DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine...

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PROVINCIA DI CREMONA DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2015-2018

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PROVINCIA DI CREMONA

DOCUMENTO UNICO DI

PROGRAMMAZIONE

2015-2018

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SOMMARIO

1 Premessa

2 Sezione strategica Analisi strategica delle condizioni esterne all'ente Analisi strategica delle condizioni interne all'ente Gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato Gli strumenti con cui l'Amministrazione intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente

3 Sezione Operativa

3.3 Parte Prima - valutazione generale sui mezzi finanziari e sulle fonti di finanziamento, andamento storico e relativi vincoli, indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi;

3.4 Parte Seconda – Missioni –Programmi - Obiettivi Operativi

MISSIONE 01 – Servizi istituzionali, generali di gestione

MISSIONE 03 – Ordine pubblico e sicurezza

MISSIONE 04 – Istruzione e diritto allo studio

MISSIONE 05 – Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali

MISSIONE 06 – Politiche giovanili, sport e tempo libero MISSIONE 07 – Turismo

MISSIONE 08 – Assetto del territorio edilizia abitativa MISSIONE 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente MISSIONE 10 – Trasporto e diritto alla mobilità

MISSIONE 11 – Soccorso civile

MISSIONE 12 – Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

MISSIONE 14 - Sviluppo economico e competitività

MISSIONE 15 – Politiche del lavoro e la formazione professionale

MISSIONE 16 – Agricoltura, politiche agro-alimentari, pesca

MISSIONE 17 – Energia e diversificazione fonti energetiche

ART.2 DELLA LEGGE 244/207 – PIANO TRIENNALE 2015/2017 PER L’INDIVIDUAZIONE DI MISURE FINALIZZATE ALLA RAZIONA LIZZAZIONE- ADOZIONE DEL PIANO

Relazione Previsionale e Programmatica 2015-2017 - cenni

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PREMESSA Il DUP è costruito con l’intento di mettere in evidenza, nella parte dedicata alla Sezione Strategica, le linee programmatiche di mandato del Presidente, individuando, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e la programmazione regionale, gli indirizzi strategici dell’Ente, mentre nella Sezione Operativa, è stata dettagliata, sulla base degli indirizzi generali, la programmazione operativa dell’Ente con riferimento all’arco temporale pari a quello del bilancio di previsione e pertanto del triennio 2015-2017. La Sezione Operativa costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’Ente. Alla parte descrittiva riferita a valutazioni di natura economico-patrimoniale sono state affiancate specifiche tabelle riepilogative ed esplicative. Si è cercato, in particolare, di dare evidenza delle principali fonti di finanziamento, dei tributi e delle tariffe applicate, e delle risorse finanziarie necessarie all’attuazione dei vari programmi incardinati nelle pertinenti missioni; si è fatto cenno alla programmazione del fabbisogno di personale in coerenza con le specifiche disposizioni riferite alle Province, nonché alla valorizzazione e ed alienazione dei beni patrimoniali. Si è, altresì, dedicato ampio spazio ai limiti imposti all’indebitamento nonchè al patto di stabilità. Introduzione (nota di variazione) Nell’ambito delle “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, introdotta dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche e integrazioni, il processo, gli strumenti ed i contenuti della programmazione sono illustrati nel principio applicato della programmazione, allegato 4/1 al citato decreto 118. Per quanto riguarda, in particolare, gli strumenti della programmazione, particolare rilievo assume il Documento unico di programmazione (DUP), “strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative”. In applicazione dei vigenti principi contabili, il Consiglio nella seduta odierna prende atto del DUP 2015/2018, partendo dal DUP 2015/2017 approvato nella seduta del 16 ottobre dal Consiglio provinciale, e aggiornato con i dati riferiti al 2018: Il risultato di tale aggiornamento è contenuto nel presente volume.

L'art. 170.del TUEL, “Documento unico di programmazione” prevede che: 1. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta/il Presidente presenti al Documento unico di programmazione per le conseguenti deliberazioni (termine posticipato per il 2015 al 31 ottobre) . Entro il 15 novembre di ciascun anno, con lo schema di delibera del bilancio di previsione finanziario, il Presidente presenta al Consiglio la nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione.

2. il documento unico di programmazione ha carattere generale e costituisce la guida strategica ed operativa dell'ente. 3. il documento unico di programmazione si compone di due sezioni: la Sezione strategica e la Sezione operativa. La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. 4. il documento unico di programmazione è predisposto nel rispetto di quanto previsto dal principio applicato della programmazione di cui all'allegato n. 4/1 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni. 5. il documento unico di programmazione costituisce atto presupposto indispensabile per l'approvazione del bilancio di previsione. (omissis) 7. nel regolamento di contabilità devono essere previsti i casi di inammissibilità e di improcedibilità per le deliberazioni del Consiglio e del Presidente Giunta che non sono coerenti con le previsioni del Documento unico di programmazione. Il rinvio per la Province del termine di approvazione dei bilanci di previsione 2015 al 30 settembre, disposto in sede di conversione del Dl 78/15, e l’indicazione di approvare tali bilanci per la sola annualità 2015 sanciscono di fatto l’estrema difficoltà (se non l’impossibilità) di delineare uno scenario credibile per la programmazione degli esercizi futuri (2016 e 2017 in primis).

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La Commissione Arconet del 15 luglio 2015 ha aggiornato il punto 4.2 del principio della programmazione. Il Principio applicato della programmazione definisce innanzitutto le caratteristiche fondamentali della programmazione. Essa è “il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento” (Punto 1). L’orientamento agli obiettivi e ai vincoli di finanza pubblica rappresenta la finalità primaria cui le amministrazioni devono tendere mediante l’attività di programmazione, che deve guidarle nel concorrere al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica emanati in attuazione della Costituzione. In quest’ottica va anche letta l’introduzione del cd. principio del pareggio di bilancio, ad opera della Legge 243/12. L’articolo 1, c. 1, infatti, stabilisce che “Le amministrazioni pubbliche concorrono ad assicurare l’equilibrio dei bilanci ai sensi dell'art. 97, c. 1 della Costituzione”. Il comma 2, inoltre, chiarisce che “ l’equilibrio dei bilanci corrisponde all’obiettivo di medio termine”. L’obiettivo di medio termine costituisce a sua volta il valore del saldo strutturale (inteso come saldo del conto consolidato delle Pa corretto per gli effetti del ciclo economico al netto delle misure una tantum e temporanee) individuato sulla base dei criteri stabiliti dall’ordinamento dell’Unione europea. Il termine entro il quale la Giunta/ il Presidente deve presentare lo schema di bilancio di previsione è il 15 novembre, in corrispondenza con la Nota di aggiornamento al Dup. Entro il 31 dicembre di ciascun anno, poi, il Consiglio approva il bilancio di previsione riguardante le previsioni di entrata e di spesa riferite almeno al triennio successivo. Questo, almeno sulla carta, è il processo che caratterizza la programmazione degli enti locali nel nuovo sistema di bilancio:

- se da un lato è chiaro l’obiettivo del raccordo di tale percorso con la programmazione nazionale e regionale, facendo perno sui rispettivi documenti programmatici; - dall’altro è evidente come nella realtà dei fatti, ad oggi, si sia molto lontani dal garantire la possibilità di uno sviluppo concreto della programmazione locale basata su questi principi. Lo testimoniano i continui rinvii dei termini di approvazione dei bilanci, nonché il perpetrarsi di decreti legge che definiscono o modificano aspetti fondamentali per la programmazione locale in fasi ormai avanzate dell’esercizio, in una logica di perenne urgenza.

Il percorso delineato dalla normativa e dal principio contabile, ad oggi, risulta assai lontano da quello che è possibile realizzare nel concreto. Tuttavia il Principio contabile della programmazione sembra, almeno implicitamente, rendersene conto quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce che “a seguito di variazioni del quadro normativo di riferimento la Giunta/ Il Presidente aggiorna lo schema di bilancio di previsione in corso di approvazione unitamente al Dup. In occasione del riaccertamento ordinario o straordinario dei residui la Giunta/Il Presidente aggiorna lo schema di bilancio di previsione in corso di approvazione unitamente al Dup e al bilancio provvisorio in gestione”. Questa disposizione assume particolare importanza perché prefigura lo scenario che si verifica nella pratica: - possibile rinviare il termine di presentazione del Dup con le stesse procedure previste per il rinvio del termine di approvazione del bilancio di previsione (articolo 151 Tuel); - in ogni caso gli enti saranno chiamati ad aggiornare sia il Dup, sia lo schema di bilancio di previsione, qualora il termine di approvazione di quest’ultimo sia rinviato a oltre il 31 dicembre, per esempio in attesa di un “decreto milleproroghe” o di un “decreto enti locali” che modifichino in modo sostanziale vincoli ed obiettivi di finanza pubblica per le autonomie locali. Ne consegue che, con ogni probabilità, il Dup sarà definitivamente aggiornato solo in occasione dell’approvazione definitiva del bilancio di previsione, che nella maggior parte dei casi avverrà, come oggi, in esercizio provvisorio. In quel momento, i Def, i Defr e le relative note di aggiornamento che avevano dovuto essere il punto di riferimento per la costruzione del Dup saranno soltanto un lontano ricordo. Alla luce di questa situazione di precarietà generale, l'Ente è chiamato ad approvare il Dup per l’esercizio 2016 e seguenti entro il 31 ottobre 2015 (termine prorogato con Dm Interno 3 luglio 2015), a meno di 15 giorni dall'approvazione del preventivo 2015, per il quale il dl 78 convertito con legge 125/2015,ha riconosciuto l’impossibilità di definire un quadro finanziario per gli anni 2016 e 2017.

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Appare innanzitutto evidente la difficoltà per le Province di definire il contesto di riferimento, soprattutto per quelle informazioni di carattere prospettico che dovrebbero essere riportate nella Sezione strategica del Dup (che ha come orizzonte temporale il mandato amministrativo). Ciò vale per alcuni degli elementi da prendere in considerazione relativamente al contesto esterno (ad es. “obiettivi individuati dal Governo nazionale” e “parametri economici per identificare l’evoluzione dei flussi finanziari ed economici dell’ente e dei propri enti strumentali”) ma anche di quello interno (ad es. “Indirizzi generali relativi alle risorse e agli impieghi ed alla sostenibilità economico finanziaria attuale e prospettica” e “Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica”). È importante poi riflettere su come si possa redigere un Dup con orizzonte pluriennale, quando poco prima si è approvato un bilancio finanziario di previsione redatto unicamente per il primo esercizio (il 2015). È vero che il Dup deve esprimere la programmazione relativamente agli esercizi 2016 e seguenti, ma è anche innegabile che dal 30 settembre al 31 ottobre la situazione delle Province non sia delineata in modo così netto da permettere la stesura di un documento di pianificazione strategica veridico e quindi funzionale al suo scopo. Il rischio, quindi, è quello di confezionare un Dup che non poggia su basi concrete di realtà ed abbia come unico scopo quello di adempiere al dettato normativo. Il secondo ordine di problematiche è, se vogliamo, di carattere ancora più strutturale perché ha a che fare con le incoerenze che si riscontrano tra le caratteristiche del Dup e del processo di definizione di tale strumento (e del bilancio di previsione, di cui il Dup è il presupposto) e il sistema di governance delle Province delineato dalla Riforma Delrio. È opportuno, da questo punto di vista, richiamare molto brevemente alcune caratteristiche delle “nuove” Province quali enti di area vasta. Si tratta di enti di secondo livello, i cui organi di governo non sono più eletti direttamente dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri dei comuni che fanno parte del territorio provinciale. Rispetto al precedente impianto normativo definito dal Tuel, cambiano anche gli stessi organi di governo. In particolare: - rimane il presidente della Provincia, che è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio provinciale e dura in carica 4 anni; 1. il consiglio provinciale, sempre eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali, è l’organo di indirizzo

e controllo e dura in carica 2 anni (ma il bilancio finanziario di previsione, approvato dal Consiglio, è comunque triennale);

2. l’assemblea dei sindaci, che ha poteri propositivi, consultivi e di controllo secondo quanto disposto dallo statuto. Ha l’importante compito di adottare o respingere lo statuto, proposto dal consiglio. Esprime il proprio parere sullo schema di bilancio presentato dal consiglio, prima che lo stesso lo approvi definitivamente;

3. non è più prevista, invece, una giunta provinciale. Date queste premesse, è utile innanzitutto soffermarsi sul concetto di mandato. Nel Tuel la durata del mandato amministrativo era pari a 5 anni, sia per il presidente della provincia, sia per il consiglio: è plausibile che il mandato amministrativo di riferimento per la sezione strategica sia da riferirsi alla durata in carica del presidente. Altra problematica rilevante riguarda il processo di formazione del Dup, e del bilancio di previsione stesso. La Legge 56/14 si limita a dare riferimenti sul bilancio, parlando genericamente di “schemi di bilancio” e “bilanci” dell’ente, mentre non dice nulla in merito al Dup o ad altri strumenti di programmazione. Il percorso delineato prevede, essenzialmente:

-la proposta di schemi di bilancio al consiglio, da parte del presidente; - l’adozione di tali schemi da parte del consiglio, e la loro presentazione all’assemblea dei sindaci; -la formulazione del parere sugli schemi da parte dell’assemblea dei sindaci; -l’approvazione definitiva dei bilanci da parte del consiglio. Tale percorso non trova alcun riscontro né nel principio contabile della programmazione, né negli articoli 170 e 174 del Tuel (come modificati dal D.lgs 126/14), che disciplinano rispettivamente il Dup e il percorso di formazione del bilancio, nei quali gli organi di governo in gioco sono, fondamentalmente, il consiglio e la giunta.

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Pertanto, la Provincia di Cremona, dopo aver approvato il DUP 2015-2017 nella seduta di consiglio del 16 ottobre, ne ha rivisto, aggiornato ed integrato il testo, inserendo i dati in possesso alla data del 26 ottobre 2015, relativi all'esercizio finanziario 2018. Il punto di partenza è fornito dai dati reperibili al 26 ottobre 2015, mentre i dati mancanti sono stati ricostruiti sulla scorta dei trend passati: il Dup frutto di tali elaborazioni è al momento privo di dati finanziari di previsione “attendibili” con riferimento specifico all'esercizio 2018, ma delinea in ogni caso gli indirizzi strategici ed operativi, sempre sulla base delle informazioni disponibili nell'ottobre 2015, ancorate alle previsioni del secondo e terzo anno del bilancio pluriennale 2015-2017, approvate a meri fini conoscitivi. Si dà sin d'ora atto che il completamento del quadro della situazione finanziaria potrà definirsi solo in sede di adozione dello schema di bilancio 2016-2018: per tale motivo potrà succedere di dover rivedere gli obiettivi declinati per ogni programma, una volta avuta maggiore contezza delle risorse umane, economiche, finanziarie e strumentali realmente a disposizione.

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SEZIONE STRATEGICA

1. Analisi strategica delle condizioni esterne all'ente

2. Analisi strategica delle condizioni interne all'ente

3. Gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato

4. Gli strumenti con cui l’Amministrazione intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente

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PREMESSA Considerato che il termine per la deliberazione del bilancio di previsione per l'anno 2015 va quasi a coincidere con il termine per la presentazione del Documento unico di programmazione relativo al periodo decorrente dall'anno 2016, la programmazione dell'ente definita con il DUP 2015-2017, di recente approvazione ai sensi del differimento dei termini previsto dal Decreto Ministero dell'Interno 3 luglio 2015, viene riletta proiettandone l'arco di riferimento temporale al periodo 2015-2018. Si delinea in questa sezione comunque una programmazione un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo che sviluppa le linee programmatiche approvate dal Consiglio Provinciale il 14 maggio 2015.L' anno 2016, nell'attuale quadro normativo, vedrà il rinnovo degli organi istituzionali: termina il mandato presidenziale e si rinnova il Consigli Provinciale. La Sezione Strategica potrebbe pertanto essere oggetto di variazioni nei prossimi documenti programmatori. Permane anche per questo ciclo di programmazione un contesto istituzionale che rappresenta, per la storia di questo Ente, un passaggio sicuramente epocale, con la necessità di un profondo ripensamento in ordine al ruolo e alle competenze, ed in attesa di capire quale sarà la sua reale trasformazione. È in atto nel nostro Paese un’azione riformatrice che coinvolge i vari livelli istituzionali, centrali e periferici, tesa a definire un nuovo e delicato equilibrio istituzionale, sia tra le due Camere che compongono il Parlamento, sia tra i diversi livelli di governo che compongono la Repubblica, anche a livello territoriale, per rispondere meglio alle istanze di una globalizzazione ormai diffusa. Un disegno di riforma che coinvolge e include anche e soprattutto il comparto degli enti locali, Province e Comuni. È nel percorso di riforma costituzionale che la legge n. 56 del 7 aprile 2014 (cosiddetta “legge Delrio”), in attesa della revisione del Titolo V della Costituzione, ridisegna l’identità istituzionale dell’ente provinciale, nel suo profilo politico-rappresentativo, nella sua forma di governo e nelle competenze che sarà chiamato ad esercitare. La L. 56/2014, si pone come norma espressamente transitoria e pone le condizioni per trasformare le province in enti con funzioni di Area Vasta, riformulandone così la propria mission, tesa quindi a supportare sempre più i Comuni nelle proprie attività, con servizi mirati e funzionali rispetto alle aree omogenee del territorio, svolgendo, inoltre, le ordinamentali funzioni fondamentali e quelle attribuitele dallo Stato e dalla Regione. La nuova Provincia, così come ripensata dalla succitata riforma, dovrebbe assumere sempre più la connotazione di un supporto nei confronti dei Comuni interessati, nelle funzioni che le sono attribuite. Tale intenzione dovrebbe emergere in maniera chiara dalla lettura del comma 89 dell’art. 1 della legge, che anticipa un probabile cospicuo trasferimento di un gran numero delle funzioni attualmente esercitate dalle Province a favore delle forme associative tra Comuni. Tutte le funzioni provinciali diverse da quelle indicate nel comma 85 - fatta ovviamente salva l'ipotesi in cui l'ambito provinciale sia ritenuto ottimale e pertanto le stesse funzioni siano riassegnate alle Province - dovranno infatti essere riallocate, da parte dello Stato e delle Regioni, in attuazione dell’articolo 118 della Costituzione, al fine di conseguire le seguenti finalità: a) individuazione dell'ambito territoriale ottimale di esercizio per ciascuna funzione; b) efficacia nello svolgimento delle funzioni fondamentali da parte dei Comuni e delle Unioni di Comuni; c) sussistenza di riconosciute esigenze unitarie; d) adozione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio tra gli enti territoriali coinvolti nel processo di riordino, mediante intese o convenzioni. La disposizione legislativa, infine, prevede espressamente un particolare favore per forme di esercizio associato di funzioni da parte di più enti locali. Le Province conservano una serie di funzioni fondamentali di Area Vasta, che il comma 85 individua in: a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente; c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell’edilizia scolastica; f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale1 e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. La Provincia può altresì, d’intesa con i Comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di Stazione Appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. Tuttavia, i tempi di attuazione della Legge Delrio sono totalmente disallineati rispetto ai termini indicati nelle disposizioni, considerato, da un lato, il ritardo di interventi normativi da parte delle Regioni e, dall'altro, l'entrata in vigore della Legge di Stabilità (L. 190/2014) che sottrae un ulteriore miliardo ai bilanci delle Province bloccando, nella sostanza, la riforma medesima.

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La situazione è resa ancor più complicata da altre disposizioni della Legge di Stabilità che per la Provincia di Cremona ha significato un importante taglio finanziario da recuperare sulle funzioni fondamentali. Regione Lombardia per il momento ha legiferato soltanto sulla ricollocazione del personale in carico agli uffici che sovrintendono le funzioni inerenti all'agricoltura, lasciando indefinito il destino organico del restante personale sulle funzioni delegate, pur confermate in capo alla Provincia, quindi senza nessuna valutazione rispetto ad altri enti del territorio, quali i Comuni. Gli interventi normativi citati stanno mettendo a dura prova le Province, che rischiano di non poter garantire nel tempo i servizi essenziali ed hanno, in aggiunta, il nuovo compito di dover gestire con razionalità la ricollocazione dei dipendenti senza abbassare i livelli occupazionali quantitativi e qualitativi del territorio. Un percorso non facile che per avere buoni esiti deve essere supportato da un lato, dall'adozione degli opportuni provvedimenti regionali e, dall'altro, da un forte raccordo con la struttura interna e da un dialogo continuo e trasparente con le parti sociali.

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1 - Analisi strategica delle condizioni esterne all'ente

1.1 Gli obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato anche alla luce degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali

Si prendono in considerazione e si rinvia alla lettura dei documenti relativi a: A Documento di Economia e Finanza Deliberato dal Consiglio dei Ministri il 10 Aprile 2015

e trasmesso alla Commissione europea il Documento di Economia e Finanza il 28/4/2015. Il Documento, approvato da entrambi i rami del Parlamento il 23 aprile scorso, è stato inviato nella sua interezza: programma di stabilità; analisi e tendenze della finanza pubblica; piano nazionale di riforma; allegati. Il termine per la trasmissione agli uffici della Commissione europea dei documenti programmatici da parte degli Stati membri è fissato dai regolamenti UE nel 30 aprile di ogni anno. Nota di aggiornamento Deliberata dal Consiglio dei Ministri il 18 Settembre 2015 (http://www.governo.it/governoinforma/dossier/def/). Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 15 ottobre 2015, ha approvato il Disegno di legge concernete la Legge di Stabilità 2016. (Dossier Legge_di_stabilita_2016.pdf

B Strategia Europa 2020 sintesi -COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 3.3.2010 (http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/flagship-initiatives/index_it.htm).

C Obiettivi DEFR 2014 - Aggiornamento PRS per il triennio 2015 – 2017 gli obiettivi del Programma Regionale di Sviluppo X Legislatura 2013-2018 di Regione Lombardia (DCR 09/07/2013 n. X/78 - Documento di economia e finanza RL).

DEF: Gli Obiettivi del Governo Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 10 aprile u.s. il Documento di Economia e Finanza 2015 . Il 18 settembre ha deliberato l'aggiornamento. Il DEF si compone di tre sezioni e sei allegati:

Sezione I Programma di Stabilità; Sezione II Analisi e tendenze della finanza pubblica e Nota metodologica; Sezione III Programma Nazionale di Riforma (PNR) e Appendice. Allegato I - Le Spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province Autonome Allegato II – Programma delle infrastrutture strategiche del Ministro infrastrutture e trasporti Allegato III – Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica Allegato IV – Relazione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Allegato V – Relazione sui fabbisogni annuali di beni e servizi della P.A. e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni Consip Allegato VI – Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate

Nella nota di aggiornamento del Governo, tra l'altro, si evidenziano le ragioni dell'opportunità della revisione al DEF:

1. La prima è l’economia internazionale, sulla quale gravano elementi di incertezza da cui deriva un generale contenimento della crescita, a partire dalle economie emergenti che sono state fattore di traino negli ultimi anni.

2. La seconda riguarda la deludente dinamica dei prezzi: nonostante la politica monetaria espansiva adottata negli ultimi mesi dalla Banca Centrale Europea abbia il merito di evitare la deflazione, il tasso di inflazione è tuttora ben lontano dall’obiettivo (fissato poco al di sotto del 2 percento). L’inflazione ha un ruolo decisivo nella traiettoria di riduzione del debito. Un tasso inferiore al previsto può determinare un profilo di riduzione meno marcato pur in presenza di una crescita reale più alta. Il contributo della crescita reale va quindi consolidato e rafforzato. 3. Infine, l’occupazione deve migliorare ad un ritmo più sostenuto se si vuole evitare che la crescita di lungo periodo dell’economia non venga danneggiata. È vero che i dati sul mercato del lavoro negli ultimi mesi sembrano indicare risultati delle politiche combinate di ordine strutturale (Jobs act) e fiscale (decontribuzione per i nuovi assunti) che vanno al di là delle aspettative (in termini di incremento del numero di partecipanti, incremento assoluto del numero di occupati, riduzione del tasso di disoccupazione). È però importante anche reintegrare nel mercato del lavoro il più rapidamente possibile i disoccupati e gli inattivi onde evitare fenomeni di scoraggiamento e dequalificazione che incidono negativamente non

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solo sul benessere immediato dei cittadini ma anche sul potenziale di crescita dell’economia nel lungo periodo.

Ai fini della crescita, la composizione del bilancio pubblico (cioè l’impatto di impieghi ed entrate) è quanto e più rilevante dei saldi. Per questo il Governo adotta misure volte a rendere più efficace ed efficiente la spesa (spending review e accelerazione degli investimenti pubblici co-finanziati con fondi europei) in combinazione con tagli selettivi e mirati delle imposte tali da stimolare gli investimenti privati. A giudizio del Governo ricorrono le condizioni indicate dall’articolo 6 della legge n. 243 del 2012 per operare una revisione del sentiero di discesa del disavanzo strutturale. Per il 2015 è confermato l’obiettivo di indebitamento netto del 2,6 per cento del PIL fissato in aprile, mentre per il 2016 l’obiettivo è rivisto dall’1,8 al 2,2 per cento del PIL, fatto salvo un ulteriore margine sino allo 0,2 per cento per il prossimo anno derivante da un eventuale intesa in sede europea in ordine al riconoscimento, nell’ambito delle regole del Patto di Stabilità e Crescita, dell’impatto economico-finanziario dei fenomeni migratori. Lo scenario macroeconomico internazionale ha continuato a essere caratterizzato da performance eterogenee e da una elevata incertezza. I rischi associati allo scenario internazionale si sono intensificati. Accanto alla prosecuzione delle tensioni geopolitiche e al rallentamento del commercio mondiale, si aggiungono le incertezze sugli esiti successivi ai risultati delle elezioni politiche in Grecia. Sullo sfondo, inoltre, si collocano i possibili effetti dell’interazione delle politiche monetarie influenzate significativamente dalla recente evoluzione dell’economia cinese. La Nota di Aggiornamento del Governo presenta uno scenario di previsione tendenziale e uno programmatico, in analogia con il DEF 2015. I due scenari sono accomunati dalle stesse assunzioni circa il quadro esogeno internazionale. Le proiezioni del tendenziale incorporano gli effetti sull’economia del quadro normativo vigente prima della presentazione della Legge di Stabilità. Lo scenario tendenziale include pertanto gli effetti sull’economia delle clausole di salvaguardia che prevedono aumenti di imposte per il 2016, 2017 e 2018. Le previsioni tendenziali prendono atto dell’avvio della ripresa che si è manifestata, come previsto, nella prima parte del 2015. A determinare la svolta ciclica ha contribuito in misura maggiore la domanda interna, che ha seguito un profilo simile a quello che aveva previsto il Governo; è stata disattesa la aspettativa della maggior parte dei previsori che vedevano le esportazioni nette come principale, se non unico, fattore trainante Nel generale miglioramento del contesto internazionale, il tasso di cambio ha giocato un ruolo meno rilevante delle attese nel facilitare la ripresa. Il quadro macroeconomico programmatico tiene conto dell’impatto sull’economia delle misure che saranno presentate al Parlamento nel disegno di legge di stabilità e che caratterizzano la strategia di politica fiscale del Governo per il prossimo triennio. Le caratteristiche pregnanti dal punto di vista macroeconomico della manovra programmata sono le seguenti a) Un governo al servizio dell'Italia e dell'Europa b) Le risorse per la crescita: giovani e territorio c) Priorità lavoro d) La riforma della politica e) La riforma delle istituzioni Nei mesi successivi alla presentazione del DEF 2015 dello scorso aprile, il Governo ha adottato alcuni provvedimenti con carattere di urgenza in materia di pensioni e ammortizzatori sociali, organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria, agevolazioni fiscali in favore di enti creditizi e finanziari, interventi in favore delle autonomie locali, nonché misure dirette a fronteggiare eventi calamitosi che si sono manifestati negli anni precedenti e disposizioni per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico e contrastare le emergenze sanitarie. Nel mese di luglio è stata, inoltre, approvata la legge di riforma del sistema nazionale dell’istruzione e della formazione del personale docente. Complessivamente, i provvedimenti adottati, in linea con gli obiettivi programmatici indicati nel DEF 2015, comportano un peggioramento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche di circa 2,1 miliardi nel 2015 e circa 0,4 miliardi in ciascuno degli anni del periodo 2016 - 2019. Della stessa entità sono gli effetti sul fabbisogno. Il Governo è stabilmente impegnato a portare avanti la sua azione di riforma, coerentemente con gli impegni programmatici stabiliti lo scorso aprile e tenendo presente le nuove sfide che la Commissione Europea ha indicato all’Italia nelle Raccomandazioni specifiche (CSR), indirizzate al Paese al termine del semestre europeo. Le azioni messe in campo sono tanto più importanti in questo momento, in quanto la loro attuazione è parte fondamentale della strategia di medio periodo di consolidamento della finanza pubblica e di riduzione del

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debito che, in coerenza con gli obiettivi europei, si basa proprio sulle riforme strutturali e il sostegno degli investimenti. In quest’ottica, le misure programmate -e quelle di recente approvazione-sono dirette ad agire strutturalmente sull’economia del Paese, grazie ad interventi per la fiscalità, la Pubblica Amministrazione , la giustizia, il sistema scolastico, la concorrenza e le infrastrutture. Il percorso di riforme istituzionali, avviato dal Governo al momento del suo insediamento, si è in parte completato con l’approvazione del disegno di legge di riforma elettorale, condizione primaria per avere un quadro normativo caratterizzato da certezza e stabilità, necessarie per attrarre gli investimenti esteri e quindi per sostenere la crescita. La riforma costituzionale, parte integrante delle modifiche all’architettura istituzionale su cui il Governo punta per modernizzare il Paese, si concluderà entro il prossimo anno con il referendum confermativo . Si tratta di due passaggi basilari per il corretto ed efficace funzionamento dello Stato da cui dipende l’efficacia delle decisioni pubbliche e l’efficienza della spesa, essenziali per mantenere il controllo sulle finanze pubbliche. Un tassello decisivo in questo senso è stato l’approvazione, secondo i tempi stabiliti, della legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione destinata a incidere sui cittadini -semplificando le procedure amministrative e assicurando certezza delle regole e dei tempi di risposta - sulle imprese – supportando gli investimenti produttivi – e sui servizi pubblici, eliminando le inefficienze e gli sprechi. Con il completamento della riforma, il Governo si pone l’obiettivo di restituire fiducia ai cittadini, attraverso una maggiore trasparenza delle procedure e la semplificazione dei rapporti con la P.A., e alle imprese, per le quali il contesto imprenditoriale non è gravato solo dalla crisi economica ma anche da barriere amministrative e incertezze, che frenano gli investimenti. Nel riformare la Pubblica Amministrazione un ruolo primario, in linea con le richieste della Commissione europea, è stato dato alla fissazione di principi di efficienza e razionalizzazione delle società partecipate e delle società che forniscono servizi pubblici locali, con l’obiettivo di introdurre stabilmente criteri di concorrenza ed efficienza in linea con il dettato comunitario. Nei mesi scorsi sono stati approvati in via definitiva tre nuovi decreti delegati, in materia di fatturazione elettronica, abuso del diritto e internazionalizzazione delle imprese e altri cinque sono di prossima pubblicazione e sono finalizzati alla revisione dell’organizzazione delle agenzie fiscali, alla stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e dell’erosione fiscale, alla revisione del sistema sanzionatorio e del contenzioso tributario, alla semplificazione delle norme in materia di riscossione. L’effettiva attuazione delle riforme costituisce una priorità per il Governo . Per tale motivo si è proceduti a un rafforzamento del monitoraggio del processo attuativo dei provvedimenti legislativi sia dal punto di vista della frequenza e ampiezza delle rilevazioni, che dal punto di vista della spinta e dell’impulso nei confronti dei ministeri per dare concretezza alle riforme Il Quadro Strategico Nazionale (QSN) Il Quadro Strategico Nazionale (QSN) è il documento strategico - programmatico che definisce gli interventi e le strategie di politica regionale da attuarsi in Italia. Elaborato congiuntamente dallo Stato centrale e dalle Regioni è lo strumento che inquadra la politica di coesione comunitaria, orientandola alla competitività e agli obiettivi di Lisbona tramite gli strumenti finanziari dell'UE (Fondi strutturali) e quelli nazionali (Fondo per le aree sottoutilizzate – FAS). La Strategia è stata impostata sulla base di tre priorità per l’Europa del 2020:

a) crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; b) crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e

più competitiva; c) crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la

coesione sociale e territoriale. La Commissione Europea propone cinque obiettivi principali per l'UE come rappresentativi delle tre priorità (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva), ma di portata più ampia: � il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro; � il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S; � i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere raggiunti (compreso un incremento

del 30% della riduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono); � il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve

essere laureato; � 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.

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Per garantire che ciascuno Stato membro adatti la strategia Europa 2020 alla sua situazione specifica, la Commissione propone che gli obiettivi siano tradotti in obiettivi e percorsi nazionali. Per favorire la realizzazione di tali obiettivi occorrerà tutta una serie di azioni a livello nazionale, europeo e mondiale. La Commissione ha presentato sette iniziative faro, che vedranno impegnati sia l'UE che gli Stati membri, per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema prioritario:

− L'Unione dell'innovazione per migliorare le condizioni generali e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione.

− Youth on the move per migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

− Un'agenda europea del digitale per accelerare la diffusione dell'internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese.

− Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse per contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica.

− Una politica industriale per l'era della globalizzazione onde migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale.

− Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro onde modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori.

− La Piattaforma europea contro la povertà per garantire coesione sociale e territoriale in modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società.

La Commissione europea ha adottato con Decisione di esecuzione C(2014) 10098 final del 17 dicembre 2014 il "Programma operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" della Regione Lombardia. La strategia regionale definita nel POR è fortemente orientata a mettere in atto le condizioni strutturali e di contesto necessarie per un funzionamento del mercato del lavoro regionale sempre più dinamico e inclusivo, riducendo le vischiosità che rendono ancora difficoltose, per le persone, le fasi di transizione al lavoro e per le imprese, la risposta alla domanda di lavoro da esse espresse. Un più efficace funzionamento del mercato del lavoro costituisce, infatti, un elemento centrale tanto per le politiche di sviluppo sociale quanto di quelle per la crescita economica e produttiva. La finalità perseguita nel POR FSE di regione Lombardia è quindi innanzitutto di promuovere ed incentivare politiche mirate ad accompagnare il rilancio delle dinamiche occupazionali, adottando un approccio trasversale a diversi gruppi target e, al contempo, capace di intervenire sui singoli fattori cruciali che ostacolano, rallentano o rendono ancora inefficiente il processo per le diverse categorie di lavoratori e imprese interessati. Ulteriore componente chiave della strategia regionale è la promozione dell’inclusione sociale, focalizzata principalmente sulla politica di inclusione attiva declinata nei due pilastri rappresentati dalla creazione di mercati del lavoro inclusivi, basati sul modello regionale unico di valutazione multidimensionale del bisogno, e dall’accesso a servizi di qualità quale elemento complementare e sinergico all’inclusione attiva. Fra le politiche di inclusione, infine, rivestono particolare importanza anche le politiche per la casa, viste come strumento di integrazione sociale e sviluppo, anche in aree tradizionalmente a minor tasso di legalità. Nell’ambito del POR sono affrontate inoltre le politiche regionali afferenti all’ambito dell’istruzione e della formazione professionale finalizzate, in linea con la direttive poste da Europa 2020, a rispondere alle sfide poste dalla crisi e guidare il rilancio dell’economia regionale, tramite lo sviluppo del capitale umano come fattore strategico di competitività del sistema Lombardia, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni. Si intendono anche sviluppare le condizioni per migliorare la performance della pubblica amministrazione nel suo complesso e dell’intera filiera di attori coinvolti nella buona riuscita delle politiche pubbliche.

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Nell’ambito del POR, infine, sono previste azioni che andranno ad integrare in modo complementare e sinergico la politica di sviluppo urbano sostenibile attuata nel POR FESR e la strategia “Aree Interne”. La prima sarà finalizzata all’inclusione sociale, concentrata sulla tematica dell’abitare sociale e localizzata in uno o più quartieri della città di Milano con un importante livello di degrado socio-economico; la seconda sarà attuata, in prima battuta, in via sperimentale su un numero limitato di aree.

La Commissione europea ha adottato, con decisione C(2015) 923 final del 12 febbraio 2015, il Programma Operativo Regionale a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 di Regione Lombardia (POR FESR 2014-2020). Con il POR FESR 2014-2020, Regione Lombardia potrà dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini lombardi e alla necessità di rimettere in moto un percorso di crescita per incrementare la competitività delle imprese lombarde e dell’intero sistema territoriale attuando quanto previsto dai sei assi prioritari del Programma, ai quali si aggiunge un asse dedicato all’Assistenza Tecnica che:

a) Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione (349,2 milioni - 36% risorse complessive);

b) Promuovere la competitività delle PMI e migliorare l'accesso al credito (294,6 milioni – 30% risorse complessive);

c) Promuovere l'efficienza energetica e la mobilità urbana sostenibile (194,6 milioni - 20% risorse complessive);

d) Estendere e ampliare il servizio di banda ultra larga e accesso veloce (20 milioni - 2% risorse complessive);

e) Sostenere, attraverso azioni integrate, la riqualificazione di aree urbane (60 milioni - 6% risorse complessive);

f) Promuovere l'attrattività del patrimonio culturale e naturale nelle aree interne individuate da Regione Lombardia (19 milioni - 2% risorse complessive).

Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) di Regione Lombardia Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) è il documento che definisce gli obiettivi, le strategie e le politiche che la Regione si propone di realizzare nell'arco della legislatura, per promuovere lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Di seguito si riportano gli obiettivi del Programma Regionale di Sviluppo X Legislatura 2013-2018 di Regione Lombardia a partire dai temi più rilevanti nel contesto attuale e con una visione al 2018: - le politiche per l’impresa, con la promozione delle start-up di giovani imprenditori, il sostegno all’innovazione non solo tecnologica, la creazione di nuove forme di agevolazione del credito, l’internazionalizzazione, il sostegno alla ricerca; - Un mercato del lavoro più aperto ed inclusivo , rimuovendo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro e che impediscono un ingresso adeguato dei giovani e delle donne, oltre che sostenendo e promuovendo la riqualificazione dei lavoratori e il reinserimento lavorativo; - il welfare e la sanità , individuando nuove modalità di soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti; - una Pubblica Amministrazione più efficiente e meno costosa, che completi la rivoluzione digitale, e renda servizi più trasparenti, rapidi ed efficaci ai cittadini e alle imprese; - una scuola e un’università che valorizzino il merito per una sempre maggiore garanzia di libertà di scelta e di autonomia degli istituti; - la valorizzazione del ruolo del volontariato e del no-profit - la tutela del territorio e dell’ambiente, a partire dall’attenzione alla qualità delle aree urbane, dal buon uso e il non consumo di suolo, dal riuso e recupero delle aree dismesse, dalla bonifica dei siti inquinati, dalla tutela del paesaggio, alle politiche per la montagna, fino alla sicurezza idrogeologica.

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1.2 Valutazione corrente e prospettica della situazione socio-economica del territorio di riferimento e della domanda di servizi pubblici locali anche in considerazione dei risultati e delle prospettive future di sviluppo socio-economico

Molte sono le sfide che la Provincia di Cremona dovrà affrontare nel prossimo triennio, con particolare riferimento all’attivazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Il territorio cremonese ha una profonda vocazione agricola che si esprime attraverso strutturate filiere produttive che si sono basate negli anni sulla sperimentazione e sull’introduzione delle tecnologie più avanzate che la ricerca nel settore offre. Da questo punto di vista si colloca tra le province italiane di riferimento per il settore agricolo a livello nazionale, tra le prime in campo europeo. La realtà cremonese spicca anche per alcune altre peculiarità rispetto al contesto lombardo, forse involontariamente frutto proprio della sua economia agricola: un contesto territoriale ancora preservato per l’84% della superficie (prima provincia in lombardia per percentuale di superficie rurale), un sistema di irrigazione e bonifica ed un reticolo idrografico avanzatissimo, un patrimonio genetico (bovino e suino) di livello mondiale, un sistema agroalimentare di qualità di altissimo livello in particolare nel settore del latte e derivati (con le Dop Grana Padano e Provolone), nella filiera del suino (coscie, insaccati, carne suina), nella produzione e trasformazione di cereali e di pomodoro da industria. L’attività agricola e le produzioni e le filiere che ne discendono testimoniano la vera vocazione della Provincia di Cremona: essere un territorio leader per la produzione di alimenti di qualità, conciliando sempre più grandi produzioni intensive (strategiche nel contesto nazionale e collegate ad uno straordinario indotto fatto di industria, servizi, ricerca, formazione) e la sempre crescente esigenza di ambiente, conservazione territoriale, sostenibilità delle attività produttive, e in definitiva di alti standard di qualità della vita.

Il settore agroalimentare cremonese si inserisce a pieno titolo in un contesto in cui:

• la crescente richiesta di alimenti dovuta all’incremento demografico (pari ad una media di 170.000 persone in più al giorno) fa si che le produzioni alimentari siano sempre più strategiche nel mondo;

• alimenti ed acqua sono le risorse chiave attorno a cui si stanno sviluppando le strategie politiche ed economiche mondiali oltre che locali;

• il suolo destinato alle coltivazioni è un bene assoluto e il suo consumo e il suo reperimento sta diventando un enorme problema (lombardo, nazionale, mondiale). Il mantenimento della fertilità è un ulteriore problema;

• il basso tasso di urbanizzazione e di sprawl urbano è indice di qualità dell’ambiente e di qualità della vita;

• la qualità, la sicurezza alimentare (cioè la quantità), il presidio sanitario delle produzioni e dei sistemi produttivi sono fattori determinanti;

• la conservazione ambientale e l’ambiente passa necessariamente dall’esistenza di una attività agricola anche intensiva ma esercitata secondo principi di sostenibilità a beneficio di una qualità ambientale diffusa e non confinata ad alcune aree definite e tutelate del territorio;

• il sistema agricolo cremonese dovrà reggere alla prospettiva di un taglio cospicuo dei pagamenti diretti (del 30-50%) della nuova PAC;

• i mercati risentono delle dinamiche globali e sono connotati da grande volatilità dei prezzi che aumenta i rischi di imprese anche per le aziende cremonesi.

Lo sviluppo dell’agricoltura in provincia di Cremona pone le radici in un connubio di favorevoli caratteristiche ambientali sulle quali l’uomo è intervenuto nel corso dei secoli con lavori di miglioramento; l’alto grado di sviluppo e professionalità raggiunti e la presenza del terreno più fertile d’Europa fanno del cremonese una delle aree di punta dell’agricoltura europea. L’agricoltura cremonese ha poi il pregio di operare nell’ambito di un sistema territoriale che, nonostante la tipicità delle tre vaste aree agricole della provincia (il cremasco, il cremonese ed il casalasco) è caratterizzato

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nel suo insieme da una positiva evoluzione della sua economia; la provincia di Cremona contribuisce con circa il 17% al PPB (valore della produzione ai prezzi di base) complessivo della regione Lombardia. Rispetto alle altre realtà lombarde, in cui l’incidenza dell’occupazione agricola sul totale degli occupati è inferiore al 3%, a Cremona l’occupazione del comparto agricolo continua a rivestire un peso rilevante, pari al 7,5% degli occupati, a cui si accompagna anche un aumento dell’incidenza del comparto agricolo sull’economia locale. Dall’analisi swot commissionata a Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, (elaborazione DEPAAA su dati DWH V° censimento Agricoltura Regione Lombardia), si evidenzia che sul territorio della provincia di Cremona la distribuzione delle aziende agricole è al 100% in pianura per quanto riguarda la zona altimetrica mentre con riferimento all’aggregazione di tipologie il 46% delle aziende presenti può essere classificato come “professionale”, cioè la quantità di lavoro è superiore all’unità lavorativa ed il reddito è al livello principale (reddito superiore ai 24.000,00 euro l’anno) rispetto ad un dato regionale in cui la percentuale di aziende professionali scende al 26%.

La distribuzione della SAU segue sostanzialmente quella delle aziende: 134.577 ettari (dato VI censimento dell’agricoltura) con un totale condotto da aziende professionali pari al 46% (contro una percentuale su tutto il territorio regionale del 22%). Tali dati evidenziano pertanto un comparto agricolo caratterizzato da un’elevata presenza di imprenditori professionali, con propensione alle innovazioni (sia di prodotto che di processo) che conducono aziende di medio/grande dimensione, (dimensione aziendale media pari a 31,70 ettari): tale dimensione media aziendale è il risultato di un processo di concentrazione aziendale che ha interessato nel corso degli anni tutto il comparto agricolo locale. (dato VI censimento dell’agricoltura). Il comparto agroalimentare riveste un ruolo di primo piano sia per l’economia locale sia per l’intero sistema agroalimentare regionale, con un numero di addetti pari a circa 8.200 unità e il 6,2% di imprese alimentari e manifatturiere sul totale regionale. L’utilizzazione agricola dei terreni, che ha origine pre-romane, ed ha trovato la massima intensificazione con lo sviluppo della meccanizzazione, interessa circa il 84 % del territorio provinciale. Gli interventi sul territorio e l’introduzione dell’innovazione tecnologica a tutti i livelli hanno consentito all’agricoltura cremonese di raggiungere risultati produttivi di eccellenza: il comparto zootecnico rappresenta circa il 78% dell’intera PPB, il rimanente 22% è costituito da quello vegetale. La produzione di latte provinciale è pari circa al 10% dell’intera produzione nazionale; in buona parte utilizzato per la trasformazione nei prestigiosi Grana Padano e Provolone Valpadana Dop. La provincia di Cremona, che ha un’agricoltura a prevalente indirizzo zootecnico, vede la propria superficie coltivata soprattutto a foraggio e, tra i cereali, a mais (il 70% della SAU) che costituisce, sotto forma di granella e trinciato, la principale forma di alimentazione per il bestiame. Negli ultimi anni le produzioni cerealicole sono state parzialmente destinate ad alimentare i biodigestori. Questi impianti si sono diffusi sul territorio grazie alle politiche di incentivazione delle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) e sono in parte entrati in competizione per l’utilizzo di materie prime di origine vegetale con il sistema zootecnico. Sono inoltre diffusi il frumento, l’orzo e, tra le colture industriali, la soia ed il pomodoro. I prati stabili ed avvicendati, che occupano circa il 9,2% della SAU, sono prevalentemente coltivati nella parte settentrionale della provincia, quella a prevalente vocazione zootecnica; nella zona meridionale è concentrata una limitata, ma tipica, produzione di meloni ed angurie. La vocazione zootecnica provinciale è ben espressa dalle 1.597 aziende con allevamenti (ISTAT 2012) e da un consistente patrimonio di bestiame, in particolare bovini di elevato valore genealogico (circa 284.000 capi di cui 145.000 vacche da latte) e suini (974.000 capi ca.). Di rilievo è anche l’allevamento avicolo con 5.900.000 capi allevati annualmente. Con una produzione di latte pari a 11.225.790 quintali per la campagna 2013/2014, in gran parte trasformato in formaggi e burro, la Provincia di Cremona si colloca al secondo posto in Italia; elevatissime le produzioni medie, che raggiungono valori di 10-12 t/anno/capo nei migliori allevamenti e superano le 15 t/anno per capo nei casi d’eccellenza. Di notevole rilievo anche la produzione di carne suina (20% della regione), bovina ed avicola. La produzione e la trasformazione si realizza in buona parte all’interno del sistema delle cooperative, assai strutturato nel territorio cremonese in particolare nell’area cremonese e casalasca della provincia. Questo determina vantaggi in ordine ai prezzi del prodotto finito e alla stanzialità degli stabilimenti sul territorio, con indubbi benefici sull’occupazione: il collegamento ai prodotti Dop e IGP (in particolare Grana Padano, Provolone e produzione del suino pesante destinato ad alimentare le filiere del Prosciutto di S. Daniele e di Parma) rafforza questa dinamica positiva.

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Grande importanza riveste il sistema di irrigazione e bonifica sia ai fini delle produzioni agricole sia per l’importante ruolo di governo delle acque e di gestione e valorizzazione ambientale.

GLI AMBITI PRODUTTIVI

Complessivamente, al 30 giugno 2015, le imprese attive iscritte al Registro ditte della Camera di

Commercio di Cremona ammontavano a 26.904, un dato tra i più bassi dal 2004 (questi dati e quelli riferiti

successivamente sono tutti di fonte camerale).

Gli ambiti di attività con il maggior numero di imprese iscritte risultavano quelli del commercio con

6.323 imprese pari al 24% circa del totale delle imprese; delle costruzioni con 4.723 imprese pari al 18%

circa; dell’agricoltura con 4.124 imprese pari al 15% circa; delle manifatture con 3.035 imprese pari all’11%

circa; dei servizi della ristorazione e alloggio con 1.796 imprese pari al 7%; seguivano poi gli altri ambiti di

attività con consistenze minori.

Come è noto, il tessuto produttivo provinciale è in gran parte costituito da piccole e piccolissime

imprese. Semplificando la definizione comunitaria, per piccolissime aziende si intendono quelle con meno di

venti addetti e per piccole aziende quelle con un numero di addetti compreso tra 21 e 99.

Il manifatturiero Al 30 giugno 2015, risultavano iscritte e attive 3.035 imprese manifatturiere.

Nel settore lavoravano, alla stessa data, 26.850 unità, pari al 31% del totale degli occupati, in

tendenziale calo.

In ambito manifatturiero, predominano due settori - meccanico e agroalimentare – accompagnati da una varietà di altre produzioni che danno vita ad un tessuto produttivo molto diversificato. Nel dettaglio, i principali settori dell’industria cremonese sono i seguenti.

Il settore meccanico e metallurgico caratterizzato da una elevata concentrazione di addetti nella

metallurgia e nella fabbricazione di autoveicoli dove, in effetti, si registra una media di addetti per impresa

pari rispettivamente a circa 92 e 43 unità. Medie leggermente inferiori si registrano nella fabbricazione di

prodotti in metallo e di macchinari dove sono occupate circa 9.000 unità.

Nel settore alimentare la maggiore parte della manodopera impiegata si trova nel comparto lattiero-

caseario (con circa 1.653 addetti in 27 imprese), nel trattamento carni con 958 addetti in 97 imprese, nella

produzione di dolciumi (892 addetti in 10 imprese) e nella produzione di pane e pasticceria (586 addetti in

138 imprese).

Il settore tessile, dell’abbigliamento, pelli-calzature costituisce la terza grande aggregazione delle

industrie manifatturiere cremonesi, anche se negli anni si è osservata una contrazione notevole tanto delle

imprese quanto degli addetti. Attualmente il comparto impiega circa 1.760 addetti.

Il settore delle costruzioni, formato dalle attività di costruzione in senso stretto e dalle attività di

impiantistica e di completamento degli edifici, costituisce l’insieme più consistente di attività non

manifatturiere con oltre 4.700 imprese attive, in massima parte artigiane, ed ha, in questi anni, bruscamente

interrotto la propria costante crescita.

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Gli altri settori presentano, come già detto, una variegata gamma di produzioni. Si ricordano,

tuttavia, il settore del legno con le sue 209 imprese ed i 1.058 addetti e i comparti della chimica, della

gomma-plastica e della carta, con un numero di addetti compreso tra gli 820 ed i 1.100 addetti.

L’artigianato

A giugno 2015 l’artigianato cremonese comprendeva 9.079 imprese attive iscritte all’albo, cioè il 34% del totale delle imprese iscritte (più di un terzo). Negli ultimi anni il loro numero è progressivamente calato, soprattutto per la crisi che ha colpito le aziende artigiane nell’edilizia. Nel corso degli ultimi dodici mesi le imprese artigiane sono calate del 2% e la tendenza prosegue ulteriormente.

Quasi la metà (43%) delle imprese artigiane cremonesi opera nel settore delle costruzioni; un altro 24%

nelle attività manifatturiere e il 13% opera nei servizi alla persona.

Molto significativa (in termini di imprese e di addetti) è anche la presenza artigiana nei trasporti e

nell’alimentare.

Di particolare importanza, per la caratterizzazione territoriale, è l’eccellenza artigianale relativa alla

realizzazione di strumenti musicali (liuteria e organaria).

La cooperazione

In provincia di Cremona è storicamente ben radicata la cooperazione con quasi 300 cooperative che occupano circa 7.770 addetti.

Il maggior numero di occupati, circa 1.422, è nel comparto alimentare, tipicamente nella lavorazione

e conservazione di frutta e ortaggi e nel lattiero-caseario.

Un’altra percentuale significativa di addetti nella cooperazione si trova nei servizi alle imprese.

Oltre 1.000 sono, inoltre, gli occupati nell’assistenza sociale non residenziale e rispettivamente 600 e

450 sono gli addetti nelle cooperative presenti nelle attività dei trasporti e del credito.

IL COMMERCIO ESTERO

I dati provinciali ISTAT relativi al 2015 sono ancora provvisori tuttavia, da quanto disponibile, si

può dire che, rispetto al 2014, le importazioni sono aumentate del 12% mentre le esportazioni sono

diminuite del 3%.

Con riferimento alle attività che più contribuiscono all’export cremonese, per la quasi totalità si tratta del settore manifatturiero/metalmeccanico. A questo seguono, per importanza, il settore chimico e quello alimentare. La maggior parte delle voci principali dell’export cremonese sono in crescita rispetto al 2014, ad eccezione però delle due più importanti (metalli e macchinari). I paesi dai quali si importano più merci sono quelli appartenenti all’Unione Europea che forniscono

beni per un valore pari a circa il 63% dell’import totale. A seguire, in ordine di importanza commerciale, gli

altri paesi europei (12%), l’America (10%), i paesi dell’estremo Oriente (5,5%).

I paesi dell’Unione europea sono anche i migliori acquirenti delle nostre esportazioni con il 72%, un ulteriore 8% viene invece esportato negli altri paesi europei (quindi in Europa si esporta oltre l’80% del totale della provincia).

VALORE AGGIUNTO E REDITO PRO CAPITE

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La composizione del valore aggiunto - a prezzi correnti 2012 per attività economica - vede

l’agricoltura al 5,7% del totale (la maggiore in Lombardia dove la media è dell’1,1%).

Anche il contributo del settore industriale in senso stretto (25%) supera quello medio regionale, ma conferma il tendenziale calo degli ultimi anni. Cresce, invece, leggermente la quota dei servizi arrivando al 63% (molto al di sotto del dato medio regionale che si avvicina al 69% ma sul quale pesa in misura preponderante la provincia di Milano). Il reddito pro capite provinciale, ottenuto dalle stime dell’Istat e per il quale sono disponibili solo

quelle per il 2012, indica in 25.174 euro il valore aggiunto prodotto da ogni singolo residente cremonese.

Nella classifica nazionale della stima per il 2012 relativa al valore aggiunto pro capite a prezzi

correnti, Cremona si colloca al trentottesimo posto, recuperando due posizioni rispetto all’anno prima.

LAVORO E OCCUPAZIONE Le forze di lavoro cremonesi nel 2014 (ultimi dati Istat disponibili a livello provinciale) risultano composte da circa 166.000 individui. Rispetto al 2012 si registra un aumento dell’1% e pari a oltre 1.200 unità, mentre rispetto all’ano precedente il dato risulta essere pressoché stabile (+ 0,4%, oltre 700 unità in più). La media regionale ha visto, invece, il dato crescere rispetto al 2012 in modo più significativo (+2%). Sotto il profilo della dimensione di genere, le forze di lavoro sono costituite per il 58% da uomini e per il 42% donne, senza sensibili variazioni rispetto alle precedenti annualità e con una prevalenza delle forze di lavoro maschili rispetto alla media regionale (56% uomini e 44% donne).

I risultati relativi al tasso di attività, cioè la partecipazione della popolazione alla forza lavoro,

collocano Cremona, con il 69,4%, leggermente inferiore al dato medio regionale (70,7%). Il tasso di attività

provinciale ha segnato un andamento crescente fino al 2008/2009 per poi decrescere fino al 2011 e mostrare,

nel 2012, i primi timidi segni di ripresa. Anche il dato medio regionale ha registrato una crescita dal 2012

(69,8%) al 2014 (70,7%).

Se si considera il tasso di occupazione, cioè gli occupati rapportati alla popolazione tra i 15 e i 64

anni, la provincia di Cremona, con il suo 64,6% - in aumento circa rispetto all’anno precedente che aveva

registrato un calo significativo (63,3%) - ritorna ai valori del 2012 (64,7%), mostrando una performance

leggermente peggiore rispetto a quella regionale che dal 2012 al 2014 ha registrato una costante seppur

timida crescita (64,5% nel 2012, 64,8% nel 2013, 64,9% nel 2014).

Gli occupati sono circa 153.000, con un calo sensibile rispetto all’anno 2012 (-0,3%, 400 occupati in

meno), anche se un calo più significativo si era verificato dal 2012 al 2013 (-2%, oltre 2.400 unità in meno),

per recuperare poi dell’1,3% (oltre 2.000 unità in più) nel passaggio dal 2013 al 2014.

Sotto il profilo della dimensione di genere, gli occupati sono per il 58% di genere maschile e per il

42% di genere femminile, a fronte di un dato regionale del 56% per il genere maschile e del 44% per il

genere femminile.

Sotto il profilo della condizione, invece, gli occupati sono per il 76% lavoratori dipendenti (74% nel

2013) e per il 24% lavoratori autonomi (26% nel 2013), con una situazione che si presenta sensibilmente

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differente rispetto a quella regionale in cui gli individui dipendenti totalizzano una quota pari al 78% (il

restante 22% sono lavoratori autonomi).

Il tasso di disoccupazione è stimato dall’Istat al 7,6%, in calo dell’11% rispetto all’anno precedente

(nel 2013 era pari al 8,5% del 2013), ma in aumento del 13% rispetto al 2012 in cui era pari al 6,7%. In

regione Lombardia, invece, il dato registra un continuo aumento nel periodo dal 2012 (7,4%) al 2014 (8,2%).

Le persone in cerca di occupazione (c.d. disoccupati) sono pari a circa 13.000 unità nel 2014, mentre

nell’anno precedente erano circa 14.000, registrando dunque un calo del 9% circa; il valore rimane, tuttavia,

deteriore rispetto al 2012, quando i disoccupati erano, invece, circa 11.000 (-15% rispetto al 2014).

Sotto il profilo della dimensione di genere, nell’anno 2014 i disoccupati sono per la quota maggiore

di genere maschile (53%), mentre il genere femminile rappresenta il restante 47%; significativamente

differenti erano le quote degli anni precedenti: nel 2012 la quota di disoccupati di genere maschile era del

47%, per aumentare al 57% nel 2013.

Un altro elemento da considerare – per le proprie implicazioni sociali - è il tasso di disoccupazione

giovanile, quello cioè che riguarda i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. In questo caso, nella nostra

provincia, la percentuale di disoccupazione sale al 33%, superiore alla media regionale (31,2%) e alla

percentuale prevista dalla Unione Europea per far scattare la cosiddetta “Garanzia Giovani”, cioè

quell’insieme di servizi che l’Unione finanzia affinché si intervenga in favore dei giovani, della loro

occupazione e della loro autonomia.

In generale, considerando il complesso dei tassi sopra descritti, lo stesso andamento non è riscontrato

in tutte le province lombarde dove i segnali sono più contrastanti e meno univoci che nel nostro territorio.

Anche le analisi sulle COB (le Comunicazioni Obbligatorie che i datori di lavoro devono

obbligatoriamente inviare ai Centri per l’impiego di fronte ad un nuovo contratto di lavoro, alla sua modifica

o alla sua estinzione) portano alle medesime conclusioni: primi, lievi segnali positivi di ripresa di dinamicità

del mercato del lavoro locale, soprattutto rispetto alle proroghe dei rapporti di lavoro. Si riscontra, però, un

aumento nei contratti a termine rispetto a quelli permanenti.

Entrando più nel dettaglio, nel 2014 si registra un aumento del volume degli avviamenti rispetto

all’anno precedente (+4,2%, oltre 1.500 unità in più); analogamente avviene per le cessazioni; ma per le

proroghe si assiste ad un aumento addirittura pari al 31% circa (oltre 2.000), mentre le trasformazioni

contrattuali restano pressoché costanti.

Quanto ai soggetti interessati dagli avviamenti (oltre 28.000), è interessante sottolineare che la quota

maggiore appartiene al genere maschile con un valore del 55% ( oltre 15.000 unità) e che la popolazione

giovane è quella maggiormente coinvolta: infatti, il 46% di coloro che hanno stipulato un contratto di lavoro

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si trova nella classe d’età 20 – 34 anni, a conferma che la popolazione giovane è quella maggiormente

mobile nel mercato del lavoro.

In proposito, è altrettanto significativo il fatto che si osserva solamente per la classe d’età 20 – 24

anni una superiorità di quote di avviamenti rispetto alle cessazioni (considerando gli “eventi” e non i

“soggetti”), mentre per le classi d’età 35-39 e over 45 si registra una tendenza inversa.

Quanto, invece, alle tipologie contrattuali, come accennato, nel passaggio dal 2013 al 2014 si segnala

un calo della quota per le tipologie contrattuali permanenti, dovuto essenzialmente al Tempo Indeterminato

che passa dal 21% al 18%; al contrario, si registra un aumento per le tipologie temporanee, in quanto la

Somministrazione passa dal 21% al 23%.

Quanto, infine, all’aspetto della cittadinanza, si registra una percentuale del 74% di avviamenti per

soggetti italiani e il restante 26% per soggetti stranieri.

1.3.2 STRUTTURE La Provincia esplica le proprie attività istituzionali e delegate con l'utilizzo delle seguenti strutture (beni mobili e immobili) vedi sezione 2.2.6 1.3.2.1 EDILIZIA SCOLASTICA 1.3.2.1.1. POPOLAZIONE SCOLASTICA La popolazione scolastica per a.s. 2014/2015 è suddivisa su 15 istituzioni scolastiche per un totale di 689 classi (15951 studenti). In considerazione dell'estrema variabilità delle motivazioni che influenzano l'andamento della popolazione scolastica, per le sole valutazioni relative agli edifici, le proiezioni effettuate qui di seguito sono collegate al tasso di variazione dell'intera popolazione scolastica degli ultimi 10 anni (dati proiettati con metodo della proiezione lineare).

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2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16

12.500

13.000

13.500

14.000

14.500

15.000

15.500

16.000

16.500

13.911

14.132

14.701

14.28214.445

14.80614.731 14.744

14.823

15.129 15.152

15.461

15.714

15.967

TOTALE ISCRITTI CORSI STATALI DIURNI SERALI

[Font e: dat i fornit i dalle is t it uzioni s colas t iche per rilevazione int egrat iva M I U R - dat i s t imat i con met odo della proiezione l ineare ]

TOTALE I SCRI TTI SCU OLE SU PERI ORI STATALI

( cors i diurni e s erali)

anno scolastico

po

p. [n

.stu

de

nti]

3.4.2.1.1.1 OFFERTA FORMATIVA: l'offerta formativa sul territor io provinciale è articolata nel seguente modo

[fonte dati – Servizio Istruzione [email protected] - proiezione dati Ufficio Anagrafe dell'Edilizia Scolastica [email protected]]

A.S. 2014/2015 A.S. 2015/2016 (proiezione lineare)

A.S. 2016/2017 (proiezione lineare)

TIPOLOGIA TOT. CLASSI

TOT.ALUNNI TOT. CLASSI TOT.ALUNNI TOT. CLASSI TOT.ALUNNI

ORDINAMENTO LICEALE

273 6.679 288 6750 287 7657

ORDINAMENTO TECNICO

268 5949 253 5895 294 5967

ORDINAMENTO PROFESSIONALE

115 2650 125 2810 101 2446

PERCORSO IFP 29 595 23 496 31 627 TOT 685 15873 689 15951 713 16697

L'attuale offerta formativa è erogata attraverso 18 istituzioni scolastiche, le proiezioni seguenti sono state elaborate, per le sole valutazioni relative agli edifici scolastici, in base agli iscrizioni negli post “Riforma Gelmini” con il metodo della proiezione lineare a partire dalle rilevazioni statistiche presenti all'interno dell'Ente.(in corsivo i dati proiettati): -Le scuole Marazzi e l' A.P.C. a partire dall'anno scolastico 2013-2014 sono state accorpate con la creazione del POLO PROFESSIONALE “APC – MARAZZI”; -Le scuole Beltrami e Ghisleri a partire dall’anno scolastico 2014-2015 sono state accorpate con la creazione del IIS GHISLERI; -Le scuole Da Vinci e Racchetti a partire dall’anno scolastico 2014-2015 sono state accorpate con la creazione del IIS RACCHETTI - DAVINCI.

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1.3.2.1.2. EDIFICI DESTINATI ALL'EDILIZIA SCOLASTICA: Vedere sezione 2.2.6

2) Analisi strategica delle condizioni interne all’ente

2.1 Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali. Definizione degli indirizzi generali sul ruolo degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate con rimento alla loro situazione economica e finanziaria, agli obiettivi di servizio e gestionali che devono perseguire e alle procedure di controllo di competenza dell’Ente.

Gli indirizzi e gli obiettivi che vengono individuati per le aziende speciali dell’Ente e per la società partecipata interamente da pubbliche amministrazioni sono i seguenti:

1) AZIENDA SPECIALE CR-FORMA L’azienda speciale Cr-Forma è interamente partecipata dalla Provincia di Cremona ed è stata costituita nel dicembre 2007 per la promozione e lo sviluppo di servizi di formazione. La Provincia di Cremona ha deciso quindi di affidare in concessione all’Azienda, in coordinamento con le funzioni provinciali, i servizi relativi a: formazione per l’assolvimento dell'obbligo scolastico e del diritto dovere all’istruzione e alla formazione ai sensi della vigente normativa nazionale e regionale di riferimento; formazione superiore; formazione continua e permanente relativa ai percorsi destinati ai soggetti occupati, compresi i titolari e soci d’impresa, soggetti in CIG e mobilità, inoccupati, inattivi e a disoccupati per i quali la formazione è propedeutica all’occupazione nonché apprendisti che abbiano assolto il D.D.I.F.; orientamento; servizi al lavoro finalizzati a promuovere lo sviluppo occupazionale e a favorire le condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro. La missione dell’azienda speciale di formazione può quindi essere sinteticamente declinata nel garantire al territorio un’offerta di servizi più efficiente ed efficace in grado di dare risposte coerenti ai bisogni che mutano in ragione dei profondi cambiamenti del mondo del lavoro e del tessuto socio-economico. L’Azienda Speciale CrForma deve quindi essere fortemente impegnata a: - garantire l’offerta di adeguati percorsi formativi che concorrano ad assicurare e promuovere lo sviluppo occupazionale in relazione alle esigenze espresse dal mondo del lavoro ed alla caratterizzazione del territorio provinciale - sviluppare rapporti strategici con i soggetti della società economica e civile - erogare servizi di qualità - assicurare un costante coordinamento ed una adeguata integrazione con i servizi dell’Amministrazione Provinciale. Ai sensi della normativa vigente, la Provincia determina gli indirizzi strategici dell’Azienda, esercita la vigilanza e verifica i risultati della gestione. Nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione 2015, si rende necessario procedere, ad esprimere le linee di di indirizzo alle aziende speciali al fine di consentirne la tempestiva attuazione. A seguito della Deliberazione della Regione Lombardia G.R. n. X/3143 del 18/02/2015 con oggetto: Programmazione del Sistema “Dote Scuola” per i Servizi di Istruzione e Formazione Professionale per l’anno Formativo 2015/2016 che ha previsto - la conferma del contingentamento delle Doti nel settore del Diritto Dovere di Istruzione - il taglio del 5% del finanziamento delle attività di 3° anno - il taglio di oltre il 20% dei finanziamenti relativi al 4°anno

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- l’introduzione a partire dall’Anno Formativo 2015/2016 di un medesimo sistema di finanziamento degli enti di formazione pubblici e privati con l’abolizione per gli enti pubblici del trasferimento di risorse aggiuntive da Regione a Province lombarde di cui agli accordi sottoscritti nel 2001; - la conseguente sostanziale riduzione delle risorse economiche/finanziarie a disposizione di ciascuna Azienda Speciale, si rende necessario che l’Azienda metta in atto un piano di forte contenimento dei costi che contemperi il più possibile l’esigenza: - di salvaguardare l’impatto sul personale a tempo indeterminato - di mantenere un adeguato standard dei servizi erogati con riferimento al settore DDIF - di garantire i servizi rivolti alle fasce deboli, con particolare riguardo alle persone disabili certificate e ai soggetti con DSA e BES

Linee di indirizzo 2015 per Azienda speciale CRForma

In merito alla programmazione dei servizi facenti parte dell’oggetto sociale dell’Azienda Speciale, la Provincia di Cremona, pur nell'indeterminatezza del trasferimento regionale alla Provincia per la copertura delle spese di personale degli ex Cfp, trasferimento a sua volta erogato a Cr.Forma dalla Provincia, assegna i seguenti obiettivi : 1. ulteriore rafforzamento dell’attività di fund raising per il finanziamento dei servizi erogati dall’azienda; 2. consolidamento della formazione nel settore artistico-artigianale nell’ottica della valorizzazione dei beni

culturali con particolare attenzione per le specificità territoriali dell’organaria e del restauro degli strumenti musicali ;

3. rafforzamento dell’attività e della collaborazione con la Provincia nella definizione dei fabbisogni formativi e professionali;

4. assunzione di una sempre maggiore flessibilità nella organizzazione dei servizi in modo da corrispondere alle esigenze delle realtà produttive;

5. rafforzamento dei servizi formativi e per il lavoro rivolti in modo particolare ai giovani al fine di favorire il più possibile il loro avvicinamento e inserimento nel mercato del lavoro;

6. consolidamento dell’impegno dell’azienda rispetto al diritto-dovere di istruzione e formazione come uno degli assi portanti dell’attività aziendale;

7. sviluppo di ulteriori forme di partecipazione attiva alla programmazione provinciale negli ambiti dell'istruzione, della formazione, dell'orientamento e del lavoro sia nella fase di elaborazione che in quella realizzativa, ivi comprese le attività di monitoraggio, trasmissione dei dati e delle informazioni nelle forme richieste;

8. valorizzazione della sede operativa di Crema nell’ottica di una risposta alla specifica vocazione del territorio cremasco;

9. costante coordinamento ed adeguata integrazione con i servizi per il lavoro, l’educazione e la formazione della Provincia di Cremona, in maniera da creare sinergie e scongiurare sovrapposizioni. A tal proposito si dovranno programmare incontri di verifica e coordinamento, da tenersi, ad intervalli regolari, fra le strutture dell’Azienda e quelle dell’Amministrazione Provinciale.

Pertanto: 1-l'Azienda Speciale dovrà rapportarsi con gli Organi competenti, e con la Provincia di Cremona in un'ottica di confronto continuo e di coordinamento delle reciproche attività e delle scelte, garantendo la capacità di tradurre gli obiettivi individuati, di verificarne gli stadi di evoluzione e di fornire feedback tempestivi; 2-le attività ordinarie previste nei documenti di programmazione dovranno essere ispirate al principio di continuità rispetto all'attività condotta nel 2014 e ulteriormente incrementata sulla base delle necessità emergenti; 3-la gestione degli aspetti finanziari dell’azienda, fermo restando il rispetto degli ordinari principi di buona gestione, dovrà avere particolare attenzione al pagamento dei fornitori e collaboratori nei tempi previsti dalla normativa vigente; 4-l’Azienda dovrà adempiere con la migliore cura alla legislazione vigente in tema di trasparenza dell’attività della Pubblica Amministrazione.

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Nello specifico, CR Forma dovrà ispirare la propria attività secondo i seguenti principi : 1 adozione di misure di contenimento delle dinamiche retributive 2 mantenimento in equilibrio della gestione contabile dell’azienda 3 rispetto delle prescrizioni normative in merito all’acquisizione di beni e servizi, reclutamento del

personale, conferimento di incarichi 4 predisposizione e formazione degli operatori per l’avvio dell’armonizzazione contabile prevista dalla

normativa contenuta nel D.Lgs.118/2011 e s.m. per il “bilancio consolidato”, secondo la competenza economica

5 adozione del bilancio d’esercizio e del bilancio preventivo nei termini stabiliti dallo statuto e rispetto degli adempimenti conseguenti

6 contenimento della consistenza del fondo delle risorse per la contrattazione decentrata del personale 7 riduzione spesa per incarichi professionali 8 comunicazione dei dati alla Provincia per la compilazione dei questionari richiesti dalle Corte dei

Conti 9 tempestiva comunicazione alla Provincia per prevenire situazioni di difficoltà economiche e/o

necessità di liquidità di cassa 10 invio della situazione economica semestrale con le opportune considerazioni e prospettive sul

raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio 11 definizione di un sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari con l’azienda

mediante verifica dei crediti e debiti reciproci 12 aggiornamento del contratto di servizio per le parti che necessitano di aggiornamento 13 report annuale sulla qualità dei servizi resi 14 report annuale per monitoraggio: a) rapporti finanziari con l’azienda, b) situazione contabile,

gestionale, organizzativa; c) contratto di servizio; d) effetti prodotti dai risultati di gestione dell’azienda sul bilancio finanziario dell’ente; e) dati sulla solidità economica, patrimoniale e finanziaria; dati sugli agenti contabili e consegnatari dei beni mobili

15 confronto semestrale con l’Amministrazione Provinciale per l’analisi dello stato di attuazione degli obiettivi assegnati

16 la copertura di eventuali “costi sociali” dovranno essere preventivamente confrontati con la Provincia.

17 pubblicazione sul Sito web dell’Azienda dei propri bilanci

Infine, il piano tariffario dovrà ispirarsi al complessivo pareggio di bilancio ed in particolare: 1 le tariffe dei corsi erogati attraverso il sistema “doti” della Regione Lombardia dovranno essere

strutturate secondo i parametri fissati dalla normativa regionale; 2 le tariffe dei corsi auto finanziati dovranno essere elaborati in modo tale da coprire i costi diretti e

indiretti dell’Azienda Speciale con riferimento alle iniziative cui le stesse si riferiscono.

2) AZIENDA SPECIALE UFFICIO D’AMBITO DELLA PROVINCIA DI CREM ONA Con deliberazione consiliare n. 40 del 21 marzo 2011 la Provincia ha costituito l’azienda speciale “Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona” per l’esercizio delle funzioni in materia di S.I.I. nel territorio di competenza provinciale. Ai sensi della normativa vigente, la Provincia determina gli indirizzi strategici dell’Azienda, esercita la vigilanza e verifica i risultati della gestione.

Linee di indirizzo 2015 per Azienda speciale Ufficio d’ambito

1 Programmazione e gestione delle procedure e degli approfondimenti conseguenti all’adozione della variante generale del Piano d’Ambito.

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2 Studio del sistema di articolazione tariffaria per gli anni 2016 e seguenti e, più in generale, dell’attuazione del nuovo sistema di riferimento in ambito tariffario da introdursi a cura dell’AEEGSI.

3 Strutturazione del sistema delle procedure di controllo sull’attività (tecnica, organizzativa, finanziaria, amministrativa) del Gestore Unico.

4 Introduzione programmatica ed operativa delle nuove disposizioni legislative in tema di consolidamento dei bilanci pubblici e di utilizzo della contabilità finanziaria pubblica.

5 Implementazione e razionalizzazione dell’operatività dell’Ente con riferimento ad alcuni campi d’azione. Tale complesso di attività viene declinato con particolare riferimento a:

a) trasferimento al Gestore Unico delle informazioni tecniche e contabili relativi a tutti gli Accordi di Programma in corso; b) adempimenti inerenti l’aggiornamento del Sistema Informativo Regionale (S.I.RE.) per quanto di competenza; c) formazione straordinaria del personale su tematiche correlate principalmente alle funzioni vigilatorie attribuite dal legislatore all’Ente rispetto al Gestore Unico; d) riallineamento delle procedure interne in attuazione delle innovazioni normative di cui al D.P.R. n. 59/2013 (A.I.A e S.U.A.P.); e) implementazione di una piattaforma per la comunicazione on line col Gestore Unico e coi Comuni, finalizzata a consentire la raccolta ordinata e aggiornata in tempo reale di dati, richieste di interventi urgenti, istanze di variazione del Piano d’Ambito, segnalazione di disservizi.

6. rafforzamento dei controlli sul gestore unico in fase d'avvio dell'attività relativamente alla gestione della fognatura.

A tale scopo l’attività dell’Azienda dovrà ispirarsi ai seguenti principi:

- costante rapporto con gli Organi competenti, con la Conferenza dei Comuni e con la Provincia di Cremona, in un'ottica di confronto continuo e di coordinamento delle reciproche attività e delle scelte, garantendo la capacità di tradurre gli obiettivi individuati, di verificarne gli stadi di evoluzione e di fornire feedback tempestivi;

- le attività ordinarie previste nei documenti di programmazione saranno condotte secondo una linea di continuità rispetto all'attività del 2014; - la gestione degli aspetti finanziari dell’Ente, fermo restando il rispetto degli ordinari principi di buona gestione, dovrà avere particolare attenzione all’ottimizzazione delle temporanee giacenze di cassa di somme destinate ad investimenti;

- l’Azienda adempirà con la migliore cura alla normativa dedicata alla lotta alla corruzione, nonché alla legislazione vigente in tema di trasparenza dell’attività della Pubblica Amministrazione.

3) AGENZIA DELLA LOMBARDIA ORIENTALE PER I TRASPORTI – ALOT s carl Il liquidatore ha provveduto a trasmettere la documentazione del bilancio chiuso al 31/12/2014. Dalla lettura dei documenti contabili risulta una perdita di € 41.912,00 che verrà ripianata con le riserve ancora disponibili. ALTRE SOCIETA’ Sulle altre società od enti si provvederà a verificare i bilanci prima della convocazione delle rispettive assemblee societarie e/o consortili chiamate a deliberarlo e ad acquisire reports indispensabili al fine di tenere monitorato l’andamento contabile. ORGANISMI GESTIONALI Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 CONSORZI E PARCHI

N° 5 n° 5 n° 5 n° 4 n° 4 n° 4

AZIENDE N° 2 n° 2 n° 2 n° 2 n° 2 n° 2 ISTITUZIONI N° 0 n° 0 n° 0 n° 0 n° 0 n° 0

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SOCIETA' DI CAPITALI

N° 10 n° 9 n° 9 n° 7 n° 7 n° 7

CONCESSIONI N° 0 n° 0 n° 0 n° 0 n° 0 n° 0 Comuni ed enti associati: - Parco Adda Sud – Ente di diritto pubblico - Parco Regionale del Serio – Ente di diritto pubblico - Parco Naturale dell’Oglio Sud – Ente di diritto pubblico - Parco Oglio Nord – Ente di diritto pubblico - Consorzio Crema Ricerche (entro il 2016 detto Consorzio con la procedura di fusione per incorporazione viene assorbito da Reindustria scrl) Denominazione Azienda: - CR.FORMA Azienda Speciale per la Gestione dei Servizi di Formazione – via Cesari n. 7 – Cremona - Azienda Speciale Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona – C.so Vittorio Emanuele n. 28 - Cremona Denominazione S.p.a.: -Autocamionabile della Cisa S.p.a. - Via Camboara 26/a - Pontetaro (Pr) -Padania Acque S.p.a.- Via Macello n. 14 – Cremona -Autostrade Centro Padane S.p.a. - Località S. Felice – Cremona -Reindustria S.c.r.l. - Via Lanaioli n. 1 – Cremona -Banca Popolare Etica S.p.a.- Via Tommaseo Niccolo n.7 - Padova -Società Cremasca Reti e Patrimonio S.p.a. – Via del Commercio n. 29 – Crema (Cr) -GAL “Oglio Po – Terre d’acqua” S.c.r.l. – Piazza Donatori del Sangue n.17 – Calvatone (Cr) -Cremona Fiere S.p.a – P.zza Zelioli Lanzini n. 1 – Cremona -ALOT Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica S.c.a r.l. – in liquidazione – Via Cipro n.16 (c/o Provincia di Brescia) – Brescia -Padania acque gestione – spa-Via del Macello n.14 entro il 2018 l’Ente non dovrebbe più possedere azioni in: Autocamionale CISA, Padania Acque Gestioni e per ALOT terminata la liquidazione Enti associati: - Autocamionale della Cisa S.p.a. n. 126 azionisti tra i quali le Amministrazioni Provinciali di Cremona, Lucca, Mantova, Massa, Parma, Pisa, Verona. - Padania Acque S.p.a. n. 113 Enti associati: Amministrazione Provinciale di Cremona e i comuni della Provincia di Cremona escluso Rivolta d’Adda, Torlino Vimercati e Soresina (per un totale di 112 comuni). - Autostrade Centro Padane S.p.a.: n. 7 Enti associati tra i quali le Amministrazioni Provinciali di Brescia, Cremona e azionisti privati. - Banca Popolare Etica S.c.p.a.: 36.815 soci di cui 25 enti locali. - Società Cremasca Reti e Patrimonio S.p.a. n. 52 Enti associati: Amministrazione Provinciale di Cremona ed i seguenti comuni in provincia di Cremona: Agnadello, Bagnolo Cremasco, Camisano, Campagnola Cremasca, Capergnanica, Capralba, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Casaletto di Sopra, Casaletto Vaprio, Castel Gabbiano, Castelleone, Chieve, Credera Rubbiano, Crema, Cremosano, Cumignano S/N, Dovera, Fiesco, Formigara, Genivolta, Gombito, Izano, Madignano, Monte Cremasco, Montodine, Moscazzano, Offanengo, Palazzo Pignano, Pandino, Pianengo, Pieranica, Pizzighettone, Quintano, Ricengo, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Rivolta d’Adda, Romanengo, Salvirola, Sergnano, Soncino, Spino d’Adda, Ticengo, Torlino, Trescore Cremasco, Trigolo, Vaiano Cremasco, Vailate, Annicco. - GAL Gruppo di Azione Locale “Oglio Po terre d’acqua” Soc. Cons. a r.l.: n. 79 Enti associati di cui 52 soci pubblici (tra i quali le Amministrazioni Provinciali di Cremona e Mantova) e 21 privati

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- Cremona Fiere S.p.a. n. 15 associati: Provincia di Cremona , Comune di Cremona, C.C.I.A.A. Cremona, Associazione Prov.le Allevatori Cremona, Associazione Industriali Cremona, Banca Popolare di Cremona, A.P.I. Cremona, Associazione Artigiani Cremona, Coldiretti Cremona, C.N.A. Cremona, Ascom Cremona, Consorzio Agrario Cremona, Libera Associazione Agricoltori Cremona, Banca Credito Cooperativo, Confcooperative Cremona. Padania Acque Gestione spa- n.114 soci: Provincia di Cremona, Padania acque gestione e n.112 Comuni.

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2.2 Indirizzi generali di natura strategica relativi alle risorse e agli impieghi e sostenibilità economico finanziaria attuale e prospettica

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

Spese correnti

ConsolidateTOTALE

Spese correnti

Di sviluppoTOTALE TOTALE

Spese correntiProgramma

Di sviluppo

Spese per investimento

Consolidate

Spese per investimento

Consolidate

Spese per investimentoDi sviluppo

3.3 QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER PROGRAMMA

13_01 50.736.245,9150.692.878,89 0,00 43.367,02 39.963.656,6439.963.656,64 0,00 0,00 39.819.907,3139.819.907,31 0,00 0,00

13_02 3.746.240,863.739.190,86 0,00 7.050,00 2.036.954,272.029.904,27 0,00 7.050,00 894.150,00887.100,00 0,00 7.050,00

13_03 44.317,0044.317,00 0,00 0,00 40.850,0040.850,00 0,00 0,00 36.000,0036.000,00 0,00 0,00

13_04 118.000,00118.000,00 0,00 0,00 68.000,0068.000,00 0,00 0,00 68.000,0068.000,00 0,00 0,00

13_05 87.693,0087.693,00 0,00 0,00 17.000,0017.000,00 0,00 0,00 17.000,0017.000,00 0,00 0,00

13_06 772.090,51772.090,51 0,00 0,00 165.306,00165.306,00 0,00 0,00 165.306,00165.306,00 0,00 0,00

13_09 1.729.917,341.011.921,03 0,00 717.996,31 1.032.094,56632.094,56 0,00 400.000,00 886.894,56486.894,56 0,00 400.000,00

13_10 4.671.326,711.500,00 0,00 4.669.826,71 1.653.045,820,00 0,00 1.653.045,82 0,000,00 0,00 0,00

13_11 24.334.795,006.085.039,18 0,00 18.249.755,82 8.300.389,665.680.389,66 0,00 2.620.000,00 8.811.567,665.411.567,66 0,00 3.400.000,00

13_12 12.829.712,471.204.716,11 0,00 11.624.996,36 1.539.277,75209.277,75 0,00 1.330.000,00 79.500,0079.500,00 0,00 0,00

13_13 18.329.796,6116.679.721,88 0,00 1.650.074,73 14.615.179,0614.615.179,06 0,00 0,00 14.615.179,0614.615.179,06 0,00 0,00

13_14 0,000,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00

13_15 279.000,00271.000,00 0,00 8.000,00 271.000,00271.000,00 0,00 0,00 271.000,00271.000,00 0,00 0,00

13_16 633.111,24633.111,24 0,00 0,00 442.896,74442.896,74 0,00 0,00 90.000,0090.000,00 0,00 0,00

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

Spese correnti

ConsolidateTOTALE

Spese correnti

Di sviluppoTOTALE TOTALE

Spese correntiProgramma

Di sviluppo

Spese per investimento

Consolidate

Spese per investimento

Consolidate

Spese per investimentoDi sviluppo

3.3 QUADRO GENERALE DEGLI IMPIEGHI PER PROGRAMMA

13_17 21.221.412,631.289.900,00 0,00 19.931.512,63 24.188.000,001.318.000,00 0,00 22.870.000,00 1.318.000,001.318.000,00 0,00 0,00

13_19 603.500,00603.500,00 0,00 0,00 603.500,00603.500,00 0,00 0,00 603.500,00603.500,00 0,00 0,00

13_21 596.412,40431.000,00 0,00 165.412,40 492.000,00431.000,00 0,00 61.000,00 492.000,00431.000,00 0,00 61.000,00

13_22 623.296,68286.191,19 0,00 337.105,49 506.461,11181.867,58 0,00 324.593,53 506.461,11181.867,58 0,00 324.593,53

13_23 77.275,9847.355,98 0,00 29.920,00 28.751,4328.751,43 0,00 0,00 28.751,4328.751,43 0,00 0,00

TOTALE 83.999.126,87 0,00 57.435.017,47 95.964.363,0466.698.673,69 0,00 29.265.689,35 68.703.217,1364.510.573,60 0,00 4.192.643,53141.434.144,34

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19.880.628,03 1.981.319,34 1.867.774,74

91.000,00 178.405,44 202.605,44

30.764.617,88 24.831.451,13 25.588.276,20

0,00 0,00

3.505.852,67 1.038.531,43 1.038.531,43

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

16.165.840,91 942.787,91 829.243,31

91.000,00 178.405,44 202.605,44

30.764.617,88 24.831.451,13 25.588.276,20

13_01

50.736.245,91 26.991.175,91 27.658.656,38

208.934,45

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

32

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2.056.162,69 1.909.659,77 800.000,00

0,00 0,00 0,00

1.690.078,17 127.294,50 94.150,00

0,00 0,00

1.955.521,69 1.615.765,77 800.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

100.641,00 293.894,00 0,00

0,00 0,00 0,00

1.690.078,17 127.294,50 94.150,00

13_02

3.746.240,86 2.036.954,27 894.150,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

33

Page 34: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

6.850,00 4.850,00 0,00

10.000,00 10.000,00 10.000,00

27.467,00 26.000,00 26.000,00

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

6.850,00 4.850,00 0,00

10.000,00 10.000,00 10.000,00

27.467,00 26.000,00 26.000,00

13_03

44.317,00 40.850,00 36.000,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

34

Page 35: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

40.000,00 20.000,00 20.000,00

78.000,00 48.000,00 48.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

40.000,00 20.000,00 20.000,00

78.000,00 48.000,00 48.000,00

0,00 0,00 0,00

13_04

118.000,00 68.000,00 68.000,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

35

Page 36: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

5.693,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

82.000,00 17.000,00 17.000,00

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

5.693,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

82.000,00 17.000,00 17.000,00

13_05

87.693,00 17.000,00 17.000,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

36

Page 37: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

732.269,94 146.836,00 146.836,00

39.820,57 18.470,00 18.470,00

0,00 0,00

10.750,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

721.519,94 146.836,00 146.836,00

39.820,57 18.470,00 18.470,00

13_06

772.090,51 165.306,00 165.306,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

37

Page 38: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

711.000,00 711.000,00 591.000,00

443.550,00 321.094,56 295.894,56

575.367,34 0,00 0,00

0,00 0,00

610.000,00 610.000,00 490.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

101.000,00 101.000,00 101.000,00

443.550,00 321.094,56 295.894,56

575.367,34 0,00 0,00

13_09

1.729.917,34 1.032.094,56 886.894,56

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

38

Page 39: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

1.039.000,00 1.106.000,00 0,00

0,00 0,00 0,00

3.632.326,71 547.045,82 0,00

0,00 0,00

500.000,00 1.106.000,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

539.000,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

3.632.326,71 547.045,82 0,00

13_10

4.671.326,71 1.653.045,82 0,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

39

Page 40: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

16.533.155,80 2.118.750,00 3.520.000,00

0,00 0,00 0,00

7.801.639,20 6.181.639,66 5.291.567,66

0,00 0,00

1.795.160,00 1.985.000,00 3.200.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

14.003.657,05 133.750,00 320.000,00

0,00 0,00 0,00

7.801.639,20 6.181.639,66 5.291.567,66

13_11

24.334.795,00 8.300.389,66 8.811.567,66

734.338,75

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

40

Page 41: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

1.842.773,80 1.520.500,00 75.000,00

10.986.938,67 18.777,75 4.500,00

0,00 0,00

1.541.273,80 1.505.000,00 70.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

301.500,00 15.500,00 5.000,00

10.986.938,67 18.777,75 4.500,00

13_12

12.829.712,47 1.539.277,75 79.500,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

41

Page 42: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

15.200.484,98 13.139.475,06 13.139.475,06

8.400,00 8.400,00 8.400,00

3.120.911,63 1.467.304,00 1.467.304,00

0,00 0,00

4.060.638,70 1.999.628,78 1.999.628,78

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

11.139.846,28 11.139.846,28 11.139.846,28

8.400,00 8.400,00 8.400,00

3.120.911,63 1.467.304,00 1.467.304,00

13_13

18.329.796,61 14.615.179,06 14.615.179,06

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

42

Page 43: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

279.000,00 271.000,00 271.000,00

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

279.000,00 271.000,00 271.000,00

13_15

279.000,00 271.000,00 271.000,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

43

Page 44: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

13.276.159,87 23.363.000,00 493.000,00

0,00 0,00 0,00

7.945.252,76 825.000,00 825.000,00

0,00 0,00

12.607.000,00 23.283.000,00 413.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

669.159,87 80.000,00 80.000,00

0,00 0,00 0,00

7.945.252,76 825.000,00 825.000,00

13_17

21.221.412,63 24.188.000,00 1.318.000,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

44

Page 45: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

85.000,00 85.000,00 85.000,00

0,00 0,00 0,00

518.500,00 518.500,00 518.500,00

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

85.000,00 85.000,00 85.000,00

0,00 0,00 0,00

518.500,00 518.500,00 518.500,00

13_19

603.500,00 603.500,00 603.500,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

45

Page 46: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

262.000,00 262.000,00 262.000,00

0,00 0,00 0,00

334.412,40 230.000,00 230.000,00

6.000,00 6.000,00

0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

256.000,00 256.000,00 256.000,00

0,00 0,00 0,00

334.412,40 230.000,00 230.000,00

13_21

596.412,40 492.000,00 492.000,00

6.000,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

46

Page 47: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

491.511,68 374.676,11 374.676,11

131.785,00 131.785,00 131.785,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00

70.000,00 50.000,00 50.000,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

421.511,68 324.676,11 324.676,11

131.785,00 131.785,00 131.785,00

0,00 0,00 0,00

13_22

623.296,68 506.461,11 506.461,11

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

47

Page 48: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

266.065,57 432.896,74 10.000,00

10.000,00 10.000,00 10.000,00

357.045,67 0,00 70.000,00

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

266.065,57 432.896,74 10.000,00

10.000,00 10.000,00 10.000,00

357.045,67 0,00 70.000,00

13_16

633.111,24 442.896,74 90.000,00

0,00

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

48

Page 49: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

5.142,19 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

72.133,79 28.751,43 28.751,43

0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

72.133,79 28.751,43 28.751,43

13_23

77.275,98 28.751,43 28.751,43

5.142,19

3.5 RISORSE CORRENTI ED IN C/CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

Anno 2015

ENTRATE SPECIFICHE

PROVENTI DEI SERVIZI

Anno 2016 Anno 2017 Legge di finanziamento e articolo

• STATO

• REGIONE

• UNIONE EUROPEA

• CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO -

• ALTRI INDEBITAMENTI (1)

• ALTRI ENTRATE

TOTALE (A)

QUOTE DI RISORSE GENERALI

TOTALE (B)

TOTALE (C)

TOTALE GENERALE (A+B+C)

ISTITUTI DI PREVIDENZA

ENTRATE

49

Page 50: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_01

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

50.736.245,91

39.963.656,64

39.819.907,31

100,00%

43,21%

100,00%

61,13%

99,91% 0,09% 40,31%43.367,0250.692.878,89 0,00

39.963.656,64 0,00 0,00

39.819.907,31 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

50

Page 51: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_02

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

3.746.240,86

2.036.954,27

894.150,00

99,65% 0,35% 2,20%

99,21% 0,79% 1,37%

99,81% 0,19% 2,98%7.050,003.739.190,86 0,00

2.029.904,27 0,00 7.050,00

887.100,00 0,00 7.050,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

51

Page 52: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_03

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

44.317,00

40.850,00

36.000,00

100,00%

0,04%

100,00%

0,06%

100,00%

0,04%0,0044.317,00 0,00

40.850,00 0,00 0,00

36.000,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

52

Page 53: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_04

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

118.000,00

68.000,00

68.000,00

100,00%

0,07%

100,00%

0,10%

100,00%

0,09%0,00118.000,00 0,00

68.000,00 0,00 0,00

68.000,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

53

Page 54: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_05

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

87.693,00

17.000,00

17.000,00

100,00%

0,02%

100,00%

0,03%

100,00%

0,07%0,0087.693,00 0,00

17.000,00 0,00 0,00

17.000,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

54

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3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_06

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

772.090,51

165.306,00

165.306,00

100,00%

0,18%

100,00%

0,25%

100,00%

0,61%0,00772.090,51 0,00

165.306,00 0,00 0,00

165.306,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

55

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3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_09

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

1.729.917,34

1.032.094,56

886.894,56

61,24% 38,76% 1,12%

54,90% 45,10% 1,36%

58,50% 41,50% 1,37%717.996,311.011.921,03 0,00

632.094,56 0,00 400.000,00

486.894,56 0,00 400.000,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

56

Page 57: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_10

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

4.671.326,71

1.653.045,82

0,00

100,00%

1,79%

0,03% 99,97% 3,71%4.669.826,711.500,00 0,00

0,00 0,00 1.653.045,82

0,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

57

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3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_11

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

24.334.795,00

8.300.389,66

8.811.567,66

68,44% 31,56% 8,97%

61,41% 38,59% 13,53%

25,01% 74,99% 19,34%18.249.755,826.085.039,18 0,00

5.680.389,66 0,00 2.620.000,00

5.411.567,66 0,00 3.400.000,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

58

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3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_12

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

12.829.712,47

1.539.277,75

79.500,00

13,60% 86,40% 1,66%

100,00%

0,12%

9,39% 90,61% 10,19%11.624.996,361.204.716,11 0,00

209.277,75 0,00 1.330.000,00

79.500,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

59

Page 60: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_13

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

18.329.796,61

14.615.179,06

14.615.179,06

100,00%

15,80%

100,00%

22,44%

91,00% 9,00% 14,56%1.650.074,7316.679.721,88 0,00

14.615.179,06 0,00 0,00

14.615.179,06 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

60

Page 61: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_14

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

0,00

0,00

0,00

0,000,00 0,00

0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

61

Page 62: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_15

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

279.000,00

271.000,00

271.000,00

100,00%

0,29%

100,00%

0,42%

97,13% 2,87% 0,22%8.000,00271.000,00 0,00

271.000,00 0,00 0,00

271.000,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

62

Page 63: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_16

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

633.111,24

442.896,74

90.000,00

100,00%

0,48%

100,00%

0,14%

100,00%

0,50%0,00633.111,24 0,00

442.896,74 0,00 0,00

90.000,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

63

Page 64: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_17

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

21.221.412,63

24.188.000,00

1.318.000,00

5,45% 94,55% 26,15%

100,00%

2,02%

6,08% 93,92% 16,86%19.931.512,631.289.900,00 0,00

1.318.000,00 0,00 22.870.000,00

1.318.000,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

64

Page 65: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_19

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

603.500,00

603.500,00

603.500,00

100,00%

0,65%

100,00%

0,93%

100,00%

0,48%0,00603.500,00 0,00

603.500,00 0,00 0,00

603.500,00 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

65

Page 66: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_21

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

596.412,40

492.000,00

492.000,00

87,60% 12,40% 0,53%

87,60% 12,40% 0,76%

72,27% 27,73% 0,47%165.412,40431.000,00 0,00

431.000,00 0,00 61.000,00

431.000,00 0,00 61.000,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

66

Page 67: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_22

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

623.296,68

506.461,11

506.461,11

35,91% 64,09% 0,55%

35,91% 64,09% 0,78%

45,92% 54,08% 0,50%337.105,49286.191,19 0,00

181.867,58 0,00 324.593,53

181.867,58 0,00 324.593,53

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

67

Page 68: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.6 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA

IMPIEGHI

13_23

Anno 2015

Anno 2016

Anno 2017

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

77.275,98

28.751,43

28.751,43

100,00%

0,03%

100,00%

0,04%

61,28% 38,72% 0,06%29.920,0047.355,98 0,00

28.751,43 0,00 0,00

28.751,43 0,00 0,00

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.% sul

totale spese finali

tit. I e II

entità (a)

% su tot

entità (c)

% su tot

entità (b)

% su tot

68

Page 69: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_01Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,06% 100,0% 0,1%100,0% 0,05%058 0 56 0 56 0 0001_01 58 56 56

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%100,0% 0,01%014 0 14 0 14 0 0001_02 14 14 14

100,0% 7,63% 100,0% 10,8%100,0% 12,42%015.636 0 7.060 0 7.049 0 0001_03 15.636 7.060 7.049

100,0% 0,05% 100,0% 0,1%100,0% 0,04%050 0 50 0 50 0 0001_04 50 50 50

100,0% 17,61% 100,0% 25,0%100,0% 14,43%018.158 0 16.290 0 16.287 0 0001_05 18.158 16.290 16.287

100,0% 0,92% 100,0% 1,3%100,0% 0,79%0991 0 850 0 850 0 0001_06 991 850 850

100,0% 0,00% 100,0% 0,0%100,0% 0,00%01 0 1 0 1 0 0001_07 1 1 1

100,0% 0,91% 100,0% 1,1%100,0% 0,78%0988 0 839 0 709 0 0001_08 988 839 709

100,0% 13,89% 100,0% 19,7%100,0% 10,20%012.840 0 12.848 0 12.848 0 0001_09 12.840 12.848 12.848

100,0% 0,02% 100,0% 0,0%100,0% 0,01%015 0 15 0 15 0 0001_11 15 15 15

100,0% 0,95% 100,0% 1,3%95,3% 4,7% 0,73%43880 0 879 0 879 0 0003_01 923 879 879

100,0% 0,11% 100,0% 0,2%100,0% 0,08%0103 0 103 0 103 0 0005_01 103 103 103

100,0% 1,04% 100,0% 1,5%100,0% 0,76%0960 0 960 0 960 0 0010_02 960 960 960

69

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_02Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

99,3% 0,7% 1,03% 96,0% 4,0% 0,3%99,5% 0,5% 1,20%71.507 0 947 0 171 0 7701_01 1.514 954 178

100,0% 0,28%0349 0 0 0 0 0 0001_02 349 0 0

100,0% 0,29% 100,0% 0,4%100,0% 0,56%0700 0 267 0 267 0 0001_03 700 267 267

100,0% 0,03%042 0 0 0 0 0 0001_04 42 0 0

100,0% 0,29% 100,0% 0,07%093 0 267 0 0 0 0001_05 93 267 0

100,0% 0,59% 100,0% 0,7%100,0% 0,83%01.049 0 549 0 450 0 0001_06 1.049 549 450

70

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_03Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,01% 100,0% 0,01%07 0 5 0 0 0 0001_02 7 5 0

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%100,0% 0,00%05 0 5 0 5 0 0001_05 5 5 5

100,0% 0,03% 100,0% 0,0%100,0% 0,02%027 0 26 0 26 0 0001_06 27 26 26

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%100,0% 0,00%05 0 5 0 5 0 0002_02 5 5 5

71

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_04Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%100,0% 0,01%08 0 8 0 8 0 0001_01 8 8 8

100,0% 0,06% 100,0% 0,1%100,0% 0,09%0110 0 60 0 60 0 0001_02 110 60 60

72

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_05Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,02% 100,0% 0,0%100,0% 0,07%088 0 17 0 17 0 0001_01 88 17 17

73

Page 74: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_06Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,16% 100,0% 0,2%100,0% 0,17%0219 0 147 0 147 0 0001_01 219 147 147

100,0% 0,02% 100,0% 0,0%100,0% 0,01%019 0 18 0 18 0 0001_02 19 18 18

100,0% 0,01%09 0 0 0 0 0 0001_03 9 0 0

100,0% 0,42%0526 0 0 0 0 0 0001_04 526 0 0

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_09Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

17,3% 82,7% 0,33% 2,7% 97,3% 0,4%15,4% 84,6% 0,46%48588 0 52 0 7 0 25025001_01 573 302 257

100,0% 0,03%032 0 0 0 0 0 0001_05 32 0 0

100,0% 0,01%010 0 0 0 0 0 0003_02 10 0 0

100,0% 0,01%010 0 0 0 0 0 0003_05 10 0 0

100,0% 0,09%0113 0 0 0 0 0 0004_02 113 0 0

100,0% 0,25% 100,0% 0,4%100,0% 0,18%0231 0 230 0 230 0 0005_01 231 230 230

100,0% 0,01%013 0 0 0 0 0 0006_01 13 0 0

100,0% 0,11% 72,0% 28,0% 0,11%40103 0 100 0 0 0 0007_02 143 100 0

86,1% 13,9% 0,04%744 0 0 0 0 0 0007_03 51 0 0

100,0% 0,01%07 0 0 0 0 0 0007_05 7 0 0

21,1% 78,9% 0,21% 21,1% 78,9% 0,3%18,6% 81,4% 0,17%17540 0 40 0 40 0 15015008_02 215 190 190

98,4% 1,6% 0,08%2102 0 0 0 0 0 0009_01 104 0 0

100,0% 0,00% 100,0% 0,0%100,0% 0,00%01 0 1 0 1 0 0009_04 1 1 1

48,8% 51,2% 0,01%99 0 0 0 0 0 0010_01 18 0 0

100,0% 0,23% 100,0% 0,3%100,0% 0,17%0209 0 209 0 209 0 0018_01 209 209 209

75

Page 76: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_10Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,12%1530 0 0 0 0 0 0001_04 153 0 0

100,0% 0,02%300 0 0 0 0 0 0001_09 30 0 0

100,0% 1,30% 100,0% 2,55%3.2150 0 0 0 0 0 01.20201_11 3.215 1.202 0

100,0% 0,01%150 0 0 0 0 0 0001_15 15 0 0

100,0% 0,06%760 0 0 0 0 0 0001_19 76 0 0

100,0% 0,49% 100,0% 0,72%9030 0 0 0 0 0 045101_21 903 451 0

100,0% 0,08%1050 0 0 0 0 0 0001_31 105 0 0

100,0% 0,01%160 0 0 0 0 0 0001_32 16 0 0

100,0% 0,05%600 0 0 0 0 0 0001_38 60 0 0

100,0% 0,07%930 0 0 0 0 0 0001_41 93 0 0

100,0% 0,00%02 0 0 0 0 0 0003_02 2 0 0

100,0% 0,00%30 0 0 0 0 0 0003_07 3 0 0

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Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_11Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,52% 100,0% 0,7%100,0% 0,38%0480 0 480 0 480 0 0001_01 480 480 480

100,0% 0,03% 100,0% 0,0%100,0% 0,03%032 0 32 0 32 0 0001_02 32 32 32

100,0% 2,16% 100,0% 3,1%100,0% 1,59%02.001 0 2.001 0 2.001 0 0001_03 2.001 2.001 2.001

0,6% 99,4% 0,58%7254 0 0 0 0 0 0002_01 729 0 0

100,0% 2,8% 100,0% 0,03%350 0 0 0 0 0 1.800002_05 35 0 1.800

100,0% 0,9% 100,0% 0,48%6040 0 0 0 0 0 600002_09 604 0 600

100,0% 0,3% 00 0 0 0 0 0 200002_11 0 0 200

100,0% 0,47% 100,0% 0,49%6130 0 0 0 0 0 043502_13 613 435 0

100,0% 0,97% 100,0% 1,2% 00 0 0 0 0 0 80090002_15 0 900 800

100,0% 0,27% 100,0% 0,82%1.0300 0 0 0 0 0 025002_16 1.030 250 0

100,0% 0,08%990 0 0 0 0 0 0002_22 99 0 0

100,0% 0,43% 00 0 0 0 0 0 040002_25 0 400 0

100,0% 0,14%1790 0 0 0 0 0 0002_28 179 0 0

100,0% 0,05%640 0 0 0 0 0 0002_29 64 0 0

100,0% 0,24%3040 0 0 0 0 0 0002_30 304 0 0

100,0% 0,07%940 0 0 0 0 0 0003_03 94 0 0

100,0% 0,04%550 0 0 0 0 0 0004_01 55 0 0

100,0% 10,97%13.8000 0 0 0 0 0 0004_04 13.800 0 0

100,0% 0,69% 100,0% 0,52%6480 0 0 0 0 0 063504_06 648 635 0

77

Page 78: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_11Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 2,75% 100,0% 3,5%100,0% 2,32%02.922 0 2.541 0 2.273 0 0005_01 2.922 2.541 2.273

100,0% 0,68% 100,0% 1,0%100,0% 0,51%0647 0 626 0 626 0 0009_01 647 626 626

78

Page 79: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_12Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 1,08% 100,0% 1,00%1.2600 0 0 0 0 0 01.00001_02 1.260 1.000 0

26,5% 73,5% 0,49% 64,5% 35,5% 0,74%330600 0 119 0 0 0 033002_02 930 449 0

100,0% 7,56%9.5130 0 0 0 0 0 0003_01 9.513 0 0

100,0% 0,41%5100 0 0 0 0 0 0004_01 510 0 0

100,0% 0,00%00 0 0 0 0 0 0004_03 0 0 0

100,0% 0,08% 100,0% 0,1%100,0% 0,10%0126 0 70 0 70 0 0005_01 126 70 70

100,0% 0,00% 100,0% 0,00%01 0 1 0 0 0 0005_02 1 1 0

100,0% 0,01% 100,0% 0,10%0127 0 10 0 0 0 0005_03 127 10 0

100,0% 0,00% 100,0% 0,0%100,0% 0,04%056 0 5 0 5 0 0006_01 56 5 5

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%96,1% 3,9% 0,24%12294 0 5 0 5 0 0007_01 306 5 5

79

Page 80: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_13Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,04% 100,0% 0,1%100,0% 0,03%033 0 33 0 33 0 0001_01 33 33 33

100,0% 15,75% 100,0% 22,4%100,0% 11,83%014.893 0 14.567 0 14.567 0 0001_02 14.893 14.567 14.567

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%100,0% 1,39%01.747 0 8 0 8 0 0001_11 1.747 8 8

100,0% 0,35%4460 0 0 0 0 0 0001_12 446 0 0

100,0% 0,92%1.1580 0 0 0 0 0 0005_01 1.158 0 0

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%13,3% 86,7% 0,04%457 0 7 0 7 0 0005_02 52 7 7

80

Page 81: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_15Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,01%80 0 0 0 0 0 0001_01 8 0 0

100,0% 0,26% 100,0% 0,4%100,0% 0,19%0240 0 240 0 240 0 0001_02 240 240 240

100,0% 0,03% 100,0% 0,0%100,0% 0,02%031 0 31 0 31 0 0002_01 31 31 31

81

Page 82: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_16Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,38% 100,0% 0,36%0455 0 353 0 0 0 0001_01 455 353 0

100,0% 0,10% 100,0% 0,1%100,0% 0,14%0178 0 90 0 90 0 0002_05 178 90 90

82

Page 83: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_17Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 1,34% 100,0% 1,9%100,0% 0,98%01.238 0 1.238 0 1.238 0 0001_01 1.238 1.238 1.238

100,0% 0,09% 100,0% 0,1%2,7% 97,3% 1,51%1.84752 0 80 0 80 0 0001_02 1.899 80 80

100,0% 21,86% 100,0% 12,06%15.1750 0 0 0 0 0 020.22001_03 15.175 20.220 0

100,0% 0,54% 100,0% 0,65%8160 0 0 0 0 0 050002_01 816 500 0

100,0% 0,78%9800 0 0 0 0 0 0003_03 980 0 0

100,0% 0,43% 100,0% 0,61%7640 0 0 0 0 0 040003_07 764 400 0

100,0% 1,89% 100,0% 0,04%500 0 0 0 0 0 01.75004_03 50 1.750 0

100,0% 0,24%3000 0 0 0 0 0 0004_04 300 0 0

83

Page 84: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_19Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,65% 100,0% 0,9%100,0% 0,48%0604 0 604 0 604 0 0001_01 604 604 604

84

Page 85: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_21Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

87,3% 12,7% 0,52% 87,3% 12,7% 0,7%71,7% 28,3% 0,46%165419 0 419 0 419 0 616101_01 584 480 480

100,0% 0,01% 100,0% 0,0%100,0% 0,01%012 0 12 0 12 0 0001_02 12 12 12

85

Page 86: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_22Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

30,8% 69,2% 0,51% 30,8% 69,2% 0,7%38,7% 61,3% 0,44%337213 0 144 0 144 0 32532501_02 550 469 469

100,0% 0,04% 100,0% 0,1%100,0% 0,06%073 0 38 0 38 0 0002_01 73 38 38

86

Page 87: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità

(a)%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

Spesa Corrente

consolidata Di sviluppo

Spesa per investimento

Totale (a+b+c)

V.%sul totale spese finali

tit.I e IIentità (a)

%su tot

entità (c)

%su tot

entità (b)

%su tot

3.8 SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D EL PROGRAMMA : IMPIEGHI

13_23Importi Espressi In Migliaia di Euro

Progetto Spesa Corrente

100,0% 0,01%014 0 0 0 0 0 0001_02 14 0 0

100,0% 0,02%300 0 0 0 0 0 0001_03 30 0 0

100,0% 0,03% 100,0% 0,0%100,0% 0,03%034 0 29 0 29 0 0001_04 34 29 29

87

Page 88: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

3.9 RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO

Previsione pluriennale di spesaFONTI DI FINANZIAMENTO

(Totale della previsione pluriennale)Programma

2° Anno success.

1° Anno success.

Anno di competenza

Legge di Finanziamento

e regolamento U.E. (estremi)

Quote di Risorse Generali

Stato Regione Provincia Unione Europea

C.DDPP CR.SP Ist.Prev.

Altri Indebitamenti

Altre Entrate

208.934,45 5.582.915,53 0,00 0,00 0,00 0,00 18.409.883,0181.184.345,2113_01 50.736.245,91 39.963.656,64 39.819.907,31

0,00 4.371.287,46 0,00 0,00 0,00 0,00 394.535,001.911.522,6713_02 3.746.240,86 2.036.954,27 894.150,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 41.700,0079.467,0013_03 44.317,00 40.850,00 36.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 254.000,000,0013_04 118.000,00 68.000,00 68.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5.693,00116.000,0013_05 87.693,00 17.000,00 17.000,00

0,00 10.750,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.015.191,9476.760,5713_06 772.090,51 165.306,00 165.306,00

0,00 1.710.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.363.539,12575.367,3413_09 1.729.917,34 1.032.094,56 886.894,56

0,00 1.606.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 539.000,004.179.372,5313_10 4.671.326,71 1.653.045,82 0,00

734.338,75 6.980.160,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.457.407,0519.274.846,5213_11 24.334.795,00 8.300.389,66 8.811.567,66

0,00 3.116.273,80 0,00 0,00 0,00 0,00 322.000,0011.010.216,4213_12 12.829.712,47 1.539.277,75 79.500,00

0,00 8.059.896,26 0,00 0,00 0,00 0,00 33.444.738,846.055.519,6313_13 18.329.796,61 14.615.179,06 14.615.179,06

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00821.000,0013_15 279.000,00 271.000,00 271.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 738.962,31427.045,6713_16 633.111,24 442.896,74 90.000,00

0,00 36.303.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 829.159,879.595.252,7613_17 21.221.412,63 24.188.000,00 1.318.000,00

88

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Previsione pluriennale di spesaFONTI DI FINANZIAMENTO

(Totale della previsione pluriennale)Programma

2° Anno success.

1° Anno success.

Anno di competenza

Legge di Finanziamento

e regolamento U.E. (estremi)

Quote di Risorse Generali

Stato Regione Provincia Unione Europea

C.DDPP CR.SP Ist.Prev.

Altri Indebitamenti

Altre Entrate

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 255.000,001.555.500,0013_19 603.500,00 603.500,00 603.500,00

18.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 768.000,00794.412,4013_21 596.412,40 492.000,00 492.000,00

0,00 170.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.466.218,900,0013_22 623.296,68 506.461,11 506.461,11

5.142,19 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00129.636,6513_23 77.275,98 28.751,43 28.751,43

141.434.144,34 74.305.029,0495.964.363,04 68.703.217,13 137.786.265,37 966.415,39 67.910.283,05 0,00 0,00 0,00TOTALE 0,00

89

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2.2.1 Gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del fabbisogno in termini di spesa di investimento e dei riflessi per quanto riguarda la spesa corrente per ciascuno degli anni dell'arco temporale di riferimento della SeS.

Va rilevato che la realizzazione delle opere pubbliche programmate non ha riflessi sulla spesa corrente nel triennio considerato dal bilancio di previsione, considerato che non è prevista l’assunzione di nuovi mutui, ma solo l’utilizzo di economie di mutui precedentemente assunti. La realizzazione di eventuali nuove opere non comporta un aggravio di spesa, in virtù del fatto che la stessa è coperta da riduzione di spesa sostenuta in precedenza.

90

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 1 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.

50 U 34215 0 INTERVENTI STRAORDINARI SU HARDWARE DI RETE 2.01.09.05 2.02.01.07.999 01.08 13_15 01_01 4112 8.000,00 8.000,00 7000

01 U 34990 1 2.02.01.05 2.02.01.03.999 04.02 13_01 03_01 4446 30.367,02 30.367,02 7321

01 U 34991 0 2.02.01.05 2.02.01.03.999 04.02 13_01 03_01 AA03 13.000,00 13.000,00 6

40 U 35021 2 2.02.01.01 2.02.01.10.003 04.02 13_11 02_30 303.719,33 303.719,33 11

40 U 35022 2 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_29 64.077,76 64.077,76 11

40 U 35023 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_28 4.196,00 4.196,00 11

40 U 35023 2 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_28 129.464,04 129.464,04 11

40 U 35024 0 2.02.01.06 2.02.03.05.001 04.02 13_11 02_28 4A68 45.000,00 45.000,00 7834

40 U 35113 3 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_13 199.456,83 199.456,83 11

40 U 35125 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_05 4229 11.098,75 11.098,75 7395

40 U 35125 3 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_05 24.317,00 24.317,00 11

40 U 35403 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_09 3.705,19 3.705,19 11

40 U 35413 0 2.02.01.01 2.02.01.10.003 04.02 13_11 02_09 4A63 600.000,00 600.000,00 786140 U 35415 0 ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 04_06 AA03 613.223,36 613.223,36 640 U 35420 0 ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 04_06 4114 35.000,00 35.000,00 7104

40 U 35429 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_13 4219 45.500,00 45.500,00 7389

Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

ACQUISTO ARREDI E ATTREZZATURE PER ISTITUTI SCOLASTICI- REIMPUT.RESIDUI

ACQUISTO ARREDI E ATTREZZATURE PER ISTITUTI SCOLASTICI (FINANZIATO CON AVANZO D AMMINISTRAZIONE VINCOLATO)

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE AP CIMINO DI CREMONA-LAVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEMATI CHE DI VULNERABILITA DEGLI EL EMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- FPV

ITIS TORRIANI DI CREMONA LAVOR I ELIMINAZIONE DELLE PROBLEM ATICHE DI VULNERABILITA DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURAL I- FPV

I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMA LAVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEMATICHE DI VULNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI - FINANZIATO DA FONDO PLUR.VINC.

I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMAL AVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PR OBLEMATICHE DI VULNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI DA FONDO PROV. DALLA REISCRIZ. 2014

I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMA INCARICHI PROFESSIONALI X PROGETTORISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE E DEL LABORATORIO CHIMICA BIENNIO

LICEO SCIENTIFICO L. DA VINCI -CREMA- INTERVENTI PER ELIMINAZIONE DELLA VULNERABILITA DEGLI ELEMENTI NON STRUTTRUALI- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE

IIS EINAUDI PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER LA SICUREZZA DELLO SCALONE PRINCIPALE DI ACCESSO ESTERNO- REIMPUTAZIONE RESIDUI

IIS EINAUDI PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER LA SICUREZZA DELLO SCALONE PRINCIPALE DI ACCESSO ESTERNO- FIN. CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE

ISTITUTO SUPERIORE ANGUISSOLA CREMONALAVORI DI MANUTENZION E STRAORDINARIA ELIMINAZIONE V ULNERABILITA ELEMENTI ANCHE N ON STRUTTURALI OPERE INTERNE- FPV

IIS ANGUISSOLA DI CREMONA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORD INARIA ELIMINAZIONE VULNERABIL ITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTT URALI OPERE INTERNE E RIPASSO TETTO

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA

91

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 2 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

40 U 35429 2 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_13 4231 136.500,00 136.500,00 7396

40 U 35429 3 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_13 66.639,09 66.639,09 11

40 U 35434 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_16 4A45 1.030.160,00 1.030.160,00 7880

40 U 35450 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_22 4221 17.500,00 17.500,00 7391

40 U 35450 2 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_22 4232 52.500,00 52.500,00 7397

40 U 35450 3 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_22 29.252,60 29.252,60 11

40 U 35453 2 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_01 4230 471.240,00 471.240,00 7358

40 U 35453 3 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_01 128.535,00 128.535,00 11

40 U 35454 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_01 AA03 42.587,60 42.587,60 6

40 U 35454 2 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_01 4A68 82.412,40 82.412,40 7834

40 U 35480 0 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_13 4A62 165.000,00 165.000,00 7860

40 U 35481 0 2.02.01.01 2.02.02.01.002 04.02 13_11 04_01 4114 55.000,00 55.000,00 7104

42 U 35838 0 2.05.01.07 2.03.01.02.001 10.03 13_22 01_02 4541 24.710,55 24.710,55 803442 U 35839 0 INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 4541 222.394,94 222.394,94 803442 U 35840 0 PORTO DI CREMONA IMPIANTO ANTINCENDIO 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 4A59 20.000,00 20.000,00 7800

42 U 35920 0 2.06.01.01 2.02.01.09.013 10.05 13_13 05_02 AA03 45.462,65 45.462,65 6

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA- REIMPUTAZIONE RESIDUI

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA- FINANZIATO DA FONDO PLURIENN.VINCOLATO

IIS GALILEI DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE

LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA

LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA-REIMPUTAZIONE RESIDUI

LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE -DELIBERA CIPE DEL 30/06/2014

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE - DELIBERA CIPE 30/06/2014- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE - FINANZIATO CON AVANZO D AMMINISTRAZIONE

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE -

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE DI ETERNIT

ACQUISIZIONE AREA DAL COMUNE D I CREMA PER EDILIZIA SCOLASTIC A PER 20 ANNI (DAL 2013 AL 203 2)

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

INTERVENTI MANUTENTIVI STRAORDINARI SU PISTE CICLABILI - AVANZO D AMMINISTR. VINCOLATO IN CONTO CAPITALE

92

Page 93: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 3 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

37 U 36107 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_12 07_01 11.812,81 11.812,81 11

39 U 36188 2 2.06.01.07 2.03.01.02.003 10.05 76.156,49 76.156,49 11

40 U 36190 0 2.08.02.07 2.03.04.01.001 12.02 13_11 04_04 4122 5.176.000,00 5.367.293,87 7153

40 U 36191 0 2.08.02.07 2.03.01.02.001 12.07 13_11 04_04 4122 8.624.000,00 8.432.706,13 7153

48 U 36192 0 2.06.01.07 2.03.01.02.003 10.05 13_17 02_01 4542 4.280,00 4.280,00 803548 U 36193 0 MANUTENZIONE STRAODINARIA SS.PP. 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 03_03 4542 30.160,00 30.160,00 8035

48 U 36206 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_02 1.832.254,84 1.832.254,84 11

48 U 36207 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_03 4A52 11.194.000,00 11.194.000,00 7833

48 U 36207 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_03 3.655.687,40 3.655.687,40 11

39 U 36225 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_15 15.077,25 15.077,25 11

48 U 36262 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 03_03 4A25 950.000,00 950.000,00 7964

39 U 36263 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 4445 250.000,00 250.000,00 7342

35 U 36291 0 ACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SIL 2.09.03.05 2.02.01.05.999 15.01 13_02 01_01 AE01 7.050,00 7.050,00 0

39 U 36295 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_09 21.692,45 21.692,45 11

37 U 36295 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_09 8.143,50 8.143,50 11

39 U 36349 3 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_38 60.197,43 60.197,43 11

39 U 36350 3 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_41 93.496,69 93.496,69 1139 U 36356 0 INTERVENTI MESSA IN SICUREZZA SSPP (ROTATORIE) 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_04 4A68 153.054,65 153.054,65 7834

48 U 36371 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 02_01 6.664,96 6.664,96 11

39 U 36372 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 4A31 500.000,00 500.000,00 7942

39 U 36373 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 1.604.063,75 1.604.063,75 11

SS 415 "PAULLESE"TANGENZILE DI CREMONA I LOTTO E COLLEGAME NTO AL PORTO FLUVIALE- FPV- AGRICOLTURA

TRASFERIMENTO AL COMUNE DI SOR ESINA PER LA REALIZZAZIONE DEL LA TANGENZIALE SUD DI SORESINA DA FPV (MUTUO CASSADDP)

TRASFERIMENTI DI CAPITALE CONS EGUENTI ALL ALIENAZIONE DEL CO MPLESSO IMMOBILIARE DI MADERNO. IOS SOSPIRO

TRASFERIMENTI DI CAPITALE CONS EGUENTI ALL ALIENAZIONE DEL CO MPLESSO IMMOBILIARE DI MADERNO. REGIONE LOMBARDIA

CONTRIBUTI A COMUNI DIVERSI NEL CAMPO DELLA VIABILITA

SPCR EX SS 415 PAULLESE RADDOP PIO CARREGIATA DA CREMA A SPIN O D ADDA 1 LOTTO CREMA DOVERA- DA FONDO PLUR. VINC.

SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPP IO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D ADDA DA RESIDUI REIMPUTATI

SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPP IO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D ADDA DA FPV

SP.27 POSTUMIA ALLARGAMENTO DA L KM. 12 800 A CA D ANDREA - DA FPV

SP.CR EX SS 10 RIPRISTINO VIADOTTO CIRCONVALLAZIONE NORD DI PIADENA- III LOTTO

LAVORI INERENTI LA SPCR EX SS 498 "SONCINESE" COMPLETAMENTO TANGENZIALE SUD DI SONCINO DA REIMPUTAZIONE RESIDUI

SS 498 SONCINESE CIRCONVALLAZI ONE DI CASALMORANO DA FPV

SS 498 SONCINESE CIRCONVALLAZI ONE DI CASALMORANO-FPV- AGRICOLTURA

SP CR EXSS472 RIQUALIFICA ROTATORIA PANDINO E TRATTO FINO INTERSEZIONE SP.90 DA FONDO PLUR. VINC. CAPITALESP 33 RIQUALIFICA ROTATORIA DI CICOGNOLO- FINANZIATA CON FONDO PLUR. VINC. CAPITALE

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA MEDIANTE RISAGOMATURA E CONSOLIDAMENTO DEL PIANO VIABILE DI TRATTI VARI DI STRADE EX STATALI- FINANZIATO DA FONDO PLUR. VINCOL.

SPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLE TAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO-

SPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLE TAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO 93

Page 94: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 4 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

42 U 36380 0 2.06.01.07 2.03.01.02.003 10.05 13_13 05_01 4A68 80.000,00 80.000,00 7834

48 U 36385 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 02_01 24.965,00 24.965,00 11

48 U 36386 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 04_03 4A23 50.000,00 50.000,00 7888

48 U 36401 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_02 4.604,00 4.604,00 11

48 U 36403 0 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 02_01 4A68 201.645,64 201.645,64 7834

48 U 36427 0 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_02 4529 10.000,00 10.000,00 8029

48 U 36434 0 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 02_01 4118 578.119,87 578.119,87 7102

39 U 36454 1 2.06.01.07 2.05.02.01.001 10.05 13_10 01_21 451.433,00 451.433,00 11

39 U 36454 2 2.06.01.07 2.03.01.02.002 10.05 13_10 01_21 451.433,00 451.433,00 11

39 U 36505 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 17.626,66 17.626,66 11

39 U 36505 2 2.06.01.01 2.05.02.01.001 10.05 13_10 01_11 95.612,82 95.612,82 11

39 U 36508 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_31 7.358,13 7.358,13 11

39 U 36510 0 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_31 4A68 44.502,45 44.502,45 7834

39 U 36511 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 747.560,99 747.560,99 11

39 U 36512 0 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_31 4A68 53.074,94 53.074,94 7834

48 U 36548 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 03_07 3.432,77 3.432,77 11

48 U 36562 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 03_07 101.560,29 101.560,29 11

48 U 36564 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 03_07 4A68 662.346,42 662.346,42 7834

TRASFERIMENTO AL COMUNE DI CRE MA PER PERCORSO CICLABILE CREMA-OFFANENGO RESTITUZIONE RIBASSI D ASTA

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA MEDIANTE RISAGOMATURA E CONSOLIDAMENTO DEL PIANO VIABILE DI TRATTI VARI DI STRADE EX STATALI FINANZIATO DA FONDO PLUR. VINCOL.

SPCR33 INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PONTE SUL FIUME PO IN LOCALITA A SAN DANIELE PO (CR) E ROCCABIANCA (PR) LOTTO I

INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE- FINANZIATO DA FONDO PLUR.VINC.

INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE(EX POSTUMIA)

SP. EX SS 415 PAULLESE AMMODERNAMENTO TRATTO CREMA-SPINO D ADDA- LOTTO N. 1 CREMA-DOVERA

INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE

TRASFERIMENTO ALLA PROVINCIA D I MANTOVA QUALE CONCORSO ONERI PER LA REALIZZAZIONE SP.CREXS S358 COLLEGAMENTO DA CASALBEL QUATTRO CASE A VIADANA

TRASFERIMENTO ALLA PROVINCIA D I MANTOVA QUALE CONCORSO ONERI PER LA REALIZZAZIONE SP.CREXS S358 COLLEGAMENTO DA CASALBEL QUATTRO CASE A VIADANA- FINANZIATO DA FONDO (MUTUO)

INTERVENTI ESPROPRIATIVI DA RE ALIZZARSI NELL AMBITO DEI LAVO RI INERENTI LA SPCR EX SS 498 SONCINSE -COMPLETAMENTO TANGEN ZIALE SUD DI SONCINO DA FPV

INTERVENTI ESPROPRIATIVI DA RE ALIZZARSI NELL AMBITO DEI LAVO RI INERENTI LA SPCR EX SS 498 SONCINSE -COMPLETAMENTO TANGEN ZIALE SUD DI SONCINO CAPITOLO DEL FONDO

SPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCO NVALLAZIONE DI MONTODINE- DA FPV

SPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCO NVALLAZIONE DI MONTODINE-TERRENI

SPCREXSS498 E SPCREXSS235 COMP LETAMENTO DEL SISTEMA TANGENZI ALE DI SONCINO- FPVSPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCO NVALLAZIONE DI MONTODINE-TERRENI

INTERVENTI DI PAVIMENTAZIONE S TRADALE PER MANUTENZIONE STRAO RDINARIA - FPV

INTERVENTI PUNTUALI MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI STRADALI VIADOTTI PONTI ED INTERSEZIONI-FINANZIATO DA FONDO PLUR.VINCO.

INTERVENTI PUNTUALI MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI STRADALI VIADOTTI PONTI ED INTERSEZIONI

94

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 5 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

48 U 36729 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_32 15.909,74 15.909,74 11

37 U 36815 1 2.09.01.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 03_01 9.481.922,89 9.481.922,89 11

37 U 36816 3 2.09.01.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 03_01 31.201,73 31.201,73 11

40 U 36840 2 2.01.06.01 2.02.01.09.002 01.06 13_11 03_03 93.670,87 93.670,87 11

48 U 37412 0 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 04_04 4A68 300.000,00 300.000,00 7834

48 U 37499 2 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_03 36.224,21 36.224,21 11

48 U 37499 3 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_03 4538 289.000,00 289.000,00 7920

48 U 37524 1 2.06.01.01 2.02.01.09.013 10.05 13_13 05_01 4A68 996.193,60 996.193,60 7834

42 U 37527 2 2.06.01.01 2.02.01.09.013 10.05 13_13 05_01 82.159,90 82.159,90 11

42 U 37539 1 2.07.08.05 2.02.01.04.001 11.01 13_23 01_03 AA03 29.920,00 29.920,00 6

42 U 37581 2 2.05.01.07 2.03.03.03.999 10.02 13_13 01_12 123.930,00 123.930,00 11

42 U 37582 1 2.05.01.07 2.03.03.03.999 10.02 13_13 01_12 4333 322.328,58 322.328,58 781342 U 37588 1 MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 3134 70.000,00 70.000,00 4250

37 U 37600 1 2.09.01.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 01_02 172.282,75 172.282,75 11

37 U 37606 2 2.09.01.07 2.03.03.03.999 17.01 13_12 04_01 510.043,34 510.043,34 11

SPCREXSS343 ASOLANA- GRONDA NORD INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IN COMUNE DI CASALMAGGIORE- DA FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

ATTUAZIONE PROGRAMMA INVESTIME NTO PER PRODUZIONI AGROENERGET ICHE E PER IL CONTENIMENTO DEL CARICO DI AZOTO IN ZONE VULNE RABILI- FPV

ATTUAZIONE PROGRAMMA INVESTIME NTO PER PRODUZIONI AGROENERGET ICHE E PER IL CONTENIMENTO DEL CARICO DI AZOTO IN ZONE VULNE RABILI

CENTRI OPERATIVI STRADE :MAGAZZINO VIABILITA DI CREMA MAGAZZINO VIABILITA DI GUSSOLA. LAVORI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI INTERVENTO INTEGRATO DI RIMOZIONE AMIANTO E PRODUZIONE ENERGIA SOLARE. FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

PROGETTO RISTRUTTURAZIONE E R ISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PO NTE SUL FIUME PO IN LOCALITA CASALMAGGIORE SPCREXSS343 ASOLANA

ACQUISIZIONE IMMOBILI NECESSAR I ALLA REALIZZAZIONE DELLA VAR IANTE EX SS45 BIS ABITATI DI P ONTEVICOE ROBECCO D OGLIO-III STRALCIO FPV

ACQUISIZIONE IMMOBILI NECESSAR I ALLA REALIZZAZIONE DELLA VAR IANTE EX SS45 BIS ABITATI DI P ONTEVICOE ROBECCO D OGLIO-III STRALCIO DA RESIDUI REIMPUTATI

REALIZZAZIONE PERCORSI CIC LABILI PROVINCIALI IN BASE ALLA CONVENZIONESTIPULATA TRA LA PROVINCIA IL COMUNE DI BORDOLANO E LA STOGIT SPA QUALI COMPENSAZIONI AMBIENTALI NEI TERRITORI DIRETTAMENTE INTERESSATI DALLO STOCCAGGIO DEL GAS

REALIZZAZIONE PERCORSI CIC LABILI TRA IL COMUNE DI CREMA E IL COMUNE DI OFFANENGO- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE

ACQUISIZIONE BENI ED ATTREZZAT URE PER L ATTIVITA DELLA COLO NNA MOBILE PROVINCIALE

EROGAZIONE CONTRIBUTI ALL AZIE NDE AGGIUDICATARIE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO PER AC QUISTI NUOVI AUTOBUS-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

EROGAZIONE CONTRIBUTI ALL AZIE NDE AGGIUDICATARIE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO PER AC QUISTI NUOVI AUTOBUS

CONTRIBUTI AD AZIENDE AGRICOLE PER ADEGUAMENTO STRUTTURE AGRARIE PER REFLUI ZOOTECNICI- FPV

CONTRIBUTI IN MATERIA DI PRODU ZIONE ED UTILIZZO DI ENERGIA PROVENIENTE DALLE BIOMASSE FPV 95

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 6 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

37 U 37608 1 2.09.01.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 01_02 4A18 700.000,00 700.000,00 7894

37 U 37609 2 2.09.01.07 2.03.04.01.001 16.01 13_12 01_02 2.732,84 2.732,84 11

37 U 37610 1 2.09.01.07 2.03.01.02.009 16.01 13_12 01_02 4A18 300.000,00 300.000,00 7894

37 U 37610 3 2.09.01.07 2.03.01.02.009 16.01 13_12 01_02 85.000,00 85.000,00 11

48 U 37612 3 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_09 01_01 40.000,00 40.000,00 11

37 U 37612 4 2.07.02.01 2.02.01.09.999 09.05 13_09 01_01 10.833,60 10.833,60 11

37 U 37613 1 2.07.02.01 2.02.02.02.006 09.06 13_09 01_01 4A20 250.000,00 250.000,00 7918

37 U 37618 1 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 01_01 AA03 14.000,00 14.000,00 637 U 37618 2 INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE- 2.07.06.05 2.02.01.03.999 09.05 13_09 01_01 AA03 10.000,00 10.000,00 6

37 U 37618 3 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 01_01 111.000,00 111.000,00 1137 U 37619 0 SPESE PER SISTEMI VERDI E PIF 2.07.06.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 02_02 4A60 300.000,00 300.000,00 7921

37 U 37620 0 2.07.06.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 02_02 4A61 30.000,00 30.000,00 7922

37 U 37621 0 2.07.06.05 2.02.01.04.001 09.05 13_09 07_03 AA03 7.000,00 7.000,00 637 U 38126 0 GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE: BENI DUREVOLI 2.07.02.05 2.02.01.05.999 09.02 13_09 10_01 AA03 9.427,30 9.427,30 6

37 U 38127 0 2.07.02.01 2.02.02.02.006 09.06 13_09 01_01 4A68 49.091,14 49.091,14 7834

VI U 38172 0 2.01.09.05 2.02.01.01.001 03.01 13_21 01_01 3156 87.000,00 87.000,00 4363

VI U 38173 0 2.01.09.05 2.02.01.07.999 03.01 13_21 01_01 3156 2.500,00 2.500,00 4363

VI U 38175 0 2.01.09.05 2.02.03.02.001 03.01 13_21 01_01 3156 1.500,00 1.500,00 4363

VI U 38176 0 2.01.09.05 2.02.01.05.999 03.01 13_21 01_01 AA03 74.412,40 74.412,40 6

37 U 38216 2 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 08_02 75.000,00 75.000,00 11

37 U 38218 1 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 08_02 4530 50.000,00 50.000,00 8033

37 U 38218 2 2.07.06.01 2.05.02.01.001 09.05 13_09 08_02 4530 50.000,00 50.000,00 8033

37 U 38220 1 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 07_02 40.000,00 40.000,00 11

FONDI PER L ATTUAZIONE DELLE P ROVVIDENZE INERENTI LE CALAMIT A NATURALI -

CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DAN NI CAUSATI DA CALAMITA NATURA LI- FPV

CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DAN NI CAUSATI DA CALAMITA NATURA LI

CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DAN NI CAUSATI DA CALAMITA NATURA LI- FINANZIATO DA FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

SPCR EX SS415 PAULLESE- INTERVENTI DI MITIGAZIONE AMBIENTALE- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO- SETTORE 48

INFRASTRUTTURE PER MIGLIORAMENTO AMBIENTALE- SETTORE AGRICOLTURA-AMBIENTE FINANZIATO CON FONDO PLURIENN.VINC.SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO

INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

CONTRIBUTI AI CONSORZI FORESTALI PER SERVIZI FORESTALI

ACQUISTO BENI DUREVOLI CASCINA STELLA-MACCHINARI

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARE

ACQUISTO E POSA DI N. DUE POSTAZIONI FISSE PER CONTROLLO ELETTRONICO DELLA VELOCITA (AVANZO VINCOLATO CAPITALE)

SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE

INTERVENTI DI MITIGAZIONE AMBIENTALE ( DA STOGIT)FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE 96

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2015

Pagina 7 di 7

Cap. Descrizione 2015 MUTUI CONTRIBUTI ALIENAZIONI FONDO VINC.Resp.Proc.

EU

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

Cap.Coll.

37 U 38240 2 2.07.02.01 2.02.01.09.999 09.03 13_09 09_01 1.644,27 1.644,27 1157.435.017,47 0,00 859.033,31 168.050,00 20.774.061,08 14.476.119,87 21.157.753,21

15.000.000,0029.476.119,87

INTERVENTI DISCARICA DI CASTELLEONE-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

destin.tit.3 quote capitali mutui

97

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2016

Pagina 1 di 2

EU Cap. Descrizione 2016 MUTUI CONTRIBUTI

40 U 35416 0 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_15 4A64 900.000,00 900.000,00 7862

40 U 35424 0 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 04_06 4111 635.000,00 635.000,00 7105

40 U 35434 1 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_16 4A45 250.000,00 250.000,00 7880

40 U 35455 0 2.02.01.01 2.02.01.10.003 04.02 13_11 02_25 4A65 400.000,00 400.000,00 7863

40 U 35480 0 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_13 4A62 435.000,00 435.000,00 7860

42 U 35838 0 2.05.01.07 2.03.01.02.001 10.03 13_22 01_02 4541 25.459,35 25.459,35 803442 U 35839 0 INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 4541 229.134,18 229.134,18 8034

48 U 36207 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_03 4A52 3.720.000,00 3.720.000,00 7833

48 U 36210 0 SPCR EX SS415 PAULLESE 3 LOTTO PONTE A SPINO D ADDA 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 01_03 4A67 16.500.000,00 16.500.000,00 789035 U 36291 0 ACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SIL 2.09.03.05 2.02.01.05.999 15.01 13_02 01_01 AE01 7.050,00 7.050,00 0

39 U 36372 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 4A31 1.106.000,00 1.106.000,00 7942

39 U 36377 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 03_07 4A36 400.000,00 400.000,00 7965

48 U 36386 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 04_03 4A23 1.750.000,00 1.750.000,00 7888

39 U 36454 2 2.06.01.07 2.03.01.02.002 10.05 13_10 01_21 451.433,00 451.433,00 11

39 U 36505 1 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_10 01_11 95.612,82 95.612,82 1148 U 36513 0 INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE 2.06.01.01 2.02.01.09.012 10.05 13_17 02_01 4A69 500.000,00 500.000,00 783542 U 37589 1 MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 3134 70.000,00 70.000,00 4250

37 U 37608 1 2.09.01.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 01_02 4A18 700.000,00 700.000,00 7894

37 U 37610 1 2.09.01.07 2.03.01.02.009 16.01 13_12 01_02 4A18 300.000,00 300.000,00 7894

37 U 37613 1 2.07.02.01 2.02.02.02.006 09.06 13_09 01_01 4A20 250.000,00 250.000,00 791837 U 37619 0 SPESE PER SISTEMI VERDI E PIF 2.07.06.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 02_02 4A60 300.000,00 300.000,00 7921

37 U 37620 0 2.07.06.07 2.03.03.03.999 16.01 13_12 02_02 4A61 30.000,00 30.000,00 7922

VI U 38172 0 2.01.09.05 2.02.01.01.001 03.01 13_21 01_01 3156 57.000,00 57.000,00 4363

Resp.Proc.

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Completo

Mis/Prog. Codi

ce

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

ALIENAZIONI

FONDO VINC.

Cap.Coll.

IIS PACIOLI DI CREMA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO PER LA PREVENZIONE INCENDI ED ADEGUAMENTO NORMATIVO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TETTO.

ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO ULTIMA RATA 2016IIS GALILEI DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE

IIS STANGA VIA MILANO 24-CREMONA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO PER LA PREVENZIONE INCENDI ED ADEGUAMENTO NORMATIVO

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE DI ETERNIT

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPP IO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D ADDA DA RESIDUI REIMPUTATI

SPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLE TAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO-INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DE LLE CONDIZIONI DI SICUREZZA SULLE STRADE

SPCR33 INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PONTE SUL FIUME PO IN LOCALITA A SAN DANIELE PO (CR) E ROCCABIANCA (PR) LOTTO I

TRASFERIMENTO ALLA PROVINCIA D I MANTOVA QUALE CONCORSO ONERI PER LA REALIZZAZIONE SP.CREXS S358 COLLEGAMENTO DA CASALBEL QUATTRO CASE A VIADANA- FINANZIATO DA FONDO (MUTUO)

INTERVENTI ESPROPRIATIVI DA RE ALIZZARSI NELL AMBITO DEI LAVO RI INERENTI LA SPCR EX SS 498 SONCINSE -COMPLETAMENTO TANGEN ZIALE SUD DI SONCINO DA FPV

FONDI PER L ATTUAZIONE DELLE P ROVVIDENZE INERENTI LE CALAMIT A NATURALI -CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DAN NI CAUSATI DA CALAMITA NATURA LISPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

CONTRIBUTI AI CONSORZI FORESTALI PER SERVIZI FORESTALI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2016

Pagina 2 di 2

EU Cap. Descrizione 2016 MUTUI CONTRIBUTIResp.Proc.

Art.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Completo

Mis/Prog. Codi

ce

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

ALIENAZIONI

FONDO VINC.

Cap.Coll.

VI U 38173 0 2.01.09.05 2.02.01.07.999 03.01 13_21 01_01 3156 2.500,00 2.500,00 4363

VI U 38175 0 2.01.09.05 2.02.03.02.001 03.01 13_21 01_01 3156 1.500,00 1.500,00 436337 U 38218 1 SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 08_02 4530 50.000,00 50.000,00 8033

37 U 38218 2 2.07.06.01 2.05.02.01.001 09.05 13_09 08_02 4530 50.000,00 50.000,00 803337 U 38218 3 SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 08_02 50.000,00 50.000,00 11

29.265.689,35 0,00 0,00 138.050,00 27.895.593,53 635.000,00 597.045,82

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - SPESA IN CONTO CAPITALE ANNUALITA' 2017

Pagina 1 di 1

EU Cap. Art. Descrizione 2017 MUTUI CONTRIBUTI FONDO VINC.

40 U 35409 1 2.01.06.01 2.02.01.09.002 01.06 13_11 02_11 4534 200.000,00 200.000,00 8024

40 U 35413 0 2.02.01.01 2.02.01.10.003 04.02 13_11 02_09 4A63 600.000,00 600.000,00 7861

40 U 35416 0 2.02.01.01 2.02.01.09.003 04.02 13_11 02_15 4A64 800.000,00 800.000,00 7862

40 U 35456 0 IIS EINAUDI DI VIA MANZONI-CREMONA RISTRUTTRUAZIONE 2.02.01.01 2.02.01.10.003 04.02 13_11 02_05 4A66 1.800.000,00 1.800.000,00 7865

42 U 35838 0 2.05.01.07 2.03.01.02.001 10.03 13_22 01_02 4541 25.459,35 25.459,35 803442 U 35839 0 INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 4541 229.134,18 229.134,18 803435 U 36291 0 ACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SIL 2.09.03.05 2.02.01.05.999 15.01 13_02 01_01 AE01 7.050,00 7.050,00 042 U 37589 1 MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 2.05.01.01 2.02.01.09.011 10.03 13_22 01_02 3134 70.000,00 70.000,00 4250

37 U 37613 1 2.07.02.01 2.02.02.02.006 09.06 13_09 01_01 4A20 250.000,00 250.000,00 7918

VI U 38172 0 2.01.09.05 2.02.01.01.001 03.01 13_21 01_01 3156 57.000,00 57.000,00 4363

VI U 38173 0 2.01.09.05 2.02.01.07.999 03.01 13_21 01_01 3156 2.500,00 2.500,00 4363

VI U 38175 0 2.01.09.05 2.02.03.02.001 03.01 13_21 01_01 3156 1.500,00 1.500,00 4363

37 U 38218 1 SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 08_02 4530 50.000,00 50.000,00 8033

37 U 38218 2 2.07.06.01 2.05.02.01.001 09.05 13_09 08_02 4530 50.000,00 50.000,00 8033

37 U 38218 3 SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE 2.07.06.01 2.02.02.02.006 09.05 13_09 08_02 50.000,00 50.000,00 114.192.643,53 0,00 0,00 138.050,00 4.004.593,53 0,00 50.000,00

Resp.Proc.

Meccanografico

E/S

P.Fin. Cod.Complet

o

Mis/Prog.

