Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre...

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La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale Edizione Convegno internazionale PROGRAMMA DI SALA RIMINI, 13-14-15 NOVEMBRE 2015 «L’evento più atteso per fare il punto su educazione, inclusione e disabilità»

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La Qualitagravedellrsquointegrazionescolastica e sociale

EdizioneConvegno internazionale

PROGRAMMA DI SALA

RIMINI 13-14-15 NOVEMBRE 2015laquoLrsquoevento piugrave atteso per fare il punto su educazione inclusione e disabilitagraveraquo

InformazioniRegistrazione partecipanti

Allrsquoatto della registrazione verranno consegnati il kit congressuale e il badge personale che dovragrave accompagnare sempre il partecipante in quanto attestante la regolare iscri-zione al Convegno

Struttura del Convegno

Il Convegno si articola in 3 sessioni plenarie che si terranno venerdigrave 13 e sabato 14 novembre dalle 900 alle 1300 e domenica 15 novembre dalle 830 alle 1300 mentre il venerdigrave e il sabato pomeriggio i partecipanti potranno scegliere tra vari workshop di approfondimento della durata di 2 ore ciascuno (ad eccezione della Tavola Rotonda che si terragrave sabato 14 novembre dalle 1430 alle 1900)

Buoni pasto Giagrave dalla mattina di venerdigrave 13 novembre saragrave possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate che consentiranno di evitare le code nelle pause pranzo e che potranno essere utilizzati presso la zona ristoro

Attestati Nella mattinata di domenica presso la segreteria del Convegno saragrave possibile ritirare gli attestati di partecipazione

Servizio Navetta Sono previste delle navette gratuite dagli alberghi della zona mare al Palacongressi e viceversa negli orari di apertura e chiusura delle 3 giornate di Convegno

Social network Racconta e condividi il tuo Convegno su Facebook Twitter Instagram e Pinterest usando lrsquohashtag qualitagraveintegrazione

AccreditamentiMinistero della Salute sono stati riconosciuti 5 crediti ECM per le professioni di logopedista terapista occupazionale psicologo psicoterapeuta educatore professionale tecnico della riabilitazione psichiatrica fisioterapista terapista del-la neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva e medico con le seguenti discipline ginecologia e ostetricia medicina fisica e riabilitazione medicina generale (medico di famiglia) neonatologia neurologia neuropsichiatria infantile pediatria psichiatria psicoterapiaOrdine degli Assistenti Sociali sono stati richiesti i crediti formativi per gli Assistenti Sociali

FirmeChi ha fatto richiesta dei crediti dovragrave porre la firma di pre-senza ogni giorno a inizio e fine lavori presso il banco laquoFir-me ECM e Assistenti Socialiraquo nellrsquoatrio del Palacongressi

EsameChi avragrave posto tutte le firme potragrave sostenere lrsquoesame per ottenere i crediti ECM domenica 15 novembre tra le ore 1100 e le ore 1400 nella Sala dellrsquoArco Lrsquoesame dureragrave 15 minuti

Per tutta la durata del Convegno saragrave possibile consultare e acquistare i prodotti delle Edizioni Erickson direttamente presso il nuovo spazio vendita appositamente allestito nellrsquoarea di fronte alla Sala Plenaria dove saragrave disponibile del personale competente a fornire informazioni e consigli utili sulla nostra produzione editoriale Ai partecipanti egrave riservato lo sconto del 15 su tutti i nostri libri i software (CD-ROM e KIT) i materiali speciali e gli strumenti sui nuovi abbonamenti alle Riviste Erickson verragrave applicato uno sconto del 50

Ricordiamo che nel rispetto della legge Levi 1282011 che disciplina i prezzi dei prodotti editoriali non saragrave possibile applicare sconti superiori a quelli indicati

In queste dieci edizioni del Convegno non abbiamo dato la voce soltanto ai

relatori illustri e meno noti ma abbiamo semplicemente sentito le migliaia

di voci di insegnanti educatori psicologi neuropsichiatri pedagogisti as-

sistenti sociali che hanno condiviso questo cammino Abbiamo sentito la

loro vicinanza il loro riconoscersi e ritrovarsi insieme in unrsquoidea un valore

Ci siamo sentiti vicini in unrsquoenergia che si rinnova ogni due anni e con questa

decima edizione saranno piugrave di 25000 le persone con cui abbiamo condiviso

questa esperienza

Cosa ci piacerebbe vedere nei prossimi venti anni

Il percorso verso una scuola inclusiva che dovragrave essere fatta da un sempre maggiore

numero di insegnanti e non solo con una didattica innovativa plurale flessibile

porosa accogliente morbidahellip

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve intrecciarsi con analoghi percorsi

di altri Paesi del mondo Abbiamo molto da insegnare e molto da imparare

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve espandersi verso una societagrave

inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone

pienamente partecipi e realizzate

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve vivere di alleanze di sinergie di

forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenze

Ecco il punto di partenza di questa decima edizione del Convegno avvio di altri

venti anni di cammino

Nonostante tutto crediamo che una scuola diversa sia possibile non solo necessaria

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneSofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La scuola inclusiva differenze equitagrave e competenzeDario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Precoci eccitati e disorientati La diseducazione sessuale dei nativi digi-tali e la caotica confusione educativa degli adultiAlberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano)

Lrsquoeducazione al tempo delle migrazioniZygmunt Bauman (Il sociologo piugrave famoso al mondo inventore della modernitagrave liquida) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Questione di metodoMaria Montessori (Pedagogista educatrice e medico)

Lrsquoapproccio cognitivo-comportamentale ben temperato nella gestione della classeFabio Celi (Universitagrave di Parma e ASL Massa Carrara)

Il bambino e lrsquoadolescente con disturbi del comportamento dai pregiudi-zi alle evidenze scientificheStefano Vicari (Primario UOC Neuropsichiatria Infantile Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Lrsquoora di lezione Massimo Recalcati (Universitagrave di Pavia e Losanna)

I cortocircuiti delle emozioniDaniela Lucangeli (Universitagrave di Padova)

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WorkshopNei pomeriggi di venerdigrave e sabato ogni partecipante avragrave la possibilitagrave di fre-quentare quattro workshop di due ore ciascuno (dalle 1430 alle 1630 e dalle 1700 alle 1900) Nella giornata di sabato il workshop 43 (Tavola Rotonda ndash Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione) si terragrave dalle 1430 alle 1900

AUT Autismo

Aree tematiche

DSA Disturbi Specifi ci dellrsquoApprendimento

BES Bisogni Educativi Speciali

ICT Nuove tecnologie per la didattica

DIDA Didattica

LOG Logopedia

DIS Disabilitagrave

PM Psicomotricitagrave

PSIE Psicologia e educazione

Evento speciale fuori programmaSabato 14 novembre dalle 1930 alle 2030 Sala della Piazza

Andrea Canevaro e Dario Ianes raccontano il loro ldquoOrizzonte inclusionerdquo ventrsquoanni di idee e temi in unrsquointervista doppia per rifl ettere sul cammino dellrsquoinclusione Percheacute come sostengono i due fondatori del Convegno laquoIl percorso verso una scuola inclusiva deve espandersi verso una societagrave inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone pienamente partecipi e realizzate La sfi da dellrsquoinclusione non si gioca solo nel campetto della scuola anche se egrave un campetto che a tratti ci sembra immenso e accidentato oltre misurahellip Il percorso verso una scuola inclusiva deve vivere di alleanze di siner-gie di forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenzeraquo

Con un sorpresa fi nale per chi ci ha accompagna-to in tutti questi anni di Convegni Erickson

Al termine dellrsquoevento Andrea Canevaro e Dario Ianes fi rmeranno la copia di ldquoOrizzonte inclusionerdquo

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WorkshopVenerdi

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

1 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Valorizzare le differenze proposte metodologiche per una classe inclusiva

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano)

Che gli alunni di una classe non imparino tutti allo stesso modo egrave ormai un fatto assodato Una didattica davvero efficace sa quindi progettare e realizzare degli ambienti di apprendimento complessi che tengono conto di queste differenze individuali In questo workshop saranno presentati alcuni approcci che contribuiscono alla realizzazione di questa idea di didattica inclusiva nella scuola primaria come per esempio lrsquoapproc-cio autobiografico il metodo Montessori la didattica aperta la didattica delle intelligenze multiple e lrsquoapprendimento coo-perativo Oltre a una loro introduzione di carattere generale verragrave presentata e discussa la progettazione concreta di una laquogiornata-tiporaquo che integri le diverse metodologie

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliografici Demo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonRivista DdA -Difficoltagrave di Apprendimento

2 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Dallrsquoautonomia allrsquoindipendenza costruire il distacco da famiglie e operatori Percorsi educativi per giovani con sindrome di Down

Daniele Castignani e Francesca Fanelli (Associazione Italiana Persone Down)

Il workshop propone il racconto e lrsquoanalisi delle metodologie educative che hanno animato per oltre otto anni il progetto laquoI Circoliraquo attivo presso lrsquoAssociazione Italiana Persone Down Sezione di Roma Nel corso del tempo a partire dalle proposte concrete delle persone con sindrome di Down si egrave lavorato per costituire gruppi che potessero progressivamente fare a meno della figura dellrsquoeducatore nelle attivitagrave di tempo libero nei viaggi e nellrsquoutilizzo di un appartamento messo a loro com-pleta disposizione Attraverso le storie delle persone coinvolte e degli obiettivi che hanno raggiunto emergeranno gli strumenti e le metodologie sviluppate dallo staff per permettere ai partecipanti di vivere un percorso di socialitagrave pieno appagante e permeato di reale au-tonomia

BES

DIS

Destinatari principali educatori psicologi insegnanti di so-stegno volontari che operano nel settore della disabilitagrave co-gnitiva

Approfondimenti bibliograficiContardi A e Castignani D ndash AIPD (2009) Da soli in cittagrave senza mamma e papagrave Trento EricksonBerarducci M et all (2012) Fare spese senza sorprese Trento EricksonContardi A e Castignani D ndash AIPD (2008) Coltelli e fornelli Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2015) Musica film e pizzeria di-vertirsi in compagnia Trento EricksonBerarducci M e Cadelano F ndashAIPD (2011) Valigia e biglietto un viaggio perfetto Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2013) Amicizia amore sesso parliamone adesso Trento Erickson

3 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Grammatica a piccoli passi

Monica Colli (Pedagogista scrittrice formatrice e presiden-te dellrsquoAssociazione di promozione sociale Proxxima Milano) Rossana Colli (Pedagogista scrittrice e formatrice) Luigi Orfeo (Attore regista e musicista) e Antonio Villella (Clown attore re-gista formatore e organizzatore)

laquoGrammatica a piccoli passiraquo egrave uno spettacolo-laboratorio gio-coso per i primi anni della scuola primaria (seconda e terza in particolare ma anche quarta se ci sono molti bambini stranieri o con disturbi di apprendimento) che racconta dellrsquoarrivo de-gli uditori (il pubblico presente) nel paese della professoressa Grammatica una maestra un porsquo rigida che esige lrsquoordine e la stretta osservanza delle regole da lei stabilite Utilizzando il linguaggio in prosa e in versi e la musica per personificare le diverse parti del discorso due attori professionisti ndash lrsquoarticolo LA (lrsquoattore-clown Antonio Villella del Crab Teatro) e lrsquoarticolo LO (lrsquoattore-musicista Luigi Orfeo dei Fools) ndash la maestra Sole (Monica Colli) e la profssa Grammatica (Rossana Colli) si rivol-geranno al pubblico in sala come a unrsquounica grande orchestra portandolo attraverso delle attivitagrave da fare con tutto il corpo a stringere amicizia con verbi aggettivi nomi e regole ortografi-che di base

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori insegnanti di sostegno logopedisti

Approfondimenti bibliograficiColli R Colli M e Di Corato A (2014) Nel paese di Gramma-tica Trento EricksonColli R Colli M e Di Corato A (2015) Nel paese di Grammati-ca CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva 1 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva vol 1 Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva 2 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva vol 2 Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

DIDA

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

BES

LOG

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WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

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DIDA

dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

ICT

PSIE

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

PSIE

del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

PSIE

WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

DIDA

BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

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49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

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Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

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Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 2: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

InformazioniRegistrazione partecipanti

Allrsquoatto della registrazione verranno consegnati il kit congressuale e il badge personale che dovragrave accompagnare sempre il partecipante in quanto attestante la regolare iscri-zione al Convegno

Struttura del Convegno

Il Convegno si articola in 3 sessioni plenarie che si terranno venerdigrave 13 e sabato 14 novembre dalle 900 alle 1300 e domenica 15 novembre dalle 830 alle 1300 mentre il venerdigrave e il sabato pomeriggio i partecipanti potranno scegliere tra vari workshop di approfondimento della durata di 2 ore ciascuno (ad eccezione della Tavola Rotonda che si terragrave sabato 14 novembre dalle 1430 alle 1900)

Buoni pasto Giagrave dalla mattina di venerdigrave 13 novembre saragrave possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate che consentiranno di evitare le code nelle pause pranzo e che potranno essere utilizzati presso la zona ristoro

Attestati Nella mattinata di domenica presso la segreteria del Convegno saragrave possibile ritirare gli attestati di partecipazione

Servizio Navetta Sono previste delle navette gratuite dagli alberghi della zona mare al Palacongressi e viceversa negli orari di apertura e chiusura delle 3 giornate di Convegno

Social network Racconta e condividi il tuo Convegno su Facebook Twitter Instagram e Pinterest usando lrsquohashtag qualitagraveintegrazione

AccreditamentiMinistero della Salute sono stati riconosciuti 5 crediti ECM per le professioni di logopedista terapista occupazionale psicologo psicoterapeuta educatore professionale tecnico della riabilitazione psichiatrica fisioterapista terapista del-la neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva e medico con le seguenti discipline ginecologia e ostetricia medicina fisica e riabilitazione medicina generale (medico di famiglia) neonatologia neurologia neuropsichiatria infantile pediatria psichiatria psicoterapiaOrdine degli Assistenti Sociali sono stati richiesti i crediti formativi per gli Assistenti Sociali

FirmeChi ha fatto richiesta dei crediti dovragrave porre la firma di pre-senza ogni giorno a inizio e fine lavori presso il banco laquoFir-me ECM e Assistenti Socialiraquo nellrsquoatrio del Palacongressi

EsameChi avragrave posto tutte le firme potragrave sostenere lrsquoesame per ottenere i crediti ECM domenica 15 novembre tra le ore 1100 e le ore 1400 nella Sala dellrsquoArco Lrsquoesame dureragrave 15 minuti

Per tutta la durata del Convegno saragrave possibile consultare e acquistare i prodotti delle Edizioni Erickson direttamente presso il nuovo spazio vendita appositamente allestito nellrsquoarea di fronte alla Sala Plenaria dove saragrave disponibile del personale competente a fornire informazioni e consigli utili sulla nostra produzione editoriale Ai partecipanti egrave riservato lo sconto del 15 su tutti i nostri libri i software (CD-ROM e KIT) i materiali speciali e gli strumenti sui nuovi abbonamenti alle Riviste Erickson verragrave applicato uno sconto del 50

Ricordiamo che nel rispetto della legge Levi 1282011 che disciplina i prezzi dei prodotti editoriali non saragrave possibile applicare sconti superiori a quelli indicati

In queste dieci edizioni del Convegno non abbiamo dato la voce soltanto ai

relatori illustri e meno noti ma abbiamo semplicemente sentito le migliaia

di voci di insegnanti educatori psicologi neuropsichiatri pedagogisti as-

sistenti sociali che hanno condiviso questo cammino Abbiamo sentito la

loro vicinanza il loro riconoscersi e ritrovarsi insieme in unrsquoidea un valore

Ci siamo sentiti vicini in unrsquoenergia che si rinnova ogni due anni e con questa

decima edizione saranno piugrave di 25000 le persone con cui abbiamo condiviso

questa esperienza

Cosa ci piacerebbe vedere nei prossimi venti anni

Il percorso verso una scuola inclusiva che dovragrave essere fatta da un sempre maggiore

numero di insegnanti e non solo con una didattica innovativa plurale flessibile

porosa accogliente morbidahellip

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve intrecciarsi con analoghi percorsi

di altri Paesi del mondo Abbiamo molto da insegnare e molto da imparare

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve espandersi verso una societagrave

inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone

pienamente partecipi e realizzate

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve vivere di alleanze di sinergie di

forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenze

Ecco il punto di partenza di questa decima edizione del Convegno avvio di altri

venti anni di cammino

Nonostante tutto crediamo che una scuola diversa sia possibile non solo necessaria

2

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneSofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La scuola inclusiva differenze equitagrave e competenzeDario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Precoci eccitati e disorientati La diseducazione sessuale dei nativi digi-tali e la caotica confusione educativa degli adultiAlberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano)

Lrsquoeducazione al tempo delle migrazioniZygmunt Bauman (Il sociologo piugrave famoso al mondo inventore della modernitagrave liquida) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Questione di metodoMaria Montessori (Pedagogista educatrice e medico)

Lrsquoapproccio cognitivo-comportamentale ben temperato nella gestione della classeFabio Celi (Universitagrave di Parma e ASL Massa Carrara)

Il bambino e lrsquoadolescente con disturbi del comportamento dai pregiudi-zi alle evidenze scientificheStefano Vicari (Primario UOC Neuropsichiatria Infantile Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Lrsquoora di lezione Massimo Recalcati (Universitagrave di Pavia e Losanna)

I cortocircuiti delle emozioniDaniela Lucangeli (Universitagrave di Padova)

3

WorkshopNei pomeriggi di venerdigrave e sabato ogni partecipante avragrave la possibilitagrave di fre-quentare quattro workshop di due ore ciascuno (dalle 1430 alle 1630 e dalle 1700 alle 1900) Nella giornata di sabato il workshop 43 (Tavola Rotonda ndash Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione) si terragrave dalle 1430 alle 1900

AUT Autismo

Aree tematiche

DSA Disturbi Specifi ci dellrsquoApprendimento

BES Bisogni Educativi Speciali

ICT Nuove tecnologie per la didattica

DIDA Didattica

LOG Logopedia

DIS Disabilitagrave

PM Psicomotricitagrave

PSIE Psicologia e educazione

Evento speciale fuori programmaSabato 14 novembre dalle 1930 alle 2030 Sala della Piazza

Andrea Canevaro e Dario Ianes raccontano il loro ldquoOrizzonte inclusionerdquo ventrsquoanni di idee e temi in unrsquointervista doppia per rifl ettere sul cammino dellrsquoinclusione Percheacute come sostengono i due fondatori del Convegno laquoIl percorso verso una scuola inclusiva deve espandersi verso una societagrave inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone pienamente partecipi e realizzate La sfi da dellrsquoinclusione non si gioca solo nel campetto della scuola anche se egrave un campetto che a tratti ci sembra immenso e accidentato oltre misurahellip Il percorso verso una scuola inclusiva deve vivere di alleanze di siner-gie di forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenzeraquo

Con un sorpresa fi nale per chi ci ha accompagna-to in tutti questi anni di Convegni Erickson

Al termine dellrsquoevento Andrea Canevaro e Dario Ianes fi rmeranno la copia di ldquoOrizzonte inclusionerdquo

4

WorkshopVenerdi

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

1 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Valorizzare le differenze proposte metodologiche per una classe inclusiva

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano)

Che gli alunni di una classe non imparino tutti allo stesso modo egrave ormai un fatto assodato Una didattica davvero efficace sa quindi progettare e realizzare degli ambienti di apprendimento complessi che tengono conto di queste differenze individuali In questo workshop saranno presentati alcuni approcci che contribuiscono alla realizzazione di questa idea di didattica inclusiva nella scuola primaria come per esempio lrsquoapproc-cio autobiografico il metodo Montessori la didattica aperta la didattica delle intelligenze multiple e lrsquoapprendimento coo-perativo Oltre a una loro introduzione di carattere generale verragrave presentata e discussa la progettazione concreta di una laquogiornata-tiporaquo che integri le diverse metodologie

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliografici Demo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonRivista DdA -Difficoltagrave di Apprendimento

2 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Dallrsquoautonomia allrsquoindipendenza costruire il distacco da famiglie e operatori Percorsi educativi per giovani con sindrome di Down

Daniele Castignani e Francesca Fanelli (Associazione Italiana Persone Down)

Il workshop propone il racconto e lrsquoanalisi delle metodologie educative che hanno animato per oltre otto anni il progetto laquoI Circoliraquo attivo presso lrsquoAssociazione Italiana Persone Down Sezione di Roma Nel corso del tempo a partire dalle proposte concrete delle persone con sindrome di Down si egrave lavorato per costituire gruppi che potessero progressivamente fare a meno della figura dellrsquoeducatore nelle attivitagrave di tempo libero nei viaggi e nellrsquoutilizzo di un appartamento messo a loro com-pleta disposizione Attraverso le storie delle persone coinvolte e degli obiettivi che hanno raggiunto emergeranno gli strumenti e le metodologie sviluppate dallo staff per permettere ai partecipanti di vivere un percorso di socialitagrave pieno appagante e permeato di reale au-tonomia

BES

DIS

Destinatari principali educatori psicologi insegnanti di so-stegno volontari che operano nel settore della disabilitagrave co-gnitiva

Approfondimenti bibliograficiContardi A e Castignani D ndash AIPD (2009) Da soli in cittagrave senza mamma e papagrave Trento EricksonBerarducci M et all (2012) Fare spese senza sorprese Trento EricksonContardi A e Castignani D ndash AIPD (2008) Coltelli e fornelli Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2015) Musica film e pizzeria di-vertirsi in compagnia Trento EricksonBerarducci M e Cadelano F ndashAIPD (2011) Valigia e biglietto un viaggio perfetto Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2013) Amicizia amore sesso parliamone adesso Trento Erickson

3 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Grammatica a piccoli passi

Monica Colli (Pedagogista scrittrice formatrice e presiden-te dellrsquoAssociazione di promozione sociale Proxxima Milano) Rossana Colli (Pedagogista scrittrice e formatrice) Luigi Orfeo (Attore regista e musicista) e Antonio Villella (Clown attore re-gista formatore e organizzatore)

laquoGrammatica a piccoli passiraquo egrave uno spettacolo-laboratorio gio-coso per i primi anni della scuola primaria (seconda e terza in particolare ma anche quarta se ci sono molti bambini stranieri o con disturbi di apprendimento) che racconta dellrsquoarrivo de-gli uditori (il pubblico presente) nel paese della professoressa Grammatica una maestra un porsquo rigida che esige lrsquoordine e la stretta osservanza delle regole da lei stabilite Utilizzando il linguaggio in prosa e in versi e la musica per personificare le diverse parti del discorso due attori professionisti ndash lrsquoarticolo LA (lrsquoattore-clown Antonio Villella del Crab Teatro) e lrsquoarticolo LO (lrsquoattore-musicista Luigi Orfeo dei Fools) ndash la maestra Sole (Monica Colli) e la profssa Grammatica (Rossana Colli) si rivol-geranno al pubblico in sala come a unrsquounica grande orchestra portandolo attraverso delle attivitagrave da fare con tutto il corpo a stringere amicizia con verbi aggettivi nomi e regole ortografi-che di base

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori insegnanti di sostegno logopedisti

Approfondimenti bibliograficiColli R Colli M e Di Corato A (2014) Nel paese di Gramma-tica Trento EricksonColli R Colli M e Di Corato A (2015) Nel paese di Grammati-ca CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva 1 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva vol 1 Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva 2 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva vol 2 Trento Erickson

DIDA

5

WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

DIDA

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

BES

LOG

6

WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

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WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

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dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

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del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 3: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

In queste dieci edizioni del Convegno non abbiamo dato la voce soltanto ai

relatori illustri e meno noti ma abbiamo semplicemente sentito le migliaia

di voci di insegnanti educatori psicologi neuropsichiatri pedagogisti as-

sistenti sociali che hanno condiviso questo cammino Abbiamo sentito la

loro vicinanza il loro riconoscersi e ritrovarsi insieme in unrsquoidea un valore

Ci siamo sentiti vicini in unrsquoenergia che si rinnova ogni due anni e con questa

decima edizione saranno piugrave di 25000 le persone con cui abbiamo condiviso

questa esperienza

Cosa ci piacerebbe vedere nei prossimi venti anni

Il percorso verso una scuola inclusiva che dovragrave essere fatta da un sempre maggiore

numero di insegnanti e non solo con una didattica innovativa plurale flessibile

porosa accogliente morbidahellip

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve intrecciarsi con analoghi percorsi

di altri Paesi del mondo Abbiamo molto da insegnare e molto da imparare

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve espandersi verso una societagrave

inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone

pienamente partecipi e realizzate

Il percorso verso una scuola inclusiva che deve vivere di alleanze di sinergie di

forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenze

Ecco il punto di partenza di questa decima edizione del Convegno avvio di altri

venti anni di cammino

Nonostante tutto crediamo che una scuola diversa sia possibile non solo necessaria

2

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneSofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La scuola inclusiva differenze equitagrave e competenzeDario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Precoci eccitati e disorientati La diseducazione sessuale dei nativi digi-tali e la caotica confusione educativa degli adultiAlberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano)

Lrsquoeducazione al tempo delle migrazioniZygmunt Bauman (Il sociologo piugrave famoso al mondo inventore della modernitagrave liquida) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Questione di metodoMaria Montessori (Pedagogista educatrice e medico)

Lrsquoapproccio cognitivo-comportamentale ben temperato nella gestione della classeFabio Celi (Universitagrave di Parma e ASL Massa Carrara)

Il bambino e lrsquoadolescente con disturbi del comportamento dai pregiudi-zi alle evidenze scientificheStefano Vicari (Primario UOC Neuropsichiatria Infantile Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Lrsquoora di lezione Massimo Recalcati (Universitagrave di Pavia e Losanna)

I cortocircuiti delle emozioniDaniela Lucangeli (Universitagrave di Padova)

