DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON … DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA’ Conoscerlo...

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DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITAConoscerlo – Affrontarlo – Comprenderlo 1^ PARTE STUDIO PEDAGOGICO D'ALESSANDRO - Formazione Docenti Seminari tecnici «INSEGNANTI EFFICACI» Corso di formazione e aggiornamento 2012/2013

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DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA’

Conoscerlo – Affrontarlo – Comprenderlo 1^ PARTE

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Seminari tecnici «INSEGNANTI EFFICACI» Corso di formazione e aggiornamento 2012/2013

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• CONOSCERE LE CAUSE PER POTER INTERVENIRE

• FORNIRE STRUMENTI DI OSSERVAZIONE PER «SEGNALARE»

• CONOSCERE LA NORMATIVA

• GESTIRE IL COLLOQUIO CON I GENITORI

• CONDIVIDERE EMOZIONI, PENSIERI E MODALITA’ D’INTERVENTO

ADEGUATE E «NON»

• CONOSCERE LE FATICHE COGNITIVE DEL BAMBINO (COSA NON PUO’

FARE)

• CONOSCERE I LIMITI RELAZIONALI E COMPORTAMENTALI

• METTERSI NEI PANNI DEL BAMBINO ADHD «PER CAPIRE»

• FORNIRE INDICAZIONI PRATICHE D’INTERVENTO IN CLASSE

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ORGANIZZAZIONE DELL’INCONTRO DI OGGI

• Breve introduzione teorica interattiva

• Se conosco, so intervenire: cause, caratteristiche e co-morbilità

con altri disturbi

• Normativa

• Il docente “osservatore”: strumenti per rilevare il disturbo,

segnalare e intervenire.

• Workshop

“Io bambino iperattivo”

“In classe ho un bambino che…”

• Riflessione e condivisione finale

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…PER INIZIARE… » Sono alcuni di quei bambini che troviamo alle feste dei nostri figli, in

autobus o sul treno, nelle scuole o per la strada e che si mostrano continuamente agitati, in continuo movimento, che non riescono a stare mai fermi, che si dimenano continuamente e che i genitori trovano grande difficoltà a tenere "buoni".

» Quando, poi, iniziano a frequentare la scuola sono quei bambini che le insegnanti non vorrebbero mai tenere: si alzano continuamente dal loro posto, danno fastidio ai compagni, non riescono a svolgere i compiti assegnati e finiscono spesso per cambiare banco, classe e talvolta ... scuola. Il loro profitto scolastico, proprio per la ridotta capacità di concentrazione, è spesso scarso o comunque sufficiente e difficile è il loro rapporto con i coetanei, ma anche con gli adulti per la grande impulsività.

» In realtà questi bambini non hanno nessuna colpa, né tanto meno i loro genitori che invece vengono spesso additati come incapaci a svolgere bene

il proprio ruolo di educatori. Se il bambino risponde ad una serie di criteri clinici ben definiti dal mondo scientifico. la loro è una vera patologia

organica e come tale meritevole di una precisa terapia. Solo con l'ausilio di una giusta terapia i bambini cambieranno radicalmente il loro modo di vivere

e tutti, genitori, insegnati, compagni ma soprattutto il bambino, potranno finalmente cogliere la bellezza di una vita "normale".

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Disturbo evolutivo dell’autocontrollo di origine neurobiologica

Compromissione corteccia prefrontale e dei nuclei della base che si manifesta

come alterazione dell’elaborazione delle risposte agli stimoli ambientali

Interferisce con il normale svolgimento delle comuni attività quotidiane

come andare a scuola, giocare con i coetanei, convivere serenamente con i

genitori…

Più frequente nei maschi (3:1)

Età di insorgenza dai 7 anni in poi (il disturbo è presente già dai 3 anni =

cautela)

Circa il 4% della popolazione pediatrica

è affetta dalla

"Sindrome da deficit di attenzione e iperattività Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi (DSM IV)

Difetto evolutivo nei circuiti cerebrali che stanno alla base dell’inibizione e dell’autocontrollo che

pregiudica altre importanti funzioni cerebrali necessarie per il mantenimento dell’attenzione

» Il disturbo coinvolge corteccia pre-frontale, parte del cervelletto e almeno due gangli della base, ammassi di cellule nervose situati nelle profondità del cervello.

» la corteccia pre-frontale destra e due gangli basali, il nucleo caudato e il globo pallido, sono significativamente meno estesi del normale nei bambini affetti da ADHD.

