MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA · 2018-01-13 · io te canto ’a serenata, ma...

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Anno 18 - N. 4 • Gennaio 2018 Diffusione gratuita ad uso interno 25° Anniversario Dedicazione Chiesa Parrocchiale 6 febbraio 1993 - 6 febbraio 2018 MISSIONE POPOLARE Chiesa in Uscita MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA

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Anno 18 - N. 4 • Gennaio 2018 Diffusione gratuita ad uso interno

25° Anniversario Dedicazione Chiesa Parrocchiale6 febbraio 1993 - 6 febbraio 2018

MISSIONE POPOLARE

Chiesa in Uscita

MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA

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Avvisi Gennaio 20182

Mensile della Comunità Cristiana di Pontecitra Parrocchia del Sacro Cuore

Anno 18 - N. 4 - Gennaio 2018

Direttore responsabile: Don Pasquale Giannino

Redazione: Francesco Aliperti Bigliardo, Carmine Egizio, Francesco Panetta, Maria Carmela Romano, Salvatore Sapio, Mariateresa Vitelli.

Progetto grafico e impaginazione: Carmine Egizio

Questo giornale è online al sito: www.chiesadipontecitra.it

Intenzione generale:• Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghie-re, le azioni, le gioie e le sofferen-ze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.

Dei Vescovi:• Perché i responsabili politici pro-muovano con onestà e saggezza il bene comune, mantenendo al cen-tro la dignità della persona.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica154. Quali sono le caratteristiche del popolo di Dio?

Questo popolo, di cui si diviene membri mediante la fede in Cri-sto e il Battesimo, ha per ori-gine Dio Padre, per capo Gesù Cristo, per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, per legge il comandamento nuovo dell’amore, per missione quella di essere il sale della terra e la luce del mondo, per fine il Re-gno di Dio, già iniziato in terra.

GennaioOrari CelebraziOni euCaristiCheFeriale ore 8,00: Cappella Santa Maria di Pontecitra (Suore)ore 18,30: Chiesa ParrocchialeFestivoore 8,00: Cappella Santa Maria di Pontecitra (Suore)ore 10,30 e 18,30: Chiesa Parrocchiale Ogni giovedì ore 9,00: Celebrazione Eucaristicaore 18,30: Vespro e benedizione EucaristicaPreParaziOne ai saCramentiLunedì: ore 20,15 Corso pre-matrimoniale ore 19,30 Corso di CresimaMartedì: ore 16,30 Catechismo per i fanciulli del 1° annoMercoledì: ore 16,30 Catechismo per i fanciulli del 2° annoGruPPi e mOvimentiAzione Cattolica ACR: Sabato ore 16,00Giovani: Mercoledì ore 20,45 (ogni 15 giorni)rinnOvamentO nellO sPiritOPreghiera: Martedì ore 19,30Catechesi: Venerdì ore 19,30 (ogni 15 giorni) aPPuntamenti da riCOrdareGiovedì 1 febbraio ore 19,00 Adorazione Eucaristica Comunitaria Giubilare Venerdì 2 febbraio PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO ore 18,30 Celebrazione Eucaristica con benedizioni dei bambini

Poesia

Cu sta voce abbrucataio te canto ’a serenata,ma tu manco m’hê penzato, Carulì,

po’ te sì affacciatae nu sicchio m’hê jettatochino d’acqua gelata, Carulì;

i’ me so’ accatarrato,’a brunchite m’ha pigliatoe chianu chiano arrecettato, Carulì.

Mariola, t’hê arrubbatochistu core nnammurato,ca pe st’uocchie s’è ’ncantato, Carulì,

pe sti mmane delicate,pe sta faccia avvellutata,pe sta vocca appassiulata, Carulì;

tu m’hê acciso e m’hê atterrato,’int’a nu fuosso m’he jettato,ma nun t’aggio maje scurdato, Carulì.

Nun arrubbà, t’hanno cumannato,ma tu stu core mio te ll’hê pigliatoe dint’a nu traturo po’ astipato, Carulì.

Chist’ammore scarpesatosparpetianno llà è restato,chin’ ’e lacreme abbagnato, Carulì;

sta aspettanno disperatoca nu juorno affatato’a te vene accarezzato, Carulì.

Arape stu traturo, Carulì;tirelo fore, nun ’o fa’ murì;pure nu mariuolo se ne po’ pentì,abbraccia ’o core e po’ lle dice: “SI!”.

T’HÊ ARRUBBATA ’O COREdi Vincenzo Cerasuolo

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gnarci da colpevole. Il Signore però non interviene direttamente, il racconto mo-stra come la salvezza di Susanna venga attraverso qualcuno che ha il coraggio di parlare, Daniele, che ha il coraggio di an-dare contro le autorità costituite, questi due anziani che godono la stima di tutto il popolo e che per definizione avrebbe-ro dovuto dire la verità e la giustizia.

anziani uscirono dal na-scondiglio, corsero da lei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di pas-sione per te; acconsenti e concediti a noi. In caso contrario ti accuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle».Qui la falsa testimo-nianza viene usata come minaccia; è solo passione erotica che ha preso i due anziani, non c’è nessun auten-tico amore e lo stesso messaggio minatorio anticipa quello che sono disposti a fare: “Ti roviniamo, se non accet-ti questa corruzione noi ti denunciamo e ti rovi-niamo”.

