Don Angelo Tarticchio

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 Don Angelo Tarticchio Nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca.

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Don Angelo Tarticchio

Nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre

1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato

ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili

sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono

completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali

tagliati e messi in bocca.

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Trecallo (Como)

Sarà intitolato a Don Angelo Tarticchio

il rotondello della cittadina

(da "La Provincia di Como del 19/12/'04) (p.be.)

«Tarticchio don Angelo / infoibato / martire istriano per la fede». Questo è il

testo che l'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia-Comitato di Como

ha chiesto al Comune di scrivere sulla targa che verrà posta al rotondello di

Tecallo il prossimo 10 febbraio, prima «Giornata del ricordo» dei perseguitati

dal regime titino. Il 14 dicembre la giunta ha dato il via libera all'intitolazione e

domani mattina una delegazione di esuli istriani incontrerà il vescovo di Como,

monsignor Alessandro Maggiolini, per spiegargli il senso della loro iniziativa.

«Don Angelo Tarticchio - scrivono in una lettera il presidente dell'Anvgd Claudio

Clavini e il suo vice Luigi Perini -, parroco di Villa di Rovigno fu infoibato nella

notte del 21/22-9-43 e la sua salma nuda venne recuperata il 3/8-11-43 nellafoiba di Gallignana, assieme ad altri 44 giustiziati, con una corona di spine

calcata sulla testa e con i genitali in bocca (notizie del Governo militare

alleato); aveva 36 anni; altri 6 componenti della medesima famiglia furono

trucidati nelle foibe. Aveva la colpa di essere italiano e cristiano». «La figura di

don Tarticchio - si legge più avanti - ben rappresenta il terrore instaurato ove il

nazionalismo slavo attuò la tanto agognata pulizia etnica, ripetutamente

promessaci già dalla metà del 1800, cui si sommò la persecuzione anticristiana

propria del comunismo ateo marxista». Migliaia di istriani furono gettati nella

cavità carsiche note come foibe, tra questi 15 sacerdoti. Altre migliaia scelsero

la via dell'esilio. Un nutrito gruppo di famiglie arrivò sul Lario esattamente

mezzo secolo fa, trovando ospitalità proprio a Trecallo. «Il rotondello -

ricordano Clavini e Perini - è posto nelle vicinanze del cosiddetto Villaggio

Giuliano ove la generosità dei comaschi accolse i profughi istriani esuli dalla

Zona B nel 1954/55». Non lontano, ad Albate, c'è già un giardino intitolato ai

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«Martiri italiani delle foibe istriane» dal 1996. Qui verrà celebrata la «Giornata

del ricordo» il 10 febbraio, mentre il giorno prima il poeta e storico Pietro

Tarticchio, nipote di don Angelo, presenterà alcuni volumi che la Anvgd donerà

alla biblioteca di Como.