EDIZIONE II 2016/2017 IL FRANCO - ITC Bonelli...gato l’anno prima o nell’altra las-se. Preghiamo...
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EDIZIONE II
2016/2017
IL FRANCO Riunioni su riunioni, imboscate lungo le scale, appuntamenti non sempre onorati, ma soprattutto la voglia di confrontarsi a suon di notizie, di indiscrezioni, di invenzioni non sempre straordinarie ma comunque coinvolgenti. Tutti sudati/sudate abbiamo messo insieme queste poche o tante (a seconda delle abitudini alla lettura) pagine che dovrebbero, alla speranza non bisogna mettere confini, coinvolgervi, cari lettori e insieme aiutarvi a mettervi in gioco simpaticamente. 11 persone, ne manca una per rendere speculare il prodotto, una pagina corrisponde a un autore, pari all’1,29% degli studenti. Senza falsa modestia un numero già riuscito e un altro, questo, destinato a un futuro radioso.
P.S.: se vi rimane tempo, fra un post su Facebook e una foto su Instagram, cercateci anche sul sito del Bonelli dove potete leggerci in piena comodità, sprofondati sul vostro divano preferito. Luci abbassate, home theater acceso, in poche parole...ozio creativo.
La redazione
SOMMARIO:
IL PROFESSORE MEDIO 2
PROBLEMATICHE 3
IL SABATO A CASA 4
INFORMAZIONI 5
LA “NUOVA” MATURITÀ 7
IL POST-DIPLOMA 8
REFERENDUM DEL 4 DI-
CEMBRE ED ELEZIONI USA 10
TORNEI BONELLIANI 12
THE FOURTH FLOOR 13
RECENSIONI LIBRI 15
RECENSIONI FILM 16
AREA SVAGO 18
UN PO’ DI TUTTO 20
DOVE ERAVAMO RIMASTI? Un giorno d'autunno, un lunedì mattina, con il freddo alle porte, al di là del Viale c'era un istituto cui il quarto piano era inaccessibi-le agli studenti. Un gruppo di 5 compagni di classe, durante l'ora buca di religione, furono convinti da uno di loro a scoprire la veri-tà sull'ultimo piano. Con cautela e attenzione salirono le fatidiche scale e si ritrovarono su un pianerottolo, di fronte ad una porta, con il dubbio su ciò che si celasse dietro di essa.
CONTINUA A PAGINA 13
Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
IL PROFESSORE MEDIO
Come sono...
IL FRANCO
VITTORIA CARAGLIO
2
Dopo l’uscita de “Il Bonelliano me-dio” non potevamo fare a meno di dedicare questa rubrica ai nostri professori. Noi alunni, da bravi scolari, spesso e volentieri li criti-chiamo, ma che ne sarebbe del Bonelli senza i suoi professori? Probabilmente, se ne avesse altri, i ragionieri che la nostra scuola sforna ogni anni non avrebbero le stesse capacità di quelle che ab-biamo ora. In ogni caso, ogni pro-fessore, oltre ai suoi pregi, ha i suoi difetti e le sue caratteristiche. Ci sono infatti diversi tipi di profes-sore che tutti almeno abbiamo o abbiamo avuto durante i nostri anni qui al Bonelli.
Il pilastro storico In primis troviamo “Il pilastro sto-rico”. Questo tipo di professore si aggira nei corridoi da tempi molto remoti non identificati. Lo ha avu-to tua mamma, tuo zio, tuo fratel-lo e pure tua cugina, ha insegnato a intere generazioni senza essere mai stanco (?)ed è sempre fiero della propria professione. La fama del suo nome è direttamente pro-porzionale alla sua permanenza nell’istituto e alla fine, tutti i suoi alunni gli vorranno sempre un gran bene. Anche se forse non è corretto mi sento in dovere di prendere come esempio il profes-sore di chimica che ha insegnato fino allo scorso anno e che ci ha “traditi” per un incarico regionale. Rimarrà sempre nei cuori di tutti.
L’atletico Questo professore ama farsi pas-
seggiate infinite mentre spiega. Arriva, posa i suoi ammennicoli sulla cattedra, firma il registro e poi parte. Parte a spiegare e auto-maticamente a camminare avanti e indietro per l’aula. Consideran-do una larghezza media di 6m per aula, moltiplicandola per 18 ore settimanali e dopo ancora per (branca stanga) 40 settimane otte-niamo il risultato di 80km e 64m percorsi da un professore di que-sta categoria. Insomma, tutta sa-lute, ma non per noi alunni ai qua-li viene la nausea dopo 5 minuti.
Il fissatore Tutti noi temiamo profondamente le interrogazioni, soprattutto quando a interrogarci è lui. Ti chiama, ti fa la prima domanda e non appena finisce la frase inizia a fissare un punto del muro, senza degnarti di uno sguardo, e poi avanti con la seconda domanda e di nuovo torna a fissare lo stesso punto del muro. Nella nostra mente ci chiediamo se ci stia ascoltando o se stiamo sbagliando tutto o se abbiamo dato da man-giare al cane. A fine interrogazio-ne il professore esce dalla mo-mentanea situazione di trans e ti fa un riassunto della tua interro-gazione, motivando il tuo voto. Una domanda: ma come ci riesco-no?!