3

WorkshopNei pomeriggi di venerdigrave e sabato ogni partecipante avragrave la possibilitagrave di fre-quentare quattro workshop di due ore ciascuno (dalle 1430 alle 1630 e dalle 1700 alle 1900) Nella giornata di sabato il workshop 43 (Tavola Rotonda ndash Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione) si terragrave dalle 1430 alle 1900

AUT Autismo

Aree tematiche

DSA Disturbi Specifi ci dellrsquoApprendimento

BES Bisogni Educativi Speciali

ICT Nuove tecnologie per la didattica

DIDA Didattica

LOG Logopedia

DIS Disabilitagrave

PM Psicomotricitagrave

PSIE Psicologia e educazione

Evento speciale fuori programmaSabato 14 novembre dalle 1930 alle 2030 Sala della Piazza

Andrea Canevaro e Dario Ianes raccontano il loro ldquoOrizzonte inclusionerdquo ventrsquoanni di idee e temi in unrsquointervista doppia per rifl ettere sul cammino dellrsquoinclusione Percheacute come sostengono i due fondatori del Convegno laquoIl percorso verso una scuola inclusiva deve espandersi verso una societagrave inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone pienamente partecipi e realizzate La sfi da dellrsquoinclusione non si gioca solo nel campetto della scuola anche se egrave un campetto che a tratti ci sembra immenso e accidentato oltre misurahellip Il percorso verso una scuola inclusiva deve vivere di alleanze di siner-gie di forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenzeraquo

Con un sorpresa fi nale per chi ci ha accompagna-to in tutti questi anni di Convegni Erickson

Al termine dellrsquoevento Andrea Canevaro e Dario Ianes fi rmeranno la copia di ldquoOrizzonte inclusionerdquo

4

WorkshopVenerdi

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

1 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Valorizzare le differenze proposte metodologiche per una classe inclusiva

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano)

Che gli alunni di una classe non imparino tutti allo stesso modo egrave ormai un fatto assodato Una didattica davvero efficace sa quindi progettare e realizzare degli ambienti di apprendimento complessi che tengono conto di queste differenze individuali In questo workshop saranno presentati alcuni approcci che contribuiscono alla realizzazione di questa idea di didattica inclusiva nella scuola primaria come per esempio lrsquoapproc-cio autobiografico il metodo Montessori la didattica aperta la didattica delle intelligenze multiple e lrsquoapprendimento coo-perativo Oltre a una loro introduzione di carattere generale verragrave presentata e discussa la progettazione concreta di una laquogiornata-tiporaquo che integri le diverse metodologie

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliografici Demo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonRivista DdA -Difficoltagrave di Apprendimento

2 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Dallrsquoautonomia allrsquoindipendenza costruire il distacco da famiglie e operatori Percorsi educativi per giovani con sindrome di Down

Daniele Castignani e Francesca Fanelli (Associazione Italiana Persone Down)

Il workshop propone il racconto e lrsquoanalisi delle metodologie educative che hanno animato per oltre otto anni il progetto laquoI Circoliraquo attivo presso lrsquoAssociazione Italiana Persone Down Sezione di Roma Nel corso del tempo a partire dalle proposte concrete delle persone con sindrome di Down si egrave lavorato per costituire gruppi che potessero progressivamente fare a meno della figura dellrsquoeducatore nelle attivitagrave di tempo libero nei viaggi e nellrsquoutilizzo di un appartamento messo a loro com-pleta disposizione Attraverso le storie delle persone coinvolte e degli obiettivi che hanno raggiunto emergeranno gli strumenti e le metodologie sviluppate dallo staff per permettere ai partecipanti di vivere un percorso di socialitagrave pieno appagante e permeato di reale au-tonomia

BES

DIS

Destinatari principali educatori psicologi insegnanti di so-stegno volontari che operano nel settore della disabilitagrave co-gnitiva

Approfondimenti bibliograficiContardi A e Castignani D ndash AIPD (2009) Da soli in cittagrave senza mamma e papagrave Trento EricksonBerarducci M et all (2012) Fare spese senza sorprese Trento EricksonContardi A e Castignani D ndash AIPD (2008) Coltelli e fornelli Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2015) Musica film e pizzeria di-vertirsi in compagnia Trento EricksonBerarducci M e Cadelano F ndashAIPD (2011) Valigia e biglietto un viaggio perfetto Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2013) Amicizia amore sesso parliamone adesso Trento Erickson

3 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Grammatica a piccoli passi

Monica Colli (Pedagogista scrittrice formatrice e presiden-te dellrsquoAssociazione di promozione sociale Proxxima Milano) Rossana Colli (Pedagogista scrittrice e formatrice) Luigi Orfeo (Attore regista e musicista) e Antonio Villella (Clown attore re-gista formatore e organizzatore)

laquoGrammatica a piccoli passiraquo egrave uno spettacolo-laboratorio gio-coso per i primi anni della scuola primaria (seconda e terza in particolare ma anche quarta se ci sono molti bambini stranieri o con disturbi di apprendimento) che racconta dellrsquoarrivo de-gli uditori (il pubblico presente) nel paese della professoressa Grammatica una maestra un porsquo rigida che esige lrsquoordine e la stretta osservanza delle regole da lei stabilite Utilizzando il linguaggio in prosa e in versi e la musica per personificare le diverse parti del discorso due attori professionisti ndash lrsquoarticolo LA (lrsquoattore-clown Antonio Villella del Crab Teatro) e lrsquoarticolo LO (lrsquoattore-musicista Luigi Orfeo dei Fools) ndash la maestra Sole (Monica Colli) e la profssa Grammatica (Rossana Colli) si rivol-geranno al pubblico in sala come a unrsquounica grande orchestra portandolo attraverso delle attivitagrave da fare con tutto il corpo a stringere amicizia con verbi aggettivi nomi e regole ortografi-che di base

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori insegnanti di sostegno logopedisti

Approfondimenti bibliograficiColli R Colli M e Di Corato A (2014) Nel paese di Gramma-tica Trento EricksonColli R Colli M e Di Corato A (2015) Nel paese di Grammati-ca CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva 1 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva vol 1 Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva 2 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva vol 2 Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

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Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

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WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

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Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

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10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

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dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

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Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

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del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

BES

AUT

niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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WorkshopVenerdi

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

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WC

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 4: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneSofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La scuola inclusiva differenze equitagrave e competenzeDario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Precoci eccitati e disorientati La diseducazione sessuale dei nativi digi-tali e la caotica confusione educativa degli adultiAlberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano)

Lrsquoeducazione al tempo delle migrazioniZygmunt Bauman (Il sociologo piugrave famoso al mondo inventore della modernitagrave liquida) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Questione di metodoMaria Montessori (Pedagogista educatrice e medico)

Lrsquoapproccio cognitivo-comportamentale ben temperato nella gestione della classeFabio Celi (Universitagrave di Parma e ASL Massa Carrara)

Il bambino e lrsquoadolescente con disturbi del comportamento dai pregiudi-zi alle evidenze scientificheStefano Vicari (Primario UOC Neuropsichiatria Infantile Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Lrsquoora di lezione Massimo Recalcati (Universitagrave di Pavia e Losanna)

I cortocircuiti delle emozioniDaniela Lucangeli (Universitagrave di Padova)

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WorkshopNei pomeriggi di venerdigrave e sabato ogni partecipante avragrave la possibilitagrave di fre-quentare quattro workshop di due ore ciascuno (dalle 1430 alle 1630 e dalle 1700 alle 1900) Nella giornata di sabato il workshop 43 (Tavola Rotonda ndash Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione) si terragrave dalle 1430 alle 1900

AUT Autismo

Aree tematiche

DSA Disturbi Specifi ci dellrsquoApprendimento

BES Bisogni Educativi Speciali

ICT Nuove tecnologie per la didattica

DIDA Didattica

LOG Logopedia

DIS Disabilitagrave

PM Psicomotricitagrave

PSIE Psicologia e educazione

Evento speciale fuori programmaSabato 14 novembre dalle 1930 alle 2030 Sala della Piazza

Andrea Canevaro e Dario Ianes raccontano il loro ldquoOrizzonte inclusionerdquo ventrsquoanni di idee e temi in unrsquointervista doppia per rifl ettere sul cammino dellrsquoinclusione Percheacute come sostengono i due fondatori del Convegno laquoIl percorso verso una scuola inclusiva deve espandersi verso una societagrave inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone pienamente partecipi e realizzate La sfi da dellrsquoinclusione non si gioca solo nel campetto della scuola anche se egrave un campetto che a tratti ci sembra immenso e accidentato oltre misurahellip Il percorso verso una scuola inclusiva deve vivere di alleanze di siner-gie di forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenzeraquo

Con un sorpresa fi nale per chi ci ha accompagna-to in tutti questi anni di Convegni Erickson

Al termine dellrsquoevento Andrea Canevaro e Dario Ianes fi rmeranno la copia di ldquoOrizzonte inclusionerdquo

4

WorkshopVenerdi

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

1 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Valorizzare le differenze proposte metodologiche per una classe inclusiva

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano)

Che gli alunni di una classe non imparino tutti allo stesso modo egrave ormai un fatto assodato Una didattica davvero efficace sa quindi progettare e realizzare degli ambienti di apprendimento complessi che tengono conto di queste differenze individuali In questo workshop saranno presentati alcuni approcci che contribuiscono alla realizzazione di questa idea di didattica inclusiva nella scuola primaria come per esempio lrsquoapproc-cio autobiografico il metodo Montessori la didattica aperta la didattica delle intelligenze multiple e lrsquoapprendimento coo-perativo Oltre a una loro introduzione di carattere generale verragrave presentata e discussa la progettazione concreta di una laquogiornata-tiporaquo che integri le diverse metodologie

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliografici Demo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonRivista DdA -Difficoltagrave di Apprendimento

2 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Dallrsquoautonomia allrsquoindipendenza costruire il distacco da famiglie e operatori Percorsi educativi per giovani con sindrome di Down

Daniele Castignani e Francesca Fanelli (Associazione Italiana Persone Down)

Il workshop propone il racconto e lrsquoanalisi delle metodologie educative che hanno animato per oltre otto anni il progetto laquoI Circoliraquo attivo presso lrsquoAssociazione Italiana Persone Down Sezione di Roma Nel corso del tempo a partire dalle proposte concrete delle persone con sindrome di Down si egrave lavorato per costituire gruppi che potessero progressivamente fare a meno della figura dellrsquoeducatore nelle attivitagrave di tempo libero nei viaggi e nellrsquoutilizzo di un appartamento messo a loro com-pleta disposizione Attraverso le storie delle persone coinvolte e degli obiettivi che hanno raggiunto emergeranno gli strumenti e le metodologie sviluppate dallo staff per permettere ai partecipanti di vivere un percorso di socialitagrave pieno appagante e permeato di reale au-tonomia

BES

DIS

Destinatari principali educatori psicologi insegnanti di so-stegno volontari che operano nel settore della disabilitagrave co-gnitiva

Approfondimenti bibliograficiContardi A e Castignani D ndash AIPD (2009) Da soli in cittagrave senza mamma e papagrave Trento EricksonBerarducci M et all (2012) Fare spese senza sorprese Trento EricksonContardi A e Castignani D ndash AIPD (2008) Coltelli e fornelli Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2015) Musica film e pizzeria di-vertirsi in compagnia Trento EricksonBerarducci M e Cadelano F ndashAIPD (2011) Valigia e biglietto un viaggio perfetto Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2013) Amicizia amore sesso parliamone adesso Trento Erickson

3 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Grammatica a piccoli passi

Monica Colli (Pedagogista scrittrice formatrice e presiden-te dellrsquoAssociazione di promozione sociale Proxxima Milano) Rossana Colli (Pedagogista scrittrice e formatrice) Luigi Orfeo (Attore regista e musicista) e Antonio Villella (Clown attore re-gista formatore e organizzatore)

laquoGrammatica a piccoli passiraquo egrave uno spettacolo-laboratorio gio-coso per i primi anni della scuola primaria (seconda e terza in particolare ma anche quarta se ci sono molti bambini stranieri o con disturbi di apprendimento) che racconta dellrsquoarrivo de-gli uditori (il pubblico presente) nel paese della professoressa Grammatica una maestra un porsquo rigida che esige lrsquoordine e la stretta osservanza delle regole da lei stabilite Utilizzando il linguaggio in prosa e in versi e la musica per personificare le diverse parti del discorso due attori professionisti ndash lrsquoarticolo LA (lrsquoattore-clown Antonio Villella del Crab Teatro) e lrsquoarticolo LO (lrsquoattore-musicista Luigi Orfeo dei Fools) ndash la maestra Sole (Monica Colli) e la profssa Grammatica (Rossana Colli) si rivol-geranno al pubblico in sala come a unrsquounica grande orchestra portandolo attraverso delle attivitagrave da fare con tutto il corpo a stringere amicizia con verbi aggettivi nomi e regole ortografi-che di base

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori insegnanti di sostegno logopedisti

Approfondimenti bibliograficiColli R Colli M e Di Corato A (2014) Nel paese di Gramma-tica Trento EricksonColli R Colli M e Di Corato A (2015) Nel paese di Grammati-ca CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva 1 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva vol 1 Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva 2 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva vol 2 Trento Erickson

DIDA

5

WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

DIDA

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

BES

LOG

6

WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

DIDA

7

WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

PM

DIDA

dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

ICT

PSIE

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

PSIE

del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

DIDA

BES

18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

DIDA

BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

PSIE

WorkshopVenerdi

17

Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

PSIE

A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

23

vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 5: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

3

WorkshopNei pomeriggi di venerdigrave e sabato ogni partecipante avragrave la possibilitagrave di fre-quentare quattro workshop di due ore ciascuno (dalle 1430 alle 1630 e dalle 1700 alle 1900) Nella giornata di sabato il workshop 43 (Tavola Rotonda ndash Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione) si terragrave dalle 1430 alle 1900

AUT Autismo

Aree tematiche

DSA Disturbi Specifi ci dellrsquoApprendimento

BES Bisogni Educativi Speciali

ICT Nuove tecnologie per la didattica

DIDA Didattica

LOG Logopedia

DIS Disabilitagrave

PM Psicomotricitagrave

PSIE Psicologia e educazione

Evento speciale fuori programmaSabato 14 novembre dalle 1930 alle 2030 Sala della Piazza

Andrea Canevaro e Dario Ianes raccontano il loro ldquoOrizzonte inclusionerdquo ventrsquoanni di idee e temi in unrsquointervista doppia per rifl ettere sul cammino dellrsquoinclusione Percheacute come sostengono i due fondatori del Convegno laquoIl percorso verso una scuola inclusiva deve espandersi verso una societagrave inclusiva nel lavoro nel tempo libero nelle relazioni nellrsquoessere adulti e persone pienamente partecipi e realizzate La sfi da dellrsquoinclusione non si gioca solo nel campetto della scuola anche se egrave un campetto che a tratti ci sembra immenso e accidentato oltre misurahellip Il percorso verso una scuola inclusiva deve vivere di alleanze di siner-gie di forze tese a uno scopo comune pur nelle relative differenzeraquo

Con un sorpresa fi nale per chi ci ha accompagna-to in tutti questi anni di Convegni Erickson

Al termine dellrsquoevento Andrea Canevaro e Dario Ianes fi rmeranno la copia di ldquoOrizzonte inclusionerdquo

4

WorkshopVenerdi

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

1 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Valorizzare le differenze proposte metodologiche per una classe inclusiva

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano)

Che gli alunni di una classe non imparino tutti allo stesso modo egrave ormai un fatto assodato Una didattica davvero efficace sa quindi progettare e realizzare degli ambienti di apprendimento complessi che tengono conto di queste differenze individuali In questo workshop saranno presentati alcuni approcci che contribuiscono alla realizzazione di questa idea di didattica inclusiva nella scuola primaria come per esempio lrsquoapproc-cio autobiografico il metodo Montessori la didattica aperta la didattica delle intelligenze multiple e lrsquoapprendimento coo-perativo Oltre a una loro introduzione di carattere generale verragrave presentata e discussa la progettazione concreta di una laquogiornata-tiporaquo che integri le diverse metodologie

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliografici Demo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonRivista DdA -Difficoltagrave di Apprendimento

2 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Dallrsquoautonomia allrsquoindipendenza costruire il distacco da famiglie e operatori Percorsi educativi per giovani con sindrome di Down

Daniele Castignani e Francesca Fanelli (Associazione Italiana Persone Down)

Il workshop propone il racconto e lrsquoanalisi delle metodologie educative che hanno animato per oltre otto anni il progetto laquoI Circoliraquo attivo presso lrsquoAssociazione Italiana Persone Down Sezione di Roma Nel corso del tempo a partire dalle proposte concrete delle persone con sindrome di Down si egrave lavorato per costituire gruppi che potessero progressivamente fare a meno della figura dellrsquoeducatore nelle attivitagrave di tempo libero nei viaggi e nellrsquoutilizzo di un appartamento messo a loro com-pleta disposizione Attraverso le storie delle persone coinvolte e degli obiettivi che hanno raggiunto emergeranno gli strumenti e le metodologie sviluppate dallo staff per permettere ai partecipanti di vivere un percorso di socialitagrave pieno appagante e permeato di reale au-tonomia

BES

DIS

Destinatari principali educatori psicologi insegnanti di so-stegno volontari che operano nel settore della disabilitagrave co-gnitiva

Approfondimenti bibliograficiContardi A e Castignani D ndash AIPD (2009) Da soli in cittagrave senza mamma e papagrave Trento EricksonBerarducci M et all (2012) Fare spese senza sorprese Trento EricksonContardi A e Castignani D ndash AIPD (2008) Coltelli e fornelli Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2015) Musica film e pizzeria di-vertirsi in compagnia Trento EricksonBerarducci M e Cadelano F ndashAIPD (2011) Valigia e biglietto un viaggio perfetto Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2013) Amicizia amore sesso parliamone adesso Trento Erickson

3 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Grammatica a piccoli passi

Monica Colli (Pedagogista scrittrice formatrice e presiden-te dellrsquoAssociazione di promozione sociale Proxxima Milano) Rossana Colli (Pedagogista scrittrice e formatrice) Luigi Orfeo (Attore regista e musicista) e Antonio Villella (Clown attore re-gista formatore e organizzatore)

laquoGrammatica a piccoli passiraquo egrave uno spettacolo-laboratorio gio-coso per i primi anni della scuola primaria (seconda e terza in particolare ma anche quarta se ci sono molti bambini stranieri o con disturbi di apprendimento) che racconta dellrsquoarrivo de-gli uditori (il pubblico presente) nel paese della professoressa Grammatica una maestra un porsquo rigida che esige lrsquoordine e la stretta osservanza delle regole da lei stabilite Utilizzando il linguaggio in prosa e in versi e la musica per personificare le diverse parti del discorso due attori professionisti ndash lrsquoarticolo LA (lrsquoattore-clown Antonio Villella del Crab Teatro) e lrsquoarticolo LO (lrsquoattore-musicista Luigi Orfeo dei Fools) ndash la maestra Sole (Monica Colli) e la profssa Grammatica (Rossana Colli) si rivol-geranno al pubblico in sala come a unrsquounica grande orchestra portandolo attraverso delle attivitagrave da fare con tutto il corpo a stringere amicizia con verbi aggettivi nomi e regole ortografi-che di base

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori insegnanti di sostegno logopedisti

Approfondimenti bibliograficiColli R Colli M e Di Corato A (2014) Nel paese di Gramma-tica Trento EricksonColli R Colli M e Di Corato A (2015) Nel paese di Grammati-ca CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva 1 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva vol 1 Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva 2 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva vol 2 Trento Erickson

DIDA

5

WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

DIDA

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

BES

LOG

6

WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

DIDA

7

WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

PM

DIDA

dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

ICT

PSIE

8

WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

PSIE

del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

PSIE

WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

DIDA

BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

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49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

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Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

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Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 6: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdi

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

1 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Valorizzare le differenze proposte metodologiche per una classe inclusiva

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano)

Che gli alunni di una classe non imparino tutti allo stesso modo egrave ormai un fatto assodato Una didattica davvero efficace sa quindi progettare e realizzare degli ambienti di apprendimento complessi che tengono conto di queste differenze individuali In questo workshop saranno presentati alcuni approcci che contribuiscono alla realizzazione di questa idea di didattica inclusiva nella scuola primaria come per esempio lrsquoapproc-cio autobiografico il metodo Montessori la didattica aperta la didattica delle intelligenze multiple e lrsquoapprendimento coo-perativo Oltre a una loro introduzione di carattere generale verragrave presentata e discussa la progettazione concreta di una laquogiornata-tiporaquo che integri le diverse metodologie

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliografici Demo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonRivista DdA -Difficoltagrave di Apprendimento

2 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Dallrsquoautonomia allrsquoindipendenza costruire il distacco da famiglie e operatori Percorsi educativi per giovani con sindrome di Down

Daniele Castignani e Francesca Fanelli (Associazione Italiana Persone Down)

Il workshop propone il racconto e lrsquoanalisi delle metodologie educative che hanno animato per oltre otto anni il progetto laquoI Circoliraquo attivo presso lrsquoAssociazione Italiana Persone Down Sezione di Roma Nel corso del tempo a partire dalle proposte concrete delle persone con sindrome di Down si egrave lavorato per costituire gruppi che potessero progressivamente fare a meno della figura dellrsquoeducatore nelle attivitagrave di tempo libero nei viaggi e nellrsquoutilizzo di un appartamento messo a loro com-pleta disposizione Attraverso le storie delle persone coinvolte e degli obiettivi che hanno raggiunto emergeranno gli strumenti e le metodologie sviluppate dallo staff per permettere ai partecipanti di vivere un percorso di socialitagrave pieno appagante e permeato di reale au-tonomia

BES

DIS

Destinatari principali educatori psicologi insegnanti di so-stegno volontari che operano nel settore della disabilitagrave co-gnitiva

Approfondimenti bibliograficiContardi A e Castignani D ndash AIPD (2009) Da soli in cittagrave senza mamma e papagrave Trento EricksonBerarducci M et all (2012) Fare spese senza sorprese Trento EricksonContardi A e Castignani D ndash AIPD (2008) Coltelli e fornelli Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2015) Musica film e pizzeria di-vertirsi in compagnia Trento EricksonBerarducci M e Cadelano F ndashAIPD (2011) Valigia e biglietto un viaggio perfetto Trento EricksonContardi A e Berarducci M (2013) Amicizia amore sesso parliamone adesso Trento Erickson

3 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Grammatica a piccoli passi

Monica Colli (Pedagogista scrittrice formatrice e presiden-te dellrsquoAssociazione di promozione sociale Proxxima Milano) Rossana Colli (Pedagogista scrittrice e formatrice) Luigi Orfeo (Attore regista e musicista) e Antonio Villella (Clown attore re-gista formatore e organizzatore)

laquoGrammatica a piccoli passiraquo egrave uno spettacolo-laboratorio gio-coso per i primi anni della scuola primaria (seconda e terza in particolare ma anche quarta se ci sono molti bambini stranieri o con disturbi di apprendimento) che racconta dellrsquoarrivo de-gli uditori (il pubblico presente) nel paese della professoressa Grammatica una maestra un porsquo rigida che esige lrsquoordine e la stretta osservanza delle regole da lei stabilite Utilizzando il linguaggio in prosa e in versi e la musica per personificare le diverse parti del discorso due attori professionisti ndash lrsquoarticolo LA (lrsquoattore-clown Antonio Villella del Crab Teatro) e lrsquoarticolo LO (lrsquoattore-musicista Luigi Orfeo dei Fools) ndash la maestra Sole (Monica Colli) e la profssa Grammatica (Rossana Colli) si rivol-geranno al pubblico in sala come a unrsquounica grande orchestra portandolo attraverso delle attivitagrave da fare con tutto il corpo a stringere amicizia con verbi aggettivi nomi e regole ortografi-che di base

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori insegnanti di sostegno logopedisti

Approfondimenti bibliograficiColli R Colli M e Di Corato A (2014) Nel paese di Gramma-tica Trento EricksonColli R Colli M e Di Corato A (2015) Nel paese di Grammati-ca CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva 1 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2011) Grammatica primitiva vol 1 Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva 2 CD-ROM Trento EricksonColli M Mauri G e Saviem (2012) Grammatica primitiva vol 2 Trento Erickson

DIDA

5

WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

DIDA

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

BES

LOG

6

WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

PM

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dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

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del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

DSA

DIDA

te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

WorkshopVenerdi

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

PSIE

DIDA

Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 7: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

5

WorkshopVenerdi

4 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Co-teaching indicazioni metodologiche e operative di compresenza inclusiva efficace

Sofia Cramerotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il workshop intende presentare alcune ipotesi di lavoro in compresenza secondo lrsquoottica inclusiva Sigrave partiragrave da alcune riflessioni sul valore della collaborazione e co-progettazione tra insegnanti come aspetti fondanti per impostare poi unrsquoazione efficace di compresenza A seguire anche attraverso la pre-sentazione dei vari modelli di compresenza verranno illustrate operativamente le modalitagrave attuative in classe evidenziandone benefici punti di forza e criticitagrave Non verragrave inoltre trascurato anche un approfondimento degli aspetti della compresenza in ottica inclusiva evidenziando il ruolo che lrsquoinsegnante di soste-gno puograve svolgere come funzione di supporto a tutta la classe in una prospettiva di reale co-docenza con il collega curricolare

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (2015) Compresenza didattica inclu-siva Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento Erickson

5 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Quando egrave utile agire e con quale intervento

Valentina Massignani (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Com-portamentale Padova) e Susanna Pizzo (ITC - Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova e Istituto Miller Genova)

