E IPERATTIVITA’ COS’E’ D’ADHD? Centro Studi ... B.E.S./A.D.H.D. E D.S... · “Come per...

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19/09/2012 1 USP Venezia - Settembre 2012 Centro Studi Erickson IL DISTURBO DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ dott.ssa Cristina Menazza Coordinatrice Servizio Kyklos Padova http://www.akrascoop.org/ UONPI San Donà di Piave (VE) AIDAI Veneto [email protected] www.aidaiassociazione.it COS’E’ D’ADHD? CARATTERISTICHE GENERALI PARTE 1 Differenza tra “sintomo” e “Disturbo (Sindrome)” Sintomo = singolo comportamento, segnale disfunzionale Disturbo = costellazione di sintomi che individuano una categoria diagnostica specifica (DSM IV ICD10) Compromissione nel funzionamento personale e sociale Cosa si intende per “Disturbo”? Il ADHD è un disturbo evolutivo dell'autocontrollo di origine neurobiologica che interferisce con il normale svolgimento delle comuni attività quotidiane: andare a scuola, giocare con i coetanei, convivere serenamente con i genitori e, in generale, inserirsi normalmente nella società. “Evidenze genetiche e neuro-radiologiche giustificano la definizione psicopatologica del disturbo quale disturbo neurobiologico della corteccia prefrontale e dei nuclei della base che si manifesta come alterazione dell’elaborazione delle risposte agli stimoli ambientali.” COS’E’ IL ADHD (ADHD) DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE / IPERATTIVITA’ ? Caratteristiche principali del ADHD SINTOMI PRIMARI 1. Disattenzione 2. Iperattività 3. Impulsività DISORGANIZ ZAZIONE Caratteristiche principali dell’ADHD DISATTENZIONE IPERATTIVITA’ IMPULSIVITA’ Non riguarda solo i bambini ma anche bambine, adolescenti e adulti La concentrazione può essere elevata se motivata (importanza del contesto) Riguarda persone con tutti i quozienti intellettivi (superdotati) Non tutti hanno problemi comportamentali già nell’infanzia

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1

USP Venezia - Settembre 2012

Centro Studi Erickson

IL DISTURBO DI ATTENZIONE

E IPERATTIVITA’

dott.ssa Cristina MenazzaCoordinatrice Servizio Kyklos – Padova

http://www.akrascoop.org/UONPI San Donà di Piave (VE)

AIDAI [email protected]

www.aidaiassociazione.it

COS’E’ D’ADHD?

CARATTERISTICHE

GENERALI

PARTE 1

• Differenza tra “sintomo” e “Disturbo (Sindrome)”

Sintomo = singolo comportamento, segnale

disfunzionale

Disturbo = costellazione di sintomi che

individuano una categoria diagnostica specifica

(DSM IV – ICD10)

Compromissione nel funzionamento

personale e sociale

Cosa si intende per “Disturbo”?

Il ADHD è un disturbo evolutivo dell'autocontrollo di origine neurobiologica che interferisce con il normale svolgimento delle comuni attività quotidiane:

andare a scuola, giocare con i coetanei, convivere serenamente con i genitori e, in generale, inserirsi

normalmente nella società.“Evidenze genetiche e neuro-radiologiche giustificano

la definizione psicopatologica del disturbo quale

disturbo neurobiologico della corteccia prefrontale e dei

nuclei della base che si manifesta come alterazione

dell’elaborazione delle risposte agli stimoli ambientali.”

COS’E’ IL ADHD (ADHD)

DISTURBO DA DEFICIT DI

ATTENZIONE / IPERATTIVITA’ ?

Caratteristiche principali del ADHD

SINTOMI PRIMARI

1. Disattenzione

2. Iperattività

3. Impulsività

DISORGANIZ

ZAZIONE

Caratteristiche principali dell’ADHD

DISATTENZIONE

IPERATTIVITA’

IMPULSIVITA’

•Non riguarda solo i bambini ma anche

bambine, adolescenti e adulti

•La concentrazione può essere elevata se

motivata (importanza del contesto)

•Riguarda persone con tutti i quozienti

intellettivi (superdotati)

•Non tutti hanno problemi comportamentali già

nell’infanzia

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Disattenzione

o spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori

di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro, o in altre attività

o spesso ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti o sulle attività

di gioco

o spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente

o spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici,le incombenze, o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di

comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni)

o spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività

o spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti

che richiedono sforzo mentale protratto (come compiti a scuola o a

casa)

o spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es.,giocattoli, compiti di scuola, matite, libri, o strumenti)

o spesso è facilmente distratto da stimoli estranei

o spesso è sbadato nelle attività quotidiane

ELABORAZIONE DELLEINFORMAZIONI

• A causa di disfunzioni cerebrali hanno grosse difficoltà a mantenere sufficientemente a lungo l’attenzione senza sforzo e senza farsi disturbare da distrattoriesterni o impulsi interni

• L’attenzione è possibile solo se è presente una forma di lucidità interna che nei soggetti ADHD sembra dipendere dal contesto e dalla motivazione.

