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Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile
Impianti tecnici per l’edilizia
(5 CFU)
a. a. 2011/12
Elisa Moretti
Università degli Studi di Perugia
Dipartimento di Ingegneria Industriale, sezione di Fisica Tecnica
E-mail: [email protected]
Web site: http://www.crbnet.it/FisicaTecnica/

2 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Contenuti del Corso (40 ore)
1. Benessere termoigrometrico, energetica degli edifici e impianti di climatizzazione e condizionamento
2. Acustica
3. Illuminotecnica

3 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Contenuti del Corso: Impianti Benessere termoigrometrico e qualità dell’aria
Benessere termoigrometrico e principali indici del benessere; influenza dei
principali parametri ambientali sul benessere (temperatura, umidità relativa,
velocità dell’aria, ecc.).
Cause di discomfort locale.
Cenni sulla qualità dell’aria.
Strumentazioni di misura.
Carichi termici
Condizioni interne ed esterne di progetto e calcolo dei carichi termici estivi
ed invernali: carichi termici esterni (trasmissione attraverso l’involucro
edilizio, infiltrazione, ventilazione) ed interni (persone, macchinari,
illuminazione). Applicazione ad un caso di studio.
Impianti di climatizzazione
Fabbisogno energetico degli edifici ed impianti: normativa e verifiche ai sensi
della Legislazione vigente. Certificazione energetica degli edifici
Classificazione degli impianti di climatizzazione.
Criteri di progettazione degli impianti di riscaldamento e condizionamento
convenzionali.
Descrizione e dimensionamento dei principali elementi degli impianti
(terminali di immissione dell’aria, canalizzazioni, unità di trattamento aria,
ventilconvettori, circuiti idraulici, macchine termiche e frigorifere, sistemi di
filtrazione).
Applicazione della certificazione energetica ad un caso di studio, calcolo
della trasmittanza termica per elementi tipici dell’involucro.

4 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Contenuti del Corso: Acustica
Acustica architettonica
Progettazione acustica e trattamenti acustici delle sale;
Indici di qualità acustica delle sale.
Acustica ambientale
Il rumore: indici di valutazione del rumore e metodologia di misura.
Propagazione del suono negli ambienti aperti e valutazione
dell’attenuazione (divergenza sferica, condizioni climatiche, effetto
suolo, presenza di barriere e ostacoli).
Barriere acustiche: caratteristiche principali e dimensionamento.
Cenni sui riferimenti normativi.
Acustica edilizia
Trasmissione del suono attraverso le strutture;
Requisiti acustici passivi degli edifici ai sensi del D.P.C.M.
5/12/1997.
Applicazione ad un caso di studio
Strumentazioni di misura.

5 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Contenuti del Corso: Illuminotecnica
Richiami sugli apparecchi e le sorgenti luminose
Richiami sui metodi semplificati di progettazione illuminotecnica (flusso totale,
punto-punto);
Progettazione illuminotecnica di ambienti confinati nei seguenti casi di studio:
Residenze;
Scuole;
Ambienti commerciali;
Ospedali e ambienti medici;
Gallerie d’arte e musei;
Progettazione illuminotecnica di ambienti aperti: Strade;
Inquinamento luminoso: recenti Leggi e regolamenti regionali
Strumenti per le verifiche illuminotecniche ed i collaudi
Applicazione ad un caso di studio mediante software illuminotecnico

6 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Testi consigliati e modalità di verifica
• TESTI CONSIGLIATI:
C. Buratti: Impianti di Climatizzazione e Condizionamento, Morlacchi Editore,
2007.
M. Felli: Lezioni di Fisica Tecnica e Ambientale: Trasmissione del Calore,
Acustica, Tecnica dell’Illuminazione, Nuova edizione a cura di Cinzia Buratti,
Morlacchi Editore, 2004.
• MODALITÀ DI VERIFICA DEL PROFITTO:
La verifica del profitto consiste nell’elaborazione di una tesina e in una prova
orale (durata circa 30 minuti).
L’elaborato deve essere consegnato almeno 10 giorni prima della prova di esame.

