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Edizione 2012 Presidenza del Consiglio dei Ministri Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione Con il patrocinio di

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Edizione 2012

Presidenza del Consiglio dei Ministri Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione

Con il patrocinio di

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Comitato Editoriale

UniCredit - I&C Italy, Territorial Relations

Alessandro La Porta Paola Garibotti Francesca Perrone Giuseppina Seccareccia Giusy Stanziola

Serena Frazzoni, Territorial Research & Strategies

Roberto CafagnaMichela FantiniGiulia Bertagnolio

Rodolfo Ortolani

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Prefazione

Il nostro è un Paese di talenti: quelli del passato, che hanno fatto la storia e rendono grande l’Italia, e quelli che ogni giorno con le proprie idee innovative alimentano un circolo virtuoso fatto di energia e creatività. I giovani di valore, il loro coraggio di mettersi in gioco e la voglia di fare impresa nonostante la congiuntura economica ancora sfavorevole sono un patrimonio da coltivare e proteggere. Linfa vitale per dare slancio all’economia.

Investire nei giovani ad alto potenziale è una scelta strategica, sempre. Lo testimoniano le storie di successo dei tanti che ce l’hanno fatta: quando all’ingegno viene dato spazio per crescere e svilupparsi, nascono imprese capaci di rilanciare l’economia ed esportare il marchio italiano nel mondo. In questa complessa fase di passaggio, un grande gruppo bancario e un importante movimento imprenditoriale hanno l’opportunità di giocare un ruolo chiave, investendo nei progetti migliori e sviluppando strategie di accompagnamento adeguate per le startup. Abbiamo scelto di fare qualcosa di concreto per i giovani, certi che il futuro di crescita e di benessere dell’Italia sia strettamente connaturato alla capacità che le Istituzioni, il mondo imprenditoriale e soggetti economici come le banche hanno di valorizzare il merito, favorendo la nascita di aziende innovative.

Anche quest’anno, dopo il successo della prima edizione del Talento delle Idee, la nostra iniziativa nazionale torna a dare l’opportunità a tante idee brillanti di decollare. Decine di progetti che rischiavano di non vedere la luce sono stati valutati con criteri rigorosi, insieme a una giuria altamente qualificata, e i migliori potranno diventare impresa, creando valore e occupazione.

I risultati dell’iniziativa parlano da sé: 436 le proposte raccolte quest’anno, contro le 277 dell’edizione 2009/2010.

I dati dimostrano che in Italia la crisi non ha fermato la voglia di mettersi in gioco e di scommettere con coraggio sul proprio futuro, anche nel difficile contesto di crisi attuale e di fronte ad ostacoli strutturali di avvio di iniziative imprenditoriali. Per le imprese che chiedono di nascere la strada è quasi sempre in salita: lottano per ottenere un capitale sufficiente per passare dall’idea al prototipo, fanno fatica a strutturarsi e spesso sono in affanno. In molti, nel percorso, si arrendono: ogni volta che accade è una perdita di valore, per tutti. Non agire per invertire la rotta significa permettere che venga buttato via il carburante necessario per alimentare la crescita, un potenziale immenso. Il rischio è di ritrovarsi con giocatori forti che siedono in panchina.

Cambiare sistema per risvegliare il Paese, per farlo tornare sui giusti binari significa non solo cambiare i meccanismi che ostacolano lo sviluppo delle giovani aziende e impediscono alle idee brillanti di decollare. Vuol dire cambiare innanzitutto una serie di schematismi culturali che imbrigliano la nostra società. Dobbiamo invertire la rotta, da subito: bisogna credere nel nostro Paese e nelle sue enormi potenzialità che devono essere lasciate libere di sprigionare la loro energia, valorizzare i talenti e i comportamenti innovativi. Ma soprattutto, bisogna riconoscere il merito come pietra miliare di un nuovo modello di sviluppo. E’ cruciale per il presente, ma rappresenta anche la migliore garanzia per il futuro. Solo così metteremo le basi per il progresso morale e materiale del Paese, a vantaggio di tutti.

Jacopo MorelliPresidente Giovani Imprenditori Confindustria

Gabriele PicciniCountry Chairman Italy UniCredit

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Indice

LE PROSSIME SFIDE NELL’ACCOMPAGNAMENTO DEI PROCESSI DI INNOVAZIONE

2 Supporto all’innovazione: il punto di vista di 80 attori10 I sei ambiti strategici per rafforzare i processi di innovazione 13 Le proposte di alcuni attori dell’innovazione

IL TALENTO DELLE IDEE: UN’INIZIATIVA A SUPPORTO DELLE STARTUP INNOVATIVE

36 Introduzione ai progetti partecipanti41 Profili dei vincitori

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2 Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Supporto all’innovazione: il punto di vista di 80 attori

L’innovazione, le nuove tecnologie e la creatività delle giovani imprese sono elementi fondamentali per guidare la crescita delle economie moderne. Esse permettono di delineare nuovi standard di qualità della vita, ridisegnare la geografia di cosa si produce e di come lo si produce, offrire opportunità per reagire alle discontinuità generate dalla crisi macroeconomica e seguire i vortici globali di convergenza verso cambiamenti sostenibili.

E’ pertanto cruciale capire quali sono le sfide nell’accompagnamento dei processi di innovazione, insieme agli strumenti e alle attività su cui focalizzarsi per costruire un piano di azione concreto rivolto a sviluppare un’economia della conoscenza per il miglioramento generale della società.

Per fare questo UniCredit, nel periodo compreso tra giugno e settembre 2012, ha coinvolto diversi attori, circa 80, che si occupano di innovazione con approcci ed esperienze differenti: ha raccolto il loro punto di vista e ha mappato le loro proposte per dare slancio ai processi innovativi in Italia. In particolare abbiamo ascoltato il mondo della ricerca scientifica, degli incubatori e acceleratori di impresa, business angels, gestori di fondi, startup e imprenditori innovativi, soggetti istituzionali e rappresentanti dei network internazionali dell’innovazione, associazioni di categoria, professionisti, consulenti e tutor esperti impegnati nell’iniziativa il Talento delle Idee.

Il quadro che è emerso abbraccia tutte le fasi dello sviluppo di un progetto imprenditoriale nuovo - dall’ambiente di riferimento per concepire idee innovative, al periodo di verifica di fattibilità e lancio delle startup, alla loro fase di crescita ed eventualmente di cessione - e tocca anche le modalità di innovazione nelle imprese

del tessuto produttivo italiano e globale.

In particolar modo, le esperienze sul campo degli attori coinvolti hanno permesso di individuare sei pilastri intorno a cui costruire una strategia per l’innovazione e focalizzare un piano di azioni concrete: l’Ecosistema, il Funding, le Competenze, la Formazione, il Network, le Piattaforme “intelligenti” di contatti e servizi per l’innovazione.

Questo si traduce in:

• Formare una “cultura d’impresa” avendo particolare attenzione per l’orientamento dei giovani e giovanissimi verso l’imprenditorialità con programmi permanenti e diffusi sul territorio

• Sviluppare reti stabili di dialogo tra imprese e centri tecnologici, strutturate anche a livello internazionale, e l’interconnessione fluida tra gli operatori lungo tutta la catena del valore dell’innovazione (concepimento idee e scouting, prototipazione, sviluppo, lancio, etc.)

• Rendere disponibili capitali di investimento e finanziamento con strumenti moderni che tengano conto delle caratteristiche specifiche delle startup tecnologiche e innovative

• Arricchire le competenze dei team imprenditoriali assicurando: 1) l’accesso a expertise tecniche o manageriali che mancano agli innovatori di specifici progetti di business; 2) percorsi altamente qualificati di

3Il Talento di oggi per l’impresa di domani

formazione imprenditoriale mirata, diffusi sul territorio, con professionisti, manager e imprenditori di valore

• Favorire la creazione di network globali di imprenditori, professionisti, investitori, innovatori per sviluppare opportunità commerciali, di partnership, scambio di esperienze e confronto continuativo

• Sviluppare piattaforme moderne, on line e internazionali, di accesso a servizi a supporto dell’innovazione che prevedano, per esempio, il matching tra domanda e offerta di innovazione e brevetti con obiettivi di trasferimento tecnologico, apporti di competenze, ricerca di partner e capitali, etc.

Nelle pagine seguenti abbiamo riportato le principali attività per accompagnare i processi di innovazione proposte dai soggetti coinvolti e mappate per fase di vita delle idee imprenditoriali innovative. Il programma di azione indicato è molto preciso e declinato lungo numerose linee guida per ogni categoria di priorità identificata.

Al termine della sezione, inoltre, abbiamo dato spazio ad alcuni contributi di attori rappresentativi del mondo dell’innovazione in Italia, per trasmettere l’enfasi che ciascuno di loro ha posto su contesti e meccanismi specifici rivolti allo stimolo di percorsi di innovazione.

I soggetti più diffusamente chiamati a svolgere un ruolo chiave per attuare i nuovi paradigmi dell’innovazione sono prevalentemente le istituzioni pubbliche e le autorità governative,

per gli aspetti di indirizzo generale e di disponibilità di risorse pubbliche verso azioni coerenti per rilanciare l’innovazione, e soggetti “facilitatori”, tra cui la Banca, nel ruolo tradizionale di finanziatore, ma sempre più come partner strategico che offre network e infrastrutture intelligenti di contatti, occasioni di dialogo e coordinamento degli attori più diversi impegnati nel supporto all’innovazione.

L’auspicio è che il lavoro svolto sia utile per ripensare alle modalità di sostegno e rafforzamento dei processi di innovazione in Italia da parte di tutti coloro che possono dare un contributo concreto in questa direzione.

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Le prossime sfide nell’accompagnamento dei processi di innovazione: quali le priorità, gli strumenti e le azioni su cui puntare

ConcepimentoIdee

SviluppoIdee

Set Updel progetto Lancio/Startup Espansione e

Crescita Exit

• Fertilità dell’ambiente di riferimento• Visione• Cultura imprenditoriale• Orientamento all’innovazione

• Idea di business• Verifica opportunità di mercato• Fattibilità tecnologica, commerciale, legale ed economica• Sviluppo tecnologia/ soluzione• Risorse economiche/ friends&family/angels

• Team imprenditoriale• Modello di business• Value Proposition• Segmento di mercato e clientela• Struttura organizzativa• Attività pilota• Reperimento capitali/ seed

• Costituzione/ Trasferimento delle idee ad imprese esistenti• Vendita prodotti e soluzioni• Modello operativo funzionante• Capitali per business su larga scala/ Finanziamenti

• Efficientamento modello operativo• Miglioramento organizzativo• Espansione del business• Capitali/Venture Capital

Life Cycle delle Idee Imprenditoriali Innovative

• Cessione quote azionarie a: √ nuovi investitori √ aziende• IPO

Elementi facilitatori: Focus su: Focus su: Focus su: Focus su: Opzioni possibili:

Concepimento Idee

PRIORITÀ AZIONI PROPOSTE

• Creare cultura di impresa

• Orientare sistemicamente i giovani e i giovanissimi verso l’imprenditorialità

• Creare un ambiente favorevole a fare emergere progetti e talento imprenditoriale

• Promuovere la cultura dell’innovazione e delle sue potenzialità per la società e il business

• Sostenere l’imprenditorialità femminile

• Sviluppo di format e percorsi, diffusi sul territorio, di: √ stimolo alla capacità creativa, di problem solving e strutturazione di progetti di business da parte di giovani e giovanissimi

√ orientamento e accompagnamento all’imprenditorialità per giovani e giovanissimi con testimonianze di imprenditori, educatori e formatori esperti

√ diffusione delle potenzialità di soluzioni innovative a imprese, decisori pubblici e grande pubblico per le loro attività e stile di vita

• Disponibilità di fondi pubblici verso soggetti altamente qualificati per sviluppare i format, i percorsi di orientamento e le azioni a sostegno dell’innovazione

• Percorsi di accompagnamento e aggiornamento su tematiche aziendali e di finanza

• Voucher da utilizzare per la cura della famiglia e della casa

Le azioni riportate in questa sezione sono rappresentative di una lista più ampia di proposte raccolte da parte degli esperti sull’innovazione coinvolti

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Sviluppo Idee

PRIORITÀ AZIONI PROPOSTE

• Orientare la ricerca scientifica verso progetti con potenziale di business

• Favorire la cultura della ricerca in ottica di “filiera” con le imprese

• Ridurre le asimmetrie informative tra ricerca scientifica, incubatori/acceleratori universitari e mercato

• Facilitare la nascita di incubatori/acceleratori qualificati in grado di investire tempo e denaro nelle migliori startup

• Creare un sistema efficace di Trasferimento Tecnologico delle idee verso l’impresa per l’industrializzazione dei risultati delle idee e della ricerca che non portano alla creazione di startup

• Sostegno e incentivi pubblici alla ricerca e innovazione orientati al business e con rilevanti/concrete potenzialità di mercato• Creazione/implementazione di cluster stabili tra imprese e centri di ricerca anche a livello internazionale, per un dialogo continuativo e lo sviluppo di progetti imprenditoriali concreti• Sviluppo di sistemi maggiormente standardizzati per la selezione di progetti imprenditoriali ad alto potenziale da incubare/accelerare con l’identificazione di criteri, documentazione, set informativi minimali condivisi da parte dei soggetti coinvolti nel supporto alle idee imprenditoriali (comprese banche e investitori)

• Fondi pubblici e incentivi per la creazione di incubatori gestiti da professionisti qualificati con le competenze per 1) identificare e contribuire a sviluppare progetti imprenditoriali e 2) attrarre capitali privati da utilizzare per far crescere le startup

• Creazione di piattaforme gratuite di Trasferimento Tecnologico, che sfruttino tutte le tecnologie moderne per facilitare il “matching” tra domanda e offerta di innovazione filtrando secondo le esigenze, connettendo in modo efficace le parti coinvolte e sviluppando un legame strategico con le PMI, asset cruciale per un trasferimento tecnologico diffuso• Incentivare, coprendo parte dei costi, la partecipazione a piattaforme di “open innovation”¹ anche da parte delle aziende di dimensioni minori per permettere loro di accedere a un network ampio e globale di innovatori e brevetti disponibili• Divulgare i risultati della ricerca italiana attraverso testate dedicate in lingua inglese o in partnership con grandi testate internazionali

1 Intermediari dell’innovazione in grado di coordinare il flusso delle domande di innovazione e le loro soluzioni “intermediando” appunto fra agenti diversi, in particolare i singoli inventori o ricercatori e la platea dei potenziali utilizzatori (PMI e grandi imprese). Esempi di piattaforme di open innovation sono: IdeaConnection, Yet2.com, InnoCrowding, PRESANS, Hypios, Innoget, etc.

Set Up del progetto

• Fornire conoscenza e indirizzare gli imprenditori innovativi in modo istituzionale e super partes• Rafforzare l’orientamento all’impresa dei team intorno al progetto imprenditoriale spostando il focus dalle competenze tecniche a quelle manageriali

• Facilitare il reperimento di fondi per progetti non sufficientemente redditizi per investitori professionali

• Facilitare la costituzione di startup

• Costituzione di un’entità di riferimento per gli operatori dell’innovazione, principalmente in grado di: 1) erogare conoscenza su opportunità e best practice per le nuove aziende; 2) indirizzare gli imprenditori dai partner più appropriati e sugli strumenti agevolativi/incentivi disponibili• Accesso ad un sistema globale di professionisti e consulenti per confronti su sviluppo del modello di business/strategia/ approcci ottimali alla gestione operativa attraverso forme di “Tutorship” rese disponibili da soggetti coinvolti nel supporto a startup ad alto potenziale• Creazione di piattaforme per lo scambio di “Skills for Equity” da parte di professionisti, manager, consulenti di esperienza nei confronti delle startup con potenziale

• Disponibilità di fondi pubblici di ammontare standard per startup che rispondono a criteri di selezione minimali (sull’esempio dell’iniziativa del governo cileno “StartUp Chile”¹)• Disponibilità di fondi pubblici per startup tecnologiche con meccanismi di erogazione legati all’investimento dei fondatori o dei Business Angel: es. i fondatori/BA investono per Euro 10.000 e i fondi pubblici automaticamente sono attivati per ulteriori Euro 10.000• Sviluppo di piattaforme di “Crowdfunding” per investire/donare somme ridotte in startup innovative

• Abbattimento delle procedure e dei costi di costituzione attraverso, per esempio, l’eliminazione delle spese notarili, la realizzazione di convenzioni nazionali con commercialisti e consulenti del lavoro per gli aspetti contabili e di gestione del personale, la predisposizione di “pacchetti legali” per startup relativi ai contratti più ricorrenti ad un prezzo definito, etc.

1 Startup Chile è il programma attraverso cui il governo cileno intende trasformare il Cile nell’hub sudamericano per le giovani imprese: un luogo dove attrarre investitori esteri, favorire la diffusione delle idee innovative e stimolare i giovani locali ad aprire attività imprenditoriali. Le startup da tutto il mondo possono partecipare all’iniziativa e se selezionate ricevono un finanziamento di 40.000 $ e un visto per un anno, tale finanziamento non è soggetto ad alcun vincolo e non comporta la partecipazione del governo cileno nella società

PRIORITÀ AZIONI PROPOSTE

Linee di azione declinate, anche solo parzialmente, nel Decreto Sviluppo approvato il 4 ottobre 2012

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Lancio/Startup

• Allargare le forme di finanziamento alle startup innovative

• Ridurre le asimmetrie informative tra i finanziatori e le startup

• Disponibilità di incentivi/risorse pubbliche per le startup

• Incentivare gli investimenti privati nelle startup

• Snellire gli oneri per le startup

• Rafforzare l’orientamento all’impresa e all’approccio manageriale per la gestione aziendale

• Disponibilità di strumenti di finanziamento tradizionali ed evoluti in grado di tenere conto delle specificità delle startup innovative e della loro mancanza di storia creditizia

• Introduzione di criteri di valutazione condivisi tra i soggetti finanziatori/prestatori di garanzie/concedenti agevolazioni/ incubatori/startup

• Attivazione di sistemi di autovalutazione delle business idea e della investor/credit readiness per gli imprenditori

• Gestione attiva delle agevolazioni destinata all’innovazione da parte di intermediari finanziari (es. il Fondo Nazionale dell’Innovazione gestito da UniCredit)

• Defiscalizzazione degli investimenti in startup, detraibilità delle perdite su investimenti in startup, limitazione del prelievo fiscale sulle plusvalenze da alienazione delle partecipazioni in startup, etc.

