Dopo il decreto “Salva Italia” FARMACIE NEL MIRINOFinito di stampare Dicembre 2011 ... Se...

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DICEMBRE 2011 Numero 10 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma a pagina 6 FARMACIE NEL MIRINO Dopo il decreto “Salva Italia” Un emendamento dell’ultima ora alla manovra Monti ha radicalmente riformulato le iniziali misure di ampia liberalizzazione della fascia C, conservando la ricetta alle sole farmacie e affidando a ministero e Aifa il compito di decidere quali farmaci potranno essere ammessi alla vendita nelle parafarmacie. Ma il governo già annuncia nuove misure Previdenza, conti a posto per l’Enpaf a pagina 10 Farmacie soprannumerarie, il rebus del riassorbimento a pagina 24 Buone Feste e Felice Anno Nuovo Buone Feste e Felice Anno Nuovo Arrivederci a febbraio 2012

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Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

a pagina 6

FARMACIENEL MIRINO

Dopo il decreto “Salva Italia”

Un emendamento dell’ultima ora alla manovra Monti ha radicalmente riformulato le iniziali misure di ampia liberalizzazione della fascia C,conservando la ricetta alle sole farmacie e affidando a ministero e Aifa il compito di decidere quali farmaci potranno essere ammessi alla vendita nelle parafarmacie. Ma il governogià annuncia nuove misure

Previdenza, conti a posto per l’Enpaf a pagina 10

Farmacie soprannumerarie, il rebus del riassorbimentoa pagina 24

Buone Feste e

Felice Anno Nuovo

Buone Feste e

Felice Anno Nuovo

Arrivederci a febbraio 2012

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IN QUESTO NUMERO

Primo piano Il Governo fa marcia indietroma annuncia che andrà avanti 6

Fatti & personeAnche le Regioniammesse al tavolo della revisione 10

Previdenza, conti a posto per l’Enpaf 10

Farmaci falsi,l’arma più efficace è l’informazione 11

Farmaci biosimilari,un convegno promosso dall’Ordine 12

Decani e matricoleal centro delle celebrazioni 13

Ucfi, elezioni nel segno della continuità 14

Un collega alla maratona di New York 14

Accadrà domaniRaccolta solidale,serve il sostegno delle farmacie 18

Per assistenza agli indigenticercasi farmacisti 18

Fitoterapia, master di II livello alla Sapienza 18

Fissata la data per l’Assemblea degli iscritti 19

Messaggi in bottigliaRitornare alle radici 20

Focus Gravidanza e codeina,la cautela è d’obbligo 22

Codici e codicilliFarmacie soprannumerarie,il busillis del “riassorbimento” 24

Lo statuto delle imprese 25

Quale indice per la rotazione delle scorte 26

Se domicilio fiscale e indirizzonon coincidono 26

Segreto bancario,per il fisco non esiste più 26

Verifiche in banca,tutti potranno esserne oggetto 28

Ordine per teEcm 2012,è già ora di prenotarsi 31

Rassegna Informativa del farmacista

dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Anno XXXVII N.10 - Dicembre 2011

EditoreOrdine dei Farmacisti

della Provincia di Roma

Direzione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma

Direttore responsabileEmilio Croce

Redazione, pubblicità, coordinamento stampa

Art Director srl

illustrazione di copertina:pagadesign, ewg3Delaborazione grafica:

Vincenzo Furiati

RegistrazioneTribunale di Roma n° 11959

del 25/1/1968

Stampa Cimer snc

Spedizione abb. post - D.L.353/2003

(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

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“Nel nostro Presepe, a Natale, insieme al Bambinello, ai Magi e ai pastori, ci saranno anchePirro e Damocle con la sua spada. Temo che le nostre non saranno feste molto serene, caroEmilio”. Così mi ha apostrofato un collega al termine dell’assemblea dei titolari di farmaciaromani tenutasi il 15 dicembre scorso, per fare il punto comune sui contenuti della manovraMonti. Come ognuno ormai ben sa, anche in ragione della canizza sollevata dai mezzi di infor-mazione, l’iniziale previsione di consentire la fuoriuscita dalla farmacia dell’intera fascia C (far-maci con ricetta compresi) è stata sostanzialmente modificata, in favore di misure decisamen-te meno drastiche.La pur positiva conclusione della vicenda, che aveva provocato le reazioni immediate e violen-te delle rappresentanze della farmacia aperta al pubblico, culminate nella minaccia diFederfarma di proclamare la serrata degli esercizi in assenza di ripensamenti sulle misure,lascia però tutt’altro che tranquilli. E le parole del collega riportate in premessa sono la sinte-si perfetta dei sentimenti che albergano tra i titolari: l’eventualità che il Governo (comeha peraltro già reiteratamente annunciato) torni alla carica per riproporre con ancora maggio-re decisione le misure sulla farmacia cassate e modificate in Parlamento è pressoché certa. Quella di oggi, dunque, rischia di essere davvero una vittoria di Pirro. Non solo: il fasti-dio apertamente e pubblicamente manifestato da alcuni ministri e dallo stesso Presidente delConsiglio per la sterilizzazione delle misure “liberalizzatrici” sulle farmacie rischia di tradursi inprovvedimenti ancora più stringenti e penalizzanti: ecco la spada di Damocle che, conogni probabilità, resterà sospesa sul capo della farmacia nelle prossime settimane.A fronte della purtroppo più volte manifestata incapacità di pervenire in sede legislativaal varo di una riforma meditata e condivisa del servizio farmaceutico, necessaria perapportare i correttivi necessari alla sua modernizzazione, e sull’onda della generalizzata anchese qualunquistica – perché indifferenziata e sostanzialmente ignara del merito delle questioni -indignazione popolare contro caste e lobby, è quasi inevitabile che il Governo, a meno che lafine del mondo preconizzata dai Maya non giunga un po’ prima del previsto, tornerà a metterele mani sulle farmacie. Consumarsi in trincea aspettando l’irreparabile non può né deve essere una soluzio-ne. Se davvero si crede nel modello di farmacia italiano e si coltiva la sana voglia di garantir-gli un futuro, è bene affrettarsi e rimboccarsi maniche e cervello, per capire in che modo, inche direzione e con quali alleati bisogna lavorare riaffermare la centralità del farmaco edella farmacia – intesa come presidio ed esercizio di salute – nello scenario della sanità ita-liana, a sua volta incerto per gli effetti della crisi economica e dei tagli sulla spesa pubblica.Una centralità – per quanto drammatico e amaro sia doverlo ammettere – che appare ormaiminacciata nei presupposti costitutivi e che fa suonare beffardamente irridenti gli ambiziosi etanto magnificati provvedimenti sulla cosiddetta “farmacia dei servizi”.Quel che serve ora è un’agenda dell’emergenza, fatta di pochi punti graniticamente con-divisi per rispondere agli incerti scenari che si potrebbero aprire nel caso di ulteriori allarga-menti del mercato della fascia C a nuovi soggetti, tra i quali (inevitabilmente) a fare la parte delleone saranno gli interessi del capitale. Sarà compito dei rappresentanti di categoria stilare lepriorità, mettendo da parte ogni rigidità pregiudiziale e considerando ogni ipotesi, compresaquella di abbandonare le strade battute finora giocando sempre e solo in difesa: siamo convin-ti che liberalizzare i farmaci (bene critico la cui dispensazione responsabile è la nostra stessaragion d’essere) sia più ragionevole che introdurre elementi di liberalizzazione negli eserciziprofessionali che li vendono? È una domanda cruciale, che faremmo bene a porci, perchéin un quadro di regole e requisiti rigorosamente stabiliti dalle leggi, a partire da quello delladistanza, e poi applicati e fatti rispettare dalle amministrazioni sul territorio,

Un’agenda dell’emergenza

in fondo

di Emilio Croce

segue a pag. 6 8

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Per quanto il calendario segnasse iltempo lieto dell’Avvento, quelle acavallo tra novembre e dicembresono state per i farmacisti italianisettimane di autentica Passione.Né, del resto, poteva essere altri-menti, se si considera la versioneoriginaria delle misure che l’esecuti-vo intendeva assumere sulle farma-cie (consultabili nella scheda pubbli-cata a pagina 8, insieme al testopoi effettivamente approvato, NdR),che di fatto sancivano che l’interaFascia C, inclusi i farmaci su pre-scrizione, potesse essere vendutaanche nelle parafarmacie e nei cor-ner della grande distribuzione conla sola eccezione dei farmaci stupe-facenti e psicotropi.Un’eventualità che, ovviamente, haprovocato un autentico terremoto direazioni nel mondo della farmacia, disegno ovviamente opposto.

A sostenere le ragioni dei titolari siè levata una pletora di voci, anche alivello politico, tutte concordi nelcondannare nel metodo e nel meritouna decisione ritenuta profonda-

mente sbagliata. Senza mettere indiscussione la necessità di procede-re a un serio piano di liberalizzazio-ni per rilanciare il Paese, i titolarihanno fatto immediatamente osser-vare come la concorrenza vada ac-celerata in settori dove possa util-mente aumentare le dinamiche delladomanda e dell’offerta e tradursi inuna crescita del Pil. Per il farmaco,però, che è un bene di salute e nonun prodotto di consumo, innescarecondizioni che possono tradursi inun aumento dei consumi appare deltutto irragionevole, ove si consideri-no le implicazioni sanitarie che po-trebbero derivarne e le gravi riper-cussioni sull’economia di una rete dipresidi di salute territoriali efficien-te, capillare, ben integrata nel Ssne molto apprezzata – come attesta-no sondaggi e ricerche – dalla ge-neralità dei cittadini italiani.

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Fascia C, i farmaci con ricetta restano in farmacia

Il Governo fa marcia indietroma annuncia che andrà avanti

RIF

Primo Piano

nell’interesse superiore della tutela della salute dei cittadini, potrebbe alla fine essere più produttivo (eforse anche più equo e persino più saggio) intervenire sulle norme che regolano le aperture dinuove farmacie per agevolarle, anziché portare all’estremo il processo di declassamento dei far-maci, portando numeri sempre maggiori di referenze terapeuticamente molto importanti in una pletora didiversi esercizi commerciali (tra i quali andranno ricomprese anche le e-pharmacy, ormai prossime a svilup-parsi ulteriormente dopo il via libera alla Direttiva 2011/62). Questa specie di “migrazione” dalla farmacia adaltri lidi finirà per azzerare di fatto la specificità delle specialità medicinali, riducendole al rango di “normali”prodotti di mercato asserviti a logiche commerciali, notoriamente poco compatibili con la tutela della salutepubblica. Ed è del tutto evidente che, nel momento in cui il farmaco venisse definitivamente declassato arango di merce, per la professione farmaceutica comincerebbe inevitabilmente a suonare il de profundis.Insomma, con Pirro e Damocle nel presepe insieme al Bambinello forse non riusciremo a trascorrere un Nataledel tutto sereno. Ma possiamo e dobbiamo cogliere l’occasione per riflettere e discutere sugli incroci che tranon molto saremo probabilmente chiamati ad attraversare. Nessuno può sottrarsi al diritto-dovere di parteci-pare a un dibattito davvero cruciale per il nostro futuro. In ogni caso, cari e sentiti auguri a tutti e per tutto:Natale, Nuovo Anno e destini professionali.

in fondo8

Dopo le proteste dei farmacistie il passaggio alle Camere,la radicale liberalizzazionedella fascia C prevista dalla manovra esce sensibilmenteattenuata. L’esecutivo però

sembra avere tutta l’intenzione di insistere

segue da pag. 5

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Di tutt’altro avviso, ov-viamente, le organizza-zioni di rappresentan-za e di riferimento del-le parafarmacie, chehanno insistito sugli in-dubitabili benefici perle tasche dei cittadiniche la liberalizzazionedella fascia C avrebbeprodotto, parlando dirisparmi pari a 500 mi-lioni di euro.Alla fine, come ormainoto a ogni collega,nella notte tra il 13 e il14 dicembre, in sededi esame nella Com-missione Bilancio dellaCamera, il testo dell’ar-ticolo 32 (quello riferitoappunto alle farmacie)è uscito radicalmente modificato.

