Droni subacquei a caccia di perdite La prima volta · pilloso e il nodo idrico Contista), che...

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È trascorso un secolo da quando l’acqua del Sele, grazie alla grandiosa opera di ingegneria idraulica realizzata dall’AQP, cominciò a zampillare dalla monumentale fontana di piazza Umberto a Bari il 24 aprile 1915. Un evento storico che ha segnato l’avvio di una lunga stagione di progresso sociale ed economico per il capoluogo e, via via, con l’arrivo dell’acqua in ogni centro della regione, per la Puglia intera. Per celebrare questa straordinaria avventura, l’Aqp ha or- ganizzato - con il sostegno della Regione Puglia, il supporto tecnico di Sistema Museo e il coordinamento di Emanuela Angiuli - una grande mostra nelle sale del Palazzo dell’Ac- Microonde e droni subac- quei per migliorare il ser- vizio. L’Acquedotto Puglie- se si af fida alla tecnologia più avanzata e sperimen- ta sistemi innovativi di manutenzione della sua sterminata rete idrico po- tabile, oltre 22.000 km di condotte che attraversano tre regioni e costituiscono una delle più imponenti opere di ingegneria idrau- lica del mondo. Una rete che ha bisogno di inter- venti continui, visto che l’età media delle condut- ture supera i 40 anni, so- prattutto per la ricerca e la riduzione delle perdite: oggi, infatti, il 42% dell’ac- qua immessa non raggiun- ge il destinatario finale. Grazie ad una collaborazione con MoniTech, uno spin-off dell’Università del Salento, Aqp ha sperimentato con succes- so il sistema Simple, in grado di rilevare anche le più piccole perdite analizzando la riflessione di un segnale elettroma- gnetico. Il sistema si basa su una serie di elementi sensibili che devono essere installati sui tronchi di rete, e che fungono da rilevatori passivi: in questo modo il sistema permette di visualizzare su un pc il punto preciso della condotta in cui si rilevano guasti o fuoriuscite di acqua. Il prototipo di Simple è stato testato con successo su una nuova rete idrica di circa 10 km realizzata a Leccetra Borgo Piave, Masseria Grande e Masseria Marangi. Il vantaggio di questo approccio tecnolo- gico è sia di tipo economico sia di tipo pratico: per verificare lo stato della rete basta, infatti, collegare l’apparato di test in appositi pozzetti già predisposti lungo l’impianto. Un problema diverso è invece l’ispezione del Canale princi- pale di Acquedotto Pugliese, ovvero la galleria Pavoncelli, il cuore della condotta che porta in Puglia l’acqua del Sele e del Calore. Anche qui si tratta di un’opera risalente ai primi del ‘900, un vero miracolo dell’ingegneria dell’epoca, fortemente danneggiata dal terremoto dell’Irpinia nel 1980: ogni ispe- zione del canale sotto l’Appennino richiede la temporanea interruzione del flusso idrico, con costi che si aggirano sui 200-250.000 euro per volta, senza contare i rischi in termini di sicurezza per il personale e il fatto che l’accesso dei tecnici è ormai possibile solo nei primi 55 km di galleria. Anche in questo caso, la soluzione è arrivata dalla tecnologia grazie a un Rov (remotelyoperatedvehicle), un drone subac- queo dotato di telecamere ad alta risoluzione e sonar, che può operare in tutti i tratti della galleria (anche in quelli che non vengono verificati da molto tempo) e senza necessità di interrompere l’erogazione idrica. Aqp ha infatti avviato una sperimentazione con due società specializzate, Grenic e Sub- sea Fenix, su un tratto del Canale di 3 km (tra lo scarico La- pilloso e il nodo idrico Contista), che normalmente non viene verificato per ragioni di continuità operativa. È stato utiliz- zato un drone Saab Seaeye modello Falcon, normalmente uti- lizzato per le ispezioni subacquee di piattaforme petrolifere, porti e dighe, modificato per adattarlo ad una galleria in cui la velocità dell’acqua (1 metro al secondo) è talmente elevata da aver richiesto l’utilizzo di un sistema di ancoraggio. Il dro- ne, dotato di telecamera a colori rotante, sonar e controllo automatico della direzione e della velocità, viene pilotato da un furgone posizionato all’uscita del Canale. Una tecnologia innovativa, dunque, che nei prossimi anni porterà consisten- ti risparmi e grandi miglioramenti al servizio. trimestre 2015 L’AQP utilizza la tecnologia più avanzata per ispezionare il Canale principale Droni subacquei a caccia di perdite Telecamere, sonar e onde elettromagnetiche per evitare rischi e ridurre i costi di manutenzione Davanti al Palazzo dell’Acqua La prima volta Ricordo bene quando, per la prima volta, ho visto il Palazzo dell’acqua. È sbucato all’improvviso, lascian- domi appena il tempo della me- raviglia. Per alcuni minuti sono rimasto lì, sul marciapiede oppo- sto, a contemplarlo con quel pro- fondo senso di stupore, che solo le cose importanti sanno donare con grazia genuina. Mi guardava, imponente ed au- stero, racchiuso nella sua severa bellezza che sapeva di antico, e io lo ricambiavo, con sentimento di istintiva devozione. Quell’enorme massa di pietra briz- zolata si manifestava come una fortezza, buona per difendersi da un assedio medioevale. Raffinata ed elegante certo, ma anche soli- da ed a suo modo impenetrabile, custode di tesori o di un sapere superiore, chissà. Il Palazzo, infatti, è allegoria pura. Attraverso il racconto di una epo- pea – l’arrivo dell’acqua salubre nella sitibonda Puglia – l’opera sottende la sacralità laica dell’Ac- quedotto e degli acquedottisti, dei giorni nostri sacerdoti del bene comune. Sacralità espressa con modalità plastica dall’atrio inter- no, autentico sancta sanctorum, in cui si erge la fontana-totem, a difesa della quale si elevano le mura invalicabili del palazzo-for- tezza dell’acqua. Un racconto epico che si sostanzia in forme sontuose ed evocative, in un design dove l’inevitabile teore- ma della funzionalità si coniuga con una interpretazione insieme onirica e simbolica dei pieni e dei vuoti, degli spazi concavi e di quelli convessi, delle incisioni e dei fregi, degli assi e dei pilastri. Un eccezionale repertorio, frutto di un’irripetibile temperie storica e culturale, filtrata attraverso la straordinaria sensibilità del genio artistico di Duilio Cambellotti, di cui la mostra “Le grazie e le virtù dell’acqua” – alla cui realizzazio- ne gli Uffici dell’Acquedotto han- no contribuito con generoso impe- gno – vuole essere doveroso oltre che sentito omaggio. www.vocedellacqua.it Il drone subacqueo Un rilevatore del segnale elettromagnetico Una grande mostra al Palazzo dell’Acquedotto celebra l’arrivo dell’acqua a Bari nel 1915 Cambellotti “cantore” della più singolare epopea pugliese Continua a pag 4 La fonte della palude: la scultura di Cambellotti troneggia all’ingresso dell’Aqp Le sede dell’AQP

