La riunione del Direttivo della CGIL sul movimento ... · quelli cioè in cui le forze unitarie...

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La riunione del Direttivo della CGIL sul movimento sindacale e l'unità Per un più impegnato e unitario intervento dei lavoratori La relazione di Scheda, gli interventi e le condusioni di Lama. La risoluzione condusiva approvata. Giudizio negativo degli incontri con il governo II Direttivo della CGIL si è riunito il 7 novembre. All'odg l'esame della situa- zione politica e sindacale. La riunio- ne è stata aperta da una relazione di Rinaldo Scheda ed è stata conclu- sa da Lama. Sulla relazione di Scheda, sono intervenuti Alvaro della CdL di Reg- gio Calabria, Stimilli, presidente del Coor- dinamento trasporti, Lanza, segretario re- gionale della Liguria, Giorgi, segretario generale aggiunto della FILLEA, Gianfa- gna, segretario della FILZIAT, Cini, se- gretario generale FNDELO, Bonaccini, se- gretario confederale, Caleffi, segretario re- gionale dell'Emilia Romagna, Canullo se- gretario della CdL di Roma, Marianetti, segretario Confederale, Zavettieri, segreta- rio regionale Calabria, Trespidi, segreta- rio generale FILCEA, Forni, segretario confederale, Militello, segretario naziona- le Federbraccianti, Tammone, segretario CdL di Potenza, De Carlini, segretario CdL di Milano, Coldagelli, segretario CdL di Venezia. Si è trattato di una riunione molto im- portante, in quanto ha preso in esame il positivo sviluppo dell'azione sindacale in questi mesi, dalla grande manifestazione di Reggio Calabria allo sciopero di Mila- no, ma soprattutto le condizioni per ga- rantirne la generalizzazione e la continui- tà in una situazione in cui il governo ren- de sempre più manifesta la propria scelta conservatrice. « Un governo ha detto Marianetti che risponde al dialogo e al confronto con i provvedimenti Monte- dison, con la revisione delle riforme dei fitti agrori e di quella della casa, che alla assenza di riforma nella scuola risponde riproponendo il « latino », merita una ri- sposta generale. Si deve cioè dare al mo- vimento articolato in corso, la prospettiva di un momento di lotta generale ». Su questo punto del rapporto con il governo si è soffermato anche Bonaccini il quale ha rilevato come di fronte ad un governo che con alcuni suoi illustri rap- presentanti come il ministro del tesoro, Malagodi, e il governatore della Banca d'Italia, Carli, ripropone brutalmente la politica dei redditi, che mentre aumenta l'influenza della rendita nel sistema eco- nomico italiano si pone il problema del controllo dei salari, si deve arrivare alla conclusione, « e con maggiore nettezza, che i lavoratori e il movimento sindacale hanno oggi bisogno di una politica eco- nomica e sociale e di un governo diversi. Questo è un obiettivo che non può es- sere sottaciuto e che deve essere franca- mente messo al dibattito con i 'gruppi di- rigenti delle altre due Confederazioni •>. Il dibattito ha esaminato anche lo stato dei rapporti tra le tre Confederazioni, ri- levando come dopo un momento di crisi acuta, in particolare per le difficoltà inter- ne della CISL, l'atteggiamento della CGIL di ricercare il mas,imo collegamen- to con l'insieme del movimento e di svi- luppare l'iniziativa sindacale dovunque questo fosse possibile, ha consentito un notevole recupero anche in termini di rapporti unitarì. Anche se, come ha detto Marianetti « il recupero dell'unità nell'a- zione, non può fare ignorare le palate di terra che stanno tentando di seppellire l'obiettivo dell'unità organica. Noi non lo abbiamo abbandonato. La nostra inizia- tiva deve riprendere vigore per fare dei congressi prossimi i congressi dell'unità, quelli cioè in cui le forze unitarie assu- mono le decisioni conclusive ». Il Direttivo ha approvato due impor- tanti documenti, uno