Elementi Essenziali Della Pratica Di Meditazione Di Visione Profonda VIPASSANA 2 1

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    Elementi Essenziali Della

    Pratica Di Meditazione DiVisione Profonda

    Un approccio pragmatico alla Vipassana

    SUJIVA

    Traduzione a cura di Silvana Ziviani

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    2004 Sujivaedizione italiana a cura dellAssociazione culturale Pian dei Ciliegi

    Loc. Bulla di Monte Santo 29028,Ponte dellOlio Piacenza Italia

    Tel e Fax0039(0)523878948Emailinfo@piandeiciliegi.itInternetwww.piandeiciliegi.it

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    Namo Tassa Bhagavato Arahato Sammasambuddhasa

    I Quattro Fondamenti della Consapevolezza

    Cos ho udito.

    Un tempo lIlluminato si trovava nel paese dei Kuru,

    a Kammassadhamma, una citt di mercato del popolo dei Kuru.

    L il Beato si rivolse ai monaci in questo modo:

    O monaci ed essi a lui replicarono: Si, Venerabile Signore.

    LIlluminato cos parl:

    Questa lunica via, o monaci, per la purificazione degli esseri, per

    superare pena ed afflizione, per eliminare dolore e sofferenza, per

    raggiungere il giusto sentiero, per la realizzazione del Nibbana,

    ovvero i Quattro Fondamenti della Consapevolezza.

    E quali sono questi quattro?

    Qui (in questo insegnamento) un monaco si dedica alla

    contemplazione del corpo nel corpo, con ardore, comprendendo

    chiaramente e con presenza mentale, avendo superato, in questo

    mondo, la cupidigia e la sofferenza; si dedica alla contemplazione

    delle sensazioni nelle sensazioni, con ardore, comprendendo

    chiaramente e con presenza mentale, avendo superato, in questo

    mondo, la cupidigia e la sofferenza; egli si dedica alla

    contemplazione della coscienza nella coscienza, con ardore,comprendendo chiaramente e con presenza mentale, avendo

    superato, in questo mondo, la cupidigia e la sofferenza; egli si

    dedica alla contemplazione delle formazioni mentali nelle

    formazioni mentali, con ardore, comprendendo chiaramente e

    con presenza mentale, avendo superato, in questo mondo, la

    cupidigia e la sofferenza.

    i

    i

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    Esiste la sofferenza, ma nessuno che soffre

    Esiste il fare, sebbene non vi sia chi fa

    Vi lestinzione, ma non la persona estinta

    Sebbene vi sia un sentiero non vi chi lo percorre

    VISUDDHIMAGGA

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    Prefazione Edizione Italiana

    Q

    uesto libro deriva da una collezione di discorsi che ho dato

    al ritiro di inaugurazione che ho condotto al Centro dimeditazione di Visione profonda Blue Mountains inAustralia nel marzo 1996. Poich l edizione precedente, Un approccio

    pragmatico alla pratica della meditazione Vipassana non pidisponibile, questa edizione si pone nella stessa ottica, di guidare iprincipianti nello sviluppo della loro pratica di Vipassana, fornendoloro tutte informazioni necessarie. Dal momento che passato molto

    tempo dalla edizione precedente, anche i miei insegnamenti si sonosviluppati per cui stato necessario aggiungere nuove parti.Comunque, non si pu spiegare tutto in un corso di dieci giorni.

    Ci sono argomenti nella precedente edizione che non sono statiapprofonditi, come i dettagli nel bilanciamento delle facolt dicontrollo.

    Questo soggetto stato affrontato nella presente edizione in

    modo che risulti pi comprensibile.Molti ringraziamenti vanno a coloro che hanno fatto in modoche questo libro sia disponibile, come Tuck Loon e Lai Fun, DavidLlewelyn, Quek Jin Keat, Tan Joo Lan e i molti donatori.

    SUJIVABUDDHISTWISDOMCENTRE

    Petaling Jaya, Malaysia

    Per ledizione italiana a cura dellAssociazione Pian dei Ciliegi, siringraziano vivamente tutte le persone che hanno collaboratodedicando tempo energia alla realizzazione del libro, in particolare

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    Hor Tuck Loon dalla Malesia, Silvana Ziviani, Giancarlo Giovanninie Barbara, Sandra Craighead, Paolo Testa, Walter G. Cai, ToninoRattotti e tutti i donatori che hanno contribuito con una offerta nellacassetta del Dana di Pian dei Ciliegi. Ci auguriamo che queste operemeritorie possano dare i migliori frutti, nello sviluppo della praticapersonale degli individui e nello sviluppo della pace nel mondoattraverso lo sviluppo della saggezza della Vipassana.

    Pian dei Ciliegi maggio 2004.

    SABBADANAM DHAMMADANAM JINATI

    Il dono del Dhamma superiore a tutti gli altri doni.

    vi Prefazione

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    Indice

    CAPITOLO I Meditazione Satipatthana Vipassana 11111Contemplazione del corpo come base di consapevolezza 2Contemplazione delle sensazioni come base di consapevolezza 2Contemplazione della coscienza come base di consapevolezza 2Contemplazione degli oggetti mentali come base di consapevolezza 3

    CAPITOLO II Istruzioni Preliminari 5Meditazione di tranquillit e di intuizione profonda 5

    Vera felicit e falsa felicit 6Natura della consapevolezza 7Ritiri di meditazione 9Processo del camminare 9

    Camminata rapida 10Camminata moderata 10I pensieri durante la meditazione camminata 12Osservazioni sulla meditazione camminata 13

    Meditazione seduta 14Distrazioni durante la meditazione seduta 17

    Il metodo di contatto e postura 18Altre attivit quotidiane 19

    CAPITOLO III Aspetti pratici della pratica Satipatthana 20Consapevolezza 21Consapevolezza del corpo 23

    Postura seduta 23Contatto 24Salire-scendere 24Camminata 26Posizione in piedi 29Postura sdraiata 29Attivit quotidiane 30

    Consapevolezza delle sensazioni 30Consapevolezza della coscienza 32Consapevolezza degli oggetti mentali 34

    Ostacoli o impedimenti 35Basi 36Aggregati 37Contemplazione dei sette fattori di saggezza 38Verit 38

    CAPITOLO IV Consapevolezza del corpo 40Percepire la realt 40Ricorrere al contatto e postura 42Meditazione camminata 43Seriet nella meditazione camminata e nelle attivit quotidiane 44

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    CAPITOLO V Consapevolezza delle sensazioni 46Sensazioni Spiacevoli 46

    Imparare ad osservare le sensazioni spiacevoli 47Punti importanti nellosservazione del dolore 48Sensazioni piacevoli e neutre 50

    CAPITOLO VI Consapevolezza della coscienza e degli oggetti mentali 52Gli impedimenti 53

    Che differenza c tra mente chiara e non chiara? 55I sensi 56Limportanza di notare lintenzione 57

    Due tipi di intenzioni 58Viaggio di consapevolezza 60Non-s e la discontinuit della coscienza 61Priorit della consapevolezza 63

    CAPITOLO VII I cinque impedimenti 65Indolenza e torpore 66

    Agitazione e ansia 68Meditazioni di concentrazione preliminare 69

    CAPITOLO VIII Priorit degli oggetti 72Notare sistematico e consapevolezza senza scelta 72Le quattro basi di consapevolezza 77

    CAPITOLO IX Le cinque facolt di controllo 78Le cinque facolt di controllo 78Concentrazione ed energia 80

    Quanto sforzo? 81Come equilibrare le cinque facolt di controllo? 821 Usare il tipo di consapevolezza pi adatto 822 Consapevolezza diretta e consapevolezza senza scelta 843 Altri modi di equilibrare 86

    Lequilibrio delle facolt dinamico 87Progresso nella meditazione 88

    CAPITOLO X Lequilibrio delle cinque facolt di controllo 90Lequilibrio tra energia e concentrazione 90

    Livello P1 91

    Livello P2 92Livello P 3 93

    Equilibrio tra fede e saggezza 94Modi per equilibrare le facolt di energia e concentrazione 97

    1 Che tipo di consapevolezza usare 972 Che sistema di consapevolezza usare 97

    viii Indice

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    3 Metodo per tentativi 984 Scegliere una postura adatta e oggetti che facciano

    aumentare o diminuire le facolt 99

    CAPITOLO XI Acuire le facolt 105Nove modi di acuire le facolt 105

    1 Tenere a mente che si pu vedere che tutte leformazioni sono impermanenti 105

    2 Sforzarsi con attenzione 1063 Sforzarsi continuamente 1064 Ricordare il modo con cui si arrivati alla concentrazione 1065 Considerare le sette idoneit 1076 Coltivare i sette fattori di illuminazione 1107 Non preoccuparsi del proprio corpo e della propria salute durante la

    meditazione 1148 Superare il dolore con energia 1149 Non fermarsi prima di aver raggiunto lo scopo finale 115

    Altri modi che aiutano ad acuire o a maturare le facolt 115

    1 Una pi vasta gamma di oggetti 1152 Meditazione samatha 1153 Luso di determinazioni o aspirazioni 117

    Meghiya Sutta 119I sette punti 119

    CAPITOLO XII Tipi di concentrazione 121Retta o errata concentrazione 122Aspetti importanti della concentrazione 122

    1 Tranquillit 1222 Abbandono dei fattori mentali grossolani 1233 Unificazione 123

    Due vie diverse 123Tipi particolari e natura della concentrazione in Samatha e Vipassana 125Vipassana 127I diversi stadi di esperienza Vipassana 128

    1 Lotta 1282 Stadio di avanzamento 1293 Stadio della sensazione di decollo 129

    Notare ad ogni istante per poter sperimentare la realt 130Lunicit della concentrazione Vipassana 131

    Livelli di jhana nella meditazione Samatha 132Livelli di intuizione nella meditazione Vipassana 132Vari aspetti e capacit da sviluppare nella meditazione di concentrazione 133

    1 Entrare in concentrazione 1332 Rimanere in concentrazione 1353 Abilit ad emergere dalla concentrazione 136

    Indice ix

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    CAPITOLO XIII Le differenze pi salienti tra la meditazionedi tranquillit e Vipassana 137

    La consapevolezza per distinguere tra retta e errata concentrazione 137Samatha e Vipassana 138Samatha Bhavana e Vipassana Bhavana 139Il procedimento in Samatha Bhavana 140Anapanasati 142Come si evolve loggetto di Anapana 143

    La progressione delloggetto Vipassana 145Sommario 149

    CAPITOLO XIV Capire lintuizione profonda 151Intuizione profonda e comprensione 151Meditazione vipassana 153Sviluppo dellintuizione profonda 153Cos un concetto? 154Consapevolezza 157Conoscenze intuitive 159