Susanna si presenta come la donna sapien-te che capisce ciò che è meglio: meglio morire innocente che guada-

come faceva fruttificare la campagna, la moglie lo ricompensava per altri tipi di servizi: avrebbe guadagnato a fare così. È stato uno stupido? No, è stato saggio! Il racconto serve proprio per dire: il sag-gio sa dire di no anche se ci rimette, ed è proprio nel momento in cui ci rimette che il saggio deve dire di no. L’altro testo che voglio presentarvi si trova alla fine

Non dirai falsa testimonianzaRiflessioni del nostro parroco

L’ultima terna di precetti, che chiude il Decalogo, si apre con l’invito: “Non pronuncerai falsa

testimonianza contro il tuo prossimo”. Si mette qui in evidenza le relazioni particolari all’interno del gruppo di rife-rimento umano dove non si arriva ma-gari all’omicidio, ma si può causare un danno con atteggiamenti negativi. “Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo” è dunque un invito alla verità, alla schiettezza, alla coerenza del-la parola. La falsa testimonianza non è semplicemente la bugia, ma è l’accusa infondata, falsa, conosciuta come falsa, quindi è la calunnia ed è una parola falsa detta intenzionalmente contro qualcu-no del tuo gruppo. È chiaro che se viene pronunciata una parola falsa di accusa contro qualcuno c’è una intenzione cat-tiva, se non quella di eliminarlo per lo meno di danneggiarlo gravemente.

Desidero soffermarmi su due racconti biblici, dove sono protagoniste le don-ne, ma in senso differente: una donna che calunnia e una donna che viene calunniata, mostrando come questo in-tervento della parola falsa produce un effetto tragico. Il primo esempio lo co-gliamo nel Libro della Genesi all’interno della lunga storia dedicata a Giuseppe; nel capitolo 39 viene narrato il momen-to in cui il giovane Giuseppe, portato in Egitto, viene acquistato come schiavo da un certo Potifar, eunuco del faraone, comandante delle sue guardie. Potifar lo prende come servitore personale e da vicino osserva ancora meglio le sue qua-lità, la sua abilità e gli dà un compito che in italiano è stato tradotto con “maggior-domo” e corrisponde a un titolo egizia-no per indicare colui che amministrava il patrimonio di un ricco proprietario. Un giorno però: “Ora Giuseppe era bello di forma e attraente di aspetto. Dopo que-sti fatti, la moglie del padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: «Còricati con me!”.

E, di fronte al suo rifiuto, la donna in-venta un tranello peggiore denunciando al marito di aver ricevuto delle avance da

Giuseppe e quindi ne chiede l’immedia-ta punizione e carcerazione. Tragica fine. Questa è una falsa testimonianza, que-sta è una parola falsa che diventa accusa e rovina una persona. Si potrebbe dire: se Giuseppe avesse accettato la propo-sta, la cosa sarebbe rimasta nascosta, la moglie di Potifar avrebbe avuto infatti tutto l’interesse a nascondere le cose. Lei avrebbe avuto le sue soddisfazioni, lui avrebbe continuato a rimanere in quella posizione, anzi avrebbe avuto ulteriori onori e benefici da parte della moglie. Mentre il padrone lo ricompensava per

di Don Pasquale Giannino

3Gennaio 2018 Editoriale

del Libro di Daniele al capitolo 13, dove, con una vivace narrazione, viene presen-tata la storia di una falsa testimonianza in cui una donna è vittima di due anziani giudici di Israele, uomini apparentemen-te religiosi e osservanti. È una storia am-bientata durante l’esilio in Babilonia, ma è già passato del tempo, questa famiglia di ebrei deportati ha fatto carriera, ha guadagnato soldi, si è costruita una casa importante con un grande giardino. Su-sanna è vittima di una calunnia che le cagionerà la morte. Infatti si legge a ri-guardo: “Appena partite le ancelle, i due

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Speciale Missione Gennaio 20184

25° Anniversario Dedicazione Chiesa Parrocchiale6 febbraio 1993 - 6 febbraio 2018

Chiesa in UscitaSECONDA FASE DELLA MISSIONE: TEMPO DELL’EVANGELIZZAZIONE

Domenica 4 febbraio 2018 ore 10,30: Celebrazione comunitaria presieduta dal Parroco Fondatore Mons. Giovanni Varriale, in occasione

del 25° della dedicazione della Chiesa Parrocchiale - Apertura mostreore 18,30: Celebrazione Eucaristica

Martedì 6 febbraio 2018 ore 9,00: Celebrazione Eucaristicaore 17,30: “Alla scoperta del territorio” a cura dell’Istituto Comprensivo “Pacinotti” di Marigliano

Mercoledì 7 febbraio 2018 ore 9,00: Celebrazione Eucaristicaore 19,00: Catechesi a cura di Mons. Lino D’Onofrio - Vicario Generale