7 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
IL BENESSERE
TERMOIGROMETRICO
1. Impianti di Climatizzazione e Condizionamento

8 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Il benessere negli ambienti confinati • “Il benessere è quella condizione mentale che esprime soddisfazione nel confronti
dell’ambiente termico” ASRHAE (American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers)
• La neutralità termica è una condizione necessaria ma non sufficiente;
• Il benessere è legato, oltre che alla temperatura, anche ad altri parametri:
Umidità relativa dell’aria;
Velocità dell’aria;
Purezza dell’aria;
Temperatura delle superfici radianti;
Vestiario e attività svolta dagli occupanti.
• Il benessere è una condizione soggettiva legato alla stato psicologico dell’individuo
• La progettazione degli impianti e delle strutture è finalizzata al benessere degli occupanti, ovvero a rendere minimo il numero degli insoddisfatti.
• Nel valutazione più generale del comfort indoor occorre tenere in considerazione anche il comfort acustico e quello visivo

9 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
-Sistemi di termoregolazione: -Regolazione basomotoria (fisiologica)
-Regolazione comportamentale (livello di attività
fisica e vestiario)
EWRKCLSM Bilancio energetico del corpo umano
M = potenza termica prodotta dal metabolismo (W/m2);
S = potenza termica accumulata o ceduta dal corpo (W/m2);
L = lavoro meccanico scambiato dal corpo con l'esterno (W/m2);
C = potenza termica scambiata per convezione (W/m2);
K = potenza termica scambiata per conduzione (W/m2);
R = potenza termica scambiata per irraggiamento (W/m2);
W = potenza termica scambiata attraverso la respirazione (W/m2);
E = potenza termica scambiata per evaporazione e traspirazione (W/m2).
Relazione di Du Bois 0.7250.425sk h0.202mA
Ask= superficie della pelle (m2);
m = massa del soggetto (kg);
h = statura del soggetto (m).
Il corpo umano è un sistema termodinamico che trasforma energia di prima
specie in calore e lavoro con rendimenti modesti ( METABOLISMO)
Calore sensibile
Calore latente
Ask≈1,8 m2 per un uomo

10 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Il valore ottenuto con la relazione di Du Bois non tiene conto del vestiario.
Viene quindi introdotto nel bilancio un fattore fcl, definito come il rapporto tra la
superficie di corpo coperta dagli abiti e la superficie nuda (Ask), per tener
conto della reale superficie di scambio termico di un soggetto vestito.
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Valori tipici di fcl: è un fattore di correzione che tiene conto della reale superficie di
scambio termico di un soggetto vestito
Abbigliamento fcl
Pantaloni aderenti, camicia a maniche corte 1.15
Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe 1.20
Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe, giacca 1.23
Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, maglietta intima 1.28
Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, giacca, biancheria intima
pesante 1.33
Gonna, camicia a maniche corte, collant, sandali 1.26
Gonna, camicia a maniche lunghe, sottoveste, collant 1.29
Gonna lunga, camicia a maniche lunghe, giacca,collant 1.46
Tuta a maniche lunghe, maglietta 1.23

11 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: M
Metabolismo M (equazione proposta da Nishi) M = 351 (0.23 RQ + 0.77) VO2/Ask (W/m2)
RQ = quoziente di respirazione, pari al rapporto tra il volume di CO2 prodotta e il volume
di O2 immesso;
VO2 = volume di O2 consumato (l/min) a T = 0°C, P = 1 atm.
Valori del metabolismo per diverse attività
Attività soggetto met Attività soggetto met
coricato 0.7 fornaio 1.5 - 2.0
seduto 1.0 operaio edile 4.0 - 6.0
in piedi 1.2 operaio meccanico 3.5 - 4.5
camminare lentamente 2.0 operaio elettrico 2.0 - 2.5
camminare velocemente 2.6 commesso di negozio 2.0 - 2.5
guidare un’automobile 1.5 orologiaio 1.0 - 1.2
guidare una moto 2.0 tennis 3.6 - 4.0
guidare un camion 3.2 squash 5.0 - 7.0
guidare un aereo 2.0 Pallacanestro 5.0 - 7.6
pulire casa 2.5 Ballo 2.4 - 4.4
cucinare 1.8 golf 1.5 - 2.5
fare shopping 1.6 pesca 1.2 - 2.0
1 met = 58.15 W/m2 (soggetto seduto a riposo)
Attività
VO2
Ossigeno consumato
(l/min)
leggera < 0.5
media 0.5 -1
pesante 1 -1.5
molto pesante 1.5- 2
estremamente
pesante > 2
In alternativa esistono formule di Letteratura in funzione del volume
di ossigeno consumato

