ELSianer 2-2013

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1 1 ELSIANER LA RIVISTA UFFICIALE DI ELSA ITALIA COPIA GRATUITA, NON PERSONALE, LASCIALA OVUNQUE PER FARLA CIRCOLARE! LA FOTOGRAFIA COME FONTE DI ISPIRAZIONE PER ELSA CON LO SGUARDO RIVOLTO AL MURO DOLO EVENTUALE VS. COLPA COSCIENTE La mostra fotografica organizzata da ELSA Napoli in occasione dell’ELSA Day. ELSA DAY “ALL DIFFERENT, ALL TOGETHER” La condizione delle carceri in Italia e la nuova LRG di ELSA Italia La sottile “Borderline” dell’ordinamento penale Italiano. n 02 • 2013 | ELSIANER | la rivista ufficiale di elsa italia | edito da ELSA Italia | UNA GIORNATA ALL’INSEGNA DEI DIRITTI UMANI Tutto il network ELSiano si riunisce il 20 marzo, per celebrare il rispetto e la tolleranza nei confronti delle diversità culturali.

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Secondo numero della rivista ufficiale di ELSA Italia

Transcript of ELSianer 2-2013

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ELSIANERLA RIVISTA UFFICIALE DI ELSA ITALIA

COPIA GRATUITA, NON PERSONALE, LASCIALA OVUNQUE PER FARLA CIRCOLARE!

LA FOTOGRAFIA COME FONTE DI ISPIRAZIONE PER ELSA

CON LO SGUARDO RIVOLTO AL MURO

DOLO EVENTUALE VS. COLPA COSCIENTE

La mostra fotografica organizzata da ELSA Napoli in occasione dell’ELSA Day.

ELSA DAY“ALL DIFFERENT, ALL TOGETHER”

La condizione delle carceri in Italia e la nuova LRG di ELSA Italia

La sottile “Borderline” dell’ordinamento penale Italiano.

n 02

• 2

013

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UNA GIORNATA ALL’INSEGNA DEI DIRITTI UMANITutto il network ELSiano si riunisce il 20 marzo, per celebrare il rispetto e la tolleranza nei confronti delle diversità culturali.

Il 20 marzo ELSA International ha organizzato una giornata dedicata ai diritti umani facendo in modo che in tutte, o quasi, le città dove vi è un local board ELSA si svolgesse una conferen-za, un convegno, un colloquio di orientamento professionale su uno dei vari aspetti che com-pongono questa vasta tematica.Viviamo in un periodo in cui a livello globale il rispetto dei diritti umani, dei più banali diritti del singolo, che spesso si danno per sconta-ti, tendono ad essere calpestati in ragione di un qualcosa che alcuni considerano un bene superiore. Spesso si tende a pensare che in ragione ad esempio di garantire maggiori posti di lavoro si può derogare ad alcune discipline di tutela del lavoratore. Ed ecco che nascono figu-re contrattuali per cui un lavoratore può essere assunto solo per qualche mese in un’azienda in ragione di un “progetto” e poi essere man-dato a casa e mai più essere richiamato. Senza invece pensare che la tutela vera del lavorato-re è quella di salvaguardarlo dalle prepotenze

ELSA DAYFOR HUMAN RIGHTS“L’ESISTENZA E IL VALORE DEI DIRITTI DELL’UOMO NON SONO SCRITTI NELLE STELLE (…) UNA GRAN PARTE DELLA STORIA È PERCIÒ OCCUPATA DALLA LOTTA PER QUEI DIRITTI DELL’UOMO, UNA LOTTA ETERNA NELLA QUALE LA VITTORIA FINALE NON POTRÀ MAI ESSERE RAGGIUNTA. LA RINUNCIA A QUESTA LOTTA SIGNIFICHEREBBE PERÒ LA ROVINA DELLA SOCIETÀ.” A. EINSTEIN

MAGALI PRUNAIdirector marketing for ELSianer ELSA [email protected]

dei datori di lavoro e dai suoi eventuali ricatti. E chi meglio di un’associazione di studenti di legge può occuparsene inaugurando la prima di una lunga tradizione dedicata a una giornata di iniziative su tale argomento?Ed eco che nasce così l’ELSA Day, ovvero un giorno perché si ricordino i diritti di libertà di tutti noi, perché tutti siano consapevoli di cosa hanno diritto e cosa possono pretendere dal proprio Stato o dall’Europa.

INDICE CONTENUTI

MONDO ELSIANONon conosci ELSA? 4Prossimi eventi nel mondo ELSiano 6Come partecipare allo STEP 8

FOCUSLa fotografia come fonte di ispirazione per ELSA 10ELSA DAY: All Different, All Together 12Con Lo Sguardo Rivolto Al Muro: Un Dramma Italiano 13

EDITORIALIDolo Eventuale Vs. Colpa Cosciente 15La Carta Sociale Europea 17Il Papa E’ Andato Via, Buon Viaggio E Cosi’ Sia? 18Pomeriggio Con Il Governatore 21Buon Compleanno Michail Gorbaciov! 23Dalla Liberta’ Della Paura Alla Paura Della Liberta’ 25

AGGIORNAMENTI E SVAGOAggiornamenti Elsiani 27Testimonianze 30Rompicapo Giuridico 31

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NON CONOSCI ANCORA ELSA?“A JUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY”

Il 4 maggio 1981 la storia ELSiana ha inizio. cinque studenti provenienti da Polonia, Repub-blica Federale di Germania, Austria e Ungheria si uniscono con l’obiettivo di far nascere un Network in cui giovani giuristi provenienti da vari Paesi potessero confrontare le loro idee, opinioni ed esperienze.Nel corso degli anni ELSA è diventata la più grande associazione di studenti di Giurispru-denza in Europa e una delle più grandi a livello mondiale.E’ attualmente presente in 41 Paesi – dalla Finlandia alla Macedonia, dal Portogallo al Kazakistan – dove opera attraverso le Sezioni Locali situate in più di 240 città universitarie, con oltre 33.000 soci.ELSA è un’associazione culturale, indipendente, apartitica, gestita da studenti e giovani laureati, senza scopo di lucro, che si adopera per costru-ire un mondo più giusto fondato sul rispetto della dignità umana e della diversità culturale.Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla formazione giuridica, nonché all’educazione sulla responsabilità sociale dei giovani giu-risti. ELSA offre ai suoi soci gli strumenti per approfondire la conoscenza e il confronto tra i differenti sistemi giuridici europei in un’ottica di dialogo e cooperazione scientifica; si attiva per incentivare i contatti in campo accademico organizzando seminari e conferenze (special-mente in ambiti non curati dai corsi universita-ri); nonché vuole permettere ai propri soci di

affacciarsi sul mondo del lavoro con programmi di tirocinio. E molto altro.Attraverso il suo impegno in ambito mondiale, ELSA intrattiene rapporti privilegiati con varie istituzioni internazionali, trai quali il Consiglio d’Europa, WIPO, UNESCO, permettendoai soci ELSiani di partecipare, in qualità di delegati, alle sessioni di lavoro di queste organizzazioni.A tal riguardo, ELSA si onora di avere in qualità di Padrini il Deputy Secretary General del Con-siglio D’Europa, e il Professor Chan-fa Lo, mem-bro del WTO Permanent Group of Experties.ELSA opera su tre livelli diversi, indipendenti ma collegati tra loro: internazionale, nazionale e locale.Le Sezioni Locali rappresentano la spina dor-sale dell’Associazione. Le Sezioni Nazionali ed ELSA International coordinano le attività associative. Ogni livello è caratterizzato dal-la presenza di un organo esecutivo e di uno assembleare. La sede di ELSA International è a Bruxelles, presso l’ELSA House.ELSA, per raggiungere i propri obiettivi, può contare sul supporto di ELS (the ELSA Lawyer Society), Network in cui confluiscono i Seniors dell’Associazione.

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PHILOSOPHY STATEMENTEntrare a far parte di ELSA è semplice: l’iscrizio-ne avviene presso la Sezione Locale presente nella Facoltà di appartenenza.Se la tua Facoltà non ospita alcuna Sezione ELSiana, puoi contattare il più vicino Gruppo Locale con cui prendere un appuntamento per iscriverti. Non solo! Perché non decidere di por-tare ELSA nel tuo Ateneo? Il Network ELSiano è in costante espansione, e per poter offrire ancora più opportunità ai suoi soci ha biso-gno di continuare a crescere. Far nascere una Sezione ELSA presso la vostra facoltà vi per-metterà di sfruttare appieno tutti gli strumenti dell’Associazione. Se siete interessati a questa possibilità contattate il Segretario Generale di ELSA Italia all’indirizzo [email protected], il quale vi illustrerà come procedere.

PURPOSE“TO CONTRIBUTE TO LEGAL EDUCATION, TO FOSTER MUTUAL UNDERSTANDING AND TO PROMOTE SOCIAL RESPONSIBILITY OF LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS.”

