DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma...

54
DOSSIER Servizio idrico integrato. A cura di Sandro Baraggioli

Transcript of DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma...

Page 1: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

DOSSIER

Servizio idrico integrato.

A cura di Sandro Baraggioli

Page 2: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

AVVERTENZA

> L’indagine qui presentata è stata svolta tra febbraio e aprile 2012. Le informazioni raccolte dalle diverse fonti, imprese e associazioni di categoria regionali, vanno pertanto riferite al quadro strategico e istituzionale allora presente.La discussione sui nuovi poteri assegnati all’Autority dell’energia in materia di servizio idrico e la necessità di colmare il gap normativo derivante dall’abrogazione del 23 bis e di parte del Codice Ambientale sono elementi destinati a modificare il quadro strategico del settore e le scelte degli attuali player. L’estrema fluidità del contesto normativo in cui agiscono le imprese deve spingere il lettore ad interpretate con cautela le opzioni di sviluppo di seguito esposte.

Page 3: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Il cambiamento delle condizioni nei mercati internazionali

- Riduzione della profittabilità del business- Riduzione delle tariffe e conseguente erosione dei margini parzialmente compensata da un

efficientamento dei servizi e la fornitura di nuovi servizi.- Sviluppo selettivo- Crescente ricorso alle forme partenariali (PPP) nella gestione del servizio idrico integrato

Le grandi multinazionali dell'acqua (Suez e Veolia) hanno di fatto rallentato il processo di forte espansione territoriale del business rispetto al decennio 90-2000. L’attenzione nei confronti delle economie in via di sviluppo resta molto alto ma in parallelo si assiste ad un consolidamento nelle aree in cui sono già presenti, con l’idea di difendere le posizioni conquistate.Si assiste ad un ri-orientamento strategico verso le attività di ingegneria e i grandi progetti di riqualificazione dei sistemi idrici. Questo è particolarmente vero per imprese, come Fcc che hanno come core business attività legate alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali.Interessante il caso di Veolia che ha dichiarato l’intenzione di ridurre le propria presenzaall’estero in alcuni paesi europei: l’Italia anzitutto e la Gran Bretagna per concentrare gli investimenti in aree con tassi di redditività maggiori.

Page 4: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

- Aumento della competizione- Tendenze alla ri-muncipalizzazione- Accresciuta conflittualità con le amministrazioni locali sulla rinegoziazione degli accordi

di lungo periodo

“Remarkable degree of public and political opposition to water privatisation. This has been visible in campaigns globally, in both north and south. The opposition includes trade unions, environmentalists, consumer groups, citizens’ organisations, elected politicians and other groups. A common theme of opposition campaigns include the belief that water supply is an essential service” .(Psiru 2010)

Una revisione della Banca Mondiale ha rilevato che i ritorni per gli azionisti nei paesi in via di sviluppo era vicino allo zero; le multinazionali hanno subito un contraccolpo in questi ultimi anni determinato dall’aver sovrastimato la capacità di produrre reddito attraverso il business idrico.In numerose zone del Nord America il processo di privatizzazione si è scontrato con l’impossibilità di recuperare gli investimenti perché strati della popolazuine non erano in grado di sostenere un aumento delle tariffe senza sostanziali sovvenzioni pubbliche (Hall 2009).

Page 5: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

“Investors need to be convinced that they will get reasonable returns. The issues we consider include who the end users are and whether they are able to afford the water tariffs. From a social point of view, these kinds of projects are viable but unfortunately from a private sector point of view they are not”.(Zimbabwe Independent 10/12/1999).

Source: Estache and Pinglo 2004

Cost of Equity vs. Roe by sector

Page 6: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Il principali operatori internazionali

Page 7: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Il Servizio Idrico Integrato in Italia

Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una condizione di generale inefficienza. La frammentazione dei gestori, tutt’oggi presente, era resa particolarmente grave dalla presenza di gestori specializzati soltanto in singole fasi del ciclo idrico (distribuzione di acqua, depurazione e fognatura) attivi su territori assai limitati.

La Legge Galli ha portato a una significativa riorganizzazione dei servizi, basata su ambiti territoriali ottimali (ATO) – corrispondenti allo spazio sui cui si è ritenuto potessero ingenerarsi importanti economie di scala e di scopo dalla gestione dei tre segmenti del Servizio Idrico Integrato – e sull’avvio di un processo di sviluppo imprenditoriale e di autosostenibilitàdel settore.

A 15 anni dalla riforma, tutte le Regioni hanno legiferato, a eccezione del Trentino Alto Adige, e tutti gli ATO previsti si sono regolarmente insediati.

Con la Legge 42/2010 gli ATO sono stati soppressi e operano attualmente in regime di prorogatio fino al 31.12.2012. Nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza è stato previsto che le Regioni attribuiscano le funzioni già esercitate dalle Autorità a un soggetto non ancora identificato.

Page 8: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

L’Italia è prima in Europa per il prelievo e il consumo d’acqua e terza nel mondo con 1.200 metri cubi di consumi l’anno pro capite. Più di noi consumano soltanto Stati Uniti e Canada. La disponibilità annua di acqua è di circa 52 miliardi di metri cubi, tuttavia esistono profonde differenze a livello territoriale: si va dai 1.975 metri cubi disponibili per ogni abitante del nord-est a un minimo di 220 per un utente pugliese. In media la disponibilità supera i 400 metri cubi per abitante. Secondo recenti studi ogni abitante consuma, solo per uso civile, 152 metri cubi di acqua al giorno contro i 62 di un tedesco

Nelle case si consuma il 15% della domanda d’acqua, nell’industria il 25%, nell’agricoltura il 60% circa. L’Italia è tra i Paesi al mondo che sprecano più acqua nei processi produttivi industriali e in agricoltura.L’agricoltura utilizza almeno 20 miliardi di metri cubi l’anno, in molti casi per colpa di sistemi di irrigazione basati su tecniche vecchie e inefficienti: il rapporto Italia 2012 di Legambiente e Istituto di Ricerche Ambiente stima che un miglioramento delle tecniche irrigue permetterebbe un risparmio del 30%.

