Editoriale Dopo il maltempo che ha colpito la città È Una reaLTà … · verso Piazza del Popolo...

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il “parco Lineare” È Una reaLTà Beatrice Basile “Prigionieri nei nostri quartieri”. È quanto hanno ripetuto e ripetono ancora gli abitanti del quadrante Nord-Ovest della città maggiormente interessati dai nubifragi, del 31 gennaio e del 7 febbra- io scorso, che hanno provocato 66 smot- tamenti. Tante lunghe code per entrare ed uscire dal perimetro delle chiusure. La situazione, però, sembra avviata a so- luzione dopo oltre tre mesi. Infatti, men- tre andavamo in stampa il Sindaco, Igna- zio Marino, che si è recato nei cantieri di PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL CENTRO STORICO E DEI QUARTIERI PRATI, DELLA VITTORIA, BORGO, TRIONFALE, BALDUINA, PRIMAVALLE, CASSIA Il tanto atteso “Parco Urbano Linea- re” è finalmente una realtà: dal 12 giu- gno scorso è possibile, partendo da via di Torrevecchia, percorrerlo a piedi o in bicicletta, sino al Policlinico Gemel- li e alla Balduina e poi fermarsi in una delle tante “oasi di sosta”, evitare anno Xv - n. 3 - giugno-luglio 2014 Distribuzione gratuitaNuova TECNOLOGIA INVISIBILE Audin www.audin.it Sette Centri nelle principali zone di Roma SOLO PER QUESTO MESE una IMPERDIBILE OFFERTA per il tuo udito Scopri di più in ultima pagina Pubblicità monTe mario in gabbia Editoriale responsabiLiTà e bene comUne Angelo Di Gati Non è facile – a volte – comprendere i comportamenti e le decisioni, o meglio le non decisioni, dei rappresentanti dei Partiti chiamati ad amministrare la no- stra città. È trascorso un anno dalla ele- zione della nuova Giunta Capitolina ed è diffusa la sensazione (per usare un eu- femismo) che Roma non sia governata con autorevolezza e che molti proble- mi – i più rilevanti – lontani da soluzio- ni, siano lasciati “scorrere” tra dibattiti e polemiche a non finire. Siamo consa- pevoli delle non poche difficoltà nel- l’amministrare una vasta area metropo- litana a cominciare dalla crisi economi- ca e dal lascito della amministrazione precedente (non si dimentichi la politica clientelare e dei progetti non realizzati), ma non possiamo tacere le incertezze, le lungaggini del Campidoglio ogni qual- volta c’è da decidere con risolutezza nell’interesse del bene comune. E così i disservizi restano e si incancreniscono in tutti i settori. Traffico veicolare nel caos, trasporto pubblico carente; nei giorni festivi e pre-festivi le attese si ag- girano spesso intorno alla mezz’ora. L’abusivismo e il degrado non mancano in molti Quartieri e lo smaltimento dei rifiuti urbani lascia molto a desiderare. E che dire della titubanza e delle pole- miche tra i Partiti quando ci sono da de- cidere le nomine ai vertici delle aziende Municipalizzate? Di fronte a questo “panorama” l’impressione è che Roma Capitale non sia governata ma lasciata Continua a pagina 6 Dopo il maltempo che ha colpito la città Continua a pagina 2 Continua a pagina 2 il concorso Letterario “in poche parole” Filippo Filippini La terza edizione del Concorso Lette- rario “In Poche Parole” indetto dalla no- stra Associazione, si annuncia con diver- se novità ed alcune sorprese. Intanto il tema dei racconti è libero, per fornire ai concorrenti una maggiore varietà di scelta. Un’altra decisione, definiamola “ecologica”, prevista dal regolamento, è Continua a pagina 5 Guendalina Galdi Il 29 aprile il Presidente del XIV Muni- cipio Valerio Barletta ha incontrato l’As- sociazione Igea per dar seguito agli impe- gni assunti nel corso del convegno del 20 marzo sulla Mobilità, verificando di per- sona in via Igea le criticità lamentate dalla cittadinanza e la fattibilità di alcune solu- zioni tra quelle emerse dal questionario sul traffico e dal dibattito. Ugualmente l’Assessore alla Mobilità e Ambiente del I Municipio Anna Vincen- zoni ha effettuato un sopralluogo in auto- mobile in via Igea, via Trionfale e viale Medaglie d’Oro nel corso del quale le so- no state indicate alcune criticità ed ha quindi organizzato un incontro tra il Co- mandante Massimo Ancillotti della Poli- Continu a pagina 3 Dopo il nostro convegno sul Traffico Una verifica “aD personam” Carlo Pacenti

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il “parco Lineare”

È Una reaLTàBeatrice Basile

“Prigionieri nei nostri quartieri”. Èquanto hanno ripetuto e ripetono ancoragli abitanti del quadrante Nord-Ovestdella città maggiormente interessati dainubifragi, del 31 gennaio e del 7 febbra-io scorso, che hanno provocato 66 smot-

tamenti. Tante lunghe code per entrareed uscire dal perimetro delle chiusure.La situazione, però, sembra avviata a so-luzione dopo oltre tre mesi. Infatti, men-tre andavamo in stampa il Sindaco, Igna-zio Marino, che si è recato nei cantieri di

PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL CENTRO STORICO E DEI QUARTIERI PRATI, DELLA VITTORIA, BORGO, TRIONFALE, BALDUINA, PRIMAVALLE, CASSIA

Il tanto atteso “Parco Urbano Linea-re” è finalmente una realtà: dal 12 giu-gno scorso è possibile, partendo da viadi Torrevecchia, percorrerlo a piedi oin bicicletta, sino al Policlinico Gemel-li e alla Balduina e poi fermarsi in unadelle tante “oasi di sosta”, evitare

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monTe marioin gabbia

Editoriale

responsabiLiTà e bene comUne

Angelo Di Gati

Non è facile – a volte – comprenderei comportamenti e le decisioni, o megliole non decisioni, dei rappresentanti deiPartiti chiamati ad amministrare la no-stra città. È trascorso un anno dalla ele-zione della nuova Giunta Capitolina edè diffusa la sensazione (per usare un eu-femismo) che Roma non sia governatacon autorevolezza e che molti proble-mi – i più rilevanti – lontani da soluzio-ni, siano lasciati “scorrere” tra dibattitie polemiche a non finire. Siamo consa-pevoli delle non poche difficoltà nel-l’amministrare una vasta area metropo-litana a cominciare dalla crisi economi-ca e dal lascito della amministrazioneprecedente (non si dimentichi la politicaclientelare e dei progetti non realizzati),ma non possiamo tacere le incertezze, lelungaggini del Campidoglio ogni qual-volta c’è da decidere con risolutezzanell’interesse del bene comune. E così idisservizi restano e si incancrenisconoin tutti i settori. Traffico veicolare nelcaos, trasporto pubblico carente; neigiorni festivi e pre-festivi le attese si ag-girano spesso intorno alla mezz’ora.L’abusivismo e il degrado non mancanoin molti Quartieri e lo smaltimento deirifiuti urbani lascia molto a desiderare.E che dire della titubanza e delle pole-miche tra i Partiti quando ci sono da de-cidere le nomine ai vertici delle aziendeMunicipalizzate? Di fronte a questo“panorama” l’impressione è che RomaCapitale non sia governata ma lasciata

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Dopo il maltempo che ha colpito la città

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Continua a pagina 2

il concorso Letterario

“in poche parole”Filippo Filippini

La terza edizione del Concorso Lette-rario “In Poche Parole” indetto dalla no-stra Associazione, si annuncia con diver-se novità ed alcune sorprese. Intanto iltema dei racconti è libero, per fornire aiconcorrenti una maggiore varietà discelta. Un’altra decisione, definiamola“ecologica”, prevista dal regolamento, è

Continua a pagina 5

Guendalina Galdi

Il 29 aprile il Presidente del XIV Muni-cipio Valerio Barletta ha incontrato l’As-sociazione Igea per dar seguito agli impe-gni assunti nel corso del convegno del 20marzo sulla Mobilità, verificando di per-sona in via Igea le criticità lamentate dalla

cittadinanza e la fattibilità di alcune solu-zioni tra quelle emerse dal questionariosul traffico e dal dibattito.

Ugualmente l’Assessore alla Mobilità eAmbiente del I Municipio Anna Vincen-zoni ha effettuato un sopralluogo in auto-

mobile in via Igea, via Trionfale e vialeMedaglie d’Oro nel corso del quale le so-no state indicate alcune criticità ed haquindi organizzato un incontro tra il Co-mandante Massimo Ancillotti della Poli-

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Dopo il nostro convegno sul Traffico

Una verifica “aD personam”Carlo Pacenti

2 giugno-luglio 2014 www.igeanews.itAttualità

Editoriale

alla mercé di intrecci burocratici, arri-vismi personali e lotte politiche tra Par-titi o meglio tra correnti di Partito. Ur-ge, a questo punto, un richiamo alla re-sponsabilità e alla collaborazione per-ché l’obiettivo di una amministrazionedemocratica è operare per una migliorevivibilità della gente. Auspichiamo,quindi, una svolta radicale che punti adun cambio culturale della politica. Matra tanti “nei” e incompiutezze, dobbia-mo registrare una nota positiva che è diquesti giorni. Ci riferiamo alla valoriz-zazione della vasta area di S. Maria del-la Pietà voluta fermamente – come hasottolineato il Presidente del MunicipioXIV Valerio Barletta – dalle forze poli-tiche. Una iniziativa guidata dal Muni-cipio, con la collaborazione del Comu-ne, dell’Ente Regione e della ASL, vol-ta a rendere fruibile alla cittadinanza ilgrande patrimonio pubblico che saràpedonalizzato. Di questo fatto, come ilettori potranno constatare, abbiamoampiamente reso conto in altre paginedel Giornale. È un esempio del fare in-telligente che, per il futuro, ci apre allasperanza e alla fiducia.

