E’ IN LINEA LA PRIMA WEB-TV DEDICATA AI BANCARIDall'Isvap 5 consigli per risparmiare sull'Rc Auto....
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Riservato alle strutture
Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini
RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012
A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]
Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine
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E’ IN LINEA LA PRIMA WEB-TV DEDICATA AI BANCARI ENTRA
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Sommario
. MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Corsa a tre per T-Systems In campo c'è Engineering . IL RESTO DEL CARLINO – Rimini martedì 25 settembre 2oa1 “Giuseppe Taddia” “Non ci unteressano i giochi di potere all’interno della Fondazione, Faremo tutto per
evitare i vecchi errori – INDICHEREMO DUE MEMBRI NEL CDA – I piccoli azionisti nella Carim: “ Così
vigileremo sulla banca” . IL RESTO DEL CARLINO Edizione di BOLOGNA martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . LA NAZIONE Edizione di FIRENZE martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . IL GIORNO Edizione di MILANO martedì 25 settembre 2012 MPS Fabi d’accordo con Profumo. . RADIOCOR 24-09-2012 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . da RADIOCOR via BORSA ITALIANA 24-09-2012 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . da RADIOCOR via IL SOLE 24 ORE.it 24/09/2012 15:53 Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite . ASCA 24 09 2012 Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita' . da ASCA via YAHOO FINANCA.it 24 09 2012
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Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita' . da ASCA via WALL STREET ITALIA 24 settembre 2012| Ora 15:05 Mps: Sileoni (fabi), D'accordo Con Profumo Su Produttivita' . ADNKRONOS 24 09 2012 MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, SI' A INVESTIMENTI E INNOVAZIONE - ORA
PRESIDENTE RITIRI PROGETTO ESTERNALIZZAZIONE BACK OFFICE . TMNEWS 24 09 2012 Mps/ Fabi: No a aumento produttività solo con taglio costo lavoro "D'accordo con Profumo, sì a nuovi
investimenti e innovazione" . ANSA 24 09 2012 MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, ORA INVESTIMENTI . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Morgan Stanley: Italia bravo studente L'Italia si è comportata finora da «bravo studente» sotto la guida del
governo di Mario Monti. . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Gli economisti di palazzo koch calcolano l'effetto del divario btp-bund sui privatiCosì lo spread ha steso il
sistema Italia La crisi del debito pubblico ha tagliato i prestiti del 2%. Tassi riservati a imprese e famiglie più
elevati di 170 e 120 punti . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Panetta nuovo vicedirettore generale di Bankitalia . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Dall'Isvap 5 consigli per risparmiare sull'Rc Auto . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Mps le modifiche statutarie in arrivo riducono l'influenza del primo socio sulla bancaFondazione più debole
in assemblea Per le future cessioni non sarà più necessario l'ok degli azionisti Palazzo Sansedoni è favorevole
al nuovo corso di Profumo e si prepara a vendere il 2,8%. Arriva il no dei dipendenti-soci . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Utili e impieghi in crescita per CariRavenna . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Masera entra nel board di Banca Etruria . MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012 Ad Axa e Intesa il 66% di LimaCorporate .
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ITALIA OGGI martedì 25 settembre 2012 Incidente, ma il danno morale no . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Una bussola per scegliere fra più di 2.000 master . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Il Tesoro rilancia il BTp Italia - Nuova emissione fra il 15 e il 18 ottobre: è la terza per questo prodotto IL
CALENDARIO Comincia oggi la tre giorni delle aste dei titoli italiani: focus sui 2-3 miliardi di Buoni a 5 e 10
anni in offerta giovedì . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Cameron lancia la «business bank» DENARO IN CIRCOLO Il nuovo istituto nascerà con un capitale di un
miliardo di sterline che farà da leva per attirare fondi privati . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 CASSAZIONE A CURA DI Patrizia Maciocchi IN AZIENDA «Incapace» non si dice . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 «Invasato» si può dire . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Media. Il fondo di Sposito vorrebbe il gruppo nel suo complesso, mentre la società guidata da Novari solo le
strutture di trasmissione – Abertis e Rtl guardano alle antenne - Ti-Media, corsa a tre per gli asset - Arrivano
le prime offerte non vincolanti da Clessidra, Discovery e 3 Italia - Attesa la mossa di Cairo IL RILANCIO DI
LA7 Si riducono i pretendenti in attesa dell'esito delle offerte vincolanti Non escluse anche alleanze fra gli
operatori interessati . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Polizze. Le mosse del gruppo transalpino e le trattative per gli asset Unipol-FonSai - De Castries: Axa è
pronta a nuovi investimenti in Italia - La società francese non prevede alcun incremento delle quote in Mps . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Le compagnie abbattono le minusvalenze - Perdite azzerate sui titoli di Stato - EFFETTO DRAGHI Ania: il
portafoglio in bond governativi dei gruppi che operano nella Penisola è migliorato da luglio di 13 miliardi . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Il Ceo Greco chiama Giuliani (ex McKinsey) - Le Generali rafforzano la squadra di vertice . IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012 Bbva colloca bond per un miliardo con tassi in calo - Attesa per gli stress test delle banche spagnole . CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012 Cdp, la battaglia dei pareri Per Fintecna bussa all'AntitrustLa Cassa vuole esercitare l'opzione per l'acquisto
dal Tesoro
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. CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012 Bankitalia, è Panetta il vicedirettore al posto di Tarantola . da Finanza&Mercati del 25-09-2012 Ubi e la doppia veste di Francesca Bazoli Con la figlia nel cdg il banchiere risolve i nodi del doppio incarico e
quote rosa . da Finanza&Mercati del 25-09-2012 Agricole paga ancora in Grecia La Banca centrale ellenica chiede all’istituto francese un’ulteriore iniezione di
600-700 milioni nella controllata Emporiki prima di venderla a un euro . da Finanza&Mercati del 25-09-2012 Mps, Adamp contro aumento e poteri a Profumo Johann Schiller L’ambizione ha occhi di bronzo che nessun sentimento mai ha inumidito. .c. .
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Articoli
MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Corsa a tre per T-Systems In campo c'è Engineering
di Raffaele Ricciardi
Deutsche Telekom accelera i tempi per la cessione della controllata T-Systems Italia, società che in passato
ha gestito i servizi di information technology e tlc per gruppi del calibro di Intesa Sanpaolo, Pop Sondrio,
Fiat, Ferrari e Prada. Secondo quanto riferito dai vertici dell'azienda ai sindacati, la casamadre avrebbe
confermato le trattative con il fondo tedesco Aurelius Group (attraverso Getronics) e gli americani di Gores.
La novità è rappresentata dalla puntata dell'italiana Engineering, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe
presentato l'offerta complessivamente migliore, anche se mancano i dettagli sui piani industriali e sulle reali
intenzioni dei pretendenti. Già prima dell'estate erano definitivamente tramontati i progetti di rilancio di T-
Systems; a fine 2011 (esercizio archiviato con 24,4 milioni di rosso) era stato lanciato il piano Progetto Italia
(il richiamo ad altri investimenti ben più noti è fin troppo facile), destinato però ben presto a finire in soffitta.
Via libera allora alla strada della cessione, anche in considerazione del fatto che il 2012 dovrebbe ancora
chiudersi in rosso. Con il cambio di proprietà in vista, montano le preoccupazioni dei sindacati. Le riassume
Giuliano Xausa, coordinatore della Fabi di Vicenza, che agli acquirenti propone alcuni capisaldi per le
trattative: «Il mantenimento del contratto del credito, la salvaguardia della territorialità nelle sedi di Vicenza,
Milano, Napoli e Roma e dei 400 posti di lavoro». (riproduzione riservata)
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IL RESTO DEL CARLINO – Rimini martedì 25 settembre 2oa1
“Giuseppe Taddia” “Non ci unteressano i giochi di potere all’interno della Fondazione,
Faremo tutto per evitare i vecchi errori – INDICHEREMO DUE MEMBRI NEL CDA – I piccoli
azionisti nella Carim: “ Così vigileremo sulla banca”
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IL RESTO DEL CARLINO Edizione di BOLOGNA martedì 25 settembre 2012
MPS Fabi d’accordo con Profumo.
«Condivido l’analisi del presidente Mps, Alessandro Profumo». Lo dice Lando Sileoni, segretario generale
della Fabi: «Cercare di aumentare la produttività solo riducendo il costo del lavoro non risolve il problema,
ma, anzi, lo aggrava», come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Per la Fabi bisogna lavorare sulla
gestione, puntando sull’innovazione.
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LA NAZIONE Edizione di FIRENZE martedì 25 settembre 2012
MPS Fabi d’accordo con Profumo.
«Condivido l’analisi del presidente Mps, Alessandro Profumo». Lo dice Lando Sileoni, segretario generale
della Fabi: «Cercare di aumentare la produttività solo riducendo il costo del lavoro non risolve il problema,
ma, anzi, lo aggrava», come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Per la Fabi bisogna lavorare sulla
gestione, puntando sull’innovazione.
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IL GIORNO Edizione di MILANO martedì 25 settembre 2012
MPS Fabi d’accordo con Profumo.