Transcript of Droni subacquei a caccia di perdite La prima volta · pilloso e il nodo idrico Contista), che...

È trascorso un secolo da quando l’acqua del Sele, grazie alla grandiosa opera di ingegneria idraulica realizzata dall’AQP, cominciò a zampillare dalla monumentale fontana di piazza Umberto a Bari il 24 aprile 1915. Un evento storico che ha segnato l’avvio di una lunga stagione di progresso sociale ed economico per il capoluogo e, via via, con l’arrivo dell’acqua in ogni centro della regione, per la Puglia intera.Per celebrare questa straordinaria avventura, l’Aqp ha or-ganizzato - con il sostegno della Regione Puglia, il supporto tecnico di Sistema Museo e il coordinamento di Emanuela Angiuli - una grande mostra nelle sale del Palazzo dell’Ac-

Microonde e droni subac-quei per migliorare il ser-vizio. L’Acquedotto Puglie-se si affida alla tecnologia più avanzata e sperimen-ta sistemi innovativi di manutenzione della sua sterminata rete idrico po-tabile, oltre 22.000 km di condotte che attraversano tre regioni e costituiscono una delle più imponenti opere di ingegneria idrau-lica del mondo. Una rete che ha bisogno di inter-venti continui, visto che l’età media delle condut-ture supera i 40 anni, so-prattutto per la ricerca e la riduzione delle perdite: oggi, infatti, il 42% dell’ac-qua immessa non raggiun-ge il destinatario finale.