12 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: S
Potenza termica ceduta o accumulata S
M = L C K R W – E (W/m2) (S = 0)
1. Condizione di omotermia (regime stazionario)
2. Il calore immagazzinato è pari all’incremento di energia interna (pelle e
muscoli), può essere calcolato sulla base di equazioni disponibili in Letteratura
S= Ssk (pelle)+Scr ( muscoli e organi interni)

13 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: L
Lavoro meccanico L ( valori modesti, trascurato perché dello stesso ordine di grandezza
dell’errore commeso per valutare M)
Attività Rendimento (%) Attività Rendimento (%)
Spalare con busto piegato 3 Camminare in salita 15
Spalare con busto eretto 6 Salire le scale 20
Avvitare con cacciavite 5 Spingere un carrello 24
Sollevare pesi 9 Pedalare in bicicletta 25

14 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: C
Potenza termica scambiata per convezione ( naturale o forzata) avviene tra
l’aria e la superficie della pelle o il vestiario
C= hcc(Tsk-Ta) oppure Tcl al posto di Tsk nel caso di soggetto vestito
Equazione Campo di validità Autori
hc = 8.3v0.6
hc = 3.12
0.2 < v < 4.0
0.0 < v < 0.2 Mitchell
hc = 2.7 + 8.7v0.87
hc = 5.1
0.15 < v < 1.5
0.0 < v < 0.15 Colin - Houdas
hc = 8.6v0.53 0.5 < v < 2.0
v = velocità del soggetto Nishi - Gagge
hc = 5.7(M-0.8)0.39 1.1 < M < 3.0 Gagge et Al.
hc= 6.5v0.39 0.5 < v < 2.0
v = velocità del soggetto Nishi - Gagge
hc = 14.8v0.69
hc = 4.0
0.15 < v < 1.5
0.0 < v < 0.15 Seppenam et Al.
hc in W/m2K; v in m/s; M in met.
Equazioni per il calcolo del coefficiente di convezione

15 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: K
Potenza termica scambiata per conduzione: avviene per contatto del corpo
umano con oggetti solidi a temperatura diversa, sia direttamente sia attraverso
la resistenza termica dei vestiti
1 clo = 0.155 (m2°C)/W (individuo vestito con slip, camicia,
pantaloni, giacca, calzini, scarpe)
Abbigliamento Icl (clo)
Pantaloni aderenti, camicia a maniche corte 0.57
Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe 0.61
Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe, giacca 0.96
Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, maglietta intima 1.01
Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, giacca, biancheria intima pesante 1.30
Gonna, camicia a maniche corte, collant, sandali 0.54
Gonna, camicia a maniche lunghe, sottoveste, collant 0.67
Gonna lunga, camicia a maniche lunghe, giacca,collant 1.10
Tuta a maniche lunghe, maglietta 0.72

16 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: R
Potenza termica scambiata per irraggiamento R: avviene tra la superficie del corpo
umano, nuda o vestita, e le superfici circostanti; dipende dalle temperature e dalle emissività delle
superfici
hr= 4(A/Ask)[0.5(Tcl+ Tr)]3 (W/m
2 K)
= emissività media della superficie del corpo e del
vestiario (-);
= costante di Stefan-Boltzmann (5.679x10-8
W/m2K
4);
A = effettiva superficie corporea che partecipa agli scambi
radiativi (es. A/Ask= 0.696 per una persona seduta,
A/Ask= 0.725 per una persona in piedi [5]);
Tcl = temperatura della superficie del vestiario (K);
Tr = temperatura media radiante dell’ambiente (K).
hr = 4.71 (W/m2 K)
oppure

17 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: W ed E
Potenza termica scambiata per evaporazione E
Potenza termica scambiata per respirazione W
la cessione di potenza termica per evaporazione avviene in tre modi:
1. a livello dell'epidermide (sudorazione),
2. dei tessuti
3. a livello polmonare;
Complessivamente una persona può produrre fino a un litro di liquido per
ora, a cui corrisponde una potenza termica di circa 675 W .
• Ad ogni atto respiratorio, entra nel corpo aria nelle
condizioni di temperatura ed umidità relativa
dell'ambiente ed esce aria ad una temperatura di circa
34°C ed in condizioni sature;
• per temperatura dell'aria pari a 20°C, la potenza termica
ceduta, a seconda del livello di attività, varia tra 2 e 5
W/m2 e può essere trascurata

