E SUINICOLO IN ALLEVAMENTO AVICOLO BIOLOGICO E … · [email protected] L ......
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il presente disegno è proprietà privata, lo studio tutelerà i propri diritti a termine di legge
data: 30-09-2016
agg. :
COMUNE DI FALCONARA M.MA
PROVINCIA DI ANCONA
tav.
INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE SITO PRODUTTIVOAGRICOLO. TRASFORMAZIONE DI ALLEVAMENTO BOVINO
E SUINICOLO IN ALLEVAMENTO AVICOLO BIOLOGICO ECONVENZIONALE CON MIGLIORAMENTO FUNZIONALE
DELLE PRESTAZIONI AMBIENTALI SECONDOLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI
Il committente:
Il progettista:
Studio
Tecnico
Landi
via N. Bixio, 90
60015 Falconara M.ma (AN)
tel/fax: 071 9170925
L
Dott. G. Mengozzi
via Tabarri, 8 - 47121 Forlì (FC)
tel/fax: 0543 568043
Dott. Geol. R. Cavallucci
Studio di Geologia Associato
Dott. Geol. Pier Luigi Amadori
Dotto. Geol. Roberto Cavallucci
via della Repubblica, 4 - 47014 Meldola (FC)
tel/fax: 0543 490336
Dott. Geol. M. Perli
via Giubasco,10 - 47924 Rimini (RN)
tel/fax: 0541 738382
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Dott. Ing. Michele Baleani
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62011 Cingoli (MC)Codice fiscale e partiva Iva 01776160432
Rappresentante legale:Giovanni FILENI
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Società Agricola Fileni S.r.l Unipersonale
Allegato 8_Sintesi non tecnica Autorizzazione Ambientale Integrata 1
INDICE
Cap 1 Dati generali ................................................................................................................................... 2
Cap 2 Criticità ambientali (tratti da criticità cap 1 Rel Tec) ..................................................................... 5 Cap 3 Aspetti ambientali connessi con l’attività svolta ............................................................................ 7
Cap 4 Migliori Tecniche Disponibili (MTD) da adottare ...................................................................... 10 Cap 5 Controlli sull’impianto ................................................................................................................. 13
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Allegato 8_Sintesi non tecnica Autorizzazione Ambientale Integrata 2
Cap 1 Dati generali
Ragione Sociale Azienda Agricola Fileni di Fileni Giovanni & C s.a.s.
Gestore Giovanni Fileni
Responsabile legale Giovanni Fileni
Sede legale Via Martiri della Libertà, 27 Jesi (AN)
Sede sito produttivo Via Clementina – Falconara Marittima
Anno inizio attività 2017
Superficie totale 420.350 mq
Specie allevata e n° capi Polli da carne convenzionale - 313.925 capi/ciclo
Polli da carne biologi – 127.600 capi/ciclo
N° addetti 2 fissi
Descrizione attività e note
aggiuntive
Il progetto prevede di realizzare un allevamento avicolo con una
gestione in parte convenzionale e in parte biologica.
Le due entità produttive, seguono modalità di gestione differenti.
Il ciclo produttivo di avicoli da carne di tipo leggero con una
presenza del 50% di maschi e 50% di femmine, prevede
l’allontanamento delle femmine dopo circa 35 giorni e quello dei
maschi a 50/52 giorni dall’accasamento. Considerato che le
femmine vengono vendute a 1,6 kg e i maschi a circa 3,0 kg, il peso
medio finale per capo in un ciclo è pari a circa 2,5 kg.
Il ciclo produttivo di avicoli da carne di tipo biologico con una
presenza di circa il 50% di maschi e 50% di femmine, prevede
l’ingrasso di pulcini che vengono acquisiti da strutture specializzate
per la loro produzione. Gli animali entrano in allevamento a circa 30
gr di peso e vengono allevati per un minimo di 81 giorni, a questo
punto vengono conferiti all’industria che li macella e colloca i
prodotti (carni) presso la distribuzione commerciale. In ciascun
momento il PVM dell’allevamento non supera i 21 kg/m2.
