Elements of architecture

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elements of architecture Rem Koolhaas traduzione a cura di Giuseppe Longhi foto di Giuseppe Longhi L’architettura è una professione il cui scopo è mettere insieme le cose, non smontarle. Nessun architetto sano di mente avrebbe oggi il coraggio di proporre 'Elementi di Architettura', che mira sia a descrivere ciò che sono i componenti di architettura, sia come dovrebbero essere messi insieme. Questa megalomania, una volta così forte e radicata in tutte le culture, da portare, per migliaia di anni, gli autori dei trattati di architettura a fare grandiose dediche agli dei, ai sovrani, agli imperatori, ai papi, ai principi, è andata indebolendosi nel corso degli ultimi secoli ed è ormai estinta. La dedica di Le Corbusier 'ad un’autorità' nel suo La Ville Radieuse (1935) è stata forse l'ultima, e lo ha bollato per tutta la vita dell'accusa di autoritarismo. Gli architetti oggi hanno abbandonato la proporzione a favore della dimensione. Neufert è il nostro pedante Vitruvio, con la sua Bauentwurfslehre, pubblicato nella Germania nazista nel 1936, ormai divenuta globale. Nei nostri strumenti digitali, spesso di nascosto, sono incorporate sempre più convenzioni, regole e prescrizioni... L’architettura è uno strano miscuglio di persistenza e di flusso, un’amalgama di elementi che ci sono stati intorno per oltre 5.000 anni e altri che sono (ri) inventati ieri. Così come la scienza ha recentemente dimostrato che tutti noi abbiamo incorporati i geni di Neanderthal, anche ogni elemento architettonico è

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L'introduzione alla mostra "Elements of architecture", parte della 14. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia "Fundamentals" (2014), testo originale a cura di Rem Koolhaas, traduzione di Giuseppe Longhi

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elements of

architecture Rem Koolhaas

traduzione a cura di Giuseppe Longhi

foto di Giuseppe Longhi

L’architettura è una professione il cui scopo è mettere insieme le cose, non smontarle.

Nessun architetto sano di mente avrebbe oggi il coraggio di proporre 'Elementi di Architettura', che mira sia

a descrivere ciò che sono i componenti di architettura, sia come dovrebbero essere messi insieme. Questa

megalomania, una volta così forte e radicata in tutte le culture, da portare, per migliaia di anni, gli autori dei

trattati di architettura a fare grandiose dediche agli dei, ai sovrani, agli imperatori, ai papi, ai principi, è

andata indebolendosi nel corso degli ultimi secoli ed è ormai estinta. La dedica di Le Corbusier 'ad

un’autorità' nel suo La Ville Radieuse (1935) è stata forse l'ultima, e lo ha bollato per tutta la vita dell'accusa

di autoritarismo.

Gli architetti oggi hanno abbandonato la proporzione a favore della dimensione. Neufert è il nostro pedante

Vitruvio, con la sua Bauentwurfslehre, pubblicato nella Germania nazista nel 1936, ormai divenuta globale.

Nei nostri strumenti digitali, spesso di nascosto, sono incorporate sempre più convenzioni, regole e

prescrizioni...

L’architettura è uno strano miscuglio di persistenza e di flusso, un’amalgama di elementi che ci sono stati

intorno per oltre 5.000 anni e altri che sono (ri) inventati ieri. Così come la scienza ha recentemente

dimostrato che tutti noi abbiamo incorporati i geni di Neanderthal, anche ogni elemento architettonico è

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composto da lunghi residui di filamenti di DNA che risalgono a tempi immemorabili. ..

Una sorprendente percentuale di tutto ciò che gli architetti mettono insieme in un cosiddetto edificio è

definito da un piccolo numero di antiche categorie: parete, pavimento, soffitto - per citare gli elementi con

cui è costruita la tridimensionalità!. Anche in un periodo di drastico cambiamento, il numero di questi

elementi rimane ostinatamente lo stesso.

Il fatto che gli elementi cambiano indipendentemente, secondo cicli ed economie differenti, e per diverse

ragioni, trasforma ogni uniformità e bricolage – in una complessità rivelata in tutta la sua portata solo

cercando al microscopio le sue parti costituenti - gli elementi.

