El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i...

11
El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Egittologia Questo articolo lo trovi su Egittologia.net www.egittologia.net Condannato come eretico dal Concilio di Efeso nel 431, esiliato dapprima a Petra, in Giordania, poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato Nestorio e i suoi seguaci. Brillante teologo della chiesa di Antiochia, un tempo patriarca di Costantinopoli, in tre soli anni era caduto in disgrazia, e, una volta disconosciuto dalla Chiesa dell’epoca, in seguito all’esilio si era isolato sempre più dal mondo civile, allontanandosi definitivamente dalla Cristianità Ufficiale… eppure, alla fine, un vasto mondo spirituale si era aggregato attorno alla sua comunità…. proprio qui, a Kharga. E qui a Kharga, nella necropoli di El-Bagawat, oltre alle sepolture, vi sono 120 cappelle create dai seguaci nestoriani destinate al culto cristiano dei morti. Ora, mentre camminiamo lentamente per i dolci declivi della necropoli, immersi nei caldi colori rossastri delle tombe e delle cappelle antiche, questa città dei morti ci sembra quasi irreale… soffusa di un alone quasi tangibile di silenzio e di pace. Le ombre lunghe e nitide della sera scolpiscono morbidamente i dettagli degli innumerevoli archi, delle colonne, delle cupole che si susseguono, come in una sinfonia geometrica, attorno ai sentieri serpeggianti sulla collina. Siamo ad appena 1 km e mezzo di distanza dal famoso Tempio di Hibis. Qua e là si alternano tombe e cappelle per il culto dei morti, ipogei ed edifici sacri… e nel girovagare tra questi tumuli e queste pareti di fango antiche e corrose, mi tornano alla memoria, come sprazzi di luce, gli appunti frettolosi letti pochi giorni prima: in queste terre, isolate dalle difficili condizioni geografiche, punto d’incontro di civiltà diverse e di etnie incredibili, ancora una volta si era verificato un’importante evento meta-storico. Fuori dal tempo, ed ai confini dello spazio conosciuto, un’enclave di religiosi severamente preparati e pieni di fervore e devozione, aveva catalizzato l’attenzione dei gruppi religiosi già esistenti. Pur appartenendo a diverse forme ortodosse ed anche eterodosse del cristianesimo, la nuova “luce” apparsa nell’oasi di Kharga attrasse questi fedeli, finendo per coinvolgerli in una comunità spiritualmente impegnata, raccolta attorno alla figura carismatica di Nestorio. Dice di lui la tradizione popolare, che avesse una voce meravigliosa ed un parlare fluente”, e soprattutto (aggiungiamo per correttezza) una preparazione teologica molto solida e profonda appresa da uomini eccelsi della Chiesa di Antiochia, quali il suo maestro: Teodoro di Mopsuestia. Con questi pensieri nella mente, e muovendo lenti passi attraverso le multiformi strutture dal colore sanguigno (è l’argilla illuminata dal sole morente), mi avvio con i miei compagni di viaggio verso la sommità della collina, all’angolo settentrionale della necropoli: ci attendono i resti della chiesa più grande, una delle più antiche chiese cristiane dell’Egitto. Da questo punto si gode della panoramica migliore sulla miriade di strutture funerarie (236 tombe) che si

Transcript of El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i...

Page 1: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

Condannato come eretico dal Concilio di Efeso nel 431, esiliato dapprima a Petra, in Giordania, poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato Nestorio e i suoi seguaci. Brillante teologo della chiesa di Antiochia, un tempo patriarca di Costantinopoli, in tre soli anni era caduto in disgrazia, e, una volta disconosciuto dalla Chiesa dell’epoca, in seguito all’esilio si era isolato sempre più dal mondo civile, allontanandosi definitivamente dalla Cristianità Ufficiale… eppure, alla fine, un vasto mondo spirituale si era aggregato attorno alla sua comunità…. proprio qui, a Kharga. E qui a Kharga, nella necropoli di El-Bagawat, oltre alle sepolture, vi sono 120 cappelle create dai seguaci nestoriani destinate al culto cristiano dei morti. Ora, mentre camminiamo lentamente per i dolci declivi della necropoli, immersi nei caldi colori rossastri delle tombe e delle cappelle antiche, questa città dei morti ci sembra quasi irreale… soffusa di un alone quasi tangibile di silenzio e di pace. Le ombre lunghe e nitide della sera scolpiscono morbidamente i dettagli degli innumerevoli archi, delle colonne, delle cupole che si susseguono, come in una sinfonia geometrica, attorno ai sentieri serpeggianti sulla collina. Siamo ad appena 1 km e mezzo di distanza dal famoso Tempio di Hibis.

