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Economia Pubblica
il Monopolio Naturale
Giuseppe De Feo
Universita degli Studi di Paviaemail: [email protected]
Secondo Semestre 2011-12
Outline
il Monopolio NaturaleIl problema del Monopolio NaturaleSubadditivita della funzione di costo
Politiche di prezzo ottimalila regola del costo marginaleLa regola del costo medioprezzi a la RamseyAltri metodi di regolamentazione dei prezziTest sui sussidi incrociatiPrezzi non lineari
Il monopolio Naturale
I Una prima definizione di monopolio naturale:Un’industria e un monopolio naturale se il costo di produrre laquantita venduta sul mercato e minimizzato quando una solaimpresa produce l’intera quantita piuttosto che due o piu imprese.
I Difficolta di conciliare efficienza produttiva e efficienza allocativa.Come si puo ottenere di produrre al costo piu basso senza esseresoggetti al potere di mercato del monopolista?
Il monopolio Naturalesi puo introdurre la concorrenza?
Si consideri:
I n imprese simmetriche
I una funzione di costo Ci (qi ) = k + cqi tale che AC = kqi
+ c
I una funzione di domanda inversa decrescente p(Q) conQ =
∑ni=1 qi
Ipotizziamo il seguente gioco a due stadi in cui:
Stadio 1 Le imprese potenziali entranti decidono se entrare omeno sul mercato (per entrare bisogna pagare ilcosto fisso k, che e irrecuperabile se l’impresa escedal mercato)
Stadio 2 m imprese entrano sul mercato e competonoscegliendo simultaneamente il prezzo(concorrenza a la Bertrand)
Il monopolio Naturalesi puo introdurre la concorrenza?
Si risolva il gioco con l’induzione a ritroso per trovare l’E.P.S.
Stadio 2 (Concorrenza sul prezzo a la Bertrand)
I se m = 1: prezzo di monopolioI se m ≥ 2: la concorrenza a la Bertrand porta a p = c e
Πi = −k
Stadio 1 (Decisione di entrata)
I se m ≥ 2 questa scelta non e un EPS perche le impreseprefeririscono essere fuori dal mercato
I solo se m = 1 il risultato e un equilibrio in strategie pure.In tal caso si ottiene efficienza produttiva ma poteremonopolistico (inefficienza allocativa).
I possono esistere equilibri in strategie miste con le impreseche entrano con una certa probabilita. Se piu impreseentrano: efficienza allocativa, ma inefficienza produttiva.
Subadditivita della funzione di costoUna definizione piu precisa di Monopolio Naturale
un’industria e un monopolio naturale se la funzione di costo e subadditivanell’intervallo di produzione rilevante
Cosa vuol dire?Bisogna distinguere il caso dell’impresa monoprodotto da quellodell’impresa multiprodotto
Impresa monoprodotto
La funzione di costo e subadditiva al livello Q se
C (Q) ≤ C (q1) + C (q2) ∀q1, q2 : q1 + q2 = Q
Economie di scala ⇒ Subadditivitama
Economie di scala : Subadditivita
La produzione e caratterizzata da economie di scala se la funzione dicosto e tale che
C (tq) ≤ tC (q) con t > 1
Subadditivita della funzione di costoRappresentazione grafica
Le funzioni di costo medio dell’industria con una o due imprese
Figure: AC e la funzione di costo medio quando un’impresa produce Q. AC2 eil costo medio minimo quando due imprese producono Q.
I Intervallo in cui esistono economie di scala: (0,Q ′)
I Intervallo in cui c’e subadditivita: (0,Q?)
Subadditivita della funzione di costoImpresa multiprodotto
I Di solito le imprese producono piu di un prodotto (peresempio i servizi in orari di punta e non di punta sono dueprodotti diversi)
I Si consideri un monopolista che produce i beni 1 e 2;la funzione di costo e C (Q1,Q2)
Le seguenti difinizioni si applicano nel caso multiprodotto:
I economie di scala: C (tQ1, tQ2) ≤ tC (Q1,Q2) con t > 1
I economie di scopo: C (Q1,Q2) ≤ C (Q1) + C (Q2)
I subadditivita (a Q1,Q2):
C (Q1,Q2) ≤ C (qa1, q
a2) + C (qb
1 , qb2 )
∀qji : qa
i + qbi = Qi i = 1, 2
La subadditivita dipende da entrambi i tipi di economie, manessuna e necessaria o sufficiente.
