EDITORIALE Comune Informa - mogoresbook.files.wordpress.com · In trent'anni tanta è la gen-te che...

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EDIT EDIT EDIT EDIT EDITORIALE ORIALE ORIALE ORIALE ORIALE C C C omune omune omune omune omune Notiziario del Comune di Mogoro Ottobre 2011 I I I nf nf nf nf nfor or or or orma ma ma ma ma n 6 Sono fiero di trovarmi in questa città come ospite del vostro illustre sindaco, che ha simboleggiato nel mondo lo spi- rito combattivo di Berlino Ovest. E sono fiero di visitare la Repubblica federale con il vostro illustre cancelliere, che da tanti anni impegna la Germania per la democrazia, la libertà e il pro- gresso, e di trovarmi qui in compa- gnia del mio compatriota generale Clay, che è stato in questa città nei grandi momenti di crisi che essa ha attraversato, e vi ritornerà, se mai ve ne sarà bisogno. Duemila anni fa, il vanto più grande era questo: Civis romanus sum. Oggi, nel mondo della libertà, il mag- gior vanto è poter dire: Ich bin ein Berliner. C'è molta gente al mondo che real- mente non comprende - o dice di non comprendere - quale sia il gran pro- blema che divide il mondo libero dal mondo comunista. Vengano a Berli- no. Ci sono taluni i quali dicono che il comunismo rappresenta l'ondata del futuro. Che vengano a Berlino. E ci sono poi alcuni che dicono, in Euro- pa e altrove, che si potrebbe lavora- re con i comunisti. E vengano anche questi a Berlino. E ci sono persino alcuni pochi, i quali dico- no che è vero, sì, che il comunismo è un cattivo sistema, ma che esso con- sente di realizzare il progresso econo- mico. Lass sie nach Berlin kommen. La libertà ha molte difficoltà, e la democra- zia non è perfetta; ma noi abbiamo mai dovuto erigere un muro per chiudervi dentro la nostra gente e impedirle di la- sciarci. Desidero dire a nome dei mie concitta- dini, che vivono molte miglia lontano, al di là dell'Atlantico - e sono remoti da voi - che per loro è motivo di massima fie- rezza il fatto di avere potuto condivide- re con voi, sia pure a distanza, la storia degli ultimi diciotto anni. Non so di alcu- na città che, contesa per diciotto anni, conservi ancora la vitalità, la forza, la speranza e la risolutezza della città di Berlino Ovest. Sebbene il muro rappre- www.comune.mogoro.or.it Periodico d’informazione paesana Io sono un Berlinese senti la più ovvia e lampante dimostra- zione degli insuccessi del sistema co- munista dinanzi agli occhi del mondo intero, non ne possiamo trarre soddi- sfazione. Esso rappresenta infatti, come ha detto il vostro sindaco, un'offesa non solo alla storia, ma un'offesa all'umani- tà, perché divide le famiglie, divide i mariti dalle mogli e i fratelli dalle sorelle, e divide gli uni dagli altri i cittadini che vorrebbero vivere insieme. Ciò che vale per questa città, vale per la Germania. Una pace veramente du- revole in Europa non potrà essere as- sicurata fino a quando a un tedesco su quattro si negherà il diritto elemen- tare di uomo libero, e cioè quello del- la libera scelta. In diciotto anni di pace e di buona fede, questa generazione tedesca si è guadagnata il diritto di essere libera e con esso il diritto di unire le famiglie e la nazione in pace durevole e in buona volontà verso tutti i popoli. Voi vivete in un'isola fortificata della li- bertà; ma la vostra vita è parte della vita del mondo libero. Vorrei quindi chieder- vi, concludendo, di levare il vostro sguar- di John Fitzgerald Kennedy do al di là dei pericoli di oggi e verso la speranza di domani, al di là della sem- plice libertà di questa città di Berlino o della vostra patria tedesca e verso il pro- gresso della libertà dovunque, al di là del muro e verso il giorno della pace con giustizia, al di là di voi stessi e di noi, verso l'umanità tutta. La li- bertà è indivisibile, e quando un uomo è in schiavitù, nessun altro è libero. Quando tutti saranno liberi, allora potremo guardare al giorno in cui questa città sarà riunita - e così questo Paese e questo grande continente europeo - in un mondo pacifico e ricco di speranza. Quando questo giorno infine verrà - e verrà - la popolazione di Berlino Ovest potrà avere motivo di misu- rata soddisfazione per il fatto di es- sersi trovata sulla linea del fronte per quasi due decenni. Tutti gli uo- mini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino. Come uomo li- bero, quindi, mi vanto di dire: Ich bin ein Berliner. SOMMARIO Faccia a faccia con Po mguru e Carcaxia 2 Ma chi sei... Bandinelli? 3 Grazie Agesci 3 Una giornata in Fiera 4 Studiare, studiare, studiare! 5 Commissione Politiche Sociali 5 Commissione Attivit Produttive 5 I 50 anni di Paolo Fresu e della Fiera del Tappeto 6 Su pausu de is messius 7 Notizie Flash 7 Fueddus in Gruxi 8

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Notiziario del Comune di Mogoro