Il ma io l’avevo spiegato Ad ogni verifica o interrogazione mette almeno una domanda im-possibile, nella quale pure il sec-chione della classe fallisce misera-
mente. Nella correzione del com-pito o peggio ancora nell’interro-gazione, dopo essersi stupito e magari anche arrabbiato, se ne esce con un: “Ragazzi io lo avevo spiegato!”. E magari ha pure ra-gione, peccato che lo avesse spie-gato l’anno prima o nell’altra clas-se. Preghiamo tutti i professori di leg-gere questo articolo con chiave sarcastica e umoristica. Non è no-stro obbiettivo prendere in giro qualcuno, ma al contrario di diver-tire.
IL FRANCO
Notizie del giorno dal Bonelli
PROBLEMATICHE La voce del preside...
ANDREA TRINCHERO
3
In merito al mio articolo riguar-
dante le problematiche e le propo-
ste del nostro istituto segnalate
dal corpo studentesco e portate
all’attenzione del Preside, (Il Fran-
co, numero 1, pagina 3), vi riporto
la sua lettera di risposta.
Un maggior numero di viaggi
d’istruzione con scambi cul-
turali con l’estero
«Mi pare che in tema il nostro Isti-
tuto abbia fatto un salto di qualità
proprio in questi ultimi due anni,
aumentando i viaggi studio all’e-
stero. Tutte le terze (e non solo le
RIM) vanno in Francia, tutte le
quarte o in un Paese di lingua in-
glese o spagnolo o tedesco a se-
conda degli indirizzi. Continua poi
il soggiorno studio per le seconde
in Gran Bretagna. Se parliamo in-
vece di scambi veri e propri, l’uni-
co attivo al momento è con il Li-
ceo di Valdeblore (Francia), ma le
difficoltà più rilevanti si sono ma-
nifestate sul piano dell’accoglien-
za da parte dei nostri studenti e
non sulla volontà da parte della
scuola di organizzarli.»
Attività in collaborazione con
gli altri istituti superiori del
territorio
«In linea di principio, non disde-
gniamo assolutamente la collabo-
razione con gli altri istituti e ade-
riamo alle tante iniziative del terri-
torio, dall’orientamento ai concor-
si, al Festival dello Studente ai cor-
si serali nella stessa scuola e
quant’altro. Se ci sono delle idee
specifiche in merito, sarò ben lieto
di ascoltare le proposte!»
L’istituzione del sabato a ca-
sa
«Proprio nell’ultimo Consiglio di
Istituto (il primo del nuovo organo
rieletto) ho buttato lì il pensiero
alla cosa. Non perché sia un fauto-
re di questa soluzione (ma nem-
meno un aprioristico avversario),
ma perché contemperare davvero
in modo soddisfacente 32 ore in
un orario solo mattutino appare
difficile se non impossibile. Ho
quindi invitato tutti a ragionare in
prospettiva sulla possibilità di
rientri pomeridiani e quindi, se il
rientro fosse necessario, a pensa-
re anche all’ipotesi di togliere il
sabato. Non ho alcuna idea di co-
sa pensino davvero gli studenti
del Bonelli su questo punto, quale
possa essere un loro orientamen-
to e lo stesso dicasi per i genitori e
i docenti. Ragionare su questi te-
mi può essere importante per non
correre il rischio di ritrovarci a do-
ver prendere una decisione da un
momento all’altro se fosse propo-
sta con decisione per ragioni di
risparmio di spesa pubblica
(sempre che ci sia) per trasporti o
riscaldamento.
Una mia vera riserva sul sabato è
legata al modo di condursi dei gio-
vani, perché temo che in tal mo-
do, per dirla brutalmente, passe-
rebbero buona parte del sabato
mattina a letto, senza un’organiz-
zazione del tempo che potrebbe
invece essere proficua per sé e
per lo studio.»
Presa visione della lettera del Pre-
side e della Sua disponibilità a
prendere in esame le proposte di
noi studenti, a questo punto, chi
ne avesse, le presenti tramite i
rappresentanti di classe a quelli
d’istituto o direttamente al Presi-
de.
Per quanto riguarda la proposta
della settimana corta, che andreb-
be ad incidere profondamente
sull’organizzazione settimanale
dello studio personale, appurato il
riscontro di numerose richieste,
sarà necessario condurre un son-
daggio capillare e preciso.
Quindi, la parola a voi lettori-
studenti!
Notizie del giorno dal Bonelli
IL SABATO A CASA Cosa ne pensate voi...
IL FRANCO
4
ANDREA TRINCHERO
Abbiamo effettuato un sondaggio
online (attraverso Google Forms)
per capire se i Bonelliani siano
interessati alla settimana corta;
ecco cosa è risultato:
Ecco le motivazioni e i commenti
di chi ha votato di SÌ e di chi ha
votato di NO:
Se i professori concordassero con
noi di non darci compiti e verifi-
che per il giorno dopo!
Una giornata con i rientri sarebbe
troppo lunga.
Tuttavia servirebbe una mensa
scolastica.
Questa è una opzione per gli stu-
denti che abitano in Cuneo, ma
non per chi abita lontano: per co-
loro che prendono i pullman signi-
ficherebbe “bruciarsi” il pomerig-
gio; la notte serve per dormire e
non per svolgere i compiti o stu-
diare!
Stare a casa il sabato sarebbe un
sogno. La settimana sarebbe deci-
samente meno stancante, avrem-
mo due mattinate per riprenderci
dormendo.
Squadra che vince non si cambia.
Non vedo cosa ci sia di male in
questo orario…
Sarebbe meglio un solo rientro
pomeridiano settimanale, abbina-
to alle uscite un po’ posticipate
negli altri giorni.