Ad oggi si osserva sempre piugrave spesso lo spostamento dellrsquoin-sorgenza della patologia alimentare a fasi precoci dellrsquoetagrave evo-lutiva Le basi per lo sviluppo di un adeguato comportamento alimentare si costruiscono nei primi momenti di vita dellrsquoindivi-duo e lrsquoambiente costituito primariamente dai genitori e suc-cessivamente dai coetanei dagli insegnanti e dalla societagrave gioca un ruolo molto importante Obiettivo del workshop egrave quello di esporre i fattori che influisco-no sullo sviluppo di problemi legati alla sfera nutrizionale e forni-re ai partecipanti gli strumenti per distinguere i comportamenti alimentari normali da quelli problematici grazie allrsquoosservazione di specifici indicatori di rischio sia in ambiente domestico sia in quello scolastico Inoltre verranno fornite indicazioni specifiche per insegnanti e altri operatori scolastici riguardo alle modalitagrave da adottare con il bambino quando presenta difficoltagrave con il cibo

DIDA

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiPizzo S e Massignani V (2014) Disturbi della nutrizione e dellrsquoalimentazione in etagrave evolutiva Trento EricksonBryant-Waugh R e Lask B (2000) Disturbi alimentari Trento Erickson

6 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Didattica dellrsquoinglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici

Michele Daloiso (Gruppo di Ricerca DEAL Universitagrave Carsquo Fo-scari Venezia)

Nella classe drsquoinglese tutti i bambini portano con seacute laquobisogni linguisticiraquo piugrave o meno coscienti (scoprire lrsquoesistenza di lingue diverse esprimersi in unrsquoaltra lingua imparare parole nuove ecc) Molti alunni con BES non riescono a trovare risposta a questi bisogni per via di una difficoltagrave di funzionamento nellrsquoarea del linguaggio della comunicazione e dellrsquoapprendimento In queste situazioni ai bisogni linguistici generali condivisi con tutti i compagni si aggiungono bisogni specifici dipenden-ti cioegrave da una particolare difficoltagrave nellrsquoapprendimento di una lingua In questo workshop si proporranno indicazioni metodologiche per sostenere gli alunni con bisogni specifici lavorando su alcu-ni laquomattonciniraquo in genere trascurati nella didattica tradizionale A questo scopo si presenteranno in anteprima alcuni materiali tratti da Inclusive English (a cura di M Daloiso in uscita per Oxford University Press)

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBrugnone M e Fonti M (2011) English for everyone ndash STEP ONE Trento EricksonBrugnone M e Fonti M (2012) English for everyone- STEP TWO Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE Trento EricksonScala E (2015) Simple English NE CD-ROM Trento Erickson

7 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Il Disturbo di Linguaggio Socio-Pragmatico Comunicativo

Luigi Marotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Giovanni Valeri (Neuropsichiatra Infantile Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il linguaggio egrave strumento di una piugrave complessa abilitagrave la co-municazione linguistica o meno che rappresenta una base

BES

LOG

6

WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

DIDA

7

WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

PM

DIDA

dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

ICT

PSIE

8

WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

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del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

WorkshopVenerdi

15

Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

PSIE

DIDA

Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

PSIE

WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

DIDA

BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

PSIE

WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

PSIE

A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

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Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

WC

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 8: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdi

imprescindibile nello sviluppo delle capacitagrave di interazione di pianificazione e di progettazione di comportamenti verso lrsquoau-tonomia e svolge un ruolo fondamentale per la qualitagrave della vita nelle relazioni sociali e affettive e come veicolo di cultura e storia Questa concezione viene appoggiata anche dal DSM-5 che individuate le sottocategorie Disturbo del Linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza Disturbo Socio-Pragmatico Comunicativo e Disturbo della Comunica-zione non altrimenti specificato le colloca allrsquointerno e non a latere della macrocategoria dei Disturbi della Comunicazione Tali disturbi inoltre possono esprimersi in maniera isolata o in comorbiditagrave con altri quali i disturbi drsquoansia di umore di atten-zione-iperattivitagrave di apprendimento ecc In questo workshop dopo aver fatto luce sulle nuove categorie diagnostiche saranno presentati specifici protocolli di valuta-zione per la diagnosi differenziale area spesso critica in parti-colare per i disturbi socio-pragmatici Saranno infine descritti alla luce delle Linee Guida Internazionali gli interventi efficaci e adeguati a ciascun disturbo

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento EricksonMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento Erickson

8 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Aiutiamoli a imparare a scuola con le neuroscienze

Carlo Benvenuti (UONPIA AO Desenzano Brescia) Bastianina Contena (Psicologa dottore di ricerca in Psicologia e Neuro-scienze) Luciana Ferraboschi (Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Manerbio Brescia) Alessandro Sacchella (In-segnante di scuola primaria Brescia) e Stefano Taddei (Univer-sitagrave di Firenze)

Secondo la teoria neuropsicologica PASS (direttamente ricon-ducibile agli studi di Lurija) il funzionamento cognitivo risulta dallrsquoattivitagrave dei quattro processi PASS (Pianificazione Attenzio-ne Simultaneitagrave e Successione) che consentono al soggetto di elaborare le informazioni che giungono al suo sistema co-gnitivoMuovendo da tale teoria sono stati costruiti materiali e percorsi finalizzati al potenziamento cognitivo degli alunni frequentanti la scuola dellrsquoinfanzia e primaria Il workshop si propone di presentare i fondamenti teorici e al-cuni esempi di esperienze strutturate secondo il modello della didattica per padronanze avvalendosi di uno sguardo neuro-psicologico in grado di accompagnare lrsquoagire dellrsquoinsegnante nella quotidiana pratica educativa Si presenteranno materiali e strumenti che gli insegnanti possono direttamente trasferire nel lavoro drsquoaula per promuovere i processi o prevenire le fragilitagrave cognitive

PSIE

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2015) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola dellrsquoinfanzia Tren-to EricksonFerraboschi L Taddei S Sacchella A Benvenuti C e Conte-na B (2014) Aiutiamoli a imparare ndash Scuola primaria Trento Erickson

9 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

Sviluppare i prerequisiti matematici

Adriana Molin (Universitagrave di Padova) e Silvana Poli (Universitagrave di Padova)

Numerosi studi sullo sviluppo della cognizione numerica evi-denziano che lrsquoetagrave dei 5-6 anni egrave fondamentale nellrsquoapprendi-mento delle competenze matematiche Egrave fondamentale percheacute egrave lrsquoetagrave in cui si perfezionano le abilitagrave di conteggio che fanno da ponte tra competenze innate mdash condivise con il mondo ani-male mdash e conoscenza numerica e calcolo appresi a scuola Il conteggio funziona secondo principi di conoscenza e modalitagrave drsquouso (corrispondenza biunivoca ordine stabile e cardinalitagrave astrazione e irrilevanza dellrsquoordine diconta) che guidano il bambino a dare significato ai numeri e a implementare le prime strategie di calcolo Tali esperienze danno unrsquoimpronta di competenza che rimarragrave nel percorso scolasticoLrsquoetagrave dei 5-6 anni quindi egrave un periodo cosigrave fertile da un punto di vista evolutivo da rendere opportuno se non necessario un contesto di apprendimento che tenga conto di come il bambino sviluppa le proprie potenzialitagrave in ambito pre-matematico A so-stegno della rilevanza delle prime acquisizioni e dellrsquoopportunitagrave di un potenziamento che si avvalga di un modello evolutivo vi sono studi sulle difficoltagravedisturbi di apprendimento che segna-lano la fatica di molti bambini in ambito matematicoDurante il workshop saranno presentati strumenti di osserva-zione e materiali di intervento volti a sviluppare i prerequisiti matematici

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio Trento EricksonPoli S Molin A e Lucangeli D (2014) I numeri e lo spazio con la LIM CD-ROM Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La foresta delle farfalle blu Pronti per la scuola con i CUCCIOLI Trento EricksonPoli S Molin A Granata P e Lucangeli D (2015) La valle dei fiori giganti Pronti per la scuola primaria con i CUCCIOLI Trento EricksonLucangeli D et al (2003) Lrsquointelligenza numerica - vol 1 Tren-to Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

PM

DIDA

dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

ICT

PSIE

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

PSIE

del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

BES

dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

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Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

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WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

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49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

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57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

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60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

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Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

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Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

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Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

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WC

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

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CREDITI

ECM

Page 9: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdi

10 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

laquoMaestra guardamiraquo Lrsquoeducazione psicomotoria alla scuola dellrsquoinfanzia e primaria

Giuseppe Nicolodi (Psicologo terapista della neuropsicomotri-citagrave dellrsquoetagrave evolutiva psicomotricista e formatore)

Durante il workshop si presenteragrave un modello di psicomotricitagrave che restituisce al movimento del bambino la sua naturale valen-za emozionale compensando lrsquoattuale valenza funzionalista e cognitivista che lo vorrebbe rinchiudere in unrsquoottica produttiva di apprendimenti o risultati Il bambino usa il suo corpo in modo laquogratuitoraquo alla prevalente ricerca del piacere di sentirsi di es-sere La richiesta egrave esplicita laquoMaestra guardami che tramite il tuo sguardo compartecipe alla mia emozione possa integrare quanto il mio corpo egrave bello competente quanto io sonoraquoE lrsquoadulto come risponderagrave a questa richiesta La restituzio-ne da parte dellrsquoadulto dellrsquoemozione alla base del vissuto del bambino costituiragrave la principale valenza preventiva della psico-motricitagrave nei confronti del disagio infantile attuale costituito da prevalente fragilitagrave psicologico-emotiva e restituiragrave allrsquoadulto le competenze educative di prevenzione del laquodisagio educativoraquo (il disagio dellrsquoadulto di fronte al disagio del bambino)

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria tutti i professionisti impegnati nel campo dellrsquoeducazione e della cura dellrsquoinfanzia e che utilizzano il gioco come strumen-to drsquoincontro con lrsquoinfanzia

Approfondimenti bibliograficiNicolodi G (2015) Lrsquoeducazione psicomotoria nellrsquoinfanzia Trento EricksonCartacci F (2013) Movimento e gioco al nido Trento EricksonAmbrosini C Pellegatta S (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria Trento EricksonSzanto-Feder A (2014) Lrsquoosservazione del movimento nel bambino Trento Erickson

11 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Cosigrave leggere egrave piugrave facile Strategie operative per adattare e semplificare libri di testo e di narrativa

Carlo Scataglini (Insegnante di sostegno LrsquoAquila)

Cosa egrave meglio fare quando un testo disciplinare o narrativo ri-sulta troppo difficile per uno o piugrave alunni della classe Quando anche gli alunni piugrave capaci appaiono demotivati e disinteressati di fronte alla lettura Si abbandona subito lrsquoattivitagrave e se ne cer-ca una alternativa No non crediamo sia questa la soluzione migliore Egrave necessario piuttosto utilizzare strategie che permet-tano a tutti di sentirsi coinvolti e di leggere e comprendere con successo i testi comuni Durante il workshop saranno presentate alcune strategie ope-rative che attraverso la semplificazione la facilitazione e lrsquoa-

PM

DIDA

dattamento collaborativo e cooperativo dei testi favoriscono lrsquoinclusione di tutti nelle attivitagrave comuni permettendo altresigrave di riscoprire il piacere della lettura autonoma di un testo discipli-nare di un racconto e percheacute no dei classici della letteratura come ad esempio Pinocchio e Il piccolo principe

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado genitori

Approfondimenti bibliograficiScataglini C (2015) Pinocchio ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2015) Il Piccolo Principe ndash Classici facili Trento EricksonScataglini C (2014) Riassunti facili Trento Erickson

12 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Insegnanti connessi per una Rete consapevole

Alberto Ardizzone (Istituto Comprensivo di Merate Lecco) Elisabetta Nanni (Iprase Trentino) e Elena Pezzi (Liceo laquoLaura Bassiraquo Bologna)

Percheacute gli insegnanti si ritrovano in Rete Come sottolinea Etienne Wenger (1991) si condivide lo spazio delle Community per laquoprovare a fare meglioraquo interagendo con gli altri Partendo dal presupposto che la collaborazione tra docenti migliora la pratica professionale il continuo ritrovarsi quotidianamente per confrontarsi per ricercare insieme informazioni e materiali non puograve che aiutare sia il singolo ndash in unrsquoottica di Lifelong learning ndash sia la crescita di quel Capitale Sociale indispensabile in ogni scuola Uno spazio virtuale apparentemente laquoastratto e non tangibileraquo riesce in poco tempo a delinearsi come un ambiente ben distinto in cui laquoritrovarsiraquo per condividere unrsquoattivitagrave o un progetto Egrave il caso del progetto europeo Etwinning presentato da Elena Pezzi ambasciatrice regionale dellrsquoEmilia Romagna in cui classi e docenti interagiscono con colleghi stranieri o dellrsquoesperienza collaborativa della costruzione di siti scolastici accessibili raccontata da Alberto Ardizzone dirigente scolasti-co della Lombardia

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado

Approfondimenti bibliograficiLave J e Wenger E (2006) Lrsquoapprendimento situato Trento Erickson

13 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

La negoziazione educativa

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di forma-zione junghiana giornalista e scrittore)

Educare oggi egrave unrsquoattivitagrave sempre piugrave complessa e delicata che richiede attenzione e impegno inventiva e creativitagrave

ICT

PSIE

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

PSIE

del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

DIDA

BES

18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

DSA

PSIE

10

WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

BES

dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

25

workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

26

sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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WC

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 10: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdi

Egrave necessario infatti che gli educatori di oggi (genitori e inse-gnanti) molto piugrave di un tempo afflitti da dubbi e insicurezze sappiano trovare in modo autonomo risposte non precon-fezionate cercando di coniugare diversi linguaggi espressivi conoscenze teoriche e competenze pratiche con nuovi mezzi comunicativi Uno strumento decisamente utile al processo educativo con le nuove generazioni egrave la negoziazione ovvero lrsquoarte di raggiun-gere insieme compromessi validi e trovare soluzioni condivise Il che non significa rinunciare alla funzione normativa dellrsquoadul-to di riferimento quanto piuttosto valorizzare la mediazione e lrsquointesa la capacitagrave di attendere e il desiderio il confronto e lo sforzo per raggiungere un punto di incontro Attivitagrave che sono funzionali alla crescita e al processo di individuazione del bam-bino e dellrsquoadolescente Contemporaneamente unrsquoadeguata attivitagrave negoziale egrave utile sia allrsquoeducatore che al minore per superare i conflitti senza neacute vin-citori neacute vinti come usava dire Gordon Praticare le tecniche negoziali in ambito educativo e usare le strategie della contrattazione significa prima di tutto conoscerle e saperle gestire Poi vuol dire riuscire a so-stare nel conflitto senza temerlo e aver fiducia nellrsquointesa possibile e nella tratta-tiva come abilitagrave che non compromettono lrsquoautoritagrave dellrsquoeduca-tore ma al contrario ne sottolineano lrsquoautorevolezza

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori genitori psicologi pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiMaiolo G e Franchini G (2015) Lrsquoarte di negoziare con i figli Trento Erickson

14 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Identitagrave di genere Lavorare con gli adolescenti per vincere gli stereotipi e conquistare il vero seacute

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Quali sono i rischi e quali le opportunitagrave che incontra lrsquoeduca-tore esperto di prevenzione nel lavorare con gli adolescenti sullrsquoidentitagrave di genere Che cosa imparano i ragazzi rispetto allrsquoessere uomo e le ragazze rispetto allrsquoessere donna nel mon-do in cui vivonoNella societagrave liquida il mercato ha occupato il posto che un tempo apparteneva allrsquoeducatore Il maschile e il femminile sono concetti sempre piugrave declinati secondo regole e model-li imposti dalle strategie di marketing delle multinazionali che invitano le ragazze a diventare sexy per apparire popolari e di successo e i ragazzi a mostrarsi anaffettivi e virili per corrispon-dere al mito dellrsquouomo che non deve chiedere maiIl tema del corpo delle relazioni tra i sessi della comunicazione emotiva delle life skills per i nativi digitali sono tutti argomenti da considerare quando si promuovono interventi preventivi su questo tema Come proporli agli adolescenti Quali strumenti usare Quali approcci appaiono piugrave efficaci Quale adulto risul-ta piugrave credibile e competente Utilizzando i materiali contenuti nei loro libri per preadolescenti e adolescenti i due conduttori

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del workshop proporranno pensieri modelli e consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze nella conquista di unrsquoidentitagrave di genere centrata sui propri bisogni interiori e non sulle regole imposte dal mercato

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Tamborini B (2013) Lasciatemi crescere in pace Trento Erickson

15 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Prove INVALSI unrsquooccasione per ripensare la didattica

Monica Bertacco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Francesca Furlan (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) Patrizia Tasco (Insegnante di scuola primaria formatrice e autrice di testi scolastici) e Edi Zanchetta (Insegnante di scuola primaria for-matrice e autrice di testi scolastici)

Dai Nuovi Programmi per la scuola elementare del 1985 fino alle Indicazioni del 2012 si egrave riconosciuta la centralitagrave del pensiero del bambino come punto di partenza e ragione della program-mazione e dellrsquoazione didattica Lo stesso attuale concetto di competenza si innesta in unrsquoottica di valorizzazione e arricchi-mento delle esperienze degli alunni riconoscendo alla scuola il ruolo non delegabile di regia del processo di razionalizzazione del quotidiano e di maturazione della soglia di sviluppo pros-simale Egrave allrsquointerno di una cultura della complessitagrave che la scuola trova la sua peculiaritagrave nella cura della co-costruzione di relazioni e nessi tra le informazioni gli eventi i dati verso la promozione del pensiero razionale quale capacitagrave di discutere negoziare condividere soluzioni di problemi complessi che ammettono in-terpretazioni non univocheIn questo quadro le prove INVALSI per loro natura centrate sullrsquoosservazione delle competenze possono costituire uno stimolo per avviare nelle scuole processi di autovalutazione ai fini di ripensare i curricoli di italiano e matematica per dare un supporto alla programmazione delle attivitagrave e allrsquointervento sulle difficoltagrave di apprendimento degli alunni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiZanchetta E Furlan F e Fedrigo D (2015) INVALSI per tutti ndash Italiano classe seconda Trento Erickson Tasco P De Somma C e Bertacco M (2015) INVALSI per tutti ndash Matematica classe seconda Trento Erickson Guasti L (a cura di) (2012) Prepararsi alle prove OCSE- Pisa Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

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18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

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dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

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PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

WorkshopVenerdi

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

PSIE

DIDA

Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 11: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdi

16 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

La classe capovolta e senza zaino

Maurizio Maglioni (ITIS laquoEnrico Fermiraquo Roma) e Marco Orsi (Dirigente scolastico)

La classe capovolta e la scuola senza zaino hanno in comune la stessa passione montessoriana per la classe laboratorio laquoLa cultura si deve lasciar prendere attraverso lrsquoattivitagrave con lrsquoaiuto di materiali che permettano al bambino di acquistarla da soloraquoLa classe capovolta egrave maggiormente orientata alla scuola se-condaria e sfrutta la grande disponibilitagrave del web per consentire di apprendere i contenuti a casa tramite videolezioni seguite secondo tempi e modi adeguati ad ogni alunno Questo spo-stamento permette di liberare il tempo in classe per svolgere compiti autentici una vera didattica personalizzata e un effetti-vo apprendimento cooperativoLa scuola senza zaino ha lrsquoambizione di ridisegnare comple-tamente lrsquoambiente di apprendimento intrecciando in modo virtuoso la dimensione hardware (spazi arredi comunicazione visuale strumenti didattici) e software (metodi strategie pro-gettazione gestione valutazione) Il tutto rendendo pratici tre valori la responsabilitagrave la comunitagrave lrsquoospitalitagrave attraverso la promozione della comunitagrave professionale il cooperative lear-ning la pluralitagrave degli strumenti didattici lrsquoaula divisa in aree la gestione partecipata della classe e della scuola e la differen-ziazione dellrsquoinsegnamento La scuola senza zaino egrave diffusa in 195 scuole italiane

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiMaglioni M e Biscaro F (2014) La classe capovolta Trento EricksonOrsi M (2006) A scuola senza zaino Trento Erickson

17 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Il presente workshop mira a presentare le principali caratteristi-che degli alunni oppositivi riflettendo sui comportamenti che quotidianamente provocano lrsquoinsegnante creando difficoltagrave nella gestione della classe Nel corso dellrsquoincontro verranno mostrare strategie di contenimento e riduzione di tali compor-tamenti finalizzate a promuovere il benessere sia dellrsquoalunno che del docente Tra le tecniche illustrate particolare attenzione verragrave dedicata a rinforzi gratificazioni e modalitagrave di promozione di contesti relazionali positivi

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

DIDA

BES

18 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Didattica per la discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica Proposte operative dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova)

La discalculia e le difficoltagrave di apprendimento della matematica richiedono una didattica inclusiva che permetta la partecipa-zione di ogni studente alla costruzione delle conoscenzeDurante il workshop saragrave approfondita la metodologia laquodal pro-blema alla regolaraquo per la matematica e la geometria che offre agli studenti in grave difficoltagrave o con Disturbo Specifico dellrsquoAp-prendimento della matematica lrsquooccasione di progredire attra-verso un percorso esperienziale in cui si privilegia la componen-te visiva rispetto a quella verbale senza presentare regole ma costruendole a partire da situazioni semplici preordinate a uno specifico percorso e obiettivo di apprendimento Un percorso che va sostenuto e seguito con accorgimenti particolari e in cui la creativitagrave egrave lrsquoelemento principale

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado psicologi educatori e trainer interessati allrsquoabilitazionepotenziamento dellrsquointelligenza numerica in stu-denti discalculici o con difficoltagrave di apprendimento in matema-tica

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento EricksonButterworth Be Yeo D (2011) Didattica per la discalculia Trento EricksonMolin A Poli S Tressoldi PE e Lucangeli D (2009) Discalcu-lia trainer Libro + CD-ROM Trento EricksonLucangeli D et al (2003-2010) Lrsquointelligenza numerica - voll 1-4 Trento EricksonRivista Difficoltagrave in matematica (in allegato a DdA ndash Difficoltagrave di Apprendimento) Trento Erickson

19 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Promuovere la creativitagrave nello sviluppo atipico una risorsa per lrsquointegrazione

Alessandro Antonietti (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

La ricerca riguardo alle diverse forme di sviluppo atipico egrave pre-valentemente focalizzata sui deficit che ne derivano trascuran-do gli aspetti di eccellenza che talvolta le contraddistinguono Tra questi vi egrave la creativitagrave che appare essere particolarmente pronunciata per esempio nellrsquoautismo nella sorditagrave nella di-slessia nellrsquoADHD La creativitagrave egrave anche una propensione che caratterizza gli studenti laquogiftedraquo (iperdotati) Per tutti questi stu-

DSA

PSIE

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

BES

dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

BES

AUT

niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

DIS

12

24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

26

sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 12: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdi

denti laquoatipiciraquo la creativitagrave quindi si segnala come una poten-zialitagrave su cui si puograve far leva per motivare e facilitare lrsquoappren-dimento Ma anche per gli studenti che non vivono particolari problemi la creativitagrave egrave una capacitagrave da coltivare percheacute curio-sitagrave flessibilitagrave assunzione del rischio innovativitagrave sono tratti importanti per integrarsi in un mondo dinamicoNel workshop verranno presentate alcune attivitagrave didattiche tecniche e strumenti che si possono impiegare per incentivare in bambini e ragazzi il pensiero divergente e il piacere per la scoperta la rielaborazione e lrsquoespressione personale

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado riabilitatori educatori psico-logi

Approfondimenti bibliograficiPizzingrilli P Valenti C Cerioli L e Antonietti A (2015) Svilup-pare il pensiero flessibile Trento EricksonAntonietti A e Molteni S (2014) Educare al pensiero creativo Trento Erickson

20 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno

Luigi drsquoAlonzo (Direttore CeDiSMa ndash Centro studi e ricerche sul-la disabilitagrave e marginalitagrave Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) An-nalisa Morganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Specia-le Universitagrave degli Studi di Perugia) Marisa Pavone (Docente Universitagrave di Torino) e Tamara Zappaterra (Universitagrave di Firenze)

Le competenze che vengono richieste a un insegnante prepa-rato sono sempre piugrave complesse e ampie Le difficoltagrave presenti comunemente al giorno drsquooggi negli allievi sono di una tale por-tata che necessariamente occorre prevedere per la formazione dei docenti molti anni di preparazione e studio Inoltre egrave indi-spensabile una formazione continua che possa essere impo-stata periodicamente lungo tutto lrsquoarco dellrsquoesperienza lavorati-va a scuola La situazione personale degli allievi appare di anno in anno sempre piugrave problematica raramente troviamo nelle nostre classi ragazzi tranquilli sereni capaci di avere un atteg-giamento positivo nei confronti dellrsquoofferta formativa motivati allrsquoimpegno scolastico e pieni di interesse per lrsquoapprendimento I comportamenti a scuola evidenziano infatti un cambiamento in negativoLa scuola riveste nella societagrave moderna un ruolo di straordi-naria importanza poicheacute in essa prendono forma i destini e si gettano le basi per preparare alla vita sociale e professionale giovani che per lunghi anni sono chiamato a solcarne i per-corsi Ci sono perograve persone che trovano nella scuola ulteriori prospettive e opportunitagrave di crescita umana e sociale egrave il caso dei soggetti con disabilitagrave per i quali la scuola rappresenta un luogo educativo eccezionalmente importante soprattutto se viene loro concesso di frequentare il tempo scolastico insieme a chi non ha deficit integrati in un contesto formativo valoriz-zante A scuola i disabili imparano a diventare piugrave uomini ed egrave a scuola che acquisiscono le abilitagrave per potersi inserire nel mon-do Lo scorrere della vita impone assai velocemente il dovere di compiere scelte che incideranno profondamente sulla vita