«Condivido l’analisi del presidente Mps, Alessandro Profumo». Lo dice Lando Sileoni, segretario generale
della Fabi: «Cercare di aumentare la produttività solo riducendo il costo del lavoro non risolve il problema,
ma, anzi, lo aggrava», come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Per la Fabi bisogna lavorare sulla
gestione, puntando sull’innovazione.
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RADIOCOR 24-09-2012
Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 set - "Condivido l'analisi del Presidente del gruppo Mps, Alessandro
Profumo, riguardo al problema della produttivita'". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale del
sindacato Fabi, che commenta un passaggio di un'intervista del banchiere a un settimanale nella quale il
presidente di Mps afferma: "La mia impressione e' che abbiamo piu' un problema di investimenti e
innovazione che di costo del lavoro
Scaricare solo o prevalentemente sul lavoro non risolve il problema e riduce un reddito disponibile gia'
basso"
Affermazioni di Profumo che Sileoni collega subito alla realta' del Monte dei Paschi
"Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema -
afferma il sindacalista in una nota - ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da
tempo
Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione". "Ora e'
indispensabile verificare - prosegue il segretario della Fabi - come le intenzioni di Profumo si potranno
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tradurre in soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale (di
Mps, ndr). Ci attendiamo, quindi, risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione
del back office, operazione che riguarda migliaia di lavoratori". com-Ggz - (RADIOCOR) 24-09-12 15:53:19
(0320)TOSC 5 NNNN
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da RADIOCOR via BORSA ITALIANA 24-09-2012
Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 set - "Condivido l'analisi del Presidente del gruppo Mps, Alessandro
Profumo, riguardo al problema della produttivita'". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale del
sindacato Fabi, che commenta un passaggio di un'intervista del banchiere a un settimanale nella quale il
presidente di Mps afferma: "La mia impressione e' che abbiamo piu' un problema di investimenti e
innovazione che di costo del lavoro
Scaricare solo o prevalentemente sul lavoro non risolve il problema e riduce un reddito disponibile gia'
basso"
Affermazioni di Profumo che Sileoni collega subito alla realta' del Monte dei Paschi
"Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema -
afferma il sindacalista in una nota - ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da
tempo
Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione". "Ora e'
indispensabile verificare - prosegue il segretario della Fabi - come le intenzioni di Profumo si potranno
tradurre in soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale (di
Mps, ndr). Ci attendiamo, quindi, risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione
del back office, operazione che riguarda migliaia di lavoratori". com-Ggz - (RADIOCOR) 24-09-12 15:53:19
(0320)TOSC 5 NNNN
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da RADIOCOR via IL SOLE 24 ORE.it 24/09/2012 15:53
Mps: Sileoni, bene Profumo su produttivita', ora ritiri piano su uscite
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 set - "Condivido l'analisi del Presidente del gruppo Mps, Alessandro
Profumo, riguardo al problema della produttivita'". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale del
sindacato Fabi, che commenta un passaggio di un'intervista del banchiere a un settimanale nella quale il
presidente di Mps afferma: "La mia impressione e' che abbiamo piu' un problema di investimenti e
innovazione che di costo del lavoro.
Scaricare solo o prevalentemente sul lavoro non risolve il problema e riduce un reddito disponibile gia'
basso".
Affermazioni di Profumo che Sileoni collega subito alla realta' del Monte dei Paschi.
"Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema -
afferma il sindacalista in una nota - ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da
tempo.
Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione". "Ora e'
indispensabile verificare - prosegue il segretario della Fabi - come le intenzioni di Profumo si potranno
tradurre in soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale (di
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Mps, ndr). Ci attendiamo, quindi, risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione
del back office, operazione che riguarda migliaia di lavoratori".
com-Ggz (RADIOCOR) 24-09-12 15:53:19 (0320)TOSC 5 NNNN
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ASCA 24 09 2012
Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita'
ASCA – 16 ore fa(ASCA) - Roma, 24 set - ''Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps, Alessandro
Profumo, fa oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica- Affari&Finanza, riguardo al problema della
produttivita'''. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato di maggioranza
dei lavoratori bancari. ''Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non
risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Bisogna
invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione''. ''Ora e'
indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni concretamente
praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi, risposte concrete,
a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che riguarda migliaia di
lavoratori''.
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da ASCA via YAHOO FINANCA.it 24 09 2012
Mps: Sileoni (Fabi), d'accordo con Profumo su produttivita'
ASCA – 16 ore fa(ASCA) - Roma, 24 set - ''Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps, Alessandro
Profumo, fa oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica- Affari&Finanza, riguardo al problema della
produttivita'''. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato di maggioranza
dei lavoratori bancari. ''Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non
risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Bisogna
invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione''. ''Ora e'
indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni concretamente
praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi, risposte concrete,
a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che riguarda migliaia di
lavoratori''.
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da ASCA via WALL STREET ITALIA 24 settembre 2012| Ora 15:05
Mps: Sileoni (fabi), D'accordo Con Profumo Su Produttivita'
Commentato: 0 volte(ASCA) - Roma, 24 set - ''Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps,
Alessandro Profumo, fa oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica- Affari&Finanza, riguardo al
problema della produttivita'''. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato
di maggioranza dei lavoratori bancari. ''Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo
del lavoro non risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, cosi' come sostiene Profumo e sosteniamo noi da
tempo. Bisogna invece lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione''.
''Ora e' indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni
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concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi,
risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che
riguarda migliaia di lavoratori''.
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ADNKRONOS 24 09 2012
MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, SI' A INVESTIMENTI E INNOVAZIONE
- ORA PRESIDENTE RITIRI PROGETTO ESTERNALIZZAZIONE BACK OFFICE
Roma, 24 set. - (Adnkronos) - ''Condivido l'analisi del presidente del gruppo Mps, Alessandro Profumo.
Cercare di aumentare la produttivita' solo con la riduzione del costo del lavoro non risolve il problema ma,
anzi, lo aggrava''. Questo il commento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, all'intervista a
Profumo pubblicata oggi sull'inserto finanziario di Repubblica.
Per Sileoni ''bisogna lavorare sulla qualita' della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione.
Attendiamo risposte concrete. A cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office,
operazione che riguarda migliaia di lavoratori''. (Vca/Ope/Adnkronos) 24-SET-12 15:24 LAB0073 7 0
DNA
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TMNEWS 24 09 2012
Mps/ Fabi: No a aumento produttività solo con taglio costo lavoro "D'accordo con Profumo, sì
a nuovi investimenti e innovazione"
Roma, 24 set. (TMNews) - In Mps non si può aumentare la produttività solo con un taglio al costo del lavoro.
Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, affermando di condividere "l'analisi che il
presidente Alessandro Profumo fa sul problema della produttività".
"Cercare di aumentare la produttività - sostiene Sileoni in una nota - solo con la riduzione del costo del lavoro
non risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, così come sostiene Profumo e sosteniamo noi da tempo. Bisogna
invece lavorare sulla qualità della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione".
"Ora è indispensabile - aggiunge Sileoni - verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in
soluzioni concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo
quindi risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back-office, operazione
che riguarda migliaia di lavoratori".
Return .
ANSA 24 09 2012
MPS: SILEONI (FABI), D'ACCORDO CON PROFUMO, ORA INVESTIMENTI
(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Condivido l'analisi che il Presidente del Gruppo Mps, Alessandro Profumo, fa
oggi nell'intervista pubblicata su La Repubblica, riguardo al problema della produttività". Lo dichiara Lando
Maria Sileoni, Segretario Generale della Fabi. "Cercare di aumentare la produttività solo con la riduzione del
costo del lavoro non risolve il problema ma, anzi, lo aggrava, così come sostiene Profumo e sosteniamo noi da
tempo. Bisogna invece lavorare sulla qualità della gestione, accompagnata da investimenti e innovazione".
"Ora - aggiunge - è indispensabile verificare come le intenzioni di Profumo si potranno tradurre in soluzioni
concretamente praticabili, nell'ambito delle trattative in corso sul piano industriale. Ci attendiamo, quindi,
Riservato alle strutture
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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine
risposte concrete, a cominciare dal ritiro del progetto di esternalizzazione del back office, operazione che
riguarda migliaia di lavoratori" conclude il segretario Fabi.
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Morgan Stanley: Italia bravo studente L'Italia si è comportata finora da «bravo studente»
sotto la guida del governo di Mario Monti.
Lo scrive Morgan Stanley in un report dove si aggiunge che il Paese «ha messo in pratica un'ambiziosa
agenda di consolidamento fiscale e - con successo misto - di riforme strutturali». Anche se il primo avrà
probabilmente effetti negativi sulla crescita e le riforme non hanno ancora raggiunto «una massa critica», la
direzione - ma non necessariamente l'ammontare - di queste misure, «è quella giusta» e in linea a quello che
chiedono i policymaker europei, spiega MS. Per questo l'Italia sarebbe in grado di raggiungere un buon
accordo con i creditori internazionali e le condizionalità che verrebbero applicate a eventuali richieste di aiuti
non sarebbero «un ostacolo insormontabile». Gli economisti della banca d'affari americana stimano una
contrazione del pil del 2,5% nel 2012 e dell'1% nel 2013. «L'economia italiana continuerà a contrarsi nella
parte restante del 2012, a causa delle misure di austerità, della lenta stretta del credito e dell'indebolimento
della domanda esterna», si legge nel report, dove si aggiunge che la domanda interna probabilmente si
contrarrà anche nel 2013, anche se il ritmo di contrazione dovrebbe rallentare. Le stime della banca d'affari
sono peggiori rispetto a quelle comunicate la scorsa settimana dal governo nel Documento di economia e
finanza (Def) dove si stima una contrazione del 2,4% nel 2012 e dello 0,2% nel 2013.
