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6 ASL “NO” di NOVARA “PIANO LOCALE DI PREVENZIONE” (2015 - 2018) RENDICONTAZIONE ATTIVITA’ - ANNO 2016 28 Febbraio 2017 REGIONE PIEMONTE A.S.L. “NO” Azienda Sanitaria Locale di Novara P. IVA 01522670031 Sede Legale: Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374111 - fax 0321 374519 Azienda Sanitaria Locale “NO” di Novara DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374334/304 - fax 0321 374301 [email protected] www.asl.novara.it

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ASL “NO” di NOVARA

“PIANO LOCALE DI PREVENZIONE” (2015 - 2018)

RENDICONTAZIONE ATTIVITA’ - ANNO 2016

28 Febbraio 2017

REGIONE PIEMONTE A.S.L. “NO” Azienda Sanitaria Locale di Novara P. IVA 01522670031

Sede Legale: Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374111 - fax 0321 374519

Azienda Sanitaria Locale “NO” di Novara DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374334/304 - fax 0321 374301 [email protected]

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INDICE

Premessa

1. Guadagnare Salute Piemonte Scuole che promuovono la salute PAG.11

2. Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di vita PAG. 29

3. Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di lavoro PAG. 50

4. Guadagnare Salute Piemonte Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario PAG. 61

5. Screening di popolazione PAG. 83

6. Lavoro e salute PAG. 90

7. Ambiente e salute PAG. 109

8. Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili PAG. 118

9. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare PAG. 128 10. Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano Regionale di Prevenzione PAG. 139

Allegati: Rendicontazione Attività S.I.S.P. ASL NO 2016 Rendicontazione Attività P.A.I.S.A. ASL NO 2016 Rendiconto Attività PASSI per livello Regionali Tabella Audit Griglia Referenti

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PREMESSA

Organizzazione Premesso che:

- con D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013 ad oggetto: “Approvazione Programmi Operativi 2013-2015 predisposti ai sensi dell'art. 15, comma 20, del D.L. n. 95/2012 convertito, con modificazioni, in Legge n. 135/2012”, la Regione Piemonte ha approvato i Programmi Operativi 2013-2015 e che il Programma 11 (Sanità pubblica) all’Intervento 11.1 Declina le “Azioni coerenti con il Piano Locale di Prevenzione”;

- con DGR n. 25-1513 del 03.06.2015 la Regione Piemonte ha approvato il Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018, fornendo indirizzi operativi alle Aziende Sanitarie Locali;

- con D.D. n. 470 del 16.07.2015 della Direzione Sanità - Settore Prevenzione e Veterinaria la Regione Piemonte ha approvato obiettivi e programmi di attività del Piano Regionale di Prevenzione 2015, come previsto dalla DGR n. 25-1513 del 03.06.2015.

Richiamata: - la Deliberazione del Direttore Generale n. 616 del 4.7.2014 relativa al Piano Locale della Prevenzione

2014-2018, con la quale era stato istituito a livello locale, un Tavolo di Coordinamento della Governance del Piano Locale di Prevenzione, presieduto dal Direttore Sanitario dell’ASL NO ed erano stati definiti il coordinatore per la redazione del Piano Locale di Prevenzione ed i gruppi di lavoro per la stesura, l’applicazione e la rendicontazione del PLP.

Valutata: - la necessità di garantire la predisposizione, l’attuazione e la rendicontazione del Piano Locale della

Prevenzione secondo le indicazioni fornite con la predetta DGR n. 25-1513 del 03.06.2015, aggiornando ed adattando i gruppi di lavoro di cui sopra;

- la necessità di ratificare, ruoli e compiti degli Operatori e delle Strutture aziendali coinvolte nella stesura e nell’applicazione del Piano Locale di Prevenzione ;

Tenuto conto che: - con atto deliberativo n. 449 del 27.12.2016, in attuazione al Nuovo atto aziendale di cui alla deliberazione

del Direttore Generale n. 772 del 29.10.2015 il dott. Gianfranco Zulian è stato nominato Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO.

- che la rendicontazione, anno 2016, del Piano Locale di Prevenzione . è stata mantenuta in capo al Coordinatore e al Gruppo di Lavoro per ciascun Programma di cui alla Deliberazione n 708 del 27.07.2015, secondo l’organizzazione antecedente all’attuazione dell’Atto Aziendale ASL..

L’ASL NO, con la suddetta Deliberazione n. 708 del 27.07.2015, avente ad oggetto “Piano Locale della Prevenzione: indirizzi operativi ”, ha individuato ruoli e compiti degli Operatori e delle Strutture aziendali coinvolte nella stesura e nell’applicazione del Piano Locale della Prevenzione che di seguito si rappresentano. Tavolo di Coordinamento per la Governance del PLP: Presieduto dal Direttore Sanitario ASL NO, dott.ssa Arabella Fontana.

Componenti:

- per l’ASL NO:

Direttore F.F. del Dipartimento di Prevenzione, dott. Maurizio Roceri

Dirigente Medico S.C. SEpi, dott.ssa Maria Chiara Antoniotti

Dirigente Medico Responsabile Promozione della salute, dott. Lorenzo Brusa

Coordinatore dei Distretti, dott. Francesco Grazioli

Direttore Medico F.F. P.O. Borgomanero, dott.ssa Daniela Kozel

Responsabile Comunicazione, dott. Paolo Garavana

- per l’AOU MAGGIORE DELLA CARITÀ DI NOVARA:

Direttore Sanitario AOU Maggiore della Carità di Novara, dott. Gianenrico Guida o suo delegato

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- per l’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE convenzionata con AOU:

Professore statistica medica UPO e Direttore SCDU Epidemiologia dei Tumori, prof. Corrado Magnani

- per L’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE:

Professore Associato di Igiene del Dipartimento di Medicina Traslazionale, prof. Fabrizio Faggiano.

Il tavolo potrà di volta in volta essere integrato da ulteriori soggetti in relazione agli argomenti in discussione. Poiché il tavolo è funzionale alla realizzazione del PLP, i tempi delle sue convocazioni saranno gestiti d’intesa con il Coordinatore del Piano. Mandato: individuare e promuovere possibili sinergie dell’ASL NO ed in particolare del Dipartimento di Prevenzione con altre Strutture sanitarie sia dell’ASL NO sia dell’AOU al fine di sviluppare una rete organizzativa che agisca quale insieme armonico e finalizzato ad obiettivi comuni e condivisi, implementando integrazione e complementarietà fra attività consolidate ed attività innovative. Favorire l’integrazione operativa degli aspetti trasversali al Piano, quali la valorizzazione dei dati, la promozione della salute e la comunicazione. Coordinatore per la redazione del Piano Locale di Prevenzione: Direttore F.F. del Dipartimento di Prevenzione della ASL NO, dott. Maurizio Roceri. Sostituto: Dirigente Medico del Servizio di Epidemiologia della ASL NO, dott.ssa Maria Chiara Antoniotti. Mandato: garantire il coordinamento degli Operatori e dei Servizi aziendali nella stesura del documento di pianificazione locale di prevenzione, nel rispetto delle linee di indirizzo e secondo la tempistica regionale; garantire la stesura e l’applicazione del documento medesimo. “Gruppi di lavoro per ciascun obiettivo di salute (Programma)”, con componenti rappresentativi delle diverse realtà aziendali ed extra aziendali che svolgono o possono svolgere azioni di prevenzione riconducibili all’obiettivo ed un coordinatore scelto anche in ragione del maggior coinvolgimento della Struttura di appartenenza nelle azioni previste dal Piano. I Gruppi di lavoro, che coinvolgono una quarantina di Operatori appartenenti a circa venti diverse Strutture aziendali ed i relativi Coordinatori sono riportati di seguito. La composizioni dei gruppi di lavoro per la stesura, l’attuazione e la rendicontazione del PLP 2015-2018, definita dai Coordinatori, potrà essere modificata o integrata secondo necessità con altre figure aziendali od extra aziendali per l’approfondimento di specifici argomenti, sempre d’intesa con il Coordinatore per la redazione del Piano Locale di Prevenzione e previa comunicazione scritta al Direttore Sanitario. Mandato dei gruppi di lavoro: declinare localmente il capitolo del piano relativo all’obiettivo di salute assegnato, nel rispetto delle linee di indirizzo regionale e promuoverne l’attuazione. Azioni di comunicazione Come riportato nella rendicontazione di attività dei singoli programmi, a cui si rimanda, sono state svolte varie azioni di comunicazione riguardanti specifiche tematiche di prevenzione. Nel corso dei singoli eventi specifici si è sempre data puntuale evidenza anche degli aspetti generali e strategici del Piano Regionale e del Piano Locale. Considerazioni Pur conservando spazi di miglioramento, grazie anche alla rideterminazione dei gruppi di lavoro aziendali ed alla istituzione del tavolo per la governance, si sottolinea una positiva costante implementazione delle attività trasversali ed integrate tra i vari Dipartimenti aziendali. Più problematica rimane invece la collaborazione con enti, associazioni ed organizzazioni esterne, comunque coinvolte in eventi di formazione ed informazione appositamente dedicati. Alcuni coordinatori di gruppi di lavoro (Guadagnare Salute, Salute e Lavoro), pur comprendendone le oggettive difficoltà, auspicherebbero maggiori indicazioni operative da parte dei rispettivi gruppi di lavoro regionali.

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Stante la continua riduzione di risorse umane, i coordinatori lamentano altresì l’atavica difficoltà nella pianificazione degli incontri e nella gestione dei gruppi di lavoro, circostanze che richiedono un impegno talvolta incompatibile con le esigenze della normale operatività. GRUPPI Dl LAVORO PLP ASL NOVARA 2016

n° PROGRAMMA Coordinatore del Gruppo Gruppo di lavoro

1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che promuovono salute

Lorenzo Brusa (RePES) Gruppo PEAS Asl NO

2 Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di vita

Lorenzo Brusa (RePES) Laurita Tanzi (DMI)

Elisabetta Dessì (SISP) Patrizia Grossi (SIAN) Roberta Grossi (SPreSAL) Mauro Guerriero (Med. Sportiva) Daniela Lucchi (SPreSAL) Fabio Previtali (SISP) Maurizio Saraceni (PMPPV) Maria Cristina Vallone (SerT)

3 Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di lavoro

Roberta Grossi (SPreSAL)

Carmen Ceffa (DMI) Patrizia Grossi (SIAN) Mauro Guerriero (Med. Sportiva) Marco Rudoni (DSMI) Maria Cristina Vallone (SerT)

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Guadagnare Salute Piemonte Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario

Lorenzo Brusa (RePES) Edoardo Moia (SISP)

Marco Buschini (MMD) Mariangela Dairaghi (Farm.Terr.) Maria Luisa Demarchi (DMPO) Licia Galli (DMI) Mauro Guerriero (Med. Sportiva) Daniela Lucchi (SPreSAL) Anna Rita Pedroni (DMI) Giovanni Pistone (SerT) Incoronata Romaniello (Oncologia) Marco Rudoni (DSMI) Ilaria Viaro (DMI)

5 Screening di popolazione Corrado Magnani (Dip. Int. P.S.T.)

Piero Bestagini (UVOS) Daniela Kozel (DMPO) Patrizia Musco (DMI) Giorgio Pretti (DMPO)

6 Lavoro e salute Ivana Cucco (SPreSAL) Flaminio Cicconi (SPreSAL) Walter Lazzarotto (SPreSAL)

7 Ambiente e salute Aniello Esposito (SISP)

Ivana Cucco (SPreSAL) Alberto Diana (SISP) Edoardo Moia (SISP) Fabio Previtali (SISP)

8 Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili

Marzia Barengo (SISP)

Francesco Grazioli (Distretti) Daniela Kozel (DMPO) Pierangelo Obezzi (Epid. Vet.) Maria Grazia Tacca (SISP) Laurita Tanzi (DMI)

9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare

Silvana Pitrolo (SIAN) Franco Tinelli (SIAV A)

Angela Maria Allegra (SIAV B) Alberto Borella (SIAV A) Cristina Leonardi (SIAV C) Ivana Rigoni (SIAN)

10 Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano regionale di Prevenzione

Tavolo di Coordinamento per la Governance

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Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Situazione Una stabile e produttiva politica di promozione della salute nel setting scolastico è certamente un elemento basilare per la programmazione della prevenzione, preliminare anche allo sviluppo delle altre politiche per la salute. Per progettare e sperimentare programmi e interventi multi-componente e multi-fattoriali per la promozione di stili di vita salutari nei setting scolastici, l’elemento decisivo è rappresentato da una solida strategia integrata tra le politiche pubbliche dell’istruzione e della sanità. Mettere a “sistema” due grandi funzioni pubbliche in un momento di crisi del welfare risulta una delle più forti scommesse della prevenzione. In relazione a ciò, un ottimo punto di partenza è rappresentato dall’Intesa Regione Piemonte - Assessorato regionale alla Sanità e all’Istruzione, Formazione professionale, Lavoro e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, formalizzata in un protocollo. È stato inoltre approvato con DD 10/11/15 n. 863 il “piano di lavoro relativo alla programmazione degli interventi previsti per l’anno scolastico 2015/16 e 2016/17”, ovvero le Linee Guida 2015/16 e 2016/17. Con tale strumento il Gruppo Tecnico Regionale intende programmare e realizzare attività intorno a tre azioni cardine: l’offerta di “livelli minimi” di attività di promozione della salute, l’offerta di iniziative di informazione, aggiornamento e ricerca/azione finalizzate allo sviluppo di programmi di promozione della salute nel “setting scuola”, la partecipazione al Network Europeo delle “Scuole che promuovono salute”. Va registrato però che il processo di attivazione di una strategia integrata tra gli Assessorati Regionali e il Miur, nel corso del 2015, ha avuto un ritardo dovuto soprattutto alla discontinuità dei lavori del GTR. Anche sul livello locale non sono mancate le criticità basate sulla difficoltà di rendere più stabile ed efficace la relazione tra le ASL e gli Istituti Scolastici e di conseguenza la programmazione di interventi in grado di sostenere le comunità scolastiche nella promozione di stili di vita sani e attivi. Non sempre le scelte autonome degli Istituti Scolastici si riconducono alla cornice stabilita dal protocollo di accordo regionale e le frequenti riorganizzazioni dei ruoli dirigenziali rappresentano anch’esse un ostacolo alla pianificazione. Va considerato fra gli elementi positivi l’avvio di un processo omogeneo di offerta di buone pratiche da parte delle ASL su tutto il territorio regionale con un “catalogo” di azioni ispirate ai principi stabiliti dalla cornice dell’accordo regionale e dalle Linee Guida. Le funzioni di valutazione e di reporting degli operatori impegnati in progetti con le scuole prevedono l’uso della banca dati “ProSa”; vi è la necessità di migliorare tale strumento allo scopo di mettere in grado il sistema di descrivere un più chiaro quadro delle attività presenti nei vari territori e nei vari plessi scolastici. Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Nel corso del 2016 sarà necessario recuperare il ritardo sul processo per l’attivazione di una strategia integrata tra gli Assessorati Regionali della Scuola e della Salute e il MIUR allo scopo di mantenere gli standard previsti in tema di formazione congiunta e di produzione di pubblicazioni destinate agli operatori su un tema previsto dalle linee guida. Si dovranno mantenere e migliorare i risultati prodotti in tema di disseminazione e di adozione di buone pratiche e di attivazione di azioni sui temi considerati prioritari dalle Linee Guida regionali. Allo scopo di ottenere un dato regionale efficace e omogeneo, si rende necessario ridefinire il significato di “scuola” quando questa rappresenta l’unità di misura degli indicatori di processo (azione 1.3.1. e 1.4.1.): pertanto, in tale sede il termine “scuola” si riferisce all’Istituto comprensivo o, in assenza di questo, alla Direzione didattica. Si renderebbe infine necessario porre allo studio un intervento sullo strumento rappresentato dalla banca dati ProSa allo scopo di renderla maggiormente funzionale alla raccolta dei dati e alla rappresentazione delle attività del Programma 1.

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Azione 1.1.1 Consolidamento dell’alleanza scuola /sanità per le Scuole che promuovono Salute Obiettivi dell’azione Coinvolgere tutti gli attori interessati in un percorso di alleanza.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR

Standard

OC. 1.3 Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile adulta OC. 3.1 Rafforzare le capacità di resilienza e promozione dei processi di empowerment personali e sociali OC. 4.1 Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui

OSR 1.1 Consolidare, attivare e valorizzare le alleanze a livello centrale e territoriale utili alla programmazione congiunta e alla co-progettazione

Indicatore OSR 1.1 N. di alleanze attivate a livello centrale o territoriale

Standard OSR 1.1 Almeno una alleanza a livello centrale o territoriale

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Le alleanze definite da atti formali e i gruppi di lavoro già esistenti (GTR) saranno coadiuvati da iniziative di consultazione allargata su temi specifici e con periodicità utile. È quindi necessario che Scuola, Sanità, Enti Territoriali, Agenzie educative presenti sul territorio, famiglie e giovani cooperino per individuare priorità e modalità di intervento. Livello regionale Messa in atto del Protocollo interistituzionale Sanità-Scuola. Popolazione target: popolazione scolastica. Attori coinvolti/ruolo: componenti del Gruppo Tecnico Regionale. Livello locale Attivazione contatti formali con enti e associazioni locali.

� ASL NO – PEAS – Distretti

Il 14 Marzo 2016, presso l’auditorium dell’istituti Tecnico Industriale “G. Fauser”, con il patrocinio del Comune di Novara, con l’associazione “Giovani diabetici Carlo Fasulo “ Onlus, l’Ufficio Scolastico Provinciale, la Clinica Pediatria AOU Novara, A.I.C. Associazione Italiana celiachia e il Liceo Artistico “Casorati” di Novara, si è tenuto l’incontro dal titolo: “La buona scuola: gestire il diabete del bambino in ambito scolastico”. Lo scopo era quello di rinforzare, nel personale scolastico e negli allievi di ogni ordine e grado, con un ulteriore incontro, quanto previsto nel Protocollo Regionale rispetto alla somministrazione dei farmaci salvavita a scuola. Gli interventi oltre a presentare la Legge Regionale 50- 7641 del 21.05.2014 “ somministrazione dei farmaci a scuola” hanno sviluppato tematiche inerenti i trattamenti dietetici e farmacologici in particolare dei soggetti affetti da diabete mellito e/o morbo celiaco. Il 16 Settembre 2016 è stata inaugurata la mostra “Ai bambini…diciamolo con un disegno”

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� ASL NO – PEAS - DP

L’Associazione di Volontariato per la Tutela dei Diritti del Malato, in collaborazione con l’ASL NO, e di concerto con il Liceo Scientifico “Antonelli” di Novara ha organizzato un percorso formativo per l’anno scolastico 2016-2017 dal titolo “Il Ben-Essere, creatore di Felicità: le minacce oscure” , per promuovere la prevenzione e riflettere sul benessere legato agli ambienti, al mondo del lavoro e agli stili di vita che possono incidere sul futuro dei giovani. Il progetto riguarda gli studenti del quarto anno, per renderli consapevoli delle possibili “minacce oscure”, in contrapposizione al ben-essere. L’iniziativa si concluderà alla fine dell’anno scolastico con una visita guidata al Neuroscienze Institute Cavalieri Ottolenghi-NICO di Orbassano.

� ASL NO - DMI – PEAS

Il DMI (consultorio e Neuropsichiatria Infantile) dal 2009 ha attivo il “Progetto per Tommaso” che si occupa di sicurezza per l’utilizzo della rete negli adolescenti, cyber bullismo, disagio giovanile a scuola, attraverso la Peer Education (O.C. 1.3 - 3.1- 4.1). Sono proseguiti i percorsi già avviati con il coinvolgimento dei diversi attori territoriali: ASL NO (DMI-PEAS), Fondazione della Comunità del Novarese, Scuole di Novara, Rotary Club Val Ticino, Gruppo “NOI” (Torino). Continua la collaborazione con le altre scuole per i progetti iniziati negli anni precedenti per la promozione dei fattori di protezione, dell’empowerment personale e l’adozione di comportamenti sani relativi ai temi della sessualità per la popolazione adolescenziale.

� SIAN La promozione del consumo di alimenti sani in ambito scolastico è da anni oggetto dei progetti di promozione della salute per il SIAN dell’ASL NO. Utilizzare i distributori automatici per favorire l'adozione di sani stili di vita permette di impiegare in modo integrato e sinergico diversi mezzi di promozione della salute, associando a strumenti di informazione e comunicazione, la possibilità di scegliere alimenti salutari. Inoltre tutto ciò offre la possibilità di entrare in contatto con un numero elevato di persone, di intervenire sul momento della scelta alimentare, potenziare l’efficacia dei messaggi di sensibilizzazione, orientare i comportamenti del consumatore finale. In questo ambito, in collaborazione con la Provincia e le scuole secondarie di secondo grado di Novara, si sta collaborando per la stesura di capitolati d’appalto mirati a fornire alimenti sani nelle scuole. Pertanto nel 2016 è stato organizzato un primo incontro con i Dirigenti scolastici per presentare il progetto, già realizzato negli anni scorsi riguardante:

• la stesura di un capitolato di appalto per la distribuzione automatica di alimenti sani e nutrizionalmente equilibrati.

• incontri di informazione per le classi aderenti al progetto mirati ad aumentare le conoscenze sulla lettura delle etichette in modo da orientare le scelte alimentari a scuola

Al 31.12.2016 due scuole hanno aderito a tale progetto.

� PEAS

Continua la collaborazione con le altre scuole per i progetti iniziati negli anni precedenti per la promozione dei fattori di protezione, dell’empowerment personale e l’adozione di comportamenti sani relativi ai temi della sessualità per la popolazione adolescenziale. Prosegue il percorso per “Donatori si cresce” e “Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te” per la donazione del sangue e la donazione organi nelle scuole primarie e primarie di secondo grado di Novara. Continua da 17 anni il rapporto con le scuole riguardo la campagna regionale di sensibilizzazione alla donazione di sangue e di midollo osseo: “Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te“ rivolto agli studenti delle ultime classi delle scuole di secondo grado soprattutto nel Comune di Novara e di Borgomanero. Questa attività è realizzata dal personale dipendente e dai volontari, dell’ASL NO di Novara e dal SIMT di Borgomanero. Nell’anno scolastico 2015-2016 sono stati coinvolti 10 istituti della provincia di Novara, con una adesione di 868 allievi.

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Prosegue anche l’iniziativa “DONATORI si cresce“ nelle classi quinte della scuole primarie. Il progetto vede coinvolti 16 Istituti per un totale di 479 alunni. Mentre il primo progetto intende avvicinare immediatamente i giovani alla donazione di sangue attraverso un percorso di cittadinanza attiva, il secondo si rivolge ai bambini per sensibilizzarli ai valori di solidarietà e altruismo, permettendoci di raggiungere, tramite loro, i genitori che potrebbero avvicinarsi alla donazione.

� MEDICINA DELLO SPORT Elemento decisivo è rappresentato da una solida strategia integrata tra le politiche pubbliche dell’istruzione e della sanità. A livello locale non sono mancate le criticità basate sulla difficoltà di rendere più stabile ed efficace la relazione tra le ASL e gli Istituti Scolastici e di conseguenza la programmazione di interventi in grado di sostenere le comunità scolastiche nella promozione di stili di vita sani e attivi.

Va considerato fra gli elementi positivi l’avvio di un processo omogeneo di offerta di buone pratiche da parte delle ASL su tutto il territorio regionale con il catalogo “Esperienza e strumenti per la Promozione dell’attività fisica nelle

scuole” e “Esperienza e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro”.

Nel 2016 continua il progetto “TUTTI IN FORMA” basato su incontri con gli alunni della classe quarta e arruolamento degli alunni delle classi terze della scuola primaria.

Popolazione target: tutti i soggetti/enti formali e informali interessati ad un’alleanza, dirigenti scolastici, insegnanti, studenti scuole secondarie di secondo grado di Novara. Attori coinvolti/ruolo: ASL NO (DMI-PEAS), Fondazione della Comunità del Novarese, Scuole di Novara (Liceo Scientifico Antonelli, Liceo Classico e Linguistico C. Alberto, IISS Pascal di Romentino, Liceo Scienze Umane Bellini, Liceo Artistico, Musicale e Coreutico F. Casorati, Scuola Media M. HACK, I.C. Italo Calvino di Galliate, I.C. Bellini di Novara, I.C. Bottacchi di Novara, Scuola Media di Cameri, I.C. Statale Behar di Trecate, Rotary Club Val Ticino, Gruppo NOI (Torino) . Attori coinvolti/ruolo: SIAN ASL NO, Provincia, Dirigenti Scolastici delle scuole secondarie di secondo grado di Novara, Dirigente scolastico scuola primaria “Rodari” di Trecate. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Funzionamento a regime degli accordi per una collaborazione interistituzionale

Almeno 2 incontri del GTR NO

Presenza di regole condivise nella collaborazione interistituzionale

- -

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Presenza di contatti formali con Enti e Associazioni identificate (es: convocazione incontri)

Contatti formali per lo studio di fattibilità di un organo consultivo a livello regionale

-Contatti formali per lo studio di fattibilità di un organo consultivo a livello locale: almeno 2 incontri dei gruppi congiunti costituiti a livello locale -DMI incontra gli altri Enti e Club di Servizio per la prosecuzione dei percorsi avviati e per l’organizzazione di un evento destinato alla popolazione -Incontro “Gruppo NOI” di Torino con DMI e Liceo Scientifico Antonelli -SIAN: almeno 1 incontro con i Dirigenti Scolastici delle scuole secondarie di Novara -MED SPORT: Progetto “Tutti in Forma” scuola Rodari di Trecate Anno 2016: 3 incontri aventi lo

scopo di rafforzare i percorsi avviati

Azione 1.2.1 CONSOLIDAMENTO E SVILUPPO DI UNA FORMAZIONE CONGIUNTA Obiettivi dell’azione Condividere i criteri per la definizione di Scuola che promuove salute e implementare le attività attraverso una formazione congiunta.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR

Standard

OC. 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile adulta OC. 3.1. Rafforzare le capacità di resilienza e promozione dei processi di empowerment personali e sociali OC 3.2. Identificare tempestivamente i soggetti con problemi emozionali e/o comportamentali e di disagio sociale OC. 4.1. Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui OC. 5.3. Aumentare i soggetti con comportamenti corretti alla guida OC. 6.3. Aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi e delle misure di prevenzione attuabili nella popolazione generale e a rischio, nei genitori e nei care giver

OSR 1.2. Progettare e strutturare percorsi formativi congiunti sui diversi temi di salute che sostengano le competenze di operatori sanitari, dirigenti scolastici e insegnanti per costruire una Scuola che Promuove Salute (formazione dei formatori) OSR 1.5. Informare e sensibilizzare la popolazione scolastica rispetto al tema dell’espressione del disagio psicosociale

Indicatore OSR 1.2 N. di iniziative o progetti formativi realizzati a livello regionale o locale Indicatore OSR 1.5 N. incontri tra professionisti sanitari e professionisti della scuola volti a sensibilizzare rispetto al tema dell’espressione del disagio psicosociale

Standard OSR 1.2 Almeno due iniziative o progetti formativi regionali o locali all’anno Standard OSR 1.5 Almeno 1 incontro / anno

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Livello regionale Il Gruppo Tecnico regionale, in continuità con i risultati già ottenuti dal gruppo di lavoro che ha curato l’avvio e la realizzazione della fase sperimentale, dovrà definire percorsi di formazione congiunta, sia in presenza che

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attraverso la lettura di materiali di auto-apprendimento, a sostegno del percorso, con approfondimenti su temi e azioni prioritarie. Livello locale I tavoli di lavoro nei singoli territori dovranno prevedere il sostegno e il consolidamento delle azioni formative locali o la partecipazione a iniziative regionali (percorso dei profili di salute della scuola, costruzione delle policy integrate, media education, gamblig, ecc.) da parte di operatori sanitari, dirigenti scolastici e insegnanti.

� ASL NO - PEAS A seguito dell’obiettivo regionale (O.S.R. 1.2) di consolidare le alleanze tra il settore scolastico e quello sanitario, l’ASL NO, nell’anno 2015, ha effettuato un corso di formazione congiunto Scuola-Sanità, al quale hanno partecipato Operatori Sanitari, Dirigenti Scolastici e Docenti con i seguenti obiettivi:

• Condividere il PRP e il PLP

• Presentare il catalogo di Buone Pratiche (BP)

• Analizzare criticità e punti di forza rispetto alla fattibilità di attivazione /proseguimento di percorsi di BP. Nella seconda metà del 2016 è stato realizzato il corso congiunto “Dalla progettazione alla realizzazione di

iniziative capaci di sostenere la scuola e promuovere la salute”, avente l’obiettivo di implementare nei formatori sanitari e scolastici le competenze utili per l’introduzione delle azioni rivolte alla promozione della Salute secondo quanto previsto dal PLP. Popolazione target Dirigenti, insegnanti, operatori SSR. Attori coinvolti/ruolo Gruppo tecnico regionale o gruppi tematici per la costruzione di pubblicazioni operative e per la progettazione di giornate formative. Tavoli di lavoro locali o gruppi tematici per la progettazione di giornate formative. Nella organizzazione del corso di formazione verranno coinvolti Dirigenti scolastici, Docenti e il Gruppo PEAS dell’ASL NO. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Calendario e verbali delle riunioni di programmazione

Almeno 4 riunioni annue con i relativi verbali NO

Pubblicazioni operative sui diversi temi

Almeno 1 pubblicazione operativa su un tema affrontato e previsto nelle linee guida

NO

N. giornate di formazione Almeno 2 giornate annue

Effettuazione di 2 giornate formative “Dalla progettazione alla realizzazione di iniziative capaci di sostenere la scuola e promuovere la salute ” Effettuata una sola giornata di corso. Si sono svolti più incontri di programmazione tra Scuola e Sanità con una conferenza stampa finale

RELAZIONE CORSO PEAS 10-11-2016 Il corso, previsto in due moduli, si è svolto in un’unica edizione a causa della mancata iscrizione dei destinatari, in particolare dei docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, cui era dedicata la mattinata. Nel pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 18.00 sono stati coinvolti tutti i partecipanti afferenti ad ogni ordine e grado delle scuole insistenti sul territorio dell’ Asl di Novara.

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La difficoltà ad iscriversi è da ricondurre al ritardo nell’informazione da parte dell’USP rispetto all’evento. Il corso si è aperto con un breve discorso dell’Assessore alla salute del Comune di Novara, che ha sottolineato l’importanza dell’affrontare gli stili di vita da parte di tutte le agenzie al fine di agire sulla capacità da parte degli individui di attuare/promuovere comportamenti sani. Ha rimarcato che le maggiori patologie che riguardano la popolazione della regione Piemonte sono le malattie cardiovascolari e oncologiche, in linea con i dati presentati dalla epidemiologa della ASL. La dirigente scolastica ha più volte ribadito che, per ottenere comportamenti sani per stili di vita corretti, è necessario promuovere la cultura attraverso percorsi educativi che la scuola e la famiglia possono e devono gestire consapevolmente. Inoltre va perseguita la collaborazione tra scuola e Sanità con l’obiettivo di lavorare in rete, anche se difficoltosa da raggiungere ma possibile utilizzando momenti di formazione come questa giornata. Il Repes e la rappresentante regionale hanno esposto i mandati previsti dalla Regione che intendono perseguire per attivare questi processi. CONCLUSIONI Il pomeriggio è stato proficuo perché ha permesso:

• di conoscere meglio i documenti ai quali fare riferimento per lavorare in rete

• di identificare le varie figure professionali dei differenti Enti

• di chiarire cosa si intende per “ progettazione PEAS” La criticità è stata:

• tempo a disposizione limitato per poter condividere meglio le attività già avviate e per decidere come proseguire rispetto alle richieste di interventi di informazione/formazione sanitaria.

Azione 1.3.1 Il Catalogo: promozione e disseminazione di Buone Pratiche Obiettivi dell’azione Le scuole adottano Buone Pratiche, per la promozione di stili di vita sani, proposte nel catalogo e messe a disposizione di tutte le scuole interessate.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR

Standard

OC. 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile adulta OC. 3.1. Rafforzare le capacità di resilienza e promozione dei processi di empowerment personali e sociali OC. 4.1. Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui OC. 5.3. Aumentare i soggetti con comportamenti corretti alla guida OC. 6.3. Aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi e delle misure di prevenzione attuabili nella popolazione generale e a rischio, nei genitori e nei care giver

OSR 1.3. Inserire nel catalogo dell’offerta educativa e formativa almeno un progetto sul tema di: sana alimentazione, attività fisica/capacità motorie, fumo, alcol, benessere delle relazioni, media education, gambling, cultura della sicurezza, dipendenze, sicurezza stradale e/o della promozione dei comportamenti di guida responsabile, incidenti domestici OSR 1.3A. Informare e sensibilizzare la popolazione scolastica sul corretto rapporto uomo/animale anche ai fini della prevenzione del fenomeno del randagismo

Indicatore OSR 1.3. % di ASL con catalogo contenente un progetto di BP per ogni tema definito Indicatore OSR 1.3A. Predisposizione e realizzazione di un piano di informazione/ comunicazione rivolto alla popolazione scolastica target

Standard OSR 1.3. 100% delle ASL Standard OSR 1.3A. Almeno una iniziativa regionale o locale all’anno

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Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Livello locale Le ASL AL, AT, BI, CN1, CN2, NO, TO1-2, TO3, TO4 e VC hanno prodotto nel 2015 il Catalogo dell’offerta formativa; mentre le ASL TO5 e VCO lo produrranno nell’anno 2016, cosicché sarà raggiunto l’obiettivo del 100%. La presenza del catalogo è necessaria al fine di garantire la promozione e disseminazione delle buone pratiche. 1. Il catalogo deve rispecchiare le scelte che la Regione riterrà prioritarie e che sono definite nelle “linee guida”

prodotte dal GTR (Gruppo Tecnico Regionale). 2. Le ASL che hanno già un catalogo dovranno curarne l’aggiornamento. 3. Il catalogo dovrà essere accessibile a tutte le scuole del territorio per garantire l’equità dell’informazione. 4. I programmi proposti dovranno seguire criteri di buona pratica ed essere orientati allo sviluppo delle life skill.

� ASL NO - PEAS - DMI

Nell’anno in corso è stato rivisto e presentato, a tutte le scuole di Novara e Provincia, il Catalogo delle offerte educative e formative. Le scuole avevano già adottato alcuni progetti di BP proposti dal catalogo, altri a seguito del percorso formativo congiunto svoltosi nel 2015. All’interno del coso di formazione congiunto scuola sanità è stato ripresentato il catalogo dei servizi ASL NO che dovrà essere rivisto a seguito dei cambiamenti dovuti all’applicazione del nuovo Atto Aziendale e al turn over del personale sanitario.

� SPRESAL Cosi come indicato nel Catalogo dell’ASL NO, ha collaborato con le scuole di ogni ordine e grado che hanno inserito nel proprio PTOF un progetto dedicato ai temi della salute e sicurezza sul lavoro (SSL). Tale attività ha sviluppato negli studenti la conoscenza e la consapevolezza dei rischi in merito alle misure di prevenzione, così come previsto dall’O.C. 4.1. In ordine di priorità, secondo quanto previsto nel programma 6 “Lavoro e salute” all’azione 6.6.1 “Interventi formativi rivolti al mondo della scuola”, sarà privilegiata l’attuazione di progetti specifici che vedono coinvolti le scuole secondarie di secondo grado ad indirizzo professionale e tecnico, quest’ultima attività verrà dettagliata nel programma 6

� SIAN Sono proseguiti i progetti, previsti dell’offerta formativa del catalogo, “Promozione ed Educazione della Salute”, che promuovono comportamenti alimentari corretti, attraverso la collaborazione della stesura dei capitolati d’appalto per i distributori automatici nelle scuole secondarie di Novara e attraverso la divulgazione del progetto “contratto merenda” che prevede il consumo di frutta e verdura durante l’intervallo nelle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’ASL NO.

� MEDICINA DELLO SPORT L’invio del catalogo alle scuole primarie di Novara e Provincia potrebbe essere un elemento positivo per l’avvio di un processo omogeneo di offerta di buone pratiche da parte delle ASL su tutto il territorio regionale. A livello locale l’ASL NO verificherà che le scuole abbiano ricevuto il catalogo attraverso una telefonata al Dirigente scolastico. Nel 2016, come indicato anche dal gruppo RAP, è stata effettuata una ricognizione di tutte le scuole del territorio dell’ASL selezionando le scuole primarie, i referenti per l’attività fisica, con lo scopo di mappare le attività in atto. È stata realizzata una scheda per la raccolta dei dati e sono state contattate le scuole per l’invio del manuale “Esperienza e strumenti per la Promozione dell’attività fisica nelle scuole” a chi ne facesse richiesta. Popolazione Target

- Target intermedio: Dirigenti scolastici e insegnanti - Target finale: Insegnanti e allievi

Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: Gruppo Tecnico Regionale (GTR).

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Livello locale: Coordinatori PLP, Gruppo PEAS, altri Dipartimenti ASL, Uffici Territoriali del MIUR, Operatori SPRESAL, operatori SIAN. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Diffusione del Catalogo 1 catalogo in almeno l’80% delle ASL

Presenza del Catalogo

Indicatore sentinella: Numero di scuole che hanno adottato almeno 1 progetto di buona pratica/numero di scuole a cui è stato inviato o presentato il catalogo

Almeno 20% ASL NO: il catalogo sarà rivisto con le scelte che la Regione ritiene prioritarie seguendo criteri di Buona Pratica e orientati allo sviluppo di life skills ASL NO: il catalogo sarà accessibile a tutte le scuole

Numero di scuole che hanno adottato almeno 1 progetto di buona pratica/numero di scuole a cui è stato inviato o presentato il catalogo * (almeno 20%) Verrà dichiarato il n. delle scuole che hanno adottato un progetto di BP * il catalogo è stato presentato anche ai pediatri di libera scelta e alle associazioni di carattere socio sanitario afferenti al CSV (Centro Servizio del Volontariato).

Attuazione di almeno 1 intervento, tra quelli richiesti dalle scuole della Provincia di Novara (escluse secondarie di secondo grado), che hanno inserito nel PTOF quanto previsto nel catalogo dell’ASL NO. SIAN:Almeno 4 scuole che adotteranno i progetti facenti parte del catalogo. Verifica ricezione catalogo 70% scuole primarie di Novara e Provincia. 2016 preparazione scheda raccolta su progetti attività fisica e inizio contatti con scuole primarie

Azione 1.4.1 Programmazione annuale delle azioni prioritarie in coprogettazione Obiettivi dell’azione Individuare le azioni prioritarie che le scuole dovranno attivare nell’anno scolastico in riferimento ai temi prioritari identificati dal protocollo d’intesa e definiti all’interno delle linee guida, sostenute dal MIUR e cogenti per le ASL.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile adulta 3.1. Rafforzare le capacità di resilienza e promozione dei processi di empowerment personali e sociali

OSR 1.4. Selezionare e definire priorità per la programmazione annuale nelle linee guida, coerenti con il protocollo d’intesa (prevenzione del gioco d’azzardo,...) e i bisogni regionali/territoriali

Indicatore per OSR 1.4. N. di strumenti di programmazione, con identificazione di priorità, elaborati e diffusi

Standard per OSR 1.4. Almeno 4 strumenti (linee guida,..)

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4.1. Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno La rendicontazione 2015 dimostra come in molte ASL le azioni in coprogettazione con la scuola siano ben radicate: 12 Aziende dichiarano percentuali superiori al 40% di progetti rispondenti ai criteri dell’Azione: rispondere ai diversi bisogni, ma soprattutto far riferimento ai temi prioritari identificati dal protocollo d’intesa e definiti all’interno delle linee guida. Livello regionale Diffondere ed eventualmente aggiornare le linee guida come previsto dalla DD 10 novembre 2015, n. 863 “L.r. 28/07, art. 21 Attività di promozione ed educazione alla salute nelle scuole piemontesi: approvazione del piano di lavoro relativo alla programmazione degli interventi previsti per l’anno scolastico 2015/2016 e 2016/2017” che all’allegato 1 declina gli ambiti di priorità nella programmazione pluriennale. Livello locale

� ASL NO - PEAS – DMI Nel 2016 è aumentato il numero degli Istituti scolastici che hanno attivato azioni di co-progettazione, tramite il coinvolgimento delle Reti Locali e degli UST presentando progetti riguardanti le life skills e l’empowerment utilizzando la metodologia peer education.

Ogni anno il progetto “Per Tommaso” (codice 2717) viene presentato in una nuova scuola. Per l’anno scolastico 2016-2017 ha aderito l’Istituto Tecnico Economico “Mossotti” di Novara, con la costituzione di un nuovo gruppo di peer educators formato da 30 studenti appartenenti alle classi terze, quarte e quinte dell’istituto..

Prosegue la formazione dei nuovi gruppi di peer educators dei licei e istituti già attivati negli anni precedenti.

Nuovi peer educators Studenti prime classi Studenti seconde classi

LICEO SCIENTIFICO ANTONELLI 24 135 152 LICEO CLASSICO CARLO ALBERTO

17 251 189

IIS PASCAL. 20 356 LICEO ARTISTICO, MUSICALE, COREUTICO CASORATI.

20 170

LICEO SCIENZE UMANE 20 245 ITE MOSSOTTI 30 • in programma per a.s. 2017-‘18

Anche questo anno, terminata la formazione dei nuovi gruppi, i peer educators hanno gestito incontri con gli studenti delle scuole medie di primo grado con il coinvolgimento dal Rotary Club Val Ticino.

La peer education è stata inserita anche nel progetto “Alternanza Scuola-Lavoro”, sia per quanto riguarda gli interventi effettuati nelle scuole medie inferiori, sia per la formazione nel liceo scientifico di Novara rivolto alle classi prime e seconde.

Titolo: “Progetto Gruppo noi”.

In specifico, le attività sono state:

• 4 Febbraio 2016: presentazione del progetto Gruppo “NOI” – Sinergie contro il disagio scolastico, con

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l'intervento del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori e del dirigente dell’ Ufficio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, USR Piemonte. All'incontro hanno partecipato anche le operatrici ASL di “Per Tommaso”, gli studenti che seguono la peer education, due classi seconde dell'Istituto comprensivo Margherita Hack di Novara e i loro docenti.

• Aprile 2016: l'intervento è stato articolato su tre incontri per complessive nove ore. Centrato sulla prevenzione del cyber bullismo utilizzando la metodologia della peer education, condotto da 4 studenti del terzo anno presso l'Istituto comprensivo M. Hack. I destinatari dell'intervento sono stati gli studenti delle tre classi della scuola primaria di secondo grado. Le valutazioni delle docenti e degli studenti sono state positive. In particolare rilievo è stata l’esperienza di “tutors” nei confronti dei più giovani, avendo trattato tematiche tecniche, improntate su esperienze personali e di vissuti psicologici.

Educazione sessuale ( codice 2305)

Sono proseguiti gli incontri gestiti dal personale dell’ASL No a seguito del lavoro svolto nelle classi dalle docenti formate sui temi dell’affettività e sessualità. Le scuole coinvolte sono quelle del Comune di Novara (primaria e secondaria di primo grado), Cameri (secondaria di primo grado) e Galliate (primaria e secondaria di primo grado). Le ore impegnate dai tre operatori coinvolti negli incontri sono state 50 e i destinatari raggiunti sono stati 591. È stato programmato anche un corso per i genitori degli studenti delle scuole secondarie di primo grado, articolato su tre incontri di due ore ciascuno all’interno dei quali si sono sviluppate le seguenti tematiche: - lo sviluppo psico-sessuale: affrontare il tema della sessualità con i pre-adolescenti e gli adolescenti, acquisire un linguaggio adeguato a trattare gli argomenti con i propri figli, - la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, - la contraccezione, il significato della sessualità in adolescenza. I genitori partecipanti ai tre incontri sono stati 40.

� SIAN Aumentare il numero di scuole che adotteranno capitolati d’appalto mirati a migliorare gli alimenti sani nelle scuole attraverso la coprogettazione con i Dirigenti Scolastici e la Provincia.

� MEDICINA DELLO SPORT

Coinvolgere nella coprogettazione sui temi prioritari almeno una scuola della provincia di Novara per l’attività fisica e motoria

� DPD - Fumo di sigaretta

L'abitudine tabagica è pressoché assente a 11 anni di età, mentre inizia ad essere ben presente a 15 anni dove il 40% delle ragazze fuma, anche solo occasionalmente (il 23% quotidianamente), rispetto al "solo" 14% dei ragazzi. La presenza di minori di 14 anni nelle abitazioni si associa ad una maggiore attenzione al fumo passivo (83% le persone che riferiscono il divieto di fumare nella propria abitazione).

- Consumo di alcol Dopo la riduzione osservata nei quattro anni precedenti, in ambedue i generi (nei maschi si è passati dall’87,7% del 2008 all’84% del 2011, nelle femmine dall’83,8% del 2008 al 79,3% del 2011), nell’ultimo anno si registra un aumento delle prevalenze del consumo di alcol: 84,9% dei maschi e 81,4% delle femmine ha bevuto alcolici almeno una volta nei 12 mesi precedenti (Fig.1). Anche il dato complessivo nazionale mostra un aumento delle prevalenze d’uso di alcol negli ultimi dodici mesi nelle femmine (passano dal 77,5% del 2011 al 78,1% del 2012), mentre nei maschi continua il trend in diminuzione, (84,8% del 2011 rispetto all’84,1% del 2011). Tra tutti gli studenti piemontesi che hanno riferito il consumo di alcolici nell’ultimo anno, il 19% dei maschi e il 6% delle femmine lo ha consumato 40 o più volte, mentre, rispettivamente, il 28% ed il 44% da una a 5 volte. Se consideriamo i consumi negli ultimi trenta giorni, distinti per categorie di alcolici, si può osservare che la birra continua ad essere, come nelle rilevazioni precedenti, la sostanza più utilizzata tra i ragazzi (65%) e in egual misura i drink leggeri e i liquori tra le ragazze (45%)

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Una pratica diffusa tra gli adolescenti è il binge drinking, ovvero assumere 5 o più volte bevande alcoliche in un’unica occasione. Nella regione Piemonte, la prevalenza degli studenti che riferisce di aver praticato il binge drinking nei 30 giorni antecedenti la somministrazione del questionario è passata dal 40,5% del 2007 al 34% del 2012, prevalenza leggermente inferiore rispetto a quella nazionale (2012: 35%).

- Cannabis

La cannabis continua ad essere la sostanza illecita più diffusa. Nel 2012 sono circa 31.000 gli studenti della regione Piemonte che hanno utilizzato cannabis almeno una volta nell’anno antecedente l’indagine, pari al 21,8% e in aumento rispetto all’ultima rilevazione del 2011 (19,8%). L’andamento dei consumi tra i giovani piemontesi risulta in calo fino al 2011, per mostrare una leggera ripresa nel corso dell’ultimo anno. Andamento che risulta abbastanza simile a quello che osservato a livello nazionale. Sono più i maschi ad utilizzare la cannabis (27% contro 17% delle coetanee), con prevalenze che aumentano in corrispondenza dell’età: dal 9% dei 15enni al 32% dei 19enni. Le prevalenze per genere ed età risultano abbastanza simili a quelle nazionali. L’età media del primo approccio con la sostanza è intorno ai 15 anni e poco più, senza particolari differenze di genere (15,3 anni per i maschi e 15,6 per le femmine), le stesse mediamente osservate a livello nazionale.

- Altre sostanze illegali L’andamento dei consumi delle altre sostanze illecite si mostra diverso da quello descritto per la cannabis. Se per eroina e allucinogeni dal 2007 al 2009 si osservava una tendenza al decremento e una successiva ripresa nel 2010, per poi stabilizzarsi nel corso del biennio successivo, per cocaina e stimolanti sintetici si registrano andamenti più altalenanti. E’ interessante rilevare che nel corso dell’ultimo anno, al leggero aumento delle prevalenze riferite al consumo di stimolanti sintetici (dal 2,3% del triennio 2009-2011 al 2,8% del 2012) corrisponde una tendenza al decremento dell’uso di cocaina, che dal 3% del 2010 passa al 2,3% nel 2012. La situazione regionale è abbastanza simile a quella osservata in Italia, con prevalenze d’uso che si sono stabilizzate negli ultimi quattro anni.