Grazie ad una collaborazione con MoniTech, uno spin-off dell’Università del Salento, Aqp ha sperimentato con succes-so il sistema Simple, in grado di rilevare anche le più piccole perdite analizzando la riflessione di un segnale elettroma-gnetico. Il sistema si basa su una serie di elementi sensibili che devono essere installati sui tronchi di rete, e che fungono da rilevatori passivi: in questo modo il sistema permette di visualizzare su un pc il punto preciso della condotta in cui si rilevano guasti o fuoriuscite di acqua. Il prototipo di Simple è stato testato con successo su una nuova rete idrica di circa 10 km realizzata a Leccetra Borgo Piave, Masseria Grande e Masseria Marangi. Il vantaggio di questo approccio tecnolo-gico è sia di tipo economico sia di tipo pratico: per verificare lo stato della rete basta, infatti, collegare l’apparato di test in appositi pozzetti già predisposti lungo l’impianto.

Un problema diverso è invece l’ispezione del Canale princi-pale di Acquedotto Pugliese, ovvero la galleria Pavoncelli, il cuore della condotta che porta in Puglia l’acqua del Sele e del Calore. Anche qui si tratta di un’opera risalente ai primi del

‘900, un vero miracolo dell’ingegneria dell’epoca, fortemente danneggiata dal terremoto dell’Irpinia nel 1980: ogni ispe-zione del canale sotto l’Appennino richiede la temporanea interruzione del flusso idrico, con costi che si aggirano sui 200-250.000 euro per volta, senza contare i rischi in termini di sicurezza per il personale e il fatto che l’accesso dei tecnici è ormai possibile solo nei primi 55 km di galleria.

Anche in questo caso, la soluzione è arrivata dalla tecnologia grazie a un Rov (remotelyoperatedvehicle), un drone subac-queo dotato di telecamere ad alta risoluzione e sonar, che può operare in tutti i tratti della galleria (anche in quelli che non vengono verificati da molto tempo) e senza necessità di interrompere l’erogazione idrica. Aqp ha infatti avviato una sperimentazione con due società specializzate, Grenic e Sub-sea Fenix, su un tratto del Canale di 3 km (tra lo scarico La-pilloso e il nodo idrico Contista), che normalmente non viene verificato per ragioni di continuità operativa. È stato utiliz-zato un drone Saab Seaeye modello Falcon, normalmente uti-lizzato per le ispezioni subacquee di piattaforme petrolifere, porti e dighe, modificato per adattarlo ad una galleria in cui la velocità dell’acqua (1 metro al secondo) è talmente elevata da aver richiesto l’utilizzo di un sistema di ancoraggio. Il dro-ne, dotato di telecamera a colori rotante, sonar e controllo automatico della direzione e della velocità, viene pilotato da un furgone posizionato all’uscita del Canale. Una tecnologia innovativa, dunque, che nei prossimi anni porterà consisten-ti risparmi e grandi miglioramenti al servizio.

1° trimestre 2015

L’AQP utilizza la tecnologia più avanzata per ispezionare il Canale principale

Droni subacquei a caccia di perditeTelecamere, sonar e onde elettromagnetiche per evitare rischi e ridurre i costi di manutenzione

Davanti al Palazzo dell’Acqua

La prima voltaRicordo bene quando, per la prima volta, ho visto il Palazzo dell’acqua.È sbucato all’improvviso, lascian-domi appena il tempo della me-raviglia. Per alcuni minuti sono rimasto lì, sul marciapiede oppo-sto, a contemplarlo con quel pro-fondo senso di stupore, che solo le cose importanti sanno donare con grazia genuina.Mi guardava, imponente ed au-stero, racchiuso nella sua severa bellezza che sapeva di antico, e io lo ricambiavo, con sentimento di istintiva devozione.Quell’enorme massa di pietra briz-zolata si manifestava come una fortezza, buona per difendersi da un assedio medioevale. Raffinata ed elegante certo, ma anche soli-da ed a suo modo impenetrabile, custode di tesori o di un sapere superiore, chissà.Il Palazzo, infatti, è allegoria pura. Attraverso il racconto di una epo-pea – l’arrivo dell’acqua salubre nella sitibonda Puglia – l’opera sottende la sacralità laica dell’Ac-quedotto e degli acquedottisti, dei giorni nostri sacerdoti del bene comune. Sacralità espressa con modalità plastica dall’atrio inter-no, autentico sancta sanctorum, in cui si erge la fontana-totem, a difesa della quale si elevano le mura invalicabili del palazzo-for-tezza dell’acqua.Un racconto epico che si sostanzia in forme sontuose ed evocative, in un design dove l’inevitabile teore-ma della funzionalità si coniuga con una interpretazione insieme onirica e simbolica dei pieni e dei vuoti, degli spazi concavi e di quelli convessi, delle incisioni e dei fregi, degli assi e dei pilastri.Un eccezionale repertorio, frutto di un’irripetibile temperie storica e culturale, filtrata attraverso la straordinaria sensibilità del genio artistico di Duilio Cambellotti, di cui la mostra “Le grazie e le virtù dell’acqua” – alla cui realizzazio-ne gli Uffici dell’Acquedotto han-no contribuito con generoso impe-gno – vuole essere doveroso oltre che sentito omaggio.