    CAPITOLO XV Conoscenze intuitive in breve 162Intuizioni profonde nelle tre caratteristiche universali 163La vera natura della realt 165Sofferenza 166I diversi livelli di conoscenza intuitiva 169Lo scopo principale la purificazione 170Cose da cui guardarsi 171Le dieci imperfezioni dellintuizione profonda 172Potreste imbattervi in situazioni difficili 172Tre modelli nello sviluppo della meditazione 173Una parola sul Nibbana 175Unultima parola 177

    CAPITOLO XVI Aridit della mente 178Le cinque aridit 179

    1 Dubbio, incertezza e mancanza di fede nel Maestro 1792 Dubbio riguardo al Dhamma o allinsegnamento 1803 Dubbio riguardo al Sangha 1814 Dubbio sulla pratica 1815 Collera 182

    Le cinque catene 1831 Piaceri sensuali 1832 Attaccamento al corpo 1853 Attaccamento alle cose esteriori 1864 Attaccamento allinattivit 1875 Attaccamento alla gloria 188

    x Indice

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    Gli altri passi per progredire nel Dhamma e nel Vinaya 189Le quattro basi del successo nella realizzazione spirituale 189

    1 Concentrazione proveniente da ardore ed energica determinazione 1892 Concentrazione proveniente da energia e forte determinazione 1893 Concentrazione dovuta alla purezza mentale e alla forte determinazione 1904 Concentrazione dovuta allinvestigazione e alla forte

    determinazione o entusiasmo 190

    CAPITOLO XVII Punti importanti per progredire nellameditazione Vipassana 192

    Moralit 192La metafisica buddista 193Modi per migliorare la pratica 194Concentrazione 195Altri fattori importanti 197

    CAPITOLO XVIII Vivere in equilibrio: la consapevolezza nellavita quotidiana 200

    Riadattamento 200Fiumi di impurit 201Mantenersi a galla 201

    Relazioni 202Attivit salutari 203Rallentare 205

    Un minuto al giorno 205Aspirazione 207

    Vivere sul margine 207Chiara comprensione 208Sperimentare la concentrazione 210

    Riassunto 211

    APPENDICE A I cinque impedimenti (Nivarana) 213Desiderio sensuale 214Ostilit 217Ostilit verso gli esseri viventi 218Tristezza, angoscia e cordoglio 219Paura 219Indolenza e torpore 219

    1 Percezione chiara delle loro caratteristiche 220

    2 Notare energicamente 220Inquietudine e rimorso 221Dubbio scettico 224Riassunto 225

    Indice xi

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    APPENDICE B Concetto e realt 228Quattro tipi di solidit apparente 234

    APPENDICE C Dubbi durante il viaggio 239Perch sorgono complicazioni 239Conflitti 240Paure 243Difetti o inadeguatezze 247

    Le quattro meditazioni di protezione 250Pratiche di sostegno 251

    APPENDICE D Esercizi pratici di meditazione Vipassana 252

    APPENDICE E I fondamenti della consapevolezza 265La contemplazione del corpo 266

    1 La contemplazione del respiro 2662 Le posture del corpo 2673 Consapevolezza con chiara comprensione 267

    4 Contemplazione delle impurit del corpo 2685 Contemplazione degli elementi della materia 2696 Contemplazione dei nove cimiteri 269

    La contemplazione delle sensazioni 272La contemplazione della coscienza 273La contemplazione delle formazioni mentali 274

    1 I cinque impedimenti 2742 I cinque aggregati dellattaccamento 2753 Le sei basi sensoriali interne ed esterne 2764 I sette fattori di illuminazione 277

    5 Le Quattro Nobili Verit 280

    xii Indice

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    CAPITOLO I

    Meditazione Satipatthana Vipassana

    In molte tradizioni buddiste, la meditazione di intuizione profondasi basa sui quattro fondamenti di consapevolezza, esposti nelSatipatthana Sutta.

    La particolarit del metodo birmano di Mahasi Sayadaw stanellusare i movimenti di salita e discesadelladdome (mentre sirespira) come oggetto principale di osservazione per i principianti.Pi tardi si usano anche altri oggetti; comunque c molta variet eflessibilit nelle istruzioni date dai vari insegnanti, ma generalmentela decisione sui vari passi da intraprendere dipende dallesperienzae dallabilit personali.

    Il Satipatthana o i quattro fondamenti della consapevolezza vienedefinito come lunica e sola via per la purificazione degli esseri. Ildiscorso descrive vari oggetti di meditazione, classificandoli inquattro gruppi. Vanno usati per sviluppare la consapevolezza dellecose come realmente sono. Essi sono:

    Kayanupassana Satipatthana Vedananupassana Satipatthana

    Cittanupassana Satipatthana Dhammanupassana Satipatthana

    Nota: il termine inglese insight stato reso dalla traduttrice con intuizione profondaequivalente a visione profonda.

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    2Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    Contemplazione del corpo come base di consapevolezza

    (Kayanupassana Satipatthana)

    Allinterno di questa base ci sono varie voci:1. respiro;2. postura;3. chiara comprensione;4. impurit delle parti del corpo;5. quattro elementi (terra, fuoco, acqua e aria);

    6. da 6 a 14 contemplazione al cimitero dei cadaveri nei varistadi di decomposizione.

    chiaro che alcuni di questi soggetti sono esercizi di purameditazione di tranquillit, ma negli ultimi versi del SatipatthanaSutta si trasformano in meditazione di intuizione profonda: vivecontemplando le cose che hanno origine nel corpo o vive contemplando lecose che si dissolvono nel corpo o vive contemplando le cose che hanno

    origine e si dissolvono nel corpo.

    Contemplazione delle sensazioni come base di consapevolezza

    (Vedananupassana Satipatthana)

    Ci sono nove tipi di sensazioni che sono oggetto di consapevolezza.I primi tre sono: piacevoli, spiacevoli, n piacevoli n spiacevoli.

    Questi tre sono poi notati sotto laspetto carnale (da 4 a 6) o spirituale(da 7 a 9).

    Contemplazione della coscienza come base di consapevolezza

    (Cittanupassana Satipatthana)

    Le coscienze che possono essere oggetto di consapevolezza sono:

    1. Coscienza con bramosia2. Coscienza libera da bramosia3. Coscienza con collera4. Coscienza libera da collera5. Coscienza con illusione

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    Meditazione Satipatthana Vipassana3

    6. Coscienza libera da illusione7. Coscienza controllata8. Coscienza distratta9. Coscienza ingrandita/espansa10. Coscienza non ingrandita/espansa11. Coscienza che ha altri stati mentali superiori ad essa12. Coscienza che non ha altri stati mentali superiori ad essa13. Coscienza calma/tranquilla14. Coscienza non calma/tranquilla15. Coscienza liberata16. Coscienza non liberata.

    Contemplazione degli oggetti mentali come base di consapevolezza

    (Dhammanupassana Satipatthana)

    1. I cinque impedimenti2. I cinque aggregati di attaccamento3. Le sei basi sensoriali4. I sette fattori di illuminazione5. Le Quattro Nobili Verit.Le contemplazioni del corpo (kayanupassana satipatthana) sono,

    allinizio della pratica, gli oggetti principali su cui costruire laconsapevolezza perch sono:

    1. grossolani e quindi facili da notare2. presenti quasi sempre o per la maggior parte del tempo e

    sono pratici3. non cos dolorosi come le sensazioni, per cui possono essere

    osservati abbastanza a lungo senza creare troppa tensione.Mentre uno osserva con consapevolezza i processi materiali non

    pu evitare di notare anche i fenomeni mentali che vanno di paripasso con essi. Per esempio, durante le sedute pi lunghe possonosorgere forti dolori accompagnati da impurit e pensieri abituali cheassalgono la mente. Quando la consapevolezza e la concentrazionemigliorano si possono poi notare facilmente oggetti pi sottili.

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    4Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    Allinizio per gli oggetti di osservazione durante la meditazioneseduta sono:

    saliree scenderedelladdome, le sensazioni diposturae contatto, pensieri o agitazione, sonnolenza, suoni, sensazioni dolorose o piacevoli.

    Prima si usa il salire e scendere delladdome come oggettoprincipale, ma quando questo diventa sottile e difficile da osservaresi passa alle sensazioni diposturae contatto. Durante lunghe sedutei dolori e le sensazioni possono essere dominanti. Si prende notaanche di oggetti meno frequenti e dopo che sono scomparsi si tornaad osservare loggetto principale.

    Nella meditazione camminata ugualmente si prende comeoggetto principale il processo del camminare e come oggettisecondari dolori, pensieri, vedere, udire, ecc.

    In questo modo si possono osservare con consapevolezza tutti ifenomeni materiali e mentali come processi che sorgono e passano.

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    CAPITOLO II

    Istruzioni Preliminari

    Lo scopo principale della Meditazione Buddista quello dipurificare la mente dalle tendenze negative, come avidit, ira,illusione, per mezzo del controllo della mente. Quando tutte

    le negativit sono eliminate, la mente sar libera dalla sofferenza. uno scopo sublime, poich punta alla totale eliminazione della

    sofferenza. un processo che non avviene nellarco di una solaesistenza ma si estende attraverso un numero incalcolabile diesistenze.

    Meditazione di tranquillit e di intuizione profondaGeneralmente si parla di due tipi di meditazione: la meditazione ditranquillit e quella di intuizione profonda. Qualunque delle dueuno pratichi, il fattore pi importante per lo sviluppo mentale, laconsapevolezza.

    La meditazione di tranquillit la concentrazione della mentepacifica e calma. Comporta unazione molto controllata e

    consapevole per tenere la mente su un oggetto, senza mai permetterledi distrarsi. La mente rimane completamente ferma come unacandela che non tremola n ondeggia. questa la caratteristica dellameditazione di tranquillit. Quando ci avviene, la mente diventamolto calma e potente, perch concentrazione di stati mentali puri.

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    6Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    La meditazione di intuizione profonda diversa; non comportasolo tenere la mente ferma, ma anche osservare profondamente.Questo genere di osservazione penetrativa, in cui non vi sono pensierin concettualizzazioni, permette alla mente di comprendere la veranatura delle cose cos come sono, come ad esempio la natura delprocesso di mente/corpo, la natura della persona e del mondo. Conla comprensione della natura dellesistenza, la mente non pi inconflitto con la natura stessa, ma procede insieme ad essa ecomprende cos la vera natura di tutte le cose. Il risultato lapurificazione della mente. Man mano gradualmente, la mentetrascende tutto: la realt concettuale e la realt condizionata e infineentra nella realt assoluta, che lo stato in cui non ci sonocambiamenti. Dopo una lunga pratica, questo che la mentesperimenta.