Sarebbe troppo pesante andare a
scuola anche il pomeriggio, in
quanto ci troveremmo in difficoltà
per conciliare le attività extra sco-
lastiche, i vari impegni sportivi e
lo studio quotidiano.
Nelle ore pomeridiane dovrebbe-
ro essere programmate delle ma-
terie meno impegnative...
Totale voti: 326
Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
INFORMAZIONI Un po’ di informazioni…
IL FRANCO
5
Il trimestre si è ormai concluso, e
anche se sembrava solo ieri quan-
do correvamo sulla sabbia
scottante per buttarci in acqua, di
iniziative e di vittorie ce ne sono
già state parecchie. Vi siete persi
qualcosa? Tranquilli ci pensiamo
noi: ecco tutto ciò che c’è da sape-
re su quello che è successo o che
succederà nel nostro istituto.
UN PO’ DI ARTE…
Il Bonelli non è solamente una
scuola che sforna persone inqua-
drate con l’unico sogno di diven-
tare banchieri o ragionieri profes-
sionisti, nella testa di tutti noi
alunni un po’ di arte c’è sempre e
proprio per questo da quest’anno
grazie alla professoressa Andreoni
dai prossimi mesi inizierà un corso
pomeridiano di storia dell’arte.
Alla fine di questo corso teorico ci
sarà anche la parte pratica che
consisterà nel dipingere dei mura-
les per le scale dell’istituto per
dare un po’ di colori alla nostra
scuola.
Ma per chi non è portato nel dise-
gno e per chi la storia dell’arte la
ritiene poco interessante, grazie a
Nicholas Lollo, sempre nelle ore
pomeridiane, sarà possibile diven-
tare dei fotografi professionisti.
Ma per arte si intende anche mu-
sica, ballo e teatro e la nostra
scuola questo lo sa bene, infatti è
proprio grazie a questi gruppi che
tutti gli anni, a giugno, al famosis-
simo “Festival dello Studente”, la
nostra scuola si aggiudica un po-
sto nei primi tre classificati.
UN PO’ DI SPORT…
Come sappiamo la nostra scuola ci
tiene ad avere dei ragionieri in
forma ed è proprio per questo che
da un po’ di anni organizza tre
giorni di sci o snowboard sugli im-
pianti di Limone. Quest’anno il
corso si svolgerà lunedì 6, merco-
ledì 8 e venerdì 10 marzo. La par-
tenza da scuola è prevista per le
ore 08:00 con ritorno alle 17:00
circa; 5 ore al giorno con un totale
di 15 ore con gli scarponi nei piedi
sulle piste seguiti dai maestri della
Scuola di Sci di Limone.
Ma se non vi piace la montagna e
il freddo della neve vi provoca un
brivido lungo la schiena solamen-
te al pensiero, nessun timore! La
nostra scuola ha ovviamente tro-
vato una soluzione anche per voi:
tre giorni di mare, spiaggia, sole,
albergo a cavalcare le onde con
una splendida tavola da surf e una
muta da wind-surf. Sì, proprio co-
sì! Tre giorni per imparare a di-
ventare dei veri surfisti. Non sarà
come essere in California ma con
un po’ di immaginazione tutto è
possibile.
UN PO’ DI LINGUE…
Le lingue sono importanti ed ave-
re una certificazione da aggiunge-
re al nostro curriculum di certo
non fa male a nessuno e come
negli anni precedenti da settem-
bre nella nostra scuola, nelle ore
pomeridiane, è possibile seguire
dei corsi di lingua francese o ingle-
se. Per quanto riguarda la lingua
francese è possibile, per i ragazzi
che frequentano le classi 3^ o 4^,
frequentare il corso DELF di livello
B1 o B2 seguiti da un’insegnante
madrelingua. Per la lingua inglese,
invece, c’è corso FIRST for Schools
di livello B1 o B2 tenuto dal do-
cente madrelingua Niall McLean
ed il P.E.T. tutti.
NOEMI TAMAGNO
&
NAVRAAJ KAUR
IL FRANCO
6
Noi del Bonelli siamo bravi, anzi bravissimi e questo lo sappiamo tutti. Possiamo affermarlo grazie alle varie vittorie che abbiamo ottenuto in diversi ambiti. Prima in eccellenza la vincita del team “Ipse Dixit” che si è classificato primo in Italia e quarto in Europa, all’iniziativa a carattere europeo: “Conoscere la Borsa”. Questo pro-getto punta a diffondere la cultura e la conoscenza dei meccanismi della finanza presso gli studenti delle scuole superiori, mediante esercitazioni pratiche attraverso
le quali viene simulata un’attività sul mercato borsistico. Insomma, se avete qualche risparmio di cer-to loro sapranno come investirlo. Ma come abbiamo detto prima, non di sola Banca è fatto un ragio-niere, infatti il nostro Istituto si è classificato primo al Cuneo Film Festival (sezione CineLab-Scuole) sbaragliando la concorrenza dei Licei, del “Grandis”, dell’Istituto Agrario e dell’Istituto Magistrale. A premiare i vincitori è stato nien-te di meno che l’attore-regista PIF. Ma non preoccupatevi se non vi
sentite all’altezza di questi cam-pioni, potete migliorare e recupe-rare. Se nel primo pagellino avete avuto qualche materia insufficien-te non scoraggiatevi e iscrivetevi agli sportelli studio che la nostra scuola offre. È semplice basta iscriversi in segreteria e scegliere quello che più fa per voi, matema-tica piuttosto che informatica, chi-mica o scienze. Troverete qualche informazione alla pagina 20 del giornale con gli orari degli sportel-li!