Al termine del ciclo inviati i capi allevati a macellazione, viene
effettuata la pulizia e l’igienizzazione dei capannoni e dopo il
periodo di vuoto sanitario, vengono introdotti i pulcini dell’età
indicativa di un giorno.
I pulcini vengono generalmente conferiti in contenitori in plastica e
restituiti all’incubatoio oppure in scatole di cartone che vengono
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Allegato 8_Sintesi non tecnica Autorizzazione Ambientale Integrata 3
raccolte separatamente dagli altri rifiuti e avviate a recupero.
Prima dell’inserimento dei pulcini viene preparata la lettiera di
paglia sfibrata dello spessore di circa 10 cm sul pavimento in
cemento nella misura di circa di 1,5 kg/m2. Durante il ciclo
produttivo si può avere aggiunta di nuova paglia qualora si riscontri
una umidità della lettiera superiore alla norma. Tale intervento è più
frequente nel periodo invernale. A fine ciclo, una volta svuotato il
capannone dai capi, si provvede alla raccolta della pollina con pala
meccanica, caricata su appositi mezzi e ceduta a terzi. Segue lo
spazzamento per raccogliere i residui di pollina e polvere che viene
aggiunta alla precedente.
In un anno sono possibili 5 cicli per l’allevamento di tipo
convenzionale e 3,6 cicli per l’allevamento di tipo biologico.
L’allevamento viene gestito normalmente da 2 addetti, ai quali si
affiancano dei terzisti in occasione delle operazioni di
carico/scarico degli animali e delle lettiere, e delle operazioni di
pulizia e igienizzazione dei locali.
Il progetto ha per oggetto la realizzazione di n. 5 capannoni
zootecnici per l’allevamento di 313.925 polli da carne di tipo
convenzionale e n. 8 capannoni per l’allevamento di 127.600
polli da carne di tipo biologico.
Per l’allevamento di tipo convenzionale la potenzialità massima
dell’allevamento è definita sulla base del Decreto Legislativo 27
settembre 2010, n.181 "Attuazione della direttiva 2007/43/CE che
stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la
produzione di carne" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del
5 novembre 2010, “norme minime per la protezione dei polli allevati
per la produzione di carne”
Per l’allevamento di tipo biologico la potenzialità massima
dell’allevamento è definita sulla base del REGOLAMENTO (CE)
N. 889/2008 DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2008
recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n.
834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e
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Allegato 8_Sintesi non tecnica Autorizzazione Ambientale Integrata 4
all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la
produzione biologica, l'etichettatura e i controlli
Le condizioni gestionali che garantiscono il buon livello di
'benessere' sono rappresentate da tutte le variabili ambientali, ed in
particolare da:
a) disponibilità di acqua e cibo;
b) comfort e riparo;
c) libertà di movimento;
d) il peso vivo presente nei capannoni non supera in alcun
momento 33 kg/m2
e) prevenzione e rapido trattamento di patologie;
f) accurata gestione e controllo degli animali, per prevenire o
trattare tempestivamente eventuali problemi sanitari.
Nei capannoni il ricambio d’aria avviene mediante la ventilazione
forzata. Il numero di ventilatori presenti garantiscono i ricambi
necessari nelle condizioni più gravose.
Il sistema di ventilazione è gestito da un apposito computer che
attraverso il comando delle finestre, della ventilazione consente di
condizionare la temperatura interna sui valori impostati dall’addetto
alla gestione.
In relazione alla temperatura interna ed esterna, l’aumento della
ventilazione avviene a stadi, cioè con l’inserimento progressivo dei
ventilatori, fino al loro totale utilizzo, Al primo stadio sono collegati
i ventilatori che funzionano con l’orologio parzializzatore per la
programmazione del minimo ricambio d’aria. Con l’innalzamento
della temperatura oltre i limiti impostati nella centralina, si
determina lo stadio successivo e quindi l’avvio dei ventilatori ad
esso collegati. La temperatura impostata e la temperatura rilevata in
ambiente sono visualizzate su un unico display.
I ventilatori presenti sono in grado di garantire lo stato di benessere
degli animali allevati.