[email protected]

dalla pagina 1

smog, inquinamento acustico e soprat-tutto lo stress da volante. Un Parco chesi è subito vivacizzato perché gli abitantidelle zone interessate dal lungo serpen-tone hanno compreso la sua importanzaper la salute pubblica. Una grande con-quista che era attesa da tempo.

L’Idea di realizzare un Parco lungo lavecchia ferrovia Roma-Viterbo, interrot-ta da anni, nacque nel 2003 ed il progettoiniziò subito con lo stanziamento da par-te delle Ferrovie dello Stato di 5 milionidi euro.

La proposta ottenne un rapido consen-so probabilmente perché, se in Italia di“Vie Lineari” non si era mai sentito par-lare, esse in Europa costituivano unapiacevole realtà da molti anni.

Per i primi tempi i lavori procedetteroa rilento e più volte ne fu annunciata laconclusione, sempre però rimandata adaltre date.

Nel 2006 il cantiere inspiegabilmente

venne bloccato e, l’opera quasi comple-ta, fu abbandonata. Il progetto che pre-vedeva la realizzazione di una pista ci-clopedonale di circa 5 km a partire dallastazione Monte Mario fino al parco diMonte Ciocci, attraverso le stazioni Bal-duina e Gemelli, rimase sospeso per unlungo periodo poi, grazie all’interventodel XIV Municipio spinto dalle pressantirichieste delle associazioni di quartiere,che coinvolsero in prima persona il Sin-daco Marino, i lavori ripresero a pienoritmo, sino alla conclusione dell’operaed alla sua inaugurazione. Ora quell’Ideasi è trasformata in una realtà che permet-te di raggiungere il Gemelli dalla Bal-duina in 10 minuti a piedi e in 5 minutiin bicicletta e di lasciare auto e moto acasa in favore di una camminata benefi-ca per la salute e per il traffico; perciò sipuò dire che il “Parco Urbano Lineare” èun vero e proprio regalo che cittadini sisono voluti fare.

Attualitàdalla prima pagina

il “parco Urbano Lineare”

È Una reaLTàBeatrice Basile

…e subito proposte…

il 4 giugno di settanta anni fa

roma LiberaGustavo Credazzi

Abbiamo il piacere di pubblicare unarticolo del nostro Gustavo Credazzi, te-stimone, nel 1944, della liberazione diRoma.

Il 4 giugno del 1944 è stato il giornopiù importante della vita mia e di tantis-simi romani. Finiva, dopo quasi un annodi terrore e nefandezze, l’occupazionetedesca e si tornava liberi. La città usci-va da un incubo e tornava a guardare alfuturo.

Quel giorno di primavera, a casa miatutti, fratelli e genitori scesero in stradaall’alba per andare incontro agli “alleati”che, finalmente, arrivavano in città dalsud. E anch’io scesi assieme agli amicidel quartiere Flaminio, attorno al Mini-stero della Marina, per andare incontroagli americani che, provenienti da vialedelle Milizie attraversavano il ponte cheoggi si chiama Matteotti, scendevanoverso via Flaminia per svoltare a destra,verso Piazza del Popolo e il centro dellacittà.

Noi bambini di allora eravamo allegrie spensierati, non sapevamo che cosastava accadendo. Ma la gente che ci cir-condava era felice e correva attorno allecamionette degli americani gridando fra-

si di benvenuto in un clima di eccitazio-ne.

Non lo sapevo, ma forse lo “sentivo”che quel giorno cominciava per noi unanuova vita di pace e di benessere. Era laLiberazione di Roma culmine della lottaanche di tanti nostri concittadini di tutti iquartieri.

Dopo l’8 settembre 1943, nella zonadi Monte Mario e fino alla Liberazionehanno operato due formazioni combat-tenti: quella del Comandante Fulvio Mo-sconi (Fronte militare clandestino) e ilFronte di Resistenza dei Carabinieri.

In questa occasione vogliamo ricorda-re alcuni tra i protagonisti di quel perio-do, della Resistenza nella zona di MonteMario: Guido Gori e Antonio Righi, ra-strellati nel nostro quartiere e trucidati;Egidio Renzi, referente del partitod’azione e il Generale Simone Simoni,fucilati alle Fosse Ardeatine; CorradoVinci che operava in via Angelo Fava eDon Pietro Morosini, attivo tra MonteCiocci, l’Insugherata e Ottavia, fucilati aForte Bravetta.

Quest’ultimo è stato immortalato daAldo Fabrizi in “Roma città aperta”, ilcapolavoro di Roberto Rossellini.

Spett. Igea,

come abitante del XIV Municipio – nato e vissuto sempre in via dell’Acqua Paola– sono felice dell’inaugurazione della pista ciclabile che unisce il nostro quartiere dauna parte a Via di Torrevecchia e dall’altra a Monte Ciocci e, in prospettiva fino aVia Angelo Emo e ai già esistenti percorsi dell’area Prati-della Vittoria.

Sono anni che aspetto questo momento e penso sia importante, per fare realmentevivere l’area attorno alla nuova pista, fornire ai ciclisti e alle persone che vi passeg-giano o corrono, alcuni semplici servizi. Ad esempio: si potrebbe utilizzare la casinadelle FS, ex cantoniera, come “la casa del ciclista” per piccoli rifornimenti, buffet, ri-storo, o altro. In questo contesto potrebbe essere previsto anche l’affitto di biciclettee ciclomotori, servizio attualmente di competenza dell’ATAC con annesso “mercati-no bici” dell’usato.

Sarebbe comunque utile far vivere l’area della casina delle Ferrovie facendone uncentro anziani o un luogo di incontro per giovani, mettendo a disposizione struttureper esercizi ginnici come alla Pineta Sacchetti. Ma si può anche pensare a un piccoloparco per bimbi con trenini e altri giochi. Da tempo abbiamo costituito, tra amici, uncircolo culturale (FGR, via Agenore Zeri) e preparato un progetto che prevede la sor-veglianza e la manutenzione della pista e di cui vorremmo discutere con i responsa-bili del Municipio.

Che ne pensate? Cari saluti. Fabio Rappoli

GiRiAmo le PRoPoste Alle AUtoRità ComPetenti (n.d.r.)

“andate piano”È scaTTaTa L’operaZione

aUToveLoX

È scattata l’operazione “Andate pia-no”, una crociata contro la velocità cheha visto scendere in campo numerosepattuglie dei vigili urbani munite di au-tovelox mobili. Gli apparecchi in dota-zione, per ora, sono 20. Tutte le stradedella capitale, in sostanza, sono monito-rate due volte al giorno anche da posta-zioni fisse. “Con questa operazione vo-gliamo favorire la sicurezza in città pre-venendo e sanzionando i comportamentiscorretti e pericolosi”, ha spiegato il co-mandante Raffaele Clemente. Il proble-ma dell’eccessiva velocità lungo alcunestrade è molto sentito dagli abitanti spes-so vittime innocenti di qualche sciagura-to automobilista che non rispetta i limiticonsentiti dal Campidoglio. AttraversoTwitter @PLRomaCapitale (un nuovotipo di dialogo telematico), è possibileindicare i tratti di strada maggiormentepericolosi o dove si sia verificato un in-cidente dovuto all’eccessiva velocità.Un dialogo costruttivo che tende a piani-ficare al meglio gli interventi delle pattu-glie munite di autovelox. Nei primi 4giorni dell’operazione “Andate piano”,alla Centrale Operativa sono arrivateben 6 mila fotografie, pari a 1.500 algiorno.

Una immagine tratta dal film “Roma Città Aperta” di Rossellini.

www.igeanews.it giugno-luglio 2014 3

Attualità

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zia Locale dell’ex XVII Municipio conl’Associazione Igea per esaminarle e pos-sibilmente risolverle. Al Comandante An-cillotti, che ovviamente si avvarrà anchedel supporto di altri Enti nel rispetto dellespecifiche competenze, è stato fornito unelenco di 20 punti (apertura della Panora-mica ai motoveicoli, miglioramento dellatemporizzazione dei semafori in piazzaleClodio ed in viale Medaglie d’Oro, puliziadelle caditoie e taglio di rami che ostrui-scono la vista dei semafori, maggior con-trollo per il rispetto dei divieti, rimozionedella segnaletica obsoleta o “inutile”,ecc.).

Nel frattempo, i disagi del traffico peralcuni sono aumentati per il perdurare del-le chiusure di via Trionfale, di via Cassiapresso piazza dei Giochi Delfici, e di unacarreggiata in viale Falcone e Borsellino(la Panoramica) e sull’Olimpica, ma an-che per la voragine creatasi in via della

Camilluccia ed i lavori imprevisti semprein via della Camilluccia vicino a piazzaRossi: è evidente che lo stato di manuten-zione delle strade e degli impianti è parti-colarmente carente, le buche e gli avvalla-menti sono in costante aumento mettendoa rischio la sicurezza e la salute degliutenti della strada, ma soprattutto è moltocritica l’esecuzione dei lavori, pianificatio imprevisti che siano: è lenta e quasi maisvolta (anche) nei momenti e giorni di mi-nor traffico onde arrecare il minor disagioagli utenti e creare i minori costi per lacollettività.

Nell’elenco delle “cose fatte” occorresegnalare la definizione degli spartitraffi-co al fornice Trionfale-Barellai che impe-dirà “l’immissione invasiva” da via DiMattei in via Trionfale e la conseguentecongestione del flusso in uscita da Roma,criticità evidenziata anche dal sondaggiosul traffico e documentata nel corso delconvegno. Inoltre, il 4 maggio sono statiinviati al Comune di Roma le osservazionial Nuovo Piano Generale del Traffico Ur-bano (NPGTU), un passaggio formale im-portante per evidenziare alcune criticitàcontenute nel piano, tra le quali la comple-ta assenza di ampliamento della capacitàdei parcheggi di scambio presso le stazio-ni ferroviarie del settore di Roma Nord-Ovest e l’idea di istituire strade a grandescorrimento con eliminazione della sostanelle zone 3 e 4, cosa evidentemente incontrasto con l’obiettivo di creare una cit-tà più vivibile e meno soggetta al quoti-diano traffico automobilistico di attraver-samento Centro-Periferia (anche esternaal GRA). I documenti inviati sono pubbli-cati sul sito www.montemarionet.it.

