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Educazione sanitaria e promozione della salute, Vol. 28, n. 4 ottobre-novembre-dicembre 2005 283 Educazione sanitaria, promozione della salute nella scuola, scuola promotrice di salute: linee di un’evoluzione storica e metodolologica Paola Beatini Paola Beatini, Centro sperimentale per l’educazione sanitaria, organizzazione e programmazione sanitaria, epidemiologia ambientale, sezione del Dipartimento di specialità medico chirurgiche e sanità pubblica, Università degli studi di Perugia. parole chiave RIASSUNTO La scuola è da sempre riconosciuta quale luogo de- putato allo sviluppo di conoscenze e atteggiamenti su contenuti e problemi correlati alla salute e po- tenzialmente in grado di incidere di conseguenza anche sui comportamenti presenti e futuri della popolazione giovanile I programmi si sono nel tempo modificati, seguen- do l’evolversi del quadro di mortalità e morbosità giovanile per gli approcci di tipo preventivo e l’estendersi del concetto di salute e ben-essere per quanto riguarda gli approcci promozionali, a se- guito dei limitati risultati in termini di cambiamen- to di comportamenti mostrati dall’evidenza scienti- fica. Da un punto di vista metodologico il quadro di azione si è modificato e da modelli educativi di tipo tradizionale centrati sui contenuti da trasmettere a modelli più globali centrati sul soggetto dell’ap- prendimento e sul contesto. Anche in tale ambito di intervento i principi e i modelli della promozione della salute hanno ri-orientato l’azione soprattutto da un punto di vista metodologico, richiedendo l’adozione di metodologie centrate sullo sviluppo di capacità personali e sociali, sull ’empowerment e ca- key words: SUMMARY Schools have always been recognised as places concerned with the development of the knowledge of and attitude towards problems relating to health and thus potentially capable of influencing current and future juvenile behaviour Programmes have been modified in the course of time following the pattern of juvenile mortality and disease regarding the preventive stance to advanced awareness of the concept of health and well being from a promotional one, following the limited results obtained in terms of behaviour change shown by scientific evidence From a methodological point of view interventive action has been modified from traditional educational models based on the specific contents to be transmitted to more global models based on the subject being educated and the context. In this type of action principles and models of health promotion have redirected interventive action especially from a methodological point of view. This requires the adoption of methodology based on the development of personal and social capacity and on empowerment, all of which is characterised by a wider reference area (family, community).

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Educazione sanitaria, promozione della salute nella scuola,scuola promotrice di salute: linee di un’evoluzione

storica e metodolologicaPaola Beatini

Paola Beatini, Centro sperimentale per l’educazione sanitaria, organizzazione e programmazione sanitaria,epidemiologia ambientale, sezione del Dipartimento di specialità medico chirurgiche e sanità pubblica, Universitàdegli studi di Perugia.

parole chiave

RIASSUNTOLa scuola è da sempre riconosciuta quale luogo de-putato allo sviluppo di conoscenze e atteggiamentisu contenuti e problemi correlati alla salute e po-tenzialmente in grado di incidere di conseguenzaanche sui comportamenti presenti e futuri dellapopolazione giovanileI programmi si sono nel tempo modificati, seguen-do l’evolversi del quadro di mortalità e morbositàgiovanile per gli approcci di tipo preventivo el’estendersi del concetto di salute e ben-essere perquanto riguarda gli approcci promozionali, a se-guito dei limitati risultati in termini di cambiamen-to di comportamenti mostrati dall’evidenza scienti-fica.Da un punto di vista metodologico il quadro diazione si è modificato e da modelli educativi di tipotradizionale centrati sui contenuti da trasmettere amodelli più globali centrati sul soggetto dell’ap-prendimento e sul contesto. Anche in tale ambitodi intervento i principi e i modelli della promozionedella salute hanno ri-orientato l’azione soprattuttoda un punto di vista metodologico, richiedendol’adozione di metodologie centrate sullo sviluppodi capacità personali e sociali, sull’empowerment e ca-

key words:

S U M M A RYSchools have always been recognised as placesconcerned with the development of the knowledgeof and attitude towards problems relating to healthand thus potentially capable of influencing currentand future juvenile behaviourProgrammes have been modified in the course oftime following the pattern of juvenile mortalityand disease regarding the preventive stance toadvanced awareness of the concept of health andwell being from a promotional one, following thelimited results obtained in terms of behaviourchange shown by scientific evidenceFrom a methodological point of view interventiveaction has been modified from traditionaleducational models based on the specific contentsto be transmitted to more global models based onthe subject being educated and the context. In thistype of action principles and models of healthpromotion have redirected interventive actionespecially from a methodological point of view. Thisrequires the adoption of methodology based on thedevelopment of personal and social capacity andon empowerment, all of which is characterised by awider reference area (family, community).

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Scuola e salute

Le organizzazioni internazionali per lasalute da sempre identificano la scuolaquale istituzione potenzialmente in gra-do di svolgere un ruolo determinante nel-l’incidere sugli stili di vita e sui compor-tamenti di salute, presenti e futuri, dellapopolazione giovanile (1 ,2 ,3 ,4 ).

La ricerca scientifica ha progressiva-mente analizzato e ampiamente giustifi-cato i diversi ordini di motivi che hannoprodotto un grande investimento di risorseumane e finanziarie nella programmazio-ne e realizzazione di interventi in favoredella salute della popolazione giovanileall’interno del loro ambiente di studio edi lavoro (1).

La scuola è il luogo dove i ragazzi tra-scorrono una gran parte della loro vita,in particolare gli anni in cui possono in-staurarsi anche comportamenti a rischioper la loro salute o in cui alcuni atteggia-menti possono stabilizzarsi e garantisce alcontempo l’accesso alla popolazione gio-vanile nel suo complesso, incluso mino-ranze e gruppi svantaggiati (5 ).

La scuola è il luogo di apprendimentoper eccellenza dotato di professionalità e

ratterizzate da un quadro di riferimento assai piùallargato (famiglia, comunità)Da un punto di vista dell’operatività, lo sviluppo dinuovi modelli e l’evolversi della metodologia diprogrammazione e realizzazione di interventi nonha comportato l’affermarsi o la sostituzione di un’op-zione sull’altra. Interventi di educazione sanitariacontinuano a coesistere con interventi e progetti direte di promozione della salute nelle e tra le scuole,costituendo il complesso ed eterogeneo panoramadi riferimento della costruzione e attuazione di in-terventi il favore della salute nella scuola

strutture che costituiscono un contestoottimale per integrare conoscenze e capa-cità attraverso l’inserimento di uncurriculum della salute che sia alcontempo ben accolto e poco costoso (6).

E’ stato inoltre riconosciuto anchecome il cosiddetto curriculum informaleo “hidden” curriculum di una scuola pos-sa influenzare significativamente atteggia-menti e comportamenti degli studenti.Messaggi di educazione e promozionedella salute comunicati in classe possonoessere rafforzati o completamente ignora-ti da quanto avviene all’interno del climascolastico generale, come dimostrato daalcuni studi relativi all’abitudine al fumoin ambiente scolastico (7).