Page 9: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Il servizio idrico integrato impatta per lo 0,6% sulla spesa di una famiglia media di tre persone. L’esborso medio, calcolato nel 2010 in 16 euro/mese, è l’importo più basso di tutta l’Unione Europea.

Page 10: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

IL BLUE BOOK 2011

Page 11: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

LE CRITICITÀ

Secondo il Blue Book, pubblicato annualmente dalla Fondazione Utilitatis (FederUtility e Federambiente) che registra i dati sugli investimenti, l’articolazione tariffaria, gli aspetti patrimoniali ed economici dei gestori del servizio, le principali criticità a livello nazionale sono le seguenti:- Un profondo gap infrastrutturale responsabile dell’elevato livello di perdite di rete

(32%, dato medio nazionale) e il mancato raggiungimento (nella metà del territorio nazionale) dei requisiti europei di erogazione del servizio. La copertura del servizio di depurazione raggiunge solo il 56% degli abitanti e del servizio di fognatura (50%).

- Notevoli differenze a livello nazionale, con il 12% delle famiglie che lamenta l’irregolaritàdel servizio.

- La scarsa presenza di investimenti rispetto sia ai Piani d’Ambito deliberati sia al fabbisogno registrato.

Page 12: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

LA FRAMMENTAZIONE

L’analisi economica ha mostrato negli ultimi anni la presenza di economie di scala in proporzione alla quantità di metri cubi di acqua erogata e al numero di utenti. I maggiori vantaggi si riscontrano fino a circa 500.000 abitanti serviti – dato che suggerisce la necessità di aggregare molte delle gestioni attualmente esistenti in Italia.Sopra la soglia dei 500.000 abitanti si riducono, se non addirittura esauriscono, le economie di scala. Tuttavia si mantiene il vantaggio competitivo della dimensione aziendale per agire sulla leva finanziaria e garantire supporti alle strategie di investimento definite dai PdA. Sono dati che mettono in discussione l’attuale dimensione degli Ambiti, con conseguente bisogno di ripensare gli affidamenti, premiando la concentrazione del mercato e l’efficienza territoriale delle gestioni.

ATO per classi di popolazione

Più della metà degli Ambiti non raggiunge i 500.000 utenti; al tempo stesso la presenza di diverse società concessionarie sullo stesso Ambito aumenta il frazionamento, all’interno di gestioni locali con bassa capacità imprenditoriale. L’effetto generale non è certamente ottimale dal punto di vista delle economie di scala possibili.

Page 13: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Nei 92 ATO sono stati effettuati soltanto 72 affidamenti.

19 ATO non hanno affidato il servizio (non applicano il metodo tariffario normalizzato, full cost recovery, ma il regime Cipe (Censis, Dexia-Crediop).

Dei 72 affidamenti (68 nel 2010):- 34 (31 nel 2010) appartengono al modello in house

(oltre 20 milioni di utenti)- 13 sono stipulati con società quotate (circa 10 milioni)- 12 sono gli affidamenti a imprese miste- 7 sono affidamenti plurigestione, con diversi operatori

all’interno della stessa ATO- 6 sono affidati in concessione a società di capitali terze,

gestori totalmente privati (5% della popolazione)

In generale, sono 114 i soggetti cui è stato affidato il Servizio Idrico Integrato sul territorio nazionale.

Page 14: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Dei 114 soggetti affidatari:- 7 sono società private- 23 sono società a capitale misto con partner selezionato mediante procedura ad evidenza

pubblica- 9 sono società quotate in borsa- 57 sono società interamente pubbliche

Nelle Regioni del Centro e del Sud Italia e nelle Isole è prevalsa l’unicità della gestione. Nelle regioni del Nord, invece, il numero medio di gestori per ATO è 2,3. Le Regioni con il più alto numero di affidamenti sono il Piemonte (4,7 gestori per ATO), la Liguria (2,5), l’Emilia Romagna (1,8), la Lombardia e il Veneto (1,7).

È evidente la prevalenza di affidamenti diretti a società a capitale interamente pubblico, specialmente nel Nord Italia, dove a fronte di 74 gestori i soggetti pubblici sono 39 (52%). Pressoché allo stesso livello il Sud (48%), anche se si ritrovano 5 gestioni, tutte in Sicilia,affidate a soggetti privati individuati mediante gara. Nel Centro Italia prevale, con poco più del 42%, l’affidamento a società miste.

Page 15: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

LA DISOMOGENEITÀ

Differenti sono le caratteristiche degli ATO; differente è la capacità di investimento dei gestori; differente la qualità dei servizi resi ai cittadini. In alcune zone prevalgono ancorale gestioni in economia; in altre mancano le Carte dei servizi a tutela dei diritti degli utenti.

La disomogeneità territoriale si riflette nell’ineguale trattamento degli utenti, con numerosearee del paese segnate da limitata presenza di infrastrutture, specialmente di depurazione.Secondo la Corte di Giustizia Europea, in Lombardia 36 agglomerati urbani (circa 150 comuni) con più di 10.000 abitanti, hanno aggirato la richiesta dell’Unionedi ridurre l'inquinamento di fiumi e laghi.In tutta Italia son stati censiti 1.808 agglomerati urbani non conformi ai dettami europeiin materia di inquinamento delle acque – facendo rischiare all’Italia una condanna.

