Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    Parlia!o di Pri!o *occorso: tutto quello che dobbiamo e non dobbiamo fare nei primi momenti dopo il trauma.

    #osa do--ia!o fare: controllo delle condizioni generali del paziente(s"oc. trau!atico$ sindro!e (scatenata della

    triade di fattori trau!a/dolore/e!orragia) da insufficiente perfusione &ascolare cio0 lipo&ole!ia(sproporzione tra

    !assa circolante e letto &ascolare causata o da una distensione del letto &ascolare da riflessi neuro&egetati&i sul

    circolo periferico in seguito a sti!oli algogeni o psic"ici oppure da una perdita di sangue dal torrente circolatorio)),

    verificare la zona o le zone del trauma, controllare se vi sono lesini addominali o toraciche, immobilizzazione

    provvisoria delle lesioni traumatiche periferiche con materiale rigido ma imbottito(deve comprendere le articolazioni

    a monte ed a valle del segmento traumatizzato ad arto in flessione intermedia) contenitivo e non costrittivo per non

    ostacolare la vascolarizzazione$

    Parlia!o di Trasporto del trau!atizzato: procedure di trasporto del traumatizzato verso il %ronto &occorso.

    #osa do--ia!o fare$ il pz deve essere trasportato in posizione supina con rachide cervicale in modesta estensione,

    con appoggio del tratto dorsale e lombare, con larto o gli arti traumatizzati ben immobilizzati, con cosce in lieve

    flessione sul bacino e gambe in lieve flessione sulla coscia, liberato di eventuali costrizioni addominali(cinture,

    corsetti). !n caso di emorragia esterne, dovremo agire con una medicazione compressiva, altrimenti se non domabile

    con un laccio elastico(es. laccio emostatico) alla radice della zona lesa al fine di ridurre lafflusso di sangue$ lemorragia

    pu anche essere interne, non visibile,(es. a livello dei muscoli oppure delle cavit' articolari)$ effettuare il lavaggio di

    eventuali ferite(soluzioni di continuo) dellapparato tegumentario.

    LE*IONI TRAUMATI#1E(ALLA 2A*E #IOE #E UN TRAUMA)

    PARTE PRIMA$ LE*IONI ARTI#OLARI NON O**EE

    * contusioni articolari

    *

    distorsioni articolari semplici

    * distorsioni articolari complesse

    * lussazioni e sublussazioni dellarticolazione

    Definizioni

    *trutture peri/articolari$ sinoviale, capsula articolare, legamenti di rinforzo$

    *uperfici articolari$ superfici di giunzione vere e proprie$

    Tessuti !olli$ muscoli, tegumenti, sinoviale capsula, legamenti$

    Muscoli$mezzi di controllo attivo dellinstabilit' articolare$

    Distorsione$ escursione articolare eccessiva dei capi articolari fuori dai valori fisiologi normali i quali ritornano

    immediatamente in sede terminato leffetto dislocante del trauma$ sono con o senza alterazioni anatomo*

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    patologiche delle strutture capsulo*legamentose(poich il legamento da una parte " inserito sullosso dallaltra

    sulla capsula)$ colpite soprattutto le articolazioni a minore escursione articolare.

    i)

    #ONTU*IONI$ c" un trauma diretto applicato ad una articolazione non ricoperta da tessuto muscolare$

    leffetto traumatizzante riguarda la superficie articolare oppure le strutture peri*articolari.

    *e!eiologia di unarticolazione contusa$

    * #olorante$

    *

    /iduzione motilit' attiva0passiva a causa della contrattura antalgica che mette in tensione le

    strutture articolari$

    *

    %resenza di versamento articolare dovuto ad infiammazione della membrana sinoviale$ oppure

    versamento articolare associato a versamento di sangue per lacerazione di vasi sanguinei oppure

    della membrana sinoviale stessa$ tale versamento articolare si apprezza alla palpazione attraverso

    ballotto lamento del liquido sinoviale, o ballotto lamento rotuleo(ginocchio), o tensione della

    capsula.

    Tratta!ento$

    *

    on versamento: rimozione versamento(artrocentesi)0immobilizzazione0fasciatura compressiva o

    stecca gessata2riposo2fisioterapia(dopo circa 13 giorni dal trauma)$

    *

    &enza versamento: riposo(consente la cicatrizzazione, il riassorbimento di ematomi, e poich

    larticolazione pu essere pi o meno soggetta al carico)$ fisioterapia come sopra$

    ii)

    DI*TOR*IONI ARTI#OLARI *EMPLI#I$ senza lesioni anato!ic"e !acroscopic"e capsulo/lega!entose' con

    lesioni !icroscopic"e+

    3requente in$ mano, polso, ginocchio, tibio*tarsica$

    *e!eiologia$

    *

    #olore dellarticolazione alla palpazione oppure quando viene messo in tensione il legamento$

    *

    %resenza o meno di versamento$ se c", c" pi dolore$

    *

    %ossibili contratture antalgiche dei muscoli sinergici$

    *

    %ossibile artrosi in presenza di recidive$

    Tratta!ento$

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    *

    5rtrocentesi2riposo(per consentire il riassorbimento di ematomi e la cicatrizzazione della lesione$

    poich larticolazione pu essere pi o meno soggetta al carico)2fisioterapia$

    iii) DI*TOR*IONI ARTI#OLARI #OMPLE**E$ con lesione parziale o totale capsulo*legamentose, cio"

    unalterazione anatomica macroscopiche, senza lussazione dei capi articolari$

    3requente in$ ginocchio, tibio*tarsica, 16 metacarpo*falangea$

    5pprofondimento: quelle che interessano il ginocchio

    Premessa

    !n condizioni normali, le tre articolazioni dellarto inferiore(anca, ginocchio, caviglia) sono allineate sulla

    stessa retta detta asse meccanico dellarto inferiore$ essa si sovrappone perfettamente allasse della

    diafisi tibiale mentre forma un angolo di circa 7 gradi con quella femorale.

    Langolo for!ato dal fe!ore e dalla tibia quindi ", in condizioni normali, lievemente chiuso verso

    lesterno(cio" acuto verso lesterno ed ottuso verso linterno) ed " chiamato angolo di &algis!o

    fisiologico del fe!ore.

    !n condizioni normali (valgismo fisiologico) le forze di carico durante la marcia vengono equamente

    distribuite su tutta la superficie articolare femoro*tibiale.

    LE DE4IA%IONI A**IALI DEL GINO##1IO$ 4ARO E 4ALGO

    &e langolo di valgismo fisiologico si inverte, cio" si chiude allinterno, si ha la situazione patologica di

    ginocc"io &aro(gambe ad 8)$ la deviazione in varismo del ginocchio, condizione clinica che si osserva

    pi frequentemente, causa lo spostamento delle forze di carico nel compartimento mediale durante la

    marcia.