Una lista specifica per i farmaci di libera vendita

La nuova formulazione, poi definitiva-mente approvata in Parlamento pocoprima di Natale, stabilisce che i far-maci con obbligo di ricetta, com-presi quelli di fascia C, potrannoessere venduti solo in farmacia,mentre quelli di libera vendita saran-no individuati in una lista specificadella fascia C predisposta da ministe-ro della Salute e Aifa, dove sarannoindicati anche i farmaci con l’obbligodella ricetta per i quali permane lavendita esclusiva nelle farmacie. Ifarmaci non compresi nella lista sa-ranno invece liberalizzati. Il nuovo testo, tuttavia, esclude a prio-ri dalla liberalizzazione i farmaci stu-pefacenti, quelli con ricetta non ripeti-bile, i farmaci del sistema endocrino(facendo così giustizia delle aspre po-lemiche subito sorte in merito a ipote-tici, possibili abusi nell’impiego di pil-lole anticoncezionali) e quelli sommini-strabili per via parenterale.Il nuovo art. 32 contiene poi altremodifiche importanti rispetto al te-sto iniziale: mentre il decreto preve-

deva originariamente di riservare lavendita dei farmaci “liberalizzati” al-le parafarmacie e ai corner situati inlocalità con più di 15.000 abitanti,la misura poi approvata fa scenderela soglia degli abitanti a 12.500. Èrimasta la possibilità di effettuaresconti su tutti i farmaci oggetto delprovvedimento, ovvero sia quellidella fascia C con ricetta vendibilisolo in farmacia, sia quelli che en-treranno in libera vendita anche nel-le parafarmacie e nei corner dellaGdo. Un’altra conferma è quella deldecreto del ministero della Saluteche, entro 60 entro dalla data di en-trata in vigore del decreto, dovràfissare i requisiti strutturali, tecnolo-gici e organizzativi degli esercizicommerciali abilitati alla vendita deinuovi medicinali ammessi alla libera-lizzazione.Anche da questa breve sintesi,emerge con tutta chiarezza come –anziché l’uragano inizialmente previ-sto – sulla farmacia abbia finito perabbattersi poco più di un piovasco.E, ovviamente, le reazioni hanno im-mediatamente cambiato segno. Chiaveva già stappato le bottiglie dichampagne, brindando anzitempo alNatale (ovvero parafarmacie e Gdo)si è trovato a bere fiele e a lanciare

accuse pesantissime allo “strapote-re corporativo” dei titolari di farma-cia, contro il quale le sigle della pa-rafarmacia (Anpi, Fef e Forum nazio-nale parafarmacie, sostenute dalMnlf) hanno indetto una manifesta-zione di protesta a Roma poco pri-ma di Natale. Chi, invece, come i ti-tolari di farmacia, stava già comin-ciando a serrare i ranghi per mette-re in atto clamorose proteste, ha ti-rato un sospiro di sollievo e, almenoper il momento, rintuzzato ogni in-tendimento bellicoso.

Una gogna mediatica

Il problema, però, è che la partitasembra tutt’altro che finita: lamarcia indietro sulle farmacie è statainfatti interpretata dai mezzi di infor-mazione come un autentico colpo dimano, un intollerabile rigurgito di re-sistenza delle “caste”, sollevandouna vera ondata di sdegno generaliz-zato nell’opinione pubblica. Sul ban-co degli imputati, ovviamente, sonofiniti proprio i farmacisti, oggetto diattacchi a 360 gradi, per lo più ap-prossimativi e indifferenziati, oltreche spesso ingenerosi, ma comun-que più che sufficienti a creare un cli-ma fortemente negativo.

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Il presidente del Consiglio Mario Monti

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10 - DICEMBRE 20118 RIF

1. In materia di vendita dei farmaci, negliesercizi commerciali di cui all’articolo 5,comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006,n. 223, convertito, con modificazioni, dallalegge 4 agosto 2006, n. 248, che ricado-no nel territorio di comuni aventi popolazio-ne superiore a 12.500 abitanti e, comun-que, al di fuori delle aree rurali come indivi-duate dai piani sanitari regionali, in posses-so dei requisiti strutturali, tecnologici e or-ganizzativi fissati con decreto del Ministrodella salute, previa intesa con la Conferen-za permanente per i rapporti tra lo Stato, leregioni e le province autonome di Trento edi Bolzano, adottato entro sessanta giornidalla data di entrata in vigore della legge diconversione del presente decreto,possono, esperita la procedura di cui alcomma 1-bis, essere venduti senza ricettamedica anche i medicinali di cui all’articolo8, comma 10, lettera c), della legge 24 di-

cembre 1993, n. 537, e successive modifi-cazioni, ad eccezione dei medicinali di cuiall’articolo 45 del testo unico di cui al de-creto del Presidente della Repubblica 9 ot-tobre 1990, n. 309, e successive modifica-zioni, e di cui all’articolo 89 del decreto legi-slativo 24 aprile 2006, n. 219, nonché deifarmaci del sistema endocrino e di quellisomministrabili per via parenterale. Con ilmedesimo decreto, sentita l’Agenzia italia-na del farmaco, sono definiti gli ambiti di at-tività sui quali sono assicurate le funzioni difarmacovigilanza da parte del Servizio sani-tario nazionale.

1-bis. Il Ministero della salute, sentital’Agenzia italiana del farmaco, individua en-tro centoventi giorni dalla data di entrata invigore della legge di conversione del pre-sente decreto un elenco, periodicamenteaggiornabile, dei farmaci di cui all’articolo

8, comma 10, lettera c), della legge 24 di-cembre 1993, n. 537, e successive modifi-cazioni, per i quali permane l’obbligo di ri-cetta medica e dei quali non è consentita lavendita negli esercizi commerciali di cui alcomma 1.

2. Identico.

3. Identico.

4. È data facoltà alle farmacie e agli eserci-zi commerciali di cui all’articolo 5, comma1, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223,convertito con modificazioni dalla legge 4agosto 2006, n. 248, di praticare libera-mente sconti sui prezzi al pubblico sui me-dicinali di cui ai commi 1 e 1-bis, pur-ché gli sconti siano esposti in modo leggibi-le e chiaro al consumatore e siano praticatia tutti gli acquirenti.

Articolo 32: il testo approvato dal Parlamento….

1. In materia di vendita dei farmaci, negliesercizi commerciali di cui all’articolo 5,comma 1, del decreto legge 4 luglio2006, n. 223, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248,che ricadono nel territorio di Comuniaventi popolazione superiore a quindicimi-la abitanti e, comunque, al di fuori dellearee rurali come individuate dai Piani Sani-tari Regionali, in possesso dei requisitistrutturali, tecnologici ed organizzativi fis-sati con decreto del Ministro della salute,previa intesa con la conferenza perma-nente per i rapporti tra lo Stato, le Regio-ne e le Province autonome di Trento e diBolzano, adottato entro 60 giorni dalladata di entrata in vigore del presente de-creto, possono essere venduti anche imedicinali di cui all’articolo 8, comma 10,lettera c) della legge 24 dicembre 1993,n. 537, e successive modificazioni, adeccezione dei medicinali di cui all’articolo45 del decreto del Presidente della Re-

pubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e suc-cessive modificazioni di cui all’articolo 89del decreto legislativo 24 aprile 2006, n.291. Con il medesimo decreto, sentital’Agenzia Italiana del Farmaco, sono defi-niti gli ambiti di attività sui quali sono assi-curate le funzioni di farmacovigilanza daparte del Servizio sanitario nazionale.

2. Negli esercizi commerciali di cui all’ar-ticolo 5, comma 1, del decreto legge 4luglio 2006, n. 223, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 4 agosto 2006,n. 248, la vendita dei medicinali deve av-venire, ai sensi di quanto previsto dalcomma 2 del citato articolo 5, nell’ambi-to di un apposito reparto delimitato, ri-spetto al resto dell’area commerciale,da strutture in grado di garantire l’inac-cessibilità ai farmaci da parte del pubbli-co e del personale non addetto, negliorari sia di apertura al pubblico che dichiusura.

3. Le condizioni contrattuali e le pras-si commerciali adottate dalle impresedi produzione o di distribuzione deifarmaci che si risolvono in una ingiu-stificata discriminazione tra farmaciee parafarmacie quanto ai tempi, allecondizioni, alle quantità ed ai prezzi difornitura, costituiscono casi di praticacommerciale sleale ai fini dell’applica-zione delle vigenti disposizioni in ma-teria.

4. È data facoltà alle farmacie e agliesercizi commerciali di cui all’art. 5,comma 1, del decreto legge 4 luglio2006, n. 223, convertito con modifi-cazioni dalla legge 4 agosto 2006, n.248, di praticare liberamente scontisui prezzi al pubblico su tutti i prodot-ti venduti, purché gli sconti sianoesposti in modo leggibile e chiaro alconsumatore e sia praticato a tutti gliacquirenti.