    Allinizio della pratica dobbiamo riconoscere la natura dellaconsapevolezza, che dovremo sviluppare poi per tutta la vita. Lapresenza della consapevolezza ci che fa la differenza tra la verafelicit e quella falsa. Pu significare anche la differenza tra vita emorte.

    Vera felicit e falsa felicit

    La vera felicit esiste quando c la pace della mente. La falsa felicitc quando la bramosia e leccitamento dominano la mente,rendendola agitata. Pu essere anche una questione di vita e di morteperch, se non siamo consapevoli, possiamo avere qualche incidente.La consapevolezza fa anche la differenza tra paradiso e infernoperch, secondo gli insegnamenti del Buddha, i risultati kammicidipendono dalle azioni buone o cattive. Sono essi che ci porterannorispettivamente in cielo, in terra o allinferno. Infine la consapevolezzafa la differenza tra Nibbana e Samsara, la felicit eterna o leternodolore. Quindi, a prescindere da dove e come viviamo o chi siamo,la pratica della consapevolezza pu fare una grande differenza.

    Dato che vogliamo sviluppare la consapevolezza, bene avereuna chiara idea della natura della consapevolezza.

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    Istruzioni Preliminari7

    Natura della consapevolezza

    Nella consapevolezza vi sono molti fattori. Il primo chiarezza dimente. La mente chiara e pura, sgombra da bramosia, ira, torpore,illusioni e allucinazioni. Quando ci sono bramosia o attaccamento,ira o odio, illusione o torpore, la mente non chiara, libera. Peresempio, quando uno ubriaco potremmo dire che ha la mentechiara? No, la sua mente non chiara, confusa. Tutto ci che vuole bere altro alcool e annegare i suoi dispiaceri. Un altro esempio

    quando uno in collera, perde il controllo di s, triste o depresso.Direste che ha una mente chiara? No, non ha la mente chiara; hauna mente pesante, buia, agitata, offuscata e ottusa. La consa-pevolezza invece uno stato mentale in cui vi vigilanza, per cui lamente chiara, non disturbata e questa chiamata chiarezzamentale; come acqua limpida, come un cielo sgombro da nuvole.

    Il secondo fattore della natura della consapevolezza stabilit,

    calma e pace. Esaminiamo lo stato opposto: quando uno in collera,la mente agitata, non calma e stabile. La mente disturbata comeacqua che bolle. Quando la mente sperimenta bramosia, eccitata edisturbata; non vi calma n stabilit; quando la mente non calma,in pace e salda, in uno stato confuso, offuscata, mentre invece lamente calma, pacifica e ferma come quando usciamo da una buonameditazione o da un buon sonno: non ha alcuna preoccupazione.

    come quando passeggiamo lungo la spiaggia o stiamo seduticomodamente a casa con un buon libro. Allora la mente calma eferma, anche se non a quei livelli a cui pu arrivare in meditazione.Quando siamo in questo stato di pace, calma e stabilit, anche sequalcuno ci rimprovera, rimaniamo calmi e tranquilli. Quando ciaccade, la consapevolezza in uno stato di pace, felicit eimperturbabilit. Quando chiarezza, stabilit, calma e pace sono state

    raggiunte, nella natura della consapevolezza sviluppare un terzofattore.Il terzo fattore quello della vigilanza. La mente diventa

    sensibile, non in senso negativo, ma in senso positivo. Essere sensibiliin modo negativo significa che se qualcuno ci dice qualcosa di

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    8Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    spiacevole ne veniamo disturbati. Essere sensibili in modo positivosignifica essere calmi, vigili e stabili, ma nello stesso tempo moltoattenti a ci che succede. Uno sa dettagliatamente, con chiarezza edesattezza ci che sta accadendo. Questa una qualit della consa-pevolezza, da tener sempre presente. Cercate di vedere com lostato della mente quando c questa qualit. Quando riconosciamoche presente in noi, significa che siamo consapevoli.

    C un altro tipo simile di consapevolezza che si trova nellameditazione di intuizione profonda: come una luce, una presenzamentale allinterno di noi, nei processi del corpo e della mente. Loscopo principale della meditazione di intuizione profonda diguardare allinterno di noi stessi per scoprire la nostra vera natura.Proprio perch ignoriamo la nostra vera natura sorgono impuritquali bramosia, ira, ignoranza e ogni genere di sofferenza.

    Vi sono alcune particolari qualit collegate alla consapevolezzanella meditazione di intuizione profonda. Primo, il non pensare.Non pensiamo, osserviamo soltanto. Non vuol dire per che nonpensiamo mai, durante un ritiro. Continuiamo a pensare, ma siamoconsapevoli che stiamo pensando. Nella pratica effettiva comunquesi mette da parte il pensare e la mente osserva con consapevolezzaconcentrata, senza pensare, appunto. Secondo: quando non ci sonopensieri, la mente rimane nel presente e in ci che accade nelpresente. Non andiamo nel passato o nel futuro. La mente mantenuta nel cosiddetto presente e sa cosa accade alloggetto dimeditazione. Quando ci riusciamo allora la consapevolezza concentrata esattamente su ci che sta avvenendo del nostro oggettodi meditazione.

    Per riassumere, le qualit della consapevolezza sono: La mente chiara senza bramosia, ira o illusione. La mente

    dovrebbe essere sgombra da ogni confusione o agitazione. La mente stabile, calma, imperturbata e pacifica. Dopo aver reso la mente chiara e calma, stabile e imper-

    turbata, rendiamo sensibile e acuta la consapevolezza.Quando la consapevolezza sensibile e acuta, la dirigiamoesattamente sulloggetto di meditazione. Quando possiamo

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    Istruzioni Preliminari9

    continuamente dirigere la consapevolezza verso loggettodi meditazione e contemporaneamente sapere ci che accadenel presente, allora inizia il processo di sviluppo dellintui-zione profonda.

    Che effetto avr essere consapevoli nella vita quotidiana? Saremofelici, calmi ed efficienti. Ma qui non sviluppiamo solo laconsapevolezza che si usa nel mondo esterno, ma anche qualcosa dipi, sebbene alla fine anche questa avr un benefico effetto sul nostrocomportamento esteriore.

    Ritiri di meditazione

    I maggiori benefici si ottengono durante la vera e propriameditazione, quando tutta la nostra energia indirizzata allacomprensione di ci che accade allinterno di noi, dei nostri processi

    fisici e mentali. In un ritiro la vita semplificata fino a svolgere unminimo di attivit che possono essere divise in tre gruppi:meditazione camminata, meditazione seduta e attivit quotidianedi routine. Che si faccia meditazione camminata o seduta o sisvolgano attivit di routine, lo scopo :

    tenere la mente nel momento presente, mantenere la consapevolezza chiara, calma e nel momento

    presente, vedere cosa capita alloggetto di meditazione.Nella meditazione camminata loggetto di consapevolezza il

    processo del camminare; in quella seduta, loggetto il processo dialzarsi e abbassarsidelladdome; e nelle attivit quotidiane loggetto sapere cosa stiamo facendo ad ogni momento.

    Processo del camminare

    Ci sono tre tipi di modo di camminare: camminata rapida, moderata, e lenta.

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    10Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    Camminata rapida

    La camminata rapida un modo di camminare pi veloce delconsueto. Pu arrivare ad essere quasi un passo di corsa. Quandocamminiamo rapidamente teniamo lattenzione solo sui passi. Permeglio mantenere la mente sui passi possiamo mentalmente ripeteredestro, sinistro, destro, sinistroo avanzare, avanzare Di solito sicammina su un percorso diritto e non troppo lungo. Alla fine delpercorso ci si gira.

    Nei ritiri lunghi si usa la camminata veloce come esercizio fisicodopo le prolungate ore di meditazione seduta. La si usa anche quandosi sente sonnolenza. Dopo aver camminato velocemente per 5 o 10minuti, si passa alla camminata moderata.

    Camminata moderata

    Durante i ritiri brevi generalmente si usa la camminata moderata.Prima di tutto dobbiamo essere consapevoli della posizione in piedi.La posizione in piedi un buon punto di partenza per portarelattenzione in basso fino ai piedi. Mentre state in piedi, fate unprofondo respiro e rilassatevi. Il rilassamento uno dei primi requisitiper far sorgere la consapevolezza. Quando siamo tesi, non possiamorilassarci ed essere quindi consapevoli. Quando vediamo che il corpo rilassato, sgombriamo la mente da ogni pensiero. Mantenete lamente calma, chiara e rilassata.

    Durante la meditazione camminata, gli occhi sono abbassati manon guardano in basso. Quando siamo rilassati le palpebre sono semi-chiuse. Solo quando vogliamo guardare qualcosa, alziamo losguardo, altrimenti stiamo con gli occhi abbassati e rilassati.

    Gli occhi sono abbassati ma non guardano per terra, non sonofissati su niente, perch la consapevolezza tenuta sulla pianta delpiede. Quando portiamo la consapevolezza dalla testa alla piantadei piedi, prendiamo atto che il corpo in piedi, eretto e fermo.Possiamo ripetere mentalmente in piedi, in piedi e contem-poraneamente essere consci dellintero corpo. Dobbiamo essere sicuridi avere la corretta consapevolezza di cui abbiamo parlato

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    Istruzioni Preliminari11

    precedentemente; che sia quindi chiara, stabile, calma, molto vigilee sensibile alle sensazioni del corpo in piedi. Poi portiamo laconsapevolezza alla pianta del piede. La consapevolezza come unaluce che illumina esattamente un certo punto. Manteniamo la mentecalma e sensibile, chiara e vigile e poi dirigiamo la consapevolezzain modo preciso. Sentiremo le sensazioni che ci sono nelle piante deipiedi che toccano terra, e possono essere pesantezza, durezza, caldo,freschezza o pura consapevolezza.

    Quando scopriamo che possiamo sentire molte sensazioni,diamo un po per scontata questa capacit; invece dobbiamocontinuare a fissare lattenzione sulle sensazioni, perch tutte questesensazioni sono esperienze basilari, prima che le altre forme dipensiero - lidea di chi siamo, cosa siamo, cosa accade intorno a noi,ecc. cominci a funzionare. Quando conosciamo queste sensazioni,cominciamo a pensarle e la mente costruisce i concetti basandosi sudi esse. Quindi possiamo dire che le sensazioni sono la forma pi

    basilare di esperienza ed esistenza, prima che inizino tutte le altrecomplicazioni e costruzioni mentali.

    Dopo essere divenuti consapevoli delle sensazioni, cominciamoa camminare passo destro, passo sinistro, passo destro, passosinistro ripetendo mentalmente destro, sinistro, destro, sinistro.Questa ripetizione mentale ci aiuta a mantenere la mente sulloggetto,senn la mente comincerebbe subito a pensare.

