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Trading Direzionale Genesi e Carattere di un VERTICAL SPREAD Il Vertical Spread è una strategia Rialzista (Bullish) o Ribassista (Bearish) che può essere utilizzata combinando opzioni Put o opzioni Call; si utilizza per operare sull’aspettativa di un movimento direzionale dall’intensità moderata e lo sviluppo lento. La scadenza preferibile è solitamente quella fronte mese o subito successiva. Dopo aver preso in esame le diverse modalità di ostruzione, analizzeremo questa semplice strategia con le Greche, per comprenderne a fondo il carattere dinamico ed essere così preparati ad affrontare ogni possibile scenario con un preciso Piano di Trading. Dott. Luca Giusti 08/03/2011

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Trading Direzionale Genesi e Carattere di un VERTICAL SPREAD Il Vertical Spread è una strategia Rialzista (Bullish) o Ribassista (Bearish) che può essere utilizzata combinando opzioni Put o opzioni Call; si utilizza per operare sull’aspettativa di un movimento direzionale dall’intensità moderata e lo sviluppo lento. La scadenza preferibile è solitamente quella fronte mese o subito successiva. Dopo aver preso in esame le diverse modalità di ostruzione, analizzeremo questa semplice strategia con le Greche, per comprenderne a fondo il carattere dinamico ed essere così preparati ad affrontare ogni possibile scenario con un preciso Piano di Trading.

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Trading Direzionale: Genesi e Carattere di un Vertical Spread

di Luca Giusti [email protected] www.qtlab.ch

Abstract Il Vertical Spread è una strategia Rialzista (Bullish) o Ribassista (Bearish) che può essere utilizzata combinando opzioni Put o opzioni Call; si utilizza per operare sull’aspettativa di un movimento direzionale dall’intensità moderata e lo sviluppo lento. La scadenza preferibile è solitamente quella fronte mese o subito successiva. Dopo aver preso in esame le diverse modalità di ostruzione, analizzeremo questa semplice strategia con le Greche, per comprenderne a fondo il carattere dinamico ed essere così preparati ad affrontare ogni possibile scenario con un preciso Piano di Trading..

Il Vertical Spread è una strategia Rialzista (Bullish) o Ribassista(Bearish) che può essere utilizzata combinando opzioni Put o opzioni Call; si utilizza per operare sull’aspettativa di un movimento direzionale dall’intensità moderata e lo sviluppo lento. La scadenza preferibile è solitamente quella fronte mese o subito successiva. Incrociando l’aspettativa sulla futura direzione e l’impiego di Call o Put nella costruzione, si distinguono 4 casi:

Bull CALL Spread Bullish e costruita con opzioni Call: è fatta a debit, ovvero il premio speso per acquistare una opzione Call strike 19 è maggiore del premio incassato vendendo una opzione Call strike 20 (quindi più OTM)

Bear PUT Spread Bearish e costruita con opzioni Put: è fatta a debit, ovvero il premio speso per acquistare una opzione Put strike 21 è maggiore del premio incassato vendendo una opzione Put strike 20 (quindi più OTM)

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Bull PUT Spread Bullish e costruita con opzioni Put: è fatta a credit, ovvero il premio speso per acquistare una opzione Put strike 19 è minore del premio incassato vendendo una opzione Put strike 20 (quindi più ITM)

Bear CALL Spread Bearish e costruita con opzioni Call: è fatta a credit, ovvero il premio speso per acquistare una opzione Call strike 20 è minore del premio incassato vendendo una opzione Call strike 19 (quindi più ITM)

Questo profilo (che siamo solito associare ad una strategia credit) può essere ottenuto tanto da un Bull Call Spread (debit) quando da un Bull Put Spread (credit).

CALL Vertical Spread

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La differenza fra le diverse modalità di costruzione di questa strategia andrebbe quindi individuata non tanto nell’essere credit o debit, ma nella Bullish/Bearishness della strategia e nella moneyness delle opzioni impiegate.

PUT Vertical Spread Nel primo caso (la strategia costruita con le Call), sto comprando Call ITM e vendendo Call ATM (pagando una differenza – debit); nel secondo caso sto vendendo PUT ATM e comprando Put OTM (incassando una differenza – credit). Uno dei vantaggi del Vertical Spread è quello di poter costruire una struttura con cui monetizzerò un profitto se il sottostante resterà sopra ad un certo livello di prezzo (nell’esempio rialzista presentato poco fa). Il sottostante in questione si chiama Valero Energy (VLO) e al momento in cui sto scrivendo vale 20 usd.