… e il testo com’era

Primo Piano

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L’intensa campagna di accusee denigrazione contro la farma-cia è stata, non a caso, uno deitemi più dibattuti all’assembleadi Federfarma Roma che, com-prensibilmente preoccupata dal cor-so degli eventi, ha convocato il 15dicembre scorso i titolari di città eprovincia. Di fronte ai colleghi inter-venuti, il presidente Franco Capri-no ha ripercorso gli avvenimenti esottolineato il grave rischio rappre-sentato da quello che ha definito“un massacro dell’immagine dellafarmacia, che purtroppo rischia diprecostituire le condizioni ideali perla reiterazione delle misure punitiveappena scongiurate”. Quello dei “farmacisti oggetto diuna campagna di odio” è stato unrefrain ripreso con foga da molti de-gli interventi successivi, a dimostra-zione di come il rapporto con icittadini sia un nervo scopertoper una categoria che vive eopera in stretto e quotidianocontatto con loro. A preoccupare,tuttavia, non è soltanto la lacerazio-

ne della rela-zione tradizio-nalmente po-sitiva e su ba-se f iduciariacon i clienti,ma i l fat toche essa pos-sa offrire unpuntel lo al leintenzioni - giàripetutamentedichiarate da

a u t o r e v o l iesponenti delgoverno ( i lministro Cor-rado Passe-ra e il sotto-segretario al-la presidenza AntonioCatricalà su tutti) - di riaprire findalle prossime settimane la partitadelle liberalizzazioni, a partire pro-prio dalle farmacie.“A livello nazionale sono stati com-messi molti errori” ha affermato Ca-prino, indicando il principale nell’ap-piattimento della Federfarma nazio-nale sulle posizioni di una sola partepolitica (il centrodestra) e nella per-dita di interlocuzione con le forze diopposizione.”Un errore strategico,che non ha prodotto alcun frutto intermini di approvazione di un per-corso condiviso di riordino del set-tore” ha spiegato il presidente deititolari romani “e che oggi, dopo ildissolvimento della maggioranzadel 2008, rischiamo di pagare a ca-

ro prezzo. Ora bisogna cer-care di correre ai ripari,sollecitando un interventosul settore rapido ma equi-librato e rispettoso dellesue specificità e del suo ri-lievo per la tutela della pub-blica salute. Per questo ènecessario abbandonare

l’idea di difendere l’indifendibile e di-scutere senza arroccamenti, guar-dando a un sistema di regole cheobbediscano a criteri di più velocee semplice applicazione rispetto adoggi”:Caprino ha fatto qualche esempio,parlando di nuove prove concorsualisenza quiz, di quorum a 4000 abi-tanti, di sostituzione del criterio del-la pianta organica con quello delladistanza: tutte cose sulle quali, asuo giudizio, non solo si potrà masi dovrà discutere senza irrigidimen-ti pregiudiziali.La posizione espressa dal presiden-te dei titolari romani, peraltro, sem-bra farsi sempre più strada all’inter-no della categoria e, molto probabil-mente, sarà il tema obbligato delconfronto interno nel futuro im-mediato. Sempre che, ovviamente,che ce ne sia il tempo: a strettissi-mo giro, infatti, il governo presiedu-to dal professor Mario Monti po-trebbe riaprire la partita delle misu-re di liberalizzazione. E, se così do-vesse essere, il piovasco di dicem-bre sugli assetti del servizio farma-ceutico lascerà il posto a un autenti-co nubifragio.

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In Alto: Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza A lato: Corrado Passera, “superministro” a Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti

Alcuni dei titoli (certamente non i più duri) dedicati nei giorni scorsi dalla stampa alle misure

sulle farmacie del governo Monti

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Nuova remunerazionedelle farmacie,sentenza della Consulta

Anche le Regioniammesse al tavolodella revisioneLa Corte Costituzionale, con la sen-tenza n. 330/2011, accogliendoparzialmente un ricorso della RegioneToscana, ha dichiarato l’illegittimitàcostituzionale dell’articolo 11, com-ma 6-b is, del decreto- legge n.78/2010, limitatamente alla parteche non prevede il coinvolgimentodelle Regioni nel confronto tecnico traministero della Salute, ministero del-l’Economia e delle finanze, Aifa e as-sociazioni di categoria per fissare inuovi paletti della remunerazione delservizio farmaceutico. Ne consegueche le Regioni, così come richie-sto dalla Toscana nel suo ricorso,dovranno essere ammesse al ta-volo nel quale saranno stabiliti inuovi criteri per la remunerazio-ne del servizio reso dalle farma-cie. Nel suo ricorso, peraltro, la Re-gione Toscana aveva spinto molto piùavanti le sue richieste, chiedendo unadichiarazione di incostituzionalità ditutta la disposizione, sulla base diuna ipotizzata violazione di una pre-sunta competenza regionale in mate-ria di remunerazione delle farmacie,ritenuta dalla Regione ricorrente “unanorma di dettaglio. Per la Consulta,invece, la materia rientra nella com-

petenza concorrente e, come tale,impone una leale collaborazione traStato e Regioni al fine di giungere adecisioni condivise.È bene sottolineare che la pronun-cia della Consulta non incide suicriteri previsti dalla norma, Nientecambia, dunque, in particolare, in or-dine alla possibilità di introdurre unaremunerazione della farmacia basatasu una prestazione fissa in aggiunta auna ridotta percentuale sul prezzo diriferimento del farmaco. La normaprevista dalla legge 78/2010 rimanedunque pienamente vigente, anche se– per effetto della sentenza - i mini-steri della Salute e dell’Economia e fi-nanze, l’Aifa e le associazioni di cate-goria dovranno ora confrontarsi an-che con le Regioni, nel rispetto delprincipio di leale collaborazione.

La Corte dei Conti promuove a pieni votiil bilancio 2010

Previdenza, conti a postoper l’Enpaf“Si tratta di un pieno riconoscimentoallo sforzo compiuto dall’ente per ri-portare ordine e rigore nei conti dellaprevidenza di categoria”. Così il presi-dente Emilio Croce commenta lapromozione a pieni voti dell’esercizio2010 (chiuso con un avanzo di 130,9milioni di euro) da parte della Cortedei Conti, dopo il consueto e rigorosoesame del bilancio annuale.Lusinghiero il giudizio dei magistraticontabili: «I risultati della gestione» scri-vono infatti nella relazione del 4 novem-bre scorso «confermano l’andamentosostanzialmente positivo dei principalisaldi economico-patrimoniali”.A determinare il giudizio positivo dellaCorte hanno certamente concorso siail rilevante aumento dell’avanzo di ge-stione (ben 13 milioni in più rispetto a

quello del 2008, che aveva raggiunto117,9 milioni) sia il saldo della gestio-ne previdenziale e assistenziale, posi-tivo per 105,7 milioni anche grazie alcontributo dello 0,90, il cui gettito –109 milioni circa nel 2010 – si èmantenuto costante negli anni. Buonenotizie anche dal versante delle vocistrutturali del bilancio: il patrimoniodell’Enpaf ha raggiunto a fine 2010un valore netto pari a 1.406 milioni dieuro, cifra che supera ampiamente illimite delle cinque annualità delle pen-sioni correnti, ovvero il requisito ri-chiesto dalla legge come copertura digaranzia a tutela della sostenibilitàdelle casse privatizzate. L’analisi delle contribuzioni fa emerge-re dati interessanti, evidenziando lacostante crescita degli iscritti negli ul-timi cinque anni: nel solo 2010 leadesioni sono salite di 2.677 unità,con un incremento del 3,5 per centosul 2009. Nel quinquennio, inoltre, ilnumero dei farmacisti che versano ilcontributo intero ha continua ad au-mentare con tasso costante, anchese la crescita più marcata, negli ultimitre anni, è sta quella degli iscritti cheinvece optano per il contributo mini-mo di solidarietà, che non dà diritto atrattamento pensionistico. Nel 2010,in particolare, i farmacisti che hannoversato la contribuzione intera sono28.854 (nel 2006 erano 26.040),quelli che hanno versato l’aliquota ri-dotta dell’85% sono 38.731 (38.337nel 2006) e i farmacisti che hannooptato per il contributo di solidarietà8.303 (2.878 cinque anni fa). La “radiografia” dei conti della cassadi categoria conferma dunque la buo-na salute dell’Enpaf, che non a casosi è anche meritato una citazione po-sitiva dal nuovo governo presiedutoda Mario Monti: la cassa dei farma-cisti, infatti, è stata indicata comequella che può più agevolmente ri-spettare il nuovo e impegnativo palet-to imposti dalla manovra “salva Ita-lia”, ovvero l’obbligo di garantire il rie-quilibrio tra entrate contributive espesa pensionistica in un arco tempo-rale di 50 anni (contro i 30 prima pre-visti). Un obiettivo che, hanno rilevato

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negli ambienti governativi, soltantol’Enpaf al momento sembra in gradodi poter rispettare. Un riconoscimen-to importante, che depone a favoredella serietà e del rigore non solo del-la cassa previdenziale, ma dell’interaprofessione.

L’Aifa intensificala lotta alle farmacie illegali su internet

Farmaci falsi,l’arma più efficaceè l’informazioneSi intensificano le attività di contra-sto contro il commercio illegale difarmaci sul web, al quale il nostrogiornale ha dedicato la copertina delnumero scorso (cfr. Rif n.9, novem-bre 2011). Lo ha annunciato l’Agen-zia nazionale del farmaco nel corsodi una giornata dedicata al problemalo scorso 28 novembre, proprio al fi-ne di sottolineare gli altissimi ri-schi per la salute che incontranoi cittadini che ricorrono ad inter-net per acquistare i farmaci. Unfenomeno sotterraneo, difficile daquantificare ma diffuso anche a cau-sa della scarsa percezione che nehanno non solo i cittadini ma anchele stesse comunità professionalidella sanità. Una ricerca con-dotta dalla stessa Aifa in colla-borazione con la Federazioneitaliana dei medici di medicinagenerale su un campione di alcu-ne centinaia di medici di famigliaha consentito infatti di rilevare co-me solo un medico di famigliasu quattro sa che in Italia acqui-stare medicinali su internet è il-legale. Più del 40% dei medici am-mette però che i propri pazienti po-trebbe aver comprato farmaci sulweb.E poco si sa, come ha evidenziato ilcomandante dei Nas, Cosimo Pic-

cinno, sul rischio di penetrazione del-la malavita organizzata nel traffico online di farmaci contraffatti. Investireun euro nel business dei farmaci fal-si, ha spiegato il generale, è infatti in-finitamente più redditizio che traffica-re in droga: un euro investito infarmaci falsi può produrre unguadagno fino a 2.500 euro, men-tre per la droga il rapporto è invecedi un euro contro 16. Anche questo,probabilmente, concorre a spiegare imotivi per i quali digitando la referen-za pharmacy online su Google si ot-tengono oltre 120 milioni di risultati:una giungla senza confini dove nume-ri crescenti di cittadini si avventura-no, ignorando i rischi addirittura mor-tali che possono correre. In questa situazione irromperà trapoco anche la direttiva europea2011/62, che modifica il cosiddettoCodice comunitario dei medicinali peruso umano e renderà lecita l’aper-tura di farmacie online anche inItalia. Distinguere sul web le farmacie“vere” (quelle, cioè, in possesso deirequisiti per operare professionalmen-te tutelando la sicurezza del paziente)da quelle che invece non offrono nes-suna garanzia diventerà dunqueancora più difficile e richie-derà non solo un aumen-to esponenziale deicontrolli da partedelle autoritàsanitarie maanche

un ’ anco ram a g g i o requantità diattenzionee prudenzada parte deicittadini.Proprio per questol’Aifa insiste sul te-ma della informa-zione e responsabi-lizzazione dei citta-dini, come ha sot-tolineato nell’aper-tura dei lavori il di-rettore generaledell’agenzia LucaPani. “Serve piùconsapevolezza –ha ricordato detto Pani – e compitodell’Agenzia è anche aiutare i cittadinia raggiungerla. Per questo tra tutti glisforzi che si possono fare per mette-re in campo azioni di contrasto effica-ci contro il commercio illegale di far-maci quello di una comunicazionequalificata rivolta ai cittadini e aglioperatori è certamente uno dei piùnecessari”.Ciò. ovviamente, non esclude che

l’agenzia del

A lato: Luca Pani, direttore dell’AifaSotto: Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Unità