• Riduzione di regolamentazione e tassazione delle imprese in fase di startup, introduzione di semplificazioni fiscali per gli amministratori

• Sviluppo di percorsi formativi manageriali mirati, con strutture diffuse sul territorio e richiami periodici per i primi anni di attività, costruiti sulla base delle esigenze delle startup, con coinvolgimento di professionisti e imprenditori con esperienze concrete su crescita, internazionalizzazione, finanza di impresa consapevole, etc.

• Per le startup ad alto potenziale accesso ad un network di imprenditori, professionisti, soggetti istituzionali e alla loro rete di contatti attraverso l’attivazione di forme di collaborazione/Tutorship per il supporto alla crescita

PRIORITÀ AZIONI PROPOSTE

Espansione e Crescita

• Facilitazione di aggregazioni di imprese, ed eventualmente di centri di ricerca, intorno a progetti di dimensioni rilevanti e di profilo internazionale

• Facilitare la formazione di partnership e networking internazionale

• Incentivi e sostegno alla nascita di “Reti di Impresa”, con condizioni di credito più favorevoli

• Creazione di piattaforme e network di professionisti, tecnici, investitori, manager e startup per brainstorming periodici

• Incentivazione alla creazione di advisory board per le startup con soggetti competenti

• Facilitare alleanze globali tra imprenditori per una maggiore rappresentatività verso governi e istituzioni

Exit

• Facilitare le exit per gli investimenti in startup • Lavorare con associazioni imprenditoriali, istituzioni, banche, investitori esteri, etc., per creare un vero mercato per le startup italiane

PRIORITÀ AZIONI PROPOSTE

PRIORITÀ AZIONI PROPOSTE

Linee di azione declinate, anche solo parzialmente, nel Decreto Sviluppo approvato il 4 ottobre 2012

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I sei ambiti strategici per rafforzare i processi di innovazione

FOCUS COSA FARE PRINCIPALI ATTORI COINVOLTI

FUNDING

• Rafforzare strumenti innovativi di Funding per startup: √ Crowdfunding con microinvestimenti/ donazioni da parte di una molteplicità di piccoli investitori √ Fondi pubblici strutturali per startup innovative √ Interventi di finanziamento moderni e coerenti con le caratteristiche delle startup

• Banca come finanziatore e facilitatore del crowdfunding

• Governi e istituzioni pubbliche

COMPETENZE• Introdurre nei team delle startup know how e competenze tecniche/manageriali attraverso forme creative di apporto “Skills for Equity”

• Banca/soggetti privati come facilitatori del “matching” tra competenze disponibili e startup richiedenti• singoli professionisti/consulenti/manager/ imprenditori per fornire le competenze richieste

• Orientare i giovani e i giovanissimi verso l’imprenditorialità• Creare una rete strutturata di dialogo internazionale con Cluster stabili tra imprese e Centri tecnologici e collegamenti con Hub Tecnologici internazionali• Favorire: 1) l’interconnessione fluida tra tutti gli operatori dell’innovazione: innovatori/ incubatori/acceleratori/investitori/mentor/ imprese; 2)un sistema maggiormente standardizzato per selezionare le startup ad alto potenziale

ECOSISTEMI

• Consorzi pubblico-privati, Banca, istituzioni, imprese, Centri Tecnologici, incubatori, acceleratori di impresa, investitori professionali FORMAZIONE

• Creare percorsi di orientamento e accompagnamento all’imprenditorialità in tutte le fasi di sviluppo dei progetti imprenditoriali • Creare strutture di formazione mirata, diffuse sul territorio e in grado di offrire richiami periodici per i primi anni di attività delle startup, con imprenditori, professionisti, manager con esperienza concreta su crescita, internazionalizzazione, finanza, etc.

• Consorzi pubblico-privati, Banca, soggetti privati, incubatori, acceleratori d’impresa

NETWORK

• Favorire l’accesso, per le startup ad alto potenziale, ad una rete globale di mentor: imprenditori, professionisti, soggetti istituzionali e ai loro network con specifici accordi di collaborazione per confronti periodici, sviluppi di business, supporto alla crescita e momenti di brainstorming

• Banca, incubatori, acceleratori, professionisti/ consulenti/manager/imprenditori

PIATTAFORME INTELLIGENTI

• Sviluppare piattaforme on line e con apertura internazionale per realizzare: √ matching tra domanda e offerta di innovazione √ crowdfunding √ apporti “Skills for Equity”

• Banca, consorzi pubblico-privati

FOCUS COSA FARE PRINCIPALI ATTORI COINVOLTI

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Le proposte di alcuni attori dell’innovazione

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succederà nei prossimi decenni. Un ambiente che insegni a non aver paura di esprimere i propri sentimenti, le proprie idee, le proprie attitudini, che permetta d’individuare il proprio talento e di coltivarlo affinché diventi un’opportunità imprenditoriale. Un ambiente capace di trasmettere fiducia, valori, ideali, testimonianze positive.

Con quali strumenti?

Attraverso un lavoro serio, impegnativo e costante con i giovani e giovanissimi, con i loro educatori e formatori, tramite l’utilizzo di format di stimolo alla capacità creativa, al problem solving, alla strutturazione di opportunità di business e tramite percorsi di accompagnamento e testimonianze che, durante tutto il percorso di crescita, permettano loro di scoprire le proprie attitudini e motivazioni. Se è vero, come diciamo spesso, che i giovani sono il nostro futuro, dimostriamolo, fornendo loro gli ideali, le passioni, l’esempio e gli strumenti per far diventare le loro passioni opportunità imprenditoriali in grado di migliorare il mondo.

Orientamento dei giovani e giovanissimi all’imprenditorialitàIl modello educativo che proponiamo ai nostri giovani è ancora fortemente incentrato sulla cultura “del buon lavoro e del posto sicuro”. Fin dal primo giorno di scuola parliamo loro di argomenti certo importanti ma non sufficienti per garantire il loro ingresso a testa alta nel mondo. Giorno dopo giorno chiediamo loro di studiare, di apprendere nozioni perché tutto servirà per trovare “un buon posto”. E nel frattempo, crescendo, frequentano l’Università e poi, magari, una specializzazione o un MBA…tutto un percorso di apprendimento orientato ad essere un buon professionista o un buon dipendente, magari un manager, nel pubblico o nel privato, in una multinazionale o in una PMI…Nulla di sbagliato in questo, ma manca un pezzo importante per la nostra economia: chi diventa, allora, imprenditore? Nella nostra cultura la risposta è, per lo più, “un folle” o, nella peggiore delle ipotesi, “un furbo”. Io vorrei poter rispondere, invece, “uno di quei giovani che non ha rinunciato, nonostante tutto, alle proprie passioni e che ha continuato, crescendo, a mantenere una visione sul suo ruolo nella società”.

Ecco, quindi, il problema: come facciamo a modificare la nostra cultura, ad integrare i percorsi formativi scolastici e universitari, a promuovere lo spirito imprenditoriale, per avere un numero di imprenditori tali da migliorarlo davvero questo mondo? Possiamo educare i giovani e i giovanissimi in questa direzione? Possiamo intercettare e stimolare quelli, tra loro, in grado di promuovere il cambiamento, di fare la differenza? Possiamo stimolare la nascita di nuovi imprenditori? Sicuramente sì! In che modo?

Creando un ambiente favorevole, un ambiente che sappia interrompere l’appiattimento culturale, che permetta ai giovanissimi di generare e scatenare le idee, che faccia capire loro dove sta andando il mondo, cosa sta per succedere e cosa

Anna AmatiVice Presidente di META Group, gruppo internazionale dedicato alla creazione e accelerazione delle imprese knowledge intensive. Opera come consulente a livello internazionale in progetti sperimentali focalizzati sulla generazione delle idee, sulla promozione della creatività e dell’imprenditorialità giovanile e femminile

Focus delle proposte• Rafforzamento della cultura di impresa• Format di orientamento verso l’imprenditorialità per

giovani e giovanissimi • Percorsi di stimolo alla capacità creativa e alla

strutturazione di opportunità di business

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16 17Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

sia applicata che di base • trasferire il processo di “vendita di Proprietà Intellettuale” a

professionisti esterni con forte esposizione internazionale, in particolare verso il mondo statunitense

Limitata disponibilità di capitali per finanziamenti pre-seed o seed verso start up, in particolare non appartenenti al mondo Digitale. Le mie proposte sono: • creare fondi pubblici di pre-seed per start-up tecnologiche,

con erogazioni contenute per singola start up, es. <50.000 Euro/investimento, e meccanismi automatici di incentivi a leva sull’investimento dei fondatori o dei Business Angel che moltiplichino le risorse investite dai soci

• detrazione del 100% degli investimenti di BA in start-up nella fase di seed per rendere l’investimento nelle giovani imprese ad alto rischio estremamente vantaggioso dal punto di vista fiscale

• defiscalizzare e deregolamentare le prestazioni lavorative nei primi anni per ridurre i vincoli nella fase iniziale di vita aziendale delle start up, aumentare le probabilità di successo e l’appetibilità per gli investitori

Start up “Hi-growth”: come favorirne lo sviluppoTra gli ambiti di azione per rafforzare il sistema di innovazione in Italia mi sembra importante partire da alcuni contesti per delineare proposte concrete che possano migliorare i processi di crescita delle nostre start up. Percezione dell’Italia all’estero – siamo conosciuti come il paese delle 4F, Food, Fashion, Furniture & Ferrari e non come un paese ad alto potenziale tecnologico in termini sia di valore degli scienziati italiani in Italia e all’estero, sia dei risultati concreti ottenuti. Le mie proposte sono:• sviluppare una testata giornalistica italiana di alto livello, in

lingua inglese, che tratti di innovazione• stringere partnership di comunicazione in questa direzione

con grandi testate internazionali• spingere gli atenei e le industrie italiane a promuovere

sistemi di divulgazione della ricerca in lingua inglese e di portata internazionale (es. www.technologyreview.com nato da MIT)

Esistenza di poche startup di “alto livello” da finanziare e supportare. Le mie proposte sono:• incentivare la formazione verso l’imprenditorialità e il rischio

imprenditoriale partendo dalle scuole superiori• lanciare campagne continuative di promozione

dell’imprenditoria tra i giovani, in particolare all’università e nei corsi post-laurea

Inefficienza dei processi di trasferimento tecnologico della ricerca scientifica verso il mondo industriale. Le mie proposte sono: • rendere il più vincolante possibile per gli studenti, ai fini

della chiusura dei corsi di studi scientifici/tecnologici, la realizzazione di prototipi o applicazioni basati sui risultati della loro ricerca: “creare cose funzionanti e tangibili”!

• favorire la brevettazione massiccia dei risultati della ricerca,

Matteo BoganaCoordinatore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano, Gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano. Ha maturato oltre 10 anni di esperienza lavorativa presso Accenture, General Electric e Fondazione Politecnico. Negli ultimi anni si è occupato della gestione di progetti internazionali ad alto contenuto tecnologico e ha partecipato alla nascita e allo sviluppo di start up high-tech nel mondo digitale e delle alte tecnologie in generale

Focus delle proposte• Sviluppo di una testata giornalistica italiana

sull’innovazione• Trasferimento tecnologico efficace• Formazione verso imprenditorialità e cultura di impresa• Fondi pubblici di pre-seed per startup tecnologiche• Defiscalizzazione degli investimenti e

deregolamentazioni per le startup

un ruolo importante potrebbero averlo le banche che da intermediari di fiducia diventano intermediari di speranza promuovendo il crowdfunding

Fase di crescita:• contesto: rispetto alle principali nazioni europee, in Italia, i

Fondi di Venture Capital e i Business Angel investono 1/10 o meno rispetto agli investitori stranieri, contribuendo al nanismo delle startup “made in Italy”

• proposta: defiscalizzazione degli investimenti in startup, detraibilità delle perdite su investimenti in startup, limitazione del prelievo fiscale sulle plusvalenze da alienazione partecipazioni in startup, etc. (vd. lo schema EIS del governo inglese1)

Fase di exit:• contesto: exit difficili per disincentivi economici di investitori

stranieri che comprano le nostre aziende, mentre è fisiologico che buone exit siano fatte da buyer con capitali a disposizione, solitamente grandi multinazionali

• proposta: rilevanti sgravi fiscali e incentivi per i takeover da parte di soggetti stranieri a patto di mantenere reddito ed occupazione sul territorio italiano.

1 richiamato nell‘intervento di Danielle Allen riportato a pagina 25

Un’azione per ogni stagione del “life cycle” di una startupVorrei partire da una consapevolezza per parlare di supporto a startup innovative: ci sono ampi margini di miglioramento per facilitare la possibilità di fare impresa in Italia. Per ogni fase di vita di un progetto imprenditoriale vi sono delle criticità da superare sulle quali è importante lavorare. Di seguito ho indicato una serie di proposte legate alle priorità che potrebbero dare slancio alle startup italiane.Fase di concepimento dell’idea:• contesto: gli aspiranti startuppari non sanno pensare

da imprenditori; l’università non insegna l’ABC dell’imprenditorialità e al momento non ci sono corsi rilevanti di diffusione nazionale per creare una “cultura imprenditoriale” che insegni a “pensare da startupparo”

• proposta: creazione di corsi snelli e non convenzionali, con il coinvolgimento di imprese per sviluppare la visione imprenditoriale e di mercato, diffusi sul territorio nazionale con fondi pubblici.

Fase di setup:• contesto: costi di avvio e gestione disincentivanti per chi

vuole fare le cose “per bene”• proposta: abbattimento dei costi di costituzione (no

notaio), convenzioni nazionali per gli aspetti contabili e prestazioni lavoro (commercialista, consulente del lavoro) e predisposizione di “pacchetti legal” per startup (supporto sulla redazione dei contratti più ricorrenti ad un prezzo definito da parte di avvocati qualificati); abolizione doppia imposizione INPS per gli amministratori di azienda.

Fase di lancio:• contesto: difficoltà nel reperimento di fondi nella fase

pre-seed e seed per progetti non abbastanza redditizi per investitori professionali

• proposta: ricorso al crowdfunding (“adotta una startup”);

Francesco InguscioCEO di Nuvolab, business accelerator che si propone di creare e aiutare a valorizzare concretamente l’innovazione presente nel sistema nazionale. Ha curato il lancio dell’incubatore italiano M31 in Silicon Valley e ha collaborato all’apertura del primo incubatore “open” italiano, EnLabs, a Roma. Vincitore a Stanford del premio Mind The Bridge 2009 per la startup italiana più innovativa dell’anno, ha 30 anni

Focus delle proposte• Programmi innovativi di formazione per sviluppare la

visione imprenditoriale • Abbattimento di costi di avvio e gestione delle startup• “Crowdfunding” per reperire fondi nella fase pre-seed e

seed• Defiscalizzazione degli investimenti e limitazione del

prelievo fiscale sulle plusvalenze da exit

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18 19Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

4. Aumento del ricorso al capitale di rischio anche a costo di aprire la proprietà a soggetti terzi nei primi momenti di incubazione.

Sul fatto che l’intervento pubblico debba essere più focalizzato e che il processo di innovazione debba essere aperto a terzi si è detto e scritto tanto, in questa sede volevo fornire un primo spunto di riflessione su competenze e capitale di rischio.

In Italia osserviamo un eccesso di skills qualificate sulle aziende tradizionali, che per far fronte alle difficoltà di mercato stanno avviando profondi programmi di ristrutturazione; di contro le difficoltà di trovare un lavoro stabile (soprattutto da parte dei giovani) e la sensibile riduzione dei costi di investimento per avviare una nuova impresa stanno accelerando i fenomeni di “imprenditorialità diffusa”.

Una possibile soluzione potrebbe essere la creazione di piattaforme di “Skills for Equity”, ovvero sistemi industrializzati che consentano di incrociare la domanda ed offerta di competenze specialistiche, dove l’equity diventa una importante componente di scambio. Questo modello creerebbe un sistema aperto e accessibile a più controparti e garantirebbe maggiormente anche i finanziatori visto che la qualità del “top management” rimane tra le prime motivazioni di investimento.

Skills for EquityL’Innovazione rimane una priorità strategica, ma nell’attuale contesto di mercato caratterizzato da poche risorse ed incertezza sulle prospettive future deve fare leva su nuovi paradigmi. L’innovazione a tutti i costi non è più sostenibile, solo quelle idee che possono tradursi in un ritorno economico in tempi sufficientemente rapidi potranno trovare adeguato sostegno.

Com’è noto il nostro Paese non è una leading practice, ad esempio nell’ultima edizione del Global Innovation Index (classifica sull’innovazione e lo sviluppo economico curata dalla Insead), l’Italia si è posizionata al 36° posto sui 141 paesi analizzati a causa del contesto normativo (legalità e rigidità del mercato del lavoro), la difficoltà di ottenere finanziamenti, il capitale umano (soprattutto rispetto all’istruzione universitaria) e la produzione “creativa”, con particolare riferimento alla bassa creazione di beni intangibili.

