DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO...

38
Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 1 LEGGE REGIONALE N. 24/2017 PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018) 1 (ai sensi dell’articolo 7/III del RUE e del c. 7, art. 4, L.R. n. 15/2013) PREMESSA: La Legge Regionale 21 dicembre 2017, n. 24 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”, entrata in vigore il 01.01.2018, al suo interno prevede, per la sua attuazione ,ben 20 successivi atti di indirizzo, e precisamente: N. Riferimento Tipo di atto Oggetto Cogenza Scadenza 1 Art. 6, c. 5, lett. c) Deliberazione dell’Assemblea Legislativa Regionale Definizione dei requisiti per il riconoscimento degli insediamenti produttivi di interesse strategico regionale obbligatorio Non stabilita 2 Art. 7, c. 5 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale Definizione delle linee guida per assicurare l’uniforme definizione e qualificazione degli interventi di riuso e rigenerazione urbana eventuale Non stabilita 3 Art. 8, c. 1, lett. f) Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale Stabilire parametri uniformi per la valutazione della qualità progettuale degli interventi eventuale Non stabilita 4 Art. 9, c. 1 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale Disposizioni in merito al sistema delle dotazioni territoriali, delle infrastrutture e dei servizi pubblici che concorrono a realizzare lo standard minimo di qualità urbana ed ecologico‐ambientale da assicurare su tutto il territorio regionale, differenziando le prestazioni da realizzare nel territorio urbanizzato rispetto a quanto richiesto per i nuovi insediamenti, allo scopo di promuovere gli interventi di riuso e rigenerazione urbana obbligatorio Non stabilita 5 Art. 12, c. 3 Deliberazione dell’Assemblea Legislativa Regionale Individuazione delle modalità e dei criteri al fine della concessione del fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito per l’attuazione degli interventi di riuso e di rigenerazione urbana eventuale Non stabilita 6 Art. 18, c. 8 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale Individuazione dei contenuti del documento di Valsat e della dichiarazione di sintesi, in conformità per gli aspetti ambientali all’allegato VI del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché disposizioni per semplificare e uniformare gli indicatori e le modalità di monitoraggio dei piani obbligatorio Non stabilita 7 Art. 22, c. 2 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale Definizione dei criteri per la predisposizione del Quadro Conoscitivo obbligatorio Non stabilita 8 Art. 22, c. 5 Art. 23, c. 2 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale Definizione delle modalità tecniche per la messa a disposizione tra i vari Enti dei quadri conoscitivi e degli strumenti tecnologici, il modello dati, i formati e le regole di interscambio delle informazioni di cui al comma 1 del presente articolo e stabilisce e le modalità di collaborazione di ARPAE alla predisposizione dei documenti di Valsat dei piani obbligatorio Non stabilita 1 La presente Disposizione Tecnico Organizzativa riveste carattere regolamentare. Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza Settore IV: Sviluppo Urbano N. 7/2018

Transcript of DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO...

Page 1: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 1

     

 LEGGE REGIONALE N. 24/2017 

PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO  

 

Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III del RUE e del c. 7, art. 4, L.R. n. 15/2013) 

  PREMESSA: La Legge Regionale 21 dicembre 2017, n. 24 “Disciplina  regionale  sulla  tutela e  l’uso del  territorio”, entrata  in vigore  il 01.01.2018, al suo interno prevede, per la sua attuazione ,ben 20 successivi atti di indirizzo, e precisamente: 

N.  Riferimento  Tipo di atto  Oggetto Cogenza  Scadenza

1 Art. 6, c. 5, lett. 

c) Deliberazione dell’Assemblea Legislativa Regionale 

Definizione dei requisiti per il riconoscimento degli insediamenti produttivi di interesse strategico regionale 

obbligatorio Non 

stabilita 

2  Art. 7, c. 5 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione delle linee guida per assicurare l’uniforme definizione e qualificazione degli interventi di riuso e rigenerazione urbana 

eventuale Non 

stabilita 

3 Art. 8, c. 1, lett. 

f) Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Stabilire parametri uniformi per la valutazione della qualità progettuale degli interventi 

eventuale Non 

stabilita 

4  Art. 9, c. 1 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Disposizioni in merito al sistema delle dotazioni territoriali, delle infrastrutture e dei servizi pubblici che concorrono a realizzare lo standard minimo di qualità urbana ed ecologico‐ambientale da assicurare su tutto il territorio regionale, differenziando le prestazioni da realizzare nel territorio urbanizzato rispetto a quanto richiesto per i nuovi insediamenti, allo scopo di promuovere gli interventi di riuso e rigenerazione urbana 

obbligatorio Non 

stabilita 

5  Art. 12, c. 3 Deliberazione dell’Assemblea Legislativa Regionale 

Individuazione delle modalità e dei criteri al fine della concessione del fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito per l’attuazione degli interventi di riuso e di rigenerazione urbana 

eventuale Non 

stabilita 

6  Art. 18, c. 8 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Individuazione dei contenuti del documento di Valsat e della dichiarazione di sintesi, in conformità per gli aspetti ambientali all’allegato VI del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché disposizioni per semplificare e uniformare gli indicatori e le modalità di monitoraggio dei piani 

obbligatorio Non 

stabilita 

7  Art. 22, c. 2 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione dei criteri per la predisposizione del Quadro Conoscitivo 

obbligatorio Non 

stabilita 

8 Art. 22, c. 5 Art. 23, c. 2 

Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione delle modalità tecniche per la messa a disposizione tra i vari Enti dei quadri conoscitivi e degli strumenti tecnologici, il modello dati, i formati e le regole di interscambio delle informazioni di cui al comma 1 del presente articolo e stabilisce e le modalità di collaborazione di ARPAE alla predisposizione dei documenti di Valsat dei piani 

obbligatorio Non 

stabilita 

1 La presente Disposizione Tecnico Organizzativa riveste carattere regolamentare.

Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza

Settore IV: Sviluppo Urbano 

N. 7/2018 

Page 2: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 2

territoriali e urbanistici

9  Art. 29, c. 2 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione degli indirizzi sui contenuti dei piani urbanistici e sulle politiche generali che li caratterizzano 

obbligatorio Non 

stabilita 

10  Art. 34, c. 2 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione dei criteri uniformi per la definizione dei contenuti della strategia per la qualità urbana ed ecologico ambientale 

eventuale Non 

stabilita 

11  Art. 36, c. 1 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione delle linee guida in merito alla tutela e qualificazione paesaggistica e ambientale del territorio rurale e al recupero e valorizzazione degli edifici di valore storico‐architettonico, culturale e testimoniale che lo connotano 

obbligatorio Non 

stabilita 

12  Art. 36, c. 2 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione di criteri uniformi per l’individuazione dei fabbricati aziendali rurali produttivi aventi un rilevante impatto ambientale e territoriale e per la definizione dei contenuti del PRA e dei criteri di valutazione dello stesso 

eventuale Non 

stabilita 

13  Art. 37, c. 6 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione degli standard tecnici e le modalità di rappresentazione e descrizione dei vincoli e delle prescrizioni 

eventuale Non 

stabilita 

14  Art. 40, c. 2 Deliberazione programmatica della Conferenza interistituzionale per l’integrazione territoriale 

Definizione degli indirizzi per la redazione del PTR  obbligatorio Entro il 

30.06.2019 

15  Art. 46, c. 9 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione dei formati e delle specifiche tecniche per la predisposizione dei piani e per il loro invio 

obbligatorio Non 

stabilita 

16  Art. 47, c. 2  Delibera della Giunta Regionale Definizione della composizione e delle modalità di funzionamento dei Comitati Urbanistici 

obbligatorio Non 

stabilita 

17  Art. 54, c. 2  Delibera della Giunta Regionale 

Specificazione dei criteri di classificazione delle opere aventi rilievo nazionale o regionale, ai fini del riparto delle competenze di cui al comma 1 dello stesso articolo 

obbligatorio Non 

stabilita 

18  Art. 55, c. 5  Delibera della Giunta Regionale 

Definizione degli standard minimi richiesti per gli uffici di piano comunali, in ordine alla dotazione di personale avente le adeguate competenze professionali e con riferimento alla dimensione demografica e territoriale del Comune e della forma associativa 

obbligatorio Non 

stabilita 

19  Art. 57, c. 4 Atto di coordinamento tecnico della Giunta Regionale 

Definizione dei criteri e delle regole generali per lo scambio e l’interoperabilità degli strumenti cartografici di supporto alla pianificazione, nonché gli standard per la comunicazione e le regole con cui le amministrazioni rendono disponibili i propri dati territoriali per la consultazione e il riuso 

obbligatorio Non 

stabilita 

20  Art. 71, c. 5  Delibera della Giunta Regionale Definizione della composizione e delle modalità di funzionamento della Commissione regionale per il paesaggio 

obbligatorio Non 

stabilita 

Mancano dunque ben 20 atti attuativi della Legge Urbanistica Regionale. Oltretutto, di questi 20, solo per uno è stato fissato un termine massimo per la sua emanazione. Inoltre, di questi 20, 6 sono addirittura facoltativi, per cui la Regione potrebbe anche non emanarli mai o emanarli chissà quando e non sono proprio atti di dettaglio. Per cui ai Comuni, con la legge, sono stati fissati termini temporali precisi e stringenti per la predisposizione del PUG, che dovrà avvenire nella totale incertezza: • di quanti atti attuativi verranno emanati; • di quali atti attuativi saranno emanati; • di come verranno emanati (quali contenuti); • di quando saranno emanati. Nella  precedente  Legge  Regionale  Urbanistica,  n.  20/2000,  gli  atti  di  coordinamento  che  avrebbero  dovuto  essere emanati erano soltanto 32. 

2 In seguito ne vennero emanati effettivamente cinque: 

1. Atto di indirizzo sui contenuti conoscitivi e valutativi dei piani e sulla Conferenza di pianificazione: Delibera del Consiglio regionale n. 173 del 2001 "Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento tecnico sui contenuti conoscitivi e valutativi dei piani e sulla conferenza di pianificazione (L.R. 24 marzo 2000, n. 20 "Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio"); 

2. Atto di indirizzo: Coordinamento ed integrazione delle informazioni a supporto della pianificazione: Delibera del Consiglio regionale n. 484 del 2003. Atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l'attuazione della L.R. 24 marzo 2000, n. 20, art. A‐27, recante Strumenti cartografici digitali e modalità di coordinamento ed integrazione delle informazioni a supporto della pianificazione; 

3. Atto di indirizzo in merito alla realizzazione di aree ecologicamente attrezzate in Emilia‐Romagna Delibera  dell'Assemblea  legislativa  della  Regione  Emilia‐Romagna  13  giugno  2007,  n.  118:  "Approvazione  atto  di  indirizzo  e  di  coordinamento tecnico  in merito  alla  realizzazione  in  Emilia‐Romagna  di  aree  ecologicamente  attrezzate  (L.R.  20/00,  artt.  16  e  A‐14)”.  (Proposta  della  Giunta regionale in data 7 maggio 2007, n. 631); 

4. Circolare prot. 17564/2003 L.R. 24 marzo 2000, n. 20: 

Page 3: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 3

 In  data  14.03.2018,  l’Assessore  regionale  ai  trasporti,  reti,  infrastrutture  materiali  e  immateriali,  programmazione territoriale e agenda digitale, ha emanato, con n. PG/2018/0179478, una Circolare avente ad oggetto: “Prime indicazioni applicative della nuova legge urbanistica regionale (LR n. 24/2017)”. Vi  è da  far osservare  come  tale Circolare, non  sia  tra quelle 20  “preannunciate” dalla  Legge Regionale 24/2017, ma  si aggiunga  invece a queste, portando così,  al momento,  gli  atti  di  coordinamento necessari  per  consentire  alla  Legge di andare a regime, a 21. La Circolare è suddivisa in 10 parti: 

I. Premessa: L'entrata in vigore della legge ed i primi effetti; II. L'adeguamento della pianificazione urbanistica vigente (art. 3}; III. La possibilità di completare i procedimenti avviati prima dell'entrata in vigore della legge (artt. 3 e 4); IV. La possibilità di modificare e di attuare gli strumenti urbanistici vigenti nel corso del periodo transitorio; V. L'attuazione del PSC, del POC e del PRG mediante delibera di indirizzo e accordi operativi o permessi di costruire 

convenzionati (art. 4, commi 1, 2 e 3}; VI. Il termine massimo per l'approvazione degli strumenti attuativi e per la stipula della convenzione (art. 4, comma 

7); VII. Gli effetti delle scadenze del periodo transitorio sulla pianificazione urbanistica vigente;  VIII. Gli effetti dell'approvazione del PUG; IX. Riepilogo: i primi adempimenti dei Comuni od Unioni; X. l Compiti degli altri enti territoriali. 

