(DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra,...

39
Pagina 1 di 39 . Alteritatis dulcedo Riposo / Quies - shabbat nella orazione di Alterità A.D. 2011

Transcript of (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra,...

Page 1: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 1 di 39

.

Alteritatis dulcedo

Riposo / Quies - shabbat nella orazione di Alterità

A.D. 2011

Page 2: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 2 di 39

INDICE SOMMARIO

Introduzione . . . . p. 2. Preghiera di alterità . . . . 7. Allegati . . . . . . 31.

Testo e note a cura di p. Gianfranco Berbenni, ofm cap Edizione non commerciale, senza scopo di lucro info: [email protected] www.vivendi-ratio.it

per informazioni tecniche: www.sintlabo.it

tel 02.5830.2992 fax 02.5830.3008 [email protected]

Assisi, 19 novembre 2011

Page 3: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 3 di 39

INTRODUZIONE BREVE

p. gianfranco berbenni, Assisi, 19 novembre 2011, 15ma revisione

La coppia di termini "mistagogia-antropologia" descrive la stretta correlazione tra il mon-do di Dio e quello dell'uomo, nell' "economia della salvezza". Il termine "mistagogia", poi, sta a indicare l'esigenza di una paziente e forte "conduzione nei misteri" di Dio, Padre Figlio e Spirito, conduzione che, nell'attuale mondo moderno, esige la sperimentazione di almeno un ciclo annuale di vita cristiana. Infatti per gustare il miele dalla roccia della teologia cat-tolica e della sua esperienza liturgica, non ci si può sottrarre ad un minimo di fatica e di de-dizione. Come si esprimeva sant'Ilario di Poitiers, "L'istruzione sui misteri ci compenetra goccia dopo goccia e, cominciando poco a poco, finisce con il produrre molteplici frutti" (Haec enim tamquam stillicidia nos penetrant, quae paulatim caepta fructu multiplici exu-berant) (Tr. in Psal.. 64, 15: CSEL 22, 246). La "preghiera di alterità" precede e accompagna altri generi di orazione, tra loro comple-mentari: orazione di LODE , di RINGRAZIAMENTO (riconoscenza), di SUPPLICA (invocazio-ne intensa e prolungata; "implorazione": con lacrime), di INTERCESSIONE (mediazione so-stitutiva orante), di ESPIAZIONE (mediazione sostitutiva sofferente). Si consiglia di usare la preghiera di alterità, qui proposta, con grande flessibilità, attingendo ispirazione anche da un piccolo estratto di testo oppure da una sola, semplice invocazione ripetuta più volte, o, infine, da una parziale serie litanica. La ricchezza di una relazione umana che trova la sua gioia nell'esistere dell'Altro da sé, è percepita in ogni tradizione filosofica e religiosa come il raggiungimento della maturità e l'inizio dell'itinerario di perfezione. Significativa la seguente preghiera, di tradizione rabbinica, consultabile ne I Racconti dei Chassidim, a cura di Martin Buber [pag. 256-257]: Il rabbi di Berditschev soleva cantare una canzone che dice così: 'Dovunque io vada, TU! dovunque io sosti, Tu! Solo Tu, ancora Tu, sempre Tu! [...] Se mi va bene, Tu! Se soffro, Tu! Solo Tu, ancora Tu, sempre Tu! [...] Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, Sotto, Tu! Dove mi giro, dovunque guardo, Solo Tu, an-cora Tu, sempre Tu!'. Anche la tradizione islamica possiede pagine ammirabili: Un uomo bussò alla porta di Dio e una voce chiese: 'Chi è?'. Egli rispose: 'Sono io'. La voce chiese: 'Non c'è posto qui per me e per te'. La porta rimase chiusa. Dopo un anno di solitudine e di privazioni, lo stesso uomo ritornò a bussare alla porta dell'Amato. La voce, da dentro, chiede: 'Chi è?'. 'Sei Tu', rispose. La porta gli fu aperta (L'Amato, di G. ad-Din RUMI). L'orazione che presentiamo può essere suddivisa in quattro parti: la prima si rivolge a Dio considerandolo totalmente trascendente e colmo di tenerezza; la seconda parte - ispirata ad un'arcaica litania teologica [II secolo] - considera la rivelazione pasquale e storica del Padre tramite il Cristo e nello Spirito; la terza parte coinvolge tutte le persone umane in un giusto riconoscimento e ringraziamento per la salvezza e la santificazione ricevute gratuitamente e

Page 4: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 4 di 39

in modo sovrabbondante; infine, l'orazione di alterità si conclude con la "preghiera del Si-gnore" o "Padre nostro", sintesi rivelata della relazione tra Dio e l'Uomo. Tutta la serie di attribuzioni oranti è rivolta a Dio Padre nel Figlio con lo Spirito Santo. In questo si segue l'impostazione orante dei primi secoli cristiani, ancora presente nelle pre-ghiere liturgiche, almeno quando l'attuale liturgia rispetta i testi antichi, sia nella celebrazio-ne eucaristica sia nella celebrazione della Liturgia delle Ore.1 La Trinità santissima viene considerata innanzitutto in inscindibile Unità divina. In se-condo luogo, contemplandone le triplice ipostasi, si suggerisce una considerazione molto dinamica e flessibile. E' il Padre, infatti, che ci dona se stesso nel Figlio con lo Spirito San-to; solo attraverso il Figlio si può vedere il Padre e ricevere lo Spirito Santo; infine è lo Spi-rito Santo a condurci al Padre, attraverso il Figlio e tramite la sua azione trasformante e santificatrice.

1 Per le attribuzioni divine correlate alla sofferenza della Trinità e del Padre, vedi, come opera di partenza J. GALOT, Il mistero della sofferenza di Dio, Assisi 1975, 197 pp. (in modo particolare le pagine 86-108: La partecipazione del Padre alla Passione). Vedi anche il discorso di GIOVANNI PAOLO II, I dati biblici, tenu-to il Mercoledì 19 ottobre 1988, e presentato nell' "Osservatore Romano" con il titolo Dio che soffre: ecco lo scandalo: I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto nelle catechesi precedenti sono stati oggetto di riflessione nella Chiesa di tutti i tempi, dai primi Padri e dottori, e dai Concili ecumenici, ai grandi teologi delle varie scuole che si sono formate e succedute nei secoli fino ad oggi. L'oggetto principale dello studio e della ricerca è stato ed è quello del valore della passione e morte di Gesù in ordine alla nostra salvezza. I risultati raggiunti su questo punto. oltre a farci conoscere meglio il mistero della Redenzione, so-no serviti a gettare nuova luce anche sul mistero della sofferenza umana, della quale si sono potute scoprire impensate dimensioni di grandezza, di finalità, di fecondità, da quando è stato reso possibile il suo confron-to, anzi il suo collegamento con la Croce di Cristo. Alziamo gli occhi prima di tutto a Colui che pende dalla Croce e chiediamoci: chi è questo Sofferente? E' il Figlio di Dio: uomo vero, ma anche Dio vero, come sap-piamo dai Simboli della Fede. Per esempio, quello di Nicea proclama: Dio vero da Dio vero, che per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso, si è incarnato e... ha sofferto (Ds 125). Dei Verbum carne: è una sintesi mirabile del grande mistero del Verbo incarnato, Gesù Cristo, le cui sofferenze appartengono alla matura umana, ma devono essere attribuite, come tutte le sue azioni, alla Persona divina. Si ha dunque, in Cristo, un Dio che soffre! E' una verità sconvolgente. Già Tertulliano chiedeva a Marcione: Sarebbe tanto sciocco credere in un Dio che è nato, precisamente da una Vergine, precisamente carnale e che è passato per le umiliazioni della natura?... Dì invece che è saggezza un Dio crocifisso ('De carne Christi' 4, 6 - 5, l). La teologia ha precisato che ciò che non possiamo attribuire a Dio come Dio, se non per una metafora antropomorfica che ci fa parlare della sua sofferenza, dei suoi patimenti, ecc., Dio lo ha realizzato nel suo Figlio, il Verbo, che ha assunto la natura umana in Cristo. E se Cristo è Dio che soffre nella natura umana, come vero uomo nato da Maria Vergine e sottoposto alle vicende e ai dolori di ogni figlio di donna, essendo Egli, come Verbo, una Persona divina, dà un valore infinito alla sua sofferenza e alla sua morte, che rientra, così, nell'ambito misterioso della realtà umano-divina, e tocca, senza scalfirla, la gloria e la felicità infinita della Trinità. Senza dubbio Dio, nella sua essenza, rimane al di sopra dell'orizzonte della sofferenza umano-divina: ma la passione e la morte di Cristo penetrano, riscattano e nobilitano tutta la sofferenza umana, giacché Egli, incarnandosi, ha voluto essere solidale con l'umanità, la quale man mano si apre alla comu-nione con Lui nella fede e nell'amore. Il Figlio di Dio, che ha assunto la sofferenza umana, è dunque il mo-dello divino per tutti coloro che soffrono, specialmente per i cristiani che conoscono e accettano nella fede il significato e il valore della Croce. Il Verbo incarnato ha sofferto secondo il disegno del Padre anche perché noi potessimo seguirne le orme, come raccomanda san Pietro (1 Pt 2,21; cf. S. TOMMASO, II, q.46, a.3). Ha sofferto e ci ha insegnato a soffrire. Per una ricerca scientifica vedi Roger LE DÉAUT, La Nuit Pascale. Essai sur la signification de la Pâque juive à partir du Targum d'Exode XII, 42, (Analecta Biblica 22), Roma 1963, 423 pp., specialmente le pagine 131-212: Abraham et le sacrifice d'Isaac; - James SWETNAM, Jesus and Isaac. A Study of the Epistle to the Hebrews in the Light of the Aqedah, (Analecta Biblica 94), Roma 1981, XII+243 pp.

Page 5: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 5 di 39

Per questo esercizio spirituale e teologico ci si orienti sempre sul testo di IRENEO DI L IO-NE, Epideixis 7: Per questo nella nostra rigenerazione il battesimo procede per questi tre articoli elargendoci in grazia la rinascita in Dio PADRE mediante il Figlio per opera dello Spirito santo. Coloro che possiedono lo Spirito di Dio vengono condotti al Verbo, cioè al Figlio e il Figlio li accoglie e li presenta al PADRE e il PADRE li costituisce incorruttibi-li.Senza lo Spirito non è dato di vedere il Verbo di Dio, come nessuno può senza il Figlio accostarsi al PADRE. Il Figlio è la sapienza del PADRE e la conoscenza del Figlio è opera dello Spirito santo; ma il Figlio dispensa lo Spirito secondo che piace al PADRE, attraverso il ministero carismatico, a quelli che vuole e come vuole [traduzione DELLAGIACOMA (1982)] Sempre splendida è la densità trinitaria in vari passi del medesimo Padre della Chiesa: Il Padre porta ad un tempo la creazione e il suo Verbo e il Verbo, portato dal Padre, dà lo Spirito a tutti, secondo la volontà del Padre, ad alcuni in quanto esseri creati, opera di Dio, ad altri in quanto adottati, figli di Dio. Così si manifesta un solo Dio Padre che è al di so-pra di tutte le cose, per mezzo di tutte le cose, in tutte le cose. Al di sopra di tutte le cose è il Padre: è Lui che è il capo di Cristo. Per mezzo di tutte le cose è il Verbo: è Lui il capo della Chiesa. In noi tutti è lo Spirito: è Lui l'acqua viva che Gesù il Signore dà a tutti coloro che credono in Lui con una fede vera e che lo amano (Adv. Haer. V, 18, 2). Di grande ricchezza ispirativa è pure la Liturgia delle Chiese orientali. Proponiamo quale esempio il seguente tropario quaresimale: La Divinità è Monade e Triade (He Theotes Mo-nas kai Trias): o paradossale circuito! (paradoxu o strofes!) Unita nella natura, è divisa nelle Persone, propriamente; poiché l'indivisibile si divide; essendo Uno si triplica: essa è il Padre, il Figlio e lo Spirito vivente che mantiene in vita tutto (Merc. della VI sett. di Quar., matt., Ode IX, trop 3 [di Teodoro]: Tr. 353).2 Testo di riferimento per un'Alterità cristiana: Romani 8, 32 testo latino testo greco

traslitterato calco italiano

nostro traduzione 1

Berardi traduzione CEI 1974

1 3 6 9

12

15

Qui etiam [Pater/Abba] Filio suo non pepercit, sed pro nobis omnibus tradidit illum , quomodo non etiam cum illo omnia nobis donabit?

Hòs ghe

[theòs ho pa-têr/abbâ]

tû idíu hyiû

uk eféisato allà

hypèr hemôn pántôn parédoken autón,

pôs ukhì kái

sýn autôi tà pánta

hêmîn kharísetai;

Il quale dunque [Dio Padre, Abbà] il proprio figlio non risparmiò ma per noi tutti consegnò lui, come non anche con lui ogni cosa a noi donerà?

Egli, che non risparmiò neanche il proprio Figlio, ma per noi tutti lo consegnò [alla morte] è [forse] possibile che non ci doni con lui ogni cosa?

Dio [il Padre/Abbà] che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?

2 Vedi anche il testo trinitario degli articoli 2-5 nella Costituzione dogmatica Lumen gentium, del CONCILIO

ECUMENICO VATICANO II . Consultare anche CIPOLLONE Paolo, Studio sulla Spiritualità trinitaria nei capi-tolo I-VII della "Lumen Gentium", Roma, 1986, XII+865 pp.

Page 6: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Testo esplicitazione dei sottintesi Dio Padre ha tanto amato il mondo [che non ha risparmiato Se stesso affidato alla morte di croce e, dal suo fianco trafitto, ha effuso con sovrabbondanza la sua Vita, lo Spirito suo Santo, nel Battesimo-Eucaristia e in tutti gli altri Sacramenti/Misteri. Come è possibile, allora, che non ci doni, continuamente, quotidianamente, ogni cosa, buona e santa, gloriosa e giusta?

Volto di Gesù il Cristo, ricostruito con criteri scientifici (anatomopatologia, antropometria) partendo dai dati mtrici della Sindone di Torino (opera di mons. G. Ricci e della pittrice coreana Koo).

esplicitazione dei sottintesi narrativi:

Dio Padre ha tanto amato il mondo [: ogni singola umana persona] Se stesso nel proprio Figlio, Gesù,

alla morte di croce

e, dal suo fianco trafitto, ha effuso con sovrabbondanza la sua Vita, lo Spirito suo Santo,

e in tutti gli altri Sacramenti/Misteri.

allora, che - con Lui - non ci doni, continuamente, quotidianamente, ogni cosa, buona e santa, gloriosa e giusta?

, ricostruito con criteri scientifici

, antropometria) partendo dai dati me-one di Torino (opera di mons. G. Ricci e

Israele, mosaico pavimentale della sinagoga di pha, con la raffigurazione del sacrificio di Abramora d'arte notissima nel mondo giudaico attuale. Le iscrzioni sono in lingua ebraica.

Pagina 6 di 39

gni singola umana persona]

Israele, mosaico pavimentale della sinagoga di Beit Al-

sacrificio di Abramo, ope-ra d'arte notissima nel mondo giudaico attuale. Le iscri-

Page 7: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 7 di 39

.

