e t a n t o a l t r o . . . IN QUESTO NUMERO

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SETTEMBRE 2021 | N. 2 Young writers for world economic challenges Il giornale CLEC di settembre è completamente dedicato all'Economia Circolare. Gli articoli, a carattere divulgativo, affronteranno vari aspetti legati al tema dell’Economia Circolare e delle sue conseguenze su specifici settori, gli effetti sulle catene globali del valore o gli effetti sui consumatori finali. In ambito Europeo, l’UE sta mettendo in atto numerose iniziative comprese nel cosiddetto Green Deal Europeo tra le quali spicca il piano d’azione per l’Economia Circolare, incentrato sulla diminuzione dei rifiuti e la loro gestione ottimale. L’Economia Circolare rappresenta non solo un modo per ridurre l’impatto ambientale della produzione ma anche per influenzare la competitività internazionale dei paesi allo scopo di creare nuovi vantaggi comparati e, in tal modo, rendere il processo attrattivo per le imprese. Special edition realizzata in occasione della Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2021. Sarà illustrata nell’ambito di un talk scientifico, aperto ai citizens, il 24 settembre presso il Castello di Gaeta. > Smart mobility > Simbiosi industriale > Greenwashing > Green marketing > Circular supply chain e tanto altro... IN QUESTO NUMERO

Transcript of e t a n t o a l t r o . . . IN QUESTO NUMERO

CLEC MAGAZINE

S E T T E M B R E 2 0 2 1 | N . 2

Young writers for wor ld economic chal lenges

LA NOTTE DEI RICERCATORI OSPITA CLEC MAGAZINE!

I l giornale CLEC di settembre è completamentededicato all 'Economia Circolare. Gli articoli , acarattere divulgativo, affronteranno vari aspettilegati al tema dell ’Economia Circolare e delle sueconseguenze su specifici settori , gl i effetti sullecatene globali del valore o gli effetti sui consumatorifinali . In ambito Europeo, l ’UE sta mettendo in attonumerose iniziative comprese nel cosiddetto GreenDeal Europeo tra le quali spicca i l piano d’azione perl ’Economia Circolare, incentrato sulla diminuzione deirif iuti e la loro gestione ottimale. L ’EconomiaCircolare rappresenta non solo un modo per ridurrel ’ impatto ambientale della produzione ma anche perinfluenzare la competitività internazionale dei paesiallo scopo di creare nuovi vantaggi comparati e, in talmodo, rendere i l processo attrattivo per le imprese. Special edition realizzata in occasione della NotteEuropea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2021.Sarà i l lustrata nell ’ambito di un talk scientifico,aperto ai citizens, i l 24 settembre presso i l Castello diGaeta.

> Smart mobi l i ty> Simbiosi industr ia le> Greenwashing > Green marketing> Circular supply chain

e tanto altro. . .

IN QUESTO NUMERO

Table of contents

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A UNA PERSONA SPECIALE. . .

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BUSINESS NEEDS A CIRCULAR WAY TO GET

ECONOMIC GAINS

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IL CONCETTO DI VIVERE INSIEME

TRASLATO ALL'ECONOMIA

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ECONOMIA CIRCOLARE E SMART MOBILITY

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LE DONNE NELL'ECONOMIA CIRCOLARE

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IL GREEN MARKETING: COME METTERE IN

DUBBIO LE ABITUDINI PASSATE

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GREENWASHING: UNA PENNELLATA DI VERDE

PER SEMBRARE PIÙ AMICI DELL’AMBIENTE

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CIRCULAR SUPPLY CHAIN: A NEW WAY OF

RETHINKING THE PRODUCTION

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“CASSINO IS NOT JUST A PLACE WHERE WE STUDY

IT IS L IKE A SECOND HOME”

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INTERVIEW WITH THE MANAGING DIRECTOR

OF "LA MIA ENERGIA SC" : FRANCESCANTONIO

DELLA ROSA

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Il giornale CLEC di settembre sarà dedicato a Altynay Rakhimova, studentessa del primo annodel CdL in Economics and Business scomparsa prematuramente il mese scorso. Di originekazaka, aveva già dato inizio a una brillante carriera universitaria e si era perfettamenteintegrata non solo nella comunità universitaria di suoi compatrioti, ma anche nella grandefamiglia degli studenti internazionali. La scomparsa di Altynay è simbolo di uno dei peggioriaspetti del tragico periodo che abbiamo vissuto: il Covid non guarda in faccia a nessuno.Cicerone, nella sua opera “De senectude” ci dice “...Mi sembra che i giovani muoiano così,come quando la forza di una fiamma viene domata da un copioso getto d’acqua, mentre ivecchi come quando, senza coercizione, spontaneamente un fuoco consumato si spegne...”. Ed è proprio così che immaginiamo ciò che è accaduto ad Altynay: una giovane donna chestava per addentrarsi nel pieno della propria vita adulta, che aveva iniziato, tramite gli studiuniversitari a forgiare il proprio futuro che le è stato tolto da questa tremenda malattia.

Francesca Paesano, a nome dello staff di CLEC magazine e del corso in Economics and business

A una persona speciale...

Dedicated to a special person...September's CLEC magazine will be dedicated to Altynay Rakhimova, a first-year student ofthe Bachelor’s Degree in Economics and Business who passed away prematurely last month.Born in Kazakhstan, she had already started a brilliant university career and had perfectlyintegrated not only in the university community of her compatriots, but also in the big familyof international students. Altynay's disappearance is symbolic of one of the worst aspects ofthe tragic period we have experienced: Covid looks no one in the face. Cicero, in his work "Desenectude" stated "...It seems to me that the young die in this way, as when the force of aflame is tamed by a copious jet of water, while the old die as when, without compulsion,spontaneously a consumed fire is extinguished..." And this is exactly how we imagine whathappened to Altynay: a young woman who was about to enter into the fullness of heradulthood, who had begun, through her university studies to shape her own future, the onethat was taken away from her by this tremendous disease.

Francesca Paesano on behalf of CLEC magazine and the Economic and Business staff

BUSINESS NEEDS A CIRCULAR WAY TO GET

ECONOMIC GAINS

By Urmil Bambharoliya

" Progress is impossible without change, and those who cannot change their minds cannotchange anything ". (George Bernard Shaw)

How do you move to a Circular Economy? It'sinteresting because we are not talking aboutwhether a good economy is linear or circular,but, in place of that, we are saying how wemove to a circular one having clearly in mindthat a sustainable future is in demand for allgood reasons. Firstly, Circular Economics is a$4.5 trillion opportunity. It presents a hugepotential for global economic growth.It will also help society move towards asustainable future. The concept of the circulareconomy isn’t widely understood bybusinessmen. Mobilizing this opportunity willremain a challenge until many more businessleaders will start to adopt a “circular mindset.”

