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I. S. S. “Serafino Riva” INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BG tel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236 sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected] ESAME DI STATO 2011/2012 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE CLASSE V AI Composizione del consiglio di classe Docente Materia d'insegnamento Firma 1 Masullo Immacolata Italiano e Storia 2 Maffeis Emilia Lingua e civiltà inglese 3 Fallacara Michele Matematica 4 Venuti Antonino Informatica e Sistemi per l’elaborazione e per la trasmissione 5 Vaccarella Alessandro Elettronica e Telecomunicazioni 6 Foresti Fulvia Calcolo e statistica 7 Grena Marco Insegnante Tecnico-pratico per Matematica – 1

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I. S. S. “Serafino Riva”

INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALEVia Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BG

tel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236 sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

ESAME DI STATO 2011/2012

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

CLASSE V AI

Composizione del consiglio di classe

Docente Materia d'insegnamento Firma1 Masullo Immacolata Italiano e Storia

2 Maffeis Emilia Lingua e civiltà inglese

3 Fallacara Michele Matematica

4 Venuti AntoninoInformatica e Sistemi per

l’elaborazione e per la trasmissione

5 Vaccarella Alessandro Elettronica e Telecomunicazioni

6 Foresti Fulvia Calcolo e statistica

7 Grena MarcoInsegnante Tecnico-pratico per

Matematica – Informatica - Sistemi

8 Ramundo Pierluigi Insegnante Tecnico-pratico per

Elettronica e Telecomunicazioni

9 Ferrara Francesco Insegnante Tecnico-pratico per Calcolo

10 Licciardi Antonella Educazione Fisica

11 Marini Ezio Religione

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Struttura del documento: pag.

1. PROFILO DELLA CLASSE ………………………………………………….. 3

2. SITUAZIONE IN INGRESSO DELLA CLASSE …………………………… 3

3. DATI FINALI RELATIVI ALLA CLASSE 5° ……………………………….. 4

4. INIZIATIVE COMPLEMENTARI INTEGRATIVE …………………………. 5

5. PROFILO PROFESSIONALE DELL’INDIRIZZO………………………… 6

6. OBIETTIVI TRASVERSALI E CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA ............................................................................................................ 6

7. CRITERI COMUNI PER LA CORRISPONDENZA TRA VOTI, LIVELLI DI

CONOSCENZA / COMPETENZA / CAPACITA’…………..………………………..9

8. SIMULAZIONE DELLE PROVE SCRITTE ……….. ………………………. 10

9. SIMULAZIONE DEL COLLOQUIO ………………………………………… 10

10. RELAZIONI FINALI …………………………………………………………... 11

11. ATTIVITA’ PROGRAMMATE PER IL PERIODO COMPRESO TRA LA

STESURA DEL PRESENTE DOCUMENTO E L’INIZIO DELL’ESAME …..……

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Allegati al presente documento:

Prove effettuate durante l’anno in preparazione dell’esame di stato (art. 6 comma 5 O.M. 38/99)

Tabelle e griglie di valutazione Consuntivo delle attività didattiche

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1. PROFILO DELLA CLASSE

1.1 Composizione n.16*

* Uno studente si è ritirato in data 8 Marzo 2012* Uno studente ha frequentato in modo saltuario le lezioni

1.2 Provenienza: provenienti dallo stesso Istituto:11 dalla classe IV AI 4 dalla classe V AI (non promossi

All’Esame di Stato nell’a.s. 2010/2011) provenienti da altri Istituti:1 Istituto S. George School di Darfo

Boario Terme

2. SITUAZIONE IN INGRESSO DELLA CLASSE

2.1 Risultati dello scrutinio finale della classe III

Alunni Totale 14Promossi N. alunni 4Promossi con giudizio sospeso N. alunni 7Non promossi N. alunni 3

2.2 Risultati dello scrutinio finale della classe IV

Alunni Totale 11Promossi N. alunni 10Promossi con giudizio sospeso N. alunni 1Non promossi N. alunni 0

2.3 Giudizi sospesi nell’a.s. 2009/2010

MateriaN. alunni al

termine della classe 3°

Matematica 5Sistemi 2Inglese 3Elettronica 6

3

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2.4 Giudizi sospesi nell’a.s. 2010/2011

MateriaN. alunni al

termine della classe 4°

Matematica 1

3. DATI FINALI RELATIVI ALLA CLASSE V

3.1 Fasce di profitto finale (dati rilevati in base al tabellone del secondo interperiodo)

Media dei voti N. alunni9-10 -8-9 -7-8 37 -

6 – 7 96 -

5-6 25 -

4-5 -

Per quanto riguarda i risultati in termini di profitto, la classe risulta divisi in tre gruppi: tre studenti con una media superiore al sette, nove con una valutazione compresa tra sei e sette mentre il resto della classe risulta solo quasi sufficiente. Nel secondo quadrimestre si è potuto constatare un miglioramento per alcuni di questi allievi con risultati mediamente sufficienti. Permangono diffuse carenze, dovute a lacune pregresse, nelle materie di matematica,calcolo, sistemi, informatica e inglese.Nel secondo quadrimestre la classe ha dimostrato una crescente partecipazione alle attività didattiche. Questi comportamenti positivi, tuttavia, non sono stati sostenuti da un costante studio individuale e da una reale rielaborazione dei contenuti.Tutti i docenti hanno rilevato negli studenti un metodo di studio spesso inadeguato, una mancanza di autonomia nell’organizzare il proprio lavoro ed una certa difficoltà nell’individuare ed effettuare dei collegamenti interdisciplinari.Durante l’anno, gli studenti sono stati spesso guidati nella lettura dei testi, nella loro rielaborazione e nell’utilizzare la metodologia più opportuna per la risoluzione di un problema.Le attività svolte dai docenti durante le lezioni hanno gradatamente contribuito a migliorare il metodo di apprendimento e la capacità di sintesi.I diversi interventi di recupero sia in itinere che con sportelli Help e corsi, non hanno sempre raggiunto i risultati prefissati per quanto riguarda i contenuti, ma hanno, in ogni caso, favorito una maggiore capacità nell’affrontare situazioni problematiche di apprendimento.

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3.2 Dati relativi al Consiglio di classe

Materia/e Docente Continuità didattica nel triennio

Sì NoItaliano e storia Masullo Immacolata XInglese Maffeis Emilia XInformatica Venuti Antonino XElettronica e telecomunicazioni

Vaccarella Alessandro X

Sistemi per l’elaborazione e per la trasmissione

Venuti Alessandro X

Calcolo e statistica Foresti Fulvia XI.T.P. Informatica- Matematica – Sistemi

Grena Marco X

I.T.P. Calcolo Ferrara Francesco XI.T.P. Elettronica Ramundo Pierluigi XEducazione fisica Licciardi Antonella XReligione Marini Ezio XMatematica Fallacara Michele X

4. INIZIATIVE COMPLEMENTARI INTEGRATIVE

Attività integrative Visita guidata alla fiera radiantistica expo a Montichiari. Partecipazione alle attività proposte dal GRUPPO SPORTIVO dell’Istituto Partecipazione al progetto dell’AVIS “ERREacca Positivo” presso la sede

dell’AVIS di Sarnico. Viaggio di istruzione di giorni 5 a Dublino Incontro con esperti dell’orientamento verso l’università e il mondo del lavoro

Corsi di recupero

Il consiglio di classe ha provveduto ad attivare le seguenti iniziative di recupero:- Recupero in itinere in tutte le materie.- Corso di recupero di 10 ore in Matematica e Elettronica - Sportello Help in Informatica, Sistemi, Inglese e Italiano (a partire dal mese di

maggio).

6. PROFILO PROFESSIONALE DELL’INDIRIZZO

L’istruzione tecnica industriale ha durata di cinque anni ed è suddivisa in due cicli: il primo ciclo, della durata di due anni (biennio), è uguale per tutti gli indirizzi;

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il secondo ciclo, della durata di tre anni (triennio), consente di scegliere un indirizzo di specializzazione di cui i più diffusi sono : Elettrotecnica, Elettronica, Informatica, Chimica, Meccanica, Tessile e Tintoria.

Nel nostro istituto, lo studente che sceglie l’istruzione tecnica industriale frequenta il biennio è può completare il ciclo di studi per il conseguimento del diploma di Perito Informatico (Progetto Nazionale ABACUS)Il diploma di Perito Informatico consente l’acquisizione di competenze nella produzione e nelle gestione di software e nell’elaborazione di dati. Il titolo offre buone possibilità di inserimento nel mondo del lavoro presso aziende del territorio e permette il proseguimento degli studi universitari.

7. OBIETTIVI TRASVERSALI E CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA

OBIETTIVI COMPORTAMENTALI ED EDUCATIVI GENERALI

OBIETTIVI GENERALI EDUCATIVI COMPORTAMENTI DELL’ALUNNO

Consapevolezza dell’importanza delle regole nella vita in comune

- Rispetta le consegneAccetta le decisioni comuni

Acquisizione di un atteggiamento disponibile verso compagni ed insegnanti e produttivo nei confronti delle diverse attività didattiche

Accetta gli altri:- e’ attento e disponibile ai bisogni degli altri e

interagisce con i compagni in difficoltà- accetta la guida dell’insegnante- rispetta le idee altruiPartecipa:- interviene in modo pertinente- offre il proprio contributo al lavoro comune (non

chiacchiera)- ascolta (chiede spiegazioni, risponde a domande)- reperisce materiale per il lavoro comune su

indicazione dell’insegnanteAcquisizione di un comportamento adeguato nell’uso di strumenti didattici

- Seleziona i comportamenti idonei all’utilizzo di uno strumento didattico

Acquisizione della capacità di scegliere strumenti adeguati e coordinare sequenze e schemi di azione

- Seleziona gli strumenti funzionali all’attività- Riproduce schemi d’azione precedentemente

interiorizzati- Struttura sequenze di comportamenti per l’utilizzo funzionale degli strumenti didattici

OBIETTIVI GENERALI – AREA COGNITIVA COMPORTAMENTI DELL’ALUNNO

Conoscenza della disciplina Conosce:- i termini- gli strumenti- gli elementi propri della disciplina

Comprensione dei termini e degli elementi della disciplina

- Sa dare spiegazione dei termini specifici e li usa adeguatamente

- Dato un contenuto, sa trarne le probabili

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implicazioni, conseguenze e/o effetti

Applicazione dei termini e degli elementi della disciplina in situazioni simili e diverse

Applica le conoscenze acquisite in situazioni simili e diverse

Analisi:- degli elementi- delle relazioni

- Individua somiglianze e differenze- Individua gli elementi fondamentali- Coglie i particolari- Sa operare collegamenti all’interno di un contenuto e

fra contenuti diversi della stessa disciplina- Effettua collegamenti interdisciplinari eventualmente

guidato dall’insegnanteSintesi: organizzazione e combinazione delle conoscenze al fine di:

- trovare soluzioni a problemi dati- produrre messaggi utilizzando i diversi linguaggi

- Utilizza le conoscenze acquisite per operare scelte autonome della soluzione di problemi

- Comunica producendo messaggi chiari ed organici- Sa utilizzare la forma soggettiva ed oggettiva della comunicazione

VOTOPROFILO COMPORTAMENTALE

CON I RELATIVI INDICATORI DEL COMPORTAMENTO

10

Puntualità alle lezioni, assenze e ritardi giustificati e in numero esiguo Scrupoloso rispetto del regolamento, delle norme, dei compagni, personale docente e non

docente Partecipazione attiva al dialogo educativo Ruolo propositivo e collaborativo nel gruppo classe Impegno lodevole nello studio e puntualità nelle consegne Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi

9

Puntualità alle lezioni, assenze e ritardi giustificati e in numero esiguo Buon rispetto del regolamento, delle norme, dei compagni, personale docente e non

docente Adeguata partecipazione al dialogo educativo Atteggiamento corretto nel rispetto degli obiettivi trasversali riportati nelle norme vigenti

nell’Istituto Costante impegno nello studio Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi

8

Frequenza regolare e puntualità alle lezioni, assenze e ritardi giustificati e in numero esiguo

Discreto rispetto del regolamento, delle norme, dei compagni, personale docente e non docente

Partecipazione quasi sempre adeguata al dialogo educativo Atteggiamento quasi sempre adeguato nel rispetto degli obiettivi trasversali riportati nelle

norme vigenti nell’Istituto Impegno nello studio quasi sempre costante Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi

7

Frequenza abbastanza regolare con qualche ritardo e assenza contenuti e sempre giustificati

Sufficiente rispetto del regolamento, delle norme, dei compagni, personale docente e non docente

Non sempre adeguata partecipazione al dialogo educativo Qualche episodio di disturbo in classe Impegno non sempre costante nello studio Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi

6

Frequenza discontinua con alcuni ritardi e assenze non sempre motivati Non sempre sufficiente rispetto del regolamento, delle norme, dei compagni, personale

docente e non docente (rare annotazioni disciplinari conseguenti a infrazioni non gravi alle norme)

Provvedimenti disciplinari compresa la sospensione per un numero limitato di giorni che

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hanno portato ad un cambiamento del comportamento scorretto dell’alunno Episodi di disinteresse verso l’attività didattica Qualche atteggiamento di disturbo in classe e rari episodi scorretti nei confronti di

compagni e personale docente e non docente Impegno inadeguato nello studio Qualche episodio, non grave, di mancato rispetto dell’integrità delle strutture e degli

spazi

5-4

Frequenza discontinua e ingiustificata Non sufficiente rispetto del regolamento, delle norme e degli insegnanti con sospensioni

per più di 15 giorni e/o sanzioni disciplinari dovuti a comportamenti scorretti e inadeguati Disinteresse verso l’attività scolastica Atteggiamento scorretto e di disturbo in classe, nei confronti di compagni e personale

docente e non docente Impegno nullo nello studio Episodi gravi di mancato rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi

1-3

Coinvolgimento in fatti penalmente rilevanti svoltisi a scuola o durante attività programmate dalla scuola

Danneggiamento grave e volontario di strutture e attrezzature scolastiche Gravi atti di violenza o intimidazione nei confronti dei compagni o del personale docente

o non docente Comportamenti che mettano volontariamente a rischio la propria o altrui incolumità

( legge n. 169 del 30 ottobre 2008, D.M. 16/01/09 n.5, Regolamenti di Istituto, Patto educativo di corresponsabilità)Il voto viene attribuito tenendo conto dei seguenti elementi:

Frequenza e puntualità alle lezioni Rispetto del Regolamento e delle norme che presiedono alla vita dell’Istituto Interesse e partecipazione all’ attività didattica e alle varie iniziative dell’Istituto Collaborazione con gli insegnanti e i compagni, ruolo svolto nel gruppo classe Impegno nello studio Rispetto dell’integrità delle strutture e degli spazi

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8. DEFINIZIONE DI CRITERI COMUNI PER LA CORRISPONDENZA TRA VOTI, LIVELLI DI CONOSCENZA / COMPETENZA / CAPACITA’

VOTO SIGNIFICATO

10

CONOSCENZE RIGOROSE – COMPETENZE ELEVATE – CAPACITA’ DI INTERCONNETTERE SAPERI DIVERSIPossiede un quadro completo e rigoroso di conoscenze curricolari e, avvalendosi delle abilità acquisite, le utilizza per mettere in atto comportamenti mirati, dei quali ha piena padronanza e consapevolezza. Dimostra elevate capacità di rielaborazione autonoma, anche tra diversi ambiti curricolari

9

CONOSCENZE RIGOROSE – COMPETENZE ELEVATE – ELEVATA CAPACITA’ DI RIELABORAZIONEPossiede un quadro completo e rigoroso di conoscenze curricolari e, avvalendosi delle abilità acquisite, le utilizza per mettere in atto comportamenti mirati, dei quali ha padronanza. Sa procedere in modo autonomo e dimostra un’elevata capacità di rielaborazione autonoma.

8

CONOSCENZE APPROFONDITE – COMPETENZE SICURE – BUONA CAPACITA’ DO RIELABORAZIONE AUTONOMAPossiede un quadro ampio e approfondito di conoscenze curricolari e, avvalendosi delle abilità acquisite, le utilizza per mettere in atto con sicurezza comportamenti mirati efficaci. Sa procedere in modo autonomo e dimostra buona capacità di rielaborazione.

7

CONOSCENZE SUFFICIENTI – COMPETENZE ADEGUATEPossiede le dovute conoscenze curricolari e le applica in modo corretto. Utilizza le conoscenze e le abilità acquisite per mettere in atto comportamenti mirati generalmente efficaci

6

CONOSCENZE SUFFICIENTI – COMPETENZE ADEGUATEConosce i contenuti minimi curricolari e li applica in modo sufficientemente corretto. Mette in atto comportamenti mirati che, generalmente, producono esiti adeguati agli obiettivi minimi.

5

CONOSCENZE LIMITATE – COMPETENZE INCERTEConosce solo parzialmente i contenuti minimi curricolari. Applica le conoscenze con difficoltà. Di conseguenza, mette in atto comportamenti mirati che producono esiti inferiori agli obiettivi minimi.

4

CONOSCENZE INSUFFICIENTI – COMPETENZE SCARSEManifesta gravi lacune nella conoscenza dei contenuti minimi curricolari. Nell’applicazione incontra gravi difficoltà anche se guidato. Traduce conoscenze e abilità in comportamenti spesso non sufficientemente mirati e che producono esiti nettamente al di sotto degli obiettivi minimi

3CONOSCENZE FRAMMENTARIEPossiede pochissime conoscenze nell’ambito dei contenuti minimi curricolari, distribuite in modo pressoché casuale. Di conseguenza non riesce a mettere in atto comportamenti mirati.

2 CONOSCENZE NULLE O QUASINon possiede neppure le più elementari nozioni. Non partecipa al dialogo educativo

1 RIFIUTO DI SOSTENERE LE PROVE

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9. SIMULAZIONE DELLE PROVE SCRITTE

9.1 Prima e seconda prova Nel secondo quadrimestre, sono state effettuate le simulazioni delle tre prove scritte. La durata delle prime due prove è stata fissata in 5 ore; per la terza tre ore.

Per la prima prova è stata approntata una prova comprensiva di tutte le tipologie previste, facendo ricorso a tracce degli esami di stato degli anni precedenti.Distribuzione delle scelte degli studenti rispetto alle tipologie:

- Tipologia A : nessuno- Tipologia B : 2- Tipologia C : nessuno- Tipologia D : 12

Per la seconda è stata approntata una prova facendo ricorso a tracce degli esami di stato degli anni precedenti.

9.2 Numero complessivo delle prove scritte effettuate secondo le tipologie previste per la Terza Prova

MaterieTrattazione sintetica di argomenti

Quesiti a risposta aperta

Quesiti a risposta multipla

Casi pratici e professionali

Sviluppo di progetti

ElettronicaInformatica MatematicaIngleseStoria

Ciascun insegnante ha proposto argomenti secondo il proprio programma

3

Il criterio che ha orientato il Consiglio di Classe nella scelta delle discipline è stato quello di consentire una valutazione il più possibile esaustiva della preparazione e delle capacità degli alunni, riservando spazio nella terza prova a quelle materie che non sono oggetto delle due precedenti prove scritte.Nel secondo quadrimestre, sono state effettuate due simulazioni della terza prova, per permettere agli alunni di familiarizzare con questa tipologia.Per ogni disciplina sono stati proposti tre quesiti a risposta aperta. (Tipologia B ).I testi delle prove sono allegati.Ogni insegnante ha provveduto, nell'ambito della propria disciplina, a far svolgere agli alunni verifiche con caratteristiche analoghe a quelle della terza prova.

10. SIMULAZIONE DEL COLLOQUIO

A tutt’oggi, non è stato ancora possibile effettuare una simulazione del colloquio.

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11. RELAZIONI FINALI

Nella relazione disciplinare, ogni docente ha tenuto conto dei seguenti punti:

1.Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all’attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

2. Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

3. Area di progetto (eventuale coinvolgimento nell’area di progetto, attività svolta e tipo di contributo apportato).

4. Rapporti con le famiglie.

5. Giudizio sintetico globale.

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ITALIANO

Immacolata Masullo

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2011-2012

1.Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all'attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

La classe V AI è composta da 16 studenti, di cui: 11 provenienti dalla stessa IV classe dello scorso anno scolastico; 4, provengono dalla V AI dello stesso istituto; 1, proveniente dall'istituto “George School” di Darfo Boario Terme (BS). Nel corso dell'anno, esattamente il giorno 08/03/2012 uno studente si è ritirato, mentre un altro studente non frequenta le lezioni. Rispetto ai livelli iniziali, gli studenti sono stati sempre più responsabili nel rispetto delle norme che regolano la vita scolastica e nella socializzazione pur non essendo dello stesso nucleo originario. Tuttavia, occorre sottolineare la vivacità di alcuni allievi che non sempre sono stati capaci di autocontrollo. Di fronte a questo problema, nell'ambito educativo della disciplina è stata aperta più volte una riflessione mirante al controllo delle proprie emozioni soprattutto a livello relazionale sia nei confronti dei compagni che della docente. L'attività didattica è stata seguita con interesse e con discreta partecipazione. Rispetto alla situazione di partenza si registra un sensibile miglioramento nella motivazione e nell'autonomia, che risulta eterogenea per i vari livelli conseguiti nella preparazione di base.

2.Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

L'azione didattica è sempre stata volta al potenziamento delle capacità, delle competenze e delle risorse degli allievi. Tuttavia per alcuni studenti il processo di apprendimento è stato ostacolato da difficoltà nella concentrazione e da un'applicazione saltuaria, soprattutto nell'ambito domestico.Nella presentazione del testo letterario ci si è soffermati oltre che sulla vita dell'autore, sulla sua visione del mondo (ideologia) poiché risultava particolarmente interessante per i ragazzi, che coinvolti emotivamente si sono accostati con maggiore motivazione e impegno allo studio del patrimonio artistico-letterario proposto.Nell'azione didattica si è lavorato molto per il superamento dei livelli meccanici/mnemonici, per il potenziamento della competenza linguistica, per il conseguimento della rielaborazione personale e per lo sviluppo dello spirito critico. A tal fine la metodologia didattica si è basata non solo sulla lezione frontale, bensì sulla lezione interattiva, dialogata, partecipata e strutturata.

