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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 1 marzo 2007 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - n. 8 ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 5 Turismo di qualità con il bollino verde a cura della redazione SENIGALLIA 7 La visita pastorale continua: Monte San Vito di Roberta Mazzanti DIOCESI 8-9 Agesci, Cngei, Fse e Masci: festa per il thinking day a cura della redazione 100 ANNI DI SCOUTISMO 12 Recuperare l’umanità a tutto campo di Stefania Cecchetti IDEE Editoriale Sostituti Abbiamo bisogno di Vangelo in questo tempo di confusio- ne, di populismo, di impero della politica urlata. Siamo tutti un po’ disorientati, in- certi nel leggere e ascoltare opinioni tanto diverse. Diventa difficile, qualcuno ritiene impossibile, educare quando i ragazzi e i giovani ascoltano più le voci fuori casa che le voci dentro. E le stesse voci ‘casalinghe’ fanno spesso tanta fatica ad essere punti di riferimento. I ra- gazzini appena usciti dalla fanciullezza scimmiottano i grandi, i preadolescenti già si sentono adulti a quattor- dici anni. Ma tutti hanno un gran bisogno di bene, di attenzione, di amore. Talmente tanto che passano il tempo a cercare sostituti, inventando nuovi riti, in- gannando lunghe solitudini, cercando riempitivi quando fumano una canna, quando entrano in un pub o in una discoteca e ne escono sbron- zi, quando hanno l’ultima invenzione tecnologica per divertirsi e per comunicare via e-mail o sms. Quando sfidano l’ebbrezza della velocità senza inibizione e limite alcuno. Tutti siamo esposti alle conseguenze di questi modelli culturali che portano a cambi di stile di vita. E’ più che mai urgente educarci per educare, esserci per far crescere. E c’è anche bisogno di evangelizzare, superando l’eccessiva preoc- cupazione di rispondere soltanto ai bisogni materiali. Bisogna tornare alla perso- na di Cristo per diventare uomini nuovi secondo il Vangelo delle Beatitudini. Senza questa fiducia nella forza del Vangelo, combine- remo poco e non vedremo risultati. Specialmente per vivere questa “bella notizia” e diventarne a nostra volta annunciatori che fanno crescere nel Bene. Gesualdo Purziani P iù servizi e meno ricoveri, più cittadi- ni-utenti e meno malati, più “rete” e meno inefficienze. E ora, centosessanta milioni di euro per gli investimenti. Il nuovo Piano sani- tario approvato è stato approvato lunedì scorso dalla giunta a Fossombrone. Parte dei 160 mi- lioni, spiega l’assessore alla Sanità Mezzolani, “verrà destinata a quanto stabilito nei vecchi accordi di programma e in particolare per l’at- tività intramoenia. Il resto servirà ad accom- pagnare le proposte che stiamo andando a fare con il nuovo Piano sanitario”. E sono risorse che, ricorrendo alle nuove opportunità offerte dalla finanzia di progetto, potrebbero ulteriormente aumentare. Il documento approvato sarà ora trasmesso al consiglio regionale dopo la fase di confronto e concertazione con sindacati, associazioni di ca- tegoria, rappresentanti istituzionali, operatori sanitari. L’approvazione è prevista entro giugno. Al contempo sarà avviata un’ulteriore fase di coinvolgimento dei territori e degli enti locali. Quindi, sempre a giugno, un convegno nazio- nale con studiosi e ospiti di fama internazionale. La novità più grande riguarda il rovesciamento dell’impostazione tradizionale con l’ospedale al centro del sistema della salute mettendo al cen- tro il cittadino stesso. Il che vuol dire tempi di degenza ridotti perchè analisi e accertamenti verranno fatti prima. Con gli ospedali che - grazie al progresso tecno- logico e scientifico - diventano luogo di terapia e non più di diagnosi. Quindi nuova organizza- zione e diversa distribuzione di risorse. “Niente tagli a servizi e personale”, assicurano dalla Re- gione. La spesa farmaceutica viene riallineata ai livelli nazionali, gli acquisti saranno centra- lizzati. Servizi in rete non solo all’interno delle Marche ma fra più regioni. Si prevede così che l’aumento della spesa decrescerà nel corso dei tre anni, sino a stabilizzarsi sulla quota di in- flazione mentre il budget della sanità crescerà dell’11,9% nel triennio 2007-2009, somma cal- colata sul valore di spesa del 2006. Per tutto questo è però necessario che i servizi sociali e sanitari siano in prima linea. Il Piano innalza la soglia degli standard qualitativi mi- nimi nonchè l’appropriatezza ed efficacia delle prestazioni. Entro il 2008 è previsto un abbatti- mento dei tempi di attesa per prestazioni clini- che e diagnostiche. L’ospedale di domani deve ruotare intorno alle esigenze del malato e non a quelle dei medici, un’attenzione privilegiata viene rivolta all’orien- tamento dei cittadini. Il medico di medicina ge- nerale e il pediatra di libera scelta avranno un ruolo centrale. I cittadini che hanno più biso- gno non dovranno essere ostacolati da barriere informative, culturali o fisiche nell’accesso ai servizi. REGIONE 160 milioni di euro per rivoluzionare la nostra sanità a partire dagli anni 2007 - 2009 Il piano sanitario regionale N umeri da brivido, imbarazzanti quel- li che ci propone la prima indagine nazionale Istat relativa alla violenza sulle donne. Dati che rafforzato i trend negativi che si sono manifestati negli ultimi anni. Una conferma riguarda la prossimità degli au- tori delle violenze (stupri compresi) con le vittime. La curatrice della ricerca, la dotto- ressa Linda Laura Sabbadini, nel presen- tare il dossier la scorsa settimana ha spie- gato che ‘lo stereotipo dell’immigrato che stupra le donne nel parco è appunto uno stereotipo, visto che dalle interviste rea- lizzate per la ricerca risulta che i partner e comunque i parenti sono i responsabili del maggior numero di stupri e di violenze che quindi avvengono nella maggior parte dei casi all’interno delle mura domestiche’. La famiglia, in questo senso, è anche il luogo dove con più facilità si manifestano varie forme di violenza. Altro dato importante della ricerca riguar- da la gravità degli atti di violenza. Il 34,5% delle donne intervistate ha dichiarato di aver subito una violenza “molto grave” e un’altra percentuale alta (pari al 29,7%) una forma di violenza “abbastanza grave”. E le Marche (cfr tabella a pag. 2) sono tra i ver- tici di questa classifica terribile. Che il nostro sia un paese profondamente maschilista è chiaro a tutti. Abbiamo bi- sogno di un ministero per garantire le pari opportunità; abbiamo bisogno di quote rosa per avere rappresentanza politica, la- sciando perdere il tenore del dibattito che si era scatenato in occasione della relativa proposta di legge; le first lady si possono permettere di scrivere ai grandi quotidiani perché si sentono umiliate. Quelle che non contano nulla stanno in silenzio, qui da noi, come in quelle parti del mondo dove ad- dirittura viene considerata una sciagura la nascita di una bambina. Senza esagerazioni, a volte è imbarazzante per una donna vivere in questo paese. Lo è pigiando un qualsiasi tasto del teleco- mando che ci collega al triste spettacolo quotidiano delle ‘scostumate’ da circo. Lo è nel camminare in strada, di fronte ad un bar pieno di uomini dove, anche se non ti chiami Naomi Campbell, senti lo sguardo addosso che non ti molla finchè non cambi strada. Lo è nel leggere i raffronti tra responsabili- tà professionali e buste paga; nell’ascoltare il tenore dei discorsi in ambienti di lavoro, nei viaggi in treno, dove siccome non ti co- nosce nessuno, puoi andare a ruota libera e raccontare conquiste e prodezze di ogni tipo. Bisogna dirlo, a volte lo è anche nella chie- sa, dove c’è ancora bisogno di ribadire (vedi il discorso di Benedetto XVI di domenica scorsa) l’importanza della presenza fem- minile al suo interno: evidentemente non è una idea così acquisita e spontanea. Non si tratta di rivendicare. Anzi, quando la rivendicazione si è spinta troppo in là si sono creati squilibri sociali ed affettivi che tanto fanno soffrire le nostre società. E’ piuttosto, ancora una volta, la voglia di vivere in un paese normale, moderno per davvero, rispettoso di ogni identità, capace di tradurre in prassi consolidate e condivi- se parole come rispetto, uguaglianza, pari possibilità. L.M. Donne moderne Su Radio Duomo inBlu 95.2 MHz ogni martedì in diretta dalla Santa Casa alle ore 21 I Quaresimali da Loreto con la rifl essione quaresimale di Mons. Edoardo Menichelli Arcivescovo di Ancona - Osimo

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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 1 marzo 2007 - € 1Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46)

art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa uffi cio PT di Senigallia -

n. 8

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5

Turismo di qualità con il

bollino verde

a cura della redazione

SENIGALLIA

7

La visita pastorale continua:

Monte San Vito

di Roberta Mazzanti

DIOCESI

8-9

Agesci, Cngei, Fse e Masci: festa per

il thinking day

a cura della redazione

100 ANNI DI SCOUTISMO

12

Recuperare l’umanità

a tutto campo

di Stefania Cecchetti

IDEEEditorialeSostitutiAbbiamo bisogno di Vangelo in questo tempo di confusio-ne, di populismo, di impero della politica urlata. Siamo tutti un po’ disorientati, in-certi nel leggere e ascoltare opinioni tanto diverse. Diventa diffi cile, qualcuno ritiene impossibile, educare quando i ragazzi e i giovani ascoltano più le voci fuori casa che le voci dentro. E le stesse voci ‘casalinghe’ fanno spesso tanta fatica ad essere punti di riferimento. I ra-gazzini appena usciti dalla fanciullezza scimmiottano i grandi, i preadolescenti già si sentono adulti a quattor-dici anni. Ma tutti hanno un gran bisogno di bene, di attenzione, di amore. Talmente tanto che passano il tempo a cercare sostituti, inventando nuovi riti, in-gannando lunghe solitudini, cercando riempitivi quando fumano una canna, quando entrano in un pub o in una discoteca e ne escono sbron-zi, quando hanno l’ultima invenzione tecnologica per divertirsi e per comunicare via e-mail o sms. Quando sfi dano l’ebbrezza della velocità senza inibizione e limite alcuno. Tutti siamo esposti alle conseguenze di questi modelli culturali che portano a cambi di stile di vita. E’ più che mai urgente educarci per educare, esserci per far crescere. E c’è anche bisogno di evangelizzare, superando l’eccessiva preoc-cupazione di rispondere soltanto ai bisogni materiali. Bisogna tornare alla perso-na di Cristo per diventare uomini nuovi secondo il Vangelo delle Beatitudini. Senza questa fi ducia nella forza del Vangelo, combine-remo poco e non vedremo risultati. Specialmente per vivere questa “bella notizia” e diventarne a nostra volta annunciatori che fanno crescere nel Bene.

Gesualdo Purziani

Più servizi e meno ricoveri, più cittadi-ni-utenti e meno malati, più “rete” e meno

ineffi cienze. E ora, centosessanta milioni di euro per gli investimenti. Il nuovo Piano sani-tario approvato è stato approvato lunedì scorso dalla giunta a Fossombrone. Parte dei 160 mi-lioni, spiega l’assessore alla Sanità Mezzolani, “verrà destinata a quanto stabilito nei vecchi accordi di programma e in particolare per l’at-tività intramoenia. Il resto servirà ad accom-pagnare le proposte che stiamo andando a fare con il nuovo Piano sanitario”. E sono risorse che, ricorrendo alle nuove opportunità off erte dalla fi nanzia di progetto, potrebbero ulteriormente aumentare. Il documento approvato sarà ora trasmesso al consiglio regionale dopo la fase di confronto e concertazione con sindacati, associazioni di ca-tegoria, rappresentanti istituzionali, operatori sanitari. L’approvazione è prevista entro giugno.

Al contempo sarà avviata un’ulteriore fase di coinvolgimento dei territori e degli enti locali. Quindi, sempre a giugno, un convegno nazio-nale con studiosi e ospiti di fama internazionale. La novità più grande riguarda il rovesciamento dell’impostazione tradizionale con l’ospedale al centro del sistema della salute mettendo al cen-tro il cittadino stesso. Il che vuol dire tempi di degenza ridotti perchè analisi e accertamenti verranno fatti prima. Con gli ospedali che - grazie al progresso tecno-logico e scientifi co - diventano luogo di terapia e non più di diagnosi. Quindi nuova organizza-zione e diversa distribuzione di risorse. “Niente tagli a servizi e personale”, assicurano dalla Re-gione. La spesa farmaceutica viene riallineata ai livelli nazionali, gli acquisti saranno centra-lizzati. Servizi in rete non solo all’interno delle Marche ma fra più regioni. Si prevede così che l’aumento della spesa decrescerà nel corso dei

tre anni, sino a stabilizzarsi sulla quota di in-fl azione mentre il budget della sanità crescerà dell’11,9% nel triennio 2007-2009, somma cal-colata sul valore di spesa del 2006. Per tutto questo è però necessario che i servizi sociali e sanitari siano in prima linea. Il Piano innalza la soglia degli standard qualitativi mi-nimi nonchè l’appropriatezza ed effi cacia delle prestazioni. Entro il 2008 è previsto un abbatti-mento dei tempi di attesa per prestazioni clini-che e diagnostiche. L’ospedale di domani deve ruotare intorno alle esigenze del malato e non a quelle dei medici, un’attenzione privilegiata viene rivolta all’orien-tamento dei cittadini. Il medico di medicina ge-nerale e il pediatra di libera scelta avranno un ruolo centrale. I cittadini che hanno più biso-gno non dovranno essere ostacolati da barriere informative, culturali o fi siche nell’accesso ai servizi.

REGIONE 160 milioni di euro per rivoluzionare la nostra sanità a partire dagli anni 2007 - 2009

Il piano sanitario regionale

Numeri da brivido, imbarazzanti quel-li che ci propone la prima indagine

nazionale Istat relativa alla violenza sulle donne. Dati che raff orzato i trend negativi che si sono manifestati negli ultimi anni. Una conferma riguarda la prossimità degli au-tori delle violenze (stupri compresi) con le vittime. La curatrice della ricerca, la dotto-ressa Linda Laura Sabbadini, nel presen-tare il dossier la scorsa settimana ha spie-gato che ‘lo stereotipo dell’immigrato che stupra le donne nel parco è appunto uno stereotipo, visto che dalle interviste rea-lizzate per la ricerca risulta che i partner e comunque i parenti sono i responsabili del maggior numero di stupri e di violenze che quindi avvengono nella maggior parte dei casi all’interno delle mura domestiche’. La famiglia, in questo senso, è anche il luogo dove con più facilità si manifestano varie forme di violenza.Altro dato importante della ricerca riguar-da la gravità degli atti di violenza. Il 34,5% delle donne intervistate ha dichiarato di aver subito una violenza “molto grave” e un’altra percentuale alta (pari al 29,7%) una forma di violenza “abbastanza grave”. E le Marche (cfr tabella a pag. 2) sono tra i ver-tici di questa classifi ca terribile.Che il nostro sia un paese profondamente maschilista è chiaro a tutti. Abbiamo bi-sogno di un ministero per garantire le pari opportunità; abbiamo bisogno di quote rosa per avere rappresentanza politica, la-sciando perdere il tenore del dibattito che si era scatenato in occasione della relativa proposta di legge; le first lady si possono permettere di scrivere ai grandi quotidiani

perché si sentono umiliate. Quelle che non contano nulla stanno in silenzio, qui da noi, come in quelle parti del mondo dove ad-dirittura viene considerata una sciagura la nascita di una bambina. Senza esagerazioni, a volte è imbarazzante per una donna vivere in questo paese. Lo è pigiando un qualsiasi tasto del teleco-mando che ci collega al triste spettacolo quotidiano delle ‘scostumate’ da circo. Lo è nel camminare in strada, di fronte ad un bar pieno di uomini dove, anche se non ti chiami Naomi Campbell, senti lo sguardo addosso che non ti molla fi nchè non cambi strada. Lo è nel leggere i raff ronti tra responsabili-tà professionali e buste paga; nell’ascoltare il tenore dei discorsi in ambienti di lavoro, nei viaggi in treno, dove siccome non ti co-nosce nessuno, puoi andare a ruota libera e raccontare conquiste e prodezze di ogni tipo.Bisogna dirlo, a volte lo è anche nella chie-sa, dove c’è ancora bisogno di ribadire (vedi il discorso di Benedetto XVI di domenica scorsa) l’importanza della presenza fem-minile al suo interno: evidentemente non è una idea così acquisita e spontanea.Non si tratta di rivendicare. Anzi, quando la rivendicazione si è spinta troppo in là si sono creati squilibri sociali ed aff ettivi che tanto fanno soff rire le nostre società. E’ piuttosto, ancora una volta, la voglia di vivere in un paese normale, moderno per davvero, rispettoso di ogni identità, capace di tradurre in prassi consolidate e condivi-se parole come rispetto, uguaglianza, pari possibilità.

L.M.

Donne moderne

Su Radio Duomo inBlu

95.2 MHz ogni martedì

in diretta dalla Santa Casaalle ore 21

I Quaresimalida Loreto

con la rifl essione quaresimale di

Mons. Edoardo MenichelliArcivescovo

di Ancona - Osimo

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2 1 marzo 2007attualità

italia� L’Istat e la violenza sulle donne: le Marche tra le regioni più incriminate

Numeri�troppo�violenti�� * Il Papa e la fami-glia. Il Papa parlando dell’America Latina, an-che sabato 17 febbraio, ha manifestato inquie-tudine per il futuro del-la famiglia tradizionale. “Un’attenzione prioritaria merita proprio la famiglia che mostra segni di cedi-mento sotto le pressioni di lobbies capaci di inci-dere negativamente sui processi legislativi”. Poi, subito dopo, ha aggiun-to: “Solo sulla roccia del-l’amore coniugale, fedele e stabile, tra un uomo e una donna, si può edifi-care una comunità degna dell’essere umano”.* Unione dei Comuni. Ca-stelcolonna e Monterado hanno inviato ai rispetti-vi cittadini la cartografia con lo stradario, i numeri utili, i luoghi da visita-re, cenni storici, le feste, le tradizioni. Anche in questa pubblicazione, i nostri soldi (non si di-mentichi: paghiamo noi cittadini; anche gli sti-pendi!) Sono spesi bene.* Senigallia: a piedi. Po-trebbe essere una bella abitudine domenicale quella di camminare a piedi o in bici per la città chiusa al traffico dalle 10 alle 17. Il perimetro com-prende: le vie Bonopera, Leopardi, Cavallotti, piaz-za Garibaldi, Largo Boito e via Costa e Sanzio.Ab-biamo così modo di gu-stare il nostro stupendo centro storico, senza la paura di andare sotto le macchine.* Ostra: poliambulato-rio. La nuova struttura prevede varie funzioni poliambulatoriali, con il mantenimento di quelle già esistenti, e il futuro incremento di ore o il potenziamento di altre spcialistiche, ed inoltre accorpa la fisioterapia, già attiva con impianti eccellenti che rispondono alla necessità dell’uten-za, il centro prelievi e la radiologia che si è dotata di un ecografo a tecno-logia avanzata messo a disposizione dal direttore di zona, il dottor Paolo Busilacchi, dotato di una sonda offerta con il con-tributo del Comune della zona territoriale n. 4 e della Bcc di Ostra e Mor-ro d’Alba.* Portici Ercolani: il look. Centomila euro e due mesi e mezzo di lavori per la rinascita del primo tratto dei Portici Ercola-ni. Non solo: si potrebbe anche giungere ad un protocollo d’intesa con i proprietari degli edifici per un recupero generale che preveda anche la tin-teggiatura e la sistema-zione delle storiche arca-te. Lunedì 27 febbraio si è aperto il cantiere per la manutenzione della pa-vimentazione dei Portici Ercolani, quelli che dal corso principale arrivano fino a via Mastai.

Giuseppe Cionchi

Asteriski

Esiste una feconda circolarità tra la coscienza del credente e le scelte quotidiane. La co-

scienza cristiana spinge a decisioni per il bene e, contemporaneamente, gli atti buoni rafforzano la buona coscienza. Ne ha parlato Benedetto XVI ai partecipanti all’assemblea generale della Pon-tificia Accademia per la vita, riferendosi a temi della promozione della vita. Nella coscienza il cristiano avverte la presenza della legge naturale, che lo conduce al valore sacro e non negoziabi-le della vita umana, dal primo inizio fino al suo termine. Ascoltando la parola della Rivelazione, comprende che tale valore si fonda sull’evento stesso della salvezza: Dio, salvando il mondo at-traverso il proprio Figlio, rivela la grandezza del suo amore per l’uomo e il valore incomparabile di ogni persona umana. Nello stesso tempo, ogni scelta che si pone dalla parte della vita alimenta e rafforza la coscienza cristiana, la quale – per es-sere autentica – ha bisogno di decisioni e di po-sizioni coerenti con la scelta di fondo.Oggi è urgente ascoltare la voce della legge na-turale e la parola della Rivelazione, perché nel mondo si sono estesi e moltiplicati gli attacchi al diritto alla vita. Benedetto XVI è stato estre-mamente preciso, ricevendo in udienza i parte-cipanti al Congresso internazionale sul diritto naturale promosso dalla Pontificia Università La-teranense: “Sono sempre più forti le pressioni per la legalizzazione dell’aborto nei Paesi dell’Ameri-ca Latina e nei Paesi in via di sviluppo, anche con il ricorso alla liberalizzazione delle nuove forme di aborto chimico sotto il pretesto della salute ri-produttiva: si incrementano le politiche del con-trollo demografico, nonostante che siano ormai riconosciute come perniciose anche sul piano economico e sociale”.

