DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHIO STRESS Rischio... · • Utilizzo di nuove forme di ... mira ad...

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COMUNE DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO Via G. Monti, 47 20078 San Colombano al Lambro (MI) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHIO STRESS Ai sensi dell’Art. 17 del D.Lgs. 81/2008, “Proposta metodologica redatta dall’ ISPESL e SPISAL ULSS 20 Verona” e Circolare del Ministero del Lavoro 18/11/2010 Geom. Samuel Brambilla Via Giovanni Boccaccio, 1 22066 – Mariano Comense COMO 031/ 53.90.22 – Fax 031/ 53.91.60 Cellulare 347/ 53 22 630 P. I.V.A.02227560139 – iscrizione Albo Geometri di Como n. 2235 Rev. 03 del 20 Maggio 2014 Il documento si compone di n° 30 pagine esclusi gli allegati Geom. Brambilla Samuel

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COMUNE DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO

Via G. Monti, 47

20078 San Colombano al Lambro (MI)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHIO STRESS Ai sensi dell’Art. 17 del D.Lgs. 81/2008,

“Proposta metodologica redatta dall’ ISPESL e SPISAL ULSS 20 Verona”

e Circolare del Ministero del Lavoro 18/11/2010

Geom. Samuel Brambilla Via Giovanni Boccaccio, 1 22066 – Mariano Comense

COMO

� 031/ 53.90.22 – Fax 031/ 53.91.60

� Cellulare 347/ 53 22 630 P. I.V.A.02227560139 –

iscrizione Albo Geometri di Como n. 2235

Rev. 03 del 20 Maggio 2014

Il documento si compone di n° 30 pagine esclusi gli allegati

Geom. Brambilla Samuel

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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO_MAGGIO 2014 Pag. 1 di 30

1 DATI GENERALI IDENTIFICATIVI .................................................................................................................. 3

1.1 Dati generali.................................................................................................................................................... 3

2 STRESS LAVORO CORRELATO ................................................................................................................... 4

2.1 Premessa ........................................................................................................................................................ 4

2.2 Normativa di riferimento ................................................................................................................................ 4

2.3 Cos’e’ lo stress............................................................................................................................................... 5

2.3.1 Sintomi dello Stress .........................................................................................................................................................7

3 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE PER LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO ......................................................... 9

3.1 Indicazioni generali ........................................................................................................................................ 9

3.2 Valutazione del rischio ................................................................................................................................ 10

3.3 Valutazione preliminare ............................................................................................................................... 12

3.3.1 Indicazione dei livelli di rischio .....................................................................................................................................13

3.4 Considerazioni conclusive sull’utilizzo della metodologia proposta ...................................................... 15

4 VALUTAZIONE DEI RISCHI .........................................................................................................................16

4.1 Impiegato amministrativo ......................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

4.2 Impiegato tecnico ...................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

4.3 Assistente sociale ..................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

4.4 Agente polizia locale ................................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.

4.5 Operaio ...................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

5 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE GENERALI ....................................................................................23

5.1 Soluzioni di prevenzione collettiva: ........................................................................................................... 23

5.2 Soluzioni di prevenzione individuale (Nel caso di rischio medio-alto) ................................................... 23

6 SORVEGLIANZA SANITARIA ......................................................................................................................24

7 CONCLUSIONI E PRIORITÀ D’INTERVENTO ..................................................................................................27

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7.1 Livello di rischio ........................................................................................................................................... 27

7.2 Misure di prevenzione e protezione ........................................................................................................... 28

7.3 Piano di monitoraggio ................................................................................................................................. 29

8 INDICE REVISIONI ....................................................................................................................................30

9 FIRME ....................................................................................................................................................30

10 ALLEGATI ..........................................................................................................................................30

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1 DATI GENERALI IDENTIFICATIVI

1.1 Dati generali

Ragione Sociale:

Comune di San Colombano al Lambro

Sede:

Indirizzo: Via G. Monti, 47

Cap: 20078

Comune: San Colombano al Lambro

Provincia: MI

Telefono: 0371/2931

Settore ATECO 8

La valutazione del rischio Stress-lavoro correlato è stata effettuata nei siti che si configurano come luogo di lavoro per i dipendenti del comune di San Colombano al Lambro. In conformità alla normativa vigente si è proceduto alla valutazione del rischio Stress-lavoro correlato per le aree facenti capo ai seguenti responsabili: - Responsabile Settore Affari Generali, Istituzionali, Qualità e Informatica; - Responsabile Servizi alla persona, Servizi Istruzione, Cultura, Sport e Attività Produttive; - Responsabile Servizio Socio Assistenziale; - Responsabile Servizio Tributi e Gestione Risorse Umane; - Responsabile Servizio Tecnico e Manutentivo; - Responsabile Servizio Finanziario; - Responsabile Servizio Polizia Locale.