Entrepreneurs are keen to take action, butthey aren’t sure where or how to start. TheCircular Economy moves away from thetraditional “take-make-dispose” economicmodel to prefer one that is regenerative bydesign. The goal is to retain as much value aspossible from resources, products, parts andmaterials to create a system that allows forlong life, optimal reuse, refurbishment,remanufacturing and recycling. Companieswhich implement the Circular Economyconcentrate on rethinking products andservices using principles based on durability,renewability, reuse, repair, replacement,upgrades, refurbishment and reducedmaterial use.

The concept of the circular

economy isn’t widely

understood by businessmen.

Mobilizing this opportunity

will remain a challenge until

many more business leaders

will adopt a “circular mindset

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By applying these principles, companiescan reutilise waste, increase resourceproductivity and decouple growth fromnatural resource consumption.Transitioning to the Circular Economywill be reinforced.Let's remember that economic, socialand environmental changes in this sensestarted since the First IndustrialRevolution.

There are some risks for any rewardsyou get in this, higher commodity prices,waste, environmental impact, Earthoveruse, resource scarcity etc.Companies have many opportunitieswhich allow them to go more towardsCircular Economy. These are: GDPgrowth, policy readiness, movingtowards a circular economy. It can helpcompanies get ahead of upcomingpolicy, regulation, pricing ofexternalities and potential shifts intaxation models. Business and societalbenefits are achieved too. In order toprove this, we can do an example.

Creating 500,000 jobs alone in France,circular economics solutions could offera 37% reduction in energy consumptionin the EU, the potential revenue ofselected Circular EconomicsBusiness models for automotivecompanies could more than double by2030, grown by $400 600billion.

Netherland is one of the leadingcountries to follow this path jointly byFrance, Italy etc. Many MNCs like Timberland (tires to shoes),Johnson controls (recycled batteries) ,Aquazone (turning waterwaste infertilizers) are operating in this field.The global population continues to growrapidly, increasing demand for rawmaterials, while supplies are decreasing.In this Circular Economy, there will beno more waste, as resources will bereused again and again.

Source: Ministry of Infrastructure and the Environment, Sepetmber 2016

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Fenomeno che si sta diffondendo in tutto il mondo, la simbiosi industriale sembra inarrestabile

Il concetto di “vivere insieme” traslato all’Economia

Tanti i casi di simbiosi industriale, ma il più conosciuto sembra rimanere Kalundborg

Uno dei grandi temi legati all’Economia Circolareè quello della simbiosi industriale, fenomeno cheoffre alle aziende la possibilità di scambiare econdividere competenze, energia e scarti. Sibasa sulla collaborazione tra aziende all’internodella stessa area geografica e sull’azionecoordinata per ridurre i propri rifiuti e l’impattoambientale. Lo scopo è trasformare gli scartiderivanti dai processi lavorativi in materie primeutili per altre catene di produzione. Laterminologia usata in questo settore rimandaalla Biologia. Infatti, il concetto di simbiosiindustriale è analogo al processo di simbiosi innatura: ovvero lo scambio costante di materieprime tra individui in uno stesso ecosistema.Allo stesso modo, con il termine “metabolismo”industriale si intende la disciplina che identificala catena di processi che trasformano le materieprime e l’energia in prodotti e scarti. Il successoe la diffusione della simbiosi industriale si deveal cambio di “paradigma” dei processi industriali.

Di Francesca Paesano

Le aziende si stanno progressivamenteallontanando dal sistema lineare (“Take, Makeand Dispose”, ovvero: estrazione, produzione esmaltimento) per adottare la filosofia “Cradle toCradle” (dalla culla alla culla o C2C). (1)

Caso emblematico di simbiosi industriale è l’eco-parco Kalundborg, situato nell’omonima cittadinaDanese di Kalundborg. Questo eco-parco non erastato pensato come distretto industriale. Ilprogetto affonda le sue radici negli anni 60.Inizialmente, la simbiosi aveva come scopo ilmero rifornimento di risorse idriche. Con ilpassare del tempo e con il rafforzarsi deicollegamenti, iniziarono i primi scambi dimateriali e, successivamente, risorse energetiche.Ecco perché la sua trasformazione è definitacome “fisiologica”. Kalundborg rappresenta unodei primi “esperimenti” in un periodo in cui ilconcetto di simbiosi in Economia era inesistente.Solo nel 1989, questo modo di operare vennefatto rientrare all’interno della concezione di“simbiosi industriale”.

"la diffusione della simbiosi

industriale si deve al cambio

di paradigma che i processi

industriali stanno

attraversando..."

(1)S.Tabellini “Un esempio virtuoso di Simbiosi Industriale:ecco il caso di Kalundborg”, Sfridoo 11/02/2021

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L’eco-parco consiste in una rete di collegamentifisici che agevola lo scambio degli scarti diproduzione e la condivisione di materiali e risorseenergetiche. All’interno dell’agglomerato sonopresenti importanti industrie di settori disparati:Novo Nordisk (insulina), Novozymes (enzimi), unostabilimento per il trattamento delle acque discolo, la più grande centrale elettrica danese euna raffineria petrolifera. Tutte questecompagnie collaborano quotidianamente pergarantire l’efficacia del sistema di simbiosiall’interno di Kalundborg.

Vari i vantaggi per le aziende coinvolte: riduzionenel consumo di risorse; riduzione dell’impattoambientale, in termini di utilizzo di acqua eproduzione di rifiuti; utilizzo efficiente di risorseenergetiche (per es. rifiuti gassosi nellaproduzione di energia); riduzione dei costi digestione (nessuna necessità di investire nellosmaltimento dei rifiuti).

Kalundborg è stato il primo parco a individuarealcuni pilastri tipici della simbiosi industriale:completo utilizzo delle risorse; fortificazione delpartenariato, grazie allo sviluppo di unamentalità simbiotica locale e nell’agglomeratostesso; velocizzazione della transizione verdeattraverso il partenariato e il controllo costantedell’impatto economico e ambientale.

Conseguenza naturale di questa mentalità e diquesti valori è stata un’evoluzione organica diKalundborg, grazie alla continua ricerca del modomigliore per fare impresa. Il modus operandicondiviso ha portato diversi progetti di startupall’interno del sistema Kalundborg, favoritidall’atmosfera collaborativa, basata su valorifondamentali come la fiducia, l’apertura el’uguaglianza. Questi principi hanno consentito di rafforzare i legami tra i partner, promuovendomaggiormente la mentalità simbiotica.