Nello stesso tempo, nei Paesi più sviluppati cre-sce l’interesse per la ricerca biotecnologica più raffinata, per instaurare sottili ed estese metodi-che di eugenismo fino alla ricerca ossessiva del “figlio perfetto”, con la diffusione della procrea-zione artificiale e di varie forme di diagnosi ten-denti ad assicurarne la selezione. Una nuova on-data di eugenetica discriminatoria trova consensi in nome del presunto benessere degli individui e, specie nel mondo economicamente progredito, si promuovono leggi per legalizzare l’eutanasia. Tutto questo avviene mentre, su un altro versan-te, si moltiplicano le spinte per la legalizzazione di convivenze alternative al matrimonio e chiuse alla procreazione naturale. Queste scelte contro la vita e contro il matrimo-nio interpellano fortemente la coscienza; il pe-ricolo mortale è quello che essa sia sopraffatta dai mezzi di pressione collettiva e non dimostri sufficiente vigilanza circa la gravità dei problemi in gioco. Purtroppo, “il potere dei più forti inde-bolisce e sembra paralizzare anche le persone di buona volontà”. Compito della Chiesa e di tutti i credenti, allora, è rieducare ad ascoltare la co-scienza e rieducare “al desiderio della conoscen-za della verità autentica”. Coscienza e verità mo-rale stanno insieme o cadono insieme. Talvolta, la tanto teorizzata “libertà di coscienza”, anziché essere un valore, come dovrebbe, altro non è che una “libertà dalla coscienza”, cioè dall’accoglienza del valore, che responsabilmente interpella tutti.“La coscienza morale – ha detto il Papa - per es-sere in grado di guidare rettamente la condotta umana, deve anzitutto basarsi sul solido fonda-mento della verità, deve cioè essere illuminata per riconoscere il vero valore delle azioni e la consistenza dei criteri di valutazione, così da sa-

pere distinguere il bene dal male, anche laddove l’ambiente sociale, il pluralismo culturale e gli in-teressi sovrapposti non aiutino a ciò”. La persona umana nell’ascolto della ragione e della Rivela-zione – le due ali del conoscere – valuta quello che sta per compiere.I grandi maestri hanno sempre insegnato la ne-cessità che la coscienza si confronti con valori trascendenti, accolti con gratitudine e semplicità di cuore: in questa dinamica l’uomo si avvicina a Dio. J.H.Newman, ad esempio, scriveva: “La co-scienza non è un egoismo calcolato, né una lo-gica dell’io. Essa è il messaggero di colui che, nel mondo della natura e della grazia, ci parla attra-verso un velo, ci illumina e ci governa per mezzo dei suoi rappresentanti. La coscienza è il primo vicario di Cristo”. Non viene mai meno la neces-sità di formare la propria coscienza in modo che sia vera, cioè fondata sulla verità, e retta, perché decisa a seguirne i dettami. Tuttavia vi sono ostacoli nuovi: un errato con-cetto di tolleranza conduce al rifiuto sistematico della tradizione cristiana, diffida persino della capacità della ragione di percepire la verità e al-lontana dal gusto della riflessione. Per questo, la comunità cristiana deve impegnarsi in una forma educativa a vasto raggio. “Per quanto concerne la coscienza cristiana, la sua crescita e il suo nutrimento, non ci si può ac-contentare di un fugace contatto con le principa-li verità di fede nell’infanzia, ma occorre un cam-mino che accompagni le varie tappe della vita, dischiudendo la mente ed il cuore ad accogliere i fondamentali doveri su cui poggia l’esistenza sia del singolo che della comunità”.

Marco Dolditeologo

la�sfida�più�importaNte�dei�Nostri�tempi�è�Nella�capacità�di�coNciliare�bisogNi�e�digNità�umaNa��

prendersi�cura�della�coscienzaarticoli firmati riflessioni proposte dagli ‘addetti ai lavori’

Nel 2006 un milione e 150 mila donne italia-ne tra 16 e 70 anni hanno subito varie for-

me di violenza.Sono 74 mila gli stupri o tentati stupri, che 7 volte su 10 sono stati ad opera dei partner o ex; 25 mila le donne intervistate telefonicamente nel 2006, ‘’due terzi non ne avevano mai parla-to’’. I dati della prima ricerca IstatE’ l’esordio dell’Istat sulla violenza. L”Istituto centrale di statistica ha realizzato la prima ri-cerca sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori dalla famiglia, su commis-sione del ministero per i Diritti e le Pari Oppor-tunità. Si tratta di una ricerca realizzata su un campione di 25 mila donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni. Le donne sono state intervistate solo da ricercatrici su tutto il territorio nazio-nale in un arco di tempo di 10 mesi, da gennaio 2006 all’ottobre dello scorso anno. La ricerca è stata finanziata con i fondi del Programma Operativo nazionale “sicurezza” e “Azioni di si-stema” del Fondo Sociale Europeo.Le denunce, è stato detto durante la conferenza stampa di presentazione, sono solo la punta di un iceberg del fenomeno poiché la stragrande maggioranza delle donne che subiscono violen-za rimane in silenzio. La novità di questa ricer-

ca, oltre ai dati statistici veri e propri, consiste anche nel fatto che molte donne che non ave-vano mai parlato di ciò che era accaduto loro, lo hanno fatto per la prima volta con le ragazze dell’Istat che le intervistavano. Quasi un terzo delle intervistate che hanno rivelato episodi di violenza non avevano mai parlato con nessuno prima.Il 31,9% delle donne intervistate (in tutto era-no 25 mila) ha dichiarato di aver subito almeno una volta nella vita un episodio di violenza fi-sica o sessuale. Si tratta di una cifra molto alta che corrisponde in termini assoluti a 6 milio-ni e 743 mila donne. Tra queste donne (di età compresa tra i 16 e i 70 anni) una parte più ri-dotta ha subito stupri (il 2,3%, pari a 482 mila donne) o tentati stupri, il 3,3% del totale, pari a 703 mila donne. Complessivamente sono un milione le donne che hanno subito stupri o ten-tati stupri. La somma di 703 mila e di 482 mila è maggiore di un milione perché ci sono donne che hanno dichiarato (nella voce tentati stupri) di aver subito più di una volta tentativi di vio-lenza sessuale. In ogni caso, solo negli ultimi 12 mesi, circa 74 mila donne hanno subito stupri o tentativi di stupro.La ricerca dell’Istat è importante anche perché

mette in luce il sommerso. Nella quasi totalità dei casi, infatti, le violenze non vengono denun-ciate. Su questo specifico punto è stato prodot-to anche lo spot televisivo dove si vede una ra-gazza con un occhio nero che prende l’autobus la mattina e dice: “mi sono alzata questa notte per bere e ho sbattuto alla porta”, oppure “mio figlio mi ha dato un calcio”, oppure “sono cadu-ta con gli sci”, insomma le molte frasi di routi-ne che migliaia di donne sono state costrette a pronunciare nel corso della loro vita per coprire in qualche modo un fatto di violenza inconfes-sabile. Molto netti anche i dati sugli autori delle vio-lenze. I partner sono i maggior responsabili. Il 21% delle vittime ha subito violenza sia dentro, sia fuori la famiglia. Ma il 22,6% ha subito vio-lenza solo dal partner. Evidenti le percentua-li per tipologie di reati. Il 69,7% degli stupri è stato commesso dal partner, il 17,4% da un co-noscente e il 6,2% da un estraneo. Anche per i tentati stupri i partner sono al primo posto con il 37,9% dei casi, così come la stragrande mag-gioranza dei rapporti sessuali indesiderati per paura di conseguenze è da attribuire al partner.

Paolo Andruccioli

Regioni Violenzanelcorsodellavita Negliultimi12mesi Violenzafisica ViolenzasessualeStuproMarche 34,4 7,5 20,1 25,2 4,7Italia 31,9 5,4 18,8 23,7 4,8

Il tribunale dell’Aja, dopo lunga e ponderata discussione, ha dichiarato che a Srebrenica nel luglio del 1995 si è compiuto un genocidio e non si sa chi sia stato a compierlo. Ha poi aggiunto che sarebbe bene che la Serbia col-

laborasse nel mettere nelle mani della Giustizia internazionale coloro che hanno diretto la mattanza e che ancora sono latitanti (in Serbia!). Evidente il desiderio di dare qualche soddisfazione ai parenti musulmani delle vittime – soprattutto uomini, massacrati con feroce determinazione dalle truppe serbo-montenegrine fra le case di Sre-brenica –; ma c’è anche l’intento di non mettere in moto il meccanismo dei risarcimenti – che sarebbe stato rovi-noso e avrebbe provocato la rivolta della Serbia. L’opportunità di ridimensionare sull’ammissione del genocidio è evidente, considerato anche il fatto che il massacro è avvenuto sotto gli occhi delle truppe Onu olandesi, presenti in forze con l’ordine di non far nulla. Poteva giungere a conclusioni diverse una Corte che si mette a disquisire sulla sottile differenza che passa fra genocidio e massacro mirato, fra olocausto e genocidio, e fra altre categorie del funambolismo diplomatico in-ternazionale e ammette come possibile che una intera armata agisca di porpria iniziativa per giorni all’insaputa o addirittura contro la volontà del Governo e della classe dirigente del suo paese? No, non poteva. Ed ecco l’ennesima frustazione nel credere ad una giustizia internazionale che non c’è.

L.M.

GenocidioSrebrenica

Nientedinuovodaltribunaledell’Aja

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1 marzo 2007 3attualità

Incidentinelle MarcheI dati raccolti e diffusi dalla Polizia Stradale delle Marche, relativi agli incidenti stradali degli anni successivi all’introduzione del provvedimento patente a punti, parlano chiaro: dai 5.197 incidenti del 2003 si è scesi ai 4.945 dell’anno successivo; nel 2005 l’effetto positivo si indebolisce leggermente e gli incidenti salgono a 4.987 per passare ai 5.336 dell’anno scorso, con un’incidenza del 14,6% (+7 incidenti rispetto al 2005) del coinvolgimento di giovani da 14 a 30 anni. Analogo andamento registrano gli incidenti mortali: dalle 80 persone decedute nel 2003 si scende alle 65 del 2004; poi il dato inizia a salire: 82 l’anno successivo e ben 92 nel 2006. “Il raggiungimento, entro il 2010, del traguardo della riduzione del 40% del numero di incidenti stradali - spiega il comandante della Polstrada Marche, Italo D’Angelo - si può ottenere solo affi ancando a un’azione repressiva un’effi cace opera di prevenzione e di educazione al rispetto delle regole e di cultura della vita”, ricordando che nella sola Ascoli Piceno 557 studenti appartenenti a 24 classi delle scuole superiori sono stati coinvolti in un progetto di ricerca curato dalla facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, mirante a conoscere meglio il mondo giovanile per intervenire in modo effi cace.I dati riferiti al periodo dell’anno 2006, evidenziano un andamento degli eventi infortunistici in aumento rispetto all’anno 2005 (+ 349) confermando il regresso dell’effetto patente a punti nonostante un aumento delle c o n t r a v v e n z i o n i e un notevole impiego di uomini e apparecchiature speciali. Rimane purtroppo sempre la velocità la causa principale degli incidenti che vengono registrati maggiormente nei centri abitati. Tra le infrazioni più contestate, ad ulteriore conferma di quanto al marchigiano piaccia premere sull’acceleratore, ci sono infatti quelle per eccesso di velocità: ben 27.773 verbali nel 2006 ovvero 2.976 in più rispetto al 2005.

L’eredità pesa ancora, fortunatamente, tanto da far muovere quasi duemile

persone, pigiate come sardine al Palaz-zetto dello Sport di Porto Sant’Elpidio per prender parte al dibattito dal titolo ‘L’eredità di Falcone e Borsellino’.Al convegno del 24 febbraio scorso nella cittadina marchigiana hanno preso par-te don Luigi Ciotti, Presidente nazionale dell’associazione ‘Libera’ e del Gruppo Abele di Torino, Giancarlo Caselli ex Procuratore Capo di Palermo e Don Lui-gi Merola, parroco di Forcella, Napoli.La testimonianza del giovane prete napo-letano è stata salutata da un applauso che non fi niva più. Tutti a sostenere questo uomo di Dio, in trincea ogni giorno per lottare contro la camorra che ruba la vita ai suoi giovani, la dignità a padri e ma-dri di famiglia. E ha fatto eff etto anche la sua uscita dal Palasport, circondato dagli uomini della scorta, i suoi ‘angeli custo-di terreni’ impegnati 24 ore al giorno nel proteggerlo da quel male che sembra in-vincibile.Caselli racconta la sua storia di antima-fi a sottolineando con grande lucidità gli alti e bassi di questa guerra infi nita. ‘La mafi a non esiste’ era il motto di tanti fi no ai primi anni ‘80. Poi arrivano l’onestà e l’intelligenza di Chinnici, il 416bis che introduce i reati di mafi a (dopo l’omicio Dalla Chiesa), il pool antimafi a con Fal-cone e Borsellino. Fatto fuori Chinnici, il coraggioso Antonino Caponnetto lascia la sua Firenze per blindarsi a Palermo e continuare il prezioso lavoro del pool. Arrivano i maxi processi, saltano fuori i grandi nomi, nasce la Direzione Antima-fi a. E’ troppo per Cosa nostra ed ecco ar-rivare le stragi, la violenza a tutto campo. Ma anche il tempo dei botti fi nisce e la mafi a torna a nascondersi, a tramare die-tro le quinte, a creare nuove e pericolose relazioni, ovunque.Don Luigi Ciotti non ha dubbi: la mafi a da combattere è anzitutto quella delle pa-role, vuote e incapaci di creare indigna-

zione. ‘Milioni di italiani sono ostaggio delle mafi e - ha gridato il prete torinese - furbe, capaci di interessere le proprie trame economiche in ogni tessuto. Nes-suno può dire non mi interessa, perché le mafi e dialogano con il corpo sociale in cui sono inserite. E non basta l’antimafi a, perché anche i mafi osi la sanno fare. In un pizzino di Provenzano, un tale Cam-panella chiedeva l’autorizzazione al boss di organizzare una marcia contro la cri-minalità organizzata. E lui, naturalmente, gliela diede’.Anche un territorio con gli anticorpi come il nostro non può cullarsi sugli allo-ri, far fi nta di niente. I mercati della droga, delle armi, degli esseri umani lambiscono anche le nostre coste, i nostri centri. ‘Oc-corre stare desti e lavorare, giorno dopo giorno, per la legalità che è la saldatura tra solidarietà e giustizia’.Non si stanca mai, da anni, nel richiama-re chi l’ascolta al bisogno di educare, far toccare con mano la bellezza di una vita libera, dare orizzonti di speranza alle gio-vani generazioni. Lo dice a gran voce alla ‘gente comune’, come ai grandi del potere, come quando a Bruxelles, in una audizio-ne al Parlamento europeo, non usò tanti giri di parole per denunciare lo scandalo dei paradisi fi scali europei (i territori d’ol-tremare inglesi e francesi), vere e proprie isole del tesoro mafi oso. O di far notare come l’allargamento ad Est dell’Unione europea sia il nuovo terreno di conquista della criminalità organizzata italiana. Qui bastano 50 euro al metro quadrato per acquistare terreni dove fare investimenti e perpetuare il proprio mercato di morte.Il tono si fa più greve quando don Luigi parla di ‘dei tanti, troppi cattivi maestri nella cosa pubblica. Chi ha un ruolo po-litico deve avere una doppia etica, quella privata e quella che lo lega alla respon-sabilità della collettività’. E gli applausi si fanno ancor più forti. Perché di uomini per bene abbiamo tutti un gran bisogno.

Laura Mandolini

IDEE A P. Sant’Elpidio il convegno nazionale nel ricordo di Falcone e Borsellino

L’eredità di uomini per bene

Bill Gates alla fi glia

Vietato troppo

internetSuo padre sarà anche l’uomo più ricco al

mondo grazie all’informatica, ma questo non signifi ca che la fi glia di Bill Gates sia autorizzata a passare tutto il giorno al com-puter. Anzi, papà Gates sembra piuttosto severo quando si tratta dell’educazione del-la sua primogenita che ha dieci anni: non

può passare più di tre quarti d’ora al giorno davanti ai videogiochi. ‘Fino all’anno scorso la piccola non era una fanatica di internet e dei pc in generale - ha raccontato Gates durante una conferenza a Ottawa - poi però ha iniziato a frequentare una scuola in cui gli studenti vivono prati-camente attaccati a uno schermo e tutto è cambiato. ‘E’ diventata un’accanita utilizza-trice e ha scoperto moltissimi videogiochi, compreso uno di Xbox 360 (la console di Microsoft, ndr.) che si chiama Viva Pinata, in cui ci si prende cura del proprio giardino’ ha spiegato. La piccola Gates era arrivata a passare due o tre ore al giorno con Viva Pinata e a quel punto i genitori le hanno messo un freno. Insieme con la moglie Melinda, il fondato-re di Microsoft ha deciso che la fi glia può

stare al computer al massimo 45 minuti nei giorni di scuola e un’ora nel fi ne settimana, più il tempo necessario per i compiti. Pare che a quel punto sia intervenuto l’altro fi -glio della coppia che ha chiesto: “Queste li-mitazioni andranno avanti per tutta la vita?”. Il padre non si è scomposto e ha replicato: “No, quando te ne andrai di casa potrai de-cidere da te”. L’aneddoto, accolto dalle risate del pubblico, è servito a Gates per promuovere la bontà del suo nuovo sistema operativo Vista, che consente ai genitori di controllare quali siti internet i fi gli visitino e con chi chattino.“Fino ad una certa età, è giusto che i geni-tori abbiano un’idea di che cosa i loro bam-bini vedono e con chi parlano”, ha detto il magnate dell’informatica.E se lo dice lui...

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Su iniziativa dell’as-sessore all’Artigia-

nato Gianni Giaccaglia, la Giunta regionale ha adottato il marchio di origine e qualità “Marche Eccellenza Artigiana” e le relative modalità d’utiliz-zo da parte delle impre-se. “L’artigianato artistico tipico e tradizionale – ha dichiarato Giaccaglia – è al centro dei programmi di sviluppo e promozione messi in atto dalla Regio-ne. In quest’ottica abbia-mo deciso di dotarci di un marchio in grado di rappresentare tutte le at-tività del settore dell’arti-gianato artistico e di qua-lità. Un segno distintivo che consenta immedia-tamente di identifi care l’origine delle tante pro-duzioni di qualità realiz-zate dai maestri artigiani della nostra regione”. Per arrivare al marchio d’eccellenza nei mesi scorsi è stato lanciato un bando a cui hanno par-tecipato le accademie di Belle Arti e gli istituti d’Arte della regione, le scuole di specializza-zione in design, i liberi professionisti e gli studi grafi ci. I lavori, prove-nienti da tutt’Italia e dall’estero, sono stati

valutati da un’apposita commissione presieduta dal famoso scultore Va-leriano Trubbiani. L’ope-ra di Andrea Baccelli di Chieti è stata giudicata la migliore. L’utilizzo del marchio, che verrà depositato per la registrazione, viene ri-servato ai soggetti iscrit-ti in apposita sezione speciale dell’albo delle imprese artigiane, isti-tuito con la delibera di Giunta 1540 dello scorso anno, che disciplina an-che le modalità di utiliz-zo del marchio. Il segno distintivo potrà essere utilizzato secondo le modalità grafi che stabi-lite dalla Giunta regio-nale ed esclusivamente per la propria impresa.Il marchio, in questo modo, potrà essere uti-lizzato sulla carta inte-stata dell’azienda, nella restante documentazio-ne commerciale ed ap-posto sui prodotti stessi. Potrà essere usato anche in occasione di campa-gne pubblicitarie, fi ere ed esposizioni. Le Com-missioni provinciali per l’artigianato vigileranno sul corretto uso del logo “Marche Eccellenza Arti-giana”.

Eccellenze artigiane made in regione

Si è chiusa domenica scorsa a Milano la Borsa inter-nazionale del turismo (Bit). E le Marche, geografi ca-

mente al centro dell’Italia, sono centrali anche alla fi era. “Una collocazione - ha sottolineato il governatore Gian Mario Spacca - che racconta molto delle Marche, che da regione marginale, addirittura bisognosa di interventi statali straordinari, in pochi decenni sono cresciute fi no a diventate un esempio per lo sviluppo, la qualità della vita, l’equilibrio armonioso tra tradizione e innovazione. La gigantografi a del Monte Conero, con le due Sorelle, quella suggestione particolare tra macchia mediterranea e mare, fa da sfondo alle principali iniziative fi eristiche. Un’immagine non casuale - precisa - che, non solo pro-muove una delle nostre eccellenze, ma rappresenta una metafora. Metafora della vita e metafora dello sviluppo delle Marche. Perché il viaggio non è solo approdo alla meta fi nale, ma è soprattutto superamento di prove, dif-ferenze, verifi ca di mille esperienze, accettazione delle sfi de. Le Marche oggi sono il risultato di queste esperien-ze”. E Spacca fa riferimento all’Odissea, testo simbolo del viaggio, e alle vicissitudini e caratteristiche del suo pro-tagonista, Ulisse: “La tenacia nel sopportare le avversità naturali, l’astuzia nell’aggirare l’imprevisto come Polife-mo, il coraggio fi sico, il gusto del rischio e dell’avventura”.“Se alla Bit possiamo presentarci con i percorsi tra mare,

montagna, aree interne e la suggestione di paesaggi, con i beni storico-artistici, le chiese e le abbazie, ma anche con l’artigianato d’eccellenza e quello conosciuto in tutto il mondo – sottolinea – non è un’operazione di immagine ma una tappa importante da cui rilanciare per aff ronta-re nuove sfi de. Che passano per il mare, per quella fascia che si scorge oltre le Due Sorelle e che ci fa intravedere i Paesi dell’altra sponda. Nella sostanza quello che abbiamo più volte detto, lo sviluppo a Est, come naturale sviluppo delle Marche, la rotta di Marco Polo, ma anche quella di Matteo Ricci e di Giuseppe Tucci, entrambi marchi-giani e simbolo loro stessi di questa ansia di scoperta e di incontro con le diverse culture. Lo stesso evento del-l’Agorà dei Giovani, presente alla Bit, con un apposito stand e organizzazione già partita, grazie al lavoro della nostra protezione civile, sta a signifi care che le Marche si propongono come regione a tutto tondo, dove il turismo estivo e vacanziero si integra con quello religioso, quello convegnistico e fuori stagione”. Il presidente Spacca precisa che sulla ricettività turistica le Marche stanno lavorando, soprattutto per prodotti di “fascia alta” e in questo hanno chiesto “soccorso” alla Bei e sono già in corso trattative per stipulare il prestito che sosterrà gli investimenti per qualifi care l’accoglienza del-le strutture ricettive regionali.