Alteritatis Dulcedo (dolcezza nell'orazione di alterità)

Preghiera particolarmente importante nella formazione spirituale e nuova 'evangelizzazione'.

La soavità del riposo nel Tu di D-o Padre/Abbà con il Figlio nello Spirito3

Tu sei Dio / D-o4. Tu sei Padre materno, Abbà e Ammà. Tu sei l'Unico5. Tu sei Uno e Trino, Padre Figlio Spirito. Tu sei il Nome6. Tu sei il Trascendente7. 4La sostituzione della vocale "i" con il trattino è una scelta tipografica di alcuni gruppi ebrei italiani osser-vanti odierni ("Lubavitch News", 22 marzo aprile 1986, 3ss]: intendono in tal modo affermare l'assoluta ine-sprimibilità di Dio in lettere umane e, perciò, in categorie umane. Sul bisogno di treascendenza, di assoluto, di incorruttibilità immortale ci si può riferire al tema formativo Le vie della Trascendenza. Dostoevskij ha scritto: Tutta la legge dell'esistenza umana consiste in ciò: che l'uo-mo possa inchinarsi sempre dinanzi all'infinitamente grande. Se gli uomini venissero privati dell'infinita-mente grande, essi non potrebbero più vivere e morrebbero in preda alla disperazione. Lo smisurato e l'infi-nito è indispensabile all'uomo, come quel piccolo pianeta sul quale egli abita (F. DOSTOEVSKIJ, I Demoni. Taccuini per "I demoni", Firenze, Sansoni, 1958, 745-746. 5Il sostantivo deaggettivale 'Unico', nella teologia e spiritualità rabbinica (vedi Rabbì Aqiba nel II secolo), sintetizza l'intero sistema di fede ebraica. Dio, il Signore/JHVH è "Unico" per il popolo e per il credente: il termine esprime totalità di reciproco amore. 6L'ebraico 'Nome' (Shèm) è l'attributo preferito dal giudaismo e dal giudeocristianesimo arcaici. Sostituisce l'originale termine biblico JHVH o tetragramma sacro, impronunciabile già nel corso delle celebrazioni litur-giche nel Tempio erodiano del I secolo. Vedi in particolare la liturgia dello Yom Kippur e la pasqua ebraico-samaritana.. Nei Vangeli viene usato in questa accezione, assieme ad altre opzioni sostitutive quali 'il Cielo', 'il Bene-detto'. Sulla mistica ebraica vedi GERSHOM SHOLEM, Le Nom et les symboles de Dieu dans la mystique juive, Paris, Cerf, 1983. 7 Per le molteplici 'vie' alla trascendenza vedi Mistagogia e Antropologia, sezione Formazione nella Gran-dezza. Il periodo classico della trascendenza penso che resti identificabile nei secoli I-VIII, con le proposte

Page 8: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 8 di 39

Tu sei Ineffabile e indicibile8. Tu sei Inaccessibile inavvicinabile9. Tu sei Invisibile e intangibile. Tu sei Insondabile e imponderabile. Tu sei Impossibile da circoscrivere e da raffigurare10. Tu sei Incomprensibile e ininvestigabile. Tu sei Indescrivibile e inenarrabile. Tu sei il Grande11 della gnosi ebraica e cristiana (II-III secolo), del neoplatonismo (III-V secolo), dell'islamismo (VII-VIII se-colo). Un esempio classico di speciale 'via trascendente' è la forma mistica del cosiddetto alfabeto vocalico musicale documentato presso gli gnostici (cf. LECLERQ, in DACL, I, s.v.). 8 Questo, come altri blocchi nel corso della preghiera di alterità, è tolto da due scritti di FRANCESCO D'A SSI-SI: il capitolo XXIII della Regola non bollata e le Lodi di Dio Altissimo (testo autografo) (FF 63-71. 261). Nella pura tradizione francescana è di grande interesse il testo delle "Meditazioni" di RUGGERO DI PRO-VENZA (+ 1287). Sull'ineffabilità vedi - Ineffability. Naming the Unnamable fron Dante to Beckett, cur. P. S. Hawkins - A. H. Schotter, New York 1984; - SCAZZOSO Piero, Ricerche sulla struttura del linguaggio dello Pseudo-Dionigi Areopagita, Milano 1967. 9Vedi la significativa preghiera arabo-cristiana (VIII secolo): Noi ti preghiamo, o Dio, per la tua misericor-dia e la tua potenza, mettici tra coloro che conoscono la tua verità e seguono ciò che a te piace e temono la tua ira e danno gloria ai tuoi bei nomi, alle tue immagini sublimi! Tu sei il Clemente, il Misericordioso, il Clementissimo, l'Assiso sul Trono, Tu ti innalzi sulle creature riempiendo ogni cosa. Tu scegli e nulla è preferibile a Te. Tu giudichi e non sei giudicato. Tu non hai bisogno di noi, ma noi abbiamo bisogno di te. Tu sei vicino a chi si avvicina a te. Tu rispondi a chi ti chiama e umilmente ti implora. Tu, o Dio, sei il Si-gnore di tutte le cose, Dio di tutte le cose, Creatore di tutte le cose. Apri le nostre bocche, ciogli le nostre lingue, addolcisci i nostri cuori, schiudi i nostri petti, perché possiamo dare gloria al tuo Nome nobiule, altissimo, sublime, benedetto, santo! Certo non c'è Dio prima di Te e non c'è Dio dopo di Te e a Te è il no-stro ritorno. Tu sei l'Onnipotente!, PALESTINESE ANONIMO, Omelia arabo-cristiana dell'VIII secolo, trad., introd. e note a cura di Maria Gallo, postfazione di Samir Khalil Samir, Roma, Città Nuova, 1994, p. 49-51. Vedi anche GIMARET D., Les Noms divins en Islam, Paris 1988 (Karim/nobile pp. 219-222; quddus/santo 202-204; halì/Altissimo pp. 206-207). 10Vedi, tra le opere dell'epoca patristica, GIOVANNI CRISOSTOMO, Sull'incomprensibilità di Dio (Sources Chrétiennes 28bis), Paris 1970, 364 pp. 11 Introduciamo cui i numerosi arcaici dati dell'opera di Lorenzo VIGANO', Nomi e titoli di YHVH alla luce del semitico del Nord-ovest, Roma, Biblical Institute Press (Biblica et Orientalia [Sacra Scriptura antiquitati-bus orientalibus illustrata, 31), 1976, 247 pp. In specie, per l'aggettivazione 'grande'/ebraico ma'ed (pp. 62-80), titolo che celebra la grandezza di Dio guerriero vittorioso (Sal 21, 2; 46, 2; 79, 2), Sovrano della terra (Sal 47, 10), liberatore, Re su tutte le nazioni e Giudice sovrano (cf. Sal 21, 2; 46, 2; 47, 10; 48, 2; 97, 9; 109, 30). In particolare sono analizzati i passi biblici Gn 13, 13 "e gli abitanti di Sodoma erano malvagi peccatori contro JHVH il Grande"; Sal 6, 4 "la mia anima è torturata, o Grande e tu, JHVH, sino a quando?…"; 21, 2 "O JHVH, per il tuo trionfo gioisce il re e per la tua vittoria quanto esulta, o Grande!"; 47, 10 "Il Dio di A-bramo è il Forte, certo Dio è il Sovrano di tutta la terra, il Grande sia esaltato!"; 97, 9 "Perché tu, JHVH, sei l'Altissimo sopra tutta la terra, o Grande, sii esaltato sopra tutti gli dèi"; 92, 6 "Quanto sono grandi le tue ope-re, JHVH il Grande, quanto sono profondi i tuoi piani!"; 48, 2 "Grande è JHVH e degno di lode il Grande

Page 9: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 9 di 39

Tu sei Incommensurabile e altissimo. Tu sei Immenso e illimitato12. Tu sei il Sublime e l'Eccelso. Tu sei l'Adorabilissimo. Tu sei Eterno, senza inizio o fine. Tu sei il Primo e l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega13. Tu sei Al di là di ogni stupore. Tu sei l'Onnipotente14.

nella città del nostro Dio, sul suo monte santo"; 96, 4 "Perché grande è JHVH e degno di lode il Grande ed egli è terribile più di tutti gli dèi" = 1 Cr 16, 25; 145, 3 "Grande è JHVH e degno di lode il Grande, poiché alla sua grandezza non vi è misura"; 78, 59 "Dio li ascoltò e ne fu irritato, perciò il Grande ripudiò Israele"; 46, 2 "Dio è il nostro rifugio e la nostra fortezza, abbiamo trovato il liberatore dagli assedi, il Grande"; 109, 30 "Ringrazierò JHVH il Grande con la mia bocca e fra gli anziani lo loderò"; 119, 140 "Pravata è la tua pa-rola, o Grande, e il tuo servo la ama"; 119, 137-138 "Tu sei il Giusto, JHVH, e il Retto, e le tue stipulazioni. 138 Hai imposto, o Giusto, le tue condizioni e la fedeltà (a te), o Grande"; 119, 96 "Più di ogni perfezione che abbia visto, o Fine, il tuo comandamento è comprensivo, o Grande"; 119, 8 "I tuoi statuti osserverò, non abbandonarmi, o Immortale, o Grande"; 119, 43 "Non togliere dalla mia bocca la parola di verità, o Immorta-le, o Grande, certo attendo alle tue ordinanze"; 119, 51 "I presuntuosi mi hanno deriso, o Immortale, o Gran-de, ma dalla tua legge non ho deviato"; Lam 5, 22 "…perché o Terribile, ci hai rigettato completamente, ti sei adirato contro di noi, o Immortale, o Grande". Cf. anche Sal 79, 8: "Non registrare a nostro carico, le ini-quità dei nostri antenati, o Scriba, lascia venire incontro a noi i tuoi atti di misericordia, perché siamo strema-ti, o Grande". Sof 1, 14 "Vicino è il giorno di JHVH l'Immenso, vicino è il Guerriero, il Grande. Il fragore del giorno di JHVH è potente, vedi, alza il grido di guerra l'Eroe". Sal 142, 7 "Ascolta, o El, il mio grido, perché sono stremato, o Grande". Sal 105, 24 "Rese prolifico il suo popolo il Grande e lo fece troppo nume-roso per i suoi avversari". Sal 119, 4 "Tu hai promulgato i tuoi precetti perché li osservassero, o Grande". Gb 8, 7 "Anche se il tuo inizio è stata ben piccola cosa, la tua vita futura farà crescere il Grande". Consultare an-che l'elenco conclusivo di altre dieci locuzioni nelle quali i significati di 'grande' sono possibili (pp. 78-80). 12 Un buon esercizio per comprendere la grandiosità divina è l'avvicinamento la misure-senza-misura dello spazio astrofisico. La nebulosa di Andromeda dista da noi due milioni e 300mila anni luce. Stabiliamo che 1 cm rappresenti 100milioni di km [333 volte la distanza terra-luna]. In questa nuova rappresentazione il Sole sarà una sferetta del diametro di appena 14 centesimi di millimetro, e la Terra un granello invisibile a oc-chio nudo, che gli circola intorno alla distanza di 1,5 cm. A poco più di 4 km troveremo la stella più vicina, rappresentata da un'altra sferetta, anzi da due sferette di 0,14 mm, mentre l'intera Galassia [Via Lattea] sa-rà contenuta in un disco del diametro di 92.570 km. Le due Nubi di Magellano avranno un diametro di 30.850 e di 13.270 km e si troveranno, rispettivamente, alla distanza di 154.285 e di 185.140 km. Se ora vor-remo raggiungere M 31, dovremo superare uno spazio vuoto di 2.160.000 km. Ma, teniamolo ben presente, è una distanza misurata su una scala ridotta, sulla quale la distanza Terra-Luna corrisponde ad appena quattro millesimi di millimetro. In altre parole, adottando queste proporzioni fittizie, possiamo affermare che dei 2.160.000 di km che ci separano dalla Nebulosa di Andromeda, l'uomo ha percorso i primi 4 mille-simi di mm e con le sonde da lui costruire, spintesi fino a Marte, i primi 6 mm. [Paolo MAFFEI, Al di là della luna, Milano, Mondadori, pp. 213-215]. 13Passo classico nell'Apocalisse 1,8 [Padre]; 21,6 [Padre]; 22,13 [Cristo]. 14Preghiere di grande interesse le ritroviamo nelle Costituzioni Apostoliche VII, 35.38, con evidenti nessi con il tessuto ebraico [cf. Les Constitutions Apostoliques, 3 vol., Sources Chrétiennes 320. 329. 336, cura di

Page 10: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 10 di 39

Tu sei il Glorioso. Tu sei l'Assoluto. Tu sei l'Arcano. Tu sei il Fortissimo. Tu sei l'Incrollabile. Tu sei il Maestoso. Tu sei il Terribile15, il Terrificante, Spaventoso. Tu sei il Tremendo, nella tua grandezza e nel tuo amore misericordioso. Tu sei il Custode e il Difensore. Tu sei Roccia e baluardo. Tu sei tutta la Gloria e ogni Gloria. Tu sei la Vita. Tu sei la nostra Vita. Tu sei il Sussistente e il Sostanziale16. Tu sei l'Essere. Tu sei il Reale e il Vero. Tu sei la Luce.

Marcel METZGER, Paris, Du Cerf, 1985-1987. Vol. I: libri I-II, Paris 1985, 356 pp. [pp. 11-94: Introduzione, cap. 1-2, genere letterario e tradizione manoscritta]. Vol. II: libri III-VI, Paris, 1986, 415 pp. [pp. 7-110, In-troduzione, cap. 3-4, teologia, istituzionni delle chiese]. Vol. III: libri VII-VIII, Paris, 1987, 360 pp. [pp. 313-360, bibliografia, indici e tavole]. [FIENSKY D. A., Prayers Alleged to be Jewish. An Examination of the Constitutiones Apostolorum, Chico (California), 1985]. Vedi Appendice 1. 15 La citata opera di VIGANO', alla voce "Tu sei il Grande", dedica una sezione (pp. 110-118) all'aggettiva-zione "JHVH il Terribile / [ebraico] 'èm [simile alla congiunzione 'im, e molte volte confusa con essa, dai traduttori della Scrittura] tanto cara alle culture arcaiche quanto lontana dalla sensibilità infantile odierna. Passi analizzati: Pr 3, 34 "Egli, il Terribile, si prende gioco dei derisori"; Lam 5, 2 "…perché, o Terribile, ci hai respinto del tutto, ti sei adirato contro di noi, o Immortale, o Grande"; Gb 36, 29 "Certo il Terribile è e-sperto nel diffondere le nubi, nel tuonare dalla sua abitazione"; Gb 6, 13 "Il Terribile, non c'è per me libera-zione da lui e il successo (vittoria) è fuggito da me"; Nm 12, 6 "Ascoltate le parole del Terribile: JHVH sarà il vostro Profeta"; Gr 14, 7 "O Terribile, le nostre colpe testimoniano contro di noi, agisci, JHVH, a causa del tuo Nome". Altri passi biblici: Nm 12, 6; Gr 14, 7; Pr 3, 34; Lam 5, 22; Sal 95, 7; 78, 34 "Il Terribile li ucci-se e lo ricercarono, si pentirono e cercarono Dio"; Gb 6, 13; 36, 29. 16I termini 'sussistente', 'sostanziale', 'essere' appartengono al genere linguistico che possiamo defini-re"apofatico". Con essi infatti si descrive in modo generico (per questo si può parlare di un tipo di apofati-smo semplice) l'aspetto indescrivibile delle cose, dei fenomeni, delle 'presenze'/incontri. Cf. la dispensa 'Ver-bi sapientia', III parte, dedicata alle 'iper-grammatiche'.