Per valutare l’impatto di questa vasta rete dicollaborazioni, Kalundborg ha eseguito una LCA(Life Cycle Assessment o Valutazione del Ciclo diVita),

“metodologia analitica che valuta l'improntaambientale di un prodotto o di un servizio,durante l’intero ciclo di vita". (2) Dalladocumentazione rilasciata dalla stessa nel 2015,Kalundborg aveva risparmiato 635.000 tonnellatedi CO2, 90.000 tonnellate di materiale. Il beneficioeconomico è ottenuto sia attraverso il riutilizzodelle risorse e l'utilizzo di input più economicinella produzione, sia attraverso il miglior utilizzopossibile di energia e risorse idriche a livellonazionale, riducendo così le importazioni. Ilrisparmio annuale stimato è di 15 milioni di euro.Ciò significa che da un lato le imprese possonosfruttare il vantaggio competitivo derivantedall’interconnettività. Inoltre, il settore pubblicorisparmia denaro riducendo gli investimenti perla gestione dei rifiuti.

Spostandoci in un altro continente, Il TaiganovaEco Industrial Park è un distretto industriale adAlberta (Canada). Si tratta di un eco-parco di 131acri molto efficiente dal punto di vista delleinfrastrutture che lo compongono. Infatti,l’approccio di progettazione sostenibileimplementato, ha permesso uno sviluppoindustriale di ottima qualità nel tempo.CleanTech Park è un eco-business park aSingapore, il primo costruito nella città. Il sito di50 ettari è contiguo all’ Università di Nanyang. Ilcomplesso è stato progettato al fine dipromuovere la costruzione di ulteriori edifici estrutture “verdi” (bioarchitettura e architetturasostenibile). Oltre a ciò, ci si concentra sullacontinua progettazione e ideazione di soluzioniecosostenibiliBurnside Park, in Nuova Scozia, ha migliorato leprestazioni ambientali di 1500 aziende, tramiteun sistema di partenariato redditizio, anchegrazie al supporto dell’Eco-Efficiency Center dellaDalhousie University.

Esempi virtuosi di simbiosi industriale si stannodiffondendo in tutto il mondo. Tuttavia, ledomande sul futuro di questa pratica rimangonotante. Grazie alla mentalità “green” di alcuni Statie privati cittadini, saremo testimoni della suapossibile ulteriore diffusione. E, forse, evoluzionee riadattamento.

(2) Definizione presa da “LCA-Life Cycle Assesement”, sito“Rete clima”

Economia Circolare e Smart mobility: quale

sconvolgimento per il settore tradizionale?

Di Ludovica Apostolico e Antonio Russo

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Si sente ormai spesso parlare di smart city, ovverodi realtà cittadina “intelligente”, città cheorganizzano e gestiscono le risorse mirando adiventare economicamente sostenibili edenergeticamente autosufficienti, attente allaqualità della vita e alle richieste dei cittadini. Lacittà intelligente deriva da interconnessioni traurbanistica e architettura e da strategie mirate amigliorare e innovare i servizi pubblici. L’obiettivo èmettere in relazione le infrastrutture delle città conil capitale umano, grazie all’impiego di nuovetecnologie, della mobilità e dell'ambiente, così daottimizzare la qualità della vita e soddisfare leesigenze di cittadini, imprese e istituzioni.

Sempre più spesso si parla di “emissioni” o più ingenerale di inquinamento, problemi che peròspesso vengono solo all’apparenza disegnati comepriorità. Tralasciamo almeno per il momentol’aspetto culturale, che comunque incide moltonella modalità con cui un paese affronta questeproblematiche (in Italia è ancora molto alta lapercentuale di persone che sceglie di utilizzare la

propria auto anche per piccolissimi spostamenti), econcentriamoci su alcuni dati interessanti: daldatabase dell’Istat risulta che nel 2019, in Italia, ilparco veicoli era composto da quasi 51,7 milioni dimezzi tra i quali 39 milioni di automobili; traqueste solo 12 mila sono auto elettriche, cheassieme alle ibride benzina (240 mila) e alle ibridegasolio (5 mila scarse) raggiungono solo lo 0,7% deltotale. Le cose però cambiano radicalmente se sianalizzano dati di altri paesi europei, pionieri dellamobilità sostenibile. Vale la pena citare adesempio la Svezia, dove ad affascinare èsoprattutto il primo parco cittadino nazionale delmondo (“Ecoparken”), ma anche Olanda, Norvegiae Danimarca. Ad esempio, Copenaghenrappresenta senza dubbio un modello per la“Green Economy” (basti pensare che ogni giornovengono percorsi in bici più di un milione dichilometri). In materia di “smart city”, tra le altremetropoli europee degne di nota figurasicuramente anche Berlino, città all’avanguardianell’ambito occupazionale e creativo, in particolareper le politiche giovanili.

Si sente ormai spesso parlare di

smart city, ovvero di realtà cittadina

“intelligente”, città che organizzano

e gestiscono le risorse mirando a

diventare economicamente

sostenibili ed energeticamente

autosufficienti, attente alla qualità

della vita e alle richieste dei cittadini

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Abbiamo parlato di "qualità della vita” e,proprio per questo, tra le smart city figuranoquelle in cui la governance, da parte delleistituzioni, ha avuto come missione ilmiglioramento delle condizioni di vita dei propricittadini. Tra le italiane, le città più smart intermini di vivibilità urbana e qualità dei servizitroviamo Milano e Bologna.

La Smart Mobility segna quindi un cambiamentorilevante della concezione di veicolo,riformulando in alcuni casi quasicompletamente le logiche di utilizzo.

In Italia la vendita di autovetture elettriche haavuto il primo picco nel marzo del 2015 dove iconsumatori hanno sfruttato le politiche diincentivi del ‘Decreto sblocca Italia’. L’accessoall’incentivo era destinato a coloro che avesseroacquistato un’auto elettrica pura o un’auto abassa emissione (Phev). Non esiste uncontributo fisso bensì l’incentivo viene fissato inbase all’ammontare di emissione prodottedall’autovettura. Nel periodo consideratoancora una bassa propensione all’acquisto diauto a bassa emissione da parte dei cittadiniitaliani. Il principale fattore che induce i consumatori arinunciare all’acquisto di auto elettriche èrappresentato dalla barriera economicaall’acquisto. Il costo di ‘ingresso’ differisce seconsideriamo l’auto elettrica, pari in media acirca 34.000 euro, rispetto al costo di un’auto abenzina che ammonta a 23.000 euro circa. Ariguardo, un approccio utile per poter verificarese effettivamente sia più conveniente intermine di costo comprare un’auto elettrica oun’auto a benzina è il “Total cost ofownership.”Questo consiste nel calcolare i costitotali che un’azienda (o una persona fisica) va asostenere per poter possedere un dispositivotecnologico.Ulteriori barriere economiche che riducono ilnumero di consumatori all’ingresso sonorappresentate dall’inadeguatezza dei sistemi diricarica pubblica e da una scarsa autonomia delveicolo. Una variabile rilevante che possiamoconsiderare concorrente dell’acquisto ‘diretto’ diauto elettriche è rappresentata dallo sviluppodell’economia di condivisione.

