Due certezze esistono. La prima è l’esistenza di un ... · sud di Beirut. Hiram I fornisce a...

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Ereticamente http://www.ereticamente.net/2018/01/percorsi-iniziatici-alternativi-parte-prima-le-due-colonne-gianluca-padovan.html « Due certezze esistono. La prima è l’esistenza di un segreto massonico (e del Giuramento, suo corollario) che la Libera Muratorìa ha sempre affermato. La seconda è che il motivo primordiale della condanna inflitta dalla Chiesa deriva proprio da ciò. Dal 1738 questo motivo è stato affermato solennemente da Clemente III» Alec Mellor, I nostri fratelli separati, i liberi muratori Utilizzando la Lingua Italiana come mezzo di comunicazione è sempre bene intendersi sul significato delle parole, pertanto il dedicato Vocabolario della Lingua Italiana è un buon punto di partenza. Certamente lo scioglimento di ogni termine potrà non essere esaustivo, oppure presenterà delle imperfezioni, ma soprattutto delle differenze tra testo e testo. Ciò non toglie che ogni Vocabolario sia e rimanga un punto fermo da cui principiare. Magari si potrà scoprire che è curato da Massoni. Frammassoneria. Vediamo che cosa viene proposto per la parola “massoneria”, abbreviazione di “frammassoneria”. Derivata dal francese franc-maçonnerie e da cui franc-maçon (frammassone), si tratterebbe della: «associazione segreta dei cosiddetti liberi muratori, costituitasi a Londra nel 1717 col fine di realizzare la mutua assistenza e l’elevazione morale e intellettuale dei suoi aderenti, diffusasi rapidamente nel resto d’Europa e altrove (soprattutto negli Stati Uniti d’America) con aspetti particolari a seconda dei vari paesi e dei diversi riti nei quali presto si suddivise, ma sempre caratterizzata dall’organizzazione in logge riservate ai soli uomini e ordinate secondo una rigida gerarchia, nonché dall’uso di simbolismi complessi e di procedure iniziatiche ed esoteriche; espressione delle classi dominanti (nobiltà e borghesia), ha inizialmente fatto proprie le ideologie illuministiche della fratellanza universale, della libertà di pensiero, della democrazia, assumendo allo stesso tempo connotazioni religiose di tipo deistico (anticlericale nei paesi latini e cattolici, raccoglie invece numerosi aderenti tra i protestanti nei paesi anglosassoni e nordeuropei), ed è stata in grado di influire variamente sugli eventi politici in vari stati, spesso in senso

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«Due certezze esistono. La prima è l’esistenza di un segreto massonico (e delGiuramento, suo corollario) che la Libera Muratorìa ha sempre affermato. La seconda èche il motivo primordiale della condanna inflitta dalla Chiesa deriva proprio da ciò. Dal1738 questo motivo è stato affermato solennemente da Clemente III»

Alec Mellor, I nostri fratelli separati, i liberi muratori

Utilizzando la Lingua Italiana come mezzo di comunicazione è sempre bene intendersi sul significatodelle parole, pertanto il dedicato Vocabolario della Lingua Italiana è un buon punto di partenza.Certamente lo scioglimento di ogni termine potrà non essere esaustivo, oppure presenterà delleimperfezioni, ma soprattutto delle differenze tra testo e testo. Ciò non toglie che ogni Vocabolariosia e rimanga un punto fermo da cui principiare. Magari si potrà scoprire che è curato da Massoni.

Frammassoneria.