Ottobre 2011 IIIIInfnfnfnfnfororororormamamamama

n° 6

Sono fiero di trovarmi in questa cittàcome ospite del vostro illustre sindaco,che ha simboleggiato nel mondo lo spi-rito combattivo di Berlino Ovest. E sonofiero di visitare la Repubblica federalecon il vostro illustre cancelliere, cheda tanti anni impegna la Germaniaper la democrazia, la libertà e il pro-gresso, e di trovarmi qui in compa-gnia del mio compatriota generaleClay, che è statoin questa città nei grandi momenti dicrisi che essa ha attraversato, e viritornerà, se mai ve ne sarà bisogno.Duemila anni fa, il vanto più grandeera questo: Civis romanus sum.Oggi, nel mondo della libertà, il mag-gior vanto è poter dire: Ich bin einBerliner.C'è molta gente al mondo che real-mente non comprende - o dice di noncomprendere - quale sia il gran pro-blema che divide il mondo libero dalmondo comunista. Vengano a Berli-no. Ci sono taluni i quali dicono che ilcomunismo rappresenta l'ondata delfuturo. Che vengano a Berlino. E cisono poi alcuni che dicono, in Euro-pa e altrove, che si potrebbe lavora-re con i comunisti.E vengano anche questi a Berlino. E cisono persino alcuni pochi, i quali dico-no che è vero, sì, che il comunismo èun cattivo sistema, ma che esso con-sente di realizzare il progresso econo-mico. Lass sie nach Berlin kommen. Lalibertà ha molte difficoltà, e la democra-zia non è perfetta; ma noi abbiamo maidovuto erigere un muro per chiudervidentro la nostra gente e impedirle di la-sciarci.Desidero dire a nome dei mie concitta-dini, che vivono molte miglia lontano, aldi là dell'Atlantico - e sono remoti da voi- che per loro è motivo di massima fie-rezza il fatto di avere potuto condivide-re con voi, sia pure a distanza, la storiadegli ultimi diciotto anni. Non so di alcu-na città che, contesa per diciotto anni,conservi ancora la vitalità, la forza, lasperanza e la risolutezza della città diBerlino Ovest. Sebbene il muro rappre-

www.comune.mogoro.or.itPeriodico d’informazione paesana

Io sono un Berlinese

senti la più ovvia e lampante dimostra-zione degli insuccessi del sistema co-munista dinanzi agli occhi del mondointero, non ne possiamo trarre soddi-sfazione. Esso rappresenta infatti, come

ha detto il vostro sindaco, un'offesa nonsolo alla storia, ma un'offesa all'umani-tà, perché divide le famiglie, divide imariti dalle mogli e i fratelli dalle sorelle,e divide gli uni dagli altri i cittadini chevorrebbero vivere insieme.Ciò che vale per questa città, vale perla Germania. Una pace veramente du-revole in Europa non potrà essere as-sicurata fino a quando a un tedescosu quattro si negherà il diritto elemen-tare di uomo libero, e cioè quello del-la libera scelta. In diciotto anni di pacee di buona fede, questa generazionetedesca si è guadagnata il diritto diessere libera e con esso il diritto diunire le famiglie e la nazione in pacedurevole e in buona volontà verso tutti ipopoli.Voi vivete in un'isola fortificata della li-bertà; ma la vostra vita è parte della vitadel mondo libero. Vorrei quindi chieder-vi, concludendo, di levare il vostro sguar-

di John Fitzgerald Kennedy

do al di là dei pericoli di oggi e verso lasperanza di domani, al di là della sem-plice libertà di questa città di Berlino odella vostra patria tedesca e verso il pro-gresso della libertà dovunque, al di là

del muro e verso il giorno della pacecon giustizia, al di là di voi stessi edi noi, verso l'umanità tutta. La li-bertà è indivisibile, e quando unuomo è in schiavitù, nessun altro èlibero.Quando tutti saranno liberi, allorapotremo guardare al giorno in cuiquesta città sarà riunita - e cosìquesto Paese e questo grandecontinente europeo - in un mondopacifico e ricco di speranza.Quando questo giorno infine verrà- e verrà - la popolazione di BerlinoOvest potrà avere motivo di misu-rata soddisfazione per il fatto di es-sersi trovata sulla linea del fronteper quasi due decenni. Tutti gli uo-mini liberi, ovunque si trovino, sonocittadini di Berlino. Come uomo li-bero, quindi, mi vanto di dire: Ichbin ein Berliner.

SOMMARIOFaccia a faccia con�Po mòguru e Carcaxia� 2Ma chi sei... Bandinelli? 3Grazie Agesci 3Una giornata in Fiera 4Studiare, studiare, studiare! 5Commissione PoliticheSociali 5Commissione AttivitàProduttive 5I 50 anni di Paolo Fresue della Fiera del Tappeto 6Su pausu de is messàius 7Notizie Flash 7Fueddus in Gruxi 8

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Faccia a faccia con"Po mòguru e Carcaxia"