Codice

Programma

Progetto

Vincolo

AVANZO.AMM.

AVANZO.EC.

ALIENAZIONI

Cap.Coll.

PALAZZO STANGA TRECCO -CREMONA- LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE -SISTEMAZIONE DELLE FACCIATE DI ADEGUAMENTO DEGLI SPAZI INTERNI DI RESTAURO DELLO SCALONE E RIPAVIMENTAZIONE DEL CORTILE PRINCIPALE

IIS ANGUISSOLA DI CREMONA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORD INARIA ELIMINAZIONE VULNERABIL ITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTT URALI OPERE INTERNE E RIPASSO TETTO

IIS PACIOLI DI CREMA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO PER LA PREVENZIONE INCENDI ED ADEGUAMENTO NORMATIVO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TETTO.

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE

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2.2.2 I programmi ed i progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi

Importo (Euro)

Descrizione (oggetto dell’opera)

Codice funzione e servizio

Anno di Imp. fondi

totale già liquidato

Fonti di finanziamento (descrizione estremi)

Stato di attuazione

02-012014260.00011.360,81Contributo agli investimenti da MinisteroIn corso di esecuzioneLavori ultimati – In corso operazioni di collaudo06-012014400.000246.070,93Contributo regionale € 400.000Lavori ultimati – In corso operazioni di collaudo400.000252.800,77Contributo regionale € 400.0002014S.P. CR ex S.S. n. 498 “Soncinese” – Completamento tangenziale di Soncino Liceo Scientifico “Da Vinci” – Crema – Miglioramento dell’indice di vulnerabilità sismica S.P. CR ex S.S. n. 472 « Bergamina » - Riqualifica dell’intersezione con la S.P. n. 91 “Pandino – Bisnate” in comune di Pandino

06-01 2011 4.040.000 82.216,04 Contributo regionale €.2.406.000 Provincia di Cremona €.1.634.000 (alienazioni e avanzo amministrazione)

Lavori consegnati il 20.05.15 in corso di esecuzione. Ultimazione prevista 1° semestre 2016

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Liceo Artistico – Cremona – Miglioramento indice di vulnerabilità sismica06-01 S.P. CR ex S.S. n. 10 “Padana Inferiore” – Riqualifica dell’intersezione con la S.P. n. 33 “Seniga – Isola Pescaroli” in Comune di Cicognolo

02-01 2014 100.000 57.132,92 Contributo agli investimenti da Ministero

In fase di ultimazione

Liceo Scientifico “Da Vinci” – Crema – Miglioramento dell’indice di vulnerabilità sismica

02-01 2014 200.000 10.122,61 Diverso utilizzo mutuo CDP

In corso di esecuzione

Istituto “A.P.C.” di Cremona – Eliminazione vulnerabilità elementi anche non strutturali

02-01 2013 1.000.000 738.947,20 Contributo agli investimento da Ministero dell’Istruzione-Istituzioni scolastiche

In corso di esecuzione

Polo scolastico di via Palestro a Cremona – Lavori di adeguamento normativo III lotto

02-01 2014 600.000 131.375,00 Contributo agli investimento da Ministero dell’Istruzione-Istituzioni scolastiche

In corso di esecuzione

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S.P. CR ex S.S. n.415 “Paullese” - Lotto n. 1 – Tratto Crema- Dovera

06-01 2007 64.200.000 62.749.393,20 Contributo regionale € 56.808.000,00 Contributo comune Bagnolo Cremasco € 215.000,00 Contributo comune Vaiano Cremasco € 177.000,00 Provincia di Cremona € 7.000.000,00 Ultimate le opere nel 2013. In corso di esecuzione gli espropri con ultimazione entro la fine del 2016 (compatibilmente con le ipoteche ancora in atto)

S.P. CR ex S.S. n.415 “Paullese” - Lotto n. 2 “Realizzazione tronco Dovera-Spino d'Adda comprese le mitigazioni dell’intera tratta

06-01 2012 44.196.000 35.190.302,98 Contributo regionale € 41.097.000,00 Provincia di Cremona € 3.099.000,00

In corso di esecuzione le opere e gli espropri con ultimazione delle opere prevista entro il 2015, degli espropri entro la fine del 2016 (compatibilmente con le ipoteche ancora in atto)

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2.2.3 I tributi e le tariffe dei servizi pubblici Nel mese di ottobre 2014 sono state determinate dalla Giunta le aliquote e le tariffe dei tributi e dei canoni di competenza provinciale, nonché gli oneri di istruttoria e le spese di accertamento e notificazione per il triennio 2015-2017: TRIBUTI RCAuto: Delibera del Presidente n. 2 del 30/10/2014 IPT: Delibera del Presidente n. 6 del 30/10/2014 TEFA: Delibera del Presidente n. 5 del 30/10/2014 TOSAP: Delibera del Presidente n. 7 del 30/10/2014 TARIFFE e ONERI DI ISTRUTTORIA TARIFFE previste dal Codice della Strada: Delibera del Presidente n. 3 del 30/10/2014 Oneri di Istruttoria Settore Patrimonio e Provveditorato: Delibera del Presidente n. 10 del 30/10/2014 Oneri di istruttoria Settore Strategie per lo Sviluppo e Turismo: Delibera del Presidente n. 13 del 30/10/2014 Oneri di istruttoria Settore Agricoltura e Ambiente: Delibera di Giunta n. 247 del 2/10/2014 Oneri di istruttoria Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti: Delibera del Presidente n. 12 del 30/10/2014

E’ stato altresì determinato l’ammontare delle spese relative all’accertamento, procedimento e notificazione da richiedere ai destinatari delle sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada, per il triennio 2015-2017.

Sono in corso di predisposizione gli atti per il triennio 2015-2018; relativamente ai tributi, le deliberazione del Presidente anche per il triennio 2016-2018 non potranno che confermare le aliquote previste nel 2014, le quali risultano essere già al massimo stabilito per legge.

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2.2.4 La spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali anche con riguardo alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi di servizio

Relativamente alle spese correnti continua la costante attività di controllo e viene mantenuto il sistema di contabilità analitica che tiene sotto esame i costi fissi, imputati per servizio (luce, acqua, riscaldamento e telefono, canoni) al fine di una loro razionalizzazione. Vengono mantenuti gli stanziamenti per interventi nell'ambito del funzionamento e della sicurezza degli edifici scolastici e quelli relativi alla sicurezza stradale.

105

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RIEPILOGO GENERALE DELLE SPESE Pag.1

Provincia di Cremona SPESE CORRENTI ESERCIZIO: 2015c.f. : 00291650190

INTERVENTI CORRENTI

PersonaleAcquisto di benidi consumo e/odi materie prime

Prestazioni diservizi

Utilizzo di benidi terzi

TrasferimentiInteressi passivie oneri finanziari

diversiImposte e tasse

Oneristraordinari

della gestionecorrente

Ammortamentidi esercizio

Fondosvalutazione

creditiFondo di riserva Totale

FUNZIONI E SERVIZI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

FUNZIONE 1 - FUNZIONI GENERALI DIAMMINISTRAZIONE, DI GESTIONE E DICONTROLLO

SERVIZIO 1 - ORGANI ISTITUZIONALI,PARTECIPAZIONE EDECENTRAMENTO

0,00 2.000,00 68.200,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 70.200,00

SERVIZIO 2 - SEGRETERIA GENERALE,PERSONALE E ORGANIZZAZIONE

1.798.384,94 0,00 122.200,00 0,00 15.003,27 0,00 118.133,15 273.778,75 0,00 0,00 0,00 2.327.500,11

SERVIZIO 3 - GESTIONE ECONOMICA,FINANZIARIA, PROGRAMMAZIONE,PROVVEDITORATO E CONTROLLO DIGESTIONE

910.611,68 77.300,00 1.105.389,82 671.595,47 0,00 0,00 269.343,17 13.663.901,23 0,00 0,00 0,00 16.698.141,37

SERVIZIO 5 - GESTIONE DEI BENIDEMANIALI E PATRIMONIALII

0,00 0,00 0,00 534.657,99 650,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 535.307,99

SERVIZIO 6 - UFFICIO TECNICO 227.076,32 0,00 202.700,00 315.480,66 0,00 1.747,71 15.201,04 0,00 0,00 0,00 0,00 762.205,73

SERVIZIO 7 - SERVIZIO STATISTICO 51.580,49 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.464,59 0,00 0,00 0,00 0,00 55.045,08

SERVIZIO 8 - SERVIZI DI ASSISTENZATECNICO AMMINISTRATIVA AGLI ENTILOCAI DELLA PROVINCIA

31.500,00 0,00 193.017,85 0,00 262.452,88 0,00 2.250,00 0,00 0,00 0,00 0,00 489.220,73

SERVIZIO 9 - ALTRI SERVIZI GENERALI 2.025.448,75 15.800,00 778.755,25 30.000,00 0,00 0,00 120.844,72 6.200,00 0,00 734.215,31 257.000,00 3.968.264,03

TOTALE FUNZIONE 1 5.044.602,18 95.100,00 2.470.262,92 1.551.734,12 278.106,15 1.747,71 529.236,67 13.943.879,98 0,00 734.215,31 257.000,00 24.905.885,04

FUNZIONE 2 - FUNZIONI DI ISTRUZIONEPUBBLICA

SERVIZIO 1 - ISTITUTI DI ISTRUZIONESECONDARIA

497.360,75 0,00 3.128.368,03 1.206.300,07 154.937,50 1.248,10 9.770,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4.997.984,45

SERVIZIO 3 - FORMAZIONEPROFESSIONALE ED ALTRI SERVIZIINERENTI L`ISTRUZIONE

251.903,44 0,00 58.202,54 0,00 1.653.020,22 5.812,14 40.295,53 0,00 0,00 0,00 0,00 2.009.233,87

TOTALE FUNZIONE 2 749.264,19 0,00 3.186.570,57 1.206.300,07 1.807.957,72 7.060,24 50.065,53 0,00 0,00 0,00 0,00 7.007.218,32

FUNZIONE 3 - FUNZIONI RELATIVEALLA CULTURA ED AI BENI CULTURALI

SERVIZIO 1 - BIBLIOTECHE, MUSEI, EPANINOTECHE

0,00 1.300,00 217.990,42 200,00 5.300,00 0,00 500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 225.290,42

SERVIZIO 2 - VALORIZZAZIONE DIBENI DI INTERESSE STORICO,ARTISTICO, E ALTRE ATTIVITA`CLUTURALI

181.894,09 0,00 8.000,00 0,00 546.800,09 0,00 12.293,59 0,00 0,00 0,00 0,00 748.987,77

TOTALE FUNZIONE 3 181.894,09 1.300,00 225.990,42 200,00 552.100,09 0,00 12.793,59 0,00 0,00 0,00 0,00 974.278,19104

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RIEPILOGO GENERALE DELLE SPESE Pag.2

Provincia di Cremona SPESE CORRENTI ESERCIZIO: 2015c.f. : 00291650190

INTERVENTI CORRENTI

PersonaleAcquisto di benidi consumo e/odi materie prime

Prestazioni diservizi

Utilizzo di benidi terzi

TrasferimentiInteressi passivie oneri finanziari

diversiImposte e tasse

Oneristraordinari

della gestionecorrente

Ammortamentidi esercizio

Fondosvalutazione

creditiFondo di riserva Totale

FUNZIONI E SERVIZI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

FUNZIONE 4 - FUNZIONI NEL SETTORETURISTICO, SPORTIVO E RICREATIVO

SERVIZIO 1 - TURISMO 215.820,46 8.900,00 147.933,00 9.000,00 50.000,00 0,00 14.203,15 0,00 0,00 0,00 0,00 445.856,61

SERVIZIO 2 - SPORT E TEMPO LIBERO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOTALE FUNZIONE 4 215.820,46 8.900,00 147.933,00 9.000,00 50.000,00 0,00 14.203,15 0,00 0,00 0,00 0,00 445.856,61

FUNZIONE 5 - FUNZIONI NEL CAMPODEI TRASPORTI

SERVIZIO 1 - TRASPORTI PUBBLICILOCALI

404.524,82 59.364,31 14.641.750,91 0,00 2.291.797,85 0,00 27.194,47 0,00 0,00 0,00 0,00 17.424.632,36

TOTALE FUNZIONE 5 404.524,82 59.364,31 14.641.750,91 0,00 2.291.797,85 0,00 27.194,47 0,00 0,00 0,00 0,00 17.424.632,36

FUNZIONE 6 - FUNZIONI RIGUARDANTILA GESTIONE DEL TERRITORIO

SERVIZIO 1 - VIABILITA` 3.332.662,65 311.970,66 1.417.105,42 108.000,00 0,00 35.280,06 219.245,84 0,00 0,00 0,00 0,00 5.424.264,63

SERVIZIO 2 - URBANISTICA EPROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

331.020,23 0,00 44.317,00 0,00 0,00 0,00 22.068,13 0,00 0,00 0,00 0,00 397.405,36

TOTALE FUNZIONE 6 3.663.682,88 311.970,66 1.461.422,42 108.000,00 0,00 35.280,06 241.313,97 0,00 0,00 0,00 0,00 5.821.669,99

FUNZIONE 7 - FUNZIONI NEL CAMPODELLA TUTELA AMBIENTALE

SERVIZIO 1 - DIFESA DEL SUOLO 82.154,36 37.000,00 33.025,47 0,00 0,00 0,00 5.534,62 0,00 0,00 0,00 0,00 157.714,45

SERVIZIO 2 - SERVIZI DI TUTELA EVALORIZZAZIONE AMBIENTALE

1.033.463,22 2.900,00 359.374,11 0,00 0,00 2.662,12 67.325,31 0,00 0,00 0,00 0,00 1.465.724,76

SERVIZIO 3 - ORGANIZZAZIONE DELLOSMALTIMENTO DEI RIFIUTI A LIVELLOPROVINCIALE

295.509,51 0,00 161.350,42 0,00 0,00 0,00 19.807,07 0,00 0,00 0,00 0,00 476.667,00

SERVIZIO 4 - RILEVAMENTO,DISCIPLINA E CONTROLLO DEGLISCARICHI DELLE ACQUE E DELLEEMISSIONI ATMOSFERICHE ESONORE

400.790,69 5.750,00 269.114,10 0,00 0,00 0,00 24.899,13 0,00 0,00 0,00 0,00 700.553,92

SERVIZIO 5 - CACCIA E PESCA NELLAACQUE INTERNE

285.158,23 500,00 111.214,32 0,00 100.000,00 0,00 19.458,55 0,00 0,00 0,00 0,00 516.331,10

SERVIZIO 6 - PARCHI NATURALI,PROTEZIONE NATURALISTICA EFORESTAZIONE

192.758,64 20.000,00 175.778,00 0,00 210.394,56 0,00 11.128,91 0,00 0,00 0,00 0,00 610.060,11

SERVIZIO 7 - TUTELA EVALORIZZAZIONE RISORSE IDRICHE EENERGETICHE

172.642,00 0,00 56.243,99 0,00 286.000,00 0,00 11.472,65 0,00 0,00 0,00 0,00 526.358,64

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RIEPILOGO GENERALE DELLE SPESE Pag.3

Provincia di Cremona SPESE CORRENTI ESERCIZIO: 2015c.f. : 00291650190

INTERVENTI CORRENTI

PersonaleAcquisto di benidi consumo e/odi materie prime

Prestazioni diservizi

Utilizzo di benidi terzi

TrasferimentiInteressi passivie oneri finanziari

diversiImposte e tasse

Oneristraordinari

della gestionecorrente

Ammortamentidi esercizio

Fondosvalutazione

creditiFondo di riserva Totale

FUNZIONI E SERVIZI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

SERVIZIO 8 - SERVIZI DI PROTEZIONECIVILE

117.027,02 0,00 41.698,17 0,00 5.000,00 0,00 8.481,26 0,00 0,00 0,00 0,00 172.206,45

TOTALE FUNZIONE 7 2.579.503,67 66.150,00 1.207.798,58 0,00 601.394,56 2.662,12 168.107,50 0,00 0,00 0,00 0,00 4.625.616,43

FUNZIONE 8 - FUNZIONI NEL SETTORESOCIALE

SERVIZIO 2 - ASSISTENZA INFANZIA,HANDICAPPATI E ALTRI SERVIZISOCIALI

241.228,31 0,00 141.434,00 0,00 917.528,72 0,00 16.033,47 0,00 0,00 0,00 0,00 1.316.224,50

TOTALE FUNZIONE 8 241.228,31 0,00 141.434,00 0,00 917.528,72 0,00 16.033,47 0,00 0,00 0,00 0,00 1.316.224,50

FUNZIONE 9 - FUNZIONI NEL CAMPODELLO SVILUPPO ECONOMICO

SERVIZIO 1 - AGRICOLTURA 1.006.347,64 100,00 527.860,86 0,00 156.475,28 0,00 62.306,58 37.101,04 0,00 0,00 0,00 1.790.191,40

SERVIZIO 2 - INDUSTRIA, COMMERCIOE ARTIGIANATO

147.182,87 0,00 0,00 44.302,34 158.700,00 9.348,35 9.988,59 0,00 0,00 0,00 0,00 369.522,15

SERVIZIO 3 - MERCATO DEL LAVORO 1.655.471,67 0,00 740.416,58 82.563,70 1.150.200,78 0,00 109.059,84 0,00 0,00 0,00 0,00 3.737.712,57

TOTALE FUNZIONE 9 2.809.002,18 100,00 1.268.277,44 126.866,04 1.465.376,06 9.348,35 181.355,01 37.101,04 0,00 0,00 0,00 5.897.426,12

TOTALE GENERALE 15.889.522,78 542.884,97 24.751.440,26 3.002.100,23 7.964.261,15 56.098,48 1.240.303,36 13.980.981,02 0,00 734.215,31 257.000,00 68.418.807,56

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2.2.5 L’analisi delle necessità finanziarie e strutturali per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle varie missioni

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2015

DESCRIZIONE PAGAMENTO 2015 PAGAMENTO 2016 PAGAMENTO 2017

8.000,00 0,00 8.000,00 0,00 0,00

30.367,02 0,00 30.367,02 0,00 0,00

13.000,00 13.000,00 0,00 0,00 0,00

303.719,33 180.000,00 123.719,33 0,00 0,00

64.077,76 10.000,00 54.077,76 0,00 0,00

4.196,00 4.000,00 196,00 0,00 0,00

129.464,04 15.000,00 114.464,04 0,00 0,00

45.000,00 40.000,00 5.000,00 0,00 0,00

199.456,83 50.000,00 149.456,83 0,00 0,00

11.098,75 10.000,00 1.098,75 0,00 0,00

24.317,00 24.317,00 0,00 0,00 0,00

3.705,19 3.000,00 705,19 0,00 0,00

600.000,00 0,00 600.000,00 0,00 0,00

ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO 613.223,36 613.223,36 0,00 0,00 0,00

ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO 35.000,00 35.000,00 0,00 0,00 0,00

45.500,00 25.000,00 20.500,00 0,00 0,00

136.500,00 50.000,00 86.500,00 0,00 0,00

66.639,09 20.000,00 46.639,09 0,00 0,00

1.030.160,00 5.000,00 1.025.160,00 0,00 0,00

17.500,00 5.000,00 12.500,00 0,00 0,00

IMPORTO INVESTIMENTO

2015

PAGAMENTO ANNI SUCCESSIVI

INTERVENTI STRAORDINARI SU HARDWARE DI RETEACQUISTO ARREDI E ATTREZZATURE PER ISTITUTI SCOLASTICI - REIMPUT.RESIDUI

ACQUISTO ARREDI E ATTREZZATURE PER ISTITUTI SCOLASTICI (FINANZIATO CON AVANZO D AMMINISTRAZIONE VINCOLATO)

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE AP CIMINO DI CREMONA-LAVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEMATI CHE DI VULNERABILITA DEGLI EL EMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- FPV

ITIS TORRIANI DI CREMONA LAVORI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEM ATICHE DI VULNERABILITA DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURAL I- FPV

I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMA LAVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEMATICHE DI VULNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI - FINANZIATO DA FONDO PLUR.VINC.

I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMAL AVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PR OBLEMATICHE DI VULNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI DA FONDO PROV. DALLA REISCRIZ. 2014

I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMA INCARICHI PROFESSIONALI X PROGETTORISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE E DEL LABORATORIO CHIMICA BIENNIO

LICEO SCIENTIFICO L. DA VINCI -CREMA- INTERVENTI PER ELIMINAZIONE DELLA VULNERABILITA DEGLI ELEMENTI NON STRUTTRUALI- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE

IIS EINAUDI PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER LA SICUREZZA DELLO SCALONE PRINCIPALE DI ACCESSO ESTERNO- REIMPUTAZIONE RESIDUI

IIS EINAUDI PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER LA SICUREZZA DELLO SCALONE PRINCIPALE DI ACCESSO ESTERNO- FIN. CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE

ISTITUTO SUPERIORE ANGUISSOLA CREMONALAVORI DI MANUTENZION E STRAORDINARIA ELIMINAZIONE V ULNERABILITA ELEMENTI ANCHE N ON STRUTTURALI OPERE INTERNE- FPV

IIS ANGUISSOLA DI CREMONA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORD INARIA ELIMINAZIONE VULNERABIL ITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTT URALI OPERE INTERNE E RIPASSO TETTO

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA- REIMPUTAZIONE RESIDUI

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA- FINANZIATO DA FONDO PLURIENN.VINCOLATO

IIS GALILEI DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE

LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2015

52.500,00 40.000,00 12.500,00 0,00 0,00

29.252,60 20.000,00 9.252,60 0,00 0,00

471.240,00 200.000,00 271.240,00 0,00 0,00

128.535,00 128.535,00 0,00 0,00 0,00

42.587,60 0,00 42.587,60 0,00 0,00

82.412,40 50.000,00 32.412,40 0,00 0,00

165.000,00 0,00 165.000,00 0,00 0,00

55.000,00 55.000,00 0,00 0,00 0,00

24.710,55 24.710,55 0,00 0,00 0,00INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 222.394,94 15.000,00 207.394,94 0,00 0,00PORTO DI CREMONA IMPIANTO ANTINCENDIO 20.000,00 0,00 20.000,00 0,00 0,00

45.462,65 0,00 45.462,65 0,00 0,00

11.812,81 10.000,00 1.812,81 0,00 0,00

76.156,49 0,00 76.156,49 0,00 0,00

5.367.293,87 0,00 5.367.293,87 0,00 0,00

8.432.706,13 0,00 8.432.706,13 0,00 0,00

4.280,00 4.280,00 0,00 0,00 0,00MANUTENZIONE STRAODINARIA SS.PP. 30.160,00 0,00 30.160,00 0,00 0,00

1.832.254,84 500.000,00 1.332.254,84 0,00 0,00

11.194.000,00 10.000.000,00 1.194.000,00 0,00 0,00

3.655.687,40 2.000.000,00 1.655.687,40 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

15.077,25 5.000,00 10.077,25 0,00 0,00

950.000,00 500.000,00 450.000,00 0,00 0,00

250.000,00 0,00 250.000,00 0,00 0,00

7.050,00 5.000,00 2.050,00 0,00 0,00

21.692,45 5.000,00 16.692,45 0,00 0,00

8.143,50 8.000,00 143,50 0,00 0,00

LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA-REIMPUTAZIONE RESIDUI

LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA SISMICA- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE -DELIBERA CIPE DEL 30/06/2014

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE - DELIBERA CIPE 30/06/2014- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE - FINANZIATO CON AVANZO AMMINISTRAZIONE

COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE DI ETERNIT

ACQUISIZIONE AREA DAL COMUNE D I CREMA PER EDILIZIA SCOLASTIC A PER 20 ANNI (DAL 2013 AL 203 2)

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIONI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

INTERVENTI MANUTENTIVI STRAORDINARI SU PISTE CICLABILI - AVANZO D AMMINISTR. VINCOLATO IN CONTO CAPITALE

SS 415 "PAULLESE"TANGENZILE DI CREMONA I LOTTO E COLLEGAME NTO AL PORTO FLUVIALE- FPV- AGRICOLTURA

TRASFERIMENTO AL COMUNE DI SORESINA PER LA REALIZZAZIONE DEL LA TANGENZIALE SUD DI SORESINA DA FPV (MUTUO CASSADDP)

TRASFERIMENTI DI CAPITALE CONSEGUENTI ALL ALIENAZIONE DEL CO MPLESSO IMMOBILIARE DI MADERNO. IOS SOSPIRO

TRASFERIMENTI DI CAPITALE CONSEGUENTI ALL ALIENAZIONE DEL CO MPLESSO IMMOBILIARE DI MADERNO. REGIONE LOMBARDIACONTRIBUTI A COMUNI DIVERSI NEL CAMPO DELLA VIABILITA

SPCR EX SS 415 PAULLESE RADDOPPIO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D'ADDA 1 LOTTO CREMA DOVERA- DA FONDO PLUR. VINC.

SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPPIO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D'ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D ADDA DA RESIDUI REIMPUTATI

SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPPIO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D' ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D ADDA DA FPVSPCR EX SS415 PAULLESE 3 LOTTO PONTE A SPINO D ADDASP.27 POSTUMIA ALLARGAMENTO DA L KM. 12 800 A CA D ANDREA - DA FPV

SP.CR EX SS 10 RIPRISTINO VIADOTTO CIRCONVALLAZIONE NORD DI PIADENA- III LOTTO

LAVORI INERENTI LA SPCR EX SS 498 "SONCINESE" COMPLETAMENTO TANGENZIALE SUD DI SONCINO DA REIMPUTAZIONE RESIDUIACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SILSS 498 SONCINESE CIRCONVALLAZIONE DI CASALMORANO DA FPVSS 498 SONCINESE CIRCONVALLAZIONE DI CASALMORANO-FPV- AGRICOLTURA

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2015

60.197,43 3.500,00 56.697,43 0,00 0,00

93.496,69 3.500,00 89.996,69 0,00 0,00

153.054,65 0,00 153.054,65 0,00 0,00

6.664,96 6.500,00 164,96 0,00 0,00

500.000,00 0,00 500.000,00 0,00 0,00

1.604.063,75 500.000,00 1.104.063,75 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

80.000,00 80.000,00 0,00 0,00 0,00

24.965,00 4.000,00 20.965,00 0,00 0,00

50.000,00 30.000,00 20.000,00 0,00 0,00

4.604,00 2.200,00 2.404,00 0,00 0,00

201.645,64 0,00 201.645,64 0,00 0,00

10.000,00 0,00 10.000,00 0,00 0,00

578.119,87 0,00 578.119,87 0,00 0,00

451.433,00

451.433,00 451.433,00 0,00 0,00 0,00

17.626,66 17.000,00 626,66 0,00 0,00

95.612,82

7.358,13 4.251,78 3.106,35 0,00 0,00

44.502,45 0,00 44.502,45 0,00 0,00

747.560,99 200.000,00 547.560,99 0,00 0,00

53.074,94 0,00 53.074,94 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

3.432,77 800,00 2.632,77 0,00 0,00

101.560,29 90.000,00 11.560,29 0,00 0,00

662.346,42 10.000,00 652.346,42 0,00 0,00

SP CR EXSS472 RIQUALIFICA ROTATORIA PANDINO E TRATTO FINO INTERSEZIONE SP.90 DA FONDO PLUR. VINC. CAPITALESP 33 RIQUALIFICA ROTATORIA DI CICOGNOLO- FINANZIATA CON FONDO PLUR. VINC. CAPITALEINTERVENTI MESSA IN SICUREZZA SSPP (ROTATORIE)

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA MEDIANTE RISAGOMATURA E CONSOLIDAMENTO DEL PIANO VIABILE DI TRATTI VARI DI STRADE EX STATALI- FINANZIATO DA FONDO PLUR. VINCOL.SPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLETAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO-

SPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLETAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO- FONDO PLURIENNALE VINCOLATOINTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DE LLE CONDIZIONI DI SICUREZZA SULLE STRADE

TRASFERIMENTO AL COMUNE DI CREMA PER PERCORSO CICLABILE CREMA-OFFANENGO RESTITUZIONE RIBASSI D ASTA

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA MEDIANTE RISAGOMATURA E CONSOLIDAMENTO DEL PIANO VIABILE DI TRATTI VARI DI STRADE EX STATALI FINANZIATO DA FONDO PLUR. VINCOL.

SPCR33 INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PONTE SUL FIUME PO IN LOCALITA A SAN DANIELE PO (CR) E ROCCABIANCA (PR) LOTTO IINTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE- FINANZIATO DA FONDO PLUR.VINC.

INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE(EX POSTUMIA)

SP. EX SS 415 PAULLESE AMMODERNAMENTO TRATTO CREMA-SPINO D ADDA- LOTTO N. 1 CREMA-DOVERAINTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE

TRASFERIMENTO ALLA PROVINCIA DI MANTOVA QUALE CONCORSO ONERI PER LA REALIZZAZIONE SP.CREXS S358 COLLEGAMENTO DA CASALBELLOTTO QUATTRO CASE A VIADANA

TRASFERIMENTO ALLA PROVINCIA DI MANTOVA QUALE CONCORSO ONERI PER LA REALIZZAZIONE SP.CREXS S358 COLLEGAMENTO DA CASALBEL QUATTRO CASE A VIADANA- FINANZIATO DA FONDO (MUTUO)

INTERVENTI ESPROPRIATIVI DA REALIZZARSI NELL AMBITO DEI LAVO RI INERENTI LA SPCR EX SS 498 SONCINSE -COMPLETAMENTO TANGEN ZIALE SUD DI SONCINO DA FPV

INTERVENTI ESPROPRIATIVI DA REALIZZARSI NELL AMBITO DEI LAVO RI INERENTI LA SPCR EX SS 498 SONCINSE -COMPLETAMENTO TANGENZIALE SUD DI SONCINO CAPITOLO DEL FONDOSPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCONVALLAZIONE DI MONTODINE- DA FPVSPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCONVALLAZIONE DI MONTODINE-TERRENI

SPCREXSS498 E SPCREXSS235 COMPLETAMENTO DEL SISTEMA TANGENZI ALE DI SONCINO- FPVSPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCONVALLAZIONE DI MONTODINE-TERRENIINTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIEINTERVENTI DI PAVIMENTAZIONE STRADALE PER MANUTENZIONE STRAO RDINARIA - FPV

INTERVENTI PUNTUALI MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI STRADALI VIADOTTI PONTI ED INTERSEZIONI-FINANZIATO DA FONDO PLUR.VINCO.

INTERVENTI PUNTUALI MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI STRADALI VIADOTTI PONTI ED INTERSEZIONI

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2015

15.909,74 8.000,00 7.909,74 0,00 0,00

9.481.922,89 4.000.000,00 5.481.922,89 0,00 0,00

31.201,73 10.000,00 21.201,73 0,00 0,00

93.670,87 92.000,00 1.670,87 0,00 0,00

300.000,00 0,00 300.000,00 0,00 0,00

36.224,21 0,00 36.224,21 0,00 0,00

289.000,00 0,00 289.000,00 0,00 0,00

996.193,60 20.000,00 976.193,60 0,00 0,00

82.159,90 70.000,00 12.159,90 0,00 0,00

29.920,00 5.000,00 24.920,00 0,00 0,00

123.930,00 123.930,00 0,00 0,00 0,00

322.328,58 100.000,00 222.328,58 0,00 0,00MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 70.000,00 10.000,00 60.000,00 0,00 0,00

172.282,75 61.000,00 111.282,75 0,00 0,00

510.043,34 0,00 510.043,34 0,00 0,00

700.000,00 0,00 700.000,00 0,00 0,00

2.732,84 0,00 2.732,84 0,00 0,00

300.000,00 0,00 300.000,00 0,00 0,00

85.000,00 82.267,15 2.732,85 0,00 0,00

40.000,00 40.000,00 0,00 0,00 0,00

10.833,60 0,00 10.833,60 0,00 0,00

250.000,00 0,00 250.000,00 0,00 0,00

14.000,00 1.000,00 13.000,00 0,00 0,00

SPCREXSS343 ASOLANA- GRONDA NORD INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IN COMUNE DI CASALMAGGIORE- DA FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

ATTUAZIONE PROGRAMMA INVESTIMENTO PER PRODUZIONI AGROENERGETICHE E PER IL CONTENIMENTO DEL CARICO DI AZOTO IN ZONE VULNE RABILI- FPV

ATTUAZIONE PROGRAMMA INVESTIMENTO PER PRODUZIONI AGROENERGETICHE E PER IL CONTENIMENTO DEL CARICO DI AZOTO IN ZONE VULNE RABILI

CENTRI OPERATIVI STRADE :MAGAZZINO VIABILITA DI CREMA MAGAZZINO VIABILITA DI GUSSOLA. LAVORI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI INTERVENTO INTEGRATO DI RIMOZIONE AMIANTO E PRODUZIONE ENERGIA SOLARE. FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

PROGETTO RISTRUTTURAZIONE E RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PO NTE SUL FIUME PO IN LOCALITA CASALMAGGIORE SPCREXSS343 ASOLANA

ACQUISIZIONE IMMOBILI NECESSARI ALLA REALIZZAZIONE DELLA VARIANTE EX SS45 BIS ABITATI DI PONTEVICO E ROBECCO D'OGLIO-III STRALCIO FPV

ACQUISIZIONE IMMOBILI NECESSARI ALLA REALIZZAZIONE DELLA VARIANTE EX SS45 BIS ABITATI DI PONTEVICOE ROBECCO D'OGLIO-III STRALCIO DA RESIDUI REIMPUTATI

REALIZZAZIONE PERCORSI CIC LABILI PROVINCIALI IN BASE ALLA CONVENZIONESTIPULATA TRA LA PROVINCIA IL COMUNE DI BORDOLANO E LA STOGIT SPA QUALI COMPENSAZIONI AMBIENTALI NEI TERRITORI DIRETTAMENTE INTERESSATI DALLO STOCCAGGIO DEL GAS

REALIZZAZIONE PERCORSI CICLABILI TRA IL COMUNE DI CREMA E IL COMUNE DI OFFANENGO- FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALEACQUISIZIONE BENI ED ATTREZZATURE PER L ATTIVITA DELLA COLO NNA MOBILE PROVINCIALE

EROGAZIONE CONTRIBUTI ALLE AZIENDE AGGIUDICATARIE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO PER AC QUISTI NUOVI AUTOBUS-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

EROGAZIONE CONTRIBUTI ALLE AZIENDE AGGIUDICATARIE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO PER ACQUISTI NUOVI AUTOBUS

CONTRIBUTI AD AZIENDE AGRICOLE PER ADEGUAMENTO STRUTTURE AGRARIE PER REFLUI ZOOTECNICI- FPV

CONTRIBUTI IN MATERIA DI PRODUZIONE ED UTILIZZO DI ENERGIA PROVENIENTE DALLE BIOMASSE FPVFONDI PER L ATTUAZIONE DELLE PROVVIDENZE INERENTI LE CALAMIT A NATURALI -CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DANNI CAUSATI DA CALAMITA NATURA LI- FPVCONTRIBUTI AI CONSORZI PER DANNI CAUSATI DA CALAMITA NATURA LI

CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DANNI CAUSATI DA CALAMITA NATURALI- FINANZIATO DA FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

SPCR EX SS415 PAULLESE - INTERVENTI DI MITIGAZIONE AMBIENTALE - FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO - SETTORE 48

INFRASTRUTTURE PER MIGLIORAMENTO AMBIENTALE- SETTORE AGRICOLTURA-AMBIENTE FINANZIATO CON FONDO PLURIENN.VINC.

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALEINTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2015

INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE 10.000,00 2.000,00 8.000,00 0,00 0,00

111.000,00 40.000,00 71.000,00 0,00 0,00SPESE PER SISTEMI VERDI E PIF 300.000,00 0,00 300.000,00 0,00 0,00

30.000,00 0,00 30.000,00 0,00 0,00

7.000,00 0,00 7.000,00 0,00 0,00

9.427,30 3.000,00 6.427,30 0,00 0,00

49.091,14 0,00 49.091,14 0,00 0,00

87.000,00 20.000,00 67.000,00 0,00 0,00

2.500,00 2.500,00 0,00 0,00 0,00

1.500,00 1.500,00 0,00 0,00 0,00

74.412,40 6.600,00 67.812,40 0,00 0,00

75.000,00 50.000,00 25.000,00 0,00 0,00

50.000,00 0,00 50.000,00 0,00 0,00

50.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

40.000,00 10.000,00 30.000,00 0,00 0,00

1.644,27 1.644,27 0,00 0,00 0,0057.435.017,47 20.836.692,11 36.001.279,54 0,00 0,00

INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

CONTRIBUTI AI CONSORZI FORESTALI PER SERVIZI FORESTALIACQUISTO BENI DUREVOLI CASCINA STELLA-MACCHINARIGUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE: BENI DUREVOLI

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARE

ACQUISTO E POSA DI N. DUE POSTAZIONI FISSE PER CONTROLLO ELETTRONICO DELLA VELOCITA (AVANZO VINCOLATO CAPITALE)

SPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATOSPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALESPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

INTERVENTI DI MITIGAZIONE AMBIENTALE ( DA STOGIT)FONDO PLURIENNALE VINCOLATO CAPITALE

INTERVENTI DISCARICA DI CASTELLEONE-FINANZIATO CON FONDO PLURIENNALE VINCOLATO

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BILANCIO DI PREVISIONE 2016/2018 -CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2016

DESCRIZIONE

900.000,00 800.000,00 100.000,00 0,00 0,00

635.000,00 635.000,00 0,00 0,00 0,00

250.000,00 250.000,00 0,00 0,00 0,00

400.000,00 300.000,00 100.000,00 0,00 0,00

435.000,00 300.000,00 135.000,00 0,00 0,00

25.459,35 25.459,35 0,00 0,00 0,00INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 229.134,18 200.000,00 29.134,18 0,00 0,00

3.720.000,00 3.000.000,00 720.000,00 0,00 0,00

16.500.000,00 15.000.000,00 1.500.000,00 0,00 0,00

7.050,00 7.050,00 0,00 0,00 0,00

1.106.000,00 1.000.000,00 106.000,00 0,00 0,00

1.750.000,00 1.700.000,00 50.000,00 0,00 0,00

451.433,00 451.433,00 0,00 0,00 0,00

95.612,82 95.612,82 0,00 0,00 0,00

500.000,00 450.000,00 50.000,00 0,00 0,00

450.000,00 400.000,00 50.000,00 0,00

600.000,00 350.000,00 250.000,00 0,00MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 70.000,00 60.000,00 10.000,00 0,00 0,00

700.000,00 600.000,00 100.000,00 0,00 0,00

300.000,00 250.000,00 50.000,00 0,00 0,00

250.000,00 200.000,00 50.000,00 0,00 0,00SPESE PER SISTEMI VERDI E PIF 300.000,00 250.000,00 50.000,00 0,00 0,00

30.000,00 30.000,00 0,00 0,00 0,00

57.000,00 57.000,00 0,00 0,00 0,00

2.500,00 2.500,00 0,00 0,00 0,00

1.500,00 1.500,00 0,00 0,00 0,00

IMPORTO INVESTIMENTO

2016

PAGAMENTO 2016

PAGAMENTO 2017

PAGAMENTO 2018

PAGAMENTO ANNI

SUCCESSIVI

IIS PACIOLI DI CREMA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO PER LA PREVENZIONE INCENDI ED ADEGUAMENTO NORMATIVO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TETTO.ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO ULTIMA RATA 2016

IIS GALILEI DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE

IIS STANGA VIA MILANO 24-CREMONA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO PER LA PREVENZIONE INCENDI ED ADEGUAMENTO NORMATIVO

LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE DI ETERNIT

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOMBARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIONI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPPIO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D ADDA DA RESIDUI REIMPUTATISPCR EX SS415 PAULLESE 3 LOTTO PONTE A SPINO D ADDAACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SILSPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLETAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO-

SPCR33 INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PONTE SUL FIUME PO IN LOCALITA A SAN DANIELE PO (CR) E ROCCABIANCA (PR) LOTTO I

TRASFERIMENTO ALLA PROVINCIA DI MANTOVA QUALE CONCORSO ONERI PER LA REALIZZAZIONE SP.CREXS S358 COLLEGAMENTO DA CASALBEL QUATTRO CASE A VIADANA- FINANZIATO DA FONDO (MUTUO)

INTERVENTI ESPROPRIATIVI DA REALIZZARSI NELL AMBITO DEI LAVO RI INERENTI LA SPCR EX SS 498 SONCINSE -COMPLETAMENTO TANGEN ZIALE SUD DI SONCINO DA FPV

INTERVENTO DI POTENZIAMENTO DELLA SP CR EX SS 234 CODOGNESE FUNZIONALE ALL'IMPLEMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DELLACCIAIERIA ISP ARVEDI

SP CR EXC SS 472 BERGAMINA RIQUALIFICA DELL'INTERSEZIONE CON LE SS.CC.VIA RIVOLTA E VIA GARIBALDI IN COMUNE DI AGNADELLO

INTERVENTI PUNTUALI DI MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI STRADALI VIADOTTI PONTI E INTERSEZIONI LOTTO 4

FONDI PER L ATTUAZIONE DELLE PROVVIDENZE INERENTI LE CALAMITA NATURALI CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DANNI CAUSATI DA CALAMITA NATURALI

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

CONTRIBUTI AI CONSORZI FORESTALI PER SERVIZI FORESTALI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARE

115

Page 116: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

BILANCIO DI PREVISIONE 2016/2018 -CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2016

50.000,00 40.000,00 10.000,00 0,00 0,00

50.000,00

50.000,00 40.000,00 10.000,00 0,00 0,0029.915.689,35 26.495.555,17 3.370.134,18 0,00 0,00

POP 2016/2018 20.035.000,00

SPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALESPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

116

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BILANCIO DI PREVISIONE 2016/2018 -CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2017

DESCRIZIONE PAGAMENTO 2017 PAGAMENTO 2018

200.000,00 150.000,00 50.000,00 0,00

600.000,00 500.000,00 100.000,00 0,00

800.000,00 700.000,00 100.000,00 0,00

1.800.000,00 1.500.000,00 300.000,00 0,00

250.000,00 200.000,00 50.000,00 0,00

500.000,00 450.000,00 50.000,00 0,00

600.000,00 500.000,00 100.000,00 0,00

600.000,00 500.000,00 100.000,00 0,00

25.459,35 25.459,35 0,00 0,00INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 229.134,18 200.000,00 29.134,18 0,00

7.050,00 7.050,00 0,00 0,00MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 70.000,00 60.000,00 10.000,00 0,00

250.000,00 200.000,00 50.000,00 0,00

57.000,00 57.000,00 0,00 0,00

2.500,00 2.500,00 0,00 0,00

1.500,00 1.500,00 0,00 0,00

50.000,00 40.000,00 10.000,00 0,00

50.000,00

50.000,00 40.000,00 10.000,00 0,006.142.643,53 5.133.509,35 959.134,18 0,00

POP 2016/2017 5.350.000,00

IMPORTO INVESTIMENTO

2017

PAGAMENTO ANNI SUCCESSIVI

PALAZZO STANGA TRECCO - CREMONA - LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE - SISTEMAZIONE DELLE FACCIATE DI ADEGUAMENTO DEGLI SPAZI INTERNI DI RESTAURO DELLO SCALONE E RIPAVIMENTAZIONE DEL CORTILE PRINCIPALE

IIS ANGUISSOLA DI CREMONA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VULNERABIL ITA ELEMENTI ANCHE NON STRUTT URALI OPERE INTERNE E RIPASSO TETTO

IIS PACIOLI DI CREMA INTERVENTI DI COMPLETAMENTO PER LA PREVENZIONE INCENDI ED ADEGUAMENTO NORMATIVO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL TETTOIIS EINAUDI DI VIA MANZONI-CREMONA RISTRUTTURAZIONEINTERVENTI PUNTUALI DI MESSA IN SICUREZZA INTERSEZIONISP. CR EX SS 591 RIQUALIFICA A ROTATORIA CON LA SC VIA XXV APRILE A RIPALTA GUERINASP CR EX SS 591 RIQUALIFICA INTERSEZIONE SP 54 IN COMUNE DI RIPALTA CREMASCASP 54 RIQUALIFICA INTERSEZIONE SP 43 IN COMUNE DI RIPALTA CREMASCA

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

ACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SIL

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARESPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALESPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

117

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BILANCIO DI PREVISIONE 2016/2018 -CRONOPROGRAMMA INVESTIMENTI 2018

DESCRIZIONE PAGAMENTO 2018

12.400.000,00 7.000.000,00 5.400.000,00

250.000,00 200.000,00 50.000,00

300.000,00 200.000,00 100.000,00

3.600.000,00 500.000,00 3.100.000,00

25.459,35 25.459,35 0,00INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA 229.134,18 200.000,00 29.134,18

7.050,00 7.050,00 0,00MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI 70.000,00 60.000,00 10.000,00

250.000,00 200.000,00 50.000,00

57.000,00 57.000,00 0,00

2.500,00 2.500,00 0,00

1.500,00 1.500,00 0,00

50.000,00 40.000,00 10.000,00

50.000,00

50.000,00 40.000,00 10.000,0017.342.643,53 8.533.509,35 8.759.134,18

POP 2016/2018 16.550.000,00

IMPORTO INVESTIMENTO

2018

PAGAMENTO ANNI SUCCESSIVI

LICEO RACCHETTI DI CREMA-COSTRUZIONE NUOVA SEDE DI VIA PIACENZA

IIS TORRIANI DI CREMONA - MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLE PALESTRE E DEI RELATIVI SPOGLIATOIISTITUTO MARAZZI DI CREMA - ELIMINAZIONE VULNERABILITA' ELEMENTI NON STRUTTURALIAMPLIAMENTO DEL FABBRICATO SCOLASTICO DI VIA PIACENZA DI CREMA

TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

ACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SIL

SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARESPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

SPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALESPESE PER INTERVENTI DI COMPENSAZIONE FORESTALE

118

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PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111 2222 3

2.1.12.1.12.1.12.1.1

4444 5555

2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO

6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

65.920.897,21 58.755.426,06

11.900.093,42 5.213.906,17 7.618.043,12 12.688.299,11 10.260.191,36 8.862.080,50 66,56%

56.692.960,77

7.016.317,10 9.944.068,23 7.969.404,92 7.565.723,42 6.286.151,14 5.760.345,89 -5,07%

57.474.668,81 52.537.372,67 1,38%54.461.288,78

Tributarie

Contributi e trasferimenti correnti

66.486.286,59 59.355.426,06 60.576.703,92 57.474.668,81 54.461.288,78 52.537.372,67 -5,12%

565.389,38 600.000,00 3.883.743,15 0,00

47.004.486,69 43.597.451,66 41.105.512,73 37.220.646,28 37.914.946,28 37.914.946,28 -9,45%

Extratributarie

TOTALE ENTRATE CORRENTI

Avanzo di amministrazione applicato per spese correnti

TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER SPESE CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI (A)

119

f.do plur.vinc.spese corr. Avanzo ammin. applicato per spese correnti

6.491.152,46

67.067.856,38

3.243.880,06

8.448.628,00

69.167.176,87

801.299,13

558.022,23

55.262.587,91

53.095.394,90

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PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111 2222 3

2.1.12.1.12.1.12.1.1

4444 5555

2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO

6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

175.444.010,50 73.391.376,63 127.653.214,64 108.583.883,07 82.991.882,31 56.541.966,20 -14,94%

108.957.723,91

106.111.869,21 11.585.950,57 55.335.169,40 50.250.180,95 28.530.593,53 4.004.593,53 -9,19%

14.035.950,57 64.312.103,18

1.795.931,11 0,00 200.000,00 0,00 0,00 0,00 -100,00%

51.109.214,26

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

28.530.593,53

0,00 0,00 0,00 0,00

4.004.593,53

1.049.923,59 2.450.000,00 8.776.933,78 859.033,31

-20,53%

0,00

0,00 2.764.407,54 0,00 0,00 0,00 -100,00%

0,00

0,00

2.764.407,54 0,00 0,00 0,00 -100,00%

Alienazione di beni e trasferimenti di capitale

Accensione mutui passivi

Altre accensioni prestiti

Avanzo di amministrazione applicato per:

- fondo ammortamento

- finanziamento investimenti

TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATE A INVESTIMENTI (B)

Riscossione di crediti

Anticipazioni di cassa

TOTALE MOVIMENTO FONDI (C)

TOTALE GENERALE ENTRATE (A+B+C)

0,00

120

f.do plur.vincol. c/capitale avanzo di amministrazione applicato per:

26.375.675,85

21.157.753,21

597.045,82

50.000,00

90.687.719,03

72.266.967,47

29.127.639,35

4.054.593,53

160.519.982,95

141.434.144,34

84.690.227,26

57.149.988,43

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PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111

2.2.1 - Entrate Tributarie

2222 3

2.2.1.12.2.1.12.2.1.12.2.1.1

4444 5555

2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE

6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

47.004.486,69

41.688.235,80 41.500.186,94 39.066.079,59 35.545.546,28 36.239.846,28 36.239.846,28 -9,01%

43.597.451,66

130.223,63 136.043,22 125.820,00 130.000,00 130.000,00 130.000,00 3,32%

41.105.512,73

5.186.027,26 1.961.221,50 1.913.613,14 1.545.100,00 1.545.100,00 1.545.100,00 -19,26%

37.220.646,28 37.914.946,28 37.914.946,28 -9,45%

ImposteImposteImposteImposte

Tasse

Tributi speciali ed altre entrate proprie

TOTALE

121

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Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

2.2.3 - Proventi Extratributari2.2.3.12.2.3.12.2.3.12.2.3.1

2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111 2222 3 4444 5555 6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

Utili netti delle aziende spec. e partecipate, dividendi di societa'

Proventi diversi

Proventi dei servizi pubblici

Proventi dei beni dell'Ente

Interessi su anticipazioni e crediti

TOTALE 7.016.317,10

2.852.721,34 1.981.425,61 3.923.869,20 3.580.465,00 3.539.385,00 3.522.985,00 -8,75%

9.944.068,23

1.314.837,56 2.239.071,10 858.788,98 790.825,89 790.825,89 790.825,89 -7,91%

7.969.404,92

443.495,38 271.272,51 21.241,05 5.115,00 2.615,00 2.615,00 -75,92%

7.565.723,42

24.650,24 14.081,75 151.636,17 388.414,66 9.620,00 9.620,00 156,15%

2.380.612,58 5.438.217,26 3.013.869,52 2.800.902,87 1.943.705,25 1.434.300,00 -7,07%

5.760.345,89 -5,07%6.286.151,14

122

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Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

2.2.4 - Contributi e trasferimenti in c/capitale2.2.4.12.2.4.12.2.4.12.2.4.1

2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111 2222 3 4444 5555 6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

106.111.869,21

41.007.262,31 1.575.648,40 31.203.033,82 29.476.119,87 635.000,00 0,00 -5,53%

11.585.950,57

230.000,00 2.189.587,26 1.454.087,26 734.338,75 0,00 0,00 -49,50%

55.335.169,40

61.709.447,93 7.409.001,52 21.911.755,81 19.078.809,82 27.541.000,00 3.450.000,00 -12,93%

50.250.180,95

1.712.559,93 402.187,06 288.367,02 280.367,02 0,00 0,00 -2,77%

1.452.599,04 9.526,33 477.925,49 680.545,49 354.593,53 554.593,53 42,40%

4.004.593,53 -9,19%28.530.593,53

Trasferimenti di capitale da altri Enti del settore pubblico

Trasferimenti di capitale da altri soggetti

Alienazione di beni patrimoniali

Trasferimenti di capitale dallo Stato

Trasferimenti di capitale dalla Regione

TOTALE

123

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Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

2.2.5 - Accensione di prestiti2.2.5.12.2.5.12.2.5.12.2.5.1

2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111 2222 3 4444 5555 6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

1.795.931,11 0,00

0,00

200.000,00

1.795.931,11 0,00 200.000,00 0,00 0,00 0,00 -100,00%

0,00 0,00 -100,00%0,00

Finanziamenti a breve termine

Assunzioni di mutui e prestiti

Emissione di prestiti obbligazionari

TOTALE

0,00

124

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Esercizio Anno 2012 (Accertamenti Competenza)

Esercizio Anno 2013 (Accertamenti Competenza)

2.2.6 - Riscossione di crediti e Anticipazioni di cassa2.2.6.12.2.6.12.2.6.12.2.6.1

2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE2.2 - ANALISI DELLE RISORSE

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALEPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Esercizio in Corso (Previsione)

Previsione del Bilancio Annuale

1° Anno Successivo

2° Anno Successivo

% scostamento della col. 4

rispetto alla col. 3

1111 2222 3 4444 5555 6666 7777

ENTRATE

TREND STORICO

0,00 0,00

0,00 0,00 2.764.407,54 0,00 0,00 0,00 -100,00%

2.764.407,54

0,00

0,00 0,00 -100,00%0,00

Riscossione di crediti

Anticipazioni di cassa

TOTALE

125

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2.2.6 La gestione del patrimonio EDIFICI DESTINATI ALL’ EDILIZIA SCOLASTICA

IN PROPRIETA'

ESERCIZIO

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 TIPOLOGIA 23 23 23 23 23

COD. FABB. DENOMINAZIONE EDIFICIO UTILIZZATORE 1 5 Cascina "Abbadia" I.I.S. STANGA 2 117 Palazzo "Stanga - Trecco" - Edificio

secondario-Corpo aule I.I.S. STANGA

3 54 Palazzo "Stanga - Trecco" I.I.S. STANGA 4 24 Fabbricato di via Palestro, 29 Cremona

(Ex Scuola Media "Campi") I.I.S. EINAUDI (PALESTRA) + I.I.S.GHISLERI + IST. MAGISTRALE ANGUISSOLA+I.I.S. LIUTAIO E DEL LEGNO A. STRADIVARI

5 113 Polo Scolastico di Cremona - Porz. A -Via Palestro 35

I.I.S. GHISLERI

6 64 Polo Scolastico di Cremona - PORZ. B -Via Palestro 33

I.I.S. GHISLERI

7 110 Polo Scolastico di Cremona - PORZ. C-Via Palestro 31

L.S. ASELLI

8 43 Fabbricato di Via Seminario I.I.S. TORRIANI 9 69 Fabbricato Ex Dorotee I.I.S. EINAUDI 10 101 Fabbricato di Via Sesto, 39 (ala nuova) POLITECNICO DI MILANO 11 59 Palestre di via Faerno L.S. ASELLI + I.I.S. STANGA + I.I.S.

LIUTAIO E DEL LEGNO A. STRADIVARI +I.I.S. GHISLERI + SOC. ESTERNE -

12 18 Ex "Olivetti" – Polo Universitario Crema (50% proprietà Comune Crema)

UNIVERSITA' STATALE DEGLI STUDI DI MILANO

13 45 Fabbricato Via delle Grazie - Crema I.T.G.C. PACIOLI 14 60 Palestra Polivalente di Via Dogali I.T.G.C. PACIOLI 15 38 Fabbricato di Via Dogali I.T.G.C. PACIOLI 16 41 Fabbricato di Via Matilde di Canossa -

Crema I.I.S. G. GALILEI

17 62 Fabbricato ingresso via Stazione -Crema

L.S. DA VINCI + L.C. ALESSANDRO RACCHETTI (SOLO PALESTRA)

18 63 Polo Scolastico di Crema – Porz. A -Via Piacenza 52

I.I.S. SRAFFA +LICEO ARTISTICO STATALE MUNARI

19 118 Polo Scolastico di Crema - PORZ. B -Via Piacenza 52

LICEO ARTISTICO STATALE MUNARI

20 68 Struttura geodetica - Via Dogali, 20 -Crema

I.T.G.C. PACIOLI + I.I.S. G. GALILEI

21 104 Fabbricato ingresso da via Palmieri -Crema

L.C. ALESSANDRO RACCHETTI

22 61 Polo Scolastico di Casalmaggiore - via Trento,15

I.I.S. G. ROMANI

23 71 Nuovo Convitto di Pandino I.I.S. STANGA

126

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IN USO GRATUITO (CONVENZIONI O COMODATI EX L.23/96 E VARI) ESERCIZIO

PROGRAMMAZIONE

PLURIENNALE Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 TIPOLOGIA

26 26 26 26 26

COD. FABB. DENOMINAZIONE EDIFICIO UTILIZZATORE 1 15 Complesso Monastico di "SAN

MARCELLINO" - Cremona L. C. DANIELE MANIN

2 33 Fabbricato di Via Bissolati - Cremona I.I.S. EINAUDI 3 49 Palazzo “FRAGANESCHI” - Cremona I.I.S. ALA PONZONE CIMINO

LICEO ARTISTICO STATALE B . MUNARI (SOLO PALESTRA)

4 50 Palazzo "ARALDI ERIZZO" -Cremona

I.M. SOFONISBA ANGUISSOLA

5 51 Palazzo "Ghisalberti" - Cremona I.I.S. STANGA+ Università Cattolica Sacro Cuore

6 66 S. Elem "L. BISSOLATI" - via Tagliamento,2 - Cremona

Scuola elementare "L. BISSOLATI"I.I.S. EINAUDI

7 67 Fabbr. S. Media "VIDA" Via San Lorenzo - Cremona

L.C. “D. MANIN”Scuola Media "VIDA"

8 75 Officine IPA c/o Palazzo Ghisalberti -Cremona

I.I.S. STANGA

9 89 Fabbricato Quartier Novo di via S. Maria in Betlem - Cremona

I.I.S. LIUTAIO E DEL LEGNO A. STRADIVARI (corso di moda ) Residenze per studenti universitari

10 96 Palestra Comune Cremona –Cavatigozzi

I.I.S. STANGA

11 115 Palestra comune Cremona "Barbieri" L. C. DANIELE MANIN LICEO ARTISTICO STATALE B. MUNARI

12 90 Palazzo Pallavicino - Ariguzzi -Cremona

I.I.S. LIUTAIO E DEL LEGNO A. STRADIVARI

13 17 Ex "Albergoni" + (tranne ex S.E. De Luigi) - Crema

L.C. ALESSANDRO RACCHETTI + scuola serale popolare.

14 22 Ex Nosocomio - Crema I.I.S. STANGA 15 39 Fabbricato di Via Inzoli - Crema I.P.S.I.A. MARAZZI 16 97 Officine Ist. Marazzi - Crema I.P.S.I.A. MARAZZI 17 106 Palazzetto comunale dello Sport

P.Bertoni - Crema L. S. L. da VINCI

18 111 Fabbricato ingresso via Mercato (Crema)

I.P.S.I.A. MARAZZI SMS "AGELLO"

19 112 Palestra c/o Scuola elementare Braguti via Treviglio - Crema

I.P.S.I.A. MARAZZIS. ELEMENTARE BRAGUTI

20 107 Palestra Comune Crema "Serio" I.I.S. STANGA 21 108 Convitto nel Castello - Pandino I.I.S. STANGA 22 109 Palestra Comunale - Pandino I.I.S. STANGA 23 34 Fabbricato di Via Bovis – Caseificio

PANDINO I.I.S. STANGA

24 36 Fabbricato di Via Bovis – Istituto PANDINO

I.I.S. STANGA

25 25 Ex Torre civica Soresina Prov. di Cremona SETTORE 35 -CENTRO PER L'IMPIEGOI.I.S. GHISLERI (SOLO PALESTRA) COMUNE DI SORESINA

26 95 Palestra Comune Casalmaggiore via Marconi

I.I.S. G. ROMANI + SCUOLE ELEMENTARI COMUNALI

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IN LOCAZIONE O ALTRO TIPO DI RAPPORTO A CARATTERE ONEROSO ESERCIZIO

PROGRAMMAZIONE

PLURIENNALE

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 TIPOLOGIA 13 13 13 13 13

COD. FABB. DENOMINAZIONE EDIFICIO UTILIZZATORE 46 Istituto "Sacra Famiglia" - Cremona LICEO ARTISTICO STATALE B.

MUNARI 84 Locali in Viale Trento Trieste per uso

scolastico - Cremona Universita' degli studi di Pavia (la Provincia paga le spese ma il contratto è tra il Comune di Cremona e Provincia Lombarda Chierici Regolari di San Paolo Barnabiti)

26 Fabbricato di via Santa Maria della Croce, 10 - Crema

L.C. ALESSANDRO RACCHETTI

27 Fabbricato di Via Libero Comune, 13 -Crema

I.I.S. G. GALILEI

94 Cucine Sraffa presso “Circolo del N.20” -Crema

I.I.S. SRAFFA

99 Locali in via Rivafredda, Crema Comune di Crema per permuta locazione Fabbricato S.E. De Luigi (la Provincia paga un rimborso - la locazione è tra la Fondazione Opera Pia Diocesana San Pantaleone e il Comune di Crema)

102 Palestra dell’ Opera Pia Oratorio S. Luigi - Crema

I.I.S. SRAFFAL.C. ALESSANDRO RACCHETTI

105 Palestra privata parrocchia "Cuore immacolato di Maria" - Crema

LICEO ARTISTICO STATALE B. MUNARI

116 Cucine Sraffa presso Parrocchia Di San Bartolomeo Dei Morti - Crema

I.I.S. SRAFFA

47 Istituto Canossiane Via Pesadori Crema I.I.S. “G. GALILEI” - I.I.S S TANGA 28 Fabbricato "Zucchi-Falcina” - Soresina I.I.S. GHISLERI 35 Fabbricato di Via Bovis - Ex Scuola

Media -Pandino I.I.S. STANGA

6 Cascina "Gallotta di Sotto" - Castelleone I.I.S. STANGA

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1. EDILZIA NON SCOLASTICA a UTENZA (DIPENDENTI PROVINCIALI) vedi Sezione.1.3.1 a. EDIFICI DESTINATI AD ATTIVITA' NON SCOLASTICA:

IN PROPRIETA' ESERCIZIO

PROGRAMMAZIONE

PLURIENNALE Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 TIPOLOGIA

29 29 29 29 29 COD.

FABB. DENOMINAZIONE EDIFICIO UTILIZZATORE

1 3 Fabbricato di via T. Pombioli, 2 Cr Forma 2 4 Fabbricato di via Cesari, 7 - 9 Cr Forma 3 12 Magazzino di Cremona Prov. Di Cremona Settore 39 4 122 Area Adiacente Palazzo

Ghisalberti via Milano -Cremona

Non Utilizzato

5 21 Ex Chiesa di "S. Vitale" -Cremona

Prov. di Cremona Spazio Espositivo

6 124 Case Cantoniere Via Rosario -Cremona

1 Appartamento Vuoto 1 Appartamento Occupato

7 Palazzo Stanga-Trecco In parte utilizzato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.

8 127 Ex casa Custode Complesso di Via delle Grazie - Crema

Non Utilizzato

9 11 Magazzino di Crema Prov. Di Cremona Settore 48 10 /// Terreno Provinciale Comune di

Crema fg.47 mapp.2, 4, 712, 710, 729 e 736

Non Utilizzato

11 123 Casa Cantoniera e rustico -Crema

1 Appartamento Vuoto 1 Appartamento Occupato

12 7 Cascina "STELLA"e Centro Visite Bosco Didattico -Castelleone

Prov. Di Cremona Settore 37

13 120 Casa Cantoniera di

Castelleone + Deposito

14 129 Discarica di Castelleone In Gestione Al Settore 37 15 125 Casa cantoniera - Gussola 2 Appartamenti Occupati 16 13 Magazzino di Gussola Prov. Di Cremona Settore 39 17 14 Casa cantoniera di Soresina Prov. Di Cremona Settore 39 18 19 Ex Allevamento Selvaggina

(Brancere) solo fabbricato Utilizzato Dal Comune Di Stagno Lombardo Per Sede Protezione Civile

19 29 Fabbricato di Borno compresi terreni all'intorno

non utilizzato

20 30 Fabbricato di Maderno Ceduto in comodato allo I.O.S. di Sospiro. Utilizzato per corsi di formazione.

21 72 Casa cantoniera di Soncino Prov. Di Cremona Settore 39 22 73 Casa cantoniera di Cicognolo Non Utilizzato. 23 78 Casa cantoniera di Calvatone Non Utilizzato 24 74 Deposito Adiacente Casa

cantoniera di Calvatone Prov. Di Cremona Settore 39

25 77 Cantoniera di Torre de Picenardi

Non Utilizzato

26 79 Casa cantoniera di Castelverde Prov. Di Cremona Settore 39 27 80 Magazzini di Castelverde Prov. Di Cremona Settore 39 28 85 Cantoniera di S. Giovanni in C. Non Utilizzato 29 /// Reliquati vari Non Utilizzati

129

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IN USO GRATUITO (CONVENZIONI, COMODATI O ALTRI TITOLO DI GODIMENTO) ESERCIZIO

PROGRAMMAZIONE

PLURIENNALE Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 TIPOLOGIA

16 16 16 16 16

COD. FABB. (UBICAZIONE INVENTARIO BENI MOBILI)

DENOMINAZIONE EDIFICIO UTILIZZATORE

1 10 Centro direzionale Crema - CPI Prov. Di Cremona Settore 35 - Centro Per L'impiego

2 40 Fabbricato di Via Massarotti – CPI Cremona

Prov. Di Cremona Settore 35 - Centro Per L'impiego

3 44 Fabbricato di Via Sesto (ala vecchia) Settore 37 (CENTRO Doc. Ambientale) Associazione Cr - Studi Universitari -POLITECNICO Di Milano

4 65 Regione Lombardia - via Dante 136 Prov. Di Cremona Settore 37 (SOLO Archivio)

5 100 Casetta ex Custode Giardini Pubblici Sistema Turistico Provinciale 6 130 Altri immobili nell'area Porto In Gestione Al Settore 42

7 131 Palazzina Doganale Agenzia Delle Dogane (vedi Gestione Settore 42)

8 132 Vecchio Capannone Porto di Cremona

In Gestione Al Settore 42 (utilizzato da Società PORTO POLO LOGISTICO DI CREMONA che si occupa movimentazione merci all'interno del porto di Cremona – versa alla Provincia un'importo variabile a seconda di quanto spazio occupa)

9 133 Nuovo Capannone Porto di Cremona

In Gestione Al Settore 42 (utilizzato da Società PORTO POLO LOGISTICO DI CREMONA che si occupa movimentazione merci all'interno del porto di Cremona – versa alla Provincia un'importo variabile a seconda di quanto spazio occupa)

10 134 Capannone Dogana

In Gestione Al Settore 42 (utilizzato da Consorzio Navigare Adda si occupa di gestire i pontili del porto versa alla Provincia un'immporto dipendente dall'area effettivamente occupata.

11 135 Centro Servizi Porto In Gestione Al Settore 42

12 136 Cascina Maraschino Bosso In Gestione Al Settore 42 (comodato gratuito)

13 137 Cascina F67M69 In Gestione Al Settore 42 (comodato gratuito)

14 138 Discarica di tipo A al Porto di Cremona

In Gestione al Settore 42 (posta chiusura gestita da AEM incarico dalla Provincia gestione smaltimento percolato , analisi percolato ecc.).

15 140 Altri immobili nell'area Porto Pizzighettone

In Gestione Al Settore 42 (bacino di viraggio)

16 119 Area Esterna Depuratore di Montodine Prov. Di Cremona Settore 39 + Settore 37 IN LOCAZIONE O ALTRO TIPO DI RAPPORTO A CARATTERE ONEROSO

130

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ESERCIZIO

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 TIPOLOGIA 12 12 12 12 12

COD. FABB. (UBICAZIONE INVENTARIO BENI MOBILI)

DENOMINAZIONE EDIFICIO UTILIZZATORE

1 37 Fabbricato di via Dante, 134 Prov. di Cremona SETTORE 35 + Prov. di Cremona SETTORE 37

2 55 Palazzo del Comune Prov. di Cremona SETTORE 49 SETTORE STRATEGIE DI SVILUPPO TERRITORIALE.

3 70 Palazzina Uffici Porto-Canale (Piano Terra, Piano Primo, Piano 2 e Piano 3)

Prov. di Cremona (Escluso parte Piano Primo occupato da soggetti privati : Nerviani Consorzio Navigare Adda e Aipo versano alla Provincia i contratti di locazioni)

6 23 Fabbricato Piazza XXIV Maggio, 2 CREMONA (ex provveditorato agli studi)

MIUR-Ufficio Scolastico per la Lombardia – Sede territoriale di Cremona. Conferito al fondo immobiliare Eridano il 28/12/2012

7 31 Fabbricato di Via Belfuso Prov. Di Cremona Settore 40Conferito al fondo immobiliare Eridano il 28/12/2012

8 32 Fabbricato di Via Bella Rocca Prov. Di Cremona Settore 39 + Settore 48 9 16 Piano 1 e 2 del Condominio Olimpia –

uffici di corso V.Emanuele n.28 Prov. Di Cremona Settore 49+ Conferito al fondo immobiliare Eridano il 28/12/2012 (Sub locazione 2° piano ATO).

10 58 Palazzo Tinti-Pallavicino-Clavello (escluso parte Prefettura) (Palazzo Provinciale Sede di Cremona

Uffici Provincia di Cremona Conferito al fondo immobiliare Eridano il 28/12/2012.

11 56 Palazzo Provinciale di Casalmaggiore Prov. Di Cremona Settore 37 + Prov. Di Cremona Settore 35Uffici Decentrati Inps

12 57 Palazzo Provinciale di Crema Prov. di Cremona Settore 34 + Prov. Di Cremona Settore 37 + Guardie Ecologiche Volontarie parte del 1° Piano sub-locata all' ORDINE DEGLI AVVOCATI.

[Fonte dati Servizio Patrimonio [email protected]]

ELENCO IMMOBILI APPORTATI/COMPRAVENDUTI AL 28.12.2012 AL FO NDO COMUNE DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE ERIDANO COD. FABB.

(UBICAZIONE INVENTARIO BENI MOBILI)

IMMOBILI APPORTATI AL FONDO

1 20 Complesso imm.re Monastero di S.Monica 58 Palazzo Tinti-Pallavicino-Clavello (parte occupata dalla Prefettura) 2 1 Aeroporto in località Migliaro 3 98 Porzione di un immobile ex Sede Genio Civile 4 19 Terreni in località Brancere 5 58 Palazzo Tinti-Pallavicino-Clavello (parte occupata dalla Provincia) 6 56 Palazzo Provinciale di Casalmaggiore (parte occupata INPS)

131

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7 56 Palazzo Provincilale di Casalmaggiore (parte occupata Uffici Provincia) 8 16 Piano 2 del Condominio Olimpia – uffici di corso V.Emanuele n.28 (parte

occupata da ATO) COD. FABB.

(UBICAZIONE INVENTARIO BENI MOBILI)

IMMOBILI COMPRAVENDUTI AL FONDO

1 9 Caserma CC di Casalmaggiore 2 8 Caserma CC di Cremona 3 23 Fabbricato Piazza XXIV Maggio, 2 CREMONA

(ex provveditorato agli studi) 4 16 Piano 1 del Condominio Olimpia – uffici di corso V.Emanuele n.28 (parte

occupata da Uffici Provinciali) 5 31/32 Via Bel Fuso 4 – 6/ via Bella Rocca 7 6 57 Palazzo Provinciale di Crema

b. BENI MOBILI:

TIPOLOGIA Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 20181.3.2.5 Mezzi operativi

n. 21 n. 21 n. 21 n. 21 n.21

1.3.2.6 Veicoli n. 84 n. 81 n. 81 n. 81 n.81

[Fonte dati Servizio Provveditorato – [email protected]]

TIPOLOGIA Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

Anno 20181.3.2.7 Centro elaborazione dati

si si si si si

1.3.2.8 Personal computers totali n.516 n.508 n.500 n.495 n.490

[Fonte dati Servizi Informativi [email protected]]

Al Consiglio è stata sottoposta la proposta del piano delle alienazioni 2015-2018. Nel prospetto seguente sono indicati gli immobili che potranno essere alienati nel corso del quadriennio:

PIANO DELLE ALIENAZIONI LEGGE 133/2008 – QUADRIENNI O 2015-2018 TABELLA DI RAFFRONTO

Natura del bene

Valore di stima (ex Del.

Cons. 136/2010 ex Del.

Cons. 152/2011 ex Del.

Cons. 68/2012 ex Del.

Cons. 117/2012 ex Del.

Cons. 155/2012 ex

Del.Cons.56/2013 ex

Del.Cons.114/2013

Del.Cons. 37/2014 in €.

Destinazione/classificazione/

valorizzazione

132

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Casa cantoniera Calvatone

93.150,00

**83.835,00

Casa cantoniera S.Giovanni in Croce

80.000,00

**72.000,00

Casa Cantoniera di Cicognolo

122.000,00

Ex Chiesa San Vitale - Cremona30.850,00

**27.765,00

Casa cantoniera di

Torre de' Picenardi

2.267.000,00

Immobile di via Cesari n.7 - Cremona

3.535.000,00

Immobile di via Piomboli n.2 - Crema

3.240.000,00

EX ISTITUTO M. DI S. DOROTEA Via Manzoni - Cremona

4.796.257,50

(€.4.298.057,50 valore

di acquisto IVA inclusa

€.498.200,00 valore di

riqualificazione)

Area adiacente palazzo Ghisalberti ex Aselli

111.300,00

Destinazione futura: ambito di trasformazione urbanistica, in analogia alla medesima destinazione d'uso prevista per l'area di mq. 10.000 circa del quartiere “Incrociatello”, collocata tra via Milano e via Sesto;

Complesso immobiliare di Borno

2.294.000,00 Destinazione futura: come da variante approvata con D.G. n° 347 del 22/07/ 2010 e consegnata al Comune di Borno il 29 luglio 2010;

Complesso immobiliare di Toscolano Maderno

13.800.000,00 Destinazione : parte alberghiera e parte residenziale

Casa Cantoniera di Soncino

120.000,00

(stima di massima redatta da tecnico interno sulla base dei valori dell' Agenzia Territorio

- Comune di Castel

Gabbiano foglio n.1 mappale 273, 274, 210, 211, 212, 227

- ed altri reliquati già compresi negli atti indicati nella descrizione della colonna “Valore di stima”

18.589,27

(stima totale di massima)

133

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Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1034

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1039

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1248

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1079

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1048

150.000,00

(Stima di massima)

Terreno sito in Comune

Spino d'Adda:

fg. 12 mapp.263 Sup.mq.3909

80.200,00

(Stima di massima)

Terreno sito in Comune

Spino d'Adda:

fg. 13 mapp. 649

S Sup.mq. 5789

118.800,00

(Stima di massima)

Terreno Comune di Crema

foglio 47 mappali 2, 4, 712, 710, 729, 736 - Superficie catastale mq.30.554,00

1.816.700,00

Reliquato Sito in Comune

di Soncino fg.37 mapp.52 Sup.mq.150

723,00

(Stima di massima)

Reliquati Siti in Comune di

Ripalta Arpina fg.8 mapp.93, 94, 117, 118 e 188 Sup.mq.1060

12.000,00

(Stima di massima)

Terreno Sito in Comune di

Cremona fg. 33 mapp.637

Sup.mq.1535

Da cedere al Comune di Cremona per effetto dell'Accordo di programma sottoscritto in data 09.04.2003 dalla Provincia di Cremona Regione Lombardia e Comune di Cremona (approvato con d.G.P. n.113 del 04.03.2003) finalizzato alla riqualificazione dell'area “Ex Feltrinelli”.

Terreno sito in Comune di

Dovera fg. 4

Mapp. 137

14.848,00

(stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune di

Pandino fg. 23

Mapp. 728

7.361,00

(Stima di massima)

134

Page 135: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Terreno sito in Comune di

Pandino fg. 23

Mapp. 752, 753, 756, 757

28.250,04 (stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune di

Pandino fg. 23

Mapp. 660

14.000,00

(stima di massima)

Terreno sito in Comune di

Casalmorano fg. 8

Mapp. 267 e 263

1.516,80

(stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune di

Castelverde fg. 33

Mapp. 350

86.458,20

(stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune di

Castelverde fg. 33

Mapp. 356

45.373,56

(stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

135

Page 136: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

2.2. 7 Il reperimento e l’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale

136

Page 137: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

MEZZI DI FINANZIAMENTO SPESE IN CONTO CAPITALE

2015 2016 2017 2018

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 859.033,31 0,00 0,00 0,00AVANZO ECONOMICO 168.050,00 138.050,00 138.050,00 138.050,00DIVERSI UTILIZZI MUTUI 0,00 0,00 0,00 0,00ALIENAZIONI PATRIMONIALI 14.476.119,87 635.000,00 0,00 0,00CONTRIBUTI 20.774.061,08 27.895.593,53 4.004.593,53 17.154.593,53UTILIZZO FONDO PLURIENNALE 21.157.753,21 597.045,82 50.000,00 50.000,00

57.435.017,47 29.265.689,35 4.192.643,53 17.342.643,53

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2.2.8 L’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità e andamento tendenziale nel periodo di mandato

Il supplemento ordinario n. 134 della Gazzetta ufficiale n. 265 del 14/11/2011 ha pubblicato la legge n. 183 del 12/11/2011 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, la cosiddetta “legge di stabilità” per il 2012. L’art. 8 “disposizioni in materia di debito pubblico degli enti locali” impone il rispetto di aliquote diverse vigenti tempo per tempo circa il rapporto percentuale tra interessi passivi e accertamenti dei primi tre titoli dell’entrata per poter assumere nuovi mutui. Il comma 11 dell’articolo 16 del decreto legge n. 95 del 2012 ha chiarito che l’articolo 204 del TUEL si interpreta nel senso che l’ente locale nell’assumere nuovi mutui e ad accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato deve esclusivamente prendere a riferimento il valore soglia previsto nell’anno di assunzione del nuovo indebitamento e non già nel triennio di riferimento. La programmazione iscritta nel triennio 2015-2017 è conforme al dettato normativo essendo la percentuale di indebitamento inferiore per l’anno 2015 alla percentuale stabilita dalla legge. La situazione dell’ente attuale ha il seguente andamento: ANNO INTERESSI

PASSIVI ENTRATE CORRENTI % INDEBIT. % LIMITE

STABILITO DALLA LEGGE

2009 4.362.955,00 77.257.161,90 Su 2007 5,65 15

2010 4.353.975,21 73.103.710,00 Su 2008 5,96 15

2011 4.535.128,85 67.166.718,00 Su 2009 6,75 12

2012 2.251.065,06 73.001.155,29 Su 2010 3,08 8

2013 3.717.195,03 73.506.589,99 Su 2011 5,06 8

2014 0 65.920.899,21 Su 2012 0 6

2015 1.288,48 (*) 53.755.426,06 Su 2013 0 10

2016 3.562.582,87 56.092.414,62 Su 2014 6,35 10

2017 3.452.7,2818 57.474.668,81 Iniz. 2015 6,01 10

2018 3.296.105,84 54.461.288,78 Iniz. 2016 6,05 10

(*) a bilancio sono iscritti per interessi passivi, all’intervento “06” € 56.098,48: l’importo indicato in tabella è al netto dei contributi statali in conto interessi. La copertura finanziaria delle spese di investimento è costituita da risorse accertate esigibili nell’esercizio in corso di gestione o la cui esigibilità sia nella piena discrezionalità dell’Ente o di altra P.A. e dall’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Si dovrà porre particolare attenzione alla gestione dello stock di debito che è così riassunto:

Anno 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Residuo debito

103.576.225,72 92.477.354,40 89.391.195,54 88.834.492,35 73.254.173,04 69.785.524,38 66.217.038,428

Nuovi prestiti

0,00 0,00 0,00 0,00 0 0,00 0,00

Prestiti rimborsati

-1.953.667,41 -3.086.158,86 -556.703,19 -580.319,31

Estinzioni anticipate

-10.087.608,16 0 0,00 -15.000.000,00

Restit. rate da CDP

942.404,25

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Totale fine anno

92.477.354,40 89.391.195,54 88.834.492,35 73.254.173,04 69.785.524,38 66.217.038,42 62.790.307,80

Gli oneri finanziari per l’ammortamento dei prestiti sono riassunti nella seguente tabella: ANNO 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

ONERI FINANZIAR

I

2.431.047,46 3.867.650,31 36.832,81 56.098,48 3.591.457,87 3.480.828,28 3.324.215,84

QUOTA CAPITALE

12.041.275,57 3.086.158,86 556.703,19 15.580.319,31 3.468.648,66 3.568.485,96 3.426.730,62

TOTALE 14.472.323,03 6.953.809,17 593.536,00 15.636.417,79 7.060.106,53 7.049.314,24 6.750.946,46

Si riportano di seguito i prospetti dimostrativi del rispetto dei vincoli di indebitamento della Provincia nella differenti annualità 2015, 2016 , 2017 e 2018:

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - ANNUALITA' 2015

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 43.597.451,66

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 5.213.906,17

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 9.944.068,23

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 58.755.426,06

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.875.542,61

€ 56.098,48

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 54.810,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 5.874.254,13

TOTALE DEBITO CONTRATTO

€ 88.834.492,35

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 88.834.492,35

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2014 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

Debito contratto al 31/12/2014

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - ANNUALITA' 2016

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 41.249.521,03

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 6.775.689,87

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 8.067.203,72

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 56.092.414,62

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.609.241,46

€ 3.591.457,87

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 28.875,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 2.046.658,59

TOTALE DEBITO CONTRATTO

Debito contratto al 31/12/2015 € 73.254.173,04

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 73.254.173,04

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2015 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - ANNUALITA' 2017

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 37.220.646,28

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 12.688.299,11

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 7.565.723,42

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 57.474.668,81

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.747.466,88

€ 3.480.828,28

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 28.110,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 2.294.748,60

TOTALE DEBITO CONTRATTO

Debito contratto al 31/12/2016 € 69.785.524,38

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 69.785.524,38

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2016 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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2018

Pagina 1

Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2018 - ANNUALITA' 2018

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 37.914.946,28

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 10.260.191,36

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 6.286.151,14

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 54.461.288,78

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.446.128,88

€ 3.324.215,84

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 28.110,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 2.150.023,04

TOTALE DEBITO CONTRATTO

Debito contratto al 31/12/2017 € 66.217.038,42

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 66.217.038,42

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2017 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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2.2.9 Gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi equilibri in termini di cassa

144

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015

EQUILIBRI DI CASSA

ENTRATA CASSA 2015 SPESE CASSA 2015

Fondo di cassa presunto

inizio dell’esercizio

43.464.377,01

Titolo 1 38.825.646,28 Titolo 1 69.741.447,11

Titolo 2 14.381.559,44 Titolo 2 30.375.021,50

Titolo 3 6.979.614,00 Titolo 3 200.000,00

Titolo 4 35.113.836,64

Titolo 5 582.635,57

Totale entrate finali 95.883.291,93 Totale spese finali 100.316.468,61

Titolo 6 200.000,00 Titolo 4 580.319,31

Titolo 7 0,00 Titolo 5 0,00

Titolo 9 13.612.856,16 Titolo 7 13.612.856,16

Totale titoli 109.696.148,09 Totale titoli 114.509.644,08

Totale complessivo entrate 153.160.525,10 Totale complessivo spese 114.509.644,08

Fondo di cassa finale

presunto

38.650.881,02

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015 - 2017Provincia di Cremona

EQUILIBRI DI BILANCIO

EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO

COMPETENZAANNO DI

RIFERIMENTO DELBILANCIO 2015

COMPETENZAANNO 2016

COMPETENZAANNO 2017

Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 43.464.377,01

A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti 3.243.880,06 801.299,13 558.022,23(+)

AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente 0,00 0,00 0,00(-)

B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00 57.474.668,81 54.461.288,78 52.537.372,67(+)

0,00 0,00 0,00 di cui per estinzione anticipata di prestiti

C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinabilial rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

0,00 0,00 0,00(+)

68.418.807,56 63.230.025,03 60.942.087,64D) Spese Titolo 1.00 - Spese correnti (-)

di cui:

801.299,13 558.022,23 558.022,23 - fondo pluriennale vincolato

734.215,31 593.000,00 593.000,00 - fondo crediti di dubbia esigibilità

0,00 0,00 0,00E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale (-)

15.580.319,31 3.468.648,66 3.568.485,96F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestitiobbligazionari

(-)

15.000.000,00 0,00 0,00 di cui per estinzione anticipata di prestiti

G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-E-F) -23.280.578,00 -11.436.085,78 -11.415.178,70

ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE, CHE HANNO EFFETTO SULL'EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162,COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

8.448.628,00 0,00 0,00H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti (+)

0,00 0,00 0,00 di cui per estinzione anticipata di prestiti

0,00 0,00 0,00I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifichedisposizioni di legge

(+)

di cui per estinzione anticipata di prestiti 0,00 0,00 0,00

L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base aspecifiche disposizioni di legge

91.000,00 61.000,00 61.000,00(-)

M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estizione anticipata di prestiti0,00 0,00 0,00(+)

EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE

-14.922.950,00-14.922.950,00 -11.497.085,78 -11.476.178,70O=G+H+I-L+M

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015 - 2017Provincia di Cremona

EQUILIBRI DI BILANCIO

EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO

COMPETENZAANNO DI

RIFERIMENTO DELBILANCIO 2015

COMPETENZAANNO 2016

COMPETENZAANNO 2017

P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento 859.033,31 0,00 0,00(+)

Q) Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale 21.157.753,21 597.045,82 50.000,00(+)

R) Entrate Titoli 4.00 - 5.00 - 6.00 50.250.180,95 28.530.593,53 4.004.593,53(+)

0,00 0,00 0,00C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati alrimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

(-)

0,00 0,00 0,00I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifichedisposizioni di legge

(-)

0,00 0,00 0,00S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni crediti di breve termine (-)

0,00 0,00 0,00S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossioni crediti di medio-lungo termine (-)

0,00 0,00 0,00T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria (-)

91.000,00 61.000,00 61.000,00L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base aspecifiche disposizioni di legge

(+)

57.435.017,47 29.265.689,35 4.192.643,53U) Spese Titolo 2.00 - Spese in conto capitale (-)

597.045,82 50.000,00 50.000,00 di cui fondo pluriennale vincolato di spesa

0,00 0,00 0,00V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-)

0,00 0,00 0,00E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale (+)

EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

14.922.950,00 -77.050,00 -77.050,00Z=P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-U-V+E

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BILANCIO DI PREVISIONE 2015 - 2017Provincia di Cremona

EQUILIBRI DI BILANCIO

EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO

COMPETENZAANNO DI

RIFERIMENTO DELBILANCIO 2015

COMPETENZAANNO 2016

COMPETENZAANNO 2017

S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine 0,00 0,00 0,00(+)

S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine 0,00 0,00 0,00(+)

T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria 0,00 0,00 0,00(+)

X1) Spese Titolo 3.02 per Concessione crediti di breve termine 0,00 0,00 0,00(-)

X2) Spese Titolo 3.03 per Concessione crediti di medio-lungo termine 0,00 0,00 0,00(-)

0,00 0,00 0,00Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per acquisizioni di attività finanziarie (-)

EQUILIBRIO FINALE

0,00 -11.574.135,78 -11.553.228,70W = O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y

C) Si tratta delle entrate in conto capitale relative ai soli contributi agli investimenti destinati al rimborso prestiti corrispondenti alla voce del piano dei contifinanziario con codifica E.4.02.06.00.000.

E) Si tratta delle spese del titolo 2 per trasferimenti in conto capitale corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica U.2.04.00.00.000.

S1) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle riscossione crediti di breve termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codificaE.5.02.00.00.000.

T) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle altre entrate per riduzione di attività finanziarie corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario concodifica E.5.04.00.00.000.

X1) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle concessione crediti di breve termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codificaU.3.02.00.00.000.

Y) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle altre spese per incremento di attività finanziarie corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario concodifica U.3.04.00.00.000.

S2) Si tratta delle entrate del titolo 5 limitatamente alle riscossione crediti di medio-lungo termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario concodifica E.5.03.00.00.000.

X2) Si tratta delle spese del titolo 3 limitatamente alle concessione crediti di medio-lungo termine corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario concodifica U.3.03.00.00.000.

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2.3 Disponibilità e gestione delle risorse umane con riferimento alla struttura organizzativa dell’ente in tutte le sue articolazioni e alla sua evoluzione nel tempo anche in termini di spesa

La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli enti sono tenuti ad approvare annualmente è finalizzata a dare risposte adeguate alle esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi compatibilmente con le disponibilità finanziarie e nel rispetto dei vincoli di legge e di finanza pubblica. Già da alcuni anni la programmazione era stata di fatto annullata dalle norme che prevedevano l'impossibilità per le Province di assumere a tempo indeterminato; l'art. 16 comma 9 del D.L. del 95/2012, infatti, stabiliva che “nelle more dell'attuazione delle disposizioni di riduzione e razionalizzazione delle Province e' fatto comunque divieto alle stesse di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato”; il divieto è stato quindi successivamente ribadito ed esteso anche alle assunzioni a tempo determinato, ai comandi e alle altre forme di lavoro flessibile dall'art. 1, comma 420 , della L. 190/2014. Nell'anno in corso il tema della programmazione è ancora maggiormente condizionato dalle LL. 56/2014 e 190/2014, che stanno attuando il cambiamento istituzionale più rilevante di questi anni. In particolare, la l. 56 ha individuato le funzioni fondamentali dei nuovi enti, i cui confini appaiono però in alcuni casi (ad esempio, la tutela e valorizzazione ambientale) non del tutto definiti; la L. 190/2014 è poi intervenuta in modo radicale e parzialmente difforme da quanto previsto nella L.56/2014, prevedendo la riduzione del 50% delle dotazioni organiche delle Province, la collocazione dei dipendenti eccedenti in soprannumero e la redazioni di piani di riassetto organizzativo alla luce della revisione delle competenze.

Si pongono quindi in modo impellente e prioritario i problemi connessi alla individuazione del personale in sovrannumero rispetto ai parametri fissati dalle norme e al ridisegno della nuova struttura dell'ente con il vincolo di una dotazione organica fissata nel 50% del personale in servizio all'8/4/2014.

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2.4 Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica

E’ stato predisposto l’apposito prospetto contenente le previsioni di competenza mista degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità interno per il solo esercizio 2015: tale prospetto evidenzia che l'obiettivo pari a +€ 8.409.00,00, è fortemente influenzato dall'applicazione dell'avanzo di amministrazione, libero e vincolato, a sostegno degli equilibri di bilancio e per la copertura di parte del debito verso lo Stato, pari ad € 12.642.996,26, così come obbligatoriamente previsto dal dl 78: la posta dell'avanzo infatti, incide negativamente sul patto, non potendo essere considerata tra le voci di Entrata. Cosi come già indicato nella precedente deliberazione n. 21 del 23 luglio 2015, avente ad oggetto "Bilancio di previsione 2015/2017. Presa d'atto impossibilità di raggiungere gli equilibri finanziari e obiettivi del patto di stabilità", a seguito delle modifiche introdotte dal dl 78/2015, il bilancio di previsione 2015 potrà rispettare i vincoli e limiti normativi imposti in materia di patto di stabilità solo se verranno positivamente realizzate le procedure di alienazione dell'immobile di Toscolano Maderno e delle partecipazioni societarie in Autostrade Centropadane SpA: gli avvisi di gara indetti sino ad oggi sono andati deserti ma è in corso la procedura di ri-pubblicazione. Maggiore certezza si potrà avere in fase di assestamento di bilancio.

Nel corso dell’esercizio le risultanze e i dati di cui al citato prospetto saranno costantemente valutati e monitorati a garanzia della necessità di mantenere il rispetto dei vincoli di legge, da un lato e, dall’altro, per assicurare comunque la realizzazione degli interventi indifferibili per situazioni di pericolo per la salute e l’incolumità pubblica, oltre al rispetto dei tempi di pagamento delle fatture presentate dai fornitori. L'apposito prospetto per la parte relativa ai flussi di cassa, verrà attentamente monitorato durante la gestione, dal settore risorse economiche e finanziarie in stretta collaborazione con il settore tecnico, sulla tempistica dei pagamenti in base alla programmazione delle spese in conto capitale. Si dovrà cercare, per quanto possibile, di rispettare la tempistica dei vari pagamenti relativi alle opere da realizzare. Rimangono ferme le disposizioni di cui all’art. 9 della Legge n.102/2009 secondo cui al momento dell’adozione di provvedimenti che comportano impegni di spesa soprattutto nel campo degli investimenti deve essere effettuata apposita verifica al fine di evitare criticità e conseguenti dilazioni nel pagamento degli stati di avanzamento per il rispetto del saldo obiettivo finanziario imposto dal patto di stabilità.

Per la Provincia di Cremona la determinazione dell’obiettivo di competenza mista per il periodo 2015-2018 è così composta:

fase 1 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Media

Spese correnti - impegni 71.688 70.715 62.411 68.265

Percentuali da applicare alla media delle spese correnti

17,2% 18,03% 18,03% 18,03%

Saldo obiettivo 11.742 12.308 12.308 12.308 Fase 2 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Media

Riduzione dei trasferimenti erariali 3.333 3.333 3.333 3.333

Saldo obiettivo al netto dei trasferimenti

8.409 8.975 8.975 8.975

Fase 3 2015 2016 2017

Patto regionalizzato – verticale incentivato 0

Patto regionalizzato verticale ordinario 0

Patto regionalizzato orizzontale 0 0 0

Saldo obiettivo rideterminato – patti di solidarietà 8.409 8.975 8.975 Fase 4

150

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2015 2016 2017 2018

Importo della riduzione dell’obiettivo

0

Saldo obiettivo finale 8.409 8.975 8.975 8.975

151

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All. OB/15/PCm - Calcolo dell'obiettivo di competenza mista

PATTO DI STABILITA' INTERNO 2015-2018

DETERMINAZIONE DELL'OBIETTIVO

(legge 12 novembre 2011, n. 183, legge 24 dicembre 2012, n.228 e legge 27 dicembre 2013, n. 147 e legge 23 dicembre 2014,n.190)

PROVINCE E CITTA' METROPOLITANE

CREMONA

(migliaia di euro)

Modalità di calcolo Obiettivo 2015-2018

Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Media (1)

Fas

e 1

SPESE CORRENTI (Impegni) 71.668(a)

70.715(b)

62.411(c)

68.265(d)=

Media(a;b;c)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

PERCENTUALI da applicare alla media delle spese correnti(comma 6 dell'art. 31 della legge n. 183/2011)

17,2 %(e)

18,03 %(f)

18,03 %(g)

18,03 %(h)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

SALDO OBIETTIVO determinato come percentuale data dellaspesa media(comma 2 dell'art. 31 della legge n. 183/2011)

11.742(i)=(d)*(e)

12.308(j)=(d)*(f)

12.308(k)=(d)*(g)

12.308(l)=(d)*(h)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

Fas

e 2

RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI ERARIALI di cui alcomma 2 dell'art. 14 del decreto legge n. 78/2010(comma 4 dell'art. 31 della legge n. 183/2011)

3.333(m)

3.333(n)

3.333(o)

3.333(p)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

SALDO OBIETTIVO AL NETTO DEI TRASFERIMENTI(comma 4 dell'art.31 della legge n. 183/2011)

8.409(q)=(i)-(m)

8.975(r)=(j)-(n)

8.975(s)=(k)-(o)

8.975(t)=(l)-(p)

Anno 2015

Fase3

PATTO REGIONALIZZATO - VERTICALE INCENTIVATO(2)Variazione obiettivo ai sensi del comma 484 e segg. dell'articolo 1della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015)

0(u)

Anno 2015

PATTO REGIONALIZZATO - VERTICALE ORDINARIO (2)Variazione obiettivo ai sensi del comma 480 e segg. dell'articolo 1della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015)

0(v)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

PATTO REGIONALIZZATO - ORIZZONTALE (3)Variazione obiettivo ai sensi del comma 480 e segg. dell'articolo 1della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015)

0(w)

0(x)

0(y)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017

SALDO OBIETTIVO RIDETERMINATO - PATTI DISOLIDARIETA'

8.409(z)=(q)+(u)+(v)

+(w)

8.975(aa)(r)+(x)

8.975(ab)=(s)+(y)

Anno 2015

FA

SE

4

IMPORTO DELLA RIDUZIONE DELL'OBIETTIVOai sensi del comma 122 dell'art. 1 della legge n. 220/2010

0(ac)

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018

SALDO OBIETTIVO FINALE 8.409(ad)=(z)-(ac)

8.975(ae)=(aa)

8.975(af)=(ab)

8.975(ag)=(t)

Note

(1) Calcolo della media della spesa corrente registrata negli anni 2010-2012, così come desunta dai certificati di contoconsuntivo (comma 2 dell'articolo 31 della legge n. 183/2011).

(2) Compensazione degli obiettivi fra regione e propri enti locali (valorizzato con segno negativo).

(3) Compensazione degli obiettivi fra enti locali del territorio regionale (valorizzato nel 2015 con segno "+" se quotaceduta e segno "- "se quota acquisita). Agli enti locali che nel 2015 cedono spazi finanziari, nel biennio successivo èriconosciuta una modifica migliorativa del loro saldo obiettivo commisurata al valore degli spazi finanziari ceduti, fermorestando l'obiettivo complessivo a livello regionale. Agli enti locali che nel 2015 acquisiscono spazi finanziari, nel bienniosuccessivo sono attribuiti saldi obiettivo peggiorati per un importo complessivamente pari agli spazi finanziari acquisiti.La somma dei maggiori spazi finanziari concessi e attribuiti deve risultare, per ogni anno di riferimento, pari a zero(comma 483 dell'articolo 1 della legge n. 190/2014).

145152

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E1 TOTALE TITOLO 1° Accertamenti 37.221

E2 TOTALE TITOLO 2° Accertamenti 12.935

E3 TOTALE TITOLO 3° Accertamenti 6.642

a detrarre: E4 Accertamenti

E5 Accertamenti

E6 Accertamenti

E7 Accertamenti

E8 Accertamenti

E9 Accertamenti

E10 Accertamenti

a sommare: E11 Accertamenti

E12 Accertamenti 3.244a detrarre:

S0 Impegni 801

Ecorr N Accertamenti 59.241

E13 TOTALE TITOLO 4° Riscossioni (2) 50.696

a detrarre: E14 Riscossioni (2) 493

E15 Riscossioni (2)

E16 Riscossioni (2)

E17 Riscossioni (2)

E18 Riscossioni (2)

E19 Riscossioni (2)

E20 Riscossioni (2)

E21 Riscossioni (2)

Ecap N Totale entrate in conto capitale nette (E13-E14-E15-E16-E17-E18-E19-E20-E21) Riscossioni (2) 50.203

EF N 109.444

CITTA' METROPOLITANE - PROVINCE - COMUNI con popolazione sup eriore a 1.000 abitanti

MONITORAGGIO SEMESTRALE DELLE RISULTANZE DEL PATTO PER L'ANNO 20 15

MONIT/15

PATTO DI STABILITA' INTERNO 2015

(Leggi n. 183/2011 e n. 190/2014, Decreti-legge n. 13 8/2011, n. 43/2013, n. 16/2014, n. 47/2014, n. 83/2 014, n. 133/2014 e n. 78/2015, L.R. Sardegna n. 7/20 14 )

Entrate correnti provenienti dallo Stato destinate all'attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri

ovvero dal Capo del Dipartimento della protezione civile a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza (art. 31, comma 7, legge n.

183/2011) - (rif. par. B.1.1)

Entrate correnti provenienti dallo Stato a seguito di dichiarazione di grande evento (art. 31, comma 9, legge n. 183/2011) - (rif. par.

B.1.2)

Entrate correnti provenienti direttamente o indirettamente dall'Unione Europea (art. 31, comma 10, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.3)

(migliaia di euro)

S A L D O F I N A N Z I A R I O i n t e r m i n i d i c o m p e t e n z a m i s t a

ENTRATE FINALI anno 2015

Quota rilevante ai fini del patto di stabilità interno 2015 del "Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali"

(art. 43, comma 3, del decreto-legge n. 133/2014) (rif. par. B.1.16)

Fondo pluriennale di parte corrente (previsioni definitive di entrata) (1)

- (rif. par. B.2.1)

Entrate provenienti dall'ISTAT connesse alla progettazione ed esecuzione dei censimenti di cui all’articolo 31, comma 12, legge n.

183/2011 (rif. par. B.1.5)

Entrate correnti relative ai trasferimenti regionali riguardanti gli interventi sociali e socio-sanitari gestiti all'interno dei bilanci dei comuni

capofila PLUS della regione Sardegna (art. 1, comma 29, L.R Sardegna n. 7/2014) (rif. B.1.18)

Contributo, di 530 milioni di euro complessivi (art. 8, comma 10, del decreto-legge n. 78/2015) - (rif. par. B.1.19)

Risorse attribuite a valere sul "Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali" per l'anno 2015 e utilizzate ai

sensi dell'art. 43, commi 1 e 2 del decreto-legge n. 133/2014 (art. 43, comma 3, del decreto-legge n. 133/2014) (rif. par. B.1.16)

Entrate in conto capitale provenienti dallo Stato destinate all'attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei

Ministri ovvero dal Capo del Dipartimento della protezione civile a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza (art. 31, comma 7,

legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.1)

Entrate in conto capitale provenienti dallo Stato a seguito di dichiarazione di grande evento (art. 31, comma 9, legge n. 183/2011) - (rif.

par. B.1.2)

Entrate in conto capitale provenienti direttamente o indirettamente dall'Unione Europea (art. 31, comma 10, legge n. 183/2011)

- (rif. par. B.1.3)

Proventi derivanti da dismissione totale o parziale, anche a seguito di quotazione, di partecipazioni in società, individuati nei codici

SIOPE E4121 e E4122 da utilizzare per effettuare spese in conto capitale, ad eccezione delle spese per acquisto di partecipazioni

(art. 3-bis, comma 4-bis, del decreto-legge n. 138/2011) - (rif. par. B.1.9)

Fondo pluriennale di parte corrente (previsioni definitive di spesa) - (rif. par. B.2.1)

Totale entrate correnti nette (E1+E2+E3-E4-E5-E6-E7-E8-E9-E10+E11+E12-S0)

Entrate derivanti dalla riscossione di crediti (art. 31, comma 3, legge n. 183/2011)

ENTRATE FINALI NETTE

(ECorr N+ ECap N)

Entrate in conto capitale provenienti dallo Stato e dalla regione erogate per l'attuazione degli interventi di riqualificazione del territorio

per l'esecuzione del progetto approvato dal CIPE con delibera n. 57/2011 (TAV) o che saranno individuati dal Ministero delle

infrastrutture e dei trasporti (art. 7 quater, del decreto-legge n. 43/2013) - (rif. par. B.1.10)

Entrate in conto capitale derivanti dal rimborso da parte dello Stato delle rate di ammortamento dei mutui contratti prima del 1 gennaio

2005 (art. 18 comma 1-bis, del decreto-legge n. 16/2014)- (rif. par. B.1.11)

Entrate derivanti da trasferimenti erogati dalla regione Piemonte connessi alle spese sostenute dal comune di Casale Monferrato per

interventi di bonifica dall’amianto (articolo 33-bis del decreto legge n. 133/2014) - (rif. par. B.1.15)

146153

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S1 TOTALE TITOLO 1° Impegni 67.685

FCDE 734

a detrarre: S2 Impegni

S3 Impegni

S4 Impegni

S5 Impegni

S6 Impegni

S7 Impegni

S8 Impegni

S9 Impegni

a sommare: S10 Impegni

SCorr N Impegni 68.419

MONIT/15

PATTO DI STABILITA' INTERNO 2015

(Leggi n. 183/2011 e n. 190/2014, Decreti-legge n. 13 8/2011, n. 43/2013, n. 16/2014, n. 47/2014, n. 83/2 014, n. 133/2014 e n. 78/2015, L.R. Sardegna n. 7/20 14 )

CITTA' METROPOLITANE - PROVINCE - COMUNI con popolazione sup eriore a 1.000 abitanti

SPESE FINALI anno 2015

Stanziamento definitivo di competenza di parte corrente del Fondo crediti di dubbia esigibilità (art. 31, comma 3, legge n. 183/2011) -

(rif. par. B.2.2) (3)

MONITORAGGIO SEMESTRALE DELLE RISULTANZE DEL PATTO PER L'ANNO 20 15(migliaia di euro)

S A L D O F I N A N Z I A R I O i n t e r m i n i d i c o m p e t e n z a m i s t a

Spese connesse alle risorse provenienti dall'ISTAT per la progettazione ed esecuzione dei censimenti (art. 31, comma 12,

legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.5)

Spese sostenute dal comune di Campione d'Italia elencate nel decreto del Ministero dell'interno protocollo n. 09804529/15100-525 del

6 ottobre 1998 riferite alle peculiarità territoriali dell’exclave (art. 31, comma 14-bis, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.6)

Spese correnti relative ai beni trasferiti di cui al decreto legislativo n. 85/2010 (federalismo demaniale), per un importo corrispondente

alle spese già sostenute dallo Stato per la gestione e la manutenzione dei beni trasferiti (art. 31, comma 15, legge n. 183/2011) - (rif.

par. B.1.8)

Spese correnti sostenute per l'attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei ministri ovvero dal Capo del

Dipartimento della protezione civile a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza (art. 31, comma 7, legge n. 183/2011) - (rif.

par. B.1.1)

Spese correnti sostenute a seguito di dichiarazione di grande evento (art. 31, comma 9, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.2)

Spese correnti relative all'utilizzo di entrate correnti provenienti direttamente o indirettamente dall'Unione Europea (art. 31,

comma 10, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.3)

Totale spese correnti nette (S1+FCDE-S2-S3-S4-S5-S6-S7-S8-S9+S10)

Spese correnti sostenute dai comuni delle aree colpite dal sisma del 20-29 maggio 2012 a valere sulle risorse proprie provenienti da

erogazioni liberali e donazioni di cittadini privati e imprese per fronteggiare gli eventi sismici e gli interventi di

ricostruzione (art. 1, comma 502, legge n. 190/2014) - (rif. par. B.1.17)

Spese correnti connesse ai trasferimenti regionali riguardanti gli interventi sociali e socio-sanitari gestiti all'interno dei bilanci dei

comuni capofila PLUS della regione Sardegna (art. 1, comma 29, L.R Sardegna n. 7/2014) (rif. B.1.18)

Spese correnti non riconosciute dal Dipartimento della Protezione Civile ai fini dell'applicazione del comma 7, art. 31 della legge n.

183/2011 (art. 31, comma 8, legge n. 183/2011) e/o Spese correnti non riconosciute dall'Unione Europea ai fini

dell'applicazione del comma 10, art. 31 della legge n. 183/2011 (art. 31, comma 11, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.1 e par. B.1.3)

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S11 TOTALE TITOLO 2° Pagamenti (2) 30.575

a detrarre: S12 Pagamenti (2) 200

S13 Pagamenti (2)

S14 Pagamenti (2)

S15 Pagamenti (2)

S16 Pagamenti (2)

312

S17 Pagamenti (2)

S18 Pagamenti (2)

S19 Pagamenti (2)

S20 Pagamenti (2)

S21 Pagamenti (2) 13

S22 Pagamenti (2)

S23 Pagamenti (2)

S24 Pagamenti (2)

S25 Pagamenti (2)

a sommare: S26 Pagamenti (2)

SCap N Pagamenti (2)

30.050

SF N 98.469

SFIN 15 10.975

OB 8.409

DIFF 2.566

PagRes Pagamenti

Risp TP Si No

(1)

(2)

(3)

(4)

MONIT/15

PATTO DI STABILITA' INTERNO 2015

(Leggi n. 183/2011 e n. 190/2014, Decreti-legge n. 13 8/2011, n. 43/2013, n. 16/2014, n. 47/2014, n. 83/2 014,n. 133/2014 e n. 78/2015, L.R. Sardegna n. 7/201 4 )

S A L D O F I N A N Z I A R I O i n t e r m i n i d i c o m p e t e n z a m i s t a

SPESE FINALI anno 2015

Spese derivanti dalla concessione di crediti (art. 31, comma 3, legge n. 183/2011)

CITTA' METROPOLITANE - PROVINCE - COMUNI con popolazione sup eriore a 1.000 abitanti

MONITORAGGIO SEMESTRALE DELLE RISULTANZE DEL PATTO PER L'ANNO 20 15(migliaia di euro)

Spese sostenute per interventi di edilizia scolastica (art. 31, commi 14-ter e 14-quater, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.7)

Spese in conto capitale relative ai beni trasferiti di cui al decreto legislativo n. 85/2010 (federalismo demaniale), per un importo

corrispondente alle spese già sostenute dallo Stato per la gestione e la manutenzione dei beni trasferiti (art. 31, comma 15, legge n.

183/2011) - (rif. par. B.1.8)

Spese in conto capitale sostenute per l'attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero dal Capo

del Dipartimento della protezione civile a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza (art. 31, comma 7, legge n. 183/2011) -

(rif. par. B.1.1)

Spese in conto capitale sostenute a seguito di dichiarazione di grande evento (art. 31, comma 9, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.2)

Spese in conto capitale relative all'utilizzo di Entrate in conto capitale provenienti direttamente o indirettamente dall'Unione Europea

(art. 31, comma 10, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.3)

Spese in conto capitale connesse agli investimenti per la realizzazione dei progetti presentati dalla città designata “Capitale italiana

della cultura”, finanziati a valere sulla quota nazionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione (art. 7, comma 3-quater, decreto-legge

n. 83/2014) - (rif. par. B.1.12)

Pagamenti dei debiti in conto capitale al 31/12/2013 di cui all'articolo 4, comma 5 del decreto-legge n. 133/2014 - (rif. par. B.1.13)

Spese in conto capitale, ad eccezione delle spese per acquisto di partecipazioni, effettuate con proventi derivanti da dismissione totale

o parziale, anche a seguito di quotazione, di partecipazioni in società, individuati nei codici SIOPE E4121 e E4122 (art. 3-bis, comma 4-

bis, del decreto-legge n. 138/2011) - (rif. par. B.1.9)

Pagamenti relativi all'attuazione degli interventi di riqualificazione del territorio per l'esecuzione del progetto approvato dal CIPE con

delibera n. 57/2011 (TAV) o che saranno individuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (art. 7 quater, del decreto-legge n.

43/2013)- (rif. par. B.1.10)

Spese in conto capitale sostenute dai comuni delle aree colpite dal sisma del 20-29 maggio 2012 a valere sulle risorse proprie

provenienti da erogazioni liberali e donazioni di cittadini privati e imprese per fronteggiare gli eventi sismici e gli interventi di

ricostruzione (art. 1, comma 502, legge n. 190/2014) - (rif. par. B.1.17)

Spese in conto capitale sostenute dai comuni sede delle città metropolitane a valere sulla quota di cofinanziamento (comma 145,

dell'art. 1 della legge n.190/2014 come modificato dall'art. 1, comma 8, del decreto legge n. 78 del 2015) - (rif. par. B.1.20)

Spese in conto capitale non riconosciute dal Dipartimento della Protezione Civile ai fini dell'applicazione del comma 7, art. 31 della

legge n. 183/2011 (art. 31, comma 8, legge n. 183/2011) e/o Spese in conto capitale non riconosciute dall'Unione Europea ai fini

dell'applicazione del comma 10, art. 31 della legge n. 183/2011 (art. 31, comma 11, legge n. 183/2011) - (rif. par. B.1.1 e par. B.1.3)

Pagamenti di spese sostenute, a seguito di apposite convenzioni sottoscritte entro il 31/12/2013 con la società RFI S.p.A., per

l'esecuzione di opere volte all'eliminazione di passaggi a livello di cui al comma 10, art. 1 del decreto-legge n. 133/2014.- (rif. par.

B.1.14)Spese in conto capitale sostenute dal comune di Casale Monferrato per interventi di bonifica dall’amianto a valere dei trasferimenti

erogati dalla regione Piemonte connessi alle suddette spese (articolo 33-bis del decreto legge n. 133 del 2014) - (rif. par. B.1.15)

Totale spese in conto capitale nette (S11-S12-S13-S14-S15-S16-S17-S18-S19-S20-S21-S22-S23-S24-S25+S26)

SPESE FINALI NETTE

(SCorr N+SCap n)

SALDO FINANZIARIO

(EF N-SF N)

OBIETTIVO PROGRAMMATICO ANNUALE SALDO FINANZIARIO 2015

(determinato ai sensi del comma 2 dell'art. 31, legge n. 183/2011 )

Con riferimento alla sola situazione annuale, in caso di differenza positiva, o pari a 0, il patto è stato rispettato. In caso di differenza negativa, il patto non è stato rispettato.

Ai fini dell'applicazione del comma 3 dell’articolo 41 della legge n. 66/2014 indicare se sono stati rispettati nel 2015 i tempi dei pagamenti

previsti dal decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 (rif. par. B.2.5)

Determinato al netto delle entrate escluse dal patto di stabilità interno.

Gestione di competenza + gestione residui.

Per i comuni l'aggiornamento del valore relativo all'accatonamento al Fondo crediti dubbia esigibilità deve essere effettuato richiamando dal Menu Funzionalità la funzione di

"acquisizione/variazione" del modello di individuazione dell'obiettivo-comuni (cella "e" del Mod. OB/15/C). Automaticamente il sistema aggiornerà il FCDE rilevante ai fini del

monitoraggio.

DIFFERENZA TRA IL RISULTATO NETTO E OBIETTIVO ANNUALE SALDO FINANZIARIO (4)

(SFIN 15-OB)

Pagamenti di residui passivi di parte capitale di cui all'articolo 4-ter, comma 6, del decreto legge n. 16/2012 (rif. par. B.2.2)

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TEMPESTIVITA' DEI PAGAMENTI

L'indice di tempestività dei pagamenti è definito in termini di ritardo medio di pagamento dalla data di scadenza stabilita di norma in 30 giorni salvo diversa pattuizione tra le parti.

L’obbligo per le PA di pubblicare tale indice è stato introdotto dal d. lgs. 33/2013, relativo al riordino della disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle PA, e poi modificato dal DL 66/2014.

Tale indicatore è utile ai fini del monitoraggio dei tempi medi di pagamento da parte delle PA. In proposito, si ricorda che il DL 66 ha rafforzato l’impianto sanzionatorio collegato ai ritardi di pagamento già previsto dal d. lgs. 231/2002, come modificato dal d. lgs. 192/2012 di recepimento della direttiva Late Payment.

In particolare, il DL ha previsto il blocco delle assunzioni per le PA che registrino tempi medi di pagamento superiori a quelli previsti dalla direttiva Late Payment (di norma 30 giorni) di 90 giorni nel 2014 e di 60 a partire dal 2015.

Il DL 66/2014 prevede una nuova modalità e tempi di calcolo dell’indicatore: la somma dei giorni effettivi di pagamento per ciascuna fattura ricevuta a titolo di corrispettivo di una transazione commerciale - ossia quelli intercorsi tra la data di scadenza della fattura e la data di pagamento compresi i festivi - deve essere moltiplicata per l’importo complessivo dovuto (inclusi oneri, imposte, tasse e dazi). Tale valore deve poi essere rapportato agli importi effettivamente pagati dallaPA nel periodo di riferimento.

Negli anni precedenti l'indicatore di tempestività veniva calcolato come media dei giorni utilizzati per effettuare i pagamenti.

L’indice annuale è pubblicato entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento; a partire dal 2015 è previsto anche un indice trimestrale da pubblicare entro il trentesimo giorno della conclusione del trimestre a cui si riferisce.

Indice di tempestività dei pagamenti riferiti all'anno 2014: giorni 1,96

Indice di tempestività dei pagamenti 1°trimestre 2015: giorni -1,028

Indice di tempestività dei pagamenti 2°trimestre 2015: giorni -9,67

V. TABELLA AGGIORNATA

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VEDI TABELLA anche sui pagamenti fatture pervenute mensilmente (dati aggiornati al 30/9/2015)

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0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

80,00%

90,00%

dic-14 gen-15 feb-15 mar-15 apr-15 mag-15 giu-15 lug-15 ago-15 set-15 ott-15 nov-15 dic-15

AN

DA

ME

NT

O P

ER

CE

NT

UA

LE

MESI

TEMPI DI PAGAMENTO FATTURE ANNO 2015

ENTRO 30 GG

FRA 31 E 50 GG

FRA 51 E 60 GG

OLTRE 60 GG

FATTURE IN SOSPESO

7262 558 3892 4230 N° FATTURE 1017 1453 5999 2213 2501 3021 3410 6516 7262

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3) Gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato Per il nostro Ente gli interventi normativi ancora in evoluzione e la nuova situazione finanziaria conducono ad una opportuna riformulazione e semplificazione della declinazione degli obiettivi strategici, in un'ottica di flessibilità, che potrebbe portare a successive riformulazioni.

MISSIONE 01 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE

Amministrazione e funzionamento dei servizi generali, dei servizi statistici e informativi, delle attività per lo sviluppo dell'ente in una ottica di governance e partenariato e per la comunicazione istituzionale. Amministrazione, funzionamento e supporto agli organi esecutivi e legislativi. Amministrazione e funzionamento dei servizi di pianificazione economica in generale e delle attività per gli affari e i servizi finanziari e fiscali. Sviluppo e gestione delle politiche per il personale. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria di carattere generale e di assistenza tecnica.

Obiettivo strategico SES 01.01 “Tenuta del Bilancio e qualità dei servizi” Il contesto in cui si inserisce questa riforma e questo mandato è connotato anche dalla grande incertezza dell'intera finanza locale. Le risorse finanziarie sono assottigliate dai continui interventi legislativi e tagli. Il tema delle risorse economiche destinate all’ente richiede un’attenta e seria riflessione per rispondere alle priorità e individuare i progetti utili e funzionali al territorio. Tra le azioni necessarie per la tenuta del bilancio sarà necessario programmare: Attenta valutazione delle dinamiche di spesa e di entrata tenuto conto che ai sensi della Legge 125/2015 il bilancio 2015 ha valore autorizzatorio, mentre, a legislazione vigente, il 2016 e il 2017 hanno valore informativo. Attenta verifica degli impegni già assunti in passato e delle relative coperture finanziarie

Individuazione delle priorità future su cui indirizzare le risorse finanziarie. Individuazione ed utilizzo di nuove fonti finanziarie, pubbliche e private. Approfondimento ed applicazione delle indicazioni nazionali e regionali relative alla gestione del bilancio provinciale. Ricerca di ogni possibile ed appropriata iniziativa di risparmio e razionalizzazione che produca nel tempo minori costi o maggiori entrate. Razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse al fine di assicurare il contenimento della spesa e il buon andamento dell'azione amministrativa. Alienare quote societarie detenute dall’Ente in società di capitali. Garantire l’incasso dei Tributi Attivi Provinciali e dei canoni di natura patrimoniale nonché la messa in opera di tutte le attività di accertamento tendenti al recupero di eventuali evasioni di imposta.

Anche la conoscenza del proprio patrimonio informativo è, come per ogni ente, imprescindibile per una migliore gestione e impiego delle risorse. La Provincia è impegnata nel Programma Statistico Nazionale che, in considerazione della riforma istituzionale in atto, prevede il Censimento degli archivi amministrativi delle Province e delle città metropolitane. L'obiettivo è il consolidamento e l'aggiornamento costante della banca dati nazionale dei metadati degli archivi amministrativi provinciali. In sintonia con l'armonizzazione contabile, il programma nazionale organizza il censimento per “missioni”. Nel quadro finanziario attuale la sfida del mantenimento dei servizi è frutto di integrazione delle strategie territoriali con il miglior utilizzo delle risorse interne. Assicurare all’Ente la disponibilità di risorse strumentali e di servizi per il funzionamento della struttura comprese le attività di logistica e di vigilanza . Le norme recentemente adottate in tema di organizzazione amministrativa degli enti locali confermano che l'ICT è una materia chiave nella sua trasversalità intorno alla quale ruotano le scelte organizzative di revisione degli apparati in chiave di economie di scala e razionalizzazione delle risorse.

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Rendere operativo il Codice dell’Amministrazione Digitale utilizzando, con le modalità più appropriate, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e curare il patrimonio ordinato ed organizzato dei documenti che la Provincia riceve e produce nell'esercizio delle sue funzioni e competenze - dando attuazione agli obblighi previsti in materia di archivi ai sensi dell'art.30 comma 1 del D.lgs. 42/2004 garantendone l'organicità e l'ordinamento - permetterà di migliorare la fruibilità dei servizi erogati.

Obiettivo strategico SES 01.02 “Cultura del controllo - Programmazione e controllo – Trasparenza e anticorruzione e legalità”

Proprio nei momenti di incertezza è necessario supportare il regolare svolgimento della programmazione strategica e gestionale dell'Ente, non come mero adempimento, ma come opportunità di gestione integrata e coordinata dei diversi strumenti di pianificazione e programmazione e di tensione al miglioramento continuo di risposta ai servizi richiesti. Per conseguire in modo efficace l'obiettivo è necessario un'opera attenta e rigorosa di analisi puntuali e ricostruibili che forniscano, soprattutto in questo particolare periodo di instabilità finanziaria e legislativa, orientamenti affidabili e attendibili che forniscano all'Amministrazione punti di riferimento chiari e condivisi. La programmazione trova il suo completamento nelle forme di controllo previste dalla normativa e attuate con le scelte organizzative dell'Ente. Il decreto legge 174 del 10 ottobre 2012, convertito con legge 7 dicembre 2012 n. 213, ha introdotto rilevanti modifiche al Testo unico degli Enti Locali ed in particolare all'art. 147 del citato D.Lgs 267/2000 rafforza ed integra il sistema dei controlli interni. L'Ente si è dotato della regolamentazione interna. L'ente è chiamato anche a svolgere funzioni di controllo vigilanza e il controllo sulle persone giuridiche private nelle forme concordate con Regione Lombardia. Rispetto della legislazione vigente che nell’ambito normativo più ampio della "Trasparenza totale" delle amministrazioni pubbliche, ha ulteriormente esteso gli obblighi di pubblicazione ai dati, ai documenti e alle informazioni afferenti le attività svolte nell'esercizio di funzioni pubbliche da parte di enti e società partecipate e/o vigilate dalle amministrazioni, prevedendone la pubblicazione su ciascun sito istituzionale. Si individua nella trasparenza il primo e dominante requisito di qualità dei servizi erogati. L'attenta programmazione e il controllo dei costi dei servizi resi saranno strumenti funzionali alla costante ricerca della migliore combinazione possibile tra obiettivi e risultati, tra bisogni richiesti e soddisfatti, senza alterare la qualità degli stessi servizi. L’Ente è inoltre tenuto a tutelare i propri interessi legittimi a favore della comunità che rappresenta. Tale tutela si esplicita nella maggior parte dei casi nell’approntare un’adeguata difesa giudiziale contro ricorsi di soggetti terzi. In minor misura, essa si estrinseca nell’assumere il ruolo di parte attrice nel processo, mediante proposizione di ricorso in sede giurisdizionale.

Obiettivo strategico ses 01.03 “Impianto della Provincia nuova – organi istituzionali”

La Legge n. 56/2014 definisce gli organi della Provincia e le loro funzioni e al nuovo statuto, nonché alla nuova regolamentazione interna, è assegnato il compito di dare attuazione alle scelte fatte dal legislatore rispondendo alle specificità del territorio. Ne consegue una generale ricognizione con successiva revisione dei regolamenti interni all’ente. Incidere sulla semplificazione sia normativa, sia amministrativa arrivando quindi ad avere meno regole ma più chiare ed una macchina amministrativa più snella ed efficiente con tempi di risposta brevi e certi. E' necessario garantire le migliori condizioni per un corretto ed efficiente rapporto del Consiglio Provinciale nella sua nuova struttura e missione, con i nuovi organismi, e con la struttura dell'Ente, affinché ogni organo possa svolgere democraticamente il proprio compito, nell’ottica della massima partecipazione e trasparenza. L'azione sul territorio si esplica, dando seguito alle previsioni normative e statutarie, anche attraverso i rappresentanti nei diversi organismi nominati o designati dal Presidente. Le azioni per perseguire gli obiettivi del mandato saranno accompagnate da accurata comunicazione istituzionale e adeguate relazioni con il pubblico. L’informazione è alla base di ogni azione di buon governo e di consolidamento del rapporto con i cittadini attraverso la divulgazione tempestiva e chiara del proprio operato a favore della collettività; si basa sui principi guida della trasparenza, dell’innovazione e dell’interattività; i canali utilizzati sfruttano la collaborazione dei media: conferenze stampa, attività di supporto al lavoro dei giornalisti e delle redazioni, presenza nelle testate locali e nazionali, social network e sinergie per realizzazione di servizi televisivi e radiofonici. Con particolare riferimento all'annualità 2016, il supporto agli organi ai fini del loro funzionamento, si estenderà alla procedure per il loro rinnovo, segnatamente per Presidente e Consiglio provinciale.

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Obiettivo strategico SES 01.04 “Attuazione della Legge Delrio e riflessi sull'organizzazione”

Il nuovo assetto istituzionale porta naturalmente alla ridefinizione della struttura dell’Ente e alla sua regolamentazione in materia; si tratta di provvedere alla completa revisione della dotazione organica dell'ente in base alla normativa di riordino degli organi e delle funzioni provinciali (L. 56/2014), ma si tratta anche di dare attuazione alle norme della legge di stabilità relative al processo di riduzione degli organici e alla conseguente gestione dei processi di mobilità verso altre pubbliche amministrazioni (L. 190/2014). È naturale conseguenza che il collocamento del personale, la pianificazione e la gestione delle funzioni delegate e fondamentali rivestano assoluta priorità. L'azione che si vuole intraprendere, va oltre l'adempimento, e vuole ottenere la massima tutela della professionalità presente nell'ente, ma anche del livello occupazionale del territorio. La Provincia cura la massima diffusione delle procedure di assunzione che si aprono presso altri enti pubblici, ma anche, senza indugiare in sterili attese degli sviluppi dei processi di mobilità, la Provincia propone ai Comuni del territorio protocolli per l'utilizzo temporaneo di dipendenti provinciali. Nell'intero processo si consolida il raccordo operativo con UPL, Osservatori Regionali e Associazioni dei Comuni. La Provincia di Cremona dispone di grande professionalità operativa, progettuale ed amministrativa, data dai suoi dirigenti e funzionari; per questo potrà far fronte, nel limite delle proprie risorse interne che rimarranno nell'Ente a seguito dell'attuazione completa dei percorsi individuati dalla Legge “Delrio” e dalla Circolare Madia n. 1/2015, allo svolgimento delle funzioni che le saranno richieste trasformando le difficoltà in un’occasione fondamentale per ringegnerizzare i processi, sviluppo di una nuova cultura della pubblica amministrazione, puntando su competenza e responsabilità personale, qualità, efficienza, efficacia, spirito di squadra e di innovazione, meritocrazia, lavoro per obiettivi, soddisfazione del cittadino e del collaboratore, rendicontazione e valutazione oggettiva delle prestazioni, sistemi di incentivazione, superamento della “cultura della carta”, informatizzazione, riduzione e semplificazione dei regolamenti interni, mobilità interna.

Obiettivo strategico SES 01.05 “Patrimonio”

Il patrimonio immobiliare è diventato ormai la principale, se non l'unica, fonte di risorse per la pubblica amministrazione. L’ottimizzazione della redditività del patrimonio non può, quindi, non essere un obiettivo prioritario delle amministrazioni locali. Si evidenziano i recenti interventi del legislatore e, in special modo l’art. 27 del DL 201/2011, che prevedono “per la valorizzazione, trasformazione, gestione e alienazione del patrimonio immobiliare pubblico di proprietà dei Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, Stato e degli Enti vigilati dagli stessi, nonché dei diritti reali relativi ai beni immobili, anche demaniali, la promozione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze - Agenzia del demanio di iniziative idonee per la costituzione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di società, consorzi o fondi immobiliari”. Attivazione di confronti e sinergie con gli attori istituzionali coinvolti nel piano di recupero del patrimonio, al fine di individuare obiettivi e strategie comuni, nonché piani finanziari coerenti con le destinazioni d’uso e la tempistica di sviluppo dell’intero progetto Mantenimento nel tempo del grado di efficienza richiesto dalle normative vigenti dei presidi di sicurezza e prevenzione presenti negli immobili provinciali, monitoraggio della presenza di fattori di rischio fisico, chimico e biologico quali radon, amianto, onde elettromagnetiche, promozione della conoscenza e della cultura della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per i dipendenti provinciali.

Obiettivo strategico 01.06 “Area Vasta e Rapporti con i piccoli Comuni”

Partendo dalle istanze che verranno presentate, la Provincia ha le caratteristiche per offrire un supporto ai Comuni negli ambiti delle materie che le sono proprie e per le quali ha acquisito esperienza. Il coordinamento dell'Assistenza ai Comuni, affidato all'Unità di staff, assicura la sinergia necessaria con i settori provinciali interessati per espletare al meglio il ruolo di Ente di area vasta. L’obiettivo è quello di supportare le amministrazioni comunali fornendo l’assistenza tecnico-amministrativa indicata nel comma 85, lett. d), della legge n. 56/2014. Si tratta quindi di un servizio innovativo, che andrà adeguatamente pianificato, individuando in via preliminare gli ambiti, le modalità procedurali e le tempistiche di erogazione del servizio stesso.

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-Funzione di stazione appaltante per delega dei Comuni ricompresi nel territorio provinciale ai sensi del combinato disposto degli artt. 1, comma 88 L. 07/04/2014 n. 56 e 33, commi 3 e 3bis, D.lgs 12/04/2006 n. 163. -Supporto in ambito giuridico-amministrativo ai Comuni del territorio che necessitino di approfondimenti di specifici istituti giuridici. Per evitare un digital divide sempre più imminente legato alle dimensioni dei piccoli enti del territorio, al ridimensionamento delle risorse finanziarie, e per affiancare efficacemente il processo aggregativo dei piccoli comuni fornendo loro uno strumento reale e facilmente utilizzabile, si è previsto di mettere a punto un progetto che consenta di implementare ed aggiornare il CST della provincia rendendolo adeguato alle rinnovate esigenze ed, in particolare allo sforzo che il territorio è chiamato a compiere con il processo riformativo richiesto dalla sopravvenuta normativa. MISSIONE 03

ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA

Amministrazione e funzionamento delle attività collegate all’ordine pubblico e alla sicurezza a livello locale, alla polizia locale, commerciale e amministrativa. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Sono comprese anche le attività in forma di collaborazione con altre forze di polizia presenti sul territorio. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di ordine pubblico e sicurezza.

Obiettivo strategico SES 03.01 “Sicurezza del territorio in materia stradale” Ridimensionare il nucleo di polizia locale ai sensi della L.125/2015 garantendo le funzioni fondamentali che rimarranno in carico alla Provincia in materia stradale .Per la funzione di sicurezza ambientale si rinvia alla missione 09. Per garantire continuità, tempestività, qualità ed efficienza dell’attività descritta, si opera:

-prestando una particolare attenzione all'aggiornamento e adeguamento delle dotazioni in essere, alle necessità di esercitazioni e di formazione del personale nonché all’acquisizione degli strumenti necessari per un migliore svolgimento dei servizi; -mediante attenta programmazione basata sulla previsione e la prevenzione delle criticità

MISSIONE 04 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO

Amministrazione, funzionamento ed erogazione di istruzione di qualunque ordine e grado per l'obbligo formativo e dei servizi connessi (quali assistenza scolastica, trasporto e refezione), ivi inclusi gli interventi per l'edilizia scolastica e l'edilizia residenziale per il diritto allo studio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle politiche per l'istruzione. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di istruzione e diritto allo studio.

Obiettivo strategico SES 04.01 “Programmazione provinciale della rete scolastica, conformemente alla programmazione regionale”

La Provincia deve annualmente provvedere al monitoraggio e all’aggiornamento del piano di dimensionamento ottimale della rete scolastica, mediante acquisizione ed elaborazione dei dati relativi agli allievi iscritti in tutte le scuole statali di ogni ordine e grado del territorio. Si tratta di un piano che la Provincia provvede ad elaborare dal 1999. La Provincia deve annualmente elaborare anche il piano territoriale della complessiva offerta del “secondo ciclo di istruzione” degli istituti scolastici superiori e degli enti di formazione. Tale offerta, caratterizzata dalla ri-articolazione dei percorsi scolastici e formativi introdotta dalle riforme in materia, è stata programmata per la prima volta alla fine del 2009. Nel corso del 2015 sarà necessario un attento monitoraggio dell’impatto che la programmazione provinciale continua ad avere sul territorio al fine di provvedere entro l’anno a formulare una nuova proposta programmatoria per il 2016/2017. Si opererà, in particolare, per una sempre maggiore integrazione tra l’offerta scolastica e l’offerta di formazione professionale in modo da disporre di un complessivo assetto

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formativo razionale, sostenibile e il più possibile rispondente ai fabbisogni territoriali. A tale scopo appare fondamentale rafforzare le azioni di raccordo con tutti i soggetti interessati: istituti scolastici superiori, enti di formazione, enti locali, commissioni istituzionali competenti in materia. Dal punto di vista dell'edilizia scolastica, si darà seguito alle necessità più imminenti di manutenzione ordinaria e straordinaria degli istituti scolastici e delle sedi universitarie di competenza provinciale. La loro messa in sicurezza può essere sostenuta attingendo ai fondi regionali. La Provincia provvede alla gestione di donazioni modali; ciò permette, pur in dimensioni ridotte numericamente, di sostenere il merito scolastico in tutto il ciclo di studi, anche universitari. La Provincia promuove la maggior possibile aderenza dell’offerta formativa universitaria alle esigenze del sistema produttivo locale. Programmare interventi per la scuola è dare valore alla società, non è pensare a dei contenitori e va fatto in stretta sinergia con la pianificazione dell'offerta formativa e con gli attori del territorio. MISSIONE 05

TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

Amministrazione e funzionamento delle attività di tutela e sostegno, di ristrutturazione e manutenzione dei beni di interesse storico, artistico e culturale e del patrimonio archeologico e architettonico Amministrazione, funzionamento ed erogazione di servizi culturali e di sostegno alle strutture e alle attività culturali non finalizzate al turismo. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali.

Obiettivo strategico 05.01 “Cultura e promozione della cultura” Promozione della cultura come accesso alla bellezza dell’arte e come bene collettivo di coesione, di crescita sociale, di sviluppo e riequilibrio socio-economico attivando le sinergie del territorio che possano garantire la prosecuzione delle attività avviate dalla Provincia anche in tema di sistema teatrale, museale e bibliotecario. Valorizzazione dei beni di interesse storico. Nella situazione di attuale incertezza, la Provincia non può mantenere il proprio ruolo di coordinamento nel campo degli interventi in materia di cultura sul territorio locale e deve spingere il territorio a costruire una nuova forma di rete. La provincia, pur mantenendo la delega regionale in materia di cultura ha attivato nuove linee rispetto a quelle delegate, quali il distretto culturale e la partecipazione alla rete bibliotecaria cremonese, tuttavia, come premesso, per ragioni funzionali, è opportuno che la gestione venga trasferita al territorio.

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MISSIONE 06

POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO

Amministrazione e funzionamento di attività sportive, ricreative e per i giovani, incluse la fornitura di servizi sportivi e ricreativi, le misure di sostegno alle strutture per la pratica dello sport o per eventi sportivi e ricreativi e le misure di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di politiche giovanili, per lo sport e il tempo libero. Amministrazione e funzionamento delle attività destinate ai giovani e per la promozione delle politiche giovanili caratterizzate da una forte integrazione e trasversalità tra i diversi ambiti di intervento (quali welfare, lavoro, istruzione e formazione, orientamento, partecipazione, pari opportunità, inclusione sociale, associazionismo e volontariato) e tra i servizi presenti sul territorio.

Obiettivo strategico 06.01 “Sostegno alle politiche giovanili”

L'attenzione alle politiche giovanili si sviluppa in una serie di attività, che la Provincia svolge quale funzione delegata, a sostegno dei giovani. L’idea generale è che investire sui giovani sia strategico in quanto soggetti chiave per uno sviluppo più equilibrato delle nostre comunità. Questa scelta sta alla base di molteplici progetti intrapresi per l’empowerment dei giovani. MISSIONE 07

TURISMO

Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi relativi al turismo e per la promozione e lo sviluppo del turismo sul territorio, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di turismo.

Obiettivo strategico SES 07.01 “Turismo – Strategia comune”

L’Ufficio di Accoglienza ed Informazione Turistica (IAT) rappresenta il veicolo di immagine diretto nei confronti dell’utenza, oltre che delle iniziative, eventi ed informazioni del territorio, delle medesime attività dei servizi turistici provinciali. La presenza di differenti Uffici di Informazione ed accoglienza turistica sul territorio provinciale richiede una rinnovata integrazione anche in relazione alla trasmissione dei dati dei flussi turistici. Tuttavia rientrando tra le funzioni delegate, si avanzano timori in ordine alla tenuta in capo alla Provincia del servizio, in quanto le risorse riconosciute da Regione Lombardia non sono adeguate al giusto dimensionamento dell'attività in relazione alle esigenze del territorio particolarmente ricco dal punto di vista culturale e architettonico, anche in riferimento ad Expo 2015. L'attuazione delle funzioni delegate dalla Regione Lombardia, quali :

− l'attività di classificazione alberghiera, − la verifica delle segnalazione certificate di inizio o modifica attività (S.C.I.A.) relative alle agenzie

di viaggio e turismo, − il controllo e la vigilanza delle agenzie stesse ai sensi della L.R.27/2015 – Si richiamano le attività

delegate: − attività classificazione alberghiera − la verifica delle segnalazione certificate di inizio o modifica attività (S.C.I.A.) relative alle agenzie

di viaggio e turismo, − il controllo e la vigilanza delle agenzie stesse (con particolare attenzione all’attuale fenomeno

dell’abusivismo soprattutto dilagante nell’organizzazione di viaggi da parte di soggetti non titolati) − lo svolgimento degli esami abilitativi alle professioni turistiche

che si svolgeranno compatibilmente alle risorse disponibili trasferite.

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MISSIONE 08

ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi e delle attività relativi alla pianificazione e alla gestione del territorio e per la casa e per la viabilità, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di assetto del territorio e di edilizia abitativa.

Obiettivo strategico SES 08.01 “Migliorare l'assetto complessivo del territorio attraverso la pianificazione d’area vasta in sinergia con i Comuni”

Le Province conservano una serie di funzioni fondamentali di Area Vasta, che la norma individua in pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza L’ambito di tale obiettivo riguarda le attività relative alla pianificazione degli interventi riguardanti l’assetto territoriale nonché degli studi per l’implementazione delle conoscenze di carattere territoriale, storico ed economico, il coordinamento e il monitoraggio delle relative politiche per perseguire lo sviluppo armonico del territorio, gestendo in questo modo tutti gli ‘argomenti territoriali’ che, per loro natura, hanno caratteristiche di sovracomunalità e/o interesse provinciale.

MISSIONE 09

SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela dell'ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, di difesa del suolo e dall'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria. Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi inerenti l'igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.

Obiettivo strategico SES 09.01 “Ambiente – Mantenimento delle risorse Naturali e ambientali”

Gli atti di pianificazione provinciale sono da sempre espressione delle funzioni di coordinamento che l'Ente ha assunto fino dalle origini. Come Ente di area vasta la Provincia è soggetto di coordinamento delle aree omogenee; è il raccordo tra la Regione, i Comuni e le Unioni di Comuni. Il coordinamento può essere esercitato solo da un Ente che ha la giusta visione strategica di tutto il territorio. L'attività di tutela e salvaguardia del territorio,compatibilmente con le risorse rese disponibili anche attraverso la partecipazione a progetti partecipati da soggetti pubblici e privati, raggiunge il suo scopo svolgendo: - attività di tutela, vigilanza, aggiornamento, sensibilizzazione, formazione e didattica in campo ambientale - attività di vigilanza e autorizzazione per la tutela dell'atmosfera e delle risorse idriche -attività volte alla riduzione del rischio idraulico e alla stabilizzazione dei fenomeni dei dissesto idrogeologico -controllo e verifica sugli interventi di bonifica dei siti inquinati - predisposizione di sistemi di cartografia e sistema informatico territoriale -gestione di centri di diffusione di cultura ambientale come il Bosco Didattico e il Centro di Documentazione Ambientale (CDA) e attività di conservazione e sviluppo del patrimonio naturalistico delle riserve naturali L'attività è svolta anche con le Guardie Ecologiche Volontarie e tutti i soggetti coinvolti dalla normativa (Regione Lombardia, ARPA, Parchi regionali, ecc.) nonché con i Comuni, oggi ancor più responsabilizzati, dal progressivo decentramento normativo, nella gestione del territorio. I filoni strategici da seguire sono diversi e di seguito sintetizzati: - favorire il riconoscimento della sovracomunalità del Parco locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) per i Comuni dell'asse del Po e coordinare gli studi necessari per realizzare i progetti finanziati da CARIPLO;

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- partecipare al gruppo di lavoro interistituzionale per la valutazione, comprensiva di aspetti ambientali ed economici nella complessiva filiera di gestione dei rifiuti urbani a scala comunale, provinciale e regionale; - completare le competenze pianificatorie in materia estrattiva delegate alla Provincia partecipando al procedimento regionale preordinato all'approvazione del Piano adottato dal Consiglio provinciale; - partecipare attivamente al processo programmatorio nei modi stabiliti dalla Legge alla pianificazione delle risorse idriche basata su forme di utilizzo che rispettino i principi dello sviluppo sostenibile per garantire una loro effettiva tutela.

MISSIONE 10

TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ

Amministrazione, funzionamento e regolamentazione delle attività inerenti la pianificazione, la gestione e l'erogazione di servizi relativi alla mobilità sul territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di trasporto e diritto alla mobilità.

Obiettivo strategico 10.01 “Trasporto”

Nei servizi di prossimità alle comunità locali non può mancare l’assist per progetti intercomunali relativamente a pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente. Nell'ottica di condivisione con le comunità locali di un percorso comune di sviluppo integrato, si pone anche il TPL: dopo i primi anni dall'entrata in vigore del nuovo contratto pubblico del TPL, primo in Lombardia dopo l'emanazione della L.R. 6/12, considerando il taglio delle risorse trasferite dalla Regione, nonché in previsione del passaggio delle funzioni all'Agenzia, si rende necessario adeguare il Programma Triennale dei Servizi quale strumento che fotografando la rete del trasporto pubblico locale assegni indicazioni gestionali utili a valutare nella sua complessità il servizio e la futura pianificazione. E' necessario monitorare, in attesa della costituzione, definizione della composizione degli organi e l'avvio operativo della futura Agenzia, il Programma Triennale dei Servizi del Trasporto pubblico in ottemperanza alle nuove programmazioni e al nuovo contratto di servizio assegnato,nel rispetto delle funzioni di indirizzo politico e di programmazione che la legge attribuisce alla Regione ed agli enti locali. Gli studi in materia di trasporto ferroviario, pur essendo una materia non delegata in quanto di competenza regionale e nazionale, assumono importanza fondamentale per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio. Le caratteristiche territoriali presentano grandi opportunità per lo sviluppo dell’intermodalità, utilizzando le vie d’acqua, in funzione anche di insediamenti industriali integrati che coniughino sostenibilità ed utilizzo di modalità di trasporto a basso impatto.

Obiettivo strategico 10.02 “Rete stradale”

Per la rete viaria, le diverse esigenze conseguenti alla variazione dello scenario istituzionale e normativo, oltre che economico- finanziario, portano a valutare la prosecuzione e/o revisione delle opere programmate e pianificate. Saranno condotte valutazioni preordinate alla definizione delle migliori condizioni e della sostenibilità delle opere inerenti la viabilità territoriali (Ponte san Daniele, Paullese, Ponte di Spino d'Adda) Particolare attenzione dovrà essere posta rispetto al mantenimento delle condizioni di sicurezza, alla valorizzazione del demanio stradale attuale ed al supporto da fornire ai Comuni in materia di progettazione ed esecuzione di opere pubbliche nell'ottica di Area Vasta e di servizio al territorio. Per la sicurezza è doveroso proseguire l'impegno che ha portato alla costante diminuzione della mortalità sulla rete di competenza anche in conseguenza delle azioni mirate realizzate sulle strade provinciali, anche con l'utilizzo delle nuove strumentazioni in dotazione al corpo di Polizia Provinciale per i controlli sulle assicurazioni. Sarà necessario dar corso alle progettazioni concordate con i Comuni ed alle conseguenti esecuzioni relativamente alle opere finanziate nell'ambito della programmazione regionale L. 112/98: in evidenza la realizzazione della Tangenziale Sud di Soncino e la risoluzione di criticità puntuali attraverso l'esecuzione di nuovi interventi su intersezioni o tratte stradali.

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L'attenzione alla rete ciclopedonale prosegue con il progetto che si propone di completare il collegamento sia con il parco Oglio Sud e le sue Greenway con la finalità di garantire un collegamento diretto tra i centri interessati incrementando la sicurezza dell'utenza ciclabile. Le caratteristiche territoriali presentano grandi opportunità per lo sviluppo dell’intermodalità, utilizzando le vie d’acqua, in funzione anche di insediamenti industriali integrati che coniughino sostenibilità ed utilizzo di modalità di trasporto a basso impatto. Per questo si parteciperà alla definizione della regolazione dei rapporti tra Provincia e Regioni per la programmazione futura.

MISSIONE 11

SOCCORSO CIVILE

Amministrazione e funzionamento delle attività relative agli interventi di protezione civile sul territorio, per la previsione, la prevenzione, il soccorso e il superamento delle emergenze e per fronteggiare le calamità naturali. Programmazione, coordinamento e monitoraggio degli interventi di soccorso civile sul territorio, ivi comprese anche le attività in forma di collaborazione con altre amministrazioni competenti in materia. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di soccorso civile.