Attualitàdalla prima pagina Dopo il nostro convegno sul Traffico

Una verifica “aD personam”Carlo Pacenti

Sosta al bar dopo il sopralluogo del Presidente Valerio Barletta in via Igea. Attorno altavolo i rappresentanti dell’Associazione Igea che ha promosso l’incontro.

A Primavalle c’è gente strana, anzi:“ci stanno gente strana”. L’altra matti-na per esempio stavo per prendere labicicletta – un mezzo che mi consentedi “forare” il traffico più ostico, anchese ogni volta m’arrischio la pellaccia –quando mi accorgo che una signora,una gentile signora, stava facendo pi-sciare il suo cane proprio sulla ruotaanteriore del mio mezzo... ecologicoper definizione.

“Signora, scusi, ma che modo è que-sto?” ho esordito infastidito.

“Mi scusi non sapevo che era sua” èstata la replica.

“Ma signora...ma anche se non fossemia che significa?!? Le sembra questoil modo per far fare i bisogni al suo ca-ne?”.

“Ma le ho già chiesto scusa… e poinon la faccia lunga, lei non ha un ca-ne?”.

“No, non ce l’ho e se l’avessi lo edu-cherei in modo diverso…” ho rimbec-cato risentito e per niente intenzionatoad una conciliazione. La signora, inve-ce, con mia grande sopresa, ha con-trapposto alla mia faccia antipatica-mente alterata un sorriso dolcissimo,che mi ha lasciato realmente interdet-to.

“Via, ha fatto solo una pipì, un po’come i bambini piccoli... lei non ce l’-ha un bambino?” ha aggiunto, sempresorridendo, roba che neanche la miamamma è stata mai così tenera con me.

Ero in palese difficoltà, per non direin un angolo: che fastidio quando nonsi riesce a litigare bene avendo buoneragioni dalla propria.

“Signora, no non ce l’ho un bambinoe adesso non mi vorrà fare l’elenco ditutti gli esseri viventi che potrebberovivere con me e pisciare sulla mia bici-

cletta…”.“Ah, ah, ma no, guardi, lei mi sem-

bra un giovane simpatico, senta... midispiace... che devo fare, ormai la pipìè fatta!.

“Eh certo! Ma per favore non lo fac-cia più…”.

“Oh, beh, cercherò, ma… secondolei... secondo lei sulle ruote delle mac-chine si può fare? Perché ne vedo tan-ti, quasi tutti che fanno così…”.

Vi confesso che a questo punto nonsono riuscito a trattenere una risata. Ealla fine, ridendo di gusto tutti e due,mi sono ispirato: “Signora, lei può farpisciare il suo cane sulla macchine so-prattutto se sono SUV, anzi direi che inquesti casi è quasi educativo!”.

Come vedete sono strano anch’io. Ci stanno gente strana a Primavalle

ed è per questo che so di non esseremai solo. (A.A.)

Un cane, una pipì e due risate

4 giugno-luglio 2014 www.igeanews.itAttualitàAttualità

piccola inchiesta sulla “street art”: i graffiti di città

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La loro tela è la città. Un muro, un auto-bus, un vagone della metro, i cavalcavia ei sotterranei, qualsiasi altra superficie chela metropoli lascia esposta lungo le strade.L’idea di scrivere un articolo su di loro miè venuta una sera, mentre vagabondavo(un po’ giù di morale per motivi che nonsto a dire) tra via di Torrevecchia e dintor-ni. C’erano alcune saracinesche trasfor-mate in allegri cartoon, dai colori moltobelli, vivaci, in allegro contrasto con ilgrigiore di quelle rimaste all’evidenza del-la loro copertura zincata. Incuriosito, deci-do così di mettermi alla ricerca degli auto-ri di questi disegni.

Dopo alcune “indagini” fra i negoziantidi zona, i primi che riesco a contattare so-no un ragazzo e una ragazza che disegna-no insieme: rispettando il loro desiderio dianonimato, qui li identificheremo solo co-me “Graphic Wish”, denominazione concui autografano le loro decorazioni e che èanche di riferimento per chi voglia rintrac-ciarli su internet. Dalle domande cui gen-tilmente rispondono apprendo che hannocominciato le loro “performances” (graffi-ti, decorazioni, aerografie, ecc., sono tante– così mi dicono – le tecniche di realizza-zione) nel 2007 e che questa loro passioneli ha fatti incontrare anche sentimental-mente. Per mantenersi fanno altro, anchese coltivano il sogno di riuscire a vivere diquesta loro passione: che siano bravi èfuori discussione, basta guardare l’imma-gine qui riportata, realizzata sulle saraci-nesche di un negozio di zona. Prima di sa-lutarci, ci tengono a precisare che per lorola Street Art è altro rispetto alla semplicedecorazione, costituendo una forma diespressione totalmente libera e senza ri-torno economico (che resta molto margi-nale, purtroppo, anche nei disegni su com-missione).

Grazie all’aiuto del gentilissimo gestoredell’edicola di via Maffi, mi incontro poicon un altro di questi artisti: Simone, ungiovane di 19 anni che, fra le altre cose,sta concludendo gli studi di liceo artistico.Ci incontriamo al bar che sta proprio ac-canto all’edicola e nell’intervistarlo mi

rendo subito conto di avere di fronte unragazzo molto brillante, con tanti interessi(fa parte anche di una rock band). Mi diceche ha sempre avuto la passione per il di-segno, e che questa faccenda delle decora-zioni delle saracinesche è alquanto recen-te, anche se i suoi disegni si possono vede-re non solo a Primavalle, ma anche aMontespaccato, Quartaccio, Cecchignola.La sua idea di arte si incentra sopratuttosulla tecnica (usa prevalentemente lospray) che mira ad affinare sempre più:quando gli domando che progetti ha per ilfuturo, mi dice infatti che il suo scopo èarrivare al “nirvana della tecnica artisti-ca”, in modo da raggiungere una sorta di“universalità del gradimento” per quantoriguarda le sue opere. E non è – ci tiene adirlo – una faccenda di presunzione, quan-to piuttosto di ricerca di realizzazione at-traverso l’arte: sarebbe meraviglioso – ag-giunge parlando del writing (graffiti) –“poter scrivere in tutto il mondo”. Cosache peraltro intende fare in modo lecito, ecioè senza disegnare su muri di privati chesono contrari a questa forma d’arte. Chedire: in bocca al lupo Simone, i tuoi dise-gni sono bellissimi, che il futuro possaportarti quello che desideri.

L’ultima intervista è avvenuta quasi percaso (dico “quasi” perché avevo avuto la“soffiata” di cercare di notte per certe viemeno frequentate del quartiere, cosa cheho fatto per due buone settimane). In unatraversa buia di via Battistini mi imbatto,intorno alla mezzanotte, in un giovane chese ne sta accucciato a fare uno stencil. Mi

sono avvicinato con una certa circospezio-ne, e lì per lì non sapevo se aspettare chefinisse o interromperlo, così mi sono sem-plicemente messo a guardarlo disegnare.Dopo un po’ è stato lui a parlarmi, ed ilnostro “dialogo” – se così si può chiamare– merita di essere riportato qui. “se vuoivedere vedi, ma non mi stare così vicino,

non mi piace quando faccio” ha esordito.“ok, volevo solo farti qualche domanda epoi giuro che me ne vado” ho replicato.“Chi sei, un giornalista, un volontario chefa le multe, un fighetto curioso?”. “nientedi tutto questo, sono solo uno che scrivequalche articolo gratis per una rivista diquartiere che pure viene distribuita gratis.Può andare?”. A questo punto è calato uncerto silenzio, il tipo sempre accucciatomi ha squadrato dal basso e poi ha dettoun semplice “ok”. Gli ho fatto solo duedomande, e in base a quelle ho saputo chefa i suoi disegni sempre e solo perché glipiace, senza mai un ritorno economico eche anzi non sopporta quelli che hannotrasformato la Street Art in commercio. Digiorno fa altro, è un insospettabile com-messo in un negozio in Prati. Mi ha solochiesto, caso mai dovessi incontrarlo nelsuo luogo di lavoro, di far finta di niente...

sobria e insolita scelta di vita

QUaTTro generaZioni insiemeRadici comuni, vita serena comune. È un fatto insolito in una società frenetica che

corre e che registra ansia e preoccupazione per il futuro. Accade a Barisciano in Pro-vincia de L’Aquila; quattro generazioni che compongono tre famiglie, per un totaledi 14 persone e che hanno la stessa radice, vivono quotidianamente insieme… nellostesso edificio ma in appartamenti diversi; però, quando è ora di desinare, ogni gior-no, si ritrovano insieme attorno ad lungo ta-volo, come si vede nella foto.

Tutto ha inizio alla fine degli anni “40”quando i coniugi Maurizio, oggi ottantenni,generano due figli – un maschio e una fem-mina – i quali a loro volta si sposano e di-ventano genitori di quattro pargoli di cui tresono oggi fidanzati. Non è una favola chepotrebbe rievocare la civiltà rurale arcaicache non esiste più e la cui guida era preroga-tiva dei più vecchi. È una sobria scelta di vi-ta che rende omaggio alle radici comuni,all’affetto e alla solidarietà. Non mancano aciascun componente la famiglia, il lavoro,interessi e serenità di vita. È il caso di direche ha convivialità ha dato i suoi beneficifrutti.

quella dell’inoltro dei racconti: non piùmanoscritti e raccomandate, ma semplicee-mail all’indirizzo [email protected] spreco di carta e, in tal modo, si fa-cilita la selezione e l’opera di scrutiniodella giuria. Inoltre il concorrente non do-vrà far noiose code all’ufficio postale perinviare la raccomandata con ricevuta di ri-torno come prescrivono quasi tutti i rego-lamenti dei Concorsi.