Nella scuola gli insegnanti svolgonoun ruolo chiave quali modelli di riferimen-to per gli studenti e per questo interventivolti al cambiamento di atteggiamenti ecomportamenti dei discenti possono tro-vare importanti alleati nel conseguimen-to degli obiettivi prefissati.

La scuola, infine, costituisce un lega-me con le famiglie che possono rafforzaree integrare attraverso un coinvolgimentodiretto o indiretto le strategie di educa-zione alla salute realizzate nella scuola.

From an operative point of view, the developmentof new models and the evolution of the methodologyof programming and the realisation of interventionhas not brought about the prevalence of one optionover the other nor the substitution of one by theother. Health education intervention continues tocoexist with intervention and projects of healthpromotion in and between schools. This constitutesa complex and heterogeneous reference area for theconstruction and implementation of forms ofintervention in favour of health in schools.

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Da ciò la riconosciuta enfasi posta nel-la programmazione e realizzazione di in-terventi finalizzati alla prevenzione dimalattie e dei comportamenti a rischio ealla tutela o al miglioramento delle con-dizioni di salute degli studenti nei paesiindustrializzati, ma anche in quelli in viadi sviluppo.

Fornire conoscenze/modelli educativitradizionali

Questi si sono sviluppati per molti anniunicamente nella forma tradizionaledell’educazione sanitaria attraverso uncurriculum della salute inserito in modalitàdifferenti - continuo e sistematico oframmentario e legato alla contingenza -o semplicemente attraverso argomenti disalute all’interno della quotidiana attivi-tà scolastica delle scuole di ogni ordine egrado nei diversi sistemi scolastici.

Da un punto di vista metodologico,gli interventi di educazione sanitaria ri-volti agli studenti da insegnanti e/o daoperatori dei servizi sanitari, hanno in unprimo tempo offerto quindi una serie diinformazioni, trasmesso una serie di con-tenuti connessi alla salute nella convin-zione che garantendo ai ragazzi conoscen-ze adeguate su alcune malattie e proble-mi o su argomenti di salute, questi potes-sero influenzare i loro comportamenti.

Relativamente ai contenuti proposti èlogico che questi abbiano seguito - nellaspecifica diversità del tempo e nei luoghi- l’evoluzione della mortalità e dellamorbosità nella popolazione target degliinterventi.

Come recentemente osservato in una

breve rassegna presentata da Lawrence StLeger si è passati da un interesse per iproblemi connessi all’igiene personaledella prima metà del XX secolo - puliziadel proprio corpo, uso corretto dell’acqua- a una serie di tematiche sempre piùampie e complesse che hanno seguitol’evolversi dei principali problemi di sa-lute e degli atteggiamenti e dei compor-tamenti dei ragazzi (8).

Dall’educazione alla salute orale alconsumo di alcol, all’alimentazione, alfumo, alla droga, alla sessualità, agli in-cidenti stradali, alle malattie sessualmen-te trasmissibili - da ultimo l’emergenzaAIDS - a tutto l’ampio spettro delleproblematiche, oggigiorno sempre piùemergenti, connesse alla salute mentale.

Approfondite ricerche hanno rilevatoperò l’inadeguatezza e l’inefficacia di que-sto tipo di metodologia di azione e lamancanza di risultati in termini di cam-biamento di comportamento e, di conse-guenza, in termine di salute (9, 10, 11,12 ).

Sviluppare atteggiamenti e capacità/modelli educativi moderni

Intorno agli anni ’80 si è cercato quin-di di fondare i programmi di educazionesanitaria sull’adozione di modelli e meto-dologie di intervento più complesse, chene accrescessero i risultati in termini diefficacia.

Si tratta di una serie di programmicaratterizzati da metodologie di azioneinnovative finalizzati a sviluppare nellostudente abilità (skills) e atteggiamentiche lo mettano in grado di fare scelte di

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salute sane (13 ,14 ,15 ).Con il termine skill (capacità) l’OMS

indica “tutte quelle abilità e competenzeche è necessario apprendere per mettersiin relazione con gli altri e per affrontare iproblemi, le pressioni e gli stress della vitaquotidiana. La mancanza di tali skillssocio-emotive può causare, in particolarenei giovani, l’instaurarsi di comportamen-ti negativi e a rischio, in risposta agli stress(16 ).

Queste le skills individuate dall’’OMS:capacità di prendere decisioni (decisionmaking), capacità di risolvere i problemi(problem solving), senso critico, comunica-zione efficace, capacità per le relazioniinterpersonali, autocoscienza, empatia,gestione delle emozioni, gestione dellostress.

La maggior parte di questi program-mi sono basati sulla teoria dell’apprendi-mento sociale e l’autoefficacia di A.Bandura (17 ) e sull’Health Belief Model(18).

Si tratta essenzialmente di interventicaratterizzati da una serie di metodologiedi azione nell’ambito dell’educazione sa-nitaria a scuola centrate sul soggetto del-l’apprendimento piuttosto che sul conte-nuto da trattare.

E’ un cambiamento significativo: è pro-prio nella definizione di questi programmidenominati innovativi che l’OrganizzazioneMondiale della Sanità inizia a parlare di pro-mozione alla salute nella scuola.

Il cambiamento è riferibile sia a un’ot-tica di azione già incentrata sugli queglielementi positivi che possono favorire lasalute, primi fra tutti autoefficacia eautostima, sia alle metodologie di realiz-

zazione degli interventi.Non vi è ancora una definizione con-

cettuale di riferimento di promozione dellasalute, si parla di “approcci metodologici fi-nalizzati a facilitare il benessere fisico e psico-logico di gruppi e individui”(19 ).

Hagquist e Starrin (20 ) nel loro lavo-ro finalizzato a definire una tipologia dellediverse metodologie di intervento in edu-cazione sanitaria nella scuola analizzanoquesto sviluppo nel tempo di una strate-gia educativa dell’educazione sanitaria damodelli tradizionali basati sul trasferi-mento di conoscenze e centrati su proble-mi di salute e comportamenti a rischio amodelli educativi sempre più complessi,caratterizzati da metodologie di insegna-mento diversificate.

Uno sviluppo che segue storicamentela stessa evoluzione dei modelli educativie didattici dell’insegnamento scolastico.

Il loro lavoro ha evidenziato l’esisten-za di due categorie di interventi di edu-cazione sanitaria. La prima è quella dellastrategia usata per il cambiamento (dal-l’alto al basso e dal basso in alto/top downe bottom up); la seconda è riferita al quadrodi riferimento ampio o limitato (narrow/wide contestual framework) all’interno delquale è praticato.