Circa trent'anni fa, quando i vari comitati succedutisi orga-nizzavano la festa di Carcaxia, il rilancio della stessa e delsito fu fortemente voluto dall'associazione Pro Loco, checon l'invenzione della sagra dell'uva, la cura degli aspettiorganizzativi, delle processioni, l'illuminazione delle stra-de etc, ridiede vigore ad una festa poco partecipata e quasidimenticata.I pionieri dell'allora Pro Loco, Prof. Cherchi, Gianni Lilliu,il compianto Giuseppe Largiu e tanti altri, attorniati da unnugolo di ragazzi poco più che bambini, parlavano sem-pre di far di Carcaxia un posto per le famiglie e la comuni-tà. Nel 1987, grazie alla donazione della Trivelpozzi deisignori Pili e Piras, si trivellò un pozzo che permise di ave-re l'acqua corrente in tutta l'area del santuario.Alla fine degli anni ottanta arrivarono ad organizzare lafesta un gruppo di ragazzi, i Tirati, a cui si deve la primarealizzazione della struttura metallica per l'osteria (SaBarracca). In quegli anni alcuni privati consentirono, conle prime donazioni di terreni alla parrocchia, degli erediPiras (Quellu) e tzia Amelia Melis,l'allargamento degli spaziper la festa. Per qualche anno ragazzi sempre più giovanicon il solo ausilio di un adulto, lo scomparso Giovanni Cuc-cu, intrapresero ad organizzare la festa. La gente non davamolto credito ad un gruppo di ragazzini che non venivanoreputati in grado di fare cose d'adulti. La smentita si ebbeda subito, infatti quei "ragazzini" iniziarono a capitalizzarei ricavi de Sa Barracca, migliorando la fruibilità del sito.Fu l'avvento del parroco Don Zedda a dare nuova linfa achi iniziava ad essere stanco. Comprendendo le idee deiragazzi, Don Zedda li incoraggiò e li sostenne nella loroazione di miglioramento e crescita della festa e del sito.Così nel 1998, con i guadagni realizzati l'anno preceden-te, si comprò il terreno della signora Gilda Melis e si mise-ro le basi per realizzare un palco fisso e nuovi bagni. L'an-no dopo si ripulì la facciata della chiesa che venne reinto-nacata al suo interno grazie al lavoro gratuito di alcunimuratori. L'alleanza con la parrocchia continuò nel tempoe con la nomina a parroco di don Corrado Melis s'iniziò apensare in grande. Nel 2002 veniva inoltrata richiesta diconcessione di contributo alla Fondazione del Banco diSardegna che nel 2003 concedette un finanziamento di25000 euro e grazie ad un bel progetto, redatto gratuita-mente dal geometra Roberto Perseu, si realizzarono leprime strutture per l'ospitalità, l'allargamento dei bagni, l'il-luminazione di strada e parco, la realizzazione degli im-pianti di irrigazione e del prato verde. Sono tante le perso-ne e le ditte da ringraziare per quegli anni, fra tutti Carme-lo Maccioni e Antonello Piras. In trent'anni tanta è la gen-te che ha consentito di realizzare questa scommessa, moltihanno lavorato e lavorano ancora in silenzio per migliora-re il sito, senza cercare gloria e lodi, a loro credo che lacomunità debba un plauso, perchè hanno permesso alnostro paese di avere una struttura che molti ci invidiano.Tutto splendido, ma come non pavoneggiarsi per una riu-scitissima festa? Quindi per informare i mogoresi è giu-sto ribadire: "forse non tutti sanno che….!"

Ecco le cifre della festa:

E la sagra? Giusta domanda, quest'altro aspetto meritauna considerazione a parte. La sagra nata nove anni fa,fu organizzata per commemorare un amico, nonché com-ponente del comitato e della Pro Loco. Con l'aiuto dellafamiglia, della Pro Loco e degli amici si mise in piedi l'or-ganizzazione di un evento per ricordare Federico Maccio-ni, prematuramente scomparso in un incidente stradale.Ebbene la sagra negli anni ha preso sempre più piede edoramai è conosciuta su tutto il territorio regionale; così daqualche anno, dopo la temporanea scomparsa della ProLoco, sono stati gli Scout del gruppo Agesci-Mogoro1 acollaborare nella realizzazione dell'evento.

Spese sagra:

Speriamo, che queste notizie e i dati forniti possano farriflettere l'intera comunità sulla necessità di comprendereil lavoro dei volontari dell'Associazione Po' Moguru e Car-caxia o.n.l.u.s. così si chiama l'associazione presiedutada Gianluca Melis, nata dal comitato e costituitasi nel 2009,associazione che è alla costante ricerca di nuovi collabo-ratori per migliorare e far crescere ulteriormente il sitomariano. Vi Aspettiamo a braccia aperte!Info: [email protected]

Mauro Ghiani

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L'Amministrazione comu-nale è impegnata, sin dalsuo insediamento, a riqua-lificare e a rendere miglio-re il parco che circonda lasede del Municipio.E' stato rifatto il prato nel-le zone dove stava scom-parendo, sono state fattepotature di alcuni cespu-gli di macchia mediterra-nea che, non avendo avu-to nessun tipo di manuten-zione sin dalla costruzio-ne del parco, erano diven-tate ricettacolo di immon-dizia, rifiuti e quant'altro.Sono state inserite nuove

piante, i 3 ulivi vicino alComune sono state rega-late da cittadini mogoresiche vogliamo ringraziarepubblicamente. Sono sta-te inserite nuove panchi-ne e altre si inserirannonelle prossime settimane.Al lato sinistro dell'ingres-so del Municipio SardegnaSolidale ha posato un'ope-ra del grande artista sar-do Pinuccio Sciola cherappresenta un seme a ri-cordo del fatto che l'anno2011 è l'anno europeo delvolontariato.

Nei prossimi mesi speria-mo di trovare le risorse ne-cessarie per la potaturadegli alberi, perché volerbene agli alberi significafare una corretta manuten-zione e pulizia degli stes-si: è questo l'unico modoper tenerli sani e farli cre-scere bene.Dall'inizio dell'estate il par-co è arricchito dai vivacicolori degli "anelli" che de-limitano il parco. Quei co-lori non sono casuali, nésono stati inseriti in manie-ra confusa. Insieme agliscout del gruppo AGESCI

di Mogoro, abbiamo scel-to i colori che fossero te-stimonianza di un grandemessaggio: i colori dellapace. I sette colori, viola,blu, azzurro, verde, giallo,arancione e rosso, sonoquelli dell'arcobaleno ilsimbolo di pace pressomolte civiltà antiche e uti-lizzati per la prima volta inItalia nella prima Marciadella pace Perugia - Assi-si del 1961.Il parco è di tutti, aiutatecia tenerlo pulito e decoro-so.

Ma chi sei�.Bandinelli?

Mogoro è un paesino di circacinquemila abitanti situatonell'alta Marmilla della Sarde-gna e come di abitudine lenovità non passano inosser-vate. L'ultima riguarda l'inizia-tiva comunale della realizza-zione di murales in tutto il pa-ese. Uno di questi l'ho fatto ioe ho documentato le varie fasidi realizzazione e non solo, homemorizzato anche tutti i varicommenti dei passanti, se-condo me, molto divertenti!

Primo giorno- Ita seis fadendi? - inizio a ri-spondere e chi ha fatto la do-manda se ne va...- Ita est custa cosa? Pigausunu pintzellu e ddu fadeustorrai totu biancu!

