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Un momento della manifestazione di Parigi. Oggi i giovami musulmani di Modena invitano al corteo in città Modena non rimane indifferen- te a quanto accaduto a Parigi: in la città sono partite iniziative per rispondere con fermezza, informare, dialogare. Oggi tocca ai Giovani Musul- mani d’Italia (Gmi) che si sono si sono appellati a tutte le asso- ciazioni, gruppi, sindacati e cit- tadini per unirsi a loro nell’or- ganizzazione della marcia si- lenziosa in programma alle 18 da piazza Sant’Agostino (palaz- zo dei Musei), ovviamente in memoria di tutte le vittime del terrorismo e per «ribadire l’unione contro ogni forma di violenza e contro chi tenta di dividere le culture». Hanno finora aderito alla manifestazione l’Associazione per la pace Modena, Modena incontra Jenin, Arci, Cgil, La Re- te 1 marzo, Bambini nel deser- to, Casa per la pace, Donne nel mondo, Rete Lilliput Modena, Legambiente, Alkemia, Rifon- dazione comunista, Guernica, Overseas, Giovani mussulmani d'Italia, Rete degli studenti di Modena, Amnesty Internatio- nal Modena, Per Me Modena, L'altra Emilia-Romagna, Circo- lo libertà e giustizia di Modena, Modena per i diritti umani. Il comitato “Modena per i di- ritti umani” spiega le finalità della manifestazione: «Ci sen- tiamo coinvolti in prima perso- na, da esseri umani e da fratelli, in tutte quelle situazioni di vio- lenza e di oppressione di cui so- no vittime altre popolazioni nel mondo. Crediamo nella spe- ranza della costruzione di una società che garantisca dignità alla vita di ogni uomo e la sua possibilità di realizzarsi piena- mente come tale. Questo è pos- sibile solo laddove vi siano poli- tiche di pace e il rispetto dei di- ritti umani». Di qui l’appello ai modenesi: « Chiediamo ai cittadini della nostra città - e del mondo - di non usare più come risposta l'indifferenza, ma l’essere con- sapevoli che un qualsiasi crimi- ne contro l’umanità è un crimi- ne contro ognuno di noi. In par- ticolare scendiamo in piazza per condannare senza se e sen- za ma il vile e vergognoso attac- co terroristico alla sede del gior- nale Charlie Hebdo Parigi». Il comitato fa proprie le le pa- role del premier norvegese Stol- tenberg, all'indomani della strage di Utoya del 2011: »Rea- giremo con più democrazia, più apertura e più diritti». «Non vogliamo lasciare al- cun spazio alla paura e all'odio. Rifiutiamo la logica di chi divi- de il mondo in base alla religio- ne, al colore della pelle, alla na- zionalità. Rifiutiamo la logica di chi specula sulla morte per i propri interessi, alimentando odio e violenza.Scendiamo in piazza per far sentire la nostra voce, per dire che difronte alla morte e alla violenza noi ri- spondiamo con il dialogo e la solidarietà. Noi che non faccia- mo alcuna distinzione tra le vit- time di Utoya, di Baghdad, di Damasco, Gaza, New York e Pa- rigi. Vogliamo informare e sfi- dare Modena chiedendo più partecipazione. Tale percorso è possibile solo grazie alla pro- mozione del dialogo e del con- fronto nelle relazioni». Il comitato chiede «una chia- ra presa di posizione delle isti- tuzioni locali, nazionali e della diplomazia internazionale nei confronti delle politiche op- pressive e disumane nell'inten- zione di promuovere una cultu- ra di fraternità e umanità basa- ta sul rispetto e sviluppo delle persone, e crediamo sia un va- lore non negoziabile». Ismaele El Swaky Stanno per cominciare le iscri- zioni alle scuole secondarie di secondo grado, anche se tutti non sono a conoscenza del fatto che alcune di queste scuole operano delle selezio- ni al momento dell'ammissio- ne degli studenti. In questi istituti - tra cui E. Fermi, F. Selmi, A. Venturi e C. Sigonio - la limitata disponibi- lità di aule, servizi, laboratori e strutture, al momento non modifi- cabile, può infatti ostaco- lare il pieno accoglimen- to delle do- mande degli studenti. In caso di sovrabbon- danza di iscri- zioni, la sele- zione delle domande av- verrà innanzi- tutto sulla ba- se del consi- glio orientativo rilasciato dal- la scuola media ai propri stu- denti, per cui saranno accolte per prime le domande di chi ha avuto un orientamento per il tipo di scuola scelto e di chi ha una buona preparazione scolastica di base, e poi, se ne- cessario, le domande di chi è stato orientato agli altri istitu- ti. A parità di consiglio orienta- tivo viene applicata la regola del sorteggio, svolto in forma privata Nel 2014, inoltre, il Ministe- ro dell'Istruzione aveva ema- nato una circolare (la numero 28) nella quale venivano enunciati i criteri di preceden- za, non vincolanti, che i Con- sigli d'Istituto avrebbero do- vuto adottare per la selezione dei loro studenti, tra cui la scelta in base alla vicinanza della residenza dell'alunno al- la scuola, o di particolari im- pegni di lavoro dei genitori e solo per ultimo, a parità di ogni altro criterio, quello dell' estrazione a sorte. Nella circo- lare si ribadisce che “L’ammi- nistrazione scolastica deve ga- rantire in ogni caso, soprattut- to per gli alunni soggetti all’obbligo dell’istituzione, la fruizione del diritto allo stu- dio attraverso ogni utile for- ma di razionalizzazione e di indirizzo a livello territoriale». A questo proposito si ram- menta che «i criteri di pre- cedenza deli- berati dai sin- goli consigli d'istituto debbano ri- spondere a principi di ra- gionevolez- za» e che «in quest'ottica l'eventuale adozione del criterio dell' estrazione a sorte rappre- senta ovvia- mente l'estre- ma “ratio” a parità di ogni al- tro criterio». Quello che a molti studenti, rimasti esclusi dalle selezioni degli anni scorsi, non è sem- brato opportuno, è stato pro- prio il fatto che il sorteggio non si sia svolto pubblica- mente e che l’informazione di quanto deciso sia arrivato a posteriori tramite una telefo- nata. Secondo la Cgil «Ogni crite- rio meritocratico nella selezio- ne degli studenti, nella scuola dell'obbligo, è un grave dan- no per gli alunni». Per far fronte a questo pro- blema, si dovrebbe garantire più uguaglianza tra gli studen- ti e tutelare il loro diritto costi- tuzionale di poter scegliere li- beramente l'indirizzo di studi a loro più adatto. Chiara Cavani, Sara Dhif, Andrea Gibertini, Giulia Gebrewahid, Emanuela Castiello, Nargis El Ouhhabi A lezione dal bel Guido per incantare gli studenti L’attore Lino Guanciale insegna ai docenti modenesi come leggere ad alta voce senza... sbraitare I giovani islamici della città guidano il corteo antiterrore Oggi la manifestazione in piazza Sant’Agostino, hanno aderito tante associazioni Modena per i Diritti umani: «Costruire una società che tuteli la dignità della vita» L’attore Lino Guanciale assieme ad un ruppo di studentesse del Sigonio CHARLIE HEBDO » LE MANIFESTAZIONI una realtà sconosciuta Il potere di respingere le nuove iscrizioni alle Scuole secondarie Studenti del Sigonio (archivio) Un nuovo modo di parlare, di comunicare e di recitare i testi e le letture. Lo insegna Lino Guan- ciale, il bel Guido della serie tv targata Rai “Che Dio ci aiuti”, oc- casionalmente nelle vesti di in- segnante nel corso “La Storia ad alta voce” rivolto esclusivamen- te ai docenti. Si tratta di una delle proposte formative che Ert Emilia Roma- gna Teatro offre quest’anno al mondo della scuola. Il primo ap- puntamento si è tenuto sabato nel ridotto del Teatro Storchi di Modena e ha visto la partecipa- zione di ben sessanta insegnan- ti, maestri delle elementari e prof delle medie e superiori, tut- ti desiderosi di imparare ad usa- re meglio la voce, per non per- derla, prima di tutto, ma anche per conoscerne le potenzialità. Ed ecco la testimonianza di un’ insegnante del Liceo Sigonio di Modena, la prof Claudia Vellani. In cosa consiste il corso? «È un ciclo di incontri sulla let- tura ad alta voce, momento che spesso ricorre nell’esperienza di- dattica e che spesso, proprio per- ché ne cogliamo l'importanza, viviamo con un certo disagio. Quando un insegnante legge ad alta voce in classe, desidera favo- rire il rapporto tra il ragazzo e il testo e valorizzarne l’efficacia formativa, ma riconosce di non avere le tecniche per offrire al meglio la forza di quella lettura». Il corso si prefigge di insegna- re metodi per esprimere al me- glio la voce? «Certamente le lezioni tratte- ranno dell'uso dello strumento voce e delle tecniche di respira- zione e di lettura, ma non si oc- cuperanno tanto di dizione, quanto del rapporto con chi ascolta: ad esempio, leggere guardando chi ci ascolta crea un rapporto di inclusione e di fidu- cia con i ragazzi, per un inse- gnante, con il suo pubblico per un attore. Non si tratta tanto di suscitare pathos attraverso la let- tura, ma di porsi davanti ad un testo e di offrirlo nella sua strut- tura e nella sua espressività, per capirne prima di tutto il funzio- namento sintattico e la tipologia lessicale». Ha già adottato questi meto- di in classe? «Anche se è stato in gran parte introduttivo, l'incontro si è rive- lato già molto “pratico” perché alcuni di noi hanno accettato di mostrare a tutti il loro modo di leggere un testo in classe: Lino Guanciale ci ha aiutato a vedere gli "errori" e soprattutto ci ha da- to dei suggerimenti per valoriz- zare l'effetto del testo su chi ascolta. Confesso che ho già pro- vato a mettere in pratica alcuni di questi consigli con risultati sorprendenti» Sara Porrello Sempre oggi a Mirandola davanti alle ex scuole elementari di viale Circonvallazione, partirà il Comune ha organizzato una fiaccolata organizzata dal Comune della città a partire dalle 19, con ritrovo alle 18.30 Inoltre all'istituto Tecnico Commerciale di Modena J Barozzi il 21/01 si terrà un'Assemblea d'Istituto sui temi di Libertà di espressione e di stampa a cui parteciperanno esponenti della realtà locale che dialogheranno sui ragazzi su questi temi. A Mirandola fiaccolata alle ex elementari e al Barozzi un’assemblea straordinaria e-mail: [email protected] GAZZETTA VENERDÌ 16 GENNAIO 2015 17 dal Voci B ( r ) anco Degli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena www.vocidalbranco.it

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Page 1: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Un momento della manifestazione di Parigi. Oggi i giovami musulmani di Modena invitano al corteo in città

Modena non rimane indifferen-te a quanto accaduto a Parigi:in la città sono partite iniziativeper rispondere con fermezza,informare, dialogare.

Oggi tocca ai Giovani Musul-mani d’Italia (Gmi) che si sonosi sono appellati a tutte le asso-ciazioni, gruppi, sindacati e cit-tadini per unirsi a loro nell’or-ganizzazione della marcia si-lenziosa in programma alle 18da piazza Sant’Agostino (palaz-zo dei Musei), ovviamente inmemoria di tutte le vittime delterrorismo e per «ribadirel’unione contro ogni forma diviolenza e contro chi tenta didividere le culture».

Hanno finora aderito allamanifestazione l’Associazioneper la pace Modena, Modenaincontra Jenin, Arci, Cgil, La Re-te 1 marzo, Bambini nel deser-to, Casa per la pace, Donne nelmondo, Rete Lilliput Modena,Legambiente, Alkemia, Rifon-dazione comunista, Guernica,Overseas, Giovani mussulmanid'Italia, Rete degli studenti diModena, Amnesty Internatio-nal Modena, Per Me Modena,L'altra Emilia-Romagna, Circo-lo libertà e giustizia di Modena,Modena per i diritti umani.

Il comitato “Modena per i di-ritti umani” spiega le finalitàdella manifestazione: «Ci sen-tiamo coinvolti in prima perso-na, da esseri umani e da fratelli,in tutte quelle situazioni di vio-lenza e di oppressione di cui so-no vittime altre popolazioni nelmondo. Crediamo nella spe-ranza della costruzione di unasocietà che garantisca dignitàalla vita di ogni uomo e la suapossibilità di realizzarsi piena-mente come tale. Questo è pos-sibile solo laddove vi siano poli-tiche di pace e il rispetto dei di-ritti umani».

Di qui l’appello ai modenesi:

« Chiediamo ai cittadini dellanostra città - e del mondo - dinon usare più come rispostal'indifferenza, ma l’essere con-sapevoli che un qualsiasi crimi-ne contro l’umanità è un crimi-ne contro ognuno di noi. In par-ticolare scendiamo in piazzaper condannare senza se e sen-za ma il vile e vergognoso attac-co terroristico alla sede del gior-nale Charlie Hebdo Parigi».

Il comitato fa proprie le le pa-role del premier norvegese Stol-tenberg, all'indomani dellastrage di Utoya del 2011: »Rea-giremo con più democrazia,più apertura e più diritti».

«Non vogliamo lasciare al-cun spazio alla paura e all'odio.Rifiutiamo la logica di chi divi-de il mondo in base alla religio-ne, al colore della pelle, alla na-zionalità. Rifiutiamo la logica

di chi specula sulla morte per ipropri interessi, alimentandoodio e violenza.Scendiamo inpiazza per far sentire la nostravoce, per dire che difronte allamorte e alla violenza noi ri-spondiamo con il dialogo e lasolidarietà. Noi che non faccia-mo alcuna distinzione tra le vit-time di Utoya, di Baghdad, diDamasco, Gaza, New York e Pa-rigi. Vogliamo informare e sfi-dare Modena chiedendo piùpartecipazione. Tale percorsoè possibile solo grazie alla pro-mozione del dialogo e del con-fronto nelle relazioni».

Il comitato chiede «una chia-ra presa di posizione delle isti-tuzioni locali, nazionali e delladiplomazia internazionale neiconfronti delle politiche op-pressive e disumane nell'inten-zione di promuovere una cultu-ra di fraternità e umanità basa-ta sul rispetto e sviluppo dellepersone, e crediamo sia un va-lore non negoziabile».

Ismaele El Swaky

Stanno per cominciare le iscri-zioni alle scuole secondarie disecondo grado, anche se tuttinon sono a conoscenza delfatto che alcune di questescuole operano delle selezio-ni al momento dell'ammissio-ne degli studenti.

In questi istituti - tra cui E.Fermi, F. Selmi, A. Venturi e C.Sigonio - la limitata disponibi-lità di aule, servizi, laboratorie strutture, almomentonon modifi-cabile, puòinfatti ostaco-lare il pienoaccoglimen-to delle do-mande deglistudenti.

In caso disovrabbon-danza di iscri-zioni, la sele-zione delledomande av-verrà innanzi-tutto sulla ba-se del consi-glio orientativo rilasciato dal-la scuola media ai propri stu-denti, per cui saranno accolteper prime le domande di chiha avuto un orientamento peril tipo di scuola scelto e di chiha una buona preparazionescolastica di base, e poi, se ne-cessario, le domande di chi èstato orientato agli altri istitu-ti.

A parità di consiglio orienta-tivo viene applicata la regoladel sorteggio, svolto in formaprivata

Nel 2014, inoltre, il Ministe-ro dell'Istruzione aveva ema-nato una circolare (la numero28) nella quale venivanoenunciati i criteri di preceden-za, non vincolanti, che i Con-sigli d'Istituto avrebbero do-vuto adottare per la selezionedei loro studenti, tra cui lascelta in base alla vicinanzadella residenza dell'alunno al-la scuola, o di particolari im-pegni di lavoro dei genitori esolo per ultimo, a parità di

ogni altro criterio, quello dell'estrazione a sorte. Nella circo-lare si ribadisce che “L’ammi-nistrazione scolastica deve ga-rantire in ogni caso, soprattut-to per gli alunni soggettiall’obbligo dell’istituzione, lafruizione del diritto allo stu-dio attraverso ogni utile for-ma di razionalizzazione e diindirizzo a livello territoriale».

A questo proposito si ram-menta che «icriteri di pre-cedenza deli-berati dai sin-goli consiglid'istitutodebbano ri-spondere aprincipi di ra-gionevolez-za» e che «inquest'ottical'eventualeadozione delcriterio dell'estrazione asorte rappre-senta ovvia-mente l'estre-

ma “ratio” a parità di ogni al-tro criterio».

Quello che a molti studenti,rimasti esclusi dalle selezionidegli anni scorsi, non è sem-brato opportuno, è stato pro-prio il fatto che il sorteggionon si sia svolto pubblica-mente e che l’informazione diquanto deciso sia arrivato aposteriori tramite una telefo-nata.

Secondo la Cgil «Ogni crite-rio meritocratico nella selezio-ne degli studenti, nella scuoladell'obbligo, è un grave dan-no per gli alunni».

