e Questo TATUAGGIO cambia colore quando cambiano le nostre ... · Si può ricorrere...

11
Anno V Numero 1146 Martedì 27 Giugno 2017 S. Cirillo d’Alessandria AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti”; 2. Eventi Mese di Luglio 3. FAF in farmaDAY 4. Sussidio e consulenza legale gratuita Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Questo TATUAGGIO cambia colore quando cambiano le nostre condizioni di salute 6. Cavoli, stress e piccante fanno andare in bagno 7. Le alte temperature fanno male alle medicine Prevenzione e Salute 8. MAL DI SCHIENA, cosa fare prima di assumere i Farmaci? 9. Diabete, lo sai che la glicemia alta favorisce la disidratazione? 10. Cosa succede se si portano le infradito? Meteo Napoli Martedì 27 Giugno Sereno Minima: 23° C Massima: 30 °C Umidità: Mattina = 71% Pomeriggio = 57% Questo TATUAGGIO cambia colore quando cambiano le nostre condizioni di salute L'invenzione, dei ricercatori del MIT e dell'università di Harvard, potrebbe essere utilissima, soprattutto per chi soffre di diabete Un tatuaggio in grado di cambiare colore, a seconda del nostro stato di salute . Un gruppo di ricercatori del MIT e dell'univ. di Harvard ha sostituito il tipico inchiostro con dei biosensori, in grado di rispondere ai cambiamenti dei fluidi interstiziali, attraverso i quali le sostanze passano dal sangue ai tessuti, e viceversa. In poche parole, il tatuaggio del futuro sarà in grado di rendere evidenti variazioni dei livelli di pH, sodio e glucosio e potrà essere molto utile soprattutto ai malati di diabete, che hanno bisogno di monitorarsi costantemente. DermalAbyss , questo il nome dell'esperimento, è stato per ora testato soltanto sulla pelle dei maiali, ma ci sono ottime probabilità che la sperimentazione venga estesa anche all'uomo. "Persone malate di diabete ci scrivono ogni giorno, chiedendoci di provare; Ma dovrà passare molto tempo prima che il prodotto sia messo sul mercato. Nonostante ciò, una tecnologia del genere stimola l'immaginazione e apre a nuove possibilità". Gli scienziati sono riusciti a rendere visibili le variazioni di livelli di alcune componenti dell'organismo tramite colori specifici: dal blu al marrone, ad es., per il glucosio, dal rosa al viola, per il pH, verde per il sodio. L'interrogativo ancora aperto è quanto queste "previsioni" risultino accurate: al momento è da giudicare più affidabile un'analisi del sangue. Ma se la sperimentazione andrà avanti in futuro potrà forse dare buoni frutti e contribuire a semplificare la vita di molti. (Salute, Huffington Post) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. 'A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne. La scopa nuova spazza bene soltanto tre giorni e

Transcript of e Questo TATUAGGIO cambia colore quando cambiano le nostre ... · Si può ricorrere...

Anno V – Numero 1146 Martedì 27 Giugno 2017 – S. Cirillo d’Alessandria

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti”;

2. Eventi Mese di Luglio

3. FAF in farmaDAY

4. Sussidio e consulenza

legale gratuita

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 5. Questo TATUAGGIO

cambia colore quando

cambiano le nostre

condizioni di salute

6. Cavoli, stress e piccante

fanno andare in bagno

7. Le alte temperature

fanno male alle medicine

Prevenzione e Salute 8. MAL DI SCHIENA,

cosa fare prima di

assumere i Farmaci?

9. Diabete, lo sai che la

glicemia alta favorisce

la disidratazione?

10. Cosa succede se si

portano le infradito?