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Cap 2 Criticità ambientali (tratti da criticità cap 1 Rel Tec)
Lo studio di impatto ambientale (SIA), che ricomprende l’AIA, è stato redatto su incarico della
SOCIETA’ AGRICOLA FILENI S.R.L. UNIPERSONALE ed è relativo al progetto, in un centro
zootecnico esistente, di un “Intervento di riqualificazione sito produttivo agricolo. Trasformazione
di allevamento bovino e suinicolo in allevamento avicolo biologico e convenzionale con
miglioramento funzionale delle prestazioni ambientali secondo le migliori tecniche disponibili” da
realizzarsi in Loc. Rocca Priora nel Comune di Falconara Marittima (AN).
Nell’allevamento esistente, composto da capannoni di allevamento (stalle per i bovini e porcilaie
per i suini), concimaie per i letami, lagune per i liquami, silos, depositi, tettoie, magazzini,
ripostigli ed abitazioni si potevano allevare n. 300 bovini e n. 600 suini.
Il progetto prevede un intervento di riqualificazione sull’intero sito agricolo mediante la
trasformazione dell’allevamento bovino e suino in allevamento avicolo biologico e convenzionale.
E’ prevista la demolizione di tutte le strutture produttive del vecchio allevamento (le abitazioni
non sono oggetto d’intervento) e la ricostruzione, in posizione diversa, di nuovi capannoni per
l’allevamento di n. 441.525 polli da carne a ciclo.
I nuovi capannoni saranno di due diverse tipologie; una per l’allevamento di polli da carne con
sistema convenzionale (n. 5 capannoni) e l’altro per l’allevamento di polli da carne con sistema
biologico (n. 8 capannoni).
L’area d’intervento, ad uso agricolo, è sita in località Rocca Priora in Comune di Falconara
Marittima in Provincia di Ancona (AN).
Il centro zootecnico, sito in sinistra orografica al Fiume Esino che scorre a circa 400 m., confina con
altri terreni agricoli ed è servito dalla Via Clementina e dalla Via Poiole; a circa 1500 m., in direzione
nord-est il Mare Adriatico
Le principali infrastrutture del territorio esaminato sono: la Via Clementina (S.P.76 che lambisce l’area
oggetto d’intervento sul lato est – sud/est), l’Aeroporto di Falconara posto a circa 1.6 km a est –
sud/est, l’autostrada A14 posta a circa 1.0 Km ad ovest, la S.S. Adriatica e la ferrovia poste
rispettivamente a circa 800 m. e circa 900 in direzione est – nord-est.
Nella zona sono presenti numerosi capannoni di allevamento, fabbricati abitativi sparsi, attività
industriali (ENI centrale Gas di Falconara posta a circa 200 m. in direzione nord).
Più lontano verso il mare la Rocca Priora (circa 800 m. in direzione est – nord/est), la raffineria API
(circa 1200 m. in direzione est – nord/est) e l’abitato di Marina di Rocca Priora (circa 800 m. in
direzione nord – nord/est).
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Sull’area d’intervento sono presenti due linee di trasmissione dell’energia elettrica ad alta tensione su
tralicci aventi una direzione nord-est / sud-ovest (una di proprietà ENEL ed una di proprietà delle
Ferrovie dello Stato).
L’area d’intervento, di proprietà della SOCIETA' AGRICOLA FILENI S.R.L., è tutta nel
Comune di Falconara Marittima
L’intervento in progetto è conforme al PPAR in quanto non interessa gli edifici e le aree
individuate come categorie costitutive del paesaggio.
Dall’esame della Tav. 1 “Ambiti di Paesaggio e struttura amministrativa” del PPR si rileva che sul
territorio su cui sarà realizzato il nuovo allevamento è ricompreso all’interno del Macroambito di
Paesaggio “D – Le Marche centrali dell’Anconetano” ed in particolare nell’Ambito di Paesaggio “
D02 – Jesi e la Vallesina”.
Dall’esame della Tav. 2 “Ambiti di Paesaggio e Struttura Paesistico-Territoriale” del PPR si rileva
che la zona d’intervento ricade all’interno del “Paesaggio agrario a dominante monoculturale”.