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Particolarmente gradito agli studenti è stato il momento delle esercitazioni in classe (che ha permesso di mantenere ritmi di lavoro alquanto costanti per quasi tutti gli studenti) ed il momento della ricerca/approfondimento.La metodologia dei gruppi di ricerca ha visto protagonisti anche gli studenti con impegno saltuario e con carenze linguistiche di base. Altro momento dell'azione didattica, che è risultato particolarmente coinvolgente e motivante è stato rappresentato dal “ Quotidiano in classe”.L'introduzione dell'attività del quotidiano (l'ultima ora del mercoledì) è stata l'occasione per potenziare le abilità linguistiche di base e per apprendere la scrittura della famosa “tipologia testuale B”: ovvero l'articolo di giornale.Ogni studente, sulla base dei suoi livelli di preparazione e di studio, ha saputo scrivere articoli di cronaca e d'opinione.Per gli studenti in difficoltà la programmazione si è basata sugli obiettivi minimi e durante l'attività didattica sono sempre state svolte ore di recupero in itinere.

3.Spazi e mezzi

Aula e laboratorio di informatica.Strumenti:

Libro di testo Documenti Dispense.

4.Modalità di verifica e criteri di valutazione

Modalità di verifica: interrogazione orale; interrogazione scritta; prove strutturate; lavori di ricerca.

Nella valutazione della produzione scritta si è sempre lavorato sulla correttezza morfosintattica, sulla coerenza alla problematica proposta, sulla coerenza alle tipologie testuali proposte (A,B,C,D); sulla chiarezza lessicale e sulla rielaborazione personale.Nella valutazione della produzione orale, nella valutazione si è tenuto conto: della chiarezza espositiva, della correttezza espressiva, della conoscenza e della completezza dei contenuti proposti e delle competenze raggiunte, prefisse nella programmazione di base.

5.Rapporti con le famiglie

I rapporti con le famiglie sono stati curati al massimo e si sono svolti sempre in un clima di cordialità e di collaborazione.

6.Giudizio sintetico globale

Il livello complessivo raggiunto dalla classe è stato soddisfacente.

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STORIA

Immacolata Masullo

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2011-2012

1.Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all'attività educativa, comportamento e interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

La classe V AI è composta da 16 studenti, di cui: 11 provenienti dalla stessa IV classe dello scorso anno scolastico; 4, provengono dalla V AI dello stesso istituto; 1, proveniente dall'istituto “George School” di Darfo Boario Terme (BS). Nel corso dell'anno, esattamente il giorno 08/03/2012 uno studente si è ritirato, mentre un altro studente non frequenta le lezioni.Rispetto ai livelli iniziali, gli studenti sono stati responsabili nel rispetto delle norme che regolano la vita scolastica e nella socializzazione.L'interesse per la disciplina storica è stato costante, soprattutto durante la lezione: molto coinvolgente, per gli studenti, si è rivelata l'attività di analisi e di commento antico, svolta sui documenti e sulle pagine di storiografia.

2.Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti.

L'azione didattica è sempre stata tesa al potenziamento delle capacità e delle competenze prefisse nella programmazione di base. Rispetto ai livelli iniziali gli studenti hanno superato uno studio prevalentemente mnemonico, rilevando un buon grado di rielaborazione personale e spirito critico grazie al quale è stato possibile aprire momenti di riflessione, di dibattito e di confronto.Particolarmente gradito agli studenti, è stato lo studio del passato con un continuo confronto con il nostro presente. Con questa azione didattica è stato possibile coinvolgere maggiormente gli studenti nella motivazione allo studio della disciplina storica. A tal fine la metodologia didattica si è basata non solo sulla lezione frontale, bensì sulla lezione interattiva, dialogata, partecipata e strutturata.Particolarmente gradito agli studenti è stato il momento delle esercitazioni in classe ed il momento della ricerca/approfondimento.La metodologia dei gruppi di ricerca ha visto protagonisti anche gli studenti con impegno saltuario e scarsa motivazione.Per gli studenti in difficoltà la programmazione si è basata sugli obiettivi minimi e durante l'attività didattica sono sempre state svolte ore di recupero in itinere.

3.Spazi e mezzi

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Aula e laboratorio di informatica.Strumenti:

Libro di testo Documenti Dispense.

4.Modalità di verifica e criteri di valutazione

Modalità di verifica: interrogazione orale; interrogazione scritta; prove strutturate; lavori di ricerca.

Nella valutazione si è sempre lavorato sulla rielaborazione personale dei contenuti proposti.Nella valutazione della produzione orale si è tenuto conto: della chiarezza espositiva, della correttezza espressiva, della conoscenza e della completezza dei contenuti proposti e delle competenze raggiunte, nella programmazione di base e nell'osservazione critica dei documenti analizzati.

5.Rapporti con le famiglie

I rapporti con le famiglie sono stati curati al massimo e si sono svolti sempre in un clima di cordialità e di collaborazione.

6.Giudizio sintetico globale

Il livello complessivo raggiunto dalla classe è stato più che soddisfacente.

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LINGUA E CIVILTA’ INGLESE

MAFFEIS Maria Emilia

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2011 – 2012

1. Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all’attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

La classe era inizialmente costituita da 16 studenti: nel corso del primo quadrimestre due di loro hanno abbandonato la frequenza delle lezioni. Gli allievi hanno dimostrato un interesse accettabile per la materia, in alcuni casi crescente con l’avanzamento dell’anno scolastico.All’inizio dell’anno scolastico agli allievi è stato somministrato un test d’ingresso che ha evidenziato competenze e conoscenze linguistiche accettabili per ¾ della classe mentre per la parte rimanente si sono evidenziate lacune pregresse. Si è scelto di dedicare il primo modulo ad una profonda revisione dei principali tempi verbali inglesi.Punto forza della classe è - anche per coloro che presentavano ad inizio anno e presentano tuttora le maggiori difficoltà espositive dovute a difficoltà strutturali - la capacità di comprensione dei testi , in particolare dei testi tecnici, e la relativa trattazione: le difficoltà strutturali infatti non ne hanno precluso o invalidato la comprensione e la comunicazione.L’impegno dimostrato dagli allievi è stato più che sufficiente per più di metà classe; per i rimanenti studenti vi è invece stata una partecipazione alterna così come dimostrano i risultati via via conseguiti. Nel corso dell’anno, si è evidenziato un certo progresso nell’apprendimento, soprattutto da parte di alcuni allievi per i quali i risultati sono stati discreti.

2. Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

Nel corso dell’anno scolastico è evidenziato un certo progresso nell’apprendimento della maggior parte degli allievi che, nel complesso, hanno ottenuto risultati più che discreti. Gli obiettivi generali raggiunti in termini di competenze, capacità e conoscenze sono stati i seguenti:

rafforzamento del proprio operato linguistico, nell’interpretazione complessiva di un messaggio, nella produzione di enunciati in modo autonomo con pronuncia, intonazione e correttezza morfo-sintattica adeguate;

Capacità di riconoscere e produrre linguaggi diversi (registro formale e informale), nell’analizzare aspetti culturali della vita quotidiana e nell’interpretare testi di natura tecnica o generale.

Per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti si è fatto ricorso ad attività di tipo comunicativo. Nello sviluppare l’abilità di lettura e interpretazione di un testo scritto e l’abilità di comprensione di messaggi parlati, ci si è mossi dal già noto, dagli interessi e dalle esperienze degli alunni per estendere progressivamente il campo degli argomenti e delle situazioni.

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Sono state applicate ai testi scelti le tecniche di lettura estensiva ed intensiva.

L’attività didattica si è anche focalizzata sulla presentazione ed analisi di contenuti di microlingua, affiancati, tuttavia, da argomenti culturali attuali per stimolare l’interesse degli studenti. Per favorire il raggiungimento degli obiettivi minimi si è cercato di lavorare molto in classe, effettuando un continuo recupero, per quanto possibile,di competenze pregresse, nella fattispecie un continuo richiamo, durante l’analisi dei testi via via affrontati, ad argomenti grammaticali in cui si ravvisavano lacune e incertezze.In classe sono stati utilizzati i testi in adozione, supportati da materiali tratti da altri testi e da materiale trovato in rete. Oltre alle attività di lettura e comprensione di testi di microlingua, è stata effettuata attività di ascolto relativa agli stessi argomenti.I risultati raggiunti mediamente dalla classe al termine dell’anno scolastico possono ritenersi mediamente discreti. L’impegno nel lavoro domestico è stato alterno. Nell’ultima parte dell’anno scolastico si è notato un impegno maggiore.L’esperienza del viaggio di istruzione in Irlanda è servita sicuramente a dare un nuovo stimolo alle motivazioni di molti studenti nell’apprendimento della lingua inglese.

3. Spazi e mezzi:

Aula, libri di testo, fotocopie, appunti, sussidi audiovisivi, internet, piattaforma e-learning.

4. Modalità di verifica e criteri di valutazione

La valutazione formativa non si è riferita unicamente all’apprendimento linguistico, ma anche alla capacità degli studenti di progettare, cooperare e interagire con i compagni e con l’insegnante, nel rispetto delle regole della convivenza civile e del POF d’istituto.Le verifiche sono state somministrate per accertare in quale misura gli studenti avessero raggiunto gli obiettivi prefissati nella programmazione e a determinare la validità dell’approccio metodologico e delle tecniche impiegate dall’insegnante.Nell’arco del quadrimestre sono state effettuate prove scritte ed orali, individuali e mediante osservazioni sul campo. La valutazione sommativa ha previsto per le verifiche scritte l’aspetto dell’accuratezza grammaticale, lessicale e ortografica. In particolare, per la produzione scritta sono stati valutati i parametri riferiti alla coesione, alla coerenza e alla pertinenza.Per le verifiche orali è stata utilizzata una griglia di valutazione comprendente i seguenti descrittori: pronuncia, competenza lessicale e grammaticale, scorrevolezza nell’enunciazione del testo linguistico, conoscenza dei contenuti richiesti.

5. Rapporti con le famiglie

Poche famiglie (meno della metà) hanno partecipato ai ricevimenti individuali o collettivi.

6. Giudizio sintetico globale

I risultati raggiunti al termine dell’anno scolastico possono ritenersi mediamente discreti.

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MATEMATICA

Michele Fallacara

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012

1.Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all’attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito)

La classe V AI è composta da 16 studenti, di cui: 11 provenienti dalla stessa IV classe dello scorso anno scolastico; 4, provengono dalla V AI dello stesso istituto e infine 1, proveniente dall'istituto “George School” di Darfo Boario Terme (BS), si è ritirato nel corso del secondo quadrimestre. Fin dalle prime fasi dell’anno scolastico ho potuto constatare che dal punto di vista delle conoscenze pregresse e dell’attenzione mostrata, la classe si poteva dividere in due gruppi. Il primo più ristretto, possedeva delle buone basi disciplinari, organizzava il lavoro in modo produttivo e partecipava attivamente alla didattica; il secondo, invece, dimostrava una attenzione non sempre costante agli argomenti proposti e soprattutto un metodo di studio inefficace e incostanteQuesta situazione è rimasta sostanzialmente immutata nel corso dell’anno scolastico, anche se si è rilevato un complessivo maggior impegno da parte di tutti gli studenti nel secondo quadrimestre. Il comportamento disciplinare della classe è stato nel complesso corretto

2. Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

Nel corso del primo quadrimestre sono state analizzati i teoremi sulle funzioni derivabili, la ricerca dei massimi, minimi e flessi di una funzione e il relativo studio di una funzione.Sono stati forniti esempi dello studio di funzioni razionali intere e fratte, irrazionali, logaritmiche ed esponenziali, tralasciando invece quelle trigonometriche.Nel secondo quadrimestre sono state esaminate le unità didattiche sugli integrali indefiniti e definiti. Per quanto concerne le esercitazioni di laboratorio sono stati visionati i seguenti argomenti: ricerca degli zeri di una funzione con il metodo delle tangenti, grafico di una funzione e integrazione numerica con il metodo dei rettangoli, trapezi e Cavalieri Simpson. Lo svolgimento della programmazione didattica preventivata ad inizio anno scolastico ha subìto alcune modifiche sia nella metodologia, soprattutto nella risoluzione degli esercizi, sia nei contenuti. Infatti non sono stati trattati i moduli riguardanti le equazioni differenziali.

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Inoltre durante tutto l’anno scolastico si è svolto il recupero in itinere e un corso di recupero della durata di 10 ore al quale i ragazzi hanno partecipato in maniera attiva nel secondo quadrimestre, dimostrando la volontà di recuperare e colmare le lacune.

3. Spazi e mezzi

Aula e laboratorio di informaticaLibro di testo

4. Modalità di verifica

Modalità di verifica: verifiche orale; verifiche scritte; prove strutturate; Attività ed esercitazioni in laboratorio;

5. Rapporti con le famiglie

In considerazione del mio ruolo di Coordinatore di classe, nel corso del corrente anno scolastico, ho avuto modo di incontrare regolarmente quasi tutti i genitori degli studenti. Tutti gli incontri si sono stati collaborativi e proficui.

6. Giudizio sintetico globale

Tenendo conto del profitto e degli obiettivi trasversali educativi, si può dire che i risultati raggiunti dagli studenti siano sufficienti. Solo un numero esiguo di studenti ha raggiunto risultati più che soddisfacenti.

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CALCOLO DELLE PROBABILITA’, STATISTICA, RICERCA OPERATIVA

FORESTI FULVIA- FERRARA FRANCESCO

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012

1. Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all’attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

Una parte della classe ha seguito regolarmente lo svolgimento del programma raggiungendo gli obiettivi fissati nella programmazione iniziale ed un livello di profitto pienamente sufficiente;per alcuni alunni la partecipazione è stata difficoltosa e l’ impegno scarso e superficiale, anche nello sviluppo del lavoro a casa, con la conseguenza che il livello di profitto raggiunto riguardo agli obiettivi disciplinari prefissati risulta appena sufficiente. Un piccolo gruppo di studenti si è distinto per impegno e partecipazione.

2. Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

Non sono state necessarie variazioni del programma e degli obiettivi prefissati in sede di programmazione iniziale. Nel corso dell’intero anno scolastico è stata attuata un’attività di recupero in itinere. Prima dell’inizio di ogni lezione venivano ripresi gli argomenti della lezione precedente. In merito alla metodologia è stata privilegiata la lezione frontale e/o interattiva seguita da esercitazioni.

3. Spazi e mezzi

Aula, laboratorio di informatica, libro di testo.

4. Modalità di verifica e criteri di valutazione

Gli obiettivi disciplinari sono stati valutati mediante verifiche orali, questionari ed esercizi alla lavagna; per ogni alunno sono state svolte due verifiche relative alla parte teorica e due pratiche nel primo quadrimestre e tre verifiche relative alla parte teorica e due pratiche nel secondo quadrimestre.

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5. Rapporti con le famiglie.

I rapporti con le famiglie si sono svolti, in un clima di cordialità, prevalentemente durante i due colloqui generali, con una buona partecipazione, soprattutto nel primo quadrimestre.

6. Giudizio sintetico globale.

Il livello medio della classe risulta sufficiente.

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INFORMATICAProf. Venuti Antonino e Grena Marco

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AIANNO SCOLASTICO 2011/2012

1.Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all’attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

La classe V AI è composta da 16 studenti, di cui: 11 provenienti dalla stessa IV classe dello scorso anno scolastico; 4, provengono dalla V AI dello stesso istituto e infine 1, proveniente dall'istituto “George School” di Darfo Boario Terme (BS), si è ritirato nel corso del secondo quadrimestre. Durante l’anno scolastico si è cercato di renderli responsabili e consapevoli di cosa significasse l’anno conclusivo di una scuola superiore e principalmente dell’importanza e della difficoltà che presenta un esame di stato.La maggiore parte degli studenti ha partecipato all’attività didattica con interesse, anche se per molti di loro il lavoro si svolgeva esclusivamente nelle ore di scuola. È quindi mancata una seria rielaborazione dei contenuti come lavoro domestico. Per alcuni anche la partecipazione alle lezioni didattiche è stata difficoltosa e hanno alternato periodi in cui l’attenzione è stata quasi sufficiente e periodi in cui si è registrato un maggiore interesse. Durante l’attività laboratoriale l’impegno e l’attenzione non sono sempre stati soddisfacenti. Pochissimi gli studenti che si sono distinti per impegno e serietà all’interno del gruppo classe.

2. Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

Si è cercato di sviluppare negli studenti la capacità all’analisi critica della realtà, partendo dall’analisi e risoluzione di problemi reali osservandoli da prospettive diverse.È stata adottata una metodologia che stimolasse la loro partecipazione: brain-storming introduttivo all’inizio dell’analisi, lezione frontale seguita da lezione dialogata. L’apprendimento della metodologia di analisi e di sviluppo dei database è risultato notevolmente difficoltoso per alcuni a causa della difficoltà di sintesi, della mancata attenzione in classe e del mancato studio domestico.Per favorire il raggiungimento degli obiettivi minimi si è cercato di lavorare molto in classe, effettuando un continuo recupero in itinere.Il profitto degli alunni si può considerare, nel complesso, sufficiente, con alcuni studenti che si distinguono dalla media con profitti buoni. Il programma preventivato è stato rispettato.

3.Spazi e mezzi

Aula, laboratorio di informatica, libro di testo, manuali e internet.

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4. Modalità di verifica e criteri di valutazione

Le verifiche sono state somministrate per accertare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nella programmazione e determinare la validità della metodologia impiegata dall’insegnante.Nell’arco del quadrimestre sono state effettuate prove orali lunghe e brevi, prove scritte e esercitazioni pratiche.

5. Rapporti con le famiglie

Con la maggiore parte delle famiglie ci sono stati rapporti regolari con gli insegnanti, in particolare durante i due incontri di ricevimento collettivo.

6. Giudizio sintetico globale

I risultati raggiunti al termine dell’anno possono, per quanto precedentemente esposto, possono ritenersi soddisfacenti, soprattutto in considerazione degli sforzi fatti per coinvolgere gli studenti della classe in un’attività utile per la loro formazione umana e professionale. Solo alcuni studenti si sono impegnati costantemente nel lavoro in classe, raggiungendo risultati soddisfacenti.

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ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI

Alessandro VaccarellaPierluigi Ramundo

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse 5^AI

ANNO SCOLASTICO 2011 - 2012

- Vicenda storica della classe e aspetti relazionaliLa classe 5ˆAi è composta da 16 allievi, tutti provenienti dalla ex 4ˆAI, tranne quattro ripetenti.Le relazioni interpersonali sono state complessivamente soddisfacenti ed il comportamento degli alunni è stato generalmente corretto, anche se, talvolta, improntato ad una certa vivacità.

- Attuazione della programmazione didattica, metodologie e strumenti didatticiL’interesse per la disciplina è stato non sempre soddisfacente. Solo alcuni studenti hanno mostrato una partecipazione costante e un impegno accettabile all’interno di un gruppo classe che ha mostrato, nel complesso, poca predisposizione allo studio e all’approfondimento della disciplina. Alcune lacune di base, anche nei requisiti matematici sottesi a molte soluzioni circuitali, hanno limitato l’apprendimento che, in generale, è risultato di tipo mnemonico e poco significativo, senza giungere a reali competenze personali nel linguaggio dell’elettronica e delle telecomunicazioni. Fin dalle prime lezioni, basate sui richiami dei concetti fondamentali dei segnali e dell’analisi dei circuiti, si è notata una certa difficoltà nel calcolo e nella capacità di analisi, per cui si è spesso reso necessario un ripasso dei concetti propedeutici ai contenuti previsti per il V anno. Per questa ragione la programmazione didattica preventiva ha subìto alcune modifiche relativamente non soltanto allo svolgimento del programma, che non è stato completato nel modulo relativo alla trasmissione dati, ma anche nelle metodologie didattiche che sono state impostate su lezioni frontali/dialogate, in cui si è cercato di evitare, per quanto possibile, le trattazioni matematiche rigorose, e di stimolare la curiosità e l’interesse degli allievi con riferimenti concreti, ottenendo, in tal modo, una risposta più soddisfacente. Per quanto detto, l’apprendimento è risultato limitato alle conoscenze di base e ad alcune abilità procedurali.

- Modalità di verifica e criteri di valutazioneLa verifica dell’apprendimento ha riguardato le conoscenze e le abilità acquisite, mediante verifiche formative e sommative del tipo a domande aperte o con semplici esercizi applicativi numerici. La valutazione dei risultati conseguiti è stata orientata ad accertare non solo il raggiungimento degli obiettivi specifici stabiliti in fase di programmazione, ma anche i progressi nella direzione delle capacità logiche di ragionamento, la consapevolezza delle conoscenze e l’autonomia nella esecuzione del lavoro. Nell’arco dell’anno sono state effettuate prove scritte, orali e pratiche in un numero congruo rispetto a quanto stabilito dal P.O.F. .Nelle prove scritte sono state valutate principalmente le capacità di analisi e di sintesi,; nelle prove orali sono state oggetto di valutazione anche l’efficacia comunicativa e la padronanza di

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un linguaggio tecnico appropriato; nelle prove pratiche è stata valutata la capacità di simulare al calcolatore e di realizzare su basetta semplici circuiti (tipo amplificatori operazionali e filtri del 1° ordine).

- Rapporti con le famiglieI rapporti con le famiglie sono stati piuttosto scarsi in numero e frequenza. I colloqui si sono limitati ai ricevimenti collettivi, cui ha partecipato solo qualche genitore. La maggior parte di loro, inoltre, non ha mai partecipato ad alcun incontro o non ha mai contattato il docente.