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Vendendo Put strike 20 e ricomprendomi acquistandone lo stesso numero sullo strike 19, sto costruendo un profilo con un rapporto R/R sfavorevole (mx profit: 290 / max risk: 710, quindi 0,40… qualcosa meglio di 1:3) ma una prospettiva di guadagno, a scadenza, per qualsiasi prezzo superiore a 19,71 (il breakeven point della strategia). Gli scenari che potrebbero portarci un guadagno sono quello di un rialzo del sottostante, di lateralità (la strategia va in guadagno al passaggio del tempo), e anche di leggero ribasso a condizione di non trovarsi, a scadenza, sotto a 19,71. Negoziare una strategia con un R/R sfavorevole (diciamo 1:3 per semplificare) non implica mettere in gioco l’intero capitale investito: basterebbe fare scattare uno stop ed uscire dalla posizione qualora l’open loss raggiungesse il max profit ottenibile dalla posizione. Ragionando sulla curva di oggi (quella bianca), la strategia raggiungerebbe un open loss pari a 290 usd in concomitanza ad una discesa intorno ai 19,15 usd, dove sarebbe prudente decidere di uscire dalla posizione. Questo livello coincide con i massimi della formazione di fine febbraio e potrebbe rappresentare un valido supporto prima di un ulteriore allungo.

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In questa situazione la logica alla base di questo credit spread è quella di vendere una Opzione (con tutti i vantaggi associati alla vendita di una opzione) ma mettendosi un “paracadute” e limitando la perdita massima acquistando una opzione più OTM. Se avessimo impiegato la medesima struttura realizzata con le Call (quindi debit) la logica sarebbe stata quella di comprare una Opzione leggermente ITM (quindi già con un buon delta) ma riducendo l’impatto dell’erosione temporale tipica che subisce l’acquirente di opzioni, vendendo una opzione più OTM (ma limitando in questo modo il profitto conseguibile nel caso avessi ragione sulla direzione). In questo secondo caso, con l’esperienza, la tendenza sarà quella di privilegiare un ingresso “in legging” ovvero una gamba alla volta: inizialmente si acquista solo la Call, non appena il titolo ci dà un chiaro segnale di voler iniziare un movimento a rialzo, e si resta in posizione con la sola Call finchè osservo forza nel movimento. Ai primi segnali di debolezza posso chiudere la posizione accontentandomi del guadagno o vendere la seconda gamba (la Call con lo strike più OTM rispetto a quello appena acquistato) in condizioni decisamente migliori rispetto a quelle che avrei ottenuto con una analoga costruzione simultanea. Questa operatività direzionale con le Opzioni viene comunque approfondita nel corso “Azioni + Opzioni”. Sotto il profilo dell’analisi dinamica della posizione, si sottolinea come il passaggio del tempo porti un vantaggio quando il sottostante staziona sopra i 19,5 usd (quindi sia oggi, quando entriamo in posizione e il sottostante scambia a 20 usd, sia in caso di una corretta previsione della direzione e quindi di un movimento rialzista). Una discesa dei prezzi sotto a 19,5 usd comporterebbe una posizione Theta negativa, ovvero di una penalizzazione dal passaggio del tempo, ma faccio osservare come poco più sotto (19,17) si collochi l’area di stop che farebbe uscire dalla posizione.

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Analogamente, la strategia mostra Vega positività con prezzi che si collocano sotto a 19,5 usd e Vega negatività con prezzi superiori a questo livello. In assenza di notizie che possano creare aspettative di movimenti del sottostante nel prossimo futuro (ad esempio, il rilascio delle trimestrali), è lecito attendersi che un movimento a rialzo del titolo possa coincidere con una diminuzione del livello di Volatilità Implicita. La posizione avrebbe così un beneficio diretto dalla crescita del prezzo del sottostante, ed indiretto, dalla diminuzione della Volatilità Implicita che porterebbe la strategia in guadagno a seguito della sua Vega negatività che caratterizza il lato destro del profilo. Qualora la previsione della direzione non si dimostrasse corretta, si registrerebbe una perdita come causa immediata del movimento a ribasso, compensata però da un vantaggio a seguito dell’aumento della volatilità implicita che caratterizza normalmente i movimenti a ribasso.

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Il lato sinistro della posizione è, infatti, Vega positivo, quindi l’aumento della Volatilità Implicita porta giovamento.

Si vede piuttosto bene come si comporti il Vega di questa posizione al passaggio del tempo (ovvero per ogni curva colorata del grafico – ciascuna distante 4 giorni dall’altra), e come il livello 19,5 usd rappresenti lo spartiacque fra lo status di Vega negatività e positività.