    &e langolo di valgismo, invece, tende a chiudersi ancora di pi, si ha la situazione patologica di ginocc"io

    &algo(gambe a 9)$ la deviazione in valgismo del ginocchio, sposta il carico sul compartimento esterno.

    e deviazioni assiali non sono causa di sintomatologia specifica$ rappresentano un presuppostomeccanico che pu causare danni nel tempo al compartimento colpito. !l dolore compare quando la

    deviazione assiale ha gi' iniziato il suo danno, ed " localizzato medialmente o lateralmente a seconda del

    tipo di anomalia.

    ME%%I DI UNIONE E DI ARTI#OLA%IONE DEL GINO##1IO

    Mezzi di unione$ legamenti, capsula

    Mezzi di articolazione$ i + menischi, che sono strutture fibro*cartilaginei adesi alla capsula articolare

    Lega!enti$ anteriore cio" rotuleo, posteriore, patellari, collaterali, crociati

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    ;

    Menisc"i$ mediale, laterale

    #RO#IATO ANTERIORE$ d' stabilit' in senso antero*posteriore al ginocchio$ limita lintra*rotazione$

    #RO#IATO PO*TERIORE$ pi spesso e forte dellanteriore, d' stabilit' in senso postero*anteriore al

    ginocchio$ limita lintra*rotazione$

    #OLLATERALI$ limitano i movimenti del ginocchio sul piano frontale(coronario)$

    #OLLATERALE MEDIALE$limita il valgismo del ginocchio$

    #OLLATERALE 3I2ULARE(LATERALE)$limita il varismo del ginocchio$

    #AP*ULA PARTE PO*TERIORE$ limita lestensione passiva dellarticolazione$

    #AP*ULA PARTE LATERALE$limita lintra*rotazione$

    #AP*ULA PARTE MEDIALE$ limita le5 #! 5/8 !? 5%%8@@!8 A8/B>B?B &8B!58 !? C5@!&>8, AB&&!8?B, /85D!8?B

    B&B/?5: lesione collaterale !ediale, crociato anteriore, menisco mediale, possibili lesioni della

    capsula$

    *

    /5=>5 #! 5/8 !? 5%%8@@!8 A8/B>B?B &8B!58 !? C5/!&>8, AB&&!8?B, /85D!8?B

    !?B/?5: lesione collaterale fi-ulare, crociato anteriore, menisco laterale$ possibili lesioni della

    capsula$

    *EMEIOTI#A$

    I) &ollecitazione in varismo: valutazione collaterale laterale$

    II)

    &. in valgismo: v. collaterale mediale$

    III)

    assetto anteriore: v. crociato anteriore$

    I4) . posteriore: v. crociato posteriore$

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    TRATTAMENTO$

    hirurgia2riposo(;3 g)2Aisioterapia$

    onservativo2Aisioterapia(trofismo muscoli della coscia mezzi di controllo attivo sullarticolazione) se

    trattasi di lieve instabilit' articolare$

    MENI*#1I

    &ono +: mediale e laterale$ sono adesi sia alla capsula ed sia con i loro corni anteriori e posteriori al

    %!58 !E!5B$ hanno sezione triangolare, forma di , il mediale " a aperta, il laterale " a chiusa$

    sono vascolarizzati solo nella porzione media$

    ! condili femorali si articolano con i piatti tibiali ma c" incongruenza e per questo ci sono i menischi, volti

    a colmare queste incongruenze$ da ci si capisce che sono strutture vulnerabili sia per lesioni capsulo*

    legamentose, sia osteo*articolari$

    lesioni meniscali sono frequenti negli sportivi$ pi frequenti le lesioni mediali$

    *EMEIOTI#A

    !l pz riferisce circa il /5=>5, di aver provato dolore nel passare dalla posizione di ginocchio flesso,

    rotato internamente ed in valgismo alla posizione di ginocchio esteso$ oltre al dolore, c" insufficienza

    articolare, scroscio e blocco articolare(da trau!a !a anc"e da lesioni associate precedenti alla lesione

    !eniscale c"e possono a&er generato del !ateriale !o-ile intrarticolare' oppure da artrosi fe!oro/

    rotulea)' cio0 il ginocc"io si -locca in flessione e non ritorna in estensione $ ci pu essere versamento$

    frequente recidiva$ in genere la lesione anatomo*patologica " nella parte posteriore, con una

    fissurazione, per questo " limitata e dolente lestensione$ ci pu essere instabilit' articolare$ nel caso di

    lesioni meniscali laterali, si possono formare cisti$

    TERAPIA

    rattamento cruento: chirurgia$

    rattamento cruento: artrocentesi, sblocco articolare, astensione da pratica sportiva per + mesi e divieto

    di flessione a oltre F6 per consentire la cicatrizzazione della lesione meniscale se la parte lesa "

    vascolarizzata$

    PARTE TER%A$ 3RATTURE

    efratturesonopatologie ossee acute$ sono soluzioni di continuoche si formano su un osso nor!aleoppure un osso

    patologicoper azione di una forza che supera la resistenza alla rottura offerta dallosso stesso$ se la fratturariguarda

    un osso normaleallora si parla di frattura traumaticaaltrimenti se riguarda un osso patologicoallora " unafrattura

    patologica(es. fattura in cisti ossea).

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    G

    e fratture possono essere classificate secondo vari criteri:

    in -ase al tipo di trau!a$

    *

    #a trauma diretto: la frattura avviene nel punto di applicazione della forza traumatizzante$

    *

    #a trauma indiretto:la frattura si verifica in un punto distanza dal punto di applicazione della forza

    traumatizzante$

    * #a strappo: per violenta contrazione dei muscoli: es. frattura &!5& da violenta contrazione tensore

    fascia lata2sartorio$

    in -ase allestensione della lesione$

    *

    omplete$

    *

    !ncomplete$

    * &ottoperiostee(solo nei bambini sotto i 13 anni)$

    a seconda della sede anato!ica$

    *

    Bpifisaria(intra oppure eetafisaria$

    *

    #iafisaria$

    dal nu!ero di fra!!enti$

    * &emplici: la rima di frattura separa due monconi ossei$

    *

    omminute(a pi frammenti)$

    orienta!ento ri!a di frattura$

    *

    rasversa(da trauma diretto)$

    *

    8blique0spiroidi(da trauma indiretto)$

    se creano oppure no lacerazioni del tegu!ento$

    * hiuse$

    *

    Bsposte(non necessariamente infette)$

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    H

    RIPARA%IONE 3RATTURE

    e frattureguariscono$ alla base del processo di guarigione delle fratture ci sono dei meccanismo 2IO/UMURALI$

    ci che cambia " il tempo di guarigione che dipende dalla sede e dal tipo DI TRATTAMENTO.

    a guarigione della frattura " completa quando " avvenuto il consolidamento.