- Giudizio sintetico globaleComplessivamente il profitto medio ottenuto è apena sufficiente, considerando anche l’abbassamento degli obiettivi minimi.

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SISTEMI DI ELABORAZIONE E TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE

Prof. VENUTI ANTONINO e GRENA MARCO

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2011 – 2012

1.Vicenda storica della classe (composizione, partecipazione all’attività educativa, comportamento ed interesse, processo di apprendimento, profitto conseguito).

La classe V AI è composta da 16 studenti, di cui: 11 provenienti dalla stessa IV classe dello scorso anno scolastico; 4, provengono dalla V AI dello stesso istituto e infine 1, proveniente dall'istituto “George School” di Darfo Boario Terme (BS), si è ritirato nel corso del secondo quadrimestre. La classe ha evidenziato fin dall’inizio un atteggiamento abbastanza positivo, un rapporto cordiale e propositivo, anche se la concentrazione è risultata altalenante. La condotta degli alunni è stata improntata al rispetto del docente e non si sono registrati particolari problemi anche tra gli studenti. La partecipazione alle attività didattiche è stata sufficientemente continua anche se vi sono stati dei periodi in cui l’attenzione è stata limitata e periodi in cui si è registrato un maggiore interesse.La classe ha mostrato inizialmente difficoltà di esposizione e di riflessione. Per effetto di questa considerazione il processo di apprendimento-insegnamento ha avuto come finalità la costruzione di percorsi basati su metodologie che privilegiano momenti descrittivi/pratici a momenti riflessivi.L’attività laboratoriale è stata condotta con continuità anche se vi sono state delle difficoltà nel raggiungimento di un livello discreto di autonomia sia di progettazione che di realizzazione.

2. Attuazione della programmazione didattica (eventuali variazioni del programma e degli obiettivi e relative cause, strategie attuate per il recupero di singoli studenti o di gruppi, attività extrascolastiche legate alla materia, valutazione dei risultati conseguiti).

L’azione didattica è sempre stata volta al potenziamento delle capacità, delle competenze e delle risorse degli allievi. Tuttavia per alcuni studenti il processo di apprendimento è stato ostacolato da difficoltà nella concentrazione e da un’ applicazione saltuaria.A tal fine la metodologia didattica si è basata non solo sulla lezione frontale, bensì sulla lezione interattiva,dialogata,partecipata e strutturata.Per gli studenti in difficoltà la programmazione si è basata sugli obiettivi minimi e durante l’attività didattica sono sempre state svolte ore di recupero in itinere.

3.Spazi e mezzi

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Aula e laboratorio di Sistemi.Strumenti:

Libro di testo; Documenti; Dispense. Software;

4. Modalità di verifica e criteri di valutazione

Modalità di verifica: verifiche orale; verifiche scritte; prove strutturate; lavori di ricerca; Attività ed esercitazioni in laboratorio;

La verifica delle conoscenze, competenze e capacità acquisite è stata attuata grazie a verifiche scritte e orali che comprendevano domande a risposta breve, formativi e sommativi, e ad esercizi, per gli argomenti che si prestano ad una esercitazione, finalizzati ad una valutazione intesa come processo valutativo globale d’ogni aspetto dell’attività di formazione e non solo come misura di profitto: capacità di ragionamento, capacità espositiva e di sintesi, comprensione del testo.L’attività laboratoriale ha avuto lo scopo, oltre che formativo, di aumentare la loro capacità di lavoro autonomo, aspetto che non è stato pienamente raggiunto da parte di nessuno degli studenti.

5. Rapporti con le famiglie

I rapporti con le famiglie sono stati complessivamente, deboli e rari, limitandosi alla partecipazione al secondo ricevimento collettivo, per la maggior parte, tranne qualche sopradico caso . Ci sono stati comunque genitori, che non hanno mai partecipato a nessun incontro o non hanno mai contattato il docente.

6. Giudizio sintetico globale

Il livello complessivo raggiunto dalla maggior parte della classe è stato più che soddisfacente, a parte un piccolo gruppo di studenti che a stento raggiungono la sufficienza.

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EDUCAZIONE FISICA

Licciardi Antonella

RELAZIONE DISCIPLINARE

Classe V AI

ANNO SCOLASTICO 2011- 2012

La classe è composta da 16 allievi, tutti maschi. Ci sono 2 studenti che non sono stati classificati a causa delle numerose assenze, e un alunno che è stato valutato solo sulla parte teorica, perché esonerato dalle lezioni pratiche. Per quanto riguarda l’analisi della situazione di partenza ha evidenziato che gli altri allievi sono dotati di buoni prerequisiti e motivati ad apprendere e/o consolidare.Il lavoro annuale finalizzato al miglioramento delle capacità condizionali e coordinative ha permesso a tutti i componenti della classe, attraverso la rielaborazione degli schemi motori, di acquisire abilità motorie e un controllo segmentario.La frequenza alle lezioni di Ed. Fisica è stata complessivamente costante nell’arco dell’ anno.

Gli obiettivi di apprendimento raggiunti sono stati i seguenti:

Nell’ambito delle qualità fisiche

- tollerare un carico di lavoro sub massimale per un tempo prolungato;- vincere resistenze rappresentate dal carico naturale;- compiere azioni semplici e/o complesse nel più breve tempo possibile;

- raggio di movimento articolare. Nell’ambito delle funzionalità neuro muscolari

- avere disponibilità e controllo segmentarlo;- realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio temporali;- attuare movimenti complessi in forma economica in situazioni variabili;- svolgere compiti motori in situazioni inusuali tali che richiedono la conquista, il

mantenimento ed il recupero dell’equilibrio.

In ambito delle capacità operative e sportive

- conoscere e praticare, nei vari ruoli, discipline individuali e sport di squadra;- esprimersi con il corpo ed il movimento in funzione di una comunicazione interpersonale;

In ambito dell’aspetto teorico-pratico

- organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati

Contenuti:

Per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti si è fatto ricorso ad:

1. Attività ed esercizi a carico naturale.

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2. Attività ed esercizi di opposizione e resistenza.3. Attività ed esercizi con piccoli e grandi attrezzi, codificati e non codificati.4. Attività ed esercizi di rilassamento per il controllo della respirazione.5. Attività ed esercizi eseguiti in varietà di ampiezza, di ritmo, in situazioni spazio- temporali

variate.6. Attività ed esercizi di equilibrio in situazioni dinamiche complesse.7. Attività sportive individuali.8. Attività sportive di squadra:pallavolo, pallacanestro, slamball, palla tamburello, calcio,

unihock.

Spazi e mezzi:

Aula, palestra d’Istituto, palazzetto dello sport, campo di atletica, spazi adiacenti l’Istituto scolastico.

Modalità di verifica e criteri di valutazione:

I criteri di valutazione sono stati stabiliti dal Consiglio di classe e si rifanno ad una griglia di valutazione che individua dieci livelli di conoscenza e capacità (dal livello più basso a quello più alto )Al termine dell’intervento didattico, per la valutazione sommativa , sono stati considerati i voti ottenuti nelle prove pratiche e nelle prove scritte relative al programma di teoria.La valutazione finale ad ogni modo ha tenuto conto di diversi elementi: - situazione di partenza; - conoscenze e competenze acquisite ; - capacità raggiunte ;- impegno e partecipazione.

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RELIGIONE

Ezio Marini

RELAZIONE DISCIPLINAREClasse V AI

ANNO SCOLASTICO 2010 - 2010

Situazione di partenza della classeProgressione nell’apprendimentoObiettivi generali raggiunti in termini di conoscenze, competenze, capacità.Attività di recupero, sostegno, approfondimento.Criteri di valutazione

In una cultura della verità opinabile e del tempo breve, ogni parola ha una sua ambivalenza. Con questa provocatoria chiave si sono aperti i temi proposti alla classe nel corso di questo anno scolastico, incentrati sullo snodo del verbo ‘buttare’: la fine, quando l’uomo butta in un cestino; ma anche l’ inizio, quando un ramo butta germogli. Tale cammino tematico si è intrecciato più volte sul filo dell’ istinto religioso alternativamente formato, condizionato, soffocato nel corso della storia umana così come della vita di ogni singolo studente, suggestione che ha incontrato un costruttivo interesse, sia pure con alcune eccezioni di coinvolgimento, del resto ben compensate dall’atteggiamento maturo e dal profitto soddisfacente di un buon numero di allievi, le cui rispettive sensibilità religiose si sono ulteriormente delineate e confrontate come frammenti da giustapporre in un quadro di confronti. La classe ha dimostrato una discreta capacità di approccio ad una selezione delle risposte concorrenziali che la religione, la scienza e la tecnologia offrono al discernimento di chi si pone domande importanti sul senso dell’esistenza umana. Considerati i limiti del monte-ore a disposizione, gli allievi sono stati avviati ad un’analisi ristretta ma significativa su controversi problemi intorno alla vita e alla morte, ritmata da parole-chiave che, attraverso l’evoluzione storica degli originari codici etimologici, hanno percorso alcuni fenomeni socio-culturali incrociati con la loro interpretazione religiosa. L’inusitata fatica di tale criterio linguistico è stata gradualmente accolta dalla classe, che vi ha cooperato con sana curiosità e nello spirito di un’acquisizione fondamentale: ritrovare alcune solide soste e forme distintive nell’instabile ‘società liquida’ in cui scorriamo. Abbiamo così partecipato ad una visione critica del corto circuito stabilito tra epoche e culture lontane nel tempo e vicine nello spazio, distanze e prossimità entro cui i ragazzi hanno collocato - talora con difficoltà - le loro scelte quotidiane, i loro codici morali, le loro singolarità, reagendo con maggiore o minore apertura alla necessità di un raffronto a volte drammatico tra passato e presente.Gli allievi, in questo balzare tra sacro e profano, biblico e mediatico, hanno mostrato qualche pausa e qualche incertezza, tuttavia, giudicati oralmente con criteri che hanno valorizzato più la creatività e l’opinione che non l’esattezza e la nozione, sono risultati infine sufficientemente maturi nel riconsiderare i problemi senza pregiudizi eccessivi, tanto da non rendere necessaria alcuna proposta di interventi di recupero se non la breve ripresa in itinere di qualche argomento.

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Il lavoro si è affidato a tipologie orali e a dinamiche mimico-gestuali più che ad un’ organizzata base scritta, sintetizzandosi su appunti-flash. Nonostante tali limiti, l’aspetto informale dell’apprendimento realizzato da questa classe ha lasciato un’impronta positiva, con un forte accento sull’umanità e sull’originalità del cammino concluso.

Sarnico, 15 maggio 2012

12. ATTIVITA’ PROGRAMMATE PER IL PERIODO COMPRESO TRA LA STESURA DEL PRESENTE DOCUMENTO E L’INIZIO DELL’ESAME

In questo periodo ogni insegnante porterà a termine i moduli previsti nelle programmazioni svolte, allegate a questo documento e svolgerà attività di ripasso degli argomenti affrontati nel corso dell’anno scolastico.

Allegati al presente documento:

Prove effettuate durante l’anno in preparazione dell’esame di stato (art. 6 comma 5 O.M. 38/99)

- Prima Prova Scritta: Italiano (Allegato 1A)- Prima Prova Scritta: Italiano (Allegato 1B)- Seconda Prova Scritta: Informatica (Allegato 2A)- Seconda Prova Scritta: Informatica (Allegato 2B)- Terza Prova Scritta: Tipologia B (Allegato 3A)

Materie coinvolte: Inglese, Matematica, Informatica, Elettronica e Telecomunicazioni

- Terza Prova Scritta: Tipologia B (Allegato 3B)Materie coinvolte: Inglese, Matematica, Informatica, Elettronica e Telecomunicazioni e Storia

Tabelle e griglie di valutazione (Allegato 4) Consuntivo delle attività disciplinari(Allegato 5)

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SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA (Allegato 1A)

SIMULAZIONE ESAMI DI STATO

PRIMA PROVA SCRITTA

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Italo Svevo, Prefazione, da La coscienza di Zeno, 1923

Edizione: I. Svevo, Romanzi. Parte seconda, Milano 1969, p. 599.

1- Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica. Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità. Ma egli era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l’autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia lunga paziente analisi di queste memorie.10 - Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia. Sappia però ch’io sono pronto di dividere con lui i lauti onorarii che ricaverò da questa pubblicazione a patto egli riprenda la cura. Sembrava tanto curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante verità e bugie ch’egli ha qui accumulate!...

Dottor S.

Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 1861 – Motta di Livenza,

Treviso, 1928), fece studi commerciali e si impiegò presto in una banca. Nel 1892 pubblicò il suo primo romanzo, Una vita. Risale al 1898 la pubblicazione del secondo romanzo, Senilità. Nel 1899 Svevo entrò nella azienda del suocero. Nel 1923 pubblicò il romanzo La coscienza di Zeno. Uscirono postumi altri scritti (racconti, commedie, scritti autobiografici, ecc.). Svevo si formò sui classici delle letterature europee. Aperto al pensiero filosofico e scientifico, utilizzò la conoscenza delle teorie freudiane nella elaborazione del suo terzo romanzo.

1. Comprensione del testo

Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe.

2. Analisi del testo

2.1 Quali personaggi entrano in gioco in questo testo? E con quali ruoli?

2.2 Quali informazioni circa il paziente si desumono dal testo?

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2.3 Quale immagine si ricava del Dottor S.?

2.4 Il Dottor S. ha indotto il paziente a scrivere la sua autobiografia. Perché?

2.5 Rifletti sulle diverse denominazioni del romanzo: “novella” (r. 1), “autobiografia” (r. 4), “memorie” (r. 9).

2.6 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al romanzo nella sua interezza o ad altri testi di Svevo. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, delinea alcuni aspetti dei rapporti tra letteratura e psicoanalisi, facendo riferimento ad opere che hai letto e studiato.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Piacere e piaceri.

DOCUMENTI

«La passione li avvolse, e li fece incuranti di tutto ciò che per ambedue non fosse un godimento immediato. Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpo all’esercizio di tutti i più alti e i più rari diletti, ricercavano senza tregua il Sommo, l’Insuperabile, l’Inarrivabile; e giungevano così oltre, che talvolta una oscura inquietudine li prendeva pur nel colmo dell’oblio, quasi una voce d’ammonimento salisse dal fondo dell’esser loro ad avvertirli d’un ignoto castigo, d’un termine prossimo. Dalla stanchezza medesima il desiderio

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risorgeva più sottile, più temerario, più imprudente;come più s’inebriavano, la chimera del loro cuore ingigantiva, s’agitava, generava nuovi sogni; parevano non trovar riposo che nello sforzo, come la fiamma non trova la vita che nella combustione. Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro, come balza d’un tratto una polla viva sotto le calcagna d’un uomo che vada alla ventura per l’intrico d’un bosco; ed essi vi bevevano senza misura, finché non l’avevano esausta. Talvolta, l’anima, sotto l’influsso dei desiderii, per un singolar fenomeno d’allucinazione, produceva l’imagine ingannevole d’una esistenza più larga, più libera, più forte, «oltrapiacente»; ed essi vi s’immergevano, vi godevano, vi respiravano come in una loro atmosfera natale. Le finezze e le delicatezze del sentimento e dell’imaginazione succedevano agli eccessi della sensualità.»

Gabriele D’ANNUNZIO, Il piacere, 1889 (ed. utilizzata 1928)

Sandro BOTTICELLINascita di Venere, circa 1482-85

Pablo PICASSOI tre musici, 1921

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Henri MATISSELa danza, 1909-10

 

«Piacer figlio d’affanno;

gioia vana, ch’è frutto

del passato timore,

e paventò la morte

chi la vita abborria;

onde in lungo tormento,

fredde, tacite, smorte,

sudàr le genti e palpitàr, vedendo

mossi alle nostre offese

folgori, nembi e vento.

O natura cortese,

son questi i doni tuoi,

questi i diletti sono

che tu porgi ai mortali. Uscir di pena

è diletto fra noi.

Pene tu spargi a larga mano; il duolo

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spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto

che per mostro e miracolo talvolta

nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana

prole cara agli eterni! assai felice

se respirar ti lice

d’alcun dolor: beata

se te d’ogni dolor morte risana.»

Giacomo LEOPARDI, La quiete dopo la tempesta, vv. 32-54, 1829 (in G. Leopardi, Canti, 1831)

 

«Volti al travaglio

come una qualsiasi

onde si scosse fibra creata

perché ci lamentiamo noi?

Mariano il 14 luglio 1916»

Giuseppe UNGARETTI, Destino, in Il Porto Sepolto, 1916

 

«Il primo sguardo dalla finestra il mattino

il vecchio libro ritrovato

volti entusiasti

neve, il mutare delle stagioni

il giornale

il cane

la dialettica

fare la doccia, nuotare

musica antica

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scarpe comode

capire

musica moderna

scrivere, piantare

viaggiare

cantare

essere gentili.»

Bertolt BRECHT, Piaceri, 1954/55, trad. di R. Fertonani,(in B. Brecht, Poesie, trad. it., 1992)

«Il piacere è veramente tale quando non si rende conto né delle proprie cause né dei propri effetti. (È immediato, irrazionale). Il piacere della conoscenza fa eccezione? No. Il piacere della conoscenza procede dal razionale ed è irrazionale.»

Andrea EMO, Quaderni di metafisica (1927-1928), in A. Emo, Quaderni di metafisica 1927-1981, 2006

«I filosofi ed i sinonimisti vi spiegano con paziente sollecitudine la differenza precisa che passa fra la giustizia, la bontà e il dovere; ma voi stessi potete persuadervi che essi fabbricano un mondo di carta pesta. Ciò che è giusto è buono, ciò che è dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è giusto e buono. Ma non vedete voi il circolo eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in un alcun luogo e mai non finisce? Studiate il cerchio, perché in verità vi dico che la sua geometria morale abbraccia la storia del mondo. Le gioie della giustizia e del dovere esercitano la più benefica influenza sulla felicità della vita e, rendendoci calmi e soddisfatti nel presente, ci preparano un avvenire felice. Chi possiede maggiori ricchezze di fortuna, di mente e di cuore, ha anche maggiori doveri da esercitare; ma tutti gli uomini, purché abbiano soltanto un’individualità morale, devono essere giusti e buoni, e devono quindi rendersi degni di gustare queste gioie sublimi.»

Paolo MANTEGAZZA, Fisiologia del piacere, 1992 (1ª edizione 1854)

 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: La ricerca della felicità.

DOCUM ENTI

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della

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persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»

Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana

«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità.»

Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776

«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida.

L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale»  sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.»

Zygmunt BAUMAN, L’arte della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)

«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992, praticamente allo stesso livello di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito pro capite nello stesso periodo.Risultati molto simili si ottengono anche per gli Stati Uniti. Questi dati sollevano naturalmente molti dubbi sulla loro qualità e tuttavia, senza entrare nel dettaglio, numerosi studi provenienti da altre discipline come la psicologia e la neurologia ne supportano l’attendibilità. Citiamo solo la critica che a noi pare più comune e che si potrebbe formulare come segue: in realtà ognuno si dichiara soddisfatto in relazione a ciò che può realisticamente ottenere, di conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni fa ma non ci riteniamo tali perché le nostre aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono diverse risposte a questa critica. In primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni dovrebbero mostrare una crescita nel tempo della felicità riportata soggettivamente. I dati mostrano invece che, anche suddividendo il campione per coorti di nascita, la felicità riportata non cresce significativamente nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del benessere, come la percentuale di persone affette da depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto simili alle risposte soggettive sulla felicità e sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?»

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Mauro MAGGIONI e Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio 2003

«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare le utilità.Mentre sappiamo che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, per essere felici occorre essere almeno in due. La riduzione della categoria della felicità a quella della utilità è all’origine della credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto, un soggetto razionale. Eppure un gran numero di interazioni sociali acquistano significato unicamente grazie all’assenza di strumentalità. Il senso di un’azione cortese o generosa verso un amico, un figlio, un collega sta proprio nel suo essere gratuita. Se venissimo a sapere che quell’azione scaturisce da una logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un senso totalmente diverso, con il che verrebbero a mutare i modi di risposta da parte dei destinatari dell’azione. Il Chicago man – come Daniel McFadden ha recentemente chiamato la versione più aggiornata dell’homo oeconomicus – è un isolato, un solitario e dunque un infelice, tanto più egli si preoccupa degli altri, dal momento che questa sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue preferenze. [...] Adesso finalmente comprendiamo perché l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima di tutto con se stesso; perché nega a se stesso quel valore di legame che la messa in pratica del principio di reciprocità potrebbe assicuragli.»

Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere, Bologna 2009

3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader.

DOCUMENTI

«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi — Molte voci: Tutti con voi! Tutti con voi!) Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi). Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi — Molte voci: Tutti con voi!)»

Benito MUSSOLINI, Discorso del 3 gennaio 1925(da Atti Parlamentari – Camera dei Deputati – Legislatura XXVII – 1a sessione – Discussioni – Tornata del 3 gennaio 1925Dichiarazioni del Presidente del Consiglio)

«Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente conquistati ai grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano dei «pratici», o, peggio, dei politicanti. Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede – che l’avvenire e la salvezza della società umana sta nella sua trasformazione socialista e comunista, e questa certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli in tutto il lavoro pratico quotidiano. […] Quanto alle grandi

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masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di dare un potente contributo positivo per far loro superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo affatto staccare i giovani dai tradizionali ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a comprendere come si svolgono le cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e sociali che si svolgono nel nostro paese e sulla scena mondiale, e quindi il perché delle sciagure della nostra patria e della triste sorte odierna della sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però, se non si riesce ad afferrare che quello a cui noi assistiamo da due o tre decenni non è che la faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista, che si compie suscitando la resistenza accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di corruzione, il quale però è inesorabilmente condannato a sparire.»

Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947

(da P. TOGLIATTI, Discorsi ai giovani, Prefazione di E. Berlinguer, Roma 1971)

«Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone come un limite invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme di vita comunitaria. I giovani e i lavoratori conducono questo movimento e sono primi a voler fermamente un mutamento delle strutture politiche ed un rispettoso distacco; i giovani chiedono un vero ordine nuovo, una vita sociale che non soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva politica non conservatrice o meramente stabilizzatrice, la lievitazione di valori umani. Una tale società non può essere creata senza l’attiva presenza, in una posizione veramente influente, di coloro per i quali il passato è passato e che sono completamente aperti verso l’avvenire. La richiesta di innovazione comporta naturalmente la richiesta di partecipazione. Essa è rivolta agli altri, ma anche e soprattutto a se stessi: non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e una assunzione di responsabilità. L’immissione della linfa vitale dell’entusiasmo, dell’impegno, del rifiuto dell’esistente, propri dei giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è una necessità vitale, condizione dell’equilibrio e della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase evolutiva essi possono essere concepiti.»

Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969(da A. MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto: 1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)

«L’individuo oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che egli esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell’amministrazione dello Stato, mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. L’uomo è, prima di tutto, un essere che cerca la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un dialogo che coinvolge le generazioni passate e future. Da tale ricerca aperta della verità, che si rinnova a ogni generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti, il patrimonio dei valori tramandati e acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare, peraltro, non vuol dire necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare soprattutto mettere alla prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori più vivi, attuali e personali, discernendo ciò che nella tradizione è valido da falsità ed errori o da forme invecchiate, che possono esser sostituite da altre più adeguate ai tempi.»

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GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio 1991(da Tutte le encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Siamo soli?

DOCUMENTI

«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé.In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia più generale.»

Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)

«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana, per appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata.»

Pippo BATTAGLIA - Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008

«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a scommettere tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti. Secondo me, perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto di opinione, bensì di una salda fede (sull’esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).»

Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)

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«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da STAR TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.»

Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)

«La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo, un prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo profondo e ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l’Homo sapiens in quanto specie sia inscritto nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato! Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare, rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall’universo in cui vivono. Io sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto centrale, ma comunque una posizione significativa. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista come un modo per mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di forme di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po’ di quella dignità di cui la scienza li ha derubati.»

Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)

TIPOLOGIA C  - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

La fine del colonialismo moderno e l’avvento del neocolonialismo tra le cause del fenomeno dell’immigrazione nei Paesi europei. Illustra le conseguenze della colonizzazione nel cosiddetto Terzo Mondo, soffermandoti sulle ragioni degli imponenti flussi di immigrati nell’odierna Europa e sui nuovi scenari che si aprono nei rapporti tra i popoli.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».Il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama”

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proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, YouTube, Weblog, ecc.).

SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA (Allegato 1B)

SIMULAZIONE ESAMI DI STATO

PRIMA PROVA SCRITTA

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Primo Levi, dalla Prefazione di La ricerca delle radici. Antologia personale, Torino 1981

Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre anch’io un’«antologia personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una raccolta, retrospettiva e in buona fede, che metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su quanto è stato scritto. L’ho accettata come un esperimento incruento, come ci si sottopone a una batteria di test; perché placet experiri e per vedere l’effetto che fa.  (riga 5)

Volentieri, dunque, ma con qualche riserva e con qualche tristezza. La riserva principale nasce appunto dal mio ibridismo: ho letto parecchio, ma non credo di stare inscritto nelle cose che ho letto; è probabile che il mio scrivere risenta più dell’aver io condotto per trent’anni un mestiere tecnico, che non dei libri ingeriti;

perciò l’esperimento è un po’ pasticciato, e i suoi esiti dovranno essere interpretati con precauzione.

(riga 10) Comunque, ho letto molto, soprattutto negli anni di apprendistato, che nel ricordo mi appaiono stranamente lunghi; come se il tempo, allora, fosse stirato come un elastico, fino a raddoppiarsi, a triplicarsi. Forse lo stesso avviene agli animali dalla vita breve e dal ricambio rapido, come i passeri e gli scoiattoli, e in genere a chi riesce, nell’unità di tempo, a fare e percepire più cose dell’uomo maturo medio: il tempo soggettivo diventa più lungo.

(riga 15) Ho letto molto perché appartenevo a una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un’abitudine gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di tempo, e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza. Mio padre aveva sempre in lettura tre libri contemporaneamente; leggeva «stando in casa, andando per via, coricandosi e alzandosi» (Deut. 6.7); si faceva

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cucire dal sarto giacche con tasche larghe e profonde, che potessero contenere un libro ciascuna.

(riga 20) Aveva due fratelli altrettanto avidi di letture indiscriminate; i tre (un ingegnere, un medico, un agente di borsa) si volevano molto bene, ma si rubavano a vicenda i libri dalle rispettive librerie in tutte le occasioni possibili. I furti venivano recriminati pro forma, ma di fatto accettati sportivamente, come se ci fosse una regola non scritta secondo cui chi desidera veramente un libro è ipso facto degno di portarselo via e di possederlo. Perciò ho trascorso la giovinezza in un ambiente saturo di carta stampata, ed in cui i testi scolastici erano in minoranza:

(riga 25) ho letto anch’io confusamente, senza metodo, secondo il costume di casa, e devo averne ricavato una certa (eccessiva) fiducia nella nobiltà e necessità della carta stampata, e, come sottoprodotto, un certo orecchio e un certo fiuto. Forse, leggendo, mi sono inconsapevolmente preparato a scrivere, così come il feto di otto mesi sta nell’acqua ma si prepara a respirare; forse le cose lette riaffiorano qua e là nelle pagine che poi ho scritto, ma il nocciolo del mio scrivere non è costituito da quanto ho letto.

(riga 30) Mi sembra onesto dirlo chiaramente, in queste «istruzioni per l’uso» della presente antologia.

Primo Levi (Torino 1919-87) è l’autore di Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963), opere legate alla esperienza della deportazione, in quanto ebreo, nel campo di Buna-Monowitz presso Auschwitz, e del lungo e avventuroso viaggio di rimpatrio. Tornato in Italia, fu prima chimico di laboratorio e poi direttore di fabbrica. A partire dal 1975, dopo il pensionamento, si dedicò a tempo pieno all’attività letteraria. Scrisse romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.

A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così scrisse in un articolo apparso su «la Repubblica» dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni scrittori italiani di comporre una loro «antologia personale»: nel senso d’una scelta non dei propri scritti ma delle proprie letture considerate fondamentali, cioè di tracciare attraverso una successione di pagine d’autori prediletti un paesaggio letterario, culturale e ideale. […] Tra gli autori che hanno accettato l’invito, l’unico che finora ha tenuto fede all’impegno è Primo Levi, il cui contributo era atteso come un test cruciale per questo tipo d’impresa, dato che in lui s’incontrano la formazione scientifica, la sensibilità letteraria sia nel rievocare il vissuto sia nell’immaginazione, e il forte senso della sostanza morale e civile d’ogni esperienza».

1. Comprensione del testo

Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo.

2. Analisi del testo

2.1 Quali sono per Levi le conseguenze degli «input ibridi» (r. 1) e dell’«ibridismo» (r. 7)?

2.2 Spiega le considerazioni di Levi sul «tempo soggettivo» (r. 13).

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2.3 Perché si leggeva molto nella famiglia di Levi? Spiega, in particolare, perché leggere era «una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza» (r. 17).

2.4 Soffermati su ciò che Levi dichiara di avere ricavato dalle sue letture (rr. 24-29). In particolare, spiega l’atteggiamento di Levi nei confronti della «carta stampata» (r. 26).

2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al libro da cui il brano è tratto o ad altri testi di Primo Levi. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, proponi una tua «antologia personale» indicando le letture fatte che consideri fondamentali per la tua formazione.

TIPOLOGIA B  -  REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

       (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano.

Se scegli la forma del  “saggio breve”,  interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).

Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.

Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’.

Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro).

Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).

Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.

 

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1.    AMBITO   ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: La percezione dello straniero nella letteratura e nell’arte.

DOCUMENTI

“Non lederai il diritto dello straniero o dell’orfano e non prenderai in pegno la veste dalla vedova; ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento l’Eterno, il tuo Dio; perciò ti comandò di fare questo. Quando fai la mietitura nel tuo campo e dimentichi nel campo un covone, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l’orfano e per la vedova, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutta l’opera delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai a ripassare sui rami; le olive rimaste saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non ripasserai una seconda volta; i grappoli rimasti saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto; perciò ti comando di fare questo.”

DEUTERONOMIO, 24, 17-22

“Così Odisseo stava per venire in mezzo a fanciulle dalle belle chiome, pur nudo com’era: la dura necessità lo spingeva. Terribile apparve loro, era tutto imbrattato di salsedine. E fuggirono via, chi qua chi là, sulle spiagge dove più sporgevano dentro il mare. Sola restava la figlia di Alcinoo: Atena le mise in cuore ardimento e tolse dalle membra la paura. Rimase ferma di fronte a lui, si tratteneva. Ed egli fu incerto, Odisseo, se supplicare la bella fanciulla e abbracciarle le ginocchia, oppure così di lontano pregarla, con dolci parole, che gl’indicasse la città e gli desse vesti. Questa gli parve, a pensarci, la cosa migliore, pregarla con dolci parole di lontano. Temeva che a toccarle i ginocchi si sdegnasse, la fanciulla. Subito le rivolse la parola:…E a lui rispondeva Nausicaa dalle bianche braccia: «Straniero, non sembri uomo stolto o malvagio, ma Zeus Olimpio, che divide la fortuna tra gli uomini, buoni e cattivi, a ciascuno come lui vuole, a te diede questa sorte, e tu la devi ad ogni modo sopportare.»…Così disse, e diede ordini alle ancelle dalle belle chiome: «Fermatevi, ancelle, per favore. Dove fuggite al veder un uomo? Pensate forse che sia un nemico? Non c’è tra i mortali viventi, né mai ci sarà, un uomo che venga alla terra dei Feaci a portar la guerra: perché noi siamo molto cari agli dei. Abitiamo in disparte, tra le onde del mare, al confine del mondo: e nessun altro dei mortali viene a contatto con noi. Ma questi è un infelice, giunge qui ramingo. Bisogna prendersi cura di lui, ora: ché vengono tutti da Zeus, forestieri e mendichi, e un dono anche piccolo è caro. Su, ancelle, date all’ospite da mangiare e da bere, e lavatelo prima nel fiume, dove c’è un riparo dal vento.»

OMERO, Odissea, VI, vv. 135-148 e vv. 186-209

“Afflitto della nuova, e arrabbiato della maniera, Renzo afferrò ancora il martello, e, così appoggiato alla porta, andava stringendolo e storcendolo, l’alzava per picchiar di nuovo alla disperata, poi lo teneva sospeso. In quest’agitazione, si voltò per vedere se mai ci fosse d’intorno qualche vicino, da cui potesse forse aver qualche informazione più precisa, qualche indizio, qualche lume. Ma la prima, l’unica persona che vide, fu un’altra donna, distante forse un venti passi; la quale, con un viso ch’esprimeva terrore, odio, impazienza e malizia, con cert’occhi stravolti che volevano insieme guardar lui, e guardar lontano, spalancando la bocca come in atto di gridare a più non posso, ma rattenendo anche il respiro, alzando due braccia scarne, allungando e ritirando due mani grinzose e piegate a guisa d’artigli, come se cercasse d’acchiappar qualcosa, si vedeva che voleva chiamar gente, in modo che qualcheduno non se n’accorgesse. Quando s’incontrarono a guardarsi, colei, fattasi ancor più brutta, si riscosse come persona sorpresa…lasciò scappare il grido che aveva rattenuto fin allora: «l’untore, dagli! dagli! dagli all’untore!» Allo strillar della vecchia, accorreva gente di qua e di là;…abbastanza per poter fare d’un uomo solo quel che volessero.”

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A. MANZONI, I Promessi Sposi, XXXIV, 1842

Lo straniero

“A chi vuoi più bene, enigmatico uomo, di? A tuo

padre, a tua madre, a tua sorella o a tuo fratello?”

“Non ho né padre, né madre, né sorella, né

fratello.”

“Ai tuoi amici?”

“Adoperate una parola di cui fino a oggi ho

ignorato il senso.”

“Alla tua patria?”

   “Non so sotto quale latitudine si trovi.”

“Alla bellezza?”

“L’amerei volentieri, ma dea e immortale.”

“All’oro?”

“Lo odio come voi odiate Dio.”

“Ma allora che cosa ami, straordinario uomo?”

“Amo le nuvole…le nuvole che vanno…laggiù,

laggiù…le meravigliose nuvole!”

C. BAUDELAIRE, Poemetti in prosa, 1869

“L’infermo teneva gli occhi chiusi: pareva un Cristo di cera, deposto dalla croce. Dormiva o era morto? Si fecero un po’ più avanti; ma al lieve rumore, l’infermo schiuse gli occhi, quei grandi occhi celesti, attoniti. Le due donne si strinsero vieppiù tra loro; poi, vedendogli sollevare una mano e far cenno di parlare, scapparono via con un grido, a richiudersi in cucina. Sul tardi, sentendo il campanello della porta, corsero ad aprire; ma, invece di don Pietro, si videro davanti quel giovane straniero della mattina. La zitellona corse ranca ranca a rintanarsi di nuovo; ma Venerina, coraggiosamente, lo accompagnò nella camera dell’infermo già quasi al bujo, accese una candela e la porse allo straniero, che la ringraziò chinando il capo con un mesto sorriso; poi stette a guardare, afflitta: vide che egli si chinava su quel letto e posava lieve una mano su la fronte dell’infermo, sentì che lo chiamava con dolcezza: - Cleen…Cleen…Ma era il nome, quello, o una parola affettuosa? L’infermo guardava negli occhi il compagno, come se non lo riconoscesse; e allora ella vide il corpo gigantesco di quel giovane marinajo sussultare, lo sentì piangere, curvo sul letto, e parlare angosciosamente, tra il pianto, in una lingua ignota. Vennero anche a lei le lagrime agli occhi. Poi lo straniero, voltandosi, le fece segno che voleva scrivere qualcosa. Ella chinò il capo per significargli che aveva compreso e corse a prendergli l’occorrente. Quando egli ebbe finito, le consegnò la lettera e una borsetta. Venerina non comprese le parole ch’egli le disse, ma comprese bene dai gesti e dall’espressione del volto, che le raccomandava il povero compagno. Lo vide poi chinarsi di nuovo sul letto a baciare più volte in fronte l’infermo, poi andar via in fretta con un fazzoletto su la bocca per soffocare i singhiozzi irrompenti.”

L. PIRANDELLO, Lontano, in “Novelle per un anno”, 1908

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“Un giorno di gennaio dell’anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un pomeriggio di libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Erano circa le due del dopopranzo, e a quell’ora, come d’uso, poca gente circolava per le strade….S’era scordato dell’uniforme; per un buffo interregno sopravvenuto nel mondo, l’estremo arbitrio dei bambini adesso usurpava la legge militare del Reich! Questa legge è una commedia, e Gunther se ne infischia. In quel momento, qualsiasi creatura femminile capitata per prima su quel portone…che lo avesse guardato con occhio appena umano, lui sarebbe stato capace di abbracciarla di prepotenza, magari buttato ai piedi come un innamorato, chiamandola: meine mutter! E allorché di lì a un istante vide arrivare dall’angolo un’inquilina del caseggiato, donnetta d’apparenza dimessa ma civile, che in quel punto rincasava, carica di borse e di sporte, non esitò a gridarle: «Signorina! Signorina!» (era una delle 4 parole italiane che conosceva). E con un salto le si parò davanti risoluto, benché non sapesse, nemmeno lui, cosa pretendere. Colei però, al vedersi affrontata da lui, lo fissò con occhio assolutamente disumano, come davanti all’apparizione propria e riconoscibile dell’orrore.”

E. MORANTE, La Storia, Einaudi, 1974

“Risate e grida si levarono. «Fuori! Fuori della fontana! Fuori!» Erano anche voci di uomini. La gente, poco prima intorpidita e molle, si era tutta eccitata. Gioia di umiliare quella ragazza spavalda che dalla faccia e dall’accento si capiva ch’era forestiera. «Vigliacchi!» gridò Anna, voltandosi d’un balzo. E con un fazzolettino cercava di togliersi di dosso la fanghiglia. Ma lo scherzo era piaciuto. Un altro schizzo la raggiunse a una spalla, un terzo al collo, all’orlo dell’abito. Era diventata una gara.…Qui Antonio intervenne, facendosi largo…Antonio era forestiero e tutti, là, parlavano in dialetto. Le sue parole ebbero un suono curioso, quasi ridicolo….Niente ormai tratteneva il buttare fuori il fondo dell’animo: il sozzo carico di male che si tiene dentro per anni e nessuno si accorge di avere.”

D. BUZZATI, Non aspettavamo altro, in “Sessanta racconti”, Mondadori, 1958

“Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa…Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito;…Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante, e senza squame.”

F. BROWN, Sentinella, in “Tutti i racconti”, Mondadori, 1992

Tempo verrà

in cui, con esultanza,

saluterai te stesso arrivato

alla tua porta, nel tuo proprio specchio,

e ognun sorriderà al benvenuto

  e dirà: Siedi qui. Mangia.

Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.

Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore

a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la vita, che hai ignorato…

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dell’altro,

    D. WALCOTT, Amore dopo amore, in “Mappa del nuovo Mondo”, trad. it., Adelphi, Milano, 1992

       

 

Galata morente (I secolo a.C.)

È una scultura romana del I secolo a.C., che raffigura un soldato galata morente. Il guerriero, straniero ai Romani, è colto in punto di morte mentre il corpo si accascia sullo scudo, con il quale i Celti si opponevano al nemico celando il corpo nudo. Dallo scudo si staglia il combattente con il torso flesso e ruotato verso destra a far risaltare l’incisione della ferita.

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2.    AMBITO            SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Il lavoro tra sicurezza e produttività.

DOCUMENTI

“Il lavoro nell'antichità non aveva il valore morale che gli è stato attribuito da venti secoli di cristianesimo e dalla nascita del movimento operaio. Il disprezzo per il lavoro manuale è apparso a molti come contropartita della schiavitù e, nel contempo, causa del ristagno delle tecniche. Dell'esistenza di questo disprezzo si potrebbero dare molteplici prove. Nella Politica Aristotele esalta il fatto che i cittadini abbiano tutto il tempo libero «per far nascere la virtù nella loro anima e perché possano adempiere i loro doveri civici». È la stessa nozione dell'otium cum dignitate che appare come l’ideale di vita degli scrittori romani alla fine della Repubblica e all'inizio dell'Impero. Ciò significa affermare anche che il lavoro è un ostacolo a questo tipo di vita e, quindi, una degradazione.”

C. MOSSE, Il lavoro in Grecia e a Roma, trad. it. di F. Giani Cecchini, Firenze, 1973

“Nella produzione moderna il lavoro ha assunto un’importanza crescente tanto da essere considerato il soggetto e non più l’oggetto di qualsiasi attività produttiva. Per il codice civile (libro V, artt. 2060 e sgg.), che regola il lavoro nell’impresa come elemento soggettivo e dinamico, oltre che fattore primario della produzione, il lavoro consiste nella prestazione di energie lavorative effettuata, contro il corrispettivo di una retribuzione, da una persona fisica (lavoratore) a favore di un’altra persona fisica o giuridica (datore di lavoro). Il lavoro può concorrere alla produzione in modo subordinato o autonomo.”

ENCICLOPEDIA UNIVERSALE, vol. 13°, a cura di G. Ceccuti-S. Calzini-R. Guizzetti, Ed. “IL SOLE 24 ORE”, Milano, 2006

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” (art. 1)

“ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” (art. 4)

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

“Dal Rapporto [ISFOL 2007] emerge una discrasia tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in quei segmenti della popolazione - donne e over 55 anni in primis – per i quali, anche in linea con gli obiettivi di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività. Sul fronte della qualità della crescita economica del Belpaese, il rapporto sottolinea come i lavori siano sempre più meno conformi alle aspettative degli individui, sia per la qualità del lavoro disponibile per i nuovi entrati sia per le prassi selettive. Le scarse prospettive di carriera rappresentano il principale fattore di scoraggiamento sul fronte lavorativo.…Fa riflettere il dato che quasi il 20% degli occupati ritenga di svolgere mansioni che utilizzano solo parzialmente le loro competenze professionali.…Tra le iniziative da intraprendere per contrastare le criticità del nostro mercato del lavoro, la ricetta dell’Isfol è migliorare la coerenza e l’adattabilità reciproca tra domanda e offerta di lavoro. Soprattutto sfruttando al meglio le potenzialità del sistema dei servizi per l’impiego. Inoltre, un funzionamento più fluido e trasparente del nostro mercato del lavoro passa anche attraverso la conciliazione fra competitività e meriti e l’equità dell’accesso alle opportunità. Ma su tutti, prioritario, è investire nella sicurezza del lavoro e nel contrasto del lavoro irregolare.”

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C. TUCCI, Rapporto Isfol: lavoro precario per 10 lavoratori su 100, 20 novembre 2007

“L’ambiente di lavoro, non rappresenta soltanto un’accezione più ristretta della nozione di ambiente, ma si caratterizza in termini assai diversi. Anche esso costituisce infatti l’oggetto di una normativa amministrativa e penale diretta a garantire la salute dei lavoratori addetti ad attività particolarmente rischiose, e che in taluni ordinamenti impone alle imprese l’adozione di sistemi generali di controlli preventivi;…ma sovente è dato riscontrare disposizioni che, attraverso la garanzia della salute a livello di rapporto individuale, attuano una vera e propria tutela dell’ambiente di lavoro come oggetto di una situazione soggettiva specifica del prestatore di lavoro, autonomamente tutelabile.…Così delineata, la tutela dell’ambiente di lavoro si prospetta, più che come tutela di un luogo (e cioè dell’ambiente in genere), come garanzia della salute (e quindi della persona) del lavoratore.”