Giovedì 8 febbraio 2018 ore 9,00: Celebrazione Eucaristica – Segue Adorazione Eucaristica ore 19,00: Adorazione Eucaristica Comunitaria Giubilare

Venerdì 9 febbraio 2018 ore 9,00: Celebrazione Eucaristicaore 19,30: “4000 giorni a Sottostante” - Momento culturale a cura di Carmine Egizio

Sabato 10 febbraio 2018 ore 18,30: Celebrazione Eucaristicaore 20,00: Concerto/Preghiera a cura del RNS diocesano

Domenica 11 febbraio ore 10,30: Celebrazione Eucaristica con gli ammalati e conferimento del mandato Missionario, presieduta da fra

Luigi Di Palma o.f.m. A seguire Pranzo comunitarioore 18,30: Celebrazione Eucaristica

Programma

Venerdì 2 febbraio 2018 - Candelora ore 18,30: Celebrazione Eucaristica e Festa dei bambini, con inizio della messa nella Chiesa di Santa Maria di

Pontecitra

Avvisi

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5Gennaio 2018 Speciale Missione

MODALITÀ PER LUCRARE L’INDULGENZA PLENARIA(dal decreto della Penitenzeria Apostolica — Prot. N. 976/17/I)

E’ possibile lucrare l’Indulgenza plenaria (una sola volta al giorno) alle seguenti condizioni:

• Confessione sacramentale,• Comunione Eucaristica• Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice

Qualora si desidera applicare tale indulgenza alle anime dei fedeli in Purgatorio come suffragio, queste le condizioni richieste:• visitare in forma di pellegrinaggio la predetta Chiesa• partecipare con devozione ai riti giubilari, o per lo meno sostando per un congruo spazio di tempo in pio

raccoglimento• recita della preghiera del Padre nostro, il Simbolo della Fede (CREDO) e invocazioni in onore della Beatissima

Vergine Maria (Ave Maria, Salve Regina…).

Gli anziani, i malati e coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, potranno ugualmente lucrare l’Indulgenza plenaria, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, se si uniranno spiritualmente alle celebrazioni giubilari, offrendo le loro preghiere e le loro afflizioni e gli affanni della vita a Dio misericordioso.

MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA

Anno 15 - N. 3 • Dicembre 2014

Diffusione gratuita ad uso interno

Editoriale

La voce

che grida

pag. 3

C’è bisogno

di sentirsi sentinelle,

di farsi candela

ed illuminare la propria vita

e quelle degli altri.

E’ un patrimonio alla base

della nostra esistenza.

Ogni individuo ne è chiamato

in nome di Dio.

In difesa della

sacra famiglia

Sociale

La famiglia come nucleo

della futura società

pag. 4

Territorio

Uomini semplici

pag. 6

continua a pagina 3

mensile della comunità cristiana di Pontecitra

Anno 10 N. 6Marzo 2010

DiffusioneGratuitaAd Uso Interno

Cosa fanno i cristiani

in quaresima?di Don Pasquale Giannino

Editoriale

Qual è la funzione di Rinascita?

Perché ci ostiniamo a consumare car-

ta? Perché sprechiamo il nostro tempo

per produrre ciò di cui proprio nessuno

sembra sentire il bisogno? Assecondare

i buoni propositi del nostro parroco?

Mostrare una residua vitalità in una

comunità pesantemente adagiata nelle

sue miserie? Contribuire alla creazione

di quel caos disumanizzante che è l’inte-

ro sistema dell’informazione planetaria?

Tutte le volte che siedo al computer

per preparare il canovaccio sul quale

sviluppare un nuovo numero del nostro

giornalino, mi trovo di fronte a questi

terribili interrogativi. Tutte le volte mi

sento più stupido ed isolato e così, tut-

te le volte, concludo che è forse giunto

il momento di mettersi da parte. Che le

nostre parole non raggiungeranno mai lo

scopo che si erano prefisso. Non riusci-

ranno a chiamare alle nostre cause nuovi

“soldatini”. Non riusciranno a scuotere

le istituzioni, non riusciranno ad inte-

ressare l’opinione pubblica, non riusci-

ranno a sensibilizzare le coscienze, non

riusciranno a creare quel movimento di

pensiero che è alla base di ogni Rinascita.

Poi però, proprio quando lo scon-

forto sembra finalmente aver avuto

ragione della nostre parole e della loro

riconosciuta vanità, ecco nuove doman-

de affiorare all’orizzonte e sconvolgere

i nostri propositi. Domande intriganti e

misteriose (sempre la stessa in realtà,

declinata in questo numero dai nostri

articolisti per i vari soggetti della comu-

nità civile) che proprio non riusciamo

a tenere soffocate nel chiuso delle no-

stre coscienze. Con esse, ecco crescere

il tumulto e la speranza di trovare la

parola giusta, quella calata nelle nostre

pagine direttamente dallo Spirito Santo.