Politiche di prezzo ottimali
Politiche di prezzo ottimali
I i prezzi ottimi massimizzano il benessere sociale
I in presenza di economie di scale di scopo vi sono probleminell’applicazione della regola prezzo = costo marginale
I rilevanza di regole di prezzo di “second-best”
I prezzi lineari e non lineari
I considereriamo monopoli naturali monoprodotto emultiprodotto
I problemi di applicazione dei prezzi ottimi: problemi diincentivo e di asimmetria informativa
la regola di prezzo = costo marginale
I se P = MC l’efficienza allocativa e massimizzata
I ma vi sono perdite per l’impresa (area P0STR)
I l’impresa deve ricevere sussidi per continuare a produrre
la regola di prezzo = costo marginale
Se si devono usare i sussidi:
I Tasse per per costituire i fondi necessarima sia tasse sul reddito che sui consumi causano perdite dibenessere (sono distorsive)
I Le tasse indirette introducono un markup tra costi e prezzi(proprio come i prezzi di monopolio)
I Le tasse dirette distorcono le scelte di consumo degli individui
I solo tasse in somma fissa non sono distorsiveI ma ci sono molti argomenti contrari all’uso dei sussidi:
I il costo totale puo essere maggiore dei benefici totaliI perche i fruitori di questo servizio devono essere sussidiati dai
non fruitori?I si favoriscono inefficienze produttiveI e politicamente difficile introdurre sussidi a favore di monopoli
privati
La regola del costo medioUna soluzione di second-bestmassimizzazione del benessere sotto il vincolo di bilancio inpareggio.
I la soluzione e facile quando il monopolista e monoprodotto:P = AC
I c’e comunque una perdita di benessere
prezzi a la Ramsey
second-best per un monopolista multiprodotto
Q. come definire i prezzi in modo che i costi siano coperti e la perdita dibenessere sia minimizzata?A. prezzi a la Boiteux-Ramsey
1. si consideri il problema di massimizzazione dei profitti di unmonopolista multiprodotto
maxn∑
i=1
piqi − c (q1, ..., qi , ..., qn)
Per la Condizione del Primo Ordine (FOC): MRi = c ′i
Se le domande sono independenti: pi + qip′i = c ′
i ⇒ pi − piηi
= c ′i
dove ηi = −∂qi∂pi
piqi
e l’elasticita della domanda del bene i . Da cui:
pi − c ′i
pi=
1
ηi∀i
prezzi a la Ramsey
2. i prezzi a la Ramsey-Boiteux sono la soluzione del seguenteproblema:
maxpi
W (p1, ..., pi , ..., pn)
tale chen∑
i=1
piqi − c (q1, ..., qi , ..., qn) ≥ 0
Indichiamo con W RB il livello di benessere utilizzando i prezzisoluzione del problema
prezzi a la Ramsey
3. Il problema precedente puo anche essere riscritto in mododuale
maxpi
n∑i=1
piqi − c (q1, ..., qi , ..., qn)
tale che W (p1, ..., pi , ..., pn) ≥W RB
E possibile dimostrare che la soluzione e la stessa:
pi − c ′i
pi=
k
ηi∀i
Dove k < 1 e una costante
prezzi a la Ramsey
I la struttura ottimale dei prezzi per un monopolioregolamentato e la stessa di quella ottimale per unmonopolista non regolamentato
I infatti il rapporto tra i markup e lo stesso in entrambi i casi eduguale al rapporto inverso delle elasticita della domanda
I in parole povere: i prezzi a la Ramsey sono gli stessi di unmonopolista non regolamentato, solo piu bassi
I piu inelastica e la domanda, piu alti sara il markupI se le domande dei beni non sono indipendenti:
I i markup saranno piu bassi per i beni complementariI i markup saranno piu alti per i beni sostituti
prezzi a la Ramsey
Una regola molto semplice quando abbiamo costi e domandalineari:
qi
(pRBi
)qi
(c ′i
) =qj
(pRBj
)qj
(c ′j
)Cioe:
1. definire la quantita che equaglia il prezzo al costo marginaleper ciascun bene
2. ridurre la quantita proporzionalmente per entrambi i beni finoa quando non si raggiunge il pareggio di bilancio
Esempio numerico:
c (q1, q2) = 1800 + 20q1 + 20q2
q1 = 100− p1
q2 = 120− 2p2
prezzi a la RamseyConfronto tra aumento proporzionale dei prezzi e Ramsey
I i prezzi a la Ramsey minimizzano la perdita di benessere inpresenza di un vincolo di bilancio
I i prezzi sono piu alti quanto piu rigida e la domanda
Altri metodi di regolamentazione dei prezzi
Il metodo del costo permanente redistribuito e utilizzato
I in presenza di piu prodotti
I o piu gruppi di utenti
Si ipotizzi che:
I costo di produzione del bene 1: c(q1) = 1250 + 20q1
I costo di produzione del bene 2: c(q2) = 900 + 20q2
mentre
I produzione congiunta: c (q1, q2) = 1800 + 20q1 + 20q2
La funzione di costo e subadditiva.