Oltre ad una tabella riassuntiva di sintesi della fase transitoria della L.R. n. 24/2017. Di seguito si procede a commentare, brevemente,  la Circolare, anche facendo riferimento alle considerazioni che erano state proposte in sede di seminario “Towards the PUG”, tenutosi in data 03.02.2018.  

I. PREMESSA: L'ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE ED l PRIMI EFFETTI 1. Viene  chiarito  che dal  1 gennaio 2018, data della  sua entrata  in  vigore,  la  L.R.  n. 24/2017 opera quale nuova  legge urbanistica regionale, sostituendo la previgente L.R. n. 20/2000, nonché la L.R. n. 19/1998 sulla riqualificazione urbana. A questo proposito si riporta il testo dell’art. 79 della L.R. n. 24/2017: 

Art. 79 ‐ Abrogazioni 1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate le seguenti disposizioni: a) la  legge  regionale 3  luglio 1998,  n.  19  (Norme  in materia di  riqualificazione urbana),  fatto  salvo quanto previsto dai  commi 2 e 3 del  presente 

articolo e dall’articolo 4, comma 4, lettera d), della presente legge; b) la legge regionale 24 marzo 2000, n. 20 (Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio), fatto salvo quanto disposto dagli articoli 3, 4 e 29, 

comma 3, della presente legge; c) il  comma 5 dell’articolo 1 e  l’articolo 2 della  legge  regionale 13 giugno 2008, n. 9  (Disposizioni  transitorie  in materia di valutazione ambientale 

strategica e norme urgenti per l’applicazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); d) i titoli I e II della legge regionale 6 luglio 2009, n. 6 (Governo e riqualificazione solidale del territorio); e) la  legge  regionale 30 gennaio 1995, n. 6  (Norme  in materia di programmazione e pianificazione  territoriale,  in attuazione della  legge 8 giugno 

1990, n. 142 e modifiche e integrazioni alla legislazione urbanistica ed edilizia). 2. Ai procedimenti di spesa in corso alla data di entrata in vigore della presente legge e a quelli avviati ai sensi dell’articolo 4, comma 4, lettera d) della presente legge, continuano ad applicarsi, fino alla loro conclusione, le disposizioni delle leggi regionali previgenti, ancorché abrogate. 3. I programmi di riqualificazione urbana in corso alla data di entrata in vigore della presente legge sono ultimati secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 19 del 1998. 

Con particolare riferimento alla precedente  legge urbanistica regionale,  la L.R. n. 20/2000,  il punto b), del comma 1,  fa salvo quanto disposto dai seguenti articoli: 1. art. 3: Adeguamento della pianificazione urbanistica vigente e conclusione dei procedimenti in corso: 

nella sostanza, per il nostro Comune, la salvaguardia di cui all’art. 3 non riguarda, in quanto attiene essenzialmente ai Comuni  che  prima  dell’entrata  in  vigore  della  legge  abbiano  adottato  il  Piano  Strutturale  Comunale  (PSC)  e  il Regolamento  Urbanistico  Ed  Edilizio  (RUE),  i  quali  possono  concludere  il  procedimento  di  approvazione  di  tali strumenti secondo le disposizioni procedurali stabilite dalla legislazione previgente, vale a dire la L.R. n. 20/2000. Così come i Comuni dotati di PSC che prima dell’entrata in vigore della legge, abbiano adottato il RUE, il POC, varianti ai medesimi piani, ovvero varianti al PSC, e che possono completare l’iter di approvazione degli stessi secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 20 del 2000; 

2. art. 4: Attuazione degli strumenti urbanistici vigenti: riguarda la vera e propria prima fase transitoria triennale, all’interno della quale è possibile dare attuazione: a) a parte delle previsioni di PSC: tramite avviso pubblico, manifestazione di interesse e delibera di indirizzi; b) alle previsioni di POC: tramite permessi di costruire convenzionati. 

Adempimenti  successivi  all'approvazione  di  PSC,  POC,  RUE  e  PUA  ‐  Indicazioni  operative  per  la  trasmissione  degli  atti  alla  Regione  ‐  Modelli uniformi per la pubblicazione degli avvisi relativi alla formazione e alla variazione degli strumenti urbanistici ‐ Azioni di monitoraggio; 

5. Modalità operative di deposito di strumenti urbanistici in formato digitale presso la Regione Emilia‐Romagna: Circolare  trasmessa ai Comuni dell’Emilia‐Romagna con nota PG/2013/242180 del 03/10/2013, ed alle Unioni di Comuni, Comunità Montane e Province con nota PG/2013/243225 del 07/10/2013. 

Page 4: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 4

Inoltre  attiene  a  quanto disposto dal  comma 4,  vale  a  dire  alla  possibilità  nel  periodo  transitorio,  di  approvare  (o completarne  l’approvazione, con  le procedure di cui alla L.R. n. 20/2000),  limitandoci a prendere  in considerazione solo le ipotesi che riguardano il nostro Comune: a) le varianti specifiche alla pianificazione urbanistica vigente (PSC, POC, RUE), tra cui le varianti di adeguamento a 

previsioni cogenti contenute in leggi o piani generali o settoriali; b) i Piani urbanistici attuativi (PUA), di iniziativa pubblica o privata, di cui all’articolo 31 della L.R. n. 20/2000; c) i Programmi di Riqualificazione Urbana (PRU), di cui alla L.R. n. 19/1998; d) gli  atti negoziali  e  i procedimenti  speciali di  approvazione di progetti  che comportano  l’effetto di  variante agli 

strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. 3. art. 29, comma 3: Piani urbanistici e territoriali; 

Stabilisce  che,  fino  all’emanazione  dell’atto  di  coordinamento  tecnico  di  cui  al  punto  10  della  precedente  tabella, continuano  a  trovare  applicazione  le  “definizioni  uniformi”  contenute  nell’allegato  A  della  L.R.  n.  20/2000. Interpretato letteralmente tale comma 3, sembrerebbe fare salve le sole “definizioni uniformi” dell’Allegato alla L.R. n.  20/2000  e  non  tutto  il  complessivo  Allegato;  tuttavia  in  tale  Allegato  non  è  agevole  discernere  quali  siano  le “definizioni uniformi” e quali no. Pertanto si ritiene che sia temporaneamente fatto salvo l’intero Allegato A alla L.R. n. 20/2000. 

 2. La Circolare chiarisce poi che il processo di adeguamento definitivo degli attuali strumenti urbanistici (PSC, POC e RUE) che dovranno confluire nel PUG entro il termine massimo del 01.01.2023 (scadenza del periodo transitorio di 3 + 2 anni dalla entrata in vigore della legge), dovrà tenere conto delle politiche di scala territoriale, che saranno oggetto del Piano Territoriale Metropolitano PTM (in merito alla disciplina delle nuove urbanizzazioni e del territorio rurale, in coerenza con quanto  stabilito  dagli  artt.  41,  commi 5  e 6)  e  del  Piano  Territoriale  di Area Vasta  PTAV  (in merito  all'assegnazione di quote differenziate della capacità edificatoria ammissibile e alla disciplina degli insediamenti di rilievo sovracomunale, ai sensi dell'articolo 42, comma 2, lettere b. e c.). E’ evidente quindi che, prima di approvare il PUG (entro il 01.01.2023), ma addirittura prima di assumere la proposta di PUG (entro il 01.01.2021), dovranno essere propedeuticamente approvati: 1. il PTM (che però non riguarda il nostro Comune, ma solo i Comini facenti parte dell’area metropolitana di Bologna); 2. il PTAV (a cura dell’Amministrazione Provinciale)3; i cui contenuti infatti dovranno essere ripresi dal PUG stesso. La L.R. n. 24/2017 tuttavia, a differenza di quanto puntualmente fa per i Comuni, stabilendo tutta una serie di limitazioni in  caso di mancato adeguamento dei propri  strumenti urbanistici nei  termini  stabiliti,  non  stabilisce alcun  termine alle Province per l’approvazione del PTAV.  3. La Circolare conferma che il primo adempimento richiesto ai Comuni, propedeutico alla elaborazione, approvazione e gestione del PUG, è la costituzione del nuovo Ufficio di Piano. Pertanto sarebbe stato ragionevole ed opportuno, che la prima e più urgente Circolare esplicativa della L.R. 24/2017 fosse dedicata a questo argomento. La Circolare invece si limita a preannunciare l’emanazione “a breve” di uno specifico atto della Giunta Regionale (si veda il punto 18 della precedente tabella). Viene precisato, opportunamente, che la costituzione dell'Ufficio di Piano non rappresenta un requisito per la legittimità delle attività che possono essere svolte nel corso del periodo transitorio,  in quanto le stesse sono dirette all'attuazione della pianificazione vigente o alla modifica della stessa e, di conseguenza, non necessitano delle modalità organizzative e operative previste dalla nuova legge. L’Ufficio  di  Piano  pertanto,  è  dedicato  esclusivamente  alla  nuova  pianificazione  urbanistica  (PUG)  e  non  anche all’attuazione di quella vigente.  4. La Circolare conferma che, dal 01.01.2018, sono entrate in vigore le seguenti limitazioni alla pianificazione comunale: il divieto di adottare nuovi PSC e nuovi POC, per i Comuni che non ne siano dotati, e varianti generali ai medesimi piani4; il nostro POC, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 29, del 18.09.2013 ed entrato in vigore il 29.01.2014 (con  la pubblicazione sul B.U.R.E.R.T. n. 27‐parte  seconda), cesserà  la  sua efficacia  il 29.01.2019; dopo  la  sua scadenza pertanto, non sarà possibile l’approvazione di un nuovo POC, sarà invece possibile, nel triennio, quindi fino al 01.01.2021, portare a  termine  le previsioni del POC vigente, anche dopo  la  sua  formale  scadenza, attraverso permessi di  costruire convenzionati. 

3 L'art. 76, c. 1, della L.R. n. 24/2017 dispone che l'approvazione dei nuovi piani avvenga entro il 01.01.2021, e che comunque, fino all'entrata in vigore del nuovo PTM o PTAV, conservano piena efficacia le previsioni degli attuali PTCP relative ai contenuti conferiti dalla legge al nuovo piano, PTM o PTAV. Analogamente, i contenuti degli attuali PTCP relativi alla tutela e valorizzazione del paesaggio conservano efficacia fino all'entrata in vigore del nuovo PTR. 4 La Circolare precisa che per “varianti generali” si intendono le varianti che comportino la completa rielaborazione e sostituzione de i piani vigenti; per “varianti specifiche” invece, tutte le altre modifiche ai piani vigenti. Dal 01.01.2018 quindi, e fino all’approvazione del PUG, sono ancora consentite le varianti specifiche al PSC ed al POC vigenti.

Page 5: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 5

Dal  01.01.2021  (scadenza  del  triennio  transitorio)  invece,  scatta  una  ulteriore  limitazione:  l'azzeramento  di  tutte  le previsioni  in  espansione presenti  nei  piani  urbanistici  generali  (PSC)  delle  quali  non  sia  stata  avviata  l'attuazione  nelle forme  previste  dall'art.  4,  commi  1,  2,  3  e  4,  nonché  il  loro  completo  azzeramento  dal  01.01.2023  (scadenza  del quinquennio transitorio), se entro tale data non siano stati approvati e convenzionati i relativi strumenti attuativi, con la previsione dell'immediata attuazione degli interventi attraverso la presentazione o il rilascio dei relativi titoli edilizi.   