Mi dico allora che se si riuscisse ad

ottenere una sola risposta a queste do-

mande, avremmo restituito un senso

alla nostra esperienza di questi anni,

avremmo insomma fatto delle nostre

miserabili parole; la parola del Signore.

di Francesco Aliperti Bigliardo

Risposte

sto nel saper prendere quella giusta. Sono

solito affermare che la conversione, come

insegnano gli antichi rabbini, è l’arte di

centrare il bersaglio. Ebbene, il periodo del-

la Quaresima funge per il cristiano come pe-

riodo adatto ad una revisione delle propria

vita. Talvolta infatti sembra che la nostra

vita di cristiani si sia bloccato ad alcuni de-

cenni fa: anche la nostra pratica cristiano

non ha subito innovazioni, cambiamento,

maturazione. Siamo ancora legati ad una

fede fanciullesca e immatura.

Legato all’aspetto della conversione la

Quaresima è anche il tempo della metano-

ia, come affermano i Greci. La metanoia sta

ad indicare la qualità del pensiero che poi

ispira l’atteggiamento esterno del comporta-

mento: “Dimmi cosa e come pensi e ti dirò

come ti comporti!” Talvolta infatti le nostre

azioni sono non altro che la risultante dei

nostri pensieri. Anche per questo la Quaresima è tempo di

digiuno. Per quante sciocchezze e banalizza-

zione si ascoltano in proposito, il digiuno è la

capacità di essere più intuitivi, gli occhi mag-

giormente illuminati a vedere e poi soccorrere

le sofferenze altrui.

Con il mercoledì delle ceneri è iniziata

la Quaresima. Per il cristiano questo perio-

do è tempo di penitenza. Nel senso stretto

questo termine è sicuramente legato ad un

senso negativo, il che di per se è vero. Ma

l’aspetto penitenziale è legato soprattutto al

fare meglio, più del solito. Per ognuno que-

sto periodo è particolarmente motivante per

impegnarsi bene sul luogo di lavoro, nello

studio, in famiglia. Insomma, la penitenza

quaresimale di cui si parla consiste nell’appli-

carsi con decisione nello svolgimento della

vita. Quante volte risulta facile chiudere gli

occhi sulle problematiche della vita? “Non

è compito mio”, affermiamo. L’ambiente de-

turpato, l’illegalità diffusa, la corruzione che

dilaga, sembrano tutti sinonimi di situazioni

a cui anche come cristiani ci siamo troppo

abituati. Facciamo penitenza, non facendo-

ci i fatti nostri, apriamo cioè il cuore e la

mente alle problematiche della vita. Pren-

diamo una posizione evangelica. Rifiutiamo

il compromesso, per noi e per gli altri.

La Quaresima è anche tempo di con-

versione. La conversione di cui parlo ov-

viamente non è solo quella considerata nel

prendere una strada nuova, quanto piutto-

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25° Anniversario Dedicazione Chiesa Parrocchiale6 febbraio 1993 - 6 febbraio 2018MISSIONE POPOLAREChiesa in Uscita

MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA

Anno 15 - N. 1 • Ottobre 2014

Diffusione gratuita ad uso interno

Sinodo Diocesano

Questo tempo

Riflessioni

La chiesa culturale

Riflessioni

L’istituzione chiesa

Ci siamo lasciati a luglio

con la pennetta arrabbiata,

ci ritroviamo a ottobre

per iniziare un nuovo

anno insieme.

Tante cose dovevano

cambiare e alla fine,

fortunatamente,

non è cambiato niente.

Ma questa non è soltanto

una ripresa, ma una vera

e propria partenza,

l’accensione di un nuovo ciclo

per una comunità intera

guidata dal vecchio-nuovo

parroco, chiamata

a dimostrare che questo

posto non deve essere

definito una “punizione”

da nessuno.

Chiesa di Pontecitra 2.0

Le vere luci di NataleAlcune brillano di luce riflessa,

altre richiamano da mesi turisti in preda allo stupore.Ci sono quelle che ingannano

e quelle che per un giorno riuniscono gli affetti.E poi c’è quella nascosta in fondo al cuore del credente

alimentata soltanto dall’olio della fede.Grazie a queste fiammelle abbiamo vissuto in parrocchia un tempo

di Avvento che ci ha rivelato la magia ora “dolce” ora “salata” di stare insieme.(nella foto: uno dei momenti del corso di cucina natalizia tenuto nella nostra parrocchia)

pag. 3

Antonio Molli

pag. 6

MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRAAnno 14 - N. 4 • Natale 2013 Diffusione gratuita ad uso interno

Ho fatto un sognoStorie di famiglia

Riflessioni sul NataleIl più grande atto di fede

EconomiaVorrei, non vorrei ma se posso...

continua a pagina 2

mensile della comunità cristiana di Pontecitra

Anno 10 N. 9

Giugno 2010

DiffusioneGratuita

Ad Uso Interno

Il camm

ino

d

i un

a com

un

itàrisposta sensata. N

on sono le percentuali

che interessano. Non sono i num

eri che

mi aiuteranno a stare tranquillo. Q

uando

infatti nelle famiglie ci sono form

e di di-

sagio particolarmente condizionanti per i

figli, forse devo già ringraziare Dio che per

due anni, fanciulli che hanno la “guerra

in testa”, mi hanno seguito e ascoltato le

catechiste che li hanno preparati al primo

incontro con Gesù.