Page 11: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 11 di 39

Tu sei lo Splendore della Gloria. Tu sei Santissimo, tre volte santo. Tu sei il Supremo. Tu sei Santo, o Dio che operi cose meravigliose. Tu sei Incantevole e affascinante. Tu sei Ammirabile. Tu sei Buono e pio. Tu sei Mite, soave, Tu sei Tenero e mansueto. Tu sei Cordiale e longanime. Tu sei Amore e gratuità. Tu sei la Perfezione. Tu sei la Visceralità compassionevole e misericordiosa17. Tu sei materna Tenerezza. Tu sei Clementissimo. Tu sei Dolcissimo. Tu sei il Misericordioso. Tu sei il Compassionevole. Tu sei il Desiderabile sopra ogni cosa. Tu sei il Bene, ogni Bene, il sommo Bene. Tu sei il Dilettevole e Delizioso. Tu sei l'immensamente Soave. Tu sei il Sorriso di Onnipotente Carità. Tu sei Bellezza e gradevolezza.

17Vedi lo splendido 'loghion' [: piccola frase] di Gesù nel vangelo di Luca 6, 36 e nel vangelo di Matteo 5, 48. Luca usa il termine "oiktirmòs" [: misericordioso, compassionevole], Matteo il termine 'téleios' [: perfet-to]. Ma è nei 'cantici' di Maria, nel vangelo dell'Infanzia secondo l'evangelista Luca, che troviamo l'arcaica esaltazione della misericordia e delle 'viscere di misericordia': cf. in particolare Luca 1, 78. Il termine greco per 'viscere' è 'splanchnà' nei Vangeli è citato per l'amore di Gesù nei confronti della folla (Mt 9, 36 e paralle-li), nel miracolo della risurrezione del figlio unico della vedova (Lc 7, 13), nelle parabole del buon samarita-no e del figlio prodigo (Lc. 10, 33; 15, 20).

Page 12: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 12 di 39

Tu sei Sicurezza e quiete. Tu sei Gaudio e letizia. Tu sei Speranza ed eredità. Tu sei Refrigerio e tepore. Tu sei Cibo e bevanda. Tu sei la Gloria della grazia. Tu sei Umiltà.18 Tu, per amore, sei Obbediente e Povero. Tu sei Rispettoso, arrendevole. Tu sei Benigno, innocente. Tu sei indescrivibile Pazienza. Tu sei Ascolto accogliente. Tu sei Lento all'ira e molto indulgente. Tu sei tutta la nostra Ricchezza a sufficienza. Tu sei il nostro totale Valore. Tu sei il vero e l'unico Tesoro. Tu sei il Prezioso, assoluto. Tu sei immensamente Amabile in Te stesso19.

18 Francesco d'Assisi, Lodi di Dio Altissimo. La migliore analisi storico-paleografica è stata realizzata dal prof. Attilio Bartoli Langeli, Gli autografi di Frate Francesco e di Frate Leone, nella celebre colana del Corpus Christanorum, sezione 'Autographa Medii Aevi' (num. 5), Turnhout, Brepols, 2000, pp. 30-41 (La 'chartula' assisana). 19 Offriamo il testo di una preghiera riportata su un papiro egiziano, databile al II o III secolo d.Cr. Ne adat-tiamo il destinatario, unificandolo nella ipostasi di Dio Padre. Le stelle che brillano e le forze in movimento, tutto sparisce e perde il suo splendore davanti allo splendore della Tua luce e alla potenza della tua gran-dezza, o Padre. Tu solo sei visibile, in Cristo, immagine della tua [misericordiosa] onnipotenza, e così ci fai conoscere la tua grandezza [di gloria]. Con il tuo Figlio Unigenito tu sei il Primo, il Signore di ogni Poten-za, tu sei fin dalle origini il fondamento di tutta la terra. Tu sei il nostro modello, il nostro ordinatore, il no-stro nocchiero; tu sei la nostra strada, la porta che guida alla luce. Tu sei la nostra giustizia, tu sei sempre la nostra stella e la nostra luce. Ti rendiamo grazie, lodi e benedizioni. Davanti a te pieghiamo le ginocchia con fiducia: ti chiediamo tutto ciò che è giusto. Concedici di essere fermamente stabili nella fede, di avere la salute del corpo per poterti lodare. Così canteremo senza posa e in ogni circostanza e ti loderemo perché da ogni parte tu sei celebrato, Immortale, Instancabile, Eterno. Tu sei il modello e l'essenza dell'anima [e della vita], tu sei il nostro Padre felice, il nostro re e il nostro Dio. Se guardiamo a te, o Signore, non moriremo. Se confessiamo il tuo Nome, non rischieremo di perdere. Se ti preghiamo saremo esauditi. Ridonaci, Signo-re, il vigore della nostra forza e degnati di mantenerci fedeli, in essa, senza interruzione e sino alla fine. Dacci la forza di essere confermati, fortificati sino alla statura piena [del Cristo] e sino al compimento per-fetto. Ti lodo, o Signore e Padre, per la tua potenza, per il tuo splendore e per la tua pace; ti lodo per la tua luce e per i tuoi Angeli, tuoi rappresentanti che governano e fortificano tutto ciò che vive; ti lodo per tutti

Page 13: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 13 di 39

**

Tu sei Amabile e Adorabile in tutta la Tua creazione, Tu sei Materno e Misericordioso nelle tue creature, angeliche, umane, a-

nimate e inanimate20. Tu hai pensato a noi, umane creature, prima che l'universo esistesse21. Tu hai iniziato la tua 'Pasqua' verso di noi ancor prima della creazione. Tu ti sei rallegrato, prima che il mondo fosse, per la nostra salvezza e san-

tità. Tu ci hai benedetti con ogni sorta di benedizione dello Spirito, nei cieli, in

Cristo22. Tu ci hai eletti in Cristo prima della costituzione del mondo perché fossi-

mo santi e senza macchia davanti a Te. Tu ci hai predestinati, per amore, alla condizione di figli adottivi, per

mezzo di Gesù, nello Spirito, a lode della gloria della tua grazia. Tu hai creato l'universo e ogni tipo di microcosmo23.

coloro che nascono da te e a te restano uniti e adempiono la tua paterna volontà. Sono onorati, grandi e po-tenti, tutti coloro che nella verità invocano il tuo Nome e nella fede ti rivolgono inni di lode. Nella nube della tua luce Tu sei degni di ogni lode, tu l'Immortale, l'Instancabile, l'Eterno. Tu sei il modello e l'essenza dell'anima e della vita, nostro Padre beato e Nocchiero sovrano. Tu avanzi con maestà nella nube luminosa, tu navighi nel mistero. Tu sei il Padre che salva, solleva, fortifica o annienta. Tu manifesti il modello lumi-noso, tu purifichi le anime dei viventi. Tu sei il Primo e l'Artefice di tutte le opere pregiate: quando i raggi della tua luce scendono dall'alto e incontrano il mondo delle nostre tenebre, tutte le potenze, gli Angeli, i Si-gnori della vita, le Immagini del cielo e della terra, le stelle che brillano e le forze in movimento, tutto spari-sce e perde del suo splendore davanti allo splendore della tua luce e alla potenza della tua [infinita] gran-dezza. 20Inizia la sezione più significativa di questa "preghiera di alterità". Come si documenta nella nota successi-va, il modello di tale stile orante è molto antico. Ci si può riferire, tra le fonti arcaiche, anche alla celebrazio-ne del Salmo 136, detto anche "Grande Hallel", proclamazione delle opere di JHVH nella storia del suo Po-polo. Per la proclamazione dei Salmi 112-117, gruppo salmico definito anche "Hallel", si consiglia la lettura di Alleluia. interpretazioni ebraiche dell'Hallel di Pasqua (Salmi 113-118), a cura di Umberto NERI, (Com-menti Ebraici antichi alla Scrittura), Roma, 1981, 221 pp. 21La sezione si ispira ad una notevole 'litania' del II secolo, un tempo attribuita a Giovanni Crisostomo e ora ricondotta ad una cronologia più arcaica, al II secolo d. Cr. (cf. M. RICHARD, Témoins grecs des fragments XIII et XV de Méliton de Sardes, in "Le Muséon" 85 [1972] 309-336). 22Blocco desunto da Efesini 1, 3ss.

Page 14: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 14 di 39

Tu, rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto, hai riempito la terra della tue creature24.

Tu hai plasmato tutte le creature animate e inanimate25. Tu hai racchiuso in un fiore lo splendore e la ricchezza di Salomone. La bellezza della creazione parla continuamente di Te. Tu ci hai creato, con le Tue Mani, il Verbo e lo Spirito26. Tu hai plasmato la nostra materia e il nostro spirito. In Te si specchia il nostro vero volto, la nostra identità. Tu sei l'Icona dei Volti27. Tu sei la Pienezza del nostro immenso vuoto, da Te predisposto in noi. Tu ci hai donato te stesso nel Figlio con lo Spirito Santo. Tu, autentico Abramo, hai sacrificato te stesso in Gesù, il vero "Isacco", tuo Unige-

nito. Tu, vero Patriarca della nuova Alleanza, hai sacrificato te stesso nell'effusione dello

Spirito, tua Vita e Amore28.

23"Canto, o Trinità, Unica per natura (monada te physe), la Tua eterna, incomprensibile (anarchon, alepton) e regale maestà, la Tua più che perfetta Unità (hypertele henada), Dio e luce e vita, artefice e creatore del mondo!" (Domenica dell'Apocreo, matt., V ode, trop. 7: Tr 31). 24Salmo 104 (103), 1-2. 24. 25 Per apprezzare il coinvolgimento diretto della Trinità nella creazione del mondo, anche materiale, bisogna dialogare con la posizione contestativa degli gnostici e dei catari. Questi cristiani eterodossi si sono sempre 'scandalizzati' di fronte alla verità cattolica della creazione. 26Locuzione celebre elaborata da Ireneo di Lione nella sua opera principale, Confutazione della presunta gnosi (cf il titolo latino, molto più conflittuale: "Adversus Haereses"). 27Attribuzione tolta dalla Via Crucis 1994 (Città del Vaticano), composta dal patriarca ecumenico di Costan-tinopoli Bartolomeo I. 28 Per le relazioni intratrinitarie considerate sulla tipologia 'Abramo-Isacco' si può partire dal seguente e-stratto di J. GALOT: Come il sacrificio di Abramo era consistito nell'offerta del figlio, così il sacrificio del Padre consiste nel 'consegnare' il Figlio alla morte. Se l'offerta del Figlio è fatta dal Padre, essa ritorna pu-re al Padre. L'elemento essenziale è che il Padre fornisce personalmente la vittima del sacrificio e che la vit-tima è il suo Figlio. Anche l'idea della sofferenza deve essere corretta quando è applicata al Padre; vi è cer-to somiglianza tra il dolore di Abramo e il dolore del Padre, ma tra i due dolori vi è la distanza che esiste tra l'uomo e Dio, per cui si può parlare di sofferenza del Padre soltanto avendo coscienza di questa grande differenza e della povertà del vocabolario che non riesce a sottolinearla abbastanza. Tuttavia, pur appel-landosi a tale differenza, non si può sopprimere dal testo di Rom. 8, 32 ogni idea di sofferenza del Padre. L'immagine di Abramo conserva tutta la sua verità: un padre che non risparmia il proprio figlio infligge al suo amore paterno una sofferenza molto intima. Inoltre non si può negare la forza maggiore dell'azione di

Page 15: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 15 di 39

Tu attendi il nostro grido di meraviglia di fronte a questo mistero di gratui-tà, anticipato nel sacrificio di Abramo29.

Sacrificio di Abramo, Volta affrescata di chie-sa orientale. Isacco, legato (aqedah) e tenuto fermo dalla mano che ne afferra la capigliatura, è a pochi istanti dal sacrificio. Il fuoco per consumare tutta la vittima-Isacco (olocasto), è già acceso. Si ricorda, qui, che il concetto di olocausto nel mondo biblico assu-me semplicemente il significato di destinazio-ne del dono a JHVH, senza che alcun offerente si attenda di attingere a parte del dono offerto. Il fuoco, infatti, rende inutilizzabile l'offerta destinata a JHVH da parte di chicchessia. La scritta, in greco, significa "Il sacrifi-cio/vittima [di] Abramo" (he thysìa [tu] Abra-ham).

Tu, vero Mosè, ci hai fatto passare dalla schiavitù alla Terra promessa. Tu ti sei manifestato nel roveto ardente, con la divina maternità di Ma-

ria30. 'non risparmiare' quando si tratta del sacrificio di Gesù. Abramo non aveva risparmiato il figlio Isacco, ma non aveva dovuto andare fino alla sua immolazione. Il suo braccio era stato fermato all'ultimo momento dal-la volontà divina. Mentre il Padre, consegnando il Figlio alla morte, non ferma il proprio braccio (in Il Mi-stero della sofferenza di Dio, pp. 88-89). 29Importante il seguente testo targumico, tratto dal ms Targum Neofiti 1: Gli occhi di Abramo erano fissi in quelli di Isacco e quelli di Isacco erano rivolti verso l'Alto [JHVH]. Allora discese dal Cielo una voce che diceva: 'Venite, ammirate due persone veramente uniche in tutto il mio universo: una sacrifica e l'altra viene sacrificata. Chi sta sacrificando non esita affatto e chi è sacrificato porge spontaneamente la gola!' . Con una trasposizione 'tipologica' (secondo la consuetudine interpretativa dei primi secoli e dei primi Padri della Chiesa, collocandoci idealmente nella celebrazione della Liturgia di Passione, al Venerdì santo sera, e sostituendo i soggetti del racconto targumico [Abramo = Dio Padre, Isacco = Gesù, JHVH = Chie-sa/umanità]), il testo si ripresenterebbe così: "Gli occhi di Dio Padre erano fissi in quelli di Gesù [crocifisso] e quelli di Gesù erano rivolti verso gli uomini [da lui amati]. Allora salì dalla terra la voce della Chiesa che diceva: 'Venite, ammirate il Padre, lo Spirito Santo e il Figlio, veramente "unici"! Il Padre sacrifica il Figlio e il Figlio viene sacrificato. Chi sta sacrificando non esita affatto e chi è sacrificato offre spontaneamente se stesso per la crocifissione!'". 30 Vedi la tradizione iconografica ortodossa che, nell'Icona del 'Roveto ardente', raffigura, al centro della fiamma che non consuma, la Beatissima Madre di Dio con il Figlio suo Gesù. Anticipiamo qui, semplice-mente, la bellezza teologica di una breve preghiera di origine bizantina: O dolce Madre del Re di bontà, Ma-ria, genitrice purissima e benedetta, riversa sulla mia anima sottoposta a intense suggestioni la misericor-dia del tuo Figlio e nostro Dio [Gesù], e per le tue preghiere guidami verso le azioni buone, in modo che trascorra senza difetto tutto il resto della mia vita e così io trovi, tramite te, il Paradiso, o [dolce] Vergine

Page 16: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 16 di 39

Tu ci hai dato la Legge, il tuo Spirito, il tuo Vangelo. Tu ci hai dato la manna e l'acqua dalla roccia, Te stesso nel tuo Cristo.