Da un insegnamento tradizionale(traditional educational models) caratterizzatoda una strategia dall’alto verso il basso(top down), in cui lo studente è recettoredelle informazioni a modelli educativimoderni (modern educational models) carat-terizzati da una strategia dal basso versol’alto (bottom up) nei quali gli studenti sonopartecipanti attivi e il lavoro è centratosui fattori che influenzano il comporta-

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mento più che sui comportamenti di sa-lute stessi.

nati innovativi: programmi affettivi fina-lizzati a favorire lo sviluppo emotivo e crea-re competenze sociali (programmi centratisulla costruzione dell’autostima e dellagestione dello stress) e programmi sull’in-fluenza sociale più centrati a svilupparequelle capacità che sono necessarie nellesituazioni concrete (programmi centratisulla costruzione di abilità di resistenzaalla pressione dei pari, programmi atti asviluppare nei ragazzi la resistenza aimessaggi pubblicitari).

Anche questi programmi che hannoassociato alla tradizionale educazione sa-nitaria la metodologia dell’apprendimen-to sociale ed emotivo hanno ottenuto al-cuni successi nel ridurre tra gli studenti ilconsumo di droga a breve termine(13,15), ma si sono dimostrati non effica-ci a lungo termine (21 , 22 , 23 ) nel mo-dificare i comportamenti di salute dei ra-gazzi in età scolare.

da Hagquist e Starrin, 1997

Due i tipi di programmi individuatiall’interno dei modelli educativi denomi-

Programmi globali/modelli educativimoderni in una cornice di riferimentoallargato

Di qui la necessità e il tentativo diandare oltre i modelli esistenti e di am-pliare soprattutto la cornice di riferimentodegli interventi superando un approccioeducativo che, pur di importanza irrinun-ciabile nel garantire adeguate conoscen-ze e sviluppare consapevolezze, si manife-stava parziale nel conseguire risultati intermini di cambiamento di comporta-menti favorevoli alla salute.

Inizia a delinearsi la definizione dicomprehensive programm intendendo con taletermine, un insieme di strategie integra-to che focalizza l’attenzione sia su atteg-giamenti e comportamenti dei ragazzi, masoprattutto sull’azione di conferma e dirinforzo dell’ambiente circostante.

Tali programmi, comprendenti sia in-terventi di educazione sanitaria tradizio-

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nale in classe, sia la formazione di skills,aprono al coinvolgimento della famigliae della comunità nella realizzazione degliinterventi.

Negli Stati Uniti e in Canada,Allenswort e Kolbe (24 ) inaugurano ilmodello CHSP - Comprehensive SchoolHealth Programm.

Il CHSP è definito come “un insiemeintegrato e continuato nel tempo di ser-vizi, strategie, e azioni nella scuola fina-lizzati a promuovere lo sviluppo fisico,emozionale, sociale ed educativo degli stu-denti. Il programma coinvolge e supportale famiglie ed è stabilito dalla comunitàlocale e basato sui bisogni, risorse dellacomunità. E’ coordinato da un teaminterdisciplinare, responsabile nei con-fronti della comunità per la qualità delprogramma e l’efficacia” (25 ).

Le componenti del CSHP sono otto:(i) programmazione continua di uncurriculum di educazione sanitaria dal 1al 12 grado scolastico; (ii) servizi sanitariscolastici; (iii) ambiente scolastico; (iv)educazione fisica a scuola; (v) servizi de-gli alimenti; (vi) servizi di counseling; (vii)promozione della salute di tutto il perso-nale; (viii) integrazione della promozionedella salute della comunità scolastica (26 ).

I cosiddetti comprehensive programm (pro-grammi globali) “comprendono” sia losviluppo di conoscenze, sia la formazionedi skills negli studenti, allargano la par-tecipazione alla programmazione e agliinterventi alla famiglia e ai membri dellacomunità allargata.

Importanti studi hanno rilevato che lemolteplici componenti di questi program-mi offrivano un notevole potenziale nel-

l’ottenere un impatto positivo sulle cono-scenze, sugli atteggiamenti e sui compor-tamenti degli studenti (27 ).

Nel 1986, in Europa, la formulazionedella Carta di Ottawa per la Promozione del-la Salute (28 ) (elaborata sui principi pro-posti dal WHO Working Group nel 1984)rivoluziona il modo di coniugare educazio-ne e salute anche nella scuola.

Nel documento si parla di ri-orienta-mento, ma questa espressione può essereinterpretata effettivamente in senso lette-rale e radicale.

Muta il sistema culturale di riferimen-to: concetti, paradigmi, metodologie diricerca e di intervento.

La ricerca e l’azione è centrata suglielementi positivi che costruiscono la salu-te, piuttosto che sulla riduzione dellamortalità e morbosità e sui comportamentia rischio. Pensare sano ecco cosa fa la diffe-renza (29).

Il privilegiare un’ottica positivafocalizzata sui determinanti di salute e nonsulle cause di malattia, condurrà a nuoveelaborazioni del concetto stesso di salute.

Ricordiamo che l’OMS aveva definitoin termini positivi nel 1948 la salute - nonsemplice assenza di malattia, ma uno statodi completo benessere, fisico, psicologico,mentale (30 ) - e Alessandro Seppilli ave-va sin dal 1966 introdotto il concetto diequilibrio - la salute è una condizione diequilibrio funzionale, fisico e sociale, del-l’individuo dinamicamente inserito nelsuo ambiente naturale e sociale - precur-sore di ulteriori elaborazioni che vedran-no il loro sviluppo negli anni ’90.

All’interno del sistema concettuale diriferimento della promozione della salute

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viene definita non una condizione idealee un obiettivo, ma un mezzo finalizzato aun obiettivo: (la salute è) una risorsa per lavita di ogni giorno. Per raggiungere uno statodi completo ben-essere fisico, mentale e sociale,un individuo o un gruppo deve essere in gradodi identificare e poter realizzare le proprie aspi-razioni, soddisfare bisogni e cambiare o far fron-te all’ambiente….(31 ).

E’ da questa definizione che inizia adessere elaborato un concetto di salute chetrova le sue radici nel concetto di funzio-namento dell’uomo, basato sul presuppostoche tutti gli esseri umani hanno bisognifondamentali e altrettante potenzialità ecapacità.

La salute di una persona è l’equiva-lente di un insieme di condizioni che ap-pagano e mettono in grado la persona diagire (funzionare) per portare a terminele proprie scelte e le proprie potenzialitàbiologiche (alcune di queste condizionisono di importanza assoluta per tutti gliindividui, altri sono variabili dipendentida abilità individuali e circostanze parti-colari), psichiche e sociali.

Tra gli autori che maggiormente han-no operato per la definizione di una nuo-va teoria di salute Aaron Antonovsky (32,33), Daniel Seedhaus (34 ), MarthaNussbaum (35).

L’assicurazione di bisogni e la realiz-zazione di tali capacità e potenzialitàumane sono una pre-condizione per l’au-tonomia e per poter essere in una posizio-ne di scegliere di “funzionare bene” e pro-sperare, pre-requisito della salute.