• Ciò significa che i soggetti possono concentrarsi solo se qualcosa incontra il loro interesse.

Iperattività

• spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimenasulla sedia

• spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altresituazioni in cui ci si aspetta che resti seduto

• spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo insituazioni in cui ciò è fuori luogo; negli adolescenti o negliadulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi diirrequietezza)

• spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attivitàdivertimenti in modo tranquillo

• è spesso "sotto pressione" o agisce come se fosse"motorizzato"

• spesso parla troppo

Impulsività

• spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate

• spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno

• spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es., si intromette nelle conversazioni nei giochi)

I 3 sottotipi secondo il DSM-IV

• Disattento: prevalenza (6 su 9) di comportamenti disattenti.

• Iperattivo: prevalenza (6 su 9) di comportamenti impulsivi-iperattivi

• Combinato: comportamenti impulsivi e iperattivi in egual misura.

CRITERI DIAGNOSTICI:

PRESENZA PERSISTENTE PER ALMENO 6 MESI DI6 (O PIÙ) SINTOMI TRA DISATTENZIONE - IPERATTIVITÀ-IMPULSIVITÀ

I sintomi devono:

Essere presenti prima dei 7 anni di età;

Provocare una compromissione clinicamente significativadel funzionamento scolastico e sociale

Manifestarsi in almeno due contesti (ad esempio, a scuola ein famiglia)

I sintomi non devono essere spiegabili da altre condizionipsicopatologiche: D. d’Ansia, D. dell’Umore, D.Generalizzatodello Sviluppo, D. Bipolare

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Distrarsi, essere disattenti

Essere iperattivi

COSA NON E’ ADHD…ovvero…

IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI

DIFFERENZIALE

Rispondere in modo

impulsivo+

++ +

= ADHD

Sintomo Disturbo

Sintomo Uguale Disturbi Diversi

LE FUNZIONI ESECUTIVE

• Memoria di lavoro non verbale: memorizzare informazioni per prevedere e pianificare il futuro tramite confronto con il passato (comportamento)

• ADHD vive nel “qui e ora!” ogni cosa è nuova!

• Memoria di lavoro verbale: memorizzare linguaggio per darsi direttive interiori

• ADHD si esprime d’impulso!

• Capacità auto-regolativa: saper reprimere e adeguare

• sentimenti che nascono spontaneamente

• Difficoltà a regolare emozioni: labilità emotiva e scarsa motivazione!

• Stile percettivo superficiale e frammentato

• Lenta interiorizzazione dei comportamenti corretti

• Difficoltà nella coscienza e pianificazione della realtà

• Autocoscienza e autorappresentazione deficitarie

QUESTO

COMPORTA....

COMPONENTE INNATA

• studi di genetica

• genitori con

caratteristiche ADHD

• circuiti cerebrali (aree

anteriori del cervello,

dopamina, noradrenalina)

• efficacia del

Metilfenidato

COMPONENTE APPRESA

• No regole e routine domestiche

• ambiente caotico

• atteggiamento frettoloso e impulsivo

• mancato insegnamento del saper aspettare

• esperienze negative per aver atteso

• gratificazione della frettolosità

Qual è la causa del ADHD?

“Come per altri disturbi è presumibile che i fattori genetici

determino la predisposizione per il disturbo, mentre l’attivazione di

tale predisposizione sia modulata anche da fattori ambientali”

• I primi sintomi di iperattività si manifestano 3 anni

• Le difficoltà aumentano con l’ingresso a scuola perl’aumento delle richieste cognitive e comportamentali

• Verso i 10 anni l’iperattività tende a diminuire

• Alle scuole medie alcuni riescono a compensare le lorodifficoltà, ma persiste il deficit attentivo soprattutto nellostudio orale

• In età adolescenziale e adulta rimangono difficoltà sociali eprofessionali dovute all’impulsività e alle scarse abilitàorganizzative

Evoluzione del ADHD in generale ADHD in adolescenza

Possibili evoluzioni

- 35%: superamento dei sintomi, prestazioni

scolastiche talvolta inferiori ai controlli.

- 45%: permanenza della sindrome, frequente

attenuazione della componente iperattiva,

crescente compromissione emotiva

(depressivo-ansiosa) e sociale

- 20%: permanenza della sindrome, disturbi

comportamentali di adattamento sociale

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Sintomi secondari del ADHD

SINTOMI PRIMARI SINTOMI SECONDARI

1. Iperattività

motoria

2. Impulsività

3. Inattenzione

a) Difficoltà relazionali

b) Difficoltà scolastiche

c) Bassa autostima

d) Disturbo del

comportamento

DIFFICOLTA’ RELAZIONALI

• Bisogno degli altri e terrore di perderli

• Incapacità a mantenere relazioni

• Bisogno di essere accettato “a tutti i costi”

• Emarginazione da parte dei coetanei

• Scarse amicizie durature

• Tendenza all’isolamento

• Rapporti con bambini più piccoli o più instabili

• Incapacità nel cogliere indici sociali non verbali

• Precoce disponibilità sessuale

• Problemi comunicativi

DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE• Rendimento inferiore alle potenzialità cognitive e molto

altalenante

• Difficoltà nella memorizzazione (nozioni apprese poco e male e presto dimenticate)