BES

dellrsquoallievo con disabilitagrave La scuola e i suoi insegnanti possono e devono aiutare lrsquoallievo con deficit a trovare un proprio cam-mino nel mondo Le persone con disabilitagrave hanno bisogno di trovare attorno a loro professionisti dellrsquoeducazione competenti in grado di aiutarle a raggiungere i possibili traguardi allrsquointerno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualitagrave personale ma che non puograve assolutamente prescindere da un contesto relazionale comunitario condiviso generalmente dalla maggioranza della popolazione di cui si egrave parte Per operare bene occorre perograve competenza una competenza pedagogico-speciale che sia sempre piugrave diffusa Infatti le esperienze di questi anni ci dicono che se desideriamo salvaguardare lrsquoinclusione degli allievi con disabilitagrave allrsquointerno della scuola italiana egrave necessario preparare professionalmente molto bene gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno Se ci riferiamo poi alle competenze che deve mettere in atto lrsquoinse-gnante specializzato ci troviamo di fronte a un problema che oramai merita di essere finalmente definito in modo rigoroso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiIanes D Demo H e Zambotti F (2011) Gli insegnanti e lrsquointe-grazione Trento EricksonPiazza V (1996 2009) Lrsquoinsegnante di sostegno Trento EricksonIanes D (2015) Lrsquoevoluzione dellrsquoinsegnante di sostegno ndash Nuova edizione Trento Erickson

21 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Scrivere testi in 9 mosse

Lerida Cisotto (Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Gilberto Ferraro (Universitagrave di Padova)

Il workshop proporragrave un metodo innovativo e completo per ac-compagnare docenti e alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado nellrsquoinsegnamento e nellrsquoapprendimento dei pro-cessi di scrittura con proposte operative e flessibili adattabili a qualsiasi contesto didattico Facendo riferimento agli studi di matrice cognitivista socio-costruttivista e sulla motivazione allo scrivere si forniranno indi-cazioni metodologiche per allestire contesti laboratoriali centrati sulle diverse tipologie di testo narrativo espositivo argomen-tativo Inoltre verranno presentate attivitagrave metacognitive e per lrsquoautoregolazione che i docenti potranno proporre agli alunni per renderli via via piugrave autonomi nellrsquoimpiego di strategie funzio-nali ai processi di scrittura

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiCisotto L Gruppo RDL (2015) Scrivere testi in 9 mosse Tren-to Erickson Ardissino E (a cura di) (2014) Imparare a scrivere testi Trento Erickson

DIDA

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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WCWC

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 13: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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WorkshopVenerdigrave

PRIMO PIANOSALA BREAKOUT 4

Sessione A ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Gestione della classe con BES e BEN un metodo per la pro-grammazioneM T Serafini e F Fornili (GISCEL ndash SLI)

Calibriamoci strumento alternativo al libro di testo per la classe prima della scuola secondaria di primo grado disci-plina spagnoloG Mauri (Docente di scuola primaria) e M drsquoAversa (Docente di scuola secondaria di primo grado)

Lrsquoarte per lrsquointegrazione a scuola dalle discipline artistiche allrsquoarte educativaF Audino (Universitagrave degli Studi di Roma Tor Vergata)

Vulnerabilitagrave condivise Unrsquoesperienza residenziale rivolta ad insegnanti operatori e ragazzi con disabilitagrave in cui ven-gono messi in causa i ruoli reciprociR Passoni F Lorenzoni e M Pollano (Casa-Laboratorio di Cen-ci Terni)

laquoVIVA TERRAraquo Bio-diversitagrave inclusiva sperimentazione di agricoltura sociale progetto di formazione orientamento lavorativo e borsa lavoro per studenti e giovani con bisogni educativi specialiR Tardi e P Buonocore (IPSIA laquoFederigo Enriquesraquo di Portici Napoli)

La Philosophy for Children come comunitagrave inclusiva per parlare di differenzaG Ruzzante e M Santi (Universitagrave degli Studi di Padova)

VENERDIgrave 13 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

22 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Tecniche cognitivo-comportamentali di intervento nellrsquoautismo

Eleonora Mattei (Walden Technology) Carlo Ricci (Istituto Wal-den di Roma e Bari) e Alberta Romeo (Universitagrave La Sapienza e Istituto Walden Roma)

La multidimensionalitagrave dello spettro autistico impone spesso allrsquooperatore di ricorrere a un vasto patrimonio di metodi e tec-

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niche drsquointervento La prospettiva attuale con le migliori garan-zie di efficacia ed efficienza delle procedure egrave quella cognitivo-comportamentaleII workshop attraverso la presentazione di studi di caso ed esemplificazioni pratiche mostreragrave alcune di queste metodi-che con particolare attenzione alla loro descrizione operativa quali lrsquoadattamento del Programma FEAR alle persone con disturbi dello spettro autistico o la desensibilizzazione siste-matica combinata con il rilassamento muscolare progressivo e infine tecniche per lrsquoapprendimento dei concetti polari quali il metodo della differenza minima e lrsquouso di tecnologie assistive

Destinatari principali psicoterapeuti neuropsichiatri psico-logi educatori

Approfondimenti bibliograficiRicci C Romeo A Bellifemine D Carradori G Magaudda C (2014) Il manuale ABA-VB ndash Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior Trento EricksonRivista Autismo e disturbi dello sviluppo Trento Erickson

23 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Le disabilitagrave sensoriali e la prospettiva percettiva

Maria Cristina Caselli (Dirigente di Ricerca Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR Roma) Loretta Secchi (Curatrice del Museo Tattile Anteros dellrsquoIstituto dei Ciechi Fran-cesco Cavazza e docente a contratto presso lrsquoUniversitagrave degli Studi di Bologna) e Stefan von Prondzinski (Psicopedagogista)

Il workshop mira a spostare lrsquoattenzione dal deficit verso una nuova interpretazione della disabilitagrave sensoriale che secondo lrsquoICF riguarda una complessa interrelazione tra il funzionamen-to globale della persona e i fattori contestuali includendo i faci-litatori e le barriere In questa interrelazione la percezione di seacute del contesto fisco sociale e culturale e delle proprie esperienze vissute assume un ruolo cruciale Comprendere la percezione della persona con disabilitagrave sensoriale egrave la base per la costru-zione dei percorsi educativi abilitativi e riabilitativi mirati Il workshop illustreragrave con esempi concreti e con particolare riferimento allrsquoipovisone e alla cecitagrave come potenziare nella persona con disabilitagrave sensoriale lrsquointerpretazione e la com-prensione della realtagrave concreta e astratta e come rafforzare le sue interazioni nei diversi contesti sociali culturali e di appren-dimento facilitando una vita piugrave autonoma e autodeterminante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi operatori riabilitativi

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Disabilitagrave sensoriale a scuola Trento EricksonBonfigliuoli C e Pinelli M (2010) Disabilitagrave visiva Teoria e pra-tica nellrsquoeducazione per alunni non vedenti e ipovedenti Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento Erickson

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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WorkshopVenerdi

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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WC

WCWC

A

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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WC

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 14: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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24 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Metodi e opportunitagrave che stimolano il coinvolgimento emotivo Nuovi linguaggi nella comunicazione della scienza al MUSE Museo delle Scienze di Trento

Samuela Caliari (Responsabile Area Programmi MUSE) e Katia Danieli (Responsabile formazione MUSE)

Il buon insegnamento egrave per un quarto preparazione e per un quarto teatro Le parole di Galileo Galilei per spiegare lo stretto rapporto tra il palcoscenico e la teoria scientifica La dramma-turgia che amplifica la ricerca come conoscenza e sperimen-tazione A ben vedere la costruzione del sapere il come e il percheacute delle cose non adotta la formula o la definizione ma usa come strumento privilegiato la storia e la narrazione Egrave at-traverso le storie attorno a un oggetto che vengono a gene-rarsi le connessioni le relazioni di causa ed effetto Sono le storie che alimentano la curiositagrave dellrsquoetagrave evolutiva e non solo di quella Si ricordano piugrave facilmente le storie non le formule o le definizioni Non egrave un principio esclusivo naturalmente Crsquoegrave lrsquoin-terazione diretta con gli oggetti la manipolazione Ma non crsquoegrave dubbio che sarebbe ben limitato il nostro sapere se esso fosse interamente confinato negli angusti spazi della sperimentazio-ne diretta con lrsquooggetto Tutto ciograve che egrave immateriale inevitabil-mente sfuggirebbe Insomma spiegare e raccontare questo egrave il punto Cosigrave come il bello della scienza egrave lrsquoinfinita rete delle sue connessioni cosigrave il bello dellrsquointerpretazione e dellrsquoazio-ne educativa egrave lrsquoinfinito mondo di raccontare queste storie Egrave su queste basi e riflessioni che si inseriscono tutte le proposte educative del MUSE

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

25 PRIMO PIANO SALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Didattica laboratoriale per competenze proposte operative per lrsquoinsegnamento-apprendimento dellrsquoitaliano e della matematica

Giuseppina Gentili (Insegnante coordinatrice gruppi IMAS - Intelligenze multiple a scuola formatrice Edizioni Centro Studi Erickson)

Nella situazione attuale troppo spesso si verifica che le cono-scenze e le abilitagrave apprese a scuola rimangano inerti ovvero che gli studenti non siano in grado di utilizzarle in altri contesti in altre parole gli apprendimenti scolastici non si trasformano e non concorrono a produrre competenze Occorre quindi ripen-sare la scuola riflettere sulla necessitagrave di spostare lrsquoattenzione didattica dallrsquoinsegnamento dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano progettare percorsi attraverso i quali si forni-scono agli studenti gli strumenti si creano le condizioni e le op-portunitagrave percheacute ognuno di loro possa effettivamente diventare sempre piugrave competente Una didattica di questo tipo non puograve

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prescindere da un approccio di tipo laboratoriale metodologia che riconosce e valorizza il ruolo attivo dellrsquoallievo impegnato in processi di problem solving e attivazione di un proprio pensiero critico e riflessivo Per dimostrare come si possa utilizzare con positivi riscontri negli apprendimenti e nella motivazione degli studenti la didat-tica laboratoriale come prassi consueta nel curricolo disciplina-re nel workshop si illustreranno proposte operative e percorsi didattici per competenze giagrave sperimentati e documentati nei testi della serie Il laboratorio dihellip

Destinatari principali educatori insegnanti di scuola dellrsquoin-fanzia e primaria psicologi assistenti educativi

Approfondimenti bibliograficiGentili G (2014) Il laboratorio dihellip italiano 1 Trento EricksonGentili G (2015) Il laboratorio dihellip italiano 2 Trento EricksonGentili G (2014) Il laboratorio dihellip matematica 1 Trento Erickson Gentili G (2015) Il laboratorio dihellip matematica 2 Trento Erickson

26 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Potenziare competenze geometriche La metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria

Carla Bertolli (Istituto Comprensivo di Maseragrave di Padova) e Sil-vana Poli (Universitagrave di Padova)

Durante il workshop saragrave presentato il programma Potenzia-re competenze geometriche che offre un percorso semplice integrato e completo per facilitare lrsquoapprendimento della geo-metria nella scuola primaria e secondaria di primo grado Tale programma segue le indicazioni ministeriali relative alla geome-tria coprendo la tipica programmazione curricolare e utilizza la metodologia laquodal problema alla regolaraquo applicata alla geometria piana solida analitica e ai principali teoremiLa costruzione dei concetti avviene gradualmente passo dopo passo a partire da situazioni note allo studente durante il per-corso di apprendimento lo studente mette in opera un pro-cedimento ragionato da cui emergono i contenuti importanti per la soluzione a partire dalle conoscenze che fanno giagrave parte del suo bagaglio esperienziale La formalizzazione di una regola avviene solo alla fine del percorso conoscitivo che privilegia la modalitagrave visiva (presentazione dei concetti per immagini) piutto-sto che attraverso le classiche definizioni verbali

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado

Approfondimenti bibliograficiBertolli C Poli S e Lucangeli D (2014) Lrsquointelligenza geome-trica Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2014) Potenziare competen-ze geometriche vol 1 Trento EricksonPoli S Bertolli C e Lucangeli D (2012) Pronti per la matema-tica della scuola secondaria Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

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te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

26

sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 15: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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27 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Le funzioni esecutive nei Disturbi Specifici di Linguaggio

Lavinia De Peppo (Psicologa Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma) e Luigi Ma-rotta (Logopedista Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesugrave Roma)

Il DSM-5 non utilizza piugrave la definizione di Disturbo Specifico di Linguaggio da dove nasce questo cambiamento Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) era fino ad oggi riferito a bambini con difficoltagrave diverse nella comprensione produzione e uso del linguaggio in uno o in piugrave domini linguistici (fonologia seman-tica sintassi e pragmatica) con unrsquoevoluzione nel tempo che variava in rapporto alla severitagrave e alla persistenza del disturbo linguistico Allrsquointerno di questa popolazione tuttavia lrsquoeteroge-neitagrave dei profili era molto elevata Sebbene il DSL fosse caratte-rizzato prevalentemente dal deficit linguistico sono stati spesso riportati in letteratura deficit cognitivi di natura extraverbale e socio-cognitiva (Bishop 1992 Craig 1995 Leonard 2009 Lum et al 2010 Henry et al 2012) Le ipotesi a sostegno della sola natura linguistica del disturbo non sembravano suffi-cienti a spiegare lrsquoampio range di deficit individuati pertanto egrave venuta cosigrave a mancare la laquospecificitagraveraquo linguistica del disturbo Ipotesi alternative a quelle esclusivamente linguistiche si sono cosigrave proposte di verificare nei DSL la presenza di deficit cogni-tivi piugrave generali nelle abilitagrave di processing che renderebbero conto delle varie difficoltagrave incontrate in particolare in quelle che sono definite funzioni esecutive Recenti studi hanno infatti evidenziato un ruolo significativo di deficit della memoria di la-voro fonologica e visuo-spaziale di alterazioni della flessibilitagrave cognitiva di impairment della pianificazione verbale e non e di deficit della risposta inibitoria (Bavin et al 2005 Marton 2007 Montgomery et al 2010 Henry et al 2012) La presenza di queste alterazioni che a volte si configurano come veri e propri deficit non puograve non essere considerata nella programmazione del trattamento dei DSL Quindi ai fini di una migliore com-prensione della natura del disturbo e di un intervento davvero efficace in aggiunta alla tradizionale valutazione fonologico-linguistica appare necessario uno specifico assessment delle principali funzioni esecutive

Destinatari principali medici psicologi logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMarotta L e Varvara P (a cura di) (2013) Funzioni esecutive nei DSA Trento EricksonMarotta L e Caselli MC (2014) I disturbi del linguaggio Tren-to Erickson Valeri G e Marotta L (2014) I disturbi della comunicazione Trento Erickson

28 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Lrsquoinclusione nella valutazione

Eva Pigliapoco (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autrice Edizioni Centro Studi Erickson) e Ivan Sciape-

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BES

coni (Docente presso la scuola primaria Cittadella di Modena autore Edizioni Centro Studi Erickson)

Lrsquoattenzione verso i bambini con Bisogni Educativi Speciali e la didattica per competenze portano necessariamente a rive-dere le pratiche della valutazione Per rendere inclusivo anche il momento della verifica occorre diversificare le proposte con gli opportuni accorgimenti di facilitazione e semplificazione Sul versante delle competenze inoltre i docenti sono chiamati ad aggiungere alle verifiche dei tradizionali contenuti e delle abilitagrave anche i compiti di realtagrave Per gestire al meglio questi strumenti senza rinunciare alla funzione formativa e proattiva della valuta-zione serve una visione drsquoinsieme un fondato apparato teorico ma anche materiali specifici e buone pratiche giagrave sperimentateConseguentemente in questo workshop saranno presentate verifiche personalizzate su contenuti e abilitagrave e compiti di realtagrave intra- e inter-disciplinari

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe prima Trento EricksonSciapeconi I e Pigliapoco E (2015) Verifiche personalizzate ndash classe seconda Trento Erickson

29 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

La Didattica delle emozionireg come fattore di prevenzione e di promozione del benessere a scuola

Ulisse Mariani (Psicologo e psicoterapeuta ASL di Viterbo) e Rosanna Schiralli (Psicologa e psicoterapeuta Associazione Emotional Training Center Viterbo)

La Didattica delle emozionireg consiste in un progetto di preven-zione primaria efficace e precoce finalizzato alla promozione e alla costruzione del benessere a scuola inscritto nel quadro teorico piugrave generale dellrsquoEducazione Emotiva Durante il workshop si approfondiragrave questo nuovo format di intervento educativo che offre lrsquoopportunitagrave ai docenti di imple-mentare negli alunni dalla scuola dellrsquoinfanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado i piugrave efficaci fattori di protezione riducendo al contempo i fattori di rischio il disagio e il disadat-tamento e in particolare le patologie da dipendenzaEgrave un format efficace in quanto testato sperimentalmente su un vasto campione di soggetti attraverso una rigorosa metodo-logia scientifica Si tratta di una serie di procedure tecniche e strategie validate e testate scientificamente finalizzate ad aiutare gli alunni a individuare gestire e modulare nel modo piugrave opportuno le emozioni e il proprio mondo interno

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiMariani U e Schiralli R (2012) Intelligenza emotiva a scuola Trento EricksonIanes D (a cura di) (2013) Le migliori proposte operative suhellip Emozioni Trento Erickson

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WorkshopVenerdigrave

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

DSA

DIDA

te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

WorkshopVenerdi

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

PSIE

DIDA

Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

PSIE

WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 16: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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30 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Dalla valutazione alla riabilitazione percorsi virtuosi nei disturbi di scrittura

Susi Cazzaniga (Centro Studi Forepsy Consorzio Universitario Humanitas Roma) e Rosanna Ferrara (LabDA - Laboratorio per i Disturbi drsquoApprendimento Universitagrave di Padova)

Egrave possibile individuare tre forme fondamentali di difficoltagravedi-sturbo di scrittura associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere grafismo competenza ortografica espressione scritta Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici interna-zionali anche se con collocazione variabile Anche nella pratica clinica il disturbo di scrittura ha unrsquoespressivitagrave complessa e ricca di sfaccettature sia nella fase diagnostica sia in quella riabilitativa occorre avere ben chiaro il percorso da compiere gli obiettivi da raggiungere a breve medio e lungo termine e i materiali necessari Nel workshop si proporragrave uno schema drsquoazione che prende spunto da alcuni casi clinici paradigmatici delle difficoltagrave che caratterizzano il processo di scrittura Lo spazio alla discus-sione con i partecipanti permetteragrave di scambiare esperienze e condividere buone prassi

Destinatari principali psicologi neuropsichiatri infantili logo-pedisti psicopedagogisti neuro psicomotricisti professionisti che operano nel campo dei disturbi evolutivi

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Cazzaniga S (2015) Studi di caso Disturbi di scrittura Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2005) Dislessia e trattamento sublessicale Trento EricksonCazzaniga S Re AM Cornoldi C Poli S e Tressoldi PE (2007) Dislessia e trattamento sublessicale CD-ROM Trento Erickson

31 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Proposte operative per attivitagrave di gruppo in classe lrsquoapprendimento cooperativo in pratica

Anna La Prova (Psicoterapeuta Formatrice Edizioni Cen-tro Studi Erickson Trento e Fondatrice Centro Studi Forepsy Roma)

Il workshop ha lrsquoobiettivo di coinvolgere i partecipanti nello spe-rimentare alcune attivitagrave di apprendimento cooperativo attra-verso una modalitagrave pratica e interattiva La prospettiva di fondo dellrsquoapprendimento cooperativo egrave rivista alla luce della teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner ne deriva un approccio didattico inclusivo che permette di rispondere ai diversi Bisogni Educativi Speciali che esistono nella classe La finalitagrave principale egrave quella di offrire una prospettiva di inse-gnamento in cui il docente piuttosto che predisporre percorsi individuali diversi abbia a disposizione metodologie diversifica-

DSA

DIDA

te e inclusive che permettano di coinvolgere e incontrare tutti i BES contemporaneamente e in modo semplice La nuova normativa sui BES sollecita infatti i consigli di clas-se a individuare e rispondere in modo specifico agli allievi con Bisogni Educativi Speciali Di fronte a tale richiesta la difficoltagrave che molti insegnanti denunciano egrave il fatto di trovarsi a dover im-plementare strategie di personalizzazione in classi sempre piugrave numerose e con strumenti a disposizione spesso carenti La metodologia dellrsquoapprendimento cooperativo si delinea come particolarmente adatta per rispondere in modo semplice e im-mediato al bisogno di laquoraggiungereraquo quante piugrave individualitagrave possibili Attraverso il gruppo dei pari infatti non solo egrave pos-sibile avviare percorsi didattici inclusivi ma si possono anche laquocompensareraquo alcuni deficit specifici pure in assenza di misure e tecnologie compensative

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiLa Prova A (2015) Apprendimento cooperativo in pratica Trento EricksonJohnson DW Johnson RT e Holubec EJ (2015) Appren-dimento cooperativo in classe NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTopping K (2014) Tutoring ndash NUOVA EDIZIONE Trento Erickson

32 PRIMO PIANO SALA DEL PORTO

Lrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella didattica

Heidrun Demo (Libera Universitagrave di Bolzano) Annalisa Mor-ganti (Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale Universi-tagrave degli Studi di Perugia) e Roberto Medeghini (Pedagogista Componente GRIDS - Gruppo di Ricerca Inclusione Disability Studies Italy Universitagrave Roma Tre)

Lrsquoimportanza dellrsquoautovalutazione della qualitagrave inclusiva nella scuola e nella classe richiede conoscenze e competenze teori-che e metodologiche che permettano di rilevare e comprende-re in quale misura i processi educativi e organizzativi possono essere definiti inclusivi e quali scelte si possono assumere per rimuovere gli ostacoli a tali processi Il workshop vuole offrire un contributo teorico e operativo con particolare attenzione alla didattica proponendondash la prospettiva dei Disability Studies e Disability Studies Italy in

Education con la conseguente lettura dellrsquoinclusione ndash strumenti coerenti con la prospettiva indicata lrsquoINDEX per

lrsquoinclusione e il SADI (Strumento di Autovalutazione della Di-dattica Inclusiva nella classe) con aree e indicatori in grado di orientare riflessioni e scelte drsquoarea finalizzate allrsquoazione di cambiamento e di sviluppo inclusivo

Durante il workshop verranno inoltre presentati i primi risultati di applicazioni operative allrsquointerno delle scuole

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

WorkshopVenerdi

15

Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

PSIE

DIDA

Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

PSIE

WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

DIDA

BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

PSIE

A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

25

workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

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Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

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WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

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Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

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Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

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Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

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Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

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1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

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CREDITI

ECM

Page 17: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Approfondimenti bibliograficiMedeghini R Vadalagrave G Fornasa W e Nuzzo A (2013) Inclu-sione sociale e disabilitagrave Linee guida per lrsquoautovalutazione della capacitagrave inclusiva dei servizi Trento EricksonDemo H (2015) Didattica delle differenze Trento EricksonMedeghini R DrsquoAlessio S Marra A Vadalagrave G e Valtellina E (2013) Disability Studies Trento EricksonMedeghini R (2015) Norma e normalitagrave nei disability studies Trento Erickson

33 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Tutto troppo presto Lrsquoeducazione sessuale dei nativi digitali

Alberto Pellai (Universitagrave degli Studi di Milano) e Barbara Tam-borini (Psicopedagogista e scrittrice Milano)

Il workshop proporragrave ai partecipanti unrsquoanalisi approfondita del contesto sociale e culturale nel quale preadolescenti e adole-scenti (10-16 anni) costruiscono la loro idea di sessualitagrave con particolare attenzione alle nuove tecnologie Verragrave esplorata la correlazione tra lrsquoesigenza del mercato di aumentare i consumi specie nei giovanissimi e la crescita esponenziale nei media di messaggi vicini al mondo della pornografia e orientati a pro-muovere una sessualizzazione precoce delle bambine Verran-no inoltre discussi comportamenti come il sexting e lrsquoadesca-mento online I partecipanti ricaveranno suggestioni e suggerimenti per sen-tirsi in primo luogo depositari della responsabilitagrave educativa nel porre limiti e nel governare il flusso di stimoli nel quale gli adolescenti sono immersi con indicazioni e suggerimenti per lrsquointervento educativo

Destinatari principali genitori insegnanti di scuola seconda-ria di primo e secondo grado pedagogisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 4-7 anni Trento EricksonPellai A (2014) Cosigrave sei nato tu ndash 7-10 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 5-9 anni Trento EricksonPellai A (2015) Cosigrave sei fatto tu ndash 10-12 anni Trento EricksonPellai A e Calaba B (2009) Col cavolo la cicogna Trento Erickson

34 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Curricolo naturale e curricolo scolastico Requisiti di apprendimento e indicatori di difficoltagrave nel primo biennio della scuola primaria

Marzia Bizzaro (ISISS Don Milani Tradate AIAS Busto Arsizio) e Lorenzo Caligaris (IC laquoSorelle Agazziraquo Struttura Semplice di Psicopatologia dellrsquoetagrave evolutiva Ospedale Niguarda Milano)

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Lrsquoalfabetizzazione affonda le sue radici negli anni che prece-dono lrsquoingresso dei bambini alla scuola primaria nel periodo in cui hanno lrsquoopportunitagrave di costruire e sperimentare una serie di conoscenze ed esperienze nellrsquoambito della loro vita familiare e sociale Tale periodo che viene identificato anche con lrsquoespres-sione alfabetizzazione emergente (Clay 1966 Ferreiro 2003) rappresenta le basi di quel curricolo naturale (Mercadante 2010) al quale dovragrave fare riferimento la scuola nel laquorichiamare esplorare problematizzareraquo (Indicazioni Nazionali 2012) le co-noscenze pregresse dei bambini al fine di assicurarsi dellrsquoeffet-tiva presenza e disponibilitagrave degli indicatori o requisiti necessari per lrsquoapprendimento della lettura della scrittura e delle abilitagrave aritmetiche Scopo del workshop egrave quello di presentare esemplificazioni e proposte operative rivolte ai bambini delle prime classi di scuola primaria in modo da riflettere sui processi sottostanti le diverse attivitagrave e individuare precocemente quelle fragilitagrave di appren-dimento che potrebbero compromettere lrsquoevoluzione tipica dellrsquoesperienza scolastica

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e scuola primaria educatori logopedisti