Tu ci hai visitato e guidato nei profeti. Tu sei il vero Profeta, attraverso il tuo Figlio, il Cristo. Tu, vero Elia, ti sei fatto visibile nella brezza leggera. Tu sei il pane e l'acqua, il cibo sostanziale per il cammino della vita. La tua dolce filantropia si è manifestata nell'incarnazione del tuo Figlio,

Gesù31. Tu, con la nube trasformante32 dello Spirito Santo, hai reso fecondo il

grembo di Maria33.

Madre di Dio, o unica così pura e tra tutte le donne benedetta [Il Grande Libro delle Ore secondo il Rito bizantino, a cura di Denis GUILLAUME , Roma 1989, Prière 9 à la très-sainte Mère de Dieu]. 31"Chi non ti proclamerà beata, o Vergine santissima? Chi non canterà il tuo parto verginale? Poiché Colui che ha brillato come luce dal Padre, fuori dal tempo, il Verbo Unigenito, è lo stesso che è uscito da te, o pu-ra, incarnato in maniera ineffabile; Dio per natura è divenuto uomo per natura, per noi; non è diviso nella dualità delle persone, ma è riconosciuto uno in due nature senza commistione. Prégalo, venerabile e beatis-sima, di avere pietà delle nostre anime/vite" (Lit. bizantina, Giovedì di Pasqua, vespri, theot.: Pe 17). L'Umiltà Divina nell'incarnazione e nella passione è così descritta da un Padre della chiesa arabo-cristiano (parafrasi del celebra testo Fil 2, 6-11: Un re dominò il mondo intero la sua sua sapienza fu tale che al suo paragone ogni altra sapienza pareva ignoranza. Egli era la creatura più gloriosa e sublime. Vestiva di por-pora, aveva il capo cinto da una corona scintillante, una bellezza superiore ad ogni bellezza, tanto che lo sguardo era abbagliato dalla sua vista. Gli si erano consacrati molti uomini, che ricorsero a lui coltivando il suo amore e rendendogli il massimo onore. Orbene, questo re mirò, nella sua sapienza, ad un disegno da lui elaborato: si nascose alla vista di chi lo circondava, si rese irriconoscibile nell'abbigliamento, si liberò della porpora, gettò via la corona del capo, discese dal trono, si rivestì di una veste spregevole, vile, logora. Quindi lasciò se stesso alla mercé dei suoi nemici, che lo percossero, oltraggiandolo vergognosamente, lo sottoposero all'infamia mentre lo deridevano, si dilettavano attorno a lui, godendo della sua cattiva sorte, e lo schernivano apostrofandolo ad alta voce. Quando accadde tutto questo, quasi tutti coloro che si erano ri-fugiati presso di lui, delusi, lo abbandonarono. Ne rimase invece un gruppo che confermò l'amore che pre-tendeva di provare per lui. Perseverarono con lui nella sua infamia, camminando con lui mentre era sotto-posto al biasimo vergognoso dei suoi nemici. E i suoi nemici li infamavano dicendo loro 'O sciagurati, non vi vergognate che sia questo il vostro re?!'. Allora costoro gridavano ad alta voce: 'Noi non abbiamo Re, né Signore, né Amato all'infuori di costui'. Quindi anch'essi vennero crocifissi con lui, sopportando la sua stes-sa infamia, condividendo le sue sofferenze, fino a che ebbe portato a compimento il suo sapiente disegno ed ebbe recuperato il regno, la gioia, lo splendore. Il re, quando avvenne questo, li convocò alla sua presenza e mise tutto il suo regno ai loro piedi, dicendo: 'A voi che avete condiviso con me la mia umiliazione, è con-cessa la mia gioia. Voi, lo giuro, siete gli Amati, nel cui amore non vi è inganno, voi che mi onoravate quan-to io regnavo, non per brama dei beni che avreste potuto ottenere da me, ma per l'amore di tutto cuore che sentivate per me' (Teodoro ABU QURRAH [750-825 d. Cr.], La difesa delle Icone. Trattato sulla venerazione delle immagini, trad. dall'arabo e introd. a cura di Paola PIZZO, pref. di Samir KHALIL SAMIR , (Patrimonio Culturale Arabo Cristiano 1), Milano, Jaca Book, 1995, 187 pp., ISBN 88-16-40384-5). Edizione precedente: a cura di Ignace DICK, (Patrimoine Arabe Chrétien. Textes et Etudes de la Littérature Arabe Chrétienne Ancienne, 10, dir. mgr. N. Edelby, collab. S. Khalil Samir), Beirut (CEDRAC) e Roma, 1986.

Page 17: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 17 di 39

Tu hai chiesto a Maria il libero assenso per abitare tra gli uomini. Tu ci hai donato visibilmente Gesù, nell'estrema e luminosa povertà della

sua nascita34. E' apparsa tra noi la Tua grazia, o Padre, apportatrice di salvezza per tutti

gli uomini35. Tu, con lo Spirito Santo, e tramite Maria e Giuseppe, hai presentato ai pa-

stori il Tuo Verbo e Messia, avvolto in fasce. Tu, che fin dall'eternità hai avuto il Tuo "cuore" trapassato dalla spada

dell'amore, hai condiviso con Maria il disegno di dolore e di gloria sul Tuo Figlio, segno di contraddizione e di resurrezione per tutti36.

Tu hai unto il Tuo Figlio come messia nel Battesimo al Giordano37. Tu hai manifestato la sua gloria nella trasfigurazione38.

32Il concetto di 'nube' della Gloria è centrale nell'ebraismo, nel giudaismo apocalittico e rabbinico, nella comprensione della liturgia sacramentale cattolica. Gli effetti trasformanti, salvifici e santificanti, sono visi-bilmente avvicinabili con il gesto liturgico della 'epìclesi' (cf. sacramento del Battesimo e Riconciliazione, Sacramento della Eucaristia, Sacramento dell'Ordine ecc.). 33 In questo giorno è il felice annuncio della gioia; è la festa della Vergine; il mondo di quaggiù si accorda alle cose dell'alto; Adamo è rinnovata, Eva è liberata dalla sua prima afflizione e il tabernacolo della nostra umana sostanza diventa il tempio di Dio per la divinizzazione della natura umana assunta. O mistero! Il mo-do sconosciuto dell'abbasssamento, il modo inaudito del concepimento! un Angelo si fa ministro (leiturghei) del prodigio; il seno di una Vergine riceve il Figlio Dio; lo Spirito Santo è mandato quaggiù; dall'alto il Pa-dre si compiace e l'unione (to synallagma) si compie secondo una comune volontà; in lui e per lui siamo sal-vati; uniamo dunque le nostre voci a quella di Gabriele e gridiamo alla Vergine: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te, da Lui, [il Padre] ci viene la salvezza, il Cristo nostro Dio, poiché ha preso la nostra umana natura per elevarla fino a sé. Interceda presso il Padre perché salvi le nostre anime (Lit. biz., 25 marzo, Annunciazione, vespri, litì, trop. 8 [Andrea di Gerusalemme]: Me, Mar. 203). 34 Tutta la creazione si rallegra per te, o piena di grazia, [Maria], l'insieme degli angeli e il genere umano [esultano per te, o madre di Dio]; tempio santificato, paradiso spirituale, gloria verginale, da cui Dio si in-carnò e divenne piccolo (ex hes Theos esalkothe kai paidion ghégonen), lui che è il nostro Dio eterno; in-fatti fece del tuo grembo il suo trono e lo rese più vasto dei cieli. Tutta la creazione si rallegra per te. Pie-na di grazia, gloria a te! (LITURGIA DI BASILIO, canto dopo l'istituzione: Hi 197). 35 Tito 2, 11. 36Lc 2, 34-35. 37Mc 1, 9-11 (= Mt 3, 12-17 = Lc 3, 21-22). Il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano e le teofanie che lo ac-compagnano sono centrali nella storia del primo cristianesimo e, persino, nella storia della redazione dei vangeli. Vedi VIGNE Daniel, Christ au Jourdain. Le Bapteme de Jésus dans la tradition judéo-chrétienne, (Etudes Bibliques, n.s. 16), Paris 1992, 362 pp. 38 Mc 9, 2-9 (= Mt 17, 1-8 = Lc 9, 28-36).

Page 18: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 18 di 39

Tu, come vero re e pastore, hai guarito e istruito il tuo popolo con il tuo Verbo, Gesù.

Tu, come pastore, raduni il Tuo gregge, porti gli agnellini sul petto e con-duci pian piano le pecore madri39.

Tu hai dato testimonianza del tuo amore per glo uomini con l'accoglienza dei peccatori, e degli smarriti di cuore40.

Tu, dopo aver piantato e curato la Vigna, il Tuo Popolo, hai inviato i pro-feti e, per ultimo, hai mandato il Tuo Amato Unigenito, Gesù41.

Tu, vero Abramo, hai condotto il tuo Figlio unico a Gerusalemme

per il duplice solenne sacrificio, pasquale ed espiatorio42. 39 Isaia 40, 11. 40 Lc 4, 16-30 (= Mc 6, 1-6 = Mt 13, 53-58). La salvezza dei deboli e dei peccatori percorre tutti i vangeli si-nottici come un tema unificante. Esso si connette con i contenuti del più puro messianismo, evidente nella proclamazione del testo di Isaia (Is 61, 1-2) nella sinagoga di Nazaret. Vedi anche Tito 3, 4-7: Quando si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante il lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita e-terna. Questo importante testo verrà ripreso più avanti (Battesimo). Di grande significato il concetto patristi-co di "filantropia". 41 Mt 21, 33-45 (= Mc 12, 1-12 = Lc 20, 9-19). La fondamentale parabola dei vignaioli omicidi, descrive la profondità dell'amore e del dolore del Padre, nel Figlio, inviato e sacrificato. Anche dal punto di vista esege-tico ci si trova di fronte ad un testo arcaico, nella storia della redazione evangelica. 42Sulla duplicità del sacrificio vedi la fondamentale opera di GIUSTINO MARTIRE (+ 165 d. Cr.), Il Dialogo con Trifone, a cura di Giuseppe Visonà, Cinisello B. 1988, 414 pp. 40, 1-5 (pp. 173-174): agnello pasquale 40, 1-3. I due capri del kippur: 40, 4-5. 46, 2 (p. 183): [Trifone:] No, non è possibile. Sappiamo infatti che, come hai detto tu [40, 5], non è

consentito sacrificare in altro luogo [che a Gerusalemme] né l'agnello pasquale né i capri che è prescritto di offrire nel digiuno né qualunque altro tipo di oblazione.

. agnello pasquale e azzimi: primizia come dono nuovo e migliore . i due capri dell'espiazione: per i peccati e per il sacro . sintesi sulla trascendenza 'sacramentale' gerosolimitana: 14-15 (pp. 119-123) "azzimi (psq), digiuno (kpr ), circoncisione" . coordinate protostoriche: - "primizia" = agnello, allevamento < nomadismo (<< caccia) azzimi/lievito, agricoltura > urbanizzazione >> regni/imperi - "primizia"/dono-sacrificio: livello 'buona educazione', livello "liturgia", livello quotidianità oblativa - "capro espiatorio per i peccati del popolo" "capro espiatorio per il sacro" . Gesù di Nazaret e la sua identità: - remissione dei peccati (sinottici)

Page 19: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 19 di 39

Tu hai sacrificato il tuo Diletto Figlio, come primizia pasquale, testimonianza del tuo folle amore per gli uomini.

Tu hai sacrificato il tuo Unigenito, come vittima di espiazione per i peccati del tuo Popolo infedele.

Tu, nel Getsemani, con il Tuo Spirito, hai offerto al tuo Unigenito il calice

amaro del dolore43. Tu, hai permesso che il Tuo Figlio ricevesse al nostro posto scherni e tor-

ture a causa dei nostri peccati44. Tu, nella fedeltà eterna alla Tua alleanza con noi, hai caricato la croce/il

legno sulle spalle di Gesù. Tu, hai fissato, sul legno della croce, le mani e i piedi del Sacrificato, Tuo

Unigenito, guardando con i Tuoi invisibili occhi di Padre i suoi occhi insanguinati 45 lasciando cadere le Tue invisibili lacrime su di lui,

- "Io sono" nel corpus giovanneo cf. sotto nn. 5-6 . centralità pasquale ed espiatoria della 'aqeda' abramitica e trinitaria. 43Mc 14, 32-42 (= Mt 26, 36-46 = Lc 27, 40-46). Il dolore originato dall'amore è singolarmente leggero e tra-gico nello stesso tempo: leggero a causa della volontarietà cosciente di chi ama e decide di soffrire per la persona amata, tragico perché l'oggettiva fatica della sofferenza rimane intatta sua pesantezza. Per una con-ferma della prima caratteristica riportiamo un testo di San Pietro Crisologo (Discorso 108): Ascolta il Si-gnore che ti parla con misericordia: Vedete in me il vostro corpo, il vostro sangue. Se temete ciò che è di Dio, perché non amate almeno ciò che è vostro; se rifuggite dal Padrone, perché non ricorrete al consan-guineo? Ma forse vi copre di confusione la gravità della sofferenza che mi avete inflitto. Non abbiate ti-more. Questa croce non è un pungiglione per me, ma per la morte. Questi chiodi non mi procurano tanto dolore, quanto imprimono più profondamente in me l'amore verso di voi. Queste ferite non mi fanno ge-mere, ma piuttosto fanno passare voi all'interno della mia anima. Il mio corpo pieno di dolorose contra-zioni anziché accrescere la pena, allarga gli spazi del mio cuore per accogliervi. Il mio sangue non è per-duto per me, ma è donato in riscatto per voi. Venite, dunque, accostatevi. Sperimentate almeno la mia te-nerezza che ricambia il male con il bene, le ingiurie con l'amore, ferite tanto grandi con una carità così immensa. 44 Vedi il culmine di questi scherni nel momento dell'incoronazione con spine: Mc 15, 21-22 (= Mt 27, 32-33 = Lc 23, 26 = Gv 19, 17). 45Questo particolare risale ad un'antica tradizione giudaica, fissata nel Targum ms Neofiti 1: Gli occhi di Abramo erano fissi in quelli di Isacco e quelli di Isacco erano rivolti verso l'Alto [JHVH]. Allora discese dal Cielo una voce che di-ceva: 'Venite, ammirate due persone veramente uniche in tutto il mio universo: una sacrifica e l'altra viene sacrificata. Chi sta sacrificando non esita affatto e chi è sacrificato porge spontaneamente la gola!' . Con una trasposizione 'tipologica' (secondo la consuetudine interpretativa dei primi secoli e dei primi Padri della Chie-sa, collocandoci idealmente nella celebrazione della Liturgia di Passione, al Venerdì santo sera, e sostituendo i soggetti del racconto targumico [Abramo = Dio Padre, Isacco = Gesù, JHVH = Chiesa/umanità]), il testo si ripresenterebbe co-sì: Gli occhi di Dio Padre erano fissi in quelli di Gesù [crocifisso] e quelli di Gesù erano rivolti verso gli uomini [da lui amati]. Allora salì dalla terra la voce della Chiesa che diceva: 'Venite, ammirate il Padre, lo Spirito Santo e il Figlio, veramente "unici"! Il Padre sacrifica il Figlio e il Figlio viene sacrificato. Chi sta sacrificando non esita affatto e chi è sacrificato offre spontaneamente se stesso per la crocifissione!'.