Vediamo che cosa viene proposto per la parola “massoneria”,abbreviazione di “frammassoneria”. Derivata dal francese franc-maçonnerie e da cui franc-maçon(frammassone), si tratterebbe della: «associazione segreta dei cosiddetti liberi muratori, costituitasia Londra nel 1717 col fine di realizzare la mutua assistenza e l’elevazione morale e intellettuale deisuoi aderenti, diffusasi rapidamente nel resto d’Europa e altrove (soprattutto negli Stati Unitid’America) con aspetti particolari a seconda dei vari paesi e dei diversi riti nei quali presto sisuddivise, ma sempre caratterizzata dall’organizzazione in logge riservate ai soli uomini e ordinatesecondo una rigida gerarchia, nonché dall’uso di simbolismi complessi e di procedure iniziatiche edesoteriche; espressione delle classi dominanti (nobiltà e borghesia), ha inizialmente fatto proprie leideologie illuministiche della fratellanza universale, della libertà di pensiero, della democrazia,assumendo allo stesso tempo connotazioni religiose di tipo deistico (anticlericale nei paesi latini ecattolici, raccoglie invece numerosi aderenti tra i protestanti nei paesi anglosassoni e nordeuropei),ed è stata in grado di influire variamente sugli eventi politici in vari stati, spesso in senso

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progressista, radicale, laicistico (in Francia appoggiò la Rivoluzione, in Italia il Risorgimento),talvolta invece in senso conservatore e legalista (per esempio in Germania), giungendo comunque adavere nelle proprie file numerosi rappresentanti del potere politico, economico e militare fino acostituire talora un gruppo occulto di pressione».1

Quando “nascono” Frammassoneria e/o Massoneria? Difficile dirlo con esattezza. Più che di“nascita” si potrebbe parlare di uno “sviluppo” derivabile dalle corporazioni dei muratori-costruttori.Oppure, meglio ancora, si può scorgere un “trarre spunto” da organizzazioni già esistenti percrearne una propria e comunque anch’essa indubbiamente trasformatasi e architettatasi in vari edifferenti modi nel corso degli ultimi quattro secoli.

La Massoneria, secondo la propria tradizione, è fatta risalire a tremila anni fa con la costruzione delTempio di Gerusalemme. Il Tempio è richiesto dal denominato “dio” al re d’Israele David. Allacostruzione del Tempio partecipa l’architetto Hiram, anche e soprattutto con la progettazione ecostruzione di due particolari colonne.

“Dio” e l’Arca dell’Alleanza.

Sul significato della parola “dio”, utilizzata per indicare il personaggio che dagli Israeliti èconosciuto come “dio degli eserciti” e con definizioni similari, ci sarebbe assai da dire e di cui

discutere. Ma non è questo il tema del presente scritto.

Ad ogni buon conto si può ricordare brevemente che il “dio degli eserciti” dona al “popolo d’Israele”l’Arca per sigillare il patto di sudditanza (Libro I dei Re [Samuele]). Occorre ricordare che l’arca dicui si parla è uno strumento bellico e non un simbolo di pace. Nel Libro I dei Re possiamo leggereche l’arma letale costituita dall’Arca dell’Alleanza non renda invulnerabili e gli Ebrei perdono labattaglia. Si tratta del tangibile e lampante segno che questo “dio degli eserciti” non sia invincibile equindi non sia Dio:

«4. Il popolo adunque spedì gente a Silo, e di là portaron l’arca del testamento del Signore deglieserciti, il quale siede sopra i Cherubini; e i due figlioli di Heli, Ophni e Phinees, seguivano l’arca deltestamento di Dio.

E allorché arrivò l’arca del testamento del Signore negli alloggiamenti, esclamò tutto Israele5.

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con alte grida e ne rimbombò la terra.E i Filistei udirono le alte grida, e dissero: Qual rumore e schiamazzo grande è quel che si6.sente nel campo degli Ebrei? E intesero come era arrivata l’arca del Signore neglialloggiamenti.E i Filistei s’impaurirono, e dicevano: È venuto Dio ne’ loro alloggiamenti. E sospiravano7.dicendo:Guai a noi; perocché coloro non erano tanto allegri ieri, nè ieri l’altro; guai a noi. Chi ci salverà8.dalle mani di questi dei eccelsi? questi sono gli dei che fiaccaron l’Egitto con ogni sorta disciagura presso al deserto.Fatevi cuore, o Filistei, e siate uomini per non essere servi degli Ebrei, come questi sono stati9.servi vostri; fatevi cuore e pugnate.Combatterono pertanto i Filistei; e Israele fu sconfitto e se ne fuggì ciascuno alla sua tenda, e10.la rotta fu grande e formisura; e perirono degl’Israeliti trenta mila pedoni.E fu presa l’arca di Dio; e anche i due figlioli di Heli, Ophni e Phinees furono uccisi».211.