MEANS“PROVIDING OPPORTUNITIES FOR LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS TO LEARN ABOUT OTHER CULTURES AND LEGAL SYSTEMS IN A SPIRIT OF CRITICAL DIALOGUE AND SCIENTIFI C CO-OPERATION.”“ASSISTING LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS TO BE INTERNATIONALLY MINDED AND PROFESSIONALLY SKILLED.”“ENCOURAGING LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS TO ACT FOR THE GOOD OF SOCIETY”.

VISION“A JUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY.”

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PROSSIMI EVENTI 2013SCOPRI TUTTI GLI ALTRI EVENTI SU WWW.ELSA-ITALY.ORG

NATIONAL MOOT COURT COMPETITION2013

ASSEMBLEA NAZIONALE DI ELSA ITALIA

E’ l’evento più importante di ELSA Italia, che si tiene una volta all’anno, in primavera. E’ una competizione annuale tra studenti di Giurispru-denza provenienti da tutta Italia che simulano lo svolgimento di un processo (civile, penale o amministrativo).Nella prima fase il compito di ogni squadra, composta da due a quattro persone, è quello di redigere delle memorie scritte, contenenti le argomentazioni a difesa delle due posizioni (attore/convenuto, accusa/difesa). Durante la seconda fase, dibattimentale, le squadre si incontrano nella città organizzatrice e si af-frontano esponendo le proprie ragioni secondo la scansione delle argomentazioni principali e

La prossima Assemblea si terrà dal 9 al 12 maggio 2013, in una delle più rinomate mete turistiche della penisola italiana, ricca di storia e di tradizione, di bellezze artistiche e culturali: Palermo. La Sezione Locale ospiterà gli officers

ITALYPrimavera 2013

Maggio 2013

delle repliche. Al termine delle fase elimina-toria, semifinale e finale, la Giuria, composta da docenti di Giurisprudenza e professionisti del diritto, proclama la Squadra Vincitrice e il Miglior Oratore della Competizione.Il Concorso è aperto esclusivamente a studenti o laureati in Giurisprudenza, italiani o stranieri, da non più di due anni presso le Facoltà di Giu-risprudenza Italiane o Istituti di istruzione su-periore analoghi, obbligatoriamente soci di una delle Sezioni di ELSA Italia. Sono escluse dal concorso le persone la cui formazione accade-mica e professionale è in grado di comportare un vantaggio reale, significativo ed ingiustifica-to a danno delle altre squadre concorrenti.

nello splendido Hotel Saracen, in riva al mare, nonché delizierà i presenti con le migliori tradi-zioni culinarie locali! Non mancate!http://www.elsapalermo.org

ELSIANER’S WIKI

ITALY

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INTERNATIONAL FOCUS PROGRAMME FINAL CONFERENCE

ELSA Gdansk is honoured to invite you to the International Focus Programme Final Conferen-ce: Health Law being held 8th-12th May 2013 in Gdansk. The programme of the conference consists of three thematic panels:- Pharmaceutical Law Panel- Cosmetic Law panel- Medical Malpractice PanelThe Conference is the recapitulation of a three

8-12 Maggio 2013

years’ International Focus Programme, concen-trating on the issues related to the health law. As a part of this Programme on every level of our activity there were organised such projects as: seminars conferences, research, debates, competitions, courses. During the last year of the Programme ELSA organises an internatio-nal conference encapsulating three years of

ELSIANER’S WIKIASSEMBLEA NAZIONALEE’ l’evento cuore pulsante del network. Si svolge due volte all’an-no (in autunno e in primavera) e riunisce i direttivi locali e quello nazionale dividendosi in due branchie di attività: la Plenaria, vera e propria assemblea che prende le decisioni (Supremo organo decisionale di ELSA) e i workshop (gruppi di lavoro).

INTERNATIONAL FOCUS PROGRAMMEE’ un argomento deciso a livello internazionale il cui scopo è quello di armonizzare le attività delle key areas all’interno dell’intero network ELSiano

Il progetto internazionale “Caught from Inside: the Other Side of life”, il quale mira ad appro-fondire la conoscenza e soprattutto la con-sapevolezza dei giovani sul tema della tutela dei diritti fondamentali dei detenuti in Europa, con una particolare attenzione per il diritto alla

salute e l’accesso alle cure mediche. Si tratta di un progetto che si snoderà attraverso tre fasi che coinvolgono le aree AA e S&C e che saran-no realizzate da ELSA Italia in collaborazione con due partners: ELSA Croatia e SISM (Segre-tariato Italiano Studenti in Medicina).

CAUGHT FROM INSIDE: THE OTHER SIDE OF LIFE

Spring-Fall 2013 INTERNATIONAL

INTERNATIONAL

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STEP UP FOR YOUR FUTURE CAREER!COME PARTECIPARE AL PROGRAMMA TIROCINI DI ELSAELSA vuole contribuire alla formazione giuridi-ca, nonché all’educazione sulla responsabilità sociale dei propri soci. L’Associazione offre, quindi, gli strumenti per approfondire la conoscenza e il confronto tra i differenti sistemi giuridici europei in un’ottica di dialogo e cooperazione scientifica; si attiva per incentivare i contatti in campo accademico organizzando seminari e conferenze (special-mente in ambiti non curati dai corsi universita-ri); nonché si adopera per permettere ai propri soci di affacciarsi sul mondo del lavoro con i programmi di tirocinio STEP.La partecipazione ai programmi STEP è per-messa solo ai soci che potranno, così, svolgere un’esperienza lavorativa retribuita presso varie realtà operanti nel mondo del Diritto, di una durata che può variare da un minimo di 2 setti-mane a un massimo di 24 mesi. Avranno l’opportunità di migliorare le proprie capacità linguistiche, di conoscere da vicino sistemi giuridici di altri Paesi, arricchire il pro-prio CV con un’esperienza professionale senza paragoni, con in più la garanzia di essere ospi-tati nel migliore dei modi dalla Sezione Locale di riferimento. Quest’ultima si attiverà, infatti, per accogliere e aiutare lo STEPper nella ricer-ca della casa, nel risolvere eventuali problemi burocratici e per qualsiasi altra necessità.I tirocini STEP vengono pubblicizzati tramite l’invio di una Newsletter, a dicembre e a marzo, e per ogni singolo programma vengono indicati i requisiti del tirocinante, i compiti che dovrà svolgere e il compenso che verrà corrisposto.Non sempre è richiesto aver terminato gli

studi: vi sono tirocini riservati agli studenti ed altri dedicati a chi ha già conseguito il titolo. Se ancora si è in corso di studi, la partecipazione a un programma del genere potrebbe essere l’occasione per acquisire CFU (se la Facoltà di appartenenza prevede tale possibilità). La partecipazione allo STEP può essere un’occa-sione per arricchire il Curriculum anche se si sta svolgendo la pratica legale poiché, solitamente, è prevista la possibilità di vedersi riconosciuto il periodo trascorso all’estero fino a un massimo di sei mesi.Se si è interessati a un tirocinio è necessario compilare il modulo di candidatura che viene fornito, su richiesta, dal VP STEP locale, il quale sarà a disposizione per aiutare il socio nella corretta compilazione della domanda. Nel mo-dulo dovranno essere indicati i propri dati ana-grafici, le conoscenze nel mondo del Diritto e le competenze linguistiche, nonché dovrà essere inserito il proprio CV e una lettera di motiva-zione/presentazione. I Responsabili STEP sono tenuti a controllare la veridicità delle informa-zioni indicate e pertanto potranno richiedere l’esibizione del libretto universitario e certificati attestanti le esperienze dichiarate. E’ possibile presentare la propria candidatura per un massimo di tre tirocini. Il modulo completo viene inviato, dal respon-sabile STEP locale, ad ELSA Italia che, effet-tuata una prima selezione, inoltrerà ad ELSA International le candidature meritevoli. Poiché la domanda del socio deve pervenire, perento-riamente, ad ELSA International entro la data di scadenza del bando indicata nella Newsletter