    Le mani generalmente si tengono unite davanti o dietro laschiena. Non bisogna sollevare troppo i piedi per non perderelequilibrio. E per la stessa ragione non ci deve essere troppo spaziotra i due piedi e i passi devono essere moderatamente lenti, e lunghila met di quelli normali. Quando camminate lentamente avetelimpressione che i piedi scivolino paralleli al pavimento; non cercatedi tenerli pi sollevati. Quando il corpo si spinge in avanti, il talloneautomaticamente si solleva e non dovete sforzarvi di alzarlo molto,solo un poco basta.

    Poi spingete avanti il piede e poggiatelo a terra. Questomovimento deve essere piano come in una camminata lenta.Accertatevi di essere consapevoli, chiari, stabili, tranquilli, vigili, ben

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    puntati su ci che avviene nel passo. Sembra un processo moltosemplice, ma la mente veramente indisciplinata, e probabilmentenon rimarr a lungo focalizzata sul passo e si distrarr cominciando apensare o a intorpidirsi. A questo punto vuol dire che non c piconsapevolezza.

    I pensieri durante la meditazione camminata

    Ci sono due tipi di pensiero:1. sappiamo che stiamo pensando e appena ne siamo consa-pevoli il pensiero sparisce. In questo caso non dobbiamofermarci.

    2. Sappiamo che stiamo pensando, ma non riusciamo a smetteredi pensare. In questo caso bisogna fermarsi e ripeterementalmente pensare, pensare. Se siamo consapevoli del

    pensiero questo se ne va, e quando sparito siamo nuova-mente consapevoli. Possiamo perci riportare la mente allapianta del piede e ricominciare.

    Talvolta, lungo un solo percorso, i pensieri sorgono varie volte edovete quindi fermarvi varie volte. Unaltra cosa che pu intervenire la noia. Mentre camminate vi capita di guardarvi intorno; quandove ne rendete conto ripetete mentalmenteguardare, guardare. Quandoscopriamo che non stiamo facendo ci che dovremmo, ci fermiamo eriportiamo la mente sulloggetto in piedi, in piedi; poi ricominciamotutto daccapo. Quando la mente non pi consapevole come se ci sifosse rovesciata la moto o, se stiamo facendo surf, come se la tavolada surf si fosse rovesciata in acqua e dobbiamo rimetterci di nuovo inequilibrio. una camminata surfe le onde sono i fenomeni intorno anoi. Appena ci accorgiamo che abbiamo perso consapevolezza,dobbiamo fermarci e riprendere lequilibrio per mezzo dellaconsapevolezza, per poi ricominciare di nuovo.

    Certe volte la mente tende ad essere molto disturbata. Anchequando ci fermiamo e ripetiamo mentalmentepensare, pensare, la menteva avanti a pensare. In questo caso dobbiamo ricorrere alla camminataveloce destro, sinistro, destro, sinistro, mantenendo un ritmo costante.

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    Osservazioni sulla meditazione camminata

    Una volta presa labitudine e quando non ci sono pi pensieri, lamente comincia a prendere un certo suo ritmo. Quando la mentesegue un suo ritmo e un suo passo, pi facile seguire il processodella camminata. come quando si balla, entrando nel ritmo delladanza.

    Scopriremo che la mente segue la camminata con un suo ritmo,facilmente, a suo agio, e se ci atteniamo ad esso, la consapevolezza e

    la concentrazione si rafforzeranno. Quindi possiamo dire che ci sonotre processi:

    1. far sorgere la consapevolezza: ci rilassiamo e sgombriamola mente; essere consapevoli di ci che accade ogni voltache pensiamo, cio se la mente fiacca o distratta; sepensiamo, se la mente pigra e distratta, significa che nonsiamo consapevoli, per cui dobbiamo riportare la consa-

    pevolezza e ristabilirci in essa;2. Una volta che la consapevolezza sorta, seguiamo loggettocon essa, cio i passi destro, sinistro, destro, sinistro. Piuttostoche mirare a un oggetto fisso, qui si tratta di seguire unoggetto in movimento, come una videocamera che segue imovimenti.

    3. Una volta che si riesce a seguire loggetto per un certo tempo,

    arriviamo alla terza fase della meditazione, allosservazione.Se non riusciamo a seguire bene loggetto, non possiamoavere una buona osservazione.

    Durante questa terza fase di meditazione, losservazione dellacamminata va fatta pi lentamente. Dobbiamo osservare lesensazioni come per esempio la forza che fa sollevare il piedeposteriore. Sperimenterete questa sensazione pi o meno bene e

    chiaramente a seconda di quanto penetrate nel processo. Quando ilpiede comincia a sollevarsi, com la sensazione? Per esempio, sesollevate la borsa, cosa sentite? Quando i muscoli si tendono, sentitela tensione del sollevare, ma se la borsa non molto pesante nonsentite la tensione, sentite solo il movimento di sollevamento. Non

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    siamo noi a scegliere cosa provare; noi dirigiamo solo la mentealloggetto e lasciamo che la mente lo sperimenti. Quando solleviamola gamba, mentalmente ripetiamo sollevare, sollevaree osserviamo lesensazioni che sorgono.

    Quando avanziamo, ripetiamo mentalmente avanzare, avanzaree notiamo la sensazione di spinta in avanti. Questa sensazioneassomiglia a quella che si ha quando si spinge il carrello al super-mercato. Com questa sensazione di spinta? Naturalmente, dopo ilpasto si sentir pi pesantezza, ma se la mente si sente leggera, ilmovimento pi veloce e si sentono solo sensazioni di spinta.

    Quando si appoggia il piede, mentalmente ripetiamo abbassare,abbassaree ne sentiamo le sensazioni. come posare la borsa. Cosaproviamo? C una certa sensazione di rilassamento forse.Rimettendo gi il piede e toccando il pavimento, sentiamonuovamente la sensazione della pianta del piede. Seguiamo cos ognigradino, tutta la sequenza o la serie di sensazioni che si presentanodal polpaccio alla pianta del piede. a questo punto che cominciamoa scoprire ci che succede prima che avvenga la concettualizzazione. una realt che si presenta a tutti.

    Meditazione seduta

    Dopo la meditazione camminata passiamo ora a quella seduta. Comenella meditazione camminata, anche in quella seduta, la prima cosada fare rilassarsi e lo facciamo prendendo un profondo respiro. Ilrilassamento un prerequisito essenziale per il sorgere dellaconsapevolezza. Dopo esserci rilassati e aver sgombrato la mente,dirigiamo lattenzione alladdome. Quando si inspira ed espira cun movimento addominale che accompagna il respiro. Chiamiamoalzarsiil movimenti in fuori o verso lalto e abbassarsiil movimentoin basso o in dentro. I principianti non sono molto consapevoli diqueste sensazioni, per cui vien loro consigliato di portare le manisulladdome. Per sentire meglio il movimento prendete alcuni respiriprofondi. Quando laddome si alza ripetete mentalmente alzarsi,alzarsie quando si abbassa abbassarsi, abbassarsi. Se la mente pensa,

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    VARIE POSIZIONI SEDUTE

    Entrambe le gambe poggiano perterra una davanti allaltra.

    Entrambi i piedi poggiano sullecosce.

    Un piede poggia sul polpaccio(parte inferiore dellagamba)mentre laltro ripiegato sotto.

    Una gamba poggiata davanti mentrelaltra piegata dietro.

    Entrambe le gambe sono piegateallindietro.

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    16Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    sonnolenta o debole non potete sentire lalzarsie labbassarsi.Quandonon ci sono sensazioni di alzarsi e abbassarsisignifica che non cabbastanza consapevolezza. lo stesso che nella meditazionecamminata; prima bisogna essere consapevoli e poi seguire loggettocon precisione. Una volta che riuscite a seguire alzarsi-abbassarsidelladdome con consapevolezza, la concentrazione si rafforza equando la concentrazione presente e potete seguire lalzarsi-abbassarsiattentamente dallinizio alla fine, potete anche osservarele sensazioni che lo accompagnano. come osservare le onde cherifluiscono. Vanno e vengono a seconda delle condizioni. Poi leosserviamo pi da vicino, come se la mente si avvicinasse sempre dipi alle onde lalzarsi-abbassarsi che vanno su e gi. Poi osserviamocome va su a gradini finch si arresta e come scende sempre a gradinidi momento in momento. State attenti, seguite e osservate tutti iprocessi.

    Naturalmente non sempre riusciamo a seguire loggetto cosfacilmente. Ci che capita che dopo un po, siccome la consa-pevolezza non stabile la base non stabile salta per aria, cio leonde o i pensieri ci inondano e ci perdiamo di nuovo nelledivagazioni. Quando riprendiamo i sensi, Oh, stavo pensando! La miamente si persa! dobbiamo notare pensare, pensare, consapevole,consapevole. Quando siamo consapevoli i pensieri se ne vanno. Se cilasciamo trascinare dai pensieri, non finiranno mai e passeremoprobabilmente tutta lora di meditazione pensando.. Quando ipensieri spariscono ristabiliamo la consapevolezza e torniamo alnostro oggetto al salire-scendere.

    Laltra possibilit, che invece di pensare cadiamo in acqua e vianneghiamo, cio ci addormentiamo e non sappiamo pi cosa staaccadendo. Il momento che riprendiamo i sensi sappiamoAh! ora hosonno, sonno stai sveglio, stai sveglio; apriamo gli occhi, ci svegliamoe ricominciamo daccapo. Allinizio capiter spessissimo di pensareo addormentarsi. Ogni volta, per, appena ce ne accorgiamo,dobbiamo riprendere la consapevolezza e farla tornare al salire-scendere. Con la pratica, saremo in grado di essere consapevoli, diseguire e osservare le onde pi da vicino e con maggiore precisione.

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    Distrazioni durante la meditazione seduta

    Durante la meditazione seduta accadono varie cose e ci possonoanche essere complicazioni. Mentre sediamo dobbiamo aspettarcimolte distrazioni e una di esse il dolore. Cerchiamo di ignorare idoloretti che si presentano qui e l, continuando a notare salire-scendere. Certe volte il dolore pu diventare molto intensospecialmente se non siamo abituati a stare a gambe incrociate sulpavimento per lungo tempo, o se ci punge una zanzara. Quando il

    dolore forte, lasciamo loggetto principale, il salire-scendere, epassiamo al dolore o al prurito come oggetto principale diconsapevolezza. Il principio sempre lo stesso: accertatevi che lamente sia chiara, vigile, stabile, consapevole e poi osservate il dolore.Ora la consapevolezza diretta verso il dolore e lo osserva.Guardiamo e sentiamo come il dolore si comporta: che tipo di dolore, come va e viene, e tutto ci senza farsi coinvolgere da esso. Se lo

    osserviamo abbastanza a lungo, potrebbe anche scomparire e alloratorniamo al salire-scendere. Se invece il dolore non se ne va e nonriusciamo pi a sopportarlo, cambiamo posizione con consa-pevolezza. Stendiamo le gambe attentamente prima di incrociarlenuovamente. La mente ora calma e la dirigiamo di nuovo verso ilsalire-scendere.

