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Riservato alle strutture Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012 A cura di Bruno Pastorelli [email protected] Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine Così disse Iscriviti a Fabi News LINEA DIRETTA COL SEGRETARIO GENERALE DELLA FABI su www.landosileoni.it E’ IN LINEA LA PRIMA WEB-TV DEDICATA AI BANCARI ENTRA REGISTRATI NELL'AREA RISERVATA AGLI ISCRITTI SU www.fabi.it E AVRAI A DISPOSIZIONE UNA SORTA DI SINDACALISTA ELETTRONICO PERSONALE Sommario . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Corsa a tre per T-Systems In campo c'è Engineering . IL RESTO DEL CARLINO Rimini martedì 25 settembre 2oa1 “Giuseppe Taddia” “Non ci unteressano i giochi di potere all’interno della Fondazione, Faremo tutto per evitare i vecchi errori INDICHEREMO DUE MEMBRI NEL CDA I piccoli azionisti nella Carim: “ Così vigileremo sulla banca” . IL RESTO DEL CARLINO Edizione di BOLOGNA martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . LA NAZIONE Edizione di FIRENZE martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . IL GIORNO Edizione di MILANO martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . RADIOCOR 24-09-2012 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . da RADIOCOR via BORSA ITALIANA 24-09-2012 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . da RADIOCOR via IL SOLE 24 ORE.it 24/09/2012 15:53 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . ASCA 24 09 2012 Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita' . da ASCA via YAHOO FINANCA.it 24 09 2012

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A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]

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Così disse Iscriviti a Fabi News

LINEA DIRETTA COL SEGRETARIO GENERALE DELLA FABI su www.landosileoni.it

E’ IN LINEA LA PRIMA WEB-TV DEDICATA AI BANCARI ENTRA

REGISTRATI NELL'AREA RISERVATA AGLI ISCRITTI SU www.fabi.it E AVRAI A

DISPOSIZIONE UNA SORTA DI SINDACALISTA ELETTRONICO PERSONALE

Sommario

. MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Corsa a tre per T-Systems In campo c'è Engineering . IL RESTO DEL CARLINO – Rimini martedì 25 settembre 2oa1 “Giuseppe Taddia” “Non ci unteressano i giochi di potere all’interno della Fondazione, Faremo tutto per

evitare i vecchi errori – INDICHEREMO DUE MEMBRI NEL CDA – I piccoli azionisti nella Carim: “ Così

vigileremo sulla banca” . IL RESTO DEL CARLINO Edizione di BOLOGNA martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . LA NAZIONE Edizione di FIRENZE martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . IL GIORNO Edizione di MILANO martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . RADIOCOR 24-09-2012 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . da RADIOCOR via BORSA ITALIANA 24-09-2012 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . da RADIOCOR via IL SOLE 24 ORE.it 24/09/2012 15:53 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . ASCA 24 09 2012 Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita' . da ASCA via YAHOO FINANCA.it 24 09 2012

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Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita' . da ASCA via WALL STREET ITALIA 24 settembre 2012| Ora 15:05 Mps: Sileoni (fabi), D'accordo Con Profumo Su Produttivita' . ADNKRONOS 24 09 2012 MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, SI' A INVESTIMENTI E INNOVAZIONE - ORA

PRESIDENTE RITIRI PROGETTO ESTERNALIZZAZIONE BACK OFFICE . TMNEWS 24 09 2012 Mps/ Fabi: No a aumento produttività solo con taglio costo lavoro "D'accordo con Profumo, sì a nuovi

investimenti e innovazione" . ANSA 24 09 2012 MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, ORA INVESTIMENTI . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Morgan Stanley: Italia bravo studente L'Italia si è comportata finora da «bravo studente» sotto la guida del

governo di Mario Monti. . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Gli economisti di palazzo koch calcolano l'effetto del divario btp-bund sui privatiCosì lo spread ha steso il

sistema Italia La crisi del debito pubblico ha tagliato i prestiti del 2%. Tassi riservati a imprese e famiglie più

elevati di 170 e 120 punti . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Panetta nuovo vicedirettore generale di Bankitalia . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Dall'Isvap 5 consigli per risparmiare sull'Rc Auto . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Mps le modifiche statutarie in arrivo riducono l'influenza del primo socio sulla bancaFondazione più debole

in assemblea Per le future cessioni non sarà più necessario l'ok degli azionisti Palazzo Sansedoni è favorevole

al nuovo corso di Profumo e si prepara a vendere il 2,8%. Arriva il no dei dipendenti-soci . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Utili e impieghi in crescita per CariRavenna . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Masera entra nel board di Banca Etruria . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Ad Axa e Intesa il 66% di LimaCorporate .

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ITALIA OGGI martedì 25 settembre 2012 Incidente, ma il danno morale no . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Una bussola per scegliere fra più di 2.000 master . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Il Tesoro rilancia il BTp Italia - Nuova emissione fra il 15 e il 18 ottobre: è la terza per questo prodotto IL

CALENDARIO Comincia oggi la tre giorni delle aste dei titoli italiani: focus sui 2-3 miliardi di Buoni a 5 e 10

anni in offerta giovedì . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Cameron lancia la «business bank» DENARO IN CIRCOLO Il nuovo istituto nascerà con un capitale di un

miliardo di sterline che farà da leva per attirare fondi privati . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 CASSAZIONE A CURA DI Patrizia Maciocchi IN AZIENDA «Incapace» non si dice . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 «Invasato» si può dire . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Media. Il fondo di Sposito vorrebbe il gruppo nel suo complesso, mentre la società guidata da Novari solo le

strutture di trasmissione – Abertis e Rtl guardano alle antenne - Ti-Media, corsa a tre per gli asset - Arrivano

le prime offerte non vincolanti da Clessidra, Discovery e 3 Italia - Attesa la mossa di Cairo IL RILANCIO DI

LA7 Si riducono i pretendenti in attesa dell'esito delle offerte vincolanti Non escluse anche alleanze fra gli

operatori interessati . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Polizze. Le mosse del gruppo transalpino e le trattative per gli asset Unipol-FonSai - De Castries: Axa è

pronta a nuovi investimenti in Italia - La società francese non prevede alcun incremento delle quote in Mps . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Le compagnie abbattono le minusvalenze - Perdite azzerate sui titoli di Stato - EFFETTO DRAGHI Ania: il

portafoglio in bond governativi dei gruppi che operano nella Penisola è migliorato da luglio di 13 miliardi . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Il Ceo Greco chiama Giuliani (ex McKinsey) - Le Generali rafforzano la squadra di vertice . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Bbva colloca bond per un miliardo con tassi in calo - Attesa per gli stress test delle banche spagnole . CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012 Cdp, la battaglia dei pareri Per Fintecna bussa all'AntitrustLa Cassa vuole esercitare l'opzione per l'acquisto

dal Tesoro

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. CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012 Bankitalia, è Panetta il vicedirettore al posto di Tarantola . da Finanza&Mercati del 25-09-2012 Ubi e la doppia veste di Francesca Bazoli Con la figlia nel cdg il banchiere risolve i nodi del doppio incarico e

quote rosa . da Finanza&Mercati del 25-09-2012 Agricole paga ancora in Grecia La Banca centrale ellenica chiede all’istituto francese un’ulteriore iniezione di

600-700 milioni nella controllata Emporiki prima di venderla a un euro . da Finanza&Mercati del 25-09-2012 Mps, Adamp contro aumento e poteri a Profumo Johann Schiller L’ambizione ha occhi di bronzo che nessun sentimento mai ha inumidito. .c. .

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Articoli

MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Corsa a tre per T-Systems In campo c'è Engineering

di Raffaele Ricciardi

Deutsche Telekom accelera i tempi per la cessione della controllata T-Systems Italia, società che in passato

ha gestito i servizi di information technology e tlc per gruppi del calibro di Intesa Sanpaolo, Pop Sondrio,

Fiat, Ferrari e Prada. Secondo quanto riferito dai vertici dell'azienda ai sindacati, la casamadre avrebbe

confermato le trattative con il fondo tedesco Aurelius Group (attraverso Getronics) e gli americani di Gores.

La novità è rappresentata dalla puntata dell'italiana Engineering, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe

presentato l'offerta complessivamente migliore, anche se mancano i dettagli sui piani industriali e sulle reali

intenzioni dei pretendenti. Già prima dell'estate erano definitivamente tramontati i progetti di rilancio di T-

Systems; a fine 2011 (esercizio archiviato con 24,4 milioni di rosso) era stato lanciato il piano Progetto Italia

(il richiamo ad altri investimenti ben più noti è fin troppo facile), destinato però ben presto a finire in soffitta.

Via libera allora alla strada della cessione, anche in considerazione del fatto che il 2012 dovrebbe ancora

chiudersi in rosso. Con il cambio di proprietà in vista, montano le preoccupazioni dei sindacati. Le riassume

Giuliano Xausa, coordinatore della Fabi di Vicenza, che agli acquirenti propone alcuni capisaldi per le

trattative: «Il mantenimento del contratto del credito, la salvaguardia della territorialità nelle sedi di Vicenza,

Milano, Napoli e Roma e dei 400 posti di lavoro». (riproduzione riservata)

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IL RESTO DEL CARLINO – Rimini martedì 25 settembre 2oa1

“Giuseppe Taddia” “Non ci unteressano i giochi di potere all’interno della Fondazione,

Faremo tutto per evitare i vecchi errori – INDICHEREMO DUE MEMBRI NEL CDA – I piccoli

azionisti nella Carim: “ Così vigileremo sulla banca”

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IL RESTO DEL CARLINO Edizione di BOLOGNA martedì 25 settembre 2012

MPS Fabi d’accordo con Profumo.