Si, ma la cosa non m

i fa stare tranquillo

comunque. N

on per deresponsabilizzarmi,

ma credo che nella nostra com

unità una

delle cause di non continuità nei camm

ini

di fede è dovuta alla latenza di credibili

testimoni adulti, giovani aiutati a cresce-

re e capaci di investire il proprio tempo,

famiglie

che scoprono

nella com

unità

parrocchiale una

“seconda casa”,

come

dice un catechista della nostra parrocchia,

insomm

a persona che investono sul fatto

religioso e comunitario. D

a anni a servizio

come pastore in questa com

unità, sto cer-

cando di mettere le basi per creare percorsi

atti a fare esperienza di Gesù. Le sperim

en-

tazioni, dopo circa nove, anni non sono

mancate: “M

a consentimi una dom

anda –

chiese un sacerdote gesuita al Signore in

un mom

ento di preghiera – dopo di me chi

hai posto nel servizio della tua vigna?”. G

iovanni Paolo II, in visita nella no-

stra Diocesi il 23 m

aggio del 1993, nella

cattedrale di Nola, incontrando i sacerdoti

della Diocesi (io in quegli anni ero stu-

dente seminarista), dopo lunghe insistenze

dell’allora Vescovo di N

ola Mons. Tram

ma

circa le problematiche della nostra D

ioce-

si, con un discorso improvvisato rispose:

“Ecco, carissim

i, per la seconda volta il vostro

Vescovo m

i pone la stessa domanda. A

llora

si vede che c’è una insistenza, una domanda,

possiamo dire, basilare, una dom

anda che è il

punto di partenza della Chiesa.

Le attività parrocchiali volgono ormai

al termine. I sacram

enti dell’iniziazione

cristiana che solitamente si celebrano in

questo periodo segnano in tante parroc-

chie, e quindi anche nella nostra, la con-

clusione di tutti i camm

ini di fede che da

settembre scorso si sono posti in essere. La

nostra comunità parrocchiale però cono-

sce, ormai da anni, altre iniziative che la

tengono attiva anche nel periodo estivo;

mom

enti questi ludici, ricreativi ma anche

atti a vincere il disagio sociale che pure

esiste nel nostro quartiere. M

i pongo in questo periodo una doman-

da: come sono andate le cose quest’anno nei

percorsi di fede? Hanno sortito un valido

effetto di preparazione delle coscienze alla

recezione dei sacramenti richiesti? I geni-

tori dei fanciulli che quest’anno riceveran-

no la prima com

unione, ad esempio, sono

riusciti ad entrare nell’idea che loro sono i

primi educatori della fede dei loro figli? E

i fanciulli dopo la celebrazione della prima

comunione saranno capaci di continuare

il loro camm

ino di fede? Quesiti questi

che forse non facilmente troveranno una

“Avete m

ai pensato di privatizzare vostra m

adre? Privatizzando l’acqua è com

e se lo faceste”. È questo in sin-

tesi il pensiero di padre Alex Zanotelli

in merito alla gestione dell’acqua, così

come disegnata dalla legge R

onchi. A

pensarla come il padre com

boniano, anche il Forum

italiano dei movim

en-ti per l’acqua pubblica che è im

pegna-to in tutta Italia, nella raccolta delle firm

e (500m

ila) che

occorrono per

chiamare i cittadini ad esprim

ere il loro parere in m

erito alla delicata questio-ne. Io la penso com

e padre Zanotelli.

di Francesco A

liperti Bigliardo

Acqua

privatizzata

Editoriale

continua a pagina 3U

nasettim

anasen

zaTV

dal 7 al 13 giugno 2010

Sala teatro Parrocchiadi Pontecitra - M

arigliano

di Don P

asquale Giannino

MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA

Anno 17 - N. 5 • Marzo 2017

Diffusione gratuita ad uso interno

L’amore nel matrimonio“Desideri, sentimenti, emozioni, quello che i classici chiamavano

“passioni”, occupano un posto importante nel matrimonio. Si generano

quando un “altro” si fa presente e si manifesta nella propria vita.

È proprio di ogni essere vivente tendere verso un’altra realtà, e

questa tendenza presenta sempre segni affettivi basilari: il piacere o il

dolore, la gioia o la pena, la tenerezza o il timore. Sono il presupposto

dell’attività psicologica più elementare. L’essere umano è un vivente

di questa terra e tutto quello che fa e cerca è carico di passioni.”

EditorialeIo sonoil Signorepag. 3

Amoris LaetitiaComplementarietà

e corresponsabilitàpag. 5

LiturgiaLiturgia della parolapag. 6

RubricheUna settimanada Diopag. 8

Anno 18 - N. 2 • Novembre 2017 Diffusione gratuita ad uso interno

25° Anniversario Dedicazione Chiesa Parrocchiale

6 febbraio 1993 - 6 febbraio 2018

MISSIONE POPOLARE

Chiesa in Uscita

MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA

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ore,

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io i

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io fi

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l pa

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i so

ffoca

rmi.