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2 STRESS LAVORO CORRELATO

2.1 Premessa

Lo stress legato al lavoro rappresenta un rischio emergente, in quanto le situazioni di disagio lavorativo sono in costante aumento: una percentuale compresa tra il 50 e il 60 % delle giornate lavorative perse in un anno è correlata allo stress lavorativo.

È altamente probabile che il fenomeno aumenti in futuro, a causa di alcuni cambiamenti in corso nel mondo del lavoro. Studi in questo senso della “European Agency for Safety and Health at Work” hanno individuato cinque aree di variabili che rendono emergenti i rischi psicosociali:

• Utilizzo di nuove forme di contratti di lavoro (contratti precari) e l’incertezza e l’insicurezza del lavoro stesso (scarsità di

lavoro);

• Forza lavoro sempre più vecchia (poco flessibile e poco adattabile ai cambiamenti) per mancanza di adeguato turn-over;

• Alti carichi di lavoro, con conseguenti pressioni sui lavoratori da parte del menagement;

• Tensione emotiva elevata, per violenze e molestie sul lavoro;

• Interferenze e squilibrio fra lavoro e vita privata.

Quindi per valutare e fronteggiare i fattori lavorativi di stress, è necessario che le aziende analizzino la loro organizzazione secondo un percorso che prenda in esame tutte le variabili sopra indicate. D’altra parte la rilevanza del rischio stress lavoro correlato è ancora più evidente se si considera che lo stesso agisce anche come modulatore dei rischi tradizionali, aggravandone gli effetti.

2.2 Normativa di riferimento

Il D.Lgs 81/2008, in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e le successive disposizioni integrative e correttive introdotte con il D.Lgs. 106/2009, obbligano il datore di lavoro ad effettuare la valutazione dello stress correlato al lavoro secondo quanto previsto dall’Accordo Quadro Europeo, siglato a Bruxelles l’8 ottobre 2004 tra UNICE, UEAPME, CEEP E CES. Tale Accordo mira ad accrescere la “consapevolezza e la comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti e ad attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress occupazionale” (art. 1). Obiettivo dell’Accordo è quello di “offrire un quadro di riferimento per individuare e prevenire o gestire problemi di stress” (art. 2), atteso che l’organizzazione può modificare le condizioni di benessere organizzativo.

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2.3 Cos’e’ lo stress

Se vogliamo definire lo stress in termini precisi dobbiamo dire che è una risposta dell’organismo umano di fronte a qualsiasi sollecitazione e stimolo; è una risposta di adattamento che può arrivare ad essere dannosa e non è specifica. Insomma è il risultato di un difficile processo di adattamento dell’uomo all’ambiente, caratterizzato da:

• Dinamica “domanda-risposta;

• Sforzo di adattamento per rispondere in modo efficace; • Alto consumo energetico.

Vi è una parte dello stress che è positiva, quello che ci stimola a fare: il sale della vita.

La mancanza di stimoli è negativa come l’eccesso. Ma attenzione, l’uscita dal livello di stress positivo (prima che sia un eccesso o una deprivazione), che determina l’innescarsi di un fenomeno dannoso, è diverso per ognuno di noi. Possiamo disegnare una curva che ci illustra graficamente il fenomeno. Riportiamo in un asse gli stimoli e nell’altro le nostre performance (risultati). Vediamo difatti che:

• all’inizio cresce con l’aumentare degli stimoli

• poi precipita con l’eccesso di stimolazione. La parte iniziale e finale sono simili

Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Lo stress non è una malattia. Sebbene la percezione dello stress sia psicologica, lo stress può influire anche sulla salute fisica delle persone. Alcune persone riescono ad affrontare meglio le pressioni rispetto ad altre. Determinante è la valutazione che ciascun individuo è in grado di fare della propria situazione.

