Dr Massimo Pinelli
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Le Suture Chirurgiche nella Donna Obesa:
tecniche, gestione del post-operatorio e delle complicanze
Dr Massimo Pinelli
Cattedra di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Università di Modena
Dir: Prof.: G. De Santis
Obesità
Eccesso di tessuto adiposo
Obesità
Patologia Cronica Multifattoriale con Cause
- Biologiche
- Culturali
- Sociali
- Ambientali
- Genetiche
- Psicologiche
Funzioni tessuto adiposo
Funzioni tessuto adiposo
Conseguenze obesità
Aumento fattori di rischio per
-Diabete
-Ipertensione
-Vasculopatie
-Cardiopatie
-Osteoartrite
-Infertilità
-depressione
Conseguenze obesità
- Aumento morbidità
- Aumento Complicanze
- Riduzione spettanza di vita
Conseguenze Obesità in Campo Chirurgico
Aumento rischi di complicanze durante la procedura chirurgica e nel
post operatorio
Complicanze legate al quadro tessutale locale ed alle coomorbidità
presenti e subcliniche
Riduzione Rischi di Complicanze
-Ridurre il trauma chirurgico
- Attenzione nella manipolazione dei tessuti
-Limitare lo scollamento del piano sottocutaneo
-Stretta attenzione all’antisepsi
-Utilizzo ed esecuzione corretta delle suture
SUTURE
—La principale causa di deiscenza è data all’insuccesso dell’ancoraggio della sutura fasciale,
rottura della sutura ,
mancata tenuta del nodo,
eccessiva distanza dei punti.
Tuttavia in oltre il 95 percento delle deiscenze di ferita , le suture ed i punti sono integri…la
deiscenza è generalmente dovuta alla necrosi tessutale conseguente al fatto che la sutura è
troppo superficiale o in tensione o eseguita con fili di dimensioni non adeguate.
— La sutura della fascia è un punto chiave , poiché questo piano
anatomico fornisce la maggior parte della forza di chiusura durante la
cicatrizzazione
Dall’analisi della Letteratura si evince che:
…per ridurre complicanze ferita chirurgica
Utilizzare una sutura continua
Utilizzare 1 \2 fili riassorbibili ma con tempistiche differenti di
riassorbimento
Utilizzare sutura comprendente più tessuti eccetto la cute
…per ridurre complicanze ferita chirurgica
Punto con “morso” ampio(≥1 cm)
Utilizzare un intervallo stretto tra i singoli punti(≤1 cm)
Non porre troppa tensione nella chiusura del nodo del punto
Sutura di Detensione
Alcuni autori consigliano di porre una seconda sutura di sostengno a
detensione della prima. Questa sutura riduce il rischio di deiscenza ma
non la previene interamente. Dovrebbe essere posta a 2 cm dalla linea
di incisione
Postoperatorio
Mantenere una adeguata volemia
Pressione arteriosa stabile
Mantenere adeguata temperatura corporea al fine di ridurre i rischi di
vasocostrizione
Trattamento del dolore per ridurre la reazione vasocostrittiva
Utilizzare supplemento di ossigeno ( maschera) ove necessario per assicurare
livelli di ossigeno ematico normali
Complicanze Sito Chirurgico
Sieroma
Deiscenza
Infezione
Necrosi tessutale
Ernie
Cosa Valutare
Stato di Salute Generale
Sede della Lesione
Carica batterica
Presenza di tessuto necrotico
Dimensioni
Profondita’
Esposizione di strutture “ Nobili”(fascia, muscoli,
vasi,visceri)
Cosa Valutare
Patologie croniche ( Cardiache ,Respiratorie, Diabete etc.)
Insufficienza vascolare
Alterazioni del sistema immunitario
Patologie ematologiche
Condizioni generali compromesse ( fisiche e mentali)
Abitudine Tabagica
Malnutrizione ( un obeso può essere tale ma raramente è ben nutrito metabolicamente
parlando)
Cause Locali di complicanze Sito Chirurgico
Infezione
Tensione delle suture
Punti di sutura troppo stretti
Danni meccanici alla sutura
Debolezza meccanica dei tessuti del sito di incisione ( anche acquisiti
: macerazione , infezioni )
Sintomi deiscenza ferita
Secrezione sieroematica ( 57%)
Dolore
Edema
Panniculite
Febbre
Cedimento sutura
Sieroma
Utile un rapido riconoscimento
clinico
Effettuare drenaggio eventuale
sostegno e compressione della
parte
Sofferenza vascolare
Controllo della pressione arteriosa
Evitare compressioni locali
Accertarsi assenza di ematomi o sieromi
Controllo glicemico
Terapia antibiotica
Utilizzo di collagenasi e/ o toilette chirurgica
Eventuale terapia iperbarica
Necrosi ed infezione
Cosa Rende una deiscenza di ferita così Complessa?
Infezione
pH alcalino
Tessuto necrotico
Eccesso di proteasi
Senescenza cellulare
Scarsita’ di fattori di
crescita
Scarsa vascolarizzazione
locale
Eccesso di Essudato
Infiammazione prolungata
Patologie
concomitanti
Effetti dei batteri
Competono con le cellule per l’ossigeno ed i
nutrienti
Distruzione cellulare : aumenta la necrosi
Rilascio di sostanze tossiche per il
metabolismo cellulare
Effetti sistemici se non trattati
Trattamento
Terapia antidolorifica
Terapia antibiotica
Trattamento locale medico e chirurgico
Trattamento locale
Medicazione
Dèbridement
Terapia iperbarica
Terapia a Pressione Negativa
Plastica di copertura
Deiscenza ferita:
Antisepsi
Tutti gli antisettici sono lesivi per la cute
Inattivano l’azione enzimatica
proteolitica e distruggono i fibroblasti
Deiscenza Ferita :
Sbrigliamento
Il tessuto devitalizzato rappresenta un ostacolo alla riparazione tessutale.