II. L'ADEGUAMENTO DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA VIGENTE (ART. 3) 1. La L.R. n. 24/2017, all’art. 3, definisce  tre diverse modalità di  transizione dagli attuali  strumenti urbanistici al nuovo PUG, a seconda degli strumenti vigenti nel Comune o nell'Unione, e dei procedimenti in corso al 1 gennaio 2018.  In particolare, per quanto  riguarda  la  situazione del Comune di Castel  San Giovanni,  PSC, POC e RUE  tutti  approvati  e vigenti, opera la modalità definita dal comma 2. A questo proposito la Circolare chiarisce che i Comuni sono tenuti ad avviare entro il 01.01.2021 (primo periodo triennale della  fase  transitoria)  un'unica  “variante  generale”  alla  strumentazione  urbanistica  vigente  (PSC‐POC‐RUE)  diretta  a unificare e conformare le previsioni di tali strumenti ai contenuti del nuovo PUG. Il nuovo piano dovrà essere approvato con il procedimento unico previsto dalla L.R. n. 24/2017 nella forma semplificata (destinata  solo  ai  Comuni  che  si  trovano  nella  condizione  del  nostro  Comune),  in  quanto  non  deve  essere  svolta  la consultazione preliminare di cui all'art. 44 e i termini (di pubblicazione e di esame del piano da parte del CU) di cui agli artt. 45 e 46 sono ridotti della metà.  In tal modo i Comuni già dotati di PSC, come il nostro, potranno pervenire all'approvazione del nuovo PUG attraverso la conversione delle previsioni degli attuali strumenti vigenti, purché risultino coerenti con gli obiettivi generali e i principi informatori della nuova legge e siano conformi alle disposizioni della medesima legge (tra cui innanzitutto la significativa riduzione del consumo di suolo e l'incentivazione degli interventi di riuso e di rigenerazione urbana).  In tal modo i Comuni potranno valorizzare opportunamente il Quadro Conoscitivo, la Valsat, i contenuti del RUE, la tutela del  centro  storico  e  degli  edifici  di  valore  storico‐architettonico,  culturale  e  testimoniale,  ed  il  sistema  strutturale  già previsti nella strumentazione urbanistica vigente, implementandoli con i contenuti che caratterizzano il nuovo strumento urbanistico  (strategia  per  la  qualità  urbana  ed  ecologico  ambientale;  disciplina  analitica  degli  interventi  di  riuso  e  di rigenerazione urbana, ivi compresi i relativi incentivi, deroghe, limiti alle previsioni insediative al di fuori del perimetro del territorio  urbanizzato;  la  necessaria  natura  ideogrammatica  della  cartografia  di  piano  che  inerisca  alle  previsioni strategiche per il territorio urbanizzato e per le nuove urbanizzazioni; ecc.). In ogni caso, la Circolare precisa che il Comune potrà svolgere interamente l'ordinario procedimento per l'approvazione del  PUG,  qualora  ritenga  invece  di  procedere  all'intera  riconsiderazione  delle  previsioni  del  PSC  vigente,  e  quindi  alla formazione di un nuovo strumento di pianificazione urbanistica non in continuità con i precedenti strumenti.   

III.  LA  POSSIBILITÀ  DI  COMPLETARE  l  PROCEDIMENTI  AVVIATI  PRIMA  DELL'ENTRATA  IN  VIGORE  DELLA LEGGE (ARTT. 3 E 4) 1. La Circolare ricorda che, nel corso del periodo transitorio,  la L.R. n. 24/2017 consente ai Comuni di completare  l'iter approvativo  di  tutti  i  piani  urbanistici  adottati  prima  della  entrata  in  vigore  della  nuova  legge  (per  i  piani  attuativi  di iniziativa privata fa fede la data di presentazione dello strumento al Comune), con la precisazione che anche in tali casi rimane fermo l'obbligo di dotarsi del PUG entro il 01.01.2023. Il  Comune  di  Castel  San  Giovanni  non  ha  in  corso,  alla  data  di  entrata  in  vigore  della  legge  (01.01.2018),  alcun procedimento finalizzato all’approvazione di PUA.   

IV.  LA  POSSIBILITÀ  DI MODIFICARE  E  DI  ATTUARE GLI  STRUMENTI  URBANISTICI  VIGENTI  NEL  CORSO DEL PERIODO TRANSITORIO 1. Nel corso del periodo transitorio (fermo restando  l'obbligo di predisporre e approvare  il PUG e,  fintanto che non sia approvato lo stesso PUG), i Comuni o le loro Unioni hanno la possibilità di dare attuazione ad una parte delle previsioni della pianificazione urbanistica vigente (PSC e POC in particolare). La Circolare precisa, rispetto a quanto previsto dalla lettera a), del comma 4, dell’art. 4, che è inoltre possibile apportare alla  pianificazione  vigente  quelle  variazioni  che  risultino  indispensabili  per  la  sua  pronta  esecuzione,  applicando  la normativa previgente. In questa prospettiva e in considerazione di quanto previsto dall'articolo 5, comma 3, la Circolare ritiene  che  le  varianti  specifiche  al  PSC  non  possano  avere  ad  oggetto  l'introduzione  nel  medesimo  PSC  di  ambiti residenziali  totalmente nuovi,  non previsti  dal  piano vigente alla data di  entrata  in  vigore della  legge, bensì modifiche parziali alle previsioni insediative residenziali già in essere. In  particolare,  nel  corso  della  prima  fase  triennale  del  periodo  transitorio  (quindi  entro  il  01.01.2021),  nelle  more dell'approvazione del nuovo PUG, i Comuni possono avviare e approvare i procedimenti indicati all'art. 4, comma 4, ossia i procedimenti relativi a: 

Page 6: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 6

a) varianti  specifiche agli  strumenti urbanistici  vigenti.  (tra  le quali  rientrano  le varianti necessarie all'adeguamento a nuove previsioni cogenti contenute  in  leggi o piani generali o  settoriali,  specificamente richiamate dalla  legge5, ma anche  le varianti ai POC vigenti, così come i cosiddetti POC "stralcio" o POC "anticipatori"6, relativi a singole opere pubbliche  o  insediamenti  privati  previsti  dal  PSC,  ovvero  POC  "tematici"6  diretti  alla  pianificazione  di  specifiche tipologie di insediamenti (aree per impianti di distribuzione carburanti, progetti di valorizzazione commerciale, ecc.); 

b) piani  particolareggiati  di  iniziativa  pubblica  o  privata  e  altri  strumenti  attuativi  del  PRG,  anche  in  variante,  di  cui all'art. 3 della L.R. 46/19887 (fattispecie che comunque non riguarda il nostro Comune); 

c) PUA di iniziativa pubblica o privata, anche in variante al POC, di cui all'art. 31 della L.R. n. 20/2000; d) Programmi di Riqualificazione Urbana (PRU), di cui alla L.R. n. 19/1998; e) i procedimenti speciali che comportano l'effetto di variante alla pianificazione: accordi di programma, conferenze di 

servizi,  procedimenti  ex  art.  8,  del  D.P.R.  160/2010  (Varianti  specifiche  SUAP),  e  ogni  altro  atto  negoziale  e procedimento  di approvazione di progetti ,ai quali  la legge vigente attribuisce l'effetto di variante agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. 

La Circolare evidenzia poi che in vista della elaborazione e approvazione degli strumenti sopra elencati,  il Comune può, secondo la disciplina previgente, sottoscrivere accordi con i privati ai sensi dell'art. 18 della L.R. n. 20/2000.  Viceversa, si evidenzia che detti accordi non possono essere diretti a concordare preventivamente i futuri contenuti del PUG, in quanto la nuova legge consente di stipulare accordi con i privati solo "nel corso della fase di formazione del piano" (art.  61, comma 1) e dunque dopo l'assunzione della proposta completa di PUG da parte della Giunta comunale (che, ai sensi dell'art. 45, comma 2, avvia formalmente la fase di formazione del piano).   

V. L'ATTUAZIONE DEL PSC, DEL POC E DEL PRG MEDIANTE DELIBERA DI INDIRIZZO E ACCORDI OPERATIVI O PERMESSI DI COSTRUIRE CONVENZIONATI (ART. 4, COMMI 1, 2 E 3) 1. Nel corso del periodo transitorio (01.01.2018 – 01.01.2023) durante  il quale  i Comuni sono chiamati a predisporre e approvare il PUG, oltre alla ordinaria possibilità di portare ad esecuzione una parte della pianificazione vigente, esaminata alla  precedente  sezione  IV,  la  L.R.  n.  24/2017  consente  ai  Comuni  di  individuare  una  parte  delle  previsioni  del  piano vigente (con “piano vigente” debbono intendersi sia il PSC sia il POC) da attuare con percorsi procedurali più celeri, cioè attraverso  la stipula di accordi operativi  (PSC), ovvero  il  rilascio di permessi di costruire convenzionati  (POC),  in quanto ritenuti dall’Amministrazione Comunale, prioritari rispetto alle esigenze della comunità locale. Le modalità per l’attuazione (parziale) della pianificazione vigente, sono differenziate.  2. Attuazione di parte delle previsioni del PSC: La Circolare afferma che “l'art. 4 richiede al Comune di definire, attraverso una delibera di indirizzo del Consiglio Comunale la parte delle previsioni del PSC di cui consentire l'immediata attuazione attraverso questa speciale disciplina pianificatoria e di indicare i criteri di priorità, i requisiti e i limiti con cui saranno valutate le proposte avanzate dai privati e verificata la loro rispondenza all'interesse pubblico”. In  realtà  l’art.  4  non  lo  chiede  affatto.  O meglio,  più  semplicemente,  lo  consente.  Per  cui  questa  “speciale  disciplina pianificatoria” è solo facoltativa (ma comunque opportuna) e non affatto cogente. 

5 Tra le attività che possono essere attuate nel periodo transitorio, il comma 6 dell'art. 36, relativo al territorio rurale, prevede che, nelle more dell'adozione del PTM e del PUG, i Comuni possano adeguare la disciplina del territorio rurale prevista nei propri strumenti di pianificazioni, ed in particolare nel RUE (come nel nostro caso), alle disposizioni della nuova legge. La Circolare evidenzia che tale facoltà è posta direttamente in capo alla Città metropolitana di Bologna, in quanto la legge all'articolo 41, comma 6, lettera h), attribuisce alla stessa la disciplina del territorio rurale, in conformità alle disposizioni del PTPR, in luogo dei Comuni facenti parte della Città metropolitana. 6 Definizioni del tutto assenti nella L.R. n. 20/2000 e che, francamente, non si comprende di cosa si tratti, 7 Tale Legge è stata abrogata dall’art. 49 della L.R. n. 31/2002. A seguito dell'art. 31 della L.R. n. 37/2002 e della lett. b), comma 1, dell'art. 4 della L.R. n. 23/2009, continua a trovare applicazione l'articolo 3 della legge di cui si riporta il testo: Art. 3 1. I Comuni sono tenuti a trasmettere alla Giunta provinciale, prima dell'approvazione, copia degli strumenti urbanistici attuativi di cui ai punti 1), 2), 3) e 5) del comma secondo dell'art. 18 della L.R. 47/1978 e successive modificazioni, adottati a norma dell'art. 21 della medesima legge regionale, nonché contestualmente al relativo deposito copia degli strumenti urbanistici attuativi di cui al n. 4) del secondo comma dell'art. 18 della legge regionale predetta, predisposti dai proprietari o aventi titolo a norma dell'art. 25 della stessa legge regionale, qualora tutti i suindicati strumenti urbanistici attuativi: a) comportino varianti al P.R.G., peraltro limitate alle modifiche delle previsioni del P.R.G. vigente, di cui al comma 4, lettera c) dell'art. 15 della L.R. 47/1978, come sostituito; b) riguardino zone omogenee A, ove queste non siano state sottoposte alla disciplina particolareggiata di cui all'art. 36 della L.R. 47/1978 e successive modificazioni. 2. La Provincia, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data del ricevimento, formula osservazioni alle quali i Comuni sono tenuti, in sede di approvazione, ad adeguarsi ovvero ad esprimersi con motivazioni puntuali e circostanziate. Trascorso tale termine lo strumento urbanistico attuativo si considera valutato positivamente dalla Provincia. 3. Sono altresì trasmessi alla Regione per eventuali osservazioni i progetti di cui all'art. 6 della L.R. 9 marzo 1983, n. 11 che costituiscono variante, ai sensi dell'art. 2 della medesima legge, al Piano regolatore generale o al Piano di fabbricazione vigente nel Comune interessato. 4. I Comuni sono comunque tenuti a trasmettere per conoscenza alla Giunta regionale e all'ente territorialmente interessato di cui al primo comma, copia di tutti gli strumenti urbanistici attuativi approvati e delle relative varianti, entro sessanta giorni dalla data di esecutività della deliberazione di approvazione. 5. In sede di approvazione degli strumenti urbanistici attuativi di cui al comma 1 del presente articolo, il Consiglio Comunale può apportare rettifiche non sostanziali delle perimetrazioni delle zone e delle aree e le modifiche delle previsioni del P.R.G. vigente indicate al comma 7 dell'art. 15 della L.R. n. 47 del 1978, come sostituito.