L. RICCA, La tutela dell’ambiente di lavoro nel quadro del sistema dei diritti sociali, in “Protezione dei diritti sociali e prevenzione degli incidenti sul lavoro nel quadro dei diritti

dell’uomo lavoratore”, Ed. Giuffrè, Milano, 1988

“Il fattore tecnologico è stato nelle ricerche più recenti piuttosto trascurato a vantaggio di una impostazione che accentuava l’influenza delle variabili psico-sociologiche nel complesso fenomeno dell’infortunio. Non si può negare però che un processo produttivo deve essere analizzato sotto l’aspetto tecnologico per poter rilevare di quanto il comportamento umano venga condizionato dalla velocità e dalle caratteristiche della produzione. L’infortunio nella sua apparente obiettività si è rilevato quale fenomeno la cui ricostruzione fotogenica non è riconducibile a un meccanismo casualistico.”

C. DI NARO-M.NOVAGA-G.COLETTI-S.COLLI, Sicurezza e produttività: influenza delle variabili tecnologiche sul comportamento lavorativo, in “Securitas”, n° 7, anno 58, 1973

“Tutto il tempo perduto a causa degli infortuni rappresenta ore-lavoro e ore-macchina aggiunte al tempo richiesto per produrre una data quantità di beni o di servizi e, di conseguenza, riduce la produttività aziendale….A parte le perdite dirette di tempo, allorché il lavoro viene interrotto a causa di un infortunio, condizioni pericolose di lavoro comportano un rallentamento delle lavorazioni stesse, poiché gli operai devono stare in guardia e muoversi e lavorare con maggiore attenzione e prudenza di ciò che sarebbe invece necessario se non esistesse il pericolo stesso. Di particolare importanza, a questo riguardo, sono ad esempio, le trasmissioni dei motori, le cinghie di trasmissione e le parti mobili delle macchine nelle cui vicinanze gli operai sono costretti a lavorare oppure a passare.”

A. BERRA-T. PRESTIPINO, Lo studio del lavoro e la psicologia della sicurezza lavorativa, Ed. Angeli., Milano 1983

“A tale principio del rischio professionale si ispirò, fin dall’inizio, la nostra legislazione per gli infortuni sul lavoro; la quale per la protezione del rischio stesso impose al datore d’opera l’obbligo dell’assicurazione. Con ciò, da un lato, si volle meglio garantire agli infortunati il pagamento delle indennità sostituendo l’Istituto assicuratore (ente finanziariamente più solido) all’imprenditore, soggetto all’insolvibilità; dall’altro lato si volle salvare l’imprenditore da oneri eccessivi rispetto alla sua potenzialità economica, pei casi di infortuni gravi, ripetuti o collettivi.”

G. MIRALDI, Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, Cedam, Padova, 1979

 

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3.    AMBITO            STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: 60 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione. Un bilancio dei suoi valori  attuali e del suo rapporto con la società italiana.

DOCUMENTI

“Ma fu significativo dell’ampiezza di consensi raggiunta dall’impostazione programmatica della costituzione il fatto che un grande giurista membro del partito d’Azione, Piero Calamandrei, che poi all’elaborazione del testo costituzionale dette un contributo assai rilevante, dichiarasse di essere stato convinto dall’argomento di Togliatti che i costituenti dovevano fare, secondo i versi danteschi, «come quei che va di notte, / che porta il lume dietro e a sé non giova, / ma dopo sé fa le persone dotte.”

E. RAGIONIERI, La storia politica e sociale, in “Storia d’Italia”, vol. IV, Einaudi, Torino, 1976

“Preme ora mettere in rilievo un aspetto determinato, relativo a quella problematica del «nucleo fondamentale» della costituzione. È certamente degno di nota il fatto che quella problematica…torni a riaffermarsi con forza. Alla dottrina del «nucleo fondamentale» ha fatto ricorso anche la nostra Corte costituzionale, indicando la presenza nella nostra costituzione di «alcuni principî supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali»; si tratta di «principi che, pur non essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili al procedimento di revisione costituzionale, appartengono all’essenza dei valori supremi sui quali si fonda la costituzione italiana.”

M. FIORAVANTI, Le dottrine dello Stato e della costituzione, in “Storia dello Stato italiano dall’unità a oggi”, Roma, 1995

“Proprio sul terreno delle libertà e dei diritti, infatti, l’innovazione costituzionale è grande, così come è profondo il mutamento degli strumenti che devono garantirne l’attuazione. Non vi è soltanto una restaurazione piena dei diritti di libertà, e un allargamento del loro catalogo. Cambia radicalmente la scala dei valori di riferimento, dalla quale scompare proprio quello storicamente fondativo, la proprietà, trasferita nella parte dei rapporti economici, spogliata dell’attributo della inviolabilità, posta in relazione con l’interesse sociale (art. 42.).”

S. RODOTÀ, La libertà e i diritti, in “Storia dello Stato italiano dall’unità a oggi”, Roma, 1995

“ La Costituzione - soprattutto nella prima parte - ha una forte ispirazione internazionalistica e può contare su un maggior numero di norme relative ai rapporti internazionali rispetto allo Statuto Albertino…Si guarda con grande interesse a organizzazioni come le Nazioni Unite…Si ribadisce con forza la volontà pacifista di un popolo costretto, suo malgrado, a entrare nel vortice di una guerra non voluta e ancora sconvolto dalle conseguenze devastanti della sconfitta bellica.In questo contesto nasce il famoso articolo 11 della Costituzione che proclama solennemente il ripudio della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e stabilisce, al tempo stesso, che l’Italia “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

G. MAMMARELLA-P. CACACE, La politica estera dell’Italia, Roma-Bari, Laterza, 2006

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“La carta costituzionale è estesa, cioè ampia e per quanto possibile dettagliata nelle sue prescrizioni. Una caratteristica innovativa, questa, espressamente voluta dai costituenti. Altre costituzioni, quella statunitense per esempio (7 Articoli più 27 Emendamenti), sono meno ampie perché si limitano a dare indicazioni di massima ai legislatori e ai giudici. La costituzione italiana, pur non essendo tra le più lunghe (ve ne sono anche con più di trecento articoli come quella indiana), consta di 139 articoli, più diciotto disposizioni finali….L’innovazione rappresentata dall’estensività della costituzione non consiste solo nel fatto che è più “lunga”. Consiste piuttosto nel tentativo di regolare in dettaglio il maggior numero di aspetti possibili. È frutto di una scelta precisa dei costituenti l’avere per esempio elencati uno per uno i diritti inviolabili dell’individuo, quando sarebbe bastato l’art. 2 che recita: “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

P. CASTAGNETTI, La costituzione italiana tra prima e seconda repubblica, Bologna, 1995

“In primo luogo, come, cosa doveva essere la costituzione? La costituzione della repubblica democratica italiana doveva essere una costituzione programmatica, cioè un insieme di regole fondamentali precise e valide immediatamente, ma anche un programma di sviluppo, un insieme di direttive per la riforma della società, da realizzare gradualmente nel tempo. Per esempio la costituzione doveva garantire al massimo diritti e doveri dei cittadini e, contemporaneamente, impegnarsi a rendere concreti dei veri e propri diritti sociali, assolutamente nuovi nella storia italiana e piuttosto recenti nella storia costituzionale contemporanea europea.”

P. CASTAGNETTI, ibidem, Bologna, 1995

“La ricorrenza del 60° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione ci sollecita a un grande impegno comune per porre in piena luce i principi e i valori attorno ai quali si è venuta radicando e consolidando l’adesione di grandi masse di cittadini di ogni provenienza sociale e di ogni ascendenza ideologica o culturale al patto fondativo della nostra vita democratica. Quei principi vanno quotidianamente rivissuti e concretamente riaffermati: e, ben più di quanto non accada oggi, vanno coltivati i valori – anche e innanzitutto morali – che si esprimono nei diritti e nei doveri sanciti dalla Costituzione. Nei doveri non meno che nei diritti. Doveri, a cominciare da quelli “inderogabili” di solidarietà politica, economica e sociale, che debbono essere sollecitati da leggi e da scelte di governo, ma debbono ancor più tradursi in comportamenti individuali e collettivi.”

Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella seduta comune del Parlamento in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Costituzione, 23

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4.    AMBITO            TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Quale idea di scienza nello sviluppo tecnologico della società umana.

DOCUMENTI

“Quando la nostra vita umana giaceva per terra/turpemente schiacciata da una pesante religione/che mostrava dal cielo l’orribile faccia/sopra i mortali, per la prima volta un uomo mortale,/un Greco, osò contro di quella alzare lo sguardo/e per primo resisterle contro; né la fama dei Numi/né il fulmine lo distrusse né la minaccia del cielo/strepitoso lo spaventò; ché anzi il desiderio/gli crebbe più forte e più acre lo strinse,/di rompere egli per primo/le porte serrate della natura.E vinse/la forza dell’animo; e andò lontano, solo,/di là dalle fiammanti barriere dell’universo/e tutto l’immenso attraversò con la mente/illesa, e a noi vittorioso ritorna e ci svela/il segreto dei corpi che nascono e come alle cose/è fisso un termine e limitato il potere./Così la religione fu calpestata/sotto i piedi mortali/e quella vittoria ci solleva alle stelle./”

LUCREZIO, De Rerum Natura, I, vv. 62-79, trad. E. Cetrangolo, Sansoni, Firenze, 1969

“Nel corso della storia è sempre accaduto che l’uomo si sia trovato in una situazione di incertezza di fronte a due modi profondamente diversi di interpretare la realtà. Fu senza dubbio questo il caso che si verificò alla fine del Seicento, quando gli scienziati e i filosofi razionalisti – Isaac Newton, John Locke, René Descartes e altri – misero in discussione alcuni dogmi della Chiesa, fra i quali anche una dottrina fondamentale: quella che considerava la terra come una creazione di Dio e, quindi, dotata di valore intrinseco. I nuovi pensatori propendevano per una visione più materialistica dell’esistenza, fondata sulla matematica e sulla «ragione». Meno di un secolo dopo, gli insorti delle colonie americane e i rivoluzionari francesi scalzarono il potere monarchico, che sostituirono con la forma di governo repubblicana, proclamando «il diritto inalienabile» dell’uomo «alla vita, alla libertà, alla felicità e alla proprietà». Alla vigilia della Rivoluzione americana, James Watt brevettò la macchina a vapore, istituendo un nesso fra il carbone e lo spirito prometeico della nuova era; l’umanità mosse così i suoi primi, malfermi passi verso lo stile di vita industriale che, nei due secoli successivi, avrebbe radicalmente cambiato il mondo.”

J. RIFKIN, Economia all’idrogeno, Mondadori, 2002

“Nel suo New Guide to Science, Isaac Asimov disse che la ragione per cercare di spiegare la storia della scienza ai non scienziati è che nessuno può sentirsi veramente a proprio agio nel mondo moderno e valutare la natura dei suoi problemi - e le possibili soluzioni degli stessi - se non ha un’idea esatta di cosa faccia la scienza. Inoltre, l’iniziazione al meraviglioso mondo della scienza è fonte di grande soddisfazione estetica, di ispirazione per i giovani, di appagamento del desiderio di sapere e di un più profondo apprezzamento delle mirabili potenzialità e capacità della mente umana.…La scienza è una delle massime conquiste (la massima, si può sostenere) della mente umana, e il fatto che il progresso sia stato in effetti compiuto, in grandissima parte, da persone di intelligenza normale procedendo passo dopo passo a cominciare dall’opera dei predecessori rende la vicenda ancor più straordinaria, e non meno.”

J. GRIBBIN, L’avventura della scienza moderna, Longanesi, 2002

“Francesco Bacone concepì l’intera scienza come operante in vista del benessere dell’uomo e diretta a produrre, in ultima analisi, ritrovati che rendessero più facile la vita dell’uomo sulla terra. Quando nella Nuova Atlantide volle dare l’immagine di una città ideale, non si fermò a vagheggiare forme perfette di vita sociale o politica ma immaginò un paradiso della tecnica dove fossero portati a

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compimento le invenzioni e i ritrovati di tutto il mondo.…La tecnica, sia nelle sue forme primitive sia in quelle raffinate e complesse che ha assunto nella società contemporanea, è uno strumento indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo. Il suo processo di sviluppo appare irreversibile perché solo ad esso rimane affidata la possibilità della sopravvivenza del numero sempre crescente degli esseri umani e il loro accesso a un più alto tenore di vita.”

N. ABBAGNANO, Dizionario di Filosofia, Torino, UTET, 1971

“Vi sono due modi secondo cui la scienza influisce sulla vita dell’uomo. Il primo è familiare a tutti: direttamente e ancor più indirettamente la scienza produce strumenti che hanno completamente trasformato l’esistenza umana. Il secondo è per sua natura educativo, agendo sullo spirito. Per quanto possa apparire meno evidente a un esame frettoloso, questa seconda modalità non è meno efficiente della prima. L’effetto pratico più appariscente della scienza è il fatto che essa rende possibile l’invenzione di cose che arricchiscono la vita, anche se nel contempo la complicano.”

A. EINSTEIN, Pensieri degli anni difficili, trad. ital. L. Bianchi, Torino, Boringhieri, 1965

“Questa idea dell’incremento tecnico come onda portante del progresso è largamente diffusa; qualcuno l’ha chiamata «misticismo della macchina». Noi ci vediamo vivere nell’era del computer o nell’era nucleare, succedute all’era del vapore del XIX secolo. Si pensa a ogni periodo nei termini della tecnologia dominante, risalendo fino alla storia primitiva dell’uomo. Pensiamo allora allo sviluppo dagli utensili di pietra a quelli di bronzo, e poi al sopravvenire d’un’età del ferro, quasi una logica progressione tecnica che trascina nella propria corrente l’evoluzione sociale. Pensiamo a ciascuna età nei termini dell’impatto della tecnica sulle faccende umane, e raramente indaghiamo sul processo contrario.…Così nello sviluppo della tecnologia moderna, non occorre intendere solamente l’influenza degli strumenti e delle tecniche sulla società, bensì l’intero ventaglio delle «forze reciprocamente interagenti» che ha dato luogo agli spettacolari passi avanti del nostro tempo. Come si è espresso un altro studioso dell’evoluzione umana[Solly Zuckerman], «la tecnologia è sempre stata con noi. Non è qualcosa al di fuori della società, qualche forza esterna dalla quale veniamo sospinti…la società e la tecnologia sono…riflessi l’una dell’altra».”

A. PACEY, Vivere con la tecnologia, Roma, 1986

“Non intendo certo sbrogliare l’intricatissimo rapporto tra scienza e tecnologia, ma solo rilevare che oggi, soprattutto grazie all’impiego delle tecnologie informatiche e della simulazione, la nostra capacità di agire ha superato di molto la nostra capacità di prevedere.…La tecnologia è importante per ciò che ci consente di fare, non di capire.…A cominciare dalla metà del Novecento la tecnologia ha assunto una velocità tale da non permettere a volte alla scienza di giustificare e spiegare teoricamente, neppure a posteriori, il funzionamento dei ritrovati tecnologici. La scienza si è così ridotta a difendere posizioni via via più difficili, tanto più che le radici dell’accelerazione tecnologica non sono da ricercarsi all’interno dello sviluppo scientifico, bensì nell’ambito della tecnologia stessa. Infatti è stata l’informatica che, con il calcolatore, ha fornito all’innovazione uno strumento, o meglio un metastrumento, flessibile e leggero che ha impresso un’accelerazione fortissima alle pratiche della progettazione.”

G. O. LONGO, Uomo e tecnologia: una simbiosi problematica, Ed. Univ. Trieste, 2006

“Le aziende subiranno più cambiamenti nei prossimi dieci anni di quanti ne abbiano sperimentati negli ultimi cinquanta. Mentre stavo preparando il discorso che avrei dovuto tenere al nostro primo summit dei CEO (Chief Executive Officer), nella primavera del 1997, meditavo sulla natura specifica dei mutamenti che l’era digitale avrebbe imposto al mondo imprenditoriale. Volevo che il mio discorso non si fermasse agli strepitosi vantaggi offerti dalla tecnologia, ma affrontasse anche i problemi con i quali i dirigenti di un’azienda devono combattere tutti i giorni. In che modo la tecnologia può

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contribuire a migliorare la gestione di un’impresa? In che modo trasformerà le aziende? In che modo può aiutarci a mettere a punto una strategia vincente per i prossimi cinque o dieci anni?”

B. GATES, Business @lla velocità del pensiero, Mondadori, 1999

TIPOLOGIA C  - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

1. Lo storico E. J. Hobsbawm ha definito il Novecento “secolo breve”, collocandone l’inizio nel 1914 e la conclusione nel 1989. Apre il secolo la prima guerra mondiale. Sviluppa l’argomento, evidenziando le caratteristiche peculiari della grande guerra rispetto ai conflitti precedenti e analizza i molteplici effetti esercitati sulla società italiana.

2. Gli storici concordano nel chiamare “mondiale” la guerra del 1915-18. Indichi il candidato le aree geopolitiche coinvolte direttamente o indirettamente in quella guerra, illustrando le cause.

Tipologia D: Trattazione di un tema di ordine generale

Testo d'esame:

Giovanni Verga, in una famosa novella dal titolo Rosso Malpelo, compresa nella raccolta "Vita dei Campi" pubblicata nel 1880, racconta di due ragazzini che lavorano in condizioni disumane in una miniera.Le cronache odierne mostrano continuamente minori in luoghi di guerra, di fame, di disperazione o utilizzati in lavori faticosi e sottoposti a inaudite crudeltà, nonostante gli appelli e gli interventi delle organizzazioni umanitarie che tentano di arginare questa tragedia.Inquadra il problema ed esponi le tue considerazioni in proposito.

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SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA (Allegato 2A)

I. S. S. “Serafino Riva”INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236

sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

Materia : Sistemi di elaborazione e trasmissione delle informazioni Indirizzo : ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico: 2011/12Alunno/a : __ / Data: ___ / 03 / 2012 (Cognome) (Nome)Note:

La prova non deve essere scritta utilizzando penna biro a inchiostro rosso. E’ consigliabile compilare la verifica utilizzando penna biro a inchiostro nero o blu.

È vietato effettuare cancellature o usare correttori coprenti. Il dato errato deve essere barrato ma deve rimanere leggibile. Esempio : alunmmo

Sulla verifica non devono comparire scritte a matita. Le parti scritte a matita, con biro a inchiostro rosso e revisioni effettuate con correttori coprenti non verranno valutate.

TEMA:

Il propetario di una catena di libri intende aprire dieci nuovi punti vendita. La sede centrale comprende uffici e due magazzini collegati mediante una rete locale. Ciascun punto vendita dovrà disporre di un magazzino attiguo per lo stoccaggio dei libri; l’approvvigionamento verrà effettuato con richieste dirette alla sede centrale. Gli uf -fici si occupano dei rapporti con i punti vendita e con i magazzini (verifica delle giacenze, evasione degli ordini, ………….). La base di dati deve consentire la memorizzzione delle informazioni relative alle vendite e agli ordini dei vari punti vendita, che devono potersi interfacciare con la sede centrale. In particolare: ciascun Punto_Vendita sia organizzato in libri:

“Da non perdere” caratterizzati da uno sconto del 20% sul prezzo di copertina;“I più venduti” caratterizzati dal maggior numero di copie vendute negli ultimi 30 giorni;“Ultimi arrivi” caratterizzati dai titoli aggiunti negli ultimi 30 giorni;“Offerte speciali” caratterizzate da uno sconto del 25% sul prezzo di copertina;

ciascun libro sia archiviato con le seguenti ulteriori informazioni: titolo, autore, prezzo di copertina, sconto (eventuale), dati (numero di pagine, rilegato, ...), anno di pubblicazione, editore, collana, immagine (foto della copertina), data di archiviazione;

gli utenti siano registrati con i seguenti dati: nome e cognome, indirizzo, codice di avviamento postale, città, nazione, telefono, fax, e-mail;

ciascun ordine sia organizzato come segue:data dell’ordine, numero d’ordine e dettagli dell’ordine (riferimento articolo, quantità, titolo, prezzo di copertina, prezzo scontato, stato dell’ordine, evasione prevista dalla data dell’ordine).

ciascun Magazzino sia organizzato come segue:nome, indirizzo, codice di avviamento postale, città, telefono, fax, e-mail, quantità;

Il candidato, fatte le opporutne ipotesi aggiuntuve,1. scelga la tipologia di rete che ritiene più idonea, ne indichi le sue caratteristiche e progetti in dettaglio

alcune sue parti (Punti da trattare: tecnologie delle reti, mezzi trasmissivi e reti locali,indirizzi IP, seg-mentazione della rete, caratteristiche hardware e software dei host e Server);

2. analizzi e progetti uno schema concettuale e il corrispondente schema logico del data base della sede centrale;

3. Implementi le seguenti query:

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Ricerca per Punto_Vendita: scelto un Punto_Vendita, il numero di libri “Da non perdere” ed il numero di libri “I più venduti” con i relativi dettagli;

Ordini: gli ordini in corso, con dettagli, di un dato utente.4. Scriva in un linguaggio lato server, il codice di almeno una delle pagine del portale.

Durata massima della prova: 5 ore.E’ consentito soltanto l'uso di manuali tecnici e di calcolatrici tascabili non programmabili.

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SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA (Allegato 2B)

I. S. S. “Serafino Riva”INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236

sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

I.T.I.S. “SERAFINO RIVA” SARNICO - (BG)

Materia : Sistemi di elaborazione e trasmissione delle informazioni Indirizzo : ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico: 2011/12Alunno/a : __ / Data: ___ / 05 / 2012 (Cognome) (Nome)

Note: La prova non deve essere scritta utilizzando penna biro a inchiostro rosso. E’ consigliabile

compilare la verifica utilizzando penna biro a inchiostro nero o blu. È vietato effettuare cancellature o usare correttori coprenti. Il dato errato deve essere

barrato ma deve rimanere leggibile. Esempio : alunmmo Sulla verifica non devono comparire scritte a matita. Le parti scritte a matita, con biro a inchiostro rosso e revisioni effettuate con correttori

coprenti non verranno valutate.