    !n linea generale per ottenere la guarigione(consolidamento) " necessario:

    *

    a vascolarizzazione del frammento o moncone osseo$

    * a riduzione fatta in modo corretto$

    *

    immobilizzazione adeguata$

    *

    !l carico, che serve per far formare losso$

    5ffinch avvengano i processi di guarigione, devono essere presenti + processi:

    !l meccanismodi guarigione si compone di 2 fasi:

    *

    #ata-olica(formazione dellematoma e del abbozzo di connettivo)$

    * Ana-olica(" la fase di guarigione vera e propri): dipende dal tipo di trattamento$

    ipi di trattamento(il trattamento finisce quando la frattura si consolidata, cio guarita);:

    *

    IN#RUENTO$/con gessi tradizionali$

    / con gessi funzionali$

    Procedura(56/57 setti!ane)$

    i)

    pri!a si fa riassor-ire le!ato!a(es, con la trazione)$ 5 setti!ana+

    ii) secondo, si fa la riduzione della frattura in narcosi e si fa un gesso riduttivo: il gesso ridutti&o &iene fatto sulle

    articolazioni a !onte ed a &alle della frattura c"e cos8 sono i!!o-ili(nelle pri!e 96 ore' larto de&e

    essere poste in scarico)+

    iii) terzo si fanno dei gessi tradizionali tenuti fino al consolidamento$

    i&)

    oppure terzo si pu fare subito il gesso funzionale(" di fattura diversa rispetto a quello tradizionale)non

    vanno immobilizzate le articolazioni a monte ed a valle della fratture$ c" subito il carico sullarto)$ cosI

    facendo si accorciano i tempi$

    &antaggi:s&antaggi tratta!ento incruento$

    *

    non d' osteomieliti acute(infezioni ossee post riduzione cruenta)$

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    F

    * " pi lungo perch si forma il 58 8&&B8(@=5/!@!8?B #! !! !?B?D!8?B)$

    *

    #RUENTO #ON 3I**ATORI INTERNI$ " un operazione chirurgica$ si riduce la frattura e si sintetizzano i

    frammenti ossei con fissatori interni quali viti, placche, chiodi %8&! !? @B?B/B in 8>%/B&&!8?B$

    &e 8&B8&!?B&! " fatta in 8>%/B&&!8?B, si forma subito losso haversiano. !l consolidamentodella frattura " quindi pi veloce(GUARIGIONE DI PRIMA INTEN%IONE). 5ltrimenti, se non " fatta in

    compressione, c" guarigione di seconda intenzione, come nel gesso.

    * #OM2INATO #ON 3I**ATORI E*TERNI IN #OMPRE**IONE OPPURE IN *TA2ILI%%A%IONE c"e

    i!!o-ilizzano I MON#ONI O**EI+

    RITARDI DI #ON*OLIDAMENTO

    a frattura ci mette tanto per guarire$ e cause possono essere diverse, e si possono ricondurre a dure grosse famiglie:

    #AU*E INTRIN*E#1E(insite alla frattura)$

    * ipo di frattura$

    *

    &ede della frattura: la diafisi 0 pi; difficile+

    *

    %roblema vascolare: i frammenti possono non essere pi vascolarizzati a causa del trauma oppure ci

    possono essere state delle lesioni dei vasi a causa del trauma$

    #AU*E E*TRIN*E#1E(insite al tratta!ento)$

    *

    /iduzione fatta male$

    *

    5ssenza di carico$

    * !mmobilizzazione insufficiente(gesso fatto male)+

    #iagnosi del ritardo di consolidamento: In R

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    *

    ?ecrosi parti molli(inclusi muscoli. cute): es. necrosi da schiacciamento in incidenti stradali$

    *

    esioni vascolari$

    *

    Bmatoma$

    *

    8steomieliti acute per fratture esposte$

    #OMPLI#AN%E GENERALI$

    *

    etano$

    *

    @angrena$

    *

    &hocJ traumatico$

    #OMLI#AN%E DA GE**O

    * Distur-i &ascolari(insufficienza arteriosa o &enosa)$ si deve modificare il gesso facendo delle

    aperture$

    * Distur-i ner&osi$ parestesie+

    *

    Piag"e da decu-ito$ bisogna detergerle ed asportare tutto il tessuto necrotico circostante$

    PRIN#IPALI TIPI DI 3RATTURE$

    I) 3RATTURE ARTO *UPERIORE$

    *

    3, *#A3OIDE #ARPALE$

    *

    LU**A%IONE *EMILUNARE E LU**A%IONE PERILUNARE$

    * LU**A%IONE E *U2LU**A%IONE RADIO/ULNARE DI*TALE$

    *

    3RATTURE DEL GOMITO$

    *

    3RATTURA DELLEPI3I*I PRO**IMALE DELLOMERO$

    PARTE >UARTA$ lesioni delle parti !olli(cute' !uscoli' tendini' !idollo spinale' lesioni ner&ose) a causa di TRAUMI

    DIRETTI OPPURE INDIRETTI+

    raumi diretti ed indiretti danno lesioni anatomo*patologiche esposte(il tegumento " lacerato) oppure

    chiuse(sottocutanee)a:

    MU*#OLI$ le lesioni possono essere$

    i)

    Bmatoma intra*muscolo: si riassorbe entro +*- settimane$ fare riposo$

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    ii)

    Brnia a muscolare: la fascia superficiale di rivestimento del muscolo si rompe$ c" erniazione della fibra

    muscolare$ si vede una salienza in contrazione o in stazione eretta$

    iii) !nterruzioni muscolari: sia nel ventre che nel tratto muscolo*tendineo$

    iv)

    &trappo muscolare: una o pi fibre del ventre muscolare si interrompono$ frequente da contrazioni violente o

    lavori pesanti$ se c", ce molto dolore ed una contratture antalgica$ bisogna immobilizzare la zona per

    evitare che lo strappo continui e si estenda ad altri fasci e per evitare dolore$ riposo per +*- settimane$

    poi fisioterapia$

    v) Aerite del ventre muscolare$

    TENDINI$

    Le lesioni sottocutanee possono essere$

    i) ! tendini maggiormente interessati sono il tendine di 5chille e lestensore lungo del pollice$ alla base c" una

    degenerazione del tendine$

    ii)

    !l tendine del capo lungo del bicipite brachiale, del sovra spinoso, retto anteriore, adduttori$ alla base c" una

    degenerazione del tendine$

    Linter&ento 0 c"irurgico: sutura/plastica(tendine di Ac"ille), oppure si attacca il tendine ad unKaltra sua

    inserzione(se ce ne ha pi di una) oppure ad una inserzione di un muscolo adiacente$

    Le lesioni esposte:

    &anno risolte c"irurgica!ente(suturo/plastica) su-ito$ si rischiano complicazioni$ frequenti nei tendini della

    mano, flessori(#! %i) o estensori$ intervento delicato sia per ristabilire la continuit' anatomica del tendine leso,

    sia per ripristinare il suo scorrimento nella guaina sinoviale$

    PER I 3LE**ORI: trattamento post*chirurgico con splint post*operaorio$ guarigione in non meno di H settimane$

    Nella !ano' pi; la lesione 0 prossi!ale' pi; 0 gra&e perc"? riguarda un !aggior nu!ero di tendini$

    *I*TEMA DEI TENDINI DELLA MANO$ i tendini sono adesi alle ossa delle dita tra!ite dei MANI#OTTI+ i tendini

    sono &ascolarizzati+ i tendini scorrono entro guaine sino&iali,

    I TENDINI DEGLI E*TEN*ORI DELLA MANO NON 4ANNO IN#ONTRO A RETRA%IONI'A DI33EREN%A DEI 3LE**ORI.

