Economia dei Sistemi Produttivi02 Lez 1b - Economia&Management

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE A.A. 2013/2014 Corso di Economia dei Sistemi Produttivi Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro Modulo 1 - Economia e Management Parte 2

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Economia dei Sistemi Produttivi, dispense per il corso di Roma3

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE

A.A. 2013/2014

Corso di Economia dei Sistemi Produttivi

Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro

Modulo 1 - Economia e ManagementParte 2

L’equilibrio economico generale e le proprietà di“autoregolamentazione” di un meccanismo economicodecentrato si basano, tuttavia, su alcune forti ipotesisemplificatrici.

Motivo per cui pochi sistemi economici attuali si affidanocompletamente al libero mercato nelle loro scelte dipolitica economica, lasciando margini d’intervento per loStato.

Concetti di base di Politica Economica

In alcune situazioni, il mercato non è in grado di allocareefficacemente le risorse, perché si verificano i cosiddetti“fallimenti del mercato”.

I meccanismi di mercato sono sostituiti da interventi diretti oindiretti da parte dello Stato al fine di proteggere gli agentieconomici da malfunzionamenti ed assicuraremaggiormente l’equità.

1. ESTERNALITA’

Spesso il prezzo di libero mercato non riflette icosti ed i benefici che la società, nel complesso,attribuiscono ad un bene/servizio.

Gli effetti negativi collegati ad alcune produzionidovrebbero riflettersi nei prezzi di mercato: ciò,tuttavia, non avviene.

1. ESTERNALITA’

Quando i prezzi dei prodotti riflettono solo i costiprivati delle imprese e non anche i costi sociali, sidice che tali produzioni sono caratterizzate daESTERNALITA’ NEGATIVE.

Es.: industrie chimiche; telefonia mobile

1. ESTERNALITA’

Un’esternalità è un effetto negativo (o positivo)provocato da una attività di produzione e/oconsumo di beni e servizi su operatori diversi daquelli direttamente coinvolti nella produzione onel consumo e non riflesso dal prezzo dimercato.

1. ESTERNALITA’

Lo Stato interviene obbligando le imprese afarsi carico dei costi sociali che esse arrecanocon la loro attività; fissando limiti ad emissioni escarichi; ecc.

1. ESTERNALITA’

Esiste una categoria di beni per i quali le esternalità positive sono talmente elevate rispetto ai benefici privati che il libero mercato non li produce

Essi sono noti come beni pubblici

I beni pubblici sono caratterizzati

- dalla “non rivalità all’uso”, cioè senza possibilità dirazionamento del loro consumo e

- dalla “non escludibilità”, cioè dall’indesiderabilità alrazionamento.

La Difesa Nazionale è l’unico bene che soddisfaentrambe le condizioni di bene pubblico puro(desiderabilità dell’esclusione: bassa; facilitàdell’esclusione:difficile).

Molti beni possiedono l’una o l’altra proprietà in gradidiversi: Istruzione, Sanità, Risorse Idriche

2. INFORMAZIONE IMPERFETTA

Il funzionamento di libero mercato presuppone checonsumatori e imprese siano adeguatamente informatiin merito a tutti gli aspetti rilevanti delle loro decisioni diallocazione delle risorse.

Tuttavia nessuno opera in condizioni di perfettainformazione e pertanto i mercati non raggiungonol’efficienza.

2. INFORMAZIONE IMPERFETTA

Lo Stato interviene attraverso regolamentazionedelle condizioni di lavoro, della sicurezza d’usodi beni di consumo; imposizione di etichetteinformative e documentazioni specifiche inprestazioni di servizi basati sulla fiducia,(banche, assicurazioni), ecc..

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3. INSUFFICIENTE CONCORRENZA E POTEREDI MERCATO

Nell’ipotesi di mercati perfettamente concorrenziali, ilprezzo rappresenta un dato. Nella realtà, però, leimprese possono disporre di un potere di mercato suiprezzi.

Le principali cause di potere di mercato sono:

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a. Dimensione dell’impresaLe grandi imprese hanno, a parità di condizioni, unmaggior potere di mercato.

b. Segmentazione di mercato e differenziazioneLe imprese che operano in vari e diversi mercati con piùprodotti hanno la possibilità di conseguire notevolivantaggi in termini di economie di scopo.

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c. Rendimenti crescentiVantaggi tecnologici ed organizzativi consentono adalcune imprese di aumentare la produttività in misurasuperiore alle imprese concorrenti, così come il costounitario di beni e servizi prodotti diminuisce all’aumentaredella scala di produzione (Economie di scala).

d. Presenza di barriere all’ingressoImprese che nel tempo hanno trovato degli strumenti dilimitazione della concorrenza godono di potere dimercato. Per esempio sistema distributivo, riconoscibilitàdel brand.

