorate con una piccola regola che suscita
sempre fervida accoglienza se presentato nel modo opportuno: ogni lancio una risata!
Quarto incontro (direttamente connesso al progetto): Paura ed allegria: contrapporsi di
emozioni
La musica ci consentirà di creare atmosfere adeguate: sottofondo pauroso e tenebroso e
sottofondo allegro dando libero sfogo all’espressione infantile.
Quinto incontro (direttamente connesso al progetto): La rabbia
Racconto della storia “Strega arrabbiosa”
“In fondo ad una vecchia grotta abbandonata, vive Arrabbiosa, la strega più arrabbiata che ci sia. E’ magra come un ramo di quercia, senza le foglie; due occhi rossi che sembrano braci e una lunga chioma di capelli neri e stopposi. Quando un bambino si arrabbia, lei è tutta contenta e senza farsi vedere gli corre vicino. Poi gli sussurra nelle orecchie le sue parole magiche e il bambino si sente dentro il fiato caldo della strega e la sua rabbia cresce. Allora urla ancora più di prima…
Poi però la strega, inizia ad avvolgerlo con i suoi lunghi capelli neri e cerca di tenerselo vicino più che può. Al bambino infatti passa subito la voglia di giocare o di ridere o di stare in mezzo ai suoi amici. Vuole solo starsene solo con Arrabbiosa, perché lei è una strega gelosa e non vuole che si avvicini nessuno. E anche quando il bambino è stufo, la strega lo tiene legato per i capelli e lui stesso fa molta fatica ad andare via.
E allora? Mio nonno Francesco, che era un uomo saggio e sapeva tante cose, mi ha insegnato un
trucco per sconfiggere la strega “Arrabbiosa”. Quando un bambino viene catturato dalla Strega,
bisogna che tutti lo aiutino e abbiano molta pazienza con lui.
Gli amici, i fratelli oppure i nonni o i genitori devono prenderlo per mano e fare con lui un bel
girotondo allegro e alzando le mani in alto e riportandole verso terra (senza mai staccarle) devono
ripetere 10 volte queste parole magiche:
“Strega Arrabbiosa, vecchia pelosa,
levati di torno, non fare più ritorno.”
Solo che non devono ridere... altrimenti l’incantesimo non funziona!”
Messa in pratica della storia con interpretazione libera dei bambini che vogliono
interpretare ora la strega ora il bambino arrabbiato.
Sesto incontro (direttamente connesso al progetto): la tristezza
Ascolto di musica classica “Tristesse” di Chopin, libero movimento del corpo nello spazio del salone lasciando fluire le emozioni che la musica suscita, e successiva rappresentazione (con l’uso di un solo colore) sull’emozione provata.
Settimo incontro (direttamente connesso al progetto): MIRA AL FACCIONE
Costruire la sagoma di una grande faccia sul cartone e con le spugne cercare di fare centro dentro i buchi appositamente forati di occhi e bocca. RILASSAMENTO: far finta di essere uno spaghetto crudo (duro) che nell’acqua piano pianino di cuoce e diventa molle.
MOTORIA (con attività trasversali alle quattro stagioni)
Premessa importante: non bisogna farsi male e far male ai compagni!
‐ LA PATATA NEL FORNO: l’insegnante disegna a terra un cerchio di dimensioni tali da
permettere a tutti i bambini di starci dentro. Poi si sceglie il bambino che starà al centro del
cerchio mentre tutti gli altri si disporranno attorno. Lo scopo del gioco è riuscire a far uscire
“la patata dal forno”, ossia tentare di far uscire la palla morbida dal cerchio attraverso l’uso
dei piedi facendola passare tra i piedi dei compagni; quando la palla uscirà, il bimbo che si
troverà accanto al punto dove la palla è uscita dovrà mettersi al centro e il gioco comincerà
di nuovo.
‐ PROVVISTE PER L’INVERNO: costruire un percorso per leprotti e coniglietti che portano le
“provviste” alla tana;
‐ APPICCICATI: I bambini effettueranno il percorso motorio al “Via!” dell’insegnante
rimanendo uniti con una parte del corpo (es. occhio/mano);
‐ IMPARIAMO A SCIARE! I bambini effettueranno un percorso tra i coni lentamente con due
fogli di carta oleata sotto i piedi con un sottofondo di musica;
‐ IL GIOCO DELLE PALLE DI NEVE: Dopo aver formato insieme tante palline di carta velina
bianca che simboleggeranno la neve disponiamo due bacinelle al centro del salone;
dividiamo poi i bambini in due gruppi e facciamoli disporre a cerchio; al via ogni squadra
dovrà provare a far canestro all’interno della propria bacinella, si conteranno poi le palline
dentro ciascuna bacinella per decretare il gruppo vincitore!
