è Tornato il principe! per tutti

È tornato il Principe! È tornato il Principe!

“il Principe è tornato … e noi cittadini di Venaria, con le nostre rappresentanze politiche e sociali, cosa siamo? badanti e servitù come ai tempi del Principe (di Savoia), o all’inizio dell’Unità d’Italia? O cittadini liberi in possesso di una autonomia culturale, sociale, economica?”

Domanda Domanda

2Il Principe è tornato

• Il concetto di cultura lo si può declinare in egemonia per chi ne è portatore. Nel medio evo il soggetto che ne era portatore era la chiesa con i suoi vari ordini sacerdotali, avendo la padronanza della scrittura e della lettura nel trascrivere testi da quelli sacri ad altri.

• Così come invece all’inizio del 1400 lo furono i banchieri e gli artigiani fiorentini che, specie i banchieri, prestavano soldi a tutta Europa.

• Così come lo furono gli intellettuali italiani nelle prime e maggiori università del paese

• Così come lo furono dopo l’unità d’Italia i borghesi che fondarono le prime filature e diedero inizio al processo di industrializzazione nel nostro paese (prevalentemente al Nord).

CulturaCultura


• La 1° fase si caratterizza come una comunità che si costruisce come “badante e servitù” a ridosso del “castello” (la Reggia dei Savoia), il “borgo” (attuale centro storico) nasce per questo.

• La situazione in termini di crescita della popolazione e della cementificazione, dal 1850 al 2000 è bene raffigurata dalla figura accanto.

A Venaria quattro fasi: la 1° faseA Venaria quattro fasi: la 1° fase


• 2° fase. Con la nascita del “principe laico” (la prima borghesia) scompare il vecchio principe (i Savoia) che abbandona il “castello” (la Reggia). In quel periodo la popolazione intanto cambia con l’immigrazione Veneta e dalle campagne torinesi per lavorare alla SNIA e in altre manifatture: è la fase di sottomissione alla egemonia della prima borghesia favorita dal regime fascista.

• La Reggia è diventato un rudere. La Mandria dovrà attendere una Giunta Regionale di Sinistra, nel 1975, per essere goduta dalla popolazione come polo ecologico. Venaria è caratterizzata quindi dalla presenza della SNIA e dalla presenza nel centro storico da un robusto presidio militare.



• 3° fase. È quella del dopo la liberazione e dell’ulteriore sviluppo industriale (a prevalenza manifatturiero nel settore metalmeccanico e in specifico sull’automotive).

• Intanto anche a Venaria subisce l’arrivo di altra immigrazione prevalentemente dal mezzogiorno.

• In questa fase si inizia ad assistere ad una crescita socio culturale che va affermando un’autonomia della popolazione, in pratica non c’è più solo il dominio dell’egemonia della borghesia che deve fare i conti con la sindacalizzazione e la politicizzazione dei lavoratori insediati nelle fabbriche di Venaria che in prevalenza abitano nel suo territorio.



In sintesi gli anni ’60 e ’70 erano così caratterizzati:

• La presenza della SNIA VISCOSA (Via Cavallo e Altessano);

• La presenza della CROMODORA (indotto auto);

• La presenza della GIARGIA (indotto auto e costruzione stampi);

• La presenza della Ferrero (indotto auto);

• La presenza della FIAT TekSid Attrezzature (costruzione stampi e attrezzature per fonderie);

• La presenza della IRCI (indotto della Olivetti su componenti di elettronica);

• Una buona quota di piccole imprese artigianali, con fenomeni di lavoro “in nero”, sovente funzionale alla formazione professionale;

• Il tutto caratterizzava una buona coesione sociale e una buona solidarietà tra i lavoratori (vedi la presenza dei CdF e la diffusa sindacalizzazione, la riuscita degli scioperi e la massiccia partecipazione al 1° Maggio);

• In pratica il tutto si configurava come una “Company Town”: la stragrande maggioranza dei lavoratori abitavano a Venaria, (parecchi dipendenti della SNIA vivevano nelle case dell’Azienda);



Per altro la situazione politica era così caratterizzata:

• Negli anni ’70 il PCI arrivò a toccare i 1.000 iscritti (come una Federazione del sud), aveva 4 sezioni di cui una di fabbrica, la Domenica si diffondevano fino a 1.500 copie dell’Unità.