L’area in esame si colloca nell’ambiti territoriale “V” delle Pianure e dei terrazzi alluvionali
dell’Esino.
L’intervento in progetto è conforme alle norme del PTC in quanto il PRG è conforme al PTC ai
sensi della Delibera di C.P. n. 33 del 19/3/2013.
Dall’esame del suddetto P.R.G si rileva che l’area d’intervento:
- ricade nel sottosistema Storico – Culturale e più in dettaglio nell’ambito di tutela del
“Paesaggio agrario di interesse storico ambientale” (retino a pallini verdi); sono presenti
manufatti agricoli culturali costituenti beni culturali (rappresentati dalla bandierina e da un
numero) che non saranno d’intervento;
- è ricompresa nell’ A.T.O. B della pianura alluvionale (corrispondente alla parte comunale
dell’ambito V del P.T.C.) ed appartiene al S.A.T. B3 ”Rocca Priora, Case Bruciate, Pojole”;
la zona è classificata come Zona Extraurbana Definita (ZED 1).
L’area d’intervento è esterna alle aree appartenenti alla Rete Ecologica Regionale che
comprende in un unico sistema le aree floristiche (L.R. 52/74), la Rete Natura 2000 – SIC e ZPS
(Direttiva 92/43/CEE e direttiva 79/409/CEE) e le aree naturali protette (L. 394/1991; L.R.
15/1994). Non si rende necessaria acquisire la Valutazione d’incidenza di cui all’art. 5 del D.P.R.
357/1997. Non sono presenti nelle vicinanze del centro zootecnico esistente aree SIC o ZPS.
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Le nuove costruzioni non interessano aree o immobili tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 (vincolo
paesaggistico).
L’area non ricade in ambito sottoposto a vincolo idrogeologico di cui al R.D. n. 3267 del
30.12.1923.
Dall’esame del PAI si rileva che sull’area d’intervento non sono presenti aree con rischio di
esondazione o di frana.
La zona d’intervento ricade all’interno delle aree agricole vulnerabili
Cap 3 Aspetti ambientali connessi con l’attività svolta
I principali aspetti ambientali che possono derivare dall’attività sono
emissioni in atmosfera dai capannoni di sostanze organiche odorigene e polveri;
consumi di risorse idriche ed energetiche;
scarichi idrici;
produzione di rifiuti( compreso capi deceduti);
stoccaggio e spandimento residui solidi e liquidi
utilizzo / presenza di sostanze potenzialmente pericolose
Di seguito si riporta brevemente il livello di impatto per ognuno degli aspetti citati.
Emissioni in atmosfera
Gli inquinanti potenzialmente presenti nelle emissioni sono polveri e molecole organiche odorigene
derivanti prevalentemente dalla essiccazione delle deiezioni e dalla traspirazione degli animali.
Il controllo di questi inquinanti viene eseguito, oltre che con l’utilizzo di una tipologia di allevamento
che rientra tra le MTD, anche con l’uso delle buone pratiche agricole, in particolare:
ricoveri con ottimizzazione dell’isolamento termico e della ventilazione (anche artificiale), con
lettiera integrale su pavimenti e abbeveratoi antispreco.
Nel sistema di allevamento di pollastre a terra viene ricoperta la pavimentazione con uno strato di
paglia, che assolve a una duplice funzione:
permette l’assorbimento della frazione liquida delle deiezioni animali;
consente di mantenere un certo gradiente termico in modo da fornire agli animali un letto caldo.
Questa funzione è particolarmente importante nell’allevamento del pollo da carne in cui si parte da capi
del peso di 30 g e arriva in 52/55 gg giorni a capi di 2,8/3 Kg circa.
In aggiunta alle tecniche appena descritte per la fase di stabulazione va segnalata la presenza alberature
e reti.
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Stoccaggio
A fine ciclo, una volta svuotato il capannone dai capi, si provvede alla raccolta della pollina con pala
meccanica provvista di raschiatore, caricata su camion e consegnata a terzi che provvedono anche al
trasporto. Viene registrata la quantità di pollina ceduta a terzi. Per la fase di trasporto viene praticata la
copertura dei cassoni di pollina con telo.
