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Qualità’ del paesaggio e rilancio delle economie locali Il punto di vista degli ecomusei di MONDI LOCALI Andrea Rossi Ecomuseo del Casentino (AR)

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Qualità’ del paesaggio

e rilancio delle

economie locali Il punto di vista degli ecomusei

di MONDI LOCALI

Andrea Rossi

Ecomuseo del Casentino (AR)

L’EcoMuseo del Casentino,

è costituito da una rete di spazi espositivi ed esperienze culturali

diffuse nella Valle,

a stretto contatto con le varie comunità locali.

Le varie “antenne” tematiche hanno ruoli e caratteristiche che

suggeriscono anche tempi, spazi e modalità di fruizione diversificate.

Raccogliere, documentare, conservare, interpretare, mettere a

confronto, comunicare, educare,

sono alcune delle funzioni esplicitate dalle strutture tutte concorrenti,

tuttavia, al raggiungimento della

medesima missione: la tutela e la valorizzazione del patrimonio

territoriale nelle sue componenti ambientali, storico-culturali,

produttive ed etnografiche.

A questo proposito, annualmente, con la partecipazione attiva ed il

coinvolgimento degli abitanti, vengono promosse ricerche, progetti

didattici, iniziative culturali e momenti di festa, allo scopo di

stimolare il senso di appartenenza e contribuire allo sviluppo locale

ECOMUSEI …

-REALTA’ CONSOLIDATE NEL CONTESTO ITALIANO

(LEGGI REGIONALI, RETI…)

-INTERFACCIA CON IL CONTESTO LOCALE

-CONQUISTARE AUTOREVOLEZZA

-GARANTISCONO IL PROPRIO FUTURO IN FUNZIONE

DEI “SERVIZI” CHE SONO IN GRADO DI FORNIRE ALLA

COMUNITA’

L’ECOMUSEO … UN PONTE TRA IL

PASSATO ED IL PRESENTE RISCOPRE TEMI E VALORI CHE ACQUISTANO UN RINNOVATO

SIGNIFICATO NELLA MODERNITA’ E SOPRATTUTTO IN QUESTO

PARTICOLARE FRANGENTE SOCIO-ECONOMICO

-Realizzazione di Banche della memoria

-Corsi sul saper fare e l’autocostruzione

-Riscoperta e riproposizione di ritualità di comunità

-Potenziamento di feste e momenti di aggregazione

-Riscoperta di prodotti (artigianali e alimentari)

-Valorizzazione e tutela del paesaggio

DECLINA CONCETTI SEMPRE PIU’ PRESSANTEMENTE PRESENTI

NELL’ATTUALITA’ E SEMPRE PIU’ STRATEGICI PER IL FUTURO DEI

TERRITORI:

COMPETITIVITA’ – UNICITA’ – SENSO DI APPARTENENZA – COMUNITA’ -

SOSTENIBILITA’- SAPIENZE - SAPORI …

ECOMUSEI PER UNA ECONOMIA

DELLA FRUGALITA …

Le riflessioni ed il dibattito all’interno degli ecomusei si

“contamina” sempre di più con i contenuti di nuove correnti di

pensiero (ECONOMIA E FELICITA’)

IL CERCHIO VIRTUOSO DELE “R”

Lo spirito del dono, fondamentale per la costruzione di una società di decrescita, è presente in ognuna

delle R che formano il cerchio virtuoso proposto per dare vita all'utopia concreta della società

autonoma.

rivalutare indica la sostituzione dei valori della società commerciale e della mentalità

predatrice nei rapporti con la natura, con i valori di altruismo, di reciprocità e di rispetto dell'ambiente.

riconcettualizzare, insiste sulla necessità di ripensare la ricchezza e la povertà. La

«vera» ricchezza è fatta di beni relazionali, quelli fondati appunto sulla reciprocità e la non rivalità, il

sapere, l'amore, l'amicizia.

ridistribuire rimanda all'etica della spartizione

ridurre (la propria impronta ecologica) rifiuto della predazione e dell'accaparramento

riutilizzare rispetto per il dono ricevuto

riciclare necessità di restituire alla natura ciò che le è stato preso in prestito

Abbondanza frugale

di Serge Latouche

ALTRE CARATTERISTICHE DELL’ECOMUSEO …

LA FILOSOFIA DI INTERVENTO

PARTECIPATIVA PRIVILEGIA IL RAPPORTO CON LE PERSONE

PROPONE UNA LOGICA INCLUSIVA

L’APPROCCIO OLISTICO

(interdisciplinare e globale)