- Cocaina Il 2,3% degli studenti piemontesi ha utilizzato cocaina nell’ultimo anno, circa 3.300 ragazzi (in Italia il 2,7%). Anche in questo caso sono soprattutto i maschi ad averne utilizzata, con prevalenze che risultano quasi doppie di quelle femminili (3,2% nei maschi e 1,4% nelle femmine), come osservato anche a livello nazionale (3,8% nei maschi; 1,6% nelle femmine). In entrambi i generi, inoltre, le prevalenze aumentano in corrispondenza dell’età e le differenze di genere più rilevanti si osservano tra i 18 e 19enni, con un rapporto di genere di circa 3 maschi per ogni coetanea femmina che ha consumato cocaina.

- Eroina, Stimolanti e Allucinogeni Anche per quanto riguarda l’uso di eroina, stimolanti e allucinogeni negli ultimi 12 mesi, sono i maschi ad essere maggiormente interessati dall’utilizzo delle stesse, riferendo un rischio doppio di farne uso rispetto alle coetanee. Non si osservano particolari differenze con le prevalenze rilevate nel resto d’Italia.

- Consumi di farmaci senza prescrizione medica Per semplicità di comprensione i farmaci psicoattivi sono stati suddivisi in 4 grandi macro-categorie: farmaci per dormire, farmaci per l’umore, farmaci per le diete, farmaci per l’iperattività/attenzione. Il 6,1% degli studenti piemontesi, poco meno di 9.000 ragazzi, ha utilizzato farmaci per dormire nel corso dell’anno antecedente la rilevazione, prevalenza che risulta superiore a quella nazionale, pari al 5,2%. Prevalenze inferiori si riscontrano, invece, rispetto al consumo delle altre tipologie di farmaci: sempre in Piemonte il 3,2% degli studenti, circa 4.600 ragazzi, ha fatto uso di farmaci per l’iperattività/attenzione, mentre sono il 2% e 2,5% quelli che hanno utilizzato farmaci rispettivamente per l’umore e per le diete, equivalenti a circa 2.800 e 3.600 studenti. Le quote di consumatori sono del tutto simili a quelle riscontrate a livello nazionale, pari al 2,9% per quanto riguarda i farmaci per l’iperattività/attenzione, 1,8% quelli per l’umore e 2,5% per le diete.

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2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Al fine di promuovere insieme alle scuole il consolidamento dei progetti nazionali e regionali proposti dal programma “Guadagnare salute” e orientati allo sviluppo delle life skill il DPD dell’ASL NO partecipa alla realizzazione del progetto “Unplugged” sul territorio aziendale E’ inoltre proseguita la realizzazione dei progetti concordati con gli istituti scolastici, e sono state avviate attività rivolte a genitori, associazioni, animatori di Parrocchie, operatori sociali, giovani adulti con problemi di dipendenza patologica. Descrizione delle attività previste nell’anno Al fine di promuovere insieme alle scuole il consolidamento dei progetti nazionali e regionali proposti dal programma “Guadagnare salute” e orientati allo sviluppo delle life skill il DPD dell’ASL NO partecipa alla realizzazione del progetto “Unplugged” sul territorio aziendale, e intende continuare tale attività per l’anno 2016 Unplugged è un programma di prevenzione delle dipendenze e promozione della salute basato sul modello dell’influenza sociale, formulato e validato da un team di esperti a livello europeo, rivolto a ragazzi da 12 a 14 anni. Il programma è articolato in 12 unità di 1 ora ciascuna ed è condotto dall’insegnante con metodologia interattiva. Obiettivo del corso è formare gli insegnanti interessati alla conduzione nelle proprie classi del programma “Unplugged”. La metodologia del corso si basa sull’utilizzo del gruppo come strumento e prevede in modo prevalente, oltre a lezioni teoriche, il coinvolgimento attivo dei partecipanti con la sperimentazione diretta delle singole unità di Unplugged e delle tecniche da utilizzare nelle classi. Unplugged formazione docenti Periodo dal 01.01.2016 al 31.12.2016 N° edizioni :2 Ore per singola edizione: 24 Totale docenti formati: 48 Raggiunte le scuole secondarie di primo grado dei comuni di: Momo, Grignasco, Gozzano, Carpignano Sesia, Novara. San Maurizio d’Opaglio, Armeno, Orta San Giulio (in convenzione con VCO) Le attività sono state svolte da n° 1 psicologa del DPD e n° 1 psicologa volontaria. Nell’anno 2016 sono stati effettuati due corsi, uno sul territorio esclusivamente ASL NO ed uno in collaborazione (in seguito a convenzione) con ASL VCO. La valutazione è curata ed elaborata dall’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze di Torino Curriculum Genitori. Il programma Unplugged prevede un “Curriculum genitori”, basato sulle evidenze scientifiche per cui comportamenti ed atteggiamenti dei genitori possono essere posti in diretta relazione con l’uso di sostanze stupefacenti da parte dei figli, e quindi sulla necessità di coinvolgere i genitori nei programmi di prevenzione. Progetto: Parents’ meetings “Unplugged” L’obiettivo generale degli incontri per i genitori è accrescere in loro la consapevolezza riguardo ai fattori di rischio e ai fattori di protezione familiari che sono correlabili all’uso di droghe in adolescenza. Di seguito si illustrano gli argomenti e gli obiettivi specifici di ciascun incontro. Primo incontro “Capire meglio gli adolescenti”. Obiettivi:

• aiutare i genitori a capire i cambiamenti in atto nei propri figli in termini di sviluppo e formazione dell’identità durante l’adolescenza e a capire l’uso di sostanze stupefacenti in questo contesto.

• Sensibilizzare i genitori sull’impatto preventivo che la famiglia può avere nell’uso di sostanze stupefacenti da parte dei genitori.

Secondo incontro “Essere genitori di un adolescente significa crescere insieme”. Obiettivi:

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• Aiutare i genitori a capire i cambiamenti che la famiglia deve necessariamente mettere in atto durante l’adolescenza dei figli.

• Sensibilizzare i genitori riguardo strategie che permettono di migliorare i legami familiari. Terzo incontro “Una buona relazione con mio figlio/a significa anche porre dei limiti e delle regole”. Obiettivi:

• Discutere coi genitori circa i diversi stili educativi.

• Incoraggiare i genitori ad essere fermi ed assertivi.

• Aiutare i genitori a definire chiare regole in famiglia e a migliorare le proprie capacità di negoziazione. Destinatari: Genitori di scuola secondaria di primo grado Curriculum genitori Parents’ meetings “Unplugged” Periodo dal 01.01.2016 al 31.03.2016 N° edizioni: 3 Ore per singola edizione: 3 Genitori raggiunti: 15 Raggiunte le scuole secondarie di primo grado del comune di Arona Le attività sono state svolte da n° 1 psicologa del DPD e n° 1 psicologa volontaria. L’obiettivo generale delle attività con i genitori è accrescere la loro consapevolezza riguardo ai fattori di rischio e di protezione correlabili all’uso di droghe in adolescenza Valutazione prevista: questionario di gradimento Il DPD ASL NO intende inoltre proseguire, per l’anno 2016 le attività previste dal progetto “LASCIATECI PULITI”. Attori: S.C. Ser.T. - Alunni scuole secondarie di primo grado, classi seconde , genitori ed insegnanti.

Il progetto prevede la realizzazione di 3 incontri di 2 ore rivolto alle classi seconde della scuola secondaria di primo grado della Provincia di Novara. Durante i 3 incontri (2 condotti dal docente e 1 dall’operatore Ser.T.) gli studenti metteranno in comune le opinioni e le esperienze che hanno nei confronti del fumo e saranno aiutati ad identificare le ragioni per le quali i giovani cominciano a fumare. Sarà realizzata anche una discussione sulle situazioni di pressione in generale, su quella esercitata dai coetanei e sulle strategie di rifiuto, valutando in previsione la percentuale di fumatori nei diversi gruppi di età e impareranno che fumare non è statisticamente il comportamento più diffuso per la loro età. Gli studenti, inoltre, impareranno a riconoscere i tipi di influenze esercitate dai coetanei, i messaggi persuasivi che potrebbero spingere a fumare e discuteranno sulle possibili argomentazioni contrarie. Popolazione Target

- Target intermedio: Dirigenti scolastici e insegnanti. - Target finale: Insegnanti e allievi.

Attori coinvolti/ruolo Livello locale: Repes Aziendale, Scuole del territorio che hanno attivato azioni su temi prioritari. Il DPD ASL NO ha inoltre proseguito, per l’anno 2016 le attività previste dal progetto – “LASCIATECI PULITI Periodo: dal 01.01.2016 al 22.12.2016 N° edizioni: 9 Ore singola edizione :60 Totale studenti raggiunti 182 Totale docenti raggiunti nella formazione a loro rivolta n 6 Raggiunte le scuole secondarie di primo grado dei comuni di Cerano, Arona (smi Giovanni XXIII), Novara (smi Castelli, ist. Comprensivo Borioli) Le attività sono state svolte da n.3 educatori professionali, n 2 medici, n 1 psicologo, del DPD, in collaborazione con i docenti (n.28)

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Il progetto ha previsto la realizzazione di 5 incontri 2 condotti dal docente e 3 dall’operatore Ser.T.) gli studenti hanno messo in comune le opinioni e le esperienze che hanno nei confronti del fumo e sono stati aiutati ad identificare le ragioni per le quali i giovani cominciano a fumare. C’è stata anche una discussione sulle situazioni di pressione in generale, su quella esercitata dai coetanei e sulle strategie di rifiuto, valutando in previsione la percentuale di fumatori nei diversi gruppi di età ed hanno appreso che fumare non è statisticamente il comportamento più diffuso per la loro età. Gli studenti, inoltre, hanno imparato a riconoscere i tipi di influenze esercitate dai coetanei, i messaggi persuasivi che potrebbero spingere a fumare e discusso sulle possibili argomentazioni contrarie. La valutazione si è basata sui seguenti strumenti:

1. Numero di schede di adesione al progetto compilate dai genitori 2. Elaborati degli studenti

Sono stati inoltre realizzati i seguenti progetti/interventi:

A) GUIDA IN STATO DI EBBREZZA Periodo anno 2016 Numero di edizioni: 12 Ore per singola edizione: 2 Totale studenti raggiunti: 280 dell’Istituti di formazione superiore Fermi di Arona Le attività sono state svolte da n 1 psicologa DPD e n 1 psicologa volontaria Durante gli incontri in aula gli studenti sono sollecitati ad esprimere le opinioni e le esperienze che hanno nei confronti del consumo di alcol e dei comportamenti di guida di veicoli. Gli studenti vengono stimolati a riconoscere l’influenza esercitata dalle tendenze di consumo e dai coetanei, i messaggi persuasivi che potrebbero spingere ad assumere alcolici ed a discutere sulle possibili argomentazioni contrarie. Valutazione: n° alunni raggiunti, n° insegnanti raggiunti, questionario gradimento, relazione conclusiva che evidenzia punti di forza e di debolezza.

B) INDIPENDENTE-MENTE Periodo gennaio-maggio 2016 Numero di edizioni: 1 Ore per singola edizione: 44 Totale persone raggiunte: 188 Liceo delle scienze di Gozzano Attività svolte da n 1 medico, n 1 psicologo, n 1 assistente sociale DPD L’intervento proposto intende operare a più livelli considerando le diverse “trame” sottese all’uso di sostanze ed alcol. Obiettivo generale: fornire competenze ai giovani, mediante una corretta informazione sulle conseguenze connesse all’ uso di sostanze e alcol, per favorire un atteggiamento critico e orientarli, senza direttività, verso la scelta di comportamenti consoni al raggiungimento del benessere psico-fisico

C) ITINERARI DI GIOCO Periodo anno 2016 Numero edizioni: 1 Ore per singola edizione: 8 Totale persone raggiunte: 20 operatori socio educativi dell’ASL NO, dei comuni di Trecate, Oleggio, Borgomanero, Arona Attività realizzate da n 1 assistente sociale, n 1 psicologa DPD Obiettivo specifico Favorire il contatto attraverso una pubblicizzazione territoriale del nuovo Servizio di Sportello Itinerante,creando una rete vasta sul Territorio grazie a personale adeguatamente formato affinché i soggetti possano prendere contatto con l'Ambulatorio GAP di Trecate Valutazione : attraverso alcune semplici domande, effettuate durante il primo colloquio sarà possibile quantificare il numero di nuovi Gambler. Tramite l'identificativo si potrà valutare l'aumento di affluenza grazie all'invio degli sportelli di supporto dislocati presso l'area Nord .

D) L'ALCOL COME RISCHIO: I NOSTRI GIOVANI E LE LORO VITE "SPERICOLATE" Periodo: gennaio-maggio 2016

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N° edizioni: 2 Ore per singola edizione: 12 Persone raggiunte: 53 genitori e giovani aderenti all’Associazione Musicale Verde-Azzurra Galliate (NO) Attività realizzate da n1 medico e n 1 assistente sociale DPD Gli aderenti all'associazione musicale, consapevoli degli episodi di abuso alcolico/consumo di alcol tra i membri, hanno chiesto un intervento informativo e di sensibilizzazione alle problematiche alcol correlate, con l’obiettivo di Correggere opinioni disfunzionali e fornire informazioni a genitori e giovani in tema di consumo/abuso di alcool

E) PROGETTO CHIOCCIOLA 2000 Periodo anno 2016 Tale Progetto ha l’obiettivo di portare sul territorio aziendale risorse informativo-formative riguardanti l’uso di droghe e sostanze stupefacenti e nel contempo rendere più visibili ed accessibili i Servizi e le risorse d’aiuto presenti. Nell’ambito di “Chiocciola 2000” è stato attivato l’omonimo sito internet (www.chiocciola2000.it) Mese di Novembre 2016, intervento presso la Parrocchia Sacro Cuore di Novara, rivolto a animatori, sul tema dei rischi connessi al consumo di alcol in adolescenza, nell’ambito della formazione degli animatori. Persone raggiunte 15. Attività svolta da n1 medico e n1 assistente sociale DPD N visitatori sito 19797 N Hits 188271

F) EDUCAZIONE SESSUALE E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE Periodo: settembre 2015-aprile 2016 N. edizioni: 7 Ore per singola edizione: 3 Persone raggiunte n 171 studenti classe seconda scuola secondaria di secondo grado ITIS Pascal Romentino Attività realizzate da n1 educatore professionale DPD e n 1ostetrica ASL Il progetto, elaborato in collaborazione con il Consultorio Familiare di Trecate, proposto al referente alla salute dell'Istituto Superiore di Romentino, viene realizzato annualmente. Incontro con studenti delle classi seconde superiori. Argomenti trattati: anatomia e fisiologia apparato genitale

maschile e femminile, contraccezione,igiene. Legge IVG. Legge sulla violenza sessuale. Informazione sulle MTS. Percorso emotivo-affettivo legato alla sessualità. Informazione sul Ser.T, sostanze stupefacenti, alcool e gioco d'azzardo. Confronto e discussione in classe

G) EDUCAZIONE ALLA SALUTE: PREVENZIONE RISPETTO ALL'ABUSO DI ALCOOL Periodo gennaio-marzo 2016 N. edizioni: 3 Ore per singola edizione: 2 Persone raggiunte n.60 studenti classi terze scuola secondaria di primo grado di Cerano Attività realizzate da n1 educatore professionale DPD Somministrazione di un questionario per rilevare abitudini, problematiche e conoscenze su alcool, fumo,sostanze. Presentazione del Servizio. Concetto di dipendenza. Proiezione di slides e confronto in classe sui risultati del questionario, su alcool e problemi correlati, falsi miti, abuso, leggi specifiche, servizi di riferimento.

L) RISCHIARE O PROTEGGERSI? Progetto sperimentale di counselling espressivo individuale per la prevenzione dei comportamenti a rischio N. edizioni: 39 Ore per singola edizione 1 Soggetti raggiunti n 13 giovani adulti, con problemi di dipendenza patologica, afferenti alla sede distrettuale Ser.T. di Borgomanero Attività realizzate da n 1 infermiera professionale, arteterapeuta ATI/Apiart Il progetto ha l’obiettivo di favorire l’empowerment nei destinatari, inteso come processo di crescita basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere

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risorse latenti e portare la persona ad appropriarsi della propria possibilità/capacità di evitare i comportamenti a rischio e tutelare la propria salute. La valutazione viene effettuata mediante follow up a distanza di 4 e 8 mesi (scheda di rilevazione dell’esposizione al rischio)

M) FORMAZIONE OPERATORI ASSOCIAZIONI IN TEMA DI LUDOPATIA Periodo: novembre 2016 N. edizioni: 1 Ore per singola edizione: 2 Persone raggiunte: 10 Operatori socio-assistenziali; Giovani; Adulti; Anziani, appartenenti ad associazioni del comune di Cerano Attività realizzate da n 1 psicologa e n 1 assistente sociale DPD Poiché la popolazione del territorio presenta potenziali aspetti di rischio per ciò che concerne il GAP vengono effettuati, su richiesta delle associazioni, serate informative/formative, con analisi di casi specifici per offrire formazione ed informazioni utili, grazie ad uno spazio di collegamento permanente tra servizio ed associazioni Valutazione: numero di potenziali nuovi utenti che afferiranno al servizio da quella zona.

N) PERCORSO GENITORI Periodo: tra novembre 2015 e maggio 2016 N edizioni 1 Persone raggiunte: n 56 genitori di studenti di classe terza scuola secondaria di primo grado “Montale” di Gattico. Attività realizzate da n 1 medico e n 1 psicologa DPD L'intervento proposto si inserisce in un percorso informativo-educativo che la scuola ha strutturato per i genitori. Sono state approfondite le aree della affettività e sessualità, alimentazione, rischi del web e delle sostanze. Rispetto a quest'ultima tematica sono stati invitati gli operatori Ser.T.

3. Indicatori di processo utilizzati nel PLP 4. (Riportare gli indicatori di processo utilizzati nella programmazione PLP e il relativo standard atteso;

indicare il valore effettivamente misurato al 31/12/2016 e la motivazione di un eventuale scostamento rispetto all’atteso)

Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Presenza delle linee guida con indicazione di priorità per almeno 3 dei temi dichiarati nel piano

SI/NO NO

Scuole che hanno attivato azioni su temi prioritari nelle classi target/classi target delle scuole partecipanti

Almeno il 40%

-Scuole secondarie di primo grado Comune di:Momo, Grignasco, Gozzano, Carpignano Sesia, Novara (Castelli, ist. compr.Borioli S. Agabio, Via Juvarra), San Maurizio d’Opaglio,Armeno – Orta San Giulio, Arona (Giovanni XXIII), Gattico (Montale) e -Scuole secondarie di secondo grado Comune di:Arona (Sc. Istruzione sup Fermi), Gozzano (liceo), Romentino (ITIS Pascal) che hanno attivano azioni sui temi prioritari co-progettati: dipendenze, sana alimentazione, fumo, alcol, benessere delle relazioni, cultura della sicurezza, incidenti domestici, attività fisica/capacità motoria

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-Progetto AFFY FIUTAPERICOLI -DMI: benessere delle relazioni con Peer Education -SIAN: Almeno 1 scuola secondaria di secondo grado adotterà un capitolato d’appalto adeguato. Presentazione, in collaborazione con la Provincia di Novara, del progetto ai Dirigenti Scolastici delle scuole di Novara (vedi azione 1.1.1.) -MED SPORT: almeno una scuola adotterà un progetto di BP da catalogo. -DPD: Progetti Unplugged, Parents’ meeting, Lasciateci Puliti.

AZIONE LOCALE Governo dell’offerta di azioni dl promozione di corretti stili di vita La ASL NO nel 2016 ha inserito tra gli obiettivi aziendali dei PLS (area governo dell’offerta) l’obiettivo di contribuire al miglioramento di corretti stili di vita, attraverso la loro promozione in ambito scolastico. In particolare l’indicatore e lo standard individuati prevedono che le azioni di promozione della salute effettuate nel 2016 debbano essere tra quelle previste dal PLP e condivise ed approvate dal referente per la Promozione della Salute. Alcuni progetti, es. Unplugged, formano gli insegnanti, ma non hanno un riscontro puntuale e quantitativo delle classi che hanno realizzato le attività nell’anno

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Programma 2 Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di vita Situazione Sono numerose le ASL che hanno avviato virtuosi processi partecipativi con attori del territorio di riferimento, sui diversi temi affrontati nel programma 2 Guadagnare Salute Piemonte - Comunità e ambienti di vita. Sono evidenti alcuni passaggi culturali. È condiviso il concetto di setting approach: pare assodato che la salute vada promossa nei contesti in cui le persone vivono, lavorano, amano, si divertono. Non una proposta che nasce dai servizi e invita le persone a frequentarli, ma la capacità di promuovere obiettivi di salute nelle occasioni e cogliendo le opportunità che il territorio esprime. È condiviso, o almeno costantemente ricercato, l’utilizzo di un modello partecipativo: gli interventi non sono imposti, ma neanche offerti. Prevale lo sforzo di costruire insieme, di promuovere il confronto per declinare a livello locale la migliore strategia di intervento. È crescente la convinzione che vadano sostenute le scelte personali e favorito uno sviluppo dell’empowerment individuale e di comunità: le persone modificano i loro comportamenti attraverso apprendimenti collettivi, attraverso il confronto tra pari e con esperti, se vedono un vantaggio dal cambiamento proposto, se possono ancorare le nuove conoscenze sulle precedenti esperienze, se si attuano azioni di contesto, che possano rendere facili le scelte più salutari. È convinzione crescente che vi è la necessità di un approccio ecologico nel campo della promozione della salute, che veda le persone nel loro sistema di vita, in relazione con l’ambiente e gli altri esseri viventi che lo abitano. Il rapporto con gli animali necessita di essere studiato non solo in rapporto alla salute delle persone e degli animali stessi, ma per meglio conoscere relazioni e comportamenti derivanti dall’interazione persona/animale. È esigenza condivisa potersi confrontare con le migliori conoscenze scientifiche disponibili, ma anche con esperienze maturate da altri operatori, per promuovere una trasferibilità che permetta non solo economie di scala, ma faccia crescere e moltiplicare il capitale sociale e degli operatori e i decisori locali e favorisca la disseminazione di buone pratiche. Agire sulla Comunità significa favorire azioni con uno sguardo di equità per proporre interventi appropriati e adeguati alle diverse età. Le fasce di età verso cui prestare particolare attenzione sono tre: - i primi 1000 giorni di vita dei piccoli, ovvero il tempo tra il concepimento e il secondo anno di vita, è un tempo prezioso per efficacia degli interventi di prevenzione e promozione della salute. Proporre l’adozione di corretti stili di vita in gravidanza e l’allattamento al seno è risultato particolarmente efficace per un impatto positivo sulla salute; - l’adolescenza, con azioni di prevenzione del consumo dannoso di alcolici e promozione della guida responsabile; gli adulti ultra sessantaquattrenni, con l’obiettivo di mantenere un buon livello di attività fisica, in particolare attraverso programmi di cammino in gruppi, in quanto la dimensione sociale favorisce l’adesione a tali attività. L’invecchiamento attivo è ambito di attenzione per molte iniziative presenti in Regione Piemonte. Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva A partire, quindi, dalle azioni realizzate nel 2015, c’è la necessità di estendere i risultati raggiunti, di diffondere una cultura della salute nelle comunità, attraverso i seguenti obiettivi e le relative attività, che si intendono così sintetizzare: - azioni di sostegno e sviluppo di quei progetti locali che sono diventati una risorsa per gli abitanti dei territori; - consolidare accordi con associazioni e imprese alimentari per la riduzione del contenuto di sale nel pane; - attivare e/o consolidare collaborazioni:

� con le associazioni di artigiani che operano nelle case e nei luoghi del tempo libero per diffondere informazioni sul corretto utilizzo delle attrezzature e degli impianti per ambienti di vita sicuri;

� con le strutture di riferimento per gli anziani (centri ricreativi, sindacati di categoria, RSA,…) per concordare e attivare momenti informativi sui rischi domestici;

- favorire una lettura consapevole delle etichette dei prodotti confezionati attraverso la messa a disposizione di informazioni e strumenti;

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- favorire l’adozione di uno stile di vita attivo attraverso: � la diffusione della “Carta di Toronto per la promozione dell’attività fisica”; sia a livello adulto che a livello

adolescenziale; � il consolidamento e la messa a sistema, sul territorio regionale, dei progetti di “walking programs” e in

particolare dei gruppi di cammino per gli over64; � la messa a disposizione di strumenti di monitoraggio e valutazione per i “walking programs”;

- mantenere l’attenzione alla prima età della vita e al “sostegno alla genitorialità”: � sviluppare azioni e politiche mirate; � promuovere comportamenti favorevoli al benessere dei neonati e dei bambini attraverso l’accrescimento

delle conoscenze e delle competenze dei genitori; - sviluppare empowerment attraverso:

� azioni di sensibilizzazione (eventi, pubblicazioni di materiale informativo divulgativo,…) in occasione delle giornate tematiche celebrate dall’OMS;

� una rete regionale di programmi di empowerment della comunità locale per contrastare il consumo di alcol a rischio nei contesti ricreativi e i comportamenti di guida in stato di ebbrezza alcolica con l’attivazione di progetti multi-componente;

- promuovere una corretta relazione persona/animale e prevenire il randagismo attraverso: � attività di informazione e divulgazione rivolta a proprietari di animali, professionalmente e non

professionalmente esposti, popolazione sensibile; � verifica e revisione dei dati di identificazione presenti nella banca dati anagrafe canina regionale,

aggiornamento e allineamento delle informazioni, adeguamento dei sistemi di elaborazione e standardizzazione dei programmi di vigilanza sulle strutture di ricovero dei cani senza proprietario;

� incentivazione delle iscrizioni in anagrafe. Tutti i materiali prodotti saranno diffusi e valorizzati attraverso i canali istituzionali, quali ad esempio www.regione.piemonte.it, www.dors.it. Questo programma, in particolare, prevede il coinvolgimento regionale e locale della struttura Promozione della Salute e di almeno i seguenti servizi sanitari: Materno infantile, Salute Mentale, SerT, SIAN, Medicina dello Sport, Servizi veterinari (A/C), SISP, Distretti, che saranno coinvolti nelle diverse azioni sulla base delle specificità territoriali e delle esperienze già svolte. Le diverse attività, in cui si declineranno le azioni, saranno coordinate dal gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP), dal gruppo di lavoro regionale Genitori Più e interventi precoci, dalla Rete Attività fisica Piemonte (RAP) in sinergia con altri soggetti o gruppi regionali opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche.

Azione 2.1.1 Linee guida per l’adozione della “Carta di Toronto per la promozione dell’attività fisica” Obiettivi dell’azione Favorire l’adozione della Carta di Toronto attraverso l’elaborazione di Linee guida regionali, ricercando e studiando la trasferibilità delle esperienze locali e nazionali

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile

OSR 2.1 Trasferire le migliori prove di efficacia – disponibili su interventi specifici di prevenzione e promozione della salute – agli operatori e ai decisori per orientare le

Indicatore OSR 2.1 N. di azioni o di politiche che tengono conto delle raccomandazioni

Standard OSR 2.1 Almeno 1 azione o 1 politica a livello regionale o locale

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e adulta OC 1.9. Aumentare l’attività fisica delle Persone OC 6.1. Ridurre gli incidenti domestici e del tempo libero OC 6.2. Aumentare il livello di attività fisica negli ultra 64enni

azioni e le politiche

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Le attività di ricerca e scrittura delle Linee guida saranno realizzate da un gruppo di lavoro regionale formato da rappresentanti della Rete Attività fisica Piemonte (RAP) e dal gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP). La ricerca e l’analisi di materiali e documenti per l’elaborazione delle Linee Guida è stata avviata nel 2015 e sarà completata nel 2016. Parallelamente si stabiliscono contatti con le Amministrazioni più “sensibili” per l’adozione sperimentale delle stesse. Livello regionale - condivisione dei criteri per valutare la trasferibilità delle esperienze locali e nazionali - elaborazione delle linee guida. Livello locale Non previsto se non per la partecipazione al gruppo regionale degli operatori coinvolti: ASL NO – MEDICINA DELLO SPORT: parteciperà alle riunioni di gruppo in attesa di ulteriori indicazioni regionali. Nel corso del 2016 è stata indetta una riunione del gruppo RAP con formazione di un sottogruppo per rivedere modalità di diffusione e adesione alla Carta di Toronto per la promozione dell’attività fisica”analizzando le esperienze già in atto. ASL NO DPD : nessun intervento previsto a livello locale, funzionale all’azione 2.4.1, per l’anno 2016 Popolazione target Decisori tecnici e politici (destinatari finali). Attori coinvolti/ruolo Rete Attività fisica Piemonte (RAP) e gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP). Indicatori di processo

Nome dell’indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

N. riunioni gruppo di lavoro Almeno 2 riunioni

MED SPORT: Partecipazione ad una riunione di gruppo 2016. Un incontro gruppo RAP ASL NO DPD : nessun intervento previsto a livello locale, funzionale all’azione 2.4.1, per l’anno 2016

Linee guida per l’adozione della Carta di Toronto Elaborazione NO

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Azione 2.1.2 Primi 1.000 giorni: quali azioni, quali politiche Obiettivi dell’azione Nel 2015 il gruppo di lavoro regionale “Genitori Più e interventi precoci” ha lavorato su più fronti contemporaneamente e pertanto non ha concluso tutte le attività previste dall’azione, che verranno riprese nel 2016. Tuttavia si è consolidato il dialogo con i settori regionali coinvolti a vario titolo sui temi dell’azione 2.1.2, pertanto nell’anno in corso e nei prossimi due anni si potranno raggiungere gli obiettivi prefissati e concorrere agli Obiettivi centrali. L’azione viene sviluppata prioritariamente a livello regionale con la validazione di uno strumento nuovo come l’indice del “Profilo dei primi 1000 giorni” e il coordinamento della sperimentazione in due ASL. L’attività che vede coinvolti operatori dei settori educativi per la prima infanzia va coordinata a livello centrale, per garantire un modello partecipativo nella costruzione di strumenti formativi per gli operatori di Asili Nido. Sarà cura del livello centrale individuare anche la sede in cui avviare il percorso formativo.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.2. Aumentare i bambini in allattamento materno esclusivo fino al sesto mese (180 giorni di vita) OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 2.1. Trasferire le migliori prove di efficacia – disponibili su interventi specifici di prevenzione e promozione della salute – agli operatori e ai decisori per orientare le azioni e le politiche OSR 2.2. Trasferire le migliori prove di efficacia – disponibili su interventi specifici di prevenzione e promozione della salute – alla popolazione per orientare le scelte OSR 2.4. Sviluppare iniziative e progetti di empowerment

Indicatore OSR 2.1. N. di azioni o politiche che tengono conto delle raccomandazioni Indicatore OSR 2.2 N. di strumenti di comunicazione elaborati e diffusi Indicatore OSR 2.4 N. di iniziative o progetti realizzati a livello regionale o locale

Standard OSR 2.1 Almeno 1 azione o 1 politica a livello regionale o locale Standard OSR 2.2 Almeno 4 strumenti Standard OSR 2.4 Almeno 8 iniziative o progetti regionali o locali

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno (O.S.R. 2.4) L’ASL NOVARA da alcuni anni collabora con le Biblioteche di Novara, Galliate e Cameri per il progetto “Nati per Leggere”, che prevede un intervento di un’educatrice della Biblioteca all’interno dei Corsi di Accompagnamento alla Nascita sia pre che post parto. La cadenza degli incontri è trimestrale e prevede la presentazione della modalità di leggere o far conoscere un libro adatto a bambini di diverse fasce di età, oltre a consegnare una Bibliografia ragionata. Continuano i Corsi di Massaggio Infantile svolti da Operatori con specifica formazione. I bambini iscritti al corso di Massaggio Infantile sono stati: 91 a Novara e 56 a Galliate. All’interno dei CAN, inoltre, si ricordano i temi di “Genitori Più”, ripresi anche dall’intervento gestito dalla Pediatra di Consultorio. Gli obiettivi ASL NO 2016 dei PLS prevedono la loro partecipazione ad incontri post partum per la promozione della salute nei “primi mille giorni” (1-2 eventi pilota nel corso dell’anno). Sono a disposizione anche gli opuscoli informativi in diverse lingue per le varie fasce di età. Gli incontri CAN sviluppati, sono stati in tutto 40 (più 2 incontri spot) che hanno visto la partecipazione nel periodo pre parto di 699 genitori e in post parto di 528 genitori. Continuano i corsi per soli papà “Figli si nasce, papà si diventa” condotti da due psicologi e un’ostetrica. Sono stati portati a termine 2 incontri che hanno visto la partecipazione di 40 neo-papà.

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È stato programmato un corso di formazione interaziendale ASL NO – AOU Maggiore della Carità: “Condivisione

Corso Can ASL - AOU per un buon sviluppo e crescita del nuovo nato nei suoi primi 1000 giorni” che, per motivi organizzativi, sarà effettuato nel 2017. Progetto “Sostegno alle responsabilità genitoriali nell’ambito della rete dei servizi per la prima infanzia”: fino ad agosto 2016 è stata garantita la presenza di una psicologa per un totale di 10 ore settimanali con un finanziamento esterno per il sostegno alla genitorialità dedicato alla fascia d’infanzia 0-5 anni. Intervento di un operatore del DMI nella settimana dell’allattamento al Centro Famiglie Comune di Novara rivolto ai nuovi genitori. Popolazione target: Operatori DMI, Neo genitori, Neo Padri Attori coinvolti/ruolo:

• DMI, NPI: sensibilizzazione e sostegno alla genitorialità all’interno dei CAN e dei corsi per i papà; corso formazione per i primi 1000 giorni del neonato

• NPI: gestione del concorso per una psicologa

• PEAS, SISP: gestione delle informazioni di “Genitori Più” e “Nati per Leggere”

• Biblioteca di Novara, Galliate e Cameri: “Nati per Leggere nei CAN

• Enti gestori di Novara, NPI

• Fondazione della Comunità del Novarese: organizzatore convegno prevenzione cyberbullismo

• Centro famiglie Comune di Novara: organizzatore di evento nella settimana dell’allattamento Indicatori di processo

Nome dell’indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Costruzione sperimentale di un profilo di salute “primi 1000 giorni”

Disponibile un profilo in almeno due ASL della Regione

Per ASL TO1 e ASL TO3: Attivazione di almeno un profilo 1000 giorni nel territorio ASL. Per le altre ASL: avvio a partire dal 2017

Numero di strumenti informativi prodotti

Almeno uno strumento prodotto NO

Valorizzazione e diffusione degli strumenti prodotti

Diffusione degli strumenti prodotti attraverso almeno un sito ed una newsletter regionale

NO

Formazione per educatori di asili nido

Progettazione del modulo formativo e almeno una edizione sperimentale del corso

NO

Studio di “trasferibilità” di progetti di sviluppo di comunità

Report su definizione modello di analisi e documento di trasferibilità

NO

Produzione di uno strumento di comunicazione e sua diffusione

Almeno uno strumento prodotto NO

Azione 2.1.3 Ambienti sicuri Obiettivi dell’azione Creare una rete di tecnici sensibili ai problemi della prevenzione che, operando nelle case (ristrutturazioni e manutenzioni) e nei luoghi del tempo libero (parchi gioco e palestre) sfruttino l’occasione per informare gli utenti sul corretto utilizzo degli impianti e delle attrezzature.

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Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 6.1 Ridurre gli incidenti domestici e del tempo libero

OSR 2.1. Trasferire le migliori prove di efficacia, disponibili su interventi specifici di prevenzione e promozione della salute, agli operatori e ai decisori per orientare le azioni e le politiche

Indicatore OSR 2.1. N. incontri con i responsabili delle associazioni/uffici tecnici per definire collaborazioni e attività

Standard OSR 2.1. Almeno 2 incontri con i referenti di associazioni/uffici tecnici

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale 1. Sono stati individuati quali interlocutori prioritari:

- Per le installazioni nelle case di civile abitazione, l’associazione CNA e l’associazione ANIM che contano tra i loro associati impiantisti e installatori.

- Per le aree gioco, gli uffici comunali che si occupano del verde pubblico. 2. Il Tavolo regionale lavora per individuare i messaggi che nelle occasioni opportune il personale tecnico potrà

dare agli utenti. 3. Saranno calendarizzati almeno 2 incontri nell’anno per condividere le informazioni da dare e definire le

modalità dell’azione. 4. Si porranno le basi per stipulare un accordo tra i diversi soggetti interessati. 5. Si valuterà la possibilità di una formazione congiunta tra i tecnici della sanità, i tecnici impiantisti e i tecnici

comunali. Popolazione Target - Target intermedio: tecnici impiantisti e tecnici comunali. - Target finale: la popolazione che nelle occasioni opportune (lavori di manutenzione e ristrutturazione;

frequenza nelle aree gioco) avrà contatti con gli stessi tecnici. Attori coinvolti/ruolo Tavolo dei referenti ASL/ Rappresentanti regionali Associazioni/Associazioni locali. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

N. incontri con i responsabili delle associazioni/uffici tecnici per definire collaborazioni e attività

Almeno 2 incontri con i referenti di associazioni/uffici tecnici

NO Sono stati avviati contatti con le associazioni di settore che verranno sviluppati nel 2017

Azione 2.2.1 Come leggere l’etichetta dei prodotti confezionati per bambini: una guida all’uso Obiettivi dell’azione Favorire una lettura consapevole delle etichette. Nel 2015 si è proceduto all’aggiornamento della banca dati con l’inserimento del 50% delle etichette raccolte.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR

Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività

OSR 2.2. Trasferire le migliori prove di efficacia – disponibili su interventi specifici di

Indicatore OSR 2.2 N. di strumenti di comunicazione

Standard OSR 2.2 Almeno 4 strumenti

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fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta OC 1. 7. Aumentare il consumo di frutta e verdura OC 1. 8. Ridurre il consumo eccessivo di sale

prevenzione e promozione della salute – alla popolazione per orientare le scelte

elaborati e diffusi

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Livello regionale Completamento dell’inserimento in Banca dati regionale delle etichette dei prodotti confezionati raccolte nell’edizione 2014 di “Okkio alla salute”. In concomitanza con la raccolta dati 2016 di “Okkio alla salute”, è prevista una nuova raccolta etichette, cui le ASL contribuiranno. Realizzazione di un corso di formazione regionale per operatori SIAN, delle varie ASL del Piemonte, che si occupano di nutrizione, relativo all’utilizzo delle informazioni presenti nella banca dati. Tali informazioni, insieme alle migliori esperienze sviluppate sul territorio, saranno utilizzate per la definizione di interventi condivisi sul miglioramento della qualità nutrizionale degli spuntini e della capacità di scelta da parte dei consumatori. Le azioni previste nel 2016 permetteranno nel 2017 l’elaborazione di materiale informativo (Guida) per i consumatori (genitori e nonni) e sua divulgazione. Livello locale ASL NO - SIAN In Piemonte è stata realizzata una banca dati etichette che viene utilizzata per migliorare le conoscenze sui prodotti più consumati dai bambini In questi anni la banca dati si è dimostrata utile per realizzare materiale informativo e indirizzare programmi ed interventi educativi. La banca dati necessita di periodici aggiornamenti e per tale motivo, nelle scuole selezionate per la Sorveglianza “Okkio alla Salute” 2016, saranno raccolte le etichette dei prodotti confezionati più consumati dai bambini. Il SIAN ASL NO ha partecipato alla raccolta etichette in occasione dell’edizione 2016 di Okkio alla Salute nelle 29 classi campionate dalla Regione per l’ASL NO, inviando le stesse secondo le procedure previste. Gli operatori del SIAN coinvolti nella raccolta hanno partecipato ai percorsi informativi organizzati a livello regionale. Popolazione target Target intermedio: operatori sanitari del SIAN dell’ASL NO delle ASL che si occupano di promozione della salute in ambito alimentare. Target finale: scuole (insegnanti e studenti), genitori e popolazione generale. Attori coinvolti/ruolo A livello locale: operatori sanitari del SIAN dell’ ASL NO che si occupano di promozione della salute in ambito alimentare; scuole primarie coinvolte nella raccolta delle etichette. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella: Etichette caricate in Banca dati

Completamento del caricamento di tutte le etichette raccolte

NO

Corso di formazione Erogazione corso NO

L’ ASL No ha raccolto le etichette degli spuntini consumati dai bambini della scuole primarie coinvolte nella sorveglianza “OKKIo alla salute 2016”, provvedendo ad inserire le informazioni relative ai prodotti selezionati dalla Regione in una griglia poi trasmessa in Regione .

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Azione 2.2.2 Incidenti domestici: quali informazioni Obiettivi dell’azione Attivare percorsi informativi presso le strutture che accolgono gli anziani nel tempo libero, ad esempio i centri ricreativi, o presso le strutture residenziali, per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi e delle misure di prevenzione.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 6.1 Ridurre gli incidenti domestici e del tempo libero

OSR 2.2. Trasferire le migliori prove di efficacia disponibili su interventi specifici di prevenzione e promozione della salute alla popolazione per orientare le scelte

Indicatore OSR 2.2. N. di strumenti di comunicazione elaborati e diffusi

Standard OSR 2.2. Almeno 4 strumenti

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Livello regionale Individuazione dei messaggi prioritari da trasmettere agli anziani da parte del Tavolo regionale. Livello locale Tutte le ASL hanno individuato e preso contatti con le strutture del territorio potenzialmente interessate a percorsi informativi per gli anziani. Sarà organizzato un percorso informativo rivolto agli anziani in almeno il 50% delle ASL. ASL NO - SISP L’ASL NO organizza un corso di formazione per Operatori Sanitari,“ La promozione della sicurezza in casa con particolare riguardo alla popolazione anziana” della durata di una giornata in due edizioni. Inoltre, al fine di promuovere la prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani, l’ASL NO nel 2016 ha inserito tra gli obiettivi aziendali dei Distretti e del SISP l’attuazione di un programma di gestione del rischio cadute nelle RSA promosso dall’UGR. In particolare i Distretti ed il SISP sono chiamati a contestualizzare nella realtà territoriale la Procedura per la prevenzione delle cadute nelle strutture sanitarie afferenti all’ASL NO già in uso nella realtà ospedaliera, che comprende anche una fase informativa/formativa rivolta sia all’anziano sia agli operatori che lo assistono nelle strutture residenziali tramite uno specifico opuscolo. Popolazione target Target intermedio: Operatori Sanitari - Le strutture che sul territorio si occupano di anziani. Target finale: la popolazione anziana afferente ai centri anziani presenti sul territorio o residente in strutture. Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: Gruppo tecnico “Incidenti domestici” coordinato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL TO1. Livello locale: Referenti ASL, Enti Locali, Consorzi, Terzo Settore. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella: N. percorsi informativi attivati

Attivazione di almeno 1 percorso informativo sperimentale nel 50% delle ASL

ASL NOVARA: Attivazione di almeno 1 percorso informativo sperimentale

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“La promozione della sicurezza in casa con particolare riguardo alla popolazione anziana” 29 GIUGNO 2016 (18 PARTECIPANTI) – 21 SETTEMBRE 2016 (25 PARTECIPANTI) DESTINATARI: CPS, Fisioterapisti, Medici, OSS, Assistente Sanitario, Assistente Sociale, Educatore Professionale, Tecnico della Riabilitazione psichiatrica, Tecnico del Dipartimento di Prevenzione Gli incidenti domestici rappresentano un problema di grande interesse per la sanità pubblica: disabilità, sofferenza, calo della produttività sono alcuni degli aspetti legati a questo fenomeno. Causa importante di morbosità e di mortalità nella maggior parte dei Paesi industrializzati, gli incidenti domestici, secondo l’OMS, non risparmiano nessuna fascia di età e sono la prima causa di morte tra i bambini. Da non sottovalutare, inoltre, l’impatto psicologico che questo tipo di infortuni ha per chi considera la casa il luogo sicuro per eccellenza. Gli incidenti, come le malattie, possono essere prevenuti. Le iniziative di prevenzione a livello istituzionale sembrano essere quelle che considerano approcci multipli: campagne di informazione e di educazione (verso anziani, bambini, genitori), formazione di operatori sanitari volta all’acquisizione di competenze per la rilevazione della sicurezza degli ambienti domestici, fornitura a basso costo di dispositivi di sicurezza. Tutto il personale sanitario, sia che lavori nei servizi territoriali che in quelli ospedalieri, deve dare indicazioni sugli stili di vita sani e sulla prevenzione. Saper comunicare diventa un requisito importante che facilita e qualifica il lavoro quotidiano promuovendo la salute. Al termine dell’azione formativa i discenti saranno in grado di:

• Trasmettere informazioni sulla sicurezza domestica agli anziani e alle persone che li assistono

• Individuare possibili miglioramenti dell’organizzazione della casa

INCIDENTI DOMESTICI SPRESAL

Implementazione del progetto presso scuole dell’infanzia non ancora raggiunte:

Nei mesi di febbraio e marzo sono stati effettuati degli incontri sia con le direttrici didattiche dell’Istituto Comprensivo di Castelletto Ticino e di Varallo Pombia, sia con le insegnanti delle scuole dell’infanzia afferenti ai circoli al fine di sensibilizzarle alle tematiche del progetto “Affy Fiutapericolo”. Detta attività ha consentito la realizzazione dei successivi pomeriggi di formazione:

• 18 Aprile 2016 a Castelletto Ticino presso il Plesso scolastico n. 2 dalle ore 17,00 alle ore 19,00 dell’omonimo Circolo Didattico, al quale hanno partecipato: Scuola dell’infanzia “il Girotondo” Plesso 1 e Plesso 2 - Castelletto Sopra Ticino; Scuola Paritaria dell’Infanzia “Ambrogio e Luigi Zanotti” - Borgoticino. Le insegnanti presenti sono state 17, con la consegna di n. 4 valigette di Affy.

• 05 Maggio 2016 a Varallo Pombia presso i locali della Direzione Didattica dalle ore 17 alle 19,00 dell’omonimo Circolo Didattico, al quale hanno partecipato: Scuola Materna di Via Bolognino n°24 – Varallo Pombia; Scuola Materna di Via Circonvallazione n° 46 – Varallo Pombia; Scuola Materna M. Teresa di Calcutta Via XXV Aprile n° 1 – Pombia; Scuola Materna di Via Roma – Divignano). Le insegnanti presenti sono state 25, con la consegna di n. 4 valigette di Affy.

Nel mese di ottobre è seguito un monitoraggio presso le scuole sopracitate ove emerge che:

Nel circolo di Castelletto sopra Ticino (Girotondo” Plesso 1 e 2), il Progetto Affy Fiutapericolo è stato inserito nel POF, le attività inizieranno a gennaio coinvolgendo 9 sezioni (ca. 200 bambini); nella scuola Paritaria dell’Infanzia “Ambrogio e Luigi Zanotti” di Borgoticino, il progetto inizierà prossimamente, le attività saranno svolte in modo continuativo per alcuni mesi, coinvolgendo 5 sezioni (ca. 100 bambini).

Nel circolo di Varallo Pombia non vengono date indicazioni precise, ma da quanto riferito dalle insegnanti incontrate nelle varie scuole, sembrerebbe che tutte le sezioni, con scadenze diverse, daranno seguito al progetto.

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In seguito alla richiesta pervenuta dalla scuola dell’infanzia paritaria Rosmini di Borgomanero, si è effettuato un incontro nel mese di ottobre con l’insegnate fiduciaria, nel corso del quale si è provveduto ad illustrare il progetto e a consegnare n. 1 valigetta.

Nel mese di novembre è stato effettuato un incontro presso la scuola dell’infanzia di Cureggio, al quale hanno partecipato i bambini e le insegnanti delle sezioni che avevano implementato il progetto Affy.

Monitoraggio nelle scuole che avevano partecipato agli incontri nell’anno 2015:

Scuola dell’infanzia di Gattico:

- sezioni coinvolte: 2;

- numero bimbi raggiunti: 40;

- attività effettuate: lettura fiaba, attività di drammatizzazione;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: no;

- note: altre due sezioni, con 28 bimbi attueranno l’iniziativa ad aprile 2017. Scuola dell’infanzia di Bogogno: le insegnanti hanno riferito di non aver ancora iniziato il progetto e attualmente non hanno ancora provveduto alla sua programmazione. Scuola dell’infanzia di Agrate Conturbia:

- sezioni coinvolte: 1;

- numero bimbi raggiunti: 20;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: i genitori sono stati informati durante una riunione con le insegnanti. Scuola dell’infanzia di Veruno:

- sezioni coinvolte: 3;

- numero bimbi raggiunti: 60;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro, disegni;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: No.

