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Documento di Valutazione dei Rischi – Istituto Comprensivo Perugia 3 Rev.1 del 07 Aprile 2015 Pagina 1 di 139 Documento di valutazione dei rischi Istituto Comprensivo Perugia 3 Viale Roma n° 15, 06121 - Perugia Data: 07 Aprile 2015 Rev: 1 NOMINATIVO FIRMA Dirigente scolastico Dott. ssa Zuccaccia Simonetta Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Sig. Pagliaro Rocco Responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP) Ing. Alessandro Manuali Medico competente Non previsto Stato delle revisioni e descrizione delle modifiche Rev. data Sez. modificata Descrizione modifica 1 07/04/2015 Intero documento Prima emissione 2010

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Documento di valutazione dei rischi Istituto Comprensivo Perugia 3

Viale Roma n° 15, 06121 - Perugia

Data: 07 Aprile 2015 Rev: 1

NOMINATIVO FIRMA

Dirigente scolastico Dott. ssa Zuccaccia Simonetta

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)

Sig. Pagliaro Rocco

Responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP)

Ing. Alessandro Manuali

Medico competente Non previsto

Stato delle revisioni e descrizione delle modifiche

Rev. data Sez. modificata Descrizione modifica

1 07/04/2015 Intero documento Prima emissione 2010

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1. Introduzione

1.1 Scopo del presente documento di valutazione dei rischi

Il presente Documento sintetizza il complesso delle operazioni svolte per la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori dell’organizzazione/unità produttiva. Lo scopo del documento, che risponde ai requisiti di cui all’art.li 17 e 28 del D. Lgs 81/08, è quello di evidenziare tutti i rischi presenti sul luogo e/o in occasione di lavoro, di esplicitare le misure di prevenzione adottate in relazione ai rischi individuati, e il piano di riduzione dei rischi residui, di favorire l’interazione tra i soggetti incaricati dell’attività di prevenzione, sorveglianza e miglioramento dei livelli di sicurezza. Il documento, conformemente all’articolo 28, comma 2 del D.Lgs 81/08:

o Contiene una relazione sui rischi con descrizione dei criteri adottati per la identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi, o L’indicazione delle misure di prevenzione e protezione e i dispositivi di protezione individuale conseguenti alla valutazione dei

rischi, o fornisce il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. o L’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che

vi devono provvedere. o L’indicazione del nominativo del RSPP, del RLS, del RLST e del Medico Competente che hanno partecipato alla valutazione

del rischio. o L’individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità

professionale, specifica esperienza, adeguata formazione ed informazione. Nel processo di valutazione si è tenuto conto delle osservazioni formulate dai lavoratori, sia direttamente che per tramite del/dei loro Rappresentanti per la Sicurezza, durante le riunioni preliminari e periodiche; ai lavoratori consultati è stata messa a disposizione la documentazione inerente la valutazione dei rischi.

1.2 Gestione dei documenti del Servizio di Prevenzione e Protezione

I documenti del SPP sono costituiti da: Documento di valutazione del rischio DVR e allegati. Il DVR e i relativi allegati sono emessi ed approvati dal datore di lavoro: Dott.ssa Zuccaccia Simonetta Copie del documento sono in diffusione ai destinatari: Medico Competente – Non necessario ( I lavoratori utilizzano il VDT per meno di 20 h settimanali); RSPP – ING. MANUALI ALESSANDRO; RLS – PAGLIARO ROCCO.

La distribuzione in forma controllata vieta la riproduzione non autorizzata dei documenti, al fine di evitare la circolazione di documenti non validi od obsoleti. Attualmente la distribuzione avviene mediante invio in file di pdf a tutti gli utenti del sistema con restituzione del recapito di lettura della mailing che si allega alla presente. I documenti del SPP vengono sistematicamente aggiornati in occasione di modifiche normative e/o del processo produttivo che abbiano rilevanza ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori.

2. Caratterizzazione anagrafica DESCRIZIONE GENERALE DELL’ORGANIZZAZIONE E DELL’UNITÀ PRODUTTIVA CUI SI APPLICA IL PRESENTE DOCUMENTO Ragione sociale ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 3 sede legale Viale Roma n° 15, Perugia (PG) – Tel 075/5726094 Fax 075/5721909 mail: [email protected] PEC: [email protected] PLESSI SCOLASTICI: Primaria XX Giugno Primaria “A. Fabretti” – Piazza Del Drago Infanzia - XX Giugno Infanzia - Via Quieta Secondaria Di 1° - San Paolo - Via Roma Secondaria Di 1° - Fabretti - Piazza Del Drago Attività prevalentemente esercitata dall’impresa Istruzione Prescolastica, Primaria e Secondaria

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Struttura specifica dell’unità produttiva cui si applica il presente documento Primaria XX Giugno Primaria “A. Fabretti” – Piazza Del Drago Infanzia - XX Giugno Infanzia - Via Quieta Secondaria Di 1° - San Paolo - Via Roma Secondaria Di 1° - Fabretti - Piazza Del Drago Settore di attività: Codice Ateco 2007 85.10.00 Istruzione di grado preparatorio: scuole dell’infanzia, scuole speciali collegate a quelle primarie 85.20.00 Istruzione primaria: scuole elementari 85.31.10 Istruzione secondaria di primo grado: scuole medie Aree omogenee per fattori di rischio Ai fini della valutazione dei rischi possono essere individuati i seguenti gruppi omogenei di lavoro: Personale direttivo Il Direttore didattico o Preside, svolge un'attività paragonabile a un dirigente di azienda e che è coadiuvato da “fiduciari”, che sono presenti negli altri plessi, che svolgono funzioni di coordinamento. Le attività svolte dal personale direttivo si collocano nell’ambito di quelle individuate per la FASE 6, e vengono svolte prevalentemente negli uffici. Pertanto, oltre ai rischi trasversali, legati alle condizioni generali dei locali in cui si svolge l’attività, il personale con mansioni direttive può essere esposto a rischi legati all’uso di videoterminali, allo stress derivante dalle responsabilità di cui è investito, ecc.

Insegnante Svolge attività sociali ed educative, con particolare azione rivolta verso i bambini favorendo in modo particolare la loro socializzazione attraverso lo studio e l’applicazione di metodologie educative e didattiche, di materiali e di spazi socializzanti, effettua appositi interventi nei confronti di soggetti diversamente abili. Favorisce l’inserimento ed integrazione nell’ambito sociale e scolastico. Cura l’igiene e la somministrazione dei pasti nel rispetto della tabella dietetica predisposta da personale medico specializzato. Svolgono normalmente la loro attività sia all’interno delle strutture scolastiche che all’esterno delle stesse (aree di pertinenza) per le attività ricreative. Personale Collaboratore Scolastico (ATA) Svolge attività di controllo e vigilanza durante l’orario delle lezioni e all’ingresso e l’uscita degli alunni. Provvede alla pulizia e alla custodia dei locali inerenti al plesso scolastico utilizzando appositi prodotti detergenti. Responsabile amministrativo/assistente amministrativo Si occupano della gestione amministrativa dell'istituto per ciò che attiene la gestione del personale, di eventuali ditte esterne alle quali vengono appaltate alcune attività svolte all’interno dell’edificio o la fornitura di attrezzature, materiale per la didattica, ecc., sono inoltre nella maggior parte dei casi responsabili della revisione e dell’aggiornamento di tutta la documentazione relativa all’edificio sco lastico. Anche queste attività, come per il personale direttivo, vengono svolte negli uffici utilizzando attrezzature tipo fax, fotocopiatrici e videoterminali Studenti Gli studenti sono da considerarsi lavoratori se nelle loro attività è previsto l'uso di laboratori (scuole medie), per cui è possibile che siano esposti ad agenti chimici, fisici e biologici, oppure che vengano utilizzate attrezzature, compresi i videoterminali. è possibile che siano esposti ad agenti chimici, fisici e biologici, oppure che vengano utilizzate attrezzature, compresi i videoterminali. Organico: vedi foglio excell allegato sono presenti minorenni: No Si n (vedi allegato al DVR);

lavoratori diversamente abili: No Si n. ….. tipologia di disabilità ……………..

Classificazione dell’azienda al Primo Soccorso (D. 388/03)

Gruppo A : (> 5 dip. , con indice INAIL di inab. temp. > 4 o agricoltura)

Gruppo B : (> 3 o più lav. che non rientrano in gruppo A)

Gruppo C : (< 3 dip. che non rientrano in gruppo A)

Verifica se la classificazione è stata eseguita sentito il Medico Comp. Si no

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3. Sistema ”di prevenzione e protezione” Datore di Lavoro/ Dirigente Scolastico Dott.ssa Zuccaccia Simonetta RLS Sig. Pagliaro Rocco Medico Competente Non previsto ( I lavoratori utilizzano il VDT per meno di 20 h settimanali); Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp) Ing. Manuali Alessandro (consulente esterno)

Attività svolte dal Servizio di Prevenzione e Protezione

Datore di Lavoro Dott.ssa Zuccaccia Simonetta

Delegato:……………..

Delega:…………….

Preposto:

reparto:

Preposto:……………..

Reparto:…………….

RSPP – Ing. MANUALI ALESSANDRO

Medico Competente: Non previsto, gli addetti di segreteria

utilizzano il VDT per meno di 20 h settimanali

RLS Sig. Pagliro Rocco

Tel…………….

Addetti Primo Socc. : Vedi Tabelle per ciascun plesso

Addetti Antincendio: Vedi Tabelle per ciascun plesso

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4. Criteri di base utilizzati per la valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi interessa tutte le attività produttive con personale dipendente o soci lavoratori.

Schematicamente la valutazione dei rischi serve per:

1. riconoscere i rischi;

2. stimarne l’entità (quando possibile: ad es. rischi infortunistici);

3. informare gli esposti;

4. individuare gli interventi necessari per ridurli;

5. eventualmente stimare i rischi residui, qualora non sia possibile eliminarli.

4.1) Riconoscere i rischi:

usare la propria esperienza e conoscenza dell’attività lavorativa;

verificare la rispondenza alle leggi in vigore delle macchine, degli impianti e delle strutture;

verificare la rispondenza di macchine, impianti ed attrezzature alle norme di buona tecnica;

usare i risultati degli interventi già compiuti da Organi di Vigilanza;

acquisire le schede tossicologhe dei prodotti utilizzati, tenendo conto delle quantità in ciclo;

tenere conto delle esigenze dei lavoratori.

4.2) Stimare l’entità dei rischi (Stima della grandezza / magnitudo (G):

Probabilità

5 FREQUENTE Può accadere (accade) spesso durante il lavoro

4 PROBABILE Può accadere (accade) molte volte durante il lavoro

3 OCCASIONALE Può accadere (accade) almeno una volta durante il lavoro

2 REMOTO Inatteso, ma non del tutto escludibile

1 IMPROBABILE Inatteso, in base alle conoscenze, durante il lavoro

Gravità = Σ SÌ SÌ NO

Incurabilità/Intrattabilità 1 0

Rapidità 1 0

Irreversibilità 1 0

Evolutività 1 0

Interessamento di più lavoratori 1 0

Gravità = Σ SÌ SÌ NO

1 LIEVE 1 0

2 MEDIO 1 0

3 GRAVE 1 0

4 GRAVISSIMO 1 0

5 ESTREMO 1 0

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La seguente matrice evidenzia la stima del rischio R:

G 5 5 10 15 20 25

G 4 4 8 12 16 20

G 3 3 6 9 12 15

G 2 2 4 6 8 10

G 1 1 2 3 4 5

P 1 P 2 P 3 P 4 P 5

Legenda:

Rischio elevato Rischio medio Rischio basso

La stima ottenuta è a sua volta da interpretare in chiave qualitativa e secondo il principio della prudenza, ad esempio dividendo la matrice in tre zone asimmetriche e attribuendo maggiore importanza al fattore Gravità, perché, trattandosi di salute e sicurezza delle persone, un approccio strettamente deterministico potrebbe portare sia a sottostimare situazioni nascoste dietro alla sempre limitata conoscenza e conoscibilità dei dati, delle situazioni e delle informazioni su cui è basata la valutazione, sia a confidare eccessivamente nella costante prudenza, diligenza e perizia degli attori che agiscono sullo scenario operativo. 4.3) Informare gli esposti: Dopo aver individuato i rischi occorre indicare le persone coinvolte ed informarle sui risultati della valutazione. Tale compito è del servizio di prevenzione e protezione, che organizza appositi incontri di formazione ed informazione con i dipendenti, nel corso dei quali illustra i contenuti del documento di valutazione e di altri eventuali documenti riguardanti la salute e la sicurezza dei lavoratori. Quando previsto, inoltre, convoca la riunione periodica di prevenzione dei rischi. 4.4) Individuare gli interventi necessari per ridurli e tempistiche di intervento:

RISCHIO BASSO: bassa priorità di intervento, tempistiche a più lungo termine (1 – 5 anni).

RISCHIO MEDIO:ridotti tenendo conto delle norme di buona tecnica, quando applicabili ed economicamente accettabili. Le tempistiche di intervento varieranno in funzione dell’impegno (gestionale, organizzativo ed economico) che sarà richiesto all’azienda per eliminarlo, della gravità del rischio e del danno che tale rischio può produrre, pertanto, come indicazione di massima, i tempi previsti per ridurre o abbattere il rischio varieranno da 1 settimana ad un anno;

RISCHIO ALTO: alta priorità di intervento, tempistiche immediata.

Degli interventi programmati saranno informate le persone del servizio di protezione e prevenzione ed il rappresentante dei lavoratori. 4.5) Stimare i rischi residui:

Tutti i rischi che non potranno essere completamente eliminati saranno tenuti sotto controllo, con il contributo del responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, o mediante dei preposti che verificheranno, fra l’altro, la corretta applicazione delle disposizioni aziendali ed il rispetto delle procedure di sicurezza.

È prevista, in ogni caso la ripetizione della valutazione dei rischi, con cadenza massima triennale.

Alcuni esempi specifici di criteri utilizzati a) Impianti e macchine

Tutte le macchine, gli impianti e le strutture rispondenti alle leggi attualmente in vigore e correttamente utilizzate, correttamente installate, correttamente mantenute ed utilizzate da personale formato ed informato sui rischi, saranno tendenzialmente considerate a rischio basso o assente.

Tutte le macchine e gli impianti non rispondenti alle leggi attualmente in vigore, quando possibile, verranno immediatamente messe fuori servizio, fino a loro completo adeguamento; quando non sarà possibile metterle fuori servizio, in attesa di adeguamento, si adotteranno particolari e specifici accorgimenti per ridurre i livelli di rischio dei dipendenti (es. misure organizzative, limitazioni di utilizzo, ecc.).

Tutte le macchine o impianti che non siano correttamente mantenute, non utilizzate secondo i criteri stabiliti dal costruttore o non siano utilizzate da personale adeguatamente formato ed informato, saranno considerate a rischio medio o elevato (in funzione della gravità delle mancanze riscontrate).

Determinazioni analitiche e/o strumentali per quantificare i rischi, si effettueranno quando la legge espressamente lo preveda, o dietro disposizione dell’organo di vigilanza, o dietro indicazione diretta del datore di lavoro.

Ricordare che, nel caso di rischi infortunistici, è importante verificare la accettabilità del rischio prevedibile, dopo aver applicato tutte le disposizioni di legge e della tecnica conosciute.

Ricordare che, di fronte a rischi noti, vanno subito applicate le bonifiche per ridurre o eliminarli se possibile. Per rischi sfumati, poco studiati o da studiare è sufficiente prevedere misurazioni o campionamenti.

Fare riferimento a parametri consolidati ed al comportamento delle persone.

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d) Videoterminali Per la valutazione dei rischi saranno presi in considerazione i seguenti parametri:

tempo di esposizione;

caratteristiche dell’ambiente di lavoro;

risultati di controlli sanitari eseguiti. d.1) Osservazione generale L'utilizzazione in sé dell'attrezzatura non deve essere fonte di rischio per i lavoratori. d.2) Schermo

I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione, una forma chiara ed una grandezza sufficiente; vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee.

L'immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da sfarfallio o da altre forme d'instabilità.

La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali.

Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore.

È possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile.

Lo schermo non deve avere riflessi e riverberi che possano causare molestia all'utilizzatore. d.3) Tastiera

La tastiera deve essere inclinabile e dissociata dallo schermo, per consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole e tale da non provocare l'affaticamento delle braccia o delle mani.

Lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente, onde consentire un appoggio per le mani e le braccia dell'utilizzatore.

La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi.

La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono tendere ad agevolare l'uso della tastiera stessa.

I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro. d.4) Piano di lavoro

Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio.

Il supporto per i documenti deve essere stabile, regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi.

È necessario uno spazio sufficiente che permetta ai lavoratori una posizione comoda. d.5) Sedile di lavoro

Il sedile di lavoro deve essere stabile, permettere all'utilizzatore una certa libertà di movimento ed una posizione comoda. I sedili debbono avere altezza regolabile.

Il loro schienale deve essere regolabile in altezza e in inclinazione.

Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino. d.6) Interfaccia elaboratore/uomo All'atto dell'elaborazione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorché questo viene modificato, come anche nel definire le mansioni che implicano l'utilizzazione di unità videoterminali, il datore di lavoro terrà conto dei seguenti fattori:

il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;

il software deve essere di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzatore; nessun dispositivo o controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all'insaputa dei lavoratori;

i sistemi debbono fornire ai lavoratori delle indicazioni sul loro svolgimento;

i sistemi devono fornire l'informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;

i principi dell'ergonomia devono essere applicati in particolare all'elaborazione dell'informazione da parte dell'uomo. d.7) Spazio Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e di movimenti operativi. d.8) Illuminazione

L'illuminazione generale, ovvero l'illuminazione specifica (lampade di lavoro), devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore.

Fastidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature, devono essere evitati, strutturando l'arredamento del locale e del posto di lavoro in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce artificiale e delle loro caratteristiche tecniche.

d.9) Riflessi e abbagliamenti

I posti di lavoro devono essere sistemati in modo che le fonti luminose quali le finestre e le altre aperture, le pareti trasparenti o traslucide, nonché le attrezzature e le pareti di colore chiaro non producano riflessi sullo schermo.

Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro.

d.10) Rumore

Il rumore emesso dalle attrezzature appartenenti al/ai posto/i di lavoro deve essere preso in considerazione al momento della sistemazione del posto di lavoro, in particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.

d.11) Calore

Le attrezzature appartenenti al/ai posto/i di lavoro non devono produrre un eccesso di calore che possa essere fonte di disturbo per i lavoratori.

d.12) Radiazioni

Tutte le radiazioni, eccezione fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

d.13) Umidità

Si deve fare in modo da ottenere e mantenere un'umidità soddisfacente.

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e) Campi elettromagnetici Il Titolo VIII, Capo IV del D. Lgs. 81/2008 determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza, derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz) durante il lavoro; per “campi elettromagnetici” si intendono campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano, derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, nonché da correnti di contatto. I limiti all'esposizione ai campi elettromagnetici, sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche; il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici siano protetti contro tutti gli effetti nocivi per la salute conosciuti. I valori limite di esposizione sono riportati nella tabella l.1). In particolare:

sono definiti valori limite di esposizione per la densità di corrente relativamente ai campi variabili nel tempo fino a 1 Hz, al fine di prevenire effetti sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale;

fra 1 Hz e 10 MHz sono definiti valori limite di esposizione per la densità di corrente, in modo da prevenire effetti sulle funzioni del sistema nervoso;

fra 100 kHz e 10 GHz sono definiti valori limite di esposizione per il SAR, in modo da prevenire stress termico sul corpo intero ed eccessivo riscaldamento localizzato dei tessuti. Nell'intervallo di frequenza compreso fra 100 kHz e 10 MHz, i valori limite di esposizione previsti si riferiscono sia alla densità di corrente che al SAR;

fra 10 GHz e 300 GHz sono definiti valori limite di esposizione per la densità di potenza al fine di prevenire l'eccessivo riscaldamento dei tessuti della superficie del corpo o in prossimità della stessa.

Tab. l.1): valori limite di esposizione a campi elettromagnetici

I “valori di azione”, entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B) e densità di potenza (S), che determina l'obbligo di adottare una o più delle misure specificate nel decreto, sono riportati in tabella l.2); il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti valori limite di esposizione. I valori di azione di cui alla tabella seguente, sono ottenuti a partire dai valori limite di esposizione secondo le basi razionali utilizzate dalla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) nelle sue linee guida sulla limitazione dell'esposizione alle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP 7/99).

Tab. l.2): valori di azione

f) Radiazioni ottiche Il Titolo VIII, Capo V del D. Lgs. 81/2008 determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza, derivanti dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali (radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 ¯Fm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare, dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute.

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g) Microclima

Il microclima o clima degli ambienti confinati è regolato di solito dalla Temperatura, dalla Umidità relativa, dalla Velocità dell’aria e dalla Temperatura radiante, quattro fattori che isolatamente o in combinazione regolano l’equilibrio termico dell’uomo.

Pertanto ogni qualvolta uno o più dei sopraccitati parametri microclimatici dovessero presentarsi in modo evidente verrà eseguita una apposita indagine secondo quanto previsto dalla norma ISO 7730.

h) Valutazione specifica del rischio chimico

Il presente documento viene elaborato ai sensi del D. Lgs. 81/08 Titolo IX, Capo I. Esso illustra le materie utilizzate ed il complesso delle operazioni concernenti la valutazione dei rischi chimici per la sicurezza e la salute dei lavoratori, connesse con le operazioni svolte dal personale dell’azienda. Le considerazioni effettuate riguardano rischi derivanti dall’attività lavorativa che siano ragionevolmente prevedibili. h.1) Metodologia di valutazione dei rischi chimici La valutazione dei rischi interessa tutte le attività produttive con personale dipendente o soci lavoratori. Per valutare correttamente i rischi chimici è indispensabile considerare: tutte le attività che comportano la presenza di agenti chimici (manipolazione, lavorazione, trasporto, immagazzinamento, eliminazione rifiuti, ecc.); tutte le caratteristiche di possibile pericolosità; come l’agente chimico interagisce nel contesto specifico in cui è utilizzato o è presente; ogni altra informazione utile (es. incompatibilità con altri agenti, ecc.) h.2) Procedura di valutazione Per valutare i rischi chimici, in primo luogo le sostanze presenti nell’ambiente di lavoro saranno divise secondo le categorie di seguito riportate, per poi essere analizzate all’interno del ciclo o della specifica fase di lavoro, mettendole così in relazione all’assetto normativo di riferimento:

agenti pericolosi di tipo 1 – agenti classificati come sostanza pericolose ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n.52, e successive modifiche, nonché gli agenti che corrispondono ai criteri di classificazione come sostanze pericolose di cui al predetto decreto. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l’ambiente;

agenti pericolosi di tipo 2 – agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2003, n.65, e successive modifiche, nonché gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione come preparati pericolosi di cui al predetto decreto. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l’ambiente;

agenti pericolosi di tipo 3 – agenti chimici che pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai punti 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale;

Sostanze non pericolose; Si distinguono inoltre:

Agenti pericolosi per la sicurezza: esplosivi, comburenti, infiammabili

Agenti pericolosi per la salute: tossici, nocivi, corrosivi, irritanti, sensibilizzanti, cancerogeni, mutageni, tossici per il ciclo riproduttivo

Agenti pericolosi per l’ambiente (non interessano in questo contesto) La procedura adottata per la valutazione dei rischi è descritta dal seguente diagramma di flusso:

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Dati sostanze: - Proprietà pericolose; - Limiti di esposizione; - Quantità presenti e/o utilizzate

Art. 223 c.1

Efficacia delle misure preventive e protettive adottate

Dati dell’attività - tecnologie di lavorazione; - durata di esposizione; - tipo di esposizione; - livello di esposizione

Valutazione preliminare dei rischi e pericoli

Pericoli connessi con gli agenti sono

Valutazione dettagliata del rischio residuo

Non bassi (sicurezza) Rilevanti (salute)

Aggiornamento del Piano di Emergenza

Eliminazione o riduzione del rischio mediante misure specifiche di prevenzione e protezione

Esistono esposizioni a T, Xn, Xi ?

Si

Predisposizione della sorveglianza sanitaria

No

È dimostrabile il ragg. di adeg. Livelli di sicurezza ?

Monitoraggio periodico degli agenti chimici

No

Si

Tali da non rendersi necessaria ulteriore valutazione (art. 223 c.5)

Basso per la sicurezza (art 224 c2) Irrilevante per la salute (art 224 c2)

Esito valutazione

Predisposizione del documento di valutazione dei rischi

Informazione e formazione dei lavoratori

Valutazione periodica del rischio

- Misure adottate;

- Casi con rischio residuo di notevole esposizione

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La Valutazione Dettagliata, effettuata secondo i metodi analitici e strumentali previsti dalle leggi e norme tecniche applicabili, si rende necessaria per gli agenti chimici il cui livello di rischio, in base alla Valutazione Preliminare, sia da considerarsi non basso (per la sicurezza) e/o rilevante (per la salute) o richieda necessariamente l’impiego di campionamenti ambientali. h.3) Dati di base Per la raccolta dei dati di base necessari alla valutazione dei rischi sono state utilizzate le seguenti fonti:

Quantitativi di prodotti acquistati, in base alle relative fatture

Quantitativi di prodotti stoccati, per osservazione diretta

Tempi medi di lavorazione per fase, sulla base delle indicazioni fornite dai lavoratori e responsabili del laboratorio

Schede di sicurezza dei prodotti e preparati impiegati dall’azienda

Dati di letteratura riguardanti le sostanze chimiche coinvolte

Analisi in ambiente di lavoro La valutazione del rischio associato a ciascun agente chimico viene effettuata sulla base della pericolosità e del potenziale livello di esposizione degli addetti, come risulta dall’esame del ciclo di lavorazione, tenuto conto delle procedure operative in vigore e dei dispositivi collettivi ed individuali in uso. Ai fini della stima del rischio per la salute si individuano i seguenti livelli a fronte di campionamenti ambientali sugli agenti inquinanti: Rischio irrilevante:quando l’esposizione risulti assente o inferiore al 10% del TLV_TWA Rischio rilevante: quando l’esposizione risulti superiore al 10 % , ma inferiore al 50% del TLV-TWA Rischio alto: quando l’esposizione risulti superiore al 50% del TLV-TWA N.B. Sempre ad avvenuto campionamento, ambientale e sentito il parere del medico competente, si dovrà effettuare una ulteriore valutazione con eventuale nuova classificazione del rischio. Ai fini della stima del rischio per la sicurezza si individuano i seguenti livelli a fronte di analisi schede di sicurezza, ciclo produttivo, ambiente di lavoro, metodologie adottate, quantità impiegate, quantità stoccate etc.. Rischio basso: quantità basse, metodologie di utilizzo corrette, personale formato e informato. Rischio medio: quantità non elevate, metodologie di utilizzo non corrette, personale non formato e informato. Rischio alto: quantità elevate, metodologie di utilizzo non corrette, personale non formato e informato. h.4) Individuazione degli agenti chimici utilizzati L’identificazione degli agenti avviene mediante l’analisi dei dati disponibili sugli agenti chimici: schede di sicurezza, analisi di laboratorio, ecc.. I risultati dell’identificazione vengono raccolti in un tabella (Tabella 1). h.5) Valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico per gli agenti pericolosi avviene mediante: lo studio delle modalità di esposizione e dei sistemi di lavorazione adottati dall’azienda; la verifica delle attrezzature e delle procedure di manutenzione; la verifica del numero di lavoratori esposti; le misure igieniche adottate. I risultati di tale valutazione sono riportati nella in tabella (Tabella 2). h.6) Misure specifiche adottate in caso di rischio non basso e/o rilevante Le misure di protezione e prevenzione, per ridurre al minimo i rischi derivanti da una possibile esposizione e/o contatto accidentale con l’agente pericoloso, vengono adottate dopo aver effettuato un’attenta valutazione preliminare. Si valuta innanzi tutto la possibilità di sostituire tale agente con altri meno pericolosi. Se la sostituzione risulta possibile occorre comunque ripetere la valutazione e procedere alla informazione e formazioni degli esposti, altrimenti occorre compilare la Tabella 3. i) Sostanze cancerogene e/o mutagene Detta valutazione terrà conto, in particolare, delle caratteristiche delle lavorazioni, della loro durata e della loro frequenza, dei quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni, prodotti ovvero utilizzati, della loro concentrazione, della capacità degli stessi di penetrare nell'organismo per le diverse vie di assorbimento, anche in relazione al loro stato di aggregazione e, qualora allo stato solido, se in massa compatta o in scaglie o informa polverulente e se o meno contenuti in una matrice solida che ne riduce o nei impedisce la fuoriuscita. La valutazione deve tener conto di tutti i possibili modi di esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo Qualora fosse riscontrata la presenza in ambiente di lavoro di prodotti cancerogeni sarà data una stima dei rischi sulla base delle seguenti considerazioni: Rischio assente o trascurabile utilizzo di prodotto in ciclo chiuso senza possibilità di contatto con i lavoratori; rischio basso quantitativo di prodotto utilizzato limitato; corrette metodologie di utilizzo e manipolazione; formazione ed informazione dei lavoratori sui rischi specifici; utilizzo di Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) appropriati e correttamente mantenuti; utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale adeguati; esito di eventuali campionamenti ambientali Rischio medio Quantitativo di prodotto utilizzato; Metodologie di utilizzo critiche o non corrette; Carenza nella formazione ed informazione del personale; Carenze nei DPC;

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Carenze nei DPI; esito di eventuali campionamenti ambientali Rischio elevato Quantitativo di prodotto utilizzato e prodotto con particolari caratteristiche di pericolosità; Metodologie di utilizzo particolarmente critiche o non corrette; Carenza nella formazione ed informazione del personale; Carenze nei DPC; Carenze nei DPI; esito di eventuali campionamenti ambientali

l) Movimentazione manuale dei carichi La valutazione del rischio avverrà, quando possibile, utilizzando schede NIOSH. Qualora le modalità operative aziendali non ne consentano l’utilizzo, si provvederà a dare una dettagliata descrizione delle fasi di lavoro che possano comportare esposizioni a rischio, prendendo in esame i seguenti punti:

movimentazione manuale sporadica di carichi minimi (non è pertanto applicabile la valutazione NIOSCH)

sforzi fisici minimi, carichi non ingombranti e facili da afferrare

il pavimento non presenta rischi di inciampo o scivolo, non presenta dislivelli, punti di appoggio stabili

carichi spinti o trainati su distanze < 2m

formazione e informazione degli addetti sul rischio specifico

altro (……………..) Saranno inoltre valutati le analisi del registro infortuni, eventuali pareri del medico competente, qualora presente, ed eventuali risultati dei controlli sanitari eseguiti.

m.1) Valutazione del rischio con metodo NIOSH La scheda NIOSH consente la valutazione quantitativa, su basi scientifiche derivanti dalla letteratura maggiormente significativa, del rischio lavorativo (I.R.) connesso con operazioni concernenti la Movimentazione Manuale dei Carichi (M.M.C.), intesa come sollevamento, abbassamento, operazioni miste e/o sequenziali, traino e spinta dei carichi eseguiti. Nell’effettuare la valutazione utilizzando la scheda NIOSH si prendono in considerazione una serie di fattori:

1. Il Fattore altezza FV intende l'altezza dal suolo delle mani dell'operatore, espressa in cm, misurata sulla verticale dal piano di appoggio dei piedi sino al centro del punto di presa delle mani. Tale altezza deve essere misurata sia all'inizio del sollevamento che al termine dello stesso, onde valutare quale delle due posizioni risulta maggiormente sovraccaricante.

2. Il fattore dislocazione verticale FDV intende lo spostamento, misurato sulla verticale ed espresso in cm, delle mani nell'operazione di sollevamento del carico. Si dovrà quindi valutare la posizione delle mani dell'operatore sia al momento della presa iniziale dell'oggetto, che al momento della posa dello stesso al termine dell'operazione, ed effettuare la differenza (in valore assoluto) al fine di ottenere l'effettivo valore del movimento effettuato sulla verticale. In definitiva tale valore esprime l'innalzamento o l'abbassamento del carico per movimentarlo tra la posizione origine O e la posizione destinazione D.

3. Il fattore orizzontale FO sta ad indicare la distanza orizzontale, espressa in cm, esistente tra il punto di mezzo dei malleoli (individuato sulla retta congiungente gli stessi) e la proiezione a terra del punto di mezzo della presa delle mani dell'operatore nell'atto di movimentazione del carico. Tale distanza orizzontale deve essere misurata sia nella fase di sollevamento di un carico, che nella fase di posa definitiva dello stesso, tenendo conto che non necessariamente i due movimenti possono essere effettuati mantenendo inalterata la distanza dell'oggetto dal corpo, ed arrivare così a valutare quale delle due posizioni risulta maggiormente sovraccaricante.

4. Il Fattore Dislocazione Angolare FDA indica l'angolo, espresso in gradi, tra la linea di asimmetria e la linea sagittale (dislocazione angolare o angolo di asimmetria) nel caso che l'operatore effettui una rotazione sul tronco. La dislocazione angolare deve essere misurata tenendo conto di tutta la durata della movimentazione, e osservare se dall'origine movimentazione alla fine movimentazione si interseca il piano sagittale mediano, nel qual caso occorre valutare separatamente i due casi, ed arrivare così a valutare quale delle due operazioni risulta maggiormente sovraccaricante.

5. Il fattore frequenza FF è tabellato in funzione di: FREQUENZA - Numero di azioni di movimentazione effettuate al minuto; DURATA - Tempo in cui si svolgono i compiti di movimentazione.

La tabella tiene conto della durata del compito all'interno dell'intera giornata lavorativa (8 ore) e delle azioni svolte al minuto riportate ad intervalli pressoché unitari, osservando che per un numero di movimentazioni con termine decimale il valore del Fattore Frequenza si determina tramite una semplice interpolazione lineare tra i valori dell'intervallo di campo in cui è compreso il valore in questione. La frequenza Il numero di azioni effettuate al minuto viene calcolato attraverso la determinazione del numero medio di movimentazioni svolte durante il periodo di tempo formalmente assegnato ad un operatore per lo svolgimento di uno specifico compito. Pertanto sarà sufficiente dividere il numero di azioni per il tempo, espresso in minuti, corrispondente alla durata complessiva del compito assegnato, dedotti i periodi di riposo. La durata La durata del lavoro o più correttamente del compito lavorativo assegnato è suddivisa in tre fasce temporali entro le quali muoversi per la determinazione del fattore frequenza. Prima fascia: Breve durata Si definiscono di breve durata i compiti che impegnano per un tempo inferiore od uguale ad 1 ora e che sono seguiti da un periodo di recupero della durata pari ad 1,2 volte la durata del compito lavorativo stesso; Prec / Plav >= 1,2 pertanto, un compito di movimentazione della durata di 50 minuti necessita di almeno 60 minuti di recupero, al fine di poter comprendere il compito in oggetto nella fascia di breve durata.

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Un compito che non presenta il predetto requisito di recupero anche se di limitata durata dovrà essere inserito nelle fasce successive in quanto determina un sovraccarico per l'operatore addetto maggiore di quanto gli competerebbe se il suo compito lavorativo fosse organizzato con giuste pause. Per movimentazioni con frequenze dell'ordine di 0,1 volte/minuto (meno di 1 movimentazione ogni 10 minuti) sono da ritenersi occasionali ed in tal caso è consigliato l'utilizzo di un valore del fattore frequenza pari ad 1. I valori del Fattore Frequenza variano tra i valori FF=0,85 per 0,2 azioni al minuto e FF=0 per un numero di azioni superiori od uguali ad 15, pertanto il limite superiore del numero di movimentazioni effettuabili al minuto, nella durata di tempo in oggetto, al fine di avere un valore del Peso Limite Raccomandato, è pari ad 15. Seconda fascia: Media durata Si definiscono di media durata i compiti che impegnano per un tempo compreso tra 1 ora e 2 ore, e che sono seguiti da un periodo di recupero della durata pari ad 0,3 volte la durata del compito lavorativo stesso; Prec / Plav >= 0,3 pertanto, un compito di movimentazione della durata di 100 minuti necessita di almeno 30 minuti di recupero, al fine di poter comprendere il compito in oggetto nella fascia di media durata. Un compito che non presenta il predetto requisito di recupero, anche se di durata compresa tra 1 e 2 ore, dovrà essere inserito nelle fascia successiva in quanto determina un sovraccarico per l'operatore addetto maggiore di quanto gli competerebbe se il suo compito lavorativo fosse organizzato con giusta pausa. I valori del Fattore Frequenza variano tra i valori FF=0,95 per 0,2 azioni al minuto e FF=0 per un numero di azioni superiori od uguali a 15, pertanto il limite superiore del numero di movimentazioni effettuabili al minuto, nella durata di tempo in oggetto, al fine di avere un valore del Peso Limite Raccomandato, è pari a 15. Terza fascia: Lunga durata Si definiscono di lunga durata i compiti che impegnano per un tempo superiore alle 2 ore ed inferiore ovviamente alle 8 ore lavorative, e che sono seguiti da normali periodi di recupero. Per compiti lavorativi della durata superiore alle 8 ore non possono essere forniti dati attendibili e pertanto nel caso si ricadesse in tale situazione si consiglia di rivedere il compito lavorativo con opportuni interventi organizzativi. Dall'osservazione della tabella si vede che i valori del Fattore Frequenza variano tra i valori FF=1,00 per 0,2 azioni al minuto e FF=0 per un numero di azioni superiori a 15, pertanto il limite superiore del numero di movimentazioni effettuabili al minuto, nella durata di tempo in oggetto, al fine di avere un valore del Peso Limite Raccomandato, è pari a 15.

6. Il Fattore Presa FP è determinato sulla base dell'analisi delle dimensioni e forma dell'oggetto da movimentare e dagli ausili su esso presenti. Moltiplicando i fattori per il valore CF (peso consentito) si ottiene il peso limite raccomandato (PLR); questo, rapportato con il peso effettivamente sollevato, dà l’indice di rischio (I.R.). La procedura permette di determinare il valore dell'indice di rischio e mediante il suo confronto con valori di soglia di seguito indicati, si può allora verificare la necessità o meno di prevedere e programmare interventi su di una determinata operazione di movimentazione manuale del carico in quanto ritenuta a rischio. Si è solito individuare i limiti di soglia in: IR < 0,75 Rischio Assente. L'operazione di movimentazione manuale di un carico è ritenuta accettabile e quindi non richiede nessun tipo di

intervento 0,75 < IR 1,25 Rischio Basso. L'operazione di movimentazione di un carico è ritenuta a rischio per un campione di popolazione compreso tra

l'1% e il 20%. In questo caso sono necessarie delle cautele anche se non sono di norma ritenuti necessari specifici interventi al fine di poter portare il valore di IR ad un valore inferiore del limite di soglia 0,75. È comunque necessario attivare la formazione ed informazione degli operatori addetti alla movimentazione dei carichi.

1,25 < IR < 3 Rischio Medio. L'operazione di movimentazione manuale di un carico è ritenuta a rischio per campioni crescenti di popolazione. In questo caso sono necessari interventi strutturati ed organizzativi e di mantenimento di tali condizioni lavorative. È necessario attivare la formazione ed informazione degli operatori addetti alla movimentazione e predisporre la sorveglianza sanitaria.