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Gli economisti di palazzo koch calcolano l'effetto del divario btp-bund sui privatiCosì lo
spread ha steso il sistema Italia La crisi del debito pubblico ha tagliato i prestiti del 2%. Tassi
riservati a imprese e famiglie più elevati di 170 e 120 punti
di Francesco Ninfole
L'impennata dello spread Btp-Bund ha prodotto una contrazione del credito del 2% e ha fatto salire i tassi sui
prestiti alle imprese e alle famiglie rispettivamente di 170 e 120 punti base. È questa la stima degli economisti
di Banca d'Italia, che dopo aver individuato nei giorni scorsi lo spread corretto (a quota 200, se si
considerano soltanto i fondamentali economici del Paese), hanno calcolato anche l'impatto delle tensioni sul
debito sovrano sui privati e sul credito.
Il differenziale tra titoli statali decennali non è infatti una faccenda che riguarda soltanto il Tesoro; il costo è
salato per tutti, secondo quanto emerge dall'analisi. Il credito è il canale di trasmissione tra pubblico e
privato; se peggiora la percezione del rischio relativo a uno Stato, le banche pagano di più per la raccolta e
alla fine daranno meno prestiti e più costosi per aziende e famiglie (come hanno dimostrato anche gli ultimi
dati Bce sui prestiti nell'Eurozona). Lo studio di Bankitalia ha stimato che, per ogni 100 punti base di spread
aggiuntivi, si produce una riduzione dei prestiti annui alle imprese dello 0,7%. Detto in altri termini, se a fine
2011 lo spread fosse rimasto sui livelli del primo semestre 2010, quando la crisi del debito Ue non era ancora
esplosa, il tasso di crescita dei prestiti sarebbe stato superiore del 2%. In sostanza, non ci sarebbe stato credit
crunch. Analogo discorso si può fare sui tassi pagati dai privati sui nuovi prestiti. Un aumento dello spread di
100 punti base produce un aumento dei tassi (nel giro di un solo trimestre) sia per le imprese (di 50 punti
base) che per le famiglie (30 punti base). A fine 2011 le aziende avrebbero pagato interessi inferiori dell'1,7%
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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine
e i mutui sarebbero stati più bassi dell'1,2%, se lo spread tra Btp e Bund fosse rimasto a livelli di inizio 2010.
Riguardo alle banche, la ricerca ha inoltre certificato non solo che il divario sul debito sovrano «influisce sul
funding delle banche in modo rapido e significativo», ma anche che «le tensioni hanno un impatto negativo
rilevante sulla redditività delle cinque maggiori banche, pesando sulle principali voci di conto economico».
Per il sistema bancario nel complesso, invece, c'è un «effetto negativo solo per gli accantonamenti per le
perdite sul credito». (riproduzione riservata)
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Panetta nuovo vicedirettore generale di Bankitalia
Ieri il Consiglio superiore della Banca d'Italia, su proposta del governatore, Ignazio Visco, ha deliberato la
nomina a vicedirettore generale di Fabio Panetta, attualmente funzionario generale con incarichi speciali. Il
Direttorio viene così reintegrato, dopo l'uscita di Annamaria Tarantola, nominata presidente della Rai. La
nomina dovrà essere approvata con Decreto del Presidente della Repubblica, promosso dal presidente del
Consiglio, di concerto con il ministro dell'Economia, sentito il Consiglio dei ministri. Panetta è tra i massimi
esperti a livello nazionale ed europeo di politica monetaria, di credito e risparmio, di vigilanza bancaria e
finanziaria, di relazioni monetarie internazionali. Partecipa da circa nove anni alla riunioni del Consiglio
direttivo della Bce, prima con Antonio Fazio, poi con Mario Draghi, ora con Ignazio Visco. A lui fanno capo
molti rapporti con la stessa Bce, con la Bri, con il Fondo monetario internazionale. Prende parte alla vita di
diversi organismi internazionali. Ha un curriculum denso di studi, di pubblicazioni in materia di economia e
finanza, di esperienze compiute in Italia e all'estero. Gode di prestigio all'interno e all'estero. La sua, per la
verità, era una nomina attesa, essendo diffusamente riconosciuti i suoi meriti professionali, la capacità e il
rigore scientifico e operativo. In questo momento, assai complesso, sia per la politica monetaria, sia per le
innovazioni che si profilano nella Vigilanza con il progetto di centralizzazione in capo alla Bce, il contributo di
Panetta sarà ancora più importante.
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Dall'Isvap 5 consigli per risparmiare sull'Rc Auto
Le polizze Rc su auto e ciclomotori sono sempre più salate, fino al 10,3% in più in un anno nel caso di un
diciottenne maschio su motociclo 250 cc. Per questo l'Isvap ha elaborato un vademecum che consenta ai
cittadini di risparmiare. L'iniziativa si chiama Pentalogo perché contiene cinque consigli utili e segue
l'incontro del 20 settembre scorso tra i rappresentanti dell'Autorità e le principali associazioni dei
consumatori per fare il punto sulla situazione del mercato. Vertice nel quale «è stato confermato l'acuirsi
della difficoltà dei cittadini a sostenere il costo delle polizze Rc Auto». Il primo consiglio dell'Autorità di
controllo delle assicurazioni è per esempio quello di «muoversi con anticipo rispetto alla scadenza della
polizza per confrontare le diverse offerte presenti sul mercato». Per il confronto delle offerte, ricorda poi
l'Isvap, uno strumento utile è il Tuo preventivatore, il servizio pubblico di comparazione delle tariffe
dell'intero mercato, disponibile gratuitamente sui siti www.isvap.it o anche su
www.sviluppoeconomico.gov.it.
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Riservato alle strutture
Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini
RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012
A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]
Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine
MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Mps le modifiche statutarie in arrivo riducono l'influenza del primo socio sulla
bancaFondazione più debole in assemblea Per le future cessioni non sarà più necessario l'ok
degli azionisti Palazzo Sansedoni è favorevole al nuovo corso di Profumo e si prepara a
vendere il 2,8%. Arriva il no dei dipendenti-soci
di Luca Gualtieri
Fuori da Siena le proposte di modifica statutaria che il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi
sottoporrà all'assemblea straordinaria del prossimo 9 ottobre sono passate inosservate.
Eppure questo intervento sulla governance costituisce una tappa decisiva nella ridefinizione dei rapporti di
forza tra management, board e azionisti di Mps. Non solo. Molti osservatori interpretano la decisione come il
primo passo di quella exit strategy che presto potrebbe essere messa in atto dalla Fondazione Monte Paschi,
oggi azionista di maggioranza relativa della banca con il 36,3%. Con il nuovo statuto non sarà più necessario
che l'assemblea autorizzi la cessione di rami d'azienda, che diventerebbe quindi una decisione di esclusiva
competenza del board. «La previsione di autorizzazioni assembleari per il compimento di atti gestori», spiega
la relazione del cda che accompagna l'avviso di convocazione dell'assemblea, «rappresenta, nelle società per
azioni, un'eccezione rispetto alla regola generale che attribuisce, in via ordinaria ed esclusiva, l'esercizio delle
funzioni gestionali all'organo amministrativo».