www.vocedellacqua.it

Il drone subacqueo

Un rilevatore del segnale elettromagnetico

Una grande mostra al Palazzo dell’Acquedotto celebra l’arrivo dell’acqua a Bari nel 1915

Cambellotti “cantore” della più singolare epopea pugliese

Continua a pag 4 La fonte della palude: la scultura di Cambellotti troneggia all’ingresso dell’Aqp Le sede dell’AQP

Il deposito cauzionaleDal primo giugno 2014 l’Autorità Nazionale per l’Ener-gia, il Gas e i Servizi Idrici ha introdotto una nuova di-sciplina del deposito cauzionale.

A chi si rivolge?Il deposito cauzionale si applica a tutti i clienti.Sono esclusi dall’addebito le utenze ad uso pubblico, gli utenti beneficiari di bonus idrico, le utenze domiciliate con consumi inferiori a 500 mc nell’anno solare prece-dente.Sono previste forme di garanzia alternative al deposito cauzionale per gli usi diversi dal domestico con consu-mi superiori a 500 mc/anno.

Come si calcola?Il deposito cauzionale è determinato dal corrispettivo trimestrale delle quote fisse e di quelle variabili, calco-lato sulla base del consumo medio dell’anno solare pre-cedente. In mancanza di consumo storico, il calcolo si basa sul consumo medio annuo per tipologia. Il calcolo viene determinato automaticamente dal sistema.

Sono previste riduzioni?Sì. Per gli usi domestici con più di un modulo contrat-tuale è prevista una riduzione del 40%. I nuovi contrat-ti beneficiano di una dilazione in fattura, con l’addebito di tre rate consecutive di importo rispettivamente pari al 50%, 25% e 25% del totale.

Il calcolo è annuale?Sì. Il corrispettivo rimane immutato qualora la varia-zione di consumo non superi il 20% in più o in meno rispetto al consumo adottato per la determinazione del deposito dell’anno precedente.

Come vengono addebitate o accreditate le somme?Qualora il calcolo del deposito determini un credito a favore del cliente, questo viene restituito con la prima fattura utile.Diversamente, lo stesso viene addebitato in due rate nelle successive fatture consumi.

Produce interessi?Il deposito cauzionale è fruttifero e, quindi, in caso di restituzione, viene maggiorato degli interessi legali, con l’aliquota vigente. La decorrenza degli interessi avviene dal pagamento del deposito e, comunque, non antecedente il 1° giugno 2014, data di entrata in vigore del nuovo metodo di calcolo. Può essere anche utilizza-to per compensare morosità.

Cosa avviene per i depositi versati prima del 1° giugno?I depositi cauzionali già versati saranno nuovamente calcolati e le eventuali differenze, se a debito per l’u-tente, saranno rateizzate nelle successive due fatture consumi, diversamente saranno restituite con la prima fattura utile.

Utenti sempre più soddisfatti, grazie al rapporto con il pubblico che punta su cortesia e competenza. È il ri-sultato del sondaggio che Acquedotto Pugliese ha com-missionato alla Cerved sulla customer satisfaction: nel 2014 l’84,7% dei clienti Aqp si è dichiarato soddisfatto del servizio, un dato in crescita rispetto all’82,2% della precedente rilevazione effettuata nel 2009.

