Ecco prime valutazioni della sconcertante LEGGETE …...di assistere allo spettacolo — non...

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ee LEGGETE SUBITO Il male dell'Osella DA PAGINA 5 ee VOTATE per i CASCHI 1975 DA PAGINA 4 ee BARONIO in monoposto A PAGINA 51 n DOMENICA SPRINT 34 ZANZARA KARTING O « TUTTE SPRINT M POSTA ESPRESSO Ecco prime OPINIONE valutazioni della sconcertante sentenza di MESSINA per il dramma-GANZIRR1 II giudice... pilota! Ho letto sul numero 41 l'incredibile sentenza ema- nata dal Tribunale di Messina e — senza voler en- trare nel merito di essa — mi permetto di inviarvi queste poche righe con la speranza che esse possano servire a qualcosa ed augurandomi che siano Io spunto per interventi ben più qualificati del mio e perché no? — per un dibattito sull'argomento. Pre- messo che le norme giuridiche attinenti alla materia sono quasi mille ed in pratica si riducono a tre: l'art. 9 del Codice della Strada, l'art. 68 del T.U. delle leggi di P.S. e l'art. 120 del relativo regolamento, esa- miniamo brevemente la posizione giuridica dei tre principali interessati in caso di incidente: ORGANIZZATORI: Ben sappiamo che gli organiz- zatori devono chiedere tutte le autorizzazioni e ap- provazioni imposte dalla legge, ma — ottenutele non sono esonerati da ogni responsabilità perché le autorizzazioni di polizia lasciano intatte a carico del- la persona autorizzata le responsabilità civili e pena- li che derivassero dall'esercizio dell'attività autoriz- zata; pertanto gli organizzatori saranno responsabili tutte le volte che l'evento sia derivato o da mancan- za di precauzioni o dall'omessa o scarsa vigilanza durante la gara — per l'osservanza di cautele a tu- tela della incolumità pubblica. E questo vale anche nel caso che i concorrenti, nell'iscriversi alla gara, abbiano sollevato gli -organizzatori da ogni responsa- bilità (come ormai è prassi costante) perché una simile clausola è nulla, non potendosi rinunziare a di- ritti non ancora sorti potendo disporre di diritti inalienabili quali quelli attinenti alla vita e all'inte- grità fisica degli individui: essa — al massimo — può valere per il risarcimento del danno, sempreché l'e- vento dannoso non sia attribuibile a dolo o colpa grave degli organizzatori. A carico degli organizzatori sta la presunzione di colpevolezza prevista dall'ari. 2050 Codice Civile in quanto si tratta di attività estremamente pericolosa: e gli organizzatori potranno liberarsi dalla presunzio- ne, provando di aver adottato tutte le misure cautelari suggerite dalla tecnica e dall'esperienza. Pertanto, se il sinistro è da attribuire a difetti di organizzazione e vigilanza, i danneggiati anche se il danno sia stato materialmente causato da un cor- ridore dovranno esclusivamente rivolgersi agli organizzatori. CORRIDORI: In nessun caso si può addebitare al corridore la mancata osservanza delle norme di poli- zia contenute nel codice stradale, restando a carico del corridore però — di adottare la normale dili- genza, esperienza e competenza proprie dello sport esercitato. Ma il corridore è soggetto alla comune norma del- la colpa penale prevista dall'ari. 43 Codice Penale! Ciò significa che egli non può fare alcun affidamento sul- le misure precauzionali disposte dalla P.S. e su quelle cautelari e di vigilanza che spettano agli organizzato- ri! Buona parte della dottrina ritiene che a carico dei partecipanti a gare di velocità incombe la presunzio- ne di responsabilità ex art. 2054 Codice Civile in quanto inerente alla pericolosità del veicolo circolante, aggravata dalla gara sportiva, dalla velocità e dal de- siderio di vittoria. In conclusione, il corridore quando rechi danni a terzi risponde dei sinistri per presun- zione legale, con possibilità di prova liberatoria. SPETTATORI: Gli spettatori, essendo consci del pericolo cui sono esposti nell'assistere ad una gara rischiosa, dovrebbero sopporlare tutte le conseguenze dannose derivanti dalla competizione, ma è opinione diffusa <i nostri giuristi!) che essi — con il solo fatto di assistere allo spettacolo — non intendono assu- mersi i rischi e i pericoli della gara, ma anzi ritengono di essere protetli dalle misure cautelari degli orga- nizzatori. Si esclude quindi a priori che si possa parlare di consenso della parte offesa ai sensi dell'ari. 50 Co- dice Penale. Da quanto brevemente esposto risulta chiaro che nel nostro ordinamento giuridico non esisle una col- pa sportiva diversa da quella ordinaria, cosicché la responsabilità degli organizzatori delle gare di veloci- tà e dei concorrenti è determinata in base alle comuni norme contenute nel codice: ed infatti sia ne] codice civile che nella legislazione della circolazione strada- le non esiste alcuna norma sulle gare sportive. Non si può sottoporre alle ordinarie norme di di- ritto ed alle 'regole della comune prudenza e diligen- za, la condotla di un parlecipante ad una gara di velocità! Come fa un giudice a valutare la prudenza, la mo- derazione, la perizia dei concorrenti in gare di velo- cità, con lo stesso metro con cui giudica la condotta di guida di un padre di famiglia in gita domenicale? Ci auguriamo soliamo che gli organi preposti allo sport automobilistico <e tutti quelli cui esso sta a cuore) si diano da fare per regolamentare definitivamente e con cognizione di causa lo scottanle argomenlo, pri- ma che gli organizzatori rinunzino alla effetluazione delle gare ed i piloti disertino le competizioni alla luce di cerle sentenze... MarceMo De Vivo dr. procuratore a FOGGIA N.B. - Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio que- sta bibliografia: Funaioli: Gare di velocità di autoveicoli e re- sponsabilità per danni, in Riv. Sport., 1932; Talassano: La responsabilità del corridore in gara su circuito chiuso, in Dir. Autom., 1938; Noccioli: Disciplina giuridica delle gare di ve- locità, in Riti. Dir. Sparì. 1952; Granata: Gare sportive e re- sponsabilità penale, in Riv. Giur. Cìrc. Trasp., 195}; Farinelli: Le gare di velocità in circuito chiuso e le responsabilità dei corridori, in Dir. Autom. 1954; Pestarino: La responsabilità dei corridori, idem; Gabrieli: La responsabilità penale nelle gare automobilistiche, in Arcb. Giur. Cìrc. 1958; Mondini: Limiti della colpa nelle gare di velocità, in Dir. Sport. 1956, ecc. TUTTE LE CORSE MINUTO PER MINUTO Come sapete, chiamando il numero indicato a fianco nei giorni di prove e gare automobiti- stiche, risponderà TELESPRINT, il servizio spe- ciale d'informazione istantanee per i lettori di AUTOSPRINT. Non dovrete porre domande: la speciale segreteria telefonica ha inserito m auto- matico tutte le notizie a deposizione che Ter- ranno aggiornate col passare delle ore.

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eeLEGGETESUBITO

Il maledell'Osella

DA PAGINA 5

eeVOTATE

per i CASCHI1975

DA PAGINA 4

ee

BARONIOin monoposto

A PAGINA 51

n DOMENICASPRINT

34 ZANZARA

KARTINGO« TUTTE

SPRINT

M POSTAESPRESSO

Ecco prime

OPINIONE

valutazioni della sconcertantesentenza di MESSINA per il dramma-GANZIRR1

II giudice... pilota!Ho letto sul numero 41 l'incredibile sentenza ema-

nata dal Tribunale di Messina e — senza voler en-trare nel merito di essa — mi permetto di inviarviqueste poche righe con la speranza che esse possanoservire a qualcosa ed augurandomi che siano Iospunto per interventi ben più qualificati del mio e— perché no? — per un dibattito sull'argomento. Pre-messo che le norme giuridiche attinenti alla materiasono quasi mille ed in pratica si riducono a tre:l'art. 9 del Codice della Strada, l'art. 68 del T.U. delleleggi di P.S. e l'art. 120 del relativo regolamento, esa-miniamo brevemente la posizione giuridica dei treprincipali interessati in caso di incidente:

ORGANIZZATORI: Ben sappiamo che gli organiz-zatori devono chiedere tutte le autorizzazioni e ap-provazioni imposte dalla legge, ma — ottenutele —non sono esonerati da ogni responsabilità perché leautorizzazioni di polizia lasciano intatte a carico del-la persona autorizzata le responsabilità civili e pena-li che derivassero dall'esercizio dell'attività autoriz-zata; pertanto gli organizzatori saranno responsabilitutte le volte che l'evento sia derivato o da mancan-za di precauzioni o dall'omessa o scarsa vigilanza— durante la gara — per l'osservanza di cautele a tu-tela della incolumità pubblica. E questo vale anchenel caso che i concorrenti, nell'iscriversi alla gara,abbiano sollevato gli -organizzatori da ogni responsa-bilità (come ormai è prassi costante) perché unasimile clausola è nulla, non potendosi rinunziare a di-ritti non ancora sorti né potendo disporre di dirittiinalienabili quali quelli attinenti alla vita e all'inte-grità fisica degli individui: essa — al massimo — puòvalere per il risarcimento del danno, sempreché l'e-vento dannoso non sia attribuibile a dolo o colpagrave degli organizzatori.