MarcheBit Alla Borsa internazionaledel turismo di Milano lo stand della Regione Marche

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4 1 marzo 2007Senigallia

lavoro �Previste nuove assunzioni

Posti �in �comuneLa giunta comunale di Senigallia ha

approvato nei giorni scorsi l’am-pliamento della propria pianta orga-nica attraverso il piano triennale del fabbisogno del personale. 27 nuove assunzioni ed un numero, non me-glio precisato, di dipendenti stagionali: questo quanto previsto dalla ristrut-turazione. Il sindaco aveva già anti-cipato durante la presentazione della previsione di bilancio l’istituzione di un fondo unico di 365.000 euro per i nuovi rapporti di lavoro da avviare nel corso del 2007. Si tratta di 29 unità, di cui solo 6 possono ritenersi davvero precari perché i restanti 23 erano sta-ti chiamati a sostituire il personale in maternità, malattia o semplicemente per svolgere mansioni stagionali. La previsione di bilancio per tutto il personale è quindi di 12.456.000 euro, cifra comprensiva di tutti gli stipendi. La Giunta ha intanto valutato di quali e quante figure professionali è neces-sario che il Comune si doti da qui ai prossimi tre anni. Previsti due vigili urbani, con contrat-to a tempo determinato per il 2007 in sostituzione di altrettanti pensiona-menti. Un altro contratto a tempo de-terminato per il 2007 è annunciato per un collaboratore di vigilanza, di cui dotare la Polizia municipale, insieme a vari vigili da assumere per il perio-do estivo. Un contratto co.co.co per il 2007 è previsto invece per la figura di vice segretario mandamentale da affidare ai Servizi generali. Contratto ad alta specializzazione, sempre a sca-denza 2007, per due esperti destinati all’Informagiovani.

Due inservienti per le scuole materne in sostituzione di due pensionamen-ti, con contratto a tempo determinato per la durata del periodo scolastico oltre ad un numero, non definito, di inservienti per sostituzioni inferiori ai dieci giorni. Contratto di alta spe-cializzazione per il 2007 per due assi-stenti sociali ed un istruttore ammini-strativo per coprire un pensionamento con contratto a tempo determinato per il 2007. Un interprete per i non udenti da inserire con un co.co.co, stesso con-tratto applicato alla figura che dovrà occuparsi dell’inserimento nel mondo del lavoro dei disabili. Un contratto di-rigenziale per il dirigente d’ambito dei servizi sociali, dove si cercano anche profili per funzioni legate alla realtà degli immigrati e per le adozioni ed affidamenti, entrambi con la formula delle collaborazioni continuative. Nuo-vo personale anche all’ufficio cultura e all’ufficio turismo, in entrambi i casi per il pensionamento di un istruttore direttivo con contratto ad alta specia-lizzazione. L’ufficio sport è alla ricerca di collaboratori operai per contratti semestrali. L’apertura dell’ufficio “svi-luppo urbano sostenibile”, in dotazione all’Urbanistica, prevede l’inserimento di un istruttore direttivo con contratto di alta specializzazione e già dal 2007 un part-time per un esperto di agenda 21 e politiche ambientali. I Lavori pub-blici cercano un istruttore tecnico, un istruttore direttivo tecnico, un operaio giardiniere e vari giardinieri estivi, ol-tre ad un escavatorista.E a tempo debi-to verranno emanati i relativi bandi di assunzione.

La Fiba Confesercenti mette sul tavolo delle richieste quella del servizio di salvataggio in mare. Il tema è stato affrontato nel corso di un’assemblea cui hanno preso parte numerosi concessio-nari di spiaggia, sotto il coordi-namento del presidente Valter Morganti. Fino alla scorsa sta-gione il servizio è stato svolto dagli operatori di due società di salvamento, dai privati impren-ditori balneari e in particolar modo dai ragazzi che lo svolgo-no poi effettivamente sul mare.

“Vista l’imposizione fiscale che aumenta vertiginosamente, vi-sto che l’indotto del turismo le-gato agli stabilimenti riguarda tutti coloro che hanno un attivi-tà in città, visto che del soprac-citato servizio ne usufruiscono tutti - afferma l’associazione di categoria - crediamo che sia do-veroso che questo venga gestito dallo Stato. Inoltre l’attuale fi-gura del bagnino di salvataggio non ha alcun tipo di autorità e spesso non viene considerato o ascoltato. Creando invece un vero e proprio corpo di salva-taggio pubblico, le cose cambie-ranno anche sotto questo punto di vista”. Una proposta che i soci della Fiba Confesercenti inquadrano in quello più generale della la riorganizzazione della sicurez-za in mare. Per questa ragione, l’assemblea chiederà quanto prima alla Regione o al Comu-ne di intervenire nei confronti di tutte quelle attività che vivono di turismo, in particolare quello balneare, con lo scopo di esa-minare questa possibilità sulla messa a punto dell’intero appa-rato che nel periodo estivo vigila sui litorali.

• Domenica 25 febbraio, a Seni-gallia, sembrava di essere torna-

ti agli anni 1973-’74, quando le macchine non circolavano alla domenica e la gente andava a piedi, in bicicletta e qualcuno anche a cavallo. La Giunta comunale ha voluto organizzare una giornata “ecologica” per sensibilizzare i cittadini all’utilizzo di mezzi alternativi e non inquinanti. Il cen-tro storico, dalle 10 alle 17 è stato riservato ai pedoni, biciclette, macchine a metano e Gpl e ai mezzi di trasporto pubblico loca-le, naturalmente anche ai veicoli destinati al servizio disabili.Nella mattinata, dalle 10 alle 12, presso il Foro Annonario, piazza del Duca e piazza Saffi sono stati organiz-zati laboratori e giochi, mentre dalle 14,30 alle 17 le attività ludiche si sono spostate in via Carducci, piazza Roma e piazza del Duca.• Da lunedì 26 febbraio, a causa dei lavori ai Portici Ercolani, la fermata delle corrie-

re è stata spostata più indietro di qualche metro. I viaggiatori possono però nor-malmente usufruire degli altri soliti punti: capolinea, stazione, pensilina in fondo al corso. Non si è però ancora riusciti a tro-vare una sala d’attesa, necessaria nei mesi invernali specialmente per i pendolari. Fortunamente, quest’anno, la stagione è stata clemente ma sarebbe bene prendere in considerazione “l’idea” in quanto non a tutti le condizioni di salute permettono di “stazionare” per diverso tempo al freddo.• Approfittando dei lavori ai Portici, do-vrebbero essere cancellate anche tutte le scritte che imbrattano i suoi muri. Per ciò, occorrerebbe una vigilanza anche notturna, o una telecamera, per evitare che una volte tolte “i soliti ignoti” le riscrivano.• La Rotonda a Mare di Senigallia rimarrà aperta tutti i pomeriggi. Perché non am-pliare l’orario anche al mattino quando molti fanno la loro passeggiata?

a cura �di �GiusePPe �Nicoli

Dill’ al monc’ in piazza

* Uno scontro frontale di prima mattina ha stravolto la quiete della frazione Castella-ro, sulla strada provinciale a pochi metri dal bivio per Montemarciano. Nell’incidente due giovani sono stati ricoverati in gravi condizioni al nosocomio regionale di Torrette. Sembra che un 39enne di Chiaravalle abbia improvvisamen-te invaso la corsia opposta e un 36enne di Cori-naldo non ha potuto evitare l’impatto.* Acquisito dal Comune il cantiere del Ponte Portone, al termine dell’accertamento dispo-sto per valutare lo stato dell’opera. All’impresa licenziata è stato ordinato di rimuovere le pro-prie attrezzature così che quanto prima gli ope-rai comunali possano riprendere i lavori da dove erano stati interrotti. * In rivolta i futuri inquilini di via Piave che, senza preavviso, si sono visti spuntare da un giorno all’altro una specie di pista ciclabile so-praelevata, a ridosso dei loro balconi, dove chiunque può entrare scavalcando l’inferriata senza fare il minimo sforzo.* E’ stato arrestato un giovanissimo spacciato-re, tenuto sotto controllo dagli agenti del Com-missariato. Le manette sono scattate attorno ai polsi del ventiduenne originario di Salerno ma residente a Senigallia sorpreso mentre vendeva alcune dosi nel Parco della Pace. Per agire indi-sturbato e lontano da occhi indiscreti.ha scelto la sera per rifornire i clienti di sostanze stupefa-centi, in particolare dosi di eroina; ma nel parco, dopo il tramonto, è vietato l’ingresso per deci-sione dell’amministrazione comunale.* Paura alla Cesanella per un uomo aggredi-to da due boxer, nel tentativo di salvare il suo piccolo cane. Stava aspettando fuori dal super-mercato quando sono usciti da un cancello av-ventandosi sul piccolo cane che l’uomo teneva al guinzaglio. Per difenderlo è stato a sua volta assalito e trascinato lungo la strada, per sua for-tuna senza riportare gravi lesioni. * Tutti a piedi domenica scorsa in centro sto-rico dove la qualità dell’aria ha indotto l’ammi-nistrazione comunale a prendere questo prov-vedimento. I bambini hanno potuto correre liberamente per le vie del centro e sperimentare i giochi, che alcune associazioni hanno proposto nelle piazze. Gli adulti si sono confrontati nel pomeriggio con gli annosi problemi della viabili-tà, fornendo al sindaco e all’assessore la lista del-le pecche su cui sarebbe necessario intervenire.

Notizie �della �settimaNa

Succede a Senigallia a �deNti �stretti

BagniniC’è un imperativo netto in

citta: fluidificare il traf-fico e diminuire il livello del-le famigerate polveri Pm10: l’inquinamento atmosferico è stato particolarmente aggres-sivo nei primi due mesi del 2007 che hanno già portato a consumare 29 delle 35 gior-nate di smog accordate dalla normativa. Per la precisione 11 a gennaio e 18 a febbraio. Altri sei giorni di smog e Seni-gallia sarà in mora mentre per gli strumenti da mettere in campo contro le polveri sottili se ne parla dopo l’estate. Bolli-no blu per le caldaie in autun-no, aggiornamento del piano urbano del traffico, ancora in discussione, ugualmente a sta-gione turistica archiviata ed il nuovo servizio di trasporto

pubblico, totalmente rivolu-zionato, dall’1 gennaio 2008. Intanto Senigallia ha vissuto bene la domenica ecologica, 25 febbraio. Il centro della città si è riempito in ogni ora della giornata, migliaia di per-sone ha approfittato dell’as-senza del traffico per godersi una passeggiata in centro. Già fin dalle prime ore del pome-riggio un flusso continuo di persone ha animato il Corso II Giugno e le altre vie, dalla Rocca Roveresca a piazza del Duomo. Fino a quando, a fine pomeriggio, un breve scroscio di pioggia ha fatto piazza pu-lita facendo diventare un de-serto il centro storico.La stragrande maggioranza dei negozi del corso erano chiusi.

le �Polveri �sottili �NoN �daNNo �treGua

domenica �ecologica �

Il mese di marzo pre-vede, come tradizione,

tutta una serie di manife-stazioni ed iniziative de-dicate alle donne , coor-dinate dall’Assessore alle Pari opportunità Patrizia Giacomelli d’intesa con il Consiglio delle Donne di Senigallia. Si comincia sabato 3 mar-zo con “Mentimigranti. Cristina Magi Galluzzi, da Senigallia a Cleveland tra scienza e sogno”. Nel corso dell’incontro pre-sentazione del libro “Ge-nitourinary Pathology” di Cristina Magi Galluzzi e Ming Zhou. Per martedì 6 marzo il CIF Senigallia presenta i progetti di promozione umana, con l’apertura del-la mostra fotografica Casa dei Bambini Maria Mon-tessori. L’8 marzo sarà all’insegna della riflessione con lo spettacolo teatrale del-la Cooperativa Ponte tra Culture in programma presso l’Auditorium San Rocco dal titolo “Dedicato …a tutte le donne”. Lo spettacolo, diretto da Gianluca Barbadori e Pa-trizia Marcheselli e realiz-zato da studenti e giovani anconetani, è stato ideato per riflettere attraverso il

linguaggio teatrale sulla tematica promossa dalla campagna di Amnesty In-ternartional: mai più vio-lenza sulle donne. Il teatro si rivela così un mezzo potentissimo di analisi, di riflessione, di attraversa-mento, di esperienza di-retta, di denuncia, di con-divisione. “Dedicato a tutte le donn”e è uno spettacolo per ricor-dare tutte le donne vittime della violenza ed in senso più ampio tutti coloro che subiscono violenza ogni giorno, ad ogni latitudine. Tra le iniziative inserite nel programma della festa delle donne, venerdì 16 marzo , Spi Cgil Senigal-lia organizza un convegno pubblico su “La lotta delle donne per i diritti”. Dome-nica 25 marzo appunta-mento musicale e di teatro dialettale all’Auditorium San Rocco, a cura delle associazioni locali La tela, Musica Nuova Contem-poranea e Orient Express, dal titolo “Donne tra pas-sato e presente”. Ad arricchiere i festeggia-menti in occasione della ricorrenza dell’8 marzo la rassegna cinematografica “Storie di donne”, a cura della Scuola di Pace “Vin-cenzo Buccelletti”.

taNte �le �ProPoste �Per �l’8 �marzo �e �diNtorNi

iniziative �e �idee �pensando �alla �donna

La tradizione e originalità dell’ar-tigianato artistico, la qualità del-

l’enogastronomia e della ristorazione con particolare attenzione alla cucina rinascimentale, la ricchezza del patri-monio artistico ed ambientale: sono questi i filoni all’interno dei quali si svolgeranno nel 2007 le iniziative del-la Terra del Duca , il progetto turisti-co culturale che collega i comuni di Gubbio, Pesaro, Senigallia e Urbino, i cui amministratori si sono incontrati mercoledì 21 febbraio nella Residenza municipale di Senigallia. L’incontro, presieduto dal Sindaco di Senigallia, Ente capofila del progetto , è stato l’occasione per tracciare un bilancio – sicuramente positivo – del-l’attività svoltasi nel 2006. Particolare interesse e attenzione da parte dei media nazionali hanno ri-scosso la serie di banchetti storici ispirati alla cultura rinascimentale, coordinati dai più importanti chef del territorio, con in prima fila i senigal-liesi Moreno Cedroni e Mauro Uliassi. Proprio sulla scia del successo regi-strato lo scorso anno dall’iniziativa “A tavola con i Duchi”, la Confesercenti sta già lavorando nelle varie città coin-volte nel progetto per realizzare tra la fine di maggio e l’inizio di giugno una serie di itinerari di cucina e cultura ri-nascimentale, con partenza da Urbino. Anche la mostra La novità di que-st’anno sarà rappresentata dalla rea-lizzazione di una guida turistica, dal formato agile e dai contenuti originali, incentrata sulle eccellenze enogastro-nomiche e artistiche del territorio e distribuita nel mercato nazionale.

PromozioNe �della �città

terra �del �duca, �le �eccellenze

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senigallia1 marzo 2007 5

città �Le strutture ricettive della Spiaggia di Velluto verso la certificazione ambientale

turismo �col �bollino �verde

Gli alberghi della spiaggia di velluto verso la certifica-zione ambientale della propria offerta ricettiva.

Presentato a Senigallia, pochi giorni fa, il progetto Eco-label di “Legambiente Turismo” ha suscitato parecchio interesse tra le associazioni del settore, intervenute ad una riunione ad hoc convocata dall’Assessore al Turismo del Comune di Senigallia Luigi Rebecchini, al quale han-no preso parte anche l’Assessore provinciale al Turismo Luciano Montesi e Luigino Quarchioni Presidente di Le-gambiente Marche, capofila del progetto.Un incontro, quello di Senigallia, che scaturisce dal pro-tocollo d’intesa siglato l’anno scorso, tra Provincia di Ancona, Legambiente Turismo, Legambiente Marche e una serie di associazioni di categoria (Camera di Com-mercio Ancona, Confcommercio, UPA Confcommer-cio, Associazione Albergatori della Riviera del Conero, Agriturismo Marche, Cia Turismo Verde, Cna Turismo, Assoturismo) per la diffusione nel territorio della pro-vincia di Ancona di un vero e proprio Marchio di qua-

testimonianze �La dura lotta contro un disturbo molto diffuso e doloroso

Quando �il �panico �non �dà �treguaAttacchi di panico: tachicardia,

tremore, sensazione di soffo-camento, dolori diffusi, paura di morire o di impazzire: sono solo alcuni dei sintomi che caratte-rizzano un attacco di panico. Di questo si è discusso in un inte-ressantissimo incontro con la Si-mona Guerra, laureata al Dams di Bologna in Storia dell’Arte.La giovane Simona Guerra si è intrattenuta in modo familiare e spontaneo con i volontari del-l’Associazione e con numerosi fa-miliari coinvolti nei problemi dei loro familiari con disagio psichico e comportamentale; ha donato loro, con squisita disponibilità, sensibilità e grande apertura intel-lettuale, la sua esperienza a lungo vissuta per ottenere la sua vittoria contro il disturbo da “Panico”; ha descritto la Sua esperienza terri-bile, improvvisa, inaspettata, fin dai primi sintomi più angoscianti durante i quali la paura si è ma-nifestata immediatamente forte e dominante; tanti i singoli episodi raccontati perché fosse chiaro a tutti cosa sia e come si manifesta il disturbo di panico e soprattut-to come si combatte. La persona coinvolta si trova rapidamente in-vischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia”, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi

o situazioni dai quali sarebbe dif-ficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato. Coinvolgente per i partecipanti all’incontro la descrizione dei più personali dettagli: la Sua incapa-cità di uscire di casa da sola, viag-giare in treno, autobus, guidare l’auto, percorrere un’autostrada, una galleria, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via. Preoc-cupante la sensazione di restare imprigionata e schiava del suo di-sturbo, che a volte conduce all’al-tro dramma della depressione. “Pensavo – così si è espressa la Guerra: “E se crollo?’ ‘E se non c’è nessuno ad aiutarmi?” Pensieri catastrofici alimentavano il mio panico ; ho tentato di “provocarlo” ma ho avuto la netta sensazione di renderlo ancor più tenace quasi volesse “attaccar briga” con me”; poi la paura persistente di avere altri attacchi e di qui il segnale giusto, senza alcun rifiuto, ancora purtroppo oggetto di preconcet-ti, di dover considerare l’esigenza dell’ aiuto di uno psicologo capa-ce di trattare i miei sintomi di pa-nico ed ansia. Poi i primi risultati positivi e l’uscita da un incubo, anche attraverso lo studio costan-te dei sintomi da “raccontare” e condividere con gli altri, da in-

terpretare con lo specialista; tutto questo percorso, ritenuto molto rilevante, viene sempre posto in stretta relazione con la propria natura, con il rimettere in discus-sione il proprio modo di essere, di esistere, di vivere serenamente e responsabilmente con se stessi e con gli altri. “Oggi - conclude Simona Guerra - dopo aver coltivato la mia gran-de passione per la fotografia, me ne occupo per professione quale Consulente Archivi Fotografici. per conto di aziende, fondazioni, archivi privati e pubblici.Molti sono stati gli interventi che sono seguiti all’accorato racconto della dottoressa Guerra.Se ci si dovesse avventurare in una sintesi, quella forse più signi-ficativa che è emersa da questo straordinario incontro, potrem-mo affermare: la complessa e straordinaria natura umana, con le sue gioie ed i suoi dolori, con la sensibilità che esiste in ognuno di noi, sembra condurre ad ine-vitabili crisi esistenziali che non possono essere mai affrontate da soli; insieme agli altri, si può tro-vare il rimedio ad ogni male che, come nel caso trattato, nasce dal profondo del nosto Animo, mai completamente esplorato.

Maurizio Tonini Bossi

I tre nuovi progetti della cooperativa sociale Mondo-solidale sono stati presentati durante un appuntamento sabato scorso, presso il cen-tro sociale ‘Saline’ di Seni-gallia. La cooperativa, di cui fa parte anche la Bottega del commercio equo e solidale di Senigallia, non compra i prodotti da altre centrali di importazione, ma va diret-tamente dai produttori, al-lacciando così dei rapporti umani.Il primo progetto, già co-nosciuto dagli abituè del commercio equo è quello del caffè El Bosque del Gua-temala. El Bosque è un vil-laggio a circa 100 km a sud di Città del Guatemala, la vegetazione lussureggiante e incontaminata permatte di produrre uno dei migliori caffè del mondo.Il secondo progetto è quello della lana di alpaca della co-munità di Choccocconiri in

Perù. La comunità si trova in una zona scarsamente abita-ta, sulle montagne alle spal-le del lago Titicaca a 4.000 metri di altitudine. L’attività principale è l’allevamento di Alpaca. Nella zona si sta espanden-do anche l’allevamento di bovini per contrastare l’ab-bassamento del prezzo della carne e della lana di alpaca.L’ultimo progetto riguarda il villaggio di Unylo in Kenya, dove si producono oggetti in pietra saponaia e cestia-ria. L’obiettivo fondamen-tale del progetto è quellodi migliorare la vivibilità nella campagna per prevenire e limitare il fenomeno del-l’esodo verso le città che, il più delle volte, si traduce in un esodo verso le immense e terribili baraccopoli che circondano la capitale del Paese, Nairobi.

F.A.

tre �nuovi �progetti �di �commercio �eQuo

La �buona �merce

L’Ufficio Servizi Sociali rende noto che il prossi-

mo 1 marzo scadrà il termi-ne per la presentazione del-le domande per accedere ai contributi della L. n. 13/89, riguardante la eliminazione delle barriere architettoni-che negli edifici privati, ai fini della determinazione del fabbisogno per l’anno 2007.Beneficiarie dei contributi in questione possono essere le persone affette da obietti-ve menomazioni o che per effetto di patologie invali-danti irreversibili non siano in grado di raggiungere la propria abitazione se non con l’aiuto di terze persone, a rischio della salute.Le domande possono essere

presentate all’Ufficio Servizi Sociali di Via Marchetti n° 73 su apposita modulistica fornita dallo sportello e cor-redata dalla seguente docu-mentazione: marca da bollo di € 14,62; verbale di inva-lidità civile; certificazione di handicap rilasciata dalla Commissione Asur com-petente ex art. 4 della L. n. 104/92; certificazione medi-ca attestante la difficoltà di deambulazione.Successivamente l’Ufficio provvederà ad elaborare una graduatoria dei richiedenti, che verrà inviata alla Regio-ne Marche entro il 31 marzo 2007 al fine di ottenerne il relativo finanziamento.