Il campione dell’indagine era pari a circa 7.000 casi. La rilevazione è stata svolta tra giugno e luglio del 2014, e nella predisposizione del sondaggio sono state coinvolte anche le associazioni di consumatori. I risultati pongono Aqp in linea con gli standard nazionali, ma molto avanti rispetto alla media delle aziende meridionali di settore. In particolare, la “continuità del servizio” supera addi-rittura le medie nazionali (92% contro 90%) e surclassa quella del Sud che si attesta sull’84%. Valutazioni molto positive anche per cortesia (91% di clienti soddisfatti), puntualità di recapito delle fatture (91%), intervento tecnico per la riparazione dei guasti (85%), professio-nalità e competenza del personale tecnico (89%).

Dall’indagine emerge anche che 4 clienti su 10 hanno contattato Aqp, preferendo il telefono e gli uffici ter-ritoriali (quest’ultimo metodo è in deciso calo), ma si mostrano in crescita anche Internet ed e-mail. Il sito in-ternet è stato invece visitato da poco più di un cliente su cinque, e circa il 93% si è dichiarato soddisfatto. Per quanto riguarda il funzionamento degli sportelli com-merciali, gli utenti promuovono cortesia e disponibilità

del personale, chiarezza e completezza delle risposte, e assistenza da parte del personale, ma chiedono di in-tervenire su tempi di attesa e chiarezza delle procedure commerciali.

Stesso discorso per il call-center: il 97% degli utenti si dichiara soddisfatto e l’83% dice di aver risolto il pro-prio problema attraverso la chiamata; per far fronte ai tempi di attesa per la risposta, Aqp ha già avviato un percorso di potenziamento del servizio sia in termini di risorse umane che di servizi offerti. Elevatissime invece le performance della comunicazione attraverso i social network, giudicata eccellente dal 97% dagli utilizzatori che, però, sono ancora numericamente pochi.

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• numero di telefono (preferibil-mente cellulare)

• dati catastali dell’immobile (Leg-ge 311 del 30/12/2004)

• numero di concessione edilizia con relativa data di rilascio o di-chiarazione che l’immobile è an-tecedente al 1977 (d.lgs. n. 301 del 2002)

• tipologia del richiedente (in quali-tà di inquilino, proprietario, ecc.)

• codice cliente e numero contratto dell’attuale intestatario da voltu-rare

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Una guida semplice e rapida per comprendere le nuove disposizioni varate dall’Autorità per l’Energia, il Gas e i Servizi Idrici

Deposito cauzionale: come, quando, perchè

Un sondaggio della Cerved sulla qualità dei servizi nel 2014

“Risposte cortesi e tecnici competenti”

Un’operatrice del Call Center

Un premio originale per una don-na singolare.Un riconoscimento ambito e me-ritato per una valente professio-nista, che ha saputo coniugare competenza ed efficienza con l’at-titudine, tutta femminile, a colti-vare rapporti di cordialità e pre-murosa disponibilità in una realtà aziendale, dove, anche per la tipo-logia del lavoro svolto, le relazioni e le comunicazioni risultano spes-so improntate ad una sintesi fred-da e sbrigativa.Il Consiglio nazionale degli inge-gneri, nell’ambito dell’iniziativa

“Ingenio al femminile – Storie di donne che lasciano un segno”, giunta alla sua seconda edizione, ha voluto rendere omaggio al la-voro e alla professionalità dell’ing. Valeria Caporaletti, tecnico dell’A-rea Gestione Servizio della MAT di Bari.

L’obiettivo di “Ingenio al femmi-nile” è valorizzare l’apporto delle donne in una professione, quella dell’ingegnere, storicamente de-clinata al maschile.

Oggi sono donne il 15% dei laure-ati in ingegneria e rappresentano una forza che cresce a vista d’oc-chio e, di anno in anno, si fa sem-pre più spazio nei territori univer-sitari e professionali.

L’ing. Caporaletti ha condiviso l’importante attestazione di meri-to con la collega Maurizia Bagna-to, key account manager gasoline System Bosch, e le ingegnere mec-caniche del team rosa della Fer-rari, nel corso di una suggestiva cerimonia a Palazzo Giustiniani, sede della presidenza del Senato.

Tre brevi ma efficaci video han-no illustrato “le gesta”, in ambito

lavorativo, delle professioniste premiate.