A carico degli organizzatori sta la presunzione dicolpevolezza prevista dall'ari. 2050 Codice Civile inquanto si tratta di attività estremamente pericolosa:e gli organizzatori potranno liberarsi dalla presunzio-ne, provando di aver adottato tutte le misure cautelarisuggerite dalla tecnica e dall'esperienza.

Pertanto, se il sinistro è da attribuire a difetti diorganizzazione e vigilanza, i danneggiati — anche seil danno sia stato materialmente causato da un cor-ridore — dovranno esclusivamente rivolgersi agliorganizzatori.

CORRIDORI: In nessun caso si può addebitare alcorridore la mancata osservanza delle norme di poli-zia contenute nel codice stradale, restando a caricodel corridore — però — di adottare la normale dili-genza, esperienza e competenza proprie dello sportesercitato.

Ma il corridore è soggetto alla comune norma del-la colpa penale prevista dall'ari. 43 Codice Penale! Ciòsignifica che egli non può fare alcun affidamento sul-le misure precauzionali disposte dalla P.S. e su quellecautelari e di vigilanza che spettano agli organizzato-ri!

Buona parte della dottrina ritiene che a carico deipartecipanti a gare di velocità incombe la presunzio-ne di responsabilità ex art. 2054 Codice Civile inquanto inerente alla pericolosità del veicolo circolante,aggravata dalla gara sportiva, dalla velocità e dal de-siderio di vittoria. In conclusione, il corridore quandorechi danni a terzi risponde dei sinistri per presun-zione legale, con possibilità di prova liberatoria.

SPETTATORI: Gli spettatori, essendo consci delpericolo cui sono esposti nell'assistere ad una gararischiosa, dovrebbero sopporlare tutte le conseguenzedannose derivanti dalla competizione, ma è opinionediffusa <i nostri giuristi!) che essi — con il solo fattodi assistere allo spettacolo — non intendono assu-mersi i rischi e i pericoli della gara, ma anzi ritengonodi essere protetli dalle misure cautelari degli orga-nizzatori.

Si esclude quindi a priori che si possa parlare diconsenso della parte offesa ai sensi dell'ari. 50 Co-dice Penale.

Da quanto brevemente esposto risulta chiaro chenel nostro ordinamento giuridico non esisle una col-pa sportiva diversa da quella ordinaria, cosicché laresponsabilità degli organizzatori delle gare di veloci-tà e dei concorrenti è determinata in base alle comuninorme contenute nel codice: ed infatti sia ne] codicecivile che nella legislazione della circolazione strada-le non esiste alcuna norma sulle gare sportive.

Non si può sottoporre alle ordinarie norme di di-ritto ed alle 'regole della comune prudenza e diligen-za, la condotla di un parlecipante ad una gara divelocità!

Come fa un giudice a valutare la prudenza, la mo-derazione, la perizia dei concorrenti in gare di velo-cità, con lo stesso metro con cui giudica la condotta diguida di un padre di famiglia in gita domenicale? Ciauguriamo soliamo che gli organi preposti allo sportautomobilistico <e tutti quelli cui esso sta a cuore)si diano da fare per regolamentare definitivamente econ cognizione di causa lo scottanle argomenlo, pri-ma che gli organizzatori rinunzino alla effetluazionedelle gare ed i piloti disertino le competizioni allaluce di cerle sentenze...

MarceMo De Vivodr. procuratore a FOGGIA

N.B. - Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio que-sta bibliografia: Funaioli: Gare di velocità di autoveicoli e re-sponsabilità per danni, in Riv. Sport., 1932; Talassano: Laresponsabilità del corridore in gara su circuito chiuso, in Dir.Autom., 1938; Noccioli: Disciplina giuridica delle gare di ve-locità, in Riti. Dir. Sparì. 1952; Granata: Gare sportive e re-sponsabilità penale, in Riv. Giur. Cìrc. Trasp., 195}; Farinelli:Le gare di velocità in circuito chiuso e le responsabilità deicorridori, in Dir. Autom. 1954; Pestarino: La responsabilitàdei corridori, idem; Gabrieli: La responsabilità penale nellegare automobilistiche, in Arcb. Giur. Cìrc. 1958; Mondini:Limiti della colpa nelle gare di velocità, in Dir. Sport. 1956, ecc.

TUTTE LE CORSE MINUTO PER MINUTOCome sapete, chiamando il numero indicato afianco nei giorni di prove e dì gare automobiti-stiche, risponderà TELESPRINT, il servizio spe-ciale d'informazione istantanee per i lettori diAUTOSPRINT. Non dovrete porre domande: laspeciale segreteria telefonica ha inserito m auto-matico tutte le notizie a deposizione che Ter-ranno aggiornate col passare delle ore.

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iLE GARE RINVIATE 26 ottobre -E ANNULLATE bre - 400 K

ottobre - PREDOVE NON mondiale; 1 r

SI CORRE

RIVERSIDE C2: annullata; 26 otto-vl. Dl BARCELLONA: annullata; 28SS ON REGARDLESS: senza validitàovembre - RAND DAILY MAIL <(Kya-validità mondiale.

REM nn VF s°rria™°\r wctapiotìpta ^ U\J V J.J domenica,>:::?,:-*

| OTTOBRE

r World CtiampionshipTeam ^

Le corse in calendario dal 23 ottobre al 9 novembre in Italia e all'Estero

DATA CORSA

O) Oris Rally

23-25 M"a""s "'"'

24-26 Rally di Spagna

24.26 Trofeo delle Filippine

25 KLG Rally i! thè Hills

25-26 Saliu dl Gi""don25-26 Salita di Cannes

25-26 Rally Carbone e Acciaio25-26 Rally 100.000 Trabucchi

OC Premio Brasilia

26 Corsa a Riverside

; 26 Corsa ad Adelaide

26 Corsa a Bay Park

26 6 Ore di Vallelunga

26 Gara a Villesse26 Autocross Cisa26 Gara a Faedis28-2 Press on Regardless

AC LOCALITÀ' DI PARTENZA ORAR! VALIDITÀ' TIPO DI GARA VINCITORE ASSOLUTOORGANIZZATORE DISTANZA - ARRIVO EDIZIONE PRECEDENTE

PRIMATI

Germania ••• Rally

Germania Est Eisenach • •• Rally

Spagna Madrid-Madrid ore 20 (24) ••• Rallykm 1.313 ore 11 (26) Europeo Piloti

RaUies - coeff. 4

Si disputa per la i .a volta

Zanini-Adam (Seat 1800)

Filippine ••• Velocità in circuitoT1-T2-S-F.2

Australia Baulkham Hills ••• Rally

Franca Grasse • •• Ve<aeità in salita Beli-in (Lola) 3'12"2tg

franca Cannes • •• Velocità in salita Frequelin |BRM) 1'39"2tg

Germania Saarbrucken ••• RallyPro Saluzzo Saluzzo-Saluzzo ore 20 (35) ••• Rally

km 700 ore 11 (26)

Bras le Autodromo di Brasilia ••• Velocità in circudi km 5,476 S

Bacchelli-Scabini (Fiat X-1/9) in 2>16"42

te

Stati Uniti Riverside Raeeway ••• Velocità in circuito Andretti (Lola-Parrtelli) me-di km 5,230 F. 5000 ' dia 169. MO kmh

Austra la Circuito di Adelaide • • • Velocità in circu toG9

Nuova Zelanda Circuito di Bay Park ••• Velocità in circuitoT1-T2-FV

Gr. Piiloti Romani Autodromo di Vallelunga ore 10 • Velocità in eircu to Amphicar-Savona (Chevrondi km 3,200 T1-T2-GT3-GT4-S-F.850 823) media 137,808 kmh

AC Udine Villesse (UD) • AutocrossAS C sa Pista Cisa (Roma) • AutocrossLIPAF Faedis (UD) • AutocrossStat Uniti Deriver ••• Rally

7 Q Giro del Belgio . •••

1 NOVEMBRE

1 nand Daily Maila Kyalami

1 Rallycross Lydden

^_2 Corsa al Jarama

t-2 Criterium St.Amande-Les Eaux

1-2 Rally Kòln

1-2 2. Trofeo Andreania Magione

* 0 G.P. Suzuka JAF

0 A 3. Rally Campagnolo

A Gara a Gropello

• »• Velocità Pescarolo-LarrousseT1-T2-GT3-GT4-S in circuito (Matra) media kmh

160,740

• •• Rallycross T. Airley (Mini) p.T1-T2-GT3-GT4-S 82

«•• Velocità Non disput. nel 74GT3-GT4 Europeo in circuitoGran Turismo

• •• Rally NusbaumerEuropeo Piloti (Porsche)Rallies - Coeff. 1

• • • Rally

» Velocità F. Italia: Coloni me-T1-T2-GT3-GT4 in circuito dia 105.173 kmhF. It.-F. 850 F. 850: Verrei!! (Bar-

relli) media 93,286kmh

• • • VelocitàG9 in circuito

• Rally Casarotto-SerafiniTRN-priortè (fulvia HF) 1.12'43"

• Rallycross

rherier-D&lferrier .(RenaultGordini) p. 19..767

Rallj Didi-Lapes [Fiat A.)punti 7.028.6

7-9 Giro di Algarve •••

7-9 Rally di Varsavia •••PoIski-FIAT

Rally Paganelli-Russo .(Fiat124 spicter) ne! '73

Rally

8_Q Tour de Corse ••• Rally Ancruet-Biche (Lan-Mondiale 'Marche eia Stratos)Rallies