«Condivido l’analisi del presidente Mps, Alessandro Profumo». Lo dice Lando Sileoni, segretario generale

della Fabi: «Cercare di aumentare la produttività solo riducendo il costo del lavoro non risolve il problema,

ma, anzi, lo aggrava», come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Per la Fabi bisogna lavorare sulla

gestione, puntando sull’innovazione.

Return .

LA NAZIONE Edizione di FIRENZE martedì 25 settembre 2012

MPS Fabi d’accordo con Profumo.

«Condivido l’analisi del presidente Mps, Alessandro Profumo». Lo dice Lando Sileoni, segretario generale

della Fabi: «Cercare di aumentare la produttività solo riducendo il costo del lavoro non risolve il problema,

ma, anzi, lo aggrava», come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Per la Fabi bisogna lavorare sulla

gestione, puntando sull’innovazione.

Return .

IL GIORNO Edizione di MILANO martedì 25 settembre 2012

MPS Fabi d’accordo con Profumo.

«Condivido l’analisi del presidente Mps, Alessandro Profumo». Lo dice Lando Sileoni, segretario generale

della Fabi: «Cercare di aumentare la produttività solo riducendo il costo del lavoro non risolve il problema,

ma, anzi, lo aggrava», come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Per la Fabi bisogna lavorare sulla

gestione, puntando sull’innovazione.

Return .

RADIOCOR 24-09-2012

Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 set - "Condivido l'analisi del Presidente del gruppo Mps, Alessandro

Profumo, riguardo al problema della produttivita'". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale del

sindacato Fabi, che commenta un passaggio di un'intervista del banchiere a un settimanale nella quale il

presidente di Mps afferma: "La mia impressione e' che abbiamo piu' un problema di investimenti e

innovazione che di costo del lavoro

Scaricare solo o prevalentemente sul lavoro non risolve il problema e riduce un reddito disponibile gia'

basso"

Affermazioni di Profumo che Sileoni collega subito alla realta' del Monte dei Paschi

"Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema -

afferma il sindacalista in una nota - ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da

tempo

Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione". "Ora e'

indispensabile verificare - prosegue il segretario della Fabi - come le intenzioni di Profumo si potranno

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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine

tradurre in soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale (di

Mps, ndr). Ci attendiamo, quindi, risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione

del back office, operazione che riguarda migliaia di lavoratori". com-Ggz - (RADIOCOR) 24-09-12 15:53:19

(0320)TOSC 5 NNNN

Return .

da RADIOCOR via BORSA ITALIANA 24-09-2012

Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 set - "Condivido l'analisi del Presidente del gruppo Mps, Alessandro

Profumo, riguardo al problema della produttivita'". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale del

sindacato Fabi, che commenta un passaggio di un'intervista del banchiere a un settimanale nella quale il

presidente di Mps afferma: "La mia impressione e' che abbiamo piu' un problema di investimenti e

innovazione che di costo del lavoro

Scaricare solo o prevalentemente sul lavoro non risolve il problema e riduce un reddito disponibile gia'

basso"

Affermazioni di Profumo che Sileoni collega subito alla realta' del Monte dei Paschi

"Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema -

afferma il sindacalista in una nota - ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da

tempo

Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione". "Ora e'

indispensabile verificare - prosegue il segretario della Fabi - come le intenzioni di Profumo si potranno

tradurre in soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale (di

Mps, ndr). Ci attendiamo, quindi, risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione

del back office, operazione che riguarda migliaia di lavoratori". com-Ggz - (RADIOCOR) 24-09-12 15:53:19

(0320)TOSC 5 NNNN

Return .

da RADIOCOR via IL SOLE 24 ORE.it 24/09/2012 15:53

Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 set - "Condivido l'analisi del Presidente del gruppo Mps, Alessandro

Profumo, riguardo al problema della produttivita'". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale del

sindacato Fabi, che commenta un passaggio di un'intervista del banchiere a un settimanale nella quale il

presidente di Mps afferma: "La mia impressione e' che abbiamo piu' un problema di investimenti e

innovazione che di costo del lavoro.

Scaricare solo o prevalentemente sul lavoro non risolve il problema e riduce un reddito disponibile gia'

basso".

Affermazioni di Profumo che Sileoni collega subito alla realta' del Monte dei Paschi.

"Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema -

afferma il sindacalista in una nota - ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da

tempo.

Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione". "Ora e'

indispensabile verificare - prosegue il segretario della Fabi - come le intenzioni di Profumo si potranno

tradurre in soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale (di

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Riservato alle strutture

Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini

RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012

A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]

Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine

Mps, ndr). Ci attendiamo, quindi, risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione

del back office, operazione che riguarda migliaia di lavoratori".

com-Ggz (RADIOCOR) 24-09-12 15:53:19 (0320)TOSC 5 NNNN

Return .

ASCA 24 09 2012

Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita'

ASCA – 16 ore fa(ASCA) - Roma, 24 set - ''Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps, Alessandro

Profumo, fa oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica- Affari&Finanza, riguardo al problema della

produttivita'''. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato di maggioranza

dei lavoratori bancari. ''Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non

risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Bisogna

invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione''. ''Ora e'

indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni concretamente

praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi, risposte concrete,

a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che riguarda migliaia di

lavoratori''.

Return .

da ASCA via YAHOO FINANCA.it 24 09 2012

Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita'

ASCA – 16 ore fa(ASCA) - Roma, 24 set - ''Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps, Alessandro

Profumo, fa oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica- Affari&Finanza, riguardo al problema della

produttivita'''. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato di maggioranza

dei lavoratori bancari. ''Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non

risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Bisogna

invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione''. ''Ora e'

indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni concretamente

praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi, risposte concrete,

a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che riguarda migliaia di

lavoratori''.

Return .

da ASCA via WALL STREET ITALIA 24 settembre 2012| Ora 15:05

Mps: Sileoni (fabi), D'accordo Con Profumo Su Produttivita'

Commentato: 0 volte(ASCA) - Roma, 24 set - ''Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps,

Alessandro Profumo, fa oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica- Affari&Finanza, riguardo al

problema della produttivita'''. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato

di maggioranza dei lavoratori bancari. ''Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo

del lavoro non risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da

tempo. Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione''.

''Ora e' indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni

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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine

concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi,

risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che

riguarda migliaia di lavoratori''.

Return .

ADNKRONOS 24 09 2012

MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, SI' A INVESTIMENTI E INNOVAZIONE

- ORA PRESIDENTE RITIRI PROGETTO ESTERNALIZZAZIONE BACK OFFICE

Roma, 24 set. - (Adnkronos) - ''Condivido l'analisi del presidente del gruppo Mps, Alessandro Profumo.

Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema ma,

anzi, lo aggrava''. Questo il commento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, all'intervista a

Profumo pubblicata oggi sull'inserto finanziario di Repubblica.

Per Sileoni ''bisogna lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione.

Attendiamo risposte concrete. A cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office,

operazione che riguarda migliaia di lavoratori''. (Vca/Ope/Adnkronos) 24-SET-12 15:24 LAB0073 7 0

DNA

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TMNEWS 24 09 2012

Mps/ Fabi: No a aumento produttività solo con taglio costo lavoro "D'accordo con Profumo, sì

a nuovi investimenti e innovazione"

Roma, 24 set. (TMNews) - In Mps non si può aumentare la produttività solo con un taglio al costo del lavoro.

Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, affermando di condividere "l'analisi che il

presidente Alessandro Profumo fa sul problema della produttività".

"Cercare di aumentare la produttività - sostiene Sileoni in una nota - solo con la riduzione del costo del lavoro

non risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, così come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Bisogna

invece lavorare sulla qualità della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione".

"Ora è indispensabile - aggiunge Sileoni - verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in

soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo

quindi risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back-office, operazione

che riguarda migliaia di lavoratori".

Return .

ANSA 24 09 2012

MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, ORA INVESTIMENTI

(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps, Alessandro Profumo, fa

oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica, riguardo al problema della produttività". Lo dichiara Lando

Maria Sileoni, Segretario Generale della Fabi. "Cercare di aumentare la produttività solo con la riduzione del

costo del lavoro non risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, così come sostiene Profumo e sosteniamo noi da

tempo. Bisogna invece lavorare sulla qualità della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione".

"Ora - aggiunge - è indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni

concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi,

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RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012

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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine

risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che

riguarda migliaia di lavoratori" conclude il segretario Fabi.

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Morgan Stanley: Italia bravo studente L'Italia si è comportata finora da «bravo studente»

sotto la guida del governo di Mario Monti.