STORIA

TRADIZIONI

ECONOMIA

COMUNITA’

PAESAGGIO

L’ecomuseo lavora per:

-riscoprire, rileggere, reinventare relazioni con il territorio, le

sue risorse e le sue potenzialita’

-coltivare e potenziare il senso dei luoghi nella loro unicità e

complessità

MICRO-ECONOMIE E PAESAGGI

TRA PASSATO E PRESENTE

Progetti, storie, sperimentazioni …

Viaggio nei “MONDI LOCALI”

AZIONI DI RICERCA E

INTERPRETAZIONE DEL

PATRIMONIO

- INVENTARIO PARTECIPATO E AUTORICONOSCIMENTO DEL

PATRIMONIO PER:

- CONOSCERE, RICONOSCERSI

- STRINGERE E/O RICOSTRUIRE RELAZIONI CON IL TERRITORIO

- SVILUPPARE STRATEGIE E PROGRAMMI

MAPPE DI COMUNITÀ

Ogni luogo è diverso, è molto

più di una semplice superficie

geografica: rappresenta e include la storia

delle comunità, la memoria

singola e collettiva, relazioni,

avvenimenti, valori, fatti numerosi

e complessi che ne hanno creato i

paesaggi e quel carattere che lo

distingue da tutti gli altri.

AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE

- GIORNATA DEL PAESAGGIO DI ML

- INIZIATIVE VARIE

Percorso di lavoro avviato in fase sperimentale in collab.

con la CASENTINO SERVIZI e il servizio agricoltura della CM:

• VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO

CULTURALE LOCALE

• UTILIZZO DEI PRODOTTI TIPICI E

TRADIZIONALI DEL TERRITORIO

• MODALITA’ VIRTUOSE DI RIDUZIO

NE, RICICLO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

ECOMUSEO DEL CASENTINO

PROGETTO: FESTASAGGIA

FESTE A MISURA DI PAESAGGIO

ECOMUSEO DEL CASENTINO

PROGETTO: LA RETE DEI PAESAGGI DI PREGIO

RECUPERO DI CULTIVAR LOCALI

STORIA

TUTELA DELLA BIODIVERSITA’

GASTRONOMIA (RICETTE, USI…)

ARTIGIANATO (SAPIENZA MANUALI)

RACCONTI/ANEDDOTI

PRODUZIONE DI “NUOVI PAESAGGI”

ECOMUSEO DELLE ACQUE DEL GEMONESE

PROGETTO: PAN DI SORC

L’obiettivo è quello del recupero e della riproposizione

di un prodotto agroalimentare della tradizione locale, il

Pan di Sorc ottenuto con la miscela di tre

farine diverse (mais cinquantino,

frumento e segale), promuovendo un percorso di

filiera locale in grado di interpretare il territorio, il suo

patrimonio materiale e immateriale, comprese le

persone, le conoscenze diffuse, i saperi della

tradizione, per favorire un’economia basata sul rispetto

dei luoghi, degli individui e delle identità.

Il prodotto è tutelato con un marchio collettivo depositato presso la Camera di Commercio di Udine

che ne sancisce la tipicità legata al territorio.

Attualmente hanno aderito alla filiera sottoscrivendo

l’accordo che regola l’uso del marchio sette aziende

agricole, due mulini, quattro panifici, due rivendite, un

agriturismo e tre ristoranti

ECOMUSEO DEL CASENTINO

ECOMUSEO DEL CARBONAIO DI CETICA

PROGETTO: PATATA ROSSA DI CETICA

-A partire dal 2001 alcuni esponenti della Pro Loco di Cetica,

già attivi nella gestione dell’Ecomuseo del carbonaio,

promuovono un lavoro di riscoperta e valorizzazione delle

produzioni agricole locali parallelamente alle iniziative

gastronomiche proposte. Tra tutte, emerge una tipologia

particolare di patata, con una caratteristica pigmentazione

rossa della buccia, ancora in possesso di un anziano

coltivatore del paese.

-Vengono coinvolti gli Enti locali e l’Università di Agraria di

Firenze per le prime operazioni di ricerca e di “ripulitura”

dalle viros accumulatesi nel corso degli anni che avevano

abbassato la produttività di questo particolare tubero.