M.B.

contro �le �barriere

Il Sindaco di Senigallia Luana An-geloni ed il critico d’arte Giancarlo

Bojani hanno inaugurato sabato 24 febbraio la mostra di ceramica: “Dal Mondo della fantasia al mondo dei de-sign”. Saranno esposti sino al 6 marzo, nella Rocca Roveresca, i prodotti del percorso di allievi che sono alla ricer-ca della propria individualità artistica. Giovani, meno giovani, e diversamen-te abili convivono in una struttura aperta dove le personalità artistiche si confrontano e si arricchiscono vi-cendevolmente. Le opere presentate

in questa mostra offrono la testimo-nianza di una realtà che va dalla tra-dizione all’avanguardia recuperando e fondendo insieme tecniche e materiali provenienti da culture lontane. E’ una iniziativa del Comune di Senigallia che ormai conta più di dieci anni di vita ed ha permesso la formazione di allievi in grado di intraprendere anche un’attività professionale.La cultura della ceramica nella città di Senigallia è storicamente inesistente. L’iniziativa dell’Amministrazione Co-munale, nata in seno ai Servizi Sociali

e poi consolidatasi nelle Politiche Gio-vanili, ha il merito di affiancare perso-nalità artistiche diverse e provare a mantenere viva un’arte antichissima.Lo spirito di questo gruppo di artisti è quello di offrirsi ad un pubblico più vasto con l’intento di avvicinarsi ai giovani incoraggiandoli a sperimen-tare le diverse potenzialità che offre l’arte della ceramica.La mostra è allestita presso l’expo-ex – giardini Rocca Roveresca con i se-guenti orari di apertura: giorni feriali 17.30-20 - domenica 10-13 /15-20.

città �Una mostra con i lavori realizzati da ragazzi, anziani e diversamente abili

ceramiche �lavorate �con �il �cuore

Hanno preso il via questa mattina i lavori di ma-

nutenzione della pavimen-tazione dei Portici Ercolani.L’intervento, che si artico-lerà in diverse fasi, pren-de il via per ora dal tratto maggiormente in degrado, quello compreso tra Cor-so II giugno e Via Mastai, con l’obiettivo di favorire il recupero di un elemento fondamentale della storia urbanistica senigalliese, che denunciava però da tempo una situazione di scarso de-coro urbano.Sul tratto in questione dei Portici Ercolani, lungo circa 100 metri, si interverrà in particolare sulle numerose fessure esistenti poiché, ol-tre a costituire un intralcio pericoloso per la pubblica incolumità, sono causa del progressivo decadimento della pavimentazione.“Attraverso questo interven-to – spiega l’Assessore co-munale alle Infrastrutture, Maurizio Mangialardi – vor-remmo avviare un percorso che porti a far rifiorire i Por-tici Ercolani, valorizzando la passeggiata sul lungofiume. Il lavoro riguarderà soprat-tutto la pavimentazione, dal momento che i Portici Ercolani sono di proprietà

privata e l’Amministrazio-ne ha competenza solo per il pubblico passaggio. Sono però già stati avviati incon-tri con i proprietari dell’im-mobile per realizzare presto anche una pulizia generale di pareti e arcate del porti-cato: “In proposito – preci-sa l’Assessore Mangialardi – ho notato una particolare sensibilità da parte dei no-stri interlocutori, tanto che l’Amministrazione ha in animo di stilare per il futuro un vero e proprio protocollo di manutenzione della strut-tura.”L’intervento che ha preso il via prevede, a fronte di un impegno di spesa di 100 mila euro, la rimozione degli ele-menti impropri, il restauro dei gradini in pietra d’Istria posti a bordare la pavimen-tazione sul lato della strada, l’abbattimento delle barriere architettoniche all’ingresso del porticato, l’esecuzione di levigatura, stuccatura e lucidatura. Incaricata delle operazioni è la ditta Renato Sebastianelli di Ostra, che dovrà completare l’interven-to entro 75 giorni, periodo nel quale naturalmente sarà interdetto il passaggio pe-donale in questo tratto dei Portici.

100 �miLa �euro �La �nuova �pavimentazione

Lavori �ai �portici

lità ambientale assegnato da Legambiente Turismo ad alberghi, B&B, cam-peggi e stabilimenti bal-neari che sottoscrivono e si impegnano a rispettare un decalogo di regole per ridurre il proprio impatto ambientale.“C’è soddisfazione per l’interesse mostrato dai soggetti presenti – ha di-chiarato l’Assessore Co-munale al Turismo Luigi Rebecchini - e credo che già dal prossimo incontro definiremo gli impegni tra gli operatori, Provincia e Legambiente. Il Comune sta già lavorando a una maggiore qualità ambien-tale complessiva e l’ecola-bel delle strutture ricettive è un altro passo in questa direzione”.In sintesi, il Decalogo di Legambiente Turismo prevede che le struttu-re aderiscano ai seguenti impegni (con alcune spe-cificità per le strutture di aree balneari-città e delle aree interne): 1) riduzione dei rifiuti prodotti e smal-timento eco-compatibile;

2)riduzione dei consumi idrici; 3)risparmio ener-getico; 4)promozione di un’alimentazione più sana; 5)valorizzazione della tra-dizione gastronomica lo-cale; 6)incentivazione del trasporto collettivo; 7)dif-fusione di mezzi di tra-sporto a basso impatto;8)impegno contro l’inqui-namento acustico; 9)pro-mozione e valorizzazione dei beni culturali e am-bientali dell’area; 10)coin-volgimento dei turisti.Alle strutture aderenti vie-ne attribuito un apposito logo distintivo.“Siamo convinti – chiosa il Presidente di Legambien-te Marche Luigino Quar-chioni - che in provincia di Ancona dopo l’esperienza pilota della riviera del Co-nero, anche la spiaggia di Velluto avrà presto la sua rete di strutture ricettive ecologiche. Un progetto capace di ridurre la pres-sione ambientale del turi-smo e dall’altro qualificare e condizionare sempre di più l’offerta verso la soste-nibilità ambientale”.

Lo stand senigalliese alla Bit di Milano

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6 1 marzo 2007Chiesa

chiesa I Vescovi delle Marche e lo straordianrio pellegrinaggio in Vaticano

come non dire grazie!Il biblista Marcelo Barros al Portone Il biblista brasiliano Marcelo Barros, di passaggio in Italia dopo il Forum Sociale Mondiale di Nairo-bi, sarà al teatro del Portone il prossimo Lunedì 5 marzo alle ore 21.00. Marcelo Barros è considerato uno dei maggiori biblisti e teologi dell’America Latina. È il priore benedettino del Monastero dell’Annunciazione di Goias, una cittadina rurale nel centro del Brasile, a circa 300 km da Brasilia, vicina al Mato Grosso. Marcelo ha lavorato a stretto contatto con Helder Camara per quattro anni soprattutto sulla pasto-rale indigena e sui temi dell’ecumenismo. È stato per otto anni referente della pastorale della terra dove ha potuto rendersi conto delle condizioni di estrema povertà ed emarginazione dei contadini rurali e ha sostenuto le battaglie del movimento “Sem terra”. Marcelo Barros ha scritto trenta libri sui temi della spiritualità, della pace, della giusti-zia e delle sfide che attanagliano la Chiesa. È un esperto di cinema e partecipa come oratore al fe-stival del cinema di Recpriore

Kieslwoski a BarbaraNon di soli eventi liturgici si nutrirà il lungo pe-riodo di preparazione alla Pasqua nelle comunità di S.Maria Assunta. La Parrocchia e l’Amministra-zione Comunale hanno infatti stilato un pro-gramma di appuntamenti cinematografici, dal titolo ‘Quaresima 2007’, che si addentreranno nel valore morale e spirituale delle Tavole della Leg-ge che Mosè ricevette sul monte Sinai. Da venerdì 2 marzo, presso il cine-teatro ‘Odeon’ ( h 21,15) inizierà infatti la visione della pellicola ‘Il Deca-logo’ di Krzystof Kieslowski, con la proiezione dei primi due episodi/comandamenti ( ‘Non avrai al-tro Dio di fronte a me’; ‘Non pronunziare invano il nome del Signore tuo Dio’). La serie sarà com-pletata nei venerdì successivi.

Leonardo Pasqualini

Il Santuario della Madonna della RosaScendi per una piccola stradina e ti trovi di fronte una delle tante meraviglie che Dio ci ha donato: il Santuario della Madonna della Rosa. Un sito un po’ nascosto, ma se ascolti la Voce di Gesù lo tro-verai con facilità e così vedrai ciò che mani d’uo-mo hanno saputo edificare per ordine di nostro Signore. Anche un’acqua miracolosa sgorga da questo Santo luogo e, appena arrivi, una mano amica te ne allunga un bicchiere. Alle pareti si possono ammirare i bellissimi ex voto che le adornano. Ogni terza domenica del mese si può ascoltare la voce di un fratello che, allargando le sue braccia, sembra voglia rapirti e portarti a gu-stare le meraviglie del Cielo. Le sue parole sono come un venticello leggero e soave che ci sfiora e ci indica la “Dolce Mammina’ che trasformerà le spine della nostra vita in profumati petali. Imboccando, fratelli, quella stradina in discesa, nei pressi di Ostra, il nostro Spirito e il nostro es-sere guariranno. E’ un invito a tutti a raccogliere una rosa che non appassirà mai ma che profu-merà per sempre la nostra esistenza nell’Amore di Dio.

Rosanna Ponzelli

C’è vita in parrocchia

Grazie a tutti voi fratelli e sorelle che avete parte-

cipato con lo spirito del pel-legrino alla giornata del 14 febbraio u.s. in San Pietro in-sieme a tutti noi Vescovi delle Marche. Grazie anzitutto ai presbiteri, ai diaconi e alle per-sone consacrate. Grazie per la vostra presenza viva, per il vo-stro calore, per la vostra pre-ghiera, per il vostro incorag-giamento che ci sostiene nel quotidiano servizio pastorale. Grazie per il momento che abbiamo vissuto insieme: è stato davvero importante per le nostre Chiese marchigiane, perché Pietro ci ha riconfer-mato nella fede e perché si è manifestata la bellezza di una

comunità che è fedele e vicina al Papa. Grazie!Come non dire grazie alle tantissime autorità regionali, provinciali e comunali che sono intervenute. Grazie perché le istituzioni che avete rappresentato hanno fatto sentire la loro vicinanza ai cittadini. Con la vostra presenza ci avete detto che è possibile e bello camminare insieme: in questo giorno si è visto come la comunità ecclesiale e quella civile non sono due monadi distanti ma due realtà impegnate per il bene comune del nostro popolo. Grazie! Insieme con Pietro camminiamo sotto

Il Santuario di San Giuseppe da Co-

pertino in Osimo or-ganizza un incontro regionale per i giovani maturandi in occasio-ne dei cento giorni agli esami, nel pomeriggio di sabato 17 marzo 2007. L’iniziativa si in-serisce nel programma del Santuario che de-dicato a San Giuseppe da Copertino, patrono degli studenti e degli esaminandi, si propo-ne di aiutare i giovani a ritrovare i valori im-portanti della vita in vista delle scelte che sono chiamati a fare e a vivere. In questa prima

esperienza il program-ma è volutamente sem-plice ed essenziale. E’ però nostra intenzione proseguire nei prossimi anni con una sempre migliore preparazione e coinvolgimento sia degli insegnanti di re-ligione che delle scuole stesse, valorizzando a livello culturale l’espe-rienza mistica di San Giuseppe nella forma-zione dei giovani.L’iniziativa, anche se non rientra nel pro-gramma scolastico, si propone di affiancarsi ad esso quale contri-buto alle finalità della scuola stessa.

mons. claudio giuliodori il prossimo 31 marzo sarà consacrato vescovo

macerata ha il suo pastore

I 100 gIoRnI dalla MatuRItà ScolaStIca

San Giuseppe da Copertino: Osimo incontra gli studenti

La notizia che circolava da un po’ ha avuto conferma nella

festa della Cattedra di San Pietro: papa Benedetto XVI ha nominato mons. Claudio Giuliodori vescovo della diocesi di Macerata, Recana-ti, Tolentino, Cingoli e Treia. Il 22 febbraio, subito dopo la visita ad limina dei vescovi marchigiani, la conferma. Giuliodori, 49 anni è un esperto di pastorale della famiglia, direttore dell’Ufficio Comunicazio-ni Sociali della Cei dal 1998. Il nuovo vescovo maceratese è nato a Osimo il 7 Gennaio 1958 ed è sta-to ordinato sacerdote il 16 Aprile 1985. E’ direttore dell’Ufficio comu-nicazioni sociali della Cei dal 1998 e in ambito Cei si è dato molto da fare per lo sviluppo e la crescita dei media cattolici, in particolare per la rete radiofonica inBlu e la tv sa-tellitare Sat 2000. E’ docente di teologia pastorale del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio istituto Giovanni Pao-lo II dell’Università lateranense di Roma. Ha svolto anche il ruolo di segretario generale della Fondazio-

ne Comunicazione e cultura della Cei nonchè responsabile della co-municazione per ‘Agorà dei giovani’ in programma il 1 e 2 Settembre a Loreto con Benedetto XVI.Claudio Giuliodori succede a mon-signor Luigi Conti che nel Giugno 2006 è stato nominato arcivesco-vo della Diocesi di Fermo, in cui rientrano anche alcuni Comuni del Maceratese come Civitanova, Cor-ridonia ed altri. In questi otto mesi la diocesi è stata retta dall’ammini-stratore delegato monsignor Pietro Spernanzoni.Nel suo primo messaggio ai suoi fedeli, mons. Giuliodori ha det-to: ‘Conosco un po’ alcuni tratti di questa Chiesa anche per la vicinan-za con la mia diocesi di provenien-za, Ancona - Osimo. Alla Chiesa che mi ha generato in Cristo e al suo attuale vescovo Mons. Edoar-do Menichelli va il mio più sentito grazie per avermi aiutato a crescere nella fede e per avermi sempre so-stenuto nel ministero sacerdotale, pur nella diversità dei servizi svolti, molti anche fuori diocesi. So che

mi attende una comunità ecclesia-le vivace, ricca di doni e di carismi, corroborata da un Sinodo dioce-sano che ha focalizzato le vie e le sfide della nuova evangelizzazione. È una comunità ecclesiale ben radi-cata nel territorio che ha saputo, e dovrà farlo sempre più, coniugare la fede con la cultura, le tradizioni con l’identità sociale, la memoria del passato con la progettualità per il futuro. Su questa linea, che è quella tracciata dal progetto cul-turale della Chiesa italiana, potrà continuare e svilupparsi anche un fecondo dia-logo con tutte le real-tà politiche, sociali e culturali presenti nel territorio diocesano; territorio ricco di sto-ria e di figure insigni nella fede e nella cultura, come P. Matteo Ricci e Giacomo Leo-pardi’.

D.C.

Errata corrige: nello scorso numero è stato erroneamente attribuito a Benedetto XVI il messaggio ai vescovi marchigiani. Il documento pubblicato è stato invece scritto da giovanni Paolo II. ci scusiamo con i lettori.

domenica 4 marzo la s.messa. martedì 6 un convegno sulla montessori

il cif festeggia la donnaLa festa della donna come occasio-

ne di riflessione: il Centro italiano femminile - comitato provinciale di Ancona e comunitato comunale di Se-nigallia - hanno promosso due appun-tamenti. Domenica 4 marzo, alle 18, nella Cattedrale di Senigallia il vesco-vo Orlandoni celebrerà una S.Messa dedicata alla donna, con l’affidamento alla Vergine Maria.Martedì 6 marzo sarà invece Palazzo del Duca ad ospitare un denso po-meriggio dedicato a Maria Montes-sori, pedagoga chiaravallese, prima donna medico, punto di riferimento per intere generazioni di educatori

lo sguardo della Vergine lauretana. Lei che nella Casa del sì è stata il primo “tabernacolo” della storia che, per prima, ha contemplato il volto di Cristo, interceda per tutti affinché insieme possiamo lavorare per una civiltà dell’amore.L’invito che Sua Santità Benedetto XVI ci ha rivolto resti scolpito nei nostri cuori e sia un programma da realizzare nell’unità e nella vera comunione. Facciamo nostre le parole del Santo Padre: “Nell’attuale clima di pluralismo culturale e religioso, ci si rende conto che il messaggio di Gesù non è conosciuto da tutti. Pertanto ogni cristiano è chiamato a un coraggioso impegno di annuncio e testimonianza del Vangelo. Vogliamo portare a tutti questa luce, che è luce per la vita personale e segnale indicatore di orientamento per la vita sociale”. “Continuate a dedicare ogni sforzo perché la formazione cristiana sia curata nelle città come

nei centri minori; perché i fedeli siano preparati a ricevere con frutto i Sacramenti; perché con la pratica dei Sacramenti non si tralasci un’istruzione religiosa solida che resista senza affievolirsi alle diffuse sfide e sollecitazioni d’una società ormai largamente secolarizzata”. Facciamo nostre queste parole che saranno programma ispiratore del nostro impegno di credenti.Aspettiamo insieme, con gioia, il Papa che verrà nella nostra cara terra delle Marche i prossimi 1 e 2 settembre per la conclusione del primo anno dell’Agorà dei giovani. Preghiamo per Lui e per i nostri giovani: davvero le nuove generazioni possano riscoprire, attraverso la testimonianza di ognuno e di tutti, la bellezza di essere sale e luce della terra!

p. i vostri Vescovi+ Luigi Conti,

presidente ConferenzaEpiscopale Marchigiana

ed insegnanti. La serata inizierà alle 17 con i saluti del Sindaco di Senigallia, Luana Angeloni. Poi gli interventi di Anna Magi (Consulta del Volontaria-to), Fabiana Rossetti (presidente Coo-

perativa Agorà), Giuliano De Minicis (presidente Associazione oncologica senigalliese).Federica Rossi, insegnante montesso-riana del Centro Studi montessoriani di Chiaravalle, approfondirà il tema: ‘Significato e attualità del metodo pe-dagogico educativo montessoriano’, a cento anni dalla prima ‘Casa dei bam-bini’.In chiusura, prima di un appetito-so aperitivo, l’apertura della mostra fotografica ‘Casa dei bambini Maria Montessori’, con l’intervento di alcune maestre (la mostra resterà aperta fino a domenica 11 marzo).

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1 marzo 2007 7Chiesa

Da Sabato 17 a giovedì 22 la comu-nità di Monte San Vito ha vissuto

con il suo vescovo Giuseppe Orlan-doni un momento di comunione. La visita è iniziata con l’accoglienza dei bambini del catechismo. Desiderio del vescovo era di iniziare la sua visita pastorale dal cuore della comunità: i bambini. Si è poi incontrato con i loro genitori. Ha fatto visita agli anziani della casa di riposo e successivamente

ha incontrato i catechisti, la commis-sione economica, il consiglio pasto-rale parrocchiale ed ha terminato la visita con un momento di preghiera con la comunità e i vari gruppi.I ragazzi lo hanno accolto in chiesa insieme alle catechiste e sono rimasti particolarmente colpiti dal suo mes-saggio. Dall’incontro con i genitori dei ragazzi che si preparano ai sacra-

menti è passato un messaggio di spe-ranza e di necessità di collaborazione tra chiesa e famiglia. L’educazione religiosa che si desidera trasmette-re attraverso il catechismo e che ha come fonte gli insegnamenti evange-lici mira a dare un senso alla vita e ad educare ai veri valori: al rispetto verso ogni persona, alla sincerità, alla lealtà, all’ onestà, al rispetto delle cose al-trui, alla generosità, alla solidarietà,

alla vittoria sul proprio egoi-smo. La fede in un Dio che ci ha voluti, amati e che per avere la vita eterna pone come con-

dizione quella di amarci come ci ha amato Lui è una fede che è luce e sostegno. Agli anziani del-la casa di riposo il vescovo ha af-

fidato un importante compito, quello di sostenere la comunità con la pre-ghiera e il dono a Dio delle loro soffe-renze. Nell’incontro con i componenti del Consiglio Pastorale il vescovo ha sottolineato l’importanza di questo organismo. Ha precisato che chi ne fa parte deve essere un credente attivo, nel consiglio debbono essere presen-ti i vari gruppi e per poter conoscere

meglio le problematiche del le diverse zone è opportuno che sia rappresen-tato tutto il territorio. Mons. Giusep-pe ha poi sottolineato che il consiglio pastorale non è un organismo politico e come tale le decisioni vanno prese con il consenso dei suoi componenti i quali debbono partecipare con umil-tà, senza pretendere che il proprio parere sia verità. E’ perciò necessario pregare affinché le decisioni siano prese alla luce della volontà di Dio. I componenti il Consiglio debbono es-sere prima di tutto corresponsabili e poi collaboratori insieme alla comu-nità che va coinvolta il più possibile. “Meglio tanti che fanno poco che po-chi che fanno tutto”. La chiesa è una grande famiglia dove tutti i battezzati hanno il loro compito. Chi ha mag-gior sensibilità o è semplicemente più aperto deve adoperarsi perché anche gli altri abbiano lo spazio che è loro. La chiesa, popolo di Dio, come riba-disce il Concilio Vaticano II, è forma-ta da tutti i battezzati. Papa, gerarchia e laici sono tutti ugualmente chiamati a condividere la stessa missione: an-nunciare il vangelo, vale a dire a crea-re comunione con Dio e tra i fratelli. Tutti i battezzati hanno pari dignità anche se chiamati secondo il proprio ruolo a svolgere ciascuno la propria parte. Ecco perché il nostro vescovo Giusep-pe è uno di noi in mezzo a noi.

Roberta Mazzanti

agendala settimana del Vescovo

Giovedì 1 marzoore 9,30: Riunione Sacerdoti giovaniore 19,00-22,00: Visita pastorale a Borghetto

Venerdì 2 marzoore 18,30: Borghetto: incontro di preghiera conclusivo della Visita pastorale alla Vicaria di Chiaravalleore 21,00: Conferenza al Kiwanis Club di Senigallia

Sabato 3 marzoore 15,00: Inizio Visita pastorale a Pianello di Ostra

Domenica 4 marzoore 9,30-12,00: Visita pastorale a Pianello di Ostraore 18,00: S.Messa in Cattedrale per il C.I.F.

