Il talento e la comfort zone

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Il talento e la sfida alla comfort-zone

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Il talento

e la sfida alla

comfort-zone

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Hai in testa un progetto ben chiaro di sviluppo personale?

Quanto tempo dedichi al tuo sviluppo personale?

Quanto tempo investi in attività di self-marketing?

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«Migliorare e completare la propria persona in termini di sviluppo, autoformazione e self-

marketing non è un optional» e i nostri lettori sembrano proprio averlo colto, confermandocelo

con le loro risposte.

Il campione dei rispondenti mostra di avere in mente un chiaro piano di crescita e sviluppo

personale da seguire, non sempre forse seguito da una messa in atto pratica e concreta

di tale idee. Problema di tempo, di motivazione o di mancanza di strumenti (capacità e

competenze)?

Ciò che sembra venire meno è proprio il tempo per riuscire a «porsi al centro» investendo in

attività di self-marketing e di sviluppo personale.

La maggior parte dei lettori dedica solamente «un po' di tempo a queste due attività», ma

decisamente meno di quanto vorrebbe.

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La persona al centro: analisi del consulente

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Q1: Negli ultimi 3 anni hai colto dinamiche di consolidamento nella tua

azienda? Esprimi una valutazione per ognuna delle tre seguenti affermazioni.

Recentemente ho

assistito a fenomeni di

aggregazione di risorse

Negli ultimi anni si è

diffusa la tendenza a

lavorare per progetti o a

distanza

Mi sono attivato per

consolidare le mie

competenze e il mio

ambito relazionale

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Il consolidamento: analisi del consulente

Le risposte alle tre domande sulle dinamiche di consolidamento mostrano un quadro piuttosto

variegato.

In particolare se da un lato metà dei nostri rispondenti coglie dinamiche di aggregazione di risorse

all’interno della propria azienda, troviamo anche un’altra metà di persone che invece si ritiene

parzialmente o poco d’accordo con questa affermazione.

Troviamo risultati ancor più frammentati rispetto all’osservazione della tendenza a lavorare per

progetti o a distanza. Mediamente parrebbe che la tendenza delle aziende sia proprio quella (con in

testa un 37.50% a pari merito di persone che si trovano parzialmente e totalmente d’accordo). Anche

qui troviamo un non trascurabile 25% totale di persone che si posizionano come parzialmente o per

nulla d’accordo. Questo potrebbe essere dovuto alle diverse realtà aziendali cui afferiscono i nostri

lettori o piuttosto ad una percezione di incoerenza tra quanto dichiarato dalle aziende e quanto poi

effettivamente applicato nella realtà.

Ancora una volta il tema dello «sviluppo personale/professionale» inteso in questo caso come

consolidamento delle proprie competenze relazionali, finalizzate ad esempio a influenzare interlocutori

sempre più influenti in ambito professionale, mette quasi tutti d’accordo con un bel 75% di

professionisti che dichiarano di essersi attivati in tal senso.

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Q1: Come vivi la rivoluzione digitale nella tua quotidianità lavorativa?

Esprimi una valutazione per ognuna delle tre seguenti affermazioni.

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Ho a disposizione

informazioni più accurate e

tempestive per prendere le

decisioni

Amo sperimentare

soluzioni nuove per

progredire nel mio

lavoro

Lavoro quando e

dove posso,

innalzando la mia

produttività

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Le tecnologie digitali: analisi del consulente

Abbandoniamo le risposte «mediamente disomogenee» delle survey precedenti per

immergerci in un’unica certezza: la rivoluzione digitale ha pervaso proprio tutti.

Dalle risposte emerse si evince un quadro piuttosto chiaro e concorde: il digitale

permette di avere dati e informazioni più accurati influenzando la velocità e

l’accuratezza del decision-making aziendale; si dimostra un alleato importante nel

permettere alle persone di sperimentare nuove soluzioni lavorative più efficaci e

produttive. Inoltre, di fondamentale importanza, sembra aver consentito un cambio di

paradigma nell’approccio lavorativo delle persone, permettendo loro di lavorare con

una modalità maggiormente decontestualizzata, smart e dinamica: lavorare dove e

quando realmente serve.

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Q1: Come vivi l'approccio all'innovazione nella tua quotidianità lavorativa?

Esprimi una valutazione per ognuna delle quattro seguenti affermazioni.

Nell' ambiente in cui

lavoro, la curiosità è

stimolata, le informazioni

circolano agevolmente e

ci si confronta

costantemente con il

mercato

Sono una persona che

pianifica in base

all'importanza delle cose,

ha acquisito la capacità

di mutare paradigma,

ama confrontarsi con il

mercato

Opero in un processo che

facilita l'impiego delle

risorse, la misurazione dei

progressi, per mettere a

fattor comune le

potenzialità

In azienda siamo

fortemente orientati al

risultato, ad evitare gli

sprechi di energia e ad

agire nel rispetto della

catena del valore

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L’approccio innovativo: analisi del consulente

Dalle risposte emerge un forte orientamento al risultato, all’obiettivo, e all’efficienza

dei propri sforzi, tendendo sempre conto della catena del valore. Questa spinta verso

un approccio innovativo non sembrerebbe essere completamente corrisposta da

processi efficienti che consentano di cogliere in modo tempestivo le opportunità di

mercato. Rileviamo infatti un non trascurabile 60% di rispondenti che non colgono nel

proprio ambiente di lavoro la curiosità, la circolazione di informazioni e un continuo

confronto con lo scenario di mercato, che sono alla base di un ambiente di lavoro

innovativo.

Al contempo il terreno è fertile: il cambio di paradigma dei nostri lettori verso

l’innovazione sembra essere avvenuto. Si evidenzia infatti una percezione diffusa di

dover pianificare il proprio tempo, dare una scala di priorità alle proprie attività e

ricercare un costante feedback e confronto con il mercato.

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Emanuele Castellani

CEO

Cegos Italia Spa

02.80.67.21

www.cegos.it