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La prima definizione di stress è di Hans Selye, sotto ne riportiamo una illustrazione

Lo stress può assumere aspetti negativi o positivi:

• distress

• eustress

Non è possibile quindi stabilire dalla sola situazione oggettiva il grado di stress che essa può provocare. Possiamo invece indicare dei fattori di rischio oggettivi che si combinano con quelli personali (soggettivi). L’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (European Agency for Safety and Health at Work), nella sua quarta indagine sulle condizioni di lavoro, ha individuato che i sintomi dall’affaticamento generale e stress in Europa colpiscono il 22 % dei lavoratori, ed afferma che più di un lavoratore su quattro soffre di stress legato all’attività lavorativa. Lo stress può interessare qualsiasi settore e aziende di ogni dimensione. Lo stress influisce sulla salute e la sicurezza delle singole persone, ma anche sulla salute delle imprese e delle economie nazionali. È probabile che il numero di persone che soffrono di patologie legate allo stress provocato o peggiorato dall’attività lavorativa aumenti in futuro. I cambiamenti in corso nel mondo del lavoro sottopongono i lavoratori a pressioni sempre maggiori. Si pensi all’esternalizzazione delle mansioni e al maggior bisogno di flessibilità in termini di impiego e competenze come alla più marcata precarietà del lavoro, nonché allo scarso equilibrio tra lavoro e vita privata, e dei diversi fattori che possono essere causa di stress, propri del genere femminile.

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L’obiettivo di prevenzione primaria è quello di operare per ottenere il benessere fisico, psicologico e sociale. Lo stress può mettere in pericolo la sicurezza sul luogo di lavoro e contribuire all’insorgere di altri problemi di salute legati all’attività lavorativa, quali disturbi muscolo scheletrici, nonché incidere in misura massiccia sul risultato economico di un’organizzazione. Ridurre lo stress legato all’attività lavorativa e i rischi psicosociali non è solo un imperativo etico, bensì anche un dovere giuridico. Lo stress influisce altresì fortemente sulla redditività. La nota positiva è che questo problema può essere affrontato con la stessa logica e sistematicità riservate ad altre questioni di salute e sicurezza.

2.3.1 Sintomi dello Stress

Alcuni sintomi dello stress sono:

• Sovra-eccitazione, irritabilità e rabbia (una persona sotto stress diventa aggressiva anche per banali motivi); • Scarsa concentrazione e attenzione (con evidenti rischi di infortunio);

• Diminuzione del rendimento; • Facilità al pianto;

• Poca voglia di mangiare o mangiare molto;

• Calo dell’autostima (vi è un sentimento di inadeguatezza e frustrazione, che può portare all’assunzione di alcolici o all’aumento di fumo);

• Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi, o risvegli precoci o frequenti);

• Disturbi cardiovascolari (tachicardia, extrasistole, palpitazioni, ipertensione arteriosa);

• Tendenze all’iperglicemia; • Cefalea.

Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni lavoratori non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative

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Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi come l’inadeguatezza nella gestione organizzativa e dell’ambiente di lavoro, il contenuto del lavoro, carenze nella comunicazione.

Alcuni indicatori “sintomatici” di stress possono essere: • Tasso di assenteismo;

• Livello di infortuni;

• Rotazione del personale; • Conflitti interpersonali;

• Lamentele da parte dei lavoratori;

• Ferie non godute; • Procedimenti disciplinari;

• Richieste di visite straordinarie. Questi indicatori (eventi sentinella) possono essere utilizzati come elementi per una prima lettura della situazione presente in azienda, coerentemente con gli indirizzi della Commissione consultiva, contenuti nella Circolare 18 novembre 2010 del Ministero del Lavoro.

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3 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE PER LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO

3.1 Indicazioni generali

Dato la particolarità del rischio legato allo stress lavoro correlato, risulta utile, per effettuare una corretta e significativa valutazione dello stesso, prendere in considerazione alcuni concetti basilari, quali:

• A differenza di altri fattori di rischio, nel caso dello stress lavoro-correlato il pericolo potenziale esiste sempre. Anche se esistono settori e mansioni a più alto rischio, non è corretto definire aprioristicamente quali luoghi di lavoro siano a rischio in base alla tipologia produttiva, escludendone altri dal processo di valutazione. Quindi in tutte le aziende deve essere fatta la valutazione del rischio;

• La valutazione deve basarsi su elementi oggettivi che consentano di orientarsi da subito verso le azioni preventive, ovvero di escludere con ragionevole certezza il rischio e conseguentemente la necessità di tali azioni;

• Poiché il fine della valutazione è la prevenzione, la valutazione non può limitarsi all’osservazione di indicatori oggettivi o soggettivi che dimostrino la presenza/assenza di stress lavoro-correlato, ma si deve addentrare ad analizzare proprio gli aspetti dell’organizzazione del lavoro che possono essere affrontati e migliorati con azioni correttive;

• Il processo di valutazione/gestione deve essere promosso e gestito direttamente dal datore del lavoro e dal top management, perché sia chiara la volontà dell’azienda di intervenire sull’organizzazione del lavoro. E’ opportuno che sia accompagnato da coerenti azioni di contesto;