• Lavorano con “sbadataggine” e superficialità

• Stile cognitivo impulsivo

• Deficit di controllo delle risorse cognitive

• Scarso rendimento scolastico

• Scontri frequenti con compagni e insegnanti

Effetto sul piano emotivo-comportamentale

BASSA AUTOSTIMA

• Demoralizzazione

• Insicurezza

• Disagio

• Scarsa fiducia in sé stessi

• Solitudine

• “Emigrazione interna”: chiusura in sé stessi

reattiva alle continue critiche

• Sentimenti abbandonici

• Inadeguatezza per rimproveri, rifiuto sociale,

insuccesso scolastico, sportivo, ecc.

• Rischio di un disturbo depressivo, ansioso,

comportamentale

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

- Comportamento negativista e provocatorio

- Frequenti sbalzi d’umore

- Crisi di collera

- Comportamento arrabbiato o rancoroso

- Comportamento dispettoso o vendicativo

- Frequenti litigi con gli adulti

- Incapacità di rispettare le regole

- Tendenza ad accusare gli altri per i propri errori

- Sistematica violazione delle regole sociali

- Aggressioni a persone o animali

- Distruzione di proprietà

- Frode o furto

ALTRE CARATTERISTICHE...

• Disordinato• Reagisce negativamente ad improvvisi

cambiamenti• Incapacità a valutare realisticamente se stessi e le

proprie azioni• Grafia: se scrive velocemente la sua grafia

peggiora per la tensione dell’impugnatura della penna

• Ciò che non è piacevole viene rinviato il più a lungo possibile e poi svolto “sotto pressione”

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...ma ci sono anche CARATTERISTICHE POSITIVE!!

• Se motivati possiedono lucidità e ottima capacità di rendimento

• Estremo senso della giustizia• Spontanea disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà• Memoria “da elefante” per certi particolari passati• Ipersensibilità, empatia• Fantasia e creatività• Non porta rancore, perdona spontaneamente e

completamente• Amore intenso per animali e natura• Tenacia

L’ADHD non “passa” con la crescita ma ci sono alcuni indici che

aiutano a predire gli esiti futuri:

• bassa familiarità

• no comorbilità

• ambiente familiare e scolastico (ordinato e prevedibile)

• atteggiamento di insegnanti e genitori

• abilità cognitive di base

• interventi psico-educativi

...e il futuro?

• GESTIONE DELLE COSE: tenere in ordine oggetti e documenti, ricordare dove ha messo gli oggetti oppure “pignoleria” eccessiva

• GESTIONE DEL TEMPO: nella percezione dello scorrere del tempo, negli orari concordati

• CAPACITA’ DI PIANIFICARE IN MODO PREVIDENTE E FINALIZATO

• GESTIONE DELLE FINANZE

PROBLEMI QUOTIDIANI

NELL’ADULTO: carenze

..... E IL LAVORO????

RIBALTIAMO LA PROSPETTIVA!

• Tendenza a comandare ruolo dirigenziale

• Inquietudine gestione di più progetti

• Ostinazione perseveranza e tenacia

• Grafia computer

• Polemico capacità critica

• Scarsa valutazione pericolo sperimentarsi

• Eterno argomentare commerciante, rappresentante, avvocato

• Sognatore creatività artistica

• Rifiuto compiti noiosi delegatore

• Ipersensibilità aiutare il prossimo

Equivoci frequenti..

Il ragazzino non riesce a prestare attenzione a nulla.

NON RIESCE A MANTENERE UN ATTENZIONE SELETTIVA PER UN LUNGO PERIODO

E’ sempre distratto e iperattivo.

DIPENDE DAL CONTESTO, MOTIVAZIONE, TEMPO,MOMENTO

E’ dispettoso e si oppone sempre a quanto gli viene proposto.

NON DIPENDE DALLA SUA VOLONTA’ MA DALLA NATURA DEL DISTURBO

E’ sempre maleducato.

OCCORRE ESPLICITARGLI LE REGOLE IN MODO CHIARO ACCERTANDOSI CHE ABBIA CAPITO, RICORDANDOLE OGNI VOLTA.

L’ADHD scompare con l’età.

NON SCOMPARE MA EVOLVE CON L’ETA’ CAMBIANDO ASPETTO

Come intervenire?

Bambino

Famiglia

Scuola

Coetanei

Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali

Carico per la famiglia, problemi di salute mentale dei genitori

Deficit funzionale

Disturbi associati

Impulsività

Iperattività

Inattenzione

Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico

Rapporto negativo insegnante-studente

Relazioni interpersonali negative con i coetanei

SETTORI PROBLEMATICI ADHD

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BAMBINO

GENITORI

INSEGNANTI

Parent training

Training cognitivo - comportamentali =

insegnare l’autoregolazione

Strategie di gestione

IL TRATTAMENTO MULTIMODALE

+

+

LA NOSTRA SFIDA…

Abunai =

pericolo

problema Ki = opportunità, energia.