18 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
INDICI DEL BENESSERE (classificazione ASHRAE)
Gli indici diretti sono ottenibili mediante operazioni di misura:
temperatura dell'aria (Ta)
umidità relativa ();
velocità dell'aria (v);
temperatura di bulbo umido (Tb);
temperatura del punto di rugiada (Tdp);
temperatura a bulbo secco naturalmente ventilato (Tdb).
Diretti Derivati
razionalmente Empirici

19 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
INDICI DEL BENESSERE (classificazione ASHRAE)
Gli indici derivati razionalmente sono ottenuti con relazioni tra grandezze
direttamente misurate; di questi vanno citati i seguenti:
• temperatura media radiante (Tr): è la temperatura uniforme di una cavità
nera nella quale il calore scambiato per irraggiamento dal corpo umano
eguaglia quella scambiata nell'ambiente reale, a temperatura non uniforme.
• temperatura operativa (To): temperatura uniforme di un ambiente fittizio
dove il soggetto scambia per convezione e irraggiamento la stessa quantità di
calore che scambia nell'ambiente reale;
• Gli indici empirici stabiliscono una correlazione tra parametri ambientali e
sensazioni
• temperatura del globotermometro (Tg): è la temperatura di equilibrio
raggiunta da una cavità nera del diametro di circa 15 cm, collocata all'interno
dell'ambiente; essa combina gli effetti fisici della temperatura di bulbo umido,
della velocità dell'aria e dello scambio di calore per irraggiamento;
Diretti Derivati
razionalmente Empirici

INDICI DEL BENESSERE: PMV e PPD
20 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
• Il PMV (Predicted Mean Vote) è una funzione matematica che dipende da: vestiario, temperatura dell’aria, attività svolta, temperatura media radiante, velocità dell’aria, umidità.
• PMV = [0,303 e (-0,036 M) + 0,028](M-W)– 3,05 10–3[5733 – 6,99 (M-W) - pa ] – 0,42 [( M-W)-58,15] – 1,7 10-5 M(5867- pa) - 0,0014 M (34 - ta) - fcl hc (tcl - ta)-3,96 10-8 fcl
[(tcl+273)4 - (tr+273)4]
• Dove:
• M= metabolismo energetico(W/m2)
• W= potenza meccanica efficace (W/m2)
• η=M/W
• pa= pressione parziale del vapor d’acqua (Pa)
• hc= coefficiente di convezione tra aria e abiti (W/m2K)
• ta= temperatura dell’aria (°C)
• fcl= coefficiente di area dell’abbigliamento =f (Icl)
• Icl= isolamento termico dell’abbigliamento (W K/m2)
• tcl= temperatura superficiale media del vestiario (°C)
• tr= temperatura media radiante (°C)

Esso rappresenta il voto medio espresso da un ampio campione di persone residenti nello stesso ambiente, che esprimono la propria sensazione termica attraverso una scala psicofisica che va da un valore +3 (molto caldo) fino a -3 (molto freddo) passando per situazioni intermedie in cui lo 0 corrisponde alla neutralità.
Il PMV è correlato sperimentalmente al PPD (Percentuale Prevista di Insoddisfatti) (%), parametro che esprime il numero di persone che sarebbero portate a lamentasi delle condizioni climatiche riscontrate.
PPD = 100 – 95exp[-(0,03353PMV4 + 0,2179PMV2)]
INDICI DEL BENESSERE: PMV e PPD
a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti 21

INDICI DEL BENESSERE: PMV e PPD
22 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
• Voto medio previsto in funzione della percentuale prevista di insoddisfatti
ISO 7730
Per PMV= 0 si ha PPD=5%
Nella normativa tecnica vengono
indicati limiti di accettabilità di un
ambiente in funzione dei valori
massimi della PPD e viene anche
fornita una classificazione degli
ambienti PMV e PPD Sono presi come
parametri di riferimento anche
durante i monitoraggi sperimentali
durante i collaudi

23 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
INFLUENZA DEI PARAMETRI AMBINTALI SUL BENESSERE: TEMPERATURA DELL’ARIA
Valori di progetto di temperatura e umidità relativa per locali generici raccomandati dalla UNI 10339
Variabile Inverno Estate
Temperatura interna (°C) 20 26
La temperatura dell'aria non è sufficiente a definire le condizioni di benessere e con il
solo controllo di essa la percentuale di soggetti pienamente favorevoli non supera il
60-65%, con una percentuale di insoddisfatti del 5% ed il rimanente 30-35% in
condizioni di leggera insoddisfazione.