Diciamo che, quest’ultima, è una dop-pia agevolazione perché le RR non sonogratuite.

Da rammentare che l’e-mail, per l’inol-tro, non deve scavalcare la data del 5 no-vembre 2014. Altra data da segnare è

quella della serata dedicata alla premia-zione, fissata per domenica 30 novembre.

La Giuria è già al lavoro. È impegnataal primo vaglio dei lavori per non esseresottoposta, alla scadenza della data fissataper l’ultimo invio, al classico “tour de for-ce” per essere pronta con l’elenco dei pre-miati alla data stabilita dagli organizzato-ri. Una data per permettere di avvertire intempo i tre (ma come al solito si potrebbeanche scrivere 4), che saliranno sui gradi-ni più alti del podio, ricevendo gli ambitipremi posti in palio dall’AssociazioneCulturale Igea e dai suoi sponsor. Tra ipremi sicuramente il più importante: lapubblicazione dei racconti che hanno vin-to sul nostro sito – www.igeanews.it – perben 12 mesi. Una lunga consacrazione.

www.igeanews.it 5www.igeanews.it giugno-luglio 2014 5

AttualitàAttualità

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Le repUbbLiche parTigiane: primo esperimento di governo democratico

Gustavo Credazzi

dalla prima pagina

il concorso Letterario

“in poche paroLe”Filippo Filippini

regolamento del concorsoOgni concorrente potrà inviare un unico racconto in prosa a tema libero mai pubbli-

cato, pena l’esclusione.Ogni racconto non dovrà superare tassativamente le 5.000 battute (spazi inclusi).I racconti dovranno essere inviati esclusivamente per e-mail all’indirizzo concor-

[email protected] entro e non oltre il 5 novembre 2014. La cerimonia di premiazione avrà luogo entro il mese successivo.I partecipanti dovranno indicare le proprie generalità complete: nome, cognome,

indirizzo e numero telefonico nel testo dell’e-mail ma non nel file allegato che do-vrà contenere esclusivamente il testo ed il titolo del racconto. L’invio del materialeimplica automaticamente l’accettazione del regolamento del Concorso e l’autoriz-zazione al trattamento dei dati personali in conformità a quanto stabilito dalla leggesulla privacy (D.lgs.196/2003).

Il giudizio della Giuria del Concorso, composta da cinque esperti, è inappellabilee insindacabile.

I primi tre racconti selezionati saranno premiati. La Giuria e l’Associazione Cul-turale Igea si riservano la facoltà di assegnare ulteriori riconoscimenti ai raccontimaggiormente significativi.

L’Associazione Culturale Igea pubblicherà sul periodico Igea e sul sito dell’Asso-ciazione stessa www.igeanews.it i racconti premiati senza che nessun compenso siadovuto agli autori.

I vincitori del Concorso “In poche parole” saranno avvisati dei risultati della sele-zione almeno 15 giorni prima della cerimonia di premiazione.

Al fine di agevolare il lavoro della Giuria, gli autori sono pregati di inviare, ovepossibile, i racconti in anticipo rispetto al termine sopra indicato.

Quattro autori-ricercatori, SimonettaAnnibali, Fiammetta Fanizza, Paolo Saijae Gabriella Spigarelli, coordinati da CarloVallauri, già professore di storia modernae contemporanea all’Università di Siena,hanno scritto e presentato un libro attua-lissimo su un aspetto emblematico dellalotta partigiana nel nostro paese: la nasci-ta, l’insediamento e l’attività di autogo-verno in alcune zone liberate dal nemico

tedesco e fascista “da subito” chiamateRepubbliche Partigiane.

Si tratta di esperienze molto diverse traloro. Da quelle del Piemonte dove la spin-ta alla liberazione e all’autogoverno erasentita in larghi strati della popolazione emolto diffusa sul territorio grazie anchealla sua orografia – colline, montagne evallate – alla grande, storica realtà dellaCarnia e del Friuli Occidentale sulla qualeincombeva (anzi era già decisa) l’annes-sione alla Germania del III Reich e minac-ciata addirittura l’occupazione da partedei cosacchi. Con al centro l’esperienzadell’Oltrepò Pavese in Lombardia con di-ramazioni nelle zone limitrofe, l’unicaRepubblica della regione centro politico-militare dell’occupazione tedesca e “re-pubblichina” e della lotta partigiana e do-ve è poi iniziata l’insurrezione nazionale.

Da quella più difficile ma largamente dif-fusa della Liguria, fino al cuore del ribelli-smo partigiano e dell’organizzazione au-tonoma delle popolazioni, l’Emilia Roma-gna con le Repubbliche di Montefiorino eBobbio caratterizzate anche dal riscattocivile e politico dei contadini.

Dalle ricerche del libro emergono unaimprevista modernità delle persone coin-volte, la volontà di auto-organizzazionedella cosa pubblica, di crescita e soprattut-to di uscita dal buio della guerra e del fa-scismo.

In ciascuna delle diverse esperienze siritrova in embrione, oltre alla voglia dinormalità anche quella di un governo de-mocratico civile e solidale.

E le piccole e di breve durata, Repubbli-che Partigiane, nelle diverse forme e di-mensioni. hanno rappresentato un primo

esperimento di governo democratico – nelbene e qualche volta anche nel male – cheha poi trovato attuazione nella Repubblicadel 1946 e nella Costituzione del 1948 .

Le “piccole liberazioni” e autogestionidi limitati territori del nostro paese nonsono state né incoraggiate, né sostenute –salvo rare e felici eccezioni – dalle forzealleate per cui rappresentano la maturitàcivile raggiunta dalle nostre popolazionifin dalla metà degli anni Quaranta. E conle grandi insurrezioni di Milano, Genova,Firenze, e delle altre città – la “scintillainiziale della lotta di liberazione”, la dife-sa di Roma a Porta San Paolo e le quattrogiornate di Napoli – hanno dato all’Italiauna nuova dignità evitandoci l’umiliazio-ne dell’occupazione militare permanente edella divisione del paese come è avvenutoinvece in Germania e in Austria.

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Roma Nord, ha assicurato che a giornisarà aperta la prima corsia di via Cassiae tra la fine di questo mese e i primi diluglio sarà la volta della Tangenzialementre si sta ancora lavorando “percompletare la messa in sicurezza dellaintera collina di Monte Mario che ri-

schiava di franare sulla strada minac-ciando l’incolumità dei passanti”. Comesi evince dalle dichiarazioni del Sindacouna delle situazioni più critiche è legataalla Panoramica agibile soltanto a metà,con l’accesso da via Teulada bloccato, e,ancora, chissà per quanto tempo. La ria-pertura della strada sembra lontana: ilsottosuolo è formato da sabbie limoseche con la pioggia hanno reso instabile ilterreno. I tempi dunque si allungano eper questo motivo si dovrà costruire unsistema di terre armate che garantiscanola tenuta del terreno nel tempo. “Caute-la” è la parola d’ordine degli addetti ailavori. Però le cause degli smottamentisulla Trionfale, anche questa chiusa datempo, e sulla Panoramica sono da ricer-care nel passato. Negli anni ’70 infatti,su terreni demaniali è stata permessa lacostruzione di abitazioni ed è “sparita”l’area dove prima c’era lo spazio ade-

guato per far defluire l’acqua, in caso dipiogge, verso valle e senza ripercussionisulla stabilità del terreno. Disagi, chedovrebbero terminare a giorni, pure nellaGalleria Giovanni XXIII che ha ancorauna corsia chiusa verso la Tangenziale.Pesanti problemi di viabilità anche acausa della chiusura del tratto iniziale divia Cassia, da piazza Giuochi Delfici.Spostandoci verso Delle Vittorie-Prati,ancora guai alle pendici di Monte Ciocciparzialmente franato tra via Trionfale evia Romeo Romei.

Ai danni provocati dalle precipitazioni

atmosferiche a congestionare la viabilitàsu via della Camilluccia si è aggiuntauna fuga di gas che ha imposto dei lavorinel tratto tra piazza Walter Rossi e viaStresa. Questo ha portato anche alla de-viazione dei due autobus che transitano:il 911 ed il 48. Entrambi i veicoli del-l’ATAC scendendo per via Stresa, salta-vano regolarmente ben tre fermate (Ca-milluccia, piazza W. Rossi e via Igea)senza nessuna segnalazione per i passeg-geri del nuovo e breve percorso.

E così al caos del traffico si è aggiuntoaltro caos.

Via della Camilluccia, quando era stata chiusa al traffico, aveva causato notevoli difficolta.

il tratto della collina franato dal lato del-la Panoramica.

6 giugno-luglio 2014 www.igeanews.itAttualitàAttualità

Dopo il maltempo che ha colpito la città

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Dopo i festeggiamenti per la celebrazione del centenario

progeTTare iL fUTUro DeL parco Di s. maria DeLLa pieTà

Federica Ragno

La destinazione del Parco di S. Maria della Pietà si avvia ad un futuro mi-gliore. È stato questo il significato dei tre giorni di festeggiamenti, a fine mag-gio, per la celebrazione del suo centenario. Tanti anni di storia non sono tra-scorsi invano. Da luogo di dolore e di sofferenza la vasta area sarà resa piena-mente fruibile dalla cittadinanza. Però mancano, ancora, precisi progetti e nonsi può continuare nella totale incertezza dopo tante proposte e discussioni(Università, Centri Culturali e di Volontariato, Centri Sportivi, ecc.) andate avuoto. Un problema che va affrontato e risolto come chiedono i cittadini ai rap-presentanti delle Istituzioni (Regione, Comune, Municipio XIV, ASL Roma E)i quali, nella cerimonia di apertura della celebrazione del centenario, hannosottolineato l’importanza della valorizzazione del Parco.