In buona sostanza i Filistei battono gli Ebrei e s’impossessano dell’Arca dell’Alleanza.

“Dio” e la dimora per eccellenza.

Nel Vecchio Testamento si può leggere che il «Signore» (“dio degli eserciti”) parlò al profetaNathan: «Va, e dì al mio servo David: Queste cose dice il Signore: Sarai tu forse che mi edificheraiuna casa per mia abitazione? Perocchè io non ho abitato in una casa da quel dì, in cui trassi i figliolid’Israele dalla terra d’Egitto, insino a questo giorno; ma sono stato sotto un padiglione e sotto unatenda».3

David intraprende invece una serie di guerre, distogliendosi da tale costruzione, ulteriormenteprocrastinata da una pestilenza mandata dal “Signore” stesso per punirlo della sua negligenza, finoa quando David «eresse in quel luogo un altare al Signore e offerse olocausti e ostie pacifiche: e ilSignore si placò verso il paese, e fu posto fine alla mortalità, che straziava Israele».4

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A David succede il figlio avuto da Bethsabea: Shelomoh, ovvero il «Pacifico», a noi noto comeSalomone. Egli si rammarica del fatto che il padre non abbia potuto realizzare il tempio e così decidedi chiedere aiuto per la sua costruzione al re di Tiro Hiram I: «io ho in animo di fabbricare un tempioal nome del Signore Dio mio; conforme il Signore ordinò a David mio padre, dicendo: Il tuo figliuolo,cui io surrogherò a te nel mio trono, egli fabbricherà la casa al nome mio. Ordina adunque che i tuoiservi taglino per me dei cedri del Libano, e i miei servi saranno insieme co’ tuoi servi, e ti pagheròper salario de’ tuoi servi tutto quello che domanderai».5

Tiro è l’antica Tyros, città fenicia situata originariamente su due isole, ad un’ottantina di chilometri asud di Beirut. Hiram I fornisce a Salomone il legno di cedro e quello d’abete per la costruzione deltempio, il quale viene fabbricato anche utilizzando pietre squadrate. Sempre nel Vecchio Testamentosono indicate le dimensioni del tempio, la sua architettura e l’esistenza di una stanza particolaredestinata all’oracolo definito «Santo de’ Santi», in cui è collocata «l’arca del testamento delSignore», meglio conosciuta come “Arca dell’Alleanza”.6

Successivamente re Salomone si avvale di un artigiano di Tiro per la costruzione di due colonne inbronzo, poi divenute care alla tradizione della Massoneria speculativa. L’artigiano si chiamavaHiram, come il re di Tiro, ed «era un lavoratore di bronzi pieno di sapienza, di capacità e di industriaper fare qualunque opera in bronzo».7