Si stimano in 65 miliardi di euro gli investimenti necessari per adeguare il servizio a standard Europei. Ma secondo alcuni si tratta di stime prudenti, meno della metà di quanto sarebbe effettivamente necessario.

Page 16: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

LE PERDITE DI RETE

In Italia si perdono dalle condutture 104 litri di acqua per abitante al giorno.Nel 2008 (ultimo dato medio disponibile) il 35-40% dell’acqua prelevata non veniva nei fattierogata e fatturata agli utenti, a causa sia delle perdite fisiche delle reti di distribuzione sia di prelievi non autorizzati, usi comuni, eccetera. Le dispersioni di rete sono la componente più rilevante, rappresentando oltre il 70% delle predite complessive.

Le maggiori dispersioni si registrano nelle regioni del Sud: qui, per erogare 100 litri di acqua

se ne immettono in rete in media 168 litri. Lievemente migliore la situazione nelle Isole

(162 litri). I risultati peggiori in Puglia (187 litri) e Sardegna (185 litri).

Regioni virtuose sono: la Lombardia (127), il Trentino (127), l’Emilia-Romagna (132). Nella media il Piemonte (147).

Page 17: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

IL FABBISOGNO DI INVESTIMENTI

Per restituire efficienza alla rete e abbattere il danno provocato all’ambiente dalle carenze sul fronte della depurazione, FederUtility calcola un fabbisogno di 64 miliardi d’investimenti in 30 anni: 2,17 miliardi ogni anno. Secondo le stesse stime, saranno necessari gli interventi più urgenti nel Nord Ovest e nel Sud,per un totale di 15 miliardi di investimento ciascuno nel prossimo trentennio. Le regioni più in difficoltà sono la Sicilia, la Campania, il Lazio.Di queste risorse, solo il 10% deriverà dal finanziatore pubblico, mentre la maggior parte delle provviste dovrà essere posta in carico a finanziatori privati. I Piani d’Ambito predisposti prevedono investimenti per oltre 38 miliardi di euro, la cui copertura è messa in discussione dal referendum del 2011.

L’Unione europea ha avviato le procedure di infrazione per 820 aggregati urbani responsabili di mancata depurazione. La disciplina comunitaria prevede, in caso di violazione delle norme, una penalità di mora, che per l’Italia va da un minimo di 11.904, a un massimo di 714.240 euro per ogni giorno di ritardo nell’adeguamento, a decorrere dalla pronuncia della sentenza emessa; inoltre una somma forfetaria verrà calcolata sulla base del PIL nazionale. Anche se è più presente nel Sud, si tratta di un ritardo che attraversa tutto il paese: secondo la Corte di Giustizia Europea, in Lombardia 36 agglomerati urbani, con più di 10.000 abitanti, hanno trascurato la depurazione delle acque e negato sicurezza ai cittadini, aggirando la richiesta dell’Unione di ridurre l'inquinamento

di fiumi e laghi.

Page 18: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

I VUOTI NORMATIVI E LE AMBIGUITÀ

La principale criticità è la profonda incertezza normativa, che ha contraddistinto l’ultimo decennio e continua a caratterizzare il settore.

La disciplina generale dei servizi pubblici locali aventi rilevanza economica, contenuta nell’art. 23-bis e modificata dal d.l. 135 del 2009 (L. 166/2009), è stata abrogata (con il d.p.r. n. 113/2011) a seguito del referendum popolare svoltosi il 12 e 13 giugno 2011. In via derivata risulta altresì abrogato il d.p.r. n. 168 del 2010, che costituiva il regolamento di attuazione del citato art. 23-bis.

Con l’art. 2, comma 186-bis della L. 23 dicembre 2009, n.191 è stata disposta: la soppressione delle Autorità d’Ambito Territoriale; c) l’attribuzione con legge, da emanare entro un anno dall’entrata in vigore della l. 191/09, da parte delle regioni ad altri enti delle funzioni giàesercitate dalle AATO

I termini di scadenza degli affidamenti previsti dalle recenti disposizioni normative sono stati prorogati dapprima al 31 marzo 2011 (art. 1, comma 1 d.l. 29 dicembre 2010, n. 225), successivamente al 31 dicembre 2011 (dpcm 25 marzo 2011) e, infine, al 31 dicembre 2012 (art. 13, comma 2, d.l. 29 dicembre 2011, n. 216).

Page 19: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

LE IPORTESI DI RIASSETTO

Nel dibattito e nelle diverse riforme, il tema degli investimenti ha sempre giocato un ruolo marginale. Non si è cercato di dare una risposta unitaria alla scelta della modalità gestionale e delle strategie di crescita delle imprese da un lato, e all’urgente necessità di colmare l’ingente fabbisogno di investimenti, che caratterizza i servizi.

In futuro all'Authority per l'Energia Elettrica e il Gas saranno assegnate anche le competenze sul settore idrico. Il Governo ha inoltre assegnato all’Authority per l'Energia Elettrica e il Gas un compito di regolazione economica del settore, a partire dall’elaborazione di un nuovo metodo per la determinazione tariffaria omogenea in tutto il paese.Questo nuovo assetto avrà il compito di regolare il nuovo quadro istituzionale in via di riorganizzazione. Le Regioni sono chiamate a rimodulare il contesto organizzativo internoindividuando istituzioni, regole e assetti di governo dei settori di servizio pubblico locale.