Page 7: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 7

Per assicurare l'imparzialità e trasparenza delle scelte operate dalla delibera di indirizzo consiliare, il comma 3, dell'art. 4 prescrive ai Comuni che intendano avvalersi di tale disciplina speciale, di pubblicare preventivamente un avviso pubblico per acquisire le manifestazioni di interesse dei privati. Il  comma 3  fissa un breve  termine sollecitatorio per  la pubblicazione dell'avviso, di  sei mesi a decorrere dall'entrata  in vigore  della  legge  (e  quindi  entro  il  01.07.2018).  Pertanto  la  Circolare  sottolinea  che  i  Comuni  sono  tenuti,  in  prima applicazione, alla pubblicazione dell'avviso entro il termine semestrale appena indicato, ma che possono motivatamente assumere tale atto anche successivamente alla scadenza di tale termine. Si tratta quindi di un termine ordinatorio e non perentorio. E quindi, nell’ipotesi in cui un Comune non pubblichi l’avviso entro tale data, ciò non significa affatto che gli venga preclusa per sempre tale possibilità in futuro. L'avviso8,  che  dovrà  essere  preventivamente  approvato  dalla Giunta  Comunale  (è  questo  il  passaggio  istituzionale  che acclara la volontà dell’Amministrazione di dare attuazione a parti del PSC prima dell’assunzione della proposta di PUG), deve indicare i termini (comunque non superiori a 90 giorni) entro i quali le manifestazioni di interesse dei privati devono essere presentate e specificare, secondo criteri di semplificazione ed essenzialità, gli elaborati richiesti per esplicitare tale manifestazione. Inoltre la Giunta Comunale, in considerazione dei contenuti del PSC e dei propri indirizzi politici nel campo del governo del territorio, è necessario che definisca già nel bando i criteri di priorità, i requisiti e i limiti in base ai quali saranno valutate le  manifestazioni  di  interesse  avanzate  dai  privati  e  che  dovranno  essere,  al  termine  di  questa  “speciale  disciplina pianificatoria”, recepite dal Consiglio Comunale nel suo atto di indirizzo. Il  Consiglio  Comunale  dovrà  definire  e  approvare  la  delibera  di  indirizzo  entro  i  90  giorni  successivi  alla  scadenza  del termine di presentazione delle manifestazioni di  interesse dei privati, esprimendosi sulle stesse e tenendo conto anche degli altri atti o  fatti dai quali possa derivare una posizione giuridica differenziata e qualificata di  soggetti privati di cui l'art. 4, comma 2, fornisce una puntuale elencazione:  a) gli accordi con  i privati già stipulati ai sensi dell'art. 18, della L.R. n. 20/2000 (al momento, nel nostro Comune, ne 

esiste uno solo, quello relativo all’Ambito ANIR2.2); b) gli  esiti  di  procedure  a  evidenza pubblica espletate per  la  definizione del  POC  (il  nostro POC,  a  suo  tempo,  tenne 

conto  ed  approvò,  tutte  le  richieste  che  vennero  avanzata  a  seguito  della  procedura  di  evidenza  pubblica propedeutica ad esso); 

c) le  previsioni  del  PSC  confermative  di  zonizzazioni  edificatorie  previste  da  previgenti  PRG;  la  Circolare, opportunamente, evidenzia che il testo della legge, all'art. 4, comma  2, lettera  c),  presenta un refuso redazionale veramente clamoroso, riportando erroneamente il termine "PUG" in luogo di "PRG". Pertanto l'enunciato corretto è il seguente:  "c) Previsioni  del  PSC  confermative di  zonizzazioni  edificatorie  stabilite dal  PRG previgente";  ovviamente tale fattispecie non riguarda il nostro Comune, ma solo quelli in cui il PSC è solo adottato e non ancora approvato; 

d) i vincoli preordinati all'esproprio  in corso di definizione, per opere pubbliche già programmate, e  i vincoli decaduti che si intendano reiterare. 

Tali punti rappresentano dei veri e propri criteri di priorità e di preferenza, prestabiliti direttamente dalla L.R. n. 24/2017. Qualora  la delibera di  indirizzo ammetta  l'attuazione di  insediamenti di  rilievo sovracomunale disciplinati dal PTCP  (nel nostro  caso,  ad  esempio,  il  Polo  Logistico  di  rilievo  infraregionale),  la  stipula  dei  relativi  accordi  operativi  richiederà l'assenso esplicito del rappresentante della Provincia, nell'ambito del Comitato urbanistico (CU) di cui all'art. 47, in merito alla conformità dell'intervento urbanistico alla pianificazione di area vasta. La delibera di indirizzo dovrà precisare che le proposte di Accordi Operativi dovranno essere presentate, complete degli elaborati indicati dall'art. 38, comma 3, lettere a), b) c) e d), entro e non oltre il termine di 3 anni dalla data di entrata in vigore della legge (01.01.2021) e saranno valutate e stipulate sulla base dei criteri, requisiti e limiti stabiliti nella delibera di indirizzo.  Il procedimento che porta alla stipula degli accordi è quello stabilito dai commi da 4 a 16 dell'art. 38 e dall'art. 39 nel caso di accordi operativi all'interno del  territorio urbanizzato per trasformazioni urbanistiche che presentino  i caratteri degli interventi di riuso e rigenerazione urbana.  3. Attuazione del POC: La  Circolare  chiarisce  quali  siano  le modalità  che  il  Comune  deve  seguire  per  “promuovere”  il  rilascio  dei  permessi  di costruire convenzionati per attuare le previsioni del POC vigente. La L.R. n. 24/2017 infatti non ne fa alcun accenno. La  Circolare  allora  consente  di  utilizzare  la  stessa  procedura  speciale  indicata  dalla  L.R.  n.  24/2017  per  l’attuazione parziale del PSC, per assicurare  l'immediato avvio dell'attuazione del POC vigente, direttamente attraverso  il  rilascio di permessi  di  costruire  convenzionati  (omettendo  quindi,  rispettivamente,  la  presentazione  e  approvazione  del  PUA eventualmente previsti dal POC). Anche in tali ipotesi il Consiglio Comunale deve approvare una delibera di indirizzo che selezioni la parte di previsioni del POC di cui si vuoi consentire l'attuazione immediata attraverso la presentazione di permessi di costruire convenzionati e 

8 La bozza dell’Avviso Pubblico viene riportata in allegato alla presente DTO, allo scopo di dare preventiva informazione a chi ne fosse interessato.

Page 8: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 8

che indichi i criteri di priorità, i requisiti e i limiti con cui saranno valutati i permessi di costruire convenzionati presentati dai privati e verificata la loro rispondenza all'interesse pubblico. In tale caso, precisa inoltre la Circolare, non è obbligatorio procedere preventivamente alla procedura di avviso pubblico di cui all'art. 4, comma 3, (prevista espressamente solo per l'attuazione delle previsioni del PSC) e la delibera di indirizzi può  essere  approvata  dal  Consiglio  Comunale  in  qualunque  tempo  nel  corso  del  periodo  transitorio,  (ferma  restando, evidentemente, la necessità di assicurare un periodo libero per consentire ai privati la predisposizione e presentazione dei permessi di costruire convenzionati che deve avvenire entro e non oltre il 01.01.2021). Naturalmente non è affatto vietato, ed anzi appare opportuno,  che con  lo  stesso Avviso Pubblico,  la Giunta Comunale proceda a: a) richiedere la manifestazione di interesse per dare attuazione a quelle parti di PSC non ricomprese nel POC; b) promuovere la presentazione di richieste di permessi di costruire convenzionati, per attuare le previsioni di POC non 

ancora attuate. Anche  le  istanze di permessi di  costruire  convenzionati devono essere presentate allo Sportello Unico per  l’Edilizia del Comune,  complete  di  tutti  gli  elaborati  richiesti  dalla  modulistica  regionale9  e  della  convenzione  urbanistica,  entro  il 01.01.2021 e i permessi devono essere rilasciati e convenzionati entro i due anni successivi (art. 4, commi 1 e 5).   

VI.  IL  TERMINE MASSIMO  PER  L'APPROVAZIONE  DEGLI  STRUMENTI  ATTUATIVI  E  PER  LA  STIPULA  DELLA CONVENZIONE (ART. 4, COMMA 7) 1.  Per  tutti  gli  strumenti  attuativi  richiamati  alle  precedenti  sezioni  IV  e  V,  l'iter  approvativo  potrà  essere  avviato formalmente (con la loro presentazione al Comune ovvero con la loro adozione) entro e non oltre il termine perentorio di 3  anni  dall'entrata  in  vigore  della  legge  (entro  quindi  il  01.01.2021)  e  si  dovrà  pervenire  alla  loro  approvazione  e  alla stipula  delle  relative  convenzioni  entro  il  termine  perentorio  del  01.01.2023  (termine  quinquennale  di  chiusura  del periodo transitorio), a pena di perdita di efficacia degli stessi strumenti urbanistici attuativi. La  Circolare  precisa  inoltre  che  le  convenzioni  allegate  agli  strumenti  attuativi,  dovranno  prevedere,  ancora  a  pena  di decadenza, termini perentori, per la presentazione dei titoli abilitativi occorrenti (PdC/SCIA),  in modo da assicurare una immediata  attuazione  degli  interventi.  Quindi,  le  convenzioni  urbanistiche  dovranno  prevedere  l'avvio  ed  il completamento dei  lavori  entro  tempi  certi  e  quanto più possibile  ravvicinati,  in  ragione della  complessità  e  rilevanza degli interventi da realizzare. La Circolare tuttavia ha perso la fondamentale ed assolutamente necessaria occasione per definire un termine massimo per tali termini perentori. Per cui, di fatto, essi restano indeterminati e a discrezione dei proponenti e del Comune. Ai  sensi  dell'art.  4,  comma  7,  lettera  c),  questo  termine  perentorio  quinquennale  (entro  il  quale  i  piani  predisposti secondo  la  legislazione  previgente  devono  essere  convenzionati  con  la  previsione  di  tempi  certi  e  brevi  per  la presentazione  dei  titoli  edilizi  necessari  per  l'esecuzione  degli  interventi  previsti)  opera  anche  nei  confronti  dei  PUA "approvati in data antecedente all’entrata in vigore della presente legge" (e dunque anche per quelli risalenti nel tempo) e non convenzionati (non vi sono casi del genere nel nostro Comune): anche tali piani alla data del 1 gennaio 2023 devono risultare  (oltre  che ancora efficaci) dotati di una convenzione che  richieda  la  tempestiva presentazione dei  titoli  edilizi necessari, pena la definitiva perdita di efficacia degli stessi. Ciò  non  opera  per  i  piani  attuativi  che  prima  dell'entrata  in  vigore  della  L.R.  n.  24/2017  siano  stati  approvati  e convenzionati, purché, precisa  la Circolare,  la  convenzione disciplini  specificamente  termini obbligatori per  l'attuazione degli interventi (termini che possono anche andare oltre al 1 gennaio 2023 e generalmente sono decennali).  In  caso  contrario  (quando  cioè  detta  convenzione  non  preveda  termini  obbligatori  di  attuazione  degli  interventi),  gli interessati devono richiedere al Comune la modifica della convenzione, per adeguarla a quanto prescritto dalla legge, e detta modifica deve essere stipulata entro il citato termine perentorio quinquennale, scaduto il quale perdono efficacia ai sensi dell'art. 4, comma 7, lettera c).   

VII. EFFETTI DELLA SCADENZA DEL PERIODO TRANSITORIO SULLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA VIGENTE 1.  Allo  scadere  del  periodo  transitorio  quinquennale  (01.01.2023),  decadono  automaticamente  tutte  le  previsioni  in espansione dei piani predisposti  ai  sensi  delle  L.R.  n.  20/2000  (PSC),  ad esclusione   di  quelle per    le quali  nello  stesso periodo  siano  stati  avviati  i  percorsi  di  immediata  attuazione,  regolati  dall'art.  4  della  L.R.  n.  24/2017  e  richiamati  ai precedenti paragrafi IV, V e VI (cioè attraverso gli ordinari strumenti attuativi, ovvero attraverso il procedimento speciale fondato sulla delibera di indirizzi e gli accordi operativi‐ per le previsioni di PSC ‐ o i permessi di costruire convenzionati ‐ per le previsioni di POC).  

9 Si precisa tuttavia che il Modulo 1 “Richiesta o presentazione di titolo edilizio o istanza preventiva di conferenza di servizi” (versione dicembre 2017), della modulistica edilizia regionale unificata, non prevede l’ipotesi del permesso di costruire convenzionato. Tanto è vero che l’elaborato “convenzione” neppure compare nel “quadro riepilogativo della documentazione disponibile presso il comune e allegata”. Si deve pertanto concluderne che occorrerà utilizzare tale modulo barrando l’opzione “PDC ordinario” ed allegando, sul portale CPortal dello SUE, la convenzione come integrazione volontaria.