IR > 3 Rischio elevato. L'operazione di movimentazione manuale di un carico è ritenuta non accettabile. In questo caso sono obbligatori interventi strutturali e organizzativi al fine di ridurre il valore dell'IR quantomeno al di sotto del valore di soglia 3.

n) Metodo di valutazione dell’indice di rischio ergonomico (Rohmert) La valutazione del rischio ergonomico discende dal dettato dell’art. 15, primo comma, lettera d) del D. Lgs. 81/08 che include, tra le misure generali di tutela, il “rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo”. Per ciascuno dei punti indicati dal decreto, e precisamente:

posto di lavoro

attrezzature

metodi di lavoro e produzione vengono individuati i seguenti indicatori significativi per misurare il grado di soddisfacimento dei requisiti ergonomici:

spazio disponibile per i movimenti del corpo (testa, braccia, mani, gambe, piedi)

congruenza della progettazione dello spazio e delle attrezzature alle dimensioni corporee, in rapporto al processo di lavoro

caratteristiche del posto di lavoro (seduta, superficie lavorativa e/o tavolo) in riferimento alla postura del corpo

grado di affaticamento dovuto a una postura statica prolungata

limiti di sforzo richiesti

compatibilità dello sforzo richiesto con le capacità fisiche del/dei soggetto/i

adeguatezza di segnali e display (scelta, ideazione, sistemazione) alla percezione umana

livello di percezione, soprattutto dei segnali di pericolo

possibilità di agire involontariamente sui controlli di tipo critico

dimensioni dei locali (disposizione, spazio, circolazione)

velocità di rinnovo dell’aria in rapporto a numero di persone, intensità del lavoro fisico, dimensione dei locali, emissione di inquinanti, attrezzature che

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consumano ossigeno, condizioni termiche

le condizioni termiche in rapporto alle condizioni climatiche: temperatura, umidità e velocità dell’aria, radiazione termica, intensità dello sforzo fisico, caratteristiche dell’abbigliamento e dell’attrezzatura

caratteristiche dell’illuminazione rispetto ad una percezione visiva ottimale per le attività del compito: luminanza, colore, distribuzione della luce, abbagliamenti e riflessi, contrasto di luminanza e di colori, età degli operatori

il rumore dell’ambiente, anche rispetto alle sorgenti esterne: pressione sonora, spettro di frequenze, distribuzione nel tempo, percezione di segnali acustici, comprensione del linguaggio

ripetitività delle attività lavorative, che possono provocare monotonia, saturazione, noia e insoddisfazione

ritmi di lavoro (orario, pause, riposi)

qualità del ritorno di informazioni all’operatore sull’esecuzione dei suoi compiti

modalità di assegnazione dei compiti (con riferimento a chiarezza e completezza)

flessibilità del ciclo lavorativo Per misurare il grado di soddisfacimento di tali indicatori, il datore di lavoro, in collaborazione con RSPP, predispone un questionario da distribuire ai lavoratori. A ciascuno di tali indicatori viene attribuito un peso e un livello di soddisfacimento secondo il seguente schema:.

il peso “g”, può variare da 1 a 3, rispetto all’importanza che ad esso è assegnata da ciascun lavoratore all’interno dell’organizzazione (1= non importante; 2=importante; 3= molto importante)

il livello di soddisfacimento “s” varia da 1 a 4 (1= molto soddisfatto, 2= soddisfatto, 3= poco soddisfatto, 4= non soddisfatto) . Il livello di rischio R, che esprime in quale misura i requisiti ergonomici sono soddisfatti all’interno dell’organizzazione/reparto/mansione, è calcolato secondo la formula

R = (i=1..n ( g i x s i )+n(3)+n(4)*2)/n dove n numero totale degli indicatori n(3) numero di volte in cui il parametro “s” assume il valore 3 n(4) numero di volte in cui il parametro “s” assume il valore 4

In funzione del livello di rischio si ha la seguente valutazione:

1 R < 4 rischio basso o assente

4 R < 6 rischio medio

6 R < 8 rischio alto

8 R <12 rischio altissimo Il piano di miglioramento da adottare si rivolgerà a quei parametri che hanno maggiore peso e minor grado di soddisfacimento. n) La valutazione specifica del rischio incendio (D.M. 10/03/1998) Il criterio di valutazione sarà quello dettato dall’Allegato I del D.M. 10/03/1998 Identificazione del pericolo di incendio. I pericoli di incendio, definiti come “proprietà o qualità intrinseca di materiali o attrezzature, oppure metodi di lavoro che presentano il potenziale di causare un incendio”, derivano sia dai materiali che dalle sorgenti di innesco presenti nei luoghi di lavoro o di deposito. Nel seguito sono riportati alcuni esempi: Materiali combustibili ed infiammabili Materiale solido facilmente combustibile Solventi, vernici, prodotti chimici e liquidi infiammabili Gas infiammabili (p.e. gas metano per riscaldamento) Carta (cataloghi, sacchetti, documentazione varia) Materiale plastico facilmente infiammabile Rivestimento e arredi dei locali Sorgenti di innesco Impianto elettrico scarsamente mantenuto Presenza ed uso di fiamme libere Presenza di scintille e faville Surriscaldamento per attrito Sistemi produttori di calore Attrezzature elettriche mal conservate (cavi elettrici rovinati, nastrati, collegamenti multipli su una stessa presa) Fumatori Attraverso la tabella riportata di seguito, è possibile fornire una stima del rischio di incendio.

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VALUTAZIONE SPECIFICA DEL RISCHIO DI INCENDIO (D.M. 10/03/98) (DA ESEGUIRE PER OGNI REPARTO)

Pericolo di incendio

Individuazione delle misure adottate

Rischio

Misure di miglioramento

Materiali combustibili ed infiammabili:

elencare le sostanze ed il materiale infiammabile presente, con i relativi quantitativi. Sorgenti di innesco:

elencare le possibili sorgenti di innesco (imp. elettrico, fiamme libere, fumatori ecc.).

estintori, idranti, collocazione dei materiali, formazione del personale, procedure di lavoro, ecc.); sistemi di estinzione o confinamento; sistema di rilevazione incendi.

Assente basso medio elevato

ulteriore formazione del personale, miglioramenti ecc.).

N° massimo di persone presenti: ………….. (INDICARE IL MAX NUMERO DI PERSONE PRESENTI)

4.6) Quantificare gli esposti:

dopo aver individuato i rischi occorre indicare le persone coinvolte ed informarle sui risultati della valutazione.

4.7) Individuare gli interventi necessari per ridurli e tempistiche di intervento:

Ai rischi che saranno considerati al livello basso sarà data una bassa priorità di intervento, pertanto ai relativi interventi verranno date tempistiche a più lungo termine (1 – 5 anni).

Tutti i rischi a livello medio saranno ridotti tenendo conto dei criteri generali di prevenzione dai rischi e di eventuali articoli di legge specifici, sia tenendo conto delle norme di buona tecnica, quando applicabili ed economicamente accettabili. Le tempistiche di intervento varieranno in funzione dell’impegno (gestionale, organizzativo ed economico) che sarà richiesto all’azienda per eliminarlo, della gravità del rischio e del danno che tale rischio può produrre, pertanto, come indicazione di massima, i tempi previsti per ridurre o abbattere il rischio varieranno da 1 settimana ad un anno;

Degli interventi programmati saranno informate le persone del servizio di protezione e prevenzione ed il rappresentante dei lavoratori. La valutazione del rischio e l’individuazione degli interventi necessari per ridurre i rischi verrà esplicitata nella seguente forma: Una volta individuato un fattore di rischio questo viene quantificato, si procede di conseguenza alla eventuale pianificazione degli interventi necessari alla sua eliminazione o riduzione entro livelli accettabili, che comprendono misure di carattere tecnologico, organizzativo, formativo e l’adozione di nuovi dispositivi di protezione.

Fattore di rischio individuato: Impianti elettrici – sede - fulminamento

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rischio di contatto diretto o indiretto

Probabilità:

L’impianto è dotato di dichiarazione di conformità ed è stato costruito secondo la regola dell’arte; è correttamente mantenuto; esistono procedure di utilizzo i lavoratori sono stati formati ed informati sulle procedure di gestione e di utilizzo; l’impianto è utilizzato conformemente ai parametri di progetto altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P Gravità G R Indice di rischio

Misure compensative Programma di interventi

2

Incurabilità/Intrattabilità 1

4 8 medio Programma di manutenzione periodico (semestrale) da attuare con impresa

abilitata

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Alla valutazione del rischio partecipano il medico competente, quando previsto, il responsabile del servizio di protezione e prevenzione ed il rappresentante dei lavoratori.

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4.8) Comunicazione degli incaricati

Il datore di lavoro comunica a tutti gli addetti i nominativi del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza, del Medico Competente, degli addetti antincendio, pronto soccorso ed emergenza. La comunicazione avviene:

per emissione circolare interna e affisione su bacheche presso i plessi scolastici

durante gli incontri periodici di formazione ed informazione

4.9) Informazione e coordinamento con altre imprese (Art. 26 del D.Lgs 81/08)

Nel caso in cui gli addetti si trovino ad operare nelle medesime aree di lavoro ove sono presenti lavoratori di altre imprese, sono previste attività di reciproca informazione coordinamento. Tali attività comprendono:

Effettuazione di un sopralluogo preliminare, per la valutazione dei rischi nel sito di lavoro

Incontro di coordinamento con i responsabili delle altre ditte coinvolte, con presa visione della documentazione prodotta (documenti di valutazione dei rischi, piani operativi di sicurezza, ecc.)

Stesura di un apposito verbale, con indicazione dei risultati del sopralluogo e dell’incontro e delle misure di prevenzione protezione stabilite.

4.10) Riunione periodica del Servizio Prevenzione e Protezione

(Art. 35 del D. Lgs. 81/08) per aziende con più di 15 addetti

L’azienda indice, almeno una volta l’anno, una riunione incentrata sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad essa devono partecipare:

il datore di lavoro

il responsabile del servizio prevenzione e protezione

il medico competente (qualora nominato)

il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

eventuali altri soggetti (esperti, consulenti, ecc.) autorizzati dal datore di lavoro

4.11) Formazione ed informazione degli addetti (Artt. 36 e 37 del D. Lgs. 81/08)

L’azienda assicura una adeguata formazione ed informazione di tutto il personale, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le attività di formazione sono svolte a favore dei neoassunti e degli addetti destinati a nuove mansioni, o all’impiego di nuove tecnologie da parte

dell’azienda; per i neoassunti è previsto inoltre un periodo di affiancamento da parte di personale esperto.

Le attività di informazione, destinate a tutti gli addetti sono pianificate a livello annuale.

Esse sono attestate tramite appositi verbali scritti, firmati dai docenti e dai partecipanti, riportanti anche la data e la durata degli interventi e gli argomenti

trattati. I corsi di formazione possono essere tenuti da personale interno qualificato, oppure da personale di enti esterni.

4.12) Verifica dei dispositivi di prevenzione e protezione

I dispositivi di prevenzione e protezione sia individuali che collettivi, sono scelti su indicazione del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione; questi, all’atto del ricevimento (o dell’installazione, per i mezzi collettivi), ha l’incarico di verificarne la conformità rispetto ai requisiti richiesti. In particolare, verifica la presenza del marchio CE o equivalente, dell’eventuale dichiarazione di conformità e del manuale d’uso e manutenzione. All’atto dell’assegnazione, illustra ai destinatari le corrette modalità di impiego e conservazione.

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5. Gruppi Omogenei Personale direttivo Il Direttore didattico o Preside, svolge un'attività paragonabile a un dirigente di azienda e che è coadiuvato da “fiduciari”, che sono presenti negli altri plessi, che svolgono funzioni di coordinamento. Le attività svolte dal personale direttivo vengono svolte prevalentemente negli uffici. Pertanto, oltre ai rischi trasversali, legati alle condizioni generali dei locali in cui si svolge l’attività, il personale con mansioni direttive può essere esposto a rischi legati all’uso di videoterminali, allo stress derivante dalle responsabilità di cui è investito, ecc.

Insegnante Svolge attività sociali ed educative, con particolare azione rivolta verso i bambini favorendo in modo particolare la loro socializzazione attraverso lo studio e l’applicazione di metodologie educative e didattiche, di materiali e di spazi socializzanti, effettua appositi interventi nei confronti di soggetti diversamente abili. Favorisce l’inserimento ed integrazione nell’ambito sociale e scolastico. Svolgono normalmente la loro attività sia all’interno delle strutture scolastiche che all’esterno delle stesse (aree di pertinenza) per le attività ricreative. Personale Collaboratore Scolastico (ATA) Svolge attività di controllo e vigilanza durante l’orario delle lezioni e all’ingresso e l’uscita degli alunni. Provvede alla pulizia e alla custodia dei locali inerenti al plesso scolastico utilizzando appositi prodotti detergenti. Responsabile amministrativo/assistente amministrativo Si occupano della gestione amministrativa dell'istituto per ciò che attiene la gestione del personale, di eventuali ditte esterne alle quali vengono appaltate alcune attività svolte all’interno dell’edificio o la fornitura di attrezzature, materiale per la didattica, ecc., sono inoltre nella maggior parte dei casi responsabili della revisione e dell’aggiornamento di tutta la documentazione relativa all’edificio scolastico. Anche queste attività, come per il personale direttivo, vengono svolte negli uffici utilizzando attrezzature tipo fax, fotocopiatrici e videoterminali Studenti Gli studenti sono da considerarsi lavoratori se nelle loro attività è previsto l'uso di laboratori, per cui è possibile che siano esposti ad agenti chimici, fisici e biologici, oppure che vengano utilizzate attrezzature, compresi i videoterminali. Per poter associare con più semplicità ai vari rischi il personale esposto, assegniamo a ciascun gruppo omogeneo un numero che verrà riportato nella tabella relativa a ciascun rischio. Il numero pertanto indicherà che quel determinato gruppo omogeneo sarà esposto al rischio in esame.

Descrizione Attivita’ Svolta Gruppo

Omogeneo

PERSONALE DIRETTIVO

Il Direttore didattico o Preside, svolge un'attività paragonabile a un dirigente di azienda e che è coadiuvato da “fiduciari”, che sono presenti negli altri plessi, che svolgono funzioni di coordinamento. Le attività svolte dal personale direttivo vengono svolte prevalentemente negli uffici. Pertanto, oltre ai rischi trasversali, legati alle condizioni generali dei locali in cui si svolge l’attività, il personale con mansioni direttive può essere esposto a rischi legati all’uso di videoterminali, allo stress derivante dalle responsabilità di cui è investito, ecc.

1

INSEGNANTE

Svolge attività sociali ed educative, con particolare azione rivolta verso i bambini favorendo in modo particolare la loro socializzazione attraverso lo studio e l’applicazione di metodologie educative e didattiche, di materiali e di spazi socializzanti, effettua appositi interventi nei confronti di soggetti diversamente abili. Favorisce l’inserimento ed integrazione nell’ambito sociale e scolastico. Cura l’igiene e la somministrazione dei pasti nel rispetto della tabella dietetica predisposta da personale medico specializzato. Svolgono normalmente la loro attività sia all’interno delle strutture scolastiche che all’esterno delle stesse (aree di pertinenza) per le attività ricreative.

2

PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO (ATA)

Svolge attività di controllo e vigilanza durante l’orario delle lezioni e all’ingresso e l’uscita degli alunni. Provvede alla pulizia e alla custodia dei locali inerenti al plesso scolastico utilizzando appositi prodotti detergenti.

3

RESPONSABILE AMMINISTRATIVO/

ASSISTENTE AMMINISTRATIVO

Si occupano della gestione amministrativa dell'istituto per ciò che attiene la gestione del personale, di eventuali ditte esterne alle quali vengono appaltate alcune attività svolte all’interno dell’edificio o la fornitura di attrezzature, materiale per la didattica, ecc., sono inoltre nella maggior parte dei casi responsabili della revisione e dell’aggiornamento di tutta la documentazione relativa all’edificio scolastico. Anche queste attività, come per il personale direttivo, vengono svolte negli uffici utilizzando attrezzature tipo fax, fotocopiatrici e videoterminali

4

STUDENTI

Gli studenti sono da considerarsi lavoratori se nelle loro attività è previsto l'uso di laboratori, per cui è possibile che siano esposti ad agenti chimici, fisici e biologici, oppure che vengano utilizzate attrezzature, compresi i videoterminali.

5

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6. Fasi Lavorative

FASE 1 DIDATTICA TEORICA G.O.

Descrizione

La figura professionale addetta a svolgere tale mansione è il docente. La sua attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche, avvalendosi di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Egli ha inoltre la responsabilità degli alunni durante lo svolgimento della propria attività. Soprattutto nelle scuole medie e, negli ultimi anni anche in alcune scuole elementari, sono stati introdotti corsi di informatica, pertanto in questi casi l’attività viene svolte in aule attrezzate in cui ciascuno studente ha a disposizione un videoterminale.

2 5

Attrezzature e macchine

Computer, Lavagna luminosa, Lavagna in ardesia o plastificata

Rischi

Rischio elettrico, Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Rischio posturale Arredi di servizio Movimentazione Manuale dei carichi Rumore Organizzazione del lavoro

FASE 2 ATTIVITA’ ARTISTICHE COLLATERALI G.O.

Descrizione

In quasi tutte le scuole considerate è previsto un saggio di fine anno sotto forma di rappresentazione teatrale e/o saggio di danza e/o saggio ginnico. Tutte queste attività presentano di per sé rischi molto bassi. Il rischio è dovuto piuttosto alla presenza di palco e attrezzature varie all'interno dell'edificio scolastico. Il numero di lavoratori che svolgono la loro attività nell’ambito di questa fase non è definibile in maniera precisa perché e previsto il coinvolgimento del maggior numero di collaboratori possibili e l'impegno è quasi sempre volontario.

2 3 5

Attrezzature e macchine

Microfoni, amplificatori, impianti HI-FI, casse acustiche, Strutture per la realizzazione delle scene

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Attrezzature utilizzate Movimentazione Manuale dei Carichi Rischio Fisico: urti, tagli e abrasioni.

FASE 3 ATTIVITA’ GINNICO SPORTIVA G.O.

Descrizione Questa attività si svolge per lo più in palestre, ma anche, quando possibile, nei cortili o nei campi sportivi annessi all'edificio scolastico.

2 3 5

Attrezzature e macchine

Spalliere, cavalletti, pedane, funi, ecc Palloni

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Attrezzature utilizzate Movimentazione Manuale dei Carichi Rischio Fisico: urti, tagli e abrasioni. Rischio ambientale: idoneità delle superfici vetrate. Idoneità delle attrezzature

FASE 4 ATTIVITA’ DI RECUPERO O SOSTEGNO G.O.

Descrizione In presenza di alunni portatori di handicap o con problemi specifici di apprendimento viene affiancato ai docenti un insegnante di “sostegno” che segue in maniera specifica questi ragazzi.

2 5

Attrezzature e macchine

Non esistono particolari attrezzature utilizzate in questa fase che, per molti aspetti, risulta simile alla fase 1 se si esclude la parte relativa ai sussidi didattici elettronici che qui non sono necessari prediligendosi la didattica faccia a faccia. Le eventuali attrezzature sono di sussidio alle eventuali protesi degli allievi.

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Rischio ambientale: idoneità delle superfici vetrate. Idoneità delle attrezzature Rischio fisico: postura non ergonomica. Stress.

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FASE 5 ATTIVITA’ DIRETTIVA ED AMMINISTRATIVA G.O.

Descrizione

In questa fase si possono distinguere alcune figure professionali addette allo svolgimento di specifiche mansioni, ossia: il capo d’istituto, il direttore o responsabile amministrativo e l’assistente amministrativo. Ognuno di questi soggetti riveste un ruolo particolare nell’ambito dell’ordinamento direttivo della struttura scolastica ed in relazione a ciò è investito di diverse responsabilità sia nei riguardi della struttura, intesa come “edificio”, sia rispetto agli individui operanti al suo interno. In particolar modo, il “capo d’istituto” è la figura professionale più importante e pertanto investita delle maggiori responsabilità; il suo compito è principalmente quello di formalizzare e mantenere rapporti di natura gerarchica con l’amministrazione e di tipo relazionale con il personale interno alla struttura e con enti esterni. Si occupa inoltre della gestione del servizio onde garantirne in ogni situazione la funzionalità e l’efficienza. Il “direttore amministrativo” o “responsabile amministrativo” organizza, coordina e controlla i servizi amministrativi e contabili; può, qualora in possesso di un’adeguata formazione, occuparsi della preparazione e dell’aggiornamento del personale operante all’interno della struttura. Infine, l’“assistente amministrativo” si occupa essenzialmente dell’esecuzione operativa delle procedure avvalendosi di strumenti di tipo informatico, della gestione di archivi, protocollo e biblioteche. Per concludere, l’attività d’ufficio si espleta, generalmente, nel disbrigo di pratiche di tipo amministrativo (stipula e mantenimento di contratti con il personale impiegato nella struttura scolastica e con le ditte esterne alle quali vengono appaltate alcune attività), nella richiesta, predisposizione e revisione di tutta la documentazione relativa all’edificio scolastico (certificazioni e/o autorizzazioni), alle strutture ad esso annesse (impianti ed unità tecnologiche, palestre, mense, laboratori tecnico-scientifici) ed all’attività svolta nonché nell’organizzazione e gestione del personale e delle risorse presenti. Tali mansioni possono essere svolte in alcuni casi avvalendosi dell’utilizzo del videoterminale, il che incide in maniera rilevante sulla tipologia dei rischi cui gli addetti possono essere esposti.

1 4

Attrezzature e macchine

Videoterminale, Telefono, Fax, Fotocopiatrice

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Rischio ambientale: idoneità delle superfici vetrate. Idoneità delle attrezzature Rischio fisico: videoterminali,esposizione a campi elettromagnetici, postura non ergonomica, Stress.

FASE 6 ATTIVITA’ DEL COLLABORATORE SCOLASTICO (ATA) G.O.

Descrizione Il collaboratore scolastico (già bidello) si occupa dei servizi generali della scuola ed in particolare ha compiti di accoglienza e sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico. Inoltre si occupa della pulizia dei locali nonché della custodia e sorveglianza dei locali.

3

Attrezzature e macchine

scope, strizzatori, palette per la raccolta , guanti, secchi, stracci, ecc. Scale portatili

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Rischio ambientale: idoneità delle superfici vetrate. Idoneità delle attrezzature Attività svolta: relativamente all’attività di pulizia dei servizi igienici e durante l’assistenza agli alunni portatori di handicap nell’uso dei servizi, il personale può essere esposto ad un rischio di natura biologica.

FASE 7 ATTIVITA’ STRAORDINARIE PERIODICHE G.O.

Descrizione

Le scuole, soprattutto nei piccoli centri, vengono anche utilizzate per attività culturali non a scopo didattico, come conferenze o seminari, o per cerimonie religiose importanti, o infine per le consultazioni elettorali. Mentre i primi eventi sono caratterizzati soprattutto dalla presenza di strumenti quali microfoni, amplificatori, e talvolta lavagne luminose, l'ultimo è caratterizzato soprattutto dalla presenza di impianti elettrici temporanei per l'illuminazione delle cabine, dei seggi e altro. Nel complesso tutte queste attività prevedono la presenza nell'edificio di persone non facenti parte dell'organico dell'istituto. E' frequente infatti che nell'edificio sia presente, tra i dipendenti, il solo custode o qualche collaboratore scolastico

Attrezzature e macchine

Lavagna, lavagna luminosa, microfono e amplificatore

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Rischio ambientale: idoneità delle superfici vetrate. Idoneità delle attrezzature

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FASE 8 MANUTENZIONE EDIFICIO ED IMPIANTI G.O.

Descrizione

Per “manutenzione” s’intendono tutte quelle attività volte alla verifica della conformità tecnica ai requisiti minimi di sicurezza degli impianti, delle unità tecnologiche e degli immobili, all’individuazione di eventuali carenze ed alla loro bonifica attraverso provvedimenti volti all’eliminazione del problema o misure risolutive di contenimento. Gli addetti dediti allo svolgimento di tali mansioni sono principalmente: tecnici impiantisti, elettricisti, idraulici e meccanici esterni. In particolar modo, il loro compito è quello di garantire il corretto funzionamento degli impianti presenti (rilevamento fumi, impianti di spegnimento, allarmi sonori e visivi, impianti di riscaldamento, illuminazione), e di individuare eventuali non idoneità nell’impianto elettrico dell’edificio o irregolarità nel suo funzionamento, danni ad elementi che lo costituiscono o pericoli connessi all’utilizzo di utenze elettriche particolari. Propongono ed eseguono modifiche all’impianto idrico, soprattutto nelle verifiche dell’idoneità dei mezzi antincendio quali naspi e/o manichette. Provvedono inoltre al controllo ed al mantenimento dell'efficienza di macchinari, qualora fossero presenti (ad esempio per lo svolgimento di attività didattiche di laboratorio tecnico-scientifico), di sistemi ad azionamento meccanico e/o automatico (cancelli di ingresso; sistemi per il sollevamento e trasporto di seggiole per studenti disabili). (*) Vedi Nota sotto

Attrezzature e macchine

Scale Portatili,Trabattelli, Martelli, Attrezzi Manuali, Apparecchiature elettriche(Trapani, saldatrici, martelli demolitori,ecc..)

Rischi

Rischio elettrico Microclima e Illuminazione Antincendio e Gestione delle Emergenze Rischio ambientale: idoneità delle superfici vetrate. Idoneità delle attrezzature Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi

(*) Nota:

I maggiori problemi di gestione della sicurezza nei lavori di manutenzione degli edifici si riscontrano sul coordinamento, collaborazione e comunicazione tra il proprietario dell’immobile, l’impresa esecutrice dei lavori e l’istituto scolastico. Ciò riguarda sia interventi di piccola manutenzione ordinaria (come ad esempio sostituzione di lampade o arredi, tinteggiatura, ecc…), sia di manutenzione straordinaria (come ad esempio rifacimento impianto elettrico, gas, riparazione tetti, ampliamenti per vani ascensori ecc…). L’articolo 26 del D. Lgs. 81/2008 prevede, in caso di tali interventi, l’individuazione e la gestione degli eventuali rischi legati alle interferenze tra le attività svolte dai diversi soggetti operanti, che viene esplicitata nel Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI). Rischi interferenti: tutti i rischi correlati all’affidamento di appalti o concessioni all’interno dell’Azienda o dell’unità produttiva, evidenziati nel DUVRI. Non sono rischi interferenti quelli specifici propri dell’attività del datore di lavoro committente, delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi; La titolarità di stesura del DUVRI è del Datore di Lavoro Committente che nella scuola può essere individuato, a seconda della tipologia di intervento, nell’Ente proprietario dell’edificio (Comune di Perugia)oppure nel Dirigente Scolastico.

Si precisa che se la durata dei lavori è inferiore ai due giorni, non è necessario elaborare il DUVRI. A titolo esemplificativo si riportano alcune casistiche, tipiche della scuola: Caso A. Appalti definiti dall’Ente proprietario, come ad esempio: manutenzione ordinaria, riparazioni di guasti (impianto di illuminazione- porte ecc..);

servizi di pulizia e/o di mensa. Il DUVRI deve essere elaborato dall’Ente proprietario, dopo aver acquisito dalla scuola le informazioni utili per la redazione del documento. La scuola deve fornire all’Ente proprietario le informazioni utili alla redazione del documento (es: articolazione orario scolastico, attività didattiche particolari, informazioni sulla gestione delle emergenze, ecc.).

NB. Per opere di tipo edilizio l’Ente proprietario deve nominare il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, il quale ha il compito di elaborare il Piano di Sicurezza e Coordinamento che tiene conto dei rischi di interferenza tra le attività; in tal caso il PSC sostituisce il DUVRI. Quando le opere edili vengono eseguite da una unica impresa, il D.Lgs. 81/2008 non prevede l’obbligo di nominare il coordinatore; in tal caso non viene elaborato il PSC e diventa necessario redigere il DUVRI. Caso B. La scuola definisce e gestisce direttamente l’appalto come ad esempio: servizio pulizia, servizio mensa ecc.

Il DUVRI deve essere elaborato direttamente dalla scuola sotto la responsabilità del Dirigente Scolastico in qualità di committente delle opere Caso C. Lavori eseguiti direttamente da personale dipendente dall’Ente proprietario dell’edificio, come ad esempio piccole manutenzioni su strutture o

arredi, indipendenti dalla durata. Non è necessario elaborare il DUVRI ma l’Ente proprietario deve acquisire dalla scuola tutte le informazioni utili ad individuare le misure di prevenzione e protezione dai rischi (es: articolazione orario scolastico, attività didattiche particolari, informazioni sulla gestione delle emergenze, ecc.).

Caso D. La scuola definisce e gestisce direttamente una fornitura come ad esempio Servizio merenda (macchinette ) – forniture materiali vari

Non è necessario elaborare il DUVRI ma la scuola fornisce le informazioni utili allo svolgimento in sicurezza dell’attività (es: informazioni sulla gestione delle emergenze, ecc.).

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7. Valutazione Rischi La valutazione dei rischi verrà effettuata per ciascun plesso:

SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA BORGO XX GIUGNO La scuola ‘Borgo XX Giugno’ si trova entro le mura del centro storico cittadino tra la porta S. Costanzo e la Porta S. Pietro. L’edificio che ospita la scuola è un pregevole esempio di architettura scolastica del secolo scorso realizzato tra il 1908 e il 1911, struttura portante in muratura ordinaria, paramenti esterni in intonaco di tipo civile e tinteggio con tinta a base di calce sulla scala delle terre naturali, infissi esterni in legno porte interne in legno, manto di copertura di tipo tradizionale, pavimenti parte in marmo, marmette e linoleum, costituito da tre ambiti, piano terra e piano primo ed un piano seminterrato. Il piano terra oltre all’attività didattica ospita la sede della direzione didattica e gli uffici operativi della segreteria. Nel piano primo si svolge attività didattica. Il seminterrato dal 1970 ospita la scuola dell’infanzia con refettorio e palestra oltre che un ampio cortile attrezzato con pista polivalente e giochi all’aria aperta. Il plesso è dotato di servizi igienici distinti per sesso oltre che uno opportunamente attrezzato per essere utilizzato anche da utenti diversamente abili con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. La scuola è dotata di uscite di sicurezza, l’impiantistica a seguito di recenti lavori di adeguamento presenta un livello accettabile di sicurezza. E’ presente una scala di emergenza incendio, i vetri delle finestre sono con caratteristiche anti-infortunistiche nella parte rivolta verso B.go XX Giugno, mentre tutta la parte rivolta verso il cortile deve essere messa a norma. La scuola primaria ospita 242 alunni 23 docenti e 8 unità personale A.T.A. mentre la scuola dell’infanzia ospita 77 bambini, 8 docenti e 2 unità di personale A.T.A. Non si rilevano particolari problematiche in riferimento al clima acustico della zona tali da giustificare interventi sostanziali per una corretta insonorizzazione degli spazi didattici. Il plesso è soggetto a rilascio di certificato prevenzione incendi (C.P.I.).

AMBIENTI DI LAVORO AREE DI TRANSITO E SCALE Le aree di transito sono i corridoi interni e le aree esterne dove sono i giochi, all’interno delle aule le aree di transito sono determinate dagli arredi. L’edificio preso in esame è a due pian ed ha scale interne, alcune hanno una rampa esterna di accesso alla scuola. Per gli edifici a più piani, i piani superiori sono accessibile tramite una scala interna. Le caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle aree di transito o vie di circolazione, nonché delle scale sono normate dal D.P.R. 303/56 (artt. 6-7-8-15-17) e dal D.P.R. 547/55 (artt. 7-8-10-11-13-14-16-17-26-27). Tali disposizioni sono state aggiornate dall’art. 63 del D.Lgs. 81/08.

Fattore di rischio individuato: Ambienti di lavoro, aree di transito e scale, vie e uscite di emergenza, vie di circolazione interne ed esterne

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cedimenti strutturali, Mancata salubrità o ergonomicità, cadute dall’alto, cadute in piano, cadute in profondità,, caduta di materiali, contatto con mezzi in movimento, vie di esodo non facilmente fruibili,esposizione ad agenti atmosferici

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli ambienti di lavoro, le aree di transito e le scale si mantengano in adeguate condizioni ciascun lavoratore disponga di uno spazio minimo adeguato (1,80 m2 lordi scuole D.M. 18/12/1975) la disposizione di arredi ed attrezzature sia idonea il pavimento dello spazio di lavoro sia mantenuto pulito le condizioni di illuminazione e microclima siano idonee al tipo di attività svolta eventuali carichi sospesi non insistano in corrispondenza degli spazi di lavoro o di passaggi pedonali le aperture sul pavimento siano protette da coperture e gli spazi elevati sono provvisti di idoneo

parapetto le porte di accesso normale e di emergenza siano apribili dall’interno, di dimensioni e numero

adeguato e non siano ostruite le aree di transito siano di dimensioni idonee, con pavimentazione uniforme e non scivolosa, senza

gradini e dislivelli pericolosi e non esistano accumuli di materiali in corrispondenza delle stesse le scale fisse a gradini dispongano di corrimano e presentino pedate dotate di materiale

antiscivolamento e siano mantenute pulite i parapetti siano alti almeno 1 metro e a norma di legge le scale a compasso dispongano di adeguato elemento anti-apertura siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza l’edificio dal punto di vista strutturale è in buono stato e non è presente alcun rischio di crollo o

cedimento apparente altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Lieve 1 3

9

Medio

- Informazione e formazione; - Installare in prossimità degli scalini strisce antiscivolo - Installare pannelli in policarbonato o similare in

prossimità dei parapetti della scala che collega il primo piano con il piano terra;

Medio 1

Grave 1

Gravissimo 0

Estremo 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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MACCHINE Rientrano in questa categoria tutti gli interventi diversi da quelli di cui al punto precedente, che devono essere svolti esclusivamente da personale qualificato. Per la tipologia delle prestazioni rese, non vengono utilizzate macchine.L’elenco delle macchine utilizzate nelle varie strutture è riportato nelle schede specifiche. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine (I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 ed il più recente D.P.R. 459/96 “direttiva macchine” che però non fornisce prescrizioni tecniche, ma requisiti minimi di sicurezza ed affida al fabbricante la valutazione del rischio). Il fattore di rischio è pertanto già oggetto di una regolamentazione ex lege, con una indicazione molto dettagliata delle misure di prevenzione, protezione ed igiene che devono essere attuate e di cui i lavoratori vengono informati. I fattori di rischio collegati con l’uso delle macchine possono realizzarsi non solo in dipendenza delle condizioni tecniche, ma altresì in relazione all’organizzazione del lavoro ed alla informazione e formazione del personale operativo e di supervisione e quindi della sua consapevolezza sui comportamenti più adeguati.Il soddisfacimento dei requisiti normativi comporta senz’altro un abbattimento del rischio infortunistico ed igienico; pur tuttavia possono permanere dei rischi residui oggettivi (di carattere tecnico o tecnologico) e soggettivi (di carattere comportamentale). Ove tali rischi residui siano tenuti sotto controllo con adeguata segnalazione, informazione, formazione ed organizzazione del lavoro, il rischio può considerarsi basso.

Fattore di rischio individuato: Macchine

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio di contatto con organi in movimento, Rischio Incendio, Rischio Espolosione, Rischio Emissione Inquinanti, Rischio proiezione fluidi, Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

le macchine di nuova introduzione siano dotate di marcatura CE e di manuale di istruzioni o, se usate, sia dichiarata dal venditore la conformità alla legislazione previgente, cui segua comunque una verifica di conformità interna

tutti gli organi in movimento siano protetti contro i contatti accidentali esistano schermi per prevenire il rischio di proiezione di oggetti e frammenti siano installati e funzionanti sistemi di captazione ed aspirazione di vapori, polveri e liquidi i dispositivi di protezione meccanici ed elettrici siano presenti, idonei ed attivati dopo manutenzione, i dispositivi eventualmente rimossi siano immediatamente ripristinati gli organi di azionamento siano manovrabili solo in modo intenzionale le macchine siano dotate di pulsante di arresto in emergenza in posizione facilmente accessibile in caso di interruzione di energia elettrica la macchina debba essere riavviata dall’operatore le macchine siano illuminate in modo idoneo alla lavorazione non esistano parti a spigolo sporgenti in modo pericoloso le macchine siano posizionate in modo stabile esistano espliciti divieti di operazioni di pulizia o manutenzione delle macchine in moto cinghie, funi, nastri ed organi di trasmissione siano protetti tra le macchine e tra queste e le pareti esista uno spazio libero di almeno 50 centimetri nel caso di movimenti

alternativi degli organi esista idonea cartellonistica per ciascuna macchina con l’indicazione dei pericoli e dei messi di protezione

personale da utilizzare siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente si ha P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3

0

Assente

Informazione del personale: Destinazione d’uso. Modalità d’uso e manutenzione secondo le istruzioni del fabbricante. Divieto assoluto di lavorare con attrezzature sprovviste di dispositivi di sicurezza o in cattive condizioni di manutenzione. Divieto assoluto di rimuovere i dispositivi di sicurezza. Divieto di pulire, oliare o ingrassare organi in moto. Altri obblighi e/o divieti in relazione a macchine con pericoli specifici. Uso di D.P.I. per interventi di emergenza (Dispositivi di Protezione Individuale).

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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USO DI ATTREZZI MANUALI MANIPOLAZIONE MANUALE DI OGGETTI Per la tipologia di attività svolte nelle scuole non vengono utilizzati utensili elettrici. Le disposizioni regolamentari sui requisiti di sicurezza per alcuni attrezzi manuali sono fornite dal D.P.R. 547/55, in vari articoli. Gli utensili elettrici portatili rientrano nelle previsioni del D.Lgs. 81/08 “materiale elettrico bassa tensione”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione, protezione ed igiene richieste. Esistono peraltro dei rischi residui collegati soprattutto a fattori comportamentali, che possono essere tenuti sotto controllo con una adeguata informazione e organizzazione del lavoro. Le principali misure organizzative e tecniche affinché gli attrezzi manuali si mantengano adeguati relativamente alla prevenzione degli infortuni sono di seguito indicate:

Fattore di rischio individuato: Uso di Utensili Manuali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli attrezzi manuali siano in buono stato e riposti in luoghi idonei in posizioni elevate siano usati con apposito sistema di fissaggio anticaduta gli spigoli acuminati o taglienti siano protetti da involucro durante il trasporto gli utensili elettrici siano dotati di doppio isolamento (marcati con due quadrati concentrici) la forma, le dimensioni, la pulizia degli oggetti siano tali da consentirne la manipolazione in sicurezza siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile- Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Informazione e Formazione Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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IMPIANTI ELETTRICI I quadri elettrici sono dotati di interruttore differenziale e magneto-termico. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine. I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 la legge 46/90 e relativo regolamento attuativo D.P.R. 447/91 e successive modifiche ed integrazioni. Esistono poi una serie di norme tecniche del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano. Le norme CEI costituiscono il riferimento dello “stato dell’arte”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Le documentazioni di legge (progetti, dichiarazioni di conformità, allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità) vengono acquisite e conservate presso gli uffici competenti. Impianti presso la sede: Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Impianti di sicurezza Presente Periodicità controlli

Impianti di messa a terra (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Impianti contro le scariche atmosferiche (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Stato dell’impianto (eventuale presenza di linee volanti, fili scoperti, fili nastrati, morsetti, prese sovraccariche): impianto in buono stato. Data ultima verifica: vedi “Allegato DVR - Elenco documenti presenti”

Fattore di rischio individuato: Impianti elettrici

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rischio di contatto diretto o indiretto, incendio, innesco di esplosioni

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

L’impianto elettrico è dotato di dichiarazione di conformità è correttamente mantenuto (verifica da parte di tecnico abilitato); è periodicamente verificato (messa a terra e scariche atmosferiche); i lavoratori sono stati formati ed informati sul rischio elettrico e sulle corrette procedure di utilizzo l’impianto è utilizzato conformemente ai parametri di progetto; altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

9

Medio

sottoporre l’impianto a manutenzione periodica informazione e formazione dei lavoratori verificare una volta al mese il funzionamento del pulsante

test posto sul quadro elettrico l’ultima verifica dell’impianto di messa a terra è del

2010, prendere contatti con gli uffici comunali per richiedere la verifica immediata

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Le dichiarazioni di conformità e i verbali di verifica periodica dell’impianto sono conservati presso la scuola. La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche deve essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica. Nessun operatore è abilitato ad eseguire lavorazioni su parti in tensione.

Impianti termici e di condizionamento

Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Matricola Tipologia Ubicazione Potenzialità Combustibile

Caldaia < 25 kW Metano

Ascensori e montacarichi (L. 1415/42 – e D.P.R. 162/99)

Matricola Tipologia Ubicazione Portata (Kg)

Primaria XX Giugno

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APPARECCHI CONTENENTI FLUIDI A PRESSIONE, SOGGETTI A VERIFICHE PERIODICHE

Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco, non vengono utilizzati apparecchi a pressione Fattore di rischio individuato: esplosione

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: esplosione

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P1

serbatoio d’aria non soggetto a verifica periodica da parte della USL; presente il manuale di uso e manutenzione; i lavoratori sono stati informati sul corretto utilizzo; è utilizzato conformemente ai parametri di progetto è utilizzato solo da personale adeguatamente formato ed informato; altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Nessuna

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ALTRI APPARECCHI O IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA:

Sistema prevenzione incendi La scuola risulta essere soggetta, nelle condizioni attuali, all’obbligo della certificazione di prevenzione incendi per la presenza di attività normate dal D.P.R. 151 del 01/08/2011.

Mezzi di prevenzione e lotta antincendio

Estintori portatili (Verifica mensile pressione effettuata dal personale interno e Controllo semestrale da ditta specializzata)

Idranti DN 45 (Verifica semestrale effettuata dal personale interno e collaudo quinquennale pressione impianto idrico)

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RETI E APPARECCHI DISTRIBUZIONE GAS Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco le reti di distribuzione gas esistenti sono quelle che servono le cucine e le centrali termiche. A monte delle stesse ci sono le valvole di intercettazione che interrompono il flusso di gas in caso di emergenza, i tubi generalmente sono di colore giallo. I requisiti normativi per le reti e apparecchi di distribuzione gas sono forniti dalle norme UNI CIG vigenti. Alcuni requisiti per le reti di gas sono inoltre contenuti nel D.P.R. 547/55 art. 244 (tubazioni e canalizzazioni) e artt. 236-237 (manutenzioni). Il fattore di rischio è pertanto oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Fattore di rischio individuato: Reti e Apparecchi Distribuzione Gas

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Esplosione, Incendio

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

tutti gli apparecchi sono dotati di apposita valvola di chiusura; le tubazioni degli apparecchi sono a norma non sono lasciati oggetti infiammabili vicino i fornelli E’ garantito un adeguata ventilazione nell’ambiente I fornelli sono dotati di termocoppia L’impianto è dotato di dichiarazione di conformità di adduzione del gas altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione sul Rischio Gas; Controllo periodico.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

La ventilazione: è l'apertura permanente che garantisce l'entrata dell'aria necessaria alla combustione del gas, la dimensione del foro necessario a far affluire l'aria per la combustione è regolato dalla normativa vigente e dipende da diversi fattori (potenzialità, tipo di apparecchio, compresenza di altri apparecchi, ecc) L'aerazione: che può essere permanente oppure no, serve al ricambio dell'aria necessaria, sia allo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare miscele con un tenore pericoloso di gas non combusti. Si deve tenere presente che la presenza di una delle due aperture non esclude l'esigenza di avere anche l'altra.Il dimensionamento ed il posizionamento di tali aperture deve essere realizzato, verificato e certificato da installatori abilitati. Il tubo di gomma: deve essere sostituito ai primi segni di deterioramento e comunque allo scadere dei cinque anni dalla data di produzione; direttamente sul tubo deve essere stampata la dicitura "da sostituire entro il (data)". Sul tubo de gas deve inoltre essere stampata una chiara indicazione che ne certifichi l'utilizzo per il tipo di gas combustibile e la norma di riferimento UNI 7140.