sulla politica edili- zia, che è stato illustrato da Forni ed uno sui trasporti. Del dibattito pubblichiamo una sintesi della relazione di Scheda, le conclusioni di Lama e la risoluzione ap- provata. Sintesi della relazione di Rinaldo Scheda Scheda ha iniziato la relazione esami- nando gli avvenimenti sindacali dell'ulti- mo mese per verificare lo sviluppo del- l'iniziativa sindacale per i rinnovi con- trattuali, il grado di mobilitazione dei la- voratori sui temi di interesse sociale ge- nerale come l'occupazione, il Mezzogior- no, e lo stato dei rapporti unitarì. Per quanto riguarda i problemi con- trattuali ha preso in esame la conclusione del contratto dei chimici, il proseguimen- to della lotta degli edili, l'apertura dello scontro sindacale dei metalmeccanici, dei bancari, degli statali e l'azione del perso- nale della scuola e dei marittimi. Sui pro- blemi sociali ha esaminato l'iniziativa di Reggio Calabria, lo sciopero generale na- zionale unitario antifascista e per il Mez- zogiorno del 24 ottobre, lo sciopero gene- rale unitario della Lombardia del 31 ot- tobre, le iniziative in corso per l'occupa- zione e lo sviluppo economico nella Cam- pania, lo sviluppo delle iniziative sui temi sociali in molte provincie italiane. L'ultimo mese trascorso e ricco di fatti significativi sul piano sindacale — ha ri levato Scheda. Non si tratta di un adden- sarsi di episodi contingenti, non una ca- suale coincidenza di avvenimenti, ma del risultato di un impegno, di una coerenza nel perseguire obiettivi che unitariamente i sindacati si erano dati nei mesi scorsi. Perché — si è chiesto Scheda — si ve- rifica un così vigoroso impulso, una evi- dente estensione della partecipazione dei lavoratori alle iniziative dei sindacati? Non si può negare che soltanto poche set- timane orsono temevamo che in relazione alle difficoltà della situazione politica e a quelle esistenti nel processo unitario gli avversali potessero imporre delle battute di arresto alla nostra iniziativa e a deter- minare un indebolimento del rapporto tra il sindacato e i lavoratori. C'è in primo luogo — ha detto Sche- da — il delinearsi di una sempre più net- ta determinazione, di una forte volontà a respingere il tentativo padronale e gover- nativo di imporre al Paese una politica economica e sociale che fa pesare sui la- voratori le conseguenze di una situazione indubbiamente difficile, ma dalla quale si può uscire soltanto se si accolgono le proposte che da tempo unitariamente i sindacati e i lavoratori hanno avanzato sul terreno dello sviluppo economico e delle riforme. In secondo luogo le conse- guenze negative della crisi del processo unitario non hanno intaccato il patrimo- nio essenziale di valori, di esperienze uni- tarie acquisite in questi anni. Infine la linea di sdrammatizzazione dello scontro sui rinnovi contrattuali e la scelta esplicita di dare la priorità ai pro- blemi dell'occupazione, del Mezzogiorno, del carovita e all'avvio di alcune riforme non solo conquista i lavoratori ma recu- pera settori del ceto medio e comunque neutralizza gli effetti della propaganda av- versaria che ha lavorato e opera tuttora per suscitare un clima di diffidenza e di ostilità nei confronti delle politiche e del ruolo assolto dai sindacati. A quegli interlocutori che tentano di forzare la situazione per tradurre la scelta primaria dei sindacati sui grandi temi so- ciali dell'occupazione, dello sviluppo eco- nomico e delle riforme in una sorta di disponibilità a fissare delle regole di com- patibilita, ad accettare delle coerenze vin- colanti, delle tregue o dei patti sociali che dir si voglia, rispondiamo che il mo- vimento sindacale in Italia nella sua parte fondamentale ^ un organismo che gode buona salute, che vive la propria espe- rienza di lotta con una forte tensione po- rassegna sindacale 3