VITTORIE!!
Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
LA “NUOVA” MATURITÀ
Per capire meglio...
IL FRANCO
DAVIDE ARCIULI
7
L’esame di maturità, che ogni stu-dente deve affrontare al termine del proprio percorso di studio, sta per cambiare.
Finora è stato composto da tre prove scritte ed una orale, ossia un colloquio con la commissione esaminatrice, formata da sei pro-fessori e da un presidente.
Se la riforma dovesse essere ap-provata, gli alunni dovranno affrontare due prove scritte; scompare la terza prova e la prova Invalsi verrebbe anticipata al quin-to anno, ma sarà, comunque, de-terminante per l'ammissione all’e-same di maturità che sarà possibi-le raggiungere anche con la media del sei.
Inoltre, verrà abolita la tesina; i commissari saranno solo interni, tranne il presidente di commissio-ne; sarà data notevole importanza al progetto di alternanza scuola-lavoro per poter quantificare l'am-montare di crediti che l'alunno ha maturato nel corso del tempo.
Ecco come cambierà l'esame di maturità già dal giugno 2018, in base alla legge delega sulla valuta-zione che il governo ha messo a punto e che sarà varata a breve.
L'obiettivo è quello di poter snelli-re la prova di maturità in sé, mettendo in primo piano l'impe-gno e la costanza del duro lavoro al quale gli alunni si sono dovuti sottoporre durante il triennio; la prova Invalsi, sostenuta in classe
quinta, quindi non inciderà sulla valutazione della maturità, ma contribuirà per il voto finale.
Cambierà anche l'attribuzione dei tanto ambiti crediti scolastici, per cui diminuirà l'incidenza del voto in sé e per sé e verrà data notevo-le importanza alle ore di alternan-za scuola-lavoro che gli alunni hanno effettuato durante gli ulti-mi tre anni scolastici.
Ultimo cambiamento è l'abbando-no della terza prova scritta che variava in base al proprio indirizzo di studi e che aveva causato non pochi malumori tra gli studenti per via della difficoltà e del tipo di domande a cui gli studenti pote-vano essere sottoposti.
Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
IL POST-DIPLOMA La voce di chi il Bonelli lo ha già finito...
IL FRANCO
CLAUDIO DONATO
8
In questo periodo di orientamento
scolastico per i ragazzi e le ragaz-
ze di terza media, una delle do-
mande più frequenti, soprattutto
da parte dei genitori è: “Cosa si
può fare dopo il diploma di Ragio-
neria?”. Ecco perché abbiamo
chiesto a due ragazze appena di-
plomate che stanno seguendo
percorsi diversi, di raccontarci la
loro esperienza. La prima ragazza,
Arianna, sta studiando a Torino,
ecco cosa ci dice:
Che cosa ti ha portato ad an-
dare a vivere a Torino, che
cosa studi?
«Ho deciso di trasferirmi a Torino
per vivere a pieno la vita universi-
taria, allontanarmi un po’ da Cu-
neo e conoscere nuove persone.
Vivere da sola mi sta aiutando
molto a maturare e cavarmela da
sola, senza la "protezione" della
famiglia. Torino è una città stu-
penda e sto avendo l'opportunità
di conoscere tantissime persone
italiane e non. Studio economia
aziendale percorso business and
management (economia in ingle-
se).»
Hai avuto difficoltà con la lingua? «Non ho avuto troppe difficoltà con la lingua in quanto alle supe-riori ho avuto una buona prepara-zione (santa Salomone), inoltre per frequentare i corsi non è ne-cessario avere un livello elevatissi-mo di inglese (B2) e frequentando le lezioni pian piano ci si abitua.»
Come hai vissuto il periodo degli esami? Ce ne parlere-sti? «In genere quelli che hanno finito la maturità dicono "ma si è una cavolata", ma io non credo sia co-si. Ok, non è la prova più difficile che affronterete nella vita, ma è un'esperienza unica nel suo gene-re, dopo la quale entri davvero a far parte del mondo grandi. Per la
parte degli scritti è andato tutto bene, ogni tanto mi vedevo con qualche compagna per studiare, ma in generale è stata una setti-mana abbastanza tranquilla. Dopo che sono usciti gli esiti degli scritti ho pensato di prendermi un pó di pausa e sono andata a lavorare per non pensare al fatidico orale che da lì a breve sarebbe arrivato. Il lunedì sono andata a sentire l'o-rale di Floriana e da lì panico, mi sono resa conto che dovevo rive-dere un sacco di cose e avevo solo più tre giorni. Ammetto che sono stati alcuni dei giorni più brutti della mia vita, con un livello di an-sia tale che la notte non riuscivo ad addormentarmi e per passare il tempo studiavo (magari non dovrei dirlo, ma la tesina l'ho stu-diata nelle due notti prima dell'o-rale, giusto perché non mi piace fare tutto all'ultimo). In generale però, esclusi proprio gli ultimi ter-ribili giorni, è stata una di quelle esperienze che ti restano in men-te in una maniera impressionan-te.»