L’insieme si legge Kiki e significa ‘Crisi’.

Ma poichè le culture si sono sempre contaminate e contagiate, anche nelle lingue latino e greco la parola "crisi" vuol dire Tagliare e Decidere.

Il cambiamento visto come un pericolo che diventa un'opportunità.

COSTRUIRE UN DIALOGO!Accogliere spunti teorico-metodologici proposti

dagli psicologi per tradurli in azioni

•Concrete

•Mirate

•Replicabili

Per degli insegnanti che si trovino a lavorare

nella realtà scolastica attuale!!

L’alunno ADHD

e la Scuola

PARTE 2: ADATTARE L’AMBIENTE, PREVEDIBILITA’

Organizzare la classe

La disposizione dei banchi

Per valutare quanto ogni disposizione

sia adeguata per una buona partecipazione del bambino ADHD al lavoro scolastico è necessario

porsi alcune domande:

Vedete il bambino?

E’ facilmente raggiungibile?

Ho la possibilità di passare frequentemente e agilmente trai banchi?

E’ favorito lo scambio di sguardo insegnante-alunno?

Ha compagni a lui vicini?

Se sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci?

Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambinipossono essere disturbati o coinvolti?

E’ corretta la posizione delle fonti di luce?

Guarda direttamente fuori dalle finestre?

Ogni bambino quanti ne osserva dal suo posto?

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PREVEDIBILITA’ = PREPARARE

• Routine, rituali = regolarità

• Programmi della giornata, delle attività

• Uso di segnali visivi che forniscano chiare indicazioni: immagini, foto, disegni…

• VEDERE IL TEMPO!!

Esempi di Routine in Classe

Ingresso in classe

Inizio della lezione

Presentazione delle attività e relativi tempi di lavoro

Pause concordate o fisse

Attività ricreative prestabilite in momenti fluidi *

Tempo di “decompressione”

Dettatura dei compiti ad orario stabilito

Routine di saluto

La sequenza delle attività giornaliere nella Scuoladell’Infanzia

(Carve, Belluno)

Obiettivi: far conoscere i compiti routinari ai bambini,

rispettare il turno e il proprio compito.

Le mansioni:

• riordinare

• calendario

• apparecchiare

Le foto dei bambini

Ogni giorno le

frecce girano

ORARIO DI SCUOLA“so cosa succede”

I disegni e le frecce

sono attaccati al

cartellone con il

patafix, per poterlo

modificare e

aggiornare

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PIANIFICAZIONE CONDIVISA CON LA CLASSE

Ogni alunno può essere aiutato a stare più attento, mettendolo in grado di :

• Conoscere con anticipo quale sarà lo svolgimento dell’attività che sta per iniziare

• Organizzare le proprie energie e le proprie aspettative

• Fornire informazioni sui risultati che ci si attende da quella attività

Poco

tempo

Tempo

Medio

Molto

tempo

Facile Alla mia portata

Difficile

Strutturazione del

compito:

l’insegnante

anticipa come

sarà l’attività da

svolgere

Programma della lezione

Leggere

Scrivere

Fare il disegno

Cosa si fa

Quanto è difficile

Quanto

è lungo

Programmazione della lezione in 1° media Prof.ssa Chiara Vezzaro6° Istituto Comprensivo di Padova

http://starebeneascuola.jimdo.com

IL MENU’ CON LE PAUSE IL DIARIO

• ASSEGNARE I COMPITI CREANDO UN CLIMA DI ATTENZIONE!

• ESPLICITARE LA DATA, ASSICURARE IL TEMPO NECESSARIO ALLA SCRITTURA DEI COMPITI, FAR RILEGGERE A TURNO I COMPITI DETTATI, ASSEGNARE UN TUTOR (IL COMPAGNO DI BANCO)

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IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE

Attività più impegnative:

Spiegazioni, verifiche

Attività intermedie:

Discussione…

Attività più leggere:

Disegnare, colorare…

REGOLARE LA VOCE

Scuola Primaria di Feltre (BL)III° elementare

Il compito mi sembra troppo difficile e non lo voglio fare?

Proviamo a valutarlo

Compito da

allenamento Compito da

partita

amichevole

COMPITO

DA GARA DI

COPPA

Registriamo in tabella:

LA DIFFICOLTA’

L’ IMPEGNO

IL TEMPO

DATA:

MAESTRA

COMPITO

LUIGI

PRIMA

DOPO

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RISULTATI Il bambino a fine anno:

- porta a termine il compito con una concentrazione maggiore

- sa valutare quanto è stato impegnativo

- è più motivato nelle attività che rifiutava o giudicava difficili

DATA MATERIA PRIMA DOPO

DIFFICOLTA TEMPO DIFFICOLTA TEMPO

QUANTO E’ DIFFICILE?

QUANTO DURA?

IMPARO A VALUTARE IL COMPITO

molto spesso IL BAMBINO CON ADHD non ha il materiale necessario per le attività quotidiane e allora …

Uno strumento per non dimenticare!!!

Nell’astuccio c’è tutto il materiale che mi serve?