Scarichi idrici
Sono presenti scarichi idrici provenienti da servizi
In testata e lateralmente ai capannoni sono presenti aree pavimentate, scoperte, piane, di estensione
complessiva pari a 5873,31 mq.
Le acque che dilavano le superfici impermeabili vanno a dispersione nel terreno adiacente le piazzole.
Le acque meteoriche dei tetti sono raccolte da canalette in c.a. alla base dei capannoni e convogliate ai
fossi di scolo.
Consumi di risorse idriche ed energetiche
Le attività che consumano acqua sono le seguenti
abbeveraggio degli animali
raffrescamento
lavaggio
disinfezione
abbattimento polveri ed odori
usi domesstici
L’allevamento nel suo complesso è alimentato da due diverse fonti, destinate alla fornitura idrica per
abbeveraggio, cooling, lavaggio, abbattimento polveri e servizi igienici. Le singole alimentazioni,
anche se derivate da circuiti esterni diversi, sono collegabili tramite appositi by pass, posti in centrale
idrica e all’interno del singolo capannone, in modo tale che in caso di emergenza sia possibile derivare
le varie utenze da fonti diverse come di seguito indicato.
Alimentazione Idrica da pozzi: All’interno dell’allevamento sono presenti 5 pozzi per il prelievo
idrico a servizio dell’allevamento stesso, ad uso irriguo e zootecnico. Le caratteristiche dell’acqua
saranno analizzate in modo da stabilire la necessità di eventuali trattamenti ovvero da consentire
l’utilizzo immediato senza ulteriori trattamenti, fatta eccezione per il trattamento batteriologico. I pozzi
sopperiscono in condizioni standard al fabbisogno idrico del circuito cooling tramite l’ausilio di
apposite vasche di compensazione. L’acqua dei pozzi viene inoltre utilizzata per il lavaggio dei
capannoni e per l’impianto di abbattimento polveri ed odori installato in ogni capannone
convenzionale.
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Alimentazione Idrica dal contatore dell’acquedotto cittadino: Il punto di consegna della rete idrica
derivata dall’acquedotto cittadino è individuato sul confine a nord-ovest dell’insediamento. Tale
approvvigionamento in condizioni standard è dedicato al fabbisogno idrico del circuito beverini e ai
servizi igienici del personale, questi ultimi ubicati nel capannone 4 del settore convenzionale e nel
capannone 3 del settore biologico, ed in condizioni di emergenza si potrà utilizzare sia per
l’alimentazione diretta del circuito cooling di ogni singolo capannone sia per l’alimentazione delle
vasche di accumulo in centrale idrica.
L’azienda consuma energia termica e elettrica.
Il consumo di energia elettrica per i capannoni esistenti è stimata annualmente in 64.000 kWh e
utilizzata per
1. Illuminazione
2. Funzionamento dispositivi a servizio dell’attività nei ricoveri
- ventilazione
- preparazione e distribuzione mangime
- celle frigo per capi deceduti
Rifiuti
In prevalenza vengono prodotti rifiuti da imballaggio e da manutenzione.
I rifiuti da imballaggio sono in cartone e, prevalentemente, in plastica. I contenitori in plastica derivano
dall’utilizzo di antibiotici, vaccini, disinfettanti e detergenti: sono lavati con cura con acqua e le acque
risultanti dai risciacqui sono aggiunte nelle vasche o cisterne in cui sono utilizzati i prodotti. I rifiuti
vengono stoccati nella piazzola in cemento provvista di coperta posta in testata sud-ovest dei
capannoni.
I rifiuti da imballaggio che hanno contenuto vaccini vivi sono tenuti in deposito in appositi contenitori
in plastica con l’etichetta CER 18.02.02. Il contenitore è tenuto su piazzola in cemento provvista di
copertura, vicini al locale pesa e viene smaltito almeno 1 volta/anno.
Gli altri rifiuti da imballaggio sono raccolti in modo differenziato e conferiti sempre con cadenza
all’incirca annuale ad una ditta autorizzata.