IL FRANCO
9
Cosa ti è servito di più di quello che hai studiato al Bonelli? «Sicuramente in riferimento a ciò che sto studiando le materie che mi sono servite di più sono eco-nomia ed inglese, ma penso che siano materie in generale essen-ziali. A Torino molto spesso capi-ta di conoscere gente straniera e ovviamente ci si parla in inglese, mentre economia è utile per la vita di tutti i giorni quando si par-la di bollette e come pagarle o di cercare un contratto Internet più conveniente e ritrovandomi in casa persone che hanno fatto scuole diverse noto che spesso hanno bisogno di chiedermi co-me funziona una cosa piuttosto che un'altra. Sono sciocchezze eppure questa scuola dà proprio le basi per affrontare la vita. Quando si parla di scuola dovere
e piacere difficilmente coincido-no, ma personalmente tutti gli sforzi che ho fatto stanno dando adesso i loro frutti e sono molto soddisfatta di come ho vissuto i cinque anni del Bonelli.»
Dopo questa esperienza, co-me ti vedi nel futuro? All'u-niversità? Lavorando? «Per ora continuerò a studiare economia in inglese e per la ma-gistrale penso che sceglierò un percorso di studio che si incentri particolarmente sul marketing. Non ho idea del lavoro che voglio fare, ma fortunatamente il mio percorso di studio ha molte e svariate possibilità lavorative, quindi ho tutto il tempo di capire cosa veramente mi piace. L'unica cosa che ho deciso per ora è che voglio fare un periodo di studi all'estero, per conoscere mondi
diversi che sono veramente affa-scinanti.»
Cosa consigli ai ragazzi che stanno ancora compiendo gli studi al Bonelli o hanno appena iniziato? «Ciò che vi consiglio è di vivere appieno la scuola, non parlo tan-to del lato "studio" (in cui mi rac-comando impegnatevi) quanto di quello progetti e attività. Quando ho iniziato il Bonelli ero la ragaz-zina più timida del mondo e mai più avrei pensato che un giorno sarei stata rappresentante d'isti-tuto o che avrei partecipato a così tanti progetti. A scuola pur-troppo bisogna andare, quindi non sprecate cinque anni della vostra vita, viveteli intensamen-te, fate nuove amicizie e create un buon rapporto coi prof. Vivete per davvero il Bonelli perché un giorno vi mancherà.»
CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO...
Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
ED ELEZIONI USA Intervista ipotetica ad un ormai noto (grazie al comico Crozza) senatore svizzero-
abruzzese…
IL FRANCO
ANDREA TRINCHERO
10
Lo scorso 4 dicembre c’è sta-
to il referendum costituzio-
nale: sa com’è finita, vero?
«Certo! Si votava per questo que-
sito: “Vuoi togliere il vitalizio ai
parlamentari” ed ha vinto il NO!»
Non è andata proprio così…
comunque è vero: il suo vita-
lizio è salvo…
«Amico caro, certo che il mio vita-
lizio è salvo, non potrei rimanervi
senza: noi due siamo una cosa
sola…»
E, se fosse passato il SI, i se-
natori sarebbero stati sola-
mente 100 (74 consiglieri re-
gionali, 21 sindaci e 5 nomi-
nati da Mattarella). Lei sa-
rebbe diventato disoccupa-
to?
«Amico caro, io disoccupato?! Te
lo dico da amico: anche senza vi-
talizio, la grana continuerò a far-
mela!»
Comunque, a parte il Suo vi-
talizio, con questa riforma
sarebbe cessato di esistere il
bicameralismo perfetto…
«Ma, questo non credo…io e mia
moglie continueremo ad avere
due camere separate, anche per-
ché lei, quando dorme, russa
(quando è sveglia italiana).»
Anche il quorum per i refe-
rendum abrogativi sarebbe
cambiato in base alle firme
raccolte per la richiesta per
quesito…
«No, questo non credo! Se io vo-
glio un bicchiere di rhum, cosa me
ne faccio di 500.000 firme?!»
Se fosse passata la riforma
costituzionale, sarebbe stata
abolita la legislazione con-
corrente tra Stato e Regio-
ni…
«Ma, questo non credo: mi sem-
bra strano che il conto corrente
sarebbe stato abolito.»
Ci sarebbero stati tempi certi
per i disegni di legge.
«Questa sarebbe stata una buona
cosa, anche perché se fuori c’è
cattivo tempo e piove, i disegni si
bagnano, mentre se ci sono tempi
certi, se c’è sole, si può disegna-
re.»
Dopo questo governo
“temporaneo”, gli italiani ne
sceglieranno un altro e se
(per assurdo) Lei si candidas-
se a Premier?
«Amico caro, vedo che hai capito!
Io sarei perfetto come Presidente
del Consiglio ed avrei già le idee
chiare sul da farsi: inizierei a ra-
gionare sull’evasione fiscale, per-
ché non è giusto che sempre i soli-
ti se ne avvantaggino…sarebbe
meglio che evadessero tutti, così,
con i soldi in più, farebbero girare
l’economia!
Antonio Razzi
Senatore di Forza
Italia
IL FRANCO
11
In più aumenterei le festività: ag-
giungerei, come giorni festivi, le
date in cui ci sono celebrazioni
nelle varie religioni: tutte le con-
fessioni (cristiana, musulmana,
indù, intrè, inquattr,…); anche
perché io onoro tutti questi culti,
per questo sono “onorevole”…»
Non sarebbe proprio così,
comunque, nel suo gabi-
netto chi metterebbe?
Nessuno: preferisco stare da so-
lo…
Non ha capito: intendevo
“come ministri chi sceglie-
rebbe”?
«Ah, non dire gabinetto, ma dii
ministri: mangia come parli! Co-
munque sceglierei la Boschi…»
In effetti lei è un’esperta di
leggi (vedi con Renzi)…
«Sarà, può darsi…comunque è
bella…»
Cambiando argomento, a
breve alla Casa Bianca si in-
sedierà Trump come presi-
dente degli USA: secondo
Lei, perché gli americani lo
hanno votato?