8-9 Rheintal Hoekenheim •••T1-T2-GT3-GT4F.3JFF-FV-FSV

8-9 Rally Munchen *••

8-9 Rally 2000 Virajes • • •

8-9 Rallycross Knockhill •

8-9 Rally Trulli e Grotte •TRN-3

8-9 Gara sperimentale •a Treviso

Velocità Super V: Perssonin circuito (Kaiman 1600) 35'01"

e 8 media 174.400kmh

Rally

Rally

Rallycross

Rally Prima edizione co-me rally

Regolarità Si disputa per la 1.volta

9 G.P. dell'ACP-EstOril ••• Velocità Non disputato nelGT3-GT4-T1-T2 in circuito '74Europeo Gran Tur.

9 Dixie 500 Atlanta •••STK

9 Chiusura a Faedis »

Velocitàin circuito

Autocross

USGENDA: ••» ; •• = ryaloiuil» • p.rt. «r.; • » un.; O

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II Drakea cuoreapertocon inostrilettori

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CAMPIONE

Più di una corrispondenzaaperta, più di un articolo,in queste pagine trovereteun documento d'esperien-za ai vertici del successo

FERRARIrispondea tutti

(e su tutto)Da quando incautamente scris-

si, in una lettera indirizzata qual-che tempo fa al Direttore di AU-TOSPRINT, che ritenevo chiusoper sempre l'argomento piloti ita-liani ma rimanevo « disponibileper chiarimenti », è caduta unapioggia di quesiti.

Molti, moltissimi appassionatidel nostro sport hanno inviato do-

mande, spesso accompagnandolecon richieste di vario genere e digeneri vari, non escluse sollecita-zioni di interessamento di carat-tere squisitamente personale. Ataluni di essi, non ritenendo i lo-ro problemi di interesse generale,risponderò direttamente.

Alcuni quesiti, come è ovvia-mente intuibile, sono stati ripetu-

ti da molti lettori, altri risultanocomplementari l'uno dell'altro. Al-trettanto spesso quesiti diversiconducono, con mutate sfumatu-re, alla medesima risposta. Qual-cuno troverà pertanto una rispo-sta cumulativa al suo quesito, rag-grappato per affinità di argomen-ti, qualcun'altro mi vorrà perdo-nare se rispondo a una sola delle

dozzine di domande che ha invia-to, cernendo fra gli argomentiquello di generale maggiore inte-resse o che spicca per originalitào curiosità.

Ho scelto questa forma per ri-spondere a tutti, confidando siacompresa la impossibilità di com-portarmi diversamente, nel ten-tativo di non essere scortese.

Incominciamo:

UN IMPIEGO ALLA FERRARILe richieste sono state tante. Cito, per

tutti, SANDRO IONIO di Ravenna ed EN-NIO DEL SANTO di Livorno Ferraris, Vicen-za, che chiedono:

«Quali possibilità, domani, per un dise-gnatore e un perito meccanico alla Ferra-ri? ». La Ferrari, purtroppo, di questi tempinon fa assunzioni, ma la situazione muterà.Quindi, avanti con passione nello studio econ fiducia nell'avvenire.

NIKI LAUDA e CLAY REGAZZONI« Come considera Lauda e Ragazzoni sot-

to due diversi punti di vista, eioè quello u-mano e quello tecnico?» (ROBERTO VEC-CHIA, Bresso di Milano ). « Se dovesse as-solutamente scegliere fra Niki e Clay, chiterrebbe a Maranello? » (ALBERTO BOSE-LINI, Milano). «Vorrei un piccolo giudizio

su Lauda» (ANTONIO FINI, Modena). «I lsuo pupillo in questo campionato è statoLauda o Regazzoni? » (ALDO VEZZONI, Par-ma). «Quali sono le qualità che leT~aj«prezzamaggiormente, oltre l'abilità di guida, in Lau-da e Regazzoni, e quale critica pensa di po-ter muovere ai suoi due piloti? » (MARCOFRANZELLI, Roma). « II parere deU'ing. Fer-rari su Niki Lauda e se è d'accordo con meche la competitivita della Ferrari 312 T siadovuta anche alle ore che Niki giornalmentededica per la sua messa a punto, cosa chepochi altri piloti fanno » (ALFREDO ARNA-BOLDI, Cantù, Como ). « Cosa pensa delle ca-pacità di Lauda e del suo futuro? » (FABIOBERTARINI, Como).

Questi sono-soltanto alcuni esempi sull'ar-gomento Lauda-Begazzoni. Con parole più omeno diverse, mutata la forma o con l'ag-giunta di qualche particolare, come per esem-pio « Chi dei due si avvicina di più al carat-tere di Nuvolari?» (MARCO CHIARI, Roma),

tutte queste domande sollecitano un miogiudizio. Di loro, ho scritto nel mio librodi memorie:

Con Regazzoni ci intendiamo, parliamo lastessa lingua, è dei nostri. Lo contattai findal 1969 e già l'anno dopo vinse un memora-bile Gran Premio d'Italia a Monza. Da queitempi si è affinato molto, come stile e tem-peramento, che è fra i più audaci. E' un bra-ro professionista, lo stimo e so che gli av-versari lo rispettano. Fu lui a consigliarmiNiki Lauda, che egli aveva conosciuto allaBRM, descrivendomene le qualità. « E' ungiovane in gamba — precisò — forse il mi-gliore dell'ultima leva. Con noi può faretanto, e poi, lei può esserne certo, fra noidue l'accordo sarebbe perfetto ». E poichéquel nome era già radicato nei miei propo-siti, non ci furono altri ripensamenti. Lau-da è un giovane serio, puntiglioso nella sua

CONTINUA A PAGINA S

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i t» curiosità teenieh» 8

CONTINUAZIONE DA PAGINA?

preparazione e nella messa a punto dellavettura, che gli riesce istintiva, naturale. Loparagonerei a un Collins, come stile e com-portamento. Ha tutte le carte in regola perconsolidarsi fra i "grandi".

CATASTROFELe variazioni sul tema Lauda-Regazzoni

non mancano di ipotizzare curiose situazio-ni. « Se Niki e Clay non esistessero chi chia-merebbe a pilotare i suoi bolidi?» (FLA-VIANO MONTEBELLO, GiuManova Lido). Oaddirittura catastrofiche: «Poniamo il caso,toccando ferro, che in un Gran Premio suc-ceda una catastrofe; ossia che la maggiorparte dei piloti muoia. Con quali piloti ri-partirebbe da zero?» (GIUSEPPE ANDRE-UCCETTI, Fasano, BreScia), Tocco ferro an-ch'io, e passo a STEFANO PIERCECCHI diPisa, che domanda se accetterei

RONNIE PETERSON eVITTORIO BRAMBILLA

ALLA FERRARIcome piloti. Perché non dovrei? Non homai nascosto i miei apprezzamenti sullosvedese, che ha corso per la Ferrari il cam-pionato Marche 1972, cosi come non ho fattomistero della mia simpatia per i Brambilla,prima Tino e poi Vittorio. 'Purtroppo è ne-cessario essere realistici. Forse è già troppoavere una squadra con due assi, e con que-sto cade anche la domanda di PIERO RO-MANELLI di Roma: « A chi darebbe una suamacchina per disputare il campionato mon-diale piloti di Formula 1 dovendo sceglieretra Marcello Sabbatini, Gianni Agnelli e Ar-turo Merzario?».

Andiamo avanti con l'argomento piloti,ALBERTO MOIOLI di Monza, che fra l'al-tro non condivide il mio modo di portareavanti il reparto corse della Ferrari, doman-da « se io penso che la Ferrari avrebbe con-quistato il mondiale anche senza Lauda,quindi con piloti come Hunt, Mass o Scheck-ter ». « Dopo le dichiarazioni di Merzariocirca la sua superiorità sul campione delmondo Niki Lauda, vorrei conoscere, senzamezzi termini, il suo giudizio sulle qualitàtecniche e morali di questi due piloti, tantodifferenti come serietà e vittorie agonisti-che». WALTER BANCHETTO, Vigliano diVicenza. MARCO PASTI, /olà Predosa diBologna aggiunge « Se un Fittipaldi era alvolante di una Ferrari e Lauda di una MeLaren, chi vinceva il titolo mondiale? ».STEFANO GOLINELLI di Imola, rispolve-rando un antico gioco-verità, vuoi sapere

LAUDA, REGAZZONI e FORGHIERICHI, GIÙ' DALLA TORRE?

mentre MASSIMO PALTRINIERI di Varesei domanda se «Forghieri non viene un po'; trascurato ». Potrei superare con una bat-

tuta l'allegro imbarazzo che questo tipo dij domanda intende suscitare, ma preferisco

rispondere seriamente. Sì, il titolo si pote-va vincere anche con un altro pilota in gara,resta a vedere se questo pilota era in gradodi svolgere il volume di lavoro tecnico pre-gara determinante per il successo. E per ilgioco della torre preciserò che, potendo di-

! sporre di un solo dei tre elementi citati, con! ogni probabilità non si sarebbe riusciti a. vincere il mondiale. Con il permesso di tut-\, abbandonerei questo argomento e passe-

rei ad altro.

INIEZIONE INDIRETTAO DIRETTA?