Secondo giorno- Ita funt custas arrodas?- Ma funt pisceddas de casu?(il riferimento al formaggio èdovuto anche al fatto che iproprietari della casa vendo-no formaggi, molto buoni!)

Terzo giorno- Già mi parrint arrallogius?- Cudda arroda parridi unu ou!

Quarto giorno- Ma scusai ita est su signi-gnificau? - inizio a risponderee anche questa volta lo spet-tatore se ne va, alle volte di-cendo che è troppo difficile dacapire.- Un passante in macchinachiede: Ma deve aprire unsupermercato?

Quinto giorno- Custa est una cosa malaantzis duas cosas malas!

Sesto giorno- Ma sei tu Bandinelli?

Ecco questi sono i vari com-menti dei passanti ma natu-ralmente molti con interessehanno chiesto il significato esono rimasti ad ascoltare e acapire.Chi ha chiesto ed ascoltato hascoperto che il disegno cen-trale rappresenta una DeaMadre stilizzata risalente cir-ca al 2000 a.C. Gli idoli di DeaMadre rappresentano la divi-nità materna connessa al-l'ideologia della natura fecon-da, diffusa in tutto il mediter-raneo in età preistorica.Altra curiosità è stata suscita-ta dai cerchi. I cerchi o ruote,come sono stati visti, sono deimotivi decorativi nati dal miolavoro di stilizzazione di alcu-ni scudi dei bronzetti sardi. Ilrisultato è completamente di-verso e distaccato da quellodelle forme iniziali.Per quanto riguarda la frase(cultura è comprensione del-l’oggi fondata sulla compren-sione critica del passato) ilmerito è di Ranuccio Bian-chi Bandinelli , archeologodei primi del 900 che ha rivo-luzionato il metodo archeolo-gico aggiungendo una valu-tazione storico-estetica delprodotto artistico oltre al lavo-ro di catalogazione.Questa è la spiegazione delmio murale, mi scuso per ilmio sardo imperfetto dei com-menti ma spero si possanocapire.P.s: gli aiutanti sono stati mol-to importanti per finire il mu-rale!!!

Alice Cirronis

GrazieAgesci

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Nei 10 anni di conoscenzacon la vostra citta', non unavolta mi sono spinta nelconversare con voi, delpassato, del presente e delfuturo di Mogoro. Ma prati-camente tutti i miei interlo-cutori, parlando delle bel-lezze del proprio paese,con orgoglio ricordano del-la Fiera del tappetto e del-l'artigianato artistico. Visi-tandola per la prima voltanel 2002, ho avuto la con-ferma che il loro giudizioera corretto. Quest'annosono venuta alla Fiera inqualita' di adetto ai lavori enon gia' come visitatore.Certamente sara' interes-sante per voi sapere dellavita della fiera, come dire,dietro le coulisses. Ora chei conti sono stati fatti, le di-chiarazioni ufficiali compiu-te, le passioni assopite,possiamo aprire il sipario diuna abituale giornata di la-voro alla Fiera.Dunque: presto la mattinasi ode la melodia degli ad-detti alle pulizie, lo sciabor-dio dell'acqua mentre si in-nafiano le piante, sistema-te qui per l'allestimento del-la fiera, e mentre si laval'edificio, alla reception,Sara (la nostra ragioniera)riassume i risultati dellagiornata precedente. Alle10 circa si avvicinano i col-laboratori che vengono in-contrati con fare amichevo-le e coda scodinzolandedal cane di ricevimentoMargherita (colleghi nondimenticatevi di darle damangiare se l'ha incontra-te!).Alla reception Sara consorriso dispensa la cassa,senza dimenticare qualcherimprovero per il giornoprecedente. Alle 10:00 tut-ti al proprio posto si apro-no le porte per i primi visi-tatori. Abitualmente i primi

sono sempre forestieri esolo dopo le 12 si possonovedere gli abitanti del po-sto. Successivamente e ilturno dei visi tator i da"pranzo". E' il momento incui i visitatori si lamenta-no che a Mogoro non v'e'posto dove si possa man-giare nelle migliori tradi-zioni della cucina sarda,per poi andare al bar del-la fiera, poi accomodarsinella confortevole saladvd per seguire i filmatisulla tradizione artigianasarda, e poi cerimoniosa-mente concludere la visi-ta. Proprio nella primameta della giornata (aparte la domenica) ven-gono effettuati i grossi ac-quisti e quindi di conse-guenza vendite soddisfa-centi. Poi dopo un pausadi relativa bonaccia, arri-va la seconda ondata divisite, inclusi i visitatori da10 minuti e gli spiaggisti.Alle 21 comincia la prepa-razione alla chiusura, ilconteggio dei soldi, la chiu-sura del magazzino, lo spe-gnimento delle luci, la con-segna dell'esposizione nel-le mani notturne dei Barra-celli, per poi aprire nuova-mente per nuovi e vecchi

conoscenti.Vorrei ringraziare tutti perla collaborazione, per ilsupporto, per le parole con-divise, gli scherzi, il ferra-gosto insieme e tanto altro.Ma gli eroi della fiera sonostate le creazioni, che ogniartigiano ha presentato escelto di esporre per esse-re ammirate e scelte.In queste settimane di vitaalla fiera ho avuto la fortu-na di conoscere ogniesemplare esposto, il qua-le a suo modo raccontadel suo creatore, concret-tizzando la sua anima e ilsuo magistero artistico.Per me si e' aperto unmondo nuovo. Il mondodegli artigiani.Artigiani o Artisti...? "L'ar-tista è solo un artigianopotenziato. In rari momentidi ispirazione, che vanno aldi là della sua volontà con-sapevole, la grazia del cie-lo può far sì che il suo la-voro fiorisca nell'arte."(Gregotti, Il disegno delprodotto industriale in Ita-lia 1860-1980, Electa Mila-no 1982). Quale richezza di forme, dimolteplicita' di colori e del-le loro sfumature, nelleopere che ho visto. L'arti-