Page 20: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

IL MERCATO ITALIANO

Page 21: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Riconfigurazioni in atto

ATO UNICO IN EMILIA-ROMAGNA

Il 31 dicembre 2011 l’Emilia-Romagna ha detto addio alle AATO, aggiungendosi ad altre Regioni che hanno optato per l’ATO Unico: Puglia e Sardegna, Molise, Valle d’Aosta e Basilicata.

A partire dal primo gennaio 2012, in virtù della LeggeRegionale 23 del 2011, l’Emilia Romagna ha istituito la cosiddetta AATO unica regionale, denominata Atersir (Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti) che nella sostanza accentrerà tutte le competenze prima assegnate alle AATO provinciali. L’ambito provinciale continuerà ad avere un peso importante nella determinazione delle tariffe.

Page 22: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Pochi grandi player di livello extra-locale

Il mercato italiano è caratterizzato dalla presenza di pochi grandi gruppi industriali, localizzati principalmente al Centro e al Nord. A differenza di quanto si può osservare per il mercato dell’igiene ambientale e nei mercati energy, tra i maggiori operatori si distinguono imprese monobusiness e non solo aggregazioni multiutility.

È maturata in alcune aree del paese la consapevolezza di valorizzare la creazione di sinergie territoriali e di estendere la dimensione operativa delle imprese: è il caso di Smat (leader di un ambito territoriale di 2 milioni di utenti), di Hera (che serve oltre 200 comuni), di Acea (maggiore operatore nazionale, che si è mosso sul mercato divenendo punto di riferimento di ambiti territoriali non necessariamente contigui). Alle spalle dei grandi operatori sopravvivono forme di gestione di carattere locale che radunano pochi centri e un numero ridotto di utenti.

Le numerose possibilità di derogare alle diverse disposizioni legislative in termini di affidamento e liberalizzazione del servizio hanno disincentivato una maggiore concentrazione del mercato. I problemi vanno ricercati sia a livello nazionale sia, soprattutto, a livello regionale e locale, dove spesso è mancata la capacità di operare in direzione della nascita di grandi soggetti di livello quantomeno, interprovinciale.

Page 23: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una
Page 24: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Principali operatori italiani

Page 25: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Monoutility vs. Multiutility

Sebbene molti Gruppi abbiamo compiuto la scelta della multiutility, non esiste un’evidenza perfetta del vantaggio a diversificare il business per chi opera il servizio idrico integrato.

Secondo un’indagine Banca d’Italia la stima non parametrica dell’efficienza delle gestioni affidatarie del servizio mostra che le multiutility hanno un’efficienza di scala significativamente superiore rispetto alle monoutility, ma un’efficienza tecnica significativamente inferiore, a indicare la scarsa presenza di economie di scopo tra i processi produttivi dell’acqua e del gas, dei trasporti, dell’energia o dello smaltimento dei rifiuti.

In altri termini l’efficienza delle multiutility si misura sulla capacità di sostenere gli investimenti, in quanto più grandi e diversificate (nei settori a maggiore marginalitàcome l’energy), ma questa capacità non è supportata dalla possibilità di generare sinergie significative tra settori. Per tale ragione imprese delle dimensioni di Smat e Acquedotto Pugliese sono in grado di concorrere con le maggiori multiutility nazionali nel Servizio Idrico Integrato.

Page 26: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

0 50 100 150 200 250 300 350

SMAT

IREN

AQP

HERA

ACEA

80

112

132

150

324

Ebitda Water 2011

Page 27: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

0 100 200 300 400 500 600 700 800

IREN

SMAT

HERA

AQP

ACEA

181

220

254

259

774

Volumi Acqua venduti (mln m3) 2011

Page 28: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Tariffe medie del Servizio Idrico Integrato al 1.1.2010 (iva esclusa) calcolate su consumo annuo pari a 200 mc

Fonte: Elaborazione Smat su Federutility 2011

Page 29: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

10° Indagine Federconsumatori

La 10° Indagine sul Servizio Idrico Integrato del Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori Nazionale si propone di fornire al pubblico un quadro sulle tariffe, nel corso degli ultimi 15 anni. Complessivamente i dati si riferiscono a 105 città capoluogo di provincia (su 113) e sono pari al 93% dell’universo. Per un consumo annuo pari a 200 metri cubi, l’utente domestico paga mediamente 313,41 € all’anno (Servizio Idrico Integrato, l’insieme dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione più iva) con un costo medio di 1,57 € a metro cubo d’acqua.A Milano e Isernia la bolletta è rispettivamente di 134 € e 126 € (0,67 e 0,63 € a metro cubo), mentre a Firenze, Pistoia e Prato si spende per la stessa quantità di acqua 503,03 € (2,52 €al metro cubo).

Costo del sii nella maggiori città italiane, parametrando a 100 il costo di Isernia (segue Milano), che è il più bassoRoma - 187,67 €Venezia - 191,62 €Torino - 221,97 €Cagliari (e città capoluogo in Sardegna) - 238,05;Bologna - 247,52 €Palermo - 262,46 € (tre volte il costo di Milano e Isernia)Napoli - 278,28 €Bari (e delle altre città pugliesi) - 282,50 €Genova - 310,24 €Firenze - 398,66 €

Page 30: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una
Page 31: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

CASI STUDIO

Page 32: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Acea

STORIA E CARATTERISTICHE

Il Gruppo Acea, quotato in Borsa dal 1999, è il maggiore operatore italiano nel Servizio Idrico Integrato con oltre 9 milioni di clienti e un fatturato complessivo superiore ai 3,5 miliardi di euro. Si tratta di un gruppo multiutility attivo inoltre nella filiera dell’energia elettrica, nell’illuminazione pubblica e nel gas. L’80% del suo business dipende da attività regolate.La struttura proprietaria è fatta al 51% dal Comune di Roma, ferma restando una ipotesi di riduzione al 30% entro fine 2012.