Per far fronte alle attuali dinamiche di mercato è necessario che i diversi interlocutori pubblici e privati collaborino all’unisono per creare un nuovo ecosistema dell’innovazione che si basi sui seguenti paradigmi:

1. Sostegno pubblico focalizzato su pochi settori chiave: quelli in cui l’Italia gode già di un vantaggio competitivo o che sono strategici nel medio lungo termine (esempio nuove tecnologie);

2. Catena del valore dell’innovazione frammentata per consentire l’apporto di competenze “ultraspecialistiche” nei diversi momenti chiave (scouting, prototipo, sviluppo e lancio);

3. Skills tecniche degli innovatori arricchite con competenze manageriali affinché le idee innovative trovino effettivamente sbocco sul mercato;

Danilo MazzaraLavora nella practice Strategy di Accenture Management Consulting, dove si occupa di progetti Growth Strategy in ambito di innovazione ed internazionalizzazione nei settori Life Sciences, Largo Consumo e Financial Services. E’ tutor nei percorsi di accompagnamento delle startup del Talento delle Idee

Focus delle proposte• Piattaforme di skills for equity• Accesso a competenze ultraspecialistiche nelle diverse

fasi di sviluppo • Sostegno pubblico su settori chiave

probabilità di successo o, al contrario, a rimodularle per poter partire in maniera corretta.Questo percorso formalizzato, comunemente definito pre-incubazione, diventa fondamentale per la nascita e la crescita di una start-up, ed è diventato una delle caratteristiche peculiari della metodologia Innovation Factory, l’incubatore di AREA Science Park.

Diventa quindi importante investire in questa fase, mettendo a disposizione strumenti, competenze e risorse per effettuare le verifiche - sul campo - di fattibilità tecnologica, commerciale, legale ed economica dell’idea, per formalizzare in uno schema economico-finanziario tutte le informazioni raccolte, per definire la strategia d’impresa e i dettagli del business model e quindi far partire la propria impresa con una elevata probabilità di successo sul mercato.

L’auspicio per il futuro è che i programmi rivolti alle start up innovative e agli spin off sappiano creare percorsi di filiera che coinvolgano attori diversi nel percorso di sviluppo (dalla pre-incubazione agli investitori), e possano trovare ancora più spazio nel panorama nazionale, per poter contribuire in maniera decisa alla crescita economica e sociale italiana.

Orientamento al Business e validazione strutturata dei progetti per start up di successoIl trasferimento tecnologico, ampiamente inteso, sta acquisendo nel corso degli ultimi anni un ruolo sempre più importante nel panorama italiano. Una delle ricadute delle azioni di trasferimento tecnologico - di cui fortunatamente si sente parlare sempre più spesso - in grado di generare un reale impatto positivo sul tessuto economico è la creazione di start up e spin-off della ricerca.

Alla base della loro creazione ci sono le persone e le idee, cioè gli innovatori e i ricercatori che, dopo anni di lavoro nel campo della ricerca, vogliono portare sul mercato prodotti o servizi basati sui risultati ottenuti, creando un’impresa innovativa che risponde in primis ad una loro intuizione ed a una loro aspirazione profonda: il loro sogno imprenditoriale.

La passione che guida il futuro imprenditore è sicuramente un elemento fondamentale, ma per creare una impresa di successo è necessario coniugare questa spinta istintiva con attività di sviluppo strutturate sia dal punto di vista tecnologico che strategico-organizzativo, con una forte attenzione al mercato. Parliamo della fase compresa tra la nascita dell’idea imprenditoriale e la costituzione formale della start up, nella quale spesso buone idee si arenano semplicemente perché un’applicazione promettente, frutto di ricerche, non riesce a trovare i supporti - orientati al business - insieme ai fondi necessari a completare le fasi di sviluppo e acquisire i primi contatti nel proprio mercato di riferimento.

Quanto più si riescono ad anticipare queste attività rispetto alla partenza vera e propria della società, tanto più si riescono a validare le ipotesi di base del business, aumentando di molto le

Fabrizio RovattiDirettore di Innovation Factory, incubatore “prima del primo miglio” e società in-house di AREA Science Park, Ente di Ricerca nazionale del MIUR e principale parco scientifico e tecnologico italiano. Ha ricoperto il ruolo di Project Manager in diversi progetti nazionali ed internazionali legati al trasferimento tecnologico

Focus delle proposte• Sviluppo di strumenti efficaci di validazione dei progetti

imprenditoriali• Programmi e percorsi di filiera con imprese e

professionisti competenti per accompagnare le migliori idee imprenditoriali

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sono quasi sempre strutture per servizi immobiliari, gestionali, amministrativi. Ciò ha favorito solo i settori a basso investimento tecnologico (ICT per esempio) e non ha concentrato start-up con coerenza tematica. Sarebbe utile realizzare incubatori tematici (energia, biotech, materiali, elettronica, ...) dotati di laboratori per la ricerca e lo sviluppo tecnologico;

2. accesso alla tecnologia. Gli investimenti in tecnologia sono spesso proibitivi. Ciò richiede una rete di fornitori per cui la start-up diventa più una società di engineering che di produzione con i rischi associati. Nella fase iniziale sarebbe opportuno avere accesso a risorse tecnologiche, ad esempio mediante la presenza di un partner industriale;

3. accesso al mercato. L’accesso al mercato è il modo corretto per crescere. Gli strumenti del prestito e del Venture Capital sono spesso troppo rischiosi in assenza di mercato. Una start-up che sviluppa prototipi non trova nessuno che glieli compra per provarli, non ha le credenziali per partecipare a gare di appalto, non acquisisce ordini con cui crescere e accedere al credito.

La proposta è di trovare medie o grandi aziende che aprano il proprio mercato per le start-up, ad esempio nel public procurement.

Start-up innovative e ambiente di sviluppoL’analisi che segue riguarda principalmente le start-up tecnologiche innovative che nascono per portare sul mercato prodotti, tecnologie, servizi basati su nuova conoscenza, quindi technology push. Questo tipo di società parte senza avere un proprio mercato, talvolta senza conoscere il proprio mercato di riferimento, qualche altra dovendo in parte creare un mercato. Nel passato molte start-up nascevano come indotto territoriale di grandi imprese, quindi maggiormente market pull, e avevano una buona certezza di ordini, quindi di fatturato, sulla base delle esigenze della grande impresa. Raramente partivano cercandosi il mercato. Oggi la situazione è diversa. La start-up che parte con un nuovo prodotto, talvolta con un brevetto da sviluppare, deve cercarsi il mercato.

Le start-up italiane in genere hanno i seguenti problemi: sono piccole e non crescono, non sono sufficientemente capitalizzate, sono deboli sul mercato, guardano troppo al prodotto piuttosto che al mercato, non hanno una chiara missione. Fra i problemi che incontrano ci sono tutti quelli che hanno le imprese in Italia, in particolare in questo momento, fra cui: accesso al credito, tassazione elevata, mercato del lavoro difficile, giustizia lenta, pagamenti pubblici lunghissimi e incerti, ...

Fra gli strumenti che possono essere implementati per favorire il loro sviluppo nell’interesse superiore del Paese, nell’ipotesi che le start-up tecnologiche diano lavoro ai giovani con superiore preparazione, che introducano innovazione anche radicale nel sistema industriale, che siano rapide nel seguire l’evoluzione tecnologica, possiamo indicare i seguenti:1. accesso alla ricerca. Occorre che le start-up tecnologiche

possano crescere in un ambiente che metta a disposizione laboratori di ricerca e sviluppo. I nostri incubatori tecnologici

Riccardo PietrabissaPresidente Netval, associazione che raccoglie 54 università italiane, il CIRA, il CNR e l’ENEA, con l’obiettivo di supportare la valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso le attività formative e di networking con istituzioni, mondo delle imprese e della finanza

Focus delle proposte• Ambienti in grado di favorire l’accesso alla ricerca,

l’utilizzo di laboratori e la concentrazione per coerenza tematica delle startup

• Collaborazioni con partner industriali per utilizzare tecnologie costose

• Collaborazioni con medie e grandi imprese per provare le soluzioni innovative delle startup

L’investimento di risorse pubbliche nel rafforzamento degli incubatori di impresa appare particolarmente necessario e opportuno.Affinché le risorse pubbliche utilizzate per finanziare l’attività e le strutture d’incubazione possano produrre il massimo di efficacia è necessario:• Definire parametri identificativi a livello nazionale del

servizio di incubazione per creare un sistema riconoscibile e codificabile.

• Valutare e monitorare le performance degli incubatori attraverso l’individuazione di indicatori specifici e chiari (indicatori strutturali e finanziari, tasso di sopravvivenza e crescita delle imprese nate nell’incubatore, etc.).

Per quanto riguarda azioni specifiche, il Ministero dello Sviluppo Economico ha già intrapreso in passato azioni a promozione dell’imprenditorialità innovativa, agevolando, nel 2001, 11 progetti per 20,6 milioni di euro e, nel 2005, 19 progetti per circa 43 milioni di euro. Tali azioni, che hanno portato alla nascita di incubatori di successo (l’incubatore del Polo Tecnologico di Navacchio, Techno Seed, Innovation Factory, WeTechOff…) e permesso la costituzione di team competenti, potrebbero essere riprese in modo sistematico verso gli incubatori certificati sulla base dei parametri indicati e monitorati per tenere conto delle performance realizzate.

Incubatori di impresa efficienti per lo sviluppo di Start up InnovativeGli strumenti che nell’opinione dell’associazione PNICube e dell’Apsti, Associazione Parchi Scientifici Tecnologici Italiani, consentono di facilitare la nascita di nuove start up innovative e accelerarne il percorso di crescita si articolano in 3 categorie:• Il luogo fisico• I servizi• La finanza dedicata

Gli incubatori d’impresa rappresentano in questa prospettiva i sistemi organizzativi più idonei a facilitare la creazione di nuova impresa, accelerarne il processo di crescita e diffondere la cultura imprenditoriale e dell’innovazione offrendo servizi appropriati alle piccole imprese innovative nella fase di avvio a partire dal momento del concepimento dell’idea imprenditoriale fino ai primi anni di vita dell’azienda. I servizi oggi offerti dagli incubatori sono infatti:• servizi strutturali quali ad esempio locali attrezzati, banda

larga, spazi fisici, etc.• servizi qualificati: formazione avanzata per sviluppare una

nuova classe di imprenditori con competenze manageriali e preparazione al dialogo con gli investitori, informative su opportunità di finanziamenti, opportunità di utilizzo di laboratori di ricerca e piattaforme tecnologiche, etc.

• luoghi di relazione privilegiati tra imprese e investitori con l’obiettivo di contribuire a colmare il gap di finanza dedicata e investimenti di early stage necessari per l’avvio e lo sviluppo delle start up innovative. Spesso, infatti, gli operatori privati non dispongono di un adeguato collegamento con i territori con conseguenti difficoltà a cogliere la gran parte delle opportunità da essi offerte e le imprese, d’altro canto, sono impreparate al dialogo con gli investitori.

Loris NadottiProfessore ordinario di economia degli intermediari finanziari nell’Università degli Studi di Perugia, delegato per gli spin off e il trasferimento tecnologico.Presidente di PNICube, Associazione degli Incubatori e delle Business Plan Competition accademiche italiane, membro del Consiglio di territorio UniCredit dell’Umbria.In collaborazione con APSTI, Associazione Parchi Scientifici Tecnologici Italiani

Focus delle proposte• Rafforzamento degli incubatori di impresa con risorse

pubbliche • Certificazione degli incubatori di impresa e monitoraggio

sistematico delle loro performance

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2. a comunicare al mercato in maniera efficace la business idea, con coaching dedicato alla preparazione di pitch e di presentazioni in pubblico;

• dare vita a luoghi e meccanismi di incontro tra start-up, finanziatori, investitori e specialisti utilizzando le tecnologie web: è il caso del “Market place della finanza per la crescita e l’innovazione”, la piattaforma coordinata da ASTER per mettere in contatto imprenditori che desiderano sottoporre al “mercato” la propria idea e attori della finanza.

Startup, finanza ed ecosistemi territoriali della conoscenza e dell’innovazioneLa creazione di valore nelle imprese, in particolare in quelle piccole e di nuova generazione, non può prescindere da processi di crescita in contesti territoriali a loro favorevoli, attraverso la presenza di competenze per la realizzazione di operazioni sostenibili nel tempo, la disponibilità di strumenti finanziari adeguati, la capacità di attrarre investimenti dall’esterno.

Nei percorsi di accompagnamento alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali è fondamentale assicurare: supporto alla formulazione di idee e modelli di business solidi, disponibilità di risorse finanziarie attraverso “smart and patient money”, strumenti per dotare l’aspirante o neo-imprenditore delle capacità per individuare le risorse economiche necessarie e saperle gestire in maniera efficiente.

In questo ambito, tre sono le priorità che ASTER si è data:1. promuovere presso le start-up lo sviluppo e la diffusione

della cultura della finanza di impresa;2. dare visibilità e attrarre nel territorio risorse e capitali utili

per farle nascere e crescere;3. ridurre le asimmetrie informative tra queste e i finanziatori,

anche attraverso l’attivazione di sistemi valutativi delle business idea affidati al mercato.

Tra le possibili azioni a sostegno dell’innovazione:

• preparare le start-up: 1. ad una finanza di impresa “consapevole”, con percorsi

e strumenti di tutoring e di accompagnamento - anche in autovalutazione - della propria investor e credit readiness;

Donata FolesaniResponsabile dei servizi di valorizzazione della proprietà intellettuale e finanza innovativa in ASTER, Consorzio tra la Regione Emilia-Romagna, le Università, CNR, ENEA, le Associazioni imprenditoriali regionali e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio. ASTER promuove e coordina azioni per lo sviluppo del sistema produttivo regionale verso la ricerca industriale e strategica, per il trasferimento di conoscenze e competenze tecnologiche e per lo sviluppo in rete di strutture dedicate alla ricerca industriale

Focus delle proposte• Percorsi di tutorship per startup con focus su finanza

consapevole e comunicazione al mercato della business idea

• Accesso a piattaforme web di incontro tra startup, finanziatori, investitori e specialisti

di crescita, con precisi obiettivi e conoscenza delle necessità produttive. È quindi urgente migliorare il coaching e i modelli di incubazione, soprattutto sviluppando un rapporto strategico con le piccole e medie imprese, vero asset cruciale del sistema economico italiano, spesso in cerca di innovazioni per accrescere produttività e competitività.

Dal lato venture capital sarebbe positivo incoraggiare, possibilmente attraverso un programma di incentivi fiscali mirati, forme di co-investimento con fondi internazionali. Ciò consentirebbe, approfittando di un momento economico in cui c’è maggiore propensione degli investitori a dividere il rischio, di attrarre risorse sul nostro territorio, di condividere conoscenze e di allargare i mercati per le startup finanziate.

Un’ultima riflessione sulle banche. Oggi stanno svolgendo una funzione importante come aggregatori e processatori delle informazioni hard e soft sulle startup. La sfida sarebbe di valorizzare queste informazioni attraverso appositi strumenti destinati alle imprese innovative, magari esplorando un loro ruolo nello stimolare il crowdfunding attraverso il legame di fiducia con i loro correntisti, sul modello già seguito in Francia da istituti bancari di primo piano.

Nuovi modelli di incubazione, co-investimenti internazionali e ruolo creativo delle bancheDa più di 10 anni svolgo attività di ricerca e collaboro con fondi di investimento sulle startup in Italia e credo che il panorama non sia mai stato così vitale come è oggi. Purtroppo, però, il nostro paese non esprime ancora pienamente le proprie potenzialità in termini di innovazione tecnologica e di percentuale di startup diventate “grandi” e di successo, con serie conseguenze sulla produttività delle imprese e la capacità di creare occupazione.

Mancano “talenti imprenditoriali”? Non si direbbe, guardando il numero degli aspiranti startupper. È un problema di soldi? No. Lo stato investe troppo poco ma i soldi, sia pubblici che privati, ci sarebbero, anche se ancora troppo spesso manca la capacità di metterli a sistema per creare massa critica. È un problema di arretratezza tecnologica? Solo in parte, abbiamo diverse eccellenze in questo senso e comunque non è detto che un’impresa di successo debba essere per forza hi-tech. Il problema più serio è che le nostre startup troppe volte non sono hi-growth. E questa è una caratteristica necessaria per tutte le startup.

Tale problema deriva, a mio avviso, da alcuni limiti nel processo di trasferimento della conoscenza imprenditoriale, sia dal lato domanda (startup) che dal lato offerta (venture capital e incubatori).

Dal lato domanda ci sono poche startup veramente competitive, con modelli di business adeguati e in grado di svilupparli. Non bisogna soltanto provare a commercializzare i risultati della propria ricerca (magari attraverso startup di “consulenza”…) o scatenare la propria creatività con qualche sito consumer che per forza di cose avrà sbocchi limitati rimanendo in Italia; bisogna, invece, sviluppare modelli di business con forti prospettive

Dario Peirone Ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese presso il Dipartimento di Economia “S. Cognetti de’ Martiis” e Professore Aggregato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino. Consulente e collaboratore di Fondazioni bancarie (Fondazione CRT, Fondazione Giordano dell’Amore), è stato AD e Vice Presidente di JStone, società creata dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT come management e investment company nell’innovazione tecnologica

Focus delle proposte• Coaching per le startup orientato allo sviluppo di

business sostenibili• Rapporto strategico con le piccole e medie imprese • Incentivi fiscali rivolti a favorire co-investimenti con fondi

internazionali

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riuscisse a sviluppare iniziative che portino a colmare questo gap renderebbe un grande servizio al sistema e al Paese.