89 MARTA OTTANELLIVpSTEP - ELSA [email protected]

è preferibile non attendere l’ultimo momento per inoltrarla al responsabile locale poiché se vi fossero errori e incongruenze non sarà possibi-le procedere ad alcuna correzione e si perderà l’occasione di partecipare. La selezione finale viene effettuata dal datore di lavoro che, se lo ritiene opportuno, potrà chiedere l’invio di ulteriore documentazione o fissare un colloquio (solitamente via telefono o Skype).La notizia dell’avvenuta selezione viene comu-nicata personalmente al socio scelto e pubbli-cata sul sito di ELSA International, solitamente almeno un mese prima dell’inizio del tirocinio.Per molti soci il momento della compilazione del modulo di candidatura rappresenta il primo contatto con la realtà del mondo del lavoro. Dalla completezza, correttezza formale e stile della domanda inviata il datore di lavoro ha già la possibilità di effettuare una prima selezione senza dover leggere il curriculum. Dedicare alla sua compilazione attenzione è impegno è, quindi, estremamente necessario e consiglia-bile, soprattutto se si vogliono incrementare le possibilità di essere selezionati. Un errore di ortografia, l’utilizzo di un termine a sproposito, dimenticare di inserire un dato richiesto sono fattori che possono danneggiare anche il candi-dato con tutti i titoli del caso. E’ necessario

quindi controllare la correttezza e completezza del modulo più volte, e magari anche chiedere a un familiare o un amico di guardare la do-manda. Consapevole dell’importanza di aiutare i pro-pri soci a presentare una candidatura corretta, almeno formalmente, i responsabili locali in primis e il VP STEP Nazionale cercano di consi-gliare, al meglio delle loro competenze perso-nali, eventuali correzioni e modifiche neces-sarie. Inviare la propria domanda in anticipo permette certamente ad ognuno dei soggetti coinvolti di dedicare una maggior attenzione alla candidatura, e avere il tempo necessario per apportare le dovute modifiche. Come ogni esperienza all’estero, un tirocinio STEP è una lezione di vita che permette una crescita professionale e personale senza pa-ragoni che certamente premieranno il tempo investito nella compilazione del modulo di candidatura. La Newsletter STEP è uscita il 31 di marzo scor-so ed è consultabile qui. In bocca al lupo STEPper!

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Da sempre i diritti umani sono stati oggetto di discussioni, di campagne di sensibilizzazione e di battaglie vere e proprie, portate avanti con passione. L’ELSA non poteva certo esimersi dal divenire uno dei principali promotori di questa manife-stazione, col supporto delle istituzioni, invitando il giorno 20 Marzo 2013 tutto il network ad orga-nizzare eventi inerenti il tema.Anche ELSA Napoli ha deciso di unirsi alla ce-lebrazione dei diritti umani, pianificando una mostra fotografica in uno spazio ricreativo del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.“All different all toghether. 30 scatti per i diritti

LA FOTOGRAFIA COME FONTE D’ISPIRAZIONE PER ELSALA MOSTRA FOTOGRAFICA ORGANIZZATA DA ELSA NAPOLI IN OCCASIONE DELL’ELSA DAY

umani” è il titolo dell’evento, composto da tren-ta foto, ognuna scattata da soci che hanno deci-so di cimentarsi in questa fantastica sfida.Installati i pannelli con le fotografie e le relati-ve didascalie, subito l’attenzione degli studenti è stata catturata dalle immagini e dal loro pro-fondo significato. Frotte di ragazzi accorrevano incuriositi ad osservare e a chiedersi quale fos-se il significato di quelle installazioni. Inoltre il contrasto tra il bianco/nero delle fotografie e il grigio dei pannelli, rendeva il tutto ancora più interessante ed accattivante, per cui la vista è risultata lo strumento fondamentale per deter-minare un maggior avvicinamento al tema.

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LA FOTOGRAFIA COME FONTE D’ISPIRAZIONE PER ELSA

ANGELICA PAPACCIOVpAA - ELSA [email protected]

“Che cos’è per te l’ELSA Day?” Questa doman-da è partita da ELSA International ed ha fatto il giro di tutti e 41 i Boards. Facendo questa stessa domanda ad alcuni membri del direttivo di ELSA Napoli le risposte sono state:-Claudio F.: “Secondo me quando organizzia-mo gli eventi ELSiani ci dimentichiamo un po’ l’importanza del tema trattato, presi dalle mille necessità organizzative. Quando, però, ti trovi di fronte all’interesse delle persone esterne a que-sta organizzazione, che partecipano liberamen-te all’evento per confrontarsi, per informarsisul tema ti ricordi l’importanza che può avere per qualcuno quello che stai facendo. Ieri quel qualcuno aveva la pelle nera, era omosessuale, era un dissidente politico, e attraverso la voce della fotografia abbiamo dato loro una mano a non dimenticare i loro e i nostri diritti umani, gli unici che ci rendono uguali gli uni agli altri al di là delle nostre differenze etniche, politiche, re-ligiose, sessuali. Ecco perché per me in poche parole l’ELSA Day e’ stato ‘dare una mano’.”-Claudio E.: “L’ Elsa Day è stato un momento di aggregazione e di unione che ci ha ricordato quante cose sono state fatte e quante ancora si possono fare per migliorare il mondo.”-Erika: “L’ELSA Day? Un giorno in cui tutti hanno messo a disposizione il proprio tempo, le pro-prie energie per la realizzazione di qualcosa di grande.Eravamo non 19 sezioni locali, o 41 sezioni na-zionali, ma siamo stati un unico grande gruppo di persone che hanno lavorato e si sono impe-gnate per porre l’attenzione su quanto di più bello ci possa essere: i diritti umani. Di qualun-que nazionalità, di qualunque colore, di qualun-que religione, tutti sensibili allo stesso tema. All together!”-Alessia: “L’ELSA Day e’ la dimostrazione di come l’unione fa la forza: la collaborazione, la cooperazione, l’impegno di tutti e soprattutto la voglia di fare porterà sempre a risultati soddi-

sfacenti. Posso sintetizzare l’ ELSA Day con un detto: trovarsi insieme è un inizio, restare insie-me un progresso, lavorare insieme un succes-so.”-Carolina:”L’ELSA Day per me è stato il punto di arrivo più alto, la voglia di farcela.Ho visto passione, motivazione, determinazio-ne, crescita. Ho capito che si cresce anche insieme e non c’è stato modo più bello di festeggiare questo gran-de cambiamento che ci ha colpiti tutti, insieme.” -Maria Hilda: “Per me l’ELSA Day è la più grande celebrazione di ciò che il popolo ELSiano fa e di ciò in cui crede. E’ un giorno che ci permette di dimostrare che possiamo farlo: all different, all toghether! “Il lavoro di squadra in questa avventura è stato fondamentale, senza il contributo di ognuno di noi non saremmo riusciti a coordinarci. Ma ciò che è altrettanto fondamentale è la passione per lo stesso ideale, la sensibilizzazione nei con-fronti dei diritti umani, ed è proprio la condivi-sione di questo stesso scopo che ci unisce. Infine cos’è per me l’ELSA Day? Ebbene, per me è un momento di aggregazione, il cui scopo è quello di far si che il lavoro e le conquiste di anni non vadano perduti o dimenticati. Ciò è possibi-le soltanto facendo propri i principi proclamati con le faticose conquiste, mediante un lavoro di coinvolgimento delle coscienze. In fondo è vero possiamo essere diversi esteriormente, possia-mo avere orientamenti sessuali, politici, cultu-rali diversi, ma siamo tutti ugualmente esseri umani.

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ELSA DAYALL DIFFERENT, ALL TOGETHER“A JUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY”

LAURA STEFANIPresidente - ELSA [email protected]

Quest’ultima iniziativa ha visto per la prima volta nella storia di ELSA tutti i 41 Paesi che ne fanno parte, con le loro 226 Sezioni Locali, uniti per realizzare un unico progetto: una giornata interamente dedicata ai Diritti Umani.ELSA Italia ha partecipato a questo evento con le sue 19 Sezioni Locali organizzando seminari, conferenze, tavole rotonde, lezioni, banchetti informativi, visite istituzionali, proiezioni di film a tema accompagnati da dibattiti e tanto altro ancora. Tutte le iniziative sono state documen-tate attraverso video e foto che saranno diffu-se e pubblicate al termine dell’iniziativa e tutti i materiali accademici saranno raccolti in un re-port finale.L’ELSA Day ha segnato anche la conclusione del progetto internazionale ELSA for Children, rea-lizzato in collaborazione con il Consiglio d’Euro-pa: il risultato del Legal Research Group è stato presentato nel corso della Final Conference te-nutasi a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, grazie al supporto di Elena Oana Antonescu, Membro del Parlamento Europeo. L’evento è stato introdotto dalla Vice Presidente del Parla-mento Europeo Roberta Angelilli, uno dei mem-bri più impegnati nel campo dei diritti dei minori a livello europeo.Il Chair del Lanzarote Committee, Eric Ruelle, è stato presente presente a Bruxelles insieme al

Segretario Gioia Scappucci e ad alcuni rappre-sentanti del Children’s Department, per incon-trare ELSA ed i rappresentanti della società ci-vile e per discutere personalmente di tutela dei minori contro violenze ed abusi sessuali e del report finale del Legal Research Group realizza-to dall’Associazione.Anche ELSA Italia ha dato il suo contributo per questo grande evento, lanciando una Human Rights Photo Competition nazionale che si è conclusa proprio il 20 Marzo 2013. I vincitori sa-ranno proclamati nel corso della XLVIX Assem-blea Nazionale di ELSA Italia che si terrà dal 9 al 12 maggio 2013 a Palermo. La giuria d’eccezione è composta da:Laura Trisorio – Titolare galleria Trisorio di Na-poli – Andrea Boccalini – Fotografo Jazz, finali-sta LAICA LAB Dario Buonfantino – Fotoreporter umanisticoMimmo Jodice – Fotografo d’avanguardia nel pa-norama internazionale

Ma non è tutto: per rafforzare ancora di più il proprio contributo in tema di diritti umani, da novembre 2012 ELSA Italia ha come proprio Partner for human rights, AMNESTY INTERNA-TIONAL – SEZIONE ITALIANA, che affiancherà ELSA Italia e le Sezioni Locali nella realizzazione di eventi e progetti volti alla sensibilizzazione e diffusione dei diritti umani.