Parallelamente ai nuovi concetti disalute si sviluppa la ricerca sul concettodi qualità della vita (comprendente le ul-

teriori specificazione di ben-essere e sod-disfazione, felicità) (36 )

Affermando che la promozione dellasalute opera in un contesto che va al di làdell’individuo, e che la salute si crea dove lagente vive, lavora, la Carta di Ottawa inau-gura il concetto e il conseguente approc-cio (37) di setting che darà il via alla defi-nizione di altri concetti correlati qualicontesti per la salute (setting for health) (38).

La scuola è uno di questi contesti: perpromuovere la salute di studenti e di tut-ta la comunità scolastica è necessario, nonsolo garantire conoscenze su argomenti disalute (curriculum della salute - healthcurriculum), non solo sviluppare capacitàe consapevolezze, non solo rafforzare in-serire altri attori (genitori e comunità) perrafforzare conoscenze, capacità, consape-volezze e comportamenti, ma è indispen-sabile creare un contesto scolastico - fisico, so-ciale, relazionale, organizzativo - favorevolealla salute dell’intera comunità scolastica.

Ma la Carta di Ottawa è, prima di tut-to, impegno politico per la salute.

La promozione della salute richiede azio-ni politiche per la salute, politiche non solosanitarie, ma relative all’istruzione, al-l’economia, al fisco, all’ambiente, ai tra-sporti: necessita perciò di cooperazioneintersettoriale e interistituzionale.

I governi a tutti i livelli - locali, nazio-nali, internazionali - hanno la responsabi-lità di agire in modo appropriato per favo-rire la salute della comunità scolastica.

La collaborazione intersettoriale, inparticolari tra i settori della società che sioccupano di educazione e di salute, tradecisori politici locali, nazionali e inter-nazionali è un prerequisito importante per

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rendere più solide le condizioni in cui la-vorare per accrescere la salute degli indi-vidui e della comunità di costruire politi-che favorevoli alla salute.

Per un’azione congiunta a livello in-ternazionale nel 1991 nasce il Networkeuropeo delle scuole promotrici di saluteEuropean Network of Health PromotingSchool (E.N.H.P.S.), progetto istituitodall’Organizzazione Mondiale della Sa-nità, dalla Commissione europea e dalConsiglio d’Europa.

Programmi partecipativi in una pro-spettiva di empowerment

Ultimo elemento, non in ordine diimportanza, da considerare, la promo-zione della salute è centrata sulla parteci-pazione della popolazione, che deve usu-fruire della migliore comunicazione, for-mazione, educazione possibile anche suiproblemi di salute che la riguardano in-dividualmente e collettivamente.

Le definizioni di promozione della sa-lute sono numerose: una è di importanzafondamentale per sostenere anche il con-cetto di partecipazione e coinvolgimento(39) ... il processo che mette in grado la popola-zione di accrescere il controllo (sui determinan-ti di salute) e di accrescere la propria salute

Notiamo, come osservato da Mac-donald e Davies (40), che gli elementichiave di questa definizione sono processo econtrollo; e pertanto qualità e affidabilitàin promozione della salute devono esserecentrate sul dare la facoltà (enabling) e sul-l’accrescere il potere (empowerment).

L’evidenza riposta su “accrescere il con-trollo”, in relazione alla popolazione gio-

vanile proprio all’interno del contesto sco-lastico, è di importanza assolutamente ri-levante ed è stata in genere tradotta nel-l’acquisizione di autonomia, indipenden-za e autodeterminazione, nell’individua-re una stretta corrispondenza tra obietti-vi e senso di raggiungimento degli stessi,e sulle strette relazioni tra questi tentativie gli esiti di salute.

Nel 1994 l’Ufficio regionale europeodell’OMS elabora una definizione ufficialedi scuola promotrice di salute La scuolapromotrice di salute è finalizzata alraggiungimento di stili di vita sani per tuttala popolazione scolastica sviluppando ambientidi supporto che conducano alla promozione del-la salute. Essa offre opportunità, e richiedeimpegno, per raggiungere un ambiente fisicosociale sicuro e in grado di accrescere la salute(41).

Da un punto di vista metodologico ilriferimento alla partecipazione della popo-lazione giovanile, nel caso della scuola eall’empowerment manifesta l’esigenza dimetodologie che favoriscano tale processo.

Coinvolgimento degli studenti, orien-tamento alla partecipazione o empower-ment, principi che non erano presenti innessuna definizione del CHSP statunitensee canadese, caratterizzati da una fortecentratura sul ruolo degli aspetti dileadership, sul ruolo dei coordinatori del-la programmazione di una “scuola sana”pur concepiti quali “direttori di orchestra”.

La prospettiva di empowerment con lapopolazione giovanile vede gli studentiquali partner dell’azione educativa. Ciòcomporta che i ragazzi siano consideratiin grado di rappresentare se stessi, di pren-dere decisioni che riguardano la loro sa-

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lute (42).Un concetto riconducibile all’acquisi-

zione di capacità e del potere di deciderecomprende al suo interno diversi aspetti:i molti studi che hanno tentato di chiari-re il concetto nelle diverse dimensioni sonosoliti distinguere un empowermentmotivazionale (43), facendo riferimentoad alcuni bisogni dell’individuo (auto-determinazione) e un community empower-ment, concetto che include non solo gliaspetti psicologici ma anche le azioni po-litiche che attivano la partecipazione.

Applicato inizialmente con il lavorosugli adulti il concetto di empowerment èstato applicato anche in educazione e pro-mozione della salute con la popolazionegiovanile (42).

Per i ragazzi è stata messa in discus-sione la loro capacità di scelta: non es-sendo ancora adulti, essi non sarebberosufficientemente in grado di decidere cosasia meglio per loro. Le riserve espresse neiconfronti del concetto di empowerment conla popolazione giovanile sono connesse aun’interpretazione dell’utilizzazione deltermine nel significato di “adulti ben in-tenzionati che possono impoteraregiovincelli incapaci” (20). Sebbenel’empowerment concerna la capacità diautodeterminarsi, gli adulti possono con-tribuire a chiarire e strutturare le esperien-ze in modo tale da assistere i ragazzi adacquisire potere.

E’ chiaro infatti che nel processoformativo globale il ruolo degli adulti (ge-nitori e insegnanti) è in primo luogo pro-prio quello di rafforzare e sviluppare lecapacità dei ragazzi nell’assunzione discelte e nelle decisioni.

Una strategia centrata sulla parteci-pazione è estremamente importante pro-prio per facilitare il processo stesso di ap-prendimento.

Una piccola nota per evidenziare comequesto concetto richieda nell’applicazio-ne della programmazione di interventi enella successiva attuazione un’attenzioneparticolare e un atteggiamento profonda-mente etico, per evitare scopi manipola-tivi e delegare l’assunzione di decisioni.

Conclusione

Dal sintetico quadro di analisi presen-tato si può ravvisare come anche l’educa-zione sanitaria nel contesto scolastico siastata caratterizzata da un’evoluzione chericalca le tappe di sviluppo già evidenziateper la stessa educazione sanitaria.Lamberto Briziarelli e Maria AntoniaModolo () infatti hanno attentamenteanalizzato il percorso concettuale emetodologico dell’educazione sanitariaevidenziandone gli stessi processi pro-grammatori e operativi: le “tre generazio-ni” educazione sanitaria/ educazione alla sa-lute/promozione della salute sono di fattorintracciabili infatti anche nella specificacostruzione e applicazione di modelli ope-rativi all’interno del contesto scolastico.