Insomma, il board ha voluto di fatto eliminare questa anomalia, per guadagnare efficienza operativa e
contenere meglio i costi. Il presidente Profumo avrà inoltre potere di proposta «in merito alla nomina, alla
revoca e ai provvedimenti relativi allo stato giuridico ed economico dei responsabili delle strutture a riporto
diretto del cda». Non si tratta quindi di aggiustamenti regolamentari, ma di importanti novità per una
governance che ha sempre privilegiato gli organi collegiali. Novità condivise anche dalla Fondazione che, con
un voto favore all'assemblea di ottobre, avallerebbe formalmente la linea di Profumo aumentando
l'autonomia di cda e management. Al contempo l'ente presieduto da Mancini potrebbe presto limare la
partecipazione nella banca, dismettendo il 2,8% già libero da pegno e scendendo così al 33,5%. L'associazione
dei dipendenti soci di Mps si è invece espressa contro le modifiche statutarie e la delega al cda per l'aumento
di capitale da un miliardo. (riproduzione riservata)
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Utili e impieghi in crescita per CariRavenna
Utili e impieghi in crescita per la Cassa di Risparmio di Ravenna. Il consiglio di amministrazione della Cassa,
presieduto da Antonio Patuelli, ha infatti approvato il bilancio relativo al primo semestre 2012, che evidenzia
una raccolta diretta di 3 miliardi di euro, in crescita del 5,5%, e una raccolta di 6,7 miliardi (+0,65%). Il tutto
a fronte di impieghi per 2,7 miliardi (+5,4%) e di un utile netto di 17,3 milioni (+29,9%). «Emergono
indicatori di eccellenza, di ulteriormente accresciuta solidità, ben superiori alle soglie richieste da Basilea 3
raggiunte senza aiuti di Stato di alcun genere e senza ricorrere ad appositi aumenti di capitale», spiega la
Cassa in una nota. In questo senso il Core tier 1 del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna è salito al 10,39%,
il total capital ratio ha raggiunto il 15,56%, mentre il core tier 1 è del 20,44%. «Il tutto senza valorizzare il
cospicuo patrimonio immobiliare di proprietà», specifica ancora la banca. Il patrimonio di vigilanza del
gruppo è infine cresciuto ulteriormente raggiungendo 678 milioni di euro. (riproduzione riservata)
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Riservato alle strutture
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RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012
A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Masera entra nel board di Banca Etruria
Banca Etruria apre le porte del consiglio di amministrazione a un banchiere di lungo corso. Il 14 settembre
Rainer Masera è stato precettato nel board dell'istituto di Arezzo su proposta del presidente Giuseppe
Fornasari. Nato a Como nel 1944, Masera è stato direttore centrale della Banca d'Italia e ministro del
Bilancio e della Programmazione Economica del governo Dini tra il 1995 e il 1996. Il banchiere lombardo ha
inoltre ricoperto cariche amministrative in Sace, in Unicredit Banca Mobiliare, Rete Ferroviaria Italiana
(presidente), Banca Fideuram (presidente) e nel gruppo Sanpaolo Imi, di cui è stato sia presidente che
amministratore delegato. Oggi Masera è presidente del comitato consultivo financial management della
Fondazione Roma, membro esperto del cda della Bei e consigliere di Colacem.
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MF-MILANO FINANZA martedì 25 settembre 2012
Ad Axa e Intesa il 66% di LimaCorporate
di Stefania Peveraro
Dopo mesi di trattative, Axa Private Equity è riuscita a battere la concorrenza dei fondi General Atlantic, Cvc
e Permira e a conquistare il controllo di LimaCorporate, uno dei principali operatori nella progettazione,
produzione e distribuzione di protesi ortopediche. L'operazione, anticipata da MF-Milano Finanza lo scorso
26 aprile, prevede la costituzione di una newco che acquisirà il 66% del capitale di LimaCorporate, mentre il
34% continuerà a fare capo ai vecchi azionisti e in particolare alla famiglia Lualdi. Nell'operazione il fondo di
Axa Pe sarà affiancato da Intesa Sanpaolo, che parteciperà con una minoranza al capitale della newco. I nuovi
investitori sono stati assistiti dagli advisor Banca Imi e lo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli,
mentre advisor legale della famiglia Lualdi è stato Latham and Watkins. LimaCorporate ha chiuso il 2011 con
un fatturato di 117 milioni e un ebitda di 28 milioni e stima di chiudere il 2012 con ricavi per 130 milioni e un
ebitda di 36 milioni. (riproduzione riservata)
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ITALIA OGGI martedì 25 settembre 2012
Incidente, ma il danno morale no
DI GIUSEPPE MANTICA Danno non patrimoniale risarcibile solo se provato. Una recente sentenza del
Tribunale di Lecce (depositata l’undici settembre scorso con il n. 1959/12) ritorna sul tema dei danni subiti
da un alunno durante le attività didattiche analizzando i diversi aspetti che la situazione tipica propone. Nel
corso di un esercizio ginnico nell’ora di educazione fisica, uno studente riportava una lesione al piede
nell’atterraggio sul tappetino dopo il volteggio sull’attrezzo da palestra chiamato cavallina; chiamava,
dunque, in causa sia la scuola che il ministero per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali
subìti. Terza chiamata era, successivamente, la compagnia di assicurazione della scuola per gli aspetti di
garanzia patrimoniale. Il primo profilo passato in rassegna dal giudice pugliese riguarda la tipologia della
responsabilità che ormai in via indiscussa va inquadrata nella categoria della contrattualità, stante la
situazione di diritto che vede l’istituto vincolato con l’alunno per la forma di contatto sociale derivante
dall’atto di iscrizione a scuola. Ne deriva che, nelle controversie instaurate per il risarcimento del danno da
autolesione, è applicabile il regime probatorio desumibile dall’art. 1218 del codice civile riguardante i
contratti sicché, mentre l’attore deve provare che il danno si è verifi cato nelle attività del rapporto, all’altra
parte incombe l’onere di dimostrare che l’evento dannoso è stato determinato da causa non imputabile alla
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Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini
RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012
A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]
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scuola. Nel caso trattato, l’alunno svolgeva le attività precipue tuttavia le testimonianze provavano che il
tappetino di atterraggio era quello usato per gli esercizi addominali, pertanto più sottile di quanto necessario:
da qui la responsabilità dell’istituto. Situazione dalla quale la scuola poteva esimersi soltanto dimostrando il
carattere imprevedibile di simile evento stante l’adeguatezza delle spiegazioni offerte dal docente sulle
modalità, la suffi cienza del preventivo riscaldamento, o, viceversa da quanto testimoniato, l’idoneità del
tappetino. Nulla di tutto ciò è stato versato in giudizio dal ministero e dall’istituto, che si sono limitati ad
asserire la fortuità della caduta. Il tribunale ha proceduto con la liquidazione delle spese sostenute e del
danno alla persona che ha fatto stimare ad un perito per le invalidità permanente e temporanea, ma non ha
assegnato alcun importo a titolo di danno morale ossia delle sofferenze patite dallo studente per l’infortunio.
Rammenta il giudice che le originarie (e per certi versi, tradizionali) distinzioni tra danno morale, danno
biologico, danno esistenziale, danno da perdita del rapporto parentale e via dicendo non corrispondono ad
autonome ipotesi di danno risarcibile, bensì svolgono una funzione meramente descrittiva del tipo di
pregiudizio subìto dal soggetto per un danno (complessivamente detto) non patrimoniale. Ciò posto anche
per esso aspetto di «danno morale » occorre darne prova (ad esempio cure psicologiche per attenuare gli stati
depressivi conseguenti all’evento) non potendosi procedere con una valutazione e quantifi cazione di natura
logico-presuntiva. ©Riproduzione riservata
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Una bussola per scegliere fra più di 2.000 master
La parola d'ordine è razionalizzazione. Da un lato i vincoli di bilancio, dall'altro l'obiettivo di disegnare corsi
più spendibili sul mercato, le università sfoltiscono la mappa dei master per il prossimo anno. Poco più di
duemila i corsi di primo e secondo livello (l'elenco completo all'indirizzo www.ilsole24ore.com/guida-
master) - secondo le elaborazioni del Sole 24 Ore del lunedì - che saranno attivati nell'anno accademico
2012/13 dagli atenei italiani, il 12% in meno rispetto a cinque anni fa, e in lieve calo rispetto all'ultimo
biennio.
L'area che offre il maggior numero di master resta quella sanitaria (medicina, farmacia, veterinaria e
psicologia) con 714 corsi tra primo e secondo livello, destinati a medici o laureati in professioni sanitarie. Per
queste ultime, poi, è in atto una stretta che porterà i master a sostituire alcune lauree triennali: i master
dovrebbero avere, infatti, il 70% dei crediti formativi (rispetto al 50% attuale). Si restringono anche le
proposte dell'area scientifica: in un anno sono quasi dimezzati i corsi di primo livello (da 69 a 38), e quelli di
secondo livello sono scesi dagli 87 del 2011/12 ai 64 attuali. Stesso trend (ma con un calo meno marcato) per
la formazione post-laurea di ingegneri e architetti (da 257 a 221 corsi). In controtendenza, invece, l'offerta
formativa in ambito economico: si registra un balzo in avanti dei master di primo livello (da 142 a 173),
mentre quelli di secondo livello o post-experience passano da 125 a 139: si tratta di corsi che offrono
competenze estremamente mirate, spesso affiancati da un'esperienza lavorativa, diretti a formare esperti in
strategie anti-crisi, ma anche di politiche per lo sviluppo e, nell'area finanziaria, dove risulta in crescita
l'appeal degli specialisti in controllo di gestione. In aumento anche i master dell'area umanistica, con quasi
200 corsi di primo livello e 87 di secondo livello: oltre ai percorsi più tradizionali, orientati al settore della
conservazione dei beni culturali, sono nati molti master che permettono agli umanisti di integrare la propria
preparazione con altre discipline, dalla medicina all'economia.
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Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Il Tesoro rilancia il BTp Italia - Nuova emissione fra il 15 e il 18 ottobre: è la terza per questo
prodotto IL CALENDARIO Comincia oggi la tre giorni delle aste dei titoli italiani: focus sui 2-3
miliardi di Buoni a 5 e 10 anni in offerta giovedì
Isabella Bufacchi
ROMA - Torna il BTp Italia, il titolo di Stato a quattro anni indicizzato all'inflazione italiana e acquistabile
anche direttamente online, tramite l'home banking con modalità trading. Lo ha comunicato ieri il Tesoro.