--> ELSA for Children: http://elsa-italy.org/le-gal-research-group-elsa-for-children/

--> ELSA Day: https://www.facebook.com/me-dia/set/?set=a.329392380499183.63929.192576164180806&type=1

--> Photo Competition: http://elsa-italy.org/human-rights-photo-competition-le-foto/

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“Giorno dopo giorno, con lo sguardo rivolto al muro. Costretti a dare le spalle al mondo. Senza compiti e senza responsabilità. Privati di pro-iezioni e finalità. Questi moderni forzati, come farfalle umane nel vuoto, non volano verso una possibile trasformazione, ma piuttosto verso una pietrificazione delle coscienze”. Così, Massi-mo Ballone descrive i carcerati italiani. Queste frasi inducono ad un’attenta riflessione. Il tema del sovraffollamento delle carceri divie-ne prepotentemente ancor più attuale a seguito della recente sentenza della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo emessa l’8 gennaio, che ha condannato l’Italia a pagare 100 mila euro a sette detenuti delle prigioni di Busto Ar-stizio e Piacenza, sottoposti a “trattamento inu-mano e degradante”. La Corte ha inoltre ingiun-to allo Stato italiano di introdurre, entro un anno dal momento in cui la sentenza della Corte sarà divenuta definitiva, “un ricorso o un insieme di ricorsi interni idonei ad offrire un ristoro ade-guato e sufficiente per i casi di sovraffollamento carcerari in conformità ai principi stabiliti dalla giurisprudenza della Corte”. Il sovraffollamento che coinvolge gli istitu-ti penitenziari italiani viene definito dai giudici “strutturale e sistemico”. Non si può non con-dividere tale valutazione: il tasso di sovraffol-lamento delle carceri italiane, secondo l’ultimo rapporto di Antigone, l’associazione che si batte per i diritti nelle carceri, è del 142,5%, oltre 140 detenuti ogni 100 posti letto. Ovvero: il carcere italiano è fuori legge.

CON LO SGUARDO RIVOLTO AL MURO: UN DRAMMA ITALIANO

Recentemente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione di una visita al carcere milanese di San Vittore, ha giustamente sottolineato come vi sia in gioco “una delle con-dizioni essenziali dello Stato di diritto, nonché il prestigio e l’onore dell’Italia.” Lontani dal Tullianum romano, un angusto locale ove l’accusato era legato ai ceppi, oggi sono tutti concordi nel rilevare la necessità del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo anche in carcere. L’insostenibilità di tale situazione emerge, inol-tre, dall’elevatissimo numero di suicidi e tentati-vi di suicidio tra le mura del carcere: allarmante e drammatico. Quando uno Stato non è in grado di garantire la dignità minima a tutti i cittadini, quando i diritti e doveri spettano solo ad alcuni, e non ad altri, allora lo Stato ha fallito nell’as-solvimento dei suoi compiti. Le misure contenu-te nella cd. legge “svuota carceri”, le iniziative assunte sul piano dell’edilizia penitenziaria e le altre iniziative con intento deflativo non sono state sufficienti a risolvere il problema. Ma, al di là delle possibili soluzioni contingenti che sono state proposte, il problema coinvolge un aspet-to generale e sistemico: il nodo centrale appare quello di una reale e concreta attuazione di una norma cardine del nostro ordinamento costi-tuzionale, l’art 27 co 2. Ai sensi di tale norma, “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tende-re alla rieducazione del condannato”. Tale di-sposizione, accentuando la valorizzazione della componente rieducativa connessa all’interven-

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ELSIANER’S WIKILEGAL RESEARCH GROUPAttraverso il Legal Research Group (LRG), studentie neolaureati si propongono di analizzare un temagiuridico importante ed attuale, prevalentementeattinente a questioni giuridiche attuali, o all’ambito dei

Diritti Umani oppure collegato all’International FocusProgramme (I.F.P.) di ELSA International. Al progettopossono aderire i soci di tutte le Sezioni italiane ed internazionali.I risultati della ricerca vengono resi noti attraverso unaconferenza o una pubblicazione a cura dell’Associazione.

to sanzionatorio, ha segnato un mutamento di rotta nella generale concezione della pena. La risalente giurisprudenza della Corte Costitu-zionale stessa ha più volte sottolineato come la finalità rieducativa attenga chiaramente alla fase esecutiva della pena, e quindi alle moda-lità di trattamento del condannato, che devono tendere appunto alla sua rieducazione. Appare allora necessario reimpostare i termini del pro-blema: è sufficiente creare nuove carceri (cir-costanza comunque fortemente auspicabile), oppure occorre interrogarsi anche sull’attuale correttezza di applicazione della pena, nonché sulla possibilità di un’efficace alternativa alla pena? In breve, ci servono più carceri, o un nuovo (tipo di)carcere?In quest’ottica è necessario che il carcere diven-ti una vera occasione di rieducazione, un luo-go in cui ai detenuti venga concretamente data un’opportunità. Cambiare la cultura della pena che, come disse Giovanni Paolo II, si configura oggi come una ri-torsione sociale.Riflettendo con attenzione e senza demagogia, chiunque di noi concorderà su un dato: prefe-riremmo dover convivere ( perché dobbiamo conviverci ) con un criminale che è uscito di prigione dopo anni di torture, privazioni, che coltiva rabbia e frustrazione nel corso della sua detenzione, o un criminale accompagnato in un percorso di reinserimento nella società, al quale si concede l’opportunità di studiare, di lavorare onestamente, di mantenere i rapporti con la fa-

miglia, in modo da non essere abbandonato? Se lo scopo che si intende perseguire è quello di abbattere drasticamente il tasso di recidiva e contestualmente quindi anche il tasso di sovraffollamento carcerario, appare evidente che l’unica soluzione perseguibile è quella di far sì che l’esperienza di detenzione espli-chi anche una funzione riabilitativa. Forse è più semplice relegare questi soggetti ai margini della società e farli “marcire in galera”, di-menticandosi, durante il periodo di detenzione, della loro esistenza. Tuttavia chiediamoci tutti se quando avranno scontato la loro pena e usciranno, sarà al-trettanto semplice conviverci.E allora, forse, giorno dopo giorno, bisognerebbe “costringerli” a volgere lo sguardo non verso il muro, ma verso il mondo.

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DOLO EVENTUALE VS. COLPA COSCIENTELA SOTTILE “BORDERLINE” DELL’ORDINAMENTO PENALE ITALIANO

Verso la fine di Marzo del 2012 i titoli in prima pagina di tutti i giornali, dai più celebri a quel-li più provinciali, riportavano scritto: “Sentenza storica alla Thyssenkrupp. Dure condanne!”. Infatti, proprio con quella sentenza la Corte d’Assise di Torino, dopo ben 94 udienze, con-dannò, con la formula del dolo eventuale, l’am-ministratore delegato della ThyssenKrupp, Ha-rald Espenhah, a 16 anni e mezzo di reclusione. Secondo i giudici, l’amministratore delegato non avrebbe garantito i livelli minimi di sicurezza e di prevenzione che avrebbero dovuto evitare l’evento, accettando il rischio di un possibile di-sastro.Ma davvero è stato giusto definire quel giorno come il “giorno della giustizia” o “della svolta epocale”?Appare abbastanza chiaro come la giurispru-denza si sia, ancora una volta, trovata a doversi occupare di un caso grave che porta con se le vite di sette giovani operai, senza poter delu-dere le aspettative di una società spesso affa-mata di vendetta più che di giustizia, applicando pene esemplari che siano punitive ma fini a se stesse. La formula utilizzata dalla Corte d’Assise è stata quella del dolo eventuale, caratterizzata per essere collocata sulla linea di confine che separa il reato doloso da quello colposo. Siamo in un ambito della dottrina penale che, anche se da decenni, è ancora in fase di sperimentazio-ne e per questo ha spesso comportato giudizi divergenti tra i vari gradi processuali, lasciando che dilaghi l’incertezza sui criteri giudizio e sulla