    Ricapitolando: accertatevi che la mente non stia pensando o

    sonnecchiando. Se la mente sta pensando o sonnecchiando,ripristinate la consapevolezza e riportate la mente sulloggetto dimeditazione. Se sentite il salire-scendererimanete con esso. Se inveceil dolore pi chiaro e intenso, osservate il dolore finch se ne va ofinch non ce la fate pi a sopportarlo. Poi ritornate alla consa-pevolezza del salire-scendere.La cosa importante mantenere unachiara attenzione e consapevolezza sulle impressioni e sulle

    sensazioni del momento. Certe volte non si riesce a discernere il salire-scendere. Il salire-scendereinfatti non c sempre e non sempre lostesso. Cambia, alcune volte velocemente altre volte lentamente; certevolte lungo, altre corto; talvolta a onde, talvolta teso. comeunonda che non mai la stessa. Certe volte alta, altre bassa; certe

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    18Elementi Essenziali della Pratica di Meditazione di Visione Profonda

    volte burrascosa, altre calma. Comunque sia la sensazione,cerchiamo di seguirla e conoscerla cos com: questo leserciziodella consapevolezza.

    Il metodo di contattoe postura

    Quando non si riesce a discernere il salire-scenderetorniamo a notareposturae contatto. Siamo consapevoli del sedere in contatto col cuscino

    o col pavimento e ne proviamo la sensazione tattile. Mentreosserviamo ripetiamo mentalmente contatto, contatto. Allinizio pudarsi che non si senta nulla, ma se ci concentriamo bene e teniamo lamente abbastanza a lungo sul punto di contatto, arriva una serie ounondata di sensazioni, una dopo laltra e queste diventano il nuovooggetto di meditazione. Allinizio pu darsi che non ci sia bisognodi ricorrere spesso a contattoepostura, perch il salire-scendere quasisempre presente. Se invece il salire scenderenon c, ricorriamo acontattoalternandolo conpostura, che significa osservare la tensionenella colonna vertebrale. Mentre si osserva si continua a ripeterementalmente contatto, contatto, postura, postura.Di solito non c

    bisogno di ricorrere a contattoeposturaa lungo. Solo quando il salire-scenderesparisce si passa a contattoper poi tornare dopo un po asalire-scendere. Quando salire-scenderesparisce pi a lungo, osserviamoun maggior numero di sensazioni nelle natiche e nelle gambe:contatto, contattoseguito da tensione alla spina dorsalepostura, postura.Poi torniamo al salire-scendere.

    Perch facciamo tutto ci? Per mantenere la continuit dellaconsapevolezza, della calma e della chiara presenza mentale, tanto

    benefiche per noi. Generalmente uno consapevole per poco tempo,gli manca continuit e la consapevolezza non profonda. Non perci in grado di provare dentro di s una pace duratura e unaprofonda comprensione. Se per ci alleniamo a mantenere lacontinuit di questo tipo di chiara presenza mentale, allora lacomprensione sar pi duratura e profonda. Se uno poi continuanella pratica la comprensione profonda diventa intuizione profonda,e questa purifica la mente e vi d una completa felicit.

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    Istruzioni Preliminari19

    Altre attivit quotidiane

    Avendo capito come si fa la meditazione seduta e camminata,possiamo applicare lo stesso metodo alle altre attivit quotidiane,che rappresentano la gran parte della nostra vita, come ad esempioandare in bagno. Dobbiamo essere consapevoli per seguire edosservare tutte le azioni che si compiono dal momento che entriamonella toilette fino alla fine di quello che dobbiamo fare. Laconsapevolezza va usata anche quando mangiamo e beviamo. Per

    esempio, bevendo, siamo consapevoli che guardiamo lacqua, la tazza,che muoviamo le mani, che portiamo la tazza alla bocca, come

    beviamo lacqua e come questa passa in gola, lesperienza dellafreschezza dellacqua, delle sensazioni e come queste sorgono espariscono.

    Oltre a queste attivit quotidiane cercate di afferrare lintenzioneo impulso che c tra due azioni, tra sedere e camminare, tra

    camminare e stare in piedi, ecc. Per esempio dopo essere stati sedutia lungo, diciamo una mezzora, ci viene voglia di alzarci, non ci va distare ancora seduti. La mente ci dice: Non ho pi voglia di stare seduta.Voglio alzarmi. come una spinta, unintenzione. Certe volte ciaggiungiamo anche un ragionamento e quando capita dobbiamoprenderne nota. Altri esempi sono: intenzione di alzarsi, di stare inpiedi, di camminare, di sedersi. Dobbiamo notare tutte queste

    intenzioni, perch fanno parte dei processi fisici e mentali e sevogliamo una consapevolezza ininterrotta, dobbiamo prenderne nota.Se siamo ben consapevoli di tutte queste attivit, la mente diventa

    molto calma, pacifica e felice. Man mano che progrediamo cirendiamo conto che tutto ci non altro che una serie di fenomeninaturali. Quando la pratica arriva a livelli pi profondi e laconsapevolezza continua, la mente concentrata in modo corretto e

    puro, penetra e si fonde con ogni oggetto che viene e va. Alloracomprendiamo la vera natura delloggetto, la realt della suaimpermanenza, insoddisfazione e impersonalit.

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    CAPITOLO III

    Aspetti pratici della pratica Satipatthana

    Linteresse verso la meditazione Vipassana sta crescendorapidamente, ma sono pochi quelli che hanno la possibilit diottenere le giuste istruzioni da un maestro di meditazione.

    Era prevedibile, considerando che linteresse per la meditazione (eperfino per il buddismo attivo) assai recente. Inoltre la preparazionedi un maestro di Vipassana richiede tempo, perch lesperienzapersonale della massima importanza.

    Tuttavia anche i libri possono essere daiuto, sebbene anche diquesti ce ne siano pochi. Oltretutto quei pochi disponibili possonoessere molto costosi, difficili da trovare o non tradotti. Per es. il

    Visuddhimagga (La via della purificazione) un commentoautorevole e un manuale usato dai maestri di meditazione, ma nonsi trova facilmente nelle librerie e pochi comunque se lo possonopermettere.

    I libri, inoltre, danno istruzioni generiche, ma ognuno ha leproprie caratteristiche e tendenze individuali. Ognuno poi reagiscein modo diverso allambiente e alle circostanze. per questo che un

    insegnante importante. Solo un maestro che segue da vicino ilmeditante, pu dargli le istruzioni adatte. Un insegnante, poi, puaiutare in molti altri modi, ispirando fiducia, incoraggiando ecorreggendo gli eventuali errori prima che questi prendano ilsopravvento.

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    Aspetti pratici della pratica Satipatthana21

    Un altro aspetto da considerare sono le variazionidelle istruzionidi meditazione, che possono presentarsi perch ci sono vari modi diaffrontare un problema. Qual per il migliore? Naturalmente soloun maestro presente pu essere nella migliore posizione per giudicaree decidere. Il maestro deve conoscere tutti i vari modi per risolvereun certo problema prima di selezionare il migliore. Dovr usare lasaggezza acquisita e anche un po di buon senso. In questo capitolotento di dare qualche suggerimento, discutere i problemi pi comuniincontrati dai meditanti, chiarire alcuni malintesi e porre la Vipassanain una giusta prospettiva, senza usare troppi termini tecnici

    Consapevolezza

    Uno pu aver letto molto sulla consapevolezza eppure chiedersitalvolta se consapevole o no. La consapevolezza uno stato men-

    tale, talvolta descritto come completa attenzione, vigilanzaopresenzamentale.In effetti la consapevolezza un tipo particolare di conoscenza

    e va differenziata dalla semplice conoscenza. Un matto, a modo suo,conosce le cose, ma non certo consapevole. Non ci pu essereconsapevolezza quando c bramosia, ira o illusione. Quando si consapevoli non ci sono bramosia, ira e illusione nel momento precisodella consapevolezza. Una persona consapevole ha il pieno controllodella propria mente ed in grado di affrontare nel modo giustoqualsiasi situazione in cui si trovi. In meditazione non si deve soloconoscere loggetto, ma lo si deve conoscere con consapevolezza. come la differenza che passa tra tollerare un dolore e guardarlo conconsapevolezza. Durante un ritiro, necessario richiamare spessolattenzione del meditante su questo punto.

    Un altro errore quello di sforzarsi troppo di essere consapevoli.Pu diventare unossessione il continuo controllare se, meditando,si consapevoli o no. Quando vi questo genere di confusione etensione, significa che c qualcosa che non va. La risposta :rilassamento, o meglio, consapevolezza rilassata. Certe volte pu

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    essere daiuto, per rilassare la tensione, assumere quellatteggiamentotipico di chi non vuole essere disturbato. In altre parole, lasciate chela consapevolezza si sviluppi gradualmente e naturalmente.

    Un altro errore quello di far prevalere la concentrazione sullaconsapevolezza. Se uno riesce ad essere consapevole per un certoperiodo di tempo continuamente, diventa concentrato nellaconsapevolezza. Al contrario, se si concentrati senza consa-pevolezza, si parla di concentrazione sbagliata, che pu portare amanifestazioni anormali. La cosa importante da tener presente chesi deve conoscere bene il metodo giusto prima di spingersi a fondonella meditazione. Sforzarsi correttamente senza una correttacomprensione del metodo rivela la mancanza di consapevolezza diun temperamento compulsivo.

    Si consiglia al principiante di fare pi meditazione camminatache seduta e comunque quella seduta non deve essere troppoprolungata. La ragione che pi facile essere consapevoli mentresi cammina, perch gli oggetti sono pi grossolani e pi facili daosservare. Invece durante le sessioni sedute pi facile avere latendenza a perdersi nei pensieri o a cercare ossessivamente diconcentrarsi. Il meditante deve tenere sempre presente che laconsapevolezza ha la priorit assoluta su tutto il resto.

    In meditazione uno deve cercare di non pensare. Per speri-mentare la verit direttamente non si deve speculare o farsi delleidee su di essa. La si pu realizzare solo con la pura e sempliceattenzione. Se sorgono dei pensieri vanno affrontati nel modo giusto(vedi pi avanti quando tratto Cittanupassana).