Scuola dell’infanzia di Paruzzaro:

- sezioni coinvolte: 2;

- numero bimbi raggiunti: 40;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro e rielaborazione grafica;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: parziale.

Scuola dell’infanzia paritaria Marcelline di Arona:

- sezioni coinvolte: 2;

- numero bimbi raggiunti: 40;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: No.

Scuola dell’infanzia paritaria San Giorgio di Arona:

- sezioni coinvolte: 1;

- numero bimbi raggiunti: 20;

- attività effettuate: lettura fiaba, dei giochi presenti nel libro è stato sviluppato solo l’ambiente cucina;

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- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: parziale;

- note: le insegnanti riferiscono che nel 2017 il progetto verrà attuato in 3 sezioni coinvolgendo ca. 70 bambini.

Scuola dell’infanzia paritaria Sacra Famiglia di Gattico:

- sezioni coinvolte: 3;

- numero bimbi raggiunti: 60;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro, costruzione del peluche Affy;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: parziale.

Scuola dell’infanzia paritaria Fondazione Curioni di Invorio:

- sezioni coinvolte: 3;

- numero bimbi raggiunti: 60;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro e rielaborazione grafica;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: No.

Scuola dell’infanzia di Comignago: vengono consegnate 2 valigette in quanto le insegnanti riferiscono che la valigetta precedentemente consegnata è sparita. L’attività svolta è la seguente:

- sezioni coinvolte: 2;

- numero bimbi raggiunti: 40;

- attività effettuate: lettura fiaba, giochi presenti nel libro e rielaborazione grafica;

- grado di soddisfazione: alto;

- coinvolgimento genitori: No.

Scuola dell’infanzia di Nebbiuno, Pisano, Oleggio Castello e Dormelletto: le insegnanti hanno riferito di non aver ancora iniziato il progetto e attualmente non hanno ancora provveduto alla sua programmazione.

Scuole dell’infanzia statali di Arona (via Piave e via Cesare Battisti) e scuola dell’infanzia paritaria Papa Giovanni XXIII: il progetto non è stato ancora implementato, le insegnanti riferiscono che il progetto verrà attuato nel 2017, senza sapere dare indicazioni sul numero delle sezioni coinvolte .

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Azione 2.3.1 Con meno sale la salute sale Obiettivi dell’azione Aumentare la disponibilità di alimenti a ridotto contenuto di sale e l’informazione al consumatore. Nel 2015 è stato definito l’accordo Regione Piemonte - Associazione Panificatori per l’attuazione del progetto “Con meno sale la salute sale”. Sono stati prodotti i materiali per la comunicazione dell’iniziativa, è stata creata una pagina dedicata sul sito web della Regione Piemonte. Tutte le ASL hanno organizzato incontri di informazione con i panificatori e in alcuni casi con i MMG, e sono state avviate iniziative di comunicazione a livello locale.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR

Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta OC 1. 8. Ridurre il consumo eccessivo di sale

OSR 2.3. Aumentare la disponibilità di alimenti a ridotto contenuto di sale e l’informazione al consumatore (Progetto regionale “Con meno sale la salute sale”)

Indicatore OSR 2.3 Attuazione del progetto

Standard OSR 2.3 Realizzazione del progetto in tutte le ASL

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno Livello regionale Raccolta e pubblicazione sul sito regionale dell’elenco panificatori aderenti all’iniziativa. Coordinamento delle attività di monitoraggio e supporto alle iniziative di implementazione del progetto. ASL NO - SIAN Un elevato consumo di sale può rappresentare un rischio per la salute; il consumo medio di sale nella popolazione italiana rappresenta quasi il doppio della quantità raccomandata dall’OMS. Il pane rappresenta un alimento presente sulla tavola di adulti e bambini ed è una delle principali fonti di sale, per questo, nell’ambito del programma Guadagnare Salute, si è scelto di agire sui panificatori per ottenere la produzione di un pane a basso contenuto di sale da offrire ai consumatori attraverso l’organizzazione di corsi di formazione specifici, iniziati lo scorso anno. Livello locale Proseguono le iniziative di informazione rivolte ai panificatori organizzando almeno un corso per i nuovi aderenti e si procederà a una valutazione/monitoraggio dell’andamento dell’iniziativa con i panificatori già coinvolti lo scorso anno. Si attueranno anche corsi di formazione rivolti agli studenti della scuola alberghiera. Popolazione target Target intermedio: operatori del settore alimentare, studenti e docenti della scuola alberghiera. Target finale: popolazione generale, scuole (insegnanti e studenti), operatori alimentari . Attori coinvolti/ruolo A livello locale: operatori sanitari del SIAN delle ASL NO che si occupano di promozione della salute in ambito alimentare. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Incontri di informazione/formazione nelle ASL indirizzati a panificatori

Almeno uno per ASL Attuazione di almeno una iniziativa di formazione

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Indicatore sentinella: Attività di implementazione/monitoraggio

Almeno un’azione per ASL Attuazione di almeno un’attività di implementazione/monitoraggio

A dicembre 2016, nell’ambito del progetto regionale “Con meno sale la salute sale”, l’ASL NO ha organizzato un incontro con i panificatori della provincia. Il progetto è stato divulgato attraverso una comunicazione personalizzata ai panificatori del territorio per far conoscere l’iniziativa e raccogliere l’adesioni al corso di formazione organizzato. L’iniziativa è stata pubblicizzata anche attraverso una campagna di informazione a mezzo stampa locale. Nelle azioni di implementazione della sensibilizzazione alla riduzione del consumo di sale e alla divulgazione del progetto, sono stati coinvolti i medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta a cui è stata trasmessa una brochure informativa, elaborata dal SIAN, da utilizzare come strumento educativo per i propri assistiti. L’attività di monitoraggio ha previsto, come da indicazioni regionali, il prelievo di tre campioni di pane a ridotto contenuto di sale /senza sale, negli esercizi che hanno aderito all’iniziativa .

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Azione 2.4.1 Prevenzione del consumo dannoso di alcolici nel contesto del divertimento e Promozione della guida responsabile: Rete Regionale e Progetti multi - componente Obiettivi dell’azione - sviluppare una rete regionale che coordini e indirizzi programmi di empowerment di comunità locale per

contrastare il consumo di alcol a rischio nei contesti del divertimento e i comportamenti di guida in stato di ebbrezza alcolica;

- promuovere alleanze a livello locale tra gestori dei locali pubblici, prefettura, associazionismo, decisori e operatori della sanità al fine di sviluppare empowerment di comunità sul problema;

- migliorare nei destinatari finali la percezione del proprio stato psicofisico dopo assunzione di alcol e modificare l’intenzione di guidare anche se in stato di ebbrezza a seguito degli interventi di counselling e informativi realizzati nei contesti del divertimento.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.6. Ridurre il consumo di alcol a rischio OC n. 3.1. Rafforzare la capacità di resilienza e promozione dei processi di empowerment personali e sociali OC 4.1. Aumentare la percezione del rischi e l’empowerment degli individui OC 5.3. Aumentare i soggetti con comportamenti corretti alla guida

OSR 2.4. Sviluppare iniziative e progetti di empowerment

Indicatore per OSR 2.4. n. iniziative o progetti realizzati a livello regionale o locale

Standard per OSR 2.4. Almeno 8 iniziative o progetti regionali o locali

Descrizione delle attività previste nell’anno 2016 Livello regionale Costituzione e formalizzazione di una rete regionale di coordinamento e d’indirizzo, in continuità con quanto realizzato dal coordinamento Safe Night Piemonte nato con il programma CCM GSA, che sulla base del lavoro di confronto tra esperienze territoriali diverse ha consentito la costruzione di una visione comune circa la mission e gli obiettivi degli interventi nei contesti del divertimento giovanile notturno. Formalizzazione della Rete (attività 2015 da recuperare in quanto non erano stati prodotti gli atti utili alla sua formalizzazione), per l’anno 2016 si prevede: - condivisione criteri standard strumenti, obiettivi, metodologie conoscenze e valutazione con gli operatori dei

progetti attivi tramite lavori di gruppo e produzione di un questionario condiviso per la somministrazione dell’etilometro;

- revisione della bozza del report prodotto dal SSEPI sui dati 2012/2013 del progetto “Safe night”; - ampliamento della rete delle ASL con il coinvolgimento dei referenti locali del programma; Pianificazione di progetti multicomponente coordinati a livello regionale che prevedono: - formazione-sensibilizzazione dei gestori del divertimento giovanile notturno; - advocacy con gli amministratori locali; - counseling individuali svolti da parte degli operatori delle postazioni mobili con l’ausilio di etilometri,

simulatori di guida, occhiali alcolemici, materiali informativi ecc.; - avvio di strategie per la costruzione di alleanze con le associazioni dei gestori dei locali pubblici; - implementazione delle attività di counselling da parte degli operatori delle postazioni mobili attualmente

attive; - implementazione dell’utilizzo di social network e APP specifiche.

Livello locale Realizzazione di progetti multicomponente coordinati a livello regionale almeno in 4 ASL: TO1/TO2/TO4/VCO 1 progetto TO3 2 progetti Altre ASL: coinvolgimento dei referenti locali del Programma 2 per l’avvio di azioni specifiche territoriali o di collaborazioni con i progetti attivi.

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Popolazione target Operatori dei SERD del territorio piemontese (Rete Regionale) e delle Cooperative Sociali che attivano azioni nel mondo del divertimento e peer educator. Gestori del divertimento, amministratori locali. Giovani che frequentano il contesto del divertimento (destinatari finali); prevalentemente nella fascia 16/34 anni (dati PASSI: 20% di persone che guidano dopo aver bevuto almeno due unità alcoliche). Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: Rete Regionale di coordinamento e indirizzo (coordinamento e indirizzo dei progetti/ interventi nei contesti del divertimento), gestori del divertimento, amministratori locali (alleanze/partnership per advocacy). Livello locale: operatori ASL (elaborazione, implementazione, valutazione e valorizzazione dei progetti/ interventi); associazioni del privato sociale, del volontariato, del mondo giovanile – Peer Educator – (implementazione dei progetti/interventi soprattutto per quanto riguarda la gestione delle postazioni nei contesti del divertimento), gestori del divertimento, amministratori locali (alleanze/partnership per advocacy). Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella Formalizzazione Rete

Formalizzazione, mantenimento e sviluppo della rete

NO

N. riunioni annuali della Rete Riunioni bimestrali NO

Indicatore sentinella N. di ASL che attivano progetti nel contesto del divertimento

Almeno 4 ASL che partecipano alla rete attivano progetti multi-componente

Per le ASL coinvolte (TO1/TO2, TO3, TO4, VCO): Attivazione di almeno un progetto multi-componente nel territorio ASL Per le altre ASL: coinvolgimento dei referenti locali del Programma 2 per l’avvio di azioni specifiche territoriali o di collaborazioni con i progetti attivi

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Azione 2.4.2 Save the date Obiettivi dell’azione Promuovere azioni di sensibilizzazione in occasione delle giornate tematiche celebrate dall’OMS (quali ad esempio la Settimana della salute mentale, la Settimana mondiale dell’allattamento del seno, la Giornata mondiale dell’attività fisica, fumo, …) per sviluppare l’empowerment e mantenere viva l’attenzione della popolazione, e non solo degli addetti ai lavori, su: gli sviluppi della ricerca; l’importanza e la promozione di uno stile di vita salutare; l’importanza e la promozione del benessere mentale oltre a quello fisico, con particolare attenzione a contrastare lo stigma e l’idea di “inguaribilità” che da sempre accompagna la sofferenza mentale.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR Standard

1.6. Ridurre il consumo di alcol a rischio 3.1. Rafforzare le capacità di resilienza e promozione dei processi di empowerment personali e sociali 4.1. Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui 5.3. Aumentare i soggetti con comportamenti corretti alla guida

OSR 2.4 Sviluppare iniziative e progetti di empowerment

Indicatore per OSR 2.4. N. di iniziative o progetti realizzati a livello regionale o locale

Standard per OSR 2.4. Almeno 8 iniziative o progetti regionali o locali

Descrizione delle attività previste nell’anno Nell’anno 2015 è stato realizzata l’iniziativa “Robe da matti” (5-10 ottobre) organizzata dall’ASL TO1 in concomitanza con la settimana Mondiale per la Salute Mentale ed è stato pubblicato un articolo/documento “Cambia il tuo passo!” in occasione della giornata mondiale dell’attività fisica (6 aprile). Il GSP, tutti i settori e i gruppi di lavoro regionali direttamente coinvolti metteranno in atto iniziative di sensibilizzazione, in collaborazione con quelle messe in atto a livello locale dalle ASL. È prevista la realizzazione di un calendario delle principali giornate tematiche per favorire la diffusione a livello regionale e locale anche attraverso un veste grafica riconoscibile ed uniforme. Livello regionale Realizzazione del calendario degli eventi. Azioni di sensibilizzazione per le Giornate Mondiali maggiormente significative. Messa a disposizione, attraverso i siti istituzionali, di materiale documentale e divulgativo.

Livello locale Realizzazione di eventi. ASL NO - DPD Il quadro complessivo per quanto attiene alle conseguenze sulla salute collegate al fumo evidenzia come il problema in Piemonte rimanga tuttora rilevante pur in presenza di una diminuzione della proporzione dei fumatori e delle conseguenze del fumo in termini di morbosità e mortalità, diminuzione che però è rallentata negli anni più recenti per tutti e tre gli indicatori. Più nello specifico, per il territorio dell’ASL NO Fonte dati: Sistema di sorveglianza Okkio alla salute –2014 HBSC - Indagine sui comportamenti di salute tra gli 11 e i 15 anni - 2008 Sistema di Sorveglianza PASSI- pop.18-69 anni: dati 2007-2013 Sistema di Sorveglianza PASSI d’Argento- pop>64anni: ASL NO 2010

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� FUMO DI SIGARETTA L'abitudine tabagica è pressoché assente a 11 anni di età, mentre inizia ad essere ben presente a 15 anni dove il 40% delle ragazze fuma, anche solo occasionalmente (il 23% quotidianamente), rispetto al "solo" 14% dei ragazzi. Tra gli adulti (18 e i 69 anni) si dichiara fumatore poco meno di un terzo dei soggetti (29%) con la prevalenza più elevata tra i 25 ed i 34 anni (34% in ASL; 33% in Piemonte). Dai 50 anni in su la quota di fumatori si riduce significativamente (24%), mentre il 30% delle persone si dichiara ex-fumatore. Tra gli ultra 64enni la prevalenza di fumatori si riduce ulteriormente (6%), mentre aumenta la quota di chi si dichiara ex-fumatore (35%). Per quanto riguarda gli adulti, nel periodo 2010-2013 l’ASL NO si caratterizza rispetto alla Regione per una quota minore, ma non significativa, di non fumatori e per una presenza di fumatori maggiormente orientata alle persone con difficoltà economiche e con bassi livelli di istruzione. I medici e gli altri operatori sanitari rivestono un ruolo importante nell’informare gli assistiti circa i rischi del fumo. Nell’ASL NO poco meno della metà (49%) degli adulti e poco più della metà (57%) dei fumatori dichiara di aver ricevuto da un medico o un operatore sanitario rispettivamente domande sul proprio comportamento tabagico e il consiglio di smettere. Questi valori osservati nell’ASL NO sono sicuramente migliorabili ma risultano comunque superiori a quelli regionali. I rischi per la salute connessi al fumo di tabacco sono molto conosciuti e la comparsa di segni di malattia contribuisce al tentativo di smettere di fumare: si tratta di un tentativo che in un anno fanno 4 fumatori su 10, quasi sempre (93%) in maniera individuale, senza supporto di corsi o farmaci; complessivamente la percentuale di successo di questi tentativi risulta inferiore al 10%. Il confronto tra il triennio 2008-2010 e quello 2011-2013 non ha mostrato significative variazioni nelle caratteristiche dei fumatori o degli ex fumatori, mentre risulta in significativo calo (da 68% a 56%) la percentuale di fumatori cui un operatore sanitario ha consigliato di smettere di fumare, al contrario la percentuale di operatori sanitari che si informano sull’abitudine al fumo dei propri assistiti è in lieve aumento.

� FUMO PASSIVO NEGLI AMBIENTI DI VITA Sono quasi 8 su 10 (77%) gli adulti residenti nell’ASL NO che riferiscono sia vietato fumare nella propria abitazione. Questa prevalenza è analoga a quella regionale (78%) e in aumento significativo rispetto al periodo 2007-2009 (71%). Questo comportamento è influenzato dall’abitudine tabagica: non è permesso fumare in più di 9 case su 10 di non fumatori ma solo in meno di 5 case su 10 di fumatori. Solo il 15% dei fumatori riferisce comunque che è permesso fumare liberamente nella propria abitazione. Anche la presenza di minori di 14 anni nelle abitazioni si associa ad una maggiore attenzione al fumo passivo (83% le persone che riferiscono il divieto di fumare nella propria abitazione). Il divieto di fumare nei luoghi pubblici è generalmente rispettato e, nell’ASL NO, coloro che lo ritengono rispettato sempre o quasi sempre sono il 95%, valore corrispondente a quello osservato in Piemonte.

� L’USO DELLA SIGARETTA ELETTRONICA I dati 2014 rilevano che l’uso della sigaretta elettronica riguarda circa il 2% delle persone tra 18 e 69 anni ma la prevalenza cambia in maniera significativa in relazione all’abitudine tabagica. L’uso è più frequente tra fumatori 5,9% ed ex fumatori (2,8%) ma esiste una piccolissima quota di utilizzatori anche tra i non fumatori. La situazione del Piemonte è complessivamente sovrapponibile a quella del Pool nazionale.. Quadro normativo di riferimento: Deliberazione della Giunta Regionale n. 18-1216 del 23 marzo 2015 (BU12S1 26/03/2015) Sinergie con altri programmi del PRP 2014-2018: Comunità e ambienti di vita Livello locale Intervento di pubblicizzazione dell’offerta diagnostico terapeutica del CTT, rivolto alla popolazione di Novara, mediante posizionamento di unità mobile ad hoc, in collaborazione con LILT , avente per oggetto l'offerta dell' ASL NO per la diagnosi e terapia del tabagismo alla popolazione di competenza; saranno effettuate inoltre spirometrie e carbossimetrie gratuite agli interessati, distribuito del materiale informativo cartaceo e saranno realizzate delle consulenze tossicologiche ed interventi di counselling breve.

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Popolazione target Popolazione generale (destinatario finale). Attori coinvolti/ruolo Operatori CTT ASL NO (medico e psicologo), operatore LILT. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Azioni di sensibilizzazione (eventi e/o materiali su siti istituzionali)

- Almeno 1 evento sul territorio regionale - Pubblicazione di almeno 1 documento divulgativo di approfondimento/ aggiornamento

Distribuzione di materiale informativo cartaceo: sì / no Effettuazione spirometrie e carbossimetrie: sì / no

Azione 2.5.1 Walking programs

Obiettivi dell’azione Sostenere la pratica dell’attività fisica e contribuire al raggiungimento dei livelli raccomandati per fascia di età attraverso i ‘walking programs’ - fit o nordic walking, gruppi di cammino - attività spontanee e accessibili a tutti.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR Standard

OC 1.9. Aumentare l’attività fisica delle persone OC 6.2. Aumentare il livello di attività fisica negli ultra 64enni

OSR 2.5. Incoraggiare la pratica dell’attività fisica nella popolazione adulta e anziana

Indicatore OSR 2.5. N. di walking programs che valutano l’aumento dei livelli di attività fisica

Standard OSR 2.5. Almeno 1 walking program nel 40% delle ASL

I “walking programs” sono la tipologia di intervento più diffusa per la promozione dell’attività fisica a livello locale. Con quest’azione si vuole mettere a disposizione dei professionisti, sanitari e non, strumenti di progettazione e di valutazione per la realizzazione di “walking programs” destinati alla popolazione adulta e, in particolare, agli ultra 64enni e favorirne l’attivazione su tutto il territorio regionale: nell’anno 2015 è stata realizzata la raccolta dei materiali ed avviata l’analisi che sarà completata nel 2016. Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale Conclusione dell’analisi ed elaborazione del piano di valutazione a cura della RAP. Livello locale Attivazione dei gruppi di cammino nelle ASL AL, NO, VCO. Implementazione delle attività dei gruppi di cammino nelle ASL che li hanno già attivati (AT, BI, CN1, CN2, TO1-2, TO3, TO4, TO5, VC). Sono stati organizzati 2 corsi da 10 incontri di fitwalking tenuti da una assistente sanitaria e da un dirigente medico con la partecipazione di 15 persone per corso già attivi dal 2014. ASL NO - MEDICINA DELLO SPORT Nell’anno 2016, è stato presentato il manuale dell’attività fisica in ambienti di lavoro e comunità all’Ente Locale di Trecate (NO), dove è stata coinvolta la scuola primaria nel progetto “Tutti in Forma”. Il progetto che prevede il gruppo di cammino sarà realizzato nell’anno 2017.

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E’ stata avviata la stesura di una scheda da presentare agli Enti Locali, alle associazioni sportive e di volontariato che permette di censire le eventuali attività riguardanti i gruppi di cammino, fit e nordic walkin presenti sul territorio, al fine di diffondere il manuale: “Esperienza e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro”.

Popolazione target Operatori SSR, popolazione adulta e anziana (destinatari finali). Attori coinvolti/ruolo Rete Attività fisica Piemonte (RAP), gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP), ASL, Associazioni, Comuni. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

N. riunioni gruppo di lavoro Almeno 2 riunioni del gruppo di lavoro NO

Piano di valutazione Piano di valutazione elaborato NO

N. di gruppi di cammino attivati Attivazione di almeno 1 gruppo di cammino in tutte le ASL

ASL NO- MED SPORT: presentazione manuale a un Ente Locale Anno 2016 stesura scheda per mappatura dell’ attività di walking program e diffusione del manuale.

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Azione 2.6.1. Rapporto uomo-animale: strategie d’informazione e attività di controllo Obiettivi dell’azione - Educare, informare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche relative al fenomeno del randagismo, al

corretto rapporto uomo/animale e alle zoonosi. - Armonizzare a livello regionale l’utilizzo dell’anagrafe canina per migliorarne le performance. - Attuare l’attività programmata di controllo sulle strutture che accolgono cani senza proprietario (canili e

rifugi).

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

10.8. Prevenire il randagismo, comprese misure che incentivino le iscrizioni in anagrafe degli animali da affezione ed i relativi controlli sui canili e rifugi

OSR 2.6. Prevenire il randagismo, attraverso strategie d’informazione e comunicazione per la popolazione e attività di controllo su canili e rifugi

Indicatore OSR 2.6. Proporzione controlli effettuati rispetto al numero di canili/rifugi presenti sul territorio

Standard OSR 2.6. 100% di almeno 1 controllo/anno per ciascun rifugio e canile pubblico o privato

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale A livello regionale occorre recuperare il leggero ritardo nell’elaborazione del piano di comunicazione. Descrizione delle attività attuate nell’anno 2016 Livello locale Raggiunto in anticipo lo standard di riferimento per il quadriennio e il risultato ottenuto nel 2015, per ciò che attiene al grado di identificazione e registrazione dei cani è stato consolidato nel 2016. In particolare per la parte attinente ai canili i controlli sulle strutture sono proseguiti secondo quella che è la programmazione prevista sulla base locale in attuazione della legislazione regionale e delle esigenze territoriali con incremento delle azioni per tutelare il benessere degli animali, la salute e l'incolumità pubblica, contrastare e prevenire maltrattamenti, abbandoni e randagismo. Redatto un programma/piano di informazione per interventi su popolazione target (studenti scuola primaria) in tema di corretta relazione uomo-animale. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Proporzione cani identificati ed iscritti all’anagrafe regionale, restituiti al proprietario, rispetto ai cani catturati

Raggiungimento del 53,5% Consolidamento dei risultati 2015 (69% dei catturati)

396 cani restituiti su 609 catturati = 65%

Miglioramento dei protocolli operativi dei canili sanitari con maggior uniformità operativa su tutto il territorio

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Proporzione controlli effettuati rispetto al numero di canili/rifugi presenti sul territorio

100% dei controlli previsti dal programma: 1 controllo/anno canili privati (24) 1 controllo/trim. canili sanitari e rifugio (6 + 1)

197 controlli uff. in 6 canili sanitari, 3 canili rifugio e 24 canili privati censiti

Programmazione locale che ha tenuto conto della legislazione regionale e delle esigenze territoriali

Popolazione target Proprietari di animali da affezione, veterinari LL.PP., gestori delle 31 strutture di ricovero per animali da affezione censite sul territorio ASL NO, insegnanti scuola primaria del territorio ASL Attori coinvolti/ruolo Settore Prevenzione e Veterinaria della Regione, Servizio Veterinario area A delle ASL NO, SSD Informatica Area di Prevenzione dell’ASL CN1, Ordini Provinciali dei Medici Veterinari.

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Programma 3 Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di lavoro - Situazione Le azioni del programma per il 2016 sono previste prevalentemente a livello Regionale e sono focalizzate su:

- l’elaborazione e la diffusione di materiali e strumenti per lo sviluppo delle conoscenze, la progettazione, la valutazione e la valorizzazione di interventi e progetti di WHP;

- l’elaborazione e la sperimentazione di progetti multi-componente e multi-fattoriale di WHP; - lo studio di fattibilità per la creazione di una rete WHP Piemonte.

L’ambiente di lavoro è un setting strategico per promuovere la salute in età adulta. La promozione della salute nei luoghi di lavoro - Workplace Health Promotion (WHP) - si prefigge di tutelare e migliorare la sicurezza, la salute e il benessere di tutti i lavoratori combinando i seguenti fattori: il miglioramento dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro, l’incoraggiamento della partecipazione attiva dei lavoratori a tutto il processo riguardante la promozione della salute, la possibilità di compiere scelte salutari e l’incoraggiamento dello sviluppo personale. La WHP si basa sulla cooperazione multisettoriale e multidisciplinare e prevede il coinvolgimento e l’impegno di tutti i soggetti direttamente coinvolti. Le attività previste devono tener conto e adattarsi alla natura del lavoro, alle condizioni di salute e sicurezza necessarie, alle dimensioni dell’azienda, alle necessità e alle condizioni fisiche dei lavoratori. Le azioni multi - componente di WHP hanno ormai convincenti evidenze di efficacia per i determinanti comportamentali degli stili di vita (attività fisica, alimentazione, consumo di alcol, fumo). Anche l’azione sul benessere organizzativo risulta efficace per la promozione della salute. I progetti WHP, se bene articolati, rientrano a pieno titolo nel concetto di responsabilità sociale dell’impresa, di cui alla norma UNI-ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale”. Inoltre va ricordato, come fattore facilitante, che l'Inail premia con uno "sconto" denominato "oscillazione per prevenzione" (OT/24), le aziende, operative da almeno un biennio, che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia (d.l. 81/2008 e s.m.i.).Tra gli interventi di miglioramento che comportano lo sconto, e che possono variare da un anno all'altro, vi sono:

- raccogliere e analizzare sistematicamente i quasi infortuni; - interventi per la prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici; - interventi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e/o oncologiche, - interventi per la prevenzione dell’uso di sostanze psicotrope o stupefacenti o dell’abuso di alcol.

Infine il tema 2016/2017 della Campagna Europea per la sicurezza organizzata dall'EU-OSHA è “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età” e persegue quattro obiettivi principali:

- promuovere il lavoro sostenibile e l'invecchiamento in buona salute fin dall'inizio della vita lavorativa; - prevenire i problemi di salute nel corso dell'intera vita lavorativa; - offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori modalità per gestire la sicurezza e la salute sul lavoro nel contesto

di una forza lavoro che invecchia; - incoraggiare lo scambio d'informazioni e buone prassi.

La struttura produttiva del territorio novarese (Fonte dati: REPORT DESCRITTIVO DEI RISCHI E DANNI NEI LUOGHI DI LAVORO - SPRESAL, aggiornato al 2015) è composta soprattutto da aziende di piccole o piccolissime dimensioni (83,6% ha meno di 10 addetti) e la metà sono ditte individuali o con 1 addetto. Il numero di aziende nel territorio della ASL, assicurate all’INAIL nel 2013, sono 23.546 e rappresentano il 7,4% delle aziende del Piemonte. Gli addetti stimati dall’INAIL attraverso la massa salariale sono 107.226 (7,8% degli addetti del Piemonte). Tuttavia la maggior parte degli addetti (58,5%) è impiegata in aziende di medie e grandi dimensioni (sopra i 10 addetti). I comparti maggiormente rappresentati (più di 5.000 addetti) sono Servizi (il più rappresentato), Metalmeccanica, Costruzioni, Sanità e Commercio.

Nel 2013 nel territorio dell’ASL NO tra i cinque comparti produttivi più rappresentati, quelli con il più alto numero di infortuni sono i Servizi (445 nel 2013) e la Metalmeccanica (204), seguita dalle Costruzioni (201); quelli a più

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alto rischio infortunistico, ossia con la proporzione più alta di infortuni per 1000 lavoratori, si confermano essere i Trasporti e le Costruzioni.

Nel 2013 sono state denunciate 101 malattie professionali allo SPreSAL dell’ASL NO, pari a circa 29 casi ogni 100.000 residenti in età attiva (15-64 anni), valore inferiore alla media regionale. Tra le malattie segnalate acquistano rilevanza le patologie muscolo scheletriche che sono le malattie più denunciate (49 casi), sia a carico del rachide da movimentazione manuale dei carichi che a carico degli arti superiori (soprattutto patologie della spalla o sindrome del tunnel carpale) da movimenti ripetitivi.

I contesti lavorativi appaiono protetti rispetto al fumo passivo di sigaretta. Infatti dai dati PASSI 2011/2014 si rileva che, analogamente a quanto si osserva in Piemonte, anche tra i residenti dell’ASL NO il 93.2 % delle persone che lavorano in ambienti chiusi riferiscono che il divieto di fumare sul luogo di lavoro è rispettato sempre o quasi sempre. A livello locale nel 2015 nell’ambito del presente programma è stato attuato quanto segue:

� attivazione del gruppo di lavoro dell’ASL NO, con componenti SPRESAL, SIAN, Medicina Sportiva, Dipartimento Patologia delle Dipendenze, Dipartimento Interaziendale di salute Mentale, Dipartimento materno Infantile. Il gruppo ha effettuato una verifica dell’esistenza di buone pratiche, progetti, letteratura relativa alla promozione della salute negli ambienti di lavoro attuata dai Servizi a livello locale, regionale, nazionale.

� Avvio del progetto SPRESAL-CPT (Comitato Paritetico Territoriale per l’edilizia di Novara) per la promozione della salute in edilizia “IN-FORMA AL LAVORO A TUTTE LE ETA’: sicurezza, salute & cantiere, per cantieri sicuri e lavoratori in salute”. Il progetto si proponeva, attraverso un approccio coordinato e unitario, di:

- rafforzare la rete di soggetti impegnati nella promozione della salute - favorire l’adozione di stili di vita sani nell’ottica di migliorare la qualità della vita riducendo i

comportamenti a rischio al fine di lavorare più a lungo in salute - migliorare il grado di coinvolgimento attivo delle persone (empowerment) - aumentare le conoscenze dei lavoratori in merito alla legislazione vigente e sulle misure preventive

adottate in azienda sia in tema di prevenzione dei rischi specifici della mansione sia al fine della promozione della salute.

Sono state trattate le seguenti tematiche, anche in relazione all’attività lavorativa svolta: - promozione del benessere osteo-articolare e dell’attività fisica, - promozione di una corretta alimentazione, - promozione della disassuefazione dal fumo di tabacco - rischi derivanti dall'assunzione di bevande alcoliche - prevenzione infortuni � Nell’ambito della IV° edizione dell’evento: “Promuoviamo la cultura della tutela della salute e sicurezza

negli ambienti di lavoro: un percorso per conoscere chi fa prevenzione nel territorio novarese”, sono stati organizzati diversi incontri sul tema della Settimana Europea, stress lavoro correlato e benessere organizzativo, rivolti ai Medici Competenti, datori di lavoro RSPP, RSPP/ASPP, RLS/RLST, coordinatori per la sicurezza, coinvolgendo come relatori i vari rappresentanti di associazioni, enti e scuole.

Azione 3.2.1 Progetti WHP Obiettivi dell’azione Realizzare, localmente, nei luoghi di lavoro progetti multi-componente e multi-fattoriali per la promozione di stili vita salutari, partendo dalle esperienze consolidate realizzate da aziende pubbliche e/o private che vedono le ASL capofila o partner dei progetti. Per favorire l’elaborazione e l’attivazione di progetti WHP multi-componente e multi-fattoriali realizzati dalle ASL all’interno delle stesse aziende sanitarie o come partner in altre aziende pubbliche o private, il gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP) prevede di:

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• realizzare una ricognizione e un’analisi degli interventi e dei progetti WHP esistenti per individuare le azioni “trasferibili”;

• attivare una “comunità di pratica” per accompagnare l’ideazione di progetti WHP multi-componente e multi-fattoriale.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta OC 1.5. Estendere la tutela del fumo passivo OC 1.6. Ridurre il consumo di alcol a rischio OC 1.7. Aumentare il consumo di frutta e verdura OC 1.8. Ridurre il consumo eccessivo di sale OC 1.9. Aumentare l’attività fisica delle persone

OSR 3.2. Favorire l’adozione di comportamenti salutari nella popolazione adulta che lavora

Indicatore OSR 3.2. N. di progetti WHP multi-componente e multi-fattoriale attivati a livello locale

Standard OSR 3.2 Attivazione di almeno 1 progetto nel 100% dei territori locali

Descrizione delle attività previste nell’anno 2016 Livello regionale Definizione e costituzione della comunità di pratica. Livello locale A livello locale il PRP non prevede attività specifiche, se non il caricamento in Pro.Sa di tutti gli interventi/ progetti WHP eventualmente attuati al 2016. Il gruppo di lavoro dedicato a questo programma al fine di iniziare a sviluppare strategie per supportare l’implementazione di azioni efficaci volte a prevenire le malattie cronico - degenerative e i rischi di patologie correlate al lavoro, nonché per favorire eventualmente la costruzione a livello locale di una Rete delle aziende che promuovono salute prevede di attuare quanto segue:

• utilizzare l’evento organizzato dallo SPreSAL in occasione della settimana europea della sicurezza per diffondere le buone pratiche in tema di promozione della salute nei luoghi di lavoro e per promuovere e stimolare, a livello locale, nuove forme di collaborazione su questo tema;

• continuare il progetto attuato nel comparto edilizia sulla base dell’esperienza avviata nel 2015 con il CPT, coinvolgendo anche altri portatori di interesse.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Durante l'anno il gruppo aziendale del Programma 3 (partecipanti: SIAN, Medicina Sportiva, Dipartimento Patologia delle Dipendenze, Dipartimento Materno Infantile, Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale) ha effettuato n. 6 incontri (25/05, 16/06, 7/07, 11/08, 19/08, 26/09) con lo scopo di definire congiuntamente le attività nell'ambito del progetto “edilizia” e dell'evento della “settimana europea”, in merito alle tematiche relative alla WHP. In tale ambito sono poi stati coinvolti altri Servizi dell’ASL NO , Enti e Associazioni.

Rendicontazione sulla Banca dati on line Pro.sa, con il relativo codice progetto:

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PROGETTO “IN-FORMA AL LAVORO A TUTTE LE ETA’: SICUREZZA, SALUTE E CANTIERE, PER CANTIERI SICURI E LAVORATORI IN SALUTE” (Codice Prosa 3579) Popolazione target - Popolazione target: lavoratori e professionisti (Datori di Lavoro, RLS, RSPP, ecc) del comparto edile Attori coinvolti/ruolo: ASL Novara (SPRESAL, SIAN, SERT, CTT, s.s. Alcologia), Laboratorio Attività Motoria Adattata (LAMA) Università di Pavia, Comitato Paritetico Territoriale (CPT) per l'edilizia e Scuola Edile Novarese (SEN), attualmente riuniti in un unico ente SENFORS (Sistema Edile Novarese Formazione Sicurezza) Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016

Progetto “IN-FORMA AL LAVORO A TUTTE LE ETA’: sicurezza, salute e cantiere, per cantieri sicuri e lavoratori in salute” Verifica possibilità di coinvolgere ulteriori portatori di interesse Riedizione della proposta attuata con il CPT previa verifica e messa a punto del progetto

Protocollo di intesa per un progetto di promozione della salute con un altro Ente/associazione (sì/no) Proposta del progetto alle imprese edili della Provincia di Novara (sì/no)

Organizzare un incontro/corso/seminario nell'ambito della Settimana Europea sul tema della WHP

Almeno 1 incontro/corso/seminario nell’ambito Settimana Europea.

Indicatore sentinella: Progetti realizzati localmente sul territorio di ciascuna ASL

Caricamento in Pro.Sa. di tutti gli interventi/ progetti WHP attuati al 2016

I Progetti realizzati dal SIAN per aumentare il consumo di frutta e verdura nel 2016 sono stati rendicontati attraverso il caricamento in Pro.Sa. (Codice Prosa ) Di seguito la rendicontazione delle attività svolte: PROGETTO “IN-FORMA AL LAVORO A TUTTE LE ETA’: SICUREZZA, SALUTE E CANTIERE, PER CANTIERI SICURI E LAVORATORI IN SALUTE” (Codice Prosa 3579) Attori coinvolti/ruolo: ASL Novara (SPRESAL, SIAN, SERT, CTT, s.s. Alcologia), Laboratorio Attività Motoria Adattata (LAMA) Università di Pavia, Comitato Paritetico Territoriale (CPT) per l'edilizia e Scuola Edile Novarese (SEN), attualmente riuniti in un unico ente SENFORS (Sistema Edile Novarese Formazione Sicurezza) Popolazione target: lavoratori e professionisti (Datori di Lavoro, RLS, RSPP, ecc) del comparto edile Rispetto al progetto 2015, qest’anno è stata coinvolta anche la SEN (Accordo del 29/03/2016, siglato anche dal LAMA Università di Pavia) per attuare interventi di promozione della salute durante lo svolgimento dei corsi. Sono state previste due tipologie di attività: “interventi specifici brevi e mirati” nei corsi di breve durata ed “interventi strutturati” nei corsi di lunga durata; La progettazione delle attività è stata effettuata congiuntamente con CPT-SEN, SIAN, SERT, CTT e Servizio di Alcologia e UNIVERSITÀ DI PAVIA – LABORATORIO DI ATTIVITÀ MOTORIA ADATTATA (LAMA), (inquadrato all’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell'Università di Pavia è un gruppo di lavoro costituito da ricercatori, medici specializzati in medicina dell'esercizio e nutrizione, laureati in scienze motorie, fisioterapisti e psicologi). Incontri di progettazione: 31/05/2016, 27/06/2016, 22/092016

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Il gruppo di progetto sulla base dell'esperienza del 2015 ha implementato i materiali formativi e informativi e definito un percorso, denominato "PERCORSO STILI DI VITA", volto a promuovere stili di vita salutari nei lavoratori disponibili al cambiamento attraverso i seguenti momenti:

• autosomministrazione di un questionario che ha lo scopo sia di favorire nel lavoratore una riflessione sullo stile di vita adottato e una eventuale propensione al cambiamento sia un sistema per rilevare in generale i fattori di rischio per malattie croniche nel settore,

• intervento informativo /formativo attuato dal personale SENFORS

• possibilità di accesso ad ambulatori dedicati: consulenza nutrizionale/attività motoria, CTT, s.s. Alcologia, SERT,

• possibilità di chiarimenti sugli esercizi di mobilità articolare. Il LAMA ha dato la disponibilità di una email per rispondere ad eventuali questioni in merito alle attività proposte.

Oltre a quanto predisposto nel 2015, integrato con le indicazioni relative all'accesso agli ambulatori dedicati, sono stati prodotti i seguenti materiali:

• SPRESAL-Questionario auto-somministrato al fine di evidenziare stili di vita e la propensione al cambiamento

• LAMA-Università di Pavia ha predisposto degli esercizi per i lavoratori con mansioni sedentarie o con posture incongrue. I lavoratori hanno ricevuto poster con le spiegazioni degli esercizi e i link ai video. (materiale reperibile sul canale you tube del LAMA)

• SIAN-ha predisposto anche un poster con i consigli per chi consuma il pasto fuori casa

• SERT-CTT- s.s. Alcologia – ha predisposto materiali informativi.

Il personale LAMA, ha effettuato una prima valutazione dei dati raccolti con il questionario del progetto 2015 e i risultati sono stati presentati in occasione del seminario per l'edilizia organizzato nell'ambito della settimana europea. Prima di avviare le azioni del progetto sono stati effettuati degli incontri di informazione/formazione rivolti agli operatori SENFORS: 2/08/2016 (SERT, CTT), 8/09/2016 (SPRESAL, SIAN, s.s. Alcologia, LAMA). Sono stati formati n. 3 operatori, che hanno attuato l’intervento nelle aziende. Intervento in azienda: Il personale CPT ha attuato gli interventi nelle aziende aderenti alla proposta, predisponendo il verbale relativo all’attività svolta con i lavoratori è l' attestato da rilasciare all'impresa. L' intervento è stato attuato in n. 36 aziende per un totale di 332 lavoratori. Dimensioni aziendale : n. 6 aziende : da 2 a 3 dipendenti n. 17 aziende: da 4 a 9 dipendenti n. 10 aziende: da 10 a 16 dipendenti n. 3 aziende: da 16 a 31 dipendenti Sono stati restituiti n. 295 questionari. Il personale LAMA effettuerà la valutazione dei questionari. Interventi nei corsi brevi SEN: dal 01.10.2016 al 31.12.2016, nell'ambito dei corsi attivati, è stato illustrato il progetto di promozione alla salute in edilizia. Oltre alla presentazione in aula, sono stati messi a disposizione dei partecipanti i file con i materiali informativi/formativi tramite collegamento a we transfer. I corsi erano rivolti a operai, impiegati, impiegati tecnici, liberi professionisti del settore edile. Tipologia dei corsi: Convegni/seminari: professionisti del settore, amministratori di condominio. corsi per lavoratori: ponteggisti, gruisti, addetti al primo soccorso e antincendio, ecc.

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corsi per uso DPI: 3a categoria corsi per RLS, RSPP: Datore di Lavoro Numero totale di corsi: 37 - n. tot. di partecipanti 644 VA EDIZIONE DELL'EVENTO “PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: UN PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE”. DAL 24 AL 28 OTTOBRE 2016 (Codice Prosa 3025) Attori coinvolti/ruolo:

• promotori: ASL NOVARA:, SPRESAL, Epidemiologia, SIAN, Medicina Sportiva, SERT- s.s. Alcologia-CTT,

• in collaborazione con: INAIL, ANMIL, SENFORS, Ebap, OPRA Piemonte, Confartigianato Imprese e Confartigianato form Novara VCO, Confagricoltura e Agripiemonte form.

• con il patrocinio di: Direzione territoriale del Lavoro, Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte, Ufficio VII Ambito Territoriale di Novara, AIN, API, CNA, Cassa Edile.

Popolazione target: Medici Competenti, operatori sanitari, Datori di lavoro RSPP, RSPP/ASPP, RLS/RLST, associazioni di categoria e sindacali, Studenti/RSPP/RLS delle scuole di Novara e Provincia. Incontri di progettazione: 13/06/2016, 6/07/2016 con Enti e Associazioni di categoria Per le SCUOLE della Provincia di Novara la presentazione e definizione delle attività rivolte alla scuola sono state trattate nell’ambito degli incontri con le scuole aderenti al progetto SPRESAL & Scuole. La comunicazione delle manifestazioni è stata inviata tramite e email a tutte le scuole di Novara e provincia. L’evento è stato organizzato impiegando le strategie del Marketing Sociale (MKS), come per le scorse edizioni. Nel 2016 partner ufficiali della campagna europea 2016/2017 "Ambienti sani e sicuri ad ogni età". L’evento si è articolato in cinque giornate, ognuna dedicata a un settore lavorativo specifico con corsi/seminari per professionisti e scuole e una mostra aperta al pubblico presso la sede legale dell’ASL NO, La mostra prevedeva pannelli espositivi sui seguenti temi: - Enti e associazioni che si occupano di SSL, -obblighi del committente di un’opera edile, -"La prevenzione vista attraverso i dipinti votivi", in collaborazione con INAIL. Sensibilizzazione sul tema. Per le scuole era prevista una visita guidata e incontro con gli esperti. Di seguito il riepilogo dei corsi/seminari: Il LUNEDI’ DEL MEDICO COMPETENTE: 24/10/2016 Titolo: “LA PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI: possibilità di intervento del medico competente e degli operatori sanitari negli ambienti di lavoro” Partecipanti: n. 37 (Medico competente/Infermiere/Assistente sanitario/Ostetriche/Tecnico della Prevenzione/ RSPP/ASPP/RLS/Rappresentanti delle Associazioni di Categoria) con rilascio crediti ECM per medici competenti e professioni sanitarie. Obiettivi:

• Conoscere i vantaggi delle attività di promozione della salute svolte in ambito lavorativo.

• Conoscere strumenti per il sostegno al cambiamento degli stili di vita non salutari

• Conoscere il possibile contributo del medico competente e operatori sanitari nell’attuazione dei Piani di Prevenzione .

IL MARTEDI’ DELLE AZIENDE:25/10/2016 Titolo: “LA PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: DALLA TEORIA ALLE POSSIBILITA’ DI ATTUAZIONE NELLA PROPRIA AZIENDA “ partecipanti: 27 con rilascio crediti formativi per RSPP, RLS e relatori Obiettivi:

• rafforzare la rete di soggetti impegnati nella promozione della salute.

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• far conoscere i vantaggi della promozione della salute al fine di favorire l’adozione di stili di vita sani riducendo i comportamenti a rischio nell’ottica di migliorare la qualità della vita al fine di lavorare più a lungo in salute.

• sensibilizzare i discenti sull’importanza di stili di vita adeguati anche in relazione ai rischi specifici dell’attività lavorativa svolta.

• supportare i Datori di Lavoro e le figure della prevenzione in azienda affinché possano sensibilizzare conseguentemente i lavoratori relativamente non solo in tema di prevenzione dei rischi specifici della mansione, ma anche sulla necessità di adottare stili di vita sani.

IL MERCOLEDI’ DELLA SCUOLA:26/10/2016 VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA partecipanti: n. 294 scuola Infanzia e primaria: partecipanti n. 2 classi infanzia (n. 40 studenti) n. 5 classi scuola primaria (n. 62 studenti). Attività proposte: - per l’infanzia, la prevenzione degli incidenti domestici utilizzando giochi e letture tratti dal progetto Regionale “Affy fiuta pericoli”, a cura dello SPRESAL; - per la primaria, proiezioni di slide interattive, relative ai pericoli e ai rischi nei giochi e al parco, a cura

dello SPRESAL e attraverso il personaggio “Luca Tartuga”, approccio alle corrette posture sui banchi di scuola e la gestione ergonomica dello zaino, a cura del personale INAIL; - “Il nonno saggio racconta”: un invalido dell’ANMIL racconta la storia del suo infortunio.