    LE*IONI TRAUMATI#1E NER4O*E

    !ntendiamo lesioni da trauma diretto(es. arma da fuoco) oppure indiretto, riguardanti &? e &?%.

    %er quanto riguarda il >idollo &pinale, va premesso che esso " composto di -1 neuromeri(spessi qualche cm),

    mentre le vertebre sono --0-4.

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    1+

    !l cono ter!inaledel midollo termina nel tratto lo!-are:

    *nelladulto, a L9+

    *nel bambino, a L6:L7+

    #opo la fine del cono, ci sono la cauda equina$

    Luesta discrepanza tra bambino ed adulto " dovuta al fatto che nella crescita, le vertebre crescono di pi rispetto

    al midollo spinale.

    #a ci deriva che una &!?#/8>B >!#85/B:

    *

    ?elladulto " per fratture da + in su$

    *

    ?el bambino " per frattura da 40; in su$

    &otto tali reperti, si hanno *INDROMI DA #OMPRE**IONE DELLA #AUDA E>UINA,

    %er quanto riguarda lesa!e neurologico, si fa valutando la sensibilit' dei dermatomeri rispettivamente di

    arto superiore, tronco, arto inferiore$ si valutano la sensibilit' tattile superficiale, protopatica, dolorifica, termica.

    &i deve fare ci tenendo a mente lo schema che evidenzia i dermatomeri e i nervi a cui la loro innervazione fa capo.

    a valutazione si fa ad occhi chiusi, simmetrica ed a zone omologhe.

    &i valuta inoltre, linnervazione motoria dei muscoli, chiedendo al pz ad occhi chiusi di muovere di volta in volta i

    gruppi muscolari di arto superiore, tronco, arto inferiore.

    &i valuta la forza muscolare secondo lo schema da 3 a ;.

    &i valutano anche i principali riflessi dellarto superiore, tronco ed inferiore(vedere elenco sul libro).

    &i valutano anche gli auto!atis!i !idollari(a&enti cio0 il generatore centrale del rit!o nel !idollo),

    PARTE >UINTA$ MAL3ORMA%IONI #ONGENITE

    >5A8/>5D!8?! #B /5M!#B: la vertebra sostanzialmente " costituita da + parti, un corpo o soma

    vertebrale(anteriore) ed un arco posteriore(formato a sua volta da + peduncoli e poi, dopo il processo trasverso, da +

    lamine)$ queste + parti " come nascono come + unit' a se assestanti che poi si fondono$ da ci si pu capire come sia

    frequente che si verifichino anomalie congenite(cio" sin dalla nascita) delle vertebre(intesa tutta la struttura).

    e malformazionia carico delle vertebre possono essere classificate in:

    *

    M, di nu!ero$per un certo tratto, o ci sono pi vertebre del normale, oppure ce ne sono di meno$

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    1-

    *

    M, di for!a$dovute o a fusioni di corpi oppure archi oppure processi trasversi(sinostosi), oppure a

    emi*vertebre cio" la vertebra " monca per una met'(antero*posteriore, latero*laterale), danno

    scoliosi oppure cifosi, oppure a rachi*schisi(es.spina bifida)$

    *

    M, da anor!ale differenziazione regionale$ una certa vertebra di un certo tratto differisce dalla

    forma normale canonica, ed invece assomiglia come forma ad una di un altro tratto$

    >5A8/>5D!8?! 8?@B?!B #B5/8 &=%B/!8/B B# !?AB/!8/B: di tipo positivo(cio" c" qualcosa in pi rispetto

    al normale) oppure in negativo(c" qualcosa in meno rispetto al normale):

    * 5ssenza di un arto intero$

    *

    5ssenza di una parte dellarto$

    *

    5ssenza di un dito$

    * 5ssenza di una parte di un dito$

    *

    %resenza di parti di arto in pi(es. un dito in pi)$

    /55>B?8: ortesi oppure chirurgia per dare la migliore funzionalit' possibile$

    PARTE *E*TA$ MALATTIE DELLIN3AN%IA E DELLADOLE*#EN%A

    /5M!#B: ci possono essere deformit' del rac"ide in senso latero*laterale(piano frontale), es. scoliosi, oppure antero*

    posteriore(piano sagittale), che interessano il tratto dorsale(#I3O*I) oppure lo!-are(LORDO*I).

    #I3O*! o DOR*O #UR4O, cio" accentuazione della curvatura dorsale a concavit' anteriore$ 8/#8&!, accentuazione

    curvatura lombare cio" a concavit' posteriore$ la lordosi non " rilevante dal punto di vista clinico se non "

    accompagnata da malformazioni$ ci sono vari tipi di #8/&8 =/C8:

    *

    Posturale: cio" da postura$

    *

    #a osteocondrosi vertebrale$

    * #ongenito+si pu trattare solo chirurgicamente$

    *

    Osteoporotica$ si pu trattare con ortesi$

    *

    Post/trau!atica$ si pu trattare solo chirurgicamente$

    * Infetti&o$ si pu trattare solo chirurgicamente$

    *PONDILO/LI*I E *PONDILO/LI*TE*I

  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    1;

    legamentosa, cio" della capsula infero*posteriore dellanca e del legamento rotondo. si forma

    inoltre il NEO/#OTILEvale a dire un binario sullileo su cui si muove lepifisi femore.

    RIPA**O DI ANATOMIA

    La co

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    16/33

    17

    ANGOLO DI IN#LINA%IONE$ langolo interno formatosi per intersezione dellasse del collo del

    femore e lasse della diafisi del femore$ di solito " 1+;6 nelladulto$1-3*1-;6 neonato$

    variazioni dal normale: valgismo, varismo$

    ANGOLO DI DE#LINA%IONE$langolo formato tra lasse del collo del femore ed un piano passante

    per i + condili femorali$ +;6 adulto, circa -;6 neonato$

    variazioni dal normale: antiversione, retroversione$

    #etti questi + angoli, si definiscono:

    i) AN#A 4ALGA(e anti&ersa)$ angolo di inclinazione maggiore del normale associata ad

    angolo di declinazione maggiore del normale$

    ii) AN#A 4ARA(e retro&ersa)$ angolo di inclinazione minore del normale ed angolo di

    declinazione minore del normale$

    8/!88

    &i definisce torcicollo la condizione di flessione laterale del collo(s< o d, uno dei capi oppure entrambi si presentano retratti e di aspetto

    fibroso$ probabilmente da posizione abnorme dentro lutero$

    *

    rattamento: manipolazioni se il bimbo " piccolo$ altrimenti miotomie per

    estendere il muscolo$

    ii) La causa 0 ossea:

    * sinostosi(blocco articolazione occipito*atlanto*epistrofea)