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APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO(Carrelli Elevatori, Autogrù, Grù a cavalletto, Grù a Rotazione in alto e in basso) Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco non vengono utilizzati apparecchi di sollevamento

Fattore di rischio individuato: Apparecchi di sollevamento

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

L’ apparecchio di sollevamento è fornito di adeguata targa di immatricolazione, installata in posizione visibile e indica: il nome del costruttore, il luogo e l’anno di costruzione e la portata massima

è presente il manuale di uso e manutenzione dell’apparecchio marchiato CE Le ispezioni periodiche sono effettuate con scadenza annuale da parte dell’Organo di Vigilanza.

Se le ispezioni periodiche non vengono eseguite dall’Organo di Vigilanza,il datore di lavoro le effettua attraverso un’ organismo notificato

Le ispezioni manutentive sono svolte da personale qualificato L’apparecchio è dotato di tutti i dispositivi di sicurezza altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Lieve 0 3

0

Assente

Nessuna

Medio 1

Grave 0

Gravissimo 0

Estremo 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ll carrello elevatore, ai fini della prevenzione, deve avere:

un solido tetto di protezione del posto di guida, per evitare che l'addetto possa essere colpito da materiale dall'alto; uno schermo in plexiglas o una rete metallica sulla parte posteriore del castello di sollevamento, solo se cartellista può venire a contatto con gli ingranaggi e

le catene durante il loro movimento, rimanendo seduto al posto di guida; una adeguata protezione intorno alle leve di azionamento per evitare la possibilità di urti accidentali, nel caso di leve ad innesto meccanico. Nel caso di leve

con molla a gas ad azione mantenuta (il cui rilascio riporta la leva in posizione di folle), la protezione non è necessaria; due valvole, una di non ritorno sul cassetto di distribuzione oleodinamico e una parzializzatrice di flusso sulla base del cilindro elevatore, per garantire l'arresto automatico del carico durante le fase di sollevamento oppure la discesa lenta in quella di abbassamento, in caso di guasti. VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO I rischi di incendio per attività specifiche sono oggetto di una vasta ed articolata regolamentazione di legge, a cominciare dal D.P.R. 547/1955 art. 36 e conseguente D.P.R. 609/59 al DPR 151/2011 e disciplinati dall’art. 47 del D.Lgs. 81/08. In ultimo è intervenuto il D.M. 10/03/98 che fornisce “Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

L’attività rientra fra quelle elencate nel DPR 151/2011 e pertanto soggetta al controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (VV.F.) e a Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.). Le tipologie di attività riscontrate sono:

Attività n. 74 “Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h”. Attività n. 67 “Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti, asili nido con oltre 30 persone presenti”.

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Fattore di rischio individuato: Incendio

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(D.Lgs. 81/08 – D.M. 10 marzo 1998 – normativa antincendio)

Sostanze combustibili: Materiale cartaceo, legna e legname arredi in materiale combustibile, anche in deposito finiture nel reparto materiale plastico derivati da petrolio Sostanze infiammabili: presenza ed utilizzo di liquidi infiammabili (oli, benzine, alcoli, vernici, solventi, ecc.) presenza ed utilizzo di gas infiammabili (processi lavorativi, becchi bunsen, …) Carico di incendio stimato: inferiore a 450 MJ/mq inferiore a 900 MJ/mq superiore a 900 MJ/mq Sorgenti di innesco: impianto elettrico in scarse condizioni attrezzature elettriche mal conservate (cavi rovinati, nastrati) collegamenti multipli su una stessa presa presenza ed uso di fiamme libere presenza di scintille e faville presenza di macchine a motore endotermico surriscaldamento di macchine elettriche (server, computer) sistemi generatori di calore portatili fumatori Altri fattori di rischio: affollamento persone non in grado di evacuare autonomamente (disabili) Attività soggetta al controllo periodico VVF si no Presidi antincendio compartimentazione estintori CO2 e Polvere idranti naspi impianto di spegnimento fisso impianto rilevazione incendi (fumo e calore) pulsanti di sgancio tensione sistema allarme manuale presidio quotidiano dei locali presenza e formazione di addetti alla lotta antincendio e gestione delle emergenze

Probabilità:

i quantitativi di materiale infiammabile sono sempre tenuti sotto controllo ed i quantitativi sono trascurabili o bassi; non ci sono fonti di innesco o sono tenute sotto controllo; Le lampade di illuminazione non sono vicine a materiale infiammabile Non sono presenti adattatori multipli nelle prese di corrente elettrica l’affollamento dei locali è limitato e/o sempre tenuto sotto controllo; gli addetti alle emergenze sono in numero sufficiente a coprire tutti i ruoli previsti dalle possibili emergenze; è stata fatta la formazione periodica a tutti gli addetti sui rischi e sulle norme comportamentali Le attrezzature antincendio devono essere manutenute e verificate regolarmente con frequenza semestrale da ditte

specializzate operanti nel settore previ accordi contrattuali; Esiste idonea cartellonistica che segnala il rischio di incendio, le vie di fuga, le uscite di sicurezza, i divieti (di fumare, ecc) La segnalazione delle vie di fuga in caso di incendio è ben visibile Le vie di fuga sono mantenute sgombre e costantemente fruibili Le luci di emergenza sono periodicamente verificate nella loro funzionalità Il piano di emergenza sia periodicamente verificato e aggiornato. E’ fornita a tutto il personale la necessaria informazione e formazione Gli addetti Antincendio ed evacuazione sono stati nominati e formati dal Datore di Lavoro altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di

Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0

4 8 Medio

Manutenzione periodica semestrale estintori portatili e rete idranti; presenza degli addetti antincendio; segnalazione delle vie di fuga e della posizione degli estintori; predisposizione planimetrie evacuazione sempre aggiornate formazione ed informazione del personale sulle procedure di emergenza.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO BIOLOGICO, CANCEROGENO MUTAGENO Il ciclo lavorativo non prevede l’uso deliberato di agenti biologici classificati. L’attività non rientra tra quelle per cui è previsto l’obbligo di vaccinazione antitetica. il personale operante non è esposto a rischi derivanti dall’utilizzo di agenti cancerogeni

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo VIII e Allegati IX, X, XI, XII e XII D.Lgs. 81/08)

Descrizione del rischio individuato:

1. diretto (manipolazione di virus o batteri)

2. rischi indiretti

Possibilità di contatti con virus, batteri, funghi, OGM, endoparassiti umani. Lavorazioni particolari con agenti biologici (ambulatori, ospedali, animali, fluidi biologici,

feci, ecc.) Lavorazioni particolari con microrganismi Lavorazioni particolari con coltura cellulare Rischio indiretto (tetano, ferite o tagli alle mani, impianti di condizionamento e piante,

presenza di pollini, derivati dermici di animali, punture di insetti, ecc.) in relazione con l’attività lavorativa svolta

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione e presenza ed analisi del rischio Batteri Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Virus Presente: ………………………………………………………………………………………………… Assente

Funghi Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Endoparassiti umani Presente ...................................................................................................................................... Assente

Altri parassiti Presente ...................................................................................................................................... Assente

Colture cellulari Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 3 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 4 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Attività particolari con rischio biologico Presente ......................................................................................................................................

Altri rischi biologici Presente: .....................................................................................................................................

Probabilità:

i luoghi di lavoro sono specificamente progettati allo scopo (non necessario); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); nell’impossibilità di uso di DPC sono utilizzati specifici DPI (non necessario); sono previste specifiche procedure di trattamento e/o manipolazione della sostanza infetta e/o

potenzialmente infetta (attività non prevista); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); sono definite le procedure di emergenza (non previsto); sono puntualmente rispettatate le prescrizioni di cui all’art. 273 ed art 274 c.1 (non previsto); i lavoratori sono sottoposti a sorveglianza sanitaria; i lavoratori sono stati formati ed informati sui rischi e sulle procedure. altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3 0 Assente

Verifica periodica della presenza e del contenuto della Cassetta di Pronto Soccorso (quantità e scadenza dei prodotti);

Controllo dello stato di vaccinazione antitetanico dei dipendenti; Mantenimento della corretta igiene e pulizia personale e dei locali.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: Cancerogeno o mutageno

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 - Titolo IX Capo I e III e Allegati XLII e XLIII - art. 51 Legge 3/2003)

Uso di agenti cancerogeni nel processo lavorativo Presenza di agenti cancerogeni nell’ambiente Uso di agenti mutageni nel processo lavorativo Presenza di agenti mutageni nell’ambiente Fumatori negli ambienti di lavoro Esposizione ad amianto nelle strutture frequentate dai lavoratori Produzione di auramina con metodo Michler Attività con esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame o

nella pece di carbone Attività con esposizione alle polveri , fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a

temperature elevate Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcol isopropilico Esposizione a polveri di legno duro Esposizione a cloruro di vinile monomero Esposizione a benzene

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

RISCHIO MICROCLIMA Nei locali dei plessi in elenco non si fa uso di impianti di climatizzazione. Tenendo conto delle indicazioni fornite dal D.P.R. 303/56 per quanto concerne il microclima degli ambienti di lavoro si è proceduto a valutare l’adeguatezza della temperatura, dell’umidità, del ricambio d’aria. Non sono stati effettuati rilievi strumentali per verificare la qualità dell’aria in ambiente di lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Microclima

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Temperatura controllata Esiste la possibilità di fornire adeguato ricambio orario di aria sia con metodi naturali che con

sistemi forzati Non esistono macchinari e/o impianti che possono produrre temperature estreme (forni,

celle frigorifere) Gli impianti di raffrescamento e riscaldamento sono soggetti a manutenzione preventiva e

periodica N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Medio

Informazione e formazione Rischio Microclima; Verificare sempre la presenza di un adeguato ricambio

d'aria naturale; mantenere il microclima il più possibile prossimo alla zona

del benessere termico; Installare ulteriori ventilatori nella cucina e nella palestrina

della Scuola Infanzia XX Giugno

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO ILLUMINAZIONE In generale l’illuminazione è data, oltre che naturalmente attraverso le superfici vetrate, da lampade a neon nelle aule e lampade fluorescenti nei servizi igienici. L’illuminazione degli ambienti di lavoro è trattata dall’art. 10 del D.P.R. 303/56 e per le vie di comunicazione (passaggi, disimpegni, corridoi, scale) dall’art. 7 del D.P.R. 303/56. Non esistono peraltro valori di riferimento con forza di regola tecnica per i livelli di illuminazione, ma solo dei criteri generali e dei riferimenti di buona tecnica (norma UNI 10380). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti dall’illuminazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. I luoghi di lavoro siano dotati di impianti di illuminazione naturale eventualmente integrata da illuminazione artificiale con livelli tali da salvaguardare sicurezza, salute e benessere dei lavori. Siano stati presi provvedimenti per evitare fenomeni di abbagliamento e zone d’ombra.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Illuminazione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Finestrature vetrate con sufficiente afflusso dell’illuminazione naturale Adeguate schermature alle finestre Presenza di illuminazione di emergenza Presenza di illuminazione artificiale

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

Informazione e formazione Rischio Illuminazione; Verificare periodicamente l’efficienza di illuminazione di

emergenza Installare adeguati tendaggi che limitino l’illuminazione

nella aule lato giardino e classi 4B e 4C della Primaria XX Giugno

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RUMORE Non sono presenti sorgenti di rumore. E’ presente solo il rumore dato dal vocìo continuo dei bambini o alunni presenti in alcuni ambienti non ben insonorizzati. Nella scuola il livello di rumorosità si mantiene inferiore ai valori inferiori di azione.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rumore

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Lex < 75 dBA P0 Lex > 75 dBA < 80 dBA P1 Lex > 80 dBA < 85 + fornit. DPI + formaz. dBA P2; Lex > 85 < 87 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. sanit P3; Lex > 87 <90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P4 Lex > 90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P5

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 3

3

Trascurabile

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Valori inferiori di azione Lex,8h= 80 dB(A) Ppeak= 135 dB(C) In caso di raggiungimento o superamento dei limiti, occorre prendere le seguenti misure: Formazione ed informazione dei lavoratori interessati e relativi rappresentanti sui rischi dell’esposizione a rumore; Messa a disposizione dei dpi ai lavoratori (uso obbligatorio solo per i minorenni); Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione dei lavoratori al rumore; Sorveglianza sanitaria dei lavoratori (su loro richiesta o qualora il medico competente ne conferma l’opportunità) Valori superiori di azione Lex,8h= 85 dB(A) Ppeak= 137 dB(C) In caso di livelli di rumore pari o superiori a tali valori, oltre a quanto sopra indicato, occorre prendere le seguenti misure: Sorveglianza sanitaria di tutti i lavoratori esposti; Delimitazione e contrassegno dei luoghi e delle attrezzature di lavoro interessati; Uso obbligatorio dei DPI Valori limite di esposizione Lex,8h= 87 dB(A) Ppeak= 140 dB(C) Tali valori non devono mai essere superati. Se ciò dovesse verificarsi, occorre prendere le seguenti misure: Adottare misure immediate per riportare i valori nei limiti; Individuare le cause dell’esposizione eccessiva; Modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

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RISCHIO VIBRAZIONI Nella scuola il livello di vibrazioni sono non significanti essendo inferiore ai valori inferiori di azione Qualora i lavoratori fossero esposti a livelli di vibrazione superiori ai valori d’azione devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria; devono inoltre essere informati e formati sul rischio specifico e, quando sono superati i valori d'azione, il Datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative,

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (mano/braccia)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.2 P1 (per esposizioni a vibrazioni A(8)>0.2 <1 m/s2; P2 (per esposizioni a vibrazioni A(8)<2,5 m/s2); P3 (per esposizioni a vibrazioni 2,5 m/s2 ≤A(8)≤ 4,5 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 4,5 m/s2 <A(8)≤ 5 m/s2);

inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni A(8)> 5 m/s2 ; su periodi brevi A(8) = 20 m/s2).

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (corpo intero)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.1 o in assenza di vibrazioni P1 (per esposizioni a vibrazioni 0.1 < A (8)<0.25 m/s2) P2 (per esposizioni a vibrazioni 0.25 < A(8) < 0.5 m/s2; P3 (per esposizioni a vibrazioni 0.5 m/s2 ≤A(8)≤ 0.75 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 0.75 m/s2 <A(8)≤ 1 m/s2); P5 inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni 1 m/s2 <A(8)≤ 1.5 m/s2; solo su periodi brevi)

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Formazione e informazione del personale addetto Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI Per la natura delle prestazioni rese non esiste una esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni ionizzanti Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0

2

2

Trascurabile

Informazione sul rischio Radiazioni ionizzanti

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni non ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni non ionizzanti (Campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF), Radiofrequenze, Microonde, Infrarosso)

Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria) N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Informazione del personale addetto sul rischio Radiazioni

non ionizzanti; La natura e l’entità del rischio sono tali da non rendere

necessaria una valutazione più dettagliata (art. 181 c. 3 D.Lgs. 81/08).

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili in azienda, si stima che l’esposizione alle radiazioni ottiche sia estremamente contenuta (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

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RISCHIO CARICO DI LAVORO FISICO L’attività svolta comporta il possibile sollevamento di bambini, soprattutto nella scuola dell’infanzia, che possono arrivare anche a circa 15 kg (chilogrammi) di peso. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dagli artt. 167, 168 e 169 del D.Lgs. 81/08. I rischi dorso-lombari sono stati pertanto valutati tenendo conto degli elementi di riferimento contenuti nell’allegato VI° considerando le caratteristiche del carico, lo sforzo fisico richiesto, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze connesse all’attività. Sono inoltre stati considerati i fattori individuali di rischio (idoneità fisica, indumenti, informazione e formazione). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti da carico di lavoro fisico siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

Il carico di lavoro fisico sia tale da non provocare eccessivo affaticamento o rischi dorso-lombari, torsione del tronco, movimenti bruschi, posizioni instabili

si eviti la manipolazione senza ausilio di mezzi meccanici di pesi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne

la forma e il volume dei carichi permettano di afferrarli con facilità e la struttura esterna non comporti rischio di lesioni

Il pavimento sia idoneo alle attività fisiche e lo spazio libero in verticale permetta l’agevole svolgimento della mansione. RISCHIO CARICO DI LAVORO MENTALE L’attività svolta non richiede la memorizzazione di informazioni e di dati tali da provocare eccessivo affaticamento degli operatori. La valutazione del carico di lavoro mentale corrisponde all’esigenza di stabilire il livello di attenzione richiesto al lavoratore per lo svolgimento delle mansioni proprie. Sono stati valutati aspetti quali il livello di attenzione richiesto per l’esecuzione del lavoro, le conseguenze di eventuali errori, il ritmo di lavoro, le informazioni ed i dati trattati durante il lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Il carico di lavoro mentale sia tale da non provocare eccessivo affaticamento degli operatori, in quanto costoro hanno un adeguato controllo del ciclo lavorativo. Le informazioni siano facilmente percepibili e comprensibili e siano fornite con modalità e frequenze tali da non richiedere eccessivi sforzi mentali e di memorizzazione di dati.

RISCHIO VIDEOTERMINALI La tipologia dell’attività comporta l’utilizzo di Video Terminali. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dal titolo VII del D.Lgs. 81/08, con i chiarimenti forniti dalla Circolare Ministero Interno n° 4 del 01/03/02. In materia è inoltre stato emesso lo specifico Decreto Ministero Lavoro del 02/10/00. I dipendenti che svolgono mansioni amministrative vengono regolarmente sottoposti a visita dal medico competente ogni due anni, al fine di verificare lo stato di salute determinato dall’uso continuo di videoterminali, che può creare:

rischi per la vista e gli occhi

posture ed affaticamento fisico e mentale

condizioni ergonomiche errate e possibili rischi ambientali (uso stampanti con scarsa aereazione dei locali)

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Videoterminale

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Video terminali marcati CE e acquisiti negli ultimi tre anni VDT posizionati correttamente rispetto alle sorgenti di illuminazione Illuminazione adeguata per il posto di lavoro come da norma UNI EN 12464-1:2004 Postazioni ergonomiche, sia della scrivania che della seduta Utilizzo del VDT per un periodo inferiore a 20 ore settimanali (no nomina M.C.) Sorveglianza sanitaria specifica Pause possibili durante l’attività al VDT ed evitata la monotonia delle operazioni Software e hardware adeguati alla tipologia di lavoro.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulla possibilità di ottimizzare autonomamente la postazione del VDT;

verifica del posizionamento dei VDT rispetto alle sorgenti di illuminazione principali;

formazione sul Rischio Videoterminale art. 37 del D.Lgs.81/08

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI In considerazione del fatto che la prevenzione dei rischi è fortemente influenzata dal fattore umano e dai molteplici aspetti gestionali, sono stati presi in considerazione aspetti quali: le caratteristiche delle mansioni, la preparazione dei lavoratori, il livello di conoscenza dell’operatore sull’intero ciclo, la definizione delle funzioni, le relazioni interpersonali, il trattamento dei suggerimenti, le turnazioni, il lavoro notturno.

Fattore di rischio individuato: Rischio aspetti organizzativi e gestionali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

il lavoro sia svolto secondo procedure di sicurezza e prevenzione chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi siano chiamati a contribuire

compiti funzioni e responsabilità siano chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali

sia definito un programma per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di prevenzione dei rischi, in funzione della valutazione dei rischi

i lavoratori partecipino all’analisi dei rischi, mediante la consultazione dei rappresentati per la sicurezza e anche mediante somministrazione di questionari, riunioni, ecc. e si tenga costantemente conto dei suggerimenti dei suggerimenti formulati dai lavoratori, anche tramite i loro rappresentanti

si svolga con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi.

altro…… N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulle procedure di sicurezza presenti; Formazione art. 37 del D.Lgs.81/08; Partecipazione riunione periodica per analizzare la

documentazione in tema di sicurezza.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

FORMAZIONE E INFORMAZIONE Definire programmi di formazione ed informazione che riguardano i seguenti argomenti: Corsi formazione in base all’ accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, ai sensi dell’art.37 del D.L.vo 81/08, che invita il datore di lavoro a garantire che ciascun lavoratore riceva adeguata formazione in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a:concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

L’efficacia delle azioni per la prevenzione e la protezione dai rischi è fortemente influenzata dal livello di consapevolezza posseduta dalle risorse umane. La formazione e l’informazione devono quindi essere erogate sulla base di una specifica analisi dei fabbisogni che è stata eseguita coinvolgendo i servizi preposti. Tenendo conto della situazione attuale, la situazione appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti.

Le principali misure affinché i rischi connessi con gli aspetti della formazione e dell’informazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. Tutti i lavoratori ricevano una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi alla mansione ricoperta. L’informazione sui rischi specifici sia fornita con le modalità più appropriate, includendo riunioni, opuscoli, segnaletica, ecc.. Siano realizzati specifici moduli formativi per i Rappresentanti dei Lavoratori, e per gli addetti alle emergenze, antincendio e pronto soccorso. RISCHIO ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE Le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’immobile sono affidate all’Unità Operativa preposta dell’Amministrazione Comunale, Settore Servizi Sociali Culturali e Sportivi alla Persona, U.O. Edilizia Scolastica mentre per impianti o altri elementi particolari come sistemi antincendio, sono affidate a ditte esterne specializzate. Le principali misure affinché i rischi connessi con la manutenzione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo prevedono l’effettuazione di manutenzione periodica e di collaudo di ambienti, attrezzature, impianti, macchinari e loro parti che presentino rischi per i lavoratori e ne esista documentazione scritta. Si richiedono specifiche procedure di gestione della manutenzione. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Le uniche attività per il quale vanno utilizzati Dispositivi di Protezione Individuale sono le attività di pulizia. L’uso dei dispositivi di protezione individuale è normato dal D. Lgs. 81/08 (Titolo I Capo III) e da vari articoli del D.P.R. 547/55 e D.P.R. 303/56. La commercializzazione e la marcatura CE dei D.P.I. sono regolamentati dal D.Lgs. 475/92 e D.Lgs. 10/97. Sono stati valutati i rischi non eliminabili con altri mezzi per i quali è necessario l’uso dei D.P.I.; sono state individuate le caratteristiche dei D.P.I. necessari. Le principali misure affinché i rischi connessi con i D.P.I. siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono:

l’aggiornamento della valutazione sulle esigenze dei D.P.I. la consultazione nella scelta dei D.P.I. più idonei informazione e formazione circa la necessità ed il corretto uso degli stessi obbligo dell’uso dei D.P.I. e sanzioni per i lavoratori inadempienti emissione di apposite procedure di gestione per l’assegnazione e la manutenzione dei D.P.I..

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EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO

Possibili situazioni di emergenza: Incendio Primo soccorso Infortunio del personale La gestione delle emergenze, della lotta antincendio e la predisposizione di un servizio o di presidi per il pronto soccorso è richiesta dal D.Lgs. 81/08 (Tit.I Capo III) e dal D.P.R. 303/56. Sono state valutate le specifiche situazioni degli ambienti di lavoro (attività svolte, personale presente, personale soggetto a visite periodiche) al fine di stabilire l’estensione dell’organizzazione per la lotta contro le emergenze. Tenendo conto della situazione attuale, questa appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti. Le principali misure affinché i rischi connessi con le situazioni di emergenza siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono: la predisposizione di un Piano di Emergenza che comprenda un Piano Antincendio ed un Piano di Evacuazione, il cui contenuto sia adeguato alle

necessità degli ambienti di lavoro, noto ai lavoratori e ove possibile periodicamente simulato l’esistenza di adeguati presidi per il pronto soccorso la formazione e l’aggiornamento degli addetti alle emergenze e alla lotta antincendio.

SORVEGLIANZA SANITARIA La sorveglianza sanitaria è prevista sia per le insegnanti che per gli addetti alle pulizie, rispettivamente per la movimentazione dei carichi e per l’utilizzo di sostanze chimiche. Le principali misure affinché la sorveglianza sanitaria possa efficacemente dispiegarsi sono di seguito indicate. Esista una collaborazione attiva fra datore di lavoro, medico competente, servizio di prevenzione e protezione, rappresentanti dei lavoratori. Il personale che svolge le attività elencate sia sottoposto a sorveglianza sanitaria secondo il programma ed i protocolli eventualmente definiti dal Medico competente. Siano emesse apposite procedure di gestione. RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo e quindi può portare a problemi di salute mentale e fisica. Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative in loro. L’individuo è in grado di sostenere un’esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata ad una pressione intensa. Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione, può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Un alto assenteismo, conflitti interpersonali o frequenti lamentele da parte dei lavoratori sono alcuni dei sintomi che possono rivelare la presenza del problema.

INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI DI STRESS DA LAVORO CORRELATO

Analisi di fattori quali l’organizzazione e i processi di lavoro (monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità, incertezza elevata, pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità-conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, orari imprevedibili, ecc.).

Le condizioni e l’ambiente di lavoro (problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro, esposizione ad un comportamento illecito, a sostanze pericolose, ecc.).

La comunicazione e la relazione (incertezze circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, difficoltà rapporti con colleghi, personale, utenza, ecc.).

I fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.). Da una valutazione effettuata tramite una check-list a compilazione individuale risulta ”adeguata” la considerazione dei fattori di rischio stress.

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Stress Lavoro Correlato

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Note: si rimanda allo specifico documento di valutazione del rischio stress lavoro-correlato allegato al presente documento

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO CAMPI ELETTROMAGNETICI: In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili, si stima che relativamente alle macchine e attrezzature rientranti nell’elenco delle “attrezzature giustificabili”, i valori di esposizione siano inferiori ai valori di azione definiti nel D. Lgs. 81/2008 (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Campi elettromagnetici

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Non si evidenziano, in prima stima, livelli di campi elettromagnetici superiori a valori inferiori di azione

Assenti cabine Media Tensione/Bassa Tensione Non si evidenzia possibilità di interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici

(compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati) Non si evidenzia rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con

induzione magnetica superiore a 3 mT Non si evidenzia possibilità di innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori); Non si evidenzia possibilità di incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali

infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Informazione generica sul rischio; Verifica preventiva all’acquisto che la strumentazione

elettronica sia dotata di dichiarazione di conformità e.m. del produttore.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI:

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO/POSTURALE

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Movimentazione manuale dei carichi

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Movimentazione manuale sporadica e di carichi minimi; Sforzi fisici minimi; Presente protocollo sanitario; Lavoratori informati sulle corrette modalità di movimentazione e sollevamento dei carichi.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Formazione e informazione del personale sul Rischio

MMC Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO:

Fattore di rischio individuato: TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cartellonistica

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Conoscenza segnaletica da parte dei lavoratori Informazione periodica ai lavoratori sulla tipologia della segnaletica installata nell’area di lavoro e

affissa sui recipienti Verifica periodica della visibilità della cartellonistica. Le planimetrie sono costantemente aggiornate

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Integrare la segnaletica secondo necessità; Formazione e informazione del personale addetto; Illustrazione planimetrie emergenza, vie di esodo e

ubicazione presidi antincendio.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INFORTUNISTICO:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Scivolamento o inciampo

Traumi derivanti da scivolamenti o inciampi durante la percorrenza delle superfici di lavoro

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Pavimentazione priva di ostacoli fissi Pulizia e riordino quotidiani Assenza di parti in rilievo e avvallamenti Cavi e conduttori elettrici ridotti al minimo e posizionati lontano da passaggi e percorsi Percorsi e passaggi liberi da materiali e ingombri fissi o mobili che ostacolano la normale

circolazione. È evitato qualsiasi accumulo e deposito di materiale lungo i percorsi di esodo, avanti le uscite, anche in maniera temporanea. N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0

3 6 Medio

Periodica pulizia dei pavimenti; collocazione degli oggetti in zone non soggette al

passaggio; durante le attività i lavoratori seguono le disposizioni,

compreso l’uso dei DPI e le norme procedurali. Informazione e formazione ai lavoratori Nelle aule dove sono state installate le LIM, occorre

convogliare i fili in apposito corugato;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Documento di Valutazione dei Rischi – Istituto Comprensivo Perugia 3 Rev.1 del 07 Aprile 2015

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cadute di persone o materiale dall’alto

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Faldoni e documenti immagazzinati in modo da non provocare cadute Scaffalature di recente realizzazione e quelle destinate all'immagazzinamento dei

documenti più pesanti sono ben ancorate contro il rischio di ribaltamento Il peso del materiale stoccato risulta sempre adeguato alla portata dello scaffale stesso Utilizzo di scale idonee per prelevamento materiale da piani alti delle scaffalature Assenti aree di lavoro con rischio specifico (coperture, fosse …)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

6

Medio

Verifica periodica che la documentazione degli uffici e il materiale del magazzino venga depositata correttamente;

Fissare gli armadi al muro per evitare che possano ribaltarsi.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato:

INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Elettrocuzione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Macchinari collegati all’impianto di terra Impianto (prese multiple e prolunghe) non sovraccaricato Macchine elettriche CE Verifica periodica dello stato di spine, prese, conduttori e interruttori, compresi quelli

posizionati nei quadri elettrici Verifica periodica dell’impianto di terra da parte di ditta autorizzata Formazione ed informazione dei dipendenti sulle corrette operazioni da effettuare in

presenza di parti elettriche (impianto e attrezzature) Verifica periodica dell’efficienza degli apparecchi elettrici. altro …….

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

Verifica periodica dello stato dei conduttori, delle prese e

spine di collegamento; Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Effettuare la verifica dell’impianto di messa a terra

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Documento di Valutazione dei Rischi – Istituto Comprensivo Perugia 3 Rev.1 del 07 Aprile 2015

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Punture, tagli, abrasioni, urti, colpi, impatti, compressioni

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenza di lavorazioni tipiche che possano provocare tali pericoli Lavoratori informati in merito al corretto uso di cutter (taglierine) e forbici Layout dell’ufficio ottimizzato, al fine di minimizzare gli spigoli vivi di armadi, scrivanie o scaffali Pareti prive di sporgenze pericolose I termosifoni presentano bordi arrotondati o sono adeguatamente protetti; I vetri delle finestre o porte finestre sono doppi o presentano pellicole di protezione

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Incurabilità/Intrattabilità

0 3

9

Medio

Idonea visibilità dei locali; protezione e segnalazione adeguata di spigoli, sporgenze

o chiodi pericolosi e loro eliminazione, protezione o segnalazione adeguata;

informazione e formazione del personale; Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Controllo dello stato delle vetrate, Nell’attesa della sostituzione dei vetri non a norma,

installarepellicole in plastica sui vetri non a norma per limitare i danni in caso di rottura;

Rapidità

1

Irreversibilità

1

Evolutività

0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Contatto con parti in movimento delle macchine

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P0 (Assenza di organi o parti di macchine in movimento)

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Divieto di rimuovere le protezioni di qualsiasi macchina con parti in movimento presente negli uffici (stampanti, fotocopiatrici);

Formazione specifica ex art. 37 D.Lgs.81/08

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INCIDENTI STRADALI:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO (IN ITINERE)

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Incidenti stradali durante gli spostamenti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Rispetto del codice della strada. Verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto. Astinenza di alcolici prima e durante la guida. Utilizzo delle di cinture di sicurezza.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 4

4

Basso

verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO ESPLOSIONI

Art. 290 D. Lgs 81/08) - Non vi è il rischio legato alla presenza e formazione di zone ATEX

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Fattore di rischio individuato: Esplosioni Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 – D.lgs. 233/03 – CEI EN 60079-10 - CEI EN 50281-3)

presenza o possibile formazione di aree con atmosfere esplosive presenza di fonti di accensione per atmosfere esplosive utilizzo di sostanze o processi che possano provocare la formazione di atmosfere esplosive condizioni ambientali che possono comportare la formazione di atmosfere esplosive (carenza ventilazione)

Polveri Individuazione zona: Zona 20 Zona 21 Zona 22

Gas – Vapori – Nebbie Individuazione zona: Zona 0 Zona 1 Zona 2

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sul rischio; Mantenere adeguata ventilazione al locali tecnico dove è

ubicata la caldaia;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

ERGONOMIA

Il datore di lavoro ha distribuito ai dipendenti un test anonimo per la valutazione del rischio con il metodo di proposto in premessa (metodo di valutazione Rohmert). Gli indici di rischio ottenuti dall’analisi dei 5 questionari compilati dagli impiegati sono i seguenti:

IMPIEGATI

Basso Medio Alto Altissimo

Valutazione posto di lavoro 5

Valutazione attrezzature/macchinari 5

Valutazione metodi di lavoro e produzione 5

Tot. 15

RISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Le sostanze chimiche presenti sono quelle che vengono utilizzate per la pulizia dei locali.

D. Lgs. 81/08 Titolo IX “Sostanze pericolose” - Capo I - Protezione da agenti chimici D.Lgs. 02/02/02 n. 25 “Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro”.

L’analisi dei rischi è fatta in base alla rilevazione delle sostanze e preparati chimici presenti nell’ambiente di lavoro o utilizzati per lo svolgimento della mansione. Di seguito si riporta a titolo esemplificativo, l’elenco delle sostanze chimiche comunemente utilizzate nei vari processi lavorativi.

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Tipo di sostanza o preparato chimico Nome commerciale Ditta produttrice Etichetta

(1) P / NP

(2) Acido cloridrico

Xi P

Brillantante per lavastoviglie

NP

Detergente liquido per le mani

NP

Detergente clorativo per lavastoviglie

P

Detersivo liquido igienizzante per Pavimenti

NP

Detergente per pulizia superfici

NP

Detersivo per lavaggio manuale stoviglie

NP

Detersivo liquido igienizzante per pavimenti

NP

Polvere per lavatrice

NP

Candeggina

Xi P

Crema detergente per superfici dure

NP

Polvere abrasiva per pulizie

NP

Emulsione antisettica

NP

Disincrostante liquido

P

Detergente liquido multiuso

NP

Legenda:

Valutazione dei rischi Vanno prese in considerazione le Schede di sicurezza approntate dal fornitore del prodotto, per determinare i fattori di rischio o pericoli, per la sicurezza e per la salute, connessi con l’uso o la presenza della sostanza o preparato chimico. Le schede di sicurezza permettono inoltre di identificare le misure di prevenzione e protezione ed i dispositivi di protezione individuale da utilizzare (D.P.I.). Livello di rischio chimico basso da sostanze chimiche generiche non pericolose Le sostanze chimiche presenti sono generiche e non pericolose, ma come da consultazione delle schede di sicurezza, presentano dei rischi per i lavoratori che le utilizzano. Dalla consultazione delle schede di sicurezza si sono rilevati rischi quali:

rischio agli occhi per irritazioni e danni corneali

rischio alla pelle per irritazioni

irritazioni all’apparato respiratorio di lievi entità

evitare il contatto di terzi non autorizzati

ingestione o inalazione vietata Il livello dell’esposizione è modesto. L’esposizione ha una durata limitata. Il contatto può essere di tipo diretto o indiretto. In tal caso (livello di rischio basso) si attuano le comuni procedure di lavoro per i prodotti di uso e consumo, tra cui:

dispositivi di protezione individuale

ventilazione dei locali di lavoro durante l’uso delle sostanze chimiche, anche se possiedono un rischio ridotto

conservazione dei prodotti chimici lontano dalla portata di persone non autorizzate Inoltre:

sono messi a disposizione dei lavoratori e sul posto di lavoro le schede di sicurezza e tossicologiche dei prodotti chimici la copia della presente analisi è messa a disposizione del medico competente per ogni osservazione di merito il personale è poi informato con specifiche riunioni a cura del servizio di prevenzione e protezione I prodotti chimici vanno lasciati nei loro appositi contenitori vanno conservati in locali separati o in appositi armadi e chiusi a chiave le schede tossicologiche vanno lette attentamente da tutti i lavoratori esposti i contenitori vuoti vanno smaltiti correttamente senza disperdere il contenitore stesso nell’ambiente i quantitativi di sostanze chimiche vanno prelevati con moderazione secondo le esigenze e secondo eventuali indicazioni riportate nelle schede

tossicologiche e/o nelle istruzioni per l’uso deve essere esposta idonea e sufficiente segnaletica di sicurezza, conforme al D.Lgs. 493/96

(1) E = esplosivo - O = Comburente - C = Corrosivo - N = Pericoloso per l’ambiente - T = Tossico - T+ = Molto tossico - Xn = Nocivo - F = Infiammabile - F+ = Altamente infiammabile - Xi = Irritante

(2) P: Classificato pericoloso – NP: Classificato non pericoloso

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Misure di prevenzione e protezione Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi chimici siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

siano disponibili le schede di sicurezza di tutte le sostanze chimiche presenti e ne siano successivamente estratte opportune istruzioni di sicurezza sia erogata una adeguata informazione e formazione sul rischio pericoloso derivante dall’uso di sostanze chimiche la manipolazione di sostanze pericolose per la salute (se presenti) venga effettuata esclusivamente da personale competente i lavoratori dispongano di idonei dispositivi di protezione individuale, sia per proteggere le vie respiratorie che per proteggersi da contatti accidentali

attraverso la pelle o gli occhi, siano formati circa il loro uso e siano tenuti ad utilizzarli tutti i recipienti riportino l’indicazione scritta del nome e del codice numerico del prodotto contenuto e dei rischi associati sia previsto espresso divieto di fumare, bere o mangiare nei detti locali i residui di sostanze chimiche pericolose (toner dismessi stampanti e fotocopiatrici, cartucce di stampa a getto di inchiostro, solventi e reagenti esausti,

tessuti impregnati, fusti vuoti ecc.) siano depositati in contenitori atti ad evitare sversamenti, in apposito locale e conferiti a smaltitore autorizzato

Conclusione sul livello di rischio In base alla valutazione precedente e all’attuazione di adeguate misure preventive e protettive, si ritiene che i lavoratori risultano esposti ad un livello di rischio BASSO per le sostanze non pericolose.

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Fattore di rischio individuato: CHIMICO

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo IX D.Lgs. 81/08)

Rischio di allergie, ustioni, dermatiti e avvelenamento.

inalazione, contatti (getti, schizzi) o ingestione con agenti chimici, in particolare durante le fasi di pulizia contatti/inalazione di polveri aerodisperse, comprese quelle causate dal toner (stampanti, fotocopiatrici, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi, necessari per la lavorazione dei manufatti esposizione ad agenti chimici pericolosi, formati da processi di lavoro (fumi di saldatura, vapori, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi per la presenza in ambiente

TABELLA 1

Nella tabella sottostante vengono individuati gli agenti chimici utilizzati o presenti nei luoghi di lavoro ed identificati quelli pericolosi. TAB. 1 - INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI UTILIZZATI E RELATIVI CONSUMI MEDI

N. Materiale Quantitativo medio Simboli Frasi di rischio Presenza di elementi pericolosi e

concentrazioni

Modalità /limite esposizione in

mg/m3

Tempo esposizione

addetti

Agente pericoloso

1 TONER IN POLVERE

-

-

-

ACGIH TLV-TWA: 10 mg/m3 parte respirabile 3 mg/m3 parte inalabile

Limitato al momento della

sostituzione

Note:

1) I parametri che definiscono la pericolosità dell’agente sono riferiti alla sostanza o preparato nel suo complesso. Il significato delle frasi di rischio e dei consigli di prudenza, riportati all’interno della tabella, è spiegato nell’appendice; tali frasi sono riportate, come identificativo dell’agente chimico, al paragrafo 15 delle schede di sicurezza dei prodotti analizzati. Le schede di sicurezza oggetto di attenzione sono inserite in Allegato.

2) I livelli di riferimento, che prendono il nome di valori limite di esposizione, sono stati fissati per la maggior parte delle sostanze chimiche presenti negli ambienti lavorativi. I più importanti valori limite di esposizione sono i cosiddetti “TLV” elaborati dall’Associazione degli Igienisti Americani (ACGIH), ed indicano le concentrazioni delle sostanze disperse nell’aria alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente senza alcun effetto negativo per la salute: più il TLV è basso e più una sostanza è pericolosa, in quanto basta una piccola quantità presente nell’ambiente di lavoro per creare una situazione di rischio. Al fine di semplificare la valutazione degli inquinanti in ambiente di lavoro, gli Igienisti Americani dell’ACGIH hanno definito i TLV in 3 categorie:

TLV-TWA (Threshold Limit Value - Time Weighted Average) TLV-STEL (Threshold Limit Value - Short Term Exposure Limit) TLV-C (Threshold Limit Value - Ceiling)

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TAB. 2 - VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO CHIMICO PER GLI AGENTI PERICOLOSI

N Materiale Ag. Pericoloso

di tipo

Fase o operazione di

lavoro che espone a rischio

Sistemi di lavorazione, attrezzature e procedure

N. dei lavoratori esposti

Misure igieniche adottate Misure di protezione

adottate

Conclusioni di azioni di

sorveglianza sanitaria

Conclusioni di indagini ambientali

Rilevante / non rilevante per la

salute

Basso / non basso per la

sicurezza

Note

1 TONER IN POLVERE Tipo 3

Sostituzione cartuccia o

operazioni sulla stampante o fotocopiatrice

Sostituzione cartuccia o operazioni sulla stampante o fotocopiatrice: operazioni

manuali. Posizionamento ed utilizzo delle macchine che utilizzano il toner in ambiente ventilato. In caso di dispersione, le polveri del toner vengono rimosse con straccio bagnato,

evitando aspirapolvere.