PARTE 3: ADATTARE LA DIDATTICAINSEGNARE L’ATTENZIONE

«STIMOLARE, POTENZIARE, ALLENARE L’ATTENZIONE

SIGNIFICA IMAPARARE

A CONOSCERE, AFFRONTARE E COMPENSARE

LE PROPRIE DIFFICOLTA’ ATTENTIVE»

CHE COSA SIGNIFICA PIANIFICARE?

Le funzioni esecutive regolano i processi di pianificazione, controllo e

coordinazione del sistema cognitivo, e che governano l'attivazione e la

modulazione di schemi e processi cognitivi.

Fra queste, troviamo:

l'organizzazione delle azioni in sequenze gerarchiche di mete ed obbiettivi;

lo spostamento flessibile dell'attenzione sulle informazioni rilevate;

l'attivazione di strategie appropriate e l'inibizione di risposte non adeguate.

L'impiego delle funzioni esecutive è indispensabile in tutti i tipi di problem

solving, non solo in quelli più complicati ed astratti, come la soluzione di

problemi matematici, ma anche nell'acquisizione delle abilità sociali.

pianificazióne s. f. [der. di pianificare, ricalcato sull’ingl. planning]. –

1. In senso generico, formulazione di un piano o programma (TRECCANI)

Recuperare strategie spontanee

“Allora come hai fatto a …”

Valutare le strategie“Ha funzionato? …Sei riuscito a fare

bene il gioco?”

Sperimentare il compito“Facciamo insieme alcuni

giri di prova del gioco”

Perfezionare le strategie“Come possiamo fare

per essere sicuri di …?Vuoi provare anche

a tu a fare così?”

Eseguire il compito“ Ora proviamo a fare

il gioco!”

Autovalutare la prestazione“ Ora compiliamo insieme la scheda di metacognizione”

L’insegnamento strategico: momenti e buone domande

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Scuola Infanzia: Struttura della singola attività

Momenti dell’insegnamento Funzioni

1.Attirare l’attenzione Provocare un set d’attenzione adeguato

2. Informare dei risultati attesi Informare sul tipo di performance che sarà in grado di compiere dopo apprendimento

3. Accertare i prerequisiti Recuperare abilità e conoscenze pertinenti e necessarie

4. Presentare il compito e verificarne la comprensione

Mantenere l’attenzione su stimoli e azioni costituenti il compito

5. Effettuare un training sul compito con guida dell’operatore

Proporre attività e facilitazioni per raggiungere l’obiettivo

6. Fornire feedback e verificare l’obiettivo

Informare sulla correttezza della performance

7. Stimolare l’autovalutazione Acquisire consapevolezza di come si è proceduto

Fare da guida all’apprendi-mento

Recuperare le strategie spontanee dei bimbi. Esempi ipotizzabili: Se mi viene da alzarmi , mi ripeto: “Aspetta di aver finito bene …”

Fornire feedback

Far notare che, se tutto il righello è stato colorato, la loro attenzione è stata lunga, lunga come tutto il racconto del coniglietto monello.

Conoscere e applicare strategie di ascoltoattivo (Sviluppare la concentrazione e l’autoregolazione, Caponi e al, 2008)

Il righello “misura – attenzione”

Il righello misura attenzione serve per mostrare ai bambini il livello di attenzione che sono riusciti a mantenere. Alla fine dell’attività per ogni sequenza messa al posto giusto si potrà colorare un pezzo del righello.

Conoscere e applicare strategie per il controllo della risposta impulsiva RIFLETTIAMO

Quali sono le fasi

Necessarie per

Svolgere bene il

compito assegnato?

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Conoscere e applicare

strategie diascolto attivo

Scuola Primaria: Impulsività e Scarsa Pianificazione

• Una effettiva comprensione delle consegne agevola la formulazione di un corretto piano d’azione.

• Può essere utile stabilire routine che

Inibiscano le risposte affrettate.

Es: Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito, chiedere al bambino di posare la penna per un tempo prestabilito.

Es: Stabilire che “è valido” cominciare il lavoro solo quando èl’insegnante a dare il via.

Utilizzo di procedure fisse di pianificazione del compito e autovalutazione.

Difficoltà a porre attenzione alle

consegne

• Prima che si cominci a lavorare, far rileggere la

consegna, chiedendo anche di ripetere con parole

proprie cosa bisogna fare.

• Far sottolineare con pennarello rosso le parti salienti

delle istruzioni, con l’aiuto dell’insegnante.

• Costruire un piano d’azione per punti, da depennare o

contrassegnare ad ogni micro-obbiettivo raggiunto.

Le consegne: da così...

“Leggi con attenzione il testo assegnato e

cerca di capirlo bene; poi rispondi alle

domande riportate dopo la lettura. Stai

attento però perché nel brano ci sono delle

parole scritte in modo sbagliato: trovale e

trascrivile nella tabella in fondo”

...a così.

leggi il testo

leggi le domande una alla volta

rispondi andando a rileggere quando necessario

leggi il testo un’altra volta, dà poca importanza al significato, fa attenzione a come sono scritte le parole

sottolinea le parole sbagliate

riscrivi le parole nella tabella

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ALLA SCUOLA ELEMENTARE…..