Un’evoluzione storica che come abbia-mo visto comporta da una parte una defi-nizione sempre più ampia e dettagliatadei concetti e dall’altra un diversificarsi dellestrategie metodologiche di intervento.

Da metodologie basate sulla trasmis-sione di conoscenze allo sviluppo di skills,da programmi globali che ampliano i sog-getti degli interventi alle famiglie e alla

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comunità utilizzando, alle azioni di pro-mozione della salute centrate sull’empower-ment in un continuum verso l’adozione dimodelli, programmazioni e realizzazionedi interventi sempre più complessi.

Osservato dal punto di vista dell’ope-ratività - della programmazione e realiz-zazione degli interventi - tale sviluppo nonha seguito un andamento lineare.L’operatività in favore della salute deglistudenti nella scuola ha continuato adadottare l’una o l’altra opzione metodolo-gica - basti pensare che l’educazione sa-

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Educazione sanitaria, promozione della salute nella scuola,scuola promotrice di salute: linee di un’evoluzione

storica e metodolologicaPaola Beatini

Paola Beatini, Centro sperimentale per l’educazione sanitaria, organizzazione e programmazione sanitaria,epidemiologia ambientale, sezione del Dipartimento di specialità medico chirurgiche e sanità pubblica, Universitàdegli studi di Perugia.

parole chiave

RIASSUNTOLa scuola è da sempre riconosciuta quale luogo de-putato allo sviluppo di conoscenze e atteggiamentisu contenuti e problemi correlati alla salute e po-tenzialmente in grado di incidere di conseguenzaanche sui comportamenti presenti e futuri dellapopolazione giovanileI programmi si sono nel tempo modificati, seguen-do l’evolversi del quadro di mortalità e morbositàgiovanile per gli approcci di tipo preventivo el’estendersi del concetto di salute e ben-essere perquanto riguarda gli approcci promozionali, a se-guito dei limitati risultati in termini di cambiamen-to di comportamenti mostrati dall’evidenza scienti-fica.Da un punto di vista metodologico il quadro diazione si è modificato e da modelli educativi di tipotradizionale centrati sui contenuti da trasmettere amodelli più globali centrati sul soggetto dell’ap-prendimento e sul contesto. Anche in tale ambitodi intervento i principi e i modelli della promozionedella salute hanno ri-orientato l’azione soprattuttoda un punto di vista metodologico, richiedendol’adozione di metodologie centrate sullo sviluppodi capacità personali e sociali, sull’empowerment e ca-

key words:

S U M M A RYSchools have always been recognised as placesconcerned with the development of the knowledgeof and attitude towards problems relating to healthand thus potentially capable of influencing currentand future juvenile behaviourProgrammes have been modified in the course oftime following the pattern of juvenile mortalityand disease regarding the preventive stance toadvanced awareness of the concept of health andwell being from a promotional one, following thelimited results obtained in terms of behaviourchange shown by scientific evidenceFrom a methodological point of view interventiveaction has been modified from traditionaleducational models based on the specific contentsto be transmitted to more global models based onthe subject being educated and the context. In thistype of action principles and models of healthpromotion have redirected interventive actionespecially from a methodological point of view. Thisrequires the adoption of methodology based on thedevelopment of personal and social capacity andon empowerment, all of which is characterised by awider reference area (family, community).

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Scuola e salute

Le organizzazioni internazionali per lasalute da sempre identificano la scuolaquale istituzione potenzialmente in gra-do di svolgere un ruolo determinante nel-l’incidere sugli stili di vita e sui compor-tamenti di salute, presenti e futuri, dellapopolazione giovanile (1 ,2 ,3 ,4 ).

La ricerca scientifica ha progressiva-mente analizzato e ampiamente giustifi-cato i diversi ordini di motivi che hannoprodotto un grande investimento di risorseumane e finanziarie nella programmazio-ne e realizzazione di interventi in favoredella salute della popolazione giovanileall’interno del loro ambiente di studio edi lavoro (1).

La scuola è il luogo dove i ragazzi tra-scorrono una gran parte della loro vita,in particolare gli anni in cui possono in-staurarsi anche comportamenti a rischioper la loro salute o in cui alcuni atteggia-menti possono stabilizzarsi e garantisce alcontempo l’accesso alla popolazione gio-vanile nel suo complesso, incluso mino-ranze e gruppi svantaggiati (5 ).

La scuola è il luogo di apprendimentoper eccellenza dotato di professionalità e

ratterizzate da un quadro di riferimento assai piùallargato (famiglia, comunità)Da un punto di vista dell’operatività, lo sviluppo dinuovi modelli e l’evolversi della metodologia diprogrammazione e realizzazione di interventi nonha comportato l’affermarsi o la sostituzione di un’op-zione sull’altra. Interventi di educazione sanitariacontinuano a coesistere con interventi e progetti direte di promozione della salute nelle e tra le scuole,costituendo il complesso ed eterogeneo panoramadi riferimento della costruzione e attuazione di in-terventi il favore della salute nella scuola

strutture che costituiscono un contestoottimale per integrare conoscenze e capa-cità attraverso l’inserimento di uncurriculum della salute che sia alcontempo ben accolto e poco costoso (6).

E’ stato inoltre riconosciuto anchecome il cosiddetto curriculum informaleo “hidden” curriculum di una scuola pos-sa influenzare significativamente atteggia-menti e comportamenti degli studenti.Messaggi di educazione e promozionedella salute comunicati in classe possonoessere rafforzati o completamente ignora-ti da quanto avviene all’interno del climascolastico generale, come dimostrato daalcuni studi relativi all’abitudine al fumoin ambiente scolastico (7).

Nella scuola gli insegnanti svolgonoun ruolo chiave quali modelli di riferimen-to per gli studenti e per questo interventivolti al cambiamento di atteggiamenti ecomportamenti dei discenti possono tro-vare importanti alleati nel conseguimen-to degli obiettivi prefissati.

La scuola, infine, costituisce un lega-me con le famiglie che possono rafforzaree integrare attraverso un coinvolgimentodiretto o indiretto le strategie di educa-zione alla salute realizzate nella scuola.

From an operative point of view, the developmentof new models and the evolution of the methodologyof programming and the realisation of interventionhas not brought about the prevalence of one optionover the other nor the substitution of one by theother. Health education intervention continues tocoexist with intervention and projects of healthpromotion in and between schools. This constitutesa complex and heterogeneous reference area for theconstruction and implementation of forms ofintervention in favour of health in schools.

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Da ciò la riconosciuta enfasi posta nel-la programmazione e realizzazione di in-terventi finalizzati alla prevenzione dimalattie e dei comportamenti a rischio ealla tutela o al miglioramento delle con-dizioni di salute degli studenti nei paesiindustrializzati, ma anche in quelli in viadi sviluppo.

