Elementi per la didattica speciale - Moodle@Units · La ricerca in campo educativo ha due obiettivi...

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Elementi per la didattica speciale l’osservazione e la raccolta informazioni

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Elementi per la didattica

speciale

l’osservazione e la raccolta

informazioni

Conoscenze per intervenire

Disabilità diverse – diverse esigenze

estrema diversificazione

le differenti categorie entro le quali vengono

descritte le disabilità

le impostazioni teoriche che ne interpretano le

cause, le caratteristiche psicologiche, le

opportunità e le modalità di intervento

Disabilità

motoria principali problemi … movimento, comunicazione

sensoriale (visive, uditive) principali problemi … percezioni, movimento, comunicazione

cognitiva, intellettiva, psichica principali problemi … pensiero, ragionamento, decisioni …

può comportare conseguenze a livello …

comportamentale

di apprendimento

di autonomia

Disabilità diverse – diverse esigenze

Le conoscenze

permettono di identificare le principali peculiarità che possono caratterizzare una specifica disabilità

le principali esigenze che la persona con disabilità può esprimere

… ciò andrà ad influire sulle scelte delle strategie di intervento di base, degli atteggiamenti da assumere, degli strumenti di lavoro da scegliere e di quali tecnologie oggi possono venire in aiuto

Disabilità diverse – diverse esigenze

Chi prende in carico una situazione di disabilità, non

può esimersi

- dal compiere innanzitutto un approfondimento sulla

disabilità specifica che prenderà in carico,

- dall’approfondire la conoscenza generale delle sue

principali caratteristiche, conseguenze sul piano

personale, familiare, stile di vita ecc.

Il quadro generale va inteso come un primo

orientamento, sarà poi compito fondamentale un

approccio di conoscenza della persona, unica e

inimitabile nel suo essere.

La rilevazione dei dati

La ricerca in campo educativo ha due obiettivi

fondamentali:

a) accrescere il livello di conoscenze su un dato

argomento (es. descrivere ed interpretare situazioni

educative, spiegare fattori sulla base di altri fattori,

comprendere le motivazioni alla base dell’agire dei

soggetti…);

b) conoscere a fondo una situazione o uno e più

individui, al fine di individuare bisogni e programmare

in modo mirato gli interventi didattici e/o educativi.

La rilevazione dei dati

conoscere a fondo un soggetto e la sua

situazione

questo secondo aspetto riguarda più nello

specifico il lavoro dell’educatore/insegnante

che ha come fine prioritario l’agire diretto

e quindi la necessità di programmare e

progettare gli interventi educativi

La rilevazione dei dati

conoscere a fondo un soggetto e la sua

situazione

Fascicolo personale (un esempio)

• scheda anagrafica

• anamnesi personale e strutture di riferimento

• scheda dati sulla scuola

(es. scheda dei comportamenti … visivi)

Un esempio di scheda personale

Cosa fare della scheda …

Leggere

Interpretare (dare significato)

Porre domande

Rilevazione di dati – gli strumenti

Osservazione

Intervista / colloquio

Test cognitivi e di abilità

Test di profitto

L’osservazione

… utile soprattutto quando si vogliono studiare dei fenomeni all’interno del contesto in cui avvengono

… forma di rilevazione finalizzata all’esplorazione/conoscenza di un determinato fenomeno e consiste nella descrizione il più possibile fedele e completa delle caratteristiche di un particolare evento, comportamento o situazione e delle condizioni in cui si verifica (Braga, Tosi, in Mantovani, 1995, 84).

OSSERVAZIONE

• NON STRUTTURATA (LIBERA)

• STRUTTURATA

Tipi di osservazione

L’osservazione non strutturata prevede un

osservatore libero sia nel momento della selezione

dei fatti da osservare sia nel momento

dell’interpretazione.

l’osservazione non strutturata mira alla qualità

“umanistica” del dato, ossia a cogliere aspetti e

sfumature della realtà non rilevabili con i criteri su cui

si basano gli strumenti di rilevazione strutturati.

L’osservazione strutturata mira alla qualità

“scientifica” del dato, ossia alla sua comparabilità,

intersoggettività e riproducibilità,

L’osservazione

Osservare sistematicamente significa osservare con obiettivi ben precisi, a volte sapendo già quali elementi interessa cogliere nella realtà sotto esame, allo scopo di rilevare dei comportamenti e delle informazioni contestuali utili per comprenderli.

Osservare quindi significa operare una selezione, mettere in luce alcuni comportamenti o caratteristiche di determinati soggetti, scegliendoli nell’insieme infinito dei comportamenti e delle caratteristiche osservabili su quei soggetti, ponendoli in relazione tra di loro in un quadro coerente e unitario, all’interno del contesto e dell’ambiente in cui tali comportamenti hanno luogo, nella logica di uno studio spazialmente, temporalmente e culturalmente situato.