commisurazione delle pene.Ci sono stati diversi tentativi intrapresi delle più note menti del diritto, provenienti da tutta Eu-ropa, per cercare di trovare una soluzione at-tendibile ed empirica che ci dica con certezza quando si può parlare di dolo eventuale e quindi punirlo come tale. Ultima fra tutte, ma anche la più apprezzata, fu la c.d. formula di Frank, che diede un fondamento sicuramente più solido e concreto rispetto ad altre teorie che avevano tentato la stessa impresa.Secondo questo schema, di origine tedesca, la domanda che i giudici debbono porsi è: cosa avrebbe fatto l’amministratore delegato della Thyssen se fosse stato certo che l’evento si sa-rebbe verificato? Avrebbe comunque mantenu-to condizioni di sicurezza precarie sul luogo di lavoro? Qualora alla domanda sarebbe seguita una risposta affermativa, avremmo avuto una responsabilità per dolo eventuale, caso contra-rio per colpa cosciente. Questo resta il criterio più indicato per trattare i casi di dolo eventuale, anche se, le rare volte che se ne è fatto uso, il riferimento è stato meramente formale, come è avvenuto nel 2009 quando la Corte di Cassa-zione a sezioni riunite, in una sentenza in tema di ricettazione, ha per la prima volta fatto rife-rimento alla formula di Frank, senza però dar-ne seguito nelle sentenze successive, dove si è continuato a ragionare secondo il criterio gene-rico “dell’accettazione del rischio” in se molto nebuloso, che lascia grande spazio di discre-zionalità e di arbitrio ai giudici, i quali possono

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condannare come fatto doloso invece che col-poso, un fatto che è stato tutto sommato deter-minato dal caso. Quindi il dolo eventuale finisce per essere, per quanto assurdo, un dolo senza volontà, che entra indubbiamente in contrasto con la natura stessa del medesimo, in quanto caratterizzato proprio dall’esistenza o meno del fattore psicologico.Sulla vicenda Thyssenkrupp si è di recente tor-nati a parlare, infatti la Corte d’Assise d’Appello di Torino il 28 Febbraio si è pronunciata rove-sciando il giudizio di primo grado. La condan-na era di omicidio doloso con dolo eventuale, mentre adesso è diventata di omicidio colposo con colpa cosciente, diminuendo sensibilmen-te tutte le condanne dei responsabili, a partire dall’amministratore delegato della multinazio-nale tedesca dell’acciaio, al quale è stata dimi-nuita la pena da 16 a 10 anni. Forse questa volta si è messo da parte il criterio dell’accettazione del rischio di causare l’evento non voluto, forse qualcosa sta veramente cambiando, la risposta potremo avercela solo quando verrà pubblicata la motivazione della sentenza, ancora sotto l’e-same dei giudici di appello. Resta comunque da considerare che l’ultima parola spetta alla Corte di Cassazione e con tutta probabilità ritornerà al giudizio emesso in primo grado, come già fece nel passato per casi analoghi.Cosa occorre fare? Il problema è sempre lo stes-so: saper intervenire in modo efficace quando la regola viene violata, per far si che l’evento pe-nalmente rilevante venga evitato, a poco serve colpire pesantemente un fatto, al solo scopo di

dimostrare il potere punitivo dello Stato efficien-te di fronte a un avvenimento che crea grande allarmismo sociale. La pena serve ed è giusta fin tanto che, come ci insegna il codice penale all’art.133, essa è “commisurata” con riferimen-to all’ intensità del dolo o dal grado della colpa. Ciò che si vuole raggiungere è certamente che venga fatta giustizia in modo responsabile, ma ancor di più attivare una nuova politica di pre-venzione sulla sicurezza sul lavoro, prevenzione che deve restare lontana dall’idea retributiva, che abbandoni l’utilizzo di pene esemplari a fini intimidatori nei confronti di chi è chiamato ai doveri di sicurezza. Cesare Beccaria già nel ‘700 aveva capito che “le esecuzioni in piazza” al fine dimostrativo non erano un buon modo di rispondere ad esi-genze di prevenzione. Sulla scorta dei suoi stu-di oggi bisognerebbe colpire i trasgressori sul piano economico, individuandoli attraverso più efficienti reti di controllo per mantenere livelli standard di sicurezza sul lavoro piuttosto che in-fliggere pene esemplari. Una politica di preven-zione si sta di recente sviluppando sulle strade, settore da sempre macchiato dal sangue di mi-gliaia di vittime e che suscita grande allarme. Fortunatamente siamo di fronte ad una svol-ta e si sta riscontrando maggior rispetto delle regole,segno positivo che invita a continuare su questa direzione.

DOLO EVENTUALE VS. COLPA COSCIENTELA SOTTILE “BORDERLINE” DELL’ORDINAMENTO PENALE ITALIANO

VINCENZO LARUFFASocio - ELSA Roma

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LA CARTA SOCIALE EUROPEA

La Carta Sociale Europea è un trattato interna-zionale sottoscritto da 47 Stati, appartenenti all’Unione Europea e non, il 3 maggio 1996 ed entrato in vigore il 1 luglio 1999 che garantisce i diritti economici e sociali di tutti gli individui. Nasce da un precedente accordo del 1961, ag-giornato alla luce dell’evoluzione della società europea negli ultimi cinquant’anni.I più importanti di questi diritti sono il diritto al lavoro e ad un’equa remunerazione, il diritto alla sicurezza sociale, il diritto alla protezione dalla povertà e dall’emarginazione sociale ed il diritto all’alloggio.La Carta è nata per iniziativa dei Paesi membri del Consiglio d’Europa, che avevano già sotto-scritto la Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali a Roma, il 4 novembre 1950 ma, come si dice nel Pream-bolo, “considerando che lo scopo del Consiglio d’Europa è quello di realizzare un’unione più stretta tra i suoi membri per salvaguardare e promuovere gli ideali ed i principi che rappre-sentano il loro patrimonio comune e favorire il progresso economico sociale, in particolare me-diante la difesa e lo sviluppo dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, .. gli Stati membri del Consiglio d’Europa hanno convenuto di gar-antire alle loro popolazioni i diritti civili e politici

e le libertà specificate in questi strumenti”La Carta sociale europea ha lo scopo di rendere effettivi i diritti civili enunciati nella CEDU, as-sicurando alle loro popolazioni contraenti i diritti sociali per migliorarne il livello di vita e promuo-vere il loro benessere.Si riconoscono come obiettivi della Carta la real-izzazione di condizioni atte a garantire l’esercizio effettivo del diritto di TUTTI (1) di guadagnarsi la vita con un lavoro liberamente intrapreso, del diritto alla sicurezza ed all’igiene sul lavoro, ad un’equa retribuzione e alla sicurezza sociale, di associarsi liberamente in sindacati e di nego-ziare collettivamente. Bambini e adolescenti hanno inoltre diritto a speciali tutele, così come le lavoratrici in maternità hanno diritto ad una speciale protezione. Ogni persona ha diritto di scegliere una professione in conformità con le sue attitudini personali ed i suoi interessi e ha diritto ad adeguati mezzi di formazione profes-sionale.Ogni persona ha diritto di usufruire di tutte le misure che le consentano di godere del miglior stato di salute ottenibile, se sprovvista di risorse sufficienti ha diritto all’assistenza sociale e medica, se portatrice di handicap ha diritto all’autonomia, all’integrazione sociale ed alla partecipazione alla vita della comunità.

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Si dice anche che, la famiglia, in quanto cel-lula fondamentale della società, ha diritto a un’adeguata tutela sociale, giuridica ed eco-nomica per garantire il suo pieno sviluppo e i bambini e gli adolescenti hanno diritto a un’adeguata protezione sociale, giuridica ed economica. Tutte le persone che hanno respon-sabilità di famiglia e che esercitano o desidera-no esercitare un’attività lavorativa hanno diritto di farlo senza essere soggette a discriminazioni e per quanto possibile senza che vi siano con-flitti tra il loro lavoro e gli impegni familiari.Infine ogni persona ha diritto alla protezi-one dalla povertà e dall’emarginazione sociale e diritto all’abitazione. Nella parte II gli Stati contraenti si impegnano a garantire l’effettivo esercizio dei diritti delin-eati e nella terza ciascuna delle Parti s’impegna a considerarsi vincolata alla loro realizzazione. Le disposizioni della Carta non pregiudicano le norme di diritto interno e dei trattati più favor-evoli per le persone tutelate. Il trattato prevede una procedura che ne veri-fichi l’attuazione. In primo luogo, sono gli Stati stessi che stilano dei rapporti annuali sulla sua applicazione, da sottoporre al Comitato Europeo per i diritti sociali, previsto dalla Carta. Tale Comitato è composto da esperti indipendenti

che esaminano i rapporti e li inoltrano ad un Comitato Intergovernativo, composto dai rap-presentanti dei Governi degli Stati Parti. Il Comi-tato Intergovernativo, in caso di violazioni, invia delle Raccomandazioni al Comitato dei Ministri, l’organo esecutivo del Consiglio d’Europa. I rap-porti governativi sono completati da un sistema di reclami collettivi. I sindacati nazionali, le or-ganizzazioni dei datori di lavoro e le ONG au-torizzate hanno diritto a presentare denuncia in caso di violazioni della Carta da parte di uno Stato.C’è un’altra debolezza oltre alla mancanza della possibilità di far ricorso ad una Corte: un mar-gine di valutazione nell’applicazione dei diritti in ragione del livello di sviluppo economico del Paese.