L’Assessore alla Cultura, Marco della Porta – da noi intervistato – ha, tra l’al-tro, elogiato l’ampio programma culturale completamente gratuito offerto ai cit-tadini nei tre giorni della celebrazione del Centenario senza l’utilizzo di soldipubblici. “Il Santa Maria della Pietà – ha continuato l’Assessore Della Porta – èuna centralità urbana imprescindibile per il rilancio dell’intero quadrante nord-ovest della città. Il Centenario è stato lo stimolo, l’occasione per ribadirne l’im-portanza e per aprirlo alle centinaia di cittadini che lo hanno potuto godere innuove e variegate declinazioni. Il successo del Centenario ha avuto dei protago-nisti indiscussi quali le associazioni culturali e la Protezione Civile insieme aicomitati di quartiere e alle associazioni di volontariato. Con la loro presenza econ le loro proposte lo hanno arricchito e hanno saputo dar vita a tre giorni dovela cultura, il confronto e la condivisione hanno riempito lo spazio urbano e lementi dei partecipanti. Fondamentale per la riuscita della celebrazione del Cen-tenario – ha proseguito Della Porta-– è stata la stretta collaborazione con la ASLRoma E, nella persona del Direttore Generale Angelo Tanese che ha dimostratosensibilità e entusiasmo, insieme al sostegno delle altre Istituzioni quali la Re-gione Lazio e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale”.

Ma sul futuro del Parco ancora si tace… Si è in attesa di precisi progetti mi-rati a migliorare – come si è cominciato a fare – la vivibilità dei cittadini.

www.igeanews.it giugno-luglio 2014 7

Attualitàera considerata una delle strutture modello tra le più moderne d’europa

i cenTo anni Di sToria DeL sanTa maria DeLLa pieTàIl 31 maggio del 1914 il re d’Italia Vitto-

rio Emanuele III inaugura ufficialmentel’apertura del nuovo manicomio, nell’areaagricola conosciuta come S. Onofrio inCampagna. Purtroppo il Santa Maria dellaPietà diventa presto un aggregatore urbanoper chi “sta fuori” e un potente strumentodi segregazione e annullamento della sog-gettività di coloro che “stanno dentro”.

Il Santa Maria della Pietà vive un se-condo momento celebrativo nel 1963 inoccasione del Cinquantenario presiedutodal Presidente della Repubblica ItalianaOn. Antonio Segni e da alcuni delegatidella Santa Sede.

La “città dei matti” – così era chiama-ta – chiude definitivamente nel 1999,sulla spinta trasformativa innescata, a

nell’interno della strutturaIl complesso ospedaliero esteso su ben 130 ettari si presentava diviso in due se-

zioni: l’area maschile e l’area femminile. Sezioni che rimarranno sempre distinte eseparate sino alla chiusura del Manicomio. L’intera area poteva essere paragonataad una cittadina di provincia dove tutti i servizi erano garantiti. 41 gli edifici, a duepiani, 24 erano per i degenti e gli altri ospitavano i servizi e le pertinenze varie.C’era un impianto termico centralizzato (novità assoluta per l’epoca) che riscaldavatutti i padiglioni e forniva energia alle cucine. Inoltre c’erano una dispensa, per i duesettori, cucine sempre separate, una lavanderia, e, successivamente, una sala opera-toria. Un padiglione era adibito a “fagotteria”, cioè dove venivano conservati gli ef-fetti personali dei ricoverati, c’erano la chiesa, l’alloggio delle suore e ancora i padi-glioni riservati ai laboratori di falegnameria, alla tipografia e all’officina dei fabbri,la carbonaia e la legnaia. Gran parte del personale alloggiava nel complesso che, inuna dato periodo arrivò perfino ad ospitare più di 3.500 pazienti. Nel palazzo centra-le c’era l’amministrazione e la direzione. Agli ingressi, uno per le donne e l’altro pergli uomini (così dovevano anche accedere i visitatori) c’erano due grandi portinerieil cui personale controllava gli accessi e le uscite. Il complesso era (e lo è ancora)dotato di un grande parco nel quale, col trascorrere degli anni, furono messe a dimo-ra diverse vegetazioni, pini, lecci, palme (distrutte recentemente dal famigerato Pic-chio rosso), tanto che potè essere definito “Orto Botanico”. Infine, nella parte poste-riore del complesso, c’erano gli orti nei quali lavoravano molti pazienti.

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La linea tranviaria 35 finiva proprio da-vanti al manicomio provinciale Santa Ma-ria della Pietà e per dare del matto a qual-cuno a Roma bastava dire il suo numero.Il tram, una motrice e una carrozza, ched’estate diventava “giardiniera”, facevacapolinea a piazza Cavour e percorrevavia Crescenzio, piazza Risorgimento, viaOttaviano, Viale Giulio Cesare, via LeoneIV, via Andrea Doria (ritorno: via Ruggerodi Lauria - via Candia), piazzale degliEroi, viale Medaglie d’Oro, Parco diMonte Mario, via Trionfale, via della Ca-milluccia, via Igea, ancora via Trionfale epiazzale di S. Maria della Pietà.

Il tragitto, prima di affrontare la salita,si snodava in piano, ma l’andatura deltram era sempre la stessa, anche lungoviale Giulio Cesare, dove quasi tutti con-ducenti aprivano la manopola della velo-cità. Da via Andrea Doria cominciava l’ar-rampicata. Prima vera e propria sosta,quasi per dare la possibilità ai motori elet-trici, di tirare il fiato, era effettuata, dovec’era un locale denominato “Belsito”, pro-prio alla confluenza con la via Trionfale. Ilsuo percorso continuava lungo quei mura-glioni che delimitavano Villa Stuart, unantico casale e Villa dei Massimi, per se-guire, dopo una breve sosta alla fontanel-la, all’inizio di via della Camilluccia (quiconducente, fattorini ed alcuni passeggeri,immancabilmente si dissetavano), per viaIgea da dove, pur essendo in zona MonteMario, ricominciava la pianura.

Davanti all’ingresso del cinema Monte

Mario c’era la penultima fermata e qui iltram si svuotava, ma non completamente.A bordo rimanevano alcuni parenti dei ri-coverati al Santa Maria della Pietà mentrefrotte di ragazzini salivano di nascostosulla barra d’attracco tenendosi alle pom-pe di gomma dei freni per “sbafare” quelbreve tratto e tentare di dare una “sbircia-tina” oltre quei cancelli perennementechiusi e severamente custoditi del manico-mio.

In primavera o d’estate la linea tranvia-ria 35 era per molti “abitanti delle pianu-re” il mezzo di trasporto per la gita for de’porta. Veniva usato dalle comitive di gio-vani, e meno giovani, che si recavano alla“scampagnata”, con alcune mete preferite:Belsito, innanzitutto e poi, per i più av-venturosi, alcune osterie disseminate lun-go la Trionfale a Ottavia, la Storta e perfi-no alla Tomba di Nerone.

E, la sera della domenica, lo stessotram, non più arrancante, sferragliava ve-loce lungo la discesa, quasi avesse frettadi rientrare al deposito Della Vittoria, dipiazza Bainsizza, mentre dal suo internosi susseguivano gare canore, inni goliardi-ci, strofette spinte, inventate lì per lì daqualcuno che aveva alzato il gomito piùdegli altri. Strofette, tipiche, a dispetto,come si chiamavano, tipo daje de cotta,daje de cruda, accompagnate dallo strim-pellare di una chitarra. E, spesso, agli im-provvisati cori si univano manovratore efattorino. Questo era il tram numero 35,sinonimo di Matto.

iL Tram DeL manicomioe DeLLa giTa for De’ porTa

Francesco Paolier

partire dagli anni ’70, dal pensiero e dal-l’opera di Franco Basaglia per una diver-sa e moderna concezione della salutementale.

La Asl Roma E, in collaborazione conRoma Capitale Municipio XIV e RegioneLazio, nelle giornate del 29, 30, e 31 mag-gio ha celebrato il Centenario del Santa

Maria della Pietà attraverso un program-ma denso di eventi culturali e scientifici eartistici con l’obiettivo immediato di ren-dere fruibile alla cittadinanza uno spaziourbano, sede di erogazione di servizi pub-blici, nonché un parco aperto ai cittadininell’ottica di una piena valorizzazione.(F.R.)

Il Festival “Via Francigena Collective-Project 2014” è un’iniziativa culturale direspiro internazionale che coinvolge deci-ne di istituzioni e di associazioni europeeche si sono impegnate nell’organizzazionedi centinaia di eventi, di diversa natura,lungo il tracciato dell’antica via di pelle-grinaggio che da Canterbury giunge a Ro-ma e poi prosegue verso Gerusalemme. Ilfestival è promosso dall’Associazione Eu-ropea delle Vie Francigene e dall’Associa-zione Civita.

Da quest’anno anche le associazioniAmici di Monte Mario, Civica RomaXIX, Lucchina e Ottavia, Igea, CircoloEcoidea, Sant’Onofrio, Corale Nova Ar-monia e la Comunità Parrocchiale di SanFulgenzio hanno aderito all’iniziativa or-

ganizzando quattro distinti eventi tra ilmese di maggio e il prossimo ottobre.

Un folto gruppo di cittadini, il 7 giugno,ha partecipato alla passeggiata storico-na-turalistica che si è svolta lungo i sentieriche costeggiano la Via Trionfale all’inter-no della Riserva Naturale di Monte Mario.Un percorso, lontano dal traffico urbano,che ha permesso di immergersi in un am-biente simile a quello che potevano osser-vare gli antichi viandanti quando arrivava-no in vista della Basilica Vaticana.

Partendo dal Centro don Orione, sottola guida di esperti naturalisti i partecipantihanno avuto un’occasione unica per ap-profondire non solo gli aspetti storici delpercorso, ma anche che quelli ambientali,geologici, botanici e forestali.

La passeggiata è stata curata dalle Asso-ciazioni Civica Roma XIX e Igea, con lacollaborazione dell’ente Roma Natura, delCentro don Orione e sotto il patrocinio delXIV Municipio.

Il percorso si è concluso ai Casali Mel-lini con un rinfresco e la possibilità di am-mirare uno scenario unico e indimentica-bile: un angolo di Roma dominato dallacupola di San Pietro.