Per far fronte a questo pro-blema, si dovrebbe garantirepiù uguaglianza tra gli studen-ti e tutelare il loro diritto costi-tuzionale di poter scegliere li-beramente l'indirizzo di studia loro più adatto.

Chiara Cavani, Sara Dhif,Andrea Gibertini,

Giulia Gebrewahid,Emanuela Castiello,

Nargis El Ouhhabi

A lezione dal bel Guido per incantare gli studentiL’attore Lino Guanciale insegna ai docenti modenesi come leggere ad alta voce senza... sbraitare

I giovani islamici della cittàguidano il corteo antiterroreOggi la manifestazione in piazza Sant’Agostino, hanno aderito tante associazioniModena per i Diritti umani: «Costruire una società che tuteli la dignità della vita»

L’attore Lino Guanciale assieme ad un ruppo di studentesse del Sigonio

CHARLIE HEBDO » LE MANIFESTAZIONI una realtà sconosciuta

Il potere di respingerele nuove iscrizionialle Scuole secondarie

Studenti del Sigonio (archivio)

Un nuovo modo di parlare, dicomunicare e di recitare i testi ele letture. Lo insegna Lino Guan-ciale, il bel Guido della serie tvtargata Rai “Che Dio ci aiuti”, oc-casionalmente nelle vesti di in-segnante nel corso “La Storia adalta voce” rivolto esclusivamen-te ai docenti.

Si tratta di una delle proposteformative che Ert Emilia Roma-gna Teatro offre quest’anno almondo della scuola. Il primo ap-puntamento si è tenuto sabatonel ridotto del Teatro Storchi diModena e ha visto la partecipa-zione di ben sessanta insegnan-ti, maestri delle elementari e

prof delle medie e superiori, tut-ti desiderosi di imparare ad usa-re meglio la voce, per non per-derla, prima di tutto, ma ancheper conoscerne le potenzialità.Ed ecco la testimonianza di un’insegnante del Liceo Sigonio diModena, la prof Claudia Vellani.

In cosa consiste il corso?«È un ciclo di incontri sulla let-

tura ad alta voce, momento chespesso ricorre nell’esperienza di-dattica e che spesso, proprio per-ché ne cogliamo l'importanza,viviamo con un certo disagio.Quando un insegnante legge adalta voce in classe, desidera favo-rire il rapporto tra il ragazzo e il

testo e valorizzarne l’efficaciaformativa, ma riconosce di nonavere le tecniche per offrire almeglio la forza di quella lettura».

Il corso si prefigge di insegna-re metodi per esprimere al me-glio la voce?

«Certamente le lezioni tratte-ranno dell'uso dello strumentovoce e delle tecniche di respira-zione e di lettura, ma non si oc-cuperanno tanto di dizione,quanto del rapporto con chiascolta: ad esempio, leggereguardando chi ci ascolta crea unrapporto di inclusione e di fidu-cia con i ragazzi, per un inse-gnante, con il suo pubblico per

un attore. Non si tratta tanto disuscitare pathos attraverso la let-tura, ma di porsi davanti ad untesto e di offrirlo nella sua strut-tura e nella sua espressività, percapirne prima di tutto il funzio-namento sintattico e la tipologialessicale».

Ha già adottato questi meto-di in classe?

«Anche se è stato in gran parteintroduttivo, l'incontro si è rive-lato già molto “pratico” perchéalcuni di noi hanno accettato dimostrare a tutti il loro modo dileggere un testo in classe: LinoGuanciale ci ha aiutato a vederegli "errori" e soprattutto ci ha da-to dei suggerimenti per valoriz-zare l'effetto del testo su chiascolta. Confesso che ho già pro-vato a mettere in pratica alcunidi questi consigli con risultatisorprendenti»

Sara Porrello

Sempre oggi a Mirandola davanti alle ex scuole elementari di vialeCirconvallazione, partirà il Comune ha organizzato una fiaccolataorganizzata dal Comune della città a partire dalle 19, con ritrovo alle18.30Inoltre all'istituto Tecnico Commerciale di Modena J Barozzi il 21/01si terrà un'Assemblea d'Istituto sui temi di Libertà di espressione edi stampa a cui parteciperanno esponenti della realtà locale chedialogheranno sui ragazzi su questi temi.

A Mirandola fiaccolata alle ex elementarie al Barozzi un’assemblea straordinaria

e-mail: [email protected] GAZZETTA VENERDÌ 16 GENNAIO 2015 17

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

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Droghe leggere tra studentiIl 20% “confessa” di farne usoDa dirigenti scolastici e polizia parole rassicuranti, a scuola se ne parla coi profma sulle tribune del Novi Sad le “canne” sono frequenti ed è facile “cascarci”

INCONTRO CON L’AUTORE

Alessia Guidetti: «Scrittrice quasi per scherzo»La sestolese racconta il suo primo romanzo: «Ma quanto è stato difficile trovare un editore»

alle corni

Ancora oggi si parla spesso didroga, ma la questione dellestupefacenze resta sottovaluta-ta. È quanto conferma un no-stro sondaggio anonimo all'istituto tecnico “Barozzi”, do-ve non sono certo pochi i con-sumatori dichiarati di sostanzestupefacenti, con un numeroche sfiora i 240 allievi, ovvero il20% dl totale dei frequentanti.

La nostra “indagine” ha poirilevato che la droga di uso piùcomune è la marijuana, che,pur essendo illegale, è di facileaccesso. Considerata una so-stanza leggera, ne vengonoignorati pericoli e rischi, la-sciando spazio alla diffusionesopratutto tra gli adolescenti. Iquali - è noto - ne giustificanol'uso parlando di sfogo, ricerca

di benessere, imitazione diamici e fuga dai problemi.

A fronte di questi risultatipiuttosto sconcertanti, il presi-de dell’istituto ha comunquedichiarato: «La nostra scuola èpulita ma siamo sempre all’er-ta per evitare che si verifichi unpossibile spaccio dentro o di-rettamente davanti all'istituto.Saltuariamente abbiamo sotto-posto la scuola ai controlli daparte della polizia, senza che si-ano emersi risultati preoccu-panti».

Alcuni docenti si dicono pre-occupati del fenomeno e cerca-no di sensibilizzare gli studential problema informandoli, adesempio attraverso il progettochiamato “Doping e Stupefa-cenze”, riservato principal-

mente alle classi seconde.Questa iniziativa avviata dal-

la prof Piccinini con la collabo-razione di altri insegnanti, con-siste in un incontro di due oretra gli alunni delle seconde conil dottore e chimico Pinetti ilquale, per mezzo di filmati eanalisi di dati, spiega le conse-guenze dell'uso di sostanzestupefacenti sul nostro organi-smo. Il sondaggio rivela peròche la situazione è delicata, eciò va forse messo in relazionecon il fatto che davanti allascuola soprattutto sulle tribu-ne del Novi Park, si può sem-pre trovare un giovane o unadulto con in mano uno spinel-lo, benchè le telecamere pre-senti mandino in tempo realevideoriprese al centralino della

polizia. Evidentemente i con-trolli non sono sempre così effi-caci, dato che di anno in anno ipusher aumentano e di conse-guenza anche i consumatori.Tuttavia un agente in servizioalla stazione delle corriere èpiù rassicurante: «La zona èsotto controllo; qualche consu-matore è stato fermato, ma lalegge non prevede interventisanzionatori se una personaviene trovata per la prima voltaa far uso personale di stupefa-centi. La minaccia di sanzionievdentemente non costituisceun deterrente, dato che si ha lachiara percezione di frequentiscambi e dell'uso diffuso didroghe tra i giovani».

Erika StypulaSirine Bejaoui

LE NOSTRE INCHIESTE »AL BAROZZI

Il corteo organizzato dalla sezio-ne di Modena dei Giovani Mu-sulmani Italiani il 16 gennaiolungo via Emilia ha voluto dimo-strare quanto sia importante ri-spondere a un atto criminale,come quello parigino, con le pa-role e non con la violenza. L’at-tentato alla sede di Charlie Heb-do, infatti, ha alimentato perico-losamente lo stereotipo razzistache lega l’islam alla violenza,creando dei problemi di emargi-nazione sia in ambito scolasticoche in quello lavorativo. Ne ab-biamo parlato con alcuni deigiovani presenti.

Socaina Kamoua, una dei ra-gazzi che rappresentavano la se-zione modenese di Giovani Mu-sulmani d'Italia, ci spiega cheper questo motivo la comunitàmusulmana, e soprattutto i gio-vani, in quanto rappresentazio-ne del futuro, ha «sentito l’esi-genza e la responsabilità di farconoscere l’Islam alle provincemodenesi, in modo da elimina-re completamente questo pre-giudizio».

«Non si ha più paura di unacosa che si conosce», sottolineaEnrico Monaco, segretario pro-vinciale di Sinistra Ecologia Li-bertà. «Per evitare i conflitti bi-sogna parlarsi e conoscersi». Èquesto, infatti, lo scopo dei par-tecipanti che si sono riuniti perrispetto e solidarietà delle vitti-

me parigine.Tra essi erano presenti dei ra-

gazzi dell'associazione “Rete de-gli Studenti Medi”; Elena Turchiafferma: «Ci sembra paradossa-le dover spiegare che siamo con-tro il terrorismo, ma ci rendia-mo conto che in un momentocome questo è fondamentale ri-cordarlo. Il terrorismo non hamatrice religiosa né culturale».

Un messaggio che evidenziala frustrazione di chi è volutoscendere in piazza anche a Mo-dena ad affermare i propri valo-ri. Persone di tutte le età, etnie ereligioni che camminavanol’uno accanto all’altro, in silen-zio, accendendosi una candelaa vicenda. Un piccolo passo dafare insieme per eliminare i pre-giudizi e lottare per la pace: «re-stiamo uniti, restiamo umani».

Alla manifestazione hannoaderito anche l’associazioneper la pace di Modena, Modenaincontra Jenin, Arci, Cgil, La Re-te 1 marzo, Bambini nel deser-to, Casa per la pace, Donne nelmondo, Rete Lilliput Modena,Legambiente, Alkemia, Rifonda-zione comunista, Guernica,Overseas, Amnesty Internatio-nal Modena, Per Me Modena,L'altra Emilia-Romagna, Circo-lo libertà e giustizia di Modena,Modena per i diritti umani.

Chiara Di GiammarinoBrenda Montefusco

i giovani alla manifestazione

«Far conoscere l’Islamper bloccare pregiudizidopo la follia di Parigi»

Un momento della manifestazione che si è tenuta a Modena

La redazione di Voci dal Brancoha incontrato Alessia Guidetti,in un freddissimo pomeriggioSestolese. Alessia, è una ormaiconosciuta autrice di Sassuolo.Nel 2013 ha iniziato a scrivere ilsuo primo romanzo, “TheProphetess”, La Veggente” (edi-zioni Vertigo), come ha spiegatolei stessa, «quasi per scherzo».

Si tratta di un testo di generefantasy e romantico come tantialtri attuali, ma con alcune diffe-renze - sottolinea la stessa Ales-sia - rispetto ai noti libri attual-mente letti da giovani e adulti.Per prima cosa, i personaggi in-seriti nel romanzo non sono i

comuni vampiri o stregoni, masono presenti veggenti, guardia-ni, orchi e mostri di vario gene-re;inoltre la protagonista (Em-ma) ha 25 anni, ed è quindi giàadulta e non ha più i dubbi e lepaure degli adolescenti. «Emmaha molto in comune con me».spiega Alessia: in primo luogo,entrambe hanno la passioneper lo sci, e inoltre sono entram-be persone positive che sannoaffrontare i problemi.

Il romanzo è ambientato sulnostro Appennino, ma anchenella città di New York, Firenze,ma è proprio a Sestola che laparte fantasy avrà inizio, con

una visione. Tra i personaggi, hadeciso di inserire uno scorciostorico: Matilde di Canossa, chetrasforma in un personaggio difantasia. L'autrice, ci ha spiega-to che la parte più difficile tra lascrittura e la pubblicazione dellibro, è stata proprio quest'ulti-ma: «c'è voluto quasi più tempoa trovare una casa editrice chelo pubblicasse, che a scriverel'intero romanzo».

In generale, nel testo non cisono punti morti, lo si leggescorrevolmente, a tratti è diver-tente, ed è ricco di pensieri posi-tivi,quindi, buona lettura.

Katherine Omezzolli Alessia Guidetti

nn Ladri nel parcheggio della scuola, durante le lezioni. La vitti-ma è uno studente del Corni, che maggiorenne, era andato ascuola in auto. Gli sono stati rubati ruote e cerchioni della partedestra perché a sinistra c'era una macchina parcheggiata vicina.Alla fine la visita dei topi d’auto, che non risparmiano neppuregli studenti, gli è costata 600 euro

Topi d’auto nel piazzale della scuola

e-mail: [email protected] GAZZETTA VENERDÌ 23 GENNAIO 2015 18

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

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di Martina Algeri

Aula Magna della Facoltà diMedicina e Chirurgia colma distudenti delle scuole modene-si. È accaduto ieri, per parteci-pare al dibattito “Je suis Char-lie: i confini della libertà”, conalcuni dei fumettisti e giornali-sti più famosi in Italia, ma mol-to legati a Modena.

A fare da prologo la proiet-zione il film “Good Night Go-od Luck” del regista GeorgeClooney. È la vicenda di un ce-lebre giornalista americanoche porta avanti una campa-gna di denuncia contro la cor-ruzione nella politica, congrande coraggio e anzi ri-schiando la vita. Alla proiezio-ne è seguito un dibattito sullalibertà d’espressione, cui han-no partecipato Guido Silvestridetto Silver, pure lui modene-se doc, fumettista noto soprat-tutto per aver dato vita al per-sonaggio umoristico di LupoAlberto, il regista Guido DeMaria, creatore di Supergulp,Claudio Onesti, detto Clod, di-segnatore di Nick Carter e Ser-gio Staino, fumettista, disegna-tore e regista italiano. Autoriche hanno fatto la storia del fu-metto in Italia.

A fare da moderatore Stefa-no Feltri, giornalista modene-se de “Il Fatto Quotidiano”.

Promotori di questa riusci-tissima iniziativa sono stati in-vece i rappresentanti degli stu-denti del Liceo Willigelmo:«Abbiamo contattato il registaDe Maria e grazie a lui siamoriusciti ad arrivare a tutti gli al-tri, che hanno aderito con en-tusiasmo - spiega Cesare Zani-chelli - per noi studenti era im-portante poter parlare diretta-mente con coloro che tutti igiorni disegnano, scrivono, an-che cose scomode. E sono in-tervenuti senza alcun compen-so, a loro spese, proprio perl’importanza che rivestiva an-che per loro questo incontro».

Tantissime le domande du-rante il dibattito perché tutti,insegnanti e studenti, hannovoluto partecipare attivamen-te e hanno ascoltato con moltaattenzione gli interventi che sisono susseguiti.

«Dopo l’attentato di Charlie,ci siamo trovati di fronte aduna scelta - ha raccontato nelsuo intervento Stefano Feltri,che è anche scrittore e attual-mente vicedirettore de “Il Fat-

to Quotidiano”- pubblicare ono le vignette che avevano por-tato alla strage nella redazionedel giornale, sapendo che que-sto avrebbe comportato un pe-ricolo. Dopo lunghe discussio-ni abbiamo deciso di chiama-re la redazione francese diCharlie Hebdo chiedendo sepotevamo pubblicare anchenoi le loro vignette, oltre alle al-tre testate giornalistiche delmondo. Ci hanno risposto chenessuno gliel’aveva chiesto,tranne il New York Times, chesi era poi tirato indietro. Abbia-mo allora chiamato il capo del-la polizia, che certo non ci harassicurato...».

Infatti la redazione, il giornoprima della pubblicazione eper tutto il mese successivo, èstata presidiata da carabinieriarmati di mitra.

«In Inghilterra hanno sfuo-cato le vignette di Charlie -continua Feltri - ma questaper me è una vera e propria re-sa ai terroristi».

«Complimenti per il corag-gio- ha rintuzzato uno deglistudenti dalla platea - ma chisi comporta come Charlie se la

va a cercare!».Staino ha replicato che que-

sto è il parere di gran partedell’opinione pubblica: «Soste-nere che Charlie se l’è andata acercare, è come quando si dicedi una ragazza stuprata, cheaveva la gonna troppo corta».

Ci sono poi stati interventi

di studenti musulmani: «Quel-li che hanno compiuto questocrimine non erano religiosimusulmani, erano terroristi -ha detto Mohammed - Mao-metto è buono e la nostra fedenon dice certo di uccidere».