Il terzo BTp Italia targato 2012 sarà collocato dal 15 al 18 ottobre, una finestra temporale fino a ieri rimasta
libera in un calendario altrimenti fitto di aste più tradizionali. Il 12 ottobre il Tesoro comunicherà il
rendimento minimo garantito per il nuovo indicizzato, un tasso reale annuo provvisorio al di sotto del quale
gli interessi definitivi non potranno scendere.
Ieri stesso, il Tesoro ha resi noti gli ammontari dei titoli che andranno in asta questo giovedì: i BTp a cinque e
dieci anni sono in offerta rispettivamente per una forchetta tra 2 e 3 miliardi, mentre il CcTeu (titolo
indicizzato all'Euribor e con rare apparizioni sul primario) verrà proposto tra 0,5 e 1 miliardo. Oggi, assieme
ai CTz tra 3 e 4 miliardi, sul primario si presenteranno due BTp€i indicizzati all'inflazione europea, scadenza
2016 e 2021, per un totale di 0,75-1,5 miliardi: secondo RBS, questi titoli - danneggiati gravemente dal
declassamento di Moody's dello scorso luglio che li ha cancellati dal principale indice di riferimento per
questa tipologia di bond - si trovano a tutt'oggi a buon mercato, nonostante la recente risalita dei prezzi.
Domani sarà il turno dei BoT semestrali, in vendita per 9 miliardi contro gli 8,5 in scadenza.
Finora quest'anno, stando a fonti vicine a via Venti Settembre, il Tesoro ha collocato 338 miliardi di titoli a
breve, medio e lungo termine equivalenti al 75% del programma di raccolta totale da 450 miliardi. Sul fronte
del medio-lungo termine, però, stando ai traders l'Italia risulterebbe indietro rispetto alla raccolta già
incassata da Germania e Francia per il 2012: anche per questo motivo gli operatori prevedono che le
emissioni dei titoli di Stato italiani a medio-lungo termine saranno pesanti entro la fine dell'anno.
Il terzo BTp Italia in vendita in ottobre sarà anche l'ultimo per il 2012. Sull'importo del collocamento, gli
addetti ai lavori ieri non si sono voluti sbilanciare. L'incasso extra proveniente da questa emissione, tuttavia,
contribuirà a rimborsare un maxi-BTp quinquennale che scade il 15 ottobre per 18,373 miliardi. Il BTp Italia,
che si differenzia dagli altri bond governativi pagando un "premio di fedeltà" a chi lo acquista in asta e lo
detiene fino a scadenza, ha debuttato in marzo con un ammontare record da 7,219 miliardi: la seconda
offerta, in giugno, si è fermata a 1,738 miliardi portando il totale a poco più di 9 miliardi.
Il Tesoro domani pagherà la prima cedola semestrale del primo BTp Italia, relativa a un tasso reale annuale
pari al 2,45 per cento. Il secondo BTp Italia avrà un coupon ben più elevato, perchè il tasso reale in giugno è
stato fissato al 3,55 per cento. In occasione della riscossione del flusso cedolare, il sottoscrittore del BTp
Italia incasserà tanto il rimborso dell'inflazione quanto gli interessi sul capitale rivalutato all'inflazione del
semestre: un meccanismo diverso da quello del BTp€i, che paga la rivalutazione in un'unica soluzione a
scadenza.
Le aste del Tesoro questa settimana saranno seguite da vicino dall'estero: uno dei segnali più attesi per
valutare le probabilità di risoluzione della crisi del debito sovrano europeo è infatti quello del ritorno degli
investitori non-residenti sul rischio-Italia in asta. Questa settimana, al di là dei CTz e BoT, saranno i BTp a
fornire la principale chiave di lettura: gli stranieri dovranno dimostrare di volersi spingere oltre le scadenze
tra 1 e 3 anni divenute il nuovo target del programma di acquisto di titoli di Stato sul secondario della Bce (il
piano OMT che si potrebbe attivare nel caso in cui l'Italia richiesse una linea precauzionale dai fondi di
stabilità Efsf/Esm con interventi di supporto in asta).
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Riservato alle strutture
Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini
RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Cameron lancia la «business bank» DENARO IN CIRCOLO Il nuovo istituto nascerà con un
capitale di un miliardo di sterline che farà da leva per attirare fondi privati
Leonardo Maisano
LONDRA. Dal nostro corrispondente - BBB, ovvero British business bank. Il ministro delle Attività
produttive, Vince Cable, ha dato un nome e una dote all'istituto pubblico che dovrà aiutare a portare per
mano, fuori dalla crisi, le imprese britanniche. Lo ha fatto al congresso del partito Liberaldemocratico,
partner della coalizione di Governo guidata da David Cameron, con un discorso che non ha tolto il sostegno
all'austerità voluta dal Tesoro guidato dal Cancelliere George Osborne, aprendo però una luce su scenari
diversi.
Nessuna politica neo-interventista nella vita economica britannica, ma un aiuto sì. Nasce così la British
business bank, esce dai programmi e si fa progetto reale nonostante soltanto il 5 dicembre prossimo per
bocca del Cancelliere in occasione dell'Autumn statement si conosceranno i dettagli tecnici. Vince Cable ha
però svelato la struttura di fondo. L'istituto di credito nascerà con un capitale di un miliardo di sterline (1,25
miliardi di euro) che dovrà essere accoppiato da una quota maggiore di fondi privati. Quanto? Non lo ha
precisato lasciando, però, capire che dovranno essere sufficienti per creare una leva capace di portare a 10
miliardi di sterline il capitale della banca.
Il Tesoro agirà in parte recuperando presso istituti privati o pubblici - oggi il sistema bancario inglese è in
larga misura controllato dallo Stato - le linee di credito concesse alle imprese e prossime alla scadenza. La
British business bank le rinnoverà con modalità e tempistiche diverse nel tentativo di rimettere in circolo
danaro sufficiente per spingere l'economia fuori dal guado.
Basterà? È improbabile per almeno due motivi: il target dell'iniziativa sono le Pmi che Londra tenta
disperatamente di agevolare, ma che restano realtà relativamente estranee al dna economico di Londra;
l'iniziativa si va a sommare a numerosi altri progetti, in parte falliti e in parte no, aggiungendo così elementi
di incertezza e relativo caos all'azione dell'esecutivo. Sono critiche che Cable si attendeva e che dall'assise del
partito ha rintuzzato con forza coniugando la proposta con la vera svolta ideologica di queste ore in Gran
Bretagna: la definizione di una politica industriale. Da decenni accennare appena a una strategia del genere
appariva come un peccato inespiabile a queste latitudini, da qualche settimana non è più così. «Io credo che
questo Paese abbia bisogno - ha detto il ministro - di una politica industriale, di una visione strategica e
ambiziosa costruita attorno a investimenti di lungo periodo per produzioni avanzate e innovazione». Parole
che si ridurrebbero a vuoti slogan se non fossero corroborate dalla proposta concreta di un nuovo istituto.
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
CASSAZIONE A CURA DI Patrizia Maciocchi IN AZIENDA «Incapace» non si dice
Nel corso di un'assemblea aziendale non si può dire che un impiegato è stato rimosso perché inadeguato. Per
la Cassazione è diffamante la frase «per valutata incapacità a ricoprire il ruolo» pronunciata dal presidente di
una società e riferita a un dipendente facilmente identificabile grazie all'indicazione dell'attività svolta. È un
apprezzamento «idoneo a ingenerare un'opinione sfavorevole e a ingenerare nel soggetto attinto un
sentimento di frustrazione».
Corte di Cassazione - Sezione V penale - Sentenza 36371 del 21 settembre 2012
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
«Invasato» si può dire
Esclusa la diffamazione per l'automobilista che definisce «invasato in divisa» il carabiniere che, dopo averlo
fermato perché parlava al cellulare, controlla tutti i suoi documenti, con chiaro intento vessatorio. La
Suprema corte si schiera con l'indisciplinato utente della strada, considerando lo sfogo un legittimo diritto di
critica verso il militare andato oltre l'oggetto principale della contestazione.
Corte di cassazione - Sezione V penale - Sentenza 36741 del 24 settembre 2012
APPROFONDIMENTO ONLINE - I testi delle pronunce - www.ilsole24ore.com/norme
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Media. Il fondo di Sposito vorrebbe il gruppo nel suo complesso, mentre la società guidata da
Novari solo le strutture di trasmissione – Abertis e Rtl guardano alle antenne - Ti-Media,
corsa a tre per gli asset - Arrivano le prime offerte non vincolanti da Clessidra, Discovery e 3
Italia - Attesa la mossa di Cairo IL RILANCIO DI LA7 Si riducono i pretendenti in attesa
dell'esito delle offerte vincolanti Non escluse anche alleanze fra gli operatori interessati
Carlo Festa
Si apre l'ultimo atto per la cessione di Telecom Italia Media. Ai nastri di partenza, con la presentazione delle
offerte non vincolanti, si sono infatti presentati i potenziali acquirenti per il gruppo che possiede i canali
televisivi La7 e Mtv, più i tre multiplex digitali.