-Le qualità della “rossa” di Cetica risultano interessanti e si

decide di riproporne la produzione.Nel 2002 Viene effettuata la

prima semina in “tunnel al fine di evitare contagi dall’intorno

ambientale e riuscire ad effettuare un primo raccolto.

-Si costituisce l’associazione “Patata Rossa di Cetica” su

iniziativa della Pro Loco

-Visto il crescente successo dell’operazione nel 2005 si

concorda di trasformare l’associazione in consorzio di

produttori. La produzione diviene sempre più importante ed

anche il prezzo si mantiene alto. Il seme continua ad essere

“gestito dal consorzio”che allarga l’areale di produzione

coinvolgendo altri coltivatori dei paesi di montagna vicini.

-Vengono individuati alcuni ortolani e ristoranti della Valle per la

vendita e la degustazione.La “rossa di cetica” diviene una

presenza costante nelle degustazioni effettuate presso la

“casa dei sapori” dell’Ecomuseo dove stagionalmente

vengono organizzate degustazioni con prodotti tipici locali.

-Il paesaggio si trasforma: gli orti riprendono il posto dei

vivai e dei terreni incolti. Molti giovani coltivatori piantano la

patata rossa che, oltre a costituire un’occasione concreta di

guadagno, diviene il simbolo stesso della comunità di Cetica e dei

paesi di montagna in generale, impegnati nell’invertire i fenomeni

di abbandono e depauperamento socio culturale del proprio

territorio.

Riconnettere

spazi tempi,

persone

LA SCUOLA DEI NONNI

AZIONI PREGRESSE…

“La casa dei Sapori” Lo sviluppo delle potenzialità

ATTIVITA’ IN ATTO Riscoperta di cultivar locali (patata rossa di cetica, fagioli, farine di

granturco e castagne, i funghi…)

Attività di documentazione sulle filiere alimentari tradizionali e la gastronomia tipica (CRED)

Le donne di Cetica e le Sagre paesane

PROGETTO CONDIVISO

“LA CASA DEI SAPORI” Chiusura dei cicli alimentari a scala locale, degustazione di prodotti e

piatti della zona a cadenza stagionale (qualificazione sagre). Percorsi di educazione alimentare per le scuole

Avvio di processi di recupero, ripristino e cura del paesaggio

(I GIARDINI AGRICOLI E FORESTALI DEL PRATOMAGNO)

RIPRISTINO/CREAZIONE DI FILIERE

PRODUTTIVE

ECOMUSEO DEL CASENTINO

ECOMUSEO DELLA CASTAGNA DI RAGGIOLO

PROGETTO: FARINA DI CASTAGNE

DEL PRATOMAGNO

-Nel 1997 nasce l’ecomuseo della castagna allo scopo

di valorizzare e salvaguardare il “paesaggio delle selve”

(selve sono chiamati localmente i boschi di castagno)

-Insieme ad iniziative di carattere didattico-

promozionale, vengono organizzate attività di ricerca e

progetti culturali in particolare da parte della locale

associazione “La Brigata di Raggiolo” che riesce a

rimettere in funzione uno dei pochi seccatoi ancora intatti

del paese.

-Viene incrementata la locale festa di castagnatura e

viene organizzata una piccola rassegna teatrale con

letture di storie e racconti dentro il seccatoio in attività.

Inizia a maturare l’idea di un complessivo recupero del

ciclo della castagna anche attraverso il ripristino delle

varie architetture

-Sulla scia delle iniziative proposte, nasce un

consorzio per la farina di castagne che riunisce

alcuni produttori del Casentino e del Valdarno che porta

anche al recupero di alcuni castagneti dell’area e alla

salvaguardia di alcune cultivar di castagne

indispensabili per l’ottenimento della farina richiesta dal

disciplinare.

-In particolare l’attenzione si rivolge verso una

particolare cultivar selezionata proprio a Raggiolo,

LA RAGGIOLANA e verso una particolare modalità

di lavorazione LA RINFORNATURA

Raggiolo con l’Ecomuseo della Castagna, diviene

la sede del Consorzio ed il luogo deputato per le

azioni di ricerca, divulgazione e didattica legate alla

castagna.Ne 2007, inizia il recupero strutturale e

funzionale del mulino ad acqua di Raggiolo che

garantisce (insieme ad altri impianti della zona) la

chiusura, a scala locale, della filiera di castagne fatta

con modalità tradizionali

SUPPORTO ALLA “CHIUSURA DEI CICLI

ALIMENTARI” A SCALA LOCALE

-COMUNITA’ DEL CIBO (SLOW FOOD)