Secondaria di 1°-2°: Partecipanti n. 1 classe scuola secondaria di 1 grado (19 studenti) n. 5 classi scuola secondaria 2 grado (n. 102 studenti). Attività proposta: per ogni classe sono state presentate le esperienze dello SPRESAL e INAIL nella prevenzione di infortuni e malattie professionali e un socio ANMIL ha parlato dell’associazione e raccontato di come è cambiata la sua vita dopo l’infortunio. SEMINARIO STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO “LA PREVENZIONE NEL MONDO DEL LAVORO RACCONTATA DAGLI STUDENTI” Partecipanti: n. 280 con rilascio attestato di partecipazione (scuole secondari 2° IIS Nervi, ITA Bonfantini, IPSIA Bellini, IIS Fauser, C.S. Athenaeum)

Obiettivi:

• sensibilizzare gli studenti sulla prevenzione nei luoghi di lavoro attraverso la “peer education”

• favorire la partecipazione attiva dei giovani nelle azioni di prevenzione attraverso la realizzazione delle presentazioni PPT/approfondimenti che saranno oggetto del seminario

• promuovere la partecipazione degli studenti nell’ambito dei progetti scolastici in tema di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di promozione di stili di vita salutari

• promuovere la collaborazione tra giovani e istituzioni sui temi della prevenzione nei luoghi di lavoro. Titolo: LA SICUREZZA AD OGNI ETA’ PASSA ANCHE DALLA FORMAZIONE Partecipanti: n. 34 con rilascio crediti formativi per RSPP, RLS e relatori Obiettivi:

• far conoscere i temi della campagna europea al fine di promuovere il lavoro sostenibile e l'invecchiamento in buona salute fin dall'inizio della vita lavorativa,

• incoraggiare lo scambio d'informazioni e buone prassi nell’ambito di gestione della sicurezza e la salute sul lavoro nel contesto di una forza lavoro che invecchia,

• aggiornamento in tema di formazione con particolare riferimento agli studenti equiparati a lavoratori e all’alternanza scuola lavoro,.

• fornire a RSPP, ASPP e RLS indicazioni e modalità operative al fine di promuovere la diffusione di procedure condivise,

• offrire a RSPP, ASPP e RLS un momento di confronto con l’Organo di Vigilanza.

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IL GIOVEDI’ DELL’EDILIZIA: 27/10/2016 LA PROMOZIONE DI STILI DI VITA SALUTARI IN EDILIZIA: PRIME ESPERIENZE NEL TERRITORIO NOVARESE Partecipanti: 34 con rilascio crediti formativi per RSPP, RLS, coordinatori e relatori Obiettivi: come per martedì aziende IL VENERDI’ DELL’AGRICOLTURA: 28/10/2016 TITOLO: Il comparto agricoltura: attrezzature di lavoro e fitosanitari Partecipanti: 36 con rilascio crediti formativi per RSPP, RLS e relatori Obiettivi:

• favorire la conoscenza del piano regionale agricoltura e del PAN in merito all’uso delle attrezzature di lavoro e dei prodotti fito-sanitari • offrire contenuti tecnici e professionali (competenze e conoscenze) specifici al fine di facilitare l’attività di prevenzione in relazione all’uso delle attrezzature di lavoro e dei prodotti fitosanitari • offrire un momento di confronto con l’Organo di Vigilanza

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale

scostamento

Progetto “IN-FORMA AL LAVORO A TUTTE LE ETA’: sicurezza, salute e cantiere, per cantieri sicuri e lavoratori in salute” Verifica possibilità di coinvolgere ulteriori portatori di interesse Riedizione della proposta attuata con il CPT previa verifica e messa a punto del progetto

Protocollo di intesa per un progetto di promozione della salute con un altro Ente/associazione (sì/no) Proposta del progetto alle imprese edili della Provincia di Novara (sì/no)

SI SI

Organizzare un incontro/corso/seminario nell'ambito della Settimana Europea sul tema della WHP

Almeno 1 incontro/corso/seminario nell’ambito Settimana Europea.

n. 1 corso per Medici Competenti, Operatori Sanitari n. 1 corso per Datori di Lavoro, RSPP/ASPP, RLS n. 1 seminario per RSPP, RLS,COORDINATORI

Indicatore sentinella: Progetti realizzati localmente sul territorio di ciascuna ASL

Caricamento in Pro.Sa. di tutti gli interventi/ progetti WHP attuati al 2016

SI Codice Prosa: 3579, 3025

Altre attività Nell’ambito dell’incontro del 26/09/’17, il gruppo aziendale del Programma 3 ha coinvolto il direttore dell’INAIL di Novara e alcuni rappresentanti della Confartigianato al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione della salute nei luoghi di lavoro, simile a quello sviluppato per l'edilizia e legato anche alla possibilità di avere degli sconti INAIL. L'Inail premia con uno "sconto" denominato "oscillazione per prevenzione" (OT/24), le aziende, operative da almeno un biennio, che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia (d.l. 81/2008 e s.m.i.).

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Tra gli interventi di miglioramento, che comportano lo sconto e che possono variare da un anno all'altro, nell’OT 24-2016vi sono:

- interventi per la prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici (E 4);

- interventi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e/o oncologiche (C 13),

- interventi per la prevenzione dell’uso di sostanze psicotrope o stupefacenti o dell’abuso di alcol

(C14).

3) PROGETTO “LA PREVENZIONE COMINCIA DAI BANCHI DI SCUOLA”(Codice Prosa 2316)

IC “Calvino “ di Galliate

Intervento “La battaglia della prevenzione”

Modalità di svolgimento: l’intervento è stato inserito nel POF per tutte le classi prime della scuola secondaria di 1

grado e trattato dai docenti di Scienze. Lo SPRESAL ha fornito le slide dei temi trattati che sono state proposte dai

docenti poi è stato organizzato un incontro di 2 ore, per tutte le classi seconde, articolato in due momenti:

-presentazione dello SPRESAL e dell’infortunio occorso a un socio ANMIL

-restituzione dei lavori di approfondimento realizzati dai ragazzi e discussione con l’esperto Altre attività * COMPOSIZIONE GRUPPI DI PROGRAMMA PLP FORMALIZZATI (come da DD n. 751 del 19/11/2015) Indicare l’intera composizione dei gruppi. Se non sono presenti gruppi di programma ma solo un referente per programma, compilare solo la riga relativa al referente.

1. GSP Scuole che promuovono salute

2. GSP Comunità e ambienti di vita

3. GSP Comunità e ambienti di lavoro

4. GSP Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario

5. Screening di popolazione

6. Lavoro e salute

7. Ambiente e salute

8. Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili

9. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare

10. Governance, organizzazione e monitoraggio

Referente

Nome Grossi Roberta

Ruolo Dirigente medico

Struttura di appartenenza

SPRESAL

Altri

Nome Grossi Patrizia

Ruolo Dirigente medico

Struttura di appartenenza

SIAN

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Nome Guerriero Mauro

Ruolo Dirigente medico

Struttura di appartenenza

SISP-Medicina Sportiva

Nome Vallone Maria Cristina

Ruolo Dirigente medico

Struttura di appartenenza

SERD

Nome Rudoni Marco

Ruolo Dirigente medico

Struttura di appartenenza

DSMI

Nome Ceffa Carmen

Ruolo Ostetrica

Struttura di appartenenza

DMI

Nome

Ruolo

Struttura di appartenenza

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ALTRI GRUPPI DI LAVORO COINVOLTI NEL PLP Indicare solo il referente/coordinatore.

Nome gruppo Nome gruppo Nome gruppo Nome gruppo …

Origine e livello di formalizzazione

Referente

Nome

Ruolo

Struttura di appartenenza

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Programma 4 Guadagnare Salute Piemonte Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario Situazione Il programma 4 “Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario” sta rappresentando una vera sfida programmatoria a livello centrale: le azioni previste, minuziosamente descritte e pianificate, rispondono a criteri di logica e coerenza più interna che di setting. Scontano, inoltre, il disallineamento temporale tra il Piano di Prevenzione ed alcune condizioni organizzativo/normative incompiute a livello regionale (vedi Gruppi regionali su alcol e tabagismo, Tavolo Incidenti Stradali ecc.) che avrebbero dovuto garantire la necessaria cornice per lo sviluppo delle azioni. Per l’anno 2016 occorrerà ricercare una maggiore omogeneità di setting finalizzata all’eventuale accorpamento di azioni collegate e sostenuta dai livelli locali laddove il territorio mostra spunti di maggiore coerenza rispetto all’organizzazione centrale. Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva

- Rispetto alle azioni che riguardano il sostegno della genitorialità, per l’anno 2015 erano previste attività di formazione per gli operatori dei DMI per la promozione dell’allattamento al seno (il cui svolgimento è documentato in oltre la metà delle ASL) nonché iniziative propedeutiche al monitoraggio sistematico dell’allattamento al seno, non avviate e pertanto da recuperare nel 2016. Le azioni collegate al gruppo Genitori+ sono state svolte appropriatamente dal tavolo regionale e sono programmate le strategie per le attività di diffusione dei messaggi e la realizzazione del primo “processo”.

- Le azioni centrate sul contrasto al tabagismo hanno presentato notevoli criticità per quanto riguarda

l’obiettivo della ricognizione, tali criticità sono dovute alla difficoltà di individuare i soggetti e gli interlocutori a causa del mancato rilancio di un Piano a livello regionale. Come ipotesi di miglioramento per l’anno 2016 il compito potrebbe essere affidato ai gruppi fumo aziendali formalizzati in nove ASL su 13, mentre le rimanenti quattro ASL ne dichiarano l’attivazione entro l’anno. Tale modalità potrebbe consentire anche ai gruppi aziendali di partire con una fotografia aggiornata dell’esistente utile alle successive programmazioni locali.

- Le azioni previste dal programma 4 sul tema alcol vertono sull’identificazione precoce del suo consumo, a

rischio e dannoso, e sull’utilizzo dell’intervento specifico breve tramite momenti formativi ad hoc, produzione di materiale e supporto tecnico organizzativo del costituendo gruppo di coordinamento interdisciplinare regionale. Questo gruppo prevede la presenza di operatori dei dipartimenti Patologie delle dipendenze, medici di medicina generale, esperti del settore, rappresentanti del privato sociale, per il coordinamento e lo sviluppo di eventi formativi per la prevenzione del consumo rischioso e dannoso di alcol a livello regionale. Nel 2015 è stata effettuata una analisi di fattibilità e avviati i contatti preliminari per la costituzione del gruppo, tuttavia, trattandosi di un gruppo di lavoro intersettoriale, il cui avvio non dipende esclusivamente dal settore sanitario, nelle more della sua costituzione si è deciso di garantire l’implementazione del percorso formativo regionale “a cascata”, attraverso il know how professionale specifico di operatori sanitari dei servizi coinvolti sul fronte dell’alcologia. In questo modo si potranno avviare i successivi interventi specifici brevi, a livello delle aziende sanitarie piemontesi, nei tempi previsti dalla programmazione PRP 2015-18.

- Per quel che riguarda le azioni concernenti l’attività fisica nelle persone con patologie, sono state svolte

tutte le attività previste, sia per incrementare abilità e motivazioni degli operatori sanitari, sia per lo sviluppo di specifiche metodologie di percorsi preventivi e/o diagnostico-terapeutici organizzati, nonostante alcune criticità inerenti la fluidità operativa, suscitando anche un buon interesse nel setting sanitario, in diversi ambiti clinici. Sono previste attività documentali e report sui dati esistenti nell’ambito

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dei percorsi educativi dedicati agli stili di vita, momenti formativi e avvio di progetti interdisciplinari con la Rete Oncologica e con il Coordinamento regionale Trapianti. Per quel che riguarda le attività rispetto agli interventi per il diabete mellito, pur in presenza di una buona normativa e di solide esperienze, il censimento svolto nel 2015 rileva che la domanda posta per valutare l’attività di educazione terapeutica è piuttosto generica; altra ulteriore criticità è rappresentata dalla mancata conferma del gruppo regionale PDTA-DM. Per l’anno in corso sono previste attività di valutazione sui percorsi educativo terapeutici e, arguito dei dati desunti dalle ricognizioni, l’identificazione degli elementi minimi qualificanti (CRITERI) sia organizzativi che operativi che di contenuto per la strutturazione di percorsi educativo - terapeutici appropriati.

- Per quel che riguarda il benessere mentale, nel corso del 2015 si è sviluppato il progetto CCM relativo

all’applicabilità e alla trasferibilità dell’approccio innovativo “Dialogo Aperto” nei DSM della Città di Torino e negli altri DSM italiani coinvolti. Il progetto biennale presentato e finanziato dal Ministero della Salute dà una particolare e concreta risposta al Piano Nazionale della Prevenzione, andando oltre “l’identificazione precoce” di soggetti con problemi emozionali e comportamentali in esso raccomandata, privilegiando la tempestività dell’intervento, il coinvolgimento del nucleo familiare, il contesto domiciliare, l’approccio dialogico. Nel corso dell’anno 2015 è stata organizzata una formazione propedeutica, fornendo una base comune a tutti gli operatori su elementi di terapia sistemico - familiare, come preparazione necessaria per poter dare avvio, a partire dal mese di dicembre 2015, alla formazione specifica con il team finlandese, individuato dal prof. Jaakko Seikkula, ideatore del metodo. In questo primo anno di realizzazione si sono considerate le criticità organizzative da affrontare e risolvere, per rendere possibile la trasferibilità di un metodo che impatta non solo sulla formazione del singolo, ma richiede nuove modalità organizzative all’interno dei DSM.

- Il tema della prevenzione degli incidenti stradali prevedeva il collegamento con il gruppo di lavoro

regionale Incidentalità stradale: tale gruppo di lavoro, però, non è stato costituito. Si è resa opportuna, anche alla luce di significative riorganizzazioni che hanno interessato importanti Amministrazioni Pubbliche del territorio, nonché la maggiore complessità della materia da disciplinare legata alle ultime novità legislative (introduzione di nuove fattispecie di reato quali l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali), la preliminare costituzione (avvenuta nel 2015) di un gruppo di lavoro ristretto denominato “Tutela del singolo e dei terzi in riferimento all’uso di sostanze psicoattive con particolare riguardo agli ambiti della sicurezza stradale e nei luoghi di lavoro” a supporto della Direzione Sanità della Regione Piemonte. È invece a disposizione la raccolta delle principali evidenze e delle esperienze nazionali più significative.

- Per gli incidenti domestici il gruppo di lavoro regionale ha consolidato le procedure di monitoraggio e

organizzato i corsi di formazione degli operatori. Rispetto agli avvelenamenti, oltre alla produzione di un report dedicato si sono avviate le procedure per uno studio insieme con il SSEPI e si è calendarizzato un momento di confronto con gli operatori dei PS piemontesi sull’attendibilità e la solidità dei dati storicamente raccolti. Gli incidenti in ambiente domestico colpiscono, com’è noto, in particolare bambini e anziani che, quindi, rappresentano i target privilegiati degli interventi; negli anni il ricorso al PS ha subito qualche oscillazione, ma, sostanzialmente, il fenomeno interessa una percentuale che nei bambini sotto i 10 anni sfiora il 7,5% e negli anziani il 5,2% che, in termini di accesso, si concretizzano in 27.915 bambini e 57.339 anziani. Pertanto, sembra necessario continuare a considerare prioritario l’intervento di informazione e di monitoraggio intrapreso, aumentando, per quanto possibile, la sensibilità della rete di operatori sanitari e non.

- Il progetto innovativo di cui all’Azione 4.1.6 presenta obiettivi annuali derivati dallo stesso impianto del

progetto, in quanto coincidono con le scadenze previste dal Grant Agreement firmato con la U.E. che prevede dead-lines predefinite per la presentazione di documenti inerenti allo stato di avanzamento del progetto. Il primo anno di progetto (maggio 2015 - maggio 2016) è stato dedicato alla preparazione e

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programmazione della sperimentazione (protocollo di studio, profiling tools, approvazione del Comitato Etico, impostazione del sito web, preparazione di modulistica, acquisto di strumenti, formazione del personale). Tutte le scadenze sono state rispettate e le deliverables presentate alla UE regolarmente approvate. Nel 2016 sarà completata le formazione del personale di cui la ASL di Biella è referente coordinatore responsabile anche per il personale dei partner esteri e inizierà la sperimentazione del modello a Biella, a Valencia ed in Lituania.

- Per il secondo progetto innovativo, di cui all’Azione 4.2.6, nel 2015 l’intervento si è rivolto

prevalentemente al diabete articolandosi in due percorsi separati. 1. Percorso prevenzione. Agli utenti adulti della farmacia, a rischio di sviluppare il diabete, è stato proposto di misurare l’indice di rischio attraverso il questionario Findrisc, il cui punteggio permette di discriminare soggetti a nessuno o basso rischio da soggetti a rischio moderato, alto o molto alto. Ai soggetti a basso rischio è stato proposto solo un intervento di counselling sullo stile di vita, mentre ai soggetti a rischio moderato/alto/molto alto si consigliava una misurazione della glicemia in farmacia e quindi, in base ai valori risultanti, una visita dal medico curante per l’eventuale conferma diagnostica. 2. Percorso aderenza. Alle persone con diabete di tipo 2 noto, arruolate quando si presentavano in farmacia con una ricetta per farmaci antidiabetici, è stato somministrato un questionario rivolto alla valutazione di aderenza alle terapie e ai controlli indicati dalle linee guida (LG) per la gestione della malattia. Il progetto, che si è sviluppato in due riprese, la prima nel 2013 (come fase pilota) e la seconda nel 2015, ha visto complessivamente la partecipazione di circa 900 farmacie (oltre il 25% della farmacie del Piemonte), che hanno arruolato nei due percorsi di prevenzione e aderenza rispettivamente 6616 e 4891 utenti delle farmacie su tutto il territorio piemontese (eccetto la provincia di Novara che non ha partecipato alla fase operativa del percorso prevenzione). Per entrambi i percorsi è stato realizzato un database che raccoglie tutte le informazioni cliniche e sociali, che consentiranno la valutazione degli esiti dell’intervento.

- Per quel che riguarda il counselling nutrizionale nel 2015 le ASL sono state invitate a raccogliere su apposita scheda le esperienze aziendali relative alla gestione di attività ambulatoriali, interventi di prevenzione individuali/di gruppo indirizzati a soggetti a rischio. Una prima analisi delle esperienze delle ASL in quest’ambito, condivisa anche in occasione di una riunione con i referenti nutrizione dei SIAN, ha evidenziato alcune criticità relative all’inquadramento delle attività svolte e alla difficoltà a raccogliere le esperienze in maniera completa. Tra l’altro, anche in funzione dell’obiettivo specifico regionale cui l’azione 4.1.8 deve contribuire, occorrerà considerare come soggetti target la popolazione generale, le neomamme e i soggetti a rischio verso cui indirizzare interventi di prevenzione e counselling in ambito nutrizionale.

Tutti i materiali prodotti saranno diffusi e valorizzati attraverso i canali istituzionali, quali ad esempio www.regione.piemonte.it. Questo programma prevede il coinvolgimento regionale e locale della struttura Promozione della Salute e dei servizi sanitari, locali e regionali: Materno infantile, Salute Mentale, SIAN, Medicina dello Sport, Dipendenze Patologiche, CTT, SSEPI, Rete Oncologica Piemonte - Valle d’Aosta, CPO Piemonte, che saranno coinvolti nelle diverse azioni sulla base delle specificità territoriali e delle esperienze già svolte. Le diverse attività in cui si declineranno le azioni saranno gestite e realizzate dal gruppo di coordinamento regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP) coadiuvato dal gruppo di lavoro regionale Genitori Più, dalla Rete Attività fisica Piemonte (RAP), dal CPO Piemonte, dal Gruppo Regionale Incidenti Domestici, dalla rete Safe Night e da altri soggetti o gruppi opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche. Qualora si prevedano attività da realizzarsi a livello centrale, per esempio costituzione di gruppi o tavoli di lavoro, occorre sottolineare che al livello locale (ASL) compete garantire la partecipazione ai gruppi al fine di raggiungere gli obiettivi regionali.

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Azione 4.1.1 Sostegno all’allattamento al seno Obiettivi dell’azione Dare continuità al Progetto Regionale di Protezione, promozione e sostegno all’allattamento al seno.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 4.1. Incrementare conoscenze, abilità e motivazione degli operatori sanitari nella promozione di comportamenti sani nella popolazione generale, nelle neomamme e nei soggetti a rischio attraverso specifiche metodologie (counselling breve, tecniche di identificazione precoce, dialogo aperto, MET ecc.)

Indicatore OSR 4.1 % operatori sanitari dei servizi coinvolti formati alle metodologie individuate

Standard OSR 4.1 30%

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale Prosecuzione del consolidamento delle conoscenze teoriche e pratiche, relative alla protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno, di tutti gli operatori del DMI per fare in modo che l’assistenza lungo tutto il Percorso Nascita poggi su solide e condivise basi EBM e che le donne ricevano informazioni/risposte univoche indipendentemente dall’operatore. Livello locale Prosecuzione dei corsi 20 ore e corsi per allattamenti difficili. Indicazione, nel PLP, del numero dei nuovi assunti, di quanti di essi sono stati formati e del n. di operatori esperti per i quali è stata realizzata la formazione specifica. Prevedere la formazione per allattamenti difficili degli operatori di almeno un punto di sostegno per ogni distretto. ASL NOVARA - DMI Nell’ambito della programmazione della formazione per l’anno 2016 è stato inserito un corso per Operatori Sanitari territoriali “Confronto sulle competenze acquisite negli anni rispetto al sostegno all’allattamento al seno:

continuità del progetto regionale. Declinazione delle indicazioni riguardo il puerperio da parte dell’OMS”. Popolazione target Operatori dei DMI , PLS, MMG Attori coinvolti/ruolo Personale Dipartimento Materno Infantile. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Numero di nuovi operatori formati entro 6 mesi dalla assunzione (anche in collaborazione tra DMI)

Almeno 50% dei nuovi assunti dedicati

Numero di nuovi operatori formati entro 6 mesi dalla assunzione (anche in collaborazione tra DMI)

Indicatore sentinella: N. punti di sostegno in cui è stata realizzata la formazione per gli allattamenti difficili sul totale punti

Almeno 50% N. punti di sostegno in cui è stata realizzata la formazione per gli allattamenti difficili

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Azione 4.1.2 0 - 6 anni: quali messaggi per promuovere la salute?

Obiettivi dell’azione Mettere a disposizione strumenti uniformi e multilingue per la comunicazione delle azioni di promozione della salute in grado di rinforzare l’attenzione all’integrazione delle varie azioni in tutti i servizi sanitari e non, che entrano in contatto con il bambino/genitori.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

1.3 Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 4.1. Incrementare conoscenze, abilità e motivazione degli operatori sanitari nella promozione di comportamenti sani nella popolazione generale, nelle neomamme e nei soggetti a rischio attraverso specifiche metodologie (counselling breve, tecniche di identificazione precoce, dialogo aperto, MET ecc.)

Indicatore OSR 4.1. % operatori sanitari dei servizi coinvolti formati alle metodologie individuate

Standard OSR 4.1. 30%

Descrizione delle attività previste nell’anno Sono stati individuati una serie di messaggi già veicolati in passato, il calendario delle azioni ed il manifesto multilingue da riproporre nell’anno 2016. Tra i messaggi individuati nel sito GENITORI + occorre scegliere un messaggio di promozione della salute per promuovere comportamenti favorevoli al benessere dei neonati aumentando competenze e conoscenze nei genitori. Livello locale Nell’agenda di gravidanza si inserisce l’opuscolo redatto dall’ACI per la sicurezza dei neonati in auto, l’opuscolo dell’alimentazione stilato con la consulenza del SIAN, SIAV, DMI e RePES e dell’allattamento al seno elaborato dal DMI e dal RePES. All’interno dei CAN nella giornata dedicata all’igiene in gravidanza l’ostetrica tratta i temi relativi all’alimentazione della mamma e del futuro bambino, il fumo, l’alcol e l’attività fisica, con particolare attenzione ai soggetti a rischio per i quali si prevedono incontri individuali. Gli obiettivi ASL NO 2016 dei PLS prevedono sia la loro partecipazione ad incontri post partum per la promozione della salute nei “primi mille giorni” (1-2 eventi pilota nel corso dell’anno), sia l’affissione di appositi posters nei propri studi realizzati con il contributo della FIMP relativi a vaccinazioni, incidenti domestici, etc. È stato organizzato un corso di formazione interaziendale ASL NO - AOU Maggiore della Carità: “Condivisione

Corso Can ASL - AOU per un buon sviluppo e crescita del nuovo nato nei suoi primi 1000 giorni” Popolazione target: utenti dei consultori, neomamme, genitori, bambini 0-6 anni Attori coinvolti/ruolo: DMI/ Consultorio familiare/PLS

Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Numero strumenti di comunicazione prodotti

Almeno 1 NO

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Azione 4.1.4 Ricognizione dei percorsi educativo - terapeutici attivati localmente nelle strutture diabetologiche, nell’ambito del PDTA-DM Obiettivi dell’azione

• Valutare la tipologia di percorsi educativo - terapeutici inerenti l’alimentazione e l’attività fisica, attivati localmente nelle strutture diabetologiche regionali.

• L’azione prevede un’interazione con il gruppo regionale del PDTA-DM per valutare i dati a disposizione attraverso i database regionali esistenti, inerenti il diabete mellito e la strutturazione, l’attuazione e la elaborazione di una ricognizione dedicata alla tematica di questo tipo di percorsi educativo - terapeutici in ambito regionale.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR

Standard

OC 1.3 Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 4.1 Incrementare conoscenze, abilità e motivazione degli operatori sanitari nella promozione di comportamenti sani nella popolazione generale, nelle neomamme e nei soggetti a rischio attraverso specifiche metodologie (counselling breve, tecniche di identificazione precoce, dialogo aperto, MET ecc.)

Indicatore OSR 100 % operatori sanitari dei servizi coinvolti formati alle metodologie individuate

Standard OSR 4.1 30%

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale La ricerca su banche dati messa in atto nel 2015 non ha prodotto risultati sufficientemente validi ed utilizzabili, pertanto si rende necessaria per l’anno 2016 un’ulteriore disamina dei data base regionali in collaborazione con la referente del gruppo regionale che si era occupato del PDTA-DM, attualmente non riconfermato. Formalizzazione della richiesta di segnalazione (anche nel caso di assenza di percorsi) e descrizione dei percorsi educativo - terapeutici attivati e seguiti nelle strutture di Malattie Metaboliche e Diabetologie. Atteso: 30% di strutture rispondenti. Elaborazione dei dati ottenuti dalla ricognizione. Livello locale Partecipazione alla ricognizione. Come negli anni precedenti, rispetto al trattamento del Diabete presso il CAP di Arona e presso l’antenna CAP del Comune di Oleggio, viene eseguito il counselling al paziente diabetico su terapia dietetica e benefici dello stile di vita sano (terapia dietetica e l’attività fisica). In Italia l’organizzazione della Giornata è da diversi anni curata dall’Associazione Diabete Italia. Tale iniziativa, consiste nell’allestimento di presidi diabetologici nelle principali piazze italiane: grazie al volontariato di medici, operatori sanitari, pazienti e genitori di bambini diabetici, i cittadini potranno ricevere materiale informativo per la cura e la prevenzione della malattia, consulenza medica qualificata e potranno effettuare screening gratuiti per la rilevazione In occasione della “Giornata Mondiale del Diabete”, in data 12 novembre 2016, presso il Comune di Borgomanero e di Arona sono stati sottoposti a misurazione della pressione arteriosa, a valutazione della glicemia tramite glucometro e al rilevamento dei dati antropometrica: peso corporeo, altezza , girovita e relativo con calcolo del B.M.I. n. 104 cittadini A fine anno 2016 sono stati presi in carico da CAP e Antenna CAP tramite PDTA-DM, complessivamente 382 pazienti diabetici. Popolazione target

• Operatori dei servizi di Malattie Metaboliche e Diabetologia di tutte le ASL e ASO regionali.

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• Pazienti con Diabete Mellito (fruitori finali). Attori coinvolti/ruolo SSD Diabetologia e Malattie Metaboliche ASL NO, in accordo con i PDTA dell’AIC3. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Ricognizione percorsi Strutturazione e attuazione della ricognizione a livello regionale Elaborazione dei dati ottenuti dalla ricognizione

Adesione alla ricognizione regionale

Azione 4.1.5 Definizione delle caratteristiche minime necessarie per percorsi educativo - terapeutici efficaci nell’ambito dell’alimentazione e del corretto utilizzo dell’attività fisica a scopo terapeutico e preventivo, da svolgersi nelle strutture diabetologiche regionali Obiettivi dell’azione Incrementare nei pazienti con diabete mellito le life skills e l’empowerment nell’ambito dell’alimentazione e del corretto utilizzo dell’attività fisica a scopo terapeutico e preventivo, definire le caratteristiche minime essenziali per strutturare percorsi educativo - terapeutici efficaci (evidence - based), ripetibili e sostenibili da parte delle strutture diabetologiche. Avvio di percorsi educativo - terapeutici, con le caratteristiche qualificanti identificate, in alcune strutture diabetologiche regionali.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 4.1. Incrementare conoscenze, abilità e motivazione degli operatori sanitari nella promozione di comportamenti sani nella popolazione generale, nelle neomamme e nei soggetti a rischio attraverso specifiche metodologie (counselling breve, tecniche di identificazione precoce, dialogo aperto, MET ecc.) OSR 4.2. Sostenere e implementare le azioni validate di prevenzione/ riduzione/ cessazione di comportamenti a rischio all’interno di specifici percorsi preventivi e/o diagnostico-terapeutici

OSR 4.1. % operatori sanitari dei servizi coinvolti formati alle metodologie individuate OSR 4.2. N. percorsi preventivi e/o diagnostico terapeutici in cui sono inserite azioni validate di prevenzione/ riduzione/ cessazione di comportamenti a rischio/principali MCNT

OSR 4.1 30% OSR 4.2 Almeno uno per ogni MCNT

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale Report sulle attività di interazione con le azioni 4.2.5 e 4.1.3 in collaborazione con la referente del pregresso gruppo sul PDTA-DM. Raccolta, a livello regionale, delle buone pratiche e identificazione dei criteri (elementi minimi qualificanti per i percorsi educativo - terapeutici efficaci), sulla base delle evidenze di letteratura sia teoriche sia di modelli operativi sviluppati. Livello locale Adesione alla raccolta di BP

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Nel corso del 2016 la commissione di AIC sul PDTA-DM si è riunita due volte, tuttavia non sono stati stilati percorsi, in attesa di recepire le direttive regionali relative alla Rete Endocrinologica Piemontese finalizzata anche al riordino delle Diabetologia. Popolazione target Target intermedio: Operatori dei servizi di Malattie Metaboliche e Diabetologia di tutte le ASL e ASO regionali. Target finale: Pazienti con Diabete Mellito. Attori coinvolti/ruolo Diabetologia ASL TO1, Responsabili dei servizi di Malattie Metaboliche e Diabetologia di tutte le ASL e ASO regionali e/o responsabili di progetti/modelli di educazione terapeutica. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella: Avvio percorsi evidence based

• Report sulle attività di interazione con la referente del pregresso gruppo sul PDTA-DM

• Un report sulla raccolta di buone pratiche e identificazione dei criteri (elementi minimi qualificanti per i percorsi educativo - terapeutici efficaci)

Adesione alla raccolta di BP

Azione 4.1.8 Monitoraggio e implementazione degli interventi di prevenzione e counselling nutrizionale in soggetti a rischio Obiettivi dell’azione Monitorare l’offerta di prevenzione e counselling in ambito nutrizionale presente nelle ASL sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, socializzare e diffondere le migliori esperienze aziendali relative alla gestione di attività ambulatoriali/ interventi di prevenzione individuali/di gruppo indirizzati a soggetti a rischio, implementare tali attività nelle ASL migliorandone l’efficacia e l’appropriatezza. Sarà necessario in particolare migliorare i livelli di integrazione tra i Servizi associando agli interventi individuali/di gruppo “politiche territoriali” multilivello tese a promuovere azioni di contesto favorevoli all’aumento dell’attività fisica ed al miglioramento quali/quantitativo dei comportamenti alimentari.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR

Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 4.1. Incrementare conoscenze, abilità e motivazione degli operatori sanitari nella promozione di comportamenti sani nella popolazione generale, nelle neomamme e nei soggetti a rischio attraverso specifiche metodologie (counselling breve, tecniche di identificazione precoce, dialogo aperto, MET ecc.).

Indicatore OSR 4.1 % operatori sanitari dei servizi coinvolti formati alle metodologie individuate

Standard OSR 4.1. 30%

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello locale Partecipare agli incontri regionali previsti, effettuare incontri di ricaduta formativa per gli operatori che si occupano di interventi di prevenzione e counselling in ambito nutrizionale. Definire ed avviare programmi/interventi di implementazione migliorando i livelli di integrazione tra i Servizi e associando agli interventi individuali/di gruppo

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“politiche territoriali” multilivello tese a promuovere azioni di contesto favorevoli all’aumento dell’attività fisica ed al miglioramento quali/quantitativo dei comportamenti alimentari. Nel 2016 come negli anni precedenti l’ASL NO ha implementato un programma di counselling nutrizionale per i soggetti afferenti alla SSD Oncologia, che prosegue dal 2014 Protocollo FUCSAM, protocollo della rete oncologica. Come negli anni precedenti, rispetto al trattamento della Sindrome Metabolica viene eseguito il counselling al diabetico su terapia, dieta e benefici dello stile di vita sano sulla patologia diabetica (promozione di una dieta corretta e di attività fisica). La s.c. Oncologia del P. O. di Borgomanero, in ambito della prevenzione con l’Associazione Mimosa, ha organizzato corsi di cucina preventiva e conferenze sulla prevenzione contro le malattie oncologiche dal titolo “ i Sabati della salute”. Inoltre, in tali occasioni, viene distribuito materiale informativo riguardante il codice europeo contro il cancro, “indicazioni sugli screening oncologici” e “Cosa Porto a Tavola”. Il SIAN ha continuato per un giorno al mese l’attività di counselling nutrizionale, rivolta ai soggetti afferenti alla SSD di Oncologia, come previsto dal Protocollo FUCSAM della rete oncologica. Il progetto ha visto un’affluenza totale di 44 pazienti. Popolazione target Target intermedio: operatori sanitari delle ASL che si occupano di promozione della salute in ambito alimentare. Target finale: popolazione generale, soggetti a rischio. A livello locale: operatori sanitari delle ASL che si occupano di promozione di comportamenti salutari in ambito alimentare. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Produrre un monitoraggio qual i- quantitativo delle attività esistenti con analisi e socializzazione delle buone pratiche

Evento formativo di socializzazione delle informazioni raccolte e condivisione indirizzi con i referenti delle ASL

NO

Indicatore sentinella: Attuare un programma di implementazione degli interventi di prevenzione e counselling nutrizionale nelle ASL

30% delle ASL adottano il programma

Definizione/avvio di programmi di implementazione coerenti con gli indirizzi regionali

AZIONI A LIVELLO LOCALE Nei pazienti uremici nell’ambito dell’ambulatorio MAREA, il soggetto uremico in stadio avanzato, è seguito da dietista e psicologiche che provvedono a fornire consigli sulla dieta consigliando il miglior approccio nutrizionale in base al livello di avanzamento della patologia renale nonché indicazioni sulla attività fisica al fine di affiancare al trattamento farmacologico anche un corretto stile di vita. Progetto “Ma.Re.A.” Progetto facente parte del percorso Regionale, nell’ambito dell’Osservatorio Regionale, e rete nefrologica Piemontese. Il progetto Ma.Re.A., a cui la S. C. di Nefrologia ha aderito come centro pilota, prevede l’immissione di pazienti con eGFR <20 con età inferiore a 80 anni nel registro del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte. Tutti i pazienti sono stati inseriti nel Registro Regionale. I pazienti sono tutti inseriti in un programma nutrizionale, stilato e monitorato dalla dietista, oltre ad essere sottoposti ad una valutazione psicologica. Quest’ultima contempla anche una valutazione, congiunta da parte del medico e dello psicologo, nella scelta della terapia sostitutiva renale, in particolare nei pazienti eleggibili al trapianto di rene, in tutte le sue tipologie. Ad oggi nel registro Ma.Re.A. sono inseriti 32 pazienti di cui 12 eleggibili al trapianto di rene. Progetto: “Il Nefrologo sul Territorio”

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In occasione della 11° Giornata Mondiale del Rene la Struttura Complessa di Nefrologia ha organizzato, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, il supporto operativo dell’Associazione Pronefropatici Fiorenzo Alliata e la collaborazione del Laboratorio Analisi, nelle piazze di Oleggio, Arona e Borgomanero rispettivamente nella mattinata di lunedì 7, martedì 8 e venerdì 11 marzo uno stand finalizzato alla prevenzione e sensibilizzazione delle malattie renali. In tale occasione i cittadini hanno potuto accedere gratuitamente ad un colloquio con il nefrologo, la misurazione della pressione arteriosa, la verifica della circonferenza addominale con il calcolo dell’indice di massa corporea e la possibilità di effettuare un prelievo per il controllo della funzionalità renale. Progetto: “Il Nefrologo Nella Scuola” In occasione della 11° Giornata Mondiale del Rene, giovedì 10 marzo 2016, presso l’Auditorium dell’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci di Borgomanero, in collaborazione con l’Istituto medesimo, si è svolta la terza edizione di “Il Nefrologo Nella Scuola”, un convegno rivolto a circa 450 giovani delle ultime classi della scuola secondaria di secondo grado, per far conoscere la malattia renale e diffondere la cultura alla donazione d’organo. A tale incontro sono intervenuti i docenti scolastici, il Direttore del Centro Trapianti di Novara e il Direttore SC Nefrologia di Borgomanero, insieme ad altri esperti sanitari e pazienti dializzati e trapiantati, seguiti dalla Nefrologia di Borgomanero, che hanno portato la loro testimonianza. Progetto: “Promuovere La Salute dei Nostri Figli Attraverso Prevenzione e Stili Di Vita: Insegnanti, Medici E Genitori A Confronto” In data 25 maggio 2016 si è tenuto un incontro rivolto alla popolazione, in particolare ai genitori dei ragazzi delle scuole secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo G. Pascoli di Gozzano. La serata ha visto coinvolti la Dirigente della scuola, i docenti, il direttore S.C. Pediatria, la dietista ed il direttore della SC di Nefrologia ASL NO. Progetto “A Scuola di salute” Il progetto organizzato dalla Struttura Complessa di Nefrologia, in collaborazione con la Prof. Melone, Dirigente dell’istituto comprensivo di Gozzano, prevede la collaborazione tra Specialisti ASL NO e l’Istituto Comprensivo “G.PASCOLI” di Gozzano, con il coinvolgimento dell’istituto Comprensivo San Giulio di San Maurizio D’Opaglio, l’istituto Comprensivo Eugenio Montale di Gattico e l’istituto Comprensivo A. Manzoni di Invorio. Il percorso si articola in due momenti ben definiti, rappresentati dagli incontri tenuti con i ragazzi delle scuole secondaria di primo grado da parte del nefrologo e della dietista, negli orari di lezione, e dagli incontri con i genitori degli alunni dei plessi coinvolti, con gli Specialisti ASL NO. Gli incontri serali sono programmati secondo quanto segue

Istituto scolastico data

GOZZANO - SOMSI Venerdì 10/03/17 SAN MAURIZIO – TEATRO DEGLI SCALPELLINI Venerdì 28/04/17 INVORIO – CASA CURIONI Venerdì 07/04/17 GATTICO – PALESTRA SCUOLE MEDIE (VIALE SAN ROCCO 16) Venerdì 12/05/17

Durante gli incontri con gli esperti, i ragazzi hanno potuto direttamente conoscere quelli che sono i più idonei stili di vita finalizzati al loro benessere psicofisico, con una percorso formativo interattivo. I docenti, a loro volta, hanno preso spunto dall'intervento degli esperti per trattare in classe argomenti didattici correlati alla tematica presentata, che rientra nei programmi di prevenzione Regionali e dell’ ASL NO. Le conferenze serali rivolte alle famiglie, hanno consentito di interloquire con gli specialisti per meglio sviluppare gli argomenti trattati. I progetti sono stati realizzati grazie anche al sostegno e contributo di Associazioni ed Enti no profit del nostro territorio.

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Azione 4.2.1 Sostegno/implementazione degli interventi di prevenzione/riduzione/cessazione tabagismo realizzati dalle ASL/ASO in autonomia e/o nell’ambito di progetti regionali consolidati Obiettivo e descrizione dell’azione Implementare gli interventi di prevenzione e contrasto del tabagismo realizzati dalle ASL e dalle ASO, rivolti a specifici target, autonomi e/o afferenti a progetti regionali consolidati.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.4 Ridurre il numero dei fumatori OC 1.5 Estendere la tutela del fumo passivo

OSR 4.2. Sostenere e implementare le azioni validate di prevenzione/riduzione/cessazione di comportamenti a rischio all’interno di specifici percorsi preventivi e/o diagnostico-terapeutici

Indicatore OSR 4.2. N. percorsi preventivi e/o diagnostico terapeutici in cui sono inserite azioni validate di prevenzione/ riduzione/ cessazione di comportamenti a rischio/principali MCNT

Standard OSR 4.2. - Almeno uno per ogni MCNT

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale Pianificazione della ricognizione degli interventi (attività 2015 da recuperare) e sua realizzazione anche avvalendosi della collaborazione dei Gruppi Fumo Aziendali già formalizzati. Attivazione di almeno un corso di formazione programmato sulla pianificazione dell’anno 2015. Livello locale Verifica della costituzione/formalizzazione dei gruppi fumo aziendali. Attualmente sono costituiti gruppi fumo nelle ASL AL, AT, BI, CN1, CN2, TO3, TO4, TO5, VC (70%). ASL NO formalizzerà nel 2017. Attori coinvolti Gruppo fumo CPO, operatori esperti di CTT ed altri Servizi sanitari, Gruppi fumo Aziendali già deliberati, Servizi di promozione della Salute, SERT. Popolazione target Operatori sanitari, donne in gravidanza, neo genitori fumatori (in particolare mamme). Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Ricognizione: programmazione, realizzazione, diffusione di interventi di prevenzione e contrasto del tabagismo

Avvio Programmazione e realizzazione della ricognizione

NO

Corsi di formazione realizzati Almeno 1 corso di formazione attivato/corsi programmati

NO

Indicatore sentinella Costituzione/formalizzazione gruppi fumo aziendali/ASL

50% delle ASL costituiscono i gruppi (gruppi già costituiti nelle ASL AL, AT, BI, CN1, CN2, TO3, TO4, TO5, VC)

Formalizzazione gruppo fumo

Interventi realizzati dalle ASL/ASO Almeno 2 interventi attivati che utilizzino la metodologia del counseling

N. interventi attivati

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Azione 4.2.3 Progettazione e realizzazione di percorsi formativi aziendali sull’identificazione precoce del consumo rischioso e dannoso di alcol e di interventi specifici brevi, col coordinamento del gruppo di lavoro regionale alcol Obiettivi dell’azione Costituire un gruppo di lavoro alcol interdisciplinare con la presenza di operatori dei dipartimenti Patologie delle dipendenze, medici di medicina generale, esperti del settore, rappresentanti del privato sociale, per il coordinamento e lo sviluppo di eventi formativi per la prevenzione del consumo rischioso e dannoso di alcol a livello regionale. Garantire percorsi di training basati sull’identificazione precoce del consumo rischioso e dannoso di alcol e di interventi specifici brevi, nelle aziende sanitarie piemontesi.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.6 Ridurre il consumo di alcol a rischio

OSR 4.1. Incrementare conoscenze, abilità e motivazione degli operatori sanitari nella promozione di comportamenti sani nella popolazione generale, nelle neomamme e nei soggetti a rischio attraverso specifiche metodologie (counselling breve, tecniche di identificazione precoce, dialogo aperto, MET ecc.).

Indicatore OSR 4.1. % operatori sanitari dei servizi coinvolti formati alle metodologie individuate

Standard OSR 4.1. 30%

Descrizione delle attività previste nell’anno 2016 Livello regionale

• Insediamento del gruppo di lavoro alcol interdisciplinare e relativa formalizzazione.

• Definizione di un format specifico per i training.

• Realizzazione di un evento formativo a livello regionale per formatori ASL. Livello locale - DPD - Epidemiologia Fonte dati: Sistema di sorveglianza Okkio alla salute –2014 HBSC - Indagine sui comportamenti di salute tra gli 11 e i 15 anni - 2008 Sistema di Sorveglianza PASSI- pop.18-69 anni: dati 2007-2013 Sistema di Sorveglianza PASSI d’Argento- pop>64anni: ASL NO 2010 Rapporto AC I - ISTAT sugli incidenti stradali 2013

- Consumo di alcol PASSI stima che tra i residenti dell’ASL NO con età compresa tra 18 e 69 anni poco meno di due terzi (65%) consumi bevande alcoliche e un quarto (25%) lo faccia con modalità considerate a maggior rischio per la salute. Entrambi questi valori sono significativamente superiori a quelli osservati in ambito regionale, segnalando per il nostro Territorio una specificità che si dettaglia in particolare con una maggiore diffusione dell’assunzione di alcol con modalità binge e prevalentemente fuori pasto (per ciascuna di queste 2 categorie 12% vs 9%), mentre non si osservano differenze per un consumo di alcol abituale elevato (5% sia nell’ASL NO che in Piemonte). Nell’ASL NO il consumo con modalità binge a rischio di assunzione di alcol riguarda, più che in Piemonte, le persone di sesso maschile, senza o con poche difficoltà economiche; il consumo prevalentemente fuori pasto mostra, rispetto alla situazione regionale, una maggiore diffusione in entrambi i generi, tra le persone senza difficoltà economiche. Il confronto tra il periodo 2010-2013 rispetto al periodo 2007-2009 non mostra significative variazioni nell’abitudine al consumo di alcool nei residenti nell’ASL NO. L’attenzione degli operatori sanitari dell’ASL NO al consumo di bevande alcoliche è migliore di quanto si registra a livello regionale, ma nel complesso risulta molto bassa: solo 1 adulto su 4 riferisce che gli sono state poste domande sull’argomento e solo 1 bevitore a maggior rischio su 10 riferisce che un operatore sanitario gli ha consigliato di ridurre il consumo di alcol. Nel

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2010 la sorveglianza PASSI d’Argento aveva stimato che il consumo di bevande alcoliche riguardava oltre la metà (51%) della popolazione con più di 64 anni e che oltre la metà (52%) dei consumatori dichiarava un consumo di più di un’unità alcolica al giorno, dose considerata assunzione a rischio per questa età. In questa più ampia popolazione a rischio, il consiglio degli operatori sanitari di bere meno, risultava ancora meno diffuso che tra gli adulti (4% vs 11%).

- Incidenti stradali Nel territorio della Provincia di Novara, nel 2013, gli incidenti sono stati 1.063, i morti 19 e i feriti 1.444; il numero di incidenti stradali per 100.000 abitanti è di 286 (in Piemonte 253), il numero di feriti a seguito di incidente per 100.000 abitanti risulta pari a 388 (in Piemonte 368), mentre il numero di morti per incidente stradale per 100.000 abitanti è di 5,1 (in Piemonte 5,8). Tutti i valori hanno fatto registrare rispetto al 2011 una diminuzione, sia a livello Provinciale che Regionale; a livello provinciale la diminuzione degli incidenti è stata del 12%, quella dei morti è stata del 32% e quella dei feriti del 12% (a livello regionale la diminuzione è rispettivamente del 15%, dell’ 11% e del 15%). Particolarmente rilevante appare la diminuzione della mortalità per incidente in Provincia, anche rispetto al dato nazionale che fa registrare nel periodo 2011-2013 un -12%. In relazione alla guida in stato di ebbrezza, dal sistema di sorveglianza PASSI emerge che il 12% dei guidatori nel territorio dell’ASL NO dichiara di aver guidato almeno una volta sotto l’effetto dell’alcol, prevalenza superiore a quella regionale (10%). La guida sotto l’effetto di alcool è appannaggio quasi esclusivo del sesso maschile (18% contro 1% nelle donne), anche in questo caso il valore dell’ASL NO è significativamente superiore alla media regionale. Tale comportamento risulta inoltre più diffuso tra le persone con livello di istruzione elevato. Poco più di un terzo degli intervistati riferisce di essere stato fermato dalle Forze dell’Ordine nell’ultimo anno: in un quinto dei casi il guidatore è stato sottoposto anche ad alcool test, corrispondente all’8% dei guidatori: i controlli delle forze dell’Ordine riferiti dai residenti nell’ASL NO risultano più frequenti della media regionale. Le variazioni temporali (2007-2009/2010-2013) osservabili per la guida sotto l’effetto dell’alcool nell’ASL NO complessivamente vanno nel senso di una maggiore attenzione alle problematiche della sicurezza stradale ma non risultano statisticamente significative

� Partecipazione al gruppo di lavoro alcol. � Partecipazione all’ evento formativo regionale per formatori ASL. � Partecipazione, ove possibile, compatibilmente con le risorse disponibili, al gruppo di lavoro alcol � Prosecuzione anche nel 2016 degli interventi specifici brevi (counselling breve) attuati sistematicamente

in commissione patenti su tutti i soggetti trovati alla guida in stato di ebbrezza alcolica (identificati come tali i soggetti che fanno un consumo rischioso e dannoso di alcool): oltre 850/900 all’anno.