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• Le aree cerebrali di dimensioni ridotte nei soggetti affetti da ADHD

sono proprio quelle che regolano l’attenzione.

• La corteccia pre-frontale destra, per esempio, è coinvolta nella

programmazione del comportamento, nella resistenza alle

distrazioni e nello sviluppo della consapevolezza di sé e del

tempo.

• Il nucleo caudato e il globo pallido agiscono interrompendo le

risposte automatiche per consentire una decisione più accurata da

parte della corteccia e per coordinare gli impulsi che attraverso i

neuroni raggiungono le diverse regioni della corteccia.

• scarsissime quantità di dopamina, una proteina che consente di

provare un senso di gratificazione e di motivazione.

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» disfunzione di alcuni dei numerosi geni che

normalmente sono attivi durante la formazione e lo sviluppo della corteccia pre-frontale e dei gangli basali

» l’ADHD è ereditario quasi all’80%

» nascita prematura, l’uso di alcool e tabacco da parte della madre, l’esposizione a elevate quantità di piombo nella prima infanzia e le lesioni cerebrali - soprattutto quelle che coinvolgono la corteccia pre-frontale

FATTORI GENETICI E NON GENETICI

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» I bambini affetti da ADHD non riescono a controllare le loro risposte all’ambiente. E' come se in questo momento che state leggendo veniste bombardati da tanti altri eventi disturbanti, come la televisione accesa, i vostri figli che gridano fuori la stanza, il telefono che squilla e voi non riusciste ad annullare tutti questi stimoli per focalizzare la vostra attenzione solo su quello che state facendo e che vi interessa tanto. Se non aveste questa capacità di "filtrare" gli stimoli e "prestare attenzione" comincereste a sentirvi agitati perché vi rendereste conto di non riuscire nel vostro intento. Pensate se poi l'attenzione vi venisse richiesta per cose non tanto gradite, come studiare una pagina di storia medioevale, cosa fareste?

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Esistono TRE GRUPPI di sintomi:

• DISATTENZIONE «Non riesco a mantenere l’attenzione per un periodo sufficientemente prolungato su un compito»

• IPERATTIVITA’ «Sento un motorino dentro di me, mi muovo

eccessivamente e in maniera inadeguata» • IMPULSIVITA’ « Non riesco ad aspettare o a controllare

comportamenti che in quel momento non vanno bene»

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PER ME E’ DIFFICILE:

• fare attenzione ai particolari • mantenere l’attenzione sui compiti, ascoltare quando qualcuno

mi parla direttamente • seguire le istruzioni e portare a termine i compiti scolastici,

organizzarmi nei compiti e nelle attività • Impegnarmi nelle attività e in compiti che richiedono sforzo

mentale protratto

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E poi… • perdo oggetti necessari per svolgere un compito, dimentico il materiale

scolastico • mi distraggo facilmente se ci sono stimoli esterni estranei…ma anche

interni • sono sbadato nelle attività quotidiane • commetto errori di distrazione nei compiti scolastici

SE PER UNA PERSONA CHE NON HA ADHD IL LIVELLO DI ATTENZIONE E’ PARI A 45 ‘ IMMAGINATE PER ME!!

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• GENERALIZZATA (AROUSAL) • SELETTIVA • SOSTENUTA • DIVISA • SHIFTS DELL’ATTENZIONE

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• mi muovo sempre, sono irrequieto, mi dimeno sulla sedia • mi alzo spesso e giro per la classe • salto ovunque in modo eccessivo in situazioni in cui è fuori luogo

• faccio fatica a giocare o a dedicarmi tranquillamente ad

alcune attività • sono spesso «sotto pressione» e agisco come se fossi

«motorizzato» • parlo troppo

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• sparo le risposte prima che le domande siano state completate

• faccio fatica ad attendere il mio turno • sono parecchio invadente e spesso interrompo gli

altri…

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• Prot. N. 4089-15/6/2010: «Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività»

• Prot .6013 «Problematiche collegate alla

presenza nelle classi di alunni affetti da sindrome ADHD – (deficit di attenzione / iperattività)»

• Prot. n. 4226/P4° «Uso psicofarmaci per bambini

affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività»