Martedì 6 marzoore 10,00: Riunione della “Migrantes” a Loretoore 21,00: Visita pastorale a Pianello di Ostra

Mercoledì 7 marzoore 21: Visita pastorale a Pianello di Ostra

Giovedì 8 marzoore 15,30-22,00: Visita pastorale a Pianello di Ostra

Venerdì 9 marzoore 9,00-12,00: Conclusione Visita pastorale a Pianello

Il card. tettamanzI ha presentato alla bIt dI mIlano l’agorà deI gIovanI

le tappe della fede giovane

dalla visita pastorale

Monte San Vito e l’incontro con il vescovo Giuseppe

Uno di noi, con noi

Con l’apertura delle iscrizioni di questa settimana, entra defini-

tivamente nel vivo la preparazione all’Agorà dei giovani di Loreto, l’ini-ziativa promossa dalla Cei che l’1 e il 2 settembre porterà centinaia di mi-gliaia di giovani nella città mariana per un grande raduno con Benedetto XVI. L’evento è stato presentato sa-bato 24 febbraio dal cardinale Dio-nigi Tettamanzi al Borsa internazio-nale del turismo di Milano (foto), la fiera del turismo. L’Italia, ha spiegato, deve scommettere sui giovani e la Chiesa italiana deve favorire que-sto processo. Per il cardinale, non si tratta di “giovanilismo facile e accat-tivante”, ma di “realismo serio e lun-gimirante”. “La Chiesa - ha spiegato - ha bisogno dei giovani, della loro vivacità, del loro entusiasmo, delle loro intuizioni profetiche per essere, dentro le pieghe concrete della storia, coraggiosamente fedele alla perenne novità dello Spirito Santo, anima e risorsa incessante della Chiesa”. In questo senso, l’Agorà dei giovani rappresenta “una proposta forte e impegnativa che intende coinvolgere tutte le Chiese locali del nostro Pae-se: una proposta - ha detto - che vuo-le spingere a superare con decisione forme di rassegnazione e, peggio an-cora, di pessimismo, per intrapren-dere, con creatività e fiducia, nuovi sforzi educativi e più radicalmente per rilanciare una rinnovata passio-ne educativa”. La presenza del papa, “sarà preziosa non solo per i giovani - ha concluso l’arcivescovo di Milano - ma anche per noi, che dal suo ma-gistero attendiamo indicazioni per accompagnare le nuove generazioni a quella pienezza di libertà e di veri-tà e a quella autenticità di amore e di dono di sé”. L’incontro di settembre si inserisce in un cammino triennale che impe-gnerà le comunità ecclesiali italiane dall’autunno 2006 all’estate 2009. “Al centro c’è la missione”, spiega mon-signor Paolo Giulietti, responsabile del Servizio nazionale per la pasto-rale giovanile della Cei, per il quale

“la comunicazione del Vangelo appa-re come il grande orizzonte entro il quale ripensare la vita e l’azione del-la Chiesa, chiamata ad evangelizzare e ad assumere allo stesso tempo at-teggiamenti e metodi adeguati al ter-zo millennio”. In questa prospettiva, l’Agorà rappresenta per le comunità cristiane e gli operatori impegnati nella pastorale giovanile una propo-sta di riflessione e di sperimentazio-ne nel campo della comunicazione del Vangelo con particolare attenzio-ne ai giovani. “Il triennio, che simbo-licamente abbiamo chiamato Agorà per evocare il senso di uno spazio e di un laboratorio di confronto, si inserisce organicamente - sottolinea Giulietti - all’interno del prossimo decennio tracciato dalla Chiesa ita-liana dopo il quarto Convegno eccle-siale nazionale di Verona”. L’Agorà sarà scandita da alcuni gran-di eventi: oltre all’incontro nazionale dei giovani a Loreto nel settembre 2007, sono previsti nel luglio 2008 la Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney e nell’estate 2009 un meeting nazionale “in simultanea” negli anti-chi e nuovi “santuari” dei vari terri-tori diocesani. Il percorso pastorale si articola su tre temi. Il primo anno (2006-2007) è dedicato all’ascolto del mondo giovanile e ha come obiet-tivo quello di portare la Chiesa (le comunità, i giovani, i sacerdoti, gli operatori) fuori dei propri spazi, per instaurare nuove relazioni con i gio-vani. Il momento clou sarà appunto il raduno nazio-nale di Loreto che culminerà nell’in-contro con il papa e sarà preceduto da alcune giorna-te di condivisione e riflessione sul tema “Come io vi ho amato” (dal 29 al 31 agosto). Il secondo anno (2007-2008) è de-dicato alla dimen-sione interperso-

nale dell’evangelizzazione e si pone in continuità con la dinamica estro-versa del primo anno, a livello di te-stimonianza e presenza quotidiana negli ambienti di vita, ma anche di iniziative straordinarie di missione. L’appuntamento centrale del secon-do anno, che ha per tema “”Mi sarete testimoni”, è la Gmg di Sydney 2008 che offrirà ai giovani la possibilità di approfondire il senso del mandato missionario, in un contesto culturale e sociale estremamente stimolante. La partecipazione, fisica o “virtua-le”, all’evento di Sydney è quindi un passaggio importante per tutti colo-ro che sono coinvolti nel cammino triennale. Il terzo anno (2008-2009), dedicato alla dimensione culturale e socia-le dell’evangelizzazione, focalizza l’attenzione sulla testimonianza cri-stiana nelle frontiere delle grandi questioni culturali e sociali. Tutto l’itinerario si conclude con un evento vissuto simultaneamente in ciascuna delle diocesi italiane, nelle piazze, nei santuari diocesani o in qualche “nuovo santuario” del nostro tempo (centri commerciali, stazioni, cine-ma, piazze, stadi, luoghi dell’emargi-nazione). Il tema, “Fino ai confini della terra”, sottolinea l’esigenza che l’annuncio del Vangelo si declini nei linguaggi e nelle culture dei giovani di oggi, spesso assai distanti da quelli delle precedenti generazioni.

Mattia Bianchi

Il vescovo parla di bambiniIl Kiwanis International ha come missione prioritaria quella di essere di “aiuto e servizio ai bambini nel mondo”: l’Unicef ha riconosciuto da qualche anno che si tratta della più grande organizzazione internazionale di service specificatamente de-dicata ai “children”. “In questa ottica – afferma il Presidente del Club di Senigallia, dott. Sergio Veroli – avremo l’onore di incontrare Sua Eccellenza il Vescovo di Senigallia che ci par-lerà proprio di bambini nell’attuale contesto socio-culturale e familiare”.Nei quattordici anni di vita del Club è la prima volta che avre-mo come Relatore il Vescovo di Senigallia e questa felice oc-casione capita nell’anno in cui il Club di Senigallia – insieme a tutti gli altri Kiwanis Clubs del Distretto Italia-San Marino – è impegnato in un service triennale dedicato alla costruzione di scuole in Costa d’Avorio, in collaborazione con la Società delle Missioni Africane.Conosciamo la sensibilità e l’esperienza personale in terra di missione di Mons. Giuseppe Orlandoni e siamo certi che la se-rata sarà di particolare interesse nel confrontare l’evoluzione dei contesti sociali, multiculturali e familiari in cui si trovano a vivere i nostri figli. L’invito a partecipare è esteso a tutti gli interessati e si svolgerà presso l’Hotel Ristorante Duchi della Rovere in Via Corridoni, 3 a Senigallia venerdì 2 marzo 2007 alle ore 20.30.

Sergio Veroli

Via Crucis dei giovaniI giovani della diocesi a livello vicariale organizzano la via crucis quale occasione di preghiera e di crescita nella colla-borazione tra le varie parrocchie. In particolare per la vicaria di Senigallia la via crucis si terrà venerdì 9 marzo in piazza del Duomo.

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� 1 marzo 2007il paginone

1 marzo 2007 �il paginone

L‘Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici è un’associazione appartenente all’Unione Internazionale delle

Guide e Scouts d’Europa – Federazione dello Scoutismo Europeo F.S.E, presente in 19 nazioni europee e in Canada. Fondata il 14 aprile del 1976, da una costola dell’ex Asci che non si riconosceva nella neonata Agesci. E’ stata riconosciuta civil-mente nel 1985 e dalla Cei nel 1997, e vuole contribuire alla for-mazione religiosa, morale e civica dei giovani attraverso la pratica del metodo scout, secondo lo spirito del fondatore , Lord Baden Powell e nella tradizione dello scautismo cattolico. Attualmente conta circa 20.000 iscritti in oltre 200 Gruppi Scouts,

di cui 3 nella nostra Diocesi. Il metodo educativo attrae ancora oggi ragazzi e ragazze, in quanto fa appello a desideri e ad aspi-razioni innati in ognuno di loro (vita all’aperto, comunità, gioco, servizio), educa a valori oggettivi, ma soprattutto offre punti di riferimento come Promessa e Vangelo. Esso infatti viene conce-

pito come mezzo di apostolato, a partire dalla comunità civile e parrocchiale in cui il Gruppo Scout opera e il ragazzo cresce. Nel campo politico l’Associazione mantiene la più stretta neutralità ed indipendenza. L’Associazione considera lo scautismo maschi-le e il guidismo femminile due diverse esperienze e applicazioni dello stesso metodo educativo scout; quindi, per motivi educativi e per rispetto della vocazione di ognuno, l’educazione dei ragazzi e delle ragazze viene essere attuata in strutture distinte, preve-dendo momenti di incontro (Intereducazione). L’Associazione ed i Gruppi sono strutturati in due “Sezioni”, maschile e femminile, e a sua volta ogni Sezione è suddivisa in “Branche” secondo lo schema seguente: * Lupetti e le Coccinelle, da 8 a 11, anni vivono essenzialmente il gioco, ambientato per i primi nei racconti della giungla e per le seconde nell’ambiente Bosco. Imparano, secondo lo spirito di San Francesco d’Assisi, che il Creato è opera di Dio e dono all’uomo. * Gli Esploratori e le Guide, da 11 a 16 anni, at-traversano il delicato passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza; per loro lo scoutismo vuole essere un aiuto nella crescita, un invi-to ad esercitare la loro intelligenza e la loro volontà, un sostegno a crearsi un giusto rapporto con gli altri e con Dio, in uno spiri-to di attenzione e di servizio, tradotto nella pratica della Buona Azione quotidiana. * Rovers e le Scolte completano il cammino iniziato dal ragazzo e dalla ragazza nello scautismo, per essere delle persone che diventino, con l’azione e con l’esempio, nella vita familiare, professionale e sociale e con il servizio costante, centro di irradiazione della verità e della carità di Cristo. Da 21 anni in poi si resta in Associazione come dirigenti e responsabili.

Nel 1916, ad opera di Mario di Carpe-gna, aristocratico appartenente alla

“Guardia nobile” del Papa, fu fondata l’ASCI (Associazione Scoutistica cattolica italiana) con approvazione pontificia e la nomina di un Assistente Ecclesiastico. In seguito, con il sopraggiungere del fascismo,dei decreti di scioglimento delle associazioni giovanili che non accettavano di divenire opere di regime lo Scoutismo, quindi l’Asci fu sciolta, ma non morì del tutto. Molti gruppi continuarono in clandestinità fino alla seconda guerra mon-diale, durante la quale molti degli scout che operavano nella clandestinità si adoperaro-no al fianco della Resistenza e per la salvezza di numerosi ebrei perseguitati. Nel 1944, mutata la situazione l’Asci rinac-que come associazione autonoma. Nel frat-tempo a Roma era nato il primo nucleo del-l’AGI (Associazione Guide Italiane) ad opera di alcune giovani e di qualcheassistente. Il clima culturale del dopoguerra, il nuovo ruolo della donna nella società e nella Chie-sa, lo stesso rinnovamento conciliare, hanno creato successivamente l’occasione favorevo-le per la nascita di un’unica associazione di guide e scouts cattolici nella quale potessero convivere, nel rispetto reciproco e secondo il principio della coeducazione, ragazzi e ra-gazze: era il 1974, nasceva l’AGESCI.L’associazione come iniziativa educativa li-beramente promossa da credenti, vive nella comunione ecclesiale la scelta cristiana. Nel-l’azione educativa, l’Associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito e tiene conto dell’operato degli altri ambienti educativi.L’AGESCI ha anche un proprio statuto e un regolamento, ed è strutturata in ambito na-zionale su quattro diversi livelli: il gruppo, la zona, la regione e poi il nazionale, così che le strutture possano essere in grado di sostene-re le Comunità Capi nel progetto educativo che le porta alla crescita e allo sviluppo dei ragazzi attraverso diverse attività e molte-plici iniziative. Caratteristiche predominan-ti dell’associazione sono: l’autoeducazione, l’esperienza e l’interdipenza tra pensiero e azione, la coeducazione, la vita di gruppo, la dimensione comunitaria, la vita all’aria aper-ta, il servizio e la fratellanza internazionale. Sulla base di un patto associativo che è il le-gante di ogni comunità capi e la piena accet-tazione della proposta scout nella vita indi-viduale , ogni gruppo tende poi a sviluppare al meglio le proprie potenzialità, a cercare di “rendere liberi i propri ragazzi nel pensare e nell’agire da quei modelli economici e poli-tici che opprimono e condizionano, da ogni accettazione passiva di proposte e ideologie, da ogni ostacolo che all’interno della perso-na ne impedisca la crescita”.

AvventuraScout

Thinking day

Cento anni di scoutismo Scout

d’Europa

Agesci

Un 24 febbraio 2007all’insegna del gioco e della preghiera: le quattro comunità scout di Senigallia hanno dato vita alla giornata del ricordo, una solenne apertura delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita del movimento mondiale scout

Fondato ufficialmente a Roma il 30 giugno 1913 da Carlo Colombo viene eretto ad Ente Morale nel 1916, è uno dei

membri fondatori delle due organizzazioni Mondiali (maschi-le e femminile) dello scautismo. Attraverso l’opera di volontari realizza un’azione educativa rivolta a tutti i giovani, senza alcu-na distinzione. Lo scoutismo Cngei si caratterizza per i suoi i quattro principi fondamentali: democraticità, laicità, coeduca-zione e scelta adulta. L’offerta educativa del Cngei si ripartisce in tre branche, caratterizzate da specifiche fasce d’età: dagli 8 agli 11/12 anni sono Lupetti/tte e fanno parte del Branco, dagli 11/12 ai 15 anni sono Esploratori/trici e fanno parte del Reparto, dai 15/16 ai 19 anni sono Rover e fanno parte della Compagnia. Dopo i 19 anni i ragazzi finiscono il loro percorso educativo e possono, volendo, proseguire nello scoutismo come Senior, nel Clan, o come Capi in una delle tre branche. Il Cngei a Senigallia fu fondato il 10 luglio 1985, come gruppo sotto la Sezione di Pesaro, con sede in via Cellini n. 36, e si costi-tuì in sezione l’8 gennaio 1987. Nel settembre 1989 venne inau-gurata l’attuale sede, concessa in comodato gratuito dal Comune di Senigallia, in via Stradone Misa n.90, dopo mesi di lavori da parte di tutti i soci. Nel 1996 fu iscritta all’Albo del Volontariato della Regione Mar-che al n.215, iniziando così la sua attività di protezione civile. Nella Consulta di Volontariato del Comune di Senigallia risulta tra le associazioni fondatrici e vi collabora attivamente alle atti-vità. I nostri ragazzi e ragazze, oltre a giocare e cimentarsi nel-le tipiche attività scout (segnalazione, topografia, pionieristica, ecc.), sono coinvolti attivamente anche nel progetto culturale “Adotta un monumento” in cui, specialmente in estate, fanno da guida turistica alla Chiesa della Croce.

Sabato 24 febbraio alle ore 19 il Vescovo Orlandoni ha ce-lebrato la S.Messa in occasione del centenario dello scou-

tismo, con i giovani delle tre Associazioni AGESCI, FSE, CNGEI e con gli iscritti al Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI). E’ stato un incontro di preghiera caratteriz-zato da un’intesa comune che si è espressa festosamente nei canti e nelle riflessioni. Importante il momento in cui tutti insieme abbiamo rinnovato la nostra promessa scout, un im-pegno serio pur nella semplicità delle parole, che richiama la responsabilità di ciascuno nell’agire in maniera leale verso Dio e verso il prossimo, con spirito di servizio, per la realizzazio-ne di un mondo migliore. Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo scout del 2004, si era rivolto così in Piazza San Pietro ai giovani e agli adulti che la gremivano, ricchi del loro carat-teristico fazzoletto con racchiuso il simbolo scout: “guardate in alto, rendete possibile l’impossibile, coltivate sempre la pas-sione educativa, perché una volta scout sempre scout”. Anche il Vescovo Orlandoni nella sua omelia ha rivelato l’importan-za dello scoutismo nella formazione del cittadino. E’ quindi la promessa scout un impegno che preso da bambini continua nella vita adulta o che può essere scoperto nella sua valenza

spirituale e sociale anche più avanti nel percorso della vita. E’ una formazione che, per chi la sceglie, dà la visi-bilità in uno stile di vita caratterizzato dalla ricerca della essenzialità, dall’attenzione a chi cammina accanto e al-l’universo intero, dall’ascolto delle necessità del mondo, da una rete di fraternità che va dalla situazione locale e quella globale, dal servizio. E’ il movimento scout ca-ratterizzato inoltre dall’ottimismo, dalla speranza sulle possibilità di ogni uomo, e dalla fede in un Dio creatore di tutte le creature. Tra i disegni di Baden-Powel, splen-dido educatore degli inizi del secolo scorso, raccolti nei suoi libri, c’è la rappresentazione di una grande quercia che si estende su tutto il mondo, con ai piedi un piccolo

seme nato cento anni fa nel 1907 a Brownsea, l’isola della Ma-nica dove B.P. portò la sua prima squadriglia scout, essa rap-presenta l’intero movimento scout e il suo fondatore. I frutti di questo movimento sono evidenti, quaranta milioni di gio-vani oggi sono iscritti nello scoutismo. Anche a Senigallia il movimento che si distribuisce su quattro associazioni conta oltre quattrocento iscritti ma se dovessimo considerare l’in-tera regione Marche in ogni luogo potremmo trovare centri scout per giovani e per adulti. E’ possibile entrare a far parte di questo grande movimento anche in età adulta perché ci si può sempre innamorare della sua spiritualità. Il cammino scout è stato chiamato un cammino di libertà che non si chiude su se stesso né in forme di contemplazione ma attivamente affronta la vita lungo le strade del mondo. B.P. come pedagogista dice a ciascuno di noi:” impara a guidare la tua canoa”. E’ un invito all’autonomia di pensiero e alla conoscenza di quelle tecniche e abilità che servono a guidare la nostra per-sona attraverso la formazione del carattere. Si tratta quindi di una pedagogia attiva che fa prevalere le realtà positive e gli ele-menti che uniscono, che fanno comunità perché ogni persona ha valore talenti e risorse da scoprire. Il sentimento religioso che ci conduce a Dio è essenziale in questa ricerca. B.P. augu-ra al movimento che ha fondato di essere operatore di pace e di fraternità e ci dice : “Nella nostra fraternità di adulti scout, in ogni paese abbiamo già una tale disposizione d’animo che favorisce la pace. Ma se questa fraternità fosse organizzata più compiutamente sia nel movimento maschile che in quello femminile essa col numero sempre crescente dei suoi membri diverrebbe una lega mondiale di popoli, dotati di menti sane, impegnati a risolvere le difficoltà con accomodamenti amiche-voli anziché darsi ad una corsa folle agli armamenti o anche compiacersi in diverbi politici”.

Rosaria Leonardi Cenerelli

Gli scout lo chiamano “Thinking day”, la giornata del pensiero perché in questo giorno (22 Febbraio) di ogni anno si ricordano del loro fondatore, Lord Baden Powell,nato in questo giorno nel 1857. Quest’anno è ricorso il centenario della fondazione: era il 1907 quando infatti iniziò l’avventura scout e come scout abbiamo voluto sentirci fratelli e sorelle di ogni altra guida e scout, incon-trando con un gioco (nostra inesauribile fonte di crescita) tutti gli scout della città: Agesci, Fse, Masci e Cngei uniti dal desiderio di ricordare e vivere insieme un’avventura unica. Altre iniziative seguiranno, c’è in progetto un servizio da portare alla città (magari la pulizia di un’area malmessa o qualcosa del genere in collaborazione con il comune di Senigallia), una mostra di fotografie e imma-gini dalle origini dello scoutismo senigalliese ad oggi e ancora qualche altra proposta per animare la città, il territorio.

Era il 1944 quando nel Centro sud dell’Italia vengono fondate le Compagnie dei Cavalieri di S. Giorgio, prima

forma organizzativa della scoutismo adulto. 1945 - Lo scoutismo degli adulti si diffonde anche nel Nord. 1954 - L’organizzazione degli adulti scout si qualifica come Movimento e assume la sigla Masci. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani). 1958 - Il Masci si qualifica come movimento di Adulti Scout (ex Asci) e Adulte Guide (ex Agi). 1965 - Il Masci si qualifica come movimento a cui possono aderire i coniugi degli Adulti Scout e Adulte Guide e adulti non provenienti dallo scoutismo. 1968 - Approfondimento dell’idea della partecipazione alla vita politica come servizio. 1970 - Approfondimento dell’educazione permanente e del-la coeducazione. 1972 - L’Assemblea Nazionale dà una nuova struttura orga-nizzativa al Masci, con l’istituzione dei Segretariati regio-nali e del Consiglio Nazionale, come organismo di coordi-namento e di sviluppo del Movimento. Nello stesso anno iniziano i Seminari di Animazione, con lo scopo di fornire idee e spunti concreti per la vita delle comunità. 1976 - Il Masci. si qualifica come movimento di educazione permanente e di azione civica. Negli anni ‘80 vengono tenuti vari convegni sul servizio e sull’importanza dell’impegno degli adulti scout nella poli-tica e si realizzano i primi convegni nazionali di catechesi. Gli anni ‘90 sono caratterizzati da una riflessione sul meto-do e sulla vita comunitaria. Il Duemila prosegue su questa strada.

M.A.S.C.I C.N.G.E.I.