Meteo Napoli

Martedì 27 Giugno

Sereno

Minima: 23° C Massima: 30 °C Umidità: Mattina = 71%

Pomeriggio = 57%

Questo TATUAGGIO cambia colore quando cambiano le nostre condizioni di salute

L'invenzione, dei ricercatori del MIT e dell'università di Harvard, potrebbe essere utilissima, soprattutto per chi soffre di diabete

Un tatuaggio in grado di cambiare colore, a seconda del nostro stato di salute. Un gruppo di ricercatori del MIT e dell'univ. di Harvard ha sostituito il tipico inchiostro con dei biosensori, in grado di rispondere ai cambiamenti dei fluidi interstiziali, attraverso i quali le sostanze passano dal sangue ai tessuti, e viceversa. In poche parole, il tatuaggio del futuro sarà in grado di rendere evidenti variazioni dei livelli di pH, sodio e glucosio e potrà essere molto utile soprattutto ai malati di diabete, che hanno bisogno di monitorarsi costantemente. DermalAbyss, questo il nome dell'esperimento, è stato per ora testato soltanto sulla pelle dei maiali, ma ci sono ottime probabilità che la sperimentazione venga estesa anche all'uomo. "Persone malate di diabete ci scrivono ogni giorno, chiedendoci di provare; Ma dovrà passare molto tempo prima che il prodotto sia messo sul mercato. Nonostante ciò, una tecnologia del genere stimola l'immaginazione e apre a nuove possibilità". Gli scienziati sono riusciti a rendere visibili le variazioni di livelli di alcune componenti dell'organismo tramite colori specifici: dal blu al marrone, ad es., per il glucosio, dal rosa al viola, per il pH, verde per il sodio.

L'interrogativo ancora aperto è quanto queste "previsioni" risultino accurate: al momento è da giudicare più affidabile un'analisi del sangue. Ma se la sperimentazione andrà avanti in futuro potrà forse dare buoni frutti e contribuire a semplificare la vita di molti. (Salute, Huffington Post)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

iBook Farmaday

Proverbio di oggi….…….. 'A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne.

La scopa nuova spazza bene soltanto tre giorni e

Chi troppo s’inchina, mostra il sedere

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

SCIENZA E SALUTE

CAVOLI, STRESS E PICCANTE FANNO ANDARE IN BAGNO

Un sistema di comunicazione tra cellule intestinali e cervello spiega l'urgenza di "liberarsi" dopo aver assunto particolari cibi, o in situazioni stressanti.

È normale, siete controllati dalla "pancia". La reazione (piuttosto comune) è dovuta ad alcune cellule dell'apparato digerente - l'equivalente

intestinale delle papille gustative - che interpretano certi stimoli come segnali di un'infiammazione in

corso, e chiedono al cervello di intervenire.

Queste cellule, chiamate ENTEROCROMAFFINI, sono responsabili della produzione del 90% della

serotonina - un ormone implicato nella regolazione dell'umore, del sonno e dell'appetito.

Per capire come mai la regolazione di questo neurotrasmettitore sia legata proprio a cellule intestinali,

gli scienziati dell'Università della California (San Francisco) hanno studiato le enterocromaffini in mini-

intestini in provetta, ricavati da cellule intestinali di topo.

EMERGENZA IN CORSO! In esse hanno trovato recettori per alcune sostanze irritanti assunte con la

dieta, ormoni dello stress e sottoprodotti batterici.

Quando sono esposte a questi composti, le cellule enterocromaffini pompano serotonina, che a sua

volta attiva le terminazioni nervose nell'intestino connesse al cervello.

Occhio a rafano, wasabi, senape, cavoli e broccoli (e allo stress): mai abusarne se siete lontani dal wc!

Il cervello risponde al "richiamo" accelerando i movimenti intestinali:

per noi è il classico momento di disagio che precede un attacco di diarrea.

LE SOSTANZE CHE FACILITANO.

Tra gli irritanti assunti con il cibo, capaci di scatenare questo meccanismo, troviamo

l'isotiocianato di allile,

un liquido oleoso che si trova nel rafano, nel wasabi, nella senape, nei cavoli e nei broccoli.

Ma la stessa reazione è indotta da adrenalina e noradrenalina, due ormoni dello stress, e

dall'isovalerato, un sottoprodotto batterico che è spia di squilibri della flora intestinale.

TERAPIE. La scoperta potrebbe aiutare a trovare nuove terapie più mirate contro la sindrome

dell'intestino irritabile: nelle persone che soffrono di questa condizione - che comporta dolori addominali

e alterati movimenti intestinali - le cellule enterocromaffini potrebbero essere particolarmente sensibili.