TEMA:

L’editore di un quotidiano locale che insiste sul territorio di una piccola provincia, decide di offrire ai suoi lettori alcuni nuovi servizi on-line.

In particolare:

1. vuole pubblicare su un sito appositamente registrato la versione on-line del giornale, inserendo gli articoli più importanti dell’edizione cartacea del giorno, con una eventuale fotografia inerente alla notizia;

2. vuole realizzare una web-radio attiva a partire dallo stesso sito, per la diffusione di notizie, approfondimenti, musica, eventi on-line.

Il candidato, formulate le ipotesi aggiuntive e/o semplificative che ritiene necessarie:

a) proponga e illustri un primo progetto di massima del sistema hardware/software che comporti l’installazione del server web presso la redazione;

b) proponga e illustri un secondo progetto di massima del sistema che comporti l’utilizzo di apparecchiature in hosting presso un provider ISP;

c) illustri i pro e i contro di ciascuna delle due soluzioni proposte al punto a) e b);d) proponga e motivi la soluzione eventualmente mista che a suo parere meglio si adatta alle richieste

dell’editore;e) illustri il progetto organizzativo necessario al mantenimento del sistema proposto al punto d).f) Descrivi, brevemente, la Base di Dati necessaria la gestione delle suddette informazioni.

Durata massima della prova: 5 ore.E’ consentito soltanto l'uso di manuali tecnici e di calcolatrici tascabili non programmabili.

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SIMULAZIONE TERZA PROVA (Allegato 3A)

I. S. S. “Serafino Riva” INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236

sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

SIMULAZIONE TERZA PROVAESAMI DI STATO

CLASSE 5A ITIS

Discipline coinvolte:

- Elettronica e telecomunicazioni- Informatica- Matematica- Inglese

Tempo: 3 ore

Data di somministrazione 28/03/12

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QUESITI DI ELETTRONICA-SIMULAZIONE 3^ PROVA 5AI ESAMI DI STATO 2011/12

1) Una fibra ottica lunga 15 Km è caratterizzata dai seguenti indici di rifrazione: core n1 = 1,41; cladding n2 = 1,39 . Il diametro del core D = 40 µm e la sua attenuazione chilometrica α = 2,1 dB/Km. Determinare l’apertura numerica e l’angolo del cono di accettazione, la dispersione modale , il coefficiente di dispersione e la banda passante modale.

2) Con riferimento al quesito 1) determinare inoltre :la potenza immessa nella fibra dalla sorgente se in uscita si hanno 10 mW e nell’ipotesi di incidenza normale, il numero dei modi di propagazione per

λ = 1300 nm (si è nell’intervallo della seconda finestra di minimo assorbimento della fibra), il diametro del nucleo affinché alla stessa lunghezza d’onda si abbia una fibra monomodale e la lunghezza d’onda minima λcut-off per la quale tale fibra consente la propagazione del raggio.

3) Una portante cosinusoidale con ampiezza 10 V e di frequenza 10 KHz è modulata con un segnale sinusoidale alla frequenza di 500 Hz .

- scrivere la relazione che esprime analiticamente il segnale modulato nel dominio del tempo (con i valori dei parametri dati);

- disegnare lo spettro del segnale modulante e di quello modulato.

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I.T.I.S. “SERAFINO RIVA” SARNICO - (BG)

Materia : Informatica Indirizzo : ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico: 2011/12Alunno/a : / Data: ___ / 03 / 2012 (Cognome) (Nome)Note:

La prova non deve essere scritta utilizzando penna biro a inchiostro rosso. E’ consigliabile compilare la verifica utilizzando penna biro a inchiostro nero o blu.

È vietato effettuare cancellature o usare correttori coprenti. Il dato errato deve essere barrato ma deve rimanere leggibile. Esempio : alunmmo

Sulla verifica non devono comparire scritte a matita. Le parti scritte a matita, con biro a inchiostro rosso e revisioni effettuate con correttori coprenti non verranno valutate.

SIMULAZIONE TERZA PROVA

1. Descrivi l’architettura WEB necessaria per la gestione di DB MySql tramite PHP

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2. Dichiarare in SQL le tabelle del seguente schema logico relazionale:

Sedi (CodiceSede, NomeS, Indir, Responsabile)

Operai (Matricola, Nominativo, Datanascita, Sede)

Utilizzano (Prog, Operaio, Macchinario, NOre, Data)

Macchinari (CodMacchina, Descrizione, Modello)

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3. Effettua le seguenti interrogazioni mediante un linguaggio lato server:

a. Aggiornare la tabella Sedi, modificando il nome della Sede “SGS

THOMSON” in “STMicroelectronics”.

b. Cancellare dalla tabella Operai i nominativi con data di nascita pari o inferiori

a 1940.

c. Visualizzare i Nominativi il cui cognome inizia con la lettera “B”.

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What's cooking in a microwave oven?

Nowadays microwave ovens are cheap, but the first oven, designed for restaurant and hospital use,sold for $3000 in 1953. Its manufacturers, Raytheon, developed it as an outgrowth of theirexperience in making radar tubes for military radar during World War II. In a conventional oven,heat is applied to the food from the outside. Cooking with a microwave oven is much fasterbecause microwaves penetrate the food instantly and generate heat which cooks it on the in-side.They do this by causing the molecules of the food to line up in one direction, then in the reversedirection. The frequency of operation of the microwave oven is 2450 MHz. This means that themolecules of the food are moved back and forth 2,450,000,000 times per second. This move-mentcauses friction, which generates heat. The molecules of ceramic or glass dishes do not respond tomicrowaves; therefore these are not heated. Microwaves are generated by a magnetron, a highfrequency radar tube, then they travel down the waveguide and are reflected into the cookingcavity by rotating reflector blades. These disperse the energy evenly within the cooking area. Thewaves that do not strike the food directly bounce repeatedly against the metal oven walls until theyare absorbed. Because microwaves are a potentially dangerous form of radiation, ovens are metallined and have metal doors that have to be shut before the oven will operate. Manufacturers arerequired to keep radiation leakage within safety guidelines.

1. What is the main difference between the way food is cooked in a conventional oven and the

way it's cooked in a microwave

oven? .................................................................................................................................................

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2. What happens to the molecules inside food in microwave cookery and how do the mi-

crowaves from the magnetron arrive onto the

food? ..................................................................................................................................................

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3. What do you know about electromagnetic waves? How many of them do you know? Can you name some of them and explain their function?

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Nome e cognome ...............................................

I. S. S. “Serafino Riva”INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236

sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

Materia : Matematica Indirizzo : ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico: 2011/12Alunno/a : / Data: ___ / 03 / 2012 (Cognome) (Nome)

ESERCIZIO I

Calcola il seguente integrale con il metodo di sostituzione:

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ESERCIZIO II

Dopo aver ricavato la formula di integrazione per parti, calcolare il seguente integrale:

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ESERCIZIO III

Determina i punti di massimo e minimo relativi e i punti di flesso della seguente funzione:

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SIMULAZIONE TERZA PROVA (Allegato 3B)

I. S. S. “Serafino Riva” INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236

sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

SIMULAZIONE TERZA PROVAESAMI DI STATO

CLASSE 5A ITIS

Discipline coinvolte:

- Elettronica e telecomunicazioni- Informatica- Matematica- Inglese- Storia

Tempo: 3 ore

Data di somministrazione 9/05/12

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I.T.I.S. “SERAFINO RIVA” SARNICO - (BG)

Materia : Informatica Indirizzo :ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico:2011/12Alunno/a : / Data: ___ /05/ 2012 (Cognome) (Nome)Note:

La prova non deve essere scritta utilizzando penna biro a inchiostro rosso. E’ consigliabile compilare la verifica utilizzando penna biro a inchiostro nero o blu.

È vietato effettuare cancellature o usare correttori coprenti. Il dato errato deve essere barrato ma deve rimanere leggibile. Esempio : alunmmo

Sulla verifica non devono comparire scritte a matita. Le parti scritte a matita, con biro a inchiostro rosso e revisioni effettuate con correttori coprenti non verranno

valutate.

SIMULAZIONE TERZA PROVA

1. Che differenza c'è tra schema E-R e modello Logico? (descrivi ognuno nel dettaglio)

2. Come si traducono le generalizzazioni nello schema relazionale? (Gerarchia ISA)

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(numero di righe

indicativo)

3. Descrivi i vari tipi di join e scrivi esempi opportuni per ognuno di essi.

I. S. S. “Serafino Riva”

70

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INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALEVia Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BG

tel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236 sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

Materia : Matematica Indirizzo : ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico: 2011/12Alunno/a : / Data: ___ / 05 / 2012 (Cognome) (Nome)

ESERCIZIO I

Calcola l’area della regione finita di piano limitata dalle parabole di equazione

e .

ESERCIZIO II

Enunciare e dimostrare il teorema fondamentale del calcolo integrale.

71

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ESERCIZIO III

Calcola il seguente integrale improprio:

I. S. S. “Serafino Riva”

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INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALEVia Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BG

tel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236 sito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

Materia : Storia Indirizzo : ABACUSClasse : 5 Sez. : AI Anno Scolastico: 2011/12Alunno/a : / Data: ___ / 05 / 2012 (Cognome) (Nome)

Domanda1

Il trattato di Rapallo, firmato nel 1920 dal governo Giolitti, cosa stabiliva?

Domanda 2

Come fu preparata, come si svolse e quale esito ebbe la marcia su Roma?

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Domanda 3

Con quali mosse Mussolini riuscì a superare le gravi difficoltà politiche provocate dal delitto

Matteotti?

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Esami di Stato 2011/2012 - Simulazione Terza provaQuesiti di Elettronica e Telecomunicazioni

1) Una portante cosinusoidale con ampiezza 10 V e di frequenza 10 KHz è modulata con un segnale sinusoidale alla frequenza di 500 Hz

Determinare:- la relazione che esprime analiticamente il segnale modulato nel dominio del tempo (con

i valori dei parametri dati); - lo spettro del segnale modulante e di quello modulato; - la potenza normalizzata (carico ohmico unitario) trasmessa ΠTR .

2) Un segnale sinusoidale di ampiezza ΦM = 10V e frequenza fm = 10 MHz modula in FM una portante sinusoidale con una sensibilità di modulazione ( parametro caratteristico del modulatore utilizzato) Kf = 5KHz/V. Determinare l’indice di modulazione β e la banda occupata dallo spettro del segnale Modulato, calcolata sia mediante le funzioni di Bessel sia mediante la formula di Carson.

3) Definire la tecnica di multiplazione numerica TDM-PCM utilizzata in campo telefonico.

Sapendo che nella modulazione ad impulsi PCM la frequenza di campionamento è fissata a fc = 8 KHz e il numero di canali da allocare nel tempo di campionamento Tc è fissato a 32 (nello standard europeo) calcolare il tempo di canale Tcan ( time-slot ).

Inoltre, se ogni canale PCM è costituito da una parola seriale di 8 bit, calcolare la durata di ogni bit Tbit e la velocità di trasmissione dell’informazione lungo la linea telefonica.

.

75

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Terza prova – Inglese Nome e cognome …………………………

Are telecommunucations in our days only an advantage?

Telecommunications involve the use of electrical and electronic systems to send and receive information. Devices, like telephones, computers, radios and television sets permit to send and receive sounds, texts and images all over the world in a fraction of a second.We can communicate in any field. We can book a flight to Paris or a special visit in hospital. We can check our bank account by the Internet, pay the motorway fee by Telepass, write an e-mail to our cousin in Australia, and check our cars position by our GPS anti-burglar alarm system.. Doctors can check their patients who live far away by telemedicine. Military organiz-ations can spy anyone from space satellites. We can send signals to our smart house and tell it from a remote control to turn on the microwave oven or switch the heating system on before we come back home.Is there a price to pay for all these conforts? Shall we be spied, checked, recorded? Are we losing our privacy? Has the era of the “Big Brother” arrived?

1. What is telecommunications?…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

2. How has everyday life changed with the development of telecommunications? Give some examples.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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Nome e cognome ……………………….

3. Are there any disadvantages in the use of telecommunications? What’s your opinion?

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………

* è consentito l’uso del dizionario bilingue

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GRIGLIE DI VALUTAZIONE (Allegato 4)

ESAME DI STATO ANNO SCOLASTICO 2011/2012GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA

CANDIDATO _____________________

TIPOLOGIA AANALISI DEL TESTO

Comprensione del testo, organizzazione ed elaborazione delle risposte in un discorso organico Max 3

Capacità di analisi del testo Max 4

Esame del “messaggio”, interpretazione, contestualizzazione Max 4

Competenza linguistiche adeguate all'analisi e al commento Max 4

totale Max 15

TIPOLOGIA BARTICOLO DI GIORNALE

Titolazione, destinatari, lead Max 3

Utilizzo documenti ed elaborazione Max 4

Taglio originale e personale nella trattazione dell'argomento Max 4

Correttezza formale e controllo espressivo Max 4

totale Max 15

TIPOLOGIA BSAGGIO BREVE

Capacità di avvalersi in modo esatto del materiale proposto Max 4

Capacità di elaborare in modo completo il materiale Max 4

Capacità di far emergere il proprio punto di vista Max 3

Capacità di utilizzare un registro linguistico corretto e adeguato all'argomento Max 4

totale Max 15

TIPOLOGIA CTEMA STORICO

Conoscenza esatta in senso diacronico e sincronico Max 5

Capacità di distinguere i fatti dalla loro interpretazione Max 5

Capacità di cogliere la complessità dell'evento storico e di arrivare a una valutazione critica Max 2

Capacità di utilizzare un registro linguistico corretto e adeguato all'argomento Max 3

totale Max 15

TIPOLOGIA DTEMA GENERALE

Superamento del luogo comune nell'utilizzo dell'informazione Max 3

Conoscenza della questione trattata e dei problemi ad essa connessi Max 4

Costruzione di un discorso ordinato e coerente Max 4

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Competenze linguistiche adatte al tema trattato Max 4

totale Max 15

VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTEGGIO INDECIMI

PUNTEGGIO IN QUINDICESIMI

INSUFFICIENTE 3 – 4 4 – 7

MEDIOCRE 4 ½ – 5 ½ 8 – 9

SUFFICIENTE/PIU' CHE SUFFICIENTE 6 10

DISCRETO/ PIU' CHE DISCRETO 6 ½ – 7 ½ 11 – 12

BUONO/DISTINTO 8 – 9 13 – 14

OTTIMO 10 15

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ISTITUTO “S.RIVA” SARNICO (BG) – ESAME DI STATO A.S. 2011 /2012GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA

Candidato: Classe:

Materia: Data:

A. Rispondenza alla traccia e conoscenza dei contenuti (massimo 6/15)

1. Relative al tema trattato inadeguate/parziali(0-1), corrette(2), complete(3)/15 Punti:___/3

1. Specifiche richieste

mancanti(0), generiche(1), organiche(2), estese(3)/15 Punti:___/3

B. Capacità di elaborazione (massimo 6/15)

1. Analisi introduttiva confusa/imprecisa(0-1), essenziale(2), esauriente(3)/15 Punti:___/3

1. Uso della terminologia tecnica e schemi:

assente(0),difficoltoso(1),soddisfacente(2), efficace(3)/15 Punti:___/3

C. Capacità di collegamento (massimo 3/15)

1. Controllo della complessità e collegamenti indefinito/difficoltoso(0-1), definito(2), ampio(3)/15 Punti:___/3

Punteggio totale assegnato:____/15

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ISTITUTO “S.RIVA” SARNICO (BG) – ESAME DI STATO A.S. 2011 /2012GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA

CANDIDATO ……………………………. CLASSE V AI

Obiettivo Contenuto Valutazione Livello VotoConoscenze Esposizione corretta dei contenuti.

Comprensione e conoscenza dei concetti e/o delle leggi scientifiche contenute nella traccia

Gravemente insufficiente

Non conosce i contenuti richiesti 1

Insufficiente Conosce e comprende solo una minima parte dei contenuti richiesti

2

Scarsa Conosce solo parzialmente i contenuti

3

Quasi sufficiente

Conosce alcuni contenuti 4

Sufficiente Conosce in modo sufficiente i contenuti, pur con qualche lacuna o imprecisione

5

Buona Conosce e comprende in modo adeguato i contenuti

6

Ottima Conosce e comprende in modo approfondito i contenuti

7

Competenze

Correttezza nell’esposizione, utilizzo del lessico specifico. Interpretazione e utilizzo di formule e procedimenti specifici nel campo scientifico

Gravemente insufficiente

Si esprime in modo poco comprensibile, con gravi errori formali

1

Insufficiente Si esprime in modo comprensibile, con alcune imprecisioni formali o terminologiche

2

Sufficiente Si esprime in modo lineare, pur con qualche lieve imprecisione

3

Buona Si esprime in modo corretto e complessivamente coerente

4

Ottima Si esprime con precisione costruendo un discorso ben articolato

5

Capacità Sintesi appropriata Scarsa Procede senza ordine logico 1Incerta Analizza in linea generale gli

argomenti richiesti, con una minima rielaborazione

2

Adeguata Analizza gli argomenti richiesti operando sintesi appropriate

3

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ISTITUTO “S.RIVA” SARNICO (BG) ESAME DI STATO ANNO SCOLASTICO 2011/2012

CONDUZIONE E VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO

Cognome e nome del candidato Data Classe Indirizzo Commissione

V AI

Perito informatico

Argomento o progetto proposto dal candidato

10 punti

1 2 3 4 5 Qualità del lavoro, ideazione, contenuti1 2 3 Presentazione e documentazione1 2 Approfondimento e collegamenti

Nuclei tematici proposti dalla commissione

22 punti

Conoscenze 6 punti

6 punti

6 punti

4 punti

1 2 Non conosce i temi trattati3 4 Conosce parzialmente i temi trattati5 6 Conosce approfonditamente i temi trattati

1 2 Non sa individuare i concetti chiave3 4 Individua i concetti chiave ma li collega con difficoltà5 6 Individua e collega i concetti chiave

1 2 Si esprime con linguaggio non sempre appropriato3 4 Si esprime con linguaggio adeguato5 6 Si esprime con linguaggio specifico e corretto

1 Non sa esprimere giudizi personali né operare scelte proprie2 3 Esprime scelte e giudizi adeguati ma non debitamente motivati4 Esprime scelte e giudizi ampiamente e criticamente motivati

Competenze(analisi e sintesi)

Espressione

Capacità critiche

Discussione della prova scritta

3 punti

1 2 Capacità di approfondimento1 Autocorrezione

PUNTEGGIO FINALE DEL COLLOQUIO…………./30 IL PRESIDENTE

CONSUNTIVO DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE (Allegato 5)Materia ITALIANO

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Docente Immacolata Masullo

Ore di lezione svolte su quelle previste dal piano di studi.

Ore di lezione previste: 99Ore di lezione svolte: 81

Obiettivi realizzati in rapporto a quelli programmati, espressi in termini di conoscenze, competenze, capacità.

Finalità:

Educazione letteraria Promuovere il senso critico e la capacità di riflessione. Comprendere l'importanza della letteratura come

occasione per riconoscere e apprezzare la diversità delle esperienze umane e culturali attraverso il senso e lo spazio.

Arricchire la disponibilità ad esperienze di lettura numerose e varie.

Educazione linguistica Sviluppare la capacità di produzione orale e scritta nei

generi testuali della relazione come sintesi di conoscenze e analisi letterarie e storico-culturali, del saggio argomentativo, del saggio breve e dell’articolo di giornale (anche in funzione della prova scritta dell’esame di stato).

Obiettivi:

Educazione letteraria Conoscere la produzione, il pensiero e la poetica degli

autori analizzati e il contesto biografico, storico e culturale di riferimento.

Saper comprendere, analizzare e sintetizzare brani letterari, individuandone le peculiarità stilistiche e testuali.

Saper contestualizzare i testi in relazione all’ambito storico-culturale di riferimento.

Saper individuare le tematiche fondamentali e il punto di vista dell’autore.

Saper operare confronti tra testi di autori diversi. Saper sintetizzare e rielaborare in modo personale, per

iscritto e oralmente, i concetti portanti presenti nelle opere trattate.

Saper riconoscere e individuare le influenze storiche, artistiche e culturali in un movimento storico-letterario.

Saper riconoscere le caratteristiche precipue di un movimento letterario.

Saper mettere a confronto i movimenti letterari. Saper riconoscere e individuare le influenze storiche,

artistiche e culturali nelle opere lette. Saper individuare le tematiche dei singoli autori. Saper “leggere” un’immagine.

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Saper riconoscere le caratteristiche di un movimento letterario nelle arti figurative e viceversa.

Educazione linguistica Saper svolgere una relazione orale, anche sulla base di

appunti su un argomento culturale o professionale appositamente preparato.

Saper applicare le procedure delle diverse fasi di redazione dei vari tipi di testo.

Saper esporre e argomentare in modo coerente e corretto, utilizzando il linguaggio specifico.

Contenuti (Allegare le unità didattiche o i moduli) e tempi impiegati per la realizzazione delle unità didattiche o dei moduli.