24 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
UMIDITA’ RELATIVA
La norma UNI-CTI 10339 suggerisce i seguenti valori di umidità relativa
Il diagramma ASHRAE del benessere indica un'area di benessere delimitata fra
valori di umidità relativa compresi tra il 30% e il 70%. Gli stessi valori sono riportati
nella norma UNI-EN-ISO 7730 sia per il caso invernale che estivo.
Variabile Inverno Estate
Umidità relativa minima (%) 35 50
Umidità relativa massima (%) 45 60
Secchezza
effetti negativi sulle mucose del tratto superiore dell'apparato
respiratorio, che può divenire più secco e perdere parzialmente
la sua funzione di protezione contro le infezioni;
secchezza dei capelli e della pelle
Umidità
eccessiva condensazione su superfici fredde
formazione di muffe.

25 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
VELOCITA’ DELL’ARIA
Valori della velocità media dell’aria secondo la ISO-DIS 7730 e la ASHRAE 55 – 2004
Categoria dell’ambiente ( diversi valori PMV e PD) Inverno Estate
To (°C) v (m/s) To (°C) v (m/s)
A - condizioni termoigrometriche stringenti 22 ± 1 0.10 24.5 ± 1 0.12
B – condizioni termoigrometriche intermedie 22 ± 2 0.16 24.5 ± 1.5 0.19
C - sono accettati valori di PPD più elevati 22 ± 3 0.21 24.5 ± 3 0.24
PPD
VELOCITA’ MEDIA ARIA (m/s)
Studi di Fanger: Percentuale degli insoddisfatti
in funzione della velocità media dell'aria
all'altezza del collo, per diverse temperature
UNI 10339:
Condizioni standard: 0,15 m/sec;
V = 0,05 m/sec per camere sterili;
V = 0,40 m/sec per cucine in ristoranti
Inverno
Estate

QUALITA’ DELL’ARIA INTERNA
26 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti 26
Per ambienti ad uso prevalentemente residenziale, la qualità dell’aria interna è
considerata accettabile quando in essa non sono presenti inquinanti in
concentrazioni dannose, secondo quanto stabilito dalle autorità
competenti e quando una notevole percentuale di persone (≥80%) non
esprime insoddisfazione verso di essa.
DEFINIZIONE INDOOR AIR QUALITY Standard 62/04 ASHRAE
In generale, l’aria deve essere percepita fresca e confortevole dagli occupanti,
in modo da rendere minima la percentuale di insoddisfatti, e soprattutto
devono essere trascurabili i rischi per la salute che derivano dalla sua
respirazione.
Implicazioni di carattere soggettivo

27 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
PRINCIPALI FONTI DI INQUINANTI
ESTERNE INTERNE
• Traffico veicolare
• Impianti di riscaldamento
• Attività produttive
Presenza di persone
• respirazione
• sudorazione
Rilascio di particelle volatili:
• materiali di costruzione
• componenti di arredo
Fonti di inquinamento civili e industriali,
sostanze contaminanti presenti nell’aria
esterna che confluiscono all’interno
attraverso i condotti di ventilazione o le
aperture

28 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Tipi
Effetti
gas o vapori (CO, CO2, SOX, NOX, VOC, ozono, radon, ammoniaca);
inquinanti biologici (microrganismi, materiale organico);
solidi, ulteriormente suddivisi in base al diametro in polveri ( < 5 µm) e
fumi (diametro 0,1÷1 µm); organismi viventi( virus e batteri);
liquidi, distinguibili in nebbie e sospensioni o smog.
inquinanti che producono sollecitazioni sensoriali (odori);
inquinanti che producono sollecitazioni fisiologiche (mal di testa,
affaticamento);
inquinanti che producono sollecitazioni biologiche (irritazioni di occhi e
mucose, allergie, effetti mutageni e carcinogeni).
TIPI ED EFFETTI