Page 33: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Il Gruppo Acea opera il Servizio Idrico Integrato a Roma e Frosinone e nelle rispettive province, nelle aree ATO2 e ATO5. Attraverso società partecipate è presente in altre aree del Lazio, in Toscana (ATO2 Basso Valdarno-Pisa; ATO3 Medio Valdarno-Firenze; ATO6 Ombrone Siena-Grosseto), in Umbria (ATO1) e Campania (ATO3).Nel settore dei servizi idrici, Acea è inoltre presente in alcuni paesi dell’America Latina, con oltre 5 milioni di abitanti serviti tramite società partecipate di diritto locale.

Page 34: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

RISULTATI ECONOMICI

La recente presentazione dei risultati 2011 ha mostrato una generale tenuta del business alla luce di un quadro di forte criticità dei settori energy in particolare. L’esposizione verso le attivitàregolate ha favorito il Gruppo consentendogli di superare i target del 2010. I ricavi sono passati da 3,43 a 3,54 miliardi di euro, l’Ebitda è cresciuta di 50 milioni di euro e l’utile è stato sostanzialmente confermato a quota 92 milioni di euro.

Gli azionisti sono sati ricompensati con un dividendo di 0,28, più basso rispetto all’anno precedente per la politica di contenimento del payout. L’area idrico ha fatto registrare utili in crescita a seguito di adeguamenti tariffari avvenuti nel 2011 (ATO2 Lazio, Gruppo Acque e Acquedotto del Flora).

Fatturato - 645 milioni (3.538 miliardi complessivo)

Ebitda - 324 milioni (655 totali)

Dipendenti diretti - 3.245 (5.999 totali)

Rete idrica – 15.200 Km (ATO2 e ATO5)Centri abitati serviti - 330 (9,5 milioni di clienti)

Page 35: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

PROSPETTIVE

Strategia focalizzata sulla crescita organica delle attività regolamentate, con forte impegno orientato all’efficienza operativa ed organizzativa e al miglioramento della struttura finanziaria, con significativi risultati già nel 2012-2013.Ebitda attesa al 2016 pari a 874 milioni di euro, di cui circa il 75% da attività regolamentate. Dall’area Servizio Idrico è attesa una crescita dell’Ebitda di 100 milioni di euro a fronte di un piano di investimento di 1 miliardo di euro.

- A livello territoriale è in programma un consolidamento nel settore Idrico, con l’obiettivo di creare un unico soggetto industriale macroregionale (Lazio, Toscana e Umbria) che garantisca l’effettiva integrazione operativa.

- Crescita nelle attività della filiera ambientale nella Regione Lazio.- Ingresso nel mercato dell’efficienza energetica (batterie di accumulo, smart grid).- Possibile partecipazione, in partnership con un altro operatore, alla gara relativa

alla concessione per la distribuzione del gas nel Comune di Roma

Page 36: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Acquedotto Pugliese

STORIA E CARATTERISTICHE

È il maggior acquedotto europeo, gestore dell’ATO unico Puglia. Nel corso del 1999, l’Ente autonomo si è trasformato nell’attuale Acquedotto Pugliese spa, mantenendo l’affidamento del Servizio Idrico Integrato fino al 2018.Con la legge finanziaria del 2002 veniva disposta la cessione gratuita dell’intero pacchetto azionario dell’Acquedotto Pugliese spa, da parte del Ministero dell’Economia e della Finanza, alle Regioni Puglia e Basilicata.Dal 24 giugno 2011 le azioni della società appartengono per il 100% alla Regione Puglia, che ha pagato 12 milioni e 200.000 euro alla Regione Basilicata per l’acquisizione delle quote residue.

Page 37: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

RISULTATI ECONOMICI

Nel corso del 2010 ha mostrato ricavi in crescita del 10% rispetto all’anno precedentee una riduzione costi di gestione di circa 9 milioni. L’Ebitda è raddoppiato a quota 32 milioni (+51%), e l’utile netto ha raggiunto 37 milioni (+193%).

Sotto il profilo infrastrutturale, l’esercizio è stato caratterizzato da un incremento delladotazione impiantistica, con l’aumento del 15% delle reti gestite, del 25% dei nuovi impiantidi sollevamento idrico, del 5% di nuovi impianti di depurazione. È proseguito l’impegno nel potenziamento e risanamento della rete, grazie a investimenti complessivi lordi pari a circa 200 milioni.

Fatturato complessivo - 429 milioni Ebitda - 132 milioniDipendenti diretti - 2000 Rete idrica - 21.000 Km Centri abitati serviti - 330 (4 milioni di abitanti)

Page 38: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

PROSPETTIVE

Dal Piano Industriale 2011-2014

Investimento di 674 milioni di euro:- Aumentare la dotazione idrica procapite 186 milioni (27%)- Mantenere l’efficienza delle opere gestite 175 milioni (26%)- Incrementare la copertura del servizio idrico e fognario 112 milioni (17%)- Ridurre le perdite 115 milioni (17%)- Efficientare il servizio di depurazione 80 milioni (12%)- Migliorare la qualità della risorsa 6 milioni (1%)

I ricavi previsti dovrebbero raggiungere i 487 milioni di euro con un Ebitda di 170 milioni.L’indebitamento raddoppierà fino a raggiungere quota 402 milioni al 2014.Secondo il Piano d’Ambito tra il 2011 e il 2014 la tariffa crescerà del 10%. Nel 2015 aumenterà di altri 2 punti percentuali fino a 1 euro 61, per scendere a 1,60 nel 2018.