(Salute, Focus)

Avete l'improvvisa necessità di andare al bagno dopo un pasto piccante a base di WASABI, un piatto di BROCCOLI

(o anche quando siete emotivamente scossi)?

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

PREVENZIONE E SALUTE

MAL DI SCHIENA, cosa fare prima di assumere i Farmaci?

Il mal di schiena è tra i disturbi più comuni in tutto il mondo.

Rientra, inoltre, tra le principali cause di disabilità e di perdita di anni di vita trascorsi in buone condizioni di salute. Il suo trattamento prevede sia il ricorso ai farmaci che a terapie non farmacologiche, sempre con lo scopo di lenire il dolore.

Ma prima di arrivare agli ANTIDOLORIFICI cosa si può fare?

Ne parliamo con il dottor Cristiano Sconza, specialista in riabilitazione ortopedica di Humanitas. Secondo il Global Burden of Disease del 2016 pubblicato su The Lancet, nella popolazione tra i 15 e i 39 anni di età, il mal di schiena è fra i cinque motivi di disabilità assieme all’anemia da carenza di ferro, alle malattie dermatologiche alla depressione e all’emicrania. A volte la lombalgia è molto limitante e può pregiudicare seriamente la qualità di vita di chi ne soffre. Consideriamo un paziente tipo, giovane e con lombalgia aspecifica: «Se il mal di schiena non è dovuto a una patologia o condizione specifica, dall’ernia discale alla frattura, ad es., è nella maggior parte dei casi conseguente a sovraccarico muscolare, quindi su base mio-tensiva, o dovuto a problematiche di natura posturale. Spesso questi due ordini di motivi coesistono».

Se la causa del mal di schiena è di origine muscolare, come si può intervenire? «Se non sono associate problematiche posturali evidenti, la prima linea di intervento è la terapia fisica antalgica. Si può ricorrere all’elettroterapia antalgica, ad es. la TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation) che sfrutta lievi impulsi elettrici cutanei per ridurre gli stimoli algogeni ed alleviare il dolore muscolare; a questa si possono associare altre terapie quali l’ultrasuonoterapia o la laserterapia, mirata in alcuni casi sui trigger point, cioè su punti specifici di dolore nelle problematiche di origine muscolare e fasciale. Un’altra terapia efficace soprattutto nella fase acuta del dolore cervicale o lombare è l’ipertermia, la quale consente di sviluppare il calore necessario ad ottenere l’effetto terapeutico di stimolo antidolorifico e di riduzione della contrattura muscolare in una determinata area e ad una profondità desiderata».

Anche i MASSAGGI possono essere utili?

«La massoterapia può affiancare con beneficio questi trattamenti specie per la sua importante funzione decontratturante». Queste opzioni terapeutiche vengono impiegate nella fase acuta del dolore: «In questo caso il mal di schiena potrebbe anche risolversi spontaneamente, ma le terapie sono utili in quanto velocizzano e controllano il processo di guarigione, si riduce il rischio di ricomparsa del dolore e soprattutto si previene il rischio di cronicizzazione».

Se invece il mal di schiena è associato a delle problematiche posturali? «Si valuta con attenzione la condizione della colonna e la postura del paziente. L’obiettivo in questi casi è infatti la rieducazione alla corretta postura e questo si può ottenere solo mediante specifico trattamento fisioterapico. È importante che il soggetto impari gli esercizi con l’assistenza iniziale del fisioterapista per poterli poi praticare con costanza in autonomia: fare questo tipo di attività ha lo scopo di prevenire la ricomparsa di episodi acuti di dolore e creare un nuovo modo di mantenere la propria postura nei movimenti tipici della giornata, riducendo sovraccarichi e movimenti errati della colonna. In questi casi è verosimile che, se si trascura la fisioterapia oppure non si ha la costanza di proseguire quotidianamente gli esercizi appresi, il mal di schiena potrà ripresentarsi».

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

Oltre alla fisioterapia cos’altro si può fare?