Page 20: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

piangente e sereno46

motivo eterno di tanto amore.

Due rappresentazioni, una moderna e l'altra medievale (dal ms. Vat. Gr. 699 della Biblioteca Apostolica Vaticana), di Isacco che porta la legna e cammina verso il luogo dell'adorazione. Il vero Isacco è stato Gesù che portò il legno della croce e del sacrificio sulle proprie spalle, lungo la strada che lo condusse al luogo dell'esecuzione mediante crocifissione. Nella Via Crucis 'trinitaria' in ogni stazione si dovrebbe percepire la Presenza/Shekinah di Dio Padre, vero Abramo, chetare del sacrificio di primizia, offerto in totalità, in olocausto (: del tutto consumato dal fuoco).

Tu nella morte di Cristo hai dato la Tua Vita, il Tuo Cuore: il Figlio nello Spirito Santo.

Tu, come Maria, hai accolto sto, appena deposto

Tu, con il Figlio trafitto deposto lamenti per la nostra durezza di cuore

46 Eccezionale quanto riferisce la tradizionelegò sull'altare, sopra le legna; fece forte il suo braccio, si rimboccò le vesti e puntò su di lui le ginocchia con gran foza.46 E il Santo - benedetto Egli sia, benedetto il fosse uguale il cuore di ambedue. E sgorgarono lacrime da[gli occhi di] Abramo e caddero su Isacco, e da Isacco caddero sulle legna, che subito furono inondate dalle lacrimeUmberto NERI, Roma, Città Nuova (Commenti ebraici antichi alla Scrittura), 1981, seconda edizione, 123x180 mm, 164 pp. La traduzione è stata condotta sull'edizione ebraica curata da A. Lellink, dove la piccola operitrova con il titolo, in grafia tedesca, Midrasch Sammlung kleiner Midraschim und vermischter Abhandungen aus der aeltern juedischen Literature, vol. 1953, p. 52.

46, facendo Memoria, con il Tuo Spirito Santo, del erno di tanto amore.

Due rappresentazioni, una moderna e l'altra medievale (dal ms. Vat. Gr. 699 della Biblioteca Apostolica Vaticana), di Isacco che porta la legna e cammina verso il luogo dell'adorazione. Il vero Isacco è stato

gno della croce e del sacrificio sulle proprie spalle, lungo la strada che lo condusse al luogo dell'esecuzione mediante crocifissione. Nella Via Crucis 'trinitaria' in ogni stazione si dovrebbe percepire la Presenza/Shekinah di Dio Padre, vero Abramo, che accompagna il Figlio Amatissimo all'atare del sacrificio di primizia, offerto in totalità, in olocausto (: del tutto consumato dal fuoco).

di Cristo hai dato la Tua Vita, il Tuo Cuore: il Figlio nello

Tu, come Maria, hai accolto "nel tuo grembo" il corpo sacrificato del Crdeposto dalla croce.

Tu, con il Figlio trafitto deposto "tra le tue braccia", hai proferito dolci per la nostra durezza di cuore47.

quanto riferisce la tradizione rabbinica circa il sacrificio di Abramo: E subito dopo dispose le legna, e lo legò sull'altare, sopra le legna; fece forte il suo braccio, si rimboccò le vesti e puntò su di lui le ginocchia con gran fo

benedetto Egli sia, benedetto il Nome di lui che siede sul trono alto ed eccelso! [Is 6,1] E sgorgarono lacrime da[gli occhi di] Abramo e caddero su Isacco, e da Isacco

caddero sulle legna, che subito furono inondate dalle lacrime. Cf. Il canto del mare. Midrash sull'Esodo, Roma, Città Nuova (Commenti ebraici antichi alla Scrittura), 1981, seconda edizione, 123x180 mm,

164 pp. La traduzione è stata condotta sull'edizione ebraica curata da A. Lellink, dove la piccola opeMidrasch Wajoscha [Midrash Vaiosha, in grafia inglese], in Bet ha

Sammlung kleiner Midraschim und vermischter Abhandungen aus der aeltern juedischen Literature, vol.

Pagina 20 di 39

, facendo Memoria, con il Tuo Spirito Santo, del

Due rappresentazioni, una moderna e l'altra medievale (dal ms. Vat. Gr. 699 della Biblioteca Apostolica Vaticana), di Isacco che porta la legna e cammina verso il luogo dell'adorazione. Il vero Isacco è stato

gno della croce e del sacrificio sulle proprie spalle, lungo la strada che lo condusse al luogo dell'esecuzione mediante crocifissione. Nella Via Crucis 'trinitaria' in ogni stazione si dovrebbe

accompagna il Figlio Amatissimo all'al-tare del sacrificio di primizia, offerto in totalità, in olocausto (: del tutto consumato dal fuoco).

di Cristo hai dato la Tua Vita, il Tuo Cuore: il Figlio nello

il corpo sacrificato del Cri-

, hai proferito dolci

E subito dopo dispose le legna, e lo legò sull'altare, sopra le legna; fece forte il suo braccio, si rimboccò le vesti e puntò su di lui le ginocchia con gran for-

Nome di lui che siede sul trono alto ed eccelso! [Is 6,1] - vide come E sgorgarono lacrime da[gli occhi di] Abramo e caddero su Isacco, e da Isacco

o del mare. Midrash sull'Esodo, a cura di , Roma, Città Nuova (Commenti ebraici antichi alla Scrittura), 1981, seconda edizione, 123x180 mm,

164 pp. La traduzione è stata condotta sull'edizione ebraica curata da A. Lellink, dove la piccola opera midrashica si , in grafia inglese], in Bet ha-Midrasch.

Sammlung kleiner Midraschim und vermischter Abhandungen aus der aeltern juedischen Literature, vol. I, Lipsia, pp.

Page 21: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Tu hai vinto la legge il peccato la morte con la gloriosa Cristo.

Tu hai rinnovato la creazione, con lmissione dei peccati.

Tu hai esaltato l'Agnello immolato nei segni gloriosi della sua passione. Tu hai inviato il Tuo Spirito, nella

fuoco divorante, vita amorevole 47Chiaramente quando parliamo di 'grembo' e 'braccia' non occorre ricordare che si tratta di immagini antrpomorfiche da applicarsi con saggezza teologica all'invisibile presenza del Padre sul Calvario. 48Brani come quello che segue, di IRENEO DI

ologiche: Il Signore ha promesso di espandere il suo to è disceso sul Figlio di Dio, divenuto Figlio dell'uomo abituandosi, con lui, ad abitare nel genere umano, a riposare sugli uomini, a dimorare nella creatura di Dio, per compiere la volontà del Padre, per rinnovarli nella novità di Cristo. Il Signore ha po

Gesù Crocifisso, elaborato attinti dalle analisi scien-tifiche sulla Sindone di Torino (mons. Giulio Ricci, + 1995). La morte in croce di Gesù è tra le peggiori che si possano 'programmare' per una persna. umana I due chiodi infissi nelle toccano o addirittura trafiggono il nervo mdiano, provocando dolori lancinanti, non sdabili neppure con morfina. Il chiodo che infigge i due re, sofferenze atroci, tenendo presente che le piante dei piedi hanno terminazioni nervose che si diramano in tutto l'organismo. Tra le altre sofferenze di rilievo notiamo - le ferite da coronazione con spine;- le abrasioni provocate dalla flagellazione e

la 'ripetizione dell'effetto flagellazione' al momento della spogliazione delle vesti, prima della crocifissione;

- le ferite sul ginocchio sinistro e sulla tibia sinistra, manifestàtesi lungo la conduzione al Calvario;

- le ferite sul volto, causate dall'impatto con il suolo, quando, carico del 'patibulum', era condotto al supplizio di croce;

- il dolore acutissimo provocato dall'infarto al miocardio, quando, dopo aver lanciato un forte grido e aver chinato il capo, il Cristo, muore.

Tu hai vinto la legge il peccato la morte con la gloriosa risurrezione

la creazione, con l'alito dello Spirito, in Gesù, per la rmissione dei peccati.

Agnello immolato nei segni gloriosi della sua passione.

Tu hai inviato il Tuo Spirito, nella Pentecoste, fuoco divorante, vita amorevole48.

Chiaramente quando parliamo di 'grembo' e 'braccia' non occorre ricordare che si tratta di immagini antrpomorfiche da applicarsi con saggezza teologica all'invisibile presenza del Padre sul Calvario.

RENEO DI LIONE, sono davvero esemplari per la precisione e la densità tIl Signore ha promesso di espandere il suo Spirito sui suoi servi e le sue serve. Per questo lo

è disceso sul Figlio di Dio, divenuto Figlio dell'uomo abituandosi, con lui, ad abitare nel genere umano, a riposare sugli uomini, a dimorare nella creatura di Dio, per compiere la volontà del Padre, per rinnovarli nella novità di Cristo. Il Signore ha poi promesso di inviare il Paraclito per adattare noi a Dio. Come della

Pagina 21 di 39

Gesù Crocifisso, elaborato e scolpito su dati tifiche sulla Sindone

di Torino (mons. Giulio Ricci, + 1995).

La morte in croce di Gesù è tra le peggiori che si possano 'programmare' per una perso-na. umana I due chiodi infissi nelle mani

tura trafiggono il nervo me-diano, provocando dolori lancinanti, non se-dabili neppure con morfina. Il chiodo che infigge i due piedi provoca, pu-re, sofferenze atroci, tenendo presente che le piante dei piedi hanno terminazioni nervose

tto l'organismo.

Tra le altre sofferenze di rilievo notiamo le ferite da coronazione con spine; le abrasioni provocate dalla flagellazione e la 'ripetizione dell'effetto flagellazione' al momento della spogliazione delle vesti,

crocifissione; le ferite sul ginocchio sinistro e sulla tibia sinistra, manifestàtesi lungo la conduzione

le ferite sul volto, causate dall'impatto con il suolo, quando, carico del 'patibulum', era condotto al supplizio di croce;

re acutissimo provocato dall'infarto al miocardio, quando, dopo aver lanciato un

inato il capo, il Cristo,

risurrezione del

alito dello Spirito, in Gesù, per la re-

Agnello immolato nei segni gloriosi della sua passione.

Chiaramente quando parliamo di 'grembo' e 'braccia' non occorre ricordare che si tratta di immagini antro-pomorfiche da applicarsi con saggezza teologica all'invisibile presenza del Padre sul Calvario.

sono davvero esemplari per la precisione e la densità te-sui suoi servi e le sue serve. Per questo lo Spiri-

è disceso sul Figlio di Dio, divenuto Figlio dell'uomo abituandosi, con lui, ad abitare nel genere umano, a riposare sugli uomini, a dimorare nella creatura di Dio, per compiere la volontà del Padre, per rinnovarli

per adattare noi a Dio. Come della

Page 22: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 22 di 39

Tu, nello Spirito Santo, sei la Fiamma delle cose49. Tu sei la Bellezza di ogni cosa. Tu sei la nostra immortalità e incorruttibilità 50. Tu ti sei compiaciuto di rimanere con noi,

con il Figlio nello Spirito, nei Sacramenti51. Tu sei il Dio-con-noi, l'Emmanuele, con il Figlio e lo Spirito,

nella celebrazione annuale, settimanale, quotidiana della Pasqua sacramentale52.

Tu, nella Liturgia della Parola, parli alla tua Chiesa, Sposa del Verbo,

nello Spirito. Tu, nella Liturgia del Battesimo e della Riconciliazione, perdoni e santifi-

chi il Tuo popolo nel sangue prezioso del Cristo e nella vita dello Spirito.

Tu ci hai salvati mediante il lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso su di noi con abbondanza per mezzo di Gesù Cristo53.

farina secca non può formare un solo pane senza l'acqua, così noi, che siamo molti, non possiamo diventare uno, senza l'acqua che viene dal cielo. E' questa l'acqua che il Signore Gesù ha ricevuto dal Padre e che lui stesso ha distribuito a coloro che partecipano a Lui, inviando lo Spirito nel mondo intero (Adv. Haer. II, 17, 1-2). 49Attribuzione ispirata dalla Via crucis 1994 (Città del Vaticano), elaborata dal patriarca ecumenico di Co-stantinopoli Bartolomeo I°. 50L'incorruttibilità corporea e l'immortalità dell'anima/vita/persona sono temi centrali nella spiritualità anti-gnostica di Ireneo di Lione e di altri Padri della chiesa nel II-III secolo. 51La Mistica autentica è quella fondata nei Sacramenti, anche se a tutt'oggi nelle varie 'scuole' di spiritualità non possiede ancora la centralità che merita. Vedi Jesus CASTELLANO CERVERA, La Mistica dei Sacramenti dell'Iniziazione cristiana, in La Mistica. Fenomenologia e riflessione teologica, vol. II, a cura di Ermanno Ancilli e Maurizio Paparozzi, Roma 1984, pp. 77-111, ISBN 88-311-9213-2. "Pur ammettendo carenze sto-riche quanto alla consapevolezza di questa realtà e pur riconoscendo lacune di sensibilità biblica, patristica e liturgica nella lunga storia della mistica cristiana, sia a livello di esperienza che di dottrina, non si può non riconoscere che l'esperienza del mistero cristiano è stata sempre radicata nel battesimo ed è stata soprattutto una mistica eucaristica" (p. 77). 52 Siamo nel nucleo della vita e della verità cristiana: la possibilità di entrare in contatto reale con Dio tramite i misteri o sacramenti della pasqua. 53 Tito 3, 5-6.

Page 23: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 23 di 39

Tu, in modo straordinario e paradossale, ci hai donato la vita senza che fossimo, noi, sottoposti a morte a causa dei nostri peccati54.

Tu, nella Liturgia Eucaristica, offri, sacrifichi e doni in cibo il tuo Figlio Gesù, nello Spirito Santo55.

Vesti liturgiche del Sommo Sacerdote ebreo, secondo i dettami del Pentateuco, validi per l'intero popolo ebraico, sia di parte giudaica che di parte samaritana. Si noti il valore liturgico ecclesiale del 'pettorale', tavola quadrata racchiudente 12 pietre preziose sulle quali erano scritti i nomi del-le singole tribù d'Israele e di Giuda. Nella teologia cristiana il Sommo Sacerdote è innanzitutto il Cristo, sacerdote, vittima e altare. Un'atra antica tradizione giudeocristiana attribuisce a Dio Pa-dre la funzione di Sommo Sacerdote, avvicinandosi meglio alla tipologia del sacrificio di Abra-mo e al compimento nel sacrificio del Calvario, 'Trinitatis sacrificium', come dice s. Ambrogio di Milano.