Il collegamento con la terza possibile area di intervento è molto diretto. L’Università italiana produce, infatti, ricerca e innovazione eccellente ma è troppo chiusa in se stessa, poco meritocratica, autoreferenziale e bloccata da una governance non al passo coi tempi. E’ diventata ormai un grosso freno alla trasformazione in business dell’innovazione e all’approdo all’impresa dei tecnici innovatori. Ci sarebbe bisogno di una piccola rivoluzione, un vero e proprio turnaround. Non è facile identificare chi debba e possa avviare un tale processo. L’Università al suo interno? La politica e le istituzioni? Forse una Banca può fare qualcosa all’interno delle università per stimolare il merito e l’apertura al mondo dell’impresa.

Migliorare l’ecosistema early stageL’ecosistema early stage italiano sta crescendo molto ma è ancora piuttosto immaturo. Sono perciò molte le cose che si possono e dovrebbero fare per migliorarlo.

Come Italian Angels for Growth, principale gruppo di angel nel Paese, abbiamo già potuto esprimere i nostri suggerimenti alla Task Force governativa per dare impulso all’innovazione nella fase early stage. Abbiamo chiesto interventi per incentivare fiscalmente l’investimento di individui in startup (detraibilità degli investimenti, detraibilità delle perdite e esenzione dalla tassa sul capital gain), la creazione di un fondo di fondi e la detassazione delle startup nei primi anni di vita.

Tra i molti possibili ambiti di intervento, dove anche istituzioni bancarie possono portare del valore aggiunto, vorrei porre l’accento su tre aree, ovvero quella finanziaria naturalmente, la completezza e formazione dei team imprenditoriali e l’apertura al business dell’Università.

Sul fronte finanziario c’è bisogno di più fondi, sia seed che Venture Capital e di fondi di fondi che agiscano nel settore. C’è bisogno di sensibilizzare gli investitori istituzionali all’importanza e al valore di investire in questa asset class.

La completezza dei team e la loro preparazione e formazione sono, inoltre, un elemento chiave nello sviluppo di una startup. Molto spesso i team sono composti solo da tecnici, mentre mancano figure esperte di marketing e vendite, di finanza e general management. Queste figure sono disponibili sul mercato, ancor più facilmente in un momento storico come questo. Riuscire a fare il match tra le figure tecniche degli inventori-innovatori e le figure di business è un aspetto molto strategico che va curato fin dalle prime fasi di sviluppo della startup. Chi

Lorenzo FranchiniManaging Director e co-fondatore di Italian Angels for Growth, gruppo con lo scopo di finanziare progetti industriali innovativi, con elevato potenziale, in fase di early stage per promuovere la crescita economica

Focus delle proposte• Più fondi e investimenti nell’asset class delle startup• “Matching” tra profili tecnici e manageriali per i team

delle startup• Orientamento al business dell’innovazione scientifica

l’innovazione guidata dal business1. Il TSB favorisce anche opportunità di trasferimento tecnologico attraverso reti di innovazione, i Knowledge Transfer Networks, finanziati dal governo e comprendenti 15 network specifici per settore che riuniscono organizzazioni di business, università, ricerca, finanza e tecnologia che, attraverso una piattaforma web gratuita, “Connect”, consente alle aziende britanniche di accedere al supporto europeo per l’innovazione e la tecnologia e alle opportunità per le imprese innovative. Esistono numerose opportunità di “softlanding” in UK per testare il mercato in maniera flessibile e poco onerosa con incubatori e spazi di co-working. Il team Italiano di UKTI, attraverso il suo network di contatti, può offrire alle startup innovative con ambizioni internazionali accesso a informazioni di settore e opportunità in UK, supporto nell’avvio del loro business in UK e nella ricerca di partner tecnologico-commerciali con universitá, imprese e centri di eccellenza britannici. Inoltre, ormai da tre anni il team organizza UK-Italy Springboard, una business plan competition che grazie alla partnership con incubatori e business accelerator britannici, offre alle startup italiane innovative selezionate, un percorso di formazione per affinare il loro progetto imprenditoriale e presentarsi agli investitori internazionali. I vincitori hanno l’opportunità di un’effettiva presenza per periodi variabili presso incubatori, business centre e spazi di co-working in UK, seguiti da tutor esperti per confrontarsi con il mondo del business britannico.

1 I progetti finanziati sono di varia natura e dimensioni, da quelli di ricerca pura a quelli di sviluppo, piccoli finanziamenti, studi di fattibilità e grandi progetti multi-partner per collaborazioni di R&S. Anche le imprese supportate variano da pre start-up, start-up e micro imprese nelle fasi iniziali, alle grandi multinazionali.

Network internazionali e innovazioneLa creazione di un network internazionale a supporto delle startup più innovative è una chiave strategica rilevante per supportare i processi di innovazione a livello globale. Su questo fronte il team Investimenti di UKTI in Italia è focalizzato ad offrire alle realtà italiane più promettenti, opportunità di crescita a livello internazionale partendo dal Regno Unito quale trampolino di lancio verso altri mercati. Questo è in linea con la strategia del governo britannico incentrata sulla creazione di un’economia “knowledge-driven“ supportata da un capillare network dell’innovazione e da misure fiscali coerenti che riassumo di seguito:

• R&D Tax Credits: le PMI (fino a 500 dipendenti) possono beneficiare di crediti d’imposta fino a 225% sulle spese per attivita’ di R&S.

• Patent Box: in vigore a partire dal 2013 con effetti retroattivi, consentirà l’applicazione di un’aliquota speciale della corporation tax del 10% alle società titolari di brevetti sui guadagni derivanti da loro sfruttamento.

• L’ Enterprise Investment Scheme (EIS), il Venture Capital Trust (VCT) e il Seed Enterprise Investment Scheme (SEIS), programmi che comprendono importanti sgravi fiscali per gli imprenditori privati che investono in aziende e start up innovative.

Sul fronte del Venture Capital, il Governo britannico si è impegnato a stanziare 1 miliardo di sterline nei prossimi quattro anni attraverso la creazione di importanti Fondi, Enterprise Capital Funds e il Business Angel Co-Investment Fund, con dotazioni rispettivamente pari a £ 300 e £ 50 milioni per supportare le startup innovative e colmare il cosiddetto “equity gap”. In tema di network per l’innovazione, il Technology Strategy Board (TSB) è l’agenzia nazionale di innovazione del Regno Unito che ha l’obiettivo di accelerare la crescita economica sostenendo

Danielle AllenHead of Investment Group in Italia per UK Trade & Investment, l’agenzia del Governo Britannico che supporta le aziende con sede in UK ad accedere ai mercati internazionali e aiuta le aziende straniere a stabilire una presenza nel Regno Unito e a trovare collaborazioni di R&S con università, centri di ricerca e aziende britanniche

Focus delle proposte• Connessioni internazionali per startup innovative• Network capillari dell’innovazione e misure fiscali

coerenti per la creazione di un’economia knowledge driven

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nei giovani imprenditori e questa energia e’ contagiosa e deve rendere ottimisti per garantire il futuro dell’economia e dei giovani in cerca di impiego.

Credo molto anche nella alleanza “globalizzata” fra imprenditori: faccio riferimento alla mia partecipazione recente come delegato per l’Italia al Summit G20 dei Giovani Imprenditori tenutosi a Città del Messico. Questa organizzazione ha l’obiettivo di rappresentare i giovani imprenditori dei 20 Paesi più avanzati del mondo per promuovere l’imprenditoria e presentare proposte ai Capi di Stato e di Governo su tematiche economiche e sociali, condividendo idee ed esperienze al di là dei confini nazionali.

Oggi l’imprenditore e il modello economico e sociale che incarna promuove innovazione, crea posti di lavoro e contribuisce fortemente alla crescita economica. Sono convinto che vada valorizzata la forza propulsiva dei giovani imprenditori per favorire l’innovazione, l’occupazione e la crescita.

Necessario è ispirare le attuali e future generazioni di giovani imprenditori per reagire e ripartire in questo momento di forte incertezza.

Nuova imprenditoria per rilanciare le economie globaliCredo che l’imprenditoria, e in particolare quella dei giovani, debba essere vista nell’ottica di un’opportunità per superare alcuni dei problemi più rilevanti a livello globale quali la disoccupazione giovanile e il basso tasso di crescita delle economie.

Secondo noi imprenditori “giovani”, le azioni concrete in grado di favorire ripresa economica, innovazione, creazione di nuovi posti di lavoro e coesione sociale sono quelle rivolte a:

• creare forme di finanziamento tradizionali e innovative a supporto delle imprese nelle diverse fasi di sviluppo;

• promuovere maggiore collaborazione tra le imprese, i governi, la società e il mondo accademico, per consentire ai giovani imprenditori di rafforzare e ampliare le proprie attività sul mercato domestico e internazionale;

• ridurre regolamentazioni e tassazione delle imprese nelle fasi di start-up;

• sviluppare la cultura imprenditoriale giovanile durante il percorso accademico, sensibilizzando, allo stesso tempo, l’opinione pubblica.

E’ un momento decisivo per l’economia italiana e internazionale. Gli imprenditori “under 40” sono sicuramente i più sensibili e possono davvero contribuire a raccogliere gli spunti per puntare su una crescita basata su obiettivi condivisi. Ritengo importantissimo inserire l’imprenditoria giovanile al centro del dibattito politico-economico di un paese perchè passione, gioco di squadra, senso di responsabilità e innovazione emergono

Federico GhidiniConsigliere di Wave Holding, azienda ICT specializzata in consulenza, gestione contact center e archiviazione documentale. Membro del CdA di Zenith srl, azienda attiva nella produzione di contenitori alimentari in alluminio. Fondatore di IClub, fondo di Venture Capital con focus su start up tecnologiche ed innovative. Dal 2011 è Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Brescia, impegnato nella diffusione della cultura dell’innovazione verso il tessuto industriale Bresciano e dei suoi giovani

Focus delle proposte• Sviluppo della cultura imprenditoriale giovanile• Strumenti di finanziamento rivolti a imprese innovative • Internazionalizzazione delle startup• Riduzione delle regolamentazioni e tassazione delle

startup

rispondenza ai bisogni di mercato, si rafforza in un contesto favorevole dove vi è forte sinergia tra le realtà presenti sul territorio e le ambizioni professionali di chi quel territorio lo vive.

Accesso al credito, alle forme di garanzia e ai capitali di rischio• Contesto: scarsa conoscenza delle startup da parte degli

operatori finanziari classici che richiedono forme di garanzia sul credito antiquate e scarsa conoscenza da parte di chi fa startup della realtà del capitale di rischio nelle sue diverse forme.

• Azioni proposte: 1) promuovere sul territorio un “approccio dedicato” alle startup attraverso una rete di operatori che si occupano di concedere credito e operatori specializzati nel fornire garanzie attraverso un rigoroso processo di valutazione dei progetti imprenditoriali basato su criteri condivisi, quantitativi/qualitativi, in grado di cogliere le caratteristiche specifiche delle startup. Utilizzando un modello standard per le startup si potrebbero abbattere i tempi relativi alla concessione del credito e quelli relativi all’ottenimento delle garanzie. Un esempio pratico è quello di www.fiditoscana.it, un ente convenzionato con le banche presenti sul territorio e focalizzato alla concessione di garanzie sul credito bancario, con il back up di risorse pubbliche; 2) promuovere sul territorio incontri periodici tra startup, business angel e imprenditori interessati a investimenti nel capitale di imprese innovative.

Credito, formazione e poli tecnologici per le startup innovativeTre sono gli aspetti dell’universo delle startup che meritano particolare attenzione per sviluppare azioni di sistema a sostegno dell’innovazione: Formazione manageriale e orientamento all’impresa• Contesto: scarsa preparazione gestionale e limitate

competenze di leadership da parte dei giovani imprenditori. Scuole di alta formazione manageriale antiquate e non orientate all’internazionalizzazione.

• Azioni proposte: promozione di una vera cultura di gestione dell’impresa con il coinvolgimento di imprenditori che hanno creato dal nulla la loro impresa e di manager con importante esperienza aziendale all’estero che, attraverso la loro esperienza, sappiano comunicare gli elementi alla base del successo imprenditoriale, le sfide reali che si incontrano e come affrontarle in modo vincente.

Trasferimento tecnologico• Contesto: in Italia si continuano a incentivare progetti di

ricerca senza potenziale di business attraverso l’utilizzo improprio del termine trasferimento tecnologico. Bisognerebbe superare la scarsa cultura di mercato nella selezione delle idee per il trasferimento tecnologico e la mancanza di reti delle competenze/ambienti adatti a trasformare i risultati della ricerca in impresa.

• Azioni proposte: riavvicinare in maniera sistemica e virtuosa settori tra loro diversi e complementari come quelli della ricerca applicata, delle imprese e delle reti di imprese, dei dipartimenti di ingegneria/economia/scienze sociali e delle associazioni di categoria. Questo può avvenire attraverso la creazione di poli tecnologici dove si affianchino alle competenze tecniche, approcci manageriali, imprenditoriali e strategici. Un’idea si sviluppa se si ha visione e creatività, cresce grazie ad ingegno e tecnica, crea valore se ha

Emmanuele Angione Co-Founder & COO di W.I.N., azienda di sistemi medicali wireless per il benessere della donna e dell’uomo del terzo millennio. Vincitore per l’Area Emilia Romagna e Toscana dell’edizione 2010 del Talento delle Idee

Focus delle proposte• Reti coordinate di banche e operatori specializzati nel

fornire garanzie con criteri condivisi per favorire il ricorso al debito per le startup

• Formazione manageriale delle startup con imprenditori e professionisti con profilo internazionale

• Poli tecnologici efficaci per la cross fertilisation tra competenze tecniche e approcci manageriali

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28 29Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Startup: come orientarsi nella giungla dell’InnovazioneOggi in Italia si fa molto parlare di “startup”, idee e innovazione. Ci sono concorsi, startup competitions, barcamp, incubatori, acceleratori, seed funds, business angels, etc.: per chi ha avuto un’idea o vuole sviluppare una startup innovativa, la scelta è talmente ampia che orientarsi è difficile.

Alle volte prevale la paura che qualcuno possa copiare l’idea o la sensazione che si debba fare tutto da soli. Molte idee rimangono nel cassetto, altre non sono sviluppate adeguatamente. Solo poche vanno avanti e non sempre seguendo la strada più agevole.

Durante lo sviluppo di g&life - un azienda innovativa che si occupa di nutrigenetica - più volte mi sono chiesto: qual è il migliore percorso da seguire per sviluppare una startup e farla diventare un’azienda di successo?

Sebbene molti siano convinti che ogni startup abbia una sua storia irripetibile, dal mio punto di vista ritengo sia molto importante capire quali sono i possibili “pattern” o “best practice” che hanno portato alla nascita di nuove aziende.

A mio modo di vedere queste best practice dovrebbero essere facilmente disponibili e comprensibili anche per chi non fa parte dell’ecosistema startup. Spesso le idee innovative provengono da tecnici che non hanno confidenza con lo sviluppo di un’impresa; alle volte i tecnici non conoscono le opportunità per lo sviluppo della loro idea.

La mia proposta è di avere in Italia un interlocutore affidabile e il più possibile super partes a cui tutti gli operatori dell’innovazione possano fare riferimento: gli organizzatori di

concorsi, gli incubatori, gli acceleratori e, soprattutto, gli ideatori. Un interlocutore capace di erogare conoscenza, di indirizzare gli ideatori dai partner più adatti per lo stato di sviluppo in cui si trovano e che consenta all’arte di “startuppare” di diventare un po’ meno arte e un po’ più scienza.

Francesco MenegoniPresidente e CEO di g&life S.p.A., azienda che opera nel settore della genetica applicata alla nutrizione. Vincitore per l’area Triveneto dell’edizione 2010 del Talento delle Idee&life

S C I E N C E!

Focus delle proposte• Creazione di un’istituzione di riferimento super partes

che fornisca conoscenze e connessioni per gli operatori dell’innovazione

arricchimento culturale dell’imprenditore da ricercarsi con lo sviluppo di piattaforme di interconnessione tra le imprese innovative: lo scambio di informazioni, la condivisione di esperienze, lo sviluppo di database di fornitori di servizi da condividere, ecc. sono riferimenti fondamentali nelle future scelte strategiche.

Coaching strategico, partner finanziari e network “intelligente” per le startup innovativeLe azioni a sostegno delle startup innovative devono partire dalle necessità che si presentano alle imprese nelle fasi iniziali della loro vita.

In primo luogo occorre aiutare ed educare i manager ad una corretta impostazione strategica, nella definizione della mission dell’impresa, del modello di business e della pianificazione operativa, mediante consulenze adeguate.

Nella fase di presentazione al mercato del prodotto innovativo, inoltre, sarebbe utile ricevere un supporto per potenziare le azioni di visibilità delle aziende che hanno puntato concretamente sull’innovazione, creando tra le altre, occasioni di incontro tra le startup, i potenziali clienti e i possibili partner commerciali/industriali.

Il lancio di una nuova idea necessita di rilevanti risorse economiche per cui è necessario che le imprese vengano supportate con tutti gli strumenti possibili, dagli investimenti nell’equity (fondi, business angel, ecc.) ai finanziamenti. In questo contesto, è importante che i soggetti che sostengono economicamente le imprese si dotino di strumenti da affiancare al rating: è fondamentale che conoscano l’idea imprenditoriale, la struttura che la sta implementando e quanto l’azienda stessa stia investendo nello sviluppo del proprio prodotto innovativo. E’ utile che l’imprenditore sia affiancato da consulenti che lo guidino nelle attività di ottenimento degli incentivi a livello europeo, italiano e locale.