Attori coinvolti Operatori dei dipartimenti Patologie delle Dipendenze/ s.s.v.d. alcologia, Popolazione target Operatori sanitari: operatori SERD, MMG, operatori sanitari del territorio e ospedalieri. Soggetti che fanno un consumo rischioso e dannoso di alcool. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella Coordinamento delle iniziative di prevenzione

Insediamento gruppo di coordinamento e sua formalizzazione Definizione di un format specifico per i training

NO

Indicatore sentinella Realizzazione corsi di formazione da parte delle ASL

Almeno 1 evento formativo a livello regionale per formatori delle ASL

NO

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Azione 4.2.4 Diffusione e messa in pratica all’interno delle ASL degli interventi specifici brevi per la riduzione del consumo rischioso e dannoso di alcol Obiettivi dell’azione L’azione vuole incrementare il numero di soggetti con consumo rischioso e dannoso di alcol che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di bere meno (durante interveti di counseling breve). Ridurre, di conseguenza, la prevalenza di consumatori di alcol a maggior rischio.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.6. Ridurre il consumo di alcol a rischio

OSR 4.2. Sostenere e implementare le azioni validate di prevenzione/ riduzione/ cessazione di comportamenti a rischio all’interno di specifici percorsi preventivi e/o diagnostico-terapeutici

Indicatore OSR 4.2. N. percorsi preventivi e/o diagnostico terapeutici in cui sono inserite azioni validate di prevenzione/ riduzione/ cessazione di comportamenti a rischio/principali MCNT

Standard OSR 4.2 Almeno uno per ogni MCNT

Descrizione delle attività previste nell’anno 2016 Livello regionale Implementare almeno 1 corso a livello regionale per formatori delle ASL. Promuovere la partecipazione multiprofessionale agli eventi formativi organizzati a livello regionale per formatori. Livello locale Promuovere la partecipazione all’evento formativo regionale degli operatori sanitari locali a cui è rivolto, il corso verrà realizzato dalla Regione nel 2017. Attori coinvolti MMG, Operatori sanitari territoriali, operatori sanitari ospedalieri. Popolazione target Consumatori di bevande alcoliche a maggior rischio:

• consumatori binge;

• consumatori prevalentemente fuori pasto;

• consumatori abituali di elevate quantità di alcol. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Proporzione di consumatori di alcol a rischio che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di bere meno

Non sono previsti scostamenti della prevalenza dei bevitori a maggior rischio che hanno ricevuto il consiglio di bere meno

NO

Prevalenza dei consumatori di alcol a maggior rischio (indicatore di impatto)

Non sono previsti scostamenti della prevalenza dei bevitori a maggior rischio

NO

Eventi formativi implementati a livello regionale

Almeno 1 corso a livello regionale per formatori delle ASL

NO

Partecipazione multidisciplinare ai percorsi formativi aziendali

Partecipazione multiprofessionale agli eventi formativi organizzati a livello regionale per formatori

Partecipazione multiprofessionale agli eventi formativi organizzati a livello regionale per formatori

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Azione 4.3.1 Allattamento al seno: monitoraggio dell’andamento Obiettivi dell’azione Raccogliere sistematicamente e inserire nel profilo di salute materno-infantile i dati che consentono di monitorare localmente e a livello regionale le curve di decadimento dell’allattamento al seno.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 1.3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills, empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol) nella popolazione giovanile e adulta

OSR 4.3. Attivare procedure per la razionalizzazione di flussi informativi e produrre raccomandazioni, linee d’indirizzo e indicazioni procedurali negli ambiti previsti dal sistema organizzativo e dalla normativa

Indicatore OSR 4.3 N. procedure attivate/programmate

Standard OSR 4.3 80%

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale Verranno individuate le modalità di raccolta dati sull’allattamento al seno a 6 mesi attualmente in atto o passibili di essere attivate a livello dipartimentale (DMI). Livello locale

- Il monitoraggio dell’allattamento viene effettuato presso il punto nascita attraverso la compilazione della scheda dimissioni CEDAP, secondo lo standard OMS; altri dati di monitoraggio vengono raccolti attraverso i periodici bilanci di salute effettuati dai PLS, che inviano al Distretto di riferimento per il monitoraggio.

- La referente DMI per il sostegno all’allattamento al seno partecipa al gruppo di lavoro regionale.

Popolazione target Operatori dei DMI delle ASL piemontesi. Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Assistenza Sanitaria e sociosanitaria territoriale, Distretti, Pediatri di libera scelta, DMI. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella: Numero di DMI che dispongono del dato allattamento al seno a 6 mesi

60% Disponibilità del dato allattamento al seno a 6 mesi (sì/no)

Individuazione modalità di raccolta dati Report NO

Proposta ai DMI del set di indicatori da raccogliere

Elaborazione e invio del questionario, Valutazione risposte

Collaborazione alla raccolta dati

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Azione 4.3.5 Formazione sugli incidenti domestici Obiettivi dell’azione Per migliorare la conoscenza del fenomeno e delle azioni di prevenzione da parte degli operatori sanitari, MMG, PLS, l’azione si svilupperà attraverso la realizzazione in ogni ASL di un corso di formazione per operatori sanitari sul tema della prevenzione dei rischi domestici, l’invio annuale ai MMG e PLS dei dati di ricorso al PS per incidente domestico e l’invio trimestrale di note informative sui rischi presenti in casa.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

OC 6.4. Migliorare la conoscenza del fenomeno e delle azioni di prevenzione da parte degli operatori sanitari, MMG, PLS

OSR 4.3. Consolidare le procedure per la razionalizzazione di flussi informativi e produrre raccomandazioni, linee di indirizzo e indicazioni procedurali negli ambiti previsti dal sistema organizzativo e dalla normativa

Indicatore OSR 4.3. N. procedure attivate/programmate

Standard OSR 4.3 80%

Descrizione delle attività previste nell’anno Livello regionale

1. Sarà messo a punto il materiale didattico per un aggiornamento agli operatori delle ASL. 2. Sarà organizzato un corso per gli operatori sanitari almeno nel 50% delle ASL. 3. Saranno inviati i dati del PS ai MMG e ai PLS.

Livello locale (vedi azione 2.2.2.) Prosegue nelle scuole primarie il percorso formativo “AFFY FIUTAPERICOLI”. Realizzazione del corso “ La promozione della sicurezza in casa con particolare riguardo alla popolazione anziana” della durata di una giornata in due edizioni. invio dati ai MMG e ai PLS. Progetto: “Ai bambini………diciamolo con un disegno” approfondimenti “Ai bambini………diciamolo con un disegno” è un progetto di comunicazione della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) coordinato dalla dott.ssa Cristina Gigli pediatra di libera scelta nell’ambito territoriale di Trecate ,

realizzato in collaborazione con l’ASL NO di Novara. Il progetto consiste nella realizzazione di tavole disegnate, relative alla prevenzione sanitaria con particolare riguardo alle vaccinazioni, all’educazione alimentare, all’attività fisica nel tempo libero, alla sicurezza stradale, all’importanza della lettura e all’uso ed abuso dei dispositivi informatici. E’ nozione comune che le parole non sempre vengono ricordate o comprese pienamente, considerata anche la ormai diffusa multietnicità dei nostri assistiti. Da questa considerazione è nata l’idea di trasformare e riassumere i messaggi verbali in immagini, certamente più impattanti e immediatamente fruibili. Il progetto si è concretizzato nella realizzazione di dodici tavole disegnate a mano libera da una artista (sig.na Irene Pessino), inerenti la prevenzione sanitaria, con particolare riguardo alle vaccinazioni, all’educazione alimentare, all’attività nel tempo libero, alla sicurezza stradale, all’importanza della lettura, all’uso e abuso dei dispositivi informatici e all’igiene dentale.Prendendo in esame i singoli argomenti, ne troviamo due nelle quali i bambini vengono rappresentati intenti a fissare i dispositivi

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(telefono, tablet e TV), soli dentro una stanza, mentre il sole splende all’esterno. Le immagini vogliono stigmatizzare come i bambini anche piccoli passino molto tempo soprattutto da soli, davanti a un dispositivo, piuttosto che in compagnia dei genitori a sfogliare un libro e/o condividere emozioni, fondamentali per rafforzare il legame famigliare. Rimanendo in tema, non è purtroppo infrequente nei nostri ambulatori assistere alla scena nella quale la mamma o il papà che danno il cellulare in mano ai figli, “perché solo così si calmano” e questi ultimi, come ipnotizzati, lo afferrano e freneticamente si mettono a fissare le immagini senza più agganciare lo sguardo dei presenti, avulsi dalla realtà che li circonda. Questo comportamento, sempre più diffuso, sembra non preoccupare minimamente i genitori che invece apprezzano il lato positivo della storia “il bambino sta zitto e buono”. È nostro compito evidenziarne gli aspetti negativi, sia in termini di sviluppo comportamentale/relazionale che di potenziale danno organico, come sembra emergere dagli studi più recenti. Il disegno che invita alla lettura vuole evidenziare il ruolo positivo di questo strumento e ben si integra con il tema precedente, invitando i genitori a usare un libro per attirare l’attenzione dei bambini e stimolarne la fantasia. Il tema della sicurezza fuori casa è affrontato sottolineando l’importanza di utilizzare sempre la cintura e il seggiolino in macchina anche per percorsi brevi, il caschetto in bicicletta, sugli sci e con lo skate. È purtroppo relativamente frequente vedere genitori che durante il viaggio in auto, tengono in braccio il bambino perché “legato non vuole stare”, esponendolo così a rischi gravissimi, come sottolineato dai quotidiani fatti di cronaca. Anche gli incidenti domestici sono frequenti e di varia tipologia ed è fondamentale pensarci per poterli prevenire. Il disegno suggerisce che allontanando il pericolo si allontana la possibilità di danno: l’esempio del detersivo posizionato in alto, dove il bambino non può arrivare, è una indicazione applicabile a tutte le altre cause di pericolo (ferri da stiro, fornelli, forni, farmaci, ecc. L’intervento preventivo per antonomasia, la vaccinazione, viene affrontato in modo diretto con l’immagine di una bambina che corre precedendo la mamma che l’accompagna, mentre l’infermiera le accoglie con un sorriso: la bambina esprime il suo diritto alla vaccinazione e va fiduciosa verso l’operatrice sanitaria. In un contesto sociale nel quale il rifiuto/ritardo vaccinale, sta mettendo a rischio i tassi di copertura. La prevenzione delle carie, con un’accurata igiene orale e corrette abitudini alimentari, orientate a ridurre gli zuccheri a rapido assorbimento, è uno degli aspetti spesso trascurati o quantomeno poco incoraggiati. In questo contesto, il disegno vuole essere un segnale e uno stimolo per le famiglie, affinché

almeno una volta alla sera, si dedichino

alcuni minuti

all’igiene dentale, già dai primi anni di età. L’argomento della

corretta alimentazio

ne, indubbiam

ente di grandissima attualità considerata l’epidemia obesità tra i

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bambini/adolescenti, trova rappresentazione in due distinte tavole. In particolare si è scelto di focalizzare l’attenzione sulla prima colazione che, benché sia un pasto fondamentale, viene spesso “saltata” e di conseguenza, i bambini che vanno all’asilo e/o scuola fanno il loro primo pasto a metà mattina, alcuni invece mangiano tutto il giorno senza sedersi mai a tavola, introducendo soprattutto carboidrati e zuccheri e bevendo succhi di frutta e bibite zuccherate anziché acqua. Anche la merenda, è abitualmente costituita da merendine confezionate e patatine fritte (ricche di sale). Di fatto, dopo i due anni di età dei figli, alcuni genitori allentano l’attenzione sulla qualità e quantità dei pasti e riforniscono la dispensa di cibi “spazzatura” . Il disegno della colazione, evidenzia l’importanza di cibi semplici (pane, marmellata, latte) ma anche di consumare il pasto, laddove possibile, con la famiglia. Tutti i disegni, sono accompagnati da didascalie brevi. I protagonisti delle tavole, maschili e femminili sono equamente rappresentati e non hanno una precisa connotazione etnica, in modo tale che nessuno si senta escluso. Le tavole sono state esposte sia nelle sale d’attesa degli ambulatori che nelle strutture dell’ASL NO (consultori e centri vaccinali), in modo da destare curiosità e interesse da parte di bambini e genitori, in considerazione del fatto che le immagini rimangono impresse più di molte parole e discorsi. È in corso, la produzione di un libretto, che approfondisce gli argomenti trattati nei disegni e che sarà distribuito negli studi dei pediatri. (pdf delle tavole: [email protected]). Popolazione Target Target finale: Operatori sanitari, MMG, PLS, docenti, genitori e alunni scuole primarie Attori coinvolti/ruolo REPES, SISP: formatori Indicatori di processo

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Indicatore per il livello locale

Indicatore sentinella: Realizzazione prima edizione corso nelle ASL

Preparazione materiali didattici. Corso nel 50% delle ASL

ASL NO: Realizzazione corso

Evidenza dell’invio dei dati di PS Una volta nell’anno NO

Evidenza dell’invio delle note informative

4 volte nell’anno Evidenza dell’invio delle note informative

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� Azione 4.1.3

Inserimento della tematica dell’esercizio fisico a scopo terapeutico nei percorsi educativi dedicati agli stili di vita per pazienti con patologie croniche e per operatori dei relativi servizi

� Azione 4.1.6 Sperimentazione di un modello di lavoro ospedale-territorio con interventi di promozione di corretti stili di vita per pazienti ricoverati

� Azione 4.1.7 Testare la trasferibilità nei DSM del metodo del “Dialogo Aperto” per il trattamento dei sintomi di esordio in pazienti con crisi psichiatrica (Progetto finanziato dal Ministero della Salute - CCM con fondi 2014)

� Azione 4.2.2 Implementazione dell’offerta terapeutica dei CCT e di altri servizi di disassuefazione

� Azione 4.2.5 Consolidamento delle modalità operative del MET (modello operativo di esercizio -terapia) e ampliamento delle integrazioni con i Servizi specialistici per le MCNT

� Azione 4.2.6 Farmacia di comunità

� Azione 4.3.2 Stesura e validazione delle linee di indirizzo regionali in tema di accertamenti ai sensi degli articoli 186, 186 bis, 187 C.d.S.

� Azione 4.3.3 Definizione di indicazioni procedurali per la strutturazione di corsi info-educativi per la prevenzione e la riduzione dell’incidentalità stradale correlata all’uso di sostanze psicoattive

� Azione 4.3.4 Monitoraggio dell’andamento del fenomeno “Incidenti domestici” attraverso la raccolta ed elaborazione dati di ricorso al PS per incidente domestico

� Azione 4.3.6 Migliorare la conoscenza del fenomeno degli avvelenamenti in ambiente domestico.

� Azione 4.4.1 Utilizzo di tecniche partecipate per la verifica di efficacia e fattibilità di interventi rivolti all’utenza fragile

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Programma 5 Screening di popolazione - Screening Oncologici Azione 5.1.1 Piena implementazione dei tre programmi di screening oncologico 1 - Obiettivi dell’azione Raggiungere la piena implementazione dei tre programmi di screening oncologico attraverso l’incremento dell’estensione reale (copertura da inviti)

Obiettivo centrale

Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard 2018

OSR 5.1. Piena implementazione del

programma di screening mammografico

con raggiungimento della copertura della

popolazione bersaglio 50-69 anni e

garanzia dell’offerta del percorso per le

donne 45-49 enni

Indicatore OSR 5.1. SCREENING MAMMOGRAFICO età 50-69 anni Numero di donne invitate ad effettuare il test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

Standard OSR 5.1. 100%

OSR 5.2. Piena implementazione del programma di screening cervico-vaginale con della copertura della popolazione bersaglio 25-64 anni

Indicatore OSR 5.2. SCREENING CERVICO-VAGINALE età: 25-64 anni Numero di donne invitate ad effettuare il test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

Standard OSR 5.2. 100%

OC 1.12. Aumentare l’estensione reale dei programmi di screening alla popolazione target (per ognuno dei 3 tumori oggetto di screening)

OSR 5.3. Piena implementazione del programma con sigmoidoscopia (FS), garanzia degli inviti per la coorte delle persone 59-69 enni mai invitate alla FS e progressiva estensione degli inviti al test del sangue occulto (FIT) anche ai non aderenti alla FS che hanno rifiutato il primo invito al FIT

Indicatore OSR 5.3. SCREENING COLO-RETTALE età 58 anni Numero persone invitate a sigmoidoscopia + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

Standard OSR 5.3. 100%

2 - Attività previste nell’anno 2016 (Livello locale: ex Dipartimento n. 6) Definizione di accordi con le unità operative coinvolte, nelle ASL e nelle ASO, per la programmazione dei volumi di attività necessari a garantire la copertura della popolazione. Erogazione delle prestazioni. Popolazione target Screening cancro cervice uterina: donne assistite del SSR di età compresa tra 25 e 64 anni. Screening cancro del seno: donne assistite del SSR di età compresa tra 45 e 74 anni (50-69: invito a tutta la popolazione bersaglio; 45-49: invito alle donne che aderiscono al programma; adesione spontanea per le donne 70-74 enni). Screening cancro colo rettale: uomini e donne, assistiti del SSR, di età compresa tra 58 e 69 anni. Attori coinvolti/ruolo SO UVOS (organizzazione e invio inviti; monitoraggio e valutazione), direzioni sanitarie aziendali (supporto alla programmazione), SC che garantiscono le prestazioni necessarie per le varie fasi del programma.

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3 – Rendicontazione delle attività realizzate nell’anno 2016 Sono stati stabiliti con le unità operative coinvolte, nelle ASL e nelle ASO, i volumi di attività necessari a garantire la copertura standard della popolazione e la relativa offerta di appuntamenti necessaria, resa disponibile da tutte le UU.OO. Si è cercato di ottimizzare l’utilizzo dei posti resi disponibili monitorando i tassi di adesione dell’utenza e stabilendo gli opportuni overbooking e il livello di flessibilità accettabile da parte delle UU.OO. nello svolgimento degli esami. Sono state erogate tutte le prestazioni di primo e secondo livello richieste. Attori coinvolti/ruolo Le strutture effettivamente coinvolte sono state: la SO UVOS (organizzazione e invio inviti; monitoraggio e valutazione di qualità diagnostica e procedurale), le direzioni sanitarie aziendali (supporto alla programmazione), le SC di Radiologia, Ginecologia, DMI/Distretti, Anatomia patologica, Gastroenterologia, Laboratorio analisi, Chirurgie. 4 – Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Indicatore sentinella: SCREENING MAMMOGRAFICO Età 50-69 anni Numero di donne invitate ad effettuare il test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

85% 93%

Indicatore sentinella: SCREENING CERVICO-VAGINALE Età: 25-64 anni Numero di donne invitate ad effettuare il test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

80% 108%

Indicatore sentinella: SCREENING COLO-RETTALE Età 58 anni Numero persone invitate a sigmoidoscopia + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

85% 106%

SCREENING MAMMOGRAFICO: Età 50-69 anni Numero di donne sottoposte al test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

51% 58%

SCREENING CERVICO-VAGINALE: Età: 25-64 anni Numero di donne sottoposte al test di screening + adesioni spontanee/ popolazione bersaglio annuale

47% 41%

La scarsa adesione è legata probabilmente all’intensa attività privata che caratterizza il nostro territorio

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SCREENING COLO-RETTALE: Età 58 anni Numero persone sottoposte a sigmoidoscopia o FIT + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

40% 55%

Azione 5.1.2 Screening mammografico 1 - Obiettivi dell’azione Aumentare l’estensione e la copertura da esami delle donne di età 45-49 anni, in coerenza con l’obiettivo regionale OSR 5.1 che prevede la piena implementazione del programma di screening mammografico con raggiungimento della copertura della popolazione bersaglio 50-69 anni e garanzia dell’offerta del percorso per le donne 45-49 enni secondo le modalità previste dal protocollo regionale dello screening mammografico (screening annuale offerto alle donne che decidono di aderire al percorso di screening). 2 - Descrizione delle attività previste nell’anno 2016 Invio della lettera informativa in cui si presenta l’opzione di aderire al programma. Programmazione dell’attività dei servizi di radiologia che permetta di rispondere alla richiesta delle donne nella fascia di età 45-49 anni (da reinvitare con periodismo annuale), garantendo allo stesso tempo l’offerta per le donne 50-69 enni che aderiscono all’invito o vengono reindirizzate dall’attività ambulatoriale. Popolazione target: Donne assistite dal SSR di età compresa tra 45 e 49 anni. Attori coinvolti/ruolo: SO UVOS (organizzazione e invio inviti; monitoraggio e valutazione), servizi di radiologia (esecuzione e lettura delle mammografie e relativi approfondimenti), CUP (reindirizzamento delle donne che richiedono mammografie extra-screening). 3 – Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Sono state inviate le lettere alle donne 45enni in una proporzione sufficiente al raggiungimento dello standard previsto (52.6%). E’ stata prevista, sulla base dei dati storici, una proporzione di donne 45-49enni del 16% sul totale delle donne screenate nell’anno, e programmato un surplus di spazi/esame per questa quota. Per quel che riguarda il rapporto fra mammografie extrascreening e mammografie di screening effettuate alle donne 50-69enni, non sono ancora resi disponibili i dati delle prestazioni ambulatoriali del 2016 dal CPO che li raccoglie dalla Regione annualmente. Posto che la fonte è il tracciato C e il codice prestazione considerato è: 87.37.1, si preferisce attendere il dato dalla Regione per evitare disomogeneità negli algoritmi di estrazione. Il dato relativo al 2015 era comunque al di sotto del limite del 10% previsto (6.5%) 4 - Indicatori utilizzati nel PLP Viene riportato solo l’indicatore del livello locale:

Indicatore per il livello locale

donne 45enni nell’anno in corso cui è stata inviata la lettera informativa / totale popolazione bersaglio (coorte delle 45 enni del 2016) (standard: ≥50%)

% mammografie extra screening eseguite per donne 50-69enni / mammografie eseguite nel programma screening (età 50-69 anni) (standard ≤ 10%)

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Azione 5.2.1 Introduzione del test HPV-DNA 1 - Obiettivi dell’azione Implementazione del piano di introduzione del test HPV-DNA per le donne 30-64 enni.

Indicatore per OSR Standard 2018

Indicatore OSR 5.7. Attuazione della DGR 21-5705 del 23/4/2013 e adozione degli indirizzi

Standard OSR 5.7. Sì

2 - Descrizione delle attività previste nell’anno 2016

(Livello locale: ex Dipartimento n. 6) Realizzazione del piano di attivazione dello screening con test HPV. Popolazione target: Donne assistite dal SSR di età compresa tra 30-64 anni. Attori coinvolti/ruolo: SO UVOS (organizzazione e invio inviti; monitoraggio e valutazione), laboratori di riferimento (esecuzione dei test), consultori (prelievo). 3 – Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 L’introduzione e l’implementazione dello screening con test HPV ha seguito il suo iter previsto; nel 2016 è stata randomizzato ed invitato ad HPV il 50% della popolazione target (avendo invitato il 100% della popolazione). La randomizzazione è stata effettuata automaticamente dal CSI ad ogni GOI. Gli attori coinvolti sono stati: la UO UVOS che ha effettuato la programmazione e l’invio dei GOI, nonché la verifica della corretta procedura di stampa/spedizione degli inviti; i consultori (DMI nell’ASL NO e distretti nell’ASL VCO) che hanno disponibilizzato gli spazi-esami sufficienti a coprire tutta l’attività; l’anatomia patologica di Borgomanero che ha processato i test HPV. 4 - Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Indicatore sentinella: Invitate a test HPV di primo livello nell’anno/ totale invitate nell’anno (complessivo regionale)

40% 50%

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Azione 5.3.1 Screening colo-rettale 1 - Obiettivi dell’azione Adozione della modalità di invito con lettera di preavviso, per favorire un incremento della rispondenza. Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno 2 - Descrizione delle attività previste nell’anno 2016

Livello locale

Per i Dipartimenti TO, BI-VC, NO-VCO: Invio delle lettere di preavviso e programmazione dell’attività per garantire il prevedibile incremento di richiesta di esami. Popolazione target Assistiti del SSR (uomini e donne) di 58 anni. Attori coinvolti/ruolo SO UVOS (organizzazione e invio inviti; monitoraggio e valutazione); servizi di endoscopia (esecuzione esami e relativi approfondimenti); CSI Piemonte (aggiornamento software) 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 L’UVOS ha concordato con il CSI gli invii di lettere di preavviso ai 58enni eleggibili a FS e ha svolto le procedure richieste sull’applicativo. Non è ancora stato sviluppato il software in modo da effettuare in autonomia questi invii, per cui sono stati gestiti manualmente dal CSI. 4 - Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Proporzione di persone aderenti al primo invito alla sigmoidoscopia

25% n.d.

Il dato di adesione alla FS, fornito dal CPO, non è ancora disponibile. Se l’indicatore è teso a verificare l’innalzamento dell’adesione legata alla lettera di preavviso, occorre valutarlo solamente sulle persone che l’hanno ricevuta. L’effetto su tutti i primi inviti la si potrà verificare solo a regime.

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Azione 5.3.2 Attività FOBT 1 - Obiettivi dell’azione Integrazione dell’attività FOBT ambulatoriale entro il programma organizzato. 2 - Descrizione delle attività previste nell’anno 2016 Livello locale

Implementazione delle indicazioni relative all’appropriatezza prescrittiva a livello di CUP. Programmazione dell’attività di II livello per garantire l’effettuazione del volume di esami necessario ad assorbire la quota di esami reindirizzati nel programma di screening. Popolazione target Assistiti del SSR (uomini e donne) di età compresa tra 58 e 69 anni. Attori coinvolti/ruolo Centro di Riferimento Regionale (definizione dei criteri di appropriatezza prescrittiva); CUP (applicazione dei criteri di appropriatezza prescrittiva), SO UVOS (organizzazione; monitoraggio e valutazione), Servizi di endoscopia (esecuzione approfondimenti). 3 - Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Il centro di riferimento regionale non ha fornito né formalizzato indicazioni sui criteri di appropriatezza prescrittiva

relativamente al FOBT, per cui non è stato possibile neppure fare un’attività di disseminazione e informazione a

riguardo, sia con i MMG che con i CUP.

Per quel che riguarda le indicazioni prescrittive di prevenzione dei tumori la circolare regionale tesa a ricondurre agli screening organizzati l’attività “spontanea” è già pienamente applicata. La maggior parte delle prescrizioni di FOBT effettuate dai MMG, però, non sono relative alla ricerca di tumori del colon-retto. 4 - Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Proporzione di esami extra-screening effettuati su persone in fascia di età di screening sul totale (screening+extra-screening)

25% n.d.

Il valore al 31/12/2016 non è ancora disponibile, e viene fornito dal CPO/CSI. Come per l’azione 5.1.2 si preferisce attendere il dato dalla Regione per evitare disomogeneità negli algoritmi di estrazione.

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Azione 5.4.1 Estensione e rafforzamento degli interventi per le donne straniere

1 - Obiettivi dell’azione Estensione e rafforzamento degli interventi per favorire la partecipazione delle donne straniere agli screening per i tumori del collo dell’utero e della mammella. 2 - Descrizione delle attività previste nell’anno 2016

Livello locale

Diffusione del materiale prodotto a livello regionale. Popolazione target Donne straniere assistite dal SSR di età compresa tra 25 e 74 anni. Attori coinvolti/ruolo Settore Comunicazione istituzionale della Regione, SO UVOS, medici di medicina generale, consultori familiari. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Non è stato prodotto materiale di comunicazione istituzionale a livello regionale, per cui non è stato possibile svolgere alcuna attività di disseminazione a nessun livello. 4 - Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Diffusione del materiale informativo sul territorio/ogni anno

Diffusione del materiale informativo sul territorio nell’anno: almeno una volta

n.d. Non è stato prodotto materiale informativo a livello regionale

Identificazione e presa di contatto con le associazioni/servizi che si occupano di immigrazione

Identificazione e presa di contatto con le associazioni/ servizi che si occupano di immigrazione

n.d.

Senza materiale né contenuti condivisi di informazione, non è stata attivata nessuna azione

Identificazione di argomenti da trattare nell’ambito di focus group e loro attuazione (almeno un incontro tra personale dello screening e rappresentanze dell’utenza straniera)

Almeno un incontro tra personale dello screening e rappresentanze dell’utenza straniera

n.d.

Senza materiale né contenuti condivisi di informazione, non è stato organizzato alcun incontro

E’ il caso di sottolineare che il materiale multilingue prodotto finora dalla Regione riguarda solo lo screening dei tumori del collo dell’utero e si riferisce al programma precedente a quello attuale, che usa il test HPV come primo test. Comunque anche tale materiale non sarebbe più disponibile in forma cartacea, ma solo in forma digitale. Il raggiungimento dell’obiettivo a livello locale è strettamente legato alla rapidità di produzione del nuovo materiale a livello regionale.

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Programma 6 Lavoro e salute Azione 6.1.1 Consolidare l’utilizzo dei sistemi informativi già in uso (Flussi Inail-Regioni, Informo, SPRESALWeb, comunicazioni dei medici competenti ex art. 40/81) nell’ambito della programmazione regionale e locale

1. Obiettivi dell’azione Inserire l’analisi dei bisogni e la programmazione tra le attività routinarie degli SPreSAL

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Nel 2015 è stata garantita la partecipazione di un dirigente medico SPreSAL alla “cabina di regia” per la gestione del Sistema informativo Regionale per la Prevenzione nei luoghi di Lavoro della Regione Piemonte (SIRP Piemonte); nonché la partecipazione di un dirigente medico e di un TdP SPreSAL alle attività di aggiornamento sull’utilizzo dei Flussi INAIL-Regioni, per la definizione dei contenuti minimi dei report locali contenenti la descrizione dei rischi e danni da lavoro anche ai fini della programmazione delle attività svolte dal Servizio. E’ stata garantita la partecipazione degli operatori alle iniziative di formazione organizzate a livello regionale e locale volte al consolidamento dell’utilizzo dei sistemi informativi. Nel 2016 verrà stilato il report descrittivo sui rischi e danni secondo lo standard concordato e definito nel 2015. e saranno sperimentate sul campo le schede di programmazione delle attività proposte dai Flussi, in particolare la scheda 3 (elenchi di aziende con tassi di infortuni gravi superiori alla media). Per quanto riguarda il Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali Infor.Mo, si proseguirà, l'attività di implementazione del sistema attraverso l'invio allo SPreSAL di Alessandria di tutti gli infortuni mortali nonché di quelli gravi, indagati e ricostruiti con il modello “Sbagliando si Impara”, secondo l’obiettivo attribuito dal livello regionale allo SPRESAL di Novara (n. 4) Proseguirà, inoltre, la partecipazione alle iniziative di aggiornamento e approfondimento organizzate dallo SPreSAL di Alessandria. Verrà consolidato l’utilizzo del sistema SPRESALWeb per la gestione e la rendicontazione di tutte le attività del Servizio. Verrà garantita la partecipazione di un TdP, che da anni partecipa al Gruppo regionale Informatizzazione, per il perfezionamento/implementazione dell’applicativo Relativamente alle comunicazioni inviate dai medici competenti ex art. 40 DLgs 81/08, gli SPreSAL accederanno ai dati inseriti nell’applicativo INAIL dedicato, al fine di utilizzarli per la definizione della mappa dei principali rischi occupazionali presenti sul territorio, la programmazione dell’attività e la valutazione della sorveglianza sanitaria effettuata. Sarà garantita la partecipazione al seminario organizzato entro la fine dell’anno a livello regionale per gli operatori degli SPreSAL, al fine anche di condividere le esperienze locali di utilizzo dei dati. Popolazione target Operatori SPreSAL, medici competenti, cittadini e imprese. Attori coinvolti/ruolo Regione, ASL, INAIL, Comuni.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - E’ stato stilato il report descrittivo sui rischi e danni da lavoro, secondo lo standard concordato e definito a

livello regionale nel 2015, sulla base dei dati derivanti dai Flussi INAIL-Regioni e dalle comunicazioni dei medici competenti ex art. 40 D.Lgs 81/08. Tale report costituisce la base per la comunicazione con vari interlocutori sociali sulle attività lavorative presenti nel territorio e sull’andamento del fenomeno infortunistico e delle malattie da lavoro.

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- Due operatori SPRESAL (un Tecnico della Prevenzione e un Dirigente Medico), referenti per il Gruppo Regionale “Flussi INAIL-Regioni”, hanno partecipato all’evento formativo e di aggiornamento organizzato a Milano in data 29/02/2016

- E’ stata garantita l’implementazione del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali Infor.Mo, attraverso la comunicazione immediata allo SPreSAL di Alessandria di tutti i casi di infortunio mortale occorsi nel corso dell’anno, nonché delle schede di analisi degli infortuni mortali (n. 1) e gravi (n. 4), indagati e ricostruiti con il modello “Sbagliando si Impara”, secondo l’obiettivo attribuito dal livello regionale allo SPRESAL di Novara

- E’ stata inoltre garantita la partecipazione dello SPreSAL di Novara al progetto di ricerca e di approfondimento sugli infortuni gravi, che si svilupperà nel corso del 2017, sotto la direzione dello SPreSAL di Alessandria e del Servizio di Epidemiologia a direzione Universitaria - ASL 5.

- Tutta l’attività del Servizio SPreSAL è stata gestita con il sistema SPRESALWeb e la relazione sull’attività svolta verrà trasmessa al competente Settore Regionale entro la scadenza prevista.

- Il Tecnico della Prevenzione, componente del Gruppo Regionale “Informatizzazione”, ha partecipato a tutte le riunioni convocate a Torino in data 04.03 e 29.12.2016.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Report locale descrittivo dei rischi e danni da lavoro

Report locale descrittivo dei rischi e danni da lavoro disponibile per la ASL NO

100%

Implementazione del Sistema Infor.Mo

Invio alla ASL AL delle schede per la ricostruzione di tutti gli infortuni mortali occorsi e di 4 infortuni gravi, secondo il Protocollo predisposto a livello regionale

100%

Partecipazione di un operatore SPRESAL alla cabina di regia per la gestione del Sistema Informativo Regionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro della Regione Piemonte (SIRP Piemonte)

80% delle riunioni

100%

Partecipazione di un operatore SPRESAL alle attività di aggiornamento sull’utilizzo dei Flussi INAIL-Regioni per la definizione dei contenuti minimi dei report locali

80% delle riunioni

100%

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Azione 6.1.2 Predisporre un sistema di archiviazione informatizzato dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni

1. Obiettivi dell’azione Incrementare il numero dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni trasmessi alle ASL e migliorare la qualità delle informazioni contenute.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Nel 2015 è stata definita la struttura del sistema di registrazione informatizzato che permetterà la raccolta e l’elaborazione dei dati dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni a livello sia locale sia regionale, al fine della costruzione dell’Anagrafe aziende con rischio cancerogeni. La proposta del Gruppo regionale “Rischio Chimico”, composto anche da un rappresentante dello Spresal di Novara è stata condivisa ed approvata con tutti gli Spresal regionali. Nel 2016 lo Spresal ASL NO garantirà la partecipazione del dirigente medico, suo rappresentante, al Gruppo di lavoro regionale, per lo sviluppo del software, per la definizione di lavoratore esposto ai sensi dell’art.243 del D.Lgs 81/08 e dei criteri di minima qualità della compilazione dei registri. Popolazione target Operatori SPreSAL. Attori coinvolti/ruolo Operatori del tavolo di lavoro regionale; SPreSAL.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Un Dirigente Medico SPRESAL, componente del Gruppo Regionale “Rischio Chimico”, ha partecipato alle riunioni convocate a Torino in data 21.1 e 20.12.2016 nelle quali è stato perfezionato l’applicativo per l’informatizzazione dei registri di esposizione ad agenti cancerogeni trasmessi dalle aziende ai sensi dell’art. 243 del D.Lgs 81/08, per il quale lo SPreSAL NO insieme allo SPreSAL BI effettueranno la sperimentazione nei primi mesi del 2017.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione di un operatore SPRESAL al Gruppo Regionale “Rischio Chimico” per la definizione del sistema di registrazione informatizzato delle aziende con lavoratori esposti a cancerogeni occupazionali

90% delle riunioni

100%

Azione 6.2.1 Avviare iniziative atte al miglioramento qualitativo e quantitativo delle segnalazioni di malattia professionale

1. Obiettivi dell’azione Attivare un sistema standardizzato di registrazione e aumentare le notizie delle malattie professionali.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Nel 2016 si rafforzerà l’utilizzo dell’applicativo SPRESALWeb relativamente alla sezione dedicata alla gestione delle attività inerenti le malattie professionali, avviando anche in Piemonte il progetto MALPROF, che si pone

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come obiettivo primario l’attivazione sul territorio nazionale di un sistema di registrazione, secondo criteri e procedure omogenee, delle patologie correlate al lavoro segnalate agli SPreSAL. Sarà garantita la partecipazione di almeno un operatore al corso di formazione mirato al personale medico e sanitario degli SPreSAL, per l’approfondimento relativo all’assegnazione dei nessi di causa secondo i criteri del sistema MALPROF, specificamente riguardante i casi di malattia muscoloscheletrica. Sarà inoltre garantita la partecipazione del dirigente medico facente parte della “cabina di regia” per la gestione del Sistema informativo Regionale per la Prevenzione nei luoghi di Lavoro della Regione Piemonte (SIRP Piemonte) e del TdP, facente parte del Gruppo di lavoro regionale “Informatizzazione” ai lavori per il miglioramento della sezione specifica dell’applicativo SPRESALWeb, in modo da renderlo più congruente con il sistema MALPROF e da rendere più agevole la gestione delle segnalazioni di malattia professionale. Popolazione target Operatori SPreSAL. Attori coinvolti/ruolo Regione, operatori SPreSAL, CSI Piemonte.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - E’ stato organizzato dallo SPreSAL NO il corso di approfondimento rivolto agli operatori dei Servizi piemontesi

per l’utilizzo del sistema MALPROF, tenutosi a Torino in data 14.09.2016. A tale corso è stata garantita la partecipazione di 2 Dirigenti Medici e 1 CPSE .

- E’ proseguito il lavoro iniziato nel 2015 di messa a punto delle Linee Guida per la gestione delle Malattie Professionali segnalate ai Servizi, secondo i criteri MALPROF, utilizzando l’applicativo informatico SpresalWeb. Tali Linee Guida sono state assunte dal Settore Regionale e diffuse a tutti gli SPRESAL Piemontesi .

- Il Tecnico della Prevenzione, del Gruppo regionale Informatizzazione, e il Dirigente Medico, della “cabina di regia”, hanno organizzato una riunione di quadrante per l’aggiornamento e l’addestramento a MALPROF in data 28/07/2016

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

N. di operatori sanitari formati all’utilizzo del sistema MALPROF /numero di operatori da formare

Almeno 1 operatore sanitario

3 operatori

Azione 6.2.2 Consolidare e implementare i sistemi di registrazione dei tumori professionali

1. Obiettivi dell’azione Coordinare i sistemi di registrazione di tumori ad alta frazione eziologica e attivare un sistema orientato all’emersione dei tumori a media/bassa frazione eziologica

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Non sono previste azioni a livello locale per il 2016. Tuttavia il Servizio proseguirà la fattiva collaborazione con il COR istituito presso l’ASL CN1 e con il Registro Mesoteliomi del Piemonte, rispettivamente per i casi di tumore naso-sinusale e mesotelioma, con compilazione

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per ogni caso del questionario specifico, con intervista diretta al paziente a domicilio o durante ricovero ospedaliero.

Sarà garantita la partecipazione di almeno un operatore sanitario agli incontri informativi e di aggiornamento organizzati presso ASL CN1

Popolazione target SPreSAL, medici ospedalieri. Attori coinvolti/ruolo Regione, COR.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

- Nel corso del 2016 è pervenuta la segnalazione di 3 casi di tumore naso sinusale, per i quali è stata effettuata una indagine con la somministrazione del questionario anamnestico specifico, per la ricostruzione di tutte le occasioni di esposizione ad agenti cancerogeni, professionali e non. Tali questionari sono stati inviati al RENATUNS istituito presso ASL CN1 per un inquadramento epidemiogico dei casi.

- E’ stata inoltre garantita la partecipazione di un Dirigente Medico, una CPSE e una Assistente sanitaria al corso di aggiornamento tenutosi presso ASL CN1 in data 21.04.2016.

- Nel corso del 2016 è pervenuta la segnalazione di 10 casi di mesotelioma pleurico, per i quali è stata effettuata una indagine con la somministrazione del questionario anamnestico specifico, per la ricostruzione di tutte le occasioni di esposizione ad amianto, professionali e non. Tali questionari sono stati inviati al Registro Mesoteliomi del Piemonte di Torino, per un inquadramento epidemiogico e nel caso di attribuzione della patologia a causa professionale è stata fatta relazione all’AG e all’INAIL.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Somministrazione del questionario anamnestico per i casi di tumore naso-sinusale

90% dei casi

100%

Somministrazione del questionario anamnestico per i casi di mesotelioma

90% dei casi

100%

Azione 6.3.1 Svolgere attività di supporto a RLS/RLST

1. Obiettivi dell’azione Incrementare la consapevolezza del ruolo e le conoscenze degli RLS e RLST.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Non sono previste azioni a livello locale per il 2016. Tuttavia il Servizio SPreSAL proseguirà la consolidata attività di supporto e di formazione a RLS/RLST attraverso la collaborazione con Enti di formazione presenti sul territorio di competenza, la partecipazione e organizzazione di corsi/seminari di formazione e aggiornamento a livello locale e il coinvolgimento degli RLS nel corso dell’attività di

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vigilanza svolta dai Servizi, per consentire loro di formulare osservazioni di merito circa le condizioni di sicurezza aziendali.

Popolazione target RLS e RLST. Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, Organizzazioni sindacali.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - Il Servizio ha tuttavia proseguito la consolidata attività di supporto e di formazione a RLS/RLST attraverso la

collaborazione con Enti di formazione presenti sul territorio di competenza e partecipando ai corsi di aggiornamento per RLS previsti dagli Accordi Sindacali.

- I corsi organizzati in occasione della V edizione dell’evento “PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: UN PERCORSO PER CONISCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE” sono stati indirizzati anche a RLS/RLST.

- Gli operatori SPreSAL hanno richiesto la presenza del RLS durante i sopralluoghi di tutte le attività di vigilanza effettuate in azienda

4. Indicatori di processo

(non sono previsti indicatori applicabili nel 2016)

Azione 6.4.1 Fornire indicazioni operative per la formazione in materia di igiene e sicurezza del lavoro

1. Obiettivi dell’azione Fornire indicazioni utili alla progettazione, alla realizzazione, alla fruizione e al controllo dei corsi di formazione previsti dalla normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Non sono previste azioni a livello locale per il 2016. Tuttavia il Servizio SPreSAL, sulla base delle indicazioni fornite dal livello regionale, inizierà una attività di vigilanza sulle attività formative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che si svolgono nel territorio di competenza. Verrà garantita la partecipazione di un TdP ai lavori del Gruppo Regionale “Vigilanza sulla Formazione” Verrà inoltre garantita la partecipazione di un TdP alla commissione regionale per la verifica dei requisiti dei soggetti formatori, costituito in seno al Comitato Regionale di Coordinamento ex art. 7 del DLgs 81/08 e rappresentativo delle forze sociali, degli enti e degli organi di vigilanza. Popolazione target SPreSAL, soggetti della prevenzione (datori di lavoro, RSPP, coordinatori per la sicurezza, lavoratori, ecc.). Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, CRC, Enti di Formazione.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - Il Tecnico della Prevenzione, componente del Gruppo Regionale “Commissione CRC Formazione”, ha

partecipato a tutte le riunioni convocate a Torino in data 15.02, 14.07 , 27.09.2016. - Il Tecnico della Prevenzione, componente del Gruppo Regionale “Vigilanza sulla Formazione” ha partecipato

a tutte le riunioni convocate a Torino in data 14.03 e 29.6.2016.

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- Sono stati sperimentati i primi interventi di vigilanza mirati al controllo delle attività di formazione erogate sul territorio, mirati alla verifica della loro correttezza e rispondenza al dettato normativo (Accordi Stato-Regioni e DGR Piemonte)

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione di un operatore SPRESAL ai Gruppi Regionali “Commissione CRC Formazione” e “Vigilanza sulla Formazione”

80% delle riunioni

100%

Azione 6.4.2 Promuovere iniziative di formazione e assistenza alle imprese ed ai soggetti della prevenzione

1. Obiettivi dell’azione Incrementare la conoscenza e diffondere le buone prassi.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Non sono previste azioni a livello locale per il 2016. Tuttavia, il Servizio SPreSAL implementerà le azioni di sostegno ai soggetti della prevenzione, in particolare datori di lavoro, RSPP, professionisti, associazioni datoriali e di categoria, attraverso: � alimentazione e diffusione delle “storie di infortunio” corredate di indicazioni per la prevenzione, volte agli

operatori SPreSAL, alle parti sociali e ad altri soggetti di volta in volta interessati; � diffusione delle informazioni derivanti dai sistemi informativi e di sorveglianza (ad es: implementare il sito

ASL NO con le informazioni divulgabili presenti nei flussi). � mantenimento delle attività di informazione e assistenza, attraverso partecipazione ai Tavoli tecnici già

istituiti e incontri con le associazioni datoriali, di categoria e gli ordini professionali; � partecipazione e organizzazione di corsi/seminari di formazione e aggiornamento a livello locale.

Popolazione target Soggetti della prevenzione (datori di lavoro, RSPP, medici competenti, coordinatori per la sicurezza, lavoratori, lavoratori autonomi, associazioni datoriali e di categoria, ordini professionali, ecc.). Attori coinvolti/ruolo Regione, ASL, CRC.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - E’ stata garantita la partecipazione attiva di alcuni operatori SPreSAL di Novara al progetto “Storie di

infortunio” , che ha l’obiettivo generale di usare l’approccio narrativo come strumento di prevenzione degli infortuni e di promozione della salute nei luoghi di lavoro. Nel corso del 2016 si sono svolti 3 incontri della “comunità di pratica” in data 09.03,07.06 e 27.09.2016 ed è stata scritta la storia di infortunio “L’ultimo volo dell’airone”, che è in pubblicazione sul web nel repertorio delle storie di infortunio

- il report descrittivo sui rischi e danni da lavoro, elaborato sulla base dei dati derivanti dai Flussi INAIL-Regioni è stato utilizzato per l’aggiornamento delle “Immagini di salute” pubblicate on line sul sito della ASL NO, specifica per gli ambienti di lavoro

- nel corso del 2016 sono continuati gli incontri con associazioni datoriali e di categoria (in particolare AIN, Confartigianato e Confagricoltura) nonché la partecipazione al Tavolo tecnico istituito con l’Ordine degli

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Architetti di Novara , riunitosi in data 10.03.2016, sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro e in particolare nei cantieri edili.

- In occasione della V edizione dell’EVENTO:“PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: UN PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE” sono stati organizzati i seguenti corsi, indirizzati ai diversi soggetti della prevenzione (Medici Competenti, Datori di lavoro RSPP, RSPP/ASPP, RLS, coordinatori per la sicurezza) coinvolgendo come relatori rappresentanti di associazioni, enti e scuole: 24 OTTOBRE 2016 - “La promozione di stili di vita salutari: possibilità di intervento del medico competente e degli operatori sanitari negli ambienti di lavoro” 25 OTTOBRE 2016 - “La promozione di stili di vita salutari negli ambienti di lavoro: dalla teoria alle possibilità di attuazione nella propria azienda” 26 OTTOBRE 2016 – “La Sicurezza ad ogni eta’ passa anche dalla formazione” 27 OTTOBRE 2016 - “La promozione di stili di vita salutari in edilizia: prime esperienze nel territorio novarese” 28 OTTOBRE 2016- “Il comparto agricoltura: attrezzature di lavoro e fitosanitari”

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Organizzazione di corsi/seminari di aggiornamento per i soggetti della prevenzione aziendale

1 evento

5 eventi

Partecipazione a Tavoli tecnici di confronto con associazioni datoriali, di categoria e ordini professionali

1 evento

6 eventi

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Azione 6.5.1 Promuovere iniziative in materia di stress lavoro-correlato

1. Obiettivi dell’azione Migliorare il benessere organizzativo nelle aziende pubbliche e private.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Non sono previste azioni a livello locale per il 2016. Popolazione target ASL, ASO, soggetti della prevenzione(datori di lavoro, RSPP, medici competenti, lavoratori, associazioni datoriali e di categoria, ordini professionali, ecc.). Attori coinvolti/ruolo Regione, tavoli di lavoro regionale.