Contraffazione della stessa agenzia

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farmaco intervenga anche su altrifronti: nel maggio scorso, ad esem-pio, è stato sottoscritto un protocollod’intesa con LegitScript, il serviziostatunitense di verifica e controllo del-le farmacie on line considerato la piùautorevole fonte di informazione inmateria, che grazie alle sue attività dimonitoraggio è riuscito a far chiuderecirca 15 mila farmacie illegali solo nel2010. La collaborazione di Aifa e Le-gitScript ha portato, già nelle primesettimane di lavoro congiunto, allachiusura di oltre 20 farmacie on lineche operavano illegalmente.Proprio il “networking”, ovvero un’or-ganica collaborazione internazionaletra le varie istituzioni e forze dell’ordi-ne interessate al problema, sembradel resto essere la strada maestraper contrastare un fenomeno che, or-mai, ha una penetrazione planetaria.Al riguardo, dai lavori del convegno

Aifa sono emerse indicazioni di gran-de interesse per un sempre più effica-ce contrasto al commercio illecito difarmaci sul web. La proposta più rile-vante è la creazione di un dominio“.pharmacy”, da concedere in viaesclusiva a chi abbia tutti i requisiti eoffra le garanzie necessarie per potercommerciare legalmente medicinali.In pratica, se davvero si riuscisse arealizzare su scala internazionale unasimile iniziativa, i cittadini verrebberoposti nella condizione di distinguere inmodo chiaro e immediato le farmacieon line legali da quelle non autorizzatee potenzialmente pericolose. “Una so-luzione pratica, affidabile ed efficace”ha spiegato Domenico Di Giorgio,responsabile dell’Unità anti contraffa-zione dell’Aifa - ma la sua applicazionenon è semplice come potrebbe sem-brare e comporta costi notevoli. Ma èin ogni caso una direzione che meritadi essere esplorata”.

Continuano le attivitàdi aggiornamento dell’organismo professionale

Farmaci biosimilari,un convegnopromosso dall’OrdineL’Ordine dei farmacisti ha organizza-to lo scorso 28 novembre pressol’Istituto di Farmacia dell’Università“Sapienza” il convegno dal titolo

“Nuovi farmaci e farmacibiotecnologici in oncoema-tologia : strategie terapeuti-che e distributive”. Un focus sulla terapia dellaleucemia mieloide cronica, ri-voluzionata dall’introduzionedell’Imatinib, un inibitore del-la tirosin-chinasi BCR-ABLche colpisce direttamente e

specificatamente le cellule leucemi-che BCR-ABL. Attenta valutazione èstata posta inoltre sui pazienti resi-stenti all’ imatinib che beneficiano dinuovi altri inibitori delle tirosin-chinasirecentemente sviluppati.Relatori nel convegno sono stati Giu-lio Cesare Porretta, professore as-sociato di Tecnologia, socioeconomiae legislazione farmaceutiche II dellafacoltà di Farmacia e Medicina del-l’Università di Roma Sapienza, Fran-co Alaique, ordinario di TecnologiaSocioeconomia e Legislazione Farma-ceutiche della stessa facoltà, Beatri-ce Tita, professore associato di far-macologia sempre alla Sapienza, Ar-mando Genazzani ordinario di far-macologia presso la Facoltà di Farma-cia dell’Università degli Studi del Pie-monte Orientale “Amedeo Avogadro”e Massimo Breccia. ematologo delPoliclinico Umberto I di Roma.Sono state approfondite sia le temati-che a carattere biologico e clinico, siaquelle relative alla terapia molecolaremirata della leucemia mieloide croni-ca ed al suo monitoraggio nonché ilfondamentale aspetto delle risorseeconomiche a disposizione per garan-tire l’assistenza ai pazienti. Non è mancato l’importante riferimen-to ai farmaci biosimilari, farmaci bio-tecnologici di efficacia, qualità e sicu-rezza comparabili agli originator di ri-ferimento, prodotti con tecnologieavanzate, che possono costare ancheil 30% in meno rispetto ai farmaci ori-ginali, con un vantaggio evidente per iconti pubblici.In sintesi un momento di confrontocostruttivo tra le varie figure diretta-mente coinvolte nel processo di curae gestione economica e di farmacovi-gilanza in ambito ematologico.“Il farmacista – ha sostenuto il consi-gliere dell’Ordine Giuseppe Guaglia-none nella relazione di introduzione alcorso - per il suo bagaglio culturale,per ruolo e funzione e – aggiungerei –vocazione, può e deve partecipare al-l’impiego più appropriato ed efficientedelle risorse, mettendo insieme lesue conclamate e specifiche compe-tenze in materia di gestione del far-

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Sopra e a lato: Giuseppe Guaglianone e Giulio Cesare Porretta, consiglieri dell’Ordine

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maco a ogni livello, offrendo così uncontributo di grande rilevanza per ri-sanare e migliorare il servizio sanita-rio pubblico”.

Il Nobile Collegio haospitato la festaannuale della professione

Decani e matricoleal centrodelle celebrazioni Il Nobile Collegio Chimico Farmaceuti-co ha ospitato lo scorso 4 dicembrela consueta cerimonia per il conferi-mento delle medaglie d’oro ai “vetera-ni” che hanno raggiunto i 50 anni diprofessione e per la consegna delle

pergamene di benvenuto ai nuoviiscritti.L’ormai tradizionale occasione di in-contro è stata utile, oltre che a rinsal-dare i vincoli di colleganza e scam-biarsi gli auguri per le imminenti festi-vità, per fare il punto della situazionesu quanto accaduto negli ultimi mesi.Il presidente Emilio Croce ha ricor-dato la fortissima crisi economica chesta attraversando il nostro Paese eche finisce inevitabilmente per colpireanche la sanità e il settore farmaceuti-co, già provati dall’ormai cronico pro-blema della scarsità delle risorse de-stinate alle poste di spesa per la salu-te. I fondi oggi disponibili rendono in-fatti già problematico far fronte ai pa-gamenti per l’assistenza farmaceuticaconvenzionata e, complice la carenzadi risorse, è ancora di là da venire ilrinnovo della convenzione farmaceuti-ca, primo e necessario atto per poifissare, a livello regionale, criteri e re-

quisiti per la remunerazione dei cosid-detti “nuovi servizi” della farmacia. Nésembra andar meglio su altri fronti:tralasciando i contenuti della dura ma-novra economica varata dal governoMonti (di cui si riferisce ampiamentein altra parte del giornale), sembra in-fatti destinato a rimanere al palo, ameno di clamorose quanto improbabi-li sorprese, quella legge di riordinodel servizio farmaceutico che, nono-stante la sua presentazione in esordiodi legislatura e le favorevoli condizioninumeriche della maggioranza che so-steneva il precedente governo, non èancora arrivata in aula per l’esame fi-nale e l’approvazione. Dopo la celebrazione della messa, siè proceduto alla consegna delle me-daglie d’oro ai decani della professio-ne, avvenuta durante la proiezione diun video che ha ripercorso i momentisalienti del 1961, riproponendo in mo-do suggestivo gli eventi più signifi-8

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cativi dell’anno in cui i festeggiatihanno iniziato la professione.A ricevere la medaglia sono statiFranca Aita, Michele Bonanomi,Sergio Celani, Mauro Ciotti, Fau-sto De Longis, Rosanna Della Ve-dova, Ennio Gnocchi, Ilario Mar-chetti, Luciano Marchetti, AldoMastromatteo, Carmela Morbe-gno, Alberto Muzi, Ada Passaret-ta, Angela Maria Russo, CorradoSalucci, Anna Laura Santi, Giu-seppe Sciarra, Clelia Sciorilli,Teresa Giovanna Spada, PaolaTurini, Vezia Valenza e Bartolo-meo Zelli.È quindi seguita la consegna dellepergamene ai neo iscritti all’Albo,

che hanno di -mostrato di gra-dire il benvenu-to ufficiale dellaprofessione nel-la quale il con-ferimento è sta-to precedutodal giuramentodi Maimonide,letto da ElisaMicci.

Rinnovate a Romale carichedel direttivo nazionale

Ucfi, elezioninel segnodella continuitàL’assemblea dell’Unione cattolica far-macisti italiani, riunitasi alla Casa Bo-nus Pastor di Roma il 26 novembrescorso, ha rinnovato i vertici asso-ciativi per il prossimo triennio, privile-giando una sostanziale soluzione dicontinuità. Il nuovo consiglio di presi-denza vede infatti confermati PieroUroda (presidente), Giuseppe Fat-tori (segretario nazionale) ed Euge-nio Dragoni (tesoriere), tutti e treiscritti al nostro Ordine.Vicepresidenti saranno il confermatoGianfranco Sagrada (Lodi) e lanew entry Fausto Roncaglia (Par-ma). Consiglieri sono risultati elettiMaria Teresa Riccaboni e PaoloDardanelli (Milano), Tiziano Man-frini (Verona), Giorgio Falcon (Vene-zia), Cristina Crotti (Genova), Cri-stiana Bodria (Reggio Emilia), Mar-cello Scarpa (Lecce), Sante Pirillo(Cosenza). Questi, invece, i delegatiregionali: Giorgio Allocco (Piemon-te), Giovanni Fiorentini (Lombar-

dia), Stefano Cevolani (Emilia),Maurizio Borghetti (Marche), AnnaPatrizia Giordanelli (Umbria), Gen-naro Nocera (Campania), NunzioLongo (Basilicata) e Giuseppe Ga-rufi (Sicilia).

Maurizio Conti,giovanotto… 76enne,alla celebre corsa

Un collegaalla maratona di New YorkSi chiama Maurizio Conti, è romano,fa ancora il farmacista (pur contando 76primavere) nella farmacia che gestiscein città con i propri figli e nel corso dellasua vita si è levato più di uno sfizio, apartire da quello di recitare in qualchefilm negli anni d’ora del cinema italiano,tra la fine dei ‘50 e gli inizi del ‘60, lavo-rando in film di grande livello come Lanotte brava e Il bell’Antonio di Mauro Bo-lognini. L’ultima sfida l’ha giocata in tra-sferta, sulle strade della Grande Mela,dove lo scorso 6 novembre ha presoparte a quella che è da tempo la più ce-lebre e affollata maratona del mondo.Ebbene, Conti è riuscito a portarla a ter-mine, con il tempo di 5 ore, 50 minuti e5 secondi, 3084° tra i 3395 italiani (co-me sempre il gruppo straniero più nu-meroso, sui 47 mila partecipanti prove-nienti da 23 paesi) che hanno tagliato iltraguardo di Central Park.A dare il senso dell’impresa dell’indomi-to Conti (che sulla sua esperienza hascritto una lunga e gustosa cronacache, purtroppo, non possiamo pubblica-re per ragioni di spazio) basterà un da-to: il collega romano è risultato 16° as-soluto nella sua classe d’eta, quella deirunners in età compresa tra i 75 e i 79anni. Insomma, ce n’è abbastanza perfargli guadagnare questa segnalazionesul nostro giornale e i più sinceri com-plimenti per l’impresa compiuta.