Il quesito è di PAOLO BERNABEI diRoma, che precisa: «Quali vantaggi presen-

ta l'uso dell'iniezione indiretta rispetto aquella diretta e quale influenza hanno i tu-bi di scarico sul rendimento di un motore?».Sarò telegrafico: semplicità di impianto, pres-sioni d'iniezione ridotte, minore sensibilitàalle fasi, minori problemi di lubrificazionedei pistoni. Quanto ai tubi di scarico: con laloro forma, lunghezza, diametro, hanno un'importanza determinante sui rendimenti.

VETTURA TYRRELLA SEI RUOTE

«Che ne pensa?» (ALBERTO CANCEL-LIER, Bologna). «Può portare problemi ovantaggi?» (MARCELLO CAPODICASA, Pa-lermo). «Sarà competitiva?» (MARCO CAS-SINELLI, Milano). « Qual è il suo parere?»(GIANLUCA ARGENTINI, Montagnana diPadova). « Sarà la vettura destinata a domi-nare il prossimo campionato?» (MARCOGALLI, Fano, Pesaro ). « Sarà una macchinada vedere?» (VITTORIO DI GIACOMO, Bel-linzago Novarese). «Uu giudizio sulla nuovaTyrreU progetto 34» (RENATO PALMISA-NO, Monza). «Condivide l'idea di DerekGardner?» (PIERO ZANABONI, Legnano).«Un parere sulla Tyrrell 34» (SILVIA e VIR-GILIO LONGARI, Milano). «Quali vantaggie quali svantaggi comporta questa soluzio-ne?» (MIRCO MOLIN PRADEL, Belluno).«Cosa ne pensa del project 34?» (WALTERMADONINI (Milano). E cosi via. La doman-da è contenuta anche in numerosi altri que-stionari. Premesso che sono costretto ad e-sprimere un'opinione avendo visto la vetturasoltanto in fotografia, ritengo che aerodina-micamente vi sarà un vantaggio, come purefavorevoli dovrebbero risultare le prestazionidi frenata e potere direttivo. L'interrogativorimane nelle leggi di sterzata consistenti suidue assali, nel peso e nella sostituzione even-tuale dei pneumatici. Questi elementi sonoda accertare. Se sono rose, fioriranno.

« E nel caso che la Tyrrell a sei ruote ot-tenesse gli ottimi risultati che Derek Gard-ner prevede — chiede PIER LUIGI MOLTE-DO di Milano — lei e i suoi tecnici come vicomportereste per adeguare le vostre mo-noposto alla rivoluzionaria vettura inglese?— e aggiunge — In quale misura ritiene cheal giorno d'oggi la F. 1 e le altre specia-lità contribuiscano a migliorare la produzio-ne automobilistica di serie? ».

LE CORSE Al FINIDEL PROGRESSO TECNICO

DELL'AUTOMOBILEDa una intera vita credo nell'insostitui-

bile funzione delle eorse ai fini del progressotecnico e non posso che compiacermi di qual-siasi tentativo che segni un'evoluzione nellaricerca, perché è proprio dalla emulazionecompetitiva che ne risulta stimolata la prin-cipale ragione d'essere del nostro sport. Nonho timore che queste innovazioni possanoannullare la supremazia conquistata dallaFerrari. Questa prospettiva aumenta la re-sponsabilità ohe all'indomani di ogni titolomondiale conquistato noi della Ferrari sen-tiamo, anche nei confronti delle aspettativedegli sportivi e di tutti coloro che hanno a-vuto e hanno fiducia in noi.

Comunque, agonisticamente parlando

SI PUÒ' TREMAREANCHE D'ESTATE

E' 'questa la risposta che dò a BRUNOCENSI di Livorno, il quale, dopo aver rileva-to che « secondo certe campane la Brabhamsarà irresistibile nel 1976 grazie alla superio-re potenza del motore Alfa Romeo » mi chie-de « se a queste voci non ha tremato il boxerdi Maranello ». Domanda che è stata postaanche da GIANFRANCO RACCONIGI di Bor-ra, Cuneo, da STEFANO NOSEDA di Dongo,

Como, da ALFREDO COLANGELO di Pesca-ra e da altri.

La temperatura di questo soleggiato otto-bre non ha ancora portato nessun tremito aMaranello. Ciò non significa che si possa tre-mare nell'estate del '76.

« Nel 1976, quasi tutte le macchine — os-serva SERGIO MARCHETTI di Trontano,Novara — saranno completamente rinnovate.Troviamo le Brabham-Alfa, le Hesketh, leLotus, macchine che per me sono le favorite,ci sono anche le pericolose McLaren, leMarch e, se funziona il progetto 34, anche leTyrrell. Non vi sentite svantaggiati, voi delclan Ferrari, poiché la macchina che faretecorrere nel '76, cioè la T2, sarà una T aggior-nata in alcuni particolari?».

Rispondo: noi stiamo lavorando sulla 312T2, e quello che sarà questa vettura si vedràmolto presto perché la sua presentazione èimminente. Cercheremo di sostene la nostraparte.

« Quali saranno le differenze tra la 312 Te la 312 T2? » (PIETRO PEROTTI di SommaLombardo, Varese). « Pensa che nel '76 la suamacchina nuova sarà ancora in grado di do-minare come nel '75?» (SERGIO FERRARI'di Concorezzo, 'Milano). «Cosa cambierà nel-la 312 T2? » (FAUSTO FRANCHICI, Verona).«Lo studio del motore FI 18 cilindri saràutilizzato?» (LUIGI MIGLIORINI, Milano).

Sulle caratteristiche tecniche della nuovaT2 non-faccio anticipazioni: ripeto, la sua pre-sentazione è imminente e subito dopo inizie-remo i collaudi a Fiorano. Il progetto dei18 cilindri è stato effettivamente studiatodai tecnici della 'Ferrari. Posso dire che lasua realizzazione non rientra negli studi « abreve scadenza » e cosi posso anche assicu-rare a EUGENIO ROMPIANESI, Salvaterradi Reggio Emilia ohe un

MOTORE ROTONDOA POLI STELLARI

da lui ipotizzato come probabile per la T2,non ci sarà.

Di tutte le richieste che sollecitano ungiudizio sulla Ferrari 312 T, l'unità che hacorso nel '75, ne estia'ggo una: è di GIU-SEPPE FASULO, Roma, il quale desiderasapere « come mai la T è risultata tantoaggressiva nei confronti dell'intero lotto del-la Formula 1, e quali sono i principali fatto-ri di questa preminenza tecnica nei con-fronti della precedente 312 B3».

312 T PIÙ' AGGRESSIVADELLA PRECEDENTE B 3

E' presto detto: il posizionamento tra-sversale del cambio e la sua indovinata con-cezione, l'affidabilità raggiunta dal motoreboxer, il nuovo telaio in tubi e resina, ilcorretto cinematismo delle sospensioni, lacostante disponibilità della pista di Fiora-no. Sempre a proposito della 312 T, SAN-DRO BRESCI di Monsummano Terme, Pi-stoia, chiede, fra tante altre cose: « Sono unodi coloro che circa un mese fa, mentre unmeccanico girava a mano una delle ruoteposteriori della T ha creduto di vedere an-che l'altra girare nello stesso senso: pensalei che ci siamo sbagliati?». Più esplicita-mente, LUIGI SANTILLO di Armataggia,Imperia chiede: « E' vero che la 312 T nonha il differenziale?».

DIFFERENZIALE FANTASMANon è esatto. La Ferrari 312 T ha il tra-

dizionale, classico differenziale autobloccan-te Ferrari, con innovazioni che non starò adillustrare. Ma c'è, e non ha presentato alcuninconveniente.

GIULIANO LEVENI di Milano chiede:« Quali sarebbero gli svantaggi che ha com-portato il cambio T e se sono stati

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19 / fabbi amtai I [£1772

f sati in che modo? ». « Ritiene che il cambiotrasversale sia stato quest'anno fra gli ele-menti principali che hanno contribuito allaconquista del titolo mondiale?» (VINCEN-ZO LA PORTA, Palermo).

Ho indicato il cambio T come uno dei1 fattori del progresso segnato dalla 312 T nei. confronti della precedente B3, e lo confer-1 mo. Quali svantaggi? Nessuno ! I vantaggi

invece sono: coppia conica che gira allo stes-so numero di giri del motore, di piccole di-mensioni <98 millimetri di diametro) e piùrobusta di una coppia tradizionale. Gli in-granaggi della quinta velocità ruotano ad u-na velocità ridotta, consentendo quindi cara-bi di marcia più veloci. Tutto il gruppo delcambio, infine, rimane all'interno dell'asseruote posteriori.

A proposito di innovazioni: un altro ar-gomento ripetutamente trattato è quello delle

INNOVAZIONI TECNICHEDELLA CSI PER LAFORMULA 1 1976

Una mia opinione è stata chiesta da SER-GIO BALLETTI di Bologna, da PAOLO TA-RADASH di Livorno, da MAURIZIO RUBINIdi Padova, da ERNESTO TACCHINI di Pai-lavicino di Padova, da FRANCESCO RIZZOdi Termini Imerese.

> Val la pena di rammentare che la CjS.I.non ha adottato norme « tendenti » alla stan-dardizzazione tecnica, 'ma ha precisato talu-ne dimensioni e accorgimenti onde renderepiù sicure le vetture P. 1. Tocca ovviamenteai singoli costruttori interpretare evolutiva-mente queste norme.