Il prossimo appuntamento, previsto persabato 11 ottobre, sarà la visita guidata diVilla Massimo, un gioiello architettoniconascosto della Balduina.

8 giugno-luglio 2014 www.igeanews.itAttualitàCronache

seguendo le orme dei pellegrini che si recavano a gerusalemme

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affissioni selvagge il freno del “prip”Guendalina Galdi

È stato varato il “Prip” (Piano Regolatore Impianti Pubblicitari” per porre undeciso freno al continuo abusivismo dei cartelli pubblicitari che infestano tutta lacittà. La lotta ai cartelloni, nata con il fine di ripristinare ordine e decoro nellacapitale, dovrebbe anche far sorridere le casse del Campidoglio. Ridotti gli spaziper i cartelloni a norma, infatti, sono aumentate le imposte ed i canoni: “Con gliintroiti finanzieremo progetti sul decoro ed i servizi”, ha promesso il sindacoIgnazio Marino. La disciplina del Prip ha previsto nelle aree verdi della città ildivieto assoluto degli impianti, nel centro storico sono ammessi solo cartelloni‘Spqr’ ed i ‘pubblici avvisi’, mentre nel resto dell’area urbana sono ammessi icartelloni 3x2, e non più delle dimensioni di 6 metri per 3, e non installati agliincroci per evitare che distraggano o impediscano la visuale agli automobilisti.

finanZiamenTiper inTervenTi

sTraDaLiPer la sistemazione di alcune strade

del Municipio XIV sono stati stanziatioltre un milione e mezzo di euro.

Sono le seguenti strade che subiran-no interventi di sistemazione: via Fos-so di S. Spirito, via Inzago, via dellaLucchina, via Vincenzo Chiarugi, viaCesare Lombroso, via Pietro Maffi, viaTroya, via Carlo Livi, via Elio Donato.

Un provvedimento necessario e datempo richiesto, con la speranza che cipossano essere altri finanziamenti perla sistemazione di altre strade.

premio “apollo Dionisiaco”

L’Accademia Internazionale di Signifi-cazione Poesia e Arte Contemporanea haindetto, in convenzione formativa conl’Università degli Studi di Roma Tre, ilPremio “Apollo dionisiaco” riservato alleopere, edite o inedite, di poeti ed artistiemergenti. Possono concorrere poesie,opere di pittura, scultura, grafica e foto-grafia d’arte con l’invio dell’adesione en-tro il 10 agosto, tramite e-mail all’indiriz-zo: [email protected].

Il bando del concorso è reperibile sul si-to dell’Accademia: www.accademiapoe-siarte.it. La premiazione è stata fissata il20 settembre, al Teatro Don Orione, dove ivincitori riceveranno diploma dell’Acca-demia e l’aureo trofeo “Sogni” realizzatodallo scultore Malavolta.

il premio “alberoandronico”

Creato nel cuore del quartiere Balduina,ormai da sette anni è un importante puntodi riferimento per nuovi talenti. Il concor-so ha ormai raggiunto una dimensione in-ternazionale, più di 700 nell’ultima edi-zione sono stati i partecipanti da ogni par-te del mondo. Nato come concorso lettera-rio, si è via via allargato ad altre espressio-ni artistiche, dalla fotografia ai cortome-traggi; la parte più corposa rimane comun-que la letteratura divisa in varie sezioni:poesia, narrativa, dialetto, testi per canzo-ni, racconti sportivi. Il fondatore del Pre-mio, Pino Acquafredda, è oggi il Presiden-te della Commissione Cultura del Munici-pio XIV. L’Associazione di volontariatoche ne è l’organizzatrice ha ricevuto unamedaglia di rappresentanza dal Presidentedella Repubblica. Il bando è disponibilesul sito www.alberoandronico.net.

La politica di questi giorni non è soloquella economica, ma anche quella dei di-ritti civili, e due fatti recenti ce lo ricorda-no: l’istituzione del Registro delle UnioniCivili nel territorio dei Municipi XIV eXV e la nuova legge regionale contro laviolenza di genere, approvata a marzo eora in fase di applicazione. Ne abbiamoparlato con la consigliera di maggioranzadel Municipio XIV Loredana Parpaglioni.Sulla questione del Registro delle UnioniCivili va ricordato che, in assenza di unalegge nazionale su tale materia, il valoredel provvedimento resta soprattutto sim-bolico: “una spinta per il comune” ma ingenerale per tutte le istituzioni, ad “am-pliare i diritti” a favore di “situazioni chedi fatto esistono” e che pertanto “non sipuò non prendere in considerazione”. Unsegnale importante, sottolinea la Parpa-glioni, anche per la lotta contro l’omofo-bia: non a caso le prime due coppie iscrit-tesi al Registro del Municipio XIV (il 17maggio scorso) sono coppie omosessuali,che peraltro non sono certo le uniche inte-ressate al provvedimento: si tratta infattidi tutte le coppie di adulti “che condivida-no un vincolo affettivo”, una definizioneche include le coppie eterosessuali convi-venti, ma per esempio “anche una nipote euna zia, o due sorelle”. Non sono mancatele voci critiche rispetto all’iniziativa: “Ciè stato contestato da parte del centrodestrache, invece di occuparci come ammini-stratori locali del Registro delle Unioni

Civili, ci saremmo dovuti occupare dellebuche, delle strade, eccetera. Ma una cosanon esclude l’altra”. Naturalmente le criti-che più accese sono di tipo etico, da partedi chi considera il matrimonio uomo-don-na come l’unica forma di unione che leistituzioni dovrebbero riconoscere e tute-lare. A questa obiezione risponde la Par-paglioni: “La famiglia tradizionale ormaiè superata, superata dai fatti, lo constatia-mo tutti i giorni. Esistono varie tipologiedi famiglie”, senza contare che “si può es-sere d’accordo o no” sul provvedimento,ma “non si può nascondere la realtà”, cheè quella di una “richiesta di ampliamentodei diritti da parte di alcuni cittadini”, che“non sono certo di serie B”.

***

Diversi, ma anche di complessa attua-zione, sono invece gli interventi previstidalla nuova legge regionale contro la vio-lenza sulle donne: tra questi, oltre a un ge-nerale potenziamento dei servizi offerti al-le donne vittime di violenza, l’istituzionedi un osservatorio regionale per la rileva-zione, l’analisi e il monitoraggio dei datiin materia di pari opportunità e violenza digenere. La consigliera Parpaglioni, daPresidente della Commissione Elette perle Pari Opportunità nel Municipio XIV,conferma la necessità di questo interven-to, data la difficoltà nel reperire dati sulfenomeno, che “esiste, ma non tutte ledonne sono pronte a denunciarlo”.

Altro nodo chiave della legge è l’istitu-zione di una cabina di regia per coordinaretutti i soggetti (istituzionali e non) cheoperano nel settore. A questo proposito laParpaglioni specifica come il MunicipioXIV stia già collaborando in questa dire-zione con il XIII e il XV, “creando una re-te di soggetti” quali consultori, associa-zioni, forze dell’ordine e le stesse istitu-zioni, che devono “cooperare e non so-vrapporsi”. È previsto inoltre un pianotriennale di interventi in materia, che siavvarrà, come gli altri provvedimenti, diun apposito Fondo con dotazione di unmilione di euro. In questo senso, aggiungela Parpaglioni, sarà fondamentale il “lavo-ro di monitoraggio” che nel caso di Romasta già avvenendo a livello locale, “per ve-rificare quali sono i municipi carenti” chenecessitano maggiormente di queste risor-se. A richiedere particolari sforzi perun’efficace attuazione è infine la partedella legge che riguarda la promozione dicampagne di sensibilizzazione e informa-zione sul problema. Sottolinea al riguardola Parpaglioni: “C’è molto lavoro da faresulla prevenzione”, che significa “lavora-re molto con le scuole. Abbiamo tentatopiù volte di coinvolgere gli insegnanti nellavoro della commissione”. Perché i dirittidelle persone non si affermano col sempli-ce intervento del legislatore, ma si fonda-no prima di tutto sull’insegnamento, quel-lo forse più importante, “l’insegnamentodel rispetto”.

www.igeanews.it giugno-luglio 2014 9

Cronachei “Diritti civili” posti al centro della politica regionale e comunale

registro unioni civili nei municipi Xiv e Xv e legge regionale contro la violenza sulle donne

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al centro orionino di via della camilluccia

fesTa Dei popoLiFederica Ragno

Anche quest’anno presso la ParrocchiaMater Dei del Centro Orionino di via dellaCamilluccia si è svolta la Festa dei Popoli,giunta alla sesta edizione, che ha visto co-me animatori principali il Parroco Don Si-mone Pavan e tutta la comunità sacerdota-le e non. Presenti più di venti diverse na-zioni (Italia, Ungheria, Perù, Ecuador,Brasile, Bolivia, Argentina, Polonia, Filip-pine, India, Sri Lanka, Romania, Albania,Madagascar, Costa d’Avorio, Ucraina,Spagna, Inghilterra, Burkina Faso).

Un giorno di festa iniziato con la solen-ne concelebrazione eucaristica, seguitadalla preghiera interreligiosa. La manife-stazione è poi proseguita con il pranzomultietnico a cui hanno fatto seguito mu-sica, canti e balli per poi concludersi conun momento di intrattenimento dal titolo“La bellezza della diversità”. Un modoper imparare ad apprezzare l’altro e capireche integrazione vuol dire arricchire il no-stro essere e non privarci di una parte dinoi, per crescere, insieme nella fede, tuttiriuniti dinanzi un unico Dio.