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La riunione del Direttivo della CGIL sul movimento sindacale e l'unità

Per un più impegnatoe unitario interventodei lavoratoriLa relazione di Scheda, gli interventi e le condusionidi Lama. La risoluzione condusiva approvata.Giudizio negativo degli incontri con il governo

II Direttivo della CGIL si è riunito il7 novembre. All'odg l'esame della situa-zione politica e sindacale. La riunio-ne è stata aperta da una relazionedi Rinaldo Scheda ed è stata conclu-sa da Lama. Sulla relazione di Scheda,sono intervenuti Alvaro della CdL di Reg-gio Calabria, Stimilli, presidente del Coor-dinamento trasporti, Lanza, segretario re-gionale della Liguria, Giorgi, segretariogenerale aggiunto della FILLEA, Gianfa-gna, segretario della FILZIAT, Cini, se-gretario generale FNDELO, Bonaccini, se-gretario confederale, Caleffi, segretario re-gionale dell'Emilia Romagna, Canullo se-gretario della CdL di Roma, Marianetti,segretario Confederale, Zavettieri, segreta-rio regionale Calabria, Trespidi, segreta-rio generale FILCEA, Forni, segretarioconfederale, Militello, segretario naziona-le Federbraccianti, Tammone, segretarioCdL di Potenza, De Carlini, segretarioCdL di Milano, Coldagelli, segretario CdLdi Venezia.

Si è trattato di una riunione molto im-portante, in quanto ha preso in esame ilpositivo sviluppo dell'azione sindacale inquesti mesi, dalla grande manifestazionedi Reggio Calabria allo sciopero di Mila-no, ma soprattutto le condizioni per ga-rantirne la generalizzazione e la continui-tà in una situazione in cui il governo ren-de sempre più manifesta la propria sceltaconservatrice. « Un governo — ha dettoMarianetti — che risponde al dialogo eal confronto con i provvedimenti Monte-dison, con la revisione delle riforme deifitti agrori e di quella della casa, che allaassenza di riforma nella scuola risponderiproponendo il « latino », merita una ri-sposta generale. Si deve cioè dare al mo-vimento articolato in corso, la prospettivadi un momento di lotta generale ».

Su questo punto del rapporto con ilgoverno si è soffermato anche Bonaccini

il quale ha rilevato come di fronte ad ungoverno che con alcuni suoi illustri rap-presentanti come il ministro del tesoro,Malagodi, e il governatore della Bancad'Italia, Carli, ripropone brutalmente lapolitica dei redditi, che mentre aumental'influenza della rendita nel sistema eco-nomico italiano si pone il problema delcontrollo dei salari, si deve arrivare allaconclusione, « e con maggiore nettezza,che i lavoratori e il movimento sindacalehanno oggi bisogno di una politica eco-nomica e sociale e di un governo diversi.Questo è un obiettivo che non può es-sere sottaciuto e che deve essere franca-mente messo al dibattito con i 'gruppi di-rigenti delle altre due Confederazioni •>.

Il dibattito ha esaminato anche lo statodei rapporti tra le tre Confederazioni, ri-levando come dopo un momento di crisiacuta, in particolare per le difficoltà inter-ne della CISL, l'atteggiamento dellaCGIL di ricercare il mas,imo collegamen-to con l'insieme del movimento e di svi-luppare l'iniziativa sindacale dovunquequesto fosse possibile, ha consentito unnotevole recupero anche in termini dirapporti unitarì. Anche se, come ha dettoMarianetti « il recupero dell'unità nell'a-zione, non può fare ignorare le palate diterra che stanno tentando di seppellirel'obiettivo dell'unità organica. Noi nonlo abbiamo abbandonato. La nostra inizia-tiva deve riprendere vigore per fare deicongressi prossimi i congressi dell'unità,quelli cioè in cui le forze unitarie assu-mono le decisioni conclusive ».