(1) PARTE V - ARTICOLO E Non discriminazione“Il godimento dei diritti riconosciuti nella pre-sente Carta deve essere garantito senza qual-siasi distinzione basata in particolare sulla razza, il colore della pelle, il sesso, la lingua, la reli-gione, le opinioni politiche o ogni altra opinione, l’ascendenza nazionale o l’origine sociale, la sa-lute, l’appartenenza ad una minoranza nazion-ale, la nascita o ogni altra situazione”)

LAURA BIANCHI

director for internal management ELSA-Milano

LA CARTA SOCIALE EUROPEA

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IL PAPA E’ ANDATO VIA, BUON VIAGGIO E COSI’ SIA?

Lo scorso primo marzo, presso l’Università degli Studi di Milano si è svolto un conveg-no sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI dal titolo “Il Papa è andato via, buon viag-gio e così sia?”, ispirato a una canzone risor-gimentale e colonna sonora del celebre film di Luigi Magni “In nome del popolo sovrano”.E’ l’undici febbraio e mentre Benedetto XVI pronuncia un discorso in latino nel corso del concistoro, il mondo intero rimane attonito e sconcertato: il 28 febbraio il Papa lascerà il suo incarico, abdicherà e si ritirerà a vita privata. Nonostante nei secoli passati fosse una pratica ab-bastanza diffusa, nonostante il “codex iuris canon-ici” lo consenta, lo sconcerto è generale e diffuso.Così a Milano se ne è discusso con la profes-soressa Daniela Milani, docente di diritto canonico, la quale ha spiegato in sostanza cosa sarebbe accaduto dopo. Ovvero la pro-cedura da seguire per indire un nuovo con-clave nonostante non sia morto il Papa.Benedetto XVI lascia il suo regno perché stanco come uomo. Ed ecco che si pone il primo prob-lema teologico: il Papa rappresenta un potere temporale quanto spirituale. Racchiude in una sola figura un doppio ruolo, sovrano di uno Stato in quanto uomo (potere temporale), capo della Chiesa cattolica, successore di Pietro e

rappresentante di Dio in terra (potere spiritu-ale). Rinunciando al suo incarico per via della sua debolezza umana, stanchezza e vecchiaia, il Papa ammette di rischiare di non poter più essere in grado di governare la barca di Pietro.Scelta legittima a norma del “Codex iuris can-onici” ex canone 332, ma poco condivisa da numerosi teologi. Nel momento in cui il pont-efice eletto accetta il suo incarico cambia la sua sostanza e non può più tornare indietro: “chi di-venta Pietro non può tornare ad essere Simone”.Il codice di diritto canonico, comunque, contempla questa possibilità nella seconda parte del canone 332. Il Papa può abdicare purché la sua rinuncia sia libera e debitamente manifestata. Non deve essere accettata dal momento che non esiste una figura gerarchicamente superiore al Papa.Pronunciata la rinuncia cosa accade? Dato che non siamo in presenza di una morte la procedura da seguire nel periodo di sede vacante si diversifica solo in un aspetto. La Chiesa è senza governo e bisogna eleggerne uno nuovo. Normalmente si svolgono prima i funerali e poi si apre una vera e propria fase politica di contrattazione fra i diversi cardinali. L’elezione del nuovo pontefice non potrà svolg-ersi prima di 15 giorni dall’inizio della sede va-cante e non oltre i 20 giorni. Data la straordi-

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narietà del caso il Papa stesso ha stabilito che il Conclave potesse aprirsi prima dei 15 giorni, pertanto il 12 marzo scorso 115 cardinali elet-tori si sono chiusi all’interno della Cappella Sistina, dopo aver prestato giuramento di non rivelare quanto accade all’interno pena la sco-munica. Inizia così il Conclave, dal latino chiuso. I cardinali che non hanno compiuto gli 80 anni di età al momento dell’inizio della sede va-cante sono considerati cardinali elettori e possono eleggere a Papa qualsiasi battez-zato, anche laico, di sesso maschile, dotato di ragione e che non sia eretico o scismatico.Ma come si elegge il nuovo Papa? Il primo gior-no i cardinali pregano, prestano giuramento e, una volta pronunciato l’ “extra omnes”, ovvero il fuori tutti, le porte della Cappella Sistina si chiudono e, in un’atmosfera carica di simbolo-gia dai profili medioevali, si deciderà il nuovo capo spirituale della Chiesa. Presumibilmente chiusi dentro la Sistina i cardinali discuteran-no finché non si arriva al momento del primo voto. Le schede di votazione vengono subito bruciate in una stufa insieme a una sostanza che colorerà il fumo che uscirà dal comignolo in piazza S. Pietro: bianca se è stato eletto il Papa, nera se ancora lo Spirito Santo non ha illuminato la mente e la mano dei cardinali.In caso di fumata nera dopo il primo giorno di votazione la procedura prevede che per i tre giorni successivi si voti quattro volte, due la mattina e due il pomeriggio, e si viene eletti con una maggioranza di almeno i due terzi dei presenti e votanti. Se non si giunge a elezione

allora vi saranno sette scrutini per tre volte in-tervallati da pause. Dopodiché si va a ballot-taggio fra i due cardinali che hanno ottenuto il maggior numero di voti e viene eletto Papa colui che ottiene la maggioranza dei due terzi dei presenti e votanti, esclusi dall’elettorato attivo i due cardinali rimandati a ballottaggio, così come stabilito da Benedetto XVI nel 2007.Eletto il Papa la fumata sarà bianca, tutti coloro che si trovano in quel momento a Roma, un po’ perché incuriositi e un po’ perché vogliono sapere chi sarà la loro nuova guida spirituale, correranno in piazza S. Pietro a urlare “viva il Papa” finché non verrà aperta la finestra e il cardinale proto-diacono non dirà “annuntio vobis gaudium mag-num; habemus Papam: Eminentissimum ac Rev-erendissimum Dominum, Dominum Georgium Marium Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio qui sibi nomen imposuit Franciscum”.Il 13 marzo, infatti, al secondo giorno di Con-clave la fumata è stata bianca e il cardinale argentino Bergoglio è stato eletto nuovo Papa con il nome Francesco.Un nome importante e carico di significato se pensiamo al più fa-moso Francesco della storia della Chiesa, S. Francesco d’Assisi, che con il suo voto di pov-ertà portò una ventata di rinnovamento e riv-oluzione nella Chiesa dell’epoca, una Chiesa impostata su ricchezza, caste e carrierismi personali e poco vicina ai bisogni dei fedeli.

MAGALI PRUNAIDirector for ELSianer - ELSA Italia

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Firenze, venerdì 18 Gennaio, ore 15:00.Al Polo delle scienze sociali dell’Università di Firenze tutto è pronto per dare avvio alla Lec-tio Magistralis “Responsabilità, ruolo e azione della Banca Centrale”, tenuta dal Governatore di Bankitalia, Visco.Dopo i rapidi interventi di organizzatore, presidi di facoltà e Rettore, si entra subito nel vivo, nel-la sostanza delle BC, nel loro ruolo di produrre quel bene essenziale chiamato “fiducia”.Sotto la luce dei riflettori non può che esservi lei, sua maestà la crisi, dal 2004 piaga capric-ciosa del panorama economico europeo, produ-ttrice di frutti amari che, dalla vicenda Lehman Brothers, sono andati drammaticamente molti-plicandosi.E’ stata la fine della guerra fredda, spiega Visco, a innescare la catena causale che ha portato agli effetti che oggi ci troviamo a subire.Le innovazioni tecnologiche, i nuovi materiali, l’imponente movimento demografico e la fitta integrazione dei mercati hanno determinato uno scompenso, un tortuoso passaggio da un sistema socio-economico di tipo industriale ad un assetto nuovo, in itinere, dai contorni ancora labili e fumosi.

Prendendo in prestito un monito dell’ex-Minis-tro Padoa Schioppa “ come gli insegnanti, i pol-icy maker devono essere dotati di personalità market friendly, senza però mai dimenticare la disciplina”, spiega come negli ultimi anni, pro-prio quella disciplina si sia resa merce troppo spesso rara. La cosiddetta “area euro”, figlia ambiziosa di tempi non completamente maturi, è stata sof-focata dalla debolezza delle politiche finanziarie di alcuni suoi membri, dalla incompletezza della costruzione europea, pigra nell’allestimento di strumenti idonei alla gestione della crisi e nella predisposizione di meccanismi di controllo, da cui risultasse un congegno ben oliato.La crisi globale è divenuta, per questa via, crisi del debito sovrano. Rischio nazionale e rischio europeo sono adesso legati da un nesso funzi-onalmente inscindibile.Tuttavia, con quella che lo stesso Visco definisce “un’operazione di grande successo”, la BCE si è coraggiosamente lanciata in un prorompente “arrivano i nostri”, utilizzando baluardi non con-venzionali, per contenere lo scompiglio che ha messo sotto sopra mezza Europa, tra la seconda metà del 2011 e i primi mesi del 2012.