In questa mostra - e nel suo catalogo – proponiamo micro-narrazioni concentrandoci alla scala dei

frammenti: “Elements of Architecture” esamina i fondamenti dei nostri edifici, utilizzati da qualsiasi

architetto, ovunque, in qualsiasi momento: pavimento, parete, soffitto, tetto, porta, finestra, facciata,

balcone, corridoio, camino, bagno, scala, scala mobile, ascensore, rampa ....

Noi non proponiamo un’unica, unificata storia dell'architettura, ma le molteplici storie, origini,

contaminazioni, somiglianze e differenze di questi antichissimi elementi e come si sono evoluti verso lo stato

attuale attraverso il progresso tecnologico, i requisiti normativi ed i nuovi regimi digitali.

Senza il balcone dei miei genitori non sarei qui. Vivevano al 5 ° piano di una nuova casa popolare senza

ascensore. Nato negli ultimi mesi di guerra, in un inverno freddo ma molto soleggiato, quando tutto ciò che

poteva bruciare era stato bruciato, sono stato esposto al sole, nudo, ogni possibile secondo per catturare il suo

calore, come un mini pannello solare. Mi ricordo la mia prima scala mobile - cinque diagonali salendo un

lato di un enorme atrio illuminato a giorno e dominato da un orologio colossale, montato su un vetro

irregolare: probabilmente il primo senso di metropoli, anche se il piano era dedicato a inerti e intimidatori

letti matrimoniali ... La parete della mia cameretta, quando ho iniziato a saltare dal pavimento e rotto il mio

letto in due parti... molto più tardi gli amici mi hanno portato in un kampung, una capanna piena di intrighi,

fatta di legno e coperta da foglie di palma, immune ad ogni terremoto. Il suo intreccio non si crepa.

L'apertura ottagonale alta sul soffitto, la prima finestra.

La vidi come una perforazione, forte e bianca, con le nuvole che passavano a velocità sorprendenti

di giorno, pozzo per la luce della luna di notte. .. Senza elettricità, l'unica luce filtra attraverso le fessure del

parquet ... si poteva vedere la paglia e poi, attraverso le fessure negli stucchi del soffitto, la sala degli altri ...

La porta monumentale del palazzo che mia madre aveva occupato abusivamente dopo la guerra. Una prima

esperienza di classe ... Prima si doveva salire una scala imponente in pietra; poi fermarsi in un hall,

circondata da un seconda, travolgente scalinata che finiva in qualche modo presso la nostra soffitta ... Due

famiglie condividevano l'appartamento - quattro adulti e quattro bambini; un'altra famiglia occupava la

camera con il balcone. Dal balcone, si poteva vedere la città vecchia, incorniciata in entrambi i lati da un

uomo nudo e una donna nuda scolpiti nella pietra che hanno contribuito a portare il peso del tetto, le spalle

rivolte verso l'appartamento .... Essi dominavano la facciata.

Mi davano un senso di protezione; perché che non hanno la minima conseguenza nella mia vita di architetto?

Il secondo attico dove ho vissuto - "un tetto a mansarda con base concava e copertura convessa

con cornice sporgente e fregio " - era come una scultura Gehry sostenuta da due colonne doriche - le uniche

nella nostra città ... Il pavimento rimbalzava e vibrava sotto il mio peso trascurabile. La complessità e la

varietà del parquet era probabilmente la prima manifestazione di complessità ... Tutti i piani erano sfilacciati:

legno era stato bruciato quando non c'era più carbone. .. Poi il pavimento improvvisamente fu ripristinato

alla perfezione. Ah, essere

stato bambino quando niente era infantile ... La breve distanza dalla guerra ha reso la nostra generazione

stimatrice dell’utilitarismo – quello che ha funzionato era dotato di aura solo per questo motivo ... La toilet,

alleggerita da qualsiasi intenzione o progettazione, sembrava profonda come un pozzo, un buco lontano,

attraverso il quale i rifiuti semplicemente scomparivano... Si poteva camminare dritto nel grande camino

della casa del nonno ... la base di mattoni, lustrato dal calore del fuoco - sopra un enorme dipinto di un

cavallo inciampato su un tronco d'albero abbattuto ... chiaramente un messaggio. Per arrivarci bisognava

attraversare un breve corridoio che assorbe tutti i suoni, come se esistesse appena ... La prima esperienza di

un ascensore, il giorno in cui mio nonno mi ha mostrato la sua casa, impilato in un paternoster da che non ho

il coraggio di scappare, una volta entrato... La rampa che concluse la mia infanzia, quando salii la nave che

mi portava all'altra estremità del mondo ...