A riguardo, il car-sharing permette a piùsoggetti di usufruire del noleggio di un’autoelettrica tramite il pagamento di una tariffa e dichiudere il collegamento una volta conclusa la‘corsa’. L’economia di condivisione hasicuramente spostato l’attenzione di alcuneaziende: se quest’ultime dapprima offrivano unprodotto come l’automobile, ora sono moltoattente all’offerta di un vero e proprio servizio(piattaforma di prenotazione del veicolo,manutenzione del veicolo, ricarica). Il sistema dicar-sharing, che ha al centro l’auto elettrica,trova grande consenso nelle grandi città. Tra glistudenti fuorisede sono pochissimi infatti coloroche non hanno un account ad una di questepiattaforme. Il vantaggio resta un trasporto piùveloce rispetto all’attesa dell’autobus e megliorispondente alle esigenze personali in termini diorari e di economicità.

Volgendo uno sguardo sul panorama europeo levendite nel mercato italiano risultano 1% deltotale. Il dato può essere interpretatoosservando gli strumenti di incentivazionediretti tra l’Italia e gli altri paesi europei: adesempio in Norvegia, paese con percentuale divendite superiore nel mercato Europeo, gliincentivi per l’acquisto di auto elettriche pure(BEV) arrivano fino a 20.000 euro e per i PHEV acirca 13.000 euro. In Italia, la stima degliincentivi per i BEV è pari a 10.000 euro e a 2.000euro per la categoria di PHEV.

La normativa EURO è uno standard tecnico cheviene aggiornato periodicamente dall’UnioneEuropea, volto al contenimento dell’emissioniacustiche e inquinanti dei nuovi veicoli destinatiai cittadini, prodotti e immessi sul mercato.Solitamente, i nuovi limiti non hanno efficaciaimmediata: entreranno in vigore dal primogiorno del secondo anno successivo allapromulgazione, per i motivi che saranno, inseguito, approfonditamente spiegati.Oltre ad una sempre più stringenteregolamentazione a livello europeo, negli ultimianni, su tutto il territorio italiano, sonoaumentate di numero e in estensione, le zone atraffico limitato e le domeniche ecologiche:iniziative la cui attuazione è a discrezione del

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Primo cittadino del comune, evidenze di unamaggiore sensibilità alla tutela dell’ambienteanche ai livelli più bassi di formulazionenormativa.

Intelligenza artificiale, Cloud, Big Data, 5G, IOT,realtà aumentata, sono tecnologie che darannouna radicale svolta al modo in cui viviamo nellenostre città. Fino ad oggi, l’automobile privata haavuto un ruolo centrale e i sistemi di mobilitàsono rimasti invariati. Città e vie dicomunicazione sono state elaborate mirandoprioritariamente all’uso e consumo di autoprivate. Il trasporto pubblico pertanto assumecosì un ruolo secondario. Negli ultimi anni, graziealla contemporanea rivoluzione digitale, la smartmobility ha intrapreso un cambiamento “sociale”e “tecnico” sempre più veloce e rapido.Analizzando gli scenari futuri, possiamo vedereche i progetti dei più importanti protagonistinell’ambito della mobilità e della tecnologia siconcentrano verso un particolare mezzo ditrasporto, caratterizzato da 4 specifici elementiche lo rendono completamente diverso dallevetture tradizionali; infatti i mezzi di trasportodel futuro saranno: elettrici, connessi, autonomie condivisi.

Abbiamo dunque analizzato lo scenario dellasmart city delineando una possibile evoluzionefutura per quanto riguarda la green mobility. E’ difondamentale importanza capire l’impattosociale ed economico che il passaggio all’elettricoe all’ecologico può portare alla vita di ognisingolo cittadino. Bisognerebbe quindi informaree sensibilizzare i cittadini ad una visione voltaalla tutela dell’ambiente e ai benefici che neconseguono, con occhio di riguardo all’impattoambientale, fattore critico e sempre più spesso didibattito negli ultimi decenni.

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Le donne nell'Economia Circolare: un ruolo

cruciale

Di Alessio Tomba

Secondo la definizione del Parlamento Europeol'Economia Circolare non è altro che un modelloche mira ad estendere il ciclo di vita dei prodotti ea ridurre i rifiuti al minimo. Per raggiungerequesti obiettivi è necessario ripensare al sistemaattuale di produzione e consumo. Infatti,applicando il nuovo modello si darebbe unamaggiore importanza alla condivisione, prestitoriutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclodei materiali e prodotti esistenti il più a lungopossibile.

Agendo in questo modo ogni azienda può esserein grado di riutilizzare all'interno del suo cicloproduttivo dei materiali che in precedenzapotevano essere considerati come scarti,generando un maggiore valore.

I benefici del modello di Economia Circolare siriversano sull'intera società. Le donne hanno dasubito colto l'opportunità di giocare un ruolochiave nel cambiamento.

Parità di genere

Quando si parla di sviluppo sostenibile non sipuò non far riferimento a uno degli obiettiviposti dall'economia circolare: l'uguaglianza digenere. Ogni persona, che sia uomo o donna,deve contribuire attivamente e collaborarecon l'altra affinché avvenga la transizione daun'Economia Lineare a un'Economia Circolare.

Le donne nel corso del tempo sono spessoapparse più attente rispetto agli uomini neiconfronti di alcune tematiche come ilriutilizzo degli scarti e il prolungamento dellavita di un oggetto attraverso un riusopensato. L'inclusione delle donne èfondamentale per raggiungere dei risultatimigliori nell'economia circolare.

Ogni persona, che sia uomo o

donna, deve contribuire

attivamente e collaborare con

l'altra affinché avvenga la

transizione dall'Economia

Lineare a una Circolare

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Donne: fast e slow fashion

Andando avanti nel tempo, le donne dovrannosempre di più avere un ruolo fondamentalenell'Economia Circolare. Per far sì che avvengaquesto è necessario cambiare il modo di fareimpresa. È fondamentale che gli Stati investano inpolitiche governative volte ad incentivareall'utilizzo di materie prime e alla creazione diinfrastrutture per la raccolta e il riciclaggio. Allostesso modo anche i consumatori devonocambiare i loro atteggiamenti. Le donne hanno lagrande opportunità di diventare un importanteesempio. Basti pensare a quale impatto potrebbero averenell'economia della moda. Si potrebbe passare dalfast fashion, in cui si acquistano abiti di scarsaqualità che diventano dopo poco rifiuti, allo slowfashion in cui vengono acquistati abiti di qualitàche hanno una durata molto più lunga.