«Ma, guarda, su questo mi sono
informato: ho letto giornali e sen-
tito interviste ed ho capito: l’han-
no votato per…la moglie! Anche
perché è una bella donna e si sa
che, come dice quel detto, dietro
ad ogni bella donna c’è un grande
uomo! Questo non vale per me,
però: io sono un grande uomo,
ma davanti a me non c’è nessuna
grande donna!»
Maurizio Crozza
Comico imita-tore e con-
duttore tele-visivo
IL FRANCO
12
Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
TORNEI BONELLIANI
Non solo lezioni scolastiche ma anche sport...
Come tutti gli anni, al Bonelli, si svolgono i tornei scolastici per tutti gli studenti della scuola: una parte dei tornei coincide con le assemblee di istituto di Natale e fine anno, mentre un’altra si svol-ge nei pomeriggi dell’anno scola-stico. I primi tornei di calcetto e pallavo-lo si sono svolti il 23 dicembre, durante l’assemblea d’istituto. I tornei sono stati giocati da squa-dre con studenti provenienti da classi diverse e sono stati ad elimi-nazione diretta; ogni alunno ha potuto partecipare ad entrambi i tornei, fatta salva la concomitanza
delle partite. Nel pentamestre si svolgeranno i tornei pomeridiani che saranno divisi per biennio e triennio con una finale tra i vincitori delle ri-spettive categorie. Per quanto ri-guarda il calcetto ci sarà un tor-neo maschile ed uno femminile, ma le squadre iscritte al torneo femminile dovranno essere alme-no quattro. Per il torneo di pallavolo le squa-dre potranno essere miste, cioè formate da maschi e femmine; il numero di giocatori per ogni squadra sarà a discrezione del gruppo stesso, ma con un minimo
di sei persone. Gli arbitri dei tornei, preferibil-mente, saranno tesserati CSI e saranno coordinati dal professore di educazione fisica Giordano Bru-no. È ancora un’ipotesi, ma l’idea è quella di far sfidare i vincitori dei vari tornei scolastici del Bonelli contro i vincitori dei tornei scola-stici disputati in provincia di Cu-neo. Ai ragazzi un po’ di sport fa bene, poi praticato con gli amici è diver-tente! Ma soprattutto, vinca il mi-gliore!
FRANCESCO MIGLIETTI
CALCETTO PALLAVOLO
1 Happy Milf Gli imbranati
2 No pago affito Squadra di Federica
Rossa
3 A.S. Tronzi Ambrosio 2.0
4 Ambrosio Gli amici di Mario
IL FRANCO
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Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
THE FOURTH FLOOR
Cosa c’è al quarto piano realmente?
La porta era chiusa. Mancavano pochi minuti al suono della cam-panella, ma non si arresero e ten-tarono di trovare una soluzione. Alcuni si misero a cercare la chia-ve, altri provarono ad aprire la porta con le cose più ovvie e ba-nali che nei film aprono sempre tutte le porte: la forcina e la tes-sera. Una ragazza, con lievi lentig-gini sul viso e occhiali dalla mon-tatura rosa pallido, tentò per pri-ma utilizzando una forcina, la ser-ratura non fece un minimo scatto. Un ragazzo, dal ciuffo ri-belle color castano, provò ad usa-re la tessera scolastica, tentativo fallito. Scrutando qua e là, il ra-gazzo con gli occhiali notò qual-cosa, una pietra dall'aspetto so-spetto situata in un vaso di fiori. La prese in mano e la osservò sotto lo sguardo interrogatorio dei suoi compagni. Non disse nul-la, semplicemente la mise sotto sopra, ne aprì il fondo, prese la chiave e la porse al biondo che, stupito e dubbioso, si condusse verso la porta ed infilò la chiave nella serratura. Suonò il campa-nello e furono costretti, seppur a malincuore, a ritornare in classe, promettendosi di non farne paro-la con nessuno, almeno fino a quando non avessero scoperto qualcosa di concreto. La settima-na seguente, nell'ora buca di reli-gione, si ritrovarono nella solita
aula, attesero che i corridoi si svuotassero, poi si diressero al quarto piano. Presero la chiave, la misero all'interno della serra-tura, la porta si aprì e con una lieve spinta del dito indice il pri-mo della fila spalancò la porta. Avrebbero preferito che la porta rimanesse chiusa, non vi trovaro-no nulla di particolarmente inte-ressante: era uno sgabuzzino, un semplice e inutile sgabuzzino. Era un luogo stretto e buio, senza alcuna luce. Le pareti ai lati erano grigie, eccetto quella in fondo fatta di mattoni e il soffitto di ce-mento. Il pavimento fatto di pia-strelle colorate dai colori più tri-sti, coperte da un velo di polvere, sporcizia negli angoli e nulla di più, se non un ombrello appog-giato al muro di mattoni di fronte a loro, un piccolo armadio di le-gno vecchio e logoro sul muro sulla sinistra e un attaccapanni a parete sul muro alla loro destra. La ragazza con gli occhiali si voltò alla sua sinistra per analizzare quell'armadio: lo aprì e vi trovò tutto il materiale per le pulizie poggiato in basso. Notò che sul fondo del mobile c'erano due manovelle, così, d'istinto, entrò nell'armadio tirò le manovelle, inciampò e cadde a terra, alzando granelli di polvere nell'aria e con in sottofondo la risata divertita dell'amica. Il suo entusiasmo sva-
nì, no, quell'armadio non condu-ceva a Narnia. Allo stesso modo, si fece condurre dalla fantasia il suo compagno alto e bruno, che prese l'ombrello dall'aspetto ma-landato e pieno di polvere, impu-gnò il manico, alzò l'ombrello in aria, picchiettò la sua punta su qualche mattone, nella speranza che essi svanissero spostandosi poco a poco, come per magia. Nulla di tutto ciò accadde, non si ritrovò a Diagon Alley.