• Gli strumenti di valutazione devono essere utilizzabili e gestibili direttamente dai soggetti aziendali (responsabile del servizio di prevenzione e protezione e medico competente) perché deve essere garantita la gestione del rischio e non una valutazione episodica. Questo può comportare la necessità di adeguare le loro competenze nel campo specifico. In ogni caso si deve garantire sempre e comunque la centralità degli attori interni della prevenzione, anche nel caso che intervengano consulenti esterni;

• La valutazione deve imperniarsi sulla partecipazione effettiva dei lavoratori attraverso un processo di coinvolgimento dei lavoratori e/o dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che devono essere consultati dalle fasi iniziali dell’intervento all’individuazione delle misure correttive;

• Il processo di valutazione deve essere accompagnato da adeguate azioni informative all’interno della realtà lavorativa, volte a migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

• Deve essere prevista la formazione di tutti i soggetti coinvolti (lavoratori, dirigenti, preposti) sia perché la valutazione avvenga correttamente (in particolare la valutazione soggettiva laddove necessaria), sia ai fini dell’attuazione delle misure correttive, che in alcuni casi possono riguardare anche aspetti relazionali e comportamentali;

• La valutazione deve essere orientata alle soluzioni, soprattutto quelle di tipo collettivo;

• Esiste sempre e comunque la necessità di procedure di “gestione dei singoli casi”, quali eventi sintomatologici; • Deve essere prevista la verifica dei risultati ottenuti con i cambiamenti introdotti ed il monitoraggio periodico della

situazione.

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Si riporta, di seguito, un possibile modello grafico:

3.2 Valutazione del rischio

La valutazione è riferita a tutti i lavoratori, compresi dirigenti e preposti, prendendo in esame non singoli individui ma gruppi omogenei che risultino esposti a rischi dello stesso tipo. La valutazione si articola in due fasi, come indica la Circolare del 18 novembre 2010 del Ministero del lavoro:

• Una preliminare e sempre necessaria; • L’altra eventuale, nel caso nella valutazione preliminare si evidenzino elementi di rischio da stress lavoro correlato. La valutazione preliminare consiste della rilevazione di indicatori oggettivi, verificabili e misurabili. Questi indicatori sono riferibili a tre grandi aree di riferimento:

• Eventi sentinella es. indici infortunistici, assenze per malattia, ecc; • Fattori di contesto del lavoro, come ruolo nell’ambito dell’organizzazione, i livelli di autonomia e controllo, la comunicazione, gli

sviluppi di carriera, ecc;

• Fattori di contenuto del lavoro, come l’ambiente di lavoro, le attrezzature, i ritmi, gli orari e i turni, coerenza tra competenza e requisiti professionali richiesti.

Essi vengono meglio descritti nella tabella sottostante:

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Se nella analisi preliminare si evidenziano elementi di rischio tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si procederà alla programmazione di questi interventi. A valle di questa fase, se gli interventi risultano inefficaci, si procederà alla fase di valutazione approfondita, mediante strumenti più raffinati, come Focus Group o questionari specialistici messi a punto dagli esperti, che mirano al coinvolgimento diretto dei lavoratori per effettuare una valutazione della loro percezione dello stress lavoro-correlato.

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Esempio di processo di valutazione del rischio stress lavoro correlato:

3.3 Valutazione preliminare

La valutazione preliminare, proposta mediante check list, è compilata dal datore di lavoro, che ne ha la responsabilità, in collaborazione con il Responsabile ed i componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione, il Medico Competente ed il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, insieme ad altre figure organizzative significative (responsabile del personale, qualche capo reparto, un lavoratore esperto per anzianità e /o competenze, ecc.), oltre ad eventuali consulenti esterni. L’équipe valutativa può compilare una scheda unica per l’azienda oppure, per livelli di complessità organizzativa più elevata, utilizzare la check list per partizioni organizzative o mansioni omogenee. Per esempio, la scheda può essere compilata per gruppi di lavoratori con simili mansioni (amministrativi rispetto ad altri dipendenti), oppure per partizione organizzativa (reparti, area commerciale, aree produttive, ecc.).

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La compilazione delle tre aree della check list permette di acquisire una “stima” delle condizioni di rischio che sarà di livello BASSO – MEDIO – ALTO. Gli indicatori che sono stati inseriti tendono a quantificare parametri, il più possibile verificabili, secondo il seguente schema:

AREA A - INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori) AREA B - CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) AREA C - CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori)

3.3.1 Indicazione dei livelli di rischio La somma dei punteggi attribuiti alle 3 aree consente di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO, esprimendo il punteggio ottenuto in valore percentuale, rispetto al punteggio massimo.

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I punteggi delle tre aree vengono sommati e consentono di identificare il proprio posizionamento nella tabella dei livelli di rischio.