Lo scrive Morgan Stanley in un report dove si aggiunge che il Paese «ha messo in pratica un'ambiziosa

agenda di consolidamento fiscale e - con successo misto - di riforme strutturali». Anche se il primo avrà

probabilmente effetti negativi sulla crescita e le riforme non hanno ancora raggiunto «una massa critica», la

direzione - ma non necessariamente l'ammontare - di queste misure, «è quella giusta» e in linea a quello che

chiedono i policymaker europei, spiega MS. Per questo l'Italia sarebbe in grado di raggiungere un buon

accordo con i creditori internazionali e le condizionalità che verrebbero applicate a eventuali richieste di aiuti

non sarebbero «un ostacolo insormontabile». Gli economisti della banca d'affari americana stimano una

contrazione del pil del 2,5% nel 2012 e dell'1% nel 2013. «L'economia italiana continuerà a contrarsi nella

parte restante del 2012, a causa delle misure di austerità, della lenta stretta del credito e dell'indebolimento

della domanda esterna», si legge nel report, dove si aggiunge che la domanda interna probabilmente si

contrarrà anche nel 2013, anche se il ritmo di contrazione dovrebbe rallentare. Le stime della banca d'affari

sono peggiori rispetto a quelle comunicate la scorsa settimana dal governo nel Documento di economia e

finanza (Def) dove si stima una contrazione del 2,4% nel 2012 e dello 0,2% nel 2013.

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Gli economisti di palazzo koch calcolano l'effetto del divario btp-bund sui privatiCosì lo

spread ha steso il sistema Italia La crisi del debito pubblico ha tagliato i prestiti del 2%. Tassi

riservati a imprese e famiglie più elevati di 170 e 120 punti

di Francesco Ninfole

L'impennata dello spread Btp-Bund ha prodotto una contrazione del credito del 2% e ha fatto salire i tassi sui

prestiti alle imprese e alle famiglie rispettivamente di 170 e 120 punti base. È questa la stima degli economisti

di Banca d'Italia, che dopo aver individuato nei giorni scorsi lo spread corretto (a quota 200, se si

considerano soltanto i fondamentali economici del Paese), hanno calcolato anche l'impatto delle tensioni sul

debito sovrano sui privati e sul credito.

Il differenziale tra titoli statali decennali non è infatti una faccenda che riguarda soltanto il Tesoro; il costo è

salato per tutti, secondo quanto emerge dall'analisi. Il credito è il canale di trasmissione tra pubblico e

privato; se peggiora la percezione del rischio relativo a uno Stato, le banche pagano di più per la raccolta e

alla fine daranno meno prestiti e più costosi per aziende e famiglie (come hanno dimostrato anche gli ultimi

dati Bce sui prestiti nell'Eurozona). Lo studio di Bankitalia ha stimato che, per ogni 100 punti base di spread

aggiuntivi, si produce una riduzione dei prestiti annui alle imprese dello 0,7%. Detto in altri termini, se a fine

2011 lo spread fosse rimasto sui livelli del primo semestre 2010, quando la crisi del debito Ue non era ancora

esplosa, il tasso di crescita dei prestiti sarebbe stato superiore del 2%. In sostanza, non ci sarebbe stato credit

crunch. Analogo discorso si può fare sui tassi pagati dai privati sui nuovi prestiti. Un aumento dello spread di

100 punti base produce un aumento dei tassi (nel giro di un solo trimestre) sia per le imprese (di 50 punti

base) che per le famiglie (30 punti base). A fine 2011 le aziende avrebbero pagato interessi inferiori dell'1,7%

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e i mutui sarebbero stati più bassi dell'1,2%, se lo spread tra Btp e Bund fosse rimasto a livelli di inizio 2010.

Riguardo alle banche, la ricerca ha inoltre certificato non solo che il divario sul debito sovrano «influisce sul

funding delle banche in modo rapido e significativo», ma anche che «le tensioni hanno un impatto negativo

rilevante sulla redditività delle cinque maggiori banche, pesando sulle principali voci di conto economico».

Per il sistema bancario nel complesso, invece, c'è un «effetto negativo solo per gli accantonamenti per le

perdite sul credito». (riproduzione riservata)

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Panetta nuovo vicedirettore generale di Bankitalia

Ieri il Consiglio superiore della Banca d'Italia, su proposta del governatore, Ignazio Visco, ha deliberato la

nomina a vicedirettore generale di Fabio Panetta, attualmente funzionario generale con incarichi speciali. Il

Direttorio viene così reintegrato, dopo l'uscita di Annamaria Tarantola, nominata presidente della Rai. La

nomina dovrà essere approvata con Decreto del Presidente della Repubblica, promosso dal presidente del

Consiglio, di concerto con il ministro dell'Economia, sentito il Consiglio dei ministri. Panetta è tra i massimi

esperti a livello nazionale ed europeo di politica monetaria, di credito e risparmio, di vigilanza bancaria e

finanziaria, di relazioni monetarie internazionali. Partecipa da circa nove anni alla riunioni del Consiglio

direttivo della Bce, prima con Antonio Fazio, poi con Mario Draghi, ora con Ignazio Visco. A lui fanno capo

molti rapporti con la stessa Bce, con la Bri, con il Fondo monetario internazionale. Prende parte alla vita di

diversi organismi internazionali. Ha un curriculum denso di studi, di pubblicazioni in materia di economia e

finanza, di esperienze compiute in Italia e all'estero. Gode di prestigio all'interno e all'estero. La sua, per la

verità, era una nomina attesa, essendo diffusamente riconosciuti i suoi meriti professionali, la capacità e il

rigore scientifico e operativo. In questo momento, assai complesso, sia per la politica monetaria, sia per le

innovazioni che si profilano nella Vigilanza con il progetto di centralizzazione in capo alla Bce, il contributo di

Panetta sarà ancora più importante.

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Dall'Isvap 5 consigli per risparmiare sull'Rc Auto

Le polizze Rc su auto e ciclomotori sono sempre più salate, fino al 10,3% in più in un anno nel caso di un

diciottenne maschio su motociclo 250 cc. Per questo l'Isvap ha elaborato un vademecum che consenta ai

cittadini di risparmiare. L'iniziativa si chiama Pentalogo perché contiene cinque consigli utili e segue

l'incontro del 20 settembre scorso tra i rappresentanti dell'Autorità e le principali associazioni dei

consumatori per fare il punto sulla situazione del mercato. Vertice nel quale «è stato confermato l'acuirsi

della difficoltà dei cittadini a sostenere il costo delle polizze Rc Auto». Il primo consiglio dell'Autorità di

controllo delle assicurazioni è per esempio quello di «muoversi con anticipo rispetto alla scadenza della

polizza per confrontare le diverse offerte presenti sul mercato». Per il confronto delle offerte, ricorda poi

l'Isvap, uno strumento utile è il Tuo preventivatore, il servizio pubblico di comparazione delle tariffe

dell'intero mercato, disponibile gratuitamente sui siti www.isvap.it o anche su

www.sviluppoeconomico.gov.it.

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Mps le modifiche statutarie in arrivo riducono l'influenza del primo socio sulla

bancaFondazione più debole in assemblea Per le future cessioni non sarà più necessario l'ok

degli azionisti Palazzo Sansedoni è favorevole al nuovo corso di Profumo e si prepara a

vendere il 2,8%. Arriva il no dei dipendenti-soci

di Luca Gualtieri

Fuori da Siena le proposte di modifica statutaria che il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi

sottoporrà all'assemblea straordinaria del prossimo 9 ottobre sono passate inosservate.

Eppure questo intervento sulla governance costituisce una tappa decisiva nella ridefinizione dei rapporti di

forza tra management, board e azionisti di Mps. Non solo. Molti osservatori interpretano la decisione come il

primo passo di quella exit strategy che presto potrebbe essere messa in atto dalla Fondazione Monte Paschi,

oggi azionista di maggioranza relativa della banca con il 36,3%. Con il nuovo statuto non sarà più necessario

che l'assemblea autorizzi la cessione di rami d'azienda, che diventerebbe quindi una decisione di esclusiva

competenza del board. «La previsione di autorizzazioni assembleari per il compimento di atti gestori», spiega

la relazione del cda che accompagna l'avviso di convocazione dell'assemblea, «rappresenta, nelle società per

azioni, un'eccezione rispetto alla regola generale che attribuisce, in via ordinaria ed esclusiva, l'esercizio delle

funzioni gestionali all'organo amministrativo».