Il Direttivo ha approvato due impor-tanti documenti, uno sulla politica edili-zia, che è stato illustrato da Forni ed unosui trasporti. Del dibattito pubblichiamouna sintesi della relazione di Scheda, leconclusioni di Lama e la risoluzione ap-provata.

Sintesi della relazionedi Rinaldo Scheda

Scheda ha iniziato la relazione esami-nando gli avvenimenti sindacali dell'ulti-mo mese per verificare lo sviluppo del-l'iniziativa sindacale per i rinnovi con-trattuali, il grado di mobilitazione dei la-voratori sui temi di interesse sociale ge-nerale come l'occupazione, il Mezzogior-no, e lo stato dei rapporti unitarì.

Per quanto riguarda i problemi con-trattuali ha preso in esame la conclusionedel contratto dei chimici, il proseguimen-to della lotta degli edili, l'apertura delloscontro sindacale dei metalmeccanici, deibancari, degli statali e l'azione del perso-nale della scuola e dei marittimi. Sui pro-blemi sociali ha esaminato l'iniziativa diReggio Calabria, lo sciopero generale na-zionale unitario antifascista e per il Mez-zogiorno del 24 ottobre, lo sciopero gene-rale unitario della Lombardia del 31 ot-tobre, le iniziative in corso per l'occupa-zione e lo sviluppo economico nella Cam-pania, lo sviluppo delle iniziative sui temisociali in molte provincie italiane.

L'ultimo mese trascorso e ricco di fattisignificativi sul piano sindacale — ha rilevato Scheda. Non si tratta di un adden-sarsi di episodi contingenti, non una ca-suale coincidenza di avvenimenti, ma delrisultato di un impegno, di una coerenzanel perseguire obiettivi che unitariamentei sindacati si erano dati nei mesi scorsi.

Perché — si è chiesto Scheda — si ve-rifica un così vigoroso impulso, una evi-dente estensione della partecipazione deilavoratori alle iniziative dei sindacati?Non si può negare che soltanto poche set-timane orsono temevamo che in relazionealle difficoltà della situazione politica e aquelle esistenti nel processo unitario gliavversali potessero imporre delle battute

di arresto alla nostra iniziativa e a deter-minare un indebolimento del rapporto trail sindacato e i lavoratori.

C'è in primo luogo — ha detto Sche-da — il delinearsi di una sempre più net-ta determinazione, di una forte volontà arespingere il tentativo padronale e gover-nativo di imporre al Paese una politicaeconomica e sociale che fa pesare sui la-voratori le conseguenze di una situazioneindubbiamente difficile, ma dalla qualesi può uscire soltanto se si accolgono leproposte che da tempo unitariamente isindacati e i lavoratori hanno avanzatosul terreno dello sviluppo economico edelle riforme. In secondo luogo le conse-guenze negative della crisi del processounitario non hanno intaccato il patrimo-nio essenziale di valori, di esperienze uni-tarie acquisite in questi anni.

Infine la linea di sdrammatizzazionedello scontro sui rinnovi contrattuali e lascelta esplicita di dare la priorità ai pro-blemi dell'occupazione, del Mezzogiorno,del carovita e all'avvio di alcune riformenon solo conquista i lavoratori ma recu-pera settori del ceto medio e comunqueneutralizza gli effetti della propaganda av-versaria che ha lavorato e opera tuttoraper suscitare un clima di diffidenza e diostilità nei confronti delle politiche e delruolo assolto dai sindacati.

A quegli interlocutori che tentano diforzare la situazione per tradurre la sceltaprimaria dei sindacati sui grandi temi so-ciali dell'occupazione, dello sviluppo eco-nomico e delle riforme in una sorta didisponibilità a fissare delle regole di com-patibilita, ad accettare delle coerenze vin-colanti, delle tregue o dei patti socialiche dir si voglia, rispondiamo che il mo-vimento sindacale in Italia nella sua partefondamentale ^ un organismo che godebuona salute, che vive la propria espe-rienza di lotta con una forte tensione po-

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sitiva e non ha quindi nessuna vocazionesuicida.