Le due colonne bronzee con ornamenti e capitelli, una chiamata Jachin e l’altra Booz, vengonocollocate nel porticato del Tempio. Ecco la descrizione delle colonne e dei capitelli: «15. Ed egli fecedue colonne di bronzo, ogni colonna alta diciotto cubiti; e una corda di dodici cubiti abbracciavaciascuna colonna. 16. Fece ancora i due capitelli di getto in bronzo sulla cima delle colonne: uncapitello avea cinque cubiti di altezza e l’altro capitello cinque cubiti di altezza. 17. Ed eravi comeuna rete e una catena conteste insieme tra di loro con mirabile artifizio. L’uno e l’altro capitello dellecolonne era di getto; sette filari di maglie erano nell’uno, e sette filari di maglie nell’altro capitello.18. E per compimento delle colonne fece due ordini di maglie, che circondavano e coprivano icapitelli, le quali posavano in cima de’ meligranati; fece la stessa cosa al secondo e al primocapitello. 19. I capitelli, che erano in cima delle colonne del portico, erano fatti a maniera di giglio,ed eran di quattro cubiti. 20. E di più eranvi altri capitelli in cima alle colonne al di sopra della rete,proporzionati alla misura della colonna; e intorno al secondo (e al primo) capitello vi erano dugentomeligranati posti per ordine. 21. E le due colonne le collocò nel portico del tempio; e quando ebbealata la colonna destra, le diede il nome di Jachin; ed eretta parimente la seconda, le pose nomeBooz. 22. E sulle cime delle colonne pose quel lavoro fatto a maniera di giglio; e fu compiuta l’operadelle colonne».8

Oltre a questi fuse in bronzo numerosi altri oggetti, come riportato nell’Antico Testamento.Successivamente Salomone eresse anche altre costruzioni, ma per differenti divinità: «Ma Salomonerendea culto ad Astarte, dea de’ Sidonii, e a Moloch, idolo degli Ammoniti. 6. E fece Salomone quelloche non piaceva al Signore, e non perseverò in seguire il Signore, come fece David suo padre. 7.Allora fu che Salomone eresse un adoratorio a Chamos idolo di Moab, sul monte che sta dirimpetto aGerusalemme, e a Moloch idolo dei figliuoli di Ammon».9

Fenici & sacrifici umani.

Parlando della fenicia Tiro il pensiero non può che correre all’antica contrapposizione tra Fenici (tracui Cartaginesi o Puni) e Romani. Anche su tale argomento si sono spesi fiumi di parole, ma il tutto

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non si esaurisce nella semplice motivazione del controllo del Mediterraneo, dove abbiamo uno statoposizionato a sud, l’altro posizionato a nord e come primo teatro di battaglia il mare.

Si tratta invece e soprattutto delle differenti concezioni della funzione dell’essere umano sulla Terra:tra mondo fenicio e mondo romano sono l’impostazione della vita di ognuno e dell’intera societas chediscordano.

Ecco alcune brevi note su Cartagine, città un tempo situata sulle coste dell’odierna Tunisia. Secondola tradizione i Fenici la fondano nell’814 a. ed è chiamata Charthago dai Romani. Nei secolisuccessivi Cartagine predomina sugli altri empori fenici e impone la propria presenza nell’interoMare Mediterraneo, entrando in conflitto con i Greci, gli Etruschi e successivamente con Roma. Perquanto concerne il suo ordinamento: «Poco incline alla speculazione e mediocre nel campo dellacreazione artistica, la società cartaginese dedicò le sue forze soprattutto alle attività pratiche ecommerciali. La politica dello Stato cartaginese era interamente subordinata alla conquista delmonopolio dei commerci, che poggiavano soprattutto sul traffico delle merci rare di paesi lontani(oro dal Marocco, argento dalla Spagna, stagno dalla Cornovaglia, ambra dal Baltico, avorio eschiavi dall’Africa). Nel V sec. due spedizioni (peripli) fecero conoscere mercati lontani, al di là dellostretto di Gibilterra».10

Un aspetto della religione fenicia era in netto contrasto con quella greca e romana. Si tratta delsacrifico, pare abbastanza usuale, di vite umane e soprattutto di bambini e bambine, alla divinitàprincipale: Baal o Baal Hammon. Non che Greci e Romani non abbiano praticato l’omicidio rituale,ma si è trattato di casi assolutamente rari.