• Si faceva una festa dell’Unità con una ampia militanza e partecipazione massiccia della popolazione.

• Al referendum sul divorzio del ’74 in Provincia di Torino si ebbe la più alta percentuale dei NO.

• Nel ’75 metà dei Consiglieri Comunali al PCI, nel ’76 il PCI sfondò il 50% dei voti.

La situazione politica (es. il PCI): la 3° faseLa situazione politica (es. il PCI): la 3° fase


• Sono chiuse da anni la SNIA, la GIARGIA, la FIAT TekSid, la IRCI, la Ferrero e molte “boite” non esistono più.

• La CROMODORA,oggi del Gruppo Marelli (della FIAT), è l’unica azienda manifatturiera di una certa dimensione rimasta; nel frattempo ha trovato posto nel vecchio sito della SNIA in Via Cavallo la CARELLO trasferita da Torino;

• Di nuovo vi è la presenza significativa della grande distribuzione con il supermercato AUCHAN, e ora alle porte di Torino il Centro Commerciale dello Stadio juventino;

• In tutte le Aziende vi è la presenza ormai molto numerosa del lavoro precario povero professionalmente. A proposito vedi la presenza di ben 3 agenzie interinali;

• La maggioranza dei lavoratori non è più di Venaria – quindi con meno responsabilità dell’Ente Locale;

• In questi ultimi anni vi è stato l’importante lavoro di restauro della Reggia e dei giardini ad essa connessi;

• Vi è stato un aumento considerevole del piccolo commercio;

• Vi è stato un aumento delle aree abitative che ha portato nuova popolazione relativamente giovane;

• Dai primi anni ’70 la Mandria è diventato luogo pubblico.

A Venaria quattro fasi: la 4° fase = l’attualeA Venaria quattro fasi: la 4° fase = l’attuale


I dati sulla popolazione residente (dati al 2010)I dati sulla popolazione residente (dati al 2010)


Fasce di età Maschi Femmine Totali

Popolazione residente, di cui: 16.890 17.853 34.833

Bambini 0-3 anni 3,7% 3,1% 3,3%

Bambini 0-6 anni 6,5% 5,5% 6,0%

Minori 0-14 anni 14,6% 12,9% 13,7%

Popolazione 15-64 anni 67,7% 66,1% 66,9%



Popolazione 85 e oltre 0,9% 2,5% 1,7%

Popolazione straniera residente, di cui: 505 609 1.174Minori stranieri 0-14 anni 18,4% 16,3% 17,2%

I dati sulle attività economiche (dati al 2009)I dati sulle attività economiche (dati al 2009)


NumeroUnità locali, di cui: 2.931

Attività manifatturiere 385Costruzioni 459Commercio 961Turismo 163Altri servizi 794Altre attività 39Alimentari 40Non alimentari 224Esercizi misti 46Medie, grandi centri commerciali (N°) 16Bar e Ristoranti 120

• Un declino delle attività manifatturiere e industriali, specie quelle legate al comparto automotive e metalmeccanico in generale. Il territorio ha perso quindi parecchia “specializzazione”, impoverendosi dal punto di vista imprenditoriale e dei lavoratori con un aumento degli avviamenti al lavoro: 14.000 su ca. 10.000 lavoratori “stabili”, fenomeno dovuto al continuo turn-over del lavoro precario. Nella stessa occupazione alla Reggia (otre 400 addetti) si registra la presenza di parecchio lavoro precario quando di cooperative - che di cooperativo hanno ben poco - con bassissimi salari.

• Un declino della imprenditoria locale (e della sua egemonia) che da “generale” si è fatta “particolare”, attenta solo a “farsi ricco in fretta” (vedi P. Volponi) o, al contrario, cercando di sopravvivere trascinando con sé anche una certa cultura dei lavoratori (vedi A. Gramsci quando dice che: “la Classe Operaia porta con sé tutti i difetti della borghesia che la comanda”): tutto ciò nel deserto lasciato dalla morte dei partiti di massa quali la DC il PSI e il PCI;

• Il declino (specie negli ultimi 30 anni) della egemonia della grande borghesia, sostituita dal populismo berlusconiano e leghista con l’affermazione del consumo smodato esaltato dalla televisione che da spazio alla “periferia incolta” (vedi C. Freccero), lasciando nelle nicchie i programmi informativi, formativi.