La scelta delle priorità sociali in un pe-riodo nel quale si addensano i rinnovicontrattuali ha una rilevanza politica per-ché consente al sindacato di esplicare inpieno le sue prerogative di fondo versola società senza venire meno ma anzi raf-forzando la sua presenza a tutti gli appun-tamenti, compreso quelli fissati dalle sca-denze contrattuali.

Scheda ha rilevato che è pienamentegiustificata l'esaltazione del vigoroso im-pulso impresso all'azione sindacale dei la-voratori italiani nell'ultimo mese purchési abbia una chiara valutazione dei limitiche ancora caratterizzano la nostra azione,dei pericoli che ancora incombono di con-traccolpi sulle condizioni dei lavoratori.

Ha svolto quindi un esame critico del-la condotta del sindacato su alcune que-stioni che riguardano la selezione e la con-cretezza degli obiettivi nel campo dellerivendicazioni sociali, la ripresa delle ini-ziative e l'ampiezza del movimento dei la-voratori e delle loro alleanze.

Nel merito del programma di azione hariconfermato i contenuti programmaticiincentrati su concrete soluzioni in materiadi occupazione e di investimenti a comin-ciare dal Mezzogiorno: un forte impegnosui problemi dell'agricoltura, uno svilup-po delle iniziative che riguardano le par-tecipazioni statali e una linea alternativaai processi di ristrutturazione in atto ingrandi aziende pubbliche e private, unagrande attenzione alle condizioni di unaripresa edilizia, uno sviluppo della inizia-tiva per avviare processi di riforma nellascuola e in alcuni servizi, un deciso riordi-namento e miglioramento del sistema pen-sionistico e dei trattamenti per i pensio-nati.

Per il Mezzogiorno dopo avere ricon-fermato la validità della verifica critica edegli impegni assunti a Reggio Calabriaha salutato come un fatto positivo la de-cisione della Federazione unitaria CGIL,CISL, UIL e di indire un Convegno dilavoro per il Mezzogiorno capace di assu-mere tutte le esperienze realizzate e diassicurare il massimo sostegno alle ini-ziative già in atto o programmate per ilprossimo avvenire.

Scheda ha poi sottolineato quanto siadecisiva la realizzazione di un insieme diiniziative articolate a livello regionale nelSud e nelle altre regioni del Paese capacidi aprire un confronto positivo con le« Regioni », gli altri poteri locali su pro-blemi scottanti di ordine sociale. Articola-zione non significa sminuzzamento del di-segno unitario che è al fondo delle nostrescelte ma è la condizione per dare aglistessi confronti con il potere centrale ilmassimo di incisività e di concretezza,di incalzare il governo Andreotti cheha dimostrato di sapepe guadagnare tempoed eludere i problemi di fondo.

D'altra parte un insieme di iniziativearticolate non sorrette da una selezionenazionale sarebbero esposte a manovretendenti a spezzare la loro ispirazione uni-taria. E' ormai inevitabile uno scontroravvicinato tra sindacati e governo: tuttigli incontri sinora avuti sono stati incon-cludenti, d'altra parte il discorso di An-dreotti a Torino conferma le distanze pro-fonde che esistono tra la proposta avan-zata dai sindacati e le concezioni che gui-dano il presidente del Consiglio in ma-teria di politica economica. Ma noi sap-piamo che non sono le frasi roboanti chefanno politica. Ciò che può incalzare ilgoverno a fare una politica di occupazio-ne, di stabilità dei prezzi, e di riformeè l'azione unitaria dei lavoratori ovunquee sapendo che solo il massimo di concre-tezza degli obiettivi immediati può fareavanzare una reale linea di nuovo svilup-po economico.