Page 9: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 9

2. La Circolare riporta, in modo schematico, gli effetti che derivano dalla scadenza delle due fasi in cui si articola il periodo transitorio, sulla base delle norme di cui gli articoli 3 e 4 della L.R. n. 24/2017: A. trascorsi tre anni dalla data di entrata in vigore della L.R. n. 24/2017 (ossia a partire dal 01.01.2021): 

A.1:  in tutti  i Comuni della Regione, non potranno più essere adottate varianti specifiche agli strumenti urbanistici (PSC‐POC‐RUE nel nostro caso) secondo la normativa previgente (L.R. n. 20/2000) [art. 4, comma 4]; 

A.2:  in tutti i Comuni della Regione, non può più essere avviato l'iter per l'attuazione dei piani urbanistici vigenti (né con le modalità ordinarie descritte alla precedente sezione IV; né mediante la delibera di indirizzo e gli accordi operativi o i permessi di costruire convenzionati, come descritto alla sezione V); 

A.3:  nei Comuni che al 01.01.2021 non avranno formalmente avviato l'iter approvativo del PUG, ai sensi dell'art. 4, comma 7, decadranno (cioè perderanno efficacia automaticamente, per effetto di legge, senza alcuna necessità di  acclararlo  formalmente  in  alcun modo)  tutte  le  previsioni  in  espansione  degli  strumenti  urbanistici  vigenti (PSC, RUE e POC), fatta eccezione solo per quelle previsioni che siano state oggetto di accordi operativi e altri piani  attuativi  adottati/presentati  nel  corso del periodo  transitorio  con  le modalità descritte nelle precedenti sezioni  IV  e V,  o  che  siano  state  oggetto  di  piani  attuativi  (PUA,  PRU e  altri  strumenti  equivalenti)  approvati prima  dell'entrata  in  vigore  della  legge  (01.01.2018)  e  conseguentemente  decadranno  tutte  le  previsioni  in espansione  e,  coerentemente,  potranno  essere  adottati/presentati  e  approvati  solo  strumenti  urbanistici attuativi  delle  previsioni  del  piano  vigente  che  interessino  aree  all'interno  del  territorio  urbanizzato  e  che abbiano le caratteristiche degli interventi di riuso e rigenerazione urbana. 

Conseguentemente,  alla  conclusione  della  prima  fase  di  3  anni  dalla  entrata  in  vigore  della  legge,  non  sarà  più consentito variare i piani formati nella vigenza della L.R. n. 20/2000 ed avviarne l'attuazione. Si potrà solo concludere l'iter  approvativo delle  varianti  e  dei  piani  attuativi  e  convenzionare  gli  strumenti  attuativi  adottati/presentati  (ed eventualmente anche approvati) in precedenza. 

B. trascorsi cinque anni dalla data di entrata in vigore della L.R. n. 24/2017 (ossia a partire dal 01.01.2023): B.1:  nei  Comuni  che  a  tale  data  non  avranno  completato  l'iter  di  approvazione  del  PUG  (pur  avendone  avviato 

formalmente  l'iter  approvativo  prima  del  01.01.2021)  decadranno  tutte  le  previsioni  in  espansione  e, conseguentemente,  potranno  essere  adottati/presentati  e  approvati  solo  strumenti  urbanistici  attuativi  delle previsioni  del  piano  vigente  che  interessino  aree  all'interno  del  territorio  urbanizzato  e  che  abbiano  le caratteristiche degli interventi di riuso e rigenerazione urbana; 

B.2:  nei  Comuni  che  a  tale  data  non  avranno  completato  l'iter  approvativo  degli  strumenti  attuativi  e  che  non abbiano  stipulato  la  relativa  convenzione  (pur  avendone  formalmente  avviato  l'iter  approvativo  entro  il 01.01.2021)  decadranno  gli  effetti  degli  atti  assunti  fino  a  quel  momento  e  sarà  preclusa  la  possibilità  di approvare e convenzionare tardivamente i medesimi strumenti attuativi (art. 4, comma 5);   

B.3:  decadranno  inoltre  tutti  gli  strumenti  attuativi  per  i  quali  siano  scaduti  i  termini  perentori  stabiliti  in convenzione senza che sia stata presentata l'istanza di rilascio dei necessari titoli edilizi (art. 4, comma 5); 

C. interventi subordinati a titoli abilitativi edilizi (edilizia diretta): in tutti i Comuni, per tutto il periodo transitorio e anche dopo 5 anni dall'entrata in vigore della legge (quindi fino al 01.01.2023), sono sempre ammessi gli  interventi previsti dai piani vigenti che siano attuabili con intervento diretto (cioè soggetti a titolo edilizio abilitativo: permesso di costruire e segnalazione certificata di inizio attività). 

  

VIII. EFFETTI DELL’APPROVAZIONE DEL PUG 1. In primo luogo, la Circolare precisa che con l'entrata in vigore del PUG si concluderà il periodo transitorio disciplinato dagli articoli 3 e 4, anche nel caso in cui ciò avvenga prima della scadenza dei termini quinquennali di durata massima del periodo transitorio stesso (01.01.2023). Pertanto, a quel momento, verrà meno la possibilità di continuare ad applicare le leggi previgenti, per  l'adozione e  l'approvazione di varianti specifiche ai piani previgenti e per portare ad esecuzione  le previsioni degli  stessi  (cosa che  invece era possibile con  la L.R. n. 20/2000  fintanto che non sarebbe stato approvato  il POC).  2. In secondo luogo, secondo i principi generali che regolano la successione nel tempo degli strumenti di pianificazione, la Circolare precisa che, per effetto dell'entrata in vigore del PUG, perderanno efficacia i piani urbanistici generali previgenti e  tutti  i  relativi  strumenti  attuativi  che  contengano previsioni  incompatibili  col  nuovo  strumento,  fatta eccezione per  i titoli abilitativi edilizi per i quali alla data di efficacia del nuovo piano siano già iniziati i lavori. Tuttavia, per una evidente esigenza di coerenza delle scelte pianificatorie e per assicurare la tutela dell'affidamento dei privati sulla attuabilità degli interventi  assentiti  dall'Amministrazione  Comunale  nel  corso  del  periodo  transitorio,  la  nuova  legge  stabilisce  che  le previsioni  dei  PUG  adottati  e  approvati  devono  comunque  "fare  salva  la  definizione  e  l'attuazione"  degli  strumenti attuativi approvati e convenzionati nel corso del periodo transitorio (art. 4, comma 6). Pertanto, sia nei Comuni che si siano avvalsi delle modalità speciali di attuazione del piano di cui all'art.  4, commi 1, 2, e 3 (delibera di  indirizzo e accordi operativi per  il PSC o permessi di costruire convenzionati per  il POC) sia nei Comuni che abbiano avviato l'iter approvativo degli strumenti attuativi ordinari, ai sensi dell'art. 4, comma 4, lettere b), c) e d), il PUG 

Page 10: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 10

dovrà  consentire  l'approvazione,  il  convenzionamento e  l'attuazione dei medesimi  strumenti  attuativi  (purché avvenga nel rispetto della scansione temporale esaminata in precedenza). Ciò vale, precisa la Circolare, anche nel caso in cui il Comune attivi il meccanismo di salvaguardia anticipata del PUG di cui all'art. 27, comma 2, assumendo la proposta del nuovo piano in Consiglio Comunale. A questo proposito l’Art. 27 «Misure di salvaguardia», al comma 2, stabilisce: 2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 4, comma 6, l’amministrazione procedente può disporre che gli effetti della salvaguardia di cui al comma 1  siano  prodotti  sin  dalla  assunzione della  proposta di  piano  di  cui  all’articolo  45,  comma 2.  In  tale  caso,  la  proposta di  piano,  completa di  tutti  gli elaborati costitutivi, è assunta con le modalità stabilite dal medesimo articolo 45, comma 2, dall’organo consiliare dell’amministrazione procedente. 

Il Consiglio Comunale quindi  interviene sulla proposta di PUG solo se  la Giunta Comunale ha deciso di  far decorrere  la salvaguardia fin dalla assunzione della proposta di piano da parte della Giunta stessa. Di fatto l’assunzione della proposta di PUG, in questo caso, la fa il Consiglio Comunale e non la Giunta Comunale. L’assunzione della proposta di piano da parte del Consiglio Comunale è, di  fatto,  la «vecchia» adozione del documento preliminare (da parte della Giunta Comunale ex art. 12 L.R. n. 20/2000), per la quale però non si poteva stabilire alcuna salvaguardia. Ordinariamente invece, la salvaguardia decorre dall’adozione del PUG, a norma del comma 1, dell’art. 27 L.R. n. 24/2017: Art. 27, c. 1: 1. A decorrere dalla data di adozione, da parte dell’organo consiliare competente, di tutti gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e delle relative varianti ai sensi dell’articolo 46, comma 1, le amministrazioni pubbliche sospendono ogni determinazione in merito: a) all'autorizzazione  di  interventi  di  trasformazione  del  territorio  che  siano  in  contrasto  con  le  prescrizioni  dei  piani  e  delle  varianti  adottati, 

incompatibili con gli indirizzi degli stessi o tali da comprometterne o renderne più gravosa l'attuazione; b) all'approvazione di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica che presentino previsioni in contrasto con quanto disposto dal piano e dalla 

variante adottati. 

3.  La  Circolare  sottolinea  poi  che  il  comma  6,  dell'art  .4  non  si  applica  ai  piani  particolareggiati  e  ai  PUA  approvati  e convenzionati prima dell'entrata in vigore della legge, con l'effetto che l'entrata in salvaguardia e poi l'approvazione del PUG: a) precludono  l'attuazione di  tutte  le previsioni  in  espansione  stabilite dei piani  attuativi  previgenti,  se  le  stesse non 

sono fatte salve espressamente dal PUG ed inserite, di conseguenza, nel territorio urbanizzato, ai sensi dell'art. 32, comma 2, lett. b); 

b) mentre gli strumenti attuativi relativi ad interventi nel territorio urbanizzato che presentino i caratteri degli interventi di  riuso e  rigenerazione urbana possono essere attuati,  con  il  rilascio dei  relativi  titoli  abilitativi  edilizi,  se  risultino compatibili con le previsioni del nuovo piano. 

Infatti, dal momento che la L.R. n. 24/2017 fissa direttamente specifici limiti e condizioni alla attuazione delle previsioni in espansione e  subordina  tali  interventi  alle previsioni del  PUG, non ci possono essere dubbi,  sottolinea  la Circolare,  sul fatto che le nuove urbanizzazioni disciplinate dai piani previgenti decadono per effetto dell'approvazione del PUG, fatta eccezione per quelle per le quali il Comune abbia avviato nel corso del periodo transitorio i procedimenti (esaminati alle sezioni IV e V) che consentono di dare immediata attuazione alle stesse e per quelle che, pur essendo state approvate e convenzionate prima dell'entrata in vigore della  legge, siano espressamente fatte salve dal PUG stesso. Viceversa, può  riconoscersi una continuità ordinamentale  tra gli  interventi di qualificazione edilizia e di  riqualificazione urbana  previsti  dalla  disciplina  urbanistica  previgente  e  gli  interventi  di  riuso  e  rigenerazione  urbana,  che  consente  di considerare attuabili anche dopo l'approvazione del PUG, gli interventi diretti e i piani attuativi nel territorio urbanizzato che risultino conformi alle previsioni del nuovo piano. Per evitare le evidenti difficoltà interpretative e il possibile contenzioso è opportuno, specifica da ultimo la Circolare, che nelle  norme  tecniche  di  attuazione  del  PUG,  adottato  e  approvato,  sia  inserita  una  apposita  norma  transitoria,  che individui  dettagliatamente  sia  gli  strumenti  attuativi  per  nuove  urbanizzazioni  di  cui  sia  fatta  salva  l'approvazione,  il convenzionamento e l'attuazione, ai sensi dell'art. 4, comma 6, della legge, sia gli strumenti attuativi e gli interventi diretti nel  territorio  urbanizzato  che  possono  continuare  a  trovare  attuazione,  in  quanto  conformi    alla  scelte  di  riuso  e  di rigenerazione urbana stabilite dal PUG stesso.   

IX. RIEPILOGO: l PRIMI ADEMPIMENTI DEI COMUNI O UNIONI La Circolare, nell’ultima sezione, riassume i primi adempimenti organizzativi e amministrativi ai quali  i Comuni, e le loro Unioni  devono  provvedere  ai  fini  della  transizione  nel  nuovo  sistema  di  pianificazione  urbanistica  e  di  governo  del territorio, definito dalla L.R. n. 24/2017. 1. La costituzione dell'Ufficio di Piano,  a norma dell'art. 55  (si  veda  il  punto 18 della  tabella) e  secondo gli  standard 

minimi che saranno definiti dalla Giunta Regionale. La L.R. n. 24/2017 precisa che la costituzione dell'Ufficio di Piano debba avvenire in ogni caso entro la prima fase del periodo  transitorio  (01.01.2021),  ritenendo  tale  misura  organizzativa  propedeutica  all'avvio  del  procedimento  di approvazione del PUG.  In altri  termini: non è possibile avviare  la  fase di  formazione del PUG se prima non è stato formalmente costituito e se non è operativo, l’Ufficio di Piano. Tale adempimento è ritenuto infatti così rilevante dal legislatore regionale che, in caso di non costituzione dello stesso, il comma 1 dell'art. 55 prevede l'applicazione delle medesime  limitazioni  stabilite  per  i  Comuni  che  non  abbiano  avviato  tempestivamente  l'iter  approvativo  del  PUG 

Page 11: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 11

(qualora  al  01.01.2021  l'Ufficio  di  Piano  non  sia  costituito,  i  Comuni  interessati  potranno  attuare  unicamente  gli interventi urbanistici rientranti nell'elenco di cui all'art. 4, comma 7), vale a dire: a) le previsioni della pianificazione vigente relative al territorio urbanizzato, aventi i requisiti degli interventi di riuso 

e di rigenerazione urbana; b) gli interventi diretti, da attuare con titolo abilitativo edilizio secondo la disciplina vigente; c) mantengono la loro efficacia e possono essere attuati con i titoli abilitativi edilizi richiesti, unicamente i PUA e gli 

altri  strumenti  urbanistici  attuativi,  comunque denominati,  approvati  in data antecedente all’entrata  in  vigore della legge, a condizione che siano convenzionati entro il termine perentorio di cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge e che sia prescritto l’immediato avvio dell’attuazione degli interventi. 