«La fisioterapia rimane il cardine del trattamento, ma ad esempio può essere eseguita in un altro contesto, in acqua. E’ infatti molto efficace la idrokinesiterapia: si praticano degli esercizi in acqua sfruttando la riduzione del peso corporeo sulla colonna stessa e l’effetto miorilassante dell’acqua calda. Infine, per prolungare i benefici della fisioterapia, si possono praticare discipline come il pilates o il nuoto che, lavorando in maniera aspecifica sul movimento, possono comunque dare stimoli utili al benessere globale del corpo e della colonna vertebrale. Tuttavia non si può fare affidamento solo su queste discipline se si vuol trattare la lombalgia», conclude lo specialista. (Salute, Humanitas) PREVENZIONE E SALUTE

DIABETE, LO SAI CHE LA GLICEMIA ALTA FAVORISCE LA DISIDRATAZIONE?

In estate, a causa del caldo, è più facile andare incontro a disidratazione.

In particolare nei soggetti anziani affetti da diabete, la glicemia alta può incrementare in modo importante il rischio di disidratazione. In presenza di importante iperglicemia, cioè la glicemia alta, si ha un incremento della diuresi (osmotica, per la presenza di zucchero nelle urine), con perdita di acqua libera ed anche di elettroliti tipo sodio e potassio. In questi casi, spesso può anche essere presente una ridotta sensazione di sete, situazione che peggiora ulteriormente il quadro clinico. Fondamentale quindi assumere acqua in presenza di iperglicemia, anche se ovviamente non è la sola terapia del caso. Meglio rivolgersi al proprio diabetologo in caso di livelli elevati o moderatamente elevati e frequenti di iperglicemia per modificare la terapia farmacologica, oltre che per individuarne eventuali cause. Inoltre, lo specialista, in base anche alle comorbidità del paziente, cioè ad altre patologie associate al diabete di cui il paziente è affetto, valuterà l’opportunità e la quantità di acqua che la persona dovrà assumere

durante il giorno. (Salute, Humanitas)

COSA SUCCEDE SE SI PORTANO SPESSO LE INFRADITO?

Gli esperti sono d’accordo: anche questo tipo di calzatura, in piscina o al mare, può causare seri problemi ai piedi.

Metterle abitualmente le infradito può provocare molti problemi, secondo l’Associazione podologi americani. Innanzitutto, i piedi nudi e poco protetti dal suolo raccolgono più batteri, alcuni dei quali pericolosi in caso di ferite. Del resto, il crearsi di lesioni non è raro: lo sfregamento delle stringhe provoca spesso vesciche.

Inoltre, per restare aggrappato alla calzatura il piede assume una posizione “a tenaglia” che, a lungo andare, può determinare il cosiddetto “dito a martello” (le dita assumono un aspetto curvo).

Non solo, secondo gli esperti distorcono l’andatura: costringono a fare passi più corti e si è più soggetti a inciampare; nessun sostegno all’arco del piede, che si appiattisce in modo innaturale, crea problemi alla

pianta. l’assenza totale di tacco non permette di attutire l’impatto dei talloni col terreno e impedisce un

corretto appoggio del piede: ciò altera la distribuzione del peso e, col tempo, compromette la postura. (Salute, Focus)

TENAGLIA

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

SCIENZA E SALUTE

LE ALTE TEMPERATURE FANNO MALE ALLE MEDICINE

"Attenti a come prenderle e a come conservarle"

Così, oltre a dove mettere da parte cibi grassi e pesanti, gli italiani dovranno

abituarsi a cambiare anche la propria dieta a base di pillole e sciroppi.

Si, perché con il gran caldo bisogna stare molto attenti non solo a come si

conservano i farmaci ma anche a quali si mandano giù.

Il vademecum su come impillolarsi in questa estate torrida l'ha messo a punto e pubblicato sul proprio

sito l'Aifa. L'elenco delle medicine da usare con cautela è sterminato.

Ostacolano ad esempio la sudorazione:

antispicotici, anticolinergici (indicati soprattutto per ulcera peptica e gastriti spastiche),

antistaminici, medicinali contro il Parkinson, antidepessivi, ansiolitici e rilassanti muscolari.