Nel caso che la valutazione del rischio stress lavoro-correlato per tutta l’impresa o per le singole partizioni organizzative o per le mansioni, abbia rilevato un rischio BASSO, non è necessario procedere ulteriormente. Si dovranno attuare le misure di miglioramento, monitorare il rischio, secondo le indicazioni normative, la presenza di eventi sentinella e, comunque si dovrà ripetere la valutazione ogni due anni. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare tutte le azioni di miglioramento che saranno riferite in modo specifico agli indicatori aziendali, di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Ogni eventuale punteggio MEDIO riferito ad una singola area, è un’indicazione che si può tradurre in proposte ed azioni di miglioramento specifiche. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare tutte le azioni di miglioramento riferite in modo specifico agli indicatori aziendali, di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. In questo caso, la valutazione del rischio stress lavoro-correlato per l’intera azienda o per una partizione organizzativa o per mansione deve necessariamente proseguire con il secondo livello di approfondimento, ossia con la valutazione della percezione di stress dei lavoratori.

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3.4 Considerazioni conclusive sull’utilizzo della metodologia proposta

Il metodo di valutazione dello stress correlato al lavoro mira specificatamente ad una crescita culturale. Aumentando la consapevolezza dei datori di lavoro e dei dipendenti e modificando quei parametri che favoriscono condizioni di stress durante l’attività lavorativa, un’azienda trae notevoli vantaggi. La proposta descritta permette, attraverso fasi graduate e successive, di approfondire il problema e di identificare eventuali punti critici. La check list di indicatori verificabili si basa su parametri che sono di tipo oggettivo e quindi tendono a risentire il meno possibile della soggettività dei compilatori/valutatori. Il coinvolgimento dei dipendenti per un contributo soggettivo sarà sempre più stringente quanto più gli aspetti oggettivi dell’organizzazione del lavoro saranno predittivi di distress. In definitiva, affrontare la problematica dello stress occupazionale non rappresenta soltanto un adempimento normativo, ma favorisce lo sviluppo di aziende sane, produttive e ben organizzate; diminuiscono infortuni, conflittualità e contenzioso, in favore di un clima migliore, una qualità competitiva ed un’immagine in grado di fidelizzare vecchi e nuovi clienti.

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4 VALUTAZIONE DEI RISCHI

Si riportano di seguito i risultati delle schede di identificazione delle condizioni di rischio relativi ai servizi presenti nel comune di San Colombano al Lambro :

4.1 SETTORE AFFARI GENERALI – ISTITUZIONALI – QUALITA’ – INFORMATICA

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 8 X

CONTENUTO DEL LAVORO 13 X

TOTALE 21

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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4.2 SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA – ISTRUZIONE – CULTURA – SPORT – ATTIVITA’ PRODUTTIVE

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 7 X

CONTENUTO DEL LAVORO 12 X

TOTALE 19

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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4.3 SETTORE SERVIZIO SOCIO ASSISTENZIALE

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 12 X

CONTENUTO DEL LAVORO 7 X

TOTALE 19

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO

X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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4.4 SETTORE SERVIZIO TRIBUTI – GESTIONE RISORSE UMANE

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 8 X

CONTENUTO DEL LAVORO 14 X

TOTALE 22

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO

X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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4.5 SETTORE SERVIZIO TECNICO E MANUTENTIVO

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 7 X

CONTENUTO DEL LAVORO 8 X

TOTALE 15

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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4.6 SETTORE SERVIZIO FINANZIARIO

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 8 X

CONTENUTO DEL LAVORO 11 X

TOTALE 19

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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4.7 SETTORE SERVIZIO POLIZIA LOCALE

La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 4 X

CONTENUTO DEL LAVORO 9 X

TOTALE 13

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

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5 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE GENERALI

Le azioni preventive, più comuni, da attuare al fine di migliorare le condizioni lavorative sono:

5.1 Soluzioni di prevenzione collettiva:

1. Una migliore organizzazione degli spazi lavorativi e delle postazioni di lavoro, atte a non sovraffollare gli ambienti lavorativi, ad evitare la propagazione di rumori fastidiosi ed a garantire l’ergonomicità delle postazioni;

2. Introduzione di misure procedurali (definizione di procedure di lavoro, ecc.); 3. Una migliore gestione della comunicazione, per chiarire obiettivi e ruoli, assicurare sostegno, coerenza fra responsabilità e

controllo; 4. La formazione dei Dirigenti e dei lavoratori per dare consapevolezza verso la comprensione di stress, possibili cause,

modo di affrontarlo e come adattarsi al cambiamento.