Una giornata in FieraDiario di una addetta ai lavori

gianato artistico, pur con-servando tecniche propriedi quello tradizionale, ela-bora nuove forme, propo-ne opere originali di fanta-sia e cultura. Cultura seco-lare, cultura sarda. E la fie-ra di Mogoro, situata nelcuore dell'isola, nel cuoreche ancora batte sardo, misembra essere il luogo piu'adatto per la trasmissionedi questo sapere silenzio-so, e l'incontro tra l'artigia-no e la sua clientela. LaFiera potrebbe definirsicome concrettizzazionedella struttura sociale edeconomica cittadina, pro-vinciale e regionale, finaliz-zata alla promozione, alcommercio dei prodoti de-gli artigiani sardi.Ora, passando lungo l'edi-ficio dell'esposizione, conle porte chiuse, con nostal-gia ci si ricorda della vocedei lavoratori, delle escla-mazioni di ammirazione deivisitatori, del suono delmazzo di chiavi delle vetri-ne che ogni domenica pas-sava di mano in mano, perdare la possibilita a chi de-siderava ammirare piu davicino le creazioni dei por-tatori dell'arte sarda di po-terle toccare.L'odore del ginepro nellasala dei pezzi unici, il visosoddisfatto dei visitatorimentre parlano di mangia-re per cena spaghetti conbottarga, accompagnatidalle straordianarie qualita'del vino di Mogoro. Avreivoluto che l'esposizionenon cadesse nel suo letar-go quasi annuale, ma po-ter seguire per gran partedel calendario la crescitadell'artigianato sardo, luo-go di incontro professiona-le, per esercitare l'occhioalla bellezza.

Elena Aladina

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Studiare, studiare,studiare!

Quello che è successo que-st'estate a Mogoro è un'as-soluta novità, infatti da que-st'anno in poi ci sarà un'ap-puntamento fisso nelle estatiMogoresi: la premiazionedelle eccellenze.L'amministrazine comunaleha infatti deciso di dare unsegnale importante alla cul-tura, alla scuola e all'univer-sità, premiando chi con re-golarità e buona media daràlustro al paese con la pro-pria carriera universitaria.Quest'anno si è deciso diattribuire 4 premi, in dena-ro, cosi ripartiti: la prima ca-tegoria riguardava chi si lau-reava con una tesi cheavesse come tema centra-le il territorio di Mogoro. Laseconda riguardava i miglio-ri laureati in qualunque disci-plina. Il premio riguardanteuna tesi sul territorio paesa-no ahime non è stato asse-gnato a nessuno perché letesi pervenute non avevano irequisiti adatti, sono stati peròassegnati gli altri premi.Ad aver dato lustro al nostropaese sono state tre giova-ni ragazze, laureate in cor-so e con il massimo dei voti.Il primo premio è andato aZoe Pia, giovane ragazzadell'anno 1986 laureata inconservatorio con una tesimolto particolare: "l'ecletti-smo del clarinetto", nellaquale spiega il perché il cla-rinetto sia definito in quelmodo, ovvero perché puòessere utilizzato per i piùdiversi tipi di musica. La se-conda classificata è anchelei una giovanissima ragaz-za: Alessandra Atzeni, anno1985, laureata in chimica etecnologie farmaceutichecon una tesi che si occupadello studio della malattiadel Parkinson. Ma Alessan-dra non è stata l'unica a oc-cuparsi di questa malattianella sua tesi, infatti anchela terza classificata, MariaValeria Pes, classe 1985 siè occupata della problema-tica del Parkinson legata al

campo della Psicofisiologia.È stata un'emozione fortis-sima vedere la premiazionedi queste giovani laureate,che mentre raccontavano laloro esperienza e le difficol-tà nell'affrontare la vita uni-versitaria e in molti casi lalontananza da casa, hannofatto rivivere gli stessi senti-menti in molti dei presenti.E’ stato un momento vera-mente toccante quando ZoePia si è commossa nel ricor-dare quei momenti e parlan-do dei genitori e di quanto illoro aiuto le abbia consenti-to di raggiungere quel tra-guardo.Nella maggior parte dei casiinfatti gli studenti universitarisono aiutati dai genitori, chesi occupano di tutto, libri,affitti, tasse da pagare,mangiare etc. Bisogna dareun'incentivo a questi giova-ni e una borsa di studio, sep-pur di cifre non esorbitanti,può aiutare…e soprattutto èuno stimolo in più allo stu-dio.Questo 20 Agosto è statoun'inizio…un bell'inizio..edeve essere un trampolinodi lancio per gli anni a veni-re, deve essere una ricor-renza abituale dove, noimogoresi con orgoglio an-diamo a congratularci conquesti giovani. che sono ilnostro futuro, sono coloroche aiuteranno con le loromenti, il loro sapere e le lorointelligenze a migliorare ilmondo nel quale viviamo.

Genita Grussu

La Giunta comunale ha nominato la Commissione per lePolitiche Sociali.La Commissione è composta da 2 consiglieri comunali,da un rappresentante delle Associazioni di volontariato,dei patronati presenti a Mogoro e da un insegnante inrappresentanza delle scuole. Fanno inoltre parte dellaCommissione 3 cittadini di Mogoro che possono dare uncontributo di idee sulle politiche sociali attivate dal Co-mune.La Commissione ha funzioni consultive e propositive inmateria socio-assistenziale e concorre alla programma-zione delle scelte che l'Amministrazione comunale met-terà in piedi nell'ambito delle politiche sociali.