L’osservazione

L’osservazione quindi prevede due momenti:

a) la selezione dell’informazione osservata,

b) la riorganizzazione dell’informazione selezionata in un quadro interpretativo

Tanto il momento della selezione quanto il momento dell’interpretazione introducono elementi di soggettività nell’osservazione, che vengono in parte evitati quando si utilizza la tecnica dell’osservazione strutturata

Osservare secondo un modello

Esempio con modello ICF

ICF nel Capitolo Attività e Partecipazione usa due

qualificatori:

il qualificatore capacità sta ad indicare l’intrinseca abilità

dell’individuo nell’eseguire un compito o un’azione,

il qualificatore performance sta a descrivere quello che

un individuo fa nel suo ambiente attuale.

I Fattori Ambientali devono essere codificati dal punto di

vista della persona della quale si sta descrivendo la

situazione e vanno ad indagare il grado per cui un

fattore rappresenta un facilitatore o una barriera.

L’osservazione

Un soggetto

… può NON portare limitazioni nella capacità ma provocare problemi di performance

Es. Un individuo diabetico ha una menomazione funzionale: il pancreas non produce insulina.

Per quanto riguarda la capacità?

Quando le funzioni corporee sono sotto controllo, alla menomazione non viene associata nessuna limitazione nella capacità.

Per quanto riguarda la performance?

In quali situazioni potrebbe sperimentare problemi di performance? Di che tipo?

Potrebbe avvenire in situazioni sociali che coinvolgono il mangiare …

assenza di cibo adatto può creare una barriera

L’osservazione

Un soggetto

… può avere una menomazione che porta limitazioni nella capacità

… a seconda delle circostanze può/non può produrre problemi di performance

Es. una variazione significativa nello sviluppo intellettivo è una menomazione mentale.

Un ritardo lieve

Limitazioni nella capacità … soprattutto dove? Rispetto a cosa?

Limitazioni nella performance … sì … no … in quali situazioni?

Esempio da ICF

Un bambino di 10 anni viene mandato da una foniatra

con una diagnosi di “balbuzie”.

Durante la visita vengono riscontrate accelerazioni inter e

intraverbali, problemi nella fluenza dell’eloquio, nella

regolazione dei movimenti di espressione vocale e del

ritmo dell’eloquio (menomazioni).

Il bambino ha problemi a scuola con la lettura ad alta voce e

con la conversazione (limitazioni nella capacità).

Durante le discussioni di gruppo non prende alcuna iniziativa

per partecipare anche se vorrebbe farlo (problema di

performance nel dominio del conversare con molte

persone).

Il coinvolgimento di questo bambino nella conversazione è

limitato all’interno del gruppo a causa di norme e pratiche

sociali relative al normale svolgimento di una

conversazione.

Specificare i campi di osservazione

Possiamo ipotizzare un protocollo che guidi l’osservazione

1. sapere cosa e quali processi si intendono osservare

• l’osservazione deve essere condotta su aree

specifiche come ad esempio dell’autonomia, linguistica

o della comunicazione, logico – matematica, degli

interessi e delle attitudini, del comportamento, del

modo di rapportarsi a se stesso o agli altri…

2. condurre l’osservazione su compiti / attività precisi

• il soggetto che lavora singolarmente, in gruppo,

nell’interazione con l’insegnante, con gli specialisti…

Possiamo ipotizzare un protocollo che guidi l’osservazione

3. condurre un’osservazione trasversale (capacità attuali)

e longitudinale dinamica (capacità potenziali presunte)

• meglio se vi sono più persone coinvolte

nell’osservazione, questo facilita una verifica concreta

dei presupposti teorici sui quali si era impostata la

programmazione dell’osservazione

• è possibile individuare gli strumenti minimi in possesso

del soggetto e gli strumenti posseduti almeno in parte

L’osservazione può essere poi strutturata

se si avvale di strumenti strutturati di raccolta e classificazione delle informazioni, es.

- le guide o griglie di osservazione, che riportano elenchi di comportamenti attesi,

- le check list, utili per controllare la presenza o meno di determinati comportamenti,

- le scale di valutazione, utili per definire l’intensità di determinati caratteri e comportamenti

- a basso grado di strutturazione, laddove l’osservatore annota semplicemente ciò che accade, senza utilizzare strumenti strutturati.

Un esempio

Preparare una scheda osservativa operando una

ANALISI DEL COMPITO

utilizzando l’ ICF

Cosa significa fare

l’analisi del compito (task analysis)?

Nel momento in cui si vuole insegnare una

abilità complessa (es. una catena di azioni quali

vestirsi, lavarsi i denti, creare una

bomboniera…), sarà opportuno effettuare

una analisi del compito,

ovvero analizzare l’attività e scomporla in parti

più semplici, determinando quindi più sotto-

obiettivi.

Cosa significa fare

l’analisi del compito (task analysis)?

Perché?