Circa i rinnovi contrattuali, Scheda hariconfermato che i sindacati vogliono rin-novarli nel più breve tempo possibile. Seperò le controparti padronali dei meccani-

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Due momenti della grandiosa manifestazione di massasvoltasi durante lo sciopero generale del 31 otto-bre a Milano. Nella foto in alto uno dei cortei chesono confluiti a Piazza Duomo. In basso, una visionedella piazza in cui sono confluiti più di 100 mila manife-stanti di tutte le categorie

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ci, degli edili o degli altri settori voglionoaprire una sorta di braccio di ferro sullalinea di una ritorsione politica controquesta o quella categoria — ha detto ilsegretario della CGIL — ciò che non èstato fatto il 10 ottobre a Roma per l'in-tervenuto accordo dei chimici verrà pro-mosso con ancora più decisione e parteci-pazione da tutto intero il movimento sin-dacale italiano.

Circa le prospettive del processo unita-rio Scheda ha giudicato positivo come fat-to di chiarimento la conclusione dell'ul-tima riunione del Consiglio generale del-la CISL dopo il nulla di fatto registratodalla sessione precedente. La CGIL si au-gura che la CISL, dopo aver toccatopunti preoccupanti di crisi possa ora, sul-l'onda dell'iniziativa in atto, risalire ichina e ritrovare una propria unità inter-na. Ciò, nell'interesse dell'unità sindacale,deve avvenire nella chiarezza e cioè sul-la base di un ruolo della CISL coerentecon la scelta di fondo che questa orga-nizzazione ha compiuto negli ultimi anni.La CGIL riconferma il suo impegno di farprocedere avanti il processo unitario raf-forzando intanto tutti gli strumenti uni-tari a cominciare dalle strutture e dalfunzionamento della Federazione.

Scheda ha detto infine che entro dicem-bre avrà luogo un direttivo della Confe-derazione per decidere la preparazione, laimpostazione e la data del congresso del-la CGIL.

Le conclusionidi Luciano Lama

La relazione introduttiva è stata larga-mente approvata da tutti gli intervenutie questo mi permette di trarre delle con-clusioni brevemente. L'aspetto principaleche caratterizza l'attuale momento dell'i-niziativa sindacale, che tutti gli interven-ti sono stati d'accordo nel rilevare, è lacrescita tra i lavoratori della coscienzadella complessità e dell'importanza delloscontro in atto, e, nello stesso tempo, del-la necessità che tale scontro abbia comesbocco un mutamento della situazione po-litica generale, dell'indirizzo politico delGoverno e della sua politica economicae sociale. E' giusto stabilire, come è statofatto, una correlazione tra questa consa-pevolezza ed i risultati positivi nello svi-luppo del movimento che abbiamo rac-colto in queste settimane. In una situazio-ne difficile, di fronte ad una grave crisidella CISL che, abbiamo temuto potessedeterminare una paralisi del movimento,abbiamo puntato tutto sullo sviluppo delmovimento articolato e su questo terrenoabbiamo ottenuto risultati importanti.

Oggi il problema centrale è certo quellodella generalizzazione del movimento mapiù ancora, della sua continuità. E' facilegarantire la continuità della lotta nellevertenze di categoria o aziendali ma ognivolta che ci siamo impegnati sul terrenodelle riforme.e dei problemi sociali abbia-mo avuto sempre questo problema: si falo sciopero generale ma poi? La nostrarisposta è stata quella dell'articolazione,ma nei fatti l'articolazione ha stentato avenire avanti ed a generalizzarsi e cosìspesso la fiammata di lotta si è affievolita.

Ora si tratta di affrontare e risolverequesti problemi, di riuscire a realizzaredelle cose. Alcuni compiti spettano certa-mente alle Confederazioni: dobbiamo riu-scire a raccogliere alcuni dei contenuti edegli obiettivi delle lotte articolate perfarli diventare parte della piattaforma na-zionale, del confronto con il governo. Inquesto modo garantiamo meglio il raccor-do tra le varie iniziative e nello stesso mo-do diamo maggiore respiro all'articolazio-ne della lotta. Dobbiamo risolvere questoproblema e mi sembra che siamo sullagiusta strada.