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In alto: Elisa Micci, neo iscritta all’Albo dell’Ordine,mentre legge il giuramento di Maimonide.A lato: Piero Uroda, presidente dell’UcfiSotto: l’arrivo di Maurizio Conti a Central Park

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La giornata nazionaledel Banco farmaceutico si terrà il prossimo 11 febbraio

Raccolta solidale,serve il sostegnodelle farmacieÈ ufficialmente partita la campagnadi adesione del le farmacie al la12ma Giornata di Raccolta del Far-maco organizzata dalla Fondazionedel Banco farmaceutico, che si ter-rà sabato 11 febbraio 2012 e chein questa edizione coinvolgerà 85province e oltre 3.000 presidi.

Come ogni anno, i farmacisti cheintendono sostenere concretamen-te l’iniziativa devolveranno al Bancoun valore rappresentativo del mar-gine realizzato dalla vendita dei me-dicinali donati. L’adesione avvieneattraverso l’invio, via fax, alla sedeprovinciale della Fondazione delmodulo compilato, con l’indicazioneanche dei propri orari di apertura edel software gestionale usato, el’erogazione liberale di importo noninferiore a 150 euro (è necessarioallegare la distinta del bonifico). An-che quest’anno, durante la Giornatadi raccolta, nella farmacia sarannopresenti uno o più volontari che in-formeranno e sensibilizzeranno icittadini.

Il farmacista avrà invece il compitodi indirizzare l’acquisto in base allenecessità degli enti convenzionati(Onlus, associazioni, fondazioni, or-ganizzazioni di volontariato) destina-tari dei medicinali e gestendo la fasedi raccolta. Oggetto delle donazioni sono i far-maci senza obbligo di prescrizionemedica, con una gamma che includeantitosse, antisettici per la gola, de-congestionanti nasali, antiacidi, las-sativi, antimicotici, antistaminici, col-liri, cicatrizzanti, disinfettanti.L’edizione dell’anno scorso si è chiusacon 365mila farmaci raccolti - conun aumento del 4% rispetto al 2010 -per un controvalore di 2.300.000 eu-ro e una capacità di risposta al biso-gno farmaceutico degli enti conven-zionati di circa il 50%. Nell’undicesimaedizione, ogni tre clienti entrati in far-macia due hanno accettato di donarequalcosa; sono stati coinvolti diecimi-la volontari e quasi 1.400 enti con-venzionati (per 420mila indigenti). Ifondi arrivati dalle farmacie hannoraggiunto i 480 mila euro.

Volontariato solidale,l’Ucfi lancia un appelloa favore della Caritas

Per assistenzaagli indigenticercasi farmacistiLa Caritas diocesana di Roma, prota-gonista di un quotidiano e insostituibi-le servizio a tutela della salute dei me-no fortunati, cerca farmacisti volontariper la struttura sanitaria che operanei locali di via Marsala, alla StazioneTermini. Qui, ogni giorno, trovano unriferimento sicuro centinaia di perso-ne che vivono in condizione di disa-gio, numeri crescenti di emarginati ebisognosi tra i quali si registra l’au-mento di cittadini italiani, soprattuttopensionati a basso reddito.

Nella struttura di via Marsala operaanche un piccolo ma efficiente ser-vizio farmaceutico, assicurato da unmanipolo di farmacisti volontari chefanno fronte a mille incombenze, apartire ovviamente da quella di re-perire i farmaci necessari per l’assi-stenza, verificarne corretta conser-vazione e scadenze, provvedere alloro stoccaggio e, ovviamente, di-spensarli nelle ore di apertura alpubblico a fronte delle prescrizioniredatte dai medici degli ambulatoriCaritas. Il problema - come spesso accadenelle attività del terzo settore - è cheaumenta la domanda di prestazioni(anche per effetto della crisi econo-mica) e, per conseguenza, aumentail lavoro: ecco perché, spiega l’Ucfi,servono altri farmacisti disposti a re-galare un po’ del loro tempo e dellaloro professionalità al servizio farma-ceutico della Caritas.Gli interessati a impegnarsi nella me-ritoria attività potranno richiedere ul-teriori informazioni al numero 06-4454791. Il riferimento è il dottorGonzalo Castro Cedeno, raggiun-gibile anche via e-mail all’[email protected].

Avrà una duratabiennale ed è apertoanche ai farmacisti

Fitoterapia,master di II livelloalla SapienzaLa facoltà di Farmacia e Medicina del-l’Università “Sapienza” di Roma conla collaborazione dell’Ordine dei Far-macisti di Roma, ha organizzato unmaster di secondo livello in fitote-rapia.Lo scopo è quello di dare ai farmaci-sti informazioni su argomenti come lacomposizione, i metodi di preparazio-ne e di controllo, proprietà, indicazio-

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Accadrà domani

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ni di impiego, eventuali effetti indesi-derati, controindicazioni e interazionifarmacologiche dei principali prodottidi origine vegetale di interesse farma-ceutico, con riferimento alla situazio-ne europea in evoluzione. Il corso hauna durata biennale ed è accessibileai laureati in Farmacia, Ctf, Medicinae Scienze Biologiche.

Il Master è diretto dalprofessor Mauro Se-rafini (DipartimentoBiologia Vegetale06/49912194, e-mail:[email protected] Questo indirizzoe-mai l è protetto dal lospam bot. Abilita Javascript

per vederlo); docente diriferimento è il professorFrancesco Macrì (Di-par t imento Pediatr ia

06/49979393 e-mai l :[email protected]).

Il termine per le iscrizioniè il 16 gennaio 2012.

L’Assemblea Ordinaria degli iscritti all’Albo Professionaledell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Roma per l’anno2012 è convocata con il seguente ordine del giorno:

a) Relazione del Presidenteb) Approvazione del bilancio consuntivo dell’anno 2011c) Quota di iscrizione e quota farmacia per l’anno 2012d) Approvazione del bilancio preventivo dell’anno 2012e) Varie ed eventuali

L’Assemblea avrà luogo in prima convocazione il giorno 31gennaio 2012, ore 08,30 nella sede di via A. Torlonia, 15,Roma e, in seconda convocazione, domenica 5 feb-braio 2011 alle ore 9,30 presso la Sala Certosini della

basilica parrocchiale di Santa Maria degli Angeli inRoma - via Cernaia n. 9

I Colleghi, impossibilitati a intervenire, potranno delegare un Col-lega iscritto all’Ordine di Roma, avvalendosi esclusivamente delcoupon pubblicato in questa stessa pagina. Ogni iscritto non po-trà avere più di due deleghe. Le deleghe dovranno essere pre-sentate personalmente dal delegante agli uffici dell’Ordine perl’autentica ovvero presentate il giorno dell’Assemblea dal delega-to con allegata fotocopia del documento del delegante. Tutti i colleghi sono invitati ad intervenire portando il tesseri-no dell’Ordine o un documento di riconoscimento valido. Gliiscritti potranno prendere visione di copia dei bilanci pressogli uffici dell’Ordine a far data dal 31 gennaio 2011

L’appuntamento si terrà il 5 febbraio a via Cernaia

Fissata la data per l’Assemblea degli iscritti

ASSEMBLEA ORDINARIA DELL’ORDINE - 5 FEBBRAIO 2101

DELEGA DI PARTECIPAZIONE

Il sottoscritto ________________________________________________________________

delega il Collega _____________________________________________________________

a rappresentarlo nell’ASSEMBLEA ORDINARIA, per l’anno 2012, degli iscritti all’Ordine deiFarmacisti della Provincia di Roma.

Roma, _________________________ Firma __________________________________________________

_____________________________________

Per autentica

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Messaggi in bottiglia

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Vita infelice, quella della figlia di Priamo. D’altraparte non gode di simpatia istintiva chi accusaun fratello (Paride) di essere la futura causa del-la fine della propria città. Nessuno stupore chenon venga creduta e derisa, per non parlare deigesti apotropaici al suo passaggio.Da anni le Cassandre nostrane predicono lafine della farmacia, mettendo in guardia con-tro i pericoli di una deriva commerciale capa-ce di diluire la professione fino alla sparizionedella stessa.Ricordo come il compianto professor Mar-chetti illustrasse, con abilità, il concetto se-condo il quale l’esercizio di una professionepresuppone una cessione di conoscenza enon solo di merce.Negli anni il lato professionale è stato semprepiù chiuso nell’angolo, a favore di quello pura-mente commerciale, nelle università si invocal’inserimento di materie come marketing azien-dale, l’esame di Stato è lontano anni luce dallarealtà quotidiana delle farmacie.Intendiamoci, non una realtà calata ed impo-sta dall’alto: nessun decreto ha separatofarmacista e professione, abbiamo fattotutto da soli.Abbiamo cominciato con accettare che in far-macia si potesse vendere di tutto, dagli ossi percani alle maschere da sub. Poi l’abbandono del-la galenica e l’osanna alla pratica autolesionistadegli sconti sulle medicine, infine la violazione diorari e turni in nome di un supposto serviziosuppletivo alla popolazione. Inutili gli appelli del-le Cassandre, a ricordare come gli uccelli chescendono al suolo possano diventare prede disciacalli e volpi.Possiamo stupirci e scandalizzarci più di tantose qualcuno entra in casa nostra dopo che neabbiamo picconato le pareti? È forse colpa diquei cattivoni della GDO se è stato possibile in-serire il banco farmacia tra quello della verdurae quello dei detersivi? O la colpa è di chi ha con-sentito che il ruolo del farmacista si riducessealla forma di un semplice scambio di merce?E sul commercio puro esistono strutture e risor-se umane decisamente meglio preparate di noi.Mi chiedo se è intelligente scimmiottare la GDOcon corsi di merchandising e altro, invece di ri-vendicare l’unica identità professionale che nes-suno scaffale self-service potrà mai toglierci:l’al-lestimento del farmaco.