POMERIGGIO CON IL GOVERNATORE

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Quello in corso sarà ancora un anno di cinghie strette e sudori freddi, ma dalla relazione del first man di Bankitalia fa capolino un timido ot-timismo e una non troppo scaramantica certez-za: la Banca Centrale riuscirà nel ruolo prima-rio per cui è venuta ad esistenza, preservare la moneta unica.Quali dunque gli obiettivi e le strategie per tornare a sorridere?In primis, laddove l’economia, lungi dall’essere un percorso stazionario va concretizzandosi invece, come una serie di eventi, di cambia-menti e di innovazioni, è necessario staccarsi dall’approccio tradizionale, dando spazio alla BC e permettendole di agire su tali nuovi equilibri.Inoltre, poiché gli strumenti con cui si persegue la stabilità finanziaria sono simili a quelli con cui si persegue la stabilità macroeconomica e poiché la relazione tra gli stessi, soprattutto nell’ambito di una crisi, è spesso instabile e complessa, bi-sogna concepire l’azione delle Banche Centrali non solo come scienza ma anche come arte.

I modelli sono infatti indispensabili ma le deci-sioni si nutrono in larga parte di intuito, prag-matismo e orientamento a lungo periodo e, dunque, il poter adeguare gli interventi alle cir-costanze diviene fondamentale per evitare sce-nari economicamente apocalittici.Insomma, come chiarisce Visco il sentiero per uscire da questo “black hole” chiamato crisi è un disegno ampio, con cui i nuovi artisti della politica, della finanza e dell’economia dovranno abilmente cimentarsi, trovando motivazioni ed incentivi per affrontare con decisione il prob-lema della crescita e della produttività, garan-tendo così a tutti la capacità di tornare a com-petere.

POMERIGGIO CON IL GOVERNATORE

GIULIA LENZI

Socia ELSA Firenze

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BUON COMPLEANNO MICHAIL GORBACIOV!

Il 2 marzo ha compiuto 82 anni un uomo che ha cambiato il corso della storia, ultimo segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e premio Nobel per la pace nel 1990: Michail Gor-baciov. Tra le varie, vorrei ricordare come Gorbaciov seguì le orme di Yuri Andropov, anch’egli rap-presentante dell’ala più contagiata dai servizi britannici nell’establishment sovietico che ave-va reagito con rabbia quando Reagan adottò la politica dello scudo spaziale di LaRouche nel 1983. Anche Gorbaciov condusse una campagna con-tro lo scudo spaziale (SDI) e contro LaRouche e allo stesso tempo consentì la presa di controllo britannica sulla politica economica russa, prima con la Perestroika e l’adozione dell’analisi dei sistemi dell’Università di Cambridge, e poi con la presa di controllo totale del governo russo da parte dei cosiddetti “giovani riformatori” formati a Londra con il consenso dello stesso Gorbaciov. Dopo la sua destituzione, Gorbaciov ha lan-ciato vari progetti, come il Premio Gorbaciov e l’Organizzazione Ambientalista Croce Verde, ed è copresidente del dialogo tedesco-russo di Pi-etroburgo. Negli ultimi anni Gorbaciov ha attaccato Putin

e i suoi alleati, definendoli corrotti e contrari al benessere russo. Va poi ricordato che alcuni degli organizzatori delle recenti manifestazioni contro Putin e Medvedev, come Boris Nemtsov, sono stati collaboratori nei progetti di Gorbaciov. Gorbaciov non ha ribadito le sue idee anche in occasione delle interviste rilasciate al setti-manale tedesco Stern e alla Bbc in occasione del suo compleanno; in tali interviste inizia con la sorprendente rivelazione che durante l’abbattimento del muro di Berlino, dormiva. In effetti per l’URSS era chiaro che il destino delle due Germanie sarebbe stato la loro riunifi-cazione, nonostante all’epoca Francia e Gran Bretagna fossero contrari. A tutt’oggi, però, ha ancora qualcosa da rim-proverare a quei governi dell’Occidente che non lo aiutarono a uscire dalla crisi in cui era sprofondata l’Unione Sovietica, affermando: “a volte ebbi l’impressione che qualcuno allora si fregasse le mani sotto il tavolo, pensando alla grave situazione nel nostro Paese” ; inoltre è amareggiato quando vede “alcuni politici in Oc-cidente che si presentano volentieri come i vin-citori della Guerra Fredda, come se fosse stato merito loro e come se la riunificazione tedesca fosse stata possibile senza la Russia”.

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Insomma, Gorbaciov continua ad essere uomo apprezzato in Occidente ma, è così anche nella sua Russia, ormai in mano a Putin? Purtroppo no, anzi nella sua patria viene con-siderato anche peggiore di Joseph Stalin; tale

declino è certificato dal centro studi sulla pub-blica opinione Vciom, che afferma che l’era Pu-tin è giudicata in modo positivo da oltre il 60% dei cittadini, mentre la Perestroika è ritenuta un disastro storico da oltre la metà dei russi, i quali ne danno un giudizio peggiore persino a quello dato a Boris Eltsin che ha separato le due ep-oche. Insomma, quello che si presenta è un uomo messo in disparte dal suo paese, lui che lo mette in guardia il suo popolo da Putin, quest’ultimo, uomo politico per molti aspetti controverso, ma che in Russia a più di un anno dalle manifes-tazioni che avevano accompagnato il suo ri-

torno nella sala dei Bottoni e che avevano las-ciato fantasticare di una primavera sulle rive di Mosca hanno fatto emergere come il suo potere sia ben saldo. Gorbaciov però non se ne preoccupa, rincalza durante la rivista alla Bbc, criticando fortemente le leggi varate da Putin durante questo anno, definendole contrarie ai diritti dei cittadini e che porteranno la Russia alla deriva.Insomma, come disse Winston Churchill “la Rus-sia è un rebus avvolto dal mistero all’interno di un enigma”.

LISA GUERRA

Socia ELSA Padova

BUON COMPLEANNO MICHAIL GORBACIOV!

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DALLA LIBERTA’ DELLA PAURA ALLA PAURA DELLA LIBERTA’

DALLA LIBERTA’ DELLA PAURA ALLA PAURA DELLA LIBERTA’

Quando parliamo di libertà religiosa e di lib-ertà in genere dobbiamo sempre affrontare l’argomento dal punto di vista delle minoranze, in quanto sono sempre quelle meno tutelate, le più deboli e suscettibili di soprusi. Le libertà delle persone e i diritti fondamentali dell’uomo sono concetti indivisibili. Principe di tutte le libertà è sicuramente quella di espres-sione, senza la quale tutte le altre non potreb-bero esistere. Senza la possibilità di esprimerci liberamente in pubblico, attraverso lo scritto o la parola, non potremmo concepire nessuna al-tra libertà, ivi compresa quella religiosa. Per tu-telare la libertà di religione si deve, comunque, partire dalla tutela delle minoranze. Ogni settore della nostra vita è permeato da as-petti che hanno ripercussioni sul proprio credo: il rispetto degli altri, certe scelte di vita comune e familiare e addirittura scelte alimentari. La libertà religiosa e delle professioni è una delle più alte espressioni di Democrazia di un paese. Ma anche queste due libertà combinate insieme identificano il grado di tolleranza o meno, e

quindi di Democrazia, di uno Stato. La libera espressione del proprio credo religioso è un concetto fortemente intriso della retorica della libertà di coscienza. La libertà di coscien-za è un concetto di difficile spiegazione, infatti non è possibile attribuirgli un significato unico. La coscienza può essere conoscenza, consape-volezza e volontà, connotazione della persona ma anche di un’entità astratta. Insomma, si trat-ta di una serie di qualificazioni che ne spostano di volta in volta il centro di interessi. Per quanto riguarda la libertà di religione la libertà di co-scienza altro non è che il diritto di ognuno a comportarsi secondo le proprie idee, secondo coscienza appunto, purché queste siano con-formi alla legge. In Italia, la storia insegna, certe libertà non sono sempre esistite. In passato, durante il venten-nio, era impossibile dichiarare pubblicamente il proprio credo religioso, chi non era cattolico veniva registrato e, successivamente, deportato nei campi di sterminio. L’odio religioso e razzi-ale, che infervorava sempre di più una parte