Per quanto riguarda il convegno di Na-poli, esso non potrà certamente rappresen-tare un processo a R. Calabria. Se ci fos-se questa intenzione sarebbe evidentemen-

te meglio non fare il convgno. L'impe-gno della Federazione deve essere di tut-t'altro genere e non debbono sussisteredubbi sul carattere di questa iniziativa.

Per intrecciare l'iniziativa delle strut-ture orizzontali con quelle delle categoriedobbiamo dar vita ai Consigli di zonacome strutture di base del sindacato a li-vello orizzontale. In questa direzione dob-biamo impegnarci utilizzando tutte le for-ze disponibili e con il massimo contribu-to di mezzi in particolare nel Mezzogior-no.

C'è ancora qualcosa da dire sul pro-blema delle priorità: le vertenze di setto-re aperte dalle categorie, in particolarequelle di maggior rilievo non potrannonon essere assunte nello stesso confrontodelle Confederazioni con il governo. Que-sto è vero in particolare per la vertenzaaperta dai metalmeccanici con le parteci-pazioni statali che dovrà essere estesa aisettori alimentare, chimico e della stessaedilizia; per la costruzione di un fondonazionale per le trasformazioni in agricol-tura che dia alle Regioni i mezzi perfinanziare i piani di zona e infine per unprogramma di trasformazione dell'indu-stria edilizia che esalti la sua funzione disettore che fornisce servizi decisivi allosviluppo agricolo e industriale del Mezzo-giorno e dell'occupazione.

Accanto a questi problemi dovremmoassumere nella piattaforma nazionale al-cuni obiettivi del movimento a livelloterritoriale facendo anche in questa dire-zione però delle scelte per far si che lenostre posizioni siano le più chiare e sem-plici possibile e sia perciò più difficileper il governo ogni tipo di manovra di-latoria. Questo non significa naturalmenteche gli altri obiettivi di lotta identificatiin ciascuna situazione locale non restinola base per l'iniziativa a livello territo-riale.

Nei prossimi mesi si apriranno dellevertenze delicate come quelle degli auto-ferrotranvieri o dei postelegrafonici: suqueste vertenze le strutture orizzontali ele categorie dell'industria e dell'agricoltu-ra debbono sentirsi impegnate direttamen-te. Non possiamo consentire che questecategorie di lavoratori restino isolate. E'necessario che il confronto con le struttu-re orizzontali con gli altri lavoratori e congli utenti avvenga prima che si apranoquelle vertenze in modo che la loro lottasia compresa e sostenuta. Dobbiamo farloin tempo sottolineando i contenuti di ri-forma che interessano non solo quelle ca-tegorie ma gli utenti in generale. Se nonlo faremo ci troveremo fatalmente in unasituazione di isolamento.

Per quanto riguarda i rapporti con lealtre Confederazioni abbiamo di fronte si-tuazioni molto diverse: registriamo in al-cuni casi difficoltà in altri impegni posi-tivi. Dobbiamo tenere ferme le nostre de-cisioni, generalizzate le strutture federa-tive e sviluppare le politiche unitarie cheabbiamo elaborato in questi anni. Nei ca-si in, cui ci trovassimo di fronte a degliarretramenti dovremo fare il massimosforzo per collegarci all'insieme del movi-mento, senza atteggiamenti oltranzisti osettari ma nello stesso tempo non rinun-ciando a sviluppare il movimento.