I l’allocazione del costo fisso avviene considerando una qualchemisura fisica, come il tempo di utilizzo degli impianti
Altri metodi di regolamentazione dei prezzi
si assuma che 75% del costo fisso si carica sul bene 1 e 25% sulbene 2
I AC 1 = 1350q1
+ 20
I AC 2 = 450q2
+ 20
Date le funzioni di domanda
I per il bene 1: q1 = 100− p1
I per il bene 2: q2 = 120− 2p2
La copertura dei costi e assicurata da p=AC. ovvero:
I per il bene 1: 100− q1 = 1350q1
+ 20
I per il bene 2: 60− 0.5q2 = 450q2
+ 20
I risultato: q1 = 55.81, p1 = 44.19; q2 = 66.46, p2 = 26.77
I prezzi Ramsey e:q1 = 60, p1 = 40; q2 = 60, p2 = 30
I inefficienza del metodo del costo redistribuito
sussidi incrociati
La regolamentazione effettiva del monopolio naturale e stata alungo lontana dai prezzi Ramsey
Esempio: le tariffe telefoniche sono state caratteirizzate da
I prezzi utenze domestiche piu bassi di quelle affari
I tariffe urbane e interurbane
I servizio universale
Obiettivi redistributivi e di sviluppo rurale invece dell’efficienza
I sorgono problemi con le liberalizzazioni e la concorrenza
I importante verificare la presenza di sussidi
test sui sussidi incrociati
Test sui sussidi incrociati
1. metodo del costo da solo (CDS)
Verifica se i ricavi su uno solo dei servizi superano i costi di offrireil servizio stesso da solo
I Si riprenda il caso del Costo Permanente Redistribuitoanalizzato in precedenza
I il test dimostra la presenza di sussidi incrociati
I si consideri il caso dei prezzi alla Ramsey analizzato inprecedenza
I il testo dimostra l’assenza di sussidi incrociati
test sui sussidi incrociati
Test sui sussidi incrociati
2. metodo del costo medio incrementale (AIC)
Verifica se i ricavi sono superiori o meno al costo aggiuntivo diprodurre il bene
I Si riprenda il caso del Costo Permanente Redistribuitoanalizzato in precedenza
AIC1 =c (q1, q2)− c(q2)
q1= 20 +
900
q1= 36.13
AIC2 =c (q1, q2)− c(q1)
q2= 20 +
550
q2= 28.28
I poiche i prezzi sono p1 = 44.19; p2 = 26.77
I il testo dimostra la presenza di sussidi incrociati
I si consideri il caso dei prezzi Ramsey analizzato in precedenza
Prezzi non lineari
3. prezzi non lineari
Prezzi non lineari possono essere costruiti a partire da tariffe a dueparti:
I una parte fissa (indipendente dal livello di consumo)
I un parte variabile per unita consumata
Una politica ottimale potrebbe essere la seguente:
I un prezzo = CM per la parte variabile
I una parte fissa tale da coprire il costo fisso di produzione
Esempio:se il costo fisso e = K e ci sono N consumatori, allora potrebbeessere ottimale definire una parte fissa della tariffa = K
N
Prezzi non lineari
Possibili problemi con una tariffa a due parti:
I alcuni consumatori posso uscire dal mercato per non pagare laparte fissa della tariffa
I i consumatori possono formare gruppi e risparmiare sui costifissi
una possibile soluzione al primo problema:
I discriminazione: parte fissa diversa per diversi gruppi diconsumatori
potrebbe essere proibita.Comunque, la tariffa a dua parti puo far meglio dei prezzi lineari.Riduce la distorsione di P > CM
se nessuno abbandona il mercato: ottimo di primo rango (Tariffa diCoase)
Prezzi non lineari
Un tariffa a due parti puo bilanciare
I perdite dovute alla parte fissa (consumatori che escono dalmercato)
I perdite dovute alla parte variabile P > MC (perdita netta disurplus)
con risultati migliori dei prezzi Ramsey: non vincolata a tariffelineari.
Un esempio dall’industria telefonica:Tariffe decrescenti a blocchi
I un costo fisso al mese di 5 euro
I + 10c per chiamata fino a 100 chiamate
I + 5c per chiamata per tutte le chiamate tra 100 e 200
I gratuite tutte le chiamate oltre le prime 200
Prezzi non lineari
Prezzi marginali decresenti
La spesa totale dei consumatori e ABCDMotivazioni economiche:
I Incentivi per sfruttare economie di scala
I strumento per discriminare tra consumatori (discriminazionedi secondo grado)
Prezzi non lineari
I e equivalente al seguente menu di tariffe a 2 parti:
I 5 euro di parte fissa + 10c di prezzo unitarioI 10 euro di parte fissa + 5c di prezzo unitarioI 20 euro di parte fissa + 0c di prezzo unitario
I l’ottimo sociale sarebbe: nessun escluso e P = CM
I la tariffazione a piu parti e la migliore approssimazione senzaconoscere le preferenze individuali
I definisce un meccanismo di autoselezioneI e serve in presenza di asimmetrie informative