IL PRIMO PASSO E’:

FOCALIZZARE SULLA CONSAPEVOLEZZA…

DISCUSSIONE DI GRUPPO, CARTELLONI…

«PER FARE BENE DEVO ESSERE ATTENTO»

«ATTENZIONE SIGNIFICA….»

«PER STARE ATTENTO DEVO….»

DA SEMPLICI ESERCIZI…..

…AD ESERCIZI VIA VIA

PIU’ COMPLESSI

CHE RICHIEDONO l’UTILIZZO

DI PIU’ ABILITA’

E UNO SFORZO

ATTENTIVO SUPERIORE…

FINO AD ARRIVARE

A COMPITI COME

LA COMPRENSIONE

DEL TESTO

CHE NECESSITANO

DI

PIANIFICAZIONE

Impulsività e Scarsa Pianificazione

• Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et l., 1996)

• L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini, la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno.

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ORIGAMI

SENZA DIMENTICARE

MAI LE 5 FASI

LA MOTIVAZIONE

• Motivazione elaborazione delle informazioni efficace!

• (la rabbia la impedisce)

• E’ INFLUENZATA DA:

• relazione con l’insegnante (che influenza l’interesse per la materia)

• passione per l’argomento

• ricompense a breve termine

Lavorare sulla didattica alle medie

DIDATTICA METACOGNITIVA: cioè insegnare a riflettere a ciò su cui si sta pensando..

per imparare a dosare meglio le proprie energie

Per comprendere che lo studio non è tutto uguale

Per apprendere con più profitto

CENTRALITA’ DEL RUOLO DELL’INSEGNANTE

• CHE FA DA SPECCHIO

• CHE PENSA AD ALTA VOCE E ILLUSTRA COME E QUANDO UTILIZZARE LE DIVERSE FASI DELLA STRATEGIA

In pratica..

1. PIANIFICARE IL TEMPO– Da quale compito partire

– Cosa fare per primo

– Per quanto tempo

2. ORGANIZZARE IL MATERIALE– Quali sono i materiali che mi servono

– Avere tutto a portata di mano

– Avere una “scaletta”

3. GESTIRE IL PROCESSO

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POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM-SOLVING 1

1. So cosa devo fare?

2. Ho tutti gli elementi a mia disposizione?

3. Considero tutte le possibilità

4. Ne scelgo una

5. Verifico di averla svolta correttamente

6. Correggo eventuali errori

7. Valuto se il compito è finito oppure se ci sono ulteriori passaggi da fare

POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM SOLVING 2

1. Richiama alla mente quello che sai già

2. Esplora rapidamente il testo, notando la differenza tra com’è scritto corpo del testo, sottotitoli, etc..

3. Usa tutti gli indizi possibili (immagini,didascalie, etc..)

4. Serviti delle 5 W (Chi? Cosa?Quando? Dove? Perché?) per formulare un breve schema

ISTRUZIONI PER L’USO:come sottolineare le informazioni più importanti

• Leggo il TITOLO,

• Osservo le IMMAGINI,

• Leggo le PAROLE in grassetto o in corsivo

1° PASSO

• Mi chiedo: “so già qualcosa di questo argomento?”,

• “Cosa mi aspetto che accada?” – faccio delle IPOTESI

2° PASSO

• Faccio una PRIMA LETTURA o un primo ascolto del brano, senza sottolineare!!!

3° PASSO

• LEGGO un paragrafo alla volta,

• Cerchio le PAROLE CHIAVE,

• Sottolineo gli “approfondimenti” (= definizioni o spiegazioni …),

• Sottolineo in modo diverso, le info su: CHI, DOVE, QUANDO, CHE COSA (quali fatti sono accaduti), PERCHE’.

4° PASSO

UN ESEMPIO SCUOLA MEDIA: METODO DI

LAVORO

• LUOGO: minori distrazioni possibili

• PIANIFICAZIONE: decidere ora di inizio e di fine dello studio, lista dei compiti, suddividere i compiti più difficili i piccole porzioni

• METODO: leggere a voce alta, sottolineare con colori parti importanti, scrivere testi o schemi al pc con l’aiuto di piccoli disegni esplicativi, ogni mezz’ora cambiare argomento, fare delle pause, ripetere argomento ad alta voce ponendosi delle domande, se viene in mente qualcosa di importante appuntarselo, gratificare i successi

ORGANIZZARE:

• IL DIARIO

• LA GIORNATA

• LA SETTIMANA

SBATTEFA RUOMORE

CON GLI OGETTI

SI DISTRAE CONTINUAMENTE

PARLA CONTINUAMENTE..

A SPROPOSITO

OPPOSITIVO PROVOCATORIO

SEMBRA BASTIAN

CONTRARIOE’ UN LEADER

NEGATIVO

DSA

ADHD

ANSIA

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SOTTO C’E’ SEMPRE UNA RICHIESTA O UNA REAZIONE

DELL’ALUNNO ALL’AMBIENTE

Cosa ci sta sotto? … E IN PARTICOLARE PER IL BAMBINO CON ADHD?