5.2 Soluzioni di prevenzione individuale (Nel caso di rischio medio-alto)

1. Prevedere soluzioni di supporto ai singoli lavoratori (counselling, consultori interni, sportelli di ascolto) e sorveglianza sanitaria con il medico competente, in caso di rischio non basso che non può essere ridotto con le misure di prevenzione collettiva.

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6 SORVEGLIANZA SANITARIA

Nell’ambito delle disposizioni normative vigenti non esiste una previsione esplicita di obbligo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti al rischio stress lavoro-correlato.

La sorveglianza sanitaria, tuttavia, può essere legittimamente attuata come misura di prevenzione secondaria, quando la valutazione dei rischi ne evidenzi la necessità, in quanto il rischio stress lavoro-correlato rientra tra i “casi previsti dalla normativa vigente” (art. 41, comma 1, lettera a) per i quali la normativa stabilisce in maniera specifica obblighi di valutazione, gestione e prevenzione (art. 28, comma 1).

Va tuttavia precisato che la sorveglianza sanitaria non costituisce una misura d’elezione in tutte le situazioni di stress lavoro-correlato, in quanto sono da privilegiare gli interventi sull’organizzazione del lavoro.

Esistono tuttavia delle situazioni lavorative, nelle quali, pur adottando tutti i possibili miglioramenti inerenti il contesto e il contenuto del lavoro, permane una situazione stressogena potenzialmente dannosa. Si tratta di casi in cui la condizione di stress è insita nel contenuto del lavoro e non può essere ulteriormente ridotta con misure organizzative. In questi casi la sorveglianza sanitaria ha l’obiettivo di tutelare gli individui che in tali situazioni hanno inadeguate strategie di coping o che sono portatori di patologie suscettibili di aggravamento sotto il permanere dello stimolo stressogeno.

Come per le altre tipologie di rischio, la sorveglianza sanitaria comprende:

1) visita medica

2) accertamenti sanitari

3) emissione del giudizio di idoneità alla mansione specifica

Al momento della visita medica particolare attenzione deve essere rivolta alla raccolta dei dati anamnestici mirati ad indagare eventuali disturbi e/o patologie della sfera neuropsichica e psicosomatica. Per quanto riguarda, invece, gli accertamenti sanitari mirati è inopportuno inserire nella sorveglianza sanitaria indicatori di effetto clinici (parametri di funzionalità endocrina, cardiovascolare, ecc) o indicatori di effetto subclinici (catecolamine, cortisolo) che non hanno ancora un significato del tutto chiaro ed univoco. E’ più utile, invece, concentrarsi sulle condizioni patologiche riportate nella tabella seguente, sulla base di quanto riferito dal lavoratore in anamnesi e dell’eventuale documentazione clinica prodotta.

Disturbi e stati patologici correlabili a situazioni di stress

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Come per altre tipologie di rischio, nell’esprimere il giudizio di idoneità, il medico competente deve prendere in considerazione la compatibilità tra le caratteristiche psicofisiche della persona e il livello di rischio a cui è esposta.

Pertanto, dovrà innanzi tutto tenere conto:

- della presenza di disturbi attribuibili allo stress lavoro correlato;

- delle possibilità del soggetto di mettere in atto meccanismi per controllare gli eventi che vengono ritenuti difficili (coping) anche in relazione alle differenze di genere, di età, di provenienza geografica e tipologia contrattuale;

- dell’esposizione del soggetto ad altri concomitanti fattori di rischio

Di fatto, in esito alla sorveglianza sanitaria possono verificarsi diverse eventualità. E’ possibile constatare l’assenza di alterazioni dello stato di salute del lavoratore: in tal caso non viene preso alcun provvedimento; ovvero si riscontrano alterazioni riferibili a problematiche sanitarie individuali: in tal caso il medico competente adotta provvedimenti individuali nell’ambito del giudizio di idoneità; ovvero, ancora, vengono evidenziati effetti imputabili all’esposizione lavorativa all’agente di rischio: in tal caso occorre anche rivedere il documento di valutazione dei rischi e implementare le misure di prevenzione.

Diagramma di flusso della sorveglianza sanitaria

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Per quanto riguarda gli obblighi di denuncia e di referto (denuncia art. 139 DPR 1124/65; referto art. 365 CP; certificato di malattia professionale art. 53 e 251 DPR 1124/65) il medico competente dovrà valutare i risultati degli approfondimenti clinici effettuati, il livello di rischio in base all’esito della valutazione, fino a ritenere che la patologia osservata possa fondatamente attribuirsi allo stress lavoro-correlato.