Approfondimenti bibliograficiMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria Trento EricksonMei S e Vegini S (2015) Pronti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2012) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria CD-ROM Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i prere-quisiti per la scuola primaria ndash Vol 2 Trento EricksonBrignola M Perrotta E e Tigoli MC (2014) Sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria 2 CD-ROM Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR Cornoldi C e Tressoldi PE (2011) IPDA ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonTerreni A Tretti ML Corcella PR (2002) Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltagrave di apprendimento Trento Erickson

35 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Sviluppare le capacitagrave di autocorrezione per monitorare il proprio apprendimento

Desireacutee Rossi (Insegnante e collaboratrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

La laquorivoluzioneraquo operata dalle teorie costruttiviste al concetto di apprendimento che da modello trasmissivo passa a por-re al centro lrsquoattivitagrave autonoma di colui che apprende come costruttore della propria conoscenza fatica a trovare riscontri applicativi nella didattica capaci di consentire una partecipa-zione diretta del soggetto che impara Il cambiamento coin-volge anche la concezione dellrsquoerrore e della sua rilevazione concepito ora come strumento per costruire e organizzare la propria conoscenza Lrsquointento del workshop egrave quello di mette-re in luce le potenzialitagrave dellrsquoautocorrezione come strumento per comprendere in modo significativo monitorare e gestire il proprio processo di apprendimento tenendo presente le impli-

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WorkshopVenerdigrave

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

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Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

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WorkshopVenerdi

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Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

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A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

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WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

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PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

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WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

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Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

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49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

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Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

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Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 18: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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cazioni che questa metodologia puograve avere sulla motivazione sullrsquoautoefficacia e sullrsquoautostima Operativamente verranno mostrati contesti di applicazione dove lrsquoesperienza dellrsquoerrore diventa un normale momento di costruzione e consolidamento delle competenze

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) Tablotto Trento Erickson

36 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Strumenti e strategie per insegnare a pianificare organizzare e gestire il tempo

Gianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spe-dali Civili di Brescia)

Ogni insegnante avragrave avuto modo di sperimentare durante la propria carriera gli innegabili benefici che derivano dallrsquooperare con i propri alunni seguendo attivitagrave precedentemente organiz-zate e pianificate I bambini sono in grado di focalizzare al me-glio la loro attenzione in un ambiente strutturato caratterizzato da routine regole condivise e comprensibili modelli di lavoro noti e abituali Il presente workshop illustra lrsquoapplicazione del metodo START in classe strumenti e strategie per organizzare lo Spazio il Tempo le Attivitagrave tenendo sempre in considerazione lrsquoimpor-tanza dei processi di Revisione e la Trasferibilitagrave delle compe-tenze sviluppate

Destinatari principali insegnanti e educatori di comunitagrave per minori

Approfondimenti bibliograficiPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento EricksonDaffi G (2014) DIARIO START Avventura nello spazio Trento EricksonDaffi G (2015) DIARIO START ndash Avventura in fondo al mare Trento Erickson

37 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Proposte di ausili laquofai da teraquo per la didattica personalizzata

Laura Borghero (Amministrazione Provinciale di Vicenza) Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola primaria IC Camisano Vicenza) Flavio Fogarolo (Formatore collaborato-re Edizioni Centro Studi Erickson) Claudia Munaro (Referente disabilitagrave Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza) Arianna Sorgato (Insegnante di sostegno scuola dellrsquoinfanzia IC Piovene

DIDA

BES

Rocchette Vicenza) e Marialuisa Tonietto (Insegnante di soste-gno scuola secondaria di primo grado IC Romano drsquoEzzelino Vicenza)

Nella scuola dellrsquoinclusione la costruzione di materiali didattici su misura sia con funzione abilitativa che compensativa rive-ste sempre un ruolo fondamentale Nel workshop verragrave pre-sentata una serie di proposte operative molto concrete riferite soprattutto ai bisogni di alunni con disabilitagrave grave (riconducibili alle attivitagrave dello Sportello Provinciale Autismo di Vicenza) e con minorazione visiva (collegate in questo caso al servizio di sup-porto della Provincia di Vicenza) Le attivitagrave presentate offrono suggerimenti e indicazioni da adattare e interpretare in base alla situazione reale ai bisogni e al progetto educativo Di fronte a un problema educativo o didattico la prima cosa da fare egrave convincersi che una soluzio-ne esiste e che quindi va ricercata per avvicinarsi al traguardo anche se a piccoli passi con obiettivi spesso molto modesti apparentemente insignificanti ma mai inutili

Destinatari principali insegnanti di sostegno e curricolari educatori

Approfondimenti bibliograficiGencarelli N (2012) Ausili fai da te Trento Erickson

38 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

La violenza invisibile Come riconoscerla e intervenire

Giuliana Franchini (Psicologa e psicoterapeuta a orientamen-to sistemico-analitico) e Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di for-mazione junghiana giornalista e scrittore)

La violenza sui minori egrave un fenomeno che rimane ancora som-merso E questo riguarda non solo la forma piugrave aberrante cioegrave lrsquoabuso sessuale ma anche la violenza fisica in generale e piugrave ancora quella psicologica Di questa forma di abuso ovvero della violenza offensiva delle parole e dei gesti delle minacce ma anche delle svalutazioni persistenti o della trascuratezza si sa generalmente poco Ciograve accade percheacute molti di questi com-portamenti sono di per seacute difficili da rilevare ma anche percheacute le nostre individuali difese ci fanno spesso rimuovere il male e la sofferenza o ci impediscono di vedere che anche nei nostri piccoli gesti quotidiani si puograve nascondere la violenza Il workshop vuole affrontare la violenza nascosta nelle pieghe del quotidiano e mettere in evidenza la necessitagrave che hanno gli operatori con funzioni educative di sviluppare unrsquoattenzione particolare per questo tipo di abuso Si tratta di conoscere gli indicatori specifici ma anche riflettere sui propri atteggiamenti personali e professionali che potrebbero essere portatori di vio-lenza psicologica

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori professionali genitori

Approfondimenti bibliograficiFranchini G e Maiolo G (2005) Attenti al lupo cattivo Trento Erickson

PSIE

WorkshopVenerdi

17

Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

PSIE

A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 19: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

17

Maiolo G Franchini G e Schneider K (2007) Giugrave le mani Trento EricksonVicari A e Monicchi L (2015) Tutelandia Trento Erickson

39 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

lafragilitagravechefacrescere Sindrome dellrsquoX fragile come mediatore dellrsquoincontro scuola-famiglia verso una co-evoluzione inclusiva

Alessia Brunetti (Vicepresidente Associazione Italiana Sindrome X Fragile Onlus) Elisabetta Ghedin (Ricercatrice Dipartimen-to FISPPA Universitagrave di Padova) Rinalda Montani (Docente a contratto Dipartimento FISPPA Universitagrave di Padova) e Simone Visentin (Ricercatore Dipartimento FISPPA Universitagrave di Pado-va)

Scopo del workshop egrave quello di condividere esperienze di ac-compagnamento per genitori e insegnanti avviate e realizzate nei territori del Veneto e del Lazio Un progettopercorso edu-cativo autentico si genera a partire dal principio di partnership comunitaria tra educatori genitori associazioni e persone con sindrome dellrsquoX fragile Dentro a questa prospettiva di co-par-tecipazione il focus principale egrave la qualitagrave dellrsquoinsegnamentoapprendimento e il clima relazionale dentro e attorno la scuola dallrsquoinfanzia fino alla secondaria di secondo grado Grazie alla creazione di reti di prossimitagrave inclusive capaci di mediare le fra-gilitagrave e di sostenere le forze di ciascuno egrave possibile valorizzare il talento di tutti gli attori in gioco accrescendo il senso di autoef-ficacia il grado di gratificazione personale e contribuendo cosigrave a promuovere progetti di vita realmente fiorenti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola genitori educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiBrunetti A (2015) Giorno dopo giorno Trento EricksonAA VV (2014) Disabilitagrave intellettiva a scuola Trento EricksonBaldi PL (2014) Sviluppare il pensiero nella disabilitagrave intelletti-va Trento Erickson

40 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

Alleanze e criticitagrave nellrsquoeducazione in tempi di laquocrisiraquo Il ruolo della famiglia e della scuola

Lorenza Beltrami (Mamma) Roberta Caldin (Universitagrave di Bo-logna) Laura Corazza (Universitagrave di Bologna) Daniele Epifani (Papagrave) Valeria Friso (Universitagrave di Bologna) e Mirko Giorgi (Re-gista di laquoVincersiraquo documentario audio descritto)

Il presente workshop evidenzia lrsquoimportanza della creazione di reti con il territorio portando esempi concreti e testimonianze privilegiate rivolte allrsquoinclusione sociale delle persone con di-sabilitagrave

DIS

PSIE

A fronte del moltiplicarsi delle opportunitagrave e della diffusione dei mezzi tecnologici che permettono una partecipazione piugrave am-pia da parte di tutti alla vita sociale appare evidente il rischio di disperdere le energie nellrsquoorientarsi Trasformare queste criticitagrave in opportunitagrave significa tessere reti di relazioni che partono da un riscoperto ruolo della famiglia e della scuolaIn questo workshop si presenteranno alcune iniziative condotte negli ultimi anni a Bolognandash un gruppo di genitori di bambiniragazzi con disabilitagrave visiva

dal quale egrave generato un vademecum utile ai genitori di un bambinoragazzo cieco o ipovedente

ndash un lavoro di audiodescrizione del documentario laquoVincersiraquo in collaborazione con il Media Education e-learning LAborato-rio gli attori il regista e lrsquoaudiodescrittore

Destinatari principali genitori insegnanti e educatori che ogni giorno si impegnano per fare rete e garantire una sempre piugrave piena partecipazione alle persone con disabilitagrave

Approfondimenti bibliograficiCaldin R (a cura di) (2006) Percorsi educativi nella disabilitagrave visiva Trento EricksonVenuti P (2010) Lrsquointervento in rete per i Bisogni Educativi Speciali Il raccordo tra lavoro clinico scuola e famiglia Trento Erickson

41 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La Buona Scuola egrave la scuola dellrsquoinclusione Il ruolo della Pedagogia Speciale

Fabio Bocci (Universitagrave Roma Tre) Roberta Caldin (Universitagrave di Bologna) Lucio Cottini (Universitagrave di Udine) Pasquale Moli-terni (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marina Santi (Univer-sitagrave di Padova)

Il documento La Buona Scuola il cui iter ha condotto alla L 1072015 oltre ad aver suscitato un acceso dibattito su diver-se questioni (da quelle inerenti il merito a quelle sul ruolo del Dirigente scolastico) si egrave fatto anche interprete di una precisa idea di inclusione sulla quale evidentemente non si egrave posta la dovuta attenzione Altrettanto evidentemente perograve egrave chia-ro che tale interpretazione non egrave neutra e haavragrave significative ricadute sul piano operativo per quel che concerne lrsquointerpre-tazione del bisogno speciale e della natura delle difficoltagrave cosigrave come per quel che riguarda le funzioni dellrsquoinsegnante (e la sua formazione iniziale e in servizio) la didattica la partecipazione effettiva di tutti In sintesi richiamando le dimensioni dellrsquoIndex haavragrave una ricaduta sulle culture sulle politiche e sulle pratiche che caratterizzano il nostro sistema formativoScopo del workshop che vede la partecipazione di illustri stu-diosi della SIPeS egrave dunque quello di sviscerare tali questioni e di sottoporle ad analisi critica e confronto nellrsquoottica di un dibattito che vede la Pedagogia Speciale consapevole del fon-damentale ruolo che egrave chiamata ad assolvere nellrsquoattualitagrave di un processo trasformativo cruciale dai risvolti epistemologici culturali scientifici e politici

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

BES

WorkshopVenerdigrave

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

19

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

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49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

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57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

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60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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DIDA

WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

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SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 20: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Approfondimenti bibliograficiIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonIanes D e Canevaro A (a cura di) (2015) Buone prassi di in-tegrazione e inclusione scolastica ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonIanes D (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione Valutare le reali necessitagrave e attivare tutte le risorse Trento EricksonIanes D e Macchia V (2008) Didattica per i Bisogni Educativi Speciali Trento EricksonAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonVianello R e Di Nuovo S (a cura di) (2015) Quale scuola inclu-siva in Italia Trento Erickson

42 PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Esperienze e pratiche di integrazione e inclusione in Brasile Francia Spagna e Italia

Claudio Roberto Baptista (Universitagrave Federal do Rio Grande do Sul Brasile) Alessio Covelli (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) Lucia de Anna (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo) e Marta Saacuten-chez Utgeacute (Universitagrave di Roma laquoForo Italicoraquo)

Lrsquointegrazione e lrsquoinclusione possono assumere diversi signifi-cati e interpretazioni in funzione del contesto sociale economi-co culturale politico legislativo di riferimento La prospettiva internazionale si rivela un valore aggiunto per aprire un dibattito sullrsquoanalisi degli interventi educativi le risorse le figure e i ruoli sulla collaborazione ecc che permettono di attuare i processi di integrazione e inclusione Si affronteranno anche temi legati alla formazione degli insegnanti curricolari e specializzati in re-lazione alle esperienze dei diversi Paesi per evidenziare i punti forti e le criticitagrave in termini di competenze e bisogni formativi che emergono dallrsquoesperienza professionaleIl workshop intende rappresentare un punto di incontro tra teoria e prassi attraverso un dialogo che saragrave stimolato dalle esperienze descritte dai relatori i quali condurranno il dibattito focalizzando lrsquoattenzione su aspetti che favoriscono la realiz-zazione dei processi di integrazione e inclusione scolastica nei diversi Paesi Il dibattito si arricchiragrave degli interventi dei parte-cipanti anche per dare luogo a un momento di riflessione e di confronto sui fattori che possono divenire indicatori per valutare la qualitagrave delle buone prassi nel loro complesso

Destinatari principali dirigenti scolastici insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori

BES

PRIMO PIANO BREAKOUT 4

Sessione B ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Azione di sistema in Valle drsquoAosta Comunitagrave di pratica di docenti per lrsquoinsegnamentoapprendimento inclusivo con una didattica aumentata dalle TICC Romiti (Sovraintendenza agli Studi della Valle drsquoAosta - Ufficio Supporto allrsquoAutonomia Scolastica)

laquoIl Paese che sono ioraquo una prassi itineranteA Peiretti M Battisti e F Serra (Fondazione Paideia Torino)

Promozione dellrsquointegrazione sociale e sviluppo dellrsquoempo-werment del minore e dellrsquoadulto in neuroriabilitazione attra-verso azioni di auto-mutuo aiutoG T Pontiggia A Giacovazzo V Occhinegro L Prospero e I Gallicchio (ASL di Bari)

Team sportivo scolastico Spiders Un progetto drsquoinclusio-ne per conoscere la disabilitagrave intellettiva attraverso lo sport unificatoR Cuniglio O Ratti M Agnoletti C Pampaloni e V Pecoraro (Istituto Magistrale Statale laquoGiovanni da San Giovanniraquo di San Giovanni Valdarno Arezzo)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1 laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

Si vive di rapporti si cresce con le interazioni La cultura e il mito come elementi di inclusione e convivenza civileA Improta I Colonna M C Raiola (IC 1deg laquoDon Bosco - Mello-niraquo di Portici Napoli) L Zuntini (Dipartimento di ricerca del Mu-seo Roca Argentina) H Cardoso C N Rassullo Gianelli e I I Mansione (Istituto di Formazione Docente ndeg 1 di Avellaneda Argentina)

BES

WorkshopVenerdi

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

20

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

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SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

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CREDITI

ECM

Page 21: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 900 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneLucio Cottini (Presidente SIPeS Universitagrave di Udine)

Mario Barbuto (Presidente Nazionale UICI e IRIFOR) e Roberta Caldin (Univer-sitagrave di Bologna) consegnano le borse di studio in memoria di Francesco Gatto a Melissa Tondi Antonella Semerano e Giuseppe Lucio Santamaria

Lrsquoesperienza dei bambini seguiti dai servizi sociali e il ruolo del PortavoceValentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano)

Liberi di apprendere con il metodo analogicoCamillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e insegnante di scuola primaria Treviso)

Una scuola che include formare gli insegnanti per integrare gli alunni con disturbi dello spettro autisticoPaola Venuti (Universitagrave di Trento)

Dislessia Conoscerla e viverlaGiacomo Cutrera (Vicepresidente AID)

BES dal riconoscimento dei bisogni allrsquoindividuazione dei profili psicolo-gici sottostantiCesare Cornoldi (Universitagrave di Padova)

Il vero e il falso in educazione sbagliando si impara solo a sbagliareBurrhus Skinner (Harvard University)

Bambini oppositivi e molto provocatoriGianluca Daffi (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore e NPI Spedali Civili di Brescia)

Basta un click Personalizzare e includere con la didattica digitaleFrancesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizio-ni Centro Studi Erickson Trento)

Lrsquoeducazione logos + caosVito Mancuso (Teologo e scrittore)

Il monitoraggio dellrsquoapplicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitagraveRoberta Caldin (Universitagrave di Bologna) e Carlo Francescutti (Coordinatore del CTS dellrsquoOsservatorio Nazionale delle persone con disabilitagrave Ministero del Lavoro)

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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PSIE

WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

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60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

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WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

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SM

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CREDITI

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Page 22: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1900

43 PIANO TERRASALA DELLA PIAZZA

Tavola Rotonda Iperspecializzazione dellrsquoinsegnante di sostegno Una buona via per la Qualitagrave dellrsquointegrazione

Coordina Luigi Guerra (Universitagrave di Bologna)

IntervengonoDaniela Boscolo (Insegnante istituto tecnico)Alessandra Cenerini (Presidente ADI)Evelina Chiocca (Presidente CIIS)Lucio Cottini (Presidente SIPeS)Gianfranco de Robertis (ANFFAS nazionale)Giuseppe Desideri (Presidente AIMC)Vincenzo Falabella (Presidente FISH)Paolo Fasce (Insegnante di matematica specializzato per il sostegno)Giulia Giani (Insegnante di lettere e latino specializzata per il sostegno)Dario Ianes (Libera Universitagrave di Bolzano e co-fondatore Edizioni Centro Studi Erickson Trento)Paolino Marotta (Presidente ANDIS)Salvatore Nocera (Osservatorio scolastico AIPD)

Egrave stato invitato lrsquoOn Davide Faraone Sottosegretario di Stato del Ministero dellrsquoIstruzione dellrsquoUniversitagrave e della Ricerca

Scopo principale di questa Tavola Rotonda egrave quello di dare spazio ndash anche attraverso opinioni e voci contrastanti tra loro ndash al dibattito inerente le recenti proposte riguardanti le norme per migliorare la qualitagrave dellrsquoinclusione scolastica degli alunni con disabilitagrave e con altri Bisogni Educativi Speciali Tali propo-ste sottolineano alcuni aspetti sostenuti con fermezza in questi ultimi anni da tutti coloro che hanno a cuore la qualitagrave dellrsquoinclu-sione scolastica guardare nella prospettiva del Progetto di vita riflettere sullrsquoevoluzione della diagnosi funzionale aumento dei crediti universitari nella formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria formazione continua in servizio livelli essenziali del-le prestazioni scolastiche per lrsquointegrazione indicatori di qualitagrave e molti altri aspetti degni di unrsquoattenta riflessioneAltri aspetti fanno invece emergere punti di vista e interpretazioni contrastanti come la scelta di una formazione e di ruoli separati per i futuri docenti specializzati Questo porterebbe per alcuni a incoraggiare il meccanismo di delega dei docenti curriculari a quelli per il sostegno per altri invece sarebbe il modo piugrave funzio-nale per rafforzare le competenze sia degli insegnanti curriculari che di quelli specializzati per il sostegno Questo e altri temi laquocal-diraquo saranno al centro di un acceso dibattito tra alcuni dei mag-giori esperti di inclusione e rappresentanti delle varie associazioni nazionali del settore con lo scopo di avviare un confronto a piugrave voci e riflettere anche su possibili proposte alternative

Destinatari principali insegnanti curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado di scuola dirigenti scolastici

BES

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1430 ALLE 1630

44 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

Uno zaino di emozioni Una proposta di educazione affettiva e sessuale per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Caterina Di Chio (Psicologa insegnante di scuola primaria e Tutor coordinatore presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dellrsquoEducazione dellrsquoUniversitagrave di Torino)

Educare oggi alla sessualitagrave significa accettare la sfida di sta-re accanto ai nostri bambini e ragazzi dialogando con loro di emozioni e sentimenti in modo aperto e costruttivoIn un mondo in cui egrave facile e veloce avere accesso a contenuti sulla sessualitagrave spesso difficili da comprendere i giovani hanno bisogno oltre che di informazioni di dare senso e significato alle esperienze affettiveNecessitano di risposte chiare e trasparenti adeguate allrsquoetagrave e ancor piugrave di storie capaci di incantare e appassionare di su-scitare domande far riflettere e discutere Storie che generano emozioni recuperando la dimensione affettiva di una sessualitagrave che rischia di esserne sprovvista lrsquoemozione di una madre che nutre il suo piccolo lrsquoabbraccio delle persone a cui si egrave legati la sensazione di potersi affidare la storia di due innamorati lrsquoav-ventura dellrsquoessere genitoriIl workshop propone una riflessione sullrsquoeducazione sessuale secondo il modello interattivo-narrativo per condividere pen-sieri e fare cultura su un tema complesso quanto spesso tra-scurato

Destinatari principali psicologi insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado educatori genitori

Approfondimenti bibliograficiDi Chio C (2013) Laboratorio di educazione sessuale e affetti-va Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazze Trento EricksonMiddleman AB Gruenwald Pfeifer K (2010) Gioco da ragazzi Trento EricksonVeglia F e Pellegrini R (2003) Crsquoera una volta la prima volta Trento EricksonVeglia F (2004-2005) Manuale di educazione sessuale voll 1 e 2 Trento Erickson

PSIE

WorkshopSabato

21

45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

26

sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

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WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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WC

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 23: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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45 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave come prassi di inclusione dalla scuola dellrsquoinfanzia alla scuola primaria

Barbara Chiri (ANUPI Educazione) Luisa Formenti (Vicepresi-dente ANUPI Educazione) Monica Gori (Pedagogista Comune di Bologna) e Alessandra Masetti (Insegnante di scuola dellrsquoin-fanzia Bologna)

Quali sono le specificitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio nei diversi momenti dello sviluppo Quali le modalitagrave per valorizzare le di-versitagrave dei bambini e sostenerne opportunamente la crescita Quali gli aspetti che rendono importante la specificitagrave e la con-tinuitagrave dellrsquoapproccio psicomotorio sostenendo nei bambini lo sviluppo della capacitagrave di azione e di espressione personale il valore del gioco e la sicurezza dei legami In questo workshop viene presentata unrsquoesperienza ormai ven-tennale che integrandosi allrsquointerno delle realtagrave scolastiche favorisce e sostiene i processi di inclusione e sostiene il lavoro degli insegnanti

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiFormenti L (a cura di) (2006) Psicomotricitagrave Educazione e pre-venzione Trento EricksonFormenti L (2009) Psicomotricitagrave a scuola Trento Erickson

46 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

Bisogni Educativi Speciali dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola

Carmen Belacchi (Universitagrave di Urbino laquoCarlo Boraquo) Sofia Cra-merotti (Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Roberto Dainese (Universitagrave di Bologna) Stefano Franceschi (Psicologo Edizioni Centro Studi Erickson Trento e Responsabile del Centro di Neuropsicologia Clinica dello Svi-luppo CentralMente Ascoli Piceno) Silvia Larentis (Progettista e editor Edizioni Centro Studi Erickson Trento) Daniela Tonelli (Coordinatrice Settore BES Dipartimento della conoscenza - Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento) e Massi-mo Turrini (Psicologo Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

In questo workshop verranno presentati alcuni progetti di ricer-ca che hanno portato alla realizzazione di strumenti e servizi anche digitali a supporto della scuola In particolare verranno illustrati alcuni servizi utili agli insegnanti nella fase di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali nel momento della programma-zione educativa individualizzata e di stesura degli obiettivi edu-cativo-didattici e infine nel pianificare le attivitagrave e gli interventi piugrave adatti per il lavoro con lrsquoalunno in difficoltagrave

PM

BES

Piugrave nello specifico il workshop illustreragrave lrsquoutilizzo di questionari osservativi per la rilevazione dei BES a scuola e di Profili di fun-zionamento dellrsquoalunno anche nellrsquoottica di creare degli stru-menti che agevolino il lavoro condiviso e il confronto tra figure di riferimento educativo e sanitario Anche per la fase specifica di progettazione degli obiettivi e individuazione di attivitagrave e in-terventi verranno illustrati strumenti e piattaforme web che gui-dano gli insegnanti e il consiglio di classe nella stesura del PDP per gli alunni con DSA e del PEI per gli alunni con disabilitagrave Non mancheranno inoltre esempi di come passare poi nel concre-to a un lavoro individualizzato e personalizzato con lrsquoalunno in difficoltagrave allrsquointerno della classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola psicologi educatori pedagogisti

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C Giofregrave D Belacchi C (2015) INDICATORI BES e problemi di adattamento Trento EricksonFogarolo F (2014) Costruire il Piano Didattico Personalizzato Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (2009) Il Piano educativo individualiz-zato ndash Progetto di vita ndash voll 1-3 Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2011) Usare LrsquoICF nella scuola Trento Erickson

47 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Il lavoro con il bambino ADHD a scuola strategie psicoeducative e didattiche