Insomma, il board ha voluto di fatto eliminare questa anomalia, per guadagnare efficienza operativa e

contenere meglio i costi. Il presidente Profumo avrà inoltre potere di proposta «in merito alla nomina, alla

revoca e ai provvedimenti relativi allo stato giuridico ed economico dei responsabili delle strutture a riporto

diretto del cda». Non si tratta quindi di aggiustamenti regolamentari, ma di importanti novità per una

governance che ha sempre privilegiato gli organi collegiali. Novità condivise anche dalla Fondazione che, con

un voto favore all'assemblea di ottobre, avallerebbe formalmente la linea di Profumo aumentando

l'autonomia di cda e management. Al contempo l'ente presieduto da Mancini potrebbe presto limare la

partecipazione nella banca, dismettendo il 2,8% già libero da pegno e scendendo così al 33,5%. L'associazione

dei dipendenti soci di Mps si è invece espressa contro le modifiche statutarie e la delega al cda per l'aumento

di capitale da un miliardo. (riproduzione riservata)

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Utili e impieghi in crescita per CariRavenna

Utili e impieghi in crescita per la Cassa di Risparmio di Ravenna. Il consiglio di amministrazione della Cassa,

presieduto da Antonio Patuelli, ha infatti approvato il bilancio relativo al primo semestre 2012, che evidenzia

una raccolta diretta di 3 miliardi di euro, in crescita del 5,5%, e una raccolta di 6,7 miliardi (+0,65%). Il tutto

a fronte di impieghi per 2,7 miliardi (+5,4%) e di un utile netto di 17,3 milioni (+29,9%). «Emergono

indicatori di eccellenza, di ulteriormente accresciuta solidità, ben superiori alle soglie richieste da Basilea 3

raggiunte senza aiuti di Stato di alcun genere e senza ricorrere ad appositi aumenti di capitale», spiega la

Cassa in una nota. In questo senso il Core tier 1 del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna è salito al 10,39%,

il total capital ratio ha raggiunto il 15,56%, mentre il core tier 1 è del 20,44%. «Il tutto senza valorizzare il

cospicuo patrimonio immobiliare di proprietà», specifica ancora la banca. Il patrimonio di vigilanza del

gruppo è infine cresciuto ulteriormente raggiungendo 678 milioni di euro. (riproduzione riservata)

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Masera entra nel board di Banca Etruria

Banca Etruria apre le porte del consiglio di amministrazione a un banchiere di lungo corso. Il 14 settembre

Rainer Masera è stato precettato nel board dell'istituto di Arezzo su proposta del presidente Giuseppe

Fornasari. Nato a Como nel 1944, Masera è stato direttore centrale della Banca d'Italia e ministro del

Bilancio e della Programmazione Economica del governo Dini tra il 1995 e il 1996. Il banchiere lombardo ha

inoltre ricoperto cariche amministrative in Sace, in Unicredit Banca Mobiliare, Rete Ferroviaria Italiana

(presidente), Banca Fideuram (presidente) e nel gruppo Sanpaolo Imi, di cui è stato sia presidente che

amministratore delegato. Oggi Masera è presidente del comitato consultivo financial management della

Fondazione Roma, membro esperto del cda della Bei e consigliere di Colacem.

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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012

Ad Axa e Intesa il 66% di LimaCorporate

di Stefania Peveraro

Dopo mesi di trattative, Axa Private Equity è riuscita a battere la concorrenza dei fondi General Atlantic, Cvc

e Permira e a conquistare il controllo di LimaCorporate, uno dei principali operatori nella progettazione,

produzione e distribuzione di protesi ortopediche. L'operazione, anticipata da MF-Milano Finanza lo scorso

26 aprile, prevede la costituzione di una newco che acquisirà il 66% del capitale di LimaCorporate, mentre il

34% continuerà a fare capo ai vecchi azionisti e in particolare alla famiglia Lualdi. Nell'operazione il fondo di

Axa Pe sarà affiancato da Intesa Sanpaolo, che parteciperà con una minoranza al capitale della newco. I nuovi

investitori sono stati assistiti dagli advisor Banca Imi e lo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli,

mentre advisor legale della famiglia Lualdi è stato Latham and Watkins. LimaCorporate ha chiuso il 2011 con

un fatturato di 117 milioni e un ebitda di 28 milioni e stima di chiudere il 2012 con ricavi per 130 milioni e un

ebitda di 36 milioni. (riproduzione riservata)

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ITALIA OGGI martedì 25 settembre 2012

Incidente, ma il danno morale no

DI GIUSEPPE MANTICA Danno non patrimoniale risarcibile solo se provato. Una recente sentenza del

Tribunale di Lecce (depositata l’undici settembre scorso con il n. 1959/12) ritorna sul tema dei danni subiti

da un alunno durante le attività didattiche analizzando i diversi aspetti che la situazione tipica propone. Nel

corso di un esercizio ginnico nell’ora di educazione fisica, uno studente riportava una lesione al piede

nell’atterraggio sul tappetino dopo il volteggio sull’attrezzo da palestra chiamato cavallina; chiamava,

dunque, in causa sia la scuola che il ministero per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali

subìti. Terza chiamata era, successivamente, la compagnia di assicurazione della scuola per gli aspetti di

garanzia patrimoniale. Il primo profilo passato in rassegna dal giudice pugliese riguarda la tipologia della

responsabilità che ormai in via indiscussa va inquadrata nella categoria della contrattualità, stante la

situazione di diritto che vede l’istituto vincolato con l’alunno per la forma di contatto sociale derivante

dall’atto di iscrizione a scuola. Ne deriva che, nelle controversie instaurate per il risarcimento del danno da

autolesione, è applicabile il regime probatorio desumibile dall’art. 1218 del codice civile riguardante i

contratti sicché, mentre l’attore deve provare che il danno si è verifi cato nelle attività del rapporto, all’altra

parte incombe l’onere di dimostrare che l’evento dannoso è stato determinato da causa non imputabile alla

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scuola. Nel caso trattato, l’alunno svolgeva le attività precipue tuttavia le testimonianze provavano che il

tappetino di atterraggio era quello usato per gli esercizi addominali, pertanto più sottile di quanto necessario:

da qui la responsabilità dell’istituto. Situazione dalla quale la scuola poteva esimersi soltanto dimostrando il

carattere imprevedibile di simile evento stante l’adeguatezza delle spiegazioni offerte dal docente sulle

modalità, la suffi cienza del preventivo riscaldamento, o, viceversa da quanto testimoniato, l’idoneità del

tappetino. Nulla di tutto ciò è stato versato in giudizio dal ministero e dall’istituto, che si sono limitati ad

asserire la fortuità della caduta. Il tribunale ha proceduto con la liquidazione delle spese sostenute e del

danno alla persona che ha fatto stimare ad un perito per le invalidità permanente e temporanea, ma non ha

assegnato alcun importo a titolo di danno morale ossia delle sofferenze patite dallo studente per l’infortunio.

Rammenta il giudice che le originarie (e per certi versi, tradizionali) distinzioni tra danno morale, danno

biologico, danno esistenziale, danno da perdita del rapporto parentale e via dicendo non corrispondono ad

autonome ipotesi di danno risarcibile, bensì svolgono una funzione meramente descrittiva del tipo di

pregiudizio subìto dal soggetto per un danno (complessivamente detto) non patrimoniale. Ciò posto anche

per esso aspetto di «danno morale » occorre darne prova (ad esempio cure psicologiche per attenuare gli stati

depressivi conseguenti all’evento) non potendosi procedere con una valutazione e quantifi cazione di natura

logico-presuntiva. ©Riproduzione riservata

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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Una bussola per scegliere fra più di 2.000 master

La parola d'ordine è razionalizzazione. Da un lato i vincoli di bilancio, dall'altro l'obiettivo di disegnare corsi

più spendibili sul mercato, le università sfoltiscono la mappa dei master per il prossimo anno. Poco più di

duemila i corsi di primo e secondo livello (l'elenco completo all'indirizzo www.ilsole24ore.com/guida-

master) - secondo le elaborazioni del Sole 24 Ore del lunedì - che saranno attivati nell'anno accademico

2012/13 dagli atenei italiani, il 12% in meno rispetto a cinque anni fa, e in lieve calo rispetto all'ultimo

biennio.

L'area che offre il maggior numero di master resta quella sanitaria (medicina, farmacia, veterinaria e

psicologia) con 714 corsi tra primo e secondo livello, destinati a medici o laureati in professioni sanitarie. Per

queste ultime, poi, è in atto una stretta che porterà i master a sostituire alcune lauree triennali: i master

dovrebbero avere, infatti, il 70% dei crediti formativi (rispetto al 50% attuale). Si restringono anche le

proposte dell'area scientifica: in un anno sono quasi dimezzati i corsi di primo livello (da 69 a 38), e quelli di

secondo livello sono scesi dagli 87 del 2011/12 ai 64 attuali. Stesso trend (ma con un calo meno marcato) per

la formazione post-laurea di ingegneri e architetti (da 257 a 221 corsi). In controtendenza, invece, l'offerta

formativa in ambito economico: si registra un balzo in avanti dei master di primo livello (da 142 a 173),

mentre quelli di secondo livello o post-experience passano da 125 a 139: si tratta di corsi che offrono

competenze estremamente mirate, spesso affiancati da un'esperienza lavorativa, diretti a formare esperti in

strategie anti-crisi, ma anche di politiche per lo sviluppo e, nell'area finanziaria, dove risulta in crescita

l'appeal degli specialisti in controllo di gestione. In aumento anche i master dell'area umanistica, con quasi

200 corsi di primo livello e 87 di secondo livello: oltre ai percorsi più tradizionali, orientati al settore della

conservazione dei beni culturali, sono nati molti master che permettono agli umanisti di integrare la propria

preparazione con altre discipline, dalla medicina all'economia.