Erav

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lie: m

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ale

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ochi

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i. Sp

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o, m

io e

di m

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glio

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mpr

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ofon

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Ai d

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nom

ici,

sube

ntra

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quel

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ere

un fi

glio

dro

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i. E

cosa

non

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atto

qua

ndo

stav

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Pers

ino

i

vici

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i cas

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o pa

ura

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i. U

na se

ra

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cond

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del

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ittà

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sto

perc

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non

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irlo

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uant

o av

evo

paur

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l-

le su

e pe

rcos

se. F

uron

o i v

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i

cara

bini

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allo

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.

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che

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ssi d

efini

tiva

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te a

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port

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na s

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Gia

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Edito

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Qua

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vita

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tito,

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arig

lianoSerata di Parole e Musica

con Carmine Egiziocon la collaborazione musicale di

Biagio Santopaolo

Venerdì 9 Febbraio 2018 ore 19,30Parrocchia Sacro Cuore di Pontecitra

La redazione di

presenta

Page 6: MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA · 2018-01-13 · io te canto ’a serenata, ma tu manco m’hê penzato, ... Concerto/Preghiera a cura del RNS diocesano Domenica

Riprendiamo la breve sintetica spiegazio-ne dei versetti che compongono la seconda sezione della preghiera .

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo: l’incarnazione del Figlio, il Suo farsi prossimo all’uomo assumendone pienamente la natura, è un atto d’amore nei confronti di ogni uomo di ogni epoca, per ri-conciliare noi peccatori con Dio e farci cono-scere il suo amore infinito, poiché Egli vuole la nostra salvezza, anche se oggi non ci vedia-mo più perduti e bisognosi di essere salvati, così potenti in noi stessi e nelle scoperte della scienza.

E la salvezza è un dono che ci raggiunge se facciamo il passo per accoglierla, un dono che Dio porge a tutti, ma che può accogliere solo chi si sforza a porgere mani svuotate di ogni orgoglio e di ogni sicurezza verso di Lui.

E per opera dello Spirito Santo si è in-carnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo: l’Incarnazione è il Mistero dell’ unione della natura divina e della natura umana nell’unica Persona divina del Verbo, Cristo. Per realizzare la nostra salvezza, il Fi-glio di Dio si è fatto carne (Gv 1,14), diventan-do veramente uomo, assumendo un vero cor-po umano attraverso il quale Dio invisibile si è reso visibile (per questa ragione Cristo può essere rappresentato e venerato nelle sante immagini) e un vero cuore umano, con il qua-le Gesù ci ha conosciuti e amati.

accedere infine alla visione di Dio. In questo modo anche i giusti vissuti prima di Cristo sono stati salvati da Lui (CCC, nn. 632-637).

Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre: La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede e rappresenta, con la Croce, una parte essenziale del Mistero pasquale poiché conferma la divinità di Cri-sto, tutto ciò che Egli ha fatto e insegnato. Realizzando le promesse divine in nostro fa-vore, è il principio della nostra giustificazione e della nostra Risurrezione.

L’espressione secondo le Scritture è da in-tendersi con il significato di conformemente a quanto le Scritture avevano già profetizzato (perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fos-sa Sal 16,10).

Il Mistero della Risurrezione è completato dalla Sua Ascensione: Cristo sale al cielo e sie-de alla destra del Padre perché Egli è il Signo-re, che regna ormai con la sua umanità nella gloria eterna di Figlio di Dio e intercede inces-santemente in nostro favore presso il Padre. Ci manda il suo Spirito e ci dà la speranza di raggiungerlo un giorno, avendoci preparato un posto.

E di nuovo verrà, nella gloria, per giu-dicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine: la venuta gloriosa di Cristo avverrà con il trionfo definitivo di Dio nella Parusia (la Seconda venuta di Cristo, dal greco pa-rousía, “presenza”) e con l’ultimo Giudizio. Si compirà cosi il Regno di Dio, per l’eternità. La comunità dei cristiani vive quest’attesa ogni giorno e nella celebrazione eucaristica gioi-sce nell’attesa della sua venuta.

Cristo giudicherà con il potere che ha acquisito come Redentore del mondo: i se-greti dei cuori saranno svelati, come pure la condotta di ciascuno verso Dio e verso il prossimo. Ogni uomo sarà colmato di vita o dannato per l’eternità a seconda delle sue opere. Il credente, anche e soprattutto se condannato dagli uomini, può rimanere in pace se ha obbedito a Gesù. E colui che è ri-tenuto innocente dalle folle, se non è in sin-tonia con la parola di Gesù, rimane fuori dal cuore di Dio. Chi rifiuta il dono dell’amore di Dio e della Sua Luce rimane nella tenebra. Chi rifiuta Gesù rimane privo di salvezza, re-sta immerso nella schiavitù della corruzione (CCC, nn. 675-682).

