Dott. Gianfranco Zulian: “Deontologia: Diritto ed Etica · auspica che i cittadini assumano un...

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BORGOMANERO, 10 FEBBRAIO 2018 Dott. Gianfranco Zulian: “Deontologia: Diritto ed Etica

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BORGOMANERO, 10 FEBBRAIO 2018

Dott. Gianfranco Zulian: “Deontologia: Diritto ed Etica”

Che cosa lega tra di loro queste tre parole:

deontologia

etica

diritto

?

EticaE’ parte della filosofia che prende in esame le azioni umane, i valori e i principi cui esse si ispirano o cui si dovrebbero conformare.

▶ Etica e filosofia morale indicano lo stesso ambito di studio del comportamento umano e spesso sono usati come sinonimi.

▶ Il termine “etico” deriva dal greco “ethos”, “ethos” che significa consuetudine, costume.

▶ Significato simile ha il termine latino “mos” da cui deriva l’aggettivo «moralis» da cui, l’italiano, morale.

Etica e morale▶ In senso generale la morale può essere definita come

quell'insieme di valori e di regole, su cui vengono elaborate norme di carattere generale a guida dei comportamenti umani, condivise da un gruppo sociale in una determinata epoca storica.

▶ L'etica, o filosofia morale, invece è la dottrina filosofica che ha per oggetto queste regole e questi valori e unisce un aspetto descrittivo, della condotta morale e dei valori di fatto a cui si ispira, ad un aspetto normativo con l'indicazione dei criteri che dovrebbero essere seguiti.

▶ Nella storia della filosofia i due aspetti si presentano strettamente intrecciati, nonostante l'esistenza di teorie etiche prevalentemente descrittive, come quella di Aristotele, o prevalentemente normative, come quelle di Platone o di Kant.

▶ Etica è in altri termini la riflessione sul comportamento umano, sulle sue molteplici manifestazioni, sulle sue premesse ideali.

▶ ▶ È il modo in cui si sta al mondo, lo si abita, il modo

in cui l’uomo vive.

▶ Essere eticamente coerenti equivale a vivere sapendo qual è e com’è il mondo in cui ci muoviamo.

▶ Da questi presupposti deriva il pronunciamento dell’OMS che già nel 1948 precisava che «…la Salute è lo stato di completo benessere, fisico, psichico e sociale e non soltanto l’assenza di malattia o infermità».

▶ Per la cultura occidentale salute e benessere sono collegate alle conquiste della tecnologia.

▶ La salute è un diritto umano fondamentale e rappresenta una risorsa per la vita quotidiana che va difesa e sostenuta.

▶ Per arrivare a uno stato di completo benessere una persona (o un gruppo) deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni e di modificare positivamente l'ambiente circostante o di farvi fronte; deve intraprendere, cioè, un processo di promozione della salute che la metta in grado di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla.

▶ Questi principi sono stati enunciati nella Carta di Ottawa (1986) dove si auspica che i cittadini assumano un ruolo attivo nella promozione della propria salute evitando di delegarne la tutela al sistema sanitario in modo passivo.

Salute come diritto (dovere) e salute come valore

▶ Essere sano è, oggi, scopo dell’individuo, della famiglia, dei sistemi educativi, dei medici, di tutto il personale sanitario e di tutti coloro che si muovono a contatto con il benessere dell’individuo.

▶ Salute e benessere, pertanto, ▶ sono valori fondamentali per tutti noi.

Art.32 Costituzione italiana

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività,

e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato

trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Base filosofica e valoriale

BASE FILOSOFICA DELLA PROFESSIONE SANITARIA

Concezione dell’uomo e della società in rapporto all’uomo, che emerge dall’insieme di valori e principi ai quali il Servizio Sanitario

e il suo modo concreto di operare si ispirano.

L’idea di uomo è cambiata, nelle diverse epoche storiche, secondo le diverse culture, ideologie, religioni che hanno determinato differenti interpretazioni della dignità personale dell’individuo, della sua libertà, dei problemi dell’uguaglianza e della solidarietà.

Ciascun individuo ha quindi diritto alla salute, intesa non più come assenza di malattie e/o infermità fisiche/psichiche, ma come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, così come modernamente definita dall’OMS.Si tratta quindi di diritto non solo programmatico, ma immediatamente precettivo ed efficace erga omnes.