Per definire nel dettaglio il numero di passaggi

in cui l’abilità può essere scomposta,

al fine di valutare

nell’abilità stessa il grado di competenza del

soggetto.

Esempi di

analisi del compito (task analysis)

Compito – fare la spesa al supermercato

Entrare

Prendere il carrello

(Consultare la lista della spesa)

Prendere le cose inserite nella lista una ad una

Andare alla cassa

Pagare il conto

Mettere le cose nella borsa

Lasciare il carrello

Uscire

Analisi del compito secondo modello ICF

Capitolo 5 - Cura della propria persona

Lavarsi

D510

(74 item)

Mangiare

D550

(26 item)

Vestirsi

D540

(50 item)

Bisogni

Corporali

D530

(12 item)

Prendersi cura

delle singole

parti del corpo

D520

(104 item)

Bere

D560

(41 item)

Cura della

propria

persona

(307 item)

Lavarsi D510

Lavarsi

Spogliarsi

D5401

Utilizzo dei

sanitari e della

rubinetteria

Utilizzo del

detergente

Lavarsi

D510

Asciugarsi

D5201 Rivestirsi

Togliersi le

calzature

D5403

Togliersi gli

Indumenti

D5401

Spogliarsi

D5401

Togliersi

le

calzature

D5403

Togliersi

gli

Indumenti

D5401

Uso fine

della

mano

D440

Uso della

Mano e

del braccio

D445

Cambiare

la

posizione

corporea

di base

D410

Mantenere

una

Posizione

corporea

D415

Uso fine

della

mano

D440

Uso della

Mano e

del braccio

D445

Cambiare

la

posizione

corporea

di base

D410

Mantenere

una

posizione

corporea

D415

Manipolare

D4402

Afferrare

D4401

Manipolare

D4402

Raggiungere

allungando

il braccio

D4452

Piegarsi

D4105

Spostare

il baricentro

del corpo

D4106

Accovacciarsi

D4101

Mantenere

una

Posizione

Accovacciata

D4151

Manipolare

D4402

Afferrare

D4401

Uso della

mano

e del

braccio,

non

specificato

D4459

Piegarsi

D4105

Spostare il

baricentro

del corpo

D4106

Accovacciarsi

D4101

Mantenere

una

posizione

corporea,

non

specificato

D4159

Particolari interviste…

Riflessione parlata

…intervista in profondità utile per rilevare le operazioni

intellettive che un allievo compie nella risoluzione di

un problema.

… consiste nell’assegnare ad un soggetto un compito,

chiedendo di esprimere ad alta voce le operazioni

mentali (o in modo più ampio i suoi pensieri) che

compie nel risolverlo.

E’ possibile chiedere allo studente di riferire

verbalmente tutto ciò che passa per la sua mente

mentre risolve il compito assegnato, secondo la

tecnica del thinking aloud (pensiero ad alta voce).

Intervista biografica

L’intervista biografica si basa sulla storia di vita del

soggetto.

Scopo delle storie di vita è la comprensione di

motivazioni, intenzioni, vissuti, sentimenti, credenze

dei soggetti, la ricostruzione della storia della vita del

soggetto ecc.

L’intervista parte da un unico stimolo, ad esempio

“Raccontami la tua vicenda scolastica”, “Raccontami

la tua esperienza con quel gruppo di amici”, ecc.

L’intervistato è libero di narrare come vuole la sua

vicenda, di scegliere le esperienze che gli sembrano

più significative e gli eventi chiave, ossia gli eventi

che a suo avviso caratterizzano il suo percorso.

Il colloquio

La dinamica del colloquio è simile a quella

dell’intervista, ma si differenzia da essa per la

motivazione con cui l’intervistato e intervistatore

interagiscono.

Nel caso del colloquio la motivazione è stabilire

l’interazione, entrare in relazione.

… lo scopo è rilevare dati sulle caratteristiche

intellettuali e di personalità di un soggetto, in

connessione spesso con l'uso di test o altro. Nel

colloquio, più che la raccolta di informazioni in se

stessa, è importante l'incontro interpersonale, il clima

comunicativo che si crea, l'atteggiamento di

accettazione empatica, comprensiva.

Il colloquio clinico di Piaget

Particolare modalità di integrazione tra osservazione,

colloquio e procedura sperimentale, applicato all’intervista

di bambini, allo scopo di sondare la loro visione e

percezione di oggetti e concetti del mondo reale.

Particolarmente utile per rilevare concezioni e misconcezioni

di un soggetto, in vista della progettazione e

dell’applicazione di un intervento formativo.

In questo tipo di colloquio, l’intervistatore propone al bambino

operazioni e stimoli concreti, registrando le risposte del

bambino e procedendo nel colloquio sulla base di queste,

allo scopo di ricostruire il suo quadro concettuale su

determinati temi (Postic, De Ketele, 1993, Calonghi 1994).