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Trading Non Direzionale Genesi e Carattere di un IRON CONDOR Qualsiasi operatività effettuata con Futures, Azioni o contratto Spot sul mercato valutario è funzione dell’intensità del movimento che si manifesterà sul sottostante dopo il nostro ingresso in posizione. L’impiego di uno strumento non lineare come le Opzioni estende gli scenari di profittabilità anche a quelle situazioni di non direzionalità che metterebbero in crisi ogni altro tipo di operatività effettuata con strumenti lineari. L’analisi della genesi e del carattere di alcune fra le più note strategie in Opzioni viene presentata non con l’intenzione di affermare la superiorità di uno strumento sull’altro ma per enfatizzare il potenziale, in termini di diversificazione strategica e controllo del rischio, di un affiancamento di strategie direzionali e non direzionali nella propria operatività. Dott. Luca Giusti 08/03/2011

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Trading Non Direzionale Genesi e Carattere di un IRON CONDOR Qualsiasi operatività effettuata con Futures, Azioni o contratto Spot sul mercato valutario è funzione dell’intensità del movimento che si manifesterà sul sottostante dopo il nostro ingresso in posizione. L’impiego di uno strumento non lineare come le Opzioni estende gli scenari di profittabilità anche a quelle situazioni di non direzionalità che metterebbero in crisi ogni altro tipo di operatività effettuata con strumenti lineari. L’analisi della genesi e del carattere di alcune fra le più note strategie in Opzioni viene presentata non con l’intenzione di affermare la superiorità di uno strumento sull’altro ma per enfatizzare il potenziale, in termini di diversificazione strategica e controllo del rischio, di un affiancamento di strategie direzionali e non direzionali nella propria operatività.

Dott. Luca Giusti 08/03/2011

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QTLab S.A. è una società Svizzera che nasce su iniziativa di un gruppo di Trader e di Investitori che da anni operano sui mercati finanziari, sviluppando e perfezionando metodologie di trading, e che collaborano, in qualità di relatori in Seminari e Corsi, con istituti bancari, broker e primarie strutture di formazione a livello internazionale. QTLab opera, anche attraverso i suoi Partner sul territorio, in Svizzera, Italia, Francia.

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Trading Non Direzionale: Genesi e Carattere di un Iron Condor

di Luca Giusti [email protected] www.qtlab.ch

Abstract Qualsiasi operatività effettuata con Futures, Azioni o contratto Spot sul mercato valutario è funzione dell’intensità del movimento che si manifesterà sul sottostante dopo il nostro ingresso in posizione. L’impiego di uno strumento non lineare come le Opzioni estende gli scenari di profittabilità anche a quelle situazioni di non direzionalità che metterebbero in crisi ogni altro tipo di operatività effettuata con strumenti lineari. L’analisi della genesi e del carattere di alcune fra le più note strategie in Opzioni viene presentata non con l’intenzione di affermare la superiorità di uno strumento sull’altro ma per enfatizzare il potenziale, in termini di diversificazione strategica e controllo del rischio, di un affiancamento di strategie direzionali e non direzionali nella propria operatività.

Un trader che operi con strumenti lineari quali azioni, futures o cambi spot sul forex, è alla ricerca di volatilità. Solo dal movimento, dalla direzionalità, può pensare di trarre un profitto; figure quali triangoli, rettangoli, ma anche congestioni o pattern quali inside bar o NR4 hanno, infatti, valore solo in funzione del movimento che potrebbe svilupparsi. Strumenti non lineari come le opzioni, offrono invece una flessibilità che non è propria dei suddetti strumenti; accanto alla possibilità di costruire strategie finalizzate a cogliere la direzionalità del sottostante, esiste anche la possibilità di operare con strutture che diventano profittevoli in condizioni di non direzionalità. Fare riferimento al concetto di Trading Non Direzionale non significa poter ignorare l’analisi del grafico del sottostante (che rimane il punto di partenza di ogni operatività di tipo discrezionale), prescindendo dalla direzione che potrebbero prendere i prezzi: è solo un modo per identificare quelle metodologie che cercano di trarre profitto da fattori quali il passaggio del tempo o una corretta previsione sul futuro andamento della volatilità