Qua e là si alternano tombe e cappelle per il culto dei morti, ipogei ed edifici sacri… e nel girovagare tra questi tumuli e queste pareti di fango antiche e corrose, mi tornano alla memoria, come sprazzi di luce, gli appunti frettolosi letti pochi giorni prima: in queste terre, isolate dalle difficili condizioni geografiche, punto d’incontro di civiltà diverse e di etnie incredibili, ancora una volta si era verificato un’importante evento meta-storico. Fuori dal tempo, ed ai confini dello spazio conosciuto, un’enclave di religiosi severamente preparati e pieni di fervore e devozione, aveva catalizzato l’attenzione dei gruppi religiosi già esistenti. Pur appartenendo a diverse forme ortodosse ed anche eterodosse del cristianesimo, la nuova “luce” apparsa nell’oasi di Kharga attrasse questi fedeli, finendo per coinvolgerli in una comunità spiritualmente impegnata, raccolta attorno alla figura carismatica di Nestorio. Dice di lui la tradizione popolare, che avesse “una voce meravigliosa ed un parlare fluente”, e soprattutto (aggiungiamo per correttezza) una preparazione teologica molto solida e profonda appresa da uomini eccelsi della Chiesa di Antiochia, quali il suo maestro: Teodoro di Mopsuestia. Con questi pensieri nella mente, e muovendo lenti passi attraverso le multiformi strutture dal colore sanguigno (è l’argilla illuminata dal sole morente), mi avvio con i miei compagni di viaggio verso la sommità della collina, all’angolo settentrionale della necropoli: ci attendono i resti della chiesa più grande, una delle più antiche chiese cristiane dell’Egitto. Da questo punto si gode della panoramica migliore sulla miriade di strutture funerarie (236 tombe) che si

Page 2: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

2

estende ai piedi dell’altura. L’edificio sacro risale al 5° secolo ed è articolato in un insieme di stanze e ambienti diversi.

Aggirandoci fra le rovine spaziose, ci soffermiamo ad osservare in silenzio la parete di fondo dell’abside, ancora riconoscibile, prospetticamente inserita fra due ordini di quattro colonne… si possono distinguere due serie di nicchie: tre superiori più piccole e rettangolari, e tre inferiori più ampie e profonde sovrastate ciascuna da un piccolo arco. Ed è ancora la trinità che ci torna in mente, ma anche la terna sacra che richiama antiche reminiscenze egizie: le triadi Menfite, Tebane, le rappresentazioni “pagane” collegate al numero sacro.

foto attuale delle rovine della chiesa del 5° secolo

ricostruzione parziale e virtuale della navata centrale

Ed in effetti, per alcuni versi, è proprio così! Vedremo, durante la visita, che pagano e cristiano si integrano e si compenetrano nel simbolismo mistico e biblico, e le raffigurazioni di cui sono istoriate le cappelle più importanti ne sono un raro esempio. La “vera” visita, però, inizia di lì a poco, non lontano da questa Chiesa, quando i custodi ci fanno entrare in una costruzione particolare: la cosiddetta “Cappella dell’Esodo”. Le parti basse della cupola sono completamente istoriate di episodi tratti dall’Antico Testamento: la fuga degli Ebrei dall’Egitto sotto la guida di Mosè, l’esercito egizio che insegue gli Ebrei, l’arca di Noè, scene dal Paradiso Terrestre con Adamo ed Eva, e poi numerose scene di martirio dei primi santi.