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1_ Una breve storia

Nel momento in cui il 21 ° secolo sta cominciando a rivelare le sue essenze, Elements of Architecture (EOA)

ricostruisce, attraverso racconti, favole, aneddoti, script, inventari, come si è evoluto questo repertorio, dove

e quando gli EOA entrano in collisione con la modernità, e come iniziano a mutare nell'era digitale ...

Una breve storia degli elementi di architettura potrebbe raccontare:

• Dall’epoca in cui l’uomo scoperse il fuoco - il momento perizoma – l’emergere delle forme primitive

dell’habitat - in parte scoperte, in parte costruite - lentamente codificate in un numero limitato di elementi ...

• Dal 5000-3000 A.C, il modo in cui questi elementi sono stati messi insieme in modi nuovi e

deliberati, che sono originali, belli e utili, suggerisce la nascita di una nuova arte – l’architettura.

• Nell'antichità - non solo in Grecia e in Roma, ma anche in Asia, America del Sud, e Africa – lo sviluppo di

questa arte a livelli mai visti fino allora, per creare città e complessi civici dove il ruolo e l'intenzione di ogni

edificio, ed il modo in cui questi sono correlati tra loro, era convincente, logico, e indiscusso.

• Dopo un lungo intervallo in cui queste società sono precipitate nella "barbarie" o "decadenza", il

Rinascimento ha resuscitato queste qualità - ogni elemento è stato definito, modernizzato, reinventato. Gli

architetti facevano parte di un sistema condiviso, ma anche aperto a sfidare le regole. L’originalità diventa

un'ambizione.

• L'Illuminismo, sottolineando la razionalità, rivoluziona l'architettura ...

La funzione diventa la nuova bellezza. Molti elementi sono stati "migliorati" grazie alla somma di delle

dimensioni tecniche, empiriche e normative. Nuovi materiali da costruzione e

metodi permettono una leggerezza che, a sua volta, influenza ogni elemento.

• Il telaio in acciaio e l'ascensore chiudono bruscamente il primo capitolo della storia

di architettura - quello che ancora abitiamo - ed ha aperto una seconda modernità,

privo di simbolismo e di qualsiasi traccia di solidità. Il nuovo periodo dell’architettura, basato sulla

provvisorietà e la standardizzazione, ha ripercussioni enormi per ogni elemento, guidandone alcuni

al punto di estinzione – es. il camino - e altri ad un gonfiaggio esagerato della loro importanza – es. il

soffitto, ora un profondo spazio di servizio tridimensionale in piuttosto che

un piano simbolico. L’aria condizionata ha cominciato a erodere la legittimità degli elementi e

privilegiato l’involucro.

• Su questo capitolo ancora in gran parte inesplorato e non concluso si è ora innesta un’epoca digitale, i cui

regimi offrono livelli drasticamente elevati di controllo per alimentare un

bisogno ossessivo di comfort e sicurezza, ma non abbiamo ancora cominciato a confrontare

la vastità della continua espansione di dati che generiamo con il loro potenziale abuso. La teoria

dell’architettura non si è sviluppata in tandem, è in ritardo di almeno da due secoli, in una bolla di

autocompiacimento occidentale.

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2_ L’era della meccanica

Una ondata di invenzioni tecniche ha rivoluzionato la natura e le prestazioni degli Elements of Architecture

(EOA), che in precedenza furono definiti da una evoluzione più graduale e più formale. Molti elementi

architettonici furono parzialmente trasformati in macchine, introducendo una famiglia di ibridi in costante

espansione. Il gabinetto non fu più un luogo dove accumulare dei rifiuti che erano poi rimossi manualmente;

il camino non fu più un luogo dove veniva semplicemente bruciata la legna, ma un dispositivo più calibrato

dove si poteva cominciare a controllare il fuoco; le prestazioni delle finestre divennero più precise; la scala

divenne una scala mobile, il pavimento una cinghia in movimento; nel 1851, l'ascensore ha attivato, in aria e

nel sottosuolo, nuovi territori che andavano ben al di là della portata della semplice scala.