Page 39: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Hera

STORIA E CARATTERISTICHE

Hera opera, dalla sua fondazione, anche nella gestione del ciclo idrico integrato, dalla distribuzione in rete di acqua potabile fino alla raccolta e depurazione delle acque reflue, e svolge in esclusiva questi servizi in 7 province dell’Emilia Romagna e del Nord delle Marche, sulla base di concessioni a lungo termine (in media 2022).

A seguito delle fusioni effettuate, dello sviluppo fisiologico delle attività e degli investimenti realizzati, il Gruppo ha sostanzialmente raddoppiato i clienti, potenziato gli impianti di depurazione, espanso le reti di distribuzione e fognatura per circa 10.000 Km lineari e aumentato i volumi dell’attività ad un tasso medio annuo del 4%.

La rete idrica, così come tutte le reti del Gruppo, è attualmente controllata da un unico sistema di controllo in remoto, realizzato nel 2007 e ritenuto tra i più avanzati in Europa. Il monitoraggio delle reti in remoto ha permesso di ottimizzare i processi di manutenzione e supervisione, garantendo maggiore efficienza e minori costi di gestione.

Page 40: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

RISULTATI ECONOMICI

Fatturato - 596,7 milioni

(4,105 miliardi totale)

Ebitda - 150 milioni (645totali)

Dipendenti - 6.484 totali

Rete idrica - 31.203 Km

Centri abitati serviti - 226

(3,1 milioni di clienti)

Page 41: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

PROSPETTIVE

L’ultimo piano industriale di Hera mostra l’incertezza e la prudenza che caratterizza le scelte strategiche di tutti i maggiori operatori del Servizio Idrico Integrato.

Da un lato le previsioni di sviluppo del Gruppo al 2015 confermano gli attuali risultati. Non vi sono, infatti, previsione di crescita attraverso aggregazioni né ipotesi di adeguamenti tariffari tali da incidere sui risultati futuri.Una condizione dovuta certamente alle difficoltà di interpretare le future disposizioni legislativee al modo in cui si risolverà la contrapposizione nata col referendum, tra la volontà popolare che richiama al ruolo della fiscalità generale come canale di finanziamento degli investimenti e un percorso di sviluppo basato sul recupero dei costi in tariffa, come stabilito dalla Legge Gallie dalle direttive europee.

Hera ha recentemente avviato una campagna informativa per illustrare come vengono definite le tariffe del servizio idrico, quali elementi le compongono e le influenzano, come vengono applicate. L’obiettivo sensibilizzare gli utenti sul ruolo del Servizio Idrico Integrato e sui costinecessari a sostenerne gli investimenti.

Page 42: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Iren

STORIA E CARATTERISTICHE

Società del Gruppo attive nel Sistema Idrico IntegratoMediterranea delle AcqueIren EmiliaIdrotigullioAMTERAIGA Amat spa ASA spaMondo AcquaAstea AtenaAcosGestione AcquaSAP (Acque potabili spa)ASMT Servizi Industriali spaDomus Acqua spaAcque Potabili SicilianeTirana acque spa

Il Gruppo Iren gestisce il servizio in 177 comuni (67 dell’area Genovese e 110 dell’area Emiliana) su circa 15.100 km di reti (3.050 in area genovese e 12.050 in area emiliana).

Page 43: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

RISULTATI ECONOMICI

Nel corso del 2011 il Gruppo ha venduto 181 milioni di metri cubi di acqua, a fronte dei 187 milioni di metri cubi venduti nel 2010 (-3,6%). Gli investimenti effettuati nello stesso periodo ammontano a 89 milioni di euro.Il settore Servizio Idrico Integrato ha ricavi per 438,4 milioni di euro, in leggera contrazione rispetto al 2010 (446,6 milioni cioè -1,8%), per effetto della riduzione di perimetro connessa alla cessione di alcune concessioni, della riduzione dei consumi e dei minori ricavi connessi ai processi di capitalizzazione degli investimenti.Il Margine Operativo Lordo (+4,2%) ha beneficiato dell’aggiornamento dei piani tariffari deliberati dagli Ambiti territoriali di Genova, Parma, Piacenza e Reggio Emilia .

Fatturato complessivo - 438,4 milioni (3,39 miliardi totale)Ebitda - 112 milioniDipendenti diretti - 4.752 totaleRete idrica - 12.000 KmCentri abitati serviti - 1,8 milioni di abitanti (177 comuni)

Page 44: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

MdA e SAP (Iren e Smat)

Nel servizio idrico integrato, Iren si distingue per due operazioni strategiche avvenute negli ultimi anni, dirette a consolidare il ruolo del Gruppo come leader nazionale.

Nel 2005 (come Amga Genova confluita poi in Iride e oggi in Iren) in partnership paritetica con il Gruppo Smat è stata rilevata da Italgas, Società Acque Potabili (SAP), soggetto presente in numerosi affidamenti sul territorio nazionale. Nel corso del 2007 SAP ha vinto la concessione per il servizio idrico integrato nell’ATOPalermo (attraverso la controllata Acque Potabili Siciliane).

Nel 2010 è stata perfezionata l’operazione di riassetto della controllata Mediterranea delle Acque con l’ingresso del fondo F2i. Dal 31 dicembre 2011, Mediterranea delle Acque è stata incorporata in San Giacomo srl (poi trasformata in spa e in seguito denominata Mediteranea delle Acque spa).