Tu con la potenza della tua benedizione, lo Spirito tuo Santo, santifichi e trasformi il pane e il vino nel corpo e nel sangue dell'Unigenito.

54Un testo fondamentale lo ritroviamo nella 2a delle Catechesi mistagogiche, attribuite a Cirillo o a Giovanni di Gerusalemme (IV secolo): vi si descrive il realismo sacramentale della salvezza vera, concreta e vi si ri-solve la dinamica del dolore e del peccato. 55Vedi un arcaico inno eucaristico, con esultante ammirazione per il realismo della Divina misteriosa e reale Presenza.

Page 24: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 24 di 39

Tu, dalle mani del tuo Angelo Santo, il Cristo,56 ricevi onore e gloria dalla vera vittima e dalla Chiesa.

Tu, come hai reso fecondo il grembo di Maria così santifichi i tuoi figli adottivi, battezzati nello Spirito e nel Sangue 57.

Tu, nella Liturgia di Missione, invii la tua Chiesa come ambasciatrice del-

la tua misericordia nel mondo. Tu, con sapienza paradossale, hai affidato i tuoi figli adottivi alla media-

zione messianica e sacramentale della Chiesa, tuo Popolo 58. Tu abiti realmente il nuovo e definitivo Tuo Tempio, il corpo delle persone

59. Tu ti manifesti tangibilmente, oggi, attraverso l'Amore ecclesiale al nostro

Prossimo, nostro Tesoro 60. Tu hai dato alla tua Chiesa la dolce legge del riposo settimanale, nel gior-

no dello Shabbat 61. 56 Cenno alla cristologia arcaica (I-III secolo) del Cristo-Angelo. 57Orazione di offertorio nella Domenica IV di Avvento. 58"Il sacrificio più grande da offrire a Dio è la nostra pace e la fraterna concordia, è il popolo radunato dall'u-nità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" ("Sacrificium Deo maius est pax nostra et fraterna concordia et de unitate Patris et Filii et Spiritus Sancti plebs adunata": CCL, III, A/2, p. 105). Vedi il noto uso fattone in LG 4b. Vedi anche il testo agostiniano: "Societas unitatis Ecclesiae Dei, extra quam non fit remissio peccatorum, tamquam proprium est opus Spiritus Sancti, Patre sane et Filio cooperantibus, quia societas est quodammodo Patris et Filii ipse Spiritus Sanctus" (Sermo 71, 33). 59 In un contesto di corporeità incompresa e profanata, san Paolo - con linguaggio pasquale - afferma: "O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo! [trad. TOB: Qualcuno ha pagato il prezzo del vostro riscatto]. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!" (1 Cor 6, 19-20). 60"Ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e ama il prossimo tuo come te stesso. Questo dovete sempre pensare, meditare e ricordare, praticare e attuare. L'amore di Dio è il primo comandamento, ma l'amore del prossimo è primo come attuazione pratica. Amando il prossimo e prendendo-ti cura di lui, tu cammini. E dove ti conduce il cammino se non al Signore, a Colui che dobbiamo amare con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente? Al Signore non siamo ancora definitivamente arrivati, ma il prossimo l'abbiamo sempre con noi. Aiuta dunque il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a Colui con il quale desideri rimanere per sempre" (AGOSTINO D'IPPONA, In Jo., tr. 17, 7-9). 61Vedi l'antichissima orazione, composta da brani ebraico-precristiani e da brani cristiani, "Azione di grazie della Domenica (dalle Costituzioni apostoliche, 7, 36).

Page 25: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 25 di 39

Roma, catacombe di Marcellino e Pietro, il trionfo di Gesù il Cristo (IV sec.). Nel registro superiore si rappresenta il Cristo maestro, giudi-ce-re, alfa e omega, seduto sul tro-no, con gli apostoli Pietro e Paolo. Nel registro inferiore il Cristo è l'A-gnello trionfante, che, sulla sommi-tà del monte (Calvario, Oreb, 'Moriah'), è acclamato dagli eletti, in primo luogo i martiri/testimoni della Pasqua e del Regno.

Tu hai indicato alla tua Chiesa le vie della fatica quotidiana in sei giorni del lavoro a servizio dei fratelli nella società. Tu, Dio Povero tra i poveri, vivi con noi la nostra povertà quotidiana 62. Tu Dio Semplice tra i semplici, vivi in mezzo a noi, nell'apparente banalità

della storia umana, Tu, Dio Umile, vivi tra noi e con noi, fragili e umili, costituiti Re per divi-

na adozione, Tu, o Padre, sei Unico, Amorevole, rispettoso, comprensivo, Fedele, attivo, universale, gioioso63. In Te, Padre, è ogni grazia e ogni gloria 64. In Te è ogni Perdono e misericordia. 62Vedi il brano ebraico moderno'La Dimora del Povero JHVH'. 63Le caratteristiche sono tratte dal tragico e profetico libro di Aimé DUVAL (p.), Il bambino che giocava con la luna, Roma, EP, 1984 (ed. originale 1983, II ediz.), 160 pp., ISBN 88-215-0581-X. Vedi le pagine 131-133. 64Sezione tratta e ispirata dal cap. XXIII della Regola non bollata di san Francesco d'Assisi (FF1 67-71).

Page 26: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 26 di 39

In Te è ogni Bontà e dolcezza 65.

O Dio, Padre, fa' che tutti noi, uomini e donne, adulti e anziani, giovani e bambini, re e presidenti, nobili e semplici, dirigenti ed esecutivi, padroni e servi, analfabeti e intellettuali, esperti e inesperti, operai e industriali, ricchi e poveri, vescovi, sacerdoti e diaconi, laici, religiosi e consacrati, popoli, razze e lingue, stati, nazioni, aree continentali, in ogni luogo, in ogni ora e in ogni tempo, ogni giorno e senza interruzione alcuna, crediamo veramente e umilmente, teniamo e custodiamo nel cuore e nell'intelligenza, amiamo, onoriamo, adoriamo, serviamo, lodiamo, benediciamo, glorifichiamo ed esaltiamo, magnifichiamo, rendiamo grazie a Te, altissimo, sommo ed eterno Dio, Unità e Trinità, Padre nel Figlio con lo Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, Salvatore e Redentore delle nostre vite affrante e perdute,

65Una splendida e celebre preghiera ebraica esprime in modo ottimale la sovrabbondante e quotidiana 'grazia' di Dio: "Anche se le nostre bocche traboccassero di canzoni, come il mare e la nostra lingua esultasse come l'impeto delle onde, anche se i nostri occhi splendessero come il sole e come la luna e se le nostre mani fos-sero spalancate come le aquile delle altezze e i nostri piedi fossero leggeri come quelli dei cerbiatti, ancora non saremmo in grado di renderti grazie, o Signore, nostro Dio e Dio dei nostri padri, e non potremmo a sufficienza benedire il tuo Nome per una sola delle innumerevoli migliaia, e decine di miriadi di gentilezze che ogni giorno compi nei nostri confronti e che hai compiuto a favore dei nostri padri".

Page 27: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 27 di 39

Santificatore e Rivelatore della Gloria di adozione di tutti noi che, con il tuo aiuto continuo, crediamo in Te, speriamo in Te, amiamo Te. Fa' che Ti amiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutta la capacità e la forza della nostra volontà, con tutta la ragione e l'intelligenza, con tutto l'affetto e i sentimenti più intensi, con tutti i desideri più alti e profondi. Padre, ti ringraziamo per Te stesso; Gesù tuo Figlio Unigenito e lo Spirito Santo consolatore, loro, ti rendano grazie; Maria Santissima, Vergine e Madre, di tutto, Lei, ti renda grazie. I nostri fratelli e sorelle santi, che furono che sono e che saranno, i patriarchi e i profeti, i martiri, i confessori e i dottori, le vergini e le vedove, i pastori e gli apostoli, di tutto, loro, ti rendano grazie. Tutte le creature, nel mondo e nell'universo, ti rendano grazie66. Sia esaltato sempre il Tuo Nome67, 66La preghiera è tratta, in forma condensata, dal capitolo 23 della Regula non bullata di san Francesco d'As-sisi, con elaborazione sul testo tradotto da BIZZOTTO-CATTAZZO (Padova, 1982): Altissimo Padre, noi ti ringraziamo per Te stesso, poiché per il tuo Figlio e con lo Spirito Santo Tu hai creato tutte le cose; e ti rendiamo grazie perché hai fatto nascere tra noi il Figlio Tuo Gesù, e per mezzo della morte in croce Lui ci ha riscattati e perché verrà nella gloria per giudicarci. Noi Ti preghiamo, o Padre, affinché lo stesso Si-gnore Gesù, Lui, di tutto ti renda grazie. E preghiamo la beatissima Vergine Maria e tutti i Santi perché loro ti rendano grazie; i nostri fratelli e sorelle santi che furono che sono e che saranno, i patriarchi e i profeti, i martiri, i confessori e i dottori, le vergini e le vedove, i pastori e gli apostoli, di tutto, loro, ti ren-dano grazie. Tutte le creature del mondo e dell'universo ti rendano grazie, sempre. Tutti, in ogni luogo, ringraziamo l'Altissimo Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, Dio inenarrabile, benedetto, eccelso e tutto desiderabile sopra ogni cosa. Amen. 67Questo blocco è derivato dalla preghiera ebraica detta Qaddish [ne esistono di vari tipi]. Confrontare un'al-tra traduzione: "Sia magnificato e santificato il Suo grande Nome, nel mondo che Egli ha creato conforme

Page 28: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 28 di 39

o Padre, Re nostro, Dio dei nostri Padri, Re grande e santo, in cielo e in terra: a Te sono dovuti in eterno, canti, lodi, celebrazioni, inni, forza, dominio, prodezza, grandezza, eternità, esaltazione, gloria, santità, regno, benedizioni, omaggi, a Te e al Tuo Nome grande e santo, poiché Tu sei Dio e Padre, nel Figlio e con lo Spirito. Tu sei Santo, Santo, Santo, o Padre, Signore, Dio dell'universo: i cieli e la terra sono pieni della Tua gloria e benedetto il Cristo che viene nel Tuo Nome. Osanna nell'alto dei cieli 68. O Padre, Tu sei la mia speranza 69, Figlio, Tu sei il mio rifugio, Spirito Santo, Tu sei la mia protezione. O Santa Trinità e perfetta Unità, gloria a Te ora e nei secoli dei secoli. alla Sua volontà, venga il Suo Regno durante la vostra vita, la vostra esistenza e quella di tutto il popolo d'I-sraele, presto e nel più breve tempo. Sia il Suo Nome grande e benedetto per tutta l'eternità. Sia lodato, glori-ficato, innalzato, elevato, magnificato, celebrato, encomiato, il Nome del Santo Benedetto. Egli sia al di so-pra di ogni benedizione, conto, celebrazione, che noi pronunciamo in questo mondo. Scenda dal Cielo un'ab-bondante pace ed una vita felice su di noi e su tutto il popolo d'Israele. Colui che fa regnare la pace nell'alto dei cieli, nella Sua infinita misericordia la accordi anche a noi e a tutto il popolo d'Israele. E così sia!" (tradu-zione ufficiale a cura dell'Ufficio di Coordinamento e dell'Ufficio Rabbinico di Roma, edito nel Lunario per l'anno 5747 [1986-87], pag. 43). Altro tipo di Qaddish: "Sia il Suo grande Nome benedetto; per l'eternità, per tutta l'eternità sia benedetto e sia lodato e sia esaltato e sia riverito e sia magnificato e sia onorato e sia innalzato e sia celebrato il Nome del Santo al di sopra di tutte le benedizioni, i canti, le lodi e le espressioni di consolazione che si dicono nel mondo". 68Dossologia tratta dalla liturgia eucaristica. 69La dossologia seguente è tratta dal Grand Livre d'Heures, traduzione francese della 'Liturgia delle Ore' di Rito bizantino, Roma 1989. Questa raccolta di orazioni è una miniera di spiritualità trinitaria, intensamente antropologica e realisticamente radicata nell'umiltà del 'misero peccatore' evangelico, di specifica tradizione "esicasta".

Page 29: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 29 di 39

Padre nostro 70, che sei nei cieli 71, sia santificato il tuo Nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua Volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti 70Accogliamo, nelle note successive, le proposte traduttive di p. CARMIGNAC (+ 1986), esperto nella lingui-stica ebraica e aramaica di Qumran e contrastato difensore dell'ipotesi di un'originaria composizione ebraica dei vangeli. Sulla figura e l'opera di questo importante e contrastato esegeta cf. Mémorial Jean CARMIGNAC. Etudes qumraniennes, a cura di F. GARCIA MARTINEZ e E. PUECH, Paris 1988. Riportiamo un commento al Padre nostro, di san Francesco: [266] 1 Santissimo Padre nostro: Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro [267] 2 Che sei nei cieli: negli Angeli e nei santi, illuminandoli a conoscere che tu, Signore, sei luce; 3 in-

fiammandoli ad amare, perché tu, Signore, sei amore; 4 inabitando in essi, pienezza della loro gioia, poiché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale viene ogni bene, senza il quale non vi è alcun bene.

[268] 5 Sia santificato il tuo nome: si faccia più chiara in noi la conoscenza di te, per poter vedere l'ampiezza dei tuoi benefici, l'estensione delle tue promesse, i vertici della tua maestà, le profondità dei tuoi giu-dizi (cf. Ef 3, 18).

[269] 6 Venga il tuo regno: affinché tu regni in noi per mezzo della grazia e tu ci faccia giungere al tuo re-gno 7 ove v'è di te una visione senza ombre, un amore perfetto, un'unione felice, un godimento senza fine.

[270] 8 Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore (Lc 10, 27 e paralleli), sempre pensando a te; con tutta l'anima, sempre desiderando te; 9 con tutta la mente, orien-tando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore. 10 E con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell'anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; 11 e affinché amiamo il nostro prossimo come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, 12 godendo dei beni altrui come dei nostri e compatendoli nei mali e non recando offesa a nessuno.

[271] 13 Dacci il nostro pane quotidiano: il tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: 14

a ricordo e a riverente comprensione di quell'amore che ebbe per noi, e di tutto ciò che per noi disse, fece, e patì.

[272] 15 E rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, in virtù della passione del Figlio tuo 16 e per l'intercessione e i meriti della beatissima Vergine Maria e di tutti i tuoi santi.

[273] 17 Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quello che noi non sappiamo pienamente perdonare, tu, Signore, fa che pienamente perdoniamo, sì che, per amor tuo, si possa veramente amare i nostri nemici e si possa per essi, presso di te, devotamente intercedere, 18 e a nessuno si renda male per male, e si cerchi di giovare a tutti in te.