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• cambia con l’età • momenti di transizione fondamentali: passaggio diciclo • con l’adolescenza diminuisce, ma subentrano problemi di

autostima e nel tono dell’umore • in età adulta permangono problemi di disorganizzazione e

pianificazione delle attività

Le difficoltà aumentano con l’ingresso nella scuola primaria! Dal IV anno di scuola primaria iniziano ad attenuarsi

ma persiste impulsività e distrazione

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• deficit di memoria a breve termine • problemi di coordinazione, grafia illeggibile • difficoltà di linguaggio, di lettura, ortografia e calcolo • problemi di elaborazione delle informazioni visive e uditive per deficit SNC

(informazioni verbali entrano da un orecchio ed escono dall’altro, quelle visive si traducono in errori di copiatura ed omissioni delle ultime sillabe di una parola e delle ultime parole di una frase durante la lettura

• difficoltà a mantenere l’attenzione abbastanza a lungo da elaborare e

trattenere correttamente le informazioni uditive

• lacune nell’acquisizione delle abilità di base

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Un disturbo si sta verificando in aggiunta ad un altro

• Disturbo specifico dell’apprendimento

• Disturbo oppositivo provocatorio

• Disturbo di condotta

• Disturbo d’ansia

• Disturbo dell’umore

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• scarsa abilità sociale • scarsa padronanza delle regole esplicite ed implicite della

comunicazione che impedisce corretta interpretazione messaggi non verbali

• difficoltà nel farsi degli amici e nel mantenere le amicizie • scarsa tolleranza alle frustrazioni, frequente comportamento

capriccioso e facilità nel mettere il broncio • inflessibilità ed incapacità di adattarsi ai cambiamenti

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ANALISI DI UN CASO

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» Marco ha 8 anni fa la terza elementare ed è un “terremoto”: basta un qualsiasi cosa per distrarlo. Il suo comportamento iperattivo e deconcentrato che manifestava da anni è oggi un problema concreto, ai limiti dell’handicap. Il suo comportamento è pressoché ingestibile. In classe è sempre fuori posto, impulsivo, si atteggia a buffone della classe. Se non è impegnato in lotte e litigi coi compagni si barcamena socialmente come buffone della classe; è deriso, evitato e spesso, nonostante il suo comportamento clownesco, mostra disappunto e tristezza.

» Marco sembra apprendere con notevole difficoltà nelle aree verbali, lettura in particolare; ha risultati migliori in matematica, ginnastica, arte e disegno.

» Incontra enormi difficoltà nel completare autonomamente un compito; si dimentica spesso di quanto aveva programmato di fare anche se intendeva farlo. Quando inizia un progetto, gioco o incarico, quasi mai lo porta a termine.

» Nonostante Marco sia appassionato di sport in cui vorrebbe eccellere ha difficoltà di coordinazione ed è impulsivo e distraibile, così da essere un giocatore poco desiderabile.

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ROLE PLAYING

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• SEGNALAZIONE DA PARTE DELLA SCUOLA dopo aver osservato il bambino in modo oggettivo (SCALA SDAG)

• VALUTAZIONE NEUROPSICHIATRICA UONPIA di zona

• PARENT TRAINING PER GENITORI

• TERAPIA COGNITIVO – COMPORTAMENTALE

• TRAINING PER DOCENTI

• INSEGNANTE DI SOSTEGNO - EDUCATORE

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• No tempo pieno

• Classi poco numerose

• Livello di attenzione del bambino alla consegna (CONTATTO OCULARE)

• Istruzioni verbali corte e verifica della comprensione (CHE COSA DEVI FARE?)

• Far sedere il bambino lontano dalle distrazioni ma non in un ambiente privo di stimoli

• Pause frequenti

• Rendere le lezioni stimolanti e ricche di attività8interazione, coinvolgimento, gioco di ruoli

• Stabilire semplici obiettivi da raggiungere

• Insegnare ad organizzare il materiale

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• Predisporre il setting «a portata di maestra» e in zona strategica

• Anticipazione verbale dell’atto incontrollato

• No situazioni di competizione

• Evitare punizioni e svalutazioni

• Non togliere l’intervallo e lo spazio gioco

• Rinforzare i comportamenti positivi

• Non stimolare la velocizzazione

• Non focalizzarsi sui tempi di esecuzione

• Valorizzare la qualità del lavoro svolto

• Enfatizzare i punti forti per eludere quelli deboli

• Offrire informazioni di ritorno

• Instaurare delle routine ed esplicitarle

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• LA STRATEGIA DEL VIGILE • LA RUOTA DEGLI INCARICHI • IL VOLUMOMETRO • LA TECNICA DEI MESSAGGI

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Per regolare le conversazioni, evitando l impulsività degli interventi, usa la STRATEGIA DEL VIGILE: un bambino a turno ha il compito

di dirigere il traffico delle parole .