    * emivertebre(che danno anche scoliosi)$

  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    1G

    A#>UI*ITO

    #a trauma(sub*lussazione atlante per schiaffo)$

    #a infiammazione(infezioni tonsille e timpano)$

    5ntalgico$

    #a strabismo(si tiene la testa storta per vedere meglio)$

  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    1H

    8>E5@!B

    Pre!essa$ nel rac"ide le articolazioni sono essenzial!ente 9$

    i)

    tra gli arc"i &erte-rali(9F DEL #ARI#O *UPPORTATO) con le faccette

    articolari dei processi articolari(&erticali)+ ogni &erte-ra "a 9 processi

    articolari per e!ilato$ uno per articolarsi con lo!ologa faccetta della

    &erte-ra sottostante ed uno per articolarsi con lo!ologa faccetta della

    &erte-ra soprastante+ le faccette articolari non sono dritte' -ens8 sono

    inclinate+

    ii)

    tra i so!i &erte-rali(F DEL #ARI#O *UPPORTATO)attra&erso i piatti

    cartilaginei dei so!i tra cui &i 0 interposto il dispositi&o di

    a!!ortizza!ento c"e 0 il disco articolare' c"e 0 appoggiato sopra la

    faccetta di cartilagine ialina del so!a+ esso non "a &incoli fisici ad erniarsi

    indietro+ pu quindi protrudersi &erso quello c"e 0 il 3ORO

    INTER4ERTE2RALE uno spazio generato dalla di&ersa altezza del so!arispetto allarco+ il fora!e inter&erte-rale 0 deli!itato anterior!ente dal

    disco della &erte-ra o!ologa' antero/superior!ente dal corpo della

    &erte-ra soprastante' superior!ente dallarco della &erte-ra

    soprastante' posterior!ente dalle articolazioni anfiartrosic"e tra le

    faccette articolari' inferior!ente dallarco della &erte-ra o!ologa+

    attra&erso questi 3ORI INTER4ERTE2RALI fuoriesce il NER4O *PINALE+

    iii)altra articolazione !olto i!portante' c"e riguarda il solo tratto cer&icale da

    #C a #H 0 quella uncus/so!ale' &ale a dire tra gli uncini della faccia

    superiore del so!a &erte-rale e la faccia inferiore del so!a &erte-rale+

    Pro-le!i alle radici ner&ose si "anno non soltanto a causa di erniazione' !a anc"e

    in caso di degenerazione(ro&ina) del disco articolare' in quanto a--assandosi di

    altezza il disco' il lo spazio da cui e!ergono i ner&i si riduce di di!ensioni+

  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    1F

    Inoltre' pro-le!i alle radici ci possono essere anc"e in conseguenza di una

    lussazione:su-lussazione delle &erte-re(cio0 sci&ola!ento delle faccette articolari

    per &ia della loro !orfologia c"e le "a fatte o-lique+

    %er lombalgia si intende un sintomo di dolore(di solito avvertito in carico e durante i movimenti,

    attenuato a riposo) riferito dal pz, che lamenta una rachialgia e riduzione dei movimenti$ il dolore

    " 85!DD58 %8&B/!8/>B?B ?B5 /B@!8?B MB C5 #5B =!>B 8&B 55 /B@!8?B

    @=B5$ allesame obiettivo " spesso associata a contrattura dei !uscoli para&erte-rali.

    a lombalgia di per s non " quindi una patologia, bensI un sintomo, o meglio un affezione.

    B molta diffusa tra la popolazione$ costituisce una delle prime cause di morbilit'.

    e lombalgie possono essere classificate in base alla causa che le ha scatenate in:

    i)

    L, di origine &erte-rale(cio0 le ossa &erte-rali o i disc"i inter&erte-rali)$

    * #, degenerati&e$ degenerazione(consumo) del disco(il nucleo polposo risulta

    disidratato, con /< pu essere visibile la riduzione in altezza oppure no$

    trattamento: terapia conservativa(farmaci, ortesi, fisioterapia), altrimenti in casi

    gravi atrodesi(sinostosi chirurgica))N, ernia discaleNN, artrosi delle

    vertebre(degenerazione delle articolazioni tra le vertebre attraverso le faccette

    articolari dei processi articolari e0o alla presenza di osteofiti, protuberanze ossee

    che rappresentano la fisiologica risposta dellosso vertebrale alla sua

    Aaccetta

    articolare

    superiore

    della vertebra

    inferiore$

    Aaccetta

    articolare

    inferiore della

    vertebra

    superiore$

    lussazio

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    +3

    degenerazione), stenosi del canale lombare(ristrettezza del canale vertebrale

    oppure del foro intervertebrale da cui escono le radici dorsali e ventrale fuse nel

    nervo$ si ha compressione sul sacco durale che riveste il midollo spinale oppure

    compressione radicolare(cio" della &cauda equina' che nasce dopo il conomidollare(nelladulo da +) " molto frequente nelladulto, d' disturbi della

    sensibilit'0motricit' e il fenomeno della caudicatio intermittente, cio" un dolore

    durante la deambulazione che disabilit' il paziente$ trattamento: terapia

    conservativa(farmaci, ortesi, fisioterapia) oppure in casi gravi di chirurgia)$

    * #, post/trau!atic"e$ da mono o poli*traumi$

    *

    #, osteoporosi$danno il cosiddetto cedimento, vale a dire una frattura del corpo

    vertebrale(cio" la parte anteriore della vertebra) per debolezza delle spongiose$

    * #, congenite$lisi, listesi, emivertebra$

    * #, infetti&e$

    Nil disco inter/&erte-rale" una struttura fibrocartilaginea posta in mezzo ai piatti articolari di +

    corpi vertebrali a chiudere la rima articolare assieme ai tessuti molli fatta eccezione per i muscoli$

    le + vertebre ed il disco interpovosti formano un anfiartrosi$ i dischi hanno funzione di

    ammortizzamento, per via delle loro struttura caratterizzata da una anello esterno

    fibrocartilagineo(A8/>58 #5 A!E/B 8?B?/!MB MB #5??8 =? !>!B), ed una massa

    centrale detta nucleo polposo, costituita prevalentemente da acqua, di consistenza molto elastica

    che si lascia comprimere ma non deformare$ la sua funzione biomeccanica " quella di trasformare

    le forze verticali in forze radiali$ lo spessore del disco varia in senso cranio*caudale$ " presente da

    1*+ a ;*&1$ il disco " innervato ma non vascolarizzato$ il disco " appoggiato sopra i piattirivestiti di cartilagine ialina dei corpi vertebrali senza nessuna censura, quindi pu erniarsi indietro

    andando a comprimere le radici nervose allaltezza dei peduncoli(prima dellistmo nellarco

    vertebrale).

    Luando c" molto carico, il nucleo emette fuori acqua, quando " in abbastanza in scarico il disco

    riprende la sua forma.

    Il disco 0 quindi un dispositi&o -io!eccanico di a!!ortizza!ento.

