DSA: metodi naturali ed ecologici di prevenzione.
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PREVENIR@BILITARE 2016-2017Istituto Comprensivo Gualdo Tadino
PREVENIRE LE DIFFICOLTÀ
DI LETTO-SCRITTURA
ATTRAVERSO LA DIDATTICA
PER UNA PREVENZIONE
‘NATURALE’ ED
‘ECOLOGICA’
Martedì 13 Settembre 2016
Dibattito e Confronto con gli insegnanti di classe 1^ della Scuola Primaria
PUNTO DI PARTENZA…
Intervenire preventivamente al fine di evitare i falsi positivi
Alto numero di bambini segnalati
per difficoltà di apprendimento
Apriamo il dibattito riflettendo su…
La nostra esperienza diretta con il progetto PREVENIR@BILITARE
Alcuni contributi della ricerca clinica ed applicativa
PREVENIR@BILITAREL’Istituto Comprensivo Gualdo Tadino, in anticipo di ben 4 anni sulle direttive della recente Legge 170/2010 sui DSA, ha delineato un chiaro percorso di gestione degli alunni con DSA fin dal 2006: da interventi di identificazione precoce al supporto didattico con attività mirate, dalla comunicazione alla famiglia alla diagnosi. Punto di forza dell’intervento è quello di intraprendere un percorso, a partire dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, che possa portare, alla fine della classe seconda della Scuola Primaria, ad individuare in modo tempestivo i bambini con DSA e supportarli nel percorso scolastico futuro.
(A) Individuazione e Potenziamento delle abilità di base nel passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Primaria
- RIVOLTO AGLI INSEGNANTI, AI GENITORI ED AGLI ALUNNI DELL’ULTIMO ANNO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA -
(B) Individuazione precoce del bambino con DSA e Recupero del ritardo di apprendimento della letto-scrittura: un percorso di due anni.
- RIVOLTO AGLI INSEGNANTI, AI GENITORI ED AGLI ALUNNI DELLE CLASSI PRIME E SECONDE DELLA SCUOLA
PRIMARIA -
(C) Laboratorio Scolastico per alunni con DSA - RIVOLTO AGLI INSEGNANTI, AI GENITORI ED AGLI ALUNNI DSA DELLE CLASSI 1^ E 2^ DELLA SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
La nostra esperienza diretta con il progetto PREVENIR@BILITARE –Alcune riflessioni
Il numero di errori fonologici ed ortografico-lessicali che va a definire la fascia
prestazionale «Richiesta di Intervento Immediato» è in aumento negli ultimi anni:
i bambini, a fine classe 1^ della Scuola Primaria, tendono ad essere
ortograficamente meno corretti, rispetto al passato.
Analisi dei Valori Criteriali –
Prova di dettato – Fine classe 1^
22
19
22
2526
19
23
20
23
2627
20
33
29
33
3840
29
ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ANNO 2012 ANNO 2014 ANNO 2015
Valori criteriali per definire le fasce di prestazione
Competenze nella Norma Richiesta di Attenzione Intervento immediato
Lineare (Competenze nella Norma) Lineare (Richiesta di Attenzione) Lineare (Intervento immediato)
La nostra esperienza diretta con il progetto PREVENIR@BILITARE –Alcune riflessioni
Il numero di bambini - segnalati come a rischio DSA a fine classe 1^ - è in
diminuzione.
Gli interventi didattici specifici e mirati, messi in atto tempestivamente dagli insegnanti, risultano efficaci: molte delle difficoltà che alcuni bambini presentano, fin dai primi mesi di scuola, sono col tempo risolte e,
quindi, transitorie.
26,53%
20,75% 20,65%
32%
23,15%
16,92%
ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010 ANNO 2012 ANNO 2014 ANNO 2015
Bambini con difficoltà di acquisizione dei processi di letto-scrittura e delle competenze numeriche e di calcolo a fine classe 1^ della Scuola Primaria
Bambini con difficoltà di acquisizione dei processi di letto-scrittura e delle competenze numeriche e di calcolo
Lineare (Bambini con difficoltà di acquisizione dei processi di letto-scrittura e delle competenze numeriche e di calcolo)
Alcuni contributi della ricerca clinica ed applicativa
• Antonella Paoletti (2016), «Avvio della scrittura in prima primaria: ecco perché ‘corsivo’ è meglio», «Dislessia», vol. 13, n. 2 (pp 223-247)
• Itala Riccardi Ripamonti, Barbara Cividati e Valentina Russo (2014), «Prevenire le difficoltà di letto-scrittura attraverso specifiche modalità di insegnamento», «Dislessia», vol. 11, n. 1 (pp 31-44)
AVVIO DELLA SCRITTURA IN PRIMA PRIMARIA: ECCO “PERCHÉ” CORSIVO MEGLIO
(Antonella Paoletti – ASUR MARCHE AREA VASTA 1)
Aumenta sempre di più il numero di “cattivi scrittori” (Zauli Sajani, 2012)
• 20% presenta spiccate difficoltà grafo-motorie
• 4% Diagnosi di Disgrafia
Fattori ambientali associati alla cattiva scrittura
PASSATO PRESENTE
Meno ore a scuola, meno attività extra-scolastiche: i
bambini trascorrevano più tempo nel contesto
lavorativo dei genitori o dei vicini, maggiore attività
manuale.
Meno richieste in termini di autonomia personale: i
bambini sono più aiutati nel vestirsi, nel lavarsi,
nell’alimentarsi, nello spostarsi (uso prolungato del
passeggino).