Torniamo a Baal: tale divinità «il cui nome ricorre sovente sulle stele votive associato a quello diTanit, era onorato con sacrifici di fanciulli».11

Baal è assimilabile a Moloch, o Molok: «in ebraico Molek (da melek, re), presunta divinità cananea, ilcui nome è nella Bibbia associato al sacrificio dei bambini che venivano bruciati nel Tophet, ilbruciatoio, nella valle di Hinnon (Geenna), presso Gerusalemme».12

Baal o Ba’al ovvero “il Signore”, era «presso i semiti occidentali, appellativo di Hadad, diodell’atmosfera che porta la pioggia feconda e la folgore distruttrice, il “signore” per eccellenza, lafigura principale del pantheon cananeo, al quale corrisponde un ciclo di divinità».13

A Megitto, in Palestina, è stata rinvenuta una statuetta in bronzo dorato raffigurante il dio Baal,inquadrabile al XII secolo a.

Da Vecchio e Nuovo Testamento.

Scrive Enzo Fassitelli: «Cartagine, il Tophet. Qui non è questione di acqua, ma di sangue. Diideologie, di civiltà. Qui, i Puni, per seicento anni, hanno sgozzato i loro bambini e ne hanno bruciatoi corpi per offrirli alla divinità».14

A spiegazione dell’immagine che presenta e che si ripropone a corredo del presente articolo,Fassitelli scrive: «A noi sembra che questo sacerdote, bello, diritto, imponente autorevole e sereno,lui, il sacerdote, porti amorevolmente il bimbo a chissà quale festa, a chissà quale incontro, a chissàquale rito di umanità e di bellezza. E invece lo porta “amorevolmente” a sgozzarlo per il “suo dio”(suo, del prete, s’intende)».15

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Prendendo in mano il Vecchio Testamento possiamo vedere che nella Genesi è scritto: «8. E Abramodisse: Iddio ci provvederà la vittima per l’olocausto, figliol mio. Andavano dunque innanzi diconserva: 9. E giunsero al luogo mostrato a lui da Dio, in cui egli edificò un altare, e sopra viaccomodò le legna; e avendo legato Isacco suo figlio, lo collocò sull’altare sopra il mucchio dellalegna. 10. E stese la mano, e diè piglio al coltello per immolare il suo figliolo».16

Nel Levitico vi è invece un chiaro ammonimento contro i sacrifici umani utilizzando i bambini: «Nondarai de’ tuoi figlioli ad essere consacrati all’idolo Moloch», segno che comunque questi eranopratica usuale.17

Nel Nuovo Testamento, in Geremia, leggiamo: «E alzarono a Baal gli altari, che son nella valle delfigliuolo di Ennom, per consacrarvi a Moloch i suoi figli e le sue figlie, cosa che io non comandai lorogiammai, nè mi cadde in pensiero ch’ei facessero simile abbominazione, e Giuda precipitassero nelpeccato».18

Anche questo passo non necessita di alcun commento.

Negli Atti degli Apostoli (Nuovo Testamento) possiamo leggere inoltre: «Ma voi avete portato ilpadiglione di Moloch, e l’astro del vostro dio Rempham, figure fatte da voi per adorarle. E io vitrasporterò di là da Babilonia».19

Sempre negli Atti degli Apostoli, ma in una differente versione della Bibbia, leggiamo invece: «Miavete forse offerto vittime e sacrifici per quarant’anni nel deserto, o casa d’Israele? Avete preso convoi la tenda di Mòloch, e la stella del dio Refàn, simulacri che vi siete fabbricati per adorarli! Perciòvi deporterò al di là di Babilonia».20

Le menzioni a Baal e a Moloch sono diverse, non solamente quelle qui citate. Attenzione: non tutte leversioni della Bibbia riportano le stesse identiche parole, come letto nel testo. A questo propositoben cinque versioni della Bibbia possono essere consultate e raffrontate al seguente sito Internet:laparola.net.

Le due colonne.

Tornando alla rappresentazione delle due colonne, tanto per concludere, taluni vogliono assimilarlea quelle di Gibilterra. Come curiosità si può ricordare che il nome deriva da Jabal al-Tariq (Monte diTariq), poi Gibraltar in lingua spagnola.

Tariq ibn Ziyad al-Laythi (ibn vuol dire ‘figlio di’) è il condottiero berbero di religione islamica chenel 711 avvia la conquista del Regno Visigoto di Spagna.