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1 marzo 2007 11Territorio

arcevia Il libro Marcellini propone un bel modello di sviluppo

il breviario gallico

un po’ di cronaca

Non poteva essere idea migliore, quella del

Comune di Mondolfo, di ubicare in “villa” il nuo-vo palazzo – la casa – del turismo. Non viene forse proprio da “villa” (etimo-logicamente parlando) la parola “villeggiatura”? Ecco dunque sabato mattina, 3 marzo alle ore 11, l’inau-gurazione a Marotta, lun-go Viale Carducci, di “Villa Valentina”, “Casa del turi-smo”, la villa in stile Liberty acquistata dal Comune e, dopo lunghi ed articolati restauri, creata quale spa-zio di informazione-acco-glienza turistica e non solo. “Dobbiamo dire – ci ha spiegato il Sindaco di Mon-dolfo, Pietro Cavallo – che con grande lungimiranza le passate amministrazio-ni hanno acquistato Vil-la Valentina per farla oggi divenire la Casa del Turi-smo. Si tratta infatti di un edificio dalle indubbie va-lenze storico artistiche, fra i più antichi di Marotta, e – fatto assolutamente non secondario – ottimamente inserito fra Viale Carducci e Lungomare Cristoforo Colombo”. La Villa, infatti, presenta gli accessi principali lungo il più noto viale turistico di Marotta, il Carducci, ma al contempo ha tutto un secondo fronte, con ampi spazi, proprio sul popola-tissimo lungomare, nella zona compresa fra Piazza Roma e Piazza Kennedy, il cuore turistico della loca-lità balneare. Una scelta articolata quella di utiliz-zazione di Villa Valentina. “Nella struttura interamen-te restaurata – ha ripreso il Sindaco Cavallo – trova spazio l’ufficio turismo con l’immancabile front-office; vi ha pure sede la Capitaneria di Porto, l’uf-ficio per il ricevimento del Sindaco e degli Assessori a

Marotta, un’interessante e nuova sala riunioni”. Parti-colarmente importante la presenza della Capitaneria di Porto, in quanto il nuo-vo dislocamento logistico permetterà pure, sin dalla prossima estate, di poten-ziare i servizi di controllo ed emergenza da parte del-la stessa struttura della Ma-rina, disponendo di nuovi mezzi sul tratto specifico di litorale. Accanto agli spazi interni, pure una rinnovata area esterna. “Sul lato mare della Villa – prosegue Cavallo – è stato creato un piazzale all’aper-to che possa fungere, du-rante la stagione estiva, an-che quale spazio per eventi culturali, turistici e ricreati-vi, utilizzando la magnifica Villa ed il mare un po’ quale contesto naturale”. Al taglio del nastro, oltre al Sindaco di Mondolfo ed all’Amministrazione co-munale, sarà presente pure il Presidente della Provin-cia di Pesaro e Urbino sen. Palmiro Ucchielli, che ha partecipato alla nuova rea-lizzazione. Interverranno anche gli Assessori al Turi-smo della Regione Marche e della Provincia di Pesaro e Urbino, oltre al Consi-gliere Regionale Vittoriano Solazzi; a benedire la nuova struttura il Parroco, Mons. Egidio Bugugnoli. Nella ce-rimonia, sarà presente pure il picchetto d’onore della Marina Militare, in quanto avverrà l’alza bandiera con l’ingresso in servizio della nuova sede della Capitane-ria di Porto, col saluto delle Autorità militari. “Invitia-mo tutta la cittadinanza ad essere presente a questo momento che, come Am-ministrazione comunale, riteniamo un davvero im-portante della storia turi-stica del nostro territorio”.

Alessandro Berluti

a marotta l’inaugurazione in via carducci

Casa del turismo

Ad un anno circa dalla pubblicazio-ne, è tempo di attenta ri-lettura

del Breviario Gallico di Marcello Mar-cellini. Se l’opera prima dello scrittore (celtico arceviese) - avvocato (dorico) ha rappresentato per i più la fluida pi-sta per una goduta galoppata nel mito e nella magia (con “finale sorprenden-te”), ora siamo al momento del passo rallentato sui saliscendi del testo scrit-to, sempre con la scorta del “modo ro-manzesco” con cui il “tema” (dei Celti) viene affrontato.“Breviario” del resto significa anche “opera che si legge di frequente, che co-

stituisce motivo di continua riflessione”.Di mezzo (anzi, in partenza) c’è poi l’antica roccia ispi-ratrice, quella pietra da cui quasi tutto è scaturito e che ora è là, viva, attiva, reattiva. E capace di insorgere fino a diventare incandescente. Pie-tra di paragone: tra il passato ed il presente, tra il meglio (ed il peggio) di ieri e di oggi. Per chi sa leggere e rileg-gere, il Breviario Gallico di Marcello Marcellini è bacino (non chiamatelo. “cava”) di idee-guida e di ‘provocazio-ni’: per un modello vitale e di sviluppo ‘più’ sostenibile. Parlano ancora e indicano la strada da battere i Celti (“Erano altissimi i miei re-moti avi, biondi e rossi, occhi verde foglia o azzurri, capelli lunghi”), capaci di crearsi “un varco non già con il vigore, la ferocia e l’abilità nell’uso del-

le armi, ma per l’originalità”.Dunque, l’originalità, la forza delle idee, i concetti informatori di un’altra visio-ne del mondo. Ovvero: Arcevia ed il turismo culturale. Nello specifico: la ri-scoperta, la valorizzazione, la fruizione del sito archeologico di Montefortino, diventato recentemente privilegiato oggetto di studio e di culto degli stu-diosi, dei ricercatori e degli appassio-nati del settore, su scala nazionale ed internazionale.Più oltre, c’è un’altra dimensione, for-te, che prende campo fin dal preludio e dalla dedica del libro (“Ho chiuso un

attimo gli occhi per vedere che sogni ci sono”; “A Raffaele e Zio Anselmo, au-tentici cultori di sogni”).Più sopra, c’è Arcevia: “...è là, sempre inquietante e cupa...col sentimento della sfida, sfrontata e dura”; “asse-gnarle l’appellativo di ‘perla dei monti’ è stato uno sforzo retorico”; “è l’estre-mo baluardo delle civiltà dei monti ed il primo ostacolo delle genti di mare”; “preziosa esteriormente e d’intelletto fiera”. Più sotto, “c’è Montefortino, un muc-chio disarticolato di case sfilacciato lungo la valle, uno scacchiere di matto-ni ed orti, strisce e macchie di cemento e campagna.”Più sotto ancora c’è “una buca, ove più di una mano ha nel tempo scavato. Quella buca la chiamano ‘la buca del-l’oro’, e la gente del posto dice che vi fu-rono trovate pietre preziose ed armi.”“Il quel luogo si è consumata la mia tranquilla infanzia. Quel posto non ha pretese oltre la sua straordinaria umanità: un’unica famiglia scomposta all’interno di più case solo per la neces-sità di uno spazio vitale, un incedere lento e corale, una comune gioia o un diffuso dolore, una spontanea solida-rietà.”Sogno, sfida, scelta del modello di svi-luppo: il varco giusto si crea “non già con il vigore, la ferocia o l’abilità nel-l’uso delle armi, ma per l’originalità....” Altrimenti Arcevia “è là, sempre in-quietante e cupa: temporale d’estate col grano da falciare, talvolta debole quasi spossata, sfrontata e dura come il presagio di un male imminente.”

Umberto Martinelli

Ripe, giovani e anziani raccontano

L’amministrazione comunale e il centro giovanile di Ripe pro-muovono una iniziativa che ha una valenza culturale e socia-le poiché persegue il doppio obiettivo di superare le distanze generazionali attraverso un processo di avvicinamento delle giovani generazioni agli anziani e di promuovere una riflessio-ne sulla storia locale sociale. Un gruppo di giovani raccoglie testimonianze orali sullo stile di vita dei giovani negli anni Trenta e Quaranta, come lavoravano, come vivevano l’amici-zia e i rapporti interpersonali. Inoltre effettuano una ricerca di fotografie che possano documentare la realtà quotidiana del tempo. Parallelamente viene promosso un concorso lettera-

rio che ha per tema: storie, frammenti di esistenza. I giovani partecipanti sono invitati a cimentarsi su un tema legato alla loro vita quotidiana, in questo modo al termine dell’iniziativa sarà possibile effettuare un paragone tra la vita delle diverse generazioni. E’ una scommessa nella quale amministrazione comunale, servizi sociali e culturali, operatori e frequentatori del centro giovanile si sono cimentati con l’intento di realizza-re una iniziativa di alto livello qualitativo. Anche il reperimento di vecchie foto che raffigurano contesti pubblici o scene di lavoro, è importante per la riuscita dell’ini-ziativa, che comprende anche una pubblicazione, per questo tutti i cittadini sono invitati a mettere a disposizione, con tutte le cautele del caso, alcune foto del proprio archivio familiare, che saranno scannerizzate e prontamente restituite.

Ha avuto luogo nei giorni scorsi a Serra de’ Conti la seconda seduta

del “Tavolo di concertazione” del com-prensorio, istituito dal Co.Ge.S.Co. allo scopo di approfondire i temi dello svi-luppo sostenibile del territorio sotto il profilo produttivo ed occupazionale, e composto dai rappresentanti delle am-ministrazioni comunali, delle associa-zioni professionali, degli organismi di categoria e delle organizzazioni sinda-cali delle valli Misa e Nevola.Alla seduta del “Tavolo di concertazio-ne”, introdotta e coordinata dal presi-dente del Co.Ge.S.Co. Massi, hanno preso parte amministratori del com-prensorio e rappresentanti di Cna, Cgil, Coldiretti, Assindustria e Copagri.I presenti hanno preso in esame le pos-sibilità di attuazione di alcune azioni positive da porre in essere a livello com-prensoriale. Tra gli obiettivi su cui inne-scare una proficua collaborazione fra i vari soggetti amministrativi, associativi e finanziari, quelli della realizzazione di una rete tecnologica che metta tut-ti i comuni dell’area Misa-Nevola nella condizione di fruire di efficaci collega-menti - oggi indispensabili specie per gli operatori economici-, e quello della attivazione a livello comprensoriale di un piano energetico volto all’utilizzo ed alla valorizzazione delle energie alter-

native.Il tavolo di concertazione ha anche ap-profondito la prospettiva di sollecitare congrue misure di sostegno per il polo tecnologico tessile / abbigliamento che risulta ampiamente configurato nel comprensorio senigalliese, e quella di accesso e utilizzo dei fondi struttura-li alla luce dell’accordo già predisposto da Camera di Commercio, Università e Provincia di Ancona.Tra gli altri argomenti affrontati, la pos-sibilità di adesione dei comuni della val-le del Misa al G.A.L. (Gruppo di Azione Locale) “Colli Esini - San Vicino” e la prospettiva di dar luogo, ove possibile, ad un progetto per il raddoppio del polo per insediamenti produttivi della Zipa di Ostra (le cui aree risultano ormai tut-te assegnate), in un quadro di potenzia-mento e valorizzazione di tutte le aree intercomunali individuate nel compren-sorio dal Ptc della provincia di Ancona.I presenti hanno convenuto sulla neces-sità di riflettere sulle questioni poste sul tappeto allo scopo di definire una linea comune stabilendo, fra i vari argomen-ti trattati, le priorità su cui dare vita ad una azione coordinata fra tutti i comuni.La definizione delle priorità sarà og-getto della prossima seduta del “Tavolo di concertazione”, che sarà convocata a breve scadenza.

serra de’ conti, tavolo di concertazione cogesco

cogesco e sviluppo ARCEVIA – Tra il 2007 e il 2009 il Comune investirà più di 1 milione e 700 mila euro per la manutenzione ed il recupero delle mura storiche. E’ la più grande cifra mai messa in campo per la cinta muraria di Ar-cevia, tra le più antiche e fragili delle Mar-che.

OSTRA – Ennesimo incidente all’incrocio di Casine, lungo la strada Arceviese che ha vi-sto coinvolti un autotreno, un furgone e tre autovetture. Il traffico dirottato per oltre tre ore su strade secondarie. Un’ulteriore con-ferma della necessità di procedere verso la soluzione della rotatoria per risolvere i pro-blemi della frazione.

CHIARAVALLE – Stavano procedendo en-trambi lungo la strada provinciale 76, in direzione Jesi-Chiaravalle, quando si sono tamponati. L’incidente è avvenuto alle 7.30 del mattino nei pressi dell’incrocio con via Pieralisi, davanti al negozio Expert. Sembra che uno scooter abbia tamponato l’auto che procedeva davanti. Ad avere la peggio, ov-viamente, è stato il giovane alla guida dello scooter.

OSTRA – In moltissimi si sono dati appun-tamento presso la Sala Grande del palazzo comunale per prendere parte all’inaugura-zione della nuova struttura sanitaria locale. La nuova struttura prevede varie funzioni poliambulatoriali, con il mantenimento di quelle già esistenti, il futuro incremento e

potenziamento di altre ed l’accorpamento di fisioterapia, il centro prelievi e la radiolo-gia che si è dotata di un ecografo a tecnolo-gia avanzata.

MARINA – Un’escavatrice al lavoro in un cantiere lungo la statale Adriatica, tra Mar-zocca e Montemarciano, ha tranciato una tubatura del gas, provocando la fuoriuscita di metano. Sono stati momenti di grande tensione anche perché la fuga era piuttosto cospicua e c’era il pericolo che potesse veri-ficarsi un’esplosione. La statale Adriatica è rimasta chiusa con comprensibili disagi alla circolazione che è stata bloccata con devia-zioni sulla viabilità locale che è ben presto collassata. Anche il traffico ferroviario lungo la linea Adriatica è stato interrotto per moti-vi precauzionali.

MONTEMARCIANO –Sono iniziati i lavori di conversione dell’ex Casa di Riposo “G.B. Marotti” di Montemarciano in Residenza Protetta per Anziani non Autosufficienti. L’intervento è rivolto all’adeguamento della struttura e dei locali destinati agli impianti, nonché alla costruzione di un nuovo bloc-co nel retro dell’edificio atto ad accogliere un locale adibito a spazio multifunzionale. Il progetto, elaborato direttamente dall’Uf-ficio Lavori Pubblici e Progettazioni del Comune di Montemarciano, ha un costo di € 480.000,00. Il relativo appalto è stato aggiudicato all’Associazione temporanea verticale di due imprese teramane.

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12 1 marzo 2007Cultura

idee La radice di molti mali nelle nostre famiglie è nella comunicazione superficiale o assente

Recuperare umanità a tutto campo

È solo mettendo in gioco a tutto campo la propria umanità che gli adulti possono sperare di dialogare

con i propri figli. Lo afferma con convinzione don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova. Abituato a fron-teggiare quotidianamente situazioni di disagio giovanile, don Rigoldi sa che la radice di molti mali sta nella comu-nicazione superficiale - quando non assente - che afflig-ge le nostre famiglie.“C’è un forte bisogno di senso - sottolinea don Rigodi -. Non basta l’ascolto: i figli vanno osservati, ascoltati, ma

poi bisogna interloquire e per parlare con loro un adulto deve avere una sua vita interiore e una for-te consapevolezza di sé. Solo così si possono dire delle cose importanti. Le statistiche ci dicono che il 90% dei discorsi in una famiglia ruotano attorno alle cose “quotidiane”: cos’hai fatto, dove sei sta-to, ti è passato il raffreddore, che voto hai preso a scuola. È raro che si scenda nei vissuti, che si parli di rapporti, che si diano giudizi sulle scelte impor-tanti. E questo è inaccettabile. Per parlarci dobbia-mo recuperare la nostra umanità profonda, il calo-re, l’intelligenza. In una parola scegliere di essere autentici”.Il problema è, innanzi tutto, di tempi, modi e luo-ghi: “In un’epoca come la nostra - dice don Rigodi - il tempo del dialogo si riduce spesso a essere un tempo stressato e frettoloso. Manca un tempo che io definisco “pacifico”, capace di guardare, ascoltare, pazientare, anche semplicemente far chiacchiere,

senza avere troppa fretta di arrivare subito a un dunque. Per molte famiglie è un problema, spesso si hanno a di-sposizione solo le sere, quando i genitori tornano stres-sati dal lavoro; oppure ci sono il sabato e la domenica, quando non sono impegnati dallo shopping”.E parlando di vita interiore sorge spontaneo pensare alla difficoltà che anche le famiglie cattoliche hanno spesso di trovare tempi per pregare insieme: “Se fossi padre io non proporrei mai di leggere in famiglia la Parola di Dio o di recitare il rosario. Sono cose belle a dirsi, ma nel-

la pratica mi sembra ci sia sempre qualcuno che vince (i genitori) e qualcuno che perde (i figli), perché subisce la decisione controvoglia. Piuttosto meglio un semplice segno della croce ai pasti o una gesto e una preghiera in qualche momento particolare. Credo che le manifesta-zioni religiose vadano tenute separate, differenziate se-condo le esigenze delle diverse età. L’importante è avere una vita interiore, riuscire a bloccare un tempo impor-tante, abituarsi a ricercare il senso delle cose. Non oc-corre “fare” sempre, anche dal punto di vista religioso, riempire tutti i vuoti. Non è un caso se molte delle per-sone desiderose di approfondire un percorso spirituale si rivolgono ai buddisti e non a noi cattolici. Questo mi crea tristezza, qualche volta perfino un po’ di gelosia”.Quali sono i “frutti malati” della mancanza di dialogo nelle famiglie di oggi? Verrebbe spontaneo pensare al di-sagio giovanile, alle situazioni limite, visto il lavoro del nostro interlocutore. Invece lui ci spiazza dicendo: “La gran parte dei ragazzi non sono cattivi, non finiscono nel disagio. Il rischio più frequente è la banalità delle pro-spettive di futuro. Nel senso che si lavora per vivere, si fa sesso quando capita l’occasione, si pensa a se stessi e agli altri solo se avanza, si coltivano poche amicizie fi-date e sostanzialmente non si pensa mai al resto del mondo, non si valorizzano nemmeno i propri talenti. Si vive senza né alti ne bassi. Ma basta che questo delicato equilibrio si rompa, per una malattia o una separazione, e allora crolla tutto”.

Sfefania Cecchetti

Russia formato Marchecultura� Eventi di danza e musica per conoscere l’anima russa

Con l’iniziativa “I giorni della cultura russa” nella regione

Marche, durante tutto il mese di marzo (mese nel quale è previ-sta la visita del Presidente Russo in Italia) continua una serie dei eventi promossi dal Consolato Onorario russo con lo scopo di far conoscere al pubblico italiano e sopratutto marchigiano la cul-tura multietnica russa e sviluppa-re rapporti culturali tra il popolo russo e quello italiano.Nel Festival del 2007 partecipe-ranno più di 670 persone, tra i quali giovani artisti di talento (musicisti, ballerini, pittori) pro-venienti da tutte le parti della Russia.Nelle Marche le date del festival sono le seguenti: - 13 marzo alle ore 21.00 “Gala show di ballo russo – balli rus-si folcloristici e la coreografia

moderna” presso il Teatro La Fenice a Senigallia. Il concerto è a favore e in collaborazione con AosS (Associazione Oncologica Senigalliese) e Andos (Associa-zione Nazionale donne operate al seno). - 15 marzo alle ore 21.00 “Gala show di ballo russo – balli rus-si folcloristici e la coreografia moderna” presso il Teatro Co-munale G. Spontini a Maiolati Spontin .- 26 marzo 2007 alle ore 21.00 il concerto dell’orchestra di strumenti popolari russi “Ma-lachite” presso Teatro Torquis di Filottrano. - 30 marzo alle ore 21.15 il con-certo del Coro Accademico del Collegio Musicale Cajkovskij (Russia) presso l’Aula Magna d’Ateneo Guido Bossi ad Ancona.

G.M.

musinf �Al museo dell’Informazione di Senigallia le opere di Georg Baselitz

a�rte �internazionaleLa programmazione del Musinf ave-

va previsto per il 2007 un profilo di rilievo internazionale e si dovreb-be partire subito in questa direzione mettendo in cantiere, nella sede del Museo Comunale d’Arte Moderna di Senigallia, una mostra dedicata ad un artista di fama veramente internazio-nale, Georg Baselitz. “Come l’italiano Enzo Cucchi” spiega il prof. Bugatti, direttore del Museo d’Arte Moderna di Senigallia” Georg Baselitz è una stella di prima grandezza, contesa dai musei di tutto il mondo, a partire dai grandi musei americani, e, come Enzo Cucchi, ha iniziato a crescere di prestigio con il recupero di centralità della pittura, sancito dall’affermazione internazio-nale proprio della transavanguardia italiana, Enzo Cucchi in testa”. Il progetto della mostra al Musinf di Senigallia sta nascendo da una collabo-razione con Oreste Bellinzona, che ha curato sia il catalogo sia la mostra di Baselitz a Milano. Le grandi acquaforti di Baselitz, che dovrebbero essere presto esposte al Museo di Senigallia sono state realiz-zate ad Amburgo dalla stamperia Ber-clas ed a Copenaghen dalla stamperia

di Niels Borch Jensen, per le edizioni Di Catherine Putman di Parigi Georg Baselitz è nato nel 1938 in Sassonia. Il suo vero nome è Georg Kern. Nel 1956 si è trasferito a Berlino Est, dove ha frequentato la Hochschule d’arte sotto la guida di Walter Womacha, uno degli interpreti del realismo socialista. Ma dalla Hochschule viene espulso e, tra-sferitosi a Berlino Ovest, muta il suo nome in quello attuale. Anche ad Ovest si scontra con l’insegnamento predo-minante, che, nel caso, è impregnato della retorica opposta a quella del rea-lismo, cioè quella astratta ed informa-le. Comincia a dipingere frammenti di corpi deformati. Nel 1961 pubblica, con Eugen Schoenebeck il primo ma-nifesto “Pandaemonium”. Nel 1963, in occasione della mostra alla galleria di Werner e Katz vengo-no sequestrati alcuni suoi dipinti, con l’accusa di oscenità. Nel 1965 ottiene una borsa di studio a Villa Romana, a Firenze. Nel 1966, presso Worms, di-pinge il ciclo degli Eroi. Nel 1969 ap-paiono le sue, ormai mitiche, opere capovolte, della cui suite fanno parte anche le grandi incisioni, che verranno esposte al Museo di Senigallia.