Impiegati

Accurata pulizia delle mani dopo la sostituzione. Gli addetti hanno a

disposizione guanti in lattice da usare durante la suddetta

operazione

Vedere relazione sanitaria del MC.

Non presenti campionamenti

ambientali

Irrilevante

Basso Vedi

p.to (1)

(1) Poiché le operazioni di sostituzione sono sporadiche e avvengono in ambiente adeguatamente aerato, non si ritiene necessario procedere ad ulteriori approfondimenti del livello di rischio.

La scuola conserva le Schede di Sicurezza dei prodotti chimici, dalla cui analisi è stata effettuata la valutazione del Rischio Chimico. Campionamenti ambientali o personali eseguiti: non eseguiti Misure di prevenzione e protezione: forniti DPI e formazione del personale Registro degli esposti: non necessario.

Elenco DPI forniti agli addetti:

DPI DESCRIZIONE

Guanti in gomma per protezione da agenti chimici

Mascherina di protezione

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO LAVORO MINORILE

LAVORO MINORILE Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore Lo sviluppo e la formazione di un minore non si ritiene ancora completata, pertanto le mansioni che può svolgere sono limitate e in relazione alla idoneità al lavoro data dal Medico Competente.

Non sono presenti giovani di età inferiore ai 18 anni, non più soggetti all’obbligo scolastico; presso la Società, allo stato attuale, non è prevista l’assunzione di lavoratori minori. Viene comunque impostata la seguente valutazione al fine di prevedere eventuali rischi per il minore e verificare preventivamente le procedure da attuare nei confronti dello stesso.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Tipologia del rischio Disposizioni nei confronti del minore

FISICO

lavori in atmosfera a pressione superiore a quella naturale

rumore

Fornitura di DPI e addestramento sul corretto uso e obbligo di uso in caso di presenza di lavorazioni rumorose (> 80 dB(A)). Evitate lavorazioni in presenza di lavorazioni con livello di rumore superiore a 85 dB(A)

BIOLOGICO presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o

trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Controllo preventivo della vaccinazione obbligatoria. Vietato accesso in ambienti a rischio specifico. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

CHIMICO contatti con agenti chimici classificati, compresi piombo e

amianto Non è previsto da parte di minori l’utilizzo né la manipolazione di sostanze chimiche classificate pericolose.

PROCESSI E LAVORI

Processi e lavori di cui all’allegato XLII del D.Lgs. 81/08 Lavori disciplinati dal D.P.R. 302/56 Lavori in serragli contenenti animali feroci o velenosi

nonché condotta e governo di tori e stalloni Lavori di mattatoio Lavori comportanti la manipolazione di apparecchiature

di produzione, di immagazzinamento o di impiego di gas compressi, liquidi o in soluzione.

Lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti chimici classificati

Lavori edili di demolizione, allestimento e smontaggio delle armature esterne ed interne delle costruzioni

Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione Lavori il cui ritmo è determinato dalla macchina e che

sono pagati a cottimo Esercizio dei forni a temperatura superiore a 500° C;

operazioni di demolizione, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi.

Lavorazioni nelle fonderie Produzione di gomma sintetica; lavorazione della gomma

naturale e sintetica. Processi elettrolitici. Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe Produzione e lavorazione dello zolfo. Lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di

estirpazione del materiale, di collocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi.

Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere.

Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, polverizzazione, vagliatura a secco dei prodotti polverulenti.

Lavorazione dei tabacchi. Lavori di costruzione, trasformazione, riparazione,

manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i lavori di officina eseguiti nei reparti a terra.

Produzione di calce ventilata. Lavorazioni che espongono a rischio silicotigeno Manovra degli apparecchi di sollevamento a trazione

meccanica, ad eccezione di ascensori e montacarichi. Lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili. Lavori nei magazzini frigoriferi

L’attività della Società non rientra in quelle classificate nell’allegato XLII del D.Lgs. 81/08, né tra quelle disciplinate dal D.P.R. 302/56. Le attività comportanti lavori come evidenziati nella colonna a fianco svolte dalla Ditta saranno vietate a qualsiasi minorenne. Le eventuali presenze in ambienti in cui si svolgono attività come evidenziate nella colonna precedente sono causali ed in genere evitate.

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Lavorazione, produzione e manipolazione comportanti esposizione a prodotti farmaceutici.

Condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica nonché lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione in moto.

Operazioni di metallizzazione a spruzzo Legaggio ed abbattimento degli alberi Pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione. Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili,

del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli. Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali. Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata. Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad

albero flessibile e altri strumenti vibranti; uso di pistole fissachiodi.

Produzione di polveri metalliche Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o con

fiamma ossidrica o ossiacetilenica. Lavori nelle macellerie che comportano l'uso di utensili

taglienti, seghe e macchine per tritare.

Il minore, prima di effettuare qualsiasi attività, viene addestrato da personale esperto e viene informato sul divieto di effettuare le seguenti lavorazioni: Utilizzare macchine ed utensili con organi in movimento;

Il lavoratore minorenne viene inoltre informato sul divieto di manipolare preparati chimici e sostanze pericolose di qualsiasi natura e genere. La movimentazione manuale dei carichi effettuata da parte del minore non riguarda mai carichi aventi pesi maggiori di Kg. 20.

La formazione ed informazione sui punti di cui sopra, ed ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08, viene svolta anche nei confronti dei titolari della potestà genitoriale.

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TUTELA E SOSTEGNO DELLE LAVORATRICI GESTANTI ED IN FASE DI ALLATTAMENTO (D.Lgs. 151/01) Tutte le Lavoratrici devono essere informate in particolare sulla presente scheda di valutazione dei rischi; è obbligatorio che comunichino al Datore di Lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato, affinché l'esposizione a qualsiasi rischio delle lavoratrici che possa compromettere la salute della lavoratrice o del feto e/o del bambino sia evitata, verificando la possibilità di modificare temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro delle lavoratrici stesse.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Individuazione delle misure adottate Interventi per ridurre o eliminare il rischio

BIOLOGICO

presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Formazione ed informazione specifica del personale. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

FISICO

Colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

le lavoratrici sono adibite a compiti e operazioni con colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti che potrebbero provocare lesioni del feto e/o il distacco della placenta

Per le insegnanti di sostegno ad alunni disabili o autistici, una volta accertato lo stato di gravidanza valutare caso per caso secondo funzionalità all’assistito. Le lavoratrici si dovranno astenere in gravidanza e fino a 7 mesi dopo il parto.

Movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari

presenza di rischi dovuti ai carichi sollevati dalle lavoratrici

elaborazione scheda NIOSH

Movimentazione manuale dei carichi minimizzata o nulla da parte delle lavoratrici; in caso di stato di gravidanza, le lavoratrici non andranno a movimentare carichi di alcun tipo (es. faldoni), né posizionare documentazioni o fascicoli ad altezze superiori a 1,80 m. Per le maestre dell’infanzia prestare attenzione a non sollevare i ragazzini durante l’orario di lavoro.

Rumore rilevazioni strumentali LEX,8h inferiore a 80 dB(A) LEX,8h tra 80 e 85 dB(A) LEX,8h tra 85 e 87 dB(A) LEX,8h superiore a 87 dB(A)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere vengono spostate nei reparti e negli uffici con minimo livello di rumore.

Radiazioni ionizzanti e non esposizioni a radiazioni IR o NIR. eventuali lavori al VDT sono effettuati per orari inferiori a 20 ore/settimana su monitor aventi minima emissione di radiazioni (CE)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere verranno ad operare il VDT con orari ridotti e senza continuità.

Sollecitazioni termiche presenza di sollecitazioni termiche localizzate presenza di sbalzi di temperatura

Le lavoratrici gestanti o le puerpere andranno ad operare in ambienti con il massimo benessere termico

Posture, movimenti e spostamenti

necessità di spostamenti continui sedute e postazioni scomposte e scomode inadeguata formazione sulla corretta postura

e motivazione delle lavoratrici a seguire le corrette procedure posturali

mansioni tali da imporre alla lavoratrice di mantenere una scorretta postura

Gli spostamenti per le lavoratrici sono minimizzati. Le postazioni e le posture sono idonee, ergonomiche e sufficientemente comode. Possibili pause e cambiamenti di posizione al fine di minimizzare la sedentarietà del lavoro

ORGANIZZATIVO

Fatica mentale e fisica e altri disagi connessi all'attività svolta (mobbing, stress, ecc.)

inadeguata preparazione delle lavoratrici necessità di effettuare le lavorazioni che provocano stress e disagi

La preparazione delle lavoratrici è conforme con l’attività lavorativa svolta. Le lavorazioni sono sufficientemente brevi La tipologia del lavoro viene programmata in maniera preventiva, al fine di limitare i disagi alla gestante e alla puerpera lavoratrice.

CHIMICO

Contatti, manipolazioni, inalazioni con agenti chimici pericolosi

Nel caso di stato di gravidanza le mansioni che prevedono contatto con agenti chimici classificati come pericolosi vengono evitate.

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SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° “A. FABRETTI” PIAZZA DEL DRAGO Il plesso è ubicato in Piazza del Drago nel cuore del centro storico cittadino in un edificio di particolare pregio e rilevanza architettonica. La sede scolastica ospita solo una parte dell’immobile. I restauri conservativi e funzionali in atto dalla fine del secolo scorso, hanno permesso, il recupero di molti spazi in modo più che soddisfacente, unico limite la dimensione minima delle aule che risulta inferiore alle prescrizioni di legge per problemi di natura strutturale. La struttura portante è in muratura, i paramenti esterni sono con intonaco civile e successivo tinteggio con tonalità sulla scala delle terre, infissi in legno, pavimenti in linoleum e klinker, manto di copertura di tipo tradizionale. La scuola primaria ospita 167 alunni 14 docenti e 2 unità personale A.T.A. Si ritiene congrua la designazione di complessivi 7 addetti al Servizio di Prevenzione. Non si rilevano particolari problematiche in riferimento al clima acustico della zona tali da giustificare interventi sostanziali per una corretta insonorizzazione degli spazi didattici. Il plesso è soggetto a rilascio certificato di prevenzione incendi (C.P.I.).

AMBIENTI DI LAVORO AREE DI TRANSITO E SCALE Le aree di transito sono i corridoi interni e le aree esterne dove sono i giochi, all’interno delle aule le aree di transito sono determinate dagli arredi. L’edificio preso in esame è a due pian ed ha scale interne, alcune hanno una rampa esterna di accesso alla scuola. Per gli edifici a più piani, i piani superiori sono accessibile tramite una scala interna. Le caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle aree di transito o vie di circolazione, nonché delle scale sono normate dal D.P.R. 303/56 (artt. 6-7-8-15-17) e dal D.P.R. 547/55 (artt. 7-8-10-11-13-14-16-17-26-27). Tali disposizioni sono state aggiornate dall’art. 63 del D.Lgs. 81/08.

Fattore di rischio individuato: Ambienti di lavoro, aree di transito e scale, vie e uscite di emergenza, vie di circolazione interne ed esterne

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cedimenti strutturali, Mancata salubrità o ergonomicità, cadute dall’alto, cadute in piano, cadute in profondità,, caduta di materiali, contatto con mezzi in movimento, vie di esodo non facilmente fruibili,esposizione ad agenti atmosferici

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli ambienti di lavoro, le aree di transito e le scale si mantengano in adeguate condizioni ciascun lavoratore disponga di uno spazio minimo adeguato (1,80 m2 lordi scuole D.M. 18/12/1975) la disposizione di arredi ed attrezzature sia idonea il pavimento dello spazio di lavoro sia mantenuto pulito le condizioni di illuminazione e microclima siano idonee al tipo di attività svolta eventuali oggetti sospesi o in posizione instabile non insistano in corrispondenza degli spazi di lavoro

o di passaggi pedonali le aperture sul pavimento siano protette da coperture e gli spazi elevati sono provvisti di idoneo

parapetto le porte di accesso normale e di emergenza siano apribili dall’interno, di dimensioni e numero

adeguato e non siano ostruite le aree di transito siano di dimensioni idonee, con pavimentazione uniforme e non scivolosa, senza

gradini e dislivelli pericolosi e non esistano accumuli di materiali in corrispondenza delle stesse le scale fisse a gradini dispongano di corrimano e presentino pedate dotate di materiale

antiscivolamento e siano mantenute pulite i parapetti siano alti almeno 1 metro le scale a mano si utilizzino solo in modo occasionale, siano del tipo a incastro con appoggi di testa e

di base antisdrucciolevoli le scale a compasso dispongano di adeguato elemento anti-apertura siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza l’edificio dal punto di vista strutturale è in buono stato e non è presente alcun rischio di crollo o

cedimento apparente altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Lieve 1 3

9

Medio

- Informazione e formazione; - Installare in prossimità degli scalini strisce antiscivolo - Far rimuovere l’apparecchio sulla finestra sopra il

passaggio che conduce fuori dal giardino

Medio 1

Grave 1

Gravissimo 0

Estremo 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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MACCHINE Rientrano in questa categoria tutti gli interventi diversi da quelli di cui al punto precedente, che devono essere svolti esclusivamente da personale qualificato. Per la tipologia delle prestazioni rese, non vengono utilizzate macchine.L’elenco delle macchine utilizzate nelle varie strutture è riportato nelle schede specifiche. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine (I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 ed il più recente D.P.R. 459/96 “direttiva macchine” che però non fornisce prescrizioni tecniche, ma requisiti minimi di sicurezza ed affida al fabbricante la valutazione del rischio). Il fattore di rischio è pertanto già oggetto di una regolamentazione ex lege, con una indicazione molto dettagliata delle misure di prevenzione, protezione ed igiene che devono essere attuate e di cui i lavoratori vengono informati. I fattori di rischio collegati con l’uso delle macchine possono realizzarsi non solo in dipendenza delle condizioni tecniche, ma altresì in relazione all’organizzazione del lavoro ed alla informazione e formazione del personale operativo e di supervisione e quindi della sua consapevolezza sui comportamenti più adeguati.Il soddisfacimento dei requisiti normativi comporta senz’altro un abbattimento del rischio infortunistico ed igienico; pur tuttavia possono permanere dei rischi residui oggettivi (di carattere tecnico o tecnologico) e soggettivi (di carattere comportamentale). Ove tali rischi residui siano tenuti sotto controllo con adeguata segnalazione, informazione, formazione ed organizzazione del lavoro, il rischio può considerarsi basso.

Fattore di rischio individuato: Macchine

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio di contatto con organi in movimento, Rischio Incendio, Rischio Espolosione, Rischio Emissione Inquinanti, Rischio proiezione fluidi, Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

le macchine di nuova introduzione siano dotate di marcatura CE e di manuale di istruzioni o, se usate, sia dichiarata dal venditore la conformità alla legislazione previgente, cui segua comunque una verifica di conformità interna

tutti gli organi in movimento siano protetti contro i contatti accidentali esistano schermi per prevenire il rischio di proiezione di oggetti e frammenti siano installati e funzionanti sistemi di captazione ed aspirazione di vapori, polveri e liquidi i dispositivi di protezione meccanici ed elettrici siano presenti, idonei ed attivati dopo manutenzione, i dispositivi eventualmente rimossi siano immediatamente ripristinati gli organi di azionamento siano manovrabili solo in modo intenzionale le macchine siano dotate di pulsante di arresto in emergenza in posizione facilmente accessibile in caso di interruzione di energia elettrica la macchina debba essere riavviata dall’operatore le macchine siano illuminate in modo idoneo alla lavorazione non esistano parti a spigolo sporgenti in modo pericoloso le macchine siano posizionate in modo stabile esistano espliciti divieti di operazioni di pulizia o manutenzione delle macchine in moto cinghie, funi, nastri ed organi di trasmissione siano protetti tra le macchine e tra queste e le pareti esista uno spazio libero di almeno 50 centimetri nel caso di movimenti

alternativi degli organi esista idonea cartellonistica per ciascuna macchina con l’indicazione dei pericoli e dei messi di protezione

personale da utilizzare siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente si ha P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3

0

Assente

Informazione del personale: Destinazione d’uso. Modalità d’uso e manutenzione secondo le istruzioni del fabbricante. Divieto assoluto di lavorare con attrezzature sprovviste di dispositivi di sicurezza o in cattive condizioni di manutenzione. Divieto assoluto di rimuovere i dispositivi di sicurezza. Divieto di pulire, oliare o ingrassare organi in moto. Altri obblighi e/o divieti in relazione a macchine con pericoli specifici. Uso di D.P.I. per interventi di emergenza (Dispositivi di Protezione Individuale).

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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USO DI ATTREZZI MANUALI MANIPOLAZIONE MANUALE DI OGGETTI Per la tipologia di attività svolte nelle scuole non vengono utilizzati utensili elettrici. Le disposizioni regolamentari sui requisiti di sicurezza per alcuni attrezzi manuali sono fornite dal D.P.R. 547/55, in vari articoli. Gli utensili elettrici portatili rientrano nelle previsioni del D.Lgs. 81/08 “materiale elettrico bassa tensione”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione, protezione ed igiene richieste. Esistono peraltro dei rischi residui collegati soprattutto a fattori comportamentali, che possono essere tenuti sotto controllo con una adeguata informazione e organizzazione del lavoro. Le principali misure organizzative e tecniche affinché gli attrezzi manuali si mantengano adeguati relativamente alla prevenzione degli infortuni sono di seguito indicate:

Fattore di rischio individuato: Uso di Utensili Manuali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli attrezzi manuali siano in buono stato e riposti in luoghi idonei in posizioni elevate siano usati con apposito sistema di fissaggio anticaduta gli spigoli acuminati o taglienti siano protetti da involucro durante il trasporto gli utensili elettrici siano dotati di doppio isolamento (marcati con due quadrati concentrici) la forma, le dimensioni, la pulizia degli oggetti siano tali da consentirne la manipolazione in sicurezza siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile- Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Informazione e Formazione Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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IMPIANTI ELETTRICI I quadri elettrici sono dotati di interruttore differenziale e magneto-termico. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine. I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 la legge 46/90 e relativo regolamento attuativo D.P.R. 447/91 e successive modifiche ed integrazioni. Esistono poi una serie di norme tecniche del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano. Le norme CEI costituiscono il riferimento dello “stato dell’arte”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Le documentazioni di legge (progetti, dichiarazioni di conformità, allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità) vengono acquisite e conservate presso gli uffici competenti. Impianti presso la sede: Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Impianti di sicurezza Presente Periodicità controlli

Impianti di messa a terra (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Impianti contro le scariche atmosferiche (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Stato dell’impianto (eventuale presenza di linee volanti, fili scoperti, fili nastrati, morsetti, prese sovraccariche): impianto in buono stato. Data ultima verifica: vedi “Allegato DVR - Elenco documenti presenti”

Fattore di rischio individuato: Impianti elettrici

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rischio di contatto diretto o indiretto, incendio, innesco di esplosioni

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

L’impianto elettrico è dotato di dichiarazione di conformità è correttamente mantenuto (verifica da parte di tecnico abilitato); è periodicamente verificato (messa a terra e scariche atmosferiche); i lavoratori sono stati formati ed informati sul rischio elettrico e sulle corrette procedure di utilizzo l’impianto è utilizzato conformemente ai parametri di progetto; altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

sottoporre l’impianto a manutenzione periodica informazione e formazione dei lavoratori verificare una volta al mese il funzionamento del pulsante

test posto sul quadro elettrico l’ultima verifica dell’impianto di messa a terra è del

2011, prendere contatti con gli uffici comunali per richiedere la verifica immediata

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Inte-ressamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Le dichiarazioni di conformità e i verbali di verifica periodica dell’impianto sono conservati presso la scuola e allegati al presente documento. La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche deve essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica. Nessun operatore è abilitato ad eseguire lavorazioni su parti in tensione.

Impianti termici e di condizionamento

Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Matricola Tipologia Ubicazione Potenzialità Combustibile

Caldaia < 25 kW Metano

Ascensori e montacarichi (L. 1415/42 – e D.P.R. 162/99)

Matricola Tipologia Ubicazione Portata (Kg)

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APPARECCHI CONTENENTI FLUIDI A PRESSIONE, SOGGETTI A VERIFICHE PERIODICHE

Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco, non vengono utilizzati apparecchi a pressione Fattore di rischio individuato: esplosione

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: esplosione

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P1

serbatoio d’aria non soggetto a verifica periodica da parte della USL; presente il manuale di uso e manutenzione; i lavoratori sono stati informati sul corretto utilizzo; è utilizzato conformemente ai parametri di progetto è utilizzato solo da personale adeguatamente formato ed informato; altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Nessuna

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ALTRI APPARECCHI O IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA:

Sistema prevenzione incendi La scuola risulta essere soggetta, nelle condizioni attuali, all’obbligo della certificazione di prevenzione incendi per la presenza di attività normate dal D.P.R. 151 del 01/08/2011.

Mezzi di prevenzione e lotta antincendio

Estintori portatili (Verifica mensile pressione effettuata dal personale interno e Controllo semestrale da ditta specializzata)

Idranti DN 45 (Verifica semestrale effettuata dal personale interno e collaudo quinquennale pressione impianto idrico)

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RETI E APPARECCHI DISTRIBUZIONE GAS Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco le reti di distribuzione gas esistenti sono quelle che servono le cucine e le centrali termiche. A monte delle stesse ci sono le valvole di intercettazione che interrompono il flusso di gas in caso di emergenza, i tubi generalmente sono di colore giallo. I requisiti normativi per le reti e apparecchi di distribuzione gas sono forniti dalle norme UNI CIG vigenti. Alcuni requisiti per le reti di gas sono inoltre contenuti nel D.P.R. 547/55 art. 244 (tubazioni e canalizzazioni) e artt. 236-237 (manutenzioni). Il fattore di rischio è pertanto oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Fattore di rischio individuato: Reti e Apparecchi Distribuzione Gas

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Esplosione, Incendio

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

tutti gli apparecchi sono dotati di apposita valvola di chiusura; le tubazioni degli apparecchi sono a norma non sono lasciati oggetti infiammabili vicino i fornelli E’ garantito un adeguata ventilazione nell’ambiente I fornelli sono dotati di termocoppia (non presenti) L’impianto è dotato di dichiarazione di conformità di adduzione del gas altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione sul Rischio Gas; Controllo periodico.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

La ventilazione: è l'apertura permanente che garantisce l'entrata dell'aria necessaria alla combustione del gas, la dimensione del foro necessario a far affluire l'aria per la combustione è regolato dalla normativa vigente e dipende da diversi fattori (potenzialità, tipo di apparecchio, compresenza di altri apparecchi, ecc) L'aerazione: che può essere permanente oppure no, serve al ricambio dell'aria necessaria, sia allo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare miscele con un tenore pericoloso di gas non combusti. Si deve tenere presente che la presenza di una delle due aperture non esclude l'esigenza di avere anche l'altra.Il dimensionamento ed il posizionamento di tali aperture deve essere realizzato, verificato e certificato da installatori abilitati. Il tubo di gomma: deve essere sostituito ai primi segni di deterioramento e comunque allo scadere dei cinque anni dalla data di produzione; direttamente sul tubo deve essere stampata la dicitura "da sostituire entro il (data)". Sul tubo de gas deve inoltre essere stampata una chiara indicazione che ne certifichi l'utilizzo per il tipo di gas combustibile e la norma di riferimento UNI 7140.

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APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO(Carrelli Elevatori, Autogrù, Grù a cavalletto, Grù a Rotazione in alto e in basso) Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco non vengono utilizzati apparecchi di sollevamento

Fattore di rischio individuato: Apparecchi di sollevamento

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

L’ apparecchio di sollevamento è fornito di adeguata targa di immatricolazione, installata in posizione visibile e indica: il nome del costruttore, il luogo e l’anno di costruzione e la portata massima

è presente il manuale di uso e manutenzione dell’apparecchio marchiato CE Le ispezioni periodiche sono effettuate con scadenza annuale da parte dell’Organo di Vigilanza.

Se le ispezioni periodiche non vengono eseguite dall’Organo di Vigilanza,il datore di lavoro le effettua attraverso un’ organismo notificato

Le ispezioni manutentive sono svolte da personale qualificato L’apparecchio è dotato di tutti i dispositivi di sicurezza altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Lieve 0 3

0

Assente

Nessuna

Medio 1

Grave 0

Gravissimo 0

Estremo 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ll carrello elevatore, ai fini della prevenzione, deve avere:

un solido tetto di protezione del posto di guida, per evitare che l'addetto possa essere colpito da materiale dall'alto; uno schermo in plexiglas o una rete metallica sulla parte posteriore del castello di sollevamento, solo se cartellista può venire a contatto con gli ingranaggi e

le catene durante il loro movimento, rimanendo seduto al posto di guida; una adeguata protezione intorno alle leve di azionamento per evitare la possibilità di urti accidentali, nel caso di leve ad innesto meccanico. Nel caso di leve

con molla a gas ad azione mantenuta (il cui rilascio riporta la leva in posizione di folle), la protezione non è necessaria; due valvole, una di non ritorno sul cassetto di distribuzione oleodinamico e una parzializzatrice di flusso sulla base del cilindro elevatore, per garantire l'arresto automatico del carico durante le fase di sollevamento oppure la discesa lenta in quella di abbassamento, in caso di guasti. VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO I rischi di incendio per attività specifiche sono oggetto di una vasta ed articolata regolamentazione di legge, a cominciare dal D.P.R. 547/1955 art. 36 e conseguente D.P.R. 609/59 al DPR 151/2011 e disciplinati dall’art. 47 del D.Lgs. 81/08. In ultimo è intervenuto il D.M. 10/03/98 che fornisce “Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

L’attività rientra fra quelle elencate nel DPR 151/2011 e pertanto soggetta al controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (VV.F.) e a Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.). Le tipologie di attività riscontrate sono:

Attività n. 74 “Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h”. Attività n. 67 “Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti, asili nido con oltre 30 persone presenti”.

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Fattore di rischio individuato: Incendio

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(D.Lgs. 81/08 – D.M. 10 marzo 1998 – normativa antincendio)

Sostanze combustibili: Materiale cartaceo, legna e legname arredi in materiale combustibile, anche in deposito finiture nel reparto materiale plastico derivati da petrolio Sostanze infiammabili: presenza ed utilizzo di liquidi infiammabili (oli, benzine, alcoli, vernici, solventi, ecc.) presenza ed utilizzo di gas infiammabili (processi lavorativi, becchi bunsen, …) Carico di incendio stimato: inferiore a 450 MJ/mq inferiore a 900 MJ/mq superiore a 900 MJ/mq Sorgenti di innesco: impianto elettrico in scarse condizioni attrezzature elettriche mal conservate (cavi rovinati, nastrati) collegamenti multipli su una stessa presa presenza ed uso di fiamme libere presenza di scintille e faville presenza di macchine a motore endotermico surriscaldamento di macchine elettriche (server, computer) sistemi generatori di calore portatili fumatori Altri fattori di rischio: affollamento persone non in grado di evacuare autonomamente (disabili) Attività soggetta al controllo periodico VVF si no Presidi antincendio compartimentazione estintori CO2 e Polvere idranti naspi impianto di spegnimento fisso impianto rilevazione incendi (fumo e calore) pulsanti di sgancio tensione sistema allarme manuale presidio quotidiano dei locali presenza e formazione di addetti alla lotta antincendio e gestione delle emergenze

Probabilità:

i quantitativi di materiale infiammabile sono sempre tenuti sotto controllo ed i quantitativi sono trascurabili o bassi; non ci sono fonti di innesco o sono tenute sotto controllo; Le lampade di illuminazione non sono vicine a materiale infiammabile Non sono presenti adattatori multipli nelle prese di corrente elettrica l’affollamento dei locali è limitato e/o sempre tenuto sotto controllo; gli addetti alle emergenze sono in numero sufficiente a coprire tutti i ruoli previsti dalle possibili emergenze; è stata fatta la formazione periodica a tutti gli addetti sui rischi e sulle norme comportamentali Le attrezzature antincendio devono essere manutenute e verificate regolarmente con frequenza semestrale da ditte

specializzate operanti nel settore previ accordi contrattuali; Esiste idonea cartellonistica che segnala il rischio di incendio, le vie di fuga, le uscite di sicurezza, i divieti (di fumare, ecc) La segnalazione delle vie di fuga in caso di incendio è ben visibile Le vie di fuga sono mantenute sgombre e costantemente fruibili Le luci di emergenza sono periodicamente verificate nella loro funzionalità Il piano di emergenza sia periodicamente verificato e aggiornato. E’ fornita a tutto il personale la necessaria informazione e formazione Gli addetti Antincendio ed evacuazione sono stati nominati e formati dal Datore di Lavoro altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di

Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0

4 8 Medio

Manutenzione periodica semestrale estintori portatili e rete idranti; presenza degli addetti antincendio; segnalazione delle vie di fuga e della posizione degli estintori; predisposizione planimetrie evacuazione sempre aggiornate formazione ed informazione del personale sulle procedure di emergenza.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO BIOLOGICO, CANCEROGENO MUTAGENO Il ciclo lavorativo non prevede l’uso deliberato di agenti biologici classificati. L’attività non rientra tra quelle per cui è previsto l’obbligo di vaccinazione antitetica. il personale operante non è esposto a rischi derivanti dall’utilizzo di agenti cancerogeni

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo VIII e Allegati IX, X, XI, XII e XII D.Lgs. 81/08)

Descrizione del rischio individuato:

3. diretto (manipolazione di virus o batteri)

4. rischi indiretti

Possibilità di contatti con virus, batteri, funghi, OGM, endoparassiti umani. Lavorazioni particolari con agenti biologici (ambulatori, ospedali, animali, fluidi biologici,

feci, ecc.) Lavorazioni particolari con microrganismi Lavorazioni particolari con coltura cellulare Rischio indiretto (tetano, ferite o tagli alle mani, impianti di condizionamento e piante,

presenza di pollini, derivati dermici di animali, punture di insetti, ecc.) in relazione con l’attività lavorativa svolta

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione e presenza ed analisi del rischio Batteri Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Virus Presente: ………………………………………………………………………………………………… Assente

Funghi Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Endoparassiti umani Presente ...................................................................................................................................... Assente

Altri parassiti Presente ...................................................................................................................................... Assente

Colture cellulari Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 3 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 4 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Attività particolari con rischio biologico Presente ......................................................................................................................................

Altri rischi biologici Presente: .....................................................................................................................................

Probabilità:

i luoghi di lavoro sono specificamente progettati allo scopo (non necessario); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); nell’impossibilità di uso di DPC sono utilizzati specifici DPI (non necessario); sono previste specifiche procedure di trattamento e/o manipolazione della sostanza infetta e/o

potenzialmente infetta (attività non prevista); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); sono definite le procedure di emergenza (non previsto); sono puntualmente rispettatate le prescrizioni di cui all’art. 273 ed art 274 c.1 (non previsto); i lavoratori sono sottoposti a sorveglianza sanitaria; i lavoratori sono stati formati ed informati sui rischi e sulle procedure. altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3 0 Assente

Verifica periodica della presenza e del contenuto della Cassetta di Pronto Soccorso (quantità e scadenza dei prodotti);

Controllo dello stato di vaccinazione antitetanico dei dipendenti; Mantenimento della corretta igiene e pulizia personale e dei locali.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: Cancerogeno o mutageno

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 - Titolo IX Capo I e III e Allegati XLII e XLIII - art. 51 Legge 3/2003)

Uso di agenti cancerogeni nel processo lavorativo Presenza di agenti cancerogeni nell’ambiente Uso di agenti mutageni nel processo lavorativo Presenza di agenti mutageni nell’ambiente Fumatori negli ambienti di lavoro Esposizione ad amianto nelle strutture frequentate dai lavoratori Produzione di auramina con metodo Michler Attività con esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame o

nella pece di carbone Attività con esposizione alle polveri , fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a

temperature elevate Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcol isopropilico Esposizione a polveri di legno duro Esposizione a cloruro di vinile monomero Esposizione a benzene

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

RISCHIO MICROCLIMA Nei locali dei plessi in elenco non si fa uso di impianti di climatizzazione. Tenendo conto delle indicazioni fornite dal D.P.R. 303/56 per quanto concerne il microclima degli ambienti di lavoro si è proceduto a valutare l’adeguatezza della temperatura, dell’umidità, del ricambio d’aria. Non sono stati effettuati rilievi strumentali per verificare la qualità dell’aria in ambiente di lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Microclima

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Temperatura controllata Esiste la possibilità di fornire adeguato ricambio orario di aria sia con metodi naturali che con

sistemi forzati Non esistono macchinari e/o impianti che possono produrre temperature estreme (forni,

celle frigorifere) Gli impianti di raffrescamento e riscaldamento sono soggetti a manutenzione preventiva e

periodica N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione Rischio Microclima; Verificare sempre la presenza di un adeguato ricambio

d'aria naturale; mantenere il microclima il più possibile prossimo alla zona

del benessere termico

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO ILLUMINAZIONE In generale l’illuminazione è data, oltre che naturalmente attraverso le superfici vetrate, da lampade a neon nelle aule e lampade fluorescenti nei servizi igienici. L’illuminazione degli ambienti di lavoro è trattata dall’art. 10 del D.P.R. 303/56 e per le vie di comunicazione (passaggi, disimpegni, corridoi, scale) dall’art. 7 del D.P.R. 303/56. Non esistono peraltro valori di riferimento con forza di regola tecnica per i livelli di illuminazione, ma solo dei criteri generali e dei riferimenti di buona tecnica (norma UNI 10380). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti dall’illuminazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. I luoghi di lavoro siano dotati di impianti di illuminazione naturale eventualmente integrata da illuminazione artificiale con livelli tali da salvaguardare sicurezza, salute e benessere dei lavori. Siano stati presi provvedimenti per evitare fenomeni di abbagliamento e zone d’ombra.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Illuminazione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Finestrature vetrate con sufficiente afflusso dell’illuminazione naturale Adeguate schermature alle finestre Presenza di illuminazione di emergenza Presenza di illuminazione artificiale

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione Rischio Illuminazione; Verificare periodicamente l’efficienza di illuminazione di

emergenza

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RUMORE Non sono presenti sorgenti di rumore. E’ presente solo il rumore dato dal vocìo continuo dei bambini o alunni presenti in alcuni ambienti non ben insonorizzati. Nella scuola il livello di rumorosità si mantiene inferiore ai valori inferiori di azione.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rumore

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Lex < 75 dBA P0 Lex > 75 dBA < 80 dBA P1 Lex > 80 dBA < 85 + fornit. DPI + formaz. dBA P2; Lex > 85 < 87 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. sanit P3; Lex > 87 <90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P4 Lex > 90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P5

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 3

3

Trascurabile

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Valori inferiori di azione Lex,8h= 80 dB(A) Ppeak= 135 dB(C) In caso di raggiungimento o superamento dei limiti, occorre prendere le seguenti misure: Formazione ed informazione dei lavoratori interessati e relativi rappresentanti sui rischi dell’esposizione a rumore; Messa a disposizione dei dpi ai lavoratori (uso obbligatorio solo per i minorenni); Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione dei lavoratori al rumore; Sorveglianza sanitaria dei lavoratori (su loro richiesta o qualora il medico competente ne conferma l’opportunità) Valori superiori di azione Lex,8h= 85 dB(A) Ppeak= 137 dB(C) In caso di livelli di rumore pari o superiori a tali valori, oltre a quanto sopra indicato, occorre prendere le seguenti misure: Sorveglianza sanitaria di tutti i lavoratori esposti; Delimitazione e contrassegno dei luoghi e delle attrezzature di lavoro interessati; Uso obbligatorio dei DPI Valori limite di esposizione Lex,8h= 87 dB(A) Ppeak= 140 dB(C) Tali valori non devono mai essere superati. Se ciò dovesse verificarsi, occorre prendere le seguenti misure: Adottare misure immediate per riportare i valori nei limiti; Individuare le cause dell’esposizione eccessiva; Modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

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RISCHIO VIBRAZIONI Nella scuola il livello di vibrazioni sono non significanti essendo inferiore ai valori inferiori di azione Qualora i lavoratori fossero esposti a livelli di vibrazione superiori ai valori d’azione devono essere sottoposti al la sorveglianza sanitaria; devono inoltre essere informati e formati sul rischio specifico e, quando sono superati i valori d'azione, il Datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative,

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (mano/braccia)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.2 P1 (per esposizioni a vibrazioni A(8)>0.2 <1 m/s2; P2 (per esposizioni a vibrazioni A(8)<2,5 m/s2); P3 (per esposizioni a vibrazioni 2,5 m/s2 ≤A(8)≤ 4,5 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 4,5 m/s2 <A(8)≤ 5 m/s2);

inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni A(8)> 5 m/s2 ; su periodi brevi A(8) = 20 m/s2).

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (corpo intero)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.1 o in assenza di vibrazioni P1 (per esposizioni a vibrazioni 0.1 < A (8)<0.25 m/s2) P2 (per esposizioni a vibrazioni 0.25 < A(8) < 0.5 m/s2; P3 (per esposizioni a vibrazioni 0.5 m/s2 ≤A(8)≤ 0.75 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 0.75 m/s2 <A(8)≤ 1 m/s2); P5 inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni 1 m/s2 <A(8)≤ 1.5 m/s2; solo su periodi brevi)

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Formazione e informazione del personale addetto Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI Per la natura delle prestazioni rese non esiste una esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni ionizzanti Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0

2

2

Trascurabile

Informazione sul rischio Radiazioni ionizzanti

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni non ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni non ionizzanti (Campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF), Radiofrequenze, Microonde, Infrarosso)

Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria) N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Informazione del personale addetto sul rischio Radiazioni

non ionizzanti; La natura e l’entità del rischio sono tali da non rendere

necessaria una valutazione più dettagliata (art. 181 c. 3 D.Lgs. 81/08).

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili in azienda, si stima che l’esposizione alle radiazioni ottiche sia estremamente contenuta (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

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RISCHIO CARICO DI LAVORO FISICO L’attività svolta comporta il possibile sollevamento di bambini, soprattutto nella scuola dell’infanzia, che possono arrivare anche a circa 15 kg (chilogrammi) di peso. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dagli artt. 167, 168 e 169 del D.Lgs. 81/08. I rischi dorso-lombari sono stati pertanto valutati tenendo conto degli elementi di riferimento contenuti nell’allegato VI° considerando le caratteristiche del carico, lo sforzo fisico richiesto, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze connesse all’attività. Sono inoltre stati considerati i fattori individuali di rischio (idoneità fisica, indumenti, informazione e formazione). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti da carico di lavoro fisico siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

Il carico di lavoro fisico sia tale da non provocare eccessivo affaticamento o rischi dorso-lombari, torsione del tronco, movimenti bruschi, posizioni instabili

si eviti la manipolazione senza ausilio di mezzi meccanici di pesi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne

la forma e il volume dei carichi permettano di afferrarli con facilità e la struttura esterna non comporti rischio di lesioni

Il pavimento sia idoneo alle attività fisiche e lo spazio libero in verticale permetta l’agevole svolgimento della mansione. RISCHIO CARICO DI LAVORO MENTALE L’attività svolta non richiede la memorizzazione di informazioni e di dati tali da provocare eccessivo affaticamento degli operatori. La valutazione del carico di lavoro mentale corrisponde all’esigenza di stabilire il livello di attenzione richiesto al lavoratore per lo svolgimento delle mansioni proprie. Sono stati valutati aspetti quali il livello di attenzione richiesto per l’esecuzione del lavoro, le conseguenze di eventuali errori, il ritmo di lavoro, le informazioni ed i dati trattati durante il lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Il carico di lavoro mentale sia tale da non provocare eccessivo affaticamento degli operatori, in quanto costoro hanno un adeguato controllo del ciclo lavorativo. Le informazioni siano facilmente percepibili e comprensibili e siano fornite con modalità e frequenze tali da non richiedere eccessivi sforzi mentali e di memorizzazione di dati.

RISCHIO VIDEOTERMINALI La tipologia dell’attività comporta l’utilizzo di Video Terminali. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dal titolo VII del D.Lgs. 81/08, con i chiarimenti forniti dalla Circolare Ministero Interno n° 4 del 01/03/02. In materia è inoltre stato emesso lo specifico Decreto Ministero Lavoro del 02/10/00. I dipendenti che svolgono mansioni amministrative vengono regolarmente sottoposti a visita dal medico competente ogni due anni, al fine di verificare lo stato di salute determinato dall’uso continuo di videoterminali, che può creare:

rischi per la vista e gli occhi

posture ed affaticamento fisico e mentale

condizioni ergonomiche errate e possibili rischi ambientali (uso stampanti con scarsa aereazione dei locali)

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Videoterminale

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Video terminali marcati CE e acquisiti negli ultimi tre anni VDT posizionati correttamente rispetto alle sorgenti di illuminazione Illuminazione adeguata per il posto di lavoro come da norma UNI EN 12464-1:2004 Postazioni ergonomiche, sia della scrivania che della seduta Utilizzo del VDT per un periodo inferiore a 20 ore settimanali Sorveglianza sanitaria specifica Pause possibili durante l’attività al VDT ed evitata la monotonia delle operazioni Software e hardware adeguati alla tipologia di lavoro.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulla possibilità di ottimizzare autonomamente la postazione del VDT;

verifica del posizionamento dei VDT rispetto alle sorgenti di illuminazione principali;

formazione sul Rischio Videoterminale art. 37 del D.Lgs.81/08

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Page 65: Documento di valutazione dei rischi · Pertanto, oltre ai rischi trasversali, legati alle condizioni generali dei locali in cui si svolge l’attività, il personale con mansioni

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RISCHIO ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI In considerazione del fatto che la prevenzione dei rischi è fortemente influenzata dal fattore umano e dai molteplici aspetti gestionali, sono stati presi in considerazione aspetti quali: le caratteristiche delle mansioni, la preparazione dei lavoratori, il livello di conoscenza dell’operatore sull’intero ciclo, la definizione delle funzioni, le relazioni interpersonali, il trattamento dei suggerimenti, le turnazioni, il lavoro notturno.