Connesso alla tutela della salute è il miglioramento della qualità della vita, per cui si estende contro tutti gli elementi nocivi, ambientali o a causa di terzi, che possano ostacolarne il reale esercizio.

In quanto diritto “sociale” del cittadino a pretendere una serie di interventi a difesa del suo bene-salute, vi è l’obbligo dello Stato a predisporre, tramite un’organizzazione sanitaria idonea, le prestazioni positive per realizzarne il godimento effettivo e globale.

L’intervento sociale si colloca in funzione della persona e della sua sfera auto- determinativa e non viceversa.

Le stesse riforme sanitarie realizzate hanno come principi ispiratori tra l’altro l’universalità dei destinatari, l’uguaglianza di trattamento, il rispetto della libertà e della dignità della persona, la volontarietà dei trattamenti sanitari.

Unica eccezione all’esercizio di questo diritto sono i trattamenti sanitari di carattere obbligatorio: per le malattie mentali, le malattie infettive, le vaccinazioni etc….(obbligo della cintura di sicurezza e del casco). In tal caso, al fine di preservare l’interesse della collettività alla incolumità e alla salute, il soggetto non ha il diritto bensì il dovere alla salute.

Essendo diritto fondamentale personalissimo ne deriva che, se è sancito costituzionalmente il diritto primario ed assoluto alla salute, è sancito anche il corrispettivo diritto alla non salute. Gli articoli 2 (“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo...), e 13 della Costituzione, riconoscendo e garantendo i diritti inviolabili dell’uomo, ribadiscono l’inviolabilità della libertà personale.

La scelta libera, ragionata e consapevole di non godere del bene-salute, è espressione dei diritti di libertà e rispetto della dignità umana (Corte Costituz., Sent.n°438/2008), per cui va rispettata anche se determina pericolo di vita o danno per la salute.

Questo comporta il diritto di accettare, rifiutare, interrompere atti od interventi a salvaguardia del proprio stato di salute, compiuti da terzi ma contro il proprio volere (diritto all’autodeterminazione terapeutica).

Diritto

Si occupa della sfera dei rapporti tra gli esseri umani.

▶L’etica condivide con il diritto alcune norme fondamentali (come ad esempio il divieto di omicidio).

▶La norma giuridica vale per tutti i cittadini di un dato territorio soggetto alla sovranità di un certo stato e la violazione della norma è punita con una sanzione

DIRITTO

PRESUPPONE UN CODICE (SCRITTO O NON SCRITTO) ED UNA AUTORITA’

ASSICURA LA CONFORMITA’

ESTERIORE DEL COMPORTAMENTO

PREVEDE SANZIONI PER CHI NON SI ADEGUA ALLE

NORME

ETICA

NON ROCONOSCE UNA AUTORITA’

ESTERNA

ASSICURA L’ADOZIONE

INTERIORE DEL SOGGETTO ALLE

NORME

NON ESISTONO SANZIONI PER CHI NON SI ATTIENE

ALLE NORME

TIPI DI ETICA

▶ ETICA NORMATIVA: criteri che ci guidano nella vita pratica, principi guida in virtù delle norme;

▶ ETICA PRATICA: l’applicazione dell’etica normativa nei vari ambiti, per esaminare i problemi e aiutarci nella loro risoluzione;

▶ ETICA DESCRITTIVA: indagine positiva del comportamento e delle credenze morali (usata da antropologi e sociologi);

▶ METAETICA: riflessione sul giudizio morale che viene avanzato. Analizza i linguaggi, i concetti e le argomentazioni etiche.

Etica professionale

Deontologia professionale: insieme di doveri e regole di comportamento eticamente fondati, che impegnano una professione e i suoi professionisti nei confronti della società e delle persone con le quali entrano in relazione.

Dall’etica alla Deontologia

insieme di valori che guidano ed orientano l’azione del professionista

declinata nella Deontologia: dal greco deon-ontos «ciò che è necessario fare», «ciò che si deve fare» e logos «discorso».

DEONTOLOGIA MEDICA“L’etica ha raccolto il nome più espressivo

di deontologia”. J.Bentham

Il Codice deontologico è un corpo di regole, liberamente e democraticamente scelte dai medici (Infermieri...altre professioni sanitarie...), alle quali gli stessi devono uniformare il comportamento professionale. Coniato da J.Bentham nel 1834, il termine “deontologia” deriva dal greco “to deon”, ossia ciò che deve essere e che si deve fare, e “logos”, cioè discorso, parola, scienza.