Fornire conoscenze/modelli educativitradizionali

Questi si sono sviluppati per molti anniunicamente nella forma tradizionaledell’educazione sanitaria attraverso uncurriculum della salute inserito in modalitàdifferenti - continuo e sistematico oframmentario e legato alla contingenza -o semplicemente attraverso argomenti disalute all’interno della quotidiana attivi-tà scolastica delle scuole di ogni ordine egrado nei diversi sistemi scolastici.

Da un punto di vista metodologico,gli interventi di educazione sanitaria ri-volti agli studenti da insegnanti e/o daoperatori dei servizi sanitari, hanno in unprimo tempo offerto quindi una serie diinformazioni, trasmesso una serie di con-tenuti connessi alla salute nella convin-zione che garantendo ai ragazzi conoscen-ze adeguate su alcune malattie e proble-mi o su argomenti di salute, questi potes-sero influenzare i loro comportamenti.

Relativamente ai contenuti proposti èlogico che questi abbiano seguito - nellaspecifica diversità del tempo e nei luoghi- l’evoluzione della mortalità e dellamorbosità nella popolazione target degliinterventi.

Come recentemente osservato in una

breve rassegna presentata da Lawrence StLeger si è passati da un interesse per iproblemi connessi all’igiene personaledella prima metà del XX secolo - puliziadel proprio corpo, uso corretto dell’acqua- a una serie di tematiche sempre piùampie e complesse che hanno seguitol’evolversi dei principali problemi di sa-lute e degli atteggiamenti e dei compor-tamenti dei ragazzi (8).

Dall’educazione alla salute orale alconsumo di alcol, all’alimentazione, alfumo, alla droga, alla sessualità, agli in-cidenti stradali, alle malattie sessualmen-te trasmissibili - da ultimo l’emergenzaAIDS - a tutto l’ampio spettro delleproblematiche, oggigiorno sempre piùemergenti, connesse alla salute mentale.

Approfondite ricerche hanno rilevatoperò l’inadeguatezza e l’inefficacia di que-sto tipo di metodologia di azione e lamancanza di risultati in termini di cam-biamento di comportamento e, di conse-guenza, in termine di salute (9, 10, 11,12 ).

Sviluppare atteggiamenti e capacità/modelli educativi moderni

Intorno agli anni ’80 si è cercato quin-di di fondare i programmi di educazionesanitaria sull’adozione di modelli e meto-dologie di intervento più complesse, chene accrescessero i risultati in termini diefficacia.

Si tratta di una serie di programmicaratterizzati da metodologie di azioneinnovative finalizzati a sviluppare nellostudente abilità (skills) e atteggiamentiche lo mettano in grado di fare scelte di

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salute sane (13 ,14 ,15 ).Con il termine skill (capacità) l’OMS

indica “tutte quelle abilità e competenzeche è necessario apprendere per mettersiin relazione con gli altri e per affrontare iproblemi, le pressioni e gli stress della vitaquotidiana. La mancanza di tali skillssocio-emotive può causare, in particolarenei giovani, l’instaurarsi di comportamen-ti negativi e a rischio, in risposta agli stress(16 ).

Queste le skills individuate dall’’OMS:capacità di prendere decisioni (decisionmaking), capacità di risolvere i problemi(problem solving), senso critico, comunica-zione efficace, capacità per le relazioniinterpersonali, autocoscienza, empatia,gestione delle emozioni, gestione dellostress.

La maggior parte di questi program-mi sono basati sulla teoria dell’apprendi-mento sociale e l’autoefficacia di A.Bandura (17 ) e sull’Health Belief Model(18).

Si tratta essenzialmente di interventicaratterizzati da una serie di metodologiedi azione nell’ambito dell’educazione sa-nitaria a scuola centrate sul soggetto del-l’apprendimento piuttosto che sul conte-nuto da trattare.

E’ un cambiamento significativo: è pro-prio nella definizione di questi programmidenominati innovativi che l’OrganizzazioneMondiale della Sanità inizia a parlare di pro-mozione alla salute nella scuola.

Il cambiamento è riferibile sia a un’ot-tica di azione già incentrata sugli queglielementi positivi che possono favorire lasalute, primi fra tutti autoefficacia eautostima, sia alle metodologie di realiz-

zazione degli interventi.Non vi è ancora una definizione con-

cettuale di riferimento di promozione dellasalute, si parla di “approcci metodologici fi-nalizzati a facilitare il benessere fisico e psico-logico di gruppi e individui”(19 ).

Hagquist e Starrin (20 ) nel loro lavo-ro finalizzato a definire una tipologia dellediverse metodologie di intervento in edu-cazione sanitaria nella scuola analizzanoquesto sviluppo nel tempo di una strate-gia educativa dell’educazione sanitaria damodelli tradizionali basati sul trasferi-mento di conoscenze e centrati su proble-mi di salute e comportamenti a rischio amodelli educativi sempre più complessi,caratterizzati da metodologie di insegna-mento diversificate.

Uno sviluppo che segue storicamentela stessa evoluzione dei modelli educativie didattici dell’insegnamento scolastico.

Il loro lavoro ha evidenziato l’esisten-za di due categorie di interventi di edu-cazione sanitaria. La prima è quella dellastrategia usata per il cambiamento (dal-l’alto al basso e dal basso in alto/top downe bottom up); la seconda è riferita al quadrodi riferimento ampio o limitato (narrow/wide contestual framework) all’interno delquale è praticato.

Da un insegnamento tradizionale(traditional educational models) caratterizzatoda una strategia dall’alto verso il basso(top down), in cui lo studente è recettoredelle informazioni a modelli educativimoderni (modern educational models) carat-terizzati da una strategia dal basso versol’alto (bottom up) nei quali gli studenti sonopartecipanti attivi e il lavoro è centratosui fattori che influenzano il comporta-

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mento più che sui comportamenti di sa-lute stessi.

nati innovativi: programmi affettivi fina-lizzati a favorire lo sviluppo emotivo e crea-re competenze sociali (programmi centratisulla costruzione dell’autostima e dellagestione dello stress) e programmi sull’in-fluenza sociale più centrati a svilupparequelle capacità che sono necessarie nellesituazioni concrete (programmi centratisulla costruzione di abilità di resistenzaalla pressione dei pari, programmi atti asviluppare nei ragazzi la resistenza aimessaggi pubblicitari).

Anche questi programmi che hannoassociato alla tradizionale educazione sa-nitaria la metodologia dell’apprendimen-to sociale ed emotivo hanno ottenuto al-cuni successi nel ridurre tra gli studenti ilconsumo di droga a breve termine(13,15), ma si sono dimostrati non effica-ci a lungo termine (21 , 22 , 23 ) nel mo-dificare i comportamenti di salute dei ra-gazzi in età scolare.

da Hagquist e Starrin, 1997

Due i tipi di programmi individuatiall’interno dei modelli educativi denomi-

Programmi globali/modelli educativimoderni in una cornice di riferimentoallargato

Di qui la necessità e il tentativo diandare oltre i modelli esistenti e di am-pliare soprattutto la cornice di riferimentodegli interventi superando un approccioeducativo che, pur di importanza irrinun-ciabile nel garantire adeguate conoscen-ze e sviluppare consapevolezze, si manife-stava parziale nel conseguire risultati intermini di cambiamento di comporta-menti favorevoli alla salute.