Azione 6.6.1 Interventi formativi rivolti al mondo della scuola

1. Obiettivi dell’azione Supportare le scuole nella gestione e sicurezza del lavoro.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Non sono previste azioni a livello locale per il 2016. Tuttavia, relativamente agli studenti verranno consolidate e proseguiranno le positive esperienze di formazione diretta degli allievi delle scuole promosse dallo SPreSAL dell’ASL NO. In tale ambito nel 2016 verrà privilegiata l’attuazione di progetti specifici che vedono coinvolti gli istituti ad indirizzo professionale e tecnico. Verrà riservata una particolare attenzione ai progetti mirati sui settori a maggior rischio infortunistico (edilizia ed agricoltura), quindi verrà data priorità agli istituti agrari e CAT L’attività svolta verrà rendicontata sulla base delle indicazioni fornite dal Settore regionale competente e sulla banca dati Prosa.on line. Allo stato attuale il Servizio ha sviluppato le seguenti proposte per le scuole di ogni ordine e grado (dettaglio dei progetti ed attività attuata reperibili sulla banca dato Prosa.on line):

• “LA PREVENZIONE COMINCIA DAI BANCHI DI SCUOLA: ” DOMANI FARÒ IL GEOMETRA: TECNICO DELL’IMPRESA O DELLA SICUREZZA?”, progetto, attuato in collaborazione con il comitato Paritetico Territoriale (CPT) per l’Edilizia della provincia di Novara e la Scuola Edile di Novara (SEN), è rivolto agli studenti Istituto di Istruzione Superiore CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio) ex Geometri;

• PROPOSTA DI ACCORDO DI PROGETTO “SPRESAL & SCUOLE: FORMAZIONE DEGLI STUDENTI EQUIPARATI A LAVORATORI E PROMOZIONE DELLA SALUTE NELL’AMBITO DEL POF” (in breve SPRESAL& SCUOLE), che vede coinvolte le scuole di ogni ordine e grado aderenti alla proposta SPRESAL, al fine di realizzare una progettazione congiunta di interventi sul tema della SSL. Attualmente è stata creata una comunità di pratica delle scuole che hanno aderito al progetto sulla piattaforma della Sanità MEMOOD per condividere in tempo reale sia l’evoluzione del progetto sia i materiali necessari al suo sviluppo. in questa prima fase si sarà privilegiato il percorso di formazione generale dello studente equiparato a lavoratore, nelle scuole secondarie di secondo grado, con la modalità elearning prevista dall’accordo Stato Regione.

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Inoltre, verrà garantita la partecipazione di un TdP ai lavori del Gruppo Regionale “Promozione della sicurezza delle scuole”. Popolazione target Studenti e Personale della scuola di ogni ordine e grado. Attori coinvolti/ruolo ASL, USR-MIUR, INAIL, Regione, docenti delle scuole. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - un TdP dello SPreSAL ha partecipato a tutte le riunioni del Gruppo Regionale “Promozione della sicurezza

delle scuole”, svoltesi a Torino in data 18.03, 07.07, 22.09.2016. Il Gruppo di lavoro nel corso dell’anno 2016 ha organizzato e gestito un corso di formazione su scala regionale per Responsabili dei Servizi di Prevenzione degli Istituti Scolastici

- Nell’ambito della “Settimana Europea” sono state realizzate delle iniziative rivolte al mondo della scuola (target studenti del triennio della scuola secondaria di secondo grado e RSPP/ASPP, RLS) che sono rendicontate nel programma 3 (azione 3.2.1)

- Nel corso del 2016 sono stati realizzati negli Istituti del territorio novarese i seguenti progetti: “LA PREVENZIONE COMINCIA DAI BANCHI DI SCUOLA: ”DOMANI FARÒ IL GEOMETRA: TECNICO DELL’IMPRESA O DELLA SICUREZZA")(Codice Prosa 1798) Attori coinvolti/ruolo: ASL Novara SPRESAL , Comitato Paritetico Territoriale (CPT) per l'edilizia e Scuola Edile Novarese (SEN), attualmente riuniti in un unico ente SENFORS (Sistema Edile Novarese Formazione Sicurezza), Dirigente Scolastico e docenti IIS "P.L. Nervi" di Novara, liberi professionisti del settore edile, MES (Media Educativi Sanità) Regione Piemonte-Assessorato Sanità Popolazione target: studenti del corso di studi CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio) ex Geometri Gli studenti vengono sensibilizzati attraverso una metodologia formativa ed esperienziale. I vari argomenti vengono introdotti sia con lezioni frontali d'aula (attuate dai docenti o da esperti del settore), dibattiti e attività in piccolo gruppo, sia con attività pratiche o sopralluoghi in cantiere. Tutti gli interventi sono stati condivisi da tutti i partecipanti in occasione di riunioni di progettazione e coordinamento, lasciando poi la definizione, gestione e attuazione specifica in carico solo ad alcuni Enti sulla base degli obiettivi specifici.

• classi prime: SPRESAL- è stata avviata una sperimentazione per la formazione specifica degli studenti equiparati a lavoratori in modalità e-learning o blended nell'ambito del progetto Spresal & Scuole

• classi seconde: SENFORS- gli allievi hanno approfondito la conoscenza del mondo edile e le opportunità di inserimento lavorativo che offre attraverso l'incontro con esperti del settore(Agente Immobiliare, Amministratori di Condominio,Coordinatori, Datori di lavoro, Progettisti)

• classi terze: SPRESAL/SENFORS - L’ALLESTIMENTO DEL CANTIERE: gli allievi hanno iniziato ad affrontare la predisposizione di un Piano di Sicurezza e Coordinamento al fine di attuare concretamente le più idonee misure di prevenzione e protezione sin dalla prima fase di lavoro di avvio un’opera edile, in collaborazione con gli esperti

• classi quarte: SPRESAL/SENFORS - LA SICUREZZA NEI LAVORI EDILI IN ALTEZZA: come per le classi terze dopo una lezione frontale per far conoscere le più idonee misure di prevenzione e protezione da attuare nella realizzazione di lavori in altezza (coperture, ponteggi e manutenzioni), gli studenti devono produrre degli elaborati

SENFORS - IL PONTEGGIO IN SICUREZZA: docenti tecnici e gli istruttori hanno illustrato le fasi di montaggio e smontaggio di un ponteggio a telai prefabbricati e assistito i ragazzi durante l’esercitazione pratica

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• classi quinte: SPRESAL "VITA DA CANTIERE: LA GESTIONE DELLA PREVENZIONE", attraverso due giochi di ruolo gli studenti sono stati sensibilizzati sui diritti e doveri dei vari soggetti della prevenzione in azienda e in cantiere per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori Classi coinvolte: n. 2 classi prime (totale 43 studenti) n. 2 classi seconde (totale 39 studenti) n. 2 classi terze(totale 32 studenti), n. 2 classi IV (totale 48 studenti), n. 1 classi V (totale 38 studenti) totale 200 studenti

PROPOSTA DI ACCORDO DI PROGETTO “SPRESAL & SCUOLE: FORMAZIONE DEGLI STUDENTI EQUIPARATI A LAVORATORI E PROMOZIONE DELLA SALUTE NELL’AMBITO DEL POF” (in breve SPRESAL & SCUOLE)(Codice Prosa 3565) Attori coinvolti/ruolo: SPRESAL, MES MES (MEDIA EDUCATIVI IN SANITA’)Regione Piemonte -Assessorato alla Salute,Referente Coordinamento Informatico: IIS G Fauser di Novara, Referente Coordinamento Organizzativo Infanzia, Primarie e Secondarie 1°:IC Bottacchi di Novara,Referente Coordinamento Organizzativo Secondarie 2°: IIS PL Nervi di Novara, Referenti organizzativo e informatico della Scuola aderente all'accordo Popolazione target: dirigenti scolastici, RSPP, docenti e studenti delle scuole che hanno aderito all'accordo Progetto pilota promosso dall’ASL NO-SPRESAL, rivolto alle Scuole della Provincia di Novara, che ha il fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane ed economiche nella progettazione ed attuazione di percorsi formativi condivisi sia in tema di promozione della salute che di formazione degli studenti equiparati a lavoratori, utilizzando sia strumenti digitali (es. piattaforma MOODLE) sia la didattica tradizionale. Il progetto ha modalità di attivazione che tengono conto dei bisogni formativi ed educativi e delle risorse dei singoli partecipanti e pertanto ha un’evoluzione progressiva nel tempo. Per i dettagli di progetto vedere rendicontazione anno 2015 e banca dati Prosa on line Il progetto è stato presentato alla Conferenza Provinciale permanente presso la Prefettura di Novara in data 18/02/2016. La messa a punto della piattaforma, l’alfabetizzazione all’uso della stessa e lo sviluppo del progetto è stata attuata sia attraverso l’uso di un forum/comunità di pratica su Medmood sia attraverso alcuni incontri organizzativi/formativi nelle seguenti date: 14/07/2016, 13/09/2016, 26/10/2016 . In maggio è stata attivata sul Server dell’IIS Fauser la piattaforma “SPRESAL & SCUOLA” dedicata al progetto. Quindi, nel periodo maggio-ottobre 2016, il corso per la formazione generale degli studenti equiparati a lavoratori è stato:

• adeguato a quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni per la formazione in e-learning,

• sperimentato dai partecipanti alla comunità di pratica per la sua messa a punto,

• completato sulla base delle criticità evidenziate e trasferito nelle aree delle varie scuole secondarie di secondo grado. Il progetto prevede che gli studenti delle scuole interessate frequentino i corsi online e svolgano il test finale certificativo in aula. Sulla piattaforma “Spresal & Scuole” è stata creata nel 2016 una nuova area per progettare un corso in e-learnig, suddiviso in tre anni, per gli studenti dalla scuola secondaria di primo grado per sensibilizzarli sui temi della SSL. Il corso sarà sviluppato sulla base del progetto presentato dall’IC Duca D’Aosta e utilizzando parte dei materiali del corso per gli studenti equiparati a lavoratori Scuole e Classi coinvolte: Allo stato attuale sono coinvolti i seguenti istituti formativi: l’ Università del Piemonte Orientale, n. 8 scuole secondarie di 2° (totale studenti n. 6.206) n. 5 istituti comprensivi (totale studenti n. 4.568) Interventi attuati IC DUCA D’AOSTA intervento di sensibilizzazione in tema di SSL in tutte le classi prime della scuola secondaria di 1 grado utilizzando alcune lezioni presenti sulla piattaforma MEDMOOD (n. 7 classi per un totale di 151 studenti) ITA BONFANTINI - Il materiale predisposto nella prima fase e caricato sulla piattaforma Medmood è stato testato , secondo le modalità previste dall’accordo (n. 8 classi terze 153 studenti)

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IIS FAUSER nell’ambito del progetto è stato attuato un Seminario per gli studenti classi 5° (n. 70 studenti) IIS NERVI ha attivato e testato il corso in e-learnig sulla piattaforma dedicata al progetto per n. 4 classi prime tot. 82 studenti

3. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione TdP ai lavori del Gruppo Regionale “Promozione della sicurezza delle scuole”.

80% delle riunioni 100%

Attuare interventi formativi specifici rivolti agli studenti degli istituti ad indirizzo tecnico e professionale

1 evento formativo n. 12 interventi

Prosecuzione del Progetto “SPRESAL & SCUOLE” sul tema della SSL

Almeno 1 incontro/anno di coordinamento con le scuole aderenti

n. 4 incontri /anno di coordinamento con le scuole aderenti

Prosecuzione del Progetto rivolto all’IIS CAT in collaborazione con CPT e Scuola Edile

80% delle classi terze, quarte e quinte

100% delle classi terze, quarte e quinte

Predisposizione della piattaforma MOODLE dedicata al progetto SPRESAL & SCUOLE

SI SI

Predisposizione del materiale formativa che le scuole utilizzeranno per la formazione generale dello studente equiparato a lavoratore

SI SI

Azione 6.7.1 Promuovere il coordinamento della attività di vigilanza fra Enti

1. Obiettivi dell’azione Coordinare l’attività di vigilanza per una maggiore efficacia degli interventi.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) A livello locale , verrà convocato, organizzato e gestito l’OPV della provincia di Novara, con i seguenti compiti: � programmare l’attività di vigilanza sulla base delle specificità territoriali. Gli ambiti prioritari di intervento

sono: edilizia, agricoltura, ambienti confinati, ambienti a rischio esplosione e incendio. I controlli potranno essere effettuati anche in ambiti diversi da quelli citati, individuati di volta in volta da parte dei componenti OPV, sulla base di criteri definiti;

� operare per rafforzare lo scambio di informazioni tra Enti, nell’ambito dell’attività coordinata e congiunta, per raggiungere una maggior efficacia degli interventi, evitare sovrapposizioni e ottimizzare l’utilizzo delle risorse;

� rafforzare l’attività di vigilanza coordinata e congiunta con altri enti e organi di controllo (ARPA, Polizia Municipale, Questura, Carabinieri, NAS, Procura della Repubblica);

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� rendicontare al Settore regionale competente l’attività svolta nell’anno precedente. Popolazione target Aziende pubbliche e private, lavoratori autonomi, coordinatori per la sicurezza, medici competenti, altri soggetti sottoposti a vigilanza. Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, Direzioni Regionali e Territoriali del Lavoro, INPS, INAIL (con la componente ex-ISPESL), Direzione Regionale, Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, altri enti e organi di controllo.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 E’ stata convocata, organizzata e gestita una riunione dell’Organismo Provinciale di Vigilanza (OPV) in data 05.12.2016, con la partecipazione di tutti gli Enti preposti alla vigilanza, nella quale sono stati confrontati programmi di intervento per la vigilanza congiunta e/o coordinata su comparti di particolare interesse per criticità e indici infortunistici.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Convocazione, organizzazione e gestione dell’Organismo Provinciale per l’attuazione dei Piani Operativi di Vigilanza (OPV)

1 riunione/anno con relativo report

100%

Azione 6.7.2 Applicazione del piano mirato di sicurezza in edilizia

1. Obiettivi dell’azione Promuovere piani mirati di prevenzione.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) A livello regionale opera un gruppo di lavoro per l’aggiornamento del piano mirato di prevenzione in edilizia, costituito da rappresentanti delle ASL TO1, TO4, TO5, AT, NO, CN2. Per il corretto funzionamento del gruppo le ASL previste, devono garantire la partecipazione del loro rappresentante. Il Settore competente effettuerà il monitoraggio sull’applicazione del Piano regionale edilizia. A livello locale, sarà garantita la partecipazione del TdP, rappresentante per la ASL NO, al Gruppo di lavoro regionale e nazionale “Edilizia”. In relazione al piano mirato di sicurezza in edilizia approvato dalla Regione Piemonte, lo SPreSAL continuerà l’attività di vigilanza nei cantieri edili, mantenendo gli standard di attività raggiunti nel 2015, garantendo così le proporzioni tra cantieri ispezionati e notifiche pervenute (circa il 10%) L’attività di vigilanza dovrà riguardare sia gli aspetti di sicurezza che di salute, garantire la copertura del territorio, fornire controlli omogenei e mirati a ridurre i rischi più rilevanti, con soluzioni di prevenzione condivise, coordinate anche con gli altri enti. La scelta dei cantieri da ispezionare avverrà sulla base dei criteri: � esame delle notifiche preliminari che pervengono alle Strutture ai sensi dell’art. 99 del DLgs 81/08; � individuazione dei cantieri per avvistamento ; � selezione dei cantieri di rimozione e bonifica amianto;

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� piani mirati di prevenzione, quali quelli riguardanti le Grandi Opere e il settore degli spettacoli e delle fiere; � richiesta di altri soggetti (AG, esposti, segnalazioni di altri enti, ecc.); � intervento in cantiere per infortunio. L’attività di vigilanza su avvistamento consentirà di intervenire sui cantieri al di sotto del “minimo etico di sicurezza” come definito dal Piano Regionale di Prevenzione in Edilizia per gli anni 2014-2015 sopra citato. I rischi prioritari sulla base dei quali si effettueranno i controlli, sono quelli individuati a seguito delle analisi effettuate nell’ambito del Progetto nazionale INFORMO: caduta dall’alto - compreso lo sprofondamento - caduta di materiali dall’alto, elettrocuzione, seppellimento, ribaltamento e investimento da macchine operatrici. Relativamente a quest’ultimo rischio, in caso di utilizzo di macchine e attrezzature per cui è prevista specifica abilitazione, la stessa dovrà essere necessariamente verificata. Per la prevenzione della caduta dall’alto verrà utilizzata la scheda “Aspetti minimi di controllo finalizzato al contenimento del rischio di caduta dall’alto nei lavori in quota”. Dovrà altresì essere verificato il rispetto del divieto di somministrare e assumere alcool a tutti gli addetti in cantiere. Una priorità importante sarà anche la vigilanza e il controllo in materia di amianto, nei casi di lavori di rimozione/bonifica, ma anche in caso di esposizione per altri fattori (ambienti di lavoro con presenza di manufatti contenenti amianto, quali pannelli, tubazioni, controsoffitti, rivestimenti, caldaia, ecc.). Nel caso di lavori di rimozione/bonifica, sarà esercitata anche una importante funzione preventiva, sia dei lavoratori che della popolazione e l’ambiente in generale, attraverso la valutazione dei piani di lavoro ex art. 256 DLgs 81/08 predisposti ed inviati dalle imprese autorizzate che eseguiranno i lavori e delle notifiche ex art. 250 DLgs. 81/08 che ricevono. Le attività di prevenzione per la tutela dei lavoratori dal rischio da amianto saranno perseguite nel corso dell’anno 2016 tenendo conto delle indicazioni che perverranno dall’applicazione del nuovo “Piano Regionale Amianto” approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 1 marzo 2016 n. 124 – 7279. In merito alla sorveglianza sanitaria si dovrà mantenere anche nell’anno 2016 l’obiettivo di verificare, nel corso dell’attività di vigilanza, l’attivazione della sorveglianza sanitaria per i lavoratori dei cantieri edili. Verrà pertanto verificata, in tutte le aziende controllate, la nomina del medico competente e l’esecuzione dell’attività di sorveglianza sanitaria mediante il controllo dei giudizi di idoneità. Riguardo all’attività coordinata e congiunta con gli altri Enti in ambito OPV, in particolare DTL, VV.F., INPS, INAIL, le linee di intervento che si dovranno seguire per l’anno 2016 saranno verosimilmente condizionate dall’istituzione della Agenzia Unica per le Ispezioni, le cui attività inizieranno nel secondo semestre dell’anno 2016; tuttavia all’interno dei singoli OPV si concorrerà affinché: � venga effettuato un numero di interventi di vigilanza congiunta pari almeno al 5% del numero dei cantieri da

controllare assegnati dalla programmazione regionale alle ASL; � la scelta dei cantieri da vigilare congiuntamente, avvenga prioritariamente sulla base delle notifiche

preliminari pervenute alle strutture SPreSAL, valutate con DTL e INPS sulla base delle informazioni presenti negli archivi informatici di questi enti, che consentono di individuare i cantieri in cui operano le aziende più critiche relativamente all’irregolarità contributiva ed in cui si presume, quindi, che sussistano anche irregolarità in materia di igiene e sicurezza del lavoro;

� venga garantita l’attività di vigilanza in modalità coordinata fra gli enti preposti al controllo, basata sullo scambio di informazioni relative alla programmazione dell’attività di vigilanza e i controlli effettuati sul territorio, la condivisione di informazioni provenienti da banche dati.

� venga effettuata la vigilanza congiunta ai VV.F nei cantieri in cui sono presenti attività comprese in categoria C dell’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi di cui al DPR n. 151/2011.

� vengano adottati programmi mirati di controllo nelle attività fieristiche e di montaggio/smontaggio palchi; Tutta l’attività di vigilanza in edilizia sarà gestita attraverso l’utilizzo dell’applicativo SPRESALWeb, che mette a disposizione strumenti di rilevazione e di rendicontazione delle attività effettuate comuni, consentendo così la raccolta delle informazioni necessarie alla redazione del report annuale di attività che costituisce l’indicatore di processo del PRP 2014-2018. In termini di vigilanza, oltre a poter specificare la quota di vigilanza coordinata/congiunta, il sistema consente di rilevare, tra l’altro, gli indicatori previsti dal Piano Nazionale Edilizia 2014-2018 quali : � cantieri in cui è stata rilevata la presenza di cantieri al di sotto del minimo etico di sicurezza; � le irregolarità di tipo organizzativo riconducibili alla violazione del Capo I del Titolo IV del D.Lgs. 81/08; � il numero di imprese dove è stata verificata la sorveglianza sanitaria.

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Per quanto riguarda l’attività di informazione e assistenza Il Servizio continuerà la sua attività di diffusione delle buone pratiche e informazione e assistenza alle figure strategiche della prevenzione, sulla base delle risorse disponibili e delle esigenze che scaturiscono dal territorio. In particolare ai Servizi viene richiesto di promuovere sia l’attività di assistenza cosiddetta “programmata e continuata” che quella “diretta”, svolta a seguito di un’azione di vigilanza, così come definite nel Piano Regionale di Prevenzione in Edilizia per gli anni 2014-2015. Inoltre, sarà garantita la partecipazione degli operatori alle attività formative relative al piano mirato di prevenzione in edilizia, al fine di aumentare l’omogeneità di intervento tra i Servizi SPreSAL, con particolare riguardo all’attività di vigilanza. Popolazione target Committenti, imprese affidatarie, imprese esecutrici, lavoratori autonomi, preposti, coordinatori per la sicurezza, medici competenti, altri soggetti sottoposti a vigilanza. Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, DTL, VV.F., INPS, INAIL, altri enti e organi di controllo.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - In attuazione del Piano Regionale mirato alla sicurezza in edilizia, nel 2015 è continuata la ormai

consolidata attività di vigilanza con 188 ispezioni in altrettanti cantieri edili. Di tale attività ispettiva vi è un dettagliato resoconto nella relazione di attività trasmessa alla Regione.

- Il Tecnico della Prevenzione componente del Gruppo Regionale “Edilizia” ha partecipato a tutte riunioni convocate a Torino, in data 03.03, 22.03, 07.07, 15.07, 26.08, 24.11.2016, e ha partecipato ai Convegni organizzati sul territorio piemontese per la divulgazione del Regolamento 6R cd “Regolamento coperture”, in data 21.07 a Torino, 29.09 a Torino e 23.11.2016 a Vercelli.

- Il Tecnico della Prevenzione componente del Gruppo Nazionale “Edilizia” ha partecipato a tutte riunioni convocate a Roma in data 28.01 e 22.03.2016.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Cantieri da ispezionare secondo il programma assegnato dal Piano di Prevenzione in Edilizia per l’anno 2016

n. 155 cantieri ispezionati (80% del valore tendenziale di 194 calcolato a livello regionale sulla base delle 4 variabili di popolazione, addetti, notifiche, infortuni)

n.188 cantieri ispezionati

Partecipazione del Referente alle riunioni del Gruppo Regionale “Edilizia”

80% delle riunioni

100%

Partecipazione del Referente alle riunioni del Gruppo Nazionale “Edilizia”

80% delle riunioni 100%

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Azione 6.7.3 Applicazione del piano mirato di sicurezza in agricoltura

1. Obiettivi dell’azione Promuovere piani mirati di prevenzione.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) A livello locale, nel 2016 lo SPreSAL continuerà l’attività di controllo nel settore agricolo, rivolto in particolare ad aziende agricole, contoterzisti, aziende di commercio e riparazione di macchine agricole. la programmazione delle attività tiene conto delle indicazioni regionali, sia nel numero complessivo che riguardo la ripartizione: i controlli sono previsti per il 70% nelle imprese tra 50 e 500 giornate e per il 30% nelle imprese superiori a 500 giornate. Inoltre il 5% del totale dei controlli dovrà essere destinato alla verifica del commercio delle macchine nuove o usate e il 10% agli allevamenti bovini o suini. Per una migliore selezione delle aziende sulle quali effettuare i controlli le ASL potranno utilizzare gli elenchi aggiornati delle aziende estratte dall’anagrafe agricola ripartite in base alle giornate lavorate e all’orientamento economico prevalente, forniti dal Settore regionale Prevenzione e Veterinaria. Per quanto attiene l’attività di verifica dei requisiti strutturali degli allevamenti bovini e suini si dovrà tener conto della programmazione dei controlli previsti dai Servizi Veterinari conducendo dove possibile i controlli congiuntamente e in modo coordinato. L’attività di verifica dell’utilizzo di fitosanitari, sarà effettuata secondo le indicazioni derivanti dal PRISA 2016, che prevede di coinvolgere, oltre ai Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN), altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione con competenze diverse, conducendo dove possibile i controlli congiunti e coordinati. L’ attività di controllo dello SPreSAL dovrà tener conto della programmazione dei SIAN, favorendo il più possibile l’attività congiunta (in almeno il 50% dei controlli) nelle aziende con dipendenti e che utilizzano i prodotti più pericolosi per la salute degli operatori, evitando duplicazioni e sovrapposizioni nell’attività di vigilanza. Nell’attività di controllo gli operatori dovranno utilizzare la “scheda di sopralluogo”, predisposta a livello nazionale e recepita a livello regionale e garantire l’inserimento dei dati nell’applicativo specifico per la successiva estrazione ed invio al Settore competente. Le linee di intervento che si intendono seguire nell’attività coordinata e congiunta in ambito OPV per la vigilanza con gli altri Enti, in particolare DTL, VV.FF., INPS, INAIL, sono: � effettuazione di un numero di interventi di vigilanza congiunta pari almeno al 5% del numero delle aziende da

controllare assegnato dalla programmazione regionale alle ASL; � attività di controllo mirata prioritariamente a macchine e attrezzature agricole, allevamenti (in particolare

bovini, suini), impiego dei prodotti fitosanitari, ambienti confinati e lavoro stagionale; � utilizzo dei dati aggiornati dell’anagrafe agricola regionale relativi alla superficie agricola utilizzata, alle colture

e ai capi allevati, delle Unità Lavorative Annue (ULA), incrociati con i dati della DTL e INPS relativi alle imprese che potenzialmente risultano utilizzatrici di manodopera irregolare, per l’individuazione delle aziende agricole da sottoporre a controllo congiunto.

Gli ambiti di intervento che si intendono promuovere per la vigilanza coordinata e congiunta in ambito Dipartimento di Prevenzione (DP) riguarderanno: � fitosanitari: definizione di protocolli per l’attivazione di modalità di collaborazione organica con i SIAN per

l’esecuzione dei controlli su commercio e impiego dei prodotti fitosanitari; � allevamenti: raccordo con i Servizi Veterinari per l’attività di controllo rischi sulle strutture utilizzate negli per

allevamento bovino e suino con particolare riguardo agli aspetti di sicurezza degli impianti e alle vie di fuga; � formazione del personale SPreSAL: le ASL devono garantire la partecipazione degli operatori SPreSAL alle

attività formative relative al piano agricoltura.

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Sarà garantita la partecipazione al corso di formazione organizzato a livello regionale sulle attività del Piano. Per il corretto funzionamento dei gruppi regionali “Agricoltura” e “Selvicoltura” sarà garantita la partecipazione dei componenti individuati e dei referenti alle attività programmatorie o divulgative del piano agricoltura. Popolazione target Aziende agricole, lavoratori autonomi, contoterzisti, aziende di commercio e riparazione di macchine agricole. Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, DTL, VV.F., INPS, INAIL.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - In attuazione del Piano Regionale mirato alla sicurezza in Agricoltura, nel 2016 è continuata l’attività di

vigilanza con 28 ispezioni in aziende agricole e aziende di commercio e riparazione di macchine agricole, secondo le priorità e i protocolli previsti dal Piano e con la compilazione per ogni azienda controllata della check list condivisa tra i Servizi .

- E’ stata migliorata la collaborazione con altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione, in particolare SIAN e SIAVB, effettuando attività di vigilanza congiunta in 5 aziende agricole per il controllo dell’uso di fitosanitari e in 3 allevamenti.

- I 3 Tecnici della Prevenzione, referenti per il Piano Agricoltura, hanno partecipato a tutti momenti formativi e di aggiornamento organizzati a livello Regionale, in particolare al Corso di Formazione tenutosi a Torino in data 20 e 21 aprile 2016. Nella medesima occasione si è svolta la riunione programmatica annuale del Gruppo Regionale “Agricoltura” .

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Ispezioni in aziende agricole secondo il programma e le modalità assegnati dal Piano di Prevenzione in Agricoltura, con compilazione della “scheda agricoltura” per ogni intervento

n. 28 aziende di cui 1 commercio di cui 3 allevamenti

100%

Verifiche per il controllo dell’uso dei prodotti fitosanitari in collaborazione con SIAN

n.5 (50% della programmazione PRISA)

100%

Attività coordinata e/o congiunta con altri Enti

n. 2 (5% della aziende vigilate)

100%

Partecipazione del Referente alle riunioni del Gruppo Regionale “Agricoltura”

80% delle riunioni 100%

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Partecipazione del Referente alle riunioni del Gruppo Regionale “Selvicoltura”

80% delle riunioni

A livello regionale non è stata organizzata nel corso dell’anno alcuna riunione del Gruppo “Selvicoltura”

Partecipazione al corso di formazione regionale sulle attività del Piano Agricoltura

Almeno 1 operatore 3 operatori

Azione 6.8.1 Definizione di linee di indirizzo operativo e check list per l’attività di vigilanza

1. Obiettivi dell’azione Predisporre linee di indirizzo operativo e adottare strumenti comuni nell’attività di vigilanza.

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) A livello locale lo SPreSAL effettuerà la funzione di controllo e vigilanza sulle aziende Pubbliche e private di tutti i comparti, compresa l’edilizia e l’agricoltura. Tale attività viene esercitata anche nei confronti dei lavoratori autonomi e degli altri soggetti che hanno obblighi in materia di igiene e sicurezza del lavoro. Rispetto agli obiettivi numerici da conseguire, sulla base degli interventi finora effettuati e dei LEA nazionali, che stabiliscono un numero di aziende da controllare pari al 5% delle unità locali presenti sul territorio, si tenderà al mantenimento degli standard di attività programmati per l’anno 2014. Riguardo gli infortuni occorsi, si interverrà a seguito di eventi infortunistici gravi e mortali nell’immediatezza, in coordinamento con il sistema di emergenza del 118, e sulla base della scelta degli infortuni più gravi, applicando l’ormai consolidato Protocollo concordato con la Procura Generale della Repubblica per la gestione delle denunce di infortunio. Si svolgerà, oltre che attività di controllo in azienda, accurata attività di indagine a fini di giustizia penale. Si intendono complessivamente mantenere gli standard di attività finora raggiunti. Per le malattie professionali, proseguirà l’attività di indagine ai fini di individuare il nesso causale e le responsabilità connesse, nonché l’attività di vigilanza nelle aziende attive in cui si è avuta l’esposizione dei lavoratori a fattori di rischio. Si rende necessaria una riduzione degli standard di attività raggiunti negli anni passati a fronte di una progressiva perdita di personale medico del Servizio. Popolazione target SPreSAL, aziende pubbliche e private, RSPP, lavoratori autonomi, medici competenti, professionisti, altri soggetti della prevenzione. Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, Autorità giudiziaria.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 - Sono state effettuate attività di vigilanza e controllo in materia di igiene e sicurezza del lavoro nelle aziende e

sui lavoratori autonomi, al fine di verificare il rispetto della normativa specifica e di adottare gli eventuali necessari provvedimenti di regolarizzazione, in 724 aziende a fronte del numero programmato di 717 (corrispondente al LEA nazionale di copertura del 5% delle unità locali)

- Tutte le notizie di infortunio sono state gestite con l’applicativo SpresaWeb e sono state selezionate secondo i criteri previsti dal Protocollo Procura/Regione del 2003. Sono state effettuate 84 inchieste infortuni, a seguito della richiesta dell’Autorità Giudiziaria o di iniziativa.

- Tutte le segnalazioni di malattia professionale sono state gestite con l’applicativo SpresaWeb e sono state selezionate secondo i criteri previsti dal Protocollo in essere tra SPRESAL NO e Procura della Repubblica di Novara e Verbania. Sono stati conclusi 89 inchieste/accertamenti di malattia professionale, a seguito della richiesta dell’Autorità Giudiziaria o di iniziativa.

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4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Ispezioni e controlli in luoghi di lavoro al fine di assicurare una copertura di almeno il 5% delle unità locali (tale obiettivo rappresenta un LEA nazionale).

n. 717 n. 724

Effettuazione delle inchieste infortuni selezionate sulla base dei criteri contenuti nel Protocollo Procura Generale/Regione

n. 83 n. 84

Lettura critica delle segnalazioni di malattia professionale con effettuazione di accertamenti e inchieste con successiva trasmissione all’Autorità Giudiziaria e/o all’INAIL nei casi positivi

n. 50 n. 89

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Programma 7 Ambiente e salute Azione7.1.1 Costituire e promuovere l’operatività di un gruppo di lavoro regionale di coordinamento Ambiente-Salute 1. Obiettivi dell’azione Identificare ruoli e responsabilità Integrare competenze e professionalità Integrare la programmazione ASL, IZS, ARPA 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) La programmazione locale delle attività 2016 (Piano Locale della Prevenzione) sarà integrata, ove possibile, fra Servizi e con ARPA. Integrazione e trasversalità nella conduzione delle attività appaiono prioritarie nei seguenti ambiti:

� Valutazione dei progetti relativi a nuovi insediamenti produttivi � Gestione delle problematiche relative all’amianto � Gestione delle problematiche relative alle radiazioni UV � Gestione delle problematiche relative all’impatto ambiente – salute nell’ambito delle conferenze dei

Servizi. Il programma annuale di vigilanza e controllo negli ambienti di vita sarà declinato secondo le indicazioni regionali fornite con specifico documento (vedi anche successivo punto 7.11.1). L’ASL NO garantirà la partecipazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione alle riunioni del Gruppo di Lavoro Regionale “Ambiente - salute”. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Le attività relative al programma ambiente-salute sono state svolte, anche se prevalentemente ad opera del SISP, con il coinvolgimento, a seconda dei diversi casi, degli altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione, e con la costante collaborazione, del Dipartimento ARPA di Novara e, laddove necessario, delle altre Strutture dell’ARPA eventualmente interessate. In particolare, è proseguita l’attività integrata di valutazione degli insediamenti produttivi con il coinvolgimento, accanto al SISP ed allo SPRESAL, delle diverse Aree dei Servizi Veterinari e l’eventuale consulenza del Dipartimento ARPA di Novara. Nella gestione delle problematiche relative all’amianto sono state seguite le procedure previste dalle vigenti DGR Regionali, con la costante collaborazione del Dipartimento ARPA di Novara e, in alcuni casi, il coinvolgimento dello SPRESAL. L’attività di controllo degli apparecchi utilizzati negli esercizi di estetica/solarium si è svolta attraverso l’intervento del Dipartimento Radiazioni dell’ARPA di Ivrea per la valutazione delle emissioni delle apparecchiature. Infine, la partecipazione dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO alle Conferenze dei Servizi indette dai diversi Enti inerenti tematiche ambiente-salute è stata sempre caratterizzata dalla collaborazione con le Strutture preposte del Dipartimento ARPA di Novara, che hanno fornito sistematicamente tutto il supporto necessario. L’ASL NO ha garantito inoltre la partecipazione del Dr. Esposito, Referente Ambiente-Salute Asl e componente del Gruppo Regionale sopraindicato a tutte le riunioni tenute nel corso dell’anno. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

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Garantire la partecipazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. “NO”, eventualmente coinvolti, alle riunioni del gruppo regionale.

90% 100%

Azione 7.1.2 Sostenere la Rete territoriale dei referenti del progetto Ambiente e Salute di cui alla DD n. 37 del 15/3/2007 1.Obiettivi dell’azione Facilitare la comunicazione verticale tra Regione e ASL. Promuovere l’integrazione tra i diversi Servizi del Dipartimento di Prevenzione delle ASL. 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Nell’ASL NO è identificato un referente locale “Ambiente e Salute” e sarà formalizzato con Determina del Direttore di Dipartimento un tavolo di lavoro integrato all’interno del Dipartimento di Prevenzione. Il referente locale sarà il coordinatore del tavolo di lavoro locale e garantirà il raccordo con le istituzioni del territorio, con ARPA e con Regione. Al tavolo di lavoro saranno rappresentate almeno le strutture SISP, SIAN, SPRESAL e Aree Veterinarie, affinché sia garantita l’integrazione multidisciplinare delle diverse competenze e il referente REACH. Il Tavolo avrà il compito di affrontare le situazioni più problematiche che possono presentarsi nei diversi procedimenti affinché il percorso di esposizione della popolazione a contaminanti ambientali possa essere tracciato e controllato in modo efficace e coordinato. Il provvedimento di costituzione del tavolo sarà trasmesso alla Regione Piemonte. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Nell’ASL NO è stato istituito, nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione, il Tavolo di lavoro integrato sulle tematiche ambiente-salute. Il tavolo di lavoro, costituito da rappresentanti dei Servizi SISP – SIAN – SPRESAL e Aree dei Servizi Veterinari è stato formalizzato, nei termini previsti, con Determina del Direttore del Dipartimento trasmessa poi alla Direzione Sanità della Regione Piemonte. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Determina del Direttore di Dipartimento dell’ASL NO di istituzione del Tavolo di lavoro “Ambiente-Salute”

Entro il 15 Luglio 2016 Nei termini previsti

Nota di trasmissione alla Regione della Determina di istituzione del Tavolo di lavoro

Entro il 30 Luglio 2016 Nei termini previsti

Azione 7.2.1 Predisporre un programma di monitoraggio degli inquinanti ambientali a cui è esposta la popolazione del Piemonte Livello regionale Azione 7.2.2 Predisporre un piano pluriennale di sorveglianza epidemiologica delle patologie correlate a esposizioni ambientali Livello regionale

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Azione 7.3.1 Adottare documenti di indirizzo per la valutazione preventiva degli impatti sulla salute delle modifiche ambientali 1. Obiettivi dell’azione Ottimizzare il contributo fornito da ASL e ARPA alla valutazione preventiva di impatto Ambiente - Salute nell’ambito delle Conferenze dei Servizi. 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Il referente locale Ambiente-Salute dell’ASL NO:

- Proseguirà la raccolta dei dati relativi alle valutazioni di impatto nell’ambito delle Conferenze dei Servizi, con le modalità indicate dalla Regione;

- Fornirà alla Regione le informazioni sulle casistiche delle istanze che pervengono dagli Enti locali (province, comuni) e sulle modalità di interazione adottate nelle Conferenze dei Servizi.

Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO, inoltre, garantirà la partecipazione dei Servizi e degli operatori coinvolti alla conferenze dei servizi/tavoli di lavoro ambiente-salute e la partecipazione degli operatori coinvolti al corso di formazione regionale. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Il Dipartimento di Prevenzione ha garantito, anche nel corso del 2016, la partecipazione degli operatori interessati, prevalentemente del SISP e, a seconda dei casi, coinvolgendo anche operatori SPRESAL e dei Servizi Veterinari, alle Conferenze dei Servizi indette dai diversi Enti (Regione, Provincia, Comuni). L’attività si è svolta in stretta collaborazione con il Dipartimento ARPA di Novara, con il Settore Ambiente della Provincia, con gli altri Uffici eventualmente interessati, nonché con portatori di interesse e rappresentanti delle comunità locali nei casi di maggior rilievo. Nel corso dell’anno sono pervenute 81 richieste dagli Enti interessati, a queste è stata assicurata risposta, attraverso la partecipazione in Conferenza e/o con parere scritto, in 55 casi, conseguendo l’obiettivo previsto (>= 60%). E’ stato redatto il report annuale, provvedendo alla compilazione dello specifico format regionale, per la raccolta dei dati concernenti le Conferenze dei Servizi, allegato nella documentazione relativa al “Programma di attività SISP”. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione alle Conferenze dei servizi indette dei vari Enti

Pareri espressi/richieste pervenute >= 60%

66%

Redazione report attività svolta in ambito Conferenze dei Servizi con compilazione format regionale

Entro il 31 dicembre 2016 Nei termini previsti

Azione 7.4.1 Definire un percorso per lo sviluppo di un modello per la valutazione integrata degli impatti sulla salute dei fattori inquinanti 1. Obiettivi dell’azione Rendere sostenibile la gestione integrata delle istanze provenienti dalla popolazione su problematiche di tipo ambientale 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Sulla base del format regionale, l’ASL NO fornirà informazioni sulle casistiche delle istanze che pervengono dalla popolazione residente e sulle modalità di risposta.

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Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO, inoltre, faciliterà la valutazione trasversale di problematiche ambientali ed emergenze anche con l’aiuto del tavolo locale Ambiente-Salute. Ovviamente, tale approccio integrato sarà innanzitutto applicato ad alcune problematiche ambientali già note come particolarmente rilevanti per il territorio di competenza e rappresentate da: discarica di Ghemme, discarica di Barengo, cave ed attività estrattive. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Nel corso dell’anno sono stati affrontati tutti gli aspetti inerenti le diverse problematiche ambientali, sollevate su istanza della popolazione o degli Enti Locali. In tali casi, il Dipartimento di Prevenzione ha assicurato, laddove necessario, l’azione integrata tra i Servizi, in particolare SISP, SPRESAL e le aree dei Servizi Veterinari; analogamente costante è stato il raccordo con il Dipartimento ARPA di Novara. Tale approccio è stato ovviamente applicato nella prosecuzione delle attività relative a problematiche ambientali già note da qualche anno come di particolare rilevanza per il territorio dell’ASL NO, rappresentate dalle discariche di Ghemme e di Barengo, dalle cave ed attività estrattive presenti nei diversi siti della Provincia, cui si è aggiunto nel corso del 2016 il sito contaminato dismesso dello stabilimento industriale Bemberg in Comune di Gozzano. E’ stato redatto il report annuale per la raccolta dei dati sulle casistiche delle suddette istanze ambientali, provvedendo alla compilazione dello specifico format regionale, allegato nella documentazione relativa al “Programma di attività SISP”. E’stata tenuta una riunione del Tavolo di Lavoro Dipartimentale per un primo confronto tra Servizi sui principali temi di interesse ambiente-salute presenti nel territorio di competenza. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Redazione report annuale di segnalazione casistiche su istanze ambientali con compilazione format regionale

Entro 31 Dicembre 2016 Nei termini previsti

Almeno 1 incontro del Tavolo di Lavoro sulle problematiche ambientali indicate

Entro 31 Dicembre 2016 Nei termini previsti (riunione del 21/12/16)

Azione 7.5.1 Definire un piano di formazione per gli operatori sanitari e dell’ambiente 1.Obiettivi dell’azione Aggiornamento degli operatori sui temi della epidemiologia ambientale e della valutazione d’impatto sulla salute (VIS). 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) L’ASL NO garantirà la partecipazione di almeno due operatori del Dipartimento di Prevenzione al Corso Regionale di formazione regionale sulla VIS. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 E’ stata garantita la partecipazione di tre operatori SISP al Corso Regionale di formazione sulla VIS. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

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Garantire la partecipazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. “NO”, al corso di formazione sulla VIS

Partecipazione di almeno due operatori ASL

Partecipazione di 3 operatori ASL

Azione 7.6.1 Sviluppare competenze per la comunicazione del rischio Livello regionale. Azione 7.7.1 Attuare programmi di controllo in materia di REACH/CLP con individuazione di un sistema di indicatori per il monitoraggio delle situazioni di non conformità 1. Obiettivi dell’azione Migliorare la sicurezza chimica della popolazione e dei lavoratori con la verifica del rispetto dei regolamenti REACH/CLP 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Al fine di realizzare le attività di controllo previste dal Piano Regionale dei Controlli (PRC) REACH-CLP, il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO garantirà la collaborazione alle attività previste dal NTR con particolare riferimento alla gestione dei verbali conclusivi derivanti dalle ispezioni ed i successivi rapporti con le aziende. Per quanto riguarda i controlli dei rischi derivanti dalla contaminazione chimica dei prodotti, l’ASL NO proseguirà, con le modalità indicate nell’ambito del programma di attività SISP allegato, nel piano di campionamento e nella risposta alle allerte, secondo i programmi previsti dalle specifiche indicazioni regionali e nazionali. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 E’ stata garantita, in tutti i casi richiesti, la collaborazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO alle attività previste dal Nucleo Tecnico Regionale, partecipando all’attività di controllo e garantendo, oltre alla partecipazione alle ispezioni, la gestione dei verbali e dei successivi rapporti con le aziende. E’ proseguita l’attività di controllo della contaminazione chimica dei prodotti, attuando i piani di campionamento previsti dai programmi regionali, e la risposta alle allerte, come da rendicontatone allegata relativa al “Programma di attività SISP”. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione del Referente REACH ai controlli previsti dal NTR nel territorio di competenza dell’ASL NO

≥ 80% dei controlli effettuati

100%

Redazione report campionamenti effettuati

Entro 31 Dicembre 2016 Nei termini previsti

Azione 7.8.1 Realizzare iniziative di formazione degli operatori sul tema della sicurezza chimica 1. Obiettivi dell’azione Aumentare la conoscenza e la consapevolezza in tema di sicurezza chimica

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2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) L’ASL NO garantirà la partecipazione del Referente (e/o dei sostituti) REACH-CLP al corso regionale di aggiornamento. 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 E’ stata garantita, dal Dipartimento di Prevenzione, la partecipazione del Referente REACH e dei suoi sostituti al corso di formazione Regionale di aggiornamento sulle tematiche REACH. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione del Referente REACH (e/o sostituti) al corso regionale di aggiornamento

Partecipazione di almeno un operatore

Partecipazione di 3 operatori ASL

Azione 7.9.1 Definire ed approvare il nuovo Piano Regionale Amianto 1. Obiettivi dell’azione Definire un forte strumento programmatorio che consenta di elaborare ed attuare un insieme sinergico di attività, sia sul piano ambientale che su quello sanitario, in grado di minimizzare l’impatto sulla salute della presenza sul territorio di amianto naturale e di materiali contenenti amianto. 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Le ASL interessate dovranno garantire la partecipazione degli operatori coinvolti ai tavoli regionali. Nell’ASL NO proseguiranno le attività di gestione del rischio connesso alla presenza di amianto in applicazione delle disposizioni previste nelle deliberazioni regionali di riferimento (DGR 40-5094 del 18/12/12 e DGR 25-6899 del 18/12/13). 3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Nell’ASL NO sono proseguite le attività di gestione del rischio amianto in applicazione delle Deliberazioni Regionali di riferimento. Coperture in amianto (DGR 40-5094 del 18/12/12).