Obiettivo strategico SES 11.01 “Protezione civile”

L'attività del nuovo ente di Area Vasta continuerà ad occuparsi del Piano di Emergenza Provinciale per il Rischio Sismico coordinando i Comuni nelle relative attività pianificatorie. Riorganizzare la colonna mobile e il volontariato di Protezione Civile in armonia con il sistema regionale, anche in relazione all'intervento in ambito EXPO, rende il territorio capace di gestire e organizzare le emergenze. MISSIONE 12

DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA

Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi e delle attività in materia di protezione sociale a favore e a tutela dei diritti della famiglia, dei minori, degli anziani, dei disabili, dei soggetti a rischio di esclusione sociale, ivi incluse le misure di sostegno e sviluppo alla cooperazione e al terzo settore che operano in tale ambito. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche.

Obiettivo strategico ses 12.01 “Sviluppare un sistema territoriale condiviso in tema di disabilità, di integrazione scolastica e socio-educativa per gli studenti con disabilità”

Pur in un contesto di poca chiarezza rispetto alle competenze e funzioni in materia e di particolare fragilità sotto il profilo finanziario, la Provincia di Cremona, in stretta collaborazione con i Comuni e i Distretti, proseguirà nel coordinamento dei lavori della Commissione tecnica provinciale sulla disabilità per mantenere un presidio stabile e condiviso in tema e per definire modalità operative omogenee per l'intero territorio provinciale. La Commissione intende sviluppare il proprio lavoro con una logica programmatoria, di sistema e di integrazione tra i servizi e tra le risorse disponibili, promuovendo la partecipazione attiva di tutte le componenti istituzionali competenti sul tema (ASL, Aziende Ospedaliere, Ufficio Scolastico Territoriale, Uffici di Piano distrettuali). I temi oggetto di lavoro saranno: l'assistenza specialistica ad personam per studenti disabili frequentanti le scuole secondarie superiori ed i percorsi di formazione professionale; gli interventi educativi e per l'integrazione scolastica per alunni disabili sensoriali frequentanti le scuole di ogni ordine e grado; il trasporto per studenti disabili frequentanti le scuole secondarie superiori ed i percorsi di formazione professionale. La Commissione ricostruirà un quadro conoscitivo dei temi, definirà il fabbisogno per l'anno scolastico di pertinenza, individuerà le modalità operative per l'attivazione delle tre tipologie di servizi. La Provincia, inoltre, individuerà il quadro possibile di risorse disponibili che, stante il contesto di incertezza, dovrà comporsi di trasferimenti statali e regionali.

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La Provincia, dunque, cercherà di programmare per il mantenimento dei livelli essenziali dei servizi, la cui sostenibilità dovrà essere verificata all'esito dell'avanzamento del processo di ridefinizione dell'Ente di Area Vasta e delle risorse assegnate.

Obiettivo strategico SES 12.02 “Contribuire alla programmazione ed al governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali”

In linea con gli impegni assunti con la sottoscrizione degli accordi di programma per la realizzazione dei Piani di Zona distrettuali per il triennio 2015/2017 - con particolare attenzione a quelli relativi al Distretto di Cremona e di Casalmaggiore che prevedono una partecipazione diretta della Provincia, sia sotto il profilo politico-istituzionale che tecnico - la Provincia di Cremona garantirà la propria partecipazione alla costruzione dei piani operativi e delle azioni che di volta in volta verranno proposti, in una logica di sistema territoriale, di integrazione e di sintesi, in analogia con il metodo di lavoro sviluppato negli ultimi anni in tema di disabilità e descritto nel punto precedente.

Obiettivo strategico SES 12.03 “Politiche sociali ed associative e attuazione efficiente e completa delle numerose ed importanti deleghe regionali”

La Provincia, in stretta collaborazione con la Regione Lombardia, che ne ha delegato i compiti alle Province, proseguirà nell'attività di supporto a quelle realtà del terzo settore territoriale (organizzazione di volontariato, associazioni di promozione sociale e cooperative sociali) già iscritte nei rispettivi registri provinciali o che intendono iscriversi, anche con specifiche azioni di verifica sia rispetto al mantenimento annuale dei requisiti, sia rispetto all'appropriatezza sotto il profilo statutario. Particolare attenzione verrà dedicata al trasferimento dell'albo delle cooperative sociali che, da maggio 2015, passerà in capo alle Camere di Commercio. In assenza di qualsiasi determinazione da parte della Regione in ordine al mantenimento della collaborazione istituzionale tra le Province lombarde e Regione Lombardia in tema di Osservatorio sull’Immigrazione, e rispetto ad eventuali finanziamenti, le Province, in collaborazione con la Fondazione ISMU, hanno predisposto un Protocollo d’Intesa volto a garantire la prosecuzione delle attività in tema di immigrazione, almeno per l’anno in corso. la recente Legge Regionale 8 luglio 2015, n. 19 afferma che “restano confermate in capo alle Province, anche al fine di conseguire le finalità di cui all'articolo 1, comma 89, della legge 56/2014, le funzioni già conferite alla data di entrata in vigore della presente legge, ad esclusione di quelle in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, di cui all'allegato A, che sono trasferite alla Regione

Obiettivo strategico SES 12.04 “Politiche sociali -controllo dei fenomeni discriminatori a favore delle pari opportunità”

Si evidenzia che la Legge n. 56/2014, all’art. 85, punto f), prevede quale funzione fondamentale per la Provincia il “controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”.L’opportunità degli interventi a sostegno della dimensione di genere è dettata da indicazioni comunitarie, statali e regionali, oltrechè, ovviamente, da scelte suggerite dalle condizioni sociali e locali. Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Sportello provinciale Famiglia-Lavoro b) Elenco provinciale per babysitter c) Piano Territoriale per la conciliazione dei tempi di vita familiare e il lavoro d) Interventi e politiche territoriali in tema di pari opportunità.

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MISSIONE 14

SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ Amministrazione e funzionamento delle attività per la promozione dello sviluppo e della competitività del sistema economico locale, ivi inclusi i servizi e gli interventi per lo sviluppo sul territorio delle attività produttive, del commercio, dell'artigianato, dell'industria e dei servizi di pubblica utilità. Attività di promozione e valorizzazione dei servizi per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico del territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo economico e competitività.

Obiettivo strategico SES 14.01 “Aggregazione di imprese per l'elaborazione di progetti con caratteristiche tali da poter accedere ai bandi per i finanziamenti regionali, nazionali ed europei”

L'obiettivo si ripropone di porre la Provincia in ruolo di stimolo per favorire l'aggregazione di soggetti pubblici e privati per l'elaborazione di progetti con caratteristiche tali da poter accedere ai bandi per i finanziamenti regionali, nazionali ed europei. In particolare l'attenzione sarà focalizzata su: - Gestione di progetti finanziati con fondi strutturali, bandi regionali e partecipazioni private anche in relazione a azioni di ricerca e finalizzate alla realizzazione di EXPO e agli impulsi conseguenti; - conclusione di progetti integrati d’area (PIA) cofinanziati da fondi comunitari; - azione di coordinamento, valorizzazione e sviluppo economico locale, sia tramite azioni dirette sia in sintonia con altri enti pubblici e privati del territorio; - specifiche strategie a sostegno del commercio; - verifica partecipazione a Reindustria. MISSIONE 15

POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Amministrazione e funzionamento delle attività di supporto: alle politiche attive di sostegno e promozione dell'occupazione e dell'inserimento nel mercato del lavoro; alle politiche passive del lavoro a tutela dal rischio di disoccupazione; alla promozione, sostegno e programmazione della rete dei servizi per il lavoro e per la formazione e l'orientamento professionale. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche, anche per la realizzazione di programmi comunitari. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di lavoro e formazione professionale.

Obiettivo strategico SES 15.01 “Formazione – Orientamento e riorientamento alla formazione professionale”

Gli interventi della Provincia nel settore dell’orientamento scolastico e professionale rispondono alle indicazioni comunitarie, nazionali e regionali in materia, che invitano ad una sempre maggiore attenzione ed investimento in tale ambito. In particolare, oltre a sostenere le azioni che possono aiutare gli studenti a scegliere con maggior consapevolezza i percorsi formativi per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere di istruzione e formazione, la Provincia concentra le proprie risorse professionali e strumentali nello sforzo di favorire negli studenti una sempre maggiore conoscenza della realtà del mondo del lavoro al fine di favorirne il progressivo avvicinamento. La perdurante fragilità dei giovani nell’accesso al mercato del lavoro, impone, infatti, di riservare una particolare attenzione ai servizi orientativi ed ai progetti volti a promuovere una sempre maggior connessione fra il sistema scolastico e formativo da un lato e il sistema delle imprese dall’altro e ridurre, così, la grave distanza che oggi viene lamentata fra il sistema educativo e il mercato del lavoro. Gli interventi descritti in parte rientrano nelle azioni finanziate mediate l'Atto negoziale – Ambito Istruzione e Formazione, sottoscritto il 18.06.2012 da Regione e Provincia in parte discendono da previsioni contenute in atti normativi e regolamentari della Regione. La provincia esercita la formazione professionale attraverso l'azienda interamente partecipata CR FORMA . La missione dell’azienda speciale di formazione si sintetizza nel garantire al territorio un’offerta di servizi

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più efficiente ed efficace in grado di dare risposte coerenti ai bisogni che mutano in ragione dei profondi cambiamenti del mondo del lavoro e del tessuto socio-economico. In seguito a recenti interventi normativi regionali, con previsione di tagli sulla formazione professionale pubblica lombarda potrebbero determinarsi pesanti riflessi sulle attività in essere e sul ridimensionamento del numero di allievi, nonché sulla sostenibilità della delega assegnata sotto il profilo giuridico-amministrativo. Per l'analisi delle line di indirizzo impartite e degli obiettivi assegnati all'azienda si rinvia alla sezione 2.1 del presente documento: “Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali. Definizione degli indirizzi generali sul ruolo degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate con riferimento alla loro situazione economica e finanziaria, agli obiettivi di servizio e gestionali che devono perseguire e alle procedure di controllo di competenza dell’Ente”

Obiettivo strategico SES 15.02 “Lavoro – Sostegno all’occupazione”

I Servizi provinciali che si occupano di lavoro sono gli ambiti maggiormente chiamati a rispondere alle esigenze pressanti delle imprese e dei lavoratori derivanti dalla fase economica che continua a determinare rilevanti conseguenze sul mercato del lavoro cremonese. In attesa della definizione e attuazione del quadro normativo delle competenze in ordine al lavoro e della costituzione delle nuove agenzie, la Provincia nell’ambito delle risorse disponibili si sta facendo carico dello svolgimento delle funzioni e dei compiti in materia di servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro e degli interventi che si renderanno necessari per sostenere le persone e le imprese in questa difficile fase e nella previsione di futuri percorsi di crescita. Permane la necessità di assolvere alle funzioni attribuite e/o delegate alle Province in materia di servizi al lavoro rivolti alle persone disabili. Non può mancare, in relazione allo sviluppo della normativa di settore, una collaborazione con i Comuni al fine di avviare un'integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche sociali, favorendo a livello locale le dinamiche di inclusione sociale. Attività della Consigliera provinciale di parità . MISSIONE 16

AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E PESCA

Amministrazione, funzionamento ed erogazione di servizi inerenti lo sviluppo sul territorio delle aree rurali, dei settori agricolo e agroindustriale, alimentare, forestale, zootecnico, della caccia, della pesca e dell'acquacoltura. Programmazione, coordinamento e monitoraggio delle relative politiche sul territorio anche in raccordo con la programmazione comunitaria e statale. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di agricoltura, sistemi agroalimentari, caccia e pesca.

Obiettivo strategico SES 16.01 “Agricoltura – Sostegno ad elementi strutturali fondamentali per le aziende agricole”

In attesa che Regione Lombardia dia attuazione alla Legge Delrio in materia di Agricoltura, caccia e pesca la Provincia parteciperà al processo di definizione e di regolazione dei rapporti e continuerà a svolgere le attività ordinarie e progettuali, con particolare riferimento: - alla gestione di alcune misure del Piano di Sviluppo Rurale e all'amministrazione dei fondi nazionali, comunitari e internazionali attribuiti a beneficio complessivo del territorio (in attesa di chiarire con Regione Lombardia le funzioni delegate, si continua ad accompagnare il potenziale utente fin dalla fase della divulgazione delle opportunità di accesso ai contributi, attraverso un qualificato sostegno tecnico, sino all'erogazione del contributo); -alla cura dei piani provinciali che verranno gestiti dai Comuni per il contenimento e la eradicazione delle specie della fauna ritenute problematiche o “non vocate” per il territorio; -alla tutela della fauna -disciplinata dalle norme regionali e statali in materia, collaborando con associazioni ambientali riconosciute a seguito di specifica autorizzazione regionale -alla pianificazione ittica e faunistico-venatoria e svolgimento della vigilanza nell'ambito del progetto di gestione del territorio nelle stesse materie. . Va evidenziato come la gestione delle deleghe regionali sarà effettuata tenuto conto delle ridotte disponibilità di risorse finanziarie.

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MISSIONE 17

ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE Programmazione del sistema energetico e razionalizzazione delle reti energetiche nel territorio, nell’ambito del quadro normativo e istituzionale comunitario e statale. Attività per incentivare l’uso razionale dell’energia e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Programmazione e coordinamento per la razionalizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture e delle reti energetiche sul territorio. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di energia e diversificazione delle fonti energetiche.

Obiettivo strategico SES 17.01 “Piano energetico” I temi della produzione e del consumo di energia, che hanno un rilevante impatto sulla realtà economica ed ecologica del territorio provinciale, devono essere affrontati secondo i principi dello sviluppo sostenibile per non produrre danni ambientali inaccettabili; le funzioni autorizzative e istruttorie sono esplicitamente previste dalle relative normative, mentre la pianificazione energetica è collegata alla pianificazione energetica regionale. Ne consegue l'attuazione della pianificazione energetica di livello provinciale, con particolare attenzione ai temi del risparmio energetico, delle fonti alternative (micro idro, biomasse, solare) e dell’inquinamento luminoso (attuazione della revisione del Piano Energetico Ambientale Provinciale, in collaborazione con qualificati soggetti esterni; attuazione delle procedure partecipative, secondo i principi di Agenda 21 locale). L’ottimale allocazione delle scarse risorse finanziarie disponibili in materia di uso delle fonti energetiche rinnovabili, peraltro prevista dalla normativa in materia, è una funzione strategica per la Provincia che, per le condizioni atmosferiche del territorio, è scarsamente vocata ad ospitare impianti termoelettrici convenzionali. Una consapevole politica energetica locale non può prescindere da una visione sistemica dei problemi legati alla produzione ed al consumo di energia elettrica e termica.

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raccordo ses15-18pe

riodo

SEZIONE STRATEGICA SEZIONE OPERATIVA

MIS

SIO

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OB

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GIC

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MIS

SIO

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PR

OG

RA

MM

A

TITOLO – DESCRIZIONE

'15-'18 01

'15-'18 01 01 02 00 PROGRAMMA 02 Direzione – Segreteria Generale'15-'18 01 01 02 06 BONVINI

'15-'18 01 01 03 00

'15-'18 01 01 03 01 PLACCHI

'15-'18 01 01 03 02 PLACCHI

'15-'18 01 01 03 03 PLACCHI

'15-'18 01 01 03 06 PLACCHI

'15-'18 01 01 03 08 NANNI

'15-'18 01 01 03 10 GHIZZONI

'15-'18 01 01 03 11 GHIZZONI

'15-'18 01 01 04 00 PROGRAMMA 04 Gestione delle entrate tributari e e servizi fiscali'15-'18 01 01 01 PLACCHI

'15-'18 01 01 06 00 PROGRAMMA 06 Ufficio Tecnico '15-'18 01 01 06 07 GHIZZONI

'15-'18 01 01 08 00 PROGRAMMA 08 Statistica e sistemi informativi'15-'18 01 01 08 01 BONVINI

'15-'18 01 01 08 02 BONVINI

'15-'18 01 01 11 00 PROGRAMMA 11 Altri servizi generali'15-'18 01 01 11 03 BONVINI

'15-'18 01 01 11 04 BONVINI

'15-'18 01 01 02 00 PROGRAMMA 02 Direzione – Segreteria Generale'15-'18 01 01 02 01 NANNI

'15-'18 01 01 02 02 NANNI

'15-'18 01 01 02 03 NANNI

'15-'18 01 01 02 04 ZANONI

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MISSIONE 01 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE - Amministrazione e funzionamento dei servizi generali, dei servizi statistici e informativi, delle attività per lo sviluppo dell'ente in una ottica di governance e partenariato e per la comunicazione istituzionale. Amministrazione, funzionamento e supporto agli organi esecutivi e legislativi. Amministrazione e funzionamento dei servizi di pianificazione economica in generale e delle attività per gli affari e i servizi finanziari e fiscali. Sviluppo e gestione delle politiche per il personale.

SES 01.01

Tenuta del Bilancio e qualità dei servizi

Obiettivo operativo 5 -Titolo Attività di gestione documentale del servizio archivisticoDirigente responsabile dott. Antonello Bonvini

PROGRAMMA 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

Obiettivo operativo 1 - Ammortamento – mezzi di finanziamento. Reperimento risorse per investimenti Dirigente responsabile : dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 2- “Funzionamento uffici provinciali: utenze, locazioni, tributi passivi”- Dirigente responsabile : dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 3 - Partecipazioni a Società di CapitaleDirigente responsabile dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 6 - Bilancio e Patto di Stabilità Dirigente responsabile : dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 8- Razionalizzazione società e partecipazioni societarie dell’EnteDirigente responsabile : dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 10 – Assicurare all’Ente la disponibilità di risorse strumentali e di servizi per il funzionamento di uffici, servizi ed istituti scolastici di competenza provincialeDirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 11- Garantire la tutela assicurativa dell’EnteDirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 1 - Applicazione di tributi, imposte e canoniDirigente responsabile Massimo Placchi

Obiettivo operativo 7- Valorizzazioni dismissioni, alienazioni immobiliari Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 1 - Attività del C.E.D.Dirigente responsabile dott. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 2 – Sviluppo e coordinamento dell’attività statistica Dirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 3 – Attività dell’URPDirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 4 Attività Servizi InterniDirigente responsabile dott. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 1 - Funzioni di controllo e vigilanza sulle persone giuridiche private ex artt. 23 e 25 del Codice Civile. Dirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 2 - Controlli interni e creazione di modelli standard per alcune tipologie di attiDirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 3 - Raccolta, pubblicazione e trasmissione dati relativi agli enti pubblici vigilati, agli enti di diritto privato in controllo pubblici e alle partecipazioni societarie. Quote associativeDirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 4 - Sviluppo del controllo sulla qualità dei servizi erogati Dirigente responsabile dr. Roberto Zanoni

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'15-'18 01 01 02 05 ZANONI

'15-'18 01 01 03 00

'15-'18 01 01 03 04 PLACCHI

'15-'18 01 01 03 07 PLACCHI

'15-'18 01 01 03 09 ZANONI

'15-'18 01 01 11 00 PROGRAMMA 11 Altri servizi generali'15-'18 01 01 11 01 PLACCHI

'15-'18 01 01 11 02 PLACCHI

'15-'18 01 01 01 00 PROGRAMMA 01 Organi istituzionali'15-'18 01 01 01 01 NANNI

'15-'18 01 01 01 02 NANNI

'15-'18 01 01 01 03 NANNI

'15-'18 01 01 01 04 NANNI

'15-'18 01 01 01 05 PLACCHI

'15-'18 01 01 10 00 PROGRAMMA 10 Risorse umane'15-'18 01 01 10 01 BELLOTTI

'15-'18 01 01 10 02 BELLOTTI

'15-'18 01 01 10 03 BELLOTTI

'15-'18 01

Patrimonio

01 06 00 PROGRAMMA 06 Ufficio Tecnico '15-'18 01 01 06 01 GHIZZONI

'15-'18 01 01 06 02 GHIZZONI

'15-'18 01 01 06 03 GHIZZONI

'15-'18 01 01 06 04 GHIZZONI

'15-'18 01 01 06 05 GHIZZONI

SES 01.02

Cultura del controllo - Programmazione e

controllo – Trasparenza e anticorruzione e legalità

Obiettivo operativo 5 – Trasparenza e anticorruzioneDirigente responsabile dr. Roberto Zanoni

PROGRAMMA 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

Obiettivo operativo 4 - Controllo e coordinamento di tutti i soggetti giuridici partecipati dalla Provincia di CremonaDirigente responsabile dr.Massimo Placchi

Obiettivo operativo 7- ProgrammazioneDirigente responsabile dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 9- Sviluppo della contabilità analitica a supporto del controllo di gestione Dirigente responsabile Dott. Roberto Zanoni

Obiettivo operativo 1 - Garanzia della legittimità e della regolarità dell’azione della Provincia davanti agli organi giurisdizionali.Dirigente responsabile dr.Massimo Placchi

Obiettivo operativo 2- Supporto di tipo consulenziale in ambito giuridico-amministrativo ai settori dell’ente.Dirigente responsabile dr.Massimo Placchi

SES 01.03

Impianto della Provincia nuova – organi istituzionali

Obiettivo operativo 1 - Supporto agli Organi dell’EnteDirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 2 – Rinnovo degli Organi dell’EnteDirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 2 - Aggiornamento dei RegolamentiDirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 3 - Supporto alla presidenza e al Consiglio per le nomine di competenza Dirigente responsabile dr.ssa Maria Rita Nanni

Obiettivo operativo 4 - Comunicazione istituzionaleDirigente responsabile dr.Massimo Placchi

SES 01.04

Attuazione della Legge Delrio e riflessi

sull'organizzazione

Obiettivo operativo 1 – Acquisire, gestire dal punto di vista giuridico, economico e previdenziale il personale a tempo indeterminato e determinato dell'ente.Dirigente responsabile avv. Rinalda Bellotti

Obiettivo operativo 2 - Sviluppo organizzativoDirigente responsabile avv. Rinalda Bellotti

Obiettivo operativo 3 – Formare il personale dipendenteDirigente responsabile avv. Rinalda Bellotti

SES 01.05

Obiettivo operativo 1 - Interventi di manutenzione ordinaria nei fabbricati Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 2 – Edifici provinciali- appalto servizi energia Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 3 - Somma a disposizione per prove geotecniche, geologiche, idrologiche e varie di laboratorio, incarichi professionali e consulenze per gare, capitolati, progettazione, direzione lavori, coordinamento sicurezza, collaudi , stime immobiliari, accatastamenti ecc. Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 4 - Uffici provinciali lavori vari di manutenzione straordinaria e adeguamento normativo Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 5- Centri operativi per la manutenzione stradale e case cantoniere – lavori di riqualificazione e straordinaria manutenzioneDirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

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'15-'18 01 01 06 06 GHIZZONI

'15-'18 01 01 10 00 PROGRAMMA 10 Risorse umane'15-'18 01 01 10 04 BELLOTTI

'15-'18 01 01 09 00

'15-'18 01 01 09 01 PLACCHI

'15-'18 01 01 09 02 PLACCHI

'15-'18 01 01 09 03 PLACCHI

'15-'18 01 01 09 04 BONVINI

'15-'18 01 01 09 05 BONVINI

'15-'18 01 01 09 06 PLACCHI

'15-'18 03

'15-'18 03 03 01 00 PROGRAMMA 01 Polizia locale e amministrativa '15-'18 03 03 01 01 PLACCHI

'15-'18 04

'15-'18 04 04 02 00 PROGRAMMA 02 Altri ordini di istruzione non u niversitaria'15-'18 04 04 02 01 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 02 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 03 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 04 GHIZZONI

Obiettivo operativo 6- Ex- caserma Goito lavori di ristrutturazione del complesso di Santa Monica completamento I lotto e riserve dell’impresa Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 4 – coordinamento delle attività in materia di sicurezza sul lavorodirigente responsabile Avv. Rinalda Bellotti

SES 01.06

Area Vasta e Rapporti con i piccoli Comuni

PROGRAMMA 09 Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali

Obiettivo operativo 1 - Funzione di stazione appaltante per delega dei Comuni ricompresi nel territorio provinciale ai sensi del combinato disposto degli artt. 1, comma 88 L. 07/04/2014 n. 56 e 33, commi 3 e 3bis, D.lgs 12/04/2006 n. 163.Dirigente responsabile : dr.Massimo Placchi

Obiettivo operativo 2 - Affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale nei Comuni del territorio ricompresi nell’ Ambito aggregato Cremona 2 Centro e Cremona 3 Sud.Dirigente responsabile dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 3 - Supporto in ambito giuridico-amministrativo ai Comuni del territorio che necessitino di approfondimenti di specifici istituti giuridici. Dirigente responsabile dr.Massimo Placchi

Obiettivo operativo 4 - CENTRO SERVIZI TERRITORIALEDirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 5-STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATADirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 6 -L'area vasta a servizio delle gestioni associate di funzioni comunali Dirigente responsabile dr. Massimo Placchi

MISSIONE 03 ORDINE PUBBLICO E SICUREZZAAmministrazione e funzionamento delle attività collegate all’ordine pubblico e alla sicurezza a livello locale, alla polizia locale, commerciale e amministrativa. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Sono comprese anche le attività in forma di collaborazione con altre forze di polizia presenti sul territorio. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di ordine pubblico e sicurezza.

SES 03.01

Sicurezza del territorio in materia stradale Obiettivo operativo 1 – Servizi di polizia stradale

Comandante Mauro Barborini

MISSIONE 04 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIOAmministrazione, funzionamento ed erogazione di istruzione di qualunque ordine e grado per l'obbligo formativo e dei servizi connessi (quali assistenza scolastica, trasporto e refezione), ivi inclusi gli interventi per l'edilizia scolastica e l'edilizia residenziale per il diritto allo studio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle politiche per l'istruzione. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di istruzione e diritto allo studio.

Obiettivo operativo 1 - Interventi di manutenzione ordinaria nelle scuole provinciali Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 2 - Edifici ad uso scolastico – appalto servizi energia – rimborso spese riscaldamento ai Comuni, quote associative Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 3 - Somma a disposizione per prove geotecniche, geologiche, idrologiche e varie di laboratorio, incarichi professionali e consulenze per gare, capitolati, progettazione, direzione lavori, coordinamento sicurezza, collaudi, stime immobiliari, accatastamenti ecc. Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 4- Edifici scolastici provinciali- lavori di adeguamento normativo e rinnovo luci di emergenzaDirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

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'15-'18 04 04 02 07 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 08 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 09A GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 09B GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 10 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 11 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 13 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 14 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 15 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 16 GHIZZONI

Obiettivo operativo 5 - Edifici scolastici provinciali – lavori di sostituzione e rinnovo di serramenti interni ed esterni e dei maniglioni antipanicoDirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 6 - Edifici scolastici provinciali – lavori vari di manutenzione straordinaria (compresa manutenz.alberi d’alto fusto ) Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 7- COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO, CREMONA - LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA, PREVENZIONE, INCENDI, INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE- 3^LOTTO [IMM.64-104-110]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 8PALAZZO FRAGANESCHI - CREMONA – I.I.S “A.P.C.” - LAVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEMATICHE DI VULNERABILITA' DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI [IMM.49]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 9A- PALAZZO FRAGANESCHI - CREMONA – I.I.S “A.P.C.” - LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA, PREVENZIONE INCENDI ED INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE [IMM.49]Dirigente: ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo n. 9 / B -Titolo: POLO PROFESSIONALE PROVINCIALE A.P.C. – MARAZZI. SEDE DI CREMA - ELIMINAZIONE VULNERABILITÀ ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI [IMM. 39 – 97].Dirigente: ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 10- FABBRICATO VIA SEMINARIO - CREMONA – I.I.S. “TORRIANI” - LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE, RIQUALIFICAZIONE AREE ESTERNE. [IMM.43]Dirigente: ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 11- FABBRICATO VIA SEMINARIO - CREMONA – I.I.S. “TORRIANI” – LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RINNOVO IMPERMEABILIZZAZIONE TETTI DELLE OFFICINE [IMM.43]Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 13 - PALAZZO ARALDI ERIZZO – CREMONA – I.M."ANGUISSOLA" - LAVORI DI ELIMINAZIONE VULNERABILITA’ ELEMENTI NON STRUTTURALI, MANUTENZIONE STRAORDINARIA, OPERE INTERNE E RIPASSO DEL TETTO [IMM.50]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 14- COMPLESSO SAN MARCELLINO - CREMONA – L.C. “MANIN” - LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL CORTILE INTERNO [IMM.15]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzonii

Obiettivo operativo 15 - PALAZZO STANGA TRECCO – CREMONA – IIS STANGA – LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE E RESTAURO - ARREDI E COMPLEMENTI D’ARREDO. [IMM.54]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 16- PALAZZO GHISALBERTI – CREMONA – I.I.S. “STANGA” – LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO - 2^ LOTTO [IMM.51]Dirigente: ing.Rossano Ghizzoni

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'15-'18 04 04 02 22 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 23 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 24 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 25 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 26 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 27 GHIZZONI

'15-'18 04 04 02 28 RECH

'15-'18 04 04 02 29 GHIZZONI

SES 04.01

Programmazione provinciale della rete

scolastica, conformemente alla programmazione

regionale

Obiettivo operativo 17- IMMOBILE DI VIA 11 FEBBRAIO, CREMONA - LICEO ARTISTICO “B. MUNARI” - LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA: ELIMINAZIONE VULNERABILITA' DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI E MIGLIORAMENTO DELL'INDICE DI RESISTENZA SISMICA [IMM. 046]Dirigente: ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 18 - FABBRICATI DI VIA MANZONI E DI VIA BISSOLATI - ACQUISTO E RISTRUTTURAZIONE DI IMMOBILE DA DESTINARE A NUOVA SEDE DELL'I.I.S. EINAUDI ED OPERE VARIE DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA [IMM.69 E IMM.033].Dirigente: ing.Rossano GHIZZONI

Obiettivo operativo 19- POLO SCOLASTICO VIA STAZIONE/VIA PALMIERI - CREMA – LICEO CLASSICO “RACCHETTI” E LICEO SCIENTIFICO “DA VINCI” - ELIMINAZIONE VULNERABILITA' DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI, RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE FIBROCEMENTO E MIGLIORAMENTO DELL'INDICE DI RESISTENZA SISMICA [IMM. 046] [IMM.62-113]Dirigente: ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 20 - FABBRICATO DI VIA SEMINARIO – CREMA – I.T.G.C. "PACIOLI" – LAVORIDI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA, PREVENZIONE INCENDI ED INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE. [IMM.45]Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 21- FABBRICATO DI VIA M. DI CANOSSA – CREMA - I.I.S. "GALILEI" - LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RIQUALIFICAZIONE. [IMM.41]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 23 - POLO SCOLASTICO DI VIA PIACENZA, CREMA. ACCORDO QUADRO PER L’UTILIZZO DI AREE e STRUTTURE SCOLASTICHE. COSTRUZIONE NUOVA SEDE DEL L.C. “RACCHETTI” MEDIANTE CONTRATTO DI DISPONIBILITA'.Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 24 - POLO SCOLASTICO VIA PIACENZA A CREMA – COSTRUZIONE AMPLIAMENTODirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 25 - POLO SCOLASTICO VIA TRENTO CASALMAGGIORE – I.I.S. "ROMANI" - LAVORI DI MANUTENZIONE STARORDINARIA. RIQUALIFICAZIONE DEL CORTILE, RIFACIMENTO TETTO IN FIBROCEMENTO DELLA PALESTRA ED INSTALLAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO. [IMM.61]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 25 POLO SCOLASTICO DI PANDINO – I.I.S. “STANGA” LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA, ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA, PREVENZIONE INCENDI ED INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE [IMM.34-36]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 26 SCUOLA CASEARIA E CASEIFICIO – PANDINO – IIS STANGA – MANUTENZINE STRAORDINARIA DEI TETTI ED INSTALLAZIONE DI IMPIANTO FOTOVOLTAICO [IMM.71]Dirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 27-Altri interventi in ordine ai sistemi di istruzione e di istruzione e formazione professionaleDirigente responsabile ing. Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 28- Gli interventi in ordine ai sistemi di istruzione e di istruzione e formazione professionaleDirigente responsabile : dr. Dario Rech

Obiettivo operativo 29- La gestione di borse di studio derivanti da donazione modaleDirigente responsabile ing. Ghizzoni

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'15-'18 04 04 02 30 BONVINI

'15-'18 04 04 04 00 PROGRAMMA 04 Istruzione universitaria'15-'18 04 04 04 01 GHIZZONI

'15-'18 04 04 04 02 RECH

'15-'18 04 04 04 03 GHIZZONI

'15-'18 04 04 04 04 GHIZZONI

'15-'18 04 04 04 05 GHIZZONI

'15-'18 05

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Promozione della Cultura

05 01 00 PROGRAMMA 01 Valorizzazione dei beni di inter esse storico'15-'18 05 05 01 01 BONVINI

'15-'18 05 05 01 02 GHIZZONI

'15-'18 05 05 01 03 GHIZZONI

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'15-'18 05 05 02 01 BONVINI

'15-'18 05 05 02 02 BONVINI

'15-'18 05 05 02 03 BONVINI

'15-'18 05 05 02 04 BONVINI

'15-'18 06

'15-'18 06 06 02 00 PROGRAMMA 02 Giovani'15-'18 06 06 02 01 RECH

'15-'18 07

Obiettivo operativo 30 -Assistenza telefonia fissa agli istituti secondariDirigente responsabile dell'attuazione dott. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 1 – La gestione di borse di studio riservate alle università derivanti da donazione modaleDirigente responsabile ing.Ghizzoni

Obiettivo operativo 2 - Il sostegno al sistema universitario localeDirigente responsabile dr. Dario Rech

Obiettivo operativo 3- Fabbricato ex Olivetti – Via Bramante – Crema – Università statale di Milano –sede di Crema- rinforzo dei tegoli di copertura [IMM.18]Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 4- Palazzo Ghisalberti – Cremona – Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Cremona - contributo per opere di manutenzione straordinaria impianti elettrici. [IMM.51]Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

Obiettivo operativo 5- Politecnico di Milano Sede di Cremona – Via Sesto – Regolarizzazione comodato nuova sede [IMM.44]Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

MISSIONE 05 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVI TÀ CULTURALIAmministrazione e funzionamento delle attività di tutela e sostegno, di ristrutturazione e manutenzione dei beni di interesse storico, artistico e culturale e del patrimonio archeologico e architettonico Amministrazione, funzionamento ed erogazione di servizi culturali e di sostegno alle strutture e alle attività culturali non finalizzate al turismo. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali

SES 05.01

Obiettivo operativo 1 - Censimento e catalogazione beni culturali. Progetto SIRBeC e SIRBeC ExpoDirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 2 - Palazzo Stanga Trecco – Cremona - IIS Stanga – Lavori di straordinaria manutenzione restauro dei piani primo e secondo – arredi e complementi d’arredo. [IMM.54]Dirigente responsabile ing.Rossan Ghizzoni

Obiettivo operativo 3 - Centro Culturale di S. Vitale – Cremona- Dirigente responsabile ing.Rossano Ghizzoni

PROGRAMMA 02 Attività culturali e interventi divers i nel settore culturale

Obiettivo operativo 1 - Rete bibliotecaria cremoneseDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 2 - Stagioni e rassegne di musica, prosa e danza Dirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 3 - Distretto culturaleDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 4 - Attivita’ e progetti di promozione educativa e culturaleDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

MISSIONE 06 POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBEROAmministrazione e funzionamento di attività sportive, ricreative e per i giovani, incluse la fornitura di servizi sportivi e ricreativi, le misure di sostegno alle strutture per la pratica dello sport o per eventi sportivi e ricreativi e le misure di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di politiche giovanili, per lo sport e il tempo libero.

SES 06.01

Sostegno alle politiche giovanili

Obiettivo operativo 1 - Sviluppo di azioni di empowerment per la costruzione di politiche giovanili integrate e trasversaliDirigente responsabile dr. Dario Rech

MISSIONE 07 TURISMOAmministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi relativi al turismo e per la promozione e lo sviluppo del turismo sul territorio, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di turismo

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'15-'18 07 07 01 00 PROGRAMMA 01 Sviluppo e valorizzazione del tu rismo'15-'18 07 07 01 01 BONVINI

'15-'18 07 07 01 02 BONVINI

'15-'18 07 07 01 03 BONVINI

'15-'18 07 07 01 04 BONVINI

'15-'18 07 07 01 05 BONVINI

'15-'18 07 07 01 06 BONVINI

'15-'18 08

'15-'18 08 08 01 00'15-'18 08 08 01 01 ROSSI

'15-'18 08 08 01 02 ROSSI

'15-'18 09

'15-'18 09 09 01 00 PROGRAMMA 01 Difesa del suolo'15-'18 09 09 01 01 ROSSI

'15-'18 09 09 02 00 PROGRAMMA 02 Tutela, valorizzazione e recuper o ambientale '15-'18 09 09 02 01 ROSSI

'15-'18 09 09 02 02 ROSSI

'15-'18 09 09 02 03 PLACCHI

'15-'18 09 09 02 04 AZZONI

'15-'18 09 09 02 05 AZZONI

'15-'18 09 09 02 06 AZZONI

'15-'18 09 09 02 07 AZZONI

'15-'18 09 09 03 00 PROGRAMMA 03 Rifiuti'15-'18 09 09 03 01 AZZONI

SES 07.01

Turismo – Strategia comune

Obiettivo operativo 1 - IAT: Informazione ed Accoglienza turistica, realizzazione di materiale di promozionaleDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 2 - Potenziamento della fruibilità del territorioDirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 3 - Attività in materia di operatori turistici: Classificazione strutture alberghiere ed extra alberghiereDirigente responsabile dr.Antonello Bonvin

Obiettivo operativo 4 - Attività in materia di operatori turistici: Verifica agenzie di viaggioDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 5 - Attivita’ in materia di operatori turistici: Esami abilitativi alle professioni turisticheDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 6 - Attivita’ in materia di operatori turistici: Raccolta ed elaborazione dati turisticiDirigente responsabile dr. Antonello Bonvini

MISSIONE 08 ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVAAmministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi e delle attività relativi alla pianificazione e alla gestione del territorio e per la casa, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di assetto del territorio e di edilizia abitativa.

SES 08.01

Migliorare l'assetto complessivo del territorio attraverso la pianificazione d’area vasta in sinergia con

i Comuni

PROGRAMMA 01 Urbanistica e asseto del territorioObiettivo operativo 1 - Studi, elaborazioni ed interventi sul territorioDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 2 - Gestione del piano territoriale di coordinamento Dirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

MISSIONE 09 SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela dell'ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, di difesa del suolo e dall'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'ariaAmministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi inerenti l'igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.

Obiettivo operativo 1 - Sistema Informativo TerritorialeDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 1 - Parchi sovracomunaliDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 2 – Valutazione di impatto ambientaleDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 3- servizi di polizia in materia ambientale e di tutela del territorioCom.te Mauro Barborini

Obiettivo operativo 4 - Attività di aggiornamento, sensibilizzazione, formazione e ditattica in campo ambientale Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 5 - Gestione del servizio volontario di vigilanza ecologica Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 6 - Spesa per l'esercizio funzioni in materia di cave.Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 7- Gestione verbali in materia di ambiente e caccia e pescaDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 1 - Spese per organizzazione sistema smaltimento rifiuti Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

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'15-'18 09 09 03 02 AZZONI

'15-'18 09 09 03 03 AZZONI

'15-'18 09 09 03 04 AZZONI

'15-'18 09 09 03 05 AZZONI

'15-'18 09 09 04 00 PROGRAMMA 04 Servizio idrico integrato'15-'18 09 09 04 01 AZZONI

'15-'18 09 09 05 00

'15-'18 09 09 05 01 AZZONI

'15-'18 09 09 05 02 AZZONI

'15-'18 09 09 05 03 AZZONI

'15-'18 09 09 05 04 AZZONI

'15-'18 09 09 05 05 AZZONI

'15-'18 09 09 05 06 ROSSI

'15-'18 09 09 05 07 ROSSI

'15-'18 09 09 06 00 PROGRAMMA 06 Tutela e valorizzazione delle ri sorse idriche'15-'18 09 09 06 01 AZZONI

'15-'18 09 09 06 02 AZZONI

'15-'18 09 09 08 PROGRAMMA 08 Qualità dell'aria e riduzione dell 'inquinamento'15-'18 09 09 08 01 AZZONI

'15-'18 09 09 08 02 AZZONI

'15-'18 09 09 08 03 AZZONI

SES 09.01

Ambiente – Mantenimento delle risorse Naturali e

ambientali

Obiettivo operativo 2 - Spese per la tenuta del registro ditte Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni.

Obiettivo operativo 3 - Spese per organizzazione riutilizzo rifiuti in agricoltura Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 4 - Attività dell'Osservatorio provinciale rifiuti Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 5 - Interventi di protezione ambientale nella gestione dei rifiuti Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 1 - Spese per l'esercizio delle funzioni in materia di pianificazione utilizzo delle risorse idriche, di demanio idricoDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

PROGRAMMA 05 Aree protette, parchi naturali, protez ione naturalistica e forestazione

Obiettivo operativo 1 - Spese per interventi e studi relativi ai parchi, riserve naturali, aree natura 2000, zone di interesse ambientale e faunisticoDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 2 - Spese per organizzazione sistemi controllo bonifica siti inquinatiDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 3 - Conservazione e gestione della riserva naturale Naviglio di MelottaDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 4 – Spese per le pratiche forestali espletate sul territorio provinciale Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 5 - ParchiDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 6-Autorizzazioni paesaggistiche provinciali e supporto ai comuni Dirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 7- Tutela del verde urbanoDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 1 – Spese per l'esercizio delle funzioni in materia di scarichi di acque reflue e per studi finalizzati alla tutela delle acqueDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 2 - Spesa per l'esercizio delle funzioni in materia di interventi di tutela e risanamento delle acque superficiali e sotterranee e di riqualificazione ambientale delle aree connesseDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 1 - Spese per la tutela dell'atmosfera.Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 2 - Spese per organizzazione sistemi controllo bonifica siti inquinatiDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 3 - Autorizzazioni IPPC – Autorizzazione integrata ambientale Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

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SEZIONE STRATEGICA SEZIONE OPERATIVA

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'15-'18 10

'15-'18 10

Trasporto

10 01 00 PROGRAMMA 01 Trasporto ferroviario'15-'18 10 10 01 01 ROSSI

'15-'18 10 10 02 00 PROGRAMMA 02 Trasporto pubblico locale'15-'18 10 10 02 01 ROSSI

'15-'18 10 10 02 02 ROSSI

'15-'18 10 10 03 PROGRAMMA 03 Trasporto vie d'acqua'15-'18 10 10 03 01 ROSSI

'15-'18 10 10 03 02 ROSSI

'15-'18 10 10 04 00 PROGRAMMA 04 Altre modalità di trasporto'15-'18 10 10 04 01 ROSSI

'15-'18 10 10 05 00'15-'18 10 10 05 01 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 02 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 03 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 04 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 05 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 06 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 07 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 08 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 09 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 10 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 11 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 12 MALABARBA

MISSIONE 10 TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITA’Amministrazione, funzionamento e regolamentazione delle attività inerenti la pianificazione, la gestione e l'erogazione di servizi relativi alla mobilità sul territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di trasporto e diritto alla mobilità.

SES 10.01

Obiettivo operativo 1 - Trasporto ferroviarioDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 1 – Trasporto pubblico localeDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 2 -Piano trasporti pubblici provincialeDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 1 - Programmazione attività portuale Dirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 2 - Gestione attività portualeDirigente responsabile arch. Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 1 - Spese per svolgimento funzioni trasporti privatiDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

PROGRAMMA 05 Viabilità e infrastrutture stradali Obiettivo operativo 1 - Realizzazione del percorso ciclabile Cremona-Corte de FratiDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 2 - Interventi puntuali sistemazioni innesti, per ampliamento curve, allargamento di sedi stradali nell’ambito della messa in sicurezza strade, ecc.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 3 – SP cr ex s.s. n. 498 "Soncinese" - circonvallazione di Casalmorano.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 4 - S.P. CR EX S.S. N° 591 “CRE MASCA”. CIRCONVALLAZIONE DI MONTODINEDirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 5 - SP CR EX S.S. N. 591 “Cremasca” – Variante tra la Cascina Fustragno e la S.P.CR EX SS N. 415 “Paullese” a Castelleone.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 6 - S.P. CR EX S.S. N° 498 – S. P. CR EX S.S. N° 235 – Completamento del sistema tangenziale di Soncino.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 7- S.P. N. 27 “POSTUMIA” – Allargamento dal KM 12,800 a Cà d’Andrea”.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 8 - Contributi ai Comuni per opere di messa in sicurezza e/o declassificazioni di tratte di strade provinciali Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 9 - S.P. CR EX S.S. N° 358 “Di Castelnuovo” Collegamento da Casalbellotto – Quattrocase a Viadana Via Kennedy con rondò a raso – Concorso negli oneri per realizzazione.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 10 – S.P. CR EX S.S. N° 343 ”AS OLANA” Circonvallazione est di S.Giovanni in Croce.Dirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 11- Piano contenimento ed abbattimento rumoreDirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 12 - Catasto stradeDirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

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TITOLO – DESCRIZIONETITOLO OB. STRATEGICO SES

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Rete stradale

10 05 13 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 14 MALABARBA

'15-'18 10 10 05 15 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 16 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 17 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 18 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 19 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 20 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 21 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 22 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 23 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 24 REBECCHI

'15-'18 10 10 05 25 REBECCHI

'15-'18 11

'15-'18 11 11 01 00 PROGRAMMA 01 Sistema di protezione civile'15-'18 11 11 01 01 ROSSI

SES 10.02

Obiettivo operativo 13- Sistema integrato della sicurezza stradaleDirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 14 - Pianificazione/programmazione di grandi opere stradali: revisione programmazione in essere alla luce del contesto storico -economico e delle nuove necessitàDirigente responsabile ing.Patrizia Malabarba

Obiettivo operativo 15 - Interventi di ordinaria manutenzione delle SS.PP., delle piste ciclabili di gestione provinciale e degli spazi esterni del porto di CremonaDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 16 - Rinnovo manti bituminosi per l’ammodernamento della rete stradale provinciale ed ex statale ed interventi puntualiDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 17 - Attrezzature e veicoli (Macchine operatrici complesse, autocarri o autocarri leggeri) – Interventi di acquisto o messa a normaDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 18 - Interventi vari di messa in sicurezza di tratte stradali, piste ciclabili, viadotti e pontiDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 19 - Ripristino delle condizioni di sicurezza della rete stradale mediante barriere di sicurezza in acciaio e dotazioni accessorie e/o interventi sugli impianti di illuminazione su tratti vari di SS.PP.Dirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 20 - Sviluppo rete viaria provinciale: a) Paullese I lotto: chiusura espropri; b) Paullese manutenzione I lotto: esecuzione appalti asta principale e controstrade comunali.Dirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 21 - Sviluppo rete viaria provinciale: a) Paullese II lotto: esecuzione lavori; b) Paullese II lotto: progettazione e direzione lavori opere complementari e connesse. c) Paullese II lotto: liquidazioni definitive pratiche espropriativeDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 22 - Sviluppo rete viaria provinciale: Progettazione Paullese in corrispondenza del ponte sul fiume Adda e dei relativi raccordi alle province di Cremona e Lodi.Dirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 23 - Compensazioni ambientali: a) Esecuzione appalto compensazioni della Paullese tra Crema e Spino d'Adda; b) Realizzazione progetto Cariplo (stralcio compensazioni ambientali in territorio Monte Cremasco)Dirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 24 - Studio di fattibilità ed eventuali appalti preordinati alla concessione a terzi della gestione del nuovo tratto della strada Paullese con previsione di un pedaggiamento leggeroDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

Obiettivo operativo 25 - Gestione delle istanze di competenza della Commissione Provinciale EspropriDirigente responsabile ing. Cristiano Rebecchi

MISSIONE 11 SOCCORSO CIVILEAmministrazione e funzionamento delle attività relative agli interventi di protezione civile sul territorio, per la previsione, la prevenzione, il soccorso e il superamento delle emergenze e per fronteggiare le calamità naturali. Programmazione, coordinamento e monitoraggio degli interventi di soccorso civile sul territorio, ivi comprese anche le attività in forma di collaborazione con altre amministrazioni competenti in materia. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di soccorso civile.

Obiettivo operativo 1 - Gestione delle organizzazioni di volontariato della Protezione CivileDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

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TITOLO – DESCRIZIONETITOLO OB. STRATEGICO SES

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'15-'18 11

Protezione civile

11 01 02 ROSSI

'15-'18 11 11 01 03 ROSSI

'15-'18 11 11 01 04 ROSSI

'15-'18 12

'15-'18 12 12 02 00 PROGRAMMA 02 Interventi per la disabilità'15-'18 12 12 02 01 PLACCHI

'15-'18 12 12 07 00

'15-'18 12 12 07 01 PLACCHI

'15-'18 12 12 07 02 RECH

'15-'18 12 12 04 00

'15-'18 12 12 04 01 PLACCHI

'15-'18 12 12 04 02 RECH

'15-'18 12 12 08 00 PROGRAMMA 08 Cooperazione e associazionismo'15-'18 12 12 08 01 PLACCHI

'15-'18 12 12 05 00 PROGRAMMA 05 Interventi per le famiglie'15-'18 12 12 05 01 RECH

'15-'18 14

'15-'18 14 14 01 00 PROGRAMMA 01 Industria, PMI e Artigianato14 01 01 BONVINI

14 01 02 BONVINI

'15-'18 14 14 03 00 PROGRAMMA 03 Ricerca e innovazione '15-'18 14 14 03 01 BONVINI

SES 11.01

Obiettivo operativo 2 - Formazione Volontari di Protezione Civile e diffusione della cultura di Protezione Civile-Dirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 3 – Piani Provinciali di previsione e prevenzione e di emergenzaDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

Obiettivo operativo 4 - Acquisizione AttrezzatureDirigente responsabile arch.Maurizio Rossi

MISSIONE 12 “DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLI A”Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi e delle attività in materia di protezione sociale a favore e a tutela dei diritti della famiglia, dei minori, degli anziani, dei disabili, dei soggetti a rischio di esclusione sociale, ivi incluse le misure di sostegno e sviluppo alla cooperazione e al terzo settore che operano in tale ambito. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di diritti sociali e famiglia.

SES 12.01

Sviluppare un sistema territoriale condiviso in

tema di disabilità, di integrazione scolastica e socio-educativa per gli studenti con disabilità

Obiettivo operativo 1 - Interventi per la disabilitàDirigente responsabile dr. Placchi Massimo

SES 12.02

Contribuire alla programmazione ed al governo della rete dei servizi sociosanitari e

sociali

PROGRAMMA 07 Programmazione e governo della rete de i servizi sociosanitari e sociali

Obiettivo operativo 1 - Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e socialiDirigente responsabile dr. Massimo Placchi

Obiettivo operativo 2 - Interventi per favorire un approccio integrato e la sperimentazione di strumenti di integrazione fra i servizi sociali e i servizi per il lavoro Dirigente responsabile dr. Dario Rech

SES 12.03

Politiche sociali ed associative e attuazione

efficiente e completa delle numerose ed importanti

deleghe regionali

PROGRAMMA 04 Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale

Obiettivo operativo 1 - Interventi per i soggetti a rischio di esclusione socialeDirigente responsabile dr. Placchi Massimo

Obiettivo operativo 2 - Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale (contrasto alla violenza sulle donne)Dirigente responsabile Dario Rech

Obiettivo operativo 1 – Cooperazione e associazionismoDirigente responsabile dr. Placchi Massimo

SES 12.04

Politiche sociali -controllo dei fenomeni discriminatori

a favore delle pari opportunità

Obiettivo operativo 1 - Interventi per le famiglieDirigente responsabile dr.Dario Rech

MISSIONE 14 SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITA’Amministrazione e funzionamento delle attività per la promozione dello sviluppo e della competitività del sistema economico locale, ivi inclusi i servizi e gli interventi per lo sviluppo sul territorio delle attività produttive, del commercio, dell'artigianato, dell'industria e dei servizi di pubblica utilità.Attività di promozione e valorizzazione dei servizi per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico del territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo economico e competitività

SES 14.01

Aggregazione di imprese per l'elaborazione di

progetti con caratteristiche tali da poter accedere ai bandi per i finanziamenti

regionali, nazionali ed europei

Obiettivo operativo 1 - Gestione di progetti finanziati a valere su fondi strutturali e bandi regionali a favore di EXPO – PIADirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 2 - Coordinamento delle politiche locali per lo sviluppo del territorioDirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

Obiettivo operativo 1 - Creazione di un hub di ricerca e servizi per il settore agroalimentare -“Cremona Food-Lab”Dirigente responsabile dr.Antonello Bonvini

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raccordo ses15-18pe

riodo

SEZIONE STRATEGICA SEZIONE OPERATIVA

MIS

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TITOLO – DESCRIZIONETITOLO OB. STRATEGICO SES

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ttivi

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ivi

'15-'18 15

'15-'18 15 15 02 00 PROGRAMMA 02 Formazione professionale'15-'18 15 15 02 01 RECH

'15-'18 15 15 02 02 RECH

'15-'18 15 15 01 00 PROGRAMMA 01 Servizi per lo sviluppo del merc ato del lavoro'15-'18 15 15 01 01 RECH

'15-'18 15 15 01 02 RECH

'15-'18 15 15 01 03 RECH

'15-'18 15 15 03 00 PROGRAMMA 03 Sostegno all'occupazione'15-'18 15 15 03 01 RECH

'15-'18 15 15 03 02 RECH

'15-'18 15 15 03 03 RECH

'15-'18 15 15 03 04 RECH

'15-'18 15 15 03 05 RECH

'15-'18 15 15 03 06 RECH

'15-'18 15 15 03 07 RECH

'15-'18 16

'15-'18 16 16 01 00

'15-'18 16 16 01 01 AZZONI

'15-'18 16 16 01 02 AZZONI

'15-'18 16 16 01 03 AZZONI

MISSIONE 15 POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PRO FESSIONALEAmministrazione e funzionamento delle attività di supporto: alle politiche attive di sostegno e promozione dell'occupazione e dell'inserimento nel mercato del lavoro; alle politiche passive del lavoro a tutela dal rischio di disoccupazione; alla promozione, sostegno e programmazione della rete dei servizi per il lavoro e per la formazione e l'orientamento professionale.Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche, anche per la realizzazione di programmi comunitari. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di lavoro e formazione professionale.

SES 15.01

Formazione – Orientamento e riorientamento alla

formazione professionale

Obiettivo operativo 1 – Programmazione ed erogazione di servizi di orientamento scolastico e professionale e partecipazione ad iniziative correlateDirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 2 – La formazione professionale degli apprendisti e le attività collaterali Dirigente responsabile dr.Dario Rech

SES 15.02

Lavoro – Sostegno all’occupazione

Obiettivo operativo 1 - Il sostegno e lo sviluppo dei Servizi Per il Lavoro (SPL) Dirigente responsabile dell'attuazione: dr. Dario Rech

Obiettivo operativo 2 – Il coordinamento dei C.p.I. sotto il profilo amministrativo e la gestione delle funzioni amministrative derivanti dalla legislazione vigente (D.Lgs n. 469/97, L.R. n. 22/06) Dirigente responsabile Dario Rech

Obiettivo operativo 3 - L’Osservatorio provinciale per il mercato del lavoroDirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 1 - L’implementazione dell’atto negoziale come strumento di collaborazione fra la Provincia di Cremona e la Regione Lombardia in materia di politiche del lavoro e formative nel territorio provinciale Dirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 2 - Realizzare le iniziative sostenute dal Fondo di solidarietà Dirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 3 – Gli interventi di politica passiva del lavoroDirigente responsabile dr. Dario Rech

Obiettivo operativo 4 - Gli interventi di politica attiva del lavoroDirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 5 - La promozione della presenza dei giovani nel mercato del lavoroDirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 6 - Il sostegno all'inserimento lavorativo delle persone disabili Dirigente responsabile dr.Dario Rech

Obiettivo operativo 7- Le attività della Consigliera provinciale di parità Dirigente responsabile dr. Dario Rech

MISSIONE 16 AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E PE SCAAmministrazione, funzionamento ed erogazione di servizi inerenti lo sviluppo sul territorio delle aree rurali, dei settori agricolo e agroindustriale, alimentare, forestale, zootecnico, della caccia, della pesca e dell'acquacoltura. Programmazione, coordinamento e monitoraggio delle relative politiche sul territorio anche in raccordo con la programmazione comunitaria e statale. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di agricoltura, sistemi agroalimentari, caccia e pesca.

PROGRAMMA 01 Sviluppo del settore agricolo e del sis tema agroalimentare

Obiettivo operativo 1 - Sviluppo della competitività del settore agricolo – potenziamento capitale umano Dirigente responsabile dr.Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 2 - Sviluppo della competitività del settore agricolo – potenziamento capitale fisico e innovazione Dirigente responsabile dr.Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 3 - Sviluppo della competitività del settore agricolo tentativi di conciliazione Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

182

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raccordo ses15-18pe

riodo

SEZIONE STRATEGICA SEZIONE OPERATIVA

MIS

SIO

NE

OB

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TE

GIC

O

MIS

SIO

NE

PR

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RA

MM

A

TITOLO – DESCRIZIONETITOLO OB. STRATEGICO SES

Obi

ettiv

o O

pera

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RE

SP

ON

SA

BIL

E d

egli

obie

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op

erat

ivi

'15-'18 16 16 01 04 AZZONI

'15-'18 16 16 01 05 AZZONI

'15-'18 16 16 01 06 AZZONI

'15-'18 16 16 01 07 AZZONI

'15-'18 16 16 01 08 AZZONI

'15-'18 16 16 01 09 AZZONI

'15-'18 16 16 01 10 AZZONI

'15-'18 16 16 01 11 AZZONI

'15-'18 16 16 01 12 AZZONI

'15-'18 16 16 01 13 AZZONI

'15-'18 16 16 01 14 AZZONI

'15-'18 16 16 01 15 AZZONI

'15-'18 16 16 02 00 PROGRAMMA 02 Caccia e Pesca'15-'18 16 16 02 01 AZZONI

'15-'18 16 16 02 02 AZZONI

'15-'18 16 16 02 03 AZZONI

'15-'18 16 16 02 04 AZZONI

'15-'18 17

'15-'18 17

Piano energetico

17 01 00 PROGRAMMA 01 Fonti energetiche'15-'18 17 17 01 01 AZZONI

SES 16.01

Agricoltura – Sostegno ad elementi strutturali

fondamentali per le aziende agricole

Obiettivo operativo 4 - Sviluppo della competitività del settore agricolo – Promozione qualità produzione e conoscenza prodotto tipico di qualità’ Dirigente responsabile dr.Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 5 – Valorizzazione agroambientale – supporto sviluppo sostenibile attività agricole/produttive Dirigente responsabile dr.Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 6 - Valorizzazione agroambientale – supporto sviluppo sostenibile della forestazione Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 7 - Sviluppo diversificazione produttiva Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 8 - Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – controllo e sostegno produzione lattiera Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 9 - Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – controllo e sostegno mercato OCM -Ortofrutta Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 10 - Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Controllo e sostegno mercato dei prodotti di origine animale (principalmente carni e formaggi)Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 11 – Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Accesso controllato a contributi e agevolazioni fiscali a sostegno normali attività agricoleDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 12 - Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Controllo e sostegno comparto zootecnico Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 13 - Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Controllo corretta erogazione contributi agricoli Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 14 - Pianificazione, progettazione e divulgazione in ambito agricolo – Progetti divulgativi ed interventi di sensibilizzazione a tema sullo sviluppo delle filiereDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 15 - Attività amministrativa del settore Agricoltura e ambiente, servizi statistici e qualitàDirigente responsabile dr.Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 1 - Pianificazione ittica e faunistico-venatoria - vigilanza nell'ambito del progetto di gestione del territorio Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 2 – Pianificazione ittica e faunistico-venatoria – rilascio autorizzazioni/tesserini/licenze Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 3 - Contributi ed indennizzi in materia faunistico-venatoria ed ittica Dirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

Obiettivo operativo 4 - Recupero animali selvatici-spese per la convenzione con associazioni autorizzateDirigente responsabile dr. Andrea Azzoni

MISSIONE 17 ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHEProgrammazione del sistema energetico e razionalizzazione delle reti energetiche nel territorio, nell’ambito del quadro normativo e istituzionale comunitario e statale. Attività per incentivare l’uso razionale dell’energia e l’utilizzo delle fonti rinnovabili.Programmazione e coordinamento per la razionalizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture e delle reti energetiche sul territorio.Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di energia e diversificazione delle fonti energetiche.

SES 17.01

Obiettivo operativo 1 - Interventi in materia di energia, spese per l'esercizio delle funzioni relative alle autorizzazioni ed ai finanziamenti in materia energetica e pianificazione.Dirigente responsabile dr.Andrea Azzoni 183

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4. Modalità di rendicontazione di fine mandato del proprio operato da parte dell’Amministrazione provinciale. L’art. 4 del D.Lgs. 149/11 prevede che le Province sono tenute a redigere una relazione di fine mandato, da sottoporre alla firma del Presidente, per garantire il coordinamento della finanza pubblica, il rispetto dell’unità economica e giuridica della Repubblica, il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa. Con decreto del 26 aprile 2013 del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, è stato approvato, tra l’altro, lo schema tipo per la redazione della relazione di fine mandato. Tale relazione, modulata secondo i criteri di sinteticità ed essenzialità, dovrà essere inviata entro dieci giorni dalla sottoscrizione alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e contestualmente pubblicata sul sito dell’ente per garantire la più ampia conoscibilità dell’azione amministrativa sviluppata nel corso del mandato elettivo. Nello specifico, la relazione darà evidenza delle principali attività normative e amministrative svolte durante il mandato, con particolare riferimento a:

1. sistema ed esiti dei controlli interni; 2. azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e stato del

percorso di convergenza verso i fabbisogni standard; 3. situazione finanziaria e patrimoniale dell’Ente e degli enti controllati; 4. azioni intraprese per contenere la spesa; 5. quantificazione della misura dell’indebitamento provinciale.

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SEZIONE OPERATIVA

PARTE PRIMA

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VALUTAZIONE GENERALE SUI MEZZI FINANZIARI E SULLE FONTI D I FINANZIAMENTO, ANDAMENTO STORICO E RELATIVI VINCOLI, INDIR IZZI IN

MATERIA DI TRIBUTI E TARIFFE DEI SERVIZI. INDICAZIONE DEL NOME, DEL COGNOME E DELLA POSIZIONE DEI RESPONSABILI DEI SINGOLI TRIBUTI: Per tutti i tributi il funzionario Responsabile è il Dirigente del Settore Risorse Economiche e Finanziarie Massimo Placchi

ENTRATE TRIBUTARIE Ammontano in valore assoluto a € 37.220.646,28 e rappresentano il 84,86 % del totale delle entrate correnti (dato 2014 80,31%). Le aliquote applicate dall’ente sono le stesse dell’anno 2014 e precedenti. Le principali entrate tributarie per l’anno 2015 e seguenti sono: Tributo tutela, protezione e igiene dell’ambiente Anche per l’anno 2015 la Provincia ha stabilito di confermare, con deliberazione del presidente n. 5 del 30/10/2014, il Tributo tutela ambiente nella misura del 5% come per gli anni precedenti. Questo tributo si applica sulla tassa/tariffa per i rifiuti solidi urbani, così come stabilito dall’art 19 del D.Lgs. 30/12/92 n. 504; ogni comune della Provincia di Cremona, infatti, inserisce nei propri ruoli la percentuale che viene stabilita annualmente dalla Provincia. Le disposizioni vigenti fanno salva l'applicazione del tributo provinciale per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell'ambiente di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. Il tributo provinciale, commisurato alla superficie dei locali ed aree assoggettabili a tributo, è applicato nella misura percentuale deliberata dalla provincia sull'importo del tributo. Andamento degli incassi e previsioni : incassi 2012 incassi 2013 incassi 2014 Prev.2015 Prev. 2016 Prev. 2017 Prev. 2018 1.850.000,00 1.950.000,00 2.000.000,00 2.100.000,00 2.100.000,00 2.100.000,00 2.100.000,00 +2,78% + 5,41% +2,56% + 5%

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Per gli esercizi 2015-2017 è previsto un introito di € 2.100.000,00 annui con un aumento del 5% rispetto al 2014, in considerazione degli aumenti che la quasi totalità dei Comuni ha applicato nel 2015 per la TARI. Si conferma la medesima previsione anche per il 2018. Imposta provinciale di trascrizione IPT Ai sensi dell’art. 56 del D.Lgs 15/12/1997 n. 446 sono soggette ad I.P.T tutte le formalità di trascrizione, iscrizione ed annotazione relative a veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) avente competenza nell’ambito territoriale della Provincia di Cremona. Con l’entrata in vigore dell’art. 1, co. 12 del DL 138/2011, convertito in L. 148/2011, per gli atti soggetti ad IVA si applicano le tariffe previste per gli atti non soggetti ad IVA. L'art. 9 del Decreto-Legge n. 174 del 10.10.2012, convertito in L. 213/2012, ha modificato la disciplina in materia di IPT disponendo, tra l’altro, che il gettito dell’IPT è destinato alla Provincia ove ha sede legale o residenza il soggetto passivo, inteso come avente causa o intestatario del veicolo e non più alla Provincia di residenza dell’intestatario al PRA. Un’ulteriore novità attiene alla individuazione della provincia beneficiaria del gettito qualora il soggetto passivo dell’imposta sia una persona giuridica: per tali tipologie di soggetti, ai fini dell’intestazione del veicolo e della adozione dei criteri per il calcolo dell’imposta, rileva sempre la sede legale dell’impresa e non più l’eventuale sede secondaria. Tuttavia, l’andamento dell’IPT nel 2014 ha mostrato una netta flessione rispetto alle previsioni iniziali; il mercato è attualmente in ripresa; con atto n. 6 del 30/10/2014 il Presidente ha deliberato di confermare le tariffe in vigore ormai da qualche anno anche per il 2015. Andamento degli incassi e previsioni

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incassi 2012 incassi2013 Incassi 2014 Prev.2015 Prev.2016 Prev. 2017 Prev. 2018 8.166.330,00 8.818.754,31 8.469.338,67 9.600.000,00 10.000.000,0010.000.000,00 10.000.000,00 +22,62% +7,99% -3,96% +13,35%

Si conferma la medesima previsione di entrata anche per gli anni successivi. Imposta Responsabilità Civile –Auto

Il D.Lgs. n. 68/11, nel dettare disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle Province, in attuazione della L. n. 42/09 in materia di federalismo fiscale, ha stabilito che tale imposta, a decorrere dall’anno 2012, costituisce tributo proprio derivato delle Province. L’aliquota base, fissata in 12,5 punti percentuali, a decorrere dal 2011 (entrata in vigore del decreto 12 maggio 2011) è modificabile dalle Province, che possono aumentarla o diminuirla fino a 3,5 punti percentuali. L’imposta viene versata dalle compagnie di assicurazione tramite i concessionari della riscossione. Con l’introduzione dei mod. F24 per il pagamento delle relative quote, è possibile verificare la rispondenza tra le somme dovute da parte delle singole compagnie assicurative e le somme effettivamente versate. Tra le considerazioni che possono essere proposte sull’argomento appare di interesse rilevare come il crollo degli acquisti di automobili verificatosi negli ultimi anni ha fatto calare drasticamente il numero delle polizze che i conducenti sono tenuti a sottoscrivere; allo stesso tempo, però, specifiche rilevazioni statistiche dimostrano come gli italiani, in questo periodo di forte congiuntura economica, utilizzino sempre meno l’auto, con conseguente riduzione degli incidenti. andamento degli incassi e previsioni:

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incassi 2012 Incassi 2013 incassi 2014 Prev. 2015 Prev. 2016 Prev. 2017 Prev. 2018 15.589.083,69 14.759.551,48 13.244.569,3912.500.000,00 13.000.000,00 13.000.000,0013.000.000,00 +20,84% -5,32% -10,26% -5,62%

Per il 2015 si prevede -5,62 % rispetto al gettito del 2014: il trend dell’imposta è legato principalmente ai casi di elusione dell’imposta, effettuate attraverso la falsificazione dei tagliandi assicurativi da conservare sulle auto. Una delle azioni messe in campo per mantenere il trend storico di incasso deriva dal possibile recupero dell’evasione emersa soprattutto a far tempo dal 2013 (che ha determinato una diminuzione degli incassi), attraverso i controlli che verranno posti in essere dalla Polizia Locale avendo a disposizione la strumentazione “Falco” necessaria alla verifica delle autovetture in transito sulle SS.PP. con il possesso del tagliando dell’assicurazione. Queste tipologie di controlli consentiranno un duplice beneficio: rendere le strade più sicure in quanto vengono individuati gli automobilisti privi di polizza assicurativa, con tutela di coloro che subiscono incidenti e recuperare i nostri tributi con l’applicazione anche delle sanzioni. Si assicura comunque un costante controllo degli incassi. Si conferma la medesima previsione di entrata anche per gli anni successivi.

Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche

Le tariffe per l’anno 2015 sono state approvate dalla Giunta Provinciale con atto n. 7 del 30/10/2014. Per l’anno 2015 i cespiti imponibili TOSAP sono costituiti, come per gli anni precedenti, dall’occupazione permanente di suolo pubblico con tavoli e sedie, tende ecc., le occupazioni effettuate con condutture, cavi ed impianti destinati all’esercizio ed alla manutenzione delle reti di erogazione di pubblici servizi, nonché le occupazioni di suolo pubblico temporanee con ponteggi o altro. Sono esclusi dalla TOSAP tutti gli accessi carrai di qualsiasi natura. Andamento degli incassi e previsioni:

Incassi 2012incassi 2013 incassi 2014 Prev. 2015 Prev. 2016 Prev. 2017 Prev. 2018 130.223,63 136.043,22 130.059,28 130.000,00 130.000,00 130.000,00 130.000,00 -3,27% 4,47%% -4,60%

Dal 2000, anno in cui è cambiato il sistema di tassazione per le occupazioni con cavi e condutture esercitate da gestori di pubblici servizi rapportata al numero di utenze servite nel territorio provinciale, il gettito è rimasto stabile con l’incremento annuale legato all’aumento delle tariffe delle utenze in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31/12 dell’anno precedente. Si conferma la medesima previsione di entrata anche per gli anni successivi.

FONDO SPERIMENTALE DI RIEQUILIBRIO A decorrere dall’anno 2012, oltre alla soppressione dalla addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, sono soppressi i trasferimenti statali di parte corrente alle Province delle Regioni a Statuto ordinario aventi carattere di generalità e permanenza, così come stabilito dal Capo II del D.Lgs. 68/11. Si tratta di trasferimenti “fiscalizzabili” - ovvero sostituibili da quote di tributi erariali - perché destinati a tutte le Province e caratterizzati dalla continuità di erogazione nel tempo. Le entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi e alle entrate derivanti dalla addizionale all’accisa sull’energia elettrica sono assicurate dalla compartecipazione provinciale al gettito IRPEF, secondo l’aliquota stabilita con DPCM, assegnata in parte come quota del Fondo Sperimentale di Riequilibrio, strumento di passaggio verso il Fondo Perequativo. Nella parte Entrate del bilancio provinciale 2015 è stata iscritta l'appostazione relativa al fondo sperimentale di riequilibrio, il cui importo ha avuto conferma sia nel prospetto pubblicato sul sito del Ministero dell'Interno, sia dalla lettura del decreto del capo Dipartimento della ragioneria dello Stato - MEF, di concerto con il Capo Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno firmato il 29 settembre 2015. Si conferma la medesima previsione di entrata anche per gli anni successivi.

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VALUTAZIONE DEI TRASFERIMENTI ERARIALI PER IL FINANZIAMENTO DEL BILANCIO E PER FUNZIONI CONFERITE A SENSI D.LGS.112/98 CONSIDERAZIONI SUI TRASFERIMENTI REGIONALI IN RAPPORTO ALLE FUNZIONI DELEGATE O TRASFERITE, AI PIANO O PROGRAMMI REGIONALI DI SETTORE TRASFERIMENTI CORRENTI DA ORGANISMI COMUNITARI TRASFERIMENTI DA ALTRI ENTI Le medesime previsioni sono ripetute per gli esercizi successivi. V.TABELLE

190

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MEZZI DI FINANZIAMENTO ESERCIZIO 2015

TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

1 1 1101

0000205 COMPARTECIPAZIONE ALLA TASSA A UTOMOBILISTICA REGIONALE ART. 19 DLGS 68/2011 (EX PERSONALE CRFORMA)

200000 0,00

0018385 TRASFERIMENTO AZIENDA SPECIALE CR FORMA PER PERSONALE (CAP. E.205 COMPART.TASSA AUTO MOB.)

200.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 200.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 200.000,001101

1 1 1112

0000218 COMPARTECIPAZIONE ALLA TASSA A UTOMOBILISTICA REGIONALE ART. 19 D.LGS .N. 68/2011 (CONTRATT I TPL)

11139846,28 0,00

0029214 SVOLGIMENTO ATTIVITA' IN MATER IA DI TRASPORTI PUBBLICI LOCAL I (TPL)

10.748.455,86

0029218 SVOLGIMENTO ATTIVITA' IN MATER IA DI TRASPORTI PUBBLICI LOCAL I (TPL) TRASFERIMENTO AL COMUNE DI CREMA

391.390,42

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 11.139.846,28 TOTALE VINCOLO USCITE : 11.139.846,281112

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 11.339.846,28 TOT. CATEGORIA USCITE 11.339.846,281 1

2 1 2104

martedì 29 settembre 2015 Pagina 1 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0000851 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA P REFETTURA PER SERVIZI DI ORDIN E PUBBLICO

6000 0,00

0014108 COMPETENZE PER SERVIZI DI ORDI NE PUBBLICO IN ACCORDO CON LA PREFETTURA

4.400,00

0014109 ONERI CONTRIBUTIVI PER SERVIZI DI ORDINE PUBBLICO IN ACCORDO CON LA PREFETTURA

1.200,00

0014110 IRAP SU COMPENSI PER SERVIZI D I ORDINE PUBBLICO IN ACCORDO C ON LA PREFETTURA

400,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 6.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 6.000,002104

2 1 2117

0000853 TRASFEREIMENTO DALLO STATO PER INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE

5142,19 0,00

0029065 COMPENSI STRAORDINARI AL PERSO NALE PER ATTIVITA' DI PROTEZIONE CIVILE

2.000,00

0029066 RIMBORSI SPESE TRASFERTE PERSONALE PER ATTIVITA' DI PROTEZIONE CIVILE

142,19

0029067 SPESE PER INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE

3.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.142,19 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.142,192117

2 1 2119

martedì 29 settembre 2015 Pagina 2 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0000727 TRASFERIMENTI DA PARTE DELLO STATO PER DL78/2015 ONERI DISABILITA'

208934,45 0,00

0026001 SPESA PER ASSISTENZA AI CIECHI E SORDOMUTI (RETTE)

60.000,00

0026640 TRASFERIMENTI AI COMUNI PER ASSISTENZA AGLI STUDENTI DISABILI

148.934,45

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 208.934,45 TOTALE VINCOLO USCITE : 208.934,452119

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 220.076,64 TOT. CATEGORIA USCITE 220.076,642 1

2 2 2214

0002746 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA R EGIONE LOMBARDIA RIBASSI D'AST A TRASPORTI

33084,2 0,00

0029252 SVOLGIMENTO ATTIVITA' IN MATERIA DI TRASPORTI PUB BLICI LOCALI

33.084,20

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 33.084,20 TOTALE VINCOLO USCITE : 33.084,202214

2 2 2220

0001674 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA P ROVENIENTE DAL FONDO NAZIONALE PER LA LEGGE 68/99

100000 0,00

0031190 TRASFERIMENTI ALLE AZIENDE CHE HANNO ASSUNTO DISABILI PER LA FISCALIZZAZIONE ONERI SOCIALI (LEGGE 68/99)

100.000,00

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193

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 100.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 100.000,002220

2 2 2221

0002754 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA R EGIONE LOMBARDIA PER L'ATTIVIT A' DEL CONSIGLIERE DI PARITA'

10000 0,00

0031171 ATTIVITA'CONCERNETI IL CONSIGL IERE DI PARITA'

10.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 10.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 10.000,002221

2 2 2222

0001711 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA P ER PROGETTO EX FONDO REGIONALE DISABILI L.68/99-PIANO 2014

732452,37 0,00

0031756 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO E L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI-INDENNITA'

174.650,00

0031757 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO E L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI-PRESTAZIONI PROFESSIONALI

99.741,32

0031758 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO E L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI-TRASFERIMENTI

30.000,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 4 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0031759 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO E L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI-PRESTAZIONI PROFESSIONALI

9.000,00

0031816 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO E L'INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI-TRASFERIMENTI

419.061,05

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 732.452,37 TOTALE VINCOLO USCITE : 732.452,372222

2 2 2228

0001756 CONTRIBUTO DA PARTE DELLA REGI ONE LOMBARDIA SU INTERESSI PER VIABILITA'

28110 0,00

0028105 INT.SUI MUTUI PER COSTRUZIONE E SISTEMAZ.STRADE E PONTI PROV INCIALI E ACCESSORI VARI CONTR ATTUALI CASSA DD.PP

28.110,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 28.110,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 28.110,002228

2 2 2234

0001691 CONTRIBUTO REGIONALE PER PIANO CONTENIMENTO NUTRIE

70000 0,00

0029536 SPESA PER PIANO DI CONTENIMENTO NUTRIE

10.000,00

0029537 PIANO NUTRIE -ACQUISTO MUNIZIONI

15.000,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 5 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0029538 SPESE DI GESTIONE -PIANO DI CONTROLLO

5.000,00

0029550 ACQUISTI DI SERVIZI : DANNI NUTRIA

40.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 70.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 70.000,002234

2 2 2291

0002361 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA R EGIONE LOMBARDIA PER SERVIZIO NAVIGAZIONE

50000 0,00

0029185 PRESTAZIONE DI SERVIZI DISCARICA SERVIZIO NAVIGAZIONE (DA CR)

50.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 50.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 50.000,002291

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 1.023.646,57 TOT. CATEGORIA USCITE 1.023.646,572 2

2 3 2331

0002767 CONTRIBUTI REGIONALI ALLE ASSO CIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO ED ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARI ATO PER PROGETTI INNOVATIVI

114586 0,00

0026102 CONTRIBUTI ALLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO PER PROGETTI INNOVATIVI

86.314,00

0026104 CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI S ENZA SCOPO DI LUCRO PER PROGET TI INNOVATIVI

28.272,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 114.586,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 114.586,002331

martedì 29 settembre 2015 Pagina 6 di 61

196

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

2 3 2336

0002780 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA R EGIONE LOMBARDIA PER VIABILITA

413000 0,00

0027230 MANUTENZIONE ORDINARIA SSPP RIPRISTINO SCORTE MATERIALE VA RIO

42.000,00

0027230 MANUTENZIONE ORDINARIA SS.PP. ED EX SS.SS. PRESTAZIONE DI SERVIZI

371.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 413.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 413.000,002336

2 3 2337

0002201 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA S ULL'IMMIGRAZIONE A SUPPORTO OS SERVATORIO REGIONALE PER L'INT EGRAZIONE E LA MULTIETNICITA'

27500 0,00

0025116 SUPPORT O OSSERVATORIO PROVINCIALE SUL L'IMMIGRAZIONE- PRESTAZIONE PROFESSIONALI

27.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 27.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 27.500,002337

2 3 2362

0002666 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA P ER L'ESERCIZIO FUNZIONI IDRICHE

240000 0,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 7 di 61

197

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0024070 ONERI PER IL PERSONALE DIPENDE NTE TUTELA VALORIZZAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE (CA. 2666 REGIONE)

240.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 240.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 240.000,002362

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 795.086,00 TOT. CATEGORIA USCITE 795.086,002 3

2 5 2509

0003880 CONTRIBUTI DA PARTE DI ENTI DI VERSI EX APT

40000 0,00

0031045 REALIZZAZIONE INIZIATIVE CON C ONTRIBUTI PUBBLICI E PRIVATI

40.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 40.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 40.000,002509

2 5 2514

0003059 TRASFERIMENTI DA UNIONE DI COM UNI PER SERVIZI DI POLIZIA LOC ALE IN CONVENZIONE.

6000 0,00

0014105 COMPENSI PER SERVIZI DI POLIZI A LOCALE IN CONVENZIONE

4.400,00

0014106 ONERI PREVIDENZIALI E ASSISTEN ZIALI PER SERVIZI DI POLIZIA L OCALE IN CONVENZIONE

1.200,00

0014107 IRAP SU COMPENSI PER I SERVIZI DI POLIZIA LOCALE IN CONVENZIONE

400,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 6.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 6.000,002514

martedì 29 settembre 2015 Pagina 8 di 61

198

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

2 5 2567

0003038 TRASFERIMENTO DA PROVINCE PER ONERI STIPENDIALI

3460 0,00

0018959 RETRIBUZIONE DI RISULTATO- DIRIGENTE SETTORE TRASPORTI- DA PROVINCIA DI LODI

2.790,00

0018960 CONTRIBUTI RETRIBUZIONE DI RISULTATO DIRIGENTE SETTORE TRASPORTI- DA PROVINCIA DI LODI

670,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 3.460,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 3.460,002567

2 5 2570

0003329 QUOTA ASSOCIATIVA DA COMUNI PER ADESIONE ALLA RETE BIBLIOTECARIA CREMONESE

196519,85 0,00

0017543 SPESE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA RETE BIBLIOTECARIA CREMONESE

192.389,85

0017545 SPESE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA RETE BIBLIOTECARIA CREMONESE

2.000,00

0017547 VERSAMENTO I.R.A.P. PER COLLABORATORI IN MATERIA DI BIBLIOTECHE

500,00

0017548 SPESE PER ACQUISTO BENI RBC

800,00

0017549 AFFITTO SALE RETE BIBLIOTECARIA CREMONESE

200,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 9 di 61

199

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0017550 ACQUISTO BENI PER RBC 500,00

0018523 PARTECIPAZIONE ALL'ASSOCIAZION E ITALIANA BIBLIOTECHE

130,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 196.519,85 TOTALE VINCOLO USCITE : 196.519,852570

2 5 2573

0003131 TRASFERIMENTI DA COMUNI DIVERSI CONVENZIONI CONTROSTRADE 1 LOTTO "PAULLESE"

46600 0,00

0027238 SPESA PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA CONTROSTRADE "PAULLESE" - CONVENZIONE CON I COMUNI INTERESSATI

46.600,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 46.600,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 46.600,002573

2 5 2579

0003115 TRASFERIMENTO DAL COMUNE DI SORESINA PER RECUPERO COMPLESSO IMMOBILIARE AI SENSI DELL'ACCORDO DI COLLABORAZIONE SOTTOSCRITTO CON LA PROVINCIA DI CREMONA

33750 0,00

0014080 COMPETENZE X DIREZIONI LAVORI- COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA E COLLAUDO

25.900,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 10 di 61

200

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0014081 CONTRIBUTI X DIREZIONI LAVORI- COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA E COLLAUDO

5.600,00

0014082 IRAP X DIREZIONI LAVORI- COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA E COLLAUDO

2.250,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 33.750,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 33.750,002579

2 5 2582

0003020 TRASFERIMENTO DA PARTE DEL COM UNE DI CREMONA PER NUOVA DISLOCAZIONE IPIALL- REIMP.RESIDUI ATTIVI

4040,03 0,00

0016423 ONERI PER PRESTAZIONI DI SERVI ZI ISTITUTI SCOLASTICI DI COMP ETENZA PROVINCIALE- REIMPUT. RESIDUI

4.040,03

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 4.040,03 TOTALE VINCOLO USCITE : 4.040,032582

2 5 2586

0003132 CONTRIBUTI DAI COMUNI PER PROGETTO INTEGRATO D'AREA LAGO INVISIBILE

5693 0,00

0020414 IRAP COCOCO PIA IL LAGO INVISIBILE

230,00

0020415 ATTIVITA' PER REALIZZAZIONE DI AZIONI DI SVILUPPO ECONOMICO E TURISTICO

1.763,00

0031150 COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE PER ATTIVITA' LAGO INVISIBILE

3.700,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 11 di 61

201

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.693,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.693,002586

2 5 2588

0003070 CONTRIBUTO DALL'ASL DI CREMONA PER LA REALIZZAZIONE DI AZIONI DI RAFFORZAMENTO DELLA RETE TERRITORIALE DEGLI SPORTELLI FAMIGLIA-LAVORO

26500 0,00

0026153 REALIZZAZIONE DELLE AZIONI DI RAFFORZAMENTO DELLA RETE TERRITORIALE DEGLI SPORTELLI FAMIGLIA-LAVORO-COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE

26.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 26.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 26.500,002588

2 5 2589

0003022 CONTRIBUTO DAL COMUNE DI CREMONA PER IL PROGETTO ARCA DELLE DONNE

3800 0,00

0026154 REALIZZAZIONE DI AZIONI RELATIVE AL PROGETTO ARCA DELLE DONNECOLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE

2.050,00

0026155 IRAP SU CO.CO.CO. 1.750,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 3.800,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 3.800,002589

2 5 2590

martedì 29 settembre 2015 Pagina 12 di 61

202

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0003028 TRASFERIMENTO DEL PARCO DEL SERIO PER SVOLGIMENTO ATTIVITA' A FAVORE DEL PARCO

2760 0,00

0016461 PRESTAZIONI DI SERVIZI PER FOR NITURA ENERGIA ELETTRICA PER ISTITUTI SCOLASTICI

828,00

0024286 COMPETENZE PIANO PERATIVO PRODUTTIVITA' PARCO DEL SERIO

1.455,00

0024287 PIANO OPERATIVO PRODUTTIVITA' ONERI PREVIDENZIALI E ASS ISTENZIALI-ASSICURATIVI - PARCO DEL SERIO

350,00

0024288 VERSAMENTO IRAP PIANO OPERATIVO PRODUTTIVITA' PARCO DEL SERIO

127,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 2.760,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 2.760,002590

2 5 2591

0003029 TRASFERIMENTO DA COMUNI DIVERSI PER RIMBORSO TRASFERTE- BUONI PASTO E ALTRI ONERI PERSONALE IN CONVENZIONE

223 0,00

0014076 BUONI PASTO 223,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 223,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 223,002591

2 5 2592

0003031 TRASFERIMENTO DA COMUNI DIVERSI PER ALTRI ONERI PERSONALE IN CONVENZIONE

2780 0,00

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203

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0018961 COMPETENZE DIVERSE PERSONALE IN CONVENZIONE

2.181,00

0018962 ONERI CONTRIBUTIVI RIMBORSATI PERSONALE IN CONVENZIONE

572,00

0018963 IRAP RIMBORSATO PERSONALE IN CONVENZIONE

27,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 2.780,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 2.780,002592

2 5 2593

0003045 TRASFERIMENTO DAL COMUNE DI CREMONA PER INTERVENTI PREVISTI DAL PROGETTO "WELL-FARE LEGAMI"

18052 0,00

0025126 INTERVENTI PREVISTI DAL PROGETTO WELL -FARE LEGAMI

18.052,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 18.052,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 18.052,002593

2 5 2594

0003032 TRASFERIMENTO DEL PARCO DEL SERIO PER ATTIVITA' DI PIANIFICAZIONE

2000 0,00

0029271 ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

2.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 2.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 2.000,002594

2 5 2595

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0003039 TRASFERIMENTO DA PROVINCIA DI LECCO PER PARTECIPAZIONE PROGETTO ITINERARIO CICLOTURISTICO ADDA

4850 0,00

0029272 ESPLETAMENTO ATTIVITA' REALIZZAZIONE PROGETTO ITINERARIO CICLOTURISTICO ADDA

4.850,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 4.850,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 4.850,002595

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 397.027,88 TOT. CATEGORIA USCITE 397.027,882 5

2 A 2A22

0001786 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA P SR 2007-2013 (MIS 111B)

17000 0,00

0029498 SPESE PER ATTIVITA' DIVULGATI VE

17.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 17.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 17.000,002A22

2 A 2A35

0001764 ASSEGNAZIONE ACCISA REGIONALE PER TPL

1966544,58 0,00

0029179 ACCISA REGIONALE PER TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

1.898.579,58

0029225 SVOLGIMENTO ATTIVITA' IN MATER IA DI TRASPORTI PUBBLICI LOCAL I (TPL) TRASFERIMENTO AL COMUNE DI CREMA- ACCISA REGIONALE

67.965,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 1.966.544,58 TOTALE VINCOLO USCITE : 1.966.544,582A35

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

2 A 2A38

0001779 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA R EGIONE LOMBARDIA PER DOTI LAVO RO E AMMORTIZZATORI

80000 0,00

0031118 INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE PO LITICHE PER IL LAVORO- INCARICHI DI LAVORO AUTONOMO

53.096,98

0031126 COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE

25.300,80

0031127 IRAP SU CO.CO.CO. 1.602,22

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 80.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 80.000,002A38

2 A 2A39

0001750 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA A I SENSI L.R. 21/2008 -NORME IN MATERIA DI SPETTACOLO

8500 0,00

0018865 CONTRIBUTI PER ATTIVITA' TEATR ALE IN CAMPO DELLO SPETTACOLO AI SENSI DELLA L.R.21/08 (COMUNI )

4.026,45

0018866 CONTRIBUTI PER ATTIVITA' MUSIC ALE IN CAMPO DELLO SPETTACOLO AI SENSI DELLA L.R. N. 21/08

4.473,55

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 8.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 8.500,002A39

2 A 2A77

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0001714 TRASFERIMENTO REGIONE LOMBARDIA PER INTERVENTI DI ASSISTENZA EDUCATIVA AD PERSONAM

217312,42 0,00

0026203 CONTRIBUTI AI COMUNI PER INTERVENTI DI ASSISTENZA EDUCATIVA AD PERSONAM

217.312,42

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 217.312,42 TOTALE VINCOLO USCITE : 217.312,422A77

2 A 2A78

0002006 ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA PER ATTUAZIONE DI PROGETTI LIFE/RETE NATURA 2000

30000 0,00

0031656 INCARICHI PROFESSIONALI COLLEGATI A PROGETTI DI RINATURAZIONE E MIGLIORAMENTO AMBIENTALE

30.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 30.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 30.000,002A78

2 A 2A79

0001816 TRASFERIMENTO DA REGIONE LOMBA RDIA PER PROGRAMMAZIONE PROVIN CIALE FORMAZIONE APPRENDISTI 2014/2015

240000 0,00

0018397 AZIONI DI SISTEMA E ACCOMPAGNA MENTO PER APPRENDISTI 2014/2015

21.510,70

0018398 ATTIVITA' FORMATIVE PER APPREN DISTI 2014/2015

177.689,30

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0018964 INTERVENTI DI ORIENTAMENTO -PRESTAZIONE PROFESSIONALI

26.000,00

0018965 INTERVENTI DI ORIENTAMENTO -TRASFERIMENTO AI COMUNI

12.300,00

0018966 INTERVENTI DI ORIENTAMENTO -TRASFERIMENTI AGLI OPERATORI ACCREDITATI

1.500,00

0018967 INTERVENTI DI ORIENTAMENTO -TRASFERIMENTO ALLA CAMERA DI COMMERCIO

1.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 240.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 240.000,002A79

2 A 2A80

0001944 INTERVENTI DI FORMAZIONE RIQUA LIFICAZIONE INSERIMENTO E REIN SERIMENTO LAVORATIVO DA REGION E LOMBARDIA- RESIDUI REIMPUTATI

72000 0,00

0031124 TRASFERIMENTI PER INTERVENTI DI FORMAZIONE RIQUALIFICAZIONE INSERIMENTO E REINSERIMENTO L AVORATIVOATTO NEGOZIALE(OP ERATORI ACCREDITATI)REIMPUTAZIONE RESIDUI

72.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 72.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 72.000,002A80

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

2 A 2A83

0001761 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA A I SENSI L.R. 81/1985 -NORME IN MATERIA DI BIBLIOTECHE

2250 0,00

0017556 SPESE PER PRESTAZIONI DI SERVIZI PER LA RETE BIBLIOTECARIA CREMONESE

2.250,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 2.250,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 2.250,002A83

2 A 2A87

0001675 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA INTERVENTI DI SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE IN ATTUAZIONE DEL PROGETTO NEXT

197832 0,00

0031121 INTERVENTI DI SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE IN ATTUAZIONE DEL PROGETTO NEXT

88.244,92

0031125 INTERVENTI DI SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE IN ATTUAZIONE DEL PROGETTO NEXT

28.385,08

0031129 INTERVENTI DI SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE IN ATTUAZIONE DEL PROGETTO NEXT

81.202,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 197.832,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 197.832,002A87

2 A 2A88

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0002007 CONTRIBUTO DA PARTE DELLA REGIONE LOMBARDIA A FAVORE DI ENTI GESTORI RISERVE NATURALI/SITI NATURA 2000

90000 0,00

0031658 SPESE PER BENI DI CONSUMO PER GESTIONE CASCINA STELLA

5.500,00

0031659 SPESE PER RIPARAZIONI E MANUTENZIONI PRESSO CASCINA STELLA

9.000,00

0031660 SPESE PER MANUTENZIONI SENTIERI/AREE PRESSO CASCINA STELLA E AREE PROTETTE

8.000,00

0031661 SPESE COLLEGATE A PUBBLICAZIONI SPECIALISTICHE

7.000,00

0031662 SPESE COLLEGATE ALLA DIDATTICA IN TEMA AMBIENTALE

16.000,00

0031663 INCARICHI PROFESSIONALI COLLEGATI A PROGETTI DI RINATURAZIONE E/O INTERVENTI DI MANUTENZIONE NEI SITI DI RETE NATURA 2000

20.000,00

0031664 QUOTA A FAVORE DI CONSORZI

1.500,00

0031665 MANUTENZIONE AUTOMEZZI IN USO PRESSO CASCINA STELLA

3.000,00

0031666 ALTRE PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE COLLEGATE A PROGETTI DI RINATURAZIONE E/O INTERVENTI DI MANUTENZIONE NEI SITI DI RETE NATURA 2000

20.000,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 90.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 90.000,002A88

2 A 2A91

0001765 TRASFERIMENTO DA REGIONE LOMBARDIA DELLE RISORSE COPERTURA ONERI RINNOVO CCNL AUTOFERROTRANVIERI

1738681,35 0,00

0029175 TRASPORTO PUBBLICO LOCALE- ONERI RINNOVO CCNL AUTOFERROTRANVIERI

1.738.681,35

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 1.738.681,35 TOTALE VINCOLO USCITE : 1.738.681,352A91

2 A 2A92

0001666 TRASFERIMENTO REGIONALE PER SVOLGIMENTO FUNZIONI TRASFERITE- FORMAZIONE

760000 0,00

0018388 TRASFERIMENTO AZIENDA SPECIALE CR FORMA PER PERSONALE

760.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 760.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 760.000,002A92

2 A 2A93

0001667 TRASFERIMENTO REGIONALE PER SVOLGIMENTO FUNZIONI TRASFERITE- PROTEZIONE CIVILE

28751,43 0,00

0031800 ATTIVITA' DI PROTEZIONE CIVILE

27.951,43

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0031801 CORSI DI FORMAZIONE PROTEZIONE CIVILE -IRAP SU COMPENSI AI RELATORI

800,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 28.751,43 TOTALE VINCOLO USCITE : 28.751,432A93

2 A 2A94

0001668 TRASFERIMENTO REGIONALE PER SVOLGIMENTO FUNZIONI TRASFERITE- EX APT

21670 0,00

0031029 ACQUISTO BENI EX APT TURISMO

2.900,00

0031030 ONERI PRESTAZIONI DI SERVIZI PER TELEFONIA FISSA TURISMO- EX APT

400,00

0031031 ENERGIA ELETTRICA TURISMO

4.370,00

0031032 PRESTAZIONI DI SERVIZI EX APT -TURISMO

5.000,00

0031033 UTILIZZO BENI DI TERZI EX APT TURISMO

9.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 21.670,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 21.670,002A94

2 A 2A95

0001945 INTERVENTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI AL LAVORO A FAVORE DEI SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI

163838,9 0,00

martedì 29 settembre 2015 Pagina 22 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0031128 INTERVENTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI AL LAVORO A FAVORE DEI SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI -PRESTAZIONE DI SERVIZI

163.838,90

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 163.838,90 TOTALE VINCOLO USCITE : 163.838,902A95

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 5.634.380,68 TOT. CATEGORIA USCITE 5.634.380,682 A

3 1 3105

0004427 RIMBORSO DA PARTE DEI PARTECIP ANTI AGLI ESAMI PER PROFESSION I TURISTICHE EX LR 65/86 ED EX LR 27/96

8000 0,00

0020501 SPESE PER COMMISSIONI ESAMI TURISTICI

8.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 8.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 8.000,003105

3 1 3106

0004495 SPONSORIZZAZIONE PER INIZIATIV E EX APT (RILEVANTE EFFETTI IV A)

60000 0,00

0031046 SERVIZI PER ATTIVITA' TURISTICHE CON CONTRIBUTI ESTERNI

60.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 60.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 60.000,003106

3 1 3112

0004511 INTROITI PER VENDITA MATERIALE UFFICIO IAT (RILEVANTE AGLI E FFETTI IVA)

10000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0020511 SERVZIO PER I.A.T. (RILEVANTE AGLI EFFETTI IVA)

4.000,00

0020511 ACQUISTO PUBBLICAZ IONI E VARIE PER IAT (RILEVANTE EFFETT I IVA)

6.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 10.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 10.000,003112

3 1 3134

0004250 DIRITTI DI MOVIMENTAZIONE SERV IZIO NAVIGAZIONE (RILEVANTE AGLI EFFETTI IVA)

110000 0,00

0015825 IVA A DEBITO 10.000,00

0029136 PRESTAZIONI PER SERVIZIO NAVIG AZIONE (SERVIZIO RILEVANTE AGLI EFFET TI IVA)

18.000,00

0029209 TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIONI SERVIZIO NAVIGAZIONE

12.000,00

0037588 MANUTENZIONE E RIPRISTINO BENI PORTUALI

70.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 110.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 110.000,003134

3 1 3142

0004217 ONERI DI ISTRUTTORIA FUNZIONI TRASPORTI PRIVATI (VINCOLATI) CAP.29182 29190-29192

8400 0,00

0029180 GETTONI COMPONENTI ESTERNI COM MISSIONI PROVINCIALI TRASPORTI PRIVATI (VINCOLO)

3.000,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0029190 ABBONAMENTO EGAF ON-LINE PRATI CHE TP, NAUTICA E TPL

1.400,00

0029192 SERVIZIO TRASPORTO PRIVATO:DOT AZIONE DI ATTREZZATURE INFORMA TICHE

4.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 8.400,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 8.400,003142

3 1 3150

0004212 ONERI DI ISTRUTTORIA PER VERIF ICHE DI V.I.A.

5000 0,00

0031755 ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI SU LLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMB IENTALE

909,00

0031789 ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI SU LLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMB IENTALE

4.091,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.000,003150

3 1 3152

0004223 ONERI DI ISTRUTTORIA PER AUTOR IZZAZIONI PAESAGGISTICHE

5000 0,00

0031783 ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI PAESAGGIO

750,00

0031785 ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI PAESAGGIO

4.250,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.000,003152

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

3 1 3154

0004322 FITTI ATTIVI BENI EX AZIENDA D EI PORTI DI CREMONA

21785 0,00

0029220 TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SU AFFITTI

2.178,50

0029221 IMPOSTE E TASSE SERVIZIO NAVIG AZIONE

1.000,00

0029222 ACQUISTO DI BENI PER SERVIZIO NAVIGAZIONE

18.606,50

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 21.785,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 21.785,003154

3 1 3156

0004363 PROVENTI SANZIONI AMM.VE PECUN IARIE PER VIOLAZIONI AL CODICE DELLA STRADA (ART.208 D.LEG. 285/92 E ART.383 DPR 495/92- TELELASER- POSTAZIONI FISSE E MOBILI

91000 0,00

0038172 ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92

87.000,00

0038173 ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCAL E FINANZIATO CON SANZIONI STRADA LI LETT.B)ART.208 D.LGS 285/92- PC PORTATILI

2.500,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0038175 ACQUISTO ATTREZZATURE A SERVIZIO DELLA POLIZIA LOCALE FINANZIATO CON SANZIONI STRADALI LETT.B) ART.208 D.LGS 285/92- SOFTWARE

1.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 91.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 91.000,003156

3 1 3157

0004302 INTROITO PER SANZIONI IN MATERIA DI ACQUE - DA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

5250 0,00

0031808 INIZIATIVE PER IL RISANAMENTO E LA RIDUZIONE DELL'INQUINAMEN TO DEI CORPI IDRICI -

5.250,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.250,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.250,003157

3 1 3158

0004303 INTROITO PER SANZIONI IN MATERIA DI ACQUE - DA IMPRESE

5000 0,00

0031809 INIZIATIVE PER IL RISANAMENTO E LA RIDUZIONE DELL'INQUINAMEN TO DEI CORPI IDRICI -PRESTAZIO NI DI SERVIZI

5.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.000,003158

3 1 3159

0004305 INTROITO PER SANZIONI IN MATERIA DI ACQUE - DA FAMIGLIE

1800 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0031810 INIZIATIVE PER IL RISANAMENTO E LA RIDUZIONE DELL'INQUINAMEN TO DEI CORPI IDRICI -PRESTAZIO NI DI SERVIZI

1.800,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 1.800,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 1.800,003159

3 1 3160

0004310 INTROITO PER SANZIONI IN FORESTALE - DA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (EX ART. 61 L.R.31/2008)

5000 0,00

0031843 SPESE PER INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE IN MATERIA FORESTALE

5.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.000,003160

3 1 3161

0004311 INTROITO PER SANZIONI IN MATERIA FORESTALE- DA IMPRESE

30000 0,00

0031844 SPESE PER INTERVENTI FORESTALI

30.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 30.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 30.000,003161

3 1 3162

0004312 INTROITO PER SANZIONI IN MATERIA FORESTALE - DA FAMIGLIE

5000 0,00

0031845 SPESA PER INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE IN MATERIA FORESTALE

5.000,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.000,003162

3 1 3165

0004323 PROVENTI DA ATTIVITA' DI MONITORAGGIO E CONTROLLO AMBIENTALE- IMPIANTI TERMICI- DA SOCIETA'

230000 0,00

0031847 SPESA PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI RELATIVE AI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI (DA SOCIETA')

220.000,00

0031848 SPESE POSTALI PER PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI RELATIVE AI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI (DA SOCIETA')-

9.000,00

0031859 SPESA PER IL PIANO RISANAMENTO ARIA E PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI RELATIVE AI CONTROLLI DEGLI IMPIANTI TERMICI- ANAC

1.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 230.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 230.000,003165

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 601.235,00 TOT. CATEGORIA USCITE 601.235,003 1

3 2 3264

0005138 PROVENTI DERIVANTI DA CANONI E CONCESSIONI (PORTO CREMONA VINC. DA RESTITUIRE A REGIONE LOMBARDIA

75082,58 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0029226 TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE

75.082,58

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 75.082,58 TOTALE VINCOLO USCITE : 75.082,583264

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 75.082,58 TOT. CATEGORIA USCITE 75.082,583 2

3 5 3502

0006300 RIMBORSI VARI PER ATTIVITA' FAUNISTICHE

10000 0,00

0029630 SPESA PER ATTUAZIONE PIANO FAU NISTICO VENATORIO (VINC.DA RIM B.)

10.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 10.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 10.000,003502

3 5 3534

0004316 RIMBORSO DANNI SU EDIFICI DA PARTE DI ASSICURAZIONI E RIMBORSO CONSUMO ENERGIA ELETTRICA

60000 0,00

0016653 INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORD INARIA NELLE SCUOLE PROVINCIAL I

60.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 60.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 60.000,003534

3 5 3539

0004308 INTROITI DIVERSI SERVIZIO DI N AVIGAZIONE

11000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0029064 PRESTAZIONE DI SERVIZI PORTI E CONCHE

11.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 11.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 11.000,003539

3 5 3554

0006399 RIMBORSO UFFICIO AUTORITA' D 'AMBITO CREMONESE - AZIENDA SPECIALE SPESE DIVERS E

500 0,00

0019000 TASSA E/O TARIFFA SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI URBANI

500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 500,003554

3 5 3558

0003079 INTROITI PER RIMBORSI SPESE LE GALI

10000 0,00

0014005 SPESE LEGALI 10.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 10.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 10.000,003558

3 5 3565

0006451 RIMBORSI DA COMPAGNIE ASSICURA TIVE A SEGUITO DI SINISTRI

10000 0,00

0015066 RIMBORSI COMPETENZE LEGALI COR RISPOSTE DA COMPAGNIE PER RECU PERO CREDITI

500,00

0015067 RIPRISTINO BENI MOBILI E AUTOM EZZI A SEGUITO DI SINISTRI A V ALERE SU POLIZZE ASSICURATIVE

9.500,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 10.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 10.000,003565

3 5 3586

0004334 RIMBORSO VALORE ENERGIA ELETTR ICA PRODOTTA DA FOTOVOLTAICO

20000 0,00

0016651 MANUTENZIONE ORDINARIA EDIFICI SCOLASTICI

20.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 20.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 20.000,003586

3 5 3599

0004336 VALORE ENERGIA ELETTRICA PRODO TTA DA IMPIANTI FOTOVOLTAICI S U EDIFICI SCOLASTICI (RILEVANTE IVA)

50000 0,00

0016452 UTENZE FORNITURA ENERGIA ELETT RICA EDIFICI SCOLASTICI (RILEVANTE EFFETTI IVA) VINCOLATO

50.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 50.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 50.000,003599

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 171.500,00 TOT. CATEGORIA USCITE 171.500,003 5

3 A 3A01

0006315 RIMBORSI E RECUPERI DIVERSI SU NOTIFICHE SANZIONI STRADALI

250000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0013806 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA DELLA POLIZIA LOCALE

240.000,00

0013807 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA DELLA POLIZIA LOCALE- STAMPA BOLLETTINI E BUSTE PER ATTI GIUDIZIARI

3.500,00

0013808 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA DELLA POLIZIA LOCALE- ACQUISTO CARTUCCE PER STAMPANTE

1.000,00

0013809 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA DELLA POLIZIA LOCALE- ACQUISTO AVVISI RICEVIMENTO RACCOMANDATE ATTI GIUDIZIARI

500,00

0013810 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA DELLA POLIZIA LOCALE-CANONE UTENZA SERVIZIO INFORMATICO MINISTERO

3.000,00

0013816 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA DELLA POLIZIA LOCALE- ACQUISTO BENI E MATERIALI DI CONSUMO

2.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 250.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 250.000,003A01

3 A 3A02

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0006316 RIMBORSI E RECUPERI SPESE SANZIONI E ORDINANZE - AMBIENTE

5000 0,00

0029250 SPESE PERTINENTI L'ATTIVITA' SANZIONATORIA E DI NOTIFICA- AMBIENTE

5.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.000,003A02

3 A 3A06

0006402 REGOLARIZZAZIONE CONTABILE QUOTA INSERITA IN LAVORI LEGGE MERLONI

255000 0,00

0031734 IRAP ONERI PER IL PERSONALE DI PENDENTE ART.18 L.109/94 E SUC C. MODIF.FONDO PER LA PROGETTA ZIONE

22.000,00

0031735 ONERI PER IL PERSONALE DIPENDE NTE ART.18 L.109/94 E SUCC. MO DIF.FONDO PER LA PROGETTAZIONE

188.000,00

0031736 ONERI CONTRIBUTIVI PER IL PERS ONALE DIPENDENTE ART.18 L.109/ 84 E SUCC. MODIF.FONDO PER LA PROGETTAZIONE

45.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 255.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 255.000,003A06

3 A 3A08

0004113 INTROITO DI SOMME DA PRIVATI PER CENTRO DI CATALOGAZIONE

1000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0032422 SPESE PER ATTIVITA' EDITORIALI E PROMOZIONALI DEL CENTRO DI CATALOGAZIONE

300,00

0032423 SPESE PER INCREMENTO RACCOLTE DEL CENTRO DI CATALOGAZIONE AMBIENTALE

400,00

0032424 SPESE PER CATALOGAZIONE E SERVIZI COLLEGATI AL CDA

300,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 1.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 1.000,003A08

3 A 3A10

0003099 CONTRIBUTO DA FONDAZIONE CARIP LO PER "DISTRETTO CULTURALE" - RIACCERTAMENTO

525000,09 0,00

0020615 TRASFERIMENTO CONTRIBUTI DISTR ETTO CULTURALE AI PARTNERS PUB BLICICOMUNI- REIMPUTAZIONE

525.000,09

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 525.000,09 TOTALE VINCOLO USCITE : 525.000,093A10

3 A 3A11

0003105 CONTRIBUTO FONDAZIONE CARIPLO PER PROGETTO FABBRICA DELLA BI ONERGIA- REIMPUTAZIONE RESIDUI ATTIVI

286000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0033804 PROGETTO FABBRICA DELLA BIONER GIA-TRASFERIMENTI- RESIDUI PASSIVI REIMPUTATI

286.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 286.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 286.000,003A11

3 A 3A12

0004328 INTROITI DIVERSI SERVIZIO DI N AVIGAZIONE REISCRIZ. RESIDUI

35357,81 0,00

0029108 ACQUISTO DI BENI PER SERVIZIO NAVIGAZIONE- REISCRIZIONE RESIDUI

35.357,81

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 35.357,81 TOTALE VINCOLO USCITE : 35.357,813A12

3 A 3A16

0005563 SANZIONI DISCIPLINARI 3203,46 0,00

0024285 FONDO PRODUTTIVITA' COLLETTIVA DA SANZIONE DISCIPLINARE

3.203,46

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 3.203,46 TOTALE VINCOLO USCITE : 3.203,463A16

3 A 3A18

0004116 ANTICIPAZIONI DAI GESTORI USCENTI GAS

256065,57 0,00

0014077 RIMBORSO SPESE GENERALI COMUNI PER GAS

180.461,09

0027271 ONERI PER E/E PER VIABILITA'

75.604,48

martedì 29 settembre 2015 Pagina 36 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 256.065,57 TOTALE VINCOLO USCITE : 256.065,573A18

3 A 3A19

0004324 RIMBORSO SPESE PERSONALE COMAN DATO DA PREFETTURA DI CREMONA

5850 0,00

0013501 COMPETENZE PERSONALE COMANDATO -RIMBORSO DA PREFETTURA DI CREMONA

4.720,00

0013502 ONERI CONTRIBUTIVI SU INDENNITA' E COMPETENZE RIMBORSATE DA PREFETTURA PERSONALE COMANDATO

1.130,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 5.850,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 5.850,003A19

3 A 3A21

0003083 RECUPERO DA PARTNER DI SOMME NON ELEGGIBILI PER PROGETTO GPPINFONET

18925,52 0,00

0029547 RIMBORSO NON ELEGGIBILI PROGETTO GPPINFONET ALLA UE

18.925,52

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 18.925,52 TOTALE VINCOLO USCITE : 18.925,523A21

3 A 3A22

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0003084 TRASFERIMENTO DALLA FONDAZIONE COMUNITARIA DELLA PROVINCIA DI CREMONA X INTERVENTO DI SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI- PROGETTO QUAR-K

52289 0,00

0031917 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI-PROGETTO QUAR-K

2.382,33

0031917 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI-PROGETTO QUAR-K- CAPITOLO DI FPV

26.144,50

0031918 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI-PROGETTO QUAR-K

977,17

0031919 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI-PROGETTO QUAR-K

1.785,00

0031920 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI-PROGETTO QUAR-K

21.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 52.289,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 52.289,003A22

3 A 3A23

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0006302 RIMBORSI VARI PER ATTIVITA' INANELLAMENTO

500 0,00

0029655 SPESA PER ATTUAZIONE PIANO FAU NISTICO VENATORIO (VINC.DA RIM B.)

500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 500,003A23

3 A 3A24

0006403 RIMBORSI DA POSTE ITALIANE

361,42 0,00

0014890 ONERI PRESTAZIONI SERVIZI FUNZ .UFFICI(SPESE POSTALI

361,42

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 361,42 TOTALE VINCOLO USCITE : 361,423A24

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 1.694.552,87 TOT. CATEGORIA USCITE 1.694.552,873 A

4 1 4112

0007000 PROVENTI PER ALIENAZIONI DI MO BILI ED OGGETTI FUORI USO O RE LIQUATI

8000 0,00

0034215 INTERVENTI STRAORDINARI SU HARDWARE DI RETE

8.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 8.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 8.000,004112

4 1 4114

0007104 ALIENAZIONE DI QUOTE DI PARTEC IPAZIONE ALLE SPA

90000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0035420 ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO

35.000,00

0035481 ACQUISIZIONE AREA DAL COMUNE D I CREMA PER EDILIZIA SCOLASTIC A PER 20 ANNI (DAL 2013 AL 203 2)

55.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 90.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 90.000,004114

4 1 4118

0007102 CESSIONE TERRENI AGRICOLI

578119,87 0,00

0036434 INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE

578.119,87

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 578.119,87 TOTALE VINCOLO USCITE : 578.119,874118

4 1 4121

0007112 ALIENAZONE AZIONI DETENUTE IN SPA

15000000 0,00

0038360 QUOTE DI CAPITALI DOVUTE ALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI RIDUZIONE DEBITO

15.000.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 15.000.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 15.000.000,004121

4 1 4122

0007153 ALIENAZIONE COMPLESSO IMMOBILIARE MADERNO SUL GARDA

13800000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0036190 TRASFERIMENTI DI CAPITALE CONS EGUENTI ALL'ALIENAZIONE DEL CO MPLESSO IMMOBILIARE DI MADERNO. IOS SOSPIRO

5.367.293,87

0036191 TRASFERIMENTI DI CAPITALE CONS EGUENTI ALL'ALIENAZIONE DEL CO MPLESSO IMMOBILIARE DI MADERNO. REGIONE LOMBARDIA

8.432.706,13

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 13.800.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 13.800.000,004122

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 29.476.119,87 TOT. CATEGORIA USCITE 29.476.119,874 1

4 2 4219

0007389 CONTRIBUTO DALLO STATO LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA: ELIMINAZIONE VULNERABILITA' ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA

45500 0,00

0035429 LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA'ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA

45.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 45.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 45.500,004219

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

4 2 4221

0007391 CONTRIBUTO DALLO STATO LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA, RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA

17500 0,00

0035450 LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA, RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA

17.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 17.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 17.500,004221

4 2 4229

0007395 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLO S TATO PER LAVORI IIS EINAUDI DI CREMONA- RIQULIFICAZIONE SCALONE- REIM. RESIDUI

11098,75 0,00

0035125 IIS EINAUDI PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER LA SICUREZZA DELLO SCALONE PRINCIPALE DI ACCESSO ESTERNO- REIMPUTAZIONE RESIDUI

11.098,75

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 11.098,75 TOTALE VINCOLO USCITE : 11.098,754229

4 2 4230

0007359 MINISTERO DELL'ISTRUZIONE- DELIBERA CIPE DEL 30 GIUGNO 2014- ASSEGNAZIONE CONTRIBUTO

471240 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0035453 COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE -DELIBERA CIPE DEL 30/06/2014

471.240,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 471.240,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 471.240,004230

4 2 4231

0007396 CONTRIBUTO DALLO STATO LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA: ELIMINAZIONE VULNERABILITA' ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA- REIMPUTAZIONE RESIDUI

136500 0,00

0035429 LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VU LNERABILITA'ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI- RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA- REIMPUTAZIONE RESIDUI

136.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 136.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 136.500,004231

4 2 4232

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0007397 CONTRIBUTO DALLO STATO LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA, RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA- REIMPUTAZIONE RESIDUI

52500 0,00

0035450 LICEO ARTISTICO SEZIONE DI CREMONA- MANUTENZIONE STRAORDINARIA, RIDUZIONE INDICE DI VULNERABILITA' SISMICA-REIMPUTAZIONE RESIDUI

52.500,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 52.500,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 52.500,004232

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 734.338,75 TOT. CATEGORIA USCITE 734.338,754 2

4 3 4333

0007813 CONTRIBUTI REGIONE LOMBARDIA P ER ACQUISTO/RINNOVI AUTOBUS E SISTEMI TECNOLOGICI

322328,58 0,00

0037582 EROGAZIONE CONTRIBUTI ALL'AZIE NDE AGGIUDICATARIE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO PER AC QUISTI NUOVI AUTOBUS

322.328,58

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 322.328,58 TOTALE VINCOLO USCITE : 322.328,584333

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 322.328,58 TOT. CATEGORIA USCITE 322.328,584 3

4 4 4445

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0007342 TRASFERIMENTO DA PARTE DEL COMUNE DI SONCINO PER LAVORI INERENTI LA SP. CR EX SS 498 "SONCINESE" COMPLETAMENTO TANGENZIALE SU DI SONCINO-REIMPUTAZIONE RESIDUI ATTIVI

250000 0,00

0036263 LAVORI INERENTI LA SPCR EX SS 498 "SONCINESE" COMPLETAMENTO TANGENZIALE SUD DI SONCINO DA REIMPUTAZIONE RESIDUI

250.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 250.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 250.000,004445

4 4 4446

0007321 TRASFERIMENTO DAL COMUNE DI CR EMONA PER ACQUISTO ARREDI E AT TREZZATURE PER ISTITUTI SCOLAS TICI- REIMPUTAZ.RESIDUI

30367,02 0,00

0034990 ACQUISTO ARREDI E ATTREZZATURE PER ISTITUTI SCOLASTICI- REIMPUT.RESIDUI

30.367,02

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 30.367,02 TOTALE VINCOLO USCITE : 30.367,024446

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 280.367,02 TOT. CATEGORIA USCITE 280.367,024 4

4 5 4529

0008029 RESTITUZIONE INDENNIZZI ESPROPRI PER 1 LOTTO SS. 415

10000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0036427 SP. EX SS 415 PAULLESE AMMODERNAMENTO TRATTO CREMA-SPINO D'ADDA- LOTTO N. 1 CREMA-DOVERA

10.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 10.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 10.000,004529

4 5 4530

0008033 INTROITO DA IMPRESE PER INTERV ENTI DI COMPENSAZIONE FORESTAL E

100000 0,00

0038218 SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE- FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE

50.000,00

0038218 SPESE PER INTERVENTI DI COMPEN SAZIONE FORESTALE

50.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 100.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 100.000,004530

4 5 4538

0007920 AUTOSTRADE CENTRO PADANE SPA T RASFERIMENTO ACQUISIZIONE IMMO BILI VARIANTE SS45BIS- RESIDUI REIMPUTATI

289000 0,00

0037499 ACQUISIZIONE IMMOBILI NECESSAR I ALLA REALIZZAZIONE DELLA VAR IANTE EX SS45 BIS ABITATI DI P ONTEVICOE ROBECCO D'OGLIO-III STRALCIO DA RESIDUI REIMPUTATI

289.000,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 289.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 289.000,004538

4 5 4541

0008034 CANONE DI CONCESSIONE AREA PORTO OCRIM SPA

247105,49 0,00

0035838 TRASFERIMENTO ALLA REGIONE LOM BARDIA DEL 10% SULLE CONCESSIO NI SERVIZIO NAVIGAZIONE- STRAORDINARIE

24.710,55

0035839 INTERVENTI STRAORDINARI PORTO DI CREMONA

222.394,94

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 247.105,49 TOTALE VINCOLO USCITE : 247.105,494541

4 5 4542

0008035 CONTRIBUTO DA CONSORZIO ASPICE

34440 0,00

0036192 CONTRIBUTI A COMUNI DIVERSI NEL CAMPO DELLA VIABILITA'

4.280,00

0036193 MANUTENZIONE STRAODINARIA SS.PP.

30.160,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 34.440,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 34.440,004542

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 680.545,49 TOT. CATEGORIA USCITE 680.545,494 5

4 A 4A18

0007894 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA P ER L'ATTUAZIONE DELLE PROVVIDE NZE INERENTI LE CALAMITA'NATUR ALI

1000000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0037608 FONDI PER L'ATTUAZIONE DELLE P ROVVIDENZE INERENTI LE CALAMIT A' NATURALI -

700.000,00

0037610 CONTRIBUTI AI CONSORZI PER DAN NI CAUSATI DA CALAMITA' NATURA LI

300.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 1.000.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 1.000.000,004A18

4 A 4A20

0007918 TRASFERIMENTO DA PARTE DELLA R EGIONE LOMBARDIA PER L'ESERCIZIO FUNZIONI IDRICHE -MISURE E INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

250000 0,00

0037613 SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

250.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 250.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 250.000,004A20

4 A 4A23

0007888 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA PER INTERVENTO DI RISANAMENTO IN LOCALITA' SAN DANIELE (CR) ROCCABIANCA (PR) - LOTTO 1

50000 0,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0036386 SPCR33 INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PONTE SUL FIUME PO IN LOCALITA' A SAN DANIELE PO (CR) E ROCCABIANCA (PR) LOTTO I

50.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 50.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 50.000,004A23

4 A 4A25

0007913 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA PER SP. CR EX SS.10 RIPRISTINO VIADOTTO CIRCONVALLAZIONE NORD DI PIADENA- III LOTTO

950000 0,00

0036262 SP.CR EX SS 10 RIPRISTINO VIADOTTO CIRCONVALLAZIONE NORD DI PIADENA- III LOTTO

950.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 950.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 950.000,004A25

4 A 4A31

0007942 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA SP.EX SS 498 -SS 235 COMPLETAMENTO RACCORDO SUD DI SONCINO

500000 0,00

0036372 SPCREXSS498 SPCREXSS235 COMPLE TAMENTO DEL SISTEMA TANGENZIAL E DI SONCINO-

500.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 500.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 500.000,004A31

4 A 4A45

martedì 29 settembre 2015 Pagina 49 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0007880 CONTRIBUTO DA PARTE DELLA REGIONE LOMBARDIA PER IIS GALILEI DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RISTRUTTRUAZIONE DELLE OFFICINE

1030160 0,00

0035434 IIS GALILEI DI CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE

1.030.160,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 1.030.160,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 1.030.160,004A45

4 A 4A52

0007833 CONTR.REGIONE LOMBARDIA PER RA DDOPPIO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D'ADDA 2 LOTTO DOVERA SP INO D'ADDA- RESIDUI ATTIVI REIMPUTATI

11194000 0,00

0036207 SPCR EX SS415 PAULLESE RADDOPP IO CARREGIATA DA CREMA A SPINO D'ADDA 2 LOTTO DOVERA SPINO D 'ADDA DA RESIDUI REIMPUTATI

11.194.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 11.194.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 11.194.000,004A52

4 A 4A59

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240

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0007800 TRASFERIMENTO REGIONE LOMBARDI A PER SVILUPPO E POTENZIAMENTO SISTEMA IDROVIARIO PADANO VEN ETO PORTO DI CREMONA

20000 0,00

0035840 PORTO DI CREMONA IMPIANTO ANTINCENDIO

20.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 20.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 20.000,004A59

4 A 4A60

0007921 FONDI REGIONE LOMBARDIA PER SISTREMI VERDI

300000 0,00

0037619 SPESE PER SISTEMI VERDI E PIF

300.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 300.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 300.000,004A60

4 A 4A61

0007922 CONTRIBUTO REGIONE LOMBARDIA LR 27/2004 PER SERVIZI EROGATI DAI CONSORZI FORESTALI

30000 0,00

0037620 CONTRIBUTI AI CONSORZI FORESTALI PER SERVIZI FORESTALI

30.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 30.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 30.000,004A61

4 A 4A62

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0007860 CONTRIBUTO DA PARTE DELLA REGIONE LOMBARDIA PER LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO DI CREMA MANUTENZIONE STRAODINARIA RIFACIMENTO TETTI

165000 0,00

0035480 LICEO CLASSICO E LICEO SCIENTIFICO D I CREMA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE DI ETERNIT

165.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 165.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 165.000,004A62

4 A 4A63

0007861 CONTRIBUTO DA PARTE DELLA REGIONE LOMBARDIA PER IIS ANGUISSOLA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ELIMINAZIONE VULNERABILITA' ELEMENTI ANCHE NON STRRUTTURALI OPERE INTERNE E RIPASSO TETTI

600000 0,00

0035413 IIS ANGUISSOLA DI CREMONA LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORD INARIA ELIMINAZIONE VULNERABIL ITA' ELEMENTI ANCHE NON STRUTT URALI OPERE INTERNE E RIPASSO TETTO

600.000,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 600.000,00 TOTALE VINCOLO USCITE : 600.000,004A63

4 A 4A68

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0007834 CONTR.REGIONE LOMBARDIA PER INTERVENTI IN CONTO CAPITALE

2667321,24 0,00

0035024 I.I.SUP. G.GALILEI DI CREMA INCARICHI PROFESSIONALI X PROGETTORISTRUTTURAZIONE DELLE OFFICINE E DEL LABORATORIO CHIMICA BIENNIO

45.000,00

0035454 COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE -

82.412,40

0036356 INTERVENTI MESSA IN SICUREZZA SSPP (ROTATORIE)

153.054,65

0036380 TRASFERIMENTO AL COMUNE DI CRE MA PER PERCORSO CICLABILE CREMA-OFFANENGO RESTITUZIONE RIBASSI D'ASTA

80.000,00

0036403 INTERVENTI STRAORDINARI SU INFRASTRUTTURE VIARIE(EX POSTUMIA)

201.645,64

0036510 SPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCO NVALLAZIONE DI MONTODINE-TERRENI

44.502,45

0036512 SPCRSS591 N.591 CREMASCA CIRCO NVALLAZIONE DI MONTODINE-TERRENI

53.074,94

0036564 INTERVENTI PUNTUALI MESSA IN SICUREZZA DI TRATTI STRADALI VIADOTTI PONTI ED INTERSEZIONI

662.346,42

martedì 29 settembre 2015 Pagina 53 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0037412 PROGETTO RISTRUTTURAZIONE E R ISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PO NTE SUL FIUME PO IN LOCALITA' CASALMAGGIORE SPCREXSS343 ASOLANA

300.000,00

0037524 REALIZZAZIONE PERCORSI CIC LABILI PROVINCIALI IN BASE ALLA CONVENZIONESTIPULATA TRA LA PROVINCIA , IL COMUNE DI BORDOLANO E LA STOGIT SPA QUALI COMPENSAZIONI AMBIENTALI NEI TERRITORI DIRETTAMENTE INTERESSATI DALLO STOCCAGGIO DEL GAS

996.193,60

0038127 SPESE PER MISURE ED INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

49.091,14

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 2.667.321,24 TOTALE VINCOLO USCITE : 2.667.321,244A68

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 18.756.481,24 TOT. CATEGORIA USCITE 18.756.481,244 A

A A AA02

0000005 AVANZO D'AMMINISTRAZIONE NON V INC.SPESE CORRENTI

6263367,17 0,00

0013386 RIVERSAMENTO AL BILANCIO DELLO STATO (AVANZO LIBERO CORRENTE) ANNO 2015 TAGLI LEGGE 190 E PRECEDENTI

3.596.045,93

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0013387 RIVERSAMENTO AL BILANCIO DELLO STATO (AVANZO LIBERO CORRENTE DA DESTINATO) ANNO 2015 TAGLI LEGGE 190 E PRECEDENTI-SANZIONE PATTO

11.856,00

0013388 RIVERSAMENTO AL BILANCIO DELLO STATO (AVANZO LIBERO CORRENTE DA DESTINATO) ANNO 2015 TAGLI LEGGE 190 E PRECEDENTI-

2.438.144,00

0026207 CONTRIBUTI AI COMUNI PER INTERVENTI DI ASSISTENZA EDUCATIVA AD PERSONAM

217.321,24

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 6.263.367,17 TOTALE VINCOLO USCITE : 6.263.367,17AA02

A A AA03

0000006 AVANZO DI AMM.NE VINCOLATO PER INVESTIMENTI

859033,31 0,00

0034991 ACQUISTO ARREDI E ATTREZZATURE PER ISTITUTI SCOLASTICI (FINANZIATO CON AVANZO D'AMMINISTRAZIONE VINCOLATO)

13.000,00

0035415 ACQUISTO COMPLESSO IMMOBILIARE SCOLASTICO

613.223,36

0035454 COMPLESSO SCOLASTICO DI VIA PALESTRO CREMONA-LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE - FINANZIATO CON AVANZO D'AMMINISTRAZIONE

42.587,60

martedì 29 settembre 2015 Pagina 55 di 61

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0035920 INTERVENTI MANUTENTIVI STRAORDINARI SU PISTE CICLABILI - AVANZO D'AMMINISTR. VINCOLATO IN CONTO CAPITALE

45.462,65

0037539 ACQUISIZIONE BENI ED ATTREZZAT URE PER L'ATTIVITA' DELLA COLO NNA MOBILE PROVINCIALE

29.920,00

0037618 INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE-

10.000,00

0037618 INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO

14.000,00

0037621 ACQUISTO BENI DUREVOLI CASCINA STELLA-MACCHINARI

7.000,00

0038126 GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE: BENI DUREVOLI

9.427,30

0038176 ACQUISTO E POSA DI N. DUE POSTAZIONI FISSE PER CONTROLLO ELETTRONICO DELLA VELOCITA' (AVANZO VINCOLATO CAPITALE)

74.412,40

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 859.033,31 TOTALE VINCOLO USCITE : 859.033,31AA03

A A AA04

0000007 AVANZO DI AMM.NE VINCOLATO SPESA CORRENTE

2185260,83 0,00

0013338 RIMBORSI DI PARTE CORRENTE AL MINISTERO DELL'INTERNO DI SOMME NON DOVUTE O INCASSATE IN ECCESSO

273.778,75

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0013385 RIVERSAMENTO AL BILANCIO DELLO STATO (AVANZO VINCOLATO CORRENTE) ANNO 2014 COSTI DELLA POLITICA

996.078,97

0013485 SPESE PER IL FUNZIONAMENTO DEL LA POLIZIA LOCALE - NOLEGGIO POSTAZIONI FISSE PER IL CONTROLLO ELETRONICO DELLA VELOCITA'

30.000,00

0013802 SPESA PER LA COMMISSIONE PER L A DETERMINAZIONE DELL'INDENNIT A' DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCU PAZIONE DA AV.VINC.CORR.REGIONE

1.500,00

0014078 SPESE DI PUBBLICAZIONE E CONTRIBUTO AVCP PER GARA GAS

8.502,35

0014079 PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE VARIE GARA DISTRIBUZIONE GAS

10.000,00

0014079 PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE VARIE GARA DISTRIBUZIONE GAS- CAPITOLO FPV

10.000,00

0014083 SPESE PER COMMISSIONE GARA DISTRIBUZIONE GAS-CAPITOLO DI FPV

19.000,00

0017560 SPESE PER PRESTAZIONI RESE DA TERZI

1.356,19

0020105 CONCORSO NELLE SPESE DI GESTIO NE DELL' UNIVERSITA' DI INFORMATICA A CREMA ACSU CREMA

26.546,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0027240 SPESA PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA CONTROSTRADE "PAULLESE" - CONVENZIONE CON I COMUNI INTERESSATI

5.300,00

0029185 PRESTAZIONE DI SERVIZI DISCARICA SERVIZIO NAVIGAZIONE AVANZO VINCOLATO CORRENTE

39.793,76

0029194 INTERVENTI DI SALVAGUARDIA DEL LE RISORSE ITTICHE

12.000,00

0029210 SVOLGIMENTO ATTIVITA' IN MATER IA DI TRASPORTI PUBBLICI LOCAL I (TPL)

325.861,47

0029507 SPESE PER PROGRAMMA DI COMUNIC AZIONE ED EDUCAZIONE ALIMENTARE

2.610,00

0029515 SPESE PER PROGRAMMA DI COMUNIC AZIONE ED EDUCAZIONE ALIMENTAR E- DIETISTE

31.845,60

0029530 SPESE PER MANUTENZIONE AUTOMEZZI -PIANO NUTRIA

3.000,00

0029538 SPESE DI GESTIONE -PIANO DI CONTROLLO NUTRIE- CARBURANTI

7.000,00

0029548 RIMBORSO NON ELEGGIBILI PROGETTO GPPINFONET ALLA UE

18.175,52

0029580 SPESA PER INDAGINI AMBIENTALE

10.000,00

0029581 SPESA PER CONTROLLI FANGHI IN AGRICOLTURA

10.000,00

0029630 SPESA PER ATTUAZIONE PIANO FAU NISTICO-VENATORIO

3.000,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0029632 COMPARTECIPAZIONE INIZIATIVE DI PROMOZIONE DEL SETTORE ZOOTECNICO- TRASFERIMENTO

400,00

0029632 COMPARTECIPAZIONE PROGRAMMA DI EDUCAZIONE ALIMENTARE-TRASFERIMENTO AI COMUNI-

500,00

0029635 IRAP SETTORE AGRICOLTURA E AMBIENTE

440,25

0029638 SPESA PER ATTUAZIONE PIANO FAU NISTICO VENATORIO

15.000,00

0029644 CONTRIBUTI PER INDENNIZZI DANN I DA SELVAGGINA

100.000,00

0029645 SPESE PER ATTUAZIONE PIANO FAUNISTICO VENATORIO

1.000,00

0029648 IRAP SU INCARICHI DIVERSI 800,00

0029649 SENTINELLA AGRICOLA-TASSA CONCESSIONE GOVERNATIVA

200,00

0031680 SPESE PER STUDI COLLEGATI A PROGETTI

2.850,00

0031705 SPESE PER ECOMUSEO- MANUTENZIONI MOBILI

1.500,00

0031706 SPESE PER ECOMUSEO- MANUTENZIONI IMPIANTI E MACCHINARI

1.500,00

0031707 ACQUISTO BENI CARBURANTE CASCINA STELLA

11.000,00

0031708 SPESE PER BENI CONSUMO 500,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0031709 SPESE PER MATERIALI DI CONSUMO

100,00

0031710 SPESE PER RIPARAZIONI ATTREZZATURE SETTORE

200,00

0031814 SPESE PER BENI DI CONSUMO CONNESSE AI CONTROLLI IMPIANTI

500,00

0031830 SPESE PER MANUTENZIONI E RIPARAZIONI CASCINA STELLA

8.000,00

0031830 SPESE COLLEGATE ALLA DIDATTICA IN TEMA AMBIENTALE

14.000,00

0031830 SPESE PER BENI DI CONSUMO PER GESTIONE CASCINA STELLA

3.000,00

0031830 SPESE PER GESTIONE ATTIVITA' DI PROTEZIONE CIVILE

10.604,55

0031830 SPESE PER MANUTENZIONE SENTIERI/AREE CASCINA STELLA

7.000,00

0031834 INTERVENTI DISCARICA DI CASTELLEONE- MANUTENZIONE

105.250,42

0031837 INTERVENTI DISCARICA DI CASTEL LEONE SPESE ENERGIA

7.500,00

0031839 INTERVENTI DISCARICA DI CASTEL LEONE CANONE POZZO

200,00

0031840 SPESE COLLEGATE A PUBBLICAZIONI SPECIALISTICHE

7.000,00

0031870 SPESE COLLEGATE ALLE DENUNCE ACQUE PRELEVATE

4.800,00

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TIT VINCOL

CAT VINCOL

VINCOLO CAPITOLO ENTRATA

DESCRIZIONE COMPETENZA ENTRATE

CAPITOLO USCITE

DESCRIZIONE COMPETENZA USCITE

0031870 SPESE COLLEGATE ALLE DENUNCE ACQUE PRELEVATE- CAPITOLO DI FONDO PLUR. VINC.- VINCOLATO CON AVANZO CORRENTE

25.200,00

0031890 SPESA PER GESTIONE SERVIZI INFORMATICI

1.467,00

0031905 SPESE DI GESTIONE PER IL SERVI ZIO VOLONTARIO DI VIGILANZA EC OLOGICA

2.500,00

0031906 SPESE PER SERVIZIO VOLONTARIO DI VIGILANZA ECOLOGICA

6.500,00

0032629 SPESE PER GESTIONI DOMINI

400,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: 2.185.260,83 TOTALE VINCOLO USCITE : 2.185.260,83AA04

TOT. CATEGORIA ENTRATE: 9.307.661,31 TOT. CATEGORIA USCITE 9.307.661,31A A

A E AE01

0036291 ACQUISIZIONE RISORSE INFORMATI CHE PROGETTO SIL

7.050,00

TOTALE VINCOLO ENTRATE: TOTALE VINCOLO USCITE : 7.050,00AE01

TOT. CATEGORIA ENTRATE: TOT. CATEGORIA USCITE 7.050,00A E

martedì 29 settembre 2015 Pagina 61 di 61

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DIMOSTRAZIONE DEI PROVENTI DEI BENI DELL’ENTE ISCRITTI IN RAPPORTO ALL’ENTITA’ DEI BENI ED AI CANONI APPLICATI PER L’USO DI TERZI CON PARTICOLARE RIGUARDO AL PATRIMONIO DISPONIBILE Fitti attivi: • Ufficio d’Ambito –ATO- Cremona. € 38.721,48. • Recuperi e rimborsi diversi spese alloggi servizi diversi € 1.278,52 VALUTAZIONE SULL’ENTITA’ DEL RICORSO AL CREDITO E SULLE FORME DELL’INDEBITAMENTO A MEZZO DI UTILIZZO DI RISPARMIO PUBBLICO O PRIVATO Nel triennio 2015-2017 non è prevista la contrazione di mutui il cui onere di ammortamento è a totale carico provinciale.

La situazione riguardante l’indebitamento della Provincia di Cremona proiettata al 31/12/2018, nella attuale situazione di bilancio, è così riassunta:

Anno 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Residuo debito

103.576.225,72 92.477.354,40 89.391.195,54 88.834.492,35 73.254.173,04 69.785.524,38 66.217.038,428

Nuovi prestiti

0,00 0,00 0,00 0,00 0 0,00 0,00

Prestiti rimborsati

-1.953.667,41 -3.086.158,86 -556.703,19 -580.319,31

Estinzioni anticipate

-10.087.608,16 0 0,00 -15.000.000,00

Restit. rate da CDP

942.404,25

Totale fine anno

92.477.354,40 89.391.195,54 88.834.492,35 73.254.173,04 69.785.524,38 66.217.038,42 62.790.307,80

DIMOSTRAZIONE DEL RISPETTO DEL TASSO DI DELEGABILITA’ DEI CESPITI DI ENTRATA E VALUTAZIONE SULL’IMPATTO DEGLI ONERI DI AMMORTAMENTO SULLE SPESE CORRENTI COMPRESE NELLA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE Per la dimostrazione della capacità di indebitamento si fa riferimento alle tabelle.

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - ANNUALITA' 2015

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 43.597.451,66

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 5.213.906,17

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 9.944.068,23

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 58.755.426,06

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.875.542,61

€ 56.098,48

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 54.810,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 5.874.254,13

TOTALE DEBITO CONTRATTO

€ 88.834.492,35

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 88.834.492,35

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2014 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

Debito contratto al 31/12/2014

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - ANNUALITA' 2016

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 41.249.521,03

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 6.775.689,87

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 8.067.203,72

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 56.092.414,62

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.609.241,46

€ 3.591.457,87

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 28.875,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 2.046.658,59

TOTALE DEBITO CONTRATTO

Debito contratto al 31/12/2015 € 73.254.173,04

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 73.254.173,04

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2015 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2017 - ANNUALITA' 2017

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 37.220.646,28

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 12.688.299,11

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 7.565.723,42

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 57.474.668,81

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.747.466,88

€ 3.480.828,28

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 28.110,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 2.294.748,60

TOTALE DEBITO CONTRATTO

Debito contratto al 31/12/2016 € 69.785.524,38

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 69.785.524,38

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2016 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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2018

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Allegato d) - Limiti di indebitamento Enti Locali - BILANCIO DI PREVISIONE 2015/2018 - ANNUALITA' 2018

PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) € 37.914.946,28

2) Trasferimenti correnti (titolo II) € 10.260.191,36

3) Entrate extratributarie (titolo III) € 6.286.151,14

TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI € 54.461.288,78

SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI

Livello massimo di spesa annuale (1): € 5.446.128,88

€ 3.324.215,84

€ 0,00

Contributi contributi erariali in c/interessi su mutui € 28.110,00

Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento € 0,00

Ammontare disponibile per nuovi interessi € 2.150.023,04

TOTALE DEBITO CONTRATTO

Debito contratto al 31/12/2017 € 66.217.038,42

Debito autorizzato nell'esercizio in corso € 0,00

TOTALE DEBITO DELL'ENTE* € 66.217.038,42

DEBITO POTENZIALE

Garanzie principali o sussidiarie prestate dall'Ente a favore di altre Amministrazioni pubbliche e di altri soggetti 0,0000

di cui, garanzie per le quali è stato costituito accantonamento € 0,00

Garanzie che concorrono al limite di indebitamento € 0,00

(2) Con riferimento anche ai finanziamenti imputati contabilmente agli esercizi successivi

ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/2017 (2)

Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso

(1) - per gli enti locali l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’6 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui. Per le comunità montane si fa riferimento ai primi due titoli delle entrate. Per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento, per i primi due anni, ai corrispondenti dati finanziari del bilancio di previsione.

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SEZIONE OPERATIVA

PARTE SECONDA

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MISSIONI E PROGRAMMI

OBIETTIVI OPERATIVI

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MISSIONE 01 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Descrizione della missione La missione risponde alla necessità di assicurare i servizi di supporto organizzativo, tecnico-amministrativo e finanziario agli Organi di governo dell’Amministrazione. Vengono svolte le attività relative al funzionamento degli organi istituzionali, in tutti gli aspetti legati alla necessità di garantire il supporto necessario, per lo svolgimento delle funzioni degli organi nelle loro diverse articolazioni. Con particolare riferimento all'annualità 2016, il supporto agli organi ai fini del loro funzionamento, si estenderà alla procedure per il loro rinnovo, segnatamente per Presidente e Consiglio provinciale. Vengono garantite le attività necessarie per presidiare la rappresentanza dell’Ente presso Enti o società ed il versamento delle quote associative di competenza della segreteria generale Il Segretario svolge inoltre tutti i compiti inerenti alla qualifica di Responsabile dell’applicazione della normativa anticorruzione, di responsabile del controllo amministrativo successivo.

-------------------------------- La missione comprende anche le finalità relative al reperimento ed alla successiva gestione delle risorse umane di cui l'ente necessita per il raggiungimento dei propri scopi istituzionali.

Le attività riguardano pertanto la cura di tutti gli aspetti della vita del dipendente presso l'amministrazione, dal momento dell'assunzione, nelle varie forme previste, a tutti gli eventi/istituti contrattualmente rilevanti e previsti, fino alle diverse forme di cessazione e alla cura degli aspetti previdenziali in capo all'ente. Parte rilevante di tale attività è dedicata alla formazione specifica e trasversale delle risorse impiegate, nonché alla cura di tutti gli aspetti legati alla prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Riguarda, inoltre, la migliore finalizzazione delle risorse rispetto alle esigenze dei settori, in base agli obiettivi strategici, agli obiettivi di peg e alle attività ordinarie, con i necessari interventi intrasettoriali e intersettoriali.

E’ caratterizzata, infine, dalla messa a disposizione di altri soggetti (comuni di minori dimensioni, dipendenti di altre amministrazioni, mondo scolastico) delle competenze acquisite dai dipendenti nelle materia relative alle gestione del personale, alla previdenza e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

------------------------------- Ai sensi degli artt.51 e 52 del Regolamento di Contabilità, al servizio provveditorato è affidata, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, la politica degli acquisti e della gestione dei beni, al fine di garantire il funzionamento degli uffici e dei servizi provinciali distribuiti fra il capoluogo di provincia e le sedi decentrate di Crema – Casalmaggiore e Soresina, nonché di Organismi / aziende di cui è promotrice o parte la Provincia di Cremona, nell’ottica di una corretta analisi dei consumi e dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Il servizio si occupa altresì della gestione della polizze assicurative. Assicurare all’Ente la disponibilità di risorse strumentali e di servizi per il funzionamento di uffici, servizi ed istituti scolastici di competenza provinciale operando una politica di costante contenimento e monitoraggio dei costi. Attuare gli “approvvigionamenti necessari al funzionamento dell'ente mediante il ricorso alle piattaforme informatiche per le gare online, il ricorso al mercato elettronico, il rispetto ed il potenziamento degli acquisti di prodotti” verdi o a basso impatto energetico. Assicurare il patrimonio e le attività dell'ente trasferendo il rischio a carico delle compagnie di assicurazione mediante la stipula e la gestione di adeguate polizze.

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L’attività ordinaria su base annua si sviluppa attraverso i seguenti programmi: - acquisto di beni mobili e dei relativi complementi; - acquisto/noleggio di automezzi per i Settori/Servizi provinciali; - approvvigionamento di carburanti vari per il funzionamento di tutti gli automezzi provinciali); - gestione e manutenzione degli automezzi; - noleggio/acquisto di apparecchiature d’ufficio e loro manutenzione; - gestione e controllo del servizio di telefonia; - gestione e controllo del contratto di appalto del servizio di pulizie degli edifici provinciali nonché di interventi straordinari a seguito di lavori di ristrutturazione, adeguamento o nuova costruzione; - gestione e controllo del contratto di appalto del servizio di vigilanza, nonché interventi straordinari ed ampliamenti o potenziamenti degli impianti di sorveglianza a seguito di lavori di ristrutturazione, adeguamento o nuova costruzione; - approvvigionamento di vestiario ai dipendenti aventi diritto (Personale viabilità, Polizia locale, Messi ed Autisti, Tecnici, ecc) con la gestione delle rispettive gare di appalto sulla base dell’apposito regolamento; - approvvigionamento di materiale vario e di cancelleria; - approvvigionamento di volumi, giornali e riviste; - affidamento e gestione del servizio traslochi e facchinaggio; - affidamento e gestione del servizio di distributori automatici di bevande e snack in tutte le sedi dell’Ente; - gestione delle spese e del servizio di lavorazione della corrispondenza dell’Ente (con esclusione delle sedi decentrate per le quali il Servizio gestisce le risorse economiche necessarie); - gestione delle sale di proprietà

------------------------

La struttura organizzativa gestisce attività di supporto generale trasversali alle strutture istituzionali e gestionali in modo coordinato e omogeneo con risorse proprie strumentali e di personale; contempla sia attività istituzionali quali l’Archivio e il Protocollo che attività gestionali quali sistemi informativi e la comunicazione attraverso l’URP.