Prosegue la sta-gione musicale

dell’Associazione Cul-turale La Fenice di Se-nigallia. Dopo l’inizio jazz che ha riportato a Senigallia ancora una volta Renato Sellani, accompagnato da un colosso del sassofono internazionale, Gian-ni Basso, la seconda serata di domenica 4 marzo sarà dedicata alla lirica.Senigallia ha una grande tradizione di appassionati dell’ope-ra, ma raramente si ha la possibilità di veder-ne rappresentata una.Approfittando della presenza di un grup-po di musicisti (l’En-semble Opera Petite ) che si sono specia-lizzati nella rappre-sentazione di opere con testo integrale, ma con un’orchestra

ridotta, e adattate per essere rappresentate in palcoscenici di pic-cole dimensioni, l’As-sociazione ha chiesto che venisse allestita un’opera buffa che riesciusse a divertire il pubblico.Si tratta del Don Pa-squale di Gaetano Do-nizetti, che sarà ese-guito in forma scenica con l’orchestra diretta dal giovane musicista marchigiano Roberto Molinelli.La serata dedicata al-l’opera lirica , data la maggior lunghezza dello spettacolo, avrà inizio alle ore 17,30.I biglietti (non nu-merati) dal costo di 8 euro (ridotti 5 euro) saranno in vendita un’ora prima dello spettacolo. Prevendi-ta presso ‘Dolciumi Vinicio’.

musica� �Il 4 marzo ‘Don Pasuale’ di Donizetti

serata �di �liricaVisto il successo di

pubblico, la Giun-ta di Ostra Vetere ha deciso di prolungare fino al 31 marzo, sem-pre nei locali del pre-stigioso Palazzo De Pocciantibus di Ostra Vetere, le due mostre dedicate a Walter Ba-stari e Mario Giaco-melli. Il pubblico po-trà visitare - il martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9 alle ore 12 ed il venerdì e sabato dalle ore 15 alle ore 19 - non soltanto i bellis-simi locali del Palazzo, ma anche continuare ad ammirare una Mo-stra Antologica del pittore Walter Bastari e degustare una inte-ressante esposizione fotografica del grande ed internazionale Ma-rio Giacomelli sulla “Vita del pittore Basta-ri”, già esibite al Mu-

seo di Capodimonte di Napoli.Un affascinante viag-gio nel mondo di due artisti, che riempiono le splendide sale del Palazzo De Poccian-tibus con le loro ope-re che tutti possono visitare. L’evento è contraddistinto anche dall’edizione di un ca-talogo, che raccoglie la storia del “De Poccian-tibus”, le sue immagini, le due mostre inaugu-rali e una serie di in-terventi, a cominciare dal critico Maurizio Cesarini, dal Diret-tore del Museo del-l’Informazione Carlo Emanuele Bugatti, dal Presidente della Me-diateca delle Marche Stefano Schiavoni, dal prof. Enzo Carli, dal critico Gabriele Tinti e dello stesso Mario Giacomelli.

ostra� �v. �Bastari e Giacomelli, un successone

a�ncora �mostre

Si è concluso a Pesaro il progetto di “tea-tro-forum” messo in scena dalla com-

pagnia integrata composta da attori del Teatro Aenigma di Urbino e attori della Compagnia de Lo Spacco della casa circon-dariale di Villa Fastiggi di Pesaro. Il teatro-forum permette di sondare quel confine labile esistente tra teatro e vita, po-nendosi alcuni importanti obiettivi come la riduzione del disagio psico-sociale del-le persone coinvolte, la sperimentazione di rapporti interpersonali e l’inserimento sociale in condizioni di disagio. Questa particolare modalità di lavoro teatrale, for-mulata dal regista brasiliano Augusto Boal - ideatore del teatro dell’oppresso - è nata in Perù, casualmente, per l’insoddisfazione di una spettatrice che non riusciva a veder realizzati dagli attori i propri suggerimenti. Il conduttore del forum, chiamato Jolly, non giudica i diversi interventi ma interpella il pubblico sulla realtà ed efficacia delle solu-zioni proposte. Si tratta quindi di un dibat-tito, però svolto con i mezzi e il linguaggio

teatrali. Il forum può essere considerato anche una sorta di brainstorming su temi sociali, durante il quale si prova a sciogliere le “meccanizzazioni” che guidano le nostre risposte ai problemi; come tale è apprezza-bile anche se non porta a scoprire la solu-zione al problema specifico; sperimentarsi nella situazione fittizia ma protetta e ve-dere la molteplicità di idee del gruppo può essere un utile passo avanti per affrontare meglio una situazione difficile e complessa. Il Teatro Aenigma svolge dal 1987, presso l’università di Urbino, attività di ricerca nel campo della pedagogia teatrale e del teatro per ragazzi e giovani. Nell’ambito delle attività di teatro e carcere, nel 2002 è stato inaugurato il progetto “La comunicazione teatrale” a favore dei de-tenuti della casa circondariale di Villa Fa-stiggi – Pesaro, al quale ha fatto seguito nel 2004 l’apertura di un laboratorio teatrale presso la casa circondariale di Montacuto ad Ancona.

Teatro e voglia di libertàtea�trofourm Un’esperienza di comunicazione nelle carceri marchigiane

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1 marzo 2007 13Spettacolo

Cinema multisala GABBIANO www.gabbiano.senigallia.biz

[email protected] - tel. 071.65375

da venerdì 2 marzo

Frammenti dalla BiennaleMercoledì 7 marzo, ore 21.15

IN VIAGGIO CON EVIERegia di Jeremy Brock. Robert MarshallNicholas Farrell, Laura Linney, EvieJulie Walters.

È un nuovo noioso giorno di vacanza per il povero Ben. 17 anni passati in un ambiente familiare rigido e tradizionalista, con una madre severa e un padre sottomesso, hanno plasmato il carattere del giovane. Mentre gli altri ragazzi escono a divertirsi. Ben passa le poche settimane di vacanza frequentando lezioni di catechismo, facendo scuola guida con la madre e lavorando in un ospizio. L’estate di Ben diventerà più emozionante nel momento in cui verrà assunto da Evie, una bizzarra attrice in pensione... Il viaggio del titolo italiano è la metafora della transizione, del percorso emotivo ed esistenziale che condurrà Ben alla nuova condizione di adulto, la macchina è invece lo strumento che gli consentirà di avvicinare il mondo, di colmare le distanze che separano la provincia dalla città. Il campeggio condiviso con Miss Evie e il vivere e dormire “fuori” casa suggeriscono la condizione di emarginazione, di liminalità dell’adolescente, allontanato dalla società, disancorato dagli affetti e riammesso nell’ultima sequenza che lo accompagna a Edimburgo. Ben ha il volto celebre, per maghi e babbani, di Rupert Grint, il rosso amico di Harry Potter. Ben, come Ron Weasley, attraversa idealmente un portale magico verso la maturità, questa volta però sprovvisto di magia.

INLAND EMPIRERegia di David Lynch, con Laura Dern, Jeremy Irons 2006USA – 168’

Protagonista, ancora una volta, Laura Dern. E’ una donna innamorata e in pericolo, un’attrice che ha appena ottenuto una parte da protago-nista in un fi lm diretto da un regista interpretato da Jeremy Irons. Il fi lm però sembra maledetto, doveva essere già girato in passato ma i protagonisti erano stati uccisi, il marito della protagonista è geloso del suo compagno di set, interpretato da Justin Theroux. Non si può raccontare ‘Inland Empire’, questa è solo la superfi cie di cui parlava Lynch, dentro ci sono infi nite realtà. Uomini-coniglio su un palco teatrale, polacchi che vivono in sontuosi palazzi, una vicina invadente che racconta favole da incubo, una donna convinta di essere stata ipnotizzata con un cacciavite confi ccato nella pancia, un gruppo di artisti ambulanti. Per David Lynch i fi lm sono come puzzle “esistono prima che io li giri, io ho la sensazione di avere un pezzo di questo puzzle in mano e di dover soltanto trovare gli altri”.

ALAL

GGGGGGAABBBBBBIIIIIIAAAAAAAANNOO

Via crucis delle virtù di Paolo Renner

Le meditazioni di questa Via Crucis su schema tradizionale sono ispirate dalla riflessione del noto filosofo e teologo Romano Guar-dini (1885-1968), che nel suo libro Virtù. Temi e prospettive della vita morale (Brescia 2001) descrive alcune delle principali qualità divine che vengono partecipate al cristiano. Uno strumento per vivere il

tempo della Quaresima, pensato per la celebrazione personale ma anche per comu-nità preparate. Don Paolo Renner, meranese, dirige l’Istituto di Scienze Religiose di Bolzano ed insegna a quello di Trento. Editorialista per il quotidiano “Corriere del-l’Alto Adige”, cura per la Sede di Bolzano della RAI la trasmissione “Totem e Tabù”. .

Ancora edizioni - Euro 3,00- Pagine 64

IL LIBRO

TEATROOstra - Sabato 3 marzo, Teatro ‘La Vittoria’ ore 21,15 - Elsinor Violaine da L’annunzio a Maria di Paul Claudel riduzione di Antonio Sixty e Davide Rondoni con Raff aella Boscolo e Franco Palmieri.Ostra Vetere - Sabato 3 marzo alle ore 21,30 nel cinema-teatro “Alberto Sordi”, la compagnia teatrale “Iride” in collabo-razione con la Mediateca delle Marche, si esibirà con uno spettacolo dedicato ai pensieri ed alle poesie di Giacomo Leopardi, dal titolo “…e il naufragar m’è dolce…”Pesaro - Domenica 4 marzo, Teatro Rossini ore 21,15, Motus, Festival delle Colline Torinesi, Rumore Rosa di Enri-co Casagrande e Daniela Nicolò con Si-liva Calderoni, Nicoletta Fabbri, regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò

MUSICAOstra Vetere - Venerdì 2 marzo, teatro ‘A. Sordi’, “Le canzoni del sole: Tributo a Lucio Battisti”, con Michele Fenati (voce solista e chitarra), Vincenzo Fabbri

(pianoforte), Stefano Martini (violino) e Lorella Pirazzini (violoncello). Fano - 8 marzo 2007, rassegna lirica Torelliana, ‘Genio in fuga. Ricercare ol-tre ogni meta’. Viaggio dello spirito at-traverso i fi li del contrappunto musical, Ramin Bahrami, pianoforte.Fano - Domenica 4 marzo, ‘Il bar sotto il mare’ di Stefano Benni con Fabio De Luigi, regia Giorgio Gallione.

FOTOGRAFIASenigallia - Il Centro Sociale Saline ha organizzato assieme al Gruppo Fo-tografi co F7 una serie di incontri di formazione sulla fotografi a. Le lezioni, gratuite e aperte a tutti, saranno presso i locali del Centro Sociale Saline di Se-nigallia.

INCONTRISenigallia - Sabato 3 marzo, presso la Rotonda a mare, ore 17.30, ‘Mentimi-granti - Cristina Magi Galuzzi’, da Se-nigallia a Cleveland tra scienza e sogno. Verrà pre

il taccuin di Tullio Piersantelli

TEATRO Alla ‘Fenice’ l’eclettico autore Jan Fabre Angel of Death

Una rassegna nel nome della musica e del suo percorso cul-

turale che porterà nella provincia di Ancona due icone come Marianne Faithfull e Ludovico Einaudi. Così si presenta “Controcanto”, una nuova serie di conferenze e concerti che, dal 9 marzo al 20 aprile, parleran-no, attraverso la musica, di società e politica nell’Italia del novecento,. La kermesse porta la fi rma di mol-ti: innanzitutto la Provincia di An-cona che, come sottolineato dal suo assessore alla cultura, Luciano Montesi, ha defi nito la rassegna “un viaggio nella canzone d’autore, in particolare italiana, contraddistinto da contenuti. Con la partecipazione dei Comuni di Ancona, Falconara Marittima, Maiolati Spontini, Se-nigallia, Chiaravalle e Osimo, che si sono proposti per ospitare i concer-ti che più li interessavano”. Il conte-nitore, che comprende 7 concerti per 9 artisti, con molte anteprime nazionali e 6 conferenze con per-sonaggi di grande calibro, ha anche due direttori artistici: Mauro Binci e Giovanni Seneca.L’apertura musicale spetta a Frankie Hi, il letterato del rap italiano, che, in un’esclusiva nazionale, si esibisce il 10 marzo alla ex squadra Rialzo di Falconara Marittima che, come ha spiegato Roberto Piccinini, vicesin-daco di Falconara “rappresenta una location unica, uno scenario ideale per eventi simili, almeno fi nché non troverà la sua chiara destinazione d’uso in accordo con la proprieta-ria raffi neria”. Poi Massimo Bubola, autore colto di canzoni, di cui mol-te scritte con De Andrè, che salirà

sul palco del Ridotto delle Muse di Ancona il 24 marzo per un’esclusiva regionale insieme al cantautore an-conetano Raff ale Mazzei. Il 25 alla Fenice di Senigallia sarà la volta di una grande artista che si esibirà nell’unica data nazionale: Marianne Faithfull, cantante e attri-ce. Il 30 marzo, a Maiolati Sponti-ni, c’è Daniele Sepe eclettico artista napoletano. Il teatro delle Muse di Ancona, il 4 aprile, apre il sipario ad uno dei pianisti e compositori più impor-tanti del panorama europeo, Lud-ovico Einaudi per un’altra esclusiva regionale. Il 14 aprile alla Nuova Fenice di Osimo, un inedito duo: Claudio Lolli (Ho visto gli zingari felici) e i fi lottranesi Gang. Infi ne il 20 aprile al teatro Comunale di Chiaravalle Ricky Gianco, autentica leggenda del beat italiano e fondatore dei Dik Dik.Non da meno sono le conferenze; al Ridotto delle Muse Stefano Pivato, il 9 marzo, parlerà di “Canzone e società nel XX secolo”, mentre il 5 aprile sarà la volta di Emilio Fran-zina “Dal canto sociale al canto leg-gero”. Alla facoltà di Economia e Com-mercio di Ancona, invece, il 16 marzo incontro con il noto critico Edmondo Berselli su “Emozioni. Da Mina a Battisti”, Diego Giac-chetti (21 marzo) con “Il beat ita-liano”, Fausto Amodei, il 27 marzo, su “L’esperienza di Cantacronaca” e Franco Fabbri (29 marzo) che ap-profondirà “1967, l’anno in cui il beat diventa rock”.

PROVINCIA Concerti e dibattiti per conoscere meglio la musica

ControcantoL’immagine del coreografo William For-

sythe danza come un angelo su quattro schermi. Danza e recita “Angel of Death”, testo scritto da Jan Fabre, ispirato a Andy Warhol e dedicato proprio a Forsythe. Tre artisti diversi con il loro sguardo sul mon-do, la loro personale ricerca dell’identi-tà, le loro ossessioni e il loro corpo. Cosa li accomuna? A guidare la comunione sul palco denso di contraddizioni e inquietu-dini, c’è un angelo in carne e ossa, la dan-zatrice croata Ivana Jozic che interagisce con quanto accade sugli schermi e con la musica dal vivo del compositore sassofoni-sta Eric Sleichim. Videoinstallazione? Per-formance? Danza? Arduo disegnare i con-torni precisi della ricerca artistica di Jan Fabre, drammaturgo, coreografo, scrittore che ripropone in esclusiva italiana “Angel of Death” sul palco del teatro La Fenice di Senigallia il 3 e 4 marzo rispettivamente alle 21 e alle 17, nell’ambito della stagione di prosa 2006-2007.La performance prodotta nel 2003, torna in tournée per due sole esclusive nel mese di marzo. Prima a Senigallia in doppia repli-ca sabato 3 e domenica 4, poi ad Anversa dal 20 al 24. Per gli appassionati di teatro è dunque una occasione unica per assi-stere a questo lavoro nel repertorio della compagnia di Fabre in cui si approfondisce ulteriormente la rifl essione avviata nella cosiddetta “trilogia del corpo”. Scritta nel 1996, “Angel of Death” ha come sottotitolo “un monologo per un uomo, una donna o un ermafrodito”. Da sempre, l’interesse di Fabre punta sul concetto di identità e me-tamorfosi, sul gender, sul corpo, sulla bel-lezza, sull’autenticità, sulle contraddizioni dell’artista diviso tra necessità di interiori-tà e isolamento, ma contemporaneamente

anche di dimensione pubblica, esposta. È questo il terreno di incontro tra i tre spiriti: Forsythe, Warhol e Fabre stesso. Al scioc-cante incontro tra l’imponente immagine video di Forsythe e la straordinaria danza-trice Jozic, tra le fantasmagoriche presenze di Drella e Fabre, si aggiunge l’esplorazio-ne della prospettiva linguistica identitaria, quell’“io” in continua metamorfosi. L’alle-stimento consiste in quattro video pareti sulla scena, entro le quali si muove la dan-zatrice croata, in relazione con immagini e musica. Il video propone immagini di For-sythe, coreografo pioniere del Balletto di Francoforte, ripreso all’interno del museo anatomico di Montpellier, mentre recita il testo scritto da Fabre che dà il titolo al la-voro: “Angel of Death” appunto (edito nel 1996 da Arche Editeur, Parigi). Il pubblico ne ricava una molteplicità di punti di vista e prospettive e stimoli nient’aff atto rassicu-ranti, ma senz’altro coinvolgenti. Il lavoro è arricchito dagli interventi sonori e musi-cali eseguiti dal vivo dal sassofonista Eric Sleichim che ne è anche l’autore. Il telefono della biglietteria è 071.7930842, quello per le prenotazioni 393.9567505.

Alessandro Piccinini

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14 1 marzo 2007Sport

VIGOR 2 – PIAN SAN LAZZARO 1

La presenza di oltre settecento spettatori, una delle più numerose di questa stagione, la dice lunga circa l’impor-

tanza di questo incontro, non fosse altro che per la presenza in campo dei due bomber del campionato: Camilletti per la Vigor con 17 reti, Cuccù nel Pian San Lazzaro con 18. Alla fine la spunta il nostro bomber che con due reti stende gli ospiti e passa in testa con 19. Una grossa soddisfazione la sua e un elogio alla nostra difesa che ha saputo contenere il temuto, pericoloso Cuccù. I tre punti realizzati consentono alla Vigor di fare un buon passo in classifica, allontanandosi notevolmente dalla zona play aut. La Vigor si è presentata in campo priva di Paupini, sostituito da Moschini e Traiani da Simic, entrambi infortunati. I rossoblu, consapevoli di aver di fronte una delle migliori formazioni di questo campiona-to, hanno cercato di sorprendere l’avversario con un gioco veloce fatto di inventive e purtroppo anche di errori di impo-stazione. Il primo tiro è effettuato da Simic: facile la parata dell’estremo ex vigorino Giulietti. Risponde al 14° Bingunia con un bolide che sfiora di poco il montante alla destra di Moroni. La partita si gioca prevalentemente al centrocam-po. Al 18° grossa occasione per la Vigor. Bertozzini crossa dal fondo a centro area. Diamanti, nel respingere la sfera,

l’indirizza verso la sua porta: Giulietti si supera mandando in angolo. Sul susseguente tiro dalla bandierina, battuto da De Filippi, Camilletti di testa impegna l’estremo ospite in una spettacolare e fortunosa parata. Al 20° di nuovo Camil-letti ha l’opportunità di andare in rete: Giulietti in uscita si salva in due tempi. Scarsa e imprecisa la reazione ospite. Si va a riposo. Ripresa con la Vigor in evidenza: 52° Bartoccetti viene falciato in area. Per l’arbitro è rigore. Lo tira Camillet-ti. Portiere a sinistra, pallone a destra. Il Pian San Lazzaro forza i tempi e per la compagine vigorina si ripete la soli-ta scena fatta di paura e di poca lucidità. Tutta la squadra si rinserra nella propria metacampo: l’avversaria la schiaccia e così al 52°, dopo appena sette minuti, perviene al pareggio su calcio d’angolo battuto da Valori per il preciso colpo di testa di Ciglic. I rossoblu riprendono in mano le redini del gioco. 71°, Bertozzini serve in area Camilletti, pronto il tiro, sfera di poco sopra la traversa. 81°, Santini di testa serve Camillet-ti. Sullo scatto il ragazzo supera la difesa avversaria poi, fatti pochi passi, deposita in rete il pallone della vittoria. Finale con gli ospiti all’attacco, ma la difesa rossoblu regge bene il confronto. Alla fine Giuliani, sorridente per la vittoria, dice: “La squadra ha giocato un buon calcio e sono molto sod-disfatto per come si è comportata in campo. Camilletti ha segnato due reti ma il merito non è solo suo ma di tutta la

squadra. Lui resta quello che finalizza ciò che i compagni gli forniscono”. Ora alla Vigor si prospettano due trasferte con-secutive: mercoledì 28 febbraio a Montegiorgio e domenica 4 marzo a Urbino. Sono due trasferte molto insidiose ma che saprà affrontare con la solita determinazione che la contrad-distingue in questo buon momento.Vigor: Moroni 6,5, Bertozzini 7,5, Montanari 6,5, De Filippi 6,5, Bartoccetti 7, Goldoni 6,5, Moschini 6,5 (70° Nobilini 6), Guerra 7,5, Simic 6,5 (75° Sintini 6,5), Savelli 6 (84° Turchi ng), Camilletti 7,5. A disp. Memé, Ciccarelli, Giraldi, Mor-ganti. Allenatore Giuliani.Pian San Lazzaro: Giulietti, Rinaldi, Diamanti, Bingunia (54° Gabrielloni), Ciglic, Martinich, Biagini, Colella, Cuccù, Mo-desti, Valeri (88° Cardelli). A disp. Geico, Santarelli, Gatto, Mancinelli, Lo Sasso. Allenatore: Lombardi. Arbitro: Petri-ni di Fermo. Ammoniti: De Filippi, Goldoni, Savelli, Ciglic, Cuccù, Modesti. Angoli a 5. Recupero: 3 + 5. Classifica: Recanatese 47, Fossombrone 46, Pian San Lazza-ro 43, Cingolana 37, Fermignano 37, Vigor 34, Monturanese 33, Urbino 32, Castelfrettese 32, Jesina 31, Biagio Nazzaro 30, Civitanovese 30, Porto S.Elpidio 26, Montegranaro 24, Acqualagna 22, Montegiorgese 22, Real Vallesina 20, Calda-rola 16.