Un primo verdetto, malgrado le bocche cucite dell'azionista Telecom Italia e degli advisor Mediobanca e
Citigroup, ci sarebbe già stato. Sarebbero infatti almeno tre le offerte giunte ai consulenti finanziari entro la
scadenza di ieri alle 17. Il termine per la presentazione delle proposte non sarebbe tuttavia rigido, in modo da
consentire anche l'ingresso alla procedura di altri altri potenziali interessati. In campo, per ora, sarebbero
così scesi il fondo di private equity Clessidra, l'americana Discovery Channel e la compagnia telefonica 3
Italia.
In particolare, Clessidra, indicato alla vigilia come uno dei gruppi più attivi sul dossier, avrebbe presentato la
sua offerta per acquistare Telecom Italia Media nel suo complesso: quindi con l'allargamento del perimetro
sia alle televisioni sia alle frequenze. Il valore dell'offerta non vincolante, presentata con l'assistenza dello
studio legale Chiomenti, sarebbe secondo i rumors di 450 milioni di euro: 300 cash e 150 di debito. Il
progetto sarebbe aperto ad altri investitori, ma il gruppo finanziario fondato da Claudio Sposito sarebbe
pronto ad andare avanti anche da solo.
In corsa ci sarebbe poi anche il gruppo telefonico 3 Italia, controllato dal gigante cinese delle
telecomunicazioni Hutchinson Whampoa. Il gruppo telefonico guidato dall'amministratore delegato
Vincenzo Novari si trincera dietro un «no comment», ma secondo indiscrezioni si sarebbe fatto avanti con
un'offerta per le strutture di trasmissione di Telecom Italia Media, cioè per i multiplex.
Secondo indiscrezioni, Novari avrebbe infatti ottenuto per ora dall'azionista asiatico soltanto il via libera a
un'offerta per le antenne, che secondo i piani potrebbero essere convertite per fini telefonici. 3 Italia, alcuni
mesi fa, era infatti uscita a bocca asciutta dall'asta per le frequenze 4G. Tra gli stranieri ci sarebbe invece
l'americana Discovery Channel, interessata a espandersi con maggior decisione sul mercato italiano. L'offerta
sarebbe stata inviata dall'advisor Morgan Stanley, consulente finanziario del colosso americano dei media
controllato dal magnate John Malone.
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Dipartimento Comunicazione & Immagine Responsabile - Lodovico Antonini
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Alla finestra sarebbe invece la Cairo Communication. Il presidente Urbano Cairo, ex manager di Publitalia e
tra i collaboratori di Silvio Berlusconi nei primi anni 80, è tra i candidati a presentare un'offerta. Cairo è
concessionario della pubblicità per La7: il contratto, stipulato con l'ex-Ad di Telecom Italia Media Giovanni
Stella, genera un introito di circa 80 milioni di euro all'anno per la sua azienda.
Resta invece da verificare la presenza tra gli acquirenti del gruppo tedesco Rtl (gruppo Bertelsmann) e di
Abertis Infraestructuras, interessata soltanto alle antenne. Le offerte non vincolanti saranno valutate giovedì
prossimo dal consiglio di amministrazione dell'azionista Telecom Italia.
Solo fra due giorni, dunque, si potrà sapere con certezza quali saranno le società ammesse alla fase successiva
della procedura e che avranno dunque accesso a ulteriori dati sensibili di Ti Media. L'impressione, tra gli
addetti ai lavori, è che soltanto con le offerte vincolanti si potrà arrivare a una vera scrematura dei potenziali
acquirenti. Senza dimenticare che, in questa fase, potrebbero essere possibili alleanze fra gli operatori
interessati al rilancio de La7, gruppo oggi in perdita, che tornerà ad essere redditizio secondo le previsioni
solo nel 2014.
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Polizze. Le mosse del gruppo transalpino e le trattative per gli asset Unipol-FonSai - De
Castries: Axa è pronta a nuovi investimenti in Italia - La società francese non prevede alcun
incremento delle quote in Mps
Marco Moussanet
PARIGI. Dal nostro corrispondente - Alla domanda sull'interesse di Axa per il dossier Unipol-Fondiaria Sai,
per gli asset cioè che il nuovo gruppo sarà costretto a cedere su richiesta dell'Antitrust, il presidente del
colosso assicurativo francese Henri de Castries risponde con una battuta: «Ha mai visto un francese non
mettere gli occhi su un'italiana?».
Più seriamente, e in termini più generali, sottolinea l'eccellente lavoro fatto in questi mesi dal premier Mario
Monti e osserva: «È una delle ragioni per cui potremmo decidere di investire in Italia».
Jean-Laurent Granier, responsabile dell'area danni e delle attività di Axa nei Paesi del Mediterraneo e
dell'America Latina, preferisce uno «stretto no comment», pur ribadendo l'interesse per uno sviluppo nel
nostro Paese.
«La vicenda Unipol-Fondiaria è molto complessa - spiega - e riguarda società quotate. Al riguardo non posso
fare quindi alcun commento». Né sull'ipotesi di un'offerta per le attività che verranno cedute dopo
l'integrazione tra le due compagnie italiane né sull'incarico che sarebbe stato dato a Crédit Suisse e UniCredit
per esaminare il dossier (si veda Il Sole-24 Ore di domenica scorsa).
«Certo - aggiunge Granier - abbiamo l'intenzione di crescere sul mercato italiano, che a nostro parere ha forti
potenzialità. Penso in particolare al ramo danni e soprattutto alla casa. Basti pensare che in Italia solo una
famiglia su quattro ha un'assicurazione sulla casa, mentre in Francia siamo all'85%, per capire quali sono le
possibilità di sviluppo».
Quanto alla joint venture con il Montepaschi, Granier dice che Axa «è soddisfatta», anche se «è da
implementare». Il colosso francese guarda «con ovvia preoccupazione alla situazione della banca senese, che
si trova in un momento particolarmente difficile», ma non ha alcun intenzione di incrementare la propria
partecipazione (attualmente del 3,7%).
A proposito della situazione politica ed economica più generale, se commenta positivamente le decisioni
prese dai Governi di Italia e Spagna (altro mercato importante per Axa), de Castries è invece durissimo nei
confronti della Francia: «Ci sono Paesi che hanno fatto degli sforzi e altri che non li hanno fatti, ma i nodi
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verranno al pettine. La situazione non migliorerà, e anzi è destinata a peggiorare, fino a quando non si capirà
che bisogna ridurre la spesa pubblica, il rapporto tra spesa pubblica e ricchezza prodotta. Noi non abbiamo
alcuna intenzione di andarcene dalla Francia, ma se si prosegue sulla strada di una continua perdita di
competitività è evidente che prima o poi il problema si porrà». Per Axa come per tutti i grandi gruppi francesi
e multinazionali che potrebbero decidere di andarsene sbattendo la porta.
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Le compagnie abbattono le minusvalenze - Perdite azzerate sui titoli di Stato - EFFETTO
DRAGHI Ania: il portafoglio in bond governativi dei gruppi che operano nella Penisola è
migliorato da luglio di 13 miliardi
Riccardo Sabbatini
Gli assicuratori ringraziano Mario Draghi. Da quando il presidente della Bce è sceso in campo, ad agosto, a
difesa dell'euro fino alle ultime decisioni dell'Eurogruppo le minusvalenze contabilizzate dalle compagnie
della penisola sui portafogli dei titoli di stato si sono progressivamente ridotte fino ad annullarsi del tutto il
18 settembre scorso. Il dato giunge dalle periodiche rilevazioni dell'Ania (associazione di rappresentanza
degli assicuratori) sul portafoglio di classe C delle imprese, relativo agli investimenti i cui risultati sono a
carico delle compagnie. È un comparto in cui rientrano, tra l'altro, le gestioni separate delle polizze vita
tradizionali. Ebbene a fine luglio quei portafogli incorporavano ancora minusvalenze, a livello di mercato, per
13 miliardi. Dopo il primo intervento di Draghi quelle perdite potenziali si erano già ridotte, a fine agosto, a 8
miliardi e risultavano del tutto azzerate il 18 settembre. Il risultato può essere meglio apprezzato
considerando che il 2012 era partito ancora peggio con minusvalenze pari a 24 miliardi su un portafoglio di
titoli governativi italiani contabilizzati per circa 200 miliardi nei bilanci delle compagnie.
E troppo presto, naturalmente, per gridare allo scampato pericolo visto lo scenario di incertezza che continua
a permeare i mercati finanziari. E tuttavia il risultato fa dormire sonni più tranquilli ai manager delle polizze.
«Vi sarà un effetto positivo sui conti economici delle compagnie», osserva Dario Focarelli, direttore generale
dell'Ania. «Quanto è accaduto è un incentivo a proseguire nelle politiche di stabilizzazione dell'area euro già
intraprese ed i cui effetti favoriscono l'intera collettività, le imprese come gli investitori e gli assicurati».
La riduzione delle minusvalenze non si ribalterà completamente sui margini di solvibilità delle imprese,
considerando che buona parte delle compagnie hanno utilizzato i provvedimenti del governo e dell'Isvap (il
regulator assicurativo) per limitare l'impatto delle minusvalenze nel calcolo dei loro ratios patrimoniali.