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La missione riunisce una serie di azioni volte a supportare e coordinare il territorio per la realizzazione di nuovi assetti costituzionali definiti dalla normativa vigente nell’ambito della gestione associata delle funzioni comunali.

In questa missione sono inseriti gli obiettivi operativi concernenti le competenze provinciali intersettoriali che comportano riflessi finanziari. Le attività sono rivolte, nel rispetto del decreto legislativo 267/00 e s.m.i. e il D.Lgs. 118/2011, così come novellato dal d. lgs 126/2014 e s.m.i., oltre alle disposizioni contenute nelle varie manovre finanziarie ed economiche degli ultimi anni, alla predisposizione dei documenti contabili di bilancio e alla loro successiva gestione.

La missione prevede, nello specifico, la registrazione degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa, il rilascio dei pareri di regolarità contabile e di copertura finanziaria su tutti gli atti giuntali e dirigenziali assunti nel periodo coperto dal bilancio 2015-2018 ed in base al PEG approvato dal Presidente. Inoltre contempla il monitoraggio dell’acquisizione delle risorse in campo tributario relativamente ai cespiti di competenza provinciale nonché la verifica dei trasferimenti statali e regionali. Sono previste anche le attività relative al controllo dei flussi di cassa sia in entrata che in uscita, per il rispetto dei parametri indicati nel patto di stabilità vigente, con particolare riferimento agli interventi relativi agli investimenti.

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Sono previste, altresì, tutte le attività finalizzate all’emissione dei mandati di pagamento a favore dei fornitori e/o dei creditori nei tempi di legge o contrattualmente sottoscritti, al versamento delle rate di ammortamento dei mutui alle scadenze prestabilite, e alla gestione diretta delle utenze telefoniche acqua luce e gas degli uffici ed edifici scolastici provinciali. A partire dal 30 marzo 2015, viene inoltre data attuazione alla disciplina della fattura elettronica, secondo il formato di cui all'allegato A "Formato della fattura elettronica" del citato DM n. 55/2013. Inoltre, a partire dal 30 giugno 2015, l’Ente non potrà procedere ad alcun pagamento, nemmeno parziale, sino all'invio delle fatture in tale formato. L’obbligo per le PA di pubblicare l’indice di tempestività dei pagamenti è stato introdotto dal d. lgs. 33/2013, relativo al riordino della disciplina sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle PA, e poi modificato dal DL 66/2014. L'indice è definito in termini di ritardo medio di pagamento dalla data di scadenza stabilita di norma in 30 giorni salvo diversa pattuizione tra le parti. Tale indicatore è utile ai fini del monitoraggio dei tempi medi di pagamento da parte delle PA. In proposito, si ricorda che il DL 66 ha rafforzato l’impianto sanzionatorio collegato ai ritardi di pagamento già previsto dal d. lgs. 231/2002, come modificato dal d. lgs. 192/2012 di recepimento della direttiva Late Payment. Il DL 66/2014 prevede una nuova modalità e tempi di calcolo dell’indicatore: la somma dei giorni effettivi di pagamento per ciascuna fattura ricevuta a titolo di corrispettivo di una transazione commerciale - ossia quelli intercorsi tra la data di scadenza della fattura e la data di pagamento compresi i festivi - deve essere moltiplicata per l’importo complessivo dovuto (inclusi oneri, imposte, tasse e dazi). Tale valore deve poi essere rapportato agli importi effettivamente pagati dalla PA nel periodo di riferimento. L’indice annuale è pubblicato entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello di riferimento; a partire dal 2015 è previsto anche un indice trimestrale da pubblicare entro il trentesimo giorno della conclusione del trimestre a cui si riferisce. Strettamente connesse sono le numerose attività di verifica preliminari all’emissione dei mandati di pagamento: a titolo esemplificativo ma non esaustivo si ricorda l’acquisizione del DURC e la visura da acquisire da Equitalia spa per importi superiori a 10.000 euro relativa all’assenza di debiti contributivi. Molta attenzione deve essere data alla verifica giornaliera delle entrate tributarie ed extratributarie, nonché delle entrate da trasferimenti, con particolare riferimento a quelle regionali. Di significativa rilevanza sono le entrate derivanti dall’IPT e dalla RCAuto, con riflessi inevitabili sull’attività di riscossione coattiva per tributi o canoni non pagati dall’utenza. Risulta, al riguardo, decisamente considerevole per l’Ente l’attività di contrasto all’evasione fiscale e tributaria, conseguentemente è di primaria importanza il controllo su tutte le entrate tributarie e patrimoniali. Sono comprese anche le attività inerenti l’assolvimento degli obblighi tributari e fiscali derivanti dalla varie attività svolte dai Settori dell’Ente: a titolo esemplificativo possono essere citate l’IMU ,TASI, l’imposta sui rifiuti e sui servizi, l’IVA, l’imposta di bollo e, dal 2015, gli adempimenti connessi all’attuazione della normativa in tema di split payment. Va considerata inoltre la cospicua attività relativa all’applicazione dei nuovi principi contabili e dei nuovi schemi di bilancio in considerazione dell’applicazione della contabilità armonizzata, vale a dire un sistema di contabilità economico-patrimoniale, che garantirà la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. Dovrà essere data attuazione al Documento Unico di programmazione nel quale sono indicati, tra l’altro, gli obiettivi operativi che saranno a loro volta dettagliati e contestualizzati nel Piano esecutivo di gestione. Nella presente missione sono previste le attività inerenti la gestione del contratto relativo al servizio di tesoreria per il periodo 2014-2018.

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Sono previste inoltre le attività inerenti l’esercizio del controllo e coordinamento di tutti i soggetti giuridici partecipati dalla Provincia di Cremona mediante l’elaborazione e la predisposizione di un piano di controllo specifico per ogni ente e/o società, con particolare riferimento alle due aziende speciali, ai sensi del D.L. 174/2012 convertito nella Legge 213/2012 “Disposizioni in materia di finanza e di funzionamento degli Enti territoriali” e del Regolamento dei controlli interni, approvato con DCP n. 4/2013. Il sistema di controlli sulle aziende speciali è attuato mediante la preventiva definizione degli obiettivi gestionali a cui deve tendere l’azienda e sulla base di standard qualitativi e quantitativi, nonché attraverso l’organizzazione di un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari con l’azienda, la situazione contabile, gestionale e organizzativa, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica. In caso di scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati vanno individuate le opportune azioni correttive, anche con riferimento a possibili squilibri economico- finanziari rilevanti per il bilancio dell’ente. I risultati complessivi della gestione saranno rilevati mediante bilancio consolidato, secondo la competenza economica.

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PROGRAMMA N. 1 : Organi istituzionali

Obiettivo operativo 1- Titolo: supporto agli Organi dell’Ente i Dirigente responsabile: Dott.ssa Maria Rita Nanni Descrizione Si garantiscono le attività di segreteria amministrativa e supporto giuridico al Presidente, al Consiglio provinciale all’Assemblea dei Sindaci e ai tavoli tematici. Si garantisce la funzione di assistenza e consulenza giuridico-amministrativa agli Organi e ai Settori nella fase di formazione degli atti. Si predispone la raccolta delle pratiche per la preparazione dell'ordine del giorno delle sedute degli Organi dell’Ente e si presta assistenza al Segretario Generale per la verbalizzazione e la redazione degli atti. Finalità che si intendono perseguire. Si garantiscono le attività di segreteria amministrativa e supporto giuridico-amministrativo al Consiglio anche attraverso l’organizzazione di iniziative istituzionali o di carattere diverso su mandato del Presidente o del Consiglio.

Si garantisce il necessario supporto al Presidente nell’adozione delle deliberazioni che gli competono.

Viene curata la raccolta delle proposte di deliberazione provenienti dagli altri Settori per la formazione dell'ordine del giorno del Consiglio. Si provvede alla convocazione del Consiglio, assistenza alle sedute e relativa verbalizzazione. Si provvede, inoltre, alla redazione degli atti secondo le procedure della digitalizzazione e alla loro pubblicazione. Si operano le verifiche sui dati delle presenze e sulle giustificazioni addotte per le assenze dai Consiglieri.

Si forniscono le informazioni necessarie al settore finanziario per procedere al pagamento degli oneri connessi con le attività in materia di status degli amministratori, permessi retribuiti, oneri previdenziali, assistenziali e assicurativi in conformità a quanto previsto dalle leggi e si provvede alla liquidazione delle spese sostenute per l’espletamento del mandato. Si verifica il regime dei permessi degli amministratori e si predispongono i documenti giustificativi delle assenze da consegnare ai datori di lavoro. Si curano le comunicazioni relative all'anagrafe degli amministratori locali. Si procede in generale alle necessarie verifiche, anche consultandosi con l'Ufficio territoriale di Governo, sulle questioni attinenti lo status di amministratore e sugli obblighi di pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo. Viene garantito l'esercizio del diritto di iniziativa dei Consiglieri su ogni questione di competenza del Consiglio assicurando la correttezza del procedimento che si instaura con la presentazione di emendamenti alle proposte di deliberazione, interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni.

Si garantisce ai Consiglieri l’esercizio del diritto di accesso agli atti. Si assicura il diritto del Consigliere di ottenere dagli uffici, nonché dalle aziende ed enti dipendenti tutte le notizie, le informazioni, gli atti e i documenti in loro possesso utili all’espletamento del mandato.

Si provvede alla convocazione dell’Assemblea dei Sindaci e alla predisposizione delle proposte di deliberazione per la formazione dell'ordine del giorno. Si garantisce l’assistenza alla seduta. Si provvede, infine, alla redazione degli atti secondo le procedure della digitalizzazione. Si operano le verifiche sui dati delle presenze e il controllo delle eventuali deleghe. Si assicura l'attività di segreteria e verbalizzazione del tavolo tematico che si occupa di regolamenti e aspetti di carattere istituzionale.

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L’Ufficio cura, altresì, la raccolta, la pubblicazione all’albo pretorio on-line e la conservazione degli atti del Presidente, del Consiglio e dell’Assemblea dei Sindaci, dei decreti e delle determinazioni dirigenziali, dei decreti del Segretario Generale, e ne rilascia copia conforme ove richiesta. Cura, inoltre, l’adempimento per tutti i documenti soggetti a pubblicazione all’albo pretorio on-line provenienti dall’interno e dall’esterno dell’Ente (avvisi, bandi, …). Motivazione delle scelte effettuate. Necessità di garantire un costante e aggiornato presidio della gestione dei rapporti con gli Organi Istituzionali. Assicurare le comunicazioni previste per legge (Dipartimento della Funzione Pubblica e Corte dei Conti) Dare applicazione alle norme di legge e di Statuto relative alla pubblicità degli atti e al raggiungimento dell'efficacia degli stessi. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare.

Funzionari amministrativi della Segreteria Generale, Normali dotazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo 2- Titolo: rinnovo degli Organi dell’Ente ii

Dirigente responsabile: Dott.ssa Maria Rita Nanni

Breve descrizione Nell'annualità 2016, termina il mandato del Presidente, essendo in scadenza, alla fine del mese di

maggio, il suo mandato di Sindaco e successivamente, nel mese di ottobre, si concluderà anche il

mandato dei consiglieri provinciali in ragione di quanto previsto dal comma 68 dell'art. 1 della L.

56/14.

Conseguentemente, dovranno essere attivati i relativi procedimenti elettorali al fine di consentire il

rinnovo dei due organi dell'Ente.

In particolare sarà necessaria la costituzione dell'Ufficio elettorale e l'indizione dei comizi elettorali, la

successiva costituzione del seggio elettorale e della sua eventuale sottosezione, nonché la

predisposizione delle apposite schede elettorali. Dovrà essere posta particolare attenzione agli aspetti

inerenti alla corretta individuazione del corpo elettorale, costituito da Sindaci e Consiglieri comunali

del territorio provinciale, con conseguente acquisizione di dati e informazioni dai Comuni, anche in

considerazione dell'individuazione, da parte della Legge, di voti ponderati in relazione al numero di

abitanti del Comune a cui appartiene l'elettore.

Le procedure di rinnovo dei due organi dell'Ente sono disiciplinate dalla L. 56/2014 le cui disposizioni

dovranno trovare concreta e corretta applicazione.

Finalità che si intendono perseguire. Si garantisce il rinnovo del Presidente e del Consiglio provinciale e, conseguentemente la piena funzionalità dell'Amministrazione.

Motivazione delle scelte effettuate. I termini relativi al mandato del Presidente e dei Consiglieri provinciali sono disciplinati esclusivamente dalla Legge, così come le procedure per il loro rinnovo. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare. Segretario Generale, Dirigenti e/o Funzionari dell'Ente, dipendenti della Segreteria Generale. Normali dotazioni d’ufficio e risorse finanziarie adeguate per l'acquisizione delle schede elettorali

Obiettivo operativo 3 -Titolo: Aggiornamento dei Regolamenti Dirigente responsabile: Dott.ssa Maria Rita Nanni

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Descrizione Controllo dei Regolamenti dell’Ente al fine di valutare la necessità di attivare i Settori competenti a provvedere al loro aggiornamento rispetto alla normativa vigente e al nuovo Statuto, adottato dalla Provincia con deliberazione dell’Assemblea dei Sindaci n. 1 del 23 dicembre 2014. Redazione e approvazione dei seguenti Regolamenti di competenza della Segreteria Generale: Regolamento del Consiglio, Regolamento dell’Assemblea dei Sindaci eventuale Regolamento delle aree omogenee Finalità che si intendono perseguire. Aggiornamento, ove necessario, dei Regolamenti dell’Ente in stretta sinergia e rapporto con il Servizio di Staff del Presidente dedicato all’Area Vasta. Redazione e approvazione entro l’anno dei seguenti Regolamenti: Regolamento del Consiglio, Regolamento dell’Assemblea dei Sindaci Verranno, altresì, valutate le condizioni utili ai fini della stesura di un Regolamento delle aree omogenee. Motivazione delle scelte effettuate. Garantire il costante aggiornamento dei Regolamenti dell’Ente in questa fase di evoluzione normativa. Disciplinare il funzionamento dei nuovi organi istituzionali e delle aree omogenee previste dalla legislazione vigente e dallo Statuto della Provincia di Cremona. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare. Funzionari amministrativi della Segreteria Generale, Normali dotazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo 4 -Titolo: Supporto alla presidenza e al Consiglio per le nomine di competenza

Dirigente responsabile: Dott.ssa Maria Rita Nanni Descrizione Si cura la fase di avvio e la fase istruttoria per le nomine dei rappresentanti della Provincia in enti, istituzioni, aziende ed organismi vari e le designazioni di competenza del Presidente o del Consiglio Provinciale. Finalità che si intendono perseguire. Nell'espletamento del proprio mandato, i rappresentanti della Provincia che sono stati nominati o designati sono tenuti a conformarsi agli indirizzi della programmazione provinciale nel settore di competenza della nomina o della designazione. Su richiesta del Presidente della Provincia o del Consiglio, per le nomine o designazioni di competenza consiliare, tutti i nominati sono tenuti ad inviare una relazione sull'attività svolta all'Organo che li ha eletti. Motivazione delle scelte effettuate. Garantire la rappresentanza della Provincia all’interno dei suddetti organismi dando seguito alle previsioni normative e statutarie. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare. Funzionari amministrativi della Segreteria Generale, Normali dotazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo n.5 -Titolo: Comunicazione istituzionale

Dirigente responsabile: Dr.Massimo Placchi

Descrizione: Una buona informazione è alla base di una buona azione di governo. L’attività informativa ha un ruolo strategico, in quanto deve essere concepita non alla fine del processo decisionale, ma quale parte integrante

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che ne accompagna gli sviluppi lungo tutto il percorso: sono infatti i principali strumenti di controllo nelle mani dei cittadini che devono essere dotati di tutte le risorse per valutare l’operato di chi amministra il territorio; le attività di informazione sono peraltro normate anche dalla Legge 7 giugno 2000, n. 150 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” e s.m.i. e dal Decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 2001, n. 422, con i relativi profili professionali, che pone dei precisi obblighi, obiettivi ed azioni.

La Provincia, inoltre, quale ente di secondo livello Area Vasta, oltre all’ordinaria attività, che viene costantemente divulgata agli organi di Stampa attraverso uno specifico Ufficio, proprio per garantire un flusso costante di notizie con i cittadini, finalizzato a rendere sempre più chiara e trasparente la propria azione, promuove ed organizza momenti di lavoro e di condivisione del proprio operato con tutti gli amministratori degli enti del territorio, in un’ottica sempre più di ente che eroga servizi a supporto dei Comuni, anche attraverso assemblee plenarie ed incontri specifici sul territorio. Le visite vengono accompagnate da ampi servizi sulla stampa locale, e viene inoltre data un’informazione diretta ai cittadini tramite gli strumenti di comunicazione della Provincia. Inoltre l’attività informativa ed i rapporti con le testate giornalistiche comprende anche un supporto tecnico ed operativo con i Comuni che richiedono alla Provincia di Cremona un sostegno da punto di vista informativo-giornalistico. Diffondere ad un pubblico sempre più ampio, istituzionale e privato, le attività che interessano direttamente ed indirettamente la cittadinanza, il territorio e le singole comunità locali, con particolare attenzione a cittadini ed imprese, coinvolgendo gli Organi di Informazione attraverso l’Ufficio stampa. Rendere sempre più chiara, semplificata e trasparente ogni azione e decisione dell’ente con un’adeguata e costante azione informativa; a tal fine si vogliono sviluppare consolidati rapporti tra i Settori e l’Ufficio stampa, al fine di rendere coordinati ed omogenei i processi informativi verso l’esterno. Tali obiettivi vengono conseguiti attraverso:

- la redazione di comunicati riguardanti l'attività dell'Amministrazione e dei suoi Organi; - l'organizzazione di conferenze stampa; - la redazione di newsletter istituzionali e di altri prodotti editoriali; - la stesura di testi, interventi per pubblicazioni e manifestazioni; - la gestione delle relazioni degli organi istituzionali con i mass media e testate giornalistiche; - la promozione ed organizzazione di interviste con gli amministratori; - la redazione di dossier su temi di particolare rilievo; - la predisposizone di dossier fotografici.

L’Ufficio Stampa, all’interno delle funzioni e della nuova organizzazione dell’Ente Provincia in Area Vasta, collabora con i Comuni del territorio al fine di una adeguata e costante informazione ai MassMedia ed alle testate giornalistiche. In tale contesto l’ufficio Stampa, nel rispetto della L. 150/2000 e s.m.i., promuove conferenze stampa, redigendo dossier giornalistici e comunicati stampa in collaborazione con i Comuni ed Unioni dei Comuni, offrendo un servizio ai medesimi di consulenza tecnico-giornalistica, fornendo una chiara ed tempestiva informazione sia per attività specifiche dei Comuni che per progetti sinergici con l’Area Vasta.

Nello specifico, in base ad accordi con i singoli Comuni od Unioni di Comuni richiedenti, il “servizio stampa”:

realizza comunicati stampa sulla base delle notizie ed atti trasmessi dai Comuni per attività sinergiche con la Provincia di Cremona o di interesse per la collettività locale;

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predispone materiale idoneo per conferenze stampa; si occupa stesura di testi, interventi per pubblicazioni e manifestazioni e gestione delle relazioni degli organi istituzionali con i mass media.

Promuove relazioni con i massmedia e testate giornalistiche al fine di una chiara e tempestiva informazione giornalistica sulle attività di Comuni ed Unioni di Comuni

Motivazione delle scelte effettuate: L’informazione è alla base di ogni azione di buon governo e di consolidamento del rapporto con i cittadini attraverso la divulgazione tempestiva e chiara del proprio operato a favore della collettività; si basa sui principi guida della trasparenza, dell’innovazione e dell’interattività; i canali utilizzati sfruttano la collaborazione dei media: conferenze stampa, attività di supporto al lavoro dei giornalisti e delle redazioni, presenza nelle testate locali e nazionali, social network e sinergie per realizzazione di servizi televisivi e radiofonici. Inoltre, la Provincia quale ente di Area vasta, in un’ottica di realtà sempre più a supporto dei Comuni, con erogazione di servizi innovativi e tesi allo sviluppo del territorio, pone al centro della propria missione l’informazione ed i rapporti con i mass-media.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Normali dotazioni strumentali d’ufficio e personale appartenente al servizio Ufficio Stampa

PROGRAMMA N. 2 Direzione - Segreteria Generale

Obiettivo operativo 1 -Titolo: Funzioni di controllo e vigilanza sulle persone giuridiche private ex artt. 23 e 25 del Codice Civile.

Dirigente responsabile dell’attuazione: Dr.ssa Maria Rita Nanni Descrizione L’esercizio delle funzioni amministrative di vigilanza e controllo, ex artt. 23 e 25 del Codice Civile, sulle persone giuridiche di diritto privato di cui al Libro Primo, Titolo II, del C.C. che operano in tutti gli ambiti diversi da quello socio-sanitario e socio-assistenziale (in tali ultimi settori, infatti, le funzioni di vigilanza e controllo sono esercitate dalle ASL), è stato “conferito” alle Province dalla L.R. 5 gennaio 2000, n. 1 (Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia – attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112). Finalità che si intendono perseguire. Si provvede, mediante l’invio di questionari, all’attività di censimento e raccolta degli atti fondamentali delle persone giuridiche private e all’analisi degli stessi, onde verificarne la completezza e procedere alla successiva attività di monitoraggio e controllo. Si tratta, nello specifico, di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato che hanno acquisito la personalità giuridica mediante il riconoscimento determinato dall’iscrizione nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private (Reg. Regionale n. 2 del 2 aprile 2001 attuativo dell’art. 7 del DPR n. 361/2000).

Motivazione delle scelte effettuate. Garantire la vigilanza e il controllo sulle persone giuridiche private nelle forme concordate con Regione Lombardia. Garantire il costante aggiornamento della banca dati provinciale al fine di poter fornire una adeguata risposta in caso di segnalazioni sull’attività degli enti vigilati. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare.

a) Funzionari amministrativi della Segreteria Generale,

b) Normali dotazioni d’ufficio,

c) A supporto di tale attività si prevede la possibilità che venga assegnato un incarico di consulenza/professionale a soggetto estraneo all’amministrazione.

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Obiettivo operativo 2 -Titolo: Controlli interni e creazione di modelli standard

per alcune tipologie di atti

Dirigente responsabile dell’attuazione: Dr.ssa Maria Rita Nanni Descrizione Il decreto legge 174 del 10 ottobre 2012, convertito con legge 7 dicembre 2012 n. 213, ha introdotto rilevanti modifiche al Testo unico degli Enti Locali ed in particolare all'art. 147 del citato d.lgs 267/2000 rafforzando ed integrando il sistema dei controlli interni che la singola Amministrazione deve disciplinare individuando modalità operative e strumenti, nell'ambito della propria autonomia normativa ed organizzativa. In attuazione della normativa sopra citata il Consiglio provinciale con delibera n. 4 del 29/01/2013 ha approvato il “Regolamento dei controlli interni” nel quale è previsto che il controllo successivo degli atti sia affidato al Segretario Generale che si avvale del personale del Servizio legale e del Controllo interno. Si ritiene, inoltre, di individuare per alcune tipologie di atti (acquisizione beni e prestazioni di servizi – affidamento incarichi – ecc) un modello standard completo dei riferimenti normativi e degli adempimenti necessari per il perfezionamento. Finalità che si intendono perseguire. Il Regolamento dei controlli interni, dall’articolo 5 all’articolo 8, disciplina le modalità del controllo successivo sulla base sei seguenti indicatori:

a) rispetto delle disposizioni di legge e dei regolamenti dell’Ente, b) verifica della regolarità formale delle procedure seguite, c) verifiche della correttezza formale nella redazione dell’atto.

Le risultanze dei controlli sono trasmesse, a cura del Segretario, ai dirigenti dei settori, unitamente alle direttive cui conformarsi in caso di riscontrate irregolarità, nonché ai revisori e agli organi di valutazione dei risultati dei dipendenti, come documenti utili per la valutazione, al Presidente e al Consiglio provinciale. Si valuterà la possibilità di condividere con i Comuni del territorio le risultanze dei controlli effettuati al fine di supportarne la corretta redazione degli atti. La creazione di modelli standard di atti consentirà di migliorare la qualità degli atti assunti per proseguire nel miglioramento della qualità dell'azione amministrativa Motivazione delle scelte effettuate. Adempiere alla normativa e al Regolamento provinciale dei controlli interni.

Migliorare la qualità degli atti amministrativi. Attivare modelli omogenei e standardizzati per l’adozione di determinazioni di identica tipologia. Costruire un sistema di regole condivise per migliorare l’azione amministrativa. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare. Funzionari amministrativi della Segreteria Generale, Normali dotazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo 3 - Titolo: Raccolta, pubblicazione e trasmissione dati r elativi agli enti pubblici vigilati, agli enti di diritto privato in controllo pubblici e alle partecipazioni

societarie. Quote associative

Dirigente responsabile dell’attuazione: Dr.ssa Maria Rita Nanni Descrizione Raccolta dei dati richiesti dall’art. 1, co. 587 e 591 della legge 296/2006 e dall’ art. 22 del D.lgs. 33/2013. Pagamento quote degli enti e delle associazioni di cui la Provincia è parte. Finalità che si intendono perseguire.

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Si adempie a quanto previsto dall’ art. 1, co. 587 e 591 della legge 296/2006 con riferimento alle partecipazioni a società di capitali e a consorzi e agli incarichi in essi ricoperti da amministratori dell'Ente (verifica dati, inserimento sul sito"www.perlapa.gov.it", pubblicazione sul sito internet dell’Amministrazione). In particolare, tale legge prevede che le amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali comunichino al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia, l'elenco dei consorzi di cui fanno parte e delle società a totale o parziale partecipazione da parte delle amministrazioni medesime, indicando la ragione sociale, la misura della partecipazione, la durata dell'impegno, l'onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione, il numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo, il trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante.

L’obiettivo si persegue in sinergia con il Settore Risorse Economiche e Finanziarie che finalizza la propria azione alla garanzia degli interessi pubblici generali, alla stabilità economico-finanziaria nonché al corretto funzionamento degli organi societari.

Si pubblicano nella sezione Amministrazione Trasparente del sito internet dell’Ente i dati richiesti dall’art. 22 del D.lgs. 33/2013 relativi agli enti pubblici vigilati, agli enti di diritto privato in controllo pubblici e alle partecipazioni in società di diritto privato. Si procede al pagamento delle quote degli enti e delle associazioni a cui la Provincia aderisce mediante predisposizione di tutti gli atti necessari, entro i termini e secondo le modalità indicate nei singoli statuti. L’ufficio effettua il monitoraggio delle scadenze e pone in essere gli adempimenti finalizzati al pagamento delle quote. Motivazione delle scelte effettuate. Rispetto della legislazione vigente che nell’ambito normativo più ampio della "Trasparenza totale" delle amministrazioni pubbliche, ha ulteriormente esteso gli obblighi di pubblicazione ai dati, ai documenti e alle informazioni afferenti le attività svolte nell'esercizio di funzioni pubbliche da parte di enti e società partecipate e/o vigilate dalle amministrazioni, prevedendone la pubblicazione su ciascun sito istituzionale. Migliorare i rapporti con i cittadini favorendo il massimo grado di coerenza e trasparenza. Provvedere al pagamento delle quote. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare. Funzionari amministrativi della Segreteria Generale, Normali dotazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo 4 -Titolo : Sviluppo del controllo sulla qualità dei servizi

erogati

Dirigente responsabile dell’attuazione: dott. Roberto Zanoni

Descrizione

Sviluppo delle attività per il controllo dei servizi erogati con particolare riferimento agli obiettivi di trasparenza previsti dal Dlgs 33/2013.

Finalità che si intendono perseguire

L'unità per il controllo e la trasparenza rafforza, con approcci graduali di coinvolgimento dei settori, il controllo sulla qualità dei servizi erogati. Partendo dalla misurazione del livello di soddisfazione dei bisogni espressi dagli utenti (interni ed esterni), si vuole garantire un costante processo di miglioramento delle prestazioni.

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Nella regolamento dei controlli dell'Ente sono definiti gli strumenti e le modalità attraverso i quali perseguire il miglioramento delle performance.

Tali strumenti saranno attuati attraverso approcci graduali di coinvolgimento dei servizi.

Nel 2013 sono stati effettuati un censimento delle indagini di customer satisfaction condotte dai settori ed un'analisi, a cura dell'URP, delle schede utilizzate nell'ente, anche al fine di adottare modalità di rilevazione il più possibile uniformi e condivise. E' stata anche prodotta una scheda tipo come base di lavoro.

Nel 2014 il tema è stato sviluppato, sempre in collaborazione con l'URP, realizzando un progetto di rilevazione della customer satisfaction, coinvolgendo alcuni servizi campione, finalizzato a definire piani di miglioramento e di predisporre un manuale utilizzabile da tutti i settori e dai comuni.

Nel 2015 sarà predisposto il progetto per definire le modalità di pubblicazione, negli esercizi successivi - in “Amministrazione Trasparente”, delle informazioni sui servizi erogati (standard di qualità e tempi medi di erogazione dei servizi).

Motivazione delle scelte effettuate

La scelta di operare mediante un gruppo di lavoro è funzionale alla necessità di condividere il metodo di analisi e sviluppo del controllo di qualità dei servizi erogati e delle procedure tecniche ed amministrative connesse alla pubblicazione delle informazioni.

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi dei settori coinvolti nel progetto.

Obiettivo operativo 5 -Titolo: Trasparenza e anticorruzione Dirigente responsabile : dott. Roberto Zanoni

Descrizione

Applicazione delle normative in materia di trasparenza e anticorruzione

Finalità che si intendono perseguire

Ai sensi del D.Lgs n. 33/2013 (Testo unico in materia di trasparenza), il Responsabile della Trasparenza, in collaborazione con i referenti di Settore, provvederà ad aggiornare il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e verificarne l'effettiva attuazione.

Il Programma deve essere approvato dall'organo di indirizzo politico entro il 31 gennaio di ogni anno; esso deve indicare gli obblighi di pubblicazione sul sito web (sezione Amministrazione Trasparente) cui è tenuto l’Ente e le scadenze da rispettare.

Il Programma deve essere conforme alle linee guida approvate dalla Commissione nazionale per la valutazione, l'integrità e la trasparenza della pubblica amministrazione (Civit, oggi ANAC).

Si prevedono inoltre attività di supporto e informazione ai comuni sulla materia.

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Ai sensi della legge n. 190/2012, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”, la Provincia è tenuta ad aggiornare il Piano per la prevenzione della corruzione entro il 31 gennaio di ogni anno e a monitorarne l’attuazione, tramite il Responsabile per la prevenzione della corruzione.

Il Piano anti-corruzione contiene la valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici a rischio corruzione e l'indicazione degli interventi organizzativi da mettere in atto per prevenire il medesimo rischio. Il piano deve essere conforme alle linee guida contenute nel piano nazionale anti-corruzione approvato dalla Commissione nazionale per la valutazione, l'integrità e la trasparenza della pubblica amministrazione (Civit, oggi ANAC).

Motivazione delle scelte effettuate

La predisposizione del Programma per la trasparenza e del Piano per la prevenzione della corruzione sono previsti dalla legge e sono redatti secondo gli indirizzi dell’ANAC.

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi dell’Unità controllo e trasparenza e della Segreteria Generale.

Obiettivo operativo 6 -Titolo Attività di gestione documentale del servizio archivistico

Dirigente responsabile dott. Antonello Bonvini

Descrizione

Ai sensi dell'art. 50 del DPR 445/2000 il Servizio Archivistico è la struttura preposta alla gestione e conservazione degli archivi dell'Ente garantendone l'accesso per finalità giuridiche, amministrative, storiche e culturali.

L'archivio è il complesso ordinato ed organizzato dei documenti che la Provincia riceve e produce nell'esercizio delle sue funzioni e competenze e che può essere su supporto analogico e digitale. Tutti i documenti costituenti l'archivio sono classificati secondo il titolario d'archivio che rappresenta l'Ente nella sua struttura e nei procedimenti amministrativi da esso realizzati ripercorrendone la sua evoluzione storico amministrativa attraverso i fascicoli conservati in archivio.

Gli archivi in quanto beni culturali sono oggetto di tutela e vigilanza ai sensi della Testo unico del d.lgs. 42/2000. Il regime di bene demaniali degli archivi comporta una serie di obblighi a carico della Provincia, quali l'ordinamento dei documenti nonché la loro eliminazione legale nel caso in cui non fossero più d'interesse in termini di conservazione.

La gestione documentale è realizzata attraverso la funzione di protocollo ovvero il sistema di registrazione previsto dall'art. 53 comma 5 del DPR 445/2000 che prescrive l'obbligo di registrazione di tutti i documenti che pervengono e sono prodotti dall'Ente,

L'organizzazione degli archivi e del protocollo provinciale è realizzata su base decentrata presso le sedi della Provincia per rispondere alle esigenze dell'utenza in termini di efficacia ed immediatezza. Presso ciascun

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Settore dell'Ente sono attive delle UOR unità operative di registrazione per il protocollo degli atti e dei documenti in partenza e per alcuni servizi prov.li anche per la registrazione della corrispondenza in ingresso.

La regolamentazione della funzione del protocollo e la formazione del personale ad essa assegnato è gestita dal Servizio Archivistico che provvede nello specifico a svolgere le seguenti attività:

collaborazione ai processi di digitalizzazione dei flussi documentali;

aggiornamento del sistema di classificazione dei documenti nell'ambito del titolario d'archivio per garantirne l'ordinamento e il reperimento;

svolgimento delle azioni relative all'attività ordinaria d'archivio, ovvero archiviazione e ricerca documenti, gestione dell'evidenza con l'invio delle pratiche in scadenza alla data segnalata dai RPA;

attuazione delle procedure di selezione di documenti e le conseguenti operazioni di scarto legale dei materiali d'archivio;

versamento dei fascicoli all'archivio di deposito previe operazioni di condizionatura dei carteggi;

deposito nell'archivio storico dei fascicoli degli affari conclusi da oltre quarantanni o relativi a materie e funzioni non più in carico alla Provincia;

svolgimento delle attività di formazione, supporto e coordinamento degli operatori per le funzioni decentrate di gestione degli archivi e per le operazioni di protocollo;

gestione della funzione di protocollo per le operazioni di:

ricezione della corrispondenza tramite servizio postale, con contestuale svincolo delle raccomandate ed atti giudiziali, sistemi telematici di fax e di email ordinarie

gestione della casella di posta elettronica certificata PEC per le operazioni di ricezione e spedizione del protocollo per gli uffici dipendenti, segnalazione riferite a mancati invii

attivazione delle procedure di urgenza con protocollo prioritario in ordine a scadenze o eventi imminenti,

registrazione dei documenti in arrivo e partenza per gli uffici dipendenti;

protocollo degli atti per gli organi collegiali, del Presidente, del Segretario Generale, del Coordinatore Funzionale e dei Settori collocati presso la sede UU.CC. dell'Ente.

aggiornamento dell'anagrafica provinciale e dell'indirizzario delle caselle PEC

gestione dell'archivio dei DURC

gestione dell'archivio delle circolari Prefettizie

Finalità che si intendono conseguire

Ottimizzazione dei tempi di registrazione del protocollo

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Risparmi nell'impiego di materiali di stampa dei documenti e snellimento dell'azione amministrativa attraverso soluzioni operative per la condivisione dei metadati e dei file acquisiti attraverso il protocollo informatico

Collaborazione e partecipazione alle iniziative dei servizi provinciali per la gestione dei processi di digitalizzazione dell'attività amministrativa,

Motivazione delle scelte effettuate

Attuazione degli obblighi previsti in materia di archivi ai sensi dell'art.30 comma 1 del D.lgs. 42/2004 con cui viene stabilito per gli Enti Pubblici di conservare i propri archivi analogici e digitali garantendone l'organicità e l'ordinamento.

Acquisizione dei documenti attraverso la funzione di protocollo nel rispetto dell'obbligo previsto dall'art. 53 del DPR 445/2000.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare

Personale tecnico archivista ed amministrativo in servizio e dotazioni strumentali d'ufficio

PROGRAMMA n. 3 Gestione economica, finanziaria, programmazione e

provveditorato

Obiettivo operativo n. 1 -Titolo: “Ammortamento – mezzi di finanziamento. Reperimento risorse per investimenti”.

Dirigente responsabile : Dr.Massimo Placchi Descrizione e finalità: Provvedere al puntuale pagamento delle rate di ammortamento dei mutui già contratti. Non è prevista per il 2015, nè per gli esercizi successivi, la contrazione di nuovi mutui per il finanziamento di opere pubbliche previste in bilancio. La circolare n. 26 del 12 marzo 2015 della Cassa depositi e prestiti (CDP), “Nuove iniziative in favore degli enti colpiti dagli eventi sismici del 20 maggio 2012” ricorda, ai sensi dell’art. 1, comma 504 che le rate di ammortamento dei mutui sono differite, senza applicazione di sanzioni e interessi, al secondo anno immediatamente successivo alla data di scadenza del periodo di ammortamento, sulla base della periodicità di pagamento prevista nei provvedimenti e nei contratti regolanti i mutui stessi; l’Ente ha aderito alla predetta possibilità per il differimento dell’esigibilità delle rate di ammortamento per un importo di 6.402.371,15 di euro. Per il 2015 l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per €.613.223,36 proveniente da economie di mutui, di cui € 369.929,95 è stata inviata formale richiesta di diversa destinazione alla CDP, che verranno utilizzate a parziale copertura dell’acquisto del complesso scolastico “Dorotee” di Cremona. Sempre nel 2015 è prevista una ulteriore applicazione di avanzo di amministrazione vincolato per investimenti , attualmente di € 245.809,95.

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In merito alle alienazioni dei beni immobili di proprietà dell’ente il Consiglio provinciale, con deliberazione n.53 del 28 novembre 2014, ha approvato il seguente piano delle alienazioni:

PIANO DELLE ALIENAZIONI LEGGE 133/2008 – QUADRIENNIO 2015-2018 TABELLA DI RAFFRONTO

Natura del bene

Valore di stima (ex

Del. Cons. 136/2010

ex Del. Cons.

152/2011 ex Del.

Cons. 68/2012 ex Del.

Cons. 117/2012 ex

Del. Cons. 155/2012

ex Del.Cons.56/2013

ex Del.Cons.114/2013

Del.Cons. 37/2014 in €.

Destinazione/classificazione/

•valorizzazione

Casa cantoniera Calvatone

93.150,00 **83.835,00

Casa cantoniera di Torre de'

Picenardi122.000,0080.000,00

Casa Cantoniera di Cicognolo

**72.000,00 Casa cantoniera S.Giovanni in Croce

30.850,00 **27.765,00

Ex Chiesa San Vitale - Cremona

2.267.000,00

Immobile di via Cesari n.7 - Cremona

3.535.000,00

Immobile di via Piomboli n.2 - Crema

3.240.000,00

EX ISTITUTO M. DI S. DOROTEA Via Manzoni - Cremona

4.796.257,50 (€.4.298.057,50 valore di acquisto IVA inclusa €.498.200,00 valore di

riqualificazione)

Area adiacente palazzo Ghisalberti ex Aselli

111.300,00 Destinazione futura: ambito di trasformazione urbanistica, in analogia alla medesima destinazione d'uso prevista per l'area di mq. 10.000 circa del quartiere “Incrociatello”, collocata tra via Milano e via Sesto;

Complesso 2.294.000,00 Destinazione futura: come da variante approvata con D.G. n° 347 del 22/07/ 2010 e consegnata al Comune

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immobiliare di Borno di Borno il 29 luglio 2010;

Complesso immobiliare di Toscolano Maderno

13.800.000,00 Destinazione : parte alberghiera e parte residenziale

Casa Cantoniera di Soncino

120.000,00

(stima di massima redatta da tecnico interno sulla base dei valori dell' Agenzia Territorio

- Comune di Castel

Gabbiano foglio n.1 mappale 273, 274, 210, 211, 212, 227

- ed altri reliquati già compresi negli atti indicati nella descrizione della colonna “Valore di stima”

• 18.589,27

(stima totale di massima)

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1039150.000,00

(Stima di massima) Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1034

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1248

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1079

Terreno sito in Comune

Monte Cremasco fg.1 mapp.1048

Terreno sito in Comune

Spino d'Adda: fg. 12 mapp.263 Sup.mq.3909

Terreno sito in Comune

Spino d'Adda: fg. 13 mapp. 649 S Sup.mq. 5789

118.800,00 (Stima di massima)

Terreno Comune di

Crema foglio 47 mappali 2, 4, 712, 710, 729, 736 - Superficie catastale mq.30.554,00

1.816.700,00

Reliquato Sito in 723,00

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Comune di Soncino fg.37 mapp.52 Sup.mq.150

(Stima di massima)

Reliquati Siti in Comune

di Ripalta Arpina fg.8 mapp.93, 94, 117, 118 e 188 Sup.mq.1060

12.000,00 (Stima di massima)

Terreno Sito in Comune

di Cremona fg. 33 mapp.637

Sup.mq.1535

Da cedere al Comune di Cremona per effetto dell'Accordo di programma sottoscritto in data 09.04.2003 dalla Provincia di Cremona Regione Lombardia e Comune di Cremona (approvato con d.G.P. n.113 del 04.03.2003) finalizzato alla riqualificazione dell'area “Ex Feltrinelli”.

Terreno sito in Comune

di Dovera fg. 4

Mapp. 137

14.848,00 (stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune

di Pandino fg. 23

Mapp. 728

7.361,00 (Stima di massima)

Terreno sito in Comune

di Pandino fg. 23

Mapp. 752, 753, 756, 757

28.250,04 (stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune

di Pandino fg. 23

Mapp. 660

14.000,00 (stima di massima)

Terreno sito in Comune

di Casalmorano fg. 8

Mapp. 267 e 263

1.516,80

(stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Terreno sito in Comune 86.458,20 (stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

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di Castelverde fg. 33

Mapp. 350

Terreno sito in Comune

di Castelverde fg. 33

Mapp. 356

45.373,56 (stima desunta dai costi sostenuti dall'Ente)

Motivazione delle scelte effettuate: L' articolo 58 del decreto-legge n. 112 del 2008 convertito con legge N. 133 del 6 agosto 2008, così come modificato ed integrato dal Decreto legge 6 dicembre 2011, N. 201, convertito, con modificazioni, in legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha previsto che per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, province, comuni e altri enti locali, ciascun ente individui i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, che vengono in tal modo classificati come patrimonio disponibile dell'Ente e pertanto suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione, e predisponga un piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, allegato al bilancio di previsione. Il successivo comma 2, che prevede l’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica. Il supplemento ordinario n. 134 della Gazzetta ufficiale n. 265 del 14/11/2011 ha pubblicato la legge n. 183 del 12/11/2011 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, la cosiddetta “legge di stabilità” per il 2012. L’art. 8 “disposizioni in materia di debito pubblico degli enti locali” impone il rispetto di aliquote diverse vigenti tempo per tempo circa il rapporto percentuale tra interessi passivi e accertamenti dei primi tre titoli dell’entrata per poter assumere nuovi mutui. Il comma 11 dell’articolo 16 del decreto legge n. 95 del 2012 ha chiarito che l’articolo 204 del TUEL si interpreta nel senso che l’ente locale nell’assumere nuovi mutui e ad accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato deve esclusivamente prendere a riferimento il valore soglia previsto nell’anno di assunzione del nuovo indebitamento e non già nel triennio di riferimento. La programmazione iscritta nel quadriennio 2015-2018 è conforme al dettato normativo essendo la percentuale di indebitamento inferiore per l’anno 2015 alla percentuale stabilita dalla legge. La situazione dell’ente attuale ha il seguente andamento:

ANNO INTERESSI PASSIVI

ENTRATE CORRENTI % INDEBIT. % LIMITE STABILITO

DALLA LEGGE

2009 4.362.955,00 77.257.161,90 Su 2007 5,65 15

2010 4.353.975,21 73.103.710,00 Su 2008 5,96 15

2011 4.535.128,85 67.166.718,00 Su 2009 6,75 12

2012 2.251.065,06 73.001.155,29 Su 2010 3,08 8

2013 3.717.195,03 73.506.589,99 Su 2011 5,06 8

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2014 0 65.920.899,21 Su 2012 0 6

2015 1.288,48 (*) 53.755.426,06 Su 2013 0 10

2016 3.562.582,87 56.092.414,62 Su 2014 6,35

10

2017 3.452.7,2818 57.474.668,81 Iniz. 2015 6,01 10

2018 3.296.105,84 54.461.288,78 Iniz. 2016 6,05 10

(*) a bilancio sono iscritti per interessi passivi, all’intervento 06 € 56.098,48: l’importo indicato in tabella è al netto dei contributi in conto interessi. La copertura finanziaria delle spese di investimento è costituita da risorse accertate esigibili nell’esercizio in corso di gestione o la cui esigibilità sia nella piena discrezionalità dell’Ente o di altra P.A., dall’utilizzo dell’avanzo di amministrazione o fino all’esercizio 2015, di una legge di autorizzazione all’indebitamento. Dall’1.1.2016 cambia la norma relativa all’indebitamento. Si dovrà porre particolare attenzione alla gestione dello stock di debito che è così riassunto:

Anno 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Residuo debito

103.576.225,72 92.477.354,40 89.391.195,54 88.834.492,35 73.254.173,04 69.785.524,38 66.217.038,428

Nuovi prestiti

0,00 0,00 0,00 0,00 0 0,00 0,00

Prestiti rimborsati

-1.953.667,41 -3.086.158,86 -556.703,19 -580.319,31

Estinzioni anticipate

-10.087.608,16 0 0,00 -15.000.000,00

Restit. rate da CDP

942.404,25

Totale fine anno

92.477.354,40 89.391.195,54 88.834.492,35 73.254.173,04 69.785.524,38 66.217.038,42 62.790.307,80

Gli oneri finanziari per l’ammortamento dei prestiti sono riassunti nella seguente tabella:

ANNO 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

ONERI FINANZIARI

2.431.047,46 3.867.650,31 36.832,81 56.098,48 3.591.457,87 3.480.828,28 3.324.215,84

QUOTA CAPITALE

12.041.275,57

3.086.158,86 556.703,19 15.580.319,31

3.468.648,66 3.568.485,96 3.426.730,62

TOTALE 14.472.323,03

6.953.809,17 593.536,00 15.636.417,79

7.060.106,53 7.049.314,24 6.750.946,46

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Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: le risorse umane impiegate comprendono funzionari del settore finanziario; è previsto l’utilizzo delle normali strumentazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo n. 2 -Titolo: “Funzionamento uffici provinciali: utenze,

locazioni, tributi passivi” Dirigente responsabile : Dr.Massimo Placchi Descrizione e finalità: provvedere al puntuale pagamento delle utenze, delle locazioni passive. motivazione delle scelte effettuate: il progetto garantisce il pagamento di tutti i tributi passivi a carico dell’ente e la compilazione delle relative denunce:

1) IMU e TASI per tutti i fabbricati e terreni provinciali non adibiti a compiti istituzionali (verifiche conteggi, pagamento e denunce annuali), 2) Tassa sui rifiuti, Canoni Consorzi Irrigui e quote associative (verifica cartelle esattoriali, pagamento e denunce di variazione), 3) IVA: fatturazione, versamenti mensili e denuncia annuale, split payment, 4) IRAP su prestatori occasionali (versamenti mensili e denuncia annuale), 5) IRPEF su prestatori professionali e occasionali (versamenti mensili in qualità di sostituto d’imposta e denuncia annuale 770 semplificato ed ordinario, invio attestati di pagamento), 6) INPS contributi su CO.CO.CO. (versamenti modello F24),

7) IMPOSTA DI BOLLO VIRTUALE tutti gli atti di autorizzazione e concessione emessi dall’ente sono soggetti ad imposta di bollo tale imposta viene riscossa dall’ente e riversata all’erario a scadenze fisse.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: le risorse umane impiegate comprendono funzionari del settore finanziario; è previsto l’utilizzo delle normali strumentazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo n. 3-Titolo: “Partecipazioni a Società di Capitale” Dirigente responsabile : Dr.Massimo Placchi Descrizione e finalità: alienare quote societarie detenute dall’Ente in società di capitali. Motivazione delle scelte effettuate: L’art. 5 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 convertito nella legge 14 settembre 2011 n. 148 introduce la destinazione di una quota del fondo infrastrutture, con beneficio al Patto di Stabilità, pari a 250 milioni di euro nel 2013 e altrettanti nel 2014 ad investimenti infrastrutturali degli enti che procedono entro il 31 dicembre dell’anno precedente, alla dismissione di partecipazione azionarie in società esercenti servizi pubblici locali di rilevanza economica (escluso il servizio idrico). Pur provvedendo a comunicare al Ministero dell’Interno e al Ministero delle infrastrutture, le dismissioni effettuate negli anni 2012 e 2013 si sottolinea che all’Ente non è stato assegnato alcun riparto, e non risulta emanato ad oggi alcun decreto. A partire dal 2012 l’Ente ha effettuato le seguenti dismissioni di partecipazioni azionarie:

ragione sociale oggetto sociale Part. Detenuta % e n. azioni

Valore di cessione

Anno di cessione

Rif.

TIRRENO-BRENNERO SPA promuovere, favorire, sostenere la realizzazione di una

€. 1.273,00 pari allo 0,329125967% (arrotondato allo 0,329%) del capitale sociale

€. 1.512,00 2012 DCP 115 del 25/09/2012

e DGP 357

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efficiente e moderna direttrice ferroviaria ed autostradale che, attraverso il Brennero, colleghi Europa e settentrione italiano al Tirreno interessando gli snodi strategici di Verona, Parma, La Spezia, Carrara, Livorno, Civitavecchia per raggiungere, senza soluzioni di continuità, il sud Italia

del 25/09/2012

AUTOCAMIONALE DELLA CISA SPA

gestione in regime di concessione del tratto autostradale La Spezia-Parma e Parma-La Spezia

n. 249.520 azioni corrispondenti allo 0,299903846% del capitale sociale (arrotondato a 0,30%)

€. 280.710,00

2012 DCP 115 del 25/09/2012

e DGP 358 del 25/09/2012

AUTOSTRADE LOMBARDE SPA promozione, progettazione, costruzione e gestione di autostrade o strade assentite in concessione a norma di legge, nonché di altre infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione (BREBEMI)

n. 2.847.000 azioni

pari al 0,6095576% del capitale sociale

€ 2.847.000,00 2013 DCP 115 del 25/09/2012

e DGP 359 del 25/09/2012

AUTOCAMIONALE DELLA CISA SPA gestione in regime di concessione del tratto autostradale La Spezia-Parma e Parma-La Spezia

n. 41600 € 92.352,00 2015 DCP n. 27 del 25/0972015

Al Presidente è demandato il compito di stabilire il numero di azioni ovvero la percentuale di capitale sociale detenuto da alienare nonché di definire gli indirizzi e i criteri a cui gli Uffici devono attenersi in ordine alla vendita di tutto o parte del pacchetto azionario di Autostrade Centro Padane SpA, anche mediante apposite convenzioni con altre Amministrazioni pubbliche. Nel corso dell’esercizio si dovrà valutare l’eventuale cessione delle azioni di Padania Acque SpA e di SCRP SpA. In merito a Reindustria e Crema ricerche, è in atto un processo di fusione per incorporazione di Crema Ricerche in Reindustria: la corresponsione della quota a Reindustria è prevista per € 17.000,00 per il solo anno 2015. Il Consiglio, con deliberazione n. 8 del 27 marzo 2015 ha approvato il seguente piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie, e la correlata relazione, ex art.1, cc. 611 e 612 legge 190 / 2014:

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- mantenere le proprie partecipazioni nelle società: Padania Acque Spa, Padania Acque Gestione Spa, Società Cremasca Reti e Patrimonio Spa (SCRP), Reindustria Scarl, G.A.L. Gruppo Azione Locale Oglio Po Terre d'Acqua soc. cons. a r.l., Cremona Fiere Spa; - con tempi e modalità differenziate, procederà alla cessione delle partecipazioni detenute in 1) Autocamionale della Cisa Spa, Autostrade Centro Padane Spa (con opzione di rivalutazione della scelta in base all’evoluzione degli scenari descritti nell’allegato 2 alla DCP), Banca Etica Spa. Con riferimento alle partecipazioni mantenute, operazioni di rilievo sono le seguenti: - la valutazione inerente la fusione per incorporazione di Padania Acque Gestione Spa in Padania Acque, che condurrà a significativi risparmi relativamente agli organi di amministrazione e controllo ed ai costi di funzionamento; - il processo di razionalizzazione dei servizi e di liquidazione delle società partecipate da SCRP Spa. Per tutte le società, la Provincia presidierà il rispetto dei limiti in materia di costi degli organi di amministrazione e controllo, ove possibile ne proporrà il contenimento, e proporrà nelle opportune sedi societarie l’adozione di misure volte al contenimento dei costi di funzionamento delle strutture aziendali, presidiandone l’attuazione. Nel corso del 2015 si è finalizzata la vendita della quota di partecipazione residua in Autocamionale della Cisa, pari a 41,600 azioni, per un ricavo complessivo di € 92.352,00, mentre, nell’ottobre 2015, è formalmente iniziato il processo di incorporazione per funzione del Consorzio Crema Ricerche in Reindustria Scarl, comprensivo dell'aumento di capitale sociale a servizio del rapporto di cambio: il totale delle quote sarà in numero di 92, valore nominale € 516,46 cadauna, per un totale di € 47.616,62. Qualora si realizzassero le vendite delle azioni, si registrerà un beneficio sul patto di stabilità a condizione che pari importo venga destinato alla riduzione dello stock di debito dei mutui, in quanto, se destinato ad investimenti, detto importo sarebbe ininfluente per il raggiungimento dell’obiettivo programmatico. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: le risorse umane impiegate comprendono funzionari del settore finanziario; è previsto l’utilizzo delle normali strumentazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo n. 4 -Titolo: “Controllo e coordinamento di tutti i soggetti giuridici partecipati dalla Provincia di Cremona”

Dirigente responsabile : Dr.Massimo Placchi Descrizione e finalità: La Provincia, ai sensi del nuovo art. 147-quater del TUEL, introdotto dal DL 174/2012, ed in relazione al Regolamento dei controlli interni approvato dal Consiglio il 29 gennaio 2013, è tenuta ad attuare un sistema di controlli sugli organismi partecipati. Il controllo è finalizzato a garantire il perseguimento degli interessi pubblici generali, ad assicurarne la stabilità economico-finanziaria nonché ad assicurare il corretto funzionamento degli organi societari. Il sistema dei controlli si attua mediante la definizione degli obiettivi gestionali a cui deve tendere l’organismo partecipato, la definizione degli indirizzi ai quali adeguare i piani-programma delle attività e gli schemi di bilancio, l’attivazione di un sistema che rilevi i rapporti finanziari tra l’ente proprietario e il soggetto partecipato, la situazione contabile, gestionale e organizzativa, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica.

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La Provincia è tenuta, inoltre, ad effettuare il monitoraggio periodico sull’andamento dei soggetti partecipati, ad analizzare gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e ad individuare le opportune azioni correttive, anche in riferimento a possibili squilibri economico-finanziari.

Ai sensi dell’art. 17 del regolamento sui controlli interni, dovranno essere individuati per l’anno 2015, per le due aziende speciali dell’Ente, gli obiettivi a cui le medesime devono tendere. Il perseguimento di tali obiettivi sarà oggetto dell’attività di monitoraggio da parte degli uffici. Gli esiti di tale monitoraggio saranno illustrati in un rapporto annuale trasmesso dal responsabile del Servizio finanziario al Direttore Generale, al Segretario Generale, ai Dirigenti, ai Revisori dei conti, al NIV, al Presidente, alla Giunta e al Consiglio. Il rapporto sarà pubblicato sul sito internet dell’Ente. La Provincia di Cremona con deliberazione consiliare n. 184 del 27/12/2007 ha costituito l’azienda speciale Cr.Forma (fondo di dotazione €. 151.250,00) approvandone lo Statuto e il Piano programma affidando i servizi pubblici locali di formazione professionale svolti dai due centri. La modalità di gestione prescelta conferma la centralità dell’Ente come titolare della funzione, esercitando compiti di indirizzo, valutazione, vigilanza e controllo sugli obiettivi e sulla gestione dei servizi. La Provincia è tenuta ad effettuare l’opportuna vigilanza mediante i settori competenti. La Provincia di Cremona con atto n. 40 del 21/03/2011 ha approvato lo statuto dell’Azienda speciale Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona (fondo di dotazione €. 120.000,00). Saranno poi oggetto di attenta verifica e controllo anche le diverse società di cui la Provincia detiene azioni o quote come sotto indicato: Motivazione delle scelte effettuate: Per il 2015 e anni successivi, si darà continuità all’attività di controllo “analogo” sulle aziende speciali, assestandone le modalità dopo l’avvio effettuato nel corso del 2013, come per i servizi gestiti direttamente dall’ente ed in attuazione delle disposizioni del Regolamento provinciale dei controlli interni . Sulle altre società od enti si provvederà a verificare i bilanci prima della convocazione delle rispettive assemblee societarie e/o consortili chiamate a deliberarlo e ad acquisire report indispensabili al fine di tenere monitorato l’andamento contabile. Tali verifiche sono necessarie anche ai fini della stesura della relazione di fine mandato provinciale, prevista dall’art. 4 del D.Lgs. n. 149/2011, che prevede, tra l’altro, che sia data evidenza di eventuali “anomalie riscontrate nella gestione degli enti controllati e conseguenti provvedimenti adottati”. Si osserva che la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, nella seduta del 7 febbraio 2013, ha espresso parere favorevole in ordine allo Schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, concernente la relazione di fine mandato comunale e provinciale, ai sensi

dell’articolo 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149. risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: le risorse umane impiegate comprendono funzionari del settore finanziario; è previsto l’utilizzo delle normali strumentazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo n. 6 -Titolo:“ Bilancio e Patto di Stabilità” Dirigente responsabile : Dr.Massimo Placchi

Descrizione e finalità:

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BILANCIO L’attività del settore risorse economiche e finanziarie continua a essere fortemente condizionata dalle numerose norme approvate in questi anni, da ultime la legge di stabilità 2015 n° 190/2014, e il decreto legge cd “enti locali” n. 78/2015 con effetti sul bilancio e sulla gestione amministrativa degli enti locali, norme prevalentemente improntate al controllo della spesa pubblica e a un efficientamento della spesa. Stanti i vincoli di legge, il settore risorse economiche e finanziarie coordina i processi di programmazione, gestione e controllo delle risorse, cercando di massimizzarne l’ efficacia, l’efficienza e l’ economicità . Prioritaria l’attenzione al raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità alla luce delle modifiche alla L. 183/2011 introdotte dalla legge di stabilità 190/2014; il saldo obiettivo per l’anno 2015, calcolato ancora con il criterio della competenza mista, continua a essere consistente, pertanto saranno necessarie azioni straordinarie per realizzare incassi in conto capitale, ivi compresa l’alienazione di quote di società partecipate, per tenere monitorati i pagamenti legati a spese d’investimento e per garantire un saldo positivo tra entrate e spese correnti dell’ente. Soppresso il patto regionale integrato, restano vigenti a livello regionale gli istituti di compensazione verticale e orizzontale, nonché il patto regionale incentivato introdotto dal Dlg 95/2012. La legge di stabilità dell’anno 2015 dispone che le entrate da dismissioni di società partecipate e le relative spese siano escluse dal patto di stabilità: le dismissioni programmate potrebbero, quindi, consentire di finanziare la restituzione di parte dello stock di mutui non rilevanti ai fini del saldo patto. Nel 2014 la Provincia è riuscita a garantire il pagamento delle spese per transazioni commerciali e lavori alle scadenze contrattuali definite, pertanto al 31/12/2014 non c’erano debiti certi, liquidi ed esigibili. Si consolida sempre più l’operatività della piattaforma telematica del Ministero delle Finanze che nel 2015 entrerà a regime dopo l’introduzione nel corso nel 2014 dell’obbligo di pubblicazione delle fatture passive pervenute: la piattaforma rileverà tutte le fatture pervenute all’ente, ivi comprese le fatture elettroniche, il loro stato di contabilizzazione e pagamento e le istanze di certificazione presentate per favorire lo smobilizzo dei crediti dei fornitori degli enti e la compensazione con debiti fiscali. Si confermano limiti al livello di indebitamento (incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti non superiore al 10% per l’anno 2015 come disposto dalla legge di stabilità 2015) che la Provincia di Cremona potrà rispettare grazie anche alle operazioni di estinzione anticipata del debito realizzate nell' anno 2012. Sul fronte delle entrate si conferma l’obiettivo di incrementare il grado di realizzo delle entrate soggette a riscossione coattiva. La legge di stabilità 2015 ha prorogato al 31/12/2015 la possibilità di avvalersi di Equitalia per la riscossione coattiva delle entrate. Dal 1° gennaio 2015, gli enti locali, i loro organismi strumentali e gli enti strumentali in contabilità finanziaria, che hanno partecipato alla sperimentazione devono affiancare i nuovi schemi di bilancio di previsione e di rendiconto per missioni e programmi (con funzioni autorizzatoria e valore giuridico ai fini della rendicontazione) agli schemi di bilancio annuale e pluriennale e di rendiconto adottati nel 2014, che conservano la funzione conoscitiva. Entrambe le versioni del bilancio e del rendiconto riportano le medesime risultanze contabili (si tratta della classificazione dei medesimi dati con due differenti criteri). Una delle novità di rilievo del bilancio armonizzato è la presenza nel bilancio di previsione annuale delle previsioni sia di competenza che di cassa. I due sistemi contabili finanziari, si differenziano quindi in base al momento della contabilizzazione che, per il bilancio di competenza, è il momento iniziale dell'accertamento (quando si acquista il diritto all'entrata) o dell'impegno (quando si perfeziona l'obbligazione giuridica), mentre per il bilancio di cassa è quello del versamento e del pagamento (momenti dell'effettivo e materiale movimento, rispettivamente, in entrata e in uscita). Altra novità di rilevo è che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale. Le previsioni riguardanti il primo esercizio costituiscono il bilancio di previsione finanziario annuale, e non esiste più il bilancio pluriennale da allegare al bilancio di previsione annuale. Il

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bilancio di previsione espone, quindi, separatamente l'andamento delle entrate e delle spese riferite ad un orizzonte temporale di almeno un triennio, definito in base alla legislazione statale e regionale vigente e al documento di programmazione dell'ente, ed è elaborato in termini di competenza finanziaria e di cassa con riferimento al primo esercizio e in termini di competenza finanziaria per gli esercizi successivi. Con il 2014 si è conclusa la fase sperimentale del bilancio armonizzato: dal 2015, a seguito anche del Dlgs 126/2014, “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” il bilancio armonizzato è entrato a regime. Nel 2015, a soli fini informativi, si continuerà ancora a predisporre il bilancio anche secondo gli schemi ex DPR 194/1996 . La predisposizione del bilancio di previsione 2015-2017 avviene in conformità con il principio contabile della programmazione finanziaria: l’approvazione del Documento Unico di programmazione 2015-2017, strumento di pianificazione strategica e operativa dell’ente, sarà seguito dall’approvazione del bilancio di previsione 2015-2017 e del Piano Esecutivo di Gestione 2015-2017. La gestione del bilancio autorizzatorio in corso d’anno (gestione dell’esercizio provvisorio, tempi, modi e soggetti competenti a variare il bilancio, verifica degli equilibri e assestamento, ecc.), dell’esecuzione delle entrate e delle spese, della gestione dei costi e ricavi sarà improntata alla versione definitiva dei principi contabili da applicare dall’anno 2015. Con la conversione del d.l. 78/2015 con legge 125/2015, il Governo ha autorizzato le Province, con l’art. 1 ter, a predisporre il bilancio per la sola annualità 2015, al fine di garantire il mantenimento degli equilibri finanziari; il termine è stato posticipato da ultimo al 30 settembre 2015 con DM del 30 luglio 2015. Nel 2015, in concomitanza con l’approvazione del rendiconto 2014, il Consiglio approverà la revisione straordinaria del patrimonio dell’ente derivante dall’applicazione dei nuovi principi contabili; proseguirà anche l’elaborazione del bilancio consolidato. L’aggiornamento della parte contabile del testo unico degli enti locali Dlgs 267/2000 disposta dal Dlgs 126/2014 consente di avere un quadro più definito nell’ambito del quale approvare l’aggiornamento del regolamento di contabilità. Compatibilmente con il rispetto dei vincoli posti dal patto di stabilità si conferma l’obiettivo di garantire la tempestività dei pagamenti in conformità a quanto previsto dall’art. 9 del DLg78/2009, dal Dlgs 192/2012 e, in relazione alla possibilità di riconoscere anticipi negli appalti di lavori, dalla Lg 98/2013, prorogata al 31/12/2015 con il decreto milleproroghe 2015. Dal 2015 trimestralmente dovrà essere pubblicato l’indicatore di tempestività dei pagamenti dell’anno in corso calcolato secondo le modalità de finite dal DPCM del 22/9/2014 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14/11/2014. Nel 2015 non sarà possibile effettuare assunzioni a qualsiasi titolo se l’indicatore di tempestività dei pagamenti relativo al 2014 (da elaborare e pubblicare entro il 31/1/2015) rileverà ritardi medi nei pagamenti superiori a 90 giorni. Dal 31/3/2015 entrerà in vigore l’obbligo per tutti i fornitori degli enti locali di emettere fatture elettroniche; l’ente locale sarà impossibilitato a pagare nel caso di emissione di fatture cartacee/analogiche. Nel corso del 2014 sono iniziate le analisi tecniche e organizzative per integrare i sistemi contabili e di protocollo con la gestione del flusso delle fatture elettroniche; nel corso del 2015, previa adeguata informazione ai fornitori, è iniziato il trattamento delle fatture elettroniche che alimenta il registro unico fatture, introdotto dall’1/7/2014, e la piattaforma di certificazione dei crediti del Ministero dell’Economia e della Finanze I fornitori degli enti locali sono interessati anche da diverse novità fiscali introdotte dalla legge di stabilità 2015.

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Dall’1/1/2015 tutte le fatture passive dell’ente sono soggette allo split payment: ai fornitori si accreditano solo gli imponibili, l’IVA viene trattenuta e versata direttamente all’Erario secondo quanto indicato dal decreto MEF del 23 gennaio 2015. Formazione diffusa dei dipendenti e costante aggiornamento dei sistemi contabili continueranno ad essere le modalità operative con cui poter garantire il pieno recepimento dei principi contabili del bilancio armonizzato. Da aprile 2015 è attivo il nuovo Collegio dei revisori dei conti, selezionato secondo le modalità a sorteggio gestite dalle Prefetture competenti.

Determinazione dell’obiettivo di Patto di stabilità 2015- 2016-2017

Con decreto del 26 giugno 2015, il Ministero dell’economia e delle finanze ha determinato gli obiettivi programmatici del patto di stabilità interno per il quadriennio 2015-2018, ai sensi del comma 19 dell’art. 31 della legge 183/2011. Il mancato invio del prospetto nei termini stabiliti dal decreto comporta l’inadempienza al patto di stabilità interno.

L’articolo 31 della legge di stabilità per il 2012 (L. 183/2011), nel testo novellato dalla legge di stabilità per il 2015 (L.190/2014), definisce le modalità di determinazione del saldo obiettivo del patto di stabilità per gli enti locali per il periodo 2015-2018.

Le novità più significative riguardano:

- lo scorrimento della base di riferimento per il calcolo dell’obiettivo dal triennio 2009-2011 al triennio 2010-2012;

- la riduzione dei coefficienti annuali per la determinazione dei saldi obiettivo al fine di ridurre, nel periodo 2015-2018, il contributo richiesto agli enti locali mediante il patto di stabilità interno per complessivi 2.889 M€ annui, di cui 239 M€ alle province: in particolare, per le province il coefficiente da applicare alla spesa corrente media registrata nel periodo di riferimento 2015-2018 è pari a 17,20% per l’anno 2015 e 18,03% per gli anni 2016, 2017 e 2018;

- la disapplicazione, a decorrere dal 2015, del meccanismo di riparto dell’ammontare del concorso alla manovra tra i singoli enti basato su criteri di virtuosità;

-l’introduzione di una nuova disciplina in materia di regionalizzazione del patto di stabilità interno, verticale e orizzontale al fine di adeguarla ai nuovi vincoli imposti alle regioni a statuto ordinario, basati sul conseguimento del pareggio di bilancio (unificando pertanto le due forme di flessibilità del patto regionale verticale e orizzontale in un’unica procedura, per cui gli spazi finanziari acquisiti da una parte degli enti locali sono compensati contestualmente dalla regione o dagli altri enti locali della stessa regione).

La legge di stabilità per il 2015 è intervenuta sulle modalità di calcolo del saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno inserendo gli accantonamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità tra le spese che rilevano ai fini della verifica del rispetto dei predetti obiettivi. Le province, in assenza di una proposta alternativa da parte di UPI, per la rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità applicano la metodologia di calcolo dell’obiettivo programmatico individuata dall’art. 31 commi 2, 3 e 4 della l. 183/2011, come da ultimo modificato dalla l. 190/2014.

Ai fini della determinazione dello specifico obiettivo programmatico, il comma 3 dell’art. 31 l. 183/2011 individua, quale parametro di riferimento, il saldo finanziario tra entrate finali e spese finali, al netto delle riscossioni e concessioni di credito, calcolato in termini di competenza mista, assumendo cioè, per la parte

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corrente gli accertamenti e gli impegni e, per la parte in conto capitale, gli incassi e i pagamenti; tra le operazioni finali non sono da considerare l’avanzo di amministrazione ed il fondo di cassa.

Anche per il 2015, gli Enti locali assoggettabili alla sanzione di cui alla lettera a) del comma 26 dell’art. 31 legge 183/2011, che certificheranno il rispetto dei tempi di pagamento beneficeranno di una riduzione degli obiettivi annuali imposti agli enti locali, commisurata agli effetti finanziari determinati dalle sanzioni operate a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio.

Per la Provincia di Cremona la determinazione dell’obiettivo di competenza mista per il periodo 2015-2018 è così composta:

Fase 1

Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Media

Spese correnti - impegni 71.688 70.715 62.411 68.265

Percentuali da applicare alla media delle spese correnti

17,2% 18,03% 18,03% 18,03%

Saldo obiettivo 11.742 12.308 12.308 12.308

Fase 2

Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Media

Riduzione dei trasferimenti erariali 3.333 3.333 3.333 3.333

Saldo obiettivo al netto dei trasferimenti

8.409 8.975 8.975 8.975

Fase 3

2015 2016 2017

Patto regionalizzato – verticale incentivato 0

Patto regionalizzato verticale ordinario 0

Patto regionalizzato orizzontale 0 0 0

Saldo obiettivo rideterminato – patti di solidarietà 8.409 8.975 8.975

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Fase 4

2015 2016 2017 2018 Importo della riduzione dell’obiettivo

0

Saldo obiettivo finale 8.409 8.975 8.975 8.975

motivazione delle scelte effettuate: l’obiettivo del patto di stabilità potrà essere raggiunto con la vendita delle azioni detenute dall’Ente in alcune società e con parte degli incassi che perverranno da R.L. ai sensi del patto verticale. risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: le risorse umane impiegate comprendono funzionari del settore finanziario; è previsto l’utilizzo delle normali strumentazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo n.7 -Titolo: Programmazione

Dirigente responsabile: dr. Massimo Placchi

Descrizione: L'obiettivo si svolge con attività strumentali a supporto dell'Amministrazione quali: - sostegno alla gestione del Ciclo della Performance, per orientare i comportamenti al miglioramento del rapporto fra risorse consumate e bisogni soddisfatti e per garantire il “buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa"; - supporto alla Coordinatore funzionale in ordine alla predisposizione della proposta di PEG, (ex art. 169 D. Lgs. 267/00) affermando la negoziazione e condivisione degli obiettivi come metodo efficace di programmazione e di verifica dei risultati; - rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti ed ai destinatari dei servizi; - supporto al NIV nello svolgimento delle funzioni ad esso assegnate quali: 1. proposte di interventi di revisione del sistema di misurazione e valutazione delle prestazioni dei Dirigenti e delle P.O.; 2. collaborazione con il coordinatore funzionale nella redazione e nell’attuazione del PEG e degli altri strumenti volti a misurare la performance nei tre livelli e nella correlata attività di monitoraggio degli obiettivi assegnati; 3. altri adempimenti previsti dalla vigente normativa.

Finalità che si intendono conseguire Finalità dell'obiettivo è supportare il regolare svolgimento della programmazione strategica e gestionale dell'Ente non come mero adempimento, ma come opportunità di gestione integrata e coordinata dei diversi strumenti di pianificazione e programmazione e di tensione al miglioramento continuo di risposta ai servizi richiesti. Per conseguire in modo efficace l'obiettivo è necessario un'opera attenta e rigorosa di analisi puntuali e ricostruibili che forniscano, soprattutto in questo particolare periodo di instabilità finanziaria e legislativa, orientamenti affidabili e attendibili che forniscano all'Amministrazione punti di riferimento chiari e condivisi. In particolare l'obiettivo si pone la finalità di: - orientare l’attività al perseguimento degli indirizzi strategici dell’amministrazione; - ridurre la complessità gestionale del sistema; - favorire la corretta allocazione delle risorse e delle responsabilità gestionali;

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- connotare l’organizzazione sul raggiungimento dei risultati; - affinare le metodologie introdotte nei sistemi della Performance e della Valutazione - informare e supportare i processi decisionali.

Motivazione delle scelte effettuate: Il D. Lgs. 267/00 ed in tempi recenti il D. Lgs. 126/2014 hanno operato una revisione organica dei sistemi di programmazione e controllo a perfezionamento della precedente normativa. Il ciclo di programmazione e controllo attuato con gli strumenti definiti dal Dlgs 150/ 09 si articola nelle seguenti fasi: -programmazione -pianificazione -monitoraggio -valutazione e misurazione, con rendicontazione finalizzata alla distribuzione della premialità. L'attuale contesto normativo-istituzionale-finanziario, con il progressivo limite posto alla fruizione delle risorse finanziarie pone a livello prioritario governare il ciclo di programmazione e controllo nella reale definizione delle due dimensioni strategica e gestionale. I provvedimenti di contenimento della spesa rendono necessaria l’integrazione tra i due cicli (performance e bilancio) nonché un collegamento tra la performance organizzativa e quella individuale. Tra le motivazioni: -esigenza di una reale gestione orientata ai risultati; -indirizzo dell’organo politico amministrativo di promuove la cultura della responsabilità per il miglioramento della performance, del merito, della trasparenza e dell’integrità; -garanzia del regolare svolgimento del processo di programmazione e controllo gestionale che non può prescindere dallo sviluppo e dall’impiego della contabilità generale ed analitica all’interno dell’Ente (applicazione degli art. 147, 196, 197 e 198 del D. Lgs. 267/2000 alla luce della rivisitazione in materia di programmazione e controllo introdotti dal Dlgs 150/09); -finalizzazione attuativa del percorso di programmazione strategica che trae origine dal Programma di mandato del Presidente e si concretizza nel DUP, nei Bilanci di Previsione, nel Piano Esecutivo di Gestione nella sezione degli Obiettivi Strategici; -individuazione di obiettivi individuali destinati a migliorare gli standard erogativi dei servizi derivati dalla rappresentazione dell’analisi conoscitiva delle attività istituzionali e dei servizi erogati o dell’esercizio delle funzioni istituzionali, intendendo con ciò il miglioramento di tutti o parte degli indicatori; -utilizzo di sistemi premianti secondo criteri di valorizzazione del merito; -misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale e dello stato di salute dell'Ente; -garanzia della trasparenza dei risultati conseguiti; -rafforzamento dei controlli interni con l'evoluzione normativa introdotta dal D.L.174/12 convertito in L. 213/12 che apre una nuova stagione nella governance degli enti locali; -rafforzamento e coordinamento del quadro metodologico del ciclo di gestione della performance; -collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse; -monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi. L'evoluzione normativa richiede quindi: a) la definizione di obiettivi di PEG

1. rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della comunità, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell’amministrazione; 2. specifici e misurabili in termini concreti e chiari con precisi indicatori di risultato; 3. commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale ed internazionale, nonché da comparazioni con enti omologhi; 4. confrontabili con le tendenze della produttività dell’amministrazione con riferimento almeno al triennio precedente; 5. correlati alla quantità e qualità delle risorse disponibili; 6. determinanti un significativo miglioramento della qualità dei servizi e degli interventi nelle dimensioni di

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-accessibilità intesa come capacità di garantire l’accesso ai servizi erogati a tutti gli utenti potenzialmente interessati; -tempestività intesa come Tempo intercorrente fra la richiesta del servizio da parte dell’utente (o la promessa di servizio da parte dell’amministrazione) e l’effettiva erogazione dello stesso; -trasparenza intesa come semplicità per l'utente di reperire, acquisire e comprendere le informazioni necessarie per poter usufruire al meglio del servizio di proprio interesse; -efficacia intesa come capacità del servizio di raggiungere gli obiettivi prefissati, in termini di rispondenza ai bisogni e alle esigenze individuate dall’amministrazione, anche in funzione delle attese degli utenti; -continuità intesa come capacità di garantire l’erogazione del servizio in maniera continua, regolare e senza interruzioni anche in presenza di minori risorse;

b) la definizione di indicatori del Piano degli Standard che abbiano requisiti di 1. rilevanza: l’indicatore deve riferirsi in modo coerente e pertinente alla dimensione oggetto di misurazione; 2. accuratezza: si riferisce il grado di approssimazione del valore fornito dall’indicatore al valore reale. Ai fini della valutazione e dell’accuratezza è importante che i dati siano confrontabili nel tempo; 3. temporalità: gli indicatori devono essere prodotti con cadenze regolari e con puntualità; 4. fruibilità: tempestività e trasparenza con le quali le fonti originarie rendono disponibili i dati; 5. interpretabilità: facilità di comprensione, utilizzo e analisi dati; 6. coerenza: gli indicatori devono essere coerenti tra di loro, con gli indicatori del Peg, dello Stato di salute dell'Ente, del Bilancio e con gli altri documenti di programmazione che misurano il grado di efficacia, efficienza, trasparenza e qualità dei servizi interni ed esterni.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Normali dotazioni strumentali d’ufficio e personale appartenente al Servizio Programmazione.

Obiettivo operativo 8 -Titolo: Razionalizzazione società e partecipazioni societarie dell’Ente

Dirigente responsabile : Dr.ssa Maria Rita Nanni Descrizione Dare attuazione ai Commi 611 e seguenti della legge finanziaria 2015. Finalità che si intendono perseguire. Al fine di assicurare il contenimento della spesa e il buon andamento dell'azione amministrativa la Provincia, a decorrere dal 1º gennaio 2015, avvia, in sinergia con il Servizio Area Vasta e con il Settore Risorse Economiche e Finanziarie, un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse. Motivazione delle scelte effettuate. Rispetto della normativa. Risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare. Funzionari amministrativi della Segreteria Generale, Normali dotazioni d’ufficio.

Obiettivo operativo 9 -Titolo: Sviluppo della contabilità analitica a supporto del controllo di gestione

Dirigente responsabile Dott. Roberto Zanoni

Descrizione

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Adeguamento del sistema di contabilità analitica a supporto del controllo di gestione.

Finalità che si intendono perseguire

Il controllo di gestione è un insieme di attività che, anche attraverso l'impiego di strumenti contabili, rileva se la gestione dell'ente si stia svolgendo in modo da permettere il conseguimento degli obiettivi formulati in sede di programmazione (efficacia), e se la gestione si svolga secondo criteri di economicità, al fine di consentire il razionale impiego delle risorse impiegate.

In particolare, in prosecuzione del percorso avviato negli scorsi esercizi per allineare le varie banche dati sui costi e consentirne l'utilizzo ai fini gestionali, si tratta di studiare progettare un sistema di contabilità analitica ai servizi all’utenza dell’ente, partendo dalla sperimentazione iniziata nel 2013. L'applicazione sarà supportata da un gruppo di lavoro formato dai settori coinvolti nell'attività.

Motivazione delle scelte effettuate

La scelta di operare mediante un gruppo di lavoro è funzionale alla necessità di condividere il metodo di analisi e sviluppo della contabilità analitica e delle procedure informatiche ed amministrative.

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi dell’Unità controllo e trasparenza e dei settori coinvolti nel gruppo di lavoro.

Obiettivo operativo n.10 -Titolo: : Assicurare all’Ente la disponibilità di risorse strumentali e di servizi per il funzionamento di uffici, servizi di competenza

provinciale Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni Descrizione Al Servizio Provveditorato è affidata (ai sensi degli artt.51 e 52 del Regolamento di Contabilità) la politica degli acquisti e della gestione dei beni al fine di garantire il funzionamento degli uffici e dei servizi provinciali distribuiti fra il capoluogo di provincia e le sedi decentrate di Crema, Casalmaggiore e Soresina, nonché di Organismi/aziende di cui è promotrice o parte la Provincia di Cremona, nell’ottica di una corretta analisi dei consumi e dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse. L’attività ordinaria su base annuale si sviluppa attraverso le seguenti funzioni: - acquisto di beni mobili e dei relativi complementi; - acquisto/noleggio di automezzi per i Settori/Servizi provinciali; - approvvigionamento di carburanti per il funzionamento di tutti gli automezzi provinciali; - interventi di gestione e di manutenzione degli automezzi; - noleggio/acquisto di apparecchiature d’ufficio e loro manutenzione; - gestione e controllo del servizio di telefonia; - gestione e controllo del contratto di appalto del servizio di pulizie degli edifici provinciali nonché di interventi straordinari a seguito di lavori di ristrutturazione, adeguamento o nuova costruzione; - gestione e controllo del contratto di appalto del servizio di vigilanza, nonché interventi straordinari ed ampliamenti o potenziamenti degli impianti di sorveglianza a seguito di lavori di ristrutturazione, adeguamento o nuova costruzione;

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- approvvigionamento di vestiario ai dipendenti aventi diritto (Personale viabilità, Polizia locale, Messi ed Autisti, Tecnici, ecc) con la gestione delle rispettive gare di appalto sulla base dell’apposito regolamento; - approvvigionamento di materiale vario e di cancelleria; - approvvigionamento di volumi, giornali e riviste; - affidamento e gestione del servizio traslochi e facchinaggio; - affidamento e gestione del servizio di distributori automatici di bevande e snaks in tutte le sedi dell’Ente; - gestione delle spese ed il servizio di lavorazione della corrispondenza dell’Ente (con esclusione delle sedi decentrate per le quali il Servizio gestisce le risorse economiche necessarie)

Obiettivo operativo n.11 -Titolo: Garantire la tutela assicurativa dell’Ente

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Nel programma sono comprese le attività dell’ufficio Assicurazioni, servizio prevalentemente di supporto. L’attività si esplica attraverso la gestione amministrativa delle polizze assicurative, dei sinistri attivi e passivi delle richieste di risarcimento danni a terzi e del relativo contenzioso, al fine di garantire la tutela assicurativa dell’Ente. Al Servizio Assicurazioni è attribuita altresì la gestione delle polizze assicurative stipulate dalla Provincia in ottemperanza alla normativa vigente nonché a quanto previsto dal CCNL al fine di contribuire alla corretta analisi e gestione dei rischi dell’Ente mediante trasferimento degli stessi alle Compagnie assicurative, utilizzando, tra l’altro, polizze assicurative idonee da un punto di vista normativo ed economico. Nell'attività di gestione delle polizze è altresì compresa l’analisi dei rischi, e la gestione dei sinistri a valere sulle polizze dell’Ente stesso, nonché la gestione dei danni causati da terzi al patrimonio provinciale.

PROGRAMMA 4 “Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali”

Obiettivo operativo n. 1 -Titolo: “Applicazione di tributi, imposte e canoni” Dirigente responsabile : Massimo Placchi Descrizione e finalità: Garantire l’applicazione di tributi, imposte e canoni secondo le tariffe ed aliquote deliberate dalla Giunta e recepite dal Consiglio, secondo modalità improntate a trasparenza e correttezza, anche in relazione alle continue modifiche legislative o normative.

motivazione delle scelte effettuate: Il progetto garantisce tutte le operazioni necessarie per l’incasso dei

Tributi Attivi Provinciali e dei canoni di natura patrimoniale nonché la messa in opera di tutte le attività di accertamento tendenti al recupero di eventuali evasioni di imposta:

1) Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche 2) Tributo Tutela Ambientale 3) Imposta Provinciale di Trascrizione 4) Tributo R.C. Auto 5) Canoni di occupazione stradale ai sensi del Codice della Strada 6) Riscossione coattiva delle Entrate Tributarie e Patrimoniali (sanzioni amministrative)

risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: le risorse umane impiegate comprendono funzionari del settore finanziario; è previsto l’utilizzo delle normali strumentazioni d’ufficio.

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PROGRAMMA 6 – Ufficio Tecnico

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Interventi di manutenzione ordinaria nei

fabbricati

Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni Descrizione Il progetto è motivato dalla necessità di evitare il degrado delle strutture, mantenere in buona efficienza gli impianti e garantire un accettabile livello di sicurezza e di comfort. Le opere da eseguire, in genere, coinvolgono varie categorie di artigiani, muratori, idraulici, elettricisti, fabbri, falegnami, vetrai ecc. che, nell'arco dell'anno, compiono sia interventi di riparazione che di manutenzione e provvedono a rimuovere o sostituire elementi di finitura degli edifici ormai degradati, oppure ad integrare e mantenere in efficienza gli impianti tecnologici, gli ascensori e i presidi antincendio.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo:Edifici provinciali- appalto servizi energia

Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione La Provincia di Cremona ha affidato ad una ditta specializzata la gestione degli impianti termici delle scuole, degli uffici e dei centri per la manutenzione stradale. L’appalto, esperito nel mese di luglio 2008, della durata di anni sei, si sarebbe dovuto concludere nel 2014, tuttavia, l’incertezza sulla disponibilità delle risorse per gli appalti pluriennali ha impedito l’aggiudicazione del nuovo appalto servizi di energia costringendo l’ente ad una proroga tecnica di un anno, vale a dire fino a settembre 2015, dell’appalto in corso. La ditta aggiudicataria ha il compito di assicurare le condizioni di comfort-ambientale (20° C) negli orari indicati dalla stazione appaltante operando nel rispetto delle condizioni imposte dalla legge 10/91 e dal D.P.R. 412/94 e successive modificazioni ed integrazioni, riguardanti il contenimento dei consumi ed il miglioramento del processo di trasformazione dell’energia. A questo proposito, e per effetto delle condizioni d’appalto stabilite nel capitolato innovativo adottato, la ditta, nel corso della gestione, oltre alle normali operazioni di manutenzione previste dalle norme, ha realizzato interventi di riqualificazione quali la sostituzione di caldaie, con altre del tipo a condensazione, la sostituzione di corpi scaldanti in zone di edifici particolarmente sfavorite, il rinnovo di circuiti ammalorati, ed ha esteso il sistema di telegestione e telecontrollo ad alcuni impianti che ne risultavano ancora sprovvisti. Sono stati altresì realizzati due piccoli impianti del tipo solare termico presso i centri operativi della manutenzione stradale di Cremona e Crema e di un impianto fotovoltaico sulla palestra dell'istituto “Pacioli” di via Dogali.

Nel capitolo in argomento, infine, trovano allocazione le risorse per la sottoscrizione della quota associativa alla F.I.R.E. (Federazione Italiana Risparmio Energetico) che fornisce utili informazioni sulla evoluzione dei contratti di servizio energia e calore.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Somma a disposizione per prove geotecniche,

geologiche, idrologiche e varie di laboratorio, incarichi professionali e consulenze per gare, capitolati, progettazione, direzione lavori,

coordinamento sicurezza, collaudi , stime immobiliari, accatastamenti ecc.

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Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il D. Lgs 163/2006 (già Legge 109/94) e le successive modificazioni ed integrazioni impone alle Pubbliche Amministrazioni tre livelli di progettazione: preliminare, definitivo, esecutivo. Al fine di limitare il più possibile eventuali errori di progettazione, la legge stessa richiede che vengano preventivamente effettuate sui terreni di fondazione prove geologiche, geognostiche, idrologiche e che le prove stesse vengano eseguite ancora prima della progettazione preliminare o almeno della progettazione definitiva. La norma richiede altresì una validazione preventiva delle progettazioni preliminari e soprattutto esecutive che, in mancanza di specifiche professionalità all’interno degli uffici tecnici, dovranno effettuarsi con idonee consulenze esterne. Nel programma si intendono altresì compresi incarichi per prove di laboratorio sui materiali e strutture o per attività per cui mancano nel settore specifiche professionalità.

Potranno essere assegnati anche incarichi a soggetti esterni alla amministrazione con appropriate qualifiche e capacità professionali.

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Uffici provinciali lavori vari di manutenzione

straordinaria e adeguamento normativo

Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione

Il programma prevede l'esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento normativo negli uffici o negli immobili provinciali secondo le priorità che verranno di volta in volta valutate, anche in relazione alle competenze connesse all'attività istituzionale, nonché agli adempimenti disciplinati dai contratti di conferimento al fondo immobiliare.

Obiettivo operativo n.5 -Titolo: Centri operativi per la manutenzione stradale e

case cantoniere – lavori di riqualificazione e straordinaria manutenzione

Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione

Alcuni centri operativi della manutenzione stradale ed alcune case cantoniere risultano in stato di degrado o comunque necessitano di interventi di riqualificazione finalizzati, in modo particolare, ad adeguare le strutture alle norme igienico sanitarie al fine di migliorare la qualità dei luoghi di lavoro. Altre strutture, invece, quali i magazzini di Gussola e Crema, richiedono opere di manutenzione straordinaria dei tetti con rimozione del materiale contenente fibre di amianto e predisposizione o installazione di piccoli impianti fotovoltaici.

La manutenzione straordinaria potrà riguardare altresì, in alcuni casi, anche le strutture verticali, i solai, l’adeguamento normativo degli impianti tecnologici, il rifacimento dei servizi igienici, il ripristino delle finiture.

Obiettivo operativo n.6 -Titolo: Ex- caserma Goito lavori di ristrutturazione del

complesso di Santa Monica completamento I lotto e riserve dell’impresa

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Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione

La Provincia di Cremona ha appena concluso un primo stralcio di lavori per rendere agibili una parte dei locali dell’ex convento di S. Monica, all’interno del complesso dell’ex caserma Goito. Il complesso immobiliare dell’ex Caserma Goito comprende, principalmente, l’ex monastero e chiesa di S. Monica ed il fabbricato denominato Magazzino Carri, oltre ad una serie di fabbricati di servizio realizzati in epoca recente, durante l’utilizzo dell’area da parte dei militari. Si tratta di una vasta area di circa 11.000 mq, collocata nella zona sud-ovest della città, vicino ad altri complessi monastici (successivamente adibiti a caserme) e servita principalmente dalla via Bissolati. L’area è stata acquistata dalla Provincia di Cremona dall’Agenzia del Demanio, nel 2003. Nel 2007 sono stati avviati i primi lavori nel complesso, con l’attuazione del progetto del 1° stralcio funzionale per trasferire le attività didattiche ed amministrative della facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia nell’ex monastero di S. Monica. I lavori sono stati avviati grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo di 2.500.000 euro ed a un mutuo della Provincia di Cremona di 354.380 euro. Successivamente sono state variate le condizioni di utilizzo del bene. Il cambio di destinazione d’uso del complesso monumentale di Santa Monica, da sede universitaria ad uffici pubblici, non ha però comportato significative modificazioni strutturali ed impiantistiche. E’ stato necessario, però, procedere all’adeguamento del progetto ed a riappaltare i lavori di completamento. Tali lavori, come detto, si sono recentemente conclusi e consentiranno di utilizzare il lato nord dell’ex monastero. La destinazione attuale è per uso uffici. La scelta di collocarvi o meno la futura sede della Provincia di Cremona dipende dall’assegnazione di deleghe e funzioni oggetto del percorso normativo in atto. La scelta sulla destinazione definitiva è, pertanto, rinviata ai prossimi mesi. Complessivamente sono stati recuperati 1.100 mq di superficie lorda (piano terra e primo) e saranno disponibili circa 750 mq di superficie netta per gli spazi ad ufficio.

Obiettivo operativo n.7 -Titolo: Valorizzazioni dismissioni, alienazioni

immobiliari

Dirigente Responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il patrimonio immobiliare è diventato ormai la principale, se non l'unica, fonte di risorse per la pubblica amministrazione. L’ottimizzazione della redditività del patrimonio non può, quindi, non essere un obiettivo prioritario delle amministrazioni locali che sono, al tempo stesso, proprietarie di consistenti patrimoni immobiliari - che assorbono, più che produrre, risorse - ed assoggettate a sempre più stringenti vincoli di bilancio. L’importanza della valorizzazione del patrimonio immobiliare è desumibile anche dai numerosi interventi legislativi che, nell’arco dell’ultimo decennio, hanno introdotto norme tese, direttamente o indirettamente, ad incentivare il concorso della leva immobiliare da parte della pubblica amministrazione al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario.

Si richiama, a tale proposito, il comma 15 dell’art. 4 della legge 488 del 1999 (Finanziaria 2000) che ha esteso alle Regioni e agli enti locali le disposizioni applicabili alle dismissioni dei beni pubblici statali, ricavabili dai testi di cui all’art. 3 comma 99, 99 bis e 100 della legge 23 dicembre 1996 n. 662 e dell’art. 19 della legge n. 488 del 1999, alle operazioni di cartolarizzazione, alla creazione di fondi immobiliari (DL 351/2001 convertito con modifiche nella L. 410/2001) ed in generale alle disposizioni che, più o meno direttamente, sono volte ad incentivare le operazioni di dismissione e valorizzazione immobiliare per una gestione efficace e redditizia del patrimonio. In particolare, è stato previsto l’obbligo di adozione, da parte delle amministrazioni pubbliche, di piani triennali finalizzati alla razionalizzazione dell’utilizzo, tra l’altro, di beni immobili ad uso abitativo o di servizio e la trasmissione di apposite relazioni all’organo di controllo interno ed alla Sezione regionale della Corte dei conti competente per territorio (art. 2, comma 594, della L.244/2007), mentre l’art. 58 del DL 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella L. n. 133/2008, ha imposto agli

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enti territoriali di redigere annualmente un piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, da allegare al bilancio di previsione, in cui inserire i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non ritenuti strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali. Si evidenziano, infine, i recenti interventi del legislatore, in special modo l’art. 27 del DL 201/2011 che prevedono “per la valorizzazione, trasformazione, gestione e alienazione del patrimonio immobiliare pubblico di proprietà dei Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, Stato e degli Enti vigilati dagli stessi, nonché dei diritti reali relativi ai beni immobili, anche demaniali, la promozione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze - Agenzia del demanio di iniziative idonee per la costituzione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di società, consorzi o fondi immobiliari”.

La provincia, quindi, ha selezionato mediante procedura ad evidenza pubblica un fondo immobiliare chiuso, pubblico, della durata di quindici, anni al quale ha conferito i seguenti immobili: complesso immobiliare denominato “ Monastero di S. Monica” (ex Caserma Goito), terreni in località Brancere, palazzo Tinti Pallavicino Clavello, palazzo Provinciale di Casalmaggiore, aeroporto in località Migliaro, complesso immobiliare sede dell'ex Provveditorato agli Studi di Cremona, porzione di immobile sito in C.so Vittorio Emanuele II n. 28, palazzo Provinciale di Crema, immobile di via Bel Fuso n. 4 e 6 e di Via Bella Rocca n. 7, porzione di immobile ex Sede Genio Civile e ceduto i seguenti immobili: caserma cc di Casalmaggiore, caserma cc di Cremona, porzione di immobile sito in C.so Vittorio Emanuele II n. 28. Nel piano delle alienazioni relativo all'anno 2015 si valuterà l'opportunità di conferire/cedere al

fondo altri immobili quali il complesso immobiliare di Borno, mentre sarà oggetto di valutazione

l’eventuale trasferimento degli immobili di via Cesari a Cremona, e di via Capergnanica a Crema, attuali

sedi del CR-forma.

Oltre alla costituzione ed al conferimento diretto di beni nel fondo immobiliare, proseguirà l'azione diretta di vendita sia di abitazioni appartenenti al patrimonio storico della Provincia, sia delle case cantoniere recentemente trasferite dall’ANAS, nonchè dei numerosi reliquati stradali, di varie dimensioni e valore di cui la provincia è proprietaria.

PROGRAMMA 8 “Statistica e sistemi informativi”

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: Attività del C.E.D.

Dirigente responsabile dott. Antonello Bonvini

Descrizione

Il servizio Ced, centro elaborazione dati, è la struttura organizzativa che all'interno dell'ente si occupa dell'ICT, dimensione di attività che in progressione supporta tutte le funzioni e i servizi a vario livello in un obiettivo generale e trasversale rivolto all'automazione.

Il filo conduttore di tutto il lavoro della struttura si può riassumere nei contenuti dell'Agenda Digitale che ai vari livelli di governo delle amministrazioni pubbliche definisce le finalità e insieme le modalità dell'informatizzazione degli enti pubblici.

La diffusione della Posta Elettronica Certificata, la digitalizzazione degli atti, la messa on line dei servizi dell'ente, la pubblicazione degli atti e delle informazioni attraverso il sito costituiscono i capisaldi dell'informatizzazione.

A supporto degli obiettivi sopra delineati e pressoché raggiunti nella loro interezza sta una dotazione e una manutenzione di software e hardware che da una parte acquisisce beni e servizi all'esterno, dall'altra guida con risorse proprie di analisi e scelta l'orientamento tra i prodotti sul mercato informatico.

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Alla base della finalizzazione orientata sull'Agenda stanno quindi le attività di committenti verso l'esterno, di monitoraggio del funzionamento, di garanzia dell'integrità dei dati e degli apparati informatici, di gestione delle postazioni interne attraverso una costante dialettica client-server web oriented un help desk interno e un supporto costante alla formazione e all'attivazione dei verticali di settore.

Lo sviluppo software completa ed integra questa attività supportando attività verticali di settore che non trovano sul mercato i prodotti adeguati oppure sconterebbero tempi e oneri non sostenibili ai acquisizione, customizzazione e sviluppo.

Nell'evoluzione del servizio che con gradualità si muove attraverso l'attività ordinaria nei suoi risvolti innovativi si fronteggia il rinnovo del centro sistema con le prospettive di raffronto verso le alternative del cluod computing e il passaggio alla conservazione digitale sostitutiva di atti e documenti, insieme ad un percorso purtroppo lento e costellato da ostacoli e impasse verso l'introduzione degli applicativi open.

Anche lo scambio e l'apertura ai dati in formato aperto costituiscono un orizzonte evolutivo di obbligatorio approdo e insieme un banco di prova per lo sviluppo del livello di prestazione offerto dalla struttura.

Finalità che si intendono conseguire

Il servizio CED sovraintende all'obiettivo di informatizzare e automatizzare le attività e i servizi dell'ente secondo il programma dell'Agenda Digitale e del Codice dell'Amministrazione Digitale. In linea generale presiede le attività connesse con l'ICT.

Motivazione delle scelte effettuate

La continuità di servizio attraverso una struttura che vede coinvolte professionalità di preparazione di livello accademico insieme ad altra figure comunque titolate colle professionalità a contenuto tecnologico risponde ad una scelta che vede nel governo dell'ICT un fattore determinante per elevare la qualità insieme all'attività amministrativa e dei servizi all'utenza.

Le norme recentemente adottate in tema di organizzazione amministrativa degli enti locali confermano che l'ICT è una materia chiave nella sua trasversalità intorno alla quale ruotano le scelte organizzative di revisione degli apparati in chiave di economie di scala e razionalizzazione delle risorse.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare

Il servizio si avvale di personale dipendente in forza all'amministrazione con l'ausilio di collaborazione esterno ai fini di fronteggiare obiettivi che non possono essere conseguiti con il limitato numero di risorse, i mezzi strumentali sono di proprietà della amministrazione.

Obiettivo operativo n.2 - Titolo:Sviluppo e coordinamento dell’attività stati stica

Dirigente Responsabile: Dr. Antonello Bonvini Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio. Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi Descrizione

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Gli Uffici Statistica delle Province fanno parte del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN) istituito con Decreto Legislativo 322/89 ed avente lo scopo di disciplinare le attività di rilevazione, elaborazione, analisi, diffusione e archiviazione dei dati statistici, svolte dagli enti e dagli organismi pubblici di informazione statistica.

In base alla Direttiva n. 6/2008 del Comstat “Disposizioni per l'organizzazione ed il funzionamento degli uffici di statistica delle Province”, gli Uffici di Statistica provinciali oltre a collaborare con l’ISTAT alle rilevazioni ufficiali dell’Ente (in quanto responsabili dell'acquisizione, della tutela, dell’elaborazione, della trasmissione dei dati, del rispetto dei tempi e delle modalità previste per le singole fasi delle rilevazioni comprese nel Programma Statistico Nazionale), svolgono anche funzioni di coordinamento statistico interno per le rilevazioni che interessano l'amministrazione di appartenenza; producono statistiche finalizzate all'attività istituzionale dell'ente; promuovono e sviluppano a fini statistici gli archivi gestionali e le raccolte di dati; controllano, validano ed analizzano i dati riferiti all'amministrazione di appartenenza; svolgono attività di ricerca e producono pubblicazioni statistiche (direttiva n. 1/91 del Comstat - art. 3).

In conformità con quanto stabilito dalla normativa, l’Ufficio Statistica della Provincia di Cremona:

- raccoglie, elabora e pubblica in un compendio statistico i dati della popolazione residente per Comune, per distretto e per circoscrizione, con i relativi indicatori demografici, a supporto delle attività di programmazione dell'Ente e dei Comuni;

- pubblica sul sito internet provinciale dati di interesse socio-economico a supporto degli enti e degli attori economici del territorio;

- collabora con alcuni settori provinciali all’acquisizione dei dati ed alla loro elaborazione.

In particolare, collabora con il Servizio Promozione turistica per la realizzazione del compendio statistico sul turismo, elaborando i dati dei flussi turistici e degli utenti degli uffici IAT provinciali, raccolti dai colleghi del Servizio Promozione turistica; con il Distretto culturale per la raccolta e l’elaborazione dei dati dei musei del sistema museale provinciale; con il CED per la realizzazione del Documento Organizzativo sulla Sicurezza, basato sui dati raccolti per l’indagine “Censimento degli archivi amministrativi delle Province e delle città metropolitane”; con i servizi sociali per l’elaborazione dei dati demografici sulla popolazione e gli stranieri residenti nei Comuni, che implementa l’Osservatorio dei Servizi Sociali; con l’ufficio istruzione per la raccolta dei dati relativi alle scuole non statali e alle università provinciali.

I dati acquisiti sono ordinati in programmi informatici che consentono di trasmettere precise elaborazioni a cittadini, enti ed organizzazioni che ne facciano richiesta, oltre ad essere pubblicati sul sito internet della Provincia di Cremona sotto forma di tabelle o di pubblicazioni commentate.

In conformità con la legge n. 56 del 7 aprile 2014, che prevede tra le attività delle nuove Province “la raccolta e l’elaborazione dei dati” e “l’assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali” l’Ufficio Statistica fornirà supporto ai Comuni che lo hanno richiesto, nello svolgimento della funzione statistica comunale, realizzando attività di elaborazione dati su specifiche tematiche, concordate precedentemente con i Comuni, o fungendo da raccordo con l’ISTAT o l’ufficio statistica della Regione.

Sempre nell’ottica di dare supporto ai Comuni, proseguirà la raccolta, l’inserimento e l’aggiornamento dei dati comunali legati alle funzioni, da utilizzare per la costruzione di indicatori confrontabili.

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Continuerà la collaborazione con il CUSPI (Coordinamento Uffici Statistica delle Province) e con l’ISTAT sui i progetti fin’ora condivisi, come lo studio progettuale “BES (Benessere Equo e Sostenibile) delle Province”, iniziato lo scorso anno, che prevede per il 2015 la costruzione di indicatori specifici per alcune “dimensioni” e la pubblicazione di un nuovo volume con il calcolo degli indicatori generici del Bes della Provincia di Cremona e l’indagine “Censimento degli archivi amministrativi delle Province e delle città metropolitane”, inserita da quest’anno nel Programma Statistico Nazionale con codice SIS PRO 00002. La rilevazione, nata nel 2008 come progetto sperimentale, è divenuta quest’anno obbligatoria per tutte le Province. In particolare dovranno essere censiti entro l’anno gli archivi di 4 MISSIONI del bilancio armonizzato, individuate come prioritarie (istruzione e diritto allo studio – assetto del territorio – sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente – trasporti e diritto alla mobilità).

Si tratta di due progetti importanti che vedono le Province agire in un’ottica di sistema, valorizzando la funzione statistica all’interno e all’esterno dell’ente.

PROGRAMMA 9 Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali

Obiettivo operativo 1 - Titolo: Funzione di stazione appaltante per delega d ei Comuni ricompresi nel territorio provinciale ai sensi del combinato disposto degli artt. 1, comma 88

L. 07/04/2014 n. 56 e 33, commi 3 e 3bis, D.lgs 12/ 04/2006 n. 163.

Dirigente responsabile : Dr.Massimo Placchi Descrizione L’obiettivo in argomento, accanto all’ordinaria attività di supporto ai vari enti, è quello di offrire ai Comuni del territorio un supporto specialistico completo in materia di appalti attraverso lo svolgimento, da parte della Provincia, della funzione di stazione appaltante ai sensi del combinato disposto degli artt. 1, comma 88 L. 07/04/2014 n. 56 e 33, commi 3 e 3bis, D.lgs 12/04/2006 n. 163.

Pertanto, è stato proposto a tutti i Comuni un accordo di collaborazione, regolato da apposita Convenzione, non vincolante, ma che opererà solo in caso di attivazione, sulla base delle necessità che nel corso del tempo emergeranno, utilizzabile nelle seguenti forme:

- base, cioè circoscritto alla fase di gara e sino all’aggiudicazione provvisoria;

- consulenziale;

- più ampio, ovvero di gestione dell’intero ciclo di realizzazione delle opere.

Finalità che si intendono perseguire

Fornire ai Comuni uno strumento flessibile e aggiuntivo, rispetto alla Unione /gestione associata, per l’espletamento delle procedure d’appalto o per la gestione dell’intero ciclo di realizzazione delle opere pubbliche , soprattutto con riferimento alle opere particolarmente significative, per importo o complessità, o all’acquisto in forma aggregata di beni e servizi omogenei . -

Motivazione delle scelte effettuate

Ai sensi dell'art. 23-ter della legge n. 114 del 2014, che ha prorogato le disposizioni di cui del comma 3-bis dell’articolo 33 del Dlgs 163/2006, come più volte modificato, a partire dal 1/09/2015 gli appalti di

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forniture e servizi (fatto salvo il ricorso alle convenzioni già esistenti Consip/Arca al mercato elettronico o all’espletamento delle gare mediante piattaforme elettroniche) e dal 1/7/2015 gli appalti di lavori, dovranno essere effettuati nell’ambito delle unioni dei comuni o delle convenzioni per gestioni associate o avvalendosi delle Province, fatta salva, solo per i Comuni con livello demografico superiore ai 10000 abitanti, la possibilità di acquisti in via autonoma per importi inferiori ad euro 40.000,00;

Preso atto dello spirito delle norme citate e visto il quadro istituzionale in via di assestamento per i Comuni quanto alla gestione delle funzioni fondamentali, e in forte evoluzione per la Provincia quanto alle funzioni delegate e conseguentemente alla propria organizzazione interna, si è voluto assicurare un proprio primo supporto sulla materia evitando tuttavia il più possibile la dispersione di risorse e frammentazione di interventi, auspicando che tanto le Unioni, quanto le associazioni di Comuni provvedano a strutturarsi nell’ambito degli appalti, al fine di calibrare, massimizzandolo al meglio, l’intervento provinciale. In tal senso ed in termini responsabilmente realistici e di sostenibilità viene proposta una soluzione di intervento, in un quadro comunque di evoluzione in forme più complete e strutturate, basata sulla verifica dei servizi di interesse e delle future necessità dei Comuni nonché sulla capacità di risposta provinciale.

Quanto sopra è in linea e coerente con la vocazione dell'ente di area vasta ad essere riferimento per il territorio di competenza.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Personale amministrativo del servizio appalti in collaborazione, se e ove necessario, con il servizio legale.

Risorse finanziarie provenienti dagli enti affidatari delle deleghe per gli adempimenti di legge.

Software giuridici, internet e riviste specializzate on-line in materia di di appalti pubblici .

Obiettivo operativo n. 2 - Titolo: Affidamento del servizio di distribuzione d el gas naturale nei Comuni del territorio ricompresi nell’ Ambito aggregato Cremona 2 Centro e Cremona 3

Sud. Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Descrizione

A seguito dell’entrata in vigore delle normativa che impone le gare per ambito, in forza dell'esperienza acquisita con la gara associata preambito svolta per delega di 34 Comuni e in considerazione della volontà del Comune di Cremona di proporre l'aggregazione degli ambiti Cremona Sud e Cremona Centro, la Provincia è stata delegata a svolgere sia il ruolo di stazione appaltante per la preparazione e l’espletamento della gara unica per gli 86 Comuni ricompresi nell’ambito aggregato, sia le funzioni tecniche locali preordinate alla redazione del bando di gara , nonchè la funzione di controparte del futuro contratto di servizio con il gestore d’ambito. La “fase uno” dell'obiettivo - che si auspica possa concludersi nel 2016 - consiste nella predisposizione e nell’esperimento della gara “Ambito aggregato Cremona 2 Centro e Cremona 3 Sud “ nonché nella conseguente sottoscrizione del contratto di servizio con il gestore d'ambito. La “fase due” dell'obiettivo, che consiste nell'espletamento della funzione di controparte unica del contratto di servizio dovrebbe coprire tutto l'arco temporale di durata del contratto di servizio (che è pari a 12 anni), e comprende la consegna degli impianti dei singoli comuni man mano che scadono le relative concessioni in essere, nonché l'attività di vigilanza e controllo sull'esecuzione del contratto. Si evidenzia che in Regione Lombardia sono presenti 36 Ambiti e che solo in tre casi (oltre a Cremona, Pavia e Como) l'ente Provincia è stato investito di tutte le attività e competenze sopra illustrate, con l'ulteriore specificità che la Provincia di Cremona è l'unica ad aver aggregato due ambiti svincolando, di conseguenza, il comune capoluogo dall'obbligo normativamente imposto di assumere tali funzioni per l'ambito Cremona-Sud. Con riferimento invece all'ambito Cremona-centro, in forza del Dm 226/2011 le

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funzioni avrebbero dovuto essere espletate dal Comune con il maggior numero di abitanti qualora non fosse intervenuta la disponibilità e la scelta della Provincia Le attività necessarie per lo svolgimento delle deleghe ricevute presentano per la nostra realtà territoriale una particolare complessità in quanto nell’ambito aggregato sono presenti sia Comuni che, dopo l’entrata in vigore del c.d. decreto “Letta”, hanno già espletato, tra l’altro con modalità e tempi diversi, gare pubbliche, sia singole che associate e Comuni che non vi hanno ancora provveduto.

Finalità che si intendono perseguire -mettere a frutto l’esperienza maturata con la gara associata preambito svolta per delega di 34 Comuni per perseguire tutti i benefici in termini di economia di scala conseguenti all’aggregazione degli ambiti;

Motivazione delle scelte effettuate Poiché la normativa di settore che impone e regolamenta le gare per ambito è particolarmente complessa, la Provincia, grazie anche all’esperienza acquisita in materia con la gara preambito, daattuazione , anche in questo specifico contesto, alla vocazione dell'ente di area vasta ad essere riferimento per il territorio di competenza. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Personale amministrativo del servizio appalti. Risorse finanziarie provenienti dagli attuali gestori in base alla specifica normativa di settore che prevede l’anticipazione alla stazione appaltante di tutti gli oneri di gara i quali saranno poi successivamente rimborsati dal vincitore della gara d’ambito.Software giuridici, internet e riviste specializzate on-line in materia di servizio di distribuzione del gas naturale . . Supporto tecnico esterno già individuato mediante apposito appalto di servizi finanziato con le somme che gli attuali gestori devono anticipare alla stazione appaltante.

Obiettivo operativo n. 3-Titolo: Supporto in ambit o giuridico-amministrativo ai Comuni del territorio che necessitino di approfondi menti di specifici istituti

giuridici.

Dirigente Responsabile: Dr.Massimo Placchi

Finalità che si intendono perseguire

L’obiettivo è quello di supportare le amministrazioni comunali fornendo l’assistenza tecnico-amministrativa indicata nel comma 85, lett. d), della legge n. 56/2014. Si tratta quindi di un servizio innovativo, che andrà adeguatamente pianificato, individuando in via preliminare gli ambiti, le modalità procedurali e le tempistiche di erogazione del servizio stesso.

Risorse strumentali da utilizzare Normali dotazioni d’ufficio. Risorse umane da impiegare Funzionari amministrativi Il servizio potrà quindi divenire esecutivo, una volta che sia stato effettuato uno screening iniziale, coinvolgendo le stesse amministrazioni destinatarie, per individuare le necessità esistenti e le modalità operative di intervento. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare

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Personale amministrativo: due dipendenti di ruolo inquadrati in categoria D e D3, di cui uno, attualmente in congedo, rientrerà in servizio nel mese di marzo 2015 con rapporto di lavoro a tempo parziale.

Stanziamento delle risorse finanziarie consultabile, in particolare, sui capitoli di bilancio 14300 e 14005.

Altre dotazioni: 2 PC e due stampanti – Testi riguardanti materie giuridiche.

Obiettivo operativo n. 4 -Titolo: CENTRO SERVIZI T ERRITORIALE

Dirigente Responsabile:dr. Antonello Bonvini

Descrizione I Centri Servizi Territoriali sono strutture di aggregazione studiate per risolvere non solo i problemi dei piccoli Comuni, termine con cui di solito si intendono i Comuni con meno di 5000 abitanti ma, di tutte quelle realtà medio piccole che si trovano ogni giorno a dover affrontare esigenze di: - Scarsità di risorse finanziarie, che non permettono il raggiungimento di economie di scala, e che sono pressate dal patto di stabilità interno;

- Carenza di personale, e quindi di conoscenze e competenze necessarie a compiere scelte di mercato adeguate;

- Mancanza di infrastrutture, con particolare riferimento alla connettività. Di fronte a queste difficoltà il pericolo maggiore è quello di un divario digitale territoriale tra le realtà che sono in grado di investire con competenza nell'innovazione tecnologica delle infrastrutture e dei processi, offrendo servizi migliori ai propri cittadini e garantendo le condizioni adeguate per uno sviluppo economico del proprio territorio, e quelle che invece non possono permetterselo.

Proprio per evitare questo pericolo di un digital divide sempre più imminente, per affiancare efficacemente il processo aggregativo dei piccoli comuni fornendo loro uno strumento reale e facilmente utilizzabile, è stato messo a punto un progetto finalizzato ad implementare ed aggiornare il CST della provincia rendendolo adeguato alle rinnovate esigenze ed, in particolare allo sforzo che il territorio è stato chiamato a compiere con il processo riformativo richiesto dalla sopravvenuta normativa.

Il CST, appoggiato oggi alla società che fa capo a Consorzio.IT, e partecipato, tramite Padania Acque, da tutti i Comuni, rappresenta uno strumento utile alla semplificazione ed alla omogeneizzazione delle procedure e degli strumenti informatici. Attraverso il Centro Servizi Territoriale i Comuni possono dotarsi di strumenti adeguati per gestire in forma associata tutte le funzioni fondamentali. Con un linguaggio informatico unico i Comuni hanno la possibilità di garantire ai cittadini servizi sempre più puntuali ed efficienti.

Lo scorso anno si è insediato il Comitato Tecnico, vale a dire l'organo consultivo finalizzato ad indirizzare e coordinare le scelte di programmazione e la gestione dell'offerta di servizi come di seguito articolata: - realizzazione degli investimenti per la crescita e lo sviluppo dell'informatizzazione dei Comuni; - attivazione delle risorse economico finanziarie attualmente impiegate dai Comuni ai fini di innovazione e

supporto dell'intero assetto dei servizi; - riduzione della spesa globale attraverso il conseguimento di effettive economie di scala e riduzione

della spesa per servizi ICT dei singoli Comuni che stipulano con il Centro il contratto per la prestazione di servizi;

- apporto qualitativo nella resa dei servizi e nell'immagine dei Comuni presso l'utenza attraverso un'offerta di servizio che contempli standard progressivi di progettazione e consulenza per i sistemi comunali;

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- grado e livello ottimale di risposta per l'intero settore dell'ICT della domanda di servizio espressa dai Comuni e modulazione dell'offerta secondo livelli di servizio e conseguenti stadi di fabbisogno dei Comuni; - verifica periodica degli standard qualitativi dell'offerta; - diffusione delle analisi sui risultati della gestione e programmazione dello sviluppo in relazione

agli obiettivi innovativi da conseguire a mezzo del confronto con i Comuni e con l'utenza; - costante collegamento con i rappresentanti territoriali dei Comuni a fini di interazione reciproca e di continuità del monitoraggio della diffusione e qualità dei servizi. Nel corso del 2014 ha preso avvio il primo dispiegamento dei servizi con il coinvolgimento di Comuni del cremonese-casalasco che fino ad oggi non avevano mai fruito dei servizi di ConsorzioIT.

Nel corso del 2015 si prevede la revisione della composizione del Comitato Tecnico visto che i Comuni attraversano una fase di ridefinizione della loro struttura di rappresentanza e di servizio, nelle forme diffuse dall'unione e delle associazioni di funzioni, forme a cui è d'obbligo fare riferimento rivedendo la composizione del comitato tecnico proprio in merito all'individuazione dei rappresentanti politici espressione di queste rinnovate istituzioni. Gli uffici proseguiranno ad interagire ed a supportare il Comitato, Consorzio.IT e l’attività e le sinergie tra i Comuni affinché possano utilizzare sempre più un linguaggio comune funzionale all’operatività delle aggregazioni. La legge 56/2014 "cd. Delrio" ha previsto l'esercizio da parte degli enti di area vasta delle funzioni individuate dall'art. 1, comma 88, nonché in generale quella, individuata come fondamentale dall'art. 1, comma 85, lett. d) della Legge, di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali. In quest'ottica, nel prossimo futuro i Comuni potranno optare per la stipula di apposite convenzioni con delega alla Provincia del coordinamento della gestione dei sistemi informativi di area vasta.

Obiettivo operativo n.5 -Titolo:STRUMENTI DI PROGRAM MAZIONE NEGOZIATA

Dirigente Responsabile: dr. Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio. Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

La programmazione negoziata è definita dalla legge n. 662/1996, articolo 2, comma 203, lettera a),come regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l’attuazione di interventi diversi, riferiti ad un’unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza, nell’ambito delle regioni o degli enti locali territoriali, Province e Comuni.

La programmazione negoziata è quindi quello strumento che fa confluire in modo sinergico le energie di vari soggetti interessati per perseguire un fine di interesse comune, ovvero per trovare soluzioni concordate che tengano conto delle varie esigenze dei soggetti interessati.

A monte degli strumenti specifici previsti nella citata legge è largamente utilizzato anche il Protocollo d’Intesa o di Intenti, strumento costruito per esprimere una comune volontà politica, nel caso di enti pubblici, che potrà essere successivamente resa operativa attraverso la definizione di altri strumenti di programmazione negoziata di cui alla norma precedentemente citata.

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La programmazione negoziata prevede, per raggiungere il suo assetto finale, numerosi passaggi intermedi e numerose fasi di negoziazione a vari livelli che definiscono le varie fasi del processo.

Tali passaggi vengono definiti in atti che contengono gli accordi che i Comuni definiscono e che costituiscono le pietre miliari del percorso. La Provincia seguirà le fasi inerenti la stipula delle convenzioni e degli atti che necessitano di un coordinamento e di un supporto, per esempio, per interventi con ricaduta sul territorio oppure per l’accesso a fonti di finanziamento regionali e/o europee.

Obiettivo operativo n. 6 -Titolo: L'area vasta a servizio delle gestioni associate di funzioni comunali

Dirigente Responsabile: Dr. Massimo Placchi

Risorse strumentali da utilizzare Normali dotazioni d’ufficio. Risorse umane da impiegare Funzionari amministrativi. Descrizione Come noto la legge n. 56 del 7 aprile 2014, “cd. Delrio”, recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province e sulle unioni e fusioni di comuni”, ha operato un complesso e articolato riordino delle autonomie locali. In particolare, ha istituito le città metropolitane ed ha ridisegnato in modo sostanziale la disciplina statale sulle province, trasformandole in enti di secondo livello, governati da organi eletti non dai cittadini ma dai sindaci e dai consiglieri dei comuni del territorio. In questo nuovo assetto istituzionale, gli enti di area vasta sono strettamente legati da un rapporto di interdipendenza politica, funzionale e, in sintesi, anche organizzativa con i comuni del loro territorio. Questi ultimi sono stati assorbiti da tempo nel complesso processo di revisione istituzionale finalizzato, da una parte, alla razionalizzazione delle entrate ed al contenimento della spesa pubblica locale e, dall'altra, all'erogazione di servizi con efficacia, efficienza ed economicità: a partire dall’art. 14 del D.L. n. 78/2010, è stato introdotto l’obbligo della gestione associata dell’esercizio delle funzioni fondamentali, prevedendo che tutti i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti (3.000 se appartengono o sono appartenuti a Comunità Montane), esercitino obbligatoriamente in forma associata, mediante unione di comuni (art. 32 TUEL) o convenzione (art. 30 TUEL), la quasi totalità delle funzioni. Tali funzioni sono state ridefinite con l’art. 19 della L. 135/2012 che ha fornito il seguente nuovo elenco:

a) Organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo;

b) Organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi

di trasporto pubblico comunale;

c) Catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente;

d) Pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla

pianificazione territoriale sovracomunale;

e) Attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi;

f) Organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi;

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g) Progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative

prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della costituzione;

h) Edilizia scolastica, per la parte non attribuita alla competenza delle Province, organizzazione e

gestione dei servizi scolastici;

i) Polizia municipale e polizia amministrativa locale;

l-bis) Servizi in materia statistica (introdotto con la Legge di stabilità 2013).

Il calendario per la realizzazione delle gestioni associate è stato più volte modificato, fino ad arrivare alle seguenti tempistiche:

- entro il 1° gennaio 2013: obbligo di aggregazione di almeno 3 funzioni fondamentali;

- entro il 30 settembre 2014: obbligo di aggregazione di ulteriori 3 funzioni fondamentali;

- entro il 31 dicembre 2014: obbligo di aggregazione delle restanti funzioni fondamentali.

Ad inizio 2015 è stata concessa un'ulteriore proroga di un anno, con il termine ultimo di obbligatorietà individuato nel 31 dicembre 2015 (Legge 27 febbraio 2015, n. 11).

Le suddette funzioni fondamentali si intersecano con le funzioni attribuite alle “nuove Province”.

La L. 56/2014, art. 1, commi 85 e 88, definisce le funzioni proprie delle Province:

(co. 85) “a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza; b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente; c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell'edilizia scolastica; f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”. (co. 88) “La provincia può altresì, d'intesa con i comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive”.

La riforma “Delrio” conferma la competenza della provincia sull'area vasta già delineata con l'art. 19 del d.lgs. 267/2000 “spettano alla provincia le funzioni amministrative di interesse provinciale che riguardino

vaste zone intercomunali o l'intero territorio provinciale”.

Occuparsi oggi di pianificazione di area vasta, a valle della riforma dell'ente intermedio, significa lavorare in modo ancora più intenso di prima sulla cooperazione tra istituzioni e la messa a sistema dei relativi strumenti di pianificazione. Significa anche favorire una maggiore diffusione di nuovi strumenti di pianificazione associati tra più comuni, che siano capaci di delineare una visione unitaria e condivisa degli aspetti di area vasta che interessano l'unione o l'associazione. Questi piani potranno avere un respiro più strategico, centrato

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sugli aspetti di interesse sovracomunale, più che su questioni di dettaglio intercomunale o interconfine come si è riscontrato fino ad oggi in molte realtà.

La pianificazione territoriale è necessariamente affiancata da una fase di programmazione nella quale la Provincia, oltre ad esercitare la funzione programmatoria nell'ambito delle competenze attribuite, è il luogo nel quale viene espressa l'articolazione della programmazione territoriale per lo svolgimento delle funzioni comunali; rappresenta altresì la sede nella quale si attuano tutte le forme consentite di cooperazione territoriale tra gli enti locali che la compongono al fine di esercitare con efficacia ed efficienza l'azione amministrativa. Nello specifico coopera con lo Stato e le Regioni nell'applicazione di quanto disposto dal comma 89, art. 1, della più volte citata L. 56/2014:

(co. 89)

“Fermo restando quanto disposto dal comma 88, lo Stato e le regioni, secondo le rispettive competenze, attribuiscono le funzioni provinciali diverse da quelle di cui al comma 85, in attuazione dell'articolo 118 della Costituzione, nonché al fine di conseguire le seguenti finalità: individuazione dell'ambito territoriale ottimale di esercizio per ciascuna funzione; efficacia nello svolgimento delle funzioni fondamentali da parte dei comuni e delle unioni di comuni; sussistenza di riconosciute esigenze unitarie;adozione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio tra gli enti territoriali coinvolti nel processo di riordino, mediante intese o convenzioni. Sono altresì valorizzate forme di esercizio associato di funzioni da parte di più enti locali, nonché le autonomie funzionali ... omissis...”.

Alla luce del complesso disegno esposto, al fine di dare voce alla profonda volontà di favorire la creazione di un territorio omogeneo e coordinato, si delinea la prossima attività declinandola nei seguenti obiettivi:

Prosieguo attività di supporto ai Comuni

La Provincia impronta la propria azione amministrativa al metodo della partecipazione, della collaborazione e del coordinamento al fine di rendere coerente e sistemica l'azione propria e dei Comuni. In tale ottica, ed in piena sintonia con quanto previsto dalla L. 56/2014, ha ritenuto strategico ridefinire la struttura in una logica di Ente di Area Vasta a supporto dei Comuni con particolare attenzione alle loro aggregazioni (Gestioni associate/Unioni di Comuni), nella consapevolezza che gli uffici provinciali possano prestare un qualificato ed efficace sostegno ad alcuni ambiti di attività ed ai processi associativi che sono stati avviati.

I settori, nella loro specificità, possono sviluppare forme di assistenza tecnico-amministrativa, necessarie per lo sviluppo ed il rafforzamento delle gestioni associate delle funzioni comunali, per migliorare le sinergie ed ottimizzare i risultati e l'utilizzo delle risorse. Le proposte operative di cui si intende proseguire lo sviluppo, sono inerenti i seguenti ambiti di attività, e potranno essere ulteriormente integrati sulla base delle esigenze e delle istanze che verranno presentate:

• consulenza per aspetti giuridici-amministrativi, organizzativi-gestionali del personale;

• favorire lo sviluppo e l'omogeneizzazione dei sistemi informatici (digitalizzazione attività);

• supporto dell'azione amministrativa in campo statistico;

• supporto informativo e di consulenza per la corretta applicazione degli obblighi di sicurezza (D.Lgs. 81/2008);

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• supporto informativo e di consulenza per la corretta applicazione degli obblighi di trasparenza (D.Lgs. 33/2013) e di anticorruzione (L. 190/2012);

• supporto tecnico/informativo su sicurezza stradale e lavori pubblici – strade – edilizia scolastica;

• sportello tecnico/informativo/formativo per accesso alle piattaforme informatiche e centrali di committenza per lavori, servizi e forniture;

• sportello tecnico/informativo/formativo in materia di adempimenti catastali – supporto informativo/formativo in tema di anagrafe all'edilizia scolastica;

• supporto informatizzazione inventario beni mobili;

• supporto formativo/informativo sui servizi assicurativi;

• consulenza in materia espropriativa;

• supporto per adempimenti sulla riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato;

• supporto tecnico-giornalistico.

Il servizio Area Vasta proseguirà la propria attività volta a garantire un costante coordinamento e monitoraggio di tale contesto, nonché per svolgere il ruolo di filtro e regia tra le esigenze dei Comuni ed i possibili interventi dei settori.

Tavoli di lavoro con i funzionari comunali

Al fine di calare in modo puntuale ed efficiente l'attività di supporto a favore dei Comuni, si lavorerà per realizzare un canale di confronto ed approfondimento con i funzionari dei Comuni al fine di sviscerare concretamente i problemi e le criticità nonché per ottimizzare i processi avviati dalle strutture comunali.

Attività di sperimentazione presso l'Unione Lombarda Soresinese

La Provincia ha accolto con favore la richiesta di collaborazione e di supporto avanzata dall'Unione Lombarda Soresinese (composta dai Comuni di Annicco, Azzanello, Casalmorano, Castelvisconti, Genivolta e Paderno Ponchielli) improntata ad avviare un processo di riorganizzazione finalizzato a definire il nuovo assetto dell'Unione ed a garantire servizi efficaci ed efficienti ai cittadini.

Dopo l'avvio dei lavori, a seguito di un apposito monitoraggio e di un'attenta analisi di dati ed informazioni sull'esistente, è stata elaborata, in collaborazione con il Settore Risorse Umane, una proposta di sviluppo organizzativo. Il modello operativo è stato predisposto con l'intento di giungere ad una organizzazione razionale, in coerente sintonia con lo spirito che governa la normativa sulle Unioni.

Gli uffici provinciali proseguiranno con la collaborazione in atto, nell'intento di continuare a garantire, in primis, le competenze specialistiche utili per affrontare i temi di organizzazione e gestione del personale, semplificazione ed omogeneizzazione dei processi e della strumentazione informatica, ponendo, se richiesto, particolare accento al delicato tema delle politiche sociali e proseguendo sugli aspetti connessi alla pianificazione territoriale.

Collaborazione con Éupolis Lombardia e STER

La Sede Territoriale di Regione Lombardia (STER) nel fare leva sulla collaborazione e la sinergia instaurate da tempo con la Provincia sul tema delle gestioni associate obbligatorie, ha colto come preziosa

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opportunità la collaborazione già avviata con l'Unione Lombarda Soresinese, per individuare in tale contesto un ulteriore momento di lavoro, attraverso il supporto tecnico di Éupolis (Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione di Regione Lombardia), al fine di approfondire e declinare operativamente tematiche connesse all'esercizio delle funzioni/servizi in forma associata.

Considerata la conoscenza delle realtà territoriali e le intese in corso, il servizio di Area Vasta proseguirà il rapporto di collaborazione con Regione Lombardia mettendo a disposizione le proprie professionalità per affiancare il lavoro di Éupolis Lombardia.

Verso le Unioni di Comuni

Al fine di garantire una puntuale attività di supporto, si continuerà ad effettuare un attento monitoraggio delle sinergie in corso che permetterà di avere a disposizione una “fotografia” del territorio sempre aggiornata.

Particolare attenzione verrà rivolta ai processi verso le Unioni di Comuni, al fine di incoraggiare tale strumento aggregativo, del quale, in più occasioni, sono stati sottolineati i favor e che risulta, alla stato attuale, lo strumento più appropriato e duraturo nel disegno complessivo di rinnovamento territoriale, promosso in particolare con la L. 56/2014. La Provincia svolgerà il ruolo di facilitatore per portare il territorio ad essere una aggregazione di Unioni di Comuni, possibilmente con una popolazione superiore ai 10.000 abitanti.

Nel processo potranno essere coinvolti anche i Comuni non in obbligo di aggregazione, individuabili come poli attrattori territoriali in particolare per i principali servizi, realtà indispensabili per garantire omogeneità al territorio dei Comuni in gestione associata e maggiore forza strutturale all'apparato comunale associato.

PROGRAMMA 10 Risorse umane

Obiettivo operativo n.1 Titolo: acquisire, gestire dal punto di vista giuri dico, economico e previdenziale il personale a tempo indet erminato e determinato

dell'ente.

Dirigente responsabile:Avv. Rinalda Bellotti

- descrizione Acquisire le risorse umane a tempo indeterminato e a tempo determinato, a seguito della regolare effettuazione delle procedure selettive Erogare regolarmente il salario fondamentale e accessorio nel rispetto della contrattazione nazionale ed aziendale Assicurare il servizio sostitutivo di mensa mediante buono pasto elettronico Attivare le relazioni sindacali nelle forme previste Attuare il piano di sorveglianza sanitaria previsto dal D. Lgs. 81/08 Attivare gli stages e i tirocini formativi in relazione alle richieste degli studenti e alle esigenze dell’ente; Assicurare alle strutture il supporto necessario per la corretta applicazione degli istituti normativi e contrattuali. Predisporre il piano triennale delle azioni positive Migliorare il sistema di comunicazione e relazione con i dipendenti Fornire consulenza ai comuni del territorio in materia di gestione operativa del personale (istituti giuridico-economici, pensioni, previdenza e sicurezza) Promuovere la conoscenza del mondo del lavoro e del welfare nella scuola media superiore

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Favorire la diffusione della cultura della previdenza - finalità che si intendono conseguire

- in linea generale, garantire la soddisfazione dei fabbisogni di personale dell'ente in relazione ai programmi e alle funzioni assegnate, assicurando il rispetto delle previsioni normative sia n fase di selezione, sia in fase di gestione corrente del personale in servizio sotto il profilo giuridico, economico, previdenziale, sia nella gestione delle relazioni sindacali, sia sotto il profilo della sorveglianza sanitaria.

Nel presente periodo storico il processo di riordino delle province, di cui si sta parlando da alcuni anni, seppure non sia ancora approdato ad una previsione legislativa di valenza giuridicamente rilevante, l'attività è condizionata soprattutto per quanto attiene alla gestione dei fabbisogni di personale visto il riproposto divieto di assunzione a tempo indeterminato oltre che, più in generale, dalla necessità di compressione dei costi. Si continueranno a perseguire le necessarie azioni correttive e di miglioramento intrasettoriali e intersettoriali, mediante lo strumento della mobilità interna, nella convinzione che l’ente sia un insieme unitario, pur nella sua complessa articolazione, e in tal modo debba essere percepito da tutti coloro visto. Tali iniziative dovranno essere, al bisogno, addirittura intensificate, visto lo stop delle assunzioni, allo scopo di dare risposte adeguate ad esigenze che si potranno verificare, anche con carattere di urgenza; - coadiuvare in modo costante i settori e i dipendenti nell'applicazione degli specifici istituti. - individuare le linee-guida per la realizzazione di attività, iniziative finalizzate ad assumere le politiche di genere quale “valore” nelle pianificazioni e nell'impegno quotidiano dell'ente - porsi in modo propositivo e propulsivo ai fini della promozione e della attuazione del principio delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze nonché, più in generale, del benessere sul luogo di lavoro; -gestire in modo più efficiente, completa e semplificata delle procedure di rilevazione presenze/assenze; -migliorare le possibilità di controllo in tempo reale della situazione di presenze/assenze sia per il dipendente sia per i responsabili; -formare i dipendenti su diritti e doveri connessi al rapporto di lavoro; - coadiuvare i comuni di minori dimensioni, che spesso non hanno risorse dedicate alla gestione del personale, nell'interpretazione ed applicazione di una normativa assai complessa e in continua evoluzione; -favorire la interazione e l'interscambio tra la scuola e il mondo del lavoro; - promuovere la conoscenza delle problematiche previdenziali presso i dipendenti dei comuni di minori dimensioni del territorio provinciale analogamente a quanto fatto nel 2013 per i dipendenti provinciali. - motivazione delle scelte effettuate le motivazioni alla base delle scelte effettuate sono rappresentate da: - necessità di favorire e assecondare un'adeguata evoluzione della vita dell'ente coniugando la correttezza e la legittimità dell'azione con esigenze di efficienza, efficacia ed economicità; - volontà di orientare le attività a principi di semplificazione e di informatizzazione, rendendo più efficace ed efficiente la gestione amministrativa del rapporto di lavoro e indirizzando l'utilizzo delle risorse verso attività più qualificate e di controllo piuttosto che di carattere meramente esecutivo; - possibilità di sfruttare le possibilità offerte dall'informatizzazione degli strumenti di lavoro per ridurre i costi di gestione; - volontà di rendere trasparente e conoscibile l'attività dell'amministrazione nella gestione delle risorse umane; - volontà di coadiuvare i comuni del territorio nell'interpretazione ed applicazione di una normativa assai complessa e in continua evoluzione e nelle conoscenza degli istituti previdenziali.

- risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare - personale amministrativo del settore Risorse umane - medico competente e strutture esterne per la sorveglianza sanitaria - normali strumentazioni d’ufficio - risorse di bilancio per la copertura delle spese di personale, per la sorveglianza sanitaria, per i compensi di commissioni di concorso e per il NIV

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Verranno assegnati incarichi professionali e/o di collaborazione autonoma a soggetti estranei all’amministrazione.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Sviluppo organizzativo

Dirigente responsabile:Avv. Rinalda Bellotti - descrizione - coordinamento del completamento dell'analisi organizzativa per prodotti e processi - revisione della dotazione organica dell'ente - finalità che si intendono conseguire - ottenere un catalogo complessivo dei prodotti/processi dell'ente mappati e analizzati con criteri il più possibile omogenei con utilità a) a livello di settore per modifiche correzioni e reingegnerizzazione di processi,

b) a livello di analisi dei fabbisogni di personale,

c) come punto di partenza per definire il costo dei prodotti, adempiendo così agli obblighi di trasparenza, e per sostituire i prodotto al servizio come centro di costo nell'ambito del controllo di gestione;

- adattare la struttura teorica dell'organico provinciale alle necessità discendenti dall'esercizio delle competenze dell'ente e all'orientamento dei programmi dell'amministrazione

- motivazione delle scelte effettuate

Le dimensioni dell'ente e la complessità interna dei settori, unita alla eterogeneità delle competenze, impongono, come in qualunque moderna organizzazione, di disporre di un quadro completo, aggiornato e aggiornabile, dettagliato, dei prodotti forniti e delle modalità di realizzazione degli stessi.

La revisione della dotazione organica è un obbligo di legge che dovrà tener conto del criterio cardine secondo cui la consistenza dell'organico deve essere determinata dagli effettivi fabbisogni commisurati alla soddisfazione dell'utente secondo criteri di efficienza, di razionalizzazione e di contenimento dei costi. - risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare - personale amministrativo del settore Risorse umane - programma informatico sviluppato dal CED - normali strumentazioni d’ufficio

Obiettivo operativo n.3 -Titolo:Formare il personale dipendente Dirigente responsabile:Avv. Rinalda Bellotti descrizione: Garantire la formulazione e la attuazione del piano di formazione generale del personale. - finalità che si intendono conseguire Valorizzazione a incremento delle competenze del personale sia in ambiti trasversali sia specialistici - motivazione delle scelte effettuate

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La qualità del lavoro discende direttamente dalla qualità delle persone che lavorano e la qualità di queste è frutto principalmente del miglioramento dei comportamenti organizzativi e delle competenze, che con la formazione, rispettivamente, trasversale e di line, viene perseguito. - risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare - personale amministrativo del settore Risorse umane - programma informatico sviluppato dal CED - normali strumentazioni d’ufficio

Verranno assegnati incarichi professionali e/o di collaborazione autonoma a soggetti estranei all’amministrazione.

Obiettivo operativo n.4 -Titolo:coordinamento delle attività in materia di

sicurezza sul lavoro

- dirigente responsabile:Avv. Rinalda Bellotti

- descrizione

in attuazione di quanto previsto dal D.Lgs 81/2008 il SPP provvede alla fornitura di nuove attrezzature per i settori che prevedono l’utilizzo di macchinari, cartellonistica di sicurezza per gli immobili provinciali ed idonei DPI (dispositivi di protezione individuale) per i lavoratori esposti a rischi specifici. Nel corso dell'anno verranno effettuare indagini strumentali per la verifica periodica della presenza di rischi fisici , chimici e biologici nonché le verifiche periodiche degli impianti elettrici e di messa a terra, delle lampade e porte di sicurezza con l'eventuale ripristino delle anomalie riscontrate in fase di controllo.

Nel rispetto delle norme vigenti saranno realizzati anche corsi di formazione ed addestramento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro

- finalità che si intendono conseguire

mantenimento nel tempo del grado di efficienza richiesto dalle normative vigenti dei presidi di sicurezza e prevenzione presenti negli immobili provinciali, monitoraggio della presenza di fattori di rischio fisico, chimico e biologico quali radon, amianto, onde elettromagnetiche, promozione della conoscenza e della cultura della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per i dipendenti provinciali. - motivazione delle scelte effettuate le azioni e gli investimenti previsti, oltre ad essere un obbligo di legge, come tale assolutamente da rispettare, rappresentano per la Provincia uno strumento e una modalità per dare attenzione alle esigenze dei lavoratori e consolidare negli anni un ambiente di lavoro attento al benessere complessivo del dipendente. - risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare - personale amministrativo e tecnico del settore Risorse umane - normali strumentazioni d’ufficio

Verranno assegnati incarichi professionali e/o di collaborazione autonoma a soggetti estranei all’amministrazione.

PROGRAMMA 11 Altri servizi generali

Obiettivo operativo 1 -Titolo: Garanzia della legittimità e della regolarità

dell’azione della Provincia

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davanti agli organi giurisdizionali . Dirigente responsabile: Dr.Massimo Placchi Finalità che si intendono perseguire Per mezzo della presente attività, obbligatoria per legge, l'Ente fa valere i propri diritti e tutela le proprie posizioni davanti agli organi giurisdizionali, esercitando il diritto costituzionalmente garantito alla difesa.

Motivazione delle scelte effettuate

Le cause pendenti, in cui l’Amministrazione è parte costituita, sono una quarantina. Si tratta di processi relativi a varie tematiche; si va dalle cause di lavoro a quelle in sede civile ed amministrativa. Per quanto riguarda queste ultime, in particolare, si tratta, per un significativo numero di casi, di cause legate alla realizzazione di infrastrutture o di impianti, che hanno comportato l’impugnativa di singoli atti dell’Ente quali, ad esempio, concessioni o autorizzazioni ovvero di atti di pianificazione/programmazione di rilievo, quali, ad esempio, il piano provinciale delle cave ed il piano territoriale di coordinamento provinciale.

L’Ente è tenuto a tutelare i propri interessi legittimi a favore della comunità che rappresenta. Tale tutela si esplicita nella maggior parte dei casi nell’approntare un’adeguata difesa giudiziale contro ricorsi di soggetti terzi. In minor misura, essa si estrinseca nell’assumere il ruolo di parte attrice nel processo, mediante proposizione di ricorso in sede giurisdizionale.

Soprattutto nell’ultimo biennio sono state poste in essere attività di natura deflattiva rispetto al contenzioso in essere, aventi come finalità quella di pervenire alla conclusione di accordi transattivi o di conciliazione sia in ambito giudiziale che in ambito extragiudiziale.

In tal modo l’Ente, valutando gli oneri sia di natura finanziaria che patrimoniale che discendono dal contenzioso, soprattutto quando riguarda casistiche particolarmente complesse e che si prolungano nel tempo anche per molti anni, propone o accetta una conciliazione, mediante la quale le parti, tramite concessioni reciproche, pongono termine alla vertenze tra loro insorta.

L’attività descritta si svolge in stretto accordo con i settori dell’Ente interessati dal contenzioso in corso. Vi è anche comunicazione aperta con l’ufficio assicurazioni, al fine di verificare, di volta in volta, la necessità di eventuali coperture assicurative.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare

Personale amministrativo: due dipendenti di ruolo inquadrati in categoria D e D3, di cui uno, attualmente in congedo, rientrerà in servizio nel mese di marzo 2015 con rapporto di lavoro a tempo parziale.

Stanziamento delle risorse finanziarie consultabile, in particolare, sui capitoli di bilancio 14300 e 14005.

Altre dotazioni: 2 PC e due stampanti – Testi riguardanti materie giuridiche.

Nel caso di ricorsi pervenuti o attivati, saranno conferiti incarichi a legali di difesa in giudizio.

Obiettivo operativo 2 -Titolo: Supporto di tipo consulenziale in ambito giuridico-amministrativo ai settori dell’ente.

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Dirigente responsabile: Dr.Massimo Placchi

Le finalità che si intendono conseguire L’obiettivo è quello si svolgere un’attività di consulenza legale e giuridica, a favore degli uffici dell'Ente che avanzino richiesta in tal senso. Quest'ultima attività ha assunto e mantiene un ruolo di particolare rilevanza in quanto, attraverso di essa, l'Ente può orientare la propria azione amministrativa in conformità ai principi che la regolano, con ciò prevenendo l'insorgere di contenzioso con soggetti terzi.

Le materie di studio risultano molto diversificate, in linea con la varietà delle funzioni svolte dalla Provincia.

L’attività si esplica sia mediante redazione di atti scritti sia attraverso contatto diretto con gli uffici interessati, per via telematica o nel corso di apposite riunioni. L’impegno del servizio è pertanto quello di costituire un credibile punto di riferimento per gli altri settori dell’Amministrazione, a garanzia dello sviluppo di un’efficace azione amministrativa.