Clod ha spiegato ciò che perlui è libertà d’espressione:«Ognuno la può esprimere co-me vuole, limitare la satira nel-le argomentazioni è come im-porre ad un compositore dinon utilizzare tre note. La sati-ra darà sempre fastidio a qual-cuno, è un rischio, ti espone aimitra di chi non la pensa comete o pensa che tu non possaesprimere la tua opinione.Puoi rispondermi con le paro-le, insultarmi, se disegno qual-cosa che non ti piace, non loguardi, mi denunci, ma nonmi spari. Per fortuna in Italia

funziona ancora così e speria-mo che almeno questo nonpeggiori».

De Maria con il suo interven-to arguto e divertente ha fattoriflettere e sorridere: «Ho pre-so delle gran lavate di capo dalmio capo, per aver osato iro-nizzare, una volta sui Promes-si Sposi, un'altra sul Padrino,ma ho continuato, perché cre-do che per la Satira non esista-no argomenti intoccabili, altri-menti non stiamo parlando diSatira».

«La libertà di uno finiscequando inizia quella di un al-tro», ha detto uno studente ci-tando una celebre frase. Vor-remmo ricordargli il filosofoVoltaire: «Non sono d’accordocon ciò che stai dicendo, mamorirei per difendere il tuo di-ritto di dirlo».

Come sapete “Voci dal B(r)anco” è il progetto giornali-stico promosso dal Comunedi Modena che permette a ra-gazzi delle scuole superioridi scrivere, e far sentire lapropria voce. Ma cosa rap-presenta questo progetto pernoi studenti, che viviamo inprima persona i “retroscena”della pagina stampata? Sicu-ramente un'opportunità.

Quella che ci viene offertaè infatti una grande occasio-ne per conoscere la potente epiù che mai attuale arma del-la scrittura. Tra le mura dellabiblioteca in cui ci ritrovia-

mo abbiamo la possibilità diconfrontarci, discutere, im-parare. Inoltre, mentre par-liamo dell’articolo appenauscito e di quello ancora da

pubblicare, abbiamo la pos-sibilità di conoscerci. In mez-zo alle idee, ai dialoghi ed al-le proposte possono nasceresimpatie, amicizie e - perchéno? - amori.

Esattamente quello che èsuccesso a me, studentessadel liceo, appena otto mesifa. Una delle tante docentiche con impegno e passioneci seguono nel progetto, nonha potuto che definire il no-stro amore con una citazionedantesca: “Galeotta fu la Gaz-zetta!”. È nata una coppia distudenti-giornalisti (in foto).

Agata Patanè

Lezione di libero pensierocoi Charlie Hebdo italianiCentinaia di studenti ieri a confronto con Silver, De Maria, Clod, Staino e Feltri«Difesi un mese da carabinieri armati per avere pubblicato quelle vignette»

L’aula magna di Medicina gremita dagli studenti che hanno assistito al dibattito sulla libertà di pensiero e parola cui hanno preso parte (foto in basso) illustri fumettisti modenesi e italiani

dietro le quinte

Quando la Gazzetta è... galeottaL’amore sboccia dalle discussioni sulla pagina di Voci dal B(r)ancoPiù di dieci autobus a fuoco in un anno: è il preoccupante dato che sta

allarmando l famiglie dei ragazzi che viaggiano sui mezzi pubblici.Genitori e pendolari lamentano un servizio di trasporto inadeguatosoprattutto rispetto al costo dei titoli di viaggio aumentati rispettoall'anno precedente; inoltre i comitati studenteschi provincialiriunitisi per protestare contro Seta, vogliono precisare che a fronte diquesti rincari di abbonamenti e biglietti si aspettavano almeno unamessa a punto del servizio di trasporti, ma così non è stato. Glistudenti sottolineano che la situazione negli ultimi mesi è persinopeggiorata, sulle linee urbane ed extraurbane, spesso servite damezzi datati, “scassati”, in ritardo e sempre sovraffollati. Dopol'ultimo andato a fuoco la preoccupazione è ora sempre più sentita dacoloro che utilizzano i mezzi Seta. Facendo delle proporzioni è come sea Modena sul totale degli autoveicoli circolanti ne prendessero fuocoalcune decine al giorno. Ci chiediamo come la società di trasportopubblico svolga i controlli, e con quale frequenza. Che cosa aspettaSeta a prendere dei provvedimenti prima che succeda qualcosa diirreparabile a qualche ragazzo? Le amministrazioni pubbliche checosa stanno facendo per monitorare la situazione?

Dieci autobus Seta che prendono fuocoGli studenti preoccupati: «Così rischiamo»

DOPO LA STRAGE DI PARIGI » L’INIZIATIVA DEL LICEO WILIGELMO

Stamattina inaugura al ForoBoario di via Berengario aModena la fiera internazionaledella piccola e media editoria,Buk. Gli espositori sarannocento. All’apertura presenzieràanche una delegazione di Vocidal B(r)anco che dalla primaedizione della manifestazioneaveva partecipato alla fiera, incollaborazione con il Comune diModena, la Gazzetta di Modenae gli insegnanti che sirendevano disponibili,impegnando i ragazzi dellaredazione nella stesura dicomunicati stampa per i siti deigiovani e per le testate locali enella documentazione deglieventi attraverso filmati e foto.Una esperienza che è stataimportante per aver impegnatoe forgiato decine di giovani, acontatto con autori e testi delpanorama letterario attuale.Taglio del nastro alle 10, poisubito due appuntamentisull’attualità internazionale.

Una delegazionedi Voci dal B(r)ancooggi sarà a Buk

e-mail: [email protected] GAZZETTA SABATO 21 FEBBRAIO 2015 17

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 4: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Da diversi anni l’istituto Catta-neo-Deledda propone agli stu-denti delle classe quarte unavisita guidata presso la comu-nità di recupero di San Patri-gnano. Un’opportunità prezio-sa, coinvolgente e significativaper i ragazzi che ogni giorno,con sempre maggiore facilità,hanno l’occasione di consu-mare sostanze stupefacenti,spinti dalla curiosità e dal desi-derio di provare nuove sensa-zioni ed esperienze che appa-iono facili da gestire. E, comepurtroppo abbiamo dimostra-to noi di Voci dal B(r)anco conun recente sondaggio, il feno-meno è molto diffuso.

Il progetto prevede di passa-re una giornata insieme ai ra-gazzi inseriti nel percorso di re-cupero dalla tossicodipenden-za. Sono loro a guidare gli stu-denti del Cattaneo-Deleddanei vari settori lavorativi in cuisono impegnati, come l'azien-da vinicola, la produzione tes-sile e quella decorativa, il for-no, la falegnameria... Opportu-nità lavorative che consento-no ai ragazzi di San Patrignanodi distogliere i loro pensieri daciò che li ha condotti in quelluogo.

Viene vissuto insieme allacomunità anche il pranzo, un-momento che colpisce sem-pre gli studenti. Si inizia conun minuto di silenzio in cuiognuno può pensare a ciò che

vuole, pregare, ringraziare o ri-flettere.

Gli studenti modenesi parla-no, si confrontano con i ragaz-zi della comunità e forse tuttisi rendono conto di non esserepoi così distanti tra loro.

Durante il pomeriggio avvie-ne un dibattito nel teatro dellacomunità, preceduto dalla te-stimonianza di alcuni giovaniospiti, che con grande corag-gio raccontano la loro storia.Anche loro, come noi, eranoconvinti che non sarebbe maipotuto succedere niente ditanto grave. Questi ragazzi egli studenti sono quasi coeta-nei, la differenza di età è davve-ro poca, per questo parlare èfacile, ed è semplice immede-simarsi.

Quante volte gli adolescentidicono «smetto quando vo-

glio»? Quante volte si sente di-re «io non arriverò mai a quelpunto». La verità che si scoprea San Patrignano è che ognu-no di noi è a rischio.

San Patrignano tuttavia nonè solo recupero, ma anche cre-scita, coscienza, empatia, co-raggio, ma soprattutto Vita.

Abbiamo chiesto ad una stu-dentessa modenese.

Cosa ha rappresentato perte questa esperienza?

«L’esperienza fatta a San Pa-trignano ha rappresentato unmomento di confronto e forteempatia. È facile immedesi-marsi nelle storie dei ragazzi

della comunità e ci si sente a ri-schio. La droga, infatti, è oggi aportata di tutti, e non sempresi ha la forza di volontà neces-saria di chiedersi “perchè?”,ma facilmente si dice “perchèno?”, per citare il film“Radiofreccia”. Ciò che porti acasa, tuttavia, da un giorno co-sì speciale è la voglia di viverela vita in modo genuino ed au-tentico, godendo dei momentibelli e affrontando difficoltàed ostacoli con coraggio, con-tando solo sulle proprie forze equelle delle persone che ci vo-gliono bene. Ho visto la comu-nità di San Patrignano comeun nido d'amore e per me èstata un’importante esperien-za di vita».

Serena BertoniRachele Panigadi

Tatiana Ruizzo

Ogni mercoledì sera a ReggioEmilia presso la Casa Cantonie-ra occupata Casa Bettola (nellafoto) è possibile mangiare la piz-za autoprodotta dagli ospiti.Amnesty International Modenainsieme al Presidente di Casadelle Culture Modena, ValterReggiani, hanno così colto l'oc-casione per capire meglio la re-altà della Casa Cantoniera auto-gestita, trascorrendo una piace-vole serata insieme alle personeche hanno dato vita a quel po-sto.

Quando nasce Casa Bettola?«Nasce nel 2009 - spiegano gliospiti - con un’occupazione

frutto di un’esigenza abitativadi alcune persone».

Ma cos’è Casa Bettola? «CasaBettola è uno spazio sociale co-mune autogestito che accoglie

numerose persone di diversaetà e provenienza e sforna, oltreche gustose pizze, anche nume-rosi progetti sociali: uno sportel-lo per il diritto alla casa, corso di

italiano per donne migranti, lacostruzione dello stesso fornoper la pizza in terra cruda, l’au-torecupero della casa, che pri-ma del 2009 risultava abbando-nata da 10 anni, un mercatinoortofrutticolo».

Per le attività non c'è un per-corso prestabilito, ma nasconodai bisogni degli abitanti dellacasa. Come spiegano alcuni ra-gazzi di Casa Bettola: «Credia-mo profondamente in uno spa-zio antirazzista e multicultura-le, un ambiente che spinga ver-so l'inclusione».

Le decisioni vengono prese inun’assemblea settimanale alla

quale tutti possono partecipare.«Dietro l’occupazione c’è

una trattativa con la Provinciain merito al progetto di CasaBettola che è stato approvato, esi è preso spunto dalla CasaCantoniera occupata di Parma.Inoltre vogliamo cercare di spo-stare quella linea tra legalità edillegalità ad un livello più inclu-dente per quella parte di cittadi-ni che fanno fatica ad andareavanti ed inoltre per creare di-battito».

I punti cardine di Casa Betto-la sono: indipendenza economi-ca e politica, autogestione, auto-nomia, percorso di crescita del-

la persone.Amnesty Modena insieme ai

responsabili di Casa delle Cultu-re di Modena ha voluto incon-trare questi ragazzi perchél'esperienza di Casa Bettola puòessere istruttiva e un ottimospunto di riflessione da portarenel contesto Modenese, che pre-senta tante realtà associativema che purtroppo non semprecomunicano fra di loro.

L’opinione che la delegazio-ne modenese ha mauturato èche un centro culturale comequello di Casa Bettola, a Mode-na, potrebbe fortificare un tes-suto sociale di attivismo e volon-tariato modenese in parte logo-rato. In questo contetso, Casadelle Culture, da qualche annoin crisi, potrebbe poi diventareun polo culturale di riferimentoper tutti i modenesi.

Alberto Aquilini

Il volontariato modenese per Casa BettolaAmnesty International e Casa delle Culture a confronto con i giovani che autogestiscono l’edificio

Un giorno a S. Patrignanoper scoprirsi vulnerabiliLe classi quarte incontrano gli ospiti della comunità che si stanno disintossicando«E si torna a casa con la voglia di vivere la vita, imparando a metterci coraggio»

Gli studenti modenesi al pranzo della comunità di San Patrignano e sotto in un momento della visita

L’ESPERIENZA »DEGLI STUDENTI DEL CATTANEO-DELEDDA

Sotto l'ampia volta della chiesaSan Carlo è stata presentata laraccolta di poesie“Discordanze” di DanielaTazzioli, quarto libro pubblicatoe primo di poesie per l'autricesassolese. Nella raccolta sonopresenti sei “trittici” ovveropoesie più lunghe affidate a trevoci distinte rappresentanti trefasi della vita di una donna,dall’infanzia all’adolescenza,arrivando alla vita adulta.Una voce di donna per ogni vocedei trittici è stata portata sullascena dalla piccola Alice Felizzi,dalla giovane Shanti Grieco edalla stessa Daniela Tazzioli, iltutto accompagnatomusicalmente dall'ensemblevocale della maestra SandraGigli e dei suoi allievi DanieleBenvenuti e Martina Orsi.«Questo libro - ci ha detto -nasce dall'esigenza di trasporrein parole dei sentimenti vissutiattraverso una storia d’amore,che diventano pretesto perripercorrere altre vicende eavviare una riflessione sullacomplessità delle relazioniumane e sulle fasi della vita diuna donna».Il filo conduttore dell'opera è laricerca dell’emancipazione edella libertà “costruendo,distruggendo e ricostruendo” inprimis il rapporto conl'archetipo materno attraversoun processo che avviene, perl'autrice, tramite la parolascritta e la poesia.Un’importante impronta inquesta raccolta lascia il temadel sogno in quantotrasfigurazione della realtà estrumento sapientemente usatoper far emergere gli stati piùprofondi dell'animo umano. «Ènella profondità dei nostri sogniche la verità emerge», spiegaDaniela, citando Virginia Woolf.(Silvio Zanili e Agata Patanè)

Le “discordanze”al femminiledi Daniela Tazzioli

e-mail: [email protected] GAZZETTA MARTEDÌ 3 MARZO 2015 19

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 5: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Moda ecologica, si può faree Modena ne sarà la capitaleStudentesse e docenti del Cattaneo-Deledda al lavoro con le scuole europeeper creare abbigliamento con materiali di riuso. L’evento clou in città nel 2016

barozzi

Identificati gli aggressori della profE la scuola ribadisce: «Controlli attenti, accuse ingiuste all’istituto»

Piccoli giornalisti crescono.Nell’ambito degli “itinerari sco-lastici” proposti dal Memo, cen-tro multiculturale del Comunedi Modena, e nella prospettivadi preparare nuovi aspiranti col-laboratori per questa pagina,nei giorni scorsi si è completatoalla Gazzetta l’itinerario sceltodalla classe terza R delle scuolemedie San Carlo. Accomapa-gnati dalle insegnanti Velia Pel-legrino e Adriana Tondi, gli stu-denti prima hanno affrontato inclasse regole e storia della co-municazione, poi si sono cimen-tati in redazione assieme ai gior-nalisti del nostro quotidiano.

gli itinerari del memo

Piccoli giornalisti che cresconoLe scuole medie San Carlo completano alla Gazzetta il loro corso

Sette studentesse, 5 docenti e ildirigente scolastico dell'IstitutoCattaneo-Deledda di Modenahanno trascorso una settimanain Turchia, dando inizio al Pro-getto Europeo Erasmusplus,”Recycle, Reuse, Remind”,che si pone l'obbiettivo di creareuna collaborazione tra gli istitutiscolastici di 5 paesi europei: Ita-lia, Finlandia, Portogallo, Tur-chia e Lettonia per condividerele diverse soluzioni ideate perriutilizzare in maniera eco-soste-nibile materiali scartati.

L'Erasmus plus è il prosegui-mento del precedente progetto“Museum in Fashion” che si èsvolto nei precedenti anni scola-stici. La creazione di un nuovomarchio eco-fashion vuole sti-molare la creatività dei giovani

studenti attraverso l’uso di tec-nologie innovative e lo sviluppodi una cultura imprenditorialein un’ottica eco-sostenibile, conmateriali riciclati provenienti daaziende tessili locali.

Il progetto vuole analizzare ilmondo della moda focalizzandol’attenzione sull'innovazione esul marketing. Dallo studio delbrand e dalla progettazione ecreazione della collezione almarketing, sviluppando i con-cetti ecologici di riciclo e riuso. Iprodotti moda creati sarannocommercializzati attraverso lacreazione di un'app e di un sitoweb per e-commerce.

Le informazioni dei vari ele-menti di riciclo, le sue origini e leidee innovative riguardanti i variriutilizzi, saranno raccolte all' in-

terno di un e-book.Del progetto R.R.R capofila è

l'Istituto Cattaneo-Deledda diModena che collabora con altriistituti europei: la scuola turca“Dortocellik atl ve metem” diMudanya, la scuola portoghese“Escola Artistica de Soares dosReis” do Porto, la scuola lettone“Liepajas Dizaina un makslas vi-dusskola” di Liepaja e la scuolaFinlandese “Keski- PohjanmaanKoulutusyhtyma” di Kokkola.