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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Il Tesoro rilancia il BTp Italia - Nuova emissione fra il 15 e il 18 ottobre: è la terza per questo

prodotto IL CALENDARIO Comincia oggi la tre giorni delle aste dei titoli italiani: focus sui 2-3

miliardi di Buoni a 5 e 10 anni in offerta giovedì

Isabella Bufacchi

ROMA - Torna il BTp Italia, il titolo di Stato a quattro anni indicizzato all'inflazione italiana e acquistabile

anche direttamente online, tramite l'home banking con modalità trading. Lo ha comunicato ieri il Tesoro.

Il terzo BTp Italia targato 2012 sarà collocato dal 15 al 18 ottobre, una finestra temporale fino a ieri rimasta

libera in un calendario altrimenti fitto di aste più tradizionali. Il 12 ottobre il Tesoro comunicherà il

rendimento minimo garantito per il nuovo indicizzato, un tasso reale annuo provvisorio al di sotto del quale

gli interessi definitivi non potranno scendere.

Ieri stesso, il Tesoro ha resi noti gli ammontari dei titoli che andranno in asta questo giovedì: i BTp a cinque e

dieci anni sono in offerta rispettivamente per una forchetta tra 2 e 3 miliardi, mentre il CcTeu (titolo

indicizzato all'Euribor e con rare apparizioni sul primario) verrà proposto tra 0,5 e 1 miliardo. Oggi, assieme

ai CTz tra 3 e 4 miliardi, sul primario si presenteranno due BTp€i indicizzati all'inflazione europea, scadenza

2016 e 2021, per un totale di 0,75-1,5 miliardi: secondo RBS, questi titoli - danneggiati gravemente dal

declassamento di Moody's dello scorso luglio che li ha cancellati dal principale indice di riferimento per

questa tipologia di bond - si trovano a tutt'oggi a buon mercato, nonostante la recente risalita dei prezzi.

Domani sarà il turno dei BoT semestrali, in vendita per 9 miliardi contro gli 8,5 in scadenza.

Finora quest'anno, stando a fonti vicine a via Venti Settembre, il Tesoro ha collocato 338 miliardi di titoli a

breve, medio e lungo termine equivalenti al 75% del programma di raccolta totale da 450 miliardi. Sul fronte

del medio-lungo termine, però, stando ai traders l'Italia risulterebbe indietro rispetto alla raccolta già

incassata da Germania e Francia per il 2012: anche per questo motivo gli operatori prevedono che le

emissioni dei titoli di Stato italiani a medio-lungo termine saranno pesanti entro la fine dell'anno.

Il terzo BTp Italia in vendita in ottobre sarà anche l'ultimo per il 2012. Sull'importo del collocamento, gli

addetti ai lavori ieri non si sono voluti sbilanciare. L'incasso extra proveniente da questa emissione, tuttavia,

contribuirà a rimborsare un maxi-BTp quinquennale che scade il 15 ottobre per 18,373 miliardi. Il BTp Italia,

che si differenzia dagli altri bond governativi pagando un "premio di fedeltà" a chi lo acquista in asta e lo

detiene fino a scadenza, ha debuttato in marzo con un ammontare record da 7,219 miliardi: la seconda

offerta, in giugno, si è fermata a 1,738 miliardi portando il totale a poco più di 9 miliardi.

Il Tesoro domani pagherà la prima cedola semestrale del primo BTp Italia, relativa a un tasso reale annuale

pari al 2,45 per cento. Il secondo BTp Italia avrà un coupon ben più elevato, perchè il tasso reale in giugno è

stato fissato al 3,55 per cento. In occasione della riscossione del flusso cedolare, il sottoscrittore del BTp

Italia incasserà tanto il rimborso dell'inflazione quanto gli interessi sul capitale rivalutato all'inflazione del

semestre: un meccanismo diverso da quello del BTp€i, che paga la rivalutazione in un'unica soluzione a

scadenza.

Le aste del Tesoro questa settimana saranno seguite da vicino dall'estero: uno dei segnali più attesi per

valutare le probabilità di risoluzione della crisi del debito sovrano europeo è infatti quello del ritorno degli

investitori non-residenti sul rischio-Italia in asta. Questa settimana, al di là dei CTz e BoT, saranno i BTp a

fornire la principale chiave di lettura: gli stranieri dovranno dimostrare di volersi spingere oltre le scadenze

tra 1 e 3 anni divenute il nuovo target del programma di acquisto di titoli di Stato sul secondario della Bce (il

piano OMT che si potrebbe attivare nel caso in cui l'Italia richiesse una linea precauzionale dai fondi di

stabilità Efsf/Esm con interventi di supporto in asta).

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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Cameron lancia la «business bank» DENARO IN CIRCOLO Il nuovo istituto nascerà con un

capitale di un miliardo di sterline che farà da leva per attirare fondi privati

Leonardo Maisano

LONDRA. Dal nostro corrispondente - BBB, ovvero British business bank. Il ministro delle Attività

produttive, Vince Cable, ha dato un nome e una dote all'istituto pubblico che dovrà aiutare a portare per

mano, fuori dalla crisi, le imprese britanniche. Lo ha fatto al congresso del partito Liberaldemocratico,

partner della coalizione di Governo guidata da David Cameron, con un discorso che non ha tolto il sostegno

all'austerità voluta dal Tesoro guidato dal Cancelliere George Osborne, aprendo però una luce su scenari

diversi.

Nessuna politica neo-interventista nella vita economica britannica, ma un aiuto sì. Nasce così la British

business bank, esce dai programmi e si fa progetto reale nonostante soltanto il 5 dicembre prossimo per

bocca del Cancelliere in occasione dell'Autumn statement si conosceranno i dettagli tecnici. Vince Cable ha

però svelato la struttura di fondo. L'istituto di credito nascerà con un capitale di un miliardo di sterline (1,25

miliardi di euro) che dovrà essere accoppiato da una quota maggiore di fondi privati. Quanto? Non lo ha

precisato lasciando, però, capire che dovranno essere sufficienti per creare una leva capace di portare a 10

miliardi di sterline il capitale della banca.

Il Tesoro agirà in parte recuperando presso istituti privati o pubblici - oggi il sistema bancario inglese è in

larga misura controllato dallo Stato - le linee di credito concesse alle imprese e prossime alla scadenza. La

British business bank le rinnoverà con modalità e tempistiche diverse nel tentativo di rimettere in circolo

danaro sufficiente per spingere l'economia fuori dal guado.

Basterà? È improbabile per almeno due motivi: il target dell'iniziativa sono le Pmi che Londra tenta

disperatamente di agevolare, ma che restano realtà relativamente estranee al dna economico di Londra;

l'iniziativa si va a sommare a numerosi altri progetti, in parte falliti e in parte no, aggiungendo così elementi

di incertezza e relativo caos all'azione dell'esecutivo. Sono critiche che Cable si attendeva e che dall'assise del

partito ha rintuzzato con forza coniugando la proposta con la vera svolta ideologica di queste ore in Gran

Bretagna: la definizione di una politica industriale. Da decenni accennare appena a una strategia del genere

appariva come un peccato inespiabile a queste latitudini, da qualche settimana non è più così. «Io credo che

questo Paese abbia bisogno - ha detto il ministro - di una politica industriale, di una visione strategica e

ambiziosa costruita attorno a investimenti di lungo periodo per produzioni avanzate e innovazione». Parole

che si ridurrebbero a vuoti slogan se non fossero corroborate dalla proposta concreta di un nuovo istituto.

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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

CASSAZIONE A CURA DI Patrizia Maciocchi IN AZIENDA «Incapace» non si dice

Nel corso di un'assemblea aziendale non si può dire che un impiegato è stato rimosso perché inadeguato. Per

la Cassazione è diffamante la frase «per valutata incapacità a ricoprire il ruolo» pronunciata dal presidente di

una società e riferita a un dipendente facilmente identificabile grazie all'indicazione dell'attività svolta. È un

apprezzamento «idoneo a ingenerare un'opinione sfavorevole e a ingenerare nel soggetto attinto un

sentimento di frustrazione».

Corte di Cassazione - Sezione V penale - Sentenza 36371 del 21 settembre 2012

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RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012

A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]

Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine

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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

«Invasato» si può dire

Esclusa la diffamazione per l'automobilista che definisce «invasato in divisa» il carabiniere che, dopo averlo

fermato perché parlava al cellulare, controlla tutti i suoi documenti, con chiaro intento vessatorio. La

Suprema corte si schiera con l'indisciplinato utente della strada, considerando lo sfogo un legittimo diritto di

critica verso il militare andato oltre l'oggetto principale della contestazione.

Corte di cassazione - Sezione V penale - Sentenza 36741 del 24 settembre 2012

APPROFONDIMENTO ONLINE - I testi delle pronunce - www.ilsole24ore.com/norme

Return .

IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Media. Il fondo di Sposito vorrebbe il gruppo nel suo complesso, mentre la società guidata da

Novari solo le strutture di trasmissione – Abertis e Rtl guardano alle antenne - Ti-Media,

corsa a tre per gli asset - Arrivano le prime offerte non vincolanti da Clessidra, Discovery e 3

Italia - Attesa la mossa di Cairo IL RILANCIO DI LA7 Si riducono i pretendenti in attesa

dell'esito delle offerte vincolanti Non escluse anche alleanze fra gli operatori interessati

Carlo Festa

Si apre l'ultimo atto per la cessione di Telecom Italia Media. Ai nastri di partenza, con la presentazione delle

offerte non vincolanti, si sono infatti presentati i potenziali acquirenti per il gruppo che possiede i canali

televisivi La7 e Mtv, più i tre multiplex digitali.