Parimenti significativa, per quanto concerne il profilo dell’impegno richiesto, è l’attività volta a garantire al Segretario Generale la collaborazione, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 5 del vigente regolamento dei controlli interni, in materia di controllo successivo della regolarità amministrativa degli atti adottati dall’Ente. E’ una tipologia di controllo svolto sotto la direzione del Segretario Generale, che si avvale del personale del servizio legale e del controllo interno. Tale controllo è improntato a principi di indipendenza, imparzialità, trasparenza e tempestività.

Il controllo successivo si configura come momento di sintesi e di raccordo, in cui si valorizza la funzione di assistenza. Le criticità emerse sono valutate essenzialmente con scopi collaborativi a favore dei settori dell’Amministrazione.

Motivazione delle scelte effettuate

Le scelte effettuate discendono dalla constatazione che la molteplicità delle attività svolte dall’Ente, la diversità di funzioni, il quadro giuridico-ordinamentale in continua e costante evoluzione, necessitano di un supporto giuridico-amministrativo qualificato e dedicato, che consenta l’adozione di atti, nei termini di legge e sulla base di un assetto procedimentale corretto, ed orienti scelte giuridicamente motivate e sostenibili.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare

Personale amministrativo: due dipendenti di ruolo inquadrati in categoria D e D3, di cui uno, attualmente in congedo, rientrerà in servizio nel mese di marzo 2015 con rapporto di lavoro a tempo parziale.

Stanziamento delle risorse finanziarie consultabile, in particolare, sui capitoli di bilancio 14300 e 14005.

Altre dotazioni: 2 PC e due stampanti – Testi riguardanti materie giuridiche.

Obiettivo operativo 3 -Titolo:Attività dell’URP

Dirigente responsabile : Dr. Antonello Bonvini

Descrizione

L'attività preponderante riguardante il servizio diretto all'utenza con la gestione degli sportelli dell'U.R.P., garantita attraverso il raccordo tra le sedi e tra il front-office e il back-office, sarà presidiata e monitorata.

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Per favorire lo sviluppo della comunicazione interna tra i colleghi si avvierà un potenziamento delle funzionalità del portale INTRANET come supporto strategico all’ente, supporto alla vita professionale dei dipendenti, supporto alle risorse umane.

In tema di open government l'U.R.P. presterà attenzione alle forme di promozione e finanziamento di nuove procedure digitali previste da bandi. Inoltre, in collaborazione con il C.E.D. opererà sullo sviluppo del sito istituzionale dell'ente.

Per corrispondere alle istanze di un'amministrazione aperta alle nuove modalità di rapporti con i cittadini per una maggiore trasparenza e partecipazione l'U.R.P. rafforzerà la collaborazione con l’Unità per il controllo e la trasparenza per le attività che saranno programmate.

Continuerà l'attività mirata al sostegno delle P.A. Locali sul portale della Rete Unitaria Provinciale delle amministrazioni di Cremona.

Finalità che si intendono conseguire

Favorire l’utenza nell’esercizio dei propri diritto di conoscere, partecipare, fruire dei servizi offerti dall'Amministrazione Provinciale

Attivare l’uso della telematica da parte dell’utenza pubblica e istituzionale nei servizi delle Amministrazioni Pubbliche coerentemente con le competenze istituzionali attribuite dal protocollo sull’e-government e dal conseguente piano d’azione di digitalizzazione e semplificazione.

Motivazione delle scelte effettuate

L'amministrazione ha puntato sull'acquisita esperienza professionale ed ha scelto di sviluppare l'attività sull'innovazione attraverso la partecipazione attiva del servizio in progetti di e-gov che adempiano insieme alle finalità dell'Agenda Digitale e agli obiettivi di semplificazione dell'azione amministrativa nei rapporti con l'utenza supportati dalla comunicazione attraverso il sito e dalla modulistica in corso di semplificazione e digitalizzazione.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare

Normali dotazioni d'ufficio e personale amministrativo in servizio

Obiettivo operativo n.4 - Titolo: Attività servizi interni

Dirigente Responsabile: Dr. Antonello Bonvini Risorse strumentali da utilizzare Normali dotazioni d’ufficio. Risorse umane da impiegare Funzionari amministrativi Descrizione

I Servizi Interni individuano una articolazione del Settore rivolta a supportare le attività insieme di logistica, di vigilanza e orientamento del pubblico in sedi prive di front office, unitamente ad attività residuale di supporto alla prevenzione e protezione in forza della contiguità e della conoscenza approfondita delle strutture di lavoro dell'ente.

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Si sostanzia in un'efficacia di raccordo di varie esigenze che fanno capo alla logistica e all'articolazione dell'ente in diverse sedi, oltre che alle necessarie fruizioni di servizi esterni, come la tesoreria. Il servizio si avvale di personale dipendente in forza all'amministrazione ed utilizzo mezzi propri dell'ente.

Finalità che si intendono conseguire I Servizi Interni hanno come obiettivo sia il presidio degli accessi considerati strategici dall'amministrazione e della logistica tra le sedi. Motivazione delle scelte effettuate Il servizio è gestito con risorse interne in un'ottica di revisione della qualificazione delle risorse e dell'orientamento alle attività ampliando l'utilizzo in chiave di supporto alla funzione di prevenzione e sicurezza. Per questo l'attuale assetto è ad esaurimento con graduale integrazione di servizi esterni. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Normali dotazioni d'ufficio e personale amministrativo in servizio

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015

17.500,00

733.435,71

16.953.421,33

36.000,00

534.657,99

859.126,60

727.093,94

489.220,73

1.591.234,40

902.636,47

22.844.327,17 20.160.244,06Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 01 20.511.203,45 20.360.244,06

Programma Armon. 11 Altri servizi generali 792.186,77 792.186,77 792.186,77

Programma Armon. 10 Risorse umane 1.048.179,84 1.045.222,80 1.045.222,80

Programma Armon. 09 Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali

83.904,65 0,00 0,00

Programma Armon. 08 Statistica e sistemi informativi 704.937,93 704.937,93 704.937,93

Programma Armon. 06 Ufficio tecnico 929.551,36 1.123.025,66 923.025,66

Programma Armon. 05 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

290.485,26 32.913,26 32.913,26

Programma Armon. 04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

31.000,00 31.000,00 31.000,00

Programma Armon. 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

15.882.204,07 15.882.204,07 15.882.204,07

Programma Armon. 02 Segreteria generale 731.253,57 731.253,57 731.253,57

Programma Armon. 01 Organi istituzionali 17.500,00 17.500,00 17.500,00

Missione Armon. 01 (Servizi istituzionali, generali e di gestione)

Entrata/Uscita U (Uscita)

Descrizione 2016 2017 2018

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

230.000,00

734.215,31

27.000,00

991.215,31 850.000,00Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 20 850.000,00 850.000,00

Programma Armon. 03 Altri Fondi 27.000,00 27.000,00 27.000,00

Programma Armon. 02 Fondo crediti di dubbia esigibilità

593.000,00 593.000,00 593.000,00

Programma Armon. 01 Fondo di riserva 230.000,00 230.000,00 230.000,00

Missione Armon. 20 (Fondi e accantonamenti)

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

0,00

15.580.319,31

15.580.319,31 3.581.859,35Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 50 3.487.341,57 3.581.859,35

Programma Armon. 02 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

3.468.648,66 3.568.485,96 3.568.485,96

Programma Armon. 01 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

18.692,91 13.373,39 13.373,39

Missione Armon. 50 (Debito pubblico)

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

14.670.481,35

14.670.481,35

156.104.625,69

156.104.625,69

78.635.017,13TOTALE GENERALE SPESA 105.896.163,04 78.635.017,13

9.931.800,00

Totale Entrata/Uscita U 105.896.163,04 78.635.017,13 78.635.017,13

Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 99 9.931.800,00 9.931.800,00

Programma Armon. 01 Servizi per conto terzi e Partite di giro

9.931.800,00 9.931.800,00 9.931.800,00

Missione Armon. 99 (Servizi per conto terzi)

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MISSIONE 03– ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA

Descrizione della missione

La missione risponde alla necessità di assicurare il funzionamento dei servizi di polizia locale per garantire la sicurezza dei cittadini - anche in collaborazione con altre forze dell'ordine presenti sul territorio. La premessa ed il contesto in cui programmare le attività inerenti la missione sono le nuove forme di criminalità, che si esprimono anche e sovente attraverso violazioni gravi al Codice della Strada per le quali la polizia locale deve non solo restare aggiornata alle normative ma anche ai nuovi strumenti che la tecnologia propone per l'accertamento delle violazioni. Nelle attività della polizia locale declinate secondo questa missione rientrano anche le attività di accertamento di violazioni al codice della strada, tra le quali quelle che comportano sanzioni accessorie quali il fermo amministrativo di autoveicoli e ciclomotori o la misura cautelare del sequestro, propedeutico al definitivo provvedimento di confisca, adottato dal Prefetto. Le attività di polizia stradale per la prevenzione e la repressione di comportamenti illeciti tenuti nel territorio di competenza dell'ente prevedono anche l'attività materiale ed istruttoria per la gestione dei procedimenti e del relativo contenzioso. Nell'anno 2014 si sono avviate attività sperimentali che hanno implementato i controlli già effettuati con utilizzo di strumentazioni elettroniche per il controllo delle velocità; in particolare si è acquistato uno strumento che consente, dalla lettura delle targhe dei veicoli in transito, di fermare i mezzi che vengono segnalati come possibili trasgressori perché non in regola con gli obblighi assicurativi, con la revisione del mezzo o per altre violazioni segnalate tramite banche dati ufficiali. Inoltre, si è avviata la possibilità di accedere, tramite specifiche credenziali sul sito della Provincia, alla immagine fotografica scattata al momento della accertata violazione di superamento dei limiti di velocità. Nel 2015 si opererà per mettere a regime l'utilizzo di queste strumentazioni creando sinergie operative con gli altri strumenti già in uso, al fine di ottimizzarne l'efficacia programmando servizi stradali ancor più vicini alle richieste di sicurezza dei cittadini.

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PROGRAMMA 1 – Polizia locale e amministrativa

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: servizi di polizia stradale Descrizione: L'obiettivo contempla attività e competenze della Polizia Locale della Provincia di Cremona in materia stradale; il Codice della Strada infatti prevede che l'attività di polizia stradale venga espletata anche dai Corpi di polizia provinciale, nell’ambito del territorio di competenza. I servizi sono svolti prioritariamente secondo la programmazione del servizio; numerose sono però anche le richieste di intervento da parte delle istituzioni e della cittadinanza. L'attività – mirata alla salvaguardia e sicurezza dei cittadini – si esplica attraverso servizi stradali, educazione stradale e ambientale, collaborazione con le Polizie Locali del territorio attività di ausilio nella Pubblica Sicurezza, attività di Polizia Giudiziaria e attività amministrativa. Questa disponibilità a effettuare servizi diversi con soggetti diversi, espressione del territorio, si inserisce nel percorso che vede la Provincia evolvere verso la definizione e le competenze di Ente di Area Vasta. Per garantire continuità, tempestività, qualità ed efficienza dell’attività descritta, si presta una particolare attenzione all'aggiornamento e adeguamento delle dotazioni in essere, alle necessità di esercitazioni e di formazione del personale nonché all’acquisizione degli strumenti necessari per un migliore svolgimento dei servizi. Inoltre, si opera per l’efficientamento dell’attività amministrativa inerente la gestione dei verbali d’accertamento violazioni al C.d.S. Motivazione delle scelte effettuate: Il programma si declina nel rispetto delle leggi che disciplinano l’attività della Polizia Provinciale: dalla L.R. 14 aprile 2003 – n. 4 “Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana” alla L. 65/1986 “Legge quadro sull’ordinamento della polizia municipale”, oltre al D.M. 4.3.87 n. 145 “Norme concernenti l’armamento degli appartenenti alla polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza”, sino al Nuovo Codice della Strada. In particolare, le modifiche all'art. 12 del Codice della Strada (di cui al D.L. 27 giugno 2003, n. 151 convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 214) hanno inserito al I comma lettera d) bis i Corpi di polizia provinciale, prevedendo che gli stessi, nell'ambito del territorio di competenza, espletino i servizi di polizia stradale previsti dal Codice stesso. Vengono dunque attribuite alla Polizia Provinciale tutte le funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale. In questi anni sono state acquisite le attrezzature necessarie per lo svolgimento dei servizi stradali, e' stato improntato l'apposito programma per la gestione e registrazione dei verbali e tutti gli appartenenti al Corpo hanno frequentato un corso di formazione specifico. Naturalmente, si è puntato anche sulla formazione del personale amministrativo incaricato di gestire le sanzioni che vengono elevate. Le competenze in tema di polizia stradale hanno rinnovato ed accresciuto l'attività di vigilanza della polizia provinciale: anche a questi compiti il Servizio fa fronte per garantire continuità, tempestività, qualità ed efficienza a tutela della sicurezza del cittadino; l'obiettivo che si intende perseguire è sempre l’ottimizzazione di detti servizi anche attraverso forme di collaborazione con enti del territorio, al fine di garantire la sicurezza urbana. L'attivita' di polizia stradale viene effettuata sulla base di una pianificazione che tiene in considerazione le richieste dei Settori provinciali Manutenzione e Sviluppo rete stradale e Programmazione e infrastrutture stradali, dei Comuni, nonche' delle altre Forze di Polizia, allo scopo di prevenire situazioni a rischio delle strade cremonesi e contestualmente educare i cittadini al rispetto delle norme di circolazione. Sono ricomprese tutte le attività inerenti il servizio di polizia stradale; in particolare, vengono svolti controlli, prevalentemente sulle strade provinciali, soprattutto nei tratti ritenuti a maggior rischio d'incidenti. Le pattuglie possono essere dotate di etilometro, edocubox (per il controllo dell'autenticità dei documenti), velomatic, telelaser (per il controllo delle velocità) e Falco193 (per fermare possibili trasgressori agli

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obblighi assicurativi, alla revisione del mezzo o per altre violazioni segnalate tramite banche dati ufficiali) ed effettuano le dovute contravvenzioni secondo quanto disposto dal Nuovo Codice della Strada. In particolare, l'anno 2015 vedrà la messa a regime del Falco193 acquistato nell'anno 2014 e in grado di garantire controlli su una importante tendenza di oggi a non ottemperare agli obblighi assicurativi e di revisione; tale tendenza va tra l'altro a mettere a serio rischio la sicurezza e la tutela dei viaggiatori. Anche per il 2015, secondo gli indirizzi dell'amministrazione in linea con quanto espresso dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza e dalla Prefettura, sono previsti turni serali e notturni per l'effettuazione del maggior numero possibile di servizi stradali, a tutela della sicurezza dei cittadini e sulle strade e , ove richiesto, in collaborazione con la Questura di Cremona. La presenza sul territorio è effettuata anche tramite servizi appiedati oltre a quelli svolti da pattuglie su autoveicoli e/o motomontate o ciclomontate: la Polizia Locale svolge servizi in occasione di manifestazioni che vengono seguite dagli operatori con l'utilizzo dei mezzi più indicati (biciclette o moto) e lungo percorsi ciclopedonali. Inoltre, effettua servizi di prevenzione ed educazione transitando lungo le vie dei Comuni quando richiesto o a supporto di manifestazioni cittadine. I controlli di polizia stradale possono essere svolti anche nel corso dei servizi congiunti svolti a seguito delle diverse convenzioni stipulate con i Comuni del territorio; inoltre, i Sindaci avanzano sempre più spesso richieste circostanziate per interventi su particolari tratti di strada. Ciò è reso possibile – come accade per la vigilanza ambientale - anche grazie al funzionamento della Sala Operativa e dei ponti radio che consentono l'interconnessione per una miglior sicurezza degli operatori, il collegamento alle altre Polizie Locali e favoriscono il servizio di reperibilita'. Vengono ricomprese nell'attività anche le procedure conseguenti a contestazione di violazioni al Nuovo Codice della Strada (ad es.: registrazione e chiusura verbali, notifiche, iscrizione ai ruoli, decurtazione punti patenti). Nell'anno 2014 si è avviata la possibilità di visione dei fotogrammi delle sanzioni per superamento dei limiti di velocità tramite accesso al sito internet della Provincia. Nel 2015 questo servizio sarà messo a regime. Si considerano parte del progetto infine anche i necessari adempimenti amministrativi per il corretto funzionamento del Servizio, che garantiscono tra l'altro anche l'eventuale acquisizione di dotazioni rese necessarie da eventuali urgenze. L'attivita' di polizia stradale svolta dal Corpo di Polizia Locale si esplica anche attraverso l'impegno nel campo della prevenzione e della educazione; con finalità di formazione e aggiornamento vengono organizzati incontri periodici nel corso dei quali si affrontano anche le novità normative. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Il Corpo è strutturato in due nuclei operativi, e precisamente il nucleo “Polizia stradale e sicurezza” e il nucleo “Ambientale – Ittico – Venatorio”, coordinati dal Vicecomandante, tre Ufficiali e un Sottufficiale; la Centrale Operativa fa riferimento al Comandante. L'assetto organizzativo interno prevede che gli Ufficiali coordinino i servizi dei due ambiti operativi secondo gli orari programmati dal Comandante. Dal punto di vista del profilo tecnico-operativo, i servizi sono per lo più svolti dagli appartenenti al nucleo di competenza per materia (ambientale o stradale); tutti gli operatori mantengono comunque formazione e preparazione nelle diverse materie e intervengono in tutti gli ambiti di competenza del Corpo. L’attività del Corpo viene a coprire l’intero arco della giornata dalle 7 alle 19 sette giorni su sette; in queste fasce orarie, dal lunedì alla domenica, la Centrale Operativa è costantemente presidiata, le pattuglie sono in servizio ed è garantita anche la reperibilità nelle ore notturne (su richieste di intervento da parte delle Istituzioni e dei Corpi di Polizia). Inoltre, i turni di servizio possono essere programmati anche in fasce orarie diverse laddove ritenuto più efficace. Gli appartenenti al Corpo rivestono la qualifica di Agenti di Pubblica Sicurezza e di Agenti di Polizia Giudiziaria. Vengono utilizzati dotazioni ed appannaggi specifici per le Forze di Polizia oltre alle normali dotazioni d’ufficio; armi e munizioni; automezzi; dispositivi per la comunicazione anche satellitare, ponti radio; strumenti informatici e softwares, dotazioni della sala operativa; strumenti di controllo e misurazione in dotazione Per garantire continuità, tempestività, qualità ed efficienza dell’attività del Corpo di Polizia Locale si presta una particolare attenzione ad aggiornamento, manutenzione e adeguamento delle dotazioni in essere, anche attraverso l'acquisizione e/o implementazione di nuove dotazioni.

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Vengono organizzati incontri periodici nel corso dei quali si affrontano anche le novità normative nelle diverse materie di competenza. Si rendono infine necessari una serie di adempimenti amministrativi per il corretto funzionamento del Servizio.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

1.327.235,45

0,00

1.327.235,45 1.219.290,58Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 03 1.219.290,58 1.219.290,58

Programma Armon. 02 Sistema integrato di sicurezza urbana

0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 01 Polizia locale e amministrativa 1.219.290,58 1.219.290,58 1.219.290,58

Missione Armon. 03 (Ordine pubblico e sicurezza)

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MISSIONE 04 - ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO

Descrizione della missione

La missione affidata al settore patrimonio e provveditorato prevede, oltre al reperimento in locazione o comodato o convenzione di spazi per lo svolgimento delle attività didattiche e/o le esercitazioni didattiche, investimenti per interventi prove geologiche, geognostiche, idrologiche, incarichi professionali e consulenze (ex D.lgs. 163) da finanziare con i fondi della spesa corrente, nonché programmi di manutenzione straordinaria, riqualificazione restauro, risanamento conservativo, adeguamento normativo, ampliamenti, completamenti, nuove costruzioni. I programmi finanziati con la spesa corrente sono motivati dalla necessità di mantenere in efficienza strutture ed impianti, garantire il confort ambientale, eseguire prove sui terreni o assegnare incarichi specialistici per la successiva redazione dei progetti. Gli investimenti comprendono, invece lo sviluppo di programmi necessari per: - la costruzione ed il completamento di edifici scolastici, nonchè l'acquisto e l'eventuale riadattamento di immobili adibiti o da adibire ad uso scolastico al fine di eliminare le locazioni a carattere oneroso, i doppi turni di frequenza scolastica e l'utilizzazione impropria di stabili che non siano riadattabili; - le ristrutturazioni e le manutenzioni straordinarie dirette ad adeguare gli edifici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche; - la riconversione di edifici scolastici da destinare ad altro tipo di scuola; - la realizzazione di impianti sportivi di base o polivalenti, eventualmente di uso comune a più scuole, anche aperti all'utilizzazione da parte della collettività. Finalità da conseguire: - il soddisfacimento del fabbisogno immediato di aule; - la riqualificazione del patrimonio esistente in particolare di quello avente valore storico e monumentale; - l'adeguamento alle norme vigenti in materia di agibilità sicurezza e igiene; - l'adeguamento delle strutture edilizie alle esigenze della scuola, ai processi di riforma degli orientamenti e dei programmi, all'innovazione didattica ed alla sperimentazione; - una equilibrata organizzazione territoriale del sistema scolastico, anche in riferimento agli andamenti demografici; - la disponibilità da parte di ogni scuola di palestre ed impianti sportivi di base; - la piena utilizzazione delle strutture scolastiche da parte della collettività. Mantenere in efficienza strutture ed impianti, garantire il confort ambientale, provvedere alla fornitura di arredi ordinari, alle spese varie d'ufficio, a quelle per le utenze elettriche, telefoniche, per la provvista d'acqua e del gas, per il riscaldamento ed i relativi impianti.

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Amministrazione, funzionamento ed erogazione di istruzione di qualunque ordine e grado per l'obbligo formativo e dei servizi connessi quali assistenza scolastica e trasporto . Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle politiche per l'istruzione.

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PROGRAMMA 02 – Altri ordini di istruzione non universitaria

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Interventi di man utenzione ordinaria nelle scuole

provinciali

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il progetto è motivato dalla necessità di evitare il degrado delle strutture, mantenere in buona efficienza gli impianti e garantire un accettabile livello di sicurezza e di comfort.

Le opere da eseguire, in genere, coinvolgono varie categorie di artigiani, muratori, idraulici, elettricisti, fabbri, falegnami, vetrai ecc. che, nell'arco dell'anno, compiono sia interventi di riparazione che di manutenzione e provvedono a rimuovere o sostituire elementi di finitura degli edifici ormai degradati oppure ad integrare e mantenere in efficienza gli impianti tecnologici, gli ascensori e i presidi antincendio.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Edifici ad uso sco lastico – appalto servizi energia –

rimborso spese riscaldamento ai Comuni, quote assoc iative

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni Descrizione La Provincia di Cremona ha affidato ad una ditta specializzata la gestione degli impianti termici delle scuole, L’appalto, esperito nel mese di luglio 2008, della durata di anni sei, si sarebbe dovuto concludere nel 2014, tuttavia, l’incertezza sulla disponibilità delle risorse per gli appalti pluriennali ha impedito l’aggiudicazione del nuovo appalto servizi di energia costringendo l’ente ad una proroga tecnica di un anno, vale a dire fino a settembre 2015. La ditta aggiudicataria ha il compito di assicurare le condizioni di comfort-ambientale (20° C) negli orari indicati dalla stazione appaltante operando nel rispetto delle condizioni imposte dalla legge 10/91 e dal D.P.R. 412/94 e successive modificazioni ed integrazioni, riguardanti il contenimento dei consumi ed il miglioramento del processo di trasformazione dell’energia. A questo proposito, e per effetto delle condizioni d’appalto stabilite nel capitolato innovativo adottato, la ditta, nel corso della gestione, oltre alle normali operazioni di manutenzione previste dalle norme, ha realizzato interventi di riqualificazione quali la sostituzione di caldaie, con altre del tipo a condensazione, la sostituzione di corpi scaldanti in zone di edifici particolarmente sfavorite, il rinnovo di circuiti ammalorati, ed ha esteso il sistema di telegestione e telecontrollo ad alcuni impianti che ne erano ancora sprovvisti. Sono stati realizzati altresì due piccoli impianti del tipo solare termico presso i centri operativi della manutenzione stradale di Cremona e di Crema ed un impianto fotovoltaico sulla palestra dell'istituto “Pacioli” di via Dogali. Il programma comprende altresì le risorse destinate al rimborso spese ai comuni per l’uso delle loro palestre da parte delle scuole provinciali, nonchè di alcune porzioni di edifici scolastici occupati dalle succursali degli istituti “Einaudi” “Manin” e “Stradivari”.

Nel programma in argomento, infine, troveranno allocazione le risorse per la sottoscrizione della quota associativa alla F.I.R.E. (Federazione Italiana Risparmio Energetico) che fornisce utili informazioni sulla evoluzione dei contratti di servizio energia e calore.

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Nel programma in argomento, infine, troveranno allocazione le risorse per la sottoscrizione della quota associativa alla F.I.R.E. (Federazione Italiana Risparmio Energetico) che fornisce utili informazioni sulla evoluzione dei contratti di servizio energia e calore.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Somma a disposizion e per prove geotecniche, geologiche, idrologiche e varie di laboratorio, inc arichi professionali e consulenze

per gare, capitolati, progettazione, direzione lavor i, coordinamento sicurezza, collaudi, stime immobiliari, accatastamenti ecc.

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il D.Lgs 163/2006 (già Legge 109/94) e le successive modificazioni ed integrazioni impone alle Pubbliche Amministrazioni tre livelli di progettazione: preliminare, definitivo, esecutivo. Al fine di limitare il più possibile eventuali errori di progettazione la legge stessa richiede che vengano preventivamente effettuate, sui terreni di fondazione, prove geologiche, geognostiche, idrologiche e che le prove stesse vengano eseguite ancora prima della progettazione preliminare o almeno della progettazione definitiva. La norma richiede altresì una validazione preventiva delle progettazioni preliminari e soprattutto esecutive che, in mancanza di specifiche professionalità all’interno degli uffici tecnici, dovranno effettuarsi con idonei professionisti esterni. Nel programma si intendono altresì compresi incarichi per prove di laboratorio sui materiali e strutture o per attività per cui mancano nel settore specifiche professionalità.

Potranno essere assegnati anche incarichi di studio, ricerca e consulenza a soggetti esterni alla amministrazione con appropriate qualifiche e capacità professionali.

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Edifici scolastici provinciali- lavori di adeguame nto

normativo e rinnovo luci di emergenza

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Negli edifici scolastici provinciali occorre provvedere all'integrazione delle luci di emergenza secondo le più recenti disposizioni dei comandi prov.li dei Vigili del Fuoco che ne prevedono l'installazione anche nelle aule normali.

E' altresì necessario provvedere ad una sistematica revisione delle lampade già installate ed alla sostituzione di quelle guaste al fine di mantenere costante il livello di efficienza del sistema di illuminazione di emergenza.

Obiettivo operativo n.5-Titolo: Edifici scolastici provinciali – lavori di sostituzione e rinnovo

di serramenti interni ed esterni e dei maniglioni a ntipanico

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Da una ricognizione generale e dai sopralluoghi effettuati dalle competenti strutture A.S.L. presso alcuni plessi scolastici provinciali, emerge la necessità di provvedere alla sostituzione di una notevole quantità di

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porte dei servizi igienici che versano in condizioni di degrado tale da non essere più consigliabile la riparazione. Esse purtroppo sono state, in genere, danneggiate da atti di vandalismo che è difficile tenere sotto controllo senza una fattiva collaborazione da parte dei responsabili della scuola. Al fine di eliminare le situazioni di degrado più eclatanti, si prevede la fornitura e posa di un congruo numero di serramenti nuovi che dovranno possedere caratteristiche di particolare robustezza e resistenza agli urti sia del telaio che del battente. Si prevede altresì un costante controllo delle porte di emergenza e la sostituzione dei maniglioni antipanico più ammalorati.

Obiettivo operativo n.6 -Titolo: Edifici scolastici provinciali – lavori vari di

manutenzione straordinaria (compresa manutenz.alberi d’alto fusto )

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Per mantenere il decoro, la sicurezza e garantire l’innovazione e l’ammodernamento delle Scuole prov.li, spesso non sono più sufficienti i fondi della manutenzione ordinaria, ma occorrono appositi e mirati stanziamenti che consentano di rimuovere o sostituire parti strutturali o elementi di finitura, eseguire interventi aventi carattere di durabilità nel tempo, rinnovare o adeguare laboratori ed impianti, realizzare laboratori nuovi e tutte quelle opere che rientrano nel comma b) art. 31 della Legge 457. Si consideri altresì che le aree cortilizie di alcune scuole provinciali sono ricche di essenze arboree d’alto fusto che necessitano costantemente di lavori di potatura, sia per contenere lo sviluppo della chioma, sia per eliminare, con interventi di rimonda, le parti secche o malate.

Le operazioni di taglio e potatura hanno carattere straordinario e devono essere affidate a ditte qualificate dotate di adeguati strumenti di lavoro oltre che di tecnici esperti e capaci di eseguire in maniera corretta le indicazioni degli agronomi.

Obiettivo operativo n.7 -Titolo: COMPLESSO SCOLAST ICO DI VIA PALESTRO, CREMONA - LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUR EZZA,

PREVENZIONE, INCENDI, INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BAR RIERE ARCHITETTONICHE- 3^LOTTO [IMM.64-104-110]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Gli interventi di messa a norma del complesso scolastico di Via Palestro sono stati eseguiti per lotti o per stralci funzionali successivi, in ragione delle disponibilità economiche che la Provincia ha attinto da mezzi propri di bilancio o da finanziamenti statali. Essi possono considerarsi completati per la parte che riguarda le opere richieste dal D.M. 26/08/1992, mentre rimangono da eseguire interventi di adeguamento alle norme di superamento delle barriere architettoniche e lavori di cui al D. Lgs. 81/2008.

In particolare, l’intervento in programma prevede la riqualificazione di tutti i blocchi dei servizi igienici, compresa la realizzazione di un bagno per disabili ad ogni piano, presso gli Istituti “Ghisleri”, “Beltrami”, ed il Liceo Scientifico “Aselli”, nonché la sostituzione di alcuni sopraluce costituiti da lastre di vetro normale, con vetri di sicurezza.

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Obiettivo operativo n.8-Titolo: PALAZZO FRAGANESCH I - CREMONA – I.I.S “A.P.C.” -

LAVORI DI ELIMINAZIONE DELLE PROBLEMATICHE DI VULNE RABILITA' DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI [IMM.49]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni A seguito dei sopralluoghi richiesti dal Ministero negli edifici scolastici, al fine di valutare le vulnerabilità degli elementi anche non strutturali, è stato redatto un progetto che tende ad eliminare le situazioni non conformi riscontrate. In particolare verranno adeguati i controsoffitti di molte parti dell’edificio scolastico, realizzati anche con tavelline in laterizio intonacate oppure in gesso, ma con pendinature ai solai non conformi agli attuali standard di sicurezza.

Si provvederà altresì alla sostituzione degli apparecchi illuminanti fissati in maniera non corretta ai plafoni.

Sarà infine restaurata la facciata che prospetta su via S. Lorenzo che già presenta ampie zone di distacco degli intonaci, con possibile rischio di caduta dall’alto di calcinacci.

Obiettivo operativo n.9A -Titolo: PALAZZO FRAGANES CHI - CREMONA – I.I.S “A.P.C.” - LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA, PREV ENZIONE INCENDI ED

INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE [IMM.49]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione L’edificio sede dell'istituto Ala Ponzone Cimino di Cremona è stato oggetto, in passato, di un importante intervento di ristrutturazione ed adeguamento normativo quando ancora rientrava nelle competenze del Comune di Cremona. La Provincia intende ora completare le opere in argomento adeguando l’edificio alle più recenti disposizioni di sicurezza come ad esempio l’installazione di luci di emergenza in ogni locale didattico, il completamento delle compartimentazioni, la realizzazione di scale di emergenza, la sistemazione di alcune sale comuni, la rimozione delle ultime coperture in lastre di fibrocemento-amianto, nonché vari altri interventi di straordinaria manutenzione relativi a servizi igienici, portoni, facciate, controsoffitti. Obiettivo operativo n. 9 / B -Titolo : POLO PROFESSIONALE PROVINCIALE A.P.C. – MARAZZI. SEDE DI CREMA - ELIMINAZIONE VULNERABILITÀ ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI [IMM. 39 - 97].

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione L’edificio sede dell'istituto Marazzi di Crema, che costituisce insieme all’A.P.C. di Cremona il polo professionale provinciale, necessita di interventi di eliminazione della vulnerabilità sia di tipo strutturale che non strutturale. I problemi principali riguardano soprattutto le officine dove è necessario operare dei

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consolidamenti delle pareti divisorie dei vari ambienti dove sono visibili cavillature o fessurazioni di varia entità, probabilmente indotte dalla rete di eliminazione delle acque meteoriche che scorre sotto il pavimento e verosimilmente presenta delle perdite. Si ritiene altresì opportuno estendere la verifica anche ad altri elementi non strutturali quali intonaci, copriferro di strutture prefabbricate, plafoniere e tenuta dei serramenti.

L’intervento potrebbe essere finanziato con i fondi per l’edilizia scolastica quali contributi regionali tramite fondi B.E.I. o fondi I.N.A.I.L.

Obiettivo operativo n.10 -Titolo: FABBRICATO VIA S EMINARIO - CREMONA – I.I.S. “TORRIANI” - LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE, RI QUALIFICAZIONE AREE

ESTERNE. [IMM.43]1

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione L'istituto di istruzione superiore “J. TORRIANI” di Cremona è dotato di palestre e di strutture sportive all'aperto che versano attualmente in stato di degrado. Le palestre, in particolare, necessitano di lavori di manutenzione straordinaria degli spogliatoi, delle pavimentazioni elastiche e delle opere di finitura quali tinteggiature ed impianti. Gli impianti sportivi esterni, invece, presentano le pavimentazioni dei campi da tennis, pallacanestro e della pista di atletica in condizioni fatiscenti, rovinate in parte per l'invecchiamento dei materiali, in parte dai frequenti atti di vandalismo che l'impianto subisce dal vicino quartiere Cambonino. Il programma, pertanto, prevede una radicale ristrutturazione delle aree suddette mediante la realizzazione di nuovi impianti di calcetto, pallavolo, pallacanestro e una generale riqualificazione del cortile principale.

Obiettivo operativo n.11 -Titolo: FABBRICATO VIA S EMINARIO - CREMONA – I.I.S.

“TORRIANI” – LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E R INNOVO IMPERMEABILIZZAZIONE TETTI DELLE OFFICINE [IMM.43]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Dopo aver completato le opere di rimozione delle lastre di copertura in fibrocemento-amianto, con prodotti ecologicamente compatibili, occorre provvedere ad un intervento di manutenzione straordinaria dei tetti delle officine che sono impermeabilizzati con guaine bituminose. Il programma prevede l’applicazione a rullo o a pennello di due mani di allumina sulle cupole con funzione di protezione della guaina, soprattutto dall’invecchiamento prodotto dai raggi ultravioletti ovvero la completa sostituzione delle parti più ammalorate. Si provvederà invece al rifacimento completo della guaina sui percorsi orizzontali.

Obiettivo operativo n.13 - Titolo: PALAZZO ARALDI ERIZZO – CREMONA – I.M."ANGUISSOLA" - LAVORI DI ELIMINAZIONE VULNERABI LITA’ ELEMENTI NON

STRUTTURALI, MANUTENZIONE STRAORDINARIA, OPERE INTE RNE E RIPASSO DEL TETTO [IMM.50 ]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

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Descrizione Il tetto dell’Istituto Magistrale “Anguissola” di Cremona richiede un radicale intervento di manutenzione straordinaria consistente nel controllo e nell’eventuale ripristino o sostituzione della struttura portante, nella realizzazione di un assito con sovrastante guaina bituminosa e nella successiva rimessa in pristino dei coppi vecchi o delle tegole marsigliesi. L’intervento si prefigge anche lo scopo di eliminare le infiltrazioni localizzate che a volte si manifestano in alcuni punti della struttura e di impedire che i piccioni, spostando i coppi che ora poggiano su delle semplici cantinelle, possano infiltrarsi nella soffitta dando luogo a problemi igienico-sanitari. Rimangono altresì da completare alcuni interventi di adeguamento normativo come la fornitura e posa delle luci di emergenza in tutti i locali della scuola, la verifica delle compartimentazioni, la fornitura e posa di vetri di sicurezza sui serramenti interni.

E’ infine opportuno procedere alla verifica di stabilità degli elementi non strutturali ed alla loro successiva Sostituzione /stabilizzazione.

Obiettivo operativo n.14 -Titolo: COMPLESSO SAN MA RCELLINO - CREMONA – L.C. “MANIN” - LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE E RIQU ALIFICAZIONE DEL

CORTILE INTERNO [IMM.15]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il liceo classico “Manin” trasferito alla Provincia ai sensi della Legge 23/96 ha manifestato rilevanti problemi nella copertura, che la Provincia ha provveduto a risolvere mediante due distinti interventi di ripasso dei tetti. Ora è necessario progettare la riqualificazione del cortile e del giardino interni rimasti incompiuti durante i lavori di ristrutturazione eseguiti dal Comune. Le opere previste riguardano l’individuazione, il controllo e l’eventuale ripristino di tutte le tubazioni dei servizi tecnologici e degli scarichi che transitano nel cortile, il rinnovo dei marciapiedi, la piantumazione finale del terreno vegetale con cespugli e prato all’inglese. Obiettivo operativo n.15 -Titolo: PALAZZO STANGA T RECCO – CREMONA – IIS STANGA – LAVORI DI STRAORDINARIA MANUTENZIONE E RESTAURO - A RREDI E COMPLEMENTI

D’ARREDO. [IMM.54]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il Palazzo “Stanga Trecco” è di proprietà alla Provincia di Cremona in forza della legge 23/96. Negli ultimi 10 anni il Palazzo è stato oggetto di diversi studi, che hanno portato all’attuazione di importanti interventi di recupero, in particolare al restauro della maggior parte degli ambienti del piano nobile, alla sistemazione delle coperture e ad importanti lavori di riqualificazione degli ambienti del piano terra utilizzati dalla Scuola di Agraria. Attualmente il Palazzo è utilizzato principalmente dalla Scuola di Agraria, mentre i locali del primo piano sono solo parzialmente utilizzati dalla Fondazione Comunitaria, che occupa i locali del corpo posto a sud. Gli altri ambienti del primo piano sono utilizzati sporadicamente per manifestazioni a carattere espositivo e per conferenze. Durante tutto l’anno il Palazzo viene aperto occasionalmente per visite guidate in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, come FAI e Touring. Al primo piano rimangono solo pochi ambienti da recuperare dal punto di vista funzionale e materico. Il resto del palazzo, ed in particolare il secondo piano, gli ammezzati e le cantine, non sono attualmente fruibili. L’intenzione della Provincia di Cremona è quella di procedere ad un graduale recupero di tutti gli ambienti interni e alla riqualificazione completa dell’edificio. Sono previsti lavori di recupero funzionale degli spazi interni, il restauro delle facciate, la sistemazione delle pavimentazioni esterne, in particolare quella del cortile

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principale. Si prevede di insediare nel Palazzo gli uffici del Distretto Culturale, quelli del Servizio Turismo e di prestigiose associazioni legate al mondo culturale. Obiettivo operativo n.16 - Titolo: PALAZZO GHISALBERTI – CREMONA – I.I.S. “STAN GA” –

LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO - 2^ LOTTO [IMM.51] 2

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Presso l’I.I.S. “Stanga” di via Milano occorre completare alcune opere di adeguamento alle misure di sicurezza e prevenzione incendi, in particolare, sulla base delle più recenti disposizioni impartite dai Vigili del Fuoco, rimane da completare la realizzazione degli impianti di ventilazione forzata nei laboratori più complessi, nonché la revisione delle compartimentazioni dopo l’ultima ridistribuzione degli spazi tra la scuola media e l’università, nonché il rinnovo di alcune linee elettriche e dei relativi quadri di zona. Un primo lotto di lavori è già stato completato nell’ala Est dell’immobile, ora rimane da eseguire un secondo e definitivo lotto nell’ala Ovest.

Obiettivo operativo n.17 -Titolo: IMMOBILE DI VIA 11 FEBBRAIO, CREMONA - LICEO ARTISTICO “B. MUNARI” - LAVORI DI MANUTENZIONE STRAOR DINARIA: ELIMINAZIONE

VULNERABILITA' DEGLI ELEMENTI ANCHE NON STRUTTURALI E MIGLIORAMENTO DELL'INDICE DI RESISTENZA SISMICA [IMM. 046]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione

A seguito delle verifiche effettuate negli edifici scolastici al fine di valutare la vulnerabilità degli elementi anche non strutturali, sono stati programmati interventi finalizzati a migliorare gli standard di sicurezza dell'immobile mediante lavori di manutenzione straordinaria da realizzare su elementi di finitura quali: fissaggio marmi di rivestimento, sistemazione intonaci di facciata e delle gronde previa passivazione dei ferri di armatura. Sono stati altresì previsti interventi atti a migliorare l'indice di resistenza sismica della struttura mediante il consolidamento dell'innesto di alcuni tramezzi e la realizzazione di controventature sui telai in c.a.

Obiettivo operativo n.18 - Titolo: FABBRICATI DI VIA MANZONI E DI VIA BISSOLAT I - ACQUISTO E RISTRUTTURAZIONE DI IMMOBILE DA DESTINAR E A NUOVA SEDE

DELL'I.I.S. EINAUDI ED OPERE VARIE DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA [IMM.69 E IMM.033].

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione L’istituto “Einaudi di Cremona risulta attualmente dislocato su tre sedi necessarie per lo svolgimento dell’attività didattica. Il recente acquisto dell’immobile di proprietà delle suore maestre di S. Dorotea, che già ospita una succursale della scuola, ha consentito altresì di ricavare i nuovi laboratori di cucina e sala permettendo alla provincia di dismettere due locazioni onerose presso l'agriturismo Cascina Nuova ed il centro sportivo Stradivari. Successivamente, la completa ristrutturazione dell’edificio consentirà all’istituto di ridurre a due le sedi della scuola con un evidente beneficio per la didattica e la riduzione delle spese di locazione e di trasporto. Nel programma sono altresì previsti interventi di sistemazione dei cortili, sia in via Manzoni che nella sede di via Bissolati. 2

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Obiettivo operativo n.19 3 -Titolo : POLO SCOLASTICO VIA STAZIONE/VIA PALMIERI - CREMA – LICEO CLASSICO “RACCHETTI” E LICEO SCIENTIFIC O “DA VINCI” -

ELIMINAZIONE VULNERABILITA' DEGLI ELEMENTI ANCHE NO N STRUTTURALI, RIFACIMENTO TETTI CON ELIMINAZIONE LASTRE FIBROCEME NTO E MIGLIORAMENTO

DELL'INDICE DI RESISTENZA SISMICA [IMM. 046] [IMM.6 2-113]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione A seguito delle verifiche effettuate negli edifici scolastici al fine di valutare la vulnerabilità degli elementi anche non strutturali, è stata programmata la progressiva sostituzione dei controsoffitti in gesso che risultano agganciati ai solai con pendinature non conformi agli attuali standard di sicurezza. Sono stati altresì previsti interventi atti a migliorare l'indice di resistenza sismica della struttura mediante il consolidamento dell'innesto di alcuni tramezzi e la realizzazione di controventature sui telai in c.a. Successivamente si dovrà procedere al rinnovo dei manti di copertura con l’eliminazione delle attuali lastre in cemento-amianto. Si collocheranno pertanto in opera nuove coperture costituite da materiali ecocompatibili, adeguatamente coibentate e predisposte per l’accoglimento di impianti fotovoltaici.

Obiettivo operativo n.20 Titolo: FABBRICATO DI VIA SEMINARIO – CREMA – I.T.G.C.

"PACIOLI" – LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SIC UREZZA, PREVENZIONE INCENDI ED INFORTUNI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHI TETTONICHE. [IMM.45]4

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione La sede dell’I.T.C. “Pacioli” di via Seminario necessita di alcuni lavori di completamento delle opere di adeguamento normativo sulla base delle disposizioni contenute nel del D.M. 26/08/92; I lavori che si prevede di realizzare riguarderanno principalmente l’adeguamento delle luci di emergenza, la realizzazione di una vasca d’accumulo per l’impianto antincendio, l'adeguamento delle vie d’esodo, delle compartimentazioni e dei laboratori. Si richiede altresì un radicale intervento di manutenzione straordinaria del tetto consistente nel controllo e nell’eventuale ripristino della struttura portante, nella realizzazione di un assito con sovrastante guaina bituminosa e nella successiva rimessa in pristino dei coppi vecchi o delle tegole marsigliesi.

Obiettivo operativo n.21 -Titolo: FABBRICATO DI VIA M. DI CANOSSA – CREMA - I.I.S. "GALILEI" - LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RIQUALIFICAZIONE. [IMM.41 Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Presso la sede centrale dell’I.I.S. “Galilei” di Crema sono stati recentemente realizzati importanti interventi di adeguamento normativo. In particolare si è provveduto al rinnovo dell’impianto elettrico, del quadro elettrico principale e dei quadri di piano. Sono state altresì realizzate nuove compartimentazioni antincendio e adeguata la resistenza al fuoco delle strutture prefabbricate delle officine. Si è infine provveduto alla realizzazione di un’ulteriore scala esterna di sicurezza, nonché ad alcuni interventi di adeguamento normativo sia nei laboratori che nei servizi igienici.

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Ora è necessario completare le opere che ancora mancano per la definitiva acquisizione del certificato prevenzione incendi, nonché prevedere la realizzazione di opere di ristrutturazione e riqualificazione di alcuni ambienti, quali le officine, che sono sottoutilizzate a causa del mutamento dei programmi di studio. La ristrutturazione delle officine consentirà di ricavare un maggior numero di aule didattiche ed altri ambienti funzionali per attività collettive, come ad esempio e nuovi laboratori, atti a contenere l’espansione dell’istituto a causa del recente e consistente aumento di iscrizioni

Obiettivo operativo n.22 -Titolo: POLO SCOLASTICO D I VIA PIACENZA, CREMA. ACCORDO QUADRO PER L’UTILIZZO DI AREE e STRUTTURE SCOLASTIC HE. COSTRUZIONE NUOVA

SEDE DEL L.C. “RACCHETTI” MEDIANTE CONTRATTO DI DISPO NIBILITA'. 5

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione La Provincia di Cremona ed il Comune di Crema, mediante apposita convenzione, hanno individuato soluzioni operative che possono risolvere, a breve/media scadenza, i problemi legati alla localizzazione di alcune funzioni istituzionali nel territorio del Comune stesso. In particolare, il Comune di Crema ha ceduto alla Provincia l’area ritenuta idonea per il completamento del polo scolastico di via Libero Comune, che prevede la realizzazione delle seguenti opere: - costruzione nuova sede del liceo classico - linguistico - socio pedagogico “Racchetti” con relativa palestra; - ampliamento dell’istituto “Sraffa” e del liceo artistico “Munari”; - la realizzazione di una palestra polifunzionale a servizio del liceo artistico “Munari” e dell’istituto “Sraffa”; - la realizzazione di un auditorium a servizio delle scuole superiori dell’area; - la sistemazione delle aree esterne, attraverso la realizzazione di strade e parcheggi; La Provincia di Cremona, invece, ha ceduto al Comune di Crema la porzione dell’area dell’I.I.S. Galilei posta fra via Matilde di Canossa e via Libero Comune che ha consentito la messa in sicurezza dell’incrocio stradale, inoltre si è impegnata a restituire al Comune di Crema, allorché saranno ultimati i lavori di costruzione della nuova sede del liceo Racchetti, l’attuale sede del liceo socio-pedagogico sito in Largo Falcone Borsellino. La provincia intende ora dare corso alla realizzazione della prima importante opera di edilizia scolastica prevista nel comparto, vale a dire la nuova sede del liceo classico, tramite il metodo del contratto di disponibilità, una nuova forma di investimento che non è sottoposta alle regole del patto di stabilità, poichè consente di porre la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di un'opera in capo ad un soggetto privato il quale, successivamente, metterà a disposizione della pubblica amministrazione l'opera stessa in cambio della corresponsione di un canone di locazione /disponibilità. Al termine del periodo di locazione/disponibilità, l'opera potrà essere riscattata dalla pubblica amministrazione ed entrerà a far parte del patrimonio disponibile. Il nuovo edifico è destinato a contenere circa 1100 studenti e consentirà di eliminare locazioni onerose per circa 480.000 euro. Consentirà altresì di eliminare le succursali accorpando il liceo classico un unico edificio, con evidenti vantaggi anche per la didattica e riduzione delle spese di trasporto. Nel nuovo fabbricato troveranno posto anche i laboratori di cucina destinati all’indirizzo turistico alberghiero dell’I.I.S. “Sraffa”. Quest'ultima struttura consentirà di evitare le convenzioni onerose finora stipulate con ristoranti privati esterni alla scuola, eliminando altresì i continui spostamenti di docenti e studenti con costi di trasporto a carico della Provincia. L'obiettivo potrà essere raggiunto anche attraverso il conferimento dell'area al fondo immobiliare Eridano, che la provincia ha selezionato mediante procedura pubblica, affidando poi al fondo stesso la realizzazione dell'immobile con successiva locazione alla provincia.

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Rimane altresì aperto il tema dell'immobile allo stato rustico realizzato in Crema dalla fondazione Charis per il quale la provincia ha aperto un confronto con il comune di Crema il curatore fallimentare ed i creditori della fondazione.

Obiettivo operativo n.23 -Titolo: PO LO SCOLASTICO VIA PIACENZA A CREMA –

COSTRUZIONE AMPLIAMENTO 6

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il liceo artistico e l'istituto Sraffa di Crema hanno fatto registrare negli anni scorsi un significativo aumento di iscrizioni. Si intende pertanto costruire, a fianco dell'attuale sede recentemente realizzata in via Piacenza, un nuovo fabbricato in grado contenere lo sviluppo delle due scuole, evitando locazioni onerose e problemi di trasporto. Nel nuovo fabbricato troveranno posto anche nuove aule didattiche a beneficio dell'intero polo scolastico Crema Sud. Obiettivo operativo n.24 - Titolo: POLO SCOLASTICO VIA TRENTO CASALMAGGIORE – I.I.S.

"ROMANI" - LAVORI DI MANUTENZIONE STARORDINARIA. RI QUALIFICAZIONE DEL CORTILE, RIFACIMENTO TETTO IN FIBROCEMENTO DELLA PA LESTRA ED

INSTALLAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO. [IMM.61]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Dopo aver concluso l’intervento di sostituzione del tetto in lastre di fibro/cemento con amianto della palestra, ed aver installato sul medesimo edificio un impianto fotovoltaico della potenza di 19 kw è ora necessario completare l'opera di rinnovamento dell'intero complesso scolastico mediante la riqualificazione del cortile con adeguata pavimentazione e piantumazione, ispirandosi ad alcune interessanti proposte progettuali elaborate dagli studenti del polo Romani con l'assistenza dei loro insegnanti.

Obiettivo operativo n.25 -Titolo : POLO SCOLASTICO DI PANDINO – I.I.S. “STANGA”

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA, ADEGUAMENTO ALLE NOR ME DI SICUREZZA, PREVENZIONE INCENDI ED INFORTUNI ED ELIMINAZION E BARRIERE

ARCHITETTONICHE [IMM.34-36]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione Il trasferimento alla Provincia della sede di Pandino dell’I.I.S “Stanga” ha comportato per l’ente la programmazione e la realizzazione degli interventi di adeguamento normativo. Innanzi tutto è stato realizzato il nuovo convitto che ha consentito di trasferire gli studenti in un edificio nuovo, con caratteristiche tecnologiche e di sicurezza d’avanguardia, liberando la corrispondente zona del castello visconteo che è stata rimessa nella disponibilità del comune. Successivamente si avvieranno trattative con il comune stesso per definire le modalità di erogazione del servizio mensa. E' prevista, infine, la realizzazione di opere di adeguamento normativo della scuola e del caseificio.

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In particolare sono stati recentemente completati i lavori di sostituzione dei tetti in eternit, che consentiranno, in futuro, anche l'installazione di un impianto fotovoltaico, mentre restano da progettare le opere per la realizzazione di un ascensore, di una scala esterna di emergenza, l’adeguamento degli impianti tecnologici e la realizzazione di servizi igienici a norma per disabili.

Obiettivo operativo n.26 - Titolo: SCUO LA CASEARIA E CASEIFICIO – PANDINO – IIS STANGA – MANUTENZINE STRAORDINARIA DEI TETTI ED INS TALLAZIONE DI IMPIANTO

FOTOVOLTAICO [IMM.71]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione La scuola casearia ed il caseificio di Pandino sono stati recentemente oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria del tetto, finalizzato alla rimozione delle lastre di fibro cemento con amianto ed alla loro sostituzione con una copertura metallica. Il progetto sarà completato dalla realizzazione di un impianto fotovoltaico per il quale è stata inoltrata richiesta di contributo al Ministero dell'Ambiente, della Ricerca e del Mare.

La realizzazione dell'impianto consentirà di sensibilizzare gli studenti nei confronti dell'uso delle energie rinnovabili e contemporaneamente permetterà alla provincia di scontare l’energia prodotta dalle proprie bollette elettriche.

Obiettivo operativo n.27 - Titolo: Altri interventi in ordine ai sistemi di i struzione e di

istruzione e formazione professionale Dirigente responsabile : Ing.Rossano Ghizzoni Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alla collettività per il miglioramento del sistema scolastico e formativo provinciale.

Descrizione:

Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Il dimensionamento scolastico

b) La programmazione dell’offerta scolastica e formativa

c) La gestione di altre funzioni derivanti dalla legislazione vigente

a) Il dimensionamento scolastico.

La Provincia deve annualmente provvedere al monitoraggio e all’aggiornamento del piano di dimensionamento ottimale della rete scolastica, mediante acquisizione ed elaborazione dei dati relativi agli allievi iscritti in tutte le scuole statali di ogni ordine e grado del territorio. Risulta, pertanto, fondamentale mantenere un sistema efficiente di rilevazione dell’utenza scolastica e formativa, delle sue caratteristiche e della sua ripartizione territoriale.

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Si tratta di un piano che la Provincia provvede ad elaborare dal 1999 e che ha come oggetto la composizione di istituzioni scolastiche autonome di dimensioni cosiddette “ottimali” per una migliore e più efficiente erogazione dei servizi scolastici, nel rispetto della normativa nazionale e regionale in materia.

Il triennio 2011/2013 è stato interamente dedicato a definire, a seguito delle riforme istituzionali del sistema scolastico pubblico, la riorganizzazione della rete scolastica territoriale. Nel corrente anno si procederà, pertanto, a monitorare con grande attenzione gli effetti delle decisioni assunte, in particolare riguardo ad alcune situazioni l’accorpamento degli Istituti Ghisleri e Beltrami di Cremona e dei Licei Racchetti e Da Vinci di Crema e l’istituzione del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), nonché le eventuali possibili modifiche dell’assetto territoriale conseguenti all’attuazione della gestione associata di funzioni tra piccoli Comuni, che potrebbero prefigurare variazioni anche al piano di dimensionamento.

b) La programmazione dell’offerta scolastica e formativa.

La Provincia deve annualmente elaborare il piano territoriale della complessiva offerta del “secondo ciclo di istruzione” degli istituti scolastici superiori e degli enti di formazione. Tale offerta, caratterizzata dalla ri-articolazione dei percorsi scolastici e formativi introdotta dalle recenti riforme in materia, è stata programmata per la prima volta alla fine del 2009 ed è stata profondamente riveduta nel 2011 e nel 2012. Nel 2013 si è, inoltre, provveduto ad ulteriori aggiornamenti, in particolare con l’introduzione del nuovo percorso di Liceo Scientifico – Sezione ad indirizzo sportivo.

Nel corso del 2015 sarà quindi necessario un attento monitoraggio dell’impatto che la programmazione provinciale continua ad avere sul territorio al fine di provvedere entro l’anno a formulare una nuova proposta programmatoria per il 2016/2017. Si opererà, in particolare, per una sempre maggiore integrazione tra l’offerta scolastica e l’offerta di formazione professionale in modo da disporre di un complessivo assetto formativo razionale, sostenibile e il più possibile rispondente ai fabbisogni territoriali. A tale scopo appare fondamentale rafforzare le azioni di raccordo con tutti i soggetti interessati: istituti scolastici superiori, enti di formazione, enti locali, commissioni istituzionali competenti in materia.

In concomitanza con il periodo delle iscrizioni degli alunni (febbraio/marzo 2014) si provvederà alla rilevazione dei dati riferiti alla popolazione scolastica sia degli enti di formazione sia degli istituti superiori, per consentire la programmazione di varie attività di competenza provinciale quali il trasporto studenti (dati di provenienza degli allievi da comunicare al Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti), la pianificazione dell’utilizzo delle aule, dei laboratori esterni e delle palestre delle strutture scolastiche superiori (dati da comunicare al Settore Patrimonio e Provveditorato e al Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti), il monitoraggio della presenza di allievi disabili e stranieri (dati da comunicare anche al Servizio Politiche Sociali).

c) La gestione di altre funzioni derivanti dalla legislazione vigente.

Si provvederà in particolare:

- alla previsione dell’impegno di spesa per l’affitto di sale idonee ad ospitare le assemblee studentesche per gli istituti scolastici superiori di competenza provinciale privi di aula magna;

- al trasferimento alla Provincia di Milano della quota a carico della Provincia di Cremona relativa alle spese dell’Ufficio Scolastico Regionale, determinata da accordi e da disposizioni normative.

Motivazione delle scelte effettuate:

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Gli ambiti di intervento della Provincia nel settore scolastico e formativo sopra descritti sono principalmente definiti dalla normativa statale e regionale di riferimento e riguardano soprattutto gli aspetti programmatori. Il progetto è, quindi, determinato dalla necessità di acquisire le conoscenze necessarie per esplicare le funzioni attribuite anche con la legge regionale n. 19/2007.

Per operare al meglio negli interventi previsti occorre tenere presenti diversi fattori:

- le importanti trasformazioni introdotte nel sistema scolastico e formativo dalle recenti riforme istituzionali,

- il consolidamento – nel sistema formativo regionale – dello strumento delle “doti” che richiede una puntuale e precisa conoscenza del quadro complessivo dell’offerta formativa,

- la necessità di un maggiore e migliore investimento nella programmazione di un’offerta formativa sempre più in sintonia con le necessità del sistema produttivo, necessità non semplici da definire e che, data l’attuale situazione di crisi economica ed occupazionale, appaiono in continua e rapida evoluzione.

Da tale complesso contesto deriva l’opportunità di un coordinamento tra i vari soggetti (istituzioni scolastiche e formative) e, naturalmente, tra le varie tipologie di attività formativa, specialmente quelle che possono fungere quali veri e propri strumenti di politica attiva del lavoro.

Ne deriva, altresì, la necessità di integrare sempre più e meglio – nell’ambito delle funzioni che la normativa attribuisce alla Provincia - gli interventi di formazione professionale con quelli che si realizzano nel campo dell’istruzione. Ciò al fine di rendere il sistema formativo locale più capace di dialogare con il sistema produttivo e di creare quelle sinergie tra sistemi formativo e lavorativo che da tempo tutti auspicano.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n.28 -Titolo: Gli interventi in ordine ai sistemi di istruzione e di istruzione e formazione professionale

Dirigente responsabile : Dr. Dario Rech Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alla collettività per il miglioramento del sistema scolastico e formativo provinciale.

Descrizione:

Saranno attuati i seguenti interventi:

a) La formazione professionale in DDIF

Si provvederà ad espletare le attività amministrative connesse alle commissioni d’esame dei percorsi di istruzione e formazione professionale erogati dagli enti accreditati (individuazione dei presidenti di

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commissione, gestione delle domande di candidati privatisti, supporto agli operatori durante lo svolgimento delle prove, rilascio degli attestati finali).

Motivazione delle scelte effettuate:

Gli ambiti di intervento della Provincia nel settore scolastico e formativo sopra descritti sono principalmente definiti dalla normativa statale e regionale di riferimento e riguardano soprattutto gli aspetti programmatori.

Per operare al meglio negli interventi previsti occorre tenere presenti diversi fattori:

- le importanti trasformazioni introdotte nel sistema scolastico e formativo dalle recenti riforme istituzionali,

- il consolidamento – nel sistema formativo regionale – dello strumento delle “doti” che richiede una puntuale e precisa conoscenza del quadro complessivo dell’offerta formativa,

- la necessità di un maggiore e migliore investimento nella programmazione di un’offerta formativa sempre più in sintonia con le necessità del sistema produttivo, necessità non semplici da definire e che, data l’attuale situazione di crisi economica ed occupazionale, appaiono in continua e rapida evoluzione.

Da tale complesso contesto deriva l’opportunità di un coordinamento tra i vari soggetti (istituzioni scolastiche e formative) e, naturalmente, tra le varie tipologie di attività formativa, specialmente quelle che possono fungere quali veri e propri strumenti di politica attiva del lavoro.

Ne deriva, altresì, la necessità di integrare sempre più e meglio – nell’ambito delle funzioni che la normativa attribuisce alla Provincia - gli interventi di formazione professionale con quelli che si realizzano nel campo dell’istruzione. Ciò al fine di rendere il sistema formativo locale più capace di dialogare con il sistema produttivo e di creare quelle sinergie tra sistemi formativo e lavorativo che da tempo tutti auspicano: sinergie che si ritiene prioritario rafforzare anche attraverso gli strumenti dell’orientamento scolastico e professionale descritti al Programma 02 della Missione 15.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia

Obiettivo operativo n.29 -Titolo: La gestione di bo rse di studio derivanti da donazione modale

Dirigente responsabile:Ing.Rossano Ghizzoni

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi.

Descrizione:

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Sarà attuato il seguente intervento: assegnazione della borsa di studio “Maria Vailati Checchi ed Enrico

Checchi”. Annualmente – sulla base di proposte di un’apposita Commissione incaricata di valutare le segnalazioni che pervengono dalle scuole – la Provincia provvede ad assegnare la borsa di studio intitolata alla memoria di "Maria Vailati Checchi ed Enrico Checchi", destinata agli studenti più meritevoli di età compresa fra i sei e i quattordici anni che si trovino in disagiate condizioni economiche e siano residenti da almeno tre anni in un comune della provincia di Cremona.

Motivazione delle scelte effettuate:

Derivante da una donazione degli eredi della sig.ra Maria Vailati vedova Checchi, accettata dalla Provincia con D.C.P. n. 714 del 14/12/1987, la borsa permette di sostenere situazioni di oggettiva difficoltà e di pieno merito anche scolastico.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Obiettivo operativo n. 30 -Titolo:Assistenza telefoni a fissa agli istituti secondari

Dirigente responsabile dott. Antonello Bonvini

Descrizione

Il CED si occupa della telefonia fissa anche per gli istituti di istruzione secondaria del territorio provinciale Garantendo la manutenzione per interventi sui cablaggi delle linee telefoniche e assistenza ai centralini delle scuole secondarie.

Finalità che si intendono conseguire e motivazione delle scelte effettuate

Nonostante la diminuzione degli stanziamenti di bilancio, l'efficacia del servizio è garantita in forza del fatto che gli interventi manutentivi effettuati negli anni precedenti hanno contribuito a migliorare la situazione complessiva che lascia prevedere un minor numero di interventi negli anni successivi.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Il servizio si avvale di personale dipendente in forza all'amministrazione impegnato a fronteggiare obiettivi che rischiano di non essere conseguiti dato il limitato numero di risorse.

I mezzi strumentali sono di proprietà della amministrazione.

PROGRAMMA 4 “Istruzione universitaria”

Obiettivo operativo n.1 - Titolo:La gestione di borse di studio riservate all e università

derivanti da donazione modale Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Finalità che si intendono conseguire:

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Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi.

Descrizione:

Sarà attuato il seguente intervento: assegnazione della borsa di studio “Comprensorio dell’Argine Maestro

Inferiore Cremonese al Fiume Po”. La Provincia è destinataria di una donazione modale del Comprensorio dell’Argine Maestro Inferiore Cremonese al Fiume Po da finalizzare, attraverso il vaglio preventivo di un’apposita Commissione, alla concessione di borse di studio. Anche nel 2014, una somma, pari a tre quarti della rendita derivante dal capitale donato, verrà destinata alla erogazione di borse di studio per studenti universitari (prioritariamente frequentanti i corsi ordinari di laurea delle Facoltà di Ingegneria Idraulica, Agraria, Veterinaria, Scienze dell’alimentazione, Geologia) residenti da almeno tre anni in uno dei diciassette comuni del Comprensorio: Bonemerse, Casteldidone, Cella Dati, Cingia de’ Botti, Gussola, Martignana Po, Motta Baluffi, Pieve d’Olmi, San Daniele Po, San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Rainerio, Sospiro, Spineda, Stagno Lombardo, Torricella del Pizzo.

Motivazione delle scelte effettuate: Derivante da una donazione modale del Comprensorio dell’Argine Maestro Inferiore Cremonese al Fiume Po, accettata dalla Provincia con D.C.P. n. 47 del 18/04/1994, la borsa permette di sostenere in particolare il merito scolastico.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Il sostegno al sis tema universitario locale

Dirigente responsabile:dr. Dario Rech Descrizione:

Si continuerà a garantire il sostegno finanziario (limitatamente alla sede cremasca dell’Università degli studi di Milano, per il tramite di ACSU Crema) e l’approfondimento delle relazioni con il sistema universitario locale, con particolare riferimento alle prospettive di sviluppo dell’attività formativa e di ricerca inerente alle emergenze territoriali della provincia.

Motivazione delle scelte effettuate.

L’intervento è motivato dalla necessità di sostenere il sistema universitario locale e promuovere la maggior possibile aderenza dell’offerta formativa universitaria alle esigenze del sistema produttivo locale.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare.

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Fabbricato ex Oli vetti – Via Bramante – Crema – Università statale di Milano –sede di Crema- rinforzo dei tegol i di copertura [IMM.18]

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Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Descrizione: Presso l’Università di Crema in via Bramante, sede della Facoltà di Informatica, si è riscontrata la necessità di eseguire opere di rinforzo dei tegoli della copertura al fine di consentire il pieno utilizzo della sede. A tale proposito sono già stati eseguiti i rinforzi su tutto il secondo lotto del complesso immobiliare, compresa l’aula magna, il bar-caffetteria, la biblioteca ed i locali annessi, nonché nei laboratori di informatica e della zona occupata dai locali tecnici.

L’intervento è stato finanziato dalla Provincia e dal Comune di Crema, comproprietari del fabbricato. Rimangono ora da completare i rinforzi di alcuni locali appartenenti al primo lotto che tuttavia, al momento, non sono necessari allo svolgimento dell’attività didattica.

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Palazzo Ghisalberti – Cremona – Università Cattolica del

Sacro Cuore sede di Cremona - contributo per opere di manutenzione straordinaria impianti elettrici. [IMM.51]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

Nel corso del 2004/2005, presso Palazzo “Ghisalberti” di via Milano 24, sono stati ultimati i lavori di restauro delle facciate esterne, ed inoltre è stato realizzato un primo intervento di riqualificazione del parco mediante potatura degli alberi ancora in buone condizioni, taglio e trasporto a rifiuto delle piante secche.

E’ stata altresì realizzata la sistemazione dei piazzali, dei viali e del parco con un progetto curato dall’Università Cattolica di Piacenza e finanziato in parti uguali dalla Provincia e dal Comune di Cremona.

Rimangono ancora da eseguire alcune opere di manutenzione straordinaria dell’immobile, in particolare sono necessari interventi di adeguamento normativo dell’impianto elettrico che riguardano la distribuzione delle linee, il rinnovo dei quadri elettrici e delle plafoniere. Sono previste altresì opere di compartimentazione e di realizzazione di filtri aerati per completare le opere di adeguamento ai vigenti standard di sicurezza.

Obiettivo operativo n.5 -Titolo: Politecnico di Mil ano Sede di Cremona – Via Sesto –

Regolarizzazione comodato nuova sede [IMM.44]

Dirigente responsabile: Ing.Rossano Ghizzoni

La Provincia ed il Comune di Cremona hanno finanziato in parti uguali l’ampliamento della sede cittadina del Politecnico situata in via Sesto. Il nuovo edificio che comprende l’aula magna e vari laboratori è già stato utilizzato dal Politecnico nel presupposto che l’immobile potesse essere conferito nei beni della fondazione. I due enti locali, tuttavia, ritengono più opportuno e rispondente ai propri interessi optare per un

trasferimento in comodato d’uso, poiché questa formula, in caso di cessata attività da parte del

Politecnico, conserva la proprietà dell’immobile in capo agli enti locali cremonesi, a differenza di

quanto previsto dallo statuto della fondazione, che invece destina il bene all’università. Si rende

necessario, pertanto, provvedere alla ricognizione degli atti che hanno determinato nel tempo l'attuale

situazione patrimoniale e l' assegnazione delle proprietà, alla regolarizzazione catastale ed alla

redazione e stipula del comodato d'uso.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

9.617.908,00

51.565,64

0,00

20.000,00

9.689.473,64 22.726.234,48Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 04 8.826.654,36 9.376.234,48

Programma Armon. 07 Diritto allo studio 20.000,00 20.000,00 20.000,00

Programma Armon. 06 Servizi ausiliari all'istruzione 0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 04 Istruzione universitaria 88.264,10 81.249,52 81.249,52

Programma Armon. 02 Altri ordini di istruzione non universitaria

8.718.390,26 9.274.984,96 22.624.984,96

Missione Armon. 04 (Istruzione e diritto allo studio)

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MISSIONE 05 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI

Descrizione della missione Amministrazione, funzionamento ed erogazione di servizi culturali e di sostegno alle strutture e alle attività culturali non finalizzate al turismo. Comprende le spese per la programmazione, l'attivazione e il coordinamento sul territorio di programmi strategici in ambito culturale finanziati anche con il concorso delle risorse comunitarie. Comprende le spese per la ricerca storica e artistica correlata ai beni archeologici, storici ed artistici dell'ente, e per le attività di realizzazione di iniziative volte alla promozione, all'educazione e alla divulgazione in materia di patrimonio storico e artistico dell'ente.

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La missione affidata al settore patrimonio e provveditorato prevede investimenti per interventi di manutenzione ordinaria, appalto servizi di energia prove geologiche, geognostiche, idrologiche, incarichi professionali e consulenze (ex D.lgs. 163) da finanziare con i fondi della spesa corrente, nonchè programmi di manutenzione straordinaria, riqualificazione restauro, risanamento conservativo, adeguamento normativo. I programmi finanziati con la spesa corrente sono motivati dalla necessità di mantenere in efficienza strutture ed impianti, garantire il confort ambientale, eseguire prove sui terreni o assegnare incarichi specialistici per per la successiva redazione dei progetti. Gli investimenti comprendono, invece lo sviluppo di programmi necessari per : - le ristrutturazioni e le manutenzioni straordinarie dirette ad adeguare gli edifici a destinazione culturale/espositiva/museale (quali palazzo “Stanga Trecco” ed il centro culturale di S. Vitale) alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche.

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PROGRAMMA n. 1 Valorizzazione dei beni di interesse storico

Obiettivo operativo 1- Titolo: Censimento e catalogazione beni culturali. Progetto SIRBeC e SIRBeC Expo

Dirigente responsabile: Dr. Antonello Bonvini Descrizione La L.R. 1/2000 prevede la delega alle Province delle funzioni amministrative in materia di “coordinamento a livello provinciale delle attività di censimento, inventariazione e catalogazione dei beni culturali secondo parametri organizzativi e strumentali approvati dalla Regione“ (art. 4, comma 134, lett. c). La Provincia di Cremona ha effettuato nel corso degli anni numerose campagne di catalogazione sia di beni mobili che di beni architettonici con i parametri di catalogazione SIRBeC.

Nell’anno 2014, nell'ambito degli interventi straordinari di Regione Lombardia per la valorizzazione del patrimonio culturale in prospettiva di Expo 2015, è stata avviata la campagna di catalogazione di una selezione dei reperti delle collezioni civiche liutarie e degli strumenti della collezione storica, ora conservati presso il Museo del violino di Cremona. E’ stata realizzata, inoltre, una campagna di catalogazione (ex novo e di revisione di catalogazioni già effettuate, per aggiornarle secondo i criteri previsti per le cosiddette “schede Expo”) dedicata ai musei, al patrimonio culturale conservato nelle collezioni, al patrimonio diffuso (beni architettonici, beni artistici – con un avvio di approfondimento sui cicli pittorici -, ma anche complessi costituiti da borghi e piazze, aree archeologiche). Per quanto concerne le collezioni civiche liutarie e dei reperti stradivariani si valuta di grande interesse l'opportunità di ampliare ulteriormente la catalogazione del prezioso - per certi versi unico - materiale conservato nel Museo del Violino. Ciò in stretta e funzionale correlazione ai risultati che gli studi scientifici - a diversi livelli, laboratori del Museo da una parte e indagini paleografiche dall'altra - stanno conseguendo. A titolo esemplificativo: si sono recentemente rinvenuti oltre duecento reperti cartacei che dovranno essere sottoposti a verifica paleografica e chimico - fisica per individuarne autografia, collezione di provenienza ed epoca. Al contempo le indagini di diagnostica non invasiva condotte con la collaborazione dell'Università degli Studi di Pavia e quelle di tipo acustico seguite dal Politecnico di Milano producono un continuum di più puntuali informazioni relative alle caratteristiche chimiche e fisiche dei materiali costitutivi dei singoli beni, alle tecniche costruttive, alle dimensioni e volumi, alle proprietà metriche e acustiche, allo stato di conservazione degli strumenti musicali. Una catalogazione che intenda porsi come parte essenziale e non solo di sistemazione finale di una processualità di studio e conoscenza non può rimanere estranea o indifferente a questi decisivi apporti. L'obiettivo è al contempo di ordinare questi in una raccolta omogenea - il tracciato SIRBeC - e di allargare lo spazio di intervento. In questo senso si pensa alla necessità di catalogare - oltre a tutti i reperti stradivariani e i documenti più significativi recentemente recuperati - la collezione del Museo relativa alla liuteria cremonese dalla fine del Settecento al primo Novecento, nonché quella degli strumenti risultati vincitori del Concorso Triennale di Liuteria Contemporanea. Allo stesso modo, il grande patrimonio costituito da raccolte museali, architetture civili e religiose, esempi ragguardevoli dell'evolversi degli stili artistici delle varie epoche ancora oggi inseriti in contesti urbanistici di notevole pregio, opere artistiche di assoluto valore, architetture industriali e antiche cascine che testimoniano la storia dell'economia e delle vocazioni produttive del territorio cremonese attraverso le sue trasformazioni,

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evidenzia la necessità di dare continuità ad interventi di catalogazione che contribuirebbero a rappresentare nella sua completezza la ricchezza di beni culturali presenti nel territorio provinciale. Viene portata a conclusione la campagna di catalogazione finanziata nell’anno 2014, con la redazione di testi sintetici riguardanti i beni di maggiore rilevanza (beni architettonici, borghi e piazze, beni demoetnoantropologici, beni artistici, siti archeologici, cicli pittorici), tradotti in lingua inglese, destinati ad essere pubblicati, insieme al corredo fotografico, sul sito bellalombardia.it. Considerata l'esiguità della sezione “cicli pittorici”, in caso di nuovi finanziamenti relativi alla catalogazione sarà opportuno catalogare altre decisive opere artistiche presenti sul territorio (forse meno eclatanti, rivolte ad un turismo meno di consumo, più raffinato ed attento) che possono però contribuire a rendere più esaustiva la mappatura culturale del cremonese. Queste le principali:

- Cremona, Duomo, formelle dell'Amadeo.

- Cremona Santa Maria Maddalena, ciclo di affreschi della seconda metà del XV secolo.

- Cremona, Chiesa di Sant'Agostino, Pala del Perugino.

- Cremona Chiesa di Sant'Agata, ciclo di affreschi con le storie della Santa di Giulio Campi.

- Cremona Chiesa di S. Margherita, apparato decorativo (affreschi e statue) di G. Campi.

- Cremona Chiesa di San Pietro al Po, refettorio, affresco di Bernardino Gatti.

- Cremona, Chiesa di San Luca, Tempietto, ciclo di tele ed affreschi del Malosso.

- Cremona, Chiesa di Sant'Imerio, Pala di Luigi Miradori detto Genovesino.

- Cremona, Chiesa di San Marcellino, opere del Genovesino.

- Cremona, Chiesa di S. Omobono, decorazione parietale della cupola (affreschi XVIII sec.)

- Cremona, Chiesa di San Gerolamo, affreschi XVIII secolo.

- Crema Chiesa di Santa Maria delle Grazie, interamente affrescata da G. B. Barbelli.

- Crema Chiesa di Santa Maria della Croce, cicli di affreschi.

- Pizzighettone, Chiesa di San Bassano, formelle ad alto rilievo del XIV secolo.

- Soresina, Casa del Podestà, ciclo di affreschi del XVI secolo.

- Palazzo Pignano, Antica Pieve, basilica paleocristiana.

- Palazzo Pignano, Antica Pieve, Compianto sul Criso morto attribuito al Fondulo.

- Pescarolo, Pieve Terzagni, i mosaici di San Giovanni decollato.

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Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Finalità che si intendono conseguire: Interventi nell'ambito del censimento, inventariazione e catalogazione dei Beni culturali nel rispetto degli indirizzi e dei progetti Regionali. Motivazione delle scelte effettuate: La Provincia intende mantenere il proprio ruolo di coordinamento nel campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali del patrimonio architettonico e delle aree archeologiche.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all’Amministrazione.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Palazzo Stanga Trecc o – Cremona - IIS Stanga – Lavori di straordinaria manutenzione restauro dei piani primo e secondo – arredi e complementi

d’arredo. [IMM.54]

Dirigente responsabile: Ing.Rossan Ghizzoni

L’edificio di Palazzo “Stanga-Trecco” è stato trasferito in proprietà alla Provincia di Cremona in forza della legge 23/96.

Data la particolarità dell’edificio, di straordinario interesse culturale, nonché la presenza di un giardino storico al proprio interno, è stato completato un intervento di riqualificazione di una parte dell’immobile e del giardino stesso, che sono stati utilizzati per l’allestimento di mostre.

Nei prossimi anni è necessario prevedere altre opere di manutenzione straordinaria per una corretta conservazione e salvaguardia del bene e per un graduale recupero sia degli ambienti di maggiore interesse storico- artistico sia delle porzioni meno nobili dei piani primo e secondo da utilizzare come ampliamento degli spazi espositivi, conferenze, attività di formazione e, in parte, per uffici provinciali.

Si ipotizza, in particolare, la realizzazione di un presidio del distretto culturale e la sede di prestigiose associazioni.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Centro Culturale d i S. Vitale – Cremona-

Dirigente responsabile: Ing.Rossan Ghizzoni

L'immobile sede del centro culturale di s. vitale a Cremona è attualmente inserito nel piano delle alienazioni immobiliari e pertanto si ipotizzano solo interventi di carattere manutentivo. PROGRAMMA 02 – Attività culturali e interventi diversi ne l settore culturale

Obiettivo operativo 1 -Titolo: Rete bibliotecaria c remonese

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Dirigente responsabile: dr.Antonello Bonvini Descrizione A seguito di un percorso di riorganizzazione dei sistemi bibliotecari locali, la Rete Bibliotecaria Cremonese (d'ora in avanti, RBC) è stata istituita attraverso Convenzione, approvata da Regione Lombardia il 31 maggio 2013 con deliberazione di Giunta Regionale, tra Provincia – ente capofila – e i soggetti del territorio cremonese individuati nell’art. 2 della Convenzione (101 Comuni). Essa ha sede legale presso la Provincia, ed ha fra le sue finalità fondamentali la promozione, con procedure omogenee, dello sviluppo e dell’implementazione delle attività delle biblioteche e dei punti di prestito sul territorio.

Da un punto di vista della rappresentanza politica, la cabina di regia è costituita dall'ufficio di presidenza e dall'assemblea dei sindaci di RBC (organi entrambe operativi dal 10 luglio 2013); da un punto di vista tecnico, il centro-servizi della Rete è costituito: a) dall'ufficio comune di RBC nel quale, nel 2014, hanno lavorato due dipendenti della Provincia e il Coordinatore unico incaricato attraverso convenzione con il Comune di Crema; b) dalla Commissione tecnica dei bibliotecari, presieduta dal Coordinatore.

Per l'anno 2015, gli obiettivi specifici che si intendono raggiungere si possono sintetizzare come di seguito:

· Ridefinizione dell'assetto complessivo di RBC tramite individuazione di capofila diverso dalla Provincia e ristrutturazione sia del bilancio sia delle attività e della governance complessiva: analisi e lavori preparatori relativi alla verifica di fattibilità.

· Erogazione dei servizi centralizzati: catalogazione; interprestito; formazione specifica e aggiornamento professionale; comunicazione e promozione dei servizi offerti da RBC; gestione centralizzata delle attività di promozione alla lettura; supporto alle biblioteche e ai punti prestito anche tramite affiancamento in sede del personale operante nelle biblioteche di RBC

· Sviluppo e promozione della biblioteca digitale

· Consolidamento e sviluppo dell'integrazione di servizi centralizzati a livello sovra provinciale

· Impostazione dello studio di fattibilità relativo al Sistema bibliotecario urbano, come richiesto dal Comune di Cremona, a partire dall’approfondimento degli ambiti di integrazione già individuati (Centro Fumetto, Piccola biblioteca del parco)

· Progetto Nati per leggere

· Ridefinizione contenuti degli accordi con la Provincia di Brescia in relazione ai servizi di rete

A seguire, il dettaglio degli obiettivi suddetti.

Ridefinizione assetto RBC.

L'anno 2015 è caratterizzato dalla necessità di progettare una riconfigurazione complessiva e sostenibile della Rete Bibliotecaria Cremonese.

Il quadro normativo che ha determinato tale necessità è il seguente:

disposizioni della cosiddetta "legge Delrio" (legge 7 aprile 2014, n.56) e della "Legge di stabiltà" (legge 23 dicembre 2014, n. 190), le cui norme, complessivamente, hanno messo in discussione la possibilità da parte della Provincia di Cremona di continuare ad esercitare la funzione di capofila di RBC (secondo quanto

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previsto dall'art. 5 della citata Convenzione istitutiva), e in particolare di mantenere entro il proprio organico il personale dedicato all'Ufficio Comune di RBC;

ritardo delle Regioni (e in particolare di Regione Lombardia) nella definizione delle funzioni da mantenere in capo alle Province – nel nostro caso, il riferimento è alla delega contenuta nella l.r. 81/85 – e nella definizione della misura e delle modalità di finanziamento di tale delega;

la riforma in atto del Titolo V della Costituzione che determina una complessiva incertezza riguardo alla fisionomia e alle funzioni della "Area vasta", e quindi l'impossibilità di individuare tale soggetto quale ragionevole e concreta prospettiva di riallocazione delle funzioni di RBC.

La sostenibilità del bilancio di RBC per l’anno 2015 si basa sui seguenti elementi:

a) l'aumento delle quote associative dei Comuni aderenti

b) la riduzione di attività e servizi opportunamente individuati

c) l'impegno della Provincia al pagamento delle spese del personale dell'Ufficio (anch'esso ridotto a due unità rispetto a quanto previsto dalla Convenzione istitutiva di RBC).

L’Assemblea dei Sindaci ha dato mandato al Presidente della Rete e al Comitato ristretto di elaborare proposte di soluzioni alternative relative a:

1. assetto giuridico di RBC;

2. attività e bilancio, in un'ottica di sostenibilità sia per la Rete che per i Comuni ad essa associati.

Quanto al punto 1., il Comitato ristretto ha effettuato un primo vaglio di alcune ipotesi di ricollocazione delle funzioni e del personale della Rete presso soggetti giuridici già esistenti (A.T.O., Consorzio.IT, aziende di servizi alla persona...), mettendo in evidenza, per ciascuna di tali ipotesi, differenti punti critici legati alla natura giuridica o agli originari obiettivi statutari dei soggetti considerati, riguardo ai quali il Comitato ristretto si è comunque preso l'impegno di effettuare un approfondimento.

Quanto al punto 2., invece, il Comitato ristretto si è impegnato a elaborare ipotesi alternative di bilancio la cui copertura sia garantita da una ridefinizione delle quote associative non più basata sulla proporzionalità diretta fra contribuzione e numero di abitanti: questa impostazione, infatti, al crescere delle esigenze di copertura delle entrate del bilancio di RBC, diventa eccessivamente onerosa per i Comuni di maggiore dimensione demografica.

Il Comitato ristretto ha comunque individuato quale ipotesi provvisoria da valutare quella del mantenimento dell'attuale assetto, ossia di una Convenzione ex art. 30 del D. Lgs. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), con l'individuazione di un capofila diverso dalla Provincia di Cremona – come del resto prevede l'art. 17 della stessa Convenzione istitutiva.

Servizi centralizzati:

Catalogazione. Prosecuzione dell'ormai consolidato servizio che vede la partecipazione dei bibliotecari alle attività relative alla localizzazione dei documenti già descritti in banca dati.

Sarà necessario rinnovare l'appalto per l'affidamento del servizio di catalogazione delle novità presso il centro di catalogazione provinciale. Tale rinnovo, da espletarsi entro aprile 2015, deve garantire la continuità di quello che a tutti gli effetti è un servizio essenziale che non tollera interruzioni. Sarà inoltre conclusa l'operazione di recupero del pregresso avviata nel 2014.

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Interprestito. L'attività legata a questo obiettivo vedrà l'assegnazione del servizio di prestito interbibliotecario individuando, a seguito di apposita gara, una ditta specializzata. Per questo servizio, l'espletamento della gara è previsto entro il mese di febbraio 2015. L'attività, elemento fondante dei servizi di rete, deve proseguire con regolarità sulla base della ridefinizione degli standard avvenuta nel 2014 che ha permesso un evidente innalzamento della qualità e dell'efficacia del servizio stesso. Grazie all'implementazione di nuove funzionalità statistiche, le quali consentono di monitorare con precisione i tempi di consegna dei documenti in prestito interbibliotecario, il servizio sarà sottoposto ad ulteriori controlli finalizzati all'ottimizzazione dei tempi suddetti.

Supporto al personale delle biblioteche associate a RBC. Supporto alle biblioteche e ai punti prestito. Questa attività, ormai consolidata e necessaria per il mantenimento degli standard qualitativi dei servizi bibliotecari territoriali e del funzionamento di RBC nel suo complesso, si articola in tre azioni fondamentali:

· Supporto al corretto utilizzo di alcune funzionalità specifiche e di alto livello legate a Clavis (gestione scaffali informatici, gestione pagine Opac della biblioteca, consulenze per la creazione di statistiche per singola biblioteca, consulenze in sede per la riorganizzazione dei servizi bibliotecari e l'avvio di nuove biblioteche...). Tale attività comprende la cura ed il monitoraggio dell'omogeneità delle procedure adottate dagli operatori delle biblioteche al fine di innalzare e rendere coerenti i livelli di servizio su tutto il territorio.

· Attività di aggiornamento e formazione professionale rivolta ai bibliotecari. A maggior ragione necessaria in un contesto in continua evoluzione. L'attività formativa, infatti, comprende sia corsi destinati a consolidare e approfondire procedure e competenze biblioteconomiche diffuse (corsi clavis, corsi opac, corsi MLOL, corsi Npl...), sia corsi destinati a fornire gli strumenti per affrontare l'evoluzione dei servizi bibliotecari (temi individuati sulla base di ciò che emerge dal dibattito professionale nazionale).

· Supporto tramite affiancamento in sede del personale operante nelle biblioteche di RBC. Su questo versante, rilevata la necessità, ripetutamente espressa dalle amministrazioni, RBC affianca il personale delle biblioteche soprattutto in quelle realtà che, per dimensioni e assetto organizzativo complessivo, si trovano in particolare difficoltà a gestire con adeguata autonomia i servizi bibliotecari. Ciò avviene con periodicità e cadenza determinate dalle esigenze contingenti delle varie strutture (cambio di operatori, introduzione di procedure particolarmente complesse per operatori le cui competenze non garantiscono adeguata assimilazione delle nuove prassi, altre situazioni di difficoltà dovute ai più svariati motivi). Questa attività di supporto è ritenuta elemento qualificante per una rete che, fra i suoi obiettivi, comprende quello di perseguire un buon livello di omogeneità dei servizi e di coerenza delle procedure anche all'interno delle realtà meno strutturate.

Cura e produzione delle statistiche dovute per legge (Abil).

Sulla base della scansione temporale pianificata da Regione Lombardia, durante la prima metà del 2015, con la collaborazione delle biblioteche stesse, viene avviato il censimento annuale delle biblioteche del territorio, grazie al quale vengono resi disponibili i dati di funzionamento di base dei servizi bibliotecari. Tali dati, integrati con quelli (più fini, ma meno esaustivi) che si possono ricavare da altre fonti (es.: Clavis), costituiscono un fondamentale strumento conoscitivo della realtà bibliotecaria territoriale, e un orientamento essenziale per la programmazione delle attività in generale.

Comunicazione e promozione dei servizi offerti da RBC.

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Si intende rafforzare la presenza di RBC sui canali di comunicazione social della rete, anche per rendere effettiva e concreta la presenza di RBC sulle piattaforme social. In questa prospettiva, si segnala una possibile integrazione di queste attività di comunicazione fra RBC ed RBB .

Organizzazione centralizzata delle attività di promozione alla lettura. Sulla base delle esigenze espresse dalle biblioteche di poter usufruire di attività di promozione alla lettura aggiuntive rispetto a quelle che, a livello base, ciascuna biblioteca propone in autonomia, RBC si farà carico, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, di organizzare una rassegna diffusa sul proprio territorio. Tale rassegna, denominata Viaggio nel mondo del libro.

Sviluppo e promozione della biblioteca digitale MLOL .

L’erogazione del servizio è disciplinata da un accordo siglato con il Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest Milano, capofila a livello nazionale delle reti che utilizzano Media Library On Line.

Proseguirà l'attività di formazione continua rivolta gli operatori, tanto più urgente ed importante in quanto nel corso del 2015 si prevede l'attivazione di forme di interoperabilità fra catalogo tradizionale (OPAC Clavis) e MLOL. Tale integrazione rende possibile una parziale fusione dei cataloghi delle risorse analogiche e digitali ricercabili con una sola interrogazione effettuata all'interno dell'OPAC. Inoltre gli identificativi degli utenti dell'una e dell'altra piattaforma verranno armonizzati in modo che ciascun utente abbia una singola credenziale d'accesso per questi due fondamentali servizi on line della RBC. Sul versante delle attività preparatorie al riguardo, RBC sarà impegnata nel confronto fra le liste delle diverse anagrafiche per individuare ed eliminare duplicazioni, ambiguità, perdite di dati etc. Inoltre, RBC dovrà curare un'adeguata campagna di informazione agli utenti.

Consolidamento e sviluppo dell'integrazione di servizi centralizzati a livello sovra provinciale

È in previsione la completa fusione dei due portali MLOL ad oggi gestiti separatamente dalle due Province (BS e CR); tale fusione comporterà la gestione coordinata degli acquisti relativi alla biblioteca digitale, e in ogni caso un maggior grado di interazione, contenuti tutti che andranno normati tramite il nuovo accordo fra le due Province (il quale in passato si è sempre limitato a regolare solo i servizi di catalogazione e interprestito).

Supercatalogo (cosiddetto): sempre in tale prospettiva, proseguiranno gli incontri anche coi rappresentanti di altre province limitrofe volti a verificare la possibilità di istituire quello che, provvisoriamente, è stato definito “supercatalogo”: ovvero, l'estensione del servizio di catalogazione offerto dalla Provincia di Brescia (in collaborazione con quella di Cremona) ad altre reti bibliotecarie provinciali eventualmente interessate, dietro condivisione dei costi e con opportuni adeguamenti delle scelte catalografiche a seconda delle necessità espresse dalle reti coinvolte. Il progetto è volto ad abbattere ulteriormente i costi della catalogazione, nel contempo preservandone la qualità e aumentandone l'efficienza.

Integrazione dei servizi di comunicazione. Verificata la sovrapposizione delle esigenze di implementazione della comunicazione fra RBC e RBB, per il 2015 si prospetta la possibilità di estendere gli ambiti di collaborazione anche a questo livello di servizio. Entrambe le reti, infatti, hanno programmi di comunicazione e modalità di promozione dei propri servizi sia nei contenuti che nelle modalità operative sufficientemente confrontabili da permettere la valutazione di una collaborazione e centralizzazione a livello sovra provinciale di questa attività. Nel corso del 2015 si valuterà l'opportunità e la possibilità di individuare un capofila unico per l'espletamento delle procedure amministrative che garantiscano l'individuazione di un unico prestatore dei servizi di comunicazione per entrambe le reti. Questo progetto potrebbe permettere di

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estendere il raggio d'azione comunicativa e l'impatto esterno dei servizi bibliotecari attraverso la stesura di un piano di comunicazione condiviso e strutturato.

Impostazione dello studio di fattibilità relativo al Sistema bibliotecario urbano, come richiesto dal Comune di Cremona, a partire dall’approfondimento degli ambiti di integrazione già individuati (Centro Fumetto, Piccola biblioteca del parco)

Avviato nel corso del 2014, il progetto di integrazione del Comune di Cremona con i servizi della RBC troverà, all'inizio del 2015, un primo snodo fondamentale con la piena integrazione del catalogo del Centro fumetto Andrea Pazienza nell'OPAC della rete. Questo passaggio comporterà l'avvio strutturato del prestito interbibliotecario anche per i cittadini residenti in Cremona.

Si auspica che, nel corso del 2015, l'integrazione possa riguardare anche la Piccola biblioteca per i servizi rivolti ai bambini. Si prevede un gruppo di lavoro (RBC-Comune di Cremona) per l'organizzazione del Sistema bibliotecario urbano del capoluogo.

Progetto Nati per Leggere

Avviato nel corso del 2013 con l'adesione della Provincia di Cremona all'iniziativa regionale Comunicare Nati per Leggere e l'offerta delle biblioteche ai bambini e alle loro famiglie, Nati per Leggere è un progetto nazionale di promozione della lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni che intende favorire lo sviluppo, nei primi anni del bambino, con l'ausilio dei libri e della lettura ad alta voce. L'intento di RBC è quello di consolidare una rete di collaborazioni tra le biblioteche e i soggetti che a diverso

titolo si occupano della salute e della crescita dei bambini: ASL, studi pediatrici, servizi sociali ed educativi, scuole. Durante l'anno 2015 si intendono realizzare le seguenti azioni:

partecipazione al tavolo regionale per la presentazione di un progetto coordinato dal Sistema Bibliotecario Nord-Ovest di Milano a valere sul bando della legge regionale n.81 del 1985;

organizzazione, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Casalmaggiore, di un corso di formazione a Casalmaggiore rivolto a pediatri, insegnanti e volontari lettori per fornire adeguate competenze in ambito Nati per Leggere;

collaborazione con ASL della provincia di Cremona per inserire degli incontri rivolti ai genitori sui contenuti di Nati per Leggere nell'ambito della Settimana dell'allattamento dal 5 all'11 ottobre.

Ridefinizione contenuti degli accordi con la Provincia di Brescia in relazione ai servizi di rete

L'accordo precedente scade il 31/12/2014. Il nuovo accordo, oltre a normare la collaborazione relativa ai consueti servizi di automazione, catalogazione e interprestito, dovrà riguardare anche nuovi aspetti della collaborazione interprovinciale: ad es., la gestione associata del portale MLOL (compresa l'acquisizione coordinata delle relative risorse), il coordinamento delle iniziative di comunicazione.

Finalità che si intendono conseguire:

La Rete Bibliotecaria Cremonese, conformemente alle indicazioni espresse da IFLA, UNESCO e Legge regionale 81/85, persegue la finalità di facilitare il pieno accesso all’informazione, alla cultura e alla conoscenza, quali strumenti di crescita personale e per lo sviluppo della comunità, promuovendo la lettura in tutte le sue forme, e la finalità di promuovere e diffondere una cultura della biblioteca pubblica, da intendersi quale spazio aperto alla collettività e come soggetto sociale integrato nella realtà locale, che opera assieme ai cittadini, istituzioni e organizzazioni sociali per il progresso della comunità. La Provincia di Cremona, nel

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suo ruolo di ente capofila di RBC, intende perseguire con particolare riguardo l'incremento della qualità e del valore dei servizi bibliotecari, garantendo standard uniformi e valorizzando il patrimonio umano, professionale e documentario presente nelle biblioteche del territorio e apportando nuove risorse (economiche, tecnologiche, umane) per il loro sviluppo.

Motivazione delle scelte effettuate:

La Provincia, in quanto ente capofila di RBC, fa proprie le indicazioni della Legge regionale n. 81 del 1985, con particolare riferimento ai compiti assegnati alle strutture centro-sistema; inoltre, sviluppa i servizi bibliotecari nell'orizzonte dell'attuale rivoluzione nell'ambito delle scienze dell'informazione e della comunicazione digitale.

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Personale esterno a seguito di appalti di alcuni servizi essenziali (catalogazione, interprestito)

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all’Amministrazione.

Obiettivo operativo 2 -Titolo: Stagioni e rassegne di musica, prosa e danza Dirigente responsabile: dr. Antonello Bonvini Descrizione: La Legge Regionale n. 21 del 30 luglio 2008 e la conseguente Delibera-quadro triennale in materia di spettacolo (D.c.r. n. IX/535 del 24 luglio 2012) definiscono il quadro degli interventi che la Regione, in collaborazione con Province e Comuni e in concorso con altri soggetti pubblici e privati, realizza nel campo delle attività teatrali, musicali, di danza, cinematografiche e audiovisive, gli obiettivi, le azioni prioritarie, le modalità di attuazione e le procedure per il triennio 2012-2014.

La Provincia ha svolto negli anni un ruolo di coordinamento e progettazione relativo ai programmi dei teatri aderenti al “Sistema Teatrale della provincia di Cremona”, istituito a partire dagli anni ’90 con convenzioni via via rinnovate e conclusesi nell’anno 2014.

Nell’anno 2015 la Provincia conclude le attività rendicontative relative al progetto “Circuiti teatrali lombardi” finanziato nell’anno 2014 e coordina gli aderenti al sistema teatrale provinciale per l’individuazione di un nuovo capofila di progetto.

Finalità che si intendono conseguire: Sostegno del Sistema teatrale cremonese e valorizzazione dei festival teatrali estivi.

Motivazione delle scelte effettuate: La Provincia non può mantenere il proprio ruolo di coordinamento nel campo degli interventi in materia di spettacolo sul territorio locale attraverso il Sistema Teatrale Cremonese e i Festival teatrali estivi e deve spingere il territorio a costruire una nuova forma di rete.

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Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale amministrativo Normali dotazioni d'ufficio

Obiettivo operativo 3 -Titolo: Distretto culturale

Dirigente responsabile: dr.Antonello Bonvini Descrizione: Il Distretto culturale della provincia di Cremona, progetto di sviluppo territoriale in chiave culturale, promosso e cofinanziato da Fondazione Cariplo, è stato dal 2011 al 2014 il luogo in cui si sono avviate e concretizzate le undici azioni previste dal piano degli interventi, che comprendono principalmente il restauro e consolidamento delle sedi che si occupano di formazione in campo musicale a Cremona, Palazzo Pallavicino - sede della Scuola Internazionale di Liuteria - e Palazzo Raimondi a Cremona - sede del Dipartimento di Musicologia e Beni culturali dell'Università di Pavia, e il restauro e la progettazione di un piano di gestione rinnovato per sedi storiche di attività culturali e didattiche nella provincia, come la Scuola Bottoli, che ha sede nello storico Palazzo Martinelli a Casalmaggiore, e la Rocca di Romanengo.

Altre azioni immateriali, come il cofinanziamento dei corsi di formazione di Cr.Forma e di tre annualità IFTS in chiave principalmente musicale (archetteria, messa a punto acustica degli strumenti ad arco, comunicazione e multimedia), il progetto di coordinamento dei festival teatrali estivi Teatri di Fiume, e la collaborazione con il piano di lavoro del Distretto della Musica per la componente turistica, hanno creato un ambiente utile allo scambio ed al confronto.

L'apice delle attività è stato raggiunto con l'accordo che ha approvato la creazione all'interno del Museo del Violino di due laboratori di ricerca universitaria, uno del Politecnico di Milano cofinanziato direttamente dal Distretto culturale come Laboratorio di acustica Musicale, e l'altro dell'Università di Pavia come Laboratorio Arvedi di Diagnostica non invasiva.

La focalizzazione sul tema della formazione e della ricerca in ambito musicale è divenuto il punto di maggior forza del Distretto culturale, che ha orientato le sue azioni in questa direzione nel 2014, preparando il terreno per le attività di sviluppo e consolidamento del 2015.

Nel triennio che ora si conclude il Distretto culturale è divenuto, oltre che un soggetto di controllo ed erogazione, un centro di competenze ed un soggetto aggregatore, cui il territorio riconosce il ruolo di coordinamento di dialogo con tutte le istituzioni che si occupano di erogare formazione e produrre conoscenza che riguarda la musica: costruzione di strumenti e archetteria (Scuola internazionale di Liuteria A. Stradivari, CR.Forma); educazione alla pratica musicale (Istituto Monteverdi) e di perfezionamento per la formazione di esecutori di musica da camera e solistica (Fondazione W. Stauffer); educazione alla musicologia (Università degli Studi di Pavia,) formazione per l’esecuzione musicale professionale e amatoriale anche tramite Corsi, Master Class e Concorsi (Scuole di musica – Rete della formazione musicale; Camera di Commercio di Cremona); associazionismo (in particolare, l’ALI), ricerca e innovazione (i due Laboratori del Museo del Violino rispettivamente dell’Università degli Studi di Pavia e del Politecnico di Milano), in rete anche con altre università (Università Cattolica del Sacro Cuore), mondo imprenditoriale (Consorzio Liutai, botteghe dei liutai, associazioni di categoria), i soggetti protagonisti delle iniziative comuni pubblico - privato, (Fondazione Arvedi – Buschini; donazione Carutti).

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Le azioni del Distretto hanno permesso di approfondire una importante focalizzazione del Distretto culturale della provincia di Cremona, quella legata al sistema della conoscenza. Essa si articola al suo interno in più ambiti, riconducibili alle aree della produzione di strumenti musicali – in particolare di strumenti ad arco -, di educazione alla pratica musicale ed alla musicologia, di formazione volta alla esecuzione musicale professionale ed amatoriale.

Rispetto ad esse, è la città di Cremona ad offrire un panorama unico, per la concentrazione di botteghe di liutai, di strumenti conservati nelle collezioni, per la numerosità e la varietà delle scuole, centri di formazione, masterclass, università e centri di ricerca. Unico è anche il sistema di relazioni che attiene al mondo della formazione e della conoscenza, significativo sia in senso numerico sia per la qualità dei soggetti che si occupano di erogare formazione e produrre conoscenza che riguarda la musica. Dalle analisi è emersa la fisionomia di una città in cui è possibile una reale convergenza tra la conoscenza generata dal mondo del lavoro e quella prevalentemente speculativa tipica del mondo dell’istruzione: un contesto urbano in cui si riconosce il modello “a rete”, che non solo permette il trasferimento di conoscenza, ma ne produce di nuova.

Con il Comune di Cremona, partner del Distretto, è stata approfondita la possibilità di trasformare il progetto di Distretto da provinciale a urbano. Questa ipotesi è stata illustrata e condivisa con Fondazione Cariplo, che l'ha valutata con favore. La Provincia, alla luce della Legge Del Rio, stima favorevolmente uno sviluppo del progetto su scala urbana, che vede come Capofila del nuovo Distretto culturale il Comune di Cremona, capoluogo del territorio cremonese.

Le azioni del Distretto culturale della provincia di Cremona e l'intervento del Distretto a livello provinciale si concludono formalmente il 30/06/2015, l'ultima rendicontazione deve essere trasmessa a Fondazione Cariplo entro il 31/07/2015 e l'ultima erogazione di contributo ai Partner di progetto da parte del Capofila avviene in seguito alla risposta della Fondazione, che si stima avvenga per la fine di agosto 2015.

Il progetto del Distretto culturale della città di Cremona ne costituirebbe una seconda fase.

Secondo le regole di rendicontazione di Fondazione Cariplo, qualora ricorra una ipotesi di modifica sostanziale dei costi, dei tempi, delle azioni o dei partner di progetto è necessario avviare la procedura di “ridefinizione del progetto”, da sottoporre per approvazione a Fondazione Cariplo.

Finalità che si intendono conseguire: Le più importanti linee di lavoro dell’anno 2015 sono le seguenti:

� coordinamento del tavolo di lavoro sul Restauro degli strumenti musicali, e progettazione del Corso di Laurea quinquennale in Restauro degli strumenti musicali;

� coordinamento dei Laboratori di ricerca del Museo del Violino, nell'ambito dell'ATS con cui la Provincia aderisce al Museo del Violino come unico socio fondatore. L'azione del Distretto è orientata a facilitare le relazioni dei laboratori con le comunità di professionisti che possono entrare in contatto con il mondo della ricerca, innanzitutto liutai e musicisti (progetto del “laboratorio diffuso”). Il Distretto imposta e realizza inoltre le azioni di comunicazioni concordate con i laboratori e il Museo.

� Supporto per la progettazione del Piano Sviluppo del Polo territoriale di Cremona del Politecnico di Mialno con una caratterizzazione in materia di ingegneria del suono

� Conclusione della rendicontazione, saldo, ridefinizione del progetto

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Motivazione delle scelte effettuate: Il Distretto culturale ha un potenziale unico da perseguire: la capacità di essere un anello di congiunzione tra realtà diverse che, oltre alle singole attività, facciano sintesi delle priorità e perseguano una unica linea condivisa. Tutte le scelte effettuate vanno quindi in una direzione che vuole porre al centro dell'attenzione una presa di consapevolezza dei soggetti della possibilità di esaltare la proprio unicità in una dimensione comune, avviando azioni che concretizzino gli obiettivi più alti di ogni istituzione.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale del Servizio Distretto culturale

Collaborazioni esterne

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Attivita’ e proget ti di promozione educativa e culturale Dirigente responsabile: dr.Antonello Bonvini Descrizione: Con la legge regionale 9/1993 Regione Lombardia delega alle Province, nell’ambito delle azioni volte al sostegno di iniziative di promozione educativa e culturale, ed in particolare al sostegno di azioni di conoscenza e divulgazione dei valori storici, etnografici, artistici e culturali, le funzioni amministrative relative alle iniziative di preminente interesse locale.

Le Province sono chiamate a declinare a livello locale gli obiettivi della legge 9 attraverso l’adozione di un proprio programma annuale di promozione educativa e culturale, tenendo conto delle iniziative proposte da Enti locali, Associazioni, Fondazioni ed altre organizzazioni culturali.

I programmi annuali devono rispecchiare e specificità locali in una logica di coordinamento delle realtà territoriali e di integrazione dei servizi e dei sistemi culturali. Il programma annuale provinciale può focalizzarsi su azioni ed aree di intervento ampie: eventi culturali con forte ricaduta territoriale (mostre, rassegne, festival, convegni ed iniziative periodiche e ricorrenti a carattere rievocativo) con lo scopo di incrementare la fruizione culturale e di valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale; progetti di formazione e sensibilizzazione dei giovani alla cultura; attività di formazione ed aggiornamento degli operatori culturali; iniziative di studio, ricerca e documentazione attinenti i beni e le attività culturali per valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni e analizzare i fenomeni, le dinamiche, le politiche in ambito culturale con particolare riferimento alla domanda e all’offerta di cultura sul territorio; azioni di comunicazione per la promozione di progetti, eventi e attività culturali anche attraverso supporti editoriali e diffusione di pubblicazioni ed altro materiale informativo, al fine di aumentare la visibilità e riconoscibilità dell’attività del territorio in ambito culturale.

L’approvazione del programma annuale e del bando per l’erogazione di contributi a sostegno di progetti che perseguano gli obiettivi sopra delineati è condizionata dalla presenza, nel bilancio annuale, dei necessari appostamenti.

Finalità che si intendono conseguire: Interventi in ambito di promozione educativa e culturale per la crescita del territorio nel rispetto degli indirizzi e dei progetti Regionali (L.R.9/93).

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Motivazione delle scelte effettuate: Si tratta di funzione esercitata in base a delega regionale.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale amministrativo Normali dotazioni d'ufficio

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

19.826,19

954.452,00

974.278,19 362.337,82Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 05 362.337,82 362.337,82

Programma Armon. 02 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale

343.867,82 343.867,82 343.867,82

Programma Armon. 01 Valorizzazione dei beni di interesse storico

18.470,00 18.470,00 18.470,00

Missione Armon.05 (Tutela e valor izzazione dei beni e atti vità culturali )

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MISSIONE 06 POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO

Descrizione della missione Azioni di sostegno alle strutture per la pratica dello sport o per eventi sportivi e ricreativi e misure di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Comprende le spese per l'erogazione di sovvenzioni e di contributi ad enti e società sportive. Comprende le spese per iniziative e manifestazioni sportive amatoriali e dilettantistiche e per le attività di promozione e diffusione della pratica sportiva in collaborazione con: associazioni sportive dilettantistiche locali, enti di promozione sportiva, società e circoli senza scopo di lucro,centri di aggregazione giovanile, oratori, CONI e altre istituzioni.

------------- Gli interventi programmati sono volti allo sviluppo di politiche giovanili a dimensione provinciale, caratterizzate da una forte integrazione e trasversalità tra i diversi ambiti di intervento (quali welfare, lavoro, istruzione e formazione, orientamento, partecipazione, pari opportunità, inclusione sociale, associazionismo e volontariato) e tra i servizi presenti sul territorio. Particolare attenzione sarà volta all'individuazione di forme sperimentali di rafforzamento ed empowerment personale per i giovani, anche attraverso l'attività sportiva ed i servizi al lavoro, oltre a servizi per l'auto-impresa.

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PROGRAMMA 2 Giovani

Obiettivo operativo n.1 -Titolo:Sviluppo di azioni di empowerment per la costruzione di

politiche giovanili integrate e trasversali

Dirigente Responsabile: dr. Dario Rech Finalità che si intendono conseguire: Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti; miglioramento del sistema territoriale di welfare.

Descrizione: Saranno attuati i seguenti interventi:

a) realizzazione del progetto “Corri verso il futuro con il rugby! Percorsi di empowerment personale per giovani”

b) partecipazione alla seconda annualità del Piano territoriale per le politiche giovanili 2015/2016. a) Realizzazione del progetto “Corri verso il futuro con il rugby! Percorsi di empowerment personale per giovani” Il progetto si inserisce in una serie di attività che la Provincia organizza a sostegno dei giovani. L’idea generale è che investire sui giovani sia strategico in quanto soggetti chiave per uno sviluppo più equilibrato delle nostre comunità. Questa scelta sta alla base di molteplici progetti intrapresi dalla Provincia per l’empowerment dei giovani e il progetto di oggi ne è un esempio con caratteristiche anche sperimentali. Il progetto è frutto della collaborazione tra la Provincia, il Comune di Cremona e la Junior Cremona Rugby School ASD e prende spunto da un'analoga esperienza da tempo in corso in Gran Bretagna con risultati positivi. Il progetto intende sviluppare l'opportunità di promuovere la pratica sportiva del rugby verso i giovani tra i 15 e i 25 anni quale strumento di sviluppo di “competenze alla vita”, di empowerment, di socializzazione e aggregazione in cui il tempo libero sia fattore di crescita individuale e collettiva. Il progetto si propone di sviluppare un percorso di empowerment che permetta ai ragazzi coinvolti di acquisire maggiore consapevolezza dell’importanza del rispetto delle regole, della propria responsabilità personale e delle possibilità di realizzazione dei propri progetti di vita. Si tratta di un percorso integrato che prevede attività sportive, sostegno socio-psico-educativo, orientamento, servizi per il lavoro, nonché attività di volontariato per stimolare nei ragazzi il senso di comunità e di restituzione del sostegno ricevuto. L’attività sportiva gioca un duplice ruolo: quello di attrattore e di campo di sperimentazione per l’importanza delle regole e della responsabilità personale. Il rugby, infatti, è uno sport che, attraverso un codice di comportamento insito nel gioco, costringe i giocatori a rispettare le regole per non danneggiare se stessi e i loro compagni di squadra. Il progetto – in linea con gli obiettivi delle politiche territoriali individuati dalle “Linee di indirizzo per una governance delle politiche giovanili in Lombardia 2012/2015”, di cui alla Deliberazione della Giunta

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Regionale n. 2508/2011 – si colloca in modo specifico nell'ambito delle “Politiche per lo sviluppo di competenze alla vita apprese in ambiti complementari ai sistemi di educazione e formazione tradizionale” che prevedono azioni volte a “favorire percorsi di socializzazione e aggregazione che qualifichino il tempo libero come occasione di crescita, con un’attenzione non solo a contrastare i fattori di rischio, ma soprattutto a promuovere i fattori protettivi”. Al fine di una realizzazione integrata del progetto è stato sottoscritto, in data 23.12.2014, uno specifico protocollo d'intesa tra le parti (di cui alla Deliberazione del Presidente della Provincia n. 46 del 12.12.2014). Il progetto prevede il coinvolgimento di due gruppi di partecipanti: uno all'interno della Casa Circondariale di Cremona ed uno nella città di Cremona con ragazzi che hanno presentato la propria disponibilità a partecipare. Sono previste le seguenti attività:

• realizzare presentazioni del progetto presso le scuole, i centri di formazione professionale, i centri per l’impiego e nei luoghi frequentati dai ragazzi potenziali destinatari del progetto;

• individuare i primi 30 candidati in base all’ordine cronologico di presentazione delle richieste;

• realizzare attività di sostegno psico-educativo che accompagnano l’intero percorso mediante interventi individuali e di gruppo;

• organizzare laboratori sportivi con allenamenti sul campo e in sala con la presenza di 2 allenatori esperti. Sono previste 3 fasi intensive da 20 ore più 40 settimane da 4 ore per un totale di 220 ore di allenamento annuali;

• realizzare attività di informazione ed orientamento finalizzate all’esperienza lavorativa da realizzarsi anche mediante il ricorso agli operatori accreditati;

• organizzare attività di volontariato da concordare e realizzare in accordo con il Comune di Cremona. La Junior Cremona Rugby School e i ragazzi offriranno tali attività alla comunità a titolo di restituzione del sostegno ottenuto;

• sviluppare iniziative di fundraising che consentano di rendere sostenibile il progetto nel tempo. b) Partecipazione alla seconda annualità del Piano Territoriale per le politiche giovanili 2015/2016

Nell'ambito della seconda edizione del Piano Territoriale per le Politiche Giovanili – Anno 2015/2016 (di cui alla DGR n. 2679 del 21 novembre 2014 e del D.d.u.o n. 1258 del 19 febbraio 2015), che ha visto la presentazione del progetto denominato “Talenti diffusi”, con capofila il Comune di Cremona, la Provincia garantirà la propria partecipazione in seno al partenariato previsto e nella realizzazione delle attività di rispettiva competenza, così come indicate in sede di progetto. In particolare, la Provincia contribuirà alla definizione di azioni innovative finalizzate alla promozione e allo sviluppo delle idee e dei talenti giovanili.

Il succitato progetto - che la Regione dovrà approvare entro giugno 2015 - avrà una durata di 12 mesi, salvo eventuale proroga di ulteriori 6 mesi, a partire dalla data di accettazione del cofinanziamwnto regionale. In linea con quanto previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale 16 novembre 2011 n. IX/2508 “Linee di indirizzo per una governance delle politiche giovanili in Lombardia 2012-2015”, per la Provincia è prevista una funzione di “raccordo tra iniziative provinciali e iniziative regionali”, con un approccio che veda finalmente il superamento della settorialità tra interventi per costruire politiche giovanili efficaci, volte al rafforzamento degli strumenti di autonomia e partecipazione dei giovani alla società.

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Motivazione delle scelte effettuate: Deliberazione della Giunta Regionale 16 novembre 2011 n. IX/2508 “Linee di indirizzo per una governance delle politiche giovanili in Lombardia 2012-2015” che definisce le “politiche giovanili” come un “sistema di obiettivi, interventi ed azioni che hanno la finalità generale di offrire opportunità e percorsi verso l'adultità, intesa come condizione di maggiore autonomia, consapevolezza e status di cittadinanza attiva”. Per quanto riguarda il ruolo delle Province nella programmazione regionale sul tema si individua una funzione di supporto per il raccordo e il coordinamento a livello intermedio, ed in particolare si afferma che esse:

•••• “concorrono alla traduzione degli indirizzi regionali nello specifico contesto provinciale, anche proponendo a livello territoriale interventi coordinati e sovralocali”;

•••• “mettono a disposizione i dati complessi relativi al territorio di riferimento; sostengono i sistemi informativi finalizzati ad offrire informazioni/opportunità; concorrono a valorizzare, attraverso l'apporto conoscitivo e la circolazione di buone prassi, l'esperienza di reti già esistenti”;

•••• “sostengono lo sviluppo del modello di governance, attraverso la formazione del personale dedicato alle politiche giovanili”;

•••• “garantiscono il raccordo tra iniziative provinciali e iniziative regionali”; •••• “partecipano, in base a valutazioni e accordi locali, allo sviluppo di azioni di sistema e ad iniziative

sperimentali”. La Comunicazione della Commissione Europea del 2009 “Una strategia dell'Unione Europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità”:

•••• la politica giovanile non può fare progressi senza un coordinamento efficace con altri settori; •••• la politica giovanile può dare un contributo in settori quali la famiglia, l'infanzia, l'istruzione,

l'occupazione, l'inclusione sociale, gli alloggi, la sanità e la parità uomo-donna.

La Strategia “Europa 2020” che mira a realizzare obiettivi di crescita: -intelligente, grazie allo sviluppo di un'economia basata sull'innovazione e la conoscenza; -sostenibile, grazie alla promozione di un'economia più efficiente, verde e competitiva; -inclusiva, grazie alla promozione di un'economia con alti livelli occupazionali per una maggiore coesione sociale e territoriale.

Gli obiettivi tematici del Fondo Sociale Europeo per il settennio 2014-2020 sull'occupazione e l'inclusione sociale. La progettazione di interventi di welfare generativo, nell'ambito del Progetto “Wel(l)-fare legami” promosso dal Comune di Cremona e cofinanziato dalla Fondazione Cariplo, in cui la Provincia, in collaborazione con la Camera di Commercio e altri soggetti partner e aderenti, si occuperà di politiche attive per giovani e giovani nuclei familiari in situazioni di vulnerabilità socio-lavorativa. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate. Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

0,00

0,00 0,00Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 06 0,00 0,00

Programma Armon. 01 Sport e tempo libero 0,00 0,00 0,00

Missione Armon. 06 (Politiche giovanili, sport e tempo libero)

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MISSIONE 07 TURISMO

Descrizione della missione La missione riunisce una serie di programmi volti a favorire concretamente, e in un’ottica di qualità, il turismo come risorsa del territorio.

La Provincia ha un ruolo di programmazione , controllo e coordinamento ai sensi della normativa vigente.

Normativa di riferimento:

- Codice del turismo – Decreto Legislativo 23 maggio 2011 N. 79 (La Corte Costituzionale ha dichiarano l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 1 e gli artt. 2, 03, 08, 09,10, 11, comma 1, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 20, comma 2, 21, 23, comma 1, 68 e 69 dell’allegato 1 del D.Lgs n. 79 del 2011. Il Codice del Turismo ha abrogato la legge 29 marzo 2001 n. 135.

- L.R. n.27 del 16 settembre 2015

'Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo'. iii

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Programma 01 Sviluppo e valorizzazione del turismo7

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: IAT: Informazione ed Accoglienza turistica, realizzazione di materiale di promozionale

Dirigente Responsabile: Dr.Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

La presenza di differenti Uffici di Informazione ed accoglienza turistica sul territorio provinciale richiede una rinnovata integrazione, anche attraverso le reti informatiche, dei differenti IAT, al fine di un più funzionale coordinamento anche in relazione alla crescente offerta turistica locale.

L’Ufficio di Accoglienza ed Informazione Turistica (IAT) rappresenta il veicolo di immagine diretto nei confronti dell’utenza, oltre che delle iniziative, eventi ed informazioni del territorio, delle medesime attività dei servizi turistici provinciali.

La LR n.27/2015 vede impegnata la Provincia da un lato a coordinarsi con la CCIAA ed il Comune di Cremona per la stabilizzazione ed il rafforzamento della struttura presso il capoluogo, dall’altro – a seguito del Regolamento Regionale di normazione degli IAT – a stimolare o verificare le trasformazioni delle strutture similari oggi presenti sul territorio provinciale, comunque a collaborare con le medesime per il rafforzamento e la sinergia della rete informativa e promozionale.

Per il 2015 viene consolidato il coordinamento fra gli IAT territoriali e gli uffici turistici attraverso l’attività di formazione degli addetti IAT ed il monitoraggio mensile dell’utenza al front office. Si prevedono incontri di formazione e aggiornamento con gli addetti IAT del territorio previsti all’interno di un progetto finanziato dal Sistema Turistico Po di Lombardia denominato “Eccellenze”.

Le sedi IAT saranno quindi in grado di consultare e arricchire in tempo reale il panorama dell’offerta turistica dei territori del Sistema Turistico Po di Lombardia assicurando al pubblico un’informazione omogenea e sempre aggiornata.

All’interno delle attività ordinarie dell’Ufficio, gli operatori IAT somministreranno il questionario di gradimento (Customer satisfaction), per cogliere e qualificare maggiormente l’offerta del servizio.

Il Servizio di Promozione Turistica, inoltre, parteciperà a Fiere e Workshop dedicati al settore turistico. Nello specifico si valuterà di organizzare Info point IAT presso CremonaFiere durante gli appuntamenti più

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importanti dell’autunno. Un altro importante evento fieristico coordinato dal Servizio è la partecipazione del territorio alla Borsa Internazionale Turistica di Milano prevista nel mese di febbraio.

Altre attività previste nell’anno dal Servizio saranno l’assistenza alla stampa e operatori partecipanti ad Educational Tour e la raccolta adesioni e convenzioni per la “welcome Card” del territorio rinnovata nel 2015, vendita della stessa e gestione servizi guidati;

L’ufficio informazioni ed accoglienza turistica è il principale punto di riferimento per i visitatori in transito sul nostro territorio oltre ad essere veicolo primario degli eventi e dell’offerta turistica. In vista di Expo 2015, si cercherà di stringere sinergie con gli enti territoriali locali per poter proporre un servizio in linea con le attese e aspettative dei turisti che saranno ospiti della nostra città.

In vista dell'afflusso turistico per EXPO 2015 si rileva la necessità di dotare l'ufficio IAT di strumenti adeguati. Il servizio sarà utile anche per le strutture ricettive e le attività della provincia. A fianco di un'implementazione del sito web si ritiene necessario prevedere la stampa coordinata di materiale informativo che garantisca i requisiti di completezza, economicità e utilità. Il formato individuato verrà utilizzato anche per il materiale relativo ad altre località del territorio.

La varietà e la ricchezza dell’offerta turistica territoriale va sostenuta e diffusa attraverso moderni canali comunicativi: sia attraverso portali dedicati, sia con strumenti informativi a cadenza periodica che presentano le opportunità e peculiarità turistiche locali.

La realizzazione di materiale promozionale e informativo ha una rilevanza notevole per la comunicazione turistica ed il supporto all’Ufficio IAT.

Verranno realizzati alcuni prodotti editoriali ricorrenti quali la “Carta turistica di Cremona” – nuova edizione 2015; l’opuscolo illustrativo “Cremona città d’arte e della liuteria” in italiano e altre edizioni linguistiche; l’opuscolo del territorio “Le eccellenze del territorio” nella lingua italiano e inglese e una piccola guida del territorio inserita in un opuscolo che verrà realizzato dal Sistema Turistico Po di Lombardia e finanziato nel citato progetto “Eccellenze”; il calendario dei principali eventi del territorio.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Potenziamento della fruibilità del territorio Dirigente Responsabile: Dr. Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

L’offerta integrata del territorio richiede una visione complessiva che va a sostenere l’interrelazione

tra il commercio ed il turismo, declinandosi nelle varie opportunità di fruibilità sia per la popolazione locale che per i turisti.

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Il progetto, denominato “Welcome Card”, prevede la revisione delle proposte della CITY CARD: Cremona e il suo Territorio. La volontà è offrire al visitatore l'offerta di un' “esperienza” sul territorio.

Vengono individuate due tematiche principali: l'agroalimentare (in vista di EXPO 2015) e la musica, elemento distintivo del nostro territorio.

Si prevede l'attivazione di visite guidate denominate “Cremona Experience” che proporranno una breve visita ai monumenti della città, la visita ad una bottega di liuteria ed una degustazione guidata di prodotti tipici. Un'altra tipologia di visita sarà proposta al sabato pomeriggio. In questo caso, al fine di legare gli attrattori turistici della città con le proposte commerciali del centro storico, si sono articolati dei tour che propongono il classico tour dei monumenti rilevanti, la visita ad un paio di negozi disponibili a raccontare le loro attività oppure ad offrire momenti di intrattenimento ai turisti in visita ed una degustazione di prodotti tipici. Le visite guidate verranno proposte in lingua italiana ed inglese.

Inoltre, la “Welcome Card” darà la possibilità di acquistare biglietti ridotti e sconti nelle attività legate al segmento turistico.

Si prevede di esportare la formula allargando il progetto ad altre aree del provincia in collaborazione con i Distretti del Commercio del territorio.

Un’altra iniziativa che potenzierà la fruibilità del centro storico e che verrà realizzata grazie alla collaborazione dei volontari del Touring Club Italiano, sarà l’apertura periodica di Palazzo Stanga Trecco. La proposta si ricollega alla volontà di offrire al visitatore percorsi integrati ed un'offerta turistica insolita.

Obiettivo operativo n.3 - Titolo: Attività in materia di operatori turistici : Classificazione strutture alberghiere ed extra alber ghiere

Dirigente Responsabile: Dr.Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Il Settore, in attuazione delle funzioni delegate dalla Regione Lombardia, svolge attività di classificazione alberghiera con la gestione delle relative tariffe e conseguente vigilanza. Per la classificazione rilasciata per il quinquennio 2013-2017, la Provincia ha utilizzato il proprio Regolamento (approvato nell’anno 2007 ed il cui percorso operativo ed attuativo è stato condiviso con gli addetti ai lavori, gestori delle strutture alberghiere ed associazioni di categoria), con il preciso obiettivo di valutare qualitativamente i requisiti previsti dalla norma regionale in vigore. Le dotazioni degli alberghi previsti dalla n.27/2015 sono state infatti valutate ponendo anche l’attenzione su comfort, atmosfera, pulizia e decoro complessivo delle singole strutture, elementi considerati imprescindibili da un’utenza attenta ed esigente. Per l’anno 2015 sono previsti:

- sopralluoghi nelle strutture alberghiere che hanno presentato, durante la recente riclassificazione, alcune criticità

- sopralluoghi nelle strutture ricettive in generale, con priorità per quelle con cui il rapporto meramente “istituzionale” risulta più difficoltoso, con ricadute “a catena” sui reciproci adempimenti amministrativi

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Tutto questo nell’ottica di rendere più competitive le aziende e nella prospettiva di poter rispondere alla necessità di dotare il territorio della provincia di Cremona di un’offerta ricettiva di qualità capace di soddisfare le aspettative di turisti sempre più esigenti.

Il controllo dei requisiti previsti dalla normativa e dal regolamento provinciale vigente, ma soprattutto la consulenza, l’informazione e la formazione dei gestori delle strutture ricettive sono garantiti mediante la programmazione di visite (sopraccitati sopralluoghi) che i funzionari del Servizio effettuano sul territorio.

Per il 2015 ci si propone di proseguire in tale attività di sopralluogo in tutte le tipologie di struttura ricettiva in quanto si ritiene estremamente utile la verifica diretta dell’offerta del territorio e l’interscambio immediato con i gestori delle strutture medesime.

Obiettivo operativo n.4 - Titolo: Attività in materia di operatori turistici : Verifica agenzie di viaggio

Dirigente Responsabile: Dr.Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

La Provincia si occupa anche della verifica delle segnalazione certificate di inizio o modifica attività (S.C.I.A.) relative alle agenzie di viaggio e turismo, del controllo e vigilanza delle agenzie stesse, ai sensi della L.R. n.27/2015, con particolare attenzione all’attuale dilagante fenomeno dell’abusivismo, cioè dell’organizzazione di viaggi da parte di soggetti non titolati.

Per il 2015 ci si propone di intensificare questo tipo di controllo in quanto l’iniziativa organizzativa di soggetti terzi, in particolare in un momento delicato e di crisi quale quello attuale, può danneggiare l’attività delle agenzie viaggio, sottoposte oltretutto ad adempimenti burocratici ed oneri anche finanziari.

Con la finalità di svolgere un’azione di informazione e consulenza a favore delle imprese turistiche si intende promuovere e garantire un supporto tecnico adeguato, anche mediante la programmazione di sopralluoghi sul territorio da parte dei funzionari del Servizio.

Nell’anno 2014 sono stati effettuati n. 3 sopralluoghi.

Obiettivo operativo n.5 - Titolo: Attivita’ in materia di operatori turistici : Esami abilitativi alle professioni turistiche

Dirigente Responsabile: Dr.Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

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Ai sensi della L.R.n.27/2015 la Provincia deve bandire ogni anno gli esami abilitativi alle professioni turistiche di Guida Turistica, Accompagnatore Turistico e di Direttore Tecnico di Agenzie di Viaggio. I candidati devono presentare, entro i termini previsti dal bando, la domanda di ammissione alle prove abilitanti. Per ogni professione turistica una Commissione d'esame valuta i candidati ai fini del rilascio dell'idoneità.

Le attuali assegnazioni di bilancio non supportano l'attività di selezione dei profili di Accompagnatore turistico e Direttore tecnico di agenzia di viaggio, mentre per il profilo di Guida Turistica in mancanza del recepimento regionale della normativa nazionale osta un presupposto fondamentale.

Obiettivo operativo n.6 - Titolo: Attivita’ in materia di operatori turistici : Raccolta ed elaborazione dati turistici

Dirigente Responsabile: Dr. Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

L’attività di raccolta dei flussi turistici, per conto di ISTAT, viene sviluppata raccogliendo i dati trasmessi dalle strutture turistiche e trasferendoli nel portale regionale Newturismo, secondo gli accordi presi da ISTAT con Regione Lombardia. Nello stesso portale sono inseriti i dati relativi alla consistenza “Capacità degli esercizi ricettivi” (cod. rilevazione IST00138) e delle tariffe praticate. In base alle tariffe comunicate dalle strutture turistiche, la Provincia emette i cartellini che vengono ri-trasmessi alle strutture stesse per l'esposizione. Dal 2013 le procedure si giovano del supporto dell’applicativo Midap, cofinanziato dal RL, che consente la raccolta in automatico dei dati delle strutture ricettive e la successiva rielaborazione e trasmissione alla Regione. Attualmente non tutte le strutture adottano modalità di trasmissione informatizzata dei dati: la Provincia promuove azioni volte a eliminare le difficoltà tecniche e culturali allo scopo di informatizzare totalmente l'attività.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

445.856,61

445.856,61 326.803,75Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 07 326.803,75 326.803,75

Programma Armon. 01 Sviluppo e valorizzazione del turismo

326.803,75 326.803,75 326.803,75

Missione Armon. 07 (Turismo)

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MISSIONE 08 ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA

Descrizione della missione L’ambito della missione riguarda le attività relative alla pianificazione degli interventi riguardanti l’assetto territoriale nonché degli studi per l’implementazione delle conoscenze di carattere territoriale, storico ed economico, il coordinamento e il monitoraggio delle relative politiche, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione. In particolare si opererà per la gestione del Piano Territoriale di coordinamento; la valutazione dei P.G.T. e l’espressione del parere di competenza; l’analisi e gli studi del territorio; il funzionamento degli organismi consultivi e di indirizzo territoriale.

Si opererà per valorizzare il territorio attraverso l’elaborazione di documenti di politiche condivise, piani d’area vasta e sviluppo delle politiche di aggregazione tra i Comuni.

Erogazione di servizi di consumo:

Elaborazione di progetti e gestione di forme di interventi riguardanti l’assetto territoriale; verifica e concertazione delle politiche, espressione pareri di competenza.

Risorse umane da impiegare Personale del Settore e incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’Amministrazione.

Risorse strumentali da utilizzare Normale dotazione di servizi, programmi informatici propri e forniti da altri enti.

Corsi di formazione professionale.

Coerenza con il piano/i regionale/i di settore Gli studi, i piani, le elaborazioni e gli atti amministrativi conseguenti discendono dalle norme e dagli indirizzi contenuti nei documenti nazionali e regionali e vanno ad esplicitarne, ad una scala diversa, le valenze. In particolare sono coerenti con la pianificazione in materia di pianificazione e programmazione territoriale (L.R. 12/05, Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, piano Territoriale di Coordinamento Provinciale).

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PROGRAMMA N. 01 URBANISTICA E ASSETTO DEL TERRITORIO

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Studi, elaborazioni ed interventi sul territorio Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: La pianificazione d’area vasta è uno degli strumenti principali di applicazione del PTCP. E’ stata introdotta al fine di favorire uno sviluppo armonico del territorio gestendo in questo modo tutti gli ‘argomenti territoriali’ che, per loro natura, hanno caratteristiche di sovracomunalità e/o interesse provinciale.

Erogazione di servizi di consumo Proseguirà la gestione delle attività relative ai piani d’area già approvati. Gli uffici elaboreranno un documento di politiche condivise costituito dalla lettura dei progetti di valenza territoriale (Piani d’Area vasta) e di uso delle politiche afferenti l’aggregazione dei servizi (AFI)

Motivazione delle scelte: Applicazione di quanto previsto nel PTCP, e dei principi ispiratori di cui al Titolo I della L.R.12/05. L’efficacia della programmazione del territorio passa dalla ottimizzazione della sua gestione e dalla capacità di costruire uno scenario pianificatorio che con nuove infrastrutture sappia raggiungere lo sviluppo socio economico che l’Ente si prefigge e ritiene utile per la costruzione di uno scenario di sviluppo sostenibile che sappia rilanciare il territorio provinciale.

Legge n.56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” art 85. Le province di cui ai commi da 51 a 53, quali enti con funzioni di area vasta, esercitano le seguenti funzioni fondamentali:

a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: gestione del piano territoriale di coordinamento

Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Elaborazione di progetti e gestione di forme di interventi riguardanti l’assetto territoriale volti alla difesa del suolo e alla riduzione del sui consumo in ottemperanza alle politiche europee, nazionali ed in applicazione della legge regionale n 31/2014.

In applicazione dei dettami della legge regionale 31/14 (art 2) si intende determinare, in concertazione con gli uffici regionali, gli ambiti omogenei ottimali per contenere il consumo di suolo.

Il monitoraggio dei macrodati, attraverso l’analisi delle previsioni degli strumenti urbanistici comunali.

Erogazione di servizi di consumo

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In particolare si opererà per la valutazione dei PGT e l’espressione del parere di competenza. Si supporteranno le attività dell’Osservatorio Provinciale per la pianificazione territoriale e la Conferenza dei Sindaci, si elaborerà un documento contenente il monitoraggio del consumo di suolo su comuni campione.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

2015

363.064,36

363.064,36 345.195,95Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 08 350.045,95 345.195,95

Programma Armon. 01 Urbanistica e assetto del territorio

350.045,95 345.195,95 345.195,95

Descrizione 2016 2017 2018

Missione Armon. 08 (Assetto del territorio ed edilizia abitativa)

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MISSIONE 09 SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

Descrizione della missione L’ambito della missione riguarda la tutela e la salvaguardia del territorio, la finalizzazione alla riduzione del rischio idraulico e alla stabilizzazione dei fenomeni dei dissesto idrogeologico, comprende la predisposizione dei sistemi di cartografia e del sistema informatico territoriale. Comprende le azioni relative alla valutazione di impatto ambientale dei Piani e dei Progetti per la predisposizione di standard ambientali, la fornitura di servizi e le attività a favore dello sviluppo sostenibile in materia ambientale. Comprende le attività a tutela del verde urbano. I processi individuati si ritiene possano promuovere lo sviluppo economico e sociale coerentemente con le pianificazioni di scala superiore. Si è scelto come obiettivo la sostenibilità e si tende a valorizzare con atti concreti le risorse presenti secondo il principio di equità tra i soggetti e i luoghi interessati.

Legge n.56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” art 85. Le province di cui ai commi da 51 a 53, quali enti con funzioni

di area vasta, esercitano le seguenti funzioni fondamentali:

a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonche' tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;

Le finalità da conseguire sono le elaborazione di pareri e di autorizzazioni inerenti la realizzazione di progetti edilizi e di programmi a valenza ambientale

La missione risponde alla necessità di assicurare i servizi connessi alla tutela dell'ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, di difesa del suolo e dall'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria attraverso la vigilanza della polizia locale in materia ittico-venatoria ed ambientale.

Le attività di tutela ambientale prevedono prioritariamente una costante formazione interna; sono inoltre contemplati interventi per l'educazione ambientale nonchè la necessaria attività materiale ed istruttoria anche per l’eventuale avvio dei procedimenti a seguito di accertamenti di trasgressioni e dell’inoltro del relativo contenzioso al soggetto competente.

La tematica ambientale attraversa trasversalmente tutte le attività produttive ed antropiche, riguarda tutte le pianificazioni, interessa le opere pubbliche, i piani di governo del territorio dei comuni, la tutela del territorio ed in particolare di alcune porzioni di esso che esprimono un particolare valore ambientale e sono soggette a tutela o a vincolo. Per questo, alla tutela dell'ambiente concorrono diverse competenze ed attività. Nella presente missione si fa riferimento alle competenze provinciali relative alla prevenzione ambientale (vigilanza e controllo), al contenimento e riduzione delle principali matrici di alterazione della qualità ambientale ed alla gestione sostenibile delle

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principali risorse (energia, acque, suolo, aria, flora e fauna). In queste attività la Provincia vedrà, nel triennio, la continuazione della collaborazione con tutti i soggetti coinvolti (Regione Lombardia, ARPA, Parchi regionali, ecc.) nonché con i Comuni, oggi ancor più responsabilizzati, dal progressivo decentramento normativo, nella gestione del territorio.

La Provincia è chiamata, in applicazione del D.lgs. 152/06 e della L.R. 26/03 e sue modificazioni, a formulare le principali pianificazioni di settore.

Per quanto riguarda il Piano Rifiuti della Provincia la L.R. 26/03 e s.m.i. stabilisce la durata dei piani quinquennale ed è prevista la approvazione regionale del nuovo Piano rifiuti provinciale.

Proseguiranno le attività inerenti la bonifica dei siti inquinati, ai sensi del D.lgs 152/06.

Sarà necessaria una ampia ed incisiva azione di sensibilizzazione e informazione capillare sul territorio sulle tematiche legate alla corretta gestione dei rifiuti e politiche di sostenibilità ambientale.

Importanti le attività che riguardano le risorse idriche sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

L'impegno sarà rivolto, attraverso la conclusione del percorso di rilascio delle nuove autorizzazioni, a guidare i Comuni e i Gestori verso il miglioramento degli impianti di collettamento e depurazione, attuando, nel rispetto degli indirizzi del PTUA, il controllo preventivo degli scarichi nell’ambiente delle abitazioni e delle aziende, il tutto in pieno coordinamento con l’ufficio d’Ambito.

Grande impegno comporterà la diffusione, condivisione e verifica con gli Enti irrigui (Consorzi di Bonifica e Consorzi di irrigazione) del quadro delle conoscenze sul sistema irriguo e sulle dotazioni irrigue nel territorio provinciale oltre che l’attività volta alla definizione di strategie ed interventi per il riordino irriguo, in collaborazione con le Associazioni Agricole, anche attraverso l’attività della consulta delle acque. Proseguirà il monitoraggio sulla efficienza degli impianti termici al fine di prevenire ulteriori fonti di inquinamento dell'aria, così pure come di autorizzazione e controllo delle emissioni in atmosfera delle attività produttive.

Per quanto riguarda l'educazione ambientale, oltre alle consuete attività che si svolgono con le scuole presso il Bosco Didattico di Castelleone, proseguirà la collaborazione con il Politecnico di Milano sede di Cremona che ora ospita il Centro di Documentazione Ambientale, che verrà utilizzato anche per attività didattiche appositamente predisposte per le scuole.

Presso le strutture didattiche di Cascina Stella continuerà l’offerta didattica attraverso lo svolgimento di un programma di corsi per il corpo docente e le iniziative culturali rivolte ad un pubblico più vasto. Per ragioni di bilancio le attività sopra descritte verranno ridimensionate in termini di quantità dei servizi offerti mentre si cercherà di garantire la tipologia dei servizi anche tramite l’apporto di risorse interne al settore.

Proseguirà, pur in forma ridotta a causa della riduzione delle risorse, la pubblicazione della rivista “Pianura, scienze e storia dell’ambiente padano”e la pubblicazione di altri sussidi di divulgazione naturalistica.

Tutte le attività brevemente descritte saranno puntualmente seguite e messe a disposizione del pubblico attraverso l'aggiornamento continuo del sito internet, dove troverà spazio anche la biblioteca on-line. Elemento qualificante del Settore rimane la tutela dell'ambiente naturale, che proseguirà con le attività intraprese quali il Museo del paesaggio padano e l'Ecomuseo, la gestione delle riserve naturali istituite dalla Regione Lombardia, la prosecuzione delle azioni e dei lavori, a suo tempo iniziati con il progetto LIFE – natura.

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La Provincia proseguirà, sulla base delle regole introdotte dal nuovo Piano di Indirizzo Forestale, l’attività relativa ai tagli piante e al rilascio delle autorizzazioni paesaggistico-forestali che prevedono la trasformazione dei boschi; nell’ambito di tali attività verrà pianificata la destinazione dei fondi derivanti dalle suddette trasformazioni, realizzando nuovi rimboschimenti. Si procederà all’accompagnamento dei comuni per l’implementazione effettiva del PIF nei PGT.

Compete alla Provincia, per delega di Legge, anche la valutazione degli interventi che possono avere effetti sugli obiettivi di conservazione delle aree Natura 2000 (SIC e ZPPS), attraverso lo strumento della Valutazione di Incidenza.

La Provincia partecipa inoltre all'attività dei Parchi regionali tramite la nomina di un proprio rappresentante, contribuendo con l'assegnazione di risorse finanziarie, esprimendo pareri ed esercitando le verifiche di competenza.

La Provincia svolge un importante ruolo di individuazione delle regole, dei vincoli e delle opportunità, attraverso la realizzazione delle pianificazioni.

Ciò si realizza in un contesto in cui la qualità delle acque superficiali presenta alcune criticità. L'atmosfera (soprattutto nelle zone urbanizzate e nelle aree produttive) denota condizioni di deterioramento qualitativo. Il suolo si dimostra quale componente più fragile ed è necessario individuare per esso l'equilibrio tra l'esigenza della sua conservazione e del suo sfruttamento per limitarne al massimo il consumo a beneficio della continuità della connotazione rurale e agricola del territorio.

Parimenti devono essere tenuti sotto controllo il consumo e le modalità di utilizzo della risorsa idrica.

La Provincia, consapevole dell'importanza di far comprendere come agire quotidianamente per evitare il progressivo aggravarsi di problemi ambientali derivanti da una scorretta gestione dei rifiuti, propone iniziative che coinvolgono il mondo della scuola, ma anche i comparti sociali nell'ottica di promuovere buone pratiche in materia di rifiuti anche nella realtà produttiva.

Le attività provinciali tendono quindi ad una corretta gestione dell'ambiente, privilegiando, sino a dove possibile, la prevenzione, l'informazione e la diffusione di una corretta coscienza ambientale. Per questo motivo sono previsti interventi di tutela, la realizzazione e la pubblicazione di studi e materiale didattico, la gestione di centri di diffusione di cultura ambientale come il Bosco Didattico e il Centro di Documentazione Ambientale (CDA). Sono stati creati e se ne proseguirà l'attività di gestione.

Gli investimenti sono rivolti principalmente alla realizzazione di un sistema che tende al miglioramento, alla conservazione e al controllo ambientale, all'informazione e alla formazione in una logica di sviluppo sostenibile di cui l’impresa sia il soggetto protagonista. Questo comprende mezzi, strumenti tecnologici e strutture specificatamente destinate. Tra queste il Museo del Paesaggio Padano - le Stazioni dell'Ecomuseo - le aree di proprietà nelle Riserve e nei SIC (Siti di interesse comunitario) - le superfici boscate del territorio - lo sviluppo del CDA.

Saranno necessari investimenti in formazione e aggiornamento per la definizione e l'attuazione dei piani di settore.

Si proseguirà la gestione della ex discarica in loc. Corte Madama, Comune di Castelleone, effettuando i controlli all'impianto al fine di assicurare il buon funzionamento dello stesso per garantire la necessaria salvaguardia ambientale.

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I servizi erogati sono così individuati: informazione ambientale, autorizzazioni, monitoraggio, controllo e vigilanza. Sono da indicare anche i servizi di consulenza e collaborazione con altri, in particolare i Comuni e tutti i soggetti coinvolti nelle attività di vigilanza sul territorio.

Il Programma è coerente con la Pianificazione Regionale Generale nonché con la pianificazione territoriale provinciale.