Liturgia Gennaio 20186

di Mariateresa Vitelli

L’Incarnazione di Cristo nel grembo della Vergine Maria è avvenuta per opera dello Spi-rito Santo, senza la collaborazione di uomo ed è una delle affermazioni basilari della fede, tanto che San Giovanni avverte: “ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. (1Gv 4,2-3).

Dunque Cristo è Figlio del Padre secondo la natura divina e Figlio di Maria secondo la natura umana, ma propriamente Figlio di Dio nelle due nature, essendoci in lui una sola Persona, quella divina.

Maria è Madre di Dio, perché madre di Gesù, che è Dio, e perché ha compiuto la vo-lontà di Dio. («Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» Mc 3, 35). Nulla è impossibile a Dio, che è libero dai nostri condizionamenti e dai nostri limiti mentali e fisiologici . Venerando (e non ado-rando!) Maria con molti titoli i cristiani di tut-te le generazioni proclamano la bellezza e la grandezza dell’opera di Dio.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori e fu sepolto: è la seconda volta che nel Credo diciamo questo per noi. Tutta la vita di Gesù è un dono di Dio per noi, tutta la vita di Cristo è libera offerta al Padre per compiere il suo disegno di salvezza: il Mistero pasqua-le, che comprende la passione, morte, risur-rezione e glorificazione di Cristo, è al centro della fede cristiana, perché il disegno salvifico di Dio si è compiuto una volta per tutte con la morte redentrice del suo Figlio.

Gesù è stato crocifisso, ha conosciuto una vera morte e una vera sepoltura. Gli interven-ti di Dio sono concreti, reali, avvengono nel tempo, in un luogo preciso, con testimoni oculari.

L’affermazione del Simbolo educa l’uomo ad accettare la morte come passaggio nor-male e sano della vita, partecipazione a quel-la di Cristo, e in preparazione ad essa a vivere con distacco dal mondo. Se il Figlio di Dio l’ha vissuta e vinta, la morte per l’uomo non è più un valico insormontabile (CCC, nn. 571-576, 595-598).

Nel Simbolo degli Apostoli troviamo an-che discese agli inferi che (diversi dall’infer-no della dannazione) costituivano lo stato di tutti coloro, giusti e cattivi, che erano morti prima di Cristo). Con l’anima unita alla sua Persona divina Gesù ha raggiunto negli inferi i giusti che attendevano il loro Redentore per

Spiegazione del Credo (2a parte)Introduzione alla liturgia

Credo di Nicea-CostantinopoliPer noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,e per opera dello Spirito Santosi è incarnato nel seno della Vergine Mariae si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,mori e fu sepolto.Il terzo giorno è risuscitato,secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre.E di nuovo verrà, nella gloria,per giudicare i vivi e i morti,e il suo regno non avrà fine.

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tralcio alla giustizia nel caso fosse fatto in un processo. Proprio di recente ed esattamente con la sentenza n. 27108, depositata il 30 maggio 2017, la sesta sezione penale della Cassazione ha sta-bilito che il delitto di falsa testimonian-za non consiste tanto in dichiarazioni non corrispondenti al vero, quanto contrarie a ciò il testimone ritiene vero; sicché commette il reato di intralcio alla giustizia chi induce il teste a rendere una deposizione diversa da quella che egli avverte come vera.

7 Gennaio 2018 Rubriche

al prossimo colpe e difetti che non ha. È falsa testimonianza il comporta-

mento, molto spesso, messo in atto dal-le istituzioni che diffondono (o fanno diffondere dai mass-media) notizie non corrispondenti alla verità perché, come diceva Benigni, “Il potere non vuole che si veda e si conosca la verità. Il potere mente, sempre.”

Non rispetta l’ottavo comandamen-to nemmeno chi induce, con qualsiasi mezzo, altri ad affermare il falso che può, addirittura, costituire il reato di in-

L ’ottavo comandamento è im-portantissimo per il suo alto significato in ordine al valore

morale. Esso infatti recita: NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA.

L’ottavo comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli al-tri. La parola diventa falsa testimonian-za, quando procura danno agli altri. Il dono divino della parola deve essere usato a fin di bene e non certamente per offendere il prossimo con la falsità, la maldicenza, l’ipocrisia, lo spergiuro e l’inganno. La bugia è sempre una falsi-tà anche se, a volte, viene detta a fin di bene, come da esempio, per nasconde-re una verità che è bene tener segreta, per evitare un danno o per tranquilliz-zare una persona.

Padre Pio (San Pio da Pietrelcina) che in vita parlava con la Madonna, diceva che Maria, madre buona e affettuosa, intermediaria nei rapporti degli uomi-ni, suoi figli, con Dio, non esita a giusti-ficare i propri figli mentendo, magari anche con il silenzio, al Padre: e questo, proprio come fa una buona madre che giustifica il figlio nei confronti del pa-dre o altri. Ecco: Maria “bugiarda” a fin di bene!

La menzogna è come un’insanabile malattia dell’animo. Infatti, il peccato che si commette accusando qualcuno falsamente di una colpa o denigrando la fama e la stima del prossimo, non è rimesso se il calunniatore non dia sod-disfazione dell’ingiuria a chi ha incrimi-nato, calunniato o denigrato.