Inizia a delinearsi la definizione dicomprehensive programm intendendo con taletermine, un insieme di strategie integra-to che focalizza l’attenzione sia su atteg-giamenti e comportamenti dei ragazzi, masoprattutto sull’azione di conferma e dirinforzo dell’ambiente circostante.

Tali programmi, comprendenti sia in-terventi di educazione sanitaria tradizio-

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nale in classe, sia la formazione di skills,aprono al coinvolgimento della famigliae della comunità nella realizzazione degliinterventi.

Negli Stati Uniti e in Canada,Allenswort e Kolbe (24 ) inaugurano ilmodello CHSP - Comprehensive SchoolHealth Programm.

Il CHSP è definito come “un insiemeintegrato e continuato nel tempo di ser-vizi, strategie, e azioni nella scuola fina-lizzati a promuovere lo sviluppo fisico,emozionale, sociale ed educativo degli stu-denti. Il programma coinvolge e supportale famiglie ed è stabilito dalla comunitàlocale e basato sui bisogni, risorse dellacomunità. E’ coordinato da un teaminterdisciplinare, responsabile nei con-fronti della comunità per la qualità delprogramma e l’efficacia” (25 ).

Le componenti del CSHP sono otto:(i) programmazione continua di uncurriculum di educazione sanitaria dal 1al 12 grado scolastico; (ii) servizi sanitariscolastici; (iii) ambiente scolastico; (iv)educazione fisica a scuola; (v) servizi de-gli alimenti; (vi) servizi di counseling; (vii)promozione della salute di tutto il perso-nale; (viii) integrazione della promozionedella salute della comunità scolastica (26 ).

I cosiddetti comprehensive programm (pro-grammi globali) “comprendono” sia losviluppo di conoscenze, sia la formazionedi skills negli studenti, allargano la par-tecipazione alla programmazione e agliinterventi alla famiglia e ai membri dellacomunità allargata.

Importanti studi hanno rilevato che lemolteplici componenti di questi program-mi offrivano un notevole potenziale nel-

l’ottenere un impatto positivo sulle cono-scenze, sugli atteggiamenti e sui compor-tamenti degli studenti (27 ).

Nel 1986, in Europa, la formulazionedella Carta di Ottawa per la Promozione del-la Salute (28 ) (elaborata sui principi pro-posti dal WHO Working Group nel 1984)rivoluziona il modo di coniugare educazio-ne e salute anche nella scuola.

Nel documento si parla di ri-orienta-mento, ma questa espressione può essereinterpretata effettivamente in senso lette-rale e radicale.

Muta il sistema culturale di riferimen-to: concetti, paradigmi, metodologie diricerca e di intervento.

La ricerca e l’azione è centrata suglielementi positivi che costruiscono la salu-te, piuttosto che sulla riduzione dellamortalità e morbosità e sui comportamentia rischio. Pensare sano ecco cosa fa la diffe-renza (29).

Il privilegiare un’ottica positivafocalizzata sui determinanti di salute e nonsulle cause di malattia, condurrà a nuoveelaborazioni del concetto stesso di salute.

Ricordiamo che l’OMS aveva definitoin termini positivi nel 1948 la salute - nonsemplice assenza di malattia, ma uno statodi completo benessere, fisico, psicologico,mentale (30 ) - e Alessandro Seppilli ave-va sin dal 1966 introdotto il concetto diequilibrio - la salute è una condizione diequilibrio funzionale, fisico e sociale, del-l’individuo dinamicamente inserito nelsuo ambiente naturale e sociale - precur-sore di ulteriori elaborazioni che vedran-no il loro sviluppo negli anni ’90.

All’interno del sistema concettuale diriferimento della promozione della salute

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viene definita non una condizione idealee un obiettivo, ma un mezzo finalizzato aun obiettivo: (la salute è) una risorsa per lavita di ogni giorno. Per raggiungere uno statodi completo ben-essere fisico, mentale e sociale,un individuo o un gruppo deve essere in gradodi identificare e poter realizzare le proprie aspi-razioni, soddisfare bisogni e cambiare o far fron-te all’ambiente….(31 ).

E’ da questa definizione che inizia adessere elaborato un concetto di salute chetrova le sue radici nel concetto di funzio-namento dell’uomo, basato sul presuppostoche tutti gli esseri umani hanno bisognifondamentali e altrettante potenzialità ecapacità.

La salute di una persona è l’equiva-lente di un insieme di condizioni che ap-pagano e mettono in grado la persona diagire (funzionare) per portare a terminele proprie scelte e le proprie potenzialitàbiologiche (alcune di queste condizionisono di importanza assoluta per tutti gliindividui, altri sono variabili dipendentida abilità individuali e circostanze parti-colari), psichiche e sociali.

Tra gli autori che maggiormente han-no operato per la definizione di una nuo-va teoria di salute Aaron Antonovsky (32,33), Daniel Seedhaus (34 ), MarthaNussbaum (35).

L’assicurazione di bisogni e la realiz-zazione di tali capacità e potenzialitàumane sono una pre-condizione per l’au-tonomia e per poter essere in una posizio-ne di scegliere di “funzionare bene” e pro-sperare, pre-requisito della salute.

Parallelamente ai nuovi concetti disalute si sviluppa la ricerca sul concettodi qualità della vita (comprendente le ul-

teriori specificazione di ben-essere e sod-disfazione, felicità) (36 )

Affermando che la promozione dellasalute opera in un contesto che va al di làdell’individuo, e che la salute si crea dove lagente vive, lavora, la Carta di Ottawa inau-gura il concetto e il conseguente approc-cio (37) di setting che darà il via alla defi-nizione di altri concetti correlati qualicontesti per la salute (setting for health) (38).

La scuola è uno di questi contesti: perpromuovere la salute di studenti e di tut-ta la comunità scolastica è necessario, nonsolo garantire conoscenze su argomenti disalute (curriculum della salute - healthcurriculum), non solo sviluppare capacitàe consapevolezze, non solo rafforzare in-serire altri attori (genitori e comunità) perrafforzare conoscenze, capacità, consape-volezze e comportamenti, ma è indispen-sabile creare un contesto scolastico - fisico, so-ciale, relazionale, organizzativo - favorevolealla salute dell’intera comunità scolastica.

Ma la Carta di Ottawa è, prima di tut-to, impegno politico per la salute.

La promozione della salute richiede azio-ni politiche per la salute, politiche non solosanitarie, ma relative all’istruzione, al-l’economia, al fisco, all’ambiente, ai tra-sporti: necessita perciò di cooperazioneintersettoriale e interistituzionale.