Gli studenti e gli insegnanticoinvolti visiteranno tutte lescuole partners ed i relativi di-stretti tessili e ideeranno e cree-ranno nuovi capi ed accessorinei workshop che verranno or-ganizzati durante i meeting in-ternazionali, usando sempremateriali di riciclo.

La prima tappa di questo per-corso è stata la Turchia, dove glistudenti hanno realizzato labo-ratori in cui hanno spiegato leorigini del materiale di ricicloscelto: il jersey, e le sue svariatemodalità di riutilizzo. I viaggi delDeledda proseguiranno con ilviaggio in Portogallo, a maggioLettonia e nel febbraio 2016 inFinlandia. L’evento conclusivodel percorso verrà organizzato aModena nel maggio 2016, nell'ambito di una eco-fashionweek. In questa occasione, dav-vero speciale, si presenterannotutte le collezioni create daglistudenti delle cinque scuole.

Diana Golinelli,Giada Tarantini,

Angelica Pazzaglia,Ilaria Brillanti

Studentesse e docenti del Cattaneo-Deledda che hanno partecipato al progetto, con la prima tappa in Turchia

STUDIO INTERNAZIONALE »PER UNA NUOVA ECONOMIA

Si è conclusa ieri all’istituto“G. Galilei” di Mirandola la ga-ra internazionale di“Manutenzione e assistenzatecnica di apparati e impiantinel settore elettrico”

«Questo grande evento -spiega la dirigente scolastica,dottoressa Mirella Prandini - èstato realizzato dalla nostraScuola in quanto il primo Pre-mio Nazionale”, nell’anno sco-lastico 2013/2014, è stato ag-giudicato ad un nostro alun-no, Andrea Merola, attualmen-te in quinta R».

«Mi preme sottolineare chequesto importante traguardoè stato raggiunto nonostantele difficoltà con cui i ragazzihanno ripreso le attività di la-boratorio, dopo gli eventi si-smici del 2012, dimostrandotenacia, per non perdere op-portunità di studio e di lavoroin futuro. Tutto questo in lineacon quanto è stato fatto dalleamministrazioni comunali, da-gli Enti, dalle aziende dell'AreaNord che non hanno mai volu-to arrendersi e hanno trovatoforza, idee innovative per ri-prendere al meglio le loro atti-vità dopo il sisma».

Sono stati tre giorni intensiche hanno visto le Scuole par-tecipanti impegnate nella ga-ra, ma molto coinvolti dal no-stro desiderio di raccontarci;

ringrazio il personale del Gali-lei che ha organizzato con effi-cienza la gara, l' Amministra-zione di Mirandola e dei Co-muni Area nord che ci è stata afianco e le Aziende che ci han-no accolto e supportato ,inparticolare Cpl, D4, Gambro,Schneider, Haemotronic»,conclude la preside.

Da lunedì a ieri, i laboratoridella Palazzina Annigoni di viaBarozzi, sono stati teatro diuna tre giorni di confronti, in-contri e dibattiti. La gara era ri-servata agli allievi del terzo an-no dei corsi di manutenzione eassistenza tecnica negli istitutiprofessionali italiani. Oltre aquella del “Galilei” erano im-pegnate le rappresentanzeprovenienti da Legnano (MI),Montecchio Emilia (RE), Mon-dovì (CN), Vicenza, Taranto,Rimini, Como, Vercelli e Seria-te (BG). La competizione eraincentrata su due prove tecni-co-professionali, di tipo prati-co progettuale e teorico. Al vin-citore andranno due borse distudio. La scuola mirandoleseper l’occasione ha allestitomartedì un convegno incentra-to sulle capacità di reazionedel territorio alla tragedia delsisma 2012, sia sotto l'aspettotecnico che civile proprio ri-partendo dall’impegno nellescuole.

dopo la vittoria dello scorso anno

Campionato nazionaledell’assistenza tecnicaal Galilei di Mirandola

Un momento del convegno al Galilei di Mirandola

Sono stati identificati i ragazzidel Corni che il 19 gennaio sonoentrati all'Itcs Barozzi, approfit-tando della calca mattutina. Sitratta di giovani che volevano atutti i costi un “confronto” conuno studente della scuola, do-po un analogo scontro per moti-vi a dir poco futili (“il famoso:“cos’hai da guardare?”) avvenu-to in centro a Modena. Comenoto nella fuga gli intrusi hannoinvolontariamente ma bullesca-mente provocato la caduta dal-le scale di una prof, che è finitaall’ospedale.

La scuola ad oggi non risultaavere inoltrato denunce, ma ri-

badisce di avere chiarito l’episo-dio. Sui giornali sono state mos-se accuse all'istituto, definitocome una scuola senza control-li; tuttavia i collaboratori scola-stici intervistati affermano cheè impossibile controllare 1300studenti all’ingresso della scuo-la alle otto del mattino; va poi ri-cordato che il Barozzi è una del-le poche scuole superiori di Mo-dena, se non l'unica, in cui perentrare dopo le otto del mattinooccorre suonare il citofono e at-tendere risposta di un collabo-ratore scolastico, che procedeall’identificazione. Inoltre i do-centi affermano che se al Baroz-

zi realmente non vi fossero con-trolli gli studenti provenienti daaltre scuole, tra cui anche quelliresponsabili “dell’aggressionealla docente dell'istituto”, nonsarebbero mai stati identificati,e avrebbero potuto continuarea girovagare per i corridoi delBarozzi, ma ciò non è avvenutograzie alla prontezza di inter-vento di collaboratori scolasti-ci, docenti e alunni. Dalla scuo-la ribadiscono quindi che le ac-cuse al Barozzi sono del tuttofuori luogo, non corrispondentialla realtà e dannose per l’im-magine dell'Istituto.

Enrico Lucchi Un momento della visita in redazione della terza R delle San Carlo

e-mail: [email protected] GAZZETTA GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 18

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 6: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Il feeling tra Modenae la scrittrice Ingrao«Ho scoperto i testi di mia madre quando è scomparsaLa politica? Urlata, ai tempi di mio padre non era così»

Gli studenti di Voci dal B(r)anco con Chiara Ingrao

La scrittrice Chiara Ingrao ha in-contrato al Centro Documenta-zione donna le autorità, gli espo-nenti del mondo culturale mo-denese e numerose donne chesi sono riconosciute nella figuradi sua madre, cui ha dedicato illibro “Soltanto una vita”. Chiaraha con Modena un rapporto diamicizia che dura da anni: nel2009 l’Istituto culturale“Tassoni” le ha attribuito l’omo-nimo premio. Nel 2010 era aModena per incontrare studen-ti e docenti del “Cattaneo – De-ledda” per un confronto sul suoromanzo “Dita di dama”. L’in-contro fu coordinato dalla profSerafini. Una studentessa del “Sigonio” , nel 2014, ha dedicatola sua tesina per l’esame di Statoal suo libro “Soltanto una vita”.E così le studentesse del Catta-neo – Deledda prima dell’incon-tro l’hanno intervistata.

Quando ha incominciato ascrivere?

«Ho sempre scritto, però pertanti anni è stata una cosa priva-ta, quasi segreta perchè ho datopriorità all’impegno sociale e la-vorativo. Ho fatto la sindacali-sta, che non è stato il mio primovero mestiere, infatti, prima hosvolto unicamente lavori preca-ri. Un po’ come tutti. L’esperien-za nel sindacato è stata impor-tante e ha costituito l’ispirazio-ne alla base del romanzo “Ditadi Dama”, che parla, attraversole storia di Francesca e altre ope-raie, Nina, Paolona, Aroscetta..., delle lotte sindacali degli an-ni ’70 e dei principali avveni-menti politici e sociali di queglianni. il primo libro che ho pub-blicato, aldilà dei saggi, è statoquello in cui raccontavo l’espe-rienze che avevo fatto ad Israelecon il movimento pacifista, an-che se oggi la pace ancora nonc’è. “Salaam Shalom”, questo èil titolo del libro, non è più incommercio, però io l’ho messogratis online e chi volesse legger-lo può scaricarlo».

Perché ha sentito l’esigenzadi scrivere su sua madre?

«Quando è morta, ho comin-ciato a raccogliere i suoi nume-rosi e multiformi scritti, la lorolettura ha fatto nascere in me ildesiderio di far conoscere che ti-po di donna fosse stata, così miè venuta voglia di pubblicarli,aggiungendo le sue esperienzedi vita. Allora è nato “Soltantouna vita”. È una raccolta di scrit-ti? È una biografia? Non lo so!Come vedete c’è sia la mia firma

sia quella di mia madre, anzi pri-ma la sua. In fondo lo abbiamoscritto entrambe».

Come ha proceduto?«Ho suddiviso i suoi testi in

base al tempo e agli argomenti,una mescolanza di lettere priva-te, poesie, brani di diario, artico-li che aveva scritto sui i giornali,uno sceneggiato , un pamphletche ritraeva il voto delle donnenel dopoguerra, ho costituitodei capitoli che ho fatto prece-dere da una mia introduzione,in cui io raccontavo un pezzodella sua vita dal mio punto divista. Il titolo di ciascun capitoloè una sua citazione. Anche il ti-tolo del libro è una frase che miamadre ripeteva spesso e che rap-presenta il sentimento di tantis-sime donne che, come lei, si

sentono sempre inadeguate per-ché pensano di non riuscire a fa-re tutto bene. Impegnarsi nellapolitica e per diritti delle donne,essere una brava madre e mo-glie, una brava insegnante , cor-rendo da una parte all’altra, lafaceva esclamare: “Alla fine èsoltanto una vita” ».

Come ricorda i suoi genitoriLaura Lombardo Radice e Pie-tro Ingrao?

«I miei genitori si sono amatimolto e hanno dedicato ampiospazio agli affetti familiari, con-trariamente ai luoghi comuniche identificano il comunistaesclusivamente dedito alla poli-tica. Ricordo il momento bellis-simo della narrazione serale,quando a me e ai miei fratelli,mamma raccontava la grande

letteratura, La Divina comme-dia, l’Odissea…, con quell’affet-to materno che ci permetteva dicomprendere il senso di questegrandi opere».

Quali differenze nota nellavita politica attuale con quelladella sua gioventù?

«Ricordo quella politica ri-spettosa in cui i diversi ideologi-camente riuscivano a comuni-care tra di loro. Alle elementarila mia migliore amica era la fi-glia di Aldo Moro, i nostri geni-tori erano politicamente lonta-ni, ma ciò non impediva di fre-quentarci. Oggi prevale la sepa-razione. La politica è spesso ur-lata e irrispettosa».

K. Hind,L.El Guelai, T. Ruizzo,A. Arianiello, D. Golinelli,

G. Tarantini, A. Grenza

Ebola, l’inferno generato da un pipistrelloConferenza del dottor Salinari che ha ricostruito la genesi di una epidemia affrontata a rilento

Di Ebola ci stiamo forse di-menticando, ma è un fenome-no che va oltre la malattia. Inumeri di infetti sono infattiesorbitanti, ben 12.000 a gen-naio i contagiati di cui la metàsono morti. Di questo ed altrosi è parlato nella conferenza“Ebola: un anno dopo” , tenu-tasi nelle scorse settimane allaPalazzina Pucci. A parlare,c’era il dottor Raffaele Salinari,esperto di cooperazione, medi-co che ha vissuto in prima per-sona la situazione africana.

Salinari ha tratteggiato l’ini-zio dell’Inferno, se così si puòdefinire, che ha posizionato a

dicembre del 2013, quando,probabilmente attraverso unpipistrello, la prima vittimaviene contagiata. È un bambi-no di 2 anni e abita nel territo-rio della Guinea. È bene ricor-dare che il bambino si trovalontano da un qualunque pre-sidio medico. Quelli che all’ini-zio sembrano normali sinto-mi, nel giro di 20 giorni invado-no e si impossessano del cor-po del bambino, che in pocotempo contagia tutta la sua fa-miglia. È quindi facile notare,come da un caso, ben prestone nascono molti altri. Così cispostiamo a marzo, esatta-

mente 3 mesi dopo: i casi sonodiventati 300. Gli allarmi scat-tano: l’epidemia comincia adespandersi. L’Sos arriva fino aGinevra, nelle stanze dell’Or-ganizzazione Mondiale dellaSanità, ma prima che l’allarmearrivi al Direttore Generalepasseranno due mesi. Nel frat-tempo il contagio non si fer-ma, anzi migra dalla Guinea al-la Sierra Leone e in Liberia. Co-sì, nel giro di quattro mesi gliinfetti diventano migliaia, cau-sando così l’esplosione del fe-nomeno “Ebola”, che conosce-rà il suo apice con il primo con-tagiato americano.

Questo fenomeno però nonè incentrato nelle campagne enelle periferie, ma si concen-tra soprattutto nelle Megalo-poli, venutesi a formare in se-guito alle guerre civili.Quest’ultimo potrà sembrareun dettaglio marginale, manon è così, perchè è nelle cittàche si rifugiano quanti sfuggo-no ai conflitti africani.

Per comprendere in pienola situazione africana, occorrescindere l’idea che al giornod’oggi si ha di Megalopoli: nonparliamo di maxi schermi su-gli edifici e di grattaceli chesfiorano la volta celeste.

Qui il simbolo di Mc Donal-ds e di Vanity Fair non compa-re. Qui le condizioni igienichenon sono accettabili e la sanitàè per pochi e perciò prevalen-temente privata. Per avere unquadro completo della situa-zione occorre considerare an-che che ogni popolo ha le pro-prie tradizioni e il proprio cul-to: il popolo africano crede fer-mamente nella cura del mor-to, nell’avvolgerlo nelle bende,nell’esporlo ai cari per l’ultimosaluto. Riti che velocizzano ilprocesso di contagio.

Questi sono gli aspetti cheportano a considerare l’Ebolamolto più di una malattia; al dila dei morti che ha causato visono tanti aspetti che influi-scono: la Politica, l’Economia,le Tradizione e persino la Sto-ria.

Sara Porrello

L’INTERVISTA » CON LA NOSTRA REDAZIONE

Una delegazione di ragazzi diVoci Dal Branco, tre insegnanti,il responsabile del progettoIsmaele El Swaki, e Alberto DeMizio preside del Barozzi, sonostati convocati in mu nicipio dalsindaco Muzzarelli, interessatoa conoscere alcuni dei giovanigiornalisti che pubblicano ognidue settimane articoli sulla pagi-na Voci dal Branco sulla Gazzet-ta.

All'incontro era presente an-che l'assessore alla cultura e vi-cesindaco Gianpietro Cavazzache ha aperto con un intervento:«Sono qui col sindaco perché sialui che la giunta comunale, dasempre siamo interessati alle ini-ziative sul territorio che riguar-dano i ragazzi, soprattutto quan-do si tratta di uno strumento dicomunicazione».

Il sindaco si è detto inenziona-to a conoscere il pensiero deigiovani. »Sono felice di aver par-tecipato a questa iniziativa - af-ferma Chiara Vacca studentessadell'istituto Corni - grazie a Vocidal Branco sono anche riuscita avisitare una bella città come Ro-ma!»

Agata Patanè studentessa delLiceo Sigonio: «Anche per me èstata un'ottima iniziativa, graziea questo progetto ho avuto mo-do di intervistare e incontrarepersonaggi del mondo della cul-tura e dello spettacolo, senten-

domi una vera giornalista».Sono intervenute anche le tre

prof parlando dell'iniziativa. «Siritorna alle origini», ha detto An-na Soresina: infatti è proprio almunicipio, in un incontro tra igiovani studenti modenesi egiunta di diversi anni fa, che nac-que l'iniziativa di un giornalinointerscolastico. «Vorrei fare lagiornalista quindi per me que-sto è una sorta di allenamentoper il futuro», afferma la giovaneSara Porrello. Ha chiuso il presi-de dell'istituto Barozzi: «Conquest'iniziativa i ragazzi scrivo-no per comunicare, non per unsemplice voto. Su questo si gio-ca la differenza tra istruzione,ovvero un'educazione formaleche è compito della scuola, e unaltro livello, che c'è dopo, ed èun qualcosa di facoltativo, la cul-tura, imparando ad affinare leproprie capacità». «Tutte le espe-rienze che impegnano la mentesono importanti e intendiamocontinuare a sostenerle - pun-tualizza il sindaco - ed è già unottimo risultato vedere qui da-vanti a me dei giovani con gli oc-chi illuminati da questa voglia difare, quest'energia positiva».

Il sindaco ha inoltre propostoai giovani interlocutori di parte-cipare quando potranno alleconferenze stampa del Comu-ne. Come veri giornalisti.