La vita dell’impresa, infine, va assicurata con un continuo

Stefano CassaniFondatore di Plastic Sort, azienda che sviluppa sistemi per la separazione delle materie plastiche basati su un principio fisico innovativo “a calamita” che permette di individuare la natura del materiale e contemporaneamente effettuare la separazione sfruttando le diverse proprietà elettriche dei polimeri. Vincitore nazionale dell’edizione 2010 del Talento delle Idee. Titolare dello Studio Tecnico Associato Multiprojecta e dello Studio81 Srl

Focus delle proposte• Accesso a coaching strategico• Sviluppo di processi creditizi coerenti con le

caratteristiche delle startup• Creazione di piattaforme di interconnessione tra imprese

innovative

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30 31Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

acquistando “prodotti a scaffale” dalle piccole senza instaurare percorsi condivisi di ricerca che guidino le pmi verso una pianificazione a medio termine, la crescita e le aggregazioni.Dall’altro lato si assiste a investimenti in ricerca industriale e precompetitiva, sostenuti da cofinanziamenti grazie a fondi pubblici europei e non, che non sempre producono gli effetti sperati perché incentrati su una ricerca lontana dal mercato e dalla possibilità di veder moltiplicato l’investimento sostenuto.In questo contesto, per dare slancio all’innovazione bisogna crescere “Dimensionalmente”, per permettere anche alle pmi di valorizzare le proprie capacità di innovare, e “Culturalmente” rafforzando l’orientamento al mercato della ricerca industriale.

Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è relativo agli investimenti posti in essere per recuperare il Divario Digitale che colpisce il nostro paese nei confronti delle regioni europee. Un’economia dell’innovazione è strettamente legata alla possibilità di accedere alla rete e/o offrire servizi in rete. In questa direzione gli investimenti in infrastrutture potrebbero essere fatti con una alleanza pubblico/privata o con un serio progetto di Project Financing da parte delle imprese in un contesto di stabilità di programmazione.

Cultura di mercato e crescita dimensionale per innovare con successoEsistono differenti strade per fare innovazione, ma esiste un’unica strada per creare un’impresa: produrre un manufatto, fornire un servizio, migliore o nuovo, che vada a coprire in maniera più soddisfacente i bisogni del “mercato” qualsiasi esso sia.

Il primo problema è quindi la vicinanza con il mercato. Superato questo si pongono le questioni relative al reperimento di eventuali capitali, con due scenari tipici:

Innovazione mal comunicataLa criticità è relativa alla carenza di capacità da parte di chi ha elaborato l’idea nel dimostrare la sua remunerabilità. Mettere insieme competenze tecniche ed economiche spesso non basta. La capacità di delineare gli scenari di impiego e il ritorno in termini economici è legata anche all’esperienza e alla comprensione delle dinamiche del settore in cui si vuole agire. In questo possono essere avvantaggiate le compagini che abbiano al loro interno soci con un network di conoscenze solido e che sappiano tracciare strategie di crescita per il nuovo progetto.

Innovazione non compresaIl problema è relativo alla difficoltà da parte di chi è chiamato a finanziare una nuova proposta nell’analizzare e comprendere i possibili scenari. Spesso si rimane troppo ancorati a valutazioni quantitative o ad approcci creditizi tradizionali. In questo caso risultano necessari contatti con persone o istituzioni che siano pronte a “scommettere” ovvero intraprendere assieme a coloro che abbiano generato la richiesta.

Un ulteriore problema è legato alla mancanza di una cultura della ricerca fatta in ottica di “filiera” e di “mercato”. Da un lato le grandi imprese spesso “fanno ricerca” in proprio o

David Zolesi AD di Kayser Italia Srl, impresa di ingegneria aerospaziale. Fino al 2011 è stato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Livorno, attualmente fa parte del Consiglio Centrale del Movimento Giovani Imprenditori di Confindustria

Focus delle proposte• Incentivi a collaborazioni tra imprese per progetti

innovativi e ricerca di “filiera” • Cultura di mercato per investimenti in ricerca industriale

e precompetitiva di successo• Recupero del divario digitale con investimenti rilevanti

nelle infrastrutture

L’auto imprenditorialità come strategia anti crisiSi fa un gran parlare di start up, di questi tempi. Soprattutto, se ne parla come di una strada possibile per i giovani, stretti fra la speranza di un posto fisso che sembra sempre più un miraggio e un presente fatto di stage su stage, che spesso producono Neet, acronimo inglese che indica chi non studia né lavora. Un po’ come accadde a cavallo degli anni ’60 e ’70, l’auto imprenditorialità diventa una strategia di sopravvivenza. Sono tre milioni i professionisti senza albo, soggetti in uscita - o mai entrati - dal mondo del lavoro dipendente. Un esercito di capitalisti personali che oggi sono di più di chi trova un posto fisso. Senza dimenticare che i primi creeranno altri 6mila nuovi posti di lavoro, nuotando controcorrente rispetto alla crisi.

Il nodo sta nel non lasciare che questo patrimonio di intelligenza e innovazione si faccia bruciare le ali dalla competizione dell’attuale, complessa congiuntura economica. Conosciamo bene il destino che sovente tocca alle start up, in questo Paese. Monadi nella moltitudine senza alcuna bancabilità (tantomeno ora), senza un moderno e adeguato mercato della raccolta di venture capital che le sostenga, né tantomeno con strategie d’uscita fluide.

A loro, a questi piccoli, grandi giacimenti di nuova imprenditorialità serve altro ancora, però. Ed è qualcosa che li riguarda in prima persona. La debolezza di quel mondo, infatti, è in buona parte figlia della sua incapacità a farsi popolo e soggetto capace di rappresentare sé stesso come tale. Cosa che lo condanna, oggi come oggi, alla sterile dialettica tra quei pochi che sono eccellenza e quei molti che sono precariato. E, soprattutto, gli impedisce di realizzare quell’osmosi tra capitalismo manifatturiero e ceti professionali metropolitani e non (le professioni creativo-cognitarie assorbono il 27% della

forza lavoro metropolitana) che in molti, non da ieri, indicano come una delle vie maestre per uscire dalla crisi. Fare rete, scambiarsi conoscenze in modo sistematico, formare partnership a geometria variabile diventano pertanto strade maestre per fare di questo mondo l’architrave del piccolo capitalismo italiano di domani. A ben vedere, esattamente com’è stato in passato.

Aldo BonomiDirettore Consorzio AAster, istituto di ricerca orientato allo studio delle dinamiche antropologiche dello sviluppo locale e territoriale

Focus delle proposte• Scambio sistematico di conoscenze tra startup• Formazioni di partnership e reti di impresa

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32 33Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Se manca uno di questi quattro ingredienti, difficile che si giudichi una storia appetibile per il grande pubblico. C’è poi il quinto caso che forse è ancora più avvilente: quando l’innovazione è talmente dirompente che si stenta a capirne la portata.

Quando poi giornali o Tg si occupano di imprenditori innovatori senza abbandonarsi ai cliché descritti sopra, è difficile che si vada al cuore della questione, ossia la creazione di valore per il prodotto, per l’impresa e quindi (come insegna il caso Apple) per il sistema-Paese.

Perché tutto questo accade? I motivi sono diversi.

Alcuni sono, come dire, psicologici. Diceva Enzo Biagi che per un giornalista non esistono articoli facili o difficili ma solo storie che ti interessano o non ti interessano. Certo, non è il massimo fare appassionanti interviste ad innovatori per poi concludere, puntualmente, augurandosi che possano emigrare in Silicon Valley o in Israele per trovare capitali e un ecosistema adatto. A nessuno - tranne rare eccezioni - interessa scrivere storie dal finale triste e sempre uguale.

Del resto l’Italia, purtroppo, non è ancora - economicamente e culturalmente - un ambiente fertile per gli innovatori; in tutti i campi. Alla fin fine, nonostante i proclami e gli slogan elettorali, l’impressione è che i nostri politici - e a volte spiace dirlo, anche alcuni imprenditori - siano convinti che la ricchezza da noi si crea solo sfruttando la tradizione e non l’innovazione; affidandosi all’aiuto pubblico e non al rischio imprenditoriale; continuando a mettere in pista i soliti noti e non giovani che hanno idee.

E qua veniamo alla seconda considerazione sul perché i nostri

La Cenerentola dei giornaliFino ad un anno fa la Cenerentola dei giornali era l’Europa. Un argomento considerato dai direttori di fondamentale importanza ma talmente ostico, noioso e supertecnico che bisognava parlarne il meno possibile per evitare che la gente voltasse pagina o canale.

Dopo la crisi dei debiti sovrani la Cenerentola Europa è però entrata nel palazzo del Principe dove risiedono in pianta stabile le notizie importanti. Un palazzo dal quale però restano ancora off-limits le tematiche legate all’innovazione che nelle redazioni conservano lo status negletto che era degli affari europei. Con le medesime, facili obiezioni: 1) E’ un argomento del quale non si capiscono bene i contorni. 2) Inutile parlarne, alla gente non interessa. 3) E’ difficile trovare giornalisti che se ne occupino anche perché bisogna studiare e leggere tanto (magari in inglese). Tutto questo con un’aggravante: molti giornalisti - anche “graduati” - credono che scrivere di innovazione significhi raccontare le avventure delle sonde spaziali oppure occuparsi degli smartphone e delle application più strane; il che spinge gli articoli (soprattutto quelli sui siti dei giornali) in quella terra pericolosa che da una parte confina con le divertenti recensioni di diavolerie elettroniche e dall’altra con la marchetta: ossia quando un articolo nasconde la promozione di un prodotto.

I media mainstream (la tv generalista e i giornali nazionali - con le eccezioni del Sole 24 Ore e degli inserti economici di Corriere e Repubblica) di solito “cucinano” le notizie legate agli innovatori con la stessa ricetta: bisogna far emergere che l’imprenditore-innovatore ha fatto fortuna all’estero perché in Italia nessuno gli ha creduto; la burocrazia italiana gli ha messo i bastoni tra le ruote o l’ha sbeffeggiato; le banche gli hanno negato i finanziamenti, scoraggiandolo; il barone universitario lo soffocava e allora ha trovato asilo nell’università straniera.

Frediano Finucci Caporedattore della redazione Economia ed Esteri del Tg La7. Già corrispondente da Bruxelles, caporedattore di “Otto e mezzo”, nel 2008 ha realizzato, in collaborazione col programma Partnership for Growth dell’ambasciata americana a Roma, Silicon Mind, un lungo reportage sul venture capital e l’imprenditorialità girato in California e Utah

Media non si occupano di innovazione: l’accesso alla professione. La maggior parte dei giornalisti italiani infatti (come del resto - guarda caso - i politici) avendo una formazione più letteraria o giuridica che economica, non è a suo agio con le tematiche - non dico del venture capital - ma nemmeno dell’imprenditorialità.

Nei decenni scorsi chi faceva la gavetta seguiva in primis la cronaca nera, la politica o lo sport: a chi rimaneva fuori, restava il cosiddetto servizio economico-sindacale dove il secondo aggettivo prevaleva di gran lunga sul primo. Anche le scuole di giornalismo italiane si sono ben tenute alla larga dalle tematiche dell’innovazione, ritengo per semplice ignoranza, in senso latino (ignoravano che esistesse la materia).

Essendo dunque anche una questione generazionale sono fiducioso che da qui a qualche anno le cose cambieranno in meglio. Perché nella cassetta degli attrezzi dei futuri colleghi, assieme a penna e taccuino, web e microfono, temo non potranno più mancare gli strumenti per valutare il seed capital o intervistare un business angel. E per allora magari anche i lettori italiani sapranno qualcosa in più sull’innovazione, come oggi - finalmente - hanno imparato che l’ECOFIN è un’importante riunione di ministri europei e non una società che concede prestiti…

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Indice

LE PROSSIME SFIDE NELL’ACCOMPAGNAMENTO DEI PROCESSI DI INNOVAZIONE

2 Supporto all’innovazione: il punto di vista di 80 attori10 I sei ambiti strategici per rafforzare i processi di innovazione 13 Le proposte di alcuni attori dell’innovazione

IL TALENTO DELLE IDEE: UN’INIZIATIVA A SUPPORTO DELLE STARTUP INNOVATIVE

36 Introduzione ai progetti partecipanti41 Profili dei vincitori

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37Il Talento di oggi per l’impresa di domani36 Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Il Talento delle Idee: Introduzione ai progetti partecipanti all’Edizione 2012

Il Talento delle Idee è un’iniziativa, giunta alla seconda edizione a livello nazionale, nata con l’obiettivo di far emergere e sostenere il potenziale imprenditoriale innovativo dei territori italiani attraverso la collaborazione tra diversi soggetti economici.

Grazie all’iniziativa congiunta di UniCredit e i Giovani Imprenditori di Confindustria, nel 2011-2012 il Talento delle Idee ha portato alla luce 436 progetti imprenditoriali in tutta l’Italia, con un incremento del 57% rispetto alla prima edizione.In particolare, si è voluto privilegiare progetti innovativi pronti a dare vita ad un’impresa e a realtà aziendali relativamente giovani (imprese costituite da non più di 36 mesi). Inoltre, sono stati considerati progetti presentati da imprenditori o aspiranti tali con al massimo 40 anni. Ai candidati è stato richiesto di compilare una descrizione dettagliata del progetto imprenditoriale, contenente anche informazioni sul contesto competitivo e proiezioni economico-finanziarie.

Il processo di selezione è stato organizzato in due

fasi e su più livelli territoriali (di area e nazionale), utilizzando in prima istanza un unico modello per lo scoring e la valutazione delle migliori proposte imprenditoriali. Sulla scorta delle valutazioni emerse dal modello di scoring, per ognuna delle sette aree territoriali definite, i progetti imprenditoriali sono stati selezionati da apposite Commissioni Esaminatrici composte da esponenti di UniCredit, dei Giovani Imprenditori di Confindustria e dei Consigli di Territorio di UniCredit esperti di valutazione di progetti innovativi.

L’iniziativa conferma in pieno la vocazione ad intercettare il potenziale innovativo presente sul territorio: rispetto al 2010, la quota dei progetti candidati che ancora non avevano portato alla costituzione di un’impresa sale al 66% delle domande presentate, con un incremento di 2 punti percentuali.Si accentua anche un’altra caratteristica dell’iniziativa, ossia l’ampia partecipazione di giovani imprenditori o aspiranti tali: nella presente edizione ben il 48% delle domande è stato presentato da proponenti con al massimo 30 anni (era il 44% nel 2010). La

partecipazione femminile, calcolata sulla base del proponente, si attesta al 23%. In termini di distribuzione della partecipazione sul territorio, le regioni settentrionali hanno contribuito per il 37% al totale delle proposte imprenditoriali presentate, seguite dalle aree del Mezzogiorno e della Sicilia, con circa un quarto del totale dei partecipanti e, infine, dalle regioni centrali, compresa la Sardegna, con il 24%. Si riscontra infine una buona presenza di progetti eccellenti in termini di innovazione e potenziale di impresa, eccellenza che si riflette nella valutazione emersa dal modello utilizzato per la valutazione iniziale. Infatti, oltre un quinto dei progetti idonei ha ottenuto un punteggio molto elevato: in una scala da 0 a 100, 4 proposte hanno ottenuto una valutazione compresa tra 80 e 90, 34 una valutazione compresa tra 70 e 80 e 23 una valutazione compresa tra 65 e 70.

Di seguito sono raccolte le schede sintetiche di valutazione dei 21 progetti che sono risultati vincitori nelle selezioni locali. In aggiunta, sono riportate le schede descrittive dei 15 progetti che hanno

ricevuto una menzione speciale per la presenza di una o più caratteristiche distintive (per esempio innovatività dell’idea, potenzialità di sviluppo del progetto imprenditoriale, impatto sulla sostenibilità ambientale). L’ordine di presentazione delle schede si riferisce alle aree territoriali in cui si è articolata l’iniziativa: Nord Est che comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige; Lombardia; Nord Ovest che comprende Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta;Centro Nord, che comprende Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria; Centro, che comprende Lazio, Sardegna, Abruzzo, Molise; Sud, che comprende Campania, Calabria, Puglia, Basilicata; Sicilia.

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39Il Talento di oggi per l’impresa di domani38 Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Le candidature pervenute sono state 436

* Nella voce Altro sono compresi i settori: Servizi, Educazione, Sociale

Partecipanti per tipologia di business

42%

18%

9%

6%

2%2%2%2%

3%

4%5%5%

1%

ICT e digital

Biomedicale

Clean tech/energy

Agroalimentare

Moda e design

Meccanica Genetica/life science

Turismo

Automotive

Chimico

Edilizia e materiali

Farmaceutico

Altro*

77%

23%

Uomini Donne

Partecipanti per genere Partecipanti:

imprese verso idee imprenditoriali

66%

34%

Idee imprenditoriali Imprese

Partecipanti per età

48%

29%

23%

18 - 30 anni 31 - 35 anni 36 - 40 anni

Figura 1. Proposte imprenditoriali ricevute: analisi dei risultati

Area GeograficaCandidature

Ricevute

Lombardia 59

Nord Ovest 37

Nord Est 65

Centro Nord 68

Centro 35

Sud 65

Sicilia 43

Altro (sede della futura azienda) 64

Totale 436 100%

% sul Totale

13%

8%

15%

16%

8%

15%

10%

15%

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Profili dei vincitori

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42 43Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

mondo dei farmaci e dell’industria alimentare che permette al cliente finale di verificare la sicurezza di un prodotto. Sono in corso due progetti pilota e il prodotto sarà pronto ad essere immesso sul mercato nel 2012.