Nel corso dell’anno 2016 sono pervenute 58 segnalazioni relative a manufatti in cemento amianto; gli operatori SISP del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL hanno eseguito 53 sopralluoghi per la valutazione della pericolosità delle coperture; in 5 casi non è stato possibile procedere al sopralluogo per impossibilità di accesso al sito. Sono stati inoltre eseguiti 5 sopralluoghi di iniziativa per la valutazione di coperture o di manufatti abbandonati, condotti sempre secondo le modalità previste dalla specifica DGR Regionale, nonché secondo il protocollo concordato con il Dipartimento ARPA di Novara. Autorimozione manufatti in amianto (DGR 25-6899 del 18/12/13)

Nel corso dell’anno sono state valutate, con verifica documentale delle dichiarazioni presentate, tutte le 69 richieste pervenute, secondo le modalità previste dalla DGR sopra indicata. Di queste sono state acquisite 48 dichiarazioni di smaltimento e sollecitata la trasmissione negli altri 21 casi. E’ stata redatta specifica relazione sulle attività svolte. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

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N. interventi eseguiti/N. esposti pervenuti per valutazione coperture in amianto (DGR 40-5094 del 18/12/12)

>= 90 % 100%

Relazione finale attività svolta per autorimozione amianto (DGR 25-6899 del 18/12/13)

Entro il 31/12/2016 Nei termini previsti

Azione 7.11.1 Promuovere buone pratiche per la tutela della salute in ambiente indoor, e mappare il rischio radon 1. Obiettivi dell’azione Disporre di linee di indirizzo per la costruzione e/o ristrutturazione di edifici in chiave di salubrità ed eco-compatibilità. Riorientare l’utilizzo delle risorse umane dei Servizi ASL alla luce dell’efficacia 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) A livello locale, nell’ASL NO l’utilizzo delle risorse sarà orientato ad � attività di informazione e assistenza rivolte a tecnici progettisti per la promozione dell'utilizzo delle forme di

procedimento semplificate; ad operatori dei Servizi di Edilizia e Urbanistica Comunali per promuovere l'utilizzo dello strumento dell'autocertificazione, anche attraverso la diffusione di un Regolamento Locale di Igiene uniforme ed aggiornato; ai vari portatori di interesse per l’illustrazione del documento di revisione (una volta che sia stato trasmesso alle ASL) delle linee guida per la costruzione e modifica di locali ed ambienti di lavoro

� attuazione del programma annuale di vigilanza e controllo negli ambienti di vita (strutture sociosanitarie, scolastiche, ricettive, carcerarie, sportive e ricreative, manufatti in cemento-amianto, ecc.) secondo le indicazioni regionali fornite con specifico documento ed esplicitate nell’allegato “Programmazione attività di competenza S.I.S.P.” in cui sono elencate le attività che saranno assicurate dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica nell’anno 2016.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

� Nel corso del 2016 l’attività di promozione dell’utilizzo dello strumento dell’autocertificazione è proseguita mediante il continuo interfacciarsi degli operatori del SISP con i Tecnici Comunali, i Responsabili SUAP, i tecnici professionisti privati, per la definizione dei casi in cui si possa ritenere superato l’obbligo della richiesta del parere ASL. In particolare, con i rappresentanti dei Comuni e dei SUAP si è discussa l’opportunità di adottare un Regolamento Locale di Igiene condiviso: ai responsabili di tutti i principali ambiti territoriali è stata inviata la bozza di Regolamento, già approvata nei Comuni di Cameri e Arona, ed approvata nel 2016 anche nei Comuni dell’Unione Bassa Sesia, ed in corso di approvazione nel Comune di Novara; a cura di quest’ultimo, inoltre, sono state indette riunioni con i portatori di interesse sovracomunali del territorio (associazioni, ordini professionali) per la raccolta di suggerimenti e richieste di aggiornamento e modifica del testo.

� E’ stato attuato il programma di vigilanza e controllo negli ambienti di vita, in ottemperanza alla programmazione regionale, come da rendicontazione allegata, relativa al “Programma di attività di competenza SISP”.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Riunioni del Dipartimento di Prevenzione di discussione ed illustrazione della bozza di linee guida per locali ed ambienti di lavoro

Almeno un verbale di riunione con i portatori di interesse

Verbale riunione Commissione Consiliare di Novara del 5.12.2016

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Redazione di report sull’attività svolta di informazione ed assistenza esterna per progettisti e tecnici comunali

Entro 31 Dicembre 2016 Nei termini previsti

Indicatori previsti nel documento allegato attività S.I.S.P

Standard previsti nel documento allegato attività S.I.S.P.

100% (v. rendiconto programma attività SISP allegato)

Azione 7.12.1 Definire un pacchetto formativo sull’uso della telefonia cellulare destinato alla fascia di età pediatrica Livello regionale Azione 7.13.1 Prevenire i rischi legati all’eccessiva esposizione a radiazioni UV attraverso la vigilanza e l’informazione 1. Obiettivi dell’azione Garantire la prosecuzione delle attività di vigilanza presso i centri di estetica/solarium ed attuare un programma di comunicazione anche utilizzando i risultati ottenuti nell’ambito delle attività di controllo. 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale) Livello locale � Vigilanza presso centri estetica - solarium - Prosecuzione delle attività di vigilanza su apparecchiature generanti UV e sulle loro modalità di gestione

(scheda n. 7 D.M. Ministero dello Sviluppo Economico n. 110 del 12/5/2011). - Effettuazione di 2 interventi congiunti con ARPA per la misurazione strumentale delle emissioni ultraviolette

delle apparecchiature generanti UV in esercizi presenti nel territorio dell’ASL NO � Campagna informativa - Utilizzo del monitor informativi collocato presso l’ambulatorio SISP della sede di Novara per la diffusione di

una presentazione elettronica illustrativa dei principali rischi da RUV artificiali - Sviluppo della campagna informativa già avviata in collaborazione con l’Ufficio stampa dell’ASL NO, volta a

definire ulteriori momenti per la diffusione (in particolare attraverso i social media) di contenuti inerenti i rischi da esposizioni a RUV artificiali, con particolare riferimento ad adolescenti e donne.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Nel corso dell’anno e’ proseguita l’attività di vigilanza nel settore, procedendo agli interventi di controllo previsti presso centri di estetica\solarium presenti nel territorio di competenza; l’attività di verifica delle emissioni delle apparecchiature generanti RUV è stata svolta dagli operatori SISP in collaborazione con il Dipartimento Radiazioni dell’ARPA di Ivrea presso due centri, come da standard previsto. Nel corso degli interventi sono state verificate le condizioni delle apparecchiature presenti nei centri e le modalità operative adottate dai gestori, con particolare riferimento agli adempimenti previsti dalle vigenti disposizioni regionali. E’ proseguita la campagna informativa avviata in collaborazione tra SISP e Ufficio Stampa dell’ASL NO, utilizzando la presentazione elettronica già sperimentata ed installata nel monitor presente nella sala di attesa della sede SISP di Novara. La stessa presentazione è stata inviata a tutti i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL della Regione. Il video elaborato sempre con l’ausilio della stessa presentazione è stato ancora pubblicato nella pagina riservata dall’ASL NO del social network “Facebook” , risultando ancora molto visualizzato con numerosi accessi da parte degli utenti. 4. Indicatori utilizzati nel PLP

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Nome indicatore Standard per l’anno 2016 Valore al 31/12/2016

Motivazione eventuale scostamento

Interventi di controllo congiunti ARPA-ASL su apparecchi abbronzanti per la misurazione di emissioni U.V.

Almeno 2 interventi 100%

Redazione di report annuale sull’attività svolta

Entro il 31 Dicembre 2016 Entro il 31 dicembre 2016

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Programma 8 Prevenzione e controllo delle malattie infettive Azione 8.1.1: 1. Obiettivi dell’azione Il miglioramento dei sistemi di sorveglianza esistenti e lo sviluppo di ulteriori sistemi di sorveglianza per le malattie infettive prioritarie o emergenti sono gli obiettivi dell’azione, insieme ad analisi e utilizzo dei dati rilevati attraverso le sorveglianze 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

1) Partecipazione ai momenti formativi e riunioni tecniche, richiesti a livello regionale (OC 9.3): verrà garantita la partecipazione del Referente SIMI e del personale dedicato alla sorveglianza delle malattie infettive alle iniziative proposte dalla Regione

2) Inserimento nella nuova piattaforma GEMINI di tutte le notifiche e sorveglianze speciali previste (OC 9.3): continuerà l’attività di inserimento di tutte le notifiche e sorveglianze speciali sia nella piattaforma GEMINI che nelle piattaforme dell’ISS (Malattie batteriche Invasive, Epatiti)

3) Adesione al sistema di sorveglianza regionale delle attività di screening e trattamento dei contatti di TB (OC 9.3): proseguirà l’ inserimento nella piattaforma GEMINI dei dati relativi all’attività di screening nei casi di TB eseguita dal SISP dell’ASL NO e dall’Ambulatorio di Pneumologia dell’A.O.U. Maggiore di Novara, nonché dei dati relativi ai trattamenti farmacologici dei casi e dei contatati condotti dallo stesso Ambulatorio di Pneumologia.

4) Rafforzamento delle attività di sensibilizzazione verso la sorveglianza e la notifica degli esantemi sospetti per la ricerca e conferma di laboratorio dei casi di morbillo e rosolia congenita (OC 9.1): potenziamento della collaborazione con le Direzioni Mediche Ospedaliere (Presidio ospedaliero di Borgomanero e A.O.U. Maggiore della Carità di Novara) per garantire la puntuale e tempestiva segnalazione dei casi di esantemi sospetti ai fini della ricerca e conferma di laboratorio per la diagnosi di morbillo e rosolia; sviluppo di azioni di coinvolgimento dei MMG e dei PLS per ribadire la necessità di segnalazione tempestiva dei casi di morbillo e rosolia

5) Ricognizione dei flussi informativi sull’uso degli antibiotici a livello locale (strutture ospedaliere e territoriali) (OC 9.11): - in ambito ospedaliero: prosecuzione della attività di reportistica sull’uso degli antibiotici con redazione di report annuale sul consumo degli antibiotici e gestione informatizzata dei profili di antibioticoresistenza per alcuni “microorganismi alert” (Acinetobacter, Escherichia coli); - in ambito territoriale: avvio di attività di monitoraggio, a cura del Servizio Farmaceutico Territoriale, sull’uso degli antibiotici da parte dei MMG e PLS dei Distretti dell’ASL NO; - in ambito veterinario: attuazione del piano di farmacosorveglianza per la verifica del corretto impiego e rispetto del tempo di sospensione del farmaco veterinario negli allevamenti come previsto dal "Piano Regionale di Farmacosorveglianza Veterinaria 2016-2018 (art. 88 - D.L.vo 6 Aprile 2006, n° 193)". In occasione dei controlli , il personale ispettivo avrà cura di sensibilizzare i titolari ed il personale addetto al governo degli animali sul delicato tema dell'antibiotico resistenza e sull’uso prudente e responsabile dei medicinali veterinari, consegnando agli stessi il materiale divulgativo messo a punto dalla Regione Piemonte; attuazione del piano per la ricerca dei residui dei farmaci mediante l’esecuzione dei campionamenti previsti; attuazione al Piano Integrativo Regionale per la ricerca di chinoloni e tetracicline nel latte bovino alla stalla, con metodica multi residuo.

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6) Potenziamento dell’attività di sorveglianza delle infezioni invasive da Enterobatteri produttori di Carbapenemasi (OC 9.10): prosecuzione dell’inserimento nella piattaforma GEMINI dei casi segnalati di infezioni invasive da batteri produttori di CPE con redazione di report semestrale sugli isolamenti degli stessi Enterobatteri.

7) Completamento delle attività per la gestione informatizzata delle attività vaccinali (OC 9.6): inserimento sistematico dei dati relativi agli atti vaccinali eseguiti in età pediatrica nell’applicativo informatico utilizzato negli ambulatori dell’ASL NO

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

1. Nel corso del 2016 la Referente SIMI e il personale sanitario dedicato alla sorveglianza delle malattie infettive hanno partecipato ai seguenti corsi:

• 16 e 17.2.2016 Malattie infettive verso l’eradicazione: polio, morbillo, rosolia e sorveglianza delle malattie batteriche invasive

• 13.10.2016 La sorveglianza e la prevenzione dell’influenza

• 06.12.2016 Gestione dei migranti del programma TRITON FRONTEX: aggiornamento procedure

• 20.12.2016 Riunione riservata ai Referenti SIMI e R.A.V. sulla Sorveglianza di laboratorio del morbillo e rosolia nell’ambito del Piano Nazionale di eliminazione di tali malattie (PNEMoRC)

2. Nel corso del 2016 sono state inserite tutte le notifiche e sorveglianze speciali sia nella piattaforma GEMINI che nelle piattaforme dell’ISS (Malattie batteriche Invasive, Epatiti)

3. Nel 2016 sono stati inseriti nella piattaforma GEMINI i dati relativi all’attività di screening sui contatti sia di casi di TB notificati nel’ASL NO che di casi notificati in altre ASL ma aventi i contatti residenti nella nostra ASL.

4. In data 06.07.2016 con Prot. 33074/16 sono state inviate alle Direzioni Mediche Ospedaliere (Presidio ospedaliero di Borgomanero e A.O.U. Maggiore della Carità di Novara), ai Medici di Medicina generale e ai Pediatri di libera scelta, le note predisposte dal SeReMI per garantire la puntuale e tempestiva segnalazione dei casi di esantemi sospetti ai fini della ricerca e conferma di laboratorio per la diagnosi di morbillo e rosolia. In data 19.02.2016 e stata inviata dal Referente SIMI, tramite i direttori dei Distretti sanitari della ASL , una mail ai MMG e PLS del territorio con allegati i poster predisposti dal SeReMI inerenti le modalità di segnalazione di morbillo, rosolia, rosolia congenita e in gravidanza. Nel corso dell’anno 2016, in ottemperanza a quanto previsto dal Programma Aziendale di Controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza dell’ASL NO - anno 2016 in linea con gli obiettivi del PLP 2016 ASL NO, è stato effettuato il controllo delle malattie infettive in ospedale. Il controllo ha perseguito i seguenti obiettivi: a) Applicazione delle procedure di notifica delle malattie infettive; b) Implementazione e incentivazione dell’impiego delle check list per la verifica dell’attuazione delle misure di isolamento sulla base delle criticità rilevate nel 2015; c) Valutazione dell’efficacia delle azioni intraprese e programmazione degli interventi di miglioramento. Gli obiettivi sono stati raggiunti attraverso: il controllo delle notifiche obbligatorie e della corretta trasmissione alle strutture di competenza a cura delle Strutture Ospedaliere che,per prime, hanno osservato i casi e a cura della Direzione Medica che ha supervisionato il flusso delle schede di notifica, in osservanza delle indicazioni ministeriali e regionali. Le check list per la verifica dell’attuazione delle misure di isolamento, distinte per modalità di trasmissione (aerea /droplets/ contatto) disponibili sul sito aziendale, e le schede dei bundles per gli isolamenti, sono state raccolte e verificate dalla Direzione Medica di Presidio. Nello specifico, nel corso del 2016 non si sono registrati casi di morbillo, presso il Presidio Ospedaliero di Borgomanero. L’efficacia delle azioni intraprese è stata valutata tramite la verifica del cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti degli operatori sanitari con l’uso delle check list. I risultati elaborati sono stati diffusi negli incontri del CIO.

5. Il consumo ospedaliero degli antibiotici è stato rendicontato attraverso report sui consumi annuali (suddivisi per reparto) nel quale sono stati dettagliati gli antibiotici monitorati dal P.O. di Borgomanero, evidenziando le principali in appropriatezze prescrittive. Il gruppo di lavoro aziendale controlla i consumi degli antibiotici individuati, espressi in DDD/100 giorni-paziente. Il report sui consumi viene inviato annualmente in Regione secondo la tempistica prevista dal consuntivo 2016 della attività ICA.

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La sorveglianza continua che viene effettuata partendo dai dati di laboratorio relativamente ai microrganismi Alert, produce mensilmente un report inviato a ciascuna struttura ospedaliera, allo scopo di sensibilizzare gli operatori all’accurata applicazione delle norme per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza, compreso l’uso degli antibiotici. Secondo le indicazioni dello specifico protocollo regionale riguardante le infezioni ospedaliere e di quello aziendale, la sorveglianza sulle antibiotico resistenze viene monitorata mensilmente con la produzione del relativo report, anch’esso inviato in regione. La sorveglianza continua comprende anche la rilevazione della frequenza degli enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Klebsiella e E. Coli), come previsto dal monitoraggio a rilevanza nazionale e internazionale, al fine di attivare interventi di prevenzione e controllo. Anche questa sorveglianza produce un report che viene inviato annualmente in Regione. Attività di FARMACOSORVEGLIANZA VETERINARIA (D. L.vo 293/2006 E D. L.vo 158/2006) Sopralluoghi presso: Grossisti di medicinali veterinari non autorizzati alla vendita diretta: n.3 Grossisti di medicinali veterinari autorizzati alla vendita diretta: n.1 Fabbricanti di premiscele autorizzati alla vendita diretta: n.1 Ambulatori o cliniche veterinarie: n. 3 Allevamenti: n. 132 In tutto sono stati eseguiti n. 140 sopralluoghi, tutti con esito favorevole. PIANO NAZIONALE RESIDUI Nel corso dell’anno 2016, nell’ambito del PIANO NAZIONALER RESIDUI, sono stati eseguiti, sia in azienda sia al macello n. 118 prelievi, tutti con esito favorevole. EXTRAPIANO – Piano regionale integrativo per la ricerca di CHINOLONI e di TETRACICLINE nel latte bovino alla stalla. Nel corso dell’anno 2016 sono stati effettuati 8 prelievi tutti favorevoli.

6. La sorveglianza continua di cui al punto 5 comprende anche la rilevazione della frequenza degli enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Klebsiella e E. Coli), come previsto dal monitoraggio a rilevanza nazionale e internazionale, al fine di attivare interventi di prevenzione e controllo. Anche questa sorveglianza ha prodotto un report che viene inviato annualmente in Regione.

7. Si è proceduto al completamento dell'inserimento dell'anagrafe vaccinale nel sistema OnVac, che per le coorti di età inferiore a 24 mesi è stato ottenuto; ci si è dedicati inoltre all'inserimento anche di altre classi di età, in modo di giungere al più presto possibile ad avere un'anagrafe completa online.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione operatori interessati a iniziative regionali

Secondo indicazioni regionali 100%

--

Percentuale notifiche inserite in piattaforma Gemini compresi casi e contatti TB

100% 100%

--

Numero notifiche esantemi sospetti avviati a conferma di laboratorio per morbillo/rosolia

100% 1 ROSOLIA NON CONFERMATA 0 MORBILLO

--

Redazione report attività congiunte MMG e dei PLS per diagnosi tempestiva di morbillo/rosolia

Entro 31 Dicembre 2016 Redatto entro 31 dicembre 2016

--

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Report annuale sorveglianza uso degli antibiotici soggetti a monitoraggio in ambito ospedaliero e territoriale

Secondo indicazioni regionali

Secondo indicazioni regionali

--

Report annuale su antibiotico resistenze di alcuni microrganismi alert isolati dal laboratorio (Acinetobacter, Escherichia coli, ecc…)

Secondo indicazioni regionali

Secondo indicazioni regionali

--

Analisi dei report di attività di farmacosorveglianza in ambito veterinario con compilazione Scheda rilevazione dati farmacovigilanza

Entro 31 Dicembre 2016 Compilazione scheda di rilevazione dati

--

Inserimento delle segnalazioni di infezioni invasive da enterobatteri CPE produttori nella piattaforma Gemini Report semestrale enterobatteri produttori carbapenemasi

100% Secondo indicazioni regionali

100% Secondo indicazioni regionali

--

Registrazione informatizzata atti vaccinali eseguiti in età pediatrica

100% 100% per le coorti di età inferiore a 24 mesi

--

Azione 8.5.1: 1. Obiettivi dell’azione Lo sviluppo di azioni di prevenzione, mirate alla riduzione dei rischi, e di interventi di preparazione alle emergenze sono gli obiettivi di questa azione, attraverso la preparazione e l’adozione di piani e procedure per la gestione di eventuali emergenze, integrando il livello nazionale, quello regionale e quello regionale. 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

1. Partecipazione ai momenti formativi e riunioni tecniche, richiesti a livello regionale (O.C. 9.3): verrà garantita la partecipazione del Referente SIMI e del personale dedicato alla sorveglianza delle malattie infettive alle iniziative proposte dalla Regione

2. Rafforzamento delle attività delle reti degli operatori coinvolti del territorio e delle strutture sanitarie dedicate alla prevenzione e controllo delle malattie e del rischio infettivo (O.C. 9.9): con delibera ASL NO n°822 del 23.12.2015 è stato aggiornato il Piano locale per le Emergenze infettive. Nel corso del 2016 sarà condiviso con tutti gli attori coinvolti, provvedendo alla sua trasmissione, con specifica nota del Dipartimento di Prevenzione, a tutti i Servizi ed Enti interessati.

3. Adesione alle indicazioni regionali per la prevenzione della TB nei migranti (O.C. 9.5): si proseguirà con i consueti accertamenti (visite mediche, Rx torace) per la precoce individuazione di casi di TB tra i migranti secondo il protocollo approvato tra l’ASL NO, la Prefettura e l’A.O.U. di Novara nel 2014 e aggiornato nel 2015. In caso di Diagnosi di TB si procederà all’individuazione tempestiva dei

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contatti e all’attività di screening, avvalendosi della collaborazione dell’Ambulatorio di Pneumologia AOU di Novara.

4. Attuazione delle indicazioni del PPPV, con particolare riguardo alle misure adottate per mantenere le coperture vaccinali e limitare il fenomeno del rifiuto vaccinale; alla vaccinazione dei soggetti a rischio per cui è prevista una offerta attiva; al coinvolgimento dei PLS per le segnalazioni dei prematuri e delle Neonatologie per le vaccinazioni dei grandi prematuri prima della dimissione (O.C. 9.7): al fine di perseguire l'obiettivo di mantenere e migliorare le coperture vaccinali e di conseguire i livelli di copertura a 24 mesi e per la vaccinazione anti MPR previsti dal PNV 2016-2018, si intende operare attraverso interventi multidisciplinari e multiprofessionali quali: � completamento dell'anagrafe vaccinale informatizzata e, ove possibile, inserimento dello storico

vaccinale per le coorti a chiamata attiva; � verifica e monitoraggio della causa del rifiuto mediante contatto diretto; � monitoraggio delle mancate risposte alle convocazioni per le sedute vaccinali; � attento controllo degli eventi avversi successivi alla vaccinazione; � Incremento dell’offerta vaccinale nelle categorie a rischio mediante la sistematica collaborazione con i

reparti di neonatologia, in particolare per la chiamata attiva dei soggetti che necessitano di calendari speciali in quanto prematuri (Rotavirus), nati da madri HBsAg+ etc…;

� incontri periodici, nei consultori, con i neo-genitori nei corsi post - partum, per presentare le attività dei servizi vaccinali, le diverse vaccinazioni, il calendario vaccinale

� contrasto al fenomeno del rifiuto vaccinale mediante stretta attività di collaborazione con PLS e MMG 5. Ambulatorio del Viaggiatore internazionale: aggiornamenti operativi secondo indicazioni regionali (OC

9.7): le azioni previste punteranno ad una risposta efficiente alle richieste dell’utenza, facilitando l’accesso agli interventi di profilassi da parte dei viaggiatori stessi ed a garantire la partecipazione degli operatori alle iniziative proposte dalla Regione con particolare riferimento alle emergenze infettive come l’epidemia determinata dallo Zika virus.

6. Mantenimento del flusso informativo sui rifiuti vaccinali a 24 mesi di vita segnalati ai PLS o MMG (O.C. 9.7): l’attività di segnalazione da parte del SISP dell’ASL NO ai PLS del territorio dei Distretti di Arona e Borgomanero dei rifiuti vaccinali a 24 mesi di vita, sarà estesa a tutto il territorio dell’ASL. Dopo specifico incontro con i PLS degli altri due Distretti, si procederà alla spedizione via posta elettronica, ogni sei mesi, degli elenchi degli assistiti di ogni PLS che risultano inadempienti alle convocazioni per le vaccinazioni. Il raggiungimento delle coperture vaccinali infantili è tra gli obiettivi attribuiti ai PLS dalla ASL NO nel 2016.

7. Prosecuzione della sorveglianza delle ICA tramite il sistema regionale degli indicatori (O.C. 9.13): proseguirà l’implementazione delle attività di sorveglianza e di controllo delle infezioni correlate all’assistenza mediante redazione del programma annuale basato sia sulla individuazione delle aree di rischio infettivo e sulla definizione delle azioni volte per contenerlo, sia sugli indicatori 2016 proposti dal coordinamento regionale (a cui l’ASL dà massima adesione). Il Programma, deliberato dalla Direzione Generale, prevederà il coinvolgimento delle strutture ASL NO sia ospedaliere che territoriali.

8. Avvio delle iniziative con PLS e Neonatologie Bambini nati prima della 37° settimana vaccinati per rotavirus (O.C. 9.7): sarà avviata, in collaborazione con i Dipartimenti Materno - Infantili dell’ASL NO e dell’A.O.U. Maggiore della Carità, nonché con i PLS presenti sul territorio, l’attività di vaccinazione dei neonati a rischio con vaccino anti - rotavirus.

9. Prosecuzione della vaccinazione MPR delle donne in età fertile secondo il percorso già avviato con l’AOU ed il Presidio ospedaliero di Borgomanero (O.C. 9.7): Proseguirà l’attività di vaccinazione delle donne in età fertile svolta in collaborazione con il Reparto di Ginecologia del Presidio ospedaliero di Borgomanero e con il Dipartimento materno-infantile dell’A.O.U. Maggiore della carità di Novara, al fine di intercettare tempestivamente donne suscettibili da inviare ai servizi vaccinali.

10. Vigilanza e prevenzione delle malattie trasmesse da vettori (O.C. 9.9): BLUE-TONGUE - Proseguirà il programma di monitoraggio sulla presenza di culicoidi a mezzo di trappole posizionate presso aziende agricole georeferenziate; continuerà il monitoraggio sierologico degli animali sentinella.

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WEST NILE DESEASE - proseguirà la sorveglianza clinica e sierologica a campione sugli equidi, nonché la sorveglianza virologica in caso di mortalità anomale tra l’avifauna selvatica, continuerà il posizionamento di gabbie trappola per insetti vettori con ricerca RNA virale sul catturato.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

1. Nel corso del 2016 la Referente SIMI e il personale sanitario dedicato alla sorveglianza delle malattie infettive hanno partecipato ai seguenti corsi:

• 16 e 17.2.2016 Malattie infettive verso l’eradicazione: polio, morbillo, rosolia e sorveglianza delle malattie batteriche invasive.

• 13.10.2016 La sorveglianza e la prevenzione dell’influenza

• 06.12.2016 Gestione dei migranti del programma TRITON FRONTEX: aggiornamento procedure

• 20.12.2016 Riunione riservata ai Referenti SIMI e R.A.V. sulla Sorveglianza di laboratorio del morbillo e rosolia nell’ambito del Piano nazionale di eliminazione di tali malattie (PNEMoRC)

2. Con delibera ASL NO n°822 del 23.12.2015 è stato aggiornato il Piano locale per le Emergenze infettive. Nel corso del 2016 il piano è stato portato a conoscenza degli operatori coinvolti tramite contatto informale.

3. Sotto il coordinamento della Prefettura di Novara, ed in collaborazione con l’AOU di Novara, è proseguita l’applicazione del protocollo di accoglienza e assistenza sanitaria ai migranti, attraverso l’esecuzione, appena dopo l’assegnazione a Novara, di visita medica, vaccinazione antipolio e Rx torace; in caso di riscontro patologico all’RX, il migrante viene affidato a successivi accertamenti presso l’Azienda Ospedaliera; i casi di TB segnalati al SISP hanno comportato, per tramite della Prefettura, l’individuazione dei contatti e l’esecuzione dei relativi accertamenti sui contatti stessi;

4. Al fine di mantenere e migliorare le coperture vaccinali a 24 mesi e per la vaccinazione anti MPR sono stati effettuati diversi interventi che hanno portato al lusinghiero risultato di mantenere la copertura per il ciclo di base al 95% e di migliorare la copertura della vaccinazione MPR raggiungendo il 93%, 5 punti in percentuale in più rispetto all'anno precedente. Fra gli interventi si è proceduto al completamento dell'inserimento dell'anagrafe vaccinale che per questa coorte è stato raggiunto, ma ci si è dedicati all'inserimento anche di altre classi di età, in modo di giungere al più presto possibile ad avere un'anagrafe completa online. Per contrastare il sempre maggior numero di rifiuti vaccinali, legato spesso a una disinformazione accompagnata da ingiustificato timore nei confronti delle vaccinazioni, si è proceduto a contattare direttamente i genitori e a rendersi disponibili per colloqui dedicati, in modo da accompagnarli a decidere in modo sereno e consapevole per la salute dei propri figli. Tale intervento ha portato a una netta diminuzione dei rifiuti vaccinali, soprattutto per quanto riguarda la vaccinazione MPR, che negli anni è stata oggetto di campagne di contrasto alla vaccinazione. Si è potuto così verificare e monitorare l'eventuale rifiuto, a volte solo temporaneo e inserirne nell'anagrafe vaccinale il motivo. Sempre per contrastare la mancata risposta all'invito si è provveduto, alla fine di ogni singola seduta vaccinale, a richiamare i soggetti non presentatisi, in modo da poter fissare un nuovo appuntamento e/o valutare il motivo del rinvio. Si è posta attenzione al presentarsi di ogni minimo evento avverso alle vaccinazioni, attraverso le segnalazioni spontanee degli utenti e all'accurata anamnesi prevaccinale somministrata a ogni convocazione successiva alla prima. Gli eventi avversi sono stati segnalati al responsabile ASL della gestione di questi. Sono stati coinvolti i reparti di neonatologia per la precoce segnalazione dei neonati a rischio/ nati pretermine al fine di chiamarli attivamente per la somministrazione del vaccino antirotavirus, mentre si è continuata la collaborazione per quanto riguarda la segnalazione dei bambini nata da madre HBsAg+. Per presentare il Servizio ai neo-genitori, soprattutto perchè possano avere una figura di riferimento, fondamentale in un momento così particolare come la nascita di un figlio, sul tema delle vaccinazioni, sono stati programmati degli incontri tra il nostro personale e i genitori stessi nei corsi pre/post partum, in cui vengono illustrati il calendario vaccinale, le attività del Servizio, gli orari di apertura e la disponibilità degli operatori. Questi momenti sono stati importanti soprattutto per confrontarsi sui dubbi e sulle diffidenze, in un clima rilassato e sereno, diverso da quello che spesso viene percepito in occasione della

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prima vaccinazione. Tali incontri hanno avuto pian,piano maggior seguito e questo ne ha valorizzato l'importanza e la necessità.

5. È stata data immediata attuazione alle indicazioni ministeriali che prevedono la sospensione del richiamo decennale del vaccino antifebbre gialla; ai viaggiatori diretti in aree di endemia del virus Zika sono state fornite informazioni e documentazione scritta, indicante i rischi e le precauzioni da adottare durante e dopo il viaggio.

6. E' stata estesa a tutto il territorio la collaborazione con i PLS, che vengono messi a conoscenza dei loro assistiti che hanno rifiutato la vaccinazione, in modo da poter gestire insieme questa problematica, ed invitati, nelle opportune occasioni, a parlare delle vaccinazioni con i genitori inadempienti. Si sono anche inviati gli elenchi dei bambini non rintracciabili, ma residenti, in modo che potessero invitarli, in occasione dei bilanci di salute, presso il nostro servizio.

7. Con delibera n°468 del 29 dicembre 2016 è stato approvato il Programma Aziendale per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza nell’ASL NO - Anno 2016, basato sulla individuazione delle aree di rischio infettivo, sulla definizione delle azioni volte a contenerlo e sugli indicatori 2016 proposti dal coordinamento regionale, oltre alle sorveglianze aggiuntive, discusse in sede CIO (applicazione delle indicazioni HACCP della ristorazione nel P.O. di Borgomanero per degenti e dipendenti, controllo dei flussi dell’aria nel blocco operatorio, controllo malattie infettive in ospedale, implementazione di dispositivi di sicurezza - NPD nelle strutture sanitarie) che annualmente vengono messe in atto unitamente alle attività formative e informative (corso FAD sull’igiene delle mani, aggiornamento delle brochures per le infezioni da enterobatteri produttori di carbapenemasi, implementazione dei bundle per gli isolamenti).

8. Come già illustrato più sopra, sono stati coinvolti i reparti di neonatologia per la precoce segnalazione dei neonati a rischio/nati pretermine al fine di chiamarli attivamente per la somministrazione del vaccino antirotavirus, mentre si è continuata la collaborazione per quanto riguarda la segnalazione dei bambini nata da madre HBsAg+.

9. Come negli anni precedenti, il Dipartimento Materno-Infantile dell’AOU di Novara e il Reparto di Ginecologia del Presidio Ospedaliero di Borgomanero hanno collaborato a raggiungere l’obiettivo della vaccinazione delle donne in età fertile, selezionando le gestanti prive di copertura anticorpale per rosolia ed inviandole ai servizi vaccinali per l’esecuzione della vaccinazione post-partum.

10. Blue-Tongue PROGRAMMA AZIENDE SENTINELLA.

Il programma di sorveglianza sierologica riguardante la malattia si basa sul controllo diagnostico periodico di capi sentinella allevati in aziende sentinella. Il piano è obbligatorio in applicazione della normativa europea e nazionale. Dai controlli eseguiti nelle stagioni favorevoli agli insetti vettori del 2016, nessun capo è risultato positivo. L’attività di programmazione e controllo dell’anno 2016 ha comportato le verifiche in 14 aziende con l’effettuazione di 148 prove di stalla e di 1036 prove sui capi. SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA.

Il sistema di sorveglianza entomologica prevede la cattura e l’esame periodico dei vettori catturati nelle trappole. Sul territorio dell’ASL è presente una trappola per insetti, in un’azienda bovina georeferenziata, controllata dal servizio veterinario area sanità animale dell’ASL . Nel corso dell’anno 2016 sono stati eseguiti n.42 controlli di insetti in cui non sono stati identificati dei culicoidi vettori del virus.

11. West Nile Disease (WND)

Dal 2016 la provincia di Novara, come tutte quelle piemontesi, è da considerare endemica per West Nile Disease. Pertanto, oltre alla sorveglianza entomologica ed ai prelievi sierologici sulla popolazione equina, è stata aggiunta una vigilanza sugli uccelli sinantropi (cornacchie e gazze) considerati naturali serbatoi del virus. AZIONI SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA con l’utilizzo di una trappola, gestita dall'Osservatorio Epidemiologico

dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, per la cattura di insetti vettori della

malattia, posizionata, già dal 2015, nel centro abitato di Novara.

Nessuna positività segnalata CONTROLLI SULL’AVIFAUNA STANZIALE, specie bersaglio = cornacchia grigia (Corvus Cornix)

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Durante l’indagine sono stati abbattuti sul territorio dell’ASL n. 45 esemplari di cornacchia grigia, tutti analizzati presso l’IZS di Torino e tutti con esito favorevole. SORVEGLIANZA: ATTIVA - Seguendo le indicazioni delle Regione Piemonte, essendo l'ASL di Novara territorio endemico per West Nile Disease (WND), ed in seguito alle sieropositività riscontrate in equidi sottoposti a campionamento dopo il rilievo di zanzara positiva, è stata effettuata la prevista sorveglianza clinica degli equidi con approfondimenti diagnostici a seguito di rilievo di sintomatologia clinica. Nel corso dell’anno 2016 non sono stati segnalati casi di sintomatologia sospetta per WND e sono stati testati sierologicamente n. 4 cavalli con esito favorevole. PASSIVA - Sul territorio dell’ASL di Novara, è stata svolta anche attività di sorveglianza sulla mortalità’ degli uccelli selvatici per valutare eventuali casi di mortalità anomala o aumento incidenza mortalità che potrebbero essere sintomi di circolazione virale. Nel corso del 2016 sono state analizzate n. 3 carcasse di avicoli selvatici morti, con esito favorevole. INTEGRATA ANIMALE-UOMO - In considerazione dell’aspetto zoonosico della malattia si è svolta anche attività di sorveglianza integrativa, cioè attività svolta in collaborazione medico-veterinaria.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione operatori interessati alle iniziative regionali

Secondo indicazioni regionali

100%

Trasmissione nota Dipartimentale per condivisione Piano Emergenze Infettive

Entro 30 ottobre 2016 Non inviata

Informazione agli operatori coinvolti tramite contatto informale

Redazione della procedura per la gestione dei casi sospetti di malattia da virus Zyka

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato

--

Redazione report annuale gestione sanitaria dei migranti

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato agosto 2016 (dati del 2015)

--

Attuazione degli aggiornamenti operativi indicati dalla regione nell’ambito dell’Ambulatorio per il Viaggiatore internazionale

100% delle indicazioni regionali

Realizzato

--

Coperture vaccinali per le vaccinazioni previste dal PNPV e tasso di rifiuti

Secondo indicazioni del Piano di monitoraggio e valutazione

95% per ciclo di base a 24 mesi; 93% per MPR a 24 mesi

--

Redazione Report vaccinazioni MPR in donne suscettibili

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato --

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Redazione Report vaccinazioni anti Rotavirus in neonati a rischio

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato

--

Trasmissione elenchi inadempienti ai PLS dell’ASL

Almeno 1elenco/semestre per i PLS in tutti i Distretti

Inviato 1 elenco per semestre

--

Implementazione Programma ICA

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato --

Redazione Report ICA secondo indicazioni regionali

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato --

Aggiornamento della procedura per la gestione del casi sospetti di malattia da vettore Redazione report attività svolta per West Nile Disease e Blue Tongue

Entro 31 Dicembre 2016 Realizzato

--

Azione 8.5.2: 1. Obiettivi dell’azione La promozione della conoscenza del fenomeno della antibioticoresistenza, dell’uso consapevole degli antibiotici e l’adesione consapevole ai programmi vaccinali costituiscono gli obiettivi dell’azione di comunicazione. 2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

1. Partecipazione ai momenti formativi e riunioni tecniche, richiesti a livello regionale (O.C. 9.3): verrà garantita la partecipazione del Referente SIMI e del personale dedicato alla sorveglianza delle malattie infettive alle iniziative proposte dalla Regione

2. Progettazione e /o sviluppo di iniziative, compreso l’ambito veterinario, per una miglior conoscenza del fenomeno dell’antibiotico-resistenza (O.C. 9.12): in ambito veterinario: in occasione dei controlli finalizzati alla farmacosorveglianza, il personale ispettivo avrà cura di sensibilizzare i titolari ed al personale addetto agli allevamenti sul delicato tema dell'antibiotico resistenza e dell'uso prudente e responsabile dei medicinali veterinari, consegnando agli stessi il materiale divulgativo messo a punto dalla Regione Piemonte.

3. Progettazione e /o sviluppo di iniziative di comunicazione finalizzate a contrastare il fenomeno del rifiuto alla vaccinazione (O.C. 9.8): Nella seconda metà dell’anno si darà avvio ad una serie di incontri, condotti da operatori dei Servizi vaccinali in collaborazione con il Dipartimento Materno-Infantile dell’ASL NO, presso i consultori al fine di sensibilizzare le neomamme sull’importanza delle vaccinazioni quale strumento di promozione della salute e di prevenzione delle malattie infettive.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

1. Nel corso del 2016 non ci sono stati eventi formativi inerenti le antibiotico resistenze e l’uso consapevole degli antibiotici. Il personale coinvolto nell’attività vaccinale ha partecipato ad una serie di giornate formative sull’adesione consapevole ai programmi vaccinali.

2. In occasione dei controlli finalizzati alla farmacosorveglianza negli allevamenti (132 interventi), il personale ispettivo ha svolto opera di sensibilizzazione dei titolari e del personale addetto agli animali sul

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delicato tema dell'antibiotico resistenza e dell'uso prudente e responsabile dei medicinali veterinari in azienda, consegnando agli stessi il materiale divulgativo messo a punto dalla Regione Piemonte.

3. Nella seconda metà dell’anno si è avviata una serie di incontri, condotti da operatori dei Servizi vaccinali in collaborazione con il Dipartimento Materno-Infantile dell’ASL NO, presso i consultori al fine di sensibilizzare le neomamme sull’importanza delle vaccinazioni quale strumento di promozione della salute e di prevenzione delle malattie infettive.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Partecipazione ai momenti formativi e riunioni tecniche, richiesti a livello regionale

Secondo indicazioni regionali

0%

Assenza di eventi specifici

Sviluppo attività di comunicazione campagna antibiotico resistenze

Report annuale di attività riguardo antibioticoresistenze

Realizzato

--

Iniziativa di comunicazione relativa al contrasto del rifiuto alla vaccinazione

Almeno una iniziativa attivata per raggiungere popolazioni target per ASL

Attivata

--

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Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare

Situazione Nel 2015 sia il livello regionale che il livello locale hanno fornito risultati soddisfacenti in merito alle azioni ed agli indicatori previsti dal programma. Nel dettaglio, con riferimento al livello regionale, per quanto riguarda il punto 9.1.1, è stato istituito un apposito gruppo di lavoro con DD n.146 del 15 marzo 2016. Per quanto concerne l’Azione 9.1.2 il 7 ottobre 2015 si è svolto un incontro al fine di definire la disponibilità e le modalità di costituzione di un Nucleo di valutazione regionale per il PRISA finalizzato ad integrare i controlli delle Autorità competenti con quelli svolti dagli altri organi di controllo che operano con programmi e obiettivi diversi lungo la filiera alimentare. Il Tavolo di confronto e collaborazione tra le Autorità Competenti e gli altri organi di controllo è stato formalizzato con D.D. 5 febbraio 2016, n. 62. Inoltre, tutte le ASL hanno rispettato la scadenza per la trasmissione del documento di programmazione e di rendicontazione dei PAISA aziendali. Il 16/12/2015 si è tenuta una riunione con i referenti del gruppo di coordinamento regionale MTA ed i referenti MTA delle ASL nel corso della quale si è discusso del potenziamento del sistema di sorveglianza e gestione delle MTA (Azione 9.1.3). Nel corso dell’incontro sono state rilevate alcune importanti criticità legate sostanzialmente a questioni tecniche di utilizzo del sistema informativo regionale ed alla necessità di creare un allineamento/interfaccia con il sistema SIMI. Resta irrisolto il problema della sottonotifica dei casi di MTA, problema per il quale si è concordato sulla necessità di programmare iniziative per una sensibilizzazione dei medici di medicina generale e di quelli del pronto soccorso. Nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Piemonte, al fine di indirizzare le ricerche diagnostiche da parte dei clinici in caso di malattia a trasmissione alimentare, è stato realizzato lo strumento Matrice MTA - Matrice sulle malattie a trasmissione alimentare e sui valori di riferimento microbiologico negli alimenti consultabile all’indirizzo: http://www.ceirsa.org/matrice.php L’adeguamento delle anagrafi gestite dalle ACL alla “Masterlist Regolamento CE 852/2004” (Azione 9.4.1) è stato valutato positivamente a fronte del fatto che tutte le ASL hanno raggiunto la percentuale di copertura pari al 50%. Sono state organizzate tre giornate di formazione/addestramento finalizzate alla diffusione dei protocolli per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche in medicina veterinaria (Azione 9.6.1), in collaborazione con la Croce Rossa Italiana “Centro polifunzionale Teobaldo Fenoglio” di Settimo Torinese e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva. E’ stato attuato sul territorio regionale il Piano di prevenzione delle malattie infettive della fauna selvatica. L’attività di controllo ha avuto come obiettivo la valutazione della presenza e della diffusione nella fauna selvatica delle infezioni che possono costituire un pericolo per la salute umana e per il patrimonio zootecnico. I risultati del piano di monitoraggio dei selvatici forniscono il supporto per le valutazioni del rischio a livello locale, in particolare per quegli specifici allevamenti che non forniscono garanzie di biosicurezza adeguate (allevamenti a carattere familiare o allo stato brado). Sul fronte del miglioramento della qualità nutrizionale e della sicurezza dell’offerta alimentare (Azione 9.8.1) si è tenuto nel mese di dicembre 2015 un corso di formazione sul tema “Intolleranze ed allergie alimentari nell’ambito della ristorazione scolastica”. Inoltre è stato attuato uno specifico programma di formazione regionale rivolto alle AC, allegato al PRISA 2015. In ultimo, in ottemperanza agli obiettivi previsti dall’Azione 9.10.1, con Determinazione Dirigenziale n. 13 del 14/01/2016 sono state approvate le Linee di indirizzo e la modulistica a supporto dello svolgimento degli audit sulle Autorità Competenti sulla Sicurezza Alimentare in conformità alle DGR n. 25-1513 del 03/06/2015 e n. 31-1747 del 27/07/2015. Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Gran parte delle azioni previste dal programma perseguono obiettivi di miglioramento del sistema di tutela della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria implementando le azioni di coordinamento, di sorveglianza, di formazione degli operatori e di informazione e comunicazione. Alcune azioni sono indirizzate verso problematiche rilevanti ed attuali quali l’antibioticoresistenza e le malattie trasmesse da alimenti o da

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agenti zoonotici. Altre azioni puntano a migliorare la gestione del controllo ufficiale aggiornando e adeguando l’anagrafica delle imprese, la capacità dei laboratori e la risposta alle emergenze. Tutte le azioni sono in coerenza e in stretta relazione con quanto previsto dal Piano Regionale Integrato di sicurezza alimentare. Il programma è organizzato in 11 azioni e la programmazione 2016 prende in considerazione, oltre allo sviluppo di attività iniziate nel 2015, alcune nuove azioni. Azione 9.1.1 Costituire e promuovere l’operatività di un Gruppo di lavoro regionale per la valutazione del rischio nel campo della sicurezza alimentare a supporto del Settore Regionale Prevenzione Veterinaria Obiettivi dell’azione Integrare competenze e professionalità, valutare e monitorare criticità e problematiche emergenti, proporre opzioni gestionali appropriate rispetto a rischi definiti. Attività previste nell’anno 2016 Costituzione/revisione di un gruppo di lavoro che sia rappresentativo di tutte le componenti aziendali coinvolte nella predisposizione ed attuazione del Piano locale della prevenzione; attribuzione compiti al gruppo. Partecipazione degli operatori ASL NO individuati al gruppo regionale. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Nell’ambito della sicurezza alimentare, in adempimento alla Determinazione Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria n. 751 del 19.11.2015 “Piani della Prevenzione e delle Sicurezza Alimentare nell’organizzazione delle Aziende Sanitarie piemontesi”, la Direzione Generale ASL NO, a seguito di revisione del “gruppo PLP”, ha comunicato al Settore Regionale, con nota n. 60259/2015/DG del 01.12.2015, ruoli e compiti degli Operatori e delle Strutture aziendali coinvolte nella stesura e nell’applicazione del PLP (come già individuate con Deliberazione del Direttore Generale ASL NO n. 708 del 27.07.2015). Nell’anno 2017 è prevista una revisione del gruppo PLP e del gruppo PAISA a seguito di trasferimenti e collocazione in quiescenza di alcuni operatori coinvolti nella predisposizione ed attuazione dei Piani. Popolazione target Popolazione residente nel territorio dell’ASL NO Attori coinvolti/ruolo Livello locale: Gruppo PAISA e PLP, composto dai Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare integrato, se necessario, da altri componenti. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Indicatore sentinella: Evento regionale di sensibilizzazione e informazione/formazione sull’informatizzazione della gestione del farmaco

Non previsto in quanto non rientrante nel piano formativo dipartimentale dell’ASL NO

// //

Azione 9.1.2 Migliorare il livello di coordinamento tra Autorità Competente e Organi Controllo Obiettivi dell’azione Promuovere e migliorare il livello di coordinamento tra le diverse Autorità ed i diversi organi di controllo.

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Attività previste nell’anno 2016 Redigere un Piano dei controlli della Sicurezza Alimentare che tenga conto delle possibili integrazioni tra servizi e con i diversi Organi di Controllo, sulla base delle indicazioni previste dal PNI. Su proposta della Direzione Marittima di Genova è iniziata una collaborazione che prevede l’attività di controlli congiunti, Dipartimento di Prevenzione ASL NO/Capitaneria di Porto di Genova, sulla filiera ittica; la finalità è quella di favorire l’armonizzazione e l’ottimizzazione delle risorse disponibili e una maggiore efficacia dei controlli pubblici sulle imprese. Nel 2016 sono previste due giornate di controlli congiunti. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Sulla base delle indicazioni previste dal PRISA e in coerenza con quanto riportato nel PRP si è provveduto alla programmazione e realizzazione del PAISA prevedendo l’integrazione tra i Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare ma anche possibili integrazioni con i diversi Organi di Controllo, sulla base delle indicazioni previste dal PNI. Altre attività Al fine di ottimizzare controlli e ispezioni sulla filiera ittica sono state effettuate n. 8 verifiche congiunte tra personale delle Capitanerie di Porto liguri e personale SIAV B della nostra ASL, ognuno per gli aspetti di propria competenza. I controlli hanno riguardato attività di commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio (pescherie e GDO). Dai controlli sono scaturite prescrizioni e sanzioni amministrative per irregolarità inerenti l’etichettatura, di cui al Regolamenti (CE) 1224/2009 e 1379/2013 Secondo normale prassi in più occasioni si è collaborato con altri Organi di controllo, Autorità Competenti ed Istituzioni quali NAS, CFS, Carabinieri PAA, Prefettura, Provincia, Università e altre ASL. In particolare un operatore del SIAN è entrato a far parte della Commissione Prefettizia di monitoraggio dei centri temporanei di accoglienza dei migranti richiedenti protezione internazionale, con il compito di verificare gli aspetti di sicurezza alimentare e nutrizionale. Popolazione target Imprese alimentari, popolazione generale del territorio dell’ASL NO. Attori coinvolti/ruolo Gruppo PAISA composto dai Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare. Altri organi di controllo, enti/istituzioni interessate. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Documento programmazione e rendicontazione PAISA

100% evidenza documentale

100% //

Percentuale degli eventi formativi aperti a organi di controllo esterni.