Il Codice deontologico (che vede la sua luce a Torino nel 1912) non rappresenta una fonte primaria di diritto, ma ha carattere extra-giuridico, impegnando altresì i membri del gruppo professionale al suo rispetto mediante un giuramento contestuale all’iscrizione all’ordine.

Il giuramento professionale, che riprende, aggiornandolo, il celebre giuramento di Ippocrate risalente al V secolo a.C., evidenzia alcuni principi etici e regole deontologiche fondamentali, circa alcuni impegni che il medico assume, ed in particolare:- di esercitare la professione in libertà ed indipendenza di giudizio e di comportamento; - di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo ed il sollievo della sofferenza, cui ispirare con responsabilità ed impegno scientifico, culturale sociale, ogni atto professionale; - di non compiere atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; - di attenersi ai principi etici della solidarietà umana; - di prestare l’opera con diligenza, perizia e prudenza; - di rispettare e facilitare il diritto del malato alla libera scelta del suo medico; - di astenersi dall’”accanimento” diagnostico e terapeutico.

La deontologia medica si cala nella professione e la professione, in quanto progetto di vita in cui è vigilante la propria coscienza morale ed il proprio stile di vita e di pratica, esige competenza, responsabilità, promozione del bene comune, aggiornamento, rispetto proprio ed altrui, in una dimensione olistica nei confronti del paziente.In quanto studio dei costumi quali dovrebbero essere, la deontologia medica non può essere disgiunta dalla bioetica, che rappresenta la delimitazione morale delle “potestà” raggiunte dalla scienza che, nelle più moderne conquiste, interferisce sulla stessa essenza della vita umana.

Deontologia medica e bioetica

BIOETICA

ETICA APPLICATA ALLA MEDICINA E ALLA

BIOLOGIA E, PIU’ IN GENERALE, ALL’AMBITO

DELLA CURA E DELLA SALUTE.

STUDIO SISTEMATICO DELLA CONDOTTA UMANA, DELLE DIMENSIONI

MORALI, NELL’AMBITO DELLE SCIENZE DELLA VITA

E DELLA SALUTE, ESAMINATA ALLA

LUCE DI VALORI E PRINCIPI MORALI.

SI FONDA SULL’UNANIME

RICONOSCIMENTO DELLA NECESSITA’

DI PORRE LA QUESTIONE

MORALE RIGUARDO ALLE SCIENZE DELLA

VITA

BeneficialitàBeneficialità

Primum non nocerePrimum non nocere

(Ophelein mè blaptein) (Ophelein mè blaptein)

AutonomiaAutonomia

Rispetto dellRispetto dell’’autonomia del soggettoautonomia del soggetto

Protezione di coloro che sono incapaci di libera scelta:Protezione di coloro che sono incapaci di libera scelta:

- incapacità oggettiva (minore, malato mentale)- incapacità oggettiva (minore, malato mentale)

- particolari patologie- particolari patologie

- soggetti deboli (prigionieri, migranti….)- soggetti deboli (prigionieri, migranti….)

GiustiziaGiustizia

Distribuire equamente oneri e benefici Distribuire equamente oneri e benefici sulla base delle risorse disponibili (economia sanitaria)sulla base delle risorse disponibili (economia sanitaria)

- - Uguale accesso ai trattamenti (donne, popolazioni in via di sviluppo, etc.)Uguale accesso ai trattamenti (donne, popolazioni in via di sviluppo, etc.)

- - Uso del placeboUso del placebo

-- Politiche di ricerca per patologie rare (farmaci Politiche di ricerca per patologie rare (farmaci ‘‘orfaniorfani’’))

Problematiche etico-giuridiche emergenti

Ben note:- accanimento terapeutico / abbandono

terapeutico- direttive anticipate (DAT) / testamento

biologico - eutanasia, suicidio assistito, omicidio del

consenziente- palliazione .......

Alcune problematiche bioetiche

Stabilire il confine tra

il momento della assistenza “dovuta”

ed il momento dell‘ “accanimento terapeutico”

Alleanza terapeutica

Stabilire il confine tra il momento della assistenza “dovuta” ed il momento dell‘ “accanimento terapeutico”

Determinare cioè criteri di condotta sanitaria e sociale

capaci di ridurre il rischio di accanimento e/o

abbandono terapeutico garantendo una assistenza

adeguata al paziente, in ogni fase della sua malattia,

nel rispetto della dignità della persona (alleanza

terapeutica)

Canone ippocratico

Canone ippocratico:(“Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio …..”).