Attualmente la soluzione vede interessate alcune multinazionali del farmaco e catene di supermercati. Grazie a questo sistema, che è in grado di dare informazioni sulla reale data di scadenza dei prodotti caseari e surgelati, esse potranno organizzare al meglio l’uso dello scorte.

Il progetto imprenditoriale è rivolto alla creazione di una nuova tipologia di etichetta recante un piccolo trattino stampato con un inchiostro magnetico. Tramite un apposito lettore si rileva se il prodotto ha superato una certa temperatura e per quanto tempo, con applicazioni rilevanti per verificare la conservazione di medicinali, vaccini, sostanze chimiche, prodotti alimentari.

L’utilità è quella di certificare, proteggere da contraffazioni e verificare la conservazione adeguata di una vasta gamma di medicinali (vaccini, emoderivati, antitumorali e insulina), sangue o sostanze chimiche e prodotti alimentari. Il sistema non si vuole sostituire ai controlli delle aziende produttrici ma rappresenta un accessorio al

Farmaceutico / ICT

Cold Pharma

1° CLASSIFICATONord Est

Marco Mandelli, 34 anni. Laureato in Ingegneria dei Materiali, ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria Metallurgica. Dal 2003 lavora come libero professionistaAltri membri del gruppo: Elisabetta Merighi, Sonia Merighi, Micheal Brayer, Mauro Bortolotti

www.coldpharma.com

derivanti da inevitabili “bug”, spesso critici, insiti nei software Java. I controlli possono riguardare software di istituzioni quali NASA, Skype, Intel, aziende aeronautiche, bancarie, etc.

Attraverso il cloud computing, i software possono essere analizzati con Julia semplicemente collegandosi a un sito internet, accessibile al mondo intero o protetto e limitato all’ambito di una società.

Julia è il risultato di 7 anni di ricerca all’interno dell’Università di Verona.

La startup intende commercializzare Julia, un programma unico, capace di identificare definitivamente e in via preventiva errori e inefficienze nei programmi informatici/software più diffusi in Java/Android.

Julia è un sistema di verifica sistematica e automatica che lavora sull’analisi semantica dei software e non sintattica, sui significati e non solo sull’apparenza del linguaggio del software, identificando così con certezza ed automaticamente gli errori, indipendentemente dalla forma di compilazione/scrittura del programma.

L’obiettivo è di proteggere le organizzazioni dai rischi altamente probabili di default informatici e operativi

Fausto Spoto, 39 anni. PhD in Informatica, professore associato Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, inizia nel 2003 lo sviluppo di un analizzatore statistico per Java che diventerà il programma JULIAAltri membri del gruppo: Roberto Giacobazzi, Frédéric Mesnard, Paolo Errico, Paolo Fiorini

www.juliasoft.com

ICT

Julia Srl

2° CLASSIFICATONord Est

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45Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

44 Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

parte del medico e dell’infermiere. • Click Mobile, un carrello a cassettini dove a ciascuno scomparto è abbinato un solo ospite con all’interno le scatole di farmaci a lui prescritte. Uno schermo touch screen controlla l’apertura dei cassettini, che avviene cliccando sulla foto dell’ospite. A questo punto lo schermo mostra la scheda con la sola terapia prescritta per quel particolare giorno e turno. Il carrello può essere caricato esclusivamente identificando i farmaci con un apparecchio che legge i codici a barre: se un farmaco non è presente in scheda, il carrello non procederà con l’apertura del relativo cassettino.Le soluzioni proposte hanno l’obiettivo di ridurre i rischi d’errore di prescrizione, di preparazione e di somministrazione della terapia negli ospedali.

Max Medical Group intende commercializzare i due prodotti principali che ha sviluppato, dedicati al settore sanitario e socio assistenziale: una scheda terapia informatizzata ed un carrello terapia automatizzato che aiutano nella corretta somministrazione dei farmaci. In particolare:• Click Base, un software che permette di informatizzare la scheda terapia. Nel momento in cui un farmaco viene inserito dal medico nella scheda, il software allerta su eventuali allergie dell’ospite e sull’interazione con altri farmaci precedentemente prescritti e ne calcola il fabbisogno, tenendoconto della durata di ciascuna terapia.Alla scheda viene sempre abbinata una fotodell’ospite per facilitare il riconoscimento visivo da

Massimo Lorenzini, 37 anni. Fondatore di Max Medical Group, società che si occupa di commercio di attrezzature e arredi per ospedali

Max Medical Group - Click

3° CLASSIFICATO

www.maxmedicalgroup.com

Nord Est

Sanitario / ICT

l’accensione del motore, inviare dei messaggi a soggetti remoti informando dello stato di fatto.

Il dispositivo si è dimostrato efficace anche in presenza di situazioni oggettivamente difficili: finestrino aperto, aria condizionata accesa, presenza di altri soggetti in stato di ebbrezza in auto. Tali prove sono state effettuate alla presenza di una commissione tecnica qualificata e di organi della Polizia Stradale.

Il progetto imprenditoriale prevede la commercializzazione di un dispositivo “Angel” (ANalyzer Gas Expiratory Level), che permette di analizzare l’aria presente nell’abitacolo dell’autovettura e verificare la concentrazione alcolemica del guidatore.

Angel, tramite un’intercettazione ambientale che funziona indipendentemente dalla volontà del guidatore, sottopone quest’ultimo ad un check alcolemico automatico all’ingresso in auto.

La tecnologia può interfacciarsi con l’elettronica di bordo e così implementare funzionalità quali: comunicare al guidatore del suo stato alterato, ridurre la velocità massima dell’auto, evitare

Antonio La Gatta, 42 anni. Laureato in Ingegneria Elettronica, docente universitario e presidente del comitato scientifico del CNVR, Consorzio Veneto di Ricerca. È presidente del comitato scientifico Consorzio Nazionale Ricerche Avanzate

Biomedicale / Automotive

Angel

Menzione specialeNord Est

Angel

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46 47Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

dei bordi, colore, dimensione e altri 80 parametri riconosciuti utili alla diagnosi. A differenza dei concorrenti Naevi in Silico si avvale di una lente adattabile a ogni tipologia di cellulare e di un software più sofisticato in grado di fornire un’accuratezza maggiore.

Il prodotto non si sostituisce al dermatologo ma è un supporto alla diagnosi preventiva in quanto viene messa a disposizione una storia dettagliata della cute del paziente.

Il progetto imprenditoriale è rivolto a produrre e commercializzare un accessorio e un software che trasformano qualunque cellulare in uno strumento di monitoraggio della cute, dei veri e propri dermatoscopi digitali, permettendo all’utente di monitorare lo stato di salute della propria pelle, in particolare dei nei.

La soluzione Naevi in Silico comprende un sistema composto da ottica e relativo software in grado di scattare immagini dermatoscopiche di alta qualità direttamente da casa e in qualunque istante. Dopo ogni acquisizione, l’applicativo analizza l’immagine e la confronta con le precedenti in maniera del tutto automatica e segnala eventuali anomalie ritenute sospette in merito ad asimmetria, regolarità

Massimo Battistella , 25 anni. Laureato in Ingegneria Biomedica presso l’Università degli Studi di PadovaAltri membri del gruppo: Alberto Silletti, Marco Mardegan, Antonio Francesco Schiavi

www.naeviinsilico.com

Biomedicale / ICT

Naevi in Silico

Menzione specialeNord Est

quali elettricità o combustibili, né di manutenzione. L’evaporazione dell’acqua, infatti, avviene attraverso il sole. Le sue caratteristiche evitano la presenza di precipitati all’interno del sistema, richiedendo quindi una manutenzione molto limitata. Inoltre, la serra può essere localizzata con facilità anche in territori impervi ed isolati, in particolare la sua efficienza aumenta nelle aree tra i Tropici.

La tecnologia SOLWA può essere anche utilizzata come sistema per l’essicamento di alimenti o rifiuti ed è in grado di abbattere i costi per l’essiccamento dei materiali, evitando dispersione di odori e composti inquinanti. Le Nazioni Unite hanno dichiarato SOLWA come una delle “innovazioni per lo sviluppo dell’Umanità”.

La startup intende commercializzare SOLWA, un innovativo “modulo” per la depurazione dell’acqua salata o inquinata usando solo ed esclusivamente la radiazione solare. Si tratta di un prodotto che, attraverso l’evaporazione e la condensazione, permette di distillare l’acqua ed eliminare le parti inquinanti a costo zero.

SOLWA imita, in un sistema isolato, il ciclo naturale dell’acqua, con evaporazione e successiva condensazione, forzandolo per aumentarne resa ed efficienza. Tramite un sistema di micropompe e scambiatori di calore, SOLWA è in grado di depurare una quantità di acqua potabile fino all’ordine di 10 litri/giorno/mq di superficie, senza bisogno né di allacciamenti a reti energetiche “convenzionali”,

Paolo Franceschetti, 30 anni. Laureato in Scienze e Tecnologie per l’ambiente. Dottorando in Scienze Ambientali presso l’Università Ca’ Foscari di VeneziaAltri membri del gruppo: Alice Tuccillo, Davide Franceschetti, Enzo Muoio, Matteo Pasquini, Marco Sportillo

www.solwa.it

Clean tech

Solwa Srl

Menzione specialeNord Est

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

• polveri sottili e particolato

• pollini e spore

• derivati epidermici di animali (peli e altri micro residui organici)

• polvere e acari

Il prodotto è realizzato dalla società ed è già in vendita presso farmacie ed erboristerie.

Il prodotto commercializzato da HSD Europe è Sanispira, un innovativo dispositivo endonasale “usa e getta”, di dimensioni ridottissime, economico e dalla tecnologia brevettata, studiato per trattenere le polveri sottili, i pollini ed altri allergeni.

E’ composto da una coppia di piccoli tronchi di cono appositamente studiati per essere facilmente inseriti e fissati all’interno delle narici, garantendo la possibilità di respirare e parlare liberamente insieme alla massima capacità di trattenere le polveri sottili.

SANISPIRA costituisce l’innovazione più efficace per prevenire i danni causati all’apparato respiratorio da:

Gianpietro Rizzini, 34 anni. Laureato in Ingegneria Meccanica, ha maturato esperienze come ingegnere progettista e project manager, è attualmente amministratore delegato di HSD EuropeAltri membri del gruppo: Massimo Rizzini, Alberto Rizzini, Luigi Allegra, Paolo Narciso, Emilia Cantera, Elisa Pasinetti

www.sanispira.it

Biomedicale

HSD Europe Srl

1° CLASSIFICATOLombardia

FreeAirBaby è stata pensata per poter essere installata sui principali modelli attualmente esistenti senza dover sostituire il prodotto eventualmente già acquistato.

La startup sta attivando una serie di contatti con produttori e rivenditori di passeggini per la commercializzazione del dispositivo.

FreeAirBaby è il primo progetto sviluppato da ZEST srl, una startup innovativa, costituita il 2 febbraio 2012 per volontà dei tre soci fondatori.

FreeAirBaby è un progetto innovativo, in fase di brevetto, rivolto alla realizzazione di un dispositivo da applicare a passeggini e carrozzine che permette di purificare l’aria intorno al bambino, abbattendo le sostanze inquinanti derivanti dalla combustione e le polveri sottili (PM10) senza frapporre alcuna barriera fisica e visiva tra il bebè e il genitore.

La particolarità del prodotto risiede nell’utilizzo di un insieme di setti filtranti e sistemi di aspirazione in grado di creare una barriera invisibile con l’aria filtrata all’interno del passeggino.

Mauro Zamarian, 38 anni. Laureato in Ingegneria Gestionale con un Master in Tecnologie Multimediali. Amministratore di ZEST srl, vanta esperienze come project manager per Discovery Channel e SkyTVAltri membri del gruppo: Chiara Davanzo, Marilena Antonini

www.myzest.eu

Infanzia

ZEST srl / FreeAirBaby

2° CLASSIFICATOLombardia

®

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

• dipingere con un pennello sullo schermo come se fosse una tavolozza, con utilità per applicazioni in ambito scolastico;

• introdurre il multi-touch in ambienti di lavoro estremamente ostili, es. contaminati da polvere, acqua, alta umidità, urti violenti, elevato inquinamento elettromagnetico, o in condizioni tipiche industriali e professionali che necessitano di altissima affidabilità, es. che richiedano l’uso del multi-touch con guanti o oggetti vari non noti a priori.

La startup ha già contatti attivi con produttori di chip, tablet e smartphone per sviluppi commerciali della tecnologia offerta.

Haptyc sviluppa tecnologie innovative proprietarie per il mondo dei device touch, migliorando le funzionalità di quelli attualmente in commercio e di quelli futuri.In particolare Haptyc ha sviluppato una tecnologia proprietaria, coperta da oltre 12 brevetti internazionali, che permette di trasformare qualsiasi schermo touch tradizionale in uno schermo multi-touch, con una sensibilità elevatissima alla pressione esercitata sullo schermo, con costo ridotto rispetto ai prodotti attualmente in commercio e con consumo energetico contenuto.

Attraverso le tecnologie proposte sarà possibile ad esempio:

Nicolò Pastore, 28 anni. Laureato in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano. È stato CIO, amministrando i sistemi informativi di un gruppo aziendale con sedi in Svizzera, Italia e Stati UnitiAltri membri del gruppo: Andrea Celani, Matteo Bogana, Pio Emanuele Zambiasi

www.haptyc.com

Elettronica / ICT

Haptyc Technology

3° CLASSIFICATOLombardia

in modo autonomo e flessibile. Il sistema restituisce poi i dati del consumatore raccolti attraverso l’iscrizione tradizionale o il collegamento con il profilo Facebook la cui autorizzazione viene richiesta in fase di iscrizione, per tarare operazioni mirate di marketing, comunicazione, pricing e monitoraggio sulle campagne lanciate.

Il servizio è già in fase di testing con un’importante catena di grandi magazzini.

1Card è un portafoglio virtuale che permette agli utenti di salvare tutte le carte fedeltà, carte regalo e mobile coupon sul proprio smartphone e di registrarne di nuove. Inserendo il numero del codice della carta o semplicemente facendo una foto, l’applicazione creerà l’effettiva immagine del codice a barre che potrà essere utilizzata in sostituzione della carta. Inoltre, attraverso la geo-localizzazione, l’applicazione indica i negozi convenzionati più vicini, con relative offerte, coupon e carte fedeltà da poter sottoscrivere direttamente online.

Le aziende avranno a disposizione una piattaforma su cui caricare le offerte e le campagne di marketing

Paolo Fosso, 33 anni. Informatico, CEO e Fondatore di Tracknose. E’ presidente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “F. Vittadini” di Pavia. In passato ha fondato uno studio di sviluppo di videogiochiAltri membri del gruppo: Attilio Meoli, Raffaele Di Crosta

www.tracknose.com

ICT

1Card – Tracknose

Menzione specialeLombardia

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

che li compongono i Sencogi possono essere integrati in prodotti già esistenti con elevati livelli di personalizzazione.

Questi algoritmi apriranno nuove potenzialità per smartphone e tablets, poiché graveranno molto meno sia sui processori che sulle batterie rispetto agli attuali prodotti di riferimento.

Cogisen è un’azienda produttrice e fornitrice di tecnologia intelligente, i cui prodotti principali sono i Sencogi, librerie complete di software intelligente che si integrano nei principali sistemi operativi mobili attualmente in commercio, come quelli della Apple (iOS) o di Google (Android) o che si programmano direttamente sui processori.

I primi prodotti Sencogi, il cui marchio è registrato, consistono in nuovi algoritmi per il riconoscimento degli oggetti. Possono essere usati, per esempio, nell’individuazione dello sguardo (impartire comandi con gli occhi), nella creazione di schermi 3D (senza l’utilizzo di occhiali e senza la proiezione di infrarossi) nonché in numerose altre applicazioni. Grazie alla flessibilità e alla versatilità degli algoritmi

Christiaan Erik Rijnders, 41 anni. Laureato in Ingegneria Aerospaziale, ha lavorato presso Ferrari S.p.A ed è attualmente CEO e Fondatore di Cogisen Srl

www.cogisen.com

ICT

Cogisen Srl

Menzione specialeLombardia

scarico di stress più controllato rispetto a profili attualmente in uso, consentendo di ridurre del 30% lo stress all’interfaccia osso-impianto.

Dopo l’ottenimento di certificazioni rilevanti, ISO e CE, i dispositivi biomedicali TWOCARE potranno essere distribuiti a tutti gli odontoiatri che praticano l’implantologia.

La TWOCARE si propone di produrre e commercializzare un nuovo tipo di impianto dentale, Nanopro, in materiale innovativo frutto delle ricerche congiunte dell’Università di Torino, Istec CNR e di due aziende piemontesi, che presenta elevate caratteristiche estetiche e di biocompatibilità.

Il prodotto in questione è un impianto monoblocco in materiale nanocomposito, realizzato per la riabilitazione implantare con elevato standard in termini di estetica. Tra le peculiarità di tale impianto ci sono l’uso di nanocompositi ceramici che presentano una durezza superiore ai ceramici monolitici rispetto ai quali sono state fino ad ora ottimizzate le lavorazioni odontotecniche e una nuova geometria implantare che permette uno

Biomedicale

TWOCARE - Nanopro

1° CLASSIFICATONord Ovest

Alberto Lazzaro, 30 anni. Ingegnere biomedico, amministratore e lega-le rappresentante del laboratorio odontotecnico Wisildent SrlAltri membri del gruppo: Federico Mussano, Maria Giulia Faga

www.twocare.it

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Il prodotto può essere utilizzato anche su pazienti di numerosi reparti, quali Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Geriatria e Fisioterapia, Dermatologia, Chirurgia Traumatologica e d’Urgenza, etc., oltre ad un utilizzo su ambulanze medicalizzate, all’interno degli ospedali da campo in territori di guerra e come presidio di automedicazione nelle farmacie.