Uno dei peccati indubbiamente più gravi contro l’Ottavo Comandamento è la calunnia, che si compie quando si at-tribuisce al prossimo un male che non ha compiuto o un difetto che non ha o quando si attribuiscono ad altri parole o concetti mai espresse solo per avva-lorare una propria tesi o per giustificare una propria cattiva azione. È questa, in assoluto, la forma più grave di maldi-cenza ed è tanto più odiosa se è ordita intenzionalmente e ordinariamente. La calunnia, insomma, è un peccato che consiste nell’attribuire malignamente

Non dire falsa testimonianzadi Salvatore Sapio

Caffetteria

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L’ottavo comandamento

Ho fatto un sogno

Paroledi Francesco Aliperti Bigliardo

L ’uomo è parola. La parola è l’elemento che segna la differenza tra noi ed il resto degli esseri viventi presenti sulla terra. La parola è comunicazione, è racconto, è Storia, è pensiero. È la sintesi in-

somma di tutti i processi che sottendono all’attività umana. Cosa succede però quando questo prodigio dell’evoluzione si conta-

mina, ammorba ed intride di falsità? Come è facile immaginare la furia scatenata dalla menzogna è altrettanto incontenibile e può innescare re-azioni a catena di cui è difficile prevedere la portata.

Questo non enumerabile potere, non poteva sfuggire al Nostro Creato-re che proprio per questo ha inteso inserire il divieto assoluto di proferire falsa testimonianza tra i dieci fondanti la sua dottrina. La bugia devasta e desertifica, schiavizza e corrompe l’intera razza umana. Uccide la libertà in tutte le sue manifestazioni. Insinua il sospetto, alimenta la cospirazio-ne, sporca la verità rendendola invisibile ed impraticabile.

La falsa testimonianza è il veicolo di cui si alimenta il male per corrom-pere il bene. È l’elemento di frattura che impedisce la comunione tra i viventi a vantaggio di chi ci vuole isolati e privi di sostegno e quindi più deboli e facili da sedurre alle ragioni del maligno. Sarà per questo che in balia di ciarlatani, imbonitori e mistificatori senza scrupoli, l’umanità intera vive giorni difficili.

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“…L’unico pericolo che sento veramente è quello di non riusci-re a sentire più nien-te…”. Come cantava Jovanotti nel suo brano “Fango” è que-sto il nostro unico pericolo che possia-mo realmente cor-rere, quello di non provare alcun senti-mento di compren-sione, ritrovandoci a giudicare o meglio a sparlare del nostro prossimo, l’errore che non dobbiamo infatti commettere e quello di non chiu-dere mai il nostro cuore così come han

…”Fanno male, fanno male le paro-le, Certe volte vanno oltre ogni volere. Tiran fuori dei dolori primordiali, Fan-no male, fanno male le parole. Tutta rabbia che non sai gestire dentro…”

Lo stralcio sopra riproposto fa parte del brano del 2013 “Non devi perdermi” scritto da Biagio Anto-nacci ed interpretato da Alessandra Amoroso.

Un pezzo che rimarca l’impor-tanza delle parole, di quelle parole pronunciate avvolte contro il nostro volere, ma che fanno male molto più male di quanto possiamo immagi-nare, perché aprono dei solchi pro-fondi nel cuore del nostro prossimo, i quali non possono esser visti con i nostri occhi carichi di odio.

Rubriche Gennaio 20188

Le parole come lame taglientidi Francesco Panetta

L’ottavo comandamento proi-bisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri.

Il punto è, ne siamo consapevoli ? Perché tale affermazione, spesso ci sfugge, finiamo col non dare il giusto peso alla descrizione del comanda-mento affidatoci, commettiamo l’er-rore di voler abbreviare e interpretare a piacer nostro magari minimizzando-lo con il “ non dire le bugie”, facendo-lo passare per quel comandamento da far metabolizzare soprattutto ai bambini, a rafforzare la tesi che per noi adulti non ci possa toccare più di tanto.

La parola diventa falsa testimonian-za, quando procura danno agli altri:

’’Due anziani del popolo designa-ti giudici accusarono ingiustamente la giovane e bella Susanna, che aveva rifiutato di acconsentire di soddisfare i loro desideri, incolpandola di esser-si adagiata con un giovane. Il popolo credette ai due malvagi e Susanna fu condannata a morte. Dio, però accor-se in soccorso della giovane innocente attraverso l’intervento di Daniele, che riuscì a smascherare la menzogna dei due malvagi, i quali furono a loro volta, condannati a morte, mentre Susanna fu salva. (Daniele,13)”

Quante persone affermerebbero di dire bugie e quante invece ammette-rebbero di spettegolare nella vita? Sup-pongo che le risposte cambierebbero in base a ciascuna delle due doman-de. Ma esse non si equivalgono forse?

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di Luigi Terracciano

Visto, letto, ascoltato

fatto i due anziani giudicando e mal-dicendo la giovane Susanna, ma inve-ce provare come Daniele a scindere la zizzania dalla verità.