Martina Algeri

assieme al vice cavazza

Il sindaco Muzzarelliincontra e “benedice”Voci dal B(r)anco

Un momento dell’incontro tra il sindaco Muzzarelli e la delegazione

Il dottor Salinari

e-mail: [email protected] GAZZETTA MARTEDÌ 21 APRILE 2015 18

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 7: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Lo scrittore Pennac si racconta agli studentiIncontro con l’autore, che ha spiegato ai giovani la difficoltà di quando soffriva di disortografia

Ospiti a Porta Apertaper vivere il bisognoUn giorno al servizio dalle persone accolte dall’associazionerispondendo all’impulso di... voler bene a chi è in difficoltà

Studentesse del Catteneo che sono stata un giorno a Porta Aperta

Si è svolta ieri al Memo, il centroeducativo del Comune di Mode-na, l’ultima riunione prima dellevacanze estive di Voci dal B(r)an-co. Per qualcuno degli studentil’ultima riunione in assoluto, dalmomento che si preparano adaffrontare l’esame di maturità.

Ma la redazione resterà attiva:non solo perchè è in preparazio-ne il materiale per le prossimepagine ma perchè gli studentiche resteranno incittà hanno datola disponibilità apartecipare alleiniziative cittadi-ne ed istituziona-li, grazie ad unrinnovato accor-do con il Comu-ne, promosso dalvicesindaco e as-sessore Gianpie-ro Cavazza, cheieri ha partecipato all’incontro.Con l’occasione, l’amministra-zione ha dato la sua disponibili-tà a dare seguito al progetto diVdb, l’unico in Italia a mettere adisposizione spazi su un quoti-diano elaborati da una redazio-ne interscolastica indipendente,della quale fanno parte studentiprovenienti dalle scuole dellacittà che hanno aderito al pro-getto, cogliendone il valore edu-cativo e sperimentale.

Alla presenza dei referenti del

Memo, Francesca D’Alfonso eCarla Pollastri, l’assessore ha an-che consegnato agli studenti i di-plomi che attestano la partecipa-zione a Voci dal B(r)anco ai finidel riconoscimento dei creditiformativi. Riconoscimenti an-che per le insegnanti che hannocollaborato tra cui Anna Soresi-na, Anna De Maria, Giulia Bevi-lacqua, Claudia Vellani, Marcel-la Donà. «Per noi - ha in sostan-

za detto l’assesso-re Cavazza - è pre-zioso il punto divista dei giovani,quello che vedo-no, quello che liinteressa, quelloche traducono ne-gli articoli e nel la-voro della reda-zione. Una pro-spettiva di esamedella nostra real-

tà che può consentirci di elabo-rare meglio l’attività ammini-strativa». Lo studente AlbertoAquilini, coordinatore della re-dazione in vece del neosposoIsmaele El Swaky - a proposito,felicitazioni! - ha messo a puntoil programma, che parte dalleprossime iniziative illustratedall’assessore e collegateall’Expo modenese e alla Galle-ria Estense, per passare alle ini-ziative solidaristiche di Amnet-sty International a Modena.

«Io immagino di essere una ba-lena e la lingua l’elemento natu-rale: dizionario, grammatica,musica e scrivo». Così DanielPennac si racconta ai giovanimodenesi, che ha incontrato re-centemente a teatro.

«Ho cominciato il mio per-corso scolastico molto male.Ho impiegato circa un anno perimparare la lettera A. Mi sonosvegliato dopo la maturità e poiè andato tutto velocemente emi sono laureato in letteraturafrancese. Mi sono specializzatoin materia di problemi appren-dimento e ho cominciato a inse-gnare ai ragazzi in difficoltà. Ho

cominciato a scrivere ed ecco-mi qua. Ho lavorato con ragazziconvinti di essere idioti, ma sa-pevano sistemare rottami diqualsiasi natura. Insieme abbia-

mo costruito una grande scac-chiera e abbiamo cominciato agiocare. In tre mesi erano diven-tati bravissimi: hanno battutogli studenti universitari. La clas-se è un’orchestra, l’insegnanteè il direttore che fa muovere icervelli».

Quali sono le esperienze chel’hanno aiutata ?

«Gli studenti, spesso, hannopaura di non saper risponderealle domande dei prof, di conse-guenza provano vergogna e ten-dono a nascondersi dietro lemenzogne. Io ero un grande bu-giardo. Un giorno il mio profes-sore mi disse “Le tue bugie so-

no straordinarie, sono frutto diuna potente immaginazioneche potresti utilizzare per scri-vere un romanzo. Tu investiraila tua immaginazione in un ro-manzo. È questo il compito cheti do”».

Come ha affrontato la disor-tografia?

«Facevo molti errori, ho ag-giustato la disortografia graziealla scrittura. Mi sono appro-priato della grammatica e ho ca-pito come funziona l’intelligen-za, la grammatica è espressionedella nostra struttura mentale».

Cosa l’ha spinto a scrivere?«La lettura. Da piccolo ero in

collegio, dove, non ci crederete,era vietata la lettura, io alloraleggevo di nascosto nel dormi-torio, la sera».

Qual è la scuola ideale?«È una scuola dove si pratica

la maieutica socratica: tirarefuori ciò che sappiamo e poirapportarlo a ciò che dobbiamoimparare, aggiungendo altro sa-pere».

Il suo scopo quando scrive?«La scrittura di un romanzo è

prima di tutto scrittura. Io im-magino di essere una balena ela lingua l'elemento naturale:dizionario, grammatica, musi-ca e scrivo. Salgo poi in superfi-

cie e mi domando a cosa puòservire? Scrivo però solo quan-do sono immerso ciò che voglionon mi richiedono.Il destinodella scrittura è l'altro, non homai scritto per me stesso, pen-so che i miei libri siano destina-ti almeno alle persone cheamo».

I giovani di oggi sono diversida come lo è stato lei?

«Telefonini, televisione, vesti-ti firmati, motorino esistono og-gi e non quando io ero giovane.Oggi i giovani sono consumato-ri in una società mercantile chegli vende tutto, tuttavia vi è unpunto in comune: bambini edadolescenti , oggi come ieri ,hanno bisogno di essere ama-ti».

Diana Golinelli,Giada Tarantini,Tatiana Ruizzo,

Linda El Guelai

di Francesca Polverino

Con la mia classe terza P e leclassi del "Cattaneo -Deled-da" siamo state in visita aPorta Aperta, io ci sono anda-ta perchè sento e vedo chenel 2015 non siamo ancorain grado di volere un benesmisurato alle persone.

Viviamo in un mondo dipregiudizi dove a parole nes-suno è razzista e in praticanessuno si siederebbe maiaccanto ad uno straniero.

Sono persone emarginate,persone sole, persone colpe-volizzate dal mondo che nonva come dovrebbe andare.Queste persone hanno un di-sagio interiore immenso. So-no persone che vengonostrappate dalla propria pa-tria, dalle proprie origini evengono catapultate in unarealtà che le rifiuta.

“Porta Aperta” è un’asso-ciazione che aiuta personebisognose. Il responsabile,Alessandro, ci ha raccontatocome è organizzato il centro:offrono un alloggio a circa 30persone, offrono docce, vesti-ti e il pasto. Inoltre c'è unmercatino che raccogliel'usato delle persone e lo ri-vende a poco prezzo. A prez-zi accessibili a tutti per evita-re che si perda il valore dellecose.

La domanda che mi è sortaè: perché? Perché una perso-na vuole bene ad altre perso-ne con il risultato che loro tivoltano le spalle? Mi piacetanto aiutare le persone sen-za pretendere nulla in cam-bio. Perché? Sono andata aPorta Aperta con queste do-mande cercando di rimane-re con il cuore aperto a tuttociò che poteva accadere.

Dopo l’introduzione diAlessandro, ci siamo divisein gruppi e ci siamo messe alservizio del centro. Io insie-me ad altre ragazze abbiamoriordinato un magazzino checonservava pasta. Di per sé,quando sei lì a suddividerlaper tipologie, ti sembra solodi riordinare merce di sem-plice magazzino, non di aiu-tare qualcuno.

Terminato il lavoro, ci sia-mo messe in fila per il pran-zo, esattamente come le per-sone bisognose.

È stata una sensazione par-ticolare: perché ti trovi lì, da-

vanti ad uno sportello conuna persona estranea che tiporge del cibo poiché tu conle tue forze, non riesci a gua-dagnartelo.

Mi sono messa nei loropanni e ti senti inferiore, di-pendente, ti senti un passoindietro, ti senti come se sen-za qualcun altro tu non riu-scissi a vivere.

Questa cosa mi ha rattrista-to parecchio, ma dopo unpo’ di giorni, vivendo la miavita come ho sempre fatto(tenendo sempre ben pre-sente questa sensazione cheavevo provato) mi sono resaconto che anche io vivo co-me loro: ognuno di noi vive,perché c’è qualcun altro cheglielo permette.

Questa è stata una grandescoperta che ha risvegliato ilmio cuore e mi ha fatto pas-sare quell’alone di tristezzache velava il mio volto inquei giorni!

Inoltre ho capito cosa vuoldire davvero il gesto del“servire”. Non si serve perpuro buonismo, perché sefosse così, dopo un po’ nonregge più. Dopo un po’ tistanchi, soprattutto se tu aiu-ti e dagli altri ricevi un feed-back diverso da ciò che tiaspetti.

Mettersi al servizio è ungrande gesto d’amore e perfarlo, probabilmente, deviavere la predisposizione adun cuore buono, ma devi an-che avere una grande stima

dell’altro, tanto da mettertial suo servizio.

Questo mio volere benegratuitamente mi spinge achiedermi ogni giorno il per-ché e a vivere la realtà appie-no, per trovare almeno unbarlume di risposta a questo!

Non so precisamente a co-sa possa portare, se tuttoquesto bene che provo puòessermi utile anche alla finedel mio percorso scolastico,ma al momento so solo cheho una gran voglia di volerebene alle persone. Sento chece n’è bisogno.

Inseguo questo mio desi-derio e queste mie domande,che mi stimolano ogni gior-no, a vivere una vita con la“V” maiuscola.

CATTANEO-DELEDDA » L’ESPERIENZA ma l’attività prosegue anche in estate

L’assessore incontrala redazione di Vdbe consegna i diplomi

L’assessore Cavazza assieme agli studenti presenti ieri, sotto con le prof

L’incontro con Daniel Pennac

e-mail: [email protected] GAZZETTA GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015 15

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 8: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Anche quest’anno ben 7800bambini, appartenenti a tuttele la classi quinte elementari diModena, hanno potuto viverel’esperienza di Scuola Sport(nella foto un momento diun’edizione precedente).

Ormai giunta alla ventunesi-ma edizione, l’iniziativa si con-figura comeuna vera epropria festavolta a pro-muoverel’educazionefisica ed unostile di vitaall’insegnadel saluti-smo. Nata epromossa gra-zie alla colla-borazionedell’Assesso-rato alloSport del Co-mune di Modena, dell’UfficioScolastico territoriale di Mode-na, del Coni, dell’Aics, della Ui-sp, delle Direzioni Didattichedi Modena e degli istituti com-prensivi, questa festa è non èaltro che la conclusione di unpercorso di educazione sporti-va, portato avanti dalla primaelementare all’interno di tuttigli istituti scolastici modenesi.

Il progetto è diviso in due fa-si e coinvolge i ragazzi dallaprima classe alla terza elemen-tare, a cui si affianca un docen-te laureato in scienze motoriee una maestra. Si passa poi adun orientamento sportivo inquarta e quinta elementare,che coinvolge quaranta asso-

ciazioni spor-tive e novan-ta tecnici, perpermettere airagazzi disvolgere diecilezioni perognuna delledisciplineche il proget-to proponeogni anno.

Al terminedi tale percor-so, gli studen-ti coinvoltivengono

quindi accolti al parco Ferraridi Modena per una giornataall’insegna dello sport e del di-vertimento.Ad accompagnar-li, attraverso le varie disciplineche vengono toccate nel pro-getto, ogni anno ci sono tutti iragazzi che frequentano ilquarto anno del Liceo Carlo Si-gonio di Modena.

Agata Patanè

Stage al Policlinico per il Cattaneo-DeleddaEsperienza nei reparti ospedalieri che si occupano delle malattie “orfane” di una tutela pubblica

Il tesoro che non può sfuggireLa galleria Estense e il BerniniLo scultore si supera con il busto del Duca D’Este custodito all’ingressoPoi c’è tutto un patrimonio culturale che noi studenti spesso non conosciamo

“Malattie rare senza frontie-re”. Se ne è parlato ad un con-vegno alla facoltà di Medicina,rivolto in particolare agli stu-denti degli istituti secondaridella provincia di Modena.

All’iniziativa, proposta e co-ordina dalla prof. Rosalba Me-le dell’istituto Cattaneo-Deled-da, presidentessa dell’associa-zione Ama fuori dal buio.

L’associazione è nata 11 an-ni fa: attraverso servizi e inizia-tive si occupa di divulgare ma-teriale di sensibilizzazione, in-formazione e orientamento;svolge attività di supporto, stu-dio e ricerca sulle malattie au-

toimmuni, orfane e rare; orga-nizza anche, in collaborazionecon altre realtà e istituzioni,eventi, manifestazioni, confe-

renze, seminari, dibattiti; svol-ge attività indirizzate agli stu-denti delle scuole superioriper dare un valore didattico,educativo e sociale al progetto“Fuori dal buio” e per offrireun’opportunità di incontro edi dialogo tra scuola e volonta-riato; ha creato una rete di dif-fusione nel web attraverso lacura del suo sito cioè www.fuo-ridalbuio.it ma anche tramitel'utilizzo di social network.

L’associazione è stata sele-zionata a livello nazionale perrappresentare diverse realtà ein particolare la Carta del pa-ziente.

Malattie rare e malattie orfa-ne: curioso è il motivo per cuivengono chiamate cosi. Infattisono “orfane” di attenzione edi supporto sia dal punto di vi-sta della ricerca sia dal puntodi vista dell’assistenza sanita-ria. Così qui interviene l’asso-ciazione, che si pone comeobiettivo quello di migliorarela qualità della vita di chi è af-fetto da malattie rare, in varimodi, alcuni dei più significati-vi sono: combattere la discri-minazione delle malattie perquanto riguarda il codiced’esenzione.

In Italia c’è un sistema sani-

tario pubblico. Non vengonoperò sostenute le persone af-fette da malattie croniche de-generative, obbligate a fare pe-riodiche visite specialisticheed esami per tenere monitora-ta la malattia, e il costo risultaessere piuttosto oneroso.

Perciò una delle cose chel’associazione fa è quella di ga-rantire esami specifici e risolu-tivi gratuiti.

Sul piano psicologico vengo-no organizzati gruppi di soste-gno per chi soffre di malattierare, in modo da non farli maisentire soli. «È importante ga-rantire nuove leve e nuovi me-

dici che possano in futuromandare avanti questa causae curare i malati rari che anco-ra devono nascere, per questomotivo l’associazione distribu-isce borse di studio e organiz-za diversi progetti scolastici».

Da alcuni anni gli alunnidell’Istituto Cattaneo – Deled-da svolgono stage nei repartidel Policlinico che si occupa-no delle patologie rare. Gli stu-denti si avvicinano ad una real-tà che gli dà la possibilità dicrescere sia professionalmen-te, acquisendo conoscenze, in-staurando relazioni significati-ve con i pazienti.

Sicuramente questo proget-to consente di comprenderemaggiormente la sofferenzaumana e produce un apprez-zamento per tutto ciò che la vi-ta riserva.

Giada Tarantini,Diana Golinelli,

Ilaria Brillanti

A Modena abbiamo davverouna grande ricchezza e un pa-trimonio artistico-culturale dicui spesso non ci accorgiamoe di cui spesso non siamo a co-noscenza.

È questa la sensazione cheho raccolto, nel mio “viaggio”alla rinnovata galleria Esten-se, chiamata a “vedere” que-sta storica realtà con lo sguar-do di studentessa... contem-poranea.

Già, perchè se non lo sape-te, Modena, successivamentealla ristrutturazione impostadal terremoto, ha riaperto conle Notti Barocche una dellegallerie più grandi a livello eu-ropeo nella residenza degliEstensi.

Nella galleria spicca subito

all'occhio il mezzo busto diFrancesco I d'Este, realizzatoda Bernini, che rimane allastoria come uno dei più gran-di scultori italiani.

Bernini infatti non è unoscultore come gli altri: tieneche le sue opere si avvicininoil più possibile alla realtà. Co-sì, prima di iniziare a scolpire,osserva il soggetto in questio-ne, per ore o addirittura gior-ni, mentre svolge le azioniquotidiane e riesce così ad im-mortalare nella memoria ogniespressione, scolpendola poisul marmo. La particolarità diquesto mezzo busto - ho im-parato nella mia visita - è cheè l'eccezione alla sua regola.

Bernini infatti non ha maivisto Francesco I D'Este di

persona! Eppure la sua scultu-ra è verosimile alla realtà, èricca di dettagli e sembra chelui l'abbia osservato personal-mente. Si denota che France-sco I D'Este è avvolto total-mente in un mantello che loeleva verso l'alto per sottoline-are il fatto che, in quel perio-do storico, il sovrano era con-siderato pari a Dio.