2. Il monitoraggio del consumo di suolo. Tale monitoraggio deve avvenire secondo parametri e le modalità che saranno indicate dalla Giunta Regionale (si veda il punto 6 della tabella), con apposito atto di coordinamento tecnico. Durante il periodo transitorio questo monitoraggio ha una duplice valenza: sia di quantificare gli effetti derivanti dalla nuova legge regionale sull'andamento delle trasformazioni edilizie previste dal piano vigente; sia di  individuare con esattezza gli  immobili  interessati dalle trasformazioni avviate dopo l'entrata in vigore della legge (dopo il 1 gennaio 2018) che NON devono essere inseriti (e dunque computati) nel territorio urbanizzato esistente a quella data, ai fini del calcolo del valore del 3 % entro cui deve essere contenuto il nuovo consumo di suolo fino al 2050. Pertanto,  tale monitoraggio deve  interessare gli  strumenti attuativi predisposti, approvati e convenzionati secondo quanto  previsto  alle  precedenti  sezioni  IV  e  V,  e  deve  espletarsi  con  le modalità  che  saranno  indicate  dall'atto  di coordinamento tecnico in corso di predisposizione. Nel corso del periodo transitorio,  i dati del monitoraggio dovranno essere raccolti, elaborati e resi pubblici sul sito web del Comune ed inviati alla Regione con cadenza semestrale ("dalla data di approvazione della presente legge"), e dunque con riferimento al 30 giugno e al 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 30 giugno 2018. A conclusione del periodo transitorio il rilevamento deve avvenire con cadenza annuale e riferito al 31dicembre (art. 5, comma 6). La Regione provvederà a pubblicare sul proprio sito web i dati raccolti e le relative elaborazioni ed analisi. Trattandosi  di  informazioni  che  il  Comune  ha  l'obbligo  di  raccogliere  e  trasmettere,  e  che  risultano  essenziali  per valutare  l'attuazione  di  una  delle  politiche  principali  perseguite  dalla  legge,  la  mancata  disponibilità  di  dette informazioni sarà preclusiva della possibilità di valutare, in sede di Comitato Urbanistico, sia gli strumenti urbanistici che saranno elaborati dai Comuni nel corso del periodo transitorio, sia il PUG. 

  

X. COMPITI DEGLI ALTRI ENTI TERRITORIALI La  legge affida numerosi  compiti  alle Province, alla Città metropolitana di Bologna ed alla Regione per  l'esercizio delle funzioni di pianificazione territoriale, generale e settoriale, nonché per l'esercizio delle funzioni valutative e concertative inerenti al nuovo sistema di pianificazione urbanistica. La Circolare si limita a richiamare i principali adempimenti richiesti per la prima applicazione della legge. 1. Il Comitato urbanistico (CU). La legge, all'art. 47, chiama ogni Provincia (nonché la Città metropolitana di Bologna e la 

Regione),  a  costituire  un  Comitato  Urbanistico  (CU),  quale  organo  deputato  ad  integrare  ed  esercitare  tutte  le funzioni di valutazione e di concertazione previste  in ordine ai procedimenti di pianificazione condotti, nel proprio ambito territoriale, dagli enti del livello territoriale meno ampio (quindi, per quanto riguarda gli atti del Comune, il CU della Provincia). Allo scopo di uniformare la composizione e le modalità di funzionamento del CU è previsto che la Giunta Regionale debba regolare nel dettaglio, con propria delibera (si veda  il punto 16 della tabella),  la composizione e  le modalità operative dei CU, in conformità ai principi di cui all'art. 47, comma 2. La Circolare  rileva  l'opportunità  che  le Province,  la Città metropolitana di Bologna e  la Regione  stessa, nell'ambito della  propria  autonomia  regolamentare  e  organizzativa,  riconducano  alla  competenza  del  CU  anche  le  attività istruttorie dei piani posti in essere nel corso del periodo transitorio in applicazione della disciplina previgente. 

2. L’Ufficio  di  Piano.  Anche  le  Province,  la  Città metropolitana  e  la  Regione  devono  costituire  al  proprio  interno  un Ufficio di Piano, a norma dell'art. 55, comma 3, il quale deve assolvere alle funzioni tecniche attinenti, non soltanto alla  predisposizione  e  gestione  degli  strumenti  di  pianificazione  territoriale  di  loro  competenza,  ma  anche  alle funzioni conferite dall'art. 47, comma  2,  lettera    i), alla struttura tecnica operativa di supporto a ciascun Comitato Urbanistico, attinenti all'istruttoria dei piani degli enti territoriali aventi competenza territoriale meno ampia, sia per quanto attiene alla  conformità alla disciplina  in materia di  governo del  territorio e alla pianificazione  territoriale e settoriale sia per quanto attiene alla valutazione ambientale (per i piani per i quali le Province, la Città metropolitana e la Regione hanno assegnato dall'art. 19, commi 3 e 5, la funzione di autorità competente). 

3. Il  nuovo Piano  Territoriale  Regionale.  La  legge,  all'art.  40,  prevede  un  nuovo  PTR,  costituito  da  una  componente strategica ed una strutturale, il quale integri in un unico strumento, per l'intero territorio regionale, i contenuti propri dell'attuale PTR, di cui all'art. 23, L.R. n. 20/2000, con la componente paesaggistica di cui all'art. 64 della stessa L.R. n. 24/2017 (PTPR) e con la componente territoriale del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) di cui all'art. 5, L.R. n. 30/1998 “Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale”. 

Page 12: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 12

Entro  il 01.07.2019  la Giunta Regionale dovrà adottare una delibera programmatica e di  indirizzo volta a precisare obiettivi e modalità di formazione del nuovo PTR (si veda il punto 14 della tabella). Lo stesso nuovo PTR dovrà essere approvato ed entrare in vigore entro il 01.01.2021. 

4. La  nuova  pianificazione  di  area  vasta  (dal  PTCP  al  PTM/PTAV).  La  legge,  agli  articoli  41  e  42,  definisce  i  nuovi strumenti di pianificazione territoriale di area vasta, ossia  il Piano territoriale metropolitano (PTM), per  il  territorio della Città metropolitana di Bologna, ed il Piano territoriale di area vasta (PTAV) per  il territorio di ogni Provincia,  i quali dovranno sostituire gli attuali Piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP) di cui all'art. 26 della L.R. n. 20/2000. L'art. 76 della nuova legge dispone che l'approvazione dei nuovi piani avvenga entro il 01.01.2021, e che comunque, fino all'entrata in vigore del nuovo PTM o PTAV, conservano piena efficacia le previsioni degli attuali PTCP relative ai contenuti conferiti dalla legge al nuovo piano, PTM o PTAV. Analogamente, i contenuti degli attuali PTCP relativi alla tutela e valorizzazione del paesaggio conservano efficacia fino all'entrata in vigore del nuovo PTR. Invece, per assicurare la continuità della regolazione del territorio, nelle materie che la L.R. n. 24/2017 conferisce alla competenza pianificatoria comunale e regionale, la legge ha introdotto un "meccanismo di cedevolezza", secondo il quale le attuali previsioni dei PTCP continuano a trovare applicazione fino a quando non saranno sostituite dai PUG e dal nuovo PTR. In ordine a queste disposizioni transitorie sull'efficacia delle previsioni degli attuali PTCP, la Circolare rileva  l'opportunità che  le Province e  la Città metropolitana di Bologna assumano atti  ricognitivi volti a  individuare  dettagliatamente quali previsioni siano destinate a perdere efficacia a seguito dell'approvazione dei PUG e del PTR, e quali mantengono la loro efficacia e vincolatività fino all'approvazione del PTM e del PTAV, così da garantire certezza, trasparenza ed imparzialità nel medesimo discrimine. Viene inoltre ricordato che lo stesso art. 76, comma 4, stabilisce che per i procedimenti in corso al 01.01.2018 relativi a varianti ai PTCP e agli altri piani ai quali si applica la disciplina procedurale della L.R. n. 20/2000, l'amministrazione procedente  possa  scegliere  se  concluderne  l'iter  approvativo  secondo  la  disciplina  previgente,  o  se  avvalersi  del procedimento di piano unificato definito dalla nuova legge agli articoli 43 e seguenti. 

5. Il riparto di competenze per le intese sulla localizzazione delle opere di interesse statale. La legge, all'art. 54, comma 2 (si veda il punto 17 della tabella), prevede che la Giunta Regionale specifichi i criteri di classificazione delle opere di interesse statale ai fini del riparto delle competenze tra la Regione e la Città metropolitana di Bologna o i soggetti di area  vasta  territorialmente  interessati.  In  proposito  la  Circolare  opportunamente  precisa  che,  nelle  more  di  tale specificazione,  continua  a  trovare  applicazione  l'omologo  riparto  di  competenze  stabilito  dalla  deliberazione  della Giunta Regionale n. 1100 del 4  luglio 2000 “Attuazione dell'art. 37,  commi 1 e 3, della  L.R. 24 marzo 2000 n. 20  ‐ definizione delle  competenze della giunta  regionale e delle province  in ordine alle  intese per  la  localizzazione delle opere pubbliche di interesse statale non conformi agli strumenti urbanistici”. 

  

COSA NON HA CHIARITO LA PRIMA CIRCOLARE La  prima  Circolare  esplicativa  della  L.R.  n.  24/2017,  ha  tuttavia  tralasciato  di  chiarire  alcuni  aspetti  fondamentali riguardanti il periodo transitorio, ovvero, comunque, aspetti di valenza urgente10, e precisamente: 1. Definire limiti e criteri minimi ai quali dovranno attenersi le proposte di Accordi Operativi che danno attuazione alle 

previsioni di PSC nel primo  triennio e,  segnatamente,  se  tale parziale attuazione può  riguardare anche parte degli Ambiti di PSC e non invece interi Ambiti; 

2. Chiarire inequivocabilmente se la data massima per l’approvazione dei PUA riferiti agli ambiti di POC è il 01.01.2021, oppure la data di validità del POC vigente (29.01.2019), ciò anche ai fini della determinazione della assoggettabilità o meno alla fiscalità immobiliare locale di tali Ambiti; 

3. Chiarire se le varianti speciali SUAP ex art. 8 del DPR 160/2010 possono essere approvate anche dopo il 01.01.2021; la  parte  IV  della  Circolare  infatti  sembra  circoscrivere  tale  possibilità  solo  fino  a  tale  data.  Se  così  fosse,  tale interpretazione sembrerebbe in palese contraddizione con il parere regionale n. 78464, del 20.03.2014; 

4. Chiarire la contraddizione tra la definizione di «ristrutturazione urbanistica» e quella di «addensamento o sostituzione urbana», che sono in parte sovrapponibili perfettamente; 

5. Dettare criteri un uniformi e limiti per gli incentivi urbanistici per gli interventi di riuso e rigenerazione urbana; 6. Dettare  criteri  uniformi  per  la  individuazione  delle  altre  confessioni  religiose,  oltre  alla  Chiesa  Cattolica,  in 

considerazione della consistenza ed incidenza sociale delle stesse; 7. Stabilire il valore della quota di oneri U2 da destinare alle confessioni religiose; 8. Dare criteri, limiti e metodi per l’attribuzione dei diritti edificatori da parte degli Accordi Operativi; 9. Stabilire un termine esatto di deposito del PUG ai fini delle osservazioni; 10. Chiarire  le  competenze  del  Responsabile  del  Procedimento,  visto  che  sembrano  essere  state  tutte  assegnate  al 

Garante della comunicazione e della partecipazione; 11. Stabilire un termine entro il quale la G.C. esaminate le osservazioni, trasmette al C.C. la proposta di Piano ai fini della 

sua adozione; 

10 Si rimanda in proposito, per un approfondimento, alle slides del seminario “Towards the PUG”.

Page 13: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 13

12. Chiarire se per gli Ambiti di POC, da attuarsi entro  il 01.01.2021,  il permesso di costruire convenzionato sia  l’unica modalità attuativa possibile, oppure possano ancora essere approvati i PUA previsti dal POC (come consentito dalla lett. c, del comma 4, dell’art. 4); 

13. Chiarire  se  il  permesso  di  costruire  convenzionato  è  comunque  sempre  soggetto  ad  approvazione  da  parte  del Consiglio  Comunale,  oppure  potrebbe  essere  approvato  anche  dalla  Giunta  Comunale,  se  conformi  alla strumentazione  urbanistica  generale,  come  stabilito  dal  Decreto‐Legge  13  maggio  2011,  n.  70,  convertito  con modificazioni dalla Legge 12 luglio 2011, n. 106, all’art. 5 “Costruzioni private”, comma 13; 

14. Chiarire  inequivocabilmente che  il  termine del 01.07.2018, allo scopo di pubblicare è ordinatorio e non perentorio (non sono infatti stabilite conseguenze per la mancata pubblicazione dell’avviso entro tale data); 

15. Stabilire  comunque un  termine massimo per  la previsione perentoria dei  tempi di  presentazione delle  richieste di PDC, a pena di decadenza, da inserire nelle convenzioni di cui agli strumenti urbanistici dei commi da 1 a 4, dell’art. 4. 