Fattore di rischio individuato: Rischio aspetti organizzativi e gestionali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

il lavoro sia svolto secondo procedure di sicurezza e prevenzione chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi siano chiamati a contribuire

compiti funzioni e responsabilità siano chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali

sia definito un programma per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di prevenzione dei rischi, in funzione della valutazione dei rischi

i lavoratori partecipino all’analisi dei rischi, mediante la consultazione dei rappresentati per la sicurezza e anche mediante somministrazione di questionari, riunioni, ecc. e si tenga costantemente conto dei suggerimenti dei suggerimenti formulati dai lavoratori, anche tramite i loro rappresentanti

si svolga con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi.

altro…… N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulle procedure di sicurezza presenti; Formazione art. 37 del D.Lgs.81/08; Partecipazione riunione periodica per analizzare la

documentazione in tema di sicurezza.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

FORMAZIONE E INFORMAZIONE Definire programmi di formazione ed informazione che riguardano i seguenti argomenti: Corsi formazione in base all’ accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, ai sensi dell’art.37 del D.L.vo 81/08, che invita il datore di lavoro a garantire che ciascun lavoratore riceva adeguata formazione in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a:concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

L’efficacia delle azioni per la prevenzione e la protezione dai rischi è fortemente influenzata dal livello di consapevolezza posseduta dalle risorse umane. La formazione e l’informazione devono quindi essere erogate sulla base di una specifica analisi dei fabbisogni che è stata eseguita coinvolgendo i servizi preposti. Tenendo conto della situazione attuale, la situazione appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti.

Le principali misure affinché i rischi connessi con gli aspetti della formazione e dell’informazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. Tutti i lavoratori ricevano una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi alla mansione ricoperta. L’informazione sui rischi specifici sia fornita con le modalità più appropriate, includendo riunioni, opuscoli, segnaletica, ecc.. Siano realizzati specifici moduli formativi per i Rappresentanti dei Lavoratori, e per gli addetti alle emergenze, antincendio e pronto soccorso. RISCHIO ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE Le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’immobile sono affidate all’Unità Operativa preposta dell’Amministrazione Comunale, Settore Edilizia Scolastica mentre per impianti o altri elementi particolari come sistemi antincendio, sono affidate a ditte esterne specializzate. Le principali misure affinché i rischi connessi con la manutenzione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo prevedono l’effettuazione di manutenzione periodica e di collaudo di ambienti, attrezzature, impianti, macchinari e loro parti che presentino rischi per i lavoratori e ne esista documentazione scritta. Si richiedono specifiche procedure di gestione della manutenzione. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Le uniche attività per il quale vanno utilizzati Dispositivi di Protezione Individuale sono le attività di pulizia. L’uso dei dispositivi di protezione individuale è normato dal D. Lgs. 81/08 (Titolo I Capo III) e da vari articoli del D.P.R. 547/55 e D.P.R. 303/56. La commercializzazione e la marcatura CE dei D.P.I. sono regolamentati dal D.Lgs. 475/92 e D.Lgs. 10/97. Sono stati valutati i rischi non eliminabili con altri mezzi per i quali è necessario l’uso dei D.P.I.; sono state individuate le caratteristiche dei D.P.I. necessari. Le principali misure affinché i rischi connessi con i D.P.I. siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono:

l’aggiornamento della valutazione sulle esigenze dei D.P.I. la consultazione nella scelta dei D.P.I. più idonei informazione e formazione circa la necessità ed il corretto uso degli stessi obbligo dell’uso dei D.P.I. e sanzioni per i lavoratori inadempienti emissione di apposite procedure di gestione per l’assegnazione e la manutenzione dei D.P.I..

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EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO

Possibili situazioni di emergenza: Incendio Primo soccorso Infortunio del personale La gestione delle emergenze, della lotta antincendio e la predisposizione di un servizio o di presidi per il pronto soccorso è richiesta dal D.Lgs. 81/08 (Tit.I Capo III) e dal D.P.R. 303/56. Sono state valutate le specifiche situazioni degli ambienti di lavoro (attività svolte, personale presente, personale soggetto a visite periodiche) al fine di stabilire l’estensione dell’organizzazione per la lotta contro le emergenze. Tenendo conto della situazione attuale, questa appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti. Le principali misure affinché i rischi connessi con le situazioni di emergenza siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono: la predisposizione di un Piano di Emergenza che comprenda un Piano Antincendio ed un Piano di Evacuazione, il cui contenuto sia adeguato alle

necessità degli ambienti di lavoro, noto ai lavoratori e ove possibile periodicamente simulato l’esistenza di adeguati presidi per il pronto soccorso la formazione e l’aggiornamento degli addetti alle emergenze e alla lotta antincendio.

SORVEGLIANZA SANITARIA La sorveglianza sanitaria non è prevista RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo e quindi può portare a problemi di salute mentale e fisica. Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative in loro. L’individuo è in grado di sostenere un’esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata ad una pressione intensa. Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione, può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Un alto assenteismo, conflitti interpersonali o frequenti lamentele da parte dei lavoratori sono alcuni dei sintomi che possono rivelare la presenza del problema.

INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI DI STRESS DA LAVORO CORRELATO

Analisi di fattori quali l’organizzazione e i processi di lavoro (monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità, incertezza elevata, pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità-conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, orari imprevedibili, ecc.).

Le condizioni e l’ambiente di lavoro (problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro, esposizione ad un comportamento illecito, a sostanze pericolose, ecc.).

La comunicazione e la relazione (incertezze circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, difficoltà rapporti con colleghi, personale, utenza, ecc.).

I fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.). Da una valutazione effettuata tramite una check-list a compilazione individuale risulta ”adeguata” la considerazione dei fattori di rischio stress.

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Stress Lavoro Correlato

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Note: si rimanda allo specifico documento di valutazione del rischio stress lavoro-correlato allegato al presente documento

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO CAMPI ELETTROMAGNETICI:

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili, si stima che relativamente alle macchine e attrezzature rientranti nell’elenco delle “attrezzature giustificabili”, i valori di esposizione siano inferiori ai valori di azione definiti nel D. Lgs. 81/2008 (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Campi elettromagnetici

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Non si evidenziano, in prima stima, livelli di campi elettromagnetici superiori a valori inferiori di azione

Assenti cabine Media Tensione/Bassa Tensione Non si evidenzia possibilità di interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici

(compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati) Non si evidenzia rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con

induzione magnetica superiore a 3 mT Non si evidenzia possibilità di innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori); Non si evidenzia possibilità di incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali

infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Informazione generica sul rischio; Verifica preventiva all’acquisto che la strumentazione

elettronica sia dotata di dichiarazione di conformità e.m. del produttore.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI:

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO/POSTURALE

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Movimentazione manuale dei carichi

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Movimentazione manuale sporadica e di carichi minimi; Sforzi fisici minimi; Presente protocollo sanitario; Lavoratori informati sulle corrette modalità di movimentazione e sollevamento dei carichi.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Formazione e informazione del personale sul Rischio

MMC Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO:

Fattore di rischio individuato: TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cartellonistica

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Conoscenza segnaletica da parte dei lavoratori Informazione periodica ai lavoratori sulla tipologia della segnaletica installata nell’area di lavoro e

affissa sui recipienti Verifica periodica della visibilità della cartellonistica. Le planimetrie sono costantemente aggiornate

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Integrare la segnaletica secondo necessità; Formazione e informazione del personale addetto; Illustrazione planimetrie emergenza, vie di esodo e

ubicazione presidi antincendio.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INFORTUNISTICO:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Scivolamento o inciampo

Traumi derivanti da scivolamenti o inciampi durante la percorrenza delle superfici di lavoro

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Pavimentazione priva di ostacoli fissi Pulizia e riordino quotidiani Assenza di parti in rilievo e avvallamenti Cavi e conduttori elettrici ridotti al minimo e posizionati lontano da passaggi e percorsi Percorsi e passaggi liberi da materiali e ingombri fissi o mobili che ostacolano la normale

circolazione. È evitato qualsiasi accumulo e deposito di materiale lungo i percorsi di esodo, avanti le uscite, anche in maniera temporanea. N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

Periodica pulizia dei pavimenti; collocazione degli oggetti in zone non soggette al

passaggio; durante le attività i lavoratori seguono le disposizioni,

compreso l’uso dei DPI e le norme procedurali. Informazione e formazione ai lavoratori

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cadute di persone o materiale dall’alto

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Faldoni e documenti immagazzinati in modo da non provocare cadute Scaffalature di recente realizzazione e quelle destinate all'immagazzinamento dei

documenti più pesanti sono ben ancorate contro il rischio di ribaltamento Il peso del materiale stoccato risulta sempre adeguato alla portata dello scaffale stesso Utilizzo di scale idonee per prelevamento materiale da piani alti delle scaffalature Assenti aree di lavoro con rischio specifico (coperture, fosse …)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

6

Medio

Verifica periodica che la documentazione degli uffici e il materiale del magazzino venga depositata correttamente;

Fissare gli armadi al muro per evitare che possano ribaltarsi.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato:

INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Elettrocuzione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Macchinari collegati all’impianto di terra Impianto (prese multiple e prolunghe) non sovraccaricato Macchine elettriche CE Verifica periodica dello stato di spine, prese, conduttori e interruttori, compresi quelli

posizionati nei quadri elettrici Verifica periodica dell’impianto di terra da parte di ditta autorizzata Formazione ed informazione dei dipendenti sulle corrette operazioni da effettuare in

presenza di parti elettriche (impianto e attrezzature) Verifica periodica dell’efficienza degli apparecchi elettrici. altro …….

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

Verifica periodica dello stato dei conduttori, delle prese e spine di collegamento;

Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Effettuare la verifica dell’impianto di messa a terra

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Punture, tagli, abrasioni, urti, colpi, impatti, compressioni

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenza di lavorazioni tipiche che possano provocare tali pericoli Lavoratori informati in merito al corretto uso di cutter (taglierine) e forbici Layout dell’ufficio ottimizzato, al fine di minimizzare gli spigoli vivi di armadi, scrivanie o scaffali Pareti prive di sporgenze pericolose I termosifoni sono presentano bordi arrotondati o sono adeguatamente protetti; I vetri delle finestre,porte finestre o bacheche sono a norma

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità

0 3

6

Medio

Idonea visibilità dei locali; protezione e segnalazione adeguata di spigoli, sporgenze o

chiodi pericolosi e loro eliminazione, protezione o segnalazione adeguata;

informazione e formazione del personale; Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Controllo dello stato delle vetrate, rimuovere quelle a norma

installando vetrate a norma e nel frattempo installare pellicole adesive per limitare il rischio connesso all’eventuale rottura dei vetri

Rapidità

1

Irreversibilità

1

Evolutività

0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Contatto con parti in movimento delle macchine

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P0 (Assenza di organi o parti di macchine in movimento)

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Divieto di rimuovere le protezioni di qualsiasi macchina con parti in movimento presente negli uffici (stampanti, fotocopiatrici);

Formazione specifica ex art. 37 D.Lgs.81/08

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INCIDENTI STRADALI:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO (IN ITINERE)

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Incidenti stradali durante gli spostamenti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Rispetto del codice della strada. Verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto. Astinenza di alcolici prima e durante la guida. Utilizzo delle di cinture di sicurezza.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 4

4

Basso

verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO ESPLOSIONI

Art. 290 D. Lgs 81/08) - Non vi è il rischio legato alla presenza e formazione di zone ATEX

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Fattore di rischio individuato: Esplosioni Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 – D.lgs. 233/03 – CEI EN 60079-10 - CEI EN 50281-3)

presenza o possibile formazione di aree con atmosfere esplosive presenza di fonti di accensione per atmosfere esplosive utilizzo di sostanze o processi che possano provocare la formazione di atmosfere esplosive condizioni ambientali che possono comportare la formazione di atmosfere esplosive (carenza ventilazione)

Polveri Individuazione zona: Zona 20 Zona 21 Zona 22

Gas – Vapori – Nebbie Individuazione zona: Zona 0 Zona 1 Zona 2

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sul rischio; Mantenere adeguata ventilazione al locali tecnico dove è

ubicata la caldaia;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

ERGONOMIA

Il datore di lavoro ha distribuito ai dipendenti un test anonimo per la valutazione del rischio con il metodo di proposto in premessa (metodo di valutazione Rohmert). Gli indici di rischio ottenuti dall’analisi dei 5 questionari compilati dagli impiegati sono i seguenti:

IMPIEGATI

Basso Medio Alto Altissimo

Valutazione posto di lavoro 5

Valutazione attrezzature/macchinari 5

Valutazione metodi di lavoro e produzione 5

Tot. 15

RISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Le sostanze chimiche presenti sono quelle che vengono utilizzate per la pulizia dei locali.

D. Lgs. 81/08 Titolo IX “Sostanze pericolose” - Capo I - Protezione da agenti chimici D.Lgs. 02/02/02 n. 25 “Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro”.

L’analisi dei rischi è fatta in base alla rilevazione delle sostanze e preparati chimici presenti nell’ambiente di lavoro o utilizzati per lo svolgimento della mansione. Di seguito si riporta a titolo esemplificativo, l’elenco delle sostanze chimiche comunemente utilizzate nei vari processi lavorativi.

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Tipo di sostanza o preparato chimico Nome commerciale Ditta produttrice Etichetta

(1) P / NP

(2) Acido cloridrico

Xi P

Brillantante per lavastoviglie

NP

Detergente liquido per le mani

NP

Detergente clorativo per lavastoviglie

P

Detersivo liquido igienizzante per Pavimenti

NP

Detergente per pulizia superfici

NP

Detersivo per lavaggio manuale stoviglie

NP

Detersivo liquido igienizzante per pavimenti

NP

Polvere per lavatrice

NP

Candeggina

Xi P

Crema detergente per superfici dure

NP

Polvere abrasiva per pulizie

NP

Emulsione antisettica

NP

Disincrostante liquido

P

Detergente liquido multiuso

NP

Legenda:

Valutazione dei rischi Vanno prese in considerazione le Schede di sicurezza approntate dal fornitore del prodotto, per determinare i fattori di rischio o pericoli, per la sicurezza e per la salute, connessi con l’uso o la presenza della sostanza o preparato chimico. Le schede di sicurezza permettono inoltre di identificare le misure di prevenzione e protezione ed i dispositivi di protezione individuale da utilizzare (D.P.I.). Livello di rischio chimico basso da sostanze chimiche generiche non pericolose Le sostanze chimiche presenti sono generiche e non pericolose, ma come da consultazione delle schede di sicurezza, presentano dei rischi per i lavoratori che le utilizzano. Dalla consultazione delle schede di sicurezza si sono rilevati rischi quali:

rischio agli occhi per irritazioni e danni corneali

rischio alla pelle per irritazioni

irritazioni all’apparato respiratorio di lievi entità

evitare il contatto di terzi non autorizzati

ingestione o inalazione vietata Il livello dell’esposizione è modesto. L’esposizione ha una durata limitata. Il contatto può essere di tipo diretto o indiretto. In tal caso (livello di rischio basso) si attuano le comuni procedure di lavoro per i prodotti di uso e consumo, tra cui:

dispositivi di protezione individuale

ventilazione dei locali di lavoro durante l’uso delle sostanze chimiche, anche se possiedono un rischio ridotto

conservazione dei prodotti chimici lontano dalla portata di persone non autorizzate Inoltre:

sono messi a disposizione dei lavoratori e sul posto di lavoro le schede di sicurezza e tossicologiche dei prodotti chimici la copia della presente analisi è messa a disposizione del medico competente per ogni osservazione di merito il personale è poi informato con specifiche riunioni a cura del servizio di prevenzione e protezione I prodotti chimici vanno lasciati nei loro appositi contenitori vanno conservati in locali separati o in appositi armadi e chiusi a chiave le schede tossicologiche vanno lette attentamente da tutti i lavoratori esposti i contenitori vuoti vanno smaltiti correttamente senza disperdere il contenitore stesso nell’ambiente i quantitativi di sostanze chimiche vanno prelevati con moderazione secondo le esigenze e secondo eventuali indicazioni riportate nelle schede

tossicologiche e/o nelle istruzioni per l’uso deve essere esposta idonea e sufficiente segnaletica di sicurezza, conforme al D.Lgs. 493/96

(1) E = esplosivo - O = Comburente - C = Corrosivo - N = Pericoloso per l’ambiente - T = Tossico - T+ = Molto tossico - Xn = Nocivo - F = Infiammabile - F+ = Altamente infiammabile - Xi = Irritante

(2) P: Classificato pericoloso – NP: Classificato non pericoloso

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Misure di prevenzione e protezione Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi chimici siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

siano disponibili le schede di sicurezza di tutte le sostanze chimiche presenti e ne siano successivamente estratte opportune istruzioni di sicurezza sia erogata una adeguata informazione e formazione sul rischio pericoloso derivante dall’uso di sostanze chimiche la manipolazione di sostanze pericolose per la salute (se presenti) venga effettuata esclusivamente da personale competente i lavoratori dispongano di idonei dispositivi di protezione individuale, sia per proteggere le vie respiratorie che per proteggersi da contatti accidentali

attraverso la pelle o gli occhi, siano formati circa il loro uso e siano tenuti ad utilizzarli tutti i recipienti riportino l’indicazione scritta del nome e del codice numerico del prodotto contenuto e dei rischi associati sia previsto espresso divieto di fumare, bere o mangiare nei detti locali i residui di sostanze chimiche pericolose (toner dismessi stampanti e fotocopiatrici, cartucce di stampa a getto di inchiostro, solventi e reagenti esausti,

tessuti impregnati, fusti vuoti ecc.) siano depositati in contenitori atti ad evitare sversamenti, in apposito locale e conferiti a smaltitore autorizzato

Conclusione sul livello di rischio In base alla valutazione precedente e all’attuazione di adeguate misure preventive e protettive, si ritiene che i lavoratori risultano esposti ad un livello di rischio BASSO per le sostanze non pericolose.

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Fattore di rischio individuato: CHIMICO

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo IX D.Lgs. 81/08)

Rischio di allergie, ustioni, dermatiti e avvelenamento.

inalazione, contatti (getti, schizzi) o ingestione con agenti chimici, in particolare durante le fasi di pulizia contatti/inalazione di polveri aerodisperse, comprese quelle causate dal toner (stampanti, fotocopiatrici, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi, necessari per la lavorazione dei manufatti esposizione ad agenti chimici pericolosi, formati da processi di lavoro (fumi di saldatura, vapori, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi per la presenza in ambiente

TABELLA 1

Nella tabella sottostante vengono individuati gli agenti chimici utilizzati o presenti nei luoghi di lavoro ed identificati quelli pericolosi. TAB. 1 - INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI UTILIZZATI E RELATIVI CONSUMI MEDI

N. Materiale Quantitativo medio Simboli Frasi di rischio Presenza di elementi pericolosi e

concentrazioni

Modalità /limite esposizione in

mg/m3

Tempo esposizione

addetti

Agente pericoloso

1 TONER IN POLVERE

-

-

-

ACGIH TLV-TWA: 10 mg/m3 parte respirabile 3 mg/m3 parte inalabile

Limitato al momento della

sostituzione

Note:

1) I parametri che definiscono la pericolosità dell’agente sono riferiti alla sostanza o preparato nel suo complesso. Il significato delle frasi di rischio e dei consigli di prudenza, riportati all’interno della tabella, è spiegato nell’appendice; tali frasi sono riportate, come identificativo dell’agente chimico, al paragrafo 15 delle schede di sicurezza dei prodotti analizzati. Le schede di sicurezza oggetto di attenzione sono inserite in Allegato.

2) I livelli di riferimento, che prendono il nome di valori limite di esposizione, sono stati fissati per la maggior parte delle sostanze chimiche presenti negli ambienti lavorativi. I più importanti valori limite di esposizione sono i cosiddetti “TLV” elaborati dall’Associazione degli Igienisti Americani (ACGIH), ed indicano le concentrazioni delle sostanze disperse nell’aria alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente senza alcun effetto negativo per la salute: più il TLV è basso e più una sostanza è pericolosa, in quanto basta una piccola quantità presente nell’ambiente di lavoro per creare una situazione di rischio. Al fine di semplificare la valutazione degli inquinanti in ambiente di lavoro, gli Igienisti Americani dell’ACGIH hanno definito i TLV in 3 categorie:

TLV-TWA (Threshold Limit Value - Time Weighted Average) TLV-STEL (Threshold Limit Value - Short Term Exposure Limit) TLV-C (Threshold Limit Value - Ceiling)

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TAB. 2 - VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO CHIMICO PER GLI AGENTI PERICOLOSI

N Materiale Ag. Pericoloso

di tipo

Fase o operazione di

lavoro che espone a rischio

Sistemi di lavorazione, attrezzature e procedure

N. dei lavoratori esposti

Misure igieniche adottate Misure di protezione

adottate

Conclusioni di azioni di

sorveglianza sanitaria

Conclusioni di indagini ambientali

Rilevante / non rilevante per la

salute

Basso / non basso per la

sicurezza

Note

1 TONER IN POLVERE Tipo 3

Sostituzione cartuccia o

operazioni sulla stampante o fotocopiatrice

Sostituzione cartuccia o operazioni sulla stampante o fotocopiatrice: operazioni

manuali. Posizionamento ed utilizzo delle macchine che utilizzano il toner in ambiente ventilato. In caso di dispersione, le polveri del toner vengono rimosse con straccio bagnato,

evitando aspirapolvere.

Impiegati

Accurata pulizia delle mani dopo la sostituzione. Gli addetti hanno a

disposizione guanti in lattice da usare durante la suddetta

operazione

Vedere relazione sanitaria del MC.

Non presenti campionamenti

ambientali

Irrilevante

Basso Vedi

p.to (1)

(2) Poiché le operazioni di sostituzione sono sporadiche e avvengono in ambiente adeguatamente aerato, non si ritiene necessario procedere ad ulteriori approfondimenti del livello di rischio.

La scuola conserva le Schede di Sicurezza dei prodotti chimici, dalla cui analisi è stata effettuata la valutazione del Rischio Chimico. Campionamenti ambientali o personali eseguiti: non eseguiti Misure di prevenzione e protezione: forniti DPI e formazione del personale Registro degli esposti: non necessario.

Elenco DPI forniti agli addetti:

DPI DESCRIZIONE

Guanti in gomma per protezione da agenti chimici

Mascherina di protezione

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO LAVORO MINORILE

LAVORO MINORILE Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore Lo sviluppo e la formazione di un minore non si ritiene ancora completata, pertanto le mansioni che può svolgere sono limitate e in relazione alla idoneità al lavoro data dal Medico Competente.

Non sono presenti giovani di età inferiore ai 18 anni, non più soggetti all’obbligo scolastico; presso la Società, allo stato attuale, non è prevista l’assunzione di lavoratori minori. Viene comunque impostata la seguente valutazione al fine di prevedere eventuali r ischi per il minore e verificare preventivamente le procedure da attuare nei confronti dello stesso.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Tipologia del rischio Disposizioni nei confronti del minore

FISICO

lavori in atmosfera a pressione superiore a quella naturale

rumore

Fornitura di DPI e addestramento sul corretto uso e obbligo di uso in caso di presenza di lavorazioni rumorose (> 80 dB(A)). Evitate lavorazioni in presenza di lavorazioni con livello di rumore superiore a 85 dB(A)

BIOLOGICO presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o

trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Controllo preventivo della vaccinazione obbligatoria. Vietato accesso in ambienti a rischio specifico. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

CHIMICO contatti con agenti chimici classificati, compresi piombo e

amianto Non è previsto da parte di minori l’utilizzo né la manipolazione di sostanze chimiche classificate pericolose.

PROCESSI E LAVORI

Processi e lavori di cui all’allegato XLII del D.Lgs. 81/08 Lavori disciplinati dal D.P.R. 302/56 Lavori in serragli contenenti animali feroci o velenosi

nonché condotta e governo di tori e stalloni Lavori di mattatoio Lavori comportanti la manipolazione di apparecchiature

di produzione, di immagazzinamento o di impiego di gas compressi, liquidi o in soluzione.

Lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti chimici classificati

Lavori edili di demolizione, allestimento e smontaggio delle armature esterne ed interne delle costruzioni

Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione Lavori il cui ritmo è determinato dalla macchina e che

sono pagati a cottimo Esercizio dei forni a temperatura superiore a 500° C;

operazioni di demolizione, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi.

Lavorazioni nelle fonderie Produzione di gomma sintetica; lavorazione della gomma

naturale e sintetica. Processi elettrolitici. Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe Produzione e lavorazione dello zolfo. Lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di

estirpazione del materiale, di collocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi.

Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere.

Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, polverizzazione, vagliatura a secco dei prodotti polverulenti.

Lavorazione dei tabacchi. Lavori di costruzione, trasformazione, riparazione,

manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i lavori di officina eseguiti nei reparti a terra.

Produzione di calce ventilata. Lavorazioni che espongono a rischio silicotigeno Manovra degli apparecchi di sollevamento a trazione

meccanica, ad eccezione di ascensori e montacarichi. Lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili. Lavori nei magazzini frigoriferi

L’attività della Società non rientra in quelle classificate nell’allegato XLII del D.Lgs. 81/08, né tra quelle disciplinate dal D.P.R. 302/56. Le attività comportanti lavori come evidenziati nella colonna a fianco svolte dalla Ditta saranno vietate a qualsiasi minorenne. Le eventuali presenze in ambienti in cui si svolgono attività come evidenziate nella colonna precedente sono causali ed in genere evitate.

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Lavorazione, produzione e manipolazione comportanti esposizione a prodotti farmaceutici.

Condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica nonché lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione in moto.

Operazioni di metallizzazione a spruzzo Legaggio ed abbattimento degli alberi Pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione. Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili,

del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli. Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali. Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata. Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad

albero flessibile e altri strumenti vibranti; uso di pistole fissachiodi.

Produzione di polveri metalliche Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o con

fiamma ossidrica o ossiacetilenica. Lavori nelle macellerie che comportano l'uso di utensili

taglienti, seghe e macchine per tritare.

Il minore, prima di effettuare qualsiasi attività, viene addestrato da personale esperto e viene informato sul divieto di effettuare le seguenti lavorazioni: Utilizzare macchine ed utensili con organi in movimento;

Il lavoratore minorenne viene inoltre informato sul divieto di manipolare preparati chimici e sostanze pericolose di qualsiasi natura e genere. La movimentazione manuale dei carichi effettuata da parte del minore non riguarda mai carichi aventi pesi maggiori di Kg. 20.

La formazione ed informazione sui punti di cui sopra, ed ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08, viene svolta anche nei confronti dei titolari della potestà genitoriale.

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TUTELA E SOSTEGNO DELLE LAVORATRICI GESTANTI ED IN FASE DI ALLATTAMENTO (D.Lgs. 151/01) Tutte le Lavoratrici devono essere informate in particolare sulla presente scheda di valutazione dei rischi; è obbligatorio che comunichino al Datore di Lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato, affinché l'esposizione a qualsiasi rischio delle lavoratrici che possa compromettere la salute della lavoratrice o del feto e/o del bambino sia evitata, verificando la possibilità di modificare temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro delle lavoratrici stesse.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Individuazione delle misure adottate Interventi per ridurre o eliminare il rischio

BIOLOGICO

presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Formazione ed informazione specifica del personale. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

FISICO

Colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

le lavoratrici sono adibite a compiti e operazioni con colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti che potrebbero provocare lesioni del feto e/o il distacco della placenta

Per le insegnanti di sostegno ad alunni disabili o autistici, una volta accertato lo stato di gravidanza valutare caso per caso secondo funzionalità all’assistito. Le lavoratrici si dovranno astenere in gravidanza e fino a 7 mesi dopo il parto.

Movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari

presenza di rischi dovuti ai carichi sollevati dalle lavoratrici

elaborazione scheda NIOSH

Movimentazione manuale dei carichi minimizzata o nulla da parte delle lavoratrici; in caso di stato di gravidanza, le lavoratrici non andranno a movimentare carichi di alcun tipo (es. faldoni), né posizionare documentazioni o fascicoli ad altezze superiori a 1,80 m. Per le maestre dell’infanzia prestare attenzione a non sollevare i ragazzini durante l’orario di lavoro.

Rumore rilevazioni strumentali LEX,8h inferiore a 80 dB(A) LEX,8h tra 80 e 85 dB(A) LEX,8h tra 85 e 87 dB(A) LEX,8h superiore a 87 dB(A)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere vengono spostate nei reparti e negli uffici con minimo livello di rumore.

Radiazioni ionizzanti e non esposizioni a radiazioni IR o NIR. eventuali lavori al VDT sono effettuati per orari inferiori a 20 ore/settimana su monitor aventi minima emissione di radiazioni (CE)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere verranno ad operare il VDT con orari ridotti e senza continuità.

Sollecitazioni termiche presenza di sollecitazioni termiche localizzate presenza di sbalzi di temperatura

Le lavoratrici gestanti o le puerpere andranno ad operare in ambienti con il massimo benessere termico

Posture, movimenti e spostamenti

necessità di spostamenti continui sedute e postazioni scomposte e scomode inadeguata formazione sulla corretta postura

e motivazione delle lavoratrici a seguire le corrette procedure posturali

mansioni tali da imporre alla lavoratrice di mantenere una scorretta postura

Gli spostamenti per le lavoratrici sono minimizzati. Le postazioni e le posture sono idonee, ergonomiche e sufficientemente comode. Possibili pause e cambiamenti di posizione al fine di minimizzare la sedentarietà del lavoro

ORGANIZZATIVO

Fatica mentale e fisica e altri disagi connessi all'attività svolta (mobbing, stress, ecc.)

inadeguata preparazione delle lavoratrici necessità di effettuare le lavorazioni che provocano stress e disagi

La preparazione delle lavoratrici è conforme con l’attività lavorativa svolta. Le lavorazioni sono sufficientemente brevi La tipologia del lavoro viene programmata in maniera preventiva, al fine di limitare i disagi alla gestante e alla puerpera lavoratrice.

CHIMICO

Contatti, manipolazioni, inalazioni con agenti chimici pericolosi

Nel caso di stato di gravidanza le mansioni che prevedono contatto con agenti chimici classificati come pericolosi vengono evitate.

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SCUOLA DELL’INFANZIA DI VIA QUIETA Trattasi di un prefabbricato ristrutturato, costituito da un solo ambito al piano terra rialzato ove trovano collocazione un ampio salone, 3 aule per attività didattiche, 1 refettorio e cucina. Struttura portante prefabbricata in c.a. infissi metallici in alluminio anodizzato, pavimenti in linoleum, porte interne tamburate. Nel prefabbricato si avverte una notevole escursione termica sia in durante l’inverno che nei mesi più caldi. Le aree esterne sono attrezzate a giardino con giochi all’aria aperta, con presenza nelle immediate vicinanze, di ripetitore radio per telefonia mobile. La scuola dell’infanzia ospita 34 bambini 6 docenti e 2 unità personale A.T.A. Si ritiene congrua la designazione di complessivi 4 addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione. Non si rilevano particolari problematiche in riferimento al clima acustico della zona tali da giustificare interventi sostanziali per una corretta insonorizzazione degli spazi didattici. Il plesso non è soggetto a rilascio certificato di prevenzione incendi (C.P.I.).

AMBIENTI DI LAVORO AREE DI TRANSITO E SCALE Le aree di transito sono i corridoi interni e le aree esterne dove sono i giochi, all’interno delle aule le aree di transito sono determinate dagli arredi. L’edificio preso in esame è a due pian ed ha scale interne, alcune hanno una rampa esterna di accesso alla scuola. Per gli edifici a più piani, i piani superiori sono accessibile tramite una scala interna. Le caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle aree di transito o vie di circolazione, nonché delle scale sono normate dal D.P.R. 303/56 (artt. 6-7-8-15-17) e dal D.P.R. 547/55 (artt. 7-8-10-11-13-14-16-17-26-27). Tali disposizioni sono state aggiornate dall’art. 63 del D.Lgs. 81/08.

Fattore di rischio individuato: Ambienti di lavoro, aree di transito e scale, vie e uscite di emergenza, vie di circolazione interne ed esterne

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cedimenti strutturali, Mancata salubrità o ergonomicità, cadute dall’alto, cadute in piano, cadute in profondità,, caduta di materiali, contatto con mezzi in movimento, vie di esodo non facilmente fruibili,esposizione ad agenti atmosferici

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli ambienti di lavoro, le aree di transito e le scale si mantengano in adeguate condizioni ciascun lavoratore disponga di uno spazio minimo adeguato (2 m2 lordi) la disposizione di arredi ed attrezzature sia idonea il pavimento dello spazio di lavoro sia mantenuto pulito le condizioni di illuminazione e microclima siano idonee al tipo di attività svolta eventuali carichi sospesi non insistano in corrispondenza degli spazi di lavoro o di passaggi pedonali le aperture sul pavimento siano protette da coperture e gli spazi elevati sono provvisti di idoneo

parapetto le porte di accesso normale e di emergenza siano apribili dall’interno, di dimensioni e numero

adeguato e non siano ostruite le aree di transito siano di dimensioni idonee, con pavimentazione uniforme e non scivolosa, senza

gradini e dislivelli pericolosi e non esistano accumuli di materiali in corrispondenza delle stesse le scale fisse a gradini dispongano di corrimano e presentino pedate dotate di materiale

antiscivolamento e siano mantenute pulite i parapetti siano alti almeno 1 metro le scale a mano si utilizzino solo in modo occasionale, siano del tipo a incastro con appoggi di testa e

di base antisdrucciolevoli le scale a compasso dispongano di adeguato elemento anti-apertura siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza l’edificio dal punto di vista strutturale è in buono stato e non è presente alcun rischio di crollo o

cedimento apparente altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Lieve 1 3

3

Basso

- Informazione e formazione; Medio 1

Grave 1

Gravissimo 0

Estremo 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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MACCHINE Rientrano in questa categoria tutti gli interventi diversi da quelli di cui al punto precedente, che devono essere svolti esclusivamente da personale qualificato. Per la tipologia delle prestazioni rese, non vengono utilizzate macchine.L’elenco delle macchine utilizzate nelle varie strutture è riportato nelle schede specifiche. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine (I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 ed il più recente D.P.R. 459/96 “direttiva macchine” che però non fornisce prescrizioni tecniche, ma requisiti minimi di sicurezza ed affida al fabbricante la valutazione del rischio). Il fattore di rischio è pertanto già oggetto di una regolamentazione ex lege, con una indicazione molto dettagliata delle misure di prevenzione, protezione ed igiene che devono essere attuate e di cui i lavoratori vengono informati. I fattori di rischio collegati con l’uso delle macchine possono realizzarsi non solo in dipendenza delle condizioni tecniche, ma altresì in relazione all’organizzazione del lavoro ed alla informazione e formazione del personale operativo e di supervisione e quindi della sua consapevolezza sui comportamenti più adeguati.Il soddisfacimento dei requisiti normativi comporta senz’altro un abbattimento del rischio infortunistico ed igienico; pur tuttavia possono permanere dei rischi residui oggettivi (di carattere tecnico o tecnologico) e soggettivi (di carattere comportamentale). Ove tali rischi residui siano tenuti sotto controllo con adeguata segnalazione, informazione, formazione ed organizzazione del lavoro, il rischio può considerarsi basso.

Fattore di rischio individuato: Macchine

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio di contatto con organi in movimento, Rischio Incendio, Rischio Espolosione, Rischio Emissione Inquinanti, Rischio proiezione fluidi, Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

le macchine di nuova introduzione siano dotate di marcatura CE e di manuale di istruzioni o, se usate, sia dichiarata dal venditore la conformità alla legislazione previgente, cui segua comunque una verifica di conformità interna

tutti gli organi in movimento siano protetti contro i contatti accidentali esistano schermi per prevenire il rischio di proiezione di oggetti e frammenti siano installati e funzionanti sistemi di captazione ed aspirazione di vapori, polveri e liquidi i dispositivi di protezione meccanici ed elettrici siano presenti, idonei ed attivati dopo manutenzione, i dispositivi eventualmente rimossi siano immediatamente ripristinati gli organi di azionamento siano manovrabili solo in modo intenzionale le macchine siano dotate di pulsante di arresto in emergenza in posizione facilmente accessibile in caso di interruzione di energia elettrica la macchina debba essere riavviata dall’operatore le macchine siano illuminate in modo idoneo alla lavorazione non esistano parti a spigolo sporgenti in modo pericoloso le macchine siano posizionate in modo stabile esistano espliciti divieti di operazioni di pulizia o manutenzione delle macchine in moto cinghie, funi, nastri ed organi di trasmissione siano protetti tra le macchine e tra queste e le pareti esista uno spazio libero di almeno 50 centimetri nel caso di movimenti

alternativi degli organi esista idonea cartellonistica per ciascuna macchina con l’indicazione dei pericoli e dei messi di protezione

personale da utilizzare siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente si ha P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3

0

Assente

Informazione del personale: Destinazione d’uso. Modalità d’uso e manutenzione secondo le istruzioni del fabbricante. Divieto assoluto di lavorare con attrezzature sprovviste di dispositivi di sicurezza o in cattive condizioni di manutenzione. Divieto assoluto di rimuovere i dispositivi di sicurezza. Divieto di pulire, oliare o ingrassare organi in moto. Altri obblighi e/o divieti in relazione a macchine con pericoli specifici. Uso di D.P.I. per interventi di emergenza (Dispositivi di Protezione Individuale).

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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USO DI ATTREZZI MANUALI MANIPOLAZIONE MANUALE DI OGGETTI Per la tipologia di attività svolte nelle scuole non vengono utilizzati utensili elettrici. Le disposizioni regolamentari sui requisiti di sicurezza per alcuni attrezzi manuali sono fornite dal D.P.R. 547/55, in vari articoli. Gli utensili elettrici portatili rientrano nelle previsioni del D.Lgs. 81/08 “materiale elettrico bassa tensione”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione, protezione ed igiene richieste. Esistono peraltro dei rischi residui collegati soprattutto a fattori comportamentali, che possono essere tenuti sotto controllo con una adeguata informazione e organizzazione del lavoro. Le principali misure organizzative e tecniche affinché gli attrezzi manuali si mantengano adeguati relativamente alla prevenzione degli infortuni sono di seguito indicate:

Fattore di rischio individuato: Uso di Utensili Manuali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli attrezzi manuali siano in buono stato e riposti in luoghi idonei in posizioni elevate siano usati con apposito sistema di fissaggio anticaduta gli spigoli acuminati o taglienti siano protetti da involucro durante il trasporto gli utensili elettrici siano dotati di doppio isolamento (marcati con due quadrati concentrici) la forma, le dimensioni, la pulizia degli oggetti siano tali da consentirne la manipolazione in sicurezza siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile- Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Informazione e Formazione Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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IMPIANTI ELETTRICI I quadri elettrici sono dotati di interruttore differenziale e magneto-termico. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine. I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 la legge 46/90 e relativo regolamento attuativo D.P.R. 447/91 e successive modifiche ed integrazioni. Esistono poi una serie di norme tecniche del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano. Le norme CEI costituiscono il riferimento dello “stato dell’arte”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Le documentazioni di legge (progetti, dichiarazioni di conformità, allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità) vengono acquisite e conservate presso gli uffici competenti. Impianti presso la sede: Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Impianti di sicurezza Presente Periodicità controlli

Impianti di messa a terra (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Impianti contro le scariche atmosferiche (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Stato dell’impianto (eventuale presenza di linee volanti, fili scoperti, fili nastrati, morsetti, prese sovraccariche): impianto in buono stato. Data ultima verifica: vedi “Allegato DVR - Elenco documenti presenti”

Fattore di rischio individuato: Impianti elettrici

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rischio di contatto diretto o indiretto, incendio, innesco di esplosioni

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

L’impianto elettrico è dotato di dichiarazione di conformità è correttamente mantenuto (verifica da parte di tecnico abilitato); è periodicamente verificato (messa a terra e scariche atmosferiche); i lavoratori sono stati formati ed informati sul rischio elettrico e sulle corrette procedure di utilizzo l’impianto è utilizzato conformemente ai parametri di progetto; altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

sottoporre l’impianto a manutenzione periodica informazione e formazione dei lavoratori verificare una volta al mese il funzionamento del pulsante

test posto sul quadro elettrico Richiedere al comune il rilascio della dichiarazione di

rispondenza dell’mpianto elettrico e la verifica della messa a terra.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Le dichiarazioni di conformità e i verbali di verifica periodica dell’impianto sono conservati presso la scuola e allegati al presente documento. La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche deve essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica. Nessun operatore è abilitato ad eseguire lavorazioni su parti in tensione.