E’ pertanto necessario rimuoverlo:
Autolitico
Enzimatico
Chirurgico
Deiscenza Ferita:Sbrigliamento
Autolitico
Dissoluzione spontanea del tessuto devitalizzato attraverso
l’azione di enzimi prodotti dalla lesione stessa.
Un ambiente umido favorisce tale sbrigliamento
Sbrigliamento
Enzimatico
Gli enzimi proteolitici agiscono rimuovendo i tessuti necrotici per digestione enzimatica
( collagenasi)
Devono essere applicati con protezione della cute circostante
( vaselina )
Sbrigliamento
Chirurgico
Tecnica rapida e necessaria nelle escare estese e o profonde
Trattamento della deiscenza dopo debridment
Risutura e medicazioni
Terapia iperbarica e successiva risutura o guarigione per seconda
intenzione
Terapia a Pressione Negativa
La Terapia a Pressione Negativa
Terapia a Pressione Negativa
E un sistema di medicazione chiusa in campo umido ideale per la
proliferazione cellulare
Promuove la chiusura delle ferite attraverso la stimolazione/crescita del tessuto
di granulazione
Rimuove I fluidi interstiziali riducendo l’edema e il gonfiore con
decompressione dei vasi
Aumenta la perfusione sanguigna a livello locale
V.A.C.® Terapia™
Terapia a pressione negativa
SCHIUMA DI POLIURETANO
-Struttura a grana grossa
-Schiuma idrofoba
- Alta capacità di drenaggio perciò indicata per le ferite
essudanti
- Aiuta la stimolazione del tessuto di granulazione
- Alto grado di adesione ai tessuti sottostanti
VANTAGGI PRINCIPALI:
Terapia a Pressione Negativa
Con la terapia a pressione negativa viene applicata pressione sub-atmosferica (negativa) ad una
medicazione in schiuma a cellule aperte posizionata nel letto della ferita
Tessuto di granulazione
nel momento in cui la medicazione collassa all’interno della ferita, viene esercitata una forza centripeta sui bordi della
stessa che facilita il processo di granulazione
Swan Marc, Banwell Paul, Advanced Management of the Open Abdomen: Oxford Wound Healing Society, 2003
Precauzioni
Sanguinamenti arteriosi
Pazienti scoaugulati
Fistole enteriche
Controindicazioni
Presenza di tessuti oncologici nella ferita
– ……( la terapia stimola la crescita tissutale….di qualsiasi tessuto….)
A volte viene utilizzata come metodo di drenaggio nei pazienti terminali
Fistole di origine non conosciuta
– Fistole non enteriche, non esposte o dirette ad organi sottostanti
Controindicazioni (parziali)
Tessuto necrotico con escara
– La ferita deve essere aperta e toilettata
Osteomeliti non trattate
– Il tessuto osseo necrotico deve essere asportato
– Deve essere abbinato un trattamento antibiotico per almeno due settimane
Organi o vasi esposti
PROCEDURA
Sostituzione della medicazione ogni 48/72 ore
Non sospendere mai per tempi > 2 ore
Accurata pulizia
Irrigazione della ferita con salina sterile
Asciugare e detergere tessuti sani circostanti (eventuale protezione degli stessi)
Monitoraggio ferita ed essudato
Vantaggi
Riduce il rischio di contaminazione dall’esterno
Riduzione del rischio di sieromi ed ematomi
Vantaggi
Permette il movimento del paziente
Riduzione dell’allettamento
Riduce il periodo di ospedalizzazione permettendo di gestire il paziente in regime ambulatoriale
( riduzione contaminazioni nosocomiali, riduzione costi di ospedalizzazione)*
R. Sinna, Q. Qassemyar, M. Robbe Interet de L’association derme artificiel et therrapie par pression negative:à propos de deux cas
Ann de Chirurgie Plastique Esteth (2009) 54,582-587
Svantaggi
Costi ( materiale e gestione)
Necessità di ripetute medicazioni (Procedura lunga)
Più interventi chirurgici
CONCLUSIONI: preoperatorio
Il paziente obeso è un paziente ad alto rischio di complicanze
le comorbidità anche se non clinicamente manifeste devono essere
considerate
necessità di bilanciare metabolicamente il pz per quanto possibile prima
dell’atto chirurgico
CONCLUSIONI:
Durante l’atto chirurgico traumatizzare il meno possibile i piani riducendo
scollamenti e devascolarizzazioni
Utilizzare suture continue della fascia con fili a riassorbimento lento ed
aggiungere sutura interrotta con filo a riassorbimento differenziato.
Se necessario sutura di sostegno
Utilizzare fili a dimensioni decrescenti dalla profondità alla superficie
CONCLUSIONI: post operatorio
Mantenere stabilità della temperatura
Stabilità della volemia
Assicurare ottima ossigenazione ( anche con maschera ad ossigeno)
Valutare parametri metabolici
Medicazioni attente con rimozione dei secreti per evitare macerazione
Attenzione alla sterilità: evitare contaminazioni
Verifica di eventuali sieromi ed ematomi ( relativo trattamento se necessario)
CONCLUSIONI: trattamento complicanze
Trattamento aggressivo di tessuti necrotici e devitalizzati
Utilizzo di medicazioni avanzate
Valutazione parametri metabolici
Evitare disinfettanti aggressivi
Terapia a pressione negativa
Iperbarica
CONCLUSIONI
IMPEGNO ED AGGIORNAMENTO
COSTANTE
CONCLUSIONI
COLLABORAZIONE OBIETTIVO COMUNE
GRAZIE