ANGELO LAZZARINI di Vigevano mi ri-volge una domanda sulla possibilità e i van-taggi di costruire parti meccaniche « con ilsupporto di un elaboratore elettronico ». Nel-la impossibilità di trattare partitamente que-sto argomento che richiederebbe ben altrospazio, le confermo che tale possibilità èreale, e noi da tempo abbiamo il vantaggiodi potere usufruire di un collegamento conil centro elettronico Fiat.

E già che parliamo della Fiat, ecco la cu-riosità di CLAUDIO BAGLIERI di Verona:«le sue vittorie sono anche merito dei finan-ziamenti Fiat?», mentre DANIELE MANNIed EUGENIO ROCCHETTI di Merone, Comochiedono, più giovanilmente, «perché, sullasua FI non compare la scritta

FERRARI - FIATcome accade per quasi tutte le altre vettureFI, che mettono nomi della marca, dello spon-sor, della pubblicità, ecc.? ».

Procediamo per ordine: i risultati dellaFerrari sono la conseguenza di preordina-te favorevoli situazioni, anzitutto umane, mavi concorrono in misura notevole la collabo-razione dei fornitori e la disponibilità econo-mica. L'apporto della Fiat è rilevante. Quan-to alla scritta sulla carrozzeria, non esito adefinirla superflua.

PAOLO STEFANINI, Langhirano di Parma,mi domanda « come era affrontato 40 annifa il problema della sicurezza nelle corse, ein particolare com'erano i caschi, di che cosaerano fatti, quali prerogative di sicurezza of-frivano? ». MAURIZIO PEZZOTTA di Milano« quali le differenze, dal punto di vista psico-logico, tra un pilota da Gran Premio odiernoe uno degli anni ruggenti; ovvero con che spi-rito un pilota affronta oggi una gara econ che spirito l'affrontava lei? ». STEFANOBALDI di Milano «Che differenza c'è tra a-desso e quando vi era lei nelle corse, sul pia-no umano fra scuderia e pilota? ».

SI CORREVA IN UMILTÀ'A quell'epoca che ormai convenzionalmen-

te viene definita pioneristica, ci si sporcavale mani in officina, ci si trasferiva con lamacchina da corsa da un circuito all'altro si

mangiavano panini con birra, si faceva unGran Premio che durava dall'alba al tramon-to con le macchine di allora sulle strade diallora, vestiti come si poteva, spesso con unacamiciola e un berretto a visiera. Nella stes-sa tenuta, un poco rassettata, si andava allapremiazione e, se era andata bene, si ripartivacon qualche liretta per fare revisionare il mo-tore e tanta rinnovata passione. Ecco, la pas-sione ! Porse quella non è cambiata, ma peril resto...

VALERIANO NANNARONE di Aprilia desi-dera « le mie impressioni sul circuito di LongBeach ». iNon lo conosco, altro che per la de-scrizione che me ne ha fatto Phil Hill, recen-temente passato da Maranello. In -marzo, ve-dremo.

Ancora sui circuiti: ANTONIO PAVONEdi Reggio Calabria «perché dopo la vittoriadi quest'anno a Montecarlo ha deciso 'di con-testare per il prossimo anno la validità mon-diale del circuito?». GIOVANNI MESSINAdi Palermo « perché era così duro contro laTarga Florio quando era ancora valida per ilcampionato March*?». LUCA SORDI di Fi-renze «perché ha criticato il Mugello, che èmolto più sicuro di Monza? ». ANDREA ZAM-PORLI di Ancona « cosa ne pensa di una au-spicabile organizzazione dì una gara FI fuoricampionato all'autodromo Santamonica? ».UN GRUPPO DI AMICI CASTELVETRANE-SI « perché lei dice che: il Gran Premio d'Ita-lai si farà una volta a Monza, una a Imola,una al Mugello e una a Vallelunga, non facenno a Pergusa?».

GRAN PREMIO D'ITALIA. DOVE?Diffiicile essere esaurienti con tutti. Tutte

le aspettative evidenziate sono legittime e miauguro che un giorno possano essere soddi-sfatte, anche se fin d'ora mi appare che saràimpossibile accontentare tante disparate at-tese. Il Gran Premio d'Italia sarà affidato arotazione? Sta bene. Quello che importa è chegli impianti siano modernamente attrezzatie dispongano di tutti quegli accorgimentitecnici atti ad assolvere, veramente ed effi-cacemente, il problema della sicurezza, peri piloti, per il pubblico, per il bene del no-stro sport. Ho tenuto in serbo, per la chiu-sura di questo argomento, la lettera di VI-TO LA ROTELLA, Moncalieri di Torino, chescrive: « Ho potuto notare come lei si stiaprodigando per rendere l'autodromo di I-mola più sicuro e quindi accessibile ai GPdi Formula 1. Non ritiene che anche in que-sto campo le corse automobillstiche possa>.no essere d'aiuto alla vita di tutti? Perchéquesti studi e accorgimenti non vengono ap-plicati anche sulle nostre strade per unamaggior sicurezza di guida? ». In questadomanda direi che è racchiusa l'essenzadel mio pensiero sul problema della sicu-rezza dei circuiti e le finalità che sono allasua base. La giro, come risposta, a tuttigli altri.

NIENTE CENSURARENZO ERCOLANI -di Pont Canavese mi

fa notare che in una risposta data da ArturoMerzario a chi gli chiedeva nella rubrica« Scrivete al campione » l'indirizzo di NikiLauda, era consigliato di scrivergli a Mara-nello « sempre che la lettera gli venga data enon censurata ». « Che significa? C'è forse unacensura a MaraneHo per la corrispondenzadei piloti?». Rispondo: nemmeno per sogno!Tutte le lettere indirizzate ai piloti vengonopuntualmente consegnate, siano esse lettereamorose o contravvenzioni o decreti ingiun-tivi di pagamento.

MONTEZEMOLO:PERSEVERARE E' DIABOLICOE' l'osservazione che mi invia MARIO

TORSELLO, Ceeehignola di Roma: «que-st'anno il direttore sportivo Luca Monteze-

molu ha peccato (peraeverante ) di simpatìaverso Regazzoni. Lei era d'accordo? ». AL-FONSO SIMONCINI di Caneva, Pordenonereplica: « E" vero che Clay Regazzoni è ilpilota "protetto" deH'ing. Ferrari?», Non èfinita: « Perché Regazzoni è considerato unaispalla, essendo uguale a Lauda, ma solo piùsfortunato?» (MASSIMO FOSSATI, Monza).«Come spiega la vittoria di Lauda negliUSA e la scialba prestazione di Regazzoni? »(CARLO GUIDOTTI, Gornico, Svizzera). «Loscorso anno Clay ha perso il mondiale, unpo' per trascuratezza. Quest'anno ha fatto laspalla a Niki e, guarda caso, spesso il suomotore era KO. E' stato sempre e solo ilcaso ad evitare che Clay terminasse comeNiki? » (RODOLFO GOGÒ, Palermo). « Comemai l'anno scorso ha insistito a dare corsalibera a Lauda e non a convincerlo a fare laspalla di Clay?» (FRANCESCO PAVONE,Reggio Calabria). «Forse è spiaciuto soloagli svizzeri che Regazzoni abbia perso ilmondiale piloti 1974. Perché ha perso un ti-tolo che poteva vincere? » ( LORENZO GUAI-TA, Faido, Svizzera). «Lauda ha vinto ilcampionato: viva Lauda! Ma durante il cor-!so del campionato, come mai la vettura delnostro Regazzoni è stata così "fragile"? Ve-nivano forse sperimentate nuove soluzionisulla n. 11?» (SILVANO DELL'AGNOLAFaido, Svizzera).

Sono parecchie le accuse, più o meno sor-ridenti, di favoreggiamento di un pilota piut-tosto che dell'altro, e di vario .colore i « dub-bi » avanzati su alcune circostanze storichedei Gran Premi di quest'anno. Il bello èche sarà difficile convincere, gli uni e glialtri, che supposizioni di questo genere so-no assolutamente prive di fondamento!

UNA FERRARI CODA LUNGA« E' mai stata presa in considerazione

dai tecnici di Maranello?». Questa la do-manda di FRANCESCO «ARIANI di Roma.

L'ufficio tecnico della Ferrari studiò unaversione a coda lunga per la 34 Ore di LeMans, tant% vero che la 512 S del 19TO ave-va 'questa importante modifica che consenti-va un notevole incremento di velocità. Du-rante una serie di prove effettuate a Villa-nova di Santena, la vettura fu cronometrataper quattro volte a una velocità di 348 chi-lometri orari. Success'ivamente la coda lun-ga fu realizzata anche per la carrozzeria del-la 312 P, del 1972 e 1973.

LA FIDUCIA DEI GIOVANI« Quanto è importante .per lei che ci sia-

no giovani come me, e ce ne sono tanti, micreda, che credono in lei e nei Buoi uomini,stranieri o no, nel bene e nel male? Chene pensa di chi cambia bandiera quando in-furia la battaglia?». E' importantissimo, ri-spondo, e sono grato a OTTAVIO MORETTIdi Roma che ha formulato il quesito.

Per me non è meno importante del con-forto di coloro che, nel bene o nel male, ciseguono da 29 anni. Per il resto è evidenteche considerano la coerenza come una man-canza di fantasia.

CAMPIONATO MONDIALEMARCHE, SI' O NO?