E' già avvenuto in questi mesi cheeoa questo atteggiamento — esemplareè il caso della scuola — abbiamo recupe-rato delle situazioni difficili. Le conclu-sioni del C.G. della CISL ci possono for-se offrire delle maggiori possibilità di te-nuta del processo di unità sindacale. Ve-dremo in futuro quale sarà l'atteggiamen-to dell'attuale maggioranza della CISL,se esprimerà una linea di mantenimentodegli impegni unitari o viceversa una li-nea di compromesso e di cedimento suquesto terreno. Ma con l'atteggiamentoche abbiamo tenuto in questi mesi col-legandoci allo sviluppo dell'iniziativa sin-dacale, alimenteremo certamente tutte lepotenzialità positive attualmente presentinel movimento sindacale per quanto con-cerne il processo unitario.

Giuseppe Diano, segretario della Camera del Lavo-ro di Reggio Calabria, mentre parla nel corso dellamanifestazione. La sua presenza alla manifestazionedi Milano ha voluto rappresentare un altro momentodello sforzo di unificazione tra lavoratori del Norde del Sud in atto nel sindacato

La risoluzione approvata11 Direttivo della CGIL riunito il 7 novembre a Roma ap-

prova la relazione del segretario Rinaldo Scheda sui problemi attua-li del movimento sindacale e dell'unità.

Il Direttivo sottolinea il carattere deludente, dilatorio o so-stanzialmente negativo degli incontri verificatisi finora con ilgoverno sui problemi dello sviluppo economico e dell'occupazione,dell'agricoltura, della scuola, dei fitti, dei prezzi, delle pensioni;l'andamento di questi incontri dimostra che mentre il movimentosindacale lotta per un profondo mutamento del meccanismo disviluppo e per le riforme, il governo affida alla vecchia politicadegli squilibri economici e sociali la ripresa dell'economia ita-liana, secondo una linea antisindacale che trova puntuale riscontroanche a livello europeo e della CEE, a sostegno di un processodi ristrutturazione orientato dalle imprese multinazionali. Questasituazione esige un più impegnato e unitario intervento dei la-voratori.

Il Direttivo, considerando positivo lo sviluppo del movimentodi lotta articolata delle ultime settimane, impegna tutta l'organiz-zazione ad estendere le azioni territoriali e a garantirne al massimola continuità, anche in una prospettiva di azione generale controle tendenze antiriformatrici della linea governativa e padronale.Obiettivi di queste lotte restano l'occupazione e lo sviluppo, specienel Mezzogiorno, le riforme e il problema delle pensioni. All'azioneper gli obiettivi sociali si intrecciano coerentemente le vertenzecontrattuali che anche in settori diversi da quello industriale eprivato hanno ottenuto significativi e importanti successi. L'impe-gno generale oggi, su tale linea, è rivolto alle lotte dei metalmec-canici, degli edili, degli statali, della scuola, dei servizi, che de-vono concludersi col successo delle rivendicazioni avanzate ancheper garantire uno sviluppo non precario all'economia italiana.

Il Convegno di Napoli convocato dalla Federazione CGIL-CISL-UIL per i giorni 1 e 2 dicembre deve rappresentare un'occasioneper dare attuazione diffusa, con l'azione unitaria, alla politica peril Mezzogiorno elaborata dal movimento sindacale gli anni scorsie validamente confermata e arricchita, a Reggio Calabria due set-timane fa.

Il Direttivo della CGIL auspica che una tale azione sia fruttodi un impegno dell'intero movimento sindacale superando le dif-ficoltà che negli ultimi mesi ha incontrato il processo unitario.Su questo piano si registrano significativi recuperi ed una impor-tante ripresa di iniziative unitarie tali da ribadire la validità dellalinea dell'unità organica che rimane impegno irrinunciabile dellaConfederazione. In questa direzione il Direttivo giudica positivala soluzione della crisi della CISL con la prevalenza delle forzepiù unitarie e afferma la necessità di una chiara continuità incoerenza con le scelte di fondo compiute da tutto il movimentosindacale in questi anni.

Il Direttivo ha deciso di riconvocarsi nel prossimo mese didicembre per discutere l'impostazione e la preparazione del pros-simo congresso confederale.

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