1. Difficoltà a modulare l’attivazione basale (“motorino”)

1. Difficoltà a mantenere lo sforzo e l’impegno nel tempo (avversione all’attesa)

2. Procurarsi stimoli nuovi e ottenere gratificazioni immediate

3. Incapacità a usare il dialogo interno

COSA INSEGNO?OBIETTIVO “SMART”

S Specifico, Scelto

M Misurabile

A Accordato, legato ad Azioni

R Realistico per lui, Realizzabile per noi

T Timing: a Tempo

• La regola viene associata a sensazioni negative, di

costrizione, spiacevolezza

• … viene voglia di trasgredire!

• con il linguaggio sottolineo il verbo “urlare”… la mente

emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze

• dice cosa NON FARE, ma non dà

indicazioni su COSA FARE!

VENEZIA

NON URLARE!!

Le regole efficaci

• espresse come proposizioni, non divieti

• poche

• brevi, semplici e chiare

• descrivono le azioni in modo operativo

• usano simboli pittorici colorati

• concordate con gli alunni

• con specifiche conseguenze o penalità dell’infrazione

• periodico ripasso ed eventuali modifiche

Scuola dell’InfanziaRappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti

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SCUOLA PRIMARIA ( Lido di Venezia) Scuola Primaria

STARE COMPOSTI SUL BANCO

Modello

visivo

Role playing

“esercizio del

pupazzo”

Regola 2: REGOLA DI CONVERSAZIONE

Modello

visivoRole playing

• Nasce nell’ambito dell’apprendimento cooperativo: si costruisce insieme agli alunni

• Funziona per comparazioni: forma T

• I comportamenti devono esser espressi in modo specifico, oggettivo e osservabile

TITOLO: ABILITA’ DA OSSERVARE O INSEGNARE

Comportamenti non verbali, azioni:

“Cosa vedo?”

Comportamenti verbali:

“Cosa sento?”

• …

• …

• …

• …

• ….

• …

LA CARTA T Scuola Secondaria

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ATTENZIONE: DAMMI IL 5!IL CORPO STA FERMO

LE ORECCHIE ASCOLTANOLA BOCCA TACE

GLI OCCHI GUARDANO L’INSEGNANTE

LE MANI SONO LIBERE

COME ALLENARLI A

MANTENERE

COMPORTAMENTI POSITIVI?

GRATIFICANDO!

tramite l’uso di

RINFORZI POSITIVI

• Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi

• Di solito si rinforza chi riesce già … però … è come dare l’antibiotico ai bambini sani (i più abili che sentendosi sempre dire “bravo” si indeboliscono e al primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro che non riescono mai, ma necessitano di accumulare piccoli successi e gratificazioni)

• “Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno”

Allenamento a piccoli passiIL PATTO DELLA SCARPA

“ E’ giusto avere le proprie scarpe”: il compito

tarato per il suo livello e la gratificazione

proporzionale all’impegno profuso.

L’ECONOMIA A GETTONI“token economy”

• Rinforzare tutti i piccoli e grandi successi

• Spostare l’attenzione sui successi ed evitare di rinforzare –con l’attenzione negativa - gli insuccessi

• Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni volta che emette il comportamento desiderato

• A scadenze predeterminate vengono scambiati i “token”con i premi stabiliti

a cosa serve?

come?

IN SINTESI

• La token economy è come il modello per un vestito sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato)

• Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’insegnante che l’alunno si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obbiettivo alla volta

• Si innescano circoli virtuosi di gratificazioni: i bambini con Bisogni Educativi Speciali mobilitano le nostre energie, conoscenze, risorse e creatività mettendo in discussione i metodi “classici”

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TOKEN INDIVIDUALEA FINE GIORNATA TUTTI I GETTONI

NEL GRANDE SALVADANAIO

GIALLO= MARCO

ROSA=ANNA

ARANCIO=PAOLO

IN ALTERNATIVA...

OGNI DIECI GETTONI INDIVIDUALI

UN SUPER GETTONE

CHE VIENE MESSO NEL FORZIERE COMUNE

Scuola dell’InfanziaRappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti

Metodo della TOKEN-ECONOMY Ogni bambino conquista una conchiglia di pasta colorata quando rispetta la regola del colore corrispondente; individualmente, a

fine attività, riceve la pasta che metterà nel contenitore di classe (barattolo in vetro).

Quando il barattolo sarà pieno, tutta la classe otterrà il premio finale: giochini per tutti

Cooperativa Akras, Servizio CRESCO, Padova

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! “Come faccio a non dimenticare niente?”

a) Programma con sistema a puntib) Schede ritagliabili da usare sul

diarioc) Verifica del materiale d) Gratificazione o costo della

risposta

I “caricabatterie” = permessi(comportamenti a funzione

autoregolatoria)

Pianificazione

delle

uscite/ricariche

1° elementare – San Marino

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URLARE

IMPARO A PARLARE A BASSA VOCEInsegnare comportamenti positivi alternativi

Il cartellone: la token di classe

Per incentivare il comportamento positivo si utilizza la

modalità del

RINFORZO POSITIVO, SOTTO FORMA DI PREMIO

COLLETTIVO:

un pezzo di puzzle di un tandem colorato, dato dopo

ogni verifica, e una sorpresa quando si sarebbe

ultimato: la visione di un film.