‐ SPINGI L’ARANCIA! L’insegnante fa scivolare all’interno del gambaletto un’arancia, traccia
la linea di partenza e di arrivo e posiziona tre arance dietro la linea di partenza; poi lega la
calza con l’arancia attorno alla vita dei giocatori. Lo scopo del gioco è spingere le arance a
terra verso la linea di arrivo senza usare le mani.
‐ TRASPORTO ABBINATO: si gioca a coppie, i due bambini si mettono uno di fronte all’altro,
molto vicini e con un’arancia premuta contro il petto dell’altro; non ci si può prendere per
le braccia e le mani devono stare dietro la schiena. In questa posizione dovranno
camminare e raggiungere un traguardo senza far cadere l’arancia.
‐ LA CASTAGNA CHE SCOTTA: l’insegnante scandisce con un tamburello il ritmo del gioco più
o meno veloce: i bimbi si passano la castagna finché il suono si ferma; vince chi ha in mano
la castagna al termine del gioco.
‐ SCAPPA ARRIVA IL LUPO: uno o più bambini interpretano il lupo, gli altri i porcellini, al via i
porcellini iniziano a scappare dai lupi; per salvarsi possono entrare nei cerchi ma per non
essere catturati dal lupo devono essere tre all’interno di un solo cerchio. Se vengono presi
diventano lupi a loro volta.
‐ LA CATENA DEI GESTI: i bambini sono in cerchio, l’insegnante inizia il gioco proponendo un
movimento da ripetere, quindi si gira verso il bimbo alla destra che ripete lo stesso
movimento e lo passa al bimbo al suo fianco e così via fino a chiudere il cerchio. Quando il
movimento ritorna di nuovo all’insegnante egli lo passa di nuovo alla sua destra e il bimbo
dovrà aggiungere un secondo movimento al primo, formando una sequenza di due
movimenti che tutti nel cerchio ripeteranno. Si potrebbe poi aumentare la sequenza di
movimenti per rendere il gioco più divertente. Si può proporre la catena di movimenti per
esempio pensando a una stagione come l’inverno (imitando la neve che cade o l’animaletto
che va in letargo per esempio).
‐ FOTOCOPIANDO TE! I bambini vengono divisi in coppie e si dispongono l’uno di fronte
all’altro: un bambino inventa ed esegue lentamente dei movimenti, comprese le
espressioni del viso, e l’altro, che è lo specchio, li riflette e quindi li imita
contemporaneamente. Dopo un po’ l’insegnante dà il comando di invertire i ruoli. I
movimenti inventati possono essere liberi oppure creati sulla base di temi forniti
dall’insegnante, come gli animali o azioni quotidiane.
‐ COPPIE CON LA COLLA: i bambini si muovono liberamente nel salone, con un sottofondo
musicale. Di volta in volta l’insegnante comunicherà con quale parte del corpo “mettere la
colla” che servirà in seguito per formare le coppie che si muoveranno nello spazio del
salone (esempio: “spalmiamo bene la colla su..”).
‐ LE COSE CHE ABBIAMO IN COMUNE: un bambino indicato dall’insegnante comincia il gioco
chiamando un bambino che ha un “legame” con lui, ad esempio ha gli occhiali come lui, o
porta le scarpe con i lacci, o ha i capelli corti ecc.. Questo bambino si unisce al primo e si
prendono per mano; a questo punto toccherà a lui indicare qualcuno che ha un legame con
lui: il gioco continua finché tutti non saranno per mano. Si farà poi un bel girotondo!
‐ I PESCIOLINI NEL MARE: i bambini fingono di essere dei pesciolini che nuotano nel mare,
poi si trasformano in granchi (a due a due in coppia), poi in sardine (attaccati tutti insieme),
infine fingiamo di essere inseguiti da uno squalo e per concludere ci muoviamo piano piano
come un cavalluccio marino.
‐ Far sperimentare ai bambini percorsi motori differenti e originali: per esempio passando sotto il tavolo (ponte) strisciando, invece che con la pancia, con la schiena, oppure compiendo un percorso a due a due attaccati per le mani, oppure eseguendo un percorso con la palla, o eseguendo un percorso più complesso e a ostacoli, raccogliendo cioè qualcosa da terra o gattonando;
‐ La patata bollente: disporre i bambini in riga, uno di loro starà due passi avanti e di spalle rispetto ai compagni. I bambini cominceranno a passarsela e i passaggi dovranno essere veloci, ognuno durante il passaggio al compagno dirà forte “scotta!”. A sorpresa il compagno di spalle pronuncerà la parola”brucia” e si volterà così che il bimbo che si troverà con la palla in mano andrà a prendere il suo posto nel turno dopo!