La priorità era quella di procurare un beneficio terapeutico al paziente: principio di beneficialità, rispetto al diritto all’autodeterminazione (principio di autonomia).

Principio di autonomia

All’inizio del secolo scorso, come già detto, si affermano teorie filosofiche centrate sulla esistenza di diritti civili inalienabili:

- in particolare il diritto di libertà di coscienza ed il diritto di disporre del proprio corpo

- da cui deriva l’importanza del diritto alla autodeterminazione: principio di autonomia.

Teoria del consenso

- Con l’affermarsi del principio di autonomia si giunge alla assoluta necessità di parlare di:

1) consenso alle cure;

2) consapevolezza da parte del Paziente sul proprio stato di salute.

Art. 35 e Art. 36 CDM)

Articolo 35 - consenso e dissenso informato

L’acquisizione del consenso o del dissenso è un atto di specifica competenza del medico, non delegabile. Il medico non intraprende né prosegue in procedure diagnostiche e/o interventi terapeutici senza la preliminare acquisizione del consenso informato o in presenza di dissenso informato. Il medico acquisisce in forma scritta e sottoscritta o con altre modalità di pari efficacia documentale, il consenso o il dissenso del paziente, nei casi previsti dall’ordinamento e dal Codice e in quelli prevedibilmente gravati da elevato rischio di mortalità o di esiti che incidano in modo permanente sull’integrità psico-fisica. è un atto medico non delegabile. Il medico tiene in adeguata considerazione le opinioni espresse dal minore in tutti i processi decisionali che lo riguardano.

Articolo 36 - assistenza d’urgenza e di emergenza

Il medico assicura l’assistenza indispensabile, in condizioni d’urgenza e di emergenza, nel rispetto delle volontà se espresse o tenendo conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento se manifestate.

Art. 38 CDM

articolo 38 - dichiarazioni anticipate di trattamento

Il medico tiene conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento espresse in forma scritta, sottoscritta e datata da parte di persona capace e successive a un’informazione medica di cui resta traccia documentale. La dichiarazione anticipata di trattamento comprova la libertà e la consapevolezza della scelta sulle procedure diagnostiche e/o sugli interventi terapeutici che si desidera o non si desidera vengano attuati in condizioni di totale o grave compromissione delle facoltà cognitive o valutative che impediscono l’espressione di volontà attuali. Il medico, nel tenere conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento, verifica la loro congruenza logica e clinica con la condizione in atto e ispira la propria condotta al rispetto della dignità e della qualità di vita del paziente, dandone chiara espressione nella documentazione sanitaria. Il medico coopera con il rappresentante legale perseguendo il migliore interesse del paziente e in caso di contrasto si avvale del dirimente giudizio arbitrale previsto dall’ordinamento e, in relazione alle condizioni cliniche, procede comunque tempestivamente alle cure ritenute indispensabili e indifferibili.

Dal consenso alle direttive anticipate ….

Con le direttive anticipate di trattamento,

una persona dotata di piena capacità esprime la sua volontà circa i trattamenti ai quali desidererebbe o meno essere

sottoposto nel caso in cui, nel decorso di una malattia o a causa di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere

il proprio consenso o il proprio dissenso informato.

Comportamento sanitario...

Il medico ha il dovere di tener conto di queste disposizioni nel momento in cui si accinge ad assistere un malato che non ha più una ragionevole speranza di miglioramento ed è sollevato dal dover prendere delle decisioni in maniera autonoma, senza conoscere quali siano le intenzioni e le volontà del paziente.

...direttive anticipate...

L’esistenza di direttive anticipate scritte dal paziente stesso costituiscono un supporto straordinario nei momenti decisivi come quelli relativi a un’eventuale interruzione delle terapie.

Conclusioni

- Umanizzazione nella gestione delle problematiche di salute- Riduzione dell'enfasi economica - Educazione socio-sanitaria del paziente- Politiche sanitarie “gestite” dal personale sanitario e non subite da imposizioni burocratiche o da politiche partitiche- ……………………...

Grazie