La missione contempla anche i diversi servizi di vigilanza di competenza dell'Ente che vanno dal controllo ittico-venatorio a quello ambientale, a quello stradale e fluviale. Alla Polizia Locale - nelle materie di ambiente - è attribuita non solo la competenza sanzionatoria ma anche la successiva fase di ricezione controdeduzioni e richieste di audizione nonché emissione di ordinanze di ingiunzione laddove le contestazioni siano riconosciute fondate. Inoltre, la Polizia Provinciale partecipa anche ai compiti del Servizio di Protezione Civile per tutte le attività connesse all’emergenza. Al Corpo è attribuita competenza anche in materia di reperibilità provinciale: è infatti attivo un numero telefonico unico per attivare i servizi di reperibilità dei vari Settori di questa Provincia, ad esclusivo appannaggio delle Istituzioni e delle Forze di Polizia (durante l’orario di chiusura degli Uffici provinciali e nelle giornate non lavorative; nelle ore notturne invece è attivo un dispositivo automatico di smistamento chiamate). Tutte le citate attività hanno come denominatore comune l'obiettivo di garantire la salvaguardia e sicurezza dell’ambiente e del territorio. Le modalità vanno dalla vigilanza, alla educazione ambientale, alla collaborazione con le Polizie Locali del territorio o partecipazione ai compiti del Servizio di Protezione Civile per tutte le attività connesse all’emergenza, oltre alle attività di ausilio nella Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria. Lo svolgimento dei controlli si ottimizza attraverso l'organizzazione di servizi congiunti con le polizie locali del territorio.

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PROGRAMMA 01 Difesa del suolo

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Sistema Informativo Territoriale Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire:

Si predisporrà l’implementazione delle attività di supporto ai Comuni attraverso: le attività sinergiche con gli altri Settori dell’amministrazione, l’Agenzia del Territorio e con le aziende pubbliche. Si proseguirà nelle attività di ampliamento e aggiornamento del SIT, con particolare riguardo alla fornitura di servizi ai Comuni e ai professionisti: l’attività di assistenza diretta attraverso l’utilizzo di programmi in tele assistenza. Si proseguirà l’importante attività di verifica di conformità dei PGT al PTCP e l’assistenza ai Comuni per il collaudo informatico dei piani. Tale attività si configurerà come emissione di nulla osta alla pubblicazione sul BURL dei Piani di governo del territorio. Si garantirà all’interno e all’esterno la formazione per l’uso di arcview e arcgis e di tutti gli strumenti informatici/cartografici. Si predisporrà l’implementazione delle attività di supporto ai Comuni attraverso le attività sinergiche con gli altri Settori dell’amministrazione, con l’Agenzia delle Entrate e con le aziende pubbliche. Considerato che la Provincia di Cremona è intermediario strutturale per l'allineamento delle informazioni catastali dei 115 Comuni dell’intero territorio provinciale, si proseguirà con l’aggiornamento del Geoportale Catastale, il cui mantenimento è garantito dall’Ufficio SIT in modo continuo, attraverso l'integrazione con il Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate.

Continuerà l’attività di ampliamento e aggiornamento del Sistema Informativo Territoriale e della Banca Dati Geografica Provinciale allo scopo di fornire servizi più efficaci ai Comuni e ai professionisti.

Proseguirà l’attività di supporto agli Uffici comunali, anche attraverso l’utilizzo di programmi per la tele-assistenza.

Si procederà con l’attività di verifica di conformità dei PGT al PTCP.

Continuerà l’emissione dei nulla osta alla pubblicazione sul BURL dei PGT comunali.

Continuerà, per l’utenza interna ed esterna, l’assistenza e la formazione sull’uso degli applicativi cartografici, in particolare Arcgis.

Proseguirà la collaborazione con la Protezione Civile Provinciale allo scopo di studiare metodologie efficaci per l’inserimento e la presentazione dei dati costituenti il Piano di emergenza sismica.

Motivazione delle scelte:

L.R. 12/05 “Legge per il governo del territorio”

D.g.r. VIII/1562 del 22/12/05 “Modalità di coordinamento ed integrazione delle informazioni per lo sviluppo del Sistema Informativo Territoriale - SIT - integrato”.

Dlgs 195/05 "Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale".

D.lgs 82/05 “Codice dell'Amministrazione Digitale”.

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Com.reg. 107/08 “modalità di pubblicazione dell’avviso di approvazione dei PGT”.

D.G.P. n. 476/09 “Accordo di partecipazione all’Infrastruttura per l’Informazione Territoriale (I.I.T.) della Lombardia”, a supporto del “Sistema Informativo Territoriale Integrato” .

Com. reg. 141/10 “modalità di pubblicazione dell’avviso di approvazione dei PGT – rettifica ed integrazione”.

D.lgs 235/10 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'articolo 33 della legge 18 giugno 09, n. 69”

D.G.P. n. 188/11 “Approvazione bozza di accordo con Regione Lombardia per la verifica di conformità della fornitura digitale dei P.G.T. comunali agli standard regionali – art.13 c.11 della L.R. 12/05 e s.m.i. e com.reg. 141/10”.

Accordo per il rilascio della certificazione di conformità agli standard regionali del PGT in formato digitale.

D.d.s. 12376 del 18/12/2014 “Approvazione delle Linee guida per l’aggiornamento del SIT integrato della pianificazione locale – Banca dati dei piani di governo del territorio”.

Normativa PTCP.

Applicazione di quanto disposto dalla Legge 56/2014 art.1 comma 85 a) “pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza” e d) “raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali”.

Volontà di esercitare un ruolo di supporto ai comuni pur mantenendo il più ampio rispetto del principio di sussidiarietà.

PROGRAMMA 2 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: Parchi sovracomunali

Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire:

Alla Provincia è delegato il compito del riconoscimento dei parchi sovracomunali, la determinazione delle modalità di pianificazione e l'erogazione dei contributi ordinari. Per i parchi sovracomunali, stante la natura consorziata degli enti, la Provincia svolge un ruolo di coordinamento tra i Comuni aderenti del proprio territorio provinciale e le altre amministrazioni provinciali.

Secondo le indicazioni si procede a seguirne la realizzazione in conformità alle direttive provinciali.

I Comuni dell'asta del Po, attraverso il finanziamento CARIPLO hanno realizzato uno studio di fattibilità volto all'ampliamento del Parco locale di Interesse Sovracomunale del Po da Cremona a Casalmaggiore. Per la sua attuazione è necessario il riconoscimento di sovracomunalità da parte della Provincia. L'ufficio Pianificazione Territoriale supporterà i Comuni nella predisposizione degli atti necessari.

La Provincia partecipa alla formulazione di progetti atti ad ottenere finanziamenti su fonti esterne.

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Motivazione delle scelte: Necessita sviluppare progetti di valorizzazione del territorio che diano slancio anche economico alle comunità che vi risiedono, permettendo una loro fattiva partecipazione alle iniziative di mantenimento delle caratteristiche ambientali, di promozione del turismo locale e promozione del territorio.

CARIPLO ha finanziato due progetti interprovinciali; nel corso del 2015 dovranno essere realizzati gli studi di fattibilità (Itinerario Cicloturistico dell'Adda - Capofila Prov. Lecco e Musica nel Vento - Dalle Orobie al Po - Capofila Comune di Cremona) - Il Settore Pianificazione Territoriale in collaborazione con l'Ufficio Turismo supporterà e coordinerà i Comuni.

Obiettivo operativo n.2- Titolo:Valutazione di impatto ambientale

Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire:

Uno degli obiettivi prioritari del Settore Pianificazione Territoriale è la promozione di un’attività di governo del territorio ispirata ai principi di corretto inserimento delle attività nel contesto ambientale e salvaguardia delle componenti ambientali determinanti per la qualità della vita. La procedura di VIA rappresenta uno degli strumenti principali per il raggiungimento di tale obiettivo ai sensi del D.lgs 152/2006 e leggi regionali. In base alla L.r. 5/2010 e al regolamento regionale n. 5/2011, dal 2012 sono svolte direttamente dall’Ente le attività di valutazione di impatto ambientale e le verifiche di VIA non di competenza regionale o nazionale. L’impegno è molto importante e gravoso poiché si tratta di impianti complessi e di svariata tipologia. Per lo svolgimento di questi compiti occorre anche un forte coordinamento con gli altri Settori dell’Ente, con i Comuni, con Arpa e ASL. Saranno a tal fine svolti corsi di formazione interni all’Amministrazione per rendere coerenti le azioni del personale circa le istanze pluridisciplinari inerenti l’ambiente, la mobilità e la produzione di beni. Si parteciperà anche con le opportune professionalità ad esprimere i pareri in ordine alle Autorizzazioni Integrate Ambientali coordinandosi con i Settori di riferimento: Agricoltura e Ambiente, Viabilità.

Motivazione delle scelte:

Rispondere ad adempimenti previsti dalla normativa vigente e dare il miglior servizio conseguente al cittadino.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: servizi di polizia i n materia ambientale e di tutela del territorio

Descrizione: La Polizia Locale della Provincia svolge tutti i diversi servizi di vigilanza di competenza dell'Ente che vanno dal controllo ittico-venatorio a quello ambientale, a quello stradale e fluviale, anche in collaborazione con l’attività propria dei Settori. Alla Polizia Locale inoltre- nelle materie di ambiente, caccia e pesca - è attribuita non solo la competenza sanzionatoria ma anche la successiva fase di ricezione controdeduzioni e richieste di audizione nonché emissione di ordinanze di ingiunzione laddove le contestazioni siano riconosciute fondate. Formalmente la Polizia Provinciale è stata istituita attraverso l’approvazione, con deliberazione di Giunta Provinciale n. 70 del 13.2.2001, di apposito Regolamento Speciale.

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Con la L.R. 4/2003 la Regione Lombardia riordinava e riformava la Polizia Locale e la Giunta Provinciale ne prendeva atto con deliberazione n. 380 del 1.07.03. Il Regolamento Speciale del Corpo prevede all’art. 7 che la Polizia Locale effettui la vigilanza su tutto il territorio provinciale in materia ittico-venatoria, ambientale e di tutela della fauna e della flora; è disposto anche che cooperi con le altre Forze di Polizia e con l’Autorità Giudiziaria e che assolva incarichi. La Polizia Provinciale partecipa inoltre ai compiti del Servizio di Protezione Civile per tutte le attività connesse all’emergenza (a tal proposito il Settore utilizza il natante della Provincia) di informazione, accertamento e rilevazione a richiesta degli Uffici e Servizi Provinciali. Si sono anche consolidate sinergie e forme di collaborazione con Comuni, Parchi e ATC. Numerose sono le richieste di intervento da parte delle istituzioni e della cittadinanza; gli agenti della polizia provinciale si contraddistinguono per la conoscenza del territorio, delle persone e dei problemi locali. Le variegate competenze della Polizia rivestono carattere di disomogeneità - in quanto sviluppano tematiche appartenenti ad ambiti diversi tra loro - e comportano una adattabilità ad intervenire su più fronti e in tempi rapidi; tale specificazione è resa più efficace dalla organizzazione in diversi nuclei operativi (ambientale e stradale). Inoltre, la nuova sfida è stimolare nel cittadino, tramite i servizi di vigilanza svolti, sempre più la sensibilità ambientale affinché sia artefice della tutela del territorio in cui vive. Allo stesso modo, verrà incoraggiato il riferimento che i cittadini trovano nella Polizia Provinciale per il conferimento di fauna selvatica in difficoltà, da portare ai Centri per il recupero e la rimissione, ove possibile, in natura. Al Corpo infine è attribuita competenza anche in materia di reperibilità provinciale: è infatti attivo un numero telefonico unico per attivare i servizi di reperibilità dei vari Settori di questa Provincia, ad esclusivo appannaggio delle Istituzioni e delle Forze di Polizia (durante l’orario di chiusura degli Uffici provinciali e nelle giornate non lavorative; nelle ore notturne invece è attivo un dispositivo automatico di smistamento chiamate). Finalità che si intendono conseguire: L'obiettivo si propone di garantire la salvaguardia e sicurezza dell’ambiente e del territorio. Le modalità vanno dalla vigilanza, alla educazione ambientale, alla collaborazione con le Polizie Locali del territorio o partecipazione ai compiti del Servizio di Protezione Civile per tutte le attività connesse all’emergenza, oltre alle attività di ausilio nella Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria. La Polizia Locale svolge il servizio di vigilanza in materia paesistica, ambientale, territoriale e ittico-venatoria su tutto il territorio provinciale e assolve incarichi di informazione, accertamento e rilevazione a richiesta degli Uffici e Servizi Provinciali. Inoltre, in tema di emissione ordinanze di ingiunzione, al fine di tutelare i trasgressori cui è stata elevata una contravvenzione in materia di caccia, pesca o ambiente e ai quali – non avendo essi oblato nei tempi o presentato controdeduzioni – va elevata la successiva ordinanza di ingiunzione, si ritiene di operare per chiudere tutto il pregresso degli anni 2010 e 2011 e nel contempo emanare le ordinanze relative ai verbali elevati nell’anno in corso, non appena trascorsi i termini minimi. L’obiettivo è quello di consentire ai trasgressori di avere memoria della situazione e meglio confutarla laddove ritengano di chiedere audizioni o presentare ricorsi alle ordinanze. Relativamente alle competenze ambientali, si annoverano attività di controllo e monitoraggio, tutela delle riserve e dei parchi naturali, tutela della fauna minore e della flora spontanea, controlli su cave, boschi e su autorizzazioni in materia forestale, vigilanza sull’abbandono di rifiuti, controlli alle attività di gestione rifiuti, vigilanza in materia di inquinamento atmosferico e tutela delle acque. In materia faunistico-venatoria si contemplano la vigilanza sull’attività venatoria e sugli istituti di tutela (attività intensificata anche nelle ore notturne, allo scopo di prevenire azioni di bracconaggio), la concorrenza nell’istruttoria delle pratiche autorizzative per appostamenti fissi di caccia e il recupero di animali selvatici o rapaci in difficoltà. Competono ancora alla Polizia i controlli in materia di pesca e sulle gare di pesca, la vigilanza sui ripopolamenti e la collaborazione con la vigilanza volontaria ittico-venatoria provinciale. La Polizia Locale partecipa inoltre ai compiti del Servizio di Protezione Civile per tutte le attività connesse all’emergenza (ed è impegnata nelle esercitazioni provinciali in materia di protezione civile) anche mediante l’utilizzo del natante da diporto di cui dispone la Provincia; collabora con il Settore Territorio per controlli su autobus di linea e sull’attività delle autoscuole, delle officine autorizzate alla revisione e delle agenzie d’auto. Effettua controlli su alberghi e agenzie di viaggio.

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Nell’anno 2011 è stata approvata dal Consiglio Provinciale una bozza di convenzione che è stata poi sottoscritta da alcuni Comuni della provincia per l'effettuazione di servizi di polizia in collaborazione con gli agenti del posto o – in assenza di un Corpo di Polizia Locale – in accordo con le esigenze manifestate dai primi cittadini per rispondere ai bisogni di sicurezza dei cittadini all’interno del Comune. Tali convenzioni sono state già prorogate e anche nel 2015 si prevedono rinnovi e nuove stipule. Dai Comuni è stata espressa piena soddisfazione per i servizi svolti tanto che anche quei Comuni che inizialmente non avevano aderito oggi manifestano sempre più interesse. Questo peraltro risponde in pieno alla vocazione della Provincia di favorire e coordinare le attività dei Comuni. Sempre più spesso vengono organizzati servizi intercomunali per lo svolgimento di pattugliamenti mirati. Inoltre, i Sindaci avanzano sempre più spesso richieste circostanziate per interventi su particolari tratti di strada o per esigenze ambientali ben definite. La Provincia continuerà a farsi interprete presso i piccoli Comuni illustrando la possibilità di dar corso a interventi mirati per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini; tali servizi verranno erogati secondo una attenta pianificazione che tenga conto delle risorse umane disponibili. Ciò è reso possibile anche grazie al funzionamento della Sala Operativa e dei ponti radio che consentono l'interconnessione per una miglior sicurezza degli operatori, il collegamento alle altre Polizie Locali e favoriscono il servizio di reperibilita'. La rilevante attività di ausilio nella Pubblica Sicurezza (la Polizia Provinciale è inserita nel Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico che fa capo al Prefetto) e di Polizia Giudiziaria (particolarmente complessa in quanto il riferimento diretto è l’Autorità Giudiziaria, che può disporre ulteriori accertamenti e interrogatori di persone sottoposte a indagini) è svolta sia d’iniziativa che su richiesta della Procura della Repubblica di Cremona. Vengono tra l'altro garantiti i servizi di vigilanza fissa alle sezioni elettorali e sono svolti servizi collaborando con le forze di polizia dello Stato quando richiesto dal Prefetto e dal Questore. Vengono svolti anche servizi appiedati che si rivelano efficaci non solo per lo svolgimento delle attività d’iniziativa ma rispondono perfettamente anche alle richieste dei Comuni. Motivazione delle scelte effettuate: Il programma si declina nel rispetto delle leggi che disciplinano l’attività della Polizia Provinciale in materia ambientale: dalla L.R. 14 aprile 2003 – n. 4 “Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana” alla L. 65/1986 “Legge quadro sull’ordinamento della polizia municipale”, oltre al D.M. 4.3.87 n. 145 “Norme concernenti l’armamento degli appartenenti alla polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza”, sino alla vigente normativa regionale e statale in materia di salvaguardia ambientale ed ittico-venatoria. In molti degli ambiti normati da dette leggi le competenze del Servizio si intersecano con le attività svolte da altri Settori e per questo vengono programmati interventi concordati con i Dirigenti. La vigilanza ed il controllo in campo ambientale, fondamentali per le esigenze di sicurezza del territorio e del cittadino, sono peculiari della Provincia che è oggi da considerarsi l’unico Ente, tra le Pubbliche Amministrazioni, protagonista e responsabile di questa attività, richiesta, pretesa ed auspicata da tutta la comunità. A questi si aggiungono tutti quei compiti (in materia ittico-venatoria, di tutela della fauna e della flora, di cooperazione con le altre Forze di Polizia e con l’Autorità Giudiziaria, di Protezione Civile, di collaborazione con gli altri Settori Provinciali) che nascono da un allargamento delle competenze del Servizio, cui si affianca un impegno formativo ed educativo con forte valenza preventiva. Alle variegate competenze il Settore fa fronte con la necessaria professionalità per garantire continuità, tempestività, qualità ed efficienza dell’attività del Corpo di Polizia Locale, a tutela della sicurezza del cittadino e dell’ambiente. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, garantendone la presenza omogenea sul territorio, il Corpo è strutturato in due nuclei operativi, e precisamente il nucleo “Polizia stradale e sicurezza” e il nucleo “Ambientale – Ittico – Venatorio”, coordinati dal Vicecomandante, tre Ufficiali e un Sottufficiale; la Centrale Operativa fa riferimento al Comandante. Occorre organizzare al meglio il personale a disposizione per raggiungere l’obiettivo di un controllo attento e sistematico del territorio. L'assetto organizzativo interno prevede che gli Ufficiali coordinino i servizi dei due ambiti operativi secondo gli orari programmati dal Comandante. Dal punto di vista del profilo tecnico-operativo, i servizi sono per lo più svolti dagli appartenenti al nucleo di competenza per materia (ambientale o stradale); tutti gli operatori

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mantengono comunque formazione e preparazione nelle diverse materie e intervengono in tutti gli ambiti di competenza del Corpo. L’attività del Corpo viene a coprire l’intero arco della giornata dalle 7 alle 19 sette giorni su sette; in queste fasce orarie, dal lunedì alla domenica, la Centrale Operativa è costantemente presidiata, le pattuglie sono in servizio ed è garantita anche la reperibilità nelle ore notturne (su richieste di intervento da parte delle Istituzioni e dei Corpi di Polizia). Inoltre, i turni di servizio possono essere programmati anche in fasce orarie diverse laddove ritenuto più efficace. Gli appartenenti al Corpo rivestono la qualifica di Agenti di Pubblica Sicurezza e di Agenti di Polizia Giudiziaria. L'attività della Polizia Locale ha la prerogativa di essere esclusiva e non soggetta a nessuna forma di controllo se non da parte del Comandante che dirige e controlla i servizi nel rispetto degli obiettivi di PEG e della pianificazione intersettoriale e che risponde al Presidente. Vengono utilizzati dotazioni ed appannaggi specifici per le Forze di Polizia oltre alle normali dotazioni d’ufficio; armi e munizioni; automezzi; dispositivi per la comunicazione anche satellitare, ponti radio; strumenti informatici e softwares, dotazioni della sala operativa; strumenti di controllo e misurazione in dotazione Per garantire continuità, tempestività, qualità ed efficienza dell’attività del Corpo di Polizia Locale si presta una particolare attenzione ad aggiornamento, manutenzione e adeguamento delle dotazioni in essere, anche attraverso l'acquisizione e/o implementazione di nuove dotazioni. Vengono organizzati incontri periodici nel corso dei quali si affrontano anche le novità normative nelle diverse materie di competenza. Si rendono infine necessari una serie di adempimenti amministrativi per il corretto funzionamento del Servizio.

Obiettivo operativo n.4 - Titolo: Attività di aggiornamento, sensibilizzazione, formazione e didattica in campo ambientale

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire: L'obiettivo si propone lo svolgimento di attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione per un corretto e sostenibile utilizzo delle risorse naturali. In particolare la Provincia opera su diversi fronti:

- visite didattiche delle scolaresche e apertura al pubblico presso la struttura Bosco Didattico di Castelleone, Museo del Paesaggio Padano e Cascina Stella. Inoltre, presso la Cascina Stella, si organizzano corsi di aggiornamento per insegnanti e riunioni di gruppi naturalistici volontari;

- aggiornamento e funzionamento del C.D.A., che è il riferimento culturale e bibliotecario più attrezzato della provincia nelle materie ambientali, tramite l’acquisizione di nuovo materiale bibliografico e multimediale, la continuazione e l’ampliamento degli scambi bibliografici, la prosecuzione della catalogazione nel Catalogo collettivo interprovinciale di Brescia e Cremona e l’assistenza al pubblico. Attività di sportello di prestito interbibliotecario della Rete bibliotecaria cremonese. Si prevede la collaborazione con la sede cremonese del Politecnico di Milano, anche attraverso la gestione dei prestiti della biblioteca dell’Istituto. Potenziamento della sezione bambini e ragazzi;

- pubblicazione di monografie di argomento naturalistico - ambientale sia di carattere divulgativo, sia di tenore più specialistico, nonché di monografie afferenti all' “Atlante toponomastico della provincia di Cremona”, giunto al suo quindicesimo volume. Realizzazione di periodiche pubblicazioni afferenti alla rivista “Pianura”;

- adozione di comportamenti coerenti con i principi di sviluppo sostenibile che si prefigge la realizzazione di azioni volte a promuovere un uso sostenibile di parte del territorio provinciale, nell’ambito del progetto denominato “Il territorio come Ecomuseo”. Tali azioni, sviluppate su più fronti, vanno dall’adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni interessati alle necessità contingenti mirate alla salvaguardia dei rispettivi territori sotto il profilo ambientale e paesaggistico, agli interventi di restauro o di riqualificazione ambientale di singoli siti ritenuti di particolare valore contestuale. Il collegamento di tali siti ad una rete di percorsi accessibili dal pubblico trasforma, infine, tali siti in luoghi di apprendimento e di approfondimento dei valori ambientali e della storia del paesaggio locale, prima ancora che mete di ricreazione e di svago.

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Attività di promozione del territorio e realizzazione nonché di consolidamento delle Stazioni che fanno parte del progetto Ecomuseo.

- Per quanto riguarda invece l’attività di sensibilizzazione in materia di rifiuti, si intende operare su più fronti per sviluppare la cultura della prevenzione, del riciclo e del recupero coinvolgendo sia il mondo della scuola sia il mondo produttivo ed in particolare le imprese del territorio.

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio, del C.D.A. e del Centro di Castelleone.

Mezzi esterni di comunicazione: stampa, radio, TV, internet.

Avvalimento di ditte esterne per la stampa e per attività connesse.

Avvalimento di ditte esterne per la realizzazione di lavori o attrezzature necessarie al conseguimento degli obiettivi e per il coordinamento delle azioni.

- Risorse umane da impiegare: Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

Incarichi esterni per le azioni di informazione e sensibilizzazione, per le attività didattiche e per la gestione delle visite presso il Centro di Castelleone.

Incarichi esterni per consulenze, studi e progettazioni.

- Motivazione delle scelte: La stazione di Castelleone è soggetta ad un costante sviluppo finalizzato a soddisfare la crescente domanda di fruizione e di ricerca scientifica. Quest’ultimo aspetto trova attuazione nelle ricerche di carattere naturalistico espletato da gruppi spontanei di ricerca, con base presso C.na Stella, nell’istituzione di un “Museo del paesaggio padano” nonché in altre sperimentazioni concordate con altri enti (Università, Regione) e in programmi di rilevamento e monitoraggio di flora e fauna del territorio provinciale.

La creazione di una cultura di tipo ambientale e naturalistico costituisce un presupposto irrinunciabile per la comprensione delle leggi e dei meccanismi che governano la biosfera, il che equivale ad innescare modi di vita e comportamenti, da parte della specie uomo e della sua complessa società, il più possibile compatibili ed in sintonia con questo grande sistema globale. Pertanto ogni sforzo diretto a creare una consapevolezza e una sensibilità profonda e radicata in ciascun cittadino va a favore di questo ambizioso disegno. In questo senso la Provincia è impegnata ad offrire supporti documentali (Centro di documentazione ambientale), pubblicazioni di carattere naturalistico e ambientale, nonché ad organizzare manifestazioni e mostre a tema. Relativamente al Centro di Documentazione Ambientale, esso continuerà a rappresentare un eccellente punto di riferimento sia ai ricercatori che ai singoli appassionati che vogliono disporre, anche in sede locale, di materiale bibliografico di elevato valore scientifico e di materiale multimediale in consultazione o in prestito.

Risulta sempre importante la produzione di pubblicazioni o monografie naturalistiche oltre che della rivista “Pianura”. La rivista “Pianura” costituisce un periodico appuntamento per l’approfondimento di temi legati alla conoscenza ed allo studio dell'ambiente e del territorio della pianura padana. Tramite gli scambi con altre testate scientifiche da tutto il mondo è stata istituita e viene mantenuta la “Sezione periodici” del C.D.A. Attraverso la rivista si mantengono attivi contatti con Università ed altre istituzioni scientifiche. Mentre si tiene vivo l’interesse per il territorio provinciale e per il suo studio. Rimangono salvaguardati (e se possibile potenziati) gli studi naturalistici volti alla conoscenza e monitoraggio delle specie animali o arboree a rischio e delle situazioni ambientali particolarmente sensibili.

La corretta gestione del territorio nel suo complesso oltre a passare attraverso una pianificazione generale deve scendere anche nei dettagli; risvegliando e, poi, applicando una consapevolezza territoriale che si rispecchia nella realtà quotidiana. Tali misure possono essere attuate preferibilmente in sede locale, sia coordinando le diverse iniziative più o meno spontanee che sorgono nelle diverse parti del territorio provinciale, sia sollecitando e sostenendo le conoscenze del singolo cittadino, accompagnandolo in percorsi di “scoperta” del proprio ambiente e illustrandogli le particolarità più significative e più bisognose di rispetto e di conservazione. In tale ottica continuerà l’attuazione dei nuclei territoriali già programmati sul territorio

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provinciale nonché la raccolta e la pubblicazione del patrimonio immateriale delle singole comunità locali, enucleato dalle ricerche e dai rilevamenti toponomastici attuati neio singoli Comuni della provincia.

La Provincia, assume il ruolo di coordinatore dell’attività di promozione e comunicazione, anche in collaborazione con altri soggetti, con l’obiettivo di divulgare azioni concrete, condivise, e quindi omogenee, da attuare su tutto il territorio in tema di rifiuti, ciclo idrico ed energia, fornendo un indirizzo unitario comune e sensibilizzando la coscienza di ognuno sull’importanza di adottare comportamenti attenti all’ambiente ed al territorio. Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.5 -Titolo: Gestione del servi zio volontario di vigilanza

ecologica

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Il servizio volontario di vigilanza eroga il servizio di controllo e monitoraggio ambientale a favore di tutta la comunità.

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio e d’attribuzione alla Vigilanza Volontaria comprensive delle autovetture

- Risorse umane da impiegare: Guardie Ecologiche Volontarie, personale del Servizio Caccia e Pesca

- Motivazione delle scelte: La vigilanza ed il controllo in campo ambientale sono fondamentali per la Provincia che insieme a Regione, Enti gestori dei parchi, raggruppamenti di comuni e Comune di Cremona si occupa dell’organizzazione dei Servizio Volontario di Vigilanza Ecologica su gran parte del territorio provinciale, mirata alla salvaguardia dell’ambiente tramite la partecipazione dei cittadini alla difesa del patrimonio naturale e paesaggistico, integrando in tal modo le funzioni istituzionali dei vari enti territoriali, ed al controllo del rispetto delle normative vigenti in materia ambientale. Si sta provvedendo ad incrementare le azioni di rilevamento, di controllo e di educazione ambientali attuate dalle stesse GG.EE.VV, anche nell’ambito dei progetti in partenariato, cui le GG.EE.VV. partecipano.

Obiettivo operativo n.6 - Titolo: Spesa per l'esercizio funzioni in materia di cave.

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Gli Uffici provvedono alle competenze pianificatorie in materia estrattiva delegate alla Provincia; dopo aver elaborato la bozza di proposta di Piano, anche coordinando il lavoro dei consulenti, e aver conseguito la sua adozione da parte del Consiglio provinciale, coadiuvano gli Amministratori nella partecipazione al procedimento regionale preordinato all'approvazione della proposta stessa.

Gli Uffici provvedono all’attuazione del Piano provinciale delle cave, in stretto contatto con gli uffici regionali, mediante il rilascio delle autorizzazioni di competenza provinciale (apertura o ampliamento di cava, esecuzione di bonifica agricola, variante del progetto autorizzato, proroga, subentro, deroga alle distanze di sicurezza); a fornire assistenza tecnica ai Comuni nelle loro funzioni di vigilanza; alla gestione della Consulta provinciale cave e alla partecipazione, qualora delegati dal Presidente, alle riunioni del Comitato Tecnico Regionale; all’aggiornamento dell’inventario delle cave attive. Controllano i documenti di Sicurezza e Salute; svolgono funzioni di vigilanza in materia di Polizia Mineraria.

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- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli, dispositivi di protezione individuale.

- Risorse umane da impiegare:

Parte del personale del Servizio Aria, Scarichi e Cave con contributi del Servizio Amministrativo: incarichi esterni per l’esecuzione dei rilievi topografici al fine di fornire assistenza tecnica ai Comuni anche per funzioni connesse all’esercizio della delega in materia di Polizia Mineraria o per altre specifiche consulenze, se ritenute necessarie. Incarichi esterni per la elaborazione del nuovo PPC.

Parte del Servizio di Vigilanza Provinciale.

- Motivazione delle scelte:

Il Piano Provinciale delle cave individua le migliori strategie per conciliare i fabbisogni di sostanze minerali di cava con la preservazione e riqualificazione dell’ambiente, secondo profili di sviluppo sostenibile. L’attività autorizzativa della Provincia costituisce l’attuazione dei contenuti del Piano e l’assistenza ai Comuni garantisce un serio ed imparziale controllo sull’effettivo raggiungimento dei risultati pianificatori. L’attività della Consulta cave e l’aggiornamento dell’inventario delle cave, entrambe previste dalla normativa di settore, costituiscono un significativo contributo conoscitivo per l’attività degli uffici provinciali. Le norme in materia di Polizia Mineraria sono finalizzate a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori operanti nelle aziende estrattive. Di particolare rilievo la collaborazione con i Comuni per l’attività di vigilanza relativa all’attuazione dei prescritti recuperi ambientali.

A seguito della predisposizione della proposta di nuovo P.P.C. relativo al periodo 2013 – 2023, gli uffici parteciperanno all'istruttoria regionale coadiuvando gli amministratori nei rapporti istituzionali.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.7- Titolo: Gestione verbali in materia di ambiente

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

Gli uffici garantiscono la corretta gestione delle sanzioni amministrative per la parte che dipende dal Settore. In particolare provvedono alla stesura di verbali di accertamento in materia di ambiente, provvedendo alla successiva notifica. L’evasione della richieste di audizione, la valutazione delle memorie difensive e la emissione di ordinanze- archiviazione o ordinanze ingiunzione sono invece passate con l'inizio dell'anno ad altro settore. - Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio.

- Risorse umane da impiegare: Personale tecnico ed amministrativo.

- Motivazione delle scelte: La provincia è competente all'irrogazione di sanzioni con verbali d'accertamento in tema ambientale in base al D.lgs 152/06 che stabilisce per ogni singola violazione quale sia l'ente competente. La competenza provinciale in materia di caccia e pesca è stabilita dalla L.31/08 (pesca) e dalla L. 26/93 (caccia).

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PROGRAMMA 3 Rifiuti

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: Spese per organizzazione sistema smaltimento r ifiuti

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Le Province lombarde sono delegate, ai sensi dell'art. 16 della L.R. n. 26/2003 e così come integrata dalla L.R. n. 10/2009 e s.m. , all'adozione dei Piani Provinciali di Gestione dei Rifiuti (nel seguito PPGR) sulla base dei contenuti della pianificazione regionale. Il vigente Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti è stato approvato con D.G.R. n. 10620 del 25.11.2009 (nel seguito PPGR 2009) ed ha efficacia quinquennale. Poiché il vigente PPGR 2009 prevede obiettivi di sviluppo per il periodo 2006-2011, si è valutato di procedere alla redazione del nuovo PPGR in anticipo rispetto alla sua naturale scadenza (25.11.2014).

Pertanto, a conclusione dell'iter previsto dalla normativa di settore, la Provincia è addivenuta, con DCP n. 39 del 10/6/2014, all'adozione del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti. Successivamente il documento di Piano è stato trasmesso ai competenti Uffici regionali per la definitiva approvazione.

L'istruttoria regionale potrebbe comportare l'adeguamento del documento di Piano, da parte della Provincia, ad eventuali prescrizioni che la stessa Regione vorrà dettare.

La Provincia, una volta approvato il Piano, dovrà assumere il ruolo richiesto di attuatore del Piano stesso.

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio.

- Risorse umane da impiegare: Parte del personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti, incarichi esterni di affiancamento agli Uffici per dar corso alle iniziative prioritarie nelle prime fasi attuative del Piano.

- Motivazione delle scelte: Il Piano Provinciale di Gestione Rifiuti riguarda la pianificazione relativa ai rifiuti speciali e ai rifiuti urbani. Il Piano Provinciale sulla base delle linee guida di redazione contenute nella pianificazione regionale, (PRGR recentemente approvato con Delibera Giunta regionale 20 giugno 2014 - n. X/1990) contiene: i dati di rilevazione e stima della produzione dei rifiuti e la determinazione dei flussi da avviare a smaltimento e a recupero, gli obiettivi di contenimento della produzione dei rifiuti e di riduzione del conferimento in discarica, la individuazione delle necessità impiantistiche e di completamento per quanto riguarda gli impianti per rifiuti urbani nonché l’individuazione dell’offerta di recupero e smaltimento da parte del sistema industriale per i rifiuti speciali. Infine, ma non da ultimo, l’individuazione delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti urbani e speciali.

Una volta concluso l'iter di approvazione del Piano Rifiuti è necessario dare avvio alla sua attuazione ed all'implementazione delle azioni che il Piano stesso prospetta per il conseguimento degli obiettivi ivi contenuti. Potranno essere organizzati incontri sul tema per aggiornare i soggetti portatori di interesse circa il monitoraggio degli indicatori di piano.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione.

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Obiettivo operativo n.2 - Titolo: Spese per la tenuta del registro ditte

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Iscrizione nel registro provinciale delle imprese che effettuano la comunicazione di inizio attività ai sensi dell’art. 216 del D.lgs. 152/06 e successive modificazioni ed integrazioni.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

- Motivazione delle scelte:

Ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., sono in capo alle Province le funzioni relative all'iscrizione delle imprese che effettuano attività di recupero rifiuti mediante procedura semplificata. In particolare l'art. 216 del D.lgs. 152/06 e s.m.i. prevede la competenza della Provincia ad istruire le comunicazioni di inizio attività di gestione rifiuti in regime semplificato; entro 90 giorni si effettua la verifica della sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti dalle norme vigenti. La Provincia, accertata la sussistenza dei requisiti, iscrive l'impresa in un apposito registro. La stessa procedura si applica anche alle imprese che realizzano attività di recupero rifiuti pericolosi. Le attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi qualora sia effettuato dai produttori nei luoghi di produzione dei rifiuti stessi (autosmaltimento) con l'esclusione del deposito in discarica, invece, non possono essere svolte mediante procedura semplificata in quanto non sono state ancora emanate le relative norme tecniche.

Per quanto riguarda l'istruttoria ex art 216, tutta la parte inerente la verifica e caratteristiche delle attività di recupero può avvenire nell'ambito dei procedimenti AUA. I provvedimenti integrativi o di modifica o di rinnovo iscrizione vengono prodotti, in tali casi quali, specifico capitolo allegato al provvedimento AUA.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Spese per organizza zione riutilizzo rifiuti in agricoltura

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Effettuazione dei controlli in materia di recupero rifiuti in agricoltura per tutelare e garantire il suolo e le risorse idriche.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio nonché autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

- Motivazione delle scelte:

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La Provincia ai sensi di legge provvede al controllo, sia amministrativo sia sul campo, dello smaltimento dei fanghi in agricoltura predisponendo anche idonea pianificazione degli stessi.

Nel controllo si avvale della collaborazione dell’ARPA per l’effettuazione di campionamenti e successive analisi.

A tal proposito dovrà essere affidato ad ARPA – dip. di Cremona il servizio di effettuazione di una campagna di controllo in materia ambientale nel territorio provinciale che stabilisca modalità d’intervento e procedure da seguirsi.

L’Ufficio a seguito di richiesta dei dati relativi agli smaltimenti effettuati sul territorio provinciale provvede all’inserimento degli stessi in apposita banca dati. Inoltre gli Uffici sono impegnati nell’informatizzare le comunicazioni delle campagne di smaltimento fanghi al fine di ottenere idoneo riscontro tra le date annunciate e quelle di effettivo smaltimento.

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Attività dell'Osse rvatorio provinciale rifiuti

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Attività di supporto, monitoraggio e programmazione dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti all’Osservatorio Nazionale Rifiuti.

Si provvede all’aggiornamento costante del sito della Provincia al fine di fornire all’utenza la situazione reale circa l’attività di gestione dei rifiuti su tutto il territorio provinciale.

La Provincia svolge inoltre attività di assistenza ai Comuni volta a divulgare le buone pratiche di gestione dei rifiuti.

Si deve procedere al rilevamento statistico dei dati inerenti la produzione e gestione di rifiuti urbani, nonché al monitoraggio della percentuale delle frazioni merceologiche avviate al recupero ai sensi della L.R. 26/03 e successive modifiche. Devono essere raccolti i dati al fine di redigere una relazione annuale sullo stato d’attuazione del Piano Rifiuti, sulla funzione autorizzatoria conferita e sulla attività di controllo esercitata nell’anno precedente; inoltre si procede alla elaborazione ed organizzazione dei dati sulla produzione e gestione dei rifiuti compresi i dati sugli impianti che effettuano operazioni di recupero ed autosmaltimento in regime semplificato e ordinario.

L’Osservatorio funge da supervisore nell’attività riguardante la gestione dei rifiuti; inoltre fornisce supporto e funge da coordinatore delle parti firmatarie le Convenzioni riguardanti il recupero dei rifiuti lungo le strade provinciali extraurbane al fine di prevenire il degrado ambientale causato dai frequenti episodi di abbandono di rifiuti in certe zone del territorio.

L’Osservatorio fornisce un supporto tecnico-amministrativo ai Comuni nell’ambito della gestione del servizio di gestione dei rifiuti.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, automezzi.

- Risorse umane da impiegare:

Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

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- Motivazione delle scelte:

La Provincia prevede, nel proprio Piano Rifiuti, programmi ed obiettivi per incentivare la riduzione della produzione dei rifiuti, la valorizzazione e recupero di materia ed energia.

Obiettivo operativo n.5 -Titolo: Interventi di prot ezione ambientale nella gestione dei rifiuti

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Ai sensi della legislazione vigente, il D.lgs. 152/06 e delle deleghe in materia, in particolare della L.R. 26/03 e successive modifiche si proseguirà nell’attività di rilascio autorizzazioni per l’approvazione di progetti di impianti per discarica di rifiuti inerti nonché quelli di stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali presso il produttore. Si provvederà ad approvare i progetti di impianti per la gestione dei rifiuti, anche pericolosi, nonché al rilascio di autorizzazioni alla realizzazione ed esercizio delle operazioni di smaltimento e/o recupero di cui agli artt. 208, 209, 210 del D.lgs. 152/06. Per tali attività devono essere attivate operazioni di controllo.

L’Ufficio fornisce inoltre consulenza in materia di rifiuti qualora richiesto da altri Servizi del Settore, in materia di AIA e relativamente alla promozione di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nonché dal Settore Territorio in materia di VIA, stilando un parere tecnico di competenza.

Per quanto riguarda la ex discarica - Corte Madama - in Comune di Castelleone, in attesa di attuare quanto previsto nel provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciato dalla Regione ad AEM Gestioni srl e precisamente di affidare alla medesima società la gestione del post chiusura dell’impianto di Castelleone, verrà affidato l’incarico di gestione del post-chiusura della discarica in argomento, ai sensi della normativa vigente in materia di appalti e contratti.

Gli Uffici garantiscono comunque l’effettuazione dei necessari i controlli all'impianto al fine di assicurarne il buon funzionamento nonché per garantire la necessaria salvaguardia ambientale.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio e autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Parte del personale Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

- Motivazione delle scelte:

Legittimità dell’azione amministrativa nel rispetto delle procedure previste per legge.

PROGRAMMA 4 Servizio idrico integrato

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Spese per l'eserci zio delle funzioni in materia di pianificazione utilizzo delle risorse idriche, di de manio idrico

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Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Gli Uffici provvedono all'applicazione delle linee guida e dei criteri definiti da Regione Lombardia e riportati nel Programma di Tutela e Uso delle Acque e nel Piano d’Ambito .

Gli Uffici provvedono al rilascio delle concessioni all’uso di piccole derivazioni di acque superficiali e sotterranee, delle licenze annuali di attingimento dai corsi d’acqua pubblici e delle comunicazioni relative ai pozzi per uso domestico; svolgimento delle istruttorie tecniche relative alle nuove grandi derivazioni; svolgimento delle funzioni di vigilanza e di polizia delle acque, in collaborazione con la Polizia Provinciale; ordinata archiviazione delle pratiche e aggiornamento del catasto informatico delle utenze idriche, prodotto dalla Regione; archiviazione ordinata delle denunce della quantità di acqua prelevata comprendenti anche quelle derivanti dall’obbligo di installazione dei misuratori delle portate; coordinamento della relativa informatizzazione.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Servizio Miglioramenti Fondiari, acque e calamità e soggetti terzi per l'informatizzazione delle denunce acque prelevate

- Motivazione delle scelte:

Solo una pianificazione delle risorse idriche basata su forme di utilizzo che rispettino i principi dello sviluppo sostenibile può garantire una loro effettiva tutela; la Provincia partecipa attivamente al processo programmatorio nei modi stabiliti dalla Legge.

Le attività amministrative in materia di demanio idrico devono essere svolte nel modo migliore possibile in quanto, oltre a costituire una competenza giuridica della Provincia, hanno l’obbligo di garantire un uso sostenibile delle risorse idriche provinciali; a tale scopo è necessario disporre di un quadro conoscitivo adeguato dei corpi idrici superficiali e sotterranei del territorio provinciale e provvedere ad una razionale gestione dei dati contenuti nelle pratiche di concessione e nelle denunce annuali della quantità di acqua prelevata, che la Provincia riceve per dare appunto seguito a quanto di competenza.

L’informatizzazione delle informazioni in materia di acque e l’assistenza tecnica tendono ad agevolare il cittadino nello svolgimento dei propri obblighi di legge e ad aggiornarlo su tutti i relativi adempimenti.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione.

PROGRAMMA 5 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Spese per interven ti e studi relativi ai parchi, riserve naturali, aree natura 2000, zone di interesse ambie ntale e faunistico

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Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità’ da conseguire: Conservazione e sviluppo del patrimonio naturalistico delle riserve naturali delle aree della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) e di altri ambienti rari o particolarmente fragili, anche attraverso la partecipazione a progetti partecipati (ad es. progetto CARIPLO o progetti regionali). Studi e ricerche sulle emergenze naturalistiche delle aree protette.

Pubblicazione di parte dei risultati conseguiti attraverso gli studi, redazione e gestione dei piani delle riserve naturali e delle aree della rete Natura 2000.

Si provvederà inoltre a stipulare eventuali Convenzioni con Enti, Istituti, Università, Associazioni

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio, delle riserve naturali, della rete Natura 2000 e delle aree di rilevanza ambientale. Autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare: Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti. Eventuali incarichi esterni per progettazioni, pianificazioni, studi, ricerche e allestimenti. Avvalimento di ditte esterne per lavori e servizi.

- Motivazione delle scelte: Le aree protette e gli ambienti pregiati devono trovare nell’Ente Gestore la capacità di valorizzare le zone ove maggiore è la ricadenza vincolistica perché maggiori sono le ricchezze ambientali, con lo scopo di proteggerle e svilupparle attraverso una politica gestionale di livello, che sappia consolidarne gli equilibri interni.

La Provincia intraprende gli interventi di ricostruzione e riqualificazione ambientale nelle aree di proprietà o in gestione, che necessitano di interventi di riqualificazione e manutenzione.

Inoltre la tutela dell’ambiente deve trovare uno spazio permanente nel bagaglio culturale di ogni persona.

La gestione diretta di aree protette, o ad elevato valore ambientale, impone l’approfondimento conoscitivo delle stesse sia allo scopo di documentarle sia quale premessa necessaria alla programmazione degli interventi di conservazione e sviluppo.

Alla Provincia competono alcune funzioni consultive o di indirizzo relative alla pianificazione territoriale dei Parchi regionali.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.2 -Titolo:Interventi per infr astrutture, conservazione e gestione stazione sperimentale per la conservazione della flo ra di pianura e fauna selvatica

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni - Descrizione e Finalità da conseguire:

Con l'obiettivo ci si propone di mettere in atto attività di riqualificazione naturalistica delle aree presso la stazione di Castelleone, aree già in proprietà provinciale. Si prevede il costante potenziamento delle

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infrastrutture dell’immobile “Cascina Stella” all’interno della stazione di Castelleone, tese al miglior funzionamento del complesso e a soddisfare la continua domanda di fruizione e di ricerca scientifica.

Inoltre si provvede alla gestione della “C.na Stella” e del “Museo del paesaggio padano” collocato in tali spazi.

All'interno di tali strutture vengono svolte attività tese alla produzione di essenze arboree ed arbustive ed erbacee autoctone da destinare a programmi di rinaturalizzazione attuati dalla Provincia o ad interventi pubblici di riqualificazione.

Per quanto riguarda la conservazione e sviluppo del patrimonio naturalistico locale vengono realizzati periodicamente monitoraggi ambientali. - Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio e del complesso di Castelleone.

Autoveicoli. - Risorse umane da impiegare: Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti. Incarichi esterni per progettazioni, pianificazioni, studi, ricerche e allestimenti.. Stagisti o altro personale derivante da convenzioni. Avvalimento di ditte esterne per lavori e servizi. Coordinamento del volontariato. - Motivazione delle scelte: La tutela dell’Ambiente deve trovare uno spazio permanente nel bagaglio culturale di ogni persona. Attraverso le aperture al pubblico con visite guidate si consente un diretto contatto con l’ambiente naturale, nelle sue diverse e caratteristiche manifestazioni per conoscere e verificare quali e quante potenzialità ambientali possa avere la nostra pianura. Nel complesso della cascina Stella di Castelleone trova spazio anche il Museo del paesaggio padano. L’istituzione, di particolare complessità tematica e conseguentemente organizzativa, risulta essere un unicum nel panorama museale regionale e mira ad illustrare la millenaria vicenda storica che ha portato alla formazione dei paesaggi attuali attraverso le stratificazioni degli avvenimenti naturali e antropici. Nel Bosco didattico di Castelleone si conservano esempi di tutti gli ambienti tipici della Pianura Padana e si riproducono alcune essenze autoctone. Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Conservazione e ges tione della riserva naturale Naviglio di Melotta

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

All'interno della Riserva vengono realizzati interventi di riqualificazione ambientale, di manutenzione ordinaria e straordinaria, anche attraverso l'eventuale acquisto di aree per proseguire nei programmi previsti dal piano di gestione della riserva stessa; tutto ciò anche richiedendo finanziamenti regionali e partecipando a progetti in parternariato. - Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio e della Riserva Naturale “della Melotta”. - Risorse umane da impiegare: Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti. Incarichi a ditte esterne per i lavori di riqualificazione e manutenzione ordinaria e straordinaria. - Motivazione delle scelte: La Riserva Naturale, per quanto biotopo ben individuato, necessita comunque di interventi di sviluppo per caratterizzare al meglio il costante processo di naturalizzazione eliminando quindi, in modo non traumatico, le ingressioni non coerenti, anche in modo spontaneo, favorendo le comunità autoctone e perseguendo uno

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stadio di equilibrio sufficientemente stabile. Sono previsti costanti interventi di manutenzione e di riqualificazione ambientale dell’area. Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.4 - Titlolo: Spese per le pratiche forestali espletate sul territorio provinciale

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni - Descrizione e Finalità da conseguire:

Il progetto ha come obiettivo l'acquisizione di aree ed interventi di impianto arboreo-arbustivo relativi ad azioni di compensazione forestale ex D.G.R. 1.8.2003 n. 7/13900 e D.lgs. 227/2001.

Si svolge l'istruttoria delle pratiche connesse a:

− autorizzazioni per l’abbattimento o il governo della vegetazione arborea;

− autorizzazioni paesistiche e forestali di trasformazione d’uso dei suoli boscati con obbligo di rimboschimento;

− autorizzazioni paesaggistiche in particolari casi di ordine forestale (ad esempio nei parchi regionali).

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio, automezzi.

- Risorse umane da impiegare: Personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti - Motivazione delle scelte: La gestione forestale del territorio di propria competenza deve essere svolta, per delega regionale, dalla Provincia; lo svolgimento delle relative funzioni è finalizzato al governo, alla protezione e al miglioramento del patrimonio vegetazionale del territorio provinciale, oltre al rilascio di autorizzazioni paesistiche in materia forestale nel caso di trasformazione d’uso dei suoli boscati. La Provincia, oltre ad autorizzare la trasformazione d’uso dei suoli boscati sovrintende anche all’obbligo di compensazione degli stessi, divenendo in vari casi anche soggetto delegato alla realizzazione di tali compensazioni forestali che hanno preso avvio anche attraverso lo strumento “dell’Albo delle opportunità”, previsto dalla disciplina forestale regionale. Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n. 5 -Titolo: Parchi Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità’ da conseguire: La Provincia per legge partecipa finanziariamente alla gestione dei parchi regionali dell’Adda Sud, dell’Oglio Nord, dell’Oglio Sud e del Serio.

Per i Parchi regionali la quota di partecipazione è determinata dall'assemblea degli enti partecipanti in relazione alle disposizioni statutarie e regolamentari dell'ente. Gli uffici provvedono all'acquisizione dei Bilanci e alla conseguente predisposizione degli atti necessari alla liquidazione.

I parchi devono investire le risorse assegnate in progettualità nel campo ambientale.

Gli uffici sono tenuti a verificarne le compatibilità, ad esprimere i pareri di competenza nonché a tenere conto delle modifiche di piano e statutarie degli enti parco.

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- Risorse strumentali da utilizzare: Normali dotazioni d’ufficio.

- Risorse umane da impiegare: Dirigente, personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

- Motivazione delle scelte: Verifica delle attività degli Enti parco a cui la Provincia partecipa con quote finanziarie obbligatorie anche attraverso l’espressione dei pareri di competenza, nonché sviluppare progetti di valorizzazione del territorio che diano slancio anche economico alle comunità che vi risiedono permettendo una loro fattiva partecipazione alle iniziative.

Obiettivo operativo n.6 -Titolo: Autorizzazioni paesag gistiche provinciali e supporto ai comuni

Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Saranno svolti tutti i compiti preordinati al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, sia di competenza provinciale sia quelle svolte vicariando i Comuni, compresa la gestione della Commissione per il paesaggio e i rapporti con la Soprintendenza.

Motivazione delle scelte: Applicazione di quanto disposto dal D.LGS.42/2004; dalla l.r.12/2005; dal DPR 139/2010.

Obiettivo operativo n.7 -Titolo: Tutela del verde u rbano

Dirigente responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Alla Provincia è delegata la gestione della giornata del verde pulito che viene annualmente individuata con decreto del Presidente della Regione Lombardia.

L’organizzazione di questa giornata riveste un ruolo significativo sia di sensibilizzazione e informazione ai cittadini sulle questioni ambientali che di realizzazione di azioni concrete di pulizia e sistemazione di aree verdi.

Motivazione delle scelte: Necessita sviluppare progetti di valorizzazione del territorio.

PROGRAMMA 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche

Obiettivo operativo n.1-Titolo: Spese per l'eserciz io delle funzioni in materia di scarichi di acque reflue e per studi finalizzati all a tutela delle acque

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

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- Descrizione e Finalità da conseguire:

Gli Uffici provvedono alla collaborazione con la Regione Lombardia all’attuazione del Programma di Tutela e Uso delle Acque e del Piano d’Ambito relativo al Servizio idrico integrato, nonché all’elaborazione dei Piani di gestione dei bacini idrici rendendo disponibili sia i dati utili presenti nei propri archivi e nelle proprie banche dati, sia la conoscenza del territorio acquisita dagli uffici provinciali, sia la rappresentanza delle esigenze locali relative agli usi dei principali corpi idrici di competenza.

Curano i rapporti tra Provincia e Ufficio d'Ambito (ex A.T.O.)

Gli Uffici provvedono, anche con la procedura dell'Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.), a: istruttoria delle domande e all'eventuale rilascio delle autorizzazioni di nuovi scarichi e di rinnovo di atti autorizzativi in scadenza (ad eccezione di quelli nelle reti fognarie); rilascio delle autorizzazioni degli scarichi nelle unità geologiche profonde; emissione delle comunicazioni relative all’archiviazione dei procedimenti riguardanti alcuni tipi di acque meteoriche; emissione di ordinanze, diffide, sospensioni e revoche in materia di scarichi di acque reflue; ordinata archiviazione delle pratiche e aggiornamento delle banche dati relative agli scarichi; invio di avvisi ai titolari di scarichi con autorizzazione in scadenza; assistenza tecnica ai soggetti, pubblici e privati, individuali e collettivi, che la richiedono; vigilanza, mediante ispezioni su segnalazione, sui fenomeni di inquinamento o sugli scarichi, in collaborazione con la Polizia Provinciale; redazione di processi verbali di accertamento di illeciti amministrativi e di notizie di reato relativi agli scarichi; tenuta del registro dei gestori di impianti di trattamento di acque reflue urbane che hanno effettuato la comunicazione in merito al trattamento di rifiuti costituiti da acque reflue.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Parte del Servizio Aria, Scarichi e Cave con contributi del Servizio Amministrativo e della Polizia Provinciale.

- Motivazione delle scelte:

L’attività autorizzativa degli scarichi di acque reflue rappresenta uno strumento di tutela preventivo, affidato alla Provincia dalla Legge, che concorre alla formazione di una forte sensibilità ambientale presso la pubblica opinione; la vigilanza, attribuita anche alla Provincia dalla normativa vigente, è necessaria per rendere efficace l’attività autorizzativa.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Spesa per l'eserc izio delle funzioni in materia di interventi di tutela e risanamento delle acque superficiali e sot terranee e di riqualificazione ambientale

delle aree connesse Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e finalità’ da conseguire: Gli Uffici provvedono, in caso di contaminazione di corpi idrici minori, al coordinamento degli interventi di contenimento degli idrocarburi nei corpi idrici superficiali, avvalendosi della Polizia Provinciale, dei Vigili

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del Fuoco e del Dipartimento A.R.P.A. di Cremona; attivano l’azienda incaricata dello smaltimento dei rifiuti prodotti da ogni intervento.

Gli Uffici provvedono alla predisposizione di adeguate scorte di materiale oleoassorbente, con loro collocazione ordinata presso i punti prestabiliti.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli, materiali oleoassorbenti per il contenimento degli idrocarburi.

- Risorse umane da impiegare:

Parte del Servizio Aria, Scarichi e Cave con contributi del Servizio Amministrativo e della Polizia Provinciale. Incarichi esterni per l’acquisizione di scorte di materiale oleoassorbente e per lo smaltimento dei rifiuti prodotti.

- Motivazione delle scelte:

Gli interventi diretti di eliminazione dell’inquinamento da idrocarburi, posti dalla Legge sotto la responsabilità della Provincia, assicurano una pronta reazione alle emergenze, che circoscriva al minimo l’area soggetta a danni ambientali. Considerata la elevata diffusività dell’inquinamento da idrocarburi, risulta indispensabile garantire un pronto intervento di contenimento ed eliminazione di questo tipo di fenomeni, così come previsto dalla Legge, ai fini della tutela delle acque superficiali e della riduzione dell’inquinamento.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

PROGRAMMA 08 Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento

Obiettivo operativo n.1 -Titolo : Spese per la tutela dell'atmosfera.

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Gli Uffici provvedono alla vigilanza in ambiti territoriali ricadenti su più comuni relativamente a segnalazioni di fenomeni di inquinamento acustico, mediante attivazione del Dipartimento A.R.P.A. di Cremona ed emissione dei relativi atti.

Gli Uffici provvedono al coordinamento delle attività di verifica in materia di impianti termici localizzati nei comuni con popolazione inferiore a 40.000 abitanti e, più nel dettaglio: gestione del catasto unico regionale degli impianti termici (CURIT); tenuta della contabilità finanziaria relativa alle autodichiarazioni di avvenuta manutenzione; archiviazione delle autodichiarazioni stesse; cura dei rapporti con gli ispettori; individuazione di impianti termici di cui nel CURIT non risulta la dichiarazione di avvenuta manutenzione; invio degli avvisi di ispezione; invio delle prescrizioni relative agli impianti irregolari; partecipazione allo specifico gruppo di lavoro costituito dalla Regione Lombardia; predisposizione dei documenti tecnici necessari per l’affidamento mediante gara di evidenza pubblica del servizio di ispezione agli impianti termici e svolgimento delle funzioni tecniche relative all’aggiudicazione; progettazione delle campagne di ispezioni.

Gli Uffici provvedono al rilascio dei patentini di abilitazione per la conduzione di impianti termici.

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Gli Uffici provvedono all'istruttoria sulle domande e all'eventuale adozione delle Autorizzazioni Uniche Ambientali delle Piccole e Medie Imprese, sostitutive delle autorizzazioni all’emissione, delle domande di adesione all'autorizzazione generale all’emissione di impianti o attività in deroga, le cui emissioni non sono scarsamente rilevanti, con la relativa vigilanza, in collaborazione con il Dipartimento A.R.P.A. di Cremona.

Gli Uffici hanno competenza al rilascio dell’autorizzazione dei depositi di oli minerali in base alla L.R. 24/2006.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Parte del Servizio Aria, Scarichi e Cave con contributi del Servizio Amministrativo e della Polizia Provinciale.

- Motivazione delle scelte:

L’inquinamento acustico, rispetto al quale la Legge affida alla Provincia un ruolo secondario, è tuttavia un fenomeno particolarmente avvertito dall’opinione pubblica, per cui deve essere affrontato con la massima efficacia. Le normative in materia di inquinamento acustico investono la Provincia in modo solo marginale per quanto riguarda la vigilanza sul territorio; tuttavia la Provincia è anche giuridicamente responsabile di numerose infrastrutture rumorose (strade, aeroporto, …), di cui deve garantire la conformità acustica alle leggi.

Le funzioni amministrative in materia di emissioni costituiscono attività attribuite alla competenza provinciale dalla normativa di settore ed hanno una funzione preventiva nei confronti dell’inquinamento atmosferico; in particolare permettono di conoscere localizzazione e caratteristiche principali di numerose fonti di inquinamento, la cui attività incide direttamente o indirettamente sulla qualità dell’aria del territorio provinciale, promuovendo la corretta gestione delle emissioni da fonti fisse e mobili.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n. 2 -Titolo: Spese per organiz zazione sistemi controllo bonifica siti inquinati

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Controllo e verifica sugli interventi di bonifica dei siti inquinati nonché attività istruttoria ed indagini circa le procedure operative ed amministrative inerenti gli interventi di bonifica.. Rilascio di certificazione circa interventi di messa in sicurezza e di avvenuta bonifica sulla base di una relazione tecnica di ARPA nonchè realizzazione degli stessi. Svolgimento di indagini per le situazioni di rischio concreto o potenziale di superamento delle soglie di contaminazione qualora sia necessario identificare il soggetto responsabile.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, nonché automezzi.

- Risorse umane da impiegare:

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Parte personale del Servizio Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

- Motivazione delle scelte:

Per i siti inquinati alla Provincia spetta ai sensi del D.lgs. 152/06 e successive modificazioni ed integrazioni, il controllo e la verifica sugli interventi di bonifica degli stessi.

Rilascia all’uopo, previo sopralluogo, apposita certificazione attestante il completamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale e la realizzazione degli stessi. Inoltre la Provincia è altresì tenuta ad effettuare controlli e verifiche periodiche sull’efficacia delle misure di sicurezza e degli interventi di messa in sicurezza permanente adottati.

L’intervento della Provincia si esplica anche nel coinvolgimento diretto, nelle singole fasi progettuali, attraverso la partecipazione a conferenze di servizio e riunioni tecniche presso e con gli enti interessati al procedimento amministrativo.

L’ufficio funge da supporto tecnico della struttura regionale competente in quanto annualmente deve rendicontare alla stessa Regione le situazioni di rischio concreto o potenziale di superamento delle soglie di contaminazione per i siti di ridotte dimensioni o per eventi accidentali che interessino aree circoscritte e per le quali la Provincia è spesso chiamata in causa. Potrebbe essere necessario avvalersi di servizi tecnici per il raggiungimento degli obiettivi.

L’Ufficio inoltre partecipa ai tavoli tecnici che vengono organizzati dalla Struttura regionale nell’ambito delle attività propedeutiche alla redazione del Piano regionale per la bonifica dei siti contaminati in cui è previsto l’aggiornamento dell’Anagrafe dei siti da bonificare.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Autorizzazioni IPPC – Autorizzazione integrata ambientale

Dirigente Responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire: Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione di valutazione e controllo del rispetto dei requisiti ambientali (IPPC)

La Provincia è l’autorità competente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A) prevista dal D.lgs 152/06 e s.m. L’attività consiste nell’istruttoria delle domande, acquisizione di pareri da soggetti esterni ed interni, sopralluogo istruttorio, conferenza dei servizi, rilascio di decreto di autorizzazione.

Le attività coinvolte sono elencate nell’ ALLEGATO VIII - Categorie di attività industriali di cui all'art. 6, comma 12, e attività zootecniche di cui ai punti 6.6 a.b.c. In provincia le attività coinvolte sono circa 210 impianti che spaziano dalle acciaierie, all’industria chimica, macelli, discariche, inceneritore, allevamenti ecc.

Oltre alla gestione delle nuove domande, delle modifiche sostanziali e non sostanziali, vi è tutta la gestione delle aziende autorizzate sulle quali verrà svolta un’attività di controllo da parte di ARPA con conseguente procedura di diffida nel caso di esito del controllo non conforme, gestione delle variazioni impiantistiche,

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annualmente il settore verifica le dichiarazioni (PTPR) ed effettua la validazione delle stesse sul portale del Ministero dell’Ambiente.

Gli uffici provvedono al rilascio di:

• decreto di autorizzazione per nuovi impianti e rinnovi

• decreto di valutazione delle modifiche sostanziali e non sostanziali

• attività di controllo sulle prescrizioni

• emissione di decreti di diffida

• decreti di voltura

• validazione delle dichiarazioni ex INES

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi.

- Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica del Servizio Produzioni Vegetali, Sviluppo Agricolo, Aia ed Energia

- Motivazione delle scelte: L’autorizzazione AIA è l’atto conclusivo che permette alle aziende sopra soglia di poter esercire nel rispetto degli obblighi sul contenimento delle emissioni e sul loro monitoraggio. La Regione Lombardia ha delegato la competenza alle province e questa attività riveste un’importanza fondamentale in quanto sono coinvolte le aziende più impattanti sul territorio ma anche quelle economicamente vitali.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

126.714,45

1.407.885,94

580.575,76

378.733,04

966.070,71

432.130,23

338.381,78

4.230.491,91 3.192.156,35Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 09 3.469.019,41 3.192.156,35

Programma Armon. 08 Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento

328.573,74 328.251,88 328.251,88

Programma Armon. 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche

340.744,13 340.744,13 340.744,13

Programma Armon. 05 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione

702.221,25 605.221,25 605.221,25

Programma Armon. 04 Servizio idrico integrato 348.077,18 322.877,18 322.877,18

Programma Armon. 03 Rifiuti 355.824,11 355.824,11 355.824,11

Programma Armon. 02 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale

1.285.045,88 1.130.704,68 1.130.704,68

Programma Armon. 01 Difesa del suolo 108.533,12 108.533,12 108.533,12

Missione Armon.09 (Sviluppo sos tenibil e e tutela del terr itor io e dell'ambiente )

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MISSIONE 10 TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITA’

Descrizione della missione Per quanto attiene le infrastrutture viarie, l’azione della Provincia negli ultimi anni è stata particolarmente mirata a rispondere alla domanda di infrastrutturazione del territorio finalizzata alla razionalizzazione e allo sviluppo della rete stradale provinciale nel suo complesso per favorire lo sviluppo delle relazioni, della mobilità ed il rilancio economico delle aziende locali. La missione del prossimo triennio – anche attraverso un percorso partecipato con gli Enti locali interessati - prevede alcuni interventi di progettazione e di realizzazione, che hanno un forte impatto sulle risorse finanziarie e organizzative dell’Amministrazione, ma anche interventi di basso costo finanziario altrettanto importanti ai fini della messa in sicurezza della reticolo provinciale, all’interno di uno scenario di sviluppo infrastrutturale complessivo, condiviso con la Regione Lombardia in quanto i progetti sono normalmente coerenti con il P.T.C.P., con il piano della viabilità provinciale, con l’AdPQ e/o i piani regionali e urbanistici locali. Nella missione sono inoltre compresi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria atti a garantire condizioni di sicurezza e percorribilità dell’intero reticolo provinciale. Si ritiene infatti necessario privilegiare gli interventi conservativi rispetto a quelli destinati a grandi opere la cui costruzione non sia ancora stata avviata, in quanto dal trascurare la necessaria manutenzione di un’opera infrastrutturale deriva la perdita di valore della rete stradale che costituisce un patrimonio dal valore altissimo. Solo interventi monitorati, programmati ed eseguiti possono fermare il degrado di questo patrimonio che, trascurato, perde valore anno dopo anno, fino ad arrivare al punto in cui il ripristino non è più possibile, la percorrenza diviene poco confortevole e la perdita di funzionalità è definitiva. Interventi correttamente individuati e realizzati permetteranno di mantenere il valore del patrimonio, favorendo la sicurezza degli utenti della strada, la fluidificazione del traffico con minori tempi di percorrenza e la diminuzione dell’inquinamento acustico/ambientale con costi minori e risparmi anche in termini di danno sociale complessivo.

La missione è relativa alla regolamentazione delle attività inerenti la pianificazione, la gestione e l'erogazione di servizi relativi alla mobilità sul territorio, al monitoraggio delle relative politiche che rientrano nell'ambito del trasporto e del diritto alla mobilità.

Le competenze amministrative della Provincia in ordine ai Trasporti sono attinenti ai servizi di trasporto pubblico di linea interurbano, non di linea, ferroviario e merci nonché le funzioni in materia di motorizzazione civile trasferite dallo Stato.

Inoltre afferiscono al funzionamento, all'utilizzo e alla manutenzione dei sistemi e delle infrastrutture per il trasporto lacuale e fluviale, alla costruzione e manutenzione delle infrastrutture inserite nei porti e negli interporti.

La missione comprende anche la gestione delle risorse inerenti il funzionamento, la gestione, l'utilizzo, la costruzione, la manutenzione, ordinaria e straordinaria dei percorsi ciclabili.

Alla missione sono riconducibile anche le funzioni sono inerenti i compiti che concernono il riconoscimento di consorzi di scuole per conducenti di veicoli a motore; gli esami per il riconoscimento dell’idoneità degli insegnanti ed istruttori di autoscuole; il rilascio di autorizzazioni alle imprese di autoriparazione per l’esercizio della revisione; il rilascio di licenze per autotrasporto di merci in conto proprio; gli esami per il conseguimento dei titoli professionali.

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PROGRAMMA 01 Trasporto ferroviario

Obiettivo operativo n.1 -Titolo:Trasporto ferroviar io Dirigente responsabile: arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire:

Gli studi in materia di trasporto ferroviario, pur essendo una materia non delegata in quanto di competenza regionale e nazionale, assumono importanza fondamentale per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio.

Si proseguirà con il monitoraggio relativo ai disagi e, in particolare, partecipando, in concertazione con Regione Lombardia, agli incontri di “quadrante” con RFI, Trenord, ed i Comitati viaggiatori, affinché si riesca a garantire una maggiore regolarità del servizio e una maggiore rispondenza dell’offerta alle esigenze della popolazione.

Con riferimento al trasporto ferroviario delle merci si opererà in concertazione con le ditte raccordate alla stipula di un nuovo Contratto di gestione Unica CGU comprensoriale per la gestione del raccordo Cavatigozzi – Porto – Aziende area industriale portuale.

La Provincia di Cremona collabora con RFI per l’attuazione del progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia (FESR/POR 2007-2013) per il raddoppio della tratta di linea compresa tra Cavatigozzi e la stazione di Cremona.

Motivazione delle scelte:

Accordi di programma e protocolli d’intesa con Regione e R.F.I. per la gestione dei contratti di servizio ferroviario. Verranno assegnati eventuali incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

PROGRAMMA N. 2 Trasporto pubblico locale

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Trasporto pubblico locale Dirigente responsabile: arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Nello scorso del 2013 è stato definitivamente affidato il nuovo contratto relativo al trasporto pubblico locale su gomma della durata di otto anni. Detta attività, fondamentale per il servizio sociale che svolge e per l’entità delle risorse messe in campo, ha subito nel corso degli anni una ridefinizione sia in termini chilometrici che economici.

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La Provincia di Cremona, il Comune di Cremona ed il Comune di Crema stanno gestendo un servizio tra le diverse modalità urbane ed extraurbane, volto a perseguire obiettivi di economicità ed efficienza e ad assicurare alla comunità locale la migliore e più efficiente mobilità in ambito territoriale ed extra provinciale. Il fine è quello di permettere l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto su gomma e ferro, tutelando principalmente il trasporto dedicato ai lavoratori ed agli studenti, perseguendo al contempo l’individuazione di forme alternative al servizio ripetitivo, quali il servizio a chiamata che nel 2014 sarà oggetto assieme al progetto bus navetta, di una nuova elaborazione. Tale azione risulta in linea con la L.R. 6/2011. Per la gestione del Contratto è stato istituito il Comitato di gestione al quale partecipano, in qualità di componenti i rappresentanti di ogni Ente con il compito di rilasciare le autorizzazioni per le eventuali modifiche del programma e monitorare i report previsti nel Contratto. L’attività di rilievo riguarda sia i dati relativi all’esercizio (orari, percorsi, fermate, mezzi, personale) che la qualità e l’informazione all’utenza. Si evidenzia che nella gestione del Contratto TPL è stato inserito il servizio di trasporto scolastico da svolgersi a favore degli Istituti provinciali che, non disponendo dei locali per svolgere attività didattiche, devono trasportare gli studenti nelle sedi distaccate. Gli Istituti interessati sono quelli di Cremona e di Crema.

Motivazione delle scelte: Sono tutte funzioni delegate e trasferite dalla Regione Lombardia con Legge Regionale 14 luglio 2009 n. 11, L.R. n. 6/2012 e dallo Stato con il D.lgs. 112/98.

E’ stato previsto un unico Contratto di Servizio. Ma le responsabilità contrattuali degli Enti affidanti saranno separate e disgiunte nei rapporti reciproci e verso terzi.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo:Piano trasporti pub blici provinciale Dirigente responsabile: arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: E' necessario monitorare, in attesa della attivazione della futura Agenzia, il Programma Triennale dei Servizi in ottemperanza alle nuove programmazioni e al nuovo contratto di servizio assegnato,nel rispetto delle funzioni di indirizzo politico e di programmazione che la legge attribuisce alla Regione ed agli enti locali, i programmi di bacino sono redatti dalle agenzie per il trasporto pubblico locale, previa concertazione con la Giunta regionale, laddove questa non partecipi all'agenzia. I programmi di bacino sono redatti in conformità alle linee guida elaborate dalla Regione, tenendo conto delle risorse disponibili, nonché sulla base dei dati e delle informazioni sul trasporto pubblico locale risultanti dal sistema di monitoraggio di cui all'art. 15 e previo espletamento delle consultazioni di cui all'articolo 7, comma 13, lettera m); i piani di bacino sono approvati dalle agenzie previo parere favorevole della Giunta regionale.

Motivazione delle scelte: Il sistema del Piano dei Trasporti Pubblici, dopo l'aggiudicazione del nuovo Contratto, deve essere oggetto di azioni di monitoraggio necessarie per coniugare i costi con il mantenimento dei servizi di trasporto e le proposte legislative regionali innovative inerenti la costituzione dei bacini interprovinciali e delle agenzie.

Verranno effettuati studi ed approfondimenti per addivenire ad una diversa pianificazione relativamente ad alcune aree territoriali interessate dal servizio a chiamata o dal servizio bus navetta per collegare il i servizio su gomma con il servizio ferroviario e per rendere coerente la programmazione alle risorse messe a disposizione

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PROGRAMMA N. 3 Trasporto vie d'acqua

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: Programmazione attività portuale Dirigente responsabile: arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Le funzioni e le attività di programmazione si riferiscono, per la sub area di Cremona :

-alla realizzazione di nuove opere e interventi di manutenzione straordinaria;

-alla promozione di accordi con i soggetti competenti per la realizzazione e gestione dei raccordi ferroviari e stradali con il porto e in particolare del nuovo Terminal ferroviario in sinergia con la Regione Lombardia, Autostrade Centropadane e soggetti privati; -alla ricollocazione della discarica di inerti sita nel porto, al fine di recuperare nuovi spazi su cui realizzare piazzali da destinare alle attività portuali;

-alla realizzazione dei piazzali e di nuove e più confacenti strutture.

Nel corso del 2015 proseguirà la realizzazione del programma di interventi finanziati dalla Regione Lombardia, per circa 4 milioni di euro, iniziato nel 2013.

Gli interventi riguarderanno l’adeguamento dell’impianto all’interno dei capannoni della darsena del Porto e, qualora venisse finanziato, lo spostamento della discarica di inerti all’interno del porto di Cremona.

Risorse strumentali da utilizzare:

normale dotazione d'ufficio e programmi informatici acquistati dalla Provincia e trasferiti dalla regione.

Risorse umane da impiegare: personale del settore e quello del settore appalti ed incarichi a professionisti.

Motivazione delle scelte:

Realizzazione dei progetti secondo gli accordi di programma sottoscritti con i soggetti istituzionali e privati e secondo le indicazioni programmatiche di Provincia , Regione e le indicazioni della legge regionale n.30/06, nonché della d.g.r.1585 del 20/04/2011.

Obiettivo operativo n.2 - Titolo: Gestione attività portuale Dirigente responsabile: arch. Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Le funzioni e le attività svolte saranno relative a :

−€€€€€€€ gestione dei servizi tecnico-amministrativi connessi al funzionamento dell'attività del porto; gestione degli atti amministrativi relativi alle locazioni, alle concessioni, alla movimentazione e successioni in termini di rapporti attivi e passivi;

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−€€€€€€€ programmazione, coordinamento, promozione, controllo delle operazioni portuali di carico, scarico e movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale svolte nell'ambito portuale, nonché le altre attività di carattere commerciale con potere di regolamentazione e di ordinanza anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi a tale attività ed in genere tutte le attività di polizia amministrativa nell'ambito dei Porti e nelle zone portuali;

−€€€€€€€ tenuta dei registri delle navi e dei galleggianti e del personale della navigazione; rilascio e rinnovo licenze di navigazione;

−€€€€€€€ gestione diretta, ovvero mediante rilascio di concessione, del patrimonio del demanio costituente i Porti definendo e riscuotendo i relativi canoni; le concessioni potranno essere rilasciate anche per periodi superiori a nove (9) anni, con possibilità di concordare col concessionario la facoltà di effettuare il versamento anticipato del canone, anche a rate annue, per un numero massimo di tre (3), senza aggravio di interessi a favore dell'Ente;

- cura della manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni ivi compresa quella del mantenimento dei fondali negli ambiti portuali;

−€€€€€€€ gestione della discarica di categoria 1A presente sulle aree portuali, in attesa della sua rimozione.

−€€€€€€€ partecipare alla definizione della regolazione dei rapporti tra Provincia e Regione per gli anni 2015-2018 a garanzia della valorizzazione dell'idrovia e più in generale dell'intermodalità del trasporto merci.

Motivazione delle scelte:

Si dovrà operare per le funzioni tipicamente portuali ma anche per le funzioni intermodali che comprendono la gestione delle banchine e delle aree ad esse collegate, la valorizzazione delle aree attigue dove insediare attività industriali connesse al sistema intermodale, la gestione degli impianti e dei magazzini portuali ivi compresi i raccordi ferroviari, la gestione delle opere di urbanizzazione e dei servizi portuali.

Si opererà, altresì, per il rinnovo con RFI della convenzione per la gestione del raccordo ferroviario.

La Provincia parteciperà ad incontri di lavoro con la Regione Lombardia e gli altri soggetti pubblici ai fini della elaborazione del nuovo Regolamento della Regione Lombardia sul demanio portuale ed idroviario.

Ridurre i costi della utilizzazione dell'infrastruttura per agevolare il trasporto sostenibile. Avere figure professionali qualificate insediate sul territorio.

Semplificazione organizzativa e burocratica.

Organizzazione di programmi generali finalizzati a valorizzare il sistema nel suo complesso.

Risorse strumentali da utilizzare: normale dotazione d'ufficio e programmi informatici acquistati dalla Provincia e trasferiti dalla regione.

Risorse umane da impiegare:

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personale del settore ed incarichi a professionisti.

Motivazione delle scelte: Realizzazione dei progetti secondo gli accordi di programma sottoscritti con i soggetti istituzionali e privati e secondo le indicazioni programmatiche di Provincia, Regione e le indicazioni della legge regionale 30/2006 e degli atti conseguenti successivi.

PROGRAMMA N. 4 Altre modalità di trasporto

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: Spese per svolgimento funzioni trasporti pri vati Dirigente responsabile: arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire:

Stante che sono trasferite alle Province le funzioni inerenti l’autorizzazione e vigilanza tecnica sull’attività svolta dalle autoscuole e dalle scuole nautiche, il riconoscimento di consorzi di scuole per conducenti di veicoli a motore, gli esami per il riconoscimento dell’idoneità degli insegnanti ed istruttori di autoscuole; il rilascio di autorizzazione alle imprese di autoriparazione allo svolgimento dell'attività di revisione dei veicoli; il rilascio di licenze per l’autotrasporto di merci in conto proprio e la gestione dell’Albo autotrasportatori in conto terzi, sino al trasferimento delle relative competenze all’Albo trasportatori; gli esami per il conseguimento dell’idoneità professionale per l’autotrasporto di merci e viaggiatori per conto terzi, la Provincia si deve far carico della tenuta dell'albo provinciale e deve provvedere alla pubblicazione dello stesso sul sito della Provincia.

Gli uffici procedono, inoltre, ad aggiornare le posizioni degli autotrasportatori nel database del Ministero dei Trasporti, gestendo le variazioni (iscrizioni, cancellazioni, cambio di sezione ed adeguamento requisiti), attraverso la consultazione di apposite commissioni.

La Provincia gestisce, attraverso un regolamento appositamente approvato l’attività relativa agli esami di idoneità all’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto.

Ai sensi delle nuove normative e del codice della strada si ricevono le SCIA e vengono controllati i relativi requisiti delle autoscuole.

Sono altresì conferite alle Province le funzioni amministrative inerenti l’accertamento dei requisiti di idoneità per l’iscrizione al ruolo dei conducenti di veicoli o natanti adibiti a servizi pubblici non di linea (taxi e noleggio con conducente) di cui alla legge n.21 del 15/6/92 ed alla L.R.11 del 14/7/2009. L’Albo professionale provinciale dei conducenti dei veicoli o natanti adibiti ad autoservizi pubblici non di linea è istituito presso la CCIAA di Cremona.

Inoltre annualmente si rinnova il Piano delle licenze di noleggio con conducenti e taxi, da assegnare ai Comuni, effettuati sia con autovetture che con natanti.

Nel 2015 entrerà in vigore il regolamento regionale n. 6/2014 “Disciplina dei servizi di noleggio di autobus con conducente”. In base a tale disposizione normativa, la Provincia ha il compito di gestire il Registro regionale telematico delle imprese esercenti l’attività di trasporto di viaggiatori mediante noleggio di autobus con conducente. In particolare, la Provincia: riceve le istanze di

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iscrizione di diritto nel Registro regionale la SCIA per l'inizio dell'attività; rilascia apposito titolo per l'immatricolazione dei mezzi da adibire al servizio; costituisce ed aggiorna la sezione provinciale del Registro telematico; riceve le comunicazioni di mutamento dei requisiti per l'esercizio dei servizi e di ogni modifica della struttura aziendale che possa pregiudicare il possesso dei requisiti; verifica la permanenza dei requisiti; vigila, accerta ed irroga sanzioni; adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell'attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, nonché di sospensione dell'esercizio dell'attività; cancella le imprese dalla sezione provinciale del Registro nei casi previsti dal Regolamento.

Motivazione delle scelte:

La programmazione illustrata è specificatamente attribuita dal D.Lgs 112/98 – art.105, dalla Legge n.21 del 15/6/92 e dalla L.R. 11 del 14/7/2009.

PROGRAMMA N. 5 Viabilità e infrastrutture stradali

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Realizzazione del pe rcorso ciclabile Cremona-Corte

de Frati Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Il progetto si propone di unire la città di Cremona con la località Brazzuoli di Pozzaglio ed Uniti,collegandosi al già realizzato percorso "Brazzuoli - Robecco", al fine di completare il collegamento sia con il parco Oglio Sud e le sue Greenway. Il percorso sarà collocato principalmente lungo l'alzaia del Dugale Robecco e si svilupperà parallelamente alla ex SS45 Bis, all'interno dei confini amministrativi dei Comuni di Cremona, Persico Dosimo e Pozzaglio ed Uniti. Finalità da conseguire L'infrastruttura in progetto garantisce un collegamento diretto tra i centri abitati dislocati lungo la Via Brescia e sicurezza dell'utenza ciclabile, mediante la realizzazione di un percorso totalmente realizzato in sede riservata. Motivazioni delle scelte Il Piano dei percorsi ciclopedonali è composto di oltre 200 Km di Green ways da Spino d’Adda a Casalmaggiore. Gli itinerari di interesse culturale, turistico e ricreativo sono: la ciclabile delle Città Murate, del Canale Vacchelli, dell'Antica Regina, della Golena del Po e della Postumia. Nel 2013 si è conclusa la realizzazione del percorso ciclabile Montodine-Ripalta-Gombito nell’ambito del progetto PIA finanziato con risorse regionali. Inoltre si è realizzato in concertazione con il Comune di Crema il percorso ciclabile Crema-Izano e nel 2014 verrà realizzato con risorse proprie dell'Ente il percorso ciclabile Crema – Offanengo. Per completare i 200 Km descritti in precedenza, rimane ora da realizzare, in concertazione con i Comuni di Cremona, Pozzaglio e Persico Dosimo, il percorso ciclabile Cremona-Corte de' Frati, per una lunghezza di circa 9 chilometri. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale inserite nel POP Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Interventi puntual i sistemazioni innesti, per

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ampliamento curve, allargamento di sedi stradali ne ll’ambito della messa in sicurezza strade, ecc.

Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalita’ da conseguire: Messa in sicurezza di intersezioni e/o tratti stradali che, per caratteristiche geometriche, costituiscono punti pericolosi per la circolazione stradale o risultano inadeguati rispetto alle attuali condizioni di traffico. Motivazione delle scelte: I punti stradali su cui intervenire sono caratterizzati da una elevata incidentalità o da evidenti inadeguatezze strutturali e verranno individuati anche sulla base di tavoli di confronto con il territorio. I tratti stradali e le intersezioni per le quali si ipotizzano riqualifiche o nuove realizzazioni, su cui verranno effettuati approfondimenti finalizzati alla verifica di fattibilità riguardano in particolare, per il 2015: - SP CR EX SS 472 “Bergamina »- riqualifica rotatoria di Pandino – operazioni di collaudo - SP CR EX SS 10 “Padana Inferiore” - riqualifica rotatoria a Cicognolo, intersezione SP33”Seniga – Isola Pescaroli” - operazioni di collaudo - Studi e progetti di riqualifica e messa in sicurezza di intersezioni e tratte stradali – Risoluzione di criticità puntuali in funzione della sinistrosità rilevata e delle priorità valutate in contraddittorio con le amministrazioni comunali nell'ambito dei servizi di area vasta riconducibili alla nuova Provincia. A valere sui prossimi esercizi potranno essere valutati ulteriori interventi, anche attraverso la compartecipazione dei comuni e/o di partner privati, tra cui in particolare: -SP CR EX SS 10 “Padana Inferiore” - riqualifica a rotatoria intersezione in Comune di Torre de Picenardi -SP CR EX SS343 “Asolana” - riqualifica a rotatoria intersezione in Comune di Casalmaggiore -SP CR ex SS358 riqualifica a rotatoria intersezione con le SSCC Via del Porto e Via Galluzzi in Comune di Casalmaggiore. -SP47 – Riqualifica e completamento del percorso ciclo-pedonale in Comune di Grumello Cre-monese -SP CR ex SS45 bis – Allargamento dell'incrocio con la S.C. per Castelnuovo Gherardi in Comune di Pozzaglio ed Uniti - SP64 – Realizzazione di una pista ciclo-pedonale tra gli abitati di Ricengo e Bottaiano ed allargamento della S.C. “Via per Ricengo” -SP CR EX SS 472 “Bergamina »- riqualifica rotatoria intersezione in Comune di Agnadello. -SP 33 “Seniga – Isola Pescaroli”- riqualifica a rotatoria intersezione con la SP 3 “Montanara –Gabbioneta” in località Pescarolo. -SP CR EX SS 234 “Codognese” – riqualifica a rotatoria intersezione con SP 47 “Soresina –Crotta d’Adda” in località Crotta d’Adda e dell’intersezione con la SP 84 a Pizzighettone. Ulteriori interventi potranno essere valutati in relazione ad intervenute esigenze di sicurezza, alle richieste dei Comuni od al reperimento di finanziamenti.

Obiettivo operativo n.3 -TITOLO: S.P. CR EX S.S. N. 498 "SONCINESE" -

CIRCONVALLAZIONE DI CASALMORANO. Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalita’ da conseguire: Riqualifica e ammodernamento dell’itinerario stradale di collegamento tra Cremona e Soncino nel territorio di Casalmorano. Realizzazione del nuovo tracciato stradale e di tre rotatorie compatte che hanno eliminato completamente il traffico di attraversamento dal centro abitato. Motivazione delle scelte: Il tratto stradale su cui si è intervenuti è stato caratterizzato negli anni da una elevata incidentalità e da evidenti inadeguatezze strutturali. Nel 2015 si prevede l’ultimazione del pagamento residuo della liquidazione dei terreni, in quanto le opere sono state ultimate e collaudate.

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: S.P. CR EX S.S. N° 591 “CREMASCA”.

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CIRCONVALLAZIONE DI MONTODINE Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba

Finalita’ da conseguire: Realizzazione della variante della ex S.S. n° 591 “Cremasca” all’abitato di Montodine. Motivazione delle scelte: L’opera si inserisce funzionalmente nel programma di riqualificazione della ex S.S. n° 591 “Cremasca” in territorio di Cremona. La variante permette di ovviare almeno in parte ai problemi viari che sono sorti con la messa in esercizio del nuovo ponte sull’Adda a Montodine. Nel 2015 e 2016 si prevede l’ultimazione del pagamento residuo della liquidazione dei terreni ed il completamento delle opere compensative e di mitigazione, in quanto le opere relative al primo tratto della infrastruttura sono state ultimate e collaudate.

Obiettivo operativo n.5 - Titolo: SP CR EX S.S. N. 591 “Cremasca” – Variante tra la

Cascina Fustagno e la S.P.CR EX SS N. 415 “Paullese” a Castelleone. Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalita’ da conseguire: Riqualifica e ammodernamento dell’itinerario stradale interprovinciale Bergamo – Crema Codogno – Piacenza. Motivazione delle scelte: Costituire un funzionale collegamento viario fra il bergamasco – cremasco ed il lodigiano, di cui l’opera costituisce un lotto funzionale. Nel 2015, non essendo stato possibile reperire risorse sufficienti per la realizzazione del 2°lotto della tangenziale di Montodine, si prevede lo studio di fattibilità relativo ad un nuovo tracciato più funzionale ed economicamente sostenibile ed in particolare rispetto ad una nuova intersezione a rotatoria tra la SS415, la SP52 e la strada comunale nei pressi del Santuario di Castelleone funzionale al miglioramento della sicurezza dell’intersezione, che costituiscono parte del 2°lotto dell’opera complessiva.

Obiettivo operativo n.6 -Titolo: S.P. CR EX S.S. N° 498 – S.P. CR EX S.S. N° 235 –

Completamento del sistema tangenziale di Soncino. Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalita’ da conseguire: Intervento atto a completare il sistema tangenziale di Soncino Motivazione delle scelte: L’opera consentirà di rendere funzionale il previsto sistema tangenziale di Soncino non completato dall’A.N.A.S. in quanto le risorse impegnate sono risultate insufficienti. Nel 2015 si prevede l’aggiudicazione e l'avvio dei lavori del tratto di completamento.

Obiettivo operativo n.7 -Titolo: S.P. N. 27 “POSTUM IA” – Allargamento dal KM

12,800 a Cà d’Andrea”. Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Motivazione delle scelte: Migliorare il livello di servizio e la sicurezza della circolazione mediante un intervento di allargamento, riqualifica e la messa in sicurezza del tratto stradale interessato. Nel 2015 si prevede l’ultimazione della liquidazione residua dei terreni, in quanto le opere sono state ultimate e collaudate.

Obiettivo operativo n.8 -Titolo: Contributi ai Comu ni per opere di messa in sicurezza e/o declassificazioni di tratte di strade provincial i

Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalita’ da conseguire:

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Ricognizione delle caratteristiche geometriche e funzionali della rete stradale nel suo complesso atta ad individuarne una corrette classificazione. Avviare la redazione piano di verifica e valutazione delle caratteristiche delle strade provinciali finalizzata ad una corretta classificazione Motivazione delle scelte: Contributi od interventi per favorire la riqualifica e la messa in sicurezza della rete viaria provinciale in vista di un riordino della rete di competenza e della sua corretta classificazione.

Obiettivo operativo n.9 -Titolo: S.P. CR EX S.S. N° 358 “Di Castelnuovo” Collegamento da Casalbellotto – Quattrocase a Viada na Via Kennedy con rondò a

raso – Concorso negli oneri per realizzazione. Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalità da conseguire Intervento per la realizzazione della variante a Viadana. Motivazione delle scelte: L’opera costituisce un lotto funzionante della programmata circonvallazione di Casalmaggiore e Viadana, che troverà completamento con la realizzazione della gronda nord di Casalmaggiore, opera compensativa sul territorio cremonese della realizzanda autostrada Ti.bre. Essa permetterà di eliminare l’attraversamento di tutti i centri abitati compresi fra Vicomoscano e Viadana. L’intervento, nel tratto indicato verrà realizzato dalla Provincia di Mantova.

Obiettivo operativo n.10 -Titolo:S.P. CR EX S.S. N° 343 ”ASOLANA” Circonvallazione est di S.Giovanni in Croce.

Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalità da conseguire Opera viaria di circonvallazione dell’abitato di S. Giovanni in Croce con conseguente soppressione di P.L. ferroviari. Motivazione delle scelte: La S.P. CR EX SS n. 343 «Asolana » attraversa il centro abitato di S.Giovanni in Croce costituendo una fonte di pericolo e di inquinamento per i cittadini di S.Giovanni in Croce e con riduzione del livello di servizio della struttura viaria. L’intervento prevede la realizzazione di una circonvallazione che eliminerà completamente il traffico dal centro abitato di S. Giovanni in Croce e la soppressione di n.2 P.L. ferroviari. Potrà trovare realizzazione come opera compensativa nell’ambito dell’esecuzione della autostrada Cremona-Mantova e della Ti.bre.

Obiettivo n.11 -Titolo: Piano contenimento ed abbat timento rumore

Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Motivazione delle scelte: Prosecuzione delle attività necessarie per valutazione e mappatura acustica della rete viaria e relativi adempimenti normativi.

Obiettivo operativo n.12 -Titolo: Catasto strade Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalità’ da conseguire: Interventi aggiornamento o nuovo inserimento dati relativi alla formazione del catasto su tutto il demanio di competenza provinciale Motivazione delle scelte: Per mantenere il catasto stradale ad un costante livello d’efficienza è necessario provvedere al suo costante aggiornamento, integrando i dati relativi a situazioni modificate che riguardano la strada e le sue pertinenze. Si prevede per il 2015 la prosecuzione dell’aggiornamento e dell'integrazione dei dati inerenti le strade provinciali, e la prosecuzione del monitoraggio dei dati di traffico su tutte le strade.

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La presenza di un catasto stradale completo risulta particolarmente importante per la gestione della manutenzione stradale, per la programmazione degli interventi e per la pianificazione della sicurezza stradale.

Obiettivo operativo n.13 -Titolo: Sistema integrato della sicurezza stradale Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalità’ da conseguire: Miglioramento delle condizioni di sicurezza sulle strade della Provincia attraverso interventi operativi, formativi ed informativi da attuarsi sul territorio in collaborazione con altri soggetti Motivazione delle scelte: Il fenomeno dell’incidentalità è da tempo oggetto di interesse da parte della Provincia di Cremona che, attraverso gli studi effettuati in questi anni dall’Osservatorio Provinciale della Sicurezza Stradale, sta proponendo diverse azioni di mitigazione. Gli incidenti stradali, infatti, risultano determinati in massima parte da comportamenti di guida scorretti: ne consegue la necessità di una campagna di sensibilizzazione e formazione di tutti gli utenti che utilizzano la rete, con azioni che investono il tessuto sociale e produttivo, nonché le categorie di lavoratori della strada. Sulla base di queste considerazioni, e coerentemente a quanto proposto a livello nazionale e regionale, è stato avviato il progetto “Sistema Integrato della Sicurezza Stradale”, che vede come punti fondamentali della sua attuazione la comunicazione, l’informazione e formazione. Attraverso il lavoro dell’Osservatorio è possibile fornire dati aggiornati sulla incidentalità presente nel nostro territorio, aggregando i dati per tematismi e fornendo utili indicazioni ai Comuni ed alle Forze dell’Ordine sia per individuare priorità di interventi infrastrutturali e/o segnaletici sia per pianificare le attività di controllo. Il lavoro di inserimento e aggiornamento dati e di informazione e monitoraggio verrà proseguito anche per il 2015 in sinergia con il progetto “Incidere” di Regione Lombardia e con l’Osservatorio Sicurezza istituito presso la locale Prefettura anche al fine di integrare/modificare i tratti sui cui vige il decreto prefettizio per la rilevazione automatizzata della velocità.

Obiettivo operativo n.14 -Titolo: Pianificazione/pr ogrammazione di grandi opere

stradali: revisione programmazione in essere alla lu ce del contesto storico -economico e delle nuove necessità

Dirigente responsabile: Ing.Patrizia Malabarba Finalità da conseguire: Riattualizzare la programmazione delle opere infrastrutturali in relazione alle effettive esigenze del territorio ed alle risorse disponibili. Tra gli indicatori da considerare per individuare le priorità di analisi e di intervento viene valutata la finanziabilità e la cantierabilità dell'opera Motivazione delle scelte: Lo sviluppo della rete stradale necessita di accurata pianificazione e programmazione, in particolare per quanto attiene le grandi opere stradali. Il nuovo contesto storico – economico e le conseguenti profonde modifiche intervenute a livello di traffico, modalità, consumo di suolo, disponibilità di risorse rendono indispensabile la revisione programmazione in essere alla luce delle nuove necessità; a titolo di esempio si indicano come situazioni meritevoli di attenzione e studio: Tang. di Dovera Tang. Sud di Soresina Tang. Campagnola (Comune di Crema) Madignano: intersezioni con la SS 415 Paullese Gronda nord di Casalmaggiore Accessibilità a grandi zone industriali

Obiettivo operativo n.15 -Titolo: Interventi di ord inaria manutenzione delle SS.PP., delle piste ciclabili di gestione provinciale e deg li spazi esterni del porto di Cremona

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Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Per ordinaria manutenzione si intendono tutti quei lavori ed opere che debbono essere eseguite per mantenere il demanio stradale ad un costante livello d’efficienza e sicurezza malgrado la costante degrado delle strade dovuto al transito dei veicoli ed agli agenti atmosferici. Fra i principali lavori di manutenzione rientrano lo sfalcio dell’erba sulle banchine e scarpate, la chiusura delle buche sulla carreggiata, lo spargimento dei materiali antigelivi e lo sgombero della neve nel periodo invernale, la regolarizzazione delle banchine e dei fossi di colo, la sistemazione dei manufatti, il rifacimento della, segnaletica orizzontale e verticale ecc. I vari lavori e le forniture e i noli essenziali per l’esecuzione della manutenzione ordinaria possono essere così suddivisi: a) fornitura di materiali e mezzi necessari al personale del settore per eseguire i lavori in economia diretta; b) sistemazione degli automezzi ed attrezzature attualmente utilizzati dal personale del settore; c) lavori che debbono essere eseguiti da imprese specializzate in quanto per la loro realizzazione è necessario impiegare operai specializzati od attrezzature speciali delle quali il settore è sprovvisto; d) fornitura di vernice spartitraffico per la realizzazione di modesti interventi di segnaletica orizzontale e di segnali stradali per la segnaletica verticale. Inoltre, in considerazione del fatto che molti sinistri stradali sono conseguenza di un comportamento indeciso da parte dell’utenza, risulta opportuno procedere alla razionalizzazione ed al mantenimento in efficienza della segnaletica verticale, secondo precisi piani di segnalamento che verranno redatti. Si dovrà quindi provvedere all’acquisto di pali in acciaio inox e di segnali stradali verticali ed accessori vari da posizionare sulle strade provinciali per segnalare agli utenti un pericolo, una prescrizione od una indicazione secondo le leggi vigenti. Di norma detti segnali vengono impiegati in sostituzione di quelli deteriorati oppure per adeguare la segnaletica stradale a precise disposizioni legislative. Il posizionamento delle varie attrezzature e della vernice spartitraffico viene effettuato in parte dal personale dell’Amministrazione, in parte da Ditte specializzate nel settore. Finalità da conseguire Mantenere il demanio provinciale ed i percorsi ciclabili in gestione provinciale ad un costante livello d’efficienza e sicurezza. Motivazione delle scelte Le scelte operate, di affidare la manutenzione ordinaria in parte al personale interno, in parte a ditte esterne specializzate, sono dettate da criteri di economicità, ovvero dall'efficienza ed efficacia di questa modalità organizzativa, che privilegia interventi in economia diretta in situazioni di urgenza, di reperibilità, ovvero di tipo puntuale e sparso sul territorio, mentre interventi con ausilio di ditte esterne specializzate per lavori più estesi e/o più specialistici. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Dal punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Dal punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi, personale viabilità in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.16 -Titolo: Rinnovo manti bit uminosi per l’ammodernamento

della rete stradale provinciale ed ex statale ed in terventi puntuali Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Gli strati superficiali in conglomerato bituminoso delle carreggiate stradali necessitano di una costante manutenzione ed in particolare, dopo circa 14-16 anni, debbono essere rinnovati in quanto sotto l’azione degli agenti atmosferici e del traffico si deformano, si fessurano e si sgretolano. Pertanto, constatato che il demanio stradale della Provincia, a seguito dell’attribuzione delle competenze sulle strade statali si estende per circa 900 km, sarebbe necessario ricostruire ogni anno gli strati superficiali di collegamento e d’usura in conglomerato bituminoso di circa 65 km di strade onde

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mantenere scorrevole e sicura la circolazione, anche in considerazione dell’elevata intensità di traffico presente sulle strade ex statali. Finalita’ da conseguire Rinnovo manti bituminosi per l’ammodernamento della rete stradale provinciale ed ex statale e interventi puntuali. Motivazione delle scelte L’esatta individuazione degli interventi di ripristino, le localizzazioni e le tipologie degli interventi sono determinate, rispetto alle risorse a disposizione, in funzione delle condizioni di degrado riscontrate e sulla base di analisi comparate delle situazioni di traffico ed incidentalità, finalizzate alla miglior transitabilità, in sicurezza delle strade, od anche sulla base di accordi già assunti con i Comuni interessati, nonché in funzione del pervenimento di contributi esterni finalizzati alla realizzazione di specifici interventi. Al fine di una corretta programmazione degli interventi è stata predisposta la “comunicazione annuale delle necessita’ di intervento mediante risagomatura e consolidamento del piano viabile”, che individua le priorità di intervento secondo i criteri esposti in precedenza. Per l'anno 2015 al momento l'unico intervento finanziato è rappresentato dall'intervento di risagomatura e consolidamento di tratti vari della rete provinciale sulle ex statali n.235 “di Orzinuovi” e n.415 “Paullese”. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale inserite nel POP Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi, personale viabilità in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.17 -Titolo: Attrezzature e veic oli (Macchine operatrici

complesse, autocarri o autocarri leggeri) –Interven ti di acquisto o messa a norma Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Il servizio di manutenzione ordinaria della viabilità provinciale viene eseguito, oltre che da Ditte specializzate, anche attraverso interventi in economia diretta eseguiti dal personale della viabilità con automezzi ed attrezzature per lo sfalcio dell’erba, la pulizia delle strade, lo sgombro della neve, le salature in presenza di gelo. Per tale motivo è indispensabile mantenere in efficienza ed in armonia con la normativa vigente il parco macchine, in funzione della vita media di un autocarro o di una macchina operatrice, della diminuzione del livello di rendimento e del piano di ammortamento della spesa. Finalita’ da conseguire Acquisto o messa a norma di attrezzature ed automezzi Motivazione delle scelte La valutazione delle sostituzioni da effettuare, fortemente condizionata dagli esigui finanziamenti disponibili, è stata pianificata in funzione dei tempi di entrata in vigore della normativa regionale in materia di inquinamento atmosferico. Considerato il consistente parco macchine a disposizione, è opportuno vengano eseguiti interventi atti a migliorare le condizioni di sicurezza delle attrezzature, secondo quanto previsto dalla direttiva macchine e dalle norme vigenti. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, periti, amministrativi, personale viabilità in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente. Obiettivo operativo n.18 -Titolo: Interventi vari d i messa in sicurezza di tratte

stradali, piste ciclabili, viadotti e ponti Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione

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Nella rete viaria provinciale sono presenti un elevato numero di manufatti stradali, di varie dimensioni, tipologie ed epoche di costruzione, alcuni dei quali di notevole rilevanza in quanto costituiscono collegamenti viari interprovinciali o addirittura interregionali su importanti corsi d'acqua. E’ previsto un costante ed assiduo programma di controllo, monitoraggio, verifica e mantenimento di tali strutture per garantire la percorribilità in sicurezza dell’intera rete stradale. Si è potuto constatare che molte di queste opere presentano un consistente stato di degrado, principalmente imputabile alla vetustà ed anche ad una scarsa manutenzione da parte del precedente Ente gestore (ANAS), tale da comportare, in taluni casi, la necessità di imporre limitazioni per la circolazione. Finalita’ da conseguire Ripristino manufatti stradali, consolidamenti strutturali, verifiche e monitoraggi. Motivazione delle scelte Per l’anno 2015 verrà eseguito il terzo lotto degli interventi di ripristino e consolidamento strutturale del viadotto della tangenziale di Piadena, cui non si è potuto dar corso negli esercizi precedenti per mancanza di finanziamenti, e opere di rifacimento giunti e di mantenimento di alcuni manufatti minori. Inoltre, avendo richiesto alla Prov. di Parma di realizzare ulteriori verifiche sullo stato conservativo del ponte sul fiume Po sulla SP33 "Seniga-Isola Pescaroli" in località S.Daniele, è prevista la progettazione di un primo lotto di lavori di risanamento e ristrutturazione da attuarsi da parte della nostra provincia sulla base di una convenzione sottoscritta tra i due enti. Infine è previsto un progetto di messa in sicurezza di alcuni brevi tratti di piste ciclabili con gestione in capo alla provincia Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale inserite nel POP. Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi, personale viabilità in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.19 -Titolo: Ripristino delle condizioni di sicurezza della rete

stradale mediante barriere di sicurezza in acciaio e dotazioni accessorie e/o interventi sugli impianti di illuminazione su tratti vari di SS.PP.

Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Si ipotizza l’esecuzione di interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza della rete stradale di competenza mediante la sostituzione di barriere di protezione e dotazioni accessorie incidentate e/o degradate, in maniera conforme alle normative vigenti. Le stesse norme prescrivono inoltre misure più restrittive per la protezione dei manufatti stradali che dovranno pertanto essere messe in atto. Si prevedono inoltre interventi di ripristino, messa a norma e risparmio energetico da attuarsi sugli impianti di illuminazione, presenti prevalentemente sulle ex strade statali e che si presentano spesso in mediocri condizioni. Finalita’ da conseguire Ripristino delle barriere sicurvia ammalorate e/o incidentate; adeguamento e/o ripristino degli impianti d'illuminazione pubblica non a norma e/o non funzionanti Motivazione delle scelte Le priorità d’intervento, compatibilmente con le risorse disponibili, verranno determinate per quanto attiene le barriere stradali in funzione della presenza di rilevati di notevole altezza, di rogge o canali, di ostacoli rigidi in fregio alle strade ed in base al traffico ed ai mezzi pesanti transitanti, mentre per quanto riguarda gli impianti di illuminazione in funzione della presenza dei piani di illuminazione, da redigersi a cura dei Comuni o, comunque, ove è più alto il tasso d'incidentalità. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi, personale viabilità in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

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Obiettivo operativo n.20 -Titolo: Sviluppo rete via ria provinciale: a) Paullese I lotto:

chiusura espropri; b) Paullese manutenzione I lotto: esecuzione appalti asta principale e controstrade comunali.

Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Ultimazione atti tecnici e amministrativi relativi all'appalto di ammodernamento della Paullese tra Crema e Dovera, di cui è già stato approvato l'atto di collaudo provvisorio in data 24/10/2013. In particolare è necessario completare le pratiche relative agli espropri e manutenere la rete composta dalla superstrada e dalle relative controstrade per l'anno 2015. Finalità da conseguire Completamento dell'appalto Paullese lotto 1 per la rendicontazione finale in regione Lombardia e mantenimento delle condizioni di sicurezza delle strade eseguite, sia provinciali che comunali, in sinergia con i comuni interessati. Motivazioni delle scelte Relativamente agli espropri (che coinvolgono n.175 ditte), dopo aver effettuato il passaggio di proprietà sino al 19/12/2013 (ultima data utile) con decreto di esproprio per quelle ditte con le quali era già terminato l'iter di liquidazione del saldo, si è reso necessario, con le rimanenti ditte, effettuare il trasferimento di proprietà alla Provincia di Cremona mediante atto notarile rogato. Nel 2015 rimangono da ultimare le pratiche relative a n.81 ditte, delle quali alcune presentano formalità pregiudizievoli al pagamento del saldo dovuto pertanto al successivo atto di passaggio della proprietà. Relativamente alla manutenzione dell'opera eseguita, si è deciso di prevedere un unico appalto che coinvolgerà sia la superstrada provinciale che le controstrade comunali, con il contributo economico da parte dei comuni interessati, per ottimizzare le spese di gestione e permettere un intervento omogeneo ed in continuità su tutta la rete stradale costruita. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi, personale viabilità in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.21 - Titolo: Sviluppo rete vi aria provinciale: a) Paullese II lotto:

esecuzione lavori; b) Paullese II lotto: progettazion e e direzione lavori opere complementari e connesse. c) Paullese II lotto: liq uidazioni definitive pratiche

espropriative Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Prosecuzione ed ultimazione della realizzazione del lotto 2 Paullese, allargamento dell'arteria provinciale tra Dovera e Spino d'Adda, iniziato in data 22/07/2013. Sono previste inoltre opere connesse (rotatoria tra la ex Paullese e la S.P. n.1, eventuale circonvallazione Spino ovest) di cui è necessaria la progettazione (anno in corso) e la successiva direzione dei lavori (che avverrà nel 2016). In materia di espropri è prevista la sottoscrizione del verbale di liquidazione definitiva per tutte le 47 ditte interessate, per il successivo passaggio di proprietà. Finalità da conseguire Realizzazione del tratto di superstrada tra Dovera e Spino d'Adda e relative controstrade entro la metà del 2015. Progettare e realizzare le opere connesse entro il primo trimestre 2016. Sottoscrivere tutti i verbali di liquidazione definitiva entro il primo semestre 2016. Motivazioni delle scelte L'opera in oggetto è strategica per tutto il territorio cremonese e cremasco per il collegamento con il capoluogo milanese e è molto importante per l'economia dell'intera regione che venga ultimata entro la prima metà dell'anno in corso, in concomitanza con l'inizio dell'Expo 2015.

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L'opera è finanziata in conto capitale all'interno del finanziamento Paullese, in parte con fondi regionali relativi alla legge 112/2001, in parte con fondi provinciali. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.22 -Titolo: Sviluppo rete via ria provinciale: Progettazione Paullese in corrispondenza del ponte sul fiume Adda e dei relativi raccordi alle

province di Cremona e Lodi. Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Progettazione e relativa esecuzione del ponte di attraversamento del fiume Adda, continuazione della Paullese già in fase di allargamento da Crema a Spino d'Adda, con soluzioni economiche e che valorizzino le strutture e i manufatti esistenti. Questa progettazione complessa necessita di collaborazioni, oltre che con professionisti in qualità di supporto al RUP, anche con AIPO e Università, con rapporti che saranno gestiti previa sottoscrizione di apposite convenzioni tra gli enti interessati. Finalità da conseguire Completamento del tratto di superstrada Paullese in provincia di Cremona tra Crema ed il confine con la provincia di Lodi. Motivazioni delle scelte La realizzazione del ponte sul fiume Adda relativo alla Paullese tra Spino d'Adda e Zelo Buon Persico, prima in capo alla provincia di Milano, è stata messa in capo come soggetto attuatore dal 08/10/2015 alla provincia di Cremona, dopo la firma congiunta di un protocollo d'intesa tra regione Lomardia, province di Cremona, Milano e Lodi, comuni di Spino d'Adda, Zelo Buon Persico, Pantigliate e Paullo. La provincia di Cremona, fortemente interessata all'opera, vuole accelerarne i tempi di attuazione e dare continuità al proprio progetto di allargamento della Paullese tra Crema e Spino d'Adda, che entro il primo semestre 2015 verrà ultimato. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente. Incarichi esterni Verranno assegnati incarichi professionali o collaborazioni autonome a soggetti estranei alla amministrazione

Obiettivo operativo n.23 -Titolo: Compensazioni ambi entali: a) Esecuzione appalto compensazioni della Paullese tra Crema e Spino d'Ad da; b) Realizzazione progetto

Cariplo (stralcio compensazioni ambientali in territ orio Monte Cremasco)

Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi

Descrizione Per completare l'opera di raddoppio della Paullese tra Crema e Spino d'Adda, ottemperando alle prescrizioni del Ministero per l'Ambiente in materia di impatto ambientale, dovranno essere eseguiti appalti di compensazioni ambientali per ricucitura ambientale del territorio cremasco con posa di numerosi filari arborei e arbustivi soprattutto lungo le rive delle rogge irrigue. Finalità da conseguire

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La finalità di queste opere è quella di realizzare le compensazioni ambientali necessarie a fronte dell'esecuzione di un'arteria stradale così impattante come la Paullese tra Crema e Spino d'Adda, unica superstrada in tutto il territorio cremonese. Motivazioni delle scelte Le scelte adottate per le mitigazioni ambientali sono state quelle proposte e poi approvate con modifiche dal Ministero per l'Ambiente in fase di progetto preliminare e definitivo, recepite nella Valutazione d'Impatto Ambientale. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

Obiettivo operativo n.24-Titolo: Studio di fattibil ità ed eventuali appalti preordinati alla concessione a terzi della gestione del nuovo tr atto della strada Paullese con

previsione di un pedaggiamento leggero

Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi

Descrizione Il raddoppio della Paullese tra Crema e Spino d'Adda è una scelta strategica dell'ente per garantire il miglior collegamento viario possibile con il capoluogo di regione. L'apertura della superstrada, che raggiungerà nel giugno 2015 una lunghezza di 14 Km, permetterà delle notevoli agevolazione per l'utenza da e per Milano sia in termini di tempi di percorrenza, che di consumi carburante. Finalità da conseguire Nel 2015 l'obiettivo è quello di predisporre un bando di concessione che utilizzi l'indubbia potenzialità della nuova Paullese dal punto di vista del servizio reso all'utenza, al fine di ottenere un ritorno che possa permettere senza sborsi di denaro la gestione di tutta o parte della rete stradale provinciale. Motivazioni delle scelte Questo obiettivo vuole supportare tecnicamente la scelta strategica della realizzazione di questa importante arteria a servizio dell'utenza con lo scopo di vagliare tutte le possibilità per assicurare una manutenzione stradale valutando risorse aggiuntive rispetto a quelle di bilancio. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale. Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati ingegneri, geometri, amministrativi in forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente. Incarichi esterni Verranno assegnati incarichi professionali o collaborazioni autonome a soggetti estranei alla amministrazione. Obiettivo operativo n.25 -Titolo: Gestione delle istanze di competenza della Commissione Provinciale Espropri Dirigente responsabile: Ing. Cristiano Rebecchi Descrizione Le attività della Commissione Provinciale Espropri riguarda principalmente: # Determinazione del valore agricolo medio annuo dei terreni considerati non oggetto di contratto agrario ai sensi dell'art.41 comma 4 DPR 327/01. # Su richiesta dell'autorità espropriante quantificazione in via consultiva del valore venale dell’indennità di esproprio del bene da espropriare al fine della determinazione dell'indennità provvisoria di esproprio. # Su richiesta dell'autorità espropriante determinazione in via definitiva dell'indennità di espropriazione qualora il proprietario del bene espropriato non abbia accettato l'indennità provvisoria.

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# Su richiesta delle parti interessate la determinazione in via definitiva del corrispettivo della retrocessione del bene qualora l'espropriato non abbia condiviso il corrispettivo quantificato dall'autorità espropriante. # Su richiesta delle parti interessate la determinazione in via definitiva dell'indennità di occupazione temporanea qualora il proprietario del bene occupato non abbia accettato l'indennità offerta dall'occupante. # Corresponsione del gettone di presenza e rimborso delle spese sostenute dai componenti la commissione provinciale espropri. Finalita’ da conseguire/Motivazione delle scelte Adempiere alla delega regionale inerente la gestione della Commissione. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare Da punto di vista finanziario verranno utilizzate le risorse del bilancio provinciale Da punto di vista delle risorse umane, verranno impiegati geometri, amministrativi n forza al settore o ad altri settori di staff. Dal punto di vista strumentale, verranno utilizzate le dotazioni di servizio in essere presso l'ente.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

0,00

17.348.203,71

768.216,75

91.575,97

31.282.732,93

49.490.729,36 23.154.068,99Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 10 48.793.180,52 25.104.068,99

Programma Armon. 05 Viabilità e infrastrutture stradali 32.167.202,38 9.528.414,85 7.578.414,85

Programma Armon. 04 Altre modalità di trasporto 86.420,11 86.420,11 86.420,11

Programma Armon. 03 Trasporto per vie d'acqua 673.148,71 673.148,71 673.148,71

Programma Armon. 02 Trasporto pubblico locale 14.816.085,32 14.816.085,32 14.816.085,32

Programma Armon. 01 Trasporto ferroviario 0,00 0,00 0,00

Missione Armon. 10 (Trasporti e diritto alla mobilità)

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MISSIONE 11 SOCCORSO CIVILE

Descrizione della missione Compito della missione è quello di gestire le attività relative agli interventi di protezione civile sul territorio, per la previsione, la prevenzione, il soccorso e il superamento delle emergenze e per fronteggiare le calamità naturali attraverso la programmazione, il coordinamento e il monitoraggio degli interventi di soccorso, ivi comprese le attività di collaborazione con la altre amministrazioni competenti.

In particolare la Provincia è titolare di numerose competenze in materia di protezione civile tra le quali emergono la predisposizione dei piani di previsione e prevenzione, dei piani di emergenza, il coordinamento delle Organizzazioni di volontariato, la gestione della colonna mobile provinciale e la partecipazione agli eventi calamitosi.

La motivazione delle scelte è costruire un quadro coerente di conoscenze, che permettano di intervenire nel settore della protezione civile con elementi di previsione dei fenomeni, di costruzione di politiche di prevenzione, di gestione dell’emergenza e di divulgazione della cultura della protezione civile. Coordinare e gestire i gruppi di volontariato e la colonna mobile, in modo efficace ed efficiente permettendo forme programmate di intervento senza sovrapposizione di compiti al fine di garantire in sicurezza e con tempestività, gli aiuti necessari alle popolazioni colpite da calamità.

Si opererà in particolare per:

- la redazione del piano di emergenza provinciale per il rischio sismico;

- per la piena operatività della colonna mobile provinciale attraverso l’acquisto di materiali utilizzando i finanziamenti regionali;

- per la partecipazione ad EXPO 2015

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Programma n. 01 Sistema di protezione civile

Obiettivo operativo n.1 - Titolo:Gestione delle organizzazioni di volontariato della Protezione Civile

Dirigente Responsa bile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Va svolta l'attività amministrativa delegata dalla Regione relativa agli adempimenti amministrativi annuali, iscrizioni/cancellazioni/dichiarazioni, operatività/DB regionale, istruttorie ex DPR 194/2001, relativamente alle Organizzazioni di volontariato. Coordinamento del volontariato garantendo gli incontri periodici con il Direttivo, nuove elezioni del CCV. Verranno realizzate esercitazioni di Colonna Mobile e di Area.

Ci sarà la partecipazione della CMP e dell'intero volontariato, al grande evento EXPO 2015, con particolare riferimento al modulo segreteria.

Riorganizzare a livello amministrativo e operativo la colonna mobile e il volontariato in genere, ivi comprese le procedure di emergenza per meglio rispondere al Sistema di Protezione Civile Regionale sia per la costituzione di una Colonna Mobile Integrata (con Regione e Province) in caso di emergenze regionali/nazionali sia per le esigenze di EXPO.

Motivazione delle scelte: Coordinare e gestire i gruppi di volontariato in modo efficace ed efficiente permettendo forme programmate di intervento senza sovrapposizione di compiti, al fine di garantire in sicurezza e con tempestività gli aiuti necessari alle popolazioni colpite da calamità.

L'ufficio deve garantire una costante partecipazione ai gruppi di lavoro regionali e prefettizi.

Definire e organizzare in armonia con il sistema regionale l'intera gestione e organizzazione delle emergenze.

Obiettivo operativo n.2 - Titolo: Formazione Volontari di Protezione Civile e diffusione della cultura di Protezione Civile

Dirigente Responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Nel corso del 2015 verranno attivati nuovi corsi di formazione per volontari e soprattutto si proseguirà nell’importante lavoro di formazione, informazione dell’attività di Protezione Civile rivolta alle scuole e alla ricerca di nuovi volontari.

Si opererà anche per la realizzazione di corsi specifici per i volontari in particolare verranno realizzati corsi di formazione base. Tali corsi saranno conformi agli standard formativi regionali.

Motivazione delle scelte: Rendere sempre più specializzati i volontari per operare nell’emergenza e diffondere la cultura della Protezione Civile perché nell’emergenza i comportamenti messi in atto dalla popolazione siano più consapevoli ed efficaci.

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Obiettivo operativo n.3 - Titolo: Piani Provinciali di previsione e prevenzion e e di emergenza

Dirigente Responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: A seguito delle competenze attribuite dalle normative regionali e nazionali, la Provincia negli anni passati ha approvato alcune pianificazioni di propria competenza. Considerata la grande importanza delle pianificazioni sia in termini di interventi strutturali, non strutturali e di intervento, nel corso dell’anno 2015 verrà redatto il Piano di Emergenza Provinciale per il Rischio Sismico, sulla scorta dell’esercitazione interprovinciale effettuata nell’ottobre 2013, nonché lo Studio della caratterizzazione sismica, con l’ausilio delle conoscenze acquisite attraverso la collaborazione al progetto GEOMOL, sviluppato con Regione Lombardia, il CNR-IDPA e l’Università di Bologna.

Inoltre gli uffici coordineranno i Comuni nelle attività pianificatorie, tenendo conto anche delle aggregazioni della funzione di protezione civile.

Motivazione delle scelte: La pianificazione di emergenza e di previsione e prevenzione è un elemento fondamentale per garantire un grado di sicurezza minimale al territorio.

Obiettivo operativo n.4 - Titolo:Acquisizione Attrezzature

Dirigente Responsabile: Arch.Maurizio Rossi

Finalità da conseguire: Si opererà per la piena operatività dell’intero sistema di Protezione Civile Provinciale attraverso la messa a disposizione di materiali e strutture, utilizzando i finanziamenti regionali.

Erogazione di servizi di consumo La Provincia di Cremona, fa parte del sistema di Protezione Civile della Regione e come tale è destinataria di una colonna mobile provinciale di protezione civile composta di mezzi e materiali che uniti a quelli già in possesso dell’ufficio sono utili per le esigenze del nostro territorio. La colonna mobile risulta tuttavia carente di alcune attrezzature che andrebbero a completare la dotazione della stessa. Risulta necessario acquisire attrezzature che per la loro natura sono indispensabili per le emergenze della provincia, al fine di poter meglio rispondere, in situazioni critiche, alle necessità dei cittadini.

Motivazione delle scelte: Coordinare e gestire le situazioni emergenziali nonché integrare la colonna mobile provinciale. Le azioni intraprese, sono rivolte a garantire la sicurezza e la tempestività degli aiuti necessari alle popolazioni colpite da eventi calamitosi.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

196.984,26

5.142,19

202.126,45 146.303,85Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 11 146.303,85 146.303,85

Programma Armon. 02 Interventi a seguito di calamità naturali

0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 01 Sistema di protezione civile 146.303,85 146.303,85 146.303,85

Missione Armon. 11 (Soccorso civile)

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MISSIONE 12 DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA

Descrizione della missione: Gli interventi programmati saranno volti a rendere effettivo il concorso della Provincia alla programmazione sociale territoriale, alla luce di quanto indicato dalla Legge n. 56/2014, di quanto la normativa regionale in materia prevederà in termini di competenze da affidare alle Province in ambito sociale, ma anche in risposta alle esigenze dei Comuni che, nel corso del 2015, si sono espresse rispetto ad una partecipazione della Provincia ai Piani di Zona distrettuali. L'attività di raccordo e di elaborazione programmatica avverrà sulla base di una sempre più precisa conoscenza ed aderenza alle esigenze del territorio, nonché attraverso il costante confronto e raccordo con gli altri soggetti – pubblici e privati – competenti per le tematiche sociali e del welfare nel suo complesso. In particolare, si procederà soprattutto, previa verifica di competenze e risorse conseguenti che si definiranno nel corso del 2015 (alla luce degli interventi del Governo e della Regione), con riguardo ad alcune aree di intervento ritenute prioritarie – in quanto maggiormente incidenti sulle complessive problematiche del territorio – quali quelle inerenti alle persone con disabilità, alla solidarietà sociale, alla formazione degli operatori del welfare, all’integrazione dei cittadini immigrati e al Terzo Settore, supporto ai Comuni anche in ambito sociale in vista della realizzazione delle gestioni associate obbligatorie. Di particolare rilievo sarà il percorso, affrontato sia sotto il profilo formativo, sia di intreccio delle competenze, sia di progettazione concreta, volto all’integrazione tra politiche sociali e politiche per il lavoro e la formazione. Nella situazione attuale, sul fronte delle deleghe regionali, si proseguirà nella gestione dei registri dell’associazionismo e delle organizzazioni di volontariato e dell'Albo regionale delle cooperative sociali (questa competenza è stata in capo alla Provincia fino a maggio 2015). Si provvederà inoltre alla gestione dei progetti delle associazioni di promozione sociale iscritte al registro provinciale (bando anno 2014) ed a quelli delle organizzazioni di volontariato (bando 2014/2015). Prosegue, altresì, in una logica di programmazione annuale e di concertazione con i bisogni del territorio, le iniziative in tema di formazione nell’ambito del welfare (ex delega regionale). La Provincia contribuisce così alla realizzazione delle politiche di welfare locale perseguendo anche una logica, sia verso il proprio interno, sia verso l’esterno, volta ad integrare le politiche sociali tradizionalmente intese con quelle più affini, come, ad esempio, le politiche del lavoro, dell’istruzione e della formazione, della conciliazione, delle politiche giovanili, delle politiche abitative e di pianificazione del territorio e della mobilità. Tale integrazione avrà la necessaria ricaduta operativa nell'elaborazione di nuovi progetti territoriali. Per svolgere questo ruolo, all’Ente e, in particolare, al Servizio Politiche Sociali, è richiesto un elevato grado di specializzazione, necessario anche per sviluppare forme di negoziazione territoriale con gli altri attori che si occupano di politiche sociali, a partire dai Distretti e dagli altri soggetti istituzionali che sono coinvolti nella programmazione sociale territoriale, fino alle rappresentanze del terzo settore e alle parti sociali.

L'art. 1, comma 85, punto f) della Legge n. 56 del 7 aprile 2014 individua, tra le funzioni fondamentali in capo alle Province, il “controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”.

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Programma 02 “Interventi per la disabilità”

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Interventi per la disabilità

Dirigente responsabile: Dr. Massimo Placchi

Finalità che si intendono conseguire: Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti, per il potenziamento della collaborazione tra la Provincia e i Comuni negli interventi a sostegno degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado con disabilità sensoriale (ipovedenti ed ipoacusici) finalizzati all'integrazione scolastica, di assistenza educativa ad personam e del trasporto per studenti disabili frequentanti le scuole secondarie di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione.

Descrizione: Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Interventi finalizzati all'integrazione scolastica per gli alunni con disabilità sensoriale frequentanti le scuole di ogni ordine e grado

b) Interventi di assistenza specialistica educativa ad personam per studenti disabili frequentanti le scuole secondarie di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione

c) Trasporto per studenti disabili frequentanti le scuole secondarie di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione

d) Portale web “Cremona Disabilità” - azioni di informazione e orientamento per i cittadini con disabilità

e) Rinnovo dell'Accordo-Quadro di Programma provinciale per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap

f) Tavoli tecnici territoriali per l'integrazione scolastica degli alunni disabili e per la protezione giuridica delle persone fragili.

Relativamente agli interventi di cui ai punti a), b) e c), si sottolinea che la Provincia proseguirà, sotto il profilo tecnico, con i lavori della Commissione tecnica provinciale sulla disabilità che vede al suo interno, oltre alla Provincia, i Comuni di Crema, Cremona e Casalmaggiore (Uffici di Piano distrettuali), l'ASL, e le Aziende Ospedaliere di Crema e di Cremona e l'Ufficio Scolastico Territoriale. Nel corso del 2015, il territorio ha chiesto che, pur in una situazione di poca chiarezza di competenze e di fragilità finanziaria, la Commissione proseguisse i propri lavori soprattutto per definire, in modo omogeneo su tutto il territorio provinciale, criteri e modalità operative per avviare i servizi. Lo scorso anno è stata dedicata particolare attenzione alla fase di passaggio a regole e criteri omogenei su tutto il territorio provinciale, alla luce delle buone prassi presenti in altre province lombarde e in accordo con le indicazioni provenienti dai Distretti di Crema, Cremona e Casalmaggiore. La Commissione ha rimesso ordine in una materia di particolare complessità; si è posta l'obiettivo di uniformare le regole per la realizzazione dei servizi, di superare le disomogeneità tra i diversi Comuni e i Distretti, di individuare in modo preciso “modalità operative” per l'attivazione dei servizi uguali in tutto il territorio. Si tratta di un disegno “di sistema”, di respiro territoriale, condiviso dai Comuni e dagli enti coinvolti a vario titolo sul tema.

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Il lavoro tecnico di individuazione dei criteri per i servizi si è ovviamente rapportato al lavoro di individuazione delle risorse che, come detto, per quest'anno provengono dallo Stato e dalla Regione.

a) Interventi finalizzati all'integrazione scolastica per gli alunni con disabilità sensoriale frequentanti le scuole di ogni ordine e grado La Provincia ha garantito fino al 31.12.2014, in convenzione con i Comuni del territorio (Deliberazione Consiliare n. 94 del 31.7.1995), il proprio sostegno alle persone con disabilità sensoriale durante i percorsi scolastici e formativi, a partire dalla scuola materna per terminare con la formazione scolastica ed universitaria, favorendone l'autonomia comunicativa-relazionale e sostenendo l'apprendimento didattico allo scopo di agevolarne l'integrazione scolastica e sociale.

Destinatari del servizio sono i portatori di handicap sensoriale (ipovedenza ed ipoacusia totale o parziale) attestato da apposita certificazione medica.

I servizi vengono attivati sulla base di un progetto sociale redatto dall'Assistente Sociale del Comune di residenza in accordo con la famiglia del minore o con lo stesso soggetto, se maggiorenne.

Il progetto tiene conto delle indicazioni provenienti dai servizi, dagli specialisti e dalle diverse realtà che, a vario titolo, si occupano del soggetto (la scuola, l'azienda sanitaria, il servizio di neuropsichiatria ecc.).

Il progetto può prevedere i seguenti interventi:

• concessione, tramite il Comune di residenza, di contributi finalizzati al sostegno extrascolastico per ipovedenti ed ipoacusici mediante l'affiancamento di un educatore a domicilio scelto dalla famiglia ed in possesso di adeguata professionalità per i nove mesi dell'anno scolastico di pertinenza;

• assunzione del costo della retta relativa al soggiorno degli utenti ipovedenti ed ipoacusici presso istituti specializzati per la formazione professionale e universitaria;

• fornitura del supporto tiflodidattico in convenzione con l'Istituto dei Ciechi di Milano a favore di studenti con disabilità visiva;

• assunzione del costo della retta per il soggiorno in istituti specializzati nella riabilitazione funzionale; • supporto per materiale specialistico non sanitario per non vedenti nell'ambito delle attività scolastiche.

Nel corso del 2015 la realizzazione dei succitati servizi dovrà essere verificata alla luce delle competenze in capo alla Provincia ed alle eventuali risorse connesse, sempre nell'ambito dei lavori della succitata Commissione provinciale. In tale ambito di attività la Regione non è mai intervenuta sotto il profilo finanziario. b) Interventi di assistenza specialistica educativa ad personam per alunni disabili frequentanti le scuole secondarie di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione A seguito delle Deliberazioni della Giunta n. 475 dell’11.12.2012 e n. 202 del 23.07.2013, la Provincia di Cremona, nell'ambito di un percorso di confronto e condivisione con i Distretti e i Comuni di Crema, Cremona e Casalmaggiore per meglio definire alcuni elementi e modalità di intervento, ha istituito il “fondo di sostegno ai Comuni per interventi relativi all’assistenza ad personam per alunni disabili frequentanti gli istituti di istruzione superiore ed i centri di formazione professionale”. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1930/13 dell'aprile 2013, ha radicalmente mutato il contesto in cui si era sviluppato il percorso finora descritto, ponendo l’ente Provincia in una prospettiva alquanto diversa, con alcuni elementi di ulteriore certezza rispetto alle competenze istituzionali in materia di assistenza educativa (ad personam). In sintesi la Sentenza del Consiglio di Stato, che segue temporalmente alcune sentenze della giustizia amministrativa avverse alle Province, afferma che:

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• “quanto all’individuazione dell’ente locale competente ad assicurare tale misura (che costituisce la fondamentale questione controversa) la competenza appartiene all’amministrazione provinciale, come correttamente ritenuto dai primi giudici”;

• dall’art. 139 del d.lgs. n. 112 del 1998 “emerge la ripartizione tra la provincia, per quanto riguarda l’istruzione secondaria superiore, e i comuni, per quanto concerne gli altri gradi inferiori di scuola, dei compiti e delle funzioni ivi indicate, in osservanza del principio di sussidiarietà predicato dal comma 2 dell’art. 1 della legge 15 marzo 1997, n. 59”;

• “se, per un verso, la specificità della materia cui ineriscono i predetti compiti e funzioni, nonché le peculiari e concrete misure che ne costituiscono la relativa attuazione, esclude in radice che gli stessi possano essere genericamente ricompresi nell’ambito dei servizi integrati sociali alla persona, trattandosi di particolari modalità di concreta attuazione del diritto allo studio ed all’integrazione scolastica…per altro verso non può negarsi l’esistenza in capo all’amministrazione provinciale di compiti e funzioni anche operativi e gestionali”.

Gli atti succitati hanno introdotto una modifica nel quadro delle competenze in ordine all'assistenza educativa ad personam tale da determinare la necessità di rivedere quanto previsto nell'atto istitutivo del “Fondo provinciale di sostegno ai Comuni” di cui alla delibera giuntale n. 475 dell'11/12/2012 implementando le risorse da mettere a disposizione e riconsiderando il complesso di interventi e di risorse che la Provincia, da anni, mette a disposizione – peraltro con efficacia nei risultati ed efficienza nell’utilizzo delle risorse – a favore di nuclei famigliari con situazioni di disagio sociale (in particolare, nuclei monogenitoriali con figli minori a carico, generalmente donne sole con figli). Le deliberazioni della Giunta Provinciale n. 475 dell’11.12.2012 e n. 202 del 23.07.2013 richiamano tutti i riferimenti ed i passaggi che, a partire dal 2012, la Provincia ed il territorio hanno compiuto per affrontare il tema dell'assistenza specialistica educativa ad personam per studenti con disabilità iscritti nei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione. La Provincia, sulla base delle rilevazioni effettuate sui servizi erogati dai Comuni nel periodo 01.01.2012 – 31.12.2013, ha proceduto con le liquidazioni dei rimborsi parziali, pari al 74% delle spese sostenute e documentate dai Comuni. Subito dopo la fase relativa alla rilevazione degli interventi di assistenza educativa ad personam realizzati dai Comuni nel periodo 1.01.2014–7.06.2014 (anno scolastico 2013/2014), accompagnati da specifica rendicontazione, la Provincia ha proceduto con la liquidazione al 100% degli importi effettivi e rendicontati. Con atto di Giunta n. 171 del 10.06.2014 è stato approvato il documento “Modalità operative del servizio di assistenza specialistica educativa ad personam per studenti con disabilità iscritti nei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione per l'anno scolastico 2014/2015” e il 7 luglio 2014 sono state trasmesse ai Comuni. Al punto n. 5 delle succitate “Modalità operative”, per la validazione dei progetti di intervento di assistenza specialistica educativa presentati dai Comuni per l'anno scolastico 2014/2015 è stata istituita una Commissione tecnica provinciale composta dal Responsabile del Servizio Politiche Sociali della Provincia e dai referenti dell’Azienda Sanitaria Locale, dell'Ufficio Scolastico Territoriale, degli Uffici di Piano Distrettuali e delle UONPIA delle Aziende Ospedaliere di Cremona e Crema. Alla Commissione compete, sulla base della prima valutazione già effettuata dai competenti servizi sociali dei Comuni richiedenti, la validazione finale dei progetti, la formulazione dell'elenco dei beneficiari e l'assegnazione dei relativi rimborsi ai Comuni, anche sulla base delle risorse disponibili, oltrechè la valutazione ed il monitoraggio complessivi degli interventi realizzati. Con Deliberazione della Giunta Regionale n. 2639 del 14.11.2014 “Intervento straordinario per il sostegno degli alunni disabili nella scuola secondaria di secondo grado” la Regione Lombardia ha provveduto “in via straordinaria e urgente” alla parziale copertura dei costi dei servizi di supporto per l’autonomia e la comunicazione personale dell’allievo disabile nei percorsi di istruzione secondaria, in attuazione dell’art. 13 L.104/92 per l’anno scolastico 2014-2015.

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Con Decreto n. 11304 del 28.11.2014 della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia “Intervento straordinario per il sostegno degli alunni disabili nella scuola secondaria di secondo grado in attuazione della DGR 2639 per l'anno scolastico 2014-2015 – impegno e contestuale liquidazione”, relativo al riparto delle quote destinate al sostegno degli alunni disabili nella scuola secondaria di secondo grado, in attuazione della succitata DGR. n. 2639/2014, alla Provincia di Cremona sono stati assegnati complessivi € 304.243,66.

Nelle “Modalità operative” si prevede il rimborso verso i Comuni richiedenti che hanno attivato il succitato servizio secondo le seguenti modalità:

• la prima tranche pari al 30% del rimborso stabilito in sede di Commissione provinciale sulla base del preventivo di spesa indicato nel progetto;

• la seconda tranche pari al 70% a saldo del servizio realizzato, dietro presentazione della rendicontazione finale inerente il servizio realizzato (liquidazione prevista entro settembre 2015).

Inoltre, in sede di erogazione della prima tranche di rimborso, la Provincia corrisponde a ciascun Comune richiedente € 200,00 per l'assistenza tecnica e professionale per ciascun studente in carico. La Provincia ha già provveduto all'erogazione della prima tranche a seguito della valutazione delle richieste, conclusasi il 2.12.2014, individuando i progetti beneficiari del rimborso per l'anno scolastico 2014/2015 in linea con quanto definito nelle succitate “Modalità operative”, ovvero gli studenti con certificazione di cui all'art. 3, comma 3 della Legge n. 104/1992, ed inoltre, in considerazione della fase di transizione verso un sistema di regole nuove e condivise in materia, la Commissione ha esteso, in deroga, la platea dei beneficiari anche a quei soggetti, iscritti dal 2° anno in poi, in possesso di certificazione di cui all'art. 3, comma 1, della succitata legge. Nel corso del 2015, accanto alla liquidazione del rimborso a saldo del 70% per gli interventi realizzati dai Comuni nell'anno scolastico 2014/2015, sarà necessario, alla luce delle funzioni che la Regione Lombardia attribuirà alle Province in materia (unitamente agli interventi per i disabili sensoriali ed al trasporto di alunni disabili), compiere una verifica in merito alle risorse, aprendo una condivisione sul tema con i Sindaci del territorio anche al fine di una possibile integrazione con gli interventi e le risorse in capo ai Piani di Zona 2015/2017. Si evidenzia come la collaborazione con i singoli, sia sotto il profilo progettuale che di verifica dell'appropriatezza degli interventi, sia stata di positiva collaborazione anche rispetto alla definizione del quadro preciso degli interventi in materia, finora non conosciuto e parcellizzato. Nel corso del 2015, in stretta collaborazione con la Commissione tecnica provinciale sulla disabilità, verrà effettuata una rilevazione presso tutti i Comuni al fine di avere un quadro aggiornato in tema di assistenza educativa, trasporto e disabili sensoriali, utili alla programmazione degli interventi per l'anno scolastico 2015/2016. c) Trasporto per studenti disabili frequentanti le scuole secondarie di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione Dall’a.s. 2009/2010 la Regione Lombardia trasferisce alle Province le risorse destinate al parziale rimborso degli oneri sostenuti da famiglie e Comuni per l’organizzazione del servizio di trasporto degli studenti disabili iscritti alle scuole superiori e ai centri di formazione professionale.

Analogamente alle materie di cui al punto a) e b), il trasporto verrà ricondotto, in una logica di sistema e di integrazione tra interventi e risorse, nei lavori della Commissione tecnica provinciale sulla disabilità.

d) Portale web “Cremona Disabilità” - azioni di informazione e orientamento per i cittadini con disabilità Proseguirà la costante attività di informazione ed aggiornamento sviluppata ormai da oltre un anno con il Portale “Cremona Disabilità”(http://www.provincia.cremona.it/disabilita/), gestito direttamente dal Servizio Politiche Sociali con l’obiettivo di offrire un orientamento ragionato verso la rete dei servizi e le opportunità di inclusione sociale offerte dal territorio.

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Per il territorio provinciale si tratta della prima sistematizzazione delle informazioni afferenti la disabilità con il preciso intento di rivolgersi, sia come oggetto della comunicazione che come modalità di informazione, alle famiglie ed ai disabili, in sinergia con il patrimonio informativo dello Sportello Disabilità della Regione, rivolto agli enti ed agli operatori. In tal senso la Provincia ha aderito con atto di Giunta n. 421 del 14.11.2012 al Progetto regionale denominato “Sistema informativo lombardo sulla disabilità”. e) Rinnovo dell'Accordo-Quadro di Programma provinciale per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap e partecipazione al Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale (GLIP) per l’integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap L’art. 13, comma 1, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” prevede che gli enti locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie locali, nell’ambito delle rispettive competenze, stipulano accordi di programma a dimensione provinciale, di cui all’art. 27 della Legge 8 giugno 1990, n. 142, al fine di predisporre, attuare e verificare in modo congiunto progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché a forme di integrazione tra attività scolastiche e attività integrative extrascolastiche per alunni in situazione di handicap. L'Accordo-Quadro di programma è volto a garantire alla persona in situazione di handicap il diritto all’educazione scolastica nelle sue forme di apprendimento, comunicazione, relazione interpersonale, autonomia e socializzazione relativamente alle sue potenzialità e andrà a definire:

- i reciproci impegni istituzionali in ordine all’integrazione degli alunni disabili; - le modalità ed i tempi degli interventi istituzionali; - le iniziative comuni e le collaborazioni per qualificare gli interventi; - gli accordi per la gestione dei servizi e delle risorse.

Il 15.10.2013 si è costituito, con il coordinamento tecnico dell'Ufficio Scolastico Territoriale, il Gruppo di lavoro per la revisione del testo dell'Accordo Quadro per l'inclusione degli studenti disabili, di cui all'art. 13, comma 1, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”. Dal punto di vista metodologico si è individuato come modello di riferimento l'Accordo Quadro stipulato nella provincia di Monza e Brianza in particolar modo per la sua struttura; infatti l’indice segue il percorso globale dello studente disabile, in una sorta di storia del percorso del disabile dall’accertamento del suo stato di handicap all’orientamento verso il mondo del lavoro. E' stato inoltre ribadito il valore strategico e di riferimento dell’Accordo per l’intero territorio provinciale in materia di integrazione scolastica e sociale degli studenti con disabilità. Nel corso del 2015 - nell'ambito del suddetto Gruppo di lavoro - si contribuirà alla ridefinizione dell'Accordo, anche alla luce delle competenze in capo alla Provincia (da verificare: il trasporto alunni disabili e l'assistenza specialistica educativa ad personam nelle scuole secondarie di secondo grado, oltreché gli interventi finalizzati all’integrazione scolastica per gli alunni con disabilità sensoriale). La Provincia parteciperà inoltre ai lavori del Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale (GLIP) per l’integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap che vede, tra i suoi compiti, quello di monitoraggio e verifica del succitato Accordo-Quadro. f) Partecipazione ai Tavoli tecnici territoriali per l'integrazione scolastica degli alunni disabili e per la protezione giuridica delle persone fragili La Provincia parteciperà ai lavori del Tavolo tecnico interistituzionale dell'Ufficio per la protezione giuridica delle persone fragili (con particolare attenzione all'ambito della formazione), coordinato dal Dipartimento ASSI dell'ASL, di cui è in corso di definizione il relativo Protocollo interistituzionale. La Provincia contribuirà, in particolare, rispetto ai temi più squisitamente legati alla formazione ed alle possibilità di programmazione di interventi formativi ad hoc. Il Tavolo tecnico OCNPIA (Organismo di coordinamento neuropsichiatria infantile e adolescenza) sull'integrazione scolastica, coordinato dal Servizio Fragilità dell'ASL di Cremona, ad oggi non è stato convocato.

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Nel corso del 2014 la Provincia ha contribuito alla definizione dell'avviso pubblico “Piano di azione per il reinserimento delle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria”, emanato dall'ASL con delibera n. 182/2014, ed ha inoltre fatto parte del nucleo di valutazione dei progetti presentati. Con DGR n. 1004 del 29.11.2013, presso ciascuna ASL, è stato istituito il Gruppo interistituzionale territoriale in materia, composto dai referenti dell'ASL, della Provincia (proprio per la specifica competenza in materia di lavoro), degli Uffici di Piano, dell'Istituto penitenziario locale, dell'UEPE e dell'Ufficio Servizi Sociali per i minorenni. Motivazione delle scelte effettuate:

Per quanto riguarda l'assistenza educativa specialistica ad personam: con l'entrata in vigore della Legge n. 56/2014 “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni” è venuto a modificarsi profondamente il quadro normativo di riferimento che individua le funzioni fondamentali delle Province e, a seguito anche degli interventi del legislatore regionale (Legge Regionale n. 19 del 08.07.2015), anche il quadro delle funzioni attribuite. In tema di disabilità il contesto è, ad oggi, non chiaro sia rispetto al profilo delle competenze, sia riguardo le fonti specifiche di finanziamento, siano esse statali e regionali. La recente approvazione della succitata legge regionale di riordino del sistema delle autonomie, se da un lato ha certamente fatto chiarezza in merito alle funzioni attribuite alle Province, dall'altro, nelle materie in oggetto, non ha introdotto elementi di chiarimento rispetto alle competenze, soprattutto alla luce dell'articolata normativa precedente all'entrata in vigore della Legge n. 56/2014.