ROSSO PER TUTTI VERDE PER…

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Per regolare il volume della classe durante le attività usa il VOLUMOMETRO!

» Lavori di gruppo, a coppie = volume 1 o 2

» Momenti di ascolto = volume 0

» Interventi individuali e lettura a voce alta = volume 6 o 7

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• Uso il MESSAGGIO IO per esprimere le conseguenze che il suo comportamento ha su di me.

Quando distrai i tuoi compagni, mentre spiego, io mi irrito molto, perché

ciò mi costringe a ripetere il contenuto e a fare più fatica. Questo non mi va bene!

• Applico il MESSAGGIO DICHIARATIVO per definire i comportamenti non accettabili,

evitando il giudizio rivolto al bambino. Non accetto che tu scarichi la tua rabbia

picchiando il tuo compagno!!!

• Utilizzo il MESSAGGIO PREVENTIVO per anticipare le attività che si sarebbero svolte e ciò che avrei preferito o che non avrei accettato.Il bambino si sente rassicurato.

Ora facciamo una partita di palla guerra; mi piacerebbe che alla fine, chi ha perso non si arrabbiasse e non se la prendesse con i compagni di squadra!

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1°ROLE PLAYING

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AIUTALO A PREVEDERE LE CONSEGUENZE

• Le routine • Le regole • L’organizzazione della classe • L’organizzazione dei tempi di lavoro • L’organizzazione del materiale

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• Allenare i bambini a preparare sul banco, appena

entrati in aula, il materiale necessario alla lezione • Organizzare lo spazio-banco • All’ inizio della giornata annunciare le varie attività

che verranno svolte, concordando e prevedendo anche delle brevi pause (scaletta della routine giornaliera alla lavagna).

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• proposizioni positive, non divieti • semplici, espresse chiaramente • descrivere le azioni in modo operativo • simboli pittorici colorati • poche (3-4 al massimo) e sintetiche

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“Quanto tempo serve per…?”

• TABELLA DEL TEMPO • OSSERVAZIONE

spezzettare i compiti lunghi con brevi pause o variando l’attività al suo interno, proponendo procedure diverse

e allenare il bambino a mantenersi concentrato per periodi sempre più ampi

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2°ROLE PLAYING

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• azioni positive da gratificare • Non falsa gratificazione • Gratificare in modo coerente • Gratificare immediatamente eventi o oggetti o

comportamenti che siano effettivamente delle

gratificazioni per il bambino

• Non gratificare involontariamente comportamenti inadeguati

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I comportamenti NON GRAVI (ossia non pericolosi per sé e/o per gli altri) vanno IGNORATI costantemente, senza cedere!! Ciò è utile quando il bambino: • protesta per ogni divieto in modo sproporzionato • è dispettoso con i coetanei • piagnucola o si lamenta • continua in piccole azioni di disturbo (es. picchiettare la penna

sul banco) • cerca di attirare l’attenzione dell’adulto, ad es. dicendo

parolacce

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Per i comportamenti GRAVI (ossia pericolosi per sé e/o per gli altri) si usa la punizione.

Deve essere: • Priva di aggressività • Psicologicamente neutra, e non tale da essere un attacco alla

persona, dunque centrata sul comportamento • Immediata, per vincolarsi strettamente all’azione ritenuta

inadeguata • Proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino e

non al grado di fastidio procurato da essa all’adulto - Facilmente applicabile e inevitabile per il bambino

• Legata al comportamento inadeguato e con esso incompatibile

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IL TIME-OUT = sospensione di attenzioni e gratificazioni: Interrompere il comp. + autodisciplina

per bambini dai 3 ai 12 anni breve: da 1’ a 10’ (secondo l’età): usare il timer

il messaggio: “questo comportamento è inaccettabile, è necessario che tu stia per qualche minuto isolato per interrompere subito questo comportamento e

perché tu possa pensare un modo diverso” scegliere un posto noioso e monotono, senza distrazioni portare immediatamente il bambino nel posto del time-out, usando non più

di 10 parole e non più di 10 secondi Evitare discussioni Usare sedia o sgabello puntare il timer affinché il bambino possa sentirlo alla fine chiedere perché era stato messo in time-out Evitare di chiedere promesse, e umiliarlo o intimorirlo