Page 3: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

3

Croci e Ankh, simboli eterni,

si incontrano in questa “cappella dell’Esodo”

E’ proprio qui che ci sorprende trovare la raffigurazione di croci cristiane, assieme all’ankh egizio… dipinte probabilmente dalla stessa mano… un esempio inequivocabile di convivenza di simboli e concetti provenienti da culti diversi. L’emozione è intensa, e ci lasciamo trasportare dall’atmosfera particolare: è facile, in questa pace e lontano dai rumori della vita cittadina, abbandonarsi alla contemplazione. I temi religiosi trattati negli affreschi sono straordinari: contengono i cardini delle sacre scritture, importanti sia per il loro significato simbolico, storico e metaforico, sia per le caratteristiche peculiari delle rappresentazioni, così antiche e ricche di pathos.

Rebecca al pozzo…

Scene di martirio. A destra: Sadrach, Mishach e Abdenego bruciati vivi !

L’esercito del Faraone che insegue Mosè

L’arca di Noè

E proseguendo nell’elenco: ci sono Daniele nella fossa dei leoni, Giona e la balena, Rebecca al pozzo, Giobbe sofferente, Susanna e Geremia, Sarah, il martirio di Santa Tecla ed il Giardino dell’Eden. Queste antiche raffigurazioni, semplici nella loro essenzialità, con quei pochi colori (uno spettro ridotto di rossi, neri, marroni e bianchi) stesi sullo sfondo uniforme dato dall’intonaco di fango, talora imbiancato, hanno una potenza evocativa ed una forza espressiva non comuni.

Page 4: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

4

le sette vergini e le tre croci…

Ed ancora una volta restiamo attoniti davanti ad un'altra rappresentazione: qui a fianco si possono notare in alto a sinistra le sette vergini; sotto, sulla sommità di una collina, una scena che ricorda il Golgotha. Due croci ai lati, ed un ankh centrale, mentre due figure serpentine (reminiscenze di Apophi o di Nehebkau di egiziana memoria, oppure del Serpente Tentatore di Eva…) giungono col capo fino ai lati della croce ansata…

E di nuovo siamo fuori nella calda aria della sera, con ai piedi lo sterminato grappolo silente di tombe e cappelle… e ci aggiriamo, pellegrini stranieri, in una terra a noi straniera, con il cuore pieno di emozioni e lo sguardo perso nell’orizzonte sanguigno (ormai è il regno di Atum al tamonto)… E la prossima visita, nella parte ovest della necropoli, è ancor più ricca di sorprese: la “Cappella della Pace” !! entriamo in punta di piedi, e lo spettacolo offerto dagli affreschi della cupola è veramente incredibile… L’apertura della cappella è orientata precisamente a Nord, come le piramidi Egizie.

Apertura del pozzo

Sul pavimento un pozzo, protetto da una grata metallica, ci mostra la sua imboccatura, mentre il fondo, qualche metro più in basso è appena visibile. Le pareti sono completamente ricoperte da graffiti Arabi, Copti e Greci… ed il soffitto presenta decorazioni in puro stile bizantino. Qui non è neppure necessario ricorrere alle spiegazioni dei custodi: i nomi delle persone raffigurate sono scritti in chiari caratteri, in greco.

Cappella della Pace: pianta

Come in un caleidoscopio, scorrendo con lo sguardo l’anello superiore della cupola, vi leggiamo i nomi di Adamo,Eva, Abraham, Isacco, Eiren, Daniele, Giacobbe, Noè, i Santi Paolo e Tecla, e la vergine Maria… un consesso unico e veramente imponente. Sotto vi sono le rispettive immagini. Ed è stupefacente la riproduzione dell’arca di Noè: l’imbarcazione conserva la forma classica delle barche di papiro degli antichi egizi, come quelle rappresentate nelle incisioni dei templi e delle tombe tebane… ma è provvista di due colonne ai lati con tanto di capitello!! Un’autentica meraviglia.