Principali inquinanti
• CO2: prodotta dall’organismo; se la concentrazione> 1% mal di testa; limite
massimo= 5%;
• Polveri: la frazione più pericolosa è quella respirabile (PM10, <10 μm) che è
trattenuta dagli alveoli polmonari; è prodotta anche da alcuni materiali isolanti;
• Bioaerosol: di origine biologica (virus a batteri) possono indurre il contagio;
• Odori: sostanze organiche con peso molecolare < 300; danno luogo a sensazioni
olfattive ma non sono pericolose;
• Ozono: originato da effetti fotochimici; >0.05 secchezza;>1 mal di testa; >1.7
edema polmonare;
• Radon: si origina dal decadimento radiattivo del radio delle rocce (lunga
esposizione può provocare tumori ai polmoni);
• Formaldeide:rilasciato dalle schiume isolanti; ne è stata rilevata una possibile
cancerosità;
• Fumo da tabacco;
• Prodotti della combustione: CO; SOx e NOx
29 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti

30 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Fanger ha proposto due unità di misura per la valutazione della qualità
dell'aria interna e gli effetti della presenza di inquinanti sulle condizioni di
benessere delle persone: l'olf e il decipol.
L'olf (dal latino olfactus) è una grandezza che esprime la capacità
inquinante di una sorgente: è definito come la quantità di bioeffluenti
emessa da un soggetto che svolge attività sedentaria in condizioni di
benessere termico, con uno standard igienico di 0.7 bagni/giorno.
(Ogni altra sorgente inquinante può essere espressa in numero di olf che producono una
sensazione equivalente).
Il decipol (pol dal latino pollutio) è una grandezza che consente di
quantificare la percezione degli inquinanti; è l'inquinamento percepito in
presenza di un soggetto normale (1 olf) in un ambiente con
ventilazione di 10 l/s di aria pulita. [ 1 decipol= 0.1 olf/(l/sec)]
Olf e decipol

31 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Sorgente olf Sorgente olf/m2 di
pavimento
Persona seduta (1 met) 1 Fumatore mediamente 6
Persona in movimento (4 met) 5 Uffici 0.3
Persona in movimento (6 met) 11 Scuole 0.3
Fumatore quando fuma 25 Sale conferenze 0.5
Sorgenti di inquinamento (olf).
Ambiente esterno Decipol
Aria esterna, in montagna o al mare 0
Aria esterna, in città con aria poco inquinata 0.1
Aria esterna, in città, con aria molto inquinata 0.2
Ambiente interno
Aria interna, in edifici salubri 1
Aria interna, in edifici insalubri 10
Pannelli in gesso 2.1
Sigillanti 3.0
Fumo da tabacco 14.4
Valori in decipol dell’inquinamento dell’aria percepito in alcune situazioni.

32 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Determinazione portata d’aria di ventilazione
ASHRAE 62-2004: Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality
Prevede due possibili procedure per la valutazione dei requisiti di ventilazione,
entrambe basate sull’approccio tradizionale della diluizione degli inquinanti tramite aria
di ricambio esterna, OPPORTUNAMENTE FILTRATA, che si differenziano per i diversi
approcci utilizzati per la determinazione delle portate d’aria di rinnovo:
1) procedura Ventilation Rate (approccio prescrittivo, applicabile nell’ipotesi di
immissione di aria esterna pulita, in edifici lontani da zone densamente popolate o
industriali) più utilizzato
2) procedura Indoor Air Quality (approccio prestazionale): è impiegato in particolari
applicazioni, come ad esempio ambienti sterili.
Il valore della portata di ventilazione calcolato secondo uno dei due metodi influenza i
carichi termici degli ambienti e la portata d’aria di progetto che gli impianti di
condizionamento trattano.