Impianti termici e di condizionamento

Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Matricola Tipologia Ubicazione Potenzialità Combustibile

Caldaia < 25 kW Metano

Ascensori e montacarichi (L. 1415/42 – e D.P.R. 162/99)

Matricola Tipologia Ubicazione Portata (Kg)

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APPARECCHI CONTENENTI FLUIDI A PRESSIONE, SOGGETTI A VERIFICHE PERIODICHE

Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco, non vengono utilizzati apparecchi a pressione Fattore di rischio individuato: esplosione

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: esplosione

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P1

serbatoio d’aria non soggetto a verifica periodica da parte della USL; presente il manuale di uso e manutenzione; i lavoratori sono stati informati sul corretto utilizzo; è utilizzato conformemente ai parametri di progetto è utilizzato solo da personale adeguatamente formato ed informato; altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Nessuna

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ALTRI APPARECCHI O IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA:

Sistema prevenzione incendi La scuola risulta essere soggetta, nelle condizioni attuali, all’obbligo della certificazione di prevenzione incendi per la presenza di attività normate dal D.P.R. 151 del 01/08/2011.

Mezzi di prevenzione e lotta antincendio

Estintori portatili (Verifica mensile pressione effettuata dal personale interno e Controllo semestrale da ditta specializzata)

Idranti DN 45 (Verifica semestrale effettuata dal personale interno e collaudo quinquennale pressione impianto idrico)

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RETI E APPARECCHI DISTRIBUZIONE GAS Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco le reti di distribuzione gas esistenti sono quelle che servono le cucine e le centrali termiche. A monte delle stesse ci sono le valvole di intercettazione che interrompono il flusso di gas in caso di emergenza, i tubi generalmente sono di colore giallo. I requisiti normativi per le reti e apparecchi di distribuzione gas sono forniti dalle norme UNI CIG vigenti. Alcuni requisiti per le reti di gas sono inoltre contenuti nel D.P.R. 547/55 art. 244 (tubazioni e canalizzazioni) e artt. 236-237 (manutenzioni). Il fattore di rischio è pertanto oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Fattore di rischio individuato: Reti e Apparecchi Distribuzione Gas

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Esplosione, Incendio

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

tutti gli apparecchi sono dotati di apposita valvola di chiusura; le tubazioni degli apparecchi sono a norma non sono lasciati oggetti infiammabili vicino i fornelli E’ garantito un adeguata ventilazione nell’ambiente I fornelli sono dotati di termocoppia L’impianto è dotato di dichiarazione di conformità di adduzione del gas altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione sul Rischio Gas; Controllo periodico.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

La ventilazione: è l'apertura permanente che garantisce l'entrata dell'aria necessaria alla combustione del gas, la dimensione del foro necessario a far affluire l'aria per la combustione è regolato dalla normativa vigente e dipende da diversi fattori (potenzialità, tipo di apparecchio, compresenza di altri apparecchi, ecc) L'aerazione: che può essere permanente oppure no, serve al ricambio dell'aria necessaria, sia allo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare miscele con un tenore pericoloso di gas non combusti. Si deve tenere presente che la presenza di una delle due aperture non esclude l'esigenza di avere anche l'altra.Il dimensionamento ed il posizionamento di tali aperture deve essere realizzato, verificato e certificato da installatori abilitati. Il tubo di gomma: deve essere sostituito ai primi segni di deterioramento e comunque allo scadere dei cinque anni dalla data di produzione; direttamente sul tubo deve essere stampata la dicitura "da sostituire entro il (data)". Sul tubo de gas deve inoltre essere stampata una chiara indicazione che ne certifichi l'utilizzo per il tipo di gas combustibile e la norma di riferimento UNI 7140.

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APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO(Carrelli Elevatori, Autogrù, Grù a cavalletto, Grù a Rotazione in alto e in basso) Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco non vengono utilizzati apparecchi di sollevamento

Fattore di rischio individuato: Apparecchi di sollevamento

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

L’ apparecchio di sollevamento è fornito di adeguata targa di immatricolazione, installata in posizione visibile e indica: il nome del costruttore, il luogo e l’anno di costruzione e la portata massima

è presente il manuale di uso e manutenzione dell’apparecchio marchiato CE Le ispezioni periodiche sono effettuate con scadenza annuale da parte dell’Organo di Vigilanza.

Se le ispezioni periodiche non vengono eseguite dall’Organo di Vigilanza,il datore di lavoro le effettua attraverso un’ organismo notificato

Le ispezioni manutentive sono svolte da personale qualificato L’apparecchio è dotato di tutti i dispositivi di sicurezza altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Lieve 0 3

0

Assente

Nessuna

Medio 1

Grave 0

Gravissimo 0

Estremo 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ll carrello elevatore, ai fini della prevenzione, deve avere:

un solido tetto di protezione del posto di guida, per evitare che l'addetto possa essere colpito da materiale dall'alto; uno schermo in plexiglas o una rete metallica sulla parte posteriore del castello di sollevamento, solo se cartellista può venire a contatto con gli ingranaggi e

le catene durante il loro movimento, rimanendo seduto al posto di guida; una adeguata protezione intorno alle leve di azionamento per evitare la possibilità di urti accidentali, nel caso di leve ad innesto meccanico. Nel caso di leve

con molla a gas ad azione mantenuta (il cui rilascio riporta la leva in posizione di folle), la protezione non è necessaria; due valvole, una di non ritorno sul cassetto di distribuzione oleodinamico e una parzializzatrice di flusso sulla base del cilindro elevatore, per garantire l'arresto automatico del carico durante le fase di sollevamento oppure la discesa lenta in quella di abbassamento, in caso di guasti. VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO I rischi di incendio per attività specifiche sono oggetto di una vasta ed articolata regolamentazione di legge, a cominciare dal D.P.R. 547/1955 art. 36 e conseguente D.P.R. 609/59 al DPR 151/2011 e disciplinati dall’art. 47 del D.Lgs. 81/08. In ultimo è intervenuto il D.M. 10/03/98 che fornisce “Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

L’attività rientra fra quelle elencate nel DPR 151/2011 e pertanto soggetta al controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (VV.F.) e a Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.). Le tipologie di attività riscontrate sono:

Attività n. 74 “Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h”. Attività n. 67 “Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti, asili nido con oltre 30 persone presenti”.

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Fattore di rischio individuato: Incendio

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(D.Lgs. 81/08 – D.M. 10 marzo 1998 – normativa antincendio)

Sostanze combustibili: Materiale cartaceo, legna e legname arredi in materiale combustibile, anche in deposito finiture nel reparto materiale plastico derivati da petrolio Sostanze infiammabili: presenza ed utilizzo di liquidi infiammabili (oli, benzine, alcoli, vernici, solventi, ecc.) presenza ed utilizzo di gas infiammabili (processi lavorativi, becchi bunsen, …) Carico di incendio stimato: inferiore a 450 MJ/mq inferiore a 900 MJ/mq superiore a 900 MJ/mq Sorgenti di innesco: impianto elettrico in scarse condizioni attrezzature elettriche mal conservate (cavi rovinati, nastrati) collegamenti multipli su una stessa presa presenza ed uso di fiamme libere presenza di scintille e faville presenza di macchine a motore endotermico surriscaldamento di macchine elettriche (server, computer) sistemi generatori di calore portatili fumatori Altri fattori di rischio: affollamento persone non in grado di evacuare autonomamente (disabili) Attività soggetta al controllo periodico VVF si no Presidi antincendio compartimentazione estintori CO2 e Polvere idranti naspi impianto di spegnimento fisso impianto rilevazione incendi (fumo e calore) pulsanti di sgancio tensione sistema allarme manuale presidio quotidiano dei locali presenza e formazione di addetti alla lotta antincendio e gestione delle emergenze

Probabilità:

i quantitativi di materiale infiammabile sono sempre tenuti sotto controllo ed i quantitativi sono trascurabili o bassi; non ci sono fonti di innesco o sono tenute sotto controllo; Le lampade di illuminazione non sono vicine a materiale infiammabile Non sono presenti adattatori multipli nelle prese di corrente elettrica l’affollamento dei locali è limitato e/o sempre tenuto sotto controllo; gli addetti alle emergenze sono in numero sufficiente a coprire tutti i ruoli previsti dalle possibili emergenze; è stata fatta la formazione periodica a tutti gli addetti sui rischi e sulle norme comportamentali Le attrezzature antincendio devono essere manutenute e verificate regolarmente con frequenza semestrale da ditte

specializzate operanti nel settore previ accordi contrattuali; Esiste idonea cartellonistica che segnala il rischio di incendio, le vie di fuga, le uscite di sicurezza, i divieti (di fumare, ecc) La segnalazione delle vie di fuga in caso di incendio è ben visibile Le vie di fuga sono mantenute sgombre e costantemente fruibili Le luci di emergenza sono periodicamente verificate nella loro funzionalità Il piano di emergenza sia periodicamente verificato e aggiornato. E’ fornita a tutto il personale la necessaria informazione e formazione Gli addetti Antincendio ed evacuazione sono stati nominati e formati dal Datore di Lavoro altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di

Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0

4 8 Medio

Manutenzione periodica semestrale estintori portatili e rete idranti; presenza degli addetti antincendio; segnalazione delle vie di fuga e della posizione degli estintori; predisposizione planimetrie evacuazione sempre aggiornate formazione ed informazione del personale sulle procedure di emergenza.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO BIOLOGICO, CANCEROGENO MUTAGENO Il ciclo lavorativo non prevede l’uso deliberato di agenti biologici classificati. L’attività non rientra tra quelle per cui è previsto l’obbligo di vaccinazione antitetica. il personale operante non è esposto a rischi derivanti dall’utilizzo di agenti cancerogeni

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo VIII e Allegati IX, X, XI, XII e XII D.Lgs. 81/08)

Descrizione del rischio individuato:

5. diretto (manipolazione di virus o batteri)

6. rischi indiretti

Possibilità di contatti con virus, batteri, funghi, OGM, endoparassiti umani. Lavorazioni particolari con agenti biologici (ambulatori, ospedali, animali, fluidi biologici,

feci, ecc.) Lavorazioni particolari con microrganismi Lavorazioni particolari con coltura cellulare Rischio indiretto (tetano, ferite o tagli alle mani, impianti di condizionamento e piante,

presenza di pollini, derivati dermici di animali, punture di insetti, ecc.) in relazione con l’attività lavorativa svolta

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione e presenza ed analisi del rischio Batteri Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Virus Presente: ………………………………………………………………………………………………… Assente

Funghi Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Endoparassiti umani Presente ...................................................................................................................................... Assente

Altri parassiti Presente ...................................................................................................................................... Assente

Colture cellulari Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 3 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 4 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Attività particolari con rischio biologico Presente ......................................................................................................................................

Altri rischi biologici Presente: .....................................................................................................................................

Probabilità:

i luoghi di lavoro sono specificamente progettati allo scopo (non necessario); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); nell’impossibilità di uso di DPC sono utilizzati specifici DPI (non necessario); sono previste specifiche procedure di trattamento e/o manipolazione della sostanza infetta e/o

potenzialmente infetta (attività non prevista); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); sono definite le procedure di emergenza (non previsto); sono puntualmente rispettatate le prescrizioni di cui all’art. 273 ed art 274 c.1 (non previsto); i lavoratori sono sottoposti a sorveglianza sanitaria; i lavoratori sono stati formati ed informati sui rischi e sulle procedure. altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3 0 Assente

Verifica periodica della presenza e del contenuto della Cassetta di Pronto Soccorso (quantità e scadenza dei prodotti);

Controllo dello stato di vaccinazione antitetanico dei dipendenti; Mantenimento della corretta igiene e pulizia personale e dei locali.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: Cancerogeno o mutageno

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 - Titolo IX Capo I e III e Allegati XLII e XLIII - art. 51 Legge 3/2003)

Uso di agenti cancerogeni nel processo lavorativo Presenza di agenti cancerogeni nell’ambiente Uso di agenti mutageni nel processo lavorativo Presenza di agenti mutageni nell’ambiente Fumatori negli ambienti di lavoro Esposizione ad amianto nelle strutture frequentate dai lavoratori Produzione di auramina con metodo Michler Attività con esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame o

nella pece di carbone Attività con esposizione alle polveri , fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a

temperature elevate Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcol isopropilico Esposizione a polveri di legno duro Esposizione a cloruro di vinile monomero Esposizione a benzene

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

RISCHIO MICROCLIMA Nei locali dei plessi in elenco non si fa uso di impianti di climatizzazione. Tenendo conto delle indicazioni fornite dal D.P.R. 303/56 per quanto concerne il microclima degli ambienti di lavoro si è proceduto a valutare l’adeguatezza della temperatura, dell’umidità, del ricambio d’aria. Non sono stati effettuati rilievi strumentali per verificare la qualità dell’aria in ambiente di lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Microclima

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Temperatura controllata Esiste la possibilità di fornire adeguato ricambio orario di aria sia con metodi naturali che con

sistemi forzati Non esistono macchinari e/o impianti che possono produrre temperature estreme (forni,

celle frigorifere) Gli impianti di raffrescamento e riscaldamento sono soggetti a manutenzione preventiva e

periodica N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione Rischio Microclima; Verificare sempre la presenza di un adeguato ricambio

d'aria naturale; mantenere il microclima il più possibile prossimo alla zona

del benessere termico

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO ILLUMINAZIONE In generale l’illuminazione è data, oltre che naturalmente attraverso le superfici vetrate, da lampade a neon nelle aule e lampade fluorescenti nei servizi igienici. L’illuminazione degli ambienti di lavoro è trattata dall’art. 10 del D.P.R. 303/56 e per le vie di comunicazione (passaggi, disimpegni, corridoi, scale) dall’art. 7 del D.P.R. 303/56. Non esistono peraltro valori di riferimento con forza di regola tecnica per i livelli di illuminazione, ma solo dei criteri generali e dei riferimenti di buona tecnica (norma UNI 10380). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti dall’illuminazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. I luoghi di lavoro siano dotati di impianti di illuminazione naturale eventualmente integrata da illuminazione artificiale con livelli tali da salvaguardare sicurezza, salute e benessere dei lavori. Siano stati presi provvedimenti per evitare fenomeni di abbagliamento e zone d’ombra.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Illuminazione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Finestrature vetrate con sufficiente afflusso dell’illuminazione naturale Adeguate schermature alle finestre Presenza di illuminazione di emergenza Presenza di illuminazione artificiale

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione Rischio Illuminazione; Verificare periodicamente l’efficienza di illuminazione di

emergenza

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RUMORE Non sono presenti sorgenti di rumore. E’ presente solo il rumore dato dal vocìo continuo dei bambini o alunni presenti in alcuni ambienti non ben insonorizzati. Nella scuola il livello di rumorosità si mantiene inferiore ai valori inferiori di azione.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rumore

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Lex < 75 dBA P0 Lex > 75 dBA < 80 dBA P1 Lex > 80 dBA < 85 + fornit. DPI + formaz. dBA P2; Lex > 85 < 87 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. sanit P3; Lex > 87 <90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P4 Lex > 90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P5

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 3

3

Trascurabile

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Valori inferiori di azione Lex,8h= 80 dB(A) Ppeak= 135 dB(C) In caso di raggiungimento o superamento dei limiti, occorre prendere le seguenti misure: Formazione ed informazione dei lavoratori interessati e relativi rappresentanti sui rischi dell’esposizione a rumore; Messa a disposizione dei dpi ai lavoratori (uso obbligatorio solo per i minorenni); Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione dei lavoratori al rumore; Sorveglianza sanitaria dei lavoratori (su loro richiesta o qualora il medico competente ne conferma l’opportunità) Valori superiori di azione Lex,8h= 85 dB(A) Ppeak= 137 dB(C) In caso di livelli di rumore pari o superiori a tali valori, oltre a quanto sopra indicato, occorre prendere le seguenti misure: Sorveglianza sanitaria di tutti i lavoratori esposti; Delimitazione e contrassegno dei luoghi e delle attrezzature di lavoro interessati; Uso obbligatorio dei DPI Valori limite di esposizione Lex,8h= 87 dB(A) Ppeak= 140 dB(C) Tali valori non devono mai essere superati. Se ciò dovesse verificarsi, occorre prendere le seguenti misure: Adottare misure immediate per riportare i valori nei limiti; Individuare le cause dell’esposizione eccessiva; Modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

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RISCHIO VIBRAZIONI Nella scuola il livello di vibrazioni sono non significanti essendo inferiore ai valori inferiori di azione Qualora i lavoratori fossero esposti a livelli di vibrazione superiori ai valori d’azione devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria; devono inoltre essere informati e formati sul rischio specifico e, quando sono superati i valori d'azione, il Datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative,

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (mano/braccia)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.2 P1 (per esposizioni a vibrazioni A(8)>0.2 <1 m/s2; P2 (per esposizioni a vibrazioni A(8)<2,5 m/s2); P3 (per esposizioni a vibrazioni 2,5 m/s2 ≤A(8)≤ 4,5 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 4,5 m/s2 <A(8)≤ 5 m/s2);

inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni A(8)> 5 m/s2 ; su periodi brevi A(8) = 20 m/s2).

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (corpo intero)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.1 o in assenza di vibrazioni P1 (per esposizioni a vibrazioni 0.1 < A (8)<0.25 m/s2) P2 (per esposizioni a vibrazioni 0.25 < A(8) < 0.5 m/s2; P3 (per esposizioni a vibrazioni 0.5 m/s2 ≤A(8)≤ 0.75 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 0.75 m/s2 <A(8)≤ 1 m/s2); P5 inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni 1 m/s2 <A(8)≤ 1.5 m/s2; solo su periodi brevi)

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Formazione e informazione del personale addetto Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI Per la natura delle prestazioni rese non esiste una esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni ionizzanti Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0

2

2

Trascurabile

Informazione sul rischio Radiazioni ionizzanti

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni non ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni non ionizzanti (Campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF), Radiofrequenze, Microonde, Infrarosso)

Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria) N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Trascurabile

Informazione del personale addetto sul rischio Radiazioni

non ionizzanti; La natura e l’entità del rischio sono tali da non rendere

necessaria una valutazione più dettagliata (art. 181 c. 3 D.Lgs. 81/08).

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili in azienda, si stima che l’esposizione alle radiazioni ott iche sia estremamente contenuta (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

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RISCHIO CARICO DI LAVORO FISICO L’attività svolta comporta il possibile sollevamento di bambini, soprattutto nella scuola dell’infanzia, che possono arrivare anche a circa 15 kg (chilogrammi) di peso. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dagli artt. 167, 168 e 169 del D.Lgs. 81/08. I rischi dorso-lombari sono stati pertanto valutati tenendo conto degli elementi di riferimento contenuti nell’allegato VI° considerando le caratteristiche del carico, lo sforzo fisico richiesto, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze connesse all’attività. Sono inoltre stati considerati i fattori individuali di rischio (idoneità fisica, indumenti, informazione e formazione). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti da carico di lavoro fisico siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

Il carico di lavoro fisico sia tale da non provocare eccessivo affaticamento o rischi dorso-lombari, torsione del tronco, movimenti bruschi, posizioni instabili

si eviti la manipolazione senza ausilio di mezzi meccanici di pesi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne

la forma e il volume dei carichi permettano di afferrarli con facilità e la struttura esterna non comporti rischio di lesioni

Il pavimento sia idoneo alle attività fisiche e lo spazio libero in verticale permetta l’agevole svolgimento della mansione. RISCHIO CARICO DI LAVORO MENTALE L’attività svolta non richiede la memorizzazione di informazioni e di dati tali da provocare eccessivo affaticamento degli operatori. La valutazione del carico di lavoro mentale corrisponde all’esigenza di stabilire il livello di attenzione richiesto al lavoratore per lo svolgimento delle mansioni proprie. Sono stati valutati aspetti quali il livello di attenzione richiesto per l’esecuzione del lavoro, le conseguenze di eventuali errori, il ritmo di lavoro, le informazioni ed i dati trattati durante il lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Il carico di lavoro mentale sia tale da non provocare eccessivo affaticamento degli operatori, in quanto costoro hanno un adeguato controllo del ciclo lavorativo. Le informazioni siano facilmente percepibili e comprensibili e siano fornite con modalità e frequenze tali da non richiedere eccessivi sforzi mentali e di memorizzazione di dati.

RISCHIO VIDEOTERMINALI La tipologia dell’attività comporta l’utilizzo di Video Terminali. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dal titolo VII del D.Lgs. 81/08, con i chiarimenti forniti dalla Circolare Ministero Interno n° 4 del 01/03/02. In materia è inoltre stato emesso lo specifico Decreto Ministero Lavoro del 02/10/00. I dipendenti che svolgono mansioni amministrative vengono regolarmente sottoposti a visita dal medico competente ogni due anni, al fine di verificare lo stato di salute determinato dall’uso continuo di videoterminali, che può creare:

rischi per la vista e gli occhi

posture ed affaticamento fisico e mentale

condizioni ergonomiche errate e possibili rischi ambientali (uso stampanti con scarsa aereazione dei locali)

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Videoterminale

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Video terminali marcati CE e acquisiti negli ultimi tre anni VDT posizionati correttamente rispetto alle sorgenti di illuminazione Illuminazione adeguata per il posto di lavoro come da norma UNI EN 12464-1:2004 Postazioni ergonomiche, sia della scrivania che della seduta Utilizzo del VDT per un periodo inferiore a 20 ore settimanali Sorveglianza sanitaria specifica Pause possibili durante l’attività al VDT ed evitata la monotonia delle operazioni Software e hardware adeguati alla tipologia di lavoro.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

formazione sul Rischio Videoterminale art. 37 del D.Lgs.81/08 Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Ù

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RISCHIO ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI In considerazione del fatto che la prevenzione dei rischi è fortemente influenzata dal fattore umano e dai molteplici aspetti gestionali, sono stati presi in considerazione aspetti quali: le caratteristiche delle mansioni, la preparazione dei lavoratori, il livello di conoscenza dell’operatore sull’intero ciclo, la definizione delle funzioni, le relazioni interpersonali, il trattamento dei suggerimenti, le turnazioni, il lavoro notturno.

Fattore di rischio individuato: Rischio aspetti organizzativi e gestionali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

il lavoro sia svolto secondo procedure di sicurezza e prevenzione chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi siano chiamati a contribuire

compiti funzioni e responsabilità siano chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali

sia definito un programma per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di prevenzione dei rischi, in funzione della valutazione dei rischi

i lavoratori partecipino all’analisi dei rischi, mediante la consultazione dei rappresentati per la sicurezza e anche mediante somministrazione di questionari, riunioni, ecc. e si tenga costantemente conto dei suggerimenti dei suggerimenti formulati dai lavoratori, anche tramite i loro rappresentanti

si svolga con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi.

altro…… N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulle procedure di sicurezza presenti; Formazione art. 37 del D.Lgs.81/08; Partecipazione riunione periodica per analizzare la

documentazione in tema di sicurezza.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

FORMAZIONE E INFORMAZIONE Definire programmi di formazione ed informazione che riguardano i seguenti argomenti: Corsi formazione in base all’ accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, ai sensi dell’art.37 del D.L.vo 81/08, che invita il datore di lavoro a garantire che ciascun lavoratore riceva adeguata formazione in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a:concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

L’efficacia delle azioni per la prevenzione e la protezione dai rischi è fortemente influenzata dal livello di consapevolezza posseduta dalle risorse umane. La formazione e l’informazione devono quindi essere erogate sulla base di una specifica analisi dei fabbisogni che è stata eseguita coinvolgendo i servizi preposti. Tenendo conto della situazione attuale, la situazione appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti.

Le principali misure affinché i rischi connessi con gli aspetti della formazione e dell’informazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. Tutti i lavoratori ricevano una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi alla mansione ricoperta. L’informazione sui rischi specifici sia fornita con le modalità più appropriate, includendo riunioni, opuscoli, segnaletica, ecc.. Siano realizzati specifici moduli formativi per i Rappresentanti dei Lavoratori, e per gli addetti alle emergenze, antincendio e pronto soccorso. RISCHIO ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE Le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’immobile sono affidate all’Unità Operativa preposta dell’Amministrazione Comunale, Settore Servizi Sociali Culturali e Sportivi alla Persona, U.O. Edilizia Scolastica mentre per impianti o altri elementi particolari come sistemi antincendio, sono affidate a ditte esterne specializzate. Le principali misure affinché i rischi connessi con la manutenzione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo prevedono l ’effettuazione di manutenzione periodica e di collaudo di ambienti, attrezzature, impianti, macchinari e loro parti che presentino rischi per i lavoratori e ne esista documentazione scritta. Si richiedono specifiche procedure di gestione della manutenzione. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Le uniche attività per il quale vanno utilizzati Dispositivi di Protezione Individuale sono le attività di pulizia. L’uso dei dispositivi di protezione individuale è normato dal D. Lgs. 81/08 (Titolo I Capo III) e da vari articoli del D.P.R. 547/55 e D.P.R. 303/56. La commercializzazione e la marcatura CE dei D.P.I. sono regolamentati dal D.Lgs. 475/92 e D.Lgs. 10/97. Sono stati valutati i rischi non eliminabili con altri mezzi per i quali è necessario l’uso dei D.P.I.; sono state individuate le caratteristiche dei D.P.I. necessari. Le principali misure affinché i rischi connessi con i D.P.I. siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono:

l’aggiornamento della valutazione sulle esigenze dei D.P.I. la consultazione nella scelta dei D.P.I. più idonei informazione e formazione circa la necessità ed il corretto uso degli stessi obbligo dell’uso dei D.P.I. e sanzioni per i lavoratori inadempienti emissione di apposite procedure di gestione per l’assegnazione e la manutenzione dei D.P.I..

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EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO

Possibili situazioni di emergenza: Incendio Primo soccorso Infortunio del personale La gestione delle emergenze, della lotta antincendio e la predisposizione di un servizio o di presidi per il pronto soccorso è richiesta dal D.Lgs. 81/08 (Tit.I Capo III) e dal D.P.R. 303/56. Sono state valutate le specifiche situazioni degli ambienti di lavoro (attività svolte, personale presente, personale soggetto a visite periodiche) al fine di stabilire l’estensione dell’organizzazione per la lotta contro le emergenze. Tenendo conto della situazione attuale, questa appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti. Le principali misure affinché i rischi connessi con le situazioni di emergenza siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono: la predisposizione di un Piano di Emergenza che comprenda un Piano Antincendio ed un Piano di Evacuazione, il cui contenuto sia adeguato alle

necessità degli ambienti di lavoro, noto ai lavoratori e ove possibile periodicamente simulato l’esistenza di adeguati presidi per il pronto soccorso la formazione e l’aggiornamento degli addetti alle emergenze e alla lotta antincendio.

SORVEGLIANZA SANITARIA La sorveglianza sanitaria non è prevista. RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo e quindi può portare a problemi di salute mentale e fisica. Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative in loro. L’individuo è in grado di sostenere un’esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata ad una pressione intensa. Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione, può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Un alto assenteismo, conflitti interpersonali o frequenti lamentele da parte dei lavoratori sono alcuni dei sintomi che possono rivelare la presenza del problema.

INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI DI STRESS DA LAVORO CORRELATO

Analisi di fattori quali l’organizzazione e i processi di lavoro (monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità, incertezza elevata, pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità-conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, orari imprevedibili, ecc.).

Le condizioni e l’ambiente di lavoro (problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro, esposizione ad un comportamento illecito, a sostanze pericolose, ecc.).

La comunicazione e la relazione (incertezze circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, difficoltà rapporti con colleghi, personale, utenza, ecc.).

I fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.). Da una valutazione effettuata tramite una check-list a compilazione individuale risulta ”adeguata” la considerazione dei fattori di rischio stress.

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Stress Lavoro Correlato

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Note: si rimanda allo specifico documento di valutazione del rischio stress lavoro-correlato allegato al presente documento

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO CAMPI ELETTROMAGNETICI:

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili, si stima che relativamente alle macchine e attrezzature rientranti nell’elenco delle “attrezzature giustificabili”, i valori di esposizione siano inferiori ai valori di azione definiti nel D. Lgs. 81/2008 (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Campi elettromagnetici

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Non si evidenziano, in prima stima, livelli di campi elettromagnetici superiori a valori inferiori di azione

Assenti cabine Media Tensione/Bassa Tensione Non si evidenzia possibilità di interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici

(compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati) Non si evidenzia rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con

induzione magnetica superiore a 3 mT Non si evidenzia possibilità di innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori); Non si evidenzia possibilità di incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali

infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Informazione generica sul rischio; Verifica preventiva all’acquisto che la strumentazione

elettronica sia dotata di dichiarazione di conformità e.m. del produttore.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI:

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO/POSTURALE

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Movimentazione manuale dei carichi

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Movimentazione manuale sporadica e di carichi minimi; Sforzi fisici minimi; Presente protocollo sanitario; Lavoratori informati sulle corrette modalità di movimentazione e sollevamento dei carichi.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Formazione e informazione del personale sul Rischio

MMC Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO:

Fattore di rischio individuato: TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cartellonistica

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Conoscenza segnaletica da parte dei lavoratori Informazione periodica ai lavoratori sulla tipologia della segnaletica installata nell’area di

lavoro e affissa sui recipienti Verifica periodica della visibilità della cartellonistica.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Integrare la segnaletica secondo necessità; Formazione e informazione del personale addetto; Illustrazione planimetrie emergenza, vie di esodo e

ubicazione presidi antincendio.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INFORTUNISTICO:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Scivolamento o inciampo

Traumi derivanti da scivolamenti o inciampi durante la percorrenza delle superfici di lavoro

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Pavimentazione priva di ostacoli fissi Pulizia e riordino quotidiani Assenza di parti in rilievo e avvallamenti Cavi e conduttori elettrici ridotti al minimo e posizionati lontano da passaggi e percorsi Percorsi e passaggi liberi da materiali e ingombri fissi o mobili che ostacolano la normale

circolazione. È evitato qualsiasi accumulo e deposito di materiale lungo i percorsi di esodo, avanti le uscite, anche in maniera temporanea. N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Periodica pulizia dei pavimenti; collocazione degli oggetti in zone non soggette al

passaggio; durante le attività i lavoratori seguono le disposizioni,

compreso l’uso dei DPI e le norme procedurali. Informazione e formazione ai lavoratori

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cadute di persone o materiale dall’alto

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Faldoni e documenti immagazzinati in modo da non provocare cadute Scaffalature di recente realizzazione e quelle destinate all'immagazzinamento dei

documenti più pesanti sono ben ancorate contro il rischio di ribaltamento Il peso del materiale stoccato risulta sempre adeguato alla portata dello scaffale stesso Utilizzo di scale idonee per prelevamento materiale da piani alti delle scaffalature Assenti aree di lavoro con rischio specifico (coperture, fosse …)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

6

Medio

Verifica periodica che la documentazione degli uffici e il materiale del magazzino venga depositata correttamente;

Fissare gli armadi per evitare che possano ribaltarsi. Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato:

INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Elettrocuzione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Macchinari collegati all’impianto di terra Impianto (prese multiple e prolunghe) non sovraccaricato Macchine elettriche CE Verifica periodica dello stato di spine, prese, conduttori e interruttori, compresi quelli

posizionati nei quadri elettrici Verifica periodica dell’impianto di terra da parte di ditta autorizzata Formazione ed informazione dei dipendenti sulle corrette operazioni da effettuare in

presenza di parti elettriche (impianto e attrezzature) Verifica periodica dell’efficienza degli apparecchi elettrici. altro …….

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

6

Medio

Verifica periodica dello stato dei conduttori, delle prese e

spine di collegamento; Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Richiedere al comune il rilascio dela dichiarazione di

rispondenza dell’impianto elettrico e il controllo dell’impianto della messa a terra

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Punture, tagli, abrasioni, urti, colpi, impatti, compressioni

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenza di lavorazioni tipiche che possano provocare tali pericoli Lavoratori informati in merito al corretto uso di cutter (taglierine) e forbici Layout dell’ufficio ottimizzato, al fine di minimizzare gli spigoli vivi di armadi, scrivanie o scaffali Pareti prive di sporgenze pericolose I termosifoni sono presentano bordi arrotondati o sono adeguatamente protetti; I vetri delle finestre o porte finestre sono doppi

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità

0 3

3

Basso

Idonea visibilità dei locali; protezione e segnalazione adeguata di spigoli, sporgenze

o chiodi pericolosi e loro eliminazione, protezione o segnalazione adeguata;

informazione e formazione del personale; Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Controllo dello stato delle vetrate

Rapidità

1

Irreversibilità

1

Evolutività

0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Contatto con parti in movimento delle macchine

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P0 (Assenza di organi o parti di macchine in movimento)

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INCIDENTI STRADALI:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO (IN ITINERE)

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Incidenti stradali durante gli spostamenti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Rispetto del codice della strada. Verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto. Astinenza di alcolici prima e durante la guida. Utilizzo delle di cinture di sicurezza.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 4

4

Basso

verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO ESPLOSIONI

Art. 290 D. Lgs 81/08) - Non vi è il rischio legato alla presenza e formazione di zone ATEX

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Fattore di rischio individuato: Esplosioni Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 – D.lgs. 233/03 – CEI EN 60079-10 - CEI EN 50281-3)

presenza o possibile formazione di aree con atmosfere esplosive presenza di fonti di accensione per atmosfere esplosive utilizzo di sostanze o processi che possano provocare la formazione di atmosfere esplosive condizioni ambientali che possono comportare la formazione di atmosfere esplosive (carenza ventilazione)

Polveri Individuazione zona: Zona 20 Zona 21 Zona 22

Gas – Vapori – Nebbie Individuazione zona: Zona 0 Zona 1 Zona 2

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sul rischio; Mantenere adeguata ventilazione al locali tecnico dove è

ubicata la caldaia;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

ERGONOMIA

Il datore di lavoro ha distribuito ai dipendenti un test anonimo per la valutazione del rischio con il metodo di proposto in premessa (metodo di valutazione Rohmert). Gli indici di rischio ottenuti dall’analisi dei 5 questionari compilati dagli impiegati sono i seguenti:

IMPIEGATI

Basso Medio Alto Altissimo

Valutazione posto di lavoro 5

Valutazione attrezzature/macchinari 5

Valutazione metodi di lavoro e produzione 5

Tot. 15

RISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Le sostanze chimiche presenti sono quelle che vengono utilizzate per la pulizia dei locali.

D. Lgs. 81/08 Titolo IX “Sostanze pericolose” - Capo I - Protezione da agenti chimici D.Lgs. 02/02/02 n. 25 “Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro”.

L’analisi dei rischi è fatta in base alla rilevazione delle sostanze e preparati chimici presenti nell’ambiente di lavoro o utilizzati per lo svolgimento della mansione. Di seguito si riporta a titolo esemplificativo, l’elenco delle sostanze chimiche comunemente utilizzate nei vari processi lavorativi.

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Tipo di sostanza o preparato chimico Nome commerciale Ditta produttrice Etichetta

(1) P / NP

(2) Acido cloridrico

Xi P

Brillantante per lavastoviglie

NP

Detergente liquido per le mani

NP

Detergente clorativo per lavastoviglie

P

Detersivo liquido igienizzante per Pavimenti

NP

Detergente per pulizia superfici

NP

Detersivo per lavaggio manuale stoviglie

NP

Detersivo liquido igienizzante per pavimenti

NP

Polvere per lavatrice

NP

Candeggina

Xi P

Crema detergente per superfici dure

NP

Polvere abrasiva per pulizie

NP

Emulsione antisettica

NP

Disincrostante liquido

P

Detergente liquido multiuso

NP

Legenda:

Valutazione dei rischi Vanno prese in considerazione le Schede di sicurezza approntate dal fornitore del prodotto, per determinare i fattori di rischio o pericoli, per la sicurezza e per la salute, connessi con l’uso o la presenza della sostanza o preparato chimico. Le schede di sicurezza permettono inoltre di identificare le misure di prevenzione e protezione ed i dispositivi di protezione individuale da utilizzare (D.P.I.). Livello di rischio chimico basso da sostanze chimiche generiche non pericolose Le sostanze chimiche presenti sono generiche e non pericolose, ma come da consultazione delle schede di sicurezza, presentano dei rischi per i lavoratori che le utilizzano. Dalla consultazione delle schede di sicurezza si sono rilevati rischi quali:

rischio agli occhi per irritazioni e danni corneali

rischio alla pelle per irritazioni

irritazioni all’apparato respiratorio di lievi entità

evitare il contatto di terzi non autorizzati

ingestione o inalazione vietata Il livello dell’esposizione è modesto. L’esposizione ha una durata limitata. Il contatto può essere di tipo diretto o indiretto. In tal caso (livello di rischio basso) si attuano le comuni procedure di lavoro per i prodotti di uso e consumo, tra cui:

dispositivi di protezione individuale

ventilazione dei locali di lavoro durante l’uso delle sostanze chimiche, anche se possiedono un rischio ridotto

conservazione dei prodotti chimici lontano dalla portata di persone non autorizzate Inoltre:

sono messi a disposizione dei lavoratori e sul posto di lavoro le schede di sicurezza e tossicologiche dei prodotti chimici la copia della presente analisi è messa a disposizione del medico competente per ogni osservazione di merito il personale è poi informato con specifiche riunioni a cura del servizio di prevenzione e protezione I prodotti chimici vanno lasciati nei loro appositi contenitori vanno conservati in locali separati o in appositi armadi e chiusi a chiave le schede tossicologiche vanno lette attentamente da tutti i lavoratori esposti i contenitori vuoti vanno smaltiti correttamente senza disperdere il contenitore stesso nell’ambiente i quantitativi di sostanze chimiche vanno prelevati con moderazione secondo le esigenze e secondo eventuali indicazioni riportate nelle schede

tossicologiche e/o nelle istruzioni per l’uso deve essere esposta idonea e sufficiente segnaletica di sicurezza, conforme al D.Lgs. 493/96

(1) E = esplosivo - O = Comburente - C = Corrosivo - N = Pericoloso per l’ambiente - T = Tossico - T+ = Molto tossico - Xn = Nocivo - F = Infiammabile - F+ = Altamente infiammabile - Xi = Irritante

(2) P: Classificato pericoloso – NP: Classificato non pericoloso

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Misure di prevenzione e protezione Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi chimici siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

siano disponibili le schede di sicurezza di tutte le sostanze chimiche presenti e ne siano successivamente estratte opportune istruzioni di sicurezza sia erogata una adeguata informazione e formazione sul rischio pericoloso derivante dall’uso di sostanze chimiche la manipolazione di sostanze pericolose per la salute (se presenti) venga effettuata esclusivamente da personale competente i lavoratori dispongano di idonei dispositivi di protezione individuale, sia per proteggere le vie respiratorie che per proteggersi da contatti accidentali

attraverso la pelle o gli occhi, siano formati circa il loro uso e siano tenuti ad utilizzarli tutti i recipienti riportino l’indicazione scritta del nome e del codice numerico del prodotto contenuto e dei rischi associati sia previsto espresso divieto di fumare, bere o mangiare nei detti locali i residui di sostanze chimiche pericolose (toner dismessi stampanti e fotocopiatrici, cartucce di stampa a getto di inchiostro, solventi e reagenti esausti,

tessuti impregnati, fusti vuoti ecc.) siano depositati in contenitori atti ad evitare sversamenti, in apposito locale e conferiti a smaltitore autorizzato

Conclusione sul livello di rischio In base alla valutazione precedente e all’attuazione di adeguate misure preventive e protettive, si ritiene che i lavoratori risultano esposti ad un livello di rischio BASSO

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Fattore di rischio individuato: CHIMICO

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo IX D.Lgs. 81/08)

Rischio di allergie, ustioni, dermatiti e avvelenamento.

inalazione, contatti (getti, schizzi) o ingestione con agenti chimici, in particolare durante le fasi di pulizia contatti/inalazione di polveri aerodisperse, comprese quelle causate dal toner (stampanti, fotocopiatrici, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi, necessari per la lavorazione dei manufatti esposizione ad agenti chimici pericolosi, formati da processi di lavoro (fumi di saldatura, vapori, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi per la presenza in ambiente

TABELLA 1

Nella tabella sottostante vengono individuati gli agenti chimici utilizzati o presenti nei luoghi di lavoro ed identificati quelli pericolosi. TAB. 1 - INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI UTILIZZATI E RELATIVI CONSUMI MEDI

N. Materiale Quantitativo medio Simboli Frasi di rischio Presenza di elementi pericolosi e

concentrazioni

Modalità /limite esposizione in

mg/m3

Tempo esposizione

addetti

Agente pericoloso

1 TONER IN POLVERE

-

-

-

ACGIH TLV-TWA: 10 mg/m3 parte respirabile 3 mg/m3 parte inalabile

Limitato al momento della

sostituzione

Note:

1) I parametri che definiscono la pericolosità dell’agente sono riferiti alla sostanza o preparato nel suo complesso. Il significato delle frasi di rischio e dei consigli di prudenza, riportati all’interno della tabella, è spiegato nell’append ice; tali frasi sono riportate, come identificativo dell’agente chimico, al paragrafo 15 delle schede di sicurezza dei prodotti analizzati. Le schede di sicurezza oggetto di attenzione sono inserite in Allegato.