Un nota di Hermann Schreiber riporta le parole di Lévy-Provençal sul fatto che i cronisti arabi sonoconcordi nel riconoscere l’aiuto fornito dagli ebrei ai mussulmani nella conquista della Spagna:«“Pare che in numerosi casi gli ebrei abbiano avuto l’incarico di controllare le città conquistate, inmodo da consentire alle armate arabe di dedicare tutte le forze alla guerra senza disperderle inpresidi. Comunità ebraiche esistevano infatti in tutte le città più importanti”».21

In ricordo del capace artefice di Tiro una rivista del Grande Oriente d’Italia è stata chiama Hiram. Sipotrebbe affermare che i massoni siano, in un certo senso, seguaci delle tradizioni ebraiche poitrasfuse anche nel cristianesimo, ma detta così la formula è decisamente riduttiva.

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Puntualizza Alec Mellor: «Se si vuol vedere nella celebre leggenda d’Hiram un segreto massonico, èdalla fine del XVII, noi pensiamo, e non dal primo quarto del secolo XVIII, come generalmente siammette, che questa leggenda progressivamente si costituisce in tema iniziatico».22

Questo Autore parla in primo luogo della “Libera Muratoria operativa” inquadrandola nella secondametà del Medioevo, di un successivo periodo di “transizione” e della “Libera Muratoria speculativa”sviluppatasi ai primi del XVIII secolo: «L’era della Libera Muratoria speculativa si apre nel 1717,data della fondazione della Gran Loggia di Londra, “madre” di tutte le logge del mondo».23

Tratta inoltre dell’esoterismo, di alchimia, magia, simbolismo, Templari e Compagnonaggio.

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Note

1 Istituto della Enciclopedia Italiana, Vocabolario della Lingua Italiana, Vol. III*, Roma 1989, pp.106-107.

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2 Antonio Martini -traduzione secondo vulgata di-, La Sacra Bibbia, Vol. I, Garzanti Editore, Milano1954, p. 354, Libro i dei Re, Iv, 4-11.

3 Ibidem, p. 406, Libro ii dei Re, vii, 5-6.

4 Ibidem, p. 436, Libro ii dei Re, xxiv, 25.

5 Ibidem, p. 445, Libro iIi dei Re, v, 5-6.

6 Ibidem, p. 445, Libro iIi dei Re, vI, 16-19.

7 Ibidem, p. 448, Libro iIi dei Re, vII, 14.

8 Ibidem, pp. 448-450, Libro iIi dei Re, vII, 15-22.

9 Ibidem, p. 458, Libro iIi dei Re, IX, 5-7.

10 Rizzoli Larousse, Enciclopedia, Vol. 4, Bologna 2003, p. 442.

11 Ivi.

12 Rizzoli Larousse, Enciclopedia, Vol. 14, Bologna 2003, p. 157.

13 Rizzoli Larousse, Enciclopedia, Vol. 2, Bologna 2003, p. 628.

14 Enzo Fassitelli, Pipelines degli acquedotti di Roma antica, 18a Edizione, Petrolieri d’Italia, Milano2002, p. 98.

15 Ivi.

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16 Antonio Martini -traduzione secondo vulgata di-, La Sacra Bibbia, Vol. I, op. cit., p. 29, XXII,8-10.

17 Ibidem, p. 149, XVIII,21.

18 Antonio Martini -traduzione secondo vulgata di-, La Sacra Bibbia, Vol. II, p. 256, XXII,35.

19 Ibidem, p. 629, VII,43.

20 Tratto dal Sito Internet: laparola.net, versione C.E.I.

21 Hermann Schreiber, I Goti, Garzanti, Milano 1981, p. 269.

22 Alec Mellor, I nostri fratelli separati, i liberi muratori, Edizioni Dott. Giovanni Bolla, Milano 1963,p. 47.

23 Ibidem, p. 11.