L’arca di Noè con i capitelli ai lati…

Per concludere, un’osservazione curiosa: l’acustica delle cappelle è particolare. Nell’oasi di Dakhla, nella tomba di El-Bashendi (o Pasha Hindi che dir si voglia) abbiamo assistito ad un fenomeno acustico specifico, ma in quel caso sussurrando in un angolo della stanza, si potevano cogliere le parole nell’angolo opposto come se la persona fosse lì presente… in queste cappelle, invece, gli spigoli sono configurati diversamente e non vi è la possibilità del suono di riverberare allo stesso modo, perciò questo fenomeno non si verifica. In compenso, la struttura è studiata in modo tale che il suono riverberi e si diffonda in modo anomalo (anomalo per chi ascolta, ma ovviamente seguendo le leggi della fisica…).

L’effetto finale è che, parlando certi punti della sala, le persone che ascoltano, a seconda del punto focale in cui stanno, possono sentire la voce amplificata e ricanalizzata come se venisse da altrove, oppure possono addirittura assistere ad un fenomeno di disintegrazione sonora, per

Page 5: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

5

cui la voce si affievolisce fino quasi a sparire. Sono fenomeni acustici dovuti all’incontro di onde sonore riflesse dalle pareti, con effetto sinergico positivo o negativo, ma è straordinario che tali effetti siano presenti in tombe ed edifici risalenti ad epoche così remote. Ebbene, ahimè, siamo giunti alla fine della nostra visita. Le ombre si stanno allungando pigramente sotto ai nostri piedi, e sembra quasi che vogliano portarci via da qui… È una sensazione malinconica, ma allo stesso tempo eccitante… poco distante da qui infatti c’è il famoso Tempio di Hibis (noi in questo momento non lo sappiamo ancora, ma avremo la fortuna di visitarlo, nonostante sia chiuso per restauro…). Così, lanciato un ultimo sguardo a queste strane casupole e a questi edifici alieni, raccogliamo nel cuore la nostra meraviglia e ci avviamo verso i nostri mezzi. Eppure la nostra curiosità, la fantasia e la sete di avventura sono state soddisfatte oggi: esaltate e stimolate da questo stupendo scenario! La luce del sole morente le ha fatte brillare a lungo, per colmare l’archivio dei nostri ricordi …pellegrini per un’ora in questa incredibile e stupenda necropoli.

E’ il momento di andare….

Page 6: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

6

Archi e raggi di sole, Atum sta scendendo verso l’orizzonte…

Affreschi sulla cupola della Cappella della Pace: si leggono i nomi in greco…

Page 7: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

7

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

Particolare di Abraam, Isac, Adam ed Eva

Giuseppe, Sonia e Antonella, nella Chiesa principale

Page 8: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

8

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

) Cenni sulla scuola teologica di Antiochia e su Nestorio (da Wikipedia)

ogica fondata da Luciano di Antiochia (martire nel 312) e portata a

All'allegoria gli antiocheni contrapposero un approccio interpretativo che, pur cercando di intuire il senso

NOTE TECNICHE :

1

Scuola di Antiochia Scuola teolpieno splendore nel IV secolo da Diodoro di Tarso, Teodoro di Mopsuestia, Giovanni Crisostomo e Teodoreto di Ciro. Pur in aperta contrapposizione con la scuola di Alessandria e col suo metodo allegorico di interpretazione della Sacra Scrittura, la scuola di Antiochia non rifiutò la lettura 'tipologica' dell'Antico Testamento (che interpreta fatti e personaggi come prefigurazione di Cristo e della Chiesa), né la ricerca di un significato spirituale del testo sacro. Respinse però gli eccessi dell'allegorismo di Origene che venne accusato di trascurare il senso letterale per trovare ovunque simbolismi arbitrari.

profondo e spirituale, prende sempre la lettera del testo come ineliminabile punto di partenza. Conseguentemente la teologia antiochena sottolineò l'autentica e integrale umanità di Cristo, la completezza in lui delle due nature, umana e divina, trovandosi però in difficoltà nel comprendere l'unità della sua persona. L'estremizzazione di questa posizione portò all'eresia nestoriana.