-GAS (GARANZIA PARTECIPATA)

-PANIERI E COSTRUZIONE DI ACCORDI CON I PRODUTTORI

LOCALI

ECOMUSEO DEI TERRAZZAMENTI

E DELLA VITE - CORTEMILIA

PROGETTO: UN PAESAGGIO DA

GUSTARE

ECOMUSEO VALLE ELVO SERRA - BIELLA

PROGETTO: LATTEVIVO

Dietro ogni formaggio c’è un pascolo

d’un diverso verde sotto un diverso cielo

Italo Calvino

SULLE STRADE DEI FORMAGGI

Non è facile abbandonare le rassicuranti immagini virtuali che sempre più pervadono e

deformano la nostra percezione della realtà, ma entrare nel paesaggio è l’unica strada

per recuperare la consapevolezza di avere un corpo e cinque sensi, un luogo e un

territorio.

Le strade dei formaggi sono percorsi di ri-abilitazione e ri-conoscenza, lungo i quali torniamo

in possesso di funzioni dimenticate e competenze troppo a lungo delegate ai

tecnici, agli esperti, agli specialisti.

Gli abitanti-produttori di formaggi a latte crudo sono gli eredi e i protagonisti di un

mondo in equilibrio fra natura e cultura.

Li abbiamo ascoltati e fatti incontrare, perché lo scambio delle loro esperienze rafforzi la

loro azione e li aiuti a continuare un mestiere che è una scelta di vita.

Il loro manifesto presenta le qualità, i principi e i frutti del loro lavoro.

Vi invitiamo sulle strade dei formaggi della Valle Elvo e della Serra a scoprire i loro

prodotti e a verificare l’autenticità del loro impegno

L A T T E V I V O

Manifesto dei produttori di formaggi a latte crudo in Valle Elvo e Serra

Il latte crudo è un composto vivo,

la cui qualità deriva da quella

dell’erba e dal benessere degli animali

che, pascolando, scelgono liberamente la propria dieta.

È il latte così come esce dalla mammella,

che non subisce trattamenti e

mantiene tutta la sua ricchezza

Lavorare il latte crudo è

capire e governare, senza stravolgerlo, l’equilibrio di un processo biologico

nell’ambiente di cui si è parte, controllando la sanità sia degli animali

che del loro latte. È realizzare un prodotto con una

personalità che lo lega a un territorio e ad

una filosofia di vita

I nostri formaggi a latte crudo

interpretano la tradizione e sono prodotti in montagna o in alpeggio,

interamente nelle nostre aziende e con il solo latte dei nostri animali.

I loro sapori autentici, unici e irripetibili,

raccontano la nostra terra ed esprimono il nostro saper fare

CANTIERI ECOMUSEALI DELLA GENTE DI

BARBAGIA

PROGETTI: RECUPERO DEGLI ORTI DI

SEULO

Il progetto, basato sulla partecipazione attiva

della cittadinanza, fa perno sulla

realizzazione:

-di una filiera corta di prodotti locali, che

andranno a collocarsi esclusivamente sul

mercato locale con un marchio di

identificazione territoriale;

-di un patto di filiera tra produttori e

operatori turistici per la vendita dei prodotti

agricoli di qualità e locali, secondo modalità

da concordare fra le categorie, garantendo

l'approvvigionamento a chilometro zero alle

strutture ricettive e agli spacci commerciali

della zona;

-di un marchio che servirà per identificare le

azioni del circuito della filiera corta, i

produttori agricoli e gli operatori di altri settori

che aderiscono al progetto.

CONCLUDENDO…

Dal piccolo al grande…

Gli ecomusei, lavorano in aree periferiche, piccole, nascoste, dimostrano,

tuttavia, di essere strumenti fattivi di intervento e sviluppo dei contesti locali.

Le progettualità ed i processi innescati hanno come effetto immediato la tenuta

od il rilancio delle micro economie locali, la valorizzazione del patrimonio

culturale, ma rispondono anche ad obiettivi più ampi di lungo periodo: la qualità della vita e del paesaggio.

CONCLUDENDO…

Strade alternative…

Si puo’ pensare, attraverso gli ecomusei, alla costruzione di mercati alternativi?

Alla creazione di micro-economie solidali, alla chiusura dei cicli alimentari a

scala locale?

E’ utopico pensare agli ecomusei come dei laboratori di

sperimentazione anche di “modelli alternativi di sviluppo”?