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    +1

    Il disco non 0 &ascolarizzato' n? inner&ato,

    AD ERNIAR*I E IL NU#LEO POLPO*O A #AU*A DEI #ARI#1I #1E GENERANO

    *OLLE#ITA%IONI *U DI E**O+ IL DI*#O *I NUTRE DEL MO4IMETO DEI 3LUIDI' E

    >UE*TI A44ENGONO ATTRA4ER*O LA DE/#OMPRE**IONE$ E##O UN 2UON

    MOTI4O PER JMUO4ER*I AL LA4OROK,

    ii) L, di origine e

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    ++

    * esame clinico$

    * diagnosi(clinica e strumentale(RB' T#' RMN))$

    * trattamento(trattamento conservativo:farmaci analgesici, antinfiammatori, ortesi di

    contenimento, nei casi gravi busto gessato)$

    Ernia discale$ ATTEN%IONE$ 0 LA 3UORIU*#ITA DI UNA PARTE INTERNA(ANULU*parte !olle)

    OLTRE IL LIMITE IMPO*TO DALLA PARTE E*TERNA(ANELLO 3I2RO/#ARTILAGINEO costituito da

    una serie di la!ine concentric"e) c"e nor!al!ente ne assicura la contenzione+ ne consegue c"e

    anc"e lanello fi-ro/cartilagineo su-isce lerniazione &erso larco &erte-rale+ -isogna ricordare

    c"e il disco 0 solo appoggiato al piatto cartilagineo della &erte-ra e c"e non c0 nessun ele!ento

    osseo c"e -locca lerniazione &erso larco &erte-rale+

    *i distinguono C tipi di ernie(si riferisce se!pre allerniazione del nucleo)$

    * E,#ONTENUTA$ c0 erniazione del nucleo sullanello' c"e giunge a contatto con le

    la!ine pi; esterne !a non le perfora+

    * E,E*PUL*A$ lernia perfora le la!ine dellanulus' !a non !igra in unaltra zona+

    * E,MIGRATA$ lernia e!igra in altra zona+

    Lernia del disco pu dare i seguenti quadri clinici$

    i) LOM2ALGIA PURA DETTA #ENTRALI%%ATA+

    ii) LOM2OLGIA IRRADIANTE(cio0 c0 co!pressione delle radici ner&ose pri!a c"e escano

    dai peduncolo o dai fori(*5) fondendosi in un ner&o unico da quale poi dipartono i

    ra!i c"e for!ano il plesso sacrale(L6' L7' *5))$

    * Lo!-o/cruralgia$ lernia co!pri!e le radici di L6(parte dal gluteo' si

    orizzontal!ente al pa&i!ento &erso la faccia anteriore della coscia' si dirige

    &ertical!ente &erso il ginocc"io e poi ter!ina sul calcagno) o L7+

    * Lo!-o/sciatalgia$ lernia co!pri!e le radici di L7(der!ato!ero$ gluteo' faccia

    posteriore della coscia' passato il ca&o popliteo si &olge in a&anti arri&ando

    allalluce del piede) o *5(esce dal pri!o foro sacrale+ der!ato!ero$ gluteo' faccia

    posteriore di coscia e ga!-a' fascia plantare' dorso laterale del piede)+

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    +4

    !C)4ALUTA%IONE DEL MU*#OLO E DELLINNER4A%IONE MOTORIA$ la co!pressione della

    radice &entrale !otoria pu dare A/TRO3IA o IPO/TRO3IA dei !uscoli inner&ati dalla

    stessa+ si &aluta la forza di contrazione degli stessi !ediante la scala JcanonicaK c"e

    &a da (nessuna contrazione) a 7(contrazione nor!ale)+

    4) 4ALUTA%IONE DEI RI3LE**I O*TEO/TENDINEI$ si &aluta con confronto contro laterale

    le&ocazione dei riflessi' per &edere se ci sono condizioni di ipo/e&ocazione' iper/

    e&ocazione' a/ne&ocazione+ si effettua -attendo con il !artelletto sul tendine

    rotuleo(sotto la rotula)' sul tendine di ac"ille' sulla fascia !edio/plantare+

    PO*TILLA$ il tratta!ento pu essere$

    / conser&ati&o(far!aci' terapie fisic"e analgesic"e' -usti ortopedici' ginnastica posturale)+

    / c"irurgico(in&asi&a' se!i/in&asi&a)+

    TRATTAMENTO DI UN ERNIA DI*#ALE$ conser&ati&o oppure se non si "anno dei risultati positi&i'

    c"irurgico+

    E*AMI *TRUMENTALI(NON *EMPRE 3ANNO INDI4IDUARE LE #AU*E DI LOM2ALGIA)$

    i) /9$

    ii) $

    iii) />?$

    iv) #!&8@/5A!5$

    v) &!?!@/5A!5$

    ALTRA #O*A IMPORTANTE$

    * LIN*TA2ILITA ARTI#OLARE ANTERIORE O PO*TERIORE(pu essere trattata con

    ARTRODE*I) DETERMINA$

    5) Au!ento sollecitazioni in rotazione+

    9) Degenerazione ossea+

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    +;

    C) *tenosi+

    6) Degenerazione discale+

    3AL*I MITI PER LA #URA DELLA LOM2ALGIA$

    * *TARE A LETTO A RIPO*ARE+

    * NON PRENDERE OGGETTI PE*ANTI+

    * LA LOM2ALGIA NE#E**ITA *PE**O DI #1IRURGIA+

    *4ILUPPO DELLE O**A

    =n osso di un uomo adulto pu avere + tipi di tessuti precursore:

    !) essuto fibroso: ossa della volta del cranio$

    !!) essuto cartilagineo: ossa degli arti$

    Le ossa degli arti derivano dal mesenchima$ nella vita intra*uterina il mesenchima si trasforma in

    tessuto cartilagineo, che viene progressivamente invaso da fosfati di calcio(&ali) che lo calcificano$

    in un punto centrale di questa formazione cartilaginea si forma poi un ammasso di osteoblasti, che

    sono cellule formatrici di tessuto osseo, che iniziano con la loro attivit' a rimpiazzano la cartilagine

    calcificata$ questo ammasso di osteoblasti centrali " detto #ENTRO DI O**I3I#A%IONE PRIMARIO,

    " posizionato nella diafisi dellabbozzo e compare durante la vita intra*uterina$ alla nascita e fino

    alla pubert' poi compare un nuovo centro di ossificazione, detto #ENTRO DI O**I3I#A%IONE

    *E#ONDARIO EPI3I*ARI O APO3I*ARI, collocato nelle estremit' prossimale e distale dellosso$ tali

    centri di ossificazione secondari epifisari o apofisari(sporgenze dellosso nelle estremit') composto

    come il primario diafisario sono formati da osteoblasti che iniziano a formare tessuto osseo

    rimpiazzando la cartilagine$ essi per non si fondono subito con il centro di ossificazione primario

    della diafisi, bensI tra di essi vi rimane della cartilagine, detta #ARTILAGINE DI A##RE*#IMENTO$

    grazie a questa cartilagine di accrescimento, losso si accresce in lunghezza fino ai +; anni, poich

    la cartilagine epifisaria(posta tra il centro di ossificazione diafisario ed i centri epifisari) si sposta

    allontana progressivamente dal centro di ossificazione primario della diafisi$ la fusione tra la diafisi

    e le + epifisi per ossificazione delle cartilagine di accrescimento " completata a +; anni, e cosI

    epifisi e diafisi sono un tuttuno di tessuto osseo$ losso non cresce pi in altezza$ inoltre losso con

    altri meccanismi cresce anche di diametro$ al centro della diafisi " presente il foro nutritizio per

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    26/33

    +7

    lingresso dellarteria omonima$ losso " rivestito da periostio, ricco di capillari e al cui sotto si

    trovano gli starti di osteoblasti importantissimi per la crescita dellosso in larghezza e per la sua

    riparazione$ il periostio alle estremit' lascia il posto alla cartilagine ialina articolare.