Rimaneva però la preoccupazione di dover vendere asset in perdita in presenza di forti riscatti di polizze. È
pur vero che i primi due trimestri dell'anno non hanno fatto registrare deflussi netti nella raccolta delle
polizze vita del ramo I° (quelle tradizionali delle gestioni separate) ma ora il pericolo si allontana
ulteriormente all'orizzonte.
Nel corso degli anni la componente dei titoli di stato italiani nei portafogli assicurativi della "classe C" è
continuata a crescere. Secondo i dati di Banca d'Italia è passata dal 33% del 2008 al 48,5% del 2012. Tra le
compagnie che hanno beneficiato maggiormente del rally di BoT e BTp c'è ovviamente Generali in virtù dei
suoi larghi investimenti in questo comparto (54 miliardi). Secondo stime di mercato una riduzione dello
spread di 100-120 basi point – quella che si è manifestata negli ultimi mesi – potrebbe aver impattato fino a
5 miliardi nella ripresa di valore di quegli asset, da ripartire tra gli assicurati e gli azionisti del gruppo.
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Il Ceo Greco chiama Giuliani (ex McKinsey) - Le Generali rafforzano la squadra di vertice
Generali rafforza la sua squadra di vertice con un uomo di McKinsey. Il Ceo del gruppo triestino Mario Greco
ha chiamato Giovanni Giuliani, proveniente appunto dalla società di consulenza, ad occupare la nuova
poltrona di responsabile di Strategy & business development della società. In questo incarico il nuovo
manager risponderà direttamente all'amministratore delegato. In McKinsey - dove anche Greco ha mosso i
suoi primi passi professionali – Giuliani era responsabile della practice in Italia (rami vita, danni e asset
management).
Mentre si va completando il nuovo organigramma del Leone, diventano esecutive anche le decisioni già prese
nei mesi passati. Dal primo ottobre sarà operativa la nuova struttura europea di asset managment che
prenderà il posto di presistenti unità collocate in singoli paesi. Generali Investment Europe - questo il nome
della nuova società che avrà diritto italiano - incorporerà Generali Investment Italy, Generali Investments
France e Generali investments Deutschland, gestendo asset (propri o per conto terzi) per oltre 300 miliardi.
Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la costruzione di una struttura di gruppo più integrata e
compatta. R.Sa.
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IL SOLE 24 ORE martedì 25 settembre 2012
Bbva colloca bond per un miliardo con tassi in calo - Attesa per gli stress test delle banche
spagnole
Andrea Franceschi
Bbva, seconda banca spagnola per capitalizzazione, ha approfittato della favorevole "finestra" di mercato per
collocare ieri un bond biennale da un miliardo di euro. L'obbligazione "senior-unsecured" è stata prezzata il
3,25% oltre il tasso swap di riferimento per un rendimento complessivo del 3,68 per cento. Le quotazioni
sono in linea con quelle del mercato secondario.
Si tratta del secondo collocamento del mese dopo quello dello scorso 10 settembre quando la società aveva
piazzato 1,5 miliardi di euro in titoli a tre anni. Quest'ultima era la prima operazione "senior unsecured" (cioè
non garantita) che la banca metteva in atto dallo scorso febbraio.
Il Banco di Bilbao, come tutto il settore bancario spagnolo, ha beneficiato dell'intervento della Bce che,
nell'ultimo direttivo, si è detta pronta ad acquistare illimitatamente titoli di Stato dei Paesi a rischio, a
condizione che sia presentata una formale richiesta d'aiuto. L'intervento dell'Eurotower ha "aiutato" il settore
creditizio spagnolo sia sul fronte azionario (il titolo Bbva ha quasi azzerato le perdite da inizio anno mentre
l'altra "big" Santander mostra un rialzi dell'11%) che sul fronte obbligazionario, con i tassi in calo sul mercato
secondario. Questo "raffreddamento" delle tensioni su Madrid ha permesso a Bbva di abbassare il costo di
rifinanziamento del debito. «Se il collocamento di ieri fosse stato fatto a fine agosto - ha commentato una
fonte vicina alla banca - avrebbero dovuto offrire almeno 100 punti base in più di rendimento».
L'operazione arriva a pochi giorni dalla pubblicazione degli stress test sulle banche spagnole, attesi il
prossimo 28 settembre, che dovrebbero fare luce sul loro fabbisogno di capitale. Per il Governo questo si
aggirerebbe intorno ai 60 miliardi euro. Il numero uno di Banco Bilbao, Francisco Gonzales valuta che
saranno tra i 70 e gli 80 miliardi. Gli analisti di Rbs hanno stimato addirittura 134 miliardi di euro nei
prossimi tre anni. Gli stress test saranno determinanti per capire quanto, della linea di credito da 100
miliardi stanziata della Ue, servirà a Madrid per ricapitalizzare le banche.
Il settore è alle prese con una gravissima crisi conseguenza dello scoppio della bolla immobiliare. Una
situazione ben fotografata dal dato senza precedenti sulle sofferenze bancarie, recentemente reso noto dalla
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Banca di Spagna, che a luglio hanno toccato quota 169,3 miliardi di euro pari al 9,9% del totale degli
impieghi. Come a dire che nel paese un mutuo su dieci è a rischio insolvenza. Ci sono poi i numeri
drammatici sulla fuga dei depositi. A luglio, secondo gli ultimi dati Aeb (corrispondente alla nostra Abi) si
sono ridotti del 5,4 per cento. In un mese si sono volatilizzati 36 miliardi di euro.
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CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012
Cdp, la battaglia dei pareri Per Fintecna bussa all'AntitrustLa Cassa vuole esercitare l'opzione
per l'acquisto dal Tesoro
MILANO — Sul tavolo del Consiglio di amministrazione di giovedì della Cassa depositi e prestiti ci saranno
probabilmente tre dossier: Sace, Simest e la conversione delle azioni privilegiate delle fondazioni bancarie in
ordinarie.
Nel consiglio del 27 settembre la Cdp deciderà di esercitare l'opzione di acquisto di Sace e Simest dal
ministero del Tesoro. Ha già il 27,36% dell'Eni (nei giorni scorsi ne ha ceduto l'1,7% per circa 1 miliardo). Lo
Stato riceverà in contanti il 60% in relazione al patrimonio netto delle due società (viene comprato il 100% di
Sace e il 76% di Simest). Considerando i patrimoni netti, pari a 6,2 miliardi per Sace e circa 230 milioni per
Simest, l'operazione contabile garantirà un beneficio di circa 3,8 miliardi. Il pagamento, secondo quanto
previsto dal decreto, avverrà entro 10 giorni dall'esercizio dell'opzione mentre il saldo sarà definito da un
decreto del ministero, che stabilirà entro fine novembre i valori di trasferimento di Sace e Simest su cui Cdp
darà un parere di congruità.
Resta aperta la partita Fintecna, rinviata probabilmente al consiglio di fine ottobre. Intanto la Cdp ha chiesto
all'Antitrust di poter procedere all'acquisizione dal ministero dell'Economia del 100% di Fintecna,
attualmente detenuta dal ministero attraverso l'esercizio di un diritto di opzione. Tra le società nel
portafoglio della finanziaria ci sono anche Fincantieri e Fintecna immobiliare.
Giovedì, invece, sarà esaminata la perizia sul valore patrimoniale della Cassa depositi e prestiti, realizzata
dall'advisor Deloitte, determinante per stabilire il rapporto di conversione del 30% del capitale privilegiato
della Cdp in mano alle fondazioni bancarie. Secondo l'advisor il 30% vale 5 miliardi, ma le 65 fondazioni
l'avevano pagato un miliardo: per la conversione delle azioni da privilegiate in ordinarie dovrebbero sborsare
un conguaglio di 4 miliardi più 4-500 milioni di extravendita da restituire. Gli enti non sono d'accordo e
ritengono di avere diritto a una quota del plusvalore accumulato. Secondo lo statuto, per la conversione delle
azioni si fa riferimento al valore di liquidazione in caso di recesso e per il valore lo statuto intende la frazione
del capitale. Ma il capitale della Cdp è assai inferiore al suo patrimonio netto: il conflitto tra fondazioni
bancarie e Cassa nasce proprio da qui. Gli enti hanno chiesto un parere a Giuseppe Portale, per il quale le
clausole sulla frazione non sarebbero vincolanti. La Cdp ha interpellato Piergaetano Marchetti e Natalino Irti,
che nel suo parere suggerisce che a fare da arbitro sia un esperto nominato dal tribunale.
Questa settimana il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, ha convocato le fondazioni per decidere la linea
da adottare nel dialogo con la Cassa e dunque con il governo, visto che è azionista al 70%. Su qualsiasi mossa
«vigila» però la Corte dei conti. L'intenzione delle fondazioni sarebbe di rimanere, ma se la soluzione non
dovesse essere trovata, potranno uscire dal capitale con un periodo di recesso che parte il primo ottobre e
termina il 15 dicembre. Francesca Basso [email protected]
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CORRIERE DELLA SERA martedì 25 settembre 2012
Bankitalia, è Panetta il vicedirettore al posto di Tarantola
MILANO — Fabio Panetta è il nuovo vicedirettore generale della Banca d'Italia al posto di Anna Maria
Tarantola, da alcuni mesi presidente della Rai. Il consiglio superiore lo ha nominato ieri nel direttorio della
banca, su proposta del governatore Ignazio Visco.