MODULO N.1 "Incontro con l’autore: Alessandro Manzoni"

- La vita- La visione del mondo- La poetica- Manzoni e il giansenismo- La concezione della letteratura manzoniana- “L’utile, il vero, l’interessante” da “Lettera sul

Romanticismo”- Alessandro Manzoni e il romanzo storico- “I promessi sposi” (trama)

MODULO N.2 "L’età post unitaria"

- Il Positivismo e il contesto ideologico- culturale dell’Italia post unitaria

- Charles Darwin – Evoluzione e futuro dell’umanità secondo Darwin da “L’origine della specie”

MODULO N.3 "Incontro con l’autore: Giovanni Verga"

- Naturalismo francese e verismo italiano- Lo scenario storico-ideologico-culturale nell’Italia post

unitaria- Giovanni Verga: la vita- Ideologia- La poetica- “Rosso Malpelo” da “Vita dei campi”

MODULO N.4 "Incontro con l’autore: Gabriele D’Annunzio"

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- Gabriele D’Annunzio: la vita- La visione- La poetica- “Un ritratto allo specchio: Andrea Sperelli ed Elena Muti”

da “Il piacere” libro III, cap. II- D’Annunzio e la crisi dell’Estetismo- Gabriele D’Annunzio e il superomismo- “Programma del superuomo” da “Le vergini delle rocce”

libro I

MODULO N.5 "Incontro con l’autore: Giovanni Pascoli"

- La vita- La visione del mondo- La poetica del fanciullino- “X Agosto” da “Myricae”

MODULO N.6 "La lirica italiana nel primo novecento"

- Filippo Tommaso Marinetti e il Futurismo- “Manifesto del Futurismo”

MODULO N.7 "Luigi Pirandello"

- La vita- La visione del mondo- La poetica pirandelliana- “La trappola” da “Novelle per un anno”- “Ciaulà scopre la luna” da “Novelle per un anno”

MODULO N.8 "Giuseppe Ungaretti"

- La vita- Da “L’allegria”: funzione della poetica- “Veglia”- “San Martino del Carso”- “Vanità”- “Mattina”- “Soldati”

MODULO N.9 "Eugenio Montale"

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- La vita- La poetica- “Non chiederci la parola” da “Ossi di seppia”- “Meriggiare pallido e assorto” da “Ossi di seppia”

Testi di riferimento (adottati o comunque utilizzati).

Testo in adozione:

- Guido Baldi, Silvia Giusto, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria“La letteratura, L’età napoleonica e il Romanticismo” Volume 4

- Guido Baldi, Silvia Giusto, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria“La letteratura, La scapigliatura, Il Verismo e il Decadentismo” Volume 5

- Guido Baldi, Silvia Giusto, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria“La letteratura, Il primo Novecento e il periodo tra le due guerre”Volume 6

Metodi di insegnamento (lezione frontale, insegnamento individualizzato, ecc.).

La metodologia di insegnamento si è basata sul brainstorming introduttivo per ciascun modulo, seguito da lezioni frontali che si alternavano con lezioni interattive, discussioni ed esercitazioni. Quest’ultime sono state dedicate, in particolare, alla produzione del testo scritto (testo argomentativo, analisi del testo, articolo di giornale, saggio breve e redazione della tesina), in preparazione dell’esame di stato.

Mezzi e strumenti di lavoro (sussidi didattici utilizzati).

Manuali scolastici, oltre a quello in adozione; saggi, articoli di giornale, fotocopie.

Spazi (laboratori, palestra, ecc.). Aula scolastica.

Strumenti di verifica (con riferimento anche alle tipologie previste dalla normativa sul nuovo esame di stato:

Tema in classe tradizionale, relazione, testo argomentativo, saggio breve, articolo di giornale, prove strutturate e semistrutturate, questionari a risposta multipla, interrogazioni brevi o lunghe (contestualizzazione storica

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interrogazioni , analisi di testo, saggio breve, articolo di giornale, relazione, tema, prova strutturata, prova semistrutturata, problema, casi pratici, progetti, ecc.).

dell’autore, approccio critico, paralleli e confronti con altri autori o altre letterature), discussione in classe.

Si sottolinea che lo svolgimento degli ultimi due moduli sarà svolto entro la fine dell’anno scolastico.

Materia STORIADocente Immacolata Masullo

Ore di lezione svolte su quelle previste dal piano di studi.

Ore di lezione previste: 66Ore di lezione svolte: 57

Obiettivi realizzati in rapporto a quelli programmati, espressi in termini di conoscenze, competenze, capacità.

Finalità:

Promuovere il senso critico e la capacità di riflessione. Comprendere l'importanza dello studio della storia,

presupposto indispensabile per una corretta interpretazione del presente.

Sviluppare la consapevolezza che la crescita delle conoscenze e delle competenze cognitive specifiche della storia è in funzione delle procedure e delle operazioni di studio che lo studente mette in atto.

Obiettivi:

Saper usare termini, espressioni e concetti propri del linguaggio storico.

Saper esporre in modo chiaro, coerente e con rielaborazione personale.

Saper contestualizzare i testi in relazione all'ambito

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storico-culturale di riferimento. Saper cogliere la complessità delle vicende storiche. Saper costruire testi scritti sulle tematiche storiche nelle

varie tipologie (A-B-C-D). Saper sintetizzare e rielaborare in modo personale, per

iscritto o oralmente, i concetti portanti presenti negli argomenti proposti.

Saper individuare connessioni e iterazioni tra motivazioni economiche, politiche e culturali.

Contenuti (Allegare le unità didattiche o i moduli) e tempi impiegati per la realizzazione delle unità didattiche o dei moduli.

MODULO N.1 "IL PROCESSO DI UNIFICAZIONE ITALIANA"

- La politica interna ed esterna di Cavour- La spedizione dei Mille- L'Italia nell'età della destra e della sinistra storica.- Documenti:- Storiografia: Il risorgimento tradito; Risorgimento senza

eroi.

MODULO N.2 "L'EPOCA DELL'IMPERIALISMO"

- La seconda rivoluzione industriale- La catena di montaggio- Le grandi potenze- La spartizione imperialistica del mondo

MODULO N.3 "LA SOCIETA' DI MASSA"

- Che cos'è la società di massa- Nazionalismo e razzismo

MODULO N.4 "L'ETA' GIOLITTIANA"

- I caratteri dell'età Giolittiana- Storiografia: Giolitti ministro della malavita?

MODULO N.5 "LA PRIMA GUERRA MONDIALE"

- Cause e inizio della prima guerra mondiale- L'Italia in guerra- La grande guerra- Storiografia: D'Annunzio, primo mito della società di

massa.- I trattati di pace

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MODULO N.6 "L'ITALIA FRA LE DUE GUERRE"

- La crisi del dopoguerra- Il biennio rosso in Italia- Il fascismo: dalla marcia su Roma alla dittatura

MODULO N.7 "LA GERMANIA FRA LE DUE GUERRE"

- La Repubblica di Weimar- Il nazismo

MODULO N.8 "IL MONDO IN GUERRA"

- 1939-40: la guerra "lampo"- 1941: la guerra mondiale- 1942-43: la svolta- 1944-45: la vittoria degli alleati- Dalla guerra totale ai progetti di pace- La guerra e la resistenza in Italia dal 1943 al 1945

Analisi dei seguenti documenti:- Lettera di Garibaldi a Mazzini- Tutti a scuola, ma dove?- Le cause del brigantaggio- Il re che non amava l'Italia- Lo scandalo del darwinismo- La rivoluzione della luce- L'operaio è "fatto così"- Il fardello dell'uomo bianco- Tutta colpa di Gavrilo Princip?- L'attentato di Sarajevo, 28 giugno 1914- La grande guerra di Mario Monicelli- Il programma di San Sepolcro- Le squadre fasciste- "Noi dobbiamo sterminare gli ebrei"- La figura del "rapace ebreo"- Esistono le razze?- Rappresaglie, terrorismo e vendette- La giustizia sommaria di Piazzale Loreto

Testi di riferimento (adottati o comunque utilizzati)

STORIA MagazineIl novecento e l'inizio del XXI secoloMario Palazzo - Margherita Bergese - Anna rossiEDITRICE LA SCUOLA

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Si sottolinea che lo svolgimento degli ultimi due moduli sarà svolto entro la fine dell’anno scolastico.

Materia LINGUA E CIVILTA’ INGLESEDocente MARIA EMILIA MAFFEISOre di lezione svolte su quelle previste dal piano di studi

Ore di lezione previste 99Ore di lezione svolte 77 al 15.05.2011

Obiettivi realizzati in rapporto a quelli programmati, espressi in termini di conoscenze, competenze, capacità

Finalità:L’insegnamento della lingua straniera si articola in modo tale da favorire:- l’acquisizione di una competenza comunicativa, che permetta

di servirsi della lingua in modo adeguato alla situazione e al contesto dell’interazione

- la riflessione sulla propria lingua, cultura e civiltà attraverso l’analisi comparativa con lingue, culture e civiltà straniere.

Obiettivi:- comprendere espressioni d’uso quotidiano e professionale

inferendo elementi ignoti dal contesto linguistico- sostenere semplici conversazioni con accettabile correttezza

formale ed efficacia funzionale- sviluppare l’abilità di lettura estensiva ed intensiva dei testi

autentici di tipo generale o di tipo professionale e acquisire un adeguato linguaggio specifico

- comunicare per iscritto, con rispetto delle regole morfo-sintattiche e proprietà lessicale generale e specifica.

Contenuti Modulo 1Revisione degli argomenti principali trattati nell’anno scolastico precedente- Present simple / present continuous

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- Past simple / present perfect- Future simple / going to/ present continuous as future- The Stanford speech, by Steve Jobs (video e lettura di alcuni estratti)

Modulo 2Computers- Types of computer- Milestones in computer history- computer hardware- computer languages amd programs- Alan Turing, the father of the computer

Modulo 3

- Passive voice: struttura e costruzione della forma passiva dei tempi fondamentali

- Have something done- Preparazione alla visita d’istruzione in Irlanda:

Michael Collins (film in lingua originale)

Modulo 4

What are telecommunications? - electromagnetic waves- inventions in telecommunications- radio waves- microwave oven- Marconi and the invention of radio- Inventions in telecommunications- How telecoms can change the world- RadarLanguage focus:Cause and effect

Modulo 5

Radio and television- what happens to radio signals?- Inside the radio- a short history of television- the future of TV

The information society and the power of mass-media- 1984, by George Orwell

Modulo 6

Computer networks-WANs and LANs

Testi di riferimento CONTI, SHARMAN, ZIZZO, COWAN, The New Burlington English Grammar, Burlington Books, Le MonnierO’ MALLEY, Gateway to Electricity, Electronics & Telecom-munications, Pearson

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Metodi di insegnamento Lezione dialogata, lezione frontale, problem solving, pair work

Mezzi e strumenti di lavoro Testo in adozione, fotocopie, DVD, Web, piattaforma e-learning

Spazi Aula scolastica, Laboratorio Linguistico e Multimediale, Piattaforma e-learning

Strumenti di verifica Sono state effettuate prove scritte (strutturate e semistrutturate) ed orali, individuali integrate da osservazioni in classe.Nelle prove scritte sono state valutate la proprietà lessicale, la coerenza e la coesione testuale, la pertinenza comunicativa, la correttezza; nelle prove orali sono state oggetto di valutazione l’efficacia comunicativa, la correttezza morfosintattica, la pronuncia e l’intonazione.Nelle valutazioni ci si è rapportati al livello della classe tenendo conto dell’impegno dell’allievo.

Materia MATEMATICA E LABORATORIODocente FALLACARA MICHELE – GRENA MARCOOre di lezione svolte su quelle previste dal piano di studi

Ore di lezione previste: 99Ore di lezione svolte: 88 fino al 15.05.2012

Obiettivi realizzati in rapporto a quelli programmati, espressi in termini di conoscenze, competenze e capacità.

FinalitàNei cinque anni di scuola superiore, l’insegnamento della matematica serve a proseguire ed ampliare il processo di preparazione scientifica già avviato alle medie, promuove lo sviluppo di capacità intuitive e logiche, così da agevolare il ragionamento sia induttivo che deduttivo e favorisce altresì lo sviluppo di attitudini analitiche e sintetiche.La matematica concorre insieme alle altre discipline all’acquisizione, da parte dello studente, di una maggiore consapevolezza del mondo circostante; egli stesso imparerà a trovare riscontro tra la mera astrazione matematica e l’applicazione di essa in vari ambiti come la fisica, l’informatica, la tecnologia e la vita sociale in genere.

Obiettivi- Potenziare le capacità analitiche individuali;- Agevolare le relazioni sociali;

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- Saper calcolare integrali indefiniti;- Saper calcolare l’area di superfici attraverso i diversi metodi di integrazione numerica;- Saper costruire procedure di risoluzione di un problema e, ove sia il caso, esprimerle attraverso l’utilizzo di strumenti informatici opportuni;

Recupero

- Funzioni continue in un punto e in un intervallo, punti di discontinuità e asintoti.

- Teoremi sulle funzioni continue.- Definizione matematica di derivata. Derivate di funzioni e relative operazioni.

Teoremi sulle funzioni derivabiliMassimi, minimi e flessi

- Teorema di Rolle (senza dimostrazione), Cauchy (senza dimostrazione), Lagrange (senza dimostrazione), e De L’ Hospital.

- Uso della derivata prima per determinare crescenza/decrescenza e punti di massimo/minino di una funzione.

- Uso della derivata seconda per determinare concavità/convessità e punti di flesso di una funzione.

Studio di funzioni - Studio di una funzione e relativo grafico;

Integrale indefinito

- Primitive di una funzione e integrale indefinito;- Proprietà degli integrali indefiniti;- Integrali indefiniti immediati;- Metodo di scomposizione;- Alcune regole di integrazione;-.Integrazione delle funzioni razionale fratte;- Integrazione per sostituzione e per parti;

Integrale definito

- Area del trapezoide e l’integrale definito;- Proprietà dell’ integrale definito;- Teorema della media (con dimostrazione)- Teorema fondamentale del calcolo integrale: teorema di Torricelli-Barrow (con dimostrazione);- Formula per il calcolo dell’integrale definito: formula di Newton-Leibniz (con dimostrazione);- Calcolo di aree di superfici piane; Volume del solido di rotazione;- Integrali impropri

Laboratorio di matematica Visualizzazione dell'andamento di una funzioneStudio completo di una funzione

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-dominio- codominio- asintotiGestione della grafica:- zoom- spostamento degli assiCalcolo degli zeri di una funzione- metodo delle tangentiCalcolo numerico dell'integrale definito- metodo dei rettangoli- metodo dei trapezi

Testi di riferimentoIl testo utilizzato è stato “Matematica e tecnica” tomi D-E Autori: Marzia Re Fraschini-Gabriella Grazzi

Metodi di insegnamento- Lezione frontale articolata con interventi e discussioni;- Lavori individuali e di gruppo;- Lavoro a casa;- Momenti di recupero;

Mezzi e strumenti di lavoro - Lavagna;- Libro di testo

Spazi - Aula scolastica;- Laboratorio di informatica;

Strumenti di verifica- Interrogazioni orali brevi e lunghe- Verifiche scritte composte da esercizi, quesiti a risposta multipla, in base alle abilità che si vogliono verificare.

Materia: Calcolo delle probabilità, statistica, ricerca operativa

Materia: Calcolo delle probabilità, statistica, ricerca operativa

DOCENTI: Foresti Fulvia, Ferrara Francesco

LIBRO DI TESTO ADOTTATO: A. Gambotto Manzone C. Susara Longo – Inferenza statistica e ricerca operativa – vol. 3 – Tramontana

ORE DI LEZIONE EFFETTUATE : 82 al 15 Maggio 2012. ORE DI LEZIONE PREVISTE: 99

OBIETTIVI PROGRAMMATI IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE, CAPACITA’

Risolvere problemi applicativi delle distribuzioni campionarie.

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Saper distinguere se uno stimatore è corretto. Saper determinare una stima puntuale di un parametro della popolazione. Saper determinare l’intervallo di confidenza di un parametro della popolazione ad un livello di fiducia stabilito.

Essere in grado di presentare un problema di verifica delle ipotesi. Saper formulare l’ipotesi nulla sulla significatività della differenza tra la media del campione e quella della popolazione. Individuare la differenza tra gli errori di prima specie e seconda specie.

Essere in grado di calcolare la probabilità di commettere un errore di prima e seconda specie.

Individuare ed applicare in modo corretto il metodo della ricerca operativa per risolvere problemi di scelta in condizioni di certezza con effetti immediati. Rappresentare graficamente la soluzione di un problema di ricerca operativa.

METODOLOGIA E STRUMENTI UTILIZZATI

E’ stata privilegiata la lezione frontale e/o interattiva seguita da esercitazioni.

VERIFICHE

Sono state effettuate due verifiche orali e due pratiche nel primo quadrimestre e tre verifiche orali e due pratiche nel secondo quadrimestre per ogni alunno.

OBIETTIVI RAGGIUNTI

Una parte della classe ha seguito regolarmente lo svolgimento del programma raggiungendo gli obiettivi fissati nella programmazione iniziale ed un livello di profitto pienamente sufficiente; per alcuni alunni la partecipazione è stata difficoltosa e l’ impegno scarso e superficiale, anche nello sviluppo del lavoro a casa, con la conseguenza che il livello di profitto raggiunto riguardo agli obiettivi disciplinari prefissati risulta appena sufficiente . Un piccolo gruppo di studenti che si è distinto per impegno e partecipazione.

ATTIVITA’ DI RECUPERO

Nel corso dell’intero anno scolastico è stata attuata un’attività di recupero in itinere; Prima dell’inizio di ogni lezione venivano ripresi gli argomenti della lezione precedente.

ARGOMENTI SVILUPPATI

MODULO 1 – Distribuzioni campionarie

Il campionamento. Popolazione e campioni. Distribuzione campionaria delle medie. Distribuzione campionaria delle frequenze. Distribuzione campionaria della varianza.

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MODULO 2 – Stima dei parametri

L’inferenza statistica. Stimatori e stime. Stime puntuali. Intervalli fiduciari. Intervallo fiduciario per la media.

MODULO 3 – Test di ipotesi e di significatività

Test di ipotesi. Regione di accettazione e regione critica. Test a due code e test a una coda. Errori di prima specie e di seconda specie. Procedura generale per la formulazione di un test. Test sul valor medio.

MODULO 4 – Semplici problemi di ricerca operativa

Scopi e metodi della ricerca operativa. Problemi e modelli come rappresentazione della realtà. Problemi di scelta in condizioni di certezza con effetti immediati.

LABORATORIOEsercitazioni utilizzando excel riguardanti il programma svolto.

I. S. S. “Serafino Riva”INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236 c.f. 951391101

codice meccanografico: BGISO2300Nsito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

MATERIA: Informatica Anno scolastico: 2011/12

PROGRAMMA EFFETTIVAMENTE SVOLTOProf.: Venuti Antonino Grena Marco

Classe: VAI

Ore sett.: 5

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MODULO A – UDA 1: IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’AZIENDAA1.1 SISTEMA INFORMATIVO- IL RUOLO DELL’ INFORMATICA- LE COMPONENTI DI UN SISTEMA INFORMATIVO (I DATI, LE PROCEDURE, IL

SOTTOSISTEMA INFORMATIVO E LE INFORMAZIONI)

A1.2 IL RUOLO DEL SISTEMA INFORMATIVO - ANALISI DEI COSTI - FUNZIONI

A1.3 IL CICLO DI VITA- PIANIFICAZIONE E ANALISI - PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE- TESTING E MANUTENZIONE

MODULO A – UDA 2: PROGETTO DI DATABASEA2.1 IL MODELLO ENTITÀ-RELAZIONE- ENTITÀ- ATTRIBUTI (VALORI E DOMINI DEGLI ATTRIBUTI, ATTRIBUTI SEMPLICI E COMPOSTI,

MODELLO ER E OOP, IDENTIFICATORI)- ASSOCIAZIONI (ASSOCIAZIONI COME SOTTOINSIEMI, IDENTIFICATORI ESTERNI)- CLASSIFICAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI (ASSOCIZIONE UNO A MOLTI, ASSOCIZIONI

MOLTI A MOLTI E ASSOCIAZIONI UNO A UNO)- ASSOCIAZIONI N-ARIE- ASSOCIAZIONI RICORSIVE- GENERALIZZAZIONE O SPECIALIZZAZIONE

MODULO A – UDA 3: TEORIA RELAZIONALEA3.1 SCHEMI LOGICI PER DATABASE

A3.2 IL MODELLO RELAZIONALE- TUPLE- RELAZIONI- RELAZIONE E TABELLE- SCHEMA LOGICO DI UNA RELAZIONE- SCHEMA LOGICO DI UN DATABASE- DALLE ASSOCIAZIONI DEL MODELLO ER ALLE RELAZIONI TRA TABELLE

(INTRODUZIONE ALL’INTEGRITA’ REFERENZIALE, TRADUZIONE DEGLI IDENTIFICATORI ESTERNI, TRADUZIONE DI UN ASSOCIAZIONE MOLTI A MOLTI, TRADUZIONE DI UNA ASSOCIAZIONE UNO A UNO,TRADUZIONE DI UN ASSOCIAZIONE N-ARIA, TRADUZIONE DI UN ASSOCIAZIONE RICORSIVA)

- VINCOLI DI INTEGRITÀ DEI DATI (VINCOLI DI TUPLA VINVOLI DI INTEGRITÀ, REFERENZIALE )

A3.3 LA NORMALIZZAZIONE- PRIMA FORMA NORMALE- SECONDA FORMA NORMALE- TERZA FORMA NORMALE

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A3.4 OPERAZIONI DELL’ ALGEBRA RELAZIONALE- RIDENOMINAZIONE- PROIEZIONE- RESTRIONE- INCROCIO DEI DATI TRA DUE TABELLE (PRODOTTO, JOIN, JOIN NATURALE,

RELAZIONE TRA TABELLE E JOIN, JOIN TRA PIÙ DI DUE TABELLE)- TRADUZIONE DELLE GENERALIZZAZIONE NELLO SCHEMA RELAZIONALE

MODULO B– UDB1: UN LINGUAGGIO STANDARD PER LA GESTIONE DI DATABASE RELAZIONALE

B1.1 – IL RUOLO DI SQL

B1.2 – SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE NELL’ SQL- CREAZIONE DI UN NUOVO DATABASE- LE TABELLE (DEFINIZIONE DELLE COLONNE, CLAUSOLA IDENTITY)