Queste trasformazioni radicali sono state registrate sulla metà tecnica del cervello architettonico,

ma sono state registrate a malapena nel centro profondo dell’architettura. La disciplina è sofferente

di schizofrenia, svolazzando tra architettura come arte e la costruzione come strumento di modernizzazione.

Questa schizofrenia implica che il nostro ruolo di cosiddetti “generatori di forme” è sempre più precaria e

vacua, poiché non vi è alcuna speranza di creare una 'supremazia' sulla parte meccanica che uguagli la nostra

supposta capacità di controllo sulla parte materiale.

La reputazione e le aspettative degli architetti sono in gran parte basate sulla loro presunta unicità, ma

attualmente assembliamo elementi che sono stati largamente definiti da altri, prodotti di massa in serie,

offerti in cataloghi su internet, accessibili a chiunque e messi insieme da lavoro sempre più indifferenziato ...

Possiamo atteggiarci a geni, ma noi giochiamo il nostro ruolo predefinito nell’uberscript della

modernizzazione ... Se questo è vero per le parti visibili dell’edificio, è ancor più vero per i suoi sistemi,

dove le invenzioni vengono realizzate in laboratori lontani, e alla fine applicate, se il loro prezzo è

conveniente, negli edifici ... tecnicamente, non è più possibile nessuna originalità specifica per l’architetto ...

al punto che le sezioni di ogni edificio sono il dominio di altri, inaccessibile all'architetto stesso ...

I cervelli architettonici più acuti del 20° secolo sembrano consapevoli di questa sfida, in grado di elaborare

possibili risposte, senza mai uscire dal livello di dottrina, paradigma, o manifesto.

Loos ha cercato, con la sua Chicago Tribune Tower – attraverso l’ascensore Dorico, di sposare l’antichità

con il comfort e l’uniformità dell’America, un diagramma che ricombina i due emisferi del cervello

architettonico ...

Mies vi è arrivato vicino? Fisicamente: sì. Trapiantandosi dall'Europa a Chicago, si è introdotto, a 50 anni,

nella fresca ma non teorizzata eredità della preesistente creatività di Chicago, mettendovisi spudoratamente

al centro - combinando City Beautiful con la struttura d’acciaio, i servizi, la meccanica ... Ma se questa

architettura ha splendidamente espresso un mondo più tecnologico, oggi la sua creatività non è applicata alle

attuali tecnologie che la rendono possibile, la cui applicazione avviene in assenza di discussione. Allora,

tutto il suo lavoro si riduce ad adottare gli inevitabili paradigmi dell’ aria condizionata, del controsoffitto,

delle pareti divisorie, delle tende, ecc, tutti nascosti dietro strati sottili di dignità.

Reyner Banham ha scritto “Architettura dell’ambiente bien temperato” nel 1969, la spinta in avanti

del suo linguaggio non poteva nascondere il fatto che stava riportando vecchi eventi: il trionfo

dell’aria condizionata che egli celebrava era già vecchio di100 anni ...

La breve fioritura dei "sistemi" – i trasporti verticali, gli impianti - ed il lungo dominio dell’alta tecnologia

hanno suggerito che l’architettura potesse essere basata esclusivamente su nuove invenzioni - una

sottolineatura del condotto, l'esposizione dei sistemi verticali. Questa interpretazione è rimasta

concettualmente naïve e ci ha lasciato a bocca asciutta perché negava la storia senza fine dell’architettura e le

persistenti, ataviche aspettative che la storia ha imposto al nostro pubblico e a noi stessi.

Così è stato possibile che Charles Jencks pubblicasse il “Linguaggio dell’architettura postmoderna” nel

1977, concentrandosi esclusivamente sugli elementi tradizionali dell’architettura e ignorando l'ascensore, la

scala mobile e l'aria condizionata, semplicemente come se non esistessero. .. Così passato il momento

semantico; non avremo mai un Barthes degli elementi (#vero?), del contro soffitto, del condotto dell'aria

condizionata . ..