2) I livelli di riferimento, che prendono il nome di valori limite di esposizione, sono stati fissati per la maggior parte delle sostanze chimiche presenti negli ambienti lavorativi. I più importanti valori limite di esposizione sono i cosiddetti “TLV” elaborati dall’Associazione degli Igienisti Americani (ACGIH), ed indicano le concentrazioni delle sostanze disperse nell’aria alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente senza alcun effetto negativo per la salute: più il TLV è basso e più una sostanza è pericolosa, in quanto basta una piccola quantità presente nell’ambiente di lavoro per creare una situazione di rischio. Al fine di semplificare la valutazione degli inquinanti in ambiente di lavoro, gli Igienisti Americani dell’ACGIH hanno definito i TLV in 3 categorie:

TLV-TWA (Threshold Limit Value - Time Weighted Average) TLV-STEL (Threshold Limit Value - Short Term Exposure Limit) TLV-C (Threshold Limit Value - Ceiling)

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TAB. 2 - VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO CHIMICO PER GLI AGENTI PERICOLOSI

N Materiale Ag. Pericoloso

di tipo

Fase o operazione di

lavoro che espone a rischio

Sistemi di lavorazione, attrezzature e procedure

N. dei lavoratori esposti

Misure igieniche adottate Misure di protezione

adottate

Conclusioni di azioni di

sorveglianza sanitaria

Conclusioni di indagini ambientali

Rilevante / non rilevante per la

salute

Basso / non basso per la

sicurezza

Note

1 TONER IN POLVERE Tipo 3

Sostituzione cartuccia o

operazioni sulla stampante o fotocopiatrice

Sostituzione cartuccia o operazioni sulla stampante o fotocopiatrice: operazioni

manuali. Posizionamento ed utilizzo delle macchine che utilizzano il toner in ambiente ventilato. In caso di dispersione, le polveri del toner vengono rimosse con straccio bagnato,

evitando aspirapolvere.

Impiegati

Accurata pulizia delle mani dopo la sostituzione. Gli addetti hanno a

disposizione guanti in lattice da usare durante la suddetta

operazione

Vedere relazione sanitaria del MC.

Non presenti campionamenti

ambientali

Irrilevante

Basso Vedi

p.to (1)

(3) Poiché le operazioni di sostituzione sono sporadiche e avvengono in ambiente adeguatamente aerato, non si ritiene necessario procedere ad ulteriori approfondimenti del livello di rischio.

La scuola conserva le Schede di Sicurezza dei prodotti chimici, dalla cui analisi è stata effettuata la valutazione del Rischio Chimico. Campionamenti ambientali o personali eseguiti: non eseguiti Misure di prevenzione e protezione: forniti DPI e formazione del personale Registro degli esposti: non necessario.

Elenco DPI forniti agli addetti:

DPI DESCRIZIONE

Guanti in gomma per protezione da agenti chimici

Mascherina di protezione

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO LAVORO MINORILE

LAVORO MINORILE Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore Lo sviluppo e la formazione di un minore non si ritiene ancora completata, pertanto le mansioni che può svolgere sono limitate e in relazione alla idoneità al lavoro data dal Medico Competente.

Non sono presenti giovani di età inferiore ai 18 anni, non più soggetti all’obbligo scolastico; presso la Società, allo stato attuale, non è prevista l’assunzione di lavoratori minori. Viene comunque impostata la seguente valutazione al fine di prevedere eventuali r ischi per il minore e verificare preventivamente le procedure da attuare nei confronti dello stesso.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Tipologia del rischio Disposizioni nei confronti del minore

FISICO

lavori in atmosfera a pressione superiore a quella naturale

rumore

Fornitura di DPI e addestramento sul corretto uso e obbligo di uso in caso di presenza di lavorazioni rumorose (> 80 dB(A)). Evitate lavorazioni in presenza di lavorazioni con livello di rumore superiore a 85 dB(A)

BIOLOGICO presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o

trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Controllo preventivo della vaccinazione obbligatoria. Vietato accesso in ambienti a rischio specifico. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

CHIMICO contatti con agenti chimici classificati, compresi piombo e

amianto Non è previsto da parte di minori l’utilizzo né la manipolazione di sostanze chimiche classificate pericolose.

PROCESSI E LAVORI

Processi e lavori di cui all’allegato XLII del D.Lgs. 81/08 Lavori disciplinati dal D.P.R. 302/56 Lavori in serragli contenenti animali feroci o velenosi

nonché condotta e governo di tori e stalloni Lavori di mattatoio Lavori comportanti la manipolazione di apparecchiature

di produzione, di immagazzinamento o di impiego di gas compressi, liquidi o in soluzione.

Lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti chimici classificati

Lavori edili di demolizione, allestimento e smontaggio delle armature esterne ed interne delle costruzioni

Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione Lavori il cui ritmo è determinato dalla macchina e che

sono pagati a cottimo Esercizio dei forni a temperatura superiore a 500° C;

operazioni di demolizione, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi.

Lavorazioni nelle fonderie Produzione di gomma sintetica; lavorazione della gomma

naturale e sintetica. Processi elettrolitici. Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe Produzione e lavorazione dello zolfo. Lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di

estirpazione del materiale, di collocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi.

Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere.

Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, polverizzazione, vagliatura a secco dei prodotti polverulenti.

Lavorazione dei tabacchi. Lavori di costruzione, trasformazione, riparazione,

manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i lavori di officina eseguiti nei reparti a terra.

Produzione di calce ventilata. Lavorazioni che espongono a rischio silicotigeno Manovra degli apparecchi di sollevamento a trazione

meccanica, ad eccezione di ascensori e montacarichi. Lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili. Lavori nei magazzini frigoriferi

L’attività della Società non rientra in quelle classificate nell’allegato XLII del D.Lgs. 81/08, né tra quelle disciplinate dal D.P.R. 302/56. Le attività comportanti lavori come evidenziati nella colonna a fianco svolte dalla Ditta saranno vietate a qualsiasi minorenne. Le eventuali presenze in ambienti in cui si svolgono attività come evidenziate nella colonna precedente sono causali ed in genere evitate.

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Lavorazione, produzione e manipolazione comportanti esposizione a prodotti farmaceutici.

Condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica nonché lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione in moto.

Operazioni di metallizzazione a spruzzo Legaggio ed abbattimento degli alberi Pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione. Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili,

del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli. Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali. Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata. Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad

albero flessibile e altri strumenti vibranti; uso di pistole fissachiodi.

Produzione di polveri metalliche Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o con

fiamma ossidrica o ossiacetilenica. Lavori nelle macellerie che comportano l'uso di utensili

taglienti, seghe e macchine per tritare.

Il minore, prima di effettuare qualsiasi attività, viene addestrato da personale esperto e viene informato sul divieto di effettuare le seguenti lavorazioni: Utilizzare macchine ed utensili con organi in movimento;

Il lavoratore minorenne viene inoltre informato sul divieto di manipolare preparati chimici e sostanze pericolose di qualsiasi natura e genere. La movimentazione manuale dei carichi effettuata da parte del minore non riguarda mai carichi aventi pesi maggiori di Kg. 20.

La formazione ed informazione sui punti di cui sopra, ed ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08, viene svolta anche nei confronti dei titolari della potestà genitoriale.

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TUTELA E SOSTEGNO DELLE LAVORATRICI GESTANTI ED IN FASE DI ALLATTAMENTO (D.Lgs. 151/01) Tutte le Lavoratrici devono essere informate in particolare sulla presente scheda di valutazione dei rischi; è obbligatorio che comunichino al Datore di Lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato, affinché l'esposizione a qualsiasi rischio delle lavoratrici che possa compromettere la salute della lavoratrice o del feto e/o del bambino sia evitata, verificando la possibilità di modificare temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro delle lavoratrici stesse.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Individuazione delle misure adottate Interventi per ridurre o eliminare il rischio

BIOLOGICO

presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Formazione ed informazione specifica del personale. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

FISICO

Colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

le lavoratrici sono adibite a compiti e operazioni con colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti che potrebbero provocare lesioni del feto e/o il distacco della placenta

Per le insegnanti di sostegno ad alunni disabili o autistici, una volta accertato lo stato di gravidanza valutare caso per caso secondo funzionalità all’assistito. Le lavoratrici si dovranno astenere in gravidanza e fino a 7 mesi dopo il parto.

Movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari

presenza di rischi dovuti ai carichi sollevati dalle lavoratrici

elaborazione scheda NIOSH

Movimentazione manuale dei carichi minimizzata o nulla da parte delle lavoratrici; in caso di stato di gravidanza, le lavoratrici non andranno a movimentare carichi di alcun tipo (es. faldoni), né posizionare documentazioni o fascicoli ad altezze superiori a 1,80 m. Per le maestre dell’infanzia prestare attenzione a non sollevare i ragazzini durante l’orario di lavoro.

Rumore rilevazioni strumentali LEX,8h inferiore a 80 dB(A) LEX,8h tra 80 e 85 dB(A) LEX,8h tra 85 e 87 dB(A) LEX,8h superiore a 87 dB(A)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere vengono spostate nei reparti e negli uffici con minimo livello di rumore.

Radiazioni ionizzanti e non esposizioni a radiazioni IR o NIR. eventuali lavori al VDT sono effettuati per orari inferiori a 20 ore/settimana su monitor aventi minima emissione di radiazioni (CE)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere verranno ad operare il VDT con orari ridotti e senza continuità.

Sollecitazioni termiche presenza di sollecitazioni termiche localizzate presenza di sbalzi di temperatura

Le lavoratrici gestanti o le puerpere andranno ad operare in ambienti con il massimo benessere termico

Posture, movimenti e spostamenti

necessità di spostamenti continui sedute e postazioni scomposte e scomode inadeguata formazione sulla corretta postura

e motivazione delle lavoratrici a seguire le corrette procedure posturali

mansioni tali da imporre alla lavoratrice di mantenere una scorretta postura

Gli spostamenti per le lavoratrici sono minimizzati. Le postazioni e le posture sono idonee, ergonomiche e sufficientemente comode. Possibili pause e cambiamenti di posizione al fine di minimizzare la sedentarietà del lavoro

ORGANIZZATIVO

Fatica mentale e fisica e altri disagi connessi all'attività svolta (mobbing, stress, ecc.)

inadeguata preparazione delle lavoratrici necessità di effettuare le lavorazioni che provocano stress e disagi

La preparazione delle lavoratrici è conforme con l’attività lavorativa svolta. Le lavorazioni sono sufficientemente brevi La tipologia del lavoro viene programmata in maniera preventiva, al fine di limitare i disagi alla gestante e alla puerpera lavoratrice.

CHIMICO

Contatti, manipolazioni, inalazioni con agenti chimici pericolosi

Nel caso di stato di gravidanza le mansioni che prevedono contatto con agenti chimici classificati come pericolosi vengono evitate.

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° - SAN PAOLO - VIA ROMA AMBIENTI DI LAVORO AREE DI TRANSITO E SCALE Le aree di transito sono i corridoi interni e le aree esterne dove sono i giochi, all’interno delle aule le aree di transito sono determinate dagli arredi. L’edificio preso in esame è a due piani ed ha scale interne, alcune hanno una rampa esterna di accesso alla scuola. Per gli edifici a più piani, i piani superiori sono accessibile tramite una scala interna. Le caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle aree di transito o vie di circolazione, nonché delle scale sono normate dal D.P.R. 303/56 (artt. 6-7-8-15-17) e dal D.P.R. 547/55 (artt. 7-8-10-11-13-14-16-17-26-27). Tali disposizioni sono state aggiornate dall’art. 63 del D.Lgs. 81/08.

Fattore di rischio individuato: Ambienti di lavoro, aree di transito e scale, vie e uscite di emergenza, vie di circolazione interne ed esterne

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cedimenti strutturali, Mancata salubrità o ergonomicità, cadute dall’alto, cadute in piano, cadute in profondità,, caduta di materiali, contatto con mezzi in movimento, vie di esodo non facilmente fruibili,esposizione ad agenti atmosferici

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli ambienti di lavoro, le aree di transito e le scale si mantengano in adeguate condizioni ciascun lavoratore disponga di uno spazio minimo adeguato (2 m2 lordi) la disposizione di arredi ed attrezzature sia idonea il pavimento dello spazio di lavoro sia mantenuto pulito le condizioni di illuminazione e microclima siano idonee al tipo di attività svolta eventuali carichi sospesi non insistano in corrispondenza degli spazi di lavoro o di passaggi pedonali le aperture sul pavimento siano protette da coperture e gli spazi elevati sono provvisti di idoneo

parapetto le porte di accesso normale e di emergenza siano apribili dall’interno, di dimensioni e numero

adeguato e non siano ostruite le aree di transito siano di dimensioni idonee, con pavimentazione uniforme e non scivolosa, senza

gradini e dislivelli pericolosi e non esistano accumuli di materiali in corrispondenza delle stesse le scale fisse a gradini dispongano di corrimano e presentino pedate dotate di materiale

antiscivolamento e siano mantenute pulite i parapetti siano alti almeno 1 metro le scale a mano si utilizzino solo in modo occasionale, siano del tipo a incastro con appoggi di testa e

di base antisdrucciolevoli le scale a compasso dispongano di adeguato elemento anti-apertura siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza l’edificio dal punto di vista strutturale è in buono stato e non è presente alcun rischio di crollo o

cedimento apparente altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Lieve 1 3

6

Medio

- Informazione e formazione; - Installare in prossimità degli scalini strisce antiscivolo

Medio 1

Grave 1

Gravissimo 0

Estremo 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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MACCHINE Rientrano in questa categoria tutti gli interventi diversi da quelli di cui al punto precedente, che devono essere svolti esclusivamente da personale qualificato. Per la tipologia delle prestazioni rese, non vengono utilizzate macchine.L’elenco delle macchine utilizzate nelle varie strutture è riportato nelle schede specifiche. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine (I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 ed il più recente D.P.R. 459/96 “direttiva macchine” che però non fornisce prescrizioni tecniche, ma requisiti minimi di sicurezza ed affida al fabbricante la valutazione del rischio). Il fattore di rischio è pertanto già oggetto di una regolamentazione ex lege, con una indicazione molto dettagliata delle misure di prevenzione, protezione ed igiene che devono essere attuate e di cui i lavoratori vengono informati. I fattori di rischio collegati con l’uso delle macchine possono realizzarsi non solo in dipendenza delle condizioni tecniche, ma altresì in relazione all’organizzazione del lavoro ed alla informazione e formazione del personale operativo e di supervisione e quindi della sua consapevolezza sui comportamenti più adeguati.Il soddisfacimento dei requisiti normativi comporta senz’altro un abbattimento del rischio infortunistico ed igienico; pur tuttavia possono permanere dei rischi residui oggettivi (di carattere tecnico o tecnologico) e soggettivi (di carattere comportamentale). Ove tali rischi residui siano tenuti sotto controllo con adeguata segnalazione, informazione, formazione ed organizzazione del lavoro, il rischio può considerarsi basso.

Fattore di rischio individuato: Macchine

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione), Rischio di contatto con organi in movimento, Rischio Incendio, Rischio Espolosione, Rischio Emissione Inquinanti, Rischio proiezione fluidi, Rischio Elettrico

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

le macchine di nuova introduzione siano dotate di marcatura CE e di manuale di istruzioni o, se usate, sia dichiarata dal venditore la conformità alla legislazione previgente, cui segua comunque una verifica di conformità interna

tutti gli organi in movimento siano protetti contro i contatti accidentali esistano schermi per prevenire il rischio di proiezione di oggetti e frammenti siano installati e funzionanti sistemi di captazione ed aspirazione di vapori, polveri e liquidi i dispositivi di protezione meccanici ed elettrici siano presenti, idonei ed attivati dopo manutenzione, i dispositivi eventualmente rimossi siano immediatamente ripristinati gli organi di azionamento siano manovrabili solo in modo intenzionale le macchine siano dotate di pulsante di arresto in emergenza in posizione facilmente accessibile in caso di interruzione di energia elettrica la macchina debba essere riavviata dall’operatore le macchine siano illuminate in modo idoneo alla lavorazione non esistano parti a spigolo sporgenti in modo pericoloso le macchine siano posizionate in modo stabile esistano espliciti divieti di operazioni di pulizia o manutenzione delle macchine in moto cinghie, funi, nastri ed organi di trasmissione siano protetti tra le macchine e tra queste e le pareti esista uno spazio libero di almeno 50 centimetri nel caso di movimenti

alternativi degli organi esista idonea cartellonistica per ciascuna macchina con l’indicazione dei pericoli e dei messi di protezione

personale da utilizzare siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente si ha P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3

0

Assente

Informazione del personale: Destinazione d’uso. Modalità d’uso e manutenzione secondo le istruzioni del fabbricante. Divieto assoluto di lavorare con attrezzature sprovviste di dispositivi di sicurezza o in cattive condizioni di manutenzione. Divieto assoluto di rimuovere i dispositivi di sicurezza. Divieto di pulire, oliare o ingrassare organi in moto. Altri obblighi e/o divieti in relazione a macchine con pericoli specifici. Uso di D.P.I. per interventi di emergenza (Dispositivi di Protezione Individuale).

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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USO DI ATTREZZI MANUALI MANIPOLAZIONE MANUALE DI OGGETTI Per la tipologia di attività svolte nelle scuole non vengono utilizzati utensili elettrici. Le disposizioni regolamentari sui requisiti di sicurezza per alcuni attrezzi manuali sono fornite dal D.P.R. 547/55, in vari articoli. Gli utensili elettrici portatili rientrano nelle previsioni del D.Lgs. 81/08 “materiale elettrico bassa tensione”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione, protezione ed igiene richieste. Esistono peraltro dei rischi residui collegati soprattutto a fattori comportamentali, che possono essere tenuti sotto controllo con una adeguata informazione e organizzazione del lavoro. Le principali misure organizzative e tecniche affinché gli attrezzi manuali si mantengano adeguati relativamente alla prevenzione degli infortuni sono di seguito indicate:

Fattore di rischio individuato: Uso di Utensili Manuali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Rischio Meccanico (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, Proiezione di materiale in lavorazione),

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

gli attrezzi manuali siano in buono stato e riposti in luoghi idonei in posizioni elevate siano usati con apposito sistema di fissaggio anticaduta gli spigoli acuminati o taglienti siano protetti da involucro durante il trasporto gli utensili elettrici siano dotati di doppio isolamento (marcati con due quadrati concentrici) la forma, le dimensioni, la pulizia degli oggetti siano tali da consentirne la manipolazione in sicurezza siano fornite adeguate informazioni ed emesse apposite procedure di sicurezza. altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile- Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Informazione e Formazione Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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IMPIANTI ELETTRICI I quadri elettrici sono dotati di interruttore differenziale e magneto-termico. Esistono una serie di disposizioni legislative e regolamentari che riguardano i requisiti di sicurezza per le macchine. I principali provvedimenti sono il D.P.R. 547/55 la legge 46/90 e relativo regolamento attuativo D.P.R. 447/91 e successive modifiche ed integrazioni. Esistono poi una serie di norme tecniche del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano. Le norme CEI costituiscono il riferimento dello “stato dell’arte”. Il fattore di rischio è pertanto già in parte oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Le documentazioni di legge (progetti, dichiarazioni di conformità, allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità) vengono acquisite e conservate presso gli uffici competenti. Impianti presso la sede: Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Impianti di sicurezza Presente Periodicità controlli

Impianti di messa a terra (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Impianti contro le scariche atmosferiche (DPR 462/01) Dichiarazione di conformità Non presente Non a norma

2 anni

Stato dell’impianto (eventuale presenza di linee volanti, fili scoperti, fili nastrati, morsetti, prese sovraccariche): impianto in buono stato. Data ultima verifica: vedi “Allegato DVR - Elenco documenti presenti”

Fattore di rischio individuato: Impianti elettrici

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rischio di contatto diretto o indiretto, incendio, innesco di esplosioni

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

L’impianto elettrico è dotato di dichiarazione di conformità è correttamente mantenuto (verifica da parte di tecnico abilitato); è periodicamente verificato (messa a terra e scariche atmosferiche); i lavoratori sono stati formati ed informati sul rischio elettrico e sulle corrette procedure di utilizzo l’impianto è utilizzato conformemente ai parametri di progetto; altro……

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

sottoporre l’impianto a manutenzione periodica informazione e formazione dei lavoratori verificare una volta al mese il funzionamento del pulsante

test posto sul quadro elettrico

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento: immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Le dichiarazioni di conformità e i verbali di verifica periodica dell’impianto sono conservati presso la scuola. La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche deve essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica. Nessun operatore è abilitato ad eseguire lavorazioni su parti in tensione.

Impianti termici e di condizionamento

Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge 46/90 (o D.M. 37/08):

Matricola Tipologia Ubicazione Potenzialità Combustibile

Caldaia < 25 kW Metano

Ascensori e montacarichi (L. 1415/42 – e D.P.R. 162/99)

Matricola Tipologia Ubicazione Portata (Kg)

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APPARECCHI CONTENENTI FLUIDI A PRESSIONE, SOGGETTI A VERIFICHE PERIODICHE

Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco, non vengono utilizzati apparecchi a pressione Fattore di rischio individuato: esplosione

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: esplosione

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P1

serbatoio d’aria non soggetto a verifica periodica da parte della USL; presente il manuale di uso e manutenzione; i lavoratori sono stati informati sul corretto utilizzo; è utilizzato conformemente ai parametri di progetto è utilizzato solo da personale adeguatamente formato ed informato; altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Nessuna

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ALTRI APPARECCHI O IMPIANTI SOGGETTI A VERIFICA:

Sistema prevenzione incendi La scuola risulta essere soggetta, nelle condizioni attuali, all’obbligo della certificazione di prevenzione incendi per la presenza di attività normate dal D.P.R. 151 del 01/08/2011.

Mezzi di prevenzione e lotta antincendio

Estintori portatili (Verifica mensile pressione effettuata dal personale interno e Controllo semestrale da ditta specializzata)

Idranti DN 45 (Verifica semestrale effettuata dal personale interno e collaudo quinquennale pressione impianto idrico)

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RETI E APPARECCHI DISTRIBUZIONE GAS Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco le reti di distribuzione gas esistenti sono quelle che servono le cucine e le centrali termiche. A monte delle stesse ci sono le valvole di intercettazione che interrompono il flusso di gas in caso di emergenza, i tubi generalmente sono di colore giallo. I requisiti normativi per le reti e apparecchi di distribuzione gas sono forniti dalle norme UNI CIG vigenti. Alcuni requisiti per le reti di gas sono inoltre contenuti nel D.P.R. 547/55 art. 244 (tubazioni e canalizzazioni) e artt. 236-237 (manutenzioni). Il fattore di rischio è pertanto oggetto di una regolamentazione ex lege, con indicazione delle misure di prevenzione richieste.

Fattore di rischio individuato: Reti e Apparecchi Distribuzione Gas

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Esplosione, Incendio

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

tutti gli apparecchi sono dotati di apposita valvola di chiusura; le tubazioni degli apparecchi sono a norma non sono lasciati oggetti infiammabili vicino i fornelli E’ garantito un adeguata ventilazione nell’ambiente I fornelli sono dotati di termocoppia (non presenti) L’impianto è dotato di dichiarazione di conformità di adduzione del gas altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione sul Rischio Gas; Controllo periodico.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

La ventilazione: è l'apertura permanente che garantisce l'entrata dell'aria necessaria alla combustione del gas, la dimensione del foro necessario a far affluire l'aria per la combustione è regolato dalla normativa vigente e dipende da diversi fattori (potenzialità, tipo di apparecchio, compresenza di altri apparecchi, ecc) L'aerazione: che può essere permanente oppure no, serve al ricambio dell'aria necessaria, sia allo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare miscele con un tenore pericoloso di gas non combusti. Si deve tenere presente che la presenza di una delle due aperture non esclude l'esigenza di avere anche l'altra.Il dimensionamento ed il posizionamento di tali aperture deve essere realizzato, verificato e certificato da installatori abilitati. Il tubo di gomma: deve essere sostituito ai primi segni di deterioramento e comunque allo scadere dei cinque anni dalla data di produzione; direttamente sul tubo deve essere stampata la dicitura "da sostituire entro il (data)". Sul tubo de gas deve inoltre essere stampata una chiara indicazione che ne certifichi l'utilizzo per il tipo di gas combustibile e la norma di riferimento UNI 7140.

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APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO(Carrelli Elevatori, Autogrù, Grù a cavalletto, Grù a Rotazione in alto e in basso) Per la tipologia delle prestazioni rese nei siti in elenco non vengono utilizzati apparecchi di sollevamento

Fattore di rischio individuato: Apparecchi di sollevamento

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P

L’ apparecchio di sollevamento è fornito di adeguata targa di immatricolazione, installata in posizione visibile e indica: il nome del costruttore, il luogo e l’anno di costruzione e la portata massima

è presente il manuale di uso e manutenzione dell’apparecchio marchiato CE Le ispezioni periodiche sono effettuate con scadenza annuale da parte dell’Organo di Vigilanza.

Se le ispezioni periodiche non vengono eseguite dall’Organo di Vigilanza,il datore di lavoro le effettua attraverso un’ organismo notificato

Le ispezioni manutentive sono svolte da personale qualificato L’apparecchio è dotato di tutti i dispositivi di sicurezza altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile - Se il Rischio non è presente P0

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Lieve 0 3

0

Assente

Nessuna

Medio 1

Grave 0

Gravissimo 0

Estremo 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

ll carrello elevatore, ai fini della prevenzione, deve avere:

un solido tetto di protezione del posto di guida, per evitare che l'addetto possa essere colpito da materiale dall'alto; uno schermo in plexiglas o una rete metallica sulla parte posteriore del castello di sollevamento, solo se cartellista può venire a contatto con gli ingranaggi e

le catene durante il loro movimento, rimanendo seduto al posto di guida; una adeguata protezione intorno alle leve di azionamento per evitare la possibilità di urti accidentali, nel caso di leve ad innesto meccanico. Nel caso di leve

con molla a gas ad azione mantenuta (il cui rilascio riporta la leva in posizione di folle), la protezione non è necessaria; due valvole, una di non ritorno sul cassetto di distribuzione oleodinamico e una parzializzatrice di flusso sulla base del cilindro elevatore, per garantire l'arresto automatico del carico durante le fase di sollevamento oppure la discesa lenta in quella di abbassamento, in caso di guasti. VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO I rischi di incendio per attività specifiche sono oggetto di una vasta ed articolata regolamentazione di legge, a cominciare dal D.P.R. 547/1955 art. 36 e conseguente D.P.R. 609/59 al DPR 151/2011 e disciplinati dall’art. 47 del D.Lgs. 81/08. In ultimo è intervenuto il D.M. 10/03/98 che fornisce “Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

L’attività rientra fra quelle elencate nel DPR 151/2011 e pertanto soggetta al controllo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (VV.F.) e a Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.). Le tipologie di attività riscontrate sono:

Attività n. 74 “Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h”. Attività n. 67 “Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti, asili nido con oltre 30 persone presenti”.

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Fattore di rischio individuato: Incendio

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(D.Lgs. 81/08 – D.M. 10 marzo 1998 – normativa antincendio)

Sostanze combustibili: Materiale cartaceo, legna e legname arredi in materiale combustibile, anche in deposito finiture nel reparto materiale plastico derivati da petrolio Sostanze infiammabili: presenza ed utilizzo di liquidi infiammabili (oli, benzine, alcoli, vernici, solventi, ecc.) presenza ed utilizzo di gas infiammabili (processi lavorativi, becchi bunsen, …) Carico di incendio stimato: inferiore a 450 MJ/mq inferiore a 900 MJ/mq superiore a 900 MJ/mq Sorgenti di innesco: impianto elettrico in scarse condizioni attrezzature elettriche mal conservate (cavi rovinati, nastrati) collegamenti multipli su una stessa presa presenza ed uso di fiamme libere presenza di scintille e faville presenza di macchine a motore endotermico surriscaldamento di macchine elettriche (server, computer) sistemi generatori di calore portatili fumatori Altri fattori di rischio: affollamento persone non in grado di evacuare autonomamente (disabili) Attività soggetta al controllo periodico VVF si no Presidi antincendio compartimentazione estintori CO2 e Polvere idranti naspi impianto di spegnimento fisso impianto rilevazione incendi (fumo e calore) pulsanti di sgancio tensione sistema allarme manuale presidio quotidiano dei locali presenza e formazione di addetti alla lotta antincendio e gestione delle emergenze

Probabilità:

i quantitativi di materiale infiammabile sono sempre tenuti sotto controllo ed i quantitativi sono trascurabili o bassi; non ci sono fonti di innesco o sono tenute sotto controllo; Le lampade di illuminazione non sono vicine a materiale infiammabile Non sono presenti adattatori multipli nelle prese di corrente elettrica l’affollamento dei locali è limitato e/o sempre tenuto sotto controllo; gli addetti alle emergenze sono in numero sufficiente a coprire tutti i ruoli previsti dalle possibili emergenze; è stata fatta la formazione periodica a tutti gli addetti sui rischi e sulle norme comportamentali Le attrezzature antincendio devono essere manutenute e verificate regolarmente con frequenza semestrale da ditte

specializzate operanti nel settore previ accordi contrattuali; Esiste idonea cartellonistica che segnala il rischio di incendio, le vie di fuga, le uscite di sicurezza, i divieti (di fumare, ecc) La segnalazione delle vie di fuga in caso di incendio è ben visibile Le vie di fuga sono mantenute sgombre e costantemente fruibili Le luci di emergenza sono periodicamente verificate nella loro funzionalità Il piano di emergenza sia periodicamente verificato e aggiornato. E’ fornita a tutto il personale la necessaria informazione e formazione Gli addetti Antincendio ed evacuazione sono stati nominati e formati dal Datore di Lavoro altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di

Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

2

Incurabilità/Intrattabilità 0

4 8 Medio

Manutenzione periodica semestrale estintori portatili e rete idranti; presenza degli addetti antincendio; segnalazione delle vie di fuga e della posizione degli estintori; predisposizione planimetrie evacuazione sempre aggiornate formazione ed informazione del personale sulle procedure di emergenza.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO BIOLOGICO, CANCEROGENO MUTAGENO Il ciclo lavorativo non prevede l’uso deliberato di agenti biologici classificati. L’attività non rientra tra quelle per cui è previsto l’obbligo di vaccinazione antitetica. il personale operante non è esposto a rischi derivanti dall’utilizzo di agenti cancerogeni

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo VIII e Allegati IX, X, XI, XII e XII D.Lgs. 81/08)

Descrizione del rischio individuato:

7. diretto (manipolazione di virus o batteri)

8. rischi indiretti

Possibilità di contatti con virus, batteri, funghi, OGM, endoparassiti umani. Lavorazioni particolari con agenti biologici (ambulatori, ospedali, animali, fluidi biologici,

feci, ecc.) Lavorazioni particolari con microrganismi Lavorazioni particolari con coltura cellulare Rischio indiretto (tetano, ferite o tagli alle mani, impianti di condizionamento e piante,

presenza di pollini, derivati dermici di animali, punture di insetti, ecc.) in relazione con l’attività lavorativa svolta

Fattore di rischio individuato: Biologico Descrizione e presenza ed analisi del rischio Batteri Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Virus Presente: ………………………………………………………………………………………………… Assente

Funghi Presente: ……………………………………………………………………………………………….. Assente

Endoparassiti umani Presente ...................................................................................................................................... Assente

Altri parassiti Presente ...................................................................................................................................... Assente

Colture cellulari Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 3 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Agenti biologici gruppo 4 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 1 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Microrganismi geneticamente modificati gruppo 2 Presente ...................................................................................................................................... Assente

Attività particolari con rischio biologico Presente ......................................................................................................................................

Altri rischi biologici Presente: .....................................................................................................................................

Probabilità:

i luoghi di lavoro sono specificamente progettati allo scopo (non necessario); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); nell’impossibilità di uso di DPC sono utilizzati specifici DPI (non necessario); sono previste specifiche procedure di trattamento e/o manipolazione della sostanza infetta e/o

potenzialmente infetta (attività non prevista); esistono dispositivi di protezione collettiva (non necessario); sono definite le procedure di emergenza (non previsto); sono puntualmente rispettatate le prescrizioni di cui all’art. 273 ed art 274 c.1 (non previsto); i lavoratori sono sottoposti a sorveglianza sanitaria; i lavoratori sono stati formati ed informati sui rischi e sulle procedure. altro (………………………)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile. Se il Rischio non è presente P0

P Gravità G R Indice di rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0

3 0 Assente

Verifica periodica della presenza e del contenuto della Cassetta di Pronto Soccorso (quantità e scadenza dei prodotti);

Controllo dello stato di vaccinazione antitetanico dei dipendenti; Mantenimento della corretta igiene e pulizia personale e dei locali.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Fattore di rischio individuato: Cancerogeno o mutageno

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 - Titolo IX Capo I e III e Allegati XLII e XLIII - art. 51 Legge 3/2003)

Uso di agenti cancerogeni nel processo lavorativo Presenza di agenti cancerogeni nell’ambiente Uso di agenti mutageni nel processo lavorativo Presenza di agenti mutageni nell’ambiente Fumatori negli ambienti di lavoro Esposizione ad amianto nelle strutture frequentate dai lavoratori Produzione di auramina con metodo Michler Attività con esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame o

nella pece di carbone Attività con esposizione alle polveri , fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a

temperature elevate Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcol isopropilico Esposizione a polveri di legno duro Esposizione a cloruro di vinile monomero Esposizione a benzene

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

RISCHIO MICROCLIMA Nei locali dei plessi in elenco non si fa uso di impianti di climatizzazione. Tenendo conto delle indicazioni fornite dal D.P.R. 303/56 per quanto concerne il microclima degli ambienti di lavoro si è proceduto a valutare l’adeguatezza della temperatura, dell’umidità, del ricambio d’aria. Non sono stati effettuati rilievi strumentali per verificare la qualità dell’aria in ambiente di lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Microclima

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Temperatura controllata Esiste la possibilità di fornire adeguato ricambio orario di aria sia con metodi naturali che con

sistemi forzati Non esistono macchinari e/o impianti che possono produrre temperature estreme (forni,

celle frigorifere) Gli impianti di raffrescamento e riscaldamento sono soggetti a manutenzione preventiva e

periodica N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione Rischio Microclima; Verificare sempre la presenza di un adeguato ricambio

d'aria naturale; mantenere il microclima il più possibile prossimo alla zona

del benessere termico

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO ILLUMINAZIONE In generale l’illuminazione è data, oltre che naturalmente attraverso le superfici vetrate, da lampade a neon nelle aule e lampade fluorescenti nei servizi igienici. L’illuminazione degli ambienti di lavoro è trattata dall’art. 10 del D.P.R. 303/56 e per le vie di comunicazione (passaggi, disimpegni, corridoi, scale) dall’art. 7 del D.P.R. 303/56. Non esistono peraltro valori di riferimento con forza di regola tecnica per i livelli di illuminazione, ma solo dei criteri generali e dei riferimenti di buona tecnica (norma UNI 10380). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti dall’illuminazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. I luoghi di lavoro siano dotati di impianti di illuminazione naturale eventualmente integrata da illuminazione artificiale con livelli tali da salvaguardare sicurezza, salute e benessere dei lavori. Siano stati presi provvedimenti per evitare fenomeni di abbagliamento e zone d’ombra.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Illuminazione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Finestrature vetrate con sufficiente afflusso dell’illuminazione naturale Adeguate schermature alle finestre Presenza di illuminazione di emergenza Presenza di illuminazione artificiale

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione e formazione Rischio Illuminazione; Verificare periodicamente l’efficienza di illuminazione di

emergenza

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RUMORE Non sono presenti sorgenti di rumore. E’ presente solo il rumore dato dal vocìo continuo dei bambini o alunni presenti in alcuni ambienti non ben insonorizzati. Nella scuola il livello di rumorosità si mantiene inferiore ai valori inferiori di azione.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Rumore

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Lex < 75 dBA P0 Lex > 75 dBA < 80 dBA P1 Lex > 80 dBA < 85 + fornit. DPI + formaz. dBA P2; Lex > 85 < 87 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. sanit P3; Lex > 87 <90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P4 Lex > 90 dBA + obbligo DPI + Formaz. + sorv. Sanit + verifica idoneità DPI P5

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 3

3

Trascurabile

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Valori inferiori di azione Lex,8h= 80 dB(A) Ppeak= 135 dB(C) In caso di raggiungimento o superamento dei limiti, occorre prendere le seguenti misure: Formazione ed informazione dei lavoratori interessati e relativi rappresentanti sui rischi dell’esposizione a rumore; Messa a disposizione dei dpi ai lavoratori (uso obbligatorio solo per i minorenni); Elaborazione ed applicazione di un programma di misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione dei lavoratori al rumore; Sorveglianza sanitaria dei lavoratori (su loro richiesta o qualora il medico competente ne conferma l’opportunità) Valori superiori di azione Lex,8h= 85 dB(A) Ppeak= 137 dB(C) In caso di livelli di rumore pari o superiori a tali valori, oltre a quanto sopra indicato, occorre prendere le seguenti misure: Sorveglianza sanitaria di tutti i lavoratori esposti; Delimitazione e contrassegno dei luoghi e delle attrezzature di lavoro interessati; Uso obbligatorio dei DPI Valori limite di esposizione Lex,8h= 87 dB(A) Ppeak= 140 dB(C) Tali valori non devono mai essere superati. Se ciò dovesse verificarsi, occorre prendere le seguenti misure: Adottare misure immediate per riportare i valori nei limiti; Individuare le cause dell’esposizione eccessiva; Modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

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RISCHIO VIBRAZIONI Nella scuola il livello di vibrazioni sono non significanti essendo inferiore ai valori inferiori di azione Qualora i lavoratori fossero esposti a livelli di vibrazione superiori ai valori d’azione devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria; devono inoltre essere informati e formati sul rischio specifico e, quando sono superati i valori d'azione, il Datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative,

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (mano/braccia)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.2 P1 (per esposizioni a vibrazioni A(8)>0.2 <1 m/s2; P2 (per esposizioni a vibrazioni A(8)<2,5 m/s2); P3 (per esposizioni a vibrazioni 2,5 m/s2 ≤A(8)≤ 4,5 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 4,5 m/s2 <A(8)≤ 5 m/s2);

inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni A(8)> 5 m/s2 ; su periodi brevi A(8) = 20 m/s2).

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Vibrazioni (corpo intero)

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P0 (per esposizioni a vibrazioni) A(8) < 0.1 o in assenza di vibrazioni P1 (per esposizioni a vibrazioni 0.1 < A (8)<0.25 m/s2) P2 (per esposizioni a vibrazioni 0.25 < A(8) < 0.5 m/s2; P3 (per esposizioni a vibrazioni 0.5 m/s2 ≤A(8)≤ 0.75 m/s2); P4 (per esposizioni a vibrazioni 0.75 m/s2 <A(8)≤ 1 m/s2); P5 inaccettabile (per esposizioni a vibrazioni 1 m/s2 <A(8)≤ 1.5 m/s2; solo su periodi brevi)

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Formazione e informazione del personale addetto Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI Per la natura delle prestazioni rese non esiste una esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni ionizzanti Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0

2

2

Trascurabile

Informazione sul rischio Radiazioni ionizzanti

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Radiazioni non ionizzanti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenti attività con presenza di radiazioni non ionizzanti (Campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF), Radiofrequenze, Microonde, Infrarosso)

Lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria specifica (non necessaria) N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Informazione del personale addetto sul rischio Radiazioni

non ionizzanti; La natura e l’entità del rischio sono tali da non rendere

necessaria una valutazione più dettagliata (art. 181 c. 3 D.Lgs. 81/08).

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili in azienda, si stima che l’esposizione alle radiazioni ottiche sia estremamente contenuta (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

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RISCHIO CARICO DI LAVORO FISICO L’attività svolta comporta il possibile sollevamento di bambini, soprattutto nella scuola dell’infanzia, che possono arrivare anche a circa 15 kg (chilogrammi) di peso. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dagli artt. 167, 168 e 169 del D.Lgs. 81/08. I rischi dorso-lombari sono stati pertanto valutati tenendo conto degli elementi di riferimento contenuti nell’allegato VI° considerando le caratteristiche del carico, lo sforzo fisico richiesto, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze connesse all’attività. Sono inoltre stati considerati i fattori individuali di rischio (idoneità fisica, indumenti, informazione e formazione). Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi derivanti da carico di lavoro fisico siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

Il carico di lavoro fisico sia tale da non provocare eccessivo affaticamento o rischi dorso-lombari, torsione del tronco, movimenti bruschi, posizioni instabili

si eviti la manipolazione senza ausilio di mezzi meccanici di pesi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne

la forma e il volume dei carichi permettano di afferrarli con facilità e la struttura esterna non comporti rischio di lesioni

Il pavimento sia idoneo alle attività fisiche e lo spazio libero in verticale permetta l’agevole svolgimento della mansione. RISCHIO CARICO DI LAVORO MENTALE L’attività svolta non richiede la memorizzazione di informazioni e di dati tali da provocare eccessivo affaticamento degli operatori. La valutazione del carico di lavoro mentale corrisponde all’esigenza di stabilire il livello di attenzione richiesto al lavoratore per lo svolgimento delle mansioni proprie. Sono stati valutati aspetti quali il livello di attenzione richiesto per l’esecuzione del lavoro, le conseguenze di eventuali errori, il ritmo di lavoro, le informazioni ed i dati trattati durante il lavoro. Tenendo conto delle caratteristiche dei lavori eseguiti nei vari ambienti, la situazione appare adeguata. Il carico di lavoro mentale sia tale da non provocare eccessivo affaticamento degli operatori, in quanto costoro hanno un adeguato controllo del ciclo lavorativo. Le informazioni siano facilmente percepibili e comprensibili e siano fornite con modalità e frequenze tali da non richiedere eccessivi sforzi mentali e di memorizzazione di dati.