    Quando si consapevoli senza pensare, vuol dire anche che nonsi pensa al passato e al futuro. La consapevolezza si applica solo aifenomeni che avvengono nel presente e che vengono visti nelle lorospecifiche caratteristiche, quali durezza, colore, ecc. Per semplificare,

    basta essere consapevole, con pura e semplice attenzione, al fenomeno cheavviene nel presente e che appare alla mente nella sua caratteristica specifica.

    In unora di meditazione ci saranno molte caratteristiche danotare (caldo, freddo, durezza, morbidezza, vibrazioni, ecc.). Manmano che la consapevolezza progredisce si arriver a vedere in che

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    Aspetti pratici della pratica Satipatthana23

    rapporto stanno tra di loro. E questo porter allesperienza diretta

    delle tre generali caratteristiche dellesistenza: Dukkha, Anicca, Anatta(sofferenza, impermanenza e non s). Il risultato finale lelimi-nazione di ogni impurit e quindi della sofferenza.

    Consapevolezza del corpo

    (Kayanupassana Satipatthana)

    Generalmente si pratica la consapevolezza del corpo prima delle altretre basi di Satipatthana (sensazioni, coscienza e oggetti mentali). Equesto perch gli oggetti della consapevolezza del corpo sonorelativamente pi evidenti. pi facile costruire la consapevolezzasu oggetti grossolani che sottili. Alcuni degli oggetti che sicontemplano (parti del corpo, respiro e cadaveri) riguardano pispecificamente la meditazione di tranquillit. Da questa base poi uno

    prosegue verso la meditazione vipassana. NellAbhidhamma questogruppo di oggetti fisici classificato come rupakhanda(aggregato dellamateria). Al principiante viene anche insegnato ad essere consapevoledelle quattro posture del corpo: seduta, in cammino, in piedi esdraiata.

    Postura seduta

    In pratica uno ripete mentalmente seduta econtatto, ma che cosa notaveramente? Alcuni visualizzano il corpo seduto, ma non il metodocorretto, in quanto le immagini visive non sono reali. Il modo giusto osservare soltanto e sperimentare il fenomeno. E che cosa si osserva?Si guarda direttamente lelemento aria (vento) che si manifesta cometensione, saldezza, sostegno, spinta o vibrazione. Mentre uno osserva

    con nuda attenzione, apparir chiaro che non c un ioo un esserenel corpo, ma solo processi fisici o energie, che agiscono. Con unaconsapevolezza pi profonda si arriva a vedere che questi processicambiano in vari modi. Mentre si osserva la postura seduta (tensione,rigidit, ecc.) ci si accorge di altre sensazioni come caldo e freddo e

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    fenomeni mentali come dolore o fenomeni esterni come un suono.In altre parole, il notare mentalmentepostura solo unetichetta checi aiuta a dirigere la mente ad osservare le varie realt riguardanti lapostura, come se dirigessimo la consapevolezza verso una finestraaperta. Ci aiuta a mantenere la mente sulloggetto di meditazione equindi a sviluppare la concentrazione che vede, grazie allaconsapevolezza e alla nuda attenzione, ci che avviene realmente lin quel momento. Non possiamo scegliere cosa vedere; possiamo solodirigere la consapevolezza allafinestrae osservare ci che avviene.

    Contatto

    Allinizio si osserva larea in cui le natiche e le gambe toccano ilcuscino. Si possono notare vari punti di contatto e se uno li notasistematicamente la concentrazione aumenta. Il tempo che ci vuole

    ad osservare i vari punti dipende dal nostro stato mentale e dallachiarezza delloggetto. Pi loggetto chiaro pi a lungo lo si puosservare. Invece, se loggetto vago e la mente sonnolenta, si devepassare rapidamente da un oggetto allaltro. Contatto lo si usa inalternanza apostura. Anche in questo caso, come per gli altri oggetti,ci che in effetti si osserva sono le caratteristiche degli elementi chesorgono e scompaiono quando notiamo contatto.

    Salire-scendere

    Nella meditazione seduta al principiante si insegna a guardare il salire-scendere delladdome. Anche il salire-scendere pu essere consideratocome una finestra da cui si vedono un sempre maggior numero dicose. Quando si osserva il salire-scendere in effetti si sta osservando

    lelemento aria espresso dal movimento o moto. Ma si guardano anchemolte altre cose. Si insegna al meditante a cominciare con il salire-scendere delladdome, perch questo aiuta a stabilire la concentrazione.Non bisogna per essere ossessionati dal salire-scendere fino al puntoda cercare di trattenerlo o controllarlo, respirando in modo non

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    VARI PUNTI DI CONTATTO E OGGETTI

    1.Lalzarsi delladdome; 2.Labbassarsi delladdome; 3.La posizione seduta;

    4.-12 La posizione seduta con lindicazione dei vari punti di contatto

    La posizione seduta con alcuni dei molti oggetti che possono essere

    osservati con presenza mentale

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    naturale. Inoltre, il salire-scendere non costante e pu anche sparirementre lo si osserva, nel qual caso uno deve passare ad unaltrafinestra.Spesso viene posta la domanda:Perch non osservare il respiro sulla puntadel naso o al labbro superiore invece che alladdome?Guardare il respiroalla narice un ben noto metodo di concentrazione. Un maestro dimeditazione ha notato che nama-rupa(mente e materia) si discernonomeglio quando uno osserva il salire-scendere delladdome. Il respiroche si nota alladdome molto pi evidente che sulla punta del naso.E l si vedono anche meglio la manifestazione delle tre caratteristicheuniversali di sofferenza, cambiamento e impersonalit. In questo modosi sviluppa la Retta Concentrazione (in Vipassana momentanea)focalizzata sulle varie realt in cui la consapevolezza che laccompagna predominante. Siccome pratichiamo Vipassana che vuol dire fonda-mentalmente losservazione della realt, non si usano visualizzazioni,non si conta o si controlla il respiro.

    Camminata

    Ai principianti si consiglia di fare pi meditazione camminata cheseduta. Ogni seduta di meditazione andrebbe preceduta dallameditazione camminata, e anzi con la sola camminata si pu perfinoraggiungere lo stato di Arahant. Anche i meditanti hanno confermatoche dopo una buona sessione di meditazione camminata, quellaseduta migliore. Non si dovrebbe sottovalutare o prendere allaleggera limportanza della camminata. Sedersi soltanto senzacamminare come uno zoppo che cammina su una gamba sola. InVipassana, la camminata svolge vari ruoli. Primo, siccome non sipu stare sempre seduti, la meditazione camminata copre quegliampi spazi e periodi di non consapevolezza. molto importanteavere una continuit di consapevolezza, altrimenti non pu sorgerela concentrazione necessaria per sviluppare lintuizione profonda.

    Gi di per s la camminata Vipassana bhavana (coltivazionedellintuizione profonda). Si osserva dettagliatamente ogni passo,tenendo presente che la mente che dirige i passi; non c uno che

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    cammina. Questa conoscenza verr da s man mano che il meditantenota coscienziosamente il continuo scomparire dei fenomeni fisici ementali. La camminata ha caratteristiche diverse dalla meditazioneseduta. Ha oggetti pi evidenti e differenziati e perci si pu costruirepi facilmente la consapevolezza. Inoltre agisce da potente fattoreequilibrante, portando la mente verso Vipassana invece che versoSamatha (meditazione di tranquillit). Infine, siccome nellacamminata notiamo anchegirarsi, vedere, sentire, intenzioniestendiamo,cos facendo, la pratica anche alle attivit quotidiane.

    Nella meditazione camminata si notano varie fasi, aumentandoneil numero gradualmente per sviluppare una maggiore consapevolezzae concentrazione. Si adotta un ritmo agevole, ma bisogna stare attentia non mettere il carro davanti ai buoi. La consapevolezza piimportante delle fasi che si notano. Una volta che questa stabilita, sirallenta e si notano un maggior numero di fasi o, piuttosto, un maggiornumero di fenomeni. Il principiante che vuol fare una camminatamolto lenta, finisce con lessere estremamente teso, perch cerca diosservare qualcosa che pu a malapena percepire.

    Un meditante (sia principiante che veterano) deve cominciare lasessione con una camminata veloce, che aiuta la mente ad abituarsialloggetto. Inoltre un esercizio fisico, che fa superare leventualepigrizia. Per anche qui ci sono quelli che esagerano e camminanopi velocemente e pi a lungo del necessario. Finiscono con lesserecompletamente esausti e distratti. Il giusto ritmo abbastanza veloce da

    far sorgere la consapevolezza. Quando la pratica avanzata si vede ilprocesso del camminare come un flusso di mente e materia chesparisce in rapida successione. Allora il passo sar naturalmente moltolento.

    La camminata al contrario, pu essere eccessivamente rilassata otesa, a seconda che lenergia sia debole o eccessiva. qui che intervienelequilibrio delle facolt.

    Durante la camminata si osservano anche altri fenomeni comeper esempio: suoni, dolori, intenzioni, vedere, udire. Se questisono forti e predominanti ci si ferma per notarli meglio (vedidiagramma a pag. 76).

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    FASI DEI PASSI NELLA MEDITAZIONE CAMMINATA

    Una fase

    Due fasi

    Tre fasi

    Quattro fasi

    Cinque fasi

    Sei fasi

    Destra/ sinistra

    Appoggiare

    Alzare

    AvanzareAlzare

    Appoggiare

    Alzare(tallone)

    Sollevare(tutto il piede)

    Spingere avanti

    Appoggiare

    AbbassareAlzareSollevare

    Spingere avanti

    Appoggiare

    Appoggiare(la punta del piede) Pressare

    (il peso sul piede)Alzare Sollevare

    Spingereavanti

    Abbassare

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    Posizione in piedi

    Si nota mentalmente in piedi, in piediquando si inizia la camminata ealla fine del percorso. Si pu alternare in piedi(postura eretta) concontattoalla pianta dei piedi che toccano terra. Ci sono alcuni maestriche sconsigliano di stare in piedi per lunghi periodi, perch questapostura richiede molta energia o perch lo stato di samadhi(concentrazione) che interviene, pu far perdere lequilibrio col rischiodi cadere, quando uno immerso in una specie di dormiveglia e le

    gambe diventano molli. Pu anche avvenire che il corpo cominci aoscillare e si ha paura di cadere. Stare in piedi, comunque, adatto achi soffre di sonnolenza, e io personalmente non ho mai incontratonessuno che sia caduto. Tenete i piedi leggermente scostati per unamaggiore stabilit e, stando cos possiamo passare la consapevolezzadalla testa ai piedi o fare attenzione alle sensazioni prevalenti. Certevolte torna il salire-scendere e allora lo si nota.