16. Stabilire criteri e limiti massimi chiari, determinati e certi per le premialità edificatorie stabilite dall’art. 8; 17. Chiarire se le deroghe di cui all’art. 10 al D.I. 02.04.1968, n. 1444, operano a partire già dal 01.01.2018; 18. Dettare criteri inequivocabili allo scopo di stabilire limiti e condizioni per l’attribuzione dei diritti edificatori da parte 

degli Accordi Operativi; 19. Chiarire se tale potere di assegnazione dei diritti edificatori, che spetta, a norma dell’art. 26, a regime, agli Accordi 

Operativi, vale a dire quelli previsti dal PUG, sia applicabile anche agli Accordi Operativi “pre PUG”11 (ossia quelli di cui  all’art.  412),  oppure  se  questi  ultimi  debbono  limitarsi  all’attuazione  del  PSC  (e  quindi  con  la  previsione  della distribuzione dei diritti edificatori così come previsti dal PSC). 

  

LA BOZZA DI AVVISO PUBBLICO In allegato alla presente DTO, a scopo di preventiva informazione, si riporta la bozza di quello che sarà l’Avviso Pubblico di cui all’articolo 4, c. 3, della L.R. n. 24/2017.   martedì 20 marzo 2018  

11 A norma del comma 5, dell’art. 4 infatti, la stipula della convenzione relativa a tali Accordi Operativi (che, in questo caso, altro non è che l’Accordo Operativo stesso), deve avvenire entro il termine del 01.01.2023, cioè il termine massimo per l’approvazione del PUG. 12 Il comma 1, dell’art. 4, stabilisce che questi Accordi Operativi “pre PUG” debbano avere i “contenuti e gli effetti di cui all’art. 38”, ossia l’articolo che regola il nuovo strumento dell’Accordo Operativo e dunque parrebbe che, dovendo avere gli effetti del PUG, tra questi via sia anche l’attribuzione dei diritti edificatori (analogamente al POC nel quadro della L.R. 20/2000) i quali, peraltro però, nel caso degli AO pre PUG, sono già fissati dal PSC. Non pare quindi che nel caso degli AO pre PUG, questi possano, a differenza degli AO post PUG - a norma dell’art. 26 - stabilire il progetto urbano degli interventi da attuare e la disciplina di dettaglio degli stessi (ma invece limitarsi ad attuare quello stabilito dal PSC - dopotutto essi sono destinati solo ad attuare le previsioni di PSC), relativa sia agli usi ammissibili e alle modalità di attuazione sia alla definizione delle dotazioni territoriali, infrastrutture e servizi pubblici da realizzare o riqualificare e alla loro localizzazione. Il problema sorge allorquando questi AO pre PUG, se si dovesse ad essi applicare letteralmente la disciplina dell’art. 26, sono chiamati anche a stabilire gli indici ed i parametri edilizi. Appare ragionevole intendere che gli AO pre PUG debbano rappresentare solo una modalità attuativa diversa e più celere da quella ordinariamente prevista per i nuovi Ambiti residenziali ed extraresidenziali dal PSC (accordi ex art. 18 della L.R. 20/2000 e successivo PUA), ma che per quanto riguarda i loro contenuti (in particolare dotazioni territoriali ed indici edificatori), essi debbano limitarsi ad attuare, pedissequamente, quanto stabilito dal PSC.

Page 14: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 14

)

Page 15: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 15

Page 16: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 16

Page 17: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 17

Page 18: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 18

Page 19: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 19

Page 20: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 20

Page 21: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 21

Page 22: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 22

Page 23: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 23

Page 24: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 24

Page 25: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 25

Page 26: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 26

Page 27: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 27

Page 28: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 28

Page 29: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 29

Page 30: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 30

Page 31: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 31

Page 32: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 32

Page 33: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 33

 

 

 

AVVISO PUBBLICO 1. DI  MANIFESTAZIONE  DI  INTERESSE  ALL’IMMEDIATA  ATTUAZIONE  DI  PARTI  DELLE 

PREVISIONI  DI  PIANO  STRUTTURALE  COMUNALE  DA  ATTUARSI  MEDIANTE  ACCORDI OPERATIVI; 

2. DI  PROMOZIONE  DELLA  PRESENTAZIONE  DI  RICHIESTE  DI  PERMESSI  DI  COSTRUIRE 

CONVENZIONATI, PER ATTUARE LE PREVISIONI DI PIANO OPERATIVO COMUNALE.   

IL SINDACO  

RICHIAMATA la Legge Regionale n. 24, del 21 dicembre 2017 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”, entrata in vigore il 1 gennaio 2018;  RICORDATO Che l’Amministrazione Comunale è dotata di tutti gli strumenti urbanistici previsti dalla Legge Regionale n. 20, del 24.03.2000 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”, e precisamente: 1. Piano  Strutturale  Comunale  (PSC),  approvato  con  deliberazione  di  Consiglio  Comunale  n.  27,  del 

12.07.2012, in vigore dal 21.11.2012; 2. Regolamento  Urbanistico  Edilizio  (RUE),  approvato  con  deliberazione  di  Consiglio  Comunale  n.  28,  del 

18.09.2013, in vigore dal 29.01.2014; 3. Piano  Operativo  Comunale  (POC),  approvato  con  deliberazione  di  Consiglio  Comunale  n.  29,  del 

18.09.2013, in vigore dal 29.01.2014;  RICHIAMATO il comma 1, dell’articolo 3, della L.R. n. 24/2017, il quale stabilisce: “I Comuni, per assicurare la celere e uniforme applicazione su tutto il territorio delle disposizioni stabilite dalla presente  legge,  avviano  il  processo  di  adeguamento della  pianificazione urbanistica  vigente  entro  il  termine perentorio  di  tre  anni  dalla  data  della  sua  entrata  in  vigore  e  lo  concludono  nei  due  anni  successivi,  con  le modalità previste dal presente articolo”;   DATO ATTO che tale termine perentorio è fissato nel giorno 1 gennaio 2021;  VISTO in particolare, quanto disposto dall’art. 4 “Attuazione degli strumenti urbanistici vigenti” a) al comma 1: 

“Dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino alla scadenza del termine perentorio per l’avvio del procedimento di approvazione del PUG stabilito dall’articolo 3, comma 1, il Comune, attraverso l’atto di indirizzo  di  cui  al  comma  2,  può  promuovere  la  presentazione  di  proposte  di  accordi  operativi,  aventi  i contenuti e gli effetti di cui all’articolo 38, per dare immediata attuazione a parte delle previsioni contenute nei vigenti PSC, nell’osservanza di quanto disposto dai commi 2 e 3, e può promuovere il rilascio di permessi 

Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza

Settore IV: Sviluppo Urbano 

Page 34: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 34

di  costruire  convenzionati,  di  cui  all’articolo  28‐bis  del  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  6  giugno 2001,  n.  380  (Testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e  regolamentari  in materia  edilizia.  Testo  A),  per attuare le previsioni del PRG e del POC vigenti”; 

b) al comma 2: “Allo  scopo  di  selezionare  una  parte  delle  previsioni  del  PSC  cui  dare  immediata  attuazione  ai  sensi  del comma  1,  il  Consiglio  Comunale  assume  un’apposita  delibera  di  indirizzo  con  la  quale  stabilisce,  in conformità ai principi di  imparzialità e trasparenza,  i criteri di priorità,  i requisiti e  i  limiti  in base ai quali valutare  la  rispondenza  all’interesse  pubblico  delle  proposte  di  accordo  operativo  avanzate  dai  soggetti interessati.  La  delibera  di  indirizzo  che  preveda  l’immediata  attuabilità  di  un  insediamento  di  rilievo sovracomunale, disciplinato dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) ai sensi della legge regionale  n.  20  del  2000  e  recepito  dal  PSC,  subordina  la  stipula  dell’accordo  operativo  all’assenso  del rappresentante della Provincia o della Città metropolitana di Bologna, circa  la conformità dell’intervento alla pianificazione di area vasta, nell’ambito del parere del Comitato urbanistico (CU), di cui all’articolo 38, comma 9. Nel definire i contenuti della delibera di indirizzo il Consiglio comunale tiene altresì conto: a) degli accordi con i privati antecedentemente stipulati ai sensi dell’articolo 18 della legge regionale n. 20 

del 2000; b) degli  esiti  delle  procedure  ad  evidenza  pubblica  espletate  ai  sensi  dell’articolo  30,  comma  10,  della 

legge regionale n. 20 del 2000; c) delle previsioni del PSC confermative di zonizzazioni edificatorie stabilite dal PRG previgente; d) delle proposte avanzate ai sensi del comma 3 del presente articolo; e) di ogni altro atto o  fatto da cui derivi,  secondo  la disciplina vigente, una specifica posizione giuridica 

differenziata e qualificata del privato; f) dei  vincoli  preordinati  all’esproprio  in  corso  di  definizione,  per  opere  pubbliche  di  cui  sia  già  stata 

programmata la realizzazione e dei vincoli decaduti che l’amministrazione intenda reiterare”; c) al comma 3: 

“Nel caso in cui intenda predisporre la delibera di indirizzo di cui al comma 2, il Comune pubblica, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge ovvero dalla data di approvazione del PSC nei  casi  di  cui all’articolo 3,  commi 4 e 5, un avviso pubblico di manifestazione di  interesse,  che indica  i  termini,  comunque non superiori a novanta giorni,  i  contenuti e  le modalità con  le quali  i privati possono  avanzare  le  loro  proposte  circa  le  previsioni  del  vigente  PSC  da  attuare  attraverso  accordi operativi.  Il  Comune  assume  le  proprie  determinazioni  sulle  proposte  avanzate  ed  adotta  la  delibera  di indirizzo entro i successivi novanta giorni”; 

d) al comma 5: “La stipula della convenzione urbanistica relativa agli strumenti di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 deve avvenire entro il termine perentorio di cinque anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Trascorso tale termine, i medesimi strumenti urbanistici perdono la loro efficacia. La convenzione deve altresì prevedere termini  perentori,  a  pena  di  decadenza,  per  la  presentazione  dei  titoli  abilitativi  richiesti,  allo  scopo  di assicurare l’immediato avvio dell’attuazione degli interventi”;  

RICHIAMATO il  citato  articolo  38  “Accordi  operativi  e  piani  attuativi  di  iniziativa  pubblica”,  della  L.R.  n.  24/2017,  ed  in particolare i commi da 1 a 3, relativi ai contenuti degli Accordi Operativi: “1.  Le  previsioni  del  PUG  relative  al  riuso  e  alla  rigenerazione  del  territorio  urbanizzato  e  alle  nuove urbanizzazioni si attuano principalmente attraverso accordi operativi, fatte salve le trasformazioni soggette ad intervento diretto.  Il Comune, nel rispetto dei principi di  imparzialità, trasparenza e parità di trattamento dei privati, può promuovere la presentazione di proposte di accordi operativi attraverso la pubblicazione periodica di  avvisi  pubblici  di  manifestazione  di  interesse,  nei  quali  esplicita  gli  obiettivi  prioritari  da  perseguire nell’attuazione delle previsioni  del PUG. A  tale  scopo  il  Comune può altresì  fornire  indicazioni di massima di carattere progettuale e localizzativo, da osservarsi nella predisposizione del progetto urbano di cui al comma 3, lettera  a),  per  gli  ambiti  che  presentano  un  particolare  valore  sotto  il  profilo  paesaggistico,  ambientale, architettonico,  storico‐artistico  e  testimoniale  o  che  sono  caratterizzati  da  una  significativa  carenza  di  tali fattori  identitari,  dalla  mancanza  di  dotazioni  territoriali,  infrastrutture  e  servizi  pubblici  o  da  significative criticità ambientali, ovvero per gli areali che richiedano il coordinamento di una pluralità di interventi. 2. Gli accordi operativi hanno il valore e gli effetti dei piani urbanistici attuativi e sono soggetti, prima della loro stipula, alle forme di pubblicità, controllo e valutazione stabiliti dal presente articolo, ai sensi dell’articolo 11, 

