EIACULAZIONE PRECOCE DIAGNOSI E TERAPIAL’eiaculazione precoce è una delle disfunzioni sessua-li...

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28 nuovo Collegamento La salute ed il benessere sessuale rappresentano il cuore e il fulcro della vita intima e del rapporto di cop- pia e contribuiscono enormemente alla qualità della vita in generale. Una disfunzionalità della vita sessuale si ripercuote inevitabilmente ed inesorabilmente sulla qualità della vita, del singolo e della coppia, danneggiando anche il più saldo dei legami. La sessualità ha un notevole riverbero emozionale nella vita di tutti gli esseri umani, con una sfaccettatura maggio- re per quel che riguarda “l’identità sessuale maschile”. La sessualità maschile, rispetto a quella femminile, è infatti una sessualità visibile, quantizzabile, monitorabi- le e quindi più esposta a possibili disfunzioni sessuali. L’aspetto diagnostico dell’eiaculazione precoce è estremamente complesso, sia per quel che riguarda la riluttanza e riservatezza del paziente e della coppia nell’esporre le proprie difficoltà, sia per quell’aspetto di soggettività che riguarda l’esperienza di precocità. PSICO SESSUOLOGIA a cura di Valeria Randone Sessuologa, componente della FISS (Federazione italiana sessuologia scientifica) EIACULAZIONE PRECOCE DIAGNOSI E TERAPIA Nell’immaginario maschile avviene un processo di confusione tra la parte ed il tutto; avviene cioè una totale identificazione nella disfunzione sessuale: il paziente non ha una disfunzione sessuale ma “è una disfunzione sessuale”

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La salute ed il benessere sessuale rappresentano ilcuore e il fulcro della vita intima e del rapporto di cop-pia e contribuiscono enormemente alla qualità dellavita in generale.Una disfunzionalità della vita sessuale si ripercuoteinevitabilmente ed inesorabilmente sulla qualità dellavita, del singolo e della coppia, danneggiando anche ilpiù saldo dei legami. La sessualità ha un notevole riverbero emozionale nellavita di tutti gli esseri umani, con una sfaccettatura maggio-re per quel che riguarda “l’identità sessuale maschile”.La sessualità maschile, rispetto a quella femminile, èinfatti una sessualità visibile, quantizzabile, monitorabi-le e quindi più esposta a possibili disfunzioni sessuali. L’aspetto diagnostico dell’eiaculazione precoce èestremamente complesso, sia per quel che riguarda lariluttanza e riservatezza del paziente e della coppianell’esporre le proprie difficoltà, sia per quell’aspetto disoggettività che riguarda l’esperienza di precocità.

PSICOSESSUOLOGIAa cura diValeria RandoneSessuologa, componente della FISS (Federazione italiana sessuologia scientifica)

EIACULAZIONE PRECOCE DIAGNOSI E TERAPIA

Nell’immaginario maschileavviene un processo di confusione tra la parte ed il tutto; avviene cioè una totale identificazione nella disfunzione sessuale: il paziente non ha unadisfunzione sessuale ma “è una disfunzione sessuale”

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In clinica vi sono alcune forme di eiaculazione precoce, dette “pseudo-ep”: sono pazienti,spesso giovani, che credono disoffrire di eiaculazione precoce,ma in realtà hanno un problemaesclusivamente cognitivo,correlato ad un’influenzamassiccia dei modelli culturali

Nella maggior parte dei casi, sono pazienti giovani,che navigando su internet o scambiandosi raccontisessuali con i compagni più navigati, hanno interioriz-zato due falsi miti associati alla sessualità: quello delle“dimensioni dei genitali” e quello della “durata del rap-porto sessuale”.Ai fini diagnostici, è indispensabile investigare il tempooggettivo dell’eiaculazione, il tempo di latenza dell’eia-culazione intra-vaginale, detto IELT, o fuori dall’ambitovaginale, l’esperienza soggettiva della capacità di con-trollo, di soddisfazione del paziente e della partner e lavariabile associata alla preoccupazione ed ansia edalle dinamiche della relazione in cui si manifesta.

Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico,si parla di multifattorialità e di eziologia mista. Infatti, ilmodello interpretativo maggiormente consono all’eia-culazione precoce è sicuramente multifattoriale: ogginon si può identificare un’unica causa scatenante, masi tengono presenti cause intrapsichiche, relazionali estili di vita spesso inadeguati.Tra le cause maggiormente ridondanti, troviamo: per-sonalità ansiose, cause diadiche, iatrogene, da cattivoapprendimento sessuale, generali, psicologiche edintrapsichiche, che interagendo tra di loro producono emantengono il disturbo clinico.Ansia, depressione e stress cronico sono indubbia-mente i maggiori nemici dell’eiaculazione.L’anamnesi psico-sessuologica di molti pazienti cone.p. mostra come essi abbiano sofferto in passato diepisodi di eiaculazione precoce occasionale, in rispo-