L’azienda ha organizzato un sistema di raccolta dei rifiuti formato da contenitori e aree identificate
(Allegato 3D) ed in particolare:
- contenitori a norma etichettati per la raccolta di imballaggi dei vaccini;
- locali per la raccolta materiale plastico ;
- locali per la raccolta dei cartoni.
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Cap 4 Migliori Tecniche Disponibili (MTD) da adottare
Nell’allevamento sono in uso e vengono applicate in tutte le fasi della gestione le MTD previste per la
specie allevata, viene seguito con scrupolo il programma di manutenzione ordinaria, vengono
mantenute sempre efficienti le attrezzature in uso e in particolare si provvede alla pulizia dei piazzali
esterni, come da piano gestione proposto dall’azienda, specialmente nelle fasi di carico e scarico
animali e carico deiezioni.
Le MTD adottate nell’impianto solo le seguenti:
BAT Note
Buone pratiche di allevamento
Attuazione di programmi di formazione ed
informazione degli addetti sulle corrette pratiche
di gestione degli impianti e di conduzione
dell’allevamento
Applicata
Accurata registrazione dei consumi energetici, del
mangime, dei fertilizzanti naturali ecc. Applicata
Predisposizione di una procedura d’emergenza da
applicare in caso di emissioni non previste ed
incidenti
L’Azienda si è dotata di un Piano di prevenzione
degli incidenti e di gestione delle emergenze
Programma di manutenzione ordinaria e
straordinaria Applicata
Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di
servizio (silos, caricamento, ecc)
Applicata. Sono programmate in particolare le
attività di pulizia dei capannoni e la rimozione delle
lettiere.
Pianificazione delle attività nel sito di allevamento
nel modo più appropriato
Applicata. Pulizia dei piazzali esterni in base al
Piano di gestione delle acque meteoriche.
Riduzione dei consumi di acqua
Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con
acqua ad alta pressione o con idropulitrici Applicata
Periodicità dei controlli sulla pressione di
erogazione degli abbeveratoi per evitare sprechi
eccessivi.
Applicata
Installazione e mantenimento in efficienza dei
contattori idrici Applicata
Controllo frequente e interventi di riparazione nel
caso di perdite da raccordi, rubinetti e abbeveratoi. Applicata
Isolamento delle condotte fuori terra o
installazione di sistemi atti a ridurre il rischio di
congelamento.
Applicata
Copertura delle cisterne di raccolta delle acque Applicata
Impianto di idonee alberature perimetrali con
funzione ombreggiante per limitare le azioni di
raffrescamento estivo
Applicata
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Riduzione dei consumi energetici
Energia Termica
Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli
mantenuti a temperatura ambiente Applicata
Corretta regolazione delle fonti di calore e
distribuzione omogenea dell'aria calda (omogenea
distribuzione spaziale dei dispositivi per il
riscaldamento)
Applicata. L’azienda utilizza riscaldatori alimentati
a metano
Controllo e calibrazione frequente dei sensori
termici Applicata
Ricircolo dell’aria calda dal soffitto verso terra Applicata
Controllo dell’assenza di vie di fuga del calore Applicata
Rafforzamento della coibentazione del pavimento
in presenza di falda freatica molto alta Non applicata. Non necessaria.
Controllo della tenuta delle giunture delle
tubazioni e dell’assenza di fessure o altre possibili
via di fuga del calore
Non applicata. Non necessaria.
Disposizione verso la parte inferiore delle pareti
delle aperture di uscita dell’aria di ventilazione.
Non Applicata. La ventilazione è garantita da un
sistema automatico di apertura delle finestre per
creare una corrente longitudinale e garantire
comunque il benessere dei capi. Il funzionamento è
regolato da termosonde.
Energia Elettrica
Ricorso il più ampio possibile alla ventilazione
naturale.