Un altro argomento super-toccato. Ne ci-to quattro: ROBERTO MEREGHETTI diMilano « Nel 1976 la Ferrari DINO 308 par-teciperà al mondiale Marche Silhouettes? ».PATRICE VATAN, Villebon, Francia « Ferra-ri correrà l'anno prossimo nel gruppo 3?».IVAN ZARDETTO, Treviso «E' possibileche la scuderia Ferrari partecipi a entram-bi i campionati mondiali, Marche e Condut-tori, magari vincendoli tutti e due?». MIM-MO CIMMINO di Benevento «Lauda e Re-

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"̂ L. j Tacci ti giornalisti 10

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Bazzoni in Formula 1 sta bene, ma oltre aloro chi piloterà le rosse vetture di Mara-nello nel prossimo campionato Silhouet-tes? ».

Una per tutte: i tempi attuali non con-sentono di frazionare disponibilità umanee 'finanziarie in diverse attività. Formula 1dunque e, purtroppo, niente altro.

CONOSCI TE STESSO?

E' un antico interrogativo. Me lo propo-ne BEPPE GIULINO di Torino: «Immagi-ni per un attimo di non essere l'ing. EnzoFerrari, ma soltanto un appassionato dellosport automobilistico. In queste nuove ve-sti, come giudicherebbe Enzo Ferrari co-struttore e uomo?».

Ho imparato a non esprimere mai giu-dizi ma, al limite, sensazioni e opinioni. In-fatti ogni uomo rappresenta un mondo asé con le sue capacità, aspirazioni, ansie,turbamenti, necessità, limitazioni.

« Vorrei sapere se lei partecipa alla pro-gettazione delle macchine FI oppure lasciapiena libertà ai suoi tecnici» (MARIO AH-MANNI, Capriolo di Broscia). «Lei che hadato il nome alla Ferrari, ha mai suggeritosoluzioni tecniche per le sue vetture? » ((VIN-CENZO GAMBA, Carpenedolo di Brescia).Rispondo: non sono progettista né calcola-tore, ma un ostinato promotore di idee e so-luzioni tecniche. Ai miei collaboratori ilcompito di realizzarle nell'ambito delle sin-gole competenze e latitudini.

INDIMENTICABILETAZIO NUVOLARI

« Chi è, o chi è stato il pilota che ha am-mirato di più?» chiede MASTRAGOSTINOVITANTONIO di Vasto. Ogni epoca ha avu-to il suo Campione. Data la mia età, il pen-siero ricorre a Nuvolari.

«Avendo letto il suo 'libro — scrive RIC-CARDO ANDREANI di Livorno — ho appre-so con amarezza che, dopo la morte di LuigiMuteo avvenuta nel 1958, lei fu duramenteaccusato dalla stampa, che arrivò a definir-la un Saturno ammodernato, paragonandolacioè al dio mitologico che divorava i suoi fi-gli; fu anche messo sotto inchiesta dalleautorità e le sue auto sequestrate. Come riu-scì a continuare nonostante tutte quelle u-miliazioni? ». Le situazioni che lei rammen-ta le ho effettivamente vissute. Ho conti-nuato, con ostinata volontà di operare perun ideale al quale sono rimasto fedele pertutta la vita. Con queste parole rispondo an-che a GUIDO CEROLINI FORLINI di Pe-scara «Che cosa la spinge a fare tanto perl'automobilismo italiano dove non sempresi apprezzano con molta felicità titoli e vit-torie? ».

NON SAREBBE SERIO

«Perché la Ferrari non vende né motoriné parti della sua Formula 1 ad altre scu-derie o privati?» (FRANCESCO SCARCEL-LO, Pisa). Perché non sarebbe una cosaseria lare delle vendite che poi non potreb-bero essere assistite, aggiornate, gestite co-me soltanto una fabbrica può fare con pro-babilità di successo.

ALESSANDRA GHISOLFI di Cremonami fa due domande che altro non sono ohe« l'apertura » di due capitoli del mio libro dimemorie. Vada avanti nella lettura, signorao signorina, e troverà anche il seguito.

«Vorrei sapere ing. Ferrari quali emo-zioni prova lei quando assiste ad un GranPremio dove corrono le sue macchine?»(MASSIMO STROPPA di Verona). Da 19anni non vado più sui campi di corse, daquando ho perduto mio figlio. Le vedo intelevisione e, se me lo consente, faccio iltifo per le Ferrari.

CARLO TOSCANI di Ortona, Chieti, do-manda: « La parte che lei ha recitato e re-cita nell'automobilismo sportivo sotto i va-ri panni di collaudatore, pilota, direttoresportivo, imprenditore, amministratore, pre-sidente ecc. è frutto di una ambizione prin-cipalmente egoistica oppure riesce a giusti-ficarla accorgendosi di quel qualcosa che sitraduce positivamente per il prossimo? ».L'uno e l'altro, le rispondo e aggiungo: l'u-no prima dell'altro.

LA NUOVA FERRARI 308 GTB

« 'Lei pensa che il recente titolo conqui-stato in F. 1 porti un beneficio alla venditadelle sue vetture di serie o pensa che oggiil cliente faccia la sua scelta senza lasciarsitrascinare dalla pubblicità che arreca untitolo di campione del mondo?» (MARCONONNIS di Tortoli, Nuoro). La pubblicitàche emerge da un titolo mondiale ha influen-za sulle vendite, anche se in forma indiret-ta. E' giusta la sua seconda ipotesi: il clien-te esige una bella vettura, comoda, confor-tevole, sicura, scattante. Apprezza la bellameccanica e le prestazioni di alto livello, ca-ratteristiche di una vera granturismo dirazza derivata dalle corse. La nostra recen-te 308 GTB è stata concepita con attenzionea queste esigenze e incontrerà, penso, molticonsensi anche indipendentemente dal titolodi campione del mondo, che aggiunge co-munque prestigio all'immagine.STEFANO CUCCO di Bergamo mi invitaa raccontare i retroscena della « mancatavendita della Ferrari alla Ford», mentreVITTORIO BITTANTE di Sommariva Bo-sco, Cuneo, chiede invece « perché la Ferrari,da sempre prodotto d'avanguardia nello stu-dio e nella ricerca, è stata una delle ultimecase a montare i propulsori posteriormen-te? ».

Sono due argomenti che non posso con-densare in poche righe e che ho trattato det-tagliatamente in diverse pagine del mio li-bro. Debbo necessariamente rimandarli aquella lettura.

TELEGRAFICAMENTE

«Quale marca di bronzine montano peri perni centrali di banco e di biella i suoifavolosi boxer?» (MAURO SANDRANO, Cu-orgné, Torino). Sono della Clevite.

« Perché mandare al macero, o in qualchemuseo, delle vetture con un solo anno divita?» (VITTORIO CATASTA, Roma). Per-ché, come le reginette di bellezza, duranouna sola stagione.

«Cosa pensa di Indianapolis, e la Ferra-ri è intenzionata a correre su quella pistain un prossimo futuro?» (DINO BOTTESI-NI, Desolo di Mantova). Dopo lo sfortunatotentativo del 1952 con Alberto Ascari, è ri-masto un sogno, sempre accarezzato, nonancora abbandonato.

AUGUSTO BALLESTRA di Ventimiglia,Imperia, chiede «se posso finanziare la suaattività di aspirante campione ». Mi dispia-ce, veramente, ma non posso.

« E* stato per completare la sua passio-nacela che si è avvicinato agli studi inge-gneristici?» (NATALINO FERRARI, Mila-no). Non mi sono avvicinato, fui invece al-lontanato perché, bocciato due volte, cessaigli studi.

« Se l'Alfa decidesse di fare una F. 1, leine sarebbe grato per un rilancio dell'auto-mobilismo italiano? » (MARIO COSENTINO,Merano ). L'automobilismo italiano mi apparegià rilanciato; forse lei intende auspicare un'antica cavalieresca rivalità che diede risulta-ti esaltanti. Si, ne sarei lieto.

«Quali sono i generi di musica che pre-ferisce? » (PAOLO TRINCHERI, Roma). Tut-ta quella a me accessibile. Non disprezzo lamusica leggera e mi piace 'Puccini.

«Preferirebbe arrivare secondo con un pilo-ta mediocre, per cui tutti i meriti sarebberodella macchina, oppure arrivare primo con il

miglior pilota del momento per cui tutti imeriti sarebbero del pilota?» (CARLO CE-LANO. Bologna). Preferisco il primo posto,senza alcuna pretesa nella spartizione deimeriti.

LA LITE CON JACKY ICKX

« Vorrei che mi spiegasse bene la lite conIckx». La domanda è di STEFANO SALO-MONI di Roma, un adolescente, a giudicaredalla calligrafia. Rispondo: non ho mai liti-gato con Jacky Ickx, anche se talvolta eglipreferiva rivolgersi a me tramite la stampa.La vuoi sapere l'ultima? Recentemente mi hachiesto di ritornare alla Ferrari.

ALLA SCOPERTADELLA CARTA STAMPATA

Che il giornalismo sia una mia confessatapassione è noto a molti. Sono pertanto gratoad alcuni sportivi che mi offrono l'occasionedi toccare anche l'argomento dei mei incon-tri, o se si preferisce scontri, con la stampa.