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DALLA LIBERTA’ DELLA PAURA ALLA PAURA DELLA LIBERTA’della popolazione mondiale, rendeva anche solo impensabile poter dichiarare pubblica-mente la propria coscienza religiosa. Si viveva in un clima di odio e di paura, clima che ha visto un miglioramento ma che sicuramente non è più di tanto cambiato negli anni seguenti al con-flitto mondiale. Se da un lato la libertà di espres-sione in genere, compresa quella religiosa, era costituzionalmente garantita, dall’altro c’era un potere molto forte esercitato dalla Chiesa tanto che parte del problema si spostò su chi si pro-fessava per la prima volta in piena libertà ateo. Se le differenze di credo religioso non erano più fomentate anche e soprattutto in ricordo delle atrocità appena vissute, nulla vietava, in modo particolare alla Chiesa, di accanirsi nei confronti di chi religione non ne aveva alcuna.Da un clima di paura, nel corso degli anni, siamo passati a un clima di maggiore libertà ma anche di indifferenza parziale se non totale per poi sfo-ciare, negli ultimi tempi, in certe forme di bigot-tismo e razziste estreme dove i beneficiari di un certo trattamento di odio sono tutti coloro che non solo non appartengono a quelle religioni che oramai non sono diventate la “normalità” in Italia, ma che anche provengono da paesi terzi

e poco industrializzati. E questa affermazione è maggiormente rafforzata dalle numerose sen-tenze di condanna per razzismo e intolleranza che l’Italia subisce continuamente per azioni commesse da membri dello stesso governo.L’intolleranza, religiosa e non solo, dilaga nel mondo come una malattia, come la peste racco-ntata da Camus nel suo celebre libro che segue un percorso che non può essere deviato o ridot-to, pronta a colpire senza preavviso e sempre in maniera letale.

MAGALI PRUNAIDirector for ELSianer - ELSA Italia

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AGGIORNAMENTI ELSIANI“UNO SGUARDO AGLI ULTIMI EVENTI PASSATI”

Dal 25 al 29 novembre 2012, ELSA Trento ha ospitato la XLVIII Assemblea Nazionale di ELSA Italia, presso l’hotel Alpenrose nella località di Vattaro (TN), tra una cornice di montagne. L’Assemblea Nazionale, che si tiene due vol-te nel corso di un anno sociale, rappresenta i membri di ELSA Italia e sulle sue decisioni si basa il funzionamento dell’Associazione. L’Assemblea Nazionale e’ un’occasione unica di crescita individuale e di gruppo: si acquisiscono nuove capacità, si potenziano le proprie, vi è uno scambio comune di suggerimenti e con-sigli, si discute assieme su come migliorare il Network italiano e la sua immagine. Inoltre, è il perfetto momento in cui poter assaporare l’EL-SA Spirit grazie ai programmi serali e notturni, nonché alla serata di gala e tanto buon cibo locale. Infine, è un momento speciale in cui tut-ti gli officers italiani si possono riunire assieme, dopo aver lavorato a distanza per sei mesi.

Durante la giornata di apertura dell’Assemblea, si è svolta la conferenza “Oltre i confini del diritto. Le nuove sfide della ricerca sulle cellule staminali”, riguardante la libertà di ricerca sulle cellule staminali e delle biobanche. Sono stati presenti, oltre a Professori e Ricercatori del Di-partimento di Scienze Giuridiche dell’Università

degli Studi di Trento, la prof.essa Mariachia-ra Tallacchini, docente di Filosofia del Diritto dell’Università del Sacro Cuore sede di Piacen-za; il prof. A. Santosuosso, Presidente del Cen-tro di Ricerca Interdipartimentale del European Centre of Law, Science and new Technologies (ECLT) dell’Università di Pavia; il prof. Roberto Bin, docente di diritto costituzionale presso l’Università di Ferrara. Con l’occasione, è stato presentato il gruppo di Ricerca legale (LRG) sullo stesso tema, portato avanti dalla Sezio-ne Locale di ELSA Trento, pubblicato sul terzo numero della rivista accademica Jet-Det, con il titolo “Il legislatore e la scienza - Le staminali e le nuove frontiere del diritto”. Le Sezioni Locali italiane si sono riunite per quattro giorni colmi di lavori assembleari e workshops d’area nonché congiunti. Diverse importanti tematiche sono state affrontate: dagli aspetti più formali concernenti le scelte di bilancio e le modifiche delle fonti ELSiane, tra cui la modifica dello Statuto di ELSA Italia al fine di richiedere l’iscrizione al registro delle Associazioni di promozione sociale, ad aspetti sostanziali quali la predisposizione di progetti di area, la presentazione del primo numero di ELSianer.

ASSEMBLEA NAZIONALE DI ELSA ITALIA A TRENTO

ITALIA

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NATIONAL BOARD 2012-2013

NATIONAL BOARD CON VIN-CENZO BERTINO

durante l’Assemblea Nazionale tenutasi a Trento lo scorso no-vembre: nel corso della plenaria di chiusura dell’Assemblea e durante un momento di svago prima del consueto gala ball.

Il National Board con Vincenzo Bertino (al centro), Presidente 2012-2013 del SISM-Segretariato Italiano Studenti Medicina). ELSA Italia e SISM hanno stretto una collaborazione di partnership a gennaio 2013, che viene implementata quotidia-namente a livello locale nonché a livello nazionale, tramite la realizzazione di eventi congiunti tra le due Associazioni e la partecipazione reciproca agli eventi di rilevanza.

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OFFICERS ELSIANI

COLLABORAZIONE CON IL CONSIGLIO D’EUROPA

Gli officers ELSiani di tutta Italia si riuniscono diverse volte all’anno in meeting di formazione, tra I quali il National Presidents’ & Secretaries’ Meeting dove Presidenti e Segretari uniscono le loro menti per il futuro associativo. Quest’anno, si è tenuto nella splendida Caserta.

Grazie alla collaborazione con il Consiglio d’Europa, quest’anno è stata realizzata la prima ELSA Human Rights Moot Court Competition, che ha visto la partecipazione di più di 200 studenti provenienti da tutta Europa. La finale, vinta dalla squadra irlan-dese, si è tenuta presso la European Court of Human Rights. Il premio per i vincitori: un tirocinio alla Corte.

Grazie ad ELSA, gli studenti hanno la possibilità di partecipare a numerose attività su tutto il territorio europeo, che permettono loro di approfondire le conoscenze nonché temi di inte-resse. Durante gli eventi ELSiani è fa-cile incontrare personaggi illustri del mondo giuridico, che spesso offrono con piacere il proprio contributo.In questo caso, Rodolfo Sacco, cele-bre civilista, con alcuni membri del National Board.

TESTIMONIANZE“LA PAROLA AI PARTECIPANTI DEGLI ULTIMI EVENTI ELSIANI”

Carissimi ELSiani,mi piacerebbe condividere con voi la mia espe-rienza con ELSA Italia a Bruxelles per l’EU stud-ies fair 2013.Si tratta di un programma coordinato dall’European Voice che, annualmente, organ-izza due giornate di orientamento post-univer-sitario, seminari, incontri e convegni, focalizzati quest’anno sullo studio delle politiche europee e sul business and law.E’ un imperdibile evento, finalizzato alla creazi-one di un network fra brillanti studenti o laurea-ti e giovani professionisti provenienti da tutta Europa, che potrebbe aiutarvi ad individuare le vostre future scelte formative e lavorative qualora siate interessati ad una carriera inter-nazionale.Avrete la possibilità di incontrare le migliori uni-versità europee, di confrontarvi con altri stu-denti e laureati in giurisprudenza che abbiano scelto o stiano scegliendo dei percorsi forma-tivi e lavorativi meno “tradizionali”, così come di tenervi aggiornati sulle figure professionali richieste al di fuori di un ambito strettamente nazionale e sui requisiti (ad esempio linguistici) necessari per potervi aspirare, di visitare le prin-cipali istituzioni europee aventi sede a Bruxelles (Parlamento Europeo, Commissione, Comitato delle Regioni, Comitato economico e sociale). La mia personale esperienza è stata bellissima anche grazie alla compagnia e al confronto con gli altri soci ELSiani, con cui, oltre che creare un utile focolaio di idee e contatti, ho stretto delle fantastiche amicizie, e che spero di rivedere presto, magari in giro per l’Europa, intenti a re-

alizzare i loro sogni ed ambizioni!

La mia testimonianza è tutto sommato un con-siglio a partecipare attivamente alle iniziative dell’ELSA, datevi tutte le opportunità che la nos-tra splendida associazione vi offre e inebriatevi di spirito ELSiano!

SARA FIORENTINI

Socia ELSA taranto

Across

2. Onere processuale

4. Corrispettivo della vendita

5. Giustizia privata

Down

1. Lo scrisse Calamandrei nei confronti dei giudici

2. Per Questi Motivi

3. Cessazione dell'efficacia della norma giuridica

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ROMPICAPO GIURIDICO

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