Silvia Berni (Istituto Comprensivo laquoPergine 1raquo Pergine Valsuga-na Trento) e Giorgia Sanna (Formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Il Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattivitagrave (ADHD) egrave un di-sturbo di cui ci si deve occupare con sempre piugrave impegno nelle scuole dato che tra gli alunni con Bisogni Educativi Speciali egrave sempre piugrave frequente che si evidenzino problemi legati alla difficoltagrave di autocontrolloAttualmente lrsquoimpegno della scuola non egrave piugrave solo quello di co-noscere il disturbo che rappresenta comunque un prerequisito indispensabile ma anche sapere cosa fare in classe dal punto di vista educativo e didattico La proposta operativa che si intende fare si indirizza verso un lavoro per obiettivi specifici capace di guidare alla scelta dei comportamenti sui quali si vuole lavorare e che consenta di ve-rificare i cambiamenti e miglioramenti del percorso Il workshop prevede una parte introduttiva sulle linee guida utili da seguire per un intervento concreto basato sulla scelta di obiettivi target su cui lavorare integrando aspetti comportamentali e didattici e la presentazione di alcune buone prassi di applicazione di lavoro in contesto classe

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2013) ADHD a scuola Strategie efficaci per gli inse-gnanti ndash LE GUIDE ERICKSON Trento Erickson

BES

WorkshopSabato

22

Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

DIDA

DIDA

WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

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SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 24: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Ianes D Marzocchi GM e Sanna G (a cura di) (2009) Faccia-mo il punto suhellip lrsquoiperattivitagrave Trento EricksonShapiro L (2015) ADHD il mio libro di esercizi Trento EricksonQuinn PO e Stern JM (a cura di) (2014) 50 giochi e attivitagrave per ragazzi con ADHD Trento Erickson

48 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Immaginabili risorse quando i servizi generano valore sociale nel proprio contesto lrsquoinclusione diventa possibile Esperienze concrete e indicazioni metodologiche

Maurizio Colleoni (Psicologo formatore e referente scientifico di laquoImmaginabili risorseraquo) e Mauro Tommasini (Direttore cooperati-va sociale laquoLa Reteraquo Trento)

Il workshop egrave dedicato a esplorare una logica di lavoro in atto in numerose realtagrave del nostro Paese che risulta essere parti-colarmente efficace nel rendere concreti i diritti di cittadinanza delle persone adulte con disabilitagrave psicofisica e le loro possibi-litagrave di inclusione socialeEgrave una logica basata sulla capacitagrave dei servizi e dei presidi attivi in questa area di generare valore sociale allrsquointerno del proprio contesto di territorioCosa significa generare valore sociale Significa adoperarsi per incrementare la qualitagrave della vita della propria comunitagrave locale occupandosi di tematiche come ad esempio convivere nutrir-si educare bambini e adolescenti prendersi cura delle persone anziane produrre cultura e cosigrave via Tutte le realtagrave che hanno operato in questa maniera hanno avviato scambi e collabora-zioni efficaci con soggetti diversi attorno alle prassi psicopeda-gogica rivolte alla disabilitagrave incrementando le proprie capaci-tagrave di azione e hanno visto crescere in misura considerevole e inaspettata le possibilitagrave di sviluppo di prassi inclusive Hanno inoltre aperto cantieri progettuali originali e creativi che hanno contribuito a rivitalizzare lrsquooperato quotidiano dei servizi e ad arricchire lrsquoambito di esercizio della professionalitagrave dei propri operatoriEgrave una strada percorribile da tutte le realtagrave che si occupano di disabilitagrave enti pubblici cooperative sociali associazioni fon-dazioni ecc Attorno a questa linea di orientamento si egrave attivata una rete di soggetti che ha scelto di chiamarsi laquoImmaginabili risorseraquo che ha giagrave realizzato un primo meeting nazionale del 2014 e ne realizzeragrave un altro nel 2016 Allrsquointerno dello workshop verranno presentate diverse speri-mentazioni nate allrsquointerno della rete e verragrave offerto un quadro di riferimenti scientifici e metodologici a supporto di questa mo-dalitagrave di agire

Destinatari principali genitori psicologi educatori assistenti sociali operatori responsabili e consulenti di servizi per la di-sabilitagrave

DIS

49 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Oltre i curricoli con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

La sensazione degli insegnanti che usano il metodo analogico egrave di assistere a un progressivo alleggerimento del program-ma Grazie agli strumenti i bambini bruciano nei primi giorni le tappe della programmazione percheacute hanno lrsquoentusiasmo di voler conoscere tutto Succede percheacute il metodo analogico egrave lo sguardo dallrsquoalto Egrave la visione generale data laquoin anteprimaraquo che permette poi di scendere nella foresta per approfondire ogni aspetto senza pericolo di smarrirsi Cosigrave giagrave in classe prima egrave possibile spaziare negli argomenti che seguiranno negli anni sia in matematica sia in tutte le altre materie I bambini dallrsquoalto volgono lo sguardo dove vogliono scivolan-do oltre i confini dei curricoli Si divertono a superare le tappe programmate Avviene cioegrave un fenomeno di accelerazione che mette alla prova gli insegnanti stessi che si trovano ad essere non piugrave laquoguide curricolari sul sentieroraquo ma laquocompagni di voloraquo dei bambini

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to EricksonBortolato C (2012-2015) I compiti vanno in vacanza 1-4 Tren-to EricksonBortolato C (2013) Imparare le tabelline con il metodo analo-gico (strumento allegato) ndash Nuova edizione Trento EricksonBortolato C (2009) Analisi grammaticale e logica al volo Tren-to Erickson

50 PRIMO TERRASALA DELLrsquoARCO

Uso delle carte da gioco per promuovere competenze matematiche

Ilaria Cervellin (Formatrice insegnante di sostegno scuola pri-maria IC Camisano Vicenza) Lorena Finato (Formatrice in-segnante di matematica scuola secondaria di primo grado IC Longare Vicenza) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edizioni Centro Studi Erickson)

Le carte da gioco rappresentano da generazioni una palestra di apprendimenti e non solo in ambito matematico sostengono il calcolo a mente lo sviluppo di strategie la stima di probabilitagrave eccLrsquouso didattico di questo strumento in un ambito quindi di inse-gnamentoapprendimento strutturato e intenzionale egrave alla base del lavoro che verragrave presentato nel workshop proponendo atti-

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WorkshopSabato

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

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52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

PSIE

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

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54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

26

sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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WC

WCWC

A

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 25: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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vitagrave consone ai bisogni di tutti gli allievi ma valorizzando sempre il contesto di giocoVerranno presentati alcuni esempi di attivitagrave di questo tipo sia tradizionali che elaborate e sperimentate appositamente fina-lizzate allrsquoapprendimento della matematica I giochi sono gra-duati in base agli obiettivi e ai processi cognitivi da prevedere o da sostenere dal semplice riconoscimento di quantitagrave di sim-boli e di valori alla numerazione al calcolo alle strategie I pro-cessi attivati e gli obiettivi previsti sono ovviamente legati allrsquoetagrave e alle competenze individuali e le carte da gioco ben si prestano per organizzare attivitagrave adeguate inclusive e stimolanti per tutti ma egrave fondamentale sceglierle in modo corretto

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Cervellin I e Finato L (2015) Matematica con le carte da gioco Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Tabelline Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Frazioni e numeri decimali Trento EricksonFogarolo F (2015) Giocadomino ndash Operazioni entro il 100 Trento Erickson

51 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Potenziare le competenze aritmetiche e di calcolo

Enrica Mariani e Manuela Pieretti (ASL Roma C)

Puograve succedere che atipie e rallentamenti maturativi caratterizzi-no il percorso evolutivo di molti bambini non necessariamente portatori di un disturbo ma con una minore efficienza in talune abilitagrave o nei processi che le sostengono In queste situazioni egrave raccomandato che vengano proposte attivitagrave di potenziamen-to attuate sullrsquointero gruppo classe piuttosto che sul singolo Egrave importante che anche lrsquoinsegnante conosca lo sviluppo neu-ropsicologico delle competenze aritmetiche che verragrave appro-fondito durante il workshop affincheacute possa calibrare e proporre attivitagrave mirate per potenziare aree specifiche di apprendimento dei numeri e dei calcoli a seconda delle necessitagrave e del percor-so didattico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiCaciolo C Mariani E Pieretti M e Biancardi A (2015) Per-corsi di riabilitazione ndash Numeri e calcoli Trento EricksonBiancardi A Mariani E e Pieretti M (a cura di) (2013) Interven-to logopedico nei DSA ndash la discalculia Trento EricksonMariani E Pieretti M Biancardi A e Vari A (2008) Numeri in gioco Libro + gioco Trento EricksonButterworth B (2011) Numeri e calcolo Trento Erickson

DIDA

52 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Costruire progetti contro la dispersione scolastica

Salvatore Pirozzi (Dottore in Politiche del Territorio maestro di strada Napoli) Marco Rossi-Doria (Giagrave Sottosegretario di Stato al Ministero dellrsquoIstruzione Assessore alle Politiche del lavoro e della formazione professionale Politiche educative scolastiche e giovanili e Politiche di sviluppo nelle periferie Comune di Roma) e Silvia Tabarelli (Insegnante di scuola primaria Trento)

Nellrsquoultimo decennio numerosi studi e ricerche in campo so-ciologico psicologico e pedagogico hanno messo a fuoco la natura sistemica della dispersione scolastica descritta come lrsquoesito negativo dellrsquointerazione fra circostanze individuali e fa-miliari cosigrave come fra caratteristiche della scuola e dellrsquoambiente socio-culturale ed economico da cui provengono gli studenti Tuttavia dentro e fuori dalla scuola sta maturando lrsquoidea che per affrontare la dispersione tutto questo non basti Due sono gli aspetti su cui si concentra il dibattito Il primo riguarda il metodo La valutazione della capacitagrave di adattamento degli studenti alle attivitagrave scolastiche prende in considerazione separatamente gli aspetti del funzionamento cognitivo dellrsquoemotivitagrave dellrsquoidentitagrave dellrsquoadattamento socia-le delle relazioni famigliari e altri fattori ancora Attraverso gli strumenti di valutazione (test interviste questionari checklist di osservazione ecc) si ottiene generalmente il profilo dello studente che mette in evidenza quali sono gli aspetti critici che lo espongono al rischio di insuccesso e di abbandono scola-stico Poicheacute il modello esplicativo che viene usato in questa operazione di valutazione egrave di tipo clinico-psicopedagogico con i risultati si vuole spigare quale sia il laquopeso causaleraquo di cia-scuna delle componenti in gioco Conseguentemente sul pia-no dellrsquoazione si interviene agendo sulle diverse componenti per neutralizzarne gli effetti negativi previsti Le proposte delle scuole piugrave o meno in collaborazione con soggetti esterni sono corsi di recupero percorsi di orientamento o ri-orientamento lo sportello di consulenza psicologica attivitagrave pomeridiane per lrsquoaiuto nei compiti a casa e altro ancora Il problema egrave che in questo modo la dimensione personale profonda dello studente laquodispersoraquo o laquoa rischioraquo quella che ha a che fare con i suoi copioni esistenziali rimane sullo sfondo un implicito difficile da esplicitare Ed egrave effettivamente difficile Da qui la seconda questione in gioco per evitare il rischio di laquospersonalizzazione delle procedureraquo insito nella valutazione basata sulla laquonormaraquo a chi egrave impegnato nelle azioni di contrasto alla dispersione vie-ne richiesto come precondizione di entrare in una dimensione riflessiva che sappia porre in termini complessi il rapporto tra agire sapere non sapere e imparare Questo non significa di-sconoscere i contributi che la ricerca ci offre piuttosto si trat-ta di ridisegnare lrsquoorizzonte entro cui collocarli Le coordinate culturali che ci possono orientare entro questo orizzonte sono la consapevolezza della propria povertagrave conoscitiva lrsquoassun-zione dellrsquoincertezza e del rischio di fallimento il saper stare in una relazione che si basa sul riconoscimento dellrsquoaltro nella sua dignitagrave di interlocutore a prescindere dalla sua misurabili-tagrave la ricerca di una dimensione comunicativa che lavora per la capability for voice

Destinatari principali insegnanti dirigenti scolastici policy makers pedagogisti psicologi educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

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WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

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WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

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60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

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WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

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WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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progetto di vita

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ECM

Page 26: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Approfondimenti bibliograficiMancini G e Gabrielli G (1998) TVDTest di valutazione del disagio e della dispersione scolastica Trento EricksonCornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson De Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

53 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

Embodied Cognitive Science La cognizione corporea tra formazione professionale e didattica inclusiva per competenze

Paola Damiani (Universitagrave degli Studi di Torino ) e Filippo Go-mez Paloma (Universitagrave degli Studi di Salerno)

Il presente workshop intende presentare lrsquoEmbodied Cogniti-ve Science (ECS) un nuovo paradigma scientifico in grado di offrire spunti concettuali e operativi per fronteggiare in modo piugrave adeguato ed efficace la complessitagrave dei processi formativi LrsquoECS rappresenta infatti un solido costrutto frutto di contribu-ti interdisciplinari che secondo una visione multiprospettica ha come laquopunto di partenza teorico non una mente che lavora su problemi astratti ma un corpo che richiede una mente per farlo funzionareraquo (M Wilson 2002) La laquonuovaraquo didattica dellrsquoinclusione una didattica in grado di sostenere la complessitagrave delle classi attuali e di valorizzare le differenze del funzionamento educativo e apprenditivo di tut-ti gli studenti puograve essere fondata su alcuni principi cardine dellrsquoECS offrendo nuove opportunitagrave di professionalizzazione per i docenti Il workshop intende trattare quelle aree di competenze profes-sionali lasciate tradizionalmente scoperte nei percorsi formativi (iniziali e in itinere) degli insegnanti che parallelamente costitu-iscono aspetti-chiave e al contempo requisiti essenziali delle competenze trasversali che compongono il curricolo formativo degli studenti Tali aree si riferiscono al ruolo del corpo delle emozioni e delle dimensioni relazionali che contribuiscono a determinare atteggiamenti opinioni e comportamenti alla base del laquosaper essereraquo persona competente prima ancora di eser-citare la professione di insegnante

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola tutti i professionisti che si trovano a gestire la comples-sitagrave dei processi di insegnamento-apprendimento del lavoro drsquoaula e della formazione nel panorama scolastico e universi-tario attuale

Approfondimenti bibliograficiGomez Paloma F Damiani P (201d) Cognizione corpo-rea competenze integrate e formazione dei docenti Trento EricksonGomez Paloma F Ianes D (a cura di) (2014) Dallrsquoeducazione fisica e sportiva alle prassi inclusive Trento Erickson

PSIE

54 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

LrsquoEducazione Razionale Emotiva

Mario Di Pietro (Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamen-tale Padova)

Durante il workshop si approfondiragrave lrsquoEducazione Razionale Emotiva (ERE) un intervento psicoeducativo che ha origini nella Terapia Razionale Emotiva Comportamentale LrsquoERE egrave una me-todica fortemente ancorata alla ricerca e alla sperimentazione ed egrave quindi molto vicina alle procedure evidence based Il suo scopo non egrave tanto quello di favorire nel bambino la conoscenza delle emozioni quanto piuttosto di fargli acquisire la capacitagrave di gestirle attraverso lrsquoapplicazione di tecniche ben specifiche di ristrutturazione cognitiva Questo egrave ciograve che differenzia lrsquoERE da altre procedure di educazione emotiva Capire le emozioni significa essere consapevoli del rapporto tra mente ed emo-zioni in altre parole conoscere ciograve che dentro la nostra testa determina lrsquoinsorgenza e il mantenimento di una certa emozio-ne Lrsquoassunto di base dellrsquoERE egrave che non sono solo gli eventi esterni a determinare le nostre emozioni ma soprattutto la rap-presentazione mentale che di essi noi ci facciamo Educatori e insegnanti possono quindi agire sul cuore del bambino agendo sulla sua mente e tutto questo diventa possibile attraverso lrsquoapplicazione di giochi e attivitagrave appositamente strutturati

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiDi Pietro M (2015) Lrsquoeducazione razionale-emotiva ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) La terapia razionale emotiva comportamen-tale Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 Libro + CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 4-7 CD-ROM Trento EricksonDi Pietro M (2014) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 ndash NUOVA EDIZIONE Trento EricksonDi Pietro M (2015) LrsquoABC delle mie emozioni 8-13 CD-ROM Trento Erickson

55 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Difficoltagrave ortografiche e uso strategico dei dettati

Monja Tait (Psicologa e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Graziella Tarter (Logopedista Trento)

Nella scuola sono presenti molti bambini con difficoltagrave ortogra-fiche derivanti a volte da disturbi specifici di apprendimento piugrave spesso da difficoltagrave generalizzate o mancanza di esercizio Inoltre sono molti anche i bambini stranieri per i quali lrsquoappren-dimento della corretta ortografia rappresenta spesso un osta-colo Allrsquointerno delle metodiche didattiche il dettato si utilizza normalmente per verificare gli apprendimenti Lrsquoobiettivo del

PSIE

LOG

WorkshopSabato

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

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SM

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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WC

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WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

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CREDITI

ECM

Page 27: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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workshop egrave quello di offrire una nuova prospettiva di uso dello strumento didattico del dettato quale mezzo finalizzato e speci-fico per lrsquoapprendimento ortografico che conduca il bambino step-by-step alla correttezza in scritturaSi parleragrave di strumenti che egrave possibile costruire in classe per veicolare lrsquoapprendimento nella maniera piugrave efficace come il dettato a prevenzione drsquoerrore corredato dalle indicazioni per la corretta gestione in classe e con il singolo Saranno presen-tati anche strumenti per la valutazione del livello globale degli alunni e di quello raggiunto dal singolo attraverso dei dettati di verifica e utili schede per lrsquoalunno utilizzabili come esercizio in classe o a casa Verranno poi illustrate le principali linee guida per il recupero mirato delle specifiche difficoltagrave ortografiche

Destinatari insegnanti di scuola primaria logopedisti psico-logi

Approfondimenti bibliograficiTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi prima e secon-da Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classe terza Trento EricksonTarter G e Tait M (2015) Nuovi dettati ndash classi quarta e quinta Trento EricksonTarter G e Tait M (2013) Il libro dei dettati Trento Erickson

56 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

La prevenzione delle difficoltagrave grafo-motorie nella scuola dellrsquoinfanzia

Marina Gortana (Ricercatrice nel campo dellrsquoevoluzione grafica infantile)

Il workshop tratteragrave lrsquoimportante tema della prevenzione della disgrafia nella scuola drsquoinfanzia in quanto la capacitagrave di scrit-tura necessita di abilitagrave fino-motorie che devono essere acqui-site e consolidate prima della frequenza alla scuola primaria scrivere in modo illeggibile infatti compromette il rendimento scolastico lo studio e lrsquoautostima perchegrave una scrittura lenta e impacciata egrave stressante e talvolta dolorosa Si esamineragrave il percorso grafico dallo scarabocchio alla scrittura spontanea in modo creativo e giocoso Si descriveranno percorsi e strategie in una modalitagrave operativa e rispettosa delle potenzialitagrave del sin-golo bambino evitando schede operative preconfezionate che spesso vengono utilizzate in modo acritico e demotivante Si rifletteragrave sul ruolo della manualitagrave nello sviluppo e nellrsquoequilibrio psico-fisico del bambino depauperato di esperienze naturali e basilari preferendo esporlo a strumenti tecnologici poveri e privi di modalitagrave socializzanti

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e del primo ciclo della scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiAA VV (2014) Le difficoltagrave grafo-motorie nella scrittura Trento EricksonCorti E (2013) Giochi e attivitagrave di pregrafismo Trento Erickson

DSA

57 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Welfare di Prossimitagrave Cantieri di emancipazione sociale in divenire

Francesco Messia (Servizio Studenti Disabili Universitagrave di Bo-logna ) e Chiara Venturelli (Dottoranda presso lrsquoUniversitagrave di Bologna)

Il workshop vuole essere unrsquooccasione di sintesi finale di un percorso di ragionamenti e cantieri sviluppatosi negli ultimi due anni sul territorio nazionale riguardo al tema Welfare di Pros-simitagrave Gli attori del progetto ricoprono ruoli diversi in diversi contesti nellrsquoambito del lavoro socio-sanitarioNella pubblicazione che viene presentata in questo workshop prevale lrsquoesperienza con persone disabili dalla scuola allrsquoinclu-sione lavorativa in unrsquoottica che vuole andare oltre la specificitagrave del tema disabilitagrave cercando soluzioni praticabili di fronte a un welfare che non esisteragrave piugrave nelle forme che abbiamo cono-sciuto per non lasciare indietro nessuno Nel corso del wor-kshop si cercheragrave di confrontarsi su esperienze esistenti eo da sperimentare in altri ambiti e territori senza la pretesa di giungere a un pacchetto di soluzioni ma con lrsquoidea di attivare contaminazioni di prassi e di far emergere realtagrave di prossimitagrave giagrave esistenti ma non pubblicizzate

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola amministratori locali dirigenti di servizi operatori del terzo settore imprenditori

Approfondimenti bibliograficiMessia F e Venturelli C (a cura di) (2015) Il welfare di prossi-mitagrave Trento Erickson

58 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Lrsquoadvocacy con i minori seguiti dai servizi sociali Lrsquoesperienza dei bambini e il ruolo del Portavoce

Valentina Calcaterra (Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Mi-lano) e Paola Turroni (Operatore di Advocacy)

Gli insegnanti a scuola si relazionano con bambini e ragazzi le cui situazioni in alcuni casi sono seguite dagli operatori dei ser-vizi sociali a fronte di difficoltagrave familiari di vario genere e gravitagrave Non egrave inusuale avere in aula minori che sono stati allontanati dal proprio contesto familiare e collocati in affido presso unrsquoaltra famiglia o in comunitagrave di accoglienza Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno rilevato una significativa correla-zione tra le difficoltagrave vissute dai minori in famiglia e il successo scolastico I bambini e i ragazzi che vivono tali situazioni in molti casi sono consapevoli delle difficoltagrave che affrontano e di ciograve che potrebbe aiutarli a stare meglio e potrebbero dunque fornire nel merito preziose indicazioni agli adulti Tuttavia non sempre sono in grado di parlare apertamente proprio con gli adulti che dovrebbero ascoltarli percheacute timorosi delle conseguenze delle loro dichiarazioni o inconsapevoli delle opportunitagrave Ascoltare i minori egrave un dovere degli adulti sancito dalla Convenzione ONU

PSIE

PSIE

WorkshopSabato

26

sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

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WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 28: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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sui Diritti dellrsquoInfanzia e il lavoro del Portavoce egrave finalizzato ad aiutarli a parlare con gli adulti responsabili del loro benessere Nel workshop si presenteranno le prime esperienze di lavoro del Portavoce professionale con bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali anche in ambito scolastico

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori impegnati nelle atti-vitagrave di sostengo relazionale a scuola psicologi assistenti socia-li operatori di cooperative o associazioni impegnate nellrsquoambito scolastico

Approfondimenti bibliograficiCalcaterra V (2014) Il portavoce del minore Trento Erickson

59 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

7 punti chiave per la didattica inclusiva libri di testo e metodologie efficaci in classe

Silvia Moretti (Responsabile Coordinamento culturale - Area Didattico-educativa Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Francesco Zambotti (Responsabile Sezione Scuola Ricerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Come fare in modo che il libro di testo utilizzato in classe possa essere punto di partenza per una didattica inclusiva volta a in-centivare lrsquoapprendimento e la partecipazione di tutti a maggior ragione degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali Attivando e potenziando 7 punti chiave 7 dimensioni didattiche che fanno riferimento a metodologie efficaci che inneschino processi inclusivi in classe valorizzare il ruolo dei compagni di classe adattare i materiali e le modalitagrave di fare lezione per facili-tare lrsquoaccesso e lrsquoelaborazione utilizzare mappe schemi e aiuti visivi potenziare i processi cognitivi sviluppare metacognizione e metodo di studio porre attenzione agli aspetti emotivo-mo-tivazionali garantire valutazione verifica e feedback adeguati In tal modo ndash partendo dalla conoscenza delle dinamiche del gruppo classe e dalle differenze individuali che lo compongo-no ndash egrave possibile accogliere e valorizzare le esigenze di bambini con potenzialitagrave diverse creando un laquopunto di contattoraquo con la necessitagrave di personalizzazioneindividualizzazione e facilitando gli apprendimenti di tutti

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiAAVV (2015) BES a scuola Trento EricksonIanes D e Cramerotti S (a cura di) (2013) Alunni con BES ndash bisogni educativi speciali Trento EricksonPontalti B e Zambotti F (2014) PRIME MAPPE Trento Erickson

BES

60 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

Dislessia attivitagrave metacognitive per la scuola primaria

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

La ricerca ha dimostrato che gli alunni con dislessia manifesta-no svariati deficit legati alla metacognizione alcuni presentano limiti di riflessione sui processi altri difficoltagrave di controllo dellrsquoat-tivitagrave cognitiva altri ancora scarse conoscenze e un inefficace uso di strategie specifiche volte a gestire le singole compe-tenze Egrave importante quindi dare unrsquoimpostazione metacogni-tiva alla didattica al fine di valorizzare le capacitagrave di pensare e apprendere del bambino e di sostenere la sua motivazione allrsquoapprendimento e allrsquoautorealizzazione Adottando un ap-proccio metacognitivo infatti non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse ma si insegna allrsquointero gruppo classe e in particolare allrsquoalunno dislessico come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze in maniera piugrave stra-tegica e funzionale Durante il workshop si offriranno spunti di riflessione sul tema e si proporranno attivitagrave operative per la scuola primaria che mirano ad aiutare il bambino con dislessia nellrsquoapprendimento e ad aumentare il suo benessere emotivo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria

Approfondimenti bibliograficiGrenci R (2013) Capire la mia dislessia Trento EricksonMolin A Poli S e Friso G (2011) Migliorare le abilitagrave di lettura in 15 unitagrave Trento Erickson

61 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Bullismo e mondo digitale viaggio emotivo e cognitivo nella realtagrave del cyberbullying

Serena Valorzi (Psicologa e psicoterapeuta cognitivo-compor-tamentale Trento)