    Riassu!endo$

    * 3ase intra/uterina$si formano i centri di ossificazione primaria diafisaria$

    * 3ase dalla nascita alla pu-ert=$ compaiono i centri secondari di accrescimento

    epifisari$

    * 3ase della consolidazione$dalla pubert' fino ai +; anni$

    IN E33ETTI *E #I *I PEN*A' EPI3I*I *IGNI3I#A PARTE DELLO**O *OPRA LA 3I*I #IOE LA

    #ARTILAGINE DI A##RE*#IMENTO' MENTRE DIA3I*I *IGNI3I#A PARTE #ENTRALE,

    LE O*TEO#ONDRO*I dette anc"e O*TEO#ONDRITI(ossificazione indiretta)

    >alattia di carattere degenerativo*necrotico a carico dei centri di ossificazione secondari epifisari

    o apofisari$ possono presentarsi durante let' dellaccrescimento(dalla nascita fino alla pubert'

    cio" i 14*1; anni)$ la causa di tutto " un danno alle arterie epifisarie che cosI non possono irrorare

    bene i centri di ossificazione secondari$

    &olo localizzate prettamente agli arti inferiori, forse perch i microtraumi da carico possono essere

    una concausa$

    a conseguenza di queste osteocondrosidellet' dello sviluppo " che le aree colpite subiscono un

    anomalo sviluppo$ alla /< si pu vedere un 5##B?&5>B?8 #B ?=B8 #! 8&&!A!5D!8?B

    &B8?#5/!8 B%!A!&5/!8 8 5%8A!&5/!8$

    *into!i$il pz RI3ERI*#Edolore, che si esacerba durante lattivit' fisica$

    Terapia$scaricare la zona colpita$

    *i "anno allora$

    i) O*TEO#ONDRO*I DELLEPI3I*I PRO**IMALE DEL 3EMORE$ nel caso del fe!ore' lepifisi 0

    la testa c"e 0 inclinata &erso laceta-olo oppure la parte caudale c"e si articola con i 9

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    +G

    condili solo con la TI2IA' le APO3I*I(#IOE *PORGEN%E DAL #ORPO #ENTRALE

    DELLO**O) in&ece sono$

    I) GRANDE TRO#ANTERE+

    II) PI##OLO TR#ANTERE+

    ii) O*TEO#ONDRO*I DEL TU2ER#OLO ANTERIORE TI2IALE

    iii)O*TEO#ONDRO*I DELLO *#A3OIDE TAR*ALE+

    i&) O*TEO#ONDRO*I DELLA TE*TA DEL 9 METATAR*O+

    &)

    O*TEO#ONDRO*I DEL #AL#AGNO+

    &i) O*TEO#ONDRO*I DEI #ORPI 4ERTE2RALI(malattia di &cheuermann): a carico dei nuclei di

    ossificazione apofisari del corpo vertebrale$ d' ipercifosi(dorso curvo giovanile),

    cuneizzazione dei corpi delle vertebre interessate nonch il fenomeno della vertebra

    plana, vale a dire che il corpo vertebrale non cresce come normale e rimane una

    sottiletta$ terapia incruenta con busti per lo scarico oppure cruenta nei casi gravi$ pu

    comparire tra gli H ed i 14 anni$ per compenso alla ipercifosi, pu comparire iperlordosi$

    3RATTURE DEL RA#1IDE

    Interessano tutti i distretti+ possono essere di natura trau!atica oppure non trau!atica(ad,

    Ese!pio i cedi!enti &erte-rali da osteoporosi oppure da defor!it= congenite)+ possono

    interessare il !idollo spinale(ter!ina a L9 nelluo!o' a L6 nel -a!-ino) dando cos8 distur-i

    neurologici in -ase alla sede di localizzazione oppure non interessarlo,

    *e da trau!a' le fratture si &erificano di pi; tra D5 ed L9 si distinguono in$

    i) #o!pressi&e$ forza trau!atica &erticale+

    ii) Distrazione posteriore(rottura di lega!enti' su-lussazione delle faccette articolari+ danno

    al so!a posteriore)$ forza trau!atica orizzontale+

    iii)Rotazionali+

    *i classificano inoltre in$

  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    +H

    i) *TA2ILI(pi; frequenti)$ da affossa!ento+

    ii) IN*TA2ILI$ per rottura di lega!enti posteriori(inter/spinosi' intertras&ersali' longitudinale

    posteriore' gialli(tra le la!ine))' frattura dei processi spinosi' frattura delle faccette

    articolari' frattura dei peduncoli' frattura co!!inuta del so!a+

    In genere per fratture co!!inute o lussazioni c0 interessa!ento !idollare con distur-i

    neurologici+

    Esa!i delezione$ RB(PRIMA *#ELTA)' TA# e RMN standard o funzionale(seconda scelta)+

    PIEDE(losso cu-oide 0 laterale)

    #lassificazione del piede in -ase alla lung"ezza delle dita$

    / piede egizio$ il pollice 0 il dito pi; lungo+

    / piede greco$ lalluce 0 il dito pi; lungo+

    / piede ro!ano$ tutte le dita sono di uguale lung"ezza+

    PIEDE 4ALGO(retro/piede)$

    lasse centrale del calcagno non 0 allineato con le altre 9 articolazioni portanti' !a risulta

    pendente &erso linterno cio0 !edial!ente+ pu interessare entra!-i i piedi oppure solo uno+

    PIEDE 4ARO(retro/piede)$

    Defor!it= opposta del &algo+

    PIEDE PIATTO

    Dis!orfis!o+ In R< si nota appiatti!ento dei nor!ali arc"i longitudinali plantari(sono C' uno

    esterno' uno !ediale' uno interno)+ Tratta!ento conser&ati&o+ tratta!ento c"irurgico con &ite

    tra collo dellastragalo e calcagno+ eccezionale+

    PIEDE #A4O

    Dis!orfis!o opposto a quello del piede piatto+ c0 accentuazione degli arc"i longitudinali(sono

    C)+ c0 intenso carico(so&raccarico) sulle teste !etatarsali(&ale a dire le epifisi distali)+

  • 7/26/2019 Elementi Di Ortopedia e Traumatologia

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    +F

    META/TAR*AL/GIE

    Dolore alle ossa !eta/tarsali del piede(sono in tutto 7)+ spesso da ano!ali di lung"ezza+