I tempi sono difficili per le casse dello Statocome per le tasche dei cittadini e per i bilancidelle imprese, farmacie in testa. Forse è arri-vato il momento di recuperare le nostre radi-ci, mettere in secondo piano il puro aspettobottegaio che ci espone ad una letale concor-renza sui prezzi e a rivendicazioni di parti cheprofessionali non sono, quantificare allo Statoi vantaggi di avere operatori altamente qualifi-cati al servizio non della spesa, ma del rispar-mio pubblico.Cominciamo dal ridurre gli sprechi: gli anglo-sassoni hanno un termine, waste, secco e pre-ciso come solo la lingua inglese sa essere, aindicare lo sperpero, il rifiuto, lo spreco appun-to. Ogni anno in Italia l’Istat quantifica il wastefarmaceutico in oltre 700 milioni di euro. Que-sto fiume di risorse perdute è formato dai riga-gnoli di confezioni industriali avanzate dalla te-rapia, in quanto sovradimensionate rispetto al-le esigenze del malato.Aggiungiamo a questo lo spreco di confezioni alcontrario insufficienti a coprire le necessità diun paziente cronico, iperteso o diabetico chesia. Abbiamo in commercio antiipertensivi da14, massimo 28 compresse, quasi a immagina-re la miracolosa guarigione del malato dopoquel breve periodo.Bene, noi abbiamo la competenza professionaleper allestire in laboratorio la corretta posologiarichiesta dal prescrivente per il giusto periodo ditempo, evitando inutili sprechi e realizzandoun’importante economia di scala nei pazienti bi-sognosi di cure a lungo termine.L’allestimento del medicamento con sull’etichet-ta il nome del paziente, la posologia e le modali-tà di assunzione vanno inoltre incontro al gradi-mento del paziente, in particolare se anziano,spesso disorientato dalle tante confezioni dei di-versi generici in circolazione, e talmente incertosulle modalità di assunzione da scriverle ognivolta sulla scatola.E veniamo ora alla scatola: avete un’idea di qua-le costo e impatto ambientale comporti l’elimi-nazione di blister e scatolette di farmaci vuote?Altri milioni di euro risparmiati semplicemente ri-portando in farmacia il flacone che il farmacistaandrebbe a riempire con il nuovo ciclo terapeuti-co. Sì, come si faceva una volta con la bottigliadel latte e che ora si cerca di riproporre permolte categorie merceologiche.

La personalizzazione della terapia consenteinoltre al farmacista di scegliere l’eccipientepiù adatto al paziente, nel rispetto di eventualiallergie ignorate dalle confezioni industriali (glu-tine, lattosio).Molti pediatri lamentano la difficoltà di doversomministrare ai loro piccoli pazienti dosi difarmaco calibrate solo per l’adulto, il farmaci-sta può con facilità allestire il prodotto nelledosi e quantità richieste dal curante. Il control-lo diretto della terapia da parte del farmacistarealizzerebbe con semplicità quella presa incarico del paziente di cui oggi giustamente siparla, migliorando l’aderenza alla terapia inparticolare dell’anziano.Lo sanno bene Paesi di cultura anglosassone,dove il farmacista svolge gran parte dei compitisopra elencati. Nel proverbiale masochismo ita-liano, noi rischiamo di farci ispirare dal fallimen-tare modello di liberismo commerciale greco.Abbiamo le risorse professionali, siamo cono-scitori del farmaco come l’ittiologo lo è delpesce.Dobbiamo solo recuperare il nostro ruolo e fi-nirla di presentarci come semplici pesciven-doli. Il pescivendolo finisce al supermercato,l’ittiologo no.In questo appiattimento professionale si colloca-no alla perfezione i ruoli previsti dalla farmaciadei servizi: in farmacia si prenotano visite e riti-rano referti, una funzione svolta con disinvolturada un qualunque impiegato, la gestione e la cu-ra del paziente domiciliare viene affidata a medi-ci e infermieri.Ora tocca alla fascia C prendere commiato dal-la farmacia un pezzetto alla volta, farmaci chesalutano alla spicciolata, come ospiti di una fe-sta ormai alla fine. D’altra parte non c’è da stu-pirsi : se le farmacie negli anni si sono trasfor-mate in semplici negozi in franchising con l’indu-stria, è nella logica del mercato che si apranoaltri punti vendita simili.Discorsi scomodi, che pochi hanno voglia di fa-re e ancora meno sono quelli che hanno vogliadi ascoltare, discorsi da Cassandre, appunto.In fondo la maledizione scagliata sulla sua testadal dio Apollo la condanna a prevedere il futuroe non essere mai ascoltata.

*consigliere dell’Ordine

Ritornare alle radicidi Maurizio Bisozzi*

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La sicurezza d’uso in gravidanza dellacodeina, largamente prescritta comeanalgesico o antitosse, si basa su evi-denze limitate, studi caso-controllo o ca-se report, che hanno portato a risultatiincerti sul rischio di teratogenesi o di sin-drome di astinenza neonatale. Altre pro-blematiche, incluso le complicanze post-parto, sono state studiate solo in donneche assumevano oppioidi in generale oin donne che abusavano di di codeina.Nonostante le scarse evidenze, in lette-ratura è riportato che l’uso della codeinaa fini terapeutici in gravidanza, ad ecce-zione dell’ultimo periodo, è sicuro.Sulla base dei dati provenienti da un am-pio studio di coorte prospettico, ungruppo di ricercatori norvegesi ha valu-tato il potenziale rischio di teratogenesidella codeina, nonché di altre compli-canze della gravidanza, prima d’ora maiinvestigate.I dati sono stati estrapolati da due databa-se norvegesi, il Norvegian Mother andChild Cohort Study (MoBa) ed il Medical

Birth Registry ofNorway (MBRN).Il MoBa è unostudio di coorteprospettico, ilcui scopo è sta-to quello di esa-minare gli effettidi un vasto nu-mero di fattorisull’esito dellagravidanza esulla salute dellamadre e del fe-to durante il pe-riodo gestazio-nale e post-par-to. Lo studio,condotto dal

1999 al 2006, si è basato su tre que-stionari inviati per posta a donne in gravi-danza, al fine di raccogliere dati suaspetti socio demografici, stile di vita,storia medica della madre, salute dellamadre durante la gravidanza, uso di far-maci, salute del bambino. Il primo que-stionario copriva il periodo dai sei mesiprecedenti fino alla 18° settimana di gra-vidanza; il secondo dalla 19° alla 29°settimana; il terzo dalla 30° settimana fi-no al parto. Il tasso di risposta è statodel 43,5%.Il MBRN è un registro in cui dal 1967vengono riportate tutte le nascite inNorvegia. I dati derivano da un modulostandard obbligatorio, compilato daostetrici o pediatri ad ogni parto e daidati delle cartelle cliniche delle parto-rienti. Il modulo comprende dati socio-demografici, lo stile di vita della madre,informazioni mediche sulla salute dellamadre prima e durante la gravidanza,complicanze del parto o del post-partoe interventi effettuati.

I dati ottenuti dai due database sono statiassociati tra loro attraverso il numeroidentificativo di ciascuna donna.Nello studio sono state incluse le donnegravide registrate in entrambi i database(eleggibili: 69.929 gravide, 95,9% deldatabase originale); sono state successi-vamente escluse quelle che avevano uti-lizzato oppioidi diversi dalla codeina (etil-morfina, morfina, ketobemidone, trama-dolo, petidina, destropropossifene, ossi-codone, buprenorfina e metadone; n =1664) o che avevano utilizzato la codei-na in associazione ad un altro oppioide(n = 283).Un’analisi di regressione logistica è stataeseguita per identificare un’associazionesignificativa tra terapia con codeina edesito della gravidanza.Un totale di 67982 donne (93,2% del da-tabase originale) sono state incluse nel-l’analisi, di cui solo 2666 (3,9%) avevanoutilizzato codeina durante la gravidanza(definito come gruppo delle pazienti espo-ste). Nel gruppo delle pazienti esposte,45 donne avevano utilizzato il farmaco dasolo e 2621 in combinazione fissa conparacetamolo.Nessuna differenza significativa è stata ri-scontrata nel tasso di sopravvivenza deineonati tra il gruppo delle pazienti espo-ste (99,4% nati vivi) rispetto al gruppodelle pazienti non esposte (99,2% nati vi-vi; OR aggiustato 0,9; IC 95% 0,6-1,5), nénel tasso globale di malformazioni conge-nite complessive (4,9% vs 5,0%; OR 0,9;IC 95% 0,8-1,1), né nel tasso di malfor-mazioni congenite maggiori (2,9% vs2,9%; OR 0,9; IC 95% 0,7-1,2).L’assunzione della codeina in un qualsiasimomento della gravidanza è stato asso-ciato ad un aumento significativo del ri-schio di parto cesareo non programmato(12,8% nel gruppo delle pazienti esposte

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Focus

I risultati di ampio studio di coorte norvegese

Gravidanza e codeina,la cautela è d’obbligoa cura di Simona Ruggiero*

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Dalla newsletter “SIF - Farmaci in evidenza”, n. 91 del 1° DICEMBRE 2011 Per gentile concessione della Società Italiana di Farmacologia

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rispetto al 8,9% nel gruppo delle pazientinon esposte; OR 1,3, IC 95% 1,1-1,5), diparto cesareo programmato (rispettiva-mente, 7,4% vs 5,0%; OR 1,4, IC 95%1,2-1,7) e di emorragia post-parto (rispet-tivamente, 18,3% vs 14,5%; OR aggiusta-to 1,2, CI 95% 1,1-1,4).Analizzando nello specifico l’effetto del-l’assunzione di codeina in relazione al tri-mestre di gravidanza, è stato osservatoun aumentato rischio di parto cesareoprogrammato dopo l’esposizione nel pri-mo (7,3%; OR aggiustato 1,4, IC 95%1,1-1,7), nel secondo (7,5%; OR aggiusta-to 1.5, IC 95% 1,2-1,8), e nel terzo trime-stre (8,9%; OR 1,6, IC 95% 1,3-2,0).L’impiego della codeina nel terzo trime-stre è stato, inoltre, associato ad unaumentato rischio di parto cesareo nonprogrammato (15,1%; OR aggiustato1,5, IC 95% 1,3-1,8) e di emorragiapost-parto (20,3%; OR aggiustato 1.3,IC 95% 1,1-1,5). Una sub-analisi deglieffetti della codeina a seconda delladurata ha rivelato che l’utilizzo del far-maco per più di 14 giorni è stato signi-ficativamente associato a parto cesa-reo programmato (OR aggiustato 3,2,IC 95% 1,3-7,9). Non è stata, infine, ri-

levata alcuna correlazione dose-effettoper rischio di emorragia post-parto.L’associazione tra aumentato rischio diparto cesareo è significativo anche dopocorrezione statistica e per eventuali fatto-ri di confondimento quali, per esempio,l’alto peso alla nascita, placenta previa,ecc. E’ stata anche osservata una correla-zione dose-effetto tra l’assunzione di co-deina e parto cesareo programmato.Come sottolineato dagli stessi autori, èmolto probabile che l’associazione tra co-deina e aumentato rischio di parto cesa-reo programmato dipenda dalle condizio-ni cliniche sottostanti. Infatti, il 30% delledonne esposte soffriva di malattie croni-che, come artrite, lupus eritematoso si-stemico, fibromialgia, rispetto al 3% delledonne non esposte. Molte di queste con-dizioni patologiche sono, infatti, associatedi per sé ad un aumentato rischio di partocesareo programmato. Al contrario, nonsi può escludere una diretta correlazionetra codeina e parto cesareo non program-mato e emorragia post-parto.I risultati dello studio rassicurano sull’as-senza di correlazione tra uso di codeinain gravidanza e tasso di sopravvivenza neineonati o di malformazioni congenite. Tut-

tavia, è stato osservato un aumentato ri-schio di parto cesareo, di parto cesareonon programmato e di emorragia post-parto, gli ultimi due soprattutto nel terzotrimestre di gravidanza.Nonostante i numerosi punti di forza dellostudio, come le dimensioni del campione,l’accuratezza dei dati e l’ampia gamma diinformazioni socio-demografiche e clini-che che ha permesso di correggere l’ana-lisi per numerosi fattori di confondimento,non mancano limitazioni. Si devono consi-derare, ad esempio, il rischio di falsi ne-gativi, un possibile problema di under-re-porting, la rarità di alcune complicanzecome le malformazioni maggiori. Infatti,non è stato possibile condurre un’analisisulle specifiche malformazioni a causa delbasso potere statistico e non sono stativalutati né il dosaggio, né il preciso mo-mento in cui è avvenuta l’assunzione delfarmaco.