Page 35: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 35

comma 3, della legge n. 241 del 1990. 3.  Ai  fini  della  stipula  degli  accordi  operativi,  i  soggetti  attuatori  presentano  al  Comune  una  proposta contenente i seguenti elaborati: a) il  progetto  urbano,  con  il  quale  viene  puntualmente  rappresentato  l’assetto  urbanistico  ed  edilizio 

dell’ambito  territoriale  interessato,  comprensivo,  assieme  agli  interventi  di  interesse  privato,  sia  delle dotazioni  territoriali,  infrastrutture  e  servizi  pubblici  correlati  all’intervento  che  il  privato  si  impegna  a realizzare,  in conformità alle previsioni della strategia per  la qualità urbana ed ecologico‐ambientale,  sia delle eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale e dotazioni ecologiche e ambientali stabilite ai sensi degli articoli 20 e 21; 

b) la convenzione urbanistica, nella quale sono definiti gli obblighi funzionali al soddisfacimento dell’interesse pubblico assunti dal privato,  il  cronoprogramma degli  interventi e  le garanzie  finanziarie che  il privato si impegna a prestare, per assicurare la realizzazione e cessione al Comune delle opere pubbliche previste dal progetto urbano di cui alla lettera a); 

c) la relazione economico‐finanziaria, che illustra analiticamente i valori economici degli interventi pubblici e privati  programmati  e  che  ne  dimostra  la  fattibilità  e  la  sostenibilità.  La  relazione  è  corredata  dalle certificazioni camerali e da altre idonee documentazioni per verificare la disponibilità di risorse finanziarie necessarie per la completa attuazione del programma di interventi o degli stralci funzionali in cui lo stesso eventualmente si articola; 

d) il  documento  di  Valsat  dell’accordo  operativo,  di  cui  all’articolo  18,  commi  2,  3  e  4,  ovvero  il  rapporto preliminare nel caso di accordo operativo sottoposto a verifica di assoggettabilità ai sensi dell’articolo 39”; 

 RICHIAMATA la deliberazione di Giunta Comunale n….,  del…………..,  con  la quale  l’Amministrazione Comunale ha  ritenuto opportuno procedere: 1. a dare immediata attuazione a parte delle previsioni contenute nei vigenti PSC, come concesso dalla prima 

proposizione  del  comma  1,  dell’art.  3,  mediante  avviso  pubblico  di  manifestazione  di  interesse,  come stabilito dal comma 3, e successiva deliberazione di indirizzi, come prescritto dal comma 2; 

2. a  promuovere  anche  le  previsioni  ancora  inattuate  del  POC,  utilizzando,  sebbene  non  specificato  dalla nuova  Legge  Regionale,  lo  stesso  avviso  pubblico  di  cui  al  punto  1,  il  rilascio  di  Permessi  di  Costruire convenzionati di cui all’art. 28‐bis del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia); 

 DATO ATTO che il termine ultimo, per la pubblicazione dell’avviso pubblico, ai sensi di quanto disposto dal comma 3 citato, è fissato nel giorno del 1 luglio 2018;  PRECISATO 1. che in ordine ai contenuti delle proposte di accordo operativo avanzate dai soggetti  interessati,  la citata 

delibera di Giunta Comunale ha stabilito: La manifestazione di interesse per promuovere l’immediata attuazione di parte delle previsioni del Piano Strutturale Comunale vigente, attraverso la presentazione, da parte dei soggetti legittimati, di proposte di accordi  operativi,  aventi  i  contenuti  e  gli  effetti  di  cui  all’articolo  38,  della  L.R.  n.  24/2017,  dovrà  avere riguardo agli Ambiti per Nuovi Insediamenti residenziali e produttivi previsti dal PSC e non ricompresi nel Piano Operativo Comunale vigente, vale a dire i seguenti: 

ANIR01; 

ANIR03.2; 

ANIR04; 

ANIR05; 

ANIR06; 

ANIR08; 

ANIR09.2; 

ANIR10; 

ANIR11; 

ANIR15; 

Page 36: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 36

ANIR16. Tali  proposte  dovranno  essere  conformi  e  coerenti  con  quanto  disposto  dalla  Schede  Norma  di Riferimento Progettuale del PSC, in termini di: 

Perimetrazione degli Ambiti; 

Dimensionamento; 

Dotazioni Territoriali; 

Invarianti strutturali; 

Funzioni insediabili; 

Modalità attuative; 

Caratteri fisici e condizionamenti; 

Principi progettuali e relativi livelli di cogenza; 

Indicazioni di mitigazione ambientale per la progettazione edilizia. La  proposta  di  Accordo  Operativo  dovrà  contenere  obbligatoriamente,  a  pena  di  esclusione,  i  seguenti elaborati: a) il  progetto  urbano,  con  il  quale  viene  puntualmente  rappresentato  l’assetto  urbanistico  ed  edilizio 

dell’ambito territoriale interessato, comprensivo, assieme agli interventi di interesse privato, sia delle dotazioni territoriali, infrastrutture e servizi pubblici correlati all’intervento che il privato si impegna a realizzare,  in conformità alle previsioni della strategia per  la qualità urbana ed ecologico‐ambientale, sia  delle  eventuali  misure  di  compensazione  e  di  riequilibrio  ambientale  e  territoriale  e  dotazioni ecologiche e ambientali stabilite ai sensi degli articoli 20 e 21 della L.R. n. 24/2017; 

b) la  proposta  di  convenzione  urbanistica,  nella  quale  sono  definiti  gli  obblighi  funzionali  al soddisfacimento  dell’interesse  pubblico  assunti  dal  privato,  il  cronoprogramma  degli  interventi  e  le garanzie  finanziarie che  il privato si  impegna a prestare, per assicurare  la  realizzazione e cessione al Comune delle opere pubbliche previste dal progetto urbano di cui alla lettera a); 

c) la  relazione  economico‐finanziaria,  che  illustra  analiticamente  i  valori  economici  degli  interventi pubblici  e  privati  programmati  e  che  ne  dimostra  la  fattibilità  e  la  sostenibilità.  La  relazione  dovrà essere  corredata  dalle  certificazioni  camerali  e  da  altre  idonee  documentazioni  per  verificare  la disponibilità di risorse finanziarie necessarie per la completa attuazione del programma di interventi o degli stralci funzionali in cui lo stesso eventualmente si articola; 

d) il  documento  di  Valsat  dell’Accordo  Operativo,  di  cui  all’articolo  18,  commi  2,  3  e  4,  della  L.R.  n. 24/2017. 

2. Che per quanto invece riguarda la presentazione di eventuali richieste di rilascio di Permessi di Costruire convenzionati, ai sensi dell’art. 28‐bis del Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), gli Ambiti di POC interessati sono i seguenti: 

ANIR02.2; 

ANIR3.1; 

ANIR9.1; 

ANIR19; 

ANIS01; 

ANIP03; 

ANIP04; 

ANIP05; 

ANIP06; 

ANIP07; 

ANIP08; 

ANIP09; 3. che  in  ordine  alla  data  di  pubblicazione  dell’avviso  pubblico  di  manifestazione  di  interesse,  la  citata 

delibera di Giunta Comunale ha individuato il giorno …………………..; 4. che  in  ordine  alle  forme  di  pubblicazione  dell’avviso  pubblico  di  manifestazione  di  interesse,  la  citata 

delibera di Giunta Comunale ha individuato il sito istituzionale comunale, all’indirizzo:  http://www.comune.castelsangiovanni.pc.it/ : 

5. che  in ordine ai  termini concessi per  la manifestazione di  interesse e  la presentazione delle proposte di accordo operativo  avanzate dai  soggetti  interessati,  la  citata  delibera  di Giunta Comunale  ha  stabilito  il 

Page 37: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 37

termine massimo di 90 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso stesso, e quindi il giorno …………………..; 6. che  in  ordine  alle  modalità  per  proporre  la  manifestazione  di  interesse,  la  citata  delibera  di  Giunta 

Comunale ha stabilito: a) la  manifestazione  di  interesse  dovrà  essere  avanzata,  in  formato  PDF/A,  via  PEC  all’indirizzo  PEC 

istituzionale del Comune: [email protected] e sottoscritta con firma digitale. 

b) la richiesta di rilascio del Permesso di Costruire convenzionato potrà essere avanzata entro e non oltre il 01.01.2021. 

 RENDE NOTO 

 che  il Consiglio Comunale assumerà  le proprie determinazioni sulle proposte avanzate ai sensi del punto 6.a precedente,  ed  adotterà  la  delibera  di  indirizzo  entro  i  successivi  novanta  giorni,  vale  a  dire  entro  il  giorno ………………., stabilendo, in conformità ai principi di imparzialità e trasparenza, i criteri di priorità, i requisiti e i limiti  in  base  ai  quali  valutare,  ad  opera  dell’Ufficio  di  Piano,  che  sarà  stato  nel  frattempo  istituito,  la rispondenza  all’interesse  pubblico  delle  proposte  di  accordo  operativo  avanzate  dai  soggetti  interessati, tenendo conto: a) degli accordi con i privati stipulati antecedentemente alla data di entrata in vigore della L.R. n. 24/2017, ai 

sensi dell’articolo 18 della legge regionale n. 20 del 2000; b) degli esiti delle procedure ad evidenza pubblica espletate ai sensi dell’articolo 30, comma 10, della legge 

regionale n. 20 del 2000; c) delle previsioni del PSC confermative di zonizzazioni edificatorie stabilite dal PRG previgente; d) delle proposte avanzate ai sensi del comma 3 dell’articolo 4 della L.R. n. 24/2017; e) di  ogni  altro  atto  o  fatto  da  cui  derivi,  secondo  la  disciplina  vigente,  una  specifica  posizione  giuridica 

differenziata e qualificata del privato; f) dei  vincoli  preordinati  all’esproprio  in  corso  di  definizione,  per  opere  pubbliche  di  cui  sia  già  stata 

programmata la realizzazione e dei vincoli decaduti che l’amministrazione intenda reiterare;  

TUTTO CIO’ PREMESSO  

AVVISA  

1. che  entro  la  data  del  ……………………,  con  i  contenuti  e  le  modalità  sopra  precisate,  chiunque  sia interessato,  potrà  avanzare  la  propria  manifestazione  di  interesse  circa  l’immediata  attuazione  di previsioni di Piano Strutturale Comunale da attuarsi mediante Accordi Operativi; 

2. che tale manifestazione di interesse dovrà essere costituita dai seguenti elaborati minimi obbligatori: a. stralcio planimetrico dell’Ambito di PSC interessato; b. stralcio catastale; c. relazione illustrativa; d. schema di impianto planivolumetrico; 

3. che entro la data del 01.01.2021, potrà essere avanzata la richiesta di rilascio del Permesso di Costruire convenzionato, per l’attuazione degli Ambiti di Piano Operativo Comunale. 

 

ED INFORMA  Che  i  criteri di priorità,  i  requisiti e  i  limiti  in base ai quali  saranno valutate  le manifestazioni di  interesse avanzate  dai  privati,  al  fine  di  essere  recepite  nella  delibera  di  indirizzi  di  Consiglio  Comunale,  sono  i seguenti: 1. coerenza delle proposte con le invarianti strutturali e gli obiettivi strategici del PSC; 2. proposte che non accrescano la dispersione  insediativa,  individuando soluzioni  localizzative contigue a 

insediamenti esistenti o convenzionati e funzionali alla riqualificazione del disegno dei margini urbani e al rafforzamento dell’armatura territoriale esistente; 

3. previsione delle dotazioni territoriali richieste e relativi livelli di cogenza, per ogni ambito interessato; 

Page 38: DTO 7-2018 L.R. n. 24-2017. Prima Circolare …...PRIMA CIRCOLARE ESPLICATIVA: IL PERIODO TRANSITORIO Disposizione tecnico‐organizzativa (DTO 7/2018)1 (ai sensi dell’articolo 7/III

Settore Sviluppo Urbano – Sportello Unico per l’Edilizia Pagina 38

4. rispetto  dei  parametri  di  dimensionamento,  delle  funzioni  insediabili  e  dei  principi  progettuali dell’Ambito, così come stabiliti nelle Schede Norma di Riferimento Progettuale del PSC; 

5. proposte coerenti con le Indicazioni di mitigazione ambientale per la progettazione edilizia, stabilite per ogni Ambito di PSC. 

 Che per ogni eventuale informazione o chiarimento occorre fare riferimento: al Settore Sviluppo Urbano ‐  Sportello Unico per l’Edilizia Responsabile: ing. Silvano Gallerati Piazza XX Settembre, 7/b Tel. 0523/889793 Mail:  [email protected] ‐ [email protected] ‐ [email protected]