Scelte migliori per il Pianeta

Adottare un modello di Economia Circolaresignifica rispettare il Pianeta. Le risorse che ilPianeta fornisce ad ogni donna e ad ogniuomo non devono essere sfruttate più deldovuto. Le azioni di ogni persona devonoavvenire nel rispetto della Terra e devonoportare dei vantaggi. Ecco perché occorre continuamente rimanereaggiornati sulle nuove novità tecnologiche.Nuove app e piattaforme permettono dirisparmiare risorse, ridurre i rifiuti e allungarela vita di ogni singolo prodotto. Uno degliesempi che negli ultimi anni sta venendospesso più utilizzato in Italia è TooGoodToGoun'app che permette di combattere lo sprecoalimentare. Le donne con il loro spirito di solidarietà, didifesa della comunità, hanno l'opportunità difare la differenza in una società che haestremo bisogno di vivere un verocambiamento.

Interview with the managing director of "La

mia energia sc": Francescantonio Della Rosa

Francescantonio Della Rosa, alumnus of Unicasand managing director of "La mia energia",was interviewed by our editor Firehiwot

Firehiwot: Tell me about the establishmentand background of “La Mia Energia”

Francescantonio: La Mia Energia s.c.a.r.l. (LME)is a company established in 2009 by Mr. RenatoReggi and scaled-up internationally with Dr.Francescantonio Della Rosa, PhD. LME wasborn as a National Consortium for theRecycling of End-of-Life Photovoltaic Panelsauthorized by the Energy Services Manager(GSE). Originating as an Energy ServiceCompany (E.S.Co), it is accredited in the list ofthe Authority for Electricity and Gas (AEEG).Since 2013 LME is a Research Organizationrecognized by the Ministry of Education,University and Research (MIUR) for thedevelopment of environmentally sustainableCircular Economy Technologies and Solutionsfor the national and international market. InFebruary 2013 it obtained GSE accreditation asa National Consortium for the recovery andrecycling of photovoltaic modules at the end oftheir life.. In the same year it becomes aCollective System for the management ofprofessional WEEE throughout the country,recognized by the Ministry of the Environment.In 2017 the Engineering division opens up tothe international market for the constructionof distributed photovoltaic WEEE recyclingcenters, based on proprietary patentedtreatment technologies developed by thedivision including machinery, robots andphotovoltaic WEEE recycling plants.

IN ITALY

ENVIRONMENT GROUP•National Consortium for RecyclingPhotovoltaic Panels Industrialization ofsystems, solutions and services for therecycling of photovoltaic panels for theinternational market.

•European Raw Material Alliance (ERMA)Task Force Leader for Solar Conversion -EIT Raw Material

•Collective Scheme EEE Registeraccredited by GSE

•Collective Scheme for Batteries andAccumulator

•Authorized Recycling Centers andPlants for recycling End-of-Life,batteries, accumulators and inverters

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Energy Service Company (ESCo)Energy Efficiency for Public Sector andPublic Companies Research Center (OdR) for innovativeenergy efficiency platforms

ENERGY GROUP

ABROAD

ENGINEERING GROUP•EU Projects Coordinator•Industrialization and manufacturing ofsystems, solutions and services for therecycling of photovoltaic panels for theinternational market

Firehiwot: What differentiates yourcompany from other competitive firms?

Francescantonio: The competitivelandscape is quite fragmented and at itsembryonal stage, while world-classconsortia prefer to approach us ratherthan fighting us, due to the First MoverAdvantage and credibility gained throughthe years. Although some companiesmight appear as the main directcompetitors, they only recycle by meltingthe panels they produce.

A major competitor was the landfill until 3years ago. Now governments have bannedthe possibility to dump PV Panels into landfilland Recyclers are demanding for solutions.

Firehiwot: What is your opinion aboutCircular Economy?

Francescantonio: Circular Economy is a greatbusiness opportunity for the benefit of theenvironment. While solar panels are the newwaste, more than 30M tonnes are expected tobe recycled by 2030. An area bigger than350.000 Football Fields. Governments,Countries, Recycling companies all over theWorld are now asked to manage this hugeproblem. Until now some thermal andchemicals compensative attempts roughlydestroying or melting the panels withoutrecovering pure materials have been done,missing huge business opportunities. In Italyalone competing consortia are merelycollecting PV waste, without the possibility toprocess laminates and recovering rawmaterials. First adopters of La Mia Energiatechnology have been La Mia Energia itself, bycreating accredited PV Recycling Centers inItaly, following closely behind France (Veolia),recovering more than 5000 tons in 2020 withLa Mia Energia technology, USA (Recycle PVSolar), Australia (Source RecoveryCorporation and Group). WEEE RecyclingCenters keep receiving and collecting PVPanels without the possibility of processthem, asking for a solution. Governments areasking for solutions to create value in acircular way. PV is the new waste. La MiaEnergia has the solution.

Firehiwot: What is the local and globaladvantage of recycling Photovoltaic modules?

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Francescantonio: LME is able to obtainraw-secondary materials that could bedefined as "by-products", essential foreco-sustainability and economic profit inthis sector.

Firehiwot: What has been your biggestchallenge in achieving company goals andhow do you stay on track to achieve yourgoals?

Francescantonio: The biggest challengehas been to create the entire industrialpipeline for solar business. Fromaccreditation, registration on the marketof PV panels, to collection, management,processing, recycling, and recovering rawmaterials when at their end-of-life. La MiaEnergia is today a leading task force forthe solar conversion of raw materials,and official partner of the European RawMaterials Alliance (ERMA) and EIT Rawmaterials. The essential purpose sealedby this partnership is the implementationof a circular economy EU-wide first andWorldwide then, thanks to the materialsrecovered and properly recycled from thesolar panel at the end of its life cycle.Nowadays, LME has order for PVRecycling Plants and Partnershipsrequests worldwide. The list includes, butis not limited to: Spain, Greece, France,Australia, New Zealand, USA, Asia, South-Africa, Brazil. Supported by the Europeanbody EIT Raw Material, LME obtains eco-sustainable materials and makes themeconomic strength, thanks to its owndeveloped and patented processes.Thematerials obtained from thesetechnologies (Glass, Silicon, Copper,Plastic, Aluminum and Rare Earths) arerecovered and ready for sale.