*Centro di Farmacovigilanza eFarmacoepidemiologia, Dipartimento

di Medicina Sperimentale, Sezione di Farmacologia L. Donatelli,

Seconda università di Napoli

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Riferimento BibliograficoNezvalová-Henriksen K et al.Effects of codeine on pregnancy outcome: results from a large population-based cohort study. Eur J ClinPharmacol. 2011;67:1253-61.

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Il Consiglio di Giustizia Amministrativa perla Regione Siciliana esercita in Sicilia lefunzioni giurisdizionali e consultive delConsiglio di Stato, ed è anzi (prescinden-do da alcune particolarità) un’autenticaSezione (ulteriore) del CdS, ed è quindipienamente, per così dire, “legittimato” adiscostarsi – ove naturalmente non neravvisi il fondamento – dalle tesi di altreSezioni.Ma qui il CGARS non ha osato tanto, per-ché, pur mostrando di non condivideregranché – quanto all’ambito applicativodel secondo comma dell’art. 2 della l.362/91 – l’improbabile “distinguo” tra cri-terio topografico e criterio della distanza(introdotto dal CdS proprio con la senten-za n. 2717/2006 della V Sez.), e di noncredere quindi più di tanto che, per effet-to di quella disposizione, siano riassorbibi-li nella p.o. soltanto le farmacie urbane, fi-nisce per accomodarsi tranquillamente –dal lato, sia pure, della mera affermazionedi principio – sull’inopinata interpretazionedella V Sezione, anche se subito dopo,con un non meno fantasioso escamotage,sembra aprire più di una breccia a scelteprovvedimentali di segno opposto. “Va certo riconosciuto – chiarisce infattipreliminarmente la sentenza del giudice“siciliano” n. 281 del 30/3/2011 - che se-condo la più recente giurisprudenza ilriassorbimento necessario previsto per lefarmacie istituite in base al solo criteriodella distanza non si applica alle farmacierurali, essendo le stesse ontologicamentedestinate (secondo il criterio c.d. topogra-fico) a far fronte aparticolari esigenze del-l’assistenza farmaceutica locale che ap-punto prescindono in certa misura dall’or-dinario criterio demografico.”

Quindi, come si vede, il CGARS, tenta dicorroborare l’enunciato di fondo del CdScon un argomento proposto per la primavolta dal giudice amministrativo (“…es-sendo le stesse ontologicamente destina-te…”), che, pur suggestivo e di buona vo-lontà (perché, se non altro, azzarda unaqualche spiegazione), pare tuttavia an-ch’esso privo di un vero sostegno logicoe/o sistematico (infatti, lo stretto collega-mento anche su questi piani tra il secon-do e il primo comma dell’art. 2 della l.362/91 è indiscutibile), come del resto,prima ancora, è apodittica e basata sulnulla una qualunque seria distinzione tracriterio topografico e criterio della distan-za e perciò, ai fini del loro “riassorbimen-to” nella p.o., tra sedi/farmacie urbane esedi/farmacie rurali.Come accennato, però, la decisione delCGARS (che poi respinge l’appello controuna decisione del Tar Sicilia di rigetto delricorso introduttivo proposto contro unprovvedimento di revisione della p.o. cheaveva “riassorbito” una sede rurale origi-nariamente istituita in soprannumero)sottrae immediatamente rigore e vigoreal principio appena ribadito, scovandonel sistema in generale, e ancor più neltessuto delle stesse disposizioni sicilianedi settore (quelle sul presidio farmaceuti-co d’emergenza), un robusto potere di-screzionale dell’amministrazione di dero-garvi e dunque di disporre il riassorbi-mento anche di sedi/farmacie rurali(“non rinvenendosi nelle disposizioni so-pra citate alcuna preclusione in tal sen-so”, precisa “tout court” la sentenza)quando, in particolare, un tale rimedio“sia discrezionalmente reputato confa-cente ad un migliore andamento del ser-

vizio farmaceutico e rispettoso delle pri-marie esigenze dell’utenza”.Il Consiglio di Giustizia, in ultima analisi,riafferma bensì il principio, ma poi – ren-dendosi forse conto della sua scarsaconsistenza - ne consente disinvoltamen-te ampie deroghe che sono invece deltutto sconosciute ai ferrei e lapidari pre-cedenti del Consiglio di Stato, ma fran-camente anche poco o niente ricavabilidal disposto combinato del primo e se-condo comma dell’art. 2 (e neppure, aben guardare, dalle due l.r. Sicilia n.4/03 e n. 24/04).Questo “lampo” nella notte del CGARS,comunque, può di per sé farci sperare dinon essere lontanissimi da un ripensa-mento del giudice amministrativo, del cuiincomprensibile assunto, peraltro, non so-no probabilmente convinte neppure le Re-gioni, che mostrano invero, perlomenonei fatti, di essere propense a negarequel “distinguo” e quindi disponibili – ricor-rendone l’indefettibile presupposto demo-grafico dello scavalcamento del tetto di12.500 abitanti - a riassorbire nella p.o.eventuali farmacie soprannumerarie, siarurali che urbane.È andata recentemente proprio in que-sta direzione, ad esempio, la RegioneLazio, che (su istanza del titolare dellafarmacia del capoluogo di un comune)ha rigettato, “ in quanto non conformealla normativa vigente”, la richiesta diquel comune di “istituzione dellaquartasede farmaceutica con il criterio demo-grafico”, affermando espressamenteche, “essendo stata superata la sogliadei 12500 abitanti, la terza sede farma-ceutica”, istituita a suo tempo con il cri-terio topografico e quindi rurale, deveper l’appunto essere ora “ riassorbitanel criterio demografico”. Un ragiona-mento semplice ma univoco e che natu-ralmente non fa una grinza.Certo, la strada può essere forse ancoralunga, ma prima o poi di quella tesi va fat-ta giustizia, e chissà che una soluzione intal senso non possa essere magari rinve-nuta – specie se qualcuno si farà caricodi renderne edotto il “legislatore” – nella(prossima?) legge di riordino del settore.

*avvocato

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Codici e codicilli

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Farmacie soprannumerarie, il busillis del “riassorbimento”di Gustavo Bagicalupo*

Vorrei conoscere il vostro pensiero sulla sentenza n. 281/2011 del Consi-glio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana (CGARS), che, ri-spetto alla sentenza del Consiglio di Stato n. 2717/2006, ha adottato unadiversa lettura della norma sul “riassorbimento” delle farmacie già apertecon il criterio della “distanza” prima dell’entrata in vigore della L. 362/91.(lettera firmata).

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Lo statuto delle impresedi Stefano Lucidi*

Tra una consultazione e l’altra, tra unGoverno che va e uno che viene, il Pre-sidente della Repubblica ha trovatomodo e tempo per promulgare la leg-ge 11 novembre 2011 n. 180, recan-te “Norme per la tutela della libertàd’impresa. Statuto delle imprese” (pub-blicata nella G.U. n. 265 del 14 no-vembre 11).Si tratta – come enuncia essa stessa -di un’autentica legge-quadro, che dettainfatti “norme fondamentali di riformaeconomico-sociale della Repubblica eprincipi dell’ordinamento giuridico delloStato”, cui le Regioni e le Province au-tonome di Trento e Bolzano devono

quindi attenersi spettando loro – aisensi dell’art. 117, terzo comma,Cost. – soltanto una competenza legi-slativa concorrente con quella statale,e perciò una potestà normativa solo didettaglio.In particolare, questa legge sancisce:l

la libertà di iniziativa economica, diassociazione, di modello societario,di stabilimento e di prestazione diservizi, nonché di concorrenza; l

la sussidiarietà quale principio infor-matore delle politiche pubbliche conriferimento alla creazione dell’impre-sa, alla semplificazione, alla succes-sione d’impresa e alla certificazione;l

il diritto dell’impresa di operare in uncontesto normativo certo;l

la progressiva riduzione degli oneriamministrativi a carico delle imprese;l

la partecipazione delle imprese allepolitiche pubbliche attraverso l’inno-vazione;

l

la reciprocità dei diritti e dei doveri neirapporti tra imprese e pubblica ammi-nistrazione;

l

la tutela della capacità inventiva e tec-nologica;

l

il diritto delle imprese a godere, nel-l’accesso al credito, di condizionieque e non vessatorie;

l

la promozione della cultura imprendi-toriale;

l

la promozione di misure che semplifi-chino la trasmissione e la successioned’impresa;

l

la semplificazione amministrativa a fa-vore delle micro, piccole medie impre-se (PMI);

l

la promozione di politiche volte all’ag-gregazione tra imprese;

l

la riduzione della durata dei processirelativi al recupero dei crediti vantatidalle imprese.

È stato anche istituito il Garante per lepiccole e medie imprese che dovrà

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Codici e codicilli

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monitorare – in una materia certo am-pia e articolata – l’attività normativa, siastatale che regionale, e i provvedimentiamministrativi.Inoltre, entro il 30 giugno di ogni annodeve essere emanata una “Legge per lePMI”, diretta a definire gli interventi inmateria per l’anno successivo e che de-ve contenere una relazione sullo stato diconformità della normativa vigente inmateria di imprese rispetto agli obiettiviprefissati.Insomma, se non farà la fine di tante leg-gi statali “fondamentali” (che nel concre-to hanno poi avuto un ambito applicativoassai modesto, se non nullo), è un prov-vedimento evidentemente ricolmo di“buone intenzioni”.