L’impresa è incubata presso l’I3P del Politecnico di Torino.

MEDALLCARE si occupa di Medical Design & Product Development. Attualmente, il focus principale è la progettazione e lo sviluppo dei prodotti CHITOSMART, innovative medicazioni avanzate, plurifunzionali omeostatiche elastocompressive, per il trattamento dei pazienti grandi ustionati, per i quali sono state sviluppate.

CHITOSMART, oltre a consentire una diminuzione dei tempi e degli addetti necessari per le operazioni quotidiane di medicazione, permette un miglioramento dell’efficacia del trattamento medico e dell’efficienza ospedaliera nella cura dei pazienti. Inoltre, grazie alle caratteristiche di modularità, assicura la massima libertà e flessibilità d’utilizzo nelle diverse situazioni di trattamento del paziente.

Emiliano Lepore, 27 anni. Ingegnere biomedico, dottorando e Responsabile del Laboratory of Bio-inspired Nanomechanics presso il Politecnico di TorinoAltri membri del gruppo: Roberto Capocelli, Vincenzo Carnevali

www.medallcare.it

Biomedicale

MEDALLCARE

2° CLASSIFICATONord Ovest

al sistema di social community, una soluzione progettuale “su misura”. Più fornitori potranno proporre le loro offerte, secondo vincoli che permetteranno di mantenere soddisfacente il rapporto tra acquisti e offerte sottoposte ai clienti.

L’innovatività della soluzione tecnica Clipit consiste nel ribaltamento del paradigma standard di vendita online: anziché presentare un catalogo di offerte, tra cui il cliente sceglie, è il cliente a comunicare una serie di necessità, indicandone altresì il grado di priorità, e a chiedere un’offerta tecnico-economica che possa soddisfarlo.

Clipit è un social-marketplace dedicato all’arredamento, all’artigianato e al design made in Italy, la cui mission è la promozione e la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane.

Il progetto imprenditoriale Clipit sviluppa una nuova idea di consulenza e di vendita di arredo online attraverso servizi telematici che permettono di creare connessioni facili e veloci tra chi produce beni e/o servizi nel settore dell’arredo e della ristrutturazione casa e i consumatori finali.

Attraverso l’utilizzo dei servizi telematici Clipit, i clienti/consumer possono pubblicare una richiesta di preventivo su un prodotto non standard o una consulenza specialistica ottenendo, anche grazie

Elenia Rotundo, 29 anni. Laureata in Disegno Industriale presso il Politecnico di Torino, ha ricoperto incarichi di grafica pubblicitaria e di progettista di mostre e allestimenti fieristici

www.clipit.it

Arredamento / ICT

Clipit - Torino

3° CLASSIFICATONord Ovest

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

intrinseca per i materiali utilizzati (tessuti, cerniere, zip, etc.), per la vestibilità/stile e, soprattutto, per l’applicazione del logo HORO in puro oro zecchino. Inoltre, è in fase di completamento una linea di accessori, comprensiva di sciarpe e pelletteria.

Il metodo di applicazione unico e brevettato di cui HORO possiede la licenza esclusiva consente di applicare l’oro zecchino, il platino o l’argento sul tessuto in maniera irreversibile, durevole, resistente all’acqua, al lavaggio e ad ogni altro tipo di usura.

HORO produce e commercializza capi di moda esclusivi in edizione limitata, ad alto valore aggiunto, caratterizzati dalla riproduzione del logo HORO, utilizzando puro oro zecchino, platino, argento e altri metalli preziosi, a seconda delle diverse produzioni/collezioni uomo o donna.

I capi, interamente creati, lavorati e finiti in Italia, sono realizzati attraverso la selezione di fornitori d’eccellenza di piccole e medie dimensioni per garantire l’artigianalità di ogni singolo prodotto e la continua ricerca della qualità.

Le prime collezioni, che seguono lo stile del luxury sportwear, hanno portato alla creazione di felpe e t-shirt, caratterizzate da un’altissima qualità

Luca Micco, 28 anni. Laureato in Relazioni Pubbliche e Pubblicità presso Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM

www.horo-world.com

Moda e Design

Horo

Menzione specialeNord Ovest

da implementare su scala industriale per andare incontro alla necessità di introdurre sul mercato veicoli dalle dimensioni contenute, che permettano di muoversi agevolmente nei centri urbani e con emissioni ridotte, o nulle, rispettando le più recenti direttive europee.

La strategia di Beond prevede un’espansione a partire dal mercato geografico della Regione Piemonte per poi ampliarsi al mercato nazionale ed internazionale.

L’idea imprenditoriale è quella di creare un laboratorio di scouting, testing e applicazione di nuove tecnologie dedicate all’automotive, in particolar modo ad urban-vehicle ibridi o elettrici con il fine di offrire un servizio decisamente nuovo e competitivo alle aziende rispetto ai modelli tradizionali.

Si intende creare un’azienda dedicata alla progettazione e realizzazione di una nuova generazione di city-car e tecnologie per veicoli ibridi ed elettrici, ponendosi come piattaforma di integrazione fra le grandi società “carmaker” e i fornitori di componenti e sistemi.

L’obiettivo è quello di proporre soluzioni alternative

Federico Oliaro, 28 anni. Dottore in Ingegneria Gestionale, ex-membro del team H politO del Politecnico di Torino per la realizzazione di due veicoli a basse emissioni per la competizione internazionale Shell Eco-MarathonAltri membri del gruppo: Alessandro Ferraris, Andrea Giancarlo Airale, Massimiliana Carello

www.beond.net

Automotive

Turnkey Prototipe - Beond

Menzione specialeNord Ovest

Turnkey Prototipe Beond

2

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

È stato stimato che negli ultimi 60 anni siano stati lanciati più di 6.000 satelliti, di cui ad oggi solamente 800 ancora operativi; la collisione tra satelliti, inoltre, ha fatto sì che vi siano circa 520.000 detriti spaziali che orbitano intorno alla Terra.

La startup ha depositato due domande di brevetto internazionale, ha aperto a maggio 2011 la propria sede presso l’Incubatore Universitario Fiorentino a Sesto Fiorentino e sottoscritto tutti i contratti con i fornitori dei componenti del dispositivo.

D-ORBIT Srl sviluppa dispositivi propulsivi per satelliti artificiali da installare a bordo di questi ultimi prima del loro lancio e in grado di farli rientrare in atmosfera per distruggerli al termine della loro vita operativa o in caso di avaria in modo veloce, controllato e sicuro.

D-Orbit non permette soltanto di evitare gli impatti e quindi i danni ai satelliti, ma ne prolunga anche la vita operativa, con consistenti risparmi per i produttori.

La soluzione costituisce la prima risposta concreta al problema dei detriti spaziali in costante aumento nelle orbite attorno al nostro pianeta e ben noto da tempo alla comunità scientifica internazionale.

Renato Panesi, 36 anni. PhD in Ingegneria Aerospaziale, 7 anni di esperienza nel dipartimento R&S di FinmeccanicaAltri membri del gruppo: Luca Rossettini, Thomas Panozzo, Giuseppe Tussiwand

www.deorbitaldevices.com

Ingegneria Aereospaziale

D-Orbit srl

1°CLASSIFICATOCentro Nord

Il sistema MIC si sposa con le esigenze di massima efficienza organizzativa, razionalizzazione dei costi e massima funzionalità per le strutture utilizzatrici.

Il prodotto si basa sulla tecnologia RFID (Identificazione a radio frequenza - Radio Frequency IDentification), che consente di conferire agli oggetti un’identità univoca ed una propria memoria fornendo la possibilità di eseguire operazioni di identificazione, tracciamento, ricerca, selezione e localizzazione.

Il progetto imprenditoriale prevede la commercializzazione di un sistema di tracciabilità per strumenti chirurgici che permette l’identificazione univoca dello strumento chirurgico/medicale mediante l’apposizione di uno speciale tag miniaturizzato di ultimissima generazione, non invasivo, a scomparsa totale.

Quest’ultimo, unito all’impiego di lettori, consente il controllo, la gestione informatizzata e il monitoraggio costante del posizionamento della strumentazione. Inoltre, il sistema consente di verificare in tempo reale lo stato di funzionalità di ogni singolo strumento, il rispetto delle procedure di collaudo periodico previste e lo stato di sterilizzazione.

Gian Luigi Aquilini, 38 anni. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Perugia, si occupa di Project management Altri membri del gruppo: Massimo Muzzi, Gianluca Bellavigna, Irene Rossi, Gabriele Spigarelli

www.advancedmedicaltec.it

Biomedicale

Medical Instrument Control

2°CLASSIFICATOCentro Nord

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

contengono alte percentuali di metalli pesanti che generano elevati costi di smaltimento).

Il prodotto è brevettato in 8 nazioni e ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui medaglia d’argento al Salone Internazionale delle Invenzioni di Ginevra e medaglia d’argento al Terzo Salone Internazionale delle Invenzioni del Medio Oriente.

Il progetto è rivolto alla commercializzazione di un macchinario con componenti meccaniche, elettriche, elettroniche e idrauliche, di dimensioni contenute, che riduce la quantità di polveri aerodisperse durante la lavorazione della ceramica.

Il macchinario permette di recuperare grandi quantità di materia prima che può essere rimessa nel processo di produzione limitando notevolmente le emissioni inquinanti.

Il suo utilizzo, inoltre, diminuisce la necessità di sospendere sistematicamente la produzione per il lavaggio degli impianti ed elimina i costi di smaltimento dei rifiuti abbattendo i costi complessivi di produzione (gli smalti ceramici

Giacomo Usai, 30 anni. Pluriennale esperienza nel settore delle ceramiche come responsabile della produzione

Meccanica

Impianto per il recupero e riutilizzo di smalti ceramici

3°CLASSIFICATOCentro Nord

del contenimento dei costi di manutenzione, dell’abbattimento dell’inquinamento acustico e ondoso e della capacità di manovra.

Le imbarcazioni che CJAerospace intende realizzare rientrano nella tipologia delle imbarcazioni da lavoro di medie e piccole dimensioni, dedicate al trasporto merci o passeggeri.

CJAerospace ha l’obiettivo di produrre battelli di nuova generazione eco-compatibili caratterizzati da elevato comfort e da ridotti costi gestionali.

In particolare, i battelli saranno caratterizzati da: •scafo ad elevata efficienza idrodinamica concepito per ridurre al minimo la generazione di onde;•propulsione elettrica a zero impatto ambientale; •doppio motore azimutale montato in linea che, pilotato da un opportuno software di controllo, conferisce all’imbarcazione una manovrabilità aumentata.

Queste caratteristiche, su cui è stata fatta domanda di brevetto, permettono di raggiungere performance di punta nell’ambito del risparmio energetico,

Navale / Clean Tech

CJAerospace

Menzione specialeCentro Nord

John Scanu, 37 anni. Ingegnere aerospaziale, progettista navale di unità da diporto e da lavoro fino a 50 mAltri membri del gruppo: Claudio Bottoni, Salvatore Iliano, Salvatore Balestrino

www.cjaereospace.com

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Attraverso i servizi offerti da Apparati Effimeri, il cliente, a parità di investimento rispetto alle forme tradizionali di comunicazione, riesce a rendere il suo evento notevolmente più accattivante e spettacolare.

Il team è composto da un collaudato staff di professionisti che è in grado di gestire, sotto l’aspetto tecnico e logistico, qualsiasi tipo di evento con installazioni temporanee o fisse, ovunque nel mondo.

La startup ha già lavorato con importanti aziende e gruppi internazionali.

La startup è focalizzata sulla progettazione di soluzioni tecnologiche applicate al settore della comunicazione a partire dalla 3D computer graphic.

L’azienda mira a soddisfare esigenze di visibilità, promozione, pubblicità di imprese, enti pubblici, agenzie di comunicazione che vogliono realizzare eventi ad alto impatto (manifestazioni, mostre, campagne promozionali, lancio prodotti) con l’ausilio della proiezione in 3D su superfici architettoniche create ad hoc per ogni singola occasione.

La società segue tutte le fasi: dall’ideazione, alla simulazione, alla produzione fino alla messa in onda del progetto.

Marco Grassivaro, 33 anni. Laureato in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Bologna, Co-fondatore di Apparati EffimeriAltri membri del gruppo: Federico Bigi

www.apparatieffimeri.com

Visual Design

Apparati Effimeri snc

Menzione specialeCentro Nord

neuro-muscolari e disturbi cerebro-vascolari, che hanno perso o stanno perdendo ogni attività muscolare conservando però la funzione cognitiva. Pazienti affetti da patologie come tetraplegia, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), distrofie e sclerosi multipla sono i principali destinatari della tecnologia sviluppata.

L’azienda ha stipulato accordi con numerose ASL e associazioni nazionali di soggetti affetti da malattie con disabilità motorie.

BrainControl è una tecnologia che consente il controllo di dispositivi elettronici mediante il pensiero.

L’obiettivo è di consentire, a chi ne è affetto, di superare disabilità motorie e di comunicazione attraverso l’utilizzo della tecnologia “Brain Computer Interfaces” (BCI), un sistema di classificazione degli schemi neurologico/cerebrali dell’elettroencefalogramma che interpreta il complesso linguaggio dei neuroni riuscendo a tradurre il pensiero in linguaggio informatico adatto a controllare computer, macchine e altri dispositivi.

La tecnologia è quindi rivolta, innanzitutto, a pazienti con disabilità fisiche gravi, dovute a degenerazioni

Pasquale Fedele, 38 anni. Ingegnere informatico con master in Economia Digitale e e-Business, esperienza pluriennale nel settore ICT e delle tecnologie assistive, fondatore e CEO di Liquidweb SrlAltri membri del gruppo: Alessandro Gronchi, Tiziano Papini, Lorenzo Sciuto, Giorgio Scibilia, Dorina Stringa, Maria Giovanna D’Amato

www.liquidweb.it

Biomedicale / ICT

Liquidweb Srl - BrainControl

Menzione specialeCentro Nord

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Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

personali su medici, farmacie, farmaci, ecc.

Il sito ha più di 400.000 visitatori mensili e si posiziona in Italia tra i primi 10 siti web a carattere medico-sanitario per traffico.

Il team intende anche sviluppare un’applicazione del sito per i device mobile ed ampliare i contenuti e servizi del progetto.

Il progetto imprenditoriale è rivolto allo sviluppo di un motore di ricerca gratuito dedicato al mondo della medicina.

L’obiettivo primario è quello di creare un’infrastruttura che permetta ai suoi visitatori di trovare ovunque, in modo facile e veloce, la miglior risposta ad una esigenza sanitaria. Il sito, attivo in versione alpha dal 2010, si focalizza su cinque aree tematiche: medici, farmacie, ospedali, farmaci e associazioni. L’obiettivo è di integrare le informazioni più classiche con un servizio di geolocalizzazione (es. farmacia aperta più vicina). Attraverso un modello di crowdsourcing gli utenti possono anche condividere opinioni ed esperienze

Paolo Bernini, 40 anni. E’ stato amministratore e fondatore di WebRanking.it, società leader in Italia nel settore del web marketingAltri membri del gruppo: Monaldo Santori, Fabio Menegoni, Claudio Fiorini

www.MedicoFacile.it

ICT

Medico Facile

1°CLASSIFICATOCentro

Tra i servizi che si intende mettere a disposizione con la realizzazione della piattaforma vi sono:

• Multi-mode activation: possibilità di attivazione del servizio presso istituti di pagamento;

• Account Information: possibilità per il consumatore di consultare il saldo e la lista movimenti 24/24h;

• Trasferimento crediti: possibilità di inviare e ricevere denaro utilizzando il telefono cellulare, di pagare le utenze convenzionate e di usufruire del servizio di addebito preautorizzato (subscription);

• Reloading: aggiornamento istantaneo dei conti.

Il progetto imprenditoriale è rivolto alla realizzazione di una piattaforma di Mobile Payment per consentire a banche ed esercenti di fornire ai propri clienti servizi per effettuare pagamenti remoti e di prossimità utilizzando tecnologie innovative che trasformano il telefono in uno strumento di pagamento e di gestione del proprio conto elettronico.

L’azienda intende erogare servizi mobile di pagamento insieme ad altri servizi correlati, money transfer, ticketing, couponing, etc., che siano interoperabili e indipendenti dai singoli operatori telefonici.

Carlo Maria Medaglia, 37 anni. Laureato in Fisica, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Telerilevamento e ha lavorato presso numerosi centri di ricerca nazionali e internazionali. E’ professore di Interazione Uomo-Macchina e UsabilitàAltri membri del gruppo: Alice Moroni, Erjka Priori, Serena Sposato

www.alienamobiletech.com

ICT

Sonic - Aliena

2°CLASSIFICATOCentro

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Sito Web

attualmente poco visibili online.

L’esperienza dell’utente è infine arricchita dalla possibilità di consultare i feedback rilasciati da altri viaggiatori su luoghi, mezzi di trasporto e itinerari di viaggio alternativi. Questo è reso possibile dalla costruzione di una community di viaggiatori che, tramite un apposito sistema di reward, sono incentivati a condividere con gli altri utenti informazioni e consigli utili.