All’ing. Caporaletti è toccato mo-strare le modalità di funziona-mento della famosa valvola “Va-leria”, come la società israeliana (costruttrice del marchingegno) ha deciso di denominare, proprio in omaggio alla Caporaletti, l’inge-gnoso sistema di regolazione del flusso idrico, messo a punto dalla nostra collega e, da qualche mese, a servizio dei sette quartieri cen-trali di Bari.

Un ruolo “cinematografico” in cui Valeria ha mostrato competenza e professionalità non disgiunte dal-la consueta cordialità, che costitu-isce il tratto distintivo del proprio profilo professionale oltre che umano.

Mimmo Larovere

Premiata la politica di qualità dell’AQP

Al termine di un complesso iter di verifica, a cura dell’Ente di Certificazione Bureau Veritas, Acquedotto Pugliese ha ottenuto il rinnovo della certificazione UNI EN ISO 9001:2008.Il campo di applicazione è stato esteso al processo di verifica dei progetti per lavori di importo in-feriore a 20 milioni di euro, se-condo quanto previsto dal DPR 207/2010.Il riconoscimento si inserisce in un percorso di ricerca globale della qualità e della responsa-bilità ambientale e si affianca alle certificazioni UNI EN ISO 14001:2004 e ISO/IEC 17025, conseguite per specifici impianti e laboratori.Tali traguardi sono stati raggiunti grazie alle capacità professionali e competenze tecniche interne all’azienda.

Fitch rivede al rialzo il rating AQP

Fitch ha rivisto al rialzo il ra-ting corporate sul lungo termi-ne dell’Acquedotto Pugliese da BBB- a BBB, con outlook stabile. Il giudizio positivo deriva dai mi-nori rischi finanziari associati ad AQP, a seguito dell’anticipazione di liquidità concessa dalla Regio-ne Puglia e dei buoni risultati ge-stionali conseguiti.La Regione Puglia ha contri-buito in maniera determinante all’importante riconoscimento garantendo ad AQP un’anticipa-zione temporanea di liquidità per complessivi 200 milioni di euro. Questa somma, destinata al fi-nanziamento degli investimenti, ha consentito di calmierare gli incrementi della tariffa.“Questo miglioramento del rating - afferma Nicola Costantino, Am-ministratore Unico di Acquedotto pugliese SpA - tanto più signifi-cativo in quanto conseguito in una congiuntura finanziaria non certo favorevole al nostro paese, premia l’impegno del personale dell’Acquedotto, guidato dal Di-rettore Generale Nicola Di Donna, e della Regione Puglia con le sue strutture tecniche, a sostegno del percorso di ottimizzazione gestio-nale e di efficientamento e po-tenziamento delle infrastrutture a servizio del territorio, intrapreso dall’azienda negli ultimi anni”.

Un esempio virtuoso di come si possa avvicinare il mon-do del lavoro alla scuola, un “mantra” irrinunciabile di ogni sessione di approfondimento sui temi dell’occupa-zione giovanile, ce lo offre in questi giorni l’Acquedotto Pugliese, che ha avviato un fecondo rapporto di collabo-razione con L’ITIS Dell’Erba di Castellana Grotte, le cui ricadute positive non tarderanno a farsi sentire.

In occasione del convegno “L’acqua e la Puglia. Un secolo di vita dell’Acquedotto Pugliese”, organizzato dall’istitu-to tecnico di Castellana Grotte con il patrocinio dell’A-QP, è stata siglata una convenzione per l’orientamento e la formazione al lavoro tra Aqp Water Academy, rap-presentato dall’Amministrare Unico della società di via Cognetti, Nicola Costantino, e lo stesso ITIS Dell’Erba col dirigente Pietro Sportelli.

Il protocollo d’intesa rappresenta una reale opportunità di orientamento professionale per gli alunni della scuola

di Castellana, grazie a sedute di approfondimento, per-corsi e stage formativi che saranno svolti presso l’Aqp Water Academy, Centro di eccellenza per la gestione del servizio idrico integrato, il cui obiettivo è promuove il miglioramento culturale e professionale non solo del personale interno all’Aqp ma anche delle risorse umane del territorio.

L’iniziativa risponde all’esigenza, largamente diffusa, di guidare le scelte degli studenti nel mondo del lavoro, re-alizzando momenti di alternanza tra studio ed esperien-za professionale nell’ambito dei processi formativi.