Siamo partiti dal bullo a scuola accompagnato da due gregari mingherlini che spintona umilia e ruba soldi e merendine per arrivare ora a una declinazione ben piugrave aggressiva del bullismo che si veicola in reteIl cyberbullying si nutre di non-cultura di internet e dei social network di inconsapevolezza delle dinamiche relazionali di sguardo di parte poco lucido di emozioni vivaci di triangoli drammatici contenuti nel nostro stesso linguaggio che identi-fica vittime persecutori e salvatori e mette in scacco la nostra capacitagrave di validare emozioni senza esserne travolti di trovare soluzioni relazionali a un fenomeno che lascia profonde e spes-so indelebili ferite anche in etagrave adultaCosigrave questo workshop si propone come viaggio sia teorico che esperienziale (con analisi di casi reali) nella realtagrave del cyberbul-lying in cui osservare comprendere e fare i conti con le nostre emozioni e convinzioni alla scoperta dellrsquoimpatto delle tecnolo-gie di informazione e comunicazione delle differenze tra cultura

DSA

PSIE

WorkshopSabato

27

dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 29: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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dellrsquooffesa e strategie di offesa sistematica e delle possibilitagrave di prevenzione attraverso il potenziamento di empatia e asserti-vitagrave

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiFacci M Valorzi S e Berti M (2013) Generazione Cloud Tren-to Erickson

62 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Le animazioni del Calamaio 30 anni di incontri con la diversitagrave per favorire lrsquoinclusione scolastica

Claudio Imprudente (Presidente onorario Centro Documenta-zione Handicap Bologna ) e gli animatori del Progetto Cala-maio

Da sempre gli animatori del Progetto Calamaio sostengono che ciograve che puograve produrre un cambiamento culturale sono lrsquoincontro e la relazione che attraverso la conoscenza di ciograve che egrave diver-so riduce i pregiudizi e le paure che da essi derivanoDurante il workshop i partecipanti potranno assistere a una delle animazioni che in 30 anni di lavoro il gruppo Calamaio ha portato in migliaia di scuole Successivamente prendendo spunto da ciograve che lrsquoanimazione ha suscitato nei partecipanti saragrave attivata una riflessione condivisa sugli elementi che per-mettono una reale inclusione scolastica

Destinatari insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educa-tori operatori psicologi

Approfondimenti bibliograficiImprudente C (2003) Una vita imprudente Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione C (workshop 63) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Interventi psicoeducativi nella disabilitagrave adulta graveM Coppa M Babini L Pozzi F Cangini F Masotti e A Piva (Consorzio Selenia Ravenna)

SOLE IN SOMMA Un ambiente di apprendimento digitale made in ItalyM Pagani e M Locatelli (Comune di Somma Lombardo Varese)

Museo accessibile Progetti inclusivi al Museo Marino Marini di FirenzeC Bucci e C Lachi (Museo Marino Marini Firenze)

DIS

BES

Il valore della disabilitagrave La ricerca-azione come opportunitagrave di crescita del sistema scolasticoM Rosci P Ruggiero L drsquoAgosta e M Scarabotti (Sysform As-sociazione Culturale Roma)

UST ndash Torino e territorio politiche per una cultura dellrsquoinclu-sione Esempi di buone praticheA Capra S Coccolo e A Catania (USR ndash Ufficio V Ambito Terri-toriale Ufficio Inclusione Torino)

laquoLa Butega di Tabecraquo La coscienza di un luogo come bus-sola educativa e di comunitagraveA Mengozzi (IC San Biagio Ravenna)

La fatica di studiareP Badiali (ISI Cavazzi Modena)

SABATO 14 NOVEMBRE DALLE 1700 ALLE 1900

64 PRIMO PIANOSALA DEL BORGO

La didattica in classe per studenti ad altissimo potenziale intellettivo

Federica Mormando (Psichiatra psicoterapeuta Presidente di Eurotalent Italia vicepresidente di Eurotalent OING con statuto rappresentativo presso il Consiglio drsquoEuropa)

I bambini ad altissimo potenziale intellettivo hanno capacitagrave percettive intellettive e una sensibilitagrave non comuni un mix an-cora poco definibile di intuizione abilitagrave e peculiaritagraveMentre gli altri bambini faticano per comprendere il valore dei numeri loro eseguono operazioni aritmetiche e risolvono pro-blemi che nessuno gli ha proposto ma che vedono spontane-amente nella vita quotidiana Oppure mentre i loro compagni di classe iniziano a leggere le prime frasi loro divorano giagrave interi volumi di centinaia di paginePartendo da alcune caratteristiche proprie alla maggioranza dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo durante il workshop si approfondiranno le modalitagrave di formazione e insegnamento piugrave opportune per loro sia dal punto di vista strettamente di-dattico sia da quello del comportamento Si descriveranno inoltre in linea teorica e soprattutto con esempi concreti esperienze di insegnamento a questi allievi sia individuale sia in classe Ci saragrave un accenno alla prima in-fanzia con esempi di bambini ad altissimo potenziale intellettivo di 3-5 anni e si descriveranno esperienze (ripetibili) con alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia prima-ria e secondaria di primo grado educatori

DIDA

WorkshopSabato

28

Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

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WorkshopSabato

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

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WorkshopSabato

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

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WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 30: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Approfondimenti bibliograficiMormando F (2011) I bambini ad altissimo potenziale intellet-tivo Trento Erickson

65 PRIMO PIANOSALA DELLO SQUERO

La psicomotricitagrave nella scuola primaria Il corpo e lo sviluppo delle attivitagrave simboliche e narrative

Anton Maria Chiossone (Presidente Nazionale ANUPI Educa-zione) Aurelia Enrica Lusetti (ANUPI Educazione) e Silvia Re-ghitto (ANUPI Educazione)

La psicomotricitagrave puograve offrire al bambino lrsquoopportunitagrave di laquora-dicarsiraquo nel piacere del corpo e del gioco aprendosi piugrave facil-mente alle attivitagrave simboliche e narrative Dallrsquoosservazione e dallrsquoanalisi delle produzioni verbali grafiche e autobiografiche dei bambini coinvolti in progetti longitudinali drsquointervento psi-comotorio si evidenzia come la psicomotricitagrave faciliti il pas-saggio dallrsquoazione alla rappresentazione favorisca lo sviluppo cognitivo e la consapevolezza di seacute apra alla comunicazione e condivisione alimenti il piacere della scrittura autobiogra-fica

Destinatari principali genitori insegnanti pedagogisti psico-logi educatori TNPEE dirigenti scolastici pediatri

Approfondimenti bibliograficiColina D (2015) 150 giochi in movimento Trento EricksonRiccio V (2011) Laboratorio delle attivitagrave motorie Trento EricksonPoggia C e Giannelli P (2006) Motricitagrave consapevole con i bambini Trento Erickson

66 PRIMO PIANOSALA DELLA MARINA

I social network nellrsquoeducazione

Maria Ranieri (Universitagrave degli Studi di Firenze)

Nella storia recente delle tecnologie digitali uno dei fenomeni piugrave significativi egrave stato quello della nascita dei cosiddetti social media e in particolare dei social network Lrsquoampia diffusione di queste tecnologie sta sollevando nuovi interrogativi anche sul versante educativo Trattandosi di artefatti che mediano le relazioni sociali e lrsquoaccesso alle informazioni il loro impiego ha un impatto sulla vita socio-relazionale delle persone e sulle mo-dalitagrave di fruizione e produzione della conoscenza Il problema puograve essere affrontato distinguendo tre dimensioni rilevanti lrsquoe-ducazione ai social network lrsquoapprendimento e la formazione con i social networkDurante il workshop si approfondiranno queste tre tematiche con unrsquoattenzione sia agli aspetti teorici sia a quelli applicativi nellrsquoottica di fornire ai partecipanti le coordinate metodologiche e operative utili per orientarsi nei nuovi scenari delineati dai so-cial network

PM

ICT

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola policy makers pedagogisti educatori

Approfondimenti bibliograficiRanieri M e Manca S (2013) I social network nellrsquoeducazione Trento EricksonCalvani A Fini A e Ranieri M (2010) La competenza digitale nella scuola Trento Erickson

67 PRIMO PIANOSALA DEL FARO

Disprassia evolutiva disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento

Marisa Bono (Pedagogista e psicologa Associazione AIDEE) e Carlo Muzio (Neuropsichiatra Infantile Associazione AIDEE e Universitagrave di Pavia)

La definizione del termine laquodisprassiaraquo in etagrave evolutiva permane controversa negli ultimi anni nella clinica troviamo frequente-mente casi di bambini con laquodisprassiaraquo eo con caratteristiche attribuibili a laquodisturbi evolutivi della funzione motoriaraquo (ICD10) che in letteratura sono spesso definiti laquodisturbi della coordina-zione motoriaraquo (DSM-5)Nel workshop si definiranno le caratteristiche di questi disturbi e le loro manifestazioni al fine di cogliere la natura delle difficoltagrave prassiche nel corso dello sviluppo e fornire indicazioni per svi-lupparne le abilitagrave carentiVerranno illustrate le modalitagrave di valutazione dei disturbi dellrsquoor-ganizzazione prassica e delle funzioni motorie considerando la correlazione evolutiva tra sviluppo motorio linguaggio e pro-cessi cognitivi (circuito azione-percezione-cognizione)Nella seconda parte saranno presentate le difficoltagrave scolasti-che dei bambini disprassici attraverso filmati e dimostrazioni dei materiali didattici necessari per compensare le difficoltagrave esecu-tive e visuo-spaziali

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e prima-ria educatori psicomotricisti TNPP e clinici dellrsquoetagrave evolutiva

Approfondimenti bibliograficiMariani E Marotta L e Pieretti M (a cura di) (2009) Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo Trento EricksonKurz LA (2006) Disturbi della coordinazione motoria Trento Erickson

68 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 1

Le pluridisabilitagrave in condizione di particolare gravitagrave presentazione di studi di caso

Patrizia Ceccarani (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Anco-na) Mauro Mario Coppa (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Nicoletta Marconi (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona) Carlo Ricci (Istituto Walden di Roma e Bari) e Catia Sartini (Lega del Filo drsquoOro Onlus Osimo Ancona)

BES

DIS

WorkshopSabato

29

Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

33

Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

35

Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

wwwformazioneericksonit

CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 31: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Sono ormai cinquantrsquoanni che la Lega del Filo drsquoOro offre i propri servizi alle persone con disabilitagrave plurime in situazioni di particolare gravitagrave Lrsquoalta specificitagrave permetteragrave alla Lega di de-dicare questi cinquantrsquoanni di attivitagrave ad accrescere le proprie competenze accumulare gradi di esperienza unici nel nostro Paese e divenire un Centro di eccellenza per lrsquoeducazione e la riabilitazione delle persone con disabilitagrave multiple e plurimino-razioni sensoriali Il costrutto di laquospecificitagraveraquo non riguarda solo lrsquoutenza del Centro di Riabilitazione ma si estende allo sviluppo di un modello drsquointervento che fin dalle sue origini ha la proprie-tagrave di configurarsi come un approccio integrato nel senso bio-psico-educativo-sociale La presa in carico della persona con disabilitagrave egrave globale Durante il workshop unrsquoaccurata selezione di studi di caso illustreragrave ai partecipanti i principi applicativi e forniragrave spunti di riflessione e indicazioni pratiche per arricchire il patrimonio di idee per chi quotidianamente si occupa di mi-gliorare la qualitagrave della vita delle persone con disabilitagrave e delle loro famiglie

Destinatari principali genitori insegnanti di sostegno neu-ropsichiatri infantili psicologi logopedisti terapisti della riabili-tazione terapisti della neuro e psicomotricitagrave dellrsquoetagrave evolutiva educatori professionali

Approfondimenti bibliograficiBenedan S e Faretta E (2006) Pluridisabilitagrave e vita quotidiana Trento EricksonBenedan S e Faretta E (2008) Pluridisabilitagrave e vita scolastica Trento Erickson

69 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 1

Leggere al volo con il metodo analogico

Camillo Bortolato (Ideatore del metodo analogico intuitivo e in-segnante di scuola primaria Treviso)

laquoLeggere in un giorno e scrivere in un annoraquo egrave la rivoluzione del metodo analogico che sostituisce il binomio equivoco della letto-scrittura Le due competenze infatti procedono con tempi e modalitagrave opposte La lettura richiede intuizione e rapiditagrave e puograve essere alla portata anche di bambini della scuola dellrsquoin-fanzia Diversamente la scrittura richiede disciplina studio e lentezza ed egrave il vero programma di crescita umana della classe prima della scuola primaria Viene cosigrave riabilitata una dicotomia epistemologica e di contenuto speculare a quella tra calcolo mentale e calcolo scrittoDurante il workshop verranno presentati gli strumenti di questo cambiamento un abbecedario e un libricino scritto in caratteri speciali da leggere immediatamenteImparare a leggere il primo giorno desteragrave lo stupore di ogni bambino e rappresenteragrave una possibilitagrave di liberazione per i bambini dislessici persi nellrsquoinfinita foresta della didatticaCosigrave voleva Pinocchio che recandosi a scuola con il suo abbe-cedario sottobraccio diceva laquoOggi imparo a leggere e dopo-domani a far di contoraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia e pri-maria

Approfondimenti bibliograficiBortolato C (2015) Primi voli in lettura Trento Erickson

DIDA

Bortolato C (2015) Primi voli in lettura ndash Abecedario murale Trento EricksonBortolato C (2013) Primi voli Trento EricksonBortolato C (2015) Primi voli CD-ROM Trento EricksonBortolato C (2014) La via del Metodo Analogico Trento EricksonBortolato C (2010) Concentrazione e serenitagrave con le cornicet-te e i mandala Trento EricksonBortolato C (2011) La linea del 20 ndash NUOVA EDIZIONE Tren-to Erickson

70 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoARENGO

Prodotti multimediali autocostruiti per lrsquoinclusione

Gianfranco Campagna (Istituto Comprensivo Gramsci di Vene-zia Campalto) e Flavio Fogarolo (Formatore collaboratore Edi-zioni Centro Studi Erickson)

Tra le competenze dellrsquoinsegnante di sostegno crsquoegrave senza dub-bio anche la capacitagrave di usare in modo esperto e consapevole le nuove tecnologie didattiche piegandole alle esigenze degli alunni con esigenze educative particolari per favorire con la classe un contesto di apprendimento strutturalmente inclusivo Il workshop affronta in particolare il tema dei prodotti multime-diali autocostruiti quale campo privilegiato di sperimentazione e creativitagrave didattica fornendo indicazioni operative e sugge-rendo sistemi autore semplici ma efficaci spesso gratuiti che consentono allrsquoinsegnante di implementare percorsi didattici di qualitagrave in tempi ragionevoli Alcune riflessioni sono state sviluppate in occasione dei corsi di specializzazione per il sostegno che prevedono proprio a conclusione delle attivitagrave formative sulle TIC la realizzazione di laquoun prodotto multimediale finalizzato alla didattica speciale con lrsquouso delle tecnologie della comunicazione e dellrsquoinformazione (TIC)raquo

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola

Approfondimenti bibliograficiFogarolo F Campagna G (2015) Costruire materiali didattici multimediali Trento Erickson

71 PRIMO PIANOSALA DEL LAVATOIO

Educare allrsquoaffettivitagrave per una sessualitagrave consapevole nei disturbi dello spettro autistico

Paolo Cornaglia Ferraris (Medico pediatra direttore della col-lana Erickson laquoIo sento diversoraquo Editorialista La Repubblica - LrsquoEspresso Genova) Giorgio Gazzolo (Medico collaboratore di giornali e riviste) Davide Moscone (Presidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma ) e David Vagni (Vicepresidente Associazione Spazio Asperger Onlus Roma)

BES

AUT

WorkshopSabato

30

Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

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legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

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WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

36

Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 32: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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Bambini e ragazzi Asperger sono segnalati dai genitori come incapaci di esprimere e comunicare la propria affettivitagrave oppure di avere grandi difficoltagrave a gestirla Misurare il comportamen-to affettivo per quantificare le difficoltagrave riferite egrave un problema aperto della ricerca scientifica attuale Uno studio pubblicato nel 2014 (Sofronoff K Lee J Sheffield J Attwood T The construction and evaluation of three measures of affectionate behaviour for children with Aspergerrsquos syndrome) ha utilizzato focus group formati da genitori ed esperti da cui sono deriva-te proposte per tre tipi di questionari sviluppati tenendo con-to della letteratura scientifica disponibile AOQ - Affection for Others Questionnaire AYQ - Affection for You Questionnaire e GAQ - General Affection Questionnaire Le misure sono state completate da 131 genitori di bambini con diagnosi certa di Asperger I risultati dicono che molti bambini Asperger hanno difficoltagrave a gestire relazioni affettive che impattano sulle loro attivitagrave quoti-diane e sulle relazioni con gli altri Durante il workshop si affronteragrave il tema degli interventi psicoe-ducativi utilizzati per aiutare i giovani nella scoperta dellrsquoaffetti-vitagrave Dopo aver provato a rispondere ai tre questionari i parte-cipanti ascolteranno dalla voce adulta di una persona Asperger il racconto di esperienze di vita significative Dibattito e conclu-sioni permetteranno di capire limiti e potenzialitagrave dei protocolli in uso e prospettive di ulteriori sviluppi

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo e secondo grado educatori operatori sociali psicologi terapeuti

Approfondimenti bibliograficiReynolds KE (2014) Sessualitagrave e autismo Trento EricksonWrobel M (2013) Laboratorio autonomia nellrsquoautismo Trento EricksonLawson W (2005) Sesso e sessualitagrave nei disturbi autistici Trento Erickson

72 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 1

Abilitagrave di studio per ragazzi con Disturbi Specifici dellrsquoApprendimento alla scuola secondaria

Silvia Andrich (Psicologa dellrsquoetagrave evolutiva e formatrice Edizioni Centro Studi Erickson Trento) e Massimo Turrini (Psicologo Ri-cerca e Sviluppo Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Per tutti i ragazzini approdare alla scuola secondaria significa veder crescere il carico di lavoro le materie aumentano e gli apprendimenti si fanno piugrave astratti e meno strumentali Som-mato a tutto questo si deve considerare lrsquoimpatto sociale i professori al posto dei maestri nuovi compagni nuovi spazi lrsquoadolescenza che si fa largo tra i banchi ecc Un ragazzo con DSA oltre a incontrare queste stesse difficoltagrave porta con seacute le sue fragilitagrave Egrave bene quindi attrezzarsi con un metodo di stu-dio forte che permetta fin da subito di orientarsi nella nuova dimensione-scuolaDa una felice esperienza piugrave volte replicata gli autori del libro SOS Esame di terza media offrono degli spunti per gestire tutto ciograve che puograve essere utile per uno studio efficace con ragazzi con Disturbo Specifico dellrsquoApprendimento dalla gestione dello

DSA

spazio alla gestione del tempo alla modalitagrave di studio piugrave pro-ficua passando dalla lettura veloce alla schematizzazione non tralasciando gli aspetti emotivi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria di pri-mo e secondo grado

Approfondimenti bibliograficiAndrich S Turrini M (2015) SOS esame terza media Trento EricksonFriso G Amadio V Paiano A Russo MR Cornoldi C (2011) Studio efficace per ragazzi con DSA Trento EricksonPrandolini C e Daffi G (2015) Organizzare la classe con il me-todo START Trento Erickson

73 PIANO TERRASALA DELLrsquoARCO

Competizione No collaborazione Come educatori e insegnanti possono rispondere insieme alla complessitagrave del sistema scuola

Matteo Calliari (Educatore Scolastico Societagrave Cooperativa So-ciale Progetto 92 Trento) e Eleonora Pedron (Educatrice Scola-stica Societagrave Cooperativa Sociale Progetto 92 Trento)

Il mondo scolastico attuale egrave lo specchio di una societagrave ca-ratterizzata da crescente complessitagrave Fenomeni importanti si intrecciano in un processo apparentemente caotico e diso-rientante la crescente multiculturalitagrave la pervasivitagrave dei nuovi media quali strumenti di trasformazione del tradizionale modo di stare in relazione il delicato momento economico nazionale la marginalitagrave che sembra investire valori e riferimenti laquotradizio-naliraquo Tutto questo ha come diretta conseguenza la messa in discussione di soluzioni standardizzate di protocolli educativi e didattici universalmente validi e porta in primo piano lrsquoesigenza di rivolgere lrsquoattenzione al singolo individuo al suo contesto di vita alle sue aspettative potenzialitagrave e bisogniCosigrave nella scuola accanto allrsquoinsegnante storico protagonista dellrsquoazione educativa istituzionale iniziamo a trovare lrsquoeduca-tore caratterizzato da una professionalitagrave fondata sul laquosapere saper essere e saper fareraquoLrsquoincontro tra queste due figure puograve rappresentare una risposta efficace alla gestione della complessitagrave della scuola Concre-tamente quali sono le buone prassi di integrazione tra le com-petenze dellrsquouno e dellrsquoaltro Quali gli interventi realizzabili Lrsquointento di questo workshop egrave quello di proporre una chiave di lettura in questo senso e di cercare insieme possibili risposte a questi interrogativi

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

PSIE

WorkshopSabato

31

74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

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DIDA

WorkshopSabato

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

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WC

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

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SONO ADULTO

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ECM

Page 33: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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74 PIANO TERRASALA DEL TEMPIO 2

Nessuno egrave escluso Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali

Maria Luisa Boninelli (Formatrice ICSEM - International Cen-ter for Studies on Educational Methodologies) e Chiara Chicco (Mediation ARRCA e ICSEM Torino)

Insegnare significa produrre migliori risultati nellrsquoapprendimento per tutti gli alunniA prescindere dalle situazioni di disabilitagrave o disturbo vere e proprie le difficoltagrave di apprendimento sono una componente strutturale del nostro sistema di istruzione Qualsiasi efficace strategia drsquoinsegnamento deve partire dalla conoscenza delle modalitagrave di funzionamento dei singoli allievi in modo da co-noscerne e contenerne le difficoltagrave da un lato e valorizzarne le potenzialitagrave dallrsquoaltroPer assicurare il successo formativo anche a quegli alunni con funzionamenti problematici egrave quindi necessario laquoaguzzare lrsquoingegnoraquo attrezzarsi con risorse metodi e strumenti per la personalizzazione e lrsquoindividualizzazione dellrsquoapprendimento in modo da non lasciare indietro nessunoIn tutto questo processo egrave fondamentale il compito del docente nel favorire lo sviluppo delle abilitagrave sociali rivestendo un ruolo di mediatore e facilitatore per il potenziamento delle abilitagrave co-gnitive di tutti Saper riflettere sui processi cognitivi riconoscere le proprie strategie e valutarne gli esiti saper scegliere le strade migliori crea le condizioni per unrsquoemancipazione dellrsquoalunno con BES dalla dipendenza dellrsquoadulto e in buona parte anche dalle limi-tazioni imposte dal disturbo o dalla difficoltagrave Lrsquoautonomia giova a tutti gli alunni e ancor piugrave a coloro che manifestano difficoltagrave In questo percorso egrave importante che lrsquoinsegnante sappia analizzare gli stili di apprendimento dellrsquoa-lunno la sua motivazione gli interessi le attitudini e li sappia mettere in relazione con le caratteristiche dei contenuti disci-plinari per armonizzare al massimo queste due dimensioni In questo modo egli potragrave piugrave facilmente percepire la propria autoefficacia affrontando con successo tanto i compiti che gli sono congeniali quanto i contenuti di apprendimento nei modi a lui piugrave consoni Lo scopo del workshop egrave di presentare la progettazione didat-tica orientata allrsquoinclusione attraverso studi di caso ed esempi pratici di adozione di strategie e metodologie favorenti lrsquoappren-dimento lo sviluppo metacognitivo il miglioramento relazionale e comunicativo attraverso il Metodo Feuerstein e le metodolo-gie attive

Destinatari principali educatori e insegnanti di scuola prima-ria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiFeuerstein R Feuerstein RS Falik LH e Rand Y (2013) LPAD Learning Propensity Assessment Device Trento EricksonFeuerstein R Feuerstein RS Falik L e Rand Y (2008) Il Pro-gramma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein Trento EricksonMinuto M e Ravizza R (2008) Migliorare i processi di appren-dimento Trento Erickson

BES 75 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 2

Attivitagrave riabilitative per la comprensione del testo

Helga Marino (Psicologa e psicoterapeuta Cles Trento) e Gra-ziella Tarter (Logopedista Trento)

Per un intervento riabilitativo competente per le difficoltagrave di comprensione del testo non egrave sufficiente una evidenza del disturbo a livello scolastico il soggetto deve essere valutato secondo un percorso che conduca alla conoscenza delle fun-zioni diverse ma interdipendenti che sostengono il processo Egrave anche necessario che siano note le basi teoriche del processo cognitivo le prospettive di studio e le ricerche che hanno con-dotto a riconoscere le evidenze piugrave documentate rispetto alla efficacia degli interventi riabilitativi Tutto questo richiede conoscenze diverse e interprofessionali che in questo workshop verranno sviluppate attraverso la pre-sentazione di flow chart di tipo diagnostico e decisionale per individuare e sostenere la specificitagrave dellrsquointervento Saranno presentati utili materiali che affrontano i diversi aspetti funzionali implicati e che possono condurre con gradualitagrave alla risoluzione delle difficoltagrave di comprensione del testo scritto

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria e secon-daria di primo grado logopedisti psicologi

Approfondimenti bibliograficiTarter G Marino H e Tait M (2015) Percorsi clinici di logope-dia ndash La comprensione del testo Trento EricksonGaggioli c (2015) Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA Trento Erickson

76 PRIMO PIANOSALA DEL PONTE 2

Radio Magica come usare la radio per imparare divertirsi e includere

Sabrina DrsquoOrsi (Universitagrave Carsquo Foscari Venezia) Maria Grazia Lamparelli (Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa Sociale Onlus Hattiva Lab Udine) e Elena Rocco (Radio Magica)