33 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Cenni sull’approccio prestazionale
• La procedura Indoor air quality è fondata sul controllo di specifici inquinanti, per i
quali si presuppongono noti i tassi di emissione da parte dell’edificio.
• Ha per obiettivo la determinazione della quantità di aria esterna sufficiente a
diluire quella interna fino a raggiungere livelli di concentrazione, per prefissati
inquinanti, inferiori ai limiti imposti.
Individuazione del livello di qualità dell’aria interna desiderata
Qualità percepita dell’aria interna.
Categoria % di insoddisfatti (PPD) Qualità dell’aria
(decipol)
Aria esterna
(l/s olf)
A, ottima qualità 15 1.0 10
B, buona qualità 20 1.4 7
C, scarsa qualità 30 2.5 4
I valori si riferiscono alla prima impressione dei visitatori di un dato ambiente
poiché, in pochi minuti, l’organismo si adatta ai bioeffluenti umani.

34 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Sindrome da edifici insalubri
In numerosi edifici, nonostante la portata di ventilazione sia adeguata a
purificare l'aria dagli inquinanti interni, ci sono elevate percentuali di persone
che considerano la qualità dell'aria insoddisfacente. Ciò provoca una serie di
disturbi quali sonnolenza, mal di testa, irritazione agli occhi e all'apparato
respiratorio, ecc.
Tale situazione è stata denominata Sick Building Syndrome (S.B.S.) e definita
dalla O.M.S. come Building Sickness che si esprime attraverso sintomi di
malessere generali e non specifici, accusati da persone situate in
determinati edifici, sintomi che recedono poco dopo l'abbandono degli
edifici stessi.
Una significativa quota parte delle sostanze é introdotta per mezzo degli stessi sistemi di
ventilazione: nei canali spesso transitano polveri, microrganismi, insetti, residui organici
di vario tipo che, uniti all'umidità dell'aria, si annidano nei filtri dove si sviluppano funghi
e batteri. L'aria che attraversa i filtri per poi essere distribuita in ambiente dà luogo a
condizioni di malessere, anche se tutti i parametri termoigrometrici e di ventilazione
assumono i valori ottimali.

35 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE
Sono dovute a valori locali delle grandezze fondamentali diversi da
quelli medi e quindi da quelli predefiniti.
Le principali sono:
1. asimmetria radiante;
2. gradiente termico verticale;
3. temperatura del pavimento;
4. correnti d'aria.

36 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: asimmetria radiante
Per temperatura radiante planare si intende la temperatura radiante
proveniente dalla direzione perpendicolare alla superficie di misura;
può essere calcolata come somma delle temperature superficiali assolute elevate
alla quarta potenza e moltiplicate ciascuna per un fattore angolare che dipende
dalla posizione reciproca delle pareti (e può essere determinato analiticamente o
mediante appositi normogrammi)
)(K TfT 4n
1i
4
ii.p
4
pr
Tpr = temperatura radiante planare (K);
Ti = temperatura assoluta della superficie i-esima (K);
fp.i = fattore angolare tra la superficie di misura e la i-esima
superficie.
Asimmetria radiante: ΔTpr è definita come la differenza tra la temp.
radiante planare di due superfici opposte.

37 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: asimmetria radiante
Studi di Fanger: Percentuale degli insoddisfatti in funzione della temperatura asimmetrica radiante
CATEGORIA
(ISO 7730)
TEMPERATURA ASIMMETRICA
RADIANTE (°C)
soffitto
caldo
parete
fredda
soffitto
freddo
parete
calda
A - condizioni
termoigrometriche
stringenti
< 5 < 10 < 14 < 23
B – condizioni
termoigrometriche
intermedie
< 5 < 10 < 14 < 23
C - sono accettati valori di
PPD più elevati < 7 < 13 < 18 < 35
Cat. B
parete fredda soffitto caldo soffitto freddo parete calda

38 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: gradiente termico verticale
Percentuale degli insoddisfatti in funzione
della differenza di temperatura tra testa e
caviglie
Le normative ISO-DIS 7730 e ASHRAE 55-2004 indicano il valore limite di 3°C per la
differenza di temperatura dell'aria testa (1.1 m dal suolo) - caviglie (0.1m ), in
corrispondenza della quale, secondo Olesen si ha una PPD pari al 5% (Studi in camera
climatica)

39 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: gradiente termico verticale
Effetto degli elementi terminali dell’impianto: Andamento della temperatura dell'aria in
funzione della distanza dal pavimento per vari tipi di impianti di riscaldamento

