A Basil e Adrian, M.M....Ma il più felice di tutti in quella terra fortunata era il principe...
Transcript of A Basil e Adrian, M.M....Ma il più felice di tutti in quella terra fortunata era il principe...
Ci sono periodi in cui nel mondo tutto
sembra procedere a meraviglia. È proprio in
un periodo così che inizia questa storia. Tutti
erano felici in quel Paese. Il raccolto promette-
va bene. Il grano cresceva dorato nei campi. Le
viti e gli alberi erano carichi di frutti. I fiumi
scintillanti pullulavano di pesci argentati.
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Ma il più felice di tutti
in quella terra fortunata
era il principe Federico.
Per il suo popolo era un
fratello più che un principe
ed era molto amato; per
questo, tutti si rallegraro-
no per lui quando trovò
finalmente la principessa
del suo cuore. Serafina era
tanto bella e gentile che
tutti ne rimanevano con-
quistati al primo sguardo.
Bastava un suo sorriso a
diffondere gioia. Cantava,
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danzava. Bastava che rides-
se e il mondo intero rideva
con lei.
I due si sposarono il
giorno di Capodanno e il
popolo impazzì di felicità:
le campane suonarono in
tutto il Paese, si danzò
nelle strade, si levarono i
calici, tutti gioirono, ban-
chettarono e festeggiaro-
no, dalla mattina fino a
notte fonda. Non si era
mai vista una coppia tanto
felice.
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Ma nemmeno un anno dopo le cose erano cambiate. La
gioia e la felicità erano svanite. Tutti vedevano che sulla prin-
cipessa incombeva un grande dolore, come un’ombra scura.
Non sorrideva mai, non rideva più. Non cantava. Non
danzava. Non parlava per giorni e giorni. A volte non man-
giava neppure. Il principe Federico non riusciva a capire
cosa fosse accaduto alla sua adorata principessa e, come lui,
nessun altro. Era un mistero assoluto.
La luce abbandonò i suoi occhi, le sue guance scolori-
rono. Ogni sera Serafina sedeva accanto al principe nella
grande sala del palazzo, senza toccare cibo né parlare con
nessuno. Sembrava perduta nella propria tristezza e incapace
di trovare una via d’uscita.
Il principe Federico desiderava con tutto se stesso che lei
tornasse felice. Faceva il possibile per allietarle il cuore.
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A Natale, come segno del suo
amore, la ricoprì di doni. Abiti di seta
finissima. E poi rubini, smeraldi e zaf-
firi, e una coppia di colombi bianchi
che tubavano alla finestra la mattina
al suo risveglio. Le regalò parrocchetti
e pavoni, manguste e scimmie, e due
levrieri che le stavano sempre al fianco
e la amavano incondizionatamente.
Ma niente sembrava sollevare lo spirito
della principessa.
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Nessun marito avrebbe potuto essere più gentile e premuroso
del principe. Cercò in ogni modo di scoprire il motivo, la ragio-
ne che l’aveva spinta ad avvolgersi così nel proprio dolore.
«Possiamo tornare a essere felici, mia cara» le diceva.
«Andrà tutto bene, te lo prometto. Se solo mi dicessi cosa ti
tormenta, potrei aiutarti a sistemare tutto e renderti di nuovo
felice. È qualcosa che ho fatto?”
Ma le parole gentili del principe, come tutti i suoi magnifici
regali, lasciavano indifferente la giovane, che immancabilmente
voltava il capo e rimaneva in silenzio. Anche quando lui la strin-
geva tra le braccia e la baciava con affetto, lei sembrava distante
e perduta nella propria tristezza. Il principe era affranto. Era come
se, nonostante i suoi tentativi, non ci fosse niente in grado di aiu-
tarla. Il medico di corte la visitava tutti i giorni, ma anche lui era
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confuso e disorientato come chiunque altro. Nessuna medicina
tra quelle che le aveva somministrato aveva sortito alcun effetto.
Per la povera principessa Serafina non c’era fuga dal dolore,
nemmeno nei sogni. Giaceva sveglia tutta la notte. Di gior-
no sedeva nella sua stanza, ignorando il cibo che il principe
Federico le portava, per quanto profumato e appetitoso. Un po’
di frutta e un po’ d’acqua erano tutto quello che mangiava e
beveva. Nient’altro. Era sopraffatta dal dolore. “Forse una volta
che saranno passati i cieli grigi dell’inverno” pensava il princi-
pe, “tornerà a essere felice.”
La primavera finalmente arrivò, tornarono i canti degli
uccelli, i narcisi danzavano nel sole. Ma la principessa rimase
triste come sempre. Il principe Federico iniziava a essere preoc-
cupato per la sua vita, e così il medico di corte.
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