• Questo declino culturale, lo si registra anche a livello di amministrazione comunale dopo l’ultima tornata elettorale locale.

Si può dire in sintesi - 1Si può dire in sintesi - 1


• Un relativo apparente aumento del benessere non è diffusamente percepito da tutta la popolazione (in particolare giovani in cerca di lavoro e anziani sempre più poveri);

• Una diminuzione della coesione sociale e della solidarietà. Più solitudine per gli anziani;

• Una diminuzione della militanza e passione politica; una Sinistra divisa e in lite perenne che sovente scade nei personalismi di tipo berlusconiano;

• Una scarsa presenza dei sindacati nelle aziende: su ca. 1.000 aziende manifatturiere, più la Reggia, il Comune, l’Ospedale fanno 77 aziende con più di 15 addetti, la presenza sindacale è ridotta in 15-20 di queste aziende.

• Nella società Venariese è passata la “peronospera e la filossera”.

• Si può dire, quindi, che se negli anni ’60 e ’70 c’era una competizione quasi alla pari tra l’egemonia della borghesia (a carattere prevalentemente manifatturiero e industriale) con il suo grande “competitor”, i lavoratori.. Ora negli anni 2000?

• Con il fatto (inquietante) che il “moderno principe” si è reso “invisibile”, chi è?: le varie banche o che altro? Lasciando qui qualche “gran visir o ciambellano” (Consorzio Reggia), ecc.?

Si può dire in sintesi - 2Si può dire in sintesi - 2


• Una possibilità di uscita dalla situazione attuale è quella di praticare una cultura ambientalista, affermando un’idea di Città compatibile con la sua nuova vocazione turistica, rappresentata dall’Unicum: Centro Storico, Reggia e Parco della Mandria. In proposito esiste un programma elettorale con il quale è sufficiente essere in sintonia.

• Per SEL non si tratta di fare processi al passato o avere pregiudizi sul futuro, semplicemente si ritiene che il Centro Sinistra sia determinato e capace a interpretare le richieste di alternative che vengono dalla domanda di cambiamento dei cittadini: le promesse vanno mantenute!

Una possibilità di uscita da questa situazione: Una possibilità di uscita da questa situazione: puntare su una politica ECOLOGICApuntare su una politica ECOLOGICA


• È evidente che la “mission” ecologica è data dall’essere un comune che per 2/3 è immerso nel territorio della Mandria e la presenza di un sito di pregio come la Reggia con i suoi giardini accentua questa caratteristica. Problema è che queste presenze siano maggiormente integrate nel tessuto urbano, cosa che a tutt’oggi è problematico.

• Ed è pur vero che è una gara persa in partenza quella che il comune di Venaria possa competere con la Reggia e con gli eventi e le iniziative che questa periodicamente propone, per cui agli occhi dei più l’attenzione e il ricordo è la Reggia e non Venaria.

• Questo ovviamente deve sollecitare le forze sociali, associative, politiche di Venaria per ricercare tutte quelle iniziative che possano in qualche modo riequilibrare la “competizione”.

Ecologia derivante dal contesto territorialeEcologia derivante dal contesto territoriale


• Va attuato l’impegno del programma elettorale “consumo zero” del territorio e “costruire sul costruito” recuperando, ristrutturando e risanando l’esistente; impedendo al tempo stesso nuovi insediamenti di cemento nell’area urbana, oggi del tutto ingiustificati e incompatibili con la vocazione ambientale e turistica della Città.

• Messa in sicurezza di tutti i siti pubblici, scolastici con un processo costante di inserimento sui tetti di pannelli fotovoltaici;

• Accrescere la raccolta differenziata dei rifiuti;

• Attuare un combinato tra la realizzazione di Orti Urbani e la promozione di uno “Spaccio di consumo popolare”;

Ecologia in senso stretto: Ecologia in senso stretto: cosa può fare l’amministrazionecosa può fare l’amministrazione


• Fare l’anagrafe dei redditi e patrimoni degli eletti: tutto deve essere conosciuto;

• Va fatto in tempi certi il regolamento sui referendum popolari;

• Il Consiglio Comunale deve tornare ad essere un centro di dibattito sulle scelte dell’amministrazione e non solamente un luogo di pura presa d’atto di scelte della Giunta;

• In questo periodo di crisi occorre, con coraggio, che l’attuale Giunta apra un vero e serio dibattito che coinvolga non solo le forze politiche e sociali, ma anche l’intera popolazione (ad es. rivitalizzando i Cons. di Quartiere) sui tagli operati dal governo nei confronti degli Enti Locali e le loro ricadute sui bisogni dei cittadini, per fare le scelte prioritarie necessarie con metodo partecipativo e responsabile.