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4. INCERTEZZA

Nella teoria economica si postula che ogni scelta vieneassunta in condizioni di certezza, mentre tutte ledecisioni, nella realtà, sono caratterizzate da rilevantidimensioni temporali ed informative incerte.

5. IMMOBILITA’ DEI FATTORI E INERZIA

Anche in mercati concorrenziali, i fattori produttivipotrebbero reagire con ritardo a variazioni delladomanda e dell’offerta.

Per esempio, il lavoro potrebbe essere poco mobile, siain termini geografici che tra settori

6. IL PROBLEMA PRINCIPALE-AGENTE

Un soggetto (il principale) può realizzare un certoobiettivo, o realizzarlo più facilmente, solo attraversol’azione di un altro soggetto (agente)

Tuttavia l’agente può avere propri obiettivi egoistici nonnecessariamente in linea con quelli del principale el’allocazione delle risorse e l’efficacia degli scambi puònon essere ottimale!

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Il ruolo dello Stato in Economia

Mentre l’economia di mercato fornisce un modo sempliceed efficace per determinare il livello di produzione di beniprivati, cioè il sistema dei prezzi, le decisionisull’allocazione delle risorse nel settore pubblico sonoprese attraverso un processo politico.

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1. ISTITUZIONI DI LEGGI E REGOLAMENTI

I Governi determinano il sistema giuridico dei diritti diproprietà e delle transazioni commerciali, nonchéregolamentazioni ed autorizzazioni finalizzate a garantireil corretto svolgimento degli affari.

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2. ACQUISTO DI BENI E SERVIZI

I Governi, a tutti i livelli, acquistano e/o producono beni eservizi che forniscono a famiglie e imprese.

Alcuni di questi sono forniti senza alcuna richiesta dipagamento diretto; altri, come trasporti pubblici, sanità,servizi postali, sono venduti in cambio di un prezzo.

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3. TRASFERIMENTO DI REDDITO

I Governi realizzano trasferimenti e integrazioni di redditoattraverso pensioni di invalidità, indennità didisoccupazione, redditi da inserimento, ecc..

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4. IMPOSIZIONE FISCALE

Per far fronte alIe forniture ed agli acquisti di beni eservizi ed ai trasferimenti di reddito, i Governi ricorrono alprelievo fiscale o alla stipula di debiti finanziari.

Generalmente la fissazione di imposte e sussidimodificano l’allocazione delle risorse.

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5. INCENTIVI AGLI INVESTIMENTI

a. Programmi di pianificazione territoriale finalizzata agarantire percorsi di sviluppo omogenei ai Paesi (incentivialla localizzazione).

b. Politica economica più favorevole agli investimentiproduttivi, attraverso il riordino della finanza pubblica.

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5. INCENTIVI AGLI INVESTIMENTI

c. Semplificazione della regolamentazione relativa agliinvestimenti esteri, in linea con il processo di progressivaliberalizzazione dei movimenti di capitali nel mondo.

d. Revisioni dei sistemi fiscali, attraverso regimi diammortamento privilegiato e la riduzione fiscale peralcune tipologie di attività (incentivi fiscali).

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5. INCENTIVI AGLI INVESTIMENTI

e. Miglioramento delle infrastrutture materiali edimmateriali, al fine di produrre esternalità positive persistemi di imprese in termini di tecnologie, produzioni diqualità, stimolo alla R&S.

f. Fornitura di servizi efficienti, soprattutto in termini disupporto alle iniziative all’estero delle impresenazionali e di attrattiva per capitali esteri nel Paese inquestione.

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5. INCENTIVI AGLI INVESTIMENTI

g. Incentivi all’occupazione: esoneri da contributiprevidenziali, agevolazioni per assunzioni giovaniqualificati, contributi a fondo perduto.

h. Misure di sostegno alla formazione: stage,appprendistato, CFL, ecc.

Fallimenti dell’intervento dello Stato in Economia

a. Eccessi di domanda ed eccessi di offertab. Scarsa informazione – Lo Stato può non conosceretutti i costi ed i benefici delle sue politichec. Burocrazia e inefficienza;d. Mancanza di incentivi di mercatoe. Variazioni della politica economica pubblicadisorientano e spiazzano le decisioni delle impresef. Limitazione delle libertà individuale

Più Stato o più Mercato?