Un primo verdetto, malgrado le bocche cucite dell'azionista Telecom Italia e degli advisor Mediobanca e

Citigroup, ci sarebbe già stato. Sarebbero infatti almeno tre le offerte giunte ai consulenti finanziari entro la

scadenza di ieri alle 17. Il termine per la presentazione delle proposte non sarebbe tuttavia rigido, in modo da

consentire anche l'ingresso alla procedura di altri altri potenziali interessati. In campo, per ora, sarebbero

così scesi il fondo di private equity Clessidra, l'americana Discovery Channel e la compagnia telefonica 3

Italia.

In particolare, Clessidra, indicato alla vigilia come uno dei gruppi più attivi sul dossier, avrebbe presentato la

sua offerta per acquistare Telecom Italia Media nel suo complesso: quindi con l'allargamento del perimetro

sia alle televisioni sia alle frequenze. Il valore dell'offerta non vincolante, presentata con l'assistenza dello

studio legale Chiomenti, sarebbe secondo i rumors di 450 milioni di euro: 300 cash e 150 di debito. Il

progetto sarebbe aperto ad altri investitori, ma il gruppo finanziario fondato da Claudio Sposito sarebbe

pronto ad andare avanti anche da solo.

In corsa ci sarebbe poi anche il gruppo telefonico 3 Italia, controllato dal gigante cinese delle

telecomunicazioni Hutchinson Whampoa. Il gruppo telefonico guidato dall'amministratore delegato

Vincenzo Novari si trincera dietro un «no comment», ma secondo indiscrezioni si sarebbe fatto avanti con

un'offerta per le strutture di trasmissione di Telecom Italia Media, cioè per i multiplex.

Secondo indiscrezioni, Novari avrebbe infatti ottenuto per ora dall'azionista asiatico soltanto il via libera a

un'offerta per le antenne, che secondo i piani potrebbero essere convertite per fini telefonici. 3 Italia, alcuni

mesi fa, era infatti uscita a bocca asciutta dall'asta per le frequenze 4G. Tra gli stranieri ci sarebbe invece

l'americana Discovery Channel, interessata a espandersi con maggior decisione sul mercato italiano. L'offerta

sarebbe stata inviata dall'advisor Morgan Stanley, consulente finanziario del colosso americano dei media

controllato dal magnate John Malone.

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Alla finestra sarebbe invece la Cairo Communication. Il presidente Urbano Cairo, ex manager di Publitalia e

tra i collaboratori di Silvio Berlusconi nei primi anni 80, è tra i candidati a presentare un'offerta. Cairo è

concessionario della pubblicità per La7: il contratto, stipulato con l'ex-Ad di Telecom Italia Media Giovanni

Stella, genera un introito di circa 80 milioni di euro all'anno per la sua azienda.

Resta invece da verificare la presenza tra gli acquirenti del gruppo tedesco Rtl (gruppo Bertelsmann) e di

Abertis Infraestructuras, interessata soltanto alle antenne. Le offerte non vincolanti saranno valutate giovedì

prossimo dal consiglio di amministrazione dell'azionista Telecom Italia.

Solo fra due giorni, dunque, si potrà sapere con certezza quali saranno le società ammesse alla fase successiva

della procedura e che avranno dunque accesso a ulteriori dati sensibili di Ti Media. L'impressione, tra gli

addetti ai lavori, è che soltanto con le offerte vincolanti si potrà arrivare a una vera scrematura dei potenziali

acquirenti. Senza dimenticare che, in questa fase, potrebbero essere possibili alleanze fra gli operatori

interessati al rilancio de La7, gruppo oggi in perdita, che tornerà ad essere redditizio secondo le previsioni

solo nel 2014.

Return .

IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Polizze. Le mosse del gruppo transalpino e le trattative per gli asset Unipol-FonSai - De

Castries: Axa è pronta a nuovi investimenti in Italia - La società francese non prevede alcun

incremento delle quote in Mps

Marco Moussanet

PARIGI. Dal nostro corrispondente - Alla domanda sull'interesse di Axa per il dossier Unipol-Fondiaria Sai,

per gli asset cioè che il nuovo gruppo sarà costretto a cedere su richiesta dell'Antitrust, il presidente del

colosso assicurativo francese Henri de Castries risponde con una battuta: «Ha mai visto un francese non

mettere gli occhi su un'italiana?».

Più seriamente, e in termini più generali, sottolinea l'eccellente lavoro fatto in questi mesi dal premier Mario

Monti e osserva: «È una delle ragioni per cui potremmo decidere di investire in Italia».

Jean-Laurent Granier, responsabile dell'area danni e delle attività di Axa nei Paesi del Mediterraneo e

dell'America Latina, preferisce uno «stretto no comment», pur ribadendo l'interesse per uno sviluppo nel

nostro Paese.

«La vicenda Unipol-Fondiaria è molto complessa - spiega - e riguarda società quotate. Al riguardo non posso

fare quindi alcun commento». Né sull'ipotesi di un'offerta per le attività che verranno cedute dopo

l'integrazione tra le due compagnie italiane né sull'incarico che sarebbe stato dato a Crédit Suisse e UniCredit

per esaminare il dossier (si veda Il Sole-24 Ore di domenica scorsa).

«Certo - aggiunge Granier - abbiamo l'intenzione di crescere sul mercato italiano, che a nostro parere ha forti

potenzialità. Penso in particolare al ramo danni e soprattutto alla casa. Basti pensare che in Italia solo una

famiglia su quattro ha un'assicurazione sulla casa, mentre in Francia siamo all'85%, per capire quali sono le

possibilità di sviluppo».

Quanto alla joint venture con il Montepaschi, Granier dice che Axa «è soddisfatta», anche se «è da

implementare». Il colosso francese guarda «con ovvia preoccupazione alla situazione della banca senese, che

si trova in un momento particolarmente difficile», ma non ha alcun intenzione di incrementare la propria

partecipazione (attualmente del 3,7%).

A proposito della situazione politica ed economica più generale, se commenta positivamente le decisioni

prese dai Governi di Italia e Spagna (altro mercato importante per Axa), de Castries è invece durissimo nei

confronti della Francia: «Ci sono Paesi che hanno fatto degli sforzi e altri che non li hanno fatti, ma i nodi

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verranno al pettine. La situazione non migliorerà, e anzi è destinata a peggiorare, fino a quando non si capirà

che bisogna ridurre la spesa pubblica, il rapporto tra spesa pubblica e ricchezza prodotta. Noi non abbiamo

alcuna intenzione di andarcene dalla Francia, ma se si prosegue sulla strada di una continua perdita di

competitività è evidente che prima o poi il problema si porrà». Per Axa come per tutti i grandi gruppi francesi

e multinazionali che potrebbero decidere di andarsene sbattendo la porta.

Return .

IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Le compagnie abbattono le minusvalenze - Perdite azzerate sui titoli di Stato - EFFETTO

DRAGHI Ania: il portafoglio in bond governativi dei gruppi che operano nella Penisola è

migliorato da luglio di 13 miliardi

Riccardo Sabbatini

Gli assicuratori ringraziano Mario Draghi. Da quando il presidente della Bce è sceso in campo, ad agosto, a

difesa dell'euro fino alle ultime decisioni dell'Eurogruppo le minusvalenze contabilizzate dalle compagnie

della penisola sui portafogli dei titoli di stato si sono progressivamente ridotte fino ad annullarsi del tutto il

18 settembre scorso. Il dato giunge dalle periodiche rilevazioni dell'Ania (associazione di rappresentanza

degli assicuratori) sul portafoglio di classe C delle imprese, relativo agli investimenti i cui risultati sono a

carico delle compagnie. È un comparto in cui rientrano, tra l'altro, le gestioni separate delle polizze vita

tradizionali. Ebbene a fine luglio quei portafogli incorporavano ancora minusvalenze, a livello di mercato, per

13 miliardi. Dopo il primo intervento di Draghi quelle perdite potenziali si erano già ridotte, a fine agosto, a 8

miliardi e risultavano del tutto azzerate il 18 settembre. Il risultato può essere meglio apprezzato

considerando che il 2012 era partito ancora peggio con minusvalenze pari a 24 miliardi su un portafoglio di

titoli governativi italiani contabilizzati per circa 200 miliardi nei bilanci delle compagnie.

E troppo presto, naturalmente, per gridare allo scampato pericolo visto lo scenario di incertezza che continua

a permeare i mercati finanziari. E tuttavia il risultato fa dormire sonni più tranquilli ai manager delle polizze.

«Vi sarà un effetto positivo sui conti economici delle compagnie», osserva Dario Focarelli, direttore generale

dell'Ania. «Quanto è accaduto è un incentivo a proseguire nelle politiche di stabilizzazione dell'area euro già

intraprese ed i cui effetti favoriscono l'intera collettività, le imprese come gli investitori e gli assicurati».