EIACULAZIONE PRECOCEDIAGNOSI E TERAPIA

PRIMOPIANO psico-sessuologia

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sta a stress, depressione, ansia o anche a seguito del-l’assunzione di piccole quote di alcool. Tali fattori, uniti ad altri, quali il “cattivo apprendimentosessuale” (per esempio i primi rapporti non andati a buonfine, magari consumati frettolosamente in auto) concorro-no a spostare la colonnina del termometro della funziona-lità eiaculatoria dal controllo all’assenza di controllo.Altri fattori di vulnerabilità includono elementi psicoge-ni, relazionali ed ambientali ed alterazioni biochimichesecondarie all’assunzione di alcool, droghe, dismeta-bolismi, ed ovviamente stress ed ansia.Questa multifattorialità va poi tenuta in considerazionesia per l’aspetto diagnostico, sia per la comprensionedei fattori che contribuiscono al mantenimento delladisfunzione ed ovviamente per la fase conclusiva, cioèquella terapeutica. Lo stress causato dall’inadeguatez-za sessuale, dal fallimento della prestazione e dal vis-suto di non soddisfazione della partner, tende a croni-cizzarsi ed a riproporre la disfunzione durante i suc-cessivi momenti di intimità. Tale circolo vizioso che correla stress ad eiaculazioneprecoce, alternando così causa ad effetto, va obbliga-toriamente decodificato all’interno di una terapia psico-sessuologica, per evitare che la disfunzione sessualepossa autoperpetuarsi, attaccando l’autostima maschi-le e danneggiando la relazione in cui si manifesta. L’eiaculazione precoce è una delle disfunzioni sessua-

li maschili più frequenti e dolorose, sia in termini psichi-che che di autostima.In ambito sessuologico, e nella fattispecie in questodisturbo, non si può trattare esclusivamente il sintomo,trascurando la cornice emozionale, ambientale e rela-zionale in cui si manifesta: è una disfunzione sessualeche necessita di un clinico, che possa e sappia farsicarico dell’aspetto diagnostico, terapeutico e del caricoemozionale che questa condizione porta con sé.L’approccio terapeutico consono alla disfunzione,potrebbe essere: counseling psico-sessuologico, psi-coterapia, terapia di coppia ad orientamento sessuolo-gico, trattamento integrato (farmacoterapia e terapiamansionale), farmaco on demand (cioè al bisogno);ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopi-co, adatto alla storia clinica e sessuale di chi ne soffre.L’eiaculazione precoce, se non trattata, diventa gra-dualmente la protagonista della vita dell’uomo e dellasua compagna, esce dalla camera da letto per dilaga-re in ogni angolo della loro stessa esistenza.Avere la consapevolezza del disagio e della non risol-vibilità della disfunzione senza un’adeguata terapiapsico-sessuologica è il primo passo in avanti verso laguarigione.La latitanza diagnostica ha come effetto collateraleimmediato la cronicizzazione della disfunzione, com-promettendo e danneggiando singolo e coppia.

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SOFFRO DI EIACULAZIONE PRECOCE, CON L’ANESTETICO, POSSO GUARIRE?

Gentile Dottoressa Randone, un ragazzo di anni 21 siè recato in farmacia affermando di soffrire di eiacula-zione precoce, disfunzione che lo affligge e tormentaed ha invalidato la sua vita di coppia ed il suo umore.Premetto che il soggetto è molto ansioso e nervoso,ma lo è sempre stato, indipendentemente dal manife-starsi del disturbo. In relazione al problema dell’eiacu-lazione precoce, il ragazzo ha letto su internet che perrisolvere il problema può essere utile la somministra-zione di una pomata anestetica prima del rapportosessuale. Sostiene di averla già utilizzata, ma mi hachiesto se nel tempo potrà risolvere il problema senzal’utilizzo della pomata che a volte anestetizza anche lasua fidanzata, impedendole, così mi è stato riportato,di sperimentare l’esperienza dell’orgasmo. Attendouna sua gentile risposta.

Anzitutto, va sempre ricordato che internet non è un cli-nico, ma un contenitore di informazioni non sempre veri-tiere e scientifiche. Detto questo, e valutata la giovaneetà del soggetto, considererei l’ipotesi di un approcciopiù globale alla sua difficoltà, meno riduttivo e soprattuttosintomatico. La pomata è un anestetico: riduce cioè lasensibilità ma funziona (e non sempre) soltanto fino aquando la si mette. Come prima tappa, suggerirei alragazzo una visita andrologica, per una valutazioneapprofondita e, soprattutto, una diagnosi che possaescludere cause infiammatorie e\o prostatiche. In unsecondo momento, il soggetto dovrebbe consultare unsessuologo clinico, per approfondire sia l’aspetto diagno-stico, sia terapeutico. Sarebbe opportuno lavorare sullecause che hanno prodotto e mantenuto il disturbo clinico(cause da cattivo apprendimento sessuale, ansia, nonriconoscimento del punto di non ritorno eiaculatorio, fat-tori di coppia, intrapsichici...).Ma la cosa che può sentirsi di suggerire fin da subito è chela sola somministrazione dell’anestetico non attenziona esoprattutto non cura. Ridurre la sfera della sessualità allazona pelvica, mi sembra riduttivo e scarsamente veritiero.

Valeria Randone

Consulenza