Nel corso del tirocinio l’attività di apprendimento ed orientamento dei giovani dell’ITIS sarà seguita e verifi-cata da un tutor, in veste di responsabile didattico-orga-nizzativo, designato dallo stesso istituto tecnico, e da un responsabile aziendale indicato dall’Aqp.

Al termine dell’itinerario formativo, ITIS e Aqp Water Academy rilasceranno congiuntamente un attestato va-lido a tutti gli effetti di legge, in cui saranno certificate le attività svolte.

“Un’attività di notevole spessore pedagogico e formativo per tanti studenti, per i quali si schiude un’importante finestra sul mondo del lavoro”, ha osservato il dirigente dell’Itis Dell’Erba, Pietro Sportelli.

“Uno strumento concreto che l’Aqp pone al servizio dei giovani per favorirne, dopo i corsi di studio, l’inserimen-to nella realtà, quanto mai complessa, del mondo del la-voro”, ha dichiarato l’Amministratore Unico di AQP Ni-cola Costantino.

Mimmo Larovere

Una convenzione tra Aqp Water Academy e Itis Dell’Erba di Castellana Grotte

L’Aqp avvicina gli studenti al mondo del lavoro

Alla collega Caporaletti il prestigioso riconoscimento del Consiglio nazionale degli ingegneri

L’“ingenio” di Valeria premiato al Senato

L’Ing. Valeria Caporaletti in un frame del video proiettato a Palazzo Giustiniani

La famosa valvola “Valeria”

L’intervento dell’A.U. di AQP Nicola Costantino al convegno organiz- zato dall’istituto tecnico di Castellana Grotte. Accanto a Costantino, il dirigente dell’ITIS Pietro Sportelli

quedotto Pugliese a Bari (27 febbraio - 14 giugno 2015) dal titolo “Duilio Cam-bellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua”.La rassegna, che si avvale della collabo-razione della Wolfsoniana Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo di Genova e dell’Archivio Cambellotti di Roma, oltre che del contributo della Banca Popolare di Bari, è un solenne omaggio alla personalità dell’artista che ha saputo dar corpo e figura alla straordinaria vicenda dell’acqua nelle terre assetate della Puglia.Provenienti dal Palazzo dell’Acquedot-to ma anche da musei, fondazioni e col-lezioni private, sono oltre centoventi le opere in mostra tra dipinti, disegni, illustrazioni, sculture in bronzo (come la monumentale “Fonte della Palude”), ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili e bozzetti preparatori, eseguite tra il 1931 e il 1934 da Cambellotti.L’artista, la cui produzione si sviluppa in ambito modernista, intrisa degli ide-ali umanitari del socialismo tardo otto-centesco, negli arredi e nelle decorazio-ni del Palazzo dell’Acquedotto riprende temi a lui congeniali come le fontane, il lavoro femminile, i cavalli che si disse-tano alle fonti, inventando ardite sinte-si tra il romanico pugliese e il l’art déco. Il risultato è uno straordinario reper-torio che si svela nel disegno delle sale, nelle boiseries, nella decorazione pitto-rica, nei pavimenti, negli arredi, nelle luci, nei tappeti e nelle maniglie, ispi-rati ai monumenti romanici pugliesi, ai castelli di un lontano passato cavalle-resco.

“Non è un caso che oggi sia la mostra delle opere di Cambellotti, modernista ma ad un tempo profondamente intriso di motivazioni sociali, a simboleggiare il centenario dell’Acquedotto Pugliese”, spiega l’assessore regionale alla cultu-ra Silvia Godelli.“Un’opera monumentale e rivoluziona-ria, quella dell’Acquedotto pugliese - pro-segue - che strappò alla marginalità e al sottosviluppo le terre fecondate, e un’o-pera straordinaria per bellezza e qualità sociale quella di un Cambellotti di indi-scussa attualità artistica e culturale”, “Di Cambellotti ricordiamo con emo-zione la profonda e coinvolgente voca-zione pedagogica, una visione dell’ar-te che aveva tratto dai suoi maestri e dalla costante e illuminata immersione nella realtà che lo circondava. Questa dimensione di un artista che ancora oggi ci insegna che la qualità dell’arte può essere connessa alla sua vocazione trasformativa e alla testimonianza so-ciale, ci impone di aprire le porte del-la mostra soprattutto alle generazioni più giovani, chiamando il mondo della scuola a una partecipazione impegnata sui temi che le opere evocano e che l’at-tualità dei nostri contesti di vita impo-ne oggi più ancora che allora: la tutela della natura e della terra, i valori della ruralità, la funzione vitale dell’acqua quale bene comune, il suo governo, il futuro del pianeta. Tutti temi umani-stici, sociali, storici e scientifici che, al di là della mera “contemplazione” este-

tica delle opere d’arte, possono aiutare a coglierne appieno la stessa qualità e il messaggio simbolico che ne emerge”, conclude l’ass. Godelli.