Prima della Legge n. 56/2015, i riferimenti normativi erano:

• Legge n. 104/1992 “Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” che, all'art. 13, stabilisce “l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali”.

• Decreto legislativo n. 112/1998 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997 n. 59”, in cui, all'articolo 139, comma 1, lettera c), si specifica che “sono attribuiti alle Province, in relazione all'istruzione secondaria superiore e ai Comuni, in relazione agli altri gradi inferiori di scuola....il supporto organizzativo del servizi di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio”.

• Legge n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.

• DPCM del 23.02.2006 n. 185 “Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap ai sensi dell'art. 35, comma 7 Legge 27.12.202, n. 289” e successive disposizioni regionali (DGR n. 3449/2006, integrata dalla DGR n. 2185 del 4.08.2011

• Legge regionale n. 19/2007 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia” che, all'articolo 6, conferma le previsioni contenute nel citato Decreto legislativo n. 112/1998.

• Legge regionale n. 3/2008 - "Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio-sanitario".

Si tratta di una funzione che non è mai stata oggetto di intervento normativo specifico da parte della Regione Lombardia, ma ha trovato un'indicazione chiara soltanto a seguito della Sentenza del Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, n. 1930 dell'aprile 2013, in cui ha confermato quanto già stabilito in occasione di altre istanze affermando, in particolare, i seguenti elementi:

• “quanto all’individuazione dell’ente locale competente ad assicurare tale misura (….) la competenza appartiene all’amministrazione provinciale, come correttamente ritenuto dai primi giudici”....” in osservanza del principio di sussidiarietà predicato dal comma 2 dell’art. 1 della legge 15 marzo 1997, n. 59”;

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• quanto alla “specificità della materia cui ineriscono i predetti compiti e funzioni”.... “esclude in radice che gli stessi possano essere genericamente ricompresi nell’ambito dei servizi integrati sociali alla persona, trattandosi di particolari modalità di concreta attuazione del diritto allo studio ed all’integrazione scolastica”;

• quanto alla natura dei compiti, “non può negarsi l’esistenza in capo all’amministrazione provinciale di compiti e funzioni anche operativi e gestionali”;

• infine, dal punto di vista metodologico, “ la misura in questione non può essere considerata statica, fissa ed immutabile, ma è collegata al profilo dinamico del disabile che costituisce il necessario substrato del Piano Educativo Individualizzato, da aggiornarsi costantemente”.

A seguito della succitata sentenza, la Provincia è intervenuta con le deliberazioni di Giunta n. 202 del 23.07.2013 e n. 171 del 10.06.2014, dopo che con analogo atto, n. 475 dell'11.12.2012, aveva istituito un fondo specifico, anche per poter avviare un confronto positivo con i Comuni senza cadere nelle situazioni di contenzioso e di criticità finanziarie venutesi a creare in diverse Province lombarde a seguito di ricorsi e sentenze, da parte di famiglie e di Comuni.

L'istituzione del fondo di sostegno ai Comuni (stornando le risorse dai capitoli finora dedicati ai minori ed alle famiglie “ex ONMI”) e una precisa rilevazione da parte del Servizio Politiche Sociali degli interventi realizzati dai Comuni hanno permesso di rimborsare ai Comuni le spese sostenute dal 1.1.2012 al 31.12.2013 con una quota pari al 74% delle spese rendicontate, senza tuttavia una regolamentazione da parte della Provincia. Nel semestre gennaio-giugno 2014 la Provincia ha rimborsato al 100%. Nel giugno 2014 la Giunta provinciale ha deliberato le “Modalità operative” in materia per l'anno scolastico 2014/2015 e, con le risorse disponibili, ha finora rimborsato il 53,35% delle spese riferite all'anno scolastico sulla base del preventivo di spesa presentato dai Comuni in sede di progetto. Si ricorda che la Regione è intervenuta sotto il profilo finanziario verso le Province, in via straordinaria ed urgente ed in attuazione dell’art. 13 L.104/92, rispettivamente nell'ottobre 2013 per l'anno 2013 e nel novembre 2014 per l'anno scolastico 2014/2015.

Rispettivamente nei mesi di marzo e agosto 2015 la Provincia di Cremona ha comunicato ai Comuni ed alle famiglie la situazione in materia, aggiornandoli rispetto ad un quadro ancora non definito di competenze e di grave difficoltà finanziaria indotta dai provvedimenti governativi. Nei mesi di luglio e agosto 2015 sono proseguiti i lavori della Commissione provinciale in tema di disabilità, composta dalla Provincia, dagli Uffici di Piano di Cremona, Crema e Casalmaggiore, dall'ASL di Cremona, dall'Ufficio Scolastico Territoriale e dalle Aziende Ospedaliere di Cremona e di Crema (ovvero le UONPIA di Cremona, Crema e Casalmaggiore), al fine di poter programmare in modo integrato gli interventi in materia, che includono, oltre agli interventi per i disabili sensoriali, anche l'assistenza educativa specialistica ed il trasporto per gli studenti delle scuole secondarie superiori. In sede di Commissione sono state definite le “Modalità operative” relative alle tre tipologie di interventi. In considerazione del quadro descritto, la Provincia di Cremona intende attivarsi, in stretta collaborazione con i Comuni del territorio, per l'avvio dei servizi per l'anno scolastico 2015/2016, compatibilmente con le risorse che verranno trasferite dallo Stato e dalla Regione per gli interventi di competenza dell'anno 2015, in linea con quanto condiviso dal Presidente della Provincia nell'ambito dell'Assemblea dei Sindaci tenutasi il 7 settembre 2015, di cui alla nota dell'11 settembre 2015 trasmessa ai Comuni (prot. 95186). Per quanto riguarda i disabili sensoriali: Prima della Legge n. 56/2015, i riferimenti normativi erano:

• la Legge n. 67/1993 art. 5 conferma l’attribuzione alle Province delle funzioni già previste dalla Legge 142/90 per quanto concerne gli interventi in materia di disabilità sensoriale;

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• la Legge Regionale n. 34/2004 “Politiche regionali per i minori”, all'art. 4 comma 5, lett. e) prevede che le Province continuino ad esercitare le funzioni loro attribuite dalla legislazione vigente in materia di persone con disabilità sensoriali;

• la Legge Regionale n. 3/08 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario” all'art. 12, comma 1 lett. e) riconferma le succitate funzioni.

Nel tempo la Regione Lombardia non è mai intervenuta sotto il profilo finanziario. Il Consiglio Regionale è recentemente intervenuto in materia con:

• la Deliberazione del Consiglio Regionale 9 giugno 2015 – n. X/721 “Mozione concernente la disabilità sensoriale: 4650 ragazzi rischiano di perdere l'anno scolastico in Regione Lombardia”.

• la Deliberazione del Consiglio Regionale 30 giugno 2015 – n. X/735 “Ordine del giorno concernente il sostegno alla disabilità sensoriale”.

La Provincia ha garantito fino al 31.12.2014, in convenzione con i Comuni del territorio (Deliberazione Consiliare n. 94 del 31.7.1995) e con l'Istituto dei Ciechi di Milano, il proprio sostegno alle persone con disabilità sensoriale durante i percorsi scolastici e formativi, a partire dalla scuola materna per terminare con la formazione scolastica ed universitaria, favorendone l'autonomia comunicativa-relazionale e sostenendo l'apprendimento didattico allo scopo di agevolarne l'integrazione scolastica e sociale. Per quanto riguarda il trasporto per studenti disabili: Prima della Legge n. 56/2015, i riferimenti normativi erano: Legge n. 104 del 05/02/1992 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”; D.lgs. n. 112/98 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59"; L.R. n. 19 del 06/08/2007 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia”; Decreto legge n. 104 del 12/09/2013 “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”, convertito con modificazioni dalla legge n. 128 del 08/11/2013; Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze n. 184 del 21/02/2014; D.C.R. Regione Lombardia n. IX/365 del 07/02/2012 di approvazione del “Piano di Azione Regionale 2011/2015 per la programmazione delle politiche integrate di istruzione, formazione e lavoro e del sistema universitario lombardo”.

La Regione Lombardia, nell’attribuire alle Province il compito di effettuare i rimborsi per il trasporto scolastico per alunni disabili frequentanti le scuole secondarie superiori, ha sempre citato nei diversi atti di assegnazione delle risorse, la Legge regionale 6 agosto 2007, n.19 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia”, ed in particolare:

• l’art. 6, comma 1, lettera b), il quale attribuisce alle Province, in materia di istruzione secondaria superiore, e ai comuni, in relazione agli altri gradi dell’istruzione scolastica, l’erogazione dei servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per alunni portatori di handicap o in situazione di svantaggio;

• l’articolo 14, commi 1 e 2, i quali prevedono che il diritto-dovere all’istruzione e dalla formazione è assicurato anche mediante la frequenza di percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) di secondo ciclo e che l’obbligo di istruzione, nel rispetto della normativa nazionale, è assolto anche attraverso la frequenza dei primi due anni dei percorsi di istruzione e formazione professionale.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

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Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione. La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Programma 04 “Interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale”

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Interventi per i s oggetti a rischio di esclusione sociale”

Dirigente responsabile: Dr. Massimo Placchi

Finalità che si intendono conseguire: Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti, per il miglioramento della capacità degli immigrati di accedere e permanere nel mercato del lavoro e la loro inclusione sociale. Descrizione: Saranno attuati i seguenti interventi:

a) L’Osservatorio provinciale sull’immigrazione e gli interventi in collaborazione con le Province e con l’Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità (O.R.I.M)

b) Partecipazione ai Tavoli tecnici territoriali sulla prevenzione delle dipendenze e sul gioco d’azzardo patologico.

a) L’Osservatorio provinciale sull’immigrazione e gli interventi in collaborazione con le Province e con l’Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità (O.R.I.M)

Fino ad aprile 2015 le Province lombarde hanno realizzato le attività in materia così come previsto in modo specifico dalla Convenzione per il quinquennio 2010-2015 tra Regione Lombardia, Province Lombarde e Fondazione ISMU per il piano delle attività della Rete degli Osservatori Provinciali sull’Immigrazione e in raccordo con l’Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità (ORIM). Annualmente la Regione, con specifico atto, ha garantito il finanziamento alle Province. Da aprile 2015, in assenza di qualsiasi determinazione da parte della Regione in ordine al mantenimento della collaborazione istituzionale tra le Province lombarde e Regione Lombardia in tema di Osservatorio sull’Immigrazione, e rispetto ad eventuali finanziamenti, le Province, in collaborazione con la Fondazione ISMU, hanno predisposto un Protocollo d’Intesa volto a garantire la prosecuzione delle attività in tema di immigrazione, almeno per l’anno in corso. In tal senso il Segretario Generale della Fondazione ISMU, nel luglio del 2015 (prot. n. 734/15), ha trasmesso una nota al Presidente UPL ed ai Presidenti delle Province lombarde e della Città Metropolitana di Milano. Si è ritenuto di particolare importanza mantenere ciò che di buono ed efficace in tema di conoscenza e progettazione sul fenomeno migratorio è stato realizzato nell’ultimo decennio, a partire dal fatto che la Legge n. 56/2014 all’art. 85, punto d) prevede quale funzione fondamentale per la Provincia la “raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali”. Pertanto si proseguirà con le attività di approfondimento ed analisi consolidate e che non comportano impegni di spesa diretti:

•••• partecipazione ai lavori del Tavolo interprovinciale presso la Fondazione ISMU;

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•••• raccolta ed elaborazione di dati a livello comunale e distrettuale riferiti al 31.12.2014 sulle caratteristiche strutturali della popolazione immigrata, sulle risorse territoriali per l’immigrazione e sui bisogni e le emergenze evidenziati dalla presenza di immigrati sul territorio provinciale, con particolare riferimento a:

- caratteristiche degli immigrati residenti nei comuni (sesso, età e nazionalità) - movimento anagrafico della popolazione immigrata

- permessi e carte di soggiorno rilasciati o rinnovati - richieste e concessioni di cittadinanza

- iscrizioni ai Centri per l’Impiego, avviamenti al lavoro e cessazioni; •••• aggiornamento della rilevazione sulle caratteristiche del sistema locale di prima e seconda accoglienza

e implementazione del data base messo a disposizione dall’Osservatorio Regionale (www.orimregionelombardia.it);

•••• supporto all’Osservatorio Regionale per la mappatura delle associazioni di migranti; •••• supporto all’Osservatorio Regionale per l’azione di monitoraggio del ruolo e della operatività dei

Consigli Territoriali per l'immigrazione in Lombardia, alla luce anche di quanto indicato nella Circolare prot. n. 1363 del 2 aprile 2009 del Ministero dell'interno, Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione;

•••• collaborazione con l’ORIM e la Regione Lombardia per attività di progettazione condivisa, di rilevanza UE e nazionale.

b) Partecipazione ai Tavoli tecnici territoriali sulla prevenzione delle dipendenze e sul gioco d’azzardo patologico.

Nell’ambito delle attività di informazione e orientamento ai servizi alla persona, relativamente alle persone affette da dipendenze, il Servizio Politiche Sociali parteciperà ai lavori del Tavolo Provinciale Prevenzione dalle Dipendenze, coordinato dal SERD (Servizio Dipendenze) dell’ASL, in cui si condividono dati ed informazioni in merito ai fenomeni legati agli abusi di sostanze, alle dipendenze, ai progetti territoriali. Il Servizio garantirà inoltre la propria partecipazione all’interno del Gruppo di lavoro, coordinato dall’ASL, con la partecipazione del pubblico e del privato sociale (enti pubblici, forze dell’ordine, servizi territoriali, terzo settore), volto alla costruzione di una rete per fronteggiare il disagio sociale provocato dalla diffusione del gioco d’azzardo patologico. In tal senso si proseguirà anche con le collaborazioni territoriali, in special modo in ambito formativo, sul tema della legalità e del gioco d’azzardo.

Motivazione delle scelte effettuate: La Regione Lombardia ha sempre garantito il proprio sostegno, a fronte di un prezioso ed accurato lavoro da parte degli Osservatori Provinciali, previsti, tra l'altro, dalla Legge Regionale del 12.03.2008 n. 3 (art. 12, punto f), sempre nell'ambito della più ampia collaborazione interistituzionale che ha animato l'Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità (ORIM). L'attività degli Osservatori Provinciali sull'Immigrazione, così come riconosciuta dalla succitata legge regionale (in cui si prevedeva l'istituzione di “osservatori territoriali finalizzati alla conoscenza dei fenomeni sociali e promuovono studi ed analisi dei bisogni assistenziali e dei diversi processi di inclusione sociale”), sia in termini di approfondimenti specifici che di messa a disposizione di informazione ai rispettivi territori, è sempre stata intesa come funzione a supporto delle realtà territoriali, dei Comuni e dei soggetti che operano in questo ambito. Questa attività di supporto informativo e conoscitivo delle Province verso i rispettivi territori, in primis verso i Comuni, trova conferma nella Legge 7 aprile 2014, n. 56 in cui si individua, all'art. 1, comma 85, tra le funzioni fondamentali in capo alle Province la “raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali”. Anche la recente Legge Regionale 8 luglio 2015, n. 19 afferma che “restano confermate in capo alle Province, anche al fine di conseguire le finalità di cui all'articolo 1, comma 89, della legge 56/2014, le funzioni già conferite alla data di entrata in vigore della presente legge, ad esclusione di quelle in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, di cui all'allegato A, che sono trasferite alla Regione”.

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Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione. La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Interventi per i s oggetti a rischio di esclusione sociale (contrasto alla violenza sulle donne)

Dirigente responsabile: Dario Rech Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti, per il miglioramento della capacità degli immigrati di accedere e permanere nel mercato del lavoro e la loro inclusione sociale.

Descrizione:

Saranno attuati i seguente intervento :

a) La rete territoriale per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne

a) La rete territoriale per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne.

L'intervento, strettamente connesso alle politiche di promozione delle pari opportunità ed ai relativi canali di finanziamento regionali, si trova già descritto nel Programma 05 “Interventi per le famiglie” - Obiettivo operativo n. 1 “Realizzazione di interventi per la conciliazione famiglia-lavoro”, paragrafo d) “Interventi e politiche territoriali in tema di pari opportunità”, al quale si rinvia integralmente.

Motivazione delle scelte effettuate:

L’opportunità degli interventi a sostegno della dimensione di genere è dettata da indicazioni comunitarie, statali e regionali, oltre che, ovviamente, da scelte suggerite dalle condizioni sociali e locali. Gli interventi rispondono inoltre alla necessità di operare in modo integrato tra servizi afferenti il welfare e i servizi per il lavoro, anche con la definizione di specifiche sperimentazioni.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Programma 05 “Interventi per le famiglie”

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Interventi per le famiglie”

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Page 437: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Dirigente responsabile: dr.Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti, per lo sviluppo di interventi di promozione delle donne del mercato del lavoro e di sostegno ai bisogni di conciliazione famiglia-lavoro.

Si evidenzia che la Legge n. 56/2014, all’art. 85, punto f), prevede quale funzione fondamentale per la Provincia il “controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”.

Descrizione:

Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Sportello provinciale Famiglia-Lavoro

b) Elenco provinciale per babysitter

c) Piano Territoriale per la conciliazione dei tempi di vita familiare e il lavoro

d) Interventi e politiche territoriali in tema di pari opportunità.

a) Sportello provinciale Famiglia-Lavoro

Coerentemente con le linea indicate dalla Regione Lombardia, la conciliazione è stata interpretata come uno strumento volto principalmente a favorire maggiore benessere organizzativo nei contesti lavorativi, una maggiore occupazione femminile, una maggiore produttività delle imprese e, nel complesso, un maggiore sviluppo del territorio.

Pertanto, nel definire il progetto dello Sportello famiglia-lavoro, si è cercato di intercettare l’interesse e l’adesione di soggetti eterogenei, in modo da integrare il lavoro delle Istituzioni promotrici del Piano.

Lo Sportello territoriale per la conciliazione, istituito nel 2012 tramite specifico Accordo tra le parti e rinnovato per il biennio 2015/2016, è un servizio diffuso nel territorio provinciale, attivato presso diversi attori locali (istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali ed alcune realtà del terzo settore), dove persone/famiglie ed imprese possono trovare informazioni specialistiche e consulenza orientativa per individuare soluzioni che risolvano esigenze di conciliazione famiglia-lavoro. Gli operatori dei diversi punti di accesso del Servizio sono coordinati dalla Provincia di Cremona.

La DGR n. 1081/2013 ha individuato la Rete territoriale degli Sportelli Famiglia-Lavoro, coordinata dalla Provincia di Cremona, quale buona prassi del Piano Territoriale di Conciliazione 2011-2012 da mantenere e rafforzare ulteriormente attraverso il nuovo Piano di azione. Con Deliberazione n. 312 del 26.06.2014 dell'ASL della provincia di Cremona “Proposta Piano territoriale conciliazione biennio 2014-2015 e approvazione graduatoria progetti” è stata approvata e finanziata la realizzazione del progetto denominato “Azioni di rafforzamento degli Sportelli Famiglia-Lavoro della provincia di Cremona”, in capo alla Provincia di Cremona.

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In tal senso è stato sottoscritto il 3.11.2014 l'Accordo operativo tra ASL di Cremona e la Provincia di Cremona, per la realizzazione delle azioni di rafforzamento della Rete territoriale degli Sportelli famiglia-lavoro nell'ambito del Piano territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro biennio 2014-15, di cui alla DGR n. 1081/2013 e al D.D.U.O. n. 2058/2014.

In data 15.01.2015, con nota prot. n. 4855, la Provincia ha comunicato all'ASL l'avvio del progetto a far data dal 3.11.2014.

Alla Rete territoriale degli Sportelli Famiglia-Lavoro aderiscono: Provincia, STER Lombardia, Camera di Commercio, ASL Cremona, Comune di Cremona, Comune di Crema, Comune di Casalmaggiore, Consorzio Casalasco Servizi Sociali, Azienda Sociale Cremonese, Associazione degli Industriali, Associazione commercianti – ASCOM, API – Associazione Piccola Industria, Confartigianato, ASVICOM, Confcooperative, CGIL, CISL, UIL, Coop. Soc. Altana, Coop. Soc. Iride, Coop. Soc. Sentiero, Consorzio Arcobaleno, Consorzio Mestieri, Fondazione Santa Chiara, A.L.I S.p.A, Servimpresa – Azienda speciale della CCIAA di Cremona.

E’ stato rinnovato l’Accordo Operativo tra le parti, di durata biennale, individuando la Provincia quale ente capofila.

Per il 2015 verranno realizzate le seguenti attività:

· promozione dello Sportello e dei servizi che eroga,

· organizzazione e supporto alle attività degli organismi di governance dello Sportello (Tavolo di coordinamento composto dai referenti politico-istituzionali degli Enti aderenti e Gruppo tecnico, formato dagli operatori degli Enti aderenti che hanno attivato un punto di accesso allo Sportello),

· coordinamento e sostegno agli operatori dello Sportello attraverso: predisposizione e aggiornamento degli strumenti operativi, analisi dei bisogni formativi ed organizzazione di un corso di formazione per nuovi operatori e di un aggiornamento delle competenze per quelli già coinvolti,

· monitoraggio periodico delle attività dello Sportello,

· predisposizione, nell’ambito del Gruppo tecnico dello Sportello, del piano annuale di attività e del piano della comunicazione.

In particolare, nell’ambito del Piano di azione territoriale per la conciliazione vita-lavoro biennio 2014/2015 è previsto in capo alla Provincia la realizzazione del progetto “Azioni di rafforzamento della rete territoriale degli sportelli famiglia-lavoro” che si declina in due macro-azioni:

· creare una piattaforma informatica/portale dedicata alla conciliazione vita-lavoro ad uso degli operatori della Rete territoriale per la conciliazione e, in parte, accessibile al pubblico;

· realizzare materiale comunicativo riguardante la Rete degli Sportelli famiglia-lavoro e un'immagine coordinata (utilizzabile da tutta la Rete territoriale per la conciliazione).

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· formazione ed aggiornamento degli operatori coinvolti nei diversi punti di accesso dello Sportello.

· Le azioni saranno organizzate in due laboratori rivolti ai referenti degli Sportelli territoriali famiglia-lavoro.

· A carico della Provincia vi saranno inoltre le attività afferenti il monitoraggio e la rendicontazione verso la Regione.

L'attività in tema di conciliazione si inserisce nelle modalità di lavoro che la Provincia di Cremona da tempo persegue in tema di integrazione tra politiche attive per il lavoro e politiche sociali ed in linea con quanto previsto all''art. 1, comma 85, punto f) della Legge n. 56 del 7 aprile 2014 che individua, tra le funzioni fondamentali in capo alle Province, il “controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”.

b) Elenco provinciale per babysitter

L’Elenco Provinciale per Babysitter è una banca dati, pubblica e consultabile on-line (http://www.provincia.cremona.it/babysitter/), contenente i nominativi di persone, con titoli e/o formazione, che offrono servizi di babysitting. L’obiettivo è di promuovere la figura professionale del/la babysitter, anche stimolando la diffusione di un’offerta formativa locale specifica; di offrire alle famiglie un’opportunità in più, rispetto all’offerta già presente a livello locale, per conciliare i tempi di lavoro con i tempi dedicati alla cura di minori.

Con D.G.P. n. 348 del 18.09.2012 è stato approvato il Regolamento operativo che istituisce e disciplina il funzionamento dell’Elenco a seguito di un percorso di co-progettazione realizzata nell’ambito di un Gruppo di azione appositamente costituito dalla Provincia a cui partecipano i rappresentanti di: ASL, Ambiti territoriali di Cremona, Crema e Casalmaggiore, Comune di Cremona, Coop. Soc. Altana, Coop. Soc. Filikà, Coop. Soc. Gioc’Onda S.I., Coop. Soc. Il Cortile, Coop. Soc. Iride, Coop. Soc. L’Umana Avventura, Coop. Soc. Sentiero.

Nel 2015 proseguiranno le attività di gestione dell’Elenco, a cura del Servizio Politiche Sociali e che ad oggi conta oltre 100 persone iscritte, ovvero: raccolta delle domande di iscrizione, colloqui conoscitivi e redazione della scheda-profilo individuale, predisposizione del decreto di iscrizione e contestuale inserimento nell’elenco on line; raccolta delle domande di accesso da parte dei nuclei familiari che necessitano di un servizio di babysitting, assegnazione e contetsuale invio tramite e-mail delle credenziali d’accesso.

Nel 2015 proseguirà inoltre, in collaborazione con Servimpresa-Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cremona, la formazione rivolta ad aspiranti babysitter e l’aggiornamento per coloro che sono già iscritti all’Elenco.

Si intende porre nella prossima programmazione sociale dei Distretti (2015/2017) anche l’attenzione agli strumenti di incentivo alla domanda di questo tipo di servizi.

c) Piano Territoriale per la conciliazione dei tempi di vita familiare e il lavoro

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La Regione Lombardia con DGR n. 1081 del 12 dicembre 2013 “Disposizioni in ordine alla valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione, dei tempi lavorativi con le esigenze familiari e delle reti di imprese che offrono servizi di welfare” ha inteso dare continuità alle Reti territoriali per la conciliazione e ai Piani Territoriali che sono sviluppati nei territori lombardi nel triennio precedente.

Nel mese di marzo 2014 è stato pertanto siglato un nuovo Accordo territoriale e si è contribuito alla definizione di un nuovo Piano di Azione Territoriale.

Nel corso del 2015 la Provincia proseguirà nella partecipazione agli organismi di governance e di monitoraggio del secondo Piano Territoriale per la Conciliazione (Tavolo di indirizzo politico-istituzionale e Gruppo di tecnico di lavoro) che dovranno definire priorità ed azioni in ragione delle nuove linee-guida regionali attuative della seconda Intesa nazionale per la conciliazione.

In questo quadro, la Provincia proseguirà nel proprio impegno nella diffusione e nella promozione, in modo sistematico e aggiornato, delle misure di conciliazione proposte dalla Regione Lombardia (doti, bandi, incentivi ed eventuali altre sperimentazioni della Rete territoriale per la conciliazione) e a livello nazionale.

d) Interventi e politiche territoriali in tema di pari opportunità

Nel 2014 la Regione Lombardia, ai sensi della L.R. n. 11/2012, ha approvato il progetto “A.R.C.A. delle donne” promosso dal Comune di Cremona, in collaborazione con un ampio partenariato pubblico-privato, con l’obiettivo di sviluppare azioni di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne. La Provincia, partner del Progetto, è titolare dell’azione formativa rivolta agli operatori del territorio.

Motivazione delle scelte effettuate:

L’opportunità degli interventi a sostegno della dimensione di genere è dettata da indicazioni comunitarie, statali e regionali, oltrechè, ovviamente, da scelte suggerite dalle condizioni sociali e locali.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Programma 07 “Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali”

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Programmazione e go verno della rete dei servizi sociosanitari e sociali”

Dirigente responsabile: Dr. Massimo Placchi

Descrizione: Saranno attuati i seguenti interventi:

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Page 441: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

a) Piano provinciale per la formazione e l'aggiornamento degli operatori del welfare territoriale b) Partecipazione alla programmazione sociale territoriale ed ai Piani di Zona e promozione di una

progettazione territoriale integrata a) Piano provinciale per la formazione e l'aggiornamento degli operatori del welfare territoriale

In data 16.04.2012, con nota prot. n. 48085 “Nota esplicativa in attuazione alla DGR n. 2704 del 22.12.2011 'Modalità applicative della compartecipazione alla tassa automobilistica regionale a favore delle Province”, la Regione Lombardia ha definito le linee guida con cui predisporre i Piani Provinciali per la formazione degli operatori del welfare locale, sottolineando come debbano essere “sviluppati nell'ottica di convergenza e congruenza con la nuova programmazione sociale e sociosanitaria e in raccordo con i servizi del territorio”. La nota regionale indica quali obiettivi prioritari di intervento in ambito formativo:

1. spostamento del modello di welfare dall’offerta alla domanda con la necessità di approfondire la conoscenza relativa ai cambiamenti del bisogno sociale e dei diversi fenomeni emergenti, per arrivare a costruire indicatori di bisogno;

2. supporto alla programmazione territoriale nella costruzione di interazioni e nella promozione di sinergie nella comunità locale in una logica di rete integrata dei servizi che possa rispondere ai bisogni delle persone e delle famiglie: •••• accompagnamento al processo di attuazione dei nuovi Piani di Zona; •••• sviluppo delle forme di collaborazione e co-progettazione tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore;

3. supporto allo sviluppo degli accordi di conciliazione sottoscritti a livello territoriale, con particolare riferimento all’adeguamento dei modelli organizzativi delle unità d’offerta stesse, nonché al miglioramento dell’accessibilità e della flessibilità dei servizi, al potenziamento delle reti attivate al fine di garantire lo sviluppo di forme di partnership con attori plurali che si occupano di temi diversi ma convergenti allo scopo family-friendly;

4. miglioramento delle conoscenze e delle competenze degli operatori sulle problematiche dell’assistenza alle persone con disabilità e sull’accessibilità e fruibilità dei servizi a loro dedicati;

La Provincia ha definito il Piano provinciale per la formazione e l'aggiornamento per gli operatori del welfare territoriale per il biennio 2014-2015, concentrando le risorse su esigenze trasversali, strutturali e strategiche, in una logica di integrazione territoriale e settoriale degli interventi. Alcuni dei temi di formazione individuati che verranno sviluppati nel corso del 2015:

-modalità per un approccio integrato e strumenti di integrazione tra i servizi sociali e i servizi per il lavoro - “welfare generativo” -strumenti operativi per gli operatori dello Sportello provinciale per la conciliazione famiglia-lavoro -strumenti e modalità di lavoro rivolto agli operatori degli enti locali e delle istituzioni pubbliche del territorio provinciale in tema di programmazione europea 2014-2020 ed europrogettazione.

Per quanto riguarda il tema del “welfare generativo” il progetto si sviluppa in due livelli tra loro strettamente correlati, a cui corrispondono obiettivi ed azioni specifiche. Il primo livello, di carattere generale, ha l’obiettivo di stimolare un cambiamento di approccio verso la spesa sociale, affinché sia intesa come investimento generativo, anziché come un costo. A tal fine, è già stato realizzato un percorso formativo generale rivolto ad enti ed operatori dell’ambito sociale e dell’ambito lavoro e formazione, pubblici e privati. Il secondo livello, più specifico, da realizzarsi nel corso del 2015, ha l’obiettivo di sperimentare una modalità di presa in carico integrata. A tal fine verranno costituite équipe di lavoro interdisciplinari ed inter-istituzionali che individueranno i servizi e gli strumenti necessari alla presa in carico di particolari casi a rischio di esclusione sociale e definiranno e sperimenteranno un Protocollo di intervento integrato. I casi oggetto della sperimentazione verrano selezionati in esito all’individuazione di una tipologia di bisogno specifica, la cui presenza sul territorio sia numericamente e socialmente significativa, caratterizzata da necessità di reinserimento sociale e lavorativo.

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Page 442: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Riguardo al percorso formativo in tema programmazione europea 2014-2020 ed europrogettazione, si rende necessaria una forte azione di capacity building del territorio, con particolare attenzione ai Comuni, nella direzione di:

1) creare maggiore consapevolezza tra i policy maker locali sull'utilizzo dei fondi europei; 2) rafforzare le competenze del personale in forza ai diversi Enti locali e pubblici del territorio allo scopo

di: 3) progettare interventi coerenti con la programmazione integrata delle politiche (integrare risorse,

obiettivi e attori territoriali); 4) progettare, gestire e rendicontare coerentemente ai Regolamenti europei e ai vincoli amministrativi

nazionali e regionali; 5) scambiare informazioni e creare partnership intra ed inter-territoriali finalizzate alla presentazione di

proposte progettuali a valere sui bandi europei. Si tratta di una ex-delega regionale che, alla luce delle funzioni che verranno attribuite dalla Regione stessa, dovrà essere oggetto di verifica, a partire dalle risorse eventualmente disponibili. Proseguirà inoltre la collaborazione con il Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali in ordine all’accreditamento dei corsi del Piano Provinciale ed il supporto al Gruppo di lavoro territoriale degli assistenti sociali rispetto alla rilevazione del fabbisogno formativo, analogamente a quanto realizzato in altre province lombarde. b) Partecipazione alla programmazione sociale territoriale ed ai Piani di Zona e promozione di una progettazione territoriale integrata E' evidente l’esigenza di promuovere due livelli di integrazione: tra le diverse aree di intervento e politiche, finora troppo separate (come le politiche sociali, le politiche del lavoro ed occupazionali attive e passive e formative) ed anche all’interno delle stesse politiche sociali in senso stretto a partire dall’esigenza di una maggiore integrazione e coordinamento anche nella fase programmatoria e di definizione degli interventi a matrice sociale. A tale proposito, viene ribadita l’importanza fondamentale della “governance” territoriale. Infatti, per le considerazioni sinora espresse, la Provincia assume senz'altro un ruolo strategico di raccordo proprio per la sua collocazione intermedia tra i diversi attori locali, garantendo il coordinamento delle loro azioni - come peraltro previsto dalla normativa statale e regionale - ed integrando le proprie attività in più complessive politiche di sviluppo locale. Tale ruolo si concretizzerà anche nella predisposizione di progetti territoriali condivisi ed in linea con le indicazioni UE, capaci di rispondere con un approccio trasversale e intersettoriale ai bisogni locali e dunque candidabili a valere sulla prossima programmazione comunitaria 2014-2020. In linea con gli impegni assunti con la sottoscrizione degli accordi di programma per la realizzazione dei Piani di Zona distrettuali per il triennio 2015/2017 - con particolare attenzione a quelli relativi al Distretto di Cremona e di Casalmaggiore che prevedono una partecipazione diretta della Provincia, sia sotto il profilo politico-istituzionale che tecnico - la Provincia di Cremona garantirà la propria partecipazione alla costruzione dei piani operativi e delle azioni che di volta in volta verranno proposti, in una logica di sistema territoriale, di integrazione e di sintesi, in analogia con il metodo di lavoro sviluppato negli ultimi anni in tema di disabilità e descritto nel punto precedente. Finalità che si intendono conseguire: Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti; miglioramento del sistema territoriale di welfare. Motivazione delle scelte effettuate:

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Le scelte adottate sono motivate dalla considerazione che, con l’assetto istituzionale introdotto con la riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione (Legge Costituzionale n. 3/2001), le Province vengono a concorrere alla programmazione sociale regionale e di zona per gli aspetti relativi alla pianificazione ed individuazione dei bisogni socio-assistenziali e alle funzioni e compiti relativi alla promozione e al coordinamento operativo dei soggetti e delle strutture. I riferimenti normativi sono i seguenti:

- il D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267 ("Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”) attribuisce alla Provincia, tra le altre, la funzione di collaborare con i Comuni e, sulla base di programmi da essa proposti, promuovere e coordinare attività, nonché realizzare opere di rilevante interesse provinciale nel settore sociale;

- la Legge 8 novembre 2000 n. 328 ("Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali") all’art. 7 stabilisce che le Province concorrono alla programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, per i compiti previsti dall'art. 15 della legge 8 giugno 1990, n. 142, nonché dall'art. 132 del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, secondo le modalità definite dalle Regioni che ne disciplinano il ruolo in ordine: 1) alla raccolta delle conoscenze e dei dati sui bisogni e sulle risorse rese disponibili dai Comuni e da altri soggetti istituzionali presenti in ambito Provinciale per concorrere all'attuazione del sistema informativo dei servizi sociali; 2) all'analisi dell'offerta assistenziale per promuovere approfondimenti mirati sui fenomeni sociali più rilevanti in ambito Provinciale fornendo, su richiesta dei Comuni e degli enti locali interessati, il supporto necessario per il coordinamento degli interventi territoriali; 3) alla promozione, d'intesa con i Comuni, di iniziative di formazione, con particolare riguardo alla formazione professionale di base e all'aggiornamento; a questo proposito la normativa regionale precisa che è attribuita alle Province la rilevazione dei fabbisogni formativi del personale operante nei servizi sociali, nonché la programmazione e la gestione delle attività di formazione e di aggiornamento professionale degli addetti ai servizi sociali anche ad integrazione sanitaria; 4) alla partecipazione alla definizione e all'attuazione dei piani di zona;

- l’articolo 21 della Legge n. 328/2000 che attribuisce alle Province ed ai Comuni l’onere di istituire un sistema informativo dei servizi sociali per assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali, del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e poter disporre tempestivamente di dati ed informazioni necessari alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali, per la promozione e l'attivazione di progetti europei, per il coordinamento con le strutture sanitarie, formative, con le politiche del lavoro e dell'occupazione;

- la Legge Regionale 5 gennaio 2000 n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia” che attribuisce alla Provincia: 1) la rilevazione dei fabbisogni formativi del personale operante nei servizi sociali, nonché la programmazione e la gestione delle attività di formazione e di aggiornamento professionale degli addetti ai servizi sociali anche ad integrazione sanitaria; 2) la promozione e il monitoraggio delle attività dei soggetti che agiscono nell’ambito dei servizi sociali, con particolare riferimento alle cooperative sociali ed alle iniziative rivolte alla famiglia; 3) il coordinamento delle attività di formazione professionale e di sviluppo della cooperazione sociale.

Tra le competenze attribuite dalle Leggi nazionali e regionali alle Province vi è quella relativa all’aggiornamento formativo del personale impiegato nei servizi socio-assistenziali ed educativi. In particolare qui si intendono richiamare le seguenti norme:

a) Legge regionale 7 gennaio 1986, n. 1 “Riorganizzazione e programmazione dei servizi socio-assistenziali della regione Lombardia”, art. 16, comma 1;

b) Legge regionale 11 luglio 1997, n. 31 “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali”, art. 6, comma 4;

c) Legge 8 giugno 1990, n. 142 “Ordinamento delle autonomie locali” (recepita nel Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, art. 2, comma 3, e art. 14, comma 1;

d) Legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112”, art. 4, comma 43;

e) Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, art. 7;

f) Legge regionale 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”;

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Page 444: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

g) Legge regionale 1/2008 “Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale”.

In data 16.04.2012, con nota prot. n. 48085 “Nota esplicativa in attuazione alla DGR n. 2704 del 22.12.2011 'Modalità applicative della compartecipazione alla tassa automobilistica regionale a favore delle Province”, la Regione Lombardia ha definito le linee guida con cui predisporre i Piani Provinciali per la Formazione degli operatori del welfare locale.

I suddetti riferimenti legislativi definiscono un ruolo e una funzione della Provincia quale ente territoriale di secondo livello, la cui collocazione permette di svolgere le attività previste dalla Legge n. 328/2000 in capo alla formazione, ed in particolare diviene un luogo di raccolta e sintesi di bisogni del territorio: domande di evoluzione culturale e professionale degli operatori dei servizi; domande relative al supporto per la condivisione di iniziative e/o sperimentazioni innovative; domande di elaborazione culturale e sistematizzazione di acquisizioni raggiunte; domande relative allo sviluppo di connessioni tra servizi, enti e soggetti del Pubblico e del Privato Sociale. Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione. La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n.2 Titolo: Interventi per fa vorire un approccio integrato e la sperimentazione di strumenti di integrazione fra i servizi sociali e i servizi per il

lavoro Dirigente responsabile: dr. Dario Rech Descrizione:

Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Piano provinciale per la formazione e l'aggiornamento degli operatori del welfare territoriale

a) Piano provinciale per la formazione e l'aggiornamento degli operatori del welfare territoriale

La Provincia ha definito il Piano provinciale per la formazione e l'aggiornamento per gli operatori del welfare territoriale per il biennio 2014-2015, concentrando le risorse su esigenze trasversali, strutturali e strategiche, in una logica di integrazione territoriale e settoriale degli interventi. Alcuni dei temi di formazione individuati che verranno sviluppati nel corso del 2015:

· modalità per un approccio integrato e strumenti di integrazione tra i servizi sociali e i servizi per il lavoro - “welfare generativo” · strumenti operativi per gli operatori dello Sportello provinciale per la conciliazione famiglia-lavoro · strumenti e modalità di lavoro rivolto agli operatori degli enti locali e delle istituzioni pubbliche del territorio provinciale in tema di programmazione europea 2014-2020 ed europrogettazione · strumenti di consulenza orientativa per i Comuni in tema di accompagnamento e supporto al lavoro.

Per quanto riguarda il tema del “welfare generativo” il progetto si sviluppa in due livelli tra loro strettamente correlati, a cui corrispondono obiettivi ed azioni specifiche.

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Page 445: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Il primo livello, di carattere generale, ha l’obiettivo di stimolare un cambiamento di approccio verso la spesa sociale, affinché sia intesa come investimento generativo, anziché come un costo.

A tal fine, è già stato realizzato un percorso formativo generale rivolto ad enti ed operatori dell’ambito sociale e dell’ambito lavoro e formazione, pubblici e privati.

Il secondo livello, più specifico, da realizzarsi nel corso del 2015, ha l’obiettivo di sperimentare una modalità di presa in carico integrata.

A tal fine verranno costituite équipe di lavoro interdisciplinari ed inter-istituzionali che individueranno i servizi e gli strumenti necessari alla presa in carico di particolari casi a rischio di esclusione sociale e definiranno e sperimenteranno un Protocollo di intervento integrato. I casi oggetto della sperimentazione verranno selezionati in esito all’individuazione di una tipologia di bisogno specifica, la cui presenza sul territorio sia numericamente e socialmente significativa, caratterizzata da necessità di reinserimento sociale e lavorativo.

Riguardo al percorso formativo in tema programmazione europea 2014-2020 ed europrogettazione, si rende necessaria una forte azione di capacity building del territorio, con particolare attenzione ai Comuni, nella direzione di:

1. creare maggiore consapevolezza tra i policy maker locali sull'utilizzo dei fondi europei; 2. rafforzare le competenze del personale in forza ai diversi Enti locali e pubblici del territorio allo scopo di: 3. progettare interventi coerenti con la programmazione integrata delle politiche (integrare risorse, obiettivi e attori territoriali); 4. progettare, gestire e rendicontare coerentemente ai Regolamenti europei e ai vincoli amministrativi nazionali e regionali; 5. scambiare informazioni e creare partnership intra ed inter-territoriali finalizzate alla presentazione di proposte progettuali a valere sui bandi europei.

b) Partecipazione alla programmazione sociale territoriale ed ai Piani di Zona e promozione di una

progettazione territoriale integrata

E' evidente l’esigenza di promuovere due livelli di integrazione: tra le diverse aree di intervento e politiche, finora troppo separate (come le politiche sociali, le politiche del lavoro ed occupazionali attive e passive e formative) ed anche all’interno delle stesse politiche sociali in senso stretto a partire dall’esigenza di una maggiore integrazione e coordinamento anche nella fase programmatoria e di definizione degli interventi a matrice sociale.

A tale proposito, viene ribadita l’importanza fondamentale della “governance” territoriale di cui si è fatto cenno in precedenza.

Infatti, per le considerazioni sinora espresse, la Provincia assume senz'altro un ruolo strategico di raccordo proprio per la sua collocazione intermedia tra i diversi attori locali, garantendo il coordinamento delle loro azioni - come peraltro previsto dalla normativa statale e regionale - ed integrando le proprie attività in più complessive politiche di sviluppo locale.

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Page 446: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Tale ruolo si concretizzerà anche nella predisposizione di progetti territoriali condivisi ed in linea con le indicazioni UE, capaci di rispondere con un approccio trasversale e intersettoriale ai bisogni locali e dunque candidabili a valere sulla prossima programmazione comunitaria 2014-2020.

Con l’approvazione dei Piani di Zona per il triennio 2015/2017 è stata prevista, in seno di Accordi di Programma, la partecipazione della Provincia ai lavori degli Uffici di Piano dei Distretti di Cremona e di Casalmaggiore.

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti; miglioramento del sistema territoriale di welfare.

Motivazione delle scelte effettuate:

Le scelte adottate sono motivate dalla considerazione che, con l’assetto istituzionale introdotto con la riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione (Legge Costituzionale n. 3/2001), le Province vengono a concorrere alla programmazione sociale regionale e di zona per gli aspetti relativi alla pianificazione ed individuazione dei bisogni socio-assistenziali e alle funzioni e compiti relativi alla promozione e al coordinamento operativo dei soggetti e delle strutture.

I riferimenti normativi sono i seguenti:

- il D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267 ("Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”) attribuisce alla Provincia, tra le altre, la funzione di collaborare con i Comuni e, sulla base di programmi da essa proposti, promuovere e coordinare attività, nonché realizzare opere di rilevante interesse provinciale nel settore sociale;

- la Legge 8 novembre 2000 n. 328 ("Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali") all’art. 7 stabilisce che le Province concorrono alla programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, per i compiti previsti dall'art. 15 della legge 8 giugno 1990, n. 142, nonché dall'art. 132 del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, secondo le modalità definite dalle Regioni che ne disciplinano il ruolo in ordine: 1) alla raccolta delle conoscenze e dei dati sui bisogni e sulle risorse rese disponibili dai Comuni e da altri soggetti istituzionali presenti in ambito Provinciale per concorrere all'attuazione del sistema informativo dei servizi sociali; 2) all'analisi dell'offerta assistenziale per promuovere approfondimenti mirati sui fenomeni sociali più rilevanti in ambito Provinciale fornendo, su richiesta dei Comuni e degli enti locali interessati, il supporto necessario per il coordinamento degli interventi territoriali; 3) alla promozione, d'intesa con i Comuni, di iniziative di formazione, con particolare riguardo alla formazione professionale di base e all'aggiornamento; a questo proposito la normativa regionale precisa che è attribuita alle Province la rilevazione dei fabbisogni formativi del personale operante nei servizi sociali, nonché la programmazione e la gestione delle attività di formazione e di aggiornamento professionale degli addetti ai servizi sociali anche ad integrazione sanitaria; 4) alla partecipazione alla definizione e all'attuazione dei piani di zona;

- l’articolo 21 della Legge n. 328/2000 che attribuisce alle Province ed ai Comuni l’onere di istituire un sistema informativo dei servizi sociali per assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali,

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Page 447: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e poter disporre tempestivamente di dati ed informazioni necessari alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali, per la promozione e l'attivazione di progetti europei, per il coordinamento con le strutture sanitarie, formative, con le politiche del lavoro e dell'occupazione;

- la Legge Regionale 5 gennaio 2000 n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia” che attribuisce alla Provincia: 1) la rilevazione dei fabbisogni formativi del personale operante nei servizi sociali, nonché la programmazione e la gestione delle attività di formazione e di aggiornamento professionale degli addetti ai servizi sociali anche ad integrazione sanitaria; 2) la promozione e il monitoraggio delle attività dei soggetti che agiscono nell’ambito dei servizi sociali, con particolare riferimento alle cooperative sociali ed alle iniziative rivolte alla famiglia; 3) il coordinamento delle attività di formazione professionale e di sviluppo della cooperazione sociale.

Tra le competenze attribuite dalle Leggi nazionali e regionali alle Province vi è quella relativa all’aggiornamento formativo del personale impiegato nei servizi socio-assistenziali ed educativi. In particolare qui si intendono richiamare le seguenti norme:

· Legge regionale 7 gennaio 1986, n. 1 “Riorganizzazione e programmazione dei servizi socio-assistenziali della regione Lombardia”, art. 16, comma 1;

· Legge regionale 11 luglio 1997, n. 31 “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali”, art. 6, comma 4;

· Legge 8 giugno 1990, n. 142 “Ordinamento delle autonomie locali” (recepita nel Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, art. 2, comma 3, e art. 14, comma 1;

· Legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1 “Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112”, art. 4, comma 43;

· Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, art. 7;

· Legge regionale 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”;

· Legge regionale 1/2008 “Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale”.

In data 16.04.2012, con nota prot. n. 48085 “Nota esplicativa in attuazione alla DGR n. 2704 del 22.12.2011 'Modalità applicative della compartecipazione alla tassa automobilistica regionale a favore delle Province”, la Regione Lombardia ha definito le linee guida con cui predisporre i Piani Provinciali per la Formazione degli operatori del welfare locale.

I suddetti riferimenti legislativi definiscono un ruolo e una funzione della Provincia quale ente territoriale di secondo livello, la cui collocazione permette di svolgere le attività previste dalla Legge n. 328/2000 in capo alla formazione, ed in particolare diviene un luogo di raccolta e sintesi di bisogni del territorio: domande di evoluzione culturale e professionale degli operatori dei servizi; domande relative al supporto per la condivisione di iniziative e/o sperimentazioni innovative; domande di elaborazione culturale e sistematizzazione di acquisizioni raggiunte; domande relative allo sviluppo di connessioni tra servizi, enti e soggetti del Pubblico e del Privato Sociale.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

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Page 448: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Programma 08 “Cooperazione e associazionismo”

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Cooperazione e associazionismo

Dirigente responsabile: Dr. Massimo Placchi

Finalità che si intendono conseguire: Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi – sia in forma continuativa, sia una tantum – ed effettuazione di spese dirette per la fornitura alla collettività di servizi diretti ed indiretti, con particolare riferimento al sostegno e allo sviluppo del volontariato, dell'associazionismo e della cooperazione sociale. Descrizione: Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Gestione dei Registri del volontariato e dell'associazionismo b) Gestione dell’Albo Regionale delle Cooperative sociali – Ripartizione provinciale di Cremona (fino

al 15.05.2015) c) Gestione del bando regionale per il volontariato e l’associazionismo e monitoraggio dei progetti

approvati. a) Gestione dei Registri del volontariato e dell'associazionismo Nel 2008 sono entrate in vigore la Legge Regionale 14.03.2008 n. 1 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soccorso” e la legge regionale 12.03.2008 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario” che hanno ribadito le competenze delle Province in capo:

•••• alla tenuta delle sezioni provinciali del registro regionale delle organizzazioni di volontariato e del registro provinciale delle associazioni e delle associazioni di promozione sociale;

•••• all’attività di verifica per il permanere dei requisiti per l’iscrizione nei registri; •••• all’attività di gestione dei bandi biennali regionali per l’assegnazione contributi a sostegno dei

progetti presentati dalle Associazioni e dalle Organizzazioni di Volontariato. Le iscrizioni ai registri comportano per le Organizzazioni di Volontariato l’acquisizione dello status di “Onlus” di diritto, con conseguenti agevolazioni fiscali e la possibilità di accedere al cosiddetto “5 per mille”; per l’associazionismo i vantaggi consistono in talune agevolazioni fiscali e l’accesso al “5 per mille”, ma non allo status di “Onlus”. L’iscrizione è comunque richiesta per quanti intendono strutturare relazioni di carattere economico con qualsiasi ente pubblico (convenzioni, contratti ecc.) al fine della realizzazione di attività e/o fornitura di servizi. Al 31.12.2014 risultano iscritte ai rispettivi Registri provinciali:

•••• n. 379 organizzazioni di volontariato •••• n. 293 appartenenti alla Sezione A (sociale) •••• n. 60 appartenenti alla Sezione B (civile) •••• n. 26 appartenenti alla Sezione C (culturale) •••• n. 99 associazioni, di cui n. 78 sono Associazioni di Promozione Sociale e n. 21 sono Associazioni

senza scopo di lucro, così complessivamente suddivise:

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▪ n. 20 appartenenti alla Sezione A (sociale/civile) ▪ n. 48 appartenenti alle Sezione B (culturale) ▪ n. 9 appartenenti alla Sezione C (ambientale) ▪ n. 1 appartenenti alla Sezione D (relazioni internazionali) ▪ n. 19 appartenenti alla Sezione E (sport/tempo libero) ▪ n. 2 appartenenti alla Sezione F (altre attività di utilità sociale).

A partire dal 2012 l'attività di verifica annuale dei requisiti necessari per i mantenimento dell'iscrizione per entrambe i registri provinciali si realizza esclusivamente per via telematica, (sito http://www.registriassociazioni.servizirl.it/). Con il 2013 il sistema telematico ha compreso anche tutte le attività connesse alle richieste di iscrizione ai Registri e alle comunicazioni di variazioni relative alle associazioni ed organizzazioni iscritte. Il Servizio garantisce consulenze d’ufficio alle organizzazioni che necessitano di un supporto alla compilazione del suddetto questionario ed agli approfondimenti del caso. Riguardo all’iscrizione ai Registri, il Servizio svolgerà, inoltre, oltre alla consueta attività di consulenza per le Associazioni al fine di indirizzarle verso una corretta formulazione della richiesta corredata di tutti i documenti necessari ed al fine di agevolare la scelta di collocarsi all’interno di ciascun registro secondo il proprio esatto profilo, anche l'attività di consulenza rivolta alle associazioni ed organizzazioni circa le nuove modalità di richiesta d'iscrizione e di comunicazione delle variazioni. Circa la tempistica, non esistono scadenze per la presentazione delle richieste di iscrizione. Ma si evidenzia la complessità dell’ambito del Terzo Settore sotto il profilo della corretta configurazione in organizzazione di volontariato o associazione (con, inoltre, la peculiarità dell’associazione di promozione sociale), del costante aggiornamento normativo e dei provvedimenti di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. b) Gestione dell’Albo Regionale delle Cooperative sociali – Ripartizione provinciale di Cremona. Nell’ottobre 2009 la Giunta Regionale ha approvato il Regolamento che disciplina l'Albo Regionale delle Cooperative Sociali, stabilendo i requisiti per l'iscrizione e la permanenza nell'Albo, i tempi e le modalità di presentazione delle domande, i casi di cancellazione, le modalità di gestione e di raccordo con le Province cui viene delegata la gestione dell'Albo. La Provincia proseguirà - in linea con la delega regionale – con tutte quelle attività di verifica e accompagnamento rivolte alle cooperative sociali del territorio rispetto all'iscrizione ed alla cancellazione, alla verifica annuale sul mantenimento dei requisiti, alle ispezioni programmate annualmente (condizionate, queste ultime, alla previa emanazione delle previste “linee guida” regionali). L'insieme di queste operazioni dal 2011 avviene esclusivamente tramite web (portale dedicato http://www.coopsociali.servizirl.it/ArcosWebapp/flex/ArcosWebapp.html). Al 31.12.2014 le cooperative sociali iscritte alla ripartizione provinciale dell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali sono n. 76, così suddivise:

•••• n. 41 cooperative sociali di tipo A

•••• n. 31 cooperative sociali di tipo B

•••• n. 4 consorzi.

La legge regionale 8 luglio 2014, n. 19 (Disposizioni per la razionalizzazione di interventi regionali negli ambiti istituzionale, economico, sanitario e territoriale) ha previsto entro il 2014 il trasferimento della funzione alle Camere di Commercio. Successivamente, con DGR n. 2911 del 19.12.2014, è stato precisato che, dal 15 maggio 2015, la funzione - disciplinata con un nuovo regolamento che abroga quello del 2009, e sulla cui base le Province hanno proceduto finora - è trasferita alle Camere di Commercio. La Provincia proseguirà dunque fino al 15 maggio 2015 le attività previste in delega.

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c) Gestione del bando regionale per il volontariato e l’associazionismo e monitoraggio dei progetti approvati. A partire dal 2002, con cadenza biennale, Regione Lombardia stanzia specifici fondi destinati alle Organizzazioni di Volontariato ed alle associazioni per contributi su progetti presentati dai soggetti interessati, iscritti ai rispettivi registri, ai sensi della L.R. n. 1/2008. Con deliberazioni della Giunta Regionale 1.7.2014 n. 2020 e 25.7.2014 n. 2194 sono stati approvati i bandi relativi all’erogazione di contributi a sostegno dei progetti presentati dalle Associazioni e dalle Organizzazioni di Volontariato di cui alla L.R. n. 1/2008, capo II° e capo III°, con riferimento al biennio 2014/2015 per le Associazioni ed all'annualità 2014 per le Organizzazioni di Volontariato. Le succitate deliberazioni, accompagnate da specifici Decreti 1.8.2014 n. 7440 e 7438 della Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato, hanno affidato alle Province – già titolari della delega relativa alla tenuta dei Registri Provinciali dell’Associazionismo e del Volontariato – il ricevimento, l’istruttoria e la valutazione dei suddetti progetti, nonché la formulazione delle relative graduatorie e la liquidazione dei contributi. Alla Provincia di Cremona sono stati assegnati €. 28.272,00 per l'Associazionismo, il cui bando ha mantenuto la biennalità 2014/2015, mentre per il Volontariato l'importo assegnato per la sola annualità 2014 è di €. 86.314,00. La gestione dei bandi, delegata alle Province, ha comportato:

•••• la pubblicizzazione e promozione dei bandi stessi presso le associazioni ed OdV iscritte ai registri al fine di illustrare i bandi e rispondere alle richieste di chiarimento da parte delle associazioni;

•••• la raccolta ed il controllo relativamente all’ammissibilità sotto il profilo soggettivo ed oggettivo dei progetti presentati;

•••• la nomina di una apposita commissione tecnica per la valutazione degli stessi ed il supporto di segreteria durante le riunioni;

•••• la stesura della relativa graduatoria di merito per la ripartizione dei contributi

•••• la predisposizione degli atti conseguenti

•••• la liquidazione degli anticipi e dei saldi su presentazione dell’apposita rendicontazione attestante il regolare svolgimento del progetto.

A seguito dei lavori della Commissione Tecnica di Valutazione e della stesura della relativa graduatoria finale sono stati finanziati n. 8 progetti presentati dalle Organizzazioni di Volontariato per un totale di €. 91.435,00 e n. 4 progetti presentati dalle Associazioni di Promozione Sociale per un totale di €. 28.688,00. Nei mesi di novembre e dicembre 2014 il Servizio Politiche Sociali ha liquidato anticipi del 50% della somma assegnata ai progetti finanziati, mentre il saldo avverrà, entro il 2015, a conclusione dei progetti stessi. Motivazione delle scelte effettuate: Legge regionale n. 1/2008 “Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale”. In tema di volontariato, associazionismo e cooperazione sociale i finanziamenti della Regione sono destinati all’esercizio della delega, che non comporta solo la tenuta dei registri, ma la promozione e lo sviluppo dell’associazionismo e del volontariato, l’informazione e la consulenza agli operatori delle associazioni e la gestione dei bandi biennali per il finanziamento di progetti presentati dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni.

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Più in generale, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, la Provincia, unitamente agli altri Enti Locali, promuove azioni per il sostegno e la qualificazione dei soggetti operanti nel terzo settore.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare: Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

8.585,71

6.302.500,65

164.115,06

30.300,00

8.455.846,13

158.118,00

15.119.465,55 671.235,09Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 12 795.109,09 671.235,09

Programma Armon. 08 Cooperazione e associazionismo

14.136,00 0,00 0,00

Programma Armon. 07 Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali

0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 05 Interventi per le famiglie 0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 04 Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale

213.036,48 103.298,48 103.298,48

Programma Armon. 02 Interventi per la disabilità 560.591,95 560.591,95 560.591,95

Programma Armon. 01 Interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido

7.344,66 7.344,66 7.344,66

Missione Armon. 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia)

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MISSIONE 14 SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITA’

La missione focalizza le attività di amministrazione e funzionamento delle attività per la promozione dello sviluppo e della competitività del sistema economico locale, ivi inclusi i servizi e gli interventi per lo sviluppo sul territorio delle attività produttive, del commercio, dell'artigianato, dell'industria e dei servizi di pubblica utilità.

Attività di promozione e valorizzazione dei servizi per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico del territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche.

La missione comprende azioni volte prioritariamente alla conclusione delle attività riferite ai progetti integrati d’area “Isole e Foreste” e "Il Lago Invisibile" cofinanziato da fondi comunitari strutturali.

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PROGRAMMA 1 Industria, PMI e Artigianato

Obiettivo operativo n.1 - Titolo: Gestione di proge tti finanziati a valere su fondi strutturali e bandi regionali a favore di EXPO

Dirigente Responsabile: Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

Il progetto si concentra sui contenuti volti prioritariamente alla conclusione di progetti integrati d’area (PIA) cofinanziati da fondi comunitari.

Il programma 2015 vedrà la Provincia proseguire nell’azione di valorizzazione e sviluppo economico locale, sia tramite azioni dirette sia in sintonia con altri enti pubblici e privati del territorio.

Proprio la possibilità di sviluppare un’azione di marketing territoriale ed anche di coordinamento nei confronti di tutti gli attori interessati o coinvolti nelle logiche di sviluppo economico rappresenta uno degli obiettivi principali e più complessi.

A conclusione della precedente programmazione, 2007-2013, il Settore sarà impegnato nella conclusione delle azioni di sistema del PIA “Il Lago Invisibile” e nelle attività di assistenza ai vari controlli che l’Audit regionale organizzerà sul territorio su entrambi i PIA finanziati: “Lago Invisibile” e “Isole e Foreste”.

I progetti integrati d’area prevedono, in forma complementare fra loro, più tipologie di operazioni, concentrate su una medesima area, la cui finalità è identificata nell’integrazione tra la tutela e la valorizzazione del sistema delle risorse culturali ed ambientali con la possibilità di creare condizioni per lo sviluppo imprenditoriale e la crescita economica. Intensa sarà, nel primo trimestre dell'anno, l'attività di rendicontazione del progetto “Il Lago Invisibile”, attraverso un attento presidio del flusso della documentazione inviata dai partner di progetto.

Inoltre, Regione Lombardia opera, nell’anno 2015, attraverso Avvisi per l’acquisizione di manifestazioni di interesse contenenti proposte per la definizione di progetti territoriali integrati per valorizzare e potenziare l’attrattività dei territori lombardi nel semestre dell’evento Expo Milano 2015. La Provincia aderisce all’accordo di Partenariato tra L'associazione Temporanea di Scopo costituita in data 19/03/2014 ed è il soggetto referente per la promozione, ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative e attività finalizzate alla valorizzazione del Sistema istituzionale, economico e sociale della Provincia di Cremona. Capofila dei progetti e interlocutore per la Regione è la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cremona; partner di progetto il Comune di Cremona, il Comune di Crema, il Comune di Casalmaggiore, il Comune di Gerre De’ Caprioli, il Comune di Pieve D’Olmi, il Comune di San Daniele Po, il Comune di Stagno Lombardo,la Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, la Fondazione Museo del

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Violino Antonio Stradivari Cremona, l’Associazione delle Canottieri, il GAL Oglio Po terre d’acqua soc. cons. a r.l., l’Associazione Amici del Casalmaggiore International Festival

Obiettivo operativo n.2 - Titolo: Coordinamento delle politiche locali per lo sviluppo del territorio

Dirigente Responsabile: Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

Verifica partecipazione a Reindustria

Società consortile a responsabilità limitata, a maggioranza pubblica, per il 55% del capitale e per il restante 45% del capitale suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e banche. La Provincia di Cremona è socia per l’11% del capitale della società.

Reindustria è nata nel 1994 per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti”.

Oggi il suo funzionamento è sostenuto dai fondi che i soci trasferiscono annualmente sulla base di un programma triennale approvato dall’Assemblea dei soci e sulla base di stralci annuali di programma.

I risultati conseguiti nel cremasco hanno spinto Reindustria ad interessarsi dello sviluppo economico dell’intera provincia di Cremona, attraverso la valorizzazione, il consolidamento, il potenziamento e lo sviluppo delle risorse del territorio, con i mezzi propri del marketing e dell’economia territoriale.

Programma 02 Commercio – reti distributive – tutela dei consumatori

Obiettivi operativo n.1 -Titolo : Strategie a soste gno del commercio Dirigente Responsabile: dr.Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi

Descrizione

Nel corso degli ultimi anni è maturata l’esigenza di sostenere iniziative finalizzate a promuovere l’innovazione organizzativa e di processo tra operatori commerciali collocati in polarità commerciali specifiche, oltre che l’adozione e il coinvolgimento in una visione comune di un unico progetto di sviluppo,

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da parte degli operatori commerciali, delle loro associazioni, degli Enti Locali, delle Camere di Commercio e degli altri attori del territorio. L’obiettivo è la promozione di progetti capaci di incidere strutturalmente e in modo duraturo sulle caratteristiche competitive dell’offerta commerciale locale, nel contesto di una più ampia riqualificazione urbana. Tale obiettivo è ben presente negli atti di programmazione regionale, quali il Programma Regionale di Sviluppo della VII legislatura e il DPEFR 2008-2010.

L’obiettivo della Provincia è quello di coordinare la fitta rete di relazioni di cui il settore del commercio è composto, partendo da un ruolo di coordinatore dei vari stakeholder per poter mirare le strategie in cantiere e cercare di rendere il territorio maggiormente competitivo.

Nella nostra provincia sono stati riconosciuti e finanziati 2 Distretti Urbani del Commercio(DUC) e 9 Distretti Diffusi del Commercio (DID):

� “Un salotto per Cremona: verso l’eccellenza”, del Comune di Cremona (DUC);

� “Centro storico: il naturale e qualificato centro commerciale della città di Crema” del Comune di Crema (DUC);

� “Sulle vie dell’Adda, tra innovazione e tradizione”, dei Comuni di Pizzighettone (capofila), Crotta d’Adda, Formigara e San Bassano (DID);

� “Distretto diffuso del commercio” dei Comuni di Soresina (capofila), Annicco, Castelleone, Genivolta, Soncino e Trigolo (DID);

� “Distretto tra ville e cascine” dei Comuni di Casalbuttano (capofila), Bordolano, Castelverde, Corte de’ Cortesi, Persico Dosimo, Pozzaglio ed Uniti, Robecco d’Oglio (DID);

� “Terre casalasche”, dei Comuni di Casalmaggiore (capofila), Casteldidone, Gussola, Martignana Po, Torricella del Pizzo (DID);

� “Est Serio” tra il Comune di Offanengo (in qualità di capofila), i Comuni di Casaletto di Sopra, Romanengo, Ticengo e Salvirola (riconosciuto con il 2° bando e finanziato nel 4° bando) (DID);

� “Distretto del Commercio Visconteo”, dei Comuni di Pandino (capofila), Dovera, Rivolta d’Adda, Spino d’Adda (DID);

� “Distretto del Commercio delle Cascine e delle Pievi”, dei Comuni di Sospiro (capofila), Bonemerse, Cella Dati, Derovere, Gerre de’ Caprioli, Malagnino, Pieve d’Olmi, San Daniele Po, Stagno Lombardo (DID);

� Distretto del Commercio tra Oglio e Postumia”, tra il Comune di Piadena (in qualità di capofila), i Comuni di Tornata, Calvatone, Ca’ D’Andrea, Drizzona, Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Torre De’ Picenardi (DID);

Il Settore prosegue costantemente la sua azione di coordinatore dei distretti del commercio del territorio per quanto riguarda tutta la fase attuativa delle azioni previste all’interno dei progetti finanziati dal quinto bando a favore dei DID e DUC di Regione Lombardia. Gli incontri organizzati dalle cabine di regia dei vari distretti sono finalizzati all'organizzazione e condivisione delle attività previste nei piani di attuazione delle progettualità candidate e finanziate, in particolare quelle legate alla messa in rete degli eventi attraverso

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l’azione trasversale denominata “Il Pentagramma dello Shopping” e la promozione della piattaforma www.icompro.it.

All'azione di messa in rete dei DID e DUC, sta seguendo la delicata fase di integrazione dei distretti propedeutica al processo della loro aggregazione in Distretti dell’Attrattività Turistica (DAT), auspicata da Regione Lombardia attraverso il bando emanato lo scorso anno. Il territorio si è organizzato ed ha candidato tre progetti afferenti a tre distinti DAT:

- quello dell'area cremasca con capofila il Comune di Pandino: - quello delle terre di mezzo con capofila il Comune di Soresina;

- quello del casalasco con capofila il Comune di Casalmaggiore.

Il 2015 sarà l'anno cruciale per la realizzazione delle attività previste, in stretta sinergia con i Comuni, le Associazione di categoria del commercio e dell'artigianato e gli operatori privati. Le nuove aree, disegnate dai DAT, si distinguono per le peculiarità dei territori, mettendo al tempo stesso in relazione gli aspetti trasversali che li uniscono e precisamente il tema della musica con tutta l’offerta artistica, artigianale e culturale, il tema dell’acqua con l’offerta naturalistica, sportiva e di fruibilità lenta e il tema delle eccellenze agroalimentari.

Programma 03 Ricerca e innovazione

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Creazione di un hub di ricerca e servizi per il settore agroalimentare - “ Cremona Food-Lab”

Dirigente Responsabile: dr.Antonello Bonvini

Risorse strumentali da utilizzare

Normali dotazioni d’ufficio.

Risorse umane da impiegare

Funzionari amministrativi Descrizione

Il Progetto “Cremona Food-Lab” nasce dall’idea di fornire alle aziende alimentari del territorio cremonese

innovazione, ricerca e servizi attivando una rete di collaborazioni tra università/enti di ricerca e impresa.

Il progetto si pone come obiettivo generale la creazione di un hub di ricerca e servizi per imprese del settore

agro-alimentare al fine di supportarle nell’innovazione di prodotto e di processo, con particolare attenzione

alla sicurezza alimentare, profilo nutrizionale, sostenibilità ambientale ed economica, formazione dei quadri

dirigenti e del personale. Questo obbiettivo si realizzerà attraverso la creazione di un polo tecnologico nella

sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con la collaborazione della sede distaccata di

Cremona (Porcellasco) del Centro di ricerca per le produzioni foraggere e lattiero-casearie;

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I seguenti obiettivi specifici caratterizzeranno il progetto:

1. Ricerca tecnologica su ingredienti e materiali

2. Trasferimento tecnologico e servizi alle imprese

3. Formazione del personale

4. Formazione executive sul management d'impresa e sull'innovazione tecnologica

La strategia generale prenderà le mosse da una situazione già esistente di collaborazione fra aziende agro-

alimentari cremonesi e gli Enti promotori, collaborazione testimoniata da numerosi progetti di ricerca svolti

negli anni passati e da una intensa attività seminariale e di formazione. Si tratta quindi di porre a sistema le

collaborazioni con il supporto di adeguate attrezzature e di un coordinamento unico. L’attività sarà regolata

da un Comitato di Coordinamento Scientifico che sarà formato da un rappresentante per ogni ente promotore

e da un rappresentante amministrativo dell’Università Cattolica, ente proponente il progetto.

Il principale risultato atteso è la formazione di un nucleo operativo di un distretto agro-alimentare nella

Provincia di Cremona, capace di servire le aziende locali supportando una loro migliore presenza sui mercati

esteri, al momento percentualmente minore rispetto alle migliori provincie Italiane, e di attrarre commesse di

ricerca da parte di aziende extra-territoriali.

L'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha proposto al territorio cremonese di creare un

partenariato per la presentazione del progetto a valere sugli Interventi Emblematici Maggiori di Fondazione

Cariplo, che per l'anno 2015 sono destinati alle province di Cremona e Novara.

La Provincia di Cremona, valutato favorevolmente il progetto, ma considerate le incertezze sul futuro assetto delle competenze e quindi sulla possibilità di realizzare azioni di progetto, intende sostenerlo assumendo il ruolo di ente finanziatore di secondo livello, come descritto nell'articolo 8 dell'accordo

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

174.171,46

112.648,35

59.302,34

0,00

346.122,15 322.490,61Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 14 603.692,42 322.490,61

Programma Armon. 04 Reti e altri servizi di pubblica utilità

280.242,09 0,00 0,00

Programma Armon. 03 Ricerca e innovazione 0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 02 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori

160.547,80 159.588,08 159.588,08

Programma Armon. 01 Industria PMI e Artigianato 162.902,53 162.902,53 162.902,53

Missione Armon. 14 (Sviluppo economico e competitività)

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Missione 15 Politiche per il lavoro e la formazione professionale Descrizione. I Servizi che si occupano di lavoro sono gli ambiti maggiormente chiamati a corrispondere alle esigenze pressanti delle imprese e dei lavoratori derivanti dalla fase economica che continua a determinare rilevanti conseguenze sul mercato del lavoro cremonese.

Nel contempo, i servizi per il lavoro sono anche l’ambito in cui la riforma delle Province trova le sue maggiori difficoltà considerato l’attuale intreccio di competenze tra livello statale, regionale e locale e quanto si intenderebbe perseguire nel futuro.

La Provincia, tuttavia, pur nelle incertezze prima ricordate, ritiene opportuno effettuare tutti gli sforzi possibili – nell’ambito delle risorse disponibili e dell’attuale quadro normativo - nella predisposizione dei servizi e degli interventi che si renderanno necessari per sostenere le persone e le imprese in questa difficile fase e nella previsione di futuri percorsi di crescita.

Negli ambiti del lavoro e della formazione professionale, le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni – al momento - attribuite e delegate alle Province, nonché dalla volontà di introdurre servizi mirati nel mercato del lavoro territoriale e dalla necessità di una governance complessiva degli interventi richiesta dalla generalità degli attori pubblici e privati coinvolti.

Si provvederà, dunque, alla gestione di interventi di sostegno e promozione dell'occupazione e dell'inserimento nel mercato del lavoro; alla gestione di interventi di politica passiva del lavoro a tutela dal rischio di disoccupazione; alla promozione e al sostegno della rete dei servizi per il lavoro e l'orientamento.

Sarà riservata particolare attenzione anche alle attività di programmazione, coordinamento e monitoraggio delle relative politiche, anche per la realizzazione di programmi comunitari.

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Programma 01 “Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro”

Obiettivo operativo n. 1 -Il sostegno e lo sviluppo dei Servizi Per il Lavoro (SPL) Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività, per sostenere, in particolare, i lavoratori appartenenti alle c.d. fasce deboli e a promuovere servizi mirati a favore delle imprese del territorio per cercare di dare risposte concrete alle istanze del mercato del lavoro locale nella attuale situazione di crisi e nella previsione di futuri percorsi di crescita.

Descrizione:

Saranno attuati interventi inerenti a:

a) il potenziamento dei servizi per il lavoro

b) il mantenimento del Sistema di Gestione Qualità

c) il mantenimento del sistema informativo lavoro “SINTESI”

a) Il potenziamento dei servizi per il lavoro

La Provincia ritiene opportuno effettuare tutti gli sforzi possibili – nell’ambito delle risorse disponibili e del quadro normativo vigente – nell’erogazione, da parte dei Centri per l’Impiego, dei servizi che si renderanno necessari per sostenere le persone e le imprese.

Si intende continuare a garantire l’attività di sostegno, da parte degli Uffici centrali, ai CpI provinciali attraverso:

- il costante coordinamento nelle modalità di erogazione dei servizi, al fine di garantire modalità d’accesso ed opportunità omogenee su tutto il territorio provinciale;

- il coinvolgimento continuo della “rete provinciale” degli Operatori accreditati ai servizi per il lavoro e ai servizi di istruzione e formazione;

- il potenziamento di tutti i servizi finalizzati all’accompagnamento al lavoro anche attraverso un’ attività di marketing del servizio “Incontro Domanda Offerta” (IDO) finalizzato a favorire l’incontro tra le esigenze occupazionali delle aziende e i profili professionali delle persone in cerca di lavoro inseriti nella banca dati dedicata;

- il contenimento dei tempi necessari allo svolgimento delle attività amministrative ordinarie per cercare di erogare un maggior numero di servizi a lavoratori e imprese.

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Per garantire la massima concretezza ed efficacia alle attività di incontro domanda/offerta di lavoro (IDO), sarà fondamentale:

- proseguire nelle attività di potenziamento del know-how agli operatori dei Centri per l’impiego che si occupano del servizio di incontro domanda/offerta;

- rafforzare il servizio IDO attraverso l’aumento dei contatti sia con le aziende già “fidelizzate” sia con nuovi datori di lavoro anche attraverso l’utilizzo delle risorse provenienti dall’Atto Negoziale siglato tra Regione Lombardia e Provincia di Cremona il 18/06/2012.

b) Il mantenimento del Sistema di Gestione Qualità

Si proseguirà nello svolgimento delle attività volte al mantenimento del Sistema di Gestione Qualità (audit interni e visite periodiche di sorveglianza da parte dell’ente certificatore, verifiche trimestrali, verifica e adeguamento delle procedure operative) che consentiranno, attraverso una puntuale attività di raccordo operativo, il raggiungimento degli specifici obiettivi di risultato stabiliti annualmente e tesi al miglioramento continuo dei servizi al lavoro erogati dai Centri per l’Impiego, dal Servizio Inserimento Lavorativo Disabili e dal Servizio Orientamento Scolastico e Professionale.

c) Il mantenimento del sistema informativo lavoro “SINTESI” Sarà costantemente garantito il mantenimento in esercizio, l’aggiornamento - con riferimento alle continue innovazioni normative - e l’implementazione del nodo provinciale “SINTESI” del Sistema Informativo Lavoro.

Si tratta di un sistema basato su tecnologia web, interconnesso con le altre Province lombarde, con la Regione Lombardia e con il Ministero del Lavoro e attraverso il quale tutti i datori di lavoro pubblici e privati, con sede operativa sul territorio della provincia di Cremona, assolvono l’obbligo di legge della trasmissione ai CPI delle comunicazioni relative ai rapporti di lavoro (assunzioni, cessazioni, proroghe e trasformazioni, prospetti informativi relativi all’assolvimento degli obblighi previsti dalla L. n. 68/99) e alle variazioni relative ai datori di lavoro (variazioni di denominazione, cessioni, fusioni, incorporazioni), assolvendo contestualmente anche l’obbligo delle analoghe comunicazioni nei confronti degli enti previdenziali (INPS, INAIL, ENPALS).

Tale sistema alimenta una corposa banca dati, indispensabile per disporre informazioni fondamentali sullo stato del mercato del lavoro locale: informazioni finalizzate sia alla migliore programmazione delle proprie politiche per il lavoro e sociali sia alle necessità informative espresse dalle frequenti richieste di dati statistici sul mercato del lavoro che provengono costantemente da parte di istituzioni pubbliche e private locali.

Sarà garantita l’elaborazione di tali dati a fini informativi e statistici e, nel contempo, sarà garantito un apposito servizio di Help Desk che offrirà l’assistenza tecnica per il corretto utilizzo del sistema a tutti i datori di lavoro pubblici e privati, ai CPI e a tutti gli altri operatori pubblici e privati dei servizi al lavoro e formativi accreditati al sistema web.

Sarà, altresì, garantita la costante interazione con Regione Lombardia e con le altre Province lombarde e, in primis, con la Provincia di Milano che funge da “capofila” e da referente principale nell’attività di manutenzione correttiva ed evolutiva, aggiornamento (tecnologico e normativo) e implementazione del sistema Sintesi: ciò in quanto il sistema Sintesi non rappresenta un semplice dominio applicativo che eroga

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servizi in modalità isolata, ma un “nodo” che opera in modalità completamente integrata nel sistema informativo lavoro regionale e nazionale.

Proprio per questo motivo, sarà costantemente presidiata l’adeguatezza degli applicativi del sistema alle continue evoluzioni normative regionali e nazionali, anche in funzione degli sviluppi del sistema che saranno necessari per implementarne l’interoperabilità con il sistema informativo regionale GEFO, come espressamente richiesto da Regione Lombardia a tutte le Province lombarde.

Sarà, inoltre, implementata la progressiva estensione dell’accessibilità diretta al sistema da parte di soggetti esterni quali operatori accreditati, APL, altri enti pubblici e privati.

Motivazione delle scelte effettuate:

Le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni attribuite e delegate alle Province, nonché dalla volontà di introdurre elementi innovativi nella gestione del mercato del lavoro – così da renderlo più capace di fornire servizi alle persone e alle imprese – e dalla necessità di una governance complessiva degli interventi espressa dalla generalità degli attori pubblici e privati coinvolti.

In tutti gli ambiti sopra citati, la Provincia può senz’altro – per le considerazioni sinora espresse – assumere un ruolo strategico di raccordo proprio per la sua collocazione intermedia tra i diversi attori locali e idonea al fine di garantire il coordinamento di tutte le loro azioni.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 2 -Il coordinamento dei C.p. I. sotto il profilo amministrativo e la gestione delle funzioni amministrative deriva nti dalla legislazione vigente

(D.Lgs n. 469/97, L.R. n. 22/06) Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività, al fine di assicurare il corretto e costante funzionamento degli Uffici e il raggiungimento degli obiettivi annuali.

Descrizione:

Saranno attuati interventi inerenti a:

a) il mantenimento del sistema di accreditamento

b) il coordinamento amministrativo dei Centri per l’Impiego

c) il finanziamento delle spese di funzionamento dei CPI

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a) Il mantenimento del sistema di accreditamento.

Saranno attivate le procedure dirette al mantenimento dell’accreditamento delle sedi dei Centri per l’impiego provinciali e dell’Ufficio Inserimento Lavorativo Disabili, condizione necessaria per l’erogazione dei servizi al lavoro e la partecipazione ad azioni di politica attiva finanziate da risorse pubbliche (es. Doti Lavoro), ai sensi della L.R. n. 22/2006 e tenuto conto delle disposizioni emanate dalla Regione Lombardia con D.G.R. n. 9749 del 31.10.2012.

L’obiettivo sarà perseguito in stretta collaborazione con il Servizio Politiche del Lavoro e Gestione Qualità per quanto riguarda la definizione, la verifica e l’implementazione delle procedure di erogazione dei servizi per il lavoro e con il supporto dei Settori della Provincia responsabili della manutenzione dei fabbricati provinciali e della sicurezza degli edifici, che provvederanno a fornire la certificazione aggiornata degli impianti e degli immobili.

b) Il coordinamento amministrativo dei Centri per l’Impiego.

Considerata la costante evoluzione della normativa nazionale e regionale in materia di lavoro,

si provvederà a garantire al Settore, ai Centri per l’impiego, all’Ufficio Inserimento Lavorativo Disabili ed agli altri Servizi provinciali il supporto sia per la definizione di procedure amministrative uniformi sia per ogni necessario approfondimento su specifiche tematiche.

c) Il finanziamento delle spese di funzionamento dei CPI.

In applicazione dalla normativa vigente ( art. 3 legge 56/87 e art. 4 comma 2 d.lgs. 469/97), i Comuni ove hanno sede gli attuali Centri per l’impiego sono tenuti a fornire i locali necessari per il loro funzionamento. Gli oneri di gestione dei locali (utenze e spese condominiali) sono stati finora posti a carico della Provincia.

La Provincia ha pertanto provveduto a rimborsare periodicamente al locatario Comune di Crema il corrispettivo degli oneri (utenze e spese condominiali) versati per gli immobili in cui opera il Centro per l’impiego di Crema e si è garantita la disponibilità a bilancio di somme da versare al locatario Comune di Cremona per le spese relative al Centro per l’impiego di Cremona: si precisa che il Comune di Cremona non richiede rimborsi dal 2005.

Gli oneri relativi al CpI di Soresina sono assunti dal Comune, proprietario dell’immobile. Diversa la situazione per il CpI di Casalmaggiore collocato in un immobile provinciale trasferito al Fondo Eridano. Sono in corso contatti con il Comune di Casalmaggiore per la definizione delle spese relative.

Pur prevedendosi uno stanziamento nel bilancio provinciale, il mantenimento degli oneri di gestione a carico della Provincia è subordinato alla evoluzione del processo di riordino delle funzioni dell’Ente locale. Si sono attivati i necessari contatti con le Amministrazioni comunali interessate.

Motivazione delle scelte effettuate:

Le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni attribuite e delegate alle Province in materia di servizi per il lavoro.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

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Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 3 -L’Osservatorio provincial e per il mercato del lavoro Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività.

Descrizione:

Proseguirà l’impegno per l’Osservatorio del mercato del lavoro, finalizzato a disporre di analisi approfondite in ordine alla situazione del mercato del lavoro locale e ad acquisire elementi indispensabili per un’efficace programmazione dei servizi e delle politiche per il lavoro.

Soprattutto in una situazione di crisi economica e occupazionale quale quella attuale, è indispensabile disporre di conoscenze condivise, che possano costituire una base comune di partenza per confronti proficui sulle politiche da programmare: confronti che potranno avere luogo sia in sedi istituzionali – come la Commissione Provinciale per il Lavoro e la Formazione – sia in contesti di volta in volta appositamente deputati al confronto sui temi legati alla crisi economica e occupazionale, come il Tavolo di governance delle politiche attive e passive per il lavoro e i singoli tavoli costituiti per la gestione delle crisi aziendali.

Ciò si pone pienamente in linea con quanto previsto dalla legge regionale n. 22/2006 che ha istituito l’osservatorio regionale per il mercato del lavoro presso ARIFL (Agenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro) e ha previsto che tutte le Province istituiscano Osservatori provinciali sul mercato del lavoro che si coordinino con l’osservatorio regionale.

Nella sua missione l’Osservatorio sarà supportato dal CRISP (Centro di Ricerca Interuniversitario sui Servizi di pubblica utilità alla Persona della Facoltà di scienze statistiche dell’Università degli studi di Milano Bicocca che si occupa di rielaborazione e analisi dei dati sul mercato del lavoro a livello regionale per incarico dell’Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro, costituito presso ARIFL), grazie al quale si potrà valorizzare ancor meglio la banca dati COB e approfondire, in particolare, la conoscenza delle dinamiche di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, nonché della domanda di figure professionali da parte del sistema produttivo locale, anche tramite i più recenti canali web.

Motivazione delle scelte effettuate:

Disporre di analisi approfondite in ordine alla situazione del mercato del lavoro locale, per acquisire elementi conoscitivi indispensabili per un’efficace programmazione dei servizi e delle politiche per il lavoro.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

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Programma 02 “Formazione professionale”

Obiettivo operativo n. 1 -Programmazione ed erogazione di servizi di orientamento scolastico e professionale e partecipazione ad iniziative

correlate Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alla collettività per il miglioramento del collegamento tra sistema scolastico e formativo provinciale e il mercato del lavoro.

Descrizione:

Saranno attuati i seguenti interventi:

a) Interventi di orientamento

b) Sistema territoriale dell’orientamento permanente

c) Implementazione e aggiornamento della guida orientativa on-line

d) Progetto “Identità al lavoro”

e) Alternanza scuola-lavoro

a) Gli interventi di orientamento.

Tali interventi, erogati direttamente dalla Provincia con proprio personale e con professionisti esterni, in raccordo con altri enti locali interessati, riguardano in particolare l’orientamento scolastico, il ri-orientamento, la rimotivazione, l’orientamento professionale e le attività finalizzate alla ricerca attiva del lavoro, nella loro dimensione sia informativa sia consulenziale, e sono rivolti a docenti, genitori e alunni delle classi finali di scuole medie inferiori e superiori e degli enti di formazione.

b) Sistema territoriale dell’orientamento permanente.

A seguito dell’emanazione delle Linee guida approvate in sede di Conferenza Stato Regioni, la Regione Lombardia ha declinato, in termini di obiettivi e caratteristiche, il proprio sistema regionale dell’orientamento permanente, individuando le Province quali soggetti idonei per attuare territorialmente tale sistema. In base alle precise e puntuali direttive regionali, la Provincia dovrà quindi, procedere alle seguenti azioni:

−€€€€€€ promuovere la costituzione di una rete composta da soggetti che, per ruolo e mansioni, possono contribuire a definire e progettare interventi di orientamento rispondenti alle specifiche necessità locali;

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· formalizzare la rete attraverso la sottoscrizione di un protocollo organizzativo nel quale vengano individuati il capofila, le funzioni di ciascun partner e l’articolazione in sotto-ambiti territoriali funzionali all’erogazione e diffusione dei servizi;

· elaborare un Piano d’azione territoriale che definisca gli investimenti e la programmazione dei servizi da realizzare nel periodo settembre 2015-novembre 2016, evidenziando l’analisi dei fabbisogni, gli obiettivi, la tipologia di interventi, le modalità per la loro realizzazione e finanziamento, gli attori coinvolti.

A seguito dell’approvazione da parte della Regione del suddetto Piano, e della erogazione del finanziamento dalla stessa previsto, si potrà, quindi, procedere ad avviare le azioni in esso previste, mantenendo il coordinamento e il monitoraggio sull’attività della rete.

Il primo semestre del 2015 sarà dunque dedicato alla delicata fase di individuazione e coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati che sul territorio operano in materia di orientamento, nonché alla redazione del Piano da presentare alla Regione.

c) Implementazione e aggiornamento della guida orientativa on-line.

Nel corso del 2014 si è avviato il progetto, previsto nell’Atto Negoziale tra Regione e Provincia, per la realizzazione di un sito internet ove pubblicare una guida che offra le informazioni utili per conoscere, nel merito, i percorsi delle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo di istruzione presenti sul territorio e il loro collegamento con il mondo del lavoro. In particolare, la guida on-line – destinata agli studenti in uscita dal primo ciclo di istruzione, alle loro famiglie e ai loro insegnanti – risponde alle seguenti finalità:

· aiutare genitori e studenti ad orientarsi nell’attuale sistema scolastico e formativo del secondo ciclo di istruzione,

· porsi come strumento di informazione orientativa flessibile, personalizzata e in grado di evidenziare l’importanza di interessi e attitudini dei ragazzi ai fini di una scelta efficace,

· evidenziare il valore delle competenze trasversali comuni a tutti i percorsi e il valore della didattica orientativa,

· evidenziare il collegamento tra i percorsi e le prospettive successive (ulteriori percorsi specialistici post diploma e aspetti professionali),

· favorire la conoscenza dei servizi territoriali per il lavoro.

Avendo già individuato la struttura dell’ambiente informatico e la tipologia dei contenuti e del materiale da pubblicare, nel corrente anno si procederà ad implementare le varie parti del sito ed a presentare lo strumento ai referenti delle istituzioni scolastiche/formative del 2° ciclo al fine di verificare e condividere con gli stessi i diversi aspetti, apportando eventuali miglioramenti suggeriti.

d) Il progetto Identità al lavoro.

Si tratta di un progetto, sperimentale e innovativo anche nel panorama nazionale, avviato nel 2013, volto alla promozione dell’identità al lavoro nei docenti e studenti del secondo ciclo di istruzione. Infatti, durante

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l’erogazione dei servizi orientativi e di ricerca attiva del lavoro condotti dalla Provincia con gli studenti in uscita dai percorsi del secondo ciclo di istruzione, si è rilevato un disallineamento tra la rappresentazione che gli studenti hanno del mondo del lavoro e la realtà del contesto socio-professionale di riferimento: disallineamento confermato anche dai risultati delle indagini sui fabbisogni di figure professionali in tensione attuate negli ultimi anni. Da qui l’idea di un progetto che fa leva non tanto sull’identità dei singoli mestieri e professioni, quanto sulle risorse che vanno a comporre una identità lavorativa, in senso più generale. Attraverso un’azione formativa mirata - rivolta agli studenti delle classi finali di percorsi di 2° ciclo di istruzione e ai loro docenti - e con il ricorso a modalità didattiche interattive, il progetto intende promuovere e diffondere tra questi soggetti la consapevolezza che presupposto fondamentale per la costruzione di qualsiasi identità professionale è la formazione di una più complessa “identità al lavoro”, attraverso la quale acquisire e sviluppare la conoscenza delle dinamiche, degli strumenti e delle risorse che possono sostenere negli studenti i processi decisionali riguardanti il loro futuro lavorativo. Il tema oggetto degli specifici interventi formativi riguarda, quindi, l’approfondimento di alcune competenze di tipo trasversale, cosiddette competenze chiave, che sono individuate sia negli indirizzi comunitari sull’apprendimento permanente, sia nella normativa nazionale che disciplina l’obbligo di istruzione e rappresentano, pertanto, un patrimonio culturale collettivo. A fronte della positiva esperienza condotta nel biennio 2013-2014 con la partecipazione in due edizioni successive, di 26 classi di studenti appartenenti a 15 strutture scolastiche e formative del territorio provinciale, nel 2015 si intende proseguire il progetto, potenziando la formazione rivolta ai docenti e personalizzando ed arricchendo di ulteriori strumenti quella rivolta agli studenti.

In via sperimentale si intende, inoltre, iniziare a coinvolgere anche le famiglie degli studenti che parteciperanno al progetto, al fine di condividere anche con loro l’importanza di approfondire le competenze chiave volte a favorire i processi di transizione scuola-università e scuola-lavoro.

e) L’alternanza scuola-lavoro.

I dati statistici diffusi negli ultimi anni evidenziano che i giovani sono una delle categorie più in difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro. Si è ritenuto, opportuno, dunque, avviare un progetto a sostegno della diffusione dell’alternanza scuola-lavoro e dei tirocini curriculari, come strumenti finalizzati ad agevolare le scelte professionali dei giovani, attraverso una conoscenza diretta del mondo del lavoro. Infatti, a fronte di intervenute criticità dovute a restrizioni normative che hanno in qualche modo disincentivato le aziende ad accogliere tirocinanti soprattutto minorenni, nel periodo 2011/2014 si è provveduto, al fine di incoraggiare il dialogo fra il sistema scolastico e quello produttivo, a mettere in campo - attraverso la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con l’Ufficio Scolastico Territoriale (UST), Servimpresa – Azienda Speciale della Camera di Commercio, l’ASL, la Direzione Territoriale del Lavoro (DTL) e le locali sedi di INPS ed INAIL - una serie di interventi di sensibilizzazione del territorio sulla materia (emanazione di linee guida territoriali, realizzazione di incontri di formazione rivolti al personale delle istituzioni scolastiche e formative del territorio, supporto alle imprese che, ai sensi della normativa vigente, devono ottemperare, nel caso di accoglimento di studenti in alternanza scuola-lavoro minorenni, ad una serie di obblighi).

Nel 2015 si proseguirà a monitorare con attenzione lo svolgimento dei percorsi in alternanza e a definire, soprattutto in stretto raccordo con l’UST, le azioni necessarie al loro supporto.

Motivazione delle scelte effettuate:

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Gli interventi della Provincia nel settore dell’orientamento scolastico e professionale rispondono alle indicazioni comunitarie, nazionali e regionali in materia, che invitano ad una sempre maggiore attenzione ed investimento in tale ambito. In particolare, oltre a sostenere le azioni che possono aiutare gli studenti a scegliere con maggior consapevolezza i percorsi formativi per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere di istruzione e formazione, la Provincia concentra le proprie risorse professionali e strumentali nello sforzo di favorire negli studenti una sempre maggiore conoscenza della realtà del mondo del lavoro al fine di favorirne il progressivo avvicinamento. La perdurante fragilità dei giovani nell’accesso al mercato del lavoro, impone, infatti, di riservare una particolare attenzione ai servizi orientativi ed ai progetti volti a promuovere una sempre maggior connessione fra il sistema scolastico e formativo da un lato e il sistema delle imprese dall’altro e ridurre, così, la grave distanza che oggi viene lamentata fra il sistema educativo e il mercato del lavoro. Gli interventi descritti in parte rientrano nelle azioni finanziate mediate l'Atto negoziale – Ambito Istruzione e Formazione, sottoscritto il 18.06.2012 da Regione e Provincia in parte discendono da previsioni contenute in atti normativi e regolamentari della Regione.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 2 -La formazione professionale degli apprendisti e le attività collaterali

Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alla collettività per l’assolvimento da parte delle imprese degli obblighi formativi in materia di apprendistato.

Descrizione:

Sarà attuato il seguente intervento: Programmazione e gestione dell’offerta pubblica di servizi formativi per l’apprendistato. A seguito dell'introduzione dell'obbligatorietà della formazione per gli apprendisti volta all'acquisizione di una qualifica professionale al termine di un periodo di lavoro/formazione, la Provincia deve periodicamente provvedere, sulla base di finanziamenti e direttive regionali specifici, alla emanazione di avvisi pubblici provinciali in base ai quali viene definita l’offerta formativa degli operatori accreditati, nonché a tutte le attività di raccordo con le aziende, le parti sociali, gli operatori della formazione ed il Servizio ispettivo della Direzione Provinciale del Lavoro previste dalla normativa di settore. In particolare, nel corso del 2015 si concluderanno gli adempimenti amministrativi, contabili e di coordinamento previsti dalla programmazione 2012/2014 rivolta ad apprendisti assunti nell’ambito dell’apprendistato professionalizzante disciplinato dall’art. 4 del D.Lgs n. 167/2011. Si provvederà, inoltre, ad elaborare la programmazione delle attività per l’anno 2015, sulla base delle nuove indicazioni regionali che hanno recepito le linee guida nazionali in materia di apprendistato professionalizzante, approvate dalla Conferenza Stato-Regioni

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Così come si continuerà con azioni di supporto, informazione e coordinamento rivolte agli operatori accreditati, alle imprese, ai consulenti del lavoro e alle associazioni di categoria al fine di diffondere al meglio la conoscenza degli obblighi formativi connessi a questa tipologia contrattuale.

Motivazione delle scelte effettuate:

Gli ambiti di intervento della Provincia nel settore dell’apprendistato sopra descritti sono definiti dalla normativa statale e regionale di riferimento e riguardano sia gli aspetti programmatori che gli aspetti gestionali. L’intervento è, quindi, determinato dalla necessità di organizzare al meglio l’offerta di servizi formativi, al fine di consentire alle aziende di adempiere agli obblighi previsti dalla legge in materia di apprendistato.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Programma 03 “Sostegno all'occupazione”

Obiettivo operativo n. 1 -L’implementazione dell’att o negoziale come strumento di collaborazione fra la Provincia di Cremona e la Reg ione Lombardia in materia di

politiche del lavoro e formative nel territorio pro vinciale

Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire.

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività.

Descrizione.

Si proseguirà, attraverso lo strumento dell’atto negoziale, nella collaborazione con la Regione Lombardia ai fini della programmazione degli interventi volti al sostegno all’occupazione, ma anche all’implementazione del sistema formativo locale.

In particolare, si provvederà a rendicontare alla Regione – dal punto di vista tecnico e finanziario – gli interventi di politica attiva del lavoro oggetto dell’Atto negoziale – Ambito Lavoro e gli interventi volti all’implementazione del sistema di istruzione e formazione provinciale oggetto dell’Atto negoziale – Ambito Istruzione e Formazione (entrambi sottoscritti dalla Regione e dalla Provincia lo scorso 18.06.2012) che si sono conclusi in data 31.12.2014.

Si darà, invece, ulteriore attuazione agli interventi prorogati dalla Regione stessa fino al 31 dicembre 2015, con successiva rendicontazione entro il 31 marzo 2016 e in particolare:

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- Atto negoziale – Ambito Istruzione e Formazione”: Intervento 03 “Erogazione di servizi di orientamento, riorientamento e rimotivazione e di promozione dell’identità professionale”

- Atto negoziale – Ambito Lavoro: Intervento 01 “Interventi di formazione, riqualificazione, inserimento/reinserimento lavorativo” e Intervento 08 “Programmazione e gestione delle attività formative e amministrative inerenti l’apprendistato”.

Motivazione delle scelte effettuate.

L’obiettivo è motivato dalla necessità di integrare, a livello locale, le politiche per il sostegno all’occupazione promosse dalla Provincia con quelle promosse dalla Regione, al fine di accrescerne rispettivamente l’efficacia ed ottimizzare le risorse umane e finanziarie impiegate, evitando inutili ed antieconomiche sovrapposizioni.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare.

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 2 -Realizzare le iniziative so stenute dal Fondo di solidarietà Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire.

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività.

Descrizione

Grazie al Fondo di solidarietà costituito sin dal 2009 dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Cremona e poi incrementato da ulteriori fonti di finanziamento pubbliche e private, si proseguirà nell’attuazione di interventi volti:

a) a sostenere il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie;

b) a rafforzare l’occupabilità.

a) Il sostegno al reddito.

Proseguirà la collaborazione con alcune banche di credito cooperativo e popolari locali (Banca Cremonese di Credito Cooperativo, Banca Cremasca di Credito Cooperativo, Cassa Padana, Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano, Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco Cassa Rurale, Banca di Credito Cooperativo di Dovera e Postino, Banco Popolare), la Camera di Commercio, CGIL, CISL e UIL per:

· l’anticipazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori in cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga e in mobilità (in attuazione del Protocollo d’intesa siglato il 26.03.2009 anche da tutte le associazioni di categoria dei datori di lavoro del territorio provinciale);

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· l’anticipazione della CIGS ai lavoratori di imprese ammesse a procedure concorsuali, nei casi in cui l’ordinaria anticipazione dell’ammortizzatore sociale sarebbe impedita dalle particolari situazioni nelle quali si trova l’impresa (in attuazione del Protocollo d’intesa siglato il 21.09.2011).

b) Il rafforzamento dell’occupabilità.

Proseguirà la realizzazione del progetto “Laboratorio delle abilità”, in attuazione del Protocollo d’intesa fra Provincia, Comune di Crema, Consorzio Arcobaleno soc. coop e Comunità Sociale Cremasca, approvato con Deliberazione del Presidente della Provincia n. 38 del 02.12.2014.

Il progetto è stato predisposto da Consorzio Arcobaleno Cooperativa Sociale in qualità di capofila, Comune di Crema e Comunità Sociale Cremasca con la finalità di sostenere l’inserimento lavorativo di soggetti disabili, tra i quali numerosi ex-dipendenti della cooperativa sociale L’Alternativa di Crema.

Per tale progetto il Consorzio Arcobaleno aveva presentato alla Fondazione Cariplo domanda di cofinanziamento nell'ambito del bando “Emblematiche Minori 2013” e il Tavolo di coordinamento del “Fondo di Solidarietà” (costituito da Provincia, CCIAA di Cremona, CGIL, CISL e UIL) nelle sedute del 28/01/2014 e 18/03/2014 ne aveva deliberato il sostegno.

Nelle more dello svolgimento dell’istruttoria, ritenendo il progetto comunque meritevole di attuazione per la sua intrinseca finalità di contrasto agli effetti negativi della crisi economica e sociale a carico di lavoratori, famiglie e imprese, in data 12.11.2014 il Tavolo di coordinamento del Fondo ha confermato la volontà di sostenere il progetto stesso con la prevista somma di € 15.000,00 a prescindere dall’esito dell’istruttoria presso la Fondazione Cariplo, anche alla luce delle funzioni spettanti alla Provincia relativamente all'inserimento lavorativo dei soggetti iscritti nelle liste di cui alla L. n. 68/99.

In particolare, infatti, il finanziamento, pari a € 15.000,00, è finalizzato alla realizzazione delle attività mirate a sostenere l'inserimento lavorativo delle persone disabili ex-dipendenti della cooperativa sociale L’Alternativa di Crema e iscritte nelle liste di cui alla L. n. 68/99.

Motivazione delle scelte effettuate.

L’obiettivo è motivato dalla necessità di contrastare gli effetti negativi che la perdurante crisi economica ed occupazionale ha prodotto e sta tuttora producendo nei confronti di lavoratori, famiglie e imprese del territorio provinciale.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare.

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale e nazionale in materia.

Obiettivo operativo n. 3 -Gli interventi di politic a passiva del lavoro Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: gli interventi previsti sono finalizzati ad individuare tutte le possibili azioni volte a prevenire, contenere e gestire le situazioni di crisi aziendali che interesseranno il territorio

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provinciale, oltre che a garantire alle parti interessate lo svolgimento delle procedure nei modi e nei tempo stabiliti.

Descrizione

Saranno attuati interventi inerenti a:

a) la gestione di crisi aziendali

b) l’istruttoria e la validazione delle istanze di CIG in deroga

c) l’istruttoria e la validazione della lista di mobilità

a) La gestione di crisi aziendali

In attuazione delle disposizioni regionali, che ad oggi riconoscono in capo alla Provincia un ruolo strategico in tema sia di interventi di prevenzione e gestione di crisi aziendali che di programmazione e promozione condivisa con la Regione di politiche attive, il Settore continuerà a rendersi parte attiva, fornendo il proprio supporto tecnico-giuridico, nella individuazione di tutte le possibili azioni volte a prevenire, contenere e gestire le situazioni di crisi che interesseranno il territorio provinciale.

Ciò avverrà in stretta sinergia con le Parti Sociali, con gli operatori accreditati, con altre amministrazioni pubbliche e con gli enti locali interessati.

b) l’istruttoria e la validazione delle istanze di CIG in deroga

La Provincia, seguendo le nuove indicazioni per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga - garantirà comunque la gestione della fase istruttoria ed endoprocedimentale delle istanze di CIG in deroga.

La Provincia continuerà a fornire puntuali e tempestive informazioni alla rete, da tempo consolidata, tra le parti sociali, gli studi di consulenza, i datori di lavoro e gli operatori accreditati SpL e IFP per la corretta gestione della CIG in deroga.

Continuerà la proficua collaborazione sia con la sede provinciale dell’INPS che con l’Ordine dei consulenti del lavoro per l’organizzazione di incontri tematici ed operativi sulla materia degli ammortizzatori.

Si precisa che l’attribuzione, per il 2015, della competenza istruttoria delle istanze di CIG in deroga in capo alla Provincia dovrebbe essere definita in un prossimo provvedimento da adottarsi da parte di Regione Lombardia.

c) l’istruttoria e la validazione della lista di mobilità

In attuazione dalle disposizioni regionali (L.R. n. 22/2006, Decreto Dirigenziale n. 8259 del 24/07/2008 e Decreto Dirigenziale n. 567 del 27/01/2009) la Provincia, attraverso l’Ufficio Mobilità costituito presso il Servizio Inserimento Lavorativo Disabili e Centri per l’impiego provvederà ad esercitare le funzioni attribuite in materia di procedure di mobilità collettiva ai sensi della Legge 223/91, artt. 4 e 24.

L’Ufficio Mobilità si occuperà dell’istruttoria e della predisposizione delle liste di mobilità di competenza provinciale e di ogni altro adempimento amministrativo collegato, fornendo il necessario supporto tecnico e

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informativo ai Centri per l’impiego, alle Aziende, alle Associazioni datoriali e sindacali, consulenti del lavoro e lavoratori.

Speciale attenzione sarà dedicata alla puntuale verifica della normativa in materia, in stretto raccordo con i preposti Uffici regionali.

Motivazione delle scelte effettuate: Le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni attribuite e delegate alle Province, nonché dalla volontà di introdurre elementi innovativi nella gestione del mercato del lavoro – così da renderlo più capace di fornire servizi alle persone e alle imprese – e dalla necessità di una governance complessiva degli interventi espressa dalla generalità degli attori pubblici e privati coinvolti.

In tutti gli ambiti sopra citati, la Provincia può senz’altro – per le considerazioni sinora espresse – assumere un ruolo strategico di raccordo proprio per la sua collocazione intermedia tra i diversi attori locali e idonea al fine di garantire il coordinamento di tutte le loro azioni.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 4 -Gli interventi di politic a attiva del lavoro Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività, per contribuire concretamente, con ogni possibile azione utile, a sostenere lavoratori e imprese nella attuale situazione di crisi e nella previsione di futuri percorsi di crescita.

Descrizione

Saranno attuati i seguenti interventi:

a) lo sviluppo del confronto con le parti sociali, mediante la Commissione provinciale per il lavoro e la formazione e il Tavolo di governance.

b) il progetto “Destinazione Lavoro”

c) il progetto “N.E.X.T. – Nuove Esperienze X Tutti”

d) il progetto “QUAR-K – Quarantacinquenni OK”

a) Lo sviluppo del confronto con le parti sociali, mediante la Commissione provinciale per il lavoro e la

formazione e il Tavolo di governance.

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La Commissione provinciale per il lavoro e la formazione è un organismo previsto dalla normativa vigente e, principalmente, dall’art. 6 D.Lgs. n. 469/1997 che ha conferito alle regioni e agli enti locali funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro e prevede l’istituzione di un apposita commissione provinciale “quale organo tripartito permanente di concertazione e di consultazione delle parti sociali“, in relazione alle attività e alle funzioni attribuite alla Provincia.

La costituzione di tale organismo è volta ad assicurare la realizzazione concreta del principio della concertazione e della consultazione delle parti sociali.

La sua composizione, oltre a tener conto del principio della rappresentatività delle parti sociali, deve rispettare, così come previsto dall’art 6, comma 1, del D.Lgs. n. 469/97, i seguenti principi:

· il principio della pariteticità tra le parti sociali;

· la presidenza in capo al Presidente della Provincia;

· la presenza del/la consigliere di parità di cui alla Legge n. 125/95 e al D.Lgs. n. 198/06;

· la possibilità di costituire sotto comitati tematici al proprio interno.

In particolare, la CPLF cremonese – rinnovata nel 2011 – ha durata quinquennale e comprende due sotto-organismi, per quanto concerne le tematiche dell’inserimento lavorativo dei disabili: il Sottocomitato per il collocamento mirato e il Comitato tecnico.

Il “Tavolo di governance delle politiche attive e passive del lavoro”, costituito nel 2011, è composto dalla Provincia, dalla Camera di Commercio e dalle parti sociali ed ha due compiti fondamentali:

- l’individuazione – in coerenza con le linee programmatiche dello sviluppo territoriale - di linee di intervento per la realizzazione di politiche attive per cercare di dare risposte ai numerosi lavoratori coinvolti in politiche passive;

- la costruzione di un raccordo tra il sistema di istruzione, formazione e università e mercato del lavoro, al fine di promuovere uno sviluppo di figure professionali più in equilibrio con le caratteristiche e le esigenze del mercato del lavoro locale.

Accanto ai due compiti principali, il Tavolo promuove lo scambio di informazioni tra le parti nonché le attività di controllo, monitoraggio e ricerca sui temi di interesse: il Tavolo funziona, dunque, come “organismo di rete” dove tutti i soggetti devono svolgere un ruolo attivo sia nella proposizione dei problemi che nella loro soluzione, assumendo una veste parzialmente diversa da quella legata alla loro appartenenza istituzionale o di parte sociale.

Il Tavolo di governance verrà rafforzato mediante l’allargamento ai tre Comuni maggiori della provincia: Cremona, Crema e Casalmaggiore.

b) Il progetto “Destinazione Lavoro”.

Si darà continuità alle azioni di politica attiva anche attraverso la gestione del progetto denominato “Destinazione Lavoro: interventi di formazione, riqualificazione, inserimento e reinserimento lavorativo”.

L’intervento è stato finanziato per complessivi € 754.110,90 da Regione Lombardia nel contesto del già citato Atto negoziale – Ambito Lavoro, sottoscritto tra Regione Lombardia e Provincia di Cremona in data 18.06.2012.

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I beneficiari del progetto sono:

1- lavoratori in stato di disoccupazione da oltre 12 mesi attualmente privi di lavoro,

2- lavoratori in CIGS,

3- lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ai sensi della legge n. 223/91 e n. 236/93 cui manchino meno di 12 mesi all’uscita dalla lista,

4- giovani under 30 inoccupati.

All’interno delle suddette categorie andranno evidenziate le seguenti priorità:

· over 45 (con valenza trasversale sui target a, b, e c),

· donne in stato di disoccupazione da oltre 12 mesi ed attualmente prive di lavoro,

· persone sole con figli e/o familiari a carico.

Il progetto prevede che i beneficiari siano titolari di Doti Lavoro / Formazione che saranno modulate tenendo conto delle loro specifiche esigenze.

Sono previsti anche incentivi all’assunzione da riconoscere ai datori di lavoro che assumeranno i beneficiari della Dote.

Motivazione delle scelte effettuate:

Le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni attribuite e delegate alle Province, nonché dalla volontà di introdurre elementi innovativi nella gestione del mercato del lavoro – così da renderlo più capace di fornire servizi alle persone e alle imprese – e dalla necessità di una governance complessiva degli interventi espressa dalla generalità degli attori pubblici e privati coinvolti.

In tutti gli ambiti sopra citati, la Provincia può senz’altro – per le considerazioni sinora espresse – assumere un ruolo strategico di raccordo proprio per la sua collocazione intermedia tra i diversi attori locali e idonea al fine di garantire il coordinamento di tutte le loro azioni.

c) Il progetto “N.E.X.T. – Nuove Esperienze X Tutti”

Proseguirà l’attuazione del progetto “N.E.X.T. NUOVE ESPERIENZE X TUTTI” (codice identificativo “PROG-106675”), presentato dalla Provincia in partenariato con la Regione Lombardia (capofila), l’Agenzia per la Formazione l'Orientamento e il Lavoro di Monza e Brianza e le Province di Bergamo, Como, Milano e Varese, e ammesso al finanziamento per un importo massimo di € 2.350.000,00, di cui € 116.630,00 assegnati alla Provincia di Cremona.

Il progetto, finanziato nell’ambito dell'"Avviso pubblico per la presentazione di progetti a carattere territoriale finanziati a valere sul Fondo Europeo per l'integrazione di cittadini di Paesi Terzi - Azione 2/2013 - Orientamento al lavoro e sostegno all'occupabilità", è volto a promuovere l’occupabilità di persone in condizioni di particolare svantaggio, mediante l’erogazione di percorsi personalizzati e finalizzati alla promozione dell’occupazione che comprendono servizi di informazione, orientamento al lavoro e valorizzazione delle competenze informali.

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In particolare, il progetto prevede che la Provincia di Cremona prenda in carico e realizzi percorsi personalizzati per n. 130 cittadini extracomunitari in difficoltà occupazionale che siano regolarmente soggiornanti sul territorio lombardo e abbiano i seguenti requisiti:

a) siano regolarmente iscritti alle liste di disponibilità al lavoro dei Centri per l'Impiego provinciali ai sensi dell'art. 22, comma 11, D.Lgs n. 286/98, oppure, in alternativa,

b) siano titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari in corso di validità, con particolare attenzione per le donne e i soggetti detentori di protezione umanitaria.

Il progetto vedrà operare i Centri per l’Impiego di Cremona, Crema e Casalmaggiore in sinergia con altri operatori accreditati per i servizi al lavoro e altre istituzioni pubbliche e private attive nel promuovere l’integrazione dei cittadini stranieri nel territorio provinciale.

Le attività dovranno tassativamente concludersi entro il 30 giugno 2015, con termine fino al 30 settembre 2015 per la rendicontazione delle spese all’Ente finanziatore (Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione).

d) Progetto “QUAR-K – Quarantacinquenni OK”

Il Progetto, finanziato con oltre 260.000,00 euro da Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, ha l'obiettivo generale di contrastare le ricadute che la crisi economica e sociale degli ultimi anni ha prodotto sui lavoratori “over 45” disoccupati, privi di lavoro e di qualsiasi forma di integrazione del reddito.

Tale obiettivo generale può essere declinato nei seguenti obiettivi specifici:

1. rimotivare e riattivare coloro che si trovano in una situazione di “scoraggiamento” riguardo alla possibile ripresa della propria carriera lavorativa;

2. valorizzare e riorientare le risorse personali acquisite in termini di competenze ed esperienze maturate nel corso della carriera lavorativa;

3. stimolare la domanda di lavoro nei settori che, a livello locale, presentano una significativa capacità di assorbimento di forza lavoro;

4. promuovere l’adeguamento delle competenze professionali in stretta relazione con specifici fabbisogni di contesti lavorativi concretamente individuati;

5. promuovere nuove esperienze che favoriscano il reinserimento lavorativo attraverso, in particolare, l’attivazione di tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo.

Per le sue finalità, il Progetto in parola si inserisce a pieno titolo in un percorso che il territorio provinciale ha avviato – sin dalle prime avvisaglie della crisi economica nello scorso settembre 2008 – per individuare e attivare azioni di contrasto agli effetti negativi della crisi stessa sulla comunità locale.

L’intervento fa leva, in particolare, sul potenziamento del servizio di incontro fra domane e offerta di esperienze lavorative e sullo strumento del tirocinio di reinserimento lavorativo, rendendolo particolarmente

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“appetibile” sia per le imprese – ancora scarsamente propense ad estendere la base occupazionale, oltre che ad investire su forza lavoro in età “professionalmente avanzata” – sia per i lavoratori coinvolti, generalmente pressati dalla duplice necessità di ritrovare una propria collocazione nel mondo del lavoro e di mantenere la propria famiglia rimasta priva di reddito.

Il progetto, grazie al coinvolgimento diretto dei quattro Centri per l’Impiego della Provincia di Cremona – sia nella fase di progettazione esecutiva che nella fase della gestione operativa – troverà attuazione su tutto il territorio provinciale.

Motivazione delle scelte effettuate

Le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni attribuite e delegate alle Province, nonché dalla volontà di introdurre elementi innovativi nella gestione del mercato del lavoro – così da renderlo più capace di fornire servizi alle persone e alle imprese – e dalla necessità di una governance complessiva degli interventi espressa dalla generalità degli attori pubblici e privati coinvolti.

In tutti gli ambiti sopra citati, la Provincia può senz’altro – per le considerazioni sinora espresse – assumere un ruolo strategico di raccordo proprio per la sua collocazione intermedia tra i diversi attori locali e idonea al fine di garantire il coordinamento di tutte le loro azioni.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 5 -La promozione della pres enza dei giovani nel mercato del lavoro

Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività, al fine di accrescere l’occupabilità dei giovani.

Descrizione

Saranno attuati interventi di:

a) realizzazione del progetto “LAVORO E PARTECIPO”

b) realizzazione di azioni di empowerment nell'ambito del progetto “WEL(L)-FARE LEGAMI” cofinanziato dalla Fondazione Cariplo

a) realizzazione del progetto “LAVORO E PARTECIPO” Il Progetto si pone l’obiettivo specifico di riattivare/sostenere i percorsi motivazionali al lavoro con particolare attenzione ai giovani fuori dal circuito formativo/lavorativo e in condizioni di “disempowerment” (sentimento di impotenza, inefficacia della propria azione, perdita di speranza, di motivazione) attraverso

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servizi di sostegno e una modalità comunicativa e di coinvolgimento che utilizzi al meglio le nuove tecnologie di informazione e comunicazione.

Il Progetto si sviluppa attraverso due fasi, strettamente collegate e a loro volta articolate in singole unità di servizio.

La prima fase prevede una serie di interventi di empowerment finalizzati a mobilitare nei beneficiari le risorse per incrementare la propria “occupabilità”.

La seconda fase promuove (anche in esito alle attività della prima fase) alcuni servizi finalizzati all’incremento dell’“occupazione” tra i giovani coinvolti, mediante attività di inserimento al lavoro in parte già poste in essere dai servizi provinciali ed in parte da implementare all’interno del progetto.

Queste due fasi del Progetto si configurano in una duplice dimensione: come insieme di attività a cui potranno accedere tutti i beneficiari o una parte di questi, secondo le caratteristiche e i bisogni che emergeranno in un primo contatto; come fasi di un unico dispositivo progettuale che si connota come un programma innovativo finalizzato a incrementare l’occupabilità dei beneficiari, attraverso la valorizzazione delle risorse ed esperienze individuali, la promozione della capacità di attivazione e della progettualità personale, il riconoscimento di competenze acquisite in contesti formali, non formali e informali ed il potenziamento del sistema di offerta dei servizi.

Si prevedono in sintesi le seguenti attività:

· campagna di comunicazione motivazionale e sui servizi per il lavoro da parte dei giovani per i giovani;

· attivazione di servizi di accoglienza e counselling;

· attivazione di servizi di sostegno e di empowerment;

· tirocini finalizzati all’inserimento lavorativo;

· inserimento lavorativo mediante contratto di apprendistato;

· servizio di matching domanda/offerta;

· percorsi formativi finalizzati all’inserimento lavorativo;

· percorsi formativi per essere imprenditori e servizi di supporto all’imprenditorialità giovanile;

· costituzione gruppo di lavoro sui “patti generazionali” e produzione materiale informativo

I beneficiari diretti del Progetto sono tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni che abbiano concluso o abbandonato un percorso di istruzione/formazione da almeno 12 mesi e risultino:

- non iscritti al Centro per l’Impiego,

- privi di lavoro,

- inoccupati,

- disoccupati.

Sono beneficiari del Progetto anche le associazioni giovanili coinvolte per la realizzazione delle attività di comunicazione e informazione.

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a) Realizzazione di percorsi per l'autonomia lavorativa nell'ambito del progetto “WEL(L)-FARE LEGAMI” Nell'ambito del progetto “Wel(l)-Fare Legami” cofinanziato dalla Fondazione Cariplo ai sensi del bando “Welfare di comunità e innovazione sociale”, di cui è capofila il Comune di Cremona, la Provincia, in qualità di partner, coordinerà l'azione denominata “Patti generativi per l'autonomia”.

L'azione intende contribuire alla creazione di condizioni favorevoli alla realizzazione di progetti di vita delle persone, con particolare riferimento ai giovani e ai giovani-adulti, attraverso il lavoro, essendo - il lavoro - una delle dimensioni che determinano il grado di autonomia e, specularmente, di vulnerabilità delle persone.

A tal fine saranno attivati percorsi individualizzati con l'obiettivo specifico di promuovere l'occupazione delle persone coinvolte e di far emergere e trattenere nel territorio talenti, idee, competenze.

L'azione si rivolge in particolar modo alle persone inoccupate e disoccupate con particolare attenzione alla popolazione ricompresa nella fascia d'età 19-39 anni.

L'elemento innovativo dell'azione è rappresentato dalle strategie con le quali sono perseguiti gli obiettivi specifici, ovvero:

1. Integrazione delle misure di politica attiva del lavoro attualmente a disposizione attraverso:

a) l'investimento in percorsi che promuovano l'attivazione delle persone (c.d. empowerment). Tali percorsi hanno l'obiettivo di:

· stimolare la consapevolezza di sé, delle risorse individuali, del proprio equilibrio psico-fisico;

· di favorire l'acquisizione delle conoscenze basilari sulla legislazione sociale (diritti e doveri) e sul funzionamento del nuovo mercato del lavoro;

· di promuovere e rafforzare l’acquisizione di alcune tra le competenze-chiave individuate dal Parlamento Europeo finalizzate a rafforzare la capacità delle persone di fronteggiare i cambiamenti e le sfide insite nel nuovo mercato del lavoro: “imparare ad imparare”, “spirito di iniziativa ed imprenditorialità”, “competenze sociali e civiche” .

Gli esiti dei percorsi di empowerment saranno verificati periodicamente secondo alcuni parametri quali, ad esempio, i livelli di dinamicità e di resilienza, la capacità di pianificazione del futuro delle persone coinvolte.

b) L'investimento in percorsi di intrapresa. Le politiche attive per il lavoro e le risorse pubbliche investite si concentrano prevalentemente sull'offerta di forza-lavoro, partendo dal presupposto che sia necessario rendere i profili lavorativi/professionali adeguati alla domanda di forza-lavoro.

In una situazione come quella attuale è necessario investire risorse anche nella creazione di opportunità di impiego che siano adeguate alle competenze e alle aspirazioni personali e che favoriscano contesti lavorativi attenti al benessere di chi li vive e al benessere della comunità e dell'ambiente esterno.

Una particolare attenzione sarà dedicata alla creazione di imprese in settori strategici per lo sviluppo e il benessere del territorio, in linea con la programmazione locale e con la programmazione europea dei fondi strutturali (welfare, cultura, turismo, agricoltura biologica, mobilità sostenibile, rigenerazione urbana etc.). La creazione di imprese sarà sostenuta attraverso percorsi di orientamento e formazione volti alla definizione di piani di business e attraverso un fondo specifico.

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Questa attività sarà coordinata dalla Camera di Commercio in collaborazione con la Provincia, la quale cofinanzia il 60% del Fondo dedicato alla creazione di nuove attività.

c) Lo scouting delle “imprese in salute” finalizzato a:

· rilevarne il fabbisogno in termini di: profili professionali necessari allo sviluppo della propria attività, sperimentazioni di responsabilità sociale di impresa (inserimenti di figure fragili, conciliazione vita-lavoro, benessere organizzativo, welfare aziendale;

· raccogliere disponibilità a collaborazioni innovative con il sistema di welfare territoriale, nell'ambito di "Patti di responsabilità sociale di impresa";

· diffondere la conoscenza delle misure di politica attiva e passiva, delle opportunità e delle risorse disponibili nell'ambito della CSR, creare legami con la comunità.

L'attività di scouting delle imprese è funzionale altresì alle azioni con le comunità, alle azioni specifiche sulla responsabilità sociale di impresa e alle azioni di fundraising per la sostenibilità del Progetto nel suo complesso.

2. Investimento nella mediazione professionale attraverso:

a) il rafforzamento dei servizi territoriali sociali, per il lavoro e per le imprese con nuove figure professionali in grado di: sostenere i percorsi attivati in maniera più qualificata ed intensa, di diffondere la conoscenza delle risorse e delle opportunità a disposizione delle imprese e dei lavoratori per migliorare la propria condizione e contribuire indirettamente al benessere collettivo, raccordare le risorse individuali e delle imprese con le risorse della collettività;

b) la valutazione degli interventi, la supervisione e l'accompagnamento formativo alle figure professionali già in forza nei servizi territoriali finalizzate a: · monitorare l'andamento dei percorsi di empowerment ed inserimento lavorativo e le azioni

generative;

· raccordare e favorire l'interazione tra gli operatori dei servizi e le figure professionali di supporto;

· valutare gli esiti dei diversi percorsi e definire linee guida operative;

· favorire l'acquisizione di competenze professionali adeguate alle funzioni di attivazione/empowerment delle persone.

3. La sperimentazione di “Patti generativi”.

Nel sostenere la persona nell'individuazione e realizzazione di percorsi individualizzati per l'autonomia, le équipe professionali integrate avranno il compito di:

• condividere con la persone coinvolte una lettura multidimensionale della situazione individuale in rapporto al contesto;

• individuare i bisogni della collettività e le risposte che è possibile attivare con il contributo della persona;

• definire con la persona le risorse che è in grado di attivare per “rendere” alla collettività una quota-parte delle risorse pubbliche che sono state investite per il suo percorso di autonomia.

Motivazione delle scelte effettuate:

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L’obiettivo è determinato dalla necessità di sostenere – mediante interventi che ne accrescano l’occupabilità – l’inserimento lavorativo dei giovani, che rappresentano una fetta della popolazione caratterizzata da un elevato tasso di disoccupazione e da uno scarso livello di partecipazione al mercato del lavoro.

Inoltre, per quanto riguarda l'azione prevista nell'ambito del progetto “WEL(L)-FARE LEGAMI”, l'obiettivo è determinato dalla necessità di favorire una sempre maggiore integrazione tra le politiche sociali e le politiche del lavoro, nell'ottica di promuovere un welfare integrato e di tipo generativo. Secondo questo modello di welfare il lavoro, integrato con altre misure, è considerato come “strumento” fondamentale per favorire l'emancipazione della persona da una condizione di vulnerabilità; le risorse (finanziarie ed umane) impiegate in questa direzione sono considerate un investimento, anziché un costo, perché sono in grado di attivare e potenziare le “risorse” individuali delle persone beneficiarie degli interventi e di promuoverne una sorta di ingaggio nei confronti della collettività, per il bene comune.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 6 -Il sostegno all'inserimen to lavorativo delle persone disabili Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire:

Erogazione di servizi di consumo: effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività.

Descrizione.

Saranno attuati interventi inerenti a:

a) Il sostegno e sviluppo del collocamento mirato ex L. n. 68/99.

b) L’implementazione del Piano provinciale per il sostegno all'occupazione dei disabili ex L.R. n. 13/2003.

c) La gestione dei contributi alle aziende.

a) Il sostegno e sviluppo del collocamento mirato ex L. n. 68/99. L’Ufficio Inserimento Lavorativo Disabili, sul piano dell’attività amministrativa, provvederà, in collaborazione con i Centri per l’impiego provinciali, all’aggiornamento e alla gestione degli elenchi provinciali delle persone disabili e degli appartenenti alle “categorie protette” adottando gli atti necessari. Si provvederà, inoltre, al rilascio del “nulla osta” all’assunzione, al controllo dei prospetti informativi annuali, delle istanze di esonero parziale e di sospensione degli obblighi di assunzione; trimestralmente, si gestiranno le procedure di “avviamento numerico”, fornendo supporto normativo e informativo alle aziende, associazioni, consulenti e lavoratori.

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Inoltre, si promuoverà presso le aziende soggette agli obblighi di assunzione previsti dalla legge 68/99 la stipula di convenzioni per l’inserimento lavorativo di persone disabili nelle aziende del territorio o presso cooperative sociali di tipo B, verificandone periodicamente lo stato di attuazione. Saranno intensificati i contatti con le Associazioni Datoriali per migliorare la comunicazione rivolta alle aziende e, quando necessario, concordare incontri informativi su temi di loro interesse. Saranno, inoltre, adottate misure utili a consolidare e migliorare il lavoro in rete tra i vari soggetti pubblici e privati accreditati che erogano servizi alle persone svantaggiate. Si provvederà, infine, alla programmazione e realizzazione di azioni di politica attiva del lavoro mediante il ricorso alle risorse economiche trasferite dalla Regione Lombardia destinate all’attuazione dei Piani Provinciali per il sostegno e l’inserimento lavorativo delle persone disabili (di cui, più diffusamente, al paragrafo successivo) attraverso il sistema della Dote Lavoro o altra modalità indicata da Regione Lombardia. Il Servizio garantirà alle persone disabili l’accesso alle risorse attraverso avvisi pubblici, provvederà a monitorare e rendicontare il loro impiego. b) L’implementazione del Piano provinciale per il sostegno all'occupazione dei disabili ex L.R. n. 13/2003. Nel rispetto della DGR X/1106 del 20/01/2013 con la quale la Regione Lombardia ha emanato le linee di indirizzo a sostegno delle azioni a favore dell’inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità, finanziate dal Fondo regionale istituito con la l.r. 4 agosto 2003 n° 13 per il triennio 2014-2016 , si provvederà alla gestione del piano disabili 2014 in corso di realizzazione fino al 31/10/2015 e contestualmente si provvederà alla progettazione e all’attuazione del Piano 2015.

Si lavorerà, quindi, in stretto accordo con gli operatori pubblici e privati accreditati ai servizi al lavoro ed alla formazione che si renderanno disponibili all’attuazione degli interventi. In considerazione delle specificità professionali richieste dall’attività di supporto al sostegno e all’inserimento lavorativo delle persone disabili, si prevede l’intervento anche di esperti della mediazione e dell’inserimento mirato, nonché di esperti del sistema di valutazione dei percorsi individuali personalizzati. in particolare, attraverso un’azione di sistema finalizzata al rafforzamento della rete territoriale, si intende consolidare la collaborazione con i Servizi socio sanitari territoriali (SIL, CPS), al fine di ottimizzare le azioni di sostegno/inserimento per gli utenti inseriti in percorsi di collocamento mediato. Saranno anche promosse, in sinergia con altre Province lombarde e la Regione Lombardia, azioni di sistema per sviluppare e migliorare i modelli di intervento nel campo della disabilità . Considerata la crisi economica che ha investito il territorio provinciale e gli effetti negativi sull’occupazione e sull’occupabilità delle persone disabili, si valuteranno eventuali interventi territoriali, promuovendo il lavoro di rete . c) La gestione dei contributi alle aziende. Si provvederà, in stretto raccordo con i preposti Uffici regionali, a gestire le procedure di conferimento di contributi alle aziende per l’assunzione di lavoratori disabili nel quadro di convenzioni di inserimento lavorativo, finanziati dalle risorse del Fondo nazionale di cui all’art. 13 della Legge n. 68/99.

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Si fornirà il necessario supporto informativo e tecnico alle aziende beneficiari e provvederà periodicamente all’istruttoria, al monitoraggio ed alla liquidazione delle istanze ricevute, nei limiti delle risorse che saranno assegnate dalla Regione Lombardia. Motivazione delle scelte effettuate:

Le scelte sono determinate dalla necessità di assolvere alle funzioni attribuite e/o delegate alle Province in materia di servizi al lavoro rivolti alle persone disabili.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare:

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale in materia.

Obiettivo operativo n. 7 -Titolo:Le attività della Consigliera provinciale di parità Dirigente responsabile : dr. Dario Rech

Finalità che si intendono conseguire.

Erogazione di servizi di consumo: erogazione di contributi ed effettuazione di spese dirette per la fornitura di servizi, diretti e indiretti, alle imprese e alla collettività.

Descrizione.

Compatibilmente con la riduzione delle risorse a disposizione e salvo diverse disposizioni da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si continuerà a garantire il sostegno amministrativo alle attività della Consigliera provinciale di parità che procederà alla realizzazione del “Programma di lavoro” a suo tempo definito e sostenuto dall’apposito finanziamento ministeriale.

Tale programma prevede il costante aggiornamento di una sezione dedicata del sito istituzionale della Provincia; il mantenimento dei contatti istituzionali con le maggiori organizzazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, sindacale e cooperativo, ordini e professioni, enti e Comuni del territorio; la partecipazione alla rete regionale delle Consigliere di Parità e agli incontri di lavoro e approfondimento organizzati dalla Consigliera Nazionale di Parità; interventi volti a promuovere l’adozione di bilanci di genere da parte di enti locali e imprese e dei Piani Triennali delle Azioni Positive da parte degli enti locali, ai sensi dell’art. 48 del D.Lgs. 198/2006; la partecipazione ai comitati e alle commissioni consiliari di Pari Opportunità istituite presso gli enti del territorio, nonché iniziative volte a promuoverne la costituzione; iniziative ed interventi di formazione nelle scuole, soprattutto nelle scuole medie superiori coinvolgendo i referenti in materia di pari opportunità; la sensibilizzazione delle imprese del territorio provinciale, in relazione ad azioni di “genere”, garantendo un servizio di consulenza a supporto delle imprese che intendano utilizzare i finanziamenti previsti dalla Legge 53/2000; attività previste in accordo con la Direzione Territoriale del Lavoro, in attuazione del protocollo sottoscritto a livello territoriale per la verifica delle condizioni di lavoro femminile.

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Particolare attenzione sarà riservata all’individuazione di strumenti per la tutela delle donne discriminate e vittime di violenza; al sostegno all’accesso delle donne nelle istituzioni; agli interventi di conciliazione dei tempi di vita familiare e di vita lavorativa, per favorire il rientro dopo la maternità e le relazioni familiari; all’osservazione e alla verifica di casi di discriminazione di genere sul luogo di lavoro, attraverso una stretta collaborazione con i Centri per l’Impiego.

L’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la Promozione delle Politiche di Parità, promosso dalla Consigliera di Parità nel 2008, sarà ulteriormente valorizzato e capitalizzato all’interno della Rete locale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Motivazione delle scelte effettuate.

L’obiettivo è motivato dalla necessità di intraprendere ogni utile iniziativa, nell'ambito delle competenze della Provincia, ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità per lavoratori e lavoratrici.

Risorse umane, finanziarie e strumentali da impiegare.

Personale tecnico e amministrativo; normali dotazioni d'ufficio; risorse finanziarie dedicate.

Saranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti esterni all'Amministrazione.

La pianificazione è coerente con la programmazione regionale e nazionale in materia.

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

1.460.427,15

1.722.955,60

2.307.735,42

5.491.118,17 3.217.776,11Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 15 4.236.706,38 3.217.776,11

Programma Armon. 03 Sostegno all'occupazione 1.578.009,51 566.079,24 566.079,24

Programma Armon. 02 Formazione professionale 1.283.571,53 1.283.571,53 1.283.571,53

Programma Armon. 01 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro

1.375.125,34 1.368.125,34 1.368.125,34

Missione Armon.15 (Politi che per il lavoro e la formaz ione professionale )

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MISSIONE 16 AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E

PESCA Descrizione della missione

Si conferma la finalità di fondo del programma che è quello di accompagnare il sistema agricolo cremonese in questa fase di revisione della programmazione agricola Europea (Nuova PAC), che introdurrà nuove regole e misure che porteranno alla riduzione degli aiuti diretti condizionandoli sempre di più ad impegni stringenti da parte delle imprese agricole, accentuando l’esposizione delle imprese alla competizione sui mercati, tutelare nel contempo occupazione, livelli adeguati di reddito e conservazione e valorizzazione dell’ambiente e del territorio. A ciò si aggiungono gli obiettivi connessi alla tutela della fauna selvatica, il miglioramento e la gestione dell’ambiente ad essa favorevole, la programmazione e gestione dell’attività ittico-venatoria.

Breve analisi degli elementi che caratterizzano in questa fase il settore primario:

� Si attiva da quest'anno la nuova Politica Comunitaria (PAC 2014-2020) ed il nuovo PSR.

� Alla luce dei nuovi elementi contenuti nella PAC il settore agricolo dovrà ancor più affrontare nuovi scenari all’interno del quadro più generale di crisi economica globale e rispondere alle sfide future di:

- sicurezza economica (riduzioni premi e compensazioni, variabilità dei prezzi).

- sfide ambientali (Gas serra, degrado dei suoli, qualità dell’aria e dell’acqua, habitat e biodiversità).

- sfide territoriali ( vitalità delle zone rurali, conservazione idrogeologica).

� Le previsioni FAO attestano una progressiva scarsità di materie prime agricole a livello internazionale a causa dell’aumento della popolazione mondiale e della riduzione delle superfici produttive. Il primo obiettivo dell’agricoltura è produrre alimenti (food security).

� Dalla riforma Mc Sharry (1992) in poi, le politiche europee hanno consegnato sempre di più le imprese al mercato, smantellando quasi totalmente il sistema delle protezioni e contemporaneamente esponendo il settore ad una perenne instabilità. Di fronte a ciò, occorre valutare la possibilità reale da parte della nostra filiera agroalimentare di reggere l’urto di economie verso le quali le nostre imprese hanno uno svantaggio competitivo. La PAC nel corso degli anni, pur contestata a livello europeo, ha avuto l’indubbio effetto di stabilizzare i mercati ed ha difeso i nostri produttori dalle oscillazioni dei prezzi delle commodities. Il progressivo smantellamento di alcune misure di protezione (prezzi di intervento, aiuti alle esportazioni e dazi alle importazioni) ha esposto le imprese alle instabilità dei mercati e alle speculazioni mondiali. Senza la PAC, chi produce dovendo rispettare regole ferree di condizionalità in tema di igiene, sicurezza alimentare, sicurezza dei lavoratori, rispetto ambientale, rischia di trovarsi in condizione di svantaggio competitivo verso produzioni provenienti da paesi in cui queste regole non vengono rispettate. Inoltre i benefici della Pac si scaricano non solo sugli agricoltori, ma su tutti i cittadini perché essa consente di mantenere bassi i prezzi dei prodotti agricoli e quindi anche il tasso di inflazione. Pur consapevoli della limitatezza delle competenze della Provincia su questo tema, si promuoveranno azioni affinchè si comprenda che la PAC debba continuare ad essere una importante politica dell’Unione anche dopo il 2014, con un occhio di riguardo alle produzioni intensive.

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� Il mercato agricolo presenta un carattere fortemente concorrenziale dove ogni agricoltore produce una quota molto bassa della produzione totale e pertanto non ha alcuna influenza sul prezzo. Al contrario, le imprese della trasformazione e ancor più quelle della distribuzione, detengono una quota di mercato sufficientemente grande da influire fortemente sul prezzo. Da ciò deriva che tutti i vantaggi di efficienza che il settore primario riesce ad acquisire non sono mantenuti al suo interno, ma vengono trasferiti, in misura consistente, agli anelli che si trovano a valle della filiera o ai consumatori finali.

� Nel frattempo sul territorio provinciale si avvia la programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020 e la partecipazione al processo di strutturazione del nuovo assetto istituzionale previsto dalla riforma della PA. Si intende proseguire nella richiesta di ulteriore semplificazione delle misure del futuro PSR anche attraverso la semplificazione dei manuali delle procedure e dei controlli emanati dall’Organismo Pagatore Regionale. Nella vecchia programmazione in fase di esaurimento la spesa richiesta e gli elenchi processati in provincia di Cremona superano la quantità di risorse disponibili a soddisfare la domanda e questo grazie anche all’efficienza del sistema cremonese di gestione delle pratiche .

All’interno di questo quadro, cinque sono gli elementi strategici principali:

1. La emergente necessità di produrre alimenti come elemento strategico di un paese e di riconsiderare l’attività agricola come attività economica e di impresa: produrre cibo in modo sostenibile rafforzando l’uso di tecniche agronomiche sostenibili (ad esempio l’agricoltura conservativa);

2. La qualificazione e la capacità produttiva basata sulla professionalità e l’innovazione tecnologica e gestionale delle imprese agricole, con l’obiettivo di ottenere un livello adeguato di reddito attraverso lo sviluppo compiuto delle potenzialità commerciali dei nostri prodotti d’eccellenza, anche in presenza di una riduzione dei sostegni;

3. il miglioramento del rapporto tra produttori agricoli, trasformatori (interprofessione), grande distribuzione e consumatori, allo scopo valorizzare l’intera filiera e di fissare le regole contrattuali che consentano una adeguata distribuzione del valore lungo la stessa e una effettiva gestione dell’offerta;

4. la valorizzazione della multifunzionalità e delle esternalità dell’agricoltura come elementi di complemento dell’attività produttiva in chiave di differenziazione del reddito e di conservazione territoriale;

5. la nuova frontiera dello sviluppo rurale in cui l’agricoltore e l’impresa agricola sana e redditiva diventino preziosi alleati nella preservazione dell’ambiente e del territorio provinciale.

L'azione della Provincia si confronterà con alcune evidenti criticità

• Le dinamiche e le politiche mondiali attorno all’approvvigionamento alimentare e alla produzione sostenibile, senza le protezioni comunitarie, hanno esposto in questi anni il settore ai mercati e a dinamiche di elevata variabilità e volatilità dei prezzi. Ciò ha determinato l’uscita di molte aziende agricole dal settore (circa il 20% dal 2000).

• La politica agricola comunitaria e la sua evoluzione, l'abolizione delle Quote latte, dalle prime simulazioni, colpirà pesantemente la zootecnia da latte in particolare e l’agricoltura intensiva più in

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generale, con riduzioni dei premi unici per oltre il 40% rispetto alla precedente programmazione. Questo avviene in una situazione in cui la forbice tra prezzi e costi non fornisce più reddito e marginalità e con l’aumento delle produzioni dovuta dall’ abolizione del regime delle quote latte. In profonda crisi ormai da almeno un quinquennio l’allevamento del suino e l’industria di trasformazione;

• Le politiche specifiche introdotte dall’Europa (pacchetto latte, pacchetto qualità) sono a budget “zero” e gli operatori del settore chiedono di chiarire meglio la strategia applicativa da percorrere per favorire processi e modalità di sostegno all’aggregazione dell’offerta (Cooperazione, OP) e lo sviluppo delle relazioni contrattuali che introducano elementi di certezza e trasparenza.

• Lo sviluppo rurale sostiene sempre meno la competitività e l’innovazione e ha prodotto nella programmazione 2007-2014 un eccesso di burocrazia e controlli. Si auspica l’adozione di Programmi di Sviluppo Rurale più semplici ed accessibili.

• Esiste un problema crescente legato all’accesso al credito, alla mancanza di liquidità e dell’indebitamento eccessivo delle imprese.

• Le aziende cremonesi sono enormemente penalizzate dalla applicazione della Direttiva Nitrati, che oltre a richiedere disponibilità di terreni per lo smaltimento reflui, e a introdurre divieti di spandimento invernali, impone un limite severo sulla possibilità di distribuzione di refluo zootecnico ad ettaro, determinando un danno economico, agronomico e ambientale (perdita di fertilità) alle imprese agricole.

• Si sta aprendo un nuovo fronte relativo al problema delle emissioni in campo agricolo, ove occorre un approccio equilibrato evitando misure di protezione ambientale non giustificate né da un punto di vista del bilancio ambientale, né da un punto di vista economico (es. investimenti per copertura dei masconi di stoccaggio dei reflui).

• la risorsa suolo deve essere definitivamente protetta con strumenti normativi chiari che disincentivino il consumo di suolo.

• Si esigono chiare regole nel settore delle fonti rinnovabili (digestato, sottoprodotti, dimensione impianti, vincoli agli investimenti).

Sul versante della gestione faunistica, la legge 157/92 e la legge regionale 26/93 di recepimento della legge nazionale hanno introdotto un importante concetto secondo il quale tale gestione deve essere finalizzata al conseguimento delle densità ottimali per tutte le specie di fauna selvatica omeoterme presenti in stato di naturale libertà sul territorio nazionale e alla loro conservazione.

Questi obiettivi saranno perseguiti attraverso il sostentamento delle popolazioni con azioni di miglioramento degli habitat, la riduzione degli impatti negativi sulla fauna selvatica e mediante il corretto dimensionamento e la programmazione del prelievo venatorio.

Per questo si proseguirà l’attività di studio delle consistenze e delle dinamiche della popolazione che, unitamente allo studio degli habitat, consente di migliorare i modelli matematici e statistici capaci di esprimere il grado di vocazione e le potenzialità faunistiche del territorio, nelle sue diverse specificità provinciali, indicando gli obiettivi di programmazione faunistico-venatoria e le priorità di azione. Queste previsioni di attività sono contenute nel Piano faunistico venatorio oggi vigente, vero strumento di programmazione pluriennale del territorio agro-silvo-pastorale. Il Piano faunistico venatorio ha mantenuto i preesistenti sette ambiti territoriali della caccia. Tale scelta è motivata dalla necessità di conservare una esperienza gestionale ben maturata e seguire le indicazioni di massima dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica in fatto di superfici. Verrà verificata inoltre la possibilità di aumentate ulteriormente le superfici

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destinate a Zone di Ripopolamento e Cattura e a Oasi di protezione della fauna. Tale scelta, proposta e condivisa da parte degli ambiti della caccia, risulterà utile all’obiettvo di incrementare ulteriormente gli habitat destinati al ripopolamento delle specie di valore gestionale.

La gestione delle deleghe regionali in materia venatoria sarà effettuata tenendo conto delle ridotte disponibilità di risorse. In materia di ristoro dei danni da fauna selvatica verrà ridotto lo stanziamento previsto e anche le attività di censimento dovranno essere ridimensionate.