RISCHIO VIDEOTERMINALI La tipologia dell’attività comporta l’utilizzo di Video Terminali. Il fattore di rischio connesso con il carico di lavoro fisico è oggetto di regolamentazione derivante dal titolo VII del D.Lgs. 81/08, con i chiarimenti forniti dalla Circolare Ministero Interno n° 4 del 01/03/02. In materia è inoltre stato emesso lo specifico Decreto Ministero Lavoro del 02/10/00. I dipendenti che svolgono mansioni amministrative vengono regolarmente sottoposti a visita dal medico competente ogni due anni, al fine di verificare lo stato di salute determinato dall’uso continuo di videoterminali, che può creare:

rischi per la vista e gli occhi

posture ed affaticamento fisico e mentale

condizioni ergonomiche errate e possibili rischi ambientali (uso stampanti con scarsa aereazione dei locali)

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Videoterminale

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Video terminali marcati CE e acquisiti negli ultimi tre anni VDT posizionati correttamente rispetto alle sorgenti di illuminazione Illuminazione adeguata per il posto di lavoro come da norma UNI EN 12464-1:2004 Postazioni ergonomiche, sia della scrivania che della seduta Utilizzo del VDT per un periodo inferiore a 20 ore settimanali Sorveglianza sanitaria specifica Pause possibili durante l’attività al VDT ed evitata la monotonia delle operazioni Software e hardware adeguati alla tipologia di lavoro.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulla possibilità di ottimizzare autonomamente la postazione del VDT;

verifica del posizionamento dei VDT rispetto alle sorgenti di illuminazione principali;

formazione sul Rischio Videoterminale art. 37 del D.Lgs.81/08

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI In considerazione del fatto che la prevenzione dei rischi è fortemente influenzata dal fattore umano e dai molteplici aspetti gestionali, sono stati presi in considerazione aspetti quali: le caratteristiche delle mansioni, la preparazione dei lavoratori, il livello di conoscenza dell’operatore sull’intero ciclo, la definizione delle funzioni, le relazioni interpersonali, il trattamento dei suggerimenti, le turnazioni, il lavoro notturno.

Fattore di rischio individuato: Rischio aspetti organizzativi e gestionali

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato:

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

il lavoro sia svolto secondo procedure di sicurezza e prevenzione chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi siano chiamati a contribuire

compiti funzioni e responsabilità siano chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali

sia definito un programma per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di prevenzione dei rischi, in funzione della valutazione dei rischi

i lavoratori partecipino all’analisi dei rischi, mediante la consultazione dei rappresentati per la sicurezza e anche mediante somministrazione di questionari, riunioni, ecc. e si tenga costantemente conto dei suggerimenti dei suggerimenti formulati dai lavoratori, anche tramite i loro rappresentanti

si svolga con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi.

altro…… N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sulle procedure di sicurezza presenti; Formazione art. 37 del D.Lgs.81/08; Partecipazione riunione periodica per analizzare la

documentazione in tema di sicurezza.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

FORMAZIONE E INFORMAZIONE Definire programmi di formazione ed informazione che riguardano i seguenti argomenti: Corsi formazione in base all’ accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, ai sensi dell’art.37 del D.L.vo 81/08, che invita il datore di lavoro a garantire che ciascun lavoratore riceva adeguata formazione in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a:concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

L’efficacia delle azioni per la prevenzione e la protezione dai rischi è fortemente influenzata dal livello di consapevolezza posseduta dalle risorse umane. La formazione e l’informazione devono quindi essere erogate sulla base di una specifica analisi dei fabbisogni che è stata eseguita coinvolgendo i servizi preposti. Tenendo conto della situazione attuale, la situazione appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti.

Le principali misure affinché i rischi connessi con gli aspetti della formazione e dell’informazione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate. Tutti i lavoratori ricevano una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi alla mansione ricoperta. L’informazione sui rischi specifici sia fornita con le modalità più appropriate, includendo riunioni, opuscoli, segnaletica, ecc.. Siano realizzati specifici moduli formativi per i Rappresentanti dei Lavoratori, e per gli addetti alle emergenze, antincendio e pronto soccorso. RISCHIO ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE Le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’immobile sono affidate all’Unità Operativa preposta dell’Amministrazione Comunale, Settore Servizi Sociali Culturali e Sportivi alla Persona, U.O. Edilizia Scolastica mentre per impianti o altri elementi particolari come sistemi antincendio, sono affidate a ditte esterne specializzate. Le principali misure affinché i rischi connessi con la manutenzione siano mantenuti adeguatamente sotto controllo prevedono l’effettuazione di manutenzione periodica e di collaudo di ambienti, attrezzature, impianti, macchinari e loro parti che presentino rischi per i lavoratori e ne esista documentazione scritta. Si richiedono specifiche procedure di gestione della manutenzione. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Le uniche attività per il quale vanno utilizzati Dispositivi di Protezione Individuale sono le attività di pulizia. L’uso dei dispositivi di protezione individuale è normato dal D. Lgs. 81/08 (Titolo I Capo III) e da vari articoli del D.P.R. 547/55 e D.P.R. 303/56. La commercializzazione e la marcatura CE dei D.P.I. sono regolamentati dal D.Lgs. 475/92 e D.Lgs. 10/97. Sono stati valutati i rischi non eliminabili con altri mezzi per i quali è necessario l’uso dei D.P.I.; sono state individuate le caratteristiche dei D.P.I. necessari. Le principali misure affinché i rischi connessi con i D.P.I. siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono:

l’aggiornamento della valutazione sulle esigenze dei D.P.I. la consultazione nella scelta dei D.P.I. più idonei informazione e formazione circa la necessità ed il corretto uso degli stessi obbligo dell’uso dei D.P.I. e sanzioni per i lavoratori inadempienti emissione di apposite procedure di gestione per l’assegnazione e la manutenzione dei D.P.I..

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EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO

Possibili situazioni di emergenza: Incendio Primo soccorso Infortunio del personale La gestione delle emergenze, della lotta antincendio e la predisposizione di un servizio o di presidi per il pronto soccorso è richiesta dal D.Lgs. 81/08 (Tit.I Capo III) e dal D.P.R. 303/56. Sono state valutate le specifiche situazioni degli ambienti di lavoro (attività svolte, personale presente, personale soggetto a visite periodiche) al fine di stabilire l’estensione dell’organizzazione per la lotta contro le emergenze. Tenendo conto della situazione attuale, questa appare adeguata, ma con l’opportunità di alcuni miglioramenti. Le principali misure affinché i rischi connessi con le situazioni di emergenza siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono: la predisposizione di un Piano di Emergenza che comprenda un Piano Antincendio ed un Piano di Evacuazione, il cui contenuto sia adeguato alle

necessità degli ambienti di lavoro, noto ai lavoratori e ove possibile periodicamente simulato l’esistenza di adeguati presidi per il pronto soccorso la formazione e l’aggiornamento degli addetti alle emergenze e alla lotta antincendio.

SORVEGLIANZA SANITARIA La sorveglianza sanitaria non è prevista. RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo e quindi può portare a problemi di salute mentale e fisica. Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative in loro. L’individuo è in grado di sostenere un’esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata ad una pressione intensa. Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione, può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Un alto assenteismo, conflitti interpersonali o frequenti lamentele da parte dei lavoratori sono alcuni dei sintomi che possono rivelare la presenza del problema.

INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI DI STRESS DA LAVORO CORRELATO

Analisi di fattori quali l’organizzazione e i processi di lavoro (monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità, incertezza elevata, pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità-conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, orari imprevedibili, ecc.).

Le condizioni e l’ambiente di lavoro (problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro, esposizione ad un comportamento illecito, a sostanze pericolose, ecc.).

La comunicazione e la relazione (incertezze circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, difficoltà rapporti con colleghi, personale, utenza, ecc.).

I fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.). Da una valutazione effettuata tramite una check-list a compilazione individuale risulta ”adeguata” la considerazione dei fattori di rischio stress.

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Stress Lavoro Correlato

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

2

Basso

Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.

Rapidità 0

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Note: si rimanda allo specifico documento di valutazione del rischio stress lavoro-correlato allegato al presente documento

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO CAMPI ELETTROMAGNETICI:

In base all’analisi della mansione lavorativa e delle tecnologie disponibili, si stima che relativamente alle macchine e attrezzature rientranti nell’elenco delle “attrezzature giustificabili”, i valori di esposizione siano inferiori ai valori di azione definiti nel D. Lgs. 81/2008 (Articolo 181 comma c, D. Lgs. 81/2008).

Fattore di rischio individuato: FISICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Campi elettromagnetici

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Non si evidenziano, in prima stima, livelli di campi elettromagnetici superiori a valori inferiori di azione

Assenti cabine Media Tensione/Bassa Tensione Non si evidenzia possibilità di interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici

(compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati) Non si evidenzia rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con

induzione magnetica superiore a 3 mT Non si evidenzia possibilità di innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori); Non si evidenzia possibilità di incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali

infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

0

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

0

Assente

Informazione generica sul rischio; Verifica preventiva all’acquisto che la strumentazione

elettronica sia dotata di dichiarazione di conformità e.m. del produttore.

Rapidità 0

Irreversibilità 1

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 0

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI:

Fattore di rischio individuato: ORGANIZZATIVO/POSTURALE

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Movimentazione manuale dei carichi

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Movimentazione manuale sporadica e di carichi minimi; Sforzi fisici minimi; Presente protocollo sanitario; Lavoratori informati sulle corrette modalità di movimentazione e sollevamento dei carichi.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Formazione e informazione del personale sul Rischio

MMC Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 1

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO:

Fattore di rischio individuato: TRASVERSALE/ORGANIZZATIVO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cartellonistica

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Conoscenza segnaletica da parte dei lavoratori Informazione periodica ai lavoratori sulla tipologia della segnaletica installata nell’area di

lavoro e affissa sui recipienti Verifica periodica della visibilità della cartellonistica.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Integrare la segnaletica secondo necessità; Formazione e informazione del personale addetto; Illustrazione planimetrie emergenza, vie di esodo e

ubicazione presidi antincendio.

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INFORTUNISTICO:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Scivolamento o inciampo

Traumi derivanti da scivolamenti o inciampi durante la percorrenza delle superfici di lavoro

Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Pavimentazione priva di ostacoli fissi Pulizia e riordino quotidiani Assenza di parti in rilievo e avvallamenti Cavi e conduttori elettrici ridotti al minimo e posizionati lontano da passaggi e percorsi Percorsi e passaggi liberi da materiali e ingombri fissi o mobili che ostacolano la normale

circolazione. È evitato qualsiasi accumulo e deposito di materiale lungo i percorsi di esodo, avanti le uscite, anche in maniera temporanea. N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Periodica pulizia dei pavimenti; collocazione degli oggetti in zone non soggette al

passaggio; durante le attività i lavoratori seguono le disposizioni,

compreso l’uso dei DPI e le norme procedurali. Informazione e formazione ai lavoratori

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Page 127: Documento di valutazione dei rischi · Pertanto, oltre ai rischi trasversali, legati alle condizioni generali dei locali in cui si svolge l’attività, il personale con mansioni

Documento di Valutazione dei Rischi – Istituto Comprensivo Perugia 3 Rev.07 Aprile 2015

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Cadute di persone o materiale dall’alto

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Faldoni e documenti immagazzinati in modo da non provocare cadute Scaffalature di recente realizzazione e quelle destinate all'immagazzinamento dei

documenti più pesanti sono ben ancorate contro il rischio di ribaltamento Il peso del materiale stoccato risulta sempre adeguato alla portata dello scaffale stesso Utilizzo di scale idonee per prelevamento materiale da piani alti delle scaffalature Assenti aree di lavoro con rischio specifico (coperture, fosse …)

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

3

Incurabilità/Intrattabilità 0 2

6

Medio

Verifica periodica che la documentazione degli uffici e il materiale del magazzino venga depositata correttamente;

Fissare gli armadi al muro per evitare che possano ribaltarsi.

Rapidità 1

Irreversibilità 0

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato:

INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Elettrocuzione

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Macchinari collegati all’impianto di terra Impianto (prese multiple e prolunghe) non sovraccaricato Macchine elettriche CE Verifica periodica dello stato di spine, prese, conduttori e interruttori, compresi quelli

posizionati nei quadri elettrici Verifica periodica dell’impianto di terra da parte di ditta autorizzata Formazione ed informazione dei dipendenti sulle corrette operazioni da effettuare in

presenza di parti elettriche (impianto e attrezzature) Verifica periodica dell’efficienza degli apparecchi elettrici. altro …….

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Verifica periodica dello stato dei conduttori, delle prese e spine di collegamento;

Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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Documento di Valutazione dei Rischi – Istituto Comprensivo Perugia 3 Rev.07 Aprile 2015

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Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Punture, tagli, abrasioni, urti, colpi, impatti, compressioni

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Assenza di lavorazioni tipiche che possano provocare tali pericoli Lavoratori informati in merito al corretto uso di cutter (taglierine) e forbici Layout dell’ufficio ottimizzato, al fine di minimizzare gli spigoli vivi di armadi, scrivanie o scaffali Pareti prive di sporgenze pericolose I termosifoni sono presentano bordi arrotondati o sono adeguatamente protetti; I vetri delle finestre o porte finestre sono doppi

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5;l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile.

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità

0 3

3

Basso

Idonea visibilità dei locali; protezione e segnalazione adeguata di spigoli, sporgenze

o chiodi pericolosi e loro eliminazione, protezione o segnalazione adeguata;

informazione e formazione del personale; durante le attività in cantiere i lavoratori seguono le

disposizioni del POS predisposto, compreso l’uso dei DPI e le norme procedurali;

Formazione specifica art. 37 D.Lgs.81/08 Controllo dello stato delle vetrate

Rapidità

1

Irreversibilità

1

Evolutività

0

Interessamento di più lavoratori

1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Contatto con parti in movimento delle macchine

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità: P0 (Assenza di organi o parti di macchine in movimento)

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Divieto di rimuovere le protezioni di qualsiasi macchina con parti in movimento presente negli uffici (stampanti, fotocopiatrici);

Formazione specifica ex art. 37 D.Lgs.81/08

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO INCIDENTI STRADALI:

Fattore di rischio individuato: INFORTUNISTICO (IN ITINERE)

Sintesi delle misure di prevenzione e protezione adottate e da adottare

Descrizione del rischio individuato: Incidenti stradali durante gli spostamenti

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

Probabilità:

Rispetto del codice della strada. Verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto. Astinenza di alcolici prima e durante la guida. Utilizzo delle di cinture di sicurezza.

N.B. la presenza di tutti i fattori origina P1, l’assenza di uno dei fattori origina P2 o P3 (secondo la gravità della mancanza) – l’assenza di 2 fattori origina P3 o P4 – l’assenza di 3 fattori comporta P5; l’assenza di più di 3 fattori è inaccettabile

P GRAVITA’ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 1 4

4

Basso

verifica e manutenzione dei veicoli di trasporto;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

RISCHIO ESPLOSIONI

Art. 290 D. Lgs 81/08) - Non vi è il rischio legato alla presenza e formazione di zone ATEX

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Fattore di rischio individuato: Esplosioni Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

(D.Lgs. 81/08 – D.lgs. 233/03 – CEI EN 60079-10 - CEI EN 50281-3)

presenza o possibile formazione di aree con atmosfere esplosive presenza di fonti di accensione per atmosfere esplosive utilizzo di sostanze o processi che possano provocare la formazione di atmosfere esplosive condizioni ambientali che possono comportare la formazione di atmosfere esplosive (carenza ventilazione)

Polveri Individuazione zona: Zona 20 Zona 21 Zona 22

Gas – Vapori – Nebbie Individuazione zona: Zona 0 Zona 1 Zona 2

P GRAVITÀ G R Indice di Rischio

Misure di miglioramento/Mitigazione

1

Incurabilità/Intrattabilità 0 3

3

Basso

Informazione sul rischio; Mantenere adeguata ventilazione al locali tecnico dove è

ubicata la caldaia;

Rapidità 1

Irreversibilità 1

Evolutività 0

Interessamento di più lavoratori 1

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

ERGONOMIA

Il datore di lavoro ha distribuito ai dipendenti un test anonimo per la valutazione del rischio con il metodo di proposto in premessa (metodo di valutazione Rohmert). Gli indici di rischio ottenuti dall’analisi dei 5 questionari compilati dagli impiegati sono i seguenti:

IMPIEGATI

Basso Medio Alto Altissimo

Valutazione posto di lavoro 5

Valutazione attrezzature/macchinari 5

Valutazione metodi di lavoro e produzione 5

Tot. 15

RISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Le sostanze chimiche presenti sono quelle che vengono utilizzate per la pulizia dei locali.

D. Lgs. 81/08 Titolo IX “Sostanze pericolose” - Capo I - Protezione da agenti chimici D.Lgs. 02/02/02 n. 25 “Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro”.

L’analisi dei rischi è fatta in base alla rilevazione delle sostanze e preparati chimici presenti nell’ambiente di lavoro o utilizzati per lo svolgimento della mansione. Di seguito si riporta a titolo esemplificativo, l’elenco delle sostanze chimiche comunemente utilizzate nei vari processi lavorativi.

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Tipo di sostanza o preparato chimico Nome commerciale Ditta produttrice Etichetta

(1) P / NP

(2) Acido cloridrico

Xi P

Brillantante per lavastoviglie

NP

Detergente liquido per le mani

NP

Detergente clorativo per lavastoviglie

P

Detersivo liquido igienizzante per Pavimenti

NP

Detergente per pulizia superfici

NP

Detersivo per lavaggio manuale stoviglie

NP

Detersivo liquido igienizzante per pavimenti

NP

Polvere per lavatrice

NP

Candeggina

Xi P

Crema detergente per superfici dure

NP

Polvere abrasiva per pulizie

NP

Emulsione antisettica

NP

Disincrostante liquido

P

Detergente liquido multiuso

NP

Legenda:

Valutazione dei rischi Vanno prese in considerazione le Schede di sicurezza approntate dal fornitore del prodotto, per determinare i fattori di rischio o pericoli, per la sicurezza e per la salute, connessi con l’uso o la presenza della sostanza o preparato chimico. Le schede di sicurezza permettono inoltre di identificare le misure di prevenzione e protezione ed i dispositivi di protezione individuale da utilizzare (D.P.I.). Livello di rischio chimico basso da sostanze chimiche generiche non pericolose Le sostanze chimiche presenti sono generiche e non pericolose, ma come da consultazione delle schede di sicurezza, presentano dei rischi per i lavoratori che le utilizzano. Dalla consultazione delle schede di sicurezza si sono rilevati rischi quali:

rischio agli occhi per irritazioni e danni corneali

rischio alla pelle per irritazioni

irritazioni all’apparato respiratorio di lievi entità

evitare il contatto di terzi non autorizzati

ingestione o inalazione vietata Il livello dell’esposizione è modesto. L’esposizione ha una durata limitata. Il contatto può essere di tipo diretto o indiretto. In tal caso (livello di rischio basso) si attuano le comuni procedure di lavoro per i prodotti di uso e consumo, tra cui:

dispositivi di protezione individuale

ventilazione dei locali di lavoro durante l’uso delle sostanze chimiche, anche se possiedono un rischio ridotto

conservazione dei prodotti chimici lontano dalla portata di persone non autorizzate Inoltre:

sono messi a disposizione dei lavoratori e sul posto di lavoro le schede di sicurezza e tossicologiche dei prodotti chimici la copia della presente analisi è messa a disposizione del medico competente per ogni osservazione di merito il personale è poi informato con specifiche riunioni a cura del servizio di prevenzione e protezione I prodotti chimici vanno lasciati nei loro appositi contenitori vanno conservati in locali separati o in appositi armadi e chiusi a chiave le schede tossicologiche vanno lette attentamente da tutti i lavoratori esposti i contenitori vuoti vanno smaltiti correttamente senza disperdere il contenitore stesso nell’ambiente i quantitativi di sostanze chimiche vanno prelevati con moderazione secondo le esigenze e secondo eventuali indicazioni riportate nelle schede

tossicologiche e/o nelle istruzioni per l’uso deve essere esposta idonea e sufficiente segnaletica di sicurezza, conforme al D.Lgs. 493/96

(1) E = esplosivo - O = Comburente - C = Corrosivo - N = Pericoloso per l’ambiente - T = Tossico - T+ = Molto tossico - Xn = Nocivo - F = Infiammabile - F+ = Altamente infiammabile - Xi = Irritante

(2) P: Classificato pericoloso – NP: Classificato non pericoloso

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Misure di prevenzione e protezione Le principali misure organizzative e tecniche affinché i rischi chimici siano mantenuti adeguatamente sotto controllo sono di seguito indicate:

siano disponibili le schede di sicurezza di tutte le sostanze chimiche presenti e ne siano successivamente estratte opportune istruzioni di sicurezza sia erogata una adeguata informazione e formazione sul rischio pericoloso derivante dall’uso di sostanze chimiche la manipolazione di sostanze pericolose per la salute (se presenti) venga effettuata esclusivamente da personale competente i lavoratori dispongano di idonei dispositivi di protezione individuale, sia per proteggere le vie respiratorie che per proteggersi da contatti accidentali

attraverso la pelle o gli occhi, siano formati circa il loro uso e siano tenuti ad utilizzarli tutti i recipienti riportino l’indicazione scritta del nome e del codice numerico del prodotto contenuto e dei rischi associati sia previsto espresso divieto di fumare, bere o mangiare nei detti locali i residui di sostanze chimiche pericolose (toner dismessi stampanti e fotocopiatrici, cartucce di stampa a getto di inchiostro, solventi e reagenti esausti,

tessuti impregnati, fusti vuoti ecc.) siano depositati in contenitori atti ad evitare sversamenti, in apposito locale e conferiti a smaltitore autorizzato

Conclusione sul livello di rischio In base alla valutazione precedente e all’attuazione di adeguate misure preventive e protettive, si ritiene che i lavoratori risultano esposti ad un livello di rischio BASSO per le sostanze non pericolose.

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Fattore di rischio individuato: CHIMICO

Descrizione del rischio nel reparto, analisi del rischio e misure di prevenzione e protezione adottate

Gruppi Omogenei esposti: G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore

(Titolo IX D.Lgs. 81/08)

Rischio di allergie, ustioni, dermatiti e avvelenamento.

inalazione, contatti (getti, schizzi) o ingestione con agenti chimici, in particolare durante le fasi di pulizia contatti/inalazione di polveri aerodisperse, comprese quelle causate dal toner (stampanti, fotocopiatrici, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi, necessari per la lavorazione dei manufatti esposizione ad agenti chimici pericolosi, formati da processi di lavoro (fumi di saldatura, vapori, ecc.) esposizione ad agenti chimici pericolosi per la presenza in ambiente

TABELLA 1

Nella tabella sottostante vengono individuati gli agenti chimici utilizzati o presenti nei luoghi di lavoro ed identificati quelli pericolosi. TAB. 1 - INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI UTILIZZATI E RELATIVI CONSUMI MEDI

N. Materiale Quantitativo medio Simboli Frasi di rischio Presenza di elementi pericolosi e

concentrazioni

Modalità /limite esposizione in

mg/m3

Tempo esposizione

addetti

Agente pericoloso

1 TONER IN POLVERE

-

-

-

ACGIH TLV-TWA: 10 mg/m3 parte respirabile 3 mg/m3 parte inalabile

Limitato al momento della

sostituzione

Note:

1) I parametri che definiscono la pericolosità dell’agente sono riferiti alla sostanza o preparato nel suo complesso. Il significato delle frasi di rischio e dei consigli di prudenza, riportati all’interno della tabella, è spiegato nell’appendice; tali frasi sono riportate, come identificativo dell’agente chimico, al paragrafo 15 delle schede di sicurezza dei prodotti analizzati. Le schede di sicurezza oggetto di attenzione sono inserite in Allegato.

2) I livelli di riferimento, che prendono il nome di valori limite di esposizione, sono stati fissati per la maggior parte delle sostanze chimiche presenti negli ambienti lavorativi. I più importanti valori limite di esposizione sono i cosiddetti “TLV” elaborati dall’Associazione degli Igienisti Americani (ACGIH), ed indicano le concentrazioni delle sostanze disperse nell’aria alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente senza alcun effetto negativo per la salute: più il TLV è basso e più una sostanza è pericolosa, in quanto basta una piccola quantità presente nell’ambiente di lavoro per creare una situazione di rischio. Al fine di semplificare la valutazione degli inquinanti in ambiente di lavoro, gli Igienisti Americani dell’ACGIH hanno definito i TLV in 3 categorie:

TLV-TWA (Threshold Limit Value - Time Weighted Average) TLV-STEL (Threshold Limit Value - Short Term Exposure Limit) TLV-C (Threshold Limit Value - Ceiling)

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TAB. 2 - VALUTAZIONE PRELIMINARE DEL RISCHIO CHIMICO PER GLI AGENTI PERICOLOSI

N Materiale Ag. Pericoloso

di tipo

Fase o operazione di

lavoro che espone a rischio

Sistemi di lavorazione, attrezzature e procedure

N. dei lavoratori esposti

Misure igieniche adottate Misure di protezione

adottate

Conclusioni di azioni di

sorveglianza sanitaria

Conclusioni di indagini ambientali

Rilevante / non rilevante per la

salute

Basso / non basso per la

sicurezza

Note

1 TONER IN POLVERE Tipo 3

Sostituzione cartuccia o

operazioni sulla stampante o fotocopiatrice

Sostituzione cartuccia o operazioni sulla stampante o fotocopiatrice: operazioni

manuali. Posizionamento ed utilizzo delle macchine che utilizzano il toner in ambiente ventilato. In caso di dispersione, le polveri del toner vengono rimosse con straccio bagnato,

evitando aspirapolvere.

Impiegati

Accurata pulizia delle mani dopo la sostituzione. Gli addetti hanno a

disposizione guanti in lattice da usare durante la suddetta

operazione

Vedere relazione sanitaria del MC.

Non presenti campionamenti

ambientali

Irrilevante

Basso Vedi

p.to (1)

(4) Poiché le operazioni di sostituzione sono sporadiche e avvengono in ambiente adeguatamente aerato, non si ritiene necessario procedere ad ulteriori approfondimenti del livello di rischio.

La scuola conserva le Schede di Sicurezza dei prodotti chimici, dalla cui analisi è stata effettuata la valutazione del Rischio Chimico. Campionamenti ambientali o personali eseguiti: non eseguiti Misure di prevenzione e protezione: forniti DPI e formazione del personale Registro degli esposti: non necessario.

Elenco DPI forniti agli addetti:

DPI DESCRIZIONE

Guanti in gomma per protezione da agenti chimici

Mascherina di protezione

Tempo d’intervento per le misure di miglioramento:

immediata 1 settimana 1 mese 6 mesi 1 anno 2 anni 3 anni costante nel tempo

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RISCHIO LAVORO MINORILE

LAVORO MINORILE Gruppi Omogenei esposti:

G.O. 1 G.O. 2 G.O. 3 G.O. 4 G.O. 5 Nessun lavoratore Lo sviluppo e la formazione di un minore non si ritiene ancora completata, pertanto le mansioni che può svolgere sono limitate e in relazione alla idoneità al lavoro data dal Medico Competente.

Non sono presenti giovani di età inferiore ai 18 anni, non più soggetti all’obbligo scolastico; presso la Società, allo stato attuale, non è prevista l’assunzione di lavoratori minori. Viene comunque impostata la seguente valutazione al fine di prevedere eventuali rischi per il minore e verificare preventivamente le procedure da attuare nei confronti dello stesso.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Tipologia del rischio Disposizioni nei confronti del minore

FISICO

lavori in atmosfera a pressione superiore a quella naturale

rumore

Fornitura di DPI e addestramento sul corretto uso e obbligo di uso in caso di presenza di lavorazioni rumorose (> 80 dB(A)). Evitate lavorazioni in presenza di lavorazioni con livello di rumore superiore a 85 dB(A)

BIOLOGICO presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o

trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Controllo preventivo della vaccinazione obbligatoria. Vietato accesso in ambienti a rischio specifico. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

CHIMICO contatti con agenti chimici classificati, compresi piombo e

amianto Non è previsto da parte di minori l’utilizzo né la manipolazione di sostanze chimiche classificate pericolose.

PROCESSI E LAVORI

Processi e lavori di cui all’allegato XLII del D.Lgs. 81/08 Lavori disciplinati dal D.P.R. 302/56 Lavori in serragli contenenti animali feroci o velenosi

nonché condotta e governo di tori e stalloni Lavori di mattatoio Lavori comportanti la manipolazione di apparecchiature

di produzione, di immagazzinamento o di impiego di gas compressi, liquidi o in soluzione.

Lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti chimici classificati

Lavori edili di demolizione, allestimento e smontaggio delle armature esterne ed interne delle costruzioni

Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione Lavori il cui ritmo è determinato dalla macchina e che

sono pagati a cottimo Esercizio dei forni a temperatura superiore a 500° C;

operazioni di demolizione, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi.

Lavorazioni nelle fonderie Produzione di gomma sintetica; lavorazione della gomma

naturale e sintetica. Processi elettrolitici. Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe Produzione e lavorazione dello zolfo. Lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di

estirpazione del materiale, di collocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi.

Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere.

Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, polverizzazione, vagliatura a secco dei prodotti polverulenti.

Lavorazione dei tabacchi. Lavori di costruzione, trasformazione, riparazione,

manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i lavori di officina eseguiti nei reparti a terra.

Produzione di calce ventilata. Lavorazioni che espongono a rischio silicotigeno Manovra degli apparecchi di sollevamento a trazione

meccanica, ad eccezione di ascensori e montacarichi. Lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili. Lavori nei magazzini frigoriferi

L’attività della Società non rientra in quelle classificate nell’allegato XLII del D.Lgs. 81/08, né tra quelle disciplinate dal D.P.R. 302/56. Le attività comportanti lavori come evidenziati nella colonna a fianco svolte dalla Ditta saranno vietate a qualsiasi minorenne. Le eventuali presenze in ambienti in cui si svolgono attività come evidenziate nella colonna precedente sono causali ed in genere evitate.

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Lavorazione, produzione e manipolazione comportanti esposizione a prodotti farmaceutici.

Condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica nonché lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione in moto.

Operazioni di metallizzazione a spruzzo Legaggio ed abbattimento degli alberi Pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione. Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili,

del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli. Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali. Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata. Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad

albero flessibile e altri strumenti vibranti; uso di pistole fissachiodi.

Produzione di polveri metalliche Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o con

fiamma ossidrica o ossiacetilenica. Lavori nelle macellerie che comportano l'uso di utensili

taglienti, seghe e macchine per tritare.

Il minore, prima di effettuare qualsiasi attività, viene addestrato da personale esperto e viene informato sul divieto di effettuare le seguenti lavorazioni: Utilizzare macchine ed utensili con organi in movimento;

Il lavoratore minorenne viene inoltre informato sul divieto di manipolare preparati chimici e sostanze pericolose di qualsiasi natura e genere. La movimentazione manuale dei carichi effettuata da parte del minore non riguarda mai carichi aventi pesi maggiori di Kg. 20.

La formazione ed informazione sui punti di cui sopra, ed ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08, viene svolta anche nei confronti dei titolari della potestà genitoriale.

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TUTELA E SOSTEGNO DELLE LAVORATRICI GESTANTI ED IN FASE DI ALLATTAMENTO (D.Lgs. 151/01) Tutte le Lavoratrici devono essere informate in particolare sulla presente scheda di valutazione dei rischi; è obbligatorio che comunichino al Datore di Lavoro il proprio stato di gravidanza, non appena accertato, affinché l'esposizione a qualsiasi rischio delle lavoratrici che possa compromettere la salute della lavoratrice o del feto e/o del bambino sia evitata, verificando la possibilità di modificare temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro delle lavoratrici stesse.

Nota: Assenza del fattore di rischio Presenza del fattore di rischio

Fattore di rischio Individuazione delle misure adottate Interventi per ridurre o eliminare il rischio

BIOLOGICO

presenza di lavorazioni, manipolazioni, contatti o trattamento di agenti biologici appartenenti ai gruppi 2, 3 e 4.

Formazione ed informazione specifica del personale. Avvisi sulla necessità di disinfettare immediatamente anche le ferite più insignificanti.

FISICO

Colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti

le lavoratrici sono adibite a compiti e operazioni con colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti che potrebbero provocare lesioni del feto e/o il distacco della placenta

Per le insegnanti di sostegno ad alunni disabili o autistici, una volta accertato lo stato di gravidanza valutare caso per caso secondo funzionalità all’assistito. Le lavoratrici si dovranno astenere in gravidanza e fino a 7 mesi dopo il parto.

Movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari

presenza di rischi dovuti ai carichi sollevati dalle lavoratrici

elaborazione scheda NIOSH

Movimentazione manuale dei carichi minimizzata o nulla da parte delle lavoratrici; in caso di stato di gravidanza, le lavoratrici non andranno a movimentare carichi di alcun tipo (es. faldoni), né posizionare documentazioni o fascicoli ad altezze superiori a 1,80 m. Per le maestre dell’infanzia prestare attenzione a non sollevare i ragazzini durante l’orario di lavoro.

Rumore rilevazioni strumentali LEX,8h inferiore a 80 dB(A) LEX,8h tra 80 e 85 dB(A) LEX,8h tra 85 e 87 dB(A) LEX,8h superiore a 87 dB(A)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere vengono spostate nei reparti e negli uffici con minimo livello di rumore.

Radiazioni ionizzanti e non esposizioni a radiazioni IR o NIR. eventuali lavori al VDT sono effettuati per orari inferiori a 20 ore/settimana su monitor aventi minima emissione di radiazioni (CE)

Le lavoratrici gestanti o le puerpere verranno ad operare il VDT con orari ridotti e senza continuità.

Sollecitazioni termiche presenza di sollecitazioni termiche localizzate presenza di sbalzi di temperatura

Le lavoratrici gestanti o le puerpere andranno ad operare in ambienti con il massimo benessere termico

Posture, movimenti e spostamenti

necessità di spostamenti continui sedute e postazioni scomposte e scomode inadeguata formazione sulla corretta postura

e motivazione delle lavoratrici a seguire le corrette procedure posturali

mansioni tali da imporre alla lavoratrice di mantenere una scorretta postura

Gli spostamenti per le lavoratrici sono minimizzati. Le postazioni e le posture sono idonee, ergonomiche e sufficientemente comode. Possibili pause e cambiamenti di posizione al fine di minimizzare la sedentarietà del lavoro

ORGANIZZATIVO

Fatica mentale e fisica e altri disagi connessi all'attività svolta (mobbing, stress, ecc.)

inadeguata preparazione delle lavoratrici necessità di effettuare le lavorazioni che provocano stress e disagi

La preparazione delle lavoratrici è conforme con l’attività lavorativa svolta. Le lavorazioni sono sufficientemente brevi La tipologia del lavoro viene programmata in maniera preventiva, al fine di limitare i disagi alla gestante e alla puerpera lavoratrice.

CHIMICO

Contatti, manipolazioni, inalazioni con agenti chimici pericolosi

Nel caso di stato di gravidanza le mansioni che prevedono contatto con agenti chimici classificati come pericolosi vengono evitate.

8. Analisi degli infortuni Andamento infortunistico Vedi registro infortuni

Controllo sanitario (art. 25): Tenuto conto delle attività svolte, non è necessaria la nomina del medico competente.

Nel caso si renda necessaria la nomina del Medico Competente in futuri, esso stabilisce il protocollo sanitario, esegue le relative visite di controllo per gli addetti, rilascia i giudizi di idoneità alle mansioni e svolge gli altri compiti previsti dal D. Lgs 81/08. Annualmente, rilascia la relazione sanitaria con i risultati, in forma anonima, degli accertamenti effettuati. Malattie professionali: Allo stato attuale non si registrano denunce di malattia professionale. Presidi di pronto soccorso: Presenza di apposito armadietto destinato al contenimento di tutto il materiale necessario ad un primo soccorso ed a disposizione dei lavoratori. Viene periodicamente verificato il contenuto, sulla base dell’elenco conservato all’interno. (Ai sensi Allegato I D.M. 388/2003). Vedi Allegato DVR - Contenuto Cassetta Primo Soccorso

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9. Mezzi di protezione a disposizione degli addetti Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo

scopo di proteggerlo contro uno o più rischi che ne minacciano la sicurezza e la salute durante il lavoro; i DPI devono essere impiegati

quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva e

metodi di organizzazione del lavoro.

Visto il tipo di attività svolta e le attrezzature impiegate, il datore di lavoro ha fornito o messo a disposizione dei lavoratori in caso di

necessità particolari i seguenti DPI:

La dirigenza ha vietato la manomissione o la modifica dei mezzi di protezione individuale ed ha informato i propri dipendenti sull'importanza del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e sulle modalità di utilizzo.

Fase Lavorativa Gruppo

Omogeneo Protezione D.P.I. consegnati

Data consegna Firma Lavoratore

PULIZIA DEI LOCALI

GRUPPO OMOGENEO

3

Mani.

Vie respiratorie

Occhi

Guanti in lattice consigliati dalle schede di sicurezza di ciascun prodotto,

mascherine antipolvere,

occhiali quando si utilizzano acidi.

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ELENCO PROCEDURE OPERATIVE DI SICUREZZA Riguardano i docenti di scuola dell’infanzia, i docenti scuola primaria ed il personale ausiliario. Vedi allegati DVR

10. Piano di miglioramento aziendale In base alla valutazione dei rischi effettuata, il datore di lavoro elabora il presente Piano di Miglioramento, che riporta le principali misure atte a garantire l’innalzamento del livello di sicurezza in azienda. Il datore di lavoro, su indicazione dei responsabili incaricati, mette a disposizione le risorse umane, economiche e strumentali necessarie all’attuazione degli interventi richiesti. N. prog

Misura di miglioramento Responsabile attuazione Data prevista/ periodicità

4 Acquisire documentazione tecnica (manuali, specifiche tecniche, ecc..) delle macchine, impianti e attrezzature; in alternativa sostituzione di queste ultime con altre fornite di tutta la documentazione di legge

Datore di Lavoro Immediata

5 Integrazione della cartellonistica di sicurezza Datore di Lavoro Secondo necessità

7 Effettuare verifica periodica impianto elettrico e messa a terra Datore di Lavoro Periodicità quinquennale

8 In fase di acquisto di nuove macchine, impianti, attrezzature, verificare che siano accompagnate da tutte le informazioni e la documentazione tecnica relativa (certificazioni, libretto d’uso e manutenzione, ecc…) e che queste siano visionate e lette attentamente dagli operatori

Datore di Lavoro All’acquisto di nuove macchine, attrezzature, impianti

9 Istituzione registro di controllo impianti, macchinari e attrezzature dove annotare cronologicamente le verifiche e manutenzioni effettuate

Datore di Lavoro Immediata

10 Informazione dei lavoratori sui rischi presenti in azienda ai sensi Art. 36 D.Lgs. 81/08

Datore di Lavoro Continua (incontri informativi con periodicità annuale)

11 Addetto primo soccorso: seguire specifico corso di ripasso con cadenza triennale

Datore di Lavoro Entro anno 2015

13 Ripasso formazione Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Datore di Lavoro Periodicità annuale

15 Organizzare riunione periodica annuale tra datore di lavoro, RSPP, medico competente, RLS

Datore di Lavoro Annuale (entro Maggio 2015)

16 Formazione specifica ex nuovo Art. 37 D.Lgs. 81/08 e Accordi Stato Regione del 21/12/2011 e relativi aggiornamenti

Datore di Lavoro Aggiornamento Entro Settembre 2015

11. Riepilogo dei rischi per gruppo omogeneo

Gruppo omogeneo

Attività Rischio

Personale

direttivo

attività di amministrazione Rischio MMC, Rischio Posturale, Rischio VDT,

Rischio lavoratrici in gravidanza, Rischio SLC, Rischio Infortunistico

Insegnante Insegnamento agli alunni Rischio posturale, Rischio Infortunistico

Responsabile Amministrativo

Segreteria Rischio MMC, Rischio Posturale, Rischio VDT,

Rischio lavoratrici in gravidanza, Rischio Infortunistico, Rischio SLC

Personale Collaboratore scolastico (ATA)

Controllo e vigilanza durante la lezione

Pulizia locali

Rischio MMC, Rischio Chimico, Rischio lavoratrici in gravidanza, Rischio Infortunistico

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12.Allegati

Attestazione data certa

SLC_ Insegnanti Rev 00 del 2 Aprile 2015

SLC_ATA Rev 00 del 2 Aprile 2015

SLC_Responsabili Amministrativi Rev 00 del 2 Aprile 2015

Foglio Excel Personale e corsi di formazione Ing Manuali Rev 31 Marzo 2015

Allegato DVR - Contenuto Cassetta Primo Soccorso

Allegato DVR - Elenco documenti presenti

Allegato DVR - Elenco personale presente

Allegato DVR - Informazione ai Lavoratori Art. 36 D.L. 81

Allegato DVR - Informazione e formazione

Allegato DVR - Precisazione obbligo DUVRI Art. 26 D.Lgs 81

Chiamata di soccorso Istituto Comprensivo Perugia 3

Norme ordinarie di sicurezza

Organigramma emergenze_Infanzia XX Giugno_Marzo 2015

Organigramma emergenze_Primaria A. Fabbretti_Marzo 2015

Organigramma emergenze_Primaria XX Giugno_Marzo 2015

Organigramma emergenze_Secondaria 1° San Paolo_Marzo 2015

Organigramma emergenze_Infanzia Via Quieta_Marzo 2015

Organigramma emergenze_Secondaria 1° Succursale Fabretti_Marzo 2015