La riduzione delle minusvalenze non si ribalterà completamente sui margini di solvibilità delle imprese,

considerando che buona parte delle compagnie hanno utilizzato i provvedimenti del governo e dell'Isvap (il

regulator assicurativo) per limitare l'impatto delle minusvalenze nel calcolo dei loro ratios patrimoniali.

Rimaneva però la preoccupazione di dover vendere asset in perdita in presenza di forti riscatti di polizze. È

pur vero che i primi due trimestri dell'anno non hanno fatto registrare deflussi netti nella raccolta delle

polizze vita del ramo I° (quelle tradizionali delle gestioni separate) ma ora il pericolo si allontana

ulteriormente all'orizzonte.

Nel corso degli anni la componente dei titoli di stato italiani nei portafogli assicurativi della "classe C" è

continuata a crescere. Secondo i dati di Banca d'Italia è passata dal 33% del 2008 al 48,5% del 2012. Tra le

compagnie che hanno beneficiato maggiormente del rally di BoT e BTp c'è ovviamente Generali in virtù dei

suoi larghi investimenti in questo comparto (54 miliardi). Secondo stime di mercato una riduzione dello

spread di 100-120 basi point – quella che si è manifestata negli ultimi mesi – potrebbe aver impattato fino a

5 miliardi nella ripresa di valore di quegli asset, da ripartire tra gli assicurati e gli azionisti del gruppo.

Return .

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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Il Ceo Greco chiama Giuliani (ex McKinsey) - Le Generali rafforzano la squadra di vertice

Generali rafforza la sua squadra di vertice con un uomo di McKinsey. Il Ceo del gruppo triestino Mario Greco

ha chiamato Giovanni Giuliani, proveniente appunto dalla società di consulenza, ad occupare la nuova

poltrona di responsabile di Strategy & business development della società. In questo incarico il nuovo

manager risponderà direttamente all'amministratore delegato. In McKinsey - dove anche Greco ha mosso i

suoi primi passi professionali – Giuliani era responsabile della practice in Italia (rami vita, danni e asset

management).

Mentre si va completando il nuovo organigramma del Leone, diventano esecutive anche le decisioni già prese

nei mesi passati. Dal primo ottobre sarà operativa la nuova struttura europea di asset managment che

prenderà il posto di presistenti unità collocate in singoli paesi. Generali Investment Europe - questo il nome

della nuova società che avrà diritto italiano - incorporerà Generali Investment Italy, Generali Investments

France e Generali investments Deutschland, gestendo asset (propri o per conto terzi) per oltre 300 miliardi.

Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la costruzione di una struttura di gruppo più integrata e

compatta. R.Sa.

Return .

IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012

Bbva colloca bond per un miliardo con tassi in calo - Attesa per gli stress test delle banche

spagnole

Andrea Franceschi

Bbva, seconda banca spagnola per capitalizzazione, ha approfittato della favorevole "finestra" di mercato per

collocare ieri un bond biennale da un miliardo di euro. L'obbligazione "senior-unsecured" è stata prezzata il

3,25% oltre il tasso swap di riferimento per un rendimento complessivo del 3,68 per cento. Le quotazioni

sono in linea con quelle del mercato secondario.

Si tratta del secondo collocamento del mese dopo quello dello scorso 10 settembre quando la società aveva

piazzato 1,5 miliardi di euro in titoli a tre anni. Quest'ultima era la prima operazione "senior unsecured" (cioè

non garantita) che la banca metteva in atto dallo scorso febbraio.

Il Banco di Bilbao, come tutto il settore bancario spagnolo, ha beneficiato dell'intervento della Bce che,

nell'ultimo direttivo, si è detta pronta ad acquistare illimitatamente titoli di Stato dei Paesi a rischio, a

condizione che sia presentata una formale richiesta d'aiuto. L'intervento dell'Eurotower ha "aiutato" il settore

creditizio spagnolo sia sul fronte azionario (il titolo Bbva ha quasi azzerato le perdite da inizio anno mentre

l'altra "big" Santander mostra un rialzi dell'11%) che sul fronte obbligazionario, con i tassi in calo sul mercato

secondario. Questo "raffreddamento" delle tensioni su Madrid ha permesso a Bbva di abbassare il costo di

rifinanziamento del debito. «Se il collocamento di ieri fosse stato fatto a fine agosto - ha commentato una

fonte vicina alla banca - avrebbero dovuto offrire almeno 100 punti base in più di rendimento».

L'operazione arriva a pochi giorni dalla pubblicazione degli stress test sulle banche spagnole, attesi il

prossimo 28 settembre, che dovrebbero fare luce sul loro fabbisogno di capitale. Per il Governo questo si

aggirerebbe intorno ai 60 miliardi euro. Il numero uno di Banco Bilbao, Francisco Gonzales valuta che

saranno tra i 70 e gli 80 miliardi. Gli analisti di Rbs hanno stimato addirittura 134 miliardi di euro nei

prossimi tre anni. Gli stress test saranno determinanti per capire quanto, della linea di credito da 100

miliardi stanziata della Ue, servirà a Madrid per ricapitalizzare le banche.

Il settore è alle prese con una gravissima crisi conseguenza dello scoppio della bolla immobiliare. Una

situazione ben fotografata dal dato senza precedenti sulle sofferenze bancarie, recentemente reso noto dalla

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Banca di Spagna, che a luglio hanno toccato quota 169,3 miliardi di euro pari al 9,9% del totale degli

impieghi. Come a dire che nel paese un mutuo su dieci è a rischio insolvenza. Ci sono poi i numeri

drammatici sulla fuga dei depositi. A luglio, secondo gli ultimi dati Aeb (corrispondente alla nostra Abi) si

sono ridotti del 5,4 per cento. In un mese si sono volatilizzati 36 miliardi di euro.

Return .

CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012

Cdp, la battaglia dei pareri Per Fintecna bussa all'AntitrustLa Cassa vuole esercitare l'opzione

per l'acquisto dal Tesoro

MILANO — Sul tavolo del Consiglio di amministrazione di giovedì della Cassa depositi e prestiti ci saranno

probabilmente tre dossier: Sace, Simest e la conversione delle azioni privilegiate delle fondazioni bancarie in

ordinarie.

Nel consiglio del 27 settembre la Cdp deciderà di esercitare l'opzione di acquisto di Sace e Simest dal

ministero del Tesoro. Ha già il 27,36% dell'Eni (nei giorni scorsi ne ha ceduto l'1,7% per circa 1 miliardo). Lo

Stato riceverà in contanti il 60% in relazione al patrimonio netto delle due società (viene comprato il 100% di

Sace e il 76% di Simest). Considerando i patrimoni netti, pari a 6,2 miliardi per Sace e circa 230 milioni per

Simest, l'operazione contabile garantirà un beneficio di circa 3,8 miliardi. Il pagamento, secondo quanto

previsto dal decreto, avverrà entro 10 giorni dall'esercizio dell'opzione mentre il saldo sarà definito da un

decreto del ministero, che stabilirà entro fine novembre i valori di trasferimento di Sace e Simest su cui Cdp

darà un parere di congruità.

Resta aperta la partita Fintecna, rinviata probabilmente al consiglio di fine ottobre. Intanto la Cdp ha chiesto

all'Antitrust di poter procedere all'acquisizione dal ministero dell'Economia del 100% di Fintecna,

attualmente detenuta dal ministero attraverso l'esercizio di un diritto di opzione. Tra le società nel

portafoglio della finanziaria ci sono anche Fincantieri e Fintecna immobiliare.

Giovedì, invece, sarà esaminata la perizia sul valore patrimoniale della Cassa depositi e prestiti, realizzata

dall'advisor Deloitte, determinante per stabilire il rapporto di conversione del 30% del capitale privilegiato

della Cdp in mano alle fondazioni bancarie. Secondo l'advisor il 30% vale 5 miliardi, ma le 65 fondazioni

l'avevano pagato un miliardo: per la conversione delle azioni da privilegiate in ordinarie dovrebbero sborsare

un conguaglio di 4 miliardi più 4-500 milioni di extravendita da restituire. Gli enti non sono d'accordo e

ritengono di avere diritto a una quota del plusvalore accumulato. Secondo lo statuto, per la conversione delle

azioni si fa riferimento al valore di liquidazione in caso di recesso e per il valore lo statuto intende la frazione

del capitale. Ma il capitale della Cdp è assai inferiore al suo patrimonio netto: il conflitto tra fondazioni

bancarie e Cassa nasce proprio da qui. Gli enti hanno chiesto un parere a Giuseppe Portale, per il quale le

clausole sulla frazione non sarebbero vincolanti. La Cdp ha interpellato Piergaetano Marchetti e Natalino Irti,

che nel suo parere suggerisce che a fare da arbitro sia un esperto nominato dal tribunale.

Questa settimana il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, ha convocato le fondazioni per decidere la linea

da adottare nel dialogo con la Cassa e dunque con il governo, visto che è azionista al 70%. Su qualsiasi mossa

«vigila» però la Corte dei conti. L'intenzione delle fondazioni sarebbe di rimanere, ma se la soluzione non

dovesse essere trovata, potranno uscire dal capitale con un periodo di recesso che parte il primo ottobre e

termina il 15 dicembre. Francesca Basso [email protected]

Return .