La galleria conserva, inol-tre, tantissimi quadri dipintitutti con tecniche pittorichedifferenti che mettono in risal-to, attraverso un gioco di om-breggiature, i volti dei perso-naggi e si intuiscono le emo-zioni da loro provate.

Personalmente mi hannocolpito la cura che c'è nei det-tagli (ad esempio alcuni sog-

getti davano l'impressione diuscire dal dipinto) e, come di-cevo prima, da quelle operetrasudano le emozioni deiprotagonisti: le loro paure, leloro sofferenze e le loro gioie.

Tanto che l'osservatore rie-sce totalmente ad amalgamar-si con la loro realtà.

Ma ciò che stupisce è il fattoche i pittori, all'epoca, aveva-no (oggettivamente) pochistrumenti e nonostante que-sto riescano a fare emergeretutto ciò, con una precisione euna cura che mi hanno lascia-to allibita.

Insomma, vale la pena di vi-sitarla, la Galleria Estense, unpatrimonio inaspettato per lanostra città.

Francesca Polverino

La statua del Bernini all’ingresso della rinnovata Galleria Estense

IL NOSTRO VIAGGIO »NEL MUSEO RITROVATO con l’aiuto del liceo sigonio

Quasi ottomila bambinia Scuola Sportper educare il corpo

Il policlinico di Modena

Ampliare il progetto “Goog food bag” di Legambiente estendendolonell’anno scolastico 2015-2016 in tutte le scuole possibili, per darela possibilità a ogni bambino di portarsi a casa in un sacchettopersonalizzato il cibo integro non mangiato.È quanto chiesto dal Consiglio comunale di Modena. La mozionechiede di sponsorizzare il più possibile tale iniziativa virtuosa nellescuole e di “verificare la possibilità di aderire a programmi similaria Siticibo di Banco Alimentare o di avviare un progetto di recuperodi quanto ancora integro e riutilizzabile e ridistribuirlo nei centridei diversi enti caritatevoli presenti sul territorio o pressoqualunque altra associazione interessata al recupero e al nonspreco del cibo, creando una rete tra domanda e offerta”.Il documento invita l’Amministrazione ad aprire un tavolo di lavorocon Ausl, Cir Food (in qualità di fornitore dei pasti nelle mensescolastiche) ed eventualmente con le associazioni caritatevoli piùrappresentative del territorio.

Cibo da recuperare nelle scuole in città

e-mail: [email protected] GAZZETTA MERCOLEDÌ 3 GIUGNO 2015 15

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 9: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

di Andrea Pellacani

Ripercorrere fisicamente letracce del fascismo e dellapersecuzione durante laGrande Guerra. Non sui libri,nelle conferenze, ma diretta-mente nei luoghi, nei sacrari,nelle montagne dove l’Italiacombatteva, anche con tantimodenesi. È questo lo scopodell’iniziativa messa in attodall’ Istituto Storico di Mode-na, Fondazione Fossoli e Fon-dazione Villa Emma.

L’iniziativa che vi raccon-tiamo riparte domani, sabato14 novembre, con destinazio-ne Ljubljana e Trieste e contappa finale alla Foiba di Ba-sovizza.

Si tratta del secondo ap-puntamento per i ragazzi mo-denesi interessati a scoprirefatti e siti emblematici delloscontro tra Jugoslavia e Italiadurante il conflitto della Pri-ma Guerra Mondiale.

E i protagonisti, nel cente-nario della Grande Guerra,sono proprio gli studenti ap-partenenti a scuole superioridi Modena e Provincia. Parti-ranno dopodomani per unviaggio tra Italia e Slovenia,inteso a risaltare i temi delladeportazione e fascismo neiluoghi principali teatro di ec-cidi e reclusioni.

“Viaggio della memoria” èun progetto messo a puntodall’Istituto Storico di Mode-na insieme alla FondazioneFossoli e Fondazione VillaEmma per la seconda volta inun anno, volto non solo aspiegare i singoli eventi mdella storia, ma a mostrareun’ immagine generale delpanorama italiano ed euro-peo all’epoca dei fatti.

Così c’è un programma ric-co di visite guidate e lezioniall’aperto con spiegazioni sulcampo di storici ed esperti inmateria, grazie ai quali gli stu-denti potranno “rivivere” co-me la popolazione italiana ejugoslava viveva all’epoca.

Gli studenti partecipanti sirecheranno nelle zone chia-ve del conflitto mondiale in-centrando l’attenzione prin-cipalmente sul campo di con-centramento di Gonars e sul-la Foiba di Basovizza dove av-venne la trucidazione di nu-merosi connazionali per ma-no dei partigiani Jugoslavi.

Saranno previste tappe an-

che nelle città di Ljubljana eTrieste con lo scopo di pro-porre itinerari tra i monu-menti, siti storici più impor-tanti e musei.

L’evento, contrariamentea quanto ci si potrebbe aspet-tare dai ragazzi del 2015, ha

riscosso molte adesioni tra igiovani delle scuole modene-si, superando anche il nume-ro di partecipanti dell’edizio-ne precedente. Insieme ad al-tri progetti dell’Istituto Stori-co di Modena, ha anche loscopo di approfondire trami-

te esperienze personali le co-noscenze dei ragazzi riguar-do a fatti studiati solamentesui libri.

Di questa esperienza dellescuole modenesi vi daremoconto nella prossima paginadi Voci dal B(r)anco.

Mattia Giornali e la classe Terza C del liceo Sigonio

I giovani vogliono “Vivere in positivo”La partecipazione del Selmi all’iniziativa di Vip, per sostenere chi è in ospedale

In questi giorni è stata messa apunto la nuova pagina facebookdi Voci dal B(r)anco che ospiterài commenti e i post deglistudenti, sui temi della loroattualità, della scuola a Modenae del Centro Memo del Comune diModena. L’invito agli studenti,agli adulti, ai frequentatori di

internet è quello di esprimere ilmi piace, soprattutto diarricchire il contenuto el’informazione di questostrumento offre,accompagnandosi alla stesuradegli articoli nella pagina digiornale, questa, che compie idieci anni quest’anno.

di Andrea Bernagozzi

Mattia Giornali, attualmentegioca come attaccante del Mo-dena F.C., categoria Allievi1999. Mattia è un ragazzo di ap-pena sedici anni che già da an-ni è nelle file dei canarini e cheha scelto di trasferirsi da Cese-na a Modena per inseguire ilsuo sogno. A Modena Mattiastudia anche, fre-quentando laTerza C del LiceoSigonio.

Come ti trovinel Modena e aModena?

«Sono tre anniche gioco nelModena e gli an-ni scorsi sonostati difficili poi-ché dovevo spo-starmi spesso daCesena a Mode-na, ma quest’an-no d’accordo con la mia fami-glia ho deciso, insieme ad altridue miei compagni di trasferir-mi qui per allenarmi e studiaremeglio. È stato solo difficileabituarmi a una vita più di cittàcon il traffico ecc.. che non c'èa Cesena che è una città più dicampagna».

Come l'ha presa e come stavivendo la tua famiglia il fattoche sei a Modena?

«La mia famiglia mi aiuta emi supporta, ma è un dare e ri-cevere poiché loro fanno deisacrifici per me e io li faccio perloro, perché credo che diventa-re poi un giocatore mi aiuti a

dare onore alla mia famiglia eche sia un premio per ciò chefanno, poi si è difficile esserelontano da amici e parenti».

Come è la vita di uno stu-dente che gioca nel Modena?Il suo futuro?

«Io faccio quatto allenamen-ti alla settimana e mi ritagliosempre il tempo per studiareperché dicono tutti che co-

munque vada bi-sogna avere altreprospettive, ilcalcio è la miapassione e stocercando di colti-varla».

Come è vivereda solo a 16 an-ni?

«Mi sono abi-tuato alla distan-za da casa gli an-ni precedenti, pe-rò quest'anno vi-

vendo da solo devo anche oc-cuparmi di faccende domesti-che e non lo vedo come un pe-so, ma più come un opportuni-tà per crescere che molti nonhanno».

Molto interessante la pro-spettiva di Mattia perché lui hafatto una scelta che in pochihanno il coraggio di fare, per-ché lui non segue solo i proprisogni, ma li ha messi davanti atutto, è difficilissimo scommet-tere su noi stessi, ma forse se lofacessimo di più saremmo ma-gari più felici ed arricchirem-mo l'Italia più di sognatori e difuoriclasse che di macchinebrave in classe.

san carlo, l’intervista

«La mia vita da emigranteper diventare un calciatore»

di Vincenzo Tufano

Martedì gli studenti dell'isti-tuto F. Selmi hanno parteci-pato ad un incontro con l’as-sociazione onlus Vip Mode-na. Si tratta di 55 associazionisparse in tutta Italia ma lega-te tutte dallo stesso obiettivo:“Alleviare il peso causato dal-la degenza, spesso lunga, chemigliaia di pazienti affronta-no nelle strutture sanitarie ditutta Italia”. Un appuntamen-to interessante non solo ai fi-ni scolastici, bensì riguardan-te la sensibilizzazione di tuttigli studenti che ogni anno si

avvicinano sempre più a quel-lo che sarà il loro ruolo di vericittadini nella società odier-na. «Per partecipare all'inizia-tiva è stato necessario fre-quentare un corso di forma-zione dalla durata di tre gior-ni, alla fine dei quali sarannoistituiti due allenamenti for-mativi mensili». Un incontrosenza dubbio importantequello organizzato dal Vip (Vi-vere in positivo), che dopoquesta occasione merita amaggior ragione l’ascolto daparte dei giovani, che non so-no sempre nullafacenti e an-noiati.

Una immagine emblematica della guerra al fronte: le scuole di Modena visiteranno i luoghi della memoria

Le scuole di Modenapartono per il frontedella Grande GuerraSabato inizia il viaggio degli allievi delle superioriverso Ljubljana e il campo di concentramento di Gonars

E ora puntiamo sulla pagina Facebook di Voci dal B(r)anco

Un momento della conferenza di Vivere in Positivo con tanti giovani

Parigi dal 30 novembre all'11 di-cembre sarà la sede della ventu-nesima conferenza delle Nazio-ni Unite sul Clima: i grandi dellaterra si incontreranno per defi-nire un accordo vincolante euniversale sul clima, accettatoda tutte le nazioni. Per questo,da un po’ di tempo e prima delsummit, in tutto il mondo, sonostati organizzati eventi e manife-stazioni per chiedere a ognunodei nostri leader di impegnarsi agarantirci un mondo più vivibi-le: un accordo per il clima che ri-nunci all'energia inquinante egarantisca energie pulite per tut-ti. Alcune scuole superiori di

Modena, IIS F.Corni, il Fermi e ilSigonio, sensibili alle tematicheambientali, hanno deciso di farsentire la propria voce e sabato28, con il Multicentro Ambientee Salute del Comune di Modenahanno organizzato una marciain Piazza Roma dove saranno al-lestiti degli infopoint, gestiti da-gli stessi studenti, che con vo-lantinaggio, musica e mostre fo-tografiche cercheranno di sensi-bilizzare i passanti. Sarà presen-te alla giornata, come relatore,anche il prof Stefano Ossicini,Ordinario di Fisica Sperimenta-le all’Università.

Alessandro Luppi

il 28 novembre

Gli studenti scendono in stradaper difendere l’accordo sul clima

IL VIAGGIO DELLA MEMORIA » IN OCCASIONE DEL CENTENARIO

e-mail: [email protected] GAZZETTA VENERDÌ 13 NOVEMBRE 2015 17

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 10: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

di Agata Patanè

Voci dal Branco ha presenzia-to all'evento che si è tenuto alForum Monzani dove si sonoriunite centinaia di persone:insegnanti, genitori, famigliedi 21 nazionalità diverse

Tutte riunite per assisterealla cerimonia durante la qua-le 160 bambini, nati in Italiada genitori stranieri, hanno ri-cevuto la cittadinanza onora-ria.

Abbiamo raccolto numero-se testimonianze, come quel-la di Miriam, bambina ghane-se i cui genitori sono in Italiada ben 25 anni

«A Modena si vive come sideve, il razzismo è presente,ma dipende comunque dachi si incontra - raccontano -siamo contenti per nostra fi-glia perché le vengono ricono-sciuti gli stessi diritti dei bam-bini italiani».

Oppure come Camilla, i cuigenitori provenienti dalle Fi-lippine dicono: «Siamo felicied emozionati, siamo rimastisorpresi di ricevere la letteradi invito alla cerimonia per-ché nostra figlia non è ancoramaggiorenne».

Loredana, estremamentelegata a Modena: «Mi trovobene, a casa quando parlanoromeno rispondo in italiano,perché mi sento modenese.Sono contenta di ricevere lacittadinanza onoraria perchéserve per far capire ai bambi-ni stranieri che hanno gli stes-si diritti di tutti gli altri».

Ilaria, con genitori trasferi-tisi dallo Sri Lanka 14 anni fa.Dennis, con madre polacca epadre albanese residenti inItalia da 17 anni ed a Modenada 3. Hamze, con genitori tra-sferitisi alla Siria, così per ci-tarne alcuni.

Anche le insegnanti hannodeciso di lasciarci una testi-monianza: Paola, docentepresso la scuola primaria Gra-ziosi, ci dice: «Siamo tuttimolto orgogliosi per questoevento, i bimbi sono contentied i loro compagni, in granparte presenti, sono estrema-mente partecipi».

Cinzia, delle scuole SanGiovanni Bosco, racconta:«Soprattutto in un periodo co-me questo una cerimonia si-mile è un bel segnale, anchese probabilmente ce ne do-vrebbero essere molti altri. È

importante sottolineare ilruolo ricoperto dalla scuola,oggi sono presenti sia bimbi

stranieri che italiani, e questoaiuta a creare legami impor-tanti».

Il consigliere comunale Do-menico Campana ci spiega:«Sapevamo che il Parlamentostava avanzando l'argomentodella cittadinanza. Questa ce-rimonia costituisce un antici-po ed una spinta alla forma-zione di una nuova legge chesi sta discutendo proprio inquesti giorni».

Infine, il dottor Balli, re-

sponsabile dell’Unicef per lacittà di Modena, ci raccontadel progetto Città amiche deibambini e delle bambine: «Lacittadinanza onoraria è unodegli obbiettivi dell'Unicef.Una città, per poter entrareall'interno di questo proget-to, deve rispettare una seriedi punti che garantiscano aibambini diritti e integrazio-ne». (hacollaborato

AndreaBernagozzi)

scegliere un futuro

Il Barozzi alla fieradell’orientamentoscolastico di Verona

la carta degli intenti

Centri di aggregazione giovanilepromossi dal Consiglio comunale

Quattro giovani sulle tracce della poesiaSi sono esibiti a teatro e l’educatore del Sigonio Kabir racconta la sua passione decollata a scuola

Dal 26 al 28 Novembre, si terràil la venticiquesima edizione,in Fiera a Verona: il “Job&orien-ta 2015” il salone nazionaledell’orientamento scuola, for-mazione e lavoro.

La fiera è promossa da“VeronaFiere” e dalla Regionedel Veneto, con il Ministero delLavoro. Saranno presenti standdi diverse università italiane edestere ed in più aree dedicate almondo del lavoro in tutti i suoiambiti: dall' artigianato fino adarrivare al “create your job”, ov-vero, “crea il tuo lavoro”.

Domani, le classi quintadell'’Istituto Barozzi, partecipe-ranno all’evento con lo scopodi capire cosa fare a seguito del-la maturità. L’ingresso è gratui-to ed anche quest’anno si speradi avere una grande affluenzacome l’anno precedente, doveoltre 65000 persone hanno fat-to visita all'evento.

Federica Chisom Ezewoko

«I Centri di aggregazione giova-nile sono una parte importan-te del sistema delle Politichegiovanili dell’Amministrazio-ne, che comprende anche il vo-lontariato, il servizio civile, lepolitiche del lavoro, il Centromusica, e hanno comeobiettivo caratterizzan-te la promozionedell’agio, ciascuno conla sua specificità».

Lo ha detto GiulioGuerzoni (nella foto),assessore alle Politichegiovanili del Comune diModena, chiudendo ildibattito che giovedì 19 no-vembre ha portato il Consigliocomunale all’approvazionedelle integrazioni alla Carta diintenti che promuove l’attivitàdei Centri di aggregazione gio-vanile di Modena. Le modifi-che alla Carta sono state appro-vate quasi all’unanimità dalConsiglio comunale (con la so-la astensione di un gruppo).

La Carta, approvata per laprima volta nel 2011, definiscele linee guida per lo svolgimen-to dei progetti nell’ambito del-la rete articolata dei Centri diaggregazione che coinvolgonoi giovani tra i 12 e i 25 anni in at-

tività creative, culturali,ludiche, sportive, d’in-formazione e di forma-zione.