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implicita, più che dalla semplice direzione del sottostante. Semplificando, (ma si ribadisce che di semplificazione si tratta), alla direzione del sottostante si affiancano altre due fattori che andranno a determinare la profittabilità della strategia in opzioni messa in essere: il passaggio del tempo e il futuro andamento della volatilità implicita (ovvero la futura volatilità del sottostante, attesa da quegli operatori che stanno scambiandosi opzioni in questo momento, quindi riflessa nel bid e ask dei premi interessati). È controllando (attraverso le Greche) e manipolando (con degli aggiustamenti) la propria esposizione a ciascuno di questi 3 fattori che è possibile ottenere un profilo di rischio coerente con la propria analisi. Per neutralizzare la propria esposizione alla direzione del sottostante, si dovrebbe ricercare la Delta Neutralità (neutralizzazione di tipo debole) e la Gamma Neutralità (neutralizzazione di tipo forte); per limitare l’esposizione alla sola componente direzionale, si dovrebbe invece ricercare la Vega Neutralità (quindi neutralizzare la propria esposizione alle variazioni della volatilità implicita) o la Theta neutralità (anche se normalmente si tende a girare a proprio vantaggio il passaggio del tempo). Una Sensitivity Analysis, effettuata con le Greche, di tipo statico, è limitativa perchè non permette di cogliere la dinamica alla base del profilo della strategia costruita. Anche nella remota ipotesi di invariabilità del prezzo del sottostante e della volatilità implicita, il semplice passaggio del tempo finirebbe per alterare non solo il profilo della strategia, ma anche la sensibilità della strategia alle variazioni del sottostante e della volatilità implicita (quindi le greche Delta e Vega della strategia stessa). Rimuovendo questa ipotesi di invariabilità, si comprende bene come sia di assoluta importanza ragionare sulla sensibilità della propria strategia a tempo, direzione e volatitilità implicita, in maniera dinamica e non statica (leggi il programma del corso “Le Greche” su QTLab). Analizziamo una strategia di vendita di una opzione Put ATM sul mini future dell’indice S&P500 (ticker: ESH1).

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Figura 1. Profilo della Put ATM scad FEB2011 venduta sul mini S&P500. Una lettura statica, qualificherebbe questa posizione come:

- Delta positiva (rialzista, in termini di direzione del sottostante),

- Gamma negativa (un rialzo del sottostante sottrae, attraverso il gamma, delta positività alla strategia e la rende sempre meno direzionale, mentre un ribasso del sottostante si ripercuoterebbe attraverso il gamma in un aumento del delta, quindi del mio “essere rialzista in un mercato che si muove a ribasso”),

- Vega negativa (ogni aumento della volatilità implicita, quindi del premio, porta ad

una ipotesi di uscita dalla strategia peggiorativa rispetto all’ingresso),

- Theta positiva (il passaggio del tempo erode il premio venduto).

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Una lettura dinamica prenderebbe in considerazione i più probabili scenari futuri che potrebbero verificarsi, e all’ipotesi di un aumento del prezzo del sottostante (quantificata, in termini di P/L della strategia, dal Delta), associerebbe anche una diminuzione della volatilità implicita, oltre che il passaggio di un certo numero di giorni in cui si sarebbe osservato questo movimento... tutti fattori che avrebbero un impatto positivo sul risultato di questa posizione. La diminuzione del prezzo del sottostante, ci lascerebbe invece con il solo passaggio del tempo a mitigare gli effetti negativi di una posizione rialzista (delta positivo) in un mercato ribassista, e che soprattutto diventa sempre più positiva quanto più il sottostante scende (è l’effetto del gamma negativo), e di una volatilità implicita che aumenta sempre di più (“gonfiando” il premio che ho venduto e che prima o poi dovrà ricomprare). Puoi approfondire questa strategia nel corso “Azioni + Opzioni” di QTLab. Se affianchiamo a questa Put venduta una ulteriore opzione venduta, ma questa volta di tipo Call, e spostiamo gli strike distanziandoli dal prezzo del sottostante (OTM), otteniamo un profilo chiamato Short Strangle e nel contempo neutralizziamo al componente direzionale della strategia (che non avevamo neutralizzato nell’esempio precedente).