B1.3 – DEFINIZIONE DEI VINCOLI DI INTEGRITÀ DEI DATI- VINCOLI DI INTEGRITÀ SU UNA COLONNA (VALORI DI DEFAULT, VINCOLI SUI VALORI

DI UNA COLONNA, COLONNA CON VALORI SCONOSCIUTI)- VINCOLI DI INTEGRTITA’ SU UNA TABELLA (VINCOLI DI CHIAVE PRIMARIA, VINCOLO

SU PIÙ COLONNE CON CHECK)- VINCOLI DI INTEGRITÀ REFERENZIALE

B1.4 – ALTRI ELEMENTI DI UN DATABASE SQL (INDICI, MODIFICA DELLO SCHEMA DEL DATABASE)

MODULO B – UDB2: INTERROGAZIONI

B2.1 – AGGIORNAMENTO DEL DATABSE- INSERIMENTO DEI DATI- MODIFICA DEI DATI- CANCELLAZIONE DEI DATI

B2.2 – ELEMENTI DI BASE DI UNA QUERY- DEFINIZIONE DEI DATI NELLE INTERROGAZIONI- RIDENOMINAZIONE DELLE COLONNE (RIDENOMINAZIONE DI TABELLE)- GESTIONE DEICDATI DUPLICATI- PRODOTTO DI PIÙ TABELLE- DEFINIZIONE DELLA CONDIZIONE DI RICERCA (OPERATORI DI CONFRONTO,

OPERATORI LOGICI, OPERATORI SPECIALI SQL)

B2.3 – IL JOIN- TRADUZIONE DELLA DEFINIZIONE DI JOIN IN SELECT- OPRATORE JOIN DEL LINGUAGGIO SQL (JOIN TRA PIÙ DI DUE TABELLE, COME SI

SCRIVE UN’INTERROGAZIONE SQL, IL JOIN USATO PER REALIZZARE ASSOCIAZIONI RICORSIVE)

B2.4 – ORDINAMENTO, ELABORAZIONE E RAGGRUPPAMENTO DEI DATI

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- ORDINAMENTO DEI DATI - ELABORAZIONE DEI DATI (COLONNE CALCOLATE, FUNZIONI SQL AGGREGATE)- RAGGRUPPAMENTO DEI DATI

B2.5 – SUBQUERY- SUBQUERY IN COLONNE CALCOLATE- CONDIZIONE DI RICRECA CON SUBQUERY (CONDIZIONE DI RICERCA CON

OPERATORI DI CONFRONTO E QUERY INTERNE) - CONDIZIONE DI RICERCA CON IN, EXISTS, OPERATORI LOGICI E SUBQUERY- AGGIORNAMENTO DEI DATI E ASSOCIAZIONI CON SUBQUERY

MODULO C – UD1: SICUREZZA E DATABASEC3.1 – SISTEMI INFORMATIVI DISTRIBUITI- STEMI INFORMATIVI DISTRIBUITI:”CENTRALIZZATO” E “DISTRIBUITO” (CONCETTI

BASE)- SISTEMA INFORMATIVO DISTRIBUITO MULDIDATABASE (CONCETTO BASE)- BASI DI DATI DISTRIBUITE DDB (CONCETTI BASE)- DDBMS ( CONCETTI BASE)

C3.2 – SICUREZZA DELLE BASI DI DATI- GESTIONE DELLA SICUREZZA- PROTEZIONE DELLO SCHEMA LOGICO DEL DATA BASE (GRANT, DENY, REVOKE)

Laboratorio

Linguaggio SQL: DDL definizione delle tabelle tramite interfaccia testuale MySQL e PHPMyAdminDML modifica delle tabelle, dei record in ambiente PHPMyAdminDQL Interrogazioni SQL da linea di comando e in ambiente XAMMP

(programma effettivamente svolto alla data del 26/04/2012)

Materiali:

- Libro di testo Autori: Bigatti M. ,Picca F. Titolo : Sistemi di gestione di basi di dati – sql

Editori: Sei Apogeo- Dispense- Libro integrativo:

Autori: Sanpietro F. Sanpietro O. Titolo : Sistemi informativi e SQL

Editori: Tramontana

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Materia ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONIDocente Codocente I.T.P.

Prof. Alessandro VaccarellaProf. Pierluigi Ramundo

Ore di lezione svolte su quelle previste dal piano di studi.

Ore di lezione previste: 165 al 12.06Ore di lezione svolte: 144 al 15.05

Obiettivi realizzati in rapporto a quelli programmati, espressi in termini di “sapere” e “saper fare”

“sapere”: Conoscere i segnali periodici fondamentali e il teorema

di Fourier, nonché la distinzione tra il dominio del tempo e il dominio della frequenza.

Conoscere la struttura di un sistema di telecomunicazione e la fenomenologia associata .

Conoscere le basi teoriche dell’elettronica e delle telecomunicazioni.

“saper fare”:

Saper descrivere i segnali nel dominio del tempo e in quello della frequenza e la loro propagazione, qualitativamente e quantitativamente, lungo i mezzi trasmessivi studiati.

Saper riconoscere tutti i dispositivi elettronici di un sistema di telecomunicazione e il loro funzionamento, nonché procedere alla simulazione tramite calcolatore e alla realizzazione circuitale di quelli esaminati anche in laboratorio.

Saper spiegare il funzionamento di un sistema di comunicazione e risolvere le problematiche che si

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presentano nella trasmissione dell’informazione da una sorgente a un destinatario lungo un determinato mezzo trasmissivo.

Saper rielaborare le conoscenze dei mezzi trasmessivi nonché delle tecniche di modulazione studiate per individuarne vantaggi e svantaggi.

Saper procedere alla simulazione della modulazione d’ampiezza.

Comunicare con linguaggio tecnico/scientifico appropriato

Contenuti (Allegare le unità didattiche o i moduli) e tempi impiegati per la realizzazione delle unità didattiche o dei moduli.

Contenuti:Modulo 1- Teoria dei segnali e sistemi di filtraggio (settembre/novembre)

UD 1. Dominio del tempo e dominio della frequenzaLa funzione sinusoidale e il teorema di Fourier. I segnali periodici ( onda quadra, triangolare, impulsiva) e loro sviluppo in serie di Fourier e relativi diagrammi spettrali. UD 2.. I filtri. Filtri passivi (R-C , C-R , richiami ) . Filtri attivi passa basso, passa alto, passa banda del 1° ordine, definizione di frequenza di taglio. Funzione di trasferimento dei filtri attivi (calcolo di zeri e poli della f.d.t.) e relativa risposta in frequenza e diagrammi di Bode del modulo e della fase.

Modulo 2- I mezzi trasmissivi (novembre/marzo)

UD 1. Le linee di trasmissione su mezzi metallici. Le costanti primarie di una linea di trasmissione. Le costanti secondarie di una linea di trasmissione.La propagazione delle onde di tensione nelle linee uniformi. Velocità di fase e velocità di gruppo.Le linee ideali (prive di perdite) . Le linee caricate : i casi di riflessione totale (coefficiente di riflessione).Le linee non distorcenti e la condizione di Heaviside.Onde stazionarie. Il rapporto d’onda stazionaria (ROS).l’adattamento di impedenza con linea a quarto d’onda.Antenne : dipolare hertziana e dipolare marconiana.

UD 2. Le fibre ottiche I principi dell’ottica geometrica.Struttura delle fibre ottiche e propagazione.Fibre ottiche monomodali e multimodali.Dispersione modale. Fibre ottiche step index e graded index. Dispersione cromatica (solo accennata).Banda passante modale.

Modulo 3- L a modulazione (marzo/aprile)

UD 1. La modulazione AM DSB e SSB (rappresentazione analitica del segnale modulato con modulante sinusoidale e non sinusoidale e portante sinusoidale) e relativi spettri in banda base e banda traslata.

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La potenza trasmessa nella modulazione AM (e suo calcolo nel caso di indice di modulazione uguale a uno).La modulazione FM: rappresentazione analitica del segnale modulato con modulante sinusoidale e portante sinusoidale, indice di modulazione e spettro del segnale modulato (nel caso di indice di modulazione uguale a uno), banda di frequenza occupata (dallo spettro del segnale modulato) e relative formule (formula con le funzioni di Bessel e formula di Carson).Le modulazioni impulsive PAM , PWM, PPM e le modulazioni numeriche ASK, FSK, PSK ( rappresentazione grafica e sua spiegazione).

Modulo 4- La multiplazione (aprile/maggio)

UD 1. Tecniche FDM (solo accennata) e TDM-PAM e TDM-PCM in telefonia (standard europeo): schama a blocchi, rappresentazione grafica del campionamento e della quantizzazione di un segnale vocale, calcolo del tempo di canale e della velocità di trasmissione di un bit.

Metodi di insegnamento (lezione frontale, lavoro di gruppo , insegnamento individualizzato , problem solving, ecc.)

Lezione frontale/dialogata. Esercitazioni guidate.Lavoro di gruppo (per le attività di laboratorio ma anche nelle esercitazioni in classe).

Mezzi e strumenti di lavoro (sussidi didattici utilizzati)

Libro di testo e appunti dettati dal docente.Computer e videoproiettore.

Spazi Aula scolastica Laboratorio di Elettronica

Strumenti di verifica (con riferimento anche alle tipologie previste dalla normativa sul nuovo esame di stato: Interrogazioni, Relazione, Prova strutturata, Prova semistrutturata, Problema, Casi pratici, Progetti, ecc.).

Durante l’anno scolastico gli studenti sono stati sottoposti a due verifiche scritte, una interrogazione orale e due prove pratiche nel primo periodo, salvo casi particolari (giustificati) di recupero per assenza o altri motivi, e a tre verifiche scritte , due orali e due pratiche nel secondo periodo. Nelle verifiche scritte è stato consentito l’uso del formulario. Con riferimento anche alle tipologie previste dalla normativa sull’esame di stato, sono state effettuate due simulazioni della terza prova con quesiti a risposta breve.

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I. S. S. “Serafino Riva”INDIRIZZI: INDUSTRIALE - COMMERCIALE - LICEO- PROFESSIONALE

Via Cortivo, 30/32 - 24067 SARNICO BGtel. n. 035-914290 fax. n. 035-911236 c.f. 951391101

codice meccanografico: BGISO2300Nsito web: www.istitutoriva.it e-mail: [email protected]

MATERIA: Sistemi di elaborazione trasmissione delle informazioni

Anno scolastico: 2011/12

PROGRAMMA EFFETTIVAMENTE SVOLTOProf.: Venuti Antonino Grena Marco

Classe: VAI

Ore sett.: 5

Materiale: Dispense; Testi in adozione:

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Autore: Lorenzi A. - Pizzigalli T. – Rizzi A. Titolo: Reti, internet e tecnologie web.Editore: Atlas Vol. Sistemi 3

Autori: Canducci M. , Ferrari A. Titolo : Php 5

Editori: Sei Apogeo

INTRODUZIONE- Aspetti hardware delle reti

Tecnologia trasmissiva Scala dimensionale Reti locali Reti metropolitane Reti geografiche Topologie di rete: a stella, ad anello, a bus, a stella estesa, magliate

(connesse e non connesse), ad albero; confronto tra i diversi modelli. Regole per il trasferimento dei dati: simplex, half-duplex, full-duplex. Interconnessione di reti (Internetwork)

- Aspetti software delle reti Gerarchie di protocollo Architettura di rete Funzionamento del software di rete Interfacce e servizi Servizi connection-oriented e connectionless Affidabilità del servizio Primitive di definizione del servizio Servizi vs. protocolli Aspetti di progetto dei livelli

- La realtà nel mondo delle reti Modello OSI Internet Protocol Suite Confronto fra modello di riferimento OSI e architettura TCP/IP Esempi di architetture di rete Autorità nel mondo degli standard

Il Livello Fisico - Mezzi trasmissivi

Doppino intrecciato (classificazione dei doppini mediante la categoria, cavi STP e UTP)

Cavo coassiale Fibre ottiche (struttura della fibra, cenni sulla struttura di trasmissione

per un sistema ottico, principi fisici delle fibre ottiche, leggi di snell, fenomeni di dispersione modale e cromatica, fibre monomodali e multimodali, attenuazione in fibra .)

Trasmissione senza fili- Il sistema telefonico

Struttura generale Commutazione Rete ISDN ADSL Rete dedicata

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Il livello di Data LinK- Le funzioni del livello di collegamento dati

Framing Rilevamento degli errori

o Controllo di paritào Controllo ciclico di ridondanza CRC

- Controllo di flusso (simplex stopo and wait, finestra scorrevole e trasporto a spalle)- Metodi di accesso al mezzo

o Protocolli con rilevamento di collisione (aloha puro, aloha slot, ) Protocolli con rilevamento della portante (csma persistente e non

persistente) Protocollo CSMA/CD

- Esempi di protocolli di Data LINK Il protocollo HDLC Il protocollo punto-punto di internet Il protocollo del sottostrato LLC IEEE 802.2

Il progetto IEEE 802- LAN e modello di riferimento IEEE 802

o Progetto IEEE 802o Livello fisico dello standard IEEE 802.3o Mezzi Trasmissivi e regole di configurazione (10 Base 5, 10 Base 2, 10

Base T, 10 Base F)

- Rete Etherneto Ethernet v. 2.0o Principali differenze tra Ethernet v. 2.0 e IEEE 802.3

- Reti con accesso a Tokeno Standard IEEE 802.4 Token Buso Standard IEEE 802.5 Token Ring

- Reti wirelesso Lan wireless IEEE 802.11o Il problema della stazione nascosta e della stazione espostao Protocolli MACA e MACAW

I livelli di rete e di trasporto- Interconnessione locale di rete

o Bridgeo Switcho Vlan

- Funzioni del livello di Reteo Caratterisitiche e progettazione del livello di reteo Il router e gli algoritmi di instradamento

o Il principio di ottimalità o Algoritmi staticio Algoritmi dinamici (Routing distance vector, Routing link state packet)

o Il controllo della congestioneo Frammentazione (trasparente e non trasparente)

Internet Protocol Suite- Architettura di rete TCP/IP e pila ISO-OSI- Indirizzi IP

o Indirizzi IPv4

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o Metodologia Classfullo Subnettingo Metodologia Classlesso Network Address Traslationo Indirizzi IPv6o Il protocollo IPo Protocolli di servizio dello strato internet (icmp,arp,rarp)

- Protocolli di Trasporto in Interneto Protocollo TCPo Protocollo UDP

Livelli Sessione e Presentazione- Servizi dello strato Sessione- Servizi dello strato di Presentazione

IL Livello Applicazione- Il DNS - La posta elettronica - Il World Wide Web

Standard utilizzati nel Web URL Linguaggio HTML Il protocollo HTTP

Cablaggio strutturato- Cablaggio strutturato. Le caratteristiche degli standard di cablaggio.- Dispositivi per il cablaggio.

Reti Lan : collegamento ad Internet - Il protocollo DHCP (concetti base)- Gateway (concetti base)- Server proxy (concetti base)- Connessione di una LAN ad Internet con Server/proxy (concetti base)- Connessione di una LAN ad Internet con router (concetti base)- Firewall (concetti base)- Architetture di rete con Firewall (concetti base)- Elementi per stabilire una connessione ADSL (concetti base)- Architetture di rete con Firewall(concetti base)

Sicurezzza - Sistemi di crittografia.

Chiave simmetrica ed asimmetrica. La firma digitale.

Attività di Laboratorio- Ripasso pagine statiche e dinamiche (html/css/javascript). per la realizzazione di

piccoli siti web.- Nozioni e sintassi del linguaggio PHP: Form di Inserimento e Insert Into, Tabelle di

visualizzazione, Select. Eliminazione dei record, Delete, Modifica Record, Alter Table e Update.

- Connessione e gestione di database PHP, creazione di interfacce web: Controllo accessi mediante Form Php.

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- Software utilizzati: XAMPP (apache, mysql server, Browser ed editor più diffusi).

(programma effettivamente svolto alla data del 26/04/2012)

(argomenti presumibilmente che saranno trattati fino al termine delle lezioni)

Le reti per le aziende e la Pubblica Amministrazione.

- Piramide di Anthony e livelli di una azienda. Definizione di sistema informativo aziendale e sistema informatico.

- Le principali figure professionali dell'informatica: il progettista software, il programmatore, l’analista, l’operatore e il sistemista: System engineer, Amministratore di sistema, Amm. Della base di dati, Amm. Della rete, Amm. Di sito WEB, ecc…

- Le applicazioni aziendali tradizionali

CLASSE: 5^AI MATERIA: ED. FISICA n. ORE/SETT.: 2 A.S.: 2011-2012DOCENTE: prof.ssa ANTONELLA LICCIARDI

Macrounità ounità didattiche

Temi e aspettiTrattati

Obiettivi specifici raggiunti(competenze e capacità)

Tipologia di verifica

PRATICA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE

ATLETICA LEGGERA:I regolamenti

Regolamenti delle seguenti specialità: corse, salti e lanci.

Corsa a ritmo uniforme e varibile: 2400 mt.

1000 metri 400 metri

Applicazione durante le gare o verifiche

Pratica

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Le specialità

GIOCHI DI SQUADRA :

1. Pallavolo

2. Pallamano

3. Palla Tamburello

4. Pallacanestro

La corsa ad ostacoli: la tecnica di passaggio: azioni degli arti sup/inf. e del busto. La sequenza dei passi. Il regolamento.

Ripasso delle diverse specialità di atletica in preparazione dei G.S.S. d’istituto: salto in lungo, 100 mt. piani, ostacoli, staffetta 4x100, lancio del peso.

I fondamentali individuali: ripasso della schiacciata e del muro.

I fondamentali di squadra: i cambi di posizione – ruoli predefiniti;

Il regolamento della pallavolo.

I gesti arbitrali

Ripasso dei fondamentali individuali

Spiegazione dei fondamentali di squadra: la tattica offensiva e difensiva;

Le regole I gesti arbitrali

I fondamentali individuali

Il gioco di squadra Il regolamento

Organizzazione del gioco di squadra;

l regolamento del 5C5 I gesti arbitrali

Acquisizione del gesto tecnico; Conoscenza e applicazione del regolamento.

Acquisizione del gesto tecnico; Conoscenza del regolamento. Sviluppo della socializzazione.

Conoscenza, applicazione e rispetto delle regole.Acquisizione del gesto tecnico.Sviluppo della socializzazione.

Conoscenza, applicazione e rispetto delle regole.Acquisizione del gesto tecnicoSviluppo della socializzazione

Conoscenza, applicazione e rispetto delle regole.Acquisizione del gesto tecnico.Sviluppo della

Pratica

Pratica

Pratica

Pratica

Pratica

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5. Unihoc

RIELABORAZIO-NE SCHEMI MOTORI DI BASE

GINNASTICA:

1. I fondamentali della ginnastica suolo

POTENZIAMENTO FISIOLOGICO:

1. Mobilità articolare ed elasticità muscolare

2. Coordinazione generale e intersegmenta-ria

PREVENZIONE INFORTUNI:

I fondamentali individuali

Organizzazione del gioco di squadra:i sistemi di gioco

Il regolamento

Ripasso dei fondamentali imparati gli anni precedenti: rotolamenti, verticale, candela,capovolte con e senza mani

Esercizi di stretching e di mobilità articolare.

Esercizi di coordinazione

Finalita’ Regole da rispettare

(sequenza di esercizi) terminologia

socializzazione

Conoscenza, applicazione e rispetto delle regole.Acquisizione del gesto tecnico.Sviluppo della socializzazione

Conoscenza, acquisizione ed applicazione del gesto tecnico.Sviluppo della socializzazione

Conoscenza delle finalità e delle regole da rispettare per eseguire correttamente gli esercizi. criteri d’esecu- zione dello stretching.

Miglioramento delle coordinazioni.

Capacità di preparare un riscaldamento

Pratica

Esercitazio-ne pratica

Pratica

Pratica

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1. Avviamento motorio (riscaldamento)

generale o specificoCapacità di condurre il riscaldamento

Pratica

SCHEDA DISCIPLINARE a - Programma Classe V ai Materia: RELIGIONE – ore settimanali: 1 - A.S. 2011/12 - Insegnante: Ezio Marini

Macrounità ounità didattiche

Temi e aspettitrattati

Obiettivi specifici (competenze e capacità)

Tipologia di verifica

0. Piattaforma comune:

raccontare salva

1. La carità come vertice dell’etica

delle relazioni umane

La leggenda di Eisik

Il frammento -oria

Individuo, persona, creatura

Luca 6, 27-29: la strategia della

mitezza Io – di +: Cristiano, chrétien o

cretino?

Società liquida, pensiero debole,

Valutare e simulare il confronto tra un modello di strategia vincente guancia a guancia e un modello di strategia perdente dente per dente.

orale

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2. Il rapporto tra scienza e fede

tempo breve

Genesi 1,1-5: Chaos , tohuwavohu e

il principio del waivdèl

Big God, Big Bang, Intelligent

Design

Ambivalenza del buttare: l’aborto

La famiglia numerosa tecnologica

Distinzione e dignità di tutti i saperi

Valutare e simulare il confronto tra un modello di Verità e un modello di veridicità.

3.Antropologia culturale cristiana

4. Questioni di bioetica

Fondamentalismo

ed ermeneutica

Luca 23, 42-43: il buon ladrone

Cultura, coltura, culto

Qui tollit: togliere e tollerare

De-siderare: la proiezione del

tempio e del tempo

Giobbe 3, 1-4 : l’antitesi di Genesi

Agonismo e agonia: la morte

dell’eroe

Eu-tanasia, Eu-genetica,

Eu-anghelo

Clonazione: terapia e delirio di

onnipotenza

Religion in English / to BE or not to

BE: BElieve, BElong, BEhave

Valutare e simulare il

confronto tra un modello di

tempo e luogo e un modello

di non-tempo e di non-luogo

Valutare e simulare il

confronto tra un modello di

Onnipotenza Divina e un

modello di onnipotenza

umana.

Orale

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