A tal fine occorre comunque tenere presente che:

- le patologie da stress lavoro-correlate non sono previste nella nuova tabella delle malattie professionali (DM 9 aprile 2008) e pertanto l’onere della prova è a totale carico del lavoratore;

- l’elenco delle malattie professionali per le quali vige l’obbligo di denuncia (DM 14 gennaio 2008) comprende nella lista 2 “malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità” solo il disturbo dell’adattamento cronico da stress e il disturbo post traumatico da stress ed esclusivamente in riferimento a situazioni di costrittività organizzativa che prefigurano condizioni di vessazione e violenza.

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7 CONCLUSIONI E PRIORITÀ D’INTERVENTO

7.1 Livello di rischio

Dall’analisi delle check list relative alle Aree presenti all’interno del Comune di San Colombano al Lambro si riscontra quanto segue:

MANSIONE

LIVELLO DI RISCHIO

INDICATORI AZIENDALI

CONTESTO DEL LAVORO

CONTENUTO DEL LAVORO

GENERALE

SETTORE SERVIZI

AFFARI GENERALI BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZI

ALLA PERSONA BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZIO

SOCIO

ASSISTENZIALE

BASSO MEDIO BASSO MEDIO

SETTORE SERVIZIO

TRIBUTI BASSO BASSO MEDIO MEDIO

SETTORE SERVIZIO

TECNICO

MANUTENTIVO

BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZI

FINANZIARI BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZIO

POLIZIA LOCALE BASSO BASSO BASSO BASSO

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7.2 Misure di prevenzione e protezione

I risultati ottenuti dalla valutazione indicano, per le mansioni di ASSISTENTE SOCIALE e IMPIEGATO SERVIZIO TRIBUTI, possibile presenza di rischio stress lavoro correlato, per cui, risulta necessario analizzare e successivamente applicare gli indicatori che portano ad Azioni di Miglioramento. Essi sono evidenziati nelle schede, suddivise per mansione, presenti al Cap. 5, “Valutazione del rischio”. L’iter per la loro individuazione è riportato di seguito:

1) Focalizzare l’attenzione sulle mansioni che, a seguito della valutazione, hanno evidenziato livelli di rischio maggiore;

MANSIONE

LIVELLO DI RISCHIO

INDICATORI AZIENDALI

CONTESTO DEL LAVORO

CONTENUTO DEL LAVORO

GENERALE

SETTORE SERVIZI

AFFARI GENERALI BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZI

ALLA PERSONA BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZIO

SOCIO

ASSISTENZIALE

BASSO MEDIO BASSO MEDIO

SETTORE SERVIZIO

TRIBUTI BASSO BASSO MEDIO MEDIO

SETTORE SERVIZIO

TECNICO

MANUTENTIVO

BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZI

FINANZIARI BASSO BASSO BASSO BASSO

SETTORE SERVIZIO

POLIZIA LOCALE BASSO BASSO BASSO BASSO

1) Individuare l’area/le aree più a rischio, sulle quali risulta necessario intervenire tramite interventi di miglioramento;

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 8 X

CONTENUTO DEL LAVORO 14 X

TOTALE 22

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

2) Analizzare ogni singola area critica ed intervenire sugli indicatori che risultano di più facile miglioramento, attraverso l’applicazione delle azioni indicate.

Le crocette presenti nella colonna arancione indicano i campi in cui risulta necessario intervenire. Si riporta un esempio di interventi che , in questo caso, potrebbero essere applicati per ridurre il rischio:

• Dotare i lavoratori di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari a garantire un livello di sicurezza adeguato.

Impiegato affari generali

Impiegato servizi alla persona

Impiegato tributi

In questo caso l’area più critica risulta il “Contenuto del lavoro”

Assistente sociale

Impiegato tecnico

Impiegato finanziario

Agente polizia locale

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3) Tali indicatori devono essere monitorati annualmente, e se non determinano miglioramenti si dovrà procedere al secondo livello di valutazione (Valutazione soggettiva del rischio).

Per quanto concerne le mansioni di IMPIEGATO AFFARI GENERALI, IMPIEGATO SERVIZI ALLA PERSONA, IMPIEGATO TECNICO, IMPIEGATO FINANZIARIO e AGENTE POLIZIA LOCALE, invece, l’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possano determinare la presenza di stress correlato al lavoro, per cui non risulta necessario adottare specifiche misure di miglioramento.

7.3 Piano di monitoraggio

Le condizioni di rischio individuate e l’efficacia degli interventi di prevenzione e protezione attuati verranno monitorati nel tempo tramite il piano di monitoraggio; esso si articolerà come segue:

• Rivalutazione del rischio in caso di modifiche strutturali/organizzative di rilievo;

• Rivalutazione del rischio almeno ogni due anni, per le mansioni di Impiegato amministrativo, Impiegato Tecnico,

Assistente sociale e rivalutazione del rischio, tra un anno, per le mansioni di Agente di Polizia locale e Operaio.