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Figura 2. Profilo dello Short Strangle scad FEB2011 sul mini S&P500. Tale neutralizzazione (Delta prossimo a 0 - lettura statica) ha vita breve, in quanto bastano pochi dollari di movimento del sottostante (lettura dinamica) per riportarmi nuovamente in una condizione simile alla precedente di delta positività/negatività e di gamma negatività, ma aumenta l’effetto del passaggio del tempo (dato che ho opzioni vendute su entrambi i lati) e l’effetto (benefico) di una diminuzione della volatilità implicita. Banalmente, se il tempo passa, ed il sottostante non innesca alcun trend (si muove all’interno dei breakeven point della strategia, individuati in Figura 2 dalle linee verticali rosse tratteggiate più esterne), la posizione matura un profitto. Questo profitto può essere eroso da un aumento della volatilità implicita (tipico di un mercato che ritraccia bruscamente) o enfatizzato da una diminuzione della volatilità implicita (tipica di un mercato che sale con una certa regolarità).

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Qualora il sottostante si avvicini ai breakeven point della strategia, diventa opportuno procedere ad effettuare un aggiustamento finalizzato a proteggere lo strike venduto. La correlazione negativa fra andamento dei prezzi e della volatilità implicita, suggerirebbe di decentrare verso il basso il profilo della strategia (come in Figura 2), o quantomeno di definire livelli diversi a cui intervenire per neutralizzare nuovamente la ritrovata esposizione direzionale. La sensibilità alle variazioni della volatilità implicita e al passaggio del tempo non è costante per tutta la vita della strategia, ma cambia in funzione delle variazioni delle 3 determinanti (prezzo del sottostante, tempo e volatilità implicita). Si osservi, ad esempio, come il Theta della posizione cambi al passaggio del tempo e sui diversi livelli di prezzo del sottostante (che definiscono una diversa moneyness dei contratti di opzioni coinvolti).

Figura 3. L’andamento del Theta al passaggio del tempo - Short Strangle scad FEB2011 sul mini S&P500. Già dal 7 febbraio (un mese avanti rispetto ad oggi) il Theta riportato in dollari registra un valore inferiore rispetto a quello di ingresso, ed in diminuzione, il che, in assenza di costi di transazione e con un sottostante che si fosse mantenuto centrato rispetto al prezzo di ingresso, suggerirebbe di chiudere anticipatamente la posizione per aprirne un’altra sulla scadenza successiva e con un Theta più alto. La sensibilità della strategia al variare della volatilità implicita diminuisce significativamente al passaggio del tempo, e anche in questo caso si osserva come una diversa moneyness delle opzioni coinvolte possa alterne il profilo.

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Figura 4. L’andamento del Vega al passaggio del tempo - Short Strangle scad FEB2011 sul mini S&P500. Non a caso la scelta è caduta su un futures che riflette un indice non settoriale e che prezza con una certa continuità, e non su una azione dove il rischio di gap overnight renderebbe questo tipo di strategia inaccettabile per i rischi che comporterebbe. La variante impiegata su azioni ed indici (anche virtù della maggiore marginazione richiesta per la vendita a nudo di opzioni rispetto ad un future) prende il nome di Iron Condor, ed altro non è che uno Short Strangle con l’aggiunta di un Long Strangle che impieghi strike ancora più OTM. Il profilo ottenuto rinuncia a una parte del profitto massimo ottenibile in virtù di un rischio che ora è limitato, ma non ne altera significativamente il carattere se si ragiona sempre nella parte centrale della strategia (carattere che risulta necessariamente alterato sugli estremi, in virtù delle opzioni comprate che prima non c’erano). Per renderne più agevole il confronto con la struttura precedente, continuo ad impiegare lo stesso sottostante (il future mini s&p500).