Giancarlo Mazzotti

calcio� La Vigor Senigallia riesce a superare il Piano San Lazzaro, in uno stadio pieno di supporters

Camilletti, il più in forma

MIU J’ADORE MARZOCCA 87 – MONTEGRANARO 73

Contro il Montegranaro, una squadra ritenuta una delle più

forti del campionato, i biancorossi del coach Ligi si sono esaltati, dispu-tando una delle più belle partite viste al Palazzetto dello sport quest’anno. Partiti forte fin dall’inizio hanno mes-so subito la frusta alla difesa avversa-ria, rivelatasi meno forte del previsto: primo quarto 17 a 11. Nel secondo quarto c’è stato il ritorno degli av-versari: 41 a 39. Lo stesso gioco viene svolto anche al rientro in campo con squadre attende a non lasciarsi scap-pare l’avversario: 62 a 61. Nell’ultimo quarto il Miu J’Adore decide di far suo l’incontro. Nobili, Papa e soprat-tutto Gurini scavano un solco che gli avversari non riescono più a chiudere: 87-63. A fine incontro il presidente Monachesi, più che mai soddisfatto per questa importante vittoria, dice: “Vittoria molto importante, primo:

perché il Montegranaro si è dimo-strata una grande squadra, secondo: perché ci consente di distanziarlo di cinque punti in classifica. Sabato prossimo duro scontro al vertice in trasferta a Porto Recanati. All’andata finì 85 a 80 per i biancorossi.Miù J’Adore: Nobili 17, Papa 14, Pa-trizio Bartoli, Carboni, Gurini 27, Granarelli 9, Ganzetti 2, Mosca 12, Paolini, Raffaele Bartoli 6. All.: Ligi.Montegranaro: Sardelli, Melchiorri 7, Bongelli 5, Berdini 16, Di Angilla 7, Francesconi 5, Gray 17, Rinaldetti 10, Pini, De Luca 6. Allenatore: Bontà. Arbitri: Trombetti di Castel Raimon-do, Montemezzo di Matelica. Spetta-tori: 200 circa.Classifica: Cagli 36, Recanati 34, Mar-zocca 34, Fabriano 32, Macerata 32, Supernova 29, Jesi 24, San Benedet-to 24, Urbino 22, Ascoli P. 16, Ascoli 15, Chiaravalle 12, San Severino 12, Pisaurum PU 10, Pedaso 8, Potenza Picena 8.

Giancarlo Mazzotti

basket senigalliese, serie d

Un bel colpo

Amerigo Novembrini chiude in sesta posizio-

ne. Ciro Massimo Santoro è l’evaso che più di tutti sta con il volto al vento. Marco Ghiselli è tra i movimenta-tori generosi. Gli altri verdi sono sempre lì davanti. Il Massi Team Euronics Cerio-ni si muove bene.Sul traguardo a fare botti-no pieno è però la scuderia arancioblù (con notevoli agganci e sostegni senigal-liesi: anche “papà” Tommaso Rossi e la sua SIMAM Servi-zi Industriali Ambientali).Il ventiquattrenne Davide D’Angelo porta in vetta la “Triade” Monturano Civita-nova Cascinare, che fa dop-pietta in volata piazzando al secondo posto il ventu-nenne figlio d’arte Alessio Abbruzzetti, completando e coronando il perfetto gioco di squadra.Il rettilineo d’arrivo vede il testa a testa tra i dodici se-lezionati dall’ultima salita della corsa, che chiude nel segno del successo. Terzo gradino del podio al venti-

duenne ucraino Alexander Surutkovych (Aran) , che anticipa Paolo Ciavatta (Fu-tura Team Matricardi) e Mirco Roganti. La cronaca del 2° Gran Premio d’Aper-tura è vivacissima. Gli under 23 - élite affrontano la sta-gione marchigiana iniziando da Fermo, come l’anno scor-so. Il confronto agonistico è particolarmente fluido sui tre diversificati anelli del tracciato di 120 chilometri (lievemente ondulati nel fi-nale). Immagine curatissima (grazie anche a Gianluca Ti-burzi ed al suo Photogram).In sella sono 122 dei 164 iscritti, provenienti da vari continenti. Il pomeriggio è freddino e ventoso. Orga-nizza Il Cappello d’Oro in-sieme alla Vega Prefabbrica-ti Acqua & Sapone. In regia: Demetrio Jommi. Abbassano la bandierina don Vinicio Albanesi (Comunita’ di Capodarco) e Demetrio Iommi. I tentativi d’attacco si susseguono. Il margine massimo viene conquistato da Ciro Massimo Santoro

(Massi Euronics Cerioni), che tocca il tetto di 51” al km.55. E’ la doppia ascesa finale (negli ultimi 10 km.) a determinare la selezione. Attaccano Quintero Morena e Fioretti. Si ritrovano in 12 a comandare, con la “Triade” a pilotare i propri uomini al trionfo (eccellente il “capo-treno” Francesco De Bonis).Ordine d’arrivo1.Davide D’Angelo (Montu-rano Civitanova Cascinare) km.120 in 2h.51’, alla me-dia di km/h 42,105; 2.Ales-sio Abbruzzetti (idem); 3.Alexander Surutkovych (Aran World); 4.Paolo Cia-vatta (Futura Team Ma-tricardi); 5.Mirco Roganti (G.S. Valdarno); 6. Amerigo Novembrini (Massi Team Euronics Cerioni); 7.Anton Sintson (Calzaturieri Mon-tegranaro Marini); 8.Davi-de Battistella (Futura Team Matricardi); 9.Alain Van Der Velde (Vega Prefabbricati - Acqua e Sapone); 10.Luca Iattici (Cycling Team Val-darno).

Umberto Martinelli

GOLDENGAS 70 – VIGEVANO 63

Dopo otto consecutive sconfitte la Goldengas torna alla vittoria

battendo con non poca fatica un vo-litivo Vigevano. E’ un successo molto importante, ottenuto per la deter-minazione dimostrata in campo dai singoli giocatori. I biancorossi locali sono scesi in campo privi di capitan Graziani, del giovane Casagrande perché infortunati e dell’acciaccato Radovanovic. Il coach Bianchi si è dovuto quindi affidare ai rimanenti resti della squadra e in particolare al giovane Catalani che, con due bombe consecutive, prima ha fissato il pun-teggio in parità poi il definitivo sor-passo nella terza parte della contesa. L’inizio è favorevole ai biancorossi, anche se gli errori su entrambi i fron-ti sono molti: primo quarto 12 a 8. La partita prende una brutta piega nel secondo quarto quando una serie continua di errori da parte dei locali permette al Vigevano di andare a ri-poso sul 22 a 32. Dieci punti che pesano come un ma-cigno, ma che vengono prontamente riassorbiti al rientro nel terzo quar-to, anche per merito dell’ingresso in campo del giovane Catalani: 53 a 44. La lotta si fa serrata nel finale. Al 38°

il punteggio sul tabellone segna 61 a 61. Filattiera suona la carica e con una serie di tiri liberi riporta la vitto-ria in porto. Il coach Bianchi soddisfatto dice: “Siamo stati bravi per come abbiamo saputo gestire la partita, privi come eravamo di Graziani, Casagrande e Radovanovic, infortunatosi a inizio incontro. Abbiamo saputo recupera-re dieci punti di svantaggio ma alla ripresa del gioco siamo stati bravi a recuperarli e nel finale a tenere ben saldi i nervi”. Domenica prossima dif-ficile trasferta a Fidenza.Goldengas: Filattiera 14, Grosso 2, Mariani 15, Bazzoli 14, Maggio 7, Ra-dovanovic 2, Gabbianelli, Candelaresi, Raminelli 10, Catalani 6.Vigevano: Giurì 6, Alessandro Bianchi 14, Agostini 8, Carlo Bianchi, Valeri, Cavallaro 2, Aimaretti 4, Ghedini 18, Bruno 6, Della Vecchia 5. Allenato-re: Faina. Arbitri: Ciaglia di Caserta e Biasini di Veroli. Spettatori 600 circa.Classifica: Venezia 36, Forlì 34, Ca-salpusterlengo 34, Treviglio 30, Por-to Torres 28, Cento 26, Omegna 26, Fidenza 24, Ozzano 24, Lumezzane 22, Vigevano 20, Riva del Garda 16, Goldengas 12, Gorizia 12, Ancona 12, Trieste 10.

Giancarlo Mazzotti

basket senigalliese, b1

si torna a sperare

Primo appuntamento della stagione 2007 a Monza, Campionati Italiani Indoor nel parquet del Pala Candy ed il Team Roller Vince nuovamente un titolo Italiano con Margherita Grassi. Tre giorni di gare per i giovani del Team senigalliese nel parquet con Margherita Grassi, Roberta Magini, Alice Malerba ed i fratelli Latini Fabrizio e Daniele eccezionali; queste le gare disputate con gli straordinari giovani senigalliese che continuano a primeggiare nel panorama rotellisti-co: nella 300 metri sprint dopo le 5 fasi di qualificazioni Margherita Grassi si piazza al secondo posto vittima di una ostruzione che gli preclude la vittoria; i fenomeni di casa Latini Fabrizio e Daniele che si piazzano rispettivamente al quinto e settimo posto nonostante la loro giovane età; Roberta Magini invece al primo anno di categoria stupisce tutti giunge in finale e si piazza al set-timo posto; la sfortunata per effetto di una caduta perde posizioni e non riesce a primeggiare. La premiazione delle società che vede in classifica generale il Team Roller Senigallia di pochi punti al secondo posto a livello nazionale in classifica della stagione 2006 chiude la manifestazione.

ciclismo�

massi semina, trio raccoglie

Pattinaggio�

team roller, esordio vincente

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1 marzo 2007 15penultima

Tabor, infi ne. Siamo entrati nel deserto della Quaresima per arrivare fi no a lì, su

quella piccola collina di Galilea, arsa dal sole ma ombrosa e ventosa. Vogliamo riscoprire e scegliere che uomini essere, come Gesù ha scelto che Messia diventare, per potere sali-re, come gli apostoli, quel piccolo monte che ad ogni credente dice la bellezza di Dio. Tabor è la meta della quaresima. E questo occorre dirlo e ridirlo a noi cattolici inclini all’autolesionismo, che associamo la fede al dolore, che raffi guriamo sempre Gesù come il crocifi sso, scordandoci del Risorto, e che già pensiamo alla quaresima come al tempo della rinuncia e non al tempo dell’opportu-nità e della conversione. Tabor segna, incide il cuore degli apostoli, ed il nostro. La Trasfi gurazione è la mèta a cui siamo chiamati in questo cammino di Qua-resima: è là che siamo diretti. Il deserto che abbiamo iniziato a percorrere per ritrovare lucidità mentale e verità, i gesti (preghiera, digiuno, elemosina) che stiamo compiendo per raff orzare la nostra interiorità arrivano lì, al Tabor. Guai se non fosse così! Troppi pensano al cristianesimo come alla religio-ne della penitenza e della mortifi cazione! Troppi si avvicinano a Dio nella soff erenza e fermano il loro sguardo alla croce. No: non c’è salvezza nella croce se non dopo la Re-surrezione. E il cristianesimo è anzitutto la religione del Tabor che ci permette di salire sul Golgota. La soff erenza nella vita c’è, e lo sappiamo. Vorremmo ignorarla o toglierla. Dio fa di più: la trasfi gura, la feconda, la vi-vifi ca. Siete già saliti sul Tabor nella vostra esperienza di fede? Sì, amici, perché Dio ci dona - a volte - di assistere alla sua gloria. Un momento di preghiera che ci ha coinvol-to, una messa in cui siamo stati toccati den-tro, una giornata con la bellezza della natura che diventa sinfonia e ci mozza il fi ato. Atti-mo, barlumi, in cui sentiamo l’immenso che ci abita. E il sentimento diventa ambiguo:

talmente grande da averne paura, talmente infi nito da sentircene schiacciati. E’ la pau-ra che prende Pietro e compagni, è il terrore che abita Abramo prima di incontrare il suo Dio. Il sentimento della bellezza di Dio, la perce-zione della sua maestà ci motiva e ci spin-ge. Pietro lo sa: “E’ bello per noi restare qui”. Finché non giungeremo a credere per la bellezza che ci avvolge, ci mancherà sempre un tassello della fede cristiana. Non è forse questa la fragilità della nostra fede? Non è forse questa la ragione di tanta tiepidezza della nostra comunità? Non abbiamo forse smarrito la bellezza nel raccontare la fede? Nel celebrare il Risorto? E’ noioso credere, è giusto - certo- ma immensamente noioso. Il Vangelo di oggi ci dice, al contrario, che cre-dere può essere splendido. Varrebbe al pena ricuperare dentro di noi questo senso dello stupore e della bellezza, questo ascolto del-l’interiorità che ci porta in alto, sul monte, a fi ssare lo sguardo su Cristo. Certo: la vita non è sempre Tabor e a vol-te si fatica, e tanto. Ma, ricordate? Stiamo proprio facendo deserto per riscoprire che siamo viandanti, pellegrini, cha la nostra pa-tria è altrove. Come Abramo ascoltiamo la promessa di un Dio che ci invita a guardare le stelle, ad alzare lo sguardo, come Paolo ci incoraggiamo a vicenda guardando al nostro destino di trasfi gurati. Gesù parla con Mosé ed Elia della sua dipar-tita. Gesù già vede profi larsi un altro monte, una defi nitività, la croce, drammaticamente necessaria per gridare al mondo il vero vol-to di Dio. Che mistero! Dio stesso attraver-sa questo deserto, Dio stesso è chiamato ad avere fede, Dio stesso ha bisogno di essere rassicurato ed incoraggiato. Il grido del Pa-dre verso Gesù: “ascoltatelo!”, è l’atteggia-mento per continuare questo cammino dei deserto che ci è donato. Per arrivare al Ta-bor.

LA PAROLA DI DIO

1 MARZO 2007 II domenica di Quaresima

Destinazione TaborIN BREVE

MONTERADOLunedì 26 febbraio, il Consiglio Pastorale ha esaminato alcuni momenti della vita pastorale. • La Caritas chiede aiuto ai parrocchiani per collaborare al “servizio dei poveri”, nella mensa della Caritas di Senigallia.Ci auguriamo che… i giovani del gruppo strumentale-corale, già ben affi atati, vivano in “armonia” anche questo dono della propria vita. • La Quaresima ha avuto un bell’avvio. Nel Mercoledì delle Ceneri, anziché la doppia celebrazione (prima di cena e dopo cena), si è preferito l’orario unico festivo alle ore 19. Quasi ottimale la rispondenza dei fedeli. Con la prima domenica di Quaresima, la creatività dei catechisti è diventata esplosiva con il coinvolgimento delle famiglie dei comunicandi.Fa bella fi gura un bell’albero secco (!) da ricoprire con tante foglioline verdi raffi guranti le opere buone di questo periodo sacro.

• La festa della famiglia viene anticipata alla Domenica 25 marzo, con le ricorrenza che partono dal 10 anniversario… su su fi no al 60°. La Messa è quella d’orario alle ore 11, con preghiere, canti e gesti appropriati. Segue la convivialità presso il Centro Sociale, con canti/strofette e menù… ricco, al prezzo “’controllato” di 13/15 euro, con prezzi speciali per i bambini.

CAMPIONESSA DEL PANZINIAl Palaindoor di Ancona un’alunna dell’Istituto professionale Alberghiero “A. Panzini” di Senigallia si è distinta, tra tutti gli altri atleti, vincendo la gara dei duecento metri. Questa è una delle tante gare vinte da Yessica Perez, atleta quattordicenne, che frequenta la prima classe del settore turistico dell’Istituto. Yessica ha iniziato a gareggiare a undici anni, partecipando alle manifestazioni podistiche del circuito senigalliese, poi a dodici ha trasferito il suo impegno in pista, vincendo subito la sua prima gara. Lo scorso anno, dopo aver conquistato il titolo regionale, ha preso parte alla fi nale nazionale di Lignano Sabbiadoro dei campionati studenteschi, classifi candosi quinta negli ottanta metri piani e, successivamente, ai campionati italiani Cadetti di Bastia Umbra dove è salita due volte sul podio: terzo posto con la staffetta 4x100 della rappresentativa marchigiana e settimo nel salto in lungo.

LA ROTONDA APERTA NELLE FESTELa Rotonda a Mare di Senigallia rimarrà aperta tutti i pomeriggi dei giorni di festa a partire da domenica prossima, 25 febbraio, fi no all’intero mese di aprile. Il calendario delle aperture pomeridiane comprende dunque, oltre alle prossime domeniche, anche mercoledì 25 aprile e tutta una serie di giornate consecutive legate alla prossima Pasqua, per la precisione da venerdì 6 a lunedì 9 aprile. In ognuna di queste giornate cittadini e turisti potranno visitare il suggestivo monumento incastonato nella “spiaggia di velluto” nella fascia oraria che va dalle 15,30 alle 19,30.

PROSEGUE LA SCUOLA DI PACEGiovedì 1 marzo, a San Rocco - ore 21, continua la serie di incontri della scuola di pace dedicata a “Donne di pace”. Saranno presenti Giovanna Providenti dell’Università Roma Tre e Patrizia Caporossi dell’Università di Macerata, entrambe fi losofe. Giovanna Providenti, ricercatrice e saggista, si occupa di nonviolenza, studi sulla pace e di genere, in particolare nella prospettiva pedagogica; ha scritto libri e racconti su fi gure femminili signifi cative del novecento. Entrambe hanno curato il libro che cogliamo l’occasione per presentare “La nonviolenza delle donne”. Nella prima parte del testo si susseguono i contributi di otto donne che esaminano alcuni temi comuni a donne e nonviolenza, nella seconda vengono narrate storie di vita di donne che hanno trovato modalità creative ed alternative per risolvere la diffi cile realtà quotidiana, intrisa di violenze.

Genesi 15,5-12.17-18

Salmo 26

Filippesi 3,17- 4,1

Luca 9,28-36

di don Paolo Curtaz

Pio IX nella storia

a cura di Giuseppe

Cionchi

Pio IX e le diffi coltà nelle missioniCon la creazione del dicastero di Propaganda

Fide, la giurisdizione riguardante le attività missionarie veniva affi data all’ordinario del luogo, denominato prefetto apostolico o vicario apostolico. I missionari francescani, come quelli appartenenti ad altri istituti, furono posti alle dipendenze di una doppia giurisdizione. Essi dovevano far riferimento ai vicari o prefetti apostolici per le attività legate alla cura animarum, mentre dipendevano dai propri su-periori religiosi nei riguardi della disciplina interna. Nel tentativo di creare una mediazione fra questi due fronti, venne anche istituito l’uffi cio del prefetto delle missioni, che benché designato da Propagan-da, era alle dipendenze del ministro generale, con il compito di gestire non tanto l’attività missionaria, bensì la vita dei missionari, in riferimento al loro apostolato.Alcuni studiosi, soprattutto francescani e

gesuiti, sembrano accentuare la dicotomia tra pre-fetto apostolico e prefetto delle missioni, altri, mem-bri di recenti istituti missionari, paiono invece met-tere in luce una sorta di monismo, aff ermando che, a partire dalla creazione di Propaganda, il prefetto delle missioni sarebbe stato considerato un uffi cio prettamente ecclesiastico. Oltre alle controversie di scuola, vanno rilevati anche i numerosi confl itti tra autorità ecclestiastiche e religiose; per superare tali controversie si sono adottate spesso misure concre-te, quali, ad esempio, la nomina dei prefetti o vicari apostolici a superiori religiosi. Ciò è accaduto, ad esempio, in Cina proprio durante il pontifi cato di Pio IX.

G.Buff onIl museo e la biblioteca di Palazzo Mastai sono aperti dal lunedì al sabato: ore 9-12; 16-18; tel.071-60649.

Settimanale della Diocesi di Senigallia

P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132

Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini

Stampa: Galeati Industrie Grafi che S.p.A. - Imola (www.galeati.it)Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602Tiratura: 4000 copieLa testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.

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Discariche abusive

La foto in allegato sono state recente-mente scattate all’interno del fi ume Misa tra Bettolelle e Brugnetto (a 50 metri dal ponte che attraversa il fi ume). Questo punto è facilmente raggiungibile con ogni mezzo data la ridotta distanza tra la “discarica a cielo aperto” e la strada che collega le due frazioni. Qui, infatti, per-sone senza scrupoli e non rispettosi delle leggi sullo smaltimento dei rifi uti conti-nuano a portare di tutto: monitor, calci-

nacci, eternit, di-vani, televisori e altri rifi uti. Feno-meni del genere non sono isolati, ma si ripetono frequentemente in altre parti del comune di Seni-

gallia. Sarebbe quantomeno opportuno che, in primis, le autorità competenti rimuovano tali rifi uti e che, infi ne, ven-gano istituiti controlli più severi onde

evitare il ripetersi di tali gesti. Ci augu-riamo che altri cittadini segnalino con ogni mezzo l’abbandono in luoghi non autorizzati di rifi uti inquinanti, nella spe-ranza di riacquisire un senso civico che a volte sembra proprio essersi perduto.

Matteo Perini e Osvaldo SartiniUdC Senigallia

A che servono le Province?

Fra non molto saremo di nuovo chiamati alle urne per le elezioni della Provincia di Ancona. Da più settimane, sulla stam-pa locale, si parla di chi sarà il prossimo Presidente. Per sceglierlo, c’è chi vuol fare le primarie di coalizione, chi invece solo degli iscritti ai partiti. Poi sappiamo benissimo che chi decide saranno le se-greterie politiche: un presidente a me, un assessore a te, e tutto fi nisce lì. (...) Ogni tanto l’idea di abolire le Province torna a galla e viene riproposta, recen-temente anche dall’attuale Viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, all’atto del suo insediamento. Ma puntualmen-

te essa viene accantonata, a causa del forte interesse della classe politica a non turbare equilibri acquisiti e a non rinun-ciare a quella fetta di potere. Per questo sono passati 37 (trentasette) anni e l’Ente Provincia è ancora li (...). Eppure ci sono mille ragioni per abolire le Province, e quindi per impedire che ne nascano di nuove. Per ogni nuova Provincia che na-sce, oltre che l’Amministrazione Provin-ciale, occorre istituire una nuova Prefet-tura, una Questura e molti altri apparati ad essa collegati. (...) A noi sembra che togliere una signifi cativa componente di questa spesa, e cioè il personale politico e para-politico nelle 109 Province ita-liane, sia una riforma economicamente conveniente (addirittura a costo zero per lo Stato) e dal forte impatto simbolico. L’alternativa, cioè lasciare le cose come stanno, signifi ca subirne conseguenze impopolari, come tasse sempre più alte e servizi indispensabili più carenti, oltre che favorire l’allontanamento dalla poli-tica dei cittadini (...).

Franco Scaloni - Senigallia

i L� ori scrivono...indirizzare a: La Voce Misena

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