A partire dal 1980, il postmodernismo aveva sepolto prematuramente la tecnologia come problema, e

promosso una nuova architettura estranea allo sviluppo, riconsiderando nuovamente seriamente gli elementi

storici dell’architettura, in un processo consumato dalla tecnologia ...

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3_ L’era digitale

Alla fine degli anni ‘80, nel declino dell'era sovietica, a Mosca era in costruzione un edificio insolitamente

proletario. La struttura era sorprendente: più o meno un cubo, d’altezza intermedia, costruito con una

sostanza indeterminata, dal colore di neve sporca.

La sua forma era naïve, come le torri erette per l’addestramento dei vigili del fuoco, o le carcasse degli aerei

utilizzate per l’addestramento delle forze di sicurezza ... un cubo di celle apparentemente identiche,

composte solo da pareti, soffitto e finestre. L'edificio è destinato all’ampliamento dell'ambasciata americana;

la sua costruzione non si è mai conclusa; è stato riempito di dispositivi di ascolto in tale assurda quantità,

incorporati in ogni parete, pavimento e soffitto, da non poter essere 'bonificato'; chiunque lo possedesse,

sarebbe sempre stato posseduto dai russi.

Il digitale è diventato onnipresente, come un incendio, dalla fine degli anni ‘90. Lavorando a Seattle mi è

stata offerta l’opportunità di entrare nell’epicentro di questo mondo: una visita alla già leggendaria casa di

Bill Gates, in sua assenza. Una villa semi-scandinava di legno su un lago, un interno di legno scuro, tappeti,

mazzi di fiori... molti schermi piatti, pannelli di controllo onnipresenti a filo con la boiserie.

La profonda voce di baritono americano della nostra guida spiega come praticamente ogni punto della casa

può essere controllato - temperatura e umidità naturalmente, luce, film, musica, le immagini sugli schermi

piatti: arte, disegni, semplici immagini ... Il totale controllo digitale è sconcertante.

Ma le pareti di questa casa sono eccezionalmente spesse. Una toccante fiducia di quanto l'architettura può

ancora fare? Offrire un senso di protezione? Intimità? Bellezza?

Poi scopro una porta nascosta nello spessore di una parete, e la apro. All'improvviso entro in una

surriscaldata stanza destinata agli impianti – luci fluorescenti, ruggenti rack di server moltiplicati su pareti di

alluminio color argento. Un equipaggiamento di servizio che mette ansia, in stato di allerta permanente ...

Più tardi, Microsoft presenta la casa intelligente ... il suo primo dispositivo è il frigorifero intelligente.

Enorme, diviso in molti scomparti, registra qualsiasi modifica nei suoi contenuti e avvisa gli utenti

dell’imminente carenza, del mancato ordine di rifornimento, per il momento assegnato al lavoro umano, per

essere sostituito ben presto dal dispositivo robotico.

All'inizio del 2014, la Ford motors annuncia che sarà completato un progetto in corso, in cui la macchina non

è più la silenziosa testimone di comportamenti di suo conducente, un comodo strumento, ma un dispositivo

che registra il tempo, luogo, velocità, occupazione, manutenzione, trasgressioni, sfida alle regole, e forse

anche le intenzioni. La vettura non è più un veicolo di libertà individuale, ma una spia, una macchina

potenzialmente di rivelazione, come una TAC.

Abbiamo ceduto ai vantaggi del digitale, nel momento stesso in cui le rivelazioni di Snowden hanno

contemporaneamente dimostrato il suo mostruoso potenziale di tradimento.

La volontà iniziale della mostra di rivelare la storia dell'evoluzione di ogni elemento e speculare sul suo

'futuro' è solo metà del percorso, in quanto dobbiamo documentare la sua trasformazione verso l’invisibile.