10 giugno-luglio 2014 www.igeanews.itAttualità

a Labaro e prima porta

rimoDULaTe aLcUne Zoneluca Prestagiovanni

Cronache

Il Consiglio del XV Municipio ha ap-provato all’unanimità la rimodulazionedel programma di Recupero Urbano cheinteressa soprattutto la riorganizzazionedelle strade dei quartieri di Labaro e diPrima Porta e che modificherà sensibil-mente la struttura delle due zone di RomaNord. Sono state, in particolare, indivi-duate delle priorità quali il raccordo viariotra via della Giustiniana e via Macherio, larealizzazione di nuove piazze, l’amplia-mento della biblioteca comunale di viadelle Galline Bianche a Labaro. “Per leopere approvate – ha dichiarato il Presi-dente del Consiglio, Luigia Chirizzi – èstata fatta una rivalutazione perché i pro-getti risalgono agli anni passati e l’aspettourbano è cambiato radicalmente. Per que-sto abbiamo portato avanti un piano di ri-modulazione di tutti i progetti esistenti suLabaro ePrima Porta”.

Anche se l’approvazione è stata unani-me, l’opposizione ha consigliato di effet-tuare piccole variazioni sui progetti darealizzare. “Un opera che può essere rea-lizzata – ha affermato il capogruppo delNcd, Giuseppe Mocci – con poca spesa èla rotatoria di via Flaminia che si collegacon via Frassineto e via delle GallineBianche”. Un’altra opera urgente perMocci è l’illuminazione della zona. La

Presidente del Municipio ha evidenziatoche la questione riguardante la rampa divia Frassineto, situata di fronte all’hotelormai chiuso da tempo a causa di una fra-na, è stata risolta dagli stessi abitanti di uncondominio, mentre per l’illuminazionegià esiste un progetto, la presidente inoltresi è impegnata ad interessarsi per sistema-re e valorizzare maggiormente la zona diValle Murricana.

Via Vincenzo troya, una strettoia.

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“segnalaci una buca”Guendalina Galdi

Si attendono fiumi di segnalazioniperché, sia in auto sia a piedi, sipercepisce molto bene quanto ilterreno sia dissestato in molti punti.Buche, tombini, rilievi, radici checrescono e rigonfiano l’asfaltorendono impraticabili alcune strade.Per giunta gli eventi climatici delloscorso inverno hanno peggiorato lasituazione di molte strade.

Per poter intervenire in modomirato, l’Assessorato ai LavoriPubblici del XIV Municipio hapromosso un’iniziativa che coinvolgetutti gli abitanti: è possibile, infatti,inviare una e-mail ad Alessio Cecera,l’Assessore ai LP, all’indirizzo:[email protected].,segnalando la presenza di buche.

La segnalazione verrà subitoinserita nel piano dei lavori urgenti.

problemi nella zona di piazza guadalupe

Traffico e sicUreZZaelettra Boccanera

In un quartiere lottizzato senza criterio e densamente popolato come Monte Marionon sorprende imbattersi in una rete di vie anguste e trafficate. Prima tra queste è viaTroya, icona del disagio urbanistico della zona collinare; una strettoia che i mezzi pub-blici e le macchine attraversano a stento, specialmente nel tratto che taglia la piazzaprincipale del quartiere, piazza Guadalupe.

I cassonetti e le macchine parcheggiate lungo i marciapiedi non facilitano di certo ilpassaggio dei veicoli per la via. In più questi ostacoli non comportano una logica quantonecessaria decelerazione dei mezzi a quattro e due ruote che spesso mantengono una ve-locità notevole, rendendo gli attraversamenti, segnati da strisce sbiadite e di rado rinno-vate, rischiosi.

Essendo l’intero quartiere fatto di strade a senso unico e con solo quattro uscite (viaFratelli Gualandi, via del Colle Sant’Agata, via Floridiana e via Taverna), nel momentoin cui un autobus non ha sufficiente spazio per proseguire il suo itinerario, a partiredall’imbocco del quartiere si crea una fila di macchine che condiziona anche il trafficodi tutta la zona a cominciare da via Trionfale.

Oltre alle mancanze strutturali di cui Monte Mario è vittima da sempre, c’è da segna-lare che il quartiere è stato scenario di atti di delinquenza più o meno gravi: traffico didroghe leggere e pesanti, furti, risse e episodi intimidatori. È probabile che gli artefici diquesti misfatti non fossero solo adulti, poiché, fino a pochi anni fa, passando per piazzaGuadalupe era possibile avvistare ragazzi anche molto giovani riunirsi in raduni sospettie infastidire i passanti. Anche se dall’esterno il fenomeno sembrerebbe essersi attenuato,non si può dire che sia del tutto assente. Però si può affermare che nel “cuore” della mi-crocriminalità della zona, oggi piazza Guadalupe, si possono incontrare nuove facce eche si possa fare una passeggiata per il quartiere più serenamente.

È naTo maTTeobonci

La casa dei coniugi Doria benedetti eandrea bonci è stata allietata dalla na-scita del secondo genito Matteo che vie-ne a fare compagnia alla sorellina Sofia.Ai felici coniugi Bonci, titolari dello sti-mato ed apprezzato negozio “Dimen-sion Flowers” in piazza della Balduina,vivissimi complimenti e congratulazio-ni. Al neo nato Matteo l’augurio di unalunga, serena prospera vita.

È naTo LUca cremonesi

Un bel e paffuto bimbo, di nome Lu-ca, è venuto ad allietare la casa di gio-vanni cremonesi e della Dott.ssa ritacenname. Tanta la gioia dei nonniLaura manenti, fiorella e Luigi cen-name. Alla coppia Cremonesi felicita-zioni e auguri vivissimi. Al neonato Lu-ca l’auspicio di una lunga, serena e pro-spera vita.

fesTa in casa beTaniaFesta e grande partecipazione di pubblico a Casa Betania in via Calasanziane il

laboratorio di tutti i Paesi. Giochi e divertimenti per i più piccini, un concerto di mu-sica classica e leggera, pranzo multietnico, parole e note in rima del cantastorie Jul-ly, magie, l’estrazione della lotteria hanno caratterizzato la giornata di festa che si èconclusa con la celebrazione della S. Messa.

www.igeanews.it giugno-luglio 2014 11

Lungo la via franchigena

Una passeggiaTa neLLa sToriastefano Bernardini

nella Zona della galleria giovanni XXiii

pericoLi e DisserviZi aTacGiorgio Bernardini

Cronache

Conoscere e riscoprire uno dei sentieridi pellegrinaggio più famosi del mondo:la Via Francigena nell’ultimo tratto dellungo percorso da Canterbury a Roma,che ricalca le orme della moderna viaTrionfale con le sue bellezze paesaggi-stiche, le sue emergenze artistiche ed et-nologiche e sensibilizzare l’opinione

pubblica su una futura conservazione evalorizzazione turistica del tragitto.Questi sono solo alcuni degli obiettividella passeggiata, organizzata con suc-cesso dalla nostra associazione e daAmici di Monte Mario che ha visto lapartecipazione di un folto gruppo di cit-tadini incuriositi dalla storia dell’antica

strada. L’itinerario è partito dalla chiesadi S. Francesco di Assisi e si è snodatolungo la via Trionfale fino alla piccolachiesa di S. Lazzaro in Borgo, uno deiluoghi più misteriosi e nello stesso tem-po ricchi di fascino della città. Lungo ilpercorso sono state fatte delle soste neiluoghi più significativi come il Fontanile

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Pericoli in Galleria.Nel dicembre dell’anno 2004 (dieci an-

ni fa!) fu inaugurata la Galleria GiovanniXXIII, nel quadrante nord ovest della no-stra città. La galleria collega la viabilitàproveniente dalla Tangenziale est con de-stinazione via Trionfale e Pineta Sacchettie viceversa. Molte cose sono state scrittesu quest’opera negli ultimi anni; dai mol-teplici errori di realizzazione riscontratiche rappresentano un pericolo per la cir-colazione con lunghe curve, asfalto liscioe in alcuni punti bagnato a causa delle in-

filtrazioni di acqua, scarsa illuminazione,rampe di accesso e uscite segnalate da car-telli semi-nascosti, cartelli con le indica-zioni per le uscite troppo piccoli e pocovisibili oltre al degrado che ha raggiuntosituazioni intollerabili; borchie e paraurtigettati vicino ai marciapiedi tra pannellidivelti, cartacce, sacchetti di plastica e ri-fiuti, colonnine dell´S.O.S. distrutte, muricon crepe e pezzi di cemento sgretolatisparsi a terra. Danni e segni evidenti deivari incidenti avvenuti nella galleria e mairiparati.

Disservizi ATAC.M anche un’altra anomalia ci preme in

questa nota segnalare. E riguarda l’ATACe il servizio urbano di superficie nelleprossimità degli svincoli del tunnel. Unavolta completati i lavori della Galleria,l’Atac, sempre nel 2004, ha dovuto neces-sariamente rivedere il sistema di circola-zione del servizio pubblico che interessa-va la zona e posizionare fermate poi in-

stallare le paline definitive e le pensiline.Adesso a distanza di dieci anni probabil-mente la nostra azienda pubblica dei tra-sporti non è ancora sicura di quali sarannogli spazi definitivi per le fermate e qualilinee far transitare in quanto nelle strade

limitrofe allo svincolo sulla via Trionfalee alla Pineta Sacchetti le fermate sono se-gnalate da paline provvisorie e sonosprovviste di pensiline come in via Acque-dotto del Peschiera, all’altezza di via Ac-quedotto Paolo.

di Pio IX, alcune delle numerose edicolesacre situate le lungo la strada e i CasaliMellini, dove è stato offerto un piccolorinfresco ai partecipanti. Particolarmentesignificativa è stata la visita al Fontaniledi Pio IX sulla Trionfale, una delle mag-giori opere idrauliche di Monte Mario,un tempo sosta obbligata dei viandantiche potevano rifocillarsi e far riposare iloro cavalli, e delle donne del quartiereche potevano fare il bucato nel grossovascone presente al suo interno. Ora ilmanufatto, che si trova interrato rispettoalla moderna via Trionfale, giace in unostato di abbandono e non sono pochi iprogetti di recupero da parte soprattuttodella nostra Associazione. Altro momen-to importante della mattinata è stata lasosta nel belvedere di Monte Mario dovela “Corale Nova Armonia” ha intonatol’antico canto dei pellegrini quando ve-devano per la prima volta ai loro piedi lospettacolo della Città Eterna.