Antipsicotici, antistaminici e la famiglia di quelli contro il Parkinson possono inoltre buttare giù la

pressione, che con temperature vicino agli "anta" tende già a deprimersi per conto suo.

Danni a reni e stomaco possono derivare da alterazioni di antibiotici e aspirina.

Per effetto del calore le creme a base di idrocortisone possono subire una separazione dei componenti

ed essere inefficaci.

Non va meglio con Antipertensivi e Diuretici, che aumentano la disidratazione e fanno scendere la

pressione.

Infine ci sono le popolari classi di farmaci utilizzati per trattamento di nausea e vomito, disturbi

gastrointestinali e incontinenza urinaria, che rischiano di «determinare squilibrio idro-elettrolitico», che

tradotto significa ridurre la presenza nel nostro organismo di sostanze importanti come sodio, potassio e

cloro, con effetti non proprio benefici per i nostri organi, cuore in testa.

«In casi estremi e solo su consiglio del medico curante può essere valutata la

necessità di una rimodulazione della terapia».

«In tutti gli altri casi basta modificare alcune abitudini riguardo ad es. assunzione di

acqua e sali, ma sempre su indicazione del proprio medico perché le indicazioni

variano a seconda della patologia». Ma quel che più conta, per tutti i medicinali, è la loro corretta

conservazione.

Per due o tre giorni non succede nulla ma se conservati sopra i 25 gradi per più tempo «se ne riduce

notevolmente la data di scadenza».

Il posto peggiore è l'armadietto dei medicinali in bagno, dove abbondano calore e

umidità. Meglio un armadio di tela in un ripostiglio, in camera da letto o in un

altro luogo comunque lontano da fonti di calore.

L'insulina va in frigo, così come tutte le pillole che la confezione indica

"conservare a 7-8 gradi".

Per gli altri, consultare il medico e il meteorologo.

(Salute, AdnKronos)

IL CALDO

NON ARRETRA

CHE FARE

DUNQUE?

DOVE

CONSERVARLI

ALLORA?

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2017. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; le modalità di partecipazione.

L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

ORDINE: Il CARDINALE di Napoli, S.E. Crescenzio SEPE per la prima volta incontra, presso la Sede dell’Ordine,

i Farmacisti Napoletani

Lunedì 3 Luglio, ore 20.30, Sede Ordine- Arcivescovo Metropolita di Napoli

Nel corso della serata si parlerà anche del Progetto “Un Farmaco per Tutti” che ha come obiettivo quello di contrastare la Povertà Sanitaria. Ad oggi hanno aderito 128 Farmacie.

Si invitano i Colleghi a partecipare a questo importante evento.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

ORDINE: SERATA DEDICATA AL CAMBIAMENTO DELLA PROFESSIONE

Lunedì 10 Luglio, ore 20.30 – Renaissance Naples Hotel Mediterraneo – L’Ordine in collaborazione con la Business School ha organizzato l’importante evento che ha come focus “Il Cambiamento della Professione”. Si invitano i Colleghi a partecipare a questo evento. Nel corso della serata sarà offerto un buffet nel Roof Garden

Terrazza Angiò, all’undicesimo piano.

Interverrà il Presidente di

Federfarma Napoli, Michele DI IORIO

PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

ORDINE: CAMPAGNA INFORMATIVA DI PREVENZIONE AL MELANOMA

L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto “La Prevenzione sul Melanoma”.

Il Mese di LUGLIO è dedicato alla Prevenzione del MELANOMA Un gruppo di Dermatologi è a disposizione dei Cittadini per un CONSULTO GRATUITO

presso la Sede dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli secondo il Calendario riportato nella locandina

PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

PAGINA 10 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

ORDINE: LOCANDINA CAMPAGNA INFORMATIVA PREVENZIONE AL MELANOMA

L’Ordine in collaborazione con il Comune di Napoli, la Fondazione melanoma ONLUS e Federfarma Napoli ha predisposto una locandina informativa che riporta le raccomandazioni ed i consigli per la prevenzione del Melanoma

Le Locandine e i Volantini saranno

distribuiti dal mese di Luglio

a tutte le farmacie di NAPOLI e

PROVINCIA.