Gli elementi sono stati muti per migliaia di anni. Questo li ha resi affidabili; ora un crescente numero di

oggetti raccoglie informazioni. I pavimenti rilevano le malattie attraverso la misurazione di andatura e

temperatura, e avvisano le sale di controllo a distanza di un eventuale guasto all’ascensore; il camino è stato

sostituito da termostati comunicanti che possono rivelare completamente le abitudini degli abitanti; la porta

si è trasformata in un’estensione dello smart phone, ogni apertura e chiusura è registrata; i comandi

dell’ascensore irrevocabilmente rivelano (e determinano) la destinazione del visitatore o cercano di

prevedere esattamente a quale piano vuole essere portato grazie all’ascolto delle sue conversazioni e dalla

registrazione della sua le routine quotidiana (Microsoft); i rilevatori di fumo diventano touch-feely; i servizi

igienici registrano la vostra salute e diagnosticano la malattia attraverso ogni goccia fatta cadere, gli elementi

assumono un grado di consapevolezza, in un processo che genera enormi quantità di dati pronti per essere

utilizzati ...

Il pavimento, il soffitto, il tetto, la porta, la finestra, la facciata, il balcone, il corridoio, il camino, la toilette e

l'ascensore, sono stati tutti digitalizzati in modo che possano esistere in forma virtuale, o infiltrati in modo da

registrare all’interno i dati degli abitanti e all'esterno i dati del mondo.

Molto presto, la vostra casa vi tradirà, o almeno vi annuncerà di andare a dormire presto in nome della

sostenibilità, a meno di non pagare di più, ovviamente ...

Col senno di poi, l'edificio 'intelligente', la casa "smart", sono stati smascherati come un eufemismo per un

potenziale agente di intelligenza ... Ogni volta che si sentono queste parole, dovreste attivare il vostro mouse.

Gli architetti hanno trattato il digitale come un benigno strumento di rinforzo ... la supposta capacità del

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digitale di produrre variazioni senza fine come antidoto all’appiattimento della fantasia dell'architetto. L’uso

del digitale in architettura si basava inizialmente sulla facilitazione del processo, ma è oggi inconsapevole

del possibile coinvolgimento dell’architettura nei Big Data.

Ciò che forse è più insidioso dell’epoca digitale - e dove esso si differenzia dai precedenti paradigmi basati

sul lavoro - è il suo essere sostanzialmente robotico e quindi senza sforzo, una volta programmato e cablato.

Non c'è limite alla quantità, alla durata, alla moltiplicazione, alla connettività, ai riferimenti incrociati ... Il

digitale è in sostanza, inesauribile.

Il potenziale autoritarismo che potrebbe essere il risultato della condizione di incontrollabilità del regime

digitale risuona stranamente in un mondo che sta diventando lentamente consapevole che l'annunciata

universalità neoliberale non si realizzarà ...

Il moralismo è sempre generato dall'architettura, ora una nuova moralità viene proiettata su di esso dalla

politica.

35 anni dopo Reagan, come risultato finale del neoliberismo / il regime del sì, il politicamente corretto, sono

ora un sistema, l'ideologia ufficiale per il 21 ° secolo.

Una perversa nuova carta dei diritti umani (migliorati, limitati, realizzabili, senza valore) è in procinto di

unire tutti i popoli, tutti i regimi, ed è, per definizione, popolare.

Come sostituto della libertà, eguaglianza e fraternità della rivoluzione francese, è stata adottata una nuova

trinità universale: comfort, sicurezza, sostenibilità. Questa nuova trinità sta per imporre un’inevitabile e

irreversibile dictat su ogni campo, e l'architettura lo ha abbracciato con entusiasmo masochista. Non è

difficile prevedere come questa trinità distruggerà radicalmente la nostra disciplina, in un’ondata di finta

coscienza, spazzando del tutto le precedenti pratiche di architettura, e con esse, la prova che generazioni di

intelligenti governanti, artisti, architetti, clienti, e singoli artigiani avevano capito completamente queste

'nuove' urgenze ... Il digitale è il supporto della nuova trinità ... e siamo solo all’inizio nel vedere come si

rimodelleranno e ridefiniranno gli elementi dell’architettura.

Uno per uno, assumono gradi di consapevolezza ... forse potrebbero essere amici. Ti piace ...? Non ti piace?

"Il Grande Fratello siamo noi" invece del "il diavolo sono gli altri" di Sartre.