[274] 19 E non ci indurre in tentazione: nascosta o manifesta, improvvisa o insistente. [275] 20 E liberaci dal male: passato, presente e futuro. Amen. 21 Gloria al Padre, ecc. Traduzione di Francesco MATTESINI, in Fonti Francescane. Scritti e biografie di san Francesco d'Assisi. Cronache e altre testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara d'Assisi, Assisi, Movimento Francescano, 1978, pp. 180-181, nn. 266-275. L'Editio critica del testo è a cura di K. ES-

SER, in Opuscula Sancti Patris Francisci Assisiensis, (Bibliotheca Franciscana Ascetica Medii Aevi 12), Grottaferrata, Quaracchi, 1978, pp. 158-161. 71Frase semitica per esprimere l'assoluta trascendenza di Dio Padre. Francesco d'Assisi, nei suoi 'scritti', pre-dilige i termini "Santissimo", "Altissimo".

Page 30: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 30 di 39

come noi li rimettiamo ai nostri debitori 72 e non ci indurre in tentazione73, ma liberaci dal male74. Poiché tuo è il Regno, la Potenza la Gloria, nei secoli75.

Nel Nome: Padre, Figlio, Spirito Santo76. Amen77.

72La traduzione più fedele direbbe "come noi li abbiamo già rimessi ai nostri debitori". 73Meglio "fa che non cediamo alla tentazione". 74 "Ma liberaci dal Maligno". 75 Questa dossologia è molto antica. La troviamo nella Didaché (fine I secolo). Le rettifiche traduttive prece-denti sono confermate dalla tradizione liturgica arabo-cristiana (VIII secolo): Padre nostro, che sei nel cielo, sia santificato il tuo nome, vega il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, donaci o-gni giorno il pane necessario, perdonaci le nostre colpe come noi perdoniamo chiunque abbia peccato contro di noi. Non farci entrare in tentazione, o Signore, ma salvaci dal Satana; poiché tuo è il regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen (PALESTINESE ANONIMO, Omelia arabo-cristiana dell'VIII secolo, trad., introd. e note a cura di Maria Gallo, postfazione di Samir Khalil Samir, Roma, Città Nuova, 1994, p. 88). 76 L'aggiunta alla consueta piccola dossologia uni-trinitaria (meglio conosciuta come "Gloria", è tipica della comunità arabo cristiana di Palestina, dal VII secolo in poi, in seguito alla contiguità con lo stretto monotei-smo islamico. Cf. PALESTINESE ANONIMO, Omelia arabo-cristiana dell'VIII secolo, trad., introd. e note a cu-ra di Maria Gallo, postfazione di Samir Khalil Samir, Roma, Città Nuova, 1994, p. 45. 77Al termine di una buona mistagogia si può avvicinare con giusto discernimento il grande patrimonio misti-co della chiesa universale. Come esempio riporto in questo luogo uno stupendo testo di GREGORIO DA NA-

POLI, cappuccino (+ 1641), notando che il testo è rivolto a Gesù [si consiglia di usarlo verso Dio Padre, in Cristo e nello Spirito, seguendo la metodologia formativa del nostro fascicolo. Cap. 67. Effetti di una anima deificata. Deus meus et omnia. Iddio mio, tu solo sei ogni mio Bene. In te go-do ogni cosa e quanto desiderar io possa. Tu mio sole. Tu mio vento, mia luna. Tu mio saporoso frutto, mio delicato cibo, mia fresca acqua. Tu mio desiderato letto, mia amata sedia, mio caro riposo. Tu mio cielo, mia terra, mia selva, mio bosco, mio ameno campo. Tu mio palazzo, mia casa. Tu mia città, mio fre-sco, mio caldo. Tu mia chiesa, mia musica, mio canto. Tu mia mano, mia penna, mia carta. Tu scrivi, in te scrivi, sei il scritto [sic]. Tu mia bocca, mio pane, mio gusto. Tu mangi, sei mangiato. Tu miei occhi, mio sguardo, mio ogetto [sic]. Tu risguardi, sei risguardato, Tu lo stesso sguardo. Tu mia bellezza, mia ric-chezza, mia vita, mia infermità, mio dolore, mia morte. Tu mio riposo, mio fratello, mio parente. Tu mio contento, mio affanno, mia allegrezza, Tu mia gioia, mia gemma e caro tesoro. Tu mia veste, Tu mi vesti, Tu sei la veste, sei il vestito. Tu mi sei ogni cosa, in te sono ogni cosa, o Giesù mio! Tu sei tutto il me e io tutto in te, o Giesù mio! Felici quelli cuori che sono degni, Dio mio, vederti e goderti in ogni cosa! O do-no, o dono, o vita mia! Felicissimi quelli che lo possedono! Grazia sì grande che non si ne può parlare. O beati quelli che ne sono degni! (GREGORIO DA NAPOLI, Dottrina mirabile, in I Frati Cappuccini. Documenti e testimonianze del primo secolo, a cura di Costanzo CARGNONI, vol. III/1: Santità e apostolato, Roma-Perugia, 1993 [?], nn. 4854, pp. 1084-85 [l'opera abbraccia le pp. 895-1085].

Page 31: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 31 di 39

ALLEGATI

La Dimora del Povero JHVH fonte: SHALOM ASH, Solennità e ricorrenze,

Milano, Edizioni L’Eco dell’Educazione Ebraica, 1963. Nel cortile sorge un piccolo edificio, costruito con assicelle vecchie e nuove. Colà abita il Povero Dio degli inquilini del caseggiato. La sua “dimora”78 è tanto povera quanto la loro; e non è più pulita di quella dei suoi credenti. L’armadio che contiene la Torah è chiuso da una misera tenda. Su alcuni tavolini stanno sparsi esemplari del Talmud. E come nel resto del caseggiato strepitano i telai e le macchine da cucire, così qui eccheggia la monotona cantilena dei poveri Ebrei preganti il loro povero JHVH. Mirkin, quando si trovava nel cortile e contemplava la miseria che lo circondava, entrava spesso nell’oratorio, a trovare il Dio povero, che esercitava su lui un’inesplicabile attrazione. Non era sicuro di far bene occupandosi dell’oratorio e del suo Dio, ma se ne occupava. Egli, un radicale che credeva nel progresso79, doveva ammettere che queste cose lo interessavano, che un impulso ignoto lo spingeva verso il Dio povero. Provava curiosità di apprendere ciò che succedeva là dentro, chi fossero i giovani che vi passavano le giornate a studiare la Torah. Spesso entrava di sera, sedeva in un angolo e stava in ascolto. Osservava i poveri popolani entrare vestiti in abiti da strada, provenienti difilato dalle loro botteghe, con i segni del loro mestiere ancora visibili. I pescivendoli avevano ancora appicciate le mani con le scaglie dei pesci offerti sul mercato; i macellai si cingevano ancora la persona con la corda con la quale trascinavano le lo-ro bestie. I conciatori e i ciabattini erano ancora neri del loro lavoro. Tutti venivano dalle loro fatiche, senza preparativi, come se JHVH fosse loro pari, per il quale non occorressero cerimonie. Egli, il loro Dio, capiva subito ciò che si voleva da lui, ed essi gli spiegavano in fretta la loro situazione. Così pregavano, davano a Dio ciò che è di Dio, e uscivano. 78Termine tecnico che rimanda alla gloriosa Dimora del Tempio gerosolimitano. 79 Termine tecnico di fine secolo scorso per indicare la mentalità moderna in genere ostile alla tradizione e alla religio-ne.

Page 32: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 32 di 39

Restavano solo pochi oziosi che non avevano meglio da fare, o forestieri di passag-gio; e mormoravano capitoli di salmi alla fioca luce dei ceri. Qua e là un vecchio sonnecchiava, la barba sulla Torah aperta... In un angolo, quella sera, sedeva davanti ad un cero un Ebreo dalla barba bianca. La sua alta fronte splendeva sotto il cappello; egli dondolava la persona leggendo un libro80. In un altro angolo, Mosè Pokxywa appoggiava la faccia alla fredda parete dell’oratorio e mormorava: Padre celeste, aiutami! Presso la porta se ne stava seduto un ometto: dal panno in cui teneva avvolta la testa guardavano due occhi azzurri infantili. Costui portava una barbetta a punta. Teneva in mano una candela e con questa illuminava il libro dei salmi che stava leggendo: era vecchio, voleva morire, e si preparava il suo posto nell’Al di là con il pane asciutto del nutrimento celeste, onde non arrivare lassù a mani vuote. Mirkin, all’osservare quella scena, fu colto da una strana sensazione, da una indicibile pietà non solo per gli uomini ma anche per il DIO che abitava colà. Quel Dio ebreo pareva un povero Ebreo come i suoi fedeli. Aveva lasciata in cielo la sua Gloria ed era sceso tra questi uomini per abitare con essi in quel sudicio soffocante cortile. Qui, tra tessitori, calzolai, sarti, macellai e pescivendoli aveva posta la sua Dimora. E costoro, davanti all’armadio contenente la sua Torah, avevano tesa una misera cortina, logora come i loro abiti. Accendevano per Lui una misera candela, la luce delle loro dimore. Venivano in fretta, negli abiti da lavoro, recitavano una preghiera e se ne andavano. E il Dio Povero li capiva. Sapeva che non potevano dedicargli molto tempo, perché avevano da mantenere moglie e figli... E li confortava nei loro dolori, e infondeva in loro coraggio nelle avversità... Ma, un giorno alla settimana, Mirkin vedeva il Dio povero nella sua Gloria: il Vener-dì sera. Ogni vita si spegneva nel caseggiato. I telai tacevano, il ronzio delle macchine da cucire si interrompeva. Il cortile era spazzato, e dalle abitazioni vi affluivano bambini, ragazzine con la testa lavata, fanciulli dal viso eccezionalmente pulito. E il cortile mutava assetto. Dalle finestre proveniva, in luogo del solito odore di macchine, il profumo dei pesci fritti.

80Tipico comportamento orante ebraico: ne viene facilitata la concentrazione contemplativa.

Page 33: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 33 di 39

Venuta la notte, trapelavano dalle finestre fiammelle di candele confitte nei lucidi candelieri di ottone81. Anche sul balconcino di legno il Sabato faceva la sua comparsa. Dalla finestra giungeva il lume delle candele, e il pallido volto di Gitel si mostrava al balcone. Essa, come le sue bambine, aveva i capelli pettinati con cura, teneva in mano un libro, e si figurava d’essere una principessa in attesa di un figlio di Re... A poco a poco il piccolo oratorio si riempiva di barbuti Ebrei, freschi del bagno sab-batico. Dai pastrani aperti brillavano le camicie lavate e stirate da poco. Tutti i doppieri dell’oratorio erano accesi... Davanti all’Armadio della Torah era tesa una cortina nuova. Mirkin se ne stava in un angolo. Stupìto, quasi spaventato, osservava il cambiamento. Un misterioso splendore illuminava tutte le cose, le sollevava dalla quotidiana povertà in un mondo trasfigurato. Tutto era al tempo stesso reale e irreale; gli Ebrei nei pastrani nuovi e il Povero JHVH lassù, avvolto in un mantello di velluto nuovo. Mirkin provava l’impressione che il Dio povero avesse alquanto aperto il suo misero abito quotidiano e che dalla fessura trasparisse e splendesse l’abito regale che Egli porta sotto la veste del mendicante.

Il Tempio. Teologia e prassi abitativa della Dimora di Dio nel suo popolo (I-II secolo d. C.)

p. Gianfranco Berbenni, Roma, febbraio 1996. 0. Premessa. La prima serie di incontri,82 centrata sulla divina trascendenza, è culminata nella presentazione del conflitto con l’arianesimo e apollinarismo. Ora ci si introduce al secondo tema dominante dei nostri incontri: la vicinanza di Dio con il popolo ebraico e, dopo la venuta di Gesù, la vicinanza di Dio con tutti i popoli, in Cristo, luce delle genti e gloria d’Israele. La nostra indagine troverà nel concetto e nella prassi del “tempio”, della “dimora di Dio” il punto centrale degli incontri che ripercorreranno di nuovo l’itinerario nei primi quattro secoli di storia del cristianesimo.

81 Un residuo di arcaiche tradizioni lo si rinviene nel IX secolo, quando Teodolfo di Orléans scrive: “Ogni cristiano de-ve recarsi in chiesa al Sabato con luminari” [Capitula 24: PL 105, 198]). 82 Incontri culturali-spirituali presso il Movimento Pro Sanctitate, Roma.

Page 34: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 34 di 39

1. Strutture concettuali previe sul “Tempio”. Procederemo con affermazioni molto schematiche, al fine di non appesantire ‘tipograficamente’ la descrizione dei fenomeni. 1.1. La trascendenza e l’immanenza di Dio. In ogni Religione, e ancor più nel Cristianesimo, la Divinità è vicina al popolo e alla persona. In al-cune forme religiose (come vedremo con lo Gnosticismo) Dio si identifica con lo spirito della per-sona e del gruppo religioso. Le condizioni di accettabilità e l’identificazione di una forma religiosa stanno nel bilanciamento tra i due termini, immanenza e trascendenza, lontananza e vicinanza, grandezza e umiltà, inaccessibilità e cortesia. Il cristianesimo attuale, come si è visto nella prima parte, comprenderà a fondo il valore della pros-simità di Dio in Cristo, soltanto ripartendo dalla divina trascendenza, intesa come garanzia di bel-lezza e serietà per la ‘sacramentalità’ della Rivelazione cristiana. 1.2. Dio vuole e decide di rivelarsi. La prima Alleanza è già piena manifestazione della misericordiosa tenerezza del “Signore della glo-ria”, del “Dio degli eserciti”. Le origini e i modelli di tale rivelazione li ritroviamo nell’Alleanza con Abramo, siglata con il suo sacrificio sul monte Moria, nell’Alleanza del Sinai e nelle rinnova-zioni cultuali di tali Alleanze. 1.3. Dio abita con il Popolo che si è scelto. I luoghi di comunione tra JHVH e il suo popolo ricalcano lo stile abitativo di quest’ultimo. Quando vive in condizione itinerante-nomàdica, il Signore Dio abita nella Tenda (cf. in prima istanza Eso-do, Numeri, Levitico); quando passa alla forma sedentaria, urbanizzata, JHVH abita nel Tempio, costruito per la prima volta dal re Salomone (cf. Libri dei Giudici, Re e Cronache) e riedificato più volte dopo le tragiche vicende della Terra d’Israele (dai Profeti all’Apocalittica). Con l’avvento della forma politico-religiosa della ‘regalità’ (da Saul in poi), assistiamo dopo due secoli, alla frattura tra Tempio di Gerusalemme e Tempio dei Samaritani sul monte Garizim. Un ul-teriore mutamento epocale lo avremo nel I secolo d.Cr. con le novità cultuali dei primi cristiani di origine e appartenenza ebraico-giudaica. 1.4. Le relazioni tra tempio e persona, tra culto e vita. Ogni volta che si parla di ‘tenda’, ‘tempio’, ‘santuario’, ‘santo dei santi’ ecc. - e, in linguaggio cri-stiano, di ‘chiesa’, basilica’, ‘duomo’, ‘cappella’ ecc. - ci si richiamerà continuamente alla stretta relazione tra la Presenza concreta di Dio e il Luogo che la racchiude, tra l’Amore dolcissimo di Dio e le Forme cultuali che lo visibilizzano, tra la grandiosa tenerezza di Dio e il realismo faticoso del riconoscere la Sua gloria nel limite delle persone umane e nel peso della storia umana. 2. Le scelte ‘abitative’ di Dio in Gesù, Signore e Cristo. 2.1. Majestatis humilitas/l’umile Maestà di Dio. L’onnipotenza e l’assoluta sapienza di Dio ha optato per il paradosso di un amore che si realizza nel dono di sé, in forme di rispettosa umiltà, di cordiale pazienza, di mite determinazione, di giustizia non-violenta/pacifica. 2.3. Il nuovo Tempio, il nuovo Culto, il nuovo Israele. Il disegno di Dio Padre, nello Spirito Santo, ha trovato nella venuta umana del Verbo, Gesù di Na-zareth, Signore e Cristo, la massima evidenza. Gesù ha cercato di riportare il ‘cuore del suo popolo’ al valore intimo del “tempio” inteso come se-gno del vero ‘luogo sacro’ che è la persona e la comunità. Il conflitto tra Gesù e i custodi della reli-giosità ebraica culmina con il processo e la morte del Messia. Nel Vangelo di Marco, 14, 58, si rife-risce la seguente frase del Cristo: “Io distruggerò questo tempio fatto da mani d’uomo ed entro tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d’uomo”. Lo stesso Vangelo, 15, 29-30, descrive l’orrore degli insulti sotto la croce: “E i passanti lo insultavano, scuotendo il loro capo e dicendo: ‘Ehi! tu che distrutti il tempio e lo edifichi entro tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!”.