ELISA GHIBAUDO
IL FRANCO
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Deluso, ripose l'ombrello dove lo aveva trovato e continuò a curio-sare. La ragazza dai capelli lunghi e corvini, insieme al biondo, tro-varono, invece, qualcosa di inte-ressante. Dietro molte vesti ap-pese all'attacca panni, c'era una porta dipinta dello stesso colore del muro. Una piccola porta grigia ad altez-za d'uomo, dalla piccola serratu-ra per una piccola chiave dalla forma curiosa, precisamente in-tagliata a forma di esse. Questa
volta, però, la trovarono subito, in quanto appesa su un chiavi-stello al muro. La presero, la in-serirono nella serratura, la fece-ro girare e aprirono la porta. Si ritrovarono su un balcone fatto di cemento con basse ringhiere color cenere. Si avvicinarono alle ringhiere e si affacciarono su una strada. Non assomigliava alle strade intorno alla scuola per-pendicolari a Viale degli Angeli, aveva un aspetto diverso, era come trovarsi in un altro luogo. I
palazzi erano molto colorati, ave-vano tante piccole finestre che somigliavano a fessure, dalle quali probabilmente entrava un semplice spiraglio di luce, vi era molto verde, tante piante posi-zionate lungo tutto il marciapie-de e le macchine non passavano, le persone pareva non si muo-vessero. Loro rimasero lì, per-plessi, a fissare qualche metro più in giù e qualche metro più in su, cercando forse qualcosa, ma-gari un errore, forse un’illusione.
IL FRANCO
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Notizie del giorno dal Bonelli ma anche…
RECENSIONE LIBRI
Un po’ di letture...
Titolo: La città dei libri sognanti
Autore: Walter Moers
Genere: Fantasy
“Questa è una storia su un luogo in cui leggere è ancora un’avventura. Qui si parla di un paese dove, a leg-gere, si rischia di impazzire. Dove i libri possono ferire, avvelenare e perfino uccidere.” Il famoso dinosauro poeta Ildefonso de’ Sventramitis ci conduce, attraversando il fantastico continente di Zamonia, alla volta di Librandia, una mitica città fatta di libri e popolata da buffi esseri, per risolvere il mi-stero del manoscritto perfetto lasciatogli in eredità dal suo padrino. Il nostro simpatico protagonista s’imbatterà in libri viventi, sognanti, giganti e alcuni perfino feroci, dai quali dovrà nascondersi per non essere azzannato. Chiunque abbia il sogno di immergersi in un mondo in cui regna il profumo di carta stampata o chiunque abbia una sfrenata passione per la lettura da divorare interi libri, dovrebbe assolutamente leggere questo romanzo. Walter Moers ha dato vita al suo libro: ci accompagna in un viaggio surreale ed allucinogeno, la sua scrittura è ricca di parole forbite e descrizioni così dettagliate da creare nella mente del lettore nitide foto-grafie di quei luoghi bizzarri; riesce ad incantare e a far perdere la cognizione del tempo e dello spazio. A tratti il viaggio si trasforma in un’avventura dell’orrore e l’immaginazione strampalata di Moers incatena il lettore alle pagine. Non fatevi ingannare dalla categorizzazione del libro come una lettura adatta ai bambini, non potrebbe essere più sbagliata: qualsiasi accanito lettore può leggerlo! È sicuramente una storia da divorare.
SARA VEDOVATI
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Titolo: Django Unchained
Regista: Quentin Tarantino
Genere: azione, western, drammatico
Durata: 165 minuti
Il film, ambientato in Texas nel 1858, racconta la storia di Django, uno schiavo nero deciso più che mai a ritrovare sua moglie. Ci penserà un cacciatore di taglie di origine tedesca di nome Schultz a offrirgli l'occasione propizia liberandolo dalla schiavitù e promettendogli di proteggerlo ed aiutarlo, a patto che Django lo aiuti a scovare due fuorilegge che egli conosce molto bene e ad incassare la ricompensa per la loro cattura. Tra i due uomini nasce, così, un sodalizio umano e professionale che li conduce attraverso l'America delle piantagioni e degli orrori razzisti alla ricerca dei criminali in fuga e della mo-glie di Django, Broomhilda, venduta come schiava a qualche possidente negriero. È in questo scenario che Tarantino riesce, ancora una volta, a dare il meglio di sé: con una sceneggia-tura impeccabile ed un casting d'eccellenza (in cui figurano, tra gli altri, Di Caprio e Samuel L. Jackson) confeziona un'opera incredibilmente coinvolgente capace di mischiare reale ed irreale, farsa e trage-dia con un umorismo e dei dialoghi schietti, diretti, ma allo stesso tempo spontanei e realistici, che saranno in grado di farvi immedesimare ancora di più nel contesto storico del film. La violenza fisica e verbale del regista americano non è mai fine a se stessa, essa risulta fuori misura e sanguinosa, ma mai come in questo caso è giustificata dalla volontà di descrivere i soprusi perpetrati per innumerevoli anni verso le persone di colore. Django diventa così il simbolo del riscatto di un intero popolo, che rie-sce a liberarsi e a confrontarsi alla pari con chi lo ha schiavizzato. Django Unchained, dunque, non è un film adatto a tutti i palati, ma nel caso decideste di dargli una possibilità state pur certi che non vi deluderà e saprà restare a lungo impresso nella vostra memoria.