*avvocato

Quale indiceper la rotazione delle scorteQuale dovrebbe essere, secondovoi, il valore medio dell’indice dirotazione delle scorte? (lettera fir-mata)

L’indice di rotazione della merce in ma-gazzino - che, lo ricordiamo, si calcoladividendo il costo del venduto (scorte ini-ziali più merce acquistata meno scortefinali) per le scorte medie (scorte inizialipiù scorte finali diviso 2) - per le farma-cie è mediamente pari a 7 volte, corri-spondente ad una giacenza media diogni prodotto di 52 giorni.Gestioni più attente possono evidente-mente far salire l’indice anche a 10 o 12volte, riducendo così le giacenze presen-ti in magazzino in favore degli ordini gior-nalieri presso i depositi.Ma anche qui (come abbiamo visto qual-che giorno fa per altri aspetti della ge-stione molto vicini a questo) un valoreideale in assoluto non esiste: bisognatrovare il giusto mix di ordini giornalieriai depositi, che certo contribuiscono a

mantenere basso il livello del magazzinoe conseguentemente l’esposizione debi-toria nei confronti dei fornitori, e di ordinidiretti, che permettono qualche punto inpiù di margine a fronte, ovviamente, diun appesantimento delle giacenze e diuna maggiore esposizione finanziaria.(Roberto Santori)

Se domiciliofiscale e indirizzonon coincidono È stato finalmente reso noto il modelloche permette al contribuente di indicareun indirizzo diverso dal suo domicilio fi-scale per ricevere gli atti provenienti dal-l’Agenzia delle Entrate. Come si ricorde-rà, infatti, le modifiche apportate dal dl.78/2010 non consentivano più di eleg-gere il nuovo indirizzo direttamente neimodelli di dichiarazione dei redditi già apartire dall’Unico 2011 (redditi 2010),chiarendo tuttavia che le nuove modalitàdi comunicazione sarebbero state indica-te quanto prima.Con provvedimento del 2 novembrescorso (n. 116331/2011), l’Amministra-zione finanziaria ha dunque approvato ilmodello e relative istruzioni che sarannoutilizzabili, da chi evidentemente sia inte-ressato ad operare la scelta, a partiredal 2 gennaio 2012.Le modalità di comunicazione sono co-munque due: la prima prevede la pre-sentazione del modello in formato car-taceo inviato mediante raccomandatacon avviso di ricevimento direttamenteall’Agenzia delle Entrate competente inbase al domicilio fiscale del contribuen-te; la seconda, invece, consta della suapresentazione telematica direttamenteeffettuata dal contribuente, e quindi vie-ne esclusa la possibilità di rivolgersi adintermediari abilitati (come, ad esem-pio, il proprio commercialista). Questanuova scelta produrrà i suoi effetti daltrentesimo giorno successivo alla rice-zione della comunicazione da parte del-l’Agenzia.

Per le persone fisiche titolari di partitaiva (come un professionista) sarà possi-bile eleggere quale domicilio per le notifi-che anche il proprio studio, ma soltantose questo è ubicato nello stesso comu-ne del suo domicilio fiscale.Il modello, naturalmente, va utilizzato an-che per revocare eventualmente la scel-ta in precedenza comunicata. (Tonino DiCarlo)

Un effetto della manovraMonti di cui bisognerà prestare molta attenzione

Segreto bancario,per il fisconon esiste più “Il segreto bancario nei confronti del fi-sco è di fatto decaduto”. È quanto ha af-fermato, del tutto attendibilmente, il di-rettore dell’Agenzia delle Entrate con ri-guardo alle novità introdotte dal decretoMonti, per il quale, infatti, a decorreredal 1° gennaio 2012 gli operatori finan-ziari “sono obbligati a comunicare perio-dicamente all’anagrafe tributaria le movi-mentazioni” relative ai rapporti intrattenu-ti e “ogni informazione relativa ai predettirapporti necessaria ai fini dei controlli fi-scali, nonché l’importo delle operazionifinanziarie…”.Si tratta, in pratica, di tutte le movimen-tazioni relative ai conti correnti, ai contideposito titoli, alle gestioni amministratee/o patrimoniali, alle cassette di sicurez-za, alle carte di credito e/o di debito,agli assegni circolari o postali, ai bonificibancari, eccetera.Questa enorme mole di dati (si parla diun numero non inferiore a circa 4 miliardidi operazioni) sarà setacciata – senzagrande fatica, beninteso, perché è un se-taccio puramente informatico - dal fiscoe confrontata (anche qui sulla base di unsoftware gigantesco) con la dichiarazio-ne dei redditi di ognuno di noi in mododa procedere a una verifica mirata deicontribuenti che hanno posto in esse-

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re operazioni finanziariamente, per cosìdire, “sospette”.Tale disposizione si affianca inoltre allenumerose altre intervenute negli ultimitempi quali lo “spesometro”, il “reddito-metro”, il nuovo limite (sceso a 1.000euro, come sappiamo) all’utilizzo delcontante, e quant’altro (si pensi, adesempio, all’orientamento dellaCassazio-ne sulle verifiche bancarie), ed è quindiragionevole concludere che sostanzial-mente qualsiasi nostro comportamentofinanziario verrà perfettamente monitora-to – addirittura “a monte” ed è proprioquesto il punto - dalla grande macina del-l’Anagrafe Tributaria, con tutte le conse-guenze facilmente intuibili.A questo si deve poi aggiungere l’ulterio-re novità contenuta nel “decreto Salva-Italia”, non meno importante, secondocui chi fornisce all’Amministrazione finan-ziaria - in sede di verifica - dati falsi, è an-ch’egli soggetto alla sanzione penaleprevista dall’art. 76 del Dpr 445/2000(ilfamoso provvedimento sugli atti notori),che per di più è particolarmente severa,considerato che prevede fino a tre annidi reclusione; e, una volta ampliato aquesto settore il suo ambito applicativo,non è affatto detto che l’art. 76 debbarestare ancora a lungo una disposizione,come è stato sinora, scritta soprattuttosulla carta. (Stefano Lucidi)

Un principio affermatoda una recente pronuncia della Suprema Corte

Verifiche in banca, tutti potrannoesserne oggettoLa Cassazione ha recentemente afferma-to il principio secondo cui qualsiasi contri-buente, indipendentemente dalla naturadell’attività da lui svolta, può essere sog-getto a verifiche bancarie.Infatti, il riferimento della norma (che disci-plina appunto questo tipo di accertamento)ai ricavi e alle scritture contabili trova evi-dentemente giustificazione per le sole veri-fiche effettuate nei confronti degli imprendi-tori e dei lavoratori autonomi, per i quali lespese contabilmente non giustificate pos-sono infatti ritenersi sintomo di evasione; ilche, tuttavia, precisa la Suprema Corte,non impedisce “all’Ufficio di desumere perqualsiasi contribuente che i versamentioperati sui propri conti correnti, e privi digiustificazione, costituiscano reddito, do-vendosi ritenere tale attività accertativa pie-namente consentita dalla norma in esamee assolutamente ragionevole”.Naturalmente, secondo i principi generali,è sempre data facoltà al contribuente di

fornire prova contraria e quindi, ad esem-pio, dimostrare che quelle entrate -accer-tate sulla base dell’analisi dei conti corren-ti bancari – devono in realtà ritenersiesenti da tassazione perché prive di natu-ra reddituale o perché già assoggettatead altra imposizione fiscale.È una sentenza, perciò, che può assumereun rilievo straordinario, quanto imprevedibi-le, e orientare in modo massiccio anchel’agire concreto dell’Amministrazione finan-ziaria (specie considerando l’ampio spettrodelle indagini condotte in applicazione dellanormativa “antiriciclaggio”), anche se unaprassi più che consolidata spingerà perqualche tempo il fisco soprattutto verso isoggetti “storicamente” sospettabili di eva-sioni e/o indebite elusioni, come le impre-se (grandi e medie, ma “localmente” anchepiccole…) e i professionisti o i lavoratoriautonomi in generale.Ma se questi principi della Cassazione sa-ranno adeguatamente recepiti dall’Agen-zia delle Entrate, i sempre più estesi “con-trolli incrociati” sui tanti versanti potrannocomportare imprevedibili incursioni degliagenti del Fisco – sulla base di evidenzetelematiche (spesometro, redditometro,ecc.) e/o di mere segnalazioni provenientidal “territorio” – nei comportamenti finan-ziari anche dell’uomo della strada , conquel che ne potrà conseguire. (StefanoLucidi)

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Codici e codicilli

RIF

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L’Ordine per te

RIF

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersiDirettore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiValeria [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Dove siamo,come raggiungerciVia Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Un caldo benvenuto a:I nuovi iscritti:Marcellini Hercolani Gaddi LudovicaFileni AlessiaNaglia GraziaFranco DanilaFalabella MicolMorrone Alessandra

Iscritti per trasferimento:Paglia LoredanaDeflorio AngelaConsiglio MassimoLeone CarloAscoli RosaBracci MariaChianura FrancescaGratteri SaverioOrlando NadiaParrella DomenicoPizzola FlaviaGelli FedericaGuaragna FrancescoLongobardi Maria AssuntaGiuttari MariaConversano ClaudiaFiorino Francesca

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordinenel mese di Novembre

La cerimonia dei salutiL’Ordine dei Farmacisti e la professionetutta porgono l’ultimo saluto a:

Bizzarri Vittorio, laureato a Perugia il 17 giugno 2003

Alessandrini Alessandro,laureato a Roma “Sapienza” l’11 Marzo 1954

Musicò Andrea,laureato a Messina il 27 Febbraio 1951

che ci hanno lasciato nel mese diNovembre

Alla famiglia, le condoglianze sentite e sinceredell’Ordine e di tutta la professione

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Come per gli anni precedenti l’Ordineha organizzato il primo corso ECMdell’anno che inizierà il prossimolunedì 30 gennaio alle ore 20,00presso l’Aula Magna del Rettoratodell’Università “Sapienza” di Roma .Vista l’ampia partecipazione e il con-senso ricevuto nelle precedenti edi-zioni anche per il 2012 l’Ordine orga-nizzerà uno o più corsi in provincia,individuando una sede per ogni ASLdella provincia: a Civitavecchia (ASLRM/F), a Tivoli (ASL RM/G), a Velletri(ASL RM/ H).

Si rammenta che i corsi organizzatidall’Ordine sono gratuiti per tuttigli iscritti al nostro Albo Profes-sionale.

I colleghi interessati a partecipare do-vranno compilare il coupon pubblica-to qui sotto e disponibile anche pres-so gli uffici dell’Ordine e sul sitowww.ordinefarmacistiroma.it. Il cou-pon debitamente compilato dovrà es-sere inviato presso gli uffici dell’Ordi-ne anche a mezzo fax al numero06.44236339.

Il primo corso partirà alla sapienza il 30 gennaio

Ecm 2012, è già ora di prenotarsi

Gli inserzionisti di questo numero:

Aboca pag. 2

Cofarmit pag. 4

Omeosalus Vet pag. 13

Gaba Vebas pag. 15

Sinfarma pag. 16

Teva Italia pag. 21

Farma&Tec pag. 23

CD investments pag. 25

Angelini pag. 27

Mondofarma pag. 28

AssiParioli pag. 29

Banca Popolare di Sondrio pag. 32

per info sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

COGNOME__________________________________________________________________________________________________

NOME ______________________________________________________________________________________________________

DATA E LUOGO DI NASCITA ___________________________________________________________________________________

CODICE FISCALE _____________________________________________________________________________________________

ISCRITTO ALL’ORDINE DI _____________________________________________________________________________________

CITTÀ ______________________________________________________________________________ CAP _____________________

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Il sottoscritto dichiara di dare il proprio consenso al trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196/2003.

Luogo e data ________________________ Firma _________________________________________________________

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Il coupon va inviato per fax al numero 06.44.23.63.39. È obbligatoria l’indicazione del numero di cellulare o dell’indirizzoemail per la conferma dell’avvenuta iscrizione. Il coupon è scaricabile anche dal sito www.ordinefarmacistiroma.it

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