Meno coinvolti nelle faccende domestiche, più
tempo davanti alla TV o con giochi elettronici
(smartphone, tablet, PC, consolle che richiedono una
motricità fine elementare = presa palmare della
mano, in cui lavora solo il pollice opposto alle quattro
dita che funzionano come un tutt’uno).
Giochi non elettronici che richiedono una maggiore
competenza manuale sono meno popolari, in più c’è
il modello degli adulti sempre connessi.
AVVIO DELLA SCRITTURA IN PRIMA PRIMARIA: ECCO “PERCHÉ” CORSIVO MEGLIO (Antonella Paoletti – ASUR MARCHE AREA VASTA 1)
Ma cos’è avvenuto nel mondo della Scuola, in particolare in quello dell’Infanzia?
• Anni ‘60-’70 Negli asili italiani enorme attenzione allo sviluppo dei cosiddetti prerequisiti alla letto-scrittura (Tesi di Laurea: 92 dettati svolti per l’esame di classe V nel 1956 – stesso dettato a 105 alunni nel 2003 errori quadruplicati).
• Fine anni ‘70: stile di insegnamento (oggi quello più diffuso) che propone i 4 caratteri contemporaneamente; stampato all’inizio e corsivo introdotto successivamente.
AVVIO DELLA SCRITTURA IN PRIMA PRIMARIA: ECCO “PERCHÉ” CORSIVO MEGLIO (Antonella Paoletti – ASUR MARCHE AREA VASTA 1)
IDEA DELLA RICERCA: confronto tra bambini nativi corsivi ebambini nativi stampati / Focus sul grafismo nonsull’ortografia
La scelta di iniziare subito con il carattere corsivo è vincente (i bambini nativi corsivi hanno una scrittura più corretta dal punto di vista grafo-motorio, più precisa nella forma e nella dimensione, più scorrevole e fluente, maggiormente decifrabile)
• Nativi stampati 39% bambini con richiesta di intervento
• Nativi corsivI 2% bambini con richiesta di intervento
Sforzo iniziale ma benefici a lungo termine.
AVVIO DELLA SCRITTURA IN PRIMA PRIMARIA: ECCO “PERCHÉ” CORSIVO MEGLIO (Antonella Paoletti – ASUR MARCHE AREA VASTA 1)
IPOTESI
Parlando di scrittura, qualsiasi sia il carattere scelto come definitivo, stampato o
corsivo, quello deve essere il primo ed unico carattere insegnato ed allenato nel
corso di tutta la prima, necessario per automatizzare e consolidare l’abilità grafo-
motoria.
Ora quello che accade nella scuola italiana è che prima o poi il corsivo diventa il
carattere definitivo prescelto (i test per la disgrafia si basano sull’analisi della
scrittura in corsivo) scelta di partire dal corsivo, proprio come si faceva in
passato.
Parallelamente all’avvio della scrittura in corsivo, per lavorare altrettanto
efficacemente sul versante della lettura, oltre alla sovraesposizione, per potenziare
l’abilità di riconoscimento delle lettere in stampato sia maiuscolo che minuscolo
sono sufficienti compiti di ricerca visiva delle singole lettere, meglio se a difficoltà
crescente.
AVVIO DELLA SCRITTURA IN PRIMA PRIMARIA: ECCO “PERCHÉ” CORSIVO MEGLIO (Antonella Paoletti – ASUR MARCHE AREA VASTA 1)
Confronto tra un bambino NATIVO CORSIVO e un bambino NATIVO STAMPATO,entrambi con prestazione «insufficiente o scarso»
AVVIO DELLA SCRITTURA IN PRIMA PRIMARIA: ECCO “PERCHÉ” CORSIVO MEGLIO (Antonella Paoletti – ASUR MARCHE AREA VASTA 1)
PRIMA RICERCA - Conclusioni
- Operare sui prerequisiti (metafonologia e pregrafismo) nella Scuola
dell’Infanzia favorisce l’acquisizione delle competenze di letto-scrittura
(valutate a fine classe 1^ primaria).
- Modalità di insegnamento basate sul metodo fono-sillabico associato
all’avvio precoce del corsivo incidono sulle abilità di lettura e
sull’ortografia.
SECONDA RICERCA – Conclusioni
L’insegnamento precoce ed accurato del corsivo determina ricadute anche
sull’ortografia.
PREVENIRE LE DIFFICOLTÀ DI LETTO-SCRITTURA
ATTRAVERSO SPECIFICHE MODALITÀ DI INSEGNAMENTO
(Itala Riccardi Ripamonti, Barbara Cividati e Valentina Russo – CENTRO RIPAMONTI)
Non è necessario utilizzare due didattiche differenziate
1. Importanza di dare continuità al lavoro sui prerequisiti (pregrafismo e metafonologia) iniziato nella Scuola dell’Infanzia
2. Scelta di un unico carattere, insegnato ed allenato fin dai primi mesi, al fine di automatizzare e consolidare l’abilità grafo-motoria.
3. Avvio alla letto-scrittura con modalità di tipo fono-sillabico e con l’uso dello stampato maiuscolo*
*Gli input provenienti dagli studi recenti sui vantaggi a lungo termine dell’uso del corsivo da subito sono interessanti e suggestivi ma, al momento, sia insegnanti che esperti, condividono l’importanza di strutturare un percorso didattico che non penalizzi nessun alunno,
soprattutto quei bambini che, al momento del loro ingresso nella Primaria, presentano diversi indici di rischio per DSA.