3°ROLE PLAYING

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• CATTURARE L’ATTENZIONE

• FOCALIZZARE L’ATTENZIONE

• MANTENERE L’ATTENZIONE

• ORGANIZZARE IL LAVORO INDIVIDUALE

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• PORRE DOMANDE UTILIZZANDO FIGURE O RACCONTANDO UNA BREVE STORIA COLLEGATA ALL’ARGOMENTO DA SPIEGARE = DISCUSSIONE

• MIMICA, TEATRALITA’ E HUMOR

• VARIARE IL TONO DELLA VOCE

• SEGNALI CHIARI «Aprite bene le orecchie…ora state tutti

molto attenti perché quello che dirò è fondamentale per capire il resto…adesso nessuno, dico, nessuno, deve essere distratto..»

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• UTILIZZARE GESSI COLORATI PER SCRIVERE ALLA LAVAGNA

• CREARE ASPETTATIVA ED ENTUSIASMO • UTILIZZARE MOLTO SPESSO IL CONTATTO

OCULARE

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• ESSERE SEMPRE VISIBILI A TUTTI • ISTRUZIONI SEMPLICI E BREVI per

MONITORARE LA COMPRENSIONE • DIMOSTRAZIONI PRATICHE, SCHEMI SEMPLICI,

PAROLE CHIAVE COLORATE SULLA LAVAGNA, GESTI ESEMPLIFICATIVI

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• PEER TUTORING O COOPERATIVE LEARNING • RICHIAMO VERBALE IMMEDIATO ALL’EVENTO

NEGATIVO • UTILIZZARE IL NOME DEGLI ALUNNI DISTRATTI • COSTRUIRE SITUAZIONI DI GIOCO PER

FAVORIRE LA COMPRENSIONE

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• MUOVERSI ALL’INTERNO DELLA CLASSE • EVITARE I «TEMPI MORTI» • DEFINIRE CON CHIAREZZA I TEMPI NECESSARI

PER SVOLGERE UN’ATTIVITA’ • LASCIARE SPAZIO AI COMMENTI E ALLE

DIMOSTRAZIONI PRATICHE

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• ESSERE POSITIVI Indicare quello che deve fare • FORNIRE INDICAZIONI CHIARE Semplificare le richieste e comunicarle separatamente • FORNIRE SEGNALI Stimoli esterni, visivi o uditivi =memo esterni utili

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SCOPO : 1.Informare e/o rassicurare la mamma del comportamento del figlio sia in negativo che in positivo 2.Far sentire al bambino l alleanza tra insegnati e genitori : non può fare il doppio gioco! 3.Rinforzare quotidianamente i comportamenti positivi .

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Come il bruco Matteo, pieno di pensieri che fanno star bene, iniziò il suo primo volo di farfalla, anch’ io inizio un nuovo viaggio

che mi porterà a conoscere nuovi aspetti di me e a volermi bene con le mie cose buone e cose cattive .

( Il bruco Matteo, tratto da Pensieri favolosi , Come trasformare le emozioni negative in emozioni positive,

Roberta Verità, Collana capire con il cuore, Erickson)

Inizia il viaggio durante il quale scopriremo

le somiglianze e le differenze con gli altri i nostri punti di forza e di debolezza

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Uno scricciolo di nome NON IMPORTA: un bambino che tratteneva dentro di sé tutte le emozioni..

( Margot Sunderland , Aiutare i bambini a esprimere le emozioni Ed. Erickson)

Tutti provano delle emozioni e tenerle dentro di sé fa star male!

E utile manifestarle, ma occorre imparare il come esprimerle.

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Io sono come Robin Hood con arco e frecce per attaccare i pensieri dannosi!

Questo lavoro di riconoscimento, attacco e

trasformazione dei pensieri distruttivi richiede una certa pratica, acquisibile

mediante un allenamento costante per un periodo di tempo.

VIRUS MENTALE = AUTOSVALUTAZIONE

Tutti ce l hanno con me !!! Non mi fanno mai giocare!!