Utilizzare un Vertical Spread Bullish sembrerebbe girare la tendenza della volatilità implicita a salire in un mercato in discesa e a scendere in un mercato rialzista, a nostro vantaggio. Un Vertical Spread Bearish, analogamente, indipendentemente dal tipo di opzioni impiegato per costruirlo, sarà accompagnato da una esposizione alla Volatilità Implicita sempre contraria alla posizione

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(arrecandole quindi uno svantaggio, sia in caso di rialzo dei prezzi che di discesa dei prezzi).

È bene sottolineare, però, che si tratta di esposizioni, in termini di Vega, tutto sommato piuttosto modeste, che potrebbero diventare significative però in presenza di variazioni piuttosto importanti nella Volatilità Implicita (tipiche di fasi di mercato ribassiste, dove si assiste generalmente a livelli di Volatilità Implicita piuttosto alti e oscillazioni proporzionate a questi livelli, quindi anch’esse ampie). Questo ragionamento resta vero, però, finchè non intervengono forze esterne in grado di alterare la normale correlazione negativa che si registra fra andamento dell’azione e andamento della volatilità implicita (quale, ad esempio, il rilascio di una trimestrale).

La prossima trimestrale di VLO sarà rilasciata il 27 aprile (in alto a destra nell’immagine qui sopra; in nero i prezzi, in rosso la IV scadenza fronte mese e in blu la IV scadenza successiva); le opzioni che stiamo utilizzando per questa strategia scadono il 17 aprile e la loro Volatilità Implicita (la curva rossa del grafico) non sarà interessata da questa notizia che cade dopo tale scadenza. La scadenza che invece sarà interessata dal rilascio delle trimestrali è quella di maggio (la curva blu del grafico) e si può osservare come abbia già iniziato a salire e creato un calendar skew rispetto alla scadenza precedente (la curva rossa). Qualora il nostro Vertical Spread fosse stato costruito sulla scadenza di maggio (anziché di aprile) allora avremmo dovuto mettere in conto una Volatilità Implicita crescente fino al momento del rilascio delle trimestrali derogando alla consuetudine che fa registrare una

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Volatilità Implicita crescente con un sottostante che scende e decrescente con un sottostante che sale.

Ipotizzando una salita della Volatilità Implicita molto importante (10 punti circa) si vede come l’impatto, in caso di scenario rialzista (i valori della tabella a sinistra si riferiscono al P/L con un sottostante poco sopra a 21 usd per ogni incremento di 2 punti percentuali della volatilità implicita) inizi ad essere significativo e non trascurabile (invece di trovarmi in guadagno di 175 usd nell’ipotesi di Volatilità Implicita costante, sarei in guadagno di 123 usd… ma in realtà il mio guadagno dovrebbe essere superiore ai 175 dell’ipotesi precedente dato che mi aspetto una Volatilità Implicita decrescente se il titolo sale). …analogamente per il profilo del Theta al passaggio del tempo (questa volta simulando il passaggio di soli 3 giorni fra le diverse curve per evitare di arrivare troppo vicini alla scadenza delle opzioni e non riuscire a leggere bene questa tendenza a causa dell’estremizzazione del decadimento temporale che i modelli tendono a mostrare nelle ultime fasi di vita): 19,5 è sempre lo spartiacque fra la Theta positività del lato destro della posizione e la Theta negatività del lato sinistro della posizione.

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L’impiego della scadenza più vicina per questo tipo di strategia è conseguenza della reattività che le opzioni con minore vita residua possono offrire rispetto a quelle con scadenza più lontana. Se il Delta di entrambe le opzioni, a prescindere dalla loro moneyness, restasse più o meno costante (come accade di solito per le opzioni che hanno importanti vite residue, ed il cui Delta tende a schiacciarsi intorno al volare dello strike ATM), sarebbe difficile guadagnare da questa posizione… (a parità di Delta, il guadagno su una delle due gambe coinciderebbe con la perdita sull’altra).

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Sulla scadenza di aprile, il Delta è positivo (il dollar Delta è 274 usd, e rappresenta il guadagno per ogni variazione di 1 usd dell’azione sottostante), ed aumenta al passaggio del tempo. L’impiego della scadenza di settembre, in luogo di quella di aprile, avrebbe comportato una minore sensibilità alla direzione, che si sarebbe tradotta in un minore guadagno qualora la previsione della direzione si fosse dimostrata corretta. Si vede subito come il Gamma della struttura con scadenza a settembre, sia 20 volte più basso del Gamma della struttura con scadenza ad aprile, rivelando una diversa reattività delle due strutture che rende preferibile, per un Vertical Spread, orientarsi sempre a scadenze vicine.