    DE3ORMITA DELLE DITA DEI PIEDI

    i) Da retrazioni di parti !olli(es,tendini)$ dita a griffe+

    ii) Ano!alie di lung"ezza dei !etatarsi+

    ARTI#OLA%IONE TI2IO/3I2ULARE E PIEDE

    Le articolazioni ti-io/fi-ulari sono C$

    i) Prossi!ale$ la fibula non fa parte dellarticolazione del ginocchio$ si articola

    prossimalmente con la tibia attraverso unarticolazione sinoviale$

    ii) Distale$la fibula si articola con la tibia ed insieme formano la pinza malleolare$ le tengono

    uniti + legamenti detti !E!8*A!E=5/!, uno anteriore ed un altro posteriore$

    iii)

    Intre!edia$data dalla membrana inter*ossea che scorre tra le + ossa$

    L Articolazione della ca&iglia$ la ti-io/fi-ulo/astragalica

    B un cardine puro, cio" un ginglimo angolare e come tale permette solo la flessione*estensione

    del piede

    astragalo " in posizione mediana tra le due ossa della gamba: lateralmente c" la Aibula che

    scende a pari altezza dellastragalo, medialmente c" la ibia che invece non giunge allo stesso

    livello dellastragalo$ lastragalo si appoggia sul calcagno sulla parte mediale$ la parte laterale

    invece del calcagno non ha nulla sopra$ lastragalo " stretto tra i + malleoli, quello mediale e quello

    laterale$ vi sono dei legamenti:

    * faccia mediale del piede:

    i) LEGAMENTO MEDIALE$tra astragalo e tibia$

    *

    Aaccia laterale del piede:

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    -3

    ii) LEGAMENTO 3I2ULO/A*TRAGALI#O$anteriore e posteriore$

    iii)LEGAMENTO 3I2ULO/#AL#ANEARE$ va dallalto al basso, dal davanti allindietro$

    PIEDE

    Il piede 0 co!posto dalla seguenti ossa$

    i) ossa del tarso$ calcagno(medialmente presenta il substentum tali), astragalo$ scafoide,

    cuneiformi, cuboide(laterale)$

    ii) ossa del !etatarso$ metatarsi$

    iii)

    ossa delle dita$ falangi prossimale, intermedia, distale$

    i&) ossa del pollice$ falange prossimale, falange distale$

    !l piede " formato dalle seguenti articolazioni:

    i) su-/astragalica$ " larticolazione al sotto della caviglia$ tiene unite lastragalo al sottostante

    calcagno+ 0 articolazione piana$ 0 tri/assiale(flesso/estensione' a-/

    adduzione'rotazione interna/esterna) oltre alla capsula' &i 0 il lega!ento talo/

    calcaneare+

    ii) astragalo/calcaneare/scafoidea(0 !ediale)$ articolazione a sfera+ c" il legamento

    calcaneo*scafoideo plantare, che unisce il sustentaculum talidel calcagno al margine

    inferiore della faccia posteriore dello scafoide$ su tale legamento poggia la testa

    dellastragalo$ " chiamato legamento volta, poich " grazie ad esso che " garantita

    larco longitudinale mediale$ se stirato, si ha piede piatto$

    iii)calcaneo/cu-oidea(0 laterale)+ articolazione che lega il calcagno, che lateralmente arriva

    quasi allaltezza dellastragalo, e losso cuboide$ vi " un legamento plantare che li

    unisce, il legamento calcaneo*cuboideo plantare o legamento breve plantare$ vi "

    anche il legamento plantare lungo, sempre tra calcagno e cuboide$ grazie ad esso, "

    garantito larco longitudinale laterale$

    Ne + articolazione sopra menzionate, vale a dire la calcagno*cuboide(laterale) e la calcagno*

    astragalo*scafoidea(mediale) sono raggruppate sotto il nome di articolazione trasversa del tarso:

    ad essa, come al sub*astragalica, spetta lab*adduzione, e le rotazioni(interne, esterne)$

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    i&) articolazione co!posita$ tra scafoide, cuboide, le - ossa cuneiformi e il + e - metatarso$

    &) articolazione cuneo/!etatarso dellalluce+

    &i) articolazione cu-oide/!etatarsi+

    &ii)articolazioni !etatarso/falangee+

    &iii) articolazioni interfalangee$ sono dei cardini+

    il calcagno presenta un corpo anteriore c"e si articola con le altre ossa' !entre presenta

    lulti!a parte posteriore' il terzo inferiore' non "a contatto con le altre ossa+ tale parte si c"ia!a

    tallone e &i si inserisce il tendine di Ac"ille+

    lastragalo presenta un corpo posteriore' una testa anteriore' e tra i due un collo+

    IL piede funzional!ente pu essere di&iso in 9 parti$

    i) una parte laterale' co!posta da calcagno' cu-oide' 6 e 7 !eta/tarsi con cui si articola il

    cu-oide' falangi relati&e+ descri&e un arco longitudinale detto laterale a--astanza

    -asso' sorretto dai lega!enti(lega!enti plantari &edi sopra)+

    ii) una parte !ediale co!posta da calcagno' astragalo' scafoide' C ossa cuneifor!i' 5 9 C

    !etatarsi con cui si articola ciascun osso cuneifor!e' falangi relati&e+ descri&e un

    arco longitudinale !ediale a--astanza alto sorretto dai lega!enti in stazione eretta e

    dai !uscoli in dea!-ulazione+

    >uesto significa c"e la pri!a linea di difesa contro il PIATTI*MO 0 LEGAMENTO*A+

    PIEDE TORTO #ONGENITO

    B un dismorfismo congenito tipico dellinfanzia e delladolescenza$ si ha che il piede non appoggia

    al suolo come in realt', invece, dovrebbe$

    si classifica in 4 variet' fondamentali:

    i) equino/&aro/supinato$ larticolazione tibio*fibulo*astragalica " in iper*flessione plantare$

    lasse del piede " spostato medialmente$ la faccia plantare del piede guarda verso

    linterno$ si tratta con manipolazioni da fare il prima possibile, ed eventualmente con

    apparecchi gessati in correzione$

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    PIEDE PIATTO

    #eformit' del piede, per cui " ridotta laltezza della volta plantare, in genere il retro piede " in

    valgismo$ langolo di osta*Eertani " aumentato$ si distingue:

    i) piede piatto idiopatico o lasso$

    ii) piede piatto congenito(es.da brevit' del tendine di achille)$

    iii) piede piatto acquisito$

    5lla radiografia, si deve fare una proiezione laterale del piede ed analizzare langolo di osta*

    Eertani$ esso ha il suo vertice pi alto sullarticolazione scafoide*astragalica$ gli altri due vertici sul

    basso calcagno e sulle ossa sesamoidi$ fisiologico " compreso tra 11+ e 11;$ pi grande, siamo in

    piattismo, pi piccolo in cavismo.

    !l trattamento dipende dalla deformit'(si passa dalla conservativa(fisioterapia) alla chirurgica con

    lartrorisi(cio" intervento con inserimento di viti))$

    PIEDE #A4O

    5ccentuazione della volta longitudinale del piede, con retro piede in varismo, angolo di osta*

    Eertani pi piccolo$ terapia conservativa, o in casi gravi chirurgica.

    PIEDE #A4O/4ALGO

    !brido: piede cavo, ma con retro piede valgo.