I governi a tutti i livelli - locali, nazio-nali, internazionali - hanno la responsabi-lità di agire in modo appropriato per favo-rire la salute della comunità scolastica.

La collaborazione intersettoriale, inparticolari tra i settori della società che sioccupano di educazione e di salute, tradecisori politici locali, nazionali e inter-nazionali è un prerequisito importante per

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rendere più solide le condizioni in cui la-vorare per accrescere la salute degli indi-vidui e della comunità di costruire politi-che favorevoli alla salute.

Per un’azione congiunta a livello in-ternazionale nel 1991 nasce il Networkeuropeo delle scuole promotrici di saluteEuropean Network of Health PromotingSchool (E.N.H.P.S.), progetto istituitodall’Organizzazione Mondiale della Sa-nità, dalla Commissione europea e dalConsiglio d’Europa.

Programmi partecipativi in una pro-spettiva di empowerment

Ultimo elemento, non in ordine diimportanza, da considerare, la promo-zione della salute è centrata sulla parteci-pazione della popolazione, che deve usu-fruire della migliore comunicazione, for-mazione, educazione possibile anche suiproblemi di salute che la riguardano in-dividualmente e collettivamente.

Le definizioni di promozione della sa-lute sono numerose: una è di importanzafondamentale per sostenere anche il con-cetto di partecipazione e coinvolgimento(39) ... il processo che mette in grado la popola-zione di accrescere il controllo (sui determinan-ti di salute) e di accrescere la propria salute

Notiamo, come osservato da Mac-donald e Davies (40), che gli elementichiave di questa definizione sono processo econtrollo; e pertanto qualità e affidabilitàin promozione della salute devono esserecentrate sul dare la facoltà (enabling) e sul-l’accrescere il potere (empowerment).

L’evidenza riposta su “accrescere il con-trollo”, in relazione alla popolazione gio-

vanile proprio all’interno del contesto sco-lastico, è di importanza assolutamente ri-levante ed è stata in genere tradotta nel-l’acquisizione di autonomia, indipenden-za e autodeterminazione, nell’individua-re una stretta corrispondenza tra obietti-vi e senso di raggiungimento degli stessi,e sulle strette relazioni tra questi tentativie gli esiti di salute.

Nel 1994 l’Ufficio regionale europeodell’OMS elabora una definizione ufficialedi scuola promotrice di salute La scuolapromotrice di salute è finalizzata alraggiungimento di stili di vita sani per tuttala popolazione scolastica sviluppando ambientidi supporto che conducano alla promozione del-la salute. Essa offre opportunità, e richiedeimpegno, per raggiungere un ambiente fisicosociale sicuro e in grado di accrescere la salute(41).

Da un punto di vista metodologico ilriferimento alla partecipazione della popo-lazione giovanile, nel caso della scuola eall’empowerment manifesta l’esigenza dimetodologie che favoriscano tale processo.

Coinvolgimento degli studenti, orien-tamento alla partecipazione o empower-ment, principi che non erano presenti innessuna definizione del CHSP statunitensee canadese, caratterizzati da una fortecentratura sul ruolo degli aspetti dileadership, sul ruolo dei coordinatori del-la programmazione di una “scuola sana”pur concepiti quali “direttori di orchestra”.

La prospettiva di empowerment con lapopolazione giovanile vede gli studentiquali partner dell’azione educativa. Ciòcomporta che i ragazzi siano consideratiin grado di rappresentare se stessi, di pren-dere decisioni che riguardano la loro sa-

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lute (42).Un concetto riconducibile all’acquisi-

zione di capacità e del potere di deciderecomprende al suo interno diversi aspetti:i molti studi che hanno tentato di chiari-re il concetto nelle diverse dimensioni sonosoliti distinguere un empowermentmotivazionale (43), facendo riferimentoad alcuni bisogni dell’individuo (auto-determinazione) e un community empower-ment, concetto che include non solo gliaspetti psicologici ma anche le azioni po-litiche che attivano la partecipazione.

Applicato inizialmente con il lavorosugli adulti il concetto di empowerment èstato applicato anche in educazione e pro-mozione della salute con la popolazionegiovanile (42).

Per i ragazzi è stata messa in discus-sione la loro capacità di scelta: non es-sendo ancora adulti, essi non sarebberosufficientemente in grado di decidere cosasia meglio per loro. Le riserve espresse neiconfronti del concetto di empowerment conla popolazione giovanile sono connesse aun’interpretazione dell’utilizzazione deltermine nel significato di “adulti ben in-tenzionati che possono impoteraregiovincelli incapaci” (20). Sebbenel’empowerment concerna la capacità diautodeterminarsi, gli adulti possono con-tribuire a chiarire e strutturare le esperien-ze in modo tale da assistere i ragazzi adacquisire potere.

E’ chiaro infatti che nel processoformativo globale il ruolo degli adulti (ge-nitori e insegnanti) è in primo luogo pro-prio quello di rafforzare e sviluppare lecapacità dei ragazzi nell’assunzione discelte e nelle decisioni.

Una strategia centrata sulla parteci-pazione è estremamente importante pro-prio per facilitare il processo stesso di ap-prendimento.

Una piccola nota per evidenziare comequesto concetto richieda nell’applicazio-ne della programmazione di interventi enella successiva attuazione un’attenzioneparticolare e un atteggiamento profonda-mente etico, per evitare scopi manipola-tivi e delegare l’assunzione di decisioni.

Conclusione

Dal sintetico quadro di analisi presen-tato si può ravvisare come anche l’educa-zione sanitaria nel contesto scolastico siastata caratterizzata da un’evoluzione chericalca le tappe di sviluppo già evidenziateper la stessa educazione sanitaria.Lamberto Briziarelli e Maria AntoniaModolo () infatti hanno attentamenteanalizzato il percorso concettuale emetodologico dell’educazione sanitariaevidenziandone gli stessi processi pro-grammatori e operativi: le “tre generazio-ni” educazione sanitaria/ educazione alla sa-lute/promozione della salute sono di fattorintracciabili infatti anche nella specificacostruzione e applicazione di modelli ope-rativi all’interno del contesto scolastico.

Un’evoluzione storica che come abbia-mo visto comporta da una parte una defi-nizione sempre più ampia e dettagliatadei concetti e dall’altra un diversificarsi dellestrategie metodologiche di intervento.

Da metodologie basate sulla trasmis-sione di conoscenze allo sviluppo di skills,da programmi globali che ampliano i sog-getti degli interventi alle famiglie e alla

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comunità utilizzando, alle azioni di pro-mozione della salute centrate sull’empower-ment in un continuum verso l’adozione dimodelli, programmazioni e realizzazionedi interventi sempre più complessi.

Osservato dal punto di vista dell’ope-ratività - della programmazione e realiz-zazione degli interventi - tale sviluppo nonha seguito un andamento lineare.L’operatività in favore della salute deglistudenti nella scuola ha continuato adadottare l’una o l’altra opzione metodolo-gica - basti pensare che l’educazione sa-

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