LME is nowadays active in the creationof an international network aimed atthe circular economy of photovoltaicsfor a worldwide collective schemeplatform. The solutions offeredintroduce a multitude of innovativemechatronic recovery and recyclingprocesses that are radically moreefficient than traditionalthermochemical or manual attempts.In 2020 LME signed a distributionagreement for the Australian territorywith the Solar Recovery Corporationpty. In 2021 LME establishesagreements for the creation of arecycling platform for Australia andNew Zealand with the Solar RecoveryGroup. In 2021, thanks to theinternational relations created, LMEsigns a Memorandum of Understanding(MoU) with SHC Partners for thecreation of a platform for the recyclingof Pan-Asian photovoltaics for thejurisdictions of: South Korea, Japan,Taiwan, Vietnam.

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Il Green Marketing: come mettere in

dubbio le abitudini passate

Di Francesca Paesano

Il Green Marketing è l’insieme delle attività edelle strategie implementate da un’azienda permigliorare la propria sostenibilità ambientale eil modo in cui esse vengono comunicate agliacquirenti. Sono tantissime le aziende cheiniziano ad interessarsi alle tematicheambientali e alla sostenibilità, tanto che siparla anche di un vero e proprio “brandactivism”. Il Green Marketing può esseredefinito anche come l’impegno delle imprese arestituire al Pianeta qualcosa di quello che si èpreso nel corso del tempo. (1)

Responsabilità è la parola chiave e le attivitàpossibili sono varie. Alcune legate allaproduzione di beni e servizi declinati in unanuova prospettiva più ecologica, a beneficiodegli utenti e della reputazione dell’aziendastessa. Altre attività sono legate allacomunicazione, agli eventi o alla beneficenza.Tuttavia, il percorso più impegnativo consistenell’intraprendere strategie per contenere le

Iproprie emissioni di CO2, fino ad arrivare alla“carbon neutrality”, esito finale di un processodi quantificazione, riduzione e compensazionedelle emissioni di CO2. Per le aziende cheraggiungono la carbon neutrality, un ulteriorepasso è entrare a far parte delle B-Corpcertificate, un gruppo di aziende internazionaliche promuovono un modo più etico di farebusiness. In questo senso, quindi, "volerrestituire" significa adottare comportamentiproduttivi più etici e ottimizzare il consumo dienergia, risorse e materie prime. Laresponsabilità ambientale è prerogativa soprattutto di aziende giovani e startup chehanno una sensibilità più accentuata evogliono porsi da subito come businesssostenibili. (2)La seconda parola chiave è credibilità: esserecoerenti, trasparenti e concreti. Si possonovantare certificazioni o di produrre seguendodeterminati criteri. Qualora questeinformazioni dovessero risultare mendaci

Responsabilità è la parola chiave e

le attività possibili sono varie.

Alcune legate alla produzione di

beni e servizi declinati in una

nuova chiave più ecologica, a

beneficio degli utenti e della

reputazione dell’azienda stessa...

(1) G.Lomaestro “Guida al Green Marketing: perchèpuntare sulla sostenibilità fa bene al business”,

Network Digital 360°

(2) Articolo online “Definizione di Green Marketing”,Inside Marketing, 05/06/19

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si può essere passibili di revisione esanzionamento da parte dell’Antitrust, com’èsuccesso ad alcuni colossi. Accanto allesanzioni, la “gogna mediatica”:un’organizzazione incoerente dal punto divista della sostenibilità si espone a pesanticritiche e rischia di perdere clienti. Iconsumatori sono sempre più attenti a ciòche acquistano e all’impegno etico dei brandche amano. Non solo: si aspettano che sianosoprattutto le aziende a fare qualcosa inmerito e scelgono i propri marchi preferitianche sulla base di quanto sono green.Rivolgersi a un pubblico così consapevolesignifica puntare sulla trasparenza e sullareale volontà di fare la differenza, tutto avantaggio di una reputazione positiva.

Un esempio di azienda che ricorre al GreenMarketing è Gemar, che ha sede nell’area diCasalvieri, non troppo lontano dall’Universitàdi Cassino e del Lazio Meridionale. Gemarproduce palloncini di diverse forme edimensioni che vengono esportati ormai intutta Europa. Gli elementi che la rendonoadatta alla definizione di Green Marketingsono facilmente rintracciabili. L’aziendastessa ha individuato delle parole chiave perfar comprendere meglio la propria filosofia estrategia. Naturale: i palloncini sono fatti dicaucciù, una gomma rinnovabile e riciclabile edecorati con colorante organico. Si stima cheil 93% del materiale utilizzato ècompletamente riciclabile. Carbon neutral: 29tonnellate di anidride carbonica in meno ognitonnellata di palloncini prodotti. Certificato:Gemar ha ottenuto il riconoscimento di FSC®-certified (FSC™ C155424). Occupazione: il 95%dei lavoratori ha un contratto a tempoindeterminato. Lo stesso ambiente di lavoro èattrezzato seguendo le norme vigenti sullatutela della salute dei lavoratori. Infatti, ivalori di lealtà, trasparenza, integrità eresponsabilità sono diretti soprattutto aipropri dipendenti.

Sicurezza: i prodotti sono in linea con lestringenti regole Europee sulla qualità esicurezza dei palloncini come giocattoli perbambini. Insegnamento e comunità: attraversoil canale Balloonista, video tutorial e materialedidattico vengono scambiati tra aziende ditutto il mondo. Etica: Gemar è membro attivo diAssogiocattoli e dell'European Balloon & PartyCouncil (EBPC), organizzazioni dedicate amigliorare gli standard del settore e apromuovere e l'uso responsabile dei palloncini.Gemar è anche membro di SEDEX,organizzazione senza scopo di lucro dedicata amigliorare l'etica delle catene di fornituraglobali. Impegno: l’azienda è legata all’”UNGLOBAL COMPACT” e segue i principi di rispettodei diritti umani e dell’ambiente, anticorruzione e lavoro. (3)

Questo è un esempio vicino a noi di impresache basa la propria filosofia sulla coerenza trala comunicazione con l’esterno e il modo diagire. Cosa ben diversa è il “Greenwashing”(tradotto come “ambientalismo di facciata”),ovvero la pessima pratica di millantare uncomportamento sostenibile non comprovatodai fatti.