    Postura sdraiata

    Generalmente non si usa questa postura perch si finisce conladdormentarsi. Ma se si ha molta consapevolezza si pu rimanerelo stesso svegli e vigili anche sdraiati, senza addormentarsi. Quandoci si mette a letto per dormire si fa la meditazione sdraiata con una

    consapevolezza piuttosto vaga e leggera. In questo caso si consiglialapostura del leonecon il corpo girato sul lato destro. La si preferiscealla posizione supina o sul lato sinistro, anche se nessuno proibisce diusarle.

    Ci si sdraia con consapevolezza e si nota sdraiarsi, contattoe quandoil salire-scendere chiaro si nota salire-scendere. Quando c piacere, sinotapiacere, e lo stesso conpensare, suono, dolore, ecc. Se uno molto

    attento pu veramente riuscire a vedere la mente che cade nel sonnoe poi si risveglia. La posizione rilassata suscita piacere e quindi sonno.Di solito lenergia a un livello molto basso.

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    Attivit quotidiane

    Il Satipatthana Sutta ne nomina alcune importanti, come mangiare,masticare, andare in bagno, vestirsi, parlare o stare in silenzio,guardare avanti a s o intorno.

    La mente va esercitata ad essere consapevole, sempre e in ognioccasione; solo allora sar potente, penetrante e utile. Sempreindicacontinuit; in ogni occasioneindica flessibilit. Non esiste un momentoin cui non si possa sviluppare la consapevolezza; e lintuizione

    penetrante pu avvenire ad ogni momento.Se non si applica la consapevolezza alle attivit quotidiane, se

    ne limita molto lefficacia e non si ottiene un giusto equilibrio e unalibera integrazione tra lattivit spirituale e materiale. Nella nostravita quotidiana ci sono molte cose da scoprire e se non le vediamo perch spesso siamo poco sensibili e ciechi verso le cose che ciaccadono e che hanno un continuo impatto su di noi. Non c da

    meravigliarsi perci che dopo una giornata di lavoro, la gente trovidifficile concentrarsi e meditare, perch spesso si tralascia questaparte della pratica tanto importante.

    I dettagli delle attivit quotidiane sono troppo numerosi e percinon li enumero qui, rimandando ad un altro studio in preparazionesullargomento.

    Per quanto riguarda la consapevolezza del corpo, il Sutta dice

    che una cosa da imparare e ci assicura che, una volta perfezionata,porter alla massima libert.

    Consapevolezza delle sensazioni

    (Vedananupassana Satipatthana)

    La consapevolezza delle sensazioni, quando ben praticata, ci porta a

    superare lallucinazione riguardo alla felicit (cio prendere perfelicit ci che non lo ). Per superare questa allucinazione dobbiamovedere la verit della sofferenza. Una manifestazione molto chiaradi sofferenza il dolore. Il dolore il fenomeno pi chiaro (anche senon certo piacevole) che appare al principiante. Offre un oggetto di

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    consapevolezza molto interessante. Il pericolo sta nel reagire conrabbia o irritazione al dolore, nel qual caso vuol dire che si persa laconsapevolezza. Se sorge rabbia, il meditante la nota finch sparisceprima di tornare a notare il dolore. Per avere successo bisogna essereil pi possibile rilassati e fermi mentre lo si osserva. Se ci si riesce, sivedr che il dolore assume varie forme: dolore opprimente, doloreacuto, caldo, ecc. Senza consapevolezza non si in grado di affrontareil dolore. La concentrazione intensifica il dolore e non serve a nientesopportarlo con rabbia. C il rischio di diventare isterici. Se nonriuscite ad osservare il dolore, ignoratelo. Se non potete ignorarlo,cambiate posizione; alzatevi con consapevolezza e fate meditazionecamminata, perch questa vi aiuter ad aumentare la consapevolezza.

    Se siete in grado di osservare il dolore che cambia e prende varieforme, la percezione del cambiamento e dellimpermanenza (anicca)diventer pi penetrante e il dolore pi tollerabile. Una buonaraccomandazione non osservate il dolore per farlo scomparire, ma persviluppare la consapevolezza e vederne la vera natura. In questo modosaremo pi distaccati, sia dal corpo che dalle sensazioni. Alcunisospendono losservazione per paura di rimanere paralizzati o dimettere in pericolo la salute. Eppure moltissimi meditanti sonorimasti seduti a lungo e nessuno rimasto zoppo o paralizzato. una paura completamente infondata. Anche quando guardiamo lesensazioni piacevoli, lo facciamo per vederne la vera natura, che, ci stato detto, sofferenza e insoddisfazione. Le sensazioni piacevolidi solito nascono quando il dolore cessa o quando incontriamo unoggetto piacevole. Dobbiamo essere molto consapevoli del sorgeredelle sensazioni piacevoli, perch altrimenti ne godiamo finendo perattaccarci ad esse. Come lavversione inerente alloggetto doloroso,cos lattaccamento inerente alloggetto piacevole. C gente che hapaura del piacere nel timore di sviluppare attaccamento. Tuttavia,la sensazione piacevole di per s non dannosa, fino a che cilimitiamo a notarla e non ci attacchiamo ad essa. Anzi con laconsapevolezza, aumenta la concentrazione. Ci da cui dobbiamoguardarci il compiacimento che ci porta alla concentrazionesbagliata, o se non altro, ci fa addormentare. Non facile osservare

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    le sensazioni piacevoli che cambiano, perch generalmente cambianoin meno piacevoli o neutre. Anche il piacere passa e perci insoddisfacente.

    Generalmente le sensazioni neutre possono essere percepite solodai meditanti pi esperti o anzi, secondo quanto dice un maestro,solo al quinto stadio di intuizione profonda, alla conoscenza intuitivadella dissoluzione di tutte le cose. A questo livello, cominciamo adabbandonare i concetti e diventa chiaro il vero significato di dukkha(sofferenza). Talvolta nel Buddhismo leggiamo sofferenza delle

    formazioni (sankhara dukkha) cio linsoddisfazione che nasce dalcontinuo cambiamento. Le parole non possono descrivere la naturadi questa sofferenza, proprio perch le parole non sono che concetti.Ognuno personalmente deve sperimentare e capire da solo la naturadi sankhara dukkha. Quando possiamo fare la reale esperienza delcambiamento continuo e incessante di tutte le cose, capiremo evaluteremo la pace che si ottiene con questo cessare.

    Consapevolezza della coscienza

    (Cittanupassana Satipatthana)

    Come per le altre basi di consapevolezza, anche per la consapevo-lezza della base della coscienza c una vasta gamma di oggetti, chevanno da quelli pi grossolani ai pi sottili. Naturalmente alliniziosi sviluppa la consapevolezza degli oggetti pi grossolani. Anzi,generalmente, prima di cominciare con questi, si notano gli oggetticorporei.

    Sviluppando la consapevolezza della coscienza, il primo oggettocon cui dobbiamo fare conoscenza il pensiero. Il pensiero simanifesta in vari aspetti, come pianificare, immaginare, riflettere,ecc. Quando notiamopensarenotiamo solo la presenza del pensieroe non entriamo nel contenuto di essi, cosa che porterebbe a unainterminabile proliferazione mentale. Il pensare in genere collegatoa concetti e a cose del passato o del futuro. Dobbiamo notare soloche cpensare,pianificare, riflettere, ecc. E non rimanere invischiatinei concetti o nel passato e futuro. Se il pensare continua vuol dire

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    che non c abbastanza consapevolezza. Se invece c pienaconsapevolezza e pura attenzione i pensieri spariranno appena li sinota.

    In Vipassana osserviamo sempre i cambiamenti, le cose chenascono e svaniscono. Una persona normale tende per ad attaccarsianche agli oggetti di meditazione. Talvolta si sentono attratti dallaconcentrazione, dal tipo di concentrazione samatha o di tranquillitin cui la concentrazione fissa su di un solo oggetto. Per questo moltivogliono imparare samatha per prima cosa. Ma se vogliamolintuizione profonda dobbiamo tornare a Vipassana e sviluppare laconsapevolezza della natura mutevole dei fenomeni. In Vipassana sufficiente la concentrazione momentanea, che un tipo diconcentrazione non fissata su un solo oggetto, ma che si muove daun oggetto allaltro. Pu essere per continua e ininterrotta: per questoporta allo sviluppo dellintuizione.

    Quando notiamo pensaredobbiamo farlo con calma, come congli altri oggetti, quali il dolore. Lo guardiamo per conoscerne la veranatura, non per eliminarlo. Se manteniamo questo atteggiamento, ilpensare scomparir da s, ma se siamo troppo desiderosi di farloscomparire, probabile che rimanga per un bel po. Se lo notiamocon consapevolezza e distacco ne vedremo meglio le tre caratteristichedi sofferenza, impermanenza e non s. Comunque se il pensarecontinua a sussistere, dobbiamo ignorarlo e passare ad un altrooggetto di meditazione. Secondo un noto insegnante, nellosservaregli stati mentali, il truccosta nel farlo con molta energia e continuit.La mente si muove molto velocemente e noi dobbiamo muovercialtrettanto rapidamente per starle dietro. Anche la corrente delleimpurit molto forte e la consapevolezza deve essere ancora piforte per superarla. Il pensare, lagitazione e il resto di solito nasconoa causa delle impurit di bramosia, ira e illusione. Anche se sembrache i pensieri si siano fermati probabile che le impurit sussistano.Dobbiamo essere consapevoli delle impurit (pensare al cibo peresempio) fino a che spariscono. Quando siamo veramente consapevolidi esse, non solo ne notiamo la presenza, ma ne comprendiamo anchela vera natura di impermanenza, insoddisfazione e non s.

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    Quindi, per essere pienamente consapevoli, dobbiamo saperese siamo sonnolenti o svegli. Se le impurit non scompaiono, comepotremmo notare la coscienza senza desiderio, senza ira, senzaignoranza?

    La mente difficile da percepire, estremamente sottile, va dove vuole.Che il saggio la sorvegli, poich una mente controllata porta alla felicit. difficile osservare la mente. Spesso chi tenta di farlo finisce in unaspecie di vacuo torpore o con una mente che vaga qua e l. Piimpegno ci mettono, peggio fino al punto che finiscono sulle nuvole.Cercare di rendere la mente vuota, ancora peggio. La sola cosa dafare essere solo completamente consapevoli. Se siete consapevolivi accorgete se la mente consapevole o se consapevole di altrioggetti; un qualcosa che vi si presenta pi chiaro apparso nellacoscienza e richiede attenzione. In questo caso, siete sempre sullastrada giusta, perch siete consapevoli di un oggetto di meditazione.