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Utilizzare una scadenza vicina implica utilizzare opzioni con profili che hanno maggior curvatura: se il sottostante sale, la gamba Put venduta perderà valore più rapidamente della gamba Put comprata, proiettando rapidamente la strategia in guadagno. Sulla scadenza di settembre, invece, queste dinamiche di perdita/acquisto di valore da parte delle due opzioni sarebbe stata decisamente più attenuata, portando a monetizzare decisamente poco dal movimento favorevole che si stava consumando in quel momento.

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Conclusioni L’obiettivo di questa scheda che presenta l’analisi della strategia denominata “Vertical Spread”, non ha la pretesa di essere esaustiva di tutte le sue varianti, ma di mostrare come si possa condurre una analisi dinamica con le greche su una strategia come questa che non finisca per appiattirla su etichette quali “è Theta positiva” o “è Vega Negativa” ma vada a fondo a comprenderne il comportamento dinamico al variare del prezzo del sottostante, della Volatilità Implicita, e al passaggio del Tempo. Per approfondire questi aspetti, l’appuntamento è con il corso “Le Greche”! Bibliografia Esiste una bibliografia davvero numerosa per acquisire maggiore consapevolezza nell’uso delle Opzioni; quelli di seguito sono solo alcune letture che ho trovato illuminanti.

- The Volatility Edge in Options Trading: New Technical Strategies for Investing in Unstable Markets, Jeff Augen, FT Press; 1 edition (January 27, 2008)

- Option Volatility & Pricing: Advanced Trading Strategies and Techniques, Sheldon Natenberg, McGraw-Hill; Updated edition (August 1, 1994)

- McMillan on Options, Second Edition, Lawrence G. McMillan, Wiley; 2nd edition (September 2004)

- Buying and Selling Volatility, Kevin B. Connolly, John Wiley & Sons; New edition edition (24 April 1997.

La piattaforma che è stata utilizzata per effettuare queste analisi si chiama Think Desktop di ThinkorSwim ed è GRATUITA. Se intendi utilizzare questo broker per operare, scrivici a [email protected] (basta il tuo nome, cognome e numero di conto su cui hai fatto il primo deposito) per far parte del nostro gruppo di Trader ed ottenere le nostre stesse commissioni (1 usd per contratto di opzione negoziato).

Chi è Luca Giusti

Laureato in Economia Aziendale presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ha maturato esperienze di studio (Scozia) e di lavoro all’estero (India) e ha frequentato un dottorato di ricerca in Direzione Aziendale presso l’Università degli studi di Bologna prima di diventare Imprenditore. Ha collaborato con il dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nell’attività didattica e nello sviluppo di progetti legati all’e-Business. Ha lavorato, nel campo della formazione, per primarie istituzioni ed aziende nell’area Marketing e Corporate Financial Risk Management (C.F.R.M), collaborando inoltre con promotori finanziari e

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consulenti di investimento sulla copertura di portafogli azionari con strumenti derivati. Dal 2007 la principale attività diventa quella del trader e per 3 anni ha gestito un servizio (Infoshare) in cui inviava parte delle operazioni effettuate ai propri abbonati, in tempo reale. Ha collaborato e tutt’ora collabora con primari istituti e Banche. E’ stato relatore in manifestazioni quali l’Investment & Trading Forum (ITF), il Trading On-Line (TOL Expo), il Taranto Finanza Forum. E’ il fondatore, nel 2007, del progetto Alpha2 e nel 2009 del progetto Additiva: nel 2011 approda in QTLab, un progetto finalizzato alla condivisione di Metodologie di Trading efficaci, che riunisce numerosi Trader conosciuti negli ultimi anni. Nell’ambito di questi progetti, dal 2007 è stato il docente di un centinaio di corsi di formazione per la maggior parte focalizzati sull’Operatività con le Opzioni (con cui opera attivamente affiancandole ad altri strumenti e metodologie). È fra i fondatori dell’Optionforum, che dal 2011 è diventato un Gruppo di Lavoro in S.I.A.T., di cui è anche socio Aggregato.

Puoi approfondire questo tipo di operatività in uno dei Corsi che QTLab organizza sul territorio o con una sessione di Coaching individuale con uno dei nostri Trader: scrivici a [email protected] o visita il sito www.QTLab.ch...

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