Tra le integrazioni ap-provate, la promozionedi buone pratiche socia-li, civiche e ambientali;la valorizzazione delruolo dei giovani come

protagonisti della comunitàcittadina; la previsione deiCentri di aggregazione comefunzione permanente di“sportello giovani”, cioè comeun punto dove i ragazzi posso-no trovare ascolto, informazio-ni, accesso alla conoscenza deiservizi e delle azioni messe incampo dal Comune, spiegauna nota dello stesso Comune.

Quattro giovani ragazzi (Ga-briele Vezzani, Francesca Pol-verino, Kabir Yusuf Abukar eSerena Tiano) si sono recente-mente cimentati al Teatro Dra-ma nella lettura di alcune poe-sie scritte da loro, condividen-do con tutti i presenti buonaparte di se stessi.

Un evento molto raro, e Vo-ci ha voluto esserci.

Così, noi sigoniani abbiamodeciso di intervistare il poetaKabir Yusuf Abukar, educatorepresso la nostra scuola. Kabir,è un ex alunno ora educatoreal Sigonio, nonché studente difilosofia, nonché, per l’appun-

to, poeta esordiente.Ciao Kabir, cosa ti ha spin-

to a scrivere?«Il mio è un percorso che è

cominciato sin dalle elementa-ri. Ho sempre avuto la fortunadi incontrare professoresse (emaestre) decisamente straor-dinarie. Tra queste, se possibi-le, vorrei citare Ombretta Mac-caferri, che ringrazio ancoraoggi con tutto me stesso. I mieiautori preferiti, quando studia-vo qui al Sigonio furono indub-biamente Pascoli, Alfieri e Leo-pardi, pargoli del romantici-smo, dai quali rimasi subito af-fascinato. Mi ricordo come fos-

se ieri, i momenti in cui cerca-vo di rielaborare i loro scrittiaggiungendo quando potevoqualcosa di mio, buffo no? ».

In quali circostanze, di soli-to, scrivi?

«Scrivo quando qualcosa micolpisce, come volessi fotogra-fare il momento per conservar-lo in memoria. Sento che scri-vendo gli attribuisco una mag-giore importanza, quella chegli spetta. La maggior parte diciò che scrivo, ovviamente,ruota attorno al mio vissutopersonale; un giorno mi piace-rebbe poter abbracciare unorizzonte più ampio».

Vorresti fare, del poeta,una professione? Si può faredella poesia una professione?

«Non ho mai perso di vista ilconfine tra la concretezza e ciòche si può definire un “lavoro

intellettuale”. Son due coseben distinte; ma ammetto vo-lentieri che il lavoro di educa-tore che sto svolgendo pressoil Liceo Sigonio, mi fornisceogni giorno materiale su cuiscrivere. È chiaro che mi piace-rebbe pubblicare qualcosa,ma riconosco di dover matura-re ancora molto. Così per orapreferisco concedermi solo aipochi (ma buoni)».

Vuoi ringraziare qualcunoin particolare?

«Devo molto alle letture cheho fatto: Cesare Pavese, Gio-vanni Raboni, Luciano Cecchi-nel e Valerio Magrelli. Sono po-chissimi, vorrei citarne millealtri... ma per evitare che ven-gano brutalmente tagliati, hopreferito pensare io alla duris-sima selezione».

Giada Mussini( Quinta C Sigonio)

«Il razzismo c’èma a Modenasi può vivere»L’emozioneneiraccontidei 160ragazzichehannoricevuto lacittadinanzaonoraria

Due immagini della iniziativa che si è tenuta al Forum Monzani

Kabir Abukar

Un momento dell’iniziativa

Ci saranno molti studenti a“Vittime del silenzio” lospettacolo di danza, testirecitati e musica, portato inscena al Teatro Comunale diModena da un centinaio digiovani ballerini delle scuole didanza modenesi. È uno degliappuntamenti principali dellaGiornata internazionale controla violenza sulle donne proprioogi, 25 novembre. Lo spettacolo,realizzato nell’ambito delprogetto “Leggere per ballare”che a Modena ha coinvolto circa500 studenti delle scuolesuperiori cittadine, proponeuna riflessione sui motivi storicie culturali del silenzio checirconda da sempre la violenzamaschile sulle donne.L’appuntamento è alle ore 21.Info: , anche sull’acquisto deibiglietti:www.teatrocomunalemodena.it.

Violenza alle donneIl no artisticodi 500 studenti

GLI STUDENTI »VENUTI DA LONTANO

e-mail: [email protected] GAZZETTA MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE 2015 20

dalVoci B(r)ancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 11: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

“Sconfiggi le Ecomafie” realiz-zato dalla classe seconda B b.t.dell'Itis “Fermo Corni” di Mo-dena si è aggiudicata il primopremio di Legambiente EmiliaRomagna nell'ambito del pro-getto Ecolegalità 2.0, co-finan-ziato dal “Servizio politiche perla sicurezza e la polizia locale”dellaRegioneEmiliaRomagna.

La premiazione che gratificail lavoro e l’attenzione dedicatada tutti a questo tema è avvenu-ta il 20 novembre a Casalecchiodi Reno con la presenza di Ma-ria Filippi Morrione, portavocePrm (Premio Robero Morrio-ne), StefanoLamorgese, giorna-lista e scrittore,MarcoSebastia-no di Legambiente Emilia Ro-magna, Antonio Pergolizzidell’Osservatorio ambiente e le-galità di Legambiente, RobertaBruno commissario del Corpoforestale dello Stato, StefanoCiafani vice presidente Legam-biente, Gian Guido Nobili delservizio affari della presidenzadellaRegioneEmiliaRomagna.

Dopo avere visto tutti gli ela-borati delle scuole partecipanti(citiamo l’istituto scientifico At-tilio Bertolucci, ITE Carlo Mat-teucci quarta C Rim, l’Itis Fer-mo Corni seconda B e secondaC, il liceo scientificoNiccoloCo-pernico) gli ospiti hanno votatoil vincitore, quindi sono statichiamati i rappresentanti dellerispettive classi per descriverecomeera statosvolto il lavoro.

«Il nostro elaborato era un vi-deo, pensato per i bambini piùpiccoli,dovesidistinguevano lefigure del mafioso e dei suoi“scagnozzi” eun ragazzoal qua-le il mafioso rivolgeva delle do-mande retoriche riguardoadat-tidi ecomafia.

Dopo questi dialoghi sonostati inseriti dei documenti chemettono in luce i numeri realidi reati ecologici.

Abbiamo così dimostratoche è possibile mettere in lucecon grande chiarezza ed effica-cissima sintesi le contraddizio-ni che si celano dentro la vita diogni giorno, anche in quella deipiùgiovani.

E pensiamo di aver saputocosì dare voce - conun linguag-gio efficace nella forma e con-vincente nella costruzione sim-bolica rivolto a giovani dellematerne - a una sensibilità civi-le e politica che assume, nellaloro narrazione, il carattere diuna positiva esemplarità». Era-nopresenti anche i vincitori del

premio Roberto Morrione Die-go Gandolfo e Alessandro diNunzio che hanno fatto vedereil loro video inchiesta riguar-dante la mafia rurale presentein Sicilia che “ruba” i terreni aipiccoli emediagricoltori.

È stata una bellissima espe-

rienza, che ci ha fatto compren-dere e conoscere di più questarealtà che sta ormai infestandotutta Italia.

Enella speranza che possiatevisionare il nostro video, siamointenzionati a proseguire inquesto impegno, rendendopar-

tecipi le scuolediModena.Monari Alessio,

Colombrino Giovanni,Luppi Alessandro

GUARDA IL VIDEO

DEI RAGAZZI DELL’ITIS

WWW.GAZZETTADIMODENA.IT

Le immagini sullo schermo del cinema Astra dell’ex pm Colombo

Le lenzuola del Selmi per vincere il terroreL’esperienzadiVincenzo:dopoParigi è fondamentale conosceree impegnarsi inogni classe

Il primo appuntamento ufficialedelle celebrazioni del decennaledi Voci dal Branco è fissato per il17 dicembre alle ore 14.15 pressola sala riunioni del Memo(Multicentro educativo) di viale J.Barozzi. Si tratta di unaconferenza aperta al pubblico chevorrà intervenire, anzitutto le

scuole di Modena. Protagonista ilmetereologo modenese LucaLombroso, che in questi giorni è aParigi per partecipare allaconferenza mondiale sul clima.Tema dell’incontro sarà appunto:«I cambiamenti climatici dopoParigi”. Tutti i cittadini sonoinvitati a partecipare.

il venturi ha partecipato

“La voce del verbo furbare”Colombo insegna a difendersi

Il giorno 16 novembre tuttinoi, studenti del Selmi, ci sia-mo riuniti nel piazzale anti-stante alla scuola, per riflette-re insiemedi quantoaccadu-tovenerdì 13aParigi.Lunghe lenzuola bianche

sulle quali erano state scrittedelle frasi per ricordare le vit-time di questa strage umani-taria erano attaccate alle fine-stre che davano sul cortile,numerose raffigurazioni del-la Tour Eiffel e del tricolorefrancese riempivano l’atriodell’istituto affinché nessu-no potesse rimanere estra-neo alla violenza che è stata

usata nei confronti di tuttequelle persone morte inno-centemente.Io hodeciso di cercare una

risposta ai diversi Perché?che milioni di persone nelmondo si sono chiesti duran-te questi giorni di profondolutto, ho deciso di fare qual-cosa affinché possa aiutare acapire meglio ciò che sta ac-cadendo. Scrivendo magari,perchéno.Hochiestoaiutoanumerose persone, ho postodelle domande ricevendospesso risposte inaspettate olunghi silenzi, ho letto, stu-diato, cercato informazioni

che potessero risolvere que-sto enorme dilemma che ciha lasciati interdetti e stupitiallostesso tempo.Durante un’intervista ad

un docente ho domandato:Quantocredesia importantecomunicarecongli alunni?«È fondamentale -mi ha ri-

sposto - cercare la comunica-zione in classe, è necessarioper capire chi sono le perso-ne con cui si affronta un di-scorsoe cosapensano riguar-doal loromondo, perché tut-to questo fa parte del loromondo. Altrettanto interes-santeè saperecomecredono

sia necessario agire, ascolta-re la loro rabbianei confrontidi questa sterminata violen-za. Comunicare è un’armaindispensabile per cercare diuscire vittoriosi daquesta an-gheria».È semplice spiegare conte-

nuti così forti e complessi,come quello del terrorismo,adunaclassedi ragazzi?«Nonèdifficile,mapuòdi-

ventarlo, ad esempio, quan-do un alunno centra esatta-mente il problema, ne discu-te con razionalità e lealtà epoi chiede “Lei cosa ha fattoper evitarlo?”. A quel punto

bisogna ammettere la pro-pria incapacità di aver fattoqualcosa per evitare questasituazione spiacevole, poi-chéqualcosada farec’era».Queste sono due delle di-

verse domande di cui ho di-scusso, credo siano quelleche meglio racchiudono ilmio intento di tramandare,perchè no anche attraversoquesto articolo, la voglia dicapire, di nonarrendersi, cer-care sempre delle risposteche soddisfino le nostre ri-chieste, i nostri tormenti e lenostre paure. Questo è ilmiomondo, voglio lottare per co-struire la mia libertà, la miagiustizia e quelladelmiopae-se. Solo partendodanoi stes-si potremo combattere lebrutalità che sovrastano ilnostroquotidiano.

Vincenzo Tufano

Un momento del video del progetto Ecolegalità 2.0, realizzato dall'I.T.I.S. Fermo Corni (Modena), classe 2^B

Nellamattinadi venerdì 30ot-tobre 2015 si è svolta la video-conferenza “Voce del verbofurbare”, tenuta dall'ex magi-strato Gherardo Colombo, af-fiancatodalcantautoreElio.L'evento era a Milano nel

TeatroMelato, ma è stato tra-smesso in diretta satellitare inpiùdi cento cinematografi na-zionali. Così ha preso parteall'evento anche il CinemaAstra,nel comunediModena,al quale gli studenti del quar-to anno del Liceo artisticoAdolfo Venturi si sono recatiperassistere.Abbiamo scoperto che era

un incontro pensato princi-palmente per i giovani, con ilfine di sviluppare in loro unatteggiamento aperto e obiet-tivo, che permetta di indivi-duare atti di “furberia”, ossiatutte quelle azioni di corruzio-ne, prevaricazione, illegalità,adannodellavitacollettiva.La furbizia è dunque tutto

ciò chemette in discussione edanneggia il rapporto di paridignità che dovrebbe esseresempre riconosciuto tra i cit-tadini. Imparare a combatte-re tali illegalitàèundovere, e idoveri dovrebbero esisteresoltanto se servono a rendereeffettivi i diritti e non essereobblighi fini a sestessi.Dunque, arriviamo alla

scuola: luogo dove si dovreb-be imparare a scegliere la stra-dagiusta.Per questo motivo Colom-

bo ha così tanta fiducia neigiovani, perché possono an-

cora decidere, possono anco-ra scegliere di diventare piùfurbi dei “furbatori” già esi-stenti, combattendoper le re-gole, lottando per la libertà eper uscire dalle sbarre che lasocietà corrotta erige intornoai cittadini.Devepartire da lo-ro il progressivo spostamentodel pensiero collettivo, per di-mostrare di essere soggetti enon oggetti, cittadini e nonsudditi.Colombo ci è piaciuto; par-

la ai ragazzi inmodo diretto ecoinvolgente, tant’è chemoltidi loro hanno scritto tramitesocial, speranzosi della lettu-ra in diretta delle lorodoman-de.È quindi evidente che sia i

ragazzi presenti in sala a Mo-dena, sia quelli in ascolto neicinemaitalianihannoaccoltocon vero interesse questama-nifestazione.Insomma, è stato un vero

successo, lasciando i giovaniegli insegnanti alla riflessionee innescando in loro una po-tente carica esplosiva: porsidelledomande.

Anna BonaciniErika Mattioli

Angelica DiacciValentina Mazza

Giulia Fontana Giulia Rondi-none

Veronica FalcoMariana Turcan

Giorgia GavioliJasmin Khosrovi

Sara ManfrediEleonora Matassa

(classe IV G)

Legambiente premiail video del Cornicontro le ecomafiePrimopostoper l’operadei ragazzi della classe secondaBal concorsopromossoaCasalecchio sulla ecolegalità

I GIOVANI DI MODENA » LOTTA ALLE NUOVE CRIMINALITÀ

Gli appuntamenti del decennale: si parte dal climatologo Lombroso

La marcia contro il terrorismo

e-mail: [email protected] GAZZETTA VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015 17

Voci B rancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 12: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

Scoprire l’attualitàdel ConfineOrientaleIl viaggiodegli studenti diWiligelmo,FermieVolta«Conoscereciò cheèstatoper costruire il nostro futuro»

Gli studenti che hanno preso parte alla scoperta del fronte orientale italiano della prima guerra mondiale

di Dario Verna

Quello che possiamo fare noicome studenti èmaturare den-tro la consapevolezza che soloattraverso la conoscenza di ciòche è stato possiamo ancoraavere fiducia inciòchesarà.È forse questa la sintesi di

un’esperienza sul “ConfineOrientale” di cui siamo statiprotagonisti, noi ragazzi delWiligelmo, del Fermi diMode-naedelVoltadi Sassuolo.Chenon fosseunagitacome

lealtre, si sapeva findall’inizio:gli stessi docenti nel comuni-carcela hanno parlato di orga-nizzazioni esterne alla scuola,come Istituto Storico diMode-naeFondazioneVillaEmma.Per prepararla sono servite

quattroore edue incontri di in-troduzione storica con Giulia-no Albarani, che si sono rivela-ti molto utili oltre che interes-santi.Come ci ha insegnato il prof

Albarani, con il termine“confineorientale” si è soliti in-dicare un’area geo-storicacompresa tra Croazia, Slove-nia e Italia, ed è tra queste ulti-me due nazioni che si è com-piuto il nostropercorso.Oltreatappe che potremmo definirescontate del viaggio della me-moria, quali la Risiera di SanSabba e la Foiba di Basovizza,

sonostate inclusenel program-ma visite a luoghi meno cono-sciuti, comeGonars e Begunje,l’uno italiano l’altro sloveno,che appartengonoapiccole re-altà e che proprio per questofatichiamoad immaginare tea-trid’orrore.La rivelazione del viaggio è

stata poter sentire ciò che laguerra, la prima guerra mon-diale, ha significato per questecomunità, partendo dalla visi-ta ai sacrari e dalla lettura deinomi sulle lapidi e delle scrittesuimuridellecelle.A Ljubljana, abbiamo sco-

perto il castello ed il museo distoria contemporanea. A Trie-ste, guidati da Fabio Todero,abbiamopotutocamminare at-traverso i luoghi più rappresen-

tativi. E sempre con il prof To-dero abbiamo partecipato allaserata letteraria, con le letturediautoridi confine.Così il nostro viaggio d’istru-

zione si è concluso, ma il viag-gio della memoria continua: èinfatti in programma per glistudenti che lo desiderino una

visita guidata al Campodi Fos-soli, e una restituzionedell’esperienza – simile a quel-la che sto facendo ioora – inoc-casionedelGiornodel ricordo.Un’ultima riflessione penso

vada dedicata a quello che è ilsenso del viaggio, nonché unodei motivi per cui noi studia-mo la Storia, anche e special-mente alla luce dei recenti av-venimenti. La Storia infatti in-segna.Ci insegna che le violen-ze che vediamo oggi ci sonosempre state e continuerannoadesserci permolto tempoan-cora, così come le violenze e leingiustizie che a loro volta lehannogenerate.Ecco perchè conoscere può

essere il miglior antidoto allaviolenza.