Page 45: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

PROSPETTIVE

In attesa di leggere il nuovo piano industriale, che terrà conto del’evoluzione del contesto di mercato e soprattutto dell’evoluzione regolativa intervenuta in seguito del referendum, il Gruppo ha sottolineato la centralità del settore idrico entro le strategie di sviluppo di Iren.Il settore idrico è l’elemento di traino del percorso di crescita della marginalità di gruppo al 2015, seguito a breve distanza dal servizio ambientale. Probabile una revisione al ribasso delle stime di crescita in questo mercato: l’incertezza normativa e i vuoti legislativi che insistono sulle possibilità di remunerazione del capitale imporrano prudenza nella previsione dei futuri benefici.Il servizio idrico resta, tuttavia, uno dei punti di riferimento del Gruppo Iren.

Page 46: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

IL PIEMONTE

Page 47: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

La frammentazione del sistema

Ambito 1 - Verbano, Cusio, Ossola, Pianura NovareseAmbito 2 - Biellese, Vercellese, CasaleseAmbito 3 - TorineseAmbito 4 - CuneeseAmbito 5 - Astigiano, MonferratoAmbito 6 – Alessandrino

Concessioni troppo piccole per poter valorizzare le economie di scala potenziali.

A parte Smat, soggetti troppo piccoli e con scarsa capacità di sostenere piani d’investimento.

Frammentazione dell’Ambito Cuneese, Biellese, Vercellese.

Alto livello di dispersione della risorsa idrica nell’Ambito Novarese.

28 società affidatarie. 4,7 per ambito (1 ogni 160.000 utenti).17 società pubbliche, 1 privata, 9 miste.

Principali dati volumetrici relativi alle perdite idriche

Page 48: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

PIEMONTE (ATO – POPOLAZIONE RESIDENTE – GESTORI)

Verbano, Cusio, Ossola, Pianura Novara (2)

535.049Vco: 163 247 (31-12-10)No: 371 802 (31-12-10)

Acqua Novara spaAcque spa

Biellese,Vercellese, Casalese(8)

366.296Bi: 187 064 (31-05-09)Vc: 179 232 (30-06-11)

ATO2Acque scarlAtena spaSII spaAMC spa

AMV spaCordar Biella Servizi spaComuni riuniti spaCordar Valsesia spa

Torinese (1)

2 306 676 (30-06-11) SMA Torino spa

Cuneese (13)

592 303 (31-12-10)

Acci (Azienda Consortile)Acda spaCalso spaAcque Potabili spaAlpi Acque spaTecnoedil spa

Egea spaAlse spaMondo Acqua spaAigo srlInfernotto Acqua srlComuni Riuniti Piana del Varaita srlComuni Riuniti Valli Cuneesi srl

Astigiano, Monferrato (5)

221 687 (31-05-11)

SIAM (raggruppa le 4 società affidatarie del servizio):ASP spaAcquedotto della Piana spaAcquedotto Valtiglione spaConsorzio di Comuni per l’Acquedotto del Monferrato

Alessandrino (1)

440 613 (01-01-11)

Consorzio Acque Piemonte Sud Est (APSE) gestore unico mediante forme di integrazione tra le seguenti società:AMAG spa- Azienda Multiutility Acqua e GasGestione Acqua spa (controllata dalle Aziende:AMIAS spa, ACOS spa, ASMT spa)

Page 49: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Smat

STORIA E CARATTERISTICHE

È il primo operatore in Piemonte (opera per affidamento diretto il SII dell’ATO3 Torinese fino al 2024) e il secondo monobusiness in Italia(dietro Acquedotto Pugliese) con un fatturato di 270 milioni di euro (dati 2010).

Dal 2004 l’AATO3 Torinese ha affidato la titolarità della gestione del sistema idrico integrato a Smat e Acea Pinerolese. Dal 3 luglio 2008 Smat ha sottoscritto unitamente all’Autoritàd’Ambito 3 Torinese e alla controllata Società Acque Potabili spa (acquisita in precedenza in concorso con Amga Genova, attuale Iren Acqua e Gas) un accordo quadro in riferimentoalla gestione delle numerose concessioni per la disciplina delle gestioni operate in ItaliaPer effetto di tale Accordo Smat dal 1 luglio 2008 (fino al 30 giugno 2022) ha assunto la qualitàdi Gestore Unico d’Ambito del servizio idrico integrato anche per i territori dei Comuni prima serviti da Acque Potabili spa.

Page 50: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

RISULTATI ECONOMICI

Il Comune di Torino detiene, tramite della controllata Finanziaria Città di Torino, il 65,31% del capitale sociale, mentre la parte restante è distribuita fra 286 Comuni ed enti locali.Il Gruppo conferma anche nel 2010 il raggiungimento di buoni risultati operativi: i ricavi totali della capogruppo sono cresciuti di 10 milioni, andando a 248,8 milioni di euro.Interessante leggere i dati comparati dell’indagine European Benchmarking Cooperation International Research for Best Practices in Management and Operations Water Supply: dal punto di vista finanziario costi medi per metro cubo erogato sono decisamente contenuti.