« La sua vittoria e quella di Niki Laudaè stata come una rivincita nei confronti ditutti coloro, giornalisti e ispeakers televisivi enon, che hanno diverse volte defraudato que-sto meraviglioso sport» (RAOUL POMPILI,Palombara Sabina di Roma). Non condividola sua definizione di « defraudatori » e nem-meno li reputo convinti detrattori. Sovente,alla base di certe posizioni giornalistiche c'èrisentimento, forse dispetto, determinato dauna speranza fortemente voluta, e poi rima-sta purtroppo delusa sui campi di corse. Maanche questo, a mio avviso, testimonia unaautentica passione per il nostro sport.

Poteva mancare, in questo argomento, AU-TOSPRINT? «Marcelle Sabbatini — scriveFERRUCCIO VERCESI di Legnano — è unodei (pochi) giornalisti che ha criticato l'ope-rato della Ferrari soprattutto in questi ul-timi due anni; se potesse, lo farebbe starzitto? ».

Perché mai? Verrebbe a mancare la set-timanale provocazione che, in un modo onell'altro, elettrizza l'ambiente automobili-stico sportivo italiano.

OCCHIO ALLA CRITICA

« Gradieri sapere in che modo e in chemisura possono aver influito su di lei esul suo team le critiche autosprintiniane,che sono state le più pungenti ma anche lepiù valide sotto tutti gli aspetti». (SILVA-NO ZULIANI, Bassano del Grappa). « Nondia caso a ciò che dicono i giornalisti, leiha dato soddisfazioni all'Italia e l'Italia glie-ne deve; quindi, piloti stranieri o no, laFerrari resta sempre la Ferrari ». ( CLAU-DIO CORRADINO-ANGILETTI, Couvet, Sviz-zera). Rispondo a entrambi, congiuntamente:Noi della Ferrari abbiamo la nostra perso-nalità, nella misura che ci vorrete concede-re ma che comunque non supera il sensorealistico dei fatto e delle proporzioni. Nonci adagiamo su convenzioni più o meno le-cite. Teniamo in massimo conto le critiche,ovviamente, facciamo una cernita e sposia-mo i punti validi. Credo che anche gli spor-tivi abbiano l'occhio esperto per distingue-re i giusti rilievi dalle acrobazie polemiche.

« Vorrei sapere come lei riesce, non aven-do vent'anni, a essere polemico e cortesecon i giornalisti». (ROBERTO TESSER,Montebelluna, Treviso). Proprio perché, nonavendo vent'anni, li conosco da sessanta anni.

\o finito, grazie a t u t t i e cordiali saluti

Modena, ottobre 1975

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Ili JWJM f.2 in tpptadic»

Una letterache èpropriodoverosa CaroVittorio,

• Bravo! Ce n'era bisogno in F. 2 di una vittoria che servisseda parametro agli altri. Da quando i campioni della F. 1 hannoabbandonato l'Europeo molti si sono creduti bravi: anche senzavincere, i primi non apparivano mai troppo lontani. Per questola tua vittoria è venuta a proposito: ha fatto vedere che ancheuna macchina privata, senza super assistenza o specialità, puòmettere tutti in ginocchio. Hai fatto vedereche i piloti di F. 1,quelli veri, sono diversi dalla maggior parte degli altri, e questoè utile. In questi ultimi due anni i piloti come te sono statisempre meno in F. 2 e ti ho visto. Speriamo che questa soddi-sfazione ti faccia ritornare nella prossima stagione e che conte ritorni qualche altra stella. Complimenti, oltre a prendertiuna bella soddisfazione hai fatto vedere qual è la strada per ri-portare la F. 2 ai fasti di un tempo. I giovani, è vero, devonofare la F. 2 per arrivare in F. 1. Ma è anche vero che, senzauomini come te tra gli avversar.!, è molto più lungo e difficileimparare.

Gabriela NorisFino all'ultimo momento la presen-za di Brambilla è stata in forse perle esose richieste avanzate da RortDennis, patron della Project che a-vrebbe fornito la macchina. Poi e! siè accordati su una cifra ragionevolee il monzese ha potuto correre conla March-BMW 752 del team inglese

GOMM ME

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Echi F.2

Tra i personaggi «mancati» del G.P. Romamerita approfondire Arturo MERZARIO

II male(poco oscuro)delFOSELLA

Al centro, Arturo Merzario davanti a Flammini nel corso della prima man-che. Il comasco che ha suscitato perplessità nel pubblico per la posizionedi secondo piano, si è molto lamentato del sottosterzo insolito della suaOsella causa probabile dell'impatto finale alla Roma. A destra, Tambaycon le gomme da bagnato sta per essere raggiunto da Brambilla e Ledere.Sotto, Francia ha disputato una manche di leone, poi il motore ha cedutodi botto all'inizio della 2. gara. A destra. Serbilo guida II gruppone

ROMA - AI contrario di quanto erastato deciso, Enzo Osella non è rima-sto a Vallelunga anche il lunedì suc-cessivo al Gran Premio Roma. La se-duta di prove che Maurizio Flamminidoveva effettuare con la F. 2 torineseè stata rimandata a data da destinarsiperché tra i motori 'BMW utilizzatidal team di via Guastali», nemmenouno era in condizioni accettabili. Ilche dimostra che anche il motore inprestito BMW utilizzato in gara daArturo Merzario (e che, per inciso,è stato esente da rotture e dunque illunedì aveva una resa paragonabile aquella del giorno precedente) era sol-tanto un lontano « parente povero »di quelli montati sulle macchine degliuomini di punta.

•Il particolare da solo forse sarebbesufficiente per spiegare la discussa ga-ra romana del pilota comasco e perconcedere la prova di appello alla« effedue » italiana, che molti avreb-bero desiderato vedere maggiormenteinserita tra le vetture protagoniste inassoluto.

Purtroppo non sono stati in pochi,anche tra gli addetti ai lavori, a la-vorare di fantasia sulla presunta in-

LE CIFREspiegano...

Ecco i giri veloci di tuttinel G.P. ROMA >F. 2.

PRIMA BATTERIA

Petenti Rossi 1M2"1; Lattile 1P12"(;Flammini 1'12"2; Tambay 1'12"3;Brambilla 1'12"3; Merzario 1'12"4;Francia 1M2"6; Larrousse n2"9;Martini I'13"1; Serblin I'14"3; Kes-sei 1'14"5; Pescia V14"6; Giorgiori5"1i Truffo 1'1S"1: Ledere ri5"3;-Cima» I'16"3; Cinotti 1'17"; Bin.der 1'19"3; Lapeyre 1'22"3.

SECONDA BATTERIA

Lattile 1'10"8: Merzario l'10"9Brambilla ni"; Tambay 1'I1"; Larrousse 1'11"2; Flammini 1'11"3;senti Rossi 1'H"4; Giorgio ni"5Martini 1'11"6; Francia 1'11"9; Serblin 1P12"6; Binder 1'12"8; Kessel1M3"3; .Gimax» 1'13"5: Lapeyre 1'14"; Cinotti !'14"2.

feriorità della vettura « made in To-rino » rispetto alle costruzioni inglesie francesi (e magari con qualche dub-bio sul pilota che l'ha condotta ingara). Dunque vale la pena di scopri-re che cosa c'è dietro le quinte delpoi forzato ritiro di Merzario a Val-lelunga.

Innanzitutto i tempi sul giro. Sem-pre misteriosi per tutti, perché raris-simamente vengono diramati ufficial-mente, questa volta parlano chiaro.Nella prima batteria con la lista an-cora umida, che metteva ancora piùin risalto la mancanza dì messa apunto della vettura, Merzario ha spic-cato il sesto tempo assoluto, davantia Francia che era alla guida della suasolita gialla Osella che, contrariamen-te a quella affidata al comasco, nonpresentava alcuna novità dì rilievo edunque non aveva affatto bisogno diprove particolari.

Addirittura nella seconda batteriaMerzario riusciva ad ottenere il secon-do tempo assoluto dietro al solo -Laf-fite. Il che significa che i funamboli-smi e le entrate spettacolari nella par-te mista del circuito alle quali il pi-

Iota della Osella è stato costretto nonerano dovuti ad un malcelato deside-rio di stupire la folla, con il risultatodi x< perdere tempo » {come sosteneva-no anche certi colleghi italiani delpilota « fantino »), bensì alla messa apunto che non solo è stata affrettatama che addirittura non c'è stata. Al-trimenti come avrebbe potuto Mer-zario vestire i panni di vice-autore delgiro più veloce?

E' dunque vero che le doti positivedella macchina torinese rimangono i-nalterate anche se le prove affrettatehanno costretto il pilota ad un ritmodi guida troppo rischioso e che natu-ralmente non poteva essere mantenu-to per tutta la gara,

Merzario ha stabilito il suo mi-glior tempo al quindicesimo giro, co-ronando positivamente l'inseguimentoal trio Fkmmini-Laffite-Tambay maal giro successivo, quando nella velo-ce curva Roma ha cercato di infilareTambay, il testa^oda è stato inevita-bile.

Spiega infatti Merzario: « Già vener-dì, quando ho fatto quei dieci gitidi prove libere, mi sono accorto che

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I la macchina era molto diversa rispet-to a quella che avevo guidato a Mi-

[ sano e Silverstone. Io ricordavo unaI macchina sottosterzante e dunque mol-I to vicina al mio stile dì guida, maI a Vallelunga il sottosterzo era dìven-I tato troppo e non sì riusciva vera-| mente ad inserirsi in curva. D'ai-f tronde tempo per provare sull'asciut-} to ce n'è stato troppo poco e quandoi sono partito in gara la macchina era£ ancora nelle condizioni di venerdì.I Nel misto, rischiando un po', riu-I scìvo a supplire ma logicamente nel*' veloce non era il caso dì fare espe-L rimenti».