La piattaforma sviluppata dal team imprenditoriale sarà progressivamente operativa entro il 2012.

Il progetto imprenditoriale è rivolto alla creazione di una piattaforma web, tip&GO, per la pianificazione di itinerari di viaggio door-to-door. Accedendo al servizio offerto, l’utente può organizzare il proprio viaggio scegliendo tra diversi itinerari, calcolati considerando tutti i possibili mezzi di trasporto ed ordinati in base a criteri quali il costo, la durata del viaggio e le emissioni di CO .

tip&GO permette ai propri utenti di pianificare l’intera esperienza di viaggio, prevedendone ogni singola tappa. Alla consueta prenotazione di aerei, treni e navi, è affiancata l’opportunità di acquistare online anche i servizi di trasporto e di collegamento a/da aeroporti, stazioni ferroviarie e porti (navette, shuttle, taxi privati, etc.) forniti da provider locali e

Matteo Colò, 23 anni. Laureato in Management presso l’Università degli Studi di Roma di Tor Vergata, sta frequentando la Laurea Specialistica in Management presso l’Università Luigi Bocconi a MilanoAltri membri del gruppo: Luca Rossi, Disheng Qiu

www.tipandgo.info

Turismo / ICT

tip&GO

3°CLASSIFICATOCentro

2

spazio di mobile commerce dedicato per la vendita dei propri prodotti. Ogni utente potrà creare la propria “wish-list”: un elenco di prodotti che ritiene degno di nota e che vorrebbe assolutamente acquistare. Oltre ai profili commerciali la piattaforma permette la creazione di profili di utenti privati che possono tenere traccia degli acquisti, gestire il proprio network e socializzare.

quriio.us è una piattaforma web capace di ancorare il mondo virtuale a quello reale attraverso i quriio.us-code, particolari codici di marketing, esposti nelle vetrine dei negozi. Ogni quriio.us-code, scansionato con il proprio smartphone, rimanda a un profilo digitale legato in maniera univoca a un singolo esercizio commerciale sul quale possono essere caricate tutte le informazioni che l’esercente ritiene utili per la sua clientela (orari di apertura, foto, video e altro). Quest’ultima, a sua volta, può interagire attivamente con gli esercizi registrati e con gli altri utenti, pubblicando propri contenuti.

L’esercente ha, inoltre, la possibilità di creare uno

Alessandro Carboni, 26 anni. Laureato in Management Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha lavorato come assistant product manager in Bolton AlimentariAltri membri del gruppo: Andrea Ghiotto

www.quriio.us

ICT

quriio.us

Menzione specialeCentro

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68 69Il Talento di oggi per l’impresa di domani Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

ed è estremamente competitiva in termini di costi, sicurezza ambientale e versatilità rispetto ai metodi attualmente impiegati per la produzione di nanomateriali analoghi.

Il team è già in contatto con delle imprese leader a livello mondiale nella distribuzione di prodotti chimici.

Oggetto dell’attività della NYBORG MAT sarà la produzione di nano additivi in pasta o in dispersioni concentrate a base di nano materiali che miscelati a grassi e a oli riducono in modo significativo attrito e usura, generando un sostanziale risparmio energetico, riduzione delle emissioni di CO e maggiore durata dei macchinari a cui vengono applicati.

NYBORG MAT intende posizionarsi come impresa che sviluppa, produce e commercializza nano additivi inorganici o ibridi organici/inorganici prodotti mediante strategie sintetiche di tipo chimico “environmental friendly”. I nano additivi che l’azienda realizzerà si basano su una tecnologia che è stata brevettata dai proponenti

Claudia Altavilla, 35 anni. Dottorato di ricerca in Scienze Chimiche, è attualmente assegnista di ricerca presso il Centro NanoMates, Università di SalernoAltri membri del gruppo: Maria Sarno, Rosangela Feola, Paolo Ciambelli, Roberto Parente

www.nyborgmat.com

Chimico / Nanotech

NYBORG MAT

1° CLASSIFICATOSud

2

l’invio automatico a tutti i condomini della documentazione richiesta, le rate, le sollecitazioni di pagamento, l’F24 e le tabelle millesimali.

Con Condomani i fornitori e i professionisti della manutenzione potranno ricevere richieste di pronto intervento dagli amministratori ai quali sono affiliati, avvisare con un click amministratore e condòmini sull’evoluzione dei lavori, trovare nuovi clienti attraverso il lancio di offerte dedicate al mondo dei condomini e a singoli clienti e settorializzare la loro pubblicità regalando il prodotto ad un condominio.L’obiettivo di Condomani è migliorare sensibilmente la vita condominiale dei cittadini, rivoluzionando il vecchio modo di vivere il condominio.

www.condomani.it è il social network per la gestione del condominio il cui scopo è quello di rivoluzionare la vita condominiale.

Condomani è rivolto a tre figure: condòmini, amministratori e fornitori/professionisti della manutenzione. Con Condomani il condòmino potrà inoltrare richieste d’intervento al suo amministratore, monitorare l’evoluzione di eventuali lavori, controllare tutte le spese condominiali, dialogare con gli altri condòmini, proporre ordini del giorno nelle assemblee virtuali e avanzare proposte attraverso strumenti di sondaggio.

Con Condomani l’amministratore potrà gestire le assemblee, i bilanci, le richieste di intervento,

Antonio Bevacqua, 26 anni. Ingegnere Informatico e studente PhD in Ingegneria dei Sistemi ed Informatica, esperto nella realizzazione di piattaforme web innovativeAltri membri del gruppo: Giuseppe Massimiliano Mazzeo, Marco Ferragina, Federica Sesti Ossèo

www.condomani.it

ICT

Condomani (Oktago Srl)

2° CLASSIFICATOSud

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

di un download link per posta elettronica (send by email); Chat: invio di messaggi istantanei tra utenti registrati attraverso una finestra di scrittura semplice da utilizzare e dalla grafica professionale. Queste funzioni sono accessibili mediante un’interfaccia desktop appositamente progettata per integrare funzioni tipiche dei sistemi CLOUD con funzioni di comunicazione e networking online.

Il sistema, già realizzato in forma di prototipo, è funzionante e viene utilizzato da circa 4.000 utenti in tutto il mondo, con oltre 100 mila file trasferiti a marzo 2012. Ha ricevuto ottime recensioni e feedback da importanti siti web e blog informatici internazionali.

Il progetto d’impresa consiste nello sviluppo di un sistema per supportare le operazioni di invio e trasferimento di file di grandi dimensioni da un computer ad un altro, senza il ricorso alla posta elettronica.

Le caratteristiche principali dell’attuale versione del prodotto commerciale “imollo 2.0”, sono riconducibili alle funzioni riportate di seguito: Drop: invio di uno o più file (qualunque tipo di formato) mediante una semplice operazione di trascinamento e di rilascio nell’apposita finestra di invio (drag & drop); Send: possibilità di inviare uno o più file, anche di grandi dimensioni (>300 MB), ad utenti registrati online e/o offline e anche ad utenti non registrati mediante invio automatico

Raffaele Lafortezza, 38 anni. PhD. Professore a contratto presso la Facoltà di Ingegneria, Politecnico di Bari, ha esperienza come Project Manager in numerosi progetti nazionali ed internazionaliAltri membri del gruppo: Marcello Reina, Luca Amenduni, Gianni Serrano, Andrea Venturelli, Tommaso Arciuli

www.imollo.com

ICT

imollo

3° CLASSIFICATOSud

Nel primo anno di vita, MRS ha realizzato il primo prototipo sperimentale in collaborazione con il Consorzio CETMA, l’Università del Salento, il CNR-NANO di Lecce ed il centro ENEA di Brindisi. MRS è proprietaria di un marchio registrato, un brevetto nazionale e relativa estensione internazionale.

L’azienda MRS si focalizza sulla progettazione di sistemi per il recupero di materiali metallici, anche preziosi come l’oro, nei processi di lavorazione, in particolare in quelli di deposizione di film sottile, processi caratterizzati da enormi sprechi di materiali affiancati a complicate procedure di manutenzione e molto diffusi nelle applicazioni industriali come microelettronica, ottica e meccanica.

Il prodotto ideato è un innovativo “sistema a palette”, ovvero un sistema elettromeccanico che, inserito all’interno delle camere di deposizione di film sottile, permette la selezione e il recupero dei materiali pregiati utilizzati nel processo di deposizione.

Salvatore Modeo, 25 anni. Ingegnere gestionale, è stato tra gli organizzatori di InnovAction LAB PugliaAltri membri del gruppo: Antonio Andrea Gentile, Luca Scala

www.mrssnc.com

Clean tech

MRS s.n.c.

Menzione specialeSud

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

volta dall’utente; 2) HG4FDE per l’analisi forense dei documenti. Permette di misurare le caratteristiche morfologiche del manoscritto comunemente analizzate dai periti grafici giudiziari;3) ApPost: lettura automatica della scrittura manoscritta corsiva in documenti poco strutturati. E’ un prodotto per i servizi di automazione postale che consente la lettura e il riconoscimento automatico degli indirizzi presenti su pacchi, lettere e cartoline. Per le sue peculiarità, la tecnologia sviluppata può essere integrata in sistemi dedicati alle singole applicazioni richiedendo piccole quantità di dati per l’addestramento e tempi ridotti per la personalizzazione con la conseguente riduzione del costo e del time to market.

La società N.I.Te. s.r.l. nasce come spin off dell’Università di Salerno e ha lo scopo di fornire tecnologie e competenze avanzate nel segmento ICT relativo all’elaborazione digitale dei documenti manoscritti. L’idea imprenditoriale nasce da una ventennale esperienza di ricerca e si basa su una tecnologia innovativa per inferire dalla traccia manoscritta le caratteristiche distintive dei processi neuromotori utilizzati per generarla. La tecnologia, coperta da brevetto, si presta a molteplici applicazioni: 1) HandBiblio per la gestione, la ricerca e l’indicizzazione di documenti all’interno di archivi cartacei precedentemente digitalizzati. E’ rivolto a biblioteche, studi professionali ed altri enti per gestire, indicizzare ed effettuare delle ricerche di documenti contenenti le keywords scelte di volta in

Adolfo Santoro, 30 anni. Laurea in Ingegneria Elettronica, Master per il Controllo del Traffico Aereo, Assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Salerno. Co-founder di N.I.Te s.r.l.Altri membri del gruppo: Claudio De Stefano, Filomena Mandato, Angelo Marcelli, Antonio Parziale, Giovanni Pierozzi, Rosa Senatore

www.nitesrl.com

ICT

NCLAB Handwriting - N.I.Te s.r.l

Menzione specialeSud

hanno la possibilità di recuperare l’energia prodotta dallo spostamento dei veicoli su rotaia e di trasformarla in energia elettrica.

Con 1 km di tunnel della metropolitana, per esempio, si riuscirebbe ad assicurare l’autonomia annua di 40 auto elettriche.

L’obiettivo d’impresa è quello di commercializzare un sistema di recupero dell’energia elettrica tramite generatori eolici disposti nei camini di sfiato delle gallerie lungo le tratte della metropolitana. L’energia prodotta potrà essere usata per alimentare la pubblica illuminazione e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici in zone a traffico limitato.

Urban Risers utilizza la colonna d’aria spostata dall’avanzamento dei vagoni della metropolitana e dei treni in galleria durante le corse effettuate ogni giorno e quella gestita dagli aspiratori posizionati nelle camere di aspirazione.

Attraverso Urban Risers le Pubbliche Amministrazioni e le società di gestione degli impianti metropolitani

Carmine Amato, 34 anni. Ingegnere Civile specializzato nel campo del risparmio energetico e delle energie rinnovabili

www.energy-on.it

Clean tech / Energy

Urban Risers - Energy On Srl

Menzione specialeSud

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

75Il Talento di oggi per l’impresa di domani74 Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Il sistema può, inoltre, essere utilizzato anche in ambienti pericolosi per l’uomo a causa di inquinanti o di altro genere di rischio, ambienti a rischio di esplosione, incendio, frane e potrà essere dotato di ulteriori attrezzi a seconda delle necessità, telecamere per videosorveglianza e ispezione, sistemi per la pulizia di ambienti e altre attrezzature rilevanti.

Il team imprenditoriale ha già realizzato vari prototipi e ha attivato contatti con importanti produttori mondiali di macchinari per la movimentazione di merci.

L’obiettivo d’impresa è quello di realizzare un sistema applicabile a diverse tipologie di mezzi di trasporto per movimentare in modo autonomo, senza l’ausilio di operatori, merci e persone in ambienti chiusi e in spazi aperti.

Il sistema sviluppato, che è stato denominato RAM²P - Robot Autonomo per la Mobilità di Merci e Persone - permette la movimentazione di merci e persone in diversi ambienti e per diverse finalità: trasporto di documenti e merci da una parte all’altra di uno stabilimento industriale o in zone a traffico limitato, movimentazione della produzione e dell’attrezzatura all’interno di aziende agricole e in impianti sportivi, trasporto di visitatori all’interno di un parco, di operai all’interno di un’azienda, etc.

Carmelo Donato Melita, 34 anni. Ricercatore presso l’Università degli Studi di CataniaAltri membri del gruppo: Luciano Cantelli, Giovanni Muscato, Domenico Longo

www.etnamatica.com

Robotica Industriale

Etnamatica

1° CLASSIFICATOSicilia

controllo i propri consumi.

I servizi associati sono di manutenzione del sistema e di software/web application in grado di offrire al cliente gli strumenti per ottenere diverse funzionalità, quali i dati per la fatturazione, per la stesura del bilancio idrico, per la rilevazione di perdite e per la creazione di statistiche sui consumi.

La MiDo mira a sviluppare un sistema completo per il monitoraggio di consumi di acqua, gas, energia elettrica e si vuole collocare tra i sistemi “smart cities”.

L’Idrocontatore Remoto, primo prodotto della MiDo, è un dispositivo di telelettura per il monitoraggio e il controllo remoto delle risorse idriche.

Il dispositivo è autoalimentato e integrabile con gli attuali contatori meccanici per trasmettere i dati dei consumi idrici a distanza tramite rete gsm/gprs.

La MiDo mira a soddisfare le esigenze degli enti/società che operano nella distribuzione/gestione dell’acqua e dei privati che vogliono tenere sotto

Miriam Surro, 34 anni. Laurea in Ingegneria Informatica, consulente strategico e sviluppo applicazioni di sistemi di automazione e di monitoraggioAltri membri del gruppo: Domenico Lamboglia

www.midoingegneria.com

Clean tech / Energy

MiDo

SudMenzione speciale

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Area di Riferimento

Settore di Applicazione

Sito Web

Area di Riferimento

Settore di Applicazione

76 Il Talento di oggi per l’impresa di domani 77Il Talento di oggi per l’impresa di domani

Design”, che contraddistingue opere di arte e design realizzate con sottoprodotti provenienti da aziende operanti nel settore elettrico. Il progetto e le opere hanno avuto numerosi riconoscimenti: partecipazione alla Biennale di Venezia 2011, Primo Premio arte contemporanea 2009 della Provincia di Messina, Terzo posto all’installazione Biennale internazionale di Firenze 2009.

Il progetto imprenditoriale è rivolto a creare una società nel campo della gestione dei rifiuti per individuare, all’interno dei sistemi produttivi, scarti di lavorazione da destinare alla trasformazione in oggetti di arte del riciclo ed eco-design.

Il progetto prevede il coinvolgimento di artisti e designer esterni all’impresa che opereranno in modo autonomo nei propri laboratori oppure attraverso lo stesso personale d’impresa secondo schemi concordati per realizzare i progetti e i prototipi definiti. Gli oggetti realizzati saranno promossi successivamente attraverso una mostra collettiva.

E’ già stato avviato un progetto pilota che ha portato alla creazione di un marchio registrato, “EcoLectric

Linda Schipani, 38 anni. Laureata in Ingegneria per l’ambiente e il territorio presso l’Università la Sapienza di Roma. Amministratore Unico e Direttore Tecnico della I.CO.M.E.T.T. srl, Consulente ambientale, Professore di Topografia, Docente a contratto di Ingegneria Sanitaria Ambientale

www.lischi2000.it

Design

ArtEcoDesign

3° CLASSIFICATO/Menzione specialeSicilia

costo, permette l’utilizzo del macchinario anche in piccoli centri urbani, cosa difficilmente realizzabile attraverso gli impianti in uso.

Lympha, con una proposta basata su tecnologie innovative protette, intende inserirsi nella filiera produttiva come produttore di componenti, vendendo i propri prodotti a integratori/assemblatori che realizzano gli impianti, soprattutto di piccole dimensioni.

Il progetto mira a sviluppare e commercializzare una metodologia innovativa di dissalazione delle acque particolarmente adatto a piccole comunità dell’area mediterranea o di zone climatiche simili.

A differenza degli altri metodi attualmente utilizzati, la “dissalazione a membrana” di Lympha avviene con l’utilizzo di calore a bassa temperatura (50-90°C) con range di temperatura e di pressione dell’acqua variabile, permettendo quindi lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili o non altrimenti utilizzabili (es. calore di scarto dei motori termici, calore da biomasse, energia solare termica, etc.) e un’operatività costante del sistema di dissalazione.

Questa caratteristica, oltre ad un netto risparmio sul

Antonio Busciglio, 29 anni. Laureato in Ingegneria chimica, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Ingegneria chimica e dei materiali presso l’Università degli Studi di PalermoAltri membri del gruppo: Filippo Paredes, Lucio Rizzuti, Giorgio Micale, Andrea Cipollina

Clean tech

LYMPHA

2° CLASSIFICATOSicilia

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