Ecologia nel senso Ecologia nel senso della trasparenza e della rappresentanzadella trasparenza e della rappresentanza


• Nel 2002 c’erano a Venaria il 54% di contribuenti, di cui ben il 35% dichiarava meno di 15.000 €/anno. Quale sarà ad oggi la situazione con la grave crisi che c’è?

• Come incide, se esiste, l’equità fiscale dei tributi locali sulle famiglie venariesi? Quanta e quale elusione o evasione esiste?

• È necessario mettere mano a simile tema per affermare un principio di giustizia sociale e recuperare risorse per mantenere i servizi e migliorarli!

• Il “partito dei furbi” esiste a Venaria come nel resto d’Italia: dunque mettere a confronto le dichiarazioni con altre fonti ad es. il PRA, la Camera di Commercio, il Catasto e il Registro Navale. Conoscere tutto ciò può significare un notevole incremento delle entrate nelle casse comunali stanando gli evasori fiscali;

Ecologia nel senso Ecologia nel senso della responsabilità dei contribuentidella responsabilità dei contribuenti


• Per una cultura della socializzazione consapevole vanno sperimentate occasioni di incontro (per anziani, ma non solo) installando ad es. prefabbricati in legno (o altro), specie nelle periferie della Città, che permettano la possibilità di vivere assieme, per ridurre la dipendenza da TV e l’autoisolamento, per vivere esperienze comunitarie e di solidarietà. Esistono esperimenti positivi come a Grugliasco da cui imparare quali i “social housing”.

• Proporre nei caseggiati pratiche di convivialità con piccole mense comuni, e/o uso di strumenti e attrezzature per favorire chi vive disagi fisici ed economici;

Ecologia nel senso di maggiori relazioni tra gli Ecologia nel senso di maggiori relazioni tra gli “umani” (a partire dagli anziani)“umani” (a partire dagli anziani)


• Mentre per tutte le proposte di cui sopra sono tutte possibili, nel comparto produttivo sono evidentemente più difficili: perché si tratta di tentare la via di una nuova specializzazione delle unità locali presenti sul nostro territorio;

• Il tutto si può tentare a patto che il comune si ponga il problema di conoscere la realtà produttiva del suo territorio e valorizzi quelle aziende che in questi anni di crisi sono riuscite a reggere o, addirittura a crescere.

• Come?: dando seguito alla realizzazione della delibera approvata dal precedente Consiglio Comunale, su un “osservatorio sulla crisi e sulla recessione” per andare a scovare quelle aziende esemplari, anche se poche, presenti sul nostro territorio, per farne imitare i suoi criteri di sviluppo o di tenuta. Così come assistendo e promuovendo tutte le forme associative per la piccola e la micro impresa con progetti di sostegno all’internazionalizzazione.

Ecologia nell’apparato produttivoEcologia nell’apparato produttivo e cultura del lavoroe cultura del lavoro


• Sinistra Ecologia Libertà è nella condizione per andare in questa direzione, a patto che sappia elaborare il lutto: il “grande partito” (il PCI, ma anche PSI e DC) è ormai morto e sepolto e non tornerà mai più. Con lui sono andati sepolti tutti coloro i quali possiamo definire gli “esperti grezzi” che erano presenti nelle sue fila. Il problema oggi è individuare questi esperti grezzi ancora presenti: nella società civile, tra chi lavora e chi un lavoro lo cerca, tra chi vive, a diverso titolo e interesse, il nostro territorio. Ma noi non li conosciamo, e manco li cerchiamo. Bisogna trovarli, parlare e magari litigare con loro, per portali alla partecipazione con il loro saper fare.

• Obiettivo: nella testa delle persone che visiteranno Venaria, e ancor più dei cittadini di Venaria, dovrà albergare l’idea: io vivo in un Comune esemplare. Ho visitato la Reggia e Venaria e ho visto delle cose ammirevoli.

• Ne va della prospettiva. Forza compagni!

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è Tornato il principe! per tutti

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