40 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
La temperatura del pavimento ( influenza gli scambi per conduzione e irraggiamento)
Nei locali occupati da persone scalze (ad esempio palestre e spogliatoi) risulta
importante il materiale del pavimento e si trovarono i seguenti campi di temperatura
ottimali (Olesen):
• fibre tessili (tappeti, moquettes) 21 ÷ 28 °C
• legno di pino 22.5 ÷ 28 °C
• legno di quercia 24 ÷ 28 °C
• calcestruzzo 26 ÷ 28.5 °C
Con scarpe e
calze
ISO 7730:
•Tp = 19-29 °C ( cat. A e
B);
•Tp = 17-31 °C ( cat. C)
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: temp. del pavimento

41 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
PPD (soggetti scalzi) in funzione della temperatura del pavimento, per
differenti tempi di esposizione.
Influenza della tempo di esposizione
Legno Cemento
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: temp. del pavimento

42 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Le correnti d’aria
Il flusso d'aria è sempre turbolento; si definisce intensità
della turbolenza (TU) il rapporto tra la deviazione standard
della velocità ed il suo valore medio.
100
v
vTU
σ(v)= deviazione standard della velocità, ossia lo scostamento dalla media del valore effettivo di
velocità in funzione del tempo e dello spazio;
v = media della velocità dell’aria.
Fanger elaborò un modello matematico in grado di determinare la PPD in funzione
dell'intensità della turbolenza, della velocità media dell'aria e della sua temperatura.
PPD = (34 - Ta) (v - 0.05)0.62 (0.37vTU+3.14) (%)
PPD = percentuale di persone insoddisfatte (%);
Ta = temperatura dell'aria (°C);
v = velocità media dell'aria (m/s);
TU = intensità della turbolenza (%).
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: correnti d’aria

43 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
Percentuale degli insoddisfatti in funzione
dell’intensità della turbolenza, per diversi valori
della velocità media dell’aria in corrispondenza
del soggetto
Combinazioni di temperatura, velocità media dell'aria ed
intensità della turbolenza che provocano una PPD del
15%
Percentuale Prevista di Insoddisfatti da corrente d’aria per diverse categorie di ambienti moderati
secondo la ISO DIS 7730 DR= Draught risk
Categoria A PPD da DR < 10%
Categoria B PPD da DR < 20 %
Categoria C PPD da DR < 30 %
CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: correnti d’aria O DR= Draught risk

44 a.a. 2011/12 - Corso di Impianti Tecnici per l'edilizia - E. Moretti
RIFERIMENTI NORMATIVI 1. EN ISO 7730:2006 - Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e
interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di
benessere termico locale;
2. UNI EN ISO 7726:2002 Ergonomia degli ambienti termici. Strumenti per la misurazione del
delle grandezze fisiche.
3. UNI EN ISO 9920:2009 Ergonomia degli ambienti termici. Valutazione dell’isolamento termico
e della resistenza evaporativa dell’abbigliamento.
4. ASHRAE 55-2004: Thermal environmental conditions for human occupancy;
5. UNI-CTI 10339: Impianti aeraulici ai fine del benessere. Generalità, classificazione e requisiti.
Regole per la richiesta d’offerta, l'offerta, l’ordine e il collaudo.
Categorie per gli ambienti termici secondo la UNI EN ISO-7730 e limiti per il comfort globale e localizzato
Categoria
Comfort globale Discomfort localizzato
Percentuale
Prevista di
Insoddisfatti
PPD %
Voto Medio
Previsto
PMV
Insoddisfatti da
corrente d'aria
DR %
Insoddisfatti da
differenza verticale
della temperatura
Insoddisfatti da
temperatura del
pavimento
Insoddisfatti da
asimmetria
radiante
DR* % ΔT (°C) % Tp (°C) % ΔTpr
(°C)**
A < 6 -0.2 ÷ 0.2 < 10 < 3 < 2 < 10 19 - 29 < 5 -
B < 10 -0.5 ÷ 0.5 < 20 < 5 < 3 < 10 19 - 29 < 5 -
C < 15 -0.7 ÷ 0.7 < 30 < 10 < 4 < 15 17 - 31 < 10 -
* variabile a seconda della velocità media dell’aria e dell’intensità di turbolenza
** variabile a seconda del tipo di superficie (soffitto caldo, parete fredda, soffitto freddo, parete calda)