Teodoro di Mopsuestia (Antiochia 350 ca. - Mopsuesticui applicazione del metodo filologico, critico e storico nell’esegesi delle Scritture anticipò la moderna critica biblica. Nei suoi commenti alla Bibbia, Teodoro applicò un metodo interpretativo orientato al rispetto della lettera, piuttosto che alla valorizzazione dell’allegoria. Le sue opere teologiche, invece, vennero dedicate in particolare all’immortalità, intesa come incontro dell’umano e del divino prefigurato nell’unione dell’umanità e di Dio in Cristo e realizzato attraverso la ricezione dei sacramenti.

a 428), teologo della scuola di Antiochia, la

La sua interpretazione delle due nature (umana e divina) di Cristo, ritenuta ortodossa durante la sua vita, fu

cristiana orientale ispirata agli insegnamenti di Nestorio (fine IV secolo

Nestorio rifiutò la dottrina dell’unità in Cristo della natura divina e della natura umana, sostenendo di fatto

condannata dal concilio di Efeso, che la equiparò agli insegnamenti del suo discepolo Nestorio (381-451 ca.),. Teodoro fu condannato come eretico dal secondo concilio di Costantinopoli (553). Nonostante la Chiesa nestoriana abbia considerato in seguito Teodoro la sua autorità teologica principale, gli studiosi moderni hanno riesaminato le sue opere, rifiutando tale interpretazione.

Chiesa nestoriana Comunità - 451), patriarca di Costantinopoli condannato come eretico nel concilio di Efeso del 431.

una distinzione tra il Figlio di Dio e il figlio di Maria, la quale non può essere pertanto definita “Madre di Dio”. Organizzatisi in una propria Chiesa, molti nestoriani trovarono rifugio nel 489 in Persia, eleggendo come centro del proprio culto la città di Nisibi e inviando missioni fino in Arabia e in India; perseguitati dagli zoroastriani, i nestoriani ottennero invece la protezione dei musulmani dopo la conquista araba della Persia nel 637. Dopo la loro diffusione, fra il VII e il XII secolo, fino in Cina e in Mongolia, i nestoriani rientrarono in seno alla Chiesa cattolica, come avvenne in India, dopo l’occupazione portoghese del XVI secolo, e in Mesopotamia, oppure confluirono nella Chiesa giacobita, o ancora nella Chiesa ortodossa russa nel 1912. La Chiesa nestoriana indipendente, che vide un terzo dei suoi fedeli massacrati dai turchi e dai curdi durante la prima guerra mondiale, sopravvive ancora in Siria, Iraq e Iran.

Nestorianesimo De di due persone (dio e uomo) distinte, e rifiuta l’unione ipostatica (cioè l’unione delle due nature, umana e divina, in un’unica persona, divina).

ottrina teologica che professa la presenza, in Cristo, di due nature (divina e umana)

Page 9: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

9

La dottrina prende il nome Nestorio, patriarca di Costantinopoli dal 428 al 431. Opponendosi alla dottrina di Cirillo di Alessandria, Nestorio sosteneva il predominio della natura umana in Cristo e negava a Maria il titolo di “madre di Dio”, che egli sostituiva con quello di “madre di Cristo”: ella avrebbe infatti generato solo Gesù, il Cristo-uomo, nel quale Dio abitava “come in un tempio”.

Oggetto di una serrata controversia, la dottrina fu condannata nel 431 dal Concilio di Efeso, che esiliò Nestorio e dichiarò eretici i suoi seguaci. I nestoriani trovarono comunque rifugio in Persia, India, Cina e Mongolia, dando vita alla Chiesa nestoriana.

2) Notizie dal web su El-Bagawat (da un articolo di Jimmy Dunn) The Christian Remains in the Kharga Oasis Christianity was probably introduced to the Kharga Oasis in the latter half of the 3rd Century or the beginning of the 4th century. There were a number of important, early Christian leaders who were banished to the Kharga Oasis, especially during the 4th and 5th centuries, for a period of years.

Athanasius

Saint Athanasius was sent to the Oasis, but it was probably Nestorius who made the largest impact within the local Christian community. However, though tradition links the local Christians to Nestorius, it is likely that it was more of an isolated enclave of Christians that included both Orthodox and many forms of heteordox Christians. The Council of Ephesus in 431 denounced Nestorius. He had built upon the teachings of Theodore of Mopsuestia (350-428), from north of Antioch, who saw sin as a weakness instead of a disease or tainted will. Nestorius was accused of the heresy that portrayed Christ's death on the cross as only the suffering of his human half. Likewise, Nestorius saw Mary as the Mother of Jesus and not the the Mother of the "Son of God." He was first exiled to a monastery near Antioch, but that did not silence his teachings. One tradition reported by Moffett was that he was a gifted orator with a "beautiful voice and fluent phrases." He was then banished to Petra (in Jordan) and finally to the Kharga Oasis (in Egypt). Each move took him to deeper isolation.