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IO E GLI ALTRI

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RINFORZO POSITIVO, SOTTO FORMA DI PREMIO COLLETTIVO

un pezzo di puzzle di un tandem colorato, dato dopo ogni verifica, e una sorpresa quado il puzzle è completato

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Autovalutazione individuale, due volte alla settimana (in giorni e orari prestabiliti) sul rispetto delle 3 regole; Condivisione delle risposte e valutazione nostra: concordiamo o meno con quanto dichiarato da ciascuno; Se la classe non ottiene il pezzo circle time! Se i ¾ della classe raggiunge il rispetto delle tre regole, viene pescato un pezzo di puzzle

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Trasformo un mio punto di debolezza

in un obiettivo da raggiungere

Scelta di un obiettivo comportamentale, per ciascuno diverso, di miglioramento specifico,

osservabile e misurabile. Questo cartellino plastificato viene incollato sul banco e

riporta le strategie da mettere in atto per raggiungere l’obiettivo.

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Il contratto di classe riporta l’ impegno preso da tutti;

ci sono post-it che riportano l’obiettivo individuale attaccati al cartellone e immagini, slogans, ecc;

ogni bambino con la propria firma, in presenza di un testimone, s’ impegna a conseguire l obiettivo

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La verifica avviene 2 volte alla settimana: l’ alunno è chiamato ad auto-valutarsi.

La classe esprime il proprio accordo o disaccordo:

aiuta soprattutto gli alunni che tendono a sottostimarsi nel cogliere i propri miglioramenti, aumentando la loro

consapevolezza!

Preparazione del patentino plastificato per ogni alunno: griglia con 8 spazi, dove apporre un bollino

quando l’ obiettivo è raggiunto.

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.

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E il bambino ADHD come vive la token di classe? Manifesta un grande entusiasmo in tutte le sue fasi;

si sente in grado di poter migliorare nei suoi punti deboli

e si impegna per raggiungere l obiettivo; sa che durante la guerra

qualche battaglia può essere persa e la accetta!!! i suoi compagni lo incoraggiano quando non

raggiunge il bollino e, viceversa, si congratulano quando lo ottiene

Grande rinforzo e spinta a proseguire verso la META PER TUTTI!

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Appena il patentino è completato, avviene lo scambio

con una perla, raffigurante alcuni indizi (le scene e i personaggi del film La storia infinita),

da infilare nel filo e la collana di classe si allunga!

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IL CICLISTA BATTISTA Il ciclista porta in premio per l’ impegno

dimostrato uno scrigno contenente delle monete di cioccolato e un film

(ESEMPIO)

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In quinta non sono necessari né la TOKEN di classe né il contratto individuale Il metodo è passato da ESTRINSECO a INTRINSECO: i bambini hanno interiorizzano i processi metacognitivi per migliorarsi e padroneggiamo le abilità Sociali Alla fine del percorso, il tandem si scioglie. Ogni bambino prende la sua bicicletta (a livello simbolico) e parte per percorrere nuove strade, portando con sé un BAGAGLIO ATTREZZATO di : - Maggior CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA DI SÉ - Maggior AUTOSTIMA - Maggiore COMPETENZA EMOTIVA - Migliore capacità di RICONOSCERE E MODIFICARE IL PROPRIO DIALOGO INTERIORE (il modo di parlarsi dentro) - STRATEGIE COMPORTAMENTALI più efficaci

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Considerevole aumento della MOTIVAZIONE Maggior IMPEGNO e SENSO DI RESPONSABILITA

Più efficaci STRATEGIE COGNITIVE e di Apprendimento Migliori RISULTATI SCOLASTICI.

Un viaggio costruito NON sulla COMPETIZIONE, ma

sulla COOPERAZIONE e COLLABORAZIONE!

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• DOCUMENTATI • LA DIDATTICA NON E’ TUTTO • CAMBIA PUNTO DI VISTA • ABBASSA LE ASPETTATIVE • CAMBIA PUNTO DI VISTA • RICONOSCI I TUOI LIMITI • FAI AMICIZIA CON LE TUE EMOZIONI • CONDIVIDI • IRONIA E FLESSIBILITA’

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Una classe speciale, coinvolge pienamente a 360°,

una classe speciale richiede di pedalare molto, a volte anche con molta fatica,

una classe speciale porta a mettere in discussione i nostri vecchi metodi

per trovarne di nuovi ma una classe speciale insegna tanto, costringe ad a evolverci e a crescere come persone,

professionalmente e umanamente.

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GRAZIE PER LA VOSTRA PRESENZA!!! Silvia D’Alessandro