Fermata provvisoria Atac in via Acquedotto del Peschiera.

12 giugno-luglio 2014 www.igeanews.it

Le LUnghe noTTi Di anna aLrUTZdi ilva FabianiEd. Feltrinellipp. 256 €17

Docente di italiano all’Università diGottinga, Ilva Fabiani alla sua opera pri-ma, frutto di tre anni di ricerche negli ar-chivi della città tedesca, narra l’esistenzadi Anna Alrutz, infermiera che avendogiurato fedeltà al Fürher si dedica alla ste-rilizzazione delle donne portatrici di ma-lattie ereditarie finalizzata alla purifica-zione della razza ariana. Convinta dellanobiltà dello scopo continua nella sua atti-vità senza ripensamenti fino a quando trale donne ricoverate nella clinica ritrova lasua carissima amica d’infanzia Helene.L’incontro le cambia la vita, la indurrà arendersi conto dell’orrore cui sta collabo-rando e a far fuggire molte delle vittimedesignate. (PC)

La riceTTa DeLL’assassinodi Anne HoltEd. Stile libero pp. 448 €19.50

Brede Ziegler è lo chef di uno dei risto-ranti più alla moda di Oslo, ha una mogliebellissima, una casa meravigliosa, il suc-cesso e molti nemici tanto che viene ucci-so addirittura due volte: la prima con unraffinato coltello da cucina e la secondacon la dose letale di un farmaco. AnneHolt, ex ministro della giustizia, è uno de-gli scrittori di noir più celebri della Norve-gia e questo libro, con la poliziotta HanneWilhelsen come sempre al centro della vi-cenda è l’ennesimo successo della serie,grazie alla complessità affascinante di

un’indagine svolta tra difficoltà insolite,testimoni poco attendibili, vistose ereditàed un passato tutto da chiarire. (PC)

amore Dieci anni Dopodi Julian BarnesEd. Super ET pp. 232 €11.50

Gillian ama Stuart ma poi lo lascia persposare Oliver, Stuart disperato parte pergli Stati Uniti in cerca di fortuna, ma dopodieci anni torna sempre innamorato e desi-deroso di vendetta. Frattanto Oliver haperso smalto e pare alle soglie del falli-mento, quindi Gillian si sente di nuovo at-tratta da Stuart… un carosello sentimenta-le, un classico racconto sull’amore tra ilserio e il faceto, sostenuto con abilità dallostile arioso e brillante del celebre scrittoreinglese. (PC)

Libri in viaggioClassici italiani in sveziadi laura Di nicola e Cecilia schwartz

Laura Di Nicola, ricercatrice di Lettera-tura contemporanea italiana alla Sapienza,e Cecilia Schwartz professore associato diItaliano presso l’Università di Stoccolma,con questo volume analizzano in tutti isuoi aspetti la diffusione della letteraturaitaliana in Svezia. Che valore ha l’opera intraduzione da un punto di vista letterario?

I titoli vengono cambiati, c’è la mediazio-ne fra autore ed editore, in un contestoglobalizzato in cui è facile trovare libriche in passato sarebbe stato difficile repe-rire fuori contesto. Il libro è il primo di unprogetto più vasto di collaborazione tral’Università di Stoccolma e La Sapienzadi Roma. (PC)

ci riveDiamo Lassùdi Pierre lemaitreEd. Mondadori pp. 456 €17.50

Il romanzo di Pierre Lemaitre sulla pri-ma guerra mondiale, ora tradotto in italia-no, ha vinto il premio Goncourt del 2013.L’autore sostiene che il suo libro è natodalla collera: un’intera generazione erastata spazzata via da una guerra barbara eferoce che aveva fatto milioni di morti, maquei giovani erano stati vittime anche deldopoguerra ed è soprattutto questo perio-do ad essere stato scandagliato dall’auto-re. I due reduci protagonisti, Albert edEdouard decidono di vendicarsi dei doloripatiti, delle ingiustizie subite durante ilconflitto e delle terribili conseguenze chequesto ha causato sui loro corpi e le loroanime imbastendo una truffa che sfrutta ilculto dei caduti per la patria ed è amara larivalsa contro un ufficiale che non si è fer-mato neppure davanti ad un assassinio eche vuole diventare ricco con il busi-ness… delle casse da morto. Il romanzo,quasi un giallo, si avvale di colpi di scena,di equivoci, di storie d’amore e d’amici-zia, di relazioni famigliari complicate.Narrazione avvincente e coinvolgente.(TR)

raccogLiamo Le veLedi Gaia servadioEd. Feltrinelli pp. 445 € 22

Il libro di Gaia Servadio, appena uscitoe subito esaurito, è ora alla seconda ri-stampa. Autobiografia rutilante, snob, pet-tegola, divertente, molto vitale. Incontriinteressanti con scrittori, musicisti, cinea-sti, cantanti, pittori, giornalisti, politici,mafiosi, editori inglesi, americani, italiani,Gaia Servadio ha conosciuto veramentetutti, tutti quelli che contavano e contano aquesto mondo. Dall’infanzia problematica– figlia di un ebreo – nata a Padova nel’38, a Londra studentessa di pittura, gior-nalista e scrittrice, a contatto con gli am-bienti più improbabili come quando si ci-menta in un’indagine sulla magia, quandosi interessa e incontra gli adepti di Scien-tology per un volume sulla setta, quandosi propone di scrivere una biografia su Vi-sconti, non c’è campo che Gaia Servadionon abbia esplorato. Primo matrimoniocon un famoso critico d’arte formatosi conBerenson, proprietario di un castello inScozia, tre figli, poi vari amori tra cui per-sino un’infatuazione per un russo alcoliz-zato, un flirt con Gianni Agnelli, un se-condo matrimonio, viaggi in tutto il mon-do. Gaia Servadio ha molto scritto sull’In-ghilterra – dove vive – e collabora con di-verse testate inglesi e italiane. Scritturasempre estrosa, divertente e imprevedibi-le. (TR)

fiLasTrocca Di TiLDe richeLmYRiportato è un caso strano:un politico campanomesso ha in lista, nonostantela pelata luccicante,-tra le spese- la tinturaper capelli: chiara o scura?non lo dice lo scontrino.lui è onesto, adamantino…Altri casi assai comuni:le mont Blanc, ma solo alcuni,le cravatte pura setae nessun tenuto a dieta.Vuoi mangiare l’aragosta?Fallo pure, nulla osta,alza il calice a brindare:moet&Chandon da tracannaree qual è la conclusione?Che a pagare è... Pantalone

La viTa è Un viaggiodi Beppe severgniniEd. Rizzoli, collana Saggi italianipp. 200 € 16,00

Beppe Severgnini – giornalista, saggi-sta e opinionista – sintetizza la sua visionefilosofica dell’esistere nel titolo del suoultimo saggio: “La vita è un viaggio e gliitaliani viaggiano da soli”.

Il viaggio è una metafora della vita, diantica memoria rivisitata dallo scrittore inchiave contemporanea e con il suo con-sueto stile ironico.

Questo è un libro che parla della solitu-dine di oggi, degli italiani, dell’Italia chein questo lungo periodo di crisi sembra unvascello in mezzo all’oceano in tempesta.Una nazione in cui le persone hanno per-duto ogni punto di riferimento che possafare da guida etica e pratica e aiuti giova-ni, adulti e anziani a contrastare la solitu-dine, il disorientamento, il disagio che essivivono quotidianamente. Leggendo il li-bro proviamo una sottile emozione nel ri-trovare determinati periodi della nostra vi-ta che tanti di noi hanno vissuto e vivono;tanti problemi, scelte, comportamenti, cheil saggio sintetizza e ci regala il sollievo disapere che erano e sono condivisi .

L’autore fotografa, con notevole sensi-bilità oggettiva, la realtà ma non indica unapprodo sicuro, dà solo alcuni suggeri-menti per trovare in noi stessi e negli altriuna guida che ci aiuti nella traversata dellavita; garbatamente ricordandoci che essaha un inizio e una fine e un’uscita di scenacon stile e buon gusto non è da tutti, inquesto momento storico-politico e cultu-rale in Italia.

Pur toccando tutti i nodi cruciali del-l’essere italiani e dell’Italia con impietosalucidità, il saggio è un libro che costruiscee dà un messaggio positivo pervaso com’èdell’amore critico verso i connazionali everso la propria nazione.

Antonina Arcabasso

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iL perioDico igeaContinuiamo la pubblicazione delle foto delle edicole dove potete trovare ilnostro giornale. in questo numero l’edicola Caponi enrico in via Crescen-zio e l’edicola Canali in piazza madonna del Cenacolo.A tutti i titolari delle edicole e dei locali dov’è reperibile la nostra pubblica-zione va il nostro ringraziamento per la collaborazione.

Periodico di Informazione e Culturagiugno-luglio 2014

editrice – associazione [email protected]

Direttore responsabileAngelo Di Gati

caporedattoreFerruccio Ferrari Pocoleri

caposervizioGustavo Credazzi

segreteria di redazionePaola Ceccarani

redazione – amministrazioneVia dei Giornalisti, 52Tel.06.35454285 – [email protected]

hanno collaborato: Alfonso Angrisano, Antonia Arca-basso, Beatrice Basile, GiorgioBernardini, Elettra Boccanera,Emanuele Bucci, Stefano Bernardi-ni, Giovanni Di Gati, Filippo Filip-pini, Guendalina Galdi, Fabio Fer-rari Pocoleri, Carlo Pacenti, Fran-cesco Paolier, Luca Prestagiovanni,Federica Ragno, Tilde Richelmy.

stampaTipograf stamperia edizioni d’arteVia Costantino Morin, 26/A00195 Roma – Tel. [email protected]

Tiratura 10.000reg. Tribunale di roma n. 472 del 6 novembre 2001

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