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RECENSIONI FILM
Un po’ di film...
VINCENZO MUSELLA
IL FRANCO
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Titolo: Un Bacio
Regista: Ivan Cotroneo
Genere: commedia, drammatico
Durata: 101 minuti
Ambientato a Udine, “Un Bacio” racconta la storia di tre ragazzi di 16 anni diversi tra loro, ma accomu-
nati da una cosa: la solitudine. Lorenzo - dichiaratamente gay - si è trasferito da poco in città, adottato
da una coppia, dopo aver vissuto, nei precedenti anni, in una casa-famiglia. Blu è una ragazza proble-
matica e un po’ chiusa in se stessa, considerata dai suoi coetanei una ragazza facile ed infine c’è Anto-
nio, un ragazzo molto bravo a basket, ma su cui pesa la morte del fratello ed il fatto che venga conside-
rato dai suoi compagni come un ritardato.
I tre inizialmente non si sopportano, ma finiranno per costruire una bella amicizia e vivere varie espe-
rienze insieme fino a quando Lorenzo non dichiarerà il suo amore per Antonio e la vicenda prenderà
una piega inaspettata.
Grande merito del film è quello di descrivere bene il mondo dei giovani con le loro contraddizioni, le
loro difficoltà a crescere, le loro paure e i loro sentimenti ancora non definiti precisamente, ma che a
volte possono manifestarsi in una spietata crudeltà verso il prossimo ed il regista approfitta così dell’oc-
casione per affrontare anche il tema del bullismo, tristemente diffuso ai giorni nostri, dell’omofobia e
del coraggio di essere se stessi senza farsi condizionare dai pareri degli altri.
Consiglio questo film a tutti gli adolescenti, a coloro che vogliono immedesimarsi nella storia di Lorenzo,
Blu e Antonio e che vogliono riflettere su quanto sia difficile la realtà che viviamo tutti i giorni.
Leonardo Pazzagli
Valentina Romani
Rimau Grillo Ritzberger
Da una delle scene del film
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AREA SVAGO
Un po’ di svago fa bene a tutti
“Sai cosa dice un bagnoschiuma che sta scappando quando arriva ad un vicolo cieco?” “No, cosa dice?” “Non ho via di shampoo!!!”
Ma se un vegano si arrabbia , lo sedano?
Ho finito le battute che avevo in serbo, adesso inizio con quelle in croato!
Il Sahara è un deserto: su questo non ci piove!
È morto il calendario … aveva i giorni contati!
“Pronto, polizia? Ci sono centinaia di morti qui!” “Calmati, dimmi dove ti trovi.” “Al cimitero …”
Perché Bacco è il dio del vino? Perché è una di-vini-tà
SAMUELE RAMONDA
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IL FRANCO
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IMPAGINAZIONE DI TAMAGNO NOEMI
RINGRAZIAMO LA PANETTERIA “IL PROFUMO DEL PANE” E L’AZIENDA AGRICOLA “ALLEVAMENTO ARNAUDO” DI ARNAUDO GIORGIO PER IL LORO CONTRIBUTO ECONOMICO CHE HA RESO POSSIBILE LA STAMPA DEL GIORNALE.
INOLTRE RINGRAZIAMO LA SEGRETERIA E IL PRESIDE CHE CI HANNO PERMESSO DI STAMPARE IL GIORNALINO A SCUOLA E IL PROFESSOR PINTUS CHE, CON PAZIENZA, HA CORRETTO I LAVORI PERMETTENDOCI DI NON FARE TROPPE GAF.
ED UN ULTIMO RINGRAZIAMENTO VA A VOI LETTORI CHE, SE SIETE ARRIVATI A QUESTA PAGINA, VUOL DIRE CHE AVETE LETTO IL NOSTRO GIORNALINO.
LA REDAZIONE
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UN PO’ DI TUTTO
Un po’ di cose...
MATERIA PROFESSORE ISCRIZIONE ENTRO GIORNO ORARIO
Matematica Guglielmi h.:13:20 di lunedì Martedì 14:15/16:15
Informatica Sarale h.: 12.50 del sabato Lunedì 13:50/16:50
Tutto il resto Alunni del triennio h.: 13:20 del giorno
prima Martedì e Venerdì 14:00/16:00
SPORTELLI
SOLUZIONI DEI GIOCHI DELLA SCORSA EDIZIONE
5 3 4 6 7 8 9 1 2
6 7 2 1 9 5 3 4 8
1 9 8 3 4 2 5 6 7
8 5 9 7 6 1 4 2 3
4 2 6 8 5 3 7 9 1
7 1 3 9 2 4 8 5 6
9 6 1 5 3 7 2 8 4
2 8 7 4 1 9 6 3 5
3 4 5 2 8 6 1 7 9
3 1 9 6 7 5 8 4 2
5 8 2 3 9 4 6 7 1
6 7 4 2 1 8 9 3 5
4 6 7 5 2 9 1 8 3
1 2 3 7 8 6 4 5 9
8 9 5 4 3 1 2 6 7
9 3 1 8 4 7 5 2 6
2 4 6 1 5 3 7 9 8
7 5 8 9 6 2 3 1 4
Forte scontro decisivo