La composizione è la seguente:

Donato Cau - Assessore Politiche Sociali Presidente

Sonia Floris - Rappresentante maggioranza

Daniela Orrù - Rappresentante minoranza

Aldo Mura - Rappresentante AssociazioniVolontariato

Alberto Ghiani - Rappresentante Patronati

Patrizia Lilliu - Rappresentante Scuole

Lauretta Prinzis - Rappresentante cittadinanza

Palmira Sotgiu - Rappresentante cittadinanza

Claudia Floris - Rappresentante cittadinanza

La Giunta comunale ha nominato la Commissione Attivi-tà Produttive.La Commissione ha funzioni propositive, consultive e distudio nel campo dell'artigianato, del commercio e deiservizi. Nasce con le specifiche finalità di fornire uno sti-molo ed un ausilio a dei settori economici che, soprattut-to negli ultimi anni, vivono una profonda fase di crisi. L'Am-ministrazione comunale si pone inoltre l'obiettivo di pro-muovere la partecipazione degli operatori alla vita politi-ca e amministrativa di Mogoro.

La composizione è la seguente:

Luisa Broccia - Assessore Artigianato e CommercioPresidente

Stefano Murroni - Rappresentante maggioranza

Mirco Melis - Rappresentante minoranza

Emilio Porcu - Rappresentante artigianato

Marianna Orrù - Rappresentante artigianato

Pier Paolo Maccioni - Rappresentante commercio

Emanuele Cirronis - Rappresentante CCNSa Passillada

CommissioneAttività Produttive

CommissionePolitiche Sociali

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La Fiera del Tappeto di Mogoro com-pie cinquant'anni come me. E' statainaugurata il 29 Luglio nel piazzale an-tistante la struttura che ospita la Fierae io ho tagliato il nastro davanti al Sin-daco Sandro Broccia e all'Assessoreregionale al turismo Luigi Crisponi.L'esposizione è bellissima. Un grandespazio al pianterreno con i tappeti an-tichi di Mogoro che sono poesia purae poi due piani di ceramiche, scialli, tes-suti, filigrane, oggetti in cuoio e in fer-ro… Forse non c'è nel mondo una re-gione così ricca e varia di artigianatocome la Sardegna e questo significhe-rà pur qualcosa. Perché l'artigianato èl'espressione dell'anima di un popolo.La migliore evidentemente. Per me l'ar-tigiano che lavora con le mani è un ar-tista nel vero senso del termine mamentre l'arte è selettiva e tende a rap-presentare il singolo che a sua volta èl'espressione della collettività l'artigia-no è la vera espressione di un popolo.Speranze e paure, religiosità e mistici-smo, sacro e profano, poesia e felicitàdi vivere sono nell'unico microchip delprodotto artigiano che ne raccoglie leessenze più profumate. Artigiano è co-lui che mette in relazione la terra con ilcielo e per questo ieri alla presenta-zione mi sono tolto i sandali che giànon andavano bene per la presenta-zione ufficiale dell'edizione 50 della Fie-ra del Tappeto di Mogoro. AscanioCelestini ha raccontato il mondo ierisera davanti alla Chiesa del Carmine.Artigiano vero della parola che giraancora l'Italia in camper a distillarepoesia altra. é arrivato anche mio pa-dre con Tonino. 300 chilometri tra an-data e ritorno. 87 anni ben portati. Eraentusiasta di Ascanio per quanto nonle abbia mandate a dire né sulla politi-ca né sulla Chiesa ma lo fa in un modocosì intelligente e leggero che ti chiedise non abbia ragione lui e lui sa che èlì per quello. Perché anche con il tea-tro di parola si può cambiare il mondo.La cena era a chilometro zero in unacasa poco lontana dalla Piazza delCarmine. Una casa normale con i pro-prietari di una certa età seduti con lasedietta e contenti di avere ospiti. VinoSemidano e Monica di Sardegna con

il mio amico Achille, che è originario diMogoro ma che vive a Copenaghendove ha il Ristorante San Giorgio dovesi mangia da Dio, che ci raccontavatutto sul vino, sul cibo e sulla cucina.Un altro artista. Alla fine dello spetta-colo mi regalano un tappeto fatto ap-posta dalle tessitrici per il mio 50° com-pleanno. Bellissimo! Un tappeto e unasedietta per il piccolo Andrea mentreun ragazzo che suona la tromba inBanda e nei complessi mi ha regalatouna sua opera in legno di castagno.Lo ringrazio e mi dice che è lui che deve

ringraziarmi per i regali che gli ho fattoin questi anni. Regali musicali natural-mente. Forse non ci rendiamo contodel quanto la musica possa cambiareil mondo come la parola e regalare tan-to. Antonio Leggeri e Carla Erca checurano il nostro merchandising parla-no tutte le sere con persone e perso-ne e queste raccontano del quanto iconcerti alleggeriscano il peso del quo-tidiano fatto di insuccessi, relazionicomplesse, fatture e mutui da pagare.Una bella terapia questa di "!50". Perloro e anche per noi che la stiamo vi-vendo. All'inizio del concerto ringraziolo "zoccolo duro" degli aficionados cheieri hanno iniziato a postare i loro nominel nostro Facebook. "Tra un paio digiorni, ci sentiremo tutti orfani......e cosafaremo???? Un po' come ForrestGump quando ha smesso di correre!