Mimmo Larovere

GOCCETTA E GOCCINO– Il Ghiacciaio

Non c’è mucca sull’erba a brucaresulla montagna non si può stareGoccetta e Goccino rotondi e bianchistanno coprendo in fretta i suoi fianchi.Tanta neve ricade leggeradalla mattina fino alla sera,per giorni e giorni, non è mai stancae la montagna tutta s’imbianca.Il tempo così non è proprio belloed i tanti strati di bianco mantello,dopo una notte di grande gelata,diventano veste tutta ghiacciata.E’ uno spettacolo davvero specialesembra un piccolo mare glaciale,dove si possono anche osservarei bianchi orsetti su a scivolare.Cosi bloccati in ghiaccio splendente,Goccetta e Goccino senza far niente,molto tempo dovranno restareprima di sciogliersi per acqua tornare.

Leggi su www.aqp.it le filastrocche di Goccetta e Goccino

REDAZIONEMimmo Larovere, Coordinatore Caterina QuagliarellaMaristella Marroccoli

“L’imponderabile fragilità dell’esistenza”Autore: Donato MarinelliEdizioni: SECOP

L’esistenza… un insieme di eventi che si susseguono senza soluzione di con-tinuità, un’alternanza di gioie e dolori, un percorso complesso e tortuoso.Un percorso introspettivo, ma non solo; il racconto di esistenze diverse che si incontrano, si completano, si amano. La storia di alcune vite tra le tante, realtà di gente che potrebbe dir-si comune anche se in fondo non lo è. Le nostre storie ed i nostri problemi per riflettere sul significato dell’esi-stenza, su quanto possa essere fragile, talvolta effimera.Un’occasione per meditare su come si lasci scorrere la vita nella banalità senza coglierne gli aspetti più signifi-cativi, ma anche per interrogarsi sulla forza degli esseri umani, sulla propria capacità di amare, di donarsi e donare amore in maniera anche incondiziona-ta. Di darsi gli uni agli altri.

Maristella Marroccoli

Quali sono i tempi di attesa?

L’ass. reg. alla Cultura Silvia Godelli

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“Di Cambellotti ricordiamo la sua visione dell’arte come vocazione trasformativa e testimonianza sociale”

La simpatica mascotte dell’AQP, protagonista di uno spettacolare viaggio nella rete dell’acquedotto più lungo del mondo

Lina Goccina eroina dei cartoonIl divertente e avventuroso viaggio di una goccia d’ac-qua dalle sorgenti al rubinetto di casa. S’intitola “Lina Goccina va a passeggio” il primo cartoon, scritto e prodotto dall’AQP, con i disegni di Salvatore Modugno,

per rendere sempre più popolare la mission dell’ac-quedotto anche tra la popolazione più giovane.

Dietro il semplice gesto di una mano che apre un rubi-netto per far zampillare l’acqua in casa vi è, in realtà, una complessa gestione industriale che coinvolge tan-ti lavoratori e l’uso di tecnologie sofisticate.

Così, oltre al tradizionale materiale illustrativo, oggi l’Acquedotto Pugliese è impegnato ad offrire nuovi strumenti di conoscenza e approfondimento, che pre-diligono un approccio diretto e immediato, a beneficio soprattutto delle nuove generazioni.

Dopo i fumetti è, dunque, il momento del disegno ani-mato, con la simpatica mascotte dell’AQP protagonista di uno spettacolare oltre che esilarante viaggio nella rete dell’acquedotto più lungo del mondo.

Caterina Quagliarella

Tempera su tela di Duilio Cambellotti. Sala del Consiglio dell’AQP

La Storia delle tre sorelle: un’opera di Cambellotti in mostra