The Necropolis of al-Bagawat Probably the most significant Christian remains in any of the Western Oasis are those of the Necropolis of al-Bagawat in the Kharga Oasis, yet these ruins actually predate Christianity and consist of both pagan and Christian temples, chapels and burials. They date from between the 2nd and 6th centuries. However, this is considered to be one of the earliest and best preserved Christian cemeteries in the world. The ruins are situated on the slopes of Gabal al-Tayr, about one and a half kilometers from the only known Persian Temple in Egypt, Hibis. The necropolis covers an area of about five hundred meters in length and two hundred meters wide. The main entrance to al-Bagawat is at the south side. There are some 263 chapels or shrines located in the necropolis that have were built in eight distinguishable groups. The Necropolis contains 263 tombs (mostly dating

Page 10: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

10

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

from the 4th through 6th centuries, AD) in the pattern of domed chambers, as well as 120 Nestorian chapels where the dead could be worshipped.. Some of the tombs have paintings of biblical scenes. In the center is a church dating back to the 11th century AD. It is regarded as one of the oldest churches in Egypt. The Main Church In the center of the Necropolis on the northern edge is a church dating back to the 5th century AD. It is regarded as one of the oldest churches in Egypt, and commands a grand view of the necropolis. It is the largest of the structures to be found here. The Chapel of the Exodus Situated behind the group of chapels located on the central ridge in the northern part of the necropolis is the Chapel of the Exodus. It may be considered one of the oldest Christian chapels in the necropolis, with paintings attributable to the first half of the fourth century. Yet, there is very little Christian to be found here, as most of the interior is painted with scenes from the Old Testament. It takes its name from the paintings of Moses leading the Israelites from Egypt, Moses in the Sinai, the Egyptian King and his army, Noah's Ark, Adam and Eve, Daniel in the lion's den, Sadrach, Mishach, and Abednego in the furnace; the sacrifices of Abraham, Jonah in the whale, Jonah out of the whale, Rebeca at the well, Job in a chair, Job suffering, Susanna and Jeremian at the temple, Sara in prayer, a shepherd, the martyrdom of Saint Thekla, seven virgins, and the Garden of Eden. Only a few scenes touch upon Christian topics. The Chapel of Peace On the western slope of the necropolis, near its entrance, is found the Chapel of Peace. It stands alone, and is often simply referred to as the Byzantine Tomb. Its walls are covered in Arabic, Coptic and Greek graffiti, while the formal decorations are of a pure, Byzantine style. Identified in Greek are the names: Adam, Eve, Abraham, Issac, Eirene, Daniel, Dikaiosyne, Euche, Jacob, Noah, the Annunciation of the Virgin Mary, and Paul instructing Saint Thekla. The decorative theme is very similar to those found in Rome at the catacombs and in many early churches throughout Egypt and elsewhere. They may probably be attributed to the 5th and 6th centuries. One typical Egyptian scene within this chapel is a portrayal of Saints Paul and Thecla, who seem to have been very popular saints within this oasis. Also within the necropolis are about five other chapels that still have the remains of good paintings, including themes such as Saints Paul and Thecla, the Sacrifice of Abraham and the Phoenix.

E questo è tutto.

maa-salaam…

AAnnddrreeaa

Page 11: El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi Bagawat_ADV.pdf · poi a Kharga tra i deserti dell’Egitto occidentale… Un destino duro e aspro aveva perseguitato

El Bagawat: la necropoli cristiana di Nestorio Andrea Vitussi

Egittologia

Questo articolo lo trovi su Egittologia.netwww.egittologia.net

11

Andrea Vitussi è anche coautore del recente volume :

TUTANKHAMON Immagini e testi dall’ultima dimora

acquistabile su www.egittologia.net