Ma quale era dunque il « maleI oscuro » della Osella rossa di Mer-I zario che aveva un comportamentoI del tutto differente da quella giallai di Francia? In realtà erano due mac-I chine diverse 'perché '(chissà per qua-I le ragione) era stata scelta proprioI una pista scorbutica e difficile per

gli assetti come Vallelunga per ten-tare nuove strade in fatto di sospen-

I sioni, studiate ultimamente da To-I maini.

I Non soltanto erano stati monta-

ti dei nuovi gruppi molla- ammortiz-zatore, mai sperimentati prima, maaddirittura erano stati variati gli at-tacchi dei puntoni dì reazione. Nonci vuole certo un mago degli assettiper capire, a questo punto, che sa-rebbe stato un vero terno al lottopensare di avere la macchina imme-diatamente a punto senza prima ave-re il tempo di provarla con comodo.

Tutto qui, anche se forse è un pec-cato che non si sia aspettato un po'(cosa che avverrà proprio con Merza-rio e quasi di sicuro al Mugello) perfare degli esperimenti. Senza volersembrare difensori d'ufficio, tirate voile somme. Le corse automobilìstìchevanno viste anche così. E resta confor-tante che l'Osella, in condizioni nor-mali, dimostra a sufficienza di non ave-re nulla da invidiare alle vetture con-correnti. Oddio, forse qualche voltaavrà da invidiare i motori, visto cheil BMW di Merzarìo a Vallelunga a-veva la spìa del contagiri poco oltrei 9000 giri, mentre per esempio quelladi Brambilla a fine gara era « inchio-data » a 10.000.

Iella Lombardi -bardi avrebbe avuto il numero due, su-bito dopo Merzario, ma proprio all'ul-timo momento la ragazza di Frugaroloha rinunciato perché in un mese ditrattative non si era riusciti a trovareuna macchina decente. In realtà unamacchina c'era ma si trattava di unadelle Chevron BT 29 con motore Chryslergestite dalla scuderia La Pierre du Norde la Lella non se l'è sentita di rischiaredi fare un tempo superiore a quellodella sua amica-cc nemica » Beaumont cheera alla guida di una macchina ben piùdotata. Visti i tempi della francese ècomunque probabile che la nostra pilo-tessa questa volta abbia sbagliato icalcoli.

te il debutto in F.2 diAlex Dias Ribeiro che per la sua guidaestroversa ed il suo carattere scanzonatoha già un certo seguito anche in Italia.« Sono qui per imparare, — ha dettoil piccolo brasiliano che nei momentidi relax sceglieva per sdraiarsi le pancedella sua March 752 — perché l'annoprossimo sarò sicuramente In una dellesquadre ufficiali della March per la F.2con la mia pubblicità brasiliana. Primadi Vallelunga ho fatto solo diversi girla Silverstone, dove ho girato mezzo se-condo al di sopra dei tempi di VittorioBrambilla. Certo qui è diverso: la pistaè molto più difficile e soprattutto nonconcede respiro. Non sono abituato alle•lunghe distanze e forse avrò qualcheproblema nelle manches. Per fortuna lamacchina va benissimo e l'assistenza è

ottima ». Macchina molto osservata, tral'altro, anche per le decals con le qualiera addobbata che non erano certo pub-blicitarie < in portoghese ed in inglesela scritta era: « Cristo, provvedi ») maattestavano la particolare fede religiosadel brasiliano.

massima cura fin dalgiovedì, il debutto sulla Elf 2 di MarieClaude Beaumont non ha forse dato irisultati sperati ma ugualmente i gior-nali e la televisione francese sono statiestremamente solleciti con la Lombardidi Francia. Giovedì però Marie Claudenon aveva potuto girare perché i mec-canici (erano in sette ad un certo mo-mento, compreso Larrousse) hanno fati-cato un intero pomeriggio per adattarela macchina guidata abitualmente da Ja-buìlle alla minuscola taglia della fran-cese. Tutti ì pedali avevano delle pro-lunghe particolari, ma nonostante glisforzi la bionda francesina è stata co-stretta a guidare infossata. Dopo le pro-ve non era avvilita per la mancata quali-ficazione che lei ha attribuito in parteall'impossibilità di sfruttare in pieno ilturno a causa di una «divagazione» sulprato (che le ha reso incerto il comandodell'acceleratore sporco di terriccio) perevitare la March di Chateaubriand. E'molto probabile dunque che se avessepotuto compiere qualche giro in più deidiciassette cronometrati, la bionda. MarieClaude avrebbe trovato la capacità di fa-miliarizzare un po' di più con la macchi-na dalla stessa definita molto precisa.

Daniele Buzzonetti

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; • È P«//« F.SCAT 14

Particolarmente curata l'aerodinamica della mo-noposto di Siccardi e Van Hool la f. t assomigliamolto alla Maki F. 1: sarà collaudata da Canellas

Facilmente accessibile la pedaliera e la regola-zione delle sospensioni: il tutto appare vera-mente molto solido osservando la monoscocca

Gli italiani profeti all'estero

La primaF.2

spagnolaSARAGOZZA - Presentata alla fine della setti-mana scorsa al golf club « La Penaza » di Sa-ragozza la prima monoposto di F.2 spagnola, co-struita dalla Van Hool Espana. La vettura, chesi trovava in lavorazione da più di un anno nellafactory aragonese, è stata ultimata in questigiorni ed è stata quindi presentata alla stampaspecializzata.

Sono già un paio di anni che Alain Siccardie Marcel Van Hool coltivano l'idea di creareuna P.2 completamente spagnola, e l'atelier diVan Hool, uno dei più attrezzati in questo set-tore, potenziato dalla esperienza del Siccardi,telaista noto in tutta Europa, ne faceva certa-mente la migliore «culla». Da diverso tempoSiccardi collaborava con la Selex e soprattuttomanteneva in ordine i telai, come .quelli di « JeanClaude » nella Formula 1800. Dopo averne discus-so con Van Hool, si trasferiva definitivamentea Saragozza per realizzare la prima monoposto.Dal canto' suo Marcel Van Hool ha scelto laSpagna per realizzare questa monoposto dal mo-mento che proprio in Spagna trascorre la mag-

Tradizionale il retrotreno, con doppia biellettainferiore, braccio superiore e puntoni. Nella pa-gina accanto Marcel Van Hool e la «uà creaturi

gior .parte dell'anno e già da tempo seguiva concura l'andamento delle monoposto spagnole.

I primi disegni risalgono al 1974 e con lacollaborazione di Jaime Xifré venivano createnello stesso anno anche le prime monoscocche.Potendo utilizzare i macohinari della Van Hoolsolo nei momenti in cui questi non sono impie-gati in altri lavori (la prima attività della VanHool iè la sistemazione delle carrozzerie dei ca-mions) l'andamento delle monoposto ha richie-sto parecchio tempo. Comunque, specialmenteper la meticolosità di Siccardi (che ha già lavo-rato alla Lotus ed è stato molto tempo anchein Italia) tutti i particolari risultano veramentecurati, e aspettano ora solo un collaudo in pista.

L'obiettivo che si sono preposti i costruttoriè naturalmente partecipare al Campionato d'Eu-ropa di F.2, con una squadra formata da unpaio di piloti che guideranno due vetture. Tuttoquesto finale di stagione, e il principio dellaprossima, verranno impiegati per mettere a pun-to la monoposto, e per questi primi .collaudi saràimpiegato Salvador Canellas.

fesso

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Sebbene il disegno abbia già unanno di vita, la Van Hool F. 2 pre-senta praticamente tutte le più re-centi novità in campo telaistico. La

i sospensione anteriore a progressivitàI variabile è costituita da due triangoli

sovrapposti, dei quali quello superio-re ottenuto in fusione, con barre ditorsione. Quella posteriore è moltosimile a quella impiegata nelle SelexP. 18PO, con doppia bielletta inferioree una superiore e due barre stabiliz-zatrici. L-* carrozzeria ricorda abba-stanza quella della Maki di F. 1, an-che se presenta forme originali ecaratteristiche. I radiatori dell'acquasono stati sistemati in posizione la-terale, mentre quello dell'olio è die-tro. La monoscocca è stata previstaper motori Ford o BMW, anche sener ora si pensa di utilizzare motoriBMW casa. Per il momento è statousato un vecchio Ford preparatodalla Bacing Services, ma è statosolamente utilizzato per montare tut-to assieme e non sarà adoperato nem-meno nelle prove. I freni a discoLockheed sono situati di fianco alcambio posteriormente, mentre da-vanti sono in posizione tradizionale:il cambio è uno Hewland FG 400.Il peso si aggira sull'ordine dei 500kg, il miniino permesso per questaformula.

Per quel che riguarda i piloti, sem-bra ormai certo che Salvador Canel-las possa sedere su una delle mono-posto: era stato anche fatto il nomedi Jacky Ictoi, che tra l'altro è inottimi rapporti con Van Hool, ma èpensabile che si vorranno aspettarei primi risultati delle prove. E nonsarebbe nemmeno da escludere lapossibilità di un team al cento percento spagnolo.

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