L�artigianato è l'espressione dell'anima di un popolo

Trovaci un'altra occupazione, verremoa darti una mano al momento della ven-demmia??????" scrive Marco Brunoquesta mattina. Chissà cosa faremoanche noi a partire da domenica nottequando chiuderemo "!50" con il solo alTeatro Lirico di Cagliari. Perché que-sta è stata e rimarrà l'esperienza piùstraordinaria della mia vita e forse dialcuni altri. Quando mai altrimenti sa-rei andato a pranzo a Pompu che sono250 abitanti e che ieri mattina eranotutti lì per noi a cucinare perché Ciccioche è uno dei nostri tecnici è di lì ehanno voluto organizzarci una festacon quasi tutto il paese. Alla fine delpranzo si avvicina una gentile signorache ha un figlio bello del Bangladeshche sembra una statua con degli oc-chiali bianchi. "Lo dica domani sera aCagliari che Pompu esiste!" mi dice.L'ho già segnato nelle cose da fare eda dire domani ma non prima di salu-tare Gianni Melis che ci ha finalmenteraggiunto in tarda serata e dopo i fu-nerali della sua mamma che se n'è an-data proprio durante uno dei concertidi "!50" e nel giorno del suo complean-no. Nonostante tutto l'altra mattina èriuscito a postare un pensiero per noidal titolo "La Vita al galoppo". Bacian-do la tromba a simulare un galoppo almicrofono eolico e/o fotovoltaico, tuttele sere al ritmo di un purosangue, per ipiù devoti o un cavallo alato per quellipiù fanatici o brocco per gli invidiosi omusici frustrati, tu comunque galoppaancora fino a 50! Amico mio… spero,compagno di avventure di certo, per50 volte almeno, per 50 ancora. Perme è ritmo cardiaco vitale, se ti impor-ta. E' il bacio di una madre che se neva in silenzio, anche lei festeggiandocon grande senso dell'umorismo, ilgiorno del suo compleanno. Più lieve,più silenziosa. Una notizia che avreivoluto fra 50 anni. Invece è nel giornodi 50 che è la metà dei suoi anni 50per cento ancora. Interrompendo bru-scamente i miei 50 riducendomi il rit-mo vitale al 50 per cento . Quanti 50ancora da vivere o da dividere con te,con voi amici di 50 Un pò fratelli, unpo' famiglia per 50 giorni.

Paolo Fresu

I 50 anni di Paolo Fresue della Fiera del Tappeto

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Austu est apenas acabaue s'istadi est acanta de spa-ciai. Impari cun su tempusde is fèrias e de su pausupuru. Ma aiàius nostrus fe-riaiant? O, po ddu nai cunàterus fueddus, andaiant inegantza? Medas giai. Midd'at contau pagu tempus aimoi, in d-una interbista chiapu fatu, una mogoresa,classi 1919, e a pustis me-das àterus, òminis e fèmi-nas, cun d-una marcadura:andaiant mogoresus meda,ma sceti chi teniaiat carru ocarratoni. E mi ndi seu arre-gordada, comenti in d-unubisu, ca, candu fia feti unapipiedda, aiaia mia puru, cafiat de su 1909, mi ddu con-taiat. Ddi luxiant is ogus acontai de su mari, se des'arena, de is giogus…de sa"vida de sennoris" chi fade-iant po cuìndixi o binti diis as'annu, otu prima de Ferrau-stu e otu a sighiri: fiat custusu pausu de is messàius,comenti ddi naraiant insa-ras. Si partiaiat apustis deai acabau de messai su tri-gu e de fai totu is traballusde s'arregorta e de su stu-giai chi nci fiat in su sartu.Primu de cenai carriaiant sucarru de is bois cun d-unapariga de truncus mannuschi serbaiant po ammanniaisa capidura de su carru eapustis po fai s'impalcadu-ra de sa barraca. A sighiri,pingiadas, pratus, tassas,telus, stòias, brocas pos'àcua, arroba de bistiri, ollu,olia, cunserva e cosas depapai. No podeiat amancaisu pianu cun su pani fatu indomu e unu cadinu mannucun aintru puddas e conil-lus, po tenni petza e ous fri-scus ingunis puru.A ùrtimu, is baintas e asubafèminas, pipius e picioched-dus. A movi fut faci a orasde is dexi, aici s'arribaiat aSassu pagu primu de orbe-

sci. No movaiat mai una fa-mìllia sceti, ma si partiaiatsèmpiri a caravia manna, po

s'agiudai a pari e si fai cum-pangia. Su viàgiu fiat unafesta, cun contus, cantus,

Su pausu de is messàius"Fadiaus vida de se sennoris"

trallallerus e mutetus. A isprimus luxis s'inghitzaiat afai sa barraca cun is truncusscarriaus de su carru e apustis poniaiant is cannitza-das aprontadas cun can-nas, tzinniga e trunchedduscircaus ingunis etotu. Aca-bau su traballu, si poniaiantis baintas e cun is lentzolussi marcaiat su logu aundicorcai e aundi papai. Acan-ta de su carru tocàt a fais'accorratzu po is puddas eis conillus e assentiai is bois.Fut artu soli candu is trabal-lus acabaiant e is barracasfiant aprontadas, una in fatude s'àtera: insaras fut s'orade nci intrai a s'àcua. Òmi-nis e pipius e fintzas picio-cheddus intraiant a s'acuaa pantalloneddus o a mu-dandas, is fèminas bistidascun d-una camisa longa fin-tzas a peis, ma po totus,mannus e pitius, fiat unuspàssiu mannu."Fadiaus vida de se senno-ris", ant contau is bèciusnostus chi s'ant nau custusarregordus bellus de sa gio-ventudi insoru. Su bellu futca no si traballaiat in su sar-tu e si podiant pausai eispassiai: intraiant a mari,circaiant còciula, coxinànt,cantaiant. A su merì si gio-gaiat a cuaddus fortis, a funio si baddaiat e sonaiat afogu fatu, e nci fut chi pe-scaiat puru: fut custu unu deis pagu tretus de s'annu chisi papaiat pisci, poita arriba-iant is pisciàius a ddu ben-di. Aici si pausaiant aiàiusnostus. E ddis si praxiat aicimeda custu pausu ca estsighiu in su tempus: a pu-stis de su carru de bois, sicostumaiat a pigai a peso-ni unu camion cun d-unascantu famìllias po andai amari e nci portai totu s'ar-roba, fintzas a candu funtnàscius is casotus puru…

Tatiana Frau

La regione Sarda ha pubblicato la modulistica per ri-chiedere il contributo previsto dalla L.R. 3/2008. L'aiutoavrà un importo di 600 euro (elevabile a 800 in caso difamiliari a carico o età superiore a 35 anni), e saràpossibile beneficiarne per massimo 6 mesi, svolgendoattività lavorativa presso un Ente Pubblico.L'aiuto è riconosciuto, in particolare a 2 categorie di la-voratori:1. Coloro che non possono accedere ai trattamenti pre-

visti dall'attuale sistema degli ammortizzatori socia-li, anche in deroga;

2. Coloro che, per motivi di diversa natura, pur essen-do ancora titolari di un contratto di lavoro non rice-vono il trattamento economico da almeno tre mesi.