Se questo articolo vi ha interessati,

continuate a leggere. Nelle

prossime pagine troverete la

controparte negativa del Green

Marketing

(3) Per maggiori informazioni sui dati riportati, ogniriferimento va a “www. https://gemar.it”

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Greenwashing: una pennellata di verde

per sembrare più amici dell’ambiente

Di Sonia Sahnoune

Mai come oggi essere “green” sembra esserediventata la moda del momento. Sono molte leaziende, ma anche gli imprenditori, che si legano aquesto mondo credendo che basti manifestarevicinanza ed interesse nei confronti dell’ambientee del pianeta per guadagnare punti in reputazioneed immagine . L’errore è pensare che basti legarsial concetto di moda circolare che paragona il ciclodi vita del prodotto ad un cerchio formato da:creazione – uso – riciclo, rifiutando la concezionetradizionale: creazione – uso – smaltimento.

Negli ultimi anni la moda sostenibile è diventataun obiettivo: rappresenta un criterio di scelta perun numero sempre maggiore di persone, checercano capi di vestiario prodotti seguendoparametri ambientali ed etici. Purtroppo,orientarsi in questo campo non è così semplice epratiche poco limpide come il “greenwashing”sono sempre dietro l’angolo.

Ma cosa rappresenta davvero il fenomeno delGreenwashing e perché è così tanto argomento didibattito negli ultimi anni? Esso è un neologismoche deriva dalla crasi di green (verde, inteso insenso ecologico) e whitewash (riverniciare, nelsenso di occultare, trasformare o riabilitare).Questo indica l’ingiustificata appropriazione divirtù ambientali da parte di un’azienda, finalizzataalla creazione di un’immagine positiva per leproprie attività, o creare di un’immaginemistificatoria per distogliere l’attenzione dalleresponsabilità che l’azienda detiene nei confrontidel rispetto dell’ambiente .

Si parla di un “ecologismo di facciata”, strategia dicomunicazione di determinate imprese,organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata acostruire un’immagine (ingannevole) di sé che siapositiva sotto il profilo dell’impatto ambientale. Ilsubdolo scopo è distogliere l’attenzionedell’opinione pubblica dagli effetti negativi perl’ambiente scaturiti dalle proprie attività o daipropri prodotti.

Purtroppo, orientarsi in questo

campo non è così semplice e

pratiche poco limpide come il

"greenwashing" sono sempre

dietro l'angolo...

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Il Greenwashing è un fenomeno moltodiffuso, soprattutto in un momento comequello attuale in cui l’eco-sostenibilità haacquisito molto appeal. Questo punta acreare un capitale reputazionale fittizionascondendo la realtà delle cose. L’essenza diquest’ultimo è quella di prenderedichiarazioni ambientali più o meno veritieree deformarle per far sembrare sostenibile ilprodotto o l’azienda.

È proprio per la sua natura ingannevole che ilfenomeno del Greenwashing è pericoloso: lepersone vengono portate ad assumerecomportamenti non corretti e sostenibili puressendo convinte del contrario. L’obiettivodel greenwashing è duplice: creare unareputazione ambientale dell’impresa edincrementare il fatturato in quanto permettealle aziende di aumentare il bacino diclientela.

Oggi sempre più persone, chi per moda, chiper sentito dire, chi perché realmenteconvinto che un’economia più sostenibiledebba essere la base per un futuro migliore,preferiscono acquistare prodotti sostenibili.Un marketing ingannevole o fuorviante suquesti temi potrebbe convincere un numerocrescente di consumatori a danneggiareinvolontariamente l’ambiente distogliendogli stessi dalle iniziative ecologiche lecite. Iconsumatori sono, però, molto più attenti acerti argomenti e le aziende devono prestaremolta attenzione perché è aumentata laconsapevolezza da parte del pubblico. Daconsiderare sono i danni enormi, sia dinatura economica che reputazionale, chepotrebbero subire nel caso in cui venissero“scoperte”.

Ne sa qualcosa il colosso del fast fashionH&M, accusato dalla Consumer Authoritynorvegese di pubblicità ingannevole. Lacollezione “Conscious” è stata posta sottoaccusa poiché, pur identificandosi comegreen, non fornirebbe informazioni precisesulla sostenibilità dei prodotti. L’accusaprincipale che viene rivolta al grande colossodel fast fashion è collegata alle informazionidi dominio pubblico che risultano essereabbastanza vaghe e poco specifiche. Sievidenzia l’utilizzo di “claim” così imprecisiche portano ad equivoci e malintesi iconsumatori, e nelle etichette si fariferimento ad un generico “50% minimo dimateriali riciclati, organici o in Tencel”.

La Consumer Authority ha dichiarato la suaopinione in merito all’argomento definendoche H&M non risulta essere abbastanzachiara e specifica nella spiegazione di comegli abiti della collezione ‘Conscious’ siano piùsostenibili degli altri prodotti del marchio sulmercato. Ritiene, dunque, che tali capi divestiario diano l’impressione di essere piùsostenibili di quanto effettivamente siano.Seppure, ad oggi, si tratti soltanto di sospetti,questa è decisamente un’accusa che fariflettere. Alla luce degli ultimi dati statistici,la moda risulta essere responsabile per il22% dello spreco globale di acqua, per nonparlare di quanto i trattamenti predispostiper le coltivazioni di cotone sianoresponsabili dell’inquinamento globale.

Molto importante è riuscire a riconoscere edimostrare la veridicità della sostenibilitàdelle aziende cercando informazioniall’interno dell’azienda stessa, leggendoattentamente le sue politiche di sostenibilitàambientale e il modo in cui vengono

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applicate durante tutto il processoproduttivo. Un input che può servire adindividuare le aziende che praticano ilGreenwashing è osservare la loro strategiadi comunicazione. Il campanello d’allarmescatta quando le informazioni fornite sonotroppo vaghe e approssimative. Oppure se,al contrario, utilizzano un linguaggio moltotecnico, quasi incomprensibile, oppureancora utilizzando immagini suggestive opalette di colore prevalentemente verdi. In questi casi le aziende potrebbero averfatto uso di Greenwashing.

Analizza bene le aziende presso le qualidecidi di acquistare, prendendoti del tempoper verificare che i loro processi produttivisiano davvero eco sostenibili.

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Circular supply chain: a new way of rethinking the

productionDi Firehiwot Bekele

There are two types of economy models: CircularEconomy and Linear Economy. Linear economy isbased on the principle make-use-dispose, whereas,Circular economy seeks to eliminate the concept ofwaste, which is considered as valuable material,managed within technical and biological cycles. TheCircular Economy is a model in which products aredesigned so that raw materials won’t escape out ofthe supply chain. As long as possible, materials arerecycled and also brought to situation of reusable,preventing the depletion of valuable andirreplaceable resources. The important point is thereduction and eventual elimination of waste.

