emancipazione energetica

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NUMERO VERDE GRATUITO 800 582 273 onda energia Luigi Martines emancipazione energetica L’emancipazione energetica (la terza via di Onda) Nucleare o Generazione Distribuita? 3 domande, 1 risposta ed 1 conclusione... ...la crisi del modello delle Dinamiche Dominanti e la nascita di Onda.

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il pamphlet scritto da luigi martines (onda energia) sulla filosofia e la visione dell'emancipazione energetica

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NUMERO VERDE GRATUITO

800 582 273

ondae n e r g i a

Luigi Martines

emancipazione energetica

L’emancipazioneenergetica

(la terza via di Onda)

Nucleare o Generazione Distribuita?

3 domande, 1 risposta ed 1 conclusione...

...la crisi del modello delle Dinamiche Dominanti e la nascita di Onda.

La realizzazione di un sistema energetico nazionale o territoriale, per quanto evoluto o sviluppato, poggia i suoi fondamentali su alcuni teoremi che ne delimitano il raggio d’azione e il profilo degli investimenti.

In Italia la rete e le centrali sono state realizzate dall’ Operatore Pubblico per supportare lo sviluppo economico del Paese con l’intento di fornire energia elettrica a basso costo e assicurando la fornitura a tutti gli utenti. L’ Economia di scala nelle opere elettriche italiane, ha fino ad oggi orientato gli investimenti su sistemi fatti da grandi centrali e una ramificata rete di distribuzione che fornisce energia attraverso dei monopoli locali (es. le reti cittadine), governate

Perché nasce l’Emancipazione Energetica?

e regolate da un complesso di norme emanate da apposite istituzioni indipendenti. Monopolio vs libero Mercato: sembra un contraddizione che di fatto richiede grossi sforzi piuttosto che una vera apertura alla concorrenza. A questo si aggiunge l’enorme difficoltà di realizzare oggi grandi opere per l’inevitabile ingerenza della burocrazia di sistema, politica, opinion leader, ambientalisti etc che innalzano subito uno stato di disagio verso qualunque grande opera … insomma, grande è brutto! Da qui emerge chiaramente perché esista la reale necessità di rivedere questo modello attraverso una riflessione che ripensi il concetto di “generazione in chiave moderna” affrancandolo dai sistemi esistenti e riconsideri il modello partendo da una visione diversa. Generare energia coerentemente con le esigenze delle utenze presso le stesse utenze, prescindendo da tutto quello che è stato fatto e riconsiderando solo dopo i legami o gli innesti con il vecchio sistema, insomma un progetto che consideri e faccia apprezzare l’inesauribile dotazione di fonti di energia rinnovabili presenti intorno a noi. Insomma, non più energia che arriva da lontano verso il territorio, ma creare energia dal territorio stesso!

Oggi ci troviamo ad un crocevia imposto dalla necessità di dare risposte celeri ai dettami di Kyoto, al caro energia, agli inevitabili limiti di una rete elettrica ormai vetusta e sovraccarica. Occorrono insomma approcci e decisioni

nuove che spesso non vengono prese per la difficoltà o la paura di “osare”. Insomma, si impone qualche riflessione più profonda su un tema sulla bocca di tutti ma nelle mani ancora di pochi. Alcuni paesi hanno costruito il loro sistema energetico basandolo su un progressivo approccio di Microgenerazione Distribuita, allocando centrali e minimpianti direttamente sull’utenza, senza costruire

Quando nasce l’emancipazione energetica

ulteriore rete, senza necessità di bilanciare la produzione di energia in surplus (tutti costi che oggi paghiamo in bolletta) senza rischiare mai un Black Out nazionale, perché un albero cade su un ramo di rete distante mille miglia da casa nostra. Le major stanno affrontando il problema con il governo valutando il proprio ruolo sul nucleare per assicurarsi un dominio della scena per altri 150 anni e così sarà, se un innesto alternativo non offrirà una mano ad emancipare questo sistema offrendo non una tariffa diversa ma un sistema diverso. L’errore principale è quello di considerare l’energia come qualcosa da acquistare dal di fuori… affidandosi o meglio affiliandosi ad un network, che ti trascina nelle sue logiche tra le sue dipendenze e finisci per agire e pensare in quel modo. La società moderna ha imposto nel tempo un articolazione di rete e connessioni che potessero giustificare la difesa della filiera senza mai considerare il modello di filiera che generasse e utilizzasse le esigenze energetiche in maniera distribuita sulle necessità, la filiera è stata difesa per impedire l’ accesso alla vera privatizzazione che mettesse in discussione il modello vigente rispetto ad un alternativa che può essere implementata partendo dall’ utente o dal territorio. I moderni pensatori pongono l’attenzione sull’assunto che le fonti rinnovabili si trovano potenzialmente ovunque: sole, vento, scarti e rifiuti

che ormai incombono nelle moderne società senza una chiara allocazione rispetto ai progetti energetici. Un paese come l’ Italia, se volesse dotarsi di un piano energetico nazionale come nel passato, cercherebbe di individuare le macrozone alle quali affidare i grossi investimenti per la generazione di energia e l’installazione delle grandi centrali a idrocarburi. Alcuni fondamenti basati sulle dinamiche dominanti (aggregare a livello più alto possibile la generazione e la concentrazione per ottenere il miglior coordinamento) sono stati smentiti sia dagli ingegneri che da matematici. Numerosi studiosi hanno fatto notare che non esiste un modello unico di soluzioni per la generazione di energia. Occorre invece iniziare a pensare Glocal (pensare globale, agire locale), adeguandosi ai tempi ed alle disponibilità del pianeta, cercando il miglior modello del tuo territorio, osservando e capendo quanta energia sfruttabile abbiamo attorno a noi.

Quanto calore? Quanto “freddo” (parliamo pure di gradi Kelvin…)? Quanta elettricità? Quanta Luce ti serve? Sono le domande alle quali può rispondere la microgenerazione distribuita senza necessità di sottomettersi alle reti

pubbliche. Emanciparsi vuol dire affrancarsi, liberarsi dalla connessione, da un distributore di energia elettrica che trasferisce dogmaticamente illeso. Emanciparsi vuol dire convivere con le fonti di energia disponibili nel territorio, valorizzandolo e adeguando costi ad esigenze. In altre parole distribuire parcellizzando sul territorio la capacità generativa necessaria al paese (ancor di più alla Sicilia),

Come nasce L’emancipazione energetica

iKube, l’innovazione Onda per il fotovoltaico

distribuendo il rischio di black out, la dipendenza dalle fonti di alimentazione ma soprattutto incontrando il favore dei nuovi dettami energetici. E’ per questo che Onda con il suo ingresso nel Mercato domestico ha deciso di dare un concreto impulso alle tecnologia microgenerativa in linea con il suo modello di Business e con la sua vision.…qui inizia la storia di Onda ed il suo progetto di Emancipazione Energetica

un microgeneratore domestico, una delle soluzioni per

un futuro energetico “emancipato”