La domanda dovrà essere inviata all'Assessorato Re-gionale del Lavoro. Per ulteriori informazioni rivolgersial Comune di Mogoro - Area Amministrativa tel. 0783/993003 - al Sindaco alla Giunta Comunale.

Sussidi straordinariper i lavoratori

che non beneficianodi ammortizzatori sociali

Dal 7 Novembre 2011 il Cimitero sarà aperto tutti i giorni.Da quella data infatti verrà applicato il seguente orario:Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle ore9,00 alle ore 13,00 di mattina e dalle ore 15,00 alle ore18,00 il pomeriggio.Il Sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,00.La Domenica dalle ore 9,00 alle ore 12,00.

Il cimiteroaperto tutti i giorni

NOTIZIE FLASH

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Fueddus in Gruxi

Fueddus crocaus 1 Cumbidàda prena fait praxeri.

2 Dda scriiat su sodrau sendi interra stràngia.

4 No est marigosu.

6 Ddui bendiànt is alluminus.

7 Deus chena s.

8 In cussas diis is matas funtifroridas.

11 Ni ariseu ni crasi.

12 No potat scupeta ma andat acassa.

13 Tenit spina in sa folla.

16 Est cuncordada a ora 'a prandi.

19 Cun sa sali sicat a su soli.

21 Nd'at Patadesa e Arburesa.

23 Bia cun dd-unaintràda strinta.

25 Mamai de mamai.

27 Inghitzat sa binnenna.

28 Si ndi papas meda… no basista nemus!

29 Su cabori de su limoni.

30 A botas ndi tenit 28, atras29.

Fueddus strantaxus 1 No bit nudda.

3 Est a suta 'a is pratus candu papas.

5 Is chi furant ndi timint su mateddu.

8 In Sardìnnia ndi pascit meda.

9 Frori chi s'agat meda in satu nostu.

10 Is primus de bubua.

11 Si ponint po bî mellus.

12 Est scritu me in is targas de isCasteddàjus.

14 Arruit in atòngiu.

15 Genti meda dda papat de sumugheddu.

17 Ingutidroxu.

18 In mesu 'a peis.

19 Ddui comporas petza de dònniaginia.

20 Acumpàngiat sa Santa inCarcaxia.

22 Sa pati de domu prus nodia.

24 Su cuaddu de taula… prus tristu.

26 Chi est serrau no càstiat.

28 Is ùtimus de arribau.

Siguramenti, sceti po fai unu gioghi-teddu aici tontu medas ant ai trumen-tau de arratza poita ca, mancai intret-zendi is fueddus de stichî, no arranne-sciànt a ddus ingruxai ca no ddui ca-piànt. Fortzis sa lìngua Sarda estprus pagu dìnnia de is àteraspo faigioghiteddus aici? No creu, no! Asu nai pentzu puru chi siat arribau sutempus de unu obrescidroxu nou desu Sardu : est ora de ddu bî scritu ede imparai a ddu scrî po fai unu gio-ghiteddu aici stròllicu ma puru po co-sas prus sèrias, cumenti a ci ddu im-bucaime in sa scola. Est ora de torraia giai a sa lìngua nosta sa dinnidadichi ddi ant liau diora. No depeus tenibragùngia de su Sardu: su Sarduseus nosu!

Franciscu Grussu cun s'axudu deis amigus de Domu de Tzia Cristina- scritu in Cabudanni 2011

Proprietà: Comune di Mogorotel. 0783 99301fax 0783 990131

e-mail: [email protected]

Direttore Responsabile:Gino Zasso

Direttore: Sandro Broccia

Fotocomposizione e stampa:Prima Tipografia Mogorese- 09095 Mogoro (OR)tel. 0783.463976e-mail: [email protected]

Chiuso in redazione il 20.11.2011Innoi a suta agatas is arraspostas po su giogu "Fueddus in Gruxi".

Arraspostas a is fueddus crocaus1 Tassa. - 2 Litera. - 4 Druci. - 6 Stangu. - 7 Deu.- 8 Banau. - 11 Oi. - 12 Canaxu. - 13 Canciofa.- 16 Mesa. - 19 Pibadra. - 21 Arrasòja. - 23 Utuniu.- 25 Ajàja. - 27 Cabudanni. - 28 Allu. - 29 Grogu.- 30 Friaxu.

Arraspostas a is fueddus strantaxus1 Tzrupu. - 3 Tialla. - 5 Giugi. - 8 Brabei.- 9 Cadrilloni. - 10 Bu. - 11 Olleras. - 12 Ca.- 14 Folla. - 15 Matza. - 17 Neba. - 18 Ei.- 19 Panga. - 20 Juu. - 22 Aposentu. - 24 Baullu.- 26 Ogu. - 28 Au.

Cuntzillus po arrannesci a giogaiPo ddui capi is fueddus, ddus depis scrî sighendiunus cantu de arrègulas. • Podis scrî allobadassceti is consonantis chi ddui funt in lana sarda:duncas si scriitciafu e no ciaffu, piciocu e no pic-cioccu, brutu e no bruttu, suci e no succi, tropu eno troppu. • Mancai me in fueddus Sardus po s'Ita-lianu "sapone, bene" e àterus, sa "n" tengiat unusonu de nasu e no si intendat beni, dda depis scrîatotu. Duncas si scriit saboni e beni e no saboi ebei. • Si sa "i"est in mesu a duas vocalis si scriit "j":si scriit Maju e no Maiu. • In Sardu no esistit "zz"ma sceti "tz": si scrit bratzu e mai brazzu.