PAGINA 11 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL

FARMACISTA Anno IV – Numero 1146

Modulo 6/E:

SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista

TOSSE (V) Terapia e Prevenzione (I)

Quando il Farmacista deve consigliare di rivolgersi al proprio Medico?

se la tosse persiste nonostante i provvedimenti adottati

se l’espettorato assume un colore giallo-verdastro e compare febbre, oppure quando è macchiato di sangue

se la tosse è dovuta a un corpo estraneo inalato o che, dopo essere stato ingerito, è finito in trachea

se la tosse compare costantemente dopo sforzi non particolarmente intensi

Durata della terapia: dipende dal periodo di tempo in cui il paziente ha avuto la tosse; una volta che il Farmacista ha raccomandato

un trattamento adatto, i pazienti devono consultare il loro Medico 2 settimane dopo l'inizio della tosse per verificarne i miglioramenti.

Dopo una serie di domande al cittadino-paziente, il Farmacista dovrebbe essere in grado di decidere o per un trattamento terapeutico o se in seguito a questo preferisce un’opzione migliore. Sul piano teorico la Tosse è un meccanismo di difesa dell'organismo e come tale non andrebbe combattuta. La terapia è rappresentata dal trattamento della causa sottostante. L’impiego di Sedativi della tosse o di Agenti Mucolitici è scarsamente supportato da evidenze scientifiche, ma i clienti-pazienti, come detto precedentemente, spesso richiedono o si aspettano tali trattamenti e a tale proposito ci sono più opzioni. La tosse è un importante meccanismo per la rimozione delle secrezioni dalle vie aeree e può aiutare nel risolvere le infezioni respiratorie. Pertanto, la soppressione della tosse in caso di condizioni infettive deve avvenire con cautela. I trattamenti aspecifici per la tosse devono essere riservati a pazienti con infiammazioni delle vie aeree superiori e a quelli che sono trattati per la patologia di base ma che hanno ancora tosse. Quando la tosse è fastidiosa e dolorosa è possibile adottare alcuni utili accorgimenti, come: - bere molto e spesso (soprattutto bevande calde) per ridurre l’irritazione delle prime vie respiratorie e ottenere un effetto emolliente sulle secrezioni che provocano la tosse; - inalare vapore e mantenere un’umidità adeguata negli ambienti (la temperatura non dovrebbe superare i 20°C); - non fumare o soggiornare in ambienti in cui sia presente fumo di sigaretta. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, si possono utilizzare sedativi o antitussigeni, che calmano lo stimolo della tosse, o dei mucolitici che fluidificano il muco e il catarro, sintomi principali della tosse. In generale, comunque, è bene non abusare dei farmaci contro la tosse se non necessari. Se la tosse è secca e improduttiva, i farmaci possono ritardare una diagnosi corretta, se invece la tosse è catarrale, i farmaci impediscono l’eliminazione di secrezioni e germi responsabili dell’infezione. Nel caso della tosse grassa quindi non dovrebbe essere trattata con antitussivi perché il sintomo comune è una ritenzione di muco nei polmoni e c'è una più alta probabilità d' infezione, specialmente in bronchiti croniche. In questi casi si utilizzano espettoranti come la guaiafenesina. E’ bene usare farmaci antitussivi o espettoranti se la tosse è molto intensa e improduttiva o nei pazienti con altre malattie in cui bisogna evitare gli sforzi imposti dalla tosse. Il Farmacista dovrebbe controllare che la preparazione contenga dosi adeguate, dato che alcuni prodotti presentano invece quantità sub-terapeutiche. Gli emollienti come il simple linctus, che calmano il mal di gola, sono particolarmente utili nei bambini ed nelle donne incinte perchè non contengono nessun principio attivo. Non c'è logica nell'usare espettoranti (che favoriscono la tosse) e antitussivi (che riducono la tosse) insieme, perchè hanno effetti opposti. Quindi, i prodotti che contengono entrambi non sono terapeuticamente utili.

Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider

https://fad.ocmcomunicazioni.com