Autovalutazione sulle regole di classe

autovalutazione individuale, due volte alla settimana (in giorni e orari prestabiliti) sul

rispetto delle 3 regole;

condivisione delle risposte e valutazione nostra: concordiamo o meno con quanto

dichiarato da ciascuno;

se la classe non ottiene il pezzo … circle time!

se i ¾ della classe raggiunge il rispetto delle tre regole, viene pescato un pezzo di puzzle

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Sistemi di gratificazione utilizzati • Posta del cuore

• Dado risposte alle emozioni: Quando io mi sento…

Posso fare…

FAVORIRE MOMENTI DI ASCOLTO DELLA CLASSE

• PROMUOVERE OCCASIONI DI CONVERSAZIONE NELLE QUALI SIA POSSIBILE PARLARE DELLE PROPRIE DIFFICOLTA’ E DIVERSITA’

• ES. LA POSTA DEL CUORE

• UNA VOLTA ALLA SETTIMANA L’INSEGNANTE LEGGE A VOCE ALTA E COMMENTA COINVOLGENDO GLI STUDENTI I BIGLIETTINI RACCOLTI DAL POSTINO DI TURNO

• 1 vorrei tanto andare in gita• 2 i maschi si passano sempre la palla tra loro e tra le

femmine più brave, dovrebbero smetterla• 3 S. dice sempre le bugie e poi finiamo tutti in

castigo…non è giusto ci dovrebbe finire solo lei• 4 Mi piace un casino A. anche dallo scorso anno

Tecniche comportamentali

1. Positive: fare un piano di rinforzi (non solo materiali),

creando un inventario in base all’età e alle preferenze,

2. Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri,

conseguenze logiche, costo della risposta, punizioni con

la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo.

Strategie sulle conseguenze negative

Ignorare pianificato

Contratto Comportamentale

Costo della risposta

Punizione

Time out

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Ignorare Pianificato

L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione.

Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli scomparire.

A quali comportamenti applicarlo? Proteste sproporzionate e “scenate” Dispetti ai compagni Lamenti e piagnucolii Piccole azioni di disturbo Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione

dell’adulto (es. parolacce)

Costo della Risposta

Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole.

E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare un’attività..).

Questo “pagare pegno” del bambino deve essere:

Comunicato o concordato in anticipo

Proporzionale all’azione negativa

Corredato da informazioni chiare

Controllabile nella sua applicazione

Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione

Il guadagno superiore alla perdita…la persona non deve andare in rosso!!!

La Punizione

Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata.

E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi!

La Punizione

Quando ritenuta necessaria deve essere:

priva di aggressività;

psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e non sulla persona);

fonte di infromazioni;

immediata;

proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino;

facilmente applicabile e inevitabile per il bambino;

spiacevole per il bambino.

Time-out:Modalità di attuazione

1. Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!”

2. Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo comportamento sta violando il diritto di

qualcun altro o la regola concordata

3. Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo

4. Comunicare la durata del time-out (solitamente pochi min: età - 2)

“se sei agitato siediti in parte per due minuti, mettiti tranquillo, poi torna qui”

Privo di aggressività, con poche parole

Time out = riprendi il controllo

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Nella circolare sono presentati:

• Descrizione degli alunni con ADHD

• Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe

• “Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento” In merito alla norma sancita dal Decreto

Ministeriale 16 gennaio 2009 n° 5.

Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe:

• Primo contatto della Famiglia con il Dirigente scolastico

• Il D.S. informa i docenti

• I docenti tengono periodici contatti con la famiglia e gli specialisti

Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli alunni con ADHD in classe

Si ritiene opportuno che tutti i docenti:

� predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione

� prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).

Il protocollo operativo indicato nel suddetto documento ,utile a migliorare l’apprendimento ed il

comportamento degli alunni con ADHD in classe

I docenti inoltre dovrebbero avvalersi dei seguenti suggerimenti:

1. Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe.

2. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana.

3. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento

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4. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario.

5. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione.

6. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc.

7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.

8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un

accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo.

9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione).

10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma.

11. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti.

12. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite.

13. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.

COMPITI PER SCUOLA:SPERIMENTIAMOCI ...

Per marzo:

• 1. OSSERVO LA SITUAZIONE IN CLASSE

• 2. SCELGO UN OBIETTIVO SMART

• 3. ADOTTO UNA STRATEGIA AD HOC

• 4. VALUTO EFFICACIA, ASPETTI POSITIVI E CRITICITA’

“Lei sosteneva che ci fosse una correlazione tra la classe e l’orchestra.Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la sua stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo cha fa solo tin, tin,o lo scacciapensieri che fa solo bloing, bloing , la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, e che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in modo brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.

Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini…e alcuni insegnanti non sopportano di dover dirigere la banda del paese, sognano tutti la filarmonica di Berlino..è comprensibile! “

(Daniel Pennac, Diario di scuola, FELTRINELLI 2007)