Fatturato - 248,8 milioni di euroEbitda - 79,9 milioni di euroDipendenti diretti - 901Rete idrica - 11.165 KmCentri abitati serviti - 286 comuni (2.266.194 utenti)

Page 51: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

BENCHMARKING INTERNAZIONALEEuropean Benchmarking Cooperation International Research for Best Practices in Management and Operations Water Supply

Secondo i dati di una recente indagine internazionale comparativa coordinata dall’International Water Association, sviluppata tra 45 imprese di 19 diversi stati, il Gruppo Smat si colloca ai vertici per qualità dell’acqua; fa segnare uno dei tassi più bassi di reclami per malfunzionamenti/anomalie (1,7 complaints/1000 utenti); è oltre la media per quantitàdi risorsa dispersa (13,6 metri cubi al km per giorno).

Lo studio affronta anche il concetto di “sostenibilità”, declinandolo in tre articolazioni: la sostenibilità sociale, naturale ed economica.Per ciò che riguarda la sostenibilità sociale, il costo dell’acqua è il più basso del campione, l’impatto sui redditi è dunque molto contenuto. Per la sostenibilità naturale si può dire che le perdite di rete e il mancato riutilizzo delle materie di scarto peggiora le performance ambientali di Smat. Per quanto riguarda la sostenibilità economica, risulta buona la copertura totale dei costi e la riduzione del fabbisogno energetico.

Page 52: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

PROSPETTIVE

Di notevole interesse il ruolo che svolge il Centro Ricerche Smat per le strategie future del Gruppo. La funzione del Centro, scarsamente presente nelle imprese del servizio idrico in Italia, insieme alla lavoro della controllata Risorse Idriche spa (vendita di servizi e know-how) sono elementi di una strategia imprenditoriale fondata sulla vendita di servizi e la sperimentazione di forme innovative per valorizzare la risorsa idrica.Particolarmente interessante la sperimentazione sul “teleriscaldamento freddo”, da poco annunciata, basata sul recupero di calore dall’acqua potabile per mezzo di pompe di calore a doppio stadio.

“Il principio consiste nello sfruttamento del ‘salto termico’: una pompa di calore preleva a ciclo continuo 3 gradi centigradi dall’acqua potabile e li dirotta in un accumulatore; l’operazione, ripetuta ininterrottamente, produce una ‘sommatoria’ di temperatura che alla fine della lavorazione garantisce acqua a 60-70 gradi nei caloriferi”.

Grazie a un investimento di 700.000 euro, in parte coperto da un finanziamento del Ministero dell’Ambiente, sarà avviata una sperimentazione per sviluppare un sistema di teleriscaldamento a costi contenuti, studiato per le utenze non allacciate alla rete metropolitana e offrendo la possibilità di ridurre il tasso di inquinamento e il costo delle utenze gas della città.

Page 53: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Secondo elemento da citare gli investimenti in tecnologia per il telecontrollo e il monitoraggiosul prelievo dell’acqua. La valorizzazione di questo percorso e l’elaborazione dei dati sui consumi potrebbe offrire importanti vantaggi al Gruppo e all’utente, rispetto alle predite di rete ma soprattutto sugli eventuali guasti che determinano anomalie di prelievo presso le residenze.

Su un piano più generale, tuttavia il percorso di sviluppo del Gruppo è profondamente segnato dall’incertezza normativa e dagli esiti della riconfigurazione istituzionale in corso, che porterà da un lato al riassetto locale delle Autorità d’ Ambito, dall’altro all’attribuzione di poteri di controllo e indirizzo all’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas.I vincoli imposti dal sistema in house divengono un limite rigido alla possibilità di valorizzare in chiave imprenditoriale le competenze e conoscenze interne alle imprese. Nel caso di Smat questo vincolo appare ancora più stretto.

Page 54: DOSSIER Servizio idrico integrato. · Il Servizio Idrico Integrato in Italia Prima della riforma introdotta dalla Legge Galli (L. 36/94) il servizio idrico in Italia mostrava una

Conclusioni

Chi paga l’acqua? In assenza di una riforma che, recependo l’esito del referendum, torni a offrire un profilo di sostenibilità agli operatori del servizio idrico integrato, non è possibile proseguire il programma di investimenti deliberato dai Piani d’Ambito, né colmare il gap infrastrutturale segnalato dalle imprese e da Confservizi. La necessità di predisporre un fondo per il rimborso della componente della tariffa sulla remunerazione del capitale produce e produrrà un’ulteriore stretta agli investimenti.

Nonostante l’esclusione del servizio idrico integrato dal recente disegno di riforma sui servizi pubblici locali, non è ad oggichiaro se gli operatori in house siano assoggettati o meno al Patto di Stabilità; in tal caso si produrrebbe una forte riduzione della capacità di manovra delle imprese compromettendo l’autonomia imprenditoriale.

La riforma degli Ambiti deve essere indirizzata a ridurre il numero di concessioni e favorire la crescita dimensionale delle imprese. Le analisi macroeconomiche 500.000 utenti come la soglia per ottimizzare i fattori produttivi. Una ulteriore aggregazione tra operatori può favorire la capacità di sostenere gli investimenti. La creazione di un ATO Regionale in Emilia-Romagna si accompagna alla presenza di due grandi operatori regionali: i vantaggi derivanti dalla riduzione della complessità prendono forma in un sistema territoriale più efficiente e in grado di programmare gli investimenti .

Per contro la frammentazione del Nord limita la crescita di grandi soggetti industriali. In questo territorio il servizio idrico è di norma di competenza delle grandi imprese multiutility (Iren, Hera, A2a) con performace tendenzialmente migliori delle monobusiness: questo deriva, però, dall’estensione territoriale e dal numero di clienti dei servizi più che dalla natura multiutility. Non esistono, come detto grandi evidenze sulle economie di scopo generabili tra il servizio idrico integrato e altri servizi pubblici locali; i benefici paiono dunque concentrarsi