Romano, 53 anni, Panetta si è laureato con lode in Economia nel 1982 presso l'università Luiss (Roma); ha
proseguito gli studi presso la London School of Economics, dove ha conseguito il Master of Science in
Economics, poi presso la London Business School, dove ha ottenuto il Ph.D. in Economics and Finance. In
Banca d'Italia dal 1985, Panetta è stato capo del Servizio studi di congiuntura e politica monetaria dal 2007 al
2011. Ha poi assunto l'incarico di funzionario generale, con il compito di coordinare le attività connesse con
la partecipazione della Banca d'Italia all'eurosistema e l'analisi della stabilità finanziaria italiana. Il suo è il
profilo di un tecnico finanziario d'alto rango, con un'ampia attività scientifica all'attivo. Dal 2010 è direttore
responsabile del Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia. Ha avuto incarichi presso numerosi
organismi internazionali, tra cui l'Ocse, il G10, la Banca dei regolamenti internazionali (Bri), la Banca
centrale europea (Bce), il Fondo monetario internazionale. La nomina — precisa Bankitalia in un comunicato
— avrà efficacia dalla data del decreto di approvazione del presidente della Repubblica, promosso dal
presidente del Consiglio di concerto col ministro dell'Economia, sentito il Consiglio dei ministri.
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da Finanza&Mercati del 25-09-2012
Ubi e la doppia veste di Francesca Bazoli Con la figlia nel cdg il banchiere risolve i nodi del
doppio incarico e quote rosa
di Carlotta Scozzari del 25-09-2012
La possibilità di un ingresso di Francesca Bazoli nel consiglio di gestione sembra creare non poche tensioni in
Ubi Banca. Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il consiglio di sorveglianza della Popolare in calendario
per domani avrebbe dovuto prendere in esame il nodo della successione nel consiglio di gestione a Giuseppe
Camadini, notaio scomparso lo scorso luglio. Tuttavia, rumor di ieri, davano come la questione sparita
dall’ordine del giorno. Il motivo potrebbe essere che ha sollevato qualche perplessità il fatto che il consigliere
designato per la sostituzione è la figlia non soltanto dell’attuale presidente del consiglio di sorveglianza di
Intesa Sanpaolo, ma anche di colui che, solo fino a qualche mese fa, sedeva nel cds della stessa Ubi. Poi, però,
come molti altri manager e banchieri italiani, l’entrata in vigore della legge che vieta i doppi incarichi in
società concorrenti, e dunque l’esigenza di fare una scelta. Che naturalmente per Bazoli si è risolta a
vantaggio di Intesa, di cui è considerato il grande tessitore. Anche Camadini, tra l’altro, proprio in virtù della
medesima legge, aveva scelto Ubi a vantaggio di Cattolica Assicurazioni. Sta di fatto che con la scomparsa del
notaio bresciano si è reso necessario nominare un nuovo componente del cdg. E la scelta è ricaduta su
Francesca Bazoli, che tra l’altro ricopre già il ruolo di vicepresidente di Ubi Leasing. Una designazione dietro
cui - pur non dubitando delle indubbie capacità professionali dell’avvocatessa quarantaquattrenne - si fa
fatica a non intravedere la longa manus del padre Giovanni. Seguendo questo modo di ragionare, l’ingresso
della figlia del presidente del cds di Intesa nel board di Ubi potrebbe essere interpretato come un modo
distorto di applicare la normativa sulle quote rosa o, ancora peggio, un modo per «aggirare» quella sulle
doppie poltrone introdotta dal governo Monti. Tuttavia, va ricordato che già lo stesso Camadini era
considerato molto vicino all’avvocato bresciano, tant’è che a Brescia, insieme hanno dato vita allo studio
Bazoli-Camadini. In ogni caso, Ubi Banca, in occasione del rinnovo degli organi di aprile, dovrà fare i conti
con la normativa delle quote rosa, che impone che almeno un quinto dei posti nei consigli sia riservato alle
Riservato alle strutture
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RASSEGNA STAMPA Anno XIII - 25/09/2012
A cura di Bruno Pastorelli – [email protected]
Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine
donne. Se davvero Francesca Bazoli entrasse nel cdg di Ubi, si tratterebbe dell’unico consigliere in rosa, che
pertanto - nel caso in cui naturalmente ad aprile fosse confermato - dovrebbe essere affiancato da altre due
donne
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da Finanza&Mercati del 25-09-2012
Agricole paga ancora in Grecia La Banca centrale ellenica chiede all’istituto francese
un’ulteriore iniezione di 600-700 milioni nella controllata Emporiki prima di venderla a un
euro
di Redazione del 25-09-2012
Liberarsi di Emporiri Bank per il Crédit Agricole si fa sempre più difficile e, soprattutto, sempre più costoso.
Secondo quanto riportava ieri il Wall Street Journal, infatti, l’istituto transalpino rischia di dover iniettare
ulteriori 600-700 milioni di euro nella controllata greca prima di procedere con la tanto agognata
dismissione. Il tutto dopo che il crollo degli utili del 67% del secondo trimestre 2012 dell’Agricole è stato
aiutato non poco dai 370 milioni di rosso di Emporiki (da quanto la banca francese ha acquisito la quota di
maggioranza nel 2006, Emporiki ha chiuso in rosso tutti gli esercizi con l’esclusione del 2007, generando 5,7
miliardi di euro di perdite allo scorso 30 giugno per l’Agricole).
Da quando la crisi di Atene ha assunto dimensioni epocali il Crédit Agricole è alla ricerca di una via di fuga e
al momento sta valutando tre offerte per Emporiki, tutte da altre banche greche (Eurobank Ergasias,
National Bank of Greece e Alpha Bank). Una decisione potrebbe già arrivare nei prossimi giorni, anche
considerando che il board dell’istituto francese di riunirà domani. Le tre offerte sul piatto, secondo fonti a
conoscenza del dossier citate dal quotidiano Usa, sono di fatto identiche e prevedono il pagamento di un
euro, cifra ovviamente simbolica ma considerando l’emorragia che Emporiki ha procurato alle casse
dell’Agricole l’imperativo è quello di liberarsene. Ma se per le possibile acquirenti l’operazione sarà
funzionale a un allargamento del business in Grecia, per i francesi la partita rischia di comportare ulteriori
costi. Soltanto lo scorso mese di luglio, l’Agricole aveva infatti iniettato 2,3 miliardi di euro per ricapitalizzare
Emporiki, ma secondo la Banca centrale greca, spiegano le fonti, non è abbastanza e la cifra dovrebbe essere
aumentata fino a quota tre miliardi. E in aggiunta il Crédit Agricole dovrebbe impegnarsi a tenere aperta la
sua linea di credito verso la controllata (che attualmente ha un bilancio inutilizzato di circa 1,9 miliardi) per
almeno tre anni in modo da garantirne la liquidità e non rappresentare un aggravio troppo forte per
l’acquirente che, comunque, deve gestire già la crisi di Atene. In cambio, le tre banche greche si sono
impegnate a fornire asset esteri, tra cui parte per libro prestiti dell’Europa del Sud-Est, come garanzia della
liquidità. «Le tre offerte sono di fatto identiche. L’Agricole dovrà decidere sulla base dei collateral e sulla
tempistica per la chiusura dell’operazione», ha spiegato al Wall Street Journal una fonte informata dei fatti,
che ha escluso che sia ancora sul piatto l’ipotesi ventilata in precedenza che i francesi escano dalla
transazione con una quota di minoranza della banca che uscirà vincente dalla gara. Scenario che potrebbe
incontrare problemi in termini di normative antitrust. «Il costo dell’uscita del Crédit Agricole dalla Grecia
sarà in ogni caso molto elevato per i francesi - ha sottolineato un’altra fonte - e la vendita non potrà chiudersi
con un banale passaggio di chiavi».
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Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - Dipartimento Comunicazione & Immagine
da Finanza&Mercati del 25-09-2012
Mps, Adamp contro aumento e poteri a Profumo
Adamp, l’associazione che raggruppa i dipendenti azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena, cui nel
complesso fa capo circa il 3% del capitale, non ci sta. Così, in una nota diffusa ieri, preannuncia due voti
contrari su alcuni punti all’ordine del giorno della prossima assemblea della banca: la delega al cda per
l’aumento di capitale da un miliardo con l’esclusione del diritto di opzione e tutta una serie di modifiche
statutarie che tolgono poteri all’assise dei soci in favore del cda, e che tolgono poteri al cda in favore
dell’amministratore delegato Fabrizio Viola. Alcune deleghe, sulla base della proposta, vengono conferite
anche al presidente della banca senese, Alessandro Profumo (foto). A parere dell’Adamp si tratterebbe di
modifiche statutarie propedeutiche a un disegno teso a «ridimensionare la banca».
Johann Schiller
L’ambizione ha occhi di bronzo che nessun sentimento mai ha inumidito.
.c.
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