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Figura 5. Iron Condor, scad FEB2011 sul mini S&P500. Pur mantenendo il medesimo carattere non direzionale, il Theta della strategia (sempre impiegando un solo contratto) passa da 24.34 a 8.95 e il Vega da -131.59 a -54.98, ma il capitale necessario per aprire la posizione passa da 4261 usd a 1308 usd, e il rischio massimo, anche in condizioni di impossibilità di proteggere uno dei due lati della strategia, sarebbe comunque limitato a 1308 usd. Parificando il capitale investito, si potrebbe triplicare il numero di contratti per l’Iron Condor (ottenendo letture su Theta e Vega analoghe), nonostante il profilo della struttura sia differente (i breakeven point sono più stretti in quest’ultima strategia, come si vede dal confronto con le linee rosse tratteggiate in Figura 5 che ancora fanno riferimento ai breakeven point dello short strangle). Una analoga discesa a 1150 punti, comunque, porterebbe a un open loss analogo, fermo restando il vantaggio del rischio limitato e predefinito tipico dell’Iron Condor (puoi approfondire la strategia “Iron Condor”

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nel percorso di QTLab per diventare Trader in Opzioni). Conclusioni L’Iron Condor è una delle (numerose) strategie non direzionali che è possibile realizzare combinando opportunamente opzioni, e si cercato di darne adeguata rappresentazione della sua genesi e del suo carattere attraverso la sensitivity analysis condotta con le Greche. Non si intende in alcun modo affermare la superiorità di uno strumento (non lineare, in questo caso) su altri strumenti, ma il potenziale di impiego congiunto degli stessi. Quando la volatilità (intesa come direzionalità) sparisce, ogni trading system, necessariamente soffre e può solo cercare di proteggersi (analoga sorte anche per altri tipi di operatività di tipo quantitativo). In queste condizioni, l’introduzione nel proprio portafoglio di strategie come Short Strangle o Iron Condor (che ricercano condizioni di mercato in antitesi a quelle della tradizionale operatività direzionale) avrebbe un effetto positivo in quanto contribuirebbe a diminuirne la volatilità dei rendimenti. Bibliografia Esiste una bibliografia davvero numerosa per acquisire maggiore consapevolezza nell’uso delle Opzioni; quelli di seguito sono solo alcune letture che ho trovato illuminanti.

- The Volatility Edge in Options Trading: New Technical Strategies for Investing in Unstable Markets, Jeff Augen, FT Press; 1 edition (January 27, 2008)

- Option Volatility & Pricing: Advanced Trading Strategies and Techniques, Sheldon Natenberg, McGraw-Hill; Updated edition (August 1, 1994)

- McMillan on Options, Second Edition, Lawrence G. McMillan, Wiley; 2nd edition (September 2004)

- Buying and Selling Volatility, Kevin B. Connolly, John Wiley & Sons; New edition edition (24 April 1997.

Chi è Luca Giusti

Laureato in Economia Aziendale presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ha maturato esperienze di studio (Scozia) e di lavoro all’estero (India) e ha frequentato un dottorato di ricerca in Direzione Aziendale presso l’Università degli studi di Bologna prima di diventare Imprenditore. Ha collaborato con il dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nell’attività didattica e nello sviluppo di progetti legati all’e-Business. Ha lavorato, nel campo della formazione, per primarie istituzioni ed aziende nell’area Marketing e Corporate Financial Risk Management (C.F.R.M), collaborando inoltre con promotori finanziari e consulenti di investimento sulla copertura di portafogli azionari con strumenti derivati. Dal 2007 la principale attività diventa quella del trader e per 3 anni ha gestito un servizio (Infoshare) in cui inviava parte delle operazioni effettuate ai propri abbonati, in tempo reale. Ha collaborato e

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tutt’ora collabora con primari istituti e Banche. E’ stato relatore in manifestazioni quali l’Investment & Trading Forum (ITF), il Trading On-Line (TOL Expo), il Taranto Finanza Forum. E’ il fondatore, nel 2007, del progetto Alpha2 e nel 2009 del progetto Additiva: nel 2011 approda in QTLab, un progetto finalizzato alla condivisione di Metodologie di Trading efficaci, che riunisce numerosi Trader conosciuti negli ultimi anni. Nell’ambito di questi progetti, dal 2007 è stato il docente di un centinaio di corsi di formazione per la maggior parte focalizzati sull’Operatività con le Opzioni (con cui opera attivamente affiancandole ad altri strumenti e metodologie). È fra i fondatori dell’Optionforum, che dal 2011 è diventato un Gruppo di Lavoro in S.I.A.T., di cui è anche socio Aggregato.

Puoi approfondire questo tipo di operatività in uno dei Corsi che QTLab organizza sul territorio o con una sessione di Coaching individuale con uno dei nostri Trader: scrivici a [email protected] o visita il sito www.QTLab.ch...

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