Per quanto riguarda la gestione del patrimonio ittico, essa interesserà molteplici aspetti caratterizzanti gli ecosistemi acquatici, le diverse destinazioni d’uso delle acque, nonché il repentino variare delle condizioni ambientali. Nella nostra provincia infatti la fitta rete irrigua costituisce il vero polmone per lo sviluppo e la conservazione delle specie ittiche. Stagioni estive sempre più siccitose e il deficit idrico degli ultimi anni creano gravi difficoltà, insieme al degrado e alle continue modificazioni degli ambienti ripari che non riescono più a svolgere le loro funzioni nei processi autodepurativi delle acque. A questo si aggiunge la carenza di substrati idonei alla frega di talune specie, nonché le frequenti e repentine asciutte. Si intende proseguire nel 2015 nel confronto attivo e una comune progettazione con i gestori dei corsi d’acqua secondo gli indirizzi contenuti nel Piano Ittico.

Il nuovo Piano Ittico provinciale, ovvero lo strumento di pianificazione territoriale volto alla tutela dell’ecosistema acquatico e alla regolamentazione dell’attività di pesca, è stato approvato a fine 2010 e deve sviluppare ancora tutta la sua potenzialità anche attraverso l’applicazione di tutti le Regolamentazioni Provinciali annesse (Regolamento Pesca, Regolamento Gare e Regolamento Immissioni) . Il nuovo Piano Ittico Provinciale, ai sensi della L.R. 31/08, ha una valenza molto più cogente rispetto all’attuale e permetterà di attuare nuove strategie volte alla tutela dell’ecosistema acquatico.

Ai sensi del Piano Ittico Provinciale attualmente in vigore, il Settore provvederà a rinnovare l’affidamento dei campi gara fissi provinciali all’Associazione FIPSAS.

Proseguirà ancora per un anno l’attività di recupero dell’ittiofauna effettuata dai volontari durante le asciutte dei corsi d’acqua. Di pari passo proseguirà l’attività di salvaguardia della trota mormorata e dell’anguilla nonché una serie di altri progetti di conservazione di specie di interesse conservazionistico ed alieutica.

Il settore monitora lo scenario di crisi attuale con gli elementi conseguenti all’applicazione delle politiche comunitarie presenti e future, attraverso una analisi dei dati statistici e delle tendenze riguardanti il comparto e con la rilevazione delle caratteristiche strutturali e dei servizi destinati all’agricoltura provinciale (dati ISTAT e fonti statistiche interne).

Inoltre, la necessità crescente di ridurre l’impatto ambientale dei sistemi produttivi intensivi propri della nostra agricoltura, induce ad incentivare un’applicazione sempre più puntuale delle misure agroambientali da parte degli imprenditori agricoli e lo sviluppo di sistemi di autocontrollo e di gestione delle scelte produttive in chiave di sostenibilità ambientale e la valorizzazione di alcuni aspetti multifunzionali dell’impresa agricola (energetici, ambientali, turistici, culturali).

Particolare attenzione sarà rivolta alla necessità di un armonico sviluppo sul territorio degli impianti che producono energia da fonti rinnovabili perché rimangano un utile integrazione di reddito e non snaturino l’economia agricola della nostra provincia pur in una logica di efficienza ed efficacia nell’eventuale rilascio delle autorizzazioni.

La Provincia, in attesa di chiarire con Regione Lombardia le funzioni delegate, continuerà ad accompagnare il potenziale utente fin dalla fase della divulgazione delle opportunità di accesso ai contributi, attraverso un qualificato sostegno tecnico, sino all'erogazione del contributo.

Questo percorso verrà sempre più perfezionato in particolare per ciò che attiene la trasparenza dei procedimenti (chiarezza delle informazioni, certezza dei tempi) e il rapporto con l'utenza. In coerenza con quanto appena affermato, sono state operate scelte che saranno ulteriormente perseguite, volte a creare un

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adeguato clima organizzativo e a migliorare funzionalmente i rapporti sia con il cliente esterno che con quello interno e creare una immagine decisamente positiva del settore agricoltura e ambiente (certificato ISO9001:VISION2008).

L’attività di progettazione è motivata dalla necessità di reperire fondi su bandi nazionali, comunitari e internazionali, volti alla creazione di rapporti di scambio (economici, commerciali e di know-how) con paesi europei ed extraeuropei in campo agroalimentare. Le attività istituzionali in materia di caccia, pesca e tutela della fauna selvatica omeoterma ed ittica vengono svolte dalla Provincia, ai sensi delle leggi regionali e nazionali vigenti

Il peso che viene attribuito agli aspetti conservazionistici appare prioritario e in tal senso vengono individuate le attività cui dare maggiore rilievo. Una buona pratica dell’attività venatoria e di pesca si ottiene soltanto attraverso la migliore gestione del patrimonio faunistico ed ittico.

Il servizio Caccia e Pesca porterà avanti progetti di recupero di specie autoctone e di interesse conservazionistico, e proseguirà nell'attuazione dei Piani di contenimento (nutria, piccione, volpe, cornacchia) , aggiungendo l'attivazione del Piano di contenimento del cinghiale entro il 2015.

PROGRAMMA 1 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Sviluppo della com petitività del settore agricolo – potenziamento capitale umano

Dirigente responsabile: Dr.Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo:

a- il sostegno all’insediamento dei giovani imprenditori

La misura 112 del PSR 2007-2013 “insediamento giovani agricoltori” e l'azione 6.1 della nuova programmazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 garantisce un finanziamento al primo insediamento dei giovani in azienda. Questa attività finalizzata a garantire il ricambio generazionale viene realizzata attraverso l’accompagnamento tecnico e amministrativo, dal momento della domanda sino alla eventuale liquidazione del premio. La gestione avviene attraverso il SIARL/SISCO. Gli uffici saranno impegnati nelle fasi di istruttoria e conclusive collegate sia alle nuove istanze che a quelle presentate negli anni precedenti.

b- la valutazione ed il controllo con efficacia ed efficienza dei progetti formativi

In particolare, con la Misura 1: Trasferimento delle conoscenze ed azioni di informazione inserita all'interno del nuovo PSR 2014-2020 sono finanziati progetti di formazione, informazione e scambio delle conoscenze attraverso le sottomisure:

• 1.1: Formazione e acquisizione di competenze - Operazione 1.1.a: Formazione ed acquisizione di competenze

• 1.2: Progetti dimostrativi e azioni di informazione - Operazione 1.2.a: Progetti dimostrativi e azioni di informazione

• 1.3: Scambi aziendali - Operazione 1.3.a: Scambi aziendali

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I progetti vengono finanziati su domande provenienti da centri di formazione accreditati, enti esterni, soggetti istituzionali, aziende agricole. All'interno della sottomisura 1.2, viene realizzata l’attività svolta direttamente a livello Provinciale, di informazione e diffusione della conoscenza. In questo ambito trova spazio la realizzazione della rivista trimestrale “La Sentinella Agricola” o altre pubblicazioni che vengono decise anno per anno sulla base delle esigenze di informazione che provengono dal mondo agricolo. c- il riconoscimento delle qualifiche previste dalla normativa in ambito agricolo (tesserini fitosanitari, iap, tartufi, complementarietà, biologico, fattorie didattiche)

La Provincia ai sensi della normativa comunitaria (Reg. Ce 834/07 e s.m.i) provvede alle attività relative alla tenuta dell' Albo Provinciale delle imprese agricole che si sono impegnate all'introduzione e conversione del proprio ordinamento produttivo secondo il metodo biologico. Ai sensi della D.P.R. 290/01, della Dir. Cee 91/414 e del DPR 1255/68 si deve provvedere al rilascio delle autorizzazioni alla raccolta dei tartufi e al rilascio dei patentini per l'acquisto e l'uso dei presidi fitosanitari.

L'attività consiste nel coordinamento delle iniziative di formazione, nell'organizzazione delle sedute d'esame, nel rilascio dei tesserini e nella vidimazione annuale dei tesserini per la raccolta dei tartufi. Per quanto concerne le fattorie didattiche si tratta di un’azienda agricola/agrituristica che si impegna, oltre che nell’attività produttiva tradizionale, anche in quella didattico formativa. Per poter ottenere il riconoscimento devono dimostrare particolari requisiti verificati in sede di istruttoria della domanda. Oltre al decreto di riconoscimento l’attività consiste nel coordinamento delle fattorie didattiche, nel controllo periodico di verifica di mantenimento dei requisiti, nella loro promozione.

d- Rilascio qualifica Imprenditore Agricolo Professionale in ottemperanza al d. lgs 99/04 e del d. lgs 101/05 si procede al riconoscimento della qualifica di imprenditore agricolo professionale, alla verifica dei riconoscimenti rilasciati in base alla L.R. 18/74 ed ai controlli previsti dal DPR 445/00. Viene effettuata un'istruttoria tecnica amministrativa volta a verificare il possesso di una serie di requisiti che danno diritto al riconoscimento. e- Il Settore provvede inoltre all'istruttoria delle domande volte al rilascio dei certificati di connessione ex novo o alle varianti di quelli già emessi ed al riconoscimento della qualifica di operatore agrituristico; l’attività svolta comprende anche controlli a campione in misura non inferiore al 10% delle aziende agrituristiche attive/autorizzate sul territorio provinciale, volte a verificare il rispetto/ mantenimento dei requisiti che hanno determinato il rilascio del certificato di cui trattasi; Gli uffici provvedono inoltre all’implementazione e all’aggiornamento del software regionale dedicato all’agriturismo e denominato “Sistemi Informativi rurali della Pianura della Collina”. Il Settore provvede a rilasciare: a- verbali di istruttoria, liquidazione e controllo delle domande provenienti da soggetti esterni b- verbali di istruttoria, liquidazione e controllo delle domande provenienti da soggetti esterni e pubblicazione periodica della rivista “La Sentinella Agricola” e di pubblicazioni a tema c- decreto di accreditamento per fattorie didattiche, istruttoria positiva ed aggiornamento dell’albo provinciale delle aziende biologiche, verbali di controllo sulle fattorie didattiche già accreditate, verbali di controllo sulle aziende agricole ed organismi di certificazione, rilascio di patentini per l’impiego dei prodotti fitosanitari, rilascio patentino per la raccolta tartufi, sua vidimazione annuale, organizzazione e gestione delle sessioni di esame. d- riconoscimento di Imprenditore Agricolo Professionale agli imprenditori (ditte individuali o società) in possesso di specifici requisiti professionali, di tempo e reddito;

e- certificati/varianti ai certificati di connessione, riconoscimento qualifica di operatore agrituristico, relativa iscrizione degli operatori agricoli nell’elenco degli operatori agrituristici ed aggiornamento del Sistema informativo regionale.

- Risorse strumentali da utilizzare:

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Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet), Sistema Informatico Regione Lombardia e Sistemi Informativi Rurali della Pianura e della Collina. Per i controlli in loco impiego di automezzi, magazzini per lo stoccaggio delle pubblicazioni.

- Risorse umane da impiegare:

Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica. Utilizzo di ditte esterne per l’ideazione grafica, testi, tavole e stampa delle pubblicazioni periodiche e non. Incarico professionale per l’ideazione di testi.

- Motivazione delle scelte:

L’attività è relativa alle funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/2008. Le modalità di svolgimento delle attività vengono regolate in relazione all’istruttoria, controllo e liquidazione delle domande di adesione alle misure del Programma di Sviluppo Rurale di Regione Lombardia 2007-2013 e d alle Azioni del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 in funzione dalle disposizioni attuative approvate dalla D.G. Agricoltura e dal Manuale delle Procedure dei controlli e delle sanzioni Approvato dall’Organismo Pagatore Regionale.

Per quanto concerne le attività di rilascio dei patentini per i prodotti fitosanitari, raccolta tartufi e iscrizione all’albo degli operatori biologici l’attività è regolamentata da normative regionali e nazionali. Con le stesse modalità vengono gestiti gli accreditamenti delle fattorie didattiche. Per quanto concerne le attività di divulgazione diretta provinciale svolta a domanda sulla misura 1.2, questa rientra tra i compiti istituzionali dell’Ente previsti dalla L.R. 31/08, la discrezionalità è sugli argomenti da trattare nella divulgazione. La scelta è però incentrata sulla continuazione della pubblicazione della rivista “La Sentinella Agricola” che ha oltre un secolo di attività e su pubblicazioni divulgative in accordo con le esigenze formative e informative raccolte dal mondo agricolo cremonese.

La qualifica di imprenditore agricolo professionale riconosciuta a persone fisiche e/o a persone giuridiche consente l’accesso a diversi benefici sia in ambito fiscale (imposta di registro agevolata) sia in ambito edilizio (esenzione oneri di urbanizzazione) sia in fase di attribuzione di punteggi per l'allestimento graduatorie del PSR.

In relazione all’attività agrituristica questa rappresenta ancora oggi una delle principali forme di diversificazione del reddito agricolo interessando oggi in provincia oltre 90 aziende che spaziano dall’alloggio, alla ristorazione interessando anche le attività delle aziende agrifaunistiche. L’attività è sempre delegata attraverso la L.R. (Testo Unico) N. 31/2008.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei

all’amministrazione

Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Sviluppo della com petitività del settore agricolo – potenziamento capitale fisico e innovazione

Dirigente responsabile: Dr.Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo:

a) la valutazione, controllo e liquidazione degli investimenti in apicoltura;

Il Settore provvede, ai sensi del manuale delle procedure e dei controlli dell’Organismo Pagatore Regionale a dare esecuzione alle disposizioni attuative delle misure dirette a migliorare la produzione e la

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commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura nell’ambito del programma nazionale triennale apicolo così come previsto dall’art.105 del Regolamento CE 1234/2007;

b) la valutazione, controllo e liquidazione degli investimenti nelle aziende agricole. All’interno del PSR 2007-2013 la Misura che in provincia di Cremona con la spesa più alta in termini di investimento e contributo erogato è stata rappresentata dalla Misura 121 “investimenti nelle aziende agricole”. All’interno di questa Misura sono state attivate delle sottomisure che riguardano investimenti specifici nel comparto Lattiero-Caseario e di adeguamento alla Direttiva Nitrati con l’obiettivo di implementare ed aumentare la redditività e la competitività dei settori in crisi. Nel mese di aprile dell'anno 2014 è stato aperto un bando denominato Mis.121 in Regime di Transizione (ovvero in attesa dell'apertura di nuove Azioni sulla nuova programmazione dello sviluppo rurale 2014 -2020) che ha impegnato gli Uffici nell'attività di istruttoria di n.100 istanze e nella predisposizione della graduatoria di pertinenza trasmessa a Regione Lombardia nei termini stabiliti. Il Settore provvede, ai sensi del manuale delle procedure e dei controlli dell’Organismo Pagatore Regionale e delle disposizioni attuative di misura, appunto all’istruttoria, all’accertamento ed ai controlli previsti relativamente alle domande di finanziamento per il miglioramento dell’efficienza delle strutture agricole; detto controllo prevede accertamenti di tipo amministrativo, tecnico, di verifica delle dichiarazioni rese in sede di presentazione dell’istanza, l’effettuazione dei collaudi, la redazione degli elenchi di liquidazione e la realizzazione di controlli ex post.

Un' attività del tutto analoga sarà condotta sulle istanze a valere sul nuovo P.S.R. che vedranno sostanzialmente declinata la vecchia Misura 121 nella Misura 4 – Operazione 4.1. come “ Incentivi per investimenti per la redditività, competitività e sostenibilità delle aziende”

Nell’ambito dell’applicazione del Programma di Sviluppo Rurale (PS.R. 2007-2013) è attivo uno specifico Asse “Leader” di applicazione del “Programma di Sviluppo Locale (P.S.L.) Gal Oglio-Po” che ha la finalità di promuovere un ulteriore sviluppo del sistema territoriale locale; anche la suddetta attività proseguirà con modalità analoghe sulla nuova programmazione.

Il Settore provvede, ai sensi delle disposizioni attuative vigenti all’istruttoria, all’accertamento ed ai controlli previsti relativamente alla tipologia delle domande di finanziamento presentate in analogia con quanto effettuato per le Misure del P.S.R.

c) di valutazione, controllo e liquidazione delle aziende agricole e Consorzi di Bonifica colpite da eventi climatici avversi. Valutazione controllo e liquidazione di bandi specifici per epizoozie/zoopatie

La Provincia ai sensi del d.lgs. n. 102/04 e s.m.i, su delega del MI.PAF e di Regione Lombardia provvede, nel caso si verifichi una calamità naturale, alla delimitazione dell'area danneggiata e alla quantificazione del danno subito entro 45 giorni dalla segnalazione dell’evento. Tale delimitazione viene inviata a Regione Lombardia affinché approvi la zona colpita ed inoltri al Ministero competente la richiesta di declaratoria per il riconoscimento dell’evento climatico avverso. Successivamente sulla base dei fondi concessi dal Ministero, la Provincia, provvede alla quantificazione dei contributi da erogare ed alle attività di controllo, provvede quindi alla comunicazione dei benefici e alla loro liquidazione in seguito a controllo amministrativo e sul campo. Analogamente, mediante l’attivazione di Bandi specifici emanati da Regione Lombardia, il settore provvede nei termini e con le modalità previste dal bando stesso, alla valutazione, controllo e liquidazione delle aziende agricole che hanno subito danni conseguenti epizoozie/zoopatie.

Il Settore svolge le seguenti attività:

· delimitazione aree calamitate

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· decreto provinciale di approvazione elenco beneficiari

· erogazione di contributi alle aziende agricole e/o Consorzi di Bonifica colpite da calamità e da epizoozie/zoopatie.

· incontri con soggetti anche esterni

· divulgazione sul territorio con convegni, incontri, pubblicazioni

· verbali di istruttoria, controllo, liquidazione

· verbali di controllo ex post

· provvedimenti di decadenza totale o parziale dai benefici di legge

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. - Risorse umane da impiegare:

Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica

- Motivazione delle scelte: L’attività è relativa alle funzioni delegate da Regione Lombardia con la L.R. N. 31/08 “Testo unico delle leggi regionali in materia di Agricoltura, Foreste, Pesca e Sviluppo Rurale” – Art. 34 Lett. N “ Funzioni conferite alla Province”. Le modalità di svolgimento delle attività rivolte alle domande di adesione alle misure del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia 2007-2013 vengono regolate in relazione all’istruttoria, controllo e liquidazione sulla base delle disposizioni attuative di Misura approvate dalla D.G. Agricoltura e dal Manuale delle Procedure dei controlli e delle sanzioni approvato dall’Organismo Pagatore Regionale. Per quanto concerne, gli eventi calamitosi (sulla base del d.lgs102/04 e del Manuale dei controlli regionale) in prima istanza si provvede alla delimitazione delle aree nelle quali il danno stimato risulti pari ad almeno il 35% della PLV. Successivamente dette stime vengono inviate, per il tramite di Regione Lombardia, come richieste di indennizzo al Ministero competente affinchè possa procedere al riparto delle risorse finanziarie necessarie. In seguito all’assegnazione alla Provincia delle risorse finanziare atte al ripristino dei danni si deve procedere previa istruttoria tecnico- amministrativa all’erogazione dei contributi in conto capitale ed alle successive attività di collaudo e controllo. Infine, sulla base del riconoscimento regionale di emergenze sanitarie o epizoozie, si procede, su attivazione di Regione Lombardia, all’istruttoria delle istanze ricevute o semplicemente alla liquidazione dell’importo del rimborso deciso e trasferito nel bilancio provinciale.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Sviluppo della com petitività del settore agricolo

tentativi di conciliazione

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione della legge 203/82 che regola dal 1982 la disciplina dell’affitto dei fondi rustici. La Provincia, a cui sono state trasferite le funzioni dalla Regione ex L.R. 31/08,

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è l’organo che sovrintende alcune delle norme fondamentali della legge e, in ultima analisi determina il passaggio o no delle controversie alle Sezioni specializzate del Tribunale Agrario.

Le mansioni relative alla gestione della legge n. 203/82 comprendono:

a) Commissione Tecnica Provinciale, che determina annualmente i coefficienti di adeguamento dei canoni di affitto dei fondi rustici vigenti nella provincia;

b) tentativo di conciliazione delle parti;

Viene rilasciato verbale nel quale vengono precisate le posizione delle parti, verbale che nel caso in cui gli interessati adiscano successivamente l’autorità giudiziaria, costituisce atto indispensabile all’inizio della controversia in sede processuale

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) - Risorse umane da impiegare:

Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica - Motivazione delle scelte:

L’attività è relativa alle funzioni trasferite dalla Regione Lombardia con L.R 31/08

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Sviluppo della com petitività del settore agricolo –

Promozione qualità produzione e conoscenza prodotto ti pico di qualità’

Dirigente responsabile: Dr.Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire: Si inserisce in questo obiettivo la promozione della qualità alimentare.

• L’Autorità competente per la presentazione in Commissione Europea delle richieste di registrazione di prodotti agroalimentari nelle categorie DOP (Denominazione d’Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) ai sensi del Regolamento CE. N. 510/2006 del Consiglio del 20 marzo 2006 relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari è il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La provincia ha la funzione di predisporre un parere da inviare in Regione sulle istanze di riconoscimento di nuovi DOP, IGP e prodotti agroalimentari tradizionali, affianca e promuove le istanze che nascono dal territorio volte al riconoscimento della tipicità del prodotto. Inoltre effettua l’istruttoria, controllo e liquidazione delle domande di adesione alla Misura 3: Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari attraverso la Sottomisura 3.1: Sostegno alle nuove adesioni ai regimi di qualità con le azioni previste da:

• Operazione 3.1.a: Sostegno agli agricoltori e alle associazioni di agricoltori che partecipano per la prima volta ai regimi di qualità;

• Sottomisura 3.2: Sostegno alle attività di informazione e promozione promosse da gruppi di

produttori nel mercato interno; • Operazione 3.2.a: Informazione e promozione dei prodotti di qualità ;

Il Settore provvede a:

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• rilascio parere provinciale

• redazione verbali di istruttoria, liquidazione, controllo

• divulgazione sul territorio con convegni, incontri, pubblicazioni

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi, magazzini per lo stoccaggio delle pubblicazioni.

- Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica. Utilizzo di ditte esterne per l’ideazione grafica, testi, tavole e stampa delle pubblicazioni periodiche e non.

- Motivazione delle scelte: L’attività è relativa alle funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/08. Le modalità di svolgimento delle attività vengono regolate in relazione all’istruttoria, controllo e liquidazione delle domande di adesione alle misure del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia 2014-2020 dalle disposizioni attuative di Misura approvate dalla D.G. Agricoltura e dal Manuale delle Procedure dei controlli e delle Sanzioni Approvato dall’Organismo Pagatore Regionale. Il parere provinciale è regolato dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale già citata in precedenza.

Obiettivo operativo n.5 -Titolo:Valorizzazione agroam bientale – supporto sviluppo sostenibile attività agricole/produttive

Dirigente responsabile: Dr.Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione di

a- valutazione, controllo e liquidazione degli impegni per l'introduzione di misure agroclimaticoambientali

Con l’attivazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale si sono implementate le risorse e le azioni sugli interventi di contenimento dell'impatto ambientale dell'attività agricola attraverso una serie di misure che sono in parte la continuazione delle precedenti azioni attivate sulle programmazioni precedenti e in parte azioni innovative. Queste sono contenute all'interno della misura:

Misura 10 ”Pagamenti Agroclimaticoambientali”, con le operazioni;

Operazione 10.1.a: Produzioni agricole integrate Operazione 10.1.b: Salvaguardia dei medicai Operazione 10.1.c: Conservazione della biodiversità nelle risaie Operazione 10.1.d: Agricoltura conservativa Operazione 10.1.e: Inerbimenti a scopo naturalistico Operazione 10.1.f: Mantenimento di strutture vegetali lineari e fasce tampone boscate realizzate con la sottomisura 4.4 Operazione 10.1.g: Mantenimento funzionale delle zone umide realizzate con la sottomisura 4.4 Operazione 10.1.h: Salvaguardia di canneti, cariceti, molinieti Operazione 10.1.i: Salvaguardia di prati aridi

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Operazione 10.1.j: Utilizzo effluenti di allevamento da parte di aziende non zootecniche Operazione 10.1.k: Tecniche di distribuzione degli effluenti di allevamento

Oltre all'istruttoria sulle nuove domande, si chiuderanno le istruttorie sui trascinamenti di spesa del precedente PSR 2007-2013 sulla misura 214 “pagamenti agroambientali”. Proseguono i controlli in loco totalmente svolti con l’ausilio del GPS con misurazione diretta in campo delle domande sorteggiate da OPR/AGEA. I controlli in loco o amministrativi possono portare anche all’irrogazione di sanzioni amministrative ai sensi del Reg. Cee 898/92

Il settore sarà coinvolto nelle nuove azioni volte a contenere le emissioni dell'attività agricola contenute nella Sottomisura 4.4: Investimenti non produttivi, connessi all’adempimento degli obiettivi agro climatico ambientali

Operazione 4.4.a: Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità Operazione 4.4.b: Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari Operazione 4.4.c: Investimenti strutturali non produttivi atti a contenere le emissioni di ammoniaca e metano. Un nuovo settore di intervento del PSR 2014/2020 è rivolto alla salvaguardia della Rete Natura 2000 con gli interventi su: Misura 12: Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sull’acqua con le operazioni: Operazione 12.1.a: Salvaguardia di torbiere Operazione 12.1.b: Conservazione di canneti, cariceti, molinieti Operazione 12.1.c: Conservazione di prati aridi Operazione 12.1.d: Gestione naturalistica dei prati a tutela della fauna selvatica Per tutte le nuove misure si svolgeranno le operazioni di istruttoria, redazione graduatoria, collaudo e controllo in loco in itinere ed ex post con l'ausilio del GPS. b – corretta applicazione degli strumenti di pianificazione territoriale (l.r 12/05, via, pgt- progetti concordati)

Il settore è attivamente coinvolto nell’espressione dei pareri sui temi ambientali e di impatto sull’agricoltura relativamente a:

- parere provinciale sui PGT comunali.

- parere relativo alla dismissione dei manufatti destinati all’agricoltura ai sensi dell’art. 89 lr 12/05

- parere di edificabilità di opere destinate all’agricoltura su richiesta di privati e comuni.

- in relazione alla VIA il settore supporta il settore Territorio sui pareri di VIA inerenti gli impatti sul territorio dei nuovi insediamenti produttivi, infrastrutture, impianti. In relazione ai Progetti Concordati, questa è una nuova modalità di adesione al PSR prevista dalla nuova programmazione regionale in cui l’adesione non avviene all’interno di un progetto di filiera o di area che coinvolge partner diversi sul territorio. La provincia ha il compito di valutare in prima istanza i progetti, di trasmettere in Regione la valutazione, di monitorare lo stato del progetto, di valutare le istanze sulle

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singole misure, di valutare il raggiungimento degli obiettivi e la concessione di eventuali proroghe o varianti.

c- supporto dell'utilizzo sostenibile degli effluenti da allevamento (pua)

Con l’attivazione in Regione Lombardia della Direttiva Nitrati e delle prossime modifiche delle norme applicative contenute nel DM 6 aprile 2006, la provincia è attiva nell’opera di divulgazione degli obblighi derivanti dalle nuove norme, controllo delle comunicazioni nitrati con visite in campo e misurazione diretta delle vasche di stoccaggio, controllo aziende aderenti alla deroga nitrati. Questa verifica interessa il 4% delle comunicazioni presentate ed annualmente ammontano a circa 100 controlli.

Il settore provvede a :

• rilascio parere di settore che concorre al parere provinciale

• incontri con soggetti anche esterni

• divulgazione sul territorio con convegni, incontri, pubblicazioni

• redazione verbali di istruttoria, controllo, liquidazione

• redazione verbali di sanzione ai sensi del Reg. Cee 898/92

• emissione certificato di dismissione art. 89

• rilascio di parere di edificabilità in base alla L R 12/05.

• rilascio autorizzazioni alla deroga nitrati

• effettuazione controlli corretta applicazione reflui

• emissione di verbali di sanzione

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi, GPS.

- Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica

- Motivazione delle scelte: L’attività è relativa alle funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/08. Le modalità di svolgimento delle attività vengono regolate in relazione all’istruttoria, controllo e liquidazione delle domande di adesione alle misure del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia 2014-2020 dalle disposizioni attuative di Misura approvate dalla D.G. Agricoltura e dal Manuale delle Procedure dei controlli e delle sanzioni approvato dall’Organismo Pagatore Regionale. Il parere provinciale è regolato dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale con particolare riferimento alla D. Lgs 152/2006 e s.m.i.. Alcuni pareri di Settore sono regolati da delibere di Giunta Provinciale che hanno sancito tempi e modalità di espressione del parere.

Obiettivo operativo n.6 -Titolo: Valorizzazione agroa mbientale – supporto sviluppo sostenibile della forestazione

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Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo il supporto alla realizzazione di sistemi verdi multifunzionali sul territorio (grandi foreste, sistemi verdi, verde stradale, fitodepurazione, interventi ambientali dei consorzi forestali)

L’attività consiste nell’istruttoria delle domande di adesione ai bandi regionali con riparto provinciale. L’istruttoria consiste nella valutazione dei progetti che possono pervenire dai comuni e dai privati e l’invio del progetto e della relativa valutazione alla Regione Lombardia e ad ERSAF. Nel corso triennio le modalità di apertura saranno a bando Regionale e la Provincia sarà impegnata ad istruire i progetti con modalità simili a quanto previsto dal Programma di Sviluppo Rurale. La liquidazione dei progetti avviene direttamente da parte della tesoreria provinciale con fondi trasferiti dalla Regione. In relazione al Verde Stradale il Settore è impegnato a supportare l’Ufficio Tecnico provinciale nella progettazione e gestione degli interventi di mitigazione e compensazione ambientale imposti o da normative di settore o da conferenze di servizio decisorie. Tra gli interventi a verde è prevista anche l’erogazione di contributi ed interventi di fitodepurazione su bandi regionali e l’espressione di pareri su interventi di forestazione.

Abbiamo altresì la competenza all'istruttoria, redazione della graduatoria, collaudo sulla prima forestazione di terreni agricoli e non agricoli inseriti all'interno della Misura 8: Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste che si sviluppa con le operazioni

Operazione 8.1.a: Supporto ai costi di impianto per forestazione ed imboschimento Operazione 8.1.b: Mantenimento di superfici imboschite Si continuerà con l’istruttoria, controllo e liquidazione degli impegni pluriennali assunti dagli agricoltori sul Reg. Cee 2080/92 e Misura h del PSR 2000-2007 e misure 221 e 223 del PSR 2007-2013. L’attività prevede il controllo in loco su tutti i nuovi investimenti, il controllo in loco su un campione rappresentativo delle vecchie domande totalmente svolti con l’ausilio del GPS con misurazione diretta in campo di tutte le superfici oggetto di aiuto. L’istruttoria si chiude con l’inserimento in elenchi di liquidazione annuali dei beneficiari che hanno avuto l’istruttoria positiva. I controlli in loco o amministrativi possono portare anche all’irrogazione di sanzioni amministrative ai sensi del Reg. Cee 898/92.

Il settore provvede a:

− incontri con soggetti anche esterni

− divulgazione sul territorio con convegni, incontri, pubblicazioni

− verbali di istruttoria, controllo, liquidazione

− verbali di sanzione ai sensi del Reg. Cee 898/92

− incarichi professionali esterni su opere di progettazione e direzione lavori

− affidamento realizzazione lavori di manutenzione verde e realizzazione opere

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi, GPS.

- Risorse umane da impiegare:

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Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica

- Motivazione delle scelte: L’attività è relativa alle funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/08. Le modalità di svolgimento delle attività vengono regolate in relazione all’istruttoria, controllo e liquidazione delle domande di adesione alle misure del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia 2014-2020 dalle disposizioni attuative di Misura approvate dalla D.G. Agricoltura e dal Manuale delle Procedure dei controlli e delle sanzioni Approvato dall’Organismo Pagatore Regionale. Alcuni pareri di Settore sono regolati da delibere di Giunta Provinciale che hanno sancito tempi e modalità di espressione del parere. L’attività relativa alla forestazione urbana, sistemi verdi, grandi foreste, e fitodepurazione sono regolati da delibere di giunta regionale.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei

all’amministrazione

Obiettivo operativo n.7 -Titolo: Sviluppo diversifi cazione produttiva

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione di:

a) valutazione, controllo e liquidazione della produzione di agroenergia da biomasse (l.r. 31/08 e Misura 6: Sviluppo delle imprese agricole e delle imprese del PSR 2014-2020 con l' Operazione 6.4.c: Sostegno alla

realizzazione e allo sviluppo di attività di produzione di energia.

b) valutazione, controllo e liquidazione dell'attività' agrituristica e le altre diversificazioni produttive.

Il nuovo P.S.R. 2014-2020 incentiverà, come nel passato, misure di sviluppo che vanno a premiare tutte le forme di diversificazione dell’azienda agricola ( agriturismo, incentivazione di attività turistiche, sostegno alla creazione e sviluppo di microimprese etc) . Per tutte le misure la gestione delle domande avviene attraverso la raccolta delle domande, le istruttorie, il controllo amministrativo, il collaudo dell’intervento, la predisposizione di elenchi di liquidazione e di controlli ex post per la verifica del mantenimento dell’intervento.

Relativamente alla produzione di energia è attivo il bando regionale sul contenimento del carico di azoto che prevede l’erogazione di contributi in conto interesse per l’inserimento in azienda di impianti energetici a biomasse abbinati ad un impianto per la corretta gestione dei nitrati in agricoltura.

Il Settore provvede a:

· divulgazione sul territorio con convegni, incontri, pubblicazioni

· redazione verbali di istruttoria, controllo, liquidazione

· redazione verbali di sanzione ai sensi del Reg. Cee 898/92

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi.

- Risorse umane da impiegare:

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Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica.

- Motivazione delle scelte: L’attività è relativa alle funzioni delegate da Regione Lombardia con L.R 31/08. Le modalità di svolgimento delle attività vengono regolate in relazione all’istruttoria, controllo e liquidazione delle domande di adesione alle misure del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia 2007-2013 dalle disposizioni attuative di Misura approvate dalla D.G. Agricoltura e dal Manuale delle Procedure dei controlli e delle sanzioni approvato dall’Organismo Pagatore Regionale.

La divulgazione sul territorio ha la funzione di mettere a conoscenza di tutti i possibili beneficiari le possibilità di finanziamento derivanti dal PSR 2014-2020. Questa attività rientra tra i compiti istituzionali dell’ente in un’ottica di promozione economica del territorio.

Obiettivo operativo n.8 -Titolo: Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – controllo e sostegno produzione lattiera

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni - Descrizione e Finalità da conseguire: Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione di presidio dell'attività' di vigilanza e controllo nell'ambito del regime di contingentamento della produzione lattiera.

Il Settore provvede a :

• Autenticazione firme su contratti di compravendita di quota latte;

• Vidimazione registri per la tenuta della contabilità di magazzino;

• Gestione dei ricorsi dei produttori avverso le comunicazioni regionali di assegnazione di quota latte;

- Risorse strumentali da utilizzare: Dotazioni strumentali funzionali allo svolgimento dell’attività tipica di istruttorie amministrative, sopralluoghi per verifiche tecniche e accertamenti in aziende agricole, quali ad esempio: autoveicoli, personal computer, software, telefoni, telefax, indumenti protettivi adatti all’impiego in stalle.

- Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica.

- Motivazione delle scelte: Trattasi di funzioni conferite dalla Regione Lombardia (dapprima con L.R. 11/98 e successivamente con L.R 31/08) con riferimento all’istruttoria, accertamento e controllo connessi alla gestione della quote di produzione; la legislazione nazionale ha, in più riprese, affidato le funzioni amministrative relative all’attuazione della normativa comunitaria in materia di quote latte alle regioni; con deliberazione n. 44244 del 16 luglio 1999 la Regione Lombardia ha provveduto ad una puntuale determinazione delle funzioni proprie della Direzione Generale Agricoltura della Regione e di quelle delle province, attribuendo in particolare a queste ultime le funzioni amministrative connesse all’esame, all’istruttoria e alla decisione in merito alle istanze presentate dai produttori, oltre alle attività di accertamento e controllo sul territorio degli adempimenti a carico degli operatori coinvolti (produttori, acquirenti e trasportatori), con l’intento di assicurare la massima tempestività ed efficacia della pubblica amministrazione a vantaggio di tutti gli

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operatori della filiera e di garantire nel contempo l’affidabilità dell’attività di controllo nei confronti dell’Unione Europea;

Obiettivo operativo n.9 -Titolo: Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – controllo e sostegno mercato OCM -Ortofrutta

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire: Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione e realizzazione dei controlli e monitoraggi presso le o.p. di trasformazione del pomodoro ed altre OP operanti sul territorio, l’effettuazione dei controlli relativi al comparto vitivinicolo e presso i centri raccolta patate da industria

Il Settore Agricoltura e Ambiente provvede alla gestione delle attività connesse a svolgere gli adempimenti amministrativi e i controlli necessari a consentire l'agevolazione prevista dai regolamenti comunitari (Regg. CE n. 1234/07 e 1580/2007, Reg. UE 543/11) e dall'Accordo interprofessionale per i trasformati a base di prodotti ortofrutticoli.

Relativamente al pomodoro il controllo interessa un centro di trasformazione del pomodoro da industria e le Organizzazioni Professionali di prodotto operanti sul territorio. L’attività consiste in una serie di controlli oggettivi in campo: verifica delle superfici, verifica della corretta tenuta dei libri contabili. Periodicamente ai controlli ordinari si affiancano i controlli straordinari per verificare il mantenimento dei requisiti per l’industria di trasformazione del pomodoro e il riconoscimento delle Organizzazioni di produttori.

Per quanto concerne i centri di ammasso della patata da industria l’attività consiste in un controllo quindicinale che ha inizio con la raccolta delle patate e termina con la richiesta di aiuto a conclusione delle operazioni di ammasso.

Per il settore vitivinicolo si provvede a svolgere gli adempimenti amministrativi e i controlli tecnici previsti dai Reg CE n. 1234/07 e 555/08 e del Piano Regionale di Ristrutturazione e di Riconversione Vigneti (PRRV), e s.m.i relativo al settore con sopralluoghi in campo sulle domande di espianto e rilascio dei diritti di reimpianto.

Il Settore provvede a redigere:

• Verbali di controllo

• Verbali di estirpo

• Rilascio diritti di reimpianto

• Verbali di attestazione chiusura centri patate

• Verbali di mantenimento dei requisiti industria di trasformazione

• Verbali di istruttoria, controllo e liquidazione.

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi, GPS.

- Risorse umane da impiegare:

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Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica

- Motivazione delle scelte: L’attività è relativa alle funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/08. Le modalità di svolgimento delle attività sono indicate nelle disposizioni nazionali emanate dal Ministero per quanto concerne i prodotti ortofrutticoli recepite poi in Lombardia da un manuale operativo dei controlli sui prodotti ortofrutticoli emanato dall’organismo pagatore regionale. Relativamente al settore delle patate da industria l’attività è regolata dall’accordo interprofessionale nazionale che delega alle province i compiti di controllo e dalle disposizioni regionali in materia di procedure per il rilascio dei diritti di reimpianto e di aiuto al settore vitivinicolo.

Obiettivo operativo n.10 -TITOLO: Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Controllo e sostegno mercato dei prodotti di origine animale

(principalmente carni e formaggi)

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione dei controlli relativi all’OCM carni (bovine, suine ed ovicaprine) e formaggi.

- Risorse strumentali da utilizzare: Dotazioni strumentali funzionali allo svolgimento dell’attività tipica di istruttorie amministrative, sopralluoghi per verifiche tecniche e accertamenti in aziende agricole, quali ad esempio: autoveicoli, personal computer, software, telefoni, telefax, indumenti protettivi adatti all’impiego in stalle e/o magazzini.

- Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica

- Motivazione delle scelte: Funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/08 connesse all’istruttoria, accertamento e controlli per l’erogazione di premi e incentivi previsti dalle normative comunitarie, nazionali e regionali; ci si riferisce principalmente a:

- organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni bovine, ovine e caprine, in particolare i controlli inerenti la concessione di premi supplementari concessi in applicazione dell’art.68 del reg. CE 73/2009 a taluni produttori di carni bovine e ovicaprine;

- eventuali interventi finalizzati alla stabilizzazione del mercato dei prodotti di origine animale attraverso la concessione di aiuti all’ammasso privato di carni (bovine o suine) o formaggi (interventi attivati dalla Commissione Europea in presenza di particolari crisi di mercato);

Obiettivo operativo n.11 -Titolo: Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di

mercato – Accesso controllato a contributi e agevol azioni fiscali a sostegno normali attività agricole

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo la gestione di tutte le richieste di prelievo ed uso di carburante agevolato.

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La Provincia provvede ad effettuare i necessari aggiornamenti dell’archivio delle ditte iscritte in qualità di Utenti Motori Agricoli ai sensi del DM 454/01 (variazioni di intestazione, cancellazione delle ditte cessate, ecc.).

L’ufficio UMA provvede all’assegnazione del carburante per uso agricolo a prezzo agevolato ed ai relativi controlli e ogni bimestre invia un elenco riassuntivo all’Ufficio Tecnico di Finanza.

Provvede inoltre, se richiesto, all’espressione di un parere tecnico, per conto dell’Ufficio Tecnico di Finanza, ai fini dell’applicazione dell’imposta ridotta per il consumo del gas metano; oltre all’espressione di un parere al fine dell’istallazione di depositi per carburante agricolo.

La Provincia, ai sensi del Codice della Strada provvede, anche per conto delle Associazioni di Categoria, all’inoltro presso la Motorizzazione Civile, delle pratiche relative all’immatricolazione delle macchine agricole, alle eventuali variazione di intestazione ed alle demolizioni.

Il settore provvede ad effettuare:

Assegnazione di carburante a prezzo agevolato

Gestione pratiche immatricolazione mezzi agricoli;

Gestione anomalie bloccanti su fascicolo aziendale

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia

- Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa

- Motivazione delle scelte: Necessità di soddisfare le richieste degli utenti in merito alla fornitura di carburante a prezzo agevolato, all’aggiornamento dei dati contenuti nel sistema informatico “S.I.A.R.L.”, alle comunicazioni all’U.T.I.F., e all’esecuzione dei controlli dovuti per legge. Inoltre, in base ad apposite convenzioni stipulate con le principali organizzazioni agricole, ci si occupa di parte del procedimento relativo alle pratiche di immatricolazioni mezzi agricoli presso la locale Motorizzazione Civile Si provvede inoltre ai controlli sulle autocertificazioni/autodichiarazioni depositate c/o la Provincia in ottemperanza alla normativa di settore.

Obiettivo operativo n.12 -Titolo: Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Controllo e sostegno comparto zootecnico

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire: Si inseriscono in questo obiettivo tutte le attività di supporto al settore zootecnico locale in particolare monitorando l’attività di assistenza tecnica fornita agli allevatori dagli Enti assegnatari dei bandi regionali (APA).

La Provincia partecipa con un proprio rappresentante alla Commissione d'esame per l'abilitazione degli Operatori Pratici di Fecondazione artificiale animale ed alla Commissione provinciale mangimi;

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Vengono inoltre svolte ispezioni c/o strutture e operatori di fecondazione artificiale animale ai sensi della L 30/91.

- Risorse strumentali da utilizzare: Dotazioni strumentali funzionali allo svolgimento dell’attività tipica di istruttorie amministrative, sopralluoghi per verifiche tecniche e accertamenti in aziende agricole, quali ad esempio: autoveicoli, personal computer, software, telefoni, telefax, indumenti protettivi adatti all’impiego in stalle. - Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato nell’area amministrativa e tecnica.

- Motivazione delle scelte: Si adempie alle Funzioni delegate dalla Regione Lombardia con L.R 31/08 relativamente alla partecipazione a Commissioni zootecniche provinciali inerenti la prevenzione igienico-sanitaria negli allevamenti, la preparazione e l’impiego dei mangimi, l’etichettatura delle uova, la disciplina della riproduzione animale oltre che con riferimento alla realizzazione, a livello provinciale, del Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti, servizio appaltato dalla Regione Lombardia all’ARAL ed alle APA, il quale mira a diffondere tra gli allevatori conoscenze idonee a perseguire il miglioramento della fertilità degli animali di interesse zootecnico, il miglioramento qualitativo dei prodotti, il miglioramento dell’efficienza gestionale degli allevamenti, il rispetto delle sempre più complesse normative di carattere igienico-sanitario ed ambientale (tracciabilità, condizionalità, ecc.);

Obiettivo operativo n.13 -Titolo: Sviluppo O.C.M. – Organizzazioni comuni di mercato – Controllo corretta erogazione contributi agricoli

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione di verifica della condizionalità ai fini dell’erogazione dei premi.

Con la riforma di medio termine della PAC è stato vincolato l’aiuto previsto alle aziende agricole sulla domanda unica di aiuto al rispetto delle norme di condizionalità. Si tratta di una verifica su una serie di direttive comunitarie, normative nazionali e regionali divise in due grandi ambiti: criteri di gestione obbligatori e mantenimento delle buone condizioni agronomiche ambientali dei terreni agricoli. La Provincia è responsabile dei controlli relativamente ai criteri di gestione obbligatori che a loro volta sono divisi in 18 atti da controllare. Si tratta di un’attività che richiede anche il costante aggiornamento dei funzionari per la vastità del campo di indagine; si passa dalla verifica degli impegni nella Rete Natura 2000 al corretto stoccaggio di carburanti e rifiuti, alla tracciabilità alimentare, alla marchiatura degli animali, alla verifica del corretto impiego dei fitofarmaci. Richiede inoltre la verifica documentale di eventuali infrazioni con acquisizione di dati da altri enti/settori e la verifica delle superfici irregolari con la misurazione diretta in campo con l’ausilio del GPS.

Il Settore provvede a redigere:

• Relazione di controllo

• Check list

• Relazione finale a SIARL

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• Eventuale segnalazione ad organismi competenti per l’irrogazione di sanzioni amministrative

• irrogazione diretta di sanzioni amministrative

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio (comprensive di personal computer e accesso internet) e Sistema Informatico Regione Lombardia. Per i controlli in loco impiego di automezzi, GPS. - Risorse umane da impiegare: Personale inquadrato principalmente nell’area tecnica adeguatamente formato

- Motivazione delle scelte: L’attività di controllo rientra tra le attività istituzionali delegate con la legge regionale 31/08. Le modalità di effettuazione sono regolamentate dal Manuale delle Procedure dell’Organismo Pagatore Regionale. L’attività oggi è diventata l’unico vero momento di controllo a 360° di tutte le attività aziendali che possano avere un impatto sull’ambiente, sulla sanità degli animali, sulla salute pubblica rientrando pertanto tra i compiti istituzionali dell’ente di verifica del territorio.

Obiettivo operativo n.14 -Titolo: Pianificazione, p rogettazione e divulgazione in ambito agricolo – Progetti divulgativi ed intervent i di sensibilizzazione a tema sullo

sviluppo delle filiere

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Si inserisce in questo obiettivo tutta la gestione e realizzazione di progetti divulgativi, didattici, di promozione e di sensibilizzazione a tema (poster, pubblicazioni, incontri) e la partecipazione a progetti inter-istituzionali

Si intendono sviluppare progetti e reperire risorse attraverso la partecipazione a bandi relativi ad iniziative comunitarie tramite la presentazione di progetti indirizzati allo sviluppo rurale o alla trattazione di argomenti di politica agricola anche con l’istituzione di parternariati con altri Paesi membri della CE. Lo scopo è di consentire all’agricoltura cremonese di accedere in modo organico a risorse legate ad attività di progettazione nel campo dei fondi strutturali e in particolare delle iniziative comunitarie. Viene confermata per il periodo 2014-2020 l’area GAL Oglio Po nel territorio provinciale in parternariato con parte del territorio mantovano.

La provincia eserciterà la competenza relativa all’istruttoria e collaudo delle domande sui bandi previsti dall'area Leader. In continuità con il passato si mantiene l’obiettivo relativo alla possibile partecipazione su richiesta ed eventuale adesione a progetti di cooperazione decentrata con funzioni di assistenza tecnica in campo agroalimentare.

Il Settore parallelamente ai fondi comunitari previsti dal Piano di Sviluppo Rurale, promuove progetti, nell’ambito della legge di Orientamento in agricoltura, art. 13 d. lgs. 228/2001, in ordine alla creazione dei distretti rurali e agroalimentari di qualità. In particolare ha attivato e mantiene una presenza costante nel Distretto del Pomodoro da Industria Nord Italia. Partecipa all’esplorazione di nuovi distretti, supporta la Regione Lombardia nella fase di accreditamento di nuovi distretti.

Viene svolta attività di progettazione di attività di divulgazione, di informazione e di assistenza tecnica con l'obiettivo principale di fornire servizi di supporto mirati allo sviluppo del comparto agricolo ricorrendo in

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parte a risorse del PSR o cercando opportunità di finanziamento sui bandi regionali per la ricerca e lo sviluppo economico.

Le attività divulgative riguardano l’organizzazione e la partecipazione ad incontri pubblici (convegni, seminari ecc.), la partecipazione alla Fiera di Cremona, nonché la realizzazione di documenti e pubblicazioni come la rivista trimestrale ”La Sentinella Agricola”.

Viene promossa inoltre la divulgazione attraverso soggetti esterni attraverso l'erogazione di contributi ad Enti ed organismi vari per la realizzazione di interventi formativi, divulgativi e di promozione; oltre a quanto sopra si attivano una serie di iniziative che riguardano la promozione dei prodotti tipici (anche attraverso la Associazione strada del gusto cremonese).

Le attività di assistenza tecnica riguardano anche con la realizzazione di campi dimostrativi e di prove agronomiche.

Nell'ambito di un programma interregionale, finanziato in parte dalla Regione, viene realizzato un progetto di comunicazione ed educazione alimentare che prevede corsi, incontri, azioni informative - divulgative, attività didattiche nelle scuole, visite guidate ad aziende agricole, attività laboratoriali. Il progetto “Spaventapasseri” al XII anno di vita vede il coinvolgimento di centinaia di classi ogni anno alle varie iniziative proposte.

Il Settore gestisce una serie di attività sperimentali all’interno del programma “grandi colture” della Regione al fine di testare i principali ibridi di mais e realizzare sperimentazioni di tecniche agronomiche.

E’ prevista inoltre la partecipazione a fiere agroalimentari per divulgare l’attività condotta dell’Ente e per promuovere i prodotti tradizionali e tipici.

Piano di Indirizzo Forestale: continuano le attività necessarie all’aggiornamento e gestione del PIF.

Partecipazione con un proprio membro alla commissione dell’Argine Maestro.

Erogazione contributi ai Consorzi Forestale per servizi agroambientali.

Il Settore provvede a redigere:

Piani di settore in ambito agricolo e forestale

Progetto di educazione alimentare ed ambientale

Cartografie e studi di settore

Pubblicazioni periodiche e non

Realizzazione eventi

Realizzazione progetti

- Risorse strumentali da utilizzare: Normali dotazioni di ufficio, oltre a * Utilizzo del SIARL per gestione del “fascicolo aziendale” e delle domande via internet.

* utilizzo di programmi GIS per simulare a livello territoriale l'applicazione dei risultati;

* collegamenti in rete (internet) con agenzie di informazione

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*Strumenti necessari per una adeguata divulgazione

*Magazzini per il deposito delle pubblicazioni

- Risorse umane da impiegare: Esperti area tecnica e amministrativi. incarichi professionali per lezioni in classe, attività divulgative, redazione testi, supporto nella pianificazione.

- Motivazione delle scelte: Tutte le attività rientrano tra i compiti delegati e trasferiti alla provincia con la legge regionale 31/08. Per quanto concerne le attività di partecipazione a bandi comunitari, nazionali e regionali lo scopo è di consentire all’agricoltura cremonese di accedere in modo organico a risorse legate ad attività di progettazione nel campo dei fondi strutturali e in particolare delle iniziative comunitarie. In relazione alla promozione dei prodotti tipici e dell’agricoltura cremonese in generale questo offre una possibilità di sviluppo all’intero comparto che si colloca in termini di PLV ai primi posti in Italia. La promozione del territorio ha inoltre ricadute positive anche sulle attività turistiche e commerciali. Gli studi di settore e la pianificazione di settore (PAT – PIF) oltre ad essere un compito istituzionale rappresentano uno strumento di analisi dei comparti che possono aiutare gli imprenditori nelle scelte di medio periodo. La progettazione ambientale; minima lavorazione, grandi colture, rappresentano strumenti di salvaguardia ambientale importanti per un territorio fortemente antropizzato.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all'amministrazione

Obiettivo operativo n.15 -Titolo: Attività amministrativa del settore Agricoltura e ambiente, servizi statistici e qualità

Dirigente responsabile: Dr.Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Il Settore Agricoltura e Ambiente supporta i settori centrali nello svolgimento di servizi generali ed in particolare in attività quali:

- Gestione protocollo: gestione della corrispondenza in entrata ed in uscita, ricezione diretta documenti da parte dell’utenza;

- Accesso agli atti e documentazione amministrativa applicando i principi dettati dalla Legge 241/90 e s.m.i nonché dal regolamento sull' accesso approvato dal Consiglio provinciale

- Correttezza e speditezza dell’azione amministrativa; si provvede alla verifica e rifinitura delle attività procedurali connesse alla emanazione di atti amministrativi: Decreti, Determinazioni, Deliberazioni

- supporto tecnico e materiale al servizio Affari Legali e Contenzioso della Provincia necessario alla corretta gestione del contenzioso, sia con riferimento al contenzioso nuovo, sia con riferimento a ricorsi pervenuti negli anni precedenti che, a causa dei lunghi tempi della giustizia, non risultano ancora conclusi;

- Gestione PEG e bilancio; adempimenti riguardanti la stesura della proposta e le variazioni di PEG, di Bilancio, del DUP. Si collabora con il Settore Risorse Economiche e Finanziarie al fine di dare seguito a una corretta attività di programmazione e consuntivazione delle attività svolte.

- Forniture economali;

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- Assegnazione e gestione incarichi professionali ed a società di consulenza;

- collaborazione attiva con gli altri servizi dell’area, in particolare per la realizzazione di progetti cofinanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e cura del progetto Fabbrica della Bioenergia

- attenzione all’applicazione dei contenuti del protocollo di “Agenda 21”, che implica l’adozione di comportamenti coerenti con i principi dello “sviluppo sostenibile” all'interno dell'Ente tramite l'applicazione del PAL GPP approvato.

- Supporto e sviluppo all’informatizzazione; attività di coordinamento e realizzazione di un sistema informativo integrato sia a livello provinciale che regionale In particolar modo si provvede al coordinamento delle attività fra la Provincia e Regione nell'attuazione del SIARL e all’adeguamento della strumentazione informatica del Settore.

- Realizzazione del Piano di Formazione del Settore e gestione del personale; atti necessari per la partecipazione a corsi di formazione ed aggiornamento del personale del Settore. Si provvede a organizzare, secondo il programma di formazione del Settore e con il parere positivo del Dirigente, anche tramite la partecipazione ai bandi FSE formazione continua, viaggi studio, corsi di aggiornamento e formazione presso la sede del Settore, sia con docenti interni che esterni, oppure incontri di autoformazione tra personale del settore.

- Realizzazione della convenzione con la Regione Lombardia dell’Organismo Delegato (O.D.) all’interno dell’Organismo Pagatore Regionale (O.P.R.). Gestione delle funzioni previste dalla convenzione

- gestione delle attività necessarie per la tenuta della statistica estimativa agraria e statistica campionaria ISTAT. Quasi con cadenza annuale viene seguita la rilevazione sulla struttura e produzione delle aziende agricole nei vari comparti decisi da ISTAT (orticole, cerealico, frutticoltura ecc). Tale rilevazione viene eseguita su un campione di aziende agricole scelte tra quelle rilevate nel 6°censimento generale dell'agricoltura.

- certificazione del Sistema qualità, attivo presso il Settore Agricoltura e Ambiente; l’obiettivo è quello di proseguire nello sforzo di migliorare la trasparenza dei procedimenti (chiarezza delle informazioni, certezza dei tempi) e il rapporto con l'utenza. In coerenza con quanto appena affermato, sono state operate scelte volte a creare un adeguato clima organizzativo e a migliorare funzionalmente i rapporti sia con il cliente esterno (indagini di customer satisfaction da parte di tutti i Servizi che compongono il Settore) che con quello interno. Nel Settembre 2014 è stata confermata da parte dall’Ente di Certificazione Certiquality la “conformità” del Settore ai principi previsti dalla norma UNI EN ISO 9001:2008. Si intende inoltre proseguire nell’utilizzo degli strumenti di monitoraggio e controllo dei processi previsti dal “Sistema di gestione per la Qualità. Vengono realizzate indagini di customer satisfaction volte ad appurare i risultati raggiunti e l'adeguatezza del sistema nei confronti delle esigenze del cliente esterno. E' previsto un monitoraggio delle prestazioni finalizzato al miglioramento delle attività svolte in termini qualitativi e temporali (dimensionamento).

Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio.

Mezzi esterni di comunicazione: stampa, radio, internet.

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Avvalimento di ditte esterne per la stampa e per attività connesse.

Avvalimento di ditte esterne per la realizzazione di lavori o attrezzature necessarie al conseguimento degli obiettivi e per il coordinamento delle azioni.

- Risorse umane da impiegare: Personale tecnico ed amministrativo.

Incarichi esterni per rilevatori e funzionali allo svolgimento delle attività, personale a tempo determinato

- Motivazione delle scelte: L’attività della PA in generale si basa su una gestione amministrativa di procedimenti che si deve ispirare a criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza; a tal fine si deve realizzare una equipe di persone in grado di gestire i flussi documentali dalla ricezione alla conclusione dell’atto secondo regole certe, conosciute, garantendo efficienza della struttura nel suo complesso. Altrettanto importante risulta l’introduzione della semplificazione e della valutazione della qualità dell’attività amministrativa, e da ultimo si ricorda la riforma del processo amministrativo che richiede una amministrazione sempre più attenta ai propri risultati pena la possibilità di risarcimento del danno. In quest’ambito di fondamentale importanza sono le attività necessarie per la digitalizzazione dei procedimenti mediante l’applicativo fornito dal CED ed il mantenimento degli strumenti previsti dal Sistema atti a consentire una gestione in “qualità” delle proprie attività in prospettiva anche della conferma della certificazione ai sensi della norma ISO 9001:2008 posseduta dal Settore.

L'effettuazione delle rilevazioni statistiche in ambito agricolo sono previste dal reg. Ce n. 1166/2008 del Parlamento europeo e del consiglio del 19/11/2008, vengono effettuate su direttive di Istat di concerto con le Regioni che a loro volta si avvalgono delle Amministrazioni Provinciali nell'ambito delle funzioni delegate.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

PROGRAMMA 2 Caccia e Pesca

Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Pianificazione ittica e faunistico-venatoria - vigilanza nell'ambito del progetto di gestione del territorio

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione :

Il territorio provinciale è soggetto alla pianificazione faunistico venatoria ed ittica ai sensi delle leggi regionali in materia (L.R. 26/93 e 31/2008).

In particolare:

attraverso il piano ittico la Provincia pianifica gli interventi di gestione a tutela del patrimonio ittico, normando nello specifico l’attività di pesca;

il Piano faunistico, differenziando la destinazione del territorio in zone con diversi regimi di tutela e con altre finalità consente la conservazione del patrimonio faunistico e, contestualmente, regolamenta l’attività venatoria; si pone inoltre l’obiettivo della gestione sostenibile delle risorse faunistiche promuovendo la tutela e la protezione della fauna di interesse conservazionistico e degli habitat che consentano ad essa di trovare migliori condizioni di vita e riproduzione e nel contempo di garantire lo svolgimento dell’attività venatoria.

A questi strumenti si aggiungono i piani di controllo il cui obiettivo è quello di ridurre il danno arrecato dalle specie bersaglio che, per svariati motivi, hanno raggiunto densità tali da costituire delle anomalie

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nell’ecosistema in cui si trovano, sia in termini di danni alle attività antropiche, quali le attività agricole, sia in termini di impatto ecologico su altre specie presenti nell’ecosistema locale in quanto provenienti da altri ecosistemi. Attualmente sono vigenti i piani di controllo del piccione torraiolo, volpi e corvidi. A settembre è stato sospeso il piano di controllo della nutria a causa di una modifica nella legge quadro (legge 157/92) che ha di fatto escluso la nutria dal campo di applicazione della legge stessa assimilandola ai ratti, topi ed arvicole. Queste attività si traducono in un enorme numero di operatori attivi sul territorio che vanno adeguatamente formati, autorizzati e dai quali vengono raccolte le informazioni relative agli abbattimenti,

A partire dal 2007 il servizio Caccia e Pesca è inoltre impegnato nell’attività di coordinamento del servizio di vigilanza volontaria in materia ittica e venatoria; grazie al servizio vengono garantiti interventi efficaci e puntuali sia nel campo della vigilanza vera e propria che nell’ambito dei piani di controllo. Il servizio Caccia e Pesca prosegue l’attività di organizzazione dei corsi di formazione e aggiornamento per guardie volontarie ittiche e venatorie oltre all’attività di rinnovo e riconoscimento della qualifica di guardia particolare giurata ai fini della vigilanza ittica e venatoria.

- Finalità da conseguire: Pianificazione ittica e faunistico-venatoria e svolgimento della vigilanza nell'ambito del progetto di gestione del territorio nelle stesse materie.

Per garantire ed assicurare il controllo dell’attività ittica e venatoria, vigilare sul raggiungimento degli obiettivi dei Piani ed anche per intervenire direttamente nell’attuazione di piani di controllo la Provincia ha istituito e coordina un servizio di guardie ittico-venatorie provinciali costituito da 14 volontari, adeguatamente formati ed attrezzati, operanti dal 2007 su tutto il territorio provinciale. Grazie al servizio vengono garantiti interventi efficaci e puntuali sia nel campo della vigilanza vera e propria che nell’ambito dei piani di controllo.

Il servizio Caccia e Pesca prosegue l’attività di organizzazione dei corsi di formazione e aggiornamento per guardie volontarie ittiche e venatorie oltre all’attività di rinnovo e riconoscimento della qualifica di guardia particolare giurata, ai fini della vigilanza ittica e venatoria. Il Servizio, inoltre, gestisce l'archivio delle sanzioni in materia (dalla registrazione dei verbali, all'inserimento degli eventuali scritti difensivi e delle oblazioni).

Il Settore provvede a gestire:

-Contributi in campo faunistico- venatorio

-Attività in materia di gestione faunistico-venatoria

-Attività in materia di pesca - Risorse strumentali da utilizzare:

Normale dotazione degli uffici.

Automezzi, strumentazione in dotazione alla vigilanza, strumentazione informatica.

Strumenti necessari per una adeguata divulgazione dei piani di contenimento.

Incubatoio (che da ottobre 2014 è stato dato in comodato d'uso ad un soggetto esterno) e avanotteria.

- Risorse umane da impiegare:

Personale interno assegnato al Servizio, consulenti esterni e volontari delle associazioni di categoria. - Motivazione delle scelte: Alla Provincia compete la programmazione ed il controllo dell’attività faunistico venatoria ed ittica. Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso molteplici strumenti tra cui la predisposizione del calendario venatorio integrativo provinciale, l’attuazione dei piani di controllo, il monitoraggio delle consistenze di fauna selvatica omeoterma ai fini di calibrare il prelievo venatorio, l’aggiornamento dei piani ittico e faunistico-venatorio, l’adozione di convenzioni con i soggetti portatori di interesse quali le associazioni piscatorie per la gestione dei campi gara, il controllo del funzionamento delle zone di tutela con l’aiuto e la collaborazione

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degli ATC, la gestione degli incubatoi al fine di migliorare la consistenza di specie endemiche e di interesse conservazionistico, spese per l'adempimento delle attività previste in materia di pesca e tutela dell’ittiofauna, da finanziarsi con contributi regionali e con i proventi delle autorizzazioni amministrative piscatorie. Sono previste altresì spese per ripopolamenti ittici, per le gare di pesca, la divulgazione del Piano Ittico e Carta delle Vocazioni Ittiche. Proseguiranno anche nei prossimi anni le attività, volte alla produzione di materiale ittico autoctono di “pregio” con la proficua collaborazione dell’Associazione Spinning Club di Lodi, in particolare rispetto al proseguire delle attività di recupero delle uova di trota marmorata e in considerazione delle sempre maggiori incertezze economiche, ad ottobre 2014 l'incubatoio è stato dato in comodato d'uso all'Associazione Spinning Club con la specifica finalità di proseguire il progetto interprovinciale di tutela delle specie di interesse conservazionistico, attuando, al contempo, la valorizzazione e razionalizzazione della gestione dell'incubatoio provinciale. L’attività consiste nel recupero delle uova di trota marmorata, provvedendo al ricollocamento delle stesse presso gli impianti di incubazione e svezzamento al fine di poter procedere alla loro successiva reimmissione nel corso d’acqua d’origine. L’attività è possibile grazie alla dotazione provinciale di due incubatoi, quello di Spino Adda presso la cascina Reseghina e quello di Soncino all’interno del SIC Cave Danesi, oggi affidati in comodato d'uso a Spinning Club. Vi è inoltre l’attività di censimento dei nidi, spremitura diretta delle uova da un parco riproduttori di proprietà provinciale. L’attività è supportata anche da una collaborazione con la Provincia di Lodi. È prevista la continuazione di un accordo di collaborazione con la F.I.P.S.A.S. Cremona per i recuperi d’ittiofauna nei corsi d’acqua posti in asciutta.

Le attività amministrative previste dalla legge regionale 26/93 e ss.mm.ii. possono essere sinteticamente riassunte come segue:

- Gestione del Piano Faunistico;

- Consulta Faunistico Venatoria;

- Integrazioni Provinciali al Calendario Venatorio Regionale e sua divulgazione;

- Gestione piani di contenimento fauna selvatica (corvidi, piccioni, volpe, nutria?);

- Indennizzo dei danni alle colture agricole arrecai dalla fauna selvatica;

- Controllo istituti faunistici/venatori ;

- Vigilanza provinciale volontaria e suo coordinamento;

- Verifica dei bilanci e delle attività degli ATC;

- Verifica dei ricorsi in materia di iscrizione agli ATC;

- Informatizzazione dei dati del Piano;

- Formazione ed aggiornamento dei nuovi e vecchi operatori dei piani di controllo con il rilascio delle autorizzazioni necessarie attraverso specifici corsi di preparazione alla gestione faunistica;

- Rilascio dei tesserini venatori ai 4500 cacciatori cremonesi;

- Assegnazione degli aiuti alla pesca professionale, associazioni piscatorie e acquacoltori secondo quanto stabilito dalle norme comunitarie vigenti;

- Ripopolamento ittico provinciale, gestione incubatoio, censimenti ittici;

- Rilascio contributi in materia di pesca;

- Gestione istituti piscatori e progetti di riqualificazione ittica;

- Consulta Provinciale Pesca;

- Diritti esclusivi di pesca;

-Espressione dei pareri tecnici per le derivazioni d'acqua;

- Rapporti con il pubblico e le Associazioni piscatorie;

- Divulgazione Carta delle Vocazioni Ittiche e Piani Ittico Provinciale;

- Informatizzazione dati piano ittico e dati amministrativi;

Il servizio gestisce la pagina Web su internet aggiornandola costantemente ed inserendo tutte le informazioni di cui necessita in materia l’utenza (modulistica, normativa, note esplicative, news).

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Obiettivo operativo n.2 -Titolo: Pianificazione ittica e faunistico-venatoria – rilascio autorizzazioni/tesserini/licenze

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

La Provincia, attraverso l’adozione dei piani faunistico-venatorio ed ittico pianifica l’attività venatoria ed ittica sul territorio provinciale. L’attività faunistico- venatoria ed ittica si svolge anche attraverso tutta una serie di attività, di seguito riportare dettagliatamente, le cui autorizzazioni competono alla Provincia e che vengono rilasciate sulla scorta di norme e modalità previste dalle leggi vigenti in materia, integrate da regolamenti regionali nonchè da norme e regolamenti provinciali che tengono conto della specificità territoriale.

Il Settore provvede al rilascio delle autorizzazioni previste dalla normativa in ambito ittico-venatorio.

E’ previsto il rilascio di pareri, autorizzazioni, concessioni,licenze-tesserini.

- Risorse strumentali da utilizzare: Normale dotazione degli uffici.

Automezzi, strumentazione informatica, G.P.S.

- Risorse umane da impiegare:

Personale interno assegnato.

- Motivazione delle scelte:

Il Servizio Caccia e Pesca provvede a rilasciare le seguenti autorizzazioni, concessioni, pareri per ottemperare alle disposizioni di legge in materia di caccia e pesca:

Rilascio concessioni e rinnovi di aziende venatorie

Rilascio autorizzazioni allevamenti e detenzione fauna selvatica

Rilascio autorizzazione per gare cinofile

Rilascio autorizzazioni per zone addestramento cani

Rilascio autorizzazione per la detenzione di anseriformi e cardriformi

Rilascio tesserini venatori

Rilascio autorizzazioni per appostamenti fissi di caccia

Rilascio decreti per gli operatori dei piani di controllo

Esami di abilitazione alla caccia

Esami di abilitazione alla caccia degli ungulati (selecontrollori e cacciatori di cinghiali in squadre autorizzate)

Autorizzazioni ripopolamenti fauna selvatica

Rilascio dei decreti di guardia venatoria ed ittica volontaria

Formazione delle Guardie in materia ittica e venatoria

Derivazioni ed attingimenti d’acqua

Licenze di pesca

Rilascio autorizzazione centri privati di pesca

Rilascio autorizzazioni per gare di pesca

Autorizzazioni immissioni ittiofauna

Autorizzazioni all’uso dell’elettrostorditore

Obblighi ittiogenici

Autorizzazione asciutte corsi d’acqua

453

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Recupero dell’ittiofauna con relativo coordinamento dell’attività delle guardie

Per quanto riguarda le attività venatorie si provvede inoltre a rinnovare quando necessario tutti i componenti degli ATC, a seguire le attività di insediamento dei Comitati di Gestione degli ATC, a individuare i componenti per le commissioni di esame per il conseguimento dell’abilitazione all’attività venatoria e per il rilascio delle abilitazioni alla caccia agli ungulati, ad individuare i componenti del Comitato danni, coordinandole le attività, ad individuare i nominativi per la consulta faunistico venatoria e a coordinarne le attività.

Prosegue con cadenza annuale l’attività relativa al rilascio dei tesserini venatori (circa 4.500 all’anno) con le successive fasi di verifica delle cedole, analisi del cacciato, corretta riconsegna, sanzioni per omesso o ritardata consegna e aggiornamento della banca dati anagrafica.

Per quanto riguarda le attività ittiche si procederà con il monitoraggio dei disciplinari delle derivazioni idriche in essere in provincia ai fini di una corretta attuazione delle normativa vigente in materia prevista dalla L.R. 31/08. Proseguiranno le attività amministrative relative al comparto ittico in precedenza dettagliate. Vengono individuati i nominativi per la consulta ittica e se ne coordina le attività.

Obiettivo operativo n.3 -Titolo: Contributi ed indennizzi in materia faunistic o-venatoria ed ittica

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

Fra gli obiettivi del Piano Faunistico-Venatorio c’è la creazione di istituti di tutela all’interno dei quali la fauna selvatica possa riprodursi e trovare ambienti idonei alla costituzione di popolazioni stabili.

Inoltre un altro obiettivo della programmazione faunistico-venatoria del territorio è quella di mantenere ed agevolare la presenza di una densità di fauna ottimale proporzionata alle disponibilità e recettività ambientale del territorio stesso che viene migliorata attraverso interventi di riqualificazione e miglioramento ambientali agevolati anche da contributo provinciale ai sensi degli artt. 15 e 36 L.R. 26/93.

Tali popolazioni di fauna selvatica possono avere, in una provincia ad agricoltura estremamente intensiva e sovente specializzata come la nostra, un impatto sempre maggiore sulle colture agricole risultando sovente fonte di danni. Per questo la L.R. 26/93 prevede che le Province, fra l’altro, abbiano anche il compito di indennizzare i danni prodotti dalla fauna selvatica alle colture agricole così come di poter erogare contributi sui costi di opere di prevenzione danni messi in opera dagli imprenditori agricoli a difesa delle loro colture.

Tali attività vengono svolte dalla Provincia di Cremona secondo le modalità previste da un apposito e specifico regolamento provinciale in materia di indennizzo e prevenzione danni da fauna selvatica a colture agricole.

Il Settore provvede all'indennizzo delle domande relative ai danni ambientali causati dalla fauna selvatica e alla prevenzione

La Provincia istruisce e finanzia le domande relative alle richieste di indennizzo danni da fauna selvatica alle colture agricole, le richieste di contributo sulle spese sostenute per la messa in opera di interventi di prevenzione danni da fauna selvatica alle colture agricole e finanzia, nell’ambito della disponibilità economica, richieste di miglioramento ambientale a fini faunistici.

- Motivazione delle scelte:

La Provincia è tenuta a risarcire, nell’ambito del fondo regionale assegnato, agli imprenditori agricoli i danni arrecati dalla selvaggina e dalla fauna domestica inselvatichita (es: corvidi, lepri, fagiani ecc.), inoltre eroga contributi agli imprenditori agricoli che effettuano miglioramenti ambientali a favore della fauna, in relazione alle misure ed ai fondi disponibili (L.R. 26/93 – artt. 15 e 36).

Le attività amministrative previste dalla L.R. 26/93 sono:

Stima e liquidazione danni da selvaggina a colture agricole

Erogazione contributi su interventi di prevenzione danni da fauna selvatica a colture agricole

454

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Erogazione contributi per interventi di miglioramenti ambientale a fini faunistici.

Gestione e coordinamento del Comitato danni fauna selvatica.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

Obiettivo operativo n.4 -Titolo: Recupero animali s elvatici-spese per la convenzione con associazioni autorizzate

Dirigente responsabile: Dr. Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità da conseguire:

L'obiettivo ha la finalità della tutela della fauna attraverso il soccorso agli animali in difficoltà provvedendo alla loro assistenza, recupero e liberazione.

- Risorse strumentali da utilizzare: Strutture ed attrezzature d’ufficio. Autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare: Personale del Servizio Aree Ambienti naturali, pianificazione e gestione dei rifiuti.

Protocollo d'intesa per la gestione del C.R.A.S. all'associazione ANPANA..

- Motivazione delle scelte: La tutela della fauna è disciplinata dalle norme regionali e statali in materia di tutela della fauna omeoterma e la gestione di centri deputati a questa attività è affidata ad associazioni ambientali riconosciute a seguito di specifica autorizzazione regionale. Le Province, nell’ambito delle loro attribuzioni in materia di tutela faunistica, possono stipulare accordi con dette associazioni. Dal 2012 in provincia di Cremona opera la società ANPANA autorizzata all'uopo allo svolgimento dell'attività.

455

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

12.890.731,61

556.331,10

13.447.062,71 1.487.161,14Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 16 2.946.938,89 1.487.161,14

Programma Armon. 02 Caccia e pesca 377.920,90 367.420,90 367.420,90

Programma Armon. 01 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare

2.569.017,99 1.119.740,24 1.119.740,24

Missione Armon. 16 (Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca)

456

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MISSIONE 17 ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI

ENERGETICHE

- Descrizione della missione

La Provincia nell’ambito delle proprie competenze in materia di energia, si sta impegnando al fine di tutelare e valorizzare le risorse energetiche del suo territorio e promuovere concretamente le energie da fonti rinnovabili, il risparmio e l'efficienza energetica.

Nel mondo cresce in misura esponenziale la richiesta di energia, e ciò potrebbe comportare effetti dannosi per l’ambiente e le risorse naturali. La Commissione Europea ha indicato i nuovi obiettivi rispetto alle emissioni di gas serra nell’ambito dell’Unione Europea: riduzione del 20% di gas serra immessi, aumento del 20% di risparmio energetico e aumento del 20% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020. (Europa 2020).

Le amministrazioni pubbliche, le imprese, le organizzazioni pubbliche e private, i singoli cittadini concorrono, attraverso investimenti nel settore delle FER, al raggiungimento di tali obiettivi, utili a perseguire uno sviluppo sostenibile. La Provincia esercita le proprie competenze in tema di autorizzazioni, misure di sostegno, verifica tecnica e controllo degli investimenti in tema di agroenergia e di fonti energetiche rinnovabili (biogas, fotovoltaico, idroelettrico).

Per ciò che riguarda le attività connesse allo sviluppo delle politiche degli acquisti verdi, la Provincia di Cremona, intende proseguire nell'implementazione di politiche GPP attraverso la effettiva realizzazione del Piano di azione Locale all'interno dell'Ente. Prosegue nella diffusione delle buone pratiche anche verso l'esterno

- Motivazione delle scelte

L'utilizzo dell'energia deve raggiungere il massimo rendimento possibile sia per limitare l'uso della risorsa sia perché il livello del consumo energetico è proporzionalmente incidente sulla "pressione" sull'ambiente.

- Finalità da conseguire:

Erogazione di servizi di consumo:

I servizi erogati sono così individuati: informazione ambientale, autorizzazioni, monitoraggio, controllo e vigilanza. Sono da indicare anche i servizi di consulenza e collaborazione con altri, in particolare i Comuni e tutti i soggetti coinvolti nelle attività di vigilanza sul territorio.

- Risorse umane da impiegare:

Il personale coinvolto è caratterizzato da singolare professionalità e specializzazione. Le figure caratteristiche sono: la Posizione Organizzativa, il tecnico specialista, il funzionario di amministrazione, l’addetto alla gestione dati, gli agenti accertatori.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio ed automezzi.

- Coerenza con il piano/i regionale/i di settore:

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Il Programma è coerente con la Pianificazione Regionale Generale nonché con la pianificazione territoriale provinciale.

PROGRAMMA 1 Fonti energetiche Obiettivo operativo n.1 -Titolo: Interventi in mate ria di energia, spese per l'esercizio delle funzioni relative alle autorizzazioni ed ai finan ziamenti in materia energetica e

pianificazione.

Dirigente responsabile Dr.Andrea Azzoni

- Descrizione e Finalità’ da conseguire:

Emanazione delle autorizzazioni per l’installazione di gruppi elettrogeni di grande potenza e per la realizzazione di alcuni tipi di impianti di produzione di energia elettrica e di linee elettriche (emanazione delle autorizzazioni per l’installazione di gruppi elettrogeni di potenza superiore a 1 Mwe, per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti convenzionali di potenza non superiore a 300 MWt e per la realizzazione di impianti e di linee elettriche di tensione non superiore a 150 kV).

Partecipazione all’istruttoria ministeriale delle domande di realizzazione di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MWt.

Attuazione della pianificazione energetica di livello provinciale, con particolare attenzione ai temi del risparmio energetico, delle fonti alternative (micro idro, biomasse, solare) e dell’inquinamento luminoso (attuazione della revisione del Piano Energetico Ambientale Provinciale, in collaborazione con qualificati soggetti esterni; attuazione delle procedure partecipative, secondo i principi di Agenda 21 locale).

Verifica dei progetti attuati con i finanziamenti regionali del programma tetti fotovoltaici e promozione degli impianti micro-idroelettrici attraverso la diffusione dei risultati del progetto SMART (cofinanziato con il programma Energia Intelligente Europa).

Inoltre saranno realizzate le azioni previste dal progetto denominato fabbrica della Bioenergia svolto con il contributo di Fondazione Cariplo ed il supporto di ERSAF, Politecnico di Milano, Camera di Commercio di Cremona e Comune di Cremona.

Vengono autorizzati i metanodotti di competenza provinciale.

- Risorse strumentali da utilizzare:

Strutture ed attrezzature d’ufficio, autoveicoli.

- Risorse umane da impiegare:

Parte del Servizio Produzioni Vegetali Sviluppo agricolo, AIA ed Energia con contributi del Servizio Amministrativo e della Polizia Provinciale. Incarichi esterni di consulenza per problematiche tecniche complesse. Incarichi esterni per l’esecuzione di alcuni studi e informatizzazioni.

- Motivazione delle scelte:

I temi della produzione e del consumo di energia, che hanno un rilevantissimo impatto sulla realtà economica ed ecologica del territorio provinciale, devono essere affrontati secondo i principi dello sviluppo sostenibile per non produrre danni ambientali inaccettabili; le funzioni autorizzative e istruttorie sono esplicitamente previste dalle relative normative, mentre la pianificazione energetica è collegata alla pianificazione energetica regionale.

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In particolare, le funzioni autorizzative, così come previste dalla Legge, costituiscono un efficace strumento di monitoraggio del comparto energetico locale e di razionale localizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica e termica sul territorio provinciale.

La partecipazione alle istruttorie ministeriali, pur avendo il carattere consultivo stabilito dalla Legge, permette di rappresentare all’autorità statale decidente il punto di vista delle popolazioni locali relativo ai progetti presentati, oltre alle eventuali osservazioni tecniche.

L’ottimale allocazione delle scarse risorse finanziarie disponibili in materia di uso delle fonti energetiche rinnovabili, peraltro prevista dalla normativa in materia, è una funzione strategica per la Provincia che, per le condizioni atmosferiche del territorio, è scarsamente vocata ad ospitare impianti termoelettrici convenzionali.

Una consapevole politica energetica locale non può prescindere da una visione sistemica dei problemi legati alla produzione ed al consumo di energia elettrica e termica; l’attuazione di una programmazione energetica scientificamente rigorosa e basata su azioni di piano concretizzabili e misurabili nei loro effetti, elaborata nel rispetto dei principi di Agenda 21 locale, costituisce un approccio insostituibile per un efficiente e condiviso governo della materia.

Verranno assegnati incarichi di lavoro autonomo e di collaborazione a soggetti estranei all’amministrazione

459

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

891.258,00

891.258,00 90.059,00Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 17 90.059,00 90.059,00

Programma Armon. 01 Fonti energetiche 90.059,00 90.059,00 90.059,00

Missione Armon.17 (Energ ia e divers ifi cazione delle fonti energetiche )

460

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015

17.500,00

733.435,71

16.953.421,33

36.000,00

534.657,99

859.126,60

727.093,94

489.220,73

1.591.234,40

902.636,47

22.844.327,17 20.160.244,06Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 01 20.511.203,45 20.360.244,06

Programma Armon. 11 Altri servizi generali 792.186,77 792.186,77 792.186,77

Programma Armon. 10 Risorse umane 1.048.179,84 1.045.222,80 1.045.222,80

Programma Armon. 09 Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali

83.904,65 0,00 0,00

Programma Armon. 08 Statistica e sistemi informativi 704.937,93 704.937,93 704.937,93

Programma Armon. 06 Ufficio tecnico 929.551,36 1.123.025,66 923.025,66

Programma Armon. 05 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

290.485,26 32.913,26 32.913,26

Programma Armon. 04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

31.000,00 31.000,00 31.000,00

Programma Armon. 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

15.882.204,07 15.882.204,07 15.882.204,07

Programma Armon. 02 Segreteria generale 731.253,57 731.253,57 731.253,57

Programma Armon. 01 Organi istituzionali 17.500,00 17.500,00 17.500,00

Missione Armon. 01 (Servizi istituzionali, generali e di gestione)

Entrata/Uscita U (Uscita)

Descrizione 2016 2017 2018

461

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

1.327.235,45

0,00

1.327.235,45 1.219.290,58Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 03 1.219.290,58 1.219.290,58

Programma Armon. 02 Sistema integrato di sicurezza urbana

0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 01 Polizia locale e amministrativa 1.219.290,58 1.219.290,58 1.219.290,58

Missione Armon. 03 (Ordine pubblico e sicurezza)

462

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

9.617.908,00

51.565,64

0,00

20.000,00

9.689.473,64 22.726.234,48Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 04 8.826.654,36 9.376.234,48

Programma Armon. 07 Diritto allo studio 20.000,00 20.000,00 20.000,00

Programma Armon. 06 Servizi ausiliari all'istruzione 0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 04 Istruzione universitaria 88.264,10 81.249,52 81.249,52

Programma Armon. 02 Altri ordini di istruzione non universitaria

8.718.390,26 9.274.984,96 22.624.984,96

Missione Armon. 04 (Istruzione e diritto allo studio)

463

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

19.826,19

954.452,00

974.278,19 362.337,82Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 05 362.337,82 362.337,82

Programma Armon. 02 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale

343.867,82 343.867,82 343.867,82

Programma Armon. 01 Valorizzazione dei beni di interesse storico

18.470,00 18.470,00 18.470,00

Missione Armon.05 (Tutela e valor izzazione dei beni e atti vità culturali )

464

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

0,00

0,00 0,00Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 06 0,00 0,00

Programma Armon. 01 Sport e tempo libero 0,00 0,00 0,00

Missione Armon. 06 (Politiche giovanili, sport e tempo libero)

465

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

445.856,61

445.856,61 326.803,75Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 07 326.803,75 326.803,75

Programma Armon. 01 Sviluppo e valorizzazione del turismo

326.803,75 326.803,75 326.803,75

Missione Armon. 07 (Turismo)

466

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

2015

363.064,36

363.064,36 345.195,95Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 08 350.045,95 345.195,95

Programma Armon. 01 Urbanistica e assetto del territorio

350.045,95 345.195,95 345.195,95

Descrizione 2016 2017 2018

Missione Armon. 08 (Assetto del territorio ed edilizia abitativa)

467

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

126.714,45

1.407.885,94

580.575,76

378.733,04

966.070,71

432.130,23

338.381,78

4.230.491,91 3.192.156,35Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 09 3.469.019,41 3.192.156,35

Programma Armon. 08 Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento

328.573,74 328.251,88 328.251,88

Programma Armon. 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche

340.744,13 340.744,13 340.744,13

Programma Armon. 05 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione

702.221,25 605.221,25 605.221,25

Programma Armon. 04 Servizio idrico integrato 348.077,18 322.877,18 322.877,18

Programma Armon. 03 Rifiuti 355.824,11 355.824,11 355.824,11

Programma Armon. 02 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale

1.285.045,88 1.130.704,68 1.130.704,68

Programma Armon. 01 Difesa del suolo 108.533,12 108.533,12 108.533,12

Missione Armon.09 (Sviluppo sos tenibil e e tutela del terr itor io e dell'ambiente )

468

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

0,00

17.348.203,71

768.216,75

91.575,97

31.282.732,93

49.490.729,36 23.154.068,99Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 10 48.793.180,52 25.104.068,99

Programma Armon. 05 Viabilità e infrastrutture stradali 32.167.202,38 9.528.414,85 7.578.414,85

Programma Armon. 04 Altre modalità di trasporto 86.420,11 86.420,11 86.420,11

Programma Armon. 03 Trasporto per vie d'acqua 673.148,71 673.148,71 673.148,71

Programma Armon. 02 Trasporto pubblico locale 14.816.085,32 14.816.085,32 14.816.085,32

Programma Armon. 01 Trasporto ferroviario 0,00 0,00 0,00

Missione Armon. 10 (Trasporti e diritto alla mobilità)

469

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

196.984,26

5.142,19

202.126,45 146.303,85Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 11 146.303,85 146.303,85

Programma Armon. 02 Interventi a seguito di calamità naturali

0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 01 Sistema di protezione civile 146.303,85 146.303,85 146.303,85

Missione Armon. 11 (Soccorso civile)

470

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

8.585,71

6.302.500,65

164.115,06

30.300,00

8.455.846,13

158.118,00

15.119.465,55 671.235,09Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 12 795.109,09 671.235,09

Programma Armon. 08 Cooperazione e associazionismo

14.136,00 0,00 0,00

Programma Armon. 07 Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali

0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 05 Interventi per le famiglie 0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 04 Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale

213.036,48 103.298,48 103.298,48

Programma Armon. 02 Interventi per la disabilità 560.591,95 560.591,95 560.591,95

Programma Armon. 01 Interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido

7.344,66 7.344,66 7.344,66

Missione Armon. 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia)

471

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

174.171,46

112.648,35

59.302,34

0,00

346.122,15 322.490,61Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 14 603.692,42 322.490,61

Programma Armon. 04 Reti e altri servizi di pubblica utilità

280.242,09 0,00 0,00

Programma Armon. 03 Ricerca e innovazione 0,00 0,00 0,00

Programma Armon. 02 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori

160.547,80 159.588,08 159.588,08

Programma Armon. 01 Industria PMI e Artigianato 162.902,53 162.902,53 162.902,53

Missione Armon. 14 (Sviluppo economico e competitività)

472

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

1.460.427,15

1.722.955,60

2.307.735,42

5.491.118,17 3.217.776,11Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 15 4.236.706,38 3.217.776,11

Programma Armon. 03 Sostegno all'occupazione 1.578.009,51 566.079,24 566.079,24

Programma Armon. 02 Formazione professionale 1.283.571,53 1.283.571,53 1.283.571,53

Programma Armon. 01 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro

1.375.125,34 1.368.125,34 1.368.125,34

Missione Armon.15 (Politi che per il lavoro e la formaz ione professionale )

473

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

12.890.731,61

556.331,10

13.447.062,71 1.487.161,14Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 16 2.946.938,89 1.487.161,14

Programma Armon. 02 Caccia e pesca 377.920,90 367.420,90 367.420,90

Programma Armon. 01 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare

2.569.017,99 1.119.740,24 1.119.740,24

Missione Armon. 16 (Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca)

474

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

891.258,00

891.258,00 90.059,00Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 17 90.059,00 90.059,00

Programma Armon. 01 Fonti energetiche 90.059,00 90.059,00 90.059,00

Missione Armon.17 (Energ ia e divers ifi cazione delle fonti energetiche )

475

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

230.000,00

734.215,31

27.000,00

991.215,31 850.000,00Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 20 850.000,00 850.000,00

Programma Armon. 03 Altri Fondi 27.000,00 27.000,00 27.000,00

Programma Armon. 02 Fondo crediti di dubbia esigibilità

593.000,00 593.000,00 593.000,00

Programma Armon. 01 Fondo di riserva 230.000,00 230.000,00 230.000,00

Missione Armon. 20 (Fondi e accantonamenti)

476

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

0,00

15.580.319,31

15.580.319,31 3.581.859,35Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 50 3.487.341,57 3.581.859,35

Programma Armon. 02 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

3.468.648,66 3.568.485,96 3.568.485,96

Programma Armon. 01 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

18.692,91 13.373,39 13.373,39

Missione Armon. 50 (Debito pubblico)

477

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MISSIONI E PROGRAMMISPESA

2015Descrizione 2016 2017 2018

14.670.481,35

14.670.481,35

156.104.625,69

156.104.625,69

78.635.017,13TOTALE GENERALE SPESA 105.896.163,04 78.635.017,13

9.931.800,00

Totale Entrata/Uscita U 105.896.163,04 78.635.017,13 78.635.017,13

Entrata/Uscita U Totale Missione Armon. 99 9.931.800,00 9.931.800,00

Programma Armon. 01 Servizi per conto terzi e Partite di giro

9.931.800,00 9.931.800,00 9.931.800,00

Missione Armon. 99 (Servizi per conto terzi)

478

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N. d'ord. 184 reg deliberazioni

Seduta del 25/09/2015

VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL PRESIDENTE

L'anno duemilaquindici, questo giorno venticinque del mese di settembre alle ore 17:30 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia, il Presidente Carlo AngeloVezzini:

adotta

la deliberazione di seguito riportata.

Verbalizza il Segretario Generale della Provincia, Dott.ssa Maria Rita Nanni

184 1 di 10

ART. 2 DELLA LEGGE 244/2007 - PIANO TRIENNALE 2015/2017 PER

L'INDIVIDUAZIONE DI MISURE FINALIZZATE ALLA RAZIONALIZZAZIONE -

ADOZIONE DEL PIANO.

479

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IL PRESIDENTE

Vista la relazione del Dirigente del COORDINAMENTO FUNZIONALE:

__________________________________________________________________________

DECISIONE

Adotta le misure finalizzate alla razionalizzazione, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 2 commi

594 e 595 della Legge 244/2007, indicate nell’allegato prospetto preventivo di piano triennale

2015/2017, parte integrante e sostanziale del presente atto, le cui linee essenziali che, si riportano

sinteticamente in allegato, sono dettagliate nelle relazioni allegate.

Dichiara immediatamente eseguibile la presente deliberazione, ai sensi dell'art. 134, 4° comma

del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 al fine di procedere all'approvazione del piano quale parte

integrante del Documento Unico di Programmazione 2015-2017.

__________________________________________________________________________

MOTIVAZIONI

La Legge Finanziaria n. 244/2007 prevede alcune rilevanti disposizioni dirette al contenimento ed

alla razionalizzazione delle spese di funzionamento delle pubbliche amministrazioni.

Le misure oggetto del Piano del triennio 2015 – 2017 (eventualmente riconfermate rispetto ai piani

precedenti) per il perseguimento delle finalità di contenimento della spesa di funzionamento delle

strutture delle P.A. ai sensi della Legge Finanziaria n. 244/2007:

• sono influenzate dalle norme che riguardano i nuovi assetti degli Enti di Area Vasta

• sono fortemente condizionate dai limiti imposti alla capacità di spesa delle province

• muovono prioritariamente dall'esigenza di mantenimento dei livelli essenziali di molti servizi

ed attività necessarie al funzionamento dell'organizzazione, in attesa dell'attuazione

dell'assetto definitivo in termini di competenze, dimensionamento organizzativo e

finanziario.

Molti sono i risparmi di spesa già pesantemente realizzati negli anni precedenti e difficilmente

potranno essere ulteriormente e progressivamente contratti i livelli di spesa già raggiunti, se non

compromettendo la realizzazione dell'attività nel suo complesso. Si è pertanto cercato di

predisporre misure per lo più di mantenimento dei livelli essenziali, la cui sostenibilità dovrà essere

verificata all'esito dell'avanzamento del processo di ridefinizione dell'Ente di Area Vasta.

L'art. 2 della citata Legge prevede:

- al comma 594 che ai fini del contenimento delle spese di funzionamento delle proprie strutture,

le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001,

n. 165, adottino piani triennali per l'individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazione

dell'utilizzo:

184 2 di 10480

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a) delle dotazioni strumentali, anche informatiche, che corredano le stazioni di lavoro

nell'automazione d'ufficio;

b) delle autovetture di servizio, attraverso il ricorso, previa verifica di fattibilita', a mezzi

alternativi di trasporto, anche cumulativo;

c) dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali;

- al comma 595 che nei piani siano altresì indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione

di apparecchiature di telefonia mobile ai soli casi in cui il personale debba assicurare la reperibilità

per esigenze di servizio;

- al comma 596 che in caso di dismissione delle strumentazioni di cui al comma 594 il piano sia

corredato dalla documentazione atta a dimostrare la congruità dell’operazione in termini di costi e

benefici.

- al comma 597 che sia trasmessa, a consuntivo con cadenza annuale, una relazione agli organi

di controllo interno ed alla sezione regionale della Corte dei Conti competente;

- al comma 598 che i piani triennali siano resi pubblici con le modalità previste dall’art. 11 del Dlgs

165/2001 e dall’art. 54 del codice dell’amministrazione digitale di cui al Dlgs 82/2005.

Il comma 599 del medesimo art. 2 impone alle Amministrazioni Pubbliche di adottare l'esito della

ricognizione propedeutica all'adozione dei piani triennali di cui alla lettera c) del comma 594

provvedendo a comunicare al Ministero dell'Economia e delle Finanze i dati relativi a:

1) beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione di beni infrastrutturali, sui quali

vantino a qualunque titolo diritti reali, distinguendoli in base al relativo titolo, determinandone la

consistenza complessiva e indicando gli eventuali proventi annualmente ritratti dalla cessione in

locazione o in ogni caso dalla costituzione, in relazione agli stessi, di diritti in favore di terzi;

2) beni immobili ad uso abitativo o di servizio, con esclusione dei beni infrastrutturali, dei quali

abbiano, a qualunque titolo, la disponibilità, distinguendoli in base al relativo titolo per assicurarne

la disponibilità.

Tale norma va ad inquadrarsi in un più ampio processo di dismissione e razionalizzazione del

patrimonio immobiliare già realizzato dall'Ente, in quanto l'articolo 58 del D.L. n. 112 del 2008

convertito con L. 133/2008, così come modificato ed integrato dal Decreto legge 201/2011

convertito, con modificazioni, nella L. 214/2011, ha previsto che per procedere al riordino, gestione

e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, province, comuni e altri enti locali, ciascun

ente individui i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentale

all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, che vengono in tal modo classificati come

patrimonio disponibile dell'Ente e pertanto suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione e

predisponga un piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, allegato al bilancio di

previsione.

__________________________________________________________________________

PERCORSO ISTRUTTORIO

Verbale di proclamazione a Presidente della Provincia del 14/10/2014.

Delibera Giunta n. 431 del 29/7/2008 con cui erano già stati definiti i criteri per l'assegnazione e

l'uso delle apparecchiature di telefonia e di strumenti per la connettività IP da rete a mobile, che

184 3 di 10481

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qui si richiamano integralmente. Su tali presupposti è stata definita la misura n. 2015_8

TELEFONIA MOBILE del Piano triennale per la razionalizzazione 2015/2017.

Deliberazione del Consiglio provinciale n. 53 del 28/11/2014 con cui è stato integrato ed

aggiornato il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari relativo al triennio 2015/2017.

Le misure inserite nel Piano sono state definite in collaborazione fra il Servizio Programmazione e

Valutazione, il Settore Comunicazione, Sistemi Informativi, Cultura e Turismo e il Settore

Patrimonio e Provveditorato.

Deliberazione del Presidente n. 132 del 30/06/2015 avente ad oggetto “CICLO DELLA

PERFORMANCE 2015 - APPROVAZIONE PEG PROVVISORIO”

Decreto n.7/Coordinamento Funzionale del 24/7/15 avente ad oggetto “PIANO DEGLI

STANDARD ESERCIZIO 2015 - APPROVAZIONE”

__________________________________________________________________________

NORMATIVA

- art. 17 dello Statuto provinciale

- D.Lgs. 267/2000

- Legge Finanziaria n. 244/2007

__________________________________________________________________________

PARERI

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 267/2000 in ordine alla regolarità tecnico-

amministrativa e alla regolarità contabile.

__________________________________________________________________________

ADEMPIMENTI CONSEGUENTI

• Sottoporre al Consiglio Provinciale il Piano triennale 2015 – 2017 per l'approvazione delle

misure finalizzate alla razionalizzazione previste dall'articolo 2 c. 594 e 595 della L. 244/07

quale parte integrante del Documento Unico di Programmazione 2015-2017.

• Invitare i Dirigenti a porre la massima attenzione alla concreta realizzazione delle azioni e

degli interventi previsti nel piano, nonché alla diffusione .

• Incaricare il Dirigente del Settore Patrimonio e Provveditorato e del Settore

Comunicazione, Sistemi Informativi, Cultura e Turismo alla predisposizione a consuntivo

della relazione annuale di cui al comma 597 dell’art. 2 della Legge 244/2007 ed all’inoltro

agli Organi di controllo interni all’Ente per la trasmissione alla competente sezione di

controllo della Corte dei Conti.

• Trasmettere al competente Settore il presente atto affinché sia reso pubblico secondo

quanto in premessa specificato.

• Adempiere agli obblighi di pubblicazione previsti dall'art. 23 del d.lgs. 14/3/2013 n. 33

184 4 di 10482

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__________________________________________________________________________

ALLEGATI PARTE INTEGRANTE E SOSTANZIALE

- prospetto preventivo di piano triennale 2015/2017

- relazioni dei Settori competenti

- Linee essenziali delle misure adottate

Allegato linee essenziali delle misure adottate

DOTAZIONI STRUMENTALI, ANCHE INFORMATICHE (c. 594 lettera a):

MISURA 2015_1 – FOTOCOPIATRICI E STAMPANTI

Consiste nella definizione dell'analisi dell'utilizzo e distribuzione del numero di stampanti personali

o di sistema onerose e loro sostituzione con macchine multifunzione per un utilizzo condiviso, con

la finalità di riduzione dei costi di utilizzo, nel rispetto delle esigenze lavorative specifiche (ad es.

privacy). Sono previsti due indicatori validi su ogni annualità del triennio di riferimento:

- ulteriori dismissioni rispetto al dato consuntivo dell'anno precedente.

184 5 di 10483

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- ulteriore riduzione nella fornitura dei toner rispetto alla spesa dell'anno precedente - indicatore di

contesto già presente nel Piano degli Standard 0490-11

MISURA 2015_2 - TELEFONIA FISSA

La sostituzione delle altre due centrali dell'Ente, ormai obsolete, è stata ulteriormente rimandata

per questioni di bilancio. Sono possibili solo alcuni interventi di modesta entità come l'uso di

apparati VOIP da utilizzare presso alcune sedi remote sfruttando le connessioni di rete già

esistenti

Consiste nella previsione di un ulteriore risparmio sulla manutenzione per interventi sui cablaggi

delle linee telefoniche e assistenza ai centralini delle scuole secondarie sul territorio provinciale.

Gli interventi manutentivi effettuati negli anni precedenti hanno contribuito a migliorare la

situazione complessiva tanto da prevedere un minor numero di interventi negli anni successivi.

L'indicatore del Piano di razionalizzazione monitorerà la riduzione della spesa di almeno €

1.500,00 nell'anno 2015 e il mantenimento del medesimo livello di spesa per i successivi due anni.

MISURA 2015_3 – SISTEMA INFORMATICO CENTRALE

Consiste nella revisione e razionalizzazione delle funzioni svolte dagli apparati operanti in sala

server, resa possibile dalla virtualizzazione del sistema centrale, che consentirà la dismissione di

alcuni apparati presenti in sala server con conseguente riduzione delle spese per la fornitura di

energia elettrica. L'indicatore del Piano di razionalizzazione monitorerà la riduzione della spesa di

almeno € 1.500,00 nell'anno 2015 e il non superamento dei livelli di consumi in kw di energia

elettrica per i successivi due anni.

MISURA 2015_4 – POSTAZIONI DI LAVORO (HARDWARE)

In considerazione dei limiti di spesa del bilancio, al fine di rispondere comunque alle esigenze di

ammodernare le postazioni di lavoro, “rimpiazzare” i PC obsoleti e contenere sprechi di materiali

inquinanti, prosegue il progetto di effettuazione delle manutenzioni dell'hardware (con relativo

risparmio dei costi di affidamento esterni) attraverso il recupero di parti di ricambio e un piano

mirato degli approvvigionamenti di materiale informatico. Ciò consente anche di porre l'attenzione

ai consumi energetici in ottemperanza alle specifiche degli acquisti verdi.

Sono previsti i seguenti indicatori:

- riduzione della spesa dell'anno 2015 rispetto alla disponibilità iniziale di bilancio e mantenimento

dei livelli di spesa per i successivi due anni;

- mantenimento del livello di interventi manutentivi interni con monitoraggio del rapporto fra

l'indicatore di contesto del P.d.S. 0098 relativo agli interventi di manutenzione eseguiti e

l'indicatore 0095 che rileva il numero totale di postazioni di lavoro informatizzate;

- verifica impatto piano di interventi mediante monitoraggio della vita media dei PC con indicatore

di contesto del P.d.S. 0099

- verifica impatto piano di interventi mediante monitoraggio costi di manutenzione interna con

indicatore di contesto del P.d.S. 0107.

MISURA 2015_ 5 – POSTAZIONI DI LAVORO (SISTEMA DI ASSISTENZA DA REMOTO)

Consiste nel consolidamento dell'assistenza da remoto “help desk” sulle postazioni di lavoro

informatizzate, come sviluppo del livello di prestazione offerto alla struttura e contenimento dei

184 6 di 10484

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costi. E' previsto un indicatore di contesto del P.d.S. 0104 di monitoraggio dell'incremento del

grado di utilizzo del servizio.

MISURA 2015_6 - POSTAZIONI DI LAVORO (SOFTWARE)

Consiste nella prosecuzione del progetto di sviluppo software a completamento ed integrazione di

applicazioni di settore per le quali non si trovano sul mercato i prodotti adeguati oppure per la cui

acquisizione sarebbero richiesti tempi e oneri di acquisizione, personalizzazione e mantenimento

non sostenibili. E' ormai consolidata l'attenzione ad adottare ove possibile soluzioni open-source

con due finalità: evitare i costi di licenza dei software proprietari e ridurre la dipendenza dal

fornitore del software. In particolare il sito istituzionale e i servizi RUP sono sviluppati e gestiti con

software open-source mentre prosegue il passaggio graduale all'utilizzo di prodotti open-source

per l'attività di “office automation” riducendo in tal modo i costi che si dovrebbero sostenere per

tenere aggiornato il software proprietario “Office” di Microsoft attualmente utilizzato.

Sono previsti i seguenti indicatori:

- monitoraggio del decremento dei costi medi per utenti dei canoni software con indicatore di

contesto del P.d.s. 0106

- monitoraggio del grado di diffusione dell'applicativo open office con indicatore di contesto del

P.d.s. 0105

AUTOVETTURE DI SERVIZIO (c. 594 lettera b):

MISURA 2015_7 – PARCO AUTOMEZZI DELL'ENTE INTESO COME MEZZI CIRCOLANTI SU

STRADA E TARGATI

Consiste nel monitoraggio della convenienza economica degli interventi di riparazione degli stessi

e nell'incentivare il sistema di condivisione dei mezzi. Si monitoreranno:

- la dimensione del parco mezzi attraverso l'indicatore di contesto del Piano degli standard 0481

- il rispetto del limite di spesa dell'anno 2014 mediante l'indicatore di contesto del Piano degli

standard 0484

MISURE DIRETTE A CIRCOSCRIVERE L'ASSEGNAZIONE DI APPARECCHIATURE DI

TELEFONIA MOBILE (c. 595)

MISURA 2015_8 – TELEFONIA MOBILE

I criteri per l'assegnazione e l'uso delle apparecchiature di telefonia mobile e di strumenti per la

connettività IP da rete mobile sono stati definiti con Deliberazione di Giunta provinciale n. 431 del

29/07/2008. Tale atto contiene altresì l'indicazione del sistema di verifiche da attuare.

Per quanto concerne la misura di razionalizzazione prevista nel Piano 2015-2017, è previsto il

passaggio a nuova convenzione Consip – che presenta tariffe migliorative – nonché una apposita

valutazione in ordine alla possibilità di contenere i costi fissi per le utenze con poco traffico

telefonico; nell'attesa di definire elementi di razionalizzazione certi e misurabili si agirà nel

monitoraggio dell'osservanza dei criteri previsti dal succitato atto e nel contenimento del numero di

utenze di telefonia mobile grazie all'indicatore di cotesto nel Piano degli Standard 0480-1.

ALTRE MISURE

MISURA 2015_9 – BENI A MAGAZZINO

184 7 di 10485

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Consiste nella sensibilizzazione dei Settori provinciali all'attento utilizzo del materiale a

magazzino, proseguendo l'azione di dematerializzazione (numero di risme di carta consegnate

agli uffici) attraverso l'indicatore di contesto del P.d.S. 0478-2

MISURA 2015_10 – PULIZIE

La misura, attuata per il contenimento della spesa soprattutto per far fronte ai limiti imposti dal

bilancio, ha determinato un elevato grado di contrazione (63%) negli anni precedenti (come

rilevato nel consuntivo del Piano della razionalizzazione del periodo 2014-2016. E' stato

mantenuto comunque nel piano del triennio 2015-2017 il monitoraggio del servizio per quanto

concerne il mantenimento del livello dei servizi essenziali, che non renderà realisticamente

possibile la continua e progressiva contrazione della spesa per tutte le tre annualità di riferimento.

Per l'anno 2015 è previsto un indicatore di contesto del P.d.s. 0490-10 che valuterà il grado di

contenimento della spesa, ma per gli anni 2016 e 2017 sarà necessaria una valutazione della

possibilità di adeguamento dell'articolazione del servizio alla luce dei nuovi assetti che

assumeranno gli Enti di Area Vasta con la riforma della legge “DelRio” e delle possibilità di spesa

dei relativi bilanci.

MISURA 2015_11 – DEMATERIALIZZAZIONE DEI PROCESSI AMMINISTRATIVI

Consiste nel monitoraggio della modalità di invio della corrispondenza, al fine di favorire l'utilizzo

delle P.E.C. in sostituzione delle spedizioni “tradizionali” cartacee più onerose (dal monitoraggio

sono escluse alcune categorie particolari di spedizioni, quali gli atti giudiziali). Proseguono le

azioni di sensibilizzazione presso i Settori.

MISURA 2015_12 – VIGILANZA

Consiste nel mantenimento dei livelli di servizio già razionalizzati nel piano triennale 2014/2016

anche attraverso l'individuazione di misure utili relative alle modalità di accesso previste nel Piano

delle misure di sicurezza dell'Ente, in quanto il servizio di vigilanza è stato riorganizzato già

nell'anno 2014 al fine del contenimento della spesa per far fronte ai limiti imposti dal bilancio e

mantenuto attivo esclusivamente su un numero molto limitato di punti. Si ritiene pertanto il solo

mantenimento di questa misura nel piano 2015/2017, in quanto la contrazione della spesa fra

l'anno 2013 e l'anno 2014 è stata del 61,61%.

MISURA 2015_13 - VESTIARIO

Si ritiene il solo mantenimento di questa misura nel piano 2015/2017 in quanto l'azione principale

di razionalizzazione è già stata espletata nell'anno 2014 a causa principalmente delle limitazioni di

spesa di bilancio.

BENI IMMOBILI AD USO ABITATIVO O DI SERVIZIO (c. 594 lettera c)

Si procederà alla alienazione di beni immobili secondo quanto previsto dal piano delle alienazioni

approvato dal Consiglio provinciale, sulla base delle priorità che saranno evidenziate.

Si procederà inoltre alla disdetta delle locazioni di alcuni immobili adibiti ad uso uffici al fine del

contenimento della spesa e della razionalizzazione degli spazi ad uso uffici.

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

La Provincia ha sviluppato negli edifici che ospitano le Scuole Medie di secondo grado il tema

delle rinnovabili sia attraverso la installazione di impianti di piccola dimensione con funzione

184 8 di 10486

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prevalentemente didattica e formativa, sia attraverso la realizzazione, in collaborazione con la

società partecipata S.C.R.P. di Crema, di impianti di grandi dimensioni con l’obiettivo di perseguire

l’autosufficienza energetica di alcuni istituti scolastici.

Nel corso del 2015 è prevista l'installazione di due impianti fotovoltaici da 2 kw sui tetti dei centri

per la manutenzione stradale di Gussola e di Crema

184 9 di 10487

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Del che si è redatto il presente verbale che viene sottoscritto come appresso.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE

Carlo Angelo Vezzini Dott.ssa Maria Rita Nanni

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi dell'art. 21 D.Lgs 82/2005 e successive modifiche ed integrazioni.

184 10 di 10488

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Pagina 1 di 4

Preventivo

Note

descrizione indicatore

DOTAZIONI STRUMENTALI ANCHE INFORMATICHE (art. 2 c. 594 lettera a – L. 244/07)

ing.

Ghi

zzon

i

2015_1 Fotocopiatrici e stampanti

– 2015/2017

– risparmio nella fornitura dei toner 2015/2017 mantenimento mantenimento

dr. B

onvi

ni

2015_2 Telefonia fissa 2015/2017 Almeno 1.500,00

dr. B

onvi

ni

2015_3 Sistema informatico centrale 2015/2017 Risparmio costi energia elettrica Almeno € 1.500,00

2015_4 Hardware

2015/2017 Risparmio annuo

2015/2017 Almeno 0,50 mantenimento mantenimento

2015/2017

PROVINCIA DI CREMONA

Piano triennale per l'individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazioneart. 2 della Legge 244 del 2007 (legge finanziaria 2008)

Triennio 2015– 2017

Codice misura

Dotazioni strumentali in campo informatico e di automazione,

autovetture di servizio eimmobili ad uso abitativo e di servizio (esclusi i beni infrastrutturali). Altro.

Valore patrimoniale

Destinazione d'uso

(compilare solo se bene immobile)

Azioni di miglioramento(come contenuti nella DP che ha approvato il Piano )

Anno di realizzazione

(come contenuto nella DP che ha approvato il Piano )

Documentazione necessaria a dimostrare la congruenza

dell'operazione in termini di costi e benefici qualora gli interventi di cui al

c. 594 art. 2 della Legge 244/2007 implichino la dismissione di dotazioni

strumentali

Indicatore (come contenuto nella Delibera del Presidente che h a approvato il Piano )

valore atteso indicatoreAnno 2015

consuntivo indicatoreAnno 2015

valore atteso indicatoreAnno 2016

consuntivo indicatore Anno 2016

valore atteso indicatoreAnno 2017

consuntivo indicatore Anno 2017

macchine fotocopiatrici a

noleggio – stampanti in

proprietà

Definizione dell'analisi dell'utilizzo e distribuzione del numero di stampanti personali o di sistema onerose e loro sostituzione con macchine multifunzione per un utilizzo condiviso

la sostenibilità dell'operazione in termini di congruenza fra costi e benefici è oggettiva in quanto la misura applicata fornisce una riduzione dei costi (vedasi ad esempio indicatore seguente), senza intaccare esigenze organizzative o livelli di produttività, in quanto approntata al rispetto delle esigenze specifiche (es. privacy ecc.).

la dismissione delle stampanti personali determina il contenimento della spesa per la fornitura di cartucce toner ed altro materiale di usura, a favore dell'utilizzo delle stampanti di sistema che sono state noleggiate con la formula del tutto compreso ad eccezione della carta, dimensionandone la tiratura secondo necessità

Prosecuzione nella progressiva dismissione delle stampanti ad uso personale (anno 2014: dismesse n. 22 stampanti)

Almeno una ulteriore riduzione rispetto al dato consuntivo dell'anno 2014

Almeno una ulteriore riduzione rispetto al dato consuntivo dell'anno 2015

Almeno una ulteriore riduzione rispetto al dato consuntivo dell'anno 2016

Effetto positivo della misura sopra descritta è il grado di raggiungimento in termini di risparmio nella fornitura di toner, che è desumibile dal Piano degli Standard

grado di risparmio rispetto all'anno precedente sulla spesa per “fornitura toner” (in%) - P.d.s. indicatore di contesto 0490-11

Mantenimento del risparmio con monitoraggio dell'indicatore

risparmio sulla manutenzione per interventi di cablaggio delle linee telefoniche e assistenza ai centralini delle scuole secondarie del territorio provinciale.

Gli interventi manutentivi effettuati negli anni precedenti hanno contribuito a migliorare la situazione complessiva e a prevedere un minor numero di interventi negli anni successivi.

Riduzione della spesa (minori stanziamenti di bilancio)

Non superamento della spesa dell'anno 2015

Non superamento della spesa dell'anno 2015

Apparati presenti in “sala

server”

Una revisione e razionalizzazione delle funzioni svolte dagli apparati operanti in sala server ne consentirà la dismissione di alcuni.

riduzione delle spese per la fornitura di energia elettrica riconducibile alla contrazione di potenza di funzionamento necessaria (1 kw)

Non superamento livello di consumi

Non superamento livello di consumi

In considerazione dei limiti di spesa del bilancio, al fine di rispondere comunque alle esigenze di ammodernare le

postazioni di lavoro, “rimpiazzare” i PC obsoleti e contenere sprechi di materiali inquinanti, prosegue il

progetto di manutenzione e riparazione interna dell'hardware (con relativo risparmio dei costi di

affidamento esterni) attraverso il recupero di parti di ricambio e un piano mirato degli approvvigionamenti di

materiale informatico. Viene posta l'attenzione ai consumi energetici in ottemperanza alle specifiche degli

acquisti verdi.

Grado di risparmio dei costi di prestazioni esterne di manutenzione hardware

Minore spesa rispetto alla disponibilità iniziale di bilancio (capitolo 13332)

Mantenimento dei livelli di spesa dell'anno precedente

Mantenimento dei livelli di spesa dell'anno precedente

mantenimento del livello di interventi di manutenzione hw interni (in chiave di riduzione delle prestazioni di manutenzione affidate all'esterno), se richiesti. Va tenuta in debita considerazione la mutevole geografia dell'Ente in funzione dei cambiamenti indotti dalla legge Delrio. Si stima che, nell'impossibilità di ammodernare le postazioni di lavoro con nuovi acquisti, il livello di riparazioni richieste possa non decrescere nonostante il mirato piano di interventi interni

Rapporto fra: N. interventi di manutenzione interna hw eseguiti – P.d.s. indicatore di contesto 0098 e N. posti di lavoro informatizzati – P.d.s. indicatore di contesto 0095

verifica impatto piano di interventi hw interni: monitoraggio della vita media PC

Manutenzione hardware - % andamento vita media PC rispetto all'anno precedente – P.d.s. indicatore di contesto 0099

Incremento della % rispetto all'anno precedente

Incremento della % rispetto all'anno precedente

Incremento della % rispetto all'anno precedente

489

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Preventivo

Note

descrizione indicatore

PROVINCIA DI CREMONA

Piano triennale per l'individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazioneart. 2 della Legge 244 del 2007 (legge finanziaria 2008)

Triennio 2015– 2017

Codice misura

Dotazioni strumentali in campo informatico e di automazione,

autovetture di servizio eimmobili ad uso abitativo e di servizio (esclusi i beni infrastrutturali). Altro.

Valore patrimoniale

Destinazione d'uso

(compilare solo se bene immobile)

Azioni di miglioramento(come contenuti nella DP che ha approvato il Piano )

Anno di realizzazione

(come contenuto nella DP che ha approvato il Piano )

Documentazione necessaria a dimostrare la congruenza

dell'operazione in termini di costi e benefici qualora gli interventi di cui al

c. 594 art. 2 della Legge 244/2007 implichino la dismissione di dotazioni

strumentali

Indicatore (come contenuto nella Delibera del Presidente che h a approvato il Piano )

valore atteso indicatoreAnno 2015

consuntivo indicatoreAnno 2015

valore atteso indicatoreAnno 2016

consuntivo indicatore Anno 2016

valore atteso indicatoreAnno 2017

consuntivo indicatore Anno 2017

dr. B

onvi

ni

Postazioni di lavoro

mantenimento mantenimento

2015_5 2015-2017

2015_6 Software

2015-2017 Monitoraggio costi sw

2015-2017

AUTOVETTURE DI SERVIZIO (art. 2 c. 594 lettera b – L. 244/07)

ing.

Ghi

zzon

i

2015_7 2015/2017

Euro 42.633,36 Euro 42.633,36 Euro 42.633,36

MISURE DIRETTE A CIRCOSCRIVERE L'ASSEGNAZIONE DI APPARECCHIATURE DI TELEFONIA MOBILE (Art. 2 c. 595 L 244/2007)

ing.

Ghi

zzon

i

2015_8 2015/2017

ALTRE MISURE

ing.

Ghi

zzon

i

2015_9 beni a magazzino 2015/2017

verifica impatto piano di interventi hw interni: monitoraggio costi manutenzione interna dell'hardware di sistema

Costo medio manutenzione hardware per utente (in euro) – P.d.s. indicatore di contesto 0107

Spesa non superiore a euro 80,00 a utente

Sistema di assistenza da

remoto

Consolidamento dell'assistenza “help desk” sulle postazioni di lavoro informatizzate, come sviluppo del livello di prestazione offerto dalla struttura e contenimento dei costi della struttura.

monitoraggio del grado di utilizzo del servizio di “help desk”

grado di utilizzo del servizio “help desk” - n di richieste di intervento / N posti di lavoro informatizzati (dipendenti, amministratori, collaboratori) – P.d.s. indicatore di contesto 0104

Superiore rispetto al valore dell'anno precedente

Superiore rispetto al valore dell'anno precedente

Superiore rispetto al valore dell'anno precedente

Prosegue lo sviluppo software a completamento ed integrazione di applicazioni di settore perle quali non si trovano sul mercato i prodotti adeguati o per i quali non sarebbe economicamente vantaggioso l'appannaggio esterno. E' consolidata l'adozione di soluzioni open-

source, per le quali prosegue lo sforzo di diffusione di utilizzo interno.

costo medio canoni software per utente (in euro) – P.d.s. indicatore di contesto 0106

Inferiore al valore dell'anno 2014

Inferiore al valore dell'anno 2014

Inferiore al valore dell'anno 2014

Monitoraggio del grado di diffusione dell'applicativo open office

Grado di diffusione dell'applicativo open office – N sostituzioni di sw proprietario con appplicativo open (P.d.s. indicatore di contesto 0105)

Almeno il 10% in più rispetto all'anno precedente

Almeno il 5% in più rispetto all'anno precedente

Almeno il 5% in più rispetto all'anno precedente

parco automezzi dell'Ente inteso come mezzi circolanti su strada e targati

parco mezzi parte di

proprietà e parte a noleggio

Preciso monitoraggio della convenienza economica degli interventi di riparazione. Maggior sviluppo del sistema di condivisione di autovetture

dimensione parco mezzi – p.d.s. indicatore di contesto 0481

N automezzi non superiore a numero finale 2014

mantenimento valore 2015

mantenimento valore 2015

rispetto del limite di spesa dell'anno 2014 per i soli mezzi di proprietà soggetti a controllo della finanziaria (Deliberazione del Presidente n. 54 del 23/12/2014)

Telefonia mobile: rete aziendale dell'Ente che assicura comunicazioni voce e dati in maniera efficace e veloce. Costituita da telefoni cellulari e chiavette che dialogano tra loro ad una tariffa

estremamente conveniente, è strutturata secondo le necessità

strumentazioni a noleggio

tranne pochi terminali

Valutazione in ordine al passaggio alla nuova convenzione MOBILE che presenta tariffe migliorative

rispetto alla precedente. Monitoraggio della spesa, valutando l'esistenza di contratti migliorativi (in termini di

risparmio sui costi fissi degli apparecchi mobili) per le utenze con poco traffico telefonico. In attesa di ricavare

elementi di razionalizzazione certi e misurabili dalle misure sopra espresse, si continuerà a monitorare il livello di spesa vigilando innanzitutto sull'osservanza dei criteri

già definiti dalla Giunta provinciale sull'uso e l'assegnazione delle apparecchiature di telefonia mobile.

contenimento del numero di utenze di telefonia mobile – P.d.s. indicatore di contesto

0480 – 1

il linea con i dati a consuntivo anno

2014

il linea con i dati a consuntivo anno

2014

il linea con i dati a consuntivo anno

2014

sensibilizzazione dei settori all'attento utilizzo del materiale a magazzino

percentuale di dematerializzazione (n risme consegnate nell'anno/n risme consegnate nell'anno precedente- in %) - P.d.s. indicatore di contesto 0478-2

Almeno mantenimento rispetto al valore dell'anno 2014

Almeno mantenimento del valore dell'anno precedente

Almeno mantenimento del valore dell'anno precedente

490

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Pagina 3 di 4

Preventivo

Note

descrizione indicatore

PROVINCIA DI CREMONA

Piano triennale per l'individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazioneart. 2 della Legge 244 del 2007 (legge finanziaria 2008)

Triennio 2015– 2017

Codice misura

Dotazioni strumentali in campo informatico e di automazione,

autovetture di servizio eimmobili ad uso abitativo e di servizio (esclusi i beni infrastrutturali). Altro.

Valore patrimoniale

Destinazione d'uso

(compilare solo se bene immobile)

Azioni di miglioramento(come contenuti nella DP che ha approvato il Piano )

Anno di realizzazione

(come contenuto nella DP che ha approvato il Piano )

Documentazione necessaria a dimostrare la congruenza

dell'operazione in termini di costi e benefici qualora gli interventi di cui al

c. 594 art. 2 della Legge 244/2007 implichino la dismissione di dotazioni

strumentali

Indicatore (come contenuto nella Delibera del Presidente che h a approvato il Piano )

valore atteso indicatoreAnno 2015

consuntivo indicatoreAnno 2015

valore atteso indicatoreAnno 2016

consuntivo indicatore Anno 2016

valore atteso indicatoreAnno 2017

consuntivo indicatore Anno 2017

ing.

Ghi

zzon

i

2015_10 pulizie 2015/2017 Valore atteso: si

ing.

Ghi

zzon

i

2015_11

2015/2017 Azioni di sensibilizzazione Valore atteso: si Valore atteso: si Valore atteso: si

dr. B

onvi

ni

2) monitoraggio degli utilizzi della P.E.C. 2015/2017

ing.

Ghi

zzon

i

2015_12 vigilanza 2015/2017 mantenimento

ing.

Ghi

zzon

i

2015_13 vestiario 2015-2017 Azioni di sensibilizzazione Valore atteso: si mantenimento mantenimento

BENI IMMOBILI AD USO ABITATIVO O DI SERVIZIO (Art. 2 c. 594 lettera c L. 244/07)

ing.

Ghi

zzon

i

TOSCOLANO MADERNO 13.800.000,00 dismissione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare 2015/2017 pubblicazione bando alienazione

BORNO 2.294.000,00 dismissione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare 2015/2017 alienazione

RELIQUATI STRADALI dismissione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare 2015/2017 piano delle alienazioni Ulteriore alienazione Ulteriore alienazione

dismissione della locazione 2015/2017 contenimento spesa corrente canone risparmiato €/anno 53.162,84 dismissione della locazione entro il 31/12/2015

dismissione della locazione 2015/2017 contenimento spesa corrente canone risparmiato €/anno 102.040,80 dismissione della locazione entro il 31/12/2015

2015_13 f dismissione della locazione 2015/2017 contenimento spesa corrente dismissione della locazione entro il 31/12/2015

dismissione della locazione 2015/2017 contenimento spesa corrente canone risparmiato €/anno 18.419,46 dismissione della locazione entro il 31/12/2015

mantenimento dei servizi essenziali in relazione alla disponibilità economica assegnata in bilancio

Adeguamento del servizio attraverso un'articolazione flessibile dello stesso al fine del contenimento della spesa, attuata soprattutto per i limiti di spesa imposti dal bilancio e che difficilmente potranno essere ulteriormente contratti per ogni progressiva annualità del triennio cui si riferisce il piano.

Sarà valutata la possibilità di adeguamento del servizio attraverso un'articolazione che tenga conto delle possibilità di bilancio e dell'efficienza qualitativa del servizio

Sarà valutata la possibilità di adeguamento del servizio attraverso un'articolazione che tenga conto delle possibilità di bilancio e dell'efficienza qualitativa del servizio

dematerializzazione dei processi amministrativi

Dematerializzazione dei processi di spedizione corrispondenza. Monitoraggio della modalità di invio della

corrispondenza.

1) decremento delle spedizioni “tradizionali” - con esclusione dei procedimenti per i quali è indispensabile

l'utilizzo delle raccomandate tradizionali (es. atti giudiziari)

Utilizzo della PEC: N invii tramite PEC / N raccomandate inviate +PEC inviate in % Pds 0114_2

Non inferiore al rapporto % dell'anno precedente

Non inferiore al rapporto % dell'anno precedente

Non inferiore al rapporto % dell'anno precedente

il servizio di vigilanza è stato riorganizzato già nell'anno 2014 al fine del contenimento della spesa e mantenuto

attivo esclusivamente su un numero molto limitato di punti. Si ritiene pertanto il solo mantenimento di questa misura nel piano 2015/2017, in quanto la contrazione della spesa fra l'anno 2013 e l'anno 2014 è stata del

61,61%.

Assicurare il mantenimento dei livelli di servizio già razionalizzati nel piano triennale 2014/2016 anche attraverso l'individuazione di misure utili relative alle modalità di accesso previste nel Piano delle misure di sicurezza dell'Ente

verifica interconnessioni con il Piano delle misure di sicurezza dell'Ente

entro il 31/12/2015

Mantenimento dei livelli di spesa dell'anno precedente

Si ritiene il solo mantenimento di questa misura nel piano 2015/2017 in quanto l'azione principale di

razionalizzazione è già stata espletata nell'anno 2014 a causa principalmente delle limitazioni di spesa di bilancio.

2015_13 a

Patrimonio disponibile – in comodato d'uso novantanovennale allo IOS di Sospiro

alienazione mediante procedura aperta – asta pubblica

2015_13 b

Patrimonio disponibile – non utilizzato

non necessaria in quanto immobile non utilizzato

alienazione mediante procedura aperta – asta pubblica

inserimento nella piattaforma MEF

2015_13 c

patrimonio disponibile -

alienazione mediante procedura negoziata o alienazione diretta

alienazione almeno 4 reliquati

2015_13 d

uffici di corso Vitt. Emanuele II, 28

2015_13 e

Palazzo prov.le di Crema.

Palazzo prov.le di Casalmaggiore.

canone risparmiato €/anno 76.160,14 oltre IVA

2015_13 g

uffici di via Dante ,134 contatto n 1348

491

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Pagina 4 di 4

Preventivo

Note

descrizione indicatore

PROVINCIA DI CREMONA

Piano triennale per l'individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazioneart. 2 della Legge 244 del 2007 (legge finanziaria 2008)

Triennio 2015– 2017

Codice misura

Dotazioni strumentali in campo informatico e di automazione,

autovetture di servizio eimmobili ad uso abitativo e di servizio (esclusi i beni infrastrutturali). Altro.

Valore patrimoniale

Destinazione d'uso

(compilare solo se bene immobile)

Azioni di miglioramento(come contenuti nella DP che ha approvato il Piano )

Anno di realizzazione

(come contenuto nella DP che ha approvato il Piano )

Documentazione necessaria a dimostrare la congruenza

dell'operazione in termini di costi e benefici qualora gli interventi di cui al

c. 594 art. 2 della Legge 244/2007 implichino la dismissione di dotazioni

strumentali

Indicatore (come contenuto nella Delibera del Presidente che h a approvato il Piano )

valore atteso indicatoreAnno 2015

consuntivo indicatoreAnno 2015

valore atteso indicatoreAnno 2016

consuntivo indicatore Anno 2016

valore atteso indicatoreAnno 2017

consuntivo indicatore Anno 2017

dismissione della locazione 2015/2017 contenimento spesa corrente canone risparmiato €/anno 14.363,87 disdetta della locazione entro il 31/12/2015

2015_13 i dismissione della locazione 2015/2017 contenimento spesa corrente canone risparmiato €/anno 379.039,56 disdetta della locazione entro il 31/12/2015

2015_13 l FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE 2015/2017 non necessaria

2015_13 h

uffici di via Dante ,134 contatto n1157

Dismissione entro il 31/12/2016

uffici di via Dante ,134 contatto n 1190

Dismissione entro il 31/12/2016

Al servizio di edifici di competenza provinciale

aumento potenza installata ulteriori 5 kw/h rispetto al 2014

mantenimento valori 2015

aumento potenza installata ulteriori 5 kw/h rispetto al 2015

492

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PROVINCIA DI CREMONA

Relazione Previsionale e Programmatica

per il triennio 2015-2017

493

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Relazione Previsionale e Programmatica 2015-2017

- cenni -

La Relazione Previsionale e Programmatica è sostituita dal Documento Unico di Programmazione ed ha valore solo a titolo conoscitivo in quanto l'Ente nel 2014 era sperimentatore della contabilità armonizzata. Appare utile in questa sede evidenziare nelle tabelle di seguito riportate i principali dati del bilancio 2015-2017, estrapolati sulla base degli schemi contabili previsti dal D.P.R. 194 del 31.1.1996.

Va osservato che i progetti inseriti nei vari programmi della Relazione previsionale e programmatica sono ora denominati “obiettivi operativi”, incardinati nel Documento Unico di Programmazione nelle varie missioni e programmi.

Gli importi relativi alle annualità 2016 e 2017 sono stati indicati solo a titolo conoscitivo in quanto il D.L.78/2015 prevede l'approvazione solo dell'annualità 2015 a titolo autorizzatorio.

V.TABELLE

494

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SOMMARIO

DENOMINAZIONE PROGRAMMI- DENOMINAZIONI MISSIONI

Programma 01 - Spese istituzionali, della comunicaz ione, gestionali funzioni generali

MISSIONE 01 – Servizi istituzionali, generali di ges tione

MISSIONE 18 – Relazione con le altre autonomie terri toriali e locali

MISSIONE 20 – Fondi e accantonamenti

MISSIONE 50– Debito pubblico

MISSIONE 60 – Anticipazioni finanziarie

MISSIONE 99 – Servizi per conto terzi

----------------------

Programma 02 - Lavoro Istruzione e Formazione politi che sociali

MISSIONE 4 – Istruzione e diritto allo studio

MISSIONE 12 – Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

MISSIONE 15 – Politiche del lavoro e la formazione professionale

MISSIONE 06 – Politiche giovanili, sport e tempo li bero

-----------------------

Programma 03 - Territorio e Parchi

MISSIONE 08 – Assetto del territorio edilizia abitat iva

MISSIONE 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del ter ritorio e dell’ambiente

-----------------------

Programma 04 - Sviluppo di attività in ambito turis tico

MISSIONE 07 – Turismo

------------------------

Programma 05- Strategie per lo sviluppo del territo rio

MISSIONE 01 – Servizi istituzionali, generali di ges tione

MISSIONE 14 - Sviluppo economico e competitività

Programma 06 - Sviluppo di attività in ambito cultu rale

495

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MISSIONE 05 – Tutela e valorizzazione dei beni e dell e attività culturali

-------------------------

Programma 09 - Tutela dell’Ambiente

MISSIONE 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del ter ritorio e dell’ambiente

MISSIONE 17 – Energia e diversificazione fonti energ etiche

--------------------------

Programma 10 - Infrastrutture viarie:ammodernamenti e varianti

MISSIONE 10 – Trasporto e diritto alla mobilità

--------------------------

Programma 11 - Infrastrutture edilizie, patrimonio e provveditorato

MISSIONE 04 – Istruzione e diritto allo studio

MISSIONE 05 – Tutela e valorizzazione dei beni e dell e attività culturali

Programma 12 - Agricoltura Caccia e Pesca

MISSIONE 16 – Agricoltura, politiche agro-alimentar i, pesca

--------------------------------

Programma 13 - Trasporti pubblici e privati –piste ciclabili

MISSIONE 10 – Trasporto e diritto alla mobilità

--------------------------------

Programma 15 - Sistemi informativi e servizi al ci ttadino

MISSIONE 01 – Servizi istituzionali, generali di ges tione

---------------------------------

Programma 16- Appalti e legale

MISSIONE 01 – Servizi istituzionali, generali di ges tione

---------------------------------

Programma 17 - Infrastrutture viarie:manutenzioni

MISSIONE 10 – Trasporto e diritto alla mobilità

---------------------------------

Programma 19 Garantire la tutela assicurativa dell’ ente

MISSIONE 01 – Servizi istituzionali, generali di ges tione

---------------------------------

496

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Programma 21 Polizia locale

MISSIONE 03 – Ordine pubblico e sicurezza

MISSIONE 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del ter ritorio e dell’ambiente

-----------------------------------

Programma 22 Porto di Cremona

MISSIONE 10 – Trasporto e diritto alla mobilità

----------------------------------

Programma 23 Protezione civile

MISSIONE 11 – Soccorso civile

i

ii iii

497

.

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3.9 RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO

Previsione pluriennale di spesaFONTI DI FINANZIAMENTO

(Totale della previsione pluriennale)Programma

2° Anno success.

1° Anno success.

Anno di competenza

Legge di Finanziamento

e regolamento U.E. (estremi)

Quote di Risorse Generali

Stato Regione Provincia Unione Europea

C.DDPP CR.SP Ist.Prev.

Altri Indebitamenti

Altre Entrate

208.934,45 5.582.915,53 0,00 0,00 0,00 0,00 18.409.883,0181.184.345,2113_01 50.736.245,91 39.963.656,64 39.819.907,31

0,00 4.371.287,46 0,00 0,00 0,00 0,00 394.535,001.911.522,6713_02 3.746.240,86 2.036.954,27 894.150,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 41.700,0079.467,0013_03 44.317,00 40.850,00 36.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 254.000,000,0013_04 118.000,00 68.000,00 68.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5.693,00116.000,0013_05 87.693,00 17.000,00 17.000,00

0,00 10.750,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.015.191,9476.760,5713_06 772.090,51 165.306,00 165.306,00

0,00 1.710.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.363.539,12575.367,3413_09 1.729.917,34 1.032.094,56 886.894,56

0,00 1.606.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 539.000,004.179.372,5313_10 4.671.326,71 1.653.045,82 0,00

734.338,75 6.980.160,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.457.407,0519.274.846,5213_11 24.334.795,00 8.300.389,66 8.811.567,66

0,00 3.116.273,80 0,00 0,00 0,00 0,00 322.000,0011.010.216,4213_12 12.829.712,47 1.539.277,75 79.500,00

0,00 8.059.896,26 0,00 0,00 0,00 0,00 33.444.738,846.055.519,6313_13 18.329.796,61 14.615.179,06 14.615.179,06

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00821.000,0013_15 279.000,00 271.000,00 271.000,00

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 738.962,31427.045,6713_16 633.111,24 442.896,74 90.000,00

0,00 36.303.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 829.159,879.595.252,7613_17 21.221.412,63 24.188.000,00 1.318.000,00

498

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Previsione pluriennale di spesaFONTI DI FINANZIAMENTO

(Totale della previsione pluriennale)Programma

2° Anno success.

1° Anno success.

Anno di competenza

Legge di Finanziamento

e regolamento U.E. (estremi)

Quote di Risorse Generali

Stato Regione Provincia Unione Europea

C.DDPP CR.SP Ist.Prev.

Altri Indebitamenti

Altre Entrate

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 255.000,001.555.500,0013_19 603.500,00 603.500,00 603.500,00

18.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 768.000,00794.412,4013_21 596.412,40 492.000,00 492.000,00

0,00 170.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.466.218,900,0013_22 623.296,68 506.461,11 506.461,11

5.142,19 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00129.636,6513_23 77.275,98 28.751,43 28.751,43

141.434.144,34 74.305.029,0495.964.363,04 68.703.217,13 137.786.265,37 966.415,39 67.910.283,05 0,00 0,00 0,00TOTALE 0,00

499

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5.2 DATI ANALITICI DI CASSA DELL'ULTIMO CONSUNTIVO DELIBERATO DAL CONSIGLIO PER L'ANNO 2014VALORI IN EURO

PROVINCIA DI CREMONA

Classificazione funzionale 1 2 3 4 5 6 7 8 9Totale

Tutela ambientale Settore sociale Sviluppo economico generale

Classificazione economica Amm.ne

gestione e controllo

Istruz. pubblicaCultura e beni

culturali

Settore turismo, sport

e ricreativoTrasporti

Gestione del terrritorio

Tutela ambient. serv.

da 01 a 04

Caccia e pesca serv.

05

Altri serv. da 06 a 08

TotaleSanità

serv. 01Assistenz. a

serv. 02Totale

Agricolt. serv. 01

Industr. comm. e

artig. serv. 02

Mercato del lavoro serv. 03

Totale

A) SPESE CORRENTI1. Personale 5.170.818,73 718.209,28 260.103,57 250.589,81 384.139,02 3.904.381,11 1.855.041,84 290.534,44 400.873,04 2.546.449,32 - 208.853,68 208.853,68 1.031.673,62 205.946,92 1.584.075,10 2.821.695,64 16.265.240,16

di cui:- oneri sociali 1.086.781,05 155.010,87 53.300,73 49.743,21 81.853,00 844.320,12 396.124,88 60.935,55 86.401,18 543.461,61 35.667,93 35.667,93 218.914,57 40.563,62 327.056,84 586.535,03 3.436.673,55 - ritenute IRPEF 711.704,54 98.922,45 35.809,03 34.466,19 52.818,32 537.135,50 255.139,36 40.061,36 55.056,39 350.257,11 - 28.647,23 28.647,23 141.893,29 28.423,42 217.987,49 388.304,20 2.238.064,57

2. Acquisto beni e servizi 2.544.058,83 3.677.511,59 378.864,14 133.467,75 15.131.282,84 1.987.663,10 743.204,28 64.027,51 171.247,91 978.479,70 366.533,39 366.533,39 542.264,30 69.972,44 247.815,38 860.052,12 26.057.913,46

Trasferimenti correnti 3. Trasferimenti a famiglie e Ist. Soc. 21.476,54 761.338,37 123.034,31 206.155,39 - - - - 35881,57 35.881,57 74.174,40 74.174,40 6.000,00 1.008.649,30 1.014.649,30 2.236.709,88

4. Trasferimenti a imprese private - - 70.000,00 - - 115.738,18 - 115.738,18 123.707,39 129.841,38 182.261,85 435.810,62 621.548,80

5. Trasferimenti a Enti pubblici 41.433,52 1.784.943,73 798.780,92 895.842,09 974.201,48 20.000,00 - - 265.193,79 265.193,79 - 1.236.894,15 1.236.894,15 9.162,40 51.034,92 797.260,43 857.457,75 6.874.747,43

di cui:- Stato e Enti Amm.ne C.le- Regione 466.439,10 - - - 765.897,22 765.897,22 1.232.336,32 - Province e Città metropolitane - 35.671,43 20.000,00 - - - 55.671,43 - Comuni e Unione Comuni - 185.872,21 680.723,51 587.292,99 506.748,10 20.000,00 51.000,00 51.000,00 1.225.599,15 1.225.599,15 8.362,40 51.034,92 31.363,21 90.760,53 3.347.996,49 - Az. sanitarie e Ospedaliere - - - - - Consorzi di comuni e istituzioni - - - - Comunità montane - - - - Aziende di pubblici servizi 1.475.080,09 29.006,96 - 11.295,00 11.295,00 - 1.515.382,05 - altri Enti Amm.ne Locale 41.433,52 88.320,00 89.050,45 288.549,10 1.014,28 214.193,79 214.193,79 - 800,00 - 800,00 723.361,14

6. Totale trasferimenti correnti 62.910,06 2.546.282,10 991.815,23 1.101.997,48 974.201,48 20.000,00 - 115.738,18 301.075,36 416.813,54 1.311.068,55 1.311.068,55 138.869,79 180.876,30 1.988.171,58 2.307.917,67 9.733.006,11 (3+4+5)

7. Interessi passivi 2.956,96 11.341,10 - - - 8.816,95 2.705,80 - - 2.705,80 - 11.012,00 11.012,00 36.832,81

8. Altre spese correnti 4.098.558,44 1.347.853,39 18.510,18 28.008,50 23.443,69 358.561,39 118.136,16 19.390,56 29.605,97 167.132,69 16.328,19 16.328,19 63.703,97 67.411,79 188.288,20 319.403,96 6.377.800,43

TOTALE SPESE CORRENTI 11.879.303,02 8.301.197,46 1.649.293,12 1.514.063,54 16.513.067,03 6.279.422,55 2.719.088,08 489.690,69 902.802,28 4.111.581,05 - 1.902.783,81 1.902.783,81 1.776.511,68 535.219,45 4.008.350,26 6.320.081,39 58.470.792,97 (1+2+6+7+8)

500

Page 562: DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE · quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce

5.2 DATI ANALITICI DI CASSA DELL'ULTIMO CONSUNTIVO DELIBERATO DAL CONSIGLIO PER L'ANNO 2014VALORI IN EURO

PROVINCIA DI CREMONA(continua)

Classificazione funzionale 1 2 3 4 5 6 7 8 9Totale

Tutela ambientale Settore sociale Sviluppo economico generale

Classificazione economicaAmm.ne

gestione e controllo

Istruz. pubblicaCultura e beni

culturali

Settore turismo, sport

e ricreativoTrasporti

Gestione del terrritorio

Tutela ambient. serv.

da 01 a 04

Caccia e pesca serv.

05

Altri serv. da 06 a 08

TotaleSanità serv. 01

Assistenz. a serv. 02

TotaleAgricolt. serv.

01

Industr. comm. e

artig. serv. 02

Mercato del lavoro serv. 03

Totale

B) SPESE in C/C CAPITALE1. Costituzione di capitali fissi 429.719,53 2.604.710,12 966,80 2.450,47 1.811.234,46 19.598.511,92 - 32.168,41 32.168,41 - - 3.187,58 3.187,58 24.482.949,29

di cui:- beni mobili, macchine a attrezz. tecnico- scient. 137.742,30 11.442,26 966,80 2.450,47 0,00 48.450,00 - - 21231,31 21.231,31 - 3.187,58 3.187,58 225.470,72

Trasferimenti in c/c capitale2. Trasferim. a famiglie e Ist. Soc. - - - - - - 188.069,86 188.069,86 188.069,86

3. Trasferimenti a imprese private - - 1.431.554,75 1.431.554,75 1.431.554,75

4. Trasferimenti a Enti pubblici - 250.000,00 - - 2.523.114,52 89.654,00 - - 371.598,65 371.598,65 - - - - - - - 3.234.367,17

di cui:- Stato e Enti Amm.ne C.le - - - - - Regione - - - - - Province e Città metropolitane 89.654,00 - - - 89.654,00 - Comuni e Unione Comuni 82.063,64 82.063,64 - - 82.063,64 - Az. sanitarie e Ospedaliere - - - - - Consorzi di comuni e istituzioni - - - - - Comunità montane - - - - - Aziende di pubblici servizi 2.523.114,52 - - - 2.523.114,52 - altri Enti Amm.ne Locale 250.000,00 - 289.535,01 289.535,01 - - 539.535,01

5. Totale trasferimenti in - 250.000,00 - - 2.523.114,52 89.654,00 - - 371.598,65 371.598,65 - - - 1.619.624,61 - - 1.619.624,61 4.853.991,78 c/capitale (2+3+4)

6. Partecipazioni e Conferimenti 114.573,39 114.573,39 - - - - 114.573,39

7. Concess. cred. e anticipazioni - - - - -

TOTALE SPESE in C/CAPITALE 429.719,53 2.854.710,12 966,80 2.450,47 4.334.348,98 19.688.165,92 - - 518.340,45 518.340,45 - - - 1.619.624,61 - 3.187,58 1.622.812,19 29.451.514,46 (1+5+6+7)

TOTALE GENERALE SPESA 12.309.022,55 11.155.907,58 1.650.259,92 1.516.514,01 20.847.416,01 25.967.588,47 2.719.088,08 489.690,69 1.421.142,73 4.629.921,50 - 1.902.783,81 1.902.783,81 3.396.136,29 535.219,45 4.011.537,84 7.942.893,58 87.922.307,43

501