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8 INDICE REVISIONI

Rev. Data Descrizione

00 09/06/2008 Compilazione Iniziale

01 04/01/2010 Primo aggiornamento

02 28/04/2011 Aggiornamento secondo Linee Guida ISPESL

03 20/05/2014 Aggiornamentoc

9 ALLEGATI

• Informativa per i lavoratori • Check list

10 FIRME

IL DATORE DI LAVORO IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E

PROTEZIONE ____________________________ ____________________________ IL MEDICO COMPETENTE IL RAPPRESENTANTE DEI

LAVORATORI ____________________________ ____________________________

INFORMATIVA PER I

LAVORATORI

GRUPPO MERCURIO S.r.lGRUPPO MERCURIO S.r.lGRUPPO MERCURIO S.r.lGRUPPO MERCURIO S.r.l. . . .

Via Parini, 3 Via Parini, 3 Via Parini, 3 Via Parini, 3 ---- CAVALLASCACAVALLASCACAVALLASCACAVALLASCA

STRESS

STRESS

Definizione

Lo stress è lo sforzo psicofisico di adattamento dell’organismo per fronteggiare lo stimolo/evento(stressor) che può essere:

sociale (esterno)

conflittuale (intrapsichico)

fisico

Esso è la spesa di energia necessaria all‘adattamento a delle circostanze che sono in continuaevoluzione. Infatti ogni organismo, anche durante il sonno, è stressato: il cuore pompa il sangue, lostomaco digerisce la cena, respiriamo,…. Insomma l’assenza totale di stress significa la morte(come del resto uno stress troppo grande: ustioni, congelamento, ferite profonde,…).E’ necessario quindi, che un certo livello di stress “normale” rimanga sempre.

Ciò che non tutti sanno è che all’ origine la definizione di stress era neutra e la denotazionenegativa alla quale tutti pensano, quando si allude allo stress, è solo un aspetto di questo concetto.

Lo stress si differenzia in:

stress positivo ( eustress)

stress negativo ( distress)

Lo stress positivo (eustress) ossia, lo stress vitalizzante è necessario per l’esistenza stessa mentre,lo stress negativo (distress) è distruttivo

l’eusterss è vitalizzante ci permette relazioni ed attività sociali positive, costruttive

il distress è distruttivo e deriva da una forma di adattamento agli stressor che puòessere insufficiente (ipostress) o eccessiva (iperstress)

Per gestire la nostra vita al meglio è importante trovare l’equilibrio che ci permetta di dosare consaggezza lo stress negativo e ricercare intenzionalmente quello positivo. Il primo è causa dimalattie, depressione, dolore, il secondo porta nella nostra vita felicità, gioia, salute, contentezza epersino estasi!

DISTURBI DASTRESS NEGATIVO

mal di testa

tensione nervosa

irritabilità

stanchezza eccessiva

insonnia

digestione difficile

ansia

depressione

FONTI DI STRESS NEGATIVO

CARATTERISTICHEINDIVIDUALI

PERSONALITÀEVENTI

EXTRALAVORATIVI

AMBIENTE FISICO TECNOLOGIA

CARICO DI LAVORO CLIMA ORGANIZZATIVO

COMPONENTI DI STRESS DA ATTIVITÀ LAVORATIVA

Responsabilità ± inadeguata

Ambiente di lavoro inadeguato

Rapporti conflittuali

Ripetitività ossessiva

Ritmi non fisiologici

COMPONENTI DI STRESS DA ATTIVITÀ LAVORATIVA

Carico di lavoro ± inidoneo

Rapporto conflittuale con gli strumenti di lavoro

COMPONENTI DI STRESS ESTERNI

RumoreInquinamentoAffollamentoAltri fattori

PREVENZIONE DELLO STRESS

aspetti legati alla vita fisica (tempi, ritmi di lavoro, ...);fattori oggettivi (materiali, impianti, attrezzature, ...);modalità di esecuzione del lavoro (ripetitività del lavoro stesso, grado dilibertà, autonomia, ...);schemi formali (discrezionalità nell’esecuzione, possibilità di agire fuoridagli schemi);livello di attenzione (la valutazione dei rischi);funzionamento sociale (i rapporti di gruppo);coinvolgimento lavorativo;eventi stressanti extralavorativi.

CONTROLLARE LO STRESS ATTRAVERSO IL COMPORTAMENTO

Modificare il comportamento altrui attraverso il proprio

comportamento non è sempre possibile, ma può funzionare in

molti casi.

CHECK LIST