A circular supply chain (CSC) is a connected networkof organizations involved in the design, as well as inthe management of value-adding processes andvalue recovery of a product, component or material.Both, value-adding and value recovery activities aimto fulfil economic, social or environmental benefitsfor the companies involved, as well as for thesociety.

Value-adding activities occur within the forwardlogistics flows, usually in a supply chain withinthe same sector. These activities are subject toresource reduction, which is the minimization ofwaste resulting in more efficient forward andreverse distribution process. CSC is a new modelfor supply chains because, by its very nature, itfulfills a need companies are desperately trying tomeet. i.e., need for sustainability. In a circularsupply chain, there’s value in waste. In short, itcreates an ecosystem of materials. (1)

As regards its outcomes, circular supply chain is a“forward-thinking model” also in its management.Basically, it represents a further step towards theunion of technology and supply chain practices,as digitization is a key element in enabling acircular supply chain. It leads the organizations totake into consideration the issues ofenvironmental management and product lifecycle

Circularity is more practiced in the followingcases of production in factories.

A circular supply chain (CSC)

is a connected network of

organizations involved in the

design as well as in the

management of value-adding

processes and value recovery

of a product, component or

material.

(1) K.Sounders “Circular Supply Chain – What is it andWhy is it Important?”, Morai Logistics INC.

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Aluminum cans: Aluminum cans are recycledand produced again at a high rate. Used cans areset apart from general trash, collected, cleanedand then blended with raw and “fresh”aluminum.

Office furniture: used furniture has many intacthigh-quality parts, which can be used tomanufacture high-quality furniture (some pieceshave to add some new parts, usually made on-order by small suppliers, who are audited forsustainable processes). The key value driver isthe excessive value decline of used furniture,most of which can be recovered with goodquality remanufacturing. There is also anaesthetic value, as the design and patina of oldfurniture parts can help produce a distinctiveproduct.

Clothing and personal equipment: designs,fabrics and materials are changing in order tomake the cyclical re-use cheaper and easier. Thescope is to get recycled equipment of evenhigher quality and value. For instance, textilescan be designed without the use of chemicalsubstances. Natural fibers can be used as

secondary raw material serving insulationand filling purposes eventually returning tonature at the end of their life. (2)

The Barriers: Because most supply chainshave to be optimized for achieving thesegoals, adopting circular business models isprohibitively expensive, in particular in theimmediate future. In fact, the recycle andremanufacture of products or componentsneed consistent investments. The aim is tocreate a system of collection that has toextend over vast distances in order to movefrom the place of use to the site ofmanufacturing. In addition, because of thespecialization of parts, it is very difficult toamass enough volumes to make recyclingworthwhile.

All in all, traditional structures aroundsupplier-manufacturer-customer must beextended to include other actors such asdesigners, regulators and collection facilitiesfor CSCs to succeed and also differentincentives will be needed to encouragecustomers and suppliers to engage inmaterial return, invest in theremanufacturing, improve the overallquality of material input and consequentlyto make CSC effective.

(2)K.Soufani “Circular Supply Chains Are MoreSustainable. Why Are They So Rare?”, HarvardBusiness Review

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“Cassino is not just a place where we study

it’s like a Second Home”

By Yashasvi Dongre

50,000 Indian soldiers, 5,000 martyrs, a fightagainst fascism, the Battle of Monte Cassinoduring World War II. These aren't just meresentences & numbers. These are the proofs ofevery soldier's sacrifice & undying fidelitybetween India & Italy! Always has been, andalways will be! “Peace cannot be kept by force;it can only be achieved by understanding.”“Darkness cannot drive out darkness; only lightcan do that. Hate cannot drive out hate; onlylove can do that.” And since ever we have seenthat the price of prevailing peace has alwaysbeen high.

It was due to the brave soldiers that laid downtheir lives between September 1943 and April1945, that stability was preserved. Theinauguration of "The Indian Army Memorial" on8th July 2021, was one of the steps taken by theMayor of Cassino, Enzo Salera, (Comune diCassino) to tribute to the sacrifices made,which indeed brought the countries togetherThis event brought the Indian Army Chief

General Manoj Mukund Naravane, along with hissubordinates to inaugurate the Indian ArmyMemorial.

Since ever, both the countries have nourishedand partnered inevitably when it came to vitalsectors like defence, healthcare, aerospace,education, clean technology, renewable energy,and information and communication technology.They have stood by each other's side, when helpwas needed the most. India & Italy share amutual respect for democracy and invest theirinterests in national initiatives too! Be it the"Make in India" endeavour or the EuropeanUnion’s Indo-Pacific Initiative, Italy never backsdown from supporting its fellow nation.

Humans beings have always had a difference inopinion, which bred catastrophes in the past. Butwhen evil sides with evil, goodness can also cometogether, in unison.

Humans beings have always

had a difference in opinion,

which bred catastrophes in

the past. But when evil sides

with evil, goodness can also

come together, in unison.

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The following words were reported duringthe inaugural speech: "Being a proudstudent of the University of Cassino whichhas seen the best of both countries, and Iam proud to be a part of a communitythat believes in kindness, brotherhood,mutual honour, and peace.

On behalf of all the students, I heartilythank our Rector Prof. Giovanni Betta, forinvigorating to be under the guidance ofsuch leadership where we look up, high inthe sky, and we know that we have beeninculcated values in our lives. TheUniversity of Cassino along with ourprofessors has always been out there,looking out for our interests, shaping ourfuture, and showed that we can rely onthem for our better future.

Last but not least, I would like to thankour Mayor, Enzo Salera, who monitorCassino and its environment which nevermade us feel that we are far from home.The management of the town has given useverything we can look up for, Be thebasic needs of students, a foreigner-friendly environment or teachings fromdifferent cultures and lifestyles.

To like in the world, there are the twomost important things which we need toput proper emphasis upon- Peacesomething we all want to live with andbrotherhood which speaks about ourmotive to be on earth. In our life, we havegreat challenges and great opportunities,and with the help of Our professors,mentors, and leaders leading the changeand being a beacon of hope and peace, wewill meet them and make these years thebest years in our individual history!"

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Editors

Ludovica ApostolicoAlessio TombaUrmil BambharoliyaFirehiwot Bekele

Editor-in-chief

Francesca Paesano

Graphic design

Francesca Paesano

Photos for Social media

Muhammed Nihal Velutharambath

External contributors

Antonio RussoYashasvi Dongre Sonia Sahnoune

Director

Prof. Piero Esposito

Vicedirector

Prof.ssa Cinzia Di Palo

A special thanks goes to

Prof. Marcello De Rosa

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