Non Applicata. Le finestre dei capannoni sono
automatizzate
Ottimizzazione dello schema progettuale dei
ricoveri ventilati artificialmente per un migliore
controllo termico in stagione Invernale
Applicata
Prevenzione dei fenomeni di resistenza nei sistemi
di ventilazione con frequenti ispezioni e pulizia
dei condotti e dei ventilatori
Applicata
Impianto di idonee alberature perimetrali con
funzione ombreggiante per migliorare il
microclima interno
Applicata
Interventi sui programmi luce con alternanza
periodi illuminati a periodi di riduzione della
luminosità
Applicata
Utilizzo di lampade a fluorescenza Applicata
Buone pratiche nell'uso agronomico degli effluenti
Riduzione al minimo delle emissioni dall’effluente
al suolo e alle acque attraverso il bilancio dei
nutrienti
Applicata
Esame delle caratteristiche dei terreni nel piano di
spandimento
Astensione dallo spargere gli effluenti su terreni Non Applicata in quanto tutte le deiezioni palabili
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saturi d’acqua, inondati, gelati o ricoperti di neve. prodotte sono cedute a ditta terza
Spandimento il più possibile vicino al periodo di
massima crescita colturale e asportazione di
nutrienti.
Astensione dallo spargere quando tira il vento
verso le zone residenziali per evitare la diffusione
di odori.
Rispetto di una distanza di almeno 5 metri dai
corsi d’acqua.
Tecniche nutrizionali
Alimentazione per fasi: adeguamento della dieta e
dei suoi contenuti in minerali e aminoacidi alle
specifiche esigenze dei capi allevati nei vari stadi
di sviluppo
Applicata
Alimentazione a ridotto tenore proteico e
integrazione con aminoacidi di sintesi:
eliminazione degli eccessi di proteine e
contestuale integrazione della dieta con adeguati
livelli di aminoacidi limitanti (lisina in particolare)
al fine di favorire una ottimale rapporto tra
aminoacidi essenziali/non essenziali
Applicata
Alimentazione a ridotto tenore di fosforo con
addizione di fitasi Applicata
Integrazione della dieta con fosforo inorganico
altamente digeribile Applicata
Integrazione della dieta con altri additivi
Applicata
Riduzione delle emissioni da ricoveri
Avicoli da carne
Ricoveri con ventilazione naturale e con pavimenti
interamente ricoperti da lettiera e abbeveratoi
antispreco;
Applicate in tutti i capannoni (Ventilazione forzata)
Ricoveri con ottimizzazione dell’isolamento
termico e della ventilazione (anche artificiale) con
lettiera integrale e abbeveratoi antispreco
Trattamenti aziendali degli effluenti
Presenza di stoccaggio per le acque reflue Applicata
Utilizzazione di tecniche di trattamento degli
effluenti finalizzate alla riduzione degli inquinanti. Non Applicata. L’Azienda produce solo effluente
palabile.
Riduzione delle emissioni dagli stoccaggi
Stoccaggio di materiali palabili
Stoccaggio in ricoveri coperti, con pavimento
impermeabilizzato e adeguata ventilazione Applicata. Stabulazione a lettiera permanente
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Riduzione delle emissioni dallo spandimento agronomico
Interramento entro le 24 ore dallo spandimento per
materiale palabile (letame o pollina). Non Applicata le deiezioni sono cedute a ditta terza
Cap 5 Controlli sull’impianto
Per il rilascio dell’Autorizzazione Intergrata Ambientale, è stato definito un Piano di Monitoraggio con
il quale l’azienda, in accordo con l’ente Regionale per la protezione ambientale ARPA, si impegna ad
eseguire alcune procedure di controllo al fine di verificare periodicamente la conformità della propria
attività all’ Autorizzazione Intergrata Ambientale.
In tabella si presentano i controlli più significativi estratti dal piano di monitoraggio, che verranno
eseguiti dall’azienda:
Azione di verifica Periodicità Registrazione
Note
Consumi idrici Al termine di
ogni ciclo
SI Lettura del contatore
Consumi elettrici quadrimestre SI 3 volte anno maggio settembre
gennaio per valutare i consumi
estivi e invernali
Quantità pollina ceduta a
terzi
Periodica SI Registrazione scritta della quantità
totale estratta e della quantità
ceduta ad ognuno dei soggetti
terzi.