Evento non previsto dal piano formativo dipartimentale

// //

Azione 9.3.1 Potenziare il sistema di sorveglianza e gestione MTA Obiettivi dell’azione Aggiornare e implementare gli strumenti per potenziare le indagini epidemiologiche sulle MTA. Attività previste nell’anno 2016

Definire e attuare interventi di informazione, formazione, aggiornamento per gli operatori coinvolti nella gestione delle MTA. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

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Nei giorni 20 e 21 Ottobre 2016, l’ ASL TO5 ha organizzato un corso di formazione dal titolo “MTA: linee di indirizzo e problematiche nelle indagini epidemiologiche” finalizzato ad aggiornare gli operatori SIAN/SISP e SIAV afferenti al gruppo locale MTA. Per i servizi di sicurezza alimentare hanno partecipato due medici SIAN e due veterinari SIAV area B. I contenuti del corso sono stati successivamente divulgati agli altri operatori coinvolti (medici, veterinari, tecnici della prevenzione, assistenti sanitarie) durante un evento interno dedicato alla formazione a cascata. Altre attività Al fine di ottemperare a quanto programmato in merito al rafforzamento del “Sistema di sorveglianza e gestione MTA” la Referente MTA SIAN ha tenuto, in data 16.11.2016, un incontro presso la sede della Direzione Medica P.P.O.O. Riuniti SS. Trinità di Borgomanero. L’esigenza di tale incontro è nata dalla necessità di capire se la sensibile riduzione delle segnalazioni pervenute negli ultimi anni fosse da attribuire ad una effettiva riduzione dei casi od a una mancata notifica. A tal fine è stato affrontato il problema relativo alla sensibilizzazione degli operatori ed alla possibilità di facilitare la compilazione della segnalazione ed il suo conseguente invio ai Servizi competenti. In merito al primo aspetto si è concordato di trasmettere alla Direzione Sanitaria i dati relativi ai casi singoli e agli episodi registrati sul territorio della ASL negli anni 2012-2016 al fine di monitorare l’andamento delle malattie trasmesse da alimenti; per quanto riguarda il secondo aspetto è stata proposta la compilazione del modello di notifica malattie infettive (D.M. 15.12.1990) informatizzato da trasmettere per via telematica. Durante l’incontro si è anche ribadito che la competenza ad effettuare le indagini epidemiologiche del caso è del personale afferente al Dipartimento di Prevenzione. Popolazione target Popolazione residente nel territorio dell’ASL NO Attori coinvolti/ruolo Referenti e gruppo locale MTA ASL NO. Indicatori di processo

Azione 9.11.1 Definire strategie di comunicazione Obiettivi dell’azione Miglioramento della comunicazione a soggetti istituzionali e portatori di interesse. Attività previste nell’anno 2016 Definizione e implementazione di una strategia di comunicazione dell'ACL; Elaborazione, sulla base di uno schema regionale predisposto secondo quanto indicato nell’azione 9.1.1, di una relazione sintetica dei risultati di controllo ufficiale da divulgare.

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Numero interventi di informazione/formazione sulla gestione degli episodi di MTA, a livello locale

Garantire la partecipazione dei referenti e/o operatori del gruppo locale MTA all’evento di informazione/formazione sulla gestione degli episodi di MTA organizzato dall'ASL TO5. Effettuare la formazione a cascata per gli altri operatori coinvolti (medici, veterinari, tecnici della prevenzione, assistenti sanitari).

Partecipazione di due medici SIAN e due Veterinari SIAV Area B al corso di formazione organizzato dall’ASL TO5 “MTA: linee di indirizzo e problematiche nelle indagini epidemiologiche”. Effettuata la formazione a cascata per gli altri operatori dei servizi coinvolti.

//

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Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 I Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare, hanno redatto una relazione sintetica al fine di divulgare, attraverso la pubblicazione sul sito aziendale ed a mezzo stampa, i risultati dei controlli ufficiali effettuati nell’anno 2016. Popolazione target Soggetti istituzionali, portatori di interesse e consumatori del territorio dell’ASL NO. Attori coinvolti/ruolo Gruppo regionale attività di comunicazione. Servizi veterinari, SIAN, URE. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Elaborazione di una relazione sintetica dei risultati di controllo ufficiale

1 relazione da divulgare 1 relazione predisposta, da pubblicarsi entro il 31.03.2017

Tempi di elaborazione del documento di rendicontazione PAISA 2016

Azione 9.4.1 Completare i sistemi anagrafici delle imprese alimentari e del settore dei mangimi Obiettivi dell’azione Assicurare l’affidabilità dei sistemi anagrafici delle imprese alimentari e del settore dei mangimi. Attività previste nell’anno 2016 Garantire la prosecuzione dell’allineamento ed adeguamento delle anagrafiche regionali degli OSA e OSM. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 In previsione del passaggio dell’anagrafica regionale degli stabilimenti OSA/OSM sul sistema nazionale SINSVA, i Servizi SIAN e SIAV Area B ed Area C hanno proseguito nella verifica della completezza e della coerenza delle relative anagrafiche, inserendo i dati mancanti, secondo le indicazioni fornite dalla Regione. Inoltre, tramite attività condivisa, si è provveduto alla verifica ed eliminazione dei doppi inserimenti. Le anagrafiche dei vari sistemi informativi sono mantenute costantemente aggiornate. La percentuale di conformità delle anagrafi locali richiesta dalla Regione (80%) è stata raggiunta (82%). Il SIAV Area A ha mantenuto costante l’aggiornamento delle anagrafiche dei settori suino, bovino, ovi caprino, avicolo, equino con il completamento, nel corso dell’anno, del trasferimento delle anagrafiche individuali nella banca dati nazionale per il settore bovino ed ovi caprino. E’ stata inoltre completata l’anagrafica delle aziende del settore apistico ed ittico. Pertanto è ragionevole ritenere la conformità delle anagrafiche locali di competenza molto prossima al 100% (>95%). Popolazione target Imprese afferenti agli Operatori del Settore Alimentare ed agli Operatori del Settore dei Mangimi del territorio dell’ASL NO. Attori coinvolti/ruolo Referenti sistemi informativi Gruppo di Lavoro Locale PAISA dell’ASL NO - Servizi dipartimentali

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Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Percentuale di conformità delle anagrafi locali.

80% 82% //

Azione 9.5.1 Gestire le emergenze in medicina veterinaria Obiettivi dell’azione Gestire le emergenze epidemiche veterinarie e non e gli eventi straordinari. Attività previste nell’anno 2016

Promuovere la diffusione dei protocolli per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche in medicina veterinaria ed eventuali interventi straordinari attraverso l’organizzazione di interventi di formazione con simulazione sul campo per gli operatori in modo che i servizi siano preparati ad impiegare i protocolli. E’ previsto un evento di divulgazione delle procedure aggiornate e partecipazione a corsi di formazione inerenti le emergenze di almeno un operatore SIAV, se organizzati. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 In data 21.06.2016, 27.09.2016 e 29.11.2016 si sono svolti incontri con il personale del SIAV Area A al fine di effettuare aggiornamenti sulle modalità di intervento e sui protocolli previsti in corso di emergenze. In particolare, sono state fornite indicazioni a tutto il personale del servizio sulle modalità di acquisizione delle procedure/piani in caso di emergenze epidemiche evidenziando ruoli, funzioni e modalità operative da attuare. Sono state illustrate anche le varie fonti di riferimento (Ministero Salute, Regione, IZS) e le dedicate cartelle su server aziendale a disposizione di tutto il personale, in cui sono raccolte le normative e le procedure di interesse per la gestione delle emergenze. Popolazione target Operatori Sanità Animale. Attori coinvolti/ruolo Operatori regionali e dei servizi veterinari dell’ ASL NO e altri servizi/enti emergenza. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Numero incontri di divulgazione/formazione per la diffusione dei protocolli

Almeno 1 incontro a livello locale

3 incontri //

Azione 9.6.1 Prevenzione malattie infettive della fauna selvatica Obiettivi dell’azione Implementare protocolli e programmi di sorveglianza della fauna selvatica per la prevenzione delle malattie infettive trasmissibili al patrimonio zootecnico e all’uomo. Attività previste nell’anno 2016 Dare attuazione al piano di sorveglianza aziendale previsto nel PAISA sulla base dell’esperienza degli anni precedenti garantendo la raccolta dei campioni ed il recapito degli stessi all’IZS PLV, incaricato dell’esecuzione

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degli accertamenti, in attesa dell’avvio di un nuovo piano nazionale da parte del Ministero della Salute o di indicazioni regionali. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Il piano di sorveglianza aziendale previsto nel PAISA è stato rispettato sulla base della programmazione prevista. Non sono state rilevate patologie soggette a provvedimenti sanitari. Si è garantito il monitoraggio omogeneo dello stato sanitario delle popolazioni selvatiche nel territorio in riferimento alle patologie considerate, attraverso una distribuzione dei campioni omogenea e statisticamente significativa in relazione alle popolazioni selvatiche rilevate. E’ stato completato il “Piano di controllo WND” attraverso il campionamento di avifauna attuato in collaborazione con personale della polizia provinciale. Popolazione target Popolazione animale selvatica nel territorio ASL NO Attori coinvolti/ruolo Servizi veterinari ASL NO in collaborazione con IZS, Università, Agricoltura, Enti parco ed altri soggetti interessati. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Numero malattie dei selvatici monitorate

4 malattie dei selvatici monitorate

17 malattie dei selvatici monitorate

//

Proporzione dei campioni prelevati/campioni programmati

100% campioni prelevati /campioni programmati

Oltre 100% (342/59)

//

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Azione 9.7.1 Assicurare un’appropriata capacità di laboratorio per i controlli Obiettivi dell’azione Assicurare la capacità di laboratorio per i controlli nel settore della sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare e garantire l’utilizzo di eventuali nuove tecniche analitiche, previo parere condiviso tra Laboratorio e Autorità competente regionale per la sicurezza alimentare. Attività previste nell’anno 2016

Partecipazione alle iniziative di formazione previste dal livello regionale Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Personale dei Servizi di Sicurezza Alimentare ha partecipato alle iniziative regionali. Il protocollo tecnico revisionato pervenuto in allegato al PRISA 2016, è stato rispettato. Popolazione target Servizi sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare in Regione Piemonte. Attori coinvolti/ruolo Servizi veterinari, SIAN, IZS, ARPA ed altri soggetti interessati. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Protocollo tecnico revisionato per le analisi microbiologiche che attesti che il processo di pianificazione dei campionamenti per l’analisi soddisfa le esigenze previste (comunitarie, nazionali e locali, ivi incluse quelle laboratoristiche).

Utilizzo del Protocollo tecnico revisionato

Utilizzato il protocollo tecnico revisionato pervenuto in allegato al PRISA 2016

//

Corso di formazione ASL VC “Attività di campionamento degli alimenti: dal prelievo all’interpretazione dei risultati”

Partecipazione operatori dei Servizi di sicurezza alimentare al corso di formazione organizzato dalla ASL VC

Partecipazione di tre operatori SIAV Area B e Area C e tre operatori SIAN (di cui 1 in qualità di docente) al corso di formazione organizzato dall’ASL VC

//

Azione 9.8.1 Migliorare la qualità nutrizionale e la sicurezza dell’offerta alimentare Obiettivi dell’azione Migliorare la conoscenza e la capacità di gestione dei rischi nutrizionali e da allergeni da parte degli operatori del settore alimentare. Aumentare la disponibilità di alimenti salutari. Attività previste nell’anno 2016 Organizzare interventi informativi /formativi finalizzati ad aumentare l’offerta di alimenti idonei a soggetti allergici o intolleranti. Corsi di formazione per operatori del settore alimentare e per operatori del settore sanitario. Interventi per verificare la disponibilità/utilizzo di sale iodato nei centri vendita e ristorazione collettiva secondo gli indirizzi regionali. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016

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Al fine di promuovere l’offerta di alimenti idonei a soggetti allergici o intolleranti, il SIAN ha organizzato in collaborazione con le Associazioni di categoria (ASCOM e Confartigianato) 2 corsi di informazione/formazione rivolti agli operatori del settore alimentare (O.S.A.) inerenti la nuova normativa sull’etichettatura. Nell’ambito del progetto regionale “Ottimizzazione della somministrazione di pasti senza glutine nelle mense delle strutture scolastiche, ospedaliere e pubbliche” sono stati effettuati 2 corsi rivolti ad operatori addetti alla preparazione/distribuzione dei pasti in una RSA ed in una struttura ospedaliera privata. Un operatore del SIAN ha partecipato, come docente, ad 1 corso organizzato da AIC rivolto a studenti e docenti della scuola alberghiera finalizzato alle gestione allergeni e celiachia. Nell’ambito del progetto regionale “con meno sale la salute sale” sono stati organizzati i seguenti corsi: - N. 1 corso per panificatori. - N. 2 corsi presso la scuola alberghiera di Novara. - N. 2 incontri sulle allergie alimentari e consumo di sale presso l’Università della terza età. Sono stati, inoltre, inviati ai MMG e ai PLS, opuscoli informativi sul consumo di pane a basso contenuto di sale in modo da divulgare tale abitudine. Per verificare la disponibilità/utilizzo di sale iodato secondo gli indirizzi regionali, sono stati effettuati n. 41 interventi presso i centri vendita e n. 85 nella ristorazione collettiva (70 nella ristorazione scolastica e 15 nell’assistenziale). Nei casi in cui si è riscontrata la non disponibilità/utilizzo di sale iodato sono state fornite raccomandazioni da parte del personale ispettivo SIAN. Popolazione target Operatori del settore alimentare e sanitario, Popolazione residente nel territorio dell’ASL NO Attori coinvolti/ruolo Operatori SIAN/ Veterinari dell’ASL NO. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Indicatore sentinella: Raccolta annuale dei dati relativi ai controlli effettuati nelle verifiche di sale iodato

1 documento di sintesi relativo agli interventi per verificare la disponibilità/utilizzo di sale iodato secondo gli indirizzi regionali

Il dato relativo agli interventi è riportato sul sistema informativo regionale alla voce “presenza/utilizzo sale iodato”.

//

Eventi informativi/formativi per gli operatori del settore alimentare o sanitario /anno

Organizzare almeno 1 evento informativo/formativo per gli operatori del settore alimentare o sanitario

4 eventi organizzati //

Interventi di vigilanza/valutazione nutrizionale nella ristorazione collettiva

Almeno 20 85 interventi //

Azione 9.9.1 Formazione del personale delle Autorità competenti Obiettivi dell’azione Assicurare che il personale delle autorità competenti regionale e locali sia adeguatamente formato.

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Attività previste nell’anno 2016 Collaborare con la Regione per predisporre ed attuare un evento formativo fruibile dagli operatori addetti al controllo ufficiale di tutte le AA.SS.LL. regionali. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Nell’ambito delle iniziative formative rivolte alle altre aziende regionali, in data 22.11.2016 si è svolto il corso “Autovalutazione secondo lo schema previsto dall'Intesa Stato Regioni sugli standard organizzativi del controllo ufficiale: difficoltà e criticità riscontrate dai servizi di Sicurezza alimentare regionale e locali” A livello ASL i direttori delle SS.CC. hanno provveduto alla compilazione della scheda di ricognizione della qualificazione del personale addetto ai controlli ufficiali. Popolazione target Operatori sicurezza alimentare dell’ASL NO. Attori coinvolti/ruolo Gruppo regionale e locale ASL NO. Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Numero eventi formativi/anno Organizzazione di almeno 1 evento formativo

1 evento formativo organizzato

//

Completamento programma di formazione ACL del personale addetto ai controlli ufficiali

90% del programma di formazione ACL completato

Garantita la partecipazione di operatori ASL “NO” ai corsi del programma di formazione PRISA

//

Percentuale di personale addetto al controllo ufficiale delle ACL formato per il corso base (approfondimento del pacchetto igiene) previsto dall’Accordo/totale del personale afferente ai servizi

95% del personale addetto al controllo ufficiale delle ACL formato per il corso base

Partecipazione dei 2 operatori individuati al corso regionale dedicato

//

Presenza della programmazione della formazione del personale precedentemente formato sugli argomenti del percorso base

Presenza del programma dipartimentale della formazione del personale

Anche per il 2016 è stato redatto e rispettato il programma annuale dipartimentale di formazione del personale

//

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Azione 9.10.1 Audit sulle Autorità competenti Obiettivi dell’azione Assicurare che vengano effettuati gli audit sulle autorità competenti. Attività previste nell’anno 2016

Realizzare gli audit previsti dall’articolo 4, paragrafo 6, del regolamento CE 882/2004. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 In data 05.10.2016 e 13.10.2016 è stato effettuato l’audit interno generale di sistema e di settore sui sottoprodotti di origine animale (SOA). I riscontri e le evidenze raccolti sono state utilizzati per la preparazione dell’audit regionale del 08.11.2016 Popolazione target Personale delle autorità competenti locali ASL NO. Attori coinvolti/ruolo Gruppo audit e auditors Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare ASL. NO Indicatori di processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale scostamento

Numero audit interni 1 1

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Programma 10 Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano regionale di prevenzione Azioni attuate nel 2016 – Sintesi complessiva Azioni locali La nuova organizzazione del Dipartimento di Prevenzione e di altre strutture che contribuiscono alla realizzazione del PLP si è conclusa il 27/12/2016 con la nomina del Direttore di Dipartimento (Del. D.G. n°449). Questa tempistica non ha consentito di aggiornare nel 2016 la delibera organizzativa del PLP, prevista per affrontare in maniera più decisa le difficoltà di comunicazione interna ed esterna all’ASL evidenziate nelle riunioni aziendali sul PLP e per migliorare la programmazione sul medio periodo richiesta dal questo strumento. Si è svolta (4 novembre 2016) una giornata di formazione con gli operatori locali PASSI e con le coordinatrici infermieristiche del territorio, per affrontare le situazioni critiche di processo riscontate nel 2015 ma anche a far conoscere i risultati PASSI che, tra l’altro, segnalano una scarsa attenzione degli operatori sanitari agli stili di vita avviando un primo dibattito su possibili soluzioni operative alla problematica. Il documento “ASL NO: immagini di salute e dei fattori che la influenzano”, disponibile sul sito aziendale, nel 2016 è stato totalmente aggiornato. Il miglioramento dell’utilizzo delle informazioni delle sorveglianze, nonché di altri flussi informativi, per evidenziare meglio la relazione tra obiettivi ed azioni del PLP e nonché per evidenziare le ricadute di salute in tutte le politiche, ha ottenuto risultati variabili. L’impressione è che anche tra gli operatori non sia sempre chiaramente evidente il legame (in termini di modello teorico e/o di risultati in atto) tra le azioni svolte e gli obiettivi di salute, o di sanità pubblica, attesi. Inoltre la comunicazione di queste informazioni alla popolazione viene talvolta ritenuta un aspetto marginale (o comunque un “lusso” non strategico) e, in genere, per effettuarla vi sono poche risorse disponibili e, di fatto, viene abitualmente rinviata e svolta solo con la “pressione” di un obiettivo aziendale. Nel 2016 sono proseguite attività di collaborazione con il mondo della scuola (vd programma 1) e con quello del lavoro (vd programma 4). I tempi di avvio della nuova organizzazione del Dipartimento di Prevenzione di fatto non hanno favorito azioni di maggiore impulso al Piano: nel corso del 2016 non è mai stato riunito il tavolo governance e non ci sono stati momenti di confronto con Sindaci o ulteriori portatori di interesse. L’attenzione al Piano di Prevenzione è però stata introdotta nell’aggiornamento delle sezioni “stili di vita” e “incidenti stradali” della pubblicazione “immagini di salute”, presente sul sito aziendale. Azioni di operatori ASL NO per FUNZIONI REGIONALI I 2 operatori della ASL NO, individuati tra i referenti regionali dello svolgimento dei programmi del PRP (rif. DD del Settore regionale Prevenzione e Veterinaria n. 146 del 15/03/2016) sono stai impegnati su queste attività lungo il corso dell’anno anche con riunioni svolte presso le sedi regionali di Torino: 28 incontri per Dott.ssa Maria Chiara Antoniotti (epidemiologia) per il programma 10_governance, organizzazione e monitoraggio del PRP (vd dettaglio azione 10.1.1) 8 incontri per Dott.ssa Roberta Grossi (SPreSAL) per il programma 3 Guadagnare Salute – comunità ed ambienti di lavoro ( 22/03, 19/04, 14/06, 15/07, 16/09, 20/10, 4/11, 5/12). Con la nota 27/6/2016 prot 14084/A1409A del Settore Prevenzione e Veterinaria la Regione ha dato indicazioni sulla realizzazione delle sorveglianze ai Direttori Generali delle ASL AL e NO. L’impegno regionale della ASL NO per la sorveglianza PASSI è pertanto proseguito nel 2016 con attività della ss servizio di epidemiologia concordate con gli operatori del SereMI dell’ASL AL. (Vd file allegato “2016PASSIREG_AttivitàEpidemiologiaASLNO”

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Azione 10.1.1 Censimento fonti informative ed eventuale revisione/adattamento dei flussi

1. Obiettivi dell’azione Assicurare un’adeguata base informativa per il monitoraggio e la valutazione del Piano.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR

Standard

Utilizzare i dati derivanti dai sistemi di sorveglianza di popolazione per la pianificazione sanitaria. Estendere a tutto il territorio un sistema informativo che sorvegli qualità e quantità delle azioni di promozione della salute, che sia in grado di selezionare e valorizzare le buone pratiche, di monitorare le attività e quantificarne il consumo di risorse. Adeguare l’information technology e integrare i sistemi (registri, sorveglianze, flussi informativi) a livello regionale.

OSR 10.1. Attuare il piano di monitoraggio e valutazione del PRP, anche adeguando la base informativa

Indicatore OSR 10.1 Relazione annuale con i risultati del monitoraggio

Standard OSR 10.1 Relazione presente

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

Livello locale Attraverso la mediazione dei referenti delle linee di programma, le ASL interessate dovranno garantire la partecipazione degli operatori coinvolti al gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP. Sarà garantita la partecipazione la dott.ssa Antoniotti, coinvolta nel gruppo regionale Prosa: Sono in programmazione per il 2016, al momento, 2 incontri di formazione (ASL TO1/TO2 e ASL VC). Il risultato della revisione del set di indicatori per il monitoraggio dei progetti sarà presentato ai Coordinatori dei PLP e ai RePES, per l’arruolamento di almeno il 50% delle ASL per la sua attuazione a livello locale, colmando così il piccolo ritardo accumulato. Popolazione target Operatori coinvolti nei Piani di Prevenzione regionale e locali. Attori coinvolti/ruolo CORP/gruppo monitoraggio. RePES e referenti aziendali ProSa.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 La Dott.ssa Antoniotti ha partecipato all’attività del gruppo governance ed a quella del sottogruppo monitoraggio, che hanno richiesto, tra l’altro, anche 28 riunioni presso le sedi regionali riunioni del gruppo governance (12): 28 gennaio; 10 febbraio; 10 marzo; 16 marzo; 22 marzo riunione anche con altri gruppi per programmazione PRP; 5 aprile; 13 aprile; 7 giugno; 11 luglio; 12 settembre; 27 ottobre; 12 dicembre riunioni sottogruppo monitoraggio (10): A per stesura del documento regionale: 5 aprile; 13 aprile; 28 luglio; 4 agosto; 17 agosto; 22 agosto; 8 settembre; 12 dicembre; B per collegamento a referenti di monitoraggio degli altri programmi: 14 novembre; 22 novembre (a VC) per preparare presentazione del 30 nov, audit. altre riunioni (4); 10 maggio CORP; 13 luglio per audit; 5 ottobre riunione con programmi gsp; 13 ottobre riunione con laboratorio prevenzione. Tre operatori ASL (Brusa, Tanzi, Grossi) hanno partecipato a Torino a 3 incontri finalizzato all'utilizzo della Banca Dati e Sistema Informativo Pro.Sa per la rendicontazione 2016. Le slide dell'incontro del 5 /12/2016, con le relative modalità di rendicontazione sono state rese disponibili con mail al gruppo di lavoro PLP . Rendicontate su Prosa, secondo le modalità indicate nell'incontro del 5/12/2016:

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• LA PREVENZIONE COMINCIA DAI BANCHI DI SCUOLA: TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEL MINORE NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO ( Codice 2316 ) PLP azione 1.3.1 (catalogo scuole)

• LA SICUREZZA IN CANTIERE COMINCIA SUI BANCHI DI SCUOLA:“DOMANI FARO’ IL GEOMETRA: TECNICO DELL’IMPRESA O DELLA SICUREZZA?!?!” ( Codice 1798 ) PLP azione 6.6.1 int formativi scuola Spresal (su Prosa anche azione 1.3.1 catalogo promozione e disseminazione di Buone Pratiche (BP))

• PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA TUTELA DELLA SALUTE SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO:PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE ( Codice 3025 ) PLP azione 3.2.1 progetti WHP (su Prosa riferimenti anche alle azioni: 10.5.1 Comunicazione e partecipazione a sostegno delle politiche per la salute, 6.4.2 Promuovere iniziative di formazione e assistenza alle imprese ed ai soggetti della prevenzione, 6.6.1 int formativi scuola Spresal, 1.3.1 catalogo scuole)

• PROGETTO PILOTA SPRESAL & SCUOLE:FORMAZIONE DEGLI STUDENTI EQUIPARATI A LAVORATORI, PROMOZIONE DELLA SALUTE ...DAGLI STUDENTI AL PERSONALE SCOLASTICO ( Codice 3565 ) PLP azione 6.6.1 Interventi formativi rivolti al mondo della scuola ( su Prosa riferimenti anche alle azioni: 1.1.1 - Consolidamento dell’alleanza scuola /sanità per le Scuole che promuovono Salute, 1.3.1 - Il catalogo: promozione e disseminazione di Buone Pratiche (BP),

• PROMOZIONE DELLA SALUTE IN EDILIZIA “IN-FORMA AL LAVORO A TUTTE LE ETA’: sicurezza, salute & cantiere, per cantieri sicuri e lavoratori in salute” ( Codice 3579) PLP azione 3.2.1 progetti WHP

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard per il livello locale Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale

scostamento

Presenza di un documento di analisi dei punti critici nei sistemi informativi

no

N. proposte condivise / n. punti critici individuati

no

Indicatore sentinella:

N. ASL che utilizzano ProSa per la rendicontazione PLP

Utilizzo del set di indicatori per la rendicontazione 2016

In parte Gli indicatori sono stati forniti con riunione del 5 dicembre;

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Azione 10.1.2 Sorveglianze di popolazione

1. Obiettivi dell’azione Utilizzo per la pianificazione e il monitoraggio del piano. Garantire l’attuazione delle sorveglianze secondo i protocolli prestabiliti.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR

Standard

Utilizzare i dati derivanti dai sistemi di sorveglianza di popolazione per la pianificazione sanitaria Estendere a tutto il territorio un sistema informativo che sorvegli qualità e quantità delle azioni di promozione della salute, che sia in grado di selezionare e valorizzare le buone pratiche, di monitorare le attività e quantificare il consumo di risorse

OSR 10.1. Attuare il piano di monitoraggio e valutazione del PRP, anche adeguando la base informativa

Indicatore OSR 10.1 Relazione annuale con i risultati del monitoraggio

Standard OSR 10.1 Relazione presente

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

Livello locale

In generale: utilizzo dei dati delle sorveglianze nella pianificazione locale. In particolare, sulle singole sorveglianze: PASSI - effettuazione interviste PASSI: 275 nell’anno - predisposizione di reportistica (almeno 1 documento) con dati 2015 e comunicazione dei risultati almeno

attraverso pubblicazione della reportistica su sito aziendale o nazionale. - delibera DG per individuazione operatori coinvolti e modalità organizzative - corso di formazione per team PASSI con l’obiettivo di affrontare criticità di processo e migliorare utilizzo dei

dati OKKIO ALLA SALUTE Partecipazione degli operatori ASL al percorso formativo regionale, attuazione della V raccolta dati nelle classi campionate secondo le modalità previste, caricamento dati nella piattaforma on-line entro giugno 2016. HBSC Sostenere l’utilizzo delle informazioni contenute nel report HBSC anche mediante diffusione dei dati in occasione di eventi informativi/formativi indirizzati alle scuole, operatori sanitari, popolazione. PASSI D’ARGENTO Contribuire all’organizzazione e realizzazione della sorveglianza secondo le indicazioni che saranno fornite dal

livello regionale. Popolazione target Portatori di interesse regionali e locali delle diverse tematiche affrontate dalle sorveglianze, ed in particolare di quelle contenute nel PRP (es: operatori scolastici, operatori sanitari, amministratori, popolazione). Attori coinvolti/ruolo Fonte informativa: campione casuale rappresentativo della popolazione delle diverse classi di età. Per raccolta dati, analisi, produzione e comunicazione di risultati, promozione di utilizzo dei dati: livello locale: operatori di varie strutture, aziendali e non, a vario titolo (rif. in reportistica delle sorveglianze);

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Per utilizzo dei risultati: portatori di interesse regionali e locali delle diverse tematiche affrontate dalle sorveglianze (es: operatori scolastici, operatori sanitari, amministratori, popolazione).

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Livello locale

In generale: utilizzo dei dati delle sorveglianze nella pianificazione locale. In particolare, sulle singole sorveglianze: PASSI

INTERVISTE: al 20 febbraio 2017 inserite 241 pari al 87,6%. (Il termine ultimo per inserimento interviste a campione 2016 è 28 Febbraio 2017). UTILIZZO DEI RISULTATI:1-on line scheda fumo;2- on line scheda “attenzione degli operatori sanitari a stili di vita” discussa anche a corso per operatori PASSI ; 3-risultati inseriti in documento on line “ASL NO immagini di salute e dei fattori che la influenzano” (capitoli stili di vita e incidenti stradali); 4-presentazioni risultati in giornate formative per medici competenti (24 ottobre),e RLS ( 25 ottobre) e con scuole (10 novembre); 5- risultati 2015 in relazione aziendale sulla gestione (art. 26 D.Lgs. n. 118 del 23 giugno 2011):preventivo 2017. DELIBERAZIONE DG n°111 del 14 aprile 2016 “Prosecuzione sistema sorveglianza PASSI:anno 2016” individua i servizi e il personale coinvolto e le modalità di riconoscimento dell’attività svolta per le interviste in orari diversi d quelli di lavoro. CORSO DI FORMAZIONE accreditato ECM n° 25010 “Interviste PASSI: competenze acquisite e sviluppi futuri” - svolto a Borgomanero il 4 novembre 2016, rivolto a intervistatori PASSI ASL NO e coordinatori infermieristici del territorio OKKIO ALLA SALUTE A scopo propedeutico è stato organizzato un percorso formativo regionale rivolto agli operatori SIAN che hanno raccolto i dati nelle 25 classi campionate secondo le modalità previste, e successivamente hanno caricato i dati nella piattaforma on-line entro giugno 2016. I bambini coinvolti nell’indagine sono stati complessivamente 486. HBSC - Presentazione sito e risultati HBSC in giornata di formazione con scuole 10 novembre(rif. programma 1); - presentazione risultati HBSC 2014 in 4 iniziative di informazione/formazione di educazione alimentare rivolte complessivamente a 150 genitori di ragazzi di quella fascia di età.; -utilizzo dati eccesso ponderale 11-15 anni in scheda “situazione nutrizionale” di pubblicazione “Immagini di salute” disponibile su sito aziendale. PASSI D’ARGENTO Con mail del.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale

scostamento

Indicatore sentinella:

N. ASL che rispettano gli indirizzi annuali (attività previste dal PRP per il livello locale) sul totale delle ASL

PASSI: - Effettuazione interviste: almeno

90% di 275 attese): - utilizzo dei risultati: almeno 1

documento con risultati 2015 e comunicazione dei risultati almeno attraverso pubblicazione della

PASSI:

• al 20 febbraio inserite 241 pari al 87,6% di quelle attese

• 3documenti on line;

PASSI: Per le intervistatrici che non appartengono alla struttura del CA e neppure al Dipartimento di Prevenzione il contatto

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reportistica su sito aziendale o nazionale:

OKKIO ALLA SALUTE:

• Attuazione V raccolta dati nelle classi campionate e caricamento 100% dei dati in piattaforma web (entro il 30 giugno 2016).

HBSC:

• Attuare iniziative di comunicazione/informazione (almeno una iniziativa)

utilizzo in 3 giornate di formazione ed in 1 documento di programmazione aziendale

OKKIO ALLA SALUTE:

• raccolta effettuata e dati in piattaforma entro giugno 2016

HBSC:

• 2 iniziative

è più difficile e meno frequente. le difficoltà hanno riguardo soprattutto persone che nel corso dell’anno hanno cambiato struttura di assegnazione.

Individuazione operatori e modalità organizzative sorveglianza PASSI con Del DG ASL NO

Approvazione del DG entro30 aprile 2016

Del. DG n°111 del 14 aprile 2016 “Prosecuzione sistema sorveglianza PASSI:anno 2016

Accreditamento corso di formazione per operatori team PASSI

Corso di formazione disponibile su sito ECM regionale entro 30/11/2016

Corso di formazione accreditato ECM n° 25010 “Interviste PASSI: competenze acquisite e sviluppi futuri” - svolto a Borgomanero il 4 novembre 2016.

Altre attivita’ Nel 2016 il servizio di epidemiologia della ASL NO ha svolto funzioni regionali di coordinamento della sorveglianza PASSI. Le attività sono rendicontate in maniera dettagliata nel file allegato; alcune di esse vanno considerate per il sottostante indicatore regionale dell’azione 10.1.2.

Nome indicatore Standard per l’anno 2016

Aggiornamento dati delle sorveglianze nelle programmazioni annuali (aggiornamento degli indicatori degli obiettivi centrali del PNP provenienti dalle sorveglianze nei documenti annuali di programmazione regionale)

100% indicatori aggiornati

Tutti gli indicatori degli obietti centrali provenienti da PASSI sono stati aggiornati con:

pubblicazione nel marzo 2016 “Obiettivi del PNP 2014-2018:quali informazioni dagli indicatori PASSI e PDA” ; trend temporali al 2015 presentati ( e successivamente trasmessi con mail) ai Coordinatori di PLP e referenti dei programmi regionali 1-4 a Torino il 20 ottobre

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Azione 10.3.1 Proposta revisione organizzativa

1. Obiettivi dell’azione Ridefinire o rafforzare le strutture deputate alla governance del Piano di prevenzione, la loro composizione e i relativi compiti.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR

Standard

Sviluppare il ruolo di steward della prevenzione a livello sia regionale sia di asl nella relazione con i portatori di interesse non del sistema sanitario e con le altre strutturazioni organizzative del sistema sanitario

OSR 10.3. Consolidare il modello organizzativo di coordinamento e governance a livello regionale e aziendale

Indicatore OSR 10.3. Atto regionale

Standard 10.3. Atto presente

2. Attività previste nell’anno 2016

Livello locale

Le ASL che non hanno provveduto nel 2015, dovranno formalizzare i gruppi aziendali incaricati dell’attuazione del Piano locale di prevenzione, seguendo le disposizioni regionali. Per la ASL NO aggiornamento della Del. D.G. 708 del 27 luglio 2015 Piano Locale della Prevenzione: indirizzi operativi. Popolazione target Operatori coinvolti nei Piani di Prevenzione regionale e locali. Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Prevenzione e veterinaria; CORP; Direzioni aziendali.

3. Rendicontazione delle attività realizzate nel 2016 Livello locale

Per la ASL NO non si è proceduto all’aggiornamento della Del. D.G. 708 del 27 luglio 2015 Piano Locale della Prevenzione dal momento che nell’ultimo trimestre 2016 sono stati effettuati i concorsi per la nomina dei Direttori delle sc SpreSAL e SIAN ed il Direttore del Dipartimento di Prevenzione è stato individuato il 27 dicembre 2016 con Del.D.G. 449. Nel 2016 per l’avanzamento del piano i responsabili dei programmi PLP sono stati invitati ai Comitati di Dipartimento di Prevenzione convocati il 7/3 (rendicontazione 2015); 31/5 (programmazione2016); 7 ottobre (monitoraggio attività 2016) Il Direttore del Dipartimento ff ha partecipato, come coordinatore del PLP, alla riunione del CORP del 10 maggio, e alla giornata di formazione su audit (azione10.3.2), non alla riunione 20 ottobre

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione eventuale

scostamento

Formalizzazione revisione organizzativa

no

Evidenza documentale di recepimento degli indirizzi

Recepimento con atto formale delle indicazioni

Nota del DG ASL NO 60259 dell’1/12/2015

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regionali da parte delle aziende

regionali (DD n. 751 del 19/11/2015 e note di precisazione seguenti)

“gruppi di progetto per il coordinamento del PLP e del PAISA”

Evidenza documentale di aggiornamento della Del DG 708 del 27/7/2015

Approvazione Delibera di aggiornamento

NON fatto

I concorsi per la nomina dei Direttori delle sc SpreSAL e SIAN sono stati espletati nell’ultimo trimestre 2016 sono stati ed il Direttore del Dipartimento di Prevenzione è stato individuato il 27 dicembre 2016 con Del.D.G. 449.

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Azione 10.3.2 Implementazione audit del Piano di prevenzione

1. Obiettivi dell’azione

Garantire un sistema di monitoraggio e supporto alla realizzazione del PRP e dei PLP.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

Sviluppare il ruolo di steward della prevenzione a livello sia regionale sia di ASL nella relazione con i portatori di interesse non del sistema sanitario e con le altre strutturazioni organizzative del sistema sanitario. Utilizzare gli strumenti di gestione e budgeting aziendali per aumentare l’efficienza nell’ottemperare agli adempimenti normativi

OSR 10.3. Consolidare il modello organizzativo di coordinamento e governance a livello regionale e aziendale

Indicatore OSR 10.3. Atto regionale

Standard OSR 10.3. Atto presente

2. Attività previste nell’anno 2016

Livello regionale

Saranno avviati gli audit del Piano di prevenzione, al fine di supportare i gruppi di progetto locali, favorire il confronto, migliorare il livello di qualità generale. Sarà necessario recuperare il ritardo accumulato rispetto alle attività previste per il 2015. Pertanto sarà attivato, in collaborazione con il CORP, il gruppo regionale per l’audit del PRP. Il gruppo dovrà elaborare il programma di audit e i criteri di riferimento; sarà inoltre organizzato un evento formativo che dovrà precedere lo svolgimento degli audit. Livello locale

Partecipazione alle attività previste e attuazione degli indirizzi regionali. Popolazione target Coordinatori PLP e altri operatori impegnati nei PLP e nel coordinamento regionale. Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Prevenzione e veterinaria; CORP; coordinatori PLP.

3. rendicontazione attività realizzate nel 2016 Come componente del gruppo regionale governance, la Dott.ssa Antoniotti ha seguito i lavori di preparazione del percorso audit (vd azione 10.1.1.). Nella 1° giornata di formazione (30 Novembre) per la ASL NO erano presenti Antoniotti (epidemiologia, in qualità di docente), Roceri (Direttore Dipartimento di Prevenzione ff) e Dott. Esposito (Direttore SISP e ffSPreSAL) e R. Grossi (referente regionale del programma 3).

4. Indicatori utilizzati nel PLPdi processo

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione

eventuale scostamento

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Individuazione gruppo di lavoro audit

Partecipazione al gruppo se previsto

Antoniotti con riunioni 27 ottobre Torino, 22novembre Vercelli e docente nella formazione del 30 novembre

Elaborazione programma di audit e standard di riferimento

no

Formazione degli operatori Partecipazione alla formazione prevista

3partecipanti + 1 docente

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Azione 10.4.1 Realizzazione eventi informativi e formativi a livello regionale e locale

1. Obiettivi dell’azione

- Promuovere la cultura della prevenzione come strategia delle Aziende Sanitarie e degli Enti Locali, anche in funzione di un razionale utilizzo di risorse

- Aumentare la consapevolezza, tra gli operatori, delle funzioni e potenzialità del Piano di prevenzione - Accrescere le competenze per migliorare la qualità degli interventi - Riconoscere e ridurre le diseguaglianze sociali e adottare azioni di provata efficacia - Migliorare la capacità di utilizzare strumenti di comunicazione efficace

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale

Indicatore per OSR Standard

Accountability dell’organizzazione e sostenibilità della prevenzione

OSR 10.4. Attuare programmi formativi di supporto agli obiettivi di Piano

Indicatore OSR 10.4 Aziende che hanno realizzato eventi formativi per operatori/ totale Aziende

Standard OSR 10.4 100%

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

Livello locale

I coordinatori PLP raccoglieranno e manderanno al Gruppo Governance il dettaglio dei corsi di formazione programmati per il 2016 secondo le istruzioni che perverranno dalla Regione. Nella ASL NO programmazione, anche con il loro coinvolgimento, di un corso per MMG da realizzare nei primi mesi 2017.

3. Rendiconto delle attività realizzate nel 2016 Livello locale

Non sono pervenute istruzioni e quindi il coordinatore PLP non ha inviato dettaglio corsi. Non è iniziato il coinvolgimento dei MMG per predisporre il corso. Sono stati rivolti ad operatori della ASL ,oltre che ad operatori dei settori interessati, alcuni corsi di formazione ricompresi nell’evento :“Promuoviamo la cultura della tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro: un percorso per conoscere chi fa prevenzione nel territorio novarese”(vd programma 3) e quello organizzato il 10 novembre con le scuole (vd programma 1) Popolazione target Operatori coinvolti nei Piani di Prevenzione regionale e locali. Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Prevenzione e veterinaria; CORP; Servizi di Riferimento, Ufficio formazione regionale e di ASL, Gruppi coordinamento regionali e locali.

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione

eventuale scostamento

Strutturazione del corso di formazione per operatori sanitari

no

N. Aziende che hanno realizzato eventi formativi per operatori/ N. totale Aziende Sanitarie

Almeno un corso di formazione relativo ai programmi PRP/PLP

4

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Strutturazione del corso di formazione per MMG

Documento presente entro il 31/12/2016

NO

La mancata riorganizzazione dei gruppi PLP ha influenzato la mancata individuazione di un responsabile dell’azione.

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Azione 10.5.1 Comunicazione e partecipazione a sostegno delle politiche per la salute

1. Obiettivi dell’azione

Migliorare la comunicazione e la collaborazione interistituzionale relativa agli obiettivi di piano e favorire la partecipazione sociale alle decisioni e alle politiche per la salute.

Obiettivo centrale Obiettivo specifico regionale Indicatore per OSR Standard

Sviluppare il ruolo di steward della prevenzione a livello sia regionale sia di ASL nella relazione con i portatori di interesse non del sistema sanitario e con le altre strutturazioni organizzative del sistema sanitario

OSR 10.5. Favorire la comunicazione interistituzionale e la partecipazione sociale a supporto degli obiettivi di Piano

Indicatore OSR 10.5 Eventi /incontri/ tavoli tematici a sostegno delle politiche per la salute e per gli obiettivi di del Piano a livello regionale e nelle ASL

Standard OSR 10.5 Un evento regionale ed eventi nel 100% delle ASL

2. Attività previste nell’anno 2016 (livello locale)

Livello locale

A ottobre nuova edizione di evento :“Promuoviamo la cultura della tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro: un percorso per conoscere chi fa prevenzione nel territorio novarese” (vd programma 3) La Conferenza dei Sindaci o le Riunioni del Comitato dei Sindaci di Distretto, ad esempio in occasione

dell’approvazione del Programma delle attività territoriali (PAT), rappresentano un momento opportuno per

promuovere le azioni del Piano locale di prevenzione, che sono in molti casi complementari agli obiettivi di

assistenza territoriale quando non incluse in progetti e percorsi del PAT.

I risultati della prevenzione possono essere inclusi nel Bilancio sociale eventualmente predisposto dall’ASL.

Aggiornamento delle schede della pubblicazione aziendale “Immagini di salute della ASL “ utilizzabili come

strumenti utilizzabili in occasione di Eventi /incontri/ tavoli tematici a sostegno delle politiche per la salute e per gli

obiettivi del Piano.

Popolazione target Operatori della prevenzione, decisori, cittadini.

Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: Assessorato alla Sanità e altri assessorati; altri enti e istituzioni, esterni alla Regione Piemonte.

Livello locale: ASL, scuola, socio-assistenziale, associazioni, enti e istituzioni territoriali.

3. Rendicontazione attività realizzate nel 2016 Da 24 a 28 ottobre - nuova edizione di evento :“Promuoviamo la cultura della tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro: un percorso per conoscere chi fa prevenzione nel territorio novarese” (vd programma 3). Non fatta promozione delle azioni del Piano Locale di prevenzione in Conferenza dei Sindaci o durante riunioni del

Comitato dei Sindaci di Distretto, ad esempio in occasione dell’approvazione del Programma delle attività

territoriali (PAT).

Risultati riguardanti gli stili di vita, gli ambienti di lavoro, le malattie infettive, MTA e la prevenzione

cardiovascolare sono stati inseriti nel piano della performance 2015 disponibile sul sito ASL NO nella sezione

“amministrazione trasparente”

Nel 2016 sono state aggiornate sul sito aziendale le schede della pubblicazione “Immagini di salute della ASL “, alcune delle quali fanno diretto riferimento ad obiettivi del piano di prevenzione:

demografia : 6 schede (Epidemiologia); stili di vita: 5 schede (Epidemiologia, Sert e SIAN); malattie infettive: 7 schede (SISP); sicurezza sul lavoro: 4 schede (SPreSAL); incidenti stradali: 6 schede (Epidemiologia e SISP);

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sicurezza alimentare: 5 schede (SIAN, SIAV area B e C); mortalità: 6 schede (Epidemiologia).

Attività non programmate ma in linea con obiettivo centrale e specifico regionale La ASL NO ha verificato la disponibilità delle strutture aziendali a collaborare con le scuole nei percorsi di

alternanza scuola-lavoro individuando le modalità di attuazione con la Del.DG 151 del 2 maggio2016. Alcuni dei

percorsi formativi da definire con le singole scuole riguarderanno la prevenzione e le politiche per la salute.

10 ottobre- Conferenza stampa in ASL con Direzione, RePES, Prefetto, rappresentante Ufficio scolastico Provinciale e referente per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per presentare progetto formativo “I mandati per promuovere stili di vita nel setting scuola” (vd programma 1)

4. Indicatori utilizzati nel PLP

Nome indicatore Standard Valore al 31/12/2016 Motivazione

eventuale scostamento

Documenti di indirizzo per la comunicazione e la partecipazione a sostegno degli obiettivi del Piano

no

Eventi /incontri/ tavoli tematici a sostegno delle politiche per la salute e per gli obiettivi del Piano a livello regionale e nelle ASL

Almeno un’iniziativa di comunicazione, nel territorio ASL, a sostegno degli obiettivi del PLP

2

Aggiornare schede della pubblicazione aziendale immagine di salute, come strumenti utilizzabili in attività programmate per azione 10.5.1

Entro 31/12/2016 almeno 5 schede aggiornate trasmesse a Direzione Aziendale ed Direttore Dipartimento di Prevenzione

Inviato il 29 dicembre il documento aggiornato, come sopra specificato , a URE, Direzione e a strutture che hanno contribuito a d aggiornamento