    Quando osserviamo la mente, dobbiamo sempre farlo conconsapevolezza, altrimenti perdiamo lattenzione senza renderceneconto. Con la pratica arriveremo ad essere consapevoli degli statipositivi della mente e a vederli cambiare e diventare ancora pi sottili.Nella parabola della zattera si dice che bisogna abbandonare anchegli stati mentali positivi, e tanto pi quelli negativi. Ci sono deglistati mentali cos sottili e beati che uno sembra inconscio. Alcunipensano di aver raggiunto lilluminazione o la vera cessazione della

    sofferenza. Quando la mente buona ci sono stati mentali moltosottili, dovuti a gioia, tranquillit, concentrazione ed equanimit.Nel Satipatthana Sutta detto: uno consapevole della coscienza che tranquilla, libera, in uno stato sublime, immensa, ecc.

    Consapevolezza degli oggetti mentali

    (Dhammanupassana Satipatthana)

    Questa quarta base di consapevolezza chiamata DhammanupassanaSatipatthana copre un vasto campo di oggetti mentali. La parolaDhamma stata tradotta con oggetti mentali, e praticamente includotutto, compreso il Nibbana. Anche gli oggetti delle altre basi di

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    consapevolezza possono essere inclusi in questa base e in tal caso lichiamiamo fattori mentali (cetasika).

    Questa contemplazione di consapevolezza aiuta a sradicare leallucinazioni riguardanti lopinione di un s, mettendoci in gradodi vedere che i dhamma sono tutti condizionati, sorgono e spariscono.

    La contemplazione di questa consapevolezza divisa in cinquecategorie: Ostacoli, Basi, Aggregati, Fattori di illuminazioni e Verit.

    Ostacoli o impedimenti

    I cinque impedimenti sono:1. desiderio sensuale,2. ira,3. pigrizia e torpore,4. agitazione e rimorso,

    5. dubbio.In questa contemplazione, quando si parla di desiderio sensualeci si riferisce in particolare alla mente che si attacca ad un oggettodei sensi o al desiderio di esso. Ira si riferisce allo stato di coscienzairato, violento, feroce, in relazione alloggetto. Pigrizia e torpore siriferiscono alla coscienza pigra che evita loggetto. Agitazione erimorso riguardano la coscienza che agitata e in fermento. Dubbiosi riferisce allo stato di coscienza scettico o perplesso circa le QuattroNobili Verit o la Triplice Gemma.

    In questa contemplazione, non solo si nota e si conosce il sorgeree cessare dei fattori mentali negativi , ma anche le condizioni chehanno portato al loro apparire e dissolversi. qui che ci rendiamoconto se la nostra attenzione verso un oggetto saggia e come equando dobbiamo usare la saggia attenzione.

    Questa contemplazione della coscienza pi difficile e sottiledelle altre tre. Per esempio non facile separare la coscienzaaccompagnata dal desiderio sensuale dal desiderio stesso. In generaleil principiante non comincia con questa contemplazione e non vi sisofferma troppo. Solo quando pratico delle altre contemplazionipu notare gli oggetti mentali e gli stati di coscienza pi sottili.

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    Secondo i commentatori, questa una contemplazione adatta ai tipimolto intellettuali.

    Basi

    Uno osserva le sei basi dei sensi (vedere, udire, odorare, ecc.) e i lorooggetti (visivi, uditivi, ecc.). Ne osserva il sorgere e svanire e lecondizioni del loro apparire e dissolversi.

    Quando notiamo vedereusiamo letichetta vederesolo per aiutarciad osservarne il processo. Ci che veramente vediamo il coloredelloggetto, i contorni, le forme e le altre idee che seguono, sonosolo concetti formulati dalla mente. Col semplice notare vedere, leforme e le idee connesse alloggetto si offuscano e possiamo osservaresolo un gioco di colori e luci. In questo processo diveniamoconsapevoli anche della coscienza, cio si consapevoli che solo la

    coscienza che vede i colori, non unentit o un s. Lo stesso si pudire per i suoni e ludito, per gli odori e lodorato, per il cibo e ilgusto, per gli oggetti conoscibili e il conoscere.

    Perch di solito notiamo udireinvece di suono? Perch il suono,di solito, intermittente e diffuso e quindi difficile da seguire. Cercaredi afferrarlo causa distrazione e non aiuta ad approfondire laconcentrazione. Notando udire, cio rimanendo puramenteconsapevoli solo delludire il suono nellorecchio, invece cheesternamente, portiamo la mente allinterno e ci laiuta a essere picalma. Ma in alcuni casi si pu notare suono, per esempio quando ilsuono forte, persistente e inevitabile. In questo caso non abbiamoaltra scelta che notare il suono e osservare come cambia.

    Notando le basi sensoriali e i loro oggetti, ci manteniamo allapura e semplice attenzione, evitando ogni concetto. Il Buddha lodice chiaramente nelle sue istruzioni a Bahiya: cos, Bahiya, deviesercitarti: in ci che si vede ci deve essere solo il vedere; in ci che si odesolo ludire; in ci che si sente (come odore, gusto e contatto)ci deveessere solo ci che sentito; in ci che si pensa solo ci che pensato.

    La consapevolezza di queste basi interne ed esterne distruggelidea di un s. Vediamo che non c unentit, un s o qualcuno

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    dietro ad esse, ma solo processi. Questa contemplazione particolarmente importante per lo sviluppo dellintuizione profondadi anatta(non s) nella vita quotidiana.

    Generalmente le impurit e gli ostacoli sorgono dalle porte deisensi, quando la consapevolezza nel notare vedere, udire, ecc.Vienmeno, come spesso capita nella vita quotidiana. Ecco perchdobbiamo notare anche le impurit che nascono dai sensi.

    Aggregati

    Ci sono cinque gruppi di aggregati:1. Rupa khandha (materialit). Si riferisce ai fenomeni

    condizionati non consci, come gli elementi di rigidit,coesione, caldo, movimento, ecc. Costituiscono laspettofisico o materiale del mondo, in cui sono compresi anche gliesseri umani.

    2. Vedana khandha (sensazioni): sensazioni o impressionipiacevoli, dolorose o neutre. Costituiscono laspetto emotivo.

    3. Sanna khandha(percezioni) che riconoscono e registranogli stimoli sensoriali. In essi inclusa la memoria.

    4. Sankhara khandha(formazioni mentali o volizioni). Inclu-dono diversi stati mentali e il pensiero.

    5. Viana khandha(coscienza) il conoscere o coscienza.

    Come si pronuncia la parola carro quando tutte le parti sono montateinsieme, cos quando ci sono gli aggregati (khanda) convenzionedire essere.

    BUDDHA

    I cinque aggregati sono: quelli del passato, presente e futuro,

    quelli interni, esterni, grossolani, sottili, superiori, inferiori, vicini elontani. Quando, contemplando questi aggregati, si vede un uomooun io, ne sottintesa lesistenza solo in senso convenzionale. Quandosi abbandona lallucinazione della visuale errata, si eliminano tuttele impurit, insieme alla massa di sofferenze.

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    Contemplazione dei sette fattori di saggezza

    Questi sette fattori consapevolezza, indagine penetrativa dellaverit, energia, estasi, pace, concentrazione ed equanimit sonostati mentali positivi che conducono al Nibbana. Non sono oggettidi meditazione per i principianti, poich sono chiari solo a coloroche hanno raggiunto il quarto stadio di conoscenza intuitiva. Quandoquesti fattori cominciano a svilupparsi, c il rischio di attaccamento,perch producono pace ed entusiasmo. La consapevolezza della loro

    presenza o assenza ci protegge da tale attaccamento, che non soloritarda, ma distrugge la pratica. Per esempio lestasi, la calma, laconcentrazione e lequanimit ci possono soddisfare e compiacerefino al punto da trascurare la pratica di satipatthana, mentre la nonconsapevolezza del fattore di indagine penetrativa o saggezza purenderci presuntuosi. Oltre che a stabilizzare la pratica, laconsapevolezza di questi fattori aiuta ad equilibrare le facolt di

    controllo, specialmente lenergia con la concentrazione. Nei Sutta siconsiglia, in caso di pigrizia o letargia di sviluppare energia, estasi eindagine penetrativa. Invece quando uno agitato, dovrebbesviluppare la calma, la concentrazione e lequanimit. La consa-pevolezza, invece, sempre necessaria.

    Essere consapevoli del sorgere e svanire di questi fattori di pers una pratica completa per lo sviluppo dellintuizione profonda.

    Con un esercizio continuo, i fattori di illuminazione possonomaturare fino alla perfezione, mettendoci cos in grado diraggiungere intuizioni profonde.

    Verit (sacca)

    Qui ci si riferisce alle Quattro Nobili Verit, che sono: la Verit della

    sofferenza, della sua causa, della sua cessazione e della Via che portaalla cessazione. La sofferenza va capita (nella sua natura); la causa(bramosia) va abbandonata e la cessazione va realizzata sviluppandola Via.

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    Aspetti pratici della pratica Satipatthana39

    Sofferenza la traduzione della parola pali dukkha. Alcunipreferiscono rendere dukkha con insoddisfazione o imperfezione.Secondo lAnattalakkhana Sutta, ci che impermanente sofferenzae ci che sofferenza non s. Quindi se uno consapevoledellimpermanenza lo automaticamente anche della sofferenza.Cos impermanente? Sono impermanenti la mente e la materia, chein s racchiudono tutti i fenomeni fisici e mentali, escluso il Nibbana.Per questo dobbiamo notare tutti i processi fisici mentali, e comesorgono e svaniscono.

    Quando sorgono bramosia o impurit che sono la causa dellasofferenza le notiamo con consapevolezza e cos facendo, levedremo scomparire.

    Man mano che vediamo le tre caratteristiche di impermanenza,sofferenza e non s, si sviluppano contemporaneamente i fattoridellOttuplice Nobile Sentiero fino a che sperimenteremo personal-mente la cessazione della sofferenza. I fattori del Nobile Sentierosono:

    1. Retta Opinione: la comprensione dellorigine e dissoluzionedei fenomeni, mentre li si nota;

    2. Retto Pensiero: lapplicazione della mente alloggetto diVipassana;

    3. Retta Parola: astensione dalla parola errata (nel corso dellapropria pratica);

    4. Retta Azione: astensione dallazione errata (nel corso dellapratica);

    5. Retto Sostentamento: astensione da un sostentamentosbagliato (durante la pratica);

    6. Retto Sforzo: lo sforzo esercitato nel notare;7. Retta Consapevolezza: la consapevolezza mentre si nota;8. Retta Concentrazione: la concentrazione che si ha mentre

    si nota.

  • 5/21/2018 Elementi Essenziali Della Pratica Di Meditazione Di Vis