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CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012

Bankitalia, è Panetta il vicedirettore al posto di Tarantola

MILANO — Fabio Panetta è il nuovo vicedirettore generale della Banca d'Italia al posto di Anna Maria

Tarantola, da alcuni mesi presidente della Rai. Il consiglio superiore lo ha nominato ieri nel direttorio della

banca, su proposta del governatore Ignazio Visco.

Romano, 53 anni, Panetta si è laureato con lode in Economia nel 1982 presso l'università Luiss (Roma); ha

proseguito gli studi presso la London School of Economics, dove ha conseguito il Master of Science in

Economics, poi presso la London Business School, dove ha ottenuto il Ph.D. in Economics and Finance. In

Banca d'Italia dal 1985, Panetta è stato capo del Servizio studi di congiuntura e politica monetaria dal 2007 al

2011. Ha poi assunto l'incarico di funzionario generale, con il compito di coordinare le attività connesse con

la partecipazione della Banca d'Italia all'eurosistema e l'analisi della stabilità finanziaria italiana. Il suo è il

profilo di un tecnico finanziario d'alto rango, con un'ampia attività scientifica all'attivo. Dal 2010 è direttore

responsabile del Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia. Ha avuto incarichi presso numerosi

organismi internazionali, tra cui l'Ocse, il G10, la Banca dei regolamenti internazionali (Bri), la Banca

centrale europea (Bce), il Fondo monetario internazionale. La nomina — precisa Bankitalia in un comunicato

— avrà efficacia dalla data del decreto di approvazione del presidente della Repubblica, promosso dal

presidente del Consiglio di concerto col ministro dell'Economia, sentito il Consiglio dei ministri.

Return .

da Finanza&Mercati del 25-09-2012

Ubi e la doppia veste di Francesca Bazoli Con la figlia nel cdg il banchiere risolve i nodi del

doppio incarico e quote rosa

di Carlotta Scozzari del 25-09-2012

La possibilità di un ingresso di Francesca Bazoli nel consiglio di gestione sembra creare non poche tensioni in

Ubi Banca. Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il consiglio di sorveglianza della Popolare in calendario

per domani avrebbe dovuto prendere in esame il nodo della successione nel consiglio di gestione a Giuseppe

Camadini, notaio scomparso lo scorso luglio. Tuttavia, rumor di ieri, davano come la questione sparita

dall’ordine del giorno. Il motivo potrebbe essere che ha sollevato qualche perplessità il fatto che il consigliere

designato per la sostituzione è la figlia non soltanto dell’attuale presidente del consiglio di sorveglianza di

Intesa Sanpaolo, ma anche di colui che, solo fino a qualche mese fa, sedeva nel cds della stessa Ubi. Poi, però,

come molti altri manager e banchieri italiani, l’entrata in vigore della legge che vieta i doppi incarichi in

società concorrenti, e dunque l’esigenza di fare una scelta. Che naturalmente per Bazoli si è risolta a

vantaggio di Intesa, di cui è considerato il grande tessitore. Anche Camadini, tra l’altro, proprio in virtù della

medesima legge, aveva scelto Ubi a vantaggio di Cattolica Assicurazioni. Sta di fatto che con la scomparsa del

notaio bresciano si è reso necessario nominare un nuovo componente del cdg. E la scelta è ricaduta su

Francesca Bazoli, che tra l’altro ricopre già il ruolo di vicepresidente di Ubi Leasing. Una designazione dietro

cui - pur non dubitando delle indubbie capacità professionali dell’avvocatessa quarantaquattrenne - si fa

fatica a non intravedere la longa manus del padre Giovanni. Seguendo questo modo di ragionare, l’ingresso

della figlia del presidente del cds di Intesa nel board di Ubi potrebbe essere interpretato come un modo

distorto di applicare la normativa sulle quote rosa o, ancora peggio, un modo per «aggirare» quella sulle

doppie poltrone introdotta dal governo Monti. Tuttavia, va ricordato che già lo stesso Camadini era

considerato molto vicino all’avvocato bresciano, tant’è che a Brescia, insieme hanno dato vita allo studio

Bazoli-Camadini. In ogni caso, Ubi Banca, in occasione del rinnovo degli organi di aprile, dovrà fare i conti

con la normativa delle quote rosa, che impone che almeno un quinto dei posti nei consigli sia riservato alle

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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine

donne. Se davvero Francesca Bazoli entrasse nel cdg di Ubi, si tratterebbe dell’unico consigliere in rosa, che

pertanto - nel caso in cui naturalmente ad aprile fosse confermato - dovrebbe essere affiancato da altre due

donne

Return .

da Finanza&Mercati del 25-09-2012

Agricole paga ancora in Grecia La Banca centrale ellenica chiede all’istituto francese

un’ulteriore iniezione di 600-700 milioni nella controllata Emporiki prima di venderla a un

euro

di Redazione del 25-09-2012

Liberarsi di Emporiri Bank per il Crédit Agricole si fa sempre più difficile e, soprattutto, sempre più costoso.

Secondo quanto riportava ieri il Wall Street Journal, infatti, l’istituto transalpino rischia di dover iniettare

ulteriori 600-700 milioni di euro nella controllata greca prima di procedere con la tanto agognata

dismissione. Il tutto dopo che il crollo degli utili del 67% del secondo trimestre 2012 dell’Agricole è stato

aiutato non poco dai 370 milioni di rosso di Emporiki (da quanto la banca francese ha acquisito la quota di

maggioranza nel 2006, Emporiki ha chiuso in rosso tutti gli esercizi con l’esclusione del 2007, generando 5,7

miliardi di euro di perdite allo scorso 30 giugno per l’Agricole).

Da quando la crisi di Atene ha assunto dimensioni epocali il Crédit Agricole è alla ricerca di una via di fuga e

al momento sta valutando tre offerte per Emporiki, tutte da altre banche greche (Eurobank Ergasias,

National Bank of Greece e Alpha Bank). Una decisione potrebbe già arrivare nei prossimi giorni, anche

considerando che il board dell’istituto francese di riunirà domani. Le tre offerte sul piatto, secondo fonti a

conoscenza del dossier citate dal quotidiano Usa, sono di fatto identiche e prevedono il pagamento di un

euro, cifra ovviamente simbolica ma considerando l’emorragia che Emporiki ha procurato alle casse

dell’Agricole l’imperativo è quello di liberarsene. Ma se per le possibile acquirenti l’operazione sarà

funzionale a un allargamento del business in Grecia, per i francesi la partita rischia di comportare ulteriori

costi. Soltanto lo scorso mese di luglio, l’Agricole aveva infatti iniettato 2,3 miliardi di euro per ricapitalizzare

Emporiki, ma secondo la Banca centrale greca, spiegano le fonti, non è abbastanza e la cifra dovrebbe essere

aumentata fino a quota tre miliardi. E in aggiunta il Crédit Agricole dovrebbe impegnarsi a tenere aperta la

sua linea di credito verso la controllata (che attualmente ha un bilancio inutilizzato di circa 1,9 miliardi) per

almeno tre anni in modo da garantirne la liquidità e non rappresentare un aggravio troppo forte per

l’acquirente che, comunque, deve gestire già la crisi di Atene. In cambio, le tre banche greche si sono

impegnate a fornire asset esteri, tra cui parte per libro prestiti dell’Europa del Sud-Est, come garanzia della

liquidità. «Le tre offerte sono di fatto identiche. L’Agricole dovrà decidere sulla base dei collateral e sulla

tempistica per la chiusura dell’operazione», ha spiegato al Wall Street Journal una fonte informata dei fatti,

che ha escluso che sia ancora sul piatto l’ipotesi ventilata in precedenza che i francesi escano dalla

transazione con una quota di minoranza della banca che uscirà vincente dalla gara. Scenario che potrebbe

incontrare problemi in termini di normative antitrust. «Il costo dell’uscita del Crédit Agricole dalla Grecia

sarà in ogni caso molto elevato per i francesi - ha sottolineato un’altra fonte - e la vendita non potrà chiudersi

con un banale passaggio di chiavi».

Return .

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da Finanza&Mercati del 25-09-2012

Mps, Adamp contro aumento e poteri a Profumo

Adamp, l’associazione che raggruppa i dipendenti azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena, cui nel

complesso fa capo circa il 3% del capitale, non ci sta. Così, in una nota diffusa ieri, preannuncia due voti

contrari su alcuni punti all’ordine del giorno della prossima assemblea della banca: la delega al cda per

l’aumento di capitale da un miliardo con l’esclusione del diritto di opzione e tutta una serie di modifiche

statutarie che tolgono poteri all’assise dei soci in favore del cda, e che tolgono poteri al cda in favore

dell’amministratore delegato Fabrizio Viola. Alcune deleghe, sulla base della proposta, vengono conferite

anche al presidente della banca senese, Alessandro Profumo (foto). A parere dell’Adamp si tratterebbe di

modifiche statutarie propedeutiche a un disegno teso a «ridimensionare la banca».

Johann Schiller

L’ambizione ha occhi di bronzo che nessun sentimento mai ha inumidito.

.c.

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