Anche quest'anno il progetto“Reuse,Recycle, Remind” vie-ne portato avanti dalle stu-dentesse di quarta e quintadell’istituto professionaleGraziaDeledda, che nella pri-ma settimana di ottobre sonostate in Lettonia per portare atermine un’altra tappa delprogetto.Abbiamoposto loroalcunedomande:

In cosa consiste il progget-to? E come viene svolto?«Il progetto consiste nel re-

alizzare nuovi prodotti utiliz-zando materiali di recupero,ed è suddiviso in varie tappenel quale viene utilizzato un

materiale specifico: in Car-tuja vieneutilizzato ilNeopre-ne, inTurchia il Jersey, inPor-togallo il Sughero e in Finlan-dia laPlastica».

Cosa avete fatto durante lavostra permanenza in Letto-nia?«Primadi tutto abbiamovi-

sitato la città e i suoi monu-menti e in seguito assiemeagli studenti e insegnantiesteri ci siamo dedicate alprogetto e al “workshop” or-ganizzato dall’istituto letto-ne. Abbiamoavuto lapossibi-lità di visitare un’azienda diintimonelquale ci è statoper-

messo di entrare nel vivo delprocesso lavorativo della Let-tonia».

Cosa pensate di questoprogetto?«Pensiamosia una grandis-

simaopportunità per noi gio-vani non solo per conoscerenuove tecniche lavorative,maancheperapprofondire laconoscenza dell'inglese, lin-gua importante nelmondo incuiviviamo».La prossima tappa sarà a

Febbraio in Finlandia, dovela protagonista sarà la plasti-ca che verrà riutilizzata per lanascitadinuoviprodotti.Il progetto che vede coin-

volto il Deledda terminerà il14Maggio 2016 con un even-to che avrà come sede pro-prioModena.

Ruizzo TatianaGiada Tarantini

IlDeledda inLettonia perunamoda... riciclonaNuovaesperienzadelle ragazzedella scuolanelpaesebaltico, il progetto si chiuderàaModena

DA MODENA »NELLE TERRE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

«Ci sono stati uomini che hannocontinuato, nonostante intornofosse tutto bruciato, perché infondoquesta vita nonha signifi-cato se hai paura di una bombao di un fucile puntato». È sullenote di “Pensa” di Fabrizio Mo-ro che si apre l’assemblea d’isti-tuto del Liceo Sigonio, tenutasial cinema Astra. Tema: la mafia.Tema trattato in un modo... di-verso: viene infatti proiettato ilfilm “La mafia uccide solod’estate”, scritto, diretto e inter-pretato da Pif, comico e attore.Dramma e pianti lasciano spa-zio all’ironia e alla leggerezza, inuna storia tutta nuova racconta-ta da Arturo, aspirante giornali-sta, che deve fare i conti con unfenomeno che nessuno osanemmenonominare.

Mafia: unaparola piccola, ap-parentemente semplice. In real-tà di semplice ha ben poco. Unagigantescamatassa che ingarbu-gliadenaro, sangue, viteumane.Ecco, questa è la storia di MaraFonti, intervenuta all’assem-blea: «La storia della mia fami-glia, è una storia di ordinariaquotidianità. Una delle tantestorie italiane.Niente di eccezio-nale. Possono sembrarlo, non losono».

Mara racconta l’origine delsuo calvario: nella sua terra, inCalabria, a Bovalino, la ’Ndran-gheta è sempre stata unapresen-

za ingombrante, il sangue era lanormalità. Dal rifiuto di pagareil pizzo e le conseguenti minac-ce, all’incendio della fabbricadel padre, fino all’omicidio delmarito, Peppe Tizian: Mara rac-conta come lamafia abbiaobbli-gato la sua famiglia a compierescelte inevitabili. Trasferirsi aModena, nel 1992, e ricomincia-re.

E a Modena decolla un’altrastoria, la storia di Giovanni, il fi-glio diMara. Con il sogno di faregiornalismod’inchiesta,Giovan-ni non si fa scrupoli a metterenero su bianco nomi e affari dimafiosi. Finchè il terrore allorabussa ancora una volta alla por-ta della famiglia Tizian. Il 22 di-cembre del 2011, infatti, arrivauna chiamata dalla Questura diModena, per informare Giovan-ni che daquelmomento sarà co-stretto a vivere sotto scorta. An-coraunavoltaminaccemafiose,anche a Modena. Si, perché laMafia non è affare solo del sud:«Anche la mafia che c’è qui di-strugge vite. La favola che rac-conta chequi lamafianonprati-ca violenza non è reale. La dosa,perché sa che creare allarmenon è utile ai suo affari». E nelnostro territorio il riciclaggio didenaro può riusciremolto bene.Non possiamo più fare finta dinonsaperlo.Grazie,Mara.

Sara Porrello

LA MADRE DI GIOVANNI TIZIAN

Vivere contro lamafia:MaraFonti si raccontaai ragazzi del Sigonio

Mara Fonti mentre parla agli studenti della sua esperienza

Una accattivamnte immagine scattata in Lettonia durante la permanenza delle ragazze del Deledda

e-mail: [email protected] GAZZETTA GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015 21

Voci B rancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it

Page 13: e-mail:@yahoo.it GAZZETTA VENERDÌ ...memoesperienze.comune.modena.it/vocidalbranco/pdf/2015.pdfUnmomento dellamanifestazione diParigi. Oggii giovamimusulmanidi Modenainvitanoalcorteo

di Giada Tarantini

Lasciare alle prossime genera-zioni un mondo migliore. Èquesto il desideriodelmeteoro-logo e divulgatore scientificomodenese Luca Lombroso cheda Parigi si racconta ai giovaniredattoridiVocidalBrancoL'incontro, il primo del de-

cennale di Vdb, è avvenuto alMemo, registrando una salaesaurita.Ha aperto la professo-ressa di filosofia Vincenza Ca-polino, ricapitolando breve-mente l’esperienza Voci dalBranco: «Non è una perdita ditempo, qui si impara a riflette-re, a curiosare e a stare benecon gli altri, siate orgogliosi diesserequaoggi».Chi è Luca Lombroso?Dove

eda cosanascequesta tuapas-sione?«VivoaCampogalliano, sono

arrivato a Modena negli anni’70 edopo lemedieho frequen-tato all'Istituto tecnico Cornil’indirizzo sulle nuove tecnolo-gie, anche nucleari. Premettoche al contrario di come moltipensanonon sono laureatope-

rò ho svolto numerosi corsi adesempio riguardo le nuove tec-nologie che mi hanno dato unampia preparazione pari aquella universitaria. Dopo lescuole nonmi sonomai ferma-to, ho preso parte a numerosiconcorsi cogliendo ogni possi-bilitàmisipresentasse».Latvquandoèarrivata?«Èstataun’esperienzaunica,

chehaavuto inizionel 2002,miricordochemichiamaronoperun colloquio 10 minuti dopoaver inviato il curriculum.Per5anni ho partecipato al pro-

gramma televisivo su Rai 3“Che tempo fa?” di Fabio Fa-zio».Perché hai scelto di andare

aParigi?«Semplicemente perché co-

me tutti voglio lasciare alleprossime generazioni unmon-do migliore di quello di oggi, oalmenononpeggiore.Raccontaci a che conclusio-

nesietegiunti?«Erano presenti i rappresen-

tanti di quasi 200 paesi. È statochiesto a quei paesi: “Entroquesta data (non rivelata)quanto riuscite a fare per ilmondo?”Le rispostesonostatedifferenti, c’è chi come l'Euro-pa si impegnerà a ridurre le im-missioni dei gas di scarico del40%, e chi si è messo meno ingioco come gli Stati Uniti o laCina, la quale semplicementesi impegna a produrre menobeni ma non si occuperà dellariduzione di inquinamento. Ingenerale si è raggiunto l’accor-do di rimanere, o almeno pro-vare a rimanere entro l'aumen-to di 1.5 gradi di temperaturaglobale nel prossimo futuro. È

molto importante non supera-re i 3 gradi perché il mondonon reggerebbe l'enorme sbal-zo e le conseguenze sarebberodevastanti. È perciò molto im-portante sensibilizzare la popo-lazione mondiale in modo cheognuno nel suo piccolo possacontribuire».Haidei consigli su comean-

che noi cittadini modenesipossiamoridurregli sprechi?«Informatevi e siate consape-

voli di quanto inquinate e cer-cate di ridurre i consumi adesempiocompratepochi ogget-ti, prima di comprare ad esem-pio un telefonino nuovo o unelettrodomestico chiedetevi seèdavveronecessario o si può ri-parare. Poiché l’oggetto chebutterete via andrà a contribui-re ai rifiuti che non riusciamopiùasmaltire».Per avere notizie affidate e

non “meteo bufale” cosa pos-siamofare?«Innanzitutto documentate-

vi anche su quello che vi sto di-cendo oggi, per essere sicuriche non abbia detto delle frot-tole. Ricordatevi sempre di an-

dare all’origine delle notizieche leggete e guardarle in mo-do critico poiché il 90% dellevolteunanotizia clamorosa na-sconde bufale. Anche riguardoalle previsioni del tempo, nonaffidatevi a tutto quello che leg-gete. Per avere previsioni sicu-re potete affidarvi a siti come:www.meteounimore.com owww.e-rmeteo.com

2 F Deledda

«Ragazzi,meno consumi e più info»Lombroso: «Troppe meteo bufale, e per salvare il clima del mondo serve l’impegno di ognuno di noi»

Luca Lombroso con la prof Vincenza Capolino e Ismaele El Swaky, il coordinatore di VdB, prima dell’incontro con gli studenti di Modena per parlare di cambiamenti climatici dopo Parigi

IL NOTO METEOROLOGO »DAL CORNI A PARIGI

«Il califfo?Megalomanechenonpiace all’Islam»L’assemblea al Selmi col prof Feltri. Una studentessa: «Ho fede ma niente velo». Ricci: «Colpa nostra»

Il prof Feltri, conferenza al Selmi

Il meteorologo Luca Lombroso

di Andrea Bernagozzi

«La tecnologiabasata su combu-stibili fossili, molto inquinanti,deve essere sostituita progressi-vamente e senza indugio». LucaLombroso è autore di diversi li-bri come“ApocalypseNow?-Cli-ma,Ambienti,Cataclismi”.Narra della sua esperienza da

studente del Corni Tecnico diModena fino alla sua partecipa-zione a Parigi. Come ha fatto?Lui con determinazione e sottoil consigliodi unprofessore di fi-sica, studia prima fisica nuclea-re,ma se ne distacca dopo i fattidi Chernobyl, quindi, sempresottoconsigliodiunprof, studiameteorologia, definita da luiuna materia difficilissima a cuiancoranonèstatoassegnatounalbo.Lombrosovincenumerosiconcorsi, ma «la televisione èspietata» dice Luca riferendosialle modalità con cui quellaesperienzasi èconclusa.MacosaèsuccessoaParigi?Durante COP21, 196 paesi

hanno cercato di trovare un ac-cordo per ridurre i consumi,Lombroso afferma che l’unicopaese chehapresentato unpro-getto concreto è il Butan, che in-tende curare più il benessereche il Pil. La limitazione dell’in-cremento ad un grado e mezzooduedella temperatura del pia-neta è per il resto improbabile,perché bisognerebbe eliminarei combustibili fossili, che rendo-nopossibile la nostra vita.Quin-di cosa possiamo fare noi? Esse-re informati, cercare di ridurrel’inquinamento.Questione inte-ressante è anche quella sui nuo-vi apparecchi a risparmio ener-getico: Luca, che appena può vain bici al lavoro all’OsservatoriogeofisicodelDipartimentodi In-gegneria afferma che«compran-do oggetti più efficienti, si ridu-cono i costi quindi aumentano iconsumi dunque si inquina allostessomodo senondi più. Que-stoprocesso èdefinito parados-so di Jevson. Luca ritiene indi-spensabile anche se impopola-reuncambiodi rotta che si chia-ma decrescita felice ma è con-vinto che il mondo si salverà.ConosenzaHomosapiens.

le curiosità

«L’unico statoche ridurràle emissioni?Il piccoloButan»

L'Istituto Francesco Selmi diModena ha offerto la possibilitàai propri studenti di compren-deremeglio le dinamiche relati-ve ai conflitti in oriente e l'Isis.Dopo la visione del film “ZeroDark Thirty”, una 16enne mu-sulmana ha spiegato la guerrain Siria. «Molti pensano chel'Isis e imusulmani siano le stes-se persone, non è così. I primiammazzano e seminano terro-re, mentre quelli come noi, chesono la grandemaggioranza, ha-no tutt’altri valori. Le personenel mio paese hanno davverotantapaura. Laquestionedel ve-lo? Non l’homaimesso emai lo

metterò, in Siria hai libertà discegliere se indossarlo»Ha poi preso la parola il prof

Francesco Maria Feltri, espertodei conflitti orientali: «Quasi tut-

ti i musulmani nel mondo han-no avuto una reazione irrisoriaquando Al-Bagdhadi ha dichia-ratodiessere il vicario in terra, ècome se iodicessi di essere il Pa-pa. È visto come unmegaloma-ne,comeunapersonachevuoleessere qualcuno che di fattonon è. Non è un pazzo, è un cri-minale. Lui ha una idea chiaracon strategie precise. Il termineStato islamico si è modificandopassandodaStato islamicodi Si-ria e Iraq a Stato islamico. La ri-duzione del nome ha già di persèunmirato scopopolitico: il ri-fiuto dei confini e delle frontie-re. Quei confini il larga misura

sono linee rette tracciate a tavo-lino da chi voleva spartirsi unagrande fetta di torta con totaledisinteresse della popolazioneche vi abitava. Al-Bagdhadiquindi rifiuta confini, inoltre hadeciso di togliere le due letterefinali di “Isis”, in quanto vuoleessere califfo dello stato islami-co cioè l’intero mondo abitatodai musulmani. Prendiamo orain considerazione l’11 settem-bre. L’episodio citato sembravaun film, era surreale e questodobbiamo segnarci: la spettaco-larità. Anche a Parigi si volevadare un’immagine di forza, in-fatti gli attacchi terroristici sono

incentrati sul risvegliare massecheavevanoabbandonato la lot-ta avendo considerato altre for-ze superiori a loro. Il discorsochestiamofacendoè incentratosullo scontro tra elementi nelmondo islamico, è una guerracivile tra i abitanti dello stessopaese, è un fratricidio. Il panora-ma musulmano è lacerato, noioccidentali veniamocolpiti solodi riflesso. Al-Bagdhadidell’Islam prende quello che glipare, tuttavia non esistonoIslam, Cristianesimo ed Ebrai-smo, esistonopersone che inter-pretano in unmodo o nell’altroparoleescritture».

Infine il pensiero di EusebioRicci, prof di francese del Selmi:«Assieme agli studenti mi sonochiesto se noi avessimomai fat-to qualcosa per evitare tuttequeste stragi. La risposta è“niente”, noi non abbiamo maifattoniente. Io sonounodei nu-merosi responsabili di questaschifezza, di un mondo chesembra arrivato alla fine. Comeadulti ci si sente falliti, assoluta-mente falliti. Bisogna cercare dicostruire più giustizia se voglia-mo tagliare la radice del terrori-smoedi tutti imali presenti. Co-me si fa? Costruendo un nuovopensiero politico. Bisogna pas-sareda "Conviene ame" a "con-viene a tutti". Abbiamo inventa-to tante coseper usciredall'infe-licità, come l’umanità. E l'uma-nità si oppone all’animalità,guardacaso».

Andrea De Carlo

Rispondendo ad una domandaLombroso ha fatto po’ di chiarezzasul tema: «Le scie chimiche, oggettodi tanti discorsi legati a cospirazionie complotti, non sono altro chebufale mediatiche. L’unicotentativo di modificare il climatramite spargimento di sostanze èstato fatto negli anni ’50, ma fu unfallimento. Le uniche vere sciechimiche le provocano aereinormali che producono con le navi il5% dell’inquinamento globale, maviaggiando da stato a stato nessunosi fa carico della loro riduzione».

sciepericolose

e-mail: [email protected] GAZZETTA MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2015 19

Voci B rancoDegli studenti delle scuole superiori modenesi coordinati da Ismaele El Swaky n In collaborazione con l'assessorato all'Istruzione del comune di Modena n www.vocidalbranco.it