Page 35: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 35 di 39

Il nuovo Culto viene difeso con forza nei capitoli 6-7 degli Atti degli Apostoli e in tutti i capitoli della Lettera agli Ebrei. I testi trasmettono i bagliori della profonda conflittualità che, gradualmen-te, si venne a creare allo stesso interno della comunità cristiana. I seguaci di Paolo e di Pietro, in forme differenziate, difendevano il nuovo concetto di “tempio”, di “popolo”, di “legge”; i discepoli di Giacomo il Minore, di Giovanni, sempre in forme tra loro diffe-renziate, invitavano ad una continuità fedele verso le strutture ebraiche. Uno tra i testi più densi di tale evoluzione e relativa conflittualità lo riporta l’autore della Lettera agli Ebrei, destinata ad un gruppo di sacerdoti ebrei convertiti al cristianesimo e che si trovavano in “crisi di fede” di fronte alla mancanza di ricche strutture cultuali: “Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all’adunanza festo-sa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti por-tati alla perfezione, al mediatore della nuova alleanza, Gesù, e al sangue dell’aspersione che parla meglio di Abele” (12, 22-24). L’autentica teologia dell’edificio tempio/chiesa trova il proprio vertice contenutistico nei capitoli 21-22 del libro dell’Apocalisse: i nuovi cieli, la nuova terra, la nuova Gerusalemme, il nuovo e de-finitivo tempio. “La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Il trono di Dio e dell’Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno, vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illumerà e regneranno nei secoli dei secoli” (21, 23-25; 22, 3b-5). 2.4. La “nuova” architettura cultuale cristiana, nel I e II secolo. Tramite la struttura della liturgia pasquale cristiana (>), le Assemblee e le chiese del “Nuovo Israe-le” vivono al meglio la gloria della Dimora di Dio nella semplicità architettonica e nella obbligata austerità della suppellettile. Una forte educazione mistagogica, anche con la cosiddetta ‘Disciplina arcani’ - segnalata in Roma e nel resto del mondo classico attraverso iscrizioni, simboli, preghiere di vario genere - condusse i cristiani del I e II secolo a vivere intensamente lo splendore divino in spazi architettonici limitati. In questa cornice vanno collocate le ipotesi di riunioni assembleari protocristiane in case private. Lo splendore architettonico delle ‘basiliche’ costantiniane del IV secolo, renderanno immediata-mente comprensibile la ricchezza dei valori del cristianesimo. Tuttavia non ci si meraviglierà se allo splendore esteriore non corrispondeva, a volte, quello interiore, se all’organizzazione esterna man-cava ‘il fuoco’ e lo spirito che due secoli prima invadeva gli individui e la comunità di Roma.

Annesso Proponiamo un testo di GIUSTINO, filosofo cristiano e martire (+ 165 d. Cr.), sulla grandezza trascendente di Dio, sulle sue forme di permanenza tra il popolo eletto e sulla specificità della rivelazione di/in Cristo 83.

127, 2. Infatti l’ineffabile Padre e Signore dell’universo non va da nessuna parte, non se ne va in giro, non dorme, non si alza, ma rimane al suo posto - dovunque esso sia - vedendo e ascoltando con chiarezza ma non con gli occhi e gli orecchi bensì con una Potenza indicibile. Sorveglia e conosce ogni cosa e nessuno di noi gli sfugge. Non si muove, dunque, colui che nessun luogo può contenere, neanche il mondo intero, e che era prima che il mondo cominciasse ad esistere. 3. Come avrebbe potuto, questo Dio, parlare con qualcuno o apparire a qualcuno o manifestarsi in un piccolissimo angolo della terra,

83L’intera opera Il Dialogo con Trifone, merita analisi attenta. Vedi l'edizione a cura di Giuseppe VISONÀ, Cinisello B., Edizioni Paoline, 1988, 414 pp.

Page 36: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 36 di 39

quando il popolo sul Sinai non ebbe la forza di vedere la gloria di colui che era stato da lui inviato e neppure Mosè fu in grado di entrare nella tenda che aveva costruito, quando fu riempita della gloria di Dio? Neppure il sacerdote riuscì a rimanere davanti al tempio quando Salomone introdusse l’arca dell’Alleanza nella dimora di Gerusalemme, che lo stesso Salomone aveva costruito. 4. In realtà né Abramo, né Isacco, né Giacobbe né alcun altro uomo ha visto il Padre e ineffabile Signore dell’universo intero e dello stesso Cristo, bensì hanno visto colui che secondo la volontà di quel Padre è anche Dio, Figlio suo e, per il fatto di servire i suoi disegni, Angelo. Dio ha voluto anche che nascesse come uomo per mezzo della Vergine. È sempre lui che si è fatto fuoco per parlare a Mosè dal roveto. 5. Perché, se non intenderemo in questo modo le Scritture, ne conseguirà che il Padre e Signore dell’universo non era in cielo quando per mezzo di Mosè veniva detto: Il Signore fece piovere su Sodoma e Gomorra fuoco e zolfo da parte del Signore dal cielo, o ancora quando si diceva per bocca di Davide: Alzate, o principi, le vostre porte! Sollevatevi, porte eterne, ed entrerà il re della gloria, o quando dice: Dice il Signore al mio Signore: 'Siedi alla mia destra finché ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi'. Preghiera, di origine giudeo-cristiana (Cost. Apost. III, 75-81). 35, 1 Tu sei grande, Signore onnipotente, grande è la forza e alla tua intelligenza non esiste alcuna possibile misura. Creatore, salvatore, ricco di grazie, paziente e 'corega' della misericordia, tu che non privi alcuna delle tue creature della tua salvezza, è per natura che tu sei buono, ri-sparmiando i peccatori e chiamandoli alla conversione, poiché tu correggi con mise-ricordia. In effetti, come potremmo sussistere, noi, se tu fossimo stati chiamati subito in giudizio, mentre, pur potendo beneficiare della tua pazienza, noi facciamo sempre fatica a rialzarci, a causa della nostra debolezza? 2 La tua potenza, i cieli l'hanno annunziata così come la terra, distribuita abbondan-temente nelle sue fondamenta senza essere legata a nulla. Il mare, con le sue onde 'houleuses' e riservando cibo a innumerevoli insiemi di esseri viventi, si arresta di fronte ad una barriera di sabbia, trema davanti alla tua volontà e tutti gli uomini sono costretti a gridare: 'quanto sono ammirabili le [tue] opere, o Signore, tutte tu le hai compiute con saggezza, la terra è piena della tua creazione'. 3 L'infuocata armata de-gli angeli e gli spiriti dotati d'intelligenza, gridano: 'Un solo santo, per Felmon!' [Dan 8,13].

Page 37: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 37 di 39

I santi serafini e i cherubini con sei ali ti cantano l'inno di vittoria, gridano e la loro voce mai tace: 'Santo, santo, santo il Signore Sabaoth, il cielo e la terra sono ricolmi della tua gloria'. La moltitudine degli altri ordini, angeli, arcangeli, troni, signorie, principati, autorità, potenze, gridano a forte voce, dicendo: 'Benedetta sia la gloria del Signore, nel suo soggiorno[..]'. 4 Israele, tua Chiesa terrestre, uscita dalle nazioni, si mette in competizione con le po-tenze celesti, notte e giorno, e canta di tutto cuore e con tutto l'ardore della propria a-nima: 'Il carro di Dio: miriadi, e miriadi, migliaia di persone felici: il Signore è tra lo-ro, nel Sinai, nel suo santuario' [Sal 67,18]. 5 Il cielo conosce colui che ha disteso la sua volta, senza alcun supporto, come un cu-bo di pietra [Gb 38,38], e ha unito tra loro la terra e l'acqua, diffuso vari tipi di aria per nutrire gli esseri viventi, aggiungendovi il fuoco per riscaldare e per disperdere le tenebre. Si è colpiti d'ammirazione davanti al coro degli astri, coro che parla di colui che li ha numerati e fa conoscere colui che ha fissato i loro nomi; così fanno gli esseri viventi per colui che li animò e gli alberi per colui che li ha prodotti. Creati dalla tua Parola, tutti manifestano la forza della tua potenza. 6 Così, dal fondo del cuore ogni persona umana deve innalzarti, mediante il Cristo, l'inno per tutta la creazione, poiché grazie a te egli [il Cristo] domina tutto. 7 Infatti per i tuoi benefici tu manifesti la tua bontà e attraverso la tua misericordia, la tua ge-nerosità, tu il solo onnipotente. In effetti tu non hai che da manifestare il tuo volere e la tua potenza è immediatamente presente [Sp 12,18]. Poiché la tua eterna potenza raffredda persino le fiamme, chiude la fauci ai leoni, calma i mostri del mare, rialza gli ammalati, sposta le potenze e abbatte, nel loro orgoglio, l'armata dei nemici e il popolo scelto. 8 Tu sei nel cielo, sopra la terra, nel mare, fino agli estremi confini, senza essere da nulla limitato, perché 'Alla tua grandezza non c'è per nulla alcun limite' [Sal 144,3]. Tutto ciò non viene da noi, o maestro, ma è la forte parola (oracolo) che il suo servo proclamava: 'E tu conoscerai nel tuo proprio cuore che il Signore tuo Dio è Dio nell'alto del cielo e in basso, sulla terra, e non vi è alcun altro all'infuori di lui' [Dt 4,39]. 9 Poiché non vi è altro Dio che tu solo, non vi è altro santo che tu, Signore, Dio delle conoscenze [1 Sam 2,3], Dio dei santi, santo al di sopra di tutti i santi, perché 'I santi sono sotto le tue mani' [[Dn 3,52.54]. Glorioso e grandemente esaltato, invisibile per natura, insondabile nei tuoi giudizi, tu sei la vita senza alcuna necessità, tu sei la du-rata immutabile e indefettibile, l'azione infaticabile, la magnificenza indescrivibile, la bellezza senza tramonto, la dimora inaccessibile, il soggiorno immutabile, la cono-scenza senza inizio, la verità senza cambiamento, l'azione senza intermediari, la po-tenza incontestabile, la monarchia senza successione, la regalità senza fine, la forza irresistibile, l'armata innumerevole. 10 Poiché tu sei il Padre della Sapienza, l'autore,

Page 38: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

in quanto causa prima, della creazione messa in opera dall'intermediazione dal 'korega' della provvidenza [il Cghi gli empi e ricompensi i giusti, tu sei lo venerano, lui, la cui promessa è senza menzogna, il giudizio incorruttibile, la setenza immutabile, la tenera pietà incessante, l'azione di grazie eterna; tramite lui, a te [o Padre] la degna adorazione che ogni natura ragionevole e santa ti deve

L'iscrizione in greco - he thysìa tou abraham monastica. Si noti, in alto, a sx, come JHVH venga rappresentato da un cerchio di luce, al cui interno domina il colore nero e da cui fuoriesce un raggio-parola, che sta chiamando Abramo.

in quanto causa prima, della creazione messa in opera dall'intermediazione dal 'korega' della provvidenza [il Cristo]; tu doni le leggi, tu ricolmi la povertà, tu castghi gli empi e ricompensi i giusti, tu sei Dio e Padre del Cristo, Signorelo venerano, lui, la cui promessa è senza menzogna, il giudizio incorruttibile, la se

tenera pietà incessante, l'azione di grazie eterna; tramite lui, a te [o Padre] la degna adorazione che ogni natura ragionevole e santa ti deve

he thysìa tou abraham - riferita al sacrificio di Abramo. Affresco orientale moderno, di origine monastica. Si noti, in alto, a sx, come JHVH venga rappresentato da un cerchio di luce, al cui interno domina il colore

parola, che sta chiamando Abramo.

Pagina 38 di 39

in quanto causa prima, della creazione messa in opera dall'intermediazione dal risto]; tu doni le leggi, tu ricolmi la povertà, tu casti-

Signore di coloro che lo venerano, lui, la cui promessa è senza menzogna, il giudizio incorruttibile, la sen-

tenera pietà incessante, l'azione di grazie eterna; tramite lui, a te [o Padre] la degna adorazione che ogni natura ragionevole e santa ti deve.

riferita al sacrificio di Abramo. Affresco orientale moderno, di origine

monastica. Si noti, in alto, a sx, come JHVH venga rappresentato da un cerchio di luce, al cui interno domina il colore

Page 39: (DSS001 11 - preghiera alterità 20nov11) - preghiera alterità... · Cielo, Tu!, Terra, Tu! Sopra, Tu!, ... I dati biblici e storici sulla morte di Cristo, che abbiamo riassunto

Pagina 39 di 39

.

I 'luoghi' della prima Alleanza ebraica (giudaica, samaritana)

Gerusalemme. Foto aerea della spianata del Tempio o delle Moschee. Il Santuario della roccia, do-minato dalla cupola d'oro, per la tradizione ebraica giu-daica, è il luogo del sacrifi-cio di Abramo, il punto esat-to del Santo dei santi, per il primo e secondo Tempio. Soltanto in questo sito si può celebrare la vera e totale li-turgia ebraico-giudaica. La cupola azzurra appartiene alla moschea Al-Aqsa, luogo della ascensione al cielo del Profeta, per i musulmani.

Nablus, antica Sichem, e il monte santo, il Garizim . Se-condo la tradizione ebraica samaritana è questo il monte Moriah di Abramo. I Sama-ritani celebrano ogni anno tutte le feste bibliche nel modo tradizionale. Essi sono religiosamente molto con-servativi ed etnicamente so-no ridotti a rischio di estin-zione. Gli echi di questa duplice attribuzione abramitica li abbiamo nel capitolo IV del Vangelo di Giovanni, con la pericope della donna Sama-ritana. (foto di fine secolo XIX).