In molti paesi la web radio egrave utilizzata in classe come ambiente di apprendimento per stimolare tutti i canali sensoriali oggi pe-santemente dominati dal visivo La web radio egrave uno strumento didattico flessibile utilizzabile per ascoltare oppure per la pro-duzione radiofonica Entrambi gli approcci fanno leva su meto-dologie quali lrsquoapprendimento cooperativo il gioco di ruolo il problem solving e mirano a offrire un contesto di apprendimen-to inclusivo innovativo divertente e al tempo stesso capace di stimolare competenze creative cognitive e linguistiche valo-rizzando gli aspetti piugrave sottili come lrsquoautostima Nella prima parte del workshop si approfondiranno i fondamenti dellrsquoattenzione uditiva verranno presentati i due approcci (radio come ascolto e produzione) e saranno proposti esempi con-creti di utilizzo della web radio diversificati in base allrsquoetagrave e ai Bisogni Educativi Speciali Nella seconda parte del workshop si illustreranno i contenuti free su Radio Magica e i tutorial sui

LOG

DIDA

WorkshopSabato

32

software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Ericksonindd 1 09102015 160248

MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

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Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

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Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

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Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 34: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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software di registrazione e montaggio e sulle piattaforme di pubblicazione dei contenuti audio per usare la radio in classe verranno inoltre proposti esercizi pratici di base per la creazione di contenuti audio mono e multitraccia con lrsquouso del software free Audacity e di piattaforme di condivisione come Spreaker

Destinatari principali insegnanti di scuola dellrsquoinfanzia pri-maria e secondaria di primo grado educatori e insegnanti di sostegno

77 PRIMO PIANOSALA DEL PARCO

La fiducia per crescere e apprendere

Cristina Ambrogetti (Insegnante Istituto Comprensivo Statale n1 Intercomunale Ravenna-Cervia) Andrea Dalle Crode (Psi-cologo psicoterapeuta e musicoterapeuta) e Ornella Dulcini (Pedagogista CDE Cesena)

La fiducia crsquoegrave chi lrsquoaccorda chi la riceve chi la corrisponde chi la merita e chi ne ha bisogno Lrsquoatto di accordare fiducia puograve trasformarsi da momento isolato a fattore generativo di legami che grazie a influenze virtuose diventano connessioni e reti allrsquointerno del gruppo classe Il workshop saragrave focalizzato sullrsquoindividuazione e sullrsquoimpiego di una pluralitagrave di strumenti mediatori utili nelle classi di scuola primaria a elevato tasso di eterogeneitagrave per facilitare una pro-gettualitagrave capace di affrontare le emergenze senza perdere di vista un orizzonte di strategia la laquorisoluzione del problema del singoloraquo puograve diventare coevoluzione e risorsa per tutti Ciograve pre-suppone la collaborazione fra diverse professionalitagrave e ruoli so-ciali Saragrave rivolta una particolare attenzione alla pratica consa-pevole della cittadinanza attiva conquista preziosa per la vita in riferimento anche alle Indicazioni nazionali per il curricolo Il workshop si concluderagrave con unrsquoesercitazione pratica che con-sisteragrave nellrsquoillustrazione di una metodologia di intervento con il laquomediatore musicaraquo

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria dirigenti scolastici educatori

Approfondimenti bibliograficiAmbrogetti C (2015) Fiducia e educazione Trento Erickson

78 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoOROLOGIO

Scuola e tutela dei minori buone pratiche e relazioni per il benessere di bambini e ragazzi

Francesca Corradini (Assistente Sociale Universitagrave Cattolica del Sacro Cuore Milano) e Letizia Rossi (Assistente Sociale Servizio Socio-Educativo Assistenziale Comune di Modena)

A molti insegnanti capita di chiedersi se una situazione pro-blematica rilevata in classe sia da segnalare ai Servizi sociali Puograve trattarsi di un bambino che arriva a scuola con dei lividi o sempre sporco o di un ragazzo che frequenta una compagnia

PSIE

PSIE

legata alla droga o di un minore che frequenta saltuariamente o che spesso si presenta in aula emotivamente scosso Cosa fare in questi casi Quali sono gli indicatori che devono destare preoccupazione Egrave bene segnalare la situazione ai Servizi so-ciali Cosa puograve accadere dopo Allrsquointerno del workshop si affronteragrave il delicato tema delle rela-zioni tra famiglie scuola e Servizi sociali quando si presentano agli insegnanti situazioni problematiche che possono far pen-sare a condizioni di rischio o pregiudizio per i minori Attraverso la discussione di alcune situazioni esemplificative e a partire da indicazioni di buone prassi consolidate verranno illustrati alcuni percorsi e strumenti che possono sostenere gli insegnanti nella lettura dei comportamenti problematici di bambini e ragazzi e agevolare la comunicazione tra i diversi attori coinvolti allo sco-po di garantire la tutela dei minoriSi prenderagrave in considerazione in particolare quali sono i prin-cipali indicatori di rischio e i segnali di protezione rispetto al be-nessere di bambini e ragazzi quali sono i principali percorsi di aiuto che si possono costruire in collaborazione con le famiglie in quali situazioni egrave opportuno segnalare una situazione ai Ser-vizi sociali e con quali modalitagrave in quali situazioni egrave obbligatorio segnalare allrsquoAutoritagrave Giudiziaria e quali sono i possibili scenari che si potrebbero aprire in seguito alle differenti segnalazioni

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola operatori sociali coinvolti a vario titolo nel mondo della scuola

Approfondimenti bibliograficiRaineri ML (2014) Linee guida e procedure di servizio sociale ndash SECONDA EDIZIONE Trento Erickson

79 PIANO TERRASALA DEL CASTELLO 1

Artefatti intelligenti per approcciare numeri naturali e frazioni

Anna Baccaglini-Frank (Dipartimento di Matematica Universitagrave di Firenze) e Maria Giuseppina Bartolini Bussi (Universitagrave di Modena e Reggio Emilia)

La collana Artefatti Intelligenti propone guide didattiche allrsquouso di particolari artefatti che favoriscono lo sviluppo di solide basi in matematica nello studente fin dai primi anni della scuola pri-maria Durante il workshop verranno proposte attivitagrave riguardanti lrsquoap-proccio al numero nella scuola primaria In particolare il focus saragrave sui numeri naturali e sulle frazioni A partire da attivitagrave concrete verranno avanzate riflessioni che fanno riferimento a diversi modelli psicologici neuroscientifici e didattici tra cui la mediazione semiotica Studi recenti suggeriscono che tali atti-vitagrave consentono di prevenire lrsquoinsorgere di difficoltagrave drsquoappren-dimento in molti studenti che non stimolati adeguatamente possono addirittura risultare falsi positivi rispetto a diagnosi di discalculia Particolare attenzione verragrave posta sullrsquoapproccio alle frazioni

Destinatari principali insegnanti di scuola primaria educatori speciali clinici

DIDA

WorkshopSabato

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

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1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

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DISABILITAgravediritto alla scelta e

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Approfondimenti bibliograficiBartolini Bussi MG Ramploud A Baccaglini ndash Frank A (2013) Aritmetica in pratica Trento EricksonMaffia A e Baccaglini-Frank A (2014) Imparare con il Tubograve Pitagorico Trento EricksonMaschietto M e Savioli K (2014) Numeri in movimento Trento Erickson

80 PRIMO PIANOSALA DEL PORTO

Difficoltagrave di apprendimento nellrsquoadolescenza Profili e procedure di valutazione Le prove MT-16-19 e il test AMOS

Mariangela Candela (Psicologa Padova) e Gianna Friso (Uni-versitagrave di Padova)

La ricerca sullrsquoevoluzione a lungo termine delle difficoltagrave eo di-sturbi di apprendimento nellrsquoadolescenza si egrave fatta nel tempo sempre piugrave forte Infatti egrave aumentata la sensibilitagrave alla valutazio-ne nella scuola secondaria di secondo grado e di conseguenza la necessitagrave di strumenti standardizzati adatti a questa fascia di etagrave Diversi studi hanno infatti dimostrato come i DSA non scompa-iano nel tempo e che il substrato neurologico e un certo grado di difficoltagrave permangono fino allrsquoadolescenza e anche allrsquoetagrave adulta soprattutto per la dislessia A tal proposito alcune ri-cerche dimostrano che il profilo neuropsicologico riscontrato nei bambini si conserva in adolescenza e in etagrave adulta persi-stono problemi di elaborazione e decodifica fonologica (Lami et al 2008 Shaywitz et al 1999) scarsa velocitagrave nella lettura di parole e non parole e difficoltagrave nello spelling (Hanley 1997 Hatcher Snowling e Griffiths 2002 Shaywitz et al 1999)La persistenza di tali difficoltagrave ha poi riscontri importanti anche negli aspetti piugrave emotivi della vita di un adolescente e risulta ancora piugrave permeante quando gli strascichi dei DSA entrano in interazione con le problematiche tipiche dellrsquoadolescenza Mugnaini e colleghi (2009) hanno riscontrato unrsquoassociazione positiva tra le difficoltagrave di lettura e un maggior rischio di insor-genza di sintomi internalizzanti come ritiro sociale e sintomi depressivi e ansiosiConsiderando tutto ciograve si egrave fatta sempre piugrave forte la necessitagrave di ideare e standardizzare test adeguati e validi A tal proposito sono stati realizzati strumenti adatti alla valutazione sia delle abilitagrave di letto-scrittura sia degli aspetti emotivo-metacognitivi degli adolescentiIn particolare il workshop si articoleragrave in tre fasi che riguarderan-no la presentazione delle problematiche cognitive e motivazio-nali in adolescenza la struttura e lrsquoapplicazione degli strumenti MT-16-19 e AMOS e lrsquoanalisi di alcuni casi esemplificativi

Destinatari principali insegnanti di scuola secondaria psico-logi logopedisti neuropsichiatri infantili

Approfondimenti bibliograficiCornoldi C e Candela M (2015) Prove di lettura e scrittura MT - 16-19 Trento EricksonDe Beni R Moegrave A Cornoldi C Meneghetti C Fabris M Zamperlin C e De Min Tona G (2014) AMOS-Nuova edizione Trento Erickson

DSA

Cornoldi C De Beni R Zamperlin C e Meneghetti C (2005) amos 8-15 ndash Abilitagrave e motivazione allo studio Prove di valutazio-ne per ragazzi dagli 8 ai 15 anni Trento Erickson

81 PRIMO PIANOSALA DELLrsquoANFITEATRO 2

La figura dellrsquoHomework Tutor

Federica Brembati e Roberta Donini (AbilMente Studio Asso-ciato di Psicologia e Pedagogia Cassano drsquoAdda Milano)

Saragrave che laquonon ci sono piugrave le mezze stagioniraquo e che laquosi sta-va meglio quando si stava peggioraquo ma le nuove generazioni fanno fatica a svolgere i compiti da soli Quando poi ci sono difficoltagrave importanti il supporto a casa egrave quasi istituzionalizza-to Di fatto molto spesso i genitori sono esasperati da anni di ripetizioni ritenute inefficaci o da pomeriggi dedicati ai compiti senza riuscire a cogliere la minima evoluzione nel figlio Diventa quindi fondamentale avere ben chiare le variabili coinvolte in un progetto di sostegno pomeridiano La prima egrave sicuramente considerare chi fornisce aiuto al ragazzo un genitore un paren-te o amico stretto o una persona estranea al nucleo familiare in quanto ovviamente il livello di coinvolgimento emotivo e la modalitagrave di supporto fornita sono differentiDurante il workshop ci si soffermeragrave sulle situazioni nelle quali i compiti sono gestiti da una persona esterna lrsquoHomework Tutor una figura professionale che opera nel campo dellrsquoeducazione e del sostegno principalmente domiciliare a soggetti con fragi-litagrave nellrsquoapprendimento e possibile rischio di abbandono scola-stico eo difficoltagrave di integrazione sociale Si approfondiranno in particolare le funzioni dellrsquoHomework Tutor fornendo indica-zioni operative e strumenti per la costruzione di un progetto di studio personalizzato per ogni studente che consenta non solo di affrontare il lavoro a casa piugrave serenamente ma anche di farne unrsquoulteriore occasione di apprendimento

Destinatari principali psicologi educatori insegnanti di scuo-la primaria e secondaria

Approfondimenti bibliograficiBrembati F e Donini R (2013) DSA e compiti a casa Trento EricksonDaffi G e Prandolini MC (2013) ADHD e compiti a casa Tren-to Erickson

82 PRIMO PIANOSALA DEI BASTIONI

La robotica educativa per le disabilitagrave cognitive

Emanuele Micheli (Scuola di Robotica)

La robotica educativa egrave usata come strumento didattico e di potenziamento dellrsquoapprendimento da parte di centinaia di in-segnanti di scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia I processi di ideazione progettazione assemblaggio e pro-grammazione mettono in gioco le diverse intelligenze della clas-se che dovranno imparare a collaborare insieme a riconoscer-

PSIE

ICT

WorkshopSabato

34

si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

BES

WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

Via del Pioppeto 24 - 38121 TrentoTel 0461 950747 - Fax 0461 956733formazioneericksonit wwwericksonit

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

Pratiche e innovazioniin tutela dei minoriwwwconvegnominoriit

Rimini13 e 14 maggio2016

E-mail formazioneericksonit

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CREDITI

ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

wwwsonoadultoitsonoadulto

CREDITI

ECM

Page 36: Edizione - Erickson · 2015. 10. 27. · Buoni pasto Già dalla mattina di venerdì 13 novembre sarà possibile acquistare i buoni pasto per le 3 giornate, che consentiranno di evitare

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si ad aiutarsi facendo emergere le proprie capacitagrave sia socialirelazionali che legate allrsquoapprendimento stesso In questi anni Scuola di Robotica ha partecipato a numerosi progetti nazionali ed europei per comprendere come la robotica educativa possa essere uno strumento in grado di far emerge-re nel gruppo classe comportamenti inclusivi e potenziamenti dellrsquoapprendimento La progettazione stessa di piccoli robot (ad esempio Lego Wedo) consente agli studenti (con disabilitagrave e non) di collabo-rare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune La collaborazione in lavori di gruppo estremamente motivanti con-sente agli insegnanti di lavorare sullrsquoinclusione e sullrsquointerazione di studenti con disabilitagrave cognitive Questa fase iniziale egrave seguita da fasi altrettanto importanti dal punto di vista didattico lrsquoassemblaggio dei robot stessi consente di migliorare la mo-tricitagrave fine dei bambini senza introdurre esercizi noiosi esaspe-ranti e fini a se stessila programmazione consente di potenziare aspetti logici mate-matici e di linguaggiola realizzazione di distinte tecniche e testi narrativi sullrsquooggetto costruito consente di introdurre le basi della narrazione e dei registri narrativilrsquouso e la progettazione del robot consentono il rafforzamento di concetti di matematica fisica geografia scienze ecc Lrsquoingaggio che questi oggetti hanno sugli studenti non si esauri-sce nel semplice laquoeffetto Wowraquo iniziale dovuto alla novitagrave ma si rinnova a ogni nuovo progetto e a ogni fase del lavoro Lrsquoerrore il mancato funzionamento da parte del robot non viene vissuto da qualsiasi studente come un insuccesso cristallizzato ma come incentivo a migliorare ad apprendere a cambiare In questi anni di coordinamento di centinaia di docenti Scuola di Robotica ha potuto apprezzare che non esiste una didattica speciale per i piugrave deboli ma una didattica pensata per tutti e per ciascuno che aiuta i piugrave fragili e potenzia i migliori In questo workshop dopo una prima fase di inquadramento teorico e metodologico verranno affrontati reali casi studio e utilizzati strumenti robotici quali Lego WeDo Nao DashampDot Scratch ScracthJr ByorJr

Destinatari principali insegnanti di ogni ordine e grado di scuola educatori

Approfondimenti bibliograficiMenegatti E Moro M Sella F Perona M Lucangeli D (2011) Imparare con la robotica Trento Erickson

PRIMO PIANOSALA DELLA VECCHIA PESCHERIA

Sessione D (workshop 83) ndash Buone Prassi di integrazione scolastica e sociale

Presiede la sessione Angela Cattoni (Edizioni Centro Studi Erickson Trento)

Ambiente inclusivo e Qualitagrave della vita Il modello di proget-tazione SIQOLV Pennazio e A Traverso (Dipartimento DISFOR Universitagrave di Genova)

Gioco anchrsquoio spazio gioco Garantire il diritto al gioco ad ogni bambinoM G Massara Z Licia S Benato M Bargaglia e R Fornara (Associazione di Promozione Sociale Gazza Ladra Novara)

Un viaggio tra la scoperta del proprio corpo e la ricerca della bellezza il laboratorio laquoMa come ti trucchiraquo per persone con disabilitagraveM Tarlazzi (Make your smile up Pavia)

Personalizzare e co-progettare paradigma dellrsquoinclusione una esperienza di alleanza tra istituzioni e societagraveF Palmas e M Espa (ABC-Associazione Bambini Cerebrolesi Cagliari)

La cultura prende posto Progetto integrato con il territorio per riaccendere il desiderio dellrsquoincontroA M Taroni G Zama e R Paltrinieri (Leone Nano Ravenna)

Il laquoDiplomado para docentes de apoyo a la inclusioacutenraquo un laboratorio di esperienze pedagogico-didattiche per lrsquoinclu-sione scolasticaA Taddei e L Guerra (Dipartimento di Scienze dellrsquoEducazione laquoGiovanni Maria Bertinraquo Universitagrave di Bologna)

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WorkshopSabato

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

MUSE - Museo delle ScienzeCorso del Lavoro e della Scienza 338122 Trento wwwmuseit

Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

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Saladella PIAZZA

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Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

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Laboratoriorilassamento

Primo piano

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Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

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Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

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CONVEGNOINTERNAZIONALE

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Rimini13 e 14 maggio2016

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ECM

1deg CONVEGNO INTERNAZIONALE

SONO ADULTO

Rimini 4 e 5 marzo 2016

DISABILITAgravediritto alla scelta e

progetto di vita

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CREDITI

ECM

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Plenaria PIANO TERRA SALA DELLA PIAZZA DOMENICA 15 NOVEMBRE DALLE 830 ALLE 1300

Introduce e presiede la sessioneAgostino Miele (Dirigente scolastico)

Problematiche riguardanti la diagnosi della discalculia emerse nella sperimentazione di un metodo didattico innovativo per il calcolo mentalePresentazione della Ricerca scientifica di Giampaolo Chiappini e Giacomo Coz-zani (Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR)

Verso lrsquoinclusione con percorsi personalizzati e co-progettati Marco Espa (Presidente nazionale ABC ndash Associazione Bambini Cerebrolesi)

Chi sono i laquobraviraquo insegnantiAntonio Calvani (Universitagrave di Firenze)

Lrsquoislamismo spiegato ai nostri studentiEdgar Morin (Uno dei piugrave grandi filosofi del Novecento lo scopritore della com-plessitagrave) e Riccardo Mazzeo (Editor e saggista Trento)

Litigare con metodoDaniele Novara (Centro Psicopedagogico per lrsquoeducazione e la gestione dei conflitti Piacenza)

Discorso interiorizzato e zona di sviluppo prossimale per una teoria dellrsquoapprendimentoLev Vygotskij (Fondatore della scuola storico-culturale)

Cervelli che contano conoscere e migliorare il laquosenso del numeroraquoGiorgio Vallortigara (Direttore CIMeC Universitagrave di Trento)

La fatica di diventare grandiGustavo Pietropolli Charmet (Responsabile Consultorio Adolescenti Minotauro di Milano)

Le sfide dellrsquoaltruismoAndrea Canevaro (Universitagrave di Bologna) e Annamaria Canonico (Educatrice e mamma)

Lettura della Mozione finale del Convegno e consegna ai Rappresentanti delle istituzioni

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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MUSE Curioso di naturaA Trento vi aspetta il Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano

Sei piani dedicati alla scienza e alla natura ai temi del nostro presente e del futuro prossimo exhibit multimediali giochi interattivi sperimentazioni che trasformeranno la visita in unrsquoavvincente esplorazione Oltre duecento sono le proposte educative del museo e delle sue sedi diffuse sul territorio trentino tutte le info su wwwmuseititimpara

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Workshop

RELATORI IMPOSSIBILI

A questo Convegno non potevano mancare i ldquopersonaggirdquo - Burrhus Skinner Maria Montessori e Lev Vygotskij - che hanno fatto la storia della psicologia contribuendo a costruire le basi scientifiche delle pedagogia italiana e delle scienze dellrsquoeduca-zioneAbbiamo scelto di presentarli nelle sessioni plenarie del Con-vegno come ldquorelatori impossibilirdquo percheacute siamo convinti che il loro pensiero non tramonti e che abbiano ancora diritto di parolaLa scelta non egrave stata casuale e ciascuno di voi potragrave trovare diverse motivazioni Del resto molti di noi hanno studiato le loro teorie i loro metodi e ne sono stati influenzatiIn un certo senso questi ldquopersonaggirdquo e non semplici uomini portatori di idee sono e saranno sempre con noi e tra di voi

Ecco qualche anticipazione di quello che dirannohellip

laquoI miei bambini sanno giocare senza giocattoli Molti pedago-gisti del nostro Paese mi odiano ancora E si vede dai fatti LrsquoItalia egrave il paese dove le scuole col metodo Montessori sono poco meno di cento Nel mondo esistono migliaia di scuole Montessori di ogni grado E da quelle scuole escono i geni Bill Gates egrave mio E mio egrave lrsquoinventore di Facebook E sono quel che sono mio malgradoraquo

Maria Montessori

laquoHo scritto romanzi suonavo il sassofono amavo la musicahellip ma non mi avete fatto venire qua per un pezzo di jazz ma per-cheacute sono ldquoquellordquo il comportamentista radicale lrsquoateo lrsquoanaf-fettivo lrsquoalgido sperimentatore senza cuore Parole parole che ciascuno intende e ripete a suo modo Mentalismo banale inutile fantasioso dannoso mentalismoraquo

Burrhus Skinner

laquoIn ospedale tutti mi credevano in pericolo di morte Mi egrave stato concesso di vivere per poter criticare tutti i dogmi lo scienti-smo il pavlovismo con la sua teoria dei riflessi condizionati il mentalismo ma anche il materialismo meccanicistico del mar-xismo volgare lrsquoorganicismo il neurologismo e lo spiritualismo Ma voi non mi avete invitato qui per questo Volete sapere ciograve che giagrave sapete di me Come i bambini che amano sentir ripete-re sempre la stessa fiaba con le stesse parole di sempre Giagrave la zona di sviluppo prossimaleraquo

Lev Vygotskij

Maria Montessori egrave interpretata da Elena PistilloBurrhus Skinner egrave interpretato da Giovanni LamiaLev Vygotskij egrave interpretato da Vincenzo BasileE infine il personaggio misterioso egrave interpretato da Massimo Pastore

Testi a cura di Vito PiazzaCon la regia di Giacomo Maria Bonagiuso e Vito Piazza

BASTA STRESS

Laboratorio di rilassamento con musica e visualizzazioni

Quante volte ti capita di pensare che il tempo non ba-sti mai di sentirti sopraffatto dalle cose da fare di desiderare che le ore passino meno in fretta Stress e ansia sembrano ormai compagni stabili della no-stra vita dimensioni da cui spesso risulta difficile uscire Se gestite adeguatamente queste sensazioni possono darci la giusta carica e mettere un porsquo di laquosale nella vitaraquo Ma quan-do lo stress egrave troppo si trasforma in un disagio che protrat-to nel tempo genera instabilitagrave emotiva alterazioni dellrsquoumo-re e veri e propri disturbi psicosomatici Come difendersi

Vi proponiamo un laboratorio sempre attivo duran-te le giornate di Convegno per imparare a gestire stress e ansia un percorso di rilassamento basato sullrsquoutilizzo di musica estremamente efficace per risolvere i proble-mi legati a situazioni quotidiane e lavorative difficili scar-sa autostima disturbi psicosomatici attacchi di panico Gli esercizi si basano sul metodo ReAT (RelaxAudioTrai-ning) ideato da Giuseppe Maiolo che nasce proprio con lrsquointento di descrivere il fenomeno stress per suggerire i ri-medi possibili e riconoscere eventuali campanelli drsquoallarme Tramite lrsquoascolto e la visualizzazione il partecipante potragrave sotto-porsi a un training di rapida e facile esecuzione che prevede lo svolgimento di quattro esercizi ognuno dei quali contiene una visualizzazione guidata finalizzata a stimolare lrsquoelaborazione di immagini in stato di riposo e accompagnata da una musica di sottofondo originale Ciascun esercizio infine si conclude con un brano di Mozart particolarmente efficace per il suo effetto distensivo

Presentazione del Laboratorio di rilassamentoVenerdigrave 13 novembre alle ore 1330 Giuseppe Maiolo (Psicoanalista di formazione junghiana gior-nalista e scrittore)

Durante le giornate di Convegno ogni 25 minutiLuogo Laboratorio rilassamento

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Piano terra

Sala del TEMPIO 1

Sala del TEMPIO 2

S

Sala dellrsquoARCO

Zona RISTORO

INGRESSO A

Uf cio RELATORIe STAMPA

SegreteriaNUOVI ISCRITTI

WCWC

WC

WCWC

A

SM

SM

SM

Accreditoe ECMAS

Saladella PIAZZA

S

Zona RISTORO

Sala del CASTELLO 2

Sala del CASTELLO 1

A

Laboratoriorilassamento

Primo piano

WC

A

SM

SM

SM

WC

WCWC

WC

WC

Sala della VECCHIA PESCHERIA

Sala del FARO

Sala della MARINA

Sala del PARCO

Sala del BORGO

Sala dello SQUERO

Sala dei BASTIONI

Sala deI LAVATOIO

Sala dellrsquoANFITEATRO 1

Sala dellrsquoOROLOGIO

A

Sala dellrsquoANFITEATRO 2

Sala del BREAKOUT 4Sala del BREAKOUT 5

Sala del PONTE 2

Sala del PONTE 1

Sala dellrsquoARENGO

